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G&d Gabiano e dintorni Il mensile dal Nost Munfrà Aprile 2013 Bottega del Vino - Castello di Moncalvo foto di Enzo Gino

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G&d Gabiano e dintorni

Il mensile dal Nost Munfrà

Aprile 2013 Bottega del Vino - Castello di Moncalvo foto di Enzo Gino

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Continua la tournee della mostra sul tamburello che G&d insieme a Bonando e Bollo ha allestito. Dopo Casale è approdata a Mon-calvo alla “Bottega del Vino”. Sarà presente sino al 12 maggio, con apertura tutti i sabati e le do-meniche compresi 25 aprile e 1° maggio dalle 10:00 alle 13:00 e dalle 15:00 alle 19:00. L’inaugurazione avvenuta il 21 apri-le scorso, è stata un grande suc-cesso con la partecipazione delle maggiori cariche della federazione a livello provinciale, regionale e nazionale. Inoltre l’ambiente in cui è stata collocata la mostra è particolar-mente bello e suggestivo. La Bottega del Vino infatti si trova in un’ambientazione insolita e ricca di storia nella centrale Piazza Anti-co Castello, in uno dei Torrioni Tre-centeschi del Maniero che fu dei Gonzaga, signori di questa parte del Monferrato al confine tra Asti-giano e Casalese. Un’imponente fortezza medioevale di cui restano alcune importanti vestigia. La Bottega presenta una saletta d’entrata con le antiche pa-reti in mattoni a vista restaurate, un banco di degustazione e mesci-ta e gli scaffali che presentano i vini, tra i quali spiccano la Barbera d’Asti ed il Grignolino ed altre spe-cialità locali. Da segnalare la pre-

senza anche dell’Olio Extra-vergine d’Oliva prodotto ora in p i c c o l i s s i m a quantità dagli ulivi reimpiantati nel territorio e già presenti nei secoli passati. Bellissimo l’anti-co cammina-mento (vedi foto di copertina) costituito da un’ampia galle-

ria lunga 13 metri, con temperatu-ra costante in tutte le stagioni, an-ticamente utilizzata dalle ronde; oggi ospita alcuni tavoli per gli av-ventori per circa 20 posti, mentre nella bella stagione è utilizzato un dehors sulla piazza con altri tavoli. Come organizzatori della mostra esprimiamo un sentito ringrazia-mento all’assessore di Moncalvo Baldovino ed all'amministrazione tutta che ha dato la disponibilità dei locali e delle attrezzature ne-cessarie per l’esposizione dei 50 pannelli costituenti la mostra, oltre al rinfresco per l’inaugurazione ed alla presenza personale in rappre-sentanza dell’amministrazione. Vista l’attenzione per le iniziative di promozione del territorio G&d pro-porrà loro altri eventi di cui infor-meremo i nostri lettori. Nelle tre domeniche di durata della mostra, verso le 11:00 saranno presenti esponenti del mondo del tamburel-lo che si confronteranno sul passa-to, presente e futuro di questo sport Monferrino.

Tamburello, come siamo e co-

me eravamo.

E’ prevista la partecipazione di: 28 aprile : F r a nc i a Mau r i z i o (presidente Moncalvo tamburello), Aldo Marello detto Cerot (storico giocatore di tamburello), Mauro Bellero (Vicepresidente FIPT pro-vincia di Alessandria) 5 maggio: D a v i d e T i r o n (Capitano del Moncalvo Tamburel-lo), Franco Capusso (storico gioca-tore di Tamburello), Riky Bonando (Vicepresidente della FIPT Regione Piemonte e giocatore in serie A di tamburello) 12 maggio (Giornata di chiusura della mostra) Mimmo Basso (Presidente FIPT provincia di Asti), Giuseppe Conrotto, (storico gioca-tore di Tamburello); Alessio Monze-glio (giocatore di serie A di Tambu-rello); Angelo Uva (storico giocato-ri de Tamburello)

Grande successo della mostra sul tamburello a Moncalvo Presenti all'inaugurazione:

Prof. Emilio Crosato Presidente della Federazione Italiana Tambu-rello; Emilio Basso presidente del Comitato provinciale di Asti; Pier Carlo Molinaris e Alessandra

De Vincenzi Consiglieri federali del Coni; Angelo Mortara re-sponsabile attività giovanile; Mau-ro Bellero Vice-presidente comita-to provinciale di Alessandria; Ro-berto Gino Presidente del Comita-to Regionale del Piemonte di Tam-burello, Piero Delcrè vicepresi-dente della squadra di tamburello a muro del Tonco; Luigi Musso ideatore e gestore del website Tambass; Mario Zonca assesso-re all’ambiente e alle attività spor-tive di Moncalvo; Piero Baldovi-no l’assessore alla Cultura di Mon-calvo; Maurizio Francia presi-dente della squadra tamburello muro di Moncalvo ; Roberto Lau-rella Segretario del Comitato Re-gionale Piemonte di Tamburello ; Luisella Braghero presidente della fiera del Bue Grasso di Mon-calvo ; Alfio Orecchia sponsor della squadra di tamburello muro del Grazzano; le storiche glorie del tamburello: Luigi Casalone, San-dro Vigna, Pinot Ferrero, Aldo

Marello (Cerot), Angelo Uva ed a tanti altri che in diversi ruoli so-stengono il mondo del tamburello: Bacchiella, Tabacchetti...

