Approfondimento Regione Liguria: i tirocini, una guida per l'uso

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F O R U Mbimestrale della regione liguria

per il lavoro, lorientamento

e il sistema educativo

109gennaiofebbraio

2014A n n o X I I I

Programma europeo La Garanzia Giovani in chiave italiana al vaglio di BruxellesLintervista Anna Grimaldi: Uno scenario finalmente positivo per lOrientamentoIstruzione e formazione Alternanza scuola lavoro, esperienze positive da una ricerca nazionale

ApprofondimentoRegione Liguria: i tirocini, una guida per luso

Pubblicazione bimestrale a cura dellAgenzia Liguria Lavoro - Ente Strumentale della Regione Liguria

Direzione, Redazione, Amministrazionevia Fieschi, 11 G 16121 Genovatel. 00 39 010 2537 1 fax 00 39 010 2537 230 [email protected]

Direttore responsabileStefania Spallanzani

Redazione Laura BarbasioPaola CastellazzoSilvia Dorigati Federica GallaminiPaola MaininiStefania Spallanzani

Hanno collaboratoLaura BarbasioFabio CanessaPaola CastellazzoGiacomo DAlessandroSilvia DorigatiFederica GallaminiMariangela GrilliBarbara GrilloPaola MaininiCarolina MantegazzaMaria Teresa MorassoMilena RomagnoliAntonietta Selis VenturinoFabio Tringali

E inoltreEquipe di lavoro della guida tirociniU.O. Osservatorio del Mercato del Lavoro Agenzia Liguria LavoroCentro Studi Sezione lavoro OrdineConsulenti del lavoro Genova e provincia

Un ringraziamento particolare aAnna Grimaldi Alessandra MariniClaudia NosenghiMaria Grazia Scala Piombo Ilaria Zanardi

Io Lavoro Forum non costituisce fonte ufficiale. Pertanto eventuali errori materiali non possono essere addotti in cause di giudizio o di rivalsa nei confronti dellAgenzia Liguria Lavoro.Clausole duso: il testo di Io Lavoro Forum, anchequello su supporto magnetico, di propriet esclusiva dellAgenzia Liguria Lavoro, Ente Strumentale della Regione Liguria.

Pu essere riprodotto su supporto cartaceo previa autorizzazione, citazione della fonte e delle clausole duso. Non pu in alcun modo essere utilizzato per scopi di lucro, pubblicato su riviste commerciali o inseritoin CD-Rom senza la previa autorizzazione dellAgenzia Liguria Lavoro. Ogni violazione perseguibile a termini di legge. st

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Provincia di Genova Provincia di La SpeziaProvincia di ImperiaProvincia di Savona

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Regione Liguria Fondo Sociale EuropeoUnione EuropeaFondo sociale europeo

SOMMARIO

Editoriale Le novit dalla Regione Liguria Notizie Nel terzo trimestre 2013, in Liguria loccupazione diminuisce del 3%,

la disoccupazione cresce dell11,5%A cura di U.O. Osservatorio del mercato del lavoro Agenzia Liguria Lavoro

La Garanzia Giovani in chiave italiana al vaglio di BruxellesA cura di Paola Castellazzo

Dallintervista ad Anna Grimaldi uno scenario finalmente positivo per lOrientamentoA cura di Paola Castellazzo

Alternanza scuola lavoro, esperienze positive, ma pi raccordo con le aziendeA cura di Federica Gallamini

Parte il progetto 1.000 tirocini della Regione LiguriaA cura della Redazione

Incubatori dimpresa e start up innovative, le esperienze sul territorioA cura di Silvia Dorigati e Paola Mainini Agenzia Liguria Lavoro

Lavoro, in Liguria i giovani sanno sognare. Ma coi piedi ben piantati per terra

A cura di Federica Gallamini

Le nuove tecnologie, porta di accesso al mondo del lavoro per i giovaniA cura di Silvia Dorigati e Paola Mainini Agenzia Liguria Lavoro

2014 davvero lanno di inizio della riduzione del cuneo fiscale? A cura di Centro Studi Sezione lavoro

In Libreria LAssociazione Grafologica Italiana presenta professione,

metodologia e ambiti di lavoroA cura di Maria Teresa Morasso, Carolina Mantegazza, Antonietta Selis Venturino, consulenti grafologhe A.G.I. Liguria

Centri Territoriali Permanenti: utenza sempre pi ampia ed eterogenea nelle realt liguriA cura di Laura Barbasio

Una riflessione sul senso del lavoro, ne parlano Chiesa, imprese e sindacati A cura di Fabio Tringali

La cooperazione sociale tiene, nonostante la crisiA cura di Federica Gallamini

Il Liceo statale della Danza dal 2010 a Genova A cura di Milena Romagnoli

Pet therapy: una pratica di supporto e di inserimento socialeA cura di Laura Barbasio e di Silvia Dorigati Agenzia Liguria Lavoro

CINE FORUMA cura di Mariangela Grilli giornalista, esperta di cinematografia

Una giovane ricercatrice racconta la passionee limpegno nella divulgazione scientificaA cura di Paola Castellazzo

Una testimonianza sul senso dellorientamentoA cura di Barbara Grillo, responsabile dello Sportello Orientamento Cisl di Genova

l lavoro che non tiene A cura di Giacomo DAlessandro

Dalle contravvenzioni ai contrabbassi, la seconda vita professionale di un agente di polizia A cura di Fabio Canessa

Odissea dei ragazzi, uno spettacolo racconta il dramma dei giovani rifugiatiA cura di Paola Castellazzo

Approfondimento: Regione Liguria: i tirocini, una guida per luso

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copForum_109_V8 2 10/03/14 17:03 Pagina 1

Editoriale 2Le novit dalla Regione Liguria 3Notizie 6Nel terzo trimestre 2013, in Liguria loccupazione diminuisce del 3%, la disoccupazione cresce dell11,5% 9A cura di U.O. Osservatorio del mercato del lavoro Agenzia Liguria Lavoro

La Garanzia Giovani in chiave italiana al vaglio di Bruxelles 13A cura di Paola Castellazzo

Dallintervista ad Anna Grimaldi uno scenario finalmente positivo per lOrientamento 17A cura di Paola Castellazzo

Alternanza scuola lavoro, esperienze positive, ma pi raccordo con le aziende 20A cura di Federica Gallamini

Parte il progetto 1.000 tirocini della Regione Liguria 25A cura della Redazione

Incubatori dimpresa e start up innovative, le esperienze sul territorio 26A cura di Silvia Dorigati e Paola Mainini Agenzia Liguria Lavoro

Lavoro, in Liguria i giovani sanno sognare. Ma coi piedi ben piantati per terra 29A cura di Federica Gallamini

Le nuove tecnologie, porta di accesso al mondo del lavoro per i giovani 32A cura di Silvia Dorigati e Paola Mainini Agenzia Liguria Lavoro

2014 davvero lanno di inizio della riduzione del cuneo fiscale? 36A cura del Centro Studi Sezione lavoro - Ordine Consulenti Lavoro Genova e provincia

In Libreria 38LAssociazione Grafologica Italiana presenta professione, metodologia e ambiti di lavoro 41A cura di Maria Teresa Morasso, Carolina Mantegazza, Antonietta Selis Venturino, consulenti grafologhe A.G.I. Liguria

Centri Territoriali Permanenti: utenza sempre pi ampia ed eterogenea nelle realt liguri 47A cura di Laura Barbasio

Una riflessione sul senso del lavoro, ne parlano Chiesa, imprese e sindacati 51A cura di Fabio Tringali

La cooperazione sociale tiene, nonostante la crisi 54A cura di Federica Gallamini

Il Liceo statale della Danza dal 2010 a Genova 57A cura di Milena Romagnoli

Pet therapy: una pratica di supporto e di inserimento sociale 61A cura di Laura Barbasio e di Silvia Dorigati Agenzia Liguria Lavoro

CINE FORUM 64A cura di Mariangela Grilli giornalista, esperta di cinematografia

Una giovane ricercatrice racconta la passione e limpegno nella divulgazione scientifica 66A cura di Paola Castellazzo

Una testimonianza sul senso dellorientamento 69A cura di Barbara Grillo, responsabile dello Sportello Orientamento Cisl di Genova

l lavoro che non tiene 71A cura di Giacomo DAlessandro

Dalle contravvenzioni ai contrabbassi, la seconda vita professionale di un agente di polizia 73A cura di Fabio Canessa

Odissea dei ragazzi, uno spettacolo racconta il dramma dei giovani rifugiati 76A cura di Paola Castellazzo

APPROFONDIMENTO: Regione Liguria: i tirocini, una guida per luso 79

Agenzia Liguria Lavorovia Fieschi, 11 G 16121 GenovaLa rivista disponibile su Internet allindirizzo www.iolavoroliguria.it

Redazione dott.sse Paola Mainini, tel. 010 2537 213Silvia Dorigati, tel. 010 2537 236fax 010 2537 [email protected]@aligurialavoro.it

Autorizzazione del Tribunale di Genova:n. 17/2002

Progetto grafico e illustrazionistudio grafico di Andrea Musso

VideoimpaginazioneDaria Pasolini

Allinterno fotografie di AGI, Paolo De Ferrari,Milena Romagnoli, Fondazione An-saldo, Redazione Orientamenti News

In copertina fotografia di Redazione OrientamentiNews

Stampa e distribuzioneRubbettino print

La rivista stata chiusa in redazione il 15 febbraio 2014

Numero109gennaiofebbraio

2014A n n o X I I I

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EDITORIALE

Cari Lettori,

dal prossimo numero Forum sar esclusivamenteon line, scaricabile dal sito www.iolavoroliguria.it.

Pur essendo convinti che il supporto cartaceo rap-presenti uno strumento di fruibilit immediata e dipotenziamento della modalit digitale, tuttavia,siamo consapevoli della necessit di ridurre i costidella stampa e della distribuzione. Questo per dareun contributo al contenimento della spesa pubblica,in linea con quanto ha stabilito lAmministrazioneregionale.

Siamo certi che anche voi lettori comprenderetequesta scelta.

Quello che invece non cambier sar il nostro im-pegno nel fornire un prodotto utile e affidabile cheha per obiettivo la qualit, per continuare a dare evi-denza alle iniziative della Regione Liguria sui nostri

temi. Ritieniamo che Forum sia uno strumento vivo e dinamico, che ha svolto e possa svolgere, anchein futuro, un ruolo di diffusione di progetti e di attivitdel territorio.

Per offrire un servizio ulteriore, la Redazione avrcura di inviare la rivista via posta elettronica a chine fa richiesta comunicando la propria mail e lastruttura/servizio/associazione/ente di riferimento [email protected].

Ci auguriamo che i nostri lettori continuino a inviarcii loro contributi, suggerimenti, proposte, per prose-guire nel dialogo con la rete, il vero valore aggiuntoa cui abbiamo sempre teso.

