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dicembre 2014

A...periodico 13

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Volantino di informazione e diffusione delle attività culturali, sociali e sportive

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Page 1: A...periodico 13

dicembre 2014

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Informazioni ai sensi delle leggi n.47/48 e n. 62/01

A...periodico

Volantino di informazione e diffusione delle Attività

Culturali, Sociali e Sportive

w w w. a p e r i o d i c o . i n f o

f a c e b o o k / v o l a n t i n o . a p e r i o d i c o

w w w. c h i c o r y. e u

Coordinamento:Venanzio CellittiAndrea Fontecchia

Hanno collaborato:Francesco SavelloniRaffaele Principi CoppotelliEnzo CinelliLeda VirgiliBiancamaria ValeriAss. Fotografica DoPhotoCrossGiacinto Mariotti

Luogo della pubblicazione:Ferentino

Anno pubblicazione:2014

Impaginazione e Grafica:Venanzio Cellitti

Foto di Copertina:Resti del teatro romanodi: Venanzio Cellitti

Disclaimer e copyrightLa presente pubblicazione è soggetta ad aggiornamenti non

periodici e non rientra nella categoria del prodotto editoriale dif-fuso al pubblico con periodicità regolare come stabilito dallalegge 8 febbraio 1948, n. 47 e legge 7 marzo 2001, n.62. Le fo-tografie pubblicate sono di esclusiva proprietà dei singoli autori,pertanto tutto il materiale pubblicato è coperto da copyright edil suo utilizzo è consentito esclusivamente previa autorizzazionescritta del titolare e/o acquisto dei diritti di utilizzo.Le fotografie ove compaiono delle persone sono state realiz-zate cogliendo momenti di vita quotidiana in luoghi pubblici esono state realizzate senza scopo di lucro, con intento esclusi-vamente culturale e artistico, come consentito dalla normativavigente sulla privacy. I soggetti ritratti potranno in qualsiasi mo-mento e senza nessuna spiegazione chiedere che vengano ri-mosse dalle gallerie e nodal database se lo ritenesseronecessario.

A TUTTE LE ASSOCIAZIONI!!Si ricorda a tutte le associazioni operanti nel-

l’ambito culturale, sportivo o sociale che gli spazi

sull’A...periodico sono gratuiti.

basta inviare un articolo tramite e-mail:

[email protected]

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- Annus FrEdEriciAnus 1215-2015

800 anni dal passaggio di Federico II di Sveviaeventi per il 2015pag. 2

- FErEntino - FossE ArdEAtinE

29 Ottobre / 2 Novembre 2014 per non dimenticarepag. 3-4

- ViA FrAncigEnA punto 113

arte per il cammino sulla via francigenapag. 5

- Ferentino - guida illustrata

la prima guida del generepag. 6

- progEtto AnnuArio pEr il MArtino FilEtico

ricordi di scuola, riflessioni a marginedell’annuario A. S. 2013-2014pag. 7

- cAlEndArio 2015

dono dell’Associazione romana DoPhotoCrosspag. 8-16

- un illustrE ospitE A FErEntino

Ferdinando IV re di Napoli ospite dei De Andreispag. 17-18

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Eccolo! l’A...periodicon.13 anno V. Ormai nonci speravate più vero?

Il 2014 in effetti non è statotra i più proficui, non lo è statoma solo dal punto di vistadella presente pubblicazione.Sì perché gran parte della re-dazione, dallo scorso anno ein questo con più intensità, sista occupando a tempo pienodi un lavoro molto impegna-tivo. Senza spiegare troppobasta leggere l’articolo a pa-gina 6.

Tornando a noi, questo nu-mero presenta delle singolarinovità, oltre alla rinnovartaveste grafica. Figlio unico del2014, generato in extremis, di-cembrino degli ultimi giorniraccoglie l’onere e si fa carico,da solo, degli eventi di un in-

tero anno. È appena nato maè già molto più robusto deisuoi 12 predecessori, infatti èil primo ad essere costituito da20 pagine. A dirla tutta iltrucco di questa improvvisacrescita sta nel fatto che ha inpancia un intero calendario.Chi vorrà potrà stamparlo eappenderlo al muro o pog-giarlo sulla scrivania.

Continua poi, nostro mal-grado, la formula SpendingReview: solo pubblicazioneon-line, ma che volete… itempi sono meschini.