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Intervista al sindaco di Gabiano

Iniziamo da questo numero di G&d a presentare le intervista ai sindaci dei nostri Paesi. Cominciamo da Tribocco primo cit-tadino in quel di Gabiano a cui ab-biamo fatto alcune domande di carattere generale che non voglio-no essere certamente esaustive dei problemi del territorio e dei compa-esani amministrati. Anzi, l’invito che rivolgiamo ai no-stri lettori è quello di formulare eventuali richieste, chiarimenti, proposte che da parte nostra “gireremo” direttamente al sindaco. Mail e telefono li conoscete. Passiamo alla intervista. Qual è la situazione dei nostri

Comuni, Gabiano in particola-

re, e come prevede che cam-

bierà nei prossimi anni? “La situazione del Comune di Ga-biano vista da chi da circa 15 anni opera nel Comune è la conseguen-za di un progressivo calo di risorse e quindi di capacità di investimento a 360 gradi, dalle opere pubbliche al sociale, ed a tutti gli altri ambiti. Un calo in parte minima compensa-to dall’aumento delle tasse locali, anche se purtroppo, l’IMU ne è l’ultimo esempio, ci troviamo a fare da esattori per conto di altri. Aspettiamo che ci arrivi la tegola della TARES la tariffa sui rifiuti solidi urbani, di cui adesso è stata prorogata l’entrata in vigore al quarto trimestre dell’anno in corso, creando uno scompiglio tremendo perché le prime due rate verranno pagate in base alla vecchia norma-tiva, la terza rata verrà pagata in base alla nuova normativa, com-prendendo 30 centesimi per metro quadro che vanno allo stato. Ciò comporta che nello stesso anno gli uffici comunali dovranno applicare due normative diverse per la stessa tassa. Una duplicazione del lavoro degli uffici comunali, che sono già soprassaturi di adempimenti buro-cratici che spesso sono inutili e fini a sé stessi.

Per quanto riguarda la riforma degli enti locali, abbiamo assistito in questi ultimi tempi a partire dal Governo Berlusconi, alla riduzione del numero di consiglieri per i Co-muni come il nostro. Quindi nel 2014 quando si andrà a votare, il Consiglio non sarà più composto da 13 consiglieri ma solo da 7, la Giunta per i comuni superiori ai 1.000 abitanti come il nostro, sarà ridotta al sindaco più due assessori, mentre nei comuni inferiori ai 1.000 abitanti non ci sarà più la Giunta, ma ci sarà solo il sindaco. A livello centrale si è cercato di ovviare a questa contrazione pro-ponendo l’unione di comuni, de-mandando poi alle regioni l’applica-zione della legge. In Piemonte ab-biamo avuto una deroga al limite minimo di 3.000 abitanti rispetto alla normativa nazionale che ne richiedeva 5.000 minimo per costi-tuire l’unione di Comuni. Deroga per i comuni di collina o di monta-gna dovuta alla estensione del ter-ritori comunali che si trovano ad avere grandi superfici e pochi abi-tanti. Il comune di Gabiano è inserito nell’unione dei comuni della valle Cerrina che c’era già da prima del-l’ultima legge e che prosegue con alcune variazioni: sono usciti Ca-stelletto Merli e Odalengo Piccolo e sono entrati Mombello e Cereseto. Siamo quindi 9 comuni (Gabiano, Cerrina, Cereseto, Mombello, Pon-zano, Odalengo Grande, Villamiro-glio, Moncestino, Serralunga di Cre-a) e superiamo abbondantemente i 5000 abitanti. E’ un nuovo modo di stare insieme cercando di ottimiz-zare e razionalizzare i servizi”. Ma il sindaco, è molto perplesso sulla effettiva ricaduta economica di queste aggregazioni: “Se non viene radicalmente modificata l’im-palcatura burocratica dello stato per creare un nuovo soggetto am-ministrativo, invece di razionalizza-

...queste comunità potranno sperare di sopravvivere se ci sarà un nuovo ritorno di impegno dei singoli cittadini...

Tribocco Mario

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re i costi li si faranno fatalmente aumentare. Quando crei qualcosa di nuovo mantenendo il vecchio è difficile migliorare. Si deve creare qualcosa di nuova facendo scompa-rire il vecchio. Attualmente si pre-vede di mettere in comune i servizi mantenendo i consigli comunali dei vari comuni, ma attenzione, teori-camente i servizi dovrebbero esse-re messi insieme: la legge ci impo-ne che dal 1° gennaio 2013 devono esser messe insieme 4 funzioni: Protezione civile, servizi socio assi-stenziali, la vigilanza e il catasto; dal 31 dicembre 2013 entreranno in comunione altri 9 servizi, i più importanti sono la ragioneria, il bilancio, le opere pubbliche. E’ un terreno ancora inesplorato, perché riuscire ad amalgamare 9 strutture che finora avevano viaggiato per conto proprio non sarà semplice. Il bilancio ad esempio, se ci fosse un bilancio unico sarebbe il preludio alla fusione, invece i bilanci vengo-no conservati, molto svuotati per-ché alla fine ci sarà un solo re-sponsabile amministrativo che dovrà certificare le spese, ma in sostanza si mantiene una certa autonomia amministrativa che da un lato per quanto riguarda la no-stra storia (mediata dalla cultura amministrativa francese anch’essa costituita da tanti piccoli comuni), può esser motivo di soddisfazione di orgoglio, ma ahimè è una ma-gra soddisfazione perché le proie-zioni, non fra cinquant’anni, ma a

