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Centro Culturale Cenacolo Don Ettore Passamonti dei Poeti e Artisti Biassono di Monza e Brianza con il patrocinio dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Biassono PREMIO ANNUALE DI POESIA IN DIALETTO LOMBARDO IL SOLCO Raccolta delle poesie vincitrici della 18^ edizione 27 gennaio 2008 In collaborazione con BANCA di CREDITO PARCO REGIONALE COOPERATIVO di TRIUGGIO della VALLE del LAMBRO

Antologia edizioni 18 Il Solco 4 · letteratura non sono parole di una lingua diversa, per iniziati o per abitanti di un iperuranico pianeta, ... gran voce perchè il “poeta”

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Centro Culturale Cenacolo Don Ettore Passamonti dei Poeti e Artisti Biassono di Monza e Brianza

con il patrocinio dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Biassono

PREMIO ANNUALE DI POESIA IN DIALETTO LOMBARDO

IL SOLCO

Raccolta delle poesie vincitrici della 18^ edizione27 gennaio 2008

In collaborazione conBANCA di CREDITO PARCO REGIONALE COOPERATIVO di TRIUGGIO della VALLE del LAMBRO

“COLTIVARE LA MEMORIA PER PROCEDERE,MIGLIORARE, ANDARE AVANTI NEL PROCESSO DI CONOSCENZA DELLE RISORSEE DELLE POSSIBILITÀ UMANE.”

(Franco Loi)

La maggiore eta’

Stupore, questo è il sentimento che proviamo oggi per i diciotto anni del concorso Il Solco.

Per gli amici che hanno contribuito e partecipato a questa avventura è stata una continua sorpresa. Ogni anno, allo scorrere dei versi delle poesie, cogliamo sempre nuove sensazioni e si consolida sempre piú la convinzione a proseguire in questa ricerca di espressioni poetiche nella lingua delle nostre tradizioni.

Dice Davide Rondoni nelle note di un suo libro: “Le parole della poesia e della letteratura non sono parole di una lingua diversa, per iniziati o per abitanti di un iperuranico pianeta, ma sono le nostre parole di sempre 'accese' da una tensione nuova”. È questa tensione nuova che ci auguriamo possa ogni volta accadere nella lettura di una poesia, al di lá della lingua in cui è espressa, ed è questa tensione nuova che ci fa godere di fronte allo scorrere di storie e di sentimenti tutt’altro che passati ma tutt’ora attuali.

Il lavoro di segreteria, di lettura e valutazione delle poesie, di incontro con personaggi diversi, il ricordo delle persone conosciute in questi anni e che sono mancate, tutto questo per poter esprimere ancora una volta il nostro amore per la ricerca del vero e del bello perché possa contribuire all’educazione del nostro popolo.

CC Don Passamonti

Ieri, oggi e domani in poesia

La poesia dialettale trova sempre un punto di forza nel ricordo, nella memoria che trascrive e rimanda nel tempo le sue immagini, le emozioni che nella tradizione popolare assumono il significato di “icone”. A tutto ciò fanno riferimento i testi che anche nella diciottesima edizione de “Il Solco” sono stati sottoposti alla Giuria il cui compito è stato tutt’altro che facile.

Questo preambolo mi sembra necessario per cercare di stimolare, nei poeti dialettali, la ricerca dell’attualità nelle tematiche scelte dove il linguaggio dialettale sia di stimolo alla critica oggettiva della poesia. Il primo pensiero, nella poesia dialettale, quasi sempre trova un terreno fertile nelle immagini familiari:la madre, il padre, i nonni, coloro che hanno nutrito il poeta con la loro espressività. Seguono i luoghi dell’infanzia, il ricordo dell’amico che non c’è più, tutte tematiche degne di rispetto, anzi apprezzabilissime ma, la vita che ci scorre accanto, il nostro quotidiano esistere appare messo in un cantone, come se vivessimo in un altro ambiente.La vita ci appartiene, ci intriga, ci chiama a gran voce perchè il “poeta” è colui che vede e prevede il suo tempo!

La poesia “Pö a stanòt ‘l vét” (Anche stanotte il vento) di Anna Maria Marsegaglia di Edolo (Brescia), ci offre l’occasione per meditare su un aspetto della nostra società che spopola i paesini di montagna dove la vita un tempo offriva speranze.