Per concludere vorremmoporgere un caro saluto e unaugurio di buone feste a tuttivoi da parte nostra e a modonostro…

A … u g u r i ! ; )

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Quest è luce della gran costanza chedel secondo vento di soave

generò il terzo e ultima possanza.(Dante Alighieri, Paradiso, Canto III, 118-120)

Migliaia i libri e gli scritti dedicatiall’imperatore che da secoli affa-scina storici e profani di tutto ilmondo. Grande fu, ed è tutt’ora,la sua figura: filosofo, letterato,poliglotta, stratega e fine media-tore tra la cultura occidentale eorientale.La Ciociaria non può che ricor-dare e vantarsi del suo passag-gio (senza dimenticare però ladisfatta del padre Enrico VI aGuarcino con il Malpensa). Finitii dissidi tra Ciociaria e le forzehohenstauffiane troviamo la fi-gura di Federico II lo “stupormundi” che ha assiduamente fre-quentato la nostra terra e la no-stra Ferentinum.Lo ritroviamo nella nostra cittànel 1215-1220-1223 anche sepassare o sostare a Ferentinopoteva essere pericoloso, datol’avvertimento del suo astrologo,Michele Scoto, che gli predissedi stare lontano dalle città i cuinomi erano associati ai fiori; Fi-renze, Ferentino (legate al giglio)e Fiorentino di Puglia (o CastelFiorentino) dove morì.Ferentino venne scelta per lasua importanza strategica es-sendo vicina a Roma e ben col-legata con il meridione oltre aduna fervente vita politica e spiri-tuale. Oggi, a 800 anni di di-stanza dal suo passaggio, la cittànon può che ricordare que-st’uomo, quest’emblematica fi-gura definita come nuovo“messia” da papa Innocenzo III.Ricordarlo anche come sosteni-tore, finanziatore e simpatizzantedei monaci cistercensi (Casamarie S. M. Maggiore, quest’ultimanel suo inconfondibile stile goticoe con i vari simbolismi che la ca-ratterizzano). Federico II si av-vale dei cistercensi e delle loroabilità e conoscenze costruttiveimpiegate anche nelle varie forti-

ficazioni federiciane.Anche se scomunicato diversevolte Federico conservava la suaspiritualità. Tanto è vero che, sinarra, volle essere sepolto con latunica da monaco. S.M.Maggiorenon può che rispecchiare la spiri-tualità dell’imperatore. È proprioda questa costruzione che pos-sono partire le varie leggende,tra le quali quella già citata del-l’imperatore vittima delle cittàsub flore. Tutti sanno che morì aCastel Fiorentino in Puglia e fusepolto nella cattedrale di Pa-lermo ma l’apertura della tomba,avvenuta nel 1998, rivelò unoscenario imprevisto rispetto alleaspettative. L’ipotesi, azzardatae fantasiosa, fa pensare che ilcorpo non sia quello dell’impera-tore e che sia invece sepolto datutt’altra parte. Chissà… forseproprio nella sua chiesa goticaferentinese?Supposizione senza prove certema il mito e la leggenda vannopur alimentate per tenerle in vitaed evitare che cadano nell’oblio.Dopo 800 anni di storia il mitodel grande imperatore è ancoraoggetto di studio e ammirazione.Il suo è stato sicuramente un in-segnamento di pace e di promo-zione al dialogo tra le genti,proprio quello che manca oggitra i popoli della terra. Per questolo portiamo ad esempio. Pazien-temente e speranzosi aspettiamoil ritorno di uno STUPOR MUNDIdel nuovo secolo.In occasione dell’ANNUS FRE-DERICIANUS (1215-2015) ricor-deremo l’imperatore con diversemanifestazioni durante tuttol’anno che sta per arrivare. Sipossono seguire gli eventi sullapagina Facebook- Annus Fredericianus –

Francesco Savelloni

L’iniziativa è sostenutadall’Associazione Culturale:

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Si è svolto dal 20 ottobre al 2 novembre i ltrekking con asinell i da Ferentino f ino aRoma, Fosse Ardeatine.Quello dei trekking accompagnato da asini èuna realtà promossa da Raffaele Principi-Coppotell i che sta riscuotendo grandi suc-cessi anche su media nazionali (lo scorso 2novembre su rai2 è andata in onda un'inter-vista all ' interno del format mattutino “Crona-che Animali”) oltre che su riviste quali“Cronaca vera” e “Stop” nella sett imana inquestione. Purtroppo questo t ipo di eventinon raccolgono l ' interesse locale ma i l mo-tivo è evidente e potrà essere intuito anchedai pochi fotogrammi della cittadina di par-tenza presenti nel documentario nato dalleriprese effettuate durante il viaggio.

