67
1 2 3 4 In questo numero: In copertina Bilancio L’OIC interviene sui patrimoni destinati ad uno specifico affare Pianificazione e controllo La dinamica dei costi in un’azienda di elettrodomestici: un progetto di cost accounting Strumenti e tecniche finanziarie Bonus certificates, nuovo prodotto per «esperti» investitori La strategia Migliorare l’efficienza produttiva comprimendo i costi Il caso Il controllo di gestione nel settore degli elettrodomestici Il glossario OEE = (Overall Equipment Efficiency), indicatore relativo all’efficienza degli impianti produttivi pag. 50 OLE = (Overall Labour Efficiency), indicatore relativo all’efficienza della manodopera pag. 50 Opzioni esotiche = strumenti finanziari definibili come derivati non-standard con payoff piu ` complessi rispetto alle opzioni classiche finalizzati alla soddisfazione di esigenze specifiche degli investitori pag. 57 Hanno collaborato Valdani Vicari & Associati Universita ` degli studi di Torino; Deloitte; Mondaini Partners; Club Solvinet; Greta Consulting. a r radar radar radar radar radar r a I servizi on-line Sul nuovissimo portale Bilancio Finanza Controllo www.ipsoa.it\amfinonline Mercati finanziari: L’aggiornamento settimanale su borse, trend di mercato, tassi, cambi. Gli speciali: Basilea 2, una raccolta di articoli relativi al Nuovo Accordo e ai suoi effetti sul rapporto banche-imprese. Preleva: in formato PDF, A&F n. 15-16 e Controllo di gestione n. 4. Applicativi: Strumenti multidimensionali per l’analisi dei crediti. L’approfondimento Basilea 2: il nuovo merito del credito Strumenti operativi per migliorare il rapporto banca- impresa di A. Bonifazi; A. Sinopoli; G.Troise Ipsoa, 2004 Manuale del controllo di gestione Analisi dei costi, budget, reporting, ERP, balanced scorecard: applicazioni e soluzioni innovative di G. Donna e A. Riccaboni Ipsoa, 2003, pagg. 881 Finanziamenti a medio lungo termine – Strumenti al servizio delle PMI – Casi pratici Amministrazione&Finanza Oro, n. 1, 2004 La formazione La gestione del credito commerciale – Gli strumenti di prevenzione: dalla selezione dei clienti alle cindizioni di pagamento – Il recupero dei crediti Amministrazione&Finanza I Corsi, nn. 7/8, 2004 (www.ipsoa.it/formazione) Bilancio sociale - aspetti operativi e valenza sociale Milano, 12 ottobre 2004 Strumenti di negoziazione con le banche alla luce delle riforme. Principi contabili, fiscali, diritto societario e Basilea 2 Milano, 28 ottobre 2004 Bologna, 5 novembre 2004 Vicenza, 8 novembre 2004 Firenze, 16 novembre 2004 Roma, 18 novembre 2004 L’archivio A&F, A&F ORO, A&F I corsi: il meglio selezionato e indicizzato per le vostre ricerche Amministrazione&Finanza Raccolta delle annate.

ar radar radar radar radar radar ra - RUGGIERO E ASSOCIATI OIC interviene sui... · 2012. 4. 25. · Il glossario OEE = (OverallEquipmentEfficiency),indicatorerelativo ... Sul nuovissimo

  • Upload
    others

  • View
    17

  • Download
    0

Embed Size (px)

Citation preview

Page 1: ar radar radar radar radar radar ra - RUGGIERO E ASSOCIATI OIC interviene sui... · 2012. 4. 25. · Il glossario OEE = (OverallEquipmentEfficiency),indicatorerelativo ... Sul nuovissimo

1

2

3

4

In questo numero:

In copertina

BilancioL’OIC interviene sui patrimoni destinati ad uno specifico

affare

Pianificazione e controlloLa dinamica dei costi in un’azienda di elettrodomestici:

un progetto di cost accounting

Strumenti e tecniche finanziarieBonus certificates, nuovo prodotto per «esperti» investitori

La strategia

Migliorare l’efficienza produttiva comprimendo i costi

Il caso

Il controllo di gestione nel settore degli elettrodomestici

Il glossario

OEE = (Overall Equipment Efficiency), indicatore relativo

all’efficienza degli impianti produttivi pag. 50

OLE = (Overall Labour Efficiency), indicatore relativo

all’efficienza della manodopera pag. 50

Opzioni esotiche = strumenti finanziari definibili come

derivati non-standard con payoff piu complessi rispetto alle

opzioni classiche finalizzati alla soddisfazione di esigenze

specifiche degli investitori pag. 57

Hanno collaborato

Valdani Vicari & Associati Universita degli studi di Torino;

Deloitte; Mondaini Partners; Club Solvinet; Greta

Consulting.

ar radar radar radar radar radar ra

I servizi on-lineSul nuovissimo portale

Bilancio Finanza Controllo

www.ipsoa.it\amfinonline

Mercati finanziari: L’aggiornamento settimanale su

borse, trend di mercato, tassi, cambi.

Gli speciali: Basilea 2, una raccolta di articoli relativi

al Nuovo Accordo e ai suoi effetti sul rapporto

banche-imprese.

Preleva: in formato PDF, A&F n. 15-16 e Controllo di

gestione n. 4.

Applicativi: Strumenti multidimensionali per l’analisi

dei crediti.

L’approfondimentoBasilea 2: il nuovo merito del creditoStrumenti operativi per migliorare il rapporto banca-

impresa

di A. Bonifazi; A. Sinopoli; G.Troise

Ipsoa, 2004

Manuale del controllo di gestioneAnalisi dei costi, budget, reporting, ERP, balanced

scorecard: applicazioni e soluzioni innovative

di G. Donna e A. Riccaboni

Ipsoa, 2003, pagg. 881

Finanziamenti a medio lungo termine– Strumenti al servizio delle PMI

– Casi pratici

Amministrazione&Finanza Oro, n. 1, 2004

La formazioneLa gestione del credito commerciale– Gli strumenti di prevenzione: dalla selezione dei

clienti alle cindizioni di pagamento

– Il recupero dei crediti

Amministrazione&Finanza I Corsi, nn. 7/8, 2004

(www.ipsoa.it/formazione)Bilancio sociale - aspetti operativi e valenza socialeMilano, 12 ottobre 2004

Strumenti di negoziazione con le banche alla luce delleriforme. Principi contabili, fiscali, diritto societarioe Basilea 2Milano, 28 ottobre 2004

Bologna, 5 novembre 2004

Vicenza, 8 novembre 2004

Firenze, 16 novembre 2004

Roma, 18 novembre 2004

L’archivioA&F, A&F ORO, A&F I corsi: il meglio selezionato e

indicizzato per le vostre ricerche

Amministrazione&Finanza Raccolta delle annate.