Il Direttore Generale di Agenzia Liguria LavoroMassimo Giacomo Terrile

LE NOVIT DALLA REGIONE LIGURIA

Operativo dal 1 febbraio il Registro delle azienderesponsabili

operativo dal 1 febbraio il registro regionale delleaziende socialmente responsabili. Lo ha deciso laGiunta regionale su proposta dellassessore al la-voro Enrico Vesco con lobiettivo di diffondere il pipossibile la cultura della sicurezza, migliorare lecondizioni di lavoro e favorire il rispetto ambientaleper una crescita sostenibile del sistema economicoregionale. Liniziativa stata portata avanti dalla Re-gione Liguria, in collaborazione con lAgenzia Ligu-ria lavoro e con il coinvolgimento diretto di rappre-sentanti delle pubbliche amministrazioni, delle partidatoriali e delle organizzazioni sindacali. Dopo laconclusione della fase sperimentale adesso leaziende liguri potranno decidere di iscriversi usu-fruendo di una serie di benefici e premialit, ancheper la partecipazione ai bandi pubblici.Saranno cinque le aree di valutazione per le impre-se private che vorranno aderire: governo dellorga-nizzazione, ambiente di lavoro, mercato, ambientee comunit locale. Per quanto riguarda le pubblicheamministrazioni la valutazione verr effettuata su:rendicontazione e trasparenza, valorizzazione delcapitale umano, tutela ambientale e gestione so-stenibile, relazione con i fornitori. Il Registro dei da-tori di lavoro responsabili, una novit a livello italia-no, previsto dalla legge regionale 30 del 2007sulla sicurezza e la qualit del lavoro per portare al-la luce e premiare i comportamenti socialmente re-sponsabili dei datori di lavoro privati e pubblici. At-traverso il sito www.responsabilitasocialeinliguria.it,

si potr accedere ad un software gratuito per effet-tuare la propria candidatura e iscrizione al registro,inserire tutti i documenti che provano le azioni diresponsabilit sociale effettuate, trovare informazio-ni e finanziamenti sui bandi e scambiarsi buonepratiche. Una volta conclusa la compilazione dellascheda di posizionamento, se il richiedente sar inpossesso dei requisiti minimi richiesti, sar iscritto.Le aziende che hanno gi aderito, in via sperimen-tale al registro, potranno confermare la loro iscrizio-ne senza ulteriori adempimenti.

Al via, dal prossimo anno scolastico, quattro liceisportivi

E stato approvato, in Consiglio, il piano di dimensio-namento scolastico che presuppone il migliora-mento dellofferta formativa per i ragazzi e le fami-glie, in unottica non di concorrenza, ma di differen-ziazione. Soddisfazione stata espressa dallasses-sore regionale Pippo Rossetti. Il Piano prevede, tralaltro, lattivazione, dal prossimo anno scolastico, diquattro licei sportivi, in Liguria, che avranno sedenel Liceo scientifico King di Genova, nel Liceo Paci-notti della Spezia, nel Liceo Bruno di Albenga e alColombo di Arma di Taggia.Dallanno scolastico 2014-2015 prevista una pri-ma classe per ogni liceo sportivo, che non deve es-sere considerato solamente lIstituto per chi svolgeattivit sportiva, ma il liceo che forma i ragazzi chevorranno operare nel mondo dello sport. Nel nuovo piano di dimensionamento previstainoltre lattivazione, presso il Liceo scientifico

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Lanfranconi di Genova-Voltri, dellindirizzo delleScienze Umane, al Vittorio Emanuele II - Ruffinidellindirizzo tecnico-tecnologico e al Marconi diImperia di quello di meccanica, meccatronica edenergia. Al Vittorio Emanuele si completer lindi-rizzo di studio nelle relazioni internazionali dimarketing.

Approvato il calendario scolastico 2014-2015

Calendario scolastico senza particolari sorpresequello che stato approvato dalla Giunta regionale.Le lezioni ricominceranno luned 15 settembre2014 e termineranno mercoled 10 giugno 2015, intutte le scuole di ogni ordine e grado della Liguria.Le scuole dellinfanzia, invece, chiuderanno marted30 giugno 2015.Complessivamente, sono previsti 209 giorni di le-zione. I giorni di vacanza dalle attivit didattiche eeducative, oltre a quelli stabiliti a livello nazionale,saranno: il 23, 24, 27, 29, 30 e 31 dicembre 2014,il 2, 3 ,5 gennaio 2015, il 2 ,3 ,4 aprile 2015.

Concluso il progetto pilota, in Italia, di servizio ci-vile regionale

Mario ha 22 anni e per 6 mesi ha prestato serviziocivile in esecuzione penale esterna alla Caritas Dio-cesana di Genova, Giovanni ne ha 25 e negli ultimisei mesi ha lavorato al Consorzio sociale Agor. En-trambi, di loro stessi dicono: Non avremmo maipensato di portare a termine una cosa; in generetendiamo a mollare; da una cosa brutta ne nascesempre una bella, non vogliamo pi tornare a farele cose che facevamo prima.Sono due delle testimonianze raccolte da DanieleLago, curatore della ricerca, nellambito di Inclusi-tu, sul progetto di servizio civile regionale nellareapenale, unico in Italia, che lassessorato al welfaredella Regione Liguria ha messo a punto, e portatoavanti, per alcuni giovani seguiti dal Ministero dellaGiustizia. Ragazzi e ragazze che hanno conosciutolesperienza del carcere, ma anche quella di una

possibilit di riabilitazione, attraverso un percorso diriscatto.Un progetto, partito nel 2010, che ha permesso a44 ragazzi, dai 18 ai 28 anni, di svolgere moltepliciesperienze, della durata di sei mesi, in altrettanteassociazioni, cooperative del terzo settore e pubbli-che assistenze, distribuiti su tutto il territorio ligure.Uniniziativa che ha alternato interventi di formazio-ne sulle attivit da compiere e sui temi inerenti ilservizio civile, con una particolare attenzione allagestione del conflitto e della non violenza.Lassessore al welfare, Lorena Rambaudi spiegache operare in questa tipologia di strutture introdu-ce elementi nuovi per la persona, in grado di inne-scare la trasformazione del proprio modo di perce-pirsi e percepire le proprie capacit, aumentando diconseguenza le possibilit di cambiamento.Non ci sono dati, al momento, sui risultati circaeventuali recidive dei giovani coinvolti nel progetto,ma i volontari che li hanno affiancati hanno postolaccento sulla loro voglia di riscatto e di ritorno allanormalit. Istituito nel 2006, il servizio civile regionale si rivol-ge a giovani da 16 a 29 anni, anche soggetti a re-strizione della libert personale e sottoposti a mi-sure alternative e ad interventi socio-educativi dimessa alla prova. La ricerca stata realizzata nel 2013, allinterno delprogetto regionale Inclusi-tu che si concluso afine 2012. Lobiettivo del progetto era quello di rea-lizzare percorsi strutturati, per permettere ai giovanidi sperimentare lassunzione di responsabilit, met-tendo le proprie capacit al servizio degli altri.

Perfezionata lintesa per polo universitario marit-timo della Spezia

La Giunta ha confermato, su proposta degli asses-sori al bilancio e formazione, Pippo Rossetti e allosviluppo economico, Renzo Guccinelli, lintesa traMinistero della Difesa, Ministero dellIstruzione edella Ricerca, Regione Liguria, Comune della Spe-zia, Universit degli studi di Genova, Distretto ligure

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delle tecnologie marine e fondazione Promostudi -La Spezia, per la costituzione del polo universitariomarittimo della Spezia.Alla base dellaccordo, il finanziamento, attraversofondi FSC di sviluppo e coesione (ex FAS) di 9,5 mi-lioni di euro della programmazione 2007-2013. Diquesti, 4,5 sono destinati alla realizzazione del po-lo universitario decentrato nellex ospedale militaremarittimo Bruno Falcomat e gli altri 5 milioni perla realizzazione della sede dei laboratori e della fo-resteria del distretto delle tecnologie marine, sem-pre nellex ospedale militare.I corsi previsti del polo universitario e marittimo sa-ranno: design navale e nautico e ingegneria nauti-ca e meccanica.

Un patto per il welfare sostenuto da nuove risorse

Un patto per il welfare che gli assessori regionali al-le politiche sociali presenteranno al Governo in se-de di Conferenza Stato Regioni, condiviso anchecon ANCI, organizzazioni sindacali e terzo settore,per dare vita ad una riforma del settore e individua-re le risorse per la non autosufficienza e il contrastoalla povert.Servono ha detto Rambaudi 7,5 miliardi perle politiche sociali e, soprattutto, una riforma delwelfare da parte del Governo che ponga al centrola non autosufficienza e il contrasto alla povertcome macrobiettivi, per delineare i livelli essenzialiminimi di assistenza, integrando risorse nazionalie europee, per coadiuvare gli sforzi che si fannosui territori.Lassessore ligure ha proposto di riconvertire le ri-sorse e renderle appropriate, non in una logica di

contrapposizione, tra povert e lavoro o sociale esanitario, ma di integrazione.Rambaudi ha inoltre posto laccento sul momentodifficile che stanno vivendo le famiglie liguri e hasottolineato, tra i dati presentati, quello relativo al45% di nuclei formati da un unico componente cheassocia alla difficolt economica la mancanza diuna rete familiare.

La Liguria Regione virtuosa per utilizzo fondi Por-Fesr

La nostra Regione si conferma tra quelle virtuose inquanto a utilizzo dei fondi del programma operativoFESR 2007-2013, oltrepassando il target di spesaprevisto dal Ministero dello sviluppo economico perfine dicembre 2013.Lo ha reso noto lassessore regionale allo svilup-po economico, Renzo Guccinelli. Al 20 dicembredi questanno, la Liguria ha infatti utilizzato318.474.965 euro del programma operativo re-gionale, superando, di quasi 5 milioni, il target dispesa, previsto per fine anno dal Ministero dellosviluppo economico e pari a 313.590.899.La Liguria spiega Guccinelli continua ad atte-nersi ai tempi e agli obiettivi di spesa fissati dal Mi-nistero e dallUnione Europea, rispettando le sca-denze, sia a livello comunitario che nazionale. Unrisultato, secondo Guccinelli, non scontato inquanto altre regioni non sempre hanno raggiuntogli obiettivi di spesa, tenendo conto anche del bre-ve tempo intercorso dallultima verifica di ottobreche ha fatto registrare un risultato positivo e unavanzamento complessivo della spesa di 22,7 mi-lioni di euro.

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NOTIZIE

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Provincia di Genova: report sul mercato del lavoroe sugli iscritti ai Centri per lImpiego

stato pubblicato sul sito della Provincia il reportstatistico OML 2012 con alcuni dati 2013 sul mer-cato del lavoro dipendente e gli iscritti ai CPI. Rispetto al 2011, calano forze di lavoro e occupatimentre aumentano i disoccupati. La maggior partedei posti di lavoro persi sono prevalentemente lavoriautonomi e concentrati nel settore delle costruzioni. Il tasso di disoccupazione convenzionale (15-64anni) sale al 7,78%, mentre quello giovanile (under25) si attesta sotto il 30% e sotto la media nazio-nale del 35,26%. Continua a calare il tasso di occupazione femminile(1,99 tra 2012 e 2011). Riguardo alle Comunicazioni obbligatorie, il maggiornumero di assunzioni si registra nel settore Alloggioe Ristorazione (22% di tutte le assunzioni), segue ilsettore Trasporti e Comunicazioni (14%). Aumen-tano il proprio peso i contratti a tempo determinatoa scapito del lavoro a progetto. Aumentano lieve-mente anche le assunzioni a tempo indeterminato,la maggior parte delle quali si concentra nei Servizialle famiglie. Continuano a crescere gli stranieri iscritti ai Centriper lImpiego. Il primato va alla comunit ecuado-riana, a cui seguono Romeni, Albanesi e Marocchini. Riguardo ai servizi offerti dai CPI, nel 2012 si rag-giunto il massimo dellutilizzo della formazione in-dividualizzata, in coincidenza col massimo impattodei percettori di ammortizzatori in deroga sul si-stema. Sono stati infatti erogati poco meno di

20.000 voucher a pi di 8.000 persone per un va-lore complessivo di oltre 7 milioni di euro. NewsletterA Lavoro&Aziende n. 77