Oggi tutti fuggono in città e l’abbandono è totale: solo il vento “…sposta ragnatele pervedere se nelle stalle c’è qualche lume acceso…”

Nel dialetto comasco troviamo “Sti rumuur” (Questi rumori) di Luciana Galimberti Beretta che sottolineando l’attenzione per la natura: i passerotti, le gocce d’acqua, la neve, la cicala, tutti vissuti nel tremito di un “rumore” viene rapportato alla recita del Rosario: Un inno alla vita raccolto dal poeta.

Il dialetto brianzolo “Utùber” di Maria Anzani di Ronco Briantino ci offre un quadretto di natura armonioso e silente nel quale tutti possiamo sentirci legati e ritrovare un attimo di serenità.

Questo in fin dei conti è il percorso della poesia che ci stimola e ci fa sentire tutti uniti nell’amore del buono e del bello del Creato. Un Inno alla vita!

Maria Organtini

Si ringraziano Banca di Credito Cooperativo di Triuggio

Parco Regionale della Valle del Lambro

Rovagnati S.p.A.

Provincia di Como e Varese, Comune di Milano e Como, Regione Lombardia

Tutti gli amici che hanno contribuito alla buona riuscita del concorso

IL SOLCO

Presidente giuria

Giuria

Organizzazione a cura del

Coordinamento e progetto grafico

Segreteria

Info

Nota

CONCORSO per POESIE in DIALETTO LOMBARDO

Maria Organtini

Giuseppe BerettaMario BiscaldiAlfredo ColomboAntonia ColomboGiuseppe ConsonniRoberto MarelliGiulio Redaelli Elvio Saini

Centro Culturale Don Ettore PassamontiBiassono

Marino Tremolada

Marilena Monguzzi

Per informazioni rivolgersi alla sede del Centro Culturale Don Ettore PassamontiPiazza San Francesco n. 13 20046 Biassono (MI)tel/fax 039/[email protected]

E’ possibile richiedere presso il centro culturale le precedenti raccolte di poesie premiate

Nella stesura dei testi delle poesie è stata mantenuta la versione consegnata dagli autori

ANCHE STANOTTE IL VENTO (dialetto della provincia di Brescia)

Anche stanotte è sceso il vento…/ spossato da un giorno passato sulle cime,/ da solo, a smuovere l’erba secca e a spazzare la neve,/ cerca il tepore dolce di uno sbuffo di fumo/ che riscaldi il freddo che ha nel cuore./ Anche stanotte, però, l’aria è gelida,/ sono spenti i comignoli, i forni senza pane,/ e non si sente odore di polenta/ o di castagne che si disseccano sui graticci./ Sibila il vento, e ulula per le vie,/ scuote un’anta incrinata per svegliare/ chi magari s’è appena addormentato/ ed ha lasciato spegnere il fuoco nel focolare./ Sposta ragnatele per vedere/ se nelle stalle c’è qualche lume acceso/ e se c’è il fieno pronto per l’indomani./ E’ tutto buio… non c’è nessuna voce,/ e nei prati non c’è il bucato/ da spandere tutto intorno per giocare,/ né secchi alla fonte da rovesciare./ C’è solo la luna nascosta nei pertugi/ che piange adagio, di nascosto./ Si volta il vento, triste e deluso,/ lungo il sentiero che lo riporta indietro:/ finestre buie, poggioli sdentati…/ Meglio il gelo solitario delle cime/ di quello di un povero paese dimenticato!

1° PREMIOCon parole semplici, suggerite dalla memoria, il poeta riesce a descrivere la voce del vento in una sera invernale, la solitudine di un paese ormai abbandonato

Anna Maria MARSEGAGLIA di Edolo (BS)