Page 2: ar radar radar radar radar radar ra - RUGGIERO E ASSOCIATI OIC interviene sui... · 2012. 4. 25. · Il glossario OEE = (OverallEquipmentEfficiency),indicatorerelativo ... Sul nuovissimo

BilancioPrincipi contabili L’OIC interviene sui patrimoni dedicati ad uno specifico affare 6

L’OIC, l’Organismo Italiano di Contabilita ha stilato di recente una «bozza per commenti» relativa aipatrimoni dedicati ad uno specifico affare. di Carmine Ruggiero Diritto Commerciale Universita del Molise

Riformadelle societa

Polizze e fideiussioni «garantiscono» il capitale delle srl 12Con la riforma del diritto societario si aprono nuove opportunita per le srl: i conferimenti di opere eservizi possono, infatti, essere costituiti anche da polizze assicurative o fideiussioni bancarie atte agarantire gli impegni assunti dai soci. Si esaminano gli elementi necessari alla valutazione delconferimento e alla determinazione delle quote del capitale sociale da assegnare al socio.di Pierluigi Santosuosso Universita degli Studi di Roma «La Sapienza»

Bilancio sociale Il Bilancio sociale tra comunicazione e gestione 19Il Bilancio sociale e uno strumento sempre piu sfruttato dalle aziende che vogliono migliorare la loroimmagine «pubblica» e la comunicazione con gli azionisti; ma per raggiungere una vera e propriaresponsabilita sociale d’impresa il bilancio sociale deve essere il mezzo e non il fine ultimo e soprattuttoil processo di costruzione deve poggiare su basi solide ed indicatori realisticamente significativi.di Mario Bagliani Valdani Vicari & Associati

Fiscalita d’impresaImpostesostitutive

Reintrodotta la rivalutazione dei titoli tra agevolazioni e disparita 25Entro il 30 settembre e possibile rideterminare il costo di acquisto dei titoli alla data del 18 luglio 2003,previa la redazione di una stima giurata e con il pagamento di un’imposta sostitutiva, che varia aseconda del tipo di partecipazione. L’agevolazione introduce un discrimine tra i contribuenti che vi hannogia aderito e quelli che vi accedono per la prima volta.di Riccardo Salvatori e Vincenzo Bancone Camozzi & Bonissoni, Studio Legale e Tributario

Informativa societariaCorporategovernance

Corporate governance e Basilea: le indicazioni del CNDC 29Con l’introduzione dei regolamenti derivanti da Basilea 2, relativi alla concessione del credito, per leaziende diviene importante dimostrare alle banche indicatori economico-finanziari in «buona salute» maanche comprovare di avere una buona governance e validi sistemi di controllo. di Valter Cantino, FabrizioBava e Alain Devalle Dipartimento di Economia Aziendale dell’Universita di Torino

Antiriciclaggio Soggetti obbligati e operazioni «sospette» nella nuova normativaantiriciclaggio 35Il crimine del riciclaggio e oggi nell’occhio di un ciclone alimentato dai diffusi episodi di terrorismo ecriminalita internazionali. Le prescrizioni antiriciclaggio sono state estese ai soggetti non finanziari che,in attuazione delle norme comunitarie, dovranno adempiere a particolari obblighi di registrazione eidentificazione delle finalita delle operazioni poste in essere dai clienti, nonche all’obbligo di segnalare leoperazioni «sospette». di Ranieri Razzante Universita di Macerata, Studio Legale Razzante

REDAZIONEPer informazioni in merito a contributi, articoli ed ar-gomenti trattati scrivere o telefonare a:Ipsoa Redazione Amministrazione&FinanzaCasella Postale 12055 - 20120 Milanotelefono 02.82476.085 - telefax 02.82476.801e-mail [email protected]

AMMINISTRAZIONEPer informazioni su gestione abbonamenti, numeriarretrati, cambi d’indirizzo, ecc.scrivere o telefonare a:IPSOA Servizio ClientiCasella postale 12055 – 20120 Milanotelefono 02.824761 - telefax 02.82476.799Servizio risposta automatica: telefono 02.82476.999

EDITRICEWolters Kluwer Italia s.r.l.Strada1, Palazzo F6 20090 Milanofiori Assago (MI)INDIRIZZO INTERNET http://www.ipsoa.it

DIRETTORE RESPONSABILEDonatella Treu

REDAZIONECarla Brunazzi, Armando Caravella, Matteo Ferrara,Silvia Regispani, Elena Rossi, Stefania Stanzione,Michaela Ventrella, Fiore Visintin.

REALIZZAZIONE GRAFICAIpsoa

FOTOCOMPOSIZIONEABCompos s.r.l.20089 Rozzano (MI) Via Pavese 1/3Tel. 02.57789422

STAMPAGECA s.p.a.Via Magellano, 1120090 Cesano Boscone (MI)

Amministrazione

&FinanzaOn-line (www.ipsoa.it/amfinonline)per gli abbonati e in linea il portale BilancioFinanza Controllo, riservato agli abbonati, cheintegra le informazioni del quindicinale,fornendo ulteriori strumenti di lavoro e diapprofondimento. L’accesso e gratuito: esufficiente collegarsi al sito Ipsoa e registrarsidigitando i propri dati e il codice cliente.