Partire da Ferentino ed arrivare alle FosseArdeatine è un progetto cui stavamo lavo-rando da tempo, coscienti delle difficoltà cheavremmo incontrato, avevamo deciso di farlodurante questo 2014 per la ricorrenza dei 70anni dal genocidio e dei 10 anni dalla mortedell 'amico Virgi l io Reali, primo promotoredella figura della medaglia d'oro al valor mi-litare di don Giuseppe Morosini, entrambi no-stri concittadini. Virgil io Reali che ha scrittoin un libro, “Vicende di Guerra”, la sua espe-rienza al fianco di don Morosini e, rispetto lepersecuzioni subite sul finire del periodo fa-

scista, è stato dimenticato dalla sua cittàpresa negli interessi di tutti i giorni e troppooccupata nel suo abbrutimento. Abbiamo vo-luto ricordarlo insieme ad altri 2 concittadini,Ambrogio Pettorini e Giovanni ballina, marti-r izzati al le fosse ardeatine insieme ad altr i333 prigionieri come rappresaglia al l 'atten-tato di Via Rasella (23 Marzo 1944).

Su Pettorini e ball ina nuovi scenari sistanno aprendo e ne siamo venuti a cono-scenza proprio al termine di questo viaggio.Al r iguardo potete informarvi direttamentealla fonte, andando a visitare questo monu-mento.

Siamo partiti da Ferentino bigio, brio, Raf-faele Principi Coppotelli ed io, direttamenteda casa di Raffaele in direzione Piazza Maz-zini dove la lapide a ricordo dei martiri delleFosse Ardeatine era la nostra prima tappa,proseguendo verso l 'Acropoli abbiamo fattouna capatina al Duomo dove l ' incontro condon Luigi Di Stefano ci è valso una graditabenedizione per i l cammino. Riscendendoverso Vascello abbiamo raccolto il saluto didon Morosini dal monumento nei pressi diporta S. Francesco e abbiamo proseguito perS. Antonio e successivamente ad Anagni. Lìsiamo arrivati dopo un fugace pasto e dopoaverla attraversata ci siamo diretti nella zonadella stazione dove la locale Protezione Ci-

FERENTINO - FOSSE ARDEATINE29 OTTObRE / 2 NOVEMbRE 2014PER NON DIMENTICARE

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vi le ci ha ospitato nel la propria sede per lanotte, colgo l ’occasione per r ingraziar la at-traverso i l presidente Giordano bruno.

I l matt ino del 30 abbiamo superato i l con-f ine d i provinc ia e proseguendo sul la v iaLat ina, passando per i l s i to d i Rossi l l i ,s iamo giunt i a Col leferro e poi ad Artenadove abbiamo cenato e passato la not teospi t i del Ristorante “Ciaci t to” che r ingra-ziamo e pubbl ic izziamo volent ier i per l 'ac-cogl ienza che ha voluto r iservarc i . I l 31ottobre abbiamo raggiunto i Pratoni del Vi-varo, dove avremmo dovuto fare campo maessendoci ancora luce abbiamo proseguitoper a lcuni sent ier i che andrebbero curat imegl io. Abbiamo fatto campo nei pressi diRocca Priora con una umidità da r icordaree in un giorno in cui non tutt i possono van-tare di aver dormito in tenda, era la nottedi Hal loween, festa importata dagl i Statesma che ha ormai at tecchi to anche qui danoi.

Nel quarto giorno di cammino, 1 novem-bre, abbiamo at t raversato Grot taferrata er icevuto una nuova benediz ione da unasuora incontrata per caso. Siamo arr ivat i aMarino, tappa del giorno, al l ’ora di pranzo,for t i del l 'ant ic ipo del g iorno pr ima. Quid 'obbl igo i l mega panino conporchetta e visto che c'eravamoabbiamo proseguito. Siamo arr i -vat i f in quasi al l 'abbazia trappi-sta a poca distanza dal l 'Appia.Avevamo cominciato a vedereRoma, placida e immobi le, fortedel la sua eternità e povera nel lasua at tual i tà . Abbiamo fat tonuovamente campo in un prato,dove l 'ospi ta l i tà del v ic inato c iha rest i tu i to la genuin i tà d i unmomento fuor i del tempo. I lgiorno successivo, 2 novembre,avevamo appuntamento conal t re persone che hanno volutocondiv idere l 'arr ivo. Abbiamo

percorso tutto i l parco del l 'Appia Antica neisuoi 13 km creando un carosel lo al passag-gio degl i animal i p iù che del le persone.Siamo arr ivat i a l le Fosse Ardeat ine nelprimo pomeriggio, attesi da Gloria Reali ( f i -gl ia di Virgi l io). Abbiamo visi tato i l s i to ac-compagnat i da una guida part ico larmentelegata a l luogo avendo i l nonno t ra le v i t -t ime di quel massacro. Faci le immaginarequanto possa essere stato toccante i l mo-mento. Ma qui non entro in dettagli , r innovopiuttosto l ' invi to a visi tare questo si to. I l v iaggio è stato un'emozione e un'avven-