PÖ A STANÒT ‘L VÉT…

Pö à stanòt l’è riàt dó ‘l vét…stràch de ‘n pasàt ‘ndèle sime,de pèr lù, a smoèr la iséga e a spasà la néf,‘l sérca ‘l tepùr de’n bóf de fümche ‘l scaldés ‘l frèt che ‘l gà ‘ndèl cör.Pö à stanòt, però, l’aria l’è zèlta,ì è mòrcc i camì, i furègn sènsa pà,e se sènt miga l’udùr dèla polentao de castìgne che sèca ‘ndèla gràt.‘L sìvia ‘l vét, ‘l vùsa ‘ndèle vià,‘l squása n’antèl s’cepàt per desedàchèi che magàre i s’è apéna ‘ndormentàcce ì lasàt mörèr ‘l föch ‘dèl fugulà.‘L trà ‘mbanda taramòre per vidìse ‘ndèle stale ‘l ghè ‘n quàch lüm ‘mpìse se ghé ‘l fé prónt per la dumà.L’è tüt scür… ‘l ghè nisüna ùs,e ‘ndèi pràcc ‘l ghè miga la bügàdade sguarà tüta ‘ntùren per giugà,gnà sedèi ala fontana de ‘mprunà.‘L ghè sùl che la lüna scundìda ‘ndèi reólccche la piàns abelàse, de nascùs.‘L sé ólta ‘l vét, lóch e squàt,‘ndèl sentèr che ‘l à riporta ‘ndré:bocole scùre, lobie sdentegàde…Mèi ‘l zél solènch lasó ‘n le simede chèl de ‘n pòr paés desmentegàt!

2° PREMIOCiò che resiste al tempo è l’esempio che un padre lascia al figlio. E’ nella quotidianità la vera forza dell’amore e dal ricordo di parole pacate e sincere scaturisce la ritrovata forza di vivere.

Enrico SALA di Albiate (MI)

CHELL CHE MOEUR MINGA

Cerchisenza truà i pedànninduè hoo pugiaa i mè prém passma ‘l g’ha poeu tracia ‘l senteetra in quârt da ann de aqua e de suu.

E me mancala presa dulza e fèrma de la tua mansemper prunta e generûsa,

me mancal’udûr frèsch de la sirache te purtavet in cà,

me manca l’ùrdin che te disegnavet in de l’òrttra proeus culuraa de veerd e de ross.

E sentiin del coeur una vûs che corr soeua la mènt cun paròll sinceer e pacaache fan turnà cun fòrza a la vitachell che moeur minga.

CIO’ CHE NON MUORE (dialetto della Brianza Valle del Lambro)

Ricerco/ invano le orme/ sulle quali ho posato i miei primi passi/ ma non ha più traccia il sentiero/ disfatto da anni di acqua e sole.// E mi manca/ la presa dolce e ferma della tua mano/ sempre pronta e generosa,// mi manca/ l’odore fresco della sera/ che portavi in casa,// mi manca/ l’ordine che disegnavi nell’orto/ tra aiuole colorate di verde e di rosso.// E sento/ nel cuore una voce che sale/ alla mente con parole sincere e pacate/ che fanno tornare con forza alla vita/ ciò che non muore.

3° PREMIOLa magia di un pomeriggio d’estate riaccende i sentimenti, fa scoprire i legamidimenticati nel tempo in perfetta sintonia con se stessa. L’autrice si esprime attraverso un linguaggio immediato e incisivo

Graziella MOLINARI di Montorfano (CO)

INSCÌ ’L MÈ CÖÖR

Bassura lunga d’estaatra silenzi de scigaadla brüsa l’aria tremurenta.Fiss, senza un fiaa de véntlanturgna ul témpche ‘l paar rivaa a la finde la sua strada…Inscì, ‘l mè cöör.

COSÌ IL MIO CUORE (dialetto comasco)

Lunghi pomeriggi d’estate/ fra silenzi di cicale/ arde l’aria tremolante.// Immobile, senza un alito di vento/ indugia il tempo/ che pare giunto alla fine/ del suo andare…// Così, il mio cuore.

PREMIO SPECIALE a.m. GIUSEPPE POZZI (GIPO)Ogni giorno e’ una grande emozione, svegliarsi alla bellezza della natura. La gioa del poeta fa vivere ogni istante la felicita’ della vita.

Ernesta MANTEGAZZA di Sovico (MI)

EMOUZIOUN DE LA MATINA

La carèeza de l’albala me sfioura la faciaa dervèem i oeccal dèe nouf.Perli de rousadasu l’erba lusisèenmagìich a riflèetcouriandoul de cièel.Ancamòo una voultala gioia de desiàasme pervàad e la serpegiadal talòon di pèea la pounta di cavèei.E coume ul fiòorche ourna ul davanzàaldervi la mia courolaper souridìich al soul.

EMOZIONE DEL MATTINO (dialetto brianzolo)

La carezza dell’alba/ mi sfiora il viso/ aprendomi le ciglia/ al nuovo giorno./ Perle di rugiada/ dall’erba splendono/ magiche a riflettere/ coriandoli di cielo./ Ancora una volta/ la gioia del risveglio/ mi pervade e serpeggia/ dal tallone dei piedi/ alla punta dei capelli./ E come il fiore giallo/ che orna il davanzale/ apro la mia corolla/ per sorridere al sole.