Il simbolo contraddistingue gliarticoli che, nella sezione Applicativi delportale «Bilancio Finanza Controllo»,sono corredati da fogli elettronici informato Excel, scaricabili per unimmediato utilizzo o da«personalizzare»

Sommario

4

Am

min

istra

zion

e&

Fina

nza

n.17

/200

4

Page 3: ar radar radar radar radar radar ra - RUGGIERO E ASSOCIATI OIC interviene sui... · 2012. 4. 25. · Il glossario OEE = (OverallEquipmentEfficiency),indicatorerelativo ... Sul nuovissimo

Pianificazione e controlloControllodi gestionee settori

La dinamica dei costi in un’azienda di elettrodomestici:un progetto di cost accounting 39Quello degli elettrodomestici e un settore con caratteristiche specifiche quali ad esempio un ampiosfruttamento della delocalizzazione produttiva, differenziazione e grossi investimenti in attivita di ricercae sviluppo; fattori da tener in considerazione nella predisposizione di un modello di cost accounting adhoc. Si analizza quello studiato per un’impresa del settore.di Giuseppe Scribani Partner Deloitte e Alberto Schiavini Senior Manager Deloitte

Misurazionedei costi

Migliorare l’efficienza produttiva comprimendo i costi 50Nell’ambito di un processo produttivo vengono esaminate e misurate le componenti inefficienti, nelledimensioni «equipment» e «manodopera». Utilizzando un indicatore del tipo overall efficiency il managere in grado di operare, con celerita, verso quelle aree maggiormente critiche: e possibile cioe impostareun piano d’azione che definisce insieme priorita e benefici connessi.di Alberto Stancari Consulente Senior Mondaini Partners Srl

Strumenti e tecniche finanziarieBorse e mercati Bonus certificates, nuovo prodotto per «esperti» investitori 57

Dopo la creazione del SeDeX un’altra piccola innovazione irrompe sul mercato dei covered warrant,ossia i Bonus certificates, un nuovo prodotto che soddisfa le esigenze di una categoria di investitori piuesperti. Le caratteristiche e i rendimenti dei Bonus certificates.di Paolo Fiorini Morosini Risk Management Banca Popolare di Milano

Banca-impresa Basilea II: piu opportunita per le imprese con la differenziazionedegli standard 63Tra le imprese italiane e soprattutto tra le Pmi serpeggia il dubbio che, con l’introduzione degli standardfissati da Basilea II, le banche renderanno piu costoso l’accesso al credito. Tale visione e sicuramenteerronea poiche avendo Basilea II introdotto altre tre nuove tipologie di stima dei rischi fornisce alleaziende la possibilita di rivolgersi all’istituto che, a seconda del metodo scelto, offra loro le condizioni dipricing migliori. di Mario Antonio Vinzia Docente di Finanza aziendale ed immobiliare SDA Bocconi

Mercatifinanziari: analisie previsioni

La corsa del petrolio ostacola la ripresa 66La ripresa in USA manifesta segni di rallentamento. Durante il secondo trimestre i consumi privaticresconoi in modo debole ed al di sotto delle aspettative. Tengono invece gli investimenti e le principalivariabili sul livello di fiducia. In Europa, gli indicatori del clima economico sono in lento miglioramento.Nel commercio con l’estero si osservano posizioni interessanti. Se il mercato del lavoro USA stabilizzerala sua crescita e il rallentamento dei consumi sara temporaneo, la Fed interverra a dicembre e febbraiocon rialzi di +25 centesimi. Marco Lo Duca, Matteo Evali GRETA Consulting

Rubriche

Selezionati per voi Notiziario 71

Indice analitico 74PUBBLICITA

db comunication s.r.l.via Leopoldo Gasparotto, 168 - 21100 VareseTel. 0332.282160Fax 0332.282483e-mail: [email protected]

Autorizzazione del Tribunale di Milano n. 618del 16 dicembre 1985Spedizione in abbonamento postale 45% art. 2 comma20/B legge 662/96 Filiale di MilanoIscritta nel Registro Nazionale della Stampacon il n. 3353 vol. 34 Foglio 417 in data 31 luglio 1991Iscrizione al R.O.C. n. 1702

ABBONAMENTIGli abbonamenti hanno durata annuale e si intendonoconfermati per l’anno successivo se non disdettati en-tro la scadenza a mezzo semplice lettera.Italia annuale: E 194,00Estero annuale: E 388,00Prezzo copia: E 8,50

Richiesta di abbonamento: scrivere o telefonare a:IPSOA, Ufficio venditeCasella postale 12055 20120 MilanoTelefono 02.82 47 6.794 Telefax 02.82 47 6.403

Forma di pagamento:- versare l’importo sul c.c.p. n. 583203 intestato a WKI

s.r.l. Gestione incassi, Strada 1, Palazzo F6, Milano-fiori (indicare nella causale del versamento il titolodella rivista e l’anno dell’abbonamento),

oppure

- inviare assegno bancario/circolare non trasferibileintestato a Wolters kluwer Italia s.r.l.

Arretrati: prezzo dell’anno in corso all’atto della ri-chiesta

DISTRIBUZIONEVendita esclusiva per abbonamentoIl corrispettivo per l’abbonamento a questo periodicoe comprensivo dell’IVA assolta dall’editore ai sensi eper gli effetti del combinato disposto dell’art. 74 delD.P.R. 26/10/1972, n. 633 e del D.M. 29/12/1989 e suc-cessive modificazioni e integrazioni.

Egregio abbonato,Ai sensi dell’art. 13 del D.Lgs. 30 giugno 2003,n. 196, La informiamo che i Suoi dati sono conservatinel data base informatico del titolare del trattamento,Wolters Kluwer Italia S.r.l. Responsabile deltrattamento: Ufficio MID. L’elenco aggiornato di tutti iresponsabili del trattamento potra essere richiesto periscritto all’Ufficio MID presso la sede della societa. ISuoi dati saranno utilizzati dalla nostra societa, da entie societa esterne ad essa collegati, nonche dasoggetti terzi, titolari autonomi del trattamento, soloper l’invio di materiale amministrativo-contabile,commerciale e promozionale. Ai sensi dell’art. 7 delcitato D.Lgs., Lei ha diritto di conoscere, aggiornare,rettificare, cancellare i Suoi dati, nonche di esercitaretutti i restanti diritti ivi previsti, mediantecomunicazione scritta a Wolters Kluwer Italia S.r.l.,Ufficio MID, Milanofiori, Strada 1-Palazzo F6, 20090Assago (Mi).

Sommario

5

Am

min

istra

zion

e&

Fina

nza

n.17

/200

4

Page 4: ar radar radar radar radar radar ra - RUGGIERO E ASSOCIATI OIC interviene sui... · 2012. 4. 25. · Il glossario OEE = (OverallEquipmentEfficiency),indicatorerelativo ... Sul nuovissimo

L’OIC interviene sui patrimonidestinati ad uno specifico affare

di Carmine Ruggiero Docente di diritto commerciale Universita del MoliseDottore commercialista in Napoli

L’OIC, l’Organismo Italiano di Contabilita ha stilato di recente una «bozza percommenti» relativa ai patrimoni dedicati ad uno specifico affare. Se si

considera che dopo le novita apportate dalla riforma societaria si fa oggi ampioricorso, nella aziende, alla «segregazione patrimoniale» il documento apparequanto mai opportuno per le importanti linee guida che ne derivano.

