2
SCHEDA INFORMATIVA: INIZIATIVA PER LA LIMITAZIONE Un'iniziativa che fa deliberatamente crollare i bilaterali Cosa chiede l'iniziativa Iniziativa per la limitazione: conseguenze in caso d'accettazione Il testo dell'iniziativa stabilisce chiari limiti temporali per le procedure da attuare dopo l'adozione. Gli Accordi bilaterali I verrebbero molto probabilmente disdetti. Gli iniziativisti lo accettano consapevolmente. Fonte: rappresentazione propria aperta sovrana Versione 2, 27.09.2019 Con l'iniziativa per la limitazione, l’UDC chiarisce una volta per tutte ciò che desidera realmente in materia di politica europea: il principio della libera circolazione delle persone deve essere vietato, anche a costo di abbandonare la via bilaterale. Si tratta di una differenza importante rispetto all'iniziativa contro l'immigrazione di massa del 2014, che chiedeva una soluzione nego- ziale per consentire alla Svizzera di controllare nuovamente l'immigrazione in modo indipen- dente. Fino alla votazione popolare non si era mai parlato di porre fine a tali accordi. Di conse- guenza, dopo il ristrettissimo voto favorevole (50,3%), il Parlamento ha deciso "solo" sull'obbli- go di notifica dei posti di lavoro in determinati settori. L'UDC ha parlato di "violazione costituzionale", rinunciando però ad un referendum. Tuttavia, il partito ha lanciato nuove iniziative. Con l'iniziativa per l’autodeterminazione il partito intendeva garantire l'applicazione delle disposizioni costituzionali anche se in contrasto con i trattati inter- nazionali. Nel novembre 2018, tutti i Cantoni e il 66,2% degli elettori hanno respinto l’iniziativa. Tuttavia, questo "no" massiccio non ha impedito agli oppositori della libera circolazione delle persone di ritentarci: a fine agosto 2018 avevano già presentato 116 139 firme alla Cancelleria federale per l'«Iniziativa per un'immigrazione moderata (iniziativa per la limitazione)». Il testo dell'iniziativa lascia poco spazio all'interpretazione, ma afferma in modo chiaro e inequi- vocabile che la libera circolazione delle persone con l'UE deve cessare e che in futuro nessun trattato con un altro Paese può essere concluso con margini di libertà analoghi. Importanti sono le disposizioni transitorie del testo dell'iniziativa. Nel 2020 gli svizzeri voteranno la cosiddetta "Iniziativa per la limitazione" (iniziativa contro la libera circolazione delle persone) dell’UDC. Essa chiede la fine della libera circolazione delle persone con gli Stati dell'UE e dell'AELS. Il prezzo da pagare sarebbe però elevato: la disdetta dell'intero pacchetto di Accordi bilaterali I. Il Consiglio federale, l'economia e tutti gli altri partiti respingono chiaramente questa proposta radicale che isole- rebbe la Svizzera in Europa.

aperta sovrana - my.abstch.ch informativa Iniziativa per la... · federale per l'«Iniziativa per un'immigrazione moderata (iniziativa per la limitazione)». Il testo dell'iniziativa

  • Upload
    others

  • View
    0

  • Download
    0

Embed Size (px)

Citation preview

Page 1: aperta sovrana - my.abstch.ch informativa Iniziativa per la... · federale per l'«Iniziativa per un'immigrazione moderata (iniziativa per la limitazione)». Il testo dell'iniziativa

SCHEDA INFORMATIVA: INIZIATIVA PER LA LIMITAZIONE

Un'iniziativa che fa deliberatamentecrollare i bilaterali

Cosa chiede l'iniziativa

Iniziativa per la limitazione: conseguenze in caso d'accettazione

Il testo dell'iniziativa stabilisce chiarilimiti temporali per le procedureda attuare dopo l'adozione. Gli Accordibilaterali I verrebbero moltoprobabilmente disdetti. Gli iniziativistilo accettano consapevolmente.

Fonte: rappresentazione propria

apertasovrana

Versione 2, 27.09.2019

Con l'iniziativa per la limitazione, l’UDC chiarisce una volta per tutte ciò che desidera realmente in materia di politica europea: il principio della libera circolazione delle persone deve essere vietato, anche a costo di abbandonare la via bilaterale. Si tratta di una differenza importante rispetto all'iniziativa contro l'immigrazione di massa del 2014, che chiedeva una soluzione nego-ziale per consentire alla Svizzera di controllare nuovamente l'immigrazione in modo indipen-dente. Fino alla votazione popolare non si era mai parlato di porre fine a tali accordi. Di conse-guenza, dopo il ristrettissimo voto favorevole (50,3%), il Parlamento ha deciso "solo" sull'obbli-go di notifica dei posti di lavoro in determinati settori.

L'UDC ha parlato di "violazione costituzionale", rinunciando però ad un referendum. Tuttavia, il partito ha lanciato nuove iniziative. Con l'iniziativa per l’autodeterminazione il partito intendeva garantire l'applicazione delle disposizioni costituzionali anche se in contrasto con i trattati inter-nazionali. Nel novembre 2018, tutti i Cantoni e il 66,2% degli elettori hanno respinto l’iniziativa. Tuttavia, questo "no" massiccio non ha impedito agli oppositori della libera circolazione delle persone di ritentarci: a fine agosto 2018 avevano già presentato 116 139 firme alla Cancelleria federale per l'«Iniziativa per un'immigrazione moderata (iniziativa per la limitazione)».