PREMIO SPECIALE “IL CENACOLO”L’ascolto della natura si dilata nel tempo e amplia i sentimenti d’amore che acquistano così una dimensione di fede che ricorda il Cantico delle Creature.

Luciana GALIMBERTI BERETTA di COMO

‘STI RUMUUR

Tì, fa citu…sculta cun mì ‘sti rumuural pòst di paròllluur, ta sann cüntàla storia del mund.

Düü pasarìttsuspées in de l’ariaintrezan l’amuurcunt i fiuure sa intendan inscìsenza tanti paroll:…cu’l cipì.Ul tich-tach de quij guttquand che’l piööfsura ‘n tècccüntan luur i minüttche diventan regord…Se pö ‘l fioca pian piantì, fa citu…sculta cun mìquèll rumuur de la néefche sa pogia süi ramm;lée…, senza paroll,la dà paas per un dìe la parla per tì.Incantaa, guarda in altquèla lüüs in la nòttintant che luntan‘na scigada la canta;l’è cumè recitàun Rosari a vuus altaper inscì ringrazià cun amuure senza paròll… ‘sti rumuur.

QUESTI RUMORI (dialetto comasco)

Tu, fai silenzio…/ ascolta con me questi rumori/ al posto delle parole/ loro, ti sanno raccontare/ la storia del mondo.// Due passerotti/ sospesi nell’aria/ intrecciano l’amore/ con i fiori/ e s’intendono così/ senza tante parole:/ … col cinguettare./ Il tic-tac/ di quelle gocce/ quando piove/ sopra un tetto/ contano loro i minuti/ che diventano ricordi./ Se poi nevica piano piano/ tu, non parlare…/ ascolta con me/ quel rumore della neve/ che s’appoggia sui rami;/ lei…, senza parole,/ da pace per un giorno/ e parla per te./ Incantato, guarda in alto/ quella luce nella notte/ intanto che lontano/ una cicala canta;/ è come recitare/ un Rosario a voce alta/ per così ringraziare con amore/ e senza parole… questi rumori.

OTTOBRE (dialetto brianzolo)

Foglie colorate e leggere/ volano in giro, mi vengono incontro/ in un tramonto dorato/ come farfalle che giocano col vento/ che soffia tutto a un tratto/ e pulisce il cielo…// Tramonto d’ottobre/ come sei bello stasera!/ Ti ammiro e mi si mozza il fiato/ intanto che il sole scende/ in un mare di rosso, viola/ e arancio luminoso…// Penso a questa bellezza che m’incanta/ come a un regalo del Creatore/ per tutta la gente che vive sulla terra:/ chissà se c’è qualcuno/ che lo comprende?// Che è ancora capace di fermarsi,/ in questi tempi di fretta e di fermento,/ a ritemprarsi la mente e il cuore/ con gli occhi alla natura e all’armonia/ che ogni stagione ci regala?/ Spero proprio di si...

PREMIO SPECIALE a.m.“LUIGIA PIROTTA”La speranza percorre sentieri dove l’emozione d’un tramonto d’ottobre dilata l’anima del poeta che esplode in un inno alla vita.

Maria ANZANI di Ronco Briantino (MI)

UTÚBER

Föi culuraa e lingérvólen in gir, me vègnen incuntrain un tramunt duraacum’è farfai che giuga cont ul ventche ‘l bufa toeut a un tràtte ‘l neta ul ciel…

Tramunt d’utúbercume te se bèll stasira!Te rimiri e me se smorsa ‘l fiaaintont che ‘l suu al va gióin un mar de róss, viölae arancio lüminus…

Pensi a sta belesa che m’incòntacume a un regal del Creaturper toeut i gent che vif in sü sta tera:chissà se gh’è vergögnche l’ha cumprent?

Ch’è bón amò de fermàss,in sti temp de cursa e de fermènt,a ritempràss la ment e ‘l coeurcon i öcc a la natura e a l’armunìache ogni stagión la me regala?

