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SITI • anno quinto • numero due Valore reale e valore percepito ~ Intervista alla presidente dell’Associazione Bianchi Bandinelli ~ Beni culturali e cambiamento climatico ~ I misteriosi simboli dei trulli di Alberobello ~ Villa d’Este a Tivoli ~ La Collezione Maramotti ~ L’arte di fare il libro d’arte ~ Le incisioni rupestri della Valle Camonica ~ La nuova Guida dei Siti Unesco italiani ~ La segnaletica turistica pedonale ~ Herity e l’Unesco ~ Il patrimonio culturale della Chiesa ~ Il turismo enogastronomico ~ Reportage da Isfahan in Iran ~ I Parchi letterari italiani ~ “U Cristu longu” di Castroreale Associazione Città e Siti Italiani Patrimonio Mondiale UNESCO aprile/giugno 2009 • anno quinto • numero due SITI – anno quinto numero due – periodico trimestrale – apr/giu 2009 – Poste Italiane S.P.A. – Spedizione in abbonamento postale – D L. 353/2003 (conv. In L. 27/02/2004 n° 46) Art. 1, comma 1, DCB Ferrara TRIMESTRALE DI ATTUALITÀ E POLITICA CULTURALE SITI APRILE/GIUGNO 2009 • ANNO QUINTO • NUMERO DUE

APRILE/GIUGNO 2009 • ANNO QUINTO • NUMEROsitiunesco.air-sms.com/wp-content/uploads/2010/12/aprile_giugno_09.pdf · Gaia Marnetto – Laureata in “Scienze Applicate ai Beni Culturali

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SITI • anno quinto • numero due

Valore reale e valore percepito~

Intervista alla presidente dell’Associazione Bianchi Bandinelli~

Beni culturali e cambiamento climatico~

I misteriosi simboli dei trulli di Alberobello~

Villa d’Este a Tivoli~

La Collezione Maramotti~

L’arte di fare il libro d’arte~

Le incisioni rupestri della Valle Camonica~

La nuova Guida dei Siti Unesco italiani~

La segnaletica turistica pedonale~

Herity e l’Unesco~

Il patrimonio culturale della Chiesa~

Il turismo enogastronomico~

Reportage da Isfahan in Iran~

I Parchi letterari italiani~

“U Cristu longu” di Castroreale

Associazione Città e Siti Italiani Patrimonio MondialeUNESCO

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SITI

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TRIMESTRALE DI ATTUALITÀ E POLITICA CULTURALE

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AUTORI E INTERLOCUTORI

Fabio Adranno – Diplomato con lode all’Accademia Clementina di Bologna. Tecnico Pubblicita-rio dal 1983. Vincitore del Premio Puntina AIAP nel 1985. Ha pubblicato lavori sulle migliori riviste di grafica internazionali. Si occupa di comunicazione con “Coopstudio Comunicazione e Immagine” dal 1976 e di segnaletica dai primi anni Ottanta. Ha progettato i sistemi di segnaletica ospedaliera per gli ospedali Bufalini di Cesena (in collaborazione con Bob Noorda) e Morgagni-Pierantoni di Forlì. Nel 2007 ha coordinato il gruppo di progetto per la nuova segnaletica pedonale turistica di Ferrara.

Marina Cogotti – Architetto direttore-coordinatore del Mi.Bac. Opera presso la Soprintendenza B.A.P. province di Roma, Rieti e Viterbo, ove svolge compiti di tutela, conservazione e valorizzazione del patrimonio monumentale e paesaggistico. Ha diretto numerosi interventi di restauro nel territorio laziale ed è autore o curatore di diverse pubblicazioni, saggi e contributi a pubblicazioni scientifiche e convegni. Dal 2007 è direttore di Villa d’Este.

Marisa Dalai – Ha insegnato Storia dell’arte moderna e Museologia alle università di Milano, Napoli, Genova e infine a Roma (dove ha diretto a lungo la scuola di specializzazione in storia dell’arte più antica d’Italia). È Presidente del Comitato tecnico scientifico per il patrimonio storico-artistico e membro del Consiglio superiore del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Presiede l’Associazione “Bianchi Bandinelli”, fondata da Giulio Carlo Argan nel 1991.

Luca De Felice – Laureato in Conservazione dei Beni Culturali presso la facoltà di “Lettere e filoso-fia” di Bari. Dal 2003 presiede l’Associazione “Sylva Tour and Didactics”, centro di studi e ricerche sulla storia locale e di progettazione di servizi turistici e di attività museale. Dal 2004 direttore del Museo del Territorio di Alberobello (Museo della Civiltà contadina “Casa Pezzolla”, Museo Casa D’Amore, Museo del Vino Cantine Albea, Centro di documentazione sulla storia locale “G. De Santis”).

Stanislao de Marsanich – Laureato in Diritto Pubblico Comparato, si occupa da oltre dieci anni di questioni di geopolitica, con particolare attenzione alla Nato. Dopo vari anni spesi in Europa per la promozione e lo sviluppo del Trust interno in Italia, nel 2006 è stato chiamato da Stanislao Nie-vo ad occuparsi della rivalutazione dei “Parchi Letterari” e della riorganizzazione delle attività della Fondazione Ippolito Nievo, di cui è responsabile per la pianificazione e le relazioni esterne. Per il Tour Operator “Viaggi dell’Elefante” è responsabile per la promozione del turismo legato al Paesaggio Culturale Italiano. Collabora, inoltre, con il “Centro Studi Parlamentaria”.

Irene Guzman - Lavora nella programmazione e comunicazione del Festival del Libro d’Arte Ar-telibro. Parallelamente è impegnata nella ricerca e documentazione iconografica e redazione di testi per la pubblicazione “Una giornata moderna. Moda e stile nell’Italia fascista” (Damiani Editore). Re-dattrice dal 2002 al 2007 della rivista “Daemon – libri e culture artistiche” (Edizioni Pendragon, Bo-logna), è collaboratrice free-lance di Casamica, Compasses, ZoneModa Journal e Golfarelli Edizioni.

Gaia Marnetto – Laureata in “Scienze Applicate ai Beni Culturali ed alla Diagnostica per la loro Conservazione”. Si occupa di eventi culturali, volontariato archeologico e storia dell’arte. Dal gennaio 2009 è responsabile della Segreteria di Coordinamento di HERITY Italia.

Roberto Nitti – Laureato in Economia per le Arti, la Cultura e la Comunicazione presso l’Universi-tà Bocconi di Milano. Ha partecipato all’organizzazione della rassegna di musica classica “Due Orga-ni in Concerto 2008” e del “Ragnarock Nordic Festival 2008”, entrambi tenutisi a Milano. Attualmente sta collaborando con l ’RCS, nella funzione marketing della divisione education.

Luca Rossato – Architetto. Ha svolto ricerche in pianificazione e gestione territoriale alla Ponti-fìcia Universidade Catòlica do Paranà a Curitiba, in Brasile, dove ha lavorato all’Institudo de Pesquisa e Planejamento Urbano. Master in Urban and Regional Planning in Developing Countries presso lo IUAV di Venezia, ha collaborato con la sede UNESCO di Kathmandu in Nepal e con la ONG PAHAR in territorio indiano e nepalese. Dopo aver lavorato come urban designer per lo studio “Pollard Thomas Edwards architects” di Londra, si occupa attualmente di housing e riqualificazione urbana collabo-rando con la Facoltà di Architettura di Ferrara.

Claudia Sonego – Storica dell’arte. Svolge l’attività professionale nel settore della didattica dell’arte, del turismo culturale e del patrimonio storico-artistico collaborando con enti pubblici e privati, con scuole e associazioni. Si occupa, inoltre, di editoria per ragazzi ed ha sviluppato com-petenze specifiche riguardo l’illustrazione per l’infanzia. In collaborazione con musei e biblioteche, cura progetti espositivi e iniziative rivolte alla promozione dei linguaggi dell’arte e dell’illustrazione contemporanea.

Siti

Trimestrale di attualità e politica culturaledell’Associazione città e siti italiani patrimonio mondiale Unescoaprile/giugno 2009 • anno quinto • numero due (sedici)

Sede: Piazza del Municipio, 244100 Ferraratel. 0532 419452 fax 0532 [email protected] - [email protected]

Direttore responsabileSergio Gessi

Coordinatore editorialeFausto Natali

RedazioneAdriano Cioci, Maria Cristina Favero, Mara Fustini,Paola Giovannini, Roberto Vitali

Hanno collaborato a questo numero:Fabio Adranno, Annalisa Baldinelli, don Gianmatteo Caputo, Marina Cogotti, Marina Dacci, Luca De Felice, Stanislao de Marsanich, Eletta Flocchini, Irene Guzman, Venera Leto, Gaia Marnetto, Roberto Nitti, Luca Rossato, Claudia Sonego, Arianna Zanelli

Autorizzazione del Tribunale di Ferrara n. 2 del 16/02/05

Progetto graficoAntonello Stegani

Impianti e stampa

SATE Industria GraficaVia Cesare Goretti, 88 – Ferrara

Si ringraziano Comuni, Province e Regioni per l’invio dei testi e del materiale fotografico.

Crediti fotografici:Comune di Ferrara, Archivio fotografico Associazione Città e Siti Italiani Patrimonio Mondiale Unesco, Herity International, Distretto Culturale della Valle Camonica, Artelibro, Collezione Maramotti, Comune di Alberobello, Giacomo Natali, Soprintendenza B.A.P. Province di Roma, Rieti e Viterbo, Koinè, Luca Rossato, Comune di Aquileia, Comune di Modena, Coopstudio Comunicazione e Immagine, Centro di Documentazione dei Sacri Monti della Regione Piemonte, Venera Leto, Angelo Di Giuda, Adriano Cioci, Fondazione Ippolito NievoL’editore è a disposizione degli aventi diritto per quanto riguarda eventuali illustrazioni non individuate.

In copertina: Pisa

EDITORIALE

Padova

amiaesperienzaallapresidenzadell’AssociazioneCittàeSiti ItalianiPa-trimonioMondialesistaavviandoallaconclusione.Sonostatiseiannidilavoro,intensiegratificanti,chemihannopermessodiconoscereluoghistraordinariedi incontrareculturee tradizionidigrandefascino. Inque-st’ultimoeditorialenonintendotracciarebilancioelencaretraguardi,masemplicementeringraziaretutticoloro(esonotanti)chehannocontribuitoal successodelnostrosodalizio. “Chinonviaggianonconosce il valore

degliuomini”,affermaunanticoproverbioe,nelcorsodiquestomiolungoviaggio,èproprioilvaloredegliuominiciòchemaggiormentehasuscitatoilmiointeresse.Sindacieasses-sori, dirigenti e funzionari, donne e uomini che, conpassione e volontà, hanno sostenutol’associazione nella consapevolezza che solo facendo fronte comune si sarebbero potuteaffrontarele impegnativesfidedelfuturoesfruttarealmegliolegrandiopportunitàoffertedalprestigiosoriconoscimentoUnesco.Alorovatuttoilmioapprezzamentoelamiastima.Dallegrandimetropoliaipiccolicentri,dallecittàd’arteaiparchinaturali,tuttinellanostraassociazionehannosempretrovatoascoltoesostegno.Unlegame,solidoesincero,checihapermessodiproporreerealizzareefficacistrategieditutelaedipromozionedeipreziosibenichecisonostatiaffidati.Edèsuquesto,sulladifesa, lagestionee lavalorizzazionediunpatrimonioculturaleepaesaggisticounicoalmondochelanostraassociazionedevecontinuareadesprimereilmegliodellepropriecapacitàprogettualiedorganizzative.Ilmo-mentononècertofavorevole.Iventidicrisisoffianoforteedall’orizzontesistaglianonubiancora più minacciose. In questa situazione hanno gioco facile coloro che sostengono lanecessitàdiriservarelerisorsedisponibiliaisettoripercepiticome“vitali”,dimenticandocheilbinomioculturaeturismogenerainItaliapiùdel10%delPileche,datiallamano,iconsumiculturalirappresentanounadellepochevociincontrotendenzainunmercatochecontinuaa registrareunacontrazionedelladomandasemprepiùpreoccupante. IPaesipiùavvedu-ti, infatti, rispondono alla recessione, che da Oriente ad Occidente sta travolgendo

LE POLITICHE CULTURALIFRA SOTTOVALUTAZIONI ED OPPORTUNITÀ

VALORE REALEE VALORE PERCEPITO

di GAETANO SATERIALEPresidente Associazione Città e Siti Italiani Patrimonio Mondiale Unesco

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Mantova

Urbino

il mondo intero, investendo nella cultura, nellascuola,nellaformazioneenellaconoscenza.Ma,ancoraunavolta,dobbiamocostatarequantosiadi difficile acquisizione la consapevolezza dellaqualitàedelvaloredelnostrostraordinariopatri-monioculturaleenaturale. Inunsistemafragileepocodinamico,comequelloitaliano,laculturapuòrappresentare,seadeguatamentesostenuta,

unadellechiavidivoltadell’interastrutturaeco-nomicaesociale.Unaconsiderazionesupportatadalfattochespesso,inquestiultimidecenni,no-nostanteloscarsoimpegnoelasottovalutazionedeivarigoverni, lepoliticheculturalieturistichehannotrainatol’economianazionaleefavoritolacrescita dell’intero Paese. Studi recenti sosten-gono, inoltre,cheadognieuro investito inque-

sto settore, ne corrispondonoalmeno quattro di indotto.L’Italia, però, non riesce adotteneredalpropriopatrimonioi riscontri economici che ci sidovrebbero attendere e conti-nuaadevidenziareuncostantecalo di competitività. Nelle ri-cerchesulwebsiamo,infatti,ilPaesepiù“cliccato”almondo,ma nelle classifiche turisticheinternazionali continuiamo aperdereposizioniperunaseriedicronichecarenzestrutturali:prezzipococoncorrenziali,of-ferta ripetitiva e disorganica,servizi inadeguati e scarsoutilizzo delle nuove tecnolo-gie.ParadossalmenteveniamoscavalcatidaPaesimenodota-tidelnostrodalpuntodivistaculturale e paesaggistico, mache investonomoltodipiùnelsettore e che hanno introdot-to accorgimenti fiscali, comela riduzione dell’Iva, che nehanno accresciuto la compe-titività. Inquestianniabbiamoripetutamente commesso un

errorecruciale,basatosuunfalso assioma: credere chesia sufficiente possederebeni artistici e paesaggisti-ci straordinari per generarecrescita e sviluppo. Voglioribadirlo anche in questaoccasione:nonècosì.Tutela(perpotercontinuareadusu-fruirne)evalorizzazione(perfarli conoscere) richiedonoimpegno,risorseedenergie.Il patrimonio culturale è unmotorepotenteedaffidabile,mahabisognodicarburanteper poter sviluppare le suegrandi potenzialità, ancheeconomiche.Dasolononsitutela e non si valorizza. Lastradadaimboccare,diffici-lemaobbligata,èquelladel-la costruzione, all’interno diuna visione strategica com-plessiva,diunsistemareal-mente integrato di risorse ediintelligenzechesappiaco-niugare in modo “virtuoso”politiche di salvaguardia edipromozione.Città,monumentiepaesagginonpossonocertoesseremessisottounatecadive-tro per preservarne l’integrità, ma non possononeppure venire privati della loro identità storicaeculturaleperrincorrere leragionidelmercato.Suquestiargomenti,senzavolerrinfocolarepo-lemiche sugli aspetti manageriali della cultura,credo sia necessario continuare a riflettere e aconfrontarsi.Atalproposito,qualeoccasionemi-

glioreperapprofondirequestitemidelconvegnochel’AssociazioneCittàeSitiItalianiPatrimonioMondialehaprogrammatoilprossimo19aprileaFerraraall’internodel“CittàTerritorioFestival”?

Auguro, infine, almiosuccessoredi pro-seguireconrinnovatoslancio ilcamminoco-mune intrapreso.Sonocer toche, con il pre-ziosoaiutodeinostriSoci,ciònonsolosaràpossibilemainevitabile.

E D I T O R I A L E E D I T O R I A L E

� annoquinto•numerodue•apr/giu2009www.sitiunesco.it unesco•associazionecittàesitiitalianipatrimoniomondiale �

Venezia

associazione Bianchi Bandinelli, come tutte le altre associazioni per la tutela del patrimonio culturale, sta vivendo una fase di massima mo-bilitazione…

Sì,anchenoiregistriamounmalesserechestaattraversando tutta lasocietàcivileepro-vocandounaveraepropriaprise de paroledapartedellediversecategoriedicit tadinichesitrovanoadover fronteggiaredecisionidelGo-verno che non sono in alcun modo condivisi-bili.Manifestando ilnostrodissensovogliamo

portare l’attenzione su temi che già lo stessoBianchi Bandinelli, il grande archeologo, met-tevaafuoconellasuaraccoltadiscrit ti(L’Italia storica e artistica allo sbaraglio, De Donatoeditore, Bari 1974). Forse tutti dovrebbero ri-leggereoggi lemotivazioniprofondedellesuedimissionidacomponentedelConsiglioSupe-riorediAntichitàeBelleArti(datate28maggio1960). Esse rispecchiano una situazione nonmoltodiversadaquellaattuale: l’accusaprin-cipalerivoltaallaclassedirigentedelpaeseri-guardavalasottovalutazione,gravissima,delleesigenze del patrimonio culturale a cui si de-stinavano fondi assolutamente inadeguati, unnumero insufficiente di funzionari e di addettie così via. Sono le stesse ragioni per le qualioggicisimobilita.

Quali sono, nello specifico, i mali di oggi?Damettereinprimopianoèlaquestionedei

taglidellerisorsedecisicon l’ultimaFinanziaria,peruncifracomplessivapariaoltreunmiliardodieuro in treanni, tra il2009e il2011equindiconunaprevistariduzionedel90%deifondiperilMiBAC.Direi chesiamoalla liquidazionedellestruttureedegliistitutiditutela,proprionelmo-mentoincuipiùsiparladivalorizzareilpatrimo-nioculturale,comesenonsisapessechenullapuòesserevalorizzatosenonattraversodegliin-vestimentiadeguati.Verrebbevogliadi invitare iresponsabilidiquestedecisioniarecarsiaParigi,BerlinooaLondradovepurelacrisieconomicaèbenpresente;làcisipuòrenderebencontodicosasignifichi investire sulle istituzioni culturaliesullacultura.Ladifferenzarispettoallo

L ’ I N T E R V I S T A L ’ I N T E R V I S T A

LE PROCCUPATE RIFLESSIONI DI MARISA DALAI,PRESIDENTE DELL’ASSOCIAZIONE BIANCHI BANDINELLI,

PER LE SCELTE DEL GOVERNO IN TEMA DI BENI CULTURALI

“NULLA PUÒ ESSERE VALORIZZATOSENZA ADEGUATI INVESTIMENTI”

di CLAUDIA SONEGO

L’Associazione Ranuccio Bianchi Bandinelli

L’Associazione“Istitutodistudi,ricercheeformazioneRanuccioBianchiBandinelli”,fondatadaGiulioCarloAr-gannel1991,promuovestudi,ricercheediniziativesuiproblemidellatutelaedellavalorizzazionedelpatrimo-

nioculturaleeambientale,incoraggiandoirapportidicollaborazionefrauniversità,istituzionipreposteallatutelaeistitutidiricerca.Svolgeattivitàdiformazioneattraversocorsieseminarisuproblemilegislativi,economici,diprogrammazioneed interventonelcampodeibeniculturali;pubblicagli“Annali”e i“Quadernigiuridici”;vuolediffondereunaculturadellatutelacapacedireagireaiprocessididegrado,favorendolosviluppodellasensibilitàcivileediqualificatecompetenzemultidisciplinari,nellacooperazionefralediverseforzeoperantinelsettore.Info:AssociazioneBianchiBandinelliViaMateran.9b–[email protected]

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Pompei

Modena

statodellamaggiorpartedeinostrimusei,biblio-techeearchivièpalese.

