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Al solito bar dove con il caffè si consumano le ultime notizie del giorno in un susseguirsi continuo di avventori, si avverte un senso dif- fuso di scontento e di delusione in merito al comportamento che i parlamentari eletti nell’ultima tornata elettorale stanno manife- stando in questi giorni, specie nei confronti di quelli che ebbri del successo insperato non riescono ad uscire da uno stato di euforia. I più infastiditi sono quelli che palesemente di- cono di averli votati e che vedono nei loro rappresentanti uno stato di goliardia dal quale non si vorrebbe mai uscire. I clienti che restano di più e che fanno da passa parola, sono quelli che hanno tempo da perdere in attesa di veder concretizzate tante promesse, dopo aver perduto il lavoro. Si portano dentro tutto il disagio delle famiglie che non riescono più ad andare avanti con i sussidi di disoccupazione. Sono i più infor- mati e tra sigle smozzicate di agenzie addette a tirar giù percentuali e iniziative per metter su un qualche governo, parlano di raccolte di firme da parte di un gruppo di intellettuali, per far uscire i nuovi parlamentari dal loro splendido isola- mento e invogliarli ad accettare per rendere go- vernabile questa nostra nazione. Tra questi avventori, o per esperienza o per sentito dire, rie- vocano il breve intervallo del “qualunquismo” e della sua misera fine, c’è anche chi va più in là, mostrando doti di studioso, tratteggiando la fi- gura di Masaniello. C’è anche chi viene docu- mentato e sciorina da un giornale: “Le famiglie italiane sono in difficoltà. La loro capacità di spesa non solo risulta inferiore del 5,9% rispetto ai Paesi di Eurolandia, ma é fortemente più bassa di quella dei nuclei familiari tedeschi e francesi, rispet tivamente del 18,8% e dell’11,9%. A misu- rare la complessità del vivere quotidiano nella crisi è una rielaborazione fatta dall’associazione dei consumatori Adusbef dei dati dell’Eurostat relativi al 2011. ANNO XXX N° 9 - 17 Marzo 2013 1.00 SETTIMANALE DELLA DIOCESI DI SAN BENEDETTO DEL TRONTO - RIPATRANSONE - MONTALTO Abbonamento annuo ordinario 30,00 - sostenitore 50,00 - Taxe parcue - Tassa riscossa Ufficio di AP - SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - DL 353/2003 (conv.in L.27/02/2004 n.46) art.1 comma 1 commerciale business Ascoli Piceno La “goliardia” dei nuovi parlamentari. Gli ultimi appelli per superare una diffusa delusione di Pietro Pompei EDITORIALE ennesimo allarme fa- miglie: questa volta a lanciarlo è Bankitalia in due studi, pubblicati ieri, in cui avverte che il 65% delle famiglie italiane valuta che il proprio reddito è infe- riore al necessario e che il 22% dei nuclei ha un reddito insuffi- ciente a coprire i con- sumi. nel complesso, dagli studi, che prendono in esame gli anni che vanno dal 1990 al 2010, emergono “chiari segnali di difficoltà delle fami- glie nel riuscire a risparmiare la quantità di ri- sorse desiderata: la quota di quelle che ritengono di avere effettive possibilità di risparmio si è col- locata su livelli storicamente bassi, intorno al 30% dalla metà dello scorso decennio (contro il 50% degli inizi degli anni ‘90). l’aumento degli squilibri, osserva la Banca d’italia, è messo in luce anche dall’incremento della concentrazione della ricchezza: tra il 2008 e il 2010 la quota di ricchezza netta posseduta dai tre quarti di reddito più bassi è diminuita a vantaggio della classe più elevata. Daniele rocchi, per il sir, ha chiesto un commento a Roberto Bolzonaro, vice presi- dente del forum delle associazioni familiari e presidente dell’asso- ciazione italiana delle famiglie. Cosa pensare scor- rendo i numeri impie- tosi di Bankitalia? “avevamo ampia- mente previsto una si- tuazione del genere, non solo perché oggi siamo davanti ad una crisi che aggrava il tutto ma soprattutto perché avevamo denunciato che le famiglie si impoverivano per colpa della tas- sazione che colpisce anche cose non tassabili. e mi spiego: la costituzione italiana dice che biso- gna pagare le tasse in base alla propria capacità contributiva. Ora se questa viene intaccata in modo deciso accade che la famiglia si impoveri- sce poiché deve far fronte a più tasse di quelle che può pagare realmente. altro punto: l’incre- mento della disoccupazione giovanile lo paga la famiglia che deve tenersi con sé il proprio figlio. Questo, una volta, all’età di 22-25 anni usciva e prendeva la sua strada. Ha iniziato martedì 12 marzo il conclave. a deciderlo, è stato il collegio cardinalizio, durante l’ottava congrega- zione generale. la notizia è stata data da un comunicato della sala stampa della santa sede, che informava come al mattino ci sarebbe stata la messa “pro eligendo Ponti- fice”, mentre al pomeriggio i 115 cardinali elettori sareb- bero entrati nella cappella si- stina. Quello che eleggerà il nuovo Papa sarà il 75° con- clave nella storia della chiesa. Per la venticinquesima volta, i cardinali elettori si riuniranno nella cappella sistina, at- torniati dai capolavori miche langioleschi evo- cati anche nel “Trittico romano”, il poema scritto nel 2003 da Karol Wojtyla e al centro del quale c’era proprio la “visione” del conclave. È stato giovanni Paolo ii, nella costituzione apostolica “Universi Dominici gregis”, a di- sporre che l’elezione del nuovo Papa continui a svolgersi nella sistina, “ove tutto concorre ad alimentare la consapevolezza della presenza di Dio, al cui cospetto ciascuno dovrà essere giu- dicato”. La Messa e la processione. martedì 12 marzo, il conclave ha iniziato con la messa “Pro eli- gendo romano Pontifice”, nella basilica di san Pietro – aperta a tutto il “popolo di Dio” - cui ha fatto seguito nel pomeriggio la processione solenne dei 115 cardinali elettori dalla cappella Paolina alla cappella sistina, passando attra- verso la sala regia: in abito corale e secondo l’ordine di precedenza, i cardinali elettori hanno intonato il canto del “Veni creator spiri- tus”, per invocare la protezione dello spirito santo. Una volta giunti nella cappella sistina, dopo la lettura ad alta voce da parte del cardi- nale giovanni Battista re, il primo per ordine di anzianità, i 115 cardinali elettori hanno pro- nunciato il giuramento formulato al n. 51 della “Universi Dominici gregis”. La meditazione e l’“extra omnes”. Dopo che l’ultimo cardinale ha prestato giuramento, il cardinale Prosper grech ha pronunciato la se- conda delle due meditazioni previste dalla co- stituzione, circa “il gravissimo compito loro incombente e sulla necessità di agire con retto intendimento per il bene della chiesa univer- sale”. si tratta di una delle due meditazioni pre- viste dalla costituzione apostolica di giovanni Paolo ii: a tenere l’altra, prima dell’inizio delle congregazioni generali del collegio cardinali- zio, è stato il predica- tore della casa Pontificia, padre ra- niero cantalamessa. Poi é stato intimato dal maestro delle ce- lebrazioni liturgiche, monsignor guido ma- rini, l’“extra omnes”, e gli estranei al colle- gio hanno lasciato la sistina. I CARDINALI HANNO DECISO Martedì 12 marzo il Conclave Al mattino la Messa “Pro Eligendo Romano Pontifice’’, nella basilica di san Pietro - aperta a tutto il “popolo di Dio’’ - cui seguirà la processione solenne dei 115 cardinali elettori dalla Cappella Paolina alla Cappella Sistina. Dopo il giuramento, sarà intimato l’ “extra omnes’’ e da quel momento ci mettiamo in attesa del fumo bianco. segue a pag. 2 famiglie in crisi le tasse tolgono il necessario Dopo l’allarme di Bankitalia, Il Forum delle associazioni familiari chiede distribuzione equa della fiscalità e delle risorse dirette ai nuclei. L’impoverimento è dovuto al fatto di dover “far fronte a più tasse di quelle che si possono pagare realmente”. In più ci sono i figli da sostenere oltre i 26 anni, quando la famiglia non ha più le agevolazioni finanziarie. segue a pag. 2

ANNO XXX N° 9 - 17 Marzo 2013

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SETTIMANALE DELLA DIOCESI DI SAN BENEDETTO DEL TRONTO - RIPATRANSONE - MONTALTO

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Al solito bar dove con il caffè si consumanole ultime notizie del giorno in un susseguirsicontinuo di avventori, si avverte un senso dif-fuso di scontento e di delusione in merito alcomportamento che i parlamentari elettinell’ultima tornata elettorale stanno manife-stando in questi giorni, specie nei confronti diquelli che ebbri del successo insperato nonriescono ad uscire da uno stato di euforia. Ipiù infastiditi sono quelli che palesemente di-cono di averli votati e che vedono nei lororappresentanti uno stato di goliardia dal qualenon si vorrebbe mai uscire. I clienti che restanodi più e che fanno da passa parola, sono quelliche hanno tempo da perdere in attesa di vederconcretizzate tante promesse, dopo aver perdutoil lavoro. Si portano dentro tutto il disagio dellefamiglie che non riescono più ad andare avanticon i sussidi di disoccupazione. Sono i più infor-mati e tra sigle smozzicate di agenzie addette atirar giù percentuali e iniziative per metter su unqualche governo, parlano di raccolte di firme daparte di un gruppo di intellettuali, per far uscirei nuovi parlamentari dal loro splendido isola-mento e invogliarli ad accettare per rendere go-vernabile questa nostra nazione. Tra questiavventori, o per esperienza o per sentito dire, rie-

vocano il breve intervallo del “qualunquismo” edella sua misera fine, c’è anche chi va più in là,mostrando doti di studioso, tratteggiando la fi-gura di Masaniello. C’è anche chi viene docu-mentato e sciorina da un giornale: “Le famiglieitaliane sono in difficoltà. La loro capacità dispesa non solo risulta inferiore del 5,9% rispettoai Paesi di Eurolandia, ma é fortemente più bassadi quella dei nuclei familiari tedeschi e francesi,rispet tivamente del 18,8% e dell’11,9%. A misu-rare la complessità del vivere quotidiano nellacrisi è una rielaborazione fatta dall’associazionedei consumatori Adusbef dei dati dell’Eurostatrelativi al 2011.