CENTRO CULTURALE DON ETTORE PASSAMONTI DI BIASSONO

Il Centro Culturale Don Ettore Passamonti fondato nel 1975 (con il nome di Don Minzoni) è un’opera di Cultura, Educazione e Solidarietà. Esso si propone come luogo di incontro e di dialogo con tutti, senza schemi né pregiudizi; compagnia di persone pronte a rispondere alla provocazione della realtà sulla strada del comune destino; presenza di laici e cristiani che accettano l'invito e il rischio di testimoniare la fede affrontando le circostanze e i bisogni dell'uomo.

Tra le iniziative del Centro Culturale si segnalano:§ Il Rischio Educativo: l’emergenza educazione, un compito per tutti§ Europa Quo Vadis: momenti di riflessione (corsi, visite,

pellegrinaggi,…) sull’Europa e le sue radici cristiane§ “Ritratti di Santi” (affronto delle figure dei santi con dibattiti, film, gite)§ “Spazio Musica”, “Cose dell’Altro Mozart” (ascolto guidato alla

musica, concerti dal vivo)§ “Luoghi d'Autore” (visita ai luoghi dei grandi autori)§ “Sui sentieri della memoria: luoghi sacri e significativi dei nostri monti”,

“Sulle vie degli antichi pellegrini” (escursioni in montagna)§ “La via Francigena” (visite guidate a città d’arte)§ Incontri con personalità su temi di attualitৠIncontri sui documenti del magistero della Chiesa§ Organizzazione del concorso Il Solco§ Visite guidate a mostre d'arte, proposta di mostre in paese§ Partecipazione a spettacoli lirici all’Arena di Verona§ Aiuto alla compilazione della dichiarazione dei redditi§ Corsi pratici di informatica§ Pellegrinaggi nei luoghi significativi della fede cristiana (Gerusalemme,

Santiago de Compostela, Roma, …)§ Promotore di convegni, tra cui: “Biassono Paese Citta’ quale sviluppo”

(1980); “Biassono 2001 Quo Vadis? – Famiglia, scuola, lavoro, tempo libero … nel paese, all’inizio del terzo millennio.” (2001)

§ Open day: giornata di inizio anno sociale

Collabora con l’Associazione Stand By Me (aiuto e compagnia allo studio), AVSI (Associazione Volontari per il Servizio Internazionale, riconosciuta dall’ONU), Banco Alimentare (raccolta alimenti per la distribuzione ad enti caritativi), Banco di Solidarietà (aiuti alle famiglie bisognose), Centri di Solidarietà (sportello domanda-offerta di lavoro), e diverse associazioni presenti sul territorio Brianzolo. E’ iscritto all’Associazione Italiana Centri Culturali (AIC) e partecipa attivamente al coordinamento dei Centri Culturali di Brianza.

Presidente Marino TremoladaVice presidente Luigi PortaSegretario Luciano Sangiorgio

IL CENACOLO DEI POETI E ARTISTI DI MONZA E BRIANZA

Nato nel 1981 all’interno dell’Università Popolare Monzese, come Cenacolo dei Poeti di Monza e Brianza; acquisisce la sua autonomia giuridica il 14 ottobre 1983 con la definitiva denominazione “Cenacolo dei Poeti e Artisti di Monza e Brianza”, la sede provvisoria è nell’abitazione della presidente Maria Organtini (poetessa, collaboratrice giornalistica, editoriale e radiofonica), in via Tolomeo, 10 – Monza, tel/fax 039 2020175. Sito: www.cenacolopambmonza.it; e-mail:[email protected] aderire all’associazione Poeti, Scrittori in genere, Pittori, Scultori, Fotografi e tutti coloro il cui fine sia: rinnovare se stessi e quanti sono ad essi vicini nello spirito del vero e del bello, senza prevaricazione alcuna e che verseranno, all’atto dell’ammissione, la quota di Associazione che sarà determinata dal Consiglio (art. 4 dello Statuto).