dieci quindi anni ci dicono che noi ci troveremo questi paesi sempre più spopolati, i comuni piccoli an-dranno fatalmente in sofferenza, per cui vien da chiedersi se effetti-vamente ha un senso mantenere in piedi strutture amministrative mini-mali quando sarebbe più logico accorpare per razionalizzare ridu-cendo le spese e aumentando i servizi. Il sindaco quando si parlava di que-ste vicende aveva fatto una propo-sta che richiedeva però la presenza di una controparte intelligente os-sia un Governo centrale intelligen-te: “ma purtroppo al governo, dei piccoli comuni, non gliene frega niente perché elettoralmente con-tano zero, la platea elettorale che viene coinvolta in questa cose è minima, ed abbiamo anche rilevato in questi anni l’assenza completa a livello centrale dei tanti politici del nostro territorio. I nostri rappresentanti senatori, deputati, non si sono fatti sentire. S i amo i n mano a l l ’ ANC I (Associazione Nazionale Comuni d’Italia), molto politicizzata che cerca di difendere alcuni piccoli privilegi ”. A parere del sindaco i comuni invece i piccoli comuni do-vrebbero esser disponibili a fare le fusioni, ma: “sorgendo in territori disagiati, chiedendo per qualche anno una sorta di misure di accom-pagnamento, non per le ammini-strazioni ma per i cittadini. Creare per un periodo di tempo non una

zona free tax (esente da tasse) ma una zona a ridotta contribuzione. Non ha senso pagare l’IMU come la pagano Casale o Torino quando loro hanno tutta una serie di servizi che noi non abbiamo, non possia-mo aver il gasolio per i pulmini che girano per portare un servizio alla scuola come gli altri posti che le scuole le hanno vicine. Sono costi che continuano a lievitare. Un legi-slatore intelligente con poche risor-se, evitando di incassare qualcosa limiterebbe almeno lo spopolamen-to. In questi territori infatti lavoro ce n’è poco, insediamenti produttivi ormai non ci sono più, servizi ce ne sono meno e costano di più. Un esempio banale, per portare a scuola i ragazzi delle superiori, co-sta 80 € al mese solo di abbona-mento del pullman, per 10 mesi sono 800 €, che il cittadino di Ca-sale non deve pagare, se poi lo studente si ferma a mangiare sono altri soldi. Qui si vive una situazio-ne di disagio che un legislatore intelligente invece dovrebbe cerca-re di ridurre, facendo delle norma-tive intelligenti. La difesa fine a sé stessa per la conservazione della municipalità non porta da nessuna parte; si può essere soddisfatti e contenti di aver mantenuto il proprio Comune come istituzione, ma se i miei compaesa-ni continuano a diminuire e questo anche perché non riesco a dargli dei servizi alla fine finisco per esse-re un pessimo amministratore. Addirittura io sostenevo di approfit-tare di una legge che dava l’oppor-tunità di avere i trasferimenti au-mentati del 20% rispetto al 2010 quindi erano una quantità di soldi notevole, purtroppo mi sono trova-to a predicare nel deserto a causa di un campanilismo per cui molti affermano di non voler essere ri-cordati per quelli che hanno chiuso il comune, anche se poi sarà la re-altà dei fatti a far chiudere il Co-mune. L’amministratore intelligente è quello che riesce ad anticipare i tempi, se ti lasci guidare dagli e-venti inevitabilmente purtroppo ti portano lì. In tutto questo è inevi-tabile un po’ di amarezza.”

Le terre della Ghiaia di Gabiano

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“Oggi nel Wi-fi c’è un po’ un far west, la tragedia delle nostre colli-ne è che gli operatori chiedono un minimo di utenza che spesso non c’è per intervenire. Il comune di Gabiano si è aggregato al progetto della Provincia di Alessandria che intendeva portare la banda internet in tutta la provincia, per cui oggi siamo con l’operatore Stella che adesso ha cambiato nome e che usiamo per il comune. Copre quello che si può, tenendo conto delle condizioni territoriali. Buona parte di Varengo è coperto, Gabiano è coperto, Cantavenna in alcuni tratti è coperto, grazie anche al Castello che ha lasciato piazzare l’antenna sul punto più alto del paese, inoltre in piazza a Gabiano c’è una sorta di internet point, ossia un accesso gratuito a internet per cui chiunque può accedere a due ore di naviga-zione gratuita tutti i giorni. Oggi se non si ha la possibilità di acceder alla rete soprattutto per i giovani e anche per le attività artigianali, commerciali industriale, è un dan-no. Lo sforzo è stato quello di cercare di avere una rete, adesso ci sono altri operatori che propongono con-tratti di accesso alla rete, ben ven-gano, ci sarà la concorrenza che non può fare altro che bene purché non facciano trust. In proposto il comune vuole recuperare la ex bi-blioteca che si trova sotto alla piaz-za per dare anche una sede acces-sibile e comoda di Internet Point.

Adesso sono in corso dei lavori strutturali per mettere in sicurezza la piazza a causa di un movimento franoso che spingeva proprio sui locali dove c’è la biblioteca. Lavori che dovrebbero terminare questa primavera e poi si intende sistema-re la biblioteca anche se la carta stampata non è più importante come una volta a causa delle nuo-ve tecnologie, ma potrebbe diven-tare un punto di aggregazione im-portante. Abbiamo messo questo Internet Point proprio perché pen-siamo che dalla biblioteca si possa accedere. Per far questo però i nostri comuni non possono prescindere dall’impe-gno del volontariato, perché man-tenere aperte determinate strutture con le nostre risorse è impossibile, è inutile che ce la raccontiamo. Più in generale credo che queste co-munità potranno sperare di soprav-vivere se ci sarà un nuovo ritorno di impegno dei singoli cittadini. L’istituzione pubblica sarà sempre più alleggerita per forza di cose, perché non ci saranno più le risorse e, come già G&d ebbe a scrivere, tornare un po’ ai tempi in cui la cosa pubblica era gestita con la collaborazione di tutti, è sempre più una necessità, e la biblioteca è una di queste. Ci teniamo a farla, realizzando anche una sala di lettu-ra da intitolare al senatore Brusa-sca che aveva lasciato i mobili al comune di Gabiano per questo sco-po. (continua a pag. 6)