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SETTIMANALE DELLA DIOCESI DI SAN BENEDETTO DEL TRONTO - RIPATRANSONE - MONTALTO

Abbonamento annuo ordinario € 30,00 - sostenitore € 50,00 - Taxe parcue - Tassa riscossa Ufficio di AP - SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - DL 353/2003 (conv.in L.27/02/2004 n.46) art.1 comma 1 commerciale business Ascoli Piceno

La “goliardia” dei nuovi parlamentari. Gli ultimi appelli per superare una diffusa delusione

di Pietro Pompei

EDITORIALE

ennesimo allarme fa-miglie: questa volta alanciarlo è Bankitaliain due studi, pubblicatiieri, in cui avverte cheil 65% delle famiglieitaliane valuta che ilproprio reddito è infe-riore al necessario eche il 22% dei nucleiha un reddito insuffi-ciente a coprire i con-sumi. nel complesso, dagli studi, che prendonoin esame gli anni che vanno dal 1990 al 2010,emergono “chiari segnali di difficoltà delle fami-glie nel riuscire a risparmiare la quantità di ri-sorse desiderata: la quota di quelle che ritengonodi avere effettive possibilità di risparmio si è col-locata su livelli storicamente bassi, intorno al30% dalla metà dello scorso decennio (contro il50% degli inizi degli anni ‘90). l’aumento deglisquilibri, osserva la Banca d’italia, è messo inluce anche dall’incremento della concentrazionedella ricchezza: tra il 2008 e il 2010 la quota diricchezza netta posseduta dai tre quarti di redditopiù bassi è diminuita a vantaggio della classe piùelevata. Daniele rocchi, per il sir, ha chiesto uncommento a Roberto Bolzonaro, vice presi-

dente del forum delleassociazioni familiarie presidente dell’asso-ciazione italiana dellefamiglie.Cosa pensare scor-rendo i numeri impie-tosi di Bankitalia?“avevamo ampia-mente previsto una si-tuazione del genere,non solo perché oggi

siamo davanti ad una crisi che aggrava il tuttoma soprattutto perché avevamo denunciato chele famiglie si impoverivano per colpa della tas-sazione che colpisce anche cose non tassabili. emi spiego: la costituzione italiana dice che biso-gna pagare le tasse in base alla propria capacitàcontributiva. Ora se questa viene intaccata inmodo deciso accade che la famiglia si impoveri-sce poiché deve far fronte a più tasse di quelleche può pagare realmente. altro punto: l’incre-mento della disoccupazione giovanile lo paga lafamiglia che deve tenersi con sé il proprio figlio.Questo, una volta, all’età di 22-25 anni usciva eprendeva la sua strada.

Ha iniziato martedì 12 marzoil conclave. a deciderlo, èstato il collegio cardinalizio,durante l’ottava congrega-zione generale. la notizia èstata data da un comunicatodella sala stampa della santasede, che informava come almattino ci sarebbe stata lamessa “pro eligendo Ponti-fice”, mentre al pomeriggio i115 cardinali elettori sareb-bero entrati nella cappella si-stina. Quello che eleggerà ilnuovo Papa sarà il 75° con-clave nella storia dellachiesa. Per la venticinquesima volta, i cardinalielettori si riuniranno nella cappella sistina, at-torniati dai capolavori miche langioleschi evo-cati anche nel “Trittico romano”, il poemascritto nel 2003 da Karol Wojtyla e al centro delquale c’era proprio la “visione” del conclave.È stato giovanni Paolo ii, nella costituzioneapostolica “Universi Dominici gregis”, a di-sporre che l’elezione del nuovo Papa continuia svolgersi nella sistina, “ove tutto concorre adalimentare la consapevolezza della presenza diDio, al cui cospetto ciascuno dovrà essere giu-dicato”.La Messa e la processione. martedì 12 marzo,il conclave ha iniziato con la messa “Pro eli-gendo romano Pontifice”, nella basilica di sanPietro – aperta a tutto il “popolo di Dio” - cuiha fatto seguito nel pomeriggio la processionesolenne dei 115 cardinali elettori dalla cappellaPaolina alla cappella sistina, passando attra-

verso la sala regia: in abito corale e secondol’ordine di precedenza, i cardinali elettorihanno intonato il canto del “Veni creator spiri-tus”, per invocare la protezione dello spiritosanto. Una volta giunti nella cappella sistina,dopo la lettura ad alta voce da parte del cardi-nale giovanni Battista re, il primo per ordinedi anzianità, i 115 cardinali elettori hanno pro-nunciato il giuramento formulato al n. 51 della“Universi Dominici gregis”. La meditazione e l’“extra omnes”. Dopo chel’ultimo cardinale ha prestato giuramento, ilcardinale Prosper grech ha pronunciato la se-conda delle due meditazioni previste dalla co-stituzione, circa “il gravissimo compito loroincombente e sulla necessità di agire con rettointendimento per il bene della chiesa univer-sale”. si tratta di una delle due meditazioni pre-viste dalla costituzione apostolica di giovanniPaolo ii: a tenere l’altra, prima dell’inizio dellecongregazioni generali del collegio cardinali-

zio, è stato il predica-tore della casaPontificia, padre ra-niero cantalamessa.Poi é stato intimatodal maestro delle ce-lebrazioni liturgiche,monsignor guido ma-rini, l’“extra omnes”,e gli estranei al colle-gio hanno lasciato lasistina.

I CARDINALI HANNO DECISO

Martedì 12 marzo il ConclaveAl mattino la Messa “Pro Eligendo Romano Pontifice’’, nella basilica di san Pietro -aperta a tutto il “popolo di Dio’’ - cui seguirà la processione solenne dei 115 cardinalielettori dalla Cappella Paolina alla Cappella Sistina. Dopo il giuramento, sarà intimatol’ “extra omnes’’ e da quel momento ci mettiamo in attesa del fumo bianco.

segue a pag. 2

famiglie in crisi le tasse tolgono il necessarioDopo l’allarme di Bankitalia, Il Forum delle associazioni familiari chiede distribuzione equadella fiscalità e delle risorse dirette ai nuclei. L’impoverimento è dovuto al fatto di dover “farfronte a più tasse di quelle che si possono pagare realmente”. In più ci sono i figli da sostenereoltre i 26 anni, quando la famiglia non ha più le agevolazioni finanziarie.

segue a pag. 2

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Anno XXX

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continua dalla prima pagina continua dalla prima pagina

Il “termometro” utilizzato è il parametro Aic,cioé il consumo individuale effettivo pro capite”.E non si ferma qui ed impietosamente continuaaffermando che solo la Grecia e la Turchiastanno peggio di noi: “e quelli a Roma stanno afare a ttingolo , a nascondino”. C’è una preoccupante stanchezza generale chepotrebbe portare ad azioni incontrollate. Nell’ul-tima campagna elettorale si è insistito troppo supromesse grazie alle quali si è alimentata la sop-portazione con un traguardo a vista. Vedersi spo-stare ogni giorno la “fettuccina” è un alimentare

rancori che potrebbero portare ad atti inconsulti. Gli struzzi sono maestri, si ha l’impressione chemolte istituzioni stiano seguendo l’esempio ali-mentando una pericolosa confusione. Il Capodello Stato parla di nebbia, i nostri vecchi lupi dimare avevano paura de lu calehje, il nebbione,nonostante l’ampiezza del mare. Non ricordobene, ma credo di essere nel giusto se dico checerte “marce” furono fatte in altrettanti momentidi confusione, di “nebbia”, di ingovernabilità. Cisiamo proprio stancati della Democrazia?

