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SITI • anno quinto • numero uno La cultura ai tempi della crisi ~ Vite e ulivo: è l’Italia ~ Intervista a Vincenzo Cerami sul ruolo della cultura ~ Il gradimento del viaggiatore, prima condizione di un successo non effimero ~ Noto Antica, la “Pompei medievale” ~ Prevenire è meglio che spegnere ~ Sabbioneta, la nuova Roma ~ Fondazione Barumini Sistema Cultura ~ Le antiche greppe di Cerveteri ~ San Marino, l’ultima città-Stato ~ Da Palladio all’arte contemporanea ~ Nikko, la natura come mausoleo dell’ultimo Shogun ~ Speciale “Turismo accessibile” Associazione Città e Siti Italiani Patrimonio Mondiale UNESCO gennaio/marzo 2009 • anno quinto • numero uno SITI – anno quinto numero uno – periodico trimestrale – gen/mar 2009 – Poste Italiane S.P.A. – Spedizione in abbonamento postale – D L. 353/2003 (conv. In L. 27/02/2004 n° 46) Art. 1, comma 1, DCB Ferrara TRIMESTRALE DI ATTUALITÀ E POLITICA CULTURALE SITI GENNAIO/MARZO 2009 • ANNO QUINTO • NUMERO UNO

SITI • SOMMARIOsitiunesco.air-sms.com/.../2010/12/gennaio_marzo_09.pdfSITI • SOMMARIO 5 Editoriale La cultura ai tempi della crisi Dalla recessione si esce avvalendosi della cultura,

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SITI • anno quinto • numero uno

La cultura ai tempi della crisi~

Vite e ulivo: è l’Italia~

Intervista a Vincenzo Ceramisul ruolo della cultura

~Il gradimento del viaggiatore,

prima condizione di un successo non effimero~

Noto Antica, la “Pompei medievale”~

Prevenire è meglio che spegnere~

Sabbioneta, la nuova Roma~

Fondazione Barumini Sistema Cultura~

Le antiche greppe di Cerveteri~

San Marino, l’ultima città-Stato~

Da Palladio all’arte contemporanea~

Nikko, la natura come mausoleo dell’ultimo Shogun

~

Speciale “Turismo accessibile”

Associazione Città e Siti Italiani Patrimonio MondialeUNESCO

genna io /ma r zo 2009 • anno qu i n to • numero uno

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TRIMESTRALE DI ATTUALITÀ E POLITICA CULTURALE

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AUTORI E INTERLOCUTORI

Michela Bagatella – Redattrice da oltre un decennio di PleinAir, rivista leader della vacanza al-l’aria aperta, ed è responsabile della guida AgriPleinAir. Nel 2008 ha condotto il programma televisivo MondoPleinAir. Dal 2003 cura la rubrica Camperabile, dedicata alle proposte del mercato del veicolo ricreazionale per utenti diversamente abili.

Davide Bassi – Paleontologo presso il Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università degli Studi di Ferrara. Nell’ambito delle ricerche paleontologiche riguardanti la paleobiodiversità delle sco-gliere coralline dell’Oceano Pacifico ed i cambiamenti paleoclimatici registrati da questi complessi ecosistemi marini, ha visitato più volte il Giappone in qualità di ricercatore e visiting Professor alla Tohoku University di Sendai.

Giulio Bodon – Responsabile dell’Ufficio Unesco, oltre che dell’Ufficio Catalogazione e Monitorag-gio della Regione del Veneto, Direzione Beni Culturali. Laureato in Lettere classiche a Padova, dottore di ricerca in Antichità classiche in Italia e loro fortuna a Roma Tor Vergata. Ha all’attivo numerose pubblicazioni, articoli, saggi e monografie, come anche partecipazioni a comitati scientifici di mostre e a congressi internazionali.

Franco Bomprezzi – Giornalista professionista. Portavoce di LEDHA (Lega Diritti Persona con Disabilità) e direttore responsabile di DM, il periodico dell’ associazione. È inoltre Responsabile della comunicazione sociale per il Comitato Telethon Fondazione Onlus.

Luisa Bosisio Fazzi – Presidente del Consiglio Nazionale sulla Disabilità (CND) e membro del Forum Europeo della Disabilità (EDF). Sotto la sua presidenza il Consiglio Nazionale sulla Disabilità ha ricevuto, tramite segnalazione del Presidente della Repubblica On. Carlo Azeglio Ciampi, il premio in denaro del “Roosvelt Disability Award” istituito da “FERI Franklin and Eleanor Roosvelt Institute”, New York 17 novembre 2003

Corrado Carattoni – Direttore dell’Ufficio Affari Culturali e Informazione del Dipartimento Affari Esteri della Repubblica di San Marino, fa parte del Corpo Diplomatico sammarinese ed è accreditato quale Ambasciatore non residente presso la Repubblica Ellenica. Si occupa prevalentemente della comunicazione della Segreteria di Stato per gli Affari Esteri.

Vincenzo Cerami – Poeta, autore di testi teatrali, giornalista e sceneggiatore. Ha pubblicato nume-rosi racconti e romanzi, fra i quali: Un borghese piccolo piccolo (1976), Tutti cattivi, (1981), Ragazzo di vetro (1983), Fantasmi (2001), L’incontro (2005). Al cinema ha lavorato con Bellocchio, Amelio e Benigni. Per il film La vita è bella ha vinto il David di Donatello e ottenuto la nomination per la migliore sceneggiatura originale ai Premi Oscar 1999. Con il romanzo Vite bugiarde, Cerami è uno dei tre vin-citori del Premio Fenice Europa 2008.

Vittorio Emiliani – Giornalista, inviato del “Giorno” e del “Messaggero”, che ha diretto per sette anni. E’ stato deputato e poi consigliere della Rai. Ha pubblicato una quindicina di libri fra i quali “Se crollano le torri” (Rizzoli) dedicato ai beni culturali. Ha curato per il Touring alcuni Libri Bianchi su Mu-sei, Beni ecclesiastici, Beni archeologici e Paesaggio. Per Raidue ha realizzato nel 1989 un’inchiesta in sette puntate sui beni culturali. Per alcuni anni ha curato “Bellitalia” (Raitre). Presiede il Comitato per la Bellezza.

Pietro Foderà – Ingegnere. Comandante provinciale dei vigili del fuoco di Siena. Funzionario del Corpo Nazionale dei Vigili del fuoco dal 1980 e dirigente dal 1993. Dopo una lunga esperienza profes-sionale in Sicilia, dove è stato impegnato anche nella salvaguardia dei parchi archeologici, dal 2004 è a Siena e ha dato al Comando un obiettivo prioritario: migliorare le tecniche e le conoscenze scientifiche utili alla protezione contro gli incendi del patrimonio culturale senese.

Arnaldo Gioacchini – Giornalista, sociologo e demodoxalogo. Coordinatore editoriale di “Archeo-logia & Cultura” e collaboratore di varie testate quotidiane, settimanali e mensili. Membro del Direttivo Nazionale dell’Associazione Nazionale Sociologi e presidente della Commissione Rapporti Internazio-nali. Già vicepresidente della Società Italiana di Demodoxalogia. Addetto stampa del Gruppo di Lavoro per l’attuazione del Piano di Gestione del Sito di Cerveteri.

Anna Guolo – Architetto. Dopo alcuni anni di esperienza nel campo del restauro degli edifici mo-numentali presso il Comune di Padova, si è occupata di pianificazione territoriale degli enti locali. Dal giugno 2007 è presso l’Ufficio Unesco della Regione del Veneto, Direzione beni Culturali.

Stefano Landi – Fondatore di SL&A e Presidente di SiPuò, Laboratorio Nazionale del Turismo Ac-cessibile. Al Censis dal 1981. Già Capo del Dipartimento del Turismo della Presidenza del Consiglio dei Ministri (attuale Direzione Turismo del Ministero dello Sviluppo Economico), Segretario Generale della FIAVET e Commissario dell’Ente Sardo Industrie Turistiche. Insegna strategie e politiche del Turismo in diversi Atenei; nel 2003 ha pubblicato “La marca nel Turismo”, nel 2008 “Le Microvacanze”.

Daniela Moi – Avvocato, dirigente Affari legali e Gestione Beni Culturali del Comune di Barumini, ha esercitato l’attività di avvocato presso studi legali di Cagliari e Roma, occupandosi di diritto ammi-nistrativo e diritto civile, ha insegnato presso la Scuola di formazione per l’esercizio delle professioni forensi, svolge attività di consulenza giuridica e legale.

Annunziata Muollo – Funzionaria del Settore Architettonico-Paesaggisto presso la Soprintendenza BAP di Salerno e Avellino. Ha partecipato alla redazione del Piano di Gestione del sito UNESCO della Costiera Amalfitana. Ha contribuito alla pubblicazione “Achitettura e Opere d’arte nella Valle de Sar-no”. Ha collaborato ai P.T.P del Cilento Costiero-Cilento Interno e Terminio-Cervialto. Coordinatrice e responsabile stand (11 edizioni) per la Soprintendenza BAP di SA e AV alla Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico di Paestum.

Siti

Trimestrale di attualità e politica culturaledell’Associazione città e siti italiani patrimonio mondiale Unescogennaio/marzo 2009 • anno quinto • numero uno (quindici)

Sede: Piazza del Municipio, 244100 Ferraratel. 0532 419903 fax 0532 [email protected][email protected]

Direttore responsabileSergio Gessi

Coordinatore editorialeFausto Natali

Hanno collaborato a questo numero:Michela Bagatella, Annalisa Baldinelli, Francesco Balsamo, Davide Bassi, Giulio Bodon, Franco Bomprezzi, Luisa Bosisio Fazzi, Corrado Carattoni, Adriano Cioci, Vittorio Emiliani, Pietro Foderà, Arnaldo Gioacchini, Anna Guolo, Stefano Landi, Daniela Moi, Annunziata Muollo, Francesco Pernice, Simona Sabbadini, Corrado Valvo, Cristina Valenti, Roberto Vitali

Autorizzazione del Tribunale di Ferrara n. 2 del 16/02/05

Progetto grafico e impaginazioneAntonello Stegani

Impianti e stampaTipolitografia Italia Via Maiocchi Plattis, 36 – Ferrara

Si ringraziano Comuni, Province, Regioni, Comunità Montane ed Enti Parcoper l’invio dei testi e del materiale fotografico.

Crediti fotografici:Comune di Noto, Comune di Sabbioneta, Comune di Cerveteri, Comune di Parma, Repubblica di San Marino, Comando dei Vigili del Fuoco di Siena, Regione Veneto, Redazione di PleinAir, Comune di Ferrara, Vincenzo D’Antonio, Davide Bassi, Luisa Bosisio Fazzi, Roberto Vitali, Comune di San Gimignano, Comune di Porto Venere, Archivio fotografico Associazione Città e Siti Italiani Patrimonio Mondiale Unesco

L’editore è a disposizione degli aventi diritto per quanto riguarda eventuali illustrazioni non individuate.

In copertina: Torino, Palazzo Madama

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SITI • SOMMARIO

5 Editoriale La cultura ai tempi della crisi Dallarecessionesiesceavvalendosi dellacultura,nonpenalizzandola diGaetanoSateriale 7 PrimoPiano Vite e ultivo: è l’Italia

Soloilpaesaggiocollinareresiste allostravolgimentodelsuoanticodisegno

diVittorioEmiliani 12 L’intervista

“I beni culturali sono la nostra memoria”LoscrittoreesceneggiatoreVincenzoCeramiintervienesulruolodellacultura

diAdrianoCioci 16 L’analisi Soddisfatti, non rimborsati Ilgradimentodelviaggiatore,primacondizione diunsuccessononeffimero

diAnnalisaBaldinelli 20 Noto Noto Antica, la “Pompei medievale”

Un’incantevolecittàsepolta chefaticaarivedereallaluce

diCorradoValvoeFrancescoBalsamo 24 L’intervento

Prevenire è meglio che spegnere Laprotezioneantincendiodelpatrimonioculturale.

L’esempiodiSienadiPietroFoderà

28 NuoviSitiSabbioneta, la nuova Roma

E’lacittàidealediVespasianoGonzaga il43°SitoUnescoitaliano diCristinaValenti

32 Barumini Fondazione Barumini Sistema Cultura Lapiùimportanterealtàaziendalesarda fondatasulturismoculturale

diDanielaMoi

36 Cerveteri Le antiche greppe di Cerveteri

Un’incredibileconcentrazionedirestiarcheologiciinmenodiduechilometriquadrati

diArnaldoGioacchini 40 Inevidenza San Marino, l’ultima città-Stato Ilcentrostoricodell’anticaRepubblica nelPatrimonioMondialedell’Unesco diCorradoCarattoni 44 Veneto Da Palladio all’arte contemporanea Tradizioneeattualitàaconfronto nellevillevenete diAnnaGuoloeGiulioBodoni 50 Cilento Padula, la certosa più grande d’Europa Passato,presenteefuturodelcomplessocheha

rappresentatopersecolil’idealedimonastero-città diAnnunziataMuollo 56 Reportage Nikko, la natura come mausoleo dell’ultimo Shogun Sacrarietempliimmersineiboschimillenari delGiapponecentrale diDavideBassi 60 L’approfondimento L’importanza di chiamarsi Unesco Lenormecheregolanol’utilizzodelnome edellogoUnesco diFaustoNatali

80 Brevi Notiziedall’Italiaedalmondo

Speciale “turismo accessibile”

64 La Sacra di San Michele, bella e accessibile Conciliarelamonumentalitàconleesigenze dellepersonecondifficoltàmotorie

diFrancescoPernice

68 Classificazione e civiltà del turismo L’accessibilitàtragliindicatoriperlestelle diStefanoLandi

70 Visitare Parma con leggerezza Elettroscooteralserviziogratuito delturistacondifficoltàdicammino diSimonaSabbadini

72 Venezia: nuovo ponte, vecchia cultura? InauguratoilPontedellaCostituzione senzal’accessibilitàperidisabili diFrancoBomprezzi

74 Mi sposto, dunque esisto Unapanoramicasulveicoloricreazionale comerisorsaperiltempolibero diMichelaBagatella

76 Il turista possibile Inclusioneenondiscriminazione diLuisaBosisioFazzi

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San Gimignano

EDITORIALE

aculturanonè,comespessoqualcunocercadifarcredere,unospiacevoleinconvenientealqualeoccorreporre rimedio.Quasiunaseccatura,un fa-stidio,unosterileretaggiodiunasocietàchenonesistepiù,sepoltadaunacrisieconomicachescavasolchiprofondineltessutosociale.Unapproccio,questo,abbastanzadiffusoealquantosuperficiale,madicertononrecente,seanchegliantichigrecisostenevanocheconlapanciapienasiragioname-glio.D’altronde,comedarlorotorto?Èperfettamenteinutilechiedereachi

faticaamettereinsiemeilpranzoconlacenasepreferisceilbaroccooilneoclassico,l’astrattooilfigurativo.Questionichesipossonoproficuamenteaffrontaresolodopoaversoddisfattoibisognielementaridell’esistenza.Ma,aldilàdiquesteovvieconsiderazioni,chesocietàpuòesserequellachesideclinasolointerminidiproduttività,dicostiericavi,diperditeeguadagni?Lacultura,comeefficacementeaffermaVincenzoCeramiinquestostessonumerodellarivista,èlanostramemoria:tradendola,tradiremmonoistessi,lanostraciviltà,ilnostropassato.

Questoècertamenteunperiodomoltodifficileperlefamiglie.SecondoidatiIstat,infatti,piùdisettemilionidiitalianivivonosottolasogliadipovertà,mapensaredirisolvereunpro-blemaditaleportatasemplicementetagliandoifondiallacultura,innomediunagenericaeffi-cienzaaziendalistica,costituisceunaterapiapeggioredelmalechevuolecurare.Dallapovertà,dallacrisi,dallarecessionesiesceavvalendosidellacultura,attraversodiessa,utilizzandoneleenormipotenzialità,nonriducendolaaiminimitermini.Laculturaèpatrimonio,cosìcomeilset-toreculturaleeturisticosonopartedelPIL.Gliinvestimentinell’istruzione,nell’educazioneenelpatrimonioculturaledevono,perciò,formarelabasedipartenzaperl’avviodiqualsiasisolidafasedisviluppo,nonl’ultimodeiproblemidicuioccuparsi.Parafrasandouncelebrepresidenteamericano,nondovremmochiederecosanoipossiamofareperlacultura,macosalaculturapuòfarepernoi.Interminimoltoconcreti,nelmomentoincuinell’economiaglobalesiprofilaunperiododigrandeincertezzaedifortitimoriperl’occupazione,ilpatrimonioartistico,cultu-raleenaturaleetutteleattivitàadessocollegate,lanostraprincipale“materiaprima”,

DALLA RECESSIONE SI ESCE AVVALENDOSIDELLA CULTURA, NON PENALIZZANDOLA

LA CULTURAAI TEMPI DELLA CRISI

di GAETANO SATERIALEPresidente Associazione Città e Siti Italiani Patrimonio Mondiale Unesco

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� annoquinto•numerouno•gen/mar2009www.sitiunesco.it unesco•associazionecittàesitiitalianipatrimoniomondiale �

costituisceunvaloreaggiuntoingradodirilanciareilnostroPaese,nonunpesosuperfluo,un ramoseccodapotare.L’Italianonpuòcontaresugrandidisponibilitàenergetiche,nésusistemitecnologi-ci ed infrastrutturali particolarmente evoluti, madispone di un tesoro inestimabile, una ricchezzaunicaed inesauribile (sesapràcorrettamente tu-telarla)sullaqualesarebbecolpevolenoninvesti-re risorse ed energie. Il turismo e il suo indotto,infatti, possono rappresentare uno straordinariojolly,unacartavincenteinunsettoredestinatoadaccrescereilproprioruolonell’economiaglobale.

Considerazionichevalgonotantoperlegrandicittàd’artequantoper i centriminori.Daquestopuntodivistal’esperienzadiBaruminièilluminan-te:investendonellacultura,unpiccolopaesesar-dodiappena1300abitantièriuscitoacrearepiùdi50postidilavoronell’arcodiappenatreanni.Etuttoquestofacendolevasuun’areaarcheologica

didimensionimolte ridotte,anchesedigrandis-simo valore storico-culturale.Non si tratta di un“miracolo”,madellasemplicetraduzioneinpraticadianalisieconsiderazionichel’AssociazionedelleCittàeSitiItalianiPatrimonioMondialeUnescoso-stiene,conconvinzione,damoltianni.Prosciugarelefontidifinanziamentodellaculturaecostringe-reglienti localiasostenereilpesocrescentedelwelfare localesottraendo leesigue risorsefinoradestinatealrecuperoeallavalorizzazionedeibeniculturali, costituisce una strategia poco lungimi-rante. È come pretendere di far germogliare unsemesenza innaffiarlo. Fuor dimetafora, per fartornareiconti,esigenzaperaltrocorrettaedimpre-scindibile,bisognasaperguardareoltreil limitatoorizzontedelpresenteperinvestireinunprogettocomplessivo che metta a valore le straordinariequalitàequantitàdiunpatrimoniostorico,artisti-coenaturalechenontemeconfronti.

lpaesaggioitaliano,omeglio,ipae-saggi italiani sono profondamentemutatineisecoli,soprattuttoinpia-nuradovelegrandibonifiche,avviatenel‘700ecompiutenel‘900,hannospiantato la foresta nordicapadanae cancellato, per la “famedi terra”,

ampie valli e grandi zone umide. In collina, seguardiamogli affreschi di Ambrogio Lorenzettio di Benozzo Gozzoli, i mutamenti non hannodel tutto stravolto l’antico disegno. Lì infatti lavite e l’ulivo hanno fatto e fanno, col bosco,tantapartedelpaesaggio,soprattuttodiquello

centro-meridionale. In regioni abbastanzacon-servatequali laRomagnacollinare, laToscana,l’Umbria,leMarche,lostessoAbruzzo,ilMoliseel’altoLazio.Purfracontinui,assillantiperico-li. Come l’inutile Autostrada della Maremma, ol’aeroportodiAmpugnano,nelSenese.Pernonparlaredellegiganteschepaleeolicheimpianta-tesuicrinali.