Al via Erasmus+ con 15 giornate informative sulterritorio nazionale

Dal primo gennaio 2014 ufficialmente partito ilprogramma Erasmus+ della Commissione europeaper listruzione, la formazione, i giovani e lo sport. Ilsupporto tecnico per la diffusione dellinformazionesul programma e la gestione delle azioni centraliz-zate affidato allEACEA, lAgenzia esecutiva perlistruzione, gli audiovisivi e la cultura, con sede aBruxelles.In Italia, il coordinamento affidato al MinisterodellIstruzione, Universit e Ricerca - DG Affari inter-nazionali e DG per lUniversit; Ministero del Lavoroe delle Politiche Sociali - DG per le Politiche attive epassive del lavoro; Presidenza del Consiglio dei Mi-nistri - Dipartimento della Giovent e del Servizio Ci-vile Nazionale.Limplementazione operativa assicurata dalle treAgenzie nazionali, che continueranno ad occuparsidei settori di pertinenza curati nel passato:> INDIRE per i settori scuola, istruzione superiore

ed educazione degli adulti> ISFOL, per listruzione e la formazione professio-

nale> Agenzia nazionale per i Giovani, per il capitolo

YouthLe Agenzie nazionali sono incaricate, come nel pas-sato, della gestione coordinata del programma a li-

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vello nazionale e forniscono, tra laltro: informazione,consulenza, orientamento nella ricerca di partner,assistenza, monitoraggio e controllo. Inoltre, sono stati programmati 15 infoday, da rea-lizzarsi entro il primo quadrimestre 2014, sulnuovo programma dalla Rete Nazionale ItalianaEurodesk (Rete di informazione del programmaErasmus+) e dallAgenzia Nazionale per i Giovani(Agenzia responsabile dellasse Giovent del pro-gramma Erasmus+) Le citt coinvolte sono al momento: Ancona, Cagliari,Campobasso, Capo dOrlando, Cosenza, Cuneo, Fa-enza, Milano, Padova, Parma, Reggio Calabria,Arezzo, Sassari, Verbania.Gli infoday sono rivolti ai potenziali beneficiari delprogramma e saranno trattati, in via prioritaria, gliambiti relativi ai progetti di mobilit giovanile tran-snazionale (Servizio Volontario Europeo, ScambiGiovanili, iniziative di supporto ecc.).Gli infoday riserveranno la parte pomeridiana deilavori ad un workshop sullorientamento alla pro-gettazione.La newsletter dellAgenzia Nazionale Erasmus+ Indirehttp://www.eurodesk.it/infoday

Rapporto Istruzione e Formazione nellEuropa2020

Pubblicato dalla Rete Eurydice, il rapporto pre-senta unanalisi comparativa delle risposte nazio-nali alle priorit dellEuropa 2020 nel settoredellistruzione e della formazione. Si concentra inparticolare sulle recenti riforme nazionali e quellefuture, in diverse aree tematiche di interesse di-retto con la strategia Europa 2020: abbandonoscolastico, istruzione superiore, occupazione gio-vanile e formazione professionale, apprendimentopermanente. Il rapporto copre tutti e 28 gli Statimembri.Eurodesk Newsletter - Febbraio 2014

Portale italiano dei giovani

in linea il portale italiano dei giovani: www.por-taledeigiovani.it , con una nuova veste grafica eun panorama di notizie e opportunit rivolte so-prattutto allambito della mobilit giovanile perlapprendimento. Le organizzazioni che promuo-vono progetti e iniziative a carattere transnazio-nale possono registrarsi gratuitamente ed inviarele proprie segnalazioni/eventi e progetti. Cosanche le strutture locali per linformazione elorientamento giovanile possono segnalare il pro-prio servizio e renderlo visibile ai propri potenzialiutenti.Eurodesk Newsletter - Febbraio 2014

2014 anno europeo della conciliazione tra vita la-vorativa e familiare

Su proposta del Parlamento europeo e in conco-mitanza con il 20 anniversario dellanno della fa-miglia dichiarato dalle Nazioni unite, il 2014 dedicato alla conciliazione tra vita lavorativa e fa-miliare, con lobiettivo di: aumentare la consape-volezza negli Stati membri dellUE sulle politichedi conciliazione; impegnare i decisori sulle politi-che della famiglia; promuovere buone pratiche diriconciliazione lavoro/famiglia; favorire le pari op-portunit e laccesso delle donne al mercato dellavoro. Sfide europee, che potranno essere vintecon il contributo delle famiglie, sono: lalto tassodi disoccupazione (in particolare, giovanile), la de-crescita (asimmetrica) delle economie nellUnionee la diminuzione della natalit. Unadeguata com-binazione di Politiche familiari, sociali, economi-che, dinnovazione e per le pari opportunit sonoessenziali per affrontare tali sfide e per trovare so-luzioni valide e sostenibili, sia a livello dellUE siadegli Stati Membri.La newsletter dellAgenzia Nazionale Erasmus+ Indire

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Uno sportello di Legacoop e Universit alla Scuoladi Scienze

Decolla lo Sportello UNIdea di Scouting & Coopera-zione presso la Scuola di Scienze, Matematiche, Fi-siche e Naturali.Grazie alla collaborazione tra Legacoop Liguria eUniversit di Genova, gli studenti avranno un rife-rimento costante per trasformare le loro idee inimpresa.

Scrivendo a [email protected] chi haunidea si pu fare avanti. Da quel momentoScienza e Impresa potranno cominciare un percorsocomune.Questo Sportello lultima tappa di un percorso cheLegacoop Liguria e Universit di Genova hanno rea-lizzato con uno specifico protocollo dintesa.http://www.legaliguria.coop

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Nel terzo trimestre 2013, in Ligurialoccupazione diminuisce del 3%,la disoccupazione cresce dell11,5%

Spicca la performance negativa della Liguria, dovegli occupati diminuiscono di 20mila unit (3,1%),passando dai 639mila del III trimestre 2012 ai619mila del III trimestre 2013, con la contrazionepi forte che riguarda loccupazione maschile incaduta di circa 24mila unit (6,6%). Quella fem-minile, invece, cresce di circa 3mila unit (+1,1%).Interessante, inoltre, sottolineare come, tra il III tri-mestre 2013 e il corrispondente trimestre 2012, adun aumento del peso delloccupazione femminiledi 1,9 punti percentuali, corrisponda unanaloga di-minuzione dellincidenza di quella maschile.

Andamento delloccupazione. confronto ripartizio-nale3 trimestre 2012 - 3 trimestre 2013(valori assoluti in migliaia - variazioni percentuali)

Fonte: Agenzia Liguria Lavoro - O.M.L. Elaborazioni su dati ISTATRilevazione sulle Forze di Lavoro (3 Trimestre 2012/3 Trimestre 2013)*Per effetto degli arrotondamenti sulle migliaia i totali possono risultarediscordanti di un range di 1/3 punti

Andamento delloccupazione per genere in Liguria3 trimestre 2012 - 3 trimestre 2013(valori assoluti in migliaia - valori percentuali)

Fonte: Agenzia Liguria Lavoro - O.M.L. Elaborazioni su dati ISTATRilevazione sulle Forze di Lavoro (3 Trimestre 2012/3 Trimestre 2013)*Per effetto degli arrotondamenti sulle migliaia i totali possono risultarediscordanti di un range di 1/3 punti

A soffrire il tasso di occupazione maschile

La Liguria mostra la situazione pi critica, con iltasso di occupazione complessivo che dal 62,5%del III trimestre 2012 passa al 61,4% del III trimestre2013 (1,4 punti percentuali), dovuto ad un crollodel tasso maschile che dal 71,4% scende al 68%,mentre lindicatore femminile cresce di 1,2 puntipercentuali, portandosi al 54,9% rispetto al 53,7%del III trimestre 2012.

Loccupazione per settori si differenzia rispetto aldato nazionale

La Liguria si differenzia rispetto a quanto avviene alivello nazionale. In agricoltura, loccupazione caladi mille unit ma, in termini percentuali, questo sitramuta in una flessione del 7,1%. Il terziario va peg-

3 trimestre

2012

3 trimestre

2013

Variazioni

3trim-12/3trim-13

v.a. v.%

Liguria 639 619 20 3,1%

Nord Ovest .810 6.805 5 0,1%

Nord Est 5.115 5.021 94 1,8%

Italia 22.951 22.430 522 2,3%

3 trimestre 2012

3 trimestre 2013

Variazioni 3trim-12/3trim-13

v.a. v.% v.a. v.% v.a. v.%

Maschi 363 56,8% 339 54,9% 24 6,6%

Femmine 276 43,2% 279 45,1% 3 1,1%

Totale 639 100% 619 100% 20 3,1%

Italia 22.951 22.430 522 2,3%

A cura di U.O. Osservatorio mercato del lavoro Agenzia Liguria Lavoro

OSSERVATORIO MERCATO DEL LAVORO

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gio rispetto alla media nazionale, con un crollo di23mila unit (4,5%), lindustria fa registrare un at-tivo di 2mila unit (+1,7%), dovuto alla buona per-formance del manifatturiero (+4mila unit pari al+5,3%). Anche per la Liguria, le costruzioni si con-fermano come comparto in crisi con una perdita di2mila posti di lavoro (4,5%).

La disoccupazione cresce dell11,5%

I disoccupati passano dalle 52mila alle 58mila unit(+11,5%), per effetto dellaumento della disoccu-pazione maschile che sale, dalle 19mila alle 31milaunit (+63,2%) e che, solo in parte, viene compen-sata dalla diminuzione della disoccupazione fem-minile che, dalle 33mila, scende a 27mila unit(18,2%). Questo fenomeno porta ad una maggioreomogeneit nella composizione di genere di chi alla ricerca di un impiego: se, nel III trimestre 2012,solo il 36,5% dei disoccupati era di sesso ma-schile, a fronte del 63,5% di donne, un anno dopola forbice si restringe a tal punto che gli uomini ar-rivano ad incidere per il 53,4%, contro il 46,6%delle donne.

Diminuiscono gli scoraggiati, grazie alla com-ponente femminile

interessante segnalare come, in Liguria, nel III tri-mestre 2013, diminuisca il numero di coloro che,pur dichiarandosi disponibili a lavorare, non hannoeffettuato azioni di ricerca attiva e/o mostrato dispo-nibilit al lavoro, secondo i criteri adottati dalISTAT1.Essi passano dalle 61mila alle 57mila unit del IIItrimestre 2013 (6,6%), per effetto della diminu-zione della componente femminile (7mila unitpari al 18,4%); gli uomini scoraggiati, invece, cre-scono di 3mila unit (+13%).

Andamento degli scoraggiati per genere in Li-guria*3 Trimestre 2012 - 3 Trimestre 2013(valori assoluti in migliaia - valori percentuali)

Fonte: Agenzia Liguria Lavoro - O.M.L. Elaborazioni su dati ISTATRilevazione sulle Forze di Lavoro (3 Trimestre 2012/3 Trimestre 2013)*Per effetto degli arrotondamenti sulle migliaia i totali possono risultarediscordanti di un range di 1/3 punti

Il tasso di disoccupazione supera di 0,5 punti per-centuali quello del nord ovest

In Liguria, il tasso di disoccupazione passa dal 7,5%all8,6%, superando di 0,5 punti percentuali quellodel Nord Ovest. Escludendo la media nazionale, iltasso di disoccupazione maschile, non solo il pialto tra le aree considerate, ma si caratterizza ancheper lincremento pi consistente (+3,4 punti percen-tuali) che lo porta dal 5% all8,4%. Va decisamentemeglio, invece, per il tasso di disoccupazione fem-minile che si avvicina a quello del Nord Ovest, atte-standosi sull8,8%, dopo un biennio 2012/2013 in cui sceso solo una volta (II trimestre 2012) aldi sotto del 10%.