Oggi non è così. il giovane resta con i genitorianche dopo i 26 anni, età in cui la famiglia nonpuò più tenerlo a carico perdendo così le agevo-lazioni fiscali”. Il fisco, dunque, causa primaria di questo im-poverimento? “l’impoverimento è anche dovutoal fisco diventato esoso in modo particolare conchi ha a carico un familiare. recentemente si è ag-giunta anche altra fiscalità come l’imu, l’ires, cheva a sempre colpire la famiglia. ma oltre al fiscoa pesare ci sono anche altri fattori critici quali lamancanza di lavoro, la cassa integrazione, la di-soccupazione. chi reagisce meglio è la personache vive sola che ha meno oneri e carichi. il fattorecrisi viene di fatto amplificato da queste leve fi-scali assolutamente inique”.Altro dato che colpisce è quello che vede ilbalzo, dal 40% del 1990 al 65% del 2010, dellefamiglie che ritengono il proprio reddito infe-riore al necessario. Un incremento superiorealla media per i nuclei operai, i giovani e perchi vive in affitto… “È evidente che cambianoanche i tempi: venti anni fa ci si accontentava dipoco. Poi il tenore di vita è leggermente miglioratoe mantenerlo ha richiesto maggiori risorse che ora,però, stanno calando. ci stiamo abbassando neglistandard di vita. la sensazione che ha la famigliarispetto a venti anni fa è che stia peggio, forse nonin senso assoluto, dovendo frenare se non addirit-tura fermarsi. stiamo tornando indietro, questo èil problema”.Cosa fare per dare sollievo alle famiglie in sof-ferenza? “Due sono i fronti su cui agire: il primoè quello della spesa. ridurre assolutamente le

spese delle famiglie, soprattutto quelle ingiuste enon corrette, ricorrendo ad una distribuzione equadella fiscalità. Una cosa mai fatta, che nessun go-verno ha mai voluto adottare scegliendo interventispot, inventati dalla sera alla mattina. e lo dico aragion veduta dal momento che sono anni che ve-rifico ciò che fanno i governi in questo settore.non si è programmato nulla ma si è inventato.altro fronte è la redistribuzione equa delle pocherisorse disponibili. se diamo risorse alle famiglie,queste le useranno non per metterle nei risparmima per acquistare il necessario per vivere. Questoè un fenomeno assolutamente positivo che va afavore dello sviluppo e contrasta la recessione.Questo i nostri politici e tecnici non lo hanno maicapito ed attuato”.Il quadro a tinte fosche che emerge dai dati diBankitalia è destinato a restare tale senza unavera politica a favore delle famiglie? “con la si-tuazione politica italiana attuale non vedo luce infondo al tunnel. il recente voto mostra una situa-zione confusa in cui è più importante gridare chenon portare avanti delle idee chiare. Da una partesono pessimista, ma dall’altra mi auguro che que-sti scossoni a livello culturale e politico servanoper smuovere le coscienze di chi non si è maimosso e giungere a delle soluzioni. il mio pessi-mismo è attenuato anche dalla rete familiare ita-liana che è ancora forte. le nostre famiglie nonsono solo quelle dei delitti e dei disastri ma anchequelle della solidarietà, dell’accoglienza, della ca-pacità di tenere anche nei momenti più duri. ed èper questo che vanno aiutate.

La piaga dell’azzardo.“Da anni la consulta na-zionale antiusura e la no-stra fondazionedocumentano che l’az-zardo è tra le principalicause del ricorso all’usurae del riciclaggio di denarosporco”, ha sottolineatoD’Urso. in Puglia nel-l’anno 2012 “sono staticonsumati circa 3 miliardie 859 milioni di euro ingioco d’azzardo con po-stazioni ‘fisiche’; almenoaltre 700 milioni di euro inmodalità on-line sui sitiinternet (poker, casinò,scommesse e altre forme).la quota del Pil assorbitodal gioco è pari ad almenoil 6,8% del Pil regionale(comprendendovi la stimadel gettito delle forme on-line non attribuibili conprecisione). la spesa pro-capite attribuita è stata di946 euro, ma quella realesi aggira sui 1.120 euro”.infatti, “manca la spesalorda per gioco d’azzardoon-line, poiché non è di-

sponibile ildato sulla lo-calizzazionedelle personeche si avval-gono dellepiattaforme in-ternet dei con-cessionari”,ma applicandouna stima “sipuò ragione-volmente con-cludere chenel 2012 ilconsumo lordonella regione èstato di 4.450milioni di euro(4,45 mi-liardi)”. Per-ciò, haconcluso ilpresidente, “lafondaz ionelancia un ap-pello alle isti-

tuzioni presenti sul territo-rio (comuni, Province,regione, camere di com-mercio) invitandole a riu-nirsi intorno ad un tavolodi lavoro per studiare per-corsi concreti da intra-prendere, come adesempio il cosiddetto bol-lino verde per tutti gliesercizi commerciali (bar,tabaccai…) che decidonodi non ospitare slot-ma-chine e ogni tipo di giocod’azzardo”. Salvare la casa. “anchequest’anno la famiglia èstata al centro della nostraattenzione. la quasi tota-lità dei nostri finanzia-menti corrisponde a mutuidi consolidamento, serviticioè a salvare la casa diabitazione che altrimentisarebbe andata perduta -ha precisato monsignorD’Urso -. Purtroppo, mal-grado ogni nostro impe-gno, tante volte ciò non èstato possibile e questo ciha profondamente addolo-rato. ci consola la co-

scienza che è stato fatto quanto era in nostropotere”. Dal 1996 ad oggi la fondazione ha as-sistito oltre 50 vittime di usura ed estorsione,anche nei processi penali, ed è riuscita ad impe-dire la vendita di un certo numero di case di abi-tazione. “nel 2012 il consiglio direttivo - harammentato D’Urso - ha prodotto, a fronte dioltre 350 ascolti di persone/famiglie (a cui biso-gna aggiungere tutte gli altri presso le 12 diocesiconvenzionate), 318 delibere, così ripartite: 182archiviazioni; 3 finanziamenti chirografari ex art.15 l. 108/96; 53 mutui ipotecari; 6 sovvenzioni-microcredito; 23 beneficenze(di cui 5 per assistenze legali);1 finanziamento con fondipropri; 4 finanziamenti confondi regionali; 5 aumenti digaranzia; 5 anticipazioni; 36su argomenti vari”.Gli stessi effetti riscon-triamo nel nostro territoriodove opera la FONDA-ZIONE ANTIUSURAMONS. TRAINI ON-LUS

IL CANCRO DELL’USURASalviamo la casa di famigliaIl bilancio, preoccupante, della Fondazione antiusura di Bari. Monsignor D’Urso: “La quasitotalità dei nostri finanziamenti corrisponde a mutui di consolidamento, serviti cioè a salvarel’abitazione che altrimenti sarebbe andata perduta’’

La “goliardia” dei nuovi parlamentari. Gli ultimi appelli per superare una diffusa delusione

di Pietro Pompei

famiglie in crisi le tasse tolgono il necessario

Giovedì 7 Marzo 2013 il Signore ha chiamato im-provvisamente a sé S.E.R. Mons. CLETO BEL-LUCCI Arcivescovo Emerito della Diocesi diFermo

La Salma venerdì pomeriggio è stata traslata in Cat-tedrale. L’Eucarestia e il Rito delle Esequie sonostate celebrate, sempre in Cattedrale, Sabato 9Marzo alle ore 10. La Salma è stata quindi sepoltanella cripta della Cattedrale

Ricordiamo il Vescovo Cleto Bellucci, molto conosciuto nella nostra diocesi tra isacerdoti, ma anche tra i laici. Alcune note biografiche

Cleto Bellucci è nato ad Ancona il 23 aprile 1921; ha compiuto gli studi ginnasiali nel Seminario dio-cesano di Ancona e quelli liceali e teologici nel Pontificio Seminario Regionale «Pio XI» di Fano. Haricevuto l’ordinazione presbiterale da monsignor Egidio Bignamini, arcivescovo di Ancona, il 27 gennaio1946; già dal luglio 1945 gli veniva affidato l’incarico di Vice Rettore dello stesso Seminario Regionaledove è restato fino al 1954. Nel Seminario Regionale, oltre all’ufficio di Vice Rettore, ha tenuto la Cat-tedra di Storia dell’Arte e, per qualche anno, svolse anche l’insegnamento di Storia della Chiesa nelcorso teologico. Nel 1954, quando pensava di rientrare nella sua Diocesi per dedicarsi al servizio pasto-rale in parrocchia, venne chiamato dalla Sacra Congregazione dei Seminari ad assumere il delicatoufficio di Rettore del Pontificio Seminario Regionale di Chieti; vi ha svolto la sua opera fino al marzodel 1969. Il 15 marzo 1969 è stato nominato Vescovo titolare di Melzi e assegnato come Ausiliare del-l’Arcidiocesi di Taranto. L’arcivescovo monsignor Motolese in particolare gli affidò la cura della Diocesidi Castellaneta di cui il Presule era Amministratore Apostolico. Allorché il 22 luglio 1970 il Santo PadrePaolo VI lo trasferì a Fermo come Amministratore Apostolico «sede piena» e Coadiutore con diritto disuccessione di monsignor Norberto Perini, tra il clero e il popolo della Diocesi di Castellaneta si diffuseun sentimento di tristezza e di rimpianto. Il 27 settembre 1970 monsignor Bellucci faceva solenne in-

gresso nella Basilica Metropolitana di Fermo, accolto dall’arcivescovo monsignorPerini, dal clero diocesano e dal popolo festante. Il 21 giugno 1976, il Santo PadrePaolo VI accettava le dimissioni a suo tempo presentate da monsignor Norberto Pe-rini e lo stesso giorno monsignor Cleto Bellucci gli succedeva per coadiutoria. Nonè compito facile tracciare un quadro completo ed esauriente della grande mole dilavoro pastorale e di governo compiuto da monsignor Bellucci nei 27 anni di servizioepiscopale svolto in Diocesi. Il 18 giugno 1997 il Santo Padre Giovanni Paolo II ac-coglieva la sua rinuncia dal servizio episcopale a Fermo. Tuttavia era rimasto Dele-gato della Conferenza episcopale marchigiana per i Beni culturali ecclesiastici.Dalla sua residenza di Torre di Palme, egli continuava a servire la Chiesa fermanae a seguire i sacerdoti con la preghiera, con il consiglio e sempre pronto a offrire ilsuo ministero episcopale. dovunque fosse richiesto. Lo ricordiamo presente intante cerimonie nella nostra Diocesi, come la chiusura del Congresso Eucari-stico diocesano del 1990. (Notizie attinte da Emilio Tassi “Gli Arcivescovi di Fermo,

nei secoli XIX e XX”; Livi editore)