LavitehainItalia,comeintuttalavastaareadelMediterraneoedell’Asiaminore,unastoriaremota. Secondo uno dei più noti etruscologi,MarioTorelli,scopritoredi tantemeraviglie (daultimosottoCortona,cittàdellaLucumo-

P R I M O P I A N O

SOLO IL PAESAGGIO COLLINARE RESISTEALLO STRAVOLGIMENTO DEL SUO ANTICO DISEGNO

VITE E ULIVO: È L’ITALIAdi VITTORIO EMILIANI

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osservato Renato Zangheri, studioso di storiapolitica e dell’economia, seguace dell’opera,mirabile e pionieristica, di Emilio Sereni. Oggi,della “piantata”, resta soltanto qualche sparu-to esempio “archeologico” in Emilia-Romagna.Cosìcomedeifilaridigelsicheinvececaratte-rizzavanopianuraeprimacollinasinoallaprimametà del ‘900. La meccanizzazione spinta haindubbiamente impoveritoeappiattito il nostropaesaggiodipianuraladdovenonc’èilfrutteto.

Itralcidivitecongrappolid’uvalitroviamomolto presto nelle decorazioni pittoriche delletombe. Così precise da farci sovente capire aquali specie vegetali appartengano. Inoltre lepiù recenti ricerche linguistiche ci consentonodi verificare come, per esempio, certi vitignila cui denominazione inizia col prefisso mor(Mourvedre, Morrastrel, Muristellu, Moradella)fosserocomunia tutta l’areamediterraneachevadallaSpagnaorientaleallazonadiMarsiglia,allaCorsica,sinoallecollinedell’Oltrepòpave-se. E mor significa uva nera. Ne dànno contoefficacemente Andrea Ciacci e Andrea Ziffere-ro, docenti universitari e curatori di un volumedi saggi decisamente importante, “Vinum” (Ci.Vin,Siena,2005).“Sulpaesaggioitalicoantico-spiegabeneMyriamGiannace-hannoinfluen-za due tipologie di vigna. I Greci “esportano”,soprattuttonelMezzogiorno, laVitis viniferadioriginecaucasica, impiantatasuceppichefor-manoalberelli tenutipiuttostobassialloscopodisfruttareafondoilcalorechepromanadallaterraedaverecosìunprodottodiqualità.Sonovignesostenutedacanneodapiccolipalidile-gno.IGrecipraticanoinoltreunapotaturacosid-detta “corta” inmododa fargravare igrappolisullaparteinferioredellapianta.

TotalmentediversoilsistemautilizzatodagliEtruschi,analogosemmaiaquellopraticatodacerti popoli del Nord Europa: essi spingono lavite a “maritarsi”, cioè ad avvolgersi a pianteche possono essere pioppi, aceri oppure olmidalfustoliscioediritto.Inoltreimpieganolavitis vinifera sylvestrisfaciledareperirenellebosca-glie in formadipiante intrecciateconglialberiequindialterispettoalsuolo.Conunapotatura“lunga”,gliEtruschiottengono filaridiviteconmolti grappoli e però, alla fine, vini di qualitàmeno pregiata rispetto a quelli greci. Nasconocosì le “alberate etrusche” dalle quali trae ori-ginenellapianurapadana la “piantata”,diffusatuttaviafinoallaCampania.Masarannoi

la popolazione si stanzierà a lungo, anche persfuggire alla malaria degli impaludamenti e alpassaggio degli eserciti – ma pure in pianura,nelle poche pianure che questo Paese, forma-tosoprattuttodacollineemontagne,presenta.NellaBassapadana–dovetuttoraèben leggi-bile(peresempio inRomagna,pressoCesena)lacenturiazioneconcuivengonodiviseeasse-gnatedaRoma le terreai veterani–persecoliilpaesaggioèscandito,ancorprimadell’arrivodelle quadrate legioni, dalla “piantata”, cioè daquei filaridi vite “maritati”adalbericome l’ol-mo, il pioppoo l’acero.Percui, lungo i secoli,“la squadratura dei filari nella piantata, poi iltracciato geometrico impresso dai Romani alpaesaggiodànnoallecampagnediquestaparted’Italia l’aspetto di un reticolato regolare”, ha

nia),laviteel’ulivodivengonogiànelIVsecoloprimadell’eravolgarecolturedimassa,talicioèdacaratterizzareinmodoprecisoancheilpae-saggio.L’ulivofaunaprimatimidacomparsainItaliatremilacinquecentoannifa,masidiffondead opera dei mercanti fenici, cartaginesi e deicolonigrecisoprattuttoapartiredalVIIsecoloa.C.EtruschiedItaliciacquistanol’oliodaimer-cantigreciefeniciedinizianoadapprenderedaquestipopoliletecnichedicoltivazione.Saràuncaso se l’oliva che si ottiene a Canino, vicinoaVulcieaTarquinia,èpiccolaesugosacomequelladiCreta?

Anche la vite, giunta sin qui molto primadall’areafraCaucasoeArmenia,risultacoltivatasulnostrosuolo,siapure in formeprimordiali,findalX-IXsecolo.Incollinasoprattutto–dove

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Romaniafarnelasintesi“inventando”,conogniprobabilità,ifilari,lavignamoderna.

Si sviluppano in epoca pre-romana lavora-zionidellaviteedelvinorimastepoipersecoli:loscasso,effettuatoassecondandol’andamen-todellecolline, l’impiantoin locodelletalee, lazappatura,lapollonatura,lapalizzatura,lapota-tura e l’innesto, seguendo i ritmidelle stagioniequellidellelune.InalcuniripostiglidiPiedilu-co-Contigliano,fraUmbriaeSabina,sonostateinoltre rinvenute alcune roncole databili ancheattornoal IXsecolo,utilizzatepresumibilmenteperpotarevitieulivi.

Ho partecipato, da bambino, alla pigiaturadelle uvecoi piedi, dentro vascheche ricorda-

vanogliantichi“palmenti”,rudimentalipigiatoi,scavati nella roccia vulcanica, nel tufo, nellatrachite o nel marmo peperino. Palmenti chesi stanno ritrovando sempre più numerosi nelpaesaggio dell’Appennino, fra la collina roma-gnoladiMontetiffi,sopraCesena,aquelladellaMarca di San Leo, Pennabilli, Novafeltria, finoagiungere inToscana,all’Aretinoedaquisinoalla Maremma, e poi alla Tuscia viterbese, dalCimino a Tuscania, sconfinando per mare finoall’arcipelagodell’ElbaealGiglio.Palmentichesono rimasti in uso, infatti, fino agli anni Cin-quantadel‘900.

Questohannofatto,ancheperilpaesaggioitalico, i nostri lontani progenitori (tanti e di-

versi).Perl’ulivononcisonostati,allafinfine,grandicambiamentinelladisposizionedelleal-beraturesulterreno.Semmaistiamoassisten-doafrequenti,sciaguratifurtidigrandiulivi,inPugliaspecialmente,chepoivengonotrapian-tatiinvilledelNord(dove,perlopiù,muoionoo stentano). Per il vigneto, prima c’è stato ilflagello dei pali di cemento, orrendi, in sosti-tuzionedeipalidicastagno.Ora le lavorazionimeccanichetendentiasostituirelamanodope-rastannosemprepiùcambiandoafondo(einpeggio)ilpaesaggiocollinareconqueifilari“arit tochino” che segnano perpendicolarmente idossi provocandone, prima o poi, il dissestoincasodipioggemoltoforti(ormaifrequenti).

Brutti esteticamente e pericolosi geologica-mente.Comesottolineaungruppodi studiosicoordinati da Paolo Baldeschi nel bel volumesul “Montalbano” (il colle sopra Vinci) editodaPassigli. Infine,c’è ilproblema–questosìenorme – della decadenza dei terrazzamenticollinarisuiquali,dallaValtellinaaPantelleriaerastatocostruito,aforzadibracciaedicar-riole, un sistema produttivo (vigneti, frutteti,uliveti,ecc.)cheeraancheunsistemadidifesaidro-geologica.SipensialleCinqueterre–dovecisonooltre7.500Kmdimurettiasecco–oallazonainternadelChianti.Tentatividiunlororecuperoerisanamentosonoinatto.Madiciòparleremomagariun’altravolta.

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Agrigento

12 annoquinto•numerouno•gen/mar2009www.sitiunesco.it

l patrimonio culturale italiano non è rappresentato solo dagli attuali 43 siti UNESCO, ma da un territorio che esprime, su vasta scala, storia, tra-dizione, architettura millenarie e, se vogliamo, tanta emozione… Vi è per tutto questo una giusta attenzione?

Bisogna intanto premettere un dato: quasitutte le bellezze che abbiamo in Italia, naturali,archeologiche,artistiche,rappresentano,dasole,la somma di tutte quelle del resto d’Europa. Ciò

che stringe il cuore è che chissà perqualeragionelanostratradizionefasì che noi investiamo molto poconelle nostre bellezze, ponendociagli ultimi posti per la conserva-

zione. Basta guardare Pompei,tanto per intenderci. La cosaèancorapiùpreoccupante in

questo periodo di recessio-ne,incuisistringelacintaesièdecisodisacrificareproprioquest’aspettodellanostraciviltà,dellanostracultura, tant’è vero che ilgrandearcheologo,profes-

sorSettis, ha lanciato dellegridad’allarmeperchéproprio

perlaprotezionedeibeniculturalièstatotagliatounmiliardodieuro;ciòsignificache isoldiadi-sposizionedelMinisteroservonoperlopiùapagareglistipendiequestociallarma.Dettociò,noicheabbiamoacuore lacultura,dobbiamofarsentirelanostravoceeriportareilpiùpossibileinprimopianoilproblemadeinostribeniculturaliche,pur-troppo,nonsonovistidaipoliticicomerisorsaeoccasione per l’occupazione, per aumentare ilturismo.Puressendo ipiù ricchidibenicultura-li in Europa, siamosolo terzi in campo turistico,superati da Spagna e Francia. Per la politica, laculturarappresentaunosprecoenonun investi-mento;maquestoèunerroreperché inessac’èlanostramemoria,ilnostropassato.Noiveniamoda lìe tradendo lanostracultura,abbandoniamolanostra realtà, lanostravita, lanostraciviltà, ilnostropassato,specialmenteinquestoperiododiglobalizzazioneincuièfortel’esigenzadiriprende-repossessodelproprioterritorio.

Ha parlato di memoria. I nostri giovani sa-ranno in grado di preservarla o si apriranno dei fronti di grande incertezza?

Noisiamonell’incertezza,questoèsicuro.E’colpadelmodellodisviluppochevaversolaperdi-tadell’identità.Bisognareagireaquestofenomenoseguendoduestrade:alivellodiistruzioneericer-ca, ritrovando il contatto culturale con le

L ’ I N T E R V I S T A

LO SCRITTORE E SCENEGGIATORE VINCENZO CERAMIINTERVIENE SUL RUOLO DELLA CULTURA

“I BENI CULTURALISONO LA NOSTRA MEMORIA”

di ADRIANO CIOCI

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Amalfi

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Genova

entusiasmanoanche se sulla bilancia rimangonopari, immobilizzandomiperchénonsodecidermiqualedelleduecominciareperprima.

Nell’unaenell’altra ideaconservosempre ilmiotemadegliultimianni,comedelmioultimoromanzo “Vite bugiarde”, il tema dell’identità,dell’horror vacui, della paura di non esistere, ildesideriodi ritrovaresestessi.Questoé il pro-blemadi oggi.Contemporaneamente sto facen-do un film per Bigas Luna, un regista spagnolopiuttosto conosciuto e ho realizzato una miacommedia,scrittaconRosaliaPorcaroeper lei(perché la recita una grandissima e bravissimaattrice napoletana) che s’intitola “Ma dove vai”e sarà in tournée nei vari teatri per questa e laprossimastagione.

Nonricordochealtrostofacendo!...Prefazio-ni,saggi,scrivosuigiornalidoveraccontoigiornichepassanoelecosechesuccedono.

spaventatodallapropostadileggecheimpediscele intercettazioni; questa legge potrebbe creareuna tragedia nel campo dell’arte, poiché il mer-catointernazionaleclandestinodelleopered’artepuò essere bloccato solo in questo modo. Det-toquesto,non tuttovamaleperchénoi italiani,d’istinto, tendiamo a preservare i nostri tesori,anche se nella materia è presente ancora tantodisordine e non sempre una corretta gestione.Esistono problemi di interessi passivi non rein-vestitiedisoldinoninvestitianchesedisponibili.Io sostituirei la parola “finanziamento”, che nonamo,con“risorsa”.

Cosa sta scrivendo adesso Vincenzo Cera-mi? Quale storia proporrà ai suoi lettori?

Dopol’uscita,pocotempofa,delmioultimoli-bro,stoelaborandoilprossimoprogettoletterarioedevodirelaverità,sonocomeparalizzatoperchého due idee lontanissime l’una dall’altra che mi

escopre lavita, l’amore, lamorte, lamalattia, lasalute, la felicità, l’amicizia, la trascendenza...Lacultura è nutrimento dello spirito, per questo mipiangeilcuorenelvederecomealprimomomentodicrisi,questavengatrascurataesacrificata,per-chéibenispiritualivengonoconsideratiminoriri-spettoaquellimaterialiequestodiventaundannochepotrebbefar“addormentare”ilnostroPaese.

Crede che i 43 siti UNESCO d’Italia siano de-bitamente valorizzati oppure occorre una spinta in più?

Idaticonfermanocheanchequest’annoas-sistiamoadunaltrocalodel turismonelnostroPaese. Ciò significa che bisogna ricostruire laculturadell’ospitalità,riportarevitaneitantissimiluoghi straordinari italiani, combattere feroce-mente il commercio clandestino dell’arte. Sono

proprieradici,attraversoimezzidicomunicazione;ricucendopassatoefuturo,perchépercostruireilfuturo bisogna capire da dove si viene. Creandoentusiasmo verso il futuro, contemporaneamen-tee indirettamentesi aiutaadavereun rapportovivocolpassato.Tuttoilmondoculturaledovreb-bemuoversi inquestadirezione,aprirespaziperpermettere ai giovani di esprimersi, raccontarsi,raccontarelalorovita,creare,inventare,mettersiinsieme,faremusica,pittura,design,fumetti,let-teratura,arteintuttiimodi.Cosìcisiriappropriadelpassato,utilepercreare,peressere.Togliendoai ragazzi la possibilità di esprimersi, di raccon-tarsi,facciamoloroungravedanno,perchél’arte,lacultura,sonomomentiunici, irripetibili incui ilragazzosimisuraconigrandiproblemi.Nellacul-tura e nell’arte un ragazzo si scontra, s’incontra

L ’ I N T E R V I S T A

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Ferrara

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lconcettodisoddisfazioneèsenzadubbiostrettamentelegatoallarea-lizzazione delle attese/bisogni delturista.Questocifacapirecomesiadifficiledefinireuniversalmentetaleconcetto, inquanto legatoa fattoriindividuali e soggettivi, alla grati-

ficazione di bisogni e motivazioni in continuaevoluzioneeincuipossonointerferireelementia sorpresa sulla riuscita più o meno positivadella vacanza. Numerosi studi, ad esempio,hannoriscontratoche,permoltidinoi,unara-gionedi soddisfazioneequindi unmotivoperpoipotertornareinunalocalità,èquellodiaverstabilito delle relazioni e aver instaurato deirapportidiamiciziaconi locali.Ognunodinoisolitamentesicostruisceunamappamentale,checonsentediimmaginareeprevederelava-canza, grazie all’insieme delle informazioniraccolteedicuisiamocontinuamenteinvestitiattraversoimedia,internet,raccontidiparentio amici che hanno compiuto la stessa espe-rienza. Tutto questo senza considerare che lanostramappamentaleèincontinuaevoluzionein seguito alle continue esperienze compiutesul campo, che comportano l’innescasi di unprocesso di comparazione e quindi di valuta-zionesullariuscitadellavacanzachecisiac-cinge a effettuare. Non ci sono pertanto solofattoriesterniche inevitabilmentecicolpisco-no,maèlacompetenzaturistica,intesacome

gradodiconoscenze,esperienze,motivazionieatteggiamenti che ha sperimentato l’individuonelcorsodellesuepratiche turistiche,chevaadeterminareilmodoincuiilturistarispondeallecircostanzedelmomentoechevaadinflui-reenormementesulconcettodisoddisfazione.Molteplici sono lecondizionichedeterminanolabuonariuscitadiunavacanza:•Lamassimizzazionecosti-benefici.Unapre-visioneperfettaerazionaledapartedelturistache coincide con la realtà, assai difficile darealizzare. Il turista dovrebbe essere in gradodi valutare anche l’eventuale imprevisto chepotrebbeverificarsiedeterminarnelanatura.•Lanaturadelcoinvolgimento.Qualsiasiatti-vitàsvolgaosituazionesi troviavivere,devesentirsicoinvoltoapienotitolo.•La valutazione del rischio. C’è chi si sentepiù soddisfatto dall’aver svolto una vacanzaavventurosa e chi invece non vuole assoluta-mentechevisianorischiocontrattempi.•La valutazione dello stress. C’è chi vuoleunavacanzaall’insegnadelriposoedellatran-quillità perché svolge normalmente un’attivitàfrenetica,chiinvecericercafortistimoliimpe-gnandosi inunaattivitàperchénellaquotidia-nitàviveun’esistenzamonotona.•Il concetto di noia/routine. La vacanza nondeveneancheesseretroppocarentedistimolieilturistanondeveviveresituazionialtamenteroutinizzate.

• Il rapporto individuo – ambiente. I turisti ri-cercanol’equilibriotralelorocapacitàelesfideposte dall’ambiente esterno. Qualora si trovi acontatto conun ambiente troppoostile, la suaautostimainevitabilmentesubiràundurocolpo.•L’importanzadellerelazioni.Lasoddisfazio-neeildesideriodiripeterel’esperienzaèspes-solegataairapportidiamiciziachelepersoneinstauranoconaltriviaggiatori,coniresidenti,o con coloro che appartengono all’ambientedell’organizzazioneturistica.Lapsicologiaturisticaritienecheunodegliele-menticheincidemaggiormentesullasoddisfa-zione è il raggiungimentodell’autenticità della

cultura e della vita delle popolazioni visitate.Argomento fortementediscussoacausadellanonfacilericonoscibilitàdell’autenticità.

Considerandochelereazionidelturistaal-l’insoddisfazionepossonoesseredaunapartel’allontanamentofisicodallacausachegeneradisagio e, dall’altra, lo svolgimento di attivitàcompensatorie,ogniindividuotenderàcomun-queadunaattribuzionediresponsabilità:•Interne: qualora le riferisca a sé stesso (didifficileattuazione).•Esterne: qualora colpevolizzi agenti esterniallapropriapersonaritrovandosimoltospessoadagirepervielegali.

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IL GRADIMENTO DEL VIAGGIATOREPRIMA CONDIZIONE DI UN SUCCESSO NON EFFIMERO

SODDISFATTI, NON RIMBORSATIdi ANNALISA BALDINELLI

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Porto Venere

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Pisa

Una volta tornato dal viaggio, ogniturista consoliderà le impressioni in ri-cordi ed emozioni. Gli atteggiamenti neiriguardi della vacanza, dell’ambiente edeipopolivisitaticambieranno,portandoconseguenzeanchenelquotidianodeltu-rista. Ci saranno allora momenti in cui,per non dimenticare, sarà spinto a ripe-tere a casa eventi simili a quelli vissutiin vacanza, parlerà a tutti i conoscentidella sua esperienza, programmerà altrepartenze, ricercherà piatti della cucinalocale per provare ancora i sapori dellavacanza,riempiràlacasadisouvenirpertenere stretto il legame con l’esperienzavissuta. Quanto forte è quello che vienedefinitofenomenodellasamsonitizzazio-ne, secondo cui oggetti quali maschere,freccette,archiecanoesonostatiridottididi-mensioniperentrarecomodamentenellevaligiedeituristiinmodochepossanopoitrovarpostonellecasedeiviaggiatoriechecontribuiscanoamantenervivoilricordodellavacanza!

Qualorainvecel’esperienzacompiutafossenegativa,ilturistafaràdituttopertornarealleproprieabitudinievitandoaccuratamentediri-schiarediripetereesperienzesimili.