Chi ha perso il lavoro rappresenta il 75% di chicerca unoccupazione

Rispetto alle caratteristiche dei disoccupati, conti-nuano a prevalere coloro che sono alla ricerca di la-voro, dopo aver perduto una precedenteoccupazione (75,8%): si tratta di 44mila persone,omogeneamente distribuite tra uomini e donne,

3 trimestre 2012

3 trimestre 2013

Variazioni 3trim-12/3trim-13

v.a. v.% v.a. v.% v.a. v.%

Maschi 363 56,8% 339 54,9% 24 6,6%

Femmine 276 43,2% 279 45,1% 3 1,1%

Totale 639 100% 619 100% 20 3,1%

1. Tale dato stato ricavato andando a sommare alcune delle voci che compongono le non forze lavoro: cercano lavoro ma non attivamente, non cercano ma disponibili a la-vorare, cercano lavoro ma non disponibili a lavorare. Riguardo a questultima categoria, si sottolinea come la non disponibilit sia da intendersi nellaccezione specificata dal-lISTAT (nelle due settimane successive alla rilevazione).

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anche se in aumento solo la componente ma-schile (+6mila unit), a fronte di una corrispondentecontrazione delle donne, in analoga situazione.Aumentano anche gli uomini alla ricerca di prima

occupazione, che passano dalle 3mila alle 9milaunit. Invece, le donne che si affacciano per la primavolta sul mondo del lavoro rimangono ferme sulle5mila unit: lo stesso valore del III trimestre 2012.

Una sintesi dei dati

Dallanalisi dei dati del III trimestre 2013, diffusidalISTAT, la situazione del mercato del lavoro con-tinua ad essere critica, anche se, rispetto ai trime-stri precedenti, cominciano a delinearsi alcunepeculiarit territoriali nelle aree del Nord.In Italia, loccupazione diminuisce di 522milaunit (2,3%), attestandosi su 22.430.000, conuna riduzione pi marcata che riguarda gli uomini.Al contempo, crescono di 362mila unit (+14,6%)le persone alla ricerca di lavoro che raggiungonoi 2.844.000: anche in questo caso, la compo-nente maschile a mostrare lincremento pi con-sistente. Laumento del tasso di disoccupazione

che riguarda sia gli uomini sia le donne diventaparticolarmente preoccupante, nel caso dei gio-vani, dove, nella classe 15-24 anni, lindicatoreraggiunge addirittura il 37,3%, con una crescita diben 5,2 punti percentuali rispetto al III trimestre2012. Per quanto riguarda il Nord, interessante vederele diverse velocit di risposta alla crisi. Nel NordOvest, tra il III trimestre 2012 e il III trimestre 2013,loccupazione rimane sostanzialmente invariata(0,1%) ma, al contempo, cresce in maniera so-stanziosa la disoccupazione che sale del 12,3%.Nel Nord Est, invece, a fronte di una contrazionedelloccupazione del1,8%, la disoccupazione au-menta, ma in misura minore (+8,6%). Questo fe-

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nomeno apparentemente contradditorio, per cuila disoccupazione sale, a fronte di una stabilitdelloccupazione da imputarsi alleffetto psi-cologico, secondo cui, la percezione di segnali diripresa, seppur timidi, spingerebbe molti soggettiinattivi a intraprendere azioni di ricerca di lavoro,andando cos ad ingrossare le fila dei disoccupati.La situazione della Liguria, invece particolar-mente preoccupante, loccupazione non soloin flessione, rispetto al Nord Ovest, ma anche ri-spetto alla media italiana, con gli occupati chepassano dalle 639mila unit del III trimestre2012, alle 619mila del III trimestre 2013(6,6%). Il fenomeno riguarda, esclusivamente,gli uomini mentre le occupate crescono di 3milaunit. Sul fronte della disoccupazione, lincre-mento di 6mila unit, che porta le fila di coloroche stano cercando un lavoro a 58mila, con au-mento che dovuto solo alla crescita degli uo-mini in cerca di occupazione (+12mila unit); ladisoccupazione femminile, invece, in diminu-zione (6mila unit).Particolarmente preoccupante il fatto che, la crisi,in Liguria, stia continuando ad erodere uno dei set-tori chiave delleconomia locale: quello dei serviziche perdono 23mila occupati (4,5%). Lindustria,invece, regge, grazie al manifatturiero che annullaparzialmente gli effetti della crisi di portata na-zionale che investe le costruzioni.

Uno scenario, quindi che desta preoccupazione, inquanto, se la congiuntura economica non parti-colarmente favorevole per tutto il Nord Ovest, nelcaso della Liguria, la situazione di difficolt an-cora pi evidente. Come noto, loccupazione ri-parte in tempi immediatamente successivi ai primisegnali di miglioramento della congiuntura eco-nomica; nel caso della Liguria, loccupazione, in-vece, continua a peggiorare, unitamente ad unforte incremento della disoccupazione e dunquela fase di ripresa appare, evidentemente, ancoralontana.Il fatto che gli indicatori, che riguardano loccupa-zione e la disoccupazione femminile, siano mi-gliori, rispetto ai corrispondenti maschili, indice aformulare alcune considerazioni: > il significativo ingresso nel mercato del lavo-

ro delle donne coincide con la fuoriuscitamaschile, tradizionalmente forte sotto ilprofilo contrattuale e potrebbe, quindi, trat-tarsi di un ingresso in occupazioni pi flessi-bili e meno tutelate, dal punto di vista eco-nomico/lavorativo;

> come gi emerso in passato, in momenti di cri-si economica le donne, in Liguria, continuanoa mostrare un forte dinamismo e una grandecapacit di adattamento che consente loro diproporsi sul mercato del lavoro, anche in con-dizioni oggettivamente difficili.

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Garanzia per i giovani - Youth Guarantee

La risposta europea alla crisi delloccupazione giova-nile si chiama European Youth Guarantee. Il pro-gramma, che prende forma nella Raccomandazionedel Consiglio dellUnione Europea del 22 aprile 2013,mira ad offrire garanzie ai giovani in cerca di lavoro. La Y.G. prevede che ogni Stato Membro assicuri allepersone, al di sotto dei 25 anni, unofferta qualitati-vamente valida di lavoro, proseguimento degli studi,apprendistato o tirocinio entro un periodo di quattromesi dallinizio della disoccupazione o dalluscitadal sistema distruzione formale. Il programma concorre al raggiungimento di tredegli obiettivi della strategia Europa 2020: garantireloccupazione del 75% delle persone di et com-presa tra 20 e 64 anni, evitare che gli abbandoniscolastici superino il 10% e sottrarre almeno 20 mi-lioni di persone alla povert e allesclusione sociale.Lo Youth Guarantee programme ricever un finan-ziamento di sei miliardi di euro, a partire dal 2014,per sei anni, destinati a tutti i Paesi dellUE. Tre mi-liardi provengono dal Fondo Sociale Europeo e i re-stanti da uno stanziamento di bilancio. I Paesi condisoccupazione giovanile superiore al 25% avrannoaccesso prioritario ai finanziamenti.

Come si mossa lItalia

Per attuare in modo efficace il programma, stata

istituita, presso il Ministero del Lavoro e delle Politi-che sociali, una Struttura di Missione che opera invia sperimentale, in attesa della nuova definizionedel ruolo che spetter ai Servizi per limpiego. Il 30ottobre 2013 la Struttura di Missione, cui parteci-pano il Ministero e le sue agenzie tecniche, il MIUR,il MISE, lINPS, il Dipartimento della Giovent, le Re-gioni e Province Autonome, le Province, le Cameredi Commercio, ha approvato il Piano per la GaranziaGiovani per lItalia, con i principi e i criteri che ne re-goleranno lattuazione. Il 29 novembre il Piano diattuazione italiano della Garanzia per i giovani stato presentato a Bruxelles.

I principi e i criteri

Il Piano per la Garanzia Giovani (approvato conDL76/2013) definisce i principi e i criteri che rego-leranno lattuazione del programma. Attraverso ilPiano, lItalia attuer misure volte ad assicurare chei giovani di et compresa tra i 15 e i 24 anni rice-vano una formazione adeguata alle loro attitudini evengano opportunamente sostenuti ed indirizzativerso il mondo del lavoro. Particolare attenzionesar rivolta ai giovani Neet (oggi in Italia sono oltre1 milione e 300 mila). Concretamente si parla di Misure di supporto perlintegrazione nel mercato del lavoro. In particolare,una volta effettuata la presa in carico dellutente, siproceder sulla base della stipula di un Patto di

PROGRAMMA EUROPEO

La Garanzia Giovani in chiaveitaliana al vaglio di Bruxelles

Lobiettivo dare risposta ad almeno 400milagiovani in due anni

A cura di Paola Castellazzo

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servizio alla definizione di un percorso persona-lizzato, finalizzato allinserimento lavorativo e/o alrientro nel circuito formativo/scolastico. Ove necessario, sar offerta anche unazione spe-cialistica e qualificata di orientamento di secondolivello. Il Piano prevede un elenco di servizi/azioni di politicaattiva sulla base del quale si potr modulare linter-vento regionale, nellambito di percorsi personalizzati.Tali percorsi potranno essere disegnati, sfruttandole seguenti possibili azioni:1. unofferta di lavoro eventualmente accompa-

gnata da un bonus occupazionale, proposta dal-le strutture coinvolte nella rete pubblica e privatagi operante, nonch attraverso il portale Clicla-voro e i suoi nodi regionali.

2. unofferta di contratto di apprendistato, anche dasvolgersi allestero con il supporto della rete Eu-res, con riferimento ai soggetti pi giovani (15-18 anni).

3. unofferta di tirocinio che pu rappresentare unaprima modalit di ingresso nel mondo del lavo-ro, in particolare se abbinata a momenti di for-mazione specialistica.

4. unesperienza con il servizio civile, per giovanitra i 18 e i 28 anni, attivati con bandi nazionali eregionali, completi di formazione generale especifica.

5. linserimento o il reinserimento in un percorso diformazione o istruzione per completare gli studio specializzarsi professionalmente;

6. laccompagnamento in un percorso di avviodimpresa agli utenti per i quali, nel corso delleazioni preliminari di orientamento di I e di II livel-lo, fosse accertata reale attitudine allimprendi-torialit e una concreta possibilit di successo;

7. interventi finalizzati ad incentivare la mobilittransnazionale.

Il quadro normativo attuale

Gi il decreto legislativo 21 aprile 2000, n. 181prevedeva, nei confronti dei giovani (fino a venti-cinque anni compiuti o, se in possesso di un di-ploma universitario di laurea, fino a ventinove annicompiuti) una garanzia di offerta, entro quattromesi dallinizio dello stato di disoccupazione, diuna proposta di adesione ad iniziative di inseri-

La Banca dati delle politiche attive e passive

Per ottimizzare gli interventi di politica attiva ditutti gli organismi centrali e territoriali coinvolti, prevista presso il Ministero del Lavoro e dellePolitiche Sociali anche listituzione della Bancadati delle politiche attive e passive, con il com-pito di raccogliere le informazioni relative a sog-getti da collocare nel mercato del lavoro, servizierogati e opportunit di impiego. I dati e le infor-mazioni che confluiranno nella Banca dati, attra-verso il portale istituzionale Cliclavoro, sarannofornite da Regioni, Province e Province auto-nome, Inps, Isfol, Italia Lavoro, Ministero dellistru-zione, universit e ricerca, Ministero dellInterno,Ministero dello Sviluppo economico, Universit

pubbliche e private, Camere di commercio, indu-stria, artigianato e agricoltura e altri soggettipubblici e privati, sulla base della stipula di ap-posite convenzioni.La piattaforma, a questo fine, avr le seguenti fun-zioni: > informazione sul mondo del lavoro, sulle pro-

spettive e gli sbocchi occupazionali;> orientamento e di supporto alla ricerca attiva

di percorsi di formazione e lavoro;> collegamento con le varie realt attive nel

mondo dellistruzione e della formazione; > registrazione diretta al sistema e di immissione

delle prime informazioni di base;> prenotazione dei servizi di consulenza perso-

nalizzati.