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fervono i lavori delle congregazioni generali. Quei cardinali chetra qualche giorno, come fu nel 2005, si affacceranno dai loggiatidi san Pietro a far corona con le loro vesti rosse, dopo l’elezionedel nuovo Papa, in un clima di festa, sono al lavoro. si confron-tano sullo stato della chiesa e cominciano a delineare il profilodi chi tra pochi giorni eleggeranno. Discutono, ascoltano, pre-gano. È un processo unico, guardato con interesse e rispetto datutto il mondo. l’istituzione più universale di questo mondo pure“globalizzato”, rinnova così, ed anzi se possibile approfondiscee mostra a tutti, la sua dinamica di unità e di collegialità. i car-dinali stanno discutendo degli affari della santa sede e dei di-versi dicasteri e i loro rapporti con gli episcopati, delrinnovamento della chiesa alla luce del concilio Vaticano ii,dello stato della chiesa e delle esigenze della nuova evangeliz-zazione nel mondo e nelle diverse situazioni culturali, come si

legge nei comunicati. il collegio cardinalizio, che pure ha unasua storia peculiare, legata proprio alla realtà del Papa come ve-scovo di roma, di fatto oggi rappresenta il collegio episcopale.e proprio in questo anno della fede e dei cinquant’anni del con-cilio più partecipato della storia, risaltano le parole di uno deidocumenti più ispirati e importanti del Vaticano ii, la costitu-zione dogmatica lumen gentium, sulla chiesa: “Questo collegio- è detto a proposito del collegio episcopale -, in quanto compo-sto da molti, esprime la varietà e l’universalità del popolo di Dio;in quanto poi è raccolto sotto un solo capo, significa l’unità delgregge di cristo”. È l’identità della chiesa, realtà visibile e spi-rituale, comesempre la de-finisce il con-cilio, che

opera nella storia, ma non può che poggiare sulla fede. “Quan-tunque per compiere la sua missione abbia bisogno di mezziumani”, si legge nel concilio, Paolo Vi affermava che è la fedeil “segreto” della chiesa. già il documento conciliare era benconsapevole che non mancavano i problemi. e questi non sonosolo le persecuzioni. Oggi la cattolica è la religione più vessata,sul piano universale, come tutti sanno ed alcuni fanno fatica ariconoscere. i problemi sono anche interni. Benedetto XVi ne haparlato con grande libertà e verità: il concilio ricordava che lachiesa “dalla virtù del signore risuscitato trae la forza per vin-cere con pazienza e amore le afflizioni e le difficoltà, che le ven-gono sia dal di dentro che dal di fuori, e per svelare in mezzo almondo, con fedeltà, anche se non perfettamente, il mistero di lui,fino a che alla fine dei tempi esso sarà manifestato nella pienezzadella luce”. la chiesa, ha ricordato Benedetto XVi ai cardinalil’ultimo giorno del suo pontificato, assicurando al suo successore“incondizionata reverenza ed obbedienza”, è un corpo vivente,nel mondo, ma non del mondo, perché di Dio. Questa complessaconsegna deve essere sempre attualizzata. e non è certo facile.implica la realtà della comunione. Oggi chiamata ad un nuovopassaggio, nella scelta del nuovo Papa.

Da laici viviamo con grande emozione questo momento del tuttoinedito. siamo consapevoli che quanto sta accadendo ci fa sentireprotagonisti di eventi che mai avremmo immaginato di attraversarenella nostra esistenza. il succedersi dei giorni precedenti al mo-mento preannunciato della partenza di Benedetto XVi ha determi-nato un’attesa davvero densa di sentimenti e di senso, checoinvolge davvero tanti in tutto il mondo. Per una volta, in parti-colare i laici, sono uniti da un’attesa che con il ritiro del Papa eme-rito a castel gandolfo sposta il suo baricentro dall’attenzioneconcentrata su un momento mai vissuto prima, alla consapevolezzadell’importanza della scelta del suo successore, intuendo quasi chel’esito finale può cambiare i destini del mondo. come laici nonsiamo tesi a venire a conoscenza prima possibile del nome delnuovo Papa, non ci interessa il “toto Papa”, puntare a indovinarneil nome. non ci pieghiamo a ipotesi varie o illazioni fatte in questoperiodo. leggiamo quanto avvenuto nell’ottica cristiana, certi chesia tutto a beneficio della chiesa. chiunque sarà chiamato, è co-munque soggetto scelto da Dio. fin da ora al nuovo Papa promet-tiamo docilità, amore sempre più vivo per la chiesa, comunionenel costruire il cammino. siamo proiettati in un’attesa piena digrande emozione perché percepiamo che l’evento che stiamo vi-vendo è storico, rappresenta una svolta nella consuetudine dellavita ecclesiale e proprio per questo necessita di una maggiore pre-ghiera. fin dall’11 febbraio numerose aggregazioni laicali hannoavviato varie iniziative per invitare i propri associati ad elevare pre-ghiere allo spirito santo, invocando la sua luce ed il suo aiuto, nellacertezza, come ha continuamente ricordato Papa Benedetto XVi,che il signore è nella barca della chiesa. l’impegno della parteci-pazione a una più intensa preghiera non solo pone tutti noi laici incomunione con i cardinali chiamati a discernere la volontà di Dio,ma contribuisce a rafforzare la nostra fede nella chiesa e ci fa anchecrescere nella reciproca relazione ecclesiale, ci fa vivere una mag-giore fraternità comunionale, rafforza e rende più salda l’unità nelladiversità dei carismi. l’attesa di un nuovo Papa pone al laicato l’oc-casione per una riflessione culturale sul significato di una “pre-senza” e di un senso di “appartenenza” e di impegno alla

“comunione ecclesiale” non formale, ma sostanziale.nello stesso tempo, la trepidazione nel vedere quell’attesa fumatabianca è caratterizzata dal profondo senso di riconoscenza e grati-tudine per quanto Dio ha voluto donare attraverso Benedetto XVi,il cui esempio di umiltà ci sollecita come laici a riflettere sul mododi servire la chiesa ed il mondo nella totale disponibilità a dare gra-tuitamente tutto di noi stessi, nella libertà interiore di essere sem-plicemente “servitori inutili”. esprimiamo l’affettuosa vicinanza aun Papa che ora sceglie di salire in solitudine, da semplice pelle-grino, dedicandosi ancora di più alla preghiera e alla meditazione,l’ultimo tratto del cammino terreno che lo porterà all’incontro de-finitivo con colui per il quale ha deciso di spendere tutta l’esi-stenza. la preghiera di supplica invoca lo spirito perché a luidocile, il collegio cardinalizio possa eleggere un Pastore che, sullascia della profondità spirituale, dell’umiltà e della santità di PapaBenedetto, sappia condurre la chiesa a un’autentica vita evangelicadi comunione, di povertà evangelica, e la lanci verso un dialogoautentico con il mondo, con le diverse culture e religioni, con ogniuomo che cerca, come a tentoni, orizzonti di senso, di vita e di gioiaautentica. nell’avvertire il bisogno di un’autentica conversione edi rinnovata spinta evangelizzatrice adeguate alla realtà del terzomillennio, risulta ravvivata anche la speranza che “non delude” per-ché continuamente sostenuta dallo spirito che ci è dato in dono.Benedetto XVi ci ha ripetuto che la chiesa che non è sua né nostra,ma del signore e lui è presente in essa. “e il signore non la lasciaaffondare; è lui che la conduce”. con certezza nulla può offuscarlaperché Dio non ha fatto mai mancare la sua luce, il suo amore atutta la chiesa che “è un corpo vivo, animato dallo spirito santo evive realmente dalla forza di Dio. essa è nel mondo, ma non è delmondo: è di Dio, di cristo, dello spirito”. nell’anno della fede edel giubileo del concilio, come laici ci sentiamo chiamati a rin-novare e rafforzare “la ferma fiducia nel signore, ad affidarci comebambini nelle braccia di Dio, certi che quelle braccia ci sostengonosempre e sono ciò che ci permette di camminare ogni giorno, anchenella fatica”. Dopo l’esperienza forte che ci ha riempiti, prima disgomento, poi a poco a poco di fiducia nel futuro dandoci la sen-

sazione di trovarci dinanzi ad un gesto profetico, che mette in evi-denza valori evangelici che parlano anche ai non credenti, la spe-ranza di noi laici è quella di trovarci all’alba di una nuovaprimavera per l’annuncio cristiano, e in qualche modo per lachiesa. auspichiamo che il futuro Papa possa stimolare in noi laiciuna presenza critica e profetica nella storia, “provocarci” a viverein modo da rispondere a tali domande e proprio per questo in co-munione ecclesiale e docili al magistero petrino, dal quale sentircisollecitati ad essere testimoni per attestare come la fede costituiscal’unica risposta agli interrogativi che la vita quotidiana pone adogni uomo e ad ogni donna.(*) segretaria generale della Consulta nazionale delle Aggregazioni laicali