PremessaNegli ultimi tempi si e assistito con una certa fre-quenza al ricorso, sia da parte del legislatore che de-gli aziendalisti, alla pratica della separazione patrimo-niale.Da un punto di vista meramente teorico si tratta del-l’emanazione di una normativa di diritto specialeche e rivolta allo scopo di disciplinare distintamenteciascuno specifico settore. A tale proposito, comun-que, e bene richiamare alla memoria che tale princi-pio e stato seguito gia con la regolamentazione suifondi pensione e con la legislazione riguardante siala cartolarizzazione dei crediti che quella degli im-mobili pubblici.Per di piu, l’odierno ricorso alla segregazione patri-moniale nell’ambito delle attivita societarie e statopiu volte rimarcato con la possibile costituzione di so-cieta a responsabilita unipersonali. Queste ultime, in-fatti, rappresentano una chiara espressione della de-stinazione del patrimonio societario al soddisfaci-mento di un’attivita specificata.Seguendo questo filo conduttore, una delle principa-li novita del recente e riformato diritto societario af-ferisce alla possibilita di costituire uno o anche piupatrimoni distinti da quello della societa (art. 2447-bis). Il motivo di detta separazione e rappresentatodalla designazione del patrimonio ad un affare speci-fico, differente rispetto a quello ordinariamente per-seguito nell’ambito della gestione caratteristica dellasocieta.La societa per azioni evidenzia dal suo patrimonioun insieme di beni e li destina, con propria delibera-zione allo svolgimento di uno specifico affare. La so-cieta puo dar vita anche a piu patrimoni destinati;tuttavia essi, complessivamente, non possono costi-tuirsi per un valore superiore al dieci per cento delpatrimonio netto della societa.Ovviamente il limite del 10% deve essere rispettato

al momento della costituzione del patrimonio separa-to, e non rileva piu successivamente: se il netto dellasocieta e di 1.000, il valore netto dei beni destinati(attivita meno - eventualmente - passivita) non devesuperare 100 al momento in cui la destinazione e de-liberata; se poi un patrimonio destinato si incremen-ta di valore, o il patrimonio netto della societa si ri-duce per perdite, cio non comporta violazione del li-mite.L’attuale introduzione del D.Lgs. n. 6/03 ha teso ageneralizzare il regime della gestione patrimonialeseparata, agendo in favore di tutte le societa aziona-rie indipendentemente dal settore di attivita e dal-l’oggetto della gestione. In tal modo, lo sviluppo del-le operazioni economiche non e strettamente fissatodalla legge ma e completamente determinato dalmanagement aziendale, il quale puo, spaziando, indi-viduare di volta in volta l’affare ritenuto efficace edefficiente da un punto di vista economico, pur se to-talmente distinto dall’attivita ordinaria di gestionedella societa.Un tipico esempio, in proposito, puo essere rappre-sentato da una scelta aziendale di una societa tipica-mente produttrice di motori e componenti automo-bilistiche, i cui dirigenti decidono di costituire, aisensi degli articoli 2447-bis e ss., un patrimonio dedi-cato alla costruzione di motori a idrogeno. Nondime-no, un altro prototipo in tal senso, che puo anch’es-so realizzarsi in regime di separazione patrimoniale amezzo di patrimonio destinato, puo essere individua-to nella edificazione di un fabbricato e nella successi-va vendita delle unita immobiliari. In ogni caso, vachiarito che l’«affare», oltre ad essere «specifico», os-sia avere un oggetto ben individuato e non generico,deve avere in piu una durata determinata (eventual-mente fissata per relazionem, ad esempio il tempo ne-cessario per la costruzione e la vendita del suddettofabbricato).

BilancioPrincipi contabili

6

Am

min

istra

zion

e&

Fina

nza

n.17

/200

4

Page 5: ar radar radar radar radar radar ra - RUGGIERO E ASSOCIATI OIC interviene sui... · 2012. 4. 25. · Il glossario OEE = (OverallEquipmentEfficiency),indicatorerelativo ... Sul nuovissimo

Ormai e noto che, le scelte strategiche aziendali inmerito alla separazione del patrimonio possono ver-tere su due modelli distinti che sono messi a disposi-zione direttamente dall’ultimo testo legislativo qui re-datto in favore delle societa per azioni. Seguendouna prima opzione, dunque, il top management, va-gliati, ovviamente, i pro ed i contro economici e fi-nanziari dell’operazione, destinaparte del suo attivo patrimoniale adun’attivita diversa, o addirittura op-posta, rispetto a quella normalmen-te realizzata (patrimonio destinatoin senso stretto).Per altra via (ed e questa un’altraalternativa), piuttosto che attingeredirettamente dal patrimonio azien-dale, si puo optare per l’interventodi terzi, anche esterni all’attivita ca-ratteristica, nel finanziamento del-l’affare proposto. Sono questi i cosiddetti finanzia-menti destinati, nei quali si prevede che al rimborsodegli stessi siano destinati «i proventi dell’affare stes-so o almeno parte di essi» (art. 2447-bis, comma 1,lett. b e art. 2447-decies), i quali costituiscono per essistessi un patrimonio autonomo.Nonostante le sostanziali differenze strutturali, il co-mune denominatore di entrambe le modalita d’azio-ne e rappresentato dalla possibilita di separare lepretese di chi vanta crediti sorti per la realizzazionedello specifico affare da quelle dei creditori «generi-ci» della societa. E qui riassunta un’importante ra-gion d’essere della separazione patrimoniale operatadal patrimonio destinato. Nello specifico, con la pri-ma delle modalita menzionate si realizza l’effetto disottrarre alla garanzia dei creditori generali della so-cieta la frazione del capitale sociale attribuita all’affa-re specifico; al contrario, su questo compendio patri-moniale, insieme ai frutti ed ai proventi che da essoeventualmente derivano, possono soddisfarsi esclusi-vamente i creditori «specifici» dell’affare particolare.Per tale via, la responsabilita per le obbligazioni so-ciali viene ad articolarsi su due linee separate in mo-do che una sola parte del patrimonio sociale sara in-taccata.