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mento lavorativo o di formazione o di riqualifica-zione professionale od altra misura che favoriscalintegrazione professionale. La Garanzia per i giovani, quanto meno con riferi-mento a coloro che si registrino presso i servizi perlimpiego, quindi gi parte della legislazione na-zionale sin dal 2002 (anno di introduzione di taledisposizione). Non invece legiferata la compo-nente di garanzia destinata ai giovani in uscita dalsistema distruzione formale che non si iscrivano aiservizi per limpiego. Sul fronte del coinvolgimento dei giovani in uscitadal sistema distruzione formale va poi valorizzatoil contributo del sistema scolastico come punto dipartenza informativo e di primo orientamento.

I primi interventi

Gi da tempo le Regioni hanno cercato di conteneregli effetti negativi della crisi sulloccupazione giova-nile. In molti casi si fatto ricorso a Piani straordi-nari. In questo contesto, il Governo ha gi avviatoalcuni interventi nellambito del decreto legge 28giugno 2013, n. 76 (convertito con modificazioni inLegge 9 agosto 2013, n. 99) quale lincentivo perlassunzione dei giovani (et 18-29) con contrattodi lavoro a tempo indeterminato. Il medesimo de-creto legge ha previsto inoltre misure di semplifica-zione per lapprendistato, nonch il finanziamentodi un piano per lincentivazione di tirocini e di mi-sure per lautoimpiego e autoimprenditorialit nelMezzogiorno. Queste misure si vanno ad aggiungeread un quadro di generale favore per il contratto diapprendistato: tali contratti, infatti, beneficiano diunaliquota contributiva di vantaggio, cui si ag-giunge la nuova aliquota dell1,61%, destinata a fi-nanziare la nuova Assicurazione Sociale perlImpiego (AspI). Nello stesso tempo, con il DL n. 104 del 12 settem-bre 2013, sono stati introdotti strumenti per il raffor-zamento delle attivit di orientamento nelle scuole; stata rafforzata lalternanza scuola lavoro.

Il Piano di attuazione italianodella Garanzia per i giovani

Il Governo ritiene necessario che la gestione dellaGaranzia venga realizzata mediante la definizionedi un unico Programma operativo nazionale pressoil Ministero del Lavoro. Dal punto di vista delle ripar-tizione dei compiti, si prevede che le Regioni ab-biano la responsabilit di attuare le azioni dipolitica attiva rivolte ai beneficiari del programma.Allamministrazione centrale spetta la realizzazionedella piattaforma tecnologica, la realizzazione delsistema di monitoraggio e valutazione e la defini-zione delle attivit di comunicazione e informa-zione di natura nazionale.

Macro-obiettivi del Piano 1. Individuazione del target minimo di giovani cui

offrire la Garanzia. 2. Accesso e sensibilizzazione dei giovani inte-

ressati.

Gli obiettivi specifici> offrire a giovani lopportunit di un colloquio

specializzato, > rendere sistematiche le attivit di orientamento

al mondo del lavoro nel sistema educativo (isti-tuti scolastici, istruzione e formazione professio-nale ed universit),

> incoraggiare interventi sistematici nei confrontidei NEET, sia direttamente attraverso i servizi perlimpiego sia prevedendo appositi partenariaticon le imprese, le istituzioni pubbliche, gli entinon-profit;

> promuovere percorsi verso loccupazione, ancheincentivati, attraverso servizi e strumenti che favo-riscano lincontro tra domanda e offerta di lavoro,nonch lautoimpiego e lautoimprenditorialit.

I punti programmaticiPer la sua realizzazione, sono individuati come fon-damentali i seguenti punti programmatici del Piano:

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1. definizione di livelli essenziali delle prestazionivalidi su tutto il territorio nazionale,

2. effettiva disponibilit, in tempi certi, di una diffu-sa rete di punti di accesso fisici e virtuali (piatta-forma nazionale integrata),

3. servizi e interventi sussidiari messi in campo dalGoverno e dalle Regioni,

4. un sistema nazionale di monitoraggio deglistandard e delle prestazioni dei servizi e del rag-giungimento degli obiettivi, basato sulla condivi-sione ed analisi di dati individuali,

5. disponibilit di un sistema informativo del lavoroche faccia riferimento a standard minimi di ser-vizio condivisi,

6. un portale nazionale con servizi e informazionisu opportunit di lavoro in ambito nazionale ecomunitario,

7. reale cooperazione fra i domini informativi del-lIstruzione e della Formazione Professionale,della Previdenza, della Tutela e della Sicurezzanel lavoro e il sistema informativo del lavoro, alfine di realizzare efficacemente politiche di pre-venzione delle condizioni di esclusione, di con-trasto alla disoccupazione, di attivazione, di inte-grazione fra politiche attive e passive, di alter-nanza istruzione/formazione-lavoro.

I destinatariSi ritiene strategico concentrare lintervento suiflussi di giovani di et tra i 15 e i 24 anni da inter-

cettare entro 4 mesi dallinizio della disoccupazioneo dalluscita da scuola.Si rinvia ad un secondo momento la decisione di al-largare il programma ai giovani fino ai 29 anni. I gio-vani di et 15-24 sono circa 6 milioni, di questi1.274.000 non lavorano e non studiano. Per poter usufruire degli strumenti messi a disposi-zione dal Programma, sar obbligatorio iscriversi, at-traverso la registrazione presso un serviziocompetente ai sensi D.Lgs. 181/2000 o presso ilportale Cliclavoro ovvero presso i portali regionaliche dialogano con Cliclavoro, attraverso il canaledella cooperazione applicativa.

FondiLItalia ricever risorse pari a circa 567 milioni dieuro. A questi, deve aggiungersi un pari importo di567 milioni di euro a carico del FSE, oltre al co-fi-nanziamento nazionale, per il momento stimato al40%. La disponibilit complessiva del programmasarebbe pertanto pari a circa 1.513 milioni di euro.

Il ruolo delle Regioni

Accanto ad un Piano che individui le azioni comunisu tutto il territorio nazionale, si ritiene essenzialeche ciascuna Regione definisca un proprio piano at-tuativo (che potr prevedere ulteriori interventi), lecui caratteristiche saranno oggetto di confronto conil Ministero. Dal punto di vista delle ripartizione dei compiti, siprevede che le Regioni abbiano la responsabilit diattuare le azioni di politica attiva rivolte ai beneficiaridel programma (con la sola esclusione delle attivitdi orientamento da effettuare nellambito del si-stema di istruzione e formazione statale, nonchdelle azioni di orientamento in sussidiariet ulterioririspetto alle azioni di orientamento dei servizi com-petenti ed alle misure di inserimento lavorativo). Per assicurare, presso il punto di primo contatto,unefficace opera di informazione sulle possibilitofferte ai giovani, si prevede la creazione di un ser-vizio Garanzia Giovani.

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Dopo anni di frammentazione e diversificazione,di mancanza di un coordinamento centrale istitu-zionale adesso lo scenario sta cambiando.Oggi lItalia arrivata, finalmente, ad un punto disvolta. Sollecitati delle evidenze empiriche, dai risul-tati scientifici, dalle analisi, non ultima quella del Irapporto nazionale sullorientamento fatta dallIsfol,e dalle raccomandazioni europee, come la stessaGaranzia per i giovani, lItalia ha dovuto e volutocambiare il proprio atteggiamento nei confrontidellorientamento, mettendosi finalmente nella con-dizione di considerarlo, a tutti gli effetti, necessarioe strategico, non azione o strumento ma vera e pro-pria politica attiva.

A partire dal I Rapporto nazionale sullOrienta-mento, che ha creato una banca dati unitaria dellestrutture e degli operatori, ad oggi, con lapprova-zione delle Linee guida nazionali, quali delleazioni intraprese sono state, secondo lei, pi im-portanti?LItalia ha approvato, nel dicembre del 2012, in Con-ferenza Unificata, un accordo, firmato dalle istitu-zioni che, a diverso titolo, si occupano diorientamento; questo segna una svolta delle politi-che in materia e traccia la strada da fare. una pa-

gina importante per lorientamento italiano che hauna doppia valenza: scientifica, perch sancisceuna definizione di orientamento ancorata ad as-siomi e paradigmi importanti, in linea con la mo-derna letteratura internazionale; politica, perchtutte le istituzioni hanno agito in accordo, creandoun gruppo interistituzionale con la mission di darele linee guida e gli standard relativi ai servizi diorientamento e alle competenze degli operatori. Ilgruppo ha lavorato alacremente fino al 20 dicembrescorso quando, ad un anno esatto dallinizio dei la-vori, ha approvato le Linee Guida sullorientamento.Un documento importantissimo, in linea con le rac-comandazioni europee e con la letteratura pi avan-zata in materia di orientamento. Adesso, si sta lavorando per produrre uno standarddi servizi e di competenze. Ci siamo dati la scadenzadel 30 marzo, anche se rispettarla, vista la situa-zione cos frammentata e diversificata da cui siparte, sar arduo. Ma lo scenario italiano , adesso,certamente, positivo.

Quali sono le priorit per lorientamento e qual il lavoro che occorre fare nei prossimi anni?Per la prima volta ci troviamo davanti ad un sistemaorientamento che vuole parlare una lingua comune

LINTERVISTA

Dallintervista ad Anna Grimaldi,uno scenario finalmente positivoper lorientamento

Approvate le linee guida, presto gli standard deiservizi e delle competenze

A cura di Paola Castellazzo

Forum ha intervistato Anna Grimaldi Responsabile Struttura di supporto e coordina-mento tecnico-scientifico Dipartimento Mercato del Lavoro e Politiche Sociali ISFOL Roma

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e che ha un coordinamento centrale. La sfida ilprossimo futuro. Il fatto di aver delineato uno scena-rio e le linee guida italiane, nonch uno standard la-scia aperta la sfida del vedere come, in che modo equando, i diversi sistemi (penso alla scuola, alla for-mazione e al lavoro), ma anche i diversi territori(province, comuni e Universit) agiranno nel con-creto. Occorrer, secondo me, fare un serio e costante mo-nitoraggio, unazione di controllo centralizzata, o acarico dello stesso gruppo di lavoro, o a carico di uncentro risorse con un mandato specifico, per verifi-care come si regolino i singoli e come portino avantile premesse condivise.

