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Antonia Pozzi 1 Antonia Pozzi Antonia Pozzi Antonia Pozzi (Milano, 13 febbraio 1912 Milano, 3 dicembre 1938) è stata una poetessa italiana. « Triste orto abbandonato l'anima si cinge di selvagge siepi di amori: morire è questo ricoprirsi di rovi nati in noi » (Antonia Pozzi, da Naufraghi, 19 dicembre 1933) Biografia Antonia Pozzi all'inizio degli anni '30 Figlia di Roberto, importante avvocato milanese, e della contessa Lina Cavagna Sangiuliani, nipote di Tommaso Grossi, Antonia scrive le prime poesie ancora adolescente. Studia nel liceo classico Manzoni di Milano, dove vive con il suo professore di latino e greco, Antonio Maria Cervi, una relazione che, a causa dei pesanti ostacoli frapposti dalla famiglia Pozzi, verrà interrotta da Cervi nel 1933. Forse a causa di questa grave ingerenza nella sua sfera affettiva, parlando di sé quell'anno scrive: «e tu sei entrata / nella strada del morire». Nel 1930 si iscrive alla facoltà di filologia dell'Università statale di Milano, frequentando coetanei quali Vittorio Sereni, suo amico fraterno, Enzo Paci, Luciano Anceschi, Remo Cantoni, e segue le lezioni del germanista Vincenzo Errante e del docente di estetica Antonio Banfi, forse il più aperto e moderno docente universitario italiano del tempo, col quale si laurea nel 1935 discutendo una tesi su Gustave Flaubert.

Antonia Pozzi

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Antonia Pozzi

Antonia Pozzi

Antonia Pozzi (Milano, 13 febbraio 1912 – Milano, 3 dicembre 1938)è stata una poetessa italiana.

« Triste orto abbandonato l'animasi cinge di selvagge siepidi amori:morire è questoricoprirsi di rovinati in noi »

(Antonia Pozzi, da Naufraghi, 19 dicembre 1933)

Biografia

Antonia Pozzi all'inizio deglianni '30

Figlia di Roberto, importante avvocato milanese, e della contessa Lina CavagnaSangiuliani, nipote di Tommaso Grossi, Antonia scrive le prime poesie ancoraadolescente. Studia nel liceo classico Manzoni di Milano, dove vive con il suoprofessore di latino e greco, Antonio Maria Cervi, una relazione che, a causa deipesanti ostacoli frapposti dalla famiglia Pozzi, verrà interrotta da Cervi nel 1933. Forsea causa di questa grave ingerenza nella sua sfera affettiva, parlando di sé quell'annoscrive: «e tu sei entrata / nella strada del morire».

Nel 1930 si iscrive alla facoltà di filologia dell'Università statale di Milano,frequentando coetanei quali Vittorio Sereni, suo amico fraterno, Enzo Paci, LucianoAnceschi, Remo Cantoni, e segue le lezioni del germanista Vincenzo Errante e deldocente di estetica Antonio Banfi, forse il più aperto e moderno docente universitario

italiano del tempo, col quale si laurea nel 1935 discutendo una tesi su Gustave Flaubert.

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Antonia Pozzi

Tiene un diario e scrive lettere che manifestano i suoi tanti interessi culturali, coltiva lafotografia, ama le lunghe escursioni in bicicletta, progetta un romanzo storico sullaLombardia, studia il tedesco, il francese e l'inglese, viaggia, pur brevemente, oltre chein Italia, in Francia, Austria, Germania e Inghilterra, ma il suo luogo prediletto è lasettecentesca villa di famiglia, a Pasturo, ai piedi delle Grigne, nella provincia diLecco, dove si trova la sua biblioteca e dove studia, scrive e cerca sollievo nel contattocon la natura solitaria e severa della montagna. Di questi luoghi si trovano descrizioni,sfondi ed echi espliciti nelle sue poesie; mai invece descrizioni degli eleganti ambientimilanesi, che pure conosceva bene.