Oltre alla riduzione drastica delle risorse disponibili a cosa si sta andando incontro?

Inquestiultimimesidireicheèpossibile in-dividuareunanetta lineadi tendenzaconsegnalipreoccupanti. Il primo e il più eclatante su tutti-quellochehafattoesplodereunaprotesta,unaveraribellionecondivisadatuttigliaddettiailavo-ri,maanchedaipiùsemplicicittadini– riguardal’annunciata nomina di un supermanager come

responsabile di un’inedita direzione centrale perlavalorizzazionedeimuseiitaliani.L’ideadifondosembrasiaquelladinegarevaloreedefficaciaallecompetenzeprofessionalispecificheedispostareleresponsabilitàdelpatrimoniosu“esperti”ester-niche,comenelcasodelsupermanagerdeimu-sei,perlorostessaammissione,nonpossiedonoalcuna cultura, alcuna conoscenza specifica delpatrimoniostoricoeartistico.

Come si spiega questo fenomeno?Vorrei ricordarechequesta lineadi tendenza

èiniziata,difatto,findaglianni‘80delNovecen-to,quandocioèsièmanifestataatuttiilivelliunaformadineoliberismoeconomico.Perciòcheri-guardaibeniculturali,ilprimoepisodioclamorosorisalesenonerroall’interventodella“ladydi fer-ro”,MargarethThatcher,ched’improvvisodecisedirimuovereilpreparatissimostaffscientificodelVictoriaandAlbertMuseumdiLondrasostituendo-lointuttoepertuttocondeimanager.Fuinquellaoccasione che tale figura professionale fece lasuaapparizionesullascenadeibeniculturali,conscandalodegliaddettiailavoridelmondointero.Difattoassistiamoaunadilagantesfiducianellacul-tura umanistica e nei professionisti che operanonelcampo,benchéformati,occorreribadirlo,conuncurriculumstudiorumaltamentequalificato.

Torniamo alle scelte del ministro Bondi…Riaffrontando una riforma organizzativa del

MiBAC,laquartaindiecianni,adistanzadimenodi un anno dall’intervento di Rutelli e utilizzandolastessadelegadelministroprecedente,èsinto-maticocome,conqualeproceduraBondistiaisti-tuendounanuovadirezionegenerale centrale. Inunprimotempoconfondelefunzionidella

L ’ I N T E R V I S T A L ’ I N T E R V I S T A

Roma

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tutela con quelle della valorizzazione: così nellaprima redazione lo schema di decreto prevede,adesempio,cheipolimusealidellemaggioricittàd’arte d’Italia (Venezia, Firenze, Roma e Napoli)debbano afferire alla prevista direzione; questoprogettoincorrenelparerenegativodelConsiglioSuperioredeibeniculturaliepaesaggistici(difattoèstataunavittoriariuscireasepararedinuovolefunzionidellatuteladaquelledellavalorizzazioneearicollocareipolidovecorrettamenteerano).Malacosapiùgraveècheconunamodalitàdeltuttoirrituale,cioèconunsemplicecomunicatostampailMinistroabbiaannunciato il nomedeldirettoregenerale, una figura del tutto estranea al mondodeimusei, primadi presentare lo schemadi de-cretoalConsigliodeiMinistriper l’approvazione,eprimaquindichel’iterdiriformafosseconclusoeladirezioneper lavalorizzazioneeffettivamenteistituita.Inrealtànonloètuttora.

Non le pare allarmante sentir parlare, sem-pre per restare in argomento, del commissaria-mento delle Soprintendenze archeologiche di Roma e Ostia?

Direipropriodisì.L’annunciatocommissaria-mentodiquesteSoprintendenzeapreunaprospet-tivagravissima.Ancoraunavoltasidecidedifarericorsoaunafiguraestraneaallatuteladelpatrimo-nio,chepotràintervenireinderogaaleggienormee istituzioni preposte. Nessuno ha dimenticato,credo,leconseguenzeperildestinodelpatrimonioculturaledicerteordinanzeimpostenell’emergen-zadalCommissariostraordinarioditurnodopolecatastrofisismichedelFriuli (1976),odell’Irpinia(1980).Machiamareincausailresponsabiledel-la Protezione civile, senza peraltro la preliminaredichiarazione di calamità naturale (ben ardua da

dimostrare)significheràdifattopoterusufruiredirisorsecheappartengonoaunastrutturaoperativadelloStato–laProtezionecivileappunto-echevi-ceversailMiBACnonha,perpoterledirottarenellecassedelComunediRoma.Conlaprevisionepoiche il “soggettoattuatore”delledecisionidiBer-tolasosaràl’assessoreall’urbanisticadelComunediRoma,mentrelogicavorrebbe,agaranziadellasalvaguardiadelpatrimonioculturale,chechideveesserecontrollatononpossacontrollareséstes-so.Manellosfondotraspareunproblemapoliticopiùgenerale,quellodelladevoluzioneaglientiter-ritorialidellefunzionidellatutela.

L’Italia storica e artistica è davvero allo sba-raglio, come dichiarava Bianchi Bandinelli quasi cinquant’anni fa?

Seguardiamoaiconcorsifinalmentebanditiper nuovi funzionari della carriera dirigenzialedelMiBAC(archeologi,architetti,storicidell’ar-te, archivisti e bibliotecari), che hanno dovutosottoporsi a una prova pre-selettiva visto l’al-tissimo numero di candidati, certamente nonpossiamodiredisentircisollevati.Delle100di-sparatedomandediculturageneralearispostamultipla predisposte per tutti, nessuna, dicasinessuna, riguardava il vastissimoecomplessomondodeibeniculturaliedelledisciplinediri-ferimento.Unaprovaarovescio,sidirebbe,conlasicurezzamatematicadinonselezionare,anzidiescludereicandidaticompetenti.Un’ulterioreconferma, se ce ne fosse bisogno, di come laculturaspecifica,fruttodiannidistudio,rischicontinuamente di venire negata, persino dallostessoMiBAC,benchécostituiscal’unicosaldofondamento di una vera azione di salvaguardiadelpatrimonioculturalenazionale.

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14 annoquinto•numerodue•apr/giu2009www.sitiunesco.it

Firenze

flit tiarmati.Attraversolaconduzioneditrecase studies, riguardanti altrettanti siti UNESCO, hovolutoinquadrareilcomplesso,mutuorapportotracambiamenticlimaticieattivitàturistichein-ternazionali, focalizzandomi inparticolaresulleconseguenzeche,neiprossimianni,potrebberoderivareperilturismocosiddetto“culturale”nelnostroPaese.

Il primo caso tratta del Centro Storico di Firenze. Le possibili ripercussioni del cambia-mentoclimaticosulsitoinquestionesipresen-tanoessenzialmenteindueformeprincipali:daunlato,vièlaconcretapossibilitàchel’incom-berediondatedicaldo,comequellechehannocolpitolacittànelleestatidel2002e2003,ab-bianounconsistenteeffettodeterrentesuiflus-si turistici, soprattutto su quelli internazionali,nellastagionedipunta;alivellodiimpattifisicisul patrimonio, invece, la questione principaleriguarda la preoccupazione per eventi estremiqualileesondazionidell’Arno,chegiàinpassatohannoprocuratoingentissimidanniallacittàeaisuoitesori.Ilprimoproblemapresenta,nelbre-vetermine,ungradodicriticitàmedio:adognimodo,standoalPianodiGestionedelsitoUNE-SCO,lapercezionedelmaggiorrischiodi

onostante al giornod’oggi godano di grandeattualità, le problematichedelcambiamentoclimaticorimangono spesso inopi-natamente sottovalutate.Lelacuneconoscitivesono

particolarmenteevidentinell’ambitodellatuteladel patrimonio culturale e naturalistico mon-diale: all’interno dei programmi di ricerca e didivulgazionedipur impeccabili enti internazio-nalicomel’IntergovernmentalPanelonClimateChange, non sono stati ancora pubblicati stu-di approfonditi riguardo i probabili impatti delcambiamento climatico sul patrimonio stesso,che pure paiono potenzialmente molto gravi. Icambiamenticlimaticistannoinfattiinfluenzan-dotuttigliaspettideisistemiumanieambien-tali,compreseleproprietànaturalieculturalidelPatrimoniodell’UmanitàUNESCO,eiloronefa-stieffettihannoilpoterediamplificareeacce-lerarequeiproblemidimanagementchegiàdiperséminano l’integritàdelpatrimonio,valeadire estinzione di specie viventi, cambiamentodei loro habitat, disastri naturali, inefficientegestionedeiflussituristici,inquinamento,con-

P R I M O P I A N O

GLI EFFETTI DEL CAMBIAMENTO CLIMATICOSUI SITI DEL TURISMO CULTURALE

LA FEBBRE DEL PIANETAMINACCIA ANCHEIL PATRIMONIO CULTURALE

di ROBERTO NITTI

1� annoquinto•numerodue•apr/giu2009www.sitiunesco.it unesco•associazionecittàesitiitalianipatrimoniomondiale 1�

Una recente pubblicazione Unesco

Fenicotteri nel Parco del Delta del Po

ondate di caldo come diretta conseguenza delcambiamentoclimaticoèmoltoscarsaeancoranonsonostateintrapreseazionidiadattamentosulargascala.Ilsecondoproblemapresentain-veceunacriticitàalta,giàdalbreve termine,eilgradodiattenzionedelleautoritàèmassimo.Lamemoria storicadei danni che il fiumepuòprovocare ha, infatti, portato alla preparazio-ne del Piano di Bacino dell’Arno: gli strumentiattivati comprendono sistemi di monitoraggio,di allerta e simulazioni computerizzate, a lorovolta collegate al periodico aggiornamento deilavoridirafforzamentodegliargini,unpianodisalvaguardiadelleopered’arte,el’assicurazio-

necontro irischidi inondazionedegli immobili(strutture ricettive, maggiori musei) situati inprossimitàdelfiume.Ulterioripossibilistrategieconstanonell’incentivazionediinterventidima-nutenzionedegliedificichecombininomaterialiepratichetradizionali(perpreservareillorova-loreestetico)etecnichediingegneriamoderne,alfinediassicurarnelalongevità;inoltre,sareb-benecessariocompletare lacoperturaassicu-rativadiquegliedificistoriciediquelleistituzio-niculturalicheancoranesonosprovvisti.

Il secondo caso riguarda il sito del Delta del Po. Gli impatti del cambiamento climaticonellazonasiriferisconosoprattuttoadunpro-

gressivo innalzamento del livellodelmare,conconseguentiaumentinella frequenza di eventi estremilegatiallesueanomalie(adesem-pio inondazioni), che potrebberocausare un’accelerazione dei pro-cessi di erosione costiera, di per-dita e dislocazione di aree umideepianure,dicontaminazionedegliacquiferi e di salinizzazione delterritorio. Del resto, l’area rappre-sentadalpuntodivistaaltimetricoemorfologicounterritoriopeculia-re,condepressionimediedicirca-2 m. La problematica riguarda in primisilpatrimonionaturalistico,ediriflessoleattivitàturistiche;pre-sentaunaltogradodicriticità,nelbrevetermineperciòcheconcernegli eventi estremi, nel medio/lun-go termine per quanto riguarda leinondazionipermanenti. Laperce-zione del cambiamento climatico

comepossibile catalizzatore di tali fenomeni èincerta,maadognimodoleautoritàsonomol-to attive sul fronte della protezione sostenibiledellecostedellaregione(medianteinterventidiripascimento):talilavorisonoseguitidaattentimonitoraggi,icuidativengonopoiinseritiinuncatalogoinformatizzatodelleoperedidifesarea-lizzatenelcorsodeglianni,utiliallasuccessivapianificazione del territorio. Ulteriori strategiedaattuareconsistononelmoderarel’estrazionedalsottosuolodirisorsenaturaliqualiacquadifaldaegasmetano,nelcontrastarel’impermea-bilizzazione dei suoli e nell’integrare le reti dimonitoraggioscientificodellacostaedellivellodelmare,combinandoleosservazioniscaturen-ticonquelleprovenientiviasatelliteeandandocosì a formare dei sistemi di valutazione dellemisure di protezione necessarie, nonché dei

verieproprisistemidiallertadelleinondazioni.Unsecondopossibileimpattodelcambiamentoclimaticosul sito inquestioneè rappresentatodall’aumento delle temperature marine e co-stiere,chepresentaungradodicriticitàmedianel medio/lungo termine, potendo portare allaframmentazioneeallaperditadi habitat, ossiaallamigrazioneoall’estinzione,relativamentealcontestolocale,dialcunespecieanimali,mari-nee ittiche tipichedelparco,affettedastressambientaleedacambiamentinellavegetazione,peraltro anch’essa colpita dalla medesima mi-naccia.Anchese lapercezionedelproblemaèmodesta,sonostatepredispostezonetamponeche“isolano” leareeprotettediminuendocon-seguentementelaveemenzadiqualsiasiimpat-toantropicoeambientale.Lepossibilistrategiediadattamentoconstanonella riduzione

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Agrigento

dellefontidistressesterne,nellaformazionedicorridoimigratorienell’istituzionedibanchedeisemi,nell’otticadipreservarelerisorsegeneti-chedelle specie impossibilitateasopravviverenell’ambientedeltizio.

Il terzo caso tratta della Valle dei Templi di Agrigento. I possibili impatti del cambia-mentoclimaticonella regionesonodaun latoessenzialmente riconducibili a una maggiorericorrenza dei periodi di siccità (criticità altanelbrevetermine)eall’aumentodelletempera-turemedie(criticitàmedianelmedio/lungoter-mine),cheavrannoconsistenti effetti negativisuiflussituristiciinternazionali,edall’altroallamaggiore frequenza di piogge acide (criticitàmedianelbrevetermine)edeventidiprecipita-zioneestremi(criticitàmedianelbrevetermine)eall’avanzaredelfenomenodidesertificazione(criticitàaltanel lungo termine),checongiun-tamente all’azione continuata delle radiazionisolari potrebbero rappresentare un aggiuntivofattore di degrado delle rovine archeologiche,accentuandoifenomenidierosioneedideca-dimentodeimateriali.Lapercezionedelcam-biamentoclimaticocomepotenziale fattoredirischioriguardoall’accentuarsiditalifenomenièsoddisfacentesoloinrelazioneallaminacciadipioggeacide(daqui,laconduzionedispeci-fici interventidimanutenzioneerestauro)ediperiodi siccitosi (ne è derivata l’attivazione disistemidiprevisionedellasiccitàedigestionedellerisorseidriche).Ulterioriaccorgimentiat-tuabilipercontrastare lascarsitàdellerisorseidriche consistono nell’investire in impianti didesalinizzazione, trattamento e depurazionedelleacque,nonchénellasensibilizzazionedeituristicontroglisprechieccessivienella rea-

lizzazionedipiùcapientie funzionalibacinidistoccaggio. Indiscussasarebbe inoltre l’utilitàdiunaconnessioneconunsistemadiprevisio-nedellepioggeacide,peraverelapossibilitàdicondurreinterventimanutentivipreventivi.Perlapreservazionedelpatrimonioarcheologico,infine, sono fondamentali: la formazione dizonetamponeeilmiglioramentodeicanalidiscolodelle acqueedei sistemidi drenaggio,così da evitare, in caso di piogge torrenzialie del conseguente shock in termini di umidi-tà, l’eccessivo danneggiamento dell’integritàstratigrafica dei terreni dove ancora riman-gono sepolti reper ti archeologici; le opere direstaurochecombinanomaterialitradizionali,talidanonstravolgerel’aspet toelasostanzadeibenitutelati,etecnologieetecnicheavan-zate, al fine di renderli meno vulnerabili alleradiazionisolari,alleintemperieeallemodifi-cazionidelclima.

Inconclusione,dall’analisideicase studiesemergecheicambiamenticlimaticipotrebberoaverepericoloseconseguenze,dirette(fisiche)ed indirette (socioeconomiche), sulla conser-vazionedelpatrimonioculturaleenaturalisticoitaliano,eancheiflussituristicirelativipotreb-berosubireprofondemodificazioni.Ilgradodiattenzionee reazionealcambiamentoclimati-codelleistituzioniposteallatutelaevalorizza-zioneturisticadeibeniculturalièstatofinora,a mio avviso, insufficiente. Il panorama dellestrategiediadattamentosite specificproposteed implementate per minimizzare gli impattinegatividelclimate changenonsembra,infat-ti, adeguato a garantire la conservazione e lafruizionefuturadiunpatrimoniocheètraipiùimportantidelmondo.

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rappresentazione iconografica classica dei ba-siliani,chepiùdifrequentesi incontra lungoleviuzze dei centri storici di Cisternino, Locoro-tondo, Martina Franca, Ceglie Messapica, manonadAlberobello.Perchè?

Diventaquindi,moltoutile,edinteressante,per poter rispondere a quest’interrogativo, de-finire i comuni che compongono oggi la valleD’Itria.

La Valle si compone “geograficamente” deitre comuni: Cisternino (BR), Locorotondo (BA)e Martina Franca (TA). Per ragioni di politicheturistiche e culturali è stato successivamentecompresoilComunediAlberobelloeperaffinità“territorialieculturali”oggisiparladiValled’ItriaancheperCeglieMessapica(BR).InquestavalleilcentropiùgiovaneèproprioAlberobello(l’unicoanascereesvilupparsidopoilXVsecolo),l’unicoquindi a non risentire direttamente dell’operatodeibasilianinelsuosviluppo.

diffusa, andando alla ricerca della derivazioneetimologicadi“ValleD’Itria”,ricondurlaproprioall’operatodeiMonaciBasiliani inquestapartediPuglia.

Il toponimoValled’Itria, infatti,deriverebbedalcultoorientaledellaMadonnaOdegitria(cioècheindicalavia)odiCostantinopoli,protettricedeiviandanti,qualieranoimonaciBasiliani,chenel 977 qui si insediarono in fuga dai territoridell’imperobizantino.

Lo sviluppo del simbolismo religioso inquestapartediPugliasicuramenteèimputabileall’operazionediantropizzazioneeciviltàporta-ta avanti nel tempodaiBasiliani che, oltre alletecniche di lavorazione delle terre, della tessi-turaedella falegnameria,porteranno inquestaparte di Puglia un notevole fermento religiosocaratterizzato, ovviamente, anchedauna riccaproduzioneartistica.

La Madonna di Costantinopoli, quindi, è la

rarsiunelementodell’astrazioneedellacomu-nicazioneumanaecometaleacquistaneltempouna notevole importanza soprattutto nelle reli-gioni;èunostrumentodicomunicazioneimme-diato,semplice,universaleedindipendentedallalinguaedall’appartenenzadiunpopolo.

Siamonel726inPuglia:duranteladomina-zione bizantina giungono nel Salento i monaciBasiliani,seguacidiSanBasilio,ilfondatoredel-l’ordine.L’imperatorebizantinoLeone III l’Isau-

rico,conuneditto,ordinaladistruzionedelleimmaginisacreeiconeintutteleprovincedell’Impero per combattere una venera-zione considerata come superstizione eidolatria.

Mosaici e affreschi, simboli di quellacristianitàacuiibasilianieranofedeli,ven-

gonodistruttiediversimonacivengonouccisi.Oggi,perglistorici,èconside-

razione giusta e

in da piccolo mi ha sempreappassionato l’ascoltare conquanta fantasia ad Alberobellovenivano generate e raccontate“lestorie”delmiopaese,lacuraconcuicisisforzavanelrende-re reali anche i particolari più

leggendari,edovviamente,aquestefantasioseinterpretazioninonsfuggivano“Imisteriosisim-boli”, che forse più di tutti, per la loro stessanaturasiprestavanoaquestotipodilettura.