tura, certamente si deve vivere per r iuscirea comprender lo appieno ma per far lo nonservono queste r ighe, basta la volontà. I l documentario che ne sta nascendo sarà

promosso nei normal i canal i con cui ab-biamo sempre lavorato, pr imo t ra tut t iwww.chicory.eu. Nel par t ico lare d i questodocumento v ideo tengo a evidenziare lascel ta del le musiche, t rat te dai “Carminaburana” di Carl Orff scelto, questo autore,proprio per la sua germanici tà e vicinanzaal regime nazista. Questo come auspicio disuperamento del l 'a t to in se pur nel la fer-mezza del r icordo a che, fat t i del genere,non si r ipetano. Mai più.

di: Andrea Fontecchia

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Via Francigenapunto 113 (Strangolagalli)

Caro amico

Buongiorno, sono Enzo Cinelli e vengo a presentarti il mio

umile progetto “Arte IN...peregrinando” che sto realiz-

zando presso la “Accoglienza Peregrinando 113 vFS: primo

ed unico punto in Ciociaria di ristoro gratuito con acco-

glienza povera-donativa” nella tappa ciociara Veroli-Ce-

prano sulla via Francigena del Sud (riferimento guida di

Monica D'Atti e Franco Cinti, editore Terre di Mezzo -

2011).

Non mi dilungo sui motivi per cui dall'estate 2011 sono di-

ventato custode e dalla scorsa primavera ospitaliere: “cer-

tamente un’esperienza spiritualmente intensa, di forte

impatto emotivo e NON solo incontri sempre piacevoli e

proficui come crescita culturale.”

Il progetto artistico nasce nell'estate 2014, dopo aver visto

numerose foto di “Alto de Perdòn”

(da wikipedia.it: Altura di circa 735 metri s.l.m. situata

lungo la via francese del cammino di Santiago. Si trova nel

comune di Zizur Mayor, a circa 13 km da Pamplona e 10

km da Puente la Reina e sulla sommità sono poste circa 40

pale eoliche, che sfruttano il vento. Questo luogo è uno dei

più originali monumenti al pellegrino posti lungo per il

Cammino di Santiago. Le dieci sculture in ferro, altezza

circa 2 metri, sono state erette nel 1996 dagli Amici del

Cammino di Navarra “Donde se cruza el camino del viento

con el de las estrellas: Dove si incrocia il cammino del

vento con quello delle stelle” richiama il costante vento e

la leggenda del ritrovamento della tomba dell'apostolo

Giacomo (indicata appunto da una stella all'eremita Pe-

layo nell'813)

Avendo ricevuto un gradito omaggio

da Claudio Dutto pellegrino piemon-

tese, grazie alla disponibilità e profes-

sionalità di Fabrizio Ottaviani (O.M.P.

Mollificio) ad inizio settembre 2014

viene realizzato il “Pellegrino del me-

dioevo”, collocato sulla via Francigena

del Sud al punto 113 sul versante Mon-

ticiano e ben visibile anche sulla traf-

ficata via La Lucca – Fontana Liri

“suscitando particolare interesse da

parte di tanti automobilisti e non solo

di curiosi e pellegrini!”

Ad inizio novembre l'amico dei pelle-

grini Renato Valeri della “Valid Pla-

stic” di Strangolagalli, uomo schivo ai

riflettori, ma particolarmente sensibile

verso il prossimo, l’arte e la valorizzazione del territorio si

è reso disponibile a coprire le spese di realizzazione di una

“Ciociara con conca”, su disegno di Agnes Preszler (autrice

anche dell'affresco “Pellegrini sulla via Francigena del

Sud”, 2012). La suggestiva opera, realizzata con taglio al

plasma dal O.M.P. Mollificio è stata posizionata nei giorni

scorsi. Vi si trova anche il “Pellegrino IN bici”.

Caro amico, ora voglio completare il quadro artistico con

la realizzazione di un “Pellegrino con asino” e rimodulare

la figura del “Pellegrino in bici”.

La cifra necessaria è di circa mille euro e ben comprendo

il momento di crisi e TI CHIEDO anche SOLO un piccolo

contributo economico per il completamento di questa ini-

ziativa. Unica opera del genere in Ciociaria, darà sicura-

mente lustro al nostro territorio, spesso bistrattato da noi

stessi, ma credimi apprezzato dagli oltre 270 pellegrini

transitati sinora a cui ho offerto incondizionatamente e gra-

tuitamente ristoro ed ospitalità cristiana!

Mi impegno a realizzare una targa a perenne ricordo di tutti

coloro contribuiranno alla realizzazione di questo signifi-

cativo progetto artistico e sociale!