L’intervento dell’OICVista l’indiscussa importanza attribuita dalla riformadel diritto societario sia ai patrimoni che ai finanzia-menti destinati, l’Organismo Italiano di Contabilitaha stilato lo scorso 12 luglio una «bozza per com-menti» titolata, appunto, ai Patrimoni destinati aduno specifico affare.Il documento consta di due parti distinte, rispettiva-mente dedicate ai patrimoni ed ai finanziamenti de-stinati ad uno specifico affare. La dinamica dellapubblicazione, estremamente chiara ed oltremodopratica, segnala come filo conduttore gli aspetti con-tabili ed i principi di bilancio da seguire nell’even-

tuale costituzione di patrimoni destinati ad uno spe-cifico affare. E indiscussa l’integrazione con la nor-mativa civilistica, la quale ha, a suo tempo, presenta-to l’argomento nel 2003.Come ben sappiamo l’obbligo di contabilita e impo-sto in generale, dall’articolo 2214 c.c., all’imprendito-re che eserciti un’attivita commerciale; l’obbligo di

pubblicare il bilancio, invece, e im-posto alle societa di capitali, in con-siderazione del fatto che solo il loropatrimonio risponde verso i credito-ri sociali, i quali pertanto devonoconoscere la composizione ed il va-lore di tale patrimonio.E bene ricordare che il patrimoniodestinato non e un soggetto di dirit-to; tuttavia esso costituisce l’unicagaranzia patrimoniale di coloro chehanno acquistato diritti per effetto

della gestione dello specifico affare al quale esso edestinato.Secondo la logica dettata dal riformato art. 2447-se-xies, e necessario attribuire precisa indicazione dellescritture contabili che devono essere redatte per cia-scuno specifico affare, quali il libro giornale, il libroinventari e, non meno importante, la contabilita se-parata in partita doppia che conduca alla stesuradella situazione patrimoniale ed del conto economi-co dell’attivita specificata. Per avere un quadro or-ganico della situazione economica e finanziaria del-la societa, non si puo prescindere, ovviamente, daiproventi e dagli oneri derivanti dall’attivita rivenien-te dallo specifico affare. E, appunto, per tale ragio-ne che si parla di una fusione nel giornale generale,delle scritture «separate» visto che il risultato an-nuale e lo stato patrimoniale dell’affare fanno par-te, rispettivamente, del risultato generale e dello sta-to patrimoniale del bilancio della societa. Sul signifi-cato dell’obbligo di tenere separatamente i libri e lescritture contabili relativi allo specifico affare nonsorgono particolari dubbi interpretativi. Per ognispecifico affare devono essere istituiti un libro gior-nale e un libro inventari: quest’ultimo dovra conte-nere l’inventario iniziale, comprendente le attivita ele passivita destinate dalla societa all’affare nonchegli eventuali apporti di terzi; e successivamente, altermine di ogni esercizio sociale, l’inventario di fineesercizio. I beni destinati dalla societa all’affare do-vranno essere valutati, nell’inventario, al valore di li-bro, cioe al valore accolto in precedenza nella con-tabilita della societa; i beni apportati da terzi do-vranno essere iscritti al valore di mercato, corrispon-dente al prezzo che la societa avrebbe dovuto sbor-sare se li avesse comprati. Oltre ai due libri contabiligeneralmente obbligatori dovranno essere tenute lealtre scritture contabili richieste dalla natura e dalledimensioni dell’affare: non solo i conti di mastro, inconcreto sempre necessari per la successiva redazio-

L’introduzionedel D.Lgs. n. 6/03 ha tesoa generalizzare il regime

della gestione patrimonialeseparata, agendo in favoredi tutte le societa azionarie

indipendentementedal settore di attivita

e dall’oggetto della gestione.

BilancioPrincipi contabili

7

Am

min

istra

zion

e&

Fina

nza

n.17

/200

4

Page 6: ar radar radar radar radar radar ra - RUGGIERO E ASSOCIATI OIC interviene sui... · 2012. 4. 25. · Il glossario OEE = (OverallEquipmentEfficiency),indicatorerelativo ... Sul nuovissimo

ne del bilancio, ma anche il libro cassa, il libro ma-gazzino ecc. Le registrazioni effettuate nella conta-bilita specifica del singolo affare dovranno poi con-fluire nella contabilita generale della societa, perrendere possibile la redazione del bilancio di que-sta; non e tuttavia necessario che le registrazioni dellibro giornale particolare vengano giornalmente ri-portate nel giornale generale: bastera che vi conflui-scano periodicamente (possibilmente mensilmen-te), non essendo possibile cogliere l’utilita di unadoppia registrazione di ogni gruppo di operazionigiornaliere.Il problema piu delicato che pone l’obbligo di con-tabilizzazione separata e quello della imputazionedei costi comuni: si pensi ai costi generali ammini-strativi, o a costi di magazzinaggioo di trasporto sostenuti indistinta-mente per prodotti della societa eper prodotti dello specifico affare.A mio avviso la ripartizione di talicosti dovra avvenire in conformitaai criteri dichiarati nella deliberadell’organo amministrativo che isti-tuisce il patrimonio destinato, ed aloro volta tali criteri dovranno esse-re compatibili con le regole tecni-che elaborate dai cultori di conta-bilita industriale; la nota integrati-va al bilancio della societa dovra poi riferire sui cri-teri adottati, il che potra farsi con rinvio a quelli di-chiarati nella delibera istitutiva e con specifiche in-formazioni sui criteri in concreto adottati per risol-vere casi da quella non previsti. Altro dato caratte-rizzante la contabilizzazione dei costi e dei ricavidello specifico affare e che vanno distintamente re-gistrati i costi sostenuti ed i ricavi conseguiti dal pa-trimonio destinato nei confronti della gestione ge-nerale della societa: cio per la ragione che, mentrenel rendiconto separato dell’affare quei costi e rica-vi concorrono a determinare il risultato annualedella gestione speciale, nel bilancio della societa essidovranno venire eliminati (come accade nel bilan-cio consolidato per i costi e ricavi intragruppo),donde la necessita di un loro agevole reperimentonella contabilita.Per di piu, la normativa civilistica (art. 2447-septies)prevede che gli amministratori si occupino di allega-re al bilancio complessivo dell’azienda un rendicon-to separato, il quale non riguardi semplicemente en-trate ed uscite finanziarie dello specifico affare. Alcontrario, il rendiconto dovrebbe rappresentare unvero e proprio bilancio dell’attivita separata e dispie-garsi nella redazione dello stato patrimoniale, nelconto economico e nella nota di commento dellospecifico affare. Tali precisazioni contabili sono pale-semente necessarie affinche venga conservata lachiarezza e la rappresentazione veritiera e correttadella situazione contabile anche e soprattutto in pre-

senza di uno o piu patrimoni destinati. E quindi ne-cessario che il separato rendiconto consista in un veroe proprio bilancio, come del resto indica gia la pre-cisazione (art. 2447-septies, comma 28) che esso va re-datto secondo quanto previsto dagli articoli 2423 ss.Il solo elemento costitutivo del predetto bilancioche non e necessario redigere e la nota integrativa,visto che il comma 38 della norma in esame prevedeche l’illustrazione del valore e della tipologia dei be-ni e rapporti compresi in ciascun patrimonio separa-to venga fornita «nella nota integrativa del bilanciodella societa».