Oggi, nel rispetto di questa “singola-re Città” è giusto avere un approccio piùscientificonella ricostruzionedella storiaeneiconfrontidichi,congrandesacrifi-cio,l’hascritta.

Prima di entrare nel vivo delleargomentazioni sui “misteriosisimbolideitrullidiAlberobello”,considerogiustofareunabreveintroduzionesul “simbolismo”,per comprendere quali sonolesueorigini,qualè ilva-lorecheessohaedhaavutoneltempo.

Il “linguaggiodei simboli” èdaconside-

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LA CURIOSA STORIA DI UNA TRADIZIONECHE NON RAGGIUNGE IL SECOLO DI VITA

I MISTERIOSI SIMBOLIDEI TRULLI DI ALBEROBELLO

di LUCA DE FELICE

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Veduta panoramica con simboli dipinti per la visita del Duce nel 1�34

Trullo con simbolo della tradizioneCristiana Cattolica: “Il Sole – Cristo”

DecretodelMinistroP.I.chedichiaravailRioneMontidiAlberobellodi“notevoleinteressepub-blico”edinquelladataitrullinonpresentavanoalcunsimbolosuitetti.

Le paure del Lippolis, tutto sommato, nonerano infondate. Il simbolismo ad Alberobel-lo così arcano nella sua interpretazione ha unvalore la cui storia non raggiunge il secolo. Ènotocomesiauna tentazionepiuttostoperico-losaper lostoricoo lostudioso l’affannosaedincontrollata ricerca del preistorico, del miste-riosoedell’esotericoperaumentareilvaloreedilprestigiodellericerche.Questodiventaancorapiùpericolosoquandomagarièunaleggendaadiventarestoria.

relativaallaallorarecenteapposizionedeisim-boli sui trulli “…questa arbitraria apposizione contribuisce evidentemente, una deformazione della tradizione e della realtà storica e finisce con l’ingenerare impressioni poco gioconde ed erronee interpretazioni...”.

In particolare, c’è un momento storico adAlberobellocherisulteràdeterminanteperildif-fondersidiquestasimbologiaedèilsettembredel1934,quandoilComitatoProvincialedelTu-rismodiBari,inprevisionediunaeventualevi-sitadelDuceduranteilsuoviaggioinPugliaperl’inaugurazionedellaVFieradelLevante,ordinacheisimbolivenganodipintisuitrulli.

Da notare che nel 1910 venne notificato il

Verardine“IMisteriosiSimbolideiTrulli”,ADDAEditore,1984).

È storicamente appurato, invece, che finoal1934adAlberobellononsonomaistatipre-senti simboli sui trulli, e che “il simbolo nonapparteneva alla Tradizionedel Trullo diAlbe-robello” (Pietro Lippolis) e lo provano diversifattori.

Nel1897sullapubblicazione“Una Città sin-golare – Alberobello, di Cosimo Bertacchi, V.VECCHI–Trani”appareunavedutapanoramicadelRioneMonti(considerabile,abuonaragione,unodeidocumentifotograficipiùantichiritraen-tiAlberobello)senzatracciaalcunadisimboliincopertura.

Nel1961,inoccasionedelPrimoCentenariodell’Unitàd’Italia,PietroLippolispubblica“Albe-robello nella Murgia dei Trulli e delle Grotte,DELUCA”incuispiegaemotivalapolemicaproprio

Dunque, il simbolismo caratterizzante lecoperture dei trulli è chiaramente di rimandoreligioso, e conserva, in modo evidente, l’im-prontadellapresenzadeibasilianiquiinPuglia.Il trullo eraun ricovero temporaneo, utilizzatoperanimalioperdepositareattrezzidi lavoro,presente almeno a partire dall’Ottocento nellecampagnedellaValled’Itriae,cheper lapre-messaprecedentementefatta,nonpuònascereadAlberobello,mache inveceadAlberobello,perdiverseragionistoricheesociali,apartiredal 1600, ne vede il massimo sviluppo comeabitazione“stabile”.

Di certo, non può essere considerato unsemplice caso che statisticamente i trulli piùricchidisimbolisianonell’ordineproprioquellidellecampagnedeiComunidiCeglieMessapica,Martina Franca e Locorotondo, (come emergedallostudioeffettuatodalladottoressaTroccoli

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La statua di Roma e il viale delle Cento Fontane

Il cardinale Ippolito II d’Este

l25agostodel1509nascevaaFerrarailsecondogenitodiAlfonso Id’EsteediLucreziaBorgia,cuivenivaimpostoilnomediIppolito,comeloziopaternodel quale seguì anche la carriera ec-clesiastica. Nominato arcivescovo diMilano ingiovanissimaetà, trascorse

diversianniallacortefrancese,stringendorapportidiintensaamiciziaconFrancescoIcheglivarran-no,oltreallanominaacardinale,caricheebenefici

ecclesiastici che faranno di lui uno dei porporatipiù ricchi dell’epoca. Al di là delle vicende politi-co–religiosechehannocaratterizzatolasuavita,dipanatasinellacornicedeiprofondicambiamentiintrodotti dal clima della controriforma, la figuradi Ippolito IId’Esteèoggettodiuna rinnovataat-tenzioneper il ruolodipropulsoredellearti, ruolotestimoniatodall’attivitàesercitata in tutti i luoghiinteressatidallasuapresenza.

Rampollodiunadellecortipiùraffinateeliberalideltempo,centrodiculturaumanisticafrequentatodaartistieletteratidiprimariaimportanza,finda-gliannidellasuagiovinezzaIppolitosidedicòallaricercaeallarealizzazionediopered’arte.Gliannitrascorsi alla corte francese accentuarono le suenaturali inclinazioni verso una liberale munificen-za chemise sempre a dura prova le pur notevolirisorsefinanziariedicuipotevadisporre.ARomadivenneunodei personaggi piùbrillanti della vitamondana,politicaeartistica,cometestimoniano,oltreallecronachedell’epoca, lesue residenzediMontegiordanoeMontecavallo, luoghi che videroavvicendarsi una innumerevole schiera di artisti,letterati,musicisti.

Dirilievoancheilsuorapportocongliarchitetti,sostenitoridellevivaciepersonaliiniziativetradot-tesiindiversificatecampagneedilizie,apartiredaipossedimenti ferraresi, alle realizzazioni francesi,

aipalazziromani,alsoggiornosenesefinoall’espe-rienzapiùcompletaeconclusiva,quelladellavilla–ritirodiTivoli.Propriolavillatiburtina,chenerap-presentaemblematicamentestiledivita,interessi,ideali,sancisceilvaloredelrapportodiIppolitoconl’arte e l’architettura se, quasi 500 anni dopo, lacomunitàinternazionalehariconosciutoallavillailvaloredipatrimoniodell’umanità, ratificandocosìl’universaleapprezzamentoche,findall’epocadellasua costruzione, visitatori e viaggiatori di tutto ilmondolehannotributato.

La Soprintendenza per i Beni ArchitettoniciePaesaggisticiper leprovincediRoma,Rieti eViterbo,chehaingestionelaVillad’EsteaTivo-li,promuove,inoccasionedellaricorrenzadelVcentenario della nascita di Ippolito II, una seriedi iniziative finalizzate all’approfondimento dellafiguraedelruolodi“animatoreculturale”delcar-dinaleestense.Sipensiagliscambiculturali traFranciaedItaliarealizzatiperilsuotramite,anche

grazieallacircolazionedegliartistialsuoseguito;alle innovazioni introdotte,come il campoper ilgiocodellapalla;allesperimentazioninelcampodellaproduzioneagricola,comel’introduzionedeivitigni francesinellacampagnatiburtina;aipro-gettiedailavoridiirreggimentazioneidraulicadelfiume Aniene; all’originalità della villa e del suogiardino, veroeproprioprototipodelle realizza-zionicheseguiranno.

Proprio lavilla tiburtina,unicomanufattoadaver conservato in buona parte l’aspetto pro-grammato da Ippolito e dai suoi architetti, puòrappresentare il puntodi partenza e di arrivo diunpercorsoche,attraversolerealizzazionidellasua ampia cerchia di artisti, letterati, musicisti,restituiscailclimadiunacortecheèstataancheuncenacoloculturale.

Leiniziativepropostesonoarticolateintornoatematicherappresentativedeivariaspettidell’atti-vitàdiIppolito,daquellimaggiormentecon-

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IL V CENTENARIO DELLA NASCITA DI IPPOLITO II D’ESTE

VILLA D’ESTE CELEBRAIL SUO CARDINALE

di MARINA COGOTTIDirettore di Villa d’Este

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La fontana dei draghi

La fontana della Rometta

nessiallaproduzioneartistica,inquantomecenateecollezionista,al ruologiocatonellepolitichedeltempo,finoallasuaattivitàdigovernatorediTivoli.

IlConvegnointernazionaledistudiochedaràl’avvioalprogrammatriennaledi lavori,previstonell’autunnodell’annoincorso,costituiràilpuntodi convergenza delle conoscenze a livello inter-nazionalesull’argomentoinordinealletematicheindividuatenegliobiettiviprogrammatici.Iltrien-niodi lavorisiconcluderà invececonunagran-de mostra dedicata alla “vita in villa” alla cortedi Ippolito II ed all’universo estetico e culturaledel cardinale; attraverso l’esposizione di opere

d’arte, modelli e ricostruzioni, si vuole fornireunarappresentazionecomplessivadelcorpusdiarchitetture,opered’arteed’artigianatocommis-sionateoa luidedicate,consentendodiapprez-zare,nellagiustaambientazionedellaVillad’Este,laproduzionedioggettiedopereinununicumingradodi restituire l’ideaanchedelcorredospa-ziale, degli allestimenti, degli arredi e degli usichecaratterizzavanolavitainvilla.

Affiancherà queste attività, uno sforzo edito-rialefinalizzatoallapubblicazioneedivulgazionediunaseriedifferenziatadicontributisull’argomento.E’giàinfasediorganizzazione,inoltre,ilCentrodi

documentazionediVillad’Este.L’interesseche lavilla tiburtina ha sempre suscitato tra gli studiosiedivisitatoridiognicondizionesocialeprovenienteda tutto il mondo, con i conseguenti diversificatilivellidifruibilitàchenederivano,rendonoimpro-crastinabile l’adozionedi strumenti aggiornati perlagestionedellanotevolissimaquantitàdidatiaf-ferentiall’oggettodistudio.A talfineè in fasedielaborazioneungisdedicatoallaconsultazioneedall’elaborazionedeivaridata-baseinfasediorga-nizzazioneelalorosuccessivatrasformazioneconinterfacciaamichevolespendibileinrete.

Infine,acorollariodell’attivitàdistudio,ricercaedivulgazione,staperprendereavvioilrestaurodiunadelleoperepiùrappresentativedell’approccioinnovativoeoriginalediIppolitocommittente:ilre-staurodellafontanadetta“dell’Ovato”,o“diTivoli”,

vera e propria icona della villa tiburtina. Definita“principalissima”di tutte lepurcelebri fontanediVilla d’Este, la fontana dell’Ovato rappresenta unveroeproprioomaggioalterritoriotiburtinoenellasua configurazione architettonica così come neimotiviiconologicichenehannoguidatol’ideazione,celebrailrapportotrailpaesaggiotiburtinoequelloromano(rappresentatodallafontanadellaRomet-ta), allegoria del rapporto tra il cardinale estensee laRomapontificia.Per il restaurodella fontanaègiàstatoredattoilprogettoesecutivo,unprimolottodelqualefruiràdiunfinanziamentogiàstan-ziato;siauspicadipoterdisporredelfinanziamentonecessarioacompletare il restauro,consentendocosìdirealizzare,incontemporaneaconlemanife-stazionidelVcentenario,ilpienorecuperodellapiùcelebrefontanadiVillad’Este.

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La grande scultura sospesa di Claudio Parmiggiani

inquemotivipervisitarelaCol-lezioneMaramotti:

• Perché è un interessan-te esempio di relazione fra lastruttura architettonica e leopere d’arte basata anche sucriteristorico-biografici.

•Perchéèunacollezione“dicarattere”edi lunga storia e racconta del collezionista edellesuepassioni.

•Perlaqualitàdimolteoperepresentate.•Perchéilvisitatoreèposto“alcentro”.•Perchèèunwork in progress,unacolle-

zioneincontinuacrescitacheprevedeunospa-zioprogettualededicatoaigiovaniartisti.

La relazione tra la struttura e le opereL’equilibrio tracontenitoreecontenutoèuna

operazione complessa e delicata nell’arte con-temporanea. Non giova forse né una sottrazioneestremarendendomutoeanonimolospaziocheaccoglieleopere,néunsuo“protagonismoecces-sivo”trasformandolopurascenografiachepreva-ricaleopere,amenochel’artistastessononrendalospazioprotagonistaepartedelsuolavoro.

La Collezione Maramotti è stata aperta dopo

un trentennio di riflessione sul “dove” e “come”condividerlacon ipotenzialivisitatori.Lasceltadiutilizzare lo spazio della vecchia sede aziendale èsicuramentestataagevolatadal trasferimentodel-l’aziendainaltroluogomaanchedallecaratteristi-cheprogettuali dell’architettura, improntateall’altaversatilitàeflessibilitàdeglispazi,all’enfasidellare-lazionetrainternoedesternodell’edificioattraversol’uso peculiare della luce, elementi estremamenteinnovativiall’epocadellasuarealizzazionenel1957.Tuttavialemotivazionichenehannodeterminatolasceltacomprendonoancheunaspetto“emoziona-le”.QuestoedificiofindallafinedeglianniSessantaha sempre ospitato a rotazione molte delle operecheAchilleMaramotticomprava,chequivenivanoesposteconunavolontàdi“condivisione”conchisioccupavadiprogettarefashion.Cosìl’interastoriadellaCollezionecominciòquiequisirespiraunsen-so di continuità ancheselospazioèstatoparzialmentetra-sformato per lasuanuovavocazione.E’unluogoperciòportato-rediunafortememoriaequestosenz’altrorappresentaunvaloreaggiuntocheilvisitatorepuòpercepiredurantelasuavisita.

Una collezione di lunga storiaLe opere esposte in modo permanente sono

circaduecento,rappresentanounhighlightdeifo-cus di interesse di Achille Maramotti. Attraversoquesto percorso è possibile così ricostruire unasorta di biografia del collezionista che dalla finedeglianniSessantainiziòadacquistareopered’ar-te contemporanea. Fermo restando il suo gustopersonale,lacollezionenonsiproponecertoconobiettivi di esaustività rispetto alle varie correntioallemoltepliciformediespressioneartisticanelperiododiriferimento,macomeuna

personalissima focalizzazionesul lavorodiartistichesperimentavanonuovestradesoprattuttonellinguaggiodellapitturache,peraltro,èlapeculiari-tàdiquestaraccolta.

L’allestimentoèstatomessoapuntoconrife-rimentoadunaseriedicriteri: lacronologianellaproduzione dei lavori, all’interno del quale sonostatevalutatelecompatibilitàeleconsanguineitàfraleopere(correntiartistiche,ambitoculturaleincuigliartistihannooperato)unitamentealcriteriodidatazionedegliacquistinonchéallecompatibilità

erelazioneconlospazio.Coesistonopertan-tosiasalemonografichesiasale “plurime”con lavori chesi confrontanoesi rafforza-novicendevolmente.Unagrandeattenzioneè stata attribuita allo spazio che accoglie ilavori e alla luce che divengono elemento

fondamentale per unacorretta visione delleoperestesse.

Le opereLe prime opere

che Achille Mara-motti acquista sonodi Manzoni, Fonta-na, Fautrier, Bacon,Twombly, Burri, ar-tisti che consideragenerazionalmentesuoi contemporanei.Alleloroopere

M U S E I I T A L I A N IM U S E I I T A L I A N I

IL GRANDE SOGNO DEL FONDATORE DELL’IMPERO MAX MARA

COLLEZIONE MARAMOTTI,QUANDO LA GRIFFE INCONTRA L’ARTE

di MARINA DACCIDirettrice della Collezione Maramotti

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Le opere di Tom Sachs, Mark Manders e Barry X Ball

Lo stabilimento Max Mara negli anni Cinquanta

I quadri di Enzo Cucchi e Mimmo Paladino Jannis Kounellis, Senza titolo, 1��1

succedonoquelle di Licini eCapogrossi. In unafasedipocosuccessivacominciaa interessarsi

adunagenerazione“nuova”in senso anche formale, tracui soprattutto Kounellis,riconoscendodasubitol’ori-ginalitàdelsuo lavoro. Inte-ressecheprosegueconl’ac-quisto di lavori della scuolaromana degli anni SessantatracuiSchifano,Pascali,Fe-sta,Uncini,Tacchi.Kounellisfunge anche da “cerniera”verso ilmovimentodenomi-nato“artepovera”,delqualeacquisisce lavori di Merz,Paolini, Penone, Pistolet-

to,Zorio,Boetti,Anselmo,Calzolari.Dal1979 ilfocus organico del suo interesse collezionistico sispostaversoilneo-espressionismoitaliano,e

subito dopo quello tedesco e quello americano.Un ampio spazio nella collezione permanentetrovanoinfattileoperediCucchi,Chia,Paladino,Clemente, Kiefer, Polke, Baselitz, Salle, Schna-bel,Fischl.Tutte leopereeuropeedal1946allafinedeglianniOttantasonoraccoltenellesaleenello spazio aperto del primo piano dell’edificioche ospita la collezione.Ancheperleoperedegliartistipresentialsecon-do piano, soprattuttoamericane, è visibile ildesiderio di organicità,maidisgiuntocomunquedal valore intrinsecodeilavori. LeoperediKatz,ad esempio, sono stateacquistate quando l’ar-tista non aveva ancorauna visibilità europea, e

lostessoèstato,primaancora,perleoperediFi-schl,Schnabel,Salle,acquisitesubitodopolalororealizzazione.Lafocalizzazionesullaproduzioneartistica americana avviene però verso la finedeglianniOttanta,quandoMaramottiravvisaundiscorsoartisticoprimariosoprattuttonellavorodegliartistinewyorkesi.Dopol’esplorazionedellaNewGeometry(Halley,Bleckner,Taaffe,Burton)

Maramotti si concentrainfatti sulla generazionedigiovaniartistirappre-sentatainmodopartico-lare da Ellen Gallagher,Matthew Ritchie, TomSachs, ricercandosem-preunacontinuitàidealecol suo amore, mai ve-nutomeno,perlapitturametafisicae lacostantereivenzione del linguag-giopittorico.