Con profonda stima ti saluto e GRAZIE per la disponibilità

che vorrai dimostrare.

Strangolagalli (FR) 20/11/2014

Buon cammino, 113 Positivamente

infoline: Enzo Cinelli 3772964643

[email protected] - http://www.cinellips.eu

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Finalmente, dopo circa due anni dilavoro e un numero imprecisato di riu-nioni protrattesi spesso fino a nottefonda, i nostri tre eroi ce l’hanno fatta.In questi giorni quest’opera, la cui co-pertina fa bella mostra di sé qui afianco, sta per vedere la luce. Laprima grande guida illustrata di Fe-rentino (e a quanto ci risulta unica nelsuo genere) già dai primi giorni del2015 sarà stampata e distribuita ingiro per la nostra città. Ancora non sene conosce né il prezzo né i dettaglidella vendita ma sicuramente, oltrealle copie cartacee, sarà disponibileuna versione e-book, entrambe ac-quistabili anche on-line.Il libro è composto da 70 pagine nellequali, le oltre 40 tavole illustrate a mo’di fumetto, consentono una letturaleggera che si alterna a una più clas-sica per le informazioni approfondite.In questa pagina trovate un brevesaggio del contenuto.

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r i c o r d i d i

s c u o l A

Riflessioni a marginedell’Annuario A. S.

2013-2014

Scorrono le immagini di un anno scolastico, leggeree luminose; immagini che colgono l’attimo del sorriso,della gioia dello stare insieme, che raccontano attra-verso gli sguardi limpidi degli Studenti lo svolgersi diun anno di scuola, l’A. S. 2013-2014.

Le foto ritraggono un bel vivere da cittadini in unascuola sontuosa, accogliente, storica; perché diScuola storica si tratta: di una Scuola che nasce daun lontano passato e che viene consegnata allenuove generazioni perché mantengano memoria esiano le fresche speranze dell’avvenire.

Una Scuola che vanta una Storia lunga sette secoli,dal lontano XIV secolo ad oggi, inizio del terzo millen-nio. Ne sono consapevoli i giovani Studenti del “Mar-tino Filetico” di Ferentino? Guardando i loro sguardisbarazzini, il loro abbigliamento, la posa assunta perla foto, sembrerebbe di no. Di fronte alla giovanile in-coscienza del tempo che passa, sono le pareti deco-rate, sono gli ambienti spaziosi e solenni, sono icorridoi, le scale, le aule a trasudare ricordi a trasmet-tere, muti testimoni di tanti giorni di scuola, l’ereditàdel passato, di un passato che si rinnovella ad ognianno, perché nella Scuola quello che passa e quelloche resta è il perenne fluire di valori imperituri: la cul-tura, la sapienza, il sapere, l’esperienza di vita …

La Storia affonda le sue radici, trova la sua giustifi-cazione nei documenti e un Annuario, anche se inmassima parte fotografico, è documento, è fonte distoria; la storia di ciascuno degli Studenti che ha var-cato ogni giorno, per tutti i 200 lunghissimi giorni diun anno scolastico il portone del “Filetico”; che ha vis-suto nella “sua” scuola ansie, speranze, delusioni,successi e insuccessi. Si è avvicinato con timore etremore al sapere; si è impegnato nella sua lotta per-sonale per corroborarsi per il futuro.

buon Anno Scolastico, per ogni anno che si aprirà,per ogni Studente che entrerà a Scuola, per ogni Do-cente che contribuirà alla realizzazione del progettoeducativo di cui la scuola è referente determinante;perché ci sia concordia sugli obiettivi principali, sulladefinizione degli spazi per la flessibilità, sul riconosci-mento dei giusti ruoli, dei giusti spazi, delle giuste pre-tese. Mi auguro che per tutti gli anni a venire nel“Martino Filetico” la scuola sia viva, come suggeri-

scono le immagini dell’Annuario 2013-2014; siaespressione di uno scambio continuo di esperienze edi insegnamenti, mai univoci né unidirezionali; sia unascuola dove gli insegnanti “esaltino” lepeculiarità e i talenti dei propri studentie li aiutino a crescere in sapienza, sa-pere e socialità.