Gabiano e le terre della Ghiaia

Il Comune di Gabiano è proprieta-rio di circa 200 ettari di terra nell’a-rea golenale del Po: la Ghiaia. Quali vantaggi porta all’amministrazione? “Adesso in piena crisi industriale la tanto bistrattata agricoltura sta ritornando in auge e il Comune è orgoglioso di questa proprietà ter-riera perché comunque rappresen-ta un cespite non grossissimo, ma certo. Una parte delle terre sono affittate a prezzi “politici” perché chiediamo 200 € all’ettaro per ter-reni che hanno una redditività mol-to superiore. E’ una scelta politica perché vogliamo cercare di mante-nere in loco quei pochi giovani im-prenditori agricoli, che hanno ini-ziato o proseguono l’attività di fa-miglia. Gli affittuari si sono ridotti rispetto al passato, in tutto oggi saranno una quarantina fra coltivatori di-retti e chi lo fanno per consumo personale. Molti hanno conservato il contratto dei genitori. Poi il Co-mune di Gabiano è anche una a-zienda agricola che conduce una discreta area coltivata a pioppi, in questi anni abbiamo introdotto una rotazione di circa 8.000-10.000 piante che quando entreranno a regime, spero fra due o tre anni abbiamo calcolato che circa 1.000 piante ogni anno verrebbero da vendere. Questo rappresenta co-munque un discreto cespite perché anche se oggi il mercato del legno risente della crisi, comunque nell’-arco degli anni si può contare su un cespite sicuro. Inoltre i pioppi vengono coltivati in modo biologico infatti siamo iscritti all’Aspropioppo che ci certifica e garantirà al mo-mento delle vendita che sono stati coltivati con sistema biologico quin-di con l’uso di determinati prodotti naturali, inerbimento a partire dal terzo anno, ecc. L’utilità sta nel fatto che un legno proveniente da queste coltivazioni ha un mercato particolare. Determinate multina-zionali, tipo l’Ikea ad esempio, compra preferibilmente questo tipo di legno per poter mettere poi il bollino di prodotto naturale.” Wi-fi ossia accesso ad internet:

cosa sta facendo il Comune?

Mercato della Piagera

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Mercato della Piagera

“Il Mercato di Gabiano è una realtà importante in cui un’ala è riservata ai produttori locali che abbiamo esteso a tutti i coltivatori della Co-munità collinare e ad altri che pos-sono vendere tutti i prodotti senza particolari limitazioni. E’ un merca-to, che essendo domenicale tira molto, perché è in una zona favo-revole, centrale, è soprattutto una buona struttura, recintata, gli ope-ratori sono soddisfatti anche se risentono anche loro in modo pe-sante della crisi. C’è stata infatti un riduzione delle richieste di posti fissi. Adesso sono una trentina gli ambulanti e i produttori variano stagionalmente, in quella di massi-ma produzione sono 35/40”. Cosa vuol fare Tribocco per le

prossime elezioni?

“Va in pensione! È dal 1980 che fra Cereseto, Gabiano, la Provincia che sono nell’amministrazione pubblica fatta sempre solo in modo volonta-ristico; adesso mi ritiro. Se ci do-vesse essere qualche richiesta a livello superiore la valuterò, ma l’amministratore no” . E per istanze superiori pensa non alla Provincia che tra l’altro molti vogliono chiu-dere o alla Regione, ma a Roma. “Istanze sono già venute nella scorse elezioni ma ho ritenuto di soprassedere vista la situazione politica molto precaria che si pro-spettava e che effettivamente si è concretizzata. Sono contento co-munque di aver fatto l’amministra-tore e di tutto quello che sono riu-scito a dare e soprattutto di tutto quello che ho ricevuto, è stata un esperienza che consiglio a tutti per-ché si passa dalla protesta, che chiunque può fare, a gestire in pri-ma persona e dovrebbero farlo tutti anche gli onorevoli e i ministri. Il più grande primo ministro che ha avuto l’Italia, Giovanni Giolitti, dice-va che i suoi ministri non li nomina-va se non avevano fatto prima il sindaco, perché quando sei da que-sta parte della barricata capisci che i problemi ci sono e li devi risolve-re, non basta criticare, dire o evi-denziare i problemi, bisogna risol-verli, quelli risolvibili, cercando di fare il minor danno possibile.”