M U S E I I T A L I A N I

LA COLLEZIONE MARAMOTTI

I lsognodiAchilleMaramottisièavverato il29settembre2007,quandoèstata inaugurata,nellasede storica della società a Reggio Emilia, la Collezione Maramotti, una grande raccolta di arte

contemporanea internazionale dal dopoguerra ad oggi. Purtroppo Achille Maramotti, deceduto agli inizidel2005, non ha potuto assistervi. La collezione comprende dipinti, sculture e installazioni realizzatedal 1945 a oggi nella quale sono rappresentate alcune delle principali tendenze artistiche italiane einternazionali affermatesi nel secondo Novecento. La collezione permanente, che si sviluppa su duepianidelvecchiocorpodifabbricainunpercorsodiquarantatresaleedueopenspace,iniziaconalcuniimportantiquadrieuropei indicatividelle tendenzeespressionisteeastrattedegliultimianniQuaranta-primianniCinquantadefinitecomemovimento informaleeungruppodiopere italianeprotoconcettuali(Fontana,Burri,Fautrier,Manzoni).AseguireconsistentinucleididipintidellacosiddettaPop romana(Angeli, Festa, Schifano, Tacchi), dell’Arte Povera nella sua duplice articolazione romana e torinese(Kounellis, Boetti, Merz, Penone, Pistoletto, Zorio, Anselmo) e dell’Arte Concettuale. A queste operesuccedono dipinti fondamentali della Transavanguardia (Cucchi, Chia, Clemente, De Maria, Paladino),significativi esempi del neo-espressionismo tedesco (Kiefer,Baselitz,Polke,A.R.Penck) e americane(Basquiat,Schnabel,Salle).FaloroseguitoungruppodioperedellaNewGeometryamericanadeglianniOttanta-Novanta(Halley,Scully,Taaffe,Burton,Bleckner)e lepiùrecentisperimentazioniamericaneeinglesi(Ritchie,Gallagher,BarryXBall,Sachs,Essenhigh,Craig-Martin,Maloney).CollezioneMaramotti-ViaFratelliCervi66,ReggioEmiliaTel.00390522382484(Visitegratuitesolosuprenotazione)[email protected]

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L’ingresso del lato est

Le opere di Anselm Kiefer e Mario Merz

Venticinque, il numero “perfetto”LavisitaallaCollezionepermanenteègratuitaed

apertaaventicinquevisitatoriallavolta,previaprenota-zione.Questascelta,culturalmenteprecisa,èdecisa-mentecontrocorrenterispettoallemodalitàdifruizionedell’arteoggi,èsicuramenteun“lusso”perilvisitatore,ponendoloalcentrodellarelazioneconl’opera.Chinonapprezzerebbepotervisitareconlacalmaecontran-quillitàunacollezioned’artedoveèpossibileuncon-tattointimoconleopere?QuestaideaeragiàchiaranelprogettodiAchilleMaramottitrent’annifaequestaèstatalasceltadellafamigliaalmomentodell’aperturaalpubblico.IlgruppodivisitatorièfacilitatodurantelavisitadaunaccompagnatorechefornisceinformazionisullaCollezione,consentendodimegliocomprenderelasualetturacomecorpusorganicodiopere.

Le nuove attivitàDopol’aperturaalpubblicodellaCollezioneperma-

nente,inuoviprogettiafferisconoalleesposizionitempo-raneechesarannorealizzateseguendoduedirettrici.Daunlato,unaprogrammazionediprogetticommissionatiagiovaniartisti,lecuioperevengonosuccessivamenteacquisitedallaCollezione.Sonoprevistitreprogettiognianno.Ognimostra/progettoèaccompagnatadauncata-logoconcontributicriticidivoltainvoltadisoggettidiver-si.Dall’altrolato,mostretemporaneeteseafarconoscere,inmodotematizzato,larestantepartedelpatrimonioico-nograficononespostoincollezionepermanente.

Nel2009èpoiprevistalapresentazionedellater-zaedizionedelpremio“MaxMaraArtPrizeforWo-men”el’acquisizionedellavorodiHannahRickards,giovane artista concettuale inglese, vincitrice dellasecondaedizionedelpremio.

M U S E I I T A L I A N IM U S E I I T A L I A N I

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Artelibro 200�

ItaliaèilPaesechepossiedelapartepiùconsistentedelpatri-monio artistico mondiale (c’èchidiceil60%,chi il75%)maanche uno di quelli che occu-pano gli ultimi posti all’internodei circuiti mondiali del rights

managementdeibeniculturaliedartistici,fondamen-taliperilsettoredell’editoriad’arte.Ancheseilturismoculturaleitalianorappresentaunfenomenoeconomicoesocialedidimensioniimportanti,l’editoriad’artenonhamaiottenutol’attenzionenecessariaadunaveraepropriapoliticaindustriale.

Ilmotivoditalemancanzasideveproprioalfattochelafiliera,perquantoampiaearticolata,forsepro-prio perché troppo diversificata e poco compatta,non èpercepita a livello politico-isti-tuzionale comeuna vera forzae c o n o m i c atrainante. For-se per questol’editoria d’arteitaliana conti-nua a non riu-scire a espri-

mereilpropriopotenziale,alpuntocheinunambienteormaiglobalizzato,peruneditore italianoèpiù facilerealizzarelibriincollaborazioneconimuseieleistitu-zionistranierecheconquelledelnostroPaese.

Maqualepuòessereil futuroper l’editoriad’arteinItalia,soprattuttoalivellointernazionale?Qualisonodavveroleproblematicheecomeaffrontarleconl’in-tentopositivodirilanciodelsettore?

Secondoleclassificazionivigenti,l’editoriad’arteitalianaèuncompartoaggregatochevaleunconsidere-vole6%delmercatocomplessivo.Ilsettore(compreselevenditeall’internodeibookshopmuseali)muoveungirodiaffaridicirca95milionil’anno(dati2007)erappresentaunattivodel-

la bilancia

commerciale. Secondo Gian Arturo Ferrari, direttoregeneraledivisionelibriMondadori,nel2009cisipuòaspettare tuttavia una significativa flessione dovutaal drastico calo nella presenza dell’editoria d’arte inedicola congiunta a periodici e quotidiani. “La crisieconomicageneralesimanifestainmododifficilmenteprevedibile. – sottolineaClaudioPescio, direttore re-sponsabilediGiuntiEditore-Anchenelsettoredellibrod’arte,intuttiimercatieuropei,ècertaunacontrazionealmomentopiùpercepibiledaindizichedaeffettivicalioggettivi,machesifaràviaviapiùevidente”.SecondoPescio la strada da percorrere è quella che riguardaoperazionidicoedizionechepermettanodi ripartire icosti di produzione. Perché questo accada è neces-sariofaredellescelteoculatediciòcheèragionevolepubblicare,selezionandolaqualitàdeilibri.

Lacoedizionepotrebbeesserelarispostaallacri-siancheperAlvisePassigli,vicePresidentediScalaGroup,ancheseaggiungechesaràunastradasemprepiùdifficiledalmomentochepersino igrandieditoriamericanistannoriducendolecollanecherichiedono

più rilevanti investimenti: “Ilmercato italianodell’illu-stratoedellibrod’arteèsemprestatounmercatodinicchiaper l’editoria internazionale.–spiegaPassigli-InEuropalacrisinonsièancoramanifestataaldilàdiprudentiridimensionamentidelleprevisionidivendi-ta,maèprobabilecheititolisiridurrannodinumeroportandoa fenomeni imprevedibili.Nell’attesaècon-sigliabileprudenza”.

L’Italiaproducecirca2700titolil’anno,unapro-duzione non dunque straordinariamente elevata, sesi pensa che la Francia ne realizza circa il doppio(dati2007).Lemotivazionideglieditoriperilridottonumerodi titolisonodiverse, inprimo luogo la retedi vendita inadeguata.Escluse leedicole,filonechecomedettosistaesaurendo,inItaliarestanosolouncentinaio di librerie che trattano abitualmente que-stiprodotti,dato ilprezzonotevolmentesuperioreaquellomediodeglialtrilibri.L’editoriad’arteèinoltrelargamenteconnessaaibenieaglieventiculturali,mainquestosenso,oltrealdifficilerapportoconglientipubblici, sembrano inadeguati anche i boo-

L ’ A P P R O F O N D I M E N T O

EDITORIA D’ARTE IN ITALIA: UNA RISORSA PREZIOSA

La parola agli editori

L’ARTE DI FAREIL LIBRO D’ARTE

di IRENE GUZMAN

Il Festival del Libro d’Arte

Cinque le edizioni di Ar telibro Festival del Librod’Arte,perunpubblicocheècresciutoneglianni

da22.000a35.000,comesièarricchitalapresenzadegli espositori (da70a110)e laprogrammazionedegli eventi culturali (da 30 a 87 con 270 relatori).La formula èmista,mostra-mercato e festival, checomprende,oltrealleesposizionidilibrid’ar te,d’ar-tista e libri antichi, incontri professionali, presen-tazioni editoriali, eventi di intrat tenimento, con unocchiodiriguardoperilmondodell’infanziaedell’adolescenza.L’ar tedifareillibrod’ar teèiltemaguidaanchedellaprossimaedizione,chesiterràaBolognadal24al27settembre2009.

3� annoquinto•numerodue•apr/giu2009www.sitiunesco.it unesco•associazionecittàesitiitalianipatrimoniomondiale 3�

Lo stand del libro antico dell’Associazione Librai Antiquari

Due pubblicazioni presentate ad Artelibro

kshopmuseali,spessorelegatiinposizionidifficilioconspaziridotti. Infineilpubblicoacuisirivolgonogli operatori del settore è unpubblico dinicchia, numericamente non sufficien-te a garantire una gestione economica«prospera».

Dall’altro lato, i punti di forza chepossono far crescere l’economia discala sonovocazione imprenditoriale ecreatività, indispensabili per progettareuna nuova centralità dell’editoria d’arteedaumentarnelepotenzialitàdisviluppoedievoluzionecompetitivaafrontedelsistemaglobalizzato,datepropriodallasua trasversalità che attraversa le bar-rierelinguistiche.

Inquestosensoèloscambiointerna-zionaleilsoggettoingradodiconnettereattoridiversinell’elaborazionedipoliticheculturali,nuovimodellidicompetitività.

Le fiere, in primo luogo, sono uno strumento incuiinvestireperdiffondereeaccrescerelaculturadel

libro, lacuiaffluen-za dimostra chec’è una domandastraordinariadicul-tura da parte di un

segmentodipubblicoconsistente,seppuredinicchia,chenondeveesseretrascurato.Luoghidiincontrocon

idistributoriinternazionali,conirappresentantideimuseiedel-le grandi istituzioni artistiche epersonalità delmondodell’arteedell’editoria;eventiinrispostaad una concreta domanda chesegnalano anche una rispostadelle istituzioni nei confrontidell’investimento culturale. Trale manifestazioni internazionalic’èLondraBookFair,ilcuiruolodifieracomplementareallaFie-radiFrancofortestacrescendodiannoinanno.

In Italia lamanifestazione

specialistica del settore dell’editoria d’arte è rap-presentata da Artelibro Festival del Libro d’Arte diBologna,unalevaimportanteperglieditoriitaliani,soprattuttoallalucedelfattochenelcampodell’ar-te, in Italia,spessosono iprivati i veriportatoridiprogetticulturali.

“Oggi si deve parlare di mercato dell’editoriad’arte non più focalizzato su un preciso mercatonazionalemadaintendersisututtiimercatidell’edi-toriad’arte–dichiaraFedericoMottapresidentedel-l’Associazione ItalianaEditori-Chiaramente il librod’arteècambiatomoltonegliultimianni,funzional-mentenonsoloallediversetipologiediedizionemaalletipologiestessedeglieditori”.Perl’editoredi24OreMottaCulturaèmoltodifficileinquestocontestoeconomicogeneralepoterprevederecomeandrà ilmercato: “Chiunque operi in questo settore dovràporsiunaseriedidomandecircal’orientamentodellibro d’arte e del mercato delle sponsorizzazioni,aspettoimportantedellibrod’arte,edell’evoluzionedelmondodellemostreedellemanifestazionicultu-rali”.Inquestosenso,unfortelimiteall’attivitàèco-stituto dalla frammentazione dei centri decisionali:lastoriadelnostroPaesehaprodottounasituazione

percuimolti luoghid’arteemusealiappartengonoai più disparati soggetti, comportando un enormesforzo logistico e amministrativo nel relazionarsiconesigenzegestionalienormativedifferenti.

PerUmbertoAllemandi,lecapacitàdeglieditoriestampatoriitalianirimangonobuone.Sonoperòmol-tocresciutequelledialtriPaesi,spessoaprezzipiùconvenienti. “Gli editori italiani soffrono di un certoschematismo–aggiungel’editore-conprogettiedi-torialispessotropporigidieripetitivi.Nonc’èdubbiocheiprogettipiùinnovativinonnasconopiùqui,spe-cialmentedalpuntodivistadellacreativitàgrafica”.

Laflessione,secondoAllemandi,pareinevitabilepervarimotivi.Inprimoluogol’eccessodell’offerta:libriprodottipiùperesseremostraticheperessereletti.Insecondoluogol’effettivadisponibilitàditem-poedidenarodelpubblico.Lacapacitàdireazioneconsiste per Umberto Allemandi nella competenzatecnica, nel rinnovamento progettuale, nell’umiltà enella severità della selezione culturale. L’inevitabileridimensionamentoerinnovamentosaràpiùpenosoperlepiùgrandicaseeditrici:“Erapiùfacile,troppofacileoperareentroschemifissie ripetitivi.Ma l’in-venzionenonabitalì”.

L ’ A P P R O F O N D I M E N T O L ’ A P P R O F O N D I M E N T O

3� annoquinto•numerodue•apr/giu2009www.sitiunesco.it

icorre quest’anno in ValleCamonicaundupliceanni-versario:ilCentenariodellascopertadelleIncisioniru-pestri e il Trentennale delloroingressonellalistadelPatrimonio Culturale Mon-

dialedell’Unesco.Sitrattadiduetappefonda-mentali, chesegnanounnuovopassaggionellungopercorsodistudi,ricercheescopertechenelcorsodeidecennisisonosviluppatiattornoall’ar te rupestre camuna, considerata a livellointernazionaleunadelleprincipalitestimonian-ze della nascita e dell’evoluzionedellaciviltàeuropea.Laricchezzaiconograficadel-le rocce istoriate della ValleCamonica,distribuitelungoun’areachecomprende180localitàinoltre30comuni,rappresenta senza dubbiouna straordinaria fontedi conoscenza sulla vitaquotidiana,socialeere-ligiosadegliantichiabitan-tidiquestoterritorio,lungounarcoditempodiquasi12milaanni.E’ quindi evidente come i due anniver-sari,checisipreparaacelebrare,siano

un’occasioneimperdibilepertornareasottoli-neare la straordinaria valenza culturale di unadelle maggiori collezioni d’arte rupestre prei-storicacheesistanoalmondo.Oggi questo immenso sito risulta suddivisoin set te diversi parchi archeologici: il Parcoarcheologico comunale di Luine, la Riser-va Naturale delle Incisioni rupestri di Ceto,Cimbergo e Paspardo, il Parco archeologicocomunalediSellero,ilParcoarcheologicoco-munale“Corende leFate”diSonico, ilParcoNazionaledelleIncisioniRupestridiNaquane,il Parco archeologico comunale di Seradina

–BedolinaeilParcoArcheologicoNazio-naledeiMassidiCemmo.Fuproprioqui,aCemmo,neiboschisopra

Capodiponte, che nel 1909 il professorebrescianoGualtieroLaengduranteunapas-seggiata s’imbattè in “due grossi trovanti

con sculture e graffiti simili a quellifamosi del lago delle Me-

raviglienelleAlpiMarit ti-me”.Si trattavadeimassidi Cemmo. Una delle due

rocceera rimastasco-pertadallavegetazionee la gente del posto la

chiamava “la pedra deipitoti”. La pietra dei pupazzi.

V A L L E C A M O N I C A

CENT’ANNI FA NEI BOSCHI DI CAPODIPONTE VENIVANO SCOPERTELE PRIME INCISIONI RUPESTRI DELL’ARTE CAMUNA

CHE LA FESTA CAMUNA COMINCI!di ELETTA FLOCCHINI

Responsabile ComunicazioneDistretto Culturale della Valle Camonica

40 annoquinto•numerodue•apr/giu2009www.sitiunesco.it unesco•associazionecittàesitiitalianipatrimoniomondiale 41

La mappa di Bedolina

Il masso di Cemmo

po alla ricerca delle rocceistoriate lungo i pendii del-la montagna, nascoste fral’erba e il muschio. In pae-se, come si diceva, la pre-senzadellepietreincisenoneraunanovità,maBattistane fu un tale appassionatoconoscitore da divenire atutti gli effetti unapreziosaguida per gli archeologi incercadiscoperte.Dopo70anni di eccezionali studi eritrovamenti, pubblicazionie mostre, la notorietà delleincisionirupestridellaValleCamonica accrebbe al punto da sollecitare unimportantemovimentod’opinionenelleistituzioniarcheologichemondiali,chesfociò,durantelaIIIsessione del 22-26 ottobre 1979 al Cairo, nell’inserimento dell’arte camuna nella lista dei Pa-trimoni culturali dell’Umanità. LaValle Camonica fu il primo sitoitalianoaentrarenell’Unesco.

Nel corso di quest’anno le isti tuzioni valli-giane,ilDistret toCulturaledellaValleCamo-nica, i Parchi e i Comuni legati ai sit i delleincisionirupestri,conlacollaborazionedellaSoprintendenza archeologica e dellaProvin-cia di Brescia, si apprestano a celebrare

questi due anniversari con un ricchis-simo programma di manifestazioni ed

eventichesisnoderàfinoalmesedi novembre e si ar ticolerà in

una serie di appuntamenti cheprevedono mostre, inau-

gurazioni, incontri, r ie-vocazioni storiche, visitee pubblicazioni e che siconcluderannocon la ras-

segna“Archeoweek”, ilPri-mo “Festival della Preistoria”

( in fopoin t@val lecamonicacul-tura.it) che si svolgerà dal 5 al13set tembre.

Dopo se-colididimenticanzaeforse anche di disinteresse, cui aveva contri-buito l’azionedioscuramentonaturaledi terrae di piante, il prof. Laeng riscoprì così l’ar terupestre e sui massi istoriati di Cemmo inviò

una scheda scientifica al“Comitato nazionale perla protezione del pae-saggioedeimonumenti”istituitopressoilTouringClub.Ful’iniziodiunase-rie di spedizioni e ricer-

checheneglianniavenireportaronoinValleCamonicai

più importanti studiosi di ar te rupe-stre,fraiquali,nel1956,ilprofessor

EmmanuelAnati,fondatoredelCentroCamunodiStudiPreistorici.AssiduoaccompagnatorediAnati,durantelepri-meescursionineiboschicamuni,fuunfalegna-me di Capodiponte, Giovan Battista Maffessoli,chesindabambinoerasolitotrascorrereiltem-

V A L L E C A M O N I C AV A L L E C A M O N I C A

“Tutte le nostre attività sono legate all’idea del viaggio. E a me piace pensare che il nostro cervello abbia un sistema informativo che ci dà ordini per il cammino e che qui stia la molla della nostra irrequietezza.”

Bruce ChatwIn“Anatomia dell’irrequietezza”

42 annoquinto•numerodue•apr/giu2009www.sitiunesco.it unesco•associazionecittàesitiitalianipatrimoniomondiale 43

urata come le precedenti daTommaso Gavioli, esce, quasiincontemporaneaaquestonu-merodella rivistaSiti, la terzaedizionedella“GuidaUnesco”,comehanno iniziatoda subitoachiamarlaquasiconfidenzial-

mentetutticoloro-davverotanti-chehannoim-parato a conoscerla econsultarla dal 2004,data della primausci-ta,adoggi.Accingendomi a pre-sentarla, mi è parsoridut tivo il termine“riedizione”, perchéquesta, insieme allacontinuità di dialogoche rappresenta larivista Siti, può con-siderarsiilfrut tomaturodell’at tivitàeditorialedell’Associazione,at tentaacoglierelesugge-stioniedicambiamentiprospet ticidellet tore,turista,studioso,osemplicecuriosochesia.La strut tura di una “guida Unesco”, viste le

motivazioni per cui un sito viene riconosciu-to come patrimonio dell’umanità, non deveincorrere nell’autocelebrazione, nondeve es-sere un atlante e nemmeno un catalogo, madevecostituireunpuntodicontat todialogicoaffinché il let tore si senta incuriosito da ciòche rappresenta il Patrimonio dell’Umanità edalperchévienericonosciutouniversalmente

cometale.Incuriosire, coadiuva-re, informareestimo-lare, indirizzare versouna direzione presti-giosa e consapevolecome quella costitutada itinerari strut turatilungo le vie del Patri-monioitalianoUnesco:questo è l’obiet tivoche con questa nuova

pubblicazionecisiamoposti.Ma è l’idea del viaggio, della ricerca inquie-ta ma at tenta di “un posto per appendere ilcappello” il filo rosso che at traversa questanuovaguida.