Quantodiscussaèlatematicadeldannodavacanza rovinata che ha trovato fondamentonell’ar t.5dellaDiret tiva90/314/CEE,secondocuiilturistapuòrichiedereidannipatrimonialiderivantidainadempienzecontrat tuali,maol-treaquestipuòtrovarerisarcimentoeinqualemisura la rivendicazione dei danni morali de-rivantidaldisagiosubitoequindidaunminorgodimento della vacanza? Appurata la possi-bilità di ot tenere il risarcimento patrimoniale,

adoggièfor tementedibattutadallagiurispru-denzalariconoscibilitàdeldannoesistenziale,sostenutainvecedalleassociazionideiconsu-matorichehannoprovvedutoasensibilizzareilviaggiatorecercandodidiffonderequantopiùpossibilenormativesuidirit tidel turista, ren-dendolo così un viaggiatore consapevole e ingradodidifendersidaeventuali inadempienzecontrat tuali. Il concetto di soddisfazione delturista,purnellasuacomplessità,nonpuònonessereconsideratonella realizzazionedell’of-fer ta turistica, perché rappresenta un vero epropriostrumentodipromozioneacostozeroma di diffusione molto più capillare di altrimezzipiùcomunementeutilizzati,propriogra-ziea tut ti queicomportamenti che l’individuosoddisfat toponeinessereancheinvolontaria-mentemachediventanoquasiindicatoridellasoddisfazione.

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Noto antica pochi anni prima del terremoto del 1��3 (disegno del 1�30)

Bastione e necropoli

ul finire dell’Ottocento un ar-cheologo piemontese, il pro-fessorCarloAjraghi,dopoavervisitatosulMonteAlveriailsitodell’antica Noto, distrutta dalterremotodel 1693, scrisse unopuscolo incuidescrivevacon

accenti di grande ammirazione le tracce mo-numentali, ancora notevoli, della cit tà morta,alla quale diede il suggestivo epiteto, rimastofamoso,diPompei Medievale.

Nel tardo Novecento un Accademico deiLincei, ilprof.MicelangeloCagianodeAzeve-do,conquistatoasuavoltadaquelcampoim-

mensodirovineditutteleepoche,lodefinìpa-linsesto archeologicounicoalmondo,notandochedallenecropolisiculedelXIIsec.a.C.essogiungeva fino agli spendidi esiti barocchi delSeicento.

Gli feceeco ilprofessorPaulHofer,Diret-tore del Politecnico di Zurigo, che con la suaéquipe rilevò con pazienza certosina tutti iruderi affioranti, raccomandando al Comunedi Noto che quel luogo di singolare bellezzae grande fascino archeologico e naturalisticovenisseriservatoaduntourisme qualifié.

Per i Netini, che a quel luogo sono lega-ti da un profondo senso di identità, si tratta

semplicementedella loroNotoAntica, lacit tàdifesadaunpoderosoCastello,riccadichiese,conventi, palazzi nobiliari, fontane monumen-talichemai,comericordaval’orgogliosomottoscolpito sullaPorta dellaMontagna, era stataconquistataconlaforza(numquam vi capta),eche laviolenzadellanaturaaveva invece rasoal suolo in pochi secondi, quel tragico pome-riggiodidomenica11gennaio1693.

L’Antica Madre,arroccataa420msulMonteAlveria(unaltipianodallacuriosaformadicuorecon apice a nord), abbandonata dai superstitichericostruironopiùvicinaallacosta lanuovaNoto,divenneunsilenzioso,immensocampodirovine,rivestitosinelvolgerdipochidecennidiun manto odoroso di erbe aromatiche (salvia,satara[timo],niepita[mentuccia],origano)pun-taggiatodamigliaiadiolivastri,divenutipoi,neltardoOttocentounrigogliosouliveto.

Il popolo mantenne sempre vivo il ricordodi quella catastrofe e ci fu agli inizi del Set-tecento un giovane prete che fra le desolatetestimonianzedelladistruttaopulenzafececo-struireunEremoconchiesaannessa,affidatoaderemitichedivennerocustodidellememoriedelluogo.

Sconcertante disinteresse manifestaronoinvece gli Amministratori comunali del 1874,che fecero lottizzare il sito, alienandolo aprivati. Solo un secolo dopo, grazie all’operaincisiva e costante dell’I.S.V.N.A. (Istituto perloStudioe laValorizzazionediNotoAntica) ilComunecominciòacomprenderel’importanzaenormedelcomprensorio,ponendosiilproble-madelriacquistodelsito,finalmentesottopo-stoavincoloarcheologico(1979).

Così negli ultimi 25 anni del secolo XX,gradualmente, l’antica Noto sepolta è

N O T O N O T O

UN’INCANTEVOLE CITTÀ SEPOLTA CHE FATICA A RIVEDERE LA LUCE

NOTO ANTICA, LA “POMPEI MEDIEVALE”

di CORRADO VALVO - Sindaco di Notoe FRANCESCO BALSAMO - Assessore alla Cultura di Noto

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Noto

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La Grotta detta “del carciofo” - Unica catacomba ebraica in Sicilia

I ruderi della Sala d’Armi e la Porta della Montagna

I resti della Chiesa dei Gesuiti

La chiesa dell’Eremo di S. Maria della Provvidenza

tornataadesserequasiper intero(mancaan-cora il 15%) proprietà comunale e dichiaratademanioarcheologico.

I pochissimi saggi di scavo condotti dallaSoprintendenza hanno pienamente confermato(colrinvenimentodistruttureimponentiereperti

scultorei ed epigrafici abbon-danti e di notevole rilevanza)le descrizioni delle fonti let-terarie, che magnificavano lesuperbe fabbriche medievali,rinascimentali e barocche dicui la città si era progressi-vamente arricchita nel corsodegliultimisuoisecolidivita.

Sonostateanchesalvate,con opportuni interventi diconsolidamento, alcune fra

lepiùimponentistrutturesuperstiti,quelledelCastello Reale, di impianto normanno ma piùvoltepotenziatoeammodernato,nel1430,poisottoCarloVedancoraal tempodellaguerrafranco-spagnola(1674-75).

Ma vani sono risultati finora, malgrado glisforzi generosi dell’I.S.V.N.A. e la grande atten-zione che l’attuale Amministrazione Comunalestadedicandoalproblema,itentatividicomple-tarelademanializzazionedelsito,perchiuderloeavviarelafruizioneturisticaalmenoconunitine-rarioorientato,sufficientementerappresentativodellevarieepochestoriche(quindidallenecropolisicule al ginnasio ellenistico, agli heroa, fino aitempli e ai palazzi di età bizantina, normanna,sveva,rinascimentaleesecentesca).

Così lerovinediquellocheerastatounodeicentripiùantichi,popolosiebellidiSicilia,visitategiàoggidamigliaiadituristi,sonoperòanchemetadiscavatoriclandestini,divandali,dicampeggia-toridelladomenicachenonsi fannoscrupolodiaccenderefuochiobivaccaresoprairuderi.

Il Comune sta tentando in ogni modo diimpediretuttociò,malesuefinanzealtrononpermettonocheinterventipoco

più che simbolici: ben altro ci vuole perchéquestaincantevolecit tàsepolta,incastonatainun ambiente naturale di spettacolare bellezza(le cave che la circondano, lussureggianti einaccessibili) possa essere riportato comple-tamente alla luce, con i monumento arcaici eclassici delle pendici, i vicoli medievali delleperiferie, i fastosipalazzidelcentro, lechiesedivarieepoche.

Chi prenderà veramente a cuore la sortedellaPompei Medievale,comprendendol’enor-me importanza che riveste per il turismo cul-turale italiano un sito archeologico che vantaun arco cronologico di quasi 3.000 anni? LaRegione,loStato,laComunitàEuropea,unfa-coltosoelungimiranteimprenditoreprivato?

L’antica Noto attende, là sull’Alveria, chequalcuno l’aiuti a diventare ciò cui legit tima-menteaspira:unametaturisticaunicaalmon-do, capace di suscitare con la stratificazioneininterrottadellasuastoriasuggestioniprofon-dechenonverrannodimenticate.

N O T O

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Esercitazione davanti al Duomo

Piazza del Campo

l patrimonio culturale va protetto evalorizzatoper renderlo fruibile,evasalvaguardatodairischiacuièsotto-posto.Suquesteaffermazionièdiffi-cilenontrovarsid’accordo:ingegneridella sicurezza e dell’antincendio earchitetti restauratori e conservatori

ostudiosiestoricidell’arte.In Italia, dove la tutela di questo patrimonio

costituisce parte integrante dell’identità nazio-nale, esistono fondamenti normativi strategiciche parlano della protezione dei beni culturali.La stessa Costituzione italiana, all’art. 9, recitache “La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione”.PiùrecenteilCodicedeibeniculturaliedelpaesaggio,cheha raccolto inununico testotutte le disposizione emanate dal 1939 ai giorninostri, e che esalta l’interesse pubblico, la frui-zione, lavalorizzazionee,quindi, lasua tutela. Ilprimocommadell’art.3recita“La tutela consiste nell’esercizio delle funzioni e della disciplina delle attività dirette, sulla base di una adeguata attività conoscitiva, a individuare i beni costituenti il pa-trimonio culturale e a garantire la conservazione e la protezione per fini di pubblica fruizione.”Ma,

iconcettidi fruizioneediprotezionesonodiret-tamentecollegatialprincipiodellasicurezza(sa-fety),intesacomesalvaguardiadell’incolumitàdeibeni edelle persone, nellamisura in cui propriol’incrementodellapubblicafruizionedelpatrimo-

nioculturale,connessoconlavalorizzazione,cor-rispondeaunaumentodeirischi,peribenistessieperlepersonecheneusufruiscono.

Lacaratteristicafondamentaledelpatrimonioculturaleitalianoèquelladiesserecustoditononsolo inedificiprogettati exnovoper tale funzio-ne,ma,soprattutto,negliedificistoricioriginari.Epropriotaliedifici,nonsempreoriginariamenteprogettati con sufficienti standard di sicurezza,devono necessariamente subire adeguamentistrutturalie impiantisticifinalizzatiaraggiungerestandarddisicurezzapiùelevati.Epropriointaliedifici,molto spesso, i lavori di adeguamentosisvolgono contemporaneamente alla loro fruizio-ne,generandoulterioririschiperlestrutture,perquantoviècontenutoeperlepersonechevilavo-ranoevisonoospitate.

L’analisideirischi,quindi,deveesserecondot-ta inmaniera integrata,coordinataepartecipatadatuttigliattoricheintervengononellaprogram-mazione,progettazione, realizzazioneegestionedei siti culturali, in modo da non sottovalutaretutti gli aspetti, compreso quello della sicurezzaantincendio.E,proprioinquestamateria,difficiledafareattuareinpresenzadeivincolistoricistrut-turali, devonoaiutarci lenuovemetodologiee letecnichedifire safety engineering.

La normazione della sicurezza del patrimo-nio culturale deve uscire dall’ambito ambiguoe indistinto del regime di deroga. Deve essereindividuato un percorso metodologico chiaro edefinito.Ilregimedelladerogahacontribuitoate-neredistintelefunzionidelrestaurodaquelledelconsolidamentostaticoedell’adeguamen-

L ’ I N T E R V E N T O

LA PROTEZIONE ANTINCENDIO DEL PATRIMONIO CULTURALE L’ESEMPIO DI SIENA

PREVENIRE È MEGLIOCHE SPEGNERE

di PIETRO FODERÀComandante dei Vigili del Fuoco di Siena

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Prova antincendio

Servizio al Palio

to antisismico e antincendio, i restauratori daglistrutturisti, quindi i restauratori dagli specialistiantincendio,lasciandolasicurezzadelpatrimonioculturaleinunasortadilimbodisciplinare.

Inquestaintegrazionedifunzionièimportan-te ildialogotrauniversitàe istituzionipubbliche.L’ambitoaccademicodeveessere funzionaleallapratica professionale. Deve diventare strumentooperativo.Ciòsipuòraggiungeremediantelafor-mazionedeiprofessionistiedeifunzionaripubbli-cichehannoilcompitodiverificaecontrollo.E,attraverso la formazione, attivare quei meccani-smidiconfrontocheconsentanoalmondopro-fessionaleeaquellodelleistituzionidimigliorarereciprocamente lepropriecapacità tecniche.Perquesto motivo, bisogna attivare specifiche con-venzionitraglientiinteressati.

Occorre, inoltre, creare un apposito sistemainformativoconunaspecificabancadatidegliedi-ficiedeimaterialicontenuti,utileperlagestionedelrischio.

NelprogettoportatoavantidaiVigilidelfuocodiSienavisonodiverseiniziative.

Una giusta convenzione, stipulata nel 2004,

impegna iVigilidel fuocoe l’Istituzionemusealecomunale di Santa Maria della Scala in una se-riediattivitàdi formazione, informazioneespe-rimentazione di nuove metodologie e tecnologieantincendionegliedificistorici.

Già lo stesso contenitore storico del SantaMariadellaScala,unavoltaadibitoacomplessoospedalieroe,adesso,sededituttiipiùimportantieventiespositivisenesidegliultimianni,rappre-senta un immenso cantiere-laboratorio perma-nentedisperimentazione,doveleattivitàmusealisi intreccianocon icantieridiadeguamentoan-tincendio e di restauro. Grazie alla convenzionequi si sono incontrati i componenti del gruppodi esperti antincendio europei dell’azione CostC17,ancheinuninteressanteconvegnoapertoaiprofessionisti,sièrealizzataun’importanteeser-citazionedidifesacivilesulrischiochimicoesicontinuanoatenerediversiworkshopeseminariinformativisuirischinelsettoredeibeniculturaliper tutti i dirigenti e gli operatori museali dellaRegioneToscana.Sempre inquestocontesto,èstataprogrammataunaseriedisperimentazionisull’applicazionedella fire safety engineeringnel-

l’utilizzazione di ambienti espositivi edimaterialidirilevantepregiostoricoeartistico.Inmeritoaquest’ultimespe-rimentazioni, si è avviatounulterioreaccordo con l’Università, di cui giàalcune componenti hanno assicuratola loro collaborazione, finalizzato allavalidazionedei sistemiwireless di ri-levamentodiincendieall’utilizzazionedi palmari per l’acquisizione di infor-mazioniadeguatenelcorsodegliinter-ventidisoccorso inambientimuseali(progettoMAP).

Nel 2008, con l’intervento dei delegati deglispecificiComitatiNFPA,sièconcretizzatounul-terioremomentodiconfrontoeverificadelleme-todologiepiùinnovativeutilizzateintuttoilmondonegliedificicontenentibeniculturali.

Con le Contrade di Siena, inoltre, esiste unaccordopersviluppareincontridiinformazioneediformazionesuirischid’incendioesullagestionedelleemergenzepertutte le innumerevoliattivitàsocialisvoltedurantetuttol’annoallorointerno.

Lacontrada,infatti,rappresentaunacomuni-tàcittadinaelementareautonomadove icontra-daiolisibattezzano,siincontrano,socializzanoeorganizzano tutte le manifestazioni che si colle-ganoconlecarrieredel2luglioedel16agosto.Tuttelecontradehannounoratorio,unasaladelleadunanze, una società di gestione degli eventiconviviali,ilmuseodovesicustodisconoipaliieimasgalani(ilpremiooffertoallacontradapiùele-gantenelcorteostorico),nonchéicostumietuttii

repertistorici.Enaturalmente,hannoanchelocalidi ritrovoecucine,dove i rischid’incendiosonosempreinagguato.Equestirischinonlipossiamosottovalutare: hanno a che fare con l’incolumitàdelle persone e con la doverosa salvaguardia diquesto imponentepatrimoniostorico,artisticoeculturale.

Crediamodecisamente,inoltre,chelosviluppodellaculturadellasicurezza,all’internodellecon-trade,possaaiutareadefinireancheunmiglioremetododiapproccioallasicurezzanell’attivitàpa-liesca,attivitàdove,spesso,nonpossonoessererispettatelenormaliregolechedisciplinanotuttiiluoghidispettacoloogliimpiantisportivi,perra-gionilegatesoprattuttoalrispettodellatradizioneeallaparticolareconformazionedeiluoghi,eche,pertanto,necessitanodiavereintegrateleminimemisurediprevenzioneediprotezionegiàadottate,conunaprecisastrategiafondatasuunaffidabilesistemadigestionedellasicurezza.

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inuscola, miniaturizza-ta, (Attilio Bertolucci ladefinisce la miniaturiz-zazione perfetta1), na-scostadallefittenebbiepadane,Sabbionetaèri-

mastaintatta,immobileneltempo,sconosciutaaipiù,fuoridallerottedeigrandiviaggiatori.Chiusacomeunatartaruganelproprioguscio.Sabbionetacosìoggi appareachi vi si avvicini per laprimavolta e scopre che è rimasta com’era, e com’èsemprestata.

Noncredochesipossadiversamenteaffron-tare questo luogo, anche culturalmente, se nonattraversounimmensosensodiimpotenzachetiavvolgealprospettodellemura,dellacittà,dique-

staentità,chedacinquesecolidormelievementeappoggiatasullagrandepianura.

Sabbionetaèminuscoloframmento,unogget-tocheancoraunavoltanonappartieneallapianu-ra.Caratterizzatodaquellostessosenso-credo-cheportaGiacomoLeopardiadefinire“picciolaterra”CivitanovaMarche,territoriocompresoden-trounsologirodiorizzonte,investitodallestessecorrentiastrali,comedalmedesimo temporaleoGiovanni Guareschi a definire Mondo Piccolo, ilpiccolo mondo dei suoi romanzi. Un frammentorotolatoinquelluogopercaso,sembraaddiritturacheiltempometeorologicosullacittàsiamagica-mente diverso da quello della pianura ghiacciatache la circonda.“Al di là delle mura, c’è il buio. L’ultimo schermo è una traforata e stupenda coro-

na di ghiaccio:sono i platani che hai fatto piantare sopra gli spalti. Oltre non c’è più niente. Pare ad-dirittura che nevichi soltanto su Sabbioneta. Come se Sabbioneta fosse un minuscolo frammento accerchiato da una pianura gelata, e rotolato via dalla terra”2.CosìMargheritaGonzagadescrivelacittà–nelromanzodiEdgardaFerrimentrevegliaVespasiano,maritomorente.

E’cosìchehavissutofinoadoggiSabbioneta,enonsolonell’immaginariocollettivo.Sfogliandole pagine di chi ha scritto, ne troviamo ripetutaconferma.Sempre,comunque,corpoestraneoalpaesaggiochedolcementel’accoglie.Etidomandiperché lei stia lì appoggiata, inerme, incapacedidiventare parte integrante di quello spazio. Qualisonoleragionidiquestorapporto,diquestaincon-ciliabilità,tracittàeterritorio,traspaziourbanoecampagna,perchél’unoel’altra–nonsonointe-grabilienon losarannomai–questo locapisci,losenti, lopercepisci,insommanonsiapparten-gono.Laforma urbissièforsecosìdifesadaunaantropizzazioneferoce.

VespasianoGonzagatrail1551eil1554con-cepìpropriolacostruzionediquestapiccolacittà

“con tutto lo splendore e la struttura necessari ad una capitale rinascimentale, degna del suo si-gnore (…) volle senza incertezze che la sua di-mora diventasse un esempio unico di armonica costruzione, civica e, al tempo stesso, un sicuro baluardo militare (…). E’ assai probabile che in tale anno Vespasiano prendesse visione della pri-ma parte pubblicata allora a Venezia, del trattato di architettura dovuto al senese Pietro Cattaneo. Il volume conteneva tra l’altro, numerose piante di città ideali che, riprendendo con criteri aggiornati una formula già pensata nel tardo Quattrocento da Francesco Giorgio Martini, presentavano sistemi viari di tipo ortogonale entro perimetri plurilaterali regolari, muniti di bastioni”3.

EperVespasianoilmodellounicocuiispirarsifuRoma,caputImperii,unaRomamitizzataelet-teraria.Modellodichiaratoaletterecapitali,incisonellapietranelpuntopiùaltoevisibiledellacittà,sui tre frontidelTeatroall’Antica.Vespasianodi-chiarapubblicamenteilpropriomodellourbanisti-co:“ROMAQUANTAFUITIPSARUINADOCET”.ESabbionetadiventauncaleidoscopiodiimmagini,divedute,diriferimenticheriflettonoeri-

N U O V I S I T IN U O V I S I T I

È LA CITTÀ IDEALE DEL DUCA-ARCHITETTO VESPASIANO GONZAGAIL 43° SITO UNESCO ITALIANO

SABBIONETA, LA NUOVA ROMAdi CRISTINA VALENTI

Responsabile dell’Area Turismo e Servizi Culturalidel Comune di Sabbioneta

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La cinta muraria

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La Galleria degli Antichi

Il Teatro all’Antica

Palazzo Ducale

verberano Roma. In una sorta di carrellata cine-matografica,scorronodifronteagliocchileiconepreziose,gliapparatipittoricideipalazziducali: iforiimperiali,CastelSant’Angelo,gliimperatoriro-mani,ilcircoMassimoeilcircoFlaminio,ilbustodiAdriano.