La rappresentazioneL’Organismo Italiano di Contabilita menziona, tral’altro, la rappresentazione richiesta per l’indicazio-

ne dell’importo relativo ai patrimo-ni destinati per ciascuna voce di at-tivita e passivita. Le attivita e passi-vita del patrimonio separato (non-che i costi e i ricavi relativi alla ge-stione del medesimo) devono, nelbilancio della societa essere indica-ti «distintamente»: cio significache, per esempio, la posta «impian-ti e macchinario» dovra indicare ilvalore di bilancio (costo meno am-mortamento) degli impianti del pa-

trimonio destinato, distintamente da quelli del pa-trimonio restante della societa. Si desidera eviden-ziare che cio non elimina l’obbligo di esporre an-che il valore complessivo della posta: il principio dichiarezza impone che il lettore del bilancio, pur po-tendo conoscere i valori relativi al patrimonio sepa-rato e quelli del patrimonio restante, possa avereanche immediata conoscenza dei valori riferiti al-l’intera societa. Tale risultato potra essere realizza-to, indifferentemente, o con l’utilizzo di tre colonne(esempio: debiti verso banche: a) per il patrimoniodestinato 120; b) altri 880; c) totale 1.000) o con latecnica del «di cui» (esempio: debiti verso banche1.000; di cui per il patrimonio destinato 120). Inconcreto e prevedibile che questa seconda modalitasara quella piu frequentemente adottata, in quantoriduce il numero delle colonne; e si pensi all’ipotesiin cui i patrimoni destinati siano due, o tre. Lo stes-so vale per le voce del conto economico: per esem-pio la voce (e relative sottovoci previste dall’art.2425 c.c.) «costi per il personale» dovra riportare ilcosto complessivo, e (adottando la tecnica del «dicui») quello relativo al personale addetto allo speci-fico affare. Anche la voce di chiusura del conto eco-nomico («utile/perdita dell’esercizio») dovra con-sentire al lettore di conoscere il risultato complessi-vo e, distintamente, quello dello specifico affare; elo stesso varra per le poste di patrimonio netto dellostato patrimoniale. Degli esempi pratici potrannochiarire meglio la situazione:

L’OIC menzionala rappresentazione richiestaper l’indicazione dell’importo

relativo ai patrimonidestinati per ciascuna voce

di attivita e passivitache devono, nel bilancio

della societa, essere indicati«distintamente».

BilancioPrincipi contabili

8

Am

min

istra

zion

e&

Fina

nza

n.17

/200

4

Page 7: ar radar radar radar radar radar ra - RUGGIERO E ASSOCIATI OIC interviene sui... · 2012. 4. 25. · Il glossario OEE = (OverallEquipmentEfficiency),indicatorerelativo ... Sul nuovissimo

a) costituire, per ciascuna voce interessata dello statopatrimoniale generale un «di cui»:Es.: Rimanenze di magazzino 10.000, di cui perpatrimonio destinato 1.000

b) creare, per ciascuna voce, una specifica sottovoce:Es.: Rimanenze di magazzinoa) per patrimonio destinato 1.000b) per attivita generale della societa 9.000

c) separare gli importi relativi al patrimonio destina-to in una colonna interna:

STATO PATRIMONIALEC) Attivo Circolante.

II - Rimanenzedi magaz.

Patrimoniodestinato

Attivitagenerale Totale

1.000 9.000 10.000

d) inoltre, e possibile anche indicare distintamentele classi di attivita e passivita, relative al patrimoniodestinato in apposita zona, rispettivamente dell’attivoe del passivo, dopo tutte le altre voci relative all’attivi-ta generale della societa. Tale rappresentazione con-sente di rilevare, in modo pratico e veloce, l’ammon-tare totale delle attivita e delle passivita di pertinenzadel patrimonio destinato. Ad esempio:

PASSIVOTotale 100.000

Attivita di pertinenzadel patrimonio destinato— TFR 2.000. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

Totale 2.000Totale generale 102.000

I principi e le modalita di trattamento delle postepresenti nello stato patrimoniale, sia di pertinenzadel patrimonio destinato che della societa in genera-le, sono valide anche per il conto economico. Taleintegrazione della normativa civilistica apportata amezzo della «bozza per commenti» da parte dell’Or-ganismo Italiano di Contabilita rappresenta un ele-mento di grande importanza ed evidenzia in manieraancor piu marcata la valenza che il conto economicoriveste, nella sua forma a scalare, nel mostrare l’ap-porto attribuito, ad esempio, dalla gestione caratteri-stica e da quella finanziaria, dalla gestione straordi-naria e, nello specifico, da quella derivante dal patri-monio destinato.Un punto importante ulteriormente chiarito dall’Or-ganismo Italiano di Contabilita e rappresentato dalsummenzionato finanziamento destinato ad uno spe-cifico affare. Secondo quest’ultimo, infatti, l’opera-zione si materializza concretamente nella finanza diprogetto o project financing, che unifica la volontadi finanziamento di un privato e la realizzazione diun progetto da mettere economicamente in pratica.Il finanziatore trova convenienza nell’intraprenderel’operazione grazie al rimborso che eventualmentericevera a mezzo dei proventi.