Unità e collegialitàIl collegio cardinalizio, che pure ha una sua storia peculiare,

legata proprio alla realtà del Papa come vescovo di Roma, di fatto oggi rappresenta il collegio episcopaleFrancesco Bonini

ABEMUS PAPAM

VERSO IL CONCLAVENoi laici, saremo dociliLa speranza che sia l’alba di una nuova primavera per l’annuncio cristiano, e in qualchemodo per la Chiesa

Paola Dal Toso (*)

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il progetto La famiglia per la famiglia, oltre a proporre incontri eapprofondimenti sulle tematiche familiari, vuole avvicinarsi allaquotidianità e dedicare uno spazio proprio alle domande dei genitori. Per chi necessita di un con-sulto approfondito, il centro famiglia offre uno sportello gratuito con una equipe specializzata dipsicologi, consulenti, mediatori e avvocati; con l’avvio di questa rubrica si potranno volgere do-mande inerenti le dinamiche del nucleo familiare a [email protected].

LA DOMANDA – siamo due neogenitori e siamo un po’affaticati e stressati per la nascita di nostro figlio che ora hacinque mesi; non abbiamo più tempo per noi e il nostro rap-porto ne risente. cosa ci è successo? LA RISPOSTA DIEZIO ACETI – la nascita del primo figlio rappresenta unforte cambiamento sul piano familiare ed emotivo; il rap-porto di coppia si modifica, sottoposto ad una serie di ten-sioni e stress spesso dovuti al poco riposo, ai tanti impegnie ad una possibile serie di problemi economici. Di fronte atutto questo si ha la sensazione di perdere la propria indivi-dualità e libertà. Quello che sta succedendo è una crisi evo-

lutiva positiva sia per la persona che per la famiglia e imparerete a soddisfare i bisogni del singoloe del nucleo. È importante avere pazienza e questo non significa essere rassegnati. Doveroso, inol-tre, interpretare questo nuovo percorso con una certa saggezza, coscienti che le difficoltà non sonopiù forti di noi e rappresentano uno stimolo per la crescita rispetto a se stessi e alla coppia. Potrebbeessere utile e benefico concedervi uno spazio settimanale dove fare quelle cose che più vi piac-ciono e allo stesso tempo come coppia riservare un momento per voi, magari affidando il bimboalla nonna, ad un’amica o ad una baby sitter. in questa maniera si allenteranno le tensioni e si ri-prenderà il giusto equilibrio e dialogo di coppia. I CONTATTI – Per contattare il centro famigliaè possibile chiamare lo 0735 595093 o recarsi personalmente in via Pizzi 25 dal lunedì al venerdìdalle 16:30 alle 18:30.

Centro Famiglia - Dina Maria Laurenzi

È nato il primo figlioI consigli del Centro Famiglia

Al via le giornate formative dell’Aipac Project Il professor Franco Nanetti incontra gli operatori del sociale

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Sabato 16 Marzo dalle ore 15 alle19, presso il Palazzo Bice Piacentini si darà inizio alla prima delle tregiornate formative di Psicologia e Medicina integrata rivolta alle pro-fessioni sanitarie e a tutti coloro che desiderano approfondire il tema del“Trauma e la resilienza”. L’incontro è tenuto dal professor Franco Na-netti, psicoterapeuta, docente di Scienze della Formazione all’universitàdi Urbino e di Pescara-Chieti. L’iniziativa, portata avanti dall’associazione Aipac Project in collabora-zione con il Centro Famiglia di San Benedetto del Tronto, promuove ilpotenziamento dell’aspetto formativo degli operatori del sociale, comedimostrato dallo scorso autunno con la promozione del Master triennale

in Counseling, la professione recentemente regolamentata dal Ddl 3270. Le successive date de-dicate alla formazione sono il 26 maggio sul tema “Le problematiche del comportamento sessuale”e il 27 ottobre su “Il fenomeno e le tipologie della dipendenza”. Durante la mattinata, invece, ilprofessor Nanetti sarà al Centro Famiglia di via Pizzi dalle 9.30 per la supervisione e la formazionedegli operatori della relazione di aiuto e del volontariato con l’incontro “Aiutarsi ed aiutare, gior-nata del sostegno per l’operatore volontario”. Per informazioni è possibile contattare i numeri340.887.9319 e 348.801.4950 oppure scrivere a [email protected].

Centro famiglia

Da Monteprandone.

È ancora vivo il ricordo di Nicolino Loggi,

il cognato del nostro don Andrea Marozzi.

Il 4 marzo è stato il terzo anniversario dellascomparsa del caro amico Loggi Nicolino.Tutti lo ricordiamo per la sua inesauribilegiovi abilità, allegria e cordialità.Quando si percorreva via Corso, per recarsial centro del paese, immancabilmente si sen-tiva la squillante voce di Nicolino che canti-chhiava qualche simpatico motivo popolaredurante il suo lavori di esperto falegname:fermarsi era inevitabile,scambiare qualchebattuta con lui e farsi sempre una sana risataper le sue battute scherzose e gioiose.È proprio il caso di dirlo: ti ricaricava di buo-numore. Era l’amico di tutti, l’averlo a tavolao trascorrere qualche ora con lui significavavivere momenti di intelligente ironia intrisadi saggezza popolare che non guasta mai.È vero fisicamente è tornato alla Casa delPadre ma in tutti coloro che hanno avuto lafortuna di conoscerlo e apprezzarlo è rimastoe rimane il suo ricordo di uomo semprepronto per il paese e affezionato ai suoi com-paesani. FC.

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Anno della Fede2012 2013

Gesù si avviò allora verso il monte degliUlivi. Ma all’alba si recò di nuovo nel tem-pio e tutto il popolo andava da lui ed egli,sedutosi, li ammaestrava. Allora gli scribie i farisei gli conducono una donna sor-presa in adulterio e, postala nel mezzo, glidicono: “Maestro, questa donna è statasorpresa in flagrante adulterio. Ora Mosè,nella Legge, ci ha comandato di lapidaredonne come questa. Tu che ne dici?”.Questo dicevano per metterlo alla prova eper avere di che accusarlo. Ma Gesù, chi-natosi, si mise a scrivere col dito per terra.E siccome insistevano nell’interrogarlo,alzò il capo e disse loro: “Chi di voi è senzapeccato, scagli per primo la pietra controdi lei”. E chinatosi di nuovo, scriveva perterra. Ma quelli, udito ciò, se ne andaronouno per uno, cominciando dai più anzianifino agli ultimi. Rimase solo Gesù con ladonna là in mezzo. Alzatosi allora Gesù ledisse: “Donna, dove sono? Nessuno ti hacondannata?”. Ed essa rispose: “Nessuno,Signore”.E Gesù le disse: “Neanch’io ti condanno;và e d’ora in poi non peccare più”.(GIOVANNI 8,1-11)

i farisei, ancora una volta, provano a metterein difficoltà gesù, ponendolo di fronte ad unproblema a prima vista molto difficile: da unaparte il rispetto ferreo della legge di mosé edall’altra la ben nota misericordia di gesùverso i peccatori. TU cHe ne Dici ? e’ la domanda che essipongono a gesù. a loro non importa vera-mente imparare da gesù, essi vogliono solotrovare motivo per dirne male, per accusarlo.in un modo o nell’altro. scribi e farisei agi-tano la legge di mosé come una scure da ab-battere su gesù, e gesù proprio alla legge fariferimento per dar loro una lezione, per cer-care di farli ragionare. egli ricorda loro chela legge prevede che il testimone sia irrepren-sibile, onesto e veritiero, e che in caso contra-rio può subire la stessa pena dell’accusatoingiustamente. nel caso specifico, il falso te-stimone di un’adultera poteva essere condan-nato alla lapidazione. e’ come se gesù dicessea tutti loro: voi che accusate questa donna diessere adultera, ed io non ho motivo per du-bitarne, siete certi di essere così puri, ligi e de-voti alla legge di mosé da poter dare unabuona e retta testimonianza contro questadonna, o anche voi avete così tante e grandicolpe che rischiate con lei la lapidazione?