Sabbioneta,NuovaRoma,rifletteovunqueunmodello di autoreferenzialità addirittura imbaraz-zante. Una raccolta di immagini, che celebra laquintessenza della città, come riflesso di Romaantica, ma a ben guardare anche come espres-sione urbanistica, che supera il limite locale peraprirsisuunampioorizzonte,cheVespasianobenconosce attraverso viaggi e frequentazioni dellegrandicortieuropee.Ealloraforseproprioinqueinumerosiriferimentipittoricieiconograficiallecit-tà,possiamovedereinnucequelgustoperilcol-lezionismogeograficochenascenelCinquecentoeche individua proprio nelle città l’oggetto da rap-presentare.EquindinelcaleidoscopiodiimmaginidiRomaantica,riprodotteaSabbioneta,appaionoanchealtreprospettiveurbane,nuovequadratureprospettiche,vedutediversedicittàmarinare.Pro-prio quelle immagini che decorano i palazzi e lesalediVespasiano.Unaiconografiaurbanavaria,

checonferma,nellapropriacomplessità, il ruolodel principe architetto, l’interesse scientifico edartisticoperlacittàedilterritorio.

La città di Vespasiano non è quindi nega-zionediogniErlebnis,urbanisticamentechiusa–comedirebbeZevi–nell’ossessionegraficadiperimetrienelreticoloperfettodeipropri tren-taquattro isolati, tra loro ortogonali. È simbolodel pensiero rinascimentale che cede al pesodelbaroccoimminente,exemplumdiuncastroromano che si trasforma in labirinto, dove giàsi intravedono– in lacerti di affreschi – i pae-saggieipersonaggisurrealidiBosch.Unacittànellacittà,dove lestelle, ipoligoni regolaridelpensiero urbanistico zeviano, diventano ogget-todi unacittà teatroomegliodi unacittà checontiene un teatro, che a sua volta contieneun’altracittà:Roma.Eall’internodelqualeunaiscrizioneimponentecelebra,forsenonacaso,lagrandezzadiunaltro luogourbano, laPraga

rodolfina,cittàcaleidoscopica,edelsuoImpe-ratoreRodolfoII,amicodiVespasiano,astrolo-go,collezionistaeccentricospiritobreugeliano.Finoall’attualeinterventodirealizzazionediunascenafissaperilpalcoscenicodelTeatroall’An-

tica,uncontemporaneoesempiodimarqueterieasoggettourbano,unavedutaprospetticapla-sticovolumetricadellacittàdiSabbioneta.

NellastoriografialacittàdiVespasianodiventaquindi sempre più esempio di uno scenario me-tafisico,senzatempoforseproprioperché,comesopra dicevamo, vive dell’anima di altre città, diunospiritoeuropeo,chetrovaappuntoinunlivelloprevalentemente teorico la propria più adeguataespressione.

OggiSabbioneta, insiemeaMantova,novellosito Patrimonio Mondiale dell’Umanità UNESCO4,rinasce al centro di accordi di programma, pianie progetti strategici per la riqualificazione dellacittà,è inoltreoggettodi interventidi recuperoerestauro, che coinvolgono prevalentemente l’im-ponentemanufattodellacintamuraria,cosìcomei preziosi soffitti in cedro del libano, che ancorasuperbamente adorano le numerose sale del pa-lazzoDucale.

Note

1.AttilioBertolucci,Cartolineillustrate,MonteUniversi-tàParmaEditore,Parma,2006,p.612.EdgardaFerri,IlSognodelPrincipe,VespasianoGon-zagael’invenzionediSabbioneta”,Mondadori,Milano,2006,p.2223.EnricoAgostaDelForte,Sabbionetaeilsuocomune,EditorialeSometti,Mantova,2005,p.1544. http://whc.unesco.org/en/list/1287

N U O V I S I T IN U O V I S I T I

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L’area archeologica di Su Nuraxi

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Polo museale di Casa Zapata

enché sia necessario dareat to della recente tendenzalegislativa a limitare il ricor-so all’affidamento diret to deiservizi pubblici locali, in talesedeè,altresì,doverosofareriferimento al quadro nor-

mativovigentenelmomento incui ilComunediBarumini ha dovuto operare una scelta capacedi contemperare i diversi interessi e garantire imiglioririsultatinellagestionedelpropriopatri-monioculturale.

Il Codice dei Beni Culturali (ar t t. 115 e 116D. Lgs. 42/2004), nella sua formulazione origi-naria, riconosceva agli Enti Locali la facoltà digestireleat tivitàdivalorizzazioneepromozionedei beni culturalimediante l’affidamento diret toasogget ticostituitiopar tecipati,inmisurapre-

valente,dall’AmministrazionePubblicacuiibenipervengono.Talenormativa–dacoordinarene-cessariamenteconimodelligestionalideiservi-zipubblicilocaliindicatinelT.U.E.L.–delineava,per tanto, lapossibilitàdigestire indiret tamentele at tività culturali at traverso l’affidamento aistituzioni, fondazioni, associazioni, società dicapitali o altri sogget ti, costituiti o par tecipati,in misura prevalente, dall’Amministrazione pro-prietariaoaffidatariadeibeni.

Ebbene, il Comune di Barumini, allorché si ètrovato a rispondere ad una domanda culturale eturisticasempremaggiore,evalutataatalescopol’inadeguatezzadeitradizionalistrumentioperativi,nella scelta del modello organizzativo più idoneoalla gestione di un ricco patrimonio culturale, haoptatoperl’affidamentodirettoadunaFondazioneall’uopocostituita.

Avvalendosi dell’orientamento comunita-rio favorevole all’affidamento dei servizi localia persona giuridicamente distinta che svolgaattività prevalente in favore dell’ente affidantee sulla quale quest’ultimo svolga un controlloanalogo a quello esercitato sui propri servizi,il ComunediBarumini, in personadelSindacoEmanueleLilliu,nel2006hacostituito, laFon-dazioneBaruminiSistemaCultura.

Sitrattadiunsoggettodidirittoprivatocheopera senza fini di lucro e dispone di autono-miastatutariaegestionaleecherappresentaunmodellodigestionedeibeniculturalievolutoerazionale.

Lanecessitàdiaffidarelacuraelapromo-zione dei beni culturali alla Fondazione è natadalla consapevolezza di non poter provvederedirettamenteadunaproficuagestionedell’areaarcheologicadiSuNuraxi,delPoloMusealediCasa Zapata e di tutte le attività di servizio ad

essecollegate,edidoveregarantirealcontem-popoteridiindirizzoecontrollospettantiall’En-tepubblico.

Il Comune di Barumini, insomma, con lacostituzione di un sogget to di dirit to privatoa totale par tecipazione comunale, ha creatounostrumentogiuridicoagileecapacediope-rarenelmondoeconomicosecondo leregoledel mercato e della concorrenza, at traversol’applicazione di metodologie imprenditorialie manageriali orientate ad una gestione im-prontata ai principi di economicità efficaciaedefficienza.

Il Comune di Barumini, pertanto, si inseri-sce tra i precursori dell’affidamentodei serviziculturalicomunaliadunaFondazionecapacedirispondereconefficienzaesolerziaallasemprecrescentedomandaculturaleecherappresentalapiùimportanterealtàaziendalesardafondatasulturismoculturale.

B A R U M I N I

LA PIÙ IMPORTANTE REALTÀ AZIENDALE SARDAFONDATA SUL TURISMO CULTURALE

FONDAZIONE BARUMINI SISTEMA CULTURA

di DANIELA MOI

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Particolare di Su Nuraxi

Il Centro Culturale Giovanni Lilliu

È, pertanto, con orgoglio e fierezza che ilpiccolopaesedell’entroterrasardo,dipocopiùdi1300abitanti,raccoglieconsensieplausidal-leistituzioniedagliaddettiailavoricheloindi-canocome il piùmodernomodellodigestionedeibeniedelleattivitàculturali.

LaFondazioneBaruminiSistemaCultura,in-fatti,pergarantirel’efficientegestionedell’areaarcheologica Su Nuraxi, del Polo Museale diCasaZapata(VillaBaronaledelXVIdelcostrui-tasuirestidiunNuragheperfettamenteconser-vatoevisibile)edelnuovoCentrodiComunica-zione e di Promozione Culturale Giovanni Lilliu– che ospita eventi, manifestazioni, congressied attività lato sensu artistiche e culturali – siavvale di oltre 50 lavoratori dipendenti che, avarilivelliprofessionali,garantisconounottimo

livelloqualitativodeiserviziresi.Il complesso di tali dati, pertanto, porta a

giudicare la qualità dell’offerta culturale soddi-sfacenteelagestioneamministrativaefficienteedeconomica,ovesitengacontodelfattocheifinanziamentierogaticopronoalpiùicostidiunterzodelpersonaleimpiegato.

Non può essere sottaciuto il fatto chel’elevato livello occupazionale garantito dallaFondazione(oltre50 impiegatiperunapopola-zionecomplessivadi1300abitanti), lasemprecrescente offerta di servizi e attività culturaliabbianoconsentitoancheunanotevolecrescitaeconomicadegnadinotainunterritorioincuiladisoccupazionegiovanileeil lentosvilupposo-cio-economico rappresentavano fattori preoc-cupanti.

Giova, tuttavia, eviden-ziare che l’investimentocom-piuto nel settore culturale,capacedicreareoccupazioneeredditoaggiuntivo,hacomeprincipale scopo quello dipromuovere nuove forme diturismoedicomunicazioneevalorizzazioneculturaleesoloin seconda istanzadi sfrutta-re, soprattutto sotto il profilofinanziario, ilbacinodiutenzaturistica.Nonsièinteso,cioè,operare una mercificazionedeipreziosimonumentiebeniculturali,maper-seguire lo scopo di conservare e valorizzare glistessiattraversounagestioneeconomicaedeffi-cientecapacedigarantireunosviluppoculturaleed economico insieme in una vasta zona dellaSardegnacentrale,lontanadallenoteeblasonatemetedelturismobalneare.

L’offer ta culturale, intesa nella sua piùampia accezione costituita da beni, servizi,infrastrut ture storia e sapere, è stato fat to-re propulsore di un processo di sviluppo delterritorio. Nel campo delle at tività culturali,per tanto, la Fondazione cerca di risponderealleesigenzesentitenelterritorioealleat tesedellacomunitànellesuediversecomponenti.Essa, infat ti, rappresenta ilmodello istituzio-naleedorganizzativosceltoperoffrireaigio-vani un’impor tante oppor tunità di accesso almondodellavoroedaltresìunaoccasioneperassicurareunosviluppoeconomicocompati-bile con la valorizzazioneepromozionedellostessopatrimonioculturale.

Senza,tuttavia,potersmentirelanotacon-

statazione per cui i musei e i luoghi di culturanonpossanosopravviveresenonconimportan-ti interventipubblici,èconcertasoddisfazioneche la Fondazione Barumini Sistema Cultura,riesceagarantire-a frontediun finanziamen-to regionale che copre i costi di 14 dipendenti-occupazioneelavoroapiùdi50personeallequali assicura formazione ed aggiornamentocostanti.

L’assenzadiunprofittononesclude,infatti,unagestioneefficientechecercadicompensaree,nellostessotempocontenere, la tendenzialeriduzionedegliinterventifinanziaripubblici.

Con la Fondazione, per tanto, Baruminiha trovato il giusto equilibrio tra l’esigenzadi valorizzazione e fruizione dei beni cultura-li ed esigenze di tutela e conservazione deglistessi, ponendosi al centro del dibattito cheanima la comunità scientifica e le istituzioniinmateriadiformuleemodellidigestionedeiserviziebeniculturalidegliEntiLocaliche loindicanocomeesempiodaseguire emodellodaimitare.

B A R U M I N I B A R U M I N I

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Mausolei e tombe alle Greppe

unesco•associazionecittàesitiitalianipatrimoniomondiale 3�

l volteggiare delle poiane sulla valledel fiume chiamato, adesso, Vacci-na ma già citato da Virgilio come ilCaeritis Amnisnell’“Eneide”epoidaPlinio il Vecchiocome ilCaeretanus Amnis nella “Naturalis Historia”, an-nuncia, non tanto simbolicamente,

poiché ivihanno i loronidi, leantichegreppediCerveteri;gliennesimiluoghi,digrandebellezzae fascino, di questa città di nobilissima origineetrusca, che riservano, ancora oggi, sorpresestorico-archeologiche, affatto trascurabili, sedi-mentateestratificateneivarimillenni.Inmenodiduechilometriquadratisiassisteadunaconcen-trazionedirestiarcheologicidiprimissimoordineedigrandeinteresse,siaperquellocherappre-sentanodipersé,cheperciòcheivisièrinve-nuto,alcuniritrovamentideiqualihannoassurto,oltrecheperesseredeiveriepropricapolavoriancheperlaridondanzamediaticaottenutanegliultimiduelustri,adimperiturafamamondiale.Sitratta di realtà alle quali anche le fotografie piùbelle non rendono giustizia; luoghi che, visti dipersona, lasciano letteralmente estasiati ed at-toniti.ScrivelaSoprintendenzaArcheologicaperl’Etruria Meridionale: “Il nucleo principale dellanecropolimonumentalerupestrediGreppeSan-t’Angelo, situata a mezza costa lungo il pendio

chedallacittàscendeverso il fossodiVaccina,ècostituitodaungrandiosocomplesso funera-rio disposto su più livelli, interamente costruitonell’alzato,congrandiblocchi tufacei.Constadiunacorteapiantatrapezoidalechiusainorigine,lateralmentedamuriinoperaquadrata.Lafrontepresenta una composizione articolata, distintaindueregistriarchitettonici:alcentroèricavatauna scala comunicante con i livelli superiori, ailati della quale erano incassate due finte porte,conbattentiscolpitiapannelli.Letombeapiantatrapezoidalesonocopertedaunagrandiosavoltaabotte.Lastrutturadovevapresentareunnote-volearredoscultoreo,dicuiètestimonianzalafa-mosastatuadeldemone“Charun”.IlbellissimoefamosissimoCraterediEufronios,tantoperdire,recentemente restituito all’Italia, e subito espo-sto nella splendida mostra tenutasi al Quirinale“Nostoi.Capolavoriritrovati”,futrafugatoproprioin questo luogo incredibile che sono le GreppeSant’Angelo.Accantoadesse,attualmentedivisesolodaunamodestastradaruraleinterrabattu-ta,vièl’altrameravigliacostituitadalleGreppediSant’Antonio,doverecentiscavidellaSoprinten-denzaArcheologicahanno riportatoalla luceunbeltrattodistradaromanainbasoli(sovrappostaallaprecedenteetruscadicuisiscorgonoancoraicigli)conservatasplendidamente,che,si

C E R V E T E R I

UN’INCREDIBILE CONCENTRAZIONE DI RESTI ARCHEOLOGICIIN MENO DI DUE CHILOMETRI QUADRATI

LE ANTICHE GREPPEDI CERVETERI

di ARNALDO GIOACCHINI

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L’area monumentale dall’alto

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Le Greppe di Sant’Angelo

vedebenissimo,prosegueancorasotto l’attualelivellodelterrenoversoilfiumesulqualeinsistonoancoradegliimportantirestidiunponteetrusco,duemausoleisemprediepocaromanainbuonostato di conservazione e varie nicchie funerarierisalenti al primo alto medioevo, subito dopo lacadutadell’imperoromanod’occidenteavvenuto,comeènoto,nel476dopo lanascitadiCristo.Ma le “sorprese” dell’area delle Greppe di San-t’Antoniononsiesaurisconocertoqui,infatti,nelpianorosovrastante,dettoVignaCalabresifuronoritrovati,asuotempo,irestidiungrandetempioetrusco dedicato ad Eracle che aveva inglobatonelsuoperimetrolafons Herculis,digrandean-tichità, ricordata a Cerveteri dalle fonti storichelatine(leggasi,nellospecifico,TitoLivio);mentreall’internodelparcodi unavillaprivataposizio-

natasubitoaldisottodellagreppa,aldilàdellagiàcitatastradarurale,sonostate riportateallaluce,sempreasuotempo,iresti,visibilissimi,didueterme,contiguemabendistinte,unadiepocaetruscaedunadiepocaromana.Irecentiscavi,direcuperoeripristino,fattidallaSoprintendenzaArcheologica per l’Etruria Meridionale (patroci-natidalproprietariodellavillacheèanchepro-prietariodel terrenofinoaridossodellagreppa)hannoresoanchedei“ritrovamentioccasionali”,comedefinitidallastessaSoprintendenza,fracuiun’antefissa, alcune clavette bronzee (il mito diEraclecheritorna,mitogiàprecedentementeac-claratoconbenaltriritrovamentifattinellastes-sazona)varirestidivasellameesoprattutto,(equitorniamosuglioggettidifamamondiale),unframmentodellacelebrekylix(lacoppa,danonconfondereconilcraterediGreppeSant’Angelo)cheunEufronios,ormaianziano,firmòsolocomeceramista,mentrelapartepittoricafurealizzatadal suo, più giovane, allievo Onesimos. Vi è dadire, per correttezza d’informazione, che ancheil ritrovamento di questo importante frammentoèlegatoalla“giallistica”italianaedesteracheor-mai,daanni,accompagnaquestafamosacoppa-forseampliandoneulteriormentelabenmeritatafama - restituita all’Italia dal Getty Museum nel1999(ilcratereinveceèstatorestituitodalMe-tropolitanMuseum).Aldilàdella“giallistica”,chenonci interessaaffatto,vasottolineatocomeintuttaquestastoriacampeggiano,perfortuna,duepuntiveramentefermi:l’attenzionecostantedellaSoprintendenzaArcheologicaedelMinisterodeiBeni Culturali da cui essa dipende e l’impegno,lacapacità,elaprofessionalitàdell’ArmadeiCa-rabinieri in particolare nel loro speciale NucleoTuteladelPatrimonioArtistico,senzaquestereali

sinergie,statenecerti,nonavremmomairiotte-nutoquestoennesimocapolavoro.Tornandoallakylix (firmata da Eufronios intorno al 500 a.C.,e dipinta da Onesimos da entrambi i lati e solosuccessivamente dedicata ad Eracle), in sensostretto dal punto di vista artistico, essa narra,conunapitturaestremamenteraffinatasudiunaceramica altrettanto tale (è noto come con Eu-froniosedOnesimossiamoinpresenzadialcunideimassimiartistidellaloroepoca),scenefinalidella ilioupersis (la caduta di Troia) nella qualiben si riconoscono i visi diCassandra e di suopadrePriamo,oltreadaltripersonaggifamosi,dientrambelepartiincontesa,esituazionidellavit-

toriafinaledeigrecisugliabitantidiTroia.Quindiiframmentidellagrandecoppadipinta(unadellepiùgrandiinassoluto-46,5cmdidiametroper20,5cmdialtezza)sistanno“rincontrando”pianpiano, evidenziando sempre di più i particolaridi questameraviglia dell’arte anticaprovenienteanch’essa dall’area di queste stupende storicheantichegreppe.MaallafinenonsaràchelaCai-sraetrusca,postasull’altipianodeiVignali,dicuile suddette greppe segnavano uno dei “confini”geologici,sotto lapartealtadellamodernaCer-veteri, in un prossimo futuro, ci restituirà altre“sorprese”diprim’ordine?Nonèdatosaperlomasperiamodivederlo.