La Torta di Nocciole di Damiano Gasparetto

Trascorse le vacanze pasquali è tempo di lasciarci dietro colombe e cibi tradizionali, e per farlo in modo simbolico ho deciso di non parlare di piatti stagionali, anche se a dire il vero oramai questa torta la si può tro-vare durante tutto l’anno. Era in origine il famoso dolce che le nonne preparavano in casa per la gioia dei nipotini, divenuto poi oggi prodotto forte dei pasticceri locali che, oggi, sono gli artefici di queste torte, anche se non è difficile farla in casa. Ottima come spuntino pomeridiano, come dolce al termine del pasto o ancora come sostituta della classica brioches a colazione, è un dolce dalle origini molto povere; fu infatti ideata dagli agricoltori del luogo per utilizzare la plusvalenza delle pregiate nocciole del Piemonte igp. Un tempo la si poteva gustare nel periodo natalizio mentre ora la possiamo trovare tutto l’anno, anche se il consumo mag-giore è quello autunnale ed invernale. Come ogni prodotto della tradizione contadina sulla vera ricetta vi sono pareri contrastanti, soprattutto sull’uso o meno della farina (quella di gra-no), questo per che la ricetta varia in ogni paese. Ad oggi non vi è una ricetta che sia stata codificata come autentica, viene infatti preparata di luogo in luogo con l’aggiunta di ingredienti diversi con farina (di grano) o senza, con cacao oppure con ruhm, con il lievito o senza, morbida o fria-bile. Tuttavia la cosa che indiscutibilmente lega ognuna di queste prepa-razioni è l’uso della Nocciola Piemonte i.g.p. “cultivar Tonda Gentile Delle Langhe”. Questo pregiato frutto dalla forma trilobata occupa un posto importantis-simo tra le colture piemontesi, è spesso definita una delle migliori noccio-le al mondo per le sue caratteristiche quali il gusto e aroma sublime. Al-tra grande qualità di questa nocciola è quella di non diventare unta se tritata ma di rimanere “bella asciutta”. Vediamo ora dunque la realizza-zione di questa semplice, veloce ma strepitosa torta, che ha la capacità di risultare soffice e fragrante al palato rimanendo al contempo, (grazie alle proprietà della nocciola), non asciutta. Ingredienti: gr. 200 nocciole tostate, gr. 200 farina, gr. 200 zucchero, gr. 200 burro tolto dal frigorifero in precedenza, 2 uova, la scorza di un limone grattugiata. Preparazione: Lavorare il burro con lo zucchero e tritare le nocciole. Versare sul tagliere la farina e rovesciare nell’incavo fatto al centro il burro con lo zucchero, i rossi d’uovo, le nocciole tritate, la scorza di limone grattugiata e impasta-re il tutto. Montare i bianchi d’uovo a neve e aggiungerli all’impasto continuando a lavorarlo fino a quando tutti gli ingredienti non saranno ben amalgamati e la pasta sarà morbida e compatta. Versare quindi l’impasto nella tortiera e metterla nel forno a 180 gradi per circa quaranta minuti. Beh, non mi resta che salutarvi e darvi appuntamento al prossimo mese. Vi ricordo in oltre che questa ed altre ricette le potete trovare anche sul mio blog www.cuocoincucina.com Se invece volete maggiori informazioni su di me riguardo a cene collabo-razioni ecc .. visitate il mio sito www.cuoco-adomicilio.com

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Chi ha in casa una scatola di latta con dentro vecchi bottoni scompa-gnati non butti il suo tesoro, invece per chi è attento al dettaglio il bot-tone può essere una chiave per distinguersi. Se il valore aggiunto sta tutto nel dettaglio, il bottone ha un grande avvenire, oltre ad un glorioso passato. Indossare bottoni restò una prerogativa maschile fino al XIX secolo, le donne usavano lacci e laccetti. Grandezza e fulgore di questi piccoli accessori furono storicamente dettati non solo dalla moda, ma anche dalla politica, dal-la gerarchia militare, dalla religio-ne. Bottone uguale potere, grado, gallone, ma anche seduzione e ten-tazione se lasciato slacciato; sem-plice o vistoso, ci veste e ci raccon-ta la sua storia. La si scopre anche dall’esperienza di Gianna Barbaro, che di bottoni da collezione ne pos-siede un migliaio, dalla fine del ’700 ai giorni nostri, e non si conta-no quelli meno pregiati che ha in vendita. Nata a Venezia, nella città d’arte ha acquisito il gusto per il bello, dal padre, ebanista ed ap-passionato di filatelia e numismati-ca, il fascino per l’antico. Dopo aver

Personaggi Monferrini: Gianna Barbaro di Giuliana Scagliotti

vissuto per molti anni a Torino, si è trasferita ad Alfiano Natta in frazio-ne Cardona dove vive con il marito Gianfranco ed il figlio Giorgio di 14 anni, valente studente, appassiona-to di musica, suona il pianoforte, oltre ad essere ballerino dall’età di 6 anni di ballo liscio e latino-americano. La Barbaro è citata nel libro su Alfiano Natta “Senza Passa-to non c’è Futuro” nella sezione dedicata alla cultura, avendo colla-borato con il comitato medesimo nell’allestimento e cura di numero-se mostre ed eventi di vario tipo e alla ricerca di materiale per la ste-sura del volume. E’ stata iscritta all’associazione Collezionisti Italiani Bottoni, che le ha permesso di ave-re contatti con gli appassionati di tutta Italia e di arricchire le sue conoscenze. Ha tenuto due mostre al Castello di Razzano (in foto), a palazzo Centofinestre di Casale in occasione dell’inaugurazione dell’-anno sociale della sezione femmini-le della Croce Rossa, al Museo Et-nografico di Alessandria, al salone Tartara di Casale a corollario del mercatino, ad Ozzano in occasione del Barat. Oltre alla sezione dedica-

ta ai bottoni militari, gli altri sono suddivisi in base all’epoca e al ma-teriale: pictures buttons, cutsteel, gay nineties per celebrare la ripre-sa economica americana subentra-ta alla guerra di secessione, liberty, smaltati, in vetro, celluloide, bache-lite, fino ai più antichi, i netsuke dal Giappone per allacciare i kimono. Tra i pezzi più pregiati la riprodu-zione del quadro di Théodore Géri-cault del 1814 esposto al Louvre “Corazziere ferito che lascia il fuo-co” e l’”Aiglon” che ritrae, incorni-ciato da un’aquila stilizzata, il volto di Sarah Bernhardt, interprete lirica dell’omonima tragedia di Edmond Rostand sul dramma del figlio di Napoleone. In questi ultimi anni la collezione si è arricchita di numerosi bottoni antichi che non sono mai stati e-sposti al pubblico e attendono un’-occasione adatta per essere esibiti. Il suo girovagare nei mercatini, soprattutto quello francese delle pulci di Clignancourt, non prevede uno studio preliminare, come lo schizzo per il pittore, le note di un ritornello per il musicista o la trama per lo scrittore. Più divertimento o