La grande italianista Maria Corti, che la conobbe all'università, disse che «il suo spiritofaceva pensare a quelle piante di montagna che possono espandersi solo ai margini deicrepacci, sull'orlo degli abissi. Era un'ipersensibile, dalla dolce angoscia creativa, mainsieme una donna dal carattere forte e con una bella intelligenza filosofica; fu forse preda innocente di unaparanoica censura paterna su vita e poesie. Senza dubbio fu in crisi con il chiuso ambiente religioso familiare. Laterra lombarda amatissima, la natura di piante e fiumi la consolava certo più dei suoi simili».

Avvertiva certamente il cupo clima politico italiano ed europeo: le leggi razziali del 1938 colpirono alcuni dei suoiamici più cari: «forse l'età delle parole è finita per sempre», scrisse quell'anno a Sereni.A soli ventisei anni si tolse la vita. Nel suo biglietto di addio ai genitori scrisse di «disperazione mortale». Si uccisemediante barbiturici in una sera di dicembre del 1938, nel prato antistante l'abbazia di Chiaravalle. La famiglia negòla circostanza «scandalosa» del suicidio, attribuendo la morte a polmonite; il suo testamento fu distrutto dal padre,che manipolò anche le sue poesie, scritte su quaderni e allora ancora tutte inedite.È sepolta nel piccolo cimitero di Pasturo: il monumento funebre, un Cristo in bronzo, è opera dello scultoreGiannino Castiglioni.

La poesia

Firma di Antonia Pozzi

Parte dal crepuscolarismo di Sergio Corazzini: «Appoggiami la testasulla spalla / che ti carezzi con un gesto lento [...] Lascia ch'io solapianga, se qualcuno / suona, in un canto, qualche nenia triste» per poiinteriorizzarlo: «vivo della poesia come le vene vivono del sangue»,scrive. E infatti cerca di esprimere con le parole l'autenticitàdell'esistenza, non trovando verità nella propria. Quanto riservata e rigorosa fu la sua breve vita, altrettanto le sueparole, secondo la lezione ermetica, «sono asciutte e dure come i sassi» o «vestite di veli bianchi strappati», ridotte al«minimo di peso», come le descrisse Montale, parole che trasferiscono peso e sostanza alle immagini, per liberarel'animo oppresso ed effondere il sentimento nelle cose trasfigurate.

Dall'espressionismo tedesco trae atmosfere desolate e inquietanti:«le corolle dei dolci fioriinsabbiate.Forse nella nottequalche ponte verràsommerso.Solitudine e pianto -solitudine e piantodei larici»

oppure: «All'alba pallidi vedemmo le rondini

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sui fili fradici immote spiare cenni arcani di partenza»

o anche:«Petali violami raccoglievi in gremboa sera:quando batté il cancelloe fu oscurala via del ritorno»

La crisi di un'epoca s'intreccia alla sua tragedia personale e se, come scrisse in una lettera, «la poesia ha questocompito sublime: di prendere tutto il dolore che ci spumeggia e ci rimbalza nell'anima e di placarlo, di trasfigurarlonella suprema calma dell'arte, così come sfociano i fiumi nella celeste vastità del mare», quel dolore non si placanella sua poesia ma, come un fiume carsico, ora vi circola sotterraneo e ora emerge e tracima, sommergendol'espressione poetica nel modo stesso in cui travolse la sua vita.

Antonia Pozzi nel cinemaAntonia Pozzi è stata raccontata nel cine-documentario della regista milanese Marina Spada Poesia che mi guardi,presentato fuori concorso alla 66ª Mostra del Cinema di Venezia, tenutasi nel 2009. In occasione del centenario dellanascita della poetessa, la regista italiana Sabrina Bonaiti ha dato vita ad un progetto per la realizzazione di un filmdocumentario intitolato "Il cielo in me. Vita irrimediabile di una poetessa". Le riprese dovrebbero terminare entro lafine del 2013.Nel 2014 uscirà il film Antonia di Ferdinando Cito Filomarino.