(Quelle cose che gesù si mette a scrivere perterra, forse sono proprio i loro peccati……)chi di voi é senza peccato ? la domanda chegesù rivolge loro, ha una risposta tanto fortequanto silenziosa: se ne andarono uno peruno, dai più anziani (quelli con più peccati)fino agli ultimi. e’ come se gesù avesse dettoloro: chi credete di essere per poter giudicaree condannare un vostro simile, solo Dio haquesta autorità, poiché solo lui conosce ilcuore dell’uomo, a voi non è dato di poteremettere giudizi e sentenze contro i vostri fra-telli. e tutti se ne sono andati.ecco, ora che il campo è sgombro dagli egoi-smi, dalla cattiveria.Ora che tutti se ne sono andati gesù si rivolge

alla donna per dare a lei ( e quindi anche a noi)l’insegnamento più grande, più profondo.l’atteggiamento di gesù verso la donna ri-vela la sua delicatezza e tenerezza, la sua ca-pacità di credere in lei e nella sua possibilitàdi conversione. Va e nOn Peccare Più. gesù offre al-l’adultera e anche a noi una nuova occasione,una nuova possibilità di conversione, di tor-nare alla casa del Padre, non lasciamocelasfuggire. adultero, in senso stretto, è colui ocolei che tradisce il vincolo coniugale, ma insenso lato possiamo anche intenderlo comecolui o colei che tradisce il vincolo d’amorecon Dio e con il suo cristo. Per cui questo in-vito di gesù è rivolto a tutti noi: Va e non pec-care più. convertiti.non addormentiamoci sulle nostre abitudinicattive, e non condanniamo in fretta il peccatodegli altri dimenticando le nostre colpe. Pre-ghiamo il signore che ci dia la sua forza periniziare la nostra conversione. Riccardo

Pillole di saggezza: Assolviamo spesso i nostri peccati gravi

e condanniamo i piccoli errori del prossimo. (Gregorio magno)

Chiunque commette il peccato è schiavodel peccato. (Giovanni 8,34)

Domenica 17 marzoOre 11.30 S. Benedetto Tr. - Porto:

Saluti al Convegno di A.C.Ore 12.00 S. Benedetto Tr. - Santuario

dell’Adorazione: S. Messa

Lunedì 18 marzoOre 10.00 S. Benedetto Tr. - Ospedale: S.

Messa e visita ai malati

Ore 16.00 S. Benedetto Tr. - Ospedale: Visita ai malati

Martedì 19 marzoOre 09.30 S. Benedetto Tr. - R.S.A. “San

Giuseppe”: S. MessaOre 11.00 S. Benedetto Tr. - Parrocchia

S. Giuseppe: S. MessaOre 19.00 Ripatransone

S. Giuseppe: S. Messa

Incontri Pastorali del Vescovo

DurANtE LA sEttImANA 17-24 mArzO 2013

Parola del Signore5’ DOMENICA QUARESIMA C

Dal VANGELO secondo GIOVANNI

L’attività di Gesù nella Città Santa105. GESÙ MALEDICE IL FICO CHE NON HA FRUTTI

leggiamo mt 21,18-22. il brano si divide indue parti, l’una riguardante il miracolo, l’altrafa alcune considerazioni sulla preghiera.

1. Il miracolo con portata simbolica.

“La mattina dopo, mentre rientrava in città,

ebbe fame. 19Vedendo un albero di fichi lungo

la strada, gli si avvicinò, ma non vi trovò altro

che foglie, e gli disse: ‘Mai più in eterno nasca

un frutto da te!’. E subito il fico seccò” (mt21,18-19). Per motivi di sicurezza, gesù hapassato la notte a Betania, forse in casa di laz-zaro. all’inizio del nuovo giorno lascia laquieta cittadina per tornare a gerusalemme.Durante il percorso egli ebbe fame. Questa suafame suscita nel lettore una certa sorpresa: èmai possibile che la famiglia che lo ha ospitatolo abbia lasciato partire digiuno?

Vedendo una pianta di fico di fiancoalla strada, gesù va a cer-carvi i frutti, ma non netrova. la ragione è nelfatto che siamo nel mese dimarzo-aprile quando lepiante di fichi sono sì co-perte di foglie lussureg-gianti, ma daranno il lorofrutto solo verso giugno. einfatti gesù “non vi trovò

altro che foglie”. la cosanon poteva essere diversae il testo parallelo dimarco ne dà la ragione,già facilmente intuibile:“non era infatti la stagionedei fichi (mc 11,13)”. aquesto punto gesù compieun’azione del tutto sorprendente e unica: ma-ledice quel fico con queste parole: “Mai più in

eterno nasca un frutto da te!”. e matteo, quasidi rincaro, aggiunge che “subito il fico seccò”;marco. invece, fa sapere che “la mattina se-guente, passando, videro l’albero di fichi sec-cato fin dalle radici” (11,20).

Un miracolo del genere non puòavere che un valore simbolico. ma quale? Wol-fgang Trilling, grande studioso di matteo, harinunciato a spiegarlo. e la nostra voglia diimitarlo è stata tanta.

notiamo che spesso i profeti dell’an-tico Testamento compiono azioni simboliche,che hanno il particolare valore di legarel’azione che fanno alla realtà che si avrà. sipensi, per esempio, alla tante azioni simbolichedi ezechiele. Questa potenza “operativa” del-l’azione profetica era legata al fatto che essaera stata comandata da Dio e che Dio incomin-ciava a stabilire un rapporto di causa e effettotra l’azione del profeta e l’evento futuro.

Quindi, nell’albero di fico gesù vienea simboleggiare i sommi sacerdoti e le autoritàreligiose ricordate prima (puntata 104); e intale albero, dalle tante foglie lussureggianti,gesù indica le molte pratiche meramente cul-tuali che nascondono il vuoto di quell’impegnomorale che ad esse dovrebbe accompagnarsi.

in questa prima parte del brano la ma-ledizione del fico presenta quindi simbolica-mente la condanna del nudo ritualismo esterno.

2. La necessità della fede e la sua

pratica . “Vedendo ciò, i discepoli rimasero

stupiti e dissero: ‘Come mai l’albero di fichi è

seccato in un istante? Rispose loro Gesù: ‘In

verità io vi dico: se avrete fede e non dubite-

rete, non solo potrete fare ciò che ho fatto a

quest’albero, ma, anche se direte a questo

monte: “Lèvati e gèttati nel mare’, ciò avverrà.22E tutto quello che chie-

derete con fede nella pre-

ghiera, lo otterrete» (mt21,20-22).

lo stupore dei di-scepoli, che vedono lapiante seccare sotto i loroocchi (così secondo mat-teo) è ovvio; non chiara,invece ci risulta la rispostadi gesù. Questa, nellaprima parte, insiste sullaforza soprannaturale dellafede che – secondo il par-lare del tempo (cf 17,20)– è in grado di spostare lemontagne. nella secondaparte, la risposta di gesù

riguarda ancora sulla fede, cioè la fede cheporta l’orante ad abbandonarsi a Dio, fede chegli fa ottenere ciò che si chiede.

gesù collega questi due elementi dirisposta al miracolo che aveva prima com-piuto: “non solo potrete fare ciò che ho fatto a

quest’albero...”. Viene da pensare che il ficomiracolosamente seccato sta a indicare, in-sieme al vuoto ritualismo indicato dalle fogliesenza i frutti, la mancanza di fede vera neisommi sacerdoti e nei capi e l’assenza delleopere buone.

Quindi, al vuoto ritualismo questa se-conda parte aggiunge quanto dice giacomo:“la fede: se non è seguita dalle opere, in sestessa è morta” (gc 2,17).

concludiamo. Paolo dice che “la fedesi rende operosa per mezzo della carità” (gal5,6). Preghiamo il signore chiedendogli di aiu-tarci a tenere unite in noi la fede e l’amore.

[email protected]

Mercoledì 20 marzoOre 10.00 S. Benedetto Tr.

Centro Primavera: S. MessaOre 15.00 S. Benedetto Tr. - Ospedale: Visita ai malati

Giovedì 21 marzoOre 10.00 Cupra MarittimaU.A.C.

Domenica 24 marzoOre 10.45S. Benedetto Tr.Cattedrale: Benedizione delle palme, Processione e S. Messa

Ore 17.00 Villa Rosa - Parrocchia S. Gabriele dell’Addolorata: Incontro con Fides Vita

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Grande pubblico e significativa attenzione per don Marco Pozza, invitato dagli Oratorinell’incontro promosso dagliOratori Diocesani il 7 marzopresso la chiesa madonna delsuffragio,in molti siamo ac-corsi, giovani, ma anche cate-chisti e sacerdoti, per ascoltaredon marco Pozza, il quale ci haguidati anche nella preghiera.Don marco è uno di quei sacer-doti che va subito al concreto,vivendo ogni giorno la realtà delVangelo in mezzo ad un’uma-nità sofferente come quella dellecarceri. il suo linguaggio non hasofferto di retorica, perché ha se-guito il metodo dell’esempio concreto, con il quale ha mostrato come in ogni situazione pos-siamo avvertire la presenza di gesù. Ognuno di noi ha specifici talenti, ha detto don Pozza,svilupparli o sprecarli dipende da noi, su questo binario si sviluppa la no-stra esistenza. alcuni arrivano al termine della propria vita e non si accor-gono di averla vissuta. chi sta fermo non vive, chi rischia è vero chepotrebbe perdere tutto, ma potrebbe raddoppiare, arricchendo se stesso echi si è confrontato con lui, tuttavia se si rischia per gesù, anche quellache potrebbe apparire una sconfitta per il mondo, diventa una ricchezza.forte dell’esperienza di giovani che rischiano in negativo il sacerdote haincitato i giovani a non disperdere le proprie potenzialità in azioni insulseche debilitano lo spirito ed anche il corpo, ma dando senso alla propriaesistenza cercando nel Vangelo quello che è bene e quello che non lo è,puntando sulla condivisione. Tutti i presenti hanno seguito con particolareattenzione perché don marco li ha saputo interessare usando un linguaggioricco di neologismi. c’era anche il nostro Vescovo che ha concluso l’in-contro ricordando, ai giovani in particolare, che nella vita non va dimen-ticato che, specie nelle situazioni difficili e nelle tentazioni, vicino a noic’è sempre gesù.. mi torna in mente l’apologo delle “Orme”. L.V.