più investimento? “Se si colle-ziona con passione e con cri-terio il divertimento è assicu-rato. Collezionare è costoso, devo fare delle scelte, ma de-vo anche ringraziare mio mari-to, che in occasione di viaggi con i suoi alunni è stato un valido collaboratore”. Quali sono i pezzi rari che vorrebbe trovare? “Tutti quelli che non ho, come vorrei trovare qual-che ente interessato alle mie mostre, per poter esporre i nuovi esemplari”. Con la Bar-baro si impara la storia attra-verso il bottone, si conosce il bottone attraverso la storia, in un percorso che tocca nazioni e continenti, in cui eleganza e raffinatezza si sposano in vere e proprie opere d’arte.

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Riportiamo alcuni brani di una sorta di “enciclopedia” del Monferrato re-datta da Giacomo Giacinto Saletta nativo di Montiglio e morto a Casale nel 1716. In qualità di segretario di Stato realizzò per i Savoia, nuovi Signori del Monferrato a seguito della pace di Vienna 1708, il riordino dell’-archivio Ducale. Saletta impiegò tre anni a redigere i 7 “tomi” della ricer-ca, i primi quattro dedicati a - Il terri-torio fra i fiumi Po’ e il Tanaro e al di là del Po’ – e i secondi tre a - Il Mon-ferrato oltre il Tanaro -. Oggi sono conservati preso l’Archivio di Stato a Torino. Costituiscono una raccolta di notizie riportate con informazioni pratiche e utili ai nuovi signori per comprendere la consistenza, i boni usus, le attività, i redditi, le raccolte statutarie, le coltivazioni, il tipo di terreni e le strade regali dei nuovi possedimenti. Insomma una vera e propria rappresentazione di ciò che era il Monferrato a quei tempi con la distinzione (forse fatta per la prima volta) fra Alto e Basso Monferrato. Le notizie le abbiamo sinteticamente tratte da una ricerca condotta da Ernrico Lusso all’archivio di Stato dal titolo - Le “terre” Monferrine nel pri-mo settecento -. I corsivi sono della redazione. Pochi sono a conoscenza che a Mon-tesion (Munsion) vi fosse un conven-to dell’ordine di minori conventuali di San Francesco… Mombello diocesi di Casale. [...] Ha Mombello un ampio territorio di qua et di là dal torrente della Stu-ra, parte in collina, et parte in pia-nura. Produce formenti, et altre vettovaglie, frutti fieni, et vini in abbondanza, non manca de boschi. Vi era un gran castello, et forte sù l'eminente, hora quasi tutto demoli-to dalla passate guerre. A mezza colina sta la terra, et il palazzo mar-chionale, con diverse case commo-de, et civili de particolari. La chiesa parrochiale antica è sotto il vocabolo di San Petro, già dell'ordine di San-t'Agostino, al presente in titolo di priorato. Contiene, et ha più canto-ni di qua dalla Stura, cioè Genevre-

to, Morsingo con la chiesa di San Giorgio capellania, Ilengo con la chiesa di San _. Tra Ilengo, et Iso-lengo si trova sopra un alto colle il convento denominato di Montesion dell'ordine de Minori conventuali di San Francesco, dove risiedono più religiosi e tengono stabili, e redditi per la susistenza loro. / Ilengo dico è per la maggior parte finaggio di Mombello, e qualche parte di Cami-no. Il più grosso cantone di Mom-bello è Pozzengo, qui sta la chiesa parochiale di Santa Maria e San Bonino in titolo di pievania. Di là dalla Stura giace il cantone di Ca-salino con la chiesa di San Seba-stiano. [...] Gabiano e i suoi cantoni Gabiano diocesi di Casale. [...] La chiesa parochiale della terra di Ga-biano sotto li vocaboli di San Pietro, et di San Martino, juspatronato du-cale, et hora del feudatario è in tito-lo di prevostura. Poco, cioè Sessana vi è la chiesa di San Grato, et di San Defendente. / Ha Gabiano sotto di sé diversi cantoni, in quello di Can-tavenna vi è la parochia di San Cri-stoforo in titolo di arcipretura. / Sant'Aurelio parochia in titolo di rettoria. / Il chiericato di San Giag-gio. / Nel cantone di Chiavalengo vi è la chiesa di San Grato. / Oscello vi è la chiesa di San Sebastiano. Vi sono altri piccioli cantoni, che non hanno chiesa, cioè Brusasca; Casa de Radici; Casa de Bini; Casa de Calvi; la Serra, et Martinengo. Una conferma che la contestazione al “conagio” meglio noto come Jus primae noctis, portò alla distruzione del castello dei Miroglio. Villamiroglio diocesi di Casale. [...]/ Anticamente vi era un castello denominato Miroglio posto tra le colline di Moncestino, et la detta Villamiroglio lontano dal fiume Pò mille passi circa. Pretendendosi dalli feudatarii di quel tempo di usare il conagio dalle leggi divine dannato, et abborrito dalle humane, né vo-lendo gl’uomini d’honore soffrirlo in modo veruno, a furore di popolo lo distrussero, e rovinarono, talmente