OpereTutte le sue opere sono state pubblicate postume. Nelle edizioni più recenti è stata ricostruita la genesi delle suepoesie.• Parole, Milano, Mondadori, 1939, I ed., 91 poesie; 1943, II ed., 157 poesie; 1948, III ed., 159 poesie; 1964, IV

ed., 176 poesie, con prefazione di Eugenio Montale.• Flaubert. La formazione letteraria (1830 - 1865), tesi di laurea, con prefazione di Antonio Banfi, Garzanti, 1940.• La vita sognata ed altre poesie inedite, Milano, Scheiwiller, a cura di Alessandra Cenni e Onorina Dino, 1986.• Diari, introduzione di O. Dino a cura di O. Dino e A.Cenni, Scheiwiller, 1988.• L'età delle parole è finita. Lettere (1925 - 1938), con prefazione di A. Cenni, Milano, Archinto, 1989.• Parole, con prefazione di Alessandra Cenni, a cura di A. Cenni e O. Dino, Milano, Garzanti, 1989 e 2001• Pozzi e Sereni. La giovinezza che non trova scampo, a cura di Alessandra Cenni, Milano, Scheiwiller, 1988.• Mentre tu dormi le stagioni passano..., a cura di Alessandra Cenni e Onorina Dino, Milano, Viennepierre, 1998.• Poesia, mi confesso con te. Ultime poesie inedite (1929-1933), a cura di Onorina Dino, Viennepierre, 2004.• Nelle immagini l'anima: antologia fotografica, a cura di L. Pellegatta e O. Dino, Milano, Ancora, 2007.• Diari e altri scritti, nuova edizione a cura di Onorina Dino, note ai testi e postfazione di Matteo M. Vecchio,

Milano, Viennepierre, 2008• A. Pozzi - T. Gadenz, Epistolario (1933-1938), a cura di O. Dino, Viennepierre, Milano 2008• Tutte le opere, a cura di Alessandra Cenni, Garzanti, Milano, 2009• Poesia che mi guardi, a cura di Graziella Bernabò e Onorina Dino, Bologna, Luca Sossella Editore, 2010• Soltanto in sogno. Lettere e fotografie per Dino Formaggio, a cura di Giuseppe Sandrini, Verona, Alba Pratalia,

2011• Flaubert. La formazione letteraria (1830-1865) , a cura di Alessandra Cenni, Milano, Libri Scheiwiller, 2012

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•• Lieve offerta, Poesie e Prose, a cura di Alessandra Cenni e Silvio Raffo, Milano, Bietti, 2013

Traduzioni• Tag für Tag. Ein dichterisches Vermächtnis, tr. E. Wiegand Junker, Wien, Amandus Verlag, 1952• Treinta poemas, tr. M. Roldán, Madrid, Rialp, 1961• Breath. Poems and Letters, tr. L. Venuti, Middletown, CN, Wesleyan University Press, 2002 ISBN

978-0-8195-6544-0• Worte, tr. S. Golisch, Salzburg-Paris, Tartin, 2005 ISBN 978-3-902163-23-3• Parole / Worte, tr. G. Rovagnati, Göttingen, Wallstein Verlag, 2008 ISBN 978-3-8353-0348-5• La route du mourir, tr. P. Reumaux, Rouen, Librairie Elisabeth Brunet, 2009 ISBN 978-2-910776-21-3• Poems, tr. P. Robinson, Richmond (London), Oneworld Classics Ltd, 2011 ISBN 978-1-84749-185-5

Note

Bibliografia critica•• Antonio Banfi, "Premessa" ad A. Pozzi, Flaubert. La formazione letteraria (1830-1856), Garzanti, Milano 1940.•• Tullio Gadenz, "Antonia, poetessa della montagna", in "Lecco", rivista di cultura e turismo, n.5-6 (numero

monografico dedicato ad Antonia Pozzi), Lecco, settembre-dicembre 1941.• Vincenzo Errante, , "Presentazione di Antonia", Lecco: rivista di cultura e turismo (numero monografico dedicato

ad Antonia Pozzi), Lecco, n. 5-6, settembre-dicembre 1941, pp. 8–9.• D. Setti, "La poesia di Antonia", Lecco: rivista di cultura e turismo (numero monografico dedicato ad Antonia