C E R V E T E R I C E R V E T E R I

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Il Palazzo del Governo

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al 7 luglio 2008 un nuovoSito è entrato a far par tedella Lista del PatrimonioMondialedell’Unesco:“SanMarino: Centro Storico eMonteTitano”.Siaggiungecosì, al lungo elenco dei

Siti della penisola italiana, considerata a ra-gione la terrapiù riccadelmondodibellezzenaturali ed ar tistiche, un Sito alquanto par ti-colare,anchesenonfapar tedellaRepubblicaitalianamadellapiccola,anticaRepubblicadiSanMarino.Percomprendere la “par ticolari-tà” di questo Sito basta leggere alcuni pas-saggidellaDichiarazionediValoreUniversaleEccezionaleadot tatadall’Unesco:“SanMarinoèunadellepiùanticheRepubblichedelmon-doe l’unicaCit tà-Statochesussiste, rappre-sentandounatappaimpor tantedellosviluppodeimodellidemocratici inEuropae in tut to ilmondo.Leespressionitangibilidellacontinui-tàdellasualungaesistenzainquantoCapitaledella Repubblica, il suo contesto geopoliticoinalteratoelesuefunzionigiuridicheeistitu-zionalisiritrovanonellasuaposizionestrate-gicaincimaalMonteTitano,nelsuomodello

urbanostorico,neisuoinumerosimonumentipubblici. San Marino ha uno statuto emble-matico, ampiamente riconosciuto come sim-bolo di una Cit tà-Stato libera, illustrato neldibat titopolitico,nella let teraturaenelle ar tinelcorsodei secoli…SanMarinoe ilMonteTitanocostituisconounatestimonianzaecce-zionaledell’istituzionediunademocraziarap-presentativa, fondata sull’autonomia civica esull’autogoverno, avendo esercitato, con unacontinuitàunicaesenza interruzione, il ruolodiCapitalediunaRepubblicaindipendentedalXIII secolo. San Marino è una testimonianzaeccezionalediunatradizioneculturaleviventecheperduradaoltreset tecentoanni…”

La scelta dell’Unesco è stata dunque diinserirenellaListaunluogoche,puressendoaffascinante a livello paesaggistico e signi-ficativo per i monumenti e la composizionedel suo tessuto urbano, alle carat teristichenormalmente considerate per l’inserimentoaggiungequalcosainpiù.

Le bellezze naturali e i monumenti sono,infat ti, permeati dal respiro dei secoli, tra-scorsinelladifesadiunidealediliber tàede-mocraziache,ancoraoggi,rendefierii

I N E V I D E N Z A

IL CENTRO STORICO DELL’ANTICA REPUBBLICA NEL PATRIMONIO MONDIALE DELL’UNESCO

SAN MARINO,L’ULTIMA CITTÀ-STATO

di CORRADO CARATTONIDirettore dell’Ufficio Affari Culturali e Informazione

del Dipartimento Affari Esteri della Repubblica di San Marino

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La Torre Cesta

Il Monte Titano

sammarinesi.E’unretaggio,unpercorsoper-dutofralevicendedeltempo,unospiritochealeggia fra leviedellaCit tàeneisentieridelMonte Titano, l’unicità di un paesaggio conciò che questo paesaggio ha rappresentatoperunacomunitàchehasaputovivere liberapermoltisecoli.

“Siamopar ticolarmentefierichel’Unescoabbia riconosciuto il valore universale ecce-zionale,costituitodallegameinscindibilechericonducelasuggestivabellezzanaturalisticaepaesaggisticadelMonteTitanoel’immagineculturale e storica della Cit tà di San Marinoall’identitàeallasovranitàdellaRepubblica.”Cosìhacommentatolanotiziadell’inserimen-to,ilMinistrodegliEsterisammarinese,auspi-cando che “i sammarinesi sappiano tradurrela consapevolezza del valore unico di questo

nostroretaggio,condivisooraidealmentedal-l’interaumanità,inunasagaceelungimiranteazionediconservazioneedituteladelbene.”

LaCit tàdiSanMarino,CapitaledellaRe-pubblicafindallasuafondazione,costituisceun paesaggio storico inalterato che dominai brevi confini del terri torio, di appena 61chilometri quadrati, confini che risalgonoal 1463, quando San Marino ha combat tutola sua ultima guerra. Le nove entità ammi-nistrative periferiche, i “Castelli”, costitui-sconoi“Comuni”dellaRepubblicaedhannocarat teristichediversefra loro:dacentripiùpret tamente a vocazione industriale o com-mercialeavillaggi r identi, inunasuggestivacampagnaverde.

Ancoraoggi, i rintocchidel “campanone”annunciano dalla Rocca le sedute del Consi-

Oggi la Repubblica di San Marino è unPaese dall’economia diversificata, dotato diunbuoncompar toindustrialeefinanziario,in-serito nel contesto internazionale dove, for tedellasuastoriaedellesuetradizionidipace,cercadipromuovereilrispet todeidirit tiuma-ni, il dialogo fra le culture e le religioni e lasolidarietàfraipopoli.

Lasuafor tetradizioneevocazioneturisti-ca trarranno cer tamente beneficio da questoingressonellaListadell’Unesco:aisammari-nesil’auguriodisaperpreservarequestobene,a vantaggiodella loroprosperitàmaancheavantaggioditut ticolorochevorrannovisitarequesto “luogo dei secoli” per respirare, dal-l’altodellerocchedelTitano,quella“Liber tasPerpetua”cheilSantoFondatorevollelascia-reinereditàaisuoiseguaci.

glio Grande e Generale, il Parlamento dellaRepubblica,atut tiicit tadinisammarinesi.

Il Monte Titano, 760 metri sul livello delmare, dista circa dieci chilometri in linead’aria dalla riviera romagnola, verso la qualeguardaconunaparetestrapiombante,sovra-statadallefor tificazioni,comeungrandebal-conechesiaffacciasull’Adriatico.Fra lesuerupi ed alle sue pendici si snodano percorsinaturalistici e si estendono aree verdi e bo-scosedinotevolesuggestione.

NellastoriadiquestopiccoloPaese,moltigli episodi che hanno messo a prova la suavolontàdimantenere lapropria indipendenzaesovranità,moltianchegliepisodidisolida-rietà,comeadesempio l’accoglienzadioltrecentomila profughi durante l’ultimo conflit tomondiale.

I N E V I D E N Z A I N E V I D E N Z A

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Villa Caldogno

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Installazione di David Tremlett a Villa Caldogno

a volontà di rendere visibili isegnidel ‘paesaggiocultura-le’ che sostanziano la storiamillenariadelVenetohacon-dotto l’amministrazione re-gionale ad avviare una seriediiniziativeispirateaunidea-

leequilibrio tra formedi tutela, valorizzazioneepromozionedelpatrimonio locale; inquestaprospettival’attenzionenonpotevanoncaderesul riuso di alcuni edifici antichi che costitui-scono una grande risorsa atta a preservarel’identità degli insediamenti e delle comunitàlocali,eadincrementarelosviluppostessodelterritorio.

Restituire vita a un ce-spite monumentale significaindividuareunanuovafunzio-ne compatibile, che non necomprometta l’integritàenegarantiscaaltempostessolapossibilità di manutenzione,considerandone la tipologiaarchitettonica, la vocazione,l’inserimento nel contestoterritoriale, oltre allo statodi conservazione, e arrivan-do così a definire le possi-bili strategie di intervento.

Nel caso del Veneto, il cospicuo patrimoniocostituito dalle innumerevoli dimore patriziedisseminatenelterritorio–conilnucleod’ec-cellenza delle ville dovute al genio di AndreaPalladio,oggiriconosciuteparteintegrantedelpatrimonio mondiale dell’umanità posto sottola tutela dell’Unesco, nell’ambito del sito “Vi-cenza e le ville del Palladio nel Veneto” – haofferto più d’una occasione per riflet tere sultema del riuso degli edifici storici, a partiredall’esperienza di Caldogno, con le successi-ve ‘contaminazioni’ di Bagnolo di Lonigo e diQuintoVicentino,icuiesitisisegnalanocomeiniziativediprim’ordine.

Villa Caldogno, che sorge nel piccolo

centro omonimo, a una decina di chilometridaVicenzaindirezionenord,entrounconte-sto rurale in buonamisurapreservato, of freun esempio di primaria impor tanza nell’am-bitodell’architet tura‘divilla’r inascimentale,eoccupaunaposizionedispicco fra le rea-lizzazionipalladianechesegnaronolacodifi-cazionediunmodellodestinatoaincontrareimmensafor tuna.

Nell’anno1541LoscoCaldogno,esponen-te dell’aristocrazia vicentina legato da strettivincoli di parentela a famiglie di committentipalladiani,presepossessodiunfondonell’areainquestione,ereditatodalpadre,eaffidòpro-babilmenteadAndreaPalladiol’incaricoperlaristrutturazionedellacorteagricola.

Nonesistonoprovedocumentariedellapa-ternità palladiana della villa, peraltro esclusa

daiQuattro Libri dell’Architettura,iltrattatodel1570 che riassume l’opera del grande archi-tetto, ma le evidenti affinità con villa Sarace-noaFinalediAgugliaro,villaPojanaaPojanaMaggiore o villa Pisani a Bagnolo di Lonigo,soprattutto per quanto concerne il prospettoanteriore,scanditodalletrearcateatuttosestoecoronatodal frontone triangolare, taloraan-checon ilmedesimousodelbugnato rustico,si rivelano fattori determinanti per l’assegna-zioneaPalladio,orauniversalmentecondivisa.Mancanoelementiincontrovertibilicircalada-tazionedell’intervento,checomunquesisuolecollocarenell’ambitodellaproduzionegiovani-lediPalladio.Siipotizzalastesuradelprogettointornoal1548.

La planimetria dell’edificio si presenta informa molto semplice, con un ampio

V E N E T O V E N E T O

TRADIZIONE E ATTUALITÀ A CONFRONTO NELLE VILLE VENETE

DA PALLADIOALL’ARTE CONTEMPORANEA

di ANNA GUOLO e GIULIO BODON

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L’opera di Nelio Sonego a Villa Pisani Bonetti

La scultura luminosa di François Morellet a Villa Pisani Bonetti

vano centrale passante e ambienti lateraliminori; lestanzenonsonoperfettamentepro-porzionate,ciòchederivaforsedalriutilizzodimuraturepreesistenti.

Ricoprono leparetidelsalonecentraleaf-freschidiGiovanniAntonioFasolo,cheillustra-noleDelizie in villaentrounafastosapartituracon colossali figure di telamoni monocromi efregi all’antica, mentre le due stanze maggio-ridell’alaovestsonodedicateasoggetti tratti

dallastoriaromana,sceltidallacommittenzainfunzioneautocelebrativa:visiar ticolanoscenedellestoriediScipioneAfricanoediSofonisba,dovuteaGiovanBattistaZelotti.

Lestanzedell’alaest,chedovevanoessereadibiteaesclusivousoprivato,senzaunaspic-catadimensione‘dirappresentanza’,mostranoaltreformedidecorazione;induediqueste,nel-lafasciasuperioredellepareti,sottoilsoffit to,corronofregicontinui,l’unocinquecentesco,dimano non identificata, con figure di ignudi amonocromo,l’altrocommissionatonel1674alpit toreGiovanniMassari,conepisodidelmitoclassico. È quest’ala del corpo dominicale laparteinteressatadall’eccezionaleinterventodi‘attualizzazione’deglispazidell’edificiomonu-mentale,interventochesièconcretizzatonelleinstallazioni di David Tremlett, Luigi Ontani eLorisCecchini,concepite inmododa inserirsinegli ambienti e trasformarli, senza compro-mettere la lettura del partito architettonico edecorativooriginale.

All’esemplare lavoro di recupero dellestrut ture monumentali, voluto dal Comune,cheneèproprietario, ha fat to riscontro l’av-vio delle at tività del Centro Cultura del Con-temporaneo di Caldogno - C4 - insediatosiappuntonellacinquecentescavillapalladiana.Le seicentesche barchesse, ripristinate dal-l’interventodegliarchitet tiPierpaoloRicat tieUmber to Riva, e il grandiosobunker tedescodellasecondaguerramondialesituatonelpar-cohannoassistitoallanascitaeallosviluppodel proget to C4, realizzato con la collabora-zione scientifica di A Scuola di Guggenheim- Collezione Peggy Guggenheim di Venezia,che si propone di offrire percorsi di forma-

zione per docenti, pubblici amministratori eoperatori del set tore nel campo della culturadellear tidelsecolopresente.

Lavorando intorno a una nuova idea diidentità terri torialeedisviluppoeconomico,entipubblicie isti tuzioni,conlaRegionedelVeneto tra i promotori, unitamente al mon-do imprenditoriale, si sono posti l’obiet tivodi costituire un sistema strategico per nuo-ve polit iche culturali del terri torio e per unnuovo‘disegno’d’impresa.Collocatovoluta-mente in un’area periferica, ma interessatadaunpar ticolaresviluppoeconomicoedalla

presenzaqualificantedell’edificiomonumen-tale,ilproget toC4siponedunquecomemo-toredicambiamentoculturaleedeconomicoapar tiredall’ar tecontemporanea,che,esen-tedacodificazionie‘stratificazioni’culturali,agiscenell’induzionedistimoli,traducibiliininnovazione,sviluppoeconomicoeoppor tu-nitàdicrescitaprofessionale,qualunquesiailcampodiprovenienza.

L’obiet t ivovieneperseguitosuduefron-t i: da un lato l’ar te contemporanea è resafruibileat traversolarealizzazionediesposi-zionieinstallazionispecif iche,ideate

V E N E T OV E N E T O

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CaldoGnomo di Luigi Ontani

L’opera di Igino Legnaghi nel prato di Villa Pisani Bonetti

per i suggestivi spazi pensati dal Palladio;dall’al tro, nello stesso eccezionale conte-sto, si of fre la possibil i tà di intraprenderepercorsiformativi,chesoprat tut toat traver-so la sper imentazione diret ta, permet tonodiacquisirestrumentiinnovatividatrasfer i-reciascunonelpropr iomondoprofessiona-le;contenutiemodali tàdelleiniziat ivesonodivulgat i mediante un per iodico pubblicatodal Centro, con il t i tolo “INDEX - ar te con-temporaneacomestrategia”.

Germinale e complementare r ispet to alproget to di Caldogno è l’esper ienza di Vil-la Pisani a Bagnolo di Lonigo, nata da unapassione per l’ar te e dalla vocazione a unacommit tenza at t iva dei propr ietar i, che sipropone inVenetocome ilsecondonododi

una ‘rete del contemporaneo’, defini ta C4 Network. I l proget to Ar te Contemporanea aVil la Pisani prevede una ser ie di interventispecif icamente ideati dagli ar t ist i per que-sto par t icolare spazio. L’avvio r isale alloscorsoanno,conlamostracheNelioSone-goeMichelVerjuxhannoconcepitosuinvi-todiret todeipropr ietar i,cosìcomeAndreaPalladio nel XVI secolo aveva realizzato lavil lapadronalesur ichiestadeipatr iziveneticommit tent i.

In questa prospettiva il programma diesposizioni di ar tisti contemporanei è prose-guitoquest’annocon leopere in ferrodi IginoLegnaghi,chesonostatecollocateneglispazierbosiattornoallavilla,econleistallazionidiFrancoisMorellet,chehannocreatounpercor-

sodalgrandesalonecentraleallaloggiaeallecantine, segnato da luminose installazioni inneon, ad ‘attualizzare’ il significato formale espazialedellavilla.

AltropotenzialenododellaC4 Network,siapurenonancoraufficialmentecollegatoaipre-cedentiprogetti,èrappresentatodaVillaThie-ne,costruitadaPalladioaQuintoVicentinonel1545;nellosplendidoedificio, inseguitoaunattento restauro, oltre alle sale che ospitanogli ufficidell’amministrazionecomunale, sono

statericavatenelsottotettoalcuneauledesti-nate all’esposizione di opere di ar tisti localicontemporanei.

Lasfidaèoraquelladi trasformareque-steiniziativenelpreludiodiuna‘mappadellacontemporaneità’, chesenzadotarsi di con-tenitori di nuova fat tura, si innesti in unacostellazione di manufat ti storici di grandepregio e prestigio, r iappropriandosene, fa-cendoli r inascere e traendo da essi nuovalinfavitaleperilpresente.

V E N E T O

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Panoramica della Certosa

a Cer tosa di Padula è unaperla del patrimonio ar ti-stico-culturale i taliano. Lesuericchezzeelaposizionegeografica,nellazonaorien-taledelParcoNazionaledelCilento e Vallo di Diano, ne

fanno un centro unico anche tra i sit i Une-sco.LaCer tosa,forselapiùgranded’Euro-pa,harappresentatopersecolil’idealediunmonastero-cit tà dove i monaci lasciavanoscorrerelalorovitanelsilenzio,nellavoroenellacontemplazione.Nelcorsodeltempo la strut tura è mutata nelledimensionienellostilecherisentedellestagioniar tistichevissutedalmonumento prima che nel XIX se-colonascesseilconcet todirestau-ro come conservazione. Della fasetrecentesca restano tracce nellachiesa a navata unica con archiogivali. L’ingresso, la cui facciatatardo manierista fu completata nel1723,prevedevaambientidiservizi(magazzini, cantine, frantoio, fornie locali adibiti all’usocommercialee produt tivo) frequentati da mer-canti,paesanieforestieri.Superatalacor teesternasiaccedeallazonadella “casa bassa” con il chiostrodella Foresteria, la Cappella set te-centesca di Sant’Anna e gli uf fici.Digranderilievoè lachiesadiSanLorenzo che conserva un por tonein cedro del Libano del XVI seco-lo inserito inunpor tale lapideodel‘500. All’interno i cori lignei datati

al sec. XVI: il coro dei Conversi, compostoda24stalliconriquadriadintarsilignei,neiquali sono raf figurate figure di Santi, neglischienali paesaggi e nature mor te; il corodeiPadriinveceècompostoda36stalliconstoriedalNuovoTestamentoediMar tir idel-la Chiesa. Nella zona dei Padri si conservaun pavimento in cot to maiolicato (metà del700) realizzatodallabot teganapoletanadeiMassa, autori dei pregiati r ivestimenti delchiostrodiSantaChiara.Digranderilevanzaar tistica lo straordinario altare (XVIII

C I L E N T O

PASSATO, PRESENTE E FUTURO DI UN COMPLESSOCHE HA RAPPRESENTATO PER SECOLIL’IDEALE DI MONASTERO-CITTÀ

PADULA, LA CERTOSAPIÙ GRANDE D’EUROPA

di ANNUNZIATA MUOLLO

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UNA VITA DI SILENZIO, LAVORO E CONTEMPLAZIONE

LaCertosadiSanLorenzo,meglionotacomeCertosadiPadula,èstatafondatanel1306daTommasoSan-severino,contediMarsico,chedonòaiCertosiniunpreesistenteedificioconaltreproprietà.IlSanseverino,

filo-angioino, ladinastiafranceseregnanteaNapoli inquelperiodo,speravache lapresenzadeiCertosinipotesseagevolare labonificadel territoriodivenutopaludosoper le inondazionidelfiumeTanagro.SanBrunonediColoniafondònel1084laprimacasacertosina,sulmassicciodiChartreuse,neipressidiGrenoble,inFranciadandoilviaallafondazionedialtrecasemonasticheintuttaEuropa.SideveaGuigo,priorediGrenoble,laverbalizzazione(1121-27)dellaRegoladell’Ordinecheprevedevaduecategoriedimonaci:iPadrieiConversi.Iprimivivevanonella“casaalta”,laparteeremitica,immersinelsilenzioeinunastrettaclausura.IConversi,chesioccupavanodeicontatticonl’esterno,delcommercio,dell’amministrazionedeibeniedeifabbisognidelconvento,vivevanoinvecenella“casabassa”.

Il Chiostrodella Foresteria

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sec.)inpietraduraescagliolaarricchitoconmadreperlaelapislazzuli.

Nel Capitolo, luogo d’assemblea, si con-servanounaltareinpietraat tribuitoaAndreaCarrara,quat trostatuediDomenicoLenmico,discepolodiLorenzoVaccaroepadrecer to-sino.IlRefet toriopresentaundipintomuraleadolioraffigurantelascenadelMiracolodel-l’acquaedelvinoconipersonaggiraffiguratiinabitiset tecenteschi(l’operadatata1749èfirmata dall’ar tista Alessio D’Elia). Il bel Ci-borioinbronzo,conservatonellasagrestia,èat tribuitoaJacopodelDuca,allievoecolla-boratorediMichelangelo.