L’Italia dei Capolavori, Festa di S. Giuseppeil 17 marzo, in occasione della festa di s. giuseppe, in otto regioni d’italia, otto luoghi di lavoro sa-ranno animati dall’azione cattolica con il mlac, per scoprire “l’italia dei capolavori”. esso è ungrande viaggio per la penisola, tra storie e persone, all’insegna dello sviluppo. Questi sono gli “abbi-namenti” che compongono questo affresco tra le regioni e i modelli di impresa: rossano cariati incalabria (piccola cooperativa / Progetto Policoro), iglesias in sardegna presso il Polo di serbariu (acarbonia, sul modello minerario), loppiano in Toscana (in collaborazione con i focolarini, sull’eco-nomia di comunione), acireale per la sicilia sull’impresa familiare, Brindisi in Puglia sull’impresaagricola, Bologna (qui l’obiettivo è abbracciare le imprese terremotate e, pertanto, il modello posto atema è la solidarietà) ed infine roma (all’interno della stazione Termini!) sul volontariato. a san Be-nedetto Del Tronto l’Azione Cattolica diocesana ha ac-colto l’invito a vivere presso la zona del porto, unagiornata dedicata all’impresa marinara, per ricordare chequando l’impresa è davvero “comunità di persone che la-vorano” ci potrà essere ancora sviluppo.accogliendo l’invito del movimento lavoratori nazio-nale, in collaborazione con la Delegazione regionalemarche di ac, l’azione cattolica diocesana, con il con-tributo del settore adulti, si è fatta promotrice dell’ini-ziativa attivando alleanze con la comunità locale delnostro territorio: con l’associazione Pescatori sambe-nedettesi, con le istituzioni civili e la comunità eccle-siale, l’ufficio di pastorale sociale e del lavoro e realtàimprenditoriali. la mattinata sarà caratterizzata da unatavola rotonda dove si narrerà quanto sia forte il legamedell’impresa marinara con la vita della comunità localeper non dimenticare che al centro c’è la persona e per-ciò la famiglia. il racconto dell’impresa marinara saràa cura di esperti sul campo, esperti “di umanità” cioèdei marinai e pescatori che hanno dato tanto al mare,di un giovane socio della coop. s. Pietro – nostranoche con tenacia portano innovazione e creatività nelsettore, di un marinaio di origine straniera e della suaesperienza di accoglienza. in particolare punto di par-tenza di questa storia narrata sarà la figura di mons.schiocchetti, il curato alla vita marinara, innovatore e attento alle persone,Patrizia Bollettini, responsabile della consulta laicale diocesana tratteggerà il legame di sciocchetticon lo sviluppo educativo e lavorativo della realtà marinara sambenedettese. interverrà anche l’asses-sore allo sviluppo economico di san Benedetto fabio Urbinati e il vescovo s. ecc. gervasio gestoriporterà il suo saluto. simone splendiani, docente di economia e gestione delle imprese all’Universitàdi Perugia modererà la tavola rotonda. sarà presente la delegata regionale di ac antonella monteverdee la segretaria regionale del mlac antonella marino. l’evento potrà essere seguito suhtp://www.streamago.tv/user/27658/user-channels/ insieme agli altri otto luoghi dove si svolge lafesta di s. giuseppe. l’invito è in particolare alle famiglie per vivere insieme i luoghi di lavoro, perriscoprire la dignità della persona che lavora e il valore della comunità nel lavoro.alla luce del concilio e in particolare della gaudium et spes, l’ac fedele al suo mandato missionarioe all’esperienza di una chiesa estroversa, si apre ed è attenta ai luoghi della quotidianità della vita fa-miliare e lavorativa, inoltre questo momento si inserisce nel cammino verso la settimana sociale diTorino 2013 “la famiglia, speranza e futuro per la società italiana”

Programma: Sede Associazione Pescatori Sambenedettesi (Piazza Caduti Del Mare, 6, San Benedetto del Tronto)

ore 9.30: saluti delle autorità civili e ecclesialiore 10.00: tavola rotonda: Il racconto dell’impresa marinara

con responsabile consulta laicale diocesana: Patrizia Bollettiniass. pescatori sambenedettesicoop. s. Pietro – nostranoInterverrà: fabio Urbinati, assessore sviluppo economico, di s. Benedetto Tr.

Coordina: simone splendiani, Docente di economia e gestione delle imprese, Univ. di Perugia

saluto del Vescovo gervasio gestoricaccia al tesoro per i ragazzi

ore 13: pranzo (un primo marinaro)

ore 14.30:/17.00 visita guidata e animata al porto, alle sue strutture

ore 17.30 celebrazione eucaristica in cattedrale madonna della marina

Monica Vallorani

Da Cupra Marittima

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7Anno XXX

17 Marzo 2013 PAG

Da ripatransone a cura di A.G. – I.A.

a ripatransone, dalleore 18 alle 19 di ve-nerdì 8 marzo 2013,nella sala di rappre-sentanza del munici-pio, si è celebrata lagiornata internazio-nale della Donna, ma-nifestazione che incittà si solennizza dal2002. la cerimonia diquest’anno è stata par-ticolarmente originale, sentita e molto sobria. latarga “Premio donna ripana” dell’anno non èstata assegnata, come negli anni precedenti, allecittadine meritevoli residenti da sempre, ma alle“nuove ripane del XXi secolo emigrate a ripa-transone”. il primo a prendere la parola è stato ilconsigliere delegato alla cultura Prof. Paolo Po-lidori, che fra l’altro, ha affermato che l’8 marzoper lui rimane una data significativa, anche se ledonne vanno “onorate” tutto l’anno; inoltre ha ri-cordato che è aumentato notevolmente il numerodelle donne nel nuovo Parlamento italiano, chesicuramente, grazie al loro apporto, legifererà inmodo migliore rispetto al passato. Quindi il pre-sidente del consiglio comunale Prof.ssa Diana Deangelis, dopo la proiezione di un video sulleprincipali figure femminili del ‘900, ha definitol’8 marzo una sorta di “giornata della memoria”ed in merito ha ricordato le date principali della

“grande svolta fem-minile” avvenutanel ‘900. Ha poiproceduto alla con-segna della targa-premio alle signore:Jalal sarab (egitto),gomez eva Beatriz(argentina), Pereiraantonica francisco(angola). il testoinciso su ogni targa

recita: L’Amministrazione Comunale si congra-

tula con la Signora…che, emigrata da terre lon-

tane, ha saputo integrarsi pienamente nella

comunità ripana, confermando la storica e tra-

dizionale ospitalità del territorio piceno. Ripa-

transone, 8 Marzo 2013. Il consigliere delegato

alla cultura Paolo Polidori, il sindaco Remo

Bruni. alla conclusione dell’evento ha ripreso laparola il Prof. Polidori, evidenziando che l’emi-grazione è una grande risorsa anche per chi ac-coglie gli emigrati: in tal senso ha riferito su dueesempi di integrazione constatati di persona. Pre-senti congiunti ed amici delle tre donne “festeg-giate”; inoltre i presidenti di tre associazioniripane: Donatella Donati sarti (sede locale del-l’archeoclub d’italia), marco Bagalini (fonda-zione “mercantini”), antonio giannetti(associazione corale “madonna di san gio-vanni”).

Giornata Internazionale della Donna

GROTTAMMARE – cosa c’entra la svizzeracon il Teatro dell’arancio? Da una parte per questecapriate che sintetizzano questa struttura costruitadal Maggi, proveniente dal canton Ticino, d’altraparte per aver ospitato la presentazione di unagrande opera realizzata da un architetto di losanna.Due secoli dopo il maggi, ancora uno svizzero hailluminato il Teatro dell’arancio: è BernardTschumi, che ha presentato il progettoA.N.I.M.A., la grande opera che cambierà il futurodella “Perla dell’adriatico”. la presentazione,svoltasi nel mezzogiorno del 20 febbraio, ha vistola presenza del Sindaco Merli, che ha aperto lapresentazione definendo l’a.n.i.m.a. la più im-portante opera per grottammare negli ultimi qua-rant’anni, ricevendo i complimenti dal presidentedella fondazione Carisap, ente donante dellagrande opera, Vincenzo Marini Marini. Dopodi-ché e venuto il turno di Tschumi, che tradotto dalmarini ha spiegato con semplicità lecaratteristiche principali dell’opera.il complesso a.n.i.m.a sorgerà adovest del casello a14, nel quartiereBore Tesino e sarà a detta dell’archi-star lemana un’opera che racco-glierà un bacino d’utenza che vada Rimini a Bari, in pratica sei-cento chilometri di AutostradaAdriatica. Diverse sono le ispira-zioni: dalla prospettiva di circo-stanza di stampo rinascimentale al futurismo,passando per l’architettura eroica e per le operedi Pericle Fazzini, che lo Tschumi ha scoperto eapprezzato ammirando l’armonia del Piceno e la

potenza del Vecchio incasato di grottammare.l’a.n.i.m.a. si svilupperà su quattro piani e saràcontraddistinta dalla sala principale da 1500 posti,avente la platea trasformabile in spazio espositivoin una struttura che si baserà sulla multifunziona-lità. Da notare anche i due cortili, che fanno dacomplemento ad una grande opera che a detta delleautorità presenti e dello stesso Tschumi vedrà laluce attraverso un progetto sostenibile sia da unpunto di vista economico sia per il consumoenergetico. Una menzione speciale va ai ragazzidelle classi quinte dell’istituto tecnico per Geo-metri Fazzini, che capeggiati dalla preside ro-sanna moretti, hanno posato insieme allo Tschumiin una foto-ricordo in cui il decano degli archi-starè circondato da coloro che con l’ausilio della pas-sione potranno anch’essi avere l’onore di progettareuna grande opera a favore della collettività.