La Guida 200�: le novità LanuovaGuidanonèunaristampa, ma una riela-borazione cosciente dituttoillavorosvoltonelleedizioniprecedenti,dicuiècertamentefiglia,malerinnovaconilpatrimoniodiesperienzeedinforma-zioniacquisitenell’analisideirisultatiraggiunti.Ovviamente vi vengonodescritti e illustrati i trenuovisiti iscrittinellaLi-stadelPatrimonioitalianodopolasecondaedizionedel2006,MantovaeSab-bioneta,Genovaeilcom-plesso del Palazzo deiRolli e la FerroviaReticanei paesaggi di Albula eBernina,mavieneancheinserito nuovo materialeistituzionalecherendelaGuida il più completa edesaurienterispettoalpa-noramarealedel2009.

Nuova veste graficaE’immediatamenteevidentel’operazionedirin-novamentograficodeicapitoli,completamenterivisitatieadattatiallenovitàinserite.Nerisultaunagraficafrescaedordinata,cheinvogliaefa-cilitalaconsultazione,edunasceltadiimmaginipiù incisiva:duesole fotografie, fortie rappre-sentative,chevivonodivitapropriaedivengonoun’integrazione funzionale ai testi, finalmente

indipendenti,conuneffettodieleganzadiffusacherendelaletturaagevoleepiacevole.

Nuovi testiQuando non completamente riscrit ti i testisono stati rinfrescati, ri visitati, corret ti ereimpostati at traverso un nuovo lavoro di ri-cercae scrit tura, per rendere lo strumento ilpiùaccat tivanteecompleto.

L ’ A S S O C I A Z I O N EL ’ A S S O C I A Z I O N E

PUBBLICATA LA TERZA EDIZIONE,AGGIORNATA E RINNOVATA, DEL VOLUME DEDICATO

AI “LUOGHI ITALIANI PATRIMONIO DELL’UMANITÀ”

LA NUOVA GUIDAAI SITI UNESCO ITALIANI

di ARIANNA ZANELLI

Assisi

Nuove fotoAttraverso il coinvolgimento diretto dei Soci, gran parte delle immagini sono sta-te rinnovate ed il nuovo aspetto iconogra-fico, oltre ad esaltare la leggibilità, rende un effetto più raffinato e contemporaneo.

Nuova copertinaL’operazione di restyling della pubblica-zione si completa nel radicale cambia-mento della copertina, primo approccio al libro. Semplice e sobria, non richiama nessun sito in particolare, ma, grazie a pochi effetti grafici, si riferisce a tutto il panorama Unesco italiano, celebrando bellezza ed arte, genio ed ingegno del-l’uomo.

La Guida 200�: l’oggetto turisticoNon solo una guida, ma uno strumento che possa coniugare contenuti e praticità, celebrazione del patrimonio dell’umanità e percorso logico – cono-scitivo all’interno dei suoi più reconditi anfratti, im-magine e parola fra il lettore e ciò che descrive.Una guida che sia interprete dei valori profondi ed universali del patrimonio dell’umanità, ma vocata anche ad un uso immediato e struttura-to, che suggerisca i migliori approcci verso le magnifiche realtà che costituiscono la nostra memoria storica sul pianeta..Quindi i “Luoghi Italiani Patrimonio dell’Uma-nità” anche come oggetto turistico di pregio e risorsa anche per chi si occupa di turismo e di promozione oltre che degli aspetti squisitamen-te culturali dei propri siti.

Le lingue straniereNell’intenzione di rendere il libro anche stru-mento promozionale, in quest’edizione è stata inserita, oltre a quell’inglese già presente dalla seconda edizione, anche la versione francese che, oltre ad essere la lingua ufficiale dell’Une-sco, è un’altra lingua europea straordinaria-mente diffusa e significativa. Ogni testo italiano è stato quindi ridotto e tradotto in francese ed inglese per permettere la più ampia distribuzio-ne anche ai lettori stranieri.

Gli Uffici Informazioni TuristicheL’edizione 200� contiene due pagine dedicate all’elenco degli Uffici turistici istituzionali dei vari siti, con rispettivi numeri di telefono e riferimenti vari. Il lettore potrà così, volendo,

non solo approfondire la propria conoscenza, ma costruire la propria visita secondo un’idea di turismo culturale specializzato “in Unesco” grazie ai contenuti delle informazioni della rete dei Siti Unesco.

I box geografici con le coordinate GPSIl box geografico è promosso ad elemento fon-dante delle pagine, insieme con la motivazione e le informazioni geografiche specifiche del sito. In quest’edizione offre un quadro spaziale am-pio ed articolato fornendo non solo le coordinate geografiche per i navigatori satellitari, ma anche le distanze in chilometri e le direzioni dei siti Unesco più vicini, nell’intento di stimolare il turista o il lettore ad assecondare l’intento della Guida e a creare il suo viaggio.

4� annoquinto•numerodue•apr/giu2009www.sitiunesco.it

siemeidiversipuntidivistaegliinteressiingioco.Inparticolare,l’obiettivochelaprogettazionedise-gnaletica turistica pedonale deve porsi è quello dipromuoverelaconoscenzadellacittàe,conseguen-temente,lacittàstessa.Attraversareun luogo,non importaseperraggiun-gereunamètaomeno,èinfondointraprendereun

percorsodiapprendimento,percertiversidi ini-ziazione.Esplorareunnuovoterritoriourbano,

inqualchecasoancheperdersi in esso,esprimeildesideriodiscoprire,allar-

gare il proprio patrimonio espe-rienziale.

Edèpropriol’esperien-za,neisuoiaspetti

di percezione,che incrociaun altro tema

di fondo: quellodell’impatto con l’am-

biente.Iltemaèdelicatoperchèèvero

chelasegnaleticadevein-

alorizzarelerisorseartistiche,culturalieurbanistichediunacittà, in particolar modo diuna città d’arte, è problemache richiede un approcciomultidisciplinare. Inevitabilequindi,trattandodipromozio-

neturistica,considerarel’aspettodellacomunica-zioneedunodeisuoi temipiù importanti: laquestionedell’orientamentoedellasegna-leticaturisticaurbana.La progettazione di sistemi se-gnaleticifunzionalièuntemafondamentale e delicatoche coinvolge tuttigli ambienticomplessi oveesista il proble-ma della mobilità.Sistemi come quellicostituiti dai centri urbanirichiedonosoluzioni articolate,nonsemplicistiche,chetenganoin-

F E R M O I M M A G I N E

LA SEGNALETICA TURISTICA PEDONALE:VERA RISORSA PER LE CITTÀ D’ARTE

PER ANDARE DOVE DOBBIAMO ANDARE...DA CHE PARTEDOBBIAMO ANDARE?

di FABIO ADRANNO

4� annoquinto•numerodue•apr/giu2009www.sitiunesco.it unesco•associazionecittàesitiitalianipatrimoniomondiale 4�

Chi più ne ha...

leticanonneèdisgiunta:nefaparteintegrante.Essanonè,comevienepurtroppospessoconsiderata,unlusso,un“dipiù”.Essaèparteintegrale,senoncru-ciale,delserviziodifruizionedellacittàedellaresadelle informazioni necessarie a valorizzarla e farla“conoscere”.Alparidi altri servizi essacontribuiràallacostruzionediun’esperienzagradevoleepositi-va.La teoriadellacorporate identity,consideraesatta-mente la possibilità di contribuire alla costruzionedell’identità con interventi e programmi sistemici.La consapevolezza e l’ambizione di costruire untassello significativo di questa visione identitarianonpuòessereestraneoallaprogettazionesegna-letica. Il sistema diventa così l’interfaccia diffusadellacittà,cheparlaun linguaggio identitarioepiùomogeneo. Di questo sistema potranno far

stafacendosaltareitempinecessariamentepiùlentidella comunicazione. L’incessante iperstimolazionesensorialeacui tuttisiamosottopostinellecittà,esoprattuttoneiluoghidellamobilità,comestazioniestradeadaltadensitàditraffico,produceunaspeciediassuefazionepereccesso.Contemporaneamente,inaltripunti,succedeilcontrario:stimolieinforma-zionimancanoquasideltuttoinunasortadialtalenatraopposti.Inmoltiborghiecittàd’arte,perfortunaancoravi-vibili, lasituazionenonèsemprecosìdrammatica.Qui è ancorapossibile inseguire la sostenibilitàdelsistemadiorientamento,traassolvimentodelservi-zioallamobilitàdellepersoneerispettodelcontestourbano.Lacittàchesioffre,conilsuopatrimonioculturale,storicoeartisticoèessastessailservizioelasegna-

disomogeneo e disarmonico sonospessopiùdannosicheinutili.Oc-corre invece pensare a strumentistudiati apposta per la mobilitàpedonale,chehatempi,esigenzeemodalità di lettura completamenteopposti aquellaveicolare (semprepiùrelegatafuoridaicentristorici),e necessità estetiche particolari.Enfatizzare la qualità estetica delsistema segnaletico serve ancheper aumentarne l’efficienza: oltreche“leggera”,lasegnaleticapedo-naledeveesserechiara,presenteerassicurante,nonsoloperl’agevolefruizionedeiluoghid’interesse,maanchepertornaredicorsa,seser-ve,allastazioneoalparcheggiodipartenza.Lanecessitàdiripulirelacittàdaisegnaliineccessoesvilup-parenelcontempounsistemauni-tario e coerente, duttile ai bisognichepossonomutare,deveguidaretuttoilpercorsoprogettuale.Puòsembrarebanalemanon loèaffatto: laforzadiunbuonproget-to di segnaletica sta nel fatto che

l’obiettivocheperseguederivadauninteresseverodicommittentieamministratoriperprodurreun ri-sultato concreto con soluzioni tecniche efficaci edurevoli.Tornandoallaquestioneoriginale,all’obiettivodipro-muovere laconoscenzadellacittà,nonsipuònonconsiderarlo strettamente collegato alla questionetemporale. Si deve partire da un dato di fatto: nelmondoincuiviviamo,l’accelerazioneditutteleatti-vitàveicolarieditutteletrasmissionidiinformazione

durrealrealizzarsidiun’esigenzacognitivaepratica,ma deve farlo senza interferire negativamente conl’esperienzaesteticaepercettiva.Lasegnaleticadevesvolgereilpropriocompitosenzainvaderelarisorsa,cioèlacittàstessa,alcuiserviziovuolemettersi.Invasivitàesovradimensionamentodellasegnaletica(soprattuttoquellaautomobilistica)spessoinstallataneicentristoriciquandoleZTLeranoancorapocheeristrette,sonosottogliocchiditutti.Segnalidete-riorati,superati,aggiuntiprogressivamenteinmodo

F E R M O I M M A G I N E F E R M O I M M A G I N E

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Inutili o dannosi?

pochivalidiesempi.Valeonolapenainvestiresullaprogettazionesegnaletica?Noi(progettisti),ovvia-mente,siamodell’ideacheunsistemadiindicazionifunzionaleedefficientesianonsoloutilema indi-spensabileperlavalorizzazionedeiluoghid’arteediculturaelosviluppodellarisorsaturistica.

gioranzadei fruitoripotenzialie per molto tempo ancora, ilsegnale fisico rimane fonda-mentale.Il segnale è elemento impor-tante dell’orientarsi: spessoinfatti iniziamo a relazionarcirealmente con un luogo soloquandolostiamoattraversan-do.Nonsoloperchènon tuttistudiamo in anticipo i luoghidove dovremo muoverci, maanche perchè la visita, il per-dersi, sono frutto di azionivolutamente o inconsapevol-mente non programmate neldettaglio.Ilprocessodi“esplo-razione” può richiedere alloraun aiuto, laddove i riferimentiperorientarcidasolinonsonopiùsufficienti.La città assolve in questoprecisomomentoadunafun-zionediaccoglienza.Sesaràingradodifarloinmodoade-guatosi dimostrerà attenta epremurosa. Ma potrà ancheoperare scelte più impegna-tive, quali quella di disvelarealcuniscorcipococonosciuti,assecondare o ridisegnare iflussi delle persone, incrementarli o, al contrario,decrementarli.Sedunqueècosìimportanteperunluogodiculturaounacittàd’artedisporrediunadeguatosistemadisegnaleticaturisticapedonale,vienedadomandarsiperché nel nostro Paese ve ne siano ancora così

suacomposizione,minoresaràillivellodelleconvenzionigrafichecondiviseedellastessaabilitàvi-

sivamedia.Segnalichenonaiutanoononcisono

quando dovrebbero, diventano subito fintroppo visibili e concreti. La non-presenza o la

presenzapocofunzionaledisegnaleticahaunimpat-tonegativosullafruizionedelservizio,sulprocessodiconoscenzadellacittà.Lasfidariguardaquindilacapacitàdifornireinformazionidove,comeequan-doservono.Èquiinfatticheilrischiodidisturbarelarisorsa“estetica”dei luoghidapromuovereèmag-giore.Lasegnaletica,perquantoridotta,essenzialeedi-screta,nonèallostatototalmentesopprimibiledalleparetidellacittàstoricaperchèèpropriolìcheessaserve.Èvero:questaconsiderazionegettalosguar-dosuunoscorciodiversoefuturibileacuiguardaregiàoggi,comequellodell’utilizzodisistemidiorien-tamento immateriali, basati sulla teletrasmissionedi informazioni precise e dettagliate direttamenteadutentiattrezzatiariceverle.Maoggi,perlamag-

parteanchealcuniprodottieditorialituristici:mappecheriproduconoipercorsipropostidallasegnaleticaeopuscoliinformativisullostessotema,cosìcomeuncoordinamentodelle resaonlinedellestesse in-formazioni.Formadelsegnale,dimensioni,caratteri,coloriema-terialisonoinuncertosensolostrumentoconcuiilservizioèreso.Essodovrebbeesserequantopossi-bilevisibilequandoserveeinvisibile,nelsensodies-serediscretoepocoappariscente,quandononser-ve,nellaconsapevolezzadinonpotere,elasceltadinonvolere,daretroppeinformazioni.Ilsistemavisivodeveessereilpiùpossibilesemplificatoeaccessibile.Maggioreèilnumerodeituristi,equindipiùvariala

F E R M O I M M A G I N E

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Il Pantheon

ilevanza operativa, fon-damento scientifico ecredibilità” con questeparole il Direttore delCentro del PatrimonioMondiale UNESCO,Francesco Bandarin,

sintetizza i risultatidelsistemadicertificazioneintrodottodaHERITY.Tra iBeniCulturalimateriali sonoormaicertifi-cati,dopoannid’intenso lavoro,chiese,musei,biblioteche,archivi,sitiarcheologici,ecomusei,emonumenti ingenerale,pubblicieprivatipur-chéapertialpubblico.Èinfattiilpubblicoildestinatariodellacertifica-zionediqualitàHGES(HERITY Global Evaluation System)perchéiflussituristicisonopursempreilrisultatodiscelteoperateperdiversimotivi:avolte sono la moda o la visibilità, a volte sonoindicazionitrovatesulleguideoppureluoghicon-sigliati,“davedere”.Sì,maquantoèelevataperilvisitatorelaconsa-pevolezzadella qualità del beneche vuole visi-tareedellosforzodeigestoripergarantirneunabuonafruizione?Migliorarequellocheci“appartiene”davicino

èpertuttinaturale,perifiglisicercalascuolamigliore,perilciboilmigliorrapportoqualità-prezzo;maallargandoilpuntodivistaalPatri-monioCulturale,cheèdituttiedelqualesiamosingolarmente responsabili, il comune sensodi vigilanzavieneunpo’menoecisi affidaacanalidicontrollodiversi,perchédirettamentenonsipuòononsivuolegestiresistematica-mentetutto.HERITYsiincontraconl’esigenzadelpubblicodiavereunostrumentochenonsoloaiuti achia-rireil livellodiqualitàdiunbene,macheinpiùcoinvolgachivieneacontattoconquestonellapercezionedella rilevanza, della conservazione,dellacomunicazioneedeiservizioffertidaquelsito,eilcuigiudizioaffianchiquellodegliespertidelsettore.Chi oggi varca la soglia del Pantheon a Roma,trovaespostoinbiglietteriailbersaglioHERITY,chenondàsololasintesidellivelloraggiuntoneiquattrosettoricoinvoltinellacertificazione(cfr.Sitin°2/2005pag.32)maancheilriferimentoadunprecisoarcotemporale,dal2008al2010,incuisisonoriscontratiqueirisultati.Certificazione di qualità vuol dire anche “moni-toraggiocontinuo”,perchéilbeneculturaledeve

I N E V I D E N Z A

CLASSIFICAZIONE E MONITORAGGIO DEI BENI CULTURALI

HERITY E L’UNESCO:RICONOSCERE LA QUALITÀDEL “VALORE ECCEZIONALE”

di GAIA MARNETTO

Le conclusioni della Prima Conferenza Internazionale HERITYRoma, 5-9 Dicembre 2006

Raggiunte con il contributo di ICCROM, UNESCO-WHC, UN-WTO, HERITY INTERNATIONAL

Dalpunto di vista dellaCultura, non esistonoPaesi poveri almondo: ogni territorio ha unaRicchezzaCulturalesignificativaesenzaprezzo.QuestoPatrimoniocostituiscelamemoriacollettivadell’Umanità.Trattandosidiunarisorsa non rinnovabile, il Patrimonio Culturale dovrebbe essere gestito secondo

principidiqualità,assicurandonelapreservazionenelcontestodiunosvilupposostenibile.Perquesto:1)E’essenziale,oggi,avereunachiaraclassificazionedimonumenti,sitiemuseiperorientare

glioperatoridelturismoeilpubblicoingenerale,permettendoalvisitatorediavereunacom-prensionemiglioredeiluoghichevisita,inmododamotivarlosempredipiùasostenernelaconservazione,lagestioneeillavorodeglispecialisti.

2)Monumenti,siti,musei,bibliotecheearchivinondovrebberoessereclassificatisemplicementecomeluoghidi“prima”o“seconda”classe,mariconosciutiperilsignificatocheessihannoperunoopiùgruppidipersoneeperlacapacitàditrasmettereilmessaggiocheincarnano;cosacheincludelelorocaratteristichecorrelate,lostatodiconservazione,l’informazionetrasmessa,iserviziofferti.Conseguentemente,isistemidiclassificazioneesistentidovrebberoessereaggiornatie,possibilmente,unificati.

3)Inquestoprocessoilturismopuòessereunfattorechiaveperisiticulturali,generandounamaggioreconsapevolezzadellorovalorecomepurerisorsefinanziariepermigliorareglisforziperlaloroconservazione.Conseguentementeilturismoneiluoghidiculturadovrebbeesseregestitoavendoinmenteprincipidiqualitàedisostenibilità.

4)Per raggiungerequestiobiettivi laGestionedelPatrimonioCulturaledovrebbeessereunaprioritànell’immediato futuro; inaggiunta,lasalvaguardiaelavalorizzazionedelPatrimonioCulturaledovrebbeessereconsiderataunaresponsabilitàcollettivaintuttoilmondo.

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Napoli

essereintesocomeun“organismo”enoncomeunluogo.Lasuagestionetienecontodivariabi-li collegate tra loro, perciò anche la valutazionedovrà rispettare questo dinamismo, per esserecredibile.I Beni Culturali riconosciuti dall’UNESCO come di“valore universale eccezionale”, essendo tra i piùesposti al pubblico interesse, sono monitorati dailoro responsabili al fine di mantenere un’elevataqualità.Tuttavia,unanovitàdelloscorsodicembreèlapropostadapartedell’UNESCOdistudiare,sullabasedeiprincipidiHERITY,gliscenaridelmondodellecittàd’arteadaltapressioneturistica,parten-dodaun’areapilotainItalia,ancoradaindividuare.