Nell’antico Cimitero, cosi definito per-ché realizzato prima di quello del chiostrogrande, è situata la Cappella del Fondatoreedificata un secolo dopo la mor te del Con-te (1324). La cucina, r icavata dalla vecchiaSaladelCapitolo,conservailgrandecaminocon rivestimenti maiolicati; le pareti sonodecoratecondipintimurali;laleggendavuo-lechequisiastatapreparatauna fr i t tatadimilleuovaperunasostadiCarloV(1535).

Alla“casaalta”,adibitaallaclausuradeiPadri, si giunge at traverso un por tone chesolo il Priore poteva varcare in liber tà. LacelladelPriore,postafraleduecase,èl’uni-ca ad avere 10 stanze, la cappella privata,l’archivio, l’accesso diret to alla Biblioteca,e il Chiostro dei Procuratori, tesorieri del-l’ordine. Si accede quindi al Chiostro gran-de,dovesono lecelledeiPadri,chehaunasuper ficiedi15.496metriquadrati.Alpianosuperiore è ubicata la galleria coper ta, uti-lizzatadaimonacieremitiperlapasseggiataset timanalecon i fratelli,unicomomento incui abbandonavano la clausura. I due livellisono in comunicazione grazie ad un mera-viglioso scalone di forma elli t t ica a doppiarampaechiusodapareticonset teaper turechesiapronosulparcocircostante; lasca-la (1779) è at tr ibuita a Gaetano Barba, al-lievo del Vanvitelli. Una piccola loggia davaaccesso agli or ti dove i monaci coltivavanoerbe,fiorieverdure.

IlRegnodiNapoli,nelperiodonapoleoni-co,conobbelasoppressionedegliordi-

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Il Chiostro Grande

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La Corte esterna

ni religiosiecosì laCer tosacadde indisgra-zia.Abbandonatadaimonaci fuspogliatadelsuopatrimonio, libri, archivi, pergamene, te-sorid’ar teinoroeargento.Ladefinitivasop-pressione del monastero avvenne nel 1866.Nel 1882 fu affidata al Ministero della Pub-blica Istruzione e dichiarato monumento na-zionale;nonostanteciò,duranteledueguerremondiali,fuutilizzatacomecampodiconcen-tramento,inseguitodivenneor fanotrofio.Nel1982 fu affidato alla Soprintendenza BAAASdiSalernoeAvellinoche,grazieadimpor tantilavori di restauro e recupero, ha ripor tato ilmonumentoalsuoanticosplendore.

Museodisestessa, laCer tosadiPadu-laospitaanche ilMuseoArcheologicodellaLucania Occidentale e le collezioni di ar tecontemporaneacofinanziateconiFondiEu-ropei e curate da Achille Bonito Oliva (“LeOpere e i Giorni”, ”Or tus Ar tis” e “Fresco

Bosco”).L’impor tantefasedivalorizzazionein corso si fonda sull’incontro tra paesag-gio,architet turaedar tecontemporanea,conper formancesdiar tistiinternazionali.

LaCer tosadiPadulaè inseritadal1998nella “Lista del Patrimonio Mondiale del-l’Umanità dell’Unesco” con il Parco Nazio-naledelCilentoedelVallodiDianoeconlearee archeologiche di Paestum e Velia. Nel2008, dopo il ballot taggio con la Provinciadi Barcellona, la Cer tosa è stata promossasede di rappresentanza dell’OsservatorioEuropeo del Paesaggio in at tuazione dellaConvenzione Europea per salvaguardare ilterri torioevalorizzareler isorselocali.

I l complesso, nonostante le numeroseed in teressant i iniz iat ive,evidenziaalcunedi f f icol tàdigest ione,cheder ivano,inpar teda una sfavorevole col locazione geograf i-ca( laCer tosaèdistantedagl ia l t r iquat t ro

si t iUnescodel laCampania,tu t t isi tuat ineipressi di Napoli) e in par te da si tuazionicont ingent i(cr isideir i f iu t iecommissar ia-mentodegl iScavidiPompeiinpr imis)chehannonuociutoal l ’immaginedel laRegioneal ivel loin ternazionale.LaCer tosaèpena-l izzata anche perché non è in teressata dagrandi f lussi tur is t ici e gl i event i cul tural iefolk lor is t icichequisisvolgonononsem-pre r iescono a coinvolgere i l monumento.Tut tociòevidenziacomel’iniz iat ivalocale,purassaiv iva,nonr iescaadinciderenel lacreazione di at t iv i tà durature, l imi tandosiadiniz iat ivesporadichechenonfavor isco-no la cresci tadel ter r i tor io.Uncircostan-ziato Piano di Gest ione dovrà prevedere

la par tecipazione di ent i local i, organiz-zazioni e forze imprendi tor ial i in grado direal izzare st rut ture e serviz i per favor irei l tur ismocul turale.I l tu t todovrà,poi,es-sereaccompagnatodaunar t icolatopianodi market ing in grado di potenziare i si -stemi gest ional i at t raverso la promozionedelmonumentoe losvi luppodel le r isorseumane.Daquestopuntodiv is ta,potrebbediventare strategica la real izzazione di unCentro informat ivo capace di dialogare inpiùl ingue,diproporrei t inerar ichefaccia-noconoscerei lmonumentoechepromuo-valasalvaguardiadelPatr imoniocul turalecome fonte di svi luppo socio-economicopertu t toi lter r i tor io.

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Una serie di statue raffiguranti Jizo

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n Giappone i siti considerati patri-monio dell’Umanità e sotto tuteladell’Unesco sono quattordici. SonotuttilocalizzatinelGiapponecentro-meridionale (Kyūshu, Honshū me-ridionale) ad esclusione del parcodi Shirakami-Sanchi (Prefettura di

Aomori). A circa due ore di treno dalla stazio-neAsakusaanorddiTokyo, ilcentro religiosoedilParcoNaturalediNikkōcostituisconounadelle mete culturali più attraenti del Giappone.Conisuoisplendidisantuarishintoistie templibuddhisti,NikkōèunadelleprincipaliattrattiveturistichedelGiapponeevale lapenadi inclu-derlatrailuoghidavisitare.

Nikkō è un piccolo paese localizzato al-l’entratadell’omonimoParcoNazionale (Tochi-gi-ken): ambedue sono stati eletti patrimoniodell’UNESCOnel1999.LastoriadiNikkōcomecentro religiosoha inizio verso lametàdell’ot-tavosecoloepoipermoltiannifuuncentrodiformazione dei monaci buddhisti. Nel 1600 fuscelta come sito per la costruzione del mau-soleo di Tokugawa, signore della guerra, cheassunseilcontrollodituttoilGiapponeediedeinizioadunadinastia icuidiscendentioccupa-

rono la carica di shogun per 250 anni, fino achelarestaurazioneMeiji(1868-1912)posefineall’epocafeudale.

LazonadiNikkōpossiedequattrocaratterichelarendonounicaalmondo:• I sacrari ed i templi rappresentano il genioartisticoedarchitetturalediintegrazionearmo-nicadellecostruzioniconlaNatura.• Tale architettura è la perfetta illustrazionedellostiledelperiodoEdo(1600-1868)applica-toaisacrariShintõedaitemplibuddhisti.• Lo stile Gongen-zukuri dei due maggiorimausolei, Tōshō-gū e Taiyūin-byō, raggiungeaNikkõilpiccodellasuaespressione.• Tutta l’area naturalistica, i sacrari ed itempli immersi in boschi millenari arrampica-ti sui circostanti monti acclivi, rappresentanoun’eclatante esempio di centro tradizionalereligioso giapponese, indissolubilmente fon-datosullapercezioneshintoistadellarelazionedell’uomoconlaNatura,nellaqualelemonta-gneed iboschihannounprofondosignificatosacroesonooggettodivenerazionenell’attivapraticareligiosa.

All’entrata della zona religiosa, che si svi-luppa sul versante meridionale delle

R E P O R T A G E

SACRARI ED I TEMPLI IMMERSI NEI BOSCHI MILLENARIDEL GIAPPONE CENTRALE

NIKKŌ,LA NATURA COME MAUSOLEO DELL’ULTIMO SHOGUN

di DAVIDE BASSI

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Il Santuario Tosho-gu

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La statua di Tokugawa

Ungyō, il guardiano dell’Omote-mon

montagne che sovrastano il paese, si ammiraunapagodaaltacinquepianichefuedificatanel1650.L’edificioèprivodifondazioni,masembrachecontengaunlungopalosospesoche,oscil-lando come un pendolo, assorbirebbe le ondesismiche incasodi terremoto.Appenavarcatalasogliapresso il toriidell’Omote-mon,sorve-gliato su entrambi i lati da statue dei re Deva(Ungyō, Agyō), sono presenti i tre magazzinisacridecoraticonfantasiosiintagliarilievoraf-figuranti alcuni elefanti, realizzati da un artista

noto per non aver mai visto questi animali dalvivo.Difronteaimagazzinièpresente laStalla sacra(Shinkyūsha)cheospitauncavallobian-co. L’unico ornamento della stalla è costituitoda una serie di intagli allegorici che illustranoilciclodellavitadellascimmiaecomprendonoil trittico “non, sento, non vedo, non parlo”. Iltrittico è anche il simbolo distintivo di Nikkō.Tōshō-gūè ilsantuariopiùdecoratodelGiap-pone.Dopoaversuperatounaltro toriiedaversalito una scalinata, si incontra l’Honji-dō, unedificio con il soffitto adornato con un grandedipintoraffiguranteundragoinvolonotocomeilDragone Ruggente.Unodeimonacichepresi-dianocostantementeilluogobatteràduebasto-nidi legnoperdimostrarelesingolariproprietàacustiche della sala: l’eco risuona sulle pareticomeilruggitodiundrago!

Apochedecidedimetridall’uscitadelTōshō-gūèpossibilepercorrere ilsentierocheportaalTaiyūin-byō checustodisce le spogliedel nipotediTogukawa.LedimensionipiùmodesterispettoalTōshō-gūconferisconoaquestosantuariounaspettomenostravagante.Ilcomplessoèimmer-sonellosplendidopaesaggiodeimontidiNikkō,ricopertidacriptomerie.All’uscitadalTaiyuin-byō,risalendoilversantedelmonte,sipuòproseguireperunaincantevolepasseggiatalungounsentierocostruitoinepocaremotadaimonacicheportaalsacrariodiTakino. Incircaun’oradi camminosiraggiungequestosantuariodopoessersiimmersinella pace, nei colori, nei tagli di luce del boscoincantatodaalberialtissimi.L’atmosferaè incre-dibilmente estatica. Sono sul palcoscenico dellaNaturadiNikkōchemirecitaunhaikualeidedica-to:“…Nikkōèampioedèprofondo.Unincontrodopol’altrotiaspettanoaNikkō.Incontraregente,

incontrarelaNatura.Toccarelastoria.Piùscopri.Piùpro-fondodiventi”.

Nikkō è stato il centromontano della preghierashintoista e buddhista persecoli,edilParcoNazionaledi Nikkō continua ad offrirescenari,panoramimontuosi,laghi, cascate e sorgenti termali. SiaNikkō chel’areaattornoalLagodiChuzenji,apochichilo-metridalpaese,sonobennotipergliincantevolicolorideglialberiinautunno(koyo),ilmigliorpe-riododell’annopervisitarequestiluoghieperim-

mergersi negli infiniti coloridellaNatura.

L’escursione a Nikkōrappresenta quindi un’im-portante occasione perapprezzare alcune dellecaratteristiche che rendonoil Giappone estremamenteattraente: natura, arte, re-

ligione. Ognuna di queste caratteristiche sonointrinsecamentelegatefraloroe,aNikkō,costi-tuisconoununicum imperdibileche rimane in-dissolubilmentenelcuoredicolorochel’hannovisitata.

R E P O R T A G ER E P O R T A G E

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�0 annoquinto•numerouno•gen/mar2009www.sitiunesco.it unesco•associazionecittàesitiitalianipatrimoniomondiale �1

La sede Unesco di Parigi

sattamentecomeaccadeallegrif-fe d’alta moda, anche il marchioUnescoèvittimadellacosiddetta“industriadei falsi”,unsegmentoeconomico tanto esteso quantoillegale.Ancheselacontraffazio-nenonèunfenomenorecente(si

sonoritrovativasiemanufatticonsigillifalsificatidiepocaegiziaeromana),èsolosulfiniredelsecoloscorsocheilfenomenoharaggiuntolivelliqualitativiequantitativipreoccupanti.Un’evoluzionegeneratadall’importanzacheilmarchiohaassuntoinunsi-stemaproduttivocheincentival’esasperataricercadibisogniindottiechestimolaildoveresocialediostentare il proprio status.Un fenomenochenonrisparmia niente e nessuno, nemmeno l’Unesco.Unacontraffazione,questadelbrandUnesco,che

noncercaattenuanti,comeaccadeperiprodottidiconsumo,neglialticostidellemercienellaricercadiunsurrogatocheleimiti,machenascedallavo-lontàdiabbinareilproprioprodottoallaprestigiosaagenziadelleNazioniUnite,purnonavendonenes-sundiritto.Unatentazionemoltoforteche,avolte,ha indotto qualche speculatore senza scrupoli adappropriarsi illecitamente dei simboli Unesco perpuriscopicommerciali.Unapraticafraudolentachedeveesserecontrastatacondecisionesegnalandoimmediatamenteall’Unescoognicomportamentointalsenso.

L’utilizzo del nome e del logo dell’Unesco edel Patrimonio Mondiale è, infatti, sottoposto adunaferrearegolamentazione,allaqualecisidevestrettamente attenere, onde evitare problemi dicaratterelegale.

Inquestobreveinterventosicercheràdiespor-resinteticamenteprincipieprocedureperottenereleautorizzazioni,rinviandoalsitowebdell’Unesco1edellaCommissioneNazionale2ogniulteriorein-formazioneinmerito.

Èopportunopremettere,primadiaddentrarcineidettagli tecnici,chenelle iniziativeorganizza-tedaiSitiiscrittinellaWorldHeritageListdevonoessereutilizzatientrambi i loghi,quelloUnescoequellodelPatrimonioMondiale.Larecenterevisio-negraficadell’emblemahaportatoadunaversioneufficialecheprevedelafusioneinununicologodeltempiettodorico(Unesco)edelquadratoracchiu-sonelcerchio(PatrimonioMondiale),separatidaunapuntinaturaverticale3.Unlogo“unificato”chepuòessereliberamenteutilizzatodaigestorideiSitiinclusinellaWorldHeritageListperpromuoverele

proprieattività,purchénonabbianofinalitàditipopuramentecommerciale. Inpratica,apattoche imaterialisuiqualièstatoappostoillogononsianoposti in vendita. È necessario precisare, inoltre,chetresonolelinguechecompongonolascrittaPatrimonioMondiale:dueobbligatorie(franceseeinglese)elalinguadelPaesediappartenenzadelSito,l’italianonelnostrocaso.Allabasedellogoèpossibileinserireancheladenominazionecomple-tadelSitoeladatadelsuoinserimentonellaWHL(sivedal’esempiodiGenova,sottoiltitolo).

Linee guida• La concessione del permesso all’utilizzazionedel nome Unesco, della sigla, del logo, dell’acro-nimo e del dominio Internet (e di qualsiasi altroelemento distintivo di derivazione Unesco)

L ’ A P P R O F O N D I M E N T O

LE NORME CHE REGOLANO L’UTILIZZODEL NOME E DEL LOGO UNESCO

L’IMPORTANZADI CHIAMARSI UNESCO

di FAUSTO NATALI

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IL SIGNIFICATO DEL LOGO DEL PATRIMONIO MONDIALE

I al logo che rappresenta il Patrimonio Mondiale è stato progettato dall’artista belgaMichelOlyffedadottatoufficialmentenel1978.Essovieneutilizzatoperidentificarei

SitiprotettidallaConvenzionedel1972edinscrittinellaWorldHeritageList.L’emblemaèrotondo,comeilmondo,unsimboloditutelaglobaleperilpatrimoniodituttal’umanità.Ècompostodauncerchiocheracchiudeunquadratopostoalsuointerno,leduefiguregeometricherappresentanorispettivamenteibeninaturaliequelliculturali.Iduesimbolisonocongiuntiperevidenziareilprotettivoabbracciofrailquadratocentrale(l’uomo,lasuaculturaelesueabilità)eilcerchio(lanaturaeisuoidoni).

Si ringrazia per la preziosa collaborazione l’architetto Manuel Roberto Guido, responsabile dell’Ufficio Lista del patrimonio mondiale Unesco del Ministero per i Beni e le Attività Culturali.

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èprerogativadellaConferenzaGeneraleedelComi-tatoEsecutivodelPatrimonioMondialechehannosedeaParigi.Inalcunicasispecifici,comeindicatodalle direttive, questi organi delegano il DirettoreGeneraleeleCommissioniNazionali.L’autorizzazio-nedeveessereespressamenteconcessainanticipoeperiscritto,eseguirelecondizionieleprocedurepreviste, inparticolareperquanto riguarda lapre-sentazionevisiva,ladurataeladiffusione.• Il criterio principale per l’approvazione deveessereilcarattereeducativo,scientifico,culturale,o di valore artisticodella proposta. Ladecisione

diconcedere l’usodel logodeveesseremotivatadalla qualità e dal contenuto del prodotto e nondal ritornofinanziarioprevisto.Si ricorda,aque-stoproposito,chel’Unescononrichiededenaroinnessunadellefasidelprocessodiautorizzazione.• Normalmente non vengono concesse auto-rizzazioniperprodotticheabbianoscarsovaloreeducativo,cometazze,t-shirt,spille,ealtrisouve-nirturistici.Sonoprevisteeccezionisolopereventispeciali(come,adesempio,leriunionidelComita-toelecerimoniediapposizionedelletarghe).• IlComitatoriconosceaqualsiasipersona,or-ganizzazioneosocietàlaliberaproduzioneepub-blicazione di materiali relativi ai Siti inseriti nellaListadelPatrimonioMondiale (quandoneabbia-nodiritto legale),mal’autorizzazioneufficialeperl’utilizzodel logo rimanedi esclusivaprerogativadel Comitato, dopo l’approvazione delle autoritànazionalideipaesiinteressati.• L’autorizzazione all’uso dei loghi Unesco ePatrimonioMondialenonvienenormalmentecon-cessaalleattivitàcheoperinoprevalentementeperscopi commerciali (salvo circostanze eccezionaliequandonerisultichiaramenteunbeneficioperilPatrimonioMondiale).

• Leautoritànazionalipossonoconcederel’usodeiloghiUnescoedelPatrimonioMondialeadunente/associazione nazionale a condizione che ilprogettocoinvolgasoloiSitidelproprioterritorio.• Solo laCommissioneNazionaleèautorizzataadapprovareicontenuti(immaginietesto)diqual-siasiprodottodistribuitoconillogodell’UnescoodelPatrimonioMondialenelterritorionazionale.• L’autorizzazione è strettamente legata allacondizionecheleautoritànazionalipossonoeser-citareilcontrollodiqualitàdeiprodotticoniqualiilnomeUnescoe/oillogovengonoassociati.

Il Patrocinio• IlPatrociniodell’Unesco,odellaCommissioneNazionale Italiana per l’Unesco, viene concessosoloalle iniziativecheabbianounaltovaloresulpianoscientifico,educativooculturale.Rientranoinquestecategorieattività,eventi,convegni,semi-nari,premi,destinatiadavereunnotevoleimpattoalivellonazionaleointernazionale.• Per richiedere il Patrociniodell’Unescoène-cessario presentare domanda, redatta in linguainglese o francese, alla Commissione NazionaleItalianaper l’Unesco la quale, dopoaver espres-sounparerealriguardo,latrasmetteràall’Unescotramite la Rappresentanza Permanente d’Italia aParigi.ÈbeneprecisarecheledomandetrasmessedirettamenteaParigidairichiedentinonvengonopreseinconsiderazione,inquantoèobbligatorioilpareredellaCommissioneNazionale.• Perottenere, invece, ilPatrociniodellaCom-missioneNazionaleItalianaènecessarioinoltrareunarichiestaallaCommissionestessa,accompa-gnatadaunadettagliatadocumentazionerelativaall’iniziativa inoggetto e all’identità e alle attivitàdelsoggettopromotore.