Parliamo invece della figura dellorientatore. Ladefinizione dei percorsi di certificazione deglioperatori oggi una vera necessit. Cosa ci pos-siamo aspettare?La necessit di attivare un sistema di monitoraggiocostante risponde anche alle necessit di forma-zione e riconoscimento delle competenze deglioperatori. Il tema degli operatori quanto mai complessoperch parliamo di migliaia di persone (almeno20.000 secondo le ultime stime, di cui almeno il30% con contratti a progetto) che si occupano diorientamento a diverso titolo, con competenze di-verse. Occorre delineare le competenze di questioperatori e capire quali sono le strade per certifi-carle. Al momento la priorit, secondo me, quella di darevisibilit e riconoscimento a chi gi opera nel set-tore, facendo una valutazione e riconoscendo lecompetenze acquisite sul campo. Magari, laddovesia necessario, attivando corsi o percorsi per lim-plementazione dei saperi.Un discorso diverso da fare invece per i futuriorientatori. Un ragionamento che va fatto per in ter-mini qualitativi e non quantitativi perch, visto il nu-mero di persone che gi oggi lavorano inquestambito, non mi sento di dire che ci sar, abreve, bisogno di nuovi orientatori.

Certo per, ci si dovr muovere per creare un per-corso di formazione ad hoc con specifiche com-petenze. Finora, in Italia, infatti, si consideratolorientamento come una sottocategoria di altrediscipline. C quindi chi ritiene che debba farelorientatore lo psicologo, chi invece un formatore.Io credo invece che sia necessario uscire da que-sta logica e iniziare a parlare di una scienza del-lorientamento con competenze specifiche etrasversali.

I docenti orientatori delle scuole superiori, cosasi dovranno aspettare? Verr riconosciuto il lorolavoro o, privi di un riconoscimento certificato,perderanno e faranno perdere alle scuola ilknow-how acquisito sul campo?La scuola ha, in questo campo, un compito fonda-mentale e non c scuola ormai sul territorio na-zionale che non abbia attivato progetti o che, co-munque, non consideri lorientamento come unasua priorit. La scuola ha un compito importante,propedeutico, di didattica orientativa, che per de-ve fare riferimento ad azioni pi specifiche, messein campo solo dai servizi del territorio. Ognuno de-ve avere le sue competenze, perch la funzionedellorientatore non pu essere svolta da un inse-gnante. Ma la scuola e lorientamento sono realt indivisi-bili e quindi vanno valorizzate le competenze e leprassi consolidate. In questo senso, si sta muoven-do anche il Ministero dellistruzione. Nel nuovo de-creto Scuola, non ancora pubblico, si parla di dueore di orientamento settimanali. Sono curiosa di ve-dere cosa si intende esattamente. Si tratta comun-que di un passo fondamentale.

forse opportuno lavorare di pi sulleducazioneallorientamento, partendo dalle scuole stesse.Per portare avanti un concetto, un progetto e azio-ni cos importanti non si pu prescindere dal-leducazione e dalla diffusione della conoscenzadi tali politiche. Il primo lavoro da fare certa-mente quindi sugli insegnanti e sui genitori. Sap-

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piamo dalle indagini condotte, in questi anni, a li-vello locale e nazionale, che i giovani continuanoa scegliere la scuola in base ad input della fami-glia, degli amici e del docente con cui entrano insintonia, Quindi, non dal sistema scuola, ma dalsingolo. Per questo, spesso, un bravo insegnantedi filosofia pu, facendo amare la materia, invo-gliare molti studenti a scegliere quella facolt, co-s come invece, indipendentemente dalle reali at-titudini personali, lidea, purtroppo ancora radica-ta in Italia, della difficolt e inaccessibilit dellefacolt scientifiche, porta molti studenti a scartar-le a priori.

Orientare diventa azione cruciale del sistema esi lega ad un intervento non episodico ma conti-nuo e legato ad ogni fase della vita. Secondo lei, possibile davvero creare un sistema di orienta-mento che segua lindividuo nellarco della suacrescita personale, formativa e lavorativa?Chiunque, nellarco della vita, dovesse fare doman-da di servizi di orientamento, avrebbe diritto ad ave-re delle risposte. Generalmente parliamo di orientamento per i ra-gazzi tra i 15 e i 30 anni, con una grande atten-zione al pericolosissimo fenomeno dei Neet, ma,nella realt, anche un cinquantenne, costretto acambiare lavoro o una donna che vuole ricomin-ciare a lavorare dopo una maternit dovranno tro-vare un sistema orientamento a loro disposizio-ne. E a questo proposito, sar interessante vedere,attraverso un monitoraggio ad hoc, come e in chemodo si svolgeranno questi servizi. Io per, in tut-ta onest, credo che questa sia una sfida impor-tante, la cui realizzazione ancora lontana. Cer-tamente una sfida che lItalia ha colto e chevuole vincere.

Impossibile non pensare, in tema di orientamen-to, anche al Piano, appena approvato, della Ga-ranzia per i Giovani. Lei cosa ne pensa? La Garanzia Giovani unimportante sfida culturaleper lItalia perch introduce chiaramente, per la pri-ma volta, nel nostro Paese il concetto di politica at-tiva dellorientamento.La Garanzia non uno strumento per creare lavoroma per attivare i giovani e dare loro sostegno, attra-verso le diverse azioni esplicitate nel Piano.La Garanzia per i Giovani un grande passo avantiper lItalia. Io ho partecipato attivamente alla realizza-zione del Piano e ho visto linteresse delle Istituzionie del Governo sullargomento. Tutti hanno riconosciu-to e riconoscono lutilit e la necessit dellorienta-mento come azione di sistema, strategia, nel Paese. Non certo un caso che le Linee guida dellOrien-tamento siano state approvate proprio contempora-neamente con il Piano della Garanzia Giovani.

Politiche europee di orientamento

A partire dalla Comunicazione della Commissioneeuropea sul lifelong learning (2001), e successiva-mente con le due Risoluzioni del Consiglio sul-lorientamento lungo tutto larco della vita (2004 e2008) sono stati raggiunti risultati importanti daiPaesi europei, nellavanzamento delle politiche perlorientamento. La crisi ha poi rafforzato lurgenzadi intervenire. La Strategia europea 2020 (guideline8) impegna gli Stati europei a rafforzare, a questoscopo, i servizi di orientamento nei sistemi educativie formativi e nella vita professionale, in cooperazio-ne con i partner sociali e con il mondo produttivo. Dal 2007, gli Stati membri hanno istituito una Reteeuropea per le politiche in materia di orientamentopermanente (European Lifelong Guidance PolicyNetwork - ELGPN).

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una prassi in crescita, ma non ancora chiara-mente definita e considerata in modo omogeneo intutte le regioni, compreso laspetto della valutazio-ne e della certificazione delle competenze. Parlia-mo di alternanza scuola-lavoro, che al saloneOrientamenti 2013 stata al centro dellattenzionenel corso della Prima Convention nazionale, pro-mossa da Ministero dellIstruzione, dellUniversit e

della Ricerca, Conferenza delle Regioni e delle Pro-vince Autonome, Indire, Regione Liguria.Nel corso dei lavori stato presentato il monitorag-gio nazionale, curato da Indire per conto del Miur,in cui emergono dati confortanti sullo sviluppo e ladiffusione di questo tipo di percorso la cui realizza-zione viene interpretata con modalit diverse, trop-pe sono ancora, ad oggi, le differenze tra le varie

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Alternanza scuola lavoro, esperienze positive, ma pi raccordo con le aziende

A Genova nella prima convention nazionale i ri-sultati del monitoraggio e le buone pratiche

A cura di Federica Gallamini

I dati del monitoraggio: un trend in crescita

Nellanno scolastico 2012-13 le scuole che han-no utilizzato lalternanza scuola-lavoro sono state3.177, pari cio al 45,6% degli istituti secondarisuperiori, che in Italia ammontano a 6.972. In pre-valenza si tratta di istituti professionali (44,4%),seguiti dai tecnici (32,2%) e dai licei, che si atte-stano al 20% delluniverso delle scuole che han-no scelto questa metodologia didattica. Si tratta diun dato abbastanza scontato, anche se, ha fattonotare Antonella Zuccaro, che ha curato lindagi-ne di Indire, in crescita il numero dei licei che,negli anni, hanno proposto ai loro studenti questaopportunit formativa, se non altro in chiaveorientativa.Per quanto riguarda il numero di studenti coinvolti,il monitoraggio ha permesso di scoprire che am-

montano a 227.886, pari all8,7% della popola-zione studentesca di riferimento. Un dato che, intermini assoluti, non certo confortante, ma che,se riferito allandamento complessivo degli annipassati, evidenzia una crescita degli alunni coin-volti: dal 2006/07 al 2012/13, infatti, sono passatida 45.879 a 277.886, con un trend sempre in sa-lita. Rispetto alla tipologia di scuola frequentata,non stupisce che il 65,5% degli studenti siano diistituti professionali.Buono anche landamento del numero delle strut-ture che hanno ospitato alunni in alternanzascuola-lavoro: se, nel 2006/07, erano 10.665, nel-lultima rilevazione (anno scolastico 2012/13) so-no passate a 77.991, di cui il 58% rappresentatoda imprese, in prevalenza appartenenti al settoredella ricettivit turistica e della ristorazione.(http://www.indire.it/scuolavoro/)

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Regioni. Per questo, la convention aveva propriolobiettivo di mettere sul tavolo le problematiche ele possibili soluzioni per contribuire alla stesura dilinee guida sullalternanza scuola-lavoro, come pre-visto dal Decreto legislativo 77/2005, il cui fineprincipale chiarire le possibili forme o modelli or-ganizzativi da adottare. La sfida, infatti, fare in mo-do che questo strumento didattico vada ad inte-grarsi il pi possibile con altre metodologie gi inuso nelle scuole (laboratori, stage/tirocini, appren-distato) per diventare sempre pi uno strumento diorientamento ma anche di apprendimento, sia spe-cifico-tecnico, sia generale e quindi trasversale allevarie materie. Il tutto per arrivare ad avvicinarsi aquel modello, pi diffuso in altri Paesi europei, chevede la scuola e il lavoro in stretta relazione e al-leati nella formazione dei giovani.

Superare eterogeneit di esperienza e rigidit daparte delle scuole

Guardando ai numeri e ai grafici, dunque, landa-mento dellalternanza scuola-lavoro confortantedichiara Antonella Zuccaro, tuttavia siamo benlontani dal dire che una prassi consolidata nelnostro Paese e, anzi, un fenomeno a macchia dileopardo, che cambia anche da una provincia al-laltra. Una differenza che diventa evidente, se siguarda allorganizzazione dei percorsi realizzatidalle scuole. Non in tutti gli istituti lalternanza vie-ne inserita nel Piano dellOfferta Formativa, quindinon c uniformit di durata: nella maggioranza deicasi, infatti, il percorso dura un anno (51,1%), pidi un terzo sono biennali, per l11% triennale esolo l1% degli istituti organizza lalternanza scuolalavoro su base quadriennale.Nel 78% dei casi, i percorsi sono aperti allinteraclasse, mentre nell11,4% proposto ad un gruppodi studenti della stessa classe.Una tale eterogeneit rispecchia, daltronde, una ri-gidit organizzativa insita nella rete delle istituzioniscolastiche, commenta Zuccaro: non sempre, infat-ti, nelle scuole c una struttura e un gruppo dedi-

cato allalternanza scuola-lavoro.Concorde il parere di Grazia Fassorra, di Anp (Asso-ciazione Nazionale Presidi), che sottolinea limpor-tanza dellalternanza scuola-lavoro come momentoutile per le scuole, per sviluppare la propria autono-mia nel proporre percorsi che abbiano un senso.Operazione, questa, che tuttavia presuppone unanotevole flessibilit che forse ancora da venire.Certo, lalternanza diventa un ottimo strumento perle scuole per allenarsi a fare progetti e per impa-rare ad aprirsi allesterno, accettando di mettersi indiscussione e di interfacciarsi con il mondo delleimprese, tradizionalmente distante da quello scola-stico.