che non vi restò, che un recinto di muraglie di presente scuoperte e del tutto lasciate in abandono. Il predetto luogo di Villamiroglio viene anche denominato la villanuova di Miroglio. [...]/ Il suo territorio non è gran fatto fertile di formenti, et vet-tovaglie. Abonda però de vini, et boschi più dell'uso degli habitanti. [...] E da Coniolo gli assedianti di Casale seguivano i movimenti delle truppe Coniolo diocesi di Casale. [...] /Coniolo è un luogo posto in collina con castello in sito eminente, et habitationi civili, commode, et nobili capaci per tutti li suoi condomini, distante da Casale quasi quattro miglia. Nelli passati assedii di questa città fu di vantaggio grande a gl'ini-mici, mentre di giorno à pena usciva gente, che subito si vedeva col can-nochiale benché picciolo vetro, o sia cristallo fino nel fissare lo sguardo con la pupilla dell'occhio piena gran-dezza de gli spatii, più veloce di qualsivoglia uccello porgeva il volo senz'ale, discerneva, et rivelava ben d'appresso li movimenti lontani con-tra gl'assediati. / Il territorio di Co-niolo è assai abondante di vettova-glie, vini, e frutti di qua dal Pò, e non manca de boschi. Di là dal fiu-me vi sono isole con gran quantità di prati. Non ha il detto luogo com-munità [...]. Murisengo diocesi di Casale [...]. Consiste quella terra in collina con due contrate, l'una conduce al ca-stello, et l'altra alla casa grande chiamata il palazzo Crova. Il castello è nel sito più eminente composto di varie, et nobili habitationi. Alla de-stra si vede un'alta torre, et alla sinistra un'altra torre di minore grandezza. [...] Ha Murisengo diver-si cantoni. Nel cantone di Terno di trova la chiesa di Santa Maria deno-minata di Terno alquanto lontanto, et è chiericato. Sopra la strada, che conduce alla terra di Montiglio vi giace la chiesa di Santa Maria delle Gratie. Il chiericato di San Pietro è antichissimo juspatronato della casa Crova. Nel cantone detto de Tuerii

I nostri paesi nel ‘700

Nella pagina a fianco: suggestiva immagine di Crea d'inverno

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vi è la chiesa di Santa Maria de Od-do, et de Santi Giorgio, e Steffano chiericati. Il cantone della Bicocca. / Nel rito sopra la terra vi è la chiesa di San Sebastiano. Il più groso can-tone di Murisengo è quello di Sori-na, dove sta la chiesa di San _. / Quel poderio è competentemente fertile, et abondante di vettovaglie, frutti, vini, et fieni. Non manca de boschi. [...] Crea o sia Creta diocesi di Casale è un monte il più alto posto nelle vi-scere del Monferrato tra li fiumi del Pò, e Tanaro, che ne primi secoli era di sua natura luogo deserto, incolto, sterile, et inhabitato. Da che sant'Evasio originario di Cagliari città capitale dell'isola, et regno di Sardegna primo vescovo di Vercelli ritornò dai luoghi santi di Gierusale-me, et Palestina, dove per divina rivelatione hebbe la certezza esservi tré simulacri della beatissima Vergi-ne Maria scolpiti dall'apostolo et evangelista san Luca nascosti sotto terra, et gli riuscì col mezzo de suoi fedeli amici haverli intatti, ne lasciò, et collocò uno della detta città di Cagliari sua patria, e gli altri due fece trasportare con tutta diligenza, et precautione in Italia dell'anno di Nostro Signore Giesù Christo Trè-cento sessanta due, et arrivato in Vercelli non trascurò di continua-mente confortare il suo grege con pastorale zelo della santa fede con-tra le horribili, et barbare presecu-tioni dell'heresiarca Arrio. E dubi-tando, che alle dette sacrosante reliquie fosse dagl'infedeli fatto ol-tragio ne destinò una per il monte di

Oroppa nelle Alpi Pernnine sopra Biella; ma perché vie più tumultuava-no gl'arriani contro li catolici, dopò di havere il santo prelato patite molte ingiurie, e strapazzi dalli predetti persecutori della santa Chiesa nel corso d'otto anni, temendo vi fosse preso, e schernito il terzo, et così pretioso simulacro fu costretto, per salvarlo, fuggire da Vercelli et dell' anno Trecento settanta, et assisitito da alcuni de suoi più intimi portarlo seco, et passato il fiume Pò incami-natosi verso il monte di Crea in quel tempo della sua diocesi, come sito alpestre, quasi inaccessibile, et se-parato dal consortio, et concorso delle genti. Avvicinandosi al piè dello stesso monte, vi scaturì l'ac-qua, che di presente si chiama la fontana di Sant'Eusebio; e prose-guendo il suo viaggio verso tra-montana arrivato, che fu à mezo della salita si vidde preclusa la via di avanzarsi da un alpestre, et certo sasso. Per superare tal'impedimento si pose in oratione, et vidde due angeli, che spaccando il duro sco-glio vi aprirono il passo, e fecero strada, talmente che ascendendo sopra il monte trovò una grotta inca-vata dalla propria natura nel sasso, et quivi pose, et collocò la statua santissima di Maria Sempre Vergine. Col beneficio di poco tempo et aiuto de suoi fedeli vi fece construere la capella, che da lui medesimo venne consacrata. / Contento il prelato di havere custodita, e preservata la santa imagine dalla perfidia, et bru-tale rabia degl'infedeli, se ne ritornò il susseguito anno Trecento set-