• UnavoltaricevutalarichiestalaCommissioneNazionaleprovvederà, in tempiutili, adaffidare lastessaalComitatocompetente.LadecisioneverràcomunicatadalSegretariatoTecnico,ilqualeforniràlemodalitàdiutilizzodellogoeinformeràcheilPa-trocinioècomunquesubordinatoalcoinvolgimentodella Commissione nell’organizzazione, nonchéall’invitorivoltoallaPresidenzadellaCommissioneNazionaleItalianaperl’Unescoapresenziareadunmomentosignificativodell’iniziativapatrocinata.

Note

1. Logo Unesco: http://portal.unesco.org/en/ev.php-URL_ID=38146&URL_DO=DO_TOPIC&URL_SEC-TION=201.html;LogoPatrimonioMondiale:http://whc.unesco.org/en/emblem/2. Logo: http://www.unesco.it/stampa/loghi.htm; Pa-trocinio: http://italy.comnat.unesco.org/index.php?intIdCat=110&blnIsCat=0&intIdLang=13. Imodellidei loghisonodisponibili anchepresso lasegreteriadell’AssociazioneCittàeSitiItalianiPatrimo-nioMondialeUnesco

L ’ A P P R O F O N D I M E N T O L ’ A P P R O F O N D I M E N T O

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attenzione e la sensibilitàaldirit todiaccessoefrui-zionedeglispazipubblicieprivatiapertialpubblicodapartedi personecondisa-bilità, trova oggi riscontronel quadro normativo vi-

genteenell’interessedell’opinionepubblica.La leggeprevede l’adeguamentodegliedi-

fici in funzionedelsuperamentodellebarrierearchitettoniche, garantendo l’accesso a tutti,ancheaquellepersonecheacausadi ridottecapacitàmotoriepossonoincontraredifficoltàelimitazioni.Ovviamente,senellaprogettazio-neenellacostruzionedinuoviedificièsempli-ce, oltre che doveroso, garantire tutti i requi-siti di accessibilità, la situazione è molto piùcomplessaedelicataquandositrattadiedifici

monumentali, o chiese o musei dove si ponespessoilproblemadiconciliarelamonumenta-litàolasacralitàdelluogoconl’adeguamento,perilcuiraggiungimentosarebberonecessariesostanzialioperemurarieinvasiveomodifichesostanziali spesso in contrasto con la naturadell’edificio.

Ciònonsignificachenonsipossaadeguareunedificiosottopostoavincolo,ma tali inter-ventidevonotenerecontodimolteplicifattoriedevonofarcoinciderelatuteladelbene,lasuasalvaguardiaeilrispettodellasuanaturaconlarealizzazionedelleoperenecessariealsupera-mentodellebarrierearchitettonichericercandoquellesoluzionipiùidoneeemenoinvasiveperinserireunascensoreounarampaoppureeli-minareungradino.

Un’attenta indagineconoscitivadelmonu-mento,delledinamichecostruttiveedelle tra-sformazioniavvenutenel tempoè indispensa-bileperprogettareunadeguamentostrutturaleche non comporti soluzioni invasive e che siinseriscanelcontestosenzaalterarnelanatu-ra e il rapporto con il paesaggio circostante,ma soprattutto non arrechi “ferite” oltremodoantiestetiche nelle facciate di un’opera archi-tettonica.

Naturalmenteiprogettistidevonosforzarsidi non essere rigidi rispetto alle norme previ-ste, devono saper progettare, devono saperinserireun’opera inuncontestomonumentaleeambientale:megliounarampaconpendenzadel15%chenonfareassolutamentenulla,me-glio un ascensore un po’ più piccolo che nonaverloproprio.

In Piemonte, la Soprintendenza per i BeniArchitettonici e Paesaggistici conduce

S P E C I A L E T U R I S M O A C C E S S I B I L E

UN ESEMPIO DI COME SIA POSSIBILE CONCILIARE LA MONUMENTALITÀ CON LE ESIGENZE DELLE PERSONE CON DIFFICOLTÀ MOTORIE

LA SACRA DI SAN MICHELE, BELLA E ACCESSIBILE

di FRANCESCO PERNICESoprintendente per i Beni Architettonici e Paesaggistici del Piemonte

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un’attenta politica di adeguamento dei monu-menti,chehapermessodirendereaccessibileallepersonecondisabilitàmotoriecircail70%dellechieseelamaggiorpartedeimuseiedel-leresidenzesabaude.

Tra gli interventi che si possono ricordaree di una certa complessità proprio per la suanatura di “monumento inaccessibile” e ubica-to in luoghi di alto valore ambientale è certol’operazionecheèstatacondottaallaSacradiS.Michele.

L’interventodiadeguamentorientrava inunprogettopiùvastochecomprendevalavorifina-lizzatialrestauro,allaconservazione,all’acces-sibilitàeallasicurezzadivisitadelcomplesso.Ilprogetto,realizzatodalloStudiodiarchitetturaF.lli Vinardi, con la consulenza di Luciano Re,

diMariaGraziaVinardi,delDipartimentoCasa-CittàdelPolitecnicodiTorinoeconlacollabo-razionediFlavianaDiCarloediBarbaraVinardi,èstatocondottosottolasupervisionedell’alloraSoprintendente Pasquale Malara e di DanielaBiancolini,funzionarioresponsabile.

I lavori, iniziati nel 1998 e terminati nel2000,venneroprogettatiinprevisionedelnote-voleafflussodipellegriniedituristiinoccasio-nedelGiubileo,al finedimigliorare l’accessi-bilitàdellaSacrapertuttiivisitatori,allestendounpercorsoattrezzatoconmezzimeccanicidisuperamento dei dislivelli, integrativo e prati-cabileperlepersonecondifficoltàmotorie.

La natura costruttiva della Sacra, arroccatasullavettadelmontePirchiriano,a962metridialtezza, rendeva i luoghi di difficile accesso siaal pubblico religioso che turistico, precludendoquasitotalmentelafruizioneachiavevadifficoltàmotorie

L’interventopuòconsiderarsi non invasivoe la costruzionedi nuove rampedi accesso edivariascensorihadefinitivamenteportatoalsuperamentodellebarrierearchitettonicheconunaseriedi impiantidiminimo impattovisivosulcontestopaesaggisticoesullearchitetturedel monumento. Infatti l’opera è stata inseri-ta nel complesso monumentale utilizzando glispazi vuoti lasciati da vecchi crolli, partendodaunagalleriaalpianodicampagna inmododa avvicinarsi alle murature del monastero e,poi, conpiù tratti distinti collegati ai vari pia-norieterrazzamentinaturaliesistentinelsacrocomplesso, sono state raggiunte le quote piùaltedellaSacra inmododapermettere il rag-giungimentodellachiesasuperioresenzaalcunproblema.

S P E C I A L E T U R I S M O A C C E S S I B I L E

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�� annoquinto•numerouno•gen/mar2009www.sitiunesco.it unesco•associazionecittàesitiitalianipatrimoniomondiale ��

uscitauncertostuporelarecentepolemicachehacontrappostolaPresidenza del Consiglio (Dipar-timentoperlosviluppoelaCom-petitivitàdelturismo)eleRegio-ni, in merito ad una proposta diclassificazione alberghiera. Una

propostache,opportunamentede-statalizzata,èpoistataapprovatainConferenzaStato-Regioni,edhaquindiassuntolavestedipotenzialeriferi-mentopertuttoilPaese(percarità,nonparliamodi“norma”...)

Lostuporenonderiva tantodal fattoche loStato italiano, pur completamente esautoratodallaCostituzione e continuamentedissuaso edosteggiatoancheformalmentedalleRegioni,per-severinelritenerediavereunavoceincapitoloditurismo:derivainvecedalcaratterediretroguar-diadellabattagliaingaggiata.

Tanto per fare un esempio, nel Mondo nonesiste una classificazione alberghiera univoca:alcuniPaesicel’hanno,altrino;alcunicel’hannoobbligatoria,altrifacoltativa.Alcunescaleparto-noda1stella,altredazero;alcunesifermanoa5stelle,altrearrivanoa7;alcuniaddiritturaclassi-ficanoconlettereinordinedecrescente.

Masoprattutto,edamoltianni,èilmercatoafareleproprieclassificazioni:cipensanoiTourOperator,lecatenevolontarie,iclubdiprodotto,le tante Guide che leggono il territorio in modofinalizzatoeorientatoadun targetdiviaggiatorieturisti.

Maaldilàdiquesteconsiderazioni“esterio-ri”,ilveromotivodifondochesostanziailsensodiestraneitàadunanuovaclassificazionealber-ghiera,èilsensodipaternalismochenetrasuda,elamancanzadiconsiderazioneperilvero“do-

minus”delmercato,chesono iclienti, iconsu-matori,lepersoneconilorobisogni.

Mentresidiscutedi luminositàdelle lampa-dine, metri cubi d’aria, ampiezza delle sale co-muni,per lastrada i turistiverisalgonoa faticasuunbusaduepiani, trascinanoun trolley sulpavècercandounBed&Breakfastabusivoenonsegnalato,siinterroganosulsignificatodelvaloredel“coperto”alristorante.Equesto,immaginia-molobene,condifficoltà tantopiùserieepres-santisesitrattadituristicondisabilitàobisognispeciali,percuituttiiproblemisonoamplificati,espessoinsormontabili.

A guardare la nuova classificazione alber-ghiera e aconfrontarla con i turisti veri, lo stu-porerischiaditrasformarsiinsconforto:ildirittopertuttiafareturismonondovrebbepiùesseresolounaprescrizionedi leggeda farosservare,imponendo l’abbattimento delle “barriere archi-tettoniche”.

PerunPaesea turismomaturocome il no-stro,perunapotenzaeconomicatralepiùsvilup-patedelMondo, l’ideadiaccoglieretutti i turistinon è unoptional, non è solo il simbolinodellasediaaruotetraitantidiunastringalungaalcunerighe,nonpuòrivelarsisoloilplusdiunaclassi-ficazionediversamenteconcepita.

Si tratta invece di una prova di civiltà a cuinoncisipuòsottrarre.Anzi,quelladell’accessi-bilità,anzichéunfregiosullafacciata,siproponecomepietraangolaredell’edificiodellaqualità.

Nonhaalcunsensoparlarediclassificazio-ne senza assumere come precondizione questaprovadiciviltà.SolodaquipuòpartireilrilanciodellequalitàturistichedelnostroPaese,chesonotante, ma non possono più essere considerateun’esclusivadeituristi“normali”.

S P E C I A L E T U R I S M O A C C E S S I B I L E

L’ACCESSIBILITÀTRA GLI INDICATORIPER LE STELLE

CLASSIFICAZIONEE CIVILTÀ DEL TURISMOdi STEFANO LANDIPresidente SiPuò - Laboratorio Nazionale Turismo Accessibile

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La Reggia di Colorno

L’interno del Castello di Torrechiara

aProvinciadiParmaoperadal2003 nel campo del TurismoAccessibile, impegnandosicon idee innovative a favoredi una clientela con necessitàspeciali, secondo un modelloditurismofattod’accoglienzae

servizichesanno rinnovarsiperorganizzaresulterritoriounsistemaospitale.

E’ nata con questo spirito l’ultima propostanelcampodelTurismoAccessibile:unoscooterelettricoperagevolarelavi-sitaaquattrodeiluoghipiùsuggestividelParmense,traarteenatura:dalCastellodiTorrechiara, alla Reggia diColorno, al Parco Provin-cialedelMonteFusoall’Oa-si LIPU di Torrile. L’utilizzodelloscooter,elettricoesuquattro ruote, èdi estremafacilità, del tutto gratuito enonrichiedeprenotazione.

Edèmoltoutile:persa-lirealCastellodiTorrechiarae apprezzare la splendidaatmosfera quattrocentesca

nella Camera d’Oro e il panorama della Val Par-ma (nota nel mondo per il celebre Prosciutto diParma),occorrepercorrere2ripiditrattiinsalita,chegrazie allo scooter si presentanodolci e ac-cessibili.PiùagevolianchelevisitenellanaturaalParcoProvincialedelMonteFuso,tracervi,dainiemufloniinsemilibertà,eall’OasiLIPUdiTorrile,unlembodianticapaludericreatoperospitarenu-merosespeciediuccellietraleprimeareenatu-raliprogettateneglianni’80sucriteridimassimafruibilità e accessibilità per disabilimotori. Infine

laReggiadiColorno,nellaBassa Parmense: grazieallo scooter è possibilevisitare gli appartamentiducali in cui abitarono tra‘700 e ‘800 esponenti dirilievodelleprincipalidina-stieeuropee,daiFarneseaiBorbonefinoaMariaLuigiad’Austria, moglie di Napo-leone,lecuialternevicenderievochiamopasseggiandonel Giardino Storico dellaReggia,percorribileintuttalasuaampiezzagraziealloscooter.

Ilservizio,attivatonell’estate2007,hariscon-tratofinorafeedbackpositividapartedell’utenza,maèopportunointensificareleazionidicomunica-zioneepromozioneperintercettarequestafasciadimercatoconalteaspettativediservizidiqualitàeriuscireaduntempoadiffonderequestaoppor-tunitàdidirittoallavacanza(foto,videoeinfosulservizio-scooteralsitowww.turismo.parma.it).

Non solo scooter, comunque: è possibileconsultarel’offertaterritorialeinchiavediacces-sibilitàeserviziadutenticonparticolariesigenzesulsitowww.turismo.parma.itnellasezioneTuri-smo Accessibile. Qui sono pubblicate (versioneitalianoeinglese)informazionirelativeall’acces-sibilitàdicirca300strutturericettiveeristorative

lungo i più noti itinerari turistici della provincia;dati oggettivi e rigorosi, fruttodi sopralluoghi econtattidiretticon igestori, raccoltinell’intentodifavorirelapianificazionedellavacanzadapartedel turista e agevolare l’incontro tradomandaeoffertasuunpianodicorrettezzaeattendibilità.Tre guide cartacee (Appennino, Colli e Terme eBassaParmense)affiancano infine il sitowebesonodisponibiliperlaclientelamenoattrattadaiviaggiinrete.

Perulterioriinformazionièpossibilescriverea [email protected] oppure diretta-mentealServizioTurismo,Cultura,SportetempoliberodellaProvinciadiParma inp.leBarezzi,3–43100Parma.

S P E C I A L E T U R I S M O A C C E S S I B I L E

ELETTROSCOOTER AL SERVIZIO GRATUITODEL TURISTA CON DIFFICOLTÀ DI CAMMINO

VISITARE PARMACON LEGGEREZZA

di SIMONA SABBADINIServizio Turismo della Provincia di Parma

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ponte,ossiaunostrumentopersuperarelabarrierarap-presentata dal corso d’ac-qua. E’ un monumento, unoggettoparticolarmentebelloecostoso, ilprimograndepontedeglianniDuemilainItalia.Nonc’èalcundubbio,dunque,chequestaoperadell’inge-gnodebbaesserefruibileatutti,nonsoloaipedonichenonhannoalcunproblemadimobilità.Nonèindiscussionesoltantol’applicazionedinormedileggecheprevedono lanonrealizzazionedinuo-ve barriere architettoniche (essendo un’opera dinuovacostruzionenoncisipuò infatti limitarearealizzare varianti per rimediare a barriere createnelprogettooriginario).E’paleselanegazionediundirittofondamentale,recentementeconferma-todallaConvenzioneOnudeidirittidellepersonecondisabilità,afruirepienamenteeliberamentedeibeniambientalieculturali.IlcasodelpontediCalatrava,dunque,èdavveroesemplare:manelsensonegativodel termine.L’operaènatamalesindall’inizio.Nonèquestalasedeperripercor-rereletappediuniterburocraticoeprogettuale

complesso. Basti pensarechedal 2002si discute, acorrente alternata, di pos-sibili soluzioni per evitare

la totale inaccessibilità del ponte alle personecondisabilità.Ebbene,l’unicasoluzionediripie-goindividuataèunaovoviachecorreràparallela-mentealpontemanonconsentiràlasostasullasuasommità, impiegheràuntempolunghissimoper compiere il suo percorso, ospiterà in modocomplicatosolopersoneinsediaarotelle,igno-randotuttelealtreformedidisabilitàfisicaesen-soriale.Ovviamenteleassociazionidellepersonecondisabilità nonsono rimaste aguardare,mainquestomomentononèimportanteconosceregliesitidiuncontenziosoditipolegale.E’fonda-mentale inveceribadire ilprincipiochecosìnondevepiùaccadere,chenessunripiegoripagheràdallaviolazionediundirittofondamentale,cheilpassaggio da una sponda all’altra utilizzando ilvaporetto,magarigratis,nonèunasoluzione,maforseunaulteriorecolossalenoncomprensioneculturaledelproblema.

lnuovopontesulCanalGrandeaVe-nezia è opera d’arte. L’ha realizzato,su commissione del Comune, il piùfamosoprogettistadipontialmondo,SantiagoCalatrava.Un’operaestetica-menterilevante,ambiziosacomedeveessereunpontechecollega la terra-

fermaallacittàlagunare:ossiailbigliettodavisita,ilprimoimpattoconunacittàdallastoriaimmen-sa,monumentonelsuocomplesso, indivisibileeunica.IlpontediCalatrava,oradenominatoPontedella Costituzione, rappresenta dunque una delle

pochissime opere pubbliche di valore artisticonelnostroPaesedirecentecostruzione.Assumedunquedipersé,ancheperdichiarazioneunani-medeiprotagonisti,dalSindacoalprogettista,unfortevaloresimbolico.Elasuabellezza,aldilàdialcunidettaglichelorendonodiscutibiledalpun-todivistapraticoperipedoni,èindubbia.Dipiù:il nuovo ponte consente per la prima volta nellastoriamillenariadiVeneziadigoderediun inso-litopanoramadallasuasommità,inunodeipuntipiùlarghidelCanalGrande,frapiazzaleRomaelastazionediSantaLucia.Nonèdunque“solo”un

S P E C I A L E T U R I S M O A C C E S S I B I L E

INAUGURATO IL PONTE DELLA COSTITUZIONESENZA L’ACCESSIBILITÀ PER I DISABILI

VENEZIA: NUOVO PONTE,VECCHIA CULTURA?

di FRANCO BOMPREZZIPortavoce di LEDHA

Lega Diritti Persone con Disabilità

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ono il genitore di unbambino disabile,vorrei sapere qualisono le agevolazioniper l’acquisto di uncamper”. “Mi po-treste indicare quali

sono le aziende che costruiscono camper adattatiperleesigenzedellepersoneincarrozzina?”.“Vorreiadattareilcamperdifamigliaaltrasportodiunaper-

sonadisabile,comepossofare?Messaggicomequestiarrivanoconbuonafre-

quenzaallaredazionedellanostratestata,segnodiun interesse concreto verso il veicolo abitativo daparte di persone e famiglie toccate dal tema delladisabilità. Un interesse che sarebbe con certezzanotevolmente più elevato se i mezzi omologati acamper fosserosoggettiallestesseagevolazionidicuigodonolecomunivetture.Eppurequesteultimesonoingradodirispondereunicamentealleesigenze

dimovimento,mentreilcamperèl’unicostrumentoingradodifornireun’autonomiapressochétotale.

Infatti,ilveicoloricreazionale,invirtùdellapre-senzadeiservizidibordoeacondizionediessereopportunamenteprogettatoconausiliidonei(peda-nadisollevamentoperl’accessoall’abitacolo,spaziinterni ergonomici ecosì via)puògarantireaduntempo e ovunque indipendenza di movimento, dialloggio, igienica edi ristoro.Un vero “ammazza-barriere”,insomma,checonsentedisuperarelimitiarchitettonicieostacolidinaturapsicologica.

DaalmenoduedecennilarivistaPleinAirdedicacon regolarità all’argomento servizi e approfondi-menti.Lapietramiliarerisaletuttaviaal2003,AnnoEuropeodellePersoneconDisabilità,conCampera-bile, ilconcorsodi ideededicatoadesignerevoltoallaprogettazionediuncampersenzabarriere.Al-l’iniziativa,chehariscossolusinghieririscontria li-vellomediaticoeistituzionale,hannopartecipatounaquindicinadiprofessionistiestudidiprogettazionechehannorealizzatounaventinadiproposte.Ilgrup-

podilavorocreatosiintornoalconcorsohapoidatooriginealProtocollodelCamperaccessibile,chede-finisce lineeguidaecriteridelprogettare ilcamperperl’utenzaampliata.