In effetti esiste un paradosso nel caso dei sitiapertialpubblico:gliobiettividelgestoresonolafruizioneelatrasmissionedivaloriculturali,maquestosforzosiscontraconlaconservazionediquelbenecheinevitabilmentecosìsi“consuma”.Cometrovarequindiilgiustoequilibriofraquesteesigenze? Una risposta concreta sono gli stru-menti di pianificazione e controllo dei processie l’informazione/educazione/coinvolgimento delpubblico. La prevenzione garantisce di limitaregli eventi critici e, inparticolarmodo inquestocampodovesihaachefareconrisorsenonrin-novabili,sidevonoprogrammaresiauncontrollodiprogettochedimetodo. IlProject Cycle Ma-

nagementèunostrumentochepermettedive-rificare incorsod’opera l’aderenzaagliobiettiviprefissati,quindiallineareirisultaticonleattese,apartiredasostenibilitàecompatibilità,concetticheHERITY,dal1996,definiscerispettivamentecome“capacitàdipermanereecrescereneltem-pooltrel’inputiniziale”e“rispettodelcontestoincuiilbenesiinserisce”.Entrando nello specifico, la prima ConferenzainternazionaleHERITYdal tema“Classificare imonumenti aperti al pubblico: criteri, metodi,finalitàusi”,deldicembre2006,icuiattisonostatieditiinquestigiorni,hagettatolebasiperunlinguaggiocondivisonelcampodellacerti-ficazionediqualità,apartirepropriodacasidistudio, piccole e grandi realtà del PatrimonioCulturale.

“Misurare il Valore del Patrimonio CulturaleMateriale”èinveceiltemadellasecondaCon-ferenza, ospitata ancora una volta a Roma loscorso dicembre 2008 e rappresenta il primodei quattro appuntamenti concepiti come unfocussualtrettantisettorichecompongono ilbersaglioHERITY.Inumerosicontributihannomesso inevidenza inmodoparticolare la ten-sione travaloreculturaleevaloreeconomico.Èunaquestioneancoraaperta,eccoperchésitorna a parlare dell’ambivalenza del concettodi “sviluppo sostenibile”. È chiaro a tutti chei Beni Culturali richiedono tanti punti di equi-librio perché ormai toccano trasversalmentenumerose discipline; è anche per questo chepromuovereundibattitointernazionalestapor-tandograndirisultati.

I N E V I D E N Z A I N E V I D E N Z A

5� annoquinto•numerodue•apr/giu2009www.sitiunesco.it

Sacro Monte di Domodossola

uante volte ci si è chiesti qualesia l’importanza del patrimonioculturale ecclesiastico e comesiadistribuitosulnostro territo-rio?Quantospessosisonocer-cati i riferimenti per risalire allefontieaidocumentichenedanno

testimonianza?Comepotersiorientarefralesedieisoggettiistituzionalichediquestopatrimoniosonoicustodieconservatori?Aquestedoman-de cerca di dare una prima risposta il progettodell’Anagrafe degli istituti culturali ecclesiastici italiani, che sfruttando l’agilità e le potenzialitàdiunostrumentoon-linesemplicenell’usoeallostesso temporispettosodeglistandardconsen-tediraccogliereedistribuireleinformazionicheconsentonodirispondereaquesteealtredoman-de.Sitrattadiunambiziosoprogettochel’UfficioNazionale per i beni culturali ecclesiastici dellaConferenzaEpiscopale Italianapresenteràall’in-terno di Koinè, XIII Rassegna internazionale di arredi, oggetti liturgici e componenti per l’edilizia di culto (Vicenza,18-21aprile2009)duranteunagiornatadistudidedicataaltemadegli inventariecclesiastici.

L’iniziativa vede coinvolti musei, archivi ebiblioteche della Chiesa cattolica italiana, conprioritàalle strutturediocesane, e intendeoffri-reagliutentidella reteundettagliatoserviziodiinformazione.

SevoglioorganizzareunagitaaVicenzaperilweek-endcon lamiafamigliaavrò interesseaconosceretuttiimuseidellacittàedintorni.Dovesi trova il museo diocesano di Vicenza? Comepossoavereinformazioni?Quandoèaperto?Haun biglietto d’ingresso? Prevede visite guidate?Oggi lareteoffrequeste informazioniattraversouna ricerca affidata ai motori che cercano neidiversisitilerichiestedeinavigatori.Maspessocisiscontraconrisultatinondeltuttocorrettiecoerenti,conquellocheinlinguaggiotecnicovie-nedefinitoilrumoredeirisultati,tantocheinter-rogandolareteconilnomediunachiesasipuòottenere come risultato una serie di pagine chepubblicizzanodeibed&breakfast.PerquestolaC.E.I.hapensatodipredisporreunserviziolacuicuraèaffidatadirettamenteairesponsabilidelleistituzioni in modo che le informazioni possanoesserecostantementeverificateeaggiornate.

L’evidenza dell’urgente opportunità

I L P R O G E T T O

IL CENSIMENTO DEGLI ISTITUTI CULTURALI ECCLESIASTICINEL PROGETTO DI INVENTARIAZIONE INFORMATIZZATA

DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

IL PATRIMONIO CULTURALE DELLA CHIESA CATTOLICA

di DON GIANMATTEO CAPUTOResponsabile Ufficio Beni Culturali Ecclesiastici

del Patriarcato di Venezia

Koinè: arte, progettazione e ricerca al servizio della liturgia

L’imminenteedizionediKoinè,chesisvolgeràaVicenzadal18al21aprile2009,celebreràilventennaledellamanifestazione,nataproprionelquartierefieristicovicentinonel1989comeprimissimoesempiodievento

espositivocapacedistimolarenuovedinamichedicomunicazioneeinterscambiofraquantioperanoesonoin-teressatialvariegatomondodegliarredi liturgiciedell’ediliziadiculto. Inquesti20anni larassegnahaofferto

almondoproduttivodelsettoreuncontributodi idee,proposteestimolicreativicoinvolgendoarchitetti,designereliturgistinell’ap-profondimentodegliorientamentitracciatidalConcilioVaticanoIIedallenoteliturgicheCEI.Trecentoventigliespositoriinternazionalitraaziende,artigiani,artisti,fornitoridellaChiesaedellaFilieradi-

stributivareligiosamondialechequest’annoparteciperannoaquestavetrinaespositiva,unicaperqualitàepresen-ze.Mostre,retrospettive,giornatedistudioperliturgisti,architetti,designereoperatoridelsettoreanimerannolequattrogiornatedellamanifestazione.Digrandeinteresse,inoltre,lasezionededicataallaricercascientifica,nellaqualesaràallestitaunamostrasuldesigndeglioggettiperusoliturgico.Info:www.koinexpo.com

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Piazza Armerina

Città del Vaticano

offerta dal progetto è implicita. Per gli archivi,le biblioteche e i musei aderenti all’Anagrafe èunostrumentoditutelaevalorizzazionechenonha precedenti per organicità e trasversalità delmaterialeraccoltoeper lasemplicitàdi integra-zioneeaggiornamentodeidati.Lamessainretediquesteinformazionièautorizzata,sezionepersezione,dalresponsabiledell’istitutodiculturaeprevedeilpassaggio,perpresavisione,dall’inca-ricatodiocesano.Tuttiqueidatiritenutisensibilioinopportuniallapubblicazioneinreterimarrannopatrimoniodeisoliutentiautorizzati.

Per gli utenti finali, il solo inserimento del-l’indirizzodellastrutturapermetteràunaprecisacollocazionenellemappeGPS-sempreadispo-sizionesulloschermo;numeridi telefono, faxee-mail faciliteranno i contatti; e l’erogazione diservizi on-line, come l’acquisto di biglietti o laprenotazione di una visita guidata, agevolandolapresenzaneicentridicultura.Naturalmentesipossonoestenderelericercheintrecciandointe-ressidiversi sul territorioeadoperando ilcross domain, ovvero le richieste su più tipologie. Sesonounostudenteinprocintodistenderelamiatesi di laurea, può essere utile sapere quanti equaliarchivi,bibliotecheemuseiecclesiasticiesi-stononellamiaRegione,eancordipiùconoscereilpatrimonioinessiconservato.Ciònonsaràpiùimpossibile dal momento che potrò consultareprimail luogodiconservazioneepoiandareneldettaglio del patrimonio custodito; quest’ultimoschedatoeinventariatonellapienaaderenzadeglistandardcatalograficinazionalieinternazionalidisettore, anche con le relative immagini digitali,quandoprevistodallenormative.

Il progetto, già tecnicamente definito e rea-lizzato, entra ora nella fase operativa. L’Ufficio

nazionale per i beni culturali ecclesiastici ha giàprovvedutoarecuperareidatidelleistituzioniec-clesiastiche già raccolti in passato grazie ad unproficuolavorodiconfrontoconl’ABEIel’AMEIdaunaparte,econl’IstitutoCentraleperilCatalogoUnico e le informazioni bibliografiche del MiBACdall’altra.L’appuntamentodiVicenzacostituirà laprimagrandepresentazioneufficialeairesponsa-bilieoperatorichepotrannoverificarelepotenzia-litàdelsistemaeconoscerecomeprocedereperl’aggiornamentoecompletamentodelledescrizio-nicaricateonlinedaquestiprecedentiinventari.Ilprogettovieneinquestaprimafaseavviatoall’in-ternodellareteintranetperpoiconvogliarenelpiùampioearticolatoPortale dei beni culturali della Chiesa cattolica difuturapubblicazionesullareteinternetpertuttigliutentidellarete.

I L P R O G E T T O I L P R O G E T T O

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piegare lamotivazioneche induce lepersoneaviaggiareèestremamentecomplesso.Siriferiscecertamenteadunostatodibisognopercepitodall’in-dividuocomeunacarenza,chespingeciascunodinoiaricercarequelqual-cosachepossaridurreoeliminaretale

statonegativo.Tra lenuovemotivazioniche induconogliindividuiaviaggiarevièsenzadubbioquellaenoga-stronomica,checoinvolgeunnumerosempremaggiorediappassionatichehannoscopertocomefiloconduttoreemotivazionedeiloroviaggi, lar i c e r ca

deisaporiedi tradizioniautentiche.Assuntocheognipopolohagusti alimentaridifferenti che rispondonoadiversenecessitàbiologichedell’organismoechedipen-donodallecondizioniclimatichedell’ambientecircostan-te,ilciboassumeunnuovoruolo,divenendoespressionediunaculturaedivalorisaldamentelegatialterritoriodiriferimentoeallesueradici.Nondimentichiamocicheilciboarrivaadassumeresignificatisimbolicinellanostrasocietà,sipensiadesempioallatradizionedeiconfettiedelrisoperimatrimoni,dellatortadicompleanno,deidolcilegatiallefeste:Natale,Pasqua,Carnevale.

Perilturistaenogastronomico,l’Italiaetuttal’areadelMediterraneosonosenzadubbiounametaprivilegia-tariconoscendoaiprodottigastronomiciunelementodi

connotazioneidentitariadeiPaesidiriferimento(sipensiallapaellaperlaSpagna,alvinoperl’ItaliaelaFrancia,all’olioancoraperl’Italia,alleoliveperlaGrecia,aidatteriperilMaroccoealcuscusperiPaesiArabi…).

Ilpensierocomuneèquellodivederel’areadelMediterraneocomesinonimodi“buonacucina”.Gli stessi prodotti italiani sono divenuti tantoappetibilinelmondodariscontrarsilanascitadiun“mercatodeifalsi”,comportandoundecre-mentodelvaloreoriginariodelprodottostesso,

che per difendersi è costretto ad aumentare ilprezzodivenditasulmercato.Difficilepoidiventagiustificaretaleprezzoagliocchidell’acquirentesenonhalapossibilitàdiconoscerecomeviene

realizzato, quali sono le materie prime

L ’ A N A L I S I

L’ENOGASTRONOMIA: STRATEGICA CHIAVE DI ACCESSOAI VALORI E ALLE RADICI DEL TERRITORIO

PER UN MONDO DI GUSTOdi ANNALISA BALDINELLI

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Vigneti a Montalcino

Un’acetaia modenese

in lui il desiderio di degustarlo, di conoscere come edovevieneprodotto,isegretielepotenzialitàdelprodot-tostessoelericetteconl’intentopoidifarloconoscereadamicieparenti.

Viè, infine, ilgastronauta legato ad un eventochesimuoveconloscopodivisitareunamanifesta-zione:ilSalonedelGustodiTorino,EurochocolateaPerugia,Frantoiaperti,Cantineaperte,leinnumere-voliFieredeltartufo,ecc.

Al nostro turista insommanonmancano leoc-casioniperpoterviaggiaregustandoisaporieimpa-randoaconoscereletradizionideiterritorichevisita,riscoprendo l’autenticitàdel luogoeavendo lapos-sibilitàdi compiereunviaggioautentico,grazieagliormaiirrinunciabilimezzichehaadisposizionequali:Internet(numerosisonoisitidedicatialturismoeno-gastronomico), la televisione con rubriche e servizidedicatielerivistespecializzate.

utilizzate e le lavorazioni perla realizzazione del prodottofinaleche lodifferenzianodalprodottocontraffatto.

In Argentina esiste, adesempio, il “Reggianito”, inBrasile il “Parmesao”, inPennsylvania il “ClassicbasilPesto”,inCaliforniail“ChiantiForestVille”oaddiritturail“Sangiovese”el’olioextraverginedioliva.

Sièquindicompresocheesistonoduetipologiedituristaenogastronomico.Ilprimosimuoveinfunzionedelciboesoloinunsecondomomentosiinteressaal-l’ambiente,alpaesaggio,alpatrimonioartisticooarchi-tettonico.Èquestoveroturismoenogastronomico?

Viè,invece,ilturistachenonsiaccontentadias-saggiareunbuonsalumeodibereuneccellentebic-chieredivino,mavuolesaperedipiù,vuoleconoscereilproduttoreevisitareillaboratorio,ilfrantoio,lacantinaincuièstatoprodotto.L’elementocibodiventacosìsolounpretestoperandareallascopertadelterritoriosulqualeinsistonoiprodotti.

Sicomprendeallorailgrandesuccessochehannoavutoecontinuanoadaveregliagriturismi,chefavori-sconolavalorizzazionedelterritorio,soprattuttoperchi

vivenormalmenteincontestifortementelontanidallareal-tàchesi trovanoavisitare.Le culture locali si sentonoquindisemprepiùcoinvoltenel riscoprire leproprie tra-

dizioni,conloscopodicoltivare,farconoscereepro-muoverelapropriaoriginalitànelmondo.

Cisièresicontocheil“sistemacibo”,puòesse-reconsideratounaveraepropriachiavedimarketingterritorialeperattrarre ivisitatoriaconoscere le realtàoriginalidiproduzione.

Gli enti locali nutrono un fortissimo interesseversoquestaformaditurismoperchépermettedifarconoscere il territoriocreando ilcosiddetto indottoesiadoperanoalfinedifarconquistareaiprodotticer-tificazioniriconosciute intutto ilmondoquali laDOP,laDOC, laDOG, l’IGP, laDOGP.Unavoltaottenuto ilconnubio perfetto che lega il prodotto al territorio eunavoltaportatoaconoscenzadelgrandepubblico,ilgiocoèfatto.Grazieagli incentivicheglienti localipossonooffrireaiproduttori,riesconoadinnescareunmeccanismodipromozioneepubblicitàacostozeroche coinvolge non solo il bene ma tutto il territorio,

stimolando l’interesseaconoscere l’intera areageo-graficacheasuavoltanebeneficia. Inquestomodoadesserecoinvoltinelcircuitosononumerosisoggettichedivengonocontemporaneamentesoggettiattiviepassividelsistema.

All’internodellacategoriaturistaenogastronomicosipossonoriscontrarecomportamentidiversiattribuibiliainostrituristiechehannofattosìchesidistinguesserocategoriedifferenti:ilfoodtrotter,ilgastronautaeilga-stronauta motivato da un evento.

Eccoallorachesiaffacciasullascenaquelturista,ilfoodtrotter,chevuoletrascorrereunavacanza,anchedibreveperiodo,doveilgiacimentogolosoèl’elementocentraledelviaggiomanonl’unico,perchéunruoloim-portantelogiocanoanchealtrerisorsedelterritorio.

C’èpoiilgastronauta,cheè,invece,attiratodalpro-dottoraro, lavoratomanualmente, legatoal territorioecherappresental’unicomotivodelviaggio.E’presente

300 denominazioni di origine, 4000 specialità tradizionali, 150 “strade dei vini e dei sapori”, 18.000 agriturismi e circa 60.000 fra frantoi, cantine, malghe e cascine

L ’ A N A L I S I L ’ A N A L I S I

sfahan nesf-e jahan, Isfahan è la metà del mondo, con questa bizzarra rima veniva descritta anticamente la città iraniana di Isfahan, splendida perla medio-rientale famosa per la bellezza dei suoi edifici. Collocata nel-l’Iran centrale a quattrocento

chilometri a sud dalla capitale Teheran, Isfahan è uno di quei luoghi in cui è diffici-le non rimanere ammaliati dallo splendore dell’antica Persia, scrigno colmo di miti e leggende, grandi sovrani e abili artisti.

Più di un milione e mezzo di persone affollano i diversi quartieri, un insieme

di umanità che a prima vista può lasciare spaesati in un territorio dalla cultura e dalle tradizioni così diverse da quelle europee.

Per le alberate vie della città nuova, mentre si cammina tra le masse di persone in movimento, capita a volte di essere fer-mati in quanto occidentali e di essere og-getto di curiosità e domande poste special-mente dai più giovani. Spesso si è invitati ad entrare nelle scuole coraniche e nelle diverse moschee, all’interno delle quali si trova sempre un rifugio ospitale contro il calore diurno e dove vengono offerti tè e pasticcini come segno di ospitalità verso persone gradite.

LA MOSCHEA MEIDAN EMAM AD ISFAHAN IN IRAN

UNA PASSEGGIATANELL’ALTRA METÀ DEL MONDO

di LUCA ROSSATO

DALLA CULLA DELLA CIVILTÀ SPUNTANO NOVE GEMME

OltreadIsfahan,altr iottoSitiiranianifannopartedellaWorlderitageListUnesco:

•Persepoli(1979)Criteri:(i)(iii)(vi)Fondatada Dario I nel 518 a.C., Persepoli è stataunadellecinquecapitalidell’imperoache-menide.L’importanzaelaqualitàdellemo-numentalirovinenefannounsitoarcheolo-gicodistraordinariaimportanza.

• Tchogha Zanbil (1979) Criteri: (iii)(iv)Fondata nel 1250 a.C., è la città santa delRegnodiElam.Circondatadatreenormimuriconcentrici, la città, come dimostra il ritrova-mentodimigliaiadimattoni inutilizzati,è rimastaincompiutadopol’invasionediAshurbanipal,

•Takht-e Soleyman(2003)Criteri:(i)(ii)(iii)(iv)(vi)Ilsito,chehafortementeinfluenzatol’interosviluppodell’architetturaislami-ca,comprendeunsantuariozoroastrianodelXIIIsecoloeuntempiodelperiodoSasanian(VI-VIIsecolo)dedicatoaAnahita.

•Bam e il suo paesaggio culturale (2004)Criteri: (ii)(iii)(iv)(v)Arg-eBamè l’esempiopiù rap-presentativodicittàfortificatacostruitadurantel’imperoparticoconlasemplicetecnicadeglistratidifango.

•Pasargadae(2004)Criteri:(i)(ii)(iii)(iv)Èstatalaprimacapitaledelladinastiaachemenide,fon-datadaCiroilGrandenelVIsecoloa.C.Eccezionaletestimonianzadiarteearchitetturapersiana.

•Soltaniyeh(2005)Criteri:(ii)(iii)(iv)LacittàdiSoltaniyehèstatalacapitaledelladinastiaIlkhanid,fondatadaimongoli. IlmausoleodiOljaytu, costruitonel1302-12,conserva lapiùanticadoppiacupoladelmondo.