Ferentino, 23 ottobre 2014Il Dirigente Scolastico

prof.ssa Biancamaria Valeri

PROGETTO ANNUARIO PER IL MARTINO FILETICO

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Quelle che seguo sono le pagine del calendarioche accompagneranno per un anno tanti ro-mani… e perché no anche tanti ferentinesi. Il ca-lendario 2015 dell’associazione fotograficaDOPHOTOCROSS quest’anno compare anchesulle pagine dell’A…periodico per gentile con-cessione dell’associazione di cui sopra. I foto-grafi/fondatori bruna Marsili e Venanzio Cellitti,al loro terzo lavoro da appendere e sfogliaremese dopo mese, stavolta hanno affrontato untema tra i più sfuggenti: quello delle “Spie”. Chisono costoro? Da dove vengono? Cosa spiano?Dietro la loro dotazione base per eclissarsi trala gente, i giornali che spesso gli capita di affer-rare al contrario per la fretta, questi personaggivenuti non si sa da dove osservano la vita quo-tidiana dei passanti per riferire a chissà qualesegretissima organizzazione sui loro movimentie sulle loro abitudini. Magari vogliono solo sa-pere cosa mangiano o cosa bevono per trasmet-tere le preziose informazioni raccolte a qualchegrande multinazionale dei fast food. Ma c’è chili ha scoperti… chi li ha smascherati: i Photo-Crossisiti hanno capito tutto e ora indagano suquesti indagatori. I nostri eroi si appostano perfotografarli nel pieno della loro segreta attività,colgono i loro sguardi, la loro professionale e in-teressata curiosità. Li hanno svelati al pubblicoe rese manifeste le loro identità tanto da capireche spesso sono forestieri. Stranieri in quel ter-ritorio franco che è la città di Roma…

… scherzi a parte, parlando dell’adattamento ti-pografico in questa rivista, l’impaginazione diquesta stampa, ahinoi, non rende fruibile il ca-lendario al meglio. Infatti, per ragioni di spazioe di grafica, si è reso necessario ridurre duemesi per ogni pagina. I volenterosi che vorrannostampare questo numero potranno, con un po’ diingegno, adattarlo alle esigenze del propriochiodo di fiducia e farsi “spiare” mentre com-piono le normali faccende di casa o d’ufficio.

Ma facciamo parlare ora i creatori dell’opera:

«Il progetto “Le Spie” è composto da

foto create per una mostra itinerante. Il caso ha

voluto poi che fossero dello stesso numero dei

mesi dell’anno, infatti, il lavoro non è nato per

un calendario ma (come si dice in questi casi!?)

A GRANDE RICHIESTA è stato riproposto in

questa veste proprio grazie al grande apprezza-

mento che ha riscontrato nelle varie mostre

dove ha dato sfoggio di sé durante tutto il 2014.

La nostra associazione lavora principalmente

nella città di Roma che ha sempre fatto da sce-

nario e da modella principale in tutti i progetti

svolti finora. “Le Spie” non fanno eccezione ma

stavolta la Città se ne sta dietro, con tutta la sua

Eternità, buona buona sullo sfondo. Addirittura

in terzo piano: dopo i fogli di giornale e lo spione

di turno. Per questa ragione l’A…periodico, rivi-

sta-volantino che opera in special modo tra i

confini del ferentinate, ha potuto giustificare la

presenza di questo infiltrato capitolino. Ringra-

ziamo quindi questa rivista per l’ampio spazio

messoci a disposizione. Sono doverosi anche i

ringraziamenti rivolti a tutti coloro che hanno vo-

luto vedere realizzato questo calendario 2015;

primo fra tutti il Municipio Roma VIII in partico-

lare nelle persone del presidente Andrea Catarci

e dell’assessore alla cultura Claudio Marotta.

Seguono i vari sponsor sui quali nomi in que-

st’ambito si può anche glissare ma forse più im-

portanti di tutti sono stati i nostri sostenitori

aficionados che, a gran voce, ci hanno chiesto

di non lasciare spoglio quel loro pezzetto di

muro dove per un anno è stato appeso il vecchio

calendario che ora sta per scadere.

Grazie a tutti e buon 2015.»

A . F. D o P h o t o C r o s s

I L C A L E N D A R I O 2 0 1 5

DELL’ASSOCIAZIONE FOTOGRAFICA

d o p H o t o c r o s s

segue...

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UN ILLUSTRE OSPITE A FERENTINO:FERDINANDO IV RE DI NAPOLI

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Non molti ferentinati sanno che la loro città, inun lontano e dimenticato passato ha ospitatoun re, il Re di Napoli Ferdinando IV. Era il 25

novembre1798. Accenno sinteticamente a grandilinee agli avvenimenti che sconvolsero l’Europa neiprecedenti nove anni.