L’ondadiCamperabilehaavutounapositivari-spostaanchedalmondodellaproduzione:adoggiinItaliaesistonoduegrandimarchicherealizzanodiserieuncamperconcepitoperlepersonedisabili;eunaestesa retedinoleggiocamperhasceltodiinserirenelproprioparcoveicolianchedeimodelliaccessibili.Sitrattadisegnalimoltoimportanti,dirisposte concrete alle esigenze di un target che adispettodeiluoghicomunidimostrasemprepiùdivoler viaggiare, spostarsi e vivere il tempo libero.Un’utenzachehabisognodidestinazionituristichecapacidiaccoglierlainmodoconvincente,conareedisostaattrezzatesituateadistanzaaccettabiledaicentri storici, con campeggi privi di barriere, conla realizzazione di percorsi urbani e naturalisticifruibili,enonultimoconserviziinformatividedicatiall’utenzaampliata.

S P E C I A L E T U R I S M O A C C E S S I B I L E

UNA PANORAMICA SUL VEICOLO RICREAZIONALECOME RISORSA PER IL TEMPO LIBERO.PORTARSI L’ACCESSIBILITÀ DA CASA

MI SPOSTO,DUNQUE ESISTO

di MICHELA BAGATELLARedattrice di PleinAir

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�� annoquinto•numerouno•gen/mar2009www.sitiunesco.it unesco•associazionecittàesitiitalianipatrimoniomondiale ��

uando nel 2007 mi recai con miomaritoemiofiglioaNewYorkperpartecipareallaCerimoniadiAper-tura delle Firme della ConvenzioneOnu sui Diritti delle Persone condisabilità, ebbi modo di sperimen-tare sulla nostra pelle il significato

diaccessibilitàenondiscriminazione.Miriferiscoallenecessità di mobilità quando nel gruppo è presenteunapersonacondisabilitàe,nelnostrocaso,disabilitàfisicaedintellettiva.

Comeilettorisapranno,ilviaggioèunodeimo-mentipiùimportanti,insiemeallasistemazionealber-ghiera,diognisoggiornodilavoroodivacanza.

Ebbenementre inEuropa,quandosivola,ène-cessario“costruire”unsistemadinotificazionedellapropriapresenzaequindidellanecessitàdiassistenza,negli Stati Uniti è proibito, proibito ripeto, segnalarequalsiasi necessità particolare. Infatti il sistema è,edeveessereingrado,dirispondereaqualsiasine-cessitàdelpasseggero.E’ ilsistemacheè ingradodiincludereenonilpasseggerochechiedediessereincluso.

Dettotranoiunapiccolaeindirettavendettaver-solecompagnieaereeegliaeroportieuropei(chesulRegolamento Aereo ci hanno massacrato con milledifficoltà)ogniqualvoltaunaereoorigina ilvolodagliStatiUniti.Stannotuttiinansiaeconleantenneteseperchéquellocheatterrapotrebbeavereabordounapersonachenecessitadiassistenza.

MatorniamoalnostrosoggiornoaNewYork.Qualèilmezzomiglioresetispostiinquellacittàconlase-diaarotelle?Conibusdilineacittadini,chediamine!

Abbiamoprovatolalimousine,itaxielametropoli-tanamaconibusdilineanoncenépernessuno.

Timettivicinoallapalinadellafermata,dovenonc’èmaiunamacchinaparcheggiata,quandovediilbuschetiinteressaalzilamano,l’autistaaccostaediniziaunospettacolochetu,italiano,nontiimmagini.

Seilbusèdinuovagenerazionetisifermadavanticonlaportaanteriore.L’autistaescedalpostodiguidaefauscirelapedana(manualeeleggerissima).Scen-de,tiprendeetiportaaipostiriservati,tibloccaconlecinture,riponelapedanaeriparte.Ovviamenteselapedanaèingombradipasseggerichiedelorodispo-starsi,seipostiriservatisonooccupatidalsedilechelicoprequandononsonousatichiedeaipasseggeridialzarsi.Se invece ilbusèdivecchiagenerazione,quellialtiemastodonticichevediamoneifilm,ilbussifermadavantiateconlaportaposteriore,ilsolitoautistaescedalpostodiguida,vieneversoilfondo,faalzareipasseggericheoccupanoilsedilechecopreipostiriservatiallasediearotelleeconungestosicu-roeveloceschiacciaunbottonee lascaletta ripidascompareediventaunapiattaformaelettricachedalmarciapiedetiinnalzasulbus.

Laprimavoltaioemiomaritosiamorimastilette-ralmenteaboccaapertaeamomentiilbuspartivaconnostrofigliosenzadinoi.Nonunosbuffooungestonervosodapartedell’autista,nonun lamen-

S P E C I A L E T U R I S M O A C C E S S I B I L E

INCLUSIONE E NON DISCRIMINAZIONEESEMPI PRATICI DI APPLICAZIONE NEL TURISMO

IL TURISTA POSSIBILEdi LUISA BOSISIO FAZZI

Presidente del Consiglio Nazionale sulla Disabilità

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�� annoquinto•numerouno•gen/mar2009www.sitiunesco.it unesco•associazionecittàesitiitalianipatrimoniomondiale ��

todapartedeipasseggeri,nonunastrombazzatadiclacsondietroalbus.Busvuotoopienoeralastessascena.

Vihoraccontatoquestoepisodioperchédimo-strache l’accessibilitàe,soprattutto, lanondiscri-minazionesonoprincipidaattuareconnaturalezzasenzagrandiepesantitrasformazionidell’ambiente.Unacosaperòicittadiniamericanihannobenchiaroecioè:ladiscriminazionetipuòcolpireinognimo-mentoechequindièmeglio,dasubitoesempre,nondiscriminare nessuno. Saranno strani ed avrannomolti difetti, ma cribbio, su questa questione nonsonosecondianessuno.

Enoi?Semprea…smadonnarequantoor-ganizzi un viaggio, non dico intorno al mondomaanchesolo“fuoriporta”:oreperseacercareunalbergoaccessibilelitigandoconl’operatorechestizzitononsaquantoè larga laportadel-la camera “adattata”; oppure quandochiedi sela doccia ha un gradino ti risponde acido cheilbagnoè“attrezzato” (…con tutti i soldicheabbiamo speso); ed ancora quando chiedi sel’accesso alla piscina è anche per le personeinsediaarotelleti facapirechesestaiacasa

èmeglio.Echediredeimusei,dellemostre,deiparchidivertimento,delleoasi naturali, delle passeggiate per icentristorici,deiristorantichehannoilbagnoaccessibilemaconduegra-dini per entrarvi. Delle spiagge doveti pianti con la carrozzina nella sab-bia e devi chiamare il carro attrezziperraggiungerel’acqua,dellepiscinedoveèfacilebuttarsinell’acqua(ba-staspingere)maimpossibileuscirneperchémancanoisollevatori.

Potremmo continuare all’infinito maforseèmeglio rifletteresulcosa fareper rendere lepersonecondisabilitàpossibilituristiovveroturistiapienotitolo.

Lepersonecondisabilitàsonocittadinichealparidialtridesideranoviaggiareedivertirsiconsemplicitàesenzaproblemilegatiallalorocondizione.

Cittadini che vogliono essere considerati clientie come tali trattati. Cittadini che, consapevoli delleloro necessità, vogliono dare il loro contributo nellaprogettazioneperevitaresprechiedusi inappropria-ti. Cittadini che possono contribuire ad aumentare ifatturatiafrontediminimespesediadattamento.Seconsideriamochelepersonecondisabilitàrappresen-tanoil10-12%dellapopolazione,chedisolitoviaggia-noaccompagnatidaunaoduepersoneechelalorodomandadiqualitàdiservizioèmedio-altapossiamobendirechepossonoessere“valutate”comebuonafettadimercato.

Nel settore turisticoci sonodegli ottimi esempiditrasformazionidistruttureeservizichehannoresoappetibilitaliofferteaumentandonelafruibilitàdapartediunsignificativonumerodiclienti.

Datiallamanoquellestrutturechehannoproget-tatounmiglioramentodell’accessibilitàstrutturale,di

servizi,d’informazioneedicomunicazionehannovistoaumentare non solo la clientela disabile, ma hannoanchemiglioratoinmanierasignificativalaqualitàglo-baledell’offertaeillorofatturato.

Sonostrutturechenonhannoavutotimoreachie-dereilsupportodelleAssociazioniperprogettareeperformareilpersonaleeoggiinquestestruttureturisti-chelapresenzadipersonecondisabilitànonmetteincrisil’organizzazione.

Sonostrutturechehannoattivatounsistemadivalutazionedellasoddisfazionedelcliente,anchedisa-bile,chehapermessolorodiverificareprima,duranteedopolefasidiristrutturazionedelservizioelacoe-renzatragliobiettivieirisultati.

Insiemesonostatestudiatecampagnedicomuni-cazionedovel’accessibilitàdiventaunelementoquali-ficantesenzaenfasinélinguaggipenosi.

MiricordounacampagnadiunTourOperatorche

comunicavalapossibilitàdiavere,per iclientiaffettidaceliachia,dietededicate.Diceva:“chiedeteevisaràtolto…ilglutine”.Unmodoleggero,nonstupido,ri-spettosoechiaropergli interessatichesapevanoditrovareattenzionealleloronecessitàparticolari.

Edallora,comegiàdichiarato,risultaovviorico-noscere che se si migliora la qualità della vita dellepersone condisabilità simigliora anchequella dellepersonechenonpresentanodisabilità.

Nelturismoaccessibilitàenondiscriminazionesi-gnificaaumentarequantitativamenteequalitativamen-te leopportunità turistiche.Unastrutturaaccessibilepotràaccogliereunnumeromaggiorediclientichenonsarannodiscriminatidallamorfologiadiunedificio,daunacomunicazionechenon li raggiunge,daunser-viziononfruibileperchétutti iclienti troverannoqueiluoghiadattia loro,comesefosserostatiprogettatisoloperloro.

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UN FORUM UNESCO SUI CAMBIAMENTI CLIMATICI

ÈattivodalgiugnoscorsoFrontlines,unforumvir-tualedidiscussionededicatoallevariazioniglobalidelclima.L’iniziativasiconcentraprincipalmente

sulle esperienze delle comunità rurali o autoctone dizone vulnerabili quali le piccole isole, l’Artico circum-polare,lezonedialtaquota,ibassopiani,leforestetro-picali,leareesubdeserticheealtriambientisensibiliaicambiamenticlimatici.Lepopolazionidiquestiterritorisubiscono ilduro impattodeicambiamenticlimaticienelcorsodeisecolihannoaccumulatounaquantitàdiconoscenzeediabilitàchepermettanolorodiadattarsia situazioni nuove e impreviste.Unbagaglio di cono-scenzechepuòrivestireunruolofondamentaleneldi-battitoinattosullestrategiediadattamentoaicambia-menticlimatici,madalqualeatutt’oggi lepopolazioniautoctonerestanoescluse.Frontlinesvuoledarevoceaquestecomunità, offrendoancheunapiattaformaa

tutti coloro che de-siderino mettere incomune le proprieesperienze. Il forumsarà operativo ininglese, francese espagnolo,e iparte-cipanti riceverannole notizie, i contri-butielesintesidelle

discussionitramitepostaelettronica.Perapprofondirewww.climatefrontlines.org.

SCATTI D’ARTISTAPER CHIESE E FONTANE

NumeridarecordperilconcorsofotograficolanciatodaComuni-Italiani.itepatrocinato,fraglialtri,dal-l’AssociazioneCittàeSitiItalianiPatrimonioMon-

dialeUnesco.Ilconcorso,chemetteinpaliooltre20.000euro di montepremi per le migliori immagini di “edificireligiosi” e “fontane”delBelPaese, hagià superato lasoglia delle 27.000 foto candidate, premiate con oltre

26.000clickdagliutentidelweb.Maildatopiùsignifica-tivoriguardal’immensoarchiviofotograficodellepiccolee grandi realtà italiane fin qui raccolto: oltre 21.000 le

foto di edifici reli-giosi e circa 5600quelle di fontane,peruntotaledi4300comuni rappresen-tati(piùdel52%deltotale). In quattromesi, professionistie amatori dell’ “artedello scatto” hannomessoassieme,tes-sera dopo tessera,

ununicograndemosaicodistoriaediartechedaPredoisiallungafinoaLampedusa.Rispettataladuplicefinalitàdell’iniziativa,daun latodicatalizzare l’attenzionesullebellezze architettoniche di quei piccoli comuni, esclusidai principali circuiti turistici; dall’altro di coinvolgere ipartecipanti in un vero e proprio tour alla scoperta deiluoghi più remoti dell’Italia. Le opere potranno esserepubblicate, informatodigitaleeacolori,sulsitohttp://rete.comuni-italiani.it/foto/finoal28/02/2009.

LA PRIMA MAPPADELLE FALDE ACQUIFERE TRANSFRONTALIERE

L’UNESCOstaattivamente lavorandoadunprogettodiConvenzionesullefaldeacquiferetransfrontaliereeallapubblicazionedellaprimamappamondialedelle

faldecondivise.Quasiil96%dell’acquadolcedelpianetasitrovanelsottosuoloelamaggiorparteattraversaicon-finidiunoopiùStati.Nonostantelasuaimportanzastrate-

gica,finoadogginonsono stati compilatiinventari globale diquesta risorsa. Lamappa, che sarà di-sponibileondine,mo-strerà I confini dellefaldeacquiferecondi-

visee fornirà informazionisullaqualitàdelleacqueesultassodiricostituzione.Finora,l’inventariocomprende273faldeacquifere:68nelcontinenteamericano,38inAfrica,65 inEuropaorientale,90 inEuropaoccidentalee12 inAsia.L’Unescoconquestoprogettosiprefiggel’obiettivodiincentivarelacooperazionefragliStatiperprevenireecontrollarel’inquinamentodiunrisorsacosìpreziosa

IN EUROPA SI VIVE MEGLIO, SE SI PARLA TEDESCO

Secondol’indagineMercer2008sulla“Qualitàdellavita”sonolecittàeuropeeadominareleclassifichemondiali delle località con la miglior qualità della

vita. Zurigomantieneilprimopostoconqui-statonel2007,segui-tadaVienna,Ginevra,Vancouver,Auckland,Düsseldorf, Franco-forte,Monaco,Bernae Sydney. Da notarecheinseidiquestela

linguaprincipaleèiltedesco.InItalia,Milanoconquistail41°posto(49°nel2007)eRomasaleal55°(61°nel2007). Le città con la peggiore qualità della vita sonoNdjamena(Ciad),Khartoum(Sudan),Brazzaville(Congo)eBangui(Rep.Centrafricana).Baghdadmantienelasuaposizionedifanalinodicoda.Vasegnalato, inoltre,chenelle primedieci città noncompaionocittà asiaticheoafricane. Per approfondire: www.mercer.com/qualityo-fliving.

UN’AFFRANCATURA CHE VALE UN “PATRIMONIO”

SonostatiemessidallePosteItalianenell’ottobrescorso due nuovi francobolli della serie temati-ca “Patrimonio artistico e culturale italiano”. Il

primo, del valore di sessanta centesimi raffigura uncaratteristicopaesaggiodellaVald’OrciaelafacciatadelDuomodiPienza;ilsecondo,dadueeuroeottanta

(destinato alle rac-comandate), celebraUrbino ed il suo fa-mosocentrostorico.Ciascun francobolloavrà una tiratura ditre milioni e cinque-centomilaesemplari.Ifrancobollisaranno

posti in vendita presso gli Uffici Postali, gli SportelliFilatelicidelterritorionazionale,iNegozi“SpazioFilate-lia”diRoma,Milano,Venezia,Napoli.

NELL’UNESCOA PASSO DI DANZA

Argentina edUruguayhannopresentato una ri-chiestaufficialeaffinchéilTangoentriafarpar-tedeiBeniimmaterialidell’Unesco.Ilballonon

troverebbepiùinteressetraigiovani,così,dopocheancheilpresidenteargentinohachiestoaiutoall’Une-scoperchéquestaculturanonvadapersa,artisti,mu-

sicisti e ballerini diTangosisonoriunitinel bar ‘36 Billares’del quartiere di SanTelmo di BuenosAiresper lanciare laproposta. Il tangoè una importanteforma d’arte, checomprende musicaedanza,nataaBue-nos Aires (Argen-tina) e Montevideo(Uruguay) intorno

allasecondametàdell’800.Lapresentazionedelpro-gettosièconclusaconl’esecuzionediunodeitanghipiùfamosidelmondo,“Lacumparsita”,compostodalpianistauruguaianoGerardoMatosRodriguez,edicuialcuni “giganti” argentini, come Gardel, FranciscoCanaro, Juan D’Arienzo e Astor Piazzolla, hannofornitomirabiliversioni.

B R E V I * Not iz ie dal l ’ I tal ia e dal mondo Notiz ie dal l ’ I tal ia e dal mondo * B R E V I

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TorinoSiracusa

�2 annoquinto•numerouno•gen/mar2009www.sitiunesco.it

L’Associazione delle Città e dei Siti ItalianiPatrimonioMondialedell’Unescoènatanel1997 da una felice intuizione di sette am-

ministrazioni comunali convinte dell’utilità di costruireuna collaborazione con altre città e con altri soggettipermigliorarelacapacitàprogettualedelleproprierealtàterritoriali.Un’intuizionediventataoggiunanecessità.Lacrescente competitività dei paesi emergenti, europei enon,imponeinfattidisviluppare,concoerenzaedeter-minazione,politichedivalorizzazionesullequaliconver-ganocapacità,competenzeeresponsabilitàapiùlivelli.Progettiampiecondivisicheconsentanodioffrirepro-postecompetitiveinterminidiqualitàediopportunitàdicrescitasociale,culturaleedeconomica.Ilsodalizio,delqualefannoparte53socifraComuni,Province,Regioni,ComunitàMontaneedEntiParco,svolgeun’intensaatti-vitàdisostegnoallepoliticheditutelaedipromozionedeiterritoriinsignitidelprestigiosoriconoscimentoUnesco.

Il presidente dell’associazione è il sindaco diFerrara, Gaetano Sateriale; vice presidenti i sindacidiAssisi,ClaudioRicci edi Tivoli,GiuseppeBaisi. IlComitatodirettivoècompostodai rappresentantideiComuni di Andria, Barumini, Firenze, Noto, Urbino,Verona,VicenzaedallaRegioneToscana.Presidenzaesegreteriahannosedepresso ilComunediFerrara(piazzadelMunicipion°2.Tel.0532419969/902 fax0532419909 e-mail: [email protected]:www.sitiunesco.it).

Oltre alla rivista SITI, l’associazione pubblica pe-riodicamentelaguidaai“LuoghiItalianiPatrimoniodel-l’Umanità”,unvolumedi180pagineacolori,chedescri-vesinteticamente tutti iSitiUnescodelnostroPaeseeproducevarialtrimaterialipromozionali.

Isoci:ComunediAlberobello,ComunediAmalfi,Co-mune di Andria, Comune di Aquileia, Comune di Assisi,ComunediBarumini,ComunediCapriateSanGervasio,ComunediCaserta,ComunediCerveteri,ComunediEr-colano,ComunediFerrara,ComunediFirenze,ComunediGenova,ComunediLipari,ComunediMantova,Comunedi Matera, Comune di Modena, Comune di Montalcino,ComunediNapoli,ComunediNoto,ComunediPadova,ComunediPalazzoloAcreide,ComunediPiazzaArmeri-na,ComunediPienza,ComunediPisa,ComunediPortoVenere, Comune di Ravenna, Comune di Riomaggiore,ComunediRoma,ComunediSabbioneta,ComunediSanGimignano, Comune di Siena, Comune di Siracusa, Co-munediSortino,ComunediTarquinia,ComunediTivoli,ComunediTorino,ComunediTorreAnnunziata,ComunediUrbino,ComunediVenezia,ComunediVerona,Comunedi Vicenza, Comunità Montana di Valle Camonica, Con-sorzioParcodelDeltadelPo,EnteParcoarcheologicoepaesaggisticodellaValledeiTempli,ProvinciadiFerrara,ProvinciadiPerugia,ProvinciadiPesaroeUrbino,Provin-ciadiRoma,ProvinciadiSalerno,RegioneLazio,RegioneToscanaeRegioneVeneto.

L’ASSOCIAZIONE CITTÀ E SITI ITALIANI PATRIMONIO MONDIALE UNESCO