•Bisotun(2006)Criteri:(ii)(iii)IlprincipalemonumentodiquestoimportantesitoarcheologicoèilbassorilievoconiscrizionecuneiformeordinatodaDarioIIlGrandequandosalìaltronodell’imperopersianonel521a.C.È l’unica iscrizionemonumentaleachemenideconosciutasulla rifondazionedell’impero.

• I monasteri armeni dell’Iran(2008)Criteri:(ii,iii,vi)Luoghidicultochemostranounpanoramamoltoampioeraffinatodegliaspettiarchitettoniciedecorativioffertidallaculturaarmenanellasuarelazioneconlealtrecultureregionali:ortodossabizantina,assira,persiana,musulmana.

�� annoquinto•numerodue•apr/giu2009www.sitiunesco.it unesco•associazionecittàesitiitalianipatrimoniomondiale ��

Cupole e minareti della moschea dell’Imam

Cosìcomegliabitantianchelagrandepiazzanelcuoredellacittà lasciasbalorditi,per lesuedimensioni (è lasecondapiazzaalmondodopoquelladiTiananmenaPechino)eper la raffina-tezzadegliedificipostilungoilsuoperimetro.

ImamSquarevieneiscrittanellalistadelpa-trimoniomondialedall’UNESCOgiànel1979perl’evidentevaloreartisticodeisuoiedificiecometestimonianza della vita sociale e culturale deipersiani nell’ultimo periodo dell’epoca safavideduranteilXVIIsecolo.

Conunalunghezzadipiùdimezzochilome-tro,lospazioapertodellapiazzaintimorisceper

lasuavastitàall’internodellaqualel’occhioèim-mancabilmente rapitodallemorbide formedellecoperturedegliedificiprincipali.

Le diverse cupole delle due moschee fattecostruiredalloSciàAbbasI,catturanolosguardoedattraggonoilvisitatoreconglisgargianticoloridelleloropiastrelledecorate.

Traquestesitrovalamoscheadell’Imam,de-finitadamolticomeunadellepiùbelledelmondoislamico,sicuramenteuncapolavoroper leper-fetteproporzionidellesuearchitetture.

Il portale d’ingresso all’edificio, costatoquattro anni di duro lavoro alle mae-

R E P O R T A G ER E P O R T A G E

�� annoquinto•numerodue•apr/giu2009www.sitiunesco.it unesco•associazionecittàesitiitalianipatrimoniomondiale ��

La grande piazza della moschea dell’Imam

Decorazione della cupoladella moschea dello sceicco loftollah

stranze dello Scià, è interamente rivestito daunmosaicocondisegnosoloapparentementesimmetricocheseanalizzatodavicinomostrachiare discrepanze volute proprio dagli ar tistiautoridell’operainsegnodiumiltàneiconfron-tidiAllah,l’unicoperfetto.

Spostandosipoineicortiliinterni,raggiun-gendolagrandevascaperleabluzioni,sigodedella fantastica vista delle sue cupole e deglialti minareti azzurri con mosaici finementedecorati epiastrelle recanti iscrizionicalligra-fiche.

Altro edificio posto a breve distanza, digrandebellezzaanchesediminoridimensioni,è lamoscheadellosceiccoLotfollah,operadistraordinariovaloreartisticodedicatadalloScià

alsuocero,edusatainpassatoprincipalmentedalle donne dell’harem del sovrano. In questocasoilcoloretenuedellepiastrelledellacupolalepermettediassumerediversetonalitàduranteilcorsodellagiornatafinoadincendiarsiall’oradeltramontodiunrossovivo.Ciòchecolpisceinquestispazireligiosisonol’alternanzadilucinaturali ed ombre all’interno degli stessi, pre-ziosoesempiodiunaprogettazionecheesaltalasacralitàdiquesti luoghied invitaasedersied a contemplare i raffinati mosaici illuminatidai raggi solari filtrati dalle grate di pietra sa-pientementetraforate.

Dopountortuosopercorsoattraversoscaleaffrescate(ancheseirrimediabilmentedanneg-giatedurantelarivoluzioneislamica)sigiunge

alla terrazzadelpalazzodiAliQapu, fattoco-struire dallo Scià come porta d’accesso dallapiazzaaimaestosigiardinicircostanti;passeg-giando tra le diciotto colonne lignee che so-stengonolasuacoperturaebeneficiandodellabrezzacostantecheancheilsovranoadorava,si ha un’affascinante veduta d’insieme dellapiazza:sipossonocosìammiraredaunadiffe-renteprospettivalecupoledellamoscheadel-l’Imam, le perfette dimensioni della moscheaminore ed il portale di accesso al bazar, verocuorepulsantedellacit tà.

Qui, nelle sue infinite gallerie commerciali,illuminateun temposoloda lucernaiposti nel-le volte del tetto, pare di penetrare uno spaziopersoneltempo.Ilforteodoredispeziepermeaogniambienteedunafollaindaffaratainmilletrattative cattura lo sguardo più di ogni altracosa. Il perdersi in questi meandri diventaallora un’esperienza degna di essere vissutaseguendoilluccichiodivetrinecolmed’orooilsordosuonodiunartigianochemo-dellaunapentoladirame.

A volte, nelle polve-rose gallerie, nelbelmezzodelf i u m e

umanodipersone,unamotorettaouncarrettocolpisconoqualcuno:sicreasempreuncapan-nellodigenteattorno,piùchealtrocuriosi,manessuninsulto,nessunaminaccia,lasciasbigot-titilacalmatotaledegliiraniani.Glialtripassantiscorronoattornoindifferenti,comel’acquadiunruscello di montagna si scontra e poi scivolaattorno al sasso che sporge dal suo letto noncurandosene.

Forsesaròimpopolarenell’affermarecheiltentativodialcunipaesidiresisterealleinfluen-zedell’occidente ècondivisibilemastudiandolastoriadiquestaregionecosìdensadisaperiediantiche tradizioninonpuòchenascere intuttinoiunaspontaneaammirazioneesimpatiaversoununiversocosìriccodidiversità.

CitandoilgrandeTizianoTerzani,vorreiricor-darecheanoipuòparerestranomacisonoanco-raogginelmondopersonechenonaspiranoadesserecomenoi,chenoninseguonoinostriso-

gni,chenonhannolenostreaspettativeedino-stridesideri,chesonosemplicemente

diversedanoimacheportanocon se un’umanità che

forsenoiabbiamoperduto per

sempre.

R E P O R T A G E

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Il Parco D’Annunzio ad Anversa degli Abruzzi (AQ)

Il Parco Carducci a Castagneto (LI)

lcriterioconilqualenegliultimianniè statoproposto il temadella valorizza-zione del patrimonio culturale, consistenelrecuperaresulterritoriouninsiemedirisorse culturali materiali ed immaterialiche siano l’espressione vivente di unarealtàlocale,delsuopassatomaanchedi

unsuofuturosviluppo.Unprincipio,questo,sviluppatodallaConvenzioneEuropeadelPaesaggioedindicatoneicriteriUnescoper iPaesaggiCulturalida inserirenellalistadelWorldCulturalHeritage.

UnPaesaggioCulturalepuòessereungiardino,unparco,unazonarurale,urbanao industriale;mapuòessereancheunPaesaggioCulturaleintegrato,ovverounpaesaggiocheassociunelementonaturaleadunfattoreligioso,artisticoostorico.

Si tratta di una evoluzione sensibile dell’idea dipatrimonio,nonpiùlegatoamonumentiisolatimaadunluogo,chesuperalanettaseparazionetranaturaeculturaechesoprattuttoprevedelapartecipazioneatti-vadellepopolazioniadunprocessodiriappropriazionedellapropriaidentità.

Ilpaesaggiodiventacosìcomprensionedelter-ritorio,testimonianzadell’evoluzionedell’interazionetrauomoeambienteedidentificazionedellesensibi-litàlocali,dellecredenzeedelletradizioni.Unterrito-rioincontaminatocheadunvisitatorepuòsembrarevergine ed addirittura selvaggio, agli occhi di unnativopuòrappresentareunlibroapertosulproprio

passato,lapropriastoria,iproprimiti;èbellopoterepensarechesiapoianchel’artedeipittori,deicinea-sti,deicompositori,deifotografiedegliscrittoriadaiutarequestiterritoriasvelarsieadidentificarvideiveriepropripercorsiculturali.

L’ideacheStanislaoNievoebbepiùdiventiannifaditutelareilpaesaggioattraversolachiavedell’ispi-

razioneletterariasiinserisceperfettamenteinquestocontesto.IParchiLetteraridiNievosonoangoli ma-gici, i luoghi dell’ispirazione di grandi autori e poeti, luoghi ancora presenti nel paesaggio. Un ponte tra natura e cultura che apre nuovi orizzonti in antichi panorami;unpontedicuigià150anniprimailprozioIppolitoconfessaval’importanza.

I Parchi Letterari sono appunto parti di territoricaratterizzati da diverse combinazioni di elementinaturalieumaniche illustrano l’evoluzionedelleco-munitàlocaliattraversolaletteratura.

Sonoiluoghistessichecomunicanolemedesi-mesensazionichehanno ispirato tantiautoriper leloroopereecheiParchipretendonodifareriviverealvisitatoreelaborandointerventichericordanol’autore,lasuaispirazioneelasuacreatività,attraversolavalo-rizzazionedell’ambiente,dellastoriaedelletradizioni

dichiquelluogoabita.Lecomunitàlocalihannocercatoespessotrovato

neiParchiLetterariunaiutonelrinvigorimentodelpro-prioorgogliodiappartenenza,edhannonellamaggiorpartedeicasicoltoopportunitàdisviluppocompatibilelegatealturismo,all’ambiente,allacultura.

Moltedellepiùcelebriopere letterarieepoeti-che,ambientatein luoghireali legatiallavitaoallevicende di un autore o scelti per affinità culturale,possonooffrire unmetodonuovodi interpretazio-nedellospazio;consentonoanzidireinterpretareilterritorioedidareunsignificatoailuoghiinunequi-libratoconnubiotrapaesaggio,patrimonioculturaleeattivitàeconomiche,incuil’esperienzadelpassatorivelaunapropostaperilfuturo.

Illettoredisponecosìdiunachiavediletturachestimola la visita di luoghi altrimenti considerati solo

L ’ I N T E R V E N T O

UN’ORIGINALE CHIAVE DI LETTURA DEL PAESAGGIO CULTURALE

I PARCHI LETTERARI®DI STANISLAO NIEVO

di STANISLAO DE MARSANICH

La Fondazione Ippolito Nievo

LaFondazioneIppolitoNievocuraintuttaItalialarealizzazionedeIParchiLetterari®.NascePerilvoleredeipronipotidell’autorede“LeConfessio-

nid’unItaliano”edinparticolaredelloscrittoreStanislaoNievo,suoprimopresidente.Haloscopodisalvaguardareepromuovereilpatrimoniostorico,artisticoepaesaggistico,lafiguradelletteratogaribaldinoprematuramentescomparso e tenere viva la memoria dei maggiori autori della letteraturaitalianaattraversol’organizzazionedimanifestazioniedincontri.MarioLuzi,GiuseppeBianchinid’Alberico,GiulioSacchettieRitaLeviMontalcinihannoaderitofindall’originealComitatodeiGaranti. Info:PiazzaTrasimeno,6-00198Roma–tel.06.8841392www.fondazionenievo.it

Dove sono i “Parchi letterari”?Abruzzo GabrieleD’Annunzio,AnversadegliAbruzzi(AQ)Basilicata CarloLevi,Grassano(Matera);DonGiuseppedeLuca,PotenzaCalabria FrancoCostabile,LameziaTerme(Catanzaro);SanNilo,Rossano(CS);TommasoCampanella,CosenzaCampania PlinioIlGiovane,Napoli;PomponioLeto,Teggiano(Salerno)Lazio Omero,AgroPontino(Latina);PierPaoloPasolini,Ostia(Roma);PublioVirgilioMarone,PomeziaLiguria DanteinLunigiana,Ameglia(LaSpezia);EugenioMontale,MonterossoaMare(LaSpezia)Lombardia INievo,Rodigo(Mantova),GazoldodegliIppoliti(Mantova)Marche PaoloVolponi,Montefeltro(PesaroUrbino)Sardegna AdelasiaDiTorres,Burgos(Sassari)Sicilia ElioVittorini,Siracusa;GiovanniVerga,Vizzini(CT);NinoSavarese,Enna;SalvatoreQuasimodo,Modica(RG)Toscana DantenelCasentino,Casentino(Arezzo);GiosueCarducci,CastagnetoCarducci(LI)Veneto INievo,MontecchioPrecalcino(VI),Soave(VR),FossaltadiPortogruaro(VE)

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Il Parco Pasolini a Ostia (RM)

Il Parco Quasimodo a Modica (RG)

curamenteavvincente,machesolochièeffettivamen-telegatoalterritoriopuòintraprendere.

L’impegno è oggi indirizzato ad approfondire irapporticonchidelterritorioedell’ambientesioccu-paeconchièinteressatoavalorizzarequestotipodirisorsasiaessaturisticacheculturale.L’ideaèquelladicrearesinergieedoffrirevaloreaggiuntoa realtàchesulla tutelae lavalorizzazionedell’ambienteba-sanoiloroprincipi.

Gli esempi sono numerosi ed i frutti tangibili.MoltiParchiLetteraricollaboranooaddiritturasonogestitidirettamentedaEntioAssociazioniambienta-listecheattraversolatuteladei luoghidi ispirazioneletterariacompletanoiloroobiet-tivi:per iniziativadelCentroHa-bitat Mediterraneo-LIPU è natoil Parco dedicato a Pier PaoloPasolini all’IdroscalodiOstia; lapreziosa collaborazione con ilCorpoForestaledelloStatoeconl’EnteParcoNazionaledelCirceopermette ormai da un decenniola valorizzazione e lo sviluppodelleattivitàsociali,didatticheepromozionalidelParcoOmeroaFogliano, in provincia di Latina.Lo stesso Parco D’Annunzio ad

AnversadegliAbruzziècoinvoltoepartecipaalleatti-vitàdell’OasidelWWFGoledelSagittario,cosìcomeèincorsolariorganizzazionedelParcoPliniosulVe-suvioperiniziativadiLegambiente.

LagenialitàdiNievoèstataanchequesto:capi-requantol’operaletterariasiapotentenell’avvicinareillettoreall’ambientedescrittodaunautore,èstatosicuramente il primo passo per offrire allo stessolettoreimezziperesserecoinvoltoepartecipareallatuteladiquell’ambiente.IParchiLetterarinonsilimi-tanoacustodireedivulgarelaletteraturaattraversoi luoghi, ma pretendono di salvaguardare i luoghiattraversolaletteratura.

peril loropanorama:unviaggioresorealeedattualedall’incontroconpersonaggiviventicheintroduconoadunracconto inseparabiledalla localitàcheliospita. IlrisultatoècheunavisitaaiterritorilevianidiGrassanoedAlianocompresinelParcoLeviinBasilicata,ciren-deinevitabilmenteprotagonistidelCristo si è fermato ad Eboli;cosìcomepasseggiandoperAnversadegliAbruzzinonsipuònonesserecoinvoltidallesensa-zioni che ispirarono D’Annunzio nella stesura de La

Fiaccola sotto il Moggio,ambien-tatainquellocheoggièconside-ratoaragioneunodeiBorghipiùbelli d’Italia; per non parlare poidei cipressetti, dei villaggi, dellesgambate e delle pantagruelichemangiatedicarduccianamemorianelterritoriodiCastagneto.

Una sfida, quella di Nievo,cheèdiventataunarealtàinmoltepartidelPaeseechecontaoggiuna ventina di Parchi dal NordalSud,daDanteaSavarese,daMontaleaCampanella.

E’tuttaviaevidentechelafun-zionalitàdeisingoliParchipuòesseregarantitasoloseesisteunrealeinteresselocaleallalororealizzazioneedallorosviluppo.EdèinquestocontestochelePolitichedelPaesaggioelaloroattuazionedapartedelleautoritàterritorialiassumonounpesodeterminanteanchesenon esaustivo: l’operatività dei Parchi sarebbe infattiimpensabilesenzalapassioneedil lavorodeisingoligestorichelasfidadiStanislaoNievo, impegnativaedifficile,hannoraccoltoeportatoavanti.Unlavorosi-

L ’ I N T E R V E N T O L ’ I N T E R V E N T O

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La processione per le vie del paese La “vara” del S.S. Crocefisso di S. Agata

astrorealeèunpaeseinprovinciadiMessinachesorgearrampicatosuuna roccadi tufo a300metrisul Tirreno, in una collocazionecheconsenteallavistadiabbrac-ciare da Capo Milazzo a Tindari.La leggenda identifica la cittadina

con l’antica Krastos fondata dal re Artenomo primadellanascitadiCristo. Iprimidatistoriografici risal-gonoall’etànormanno-sveva,quandol’insediamentoassumevailnomedi”Cristina”o“Crizzina”.Ilpiccoloborgomedievale,cheancoroggimantienel’originaleimpiantourbano,èdifondazionefedericiana:FedericoII,infatti,perpremiarelafedeltàdimostratadall’anticocasaledurantelalottacontrogliangioiniordinòlaco-struzionedelcastello,delqualeancoroggisipreservauntorrione,edoffrìprivilegieagevolazioniagliabitanti.Perlungotempoilpaesemantenneunaposizioneege-monegodendosinoalXIXsecolodiunafloridaposi-zioneeconomica.Ilborgo,oggiditremilaabitanticirca,mantieneoltreavalentitestimonianzearchitettonichedelsuogloriosopassatounritoprocessionalemoltosuggestivoeparticolare.Letradizionireligiose,nelsudItaliaspecialmente,assumonounsignificatoatavicoincuisacroeprofanosifondonosottoun’unicamemoriacollettivachenongiaceimpolveratabensìardevivida.Castroreale è devota alla vara del S.S. Crocifisso di

S.Agatachevienechiamatoindialettoperlecaratteri-sticheunichenelsuogenere“USignuriLongu”.Lavaraè infatticostituitadaunrobusto fercolodi legnosulqualevieneissatounpalodi13metrianch’essoligneosullacuisommitàsicollocailsimulacroincartapestaestuccoatuttotondoedagrandezzanaturale

PAT R I M O N I O I M M AT E R I A L E

UN RITO PROCESSIONALE SICILIANO DI GRANDE FASCINOE SUGGESTIONE NEL QUALE SACRO E PROFANO

SI FONDONO IN UN’UNICA MEMORIA COLLETTIVA

“U CRISTU LONGU”DI CASTROREALE

di VENERA LETO

�� annoquinto•numerodue•apr/giu2009www.sitiunesco.it unesco•associazionecittàesitiitalianipatrimoniomondiale ��

Castroreale

Il Crocefisso davanti alla Chiesa Madre

I portatori

delcrocifisso.Sulsuovoltod’ebano,scuritodaltempoadanchedalnero fumodellecandele,scivolanodeilunghicapellivericheglifuronodonatineltempodalledonnedelpaesecomeattodevozionale.Aipiedidelcrocifissosicollocaunasferaargenteasimbolodel-l’Universosucuisonodipintiisegnizodiacali.L’altezzadellavarasuperatuttigliedificidiCastrorealeeccettolaChiesaMadreentrocui attraverso delicatemanovre il Cristo puòessere issato svet-tando verso la navatacentrale.Lavaravieneportatainprocessionein spalla e mediantepesantiforcellediferroper leviependentidelpaese. Alla devozionesi mescola la paurapoiché il trasportomasoprattutto l’innalza-mento e l’abbassa-

mento del Crocifissocostituiscono dei mo-menti molto delicatidel rito processionale.Tutto si basa infatti,sull’equilibrio ottenutodal preciso coordina-mento dei portatoridi forcelle e basta unminimo scompensoper causare temibilioscillazioni: tutto ilpellegrinaggiosisvolgedunquecolfiatosospe-so. Sul palcoscenico

offertodasembianzear-chitettonichedialtritempiedalpaesaggiochecatturalosguardolungol’anellodicollinedegradantiversoilmarequesto simulacro si ergemaestosoassumen-dounfascinounico.Lacaricasimbolicaèpaleseedemozionante: un crocefisso che all’ombra della suacroceabbraccial’interopaesementre,paternoemi-

naccioso,sistagliaversoilcielo.Anchelapossibilitàoffertaai fedelidipregarloe toccare,al rientrodellaprocessione nella chiesa di Sant’Agata, quest’effigiecheriempiel’interachiesacreaneldevotounasortadisoggezioneeumiltà.Lastoriadiquestamacchinaprocessionaleè incerta.La tradizione lega ladatadicelebrazione di questa festività, che si celebra il 25agosto,allaliberazionedalcoleracheimperversavaaMessinaeprovincianel1854.Primadiquest’episodio,infatti,parechelaprocessioneavvenisseunicamenteilvenerdìsanto,tradizionechesiècomunquemante-nuta.Lastorianarracheperscongiurareilgravemaledicuiincominciavanoamanifestarsiiprimisegninelpaese“uSignuri longu”venneportato inprocessio-neeinseguitoladonnachemanifestavaisintomidelmorboguarì.IlmiracolocompiutodalCristoinquel-l’occasionepotrebbe rendereattendibile l’ipotesichela vara venne issatasudi unpaloperconsentire aimalatidicoleradivederel’immaginesacradaipropri

lettiattraverso lefinestre. In realtàesistonodelle te-stimonianzechecollocanolapresenzadellavaragiàinunperiodoanteriorealXIXsecoloeattribuirebberolarealizzazionedelcrocifissoamanifatturegaginiane1.Lamagiadiquesteprocessioniovereligiositàetradi-zionipopolarisifondonoèchesembranononsubireglieffettideltempo:dopooltreunsecololatradizione,infatti,siperpetuaattraversolenuovegenerazioni.Ipiùanzianiinsegnanoaigiovanil’artediportarelavaraequest’ultimi accettano conorgoglio questo insegna-mento.Il25agostoètutt’oggil’unicoeventocapacediriempire,ancheoltrelaloroportata,lequieteviuzzedelpaeseattirandodevoti,paesaniemigratiecuriosicheguardandoversol’altoassistonoinsiemeaquestospettacolareevento.