Da sempre, le Manifestazioni pubbliche si effettuano periodicamente a Monza da ottobre a giugno in Sala Comunale S. Maddalena al numero 7 dell’omonima via, con ingresso libero. L’attività del Cenacolo si esplica attraverso incontri su poesia, arte, fotografia,musica, teatro e recitazione rivolti ad un pubblico che comprende il bacino della Brianza con ospiti che giungono da diverse parti d’Italia e dell’estero.Tra questi ricordiamo: Enzo Catania (giornalista, scrittore, già direttore del quotidiano “Il Giorno” di Milano); Guglielmo Zucconi (scrittore, giornalista); Giancarlo Nava (già redattore de “Il Cittadino”); il dott. Cesare Cavalleri (dir. Della rivista “Studi Cattolici”); Daniele Giancane (dir. De “La Vallisa” di Bari); Padre Guido Sommavilla S.J. (germanista e saggista); Madame Lucie Samsoen (fu editrice); la dott.ssa Janne Rossi Lecerf (fondatrice dell’Accademia di Grafologia di Roma); il prof. Pier Franco Bertazzini (critico d’arte); tra i musicisti: il M° Alfredo Speranza (pianista di fama internazionale); il M° Angelo Bellisario (compositore, direttore e critico musicale); il concertista M° Matteo Napoli (fondatore dell’Accademia Internazionale di Musica “Mozarteum” di Salerno); il M° Dino Siani (pianista direttore d’orchestra); attori, cantanti, sportivi e molti altri.

Il Cenacolo è dal 1999 ideatore e promotore del Premio Internazionale di Poesia “Città di Monza” giunto alla sua decima edizione; il concorso è istituito con la collaborazione de “Il Club degli Autori” di Melegnano e con il Patrocinio dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Monza; è presieduto ad onorem dallo scrittore e saggista Vincenzo Consolo (premio Strega).In campo artistico promuove nel mese di giugno, in collaborazione con l’USSM (Unione Società Sportive Monzesi) la Mostra all’Autodromo Nazionale di Monza sul tema di “Sport, Natura e Brianza”, giunta alla sua 10ª edizione ottenendo un notevole successo. Durante l’anno sociale ci sono incontri mensili per la presentazione di poeti, pittori, musicisti e fotografi. Conferenze e dibattiti oltre che Mostre opportunamenteevidenziate sul Notiziario inviato a tutti i Soci e gli enti culturali.

Oltre alla presidente Maria Organtini il Cenacolo è condotto dal Consiglio attualmente formato da Mario Biscaldi, Rita Corigliano Nobili, Margherita Dapri Colombo, prof.ssa Francesca Milazzo (settore arte e poesia); Maria Grazia Crespi (settore musica); Roberto Piva, Giuseppe Gittini (sezione giovani e foto); Giuseppe Forgia (tesoriere); Milena Scaccabarozzi (segretaria del Cenacolo); Riccardo Corio (presidente probiviri) arch. Angelo Cellura, Gianna Gatti poetessa.

CONSIDERAZIONE

È stanco il passoDel solitario viandante.Il bastone trascinato- Quasi con orgoglio.Traccia per terraUn leggero “solco” –Lo zigzagante segnoÈ testimone d’una vitaVissuta con umilta’Con tutte le variantiChe un ignoto destino- Ha scritto -Nel libro del tempo.

Mario Biscaldi 2008

Il disegno a lato e in copertina è dell’artista Mario Biscaldi di Lissone

Albo d’oro del Concorso

1990 “Trè paroll nel goss” di Negrotti Mario, Garbagnate M.se (MI)

1991 “Sinfonia per on mond noeuv” di Renato Beretta, Cassago (CO)

1992 “A l'só!...” di Lucia Rottigni Tamanza, Bergamo

1993 “Concert Stonaa” di Pino Mazzola, Milano

1994 “Ve zó fòie” di Luciano Pisati, Quintano (CR)

1995 “La surtida” di Lucia Rottigni Tamanza, Bergamo

1996 “Agonia” di Antonio Dossena, Besozzo (VA)

1997 “Frazion de segond” di Mirella Zagni Sarto, Milano

1998 “Na sira sül laagh” di Renato Monetti, Malnate (VA)

1999 “Ciclo continuo” di Maddalena Negri, Casalpusterlengo (LO)

2000 “Ave” di Silverio Signorelli, Bergamo

2002 “Meditassiù” di Amleto Facheris, Bergamo

2003 “Vos” di Matteo Beretta, Biassono (MI)

2004 “Tra i s•lch de la mé tèra posterò …” di Silverio Signorelli, Bergamo

2005 “De sera” di Carlo Albertario, Milano

2006 “L’ó sircàt depertöt” di Marino Ranghetti, Colzate (BG)

2007 “Prise de lüna” di Carmen Fumagalli, Pedrengo (BG)

2008 “Pö a stanòt ‘l vét” di Anna Maria Marscegaglia, Edolo (BS)

A cura del Centro Culturale Don Ettore Passamonti