Foto di Gruppo dei ragazzi delle Quinte dell’Isti-

tuto tecnico Per Geometri Fazzini con la Preside

moretti e Bernard tschumi

Grande opera A.N.I.M.A: Presentato il progetto di Bernard Tschumi

di Nicolas Abbrescia

a ripatransone, dalle ore 18.30 alle 20 di lu-nedì 4 marzo 2013, si è riunito il consigliocomunale presieduto dal presidente Dott.ssaDiana De angelis, che aperta la seduta, hadato la parola al sindaco Prof. remo Bruni,il quale ha espresso il suo cordoglio per laperdita di due concittadini che sono scom-parsi nelle scorse settimane: il Prof. UmbertoBartolomei (deceduto a fermo), preside ecultore di storia locale, fernando cannella(nando ripa),deceduto a milano, musicistae manager; è seguito un minuto di raccogli-mento per ricordare i due scomparsi; hapreso quindi la parola il presidente Diana Deangelis per esprimere a nome del consigliola solidarietà al sindaco, vittima la scorsa set-timana di un atto vandalico. il primo citta-dino ha ringraziato per la solidarietà e lavicinanza espresse da tutti, aggiungendo:“Per quanto si possa indagare sul mio ope-rato o su quello della mia giunta, non riescoa trovare un solo motivo che possa avere sca-tenato un gesto simile (incendio e distruzionedell’auto personale), posso quindi solo ipo-tizzare che in un clima di crisi così pesantequalcuno abbia voluto “punire” il primo rap-presentante delle istituzioni a livello locale”.successivamente il sindaco rispondendo allaprima interrogazione dei consiglieri di mi-noranza Barbara Bassetti e giuseppe Derenzis in merito al mattatoio comprensorialeha riferito che sono già pervenute tutte le ri-chieste certificazioni e che per la firma del

contratto con il gestore è stata fissata la datadell’ 11 marzo 2013. alla seconda interroga-zione, riguardante la manutenzione di alcunestrade esterne (sant’andrea, fonte maggio,cabiano, caniette, case rosse, san grego-rio, sant’imero ed altre), ha risposto il vice-sindaco ing. alessandro lucciarini DeVincenzi, il quale ha riferito che alcuni lavorinon si sono conclusi poiché il personale ad-detto, per ben tre settimane è stato impegnatoper la deviazione di un tratto completamentefranato della strada in contrada fontursia.alla terza interrogazione in merito alla rea-lizzazione di un convitto all’interno dell’isti-tuto scolastico Paritario “scuola Domani”,ha risposto il sindaco riferendo che la praticanon è stata portata a termine perché sono incorso delle indagini. alla quarta interroga-zione in merito alle manifestazioni estive2012 ha risposto il consigliere delegato Prof.Paolo Polidori il quale ha riferito che lespese sostenute sono state 37.850 euro, co-perte in gran parte dalle sponsorizzazioni edagli incassi. in merito all’ultimo puntodell’o.d.g. riguardante la modifica alla con-venzione di lottizzazione della zona diespansione residenziale di cabiano, il sin-daco ha riferito che è stata richiesta un’ ulte-riore proroga di 40 giorni per la consegna alcomune della nuova sede in Valtesino del-l’asilo nido e della scuola dell’infanzia; ilconsiglio ha approvato tale richiesta.

Consiglio comunale: opere pubblicheIl ricordo di due noti cittadini

la nostra città necessita di accor-pare ed “ammodernare” gli edi-fici scolastici, impellenzacondivisa da tutti, in primisdall’attuale maggioranza. ilnuovo edificio sarebbe adeguatoalle esigenza ed agli standard at-tuali, e di fatto più confortevolee sicuro, certamente a basso con-sumo energetico, e più facile ed economico dagestire per i servizi. servita da una ottima viabi-lità, vicina a strutture sportive come la piscina co-munale ed il campo sportivo, l’area della “grandeopera” sarebbe perfetta. se il nuovo plesso fossefinanziato con i 18 milioni di euro della fonda-zione carisap, oltre a non sborsare soldi, siavrebbe il vantaggio di “liberare” i vecchi edificiscolastici che potrebbero essere asserviti alle altreesigenza della città, o in alternativa alienati perfinanziare altre opere pubbliche. se poi in senoal polo scolastico ci si realizzasse anche un teatrodi buona capienza, che oltre ad essere utilizzatoper spettacoli e rappresentazioni, al mattino sa-rebbe una ottima aula magna da mettere a dispo-sizione della scuola. Oltre ai vantaggi economicie logistici, si dovrebbe tener da conto che lasce-remmo alle future generazioni un complesso dipregio progettato dall’archistar BernardTschumi. altre destinazioni d’uso della grandeOpera, possono generare dubbi sull’effettiva resa,

questa soluzione ha la certezzadi essere un grande risvoltoper grottammare, senza al-cuna spesa da parte del co-mune, si risolverebbero inmodo radicale le problemati-che degli edifici scolastici, conil grosso vantaggio di liberarepreziose risorse economiche e

patrimoniali. Raffaele Rossi

E se la grande opera fosse il polo scolastico!!!

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8 Anno XXX

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L’Associazione Palio del Duca dopo aver approvato il bi-lancio preventivo per l’anno 2013 si appresta a organiz-zare la Sacra Rappresentazione della Via Crucis, laPassione di Nostro Signore Gesù in costume storico, Vedizione.La rappresentazione teatrale avrà luogo all’aperto Venerdi22 Marzo 2013 ad Acquaviva Picena dalle ore 20,30 ,oltre 60 personaggi in costume storico.Partendo dalla Chiesa S. Francesco (orto degli ulivi), per-correndo le vie della zona Abbadetta, in cammino versoil Golgota (Via Falcone) verranno riproposte le XV sta-zioni, si potrà assistere a questo particolare evento, moltopartecipato dai cittadini.

Il PROGETTO APPENNINO:

CENTRALI COOPERATIVE,

PARTE IL SECONDO

MOTORE DI SVILUPPO

Per le rappresentanze del settoreAgro-forestale di Agci,

Confcooperative e Legacoop Marche, l’azione della Giunta

regionale permetterà di salvaguardare 300

posti di lavoroAncona,– “con il Progetto appennino parte il secondo motore dellosviluppo delle marche, un’azione concepita come assemblaggio fraproduzione di beni pubblici, boschi, territorio, bacini fluviali, biodi-versità, ambiente e paesaggio, valorizzazione delle potenzialità turi-stico culturali ed ecologico ambientali, il tutto finalizzato alla produ-zione di reddito, occupazione e qualità della vita”. le rappresentanzedel settore agro-forestale delle centrali cooperative marchigianeagci, confcooperative e legacoop commentano con soddisfazionel’approvazione della giunta regionale, avvenuta oggi, delle lineed’indirizzo per la presentazione delle azioni pilota da parte delleProvince che realizzeranno il Progetto appennino, in via sperimenta-le, sul territorio. con i fondi stanziati dalla regione marche, graziead un percorso iniziato dalla sottoscrizione della carta di fonteavellana, per questa iniziativa, pari a 1,25 milioni di euro, affermanoagci, confcooperative e legacoop marche, “sarà possibile applicareil teorema che investire sull’ambiente significa migliorarlo, tutelarlo,prevenire il rischio idrogeologico e, allo stesso tempo, difenderel’occupazione esistente e crearne di nuova che, solo con quest’azio-ne, significherà salvaguardare almeno 300 posti di lavoro, maestran-ze che, nelle aree interne, già svolgono queste attività oltre a far fron-te all’emergenza occupazionale attraverso l’impiego di parte dei la-voratori in cassa integrazione o licenziati dalle fabbriche in crisi”.

Sacra rappresentazione della “Via Crucis”

Venerdì 22 Marzo 2013 Percorso : Chiesa S.Francesco, via Mazzini, via Cavour , via Garibaldi, via Carlo Alberto dalla Chiesa, via Falcone

Inizio manifestazione

ore 20:30Chiesa S.Francesco

La Passione di Nostro Signore Gesù

Acquaviva Picena

in costume storico

Con il patrocinio e contributo del Comune di Acquaviva Picena

V° Edizione

Ad Acquaviva Picena Sacra Rappresentazione

della Via Crucis

11 Marzo 2013 - Cattedrale Madonna della Marina - San Benedetto del Tronto

SANTA PASQUA DELLE FORZE ARMATE