Pozzi), Lecco, n. 5-6, settembre-dicembre 1941, pp. 59–61.•• Giancarlo Vigorelli, "Ricordo di Antonia Pozzi", Tempo, Milano, a. VII, n. 218, 29 luglio-5 agosto 1943, p. 3•• Vincenzo Errante, , Lettura di "Parole" di Antonia Pozzi, manoscritto inedito, Milano, 2 febbraio 1949.•• Carlo Del Teglio, "L'opera postuma di Antonia Pozzi poetessa d'Italia", in "Lecco", rivista di cultura e turismo n.

1, XIII, Lecco, 1954.•• Eugenio Montale, prefazione a: Antonia Pozzi, "Parole", Mondadori, Milano 1964.• Giorgio Bàrberi Squarotti, (a cura di), "Parole", in Dizionario letterario delle opere, Appendice, vol. II, N-Z,

Indici, Bompiani, Milano 1966, pp. 84–85.• Carlo Annoni, "'Parole' di Antonia Pozzi: lettura tematica", in AA.VV., Studi sulla cultura lombarda in memoria

di Mario Apollonio, vol. II, Vita e pensiero, Milano 1972, pp. 242–259.• Federico Bario. (a cura di), "Le Parole di Antonia Pozzi", Symposium, Lecco, n. 1, marzo 1982, pp. 11–14.• Carlo Del Teglio, Scrittori di casa nostra: Antonia Pozzi, un triste destino, in Leucensia, Editrice C.B.R.S., Lecco

1985.•• Carlo Del Teglio, "Quella poetessa tra le foglie", Il Punto stampa, Lecco, aprile 1983.•• A. Della Torre, "Non domandarmi se prego", La Provincia di Lecco, 3 maggio 1987.•• Carlo Del Teglio, "Diario di un'anima che volle diventare itinerario poetico", La Provincia di Lecco, 3 maggio

1987.•• Aroldo Benini, "Quando morì piansero anche i celebri scrittori", La Provincia di Lecco, 3 dicembre 1988.•• A. Della Torre, "L'intermittente diario di un'anima", La Provincia di Lecco, 3 dicembre 1988.•• Aroldo Benini, Nei suoi occhi si spalancavano laghi di stupore, in "Il Giornale di Lecco", Lecco, 27 febbraio

1989.•• Giancarlo Vigorelli, Antonia Pozzi. Le parole segrete che mi confidava, in "La Stampa-Tuttolibri", Torino, 12

febbraio 1989.• Carlo Annoni, "Chiarismo e linea lombarda: 'Parole' di Antonia Pozzi", in Capitoli sul Novecento: critici e poeti,

Vita e Pensiero, Milano 1990, pp. 200–220.

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Antonia Pozzi 5

• Giacinto Spagnoletti, Storia della letteratura italiana del Novecento, Roma, Newton Compton, 1994.•• Aroldo Benini, Antonia Pozzi, Lettera [inedita]ad Antonio Banfi, in "Archivi di Lecco", XVIII, n.2, Ed. G.

Stefanoni, Lecco, aprile-giugno 1995.• Alessandra Cenni, Antonia Pozzi e Vittorio Sereni in un tempo vero di immagini, La Rassegna della Letteartura

Italiana, Serie VIII, n. 3, settembre-dicembre 1995.•• Barbara Garavaglia, , "Il breve viaggio di Antonia all'ombra dei nostri monti: 'Poesia, rifugio e dovere'", Il