Note

1 Antonello Gagini, scul tore e archi tet to(Palermo,1478–1536)

PAT R I M O N I O I M M AT E R I A L E

�� annoquinto•numerodue•apr/giu2009www.sitiunesco.it unesco•associazionecittàesitiitalianipatrimoniomondiale ��

A NAPOLI IL FORUMDELLE CULTURE 2013

Sarà lacittàdiNapoli adospitare laquarta edi-zione del Forum Universale delle Culture. Uneventodigrande importanzanatoaBarcellona

nel 2004 sotto il patrociniodell’Unesco con l’obiettivodi promuovere l’incontro trapopoli, civiltà e cittadini perun confronto sui temi dellapace, della diversità cul-turale e della conoscenza.Napoliè riuscitaaprevaleresuagguerriteconcorrentidelcalibro di Dakar e Istanbul.L’evento si svolgerà nell’ar-

codi101giorni,dal10aprileal21luglio2013.

IL PRIMO MUSEOSOTTOMARINO DEL MONDO

L’Unescoeilgovernoegizianohannoannuncia-tolacostruzionedelprimomuseosottomarinoingradodimostrare laricchezzaculturalee il

patrimoniostoricochesitrovasulfondodellabaiadi Alessandria d’Egitto, il più importante centroculturaledell’ellenismo.Ilprogettorappresentaunimportantepassoavantinellosviluppodellemostredelpatrimonioculturalesubacqueo inquantocon-

sentiràaivisitatoridi osservare restiarcheologici an-corasulfondodelmare. L’avveniri-sticacostruzione,che si estenderàsu un superficie

di 22 mila metri quadrati, sarà la prima del suogenere e verrà costruita in parte sopra e in partesotto l’acqua, offrendo una serie di ardite sfide aiprogettisti.Ilavoridovrebberocominciarenel2010eterminareentrodueanniemezzo.

DUECENTO LINGUE SCOMPARSEIN TRE GENERAZIONI

ÈstatapresentataaPariginelfebbraioscorsolaversioneInternet del nuovo “Atlante delle lingue in pericolo nelmondo”.Lanuovaedizionedell’importantepubblicazio-

neUnescometteinevidenzaalcunidatiparticolarmenteallar-manti:sucirca6.000lingueesistentinelmondo,piùdi200si

sono estinte nel corsodelle ultime tre gene-razioni, 538 sono insituazione critica, 502seriamente in pericolo,632 in pericolo e 607vulnerabili. Secondol’Unesco, sono 199 lelingueormaiparlateda

menodi10persone,altre178sonoinveceparlatedagruppitra10e50persone.L’Atlante,redattodapiùdi30linguisti,metteinevidenzacomeilfenomenodellascomparsadellelinguesimanifestiintuttiicontinentieincondizionisocialiedeconomi-chemoltodiversetraloro.

200� ANNO INTERNAZIONALEDELLE FIBRE NATURALI

La vasta gamma di fibre naturali prodotte in numerosiPaesirappresentaunafontediredditodifondamentaleimportanza per le comunità agricole, giocando in tal

modounruolodiprimopianonell’incrementodellasicurezzaalimentare, nell’eliminazione della povertà e nello sviluppo

delPianeta.Perquestomoti-vo,l’AssembleaGeneraledel-l’ONUhadecisodiproclama-reil2009AnnoInternazionaledelleFibreNaturalieesortatoigoverni,ilsistemadelleNa-zioni Unite e tutti i soggettiinteressati ad approfittare diquestoAnnoperaccrescerelaconsapevolezzasull’importan-

zadiquestiprodottinaturali.InItaliasonoprevisteiniziativeaMilano,RomaeBiella.Infosulsitowww.naturalfibres2009.org

WORLD HERITAGE MAP 200�-200�

Èdisponibile sul sito dell’Unesco (http://whc.unesco.org/) lanuovamappadelPatrimonioMondiale, realizzata dal Comitato del Patri-

monio Mondiale in collaborazione con il NationalGeographic. La mappa, prezioso strumento diapprendimento e di sensibilizzazione, contiene lalocalizzazionesuungrandeplanisfero(cm78x50)

di tutti gli 878 SitiUnesco Mondiali,brevi spiegazionidella Convenzio-ne del PatrimonioMondiale e bel-lissime foto condidascalie espli-cative. Le versioni

originali della mappa sono inglese, francese espagnolo,maattraversolacollaborazioneconNa-tionalGeographiclamappasaràpubblicataanchein rumeno, serbo, danese, finlandese, norvegeseesvedese.

CASTEL DEI MONDI

L’idea che la bellezza sia universale, un valoretraducibileinognilinguaggio,unvalorepertutti:èilprincipioispiratoredelFestivalInternaziona-

leCasteldeiMondi,chehacomesimboloeluogopri-vilegiatoproprioCasteldel Monte, il manierofedericiano, patrimo-nio Unesco, situatonelterritoriodellaCittàdiAndria,cheèanchel’Ente promotore delFestival. Giunto allasuatredicesimaedizio-ne, ilCasteldeiMondisi propone di portareil teatro al di fuori deiluoghi tradizionali, il

teatro fuori dei teatri: un vicolo del centro storico,un chiostro, una piazza e, per l’appunto, il Castelloper antonomasia.Una iniziativa cheprevedeunmixdi incontri, di nuoveproduzioni, laboratori, readingsecollaborazioniinternazionali.UnFestival,CasteldelMonte,lasuaCittà:anchequestoèunmodopertu-telareevalorizzareunbenepatrimoniodell’umanità,ma inserito nel tessuto connettivo di una comunità.Infowww.casteldeimondi.com.Finoal30aprile,sempreaCasteldelMonte,saràan-corapossibilevisitarelabellamostradedicataaiventi-dueSitiUnescodislocatiterritorialmentesullespondedell’Adriatico.Attraversopannelliillustrativiplurilinguesi può, infatti, seguire un affascinante itinerario chepartendodaAquileia,toccaVenezia,Padova,Ferrara,Ravenna,Urbino,CasteldelMonte,Alberobello,pas-sandopoiaisitiubicatisullaspondaopposta.

LA top ten DEGLI OBBROBRIARCHITETTONICI

La“speciale” classificadeimonumenti chenonavremmo mai voluto vedere, stilata dal sitointernazionale VirtualTourism.com tramite un

sondaggio fra i suoi navigatori, vede al primo po-sto il Boston City Hall, un orribile palazzaccio dellacittà statunitense. Al secondo posto l’orrenda Torredi Montparnasse, che deturpa la Ville Lumière, e al

terzo il gigantescoferro di cavallo do-rato di Tuuri, in Fin-landia, che fa osce-na mostra di sé sulsecondo centrocommerciale delPaese. Completanola sgradita classifi-

ca:laMetropolitanCathedraldiLiverpool,ilTerminaldeibusdellaPortAuthoritydiNewYork,leTorresdeColondiMadrid,Spagna, ilKunstMuseumdiVaduzinLiechtenstein, il ParlamentoscozzeseaEdimbur-go,laBibliotecaCentralediBirminghamelaStatuadiPietroilGrandeaMosca.

Notiz ie dal l ’ I tal ia e dal mondo * B R E V IB R E V I * Not iz ie dal l ’ I tal ia e dal mondo

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SOLO OPERE DI PINAULTA PUNTA DELLA DOGANA

Ilcentrod’artecontemporaneadellaPuntadellaDo-ganaaVeneziaesporràsolooperedellaCollezionePi-naultenonprevedel’organizzazionedimostredialtro

tipo.LadecisioneèstataribaditanellaprimariunionedelComitatoscientificochesièriunitoinfebbraioperorganizzare l’apertura al pubblico del centro, previstaper il6giugno.Laprimamostradelleoperedi“mon-

sieur Christie’s” do-vrebbe infatti esseremantenuta nel com-plesso seicentescodel Benoni per circadueanni.IlComitatoscientificoècompo-stodaldirettoredellaFondazione dei mu-sei civici veneziani

GiandomenicoRomanelli,dalcriticod’arteAchilleBo-nitoOliva,dallostoricodell’artediCa’FoscariGiuseppeBarbieri, dal presidente della Fondazione luav MarinoFolin,daquelladellaFondazioneBevilacquaLaMasa,AngelaVetteseedall’artistaCarlosBasualdo.

AL LAZIO LA MAGLIA NERA DEI FURTI DI OPERE D’ARTE

ÈilLaziocon158furtiadetenereilpocolusinghieroprimato2008disparizionidiopered’arte.SeguonolaLombardiacon132,laToscanacon127eilPie-

montecon123.MenobersagliatedailadrisiconfermanolaVald’Aosta(1solofurto) e il Molise (3furti). Ma è il feno-menodellacontraffa-zione, secondo i datidiffusi dal RepartoOperativo Tutela delPatrimonio Culturale

dei Carabinieri, a destare la preoccupazione maggiore.Nel2008,infatti,sonostatiben2.328ifalsiscopertie

IL FLOP DELLE MOSTRE D’ARTE

Anno nero il 2008 per le mostre d’arte italia-ne. Bisogna tornare indietro di dieci anni pertrovare dati di affluenza così bassi ai vertici

dellaclassifica.Invetta,conquasi250milabigliettistaccati,c’è“PaulGaugin”alVittorianodiRoma,al

secondo “Roma e ibarbari” a PalazzoGrassi (Venezia) eal terzo “America” aBrescia, tutti soprai 200 mila ingressi.Seguono Pintoric-chioallaGalleriaNa-zionale dell’Umbria,

“Renoir” sempre al Vittoriano di Roma, “Canova” aMilano, “Correggio” alla Galleria Borghese (Roma),“SebastianodelPiombo”aPalazzoVenezia(Roma),“L’ultimoTiziano”allaGalleriadell’AccademiadiVe-nezia,“Mirò: laterra”aPalazzodeiDiamantidiFer-rarae,infine,“Canaletto”aTreviso.

MENO SOLDI, MENO TEMPO,MENO VACANZE

Dueotregiornialmassimo,possibilmenteinItaliae low coast. Questa la tendenza per le vacanzedegliitalianiemersaallaBorsaInternazionaledel

TurismodiMilano.Ilturistanostranoèpreoccupatoperlacrisieconomica,manonvuolerinunciareallevacan-

ze e decide, così,di ridurre i giorni dipermanenza. Firen-ze, Torino, Roma eVenezia per l’Italia,Parigi, Londra, Bar-cellonaeAmsterdamper l’Europa, lemetepreferite dai nostri

connazionali.Fuoridall’Europa,lepiùfrequentatesonol’EgittoeiPaesidelMagreb.StatiUnitieCinarestanoletipichedestinazionideiviaggid’affari.

LE LINEE DI NAZCASTANNO SCOMPARENDO

L’archeologo Mario Olaechea, “curatore” di una delletestimonianzearcheologichepiùsingolari del piane-ta,le“lineediNazca”,halanciatol’allarme:legrandi

figuretracciatealsuolodaunaciviltàscomparsacorronoilrischiodicancellarsiacausadipioggeecolatedifango

del tutto anomale peril Perù meridionale,unodeipostipiùarididel mondo. Le lineedi Nazca, realizzatefra il300a.Ce il500d.C, e visibili nellalorointerezzasoltantodall’aereo, sono staterealizzate spostandolascuracrostadelter-renoper faremergere

lostratosottostantepiùchiaro.Questolerendevulnerabilialleintemperie,chetuttavianelpianorosulqualesonosta-terealizzateinpraticanonesistono,trattandosidiunazonaconventidebolissimieprecipitazioniinavvertibili.

UN ARCHEOLOGO TIRA L’ALTRO

ÈilprofessorAndreaCarandini,ilnemicogiura-todei“talebanidella tutela”,comedasuaor-maicelebredefinizione,ilnuovoPresidentedel

Consiglio Superioredei Beni Culturali.A nominarlo, a finefebbraio, è stato ilMinistro per i Beniculturali, SandroBondi, a seguitodelle burrascosedimissioni del pro-fessor Salvatore

Settis.AndreaCarandini,unodeipiùautorevoliar-cheologiitalini,èprofessoreordinarioall’UniversitàdiRomaLaSapienza.

L’UOMO E LA BIOSFERA

L´Unescohaannunciatoidiecivincitoridelpremio“Man and thebiosphere programme2009”per igiovaniscienziati:MarinaRubtsova(Russia),Taher

Ghadirian(Iran),DeniRaynVillalba(Messico),YunSonSuk(CoreadelNord),KhalidOsmanHiwytala(Sudan),

Peggy Prisca OuokoYangounza (Repub-blica Centrafrica-na), Steeve Ngama(Gabon), Ana MariaAbrazua Vasquez(Cile),PaulaIrrazabaletSoledadContreras(Cile), Surima OrtoPozo (Cuba). Mentreil premio biennale

Michel Batisse per la gestione delle riserve della bio-sferaèstatoassegnatoaparimeritoaBoshraSalem(Egitto)eaGorshkovYu(Russia).Ilacerimoniadicon-segnaèprevistaamaggio,inoccasionedellariunionedelConsiglio internazionaledicoordinamentodelMabchesiterràinCoreadelsud.

L’ARTE DEI LIUTAI VERSO L’UNESCO

IviolinidiStradivariaccantoai“Pupisiciliani”eal“Can-toatenoresardo”:questalasperanzadell’amministra-zionediCremona.L’inserimento,cioè,dellatradizione

liutiacremonesenellaListadelPatrimonio Immaterialetutelato dall’Unesco.L’eventuale decisionepositiva, alla qualela città lombarda staattivamente lavoran-do, costituirebbe ilriconoscimento del-l’unicitàdiunascuo-la,quellacremonese,

chedaAntonioStradivariadAndreaAmatihageneratoautenticicapolavoriartistico-musicaliecheancoraoggicontaoltrecentobotteghenelcentrocittà.

Notiz ie dal l ’ I tal ia e dal mondo * B R E V IB R E V I * Not iz ie dal l ’ I tal ia e dal mondo

Cerveteri

82 anno quinto • numero due • apr/giu 2009 www.sitiunesco.it

Aquileia

L’Associazione delle Città e dei Siti Italiani Patrimo-nio Mondiale dell’Unesco è nata nel 1997 da una felice intuizione di sette amministrazioni comunali

convinte dell’utilità di costruire una collaborazione con altre città e con altri soggetti per migliorare la capacità progettuale delle proprie realtà territoriali. Un’intuizione diventata oggi una neces-sità. La crescente competitività dei paesi emergenti, europei e non, impone infatti di sviluppare, con coerenza e determinazio-ne, politiche di valorizzazione sulle quali convergano capacità, competenze e responsabilità a più livelli. Progetti ampi e condi-visi che consentano di offrire proposte competitive in termini di qualità e di opportunità di crescita sociale, culturale ed econo-mica. Il sodalizio, del quale fanno parte 53 soci fra Comuni, Province, Regioni, Comu- nità Montane ed Enti Parco, svolge un’intensa attività di sostegno alle politiche di tutela e di promozione dei territori insigniti del prestigioso riconosci- mento Unesco.

Il presidente del- l’associazione è il sindaco di Ferrara, Gaetano Sateriale; vice presidenti i sindaci di Assisi, Claudio Ricci e di Tivo-li, Giuseppe Baisi. Il Comitato direttivo è composto dai rappresentanti dei Comuni di Andria, Barumini, Firenze, Noto, Urbino, Verona, Vicenza e dalla Regione Toscana. Presiden- za e segreteria h a n n o sede presso il Co- mune di F e r r a r a (piazza del Mun ic i - pio n° 2. Tel.

0532419969/902 fax 0532419909 e-mail: [email protected] - sito web: www.sitiunesco.it).

Oltre alla pubblicazione della rivista SITI, l’associazione pro-duce vari materiali promozionali e cura la redazione della guida ai “Luoghi Italiani Patrimonio dell’Umanità”, un volume di 180 pagine a colori, che illustra sinteticamente tutti i Siti Unesco del nostro Paese.

I soci: Comune di Alberobello, Comune di Amalfi, Comune di Andria, Comune di Aquileia, Comune di Assisi, Comune di Barumini, Comune di Capriate San Gervasio, Comune di Caser-ta, Comune di Cerveteri, Comune di Ercolano, Comune di Fer-rara, Comune di Firenze, Comune di Genova, Comune di Lipari, Comune di Mantova, Comune di Matera, Comune di Modena, Comune di Montalcino, Comune di Napoli, Comune di Noto, Comune di Padova, Comune di Palazzolo Acreide, Comune di Piazza Armerina, Comune di Pienza, Comune di Pisa, Comune di Porto Venere, Comune di Ravenna, Comune di Riomaggio-re, Comune di Roma, Comune di Sabbioneta, Comune di San Gimignano, Comune di Siena, Comune di Siracusa, Comune di Sortino, Comune di Tarquinia, Comune di Tivoli, Comune di To-rino, Comune di Torre Annunziata, Comune di Urbino, Comune di Venezia, Comune di Verona, Comune di Vicenza, Comunità Montana di Valle Camonica, Consorzio Parco del Delta del Po, Ente Parco archeologico e paesaggistico della Valle dei Templi, Provincia di Ferrara, Provincia di Perugia, Provincia di Pesaro e Urbino, Provincia di Roma, Provincia di Salerno, Regione Lazio, Regio- ne Toscana e Regione Veneto.

L’ASSOCIAZIONECITTÀESITIITALIANIPATRIMONIOMONDIALEUNESCO