La Rivoluzione francese, inizia il 14 luglio 1789. Nelgiro di una settimana l’organizzazione feudale e l’ap-parato dello stato francese crolla. La Rivoluzione,però, prende una piega che sfugge di mano aglistessi rivoluzionari. La ghigliottina, emblema della Ri-voluzione, vede cadere la testa, oltre quella del Ree della Regina e dei rappresentanti dell’Ancien Re-gime, anche di tanti rivoluzionari accusati di tradi-mento da quelli che, poi, verranno giustiziati, a lorovolta, con la medesima accusa. Ma, nonostante que-ste lotte intestine, la rivoluzione francese contagiatutta l’Europa. La Francia si impegna a dare aiutoconcreto alla lotta di tutti i popoli contro i “tiranni”. Ingran parte dei paesi europei si formano nuovi movi-menti rivoluzionari, genericamente definiti giacobini.In Italia nel 1792 si diffondono molti movimenti gia-cobini, in Piemonte, in Sardegna, a Napoli, a bolo-gna, in Sicilia, ma vengono tutti repressi dai lorogoverni. Il fallimento di questitentativi non segnano la finedel giacobinismo italiano, anzisono la premessa di uno svi-luppo ulteriore, perché in que-sto ambiente cominciano adaffermarsi le prime idee diunità nazionale e si pongonole premesse ideali del Risorgi-mento italiano.Nel 1796 comincia ad intrave-dersi l’astro nascente del ge-nerale Napoleone bonaparte.Al comando dell’Armata in Ita-lia, il ventisettenne generaleriesce a conquistare tutta laparte nord-occidentale dell’Ita-lia, sconfiggendo il Re di Sar-degna, gli Austriaci, einvadendo la parte settentrio-nale dello Stato della Chiesa. IFrancesi, poi, prendendo apretesto l’uccisione di un ge-nerale francese avvenuta aRoma alla fine di dicembre1797, occupano quello che è rimasto dello Statopontificio e proclamano il 15 febbraio 1798 la Repub-blica Romana.

A questo punto entra sullo sfondo della nostra storiaFerdinando IV, Re di Napoli. Approfittando dell’uscitadi bonaparte dalla scena italiana, perché inviato

come capo della spedizione in Egitto, Ferdinando IV,per volontà della moglie Maria Carolina d’Austria, so-rella della ghigliottinata Regina di Francia Maria An-tonietta, e su istigazione del Primo Ministro l’ingleseSir John Acton, e del nuovo Comandante dell’eser-cito napoletano l’austriaco Karl Mack, e appoggiatodalla flotta inglese dell’Ammiraglio Nelson, intra-prende una spedizione militare contro la RepubblicaRomana.

Ferdinando IV palesa nei proclami la sua ferma vo-lontà di ristabilire “la cattolica religione e far cessarel’anarchia”1 nello Stato romano.Il 22 novembre 1798 il Re, alla testa di 50.000 uo-

mini, con un corpo di spedizione di gran lunga supe-riore alla consistenza francese, inizia il viaggio versoRoma, dove entrerà sette giorni dopo, il 29 novem-bre. Dopo tre giorni di marcia Ferdinando IV arriva aFerentino dopo il tramonto. È di domenica e, nono-stante l’ora tarda, poco dopo il tramonto, ed il climapiovigginoso, viene festosamente accolto dalla po-polazione. Prende alloggio nel Palazzo de Andreis,una delle più importanti famiglie ferentinati, dalla cuiLoggia prospiciente il medievale Palazzo molto pro-babilmente il Re si è affacciato a salutare la folla

plaudente.Queste notizie, oltre alle cro-

nache locali, sono state rica-vate dai Diari privati del Re.2

Risulta, infatti, che FerdinandoIV, scortato

“…da un plotone di CavalleriaBorbone e seguito dal 7° Bat-taglione de Granatieri, giuntoall’Avemaria in Ferentino inmezzo alle più grandi accla-mazioni e contrassegni di verogiubbilo di quella popolazione.Andato ad alloggiare in casade Andreis. Scritto, alle otto emezza preso un boccone edalle nove e mezza a letto.Tutta la giornata à piovuto dol-cemente”.3

Viene svegliato nel pienodella notte da un corriere chegli recapita un rapporto del ge-nerale Mack, che trovandosi a

Valmontone, e non potendo entrare a Roma, per leresistenze che avrebbero offerto i Francesi, chiedeal Re di dare l’ordine di far avanzare altre truppe,specie l’Artiglieria. Il Sovrano, date le disposizioni edinviati gli ordini, alle tre di notte si rimette a dormire.Si alza dal letto alle 7,30, si veste e prende parte allaMessa, probabilmente celebrata nella Cappella pri-

P r o b a b i l estemma borbo-nico dell’epocadi FerdinandoIV secondo unaricostruzione diGiacinto Mariotti