Nella pratica, l’Organismo Italiano di Contabilitaprecisa che il finanziamento puo, in una prima ipote-si, prescindere dalla contemporanea esistenza di un«patrimonio destinato» (art. 2447bis lett. a) primocomma) ed in una seconda eventualita, il finanzia-mento in questione puo venir negoziato in collega-mento con la contemporanea istituzione del «patri-monio destinato».Nel primo caso, l’indicazione dei costi previsti e deiricavi attesi, l’indicazione precisa degli proventi chesono eventualmente destinati al rimborso, la determi-nazione delle garanzie offerte al finanziatore, le mo-dalita ed i tempi di rimborso, l’eventuale interventoche il finanziatore puo realizzare nel progetto rap-presentano delle indiscusse chiavi di lettura della va-lidita e della convenienza che il terzo investitore ha adisposizione per vagliare la validita del progetto chegli si propone di finanziare.La proposta di integrazione al Codice civile per rile-vare gli effetti delle quote dedicate a «specifici affari»e sicuramente sintomatica della diffusione attualedella pratica dei patrimoni e soprattutto dei finanzia-menti destinati. Nonostante la chiarezza espositiva el’indiscussa e storica validita dei principi contabili in-seriti nella «bozza per commenti», viene qui dedicatoun interesse marginale, sotto il profilo contabile, allaeventuale realizzazione di piu attivita destinate ad unaffare specifico nella medesima societa e nello stessoperiodo di tempo.Il documento si scaglia indiscriminatamente in favo-re della realizzazione di patrimoni destinati qualeelemento di sicura efficienza nella separazione patri-moniale di attivita specifiche ed attivita caratteristi-che. Tuttavia, lo stesso, non definendo un limite mi-nimo temporale nella costituzione di patrimoni desti-nati, non tutela eventuali situazioni di soprusi da par-te di societa che, in via occasionale possono intra-prendere un affare specifico senza la consapevolezzadel caso.

Un altro punto importanteUn ulteriore punto che viene mantenuto oscuro dal-l’Organismo Italiano di Contabilita e rappresentatodall’eventuale ipotesi di fallimento sia della societache dell’attivita derivante dall’affare specifico. Si trat-ta di una circostanza non totalmente chiarificata gianella normativa civilistica del riformato diritto socie-tario del 2003.Inoltre, l’esame specifico dei finanziamenti dedicatiad uno specifico affare appare molto moderno ed at-tento. Sembra indiscutibile la validita dell’accosta-mento qui realizzato con la finanza di progetto, laquale rappresenta attualmente una redditizia praticadi finanziamento ed una chiave di volta per quei set-tori economici che hanno bisogno di investimenti diingenti entita ed in cui non tutti i finanziatori istitu-zionali sono disposti ad addentrarsi.

BilancioPrincipi contabili

9

Am

min

istra

zion

e&

Fina

nza

n.17

/200

4

Page 8: ar radar radar radar radar radar ra - RUGGIERO E ASSOCIATI OIC interviene sui... · 2012. 4. 25. · Il glossario OEE = (OverallEquipmentEfficiency),indicatorerelativo ... Sul nuovissimo

Bibliografia. Ferro-Luzzi, «La disciplina dei patrimoni separati»in Riv. soc., 2002, 121;. Di Sabato, «Sui patrimoni dedicati nella riforma so-cietaria», in Societa, 2002, 665;. Fimmano, «Il regime dei patrimoni dedicati dis.p.a. tra imputazione atipica dei rapporti e responsa-bilita», in Societa, 2002, 960;. Lenzi, «I patrimoni destinati: costituzione e dinami-ca dell’affare», in Riv. not., I, 2003, 543;. Anello, «Profili civilistici e fiscali dei patrimoni de-dicati», in Corr. trib., 2003, 3385;. Bartalena, «I patrimoni destinati ad uno specificoaffare», in Riv. dir. comm., 2003, I, 83;

. Fauceglia, «I patrimoni destinati ad uno specificoaffare», in Fallimento, 2003, 809;. Lamandini, «I patrimoni destinati nell’esperienzasocietaria. Prime note sul d.lgs. 17 gennaio 2003, n.6», in Riv. soc., 2003, 490;. Inzitari, «I patrimoni destinati ad uno specifico af-fare», in Societa, 2003, 295;. Rabitti Bedogni, «Patrimoni dedicati», in Riv. not.,2002, I, 121;. Rocco Di Torrepadula, «Patrimoni destinati e insol-venza», in Giur. comm., 2004, I, 40;. Colombo, «La disciplina contabile dei patrimonidestinati: prime considerazioni», in Banca borsa titolidi credito, 2004, I, 30.

BilancioPrincipi contabili

10

Am

min

istra

zion

e&

Fina

nza

n.17

/200

4

Page 9: ar radar radar radar radar radar ra - RUGGIERO E ASSOCIATI OIC interviene sui... · 2012. 4. 25. · Il glossario OEE = (OverallEquipmentEfficiency),indicatorerelativo ... Sul nuovissimo

Polizze e fideiussioni«garantiscono» il capitale delle srl

di Pierluigi Santosuosso Universita degli Studi di Roma «La Sapienza»

Con la riforma del diritto societario si aprono nuove opportunita per le srl:i conferimenti di opere e servizi, infatti, possono essere coperti da polizze

assicurative o fideiussioni bancarie atte a garantire gli impegni assunti dai soci,in virtu del sesto comma del nuovo art. 2464 c.c. Si esaminano, con un taglioprettamente aziendalistico, gli elementi necessari alla valutazione delconferimento e alla determinazione delle quote del capitale sociale da assegnareal socio, nonche le caratteristiche degli strumenti di copertura.

IntroduzioneLa recente riforma del diritto societario accendenuovamente il dibattito sulla formazione del capitaledi rischio, cui l’economia, la finanza e il diritto han-no da tempo riservato grande interesse. Alcune novi-ta di rilievo sono state infatti introdotte dal D.Lgs. 17gennaio 2003 n. 6 proprio in merito alla formazionedel capitale sociale delle s.r.l..A differenza di quanto accadeva prima della riforma,possono formare oggetto di conferimento nelle pre-dette societa anche le prestazioni d’opera e di servizi.Il nuovo testo dell’art. 2464 del c.c. stabilisce testual-mente nel sesto comma che: «Il conferimento puoanche avvenire mediante la prestazione di una poliz-za di assicurazione o di una fideiussione bancariacon cui vengono garantiti, per l’intero valore ad essiassegnato, gli obblighi assunti dal socio aventi per og-getto la prestazione d’opera o di servizi a favore dellasocieta. In tal caso, se l’atto costitutivo lo prevede, lapolizza o la fideiussione possono essere sostituite dalsocio con il versamento a titolo di cauzione del corri-spondente importo in danaro presso la societa» (1).Tenuto conto della novita legislativa e quindi dell’op-portunita attribuita alle s.r.l. di aumentare il capitalesociale anche mediante il conferimento di opera e diservizi, meritano di essere esaminate alcune questionifondamentali concernenti il fenomeno qui conside-rato. In particolare, formano oggetto dei paragrafisuccessivi i seguenti aspetti:1) la natura del conferimento di opera o di servizi;2) gli elementi che permettono di individuare il valo-re dell’opera o del servizio di cui si progetta il confe-rimento;3) il processo di determinazione delle quote del capi-tale sociale da assegnare al socio;4) la funzione svolta dalla polizza assicurativa o dalla

fideiussione bancaria che deve essere prestata a ga-ranzia dell’impegno assunto dal socio.Questi aspetti vengono esaminati sotto il profilo eco-nomico e finanziario tipico delle discipline aziendali-stiche.