Il testo dell'iniziativa lascia poco spazio all'interpretazione, ma afferma in modo chiaro e inequi-vocabile che la libera circolazione delle persone con l'UE deve cessare e che in futuro nessun trattato con un altro Paese può essere concluso con margini di libertà analoghi. Importanti sono le disposizioni transitorie del testo dell'iniziativa.

Nel 2020 gli svizzeri voteranno la cosiddetta "Iniziativa per la limitazione" (iniziativa contro la libera circolazione delle persone) dell’UDC. Essa chiede la fine della libera circolazione delle persone con gli Stati dell'UE e dell'AELS. Il prezzo da pagare sarebbe però elevato: la disdetta dell'intero pacchetto di Accordi bilaterali I. Il Consiglio federale, l'economia e tutti gli altri partiti respingono chiaramente questa proposta radicale che isole-rebbe la Svizzera in Europa.

Page 2: aperta sovrana - my.abstch.ch informativa Iniziativa per la... · federale per l'«Iniziativa per un'immigrazione moderata (iniziativa per la limitazione)». Il testo dell'iniziativa

Rimanere isolati non è una soluzione!Unitevi a noi su: www.aperta-sovrana.ch

Il commercio basato sull'OMC non è paragonabile al livello attuale

In pratica il Consiglio federale deve porre fine alla liberacircolazione delle persone e quindi all'intero pacchettodi Accordi bilaterali I entro 13 mesi dall’approvazionedell'iniziativa.

Chi è per il No

In primo luogo, al Consiglio federale è concesso un periodo di tempo per "chiedere per via negoziale" che l'accordo sulla libera circolazione delle persone sia abrogato al più tardi 12 mesi dopo lo scruti-nio. In caso contrario, il Consiglio federale avrebbe ulteriori 30 giorni di tempo per disdire il contratto.

In realtà, queste disposizioni prevedono che la Svizzera debba notificare la disdetta dell'intero pacchetto di Accordi bilaterali I entro 13 mesi dall'approvazione dell'iniziativa. In occasione dei negoziati del 1999, è stata concordata la cosiddetta "clausola ghigliottina". Questa clausola stabi-lisce che i sette accordi non possano essere rescissi individualmente. La clausola è stata intro-dotta per sottolineare che i trattati nel loro insieme devono tener sufficientemente conto delle preoccupazioni di tutte le parti.

Gli Accordi bilaterali I sono oggi al centro delle relazioni tra la Svizzera e l'UE. Gli accordi regola-no la parità di accesso delle imprese svizzere al mercato interno europeo che conta oltre 500 milioni di clienti. Questo accesso può certamente essere visto come un privilegio. Infatti gli Stati dell'UE hanno ceduto completamente a Bruxelles il diritto di concludere accordi di libero scambio con Paesi al di fuori dell'Unione. Non così la Svizzera. Secondo gli studi attuali, essa beneficia più di qualsiasi altro Paese del mercato interno europeo, e può comunque promuovere in modo indipendente la propria politica di libero scambio con i partner esteri. Questa soluzione su misura non può essere semplicemente sostituita. Gli iniziativisti la pensano però in modo diverso. Essi affermano che i benefici economici dei Bilaterali I non sono stati dimostrati e che la Svizzera può commerciare molto bene con l'Europa anche sulla base delle regole dell'Organizzazione mondia-le del commercio (OMC). Laddove sono necessarie nuove soluzioni, esse possono essere trovate rapidamente, anche nell'interesse dell'UE.

Al momento del lancio dell'iniziativa, numerose organizzazioni unitamentead aperta+sovrana si sono espresse a favore di un "no", tra cui il PBD,il PPD, il PEV, il PVL, i Verdi, il PLR, il PS, economiesuisse, l’Unione svizzeradegli imprenditori, Operation Libero, Travail. Suisse, scienceindustries, Swiss Cleantech, Cinésuisse, SwissBanking, Swissmem, Swiss Textiles,Interpharma e numerose Camere di commercio.

Gli argomenti degli iniziativisti non tengono conto del fatto che per la Svizzera sia diventato più complesso concordare nuovi accordi con l'UE, poiché l'Unione comprende oggi molti più Paesi con interessi diversi. Essi dimenticano inoltre che le zone di libero scambio presentano sempredue aspetti. Da un lato, il mercato comune con lo smantellamento delle barriere commerciali interne, che rende l'Unione europea un grande successo. Dall’altro, però, vi è anche una demarcazione e molti più ostacoli. Il commercio basato esclusivamente sulle regole dell'OMC non può essere paragonato all'attuale livello di integrazione del mercato svizzero in Europa. Non si intravvede quindi una valida alternativa agli Accordi bilaterali I. L'iniziativa contro la libera circolazione delle persone obbliga la Svizzera a prendere una decisione importante: restare integrati nel mercato oppure diventare un Paese terzo per il quale l'accesso al mercato diventerà sempre più difficile in futuro?