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vata di casa De Andreis. Il tempo è bello e hasmesso di piovere. Passa la mattinata scrivendo eanalizzando i rapporti che gli pervengono. Saputoche l’artiglieria è impossibilitata ad avanzare perchéè rimasta troppo indietro, informa subito il generaleMack. A mezzogiornopranza e subito dopo siriposa. Alle 19,00 riceveun rapporto del generaleMack che lo informa che,essendosi le truppe fran-cesi (inferiori numerica-mente) ritirate,l’avanguardia napole-tana sarebbe l’indomanientrata a Roma. È unabella notizia che rallegrail Re. Alle 20,30 “presoun boccone ed a letto”,perché il giorno dopodeve riprendere il cam-mino verso Roma. Alza-tosi di mattina presto,forse prima dell’alba,perché sono le 4,30 del27 novembre 1798, e ve-stitosi,

“intesa la S.ta Messa,calato giù a piedi ed allesette montato a cavallo e, con tresquadroni del Reggimento Princi-pessa, partito da Ferentino”.4

Finisce così la permanenza di tregiorni a Ferentino del Re di Na-poli.5 Di certo si è trovato bene edha apprezzato l’ospitalità della fa-miglia De Andreis, tanto che ha vo-luto concedere al suorappresentante Giovan battista ilprivilegio di poter esporre, sullafacciata del Palazzo che lo avevaospitato, lo stemma reale dei bor-boni.

La Famiglia De Andreis tenne esposto lo stemmareale sulla facciata del Palazzo per dieci anni, dal1798 a tutto il 1808, anno in cui fu costretta a to-glierla a causa dell’occupazione ed annessione delloStato pontificio alla Francia napoleonica.Nel 1816 Giovan battista de’ Andreis chiede al Mar-chese Fuscaldo, Ministro di Sua Maestà del Re delledue Sicilie Ferdinando IV presso la Santa Sede aRoma,

“di permettergli nuovamente di innalzare il RealeStemma che per segnalato beneficio della MaestàSua ha per tanti anni gelosamente ritenuto e vene-rato in memoria di esser stata onorata la sua casada Ospite si grande”.6

Il 3 settembre 1816 il Marchese Fu-scaldo risponde a Giovan battistade’Andreis:

“Visto il Real Dispaccio de’ 15marzo 1816, ed i documenti esibiti,da’ quali costa che il Sig. Gio. Battad’Andreis di Ferentino in Campagnateneva sul portone di sua casa lostemma di S.M. Sicil[iana] Ferdi-nando IV, si accorda al [suddetto]D’Andreis di porre nuovamentenella facciata del suo Palazzo ilReal Stemma, come già dall’anno1798. Avevagli accordato la Maestàdel Re per pura e semplice memoria

dell’onore ricevuto, allor-chè Sua Maestà alloggiònella di lui Casa col realesuo seguito nel D[omini]Anno 1798, senza peròche goda alcuna esen-zione; e purchè a questoinnalzamento del RealStemma punto non si op-ponga il Pontificio Go-verno, a tenore delsuddivisato real ordine.Roma dal Real PalazzoFarnese 3 settembre1816. Il Mar[chese] di Fu-scaldo”.7

A tutt’oggi il Real Stemmanon è stato ritrovato, nésappiamo di quale mate-riale fosse fatto (lapideo,metallico, ligneo). Re-stano soltanto, ben visibili,i ganci inseriti nella fac-

ciata del Palazzo, che tenevano l’Arma inclinata inavanti.In ricordo a questa tradizione pluricentenaria, è

stato posto all’interno del Palazzo, proprio in corri-spondenza a quello primitivo esterno, uno stemmain seta ricamata a colori dell’arma del Regno borbo-nico di Napoli.

Giacinto Mariotti

1 Cfr. il proclama emanato a Sangermano (l’attuale Cassino) riportato da A.COPPI, Annali d’Italia dal 1750, a. 1798, par. 52.2 Il Diario originale comprende 28 volumi manoscritti, ceduti di recente dai discen-denti dei borboni di Napoli allo Stato italiano. È stato, cinquant’anni fa, pubblicatoin quattro volumi da Umberto Caldora, esimio studioso di storia meridionale, spe-cie del periodo borbonico.3 U. CALDORA (a cura di), Ferdinando IV di borbone. Diario segreto 1796-1799,Napoli, Edizioni Scientifiche Italiane, 1965, p. 387.

4 CALDORA, ibidem, p. 388.5 Dopo un breve successo, l’esercito napoletano viene sconfitto e costretto alla ri-tirata. Il 25 dicembre 1798 Ferdinando IV e la sua famiglia, incalzato dall’esercitofrancese comandato dal generale Championnet, è costretto a lasciare Napoli e sirifugia a Palermo. Il 24 gennaio 1799 i francesi, dopo una breve resistenza dei“lazzaroni”, occupano Napoli. Viene, così, proclamata la Repubblica Partenopea.6 Documento originale manoscritto (Archivio privato).7 Ivi.

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