Rafforzare la cultura dimpresa negli istituti sco-lastici

Il problema fondamentale, secondo Fassorra, chemanca la formazione sulla cultura dimpresa per idocenti e che, soprattutto nei licei, non abbastan-za diffusa la sensibilit per capire che anche la cul-tura del lavoro, al pari di altre materie, concorre allacostruzione dellidentit del s degli allievi che poi la missione principale della scuola. Unaltraquestione evidenziata dalla rappresentante dei di-rigenti scolastici italiani, la necessit di curare an-che la formazione delle imprese nellaccogliere glistudenti e nel comprendere i bisogni formativi deigiovani. Da ultimo, altro grande ed eterno problema, la mancanza di incentivi alle aziende, per far s

Il momento della premiazione

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che lalternanza scuola-lavoro non sia una prassiisolata e affidata soltanto al buon cuore di alcunerealt produttive, ma diventi sempre pi uno stru-mento forte di orientamento e un facilitatore deldialogo tra mondo delle imprese e mondo delledu-cazione. Il tutto per contrastare lavanzata della di-soccupazione giovanile.Ma, se sulla carta, in Italia sono tanti gli strumentiche mirano a facilitare la transizione dalla scuolaal lavoro, ha fatto notare Milena Micheletti della Uil,tuttavia va rafforzata lottica della filiera, per cui tuttiquesti strumenti (tirocini, alternanza scuola-lavoro,apprendistato) dovrebbero intersecarsi allinternodei percorsi formativi come Ifts e Its. Per questo, ri-leva Micheletti, importante puntare sulla realizza-zione di reti territoriali per diffondere e garantire laqualit della formazione. Ecco allora che nodalediventa il ruolo delle Regioni, chiamate a svolgereil compito di creare un sistema di istruzione e for-mazione funzionante. Tra i punti critici, su cui occor-re lavorare, la sindacalista annota il rischio che lal-ternanza scuola-lavoro diventi un modo per reclu-tare manodopera a basso costo e invoca una sbu-rocratizzazione del percorso, ad oggi troppo farra-ginoso e scoraggiante. Tra i possibili incentivi perspingere gli studenti a seguire percorsi di alternan-za scuola-lavoro, la rappresentante della Uil mettesul tavolo la proposta di riconoscere a quei giovanidei contributi figurativi.

Le proposte operative delle Regioni: le linee guida

Che lalternanza scuola-lavoro sia organizzata evissuta in modo diverso da regione a regione, senon da provincia a provincia, un dato di fatto. quindi evidente che occorre creare un quadro co-mune su cui convergere, a livello nazionale, per de-finire in modo chiaro cosa si intenda per alternanzascuola-lavoro, quali siano le regole che la governa-no, come si valutano i percorsi e quali crediti forma-tivi vengono riconosciuti agli studenti che vivono ta-le esperienza didattica.E proprio questo lobiettivo delle linee guida su cui

Regioni e Province Autonome stanno lavorando perdare finalmente attuazione concreta ad una norma-tiva che risale al 2005 (D. Lgs. n. 226 e D.Lgs. n. 77).Secondo Stella Targetti, vicepresidente e assessoreallIstruzione della Regione Toscana, lalternanzascuola-lavoro va pensata come un insieme di cose:da un lato un momento di forte innovazione di-dattica con la messa al centro delle competenzetrasversali, utili nel mondo del lavoro; dallaltro rap-presenta uno strumento orientativo, oltre che unoc-casione per verificare le competenze tecniche especifiche. Su tutto, secondo lassessore, lalter-nanza scuola-lavoro deve realizzare una forte inte-grazione tra teoria e pratica, rispolverando quelconcetto di scuola-bottega che ha una tradizionesecolare in Italia.Come ha spiegato Roberto Vicini, coordinatore deltavolo Stato-Regioni in materia, queste ultime, chestanno lavorando alle linee guida, hanno lobiettivoprimario di fare chiarezza sullargomento, esplicitan-do le possibili forme e modelli di alternanza scuola-lavoro, oltre che le interazioni con altre tipologie di-dattiche come laboratori, stage, apprendistato. Altrocapitolo non trascurabile la definizione del quadronormativo, con riguardo alle competenze statali eregionali sui due sistemi del secondo ciclo.La sfida forte da affrontare applicare quegli ele-menti minimi che caratterizzano i percorsi in alter-nanza, a partire proprio da quanto stabilito dallanorma: ovvero la progettazione unitaria, il caratterestrutturato e programmato dellarticolazione, la frui-bilit da parte dellutenza, la valutazione e certifica-zione unitaria. Con il primo termine si intende che i percorsi in al-ternanza sviluppano si legge nel documento dif-fuso in occasione della Convention - competenzespendibili nel mondo del lavoro, identificate attraver-so una lettura dei fabbisogni territoriali con gli stessireferenti del mondo del lavoro locale...fermo restan-do che tali competenze non sono altro rispetto agliesiti di apprendimento curricolari, perseguiti nel-lambito dello stesso contesto formale e disciplinare:lintero percorso risponde ad una finalit che ad

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un tempo educativa, culturale e professionale.Concepire lalternanza scuola-lavoro come un per-corso strutturato e programmato significa darle unadignit davvero apprenditiva e, come tale, non puessere ridotto ad un periodo compatto e percen-tualmente limitato, n tantomeno pu assumere lacaratterizzazione precipua di verifica/esemplificazio-ne/rinforzo di quanto appreso in contesto formale.In quanto metodologia didattica innovativa, lalter-nanza deve diventare unopportunit strutturaledellofferta delle istituzioni e come tale esplicitatanel POF distituto. Inoltre, andando nella direzionedi unintegrazione sempre pi stretta tra lapprendi-mento teorico e quello pratico, occorre che la valu-tazione del percorso, seguito dallallievo, in conte-sto lavorativo, vada a completare quello ottenuto trai banchi: non ha senso si legge nel documento una determinazione certificativa di risultati spe-cifici dellalternanza, separati da quelli propri del-lintero percorso. Resta comunque da definire, intermini operativi, tutta la partita della valutazione,compreso il ruolo dei tutori esterni ed interni allascuola: ad esempio, per le istituzioni formative, possibile coinvolgere, in via diretta in sede di scru-tinio, gli stessi tutor aziendali, dando cos ulterioredignit alla valenza formativa dellalternanza scuo-la-lavoro.Occorre infine chiarire le competenze delle Regioniin materia: spetta a loro, infatti, definire la propria di-sciplina rispetto allalternanza e ai tirocini currico-lari, sia per le istituzioni scolastiche, sia per i per-corsi di istruzione e formazione.Tra le proposte avanzate dalle Regioni, da ultimo,c la definizione degli adempimenti obbligatoriche devono rispettare in materia di formazione sul-la sicurezza.

Le strade possibili: lesempio di Assolombarda

Gli industriali lombardi, consapevoli che limpiantoformativo italiano sbilanciato sullapprendimentoteorico e che i tempi di transizione tra scuola e la-voro sono troppo lunghi, hanno dato vita ad un Co-

mitato tecnico scientifico che mette insieme azien-de e istituti scolastici, ma che non comprende altreistituzioni territoriali a parte la Regione Lombardiae lUfficio Scolastico Regionale, cos da creare unarete il pi possibile snella e operativa, in cui i prota-gonisti siano le imprese e le scuole, con le rispetti-ve esigenze.I Cts di indirizzo, costituti su un modello a rete,permettono, tra le altre cose: la partecipazione delleaziende pi motivate, una maggior rappresentativi-t della domanda territoriale, il confronto e scambiotra scuole e il confronto e scambio tra aziende. Nel-lanno scolastico 2012-13 facevano parte del Cts31 aziende e 21 scuole, in prevalenza Istituti Tecnicie Professionali.Le principali finalit della collaborazione tra azien-de e scuole sono: favorire la rispondenza della di-dattica alla domanda professionale, promuovereesperienze formative (appunto alternanza scuola-lavoro) rivolte a studenti, diplomati, giovani inseritiin azienda, realizzare un sistema di accertamentoe certificazione delle competenze in uscita dallascuola e di valorizzazione della preparazione pro-fessionale dei diplomati dellistruzione tecnica.

Per rendere pi efficace e concreto il rapporto dicollaborazione, il CTS di Assolombarda ha messo apunto una tabella in cui sono evidenziate le com-petenze necessarie a svolgere un dato lavoro e, inparallelo, le attivit scolastiche quindi teoriche necessarie per compierlo (v. esempio sottoriporta-to): in questo modo ha spiegato Amedeo Vegliorappresentante degli industriali lombardi - le soft

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skills possono essere calate in un contesto praticoe concreto, direttamente applicabile al lavoro. Cos,inoltre, imprenditori e docenti hanno creato un pia-no che parte dalla condivisone di un linguaggio e,quindi, da una conoscenza reciproca che la basenecessaria per instaurare un rapporto di fiducia equindi una proficua collaborazione a vantaggio deiragazzi e delle imprese stesse.http://www.ctslombardia.it

Premiate le buone prassi italiane

Al termine della mattinata, lassessore regionalealla formazione Pippo Rossetti ha premiato lescuole liguri che si sono distinte nella realizzazio-ne di percorsi di alternanza scuola-lavoro, a livellonazionale, lIstituto di istruzione superiore A. DePace di Lecce, risultata la migliore scuola in gra-do sia di proporre percorsi di alternanza scuola-la-voro per studenti, sia di effettuare formazione in re-te per gli Istituti che implementano tali percorsi; unriconoscimento stato dato anche allazienda Loc-cioni di Ancona, che concepisce, da sempre, lim-presa come un sistema aperto alla societ, al mon-do scientifico e alla scuola, offrendo spazi e perso-ne dedicati alla formazione dei giovani e al poten-ziamento delle loro caratteristiche, con lobiettivoultimo di sviluppare sinergie positive tra persone,

imprese e attori del sistema economico e sociale.Come migliore rete, stato premiato il Cosp (Co-mitato Provinciale per lOrientamento Scolastico eProfessionale) di Verona, impegnato da oltre ven-tanni a fare squadra sul territorio per valorizzarelorientamento.Il workshop del pomeriggio, moderato da LuisaPronzato, giornalista di Il Corriera della Sera hapermesso di dare la voce alle tante scuole ed entiformativi che hanno realizzato progetti di alternan-za scuola-lavoro. Una carrellata che ha permesso diverificare concretamente quanto detto nel corso deilavori della mattina: da Scampia a Como, passandoper Pontedera e Asti, le modalit di proporre ai gio-vani occasioni per misurarsi con il mondo del lavo-ro sono molto varie, sia per tipologia organizzativa(pi o meno strutturata), sia per ambito di azione eper istituzioni e aziende coinvolte.