Resegone, n. 31, Lecco, 1º agosto 1997, p. 24.•• Fulvio Panzeri, "Amore e morte sotto le Grigne", La Provincia di Lecco, 14 febbraio 1999.•• M. L. Invernizzi, "Quelle parole scritte e immaginate", La Provincia di Lecco, 14 luglio 2001.• Gianfranco Scotti-Michela Magni,"Poesia tra lago e monti" Viennepierre, Milano 2002, pp. 65–74.• Luigi Scorrano, "Memorietta su Antonia Pozzi", Archivi di Lecco, Lecco, XVIII, n. 2, aprile-giugno 1995,

pp. 51–76. Ora, con lievi modifiche in Carte inquiete. Maria Corti, Biagia Marniti, Antonia Pozzi, Longo Editore,Ravenna 2002, pp. 87–126.

• Alessandra Cenni, In riva alla vita. Storia di Antonia Pozzi poetessa, Rizzoli, Milano 2002 ISBN 88-17-86753-5• Graziella Bernabò, Per troppa vita che ho nel sangue. Antonia Pozzi e la sua poesia, Viennepierre, Milano 2004

ISBN 88-7601-008-4•• Germano Campione, "Nemmeno il tempo spegne l'ardore poetico di Antonia", La Gazzetta di Lecco, 16 luglio

2005.•• Fulvio Panzeri, "La poetessa che scalava le cime lecchesi", La Provincia di Lecco, 4 agosto 2005•• Silvio Zenoni, "L'ultima poesia", in "Le parole lontane" oppure in Rivista Italiana di Gruppoanalisi, vol XX, anno

2006 n.3 Franco Angeli Milano•• Alessio Iovino, "Antonia Pozzi: la vita sognata", Il Pendolo (rivista online), 9 aprile 2009•• Carla Glori, "Antonia Pozzi,Poesie 1933-1938 - Le Madri-Montagne", Bastogi, Foggia, 2009 ISBN

978-88-6273-186-7•• Marco Dalla Torre, "Antonia Pozzi e la montagna", Àncora, Milano 2009•• Tiziana Altea, "Antonia Pozzi. La polifonia del silenzio", CUEM, Milano 2010 ISBN 978-88-6001-264-7• Alessandra Cenni, La giovinezza che non trova scampo, Con gli scritti universitari inediti di Antonia Pozzi su

Goethe e il ruolo del poeta (1933), in "Nuovi Argomenti", n.50, aprile-giugno 2010.• Matteo M. Vecchio - Davide Assael, Gli appunti di Antonia Pozzi relativi al corso di Filosofia dell'anno

accademico 1931-1932 presso l'Università degli studi di Milano, in "Otto/Novecento", a. XXXV, n. 1,gennaio/aprile 2011, pp. 55–72.

• Carla Glori, “Il ‘materno’ in Antonia Pozzi”,in "Leggere donna",n.158,gennaio-febbraio-marzo 2013, LucianaTufani Editrice, pp.32-33

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• Wikiquote contiene citazioni di o su Antonia Pozzi

• Commons (http:/ / commons. wikimedia. org/ wiki/ Pagina_principale?uselang=it) contiene immagini o altrifile su Antonia Pozzi (http:/ / commons. wikimedia. org/ wiki/ Category:Antonia_Pozzi?uselang=it)

Collegamenti esterni• «Essere senza domani. Le parole estreme di Antonia Pozzi» Biografia critica (http:/ / www. italialibri. net/

dossier/ ?AntoniaPozzi-Biografia critica& id=167)• Sito dedicato ad Antonia Pozzi (http:/ / www. antoniapozzi. it/ )• Matteo M. Vecchio, « Antonia Pozzi (http:/ / www. enciclopediadelledonne. it/ index. php?azione=pagina&

id=211)» la voce nella Enciclopedia delle donne, sito "enciclopediadelledonne.it".

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Antonia Pozzi 6

• "Poesia che mi guardi" - Un ritratto di Antonia Pozzi (http:/ / www. letteratura. rai. it/ articoli/poesia-che-mi-guardi-nel-centenario-della-nascita-un-ritratto-di-antonia-pozzi/ 13601/ default. aspx) sito RAILetteratura.