tanta uno a Vercelli, dove, et nella casa della propria habitatione venne dall'impietà, et fierezza loro carce-rato, et con tempesta di sassi cru-delmente martirizzato - in età di anni ottanta. [...]. / Haveva però prima di partirsi dal detto monte raccomandata la custodia del simu-lacro ad uno de suoi confidenti reli-giosi, il quale esercitandosi di conti-nuo in opere divote, et pie invitava, et muoveva li catolici alla veneratio-ne, et per li meriti della glorio-sissima Vergine impetrandosi molte gratie nello stesso luogo, s'intitolò oratorium Divi Eusebii. / Crescendo in progresso di tempo il culto divino si fece dalla pietà, et magnificenza degl'eccelsi principi di Monferrato construere, et edificare la chiesa, campanile, convento, et stanze per l'habitatione de religiosi, et con la donatione de beni, et redditi ca-paci per la sussistenza, et diverse prerogative, e privilegi gli assegnaro-no, et concessero alli frati dell'ordi-ne de Servi di Maria della regolar' osservanza di Sant'Agostino all'ho-ra dipendenti dalla prepositura di Vezzolano jus patronato antico degli stessi principi [...]. / Avanti, et dopo la fabrica del medesimo convento erano li medesimi principi così divoti all'Immacolata Vergine Maria che soventi li portavano a favorire, et honorare qual santo luogo, nè mai nell'andare ò nel ritor-nare dalla guerra od altre heroiche et magnanime imprese tralasciava-no di rendervi gratie della protettio-ne ed aiuto conseguito con l'offerta di pretiose gioie, et argenti [...]

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Continua la raccolta delle adesioni di attività commerciali, artigianali, professionali al circuito dei Munfrin Pubblichiamo, l’elenco delle azien-de che hanno aderito, per ora, alla iniziativa per la promozione del territorio Monferrino. La raccolta delle adesioni continua sino al raggiungimento di un nu-mero adeguato di aziende prima di procedere alla distribuzione dei Buoni sconto Munfrin. Anche La Stampa ci ha onorato di un bell’ar-ticolo sulla iniziativa e ci è giunta una richiesta anche da… Busto Ar-sizio in quel di Varese. Naturalmen-te faremo avere agli amici Lombar-di un po’ di buoni sconto da spen-dere nelle attività delle nostre colli-ne. Le attività interessate che intendo-no aderire o saperne di più su que-sta iniziativa possono contattare la redazione di G&d : [email protected] -

G&d - Gabiano e dintorni

Autorizzazione n° 5304 del 3-9-99 del Tribunale di Torino; Direttore Respon-sabile Enzo GINO - Sede: via S. Car-poforo 97 - Fraz. Cantavenna 15020 Gabiano - Stampato presso A4 di Chi-vasso (TO) - Associazione Piemonte Futuro: P. Iva 02321660066; Distribu-zione gratuita; Per informazioni e pub-blicità; cell. 335-7782879; e-mail: [email protected]

cell. 335-7782879. Quello dei Munfrin è un sistema ampiamente utilizzato in varie parti d’Italia e può dare un reale aiuto all’economia locale, infatti come promotori raccogliamo le adesioni solo delle attività locali, mentre i buoni verranno diffusi a tutti i po-tenziali clienti specialmente quelli che vengono dai dintorni del Mon-ferrato affinché siano invogliati ad acquistare nelle nostre attività, ol-tre naturalmente a consentire una facilitazione per i nostri compaesa-ni. Per le aziende non c’è nessun costo aggiuntivo, anzi, avranno l’opportunità, accettando i Munfrin, non solo di favorire i propri clienti che beneficeranno dello sconto, ma a loro volta li potranno spendere nelle altre attività convenzionate. Dal punto di vista fiscale poi è for-

malmente un semplice sconto, co-me abbiamo descritto nelle passate edizioni di G&d e potrete sempre trovare sul sito di G&d. Un invito quindi a tutti gli amici titolari di aziende a sostenere que-sta iniziativa.

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Ghigiot Tv: la webTv del Monferrato. Alla sera dalle ore 21:00 documentari sul nostro Monferrato e la spiegazione di come funzionano i Munfrin, sul sito: www.gabianoedintorni.net orari e programmazioni. www.justine.tv/ghigiot

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GRUPPO ASTROFILI “CIELO DEL MONFERRATO”

in collaborazione con il

COMUNE DI ODALENGO PICCOLO

organizza

Corso base di Astronomia

in 5 lezioni teoriche e pratiche dal 2 al 30 Maggio 2013

Le lezioni consisteranno in una parte teorica che si svolgerà presso i locali della Biblioteca Comunale di Odalengo Piccolo, Piazza Piemonte 1 e in una parte pra-tica presso l’Osservatorio Astronomico di Odalengo Piccolo. Per la frequenza si richiede la sola iscrizione al Gruppo Astrofili che sarà effettuata durante il primo incontro (30 €). Per iscrizioni e informazioni tel.: 338.6834894 - 339.1982219 e-mail: [email protected] Su richiesta degli studenti interessati, verrà rilasciato un attestato di partecipa-zione per il riconoscimento di crediti formativi.

www.cielodelmonferrato.it

2 Maggio 21.30 Breve storia dell’Astronomia Sergio Massimi 9 Maggio 21.30 La macchina del tempo Paolo Volpi 16 Maggio 21.30 Il rischio asteroidi Claudia Colli 23 Maggio 21.30 Cielo, costellazioni, mito Paolo Agarossi

30 Maggio 21.30 Osservazione al telescopio

in osservatorio Vari

Data: giovedì ore Argomenti relatori

Sullo sfondo Nebulosa della Tarantola