Le esperienze dellalternanza delle istituzioniformative e scolastiche

Scuola Oliver Twist, Cometa Formazione (Lom-bardia) AFP (Piemonte)IISS A. De Pace (Puglia)ITIS G. Ferraris (Campania)IIS Floriani (Lombardia)Istituto nautico San Giorgio (Liguria)ITCG Fermi (Toscana)

Per approfondirewww.loccioni.comwww.ipdepace.comwww.cosp.verona.ithttp://www.ferraris.org/http://www.cometaformazione.orghttp://www.itcgfermi.itwww.afp-collineastigiane.com

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Dal 22 febbraio, le aziende liguri potranno presen-tare domanda per avviare tirocini per giovani fino ai35 anni che non studiano e non lavorano. LIniziativadella Regione Liguria promossa attraverso bandiprovinciali, destinati ad un numero massimo di milletirocinanti e rivolti ai datori di lavoro privati per ri-durre la disoccupazione giovanile. In totale sonostati messi a disposizione 3,2 milioni di euro, di cui2,2 stanziati dal Fondo sociale europeo e i restantidal Ministero del Lavoro che serviranno a favorirelassunzione, attraverso contratti di apprendistato oa tempo indeterminato, preceduti da un tirocinio disei mesi. I tirocinanti riceveranno una indennit di 500 euromensili, met a carico della Regione Liguria e metdelle aziende. Nel caso in cui limpresa decidesse,dopo il tirocinio, di assumere a tempo indeterminatoo con contratto di apprendistato, la Regione si impe-gna a rimborsare anche la parte erogata dallazienda. Per lassunzione di giovani di oltre 29 anni, sarconcesso al datore di lavoro un contributo ulteriorefino ad un massimo di 3.600 euro. Liniziativa si col-

loca allinterno del Piano giovani e dei provvedimenticontro la disoccupazione giovanile della Regione Li-guria. I due bandi si rivolgono, rispettivamente: a giovani chehanno gi terminato il loro percorso scolastico o uni-versitario da non oltre 12 mesi dal conseguimento deldiploma o della laurea, di et fino ai 28 anni compiuti;giovani che sono fuori dai percorsi di studio, con etfino a 35 anni inoccupati o disoccupati. Le aziende interessante dovranno presentare ai Cen-tri per limpiego le proprie necessit di figure profes-sionali compilando la scheda sul sitowww.match.regione.liguria.it., a partire dal 22 feb-braio. Dal canto loro i centri per limpiego selezione-ranno i giovani, attingendo alle loro banche dati einviando una rosa di candidati. Tra i criteri di sele-zione la minore et e la maggiore permanenza nellostato di disoccupazione.

Ndr Lapprofondimento di questo numero di Forum dedicato allo strumento tirocinio, in occasione del-luscita delliniziativa promossa dalla Regione Liguria.

LA NOTIZIA

Parte il progetto 1.000 tirocinidella Regione Liguria

Una concreta possibilit per conoscere il mondodel lavoro

A cura della Redazione

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Edoardo Garrone ha portato i saluti della Fonda-zione che organizza iniziative culturali e sociali e hadelineato la figura del giurista dimpresa, un profes-sionista che possiede competenze di diritto e di or-ganizzazione amministrativa.Hanno introdotto i lavori Paolo Fresco che, attra-verso la sua Fondazione, contribuisce alleroga-zione di borse di studio per la frequenza delmaster e Giovanna Visintini che ha illustrato il pro-filo del corso.

Gli interventi

Guido Ferrarini, docente presso la Facolt di Giuri-sprudenza dellUniversit degli Studi di Genova, hacoordinato i lavori e descritto il ruolo e limportanzadelle start up per i giovani. Piero Biglia, Presidente Filse S.p.a. ha illustrato le ini-ziative attivate e future di finanziamento per lenuove imprese.Gianrenato De Gaetani, Agenzia Liguria Lavoro hapresentato le attivit dellente regionale che, pre-sto, con ARSSU, dar vita ad una nuova struttura,denominata Arsel. Ad oggi, pur non avendo com-petenza specifica sul fronte delle start up, lAgenziapu, con i suoi servizi, contribuire alla conoscenzadelle tematiche inerenti la legislazione e fornirestrumenti informativi sul mercato del lavoro.

LAgenzia, negli anni, ha accolto due studenti delmaster che hanno dato un contributo in termini dicompetenze specifiche e di aggiornamento suitemi dellamministrazione.

Alcuni dati sullavvio delle nuove imprese

Pier Maria Ferrando, Professore Ordinario dellUni-versit di Genova ha illustrato i primi dati di unaricerca condotta dal Dipartimento di Economia. InItalia, le imprese registrate come start up sono1599, di cui 27 in Liguria; gli spin off della ricerca,a fine 2012, sono, in Liguria, 45, in Italia 1082. Lepunte del flusso, osservate negli anni 2009 e2010 sono dovute al progetto universitarioU.N.I.T.I. stata, inoltre, analizzata la causa delladispersione di 40 spin off nel tempo. Il fenomenoriguarda, in gran parte, microimprese con bassofatturato. Si osservato che, sono molti gli spin off che, dopo10 anni di vita, non si sono n sviluppati ma nep-pure hanno cessato la loro attivit. Le cause del fe-nomeno si possono ricercare nelle seguenti: non sicresce se si reinvestono gli utili spesso troppo limi-tati; se si hanno attivit che, pur con bassi costi fissi,hanno tuttavia poco margine di crescita; se limi-tato il mix tra competenze imprenditoriali e gestio-nali; in caso di compagini sociali e strutture

LAPPUNTAMENTO

Incubatori dimpresa e start upinnovative, un convegno sulle esperienze del territorio

A cura di Silvia Dorigati e Paola Mainini Agenzia Liguria Lavoro

Nellambito del Master universitario di I livello per Giurista dimpresa, stato organizzato,lo scorso 7 febbraio, un incontro dal titolo Incubatori dimpresa e start up innovative il ruolo delle istituzioni e le esperienze, nella sede della Fondazione Garrone a Genova.

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organizzative ibride, con presenza non solo di im-prenditori. Il consiglio fare meno start up, puntandosulla crescita di quelle esistenti.Romina Gabbiadini, Funzionario di Banca di Italiaha evidenziato la difficile relazione tra banche e im-presa, in momenti di crisi: i prestiti bancari sono ral-lentati, se, da un lato, le banche devono avvicinarsidi pi alle PMI, dallaltro, le imprese devono aumen-tare lincidenza del capitale proprio e attirare linte-resse degli investitori. Massimo Sola, Direttore generale Confindustria Li-guria ha affermato come non sia solo la crisi cherallenta le start up, ma la mancanza di politiche asostegno. Ha evidenziato, inoltre, come il BIC, cheesiste da 30 anni, stato rilanciato, con lofferta diservizi importanti in ambito di trasferimento tecno-logico e supporto alla pianificazione delle attivit.Tra le iniziative di Confindustria, ha messo in evi-denza i servizi a favore delle start up, nellambito diCapitalimpresa spa. Ha terminato con la constata-zione che mancano, soprattutto fra i giovani, le in-formazioni sulle opportunit offerte da questo tipodi attivit.

Le esperienze sul territorio

Carlo Castellano ha coordinato i lavori della se-conda sessione, dedicata alle esperienze e ha di-chiarato che le start up possono vivere solo sehanno un ambiente positivo che le aiuta a crescere.La situazione ligure complessa e fragile ma conun patrimonio enorme di esperienze, anche sesono solo 27 le imprese iscritte al registro delle tec-nologiche.Leonardo Frigiolini, AD di Unicasim ha descrittounesperienza positiva a casa nostra, poco cono-sciuta dal territorio. La Sim da lui rappresentata hasupportato, come intermediario finanziario, ETT, natacome spin off universitario, nella fase di colloca-mento sul mercato. Rosangela Conte, Responsabile della Formazioneper Legacoop Liguria ha spiegato, come, a livello na-zionale, Legacoop abbia definito alcune procedure

specifiche per le start up. Ci siamo infatti resi contoche non facile catalogare come innovativa, sin dal-linizio, una nuova idea imprenditoriale. Spesso civuole del tempo. Il nostro ruolo vuole essere sempredi pi quello di un soggetto in grado di accompa-gnare le start up, valutando passo dopo passo la ca-pacit di innovazione delle nuove imprese.Giuseppe Oriana, Presidente di Montalbano Indu-stria Agroalimentare S.p.A. ha esposto alcune inizia-tive di Confindustria, tra cui quella lanciata dalGruppo Giovani Imprenditalia, per sostenere le im-prese in embrione. Inoltre, ha messo in evidenza ilnuovo approccio di Confindustria verso la scuola,con il supporto a progetti di alternanza scuola la-voro. Si augura che venga presto attuato un sistemadi finanziamento per le PMI.Andrea Bottino, AD di LigurCapital ha illustrato ilruolo dei talent-garden. Ha posto laccento sullaconfusione per accedere ai bandi e sulla quantitdi risorse, distribuite per su tanti settori. seguito il dibattito con gli allievi del master, coor-dinato da Alessandra Pinori. Le conclusioni sono state a cura di Victor Uckmar.

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Bando Invitalia: incentivi per le imprese che si insediano negli incubatori

Sta per partire il Fondo Rete Incubatori, lincentivodestinato alle imprese insediate o che intendono in-sediarsi presso gli incubatori della rete di Invitalia,inclusi gli Incubatori di Impresa di Genova, Savona,La Spezia e Parco Tecnologico Val Bormida.Questa nuova misura finanzia programmi di investi-mento nel settore manifatturiero e in specifici com-parti del settore servizi. Le agevolazioni consistonoin contributi a fondo perduto, di entit non superioreal 65% delle spese di investimento ammissibili, finoa 200.000 euro per impresa.Possono presentare domanda le micro e le piccoleimprese che, alla data della domanda, siano gi in-sediate in uno degli incubatori della rete e quelleche abbiano gi presentato domanda di insedia-mento in uno degli incubatori della rete. Le aziendeinsediate nellincubatore da pi di 36 mesi possonopresentare domanda solo per progetti finalizzatialluscita dalla struttura.Le domande di agevolazione potranno essere pre-sentate esclusivamente per via elettronica a partiredal 3 aprile 2014. Il Bando scaricabile dal sito diInvitalia, al link:http://www.invitalia.it/site/ita/home/incentivi-alle-im-prese/fondo-rete-incubatori.html .Fonte: http://www.lig.camcom.it/easynews/newsleggi.asp?newsid=182

Due milioni di euro alle PMI per la realizzazionedi reti e sistemi dimpresa

Sono stati messi a disposizione dalla Giunta regio-nale, su proposta dellassessore allo sviluppo eco-nomico, Renzo Guccinelli, attraverso un bando.Lintervento, che si colloca allinterno delle misurepreviste dal PORFESR fondo europeo di sviluppo re-gionale 2007-2013 per le piccole e medie imprese,vuole favorire lo sviluppo dei processi di aggrega-zione e creazione di reti dimpresa, con lo scopo dicontribuire al rafforzamento e al miglioramento delsistema economico produttivo ligure.Gli ambiti di intervento su cui le piccole medie im-prese potranno creare rete sono linnovazione tec-nologica, linternazionalizzazione, il marketing, isistemi di gestione della qualit e la valorizzazionedelle specificit produttive territoriali. Il bando vuoleessere anche un punto di partenza e sperimenta-zione in previsione dei finanziamenti europei 2014-2020. Le domande da parte delle imprese potrannoessere presentate online dal 15 aprile al 9 maggio2014 attraverso il sito di Filse.

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Sognatori ma non troppo, coi piedi ben piantati perterra e non per questo sopraffatti dal pessimismo;insomma: realisti ma non rassegnati n necessaria-mente schizzinosi da rifiutare alcuni lavori.Questo il quadro che emerge dalla ricerca realizzatada Swg, commissionata della Regione Liguria, sul-loccupazione giovanile in Liguria. stata presentataa novembre al Liceo Gobetti di Genova, alla presenzadellassessore regionale alla formazione, Pippo Ros-setti e della dirigente della scuola, Gaetana Feniello.Lindagine, condotta su un campione di 1.032 gio-vani liguri (studenti, lavoratori, disoccupati, in cercadi lavoro, neet) tra i 16 e i 30 anni, ha portato alladefinizione di una generazione che fa i conti conuna realt nuova e diversa spesso difficile , mache sta trovando la strada per conviverci: una ge-nerazione sofferente ha chiarito Rado Fonda diSwg ma non permeata da pessimismo.La ricerca finanziata dal Fondo Sociale Europe