• Antonia Pozzi: le parole segrete che mi confidava (http:/ / www. enciclopediadelledonne. it/ index.php?azione=pagina& id=211) articolo di Giancarlo Vigorelli, La Stampa, supplemento Tuttolibri, 18 febbraio1989, p. 4, Archivio storico.

• La scelta di Antonia Pozzi, la poetessa suicida che oggi sarebbe una punk (http:/ / ricerca. repubblica. it/repubblica/ archivio/ repubblica/ 2009/ 01/ 28/ la-scelta-di-antonia-pozzi-la-poetessa. html) articolo di MarinaSpada, la Repubblica, 28 gennaio 2009, p. 15, sezione di Milano.

• (EN) Antonia Pozzi (http:/ / www. findagrave. com/ cgi-bin/ fg. cgi?page=gr& GRid=88210681) in Find a Grave.Controllo di autorità VIAF: 49261186 (http:/ / viaf. org/ viaf/ 49261186) LCCN: n88208661 (http:/ / id. loc. gov/authorities/ names/ n88208661) SBN: IT\ICCU\CFIV\031273 (http:/ / id. sbn. it/ af/ IT\ICCU\CFIV\031273)

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Fonti e autori delle voci 7

Fonti e autori delle vociAntonia Pozzi  Fonte: http://it.wikipedia.org/w/index.php?oldid=64979017  Autori: Alessandra Cenni, AnjaManix, AnjaQantina, Arielllaura, AttoRenato, Bardanas, Bessie babet, Cinerino,Dhalgren, Eiger, Eva Mathiasch, Fabio Matteo, Fire90, Frassionsistematiche, Gaux, Guidomac, Henrykus, Justinianus da Perugia, L'Essere corretto dal Forse, LandolfiTT, Lucius, Marcol-it,Nicoli, No2, Oct326, Paola Severi Michelangeli, Phantomas, Psicom, Rago, Rifrodo, Robertoblanco, Rossa1, Sannita, Simona65, Snowdog, TierrayLibertad, TintoMeches, Utz, Vermondo,Werther W, Xangar, 116 Modifiche anonime

Fonti, licenze e autori delle immaginiFile:Antonia Pozzi 1.jpg  Fonte: http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=File:Antonia_Pozzi_1.jpg  Licenza: Public Domain  Autori: Paola Severi MichelangeliFile:Antonia Pozzi.jpg  Fonte: http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=File:Antonia_Pozzi.jpg  Licenza: Public Domain  Autori: Werther WFile:Antonia Pozzi 2.png  Fonte: http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=File:Antonia_Pozzi_2.png  Licenza: Public Domain  Autori: Paola Severi MichelangeliFile:Antonia Pozzi signature.svg  Fonte: http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=File:Antonia_Pozzi_signature.svg  Licenza: Public Domain  Autori: User:TintoMechesFile:Wikiquote-logo.svg  Fonte: http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=File:Wikiquote-logo.svg  Licenza: Public Domain  Autori: -xfi-, Dbc334, Doodledoo, Elian, Guillom, Jeffq, Krinkle,Maderibeyza, Majorly, Nishkid64, RedCoat, Rei-artur, Rocket000, 11 Modifiche anonimeFile:Commons-logo.svg  Fonte: http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=File:Commons-logo.svg  Licenza: Public Domain  Autori: SVG version was created by User:Grunt and cleaned up by3247, based on the earlier PNG version, created by Reidab.File:Crystal Clear app Login Manager.png  Fonte: http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=File:Crystal_Clear_app_Login_Manager.png  Licenza: GNU Free Documentation License  Autori:Abu badali, Bouncey2k, Cathy Richards, CyberSkull, It Is Me Here, Mike.lifeguard, Mmxx, SteinsplitterFile:Nuvola apps bookcase.svg  Fonte: http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=File:Nuvola_apps_bookcase.svg  Licenza: GNU Lesser General Public License  Autori: Peter Kemp

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