La natura del conferimentoIl termine «conferimento di opera o di servizi» ri-chiama nella letteratura economica fenomeni di di-versa specie. Ampi sono, infatti, gli studi che da tem-po sono stati elaborati sul tema della cosiddetta «par-tecipazione» al capitale o ai risultati dell’impresa ilcui conferimento - oggetto del presente intervento -puo essere iscritto. Come risulta dalle osservazioni in-dicate nei punti seguenti, almeno due sono le ipotesiprincipali che possono essere ricordate a tale propo-sito. Non tutte, come si avra modo di precisare, sem-brano tuttavia rientrare nella fattispecie prevista dal-l’art. 2464.1) L’oggetto del conferimento puo anzitutto essererappresentato dal «capitale» al quale il socio rinunciaper aver prestato l’opera o il servizio nella societa.Si supponga che una societa stia valutando l’opportu-nita di accogliere un nuovo socio disposto a svolgereuna certa prestazione alle condizioni di seguito indi-cate. Si assume che:a) il socio prevede di eseguire la prestazione per unperiodo di un anno;b) il socio rinuncia a percepire un compenso alterna-tivo privo di rischio pari a 15 Euro;

Nota:

(1) Per il tema in questione sotto il profilo giuridico si veda Caccavale C.,

Magliulio F., Maltoni M., Tassinari F., La riforma delle societa a respon-

sabilita limitata, Ipsoa, 2003, pag. 85 e seg..

BilancioRiforma delle societa

12

Am

min

istra

zion

e&

Fina

nza

n.17

/200

4

Page 10: ar radar radar radar radar radar ra - RUGGIERO E ASSOCIATI OIC interviene sui... · 2012. 4. 25. · Il glossario OEE = (OverallEquipmentEfficiency),indicatorerelativo ... Sul nuovissimo

c) la prestazione viene eseguita all’inizio del periodopreso in esame.A queste condizioni, il socio attende nella presenteipotesi un compenso adeguato a remunerare il «capi-tale» di 15 Euro che ha rinunciato a percepire da unimpiego alternativo privo di rischio. Cosı, se il tassoadeguato a remunerare il «capitale» impiegato nel-l’impresa e pari al 10%, il socio attende una remune-razione annua di 1,5 Euro (Euro 15 3 10%). In altritermini, mediante la prestazione del servizio oggettodi conferimento, il socio lascia inve-stito nella societa il capitale per 15Euro in attesa di una sua eventualeremunerazione.2) In altra accezione, l’oggetto delconferimento potrebbe essere costi-tuito in senso stretto dall’«opera odal servizio» prestato dal socio. Nel-la letteratura economica, il conferi-mento di opera o di servizi richiamatradizionalmente questo fenomeno.Riprendendo i dati considerati nell’esempio visto inprecedenza, il socio attenderebbe un compenso noninferiore al valore dell’«opera o del servizio» inquanto tale per un importo di 15 Euro. A cio dovreb-be aggiungersi la remunerazione del 10% che (peripotesi) e necessaria a retribuire l’indisponibilita del-la predetta somma per un anno, nonche il rischioche questi ha assunto eseguendo la prestazione afronte di una remunerazione di tipo residuale. Per-tanto, nei limiti dei risultati che l’impresa riuscira aconseguire, la remunerazione attesa dal socio am-monterebbe a 16,5 Euro [Euro 15 (1 1 10%)]. Inquesto caso, pur avendo il socio eseguito la prestazio-ne assumendo il rischio di non ricevere un’adeguataremunerazione in cambio di quanto prestato, non visarebbe alcuna accumulazione di capitale nel sensoindicato nella ipotesi precedente. In questa prospetti-va, affinche la qualifica di socio non venga meno,questi dovrebbe continuare ad eseguire la prestazio-ne pattuita anche negli anni futuri.Come si avra modo di osservare, la disposizione con-tenuta nel sesto comma dell’art. 2464 c.c. appare ri-volta a disciplinare solo la prima delle due fattispecieora ricordate. Le considerazioni che seguono sonodunque dirette ad esaminare in via principale l’ipote-si in cui l’oggetto del conferimento sia rappresentatodal «capitale» al quale il socio rinuncia per aver pre-stato l’opera o il servizio nella societa. Qualche ac-cenno alla seconda delle ipotesi prima menzionatesara comunque svolta nel penultimo paragrafo.

L’opera e il servizioPer determinare il valore dell’opera o del servizio og-getto di conferimento occorre preliminarmente indi-viduare alcuni elementi fondamentali che lo caratte-rizzano. Si tratta in via principale di tre elementi: iltipo di opera o di servizio prestato dall’aspirante so-

cio; il periodo di tempo per il quale questi assumel’impegno a conferire; il prezzo dell’opera o del ser-vizio stesso.

Il tipo di opera o servizioOccorre in primo luogo individuare il tipo di operao di servizio che il socio si impegna a prestare.Al di la dell’apparente semplicita del compito, e evi-dente che il conferimento in questione non sempree suscettibile di esatta determinazione a causa della

mutabilita che esso puo manifestarenel periodo di tempo entro il qualela prestazione verra effettuata.Si consideri, ad esempio, il caso incui l’oggetto del conferimento siarappresentato dal lavoro. E probabi-le che la prestazione eseguita dal so-cio e, conseguentemente, le sueaspirazioni di remunerazione, muti-no nel tempo a causa dell’abilita ac-quisita con l’apprendimento o di

una variazione delle mansioni a questi attribuite dal-la stessa societa. La difficolta di determinazione dellaquantita e della qualita della prestazione oggetto delconferimento aumenta, per ovvie ragioni, al cresceredel contenuto professionale della prestazione stessa(ad esempio, quella che si ritrova nell’attivita di con-sulenza). Un’analoga situazione puo verificarsi nelcaso in cui il conferimento sia rappresentato dallaprestazione di servizi ad elevato contenuto specialisti-co (ad esempio, di manutenzione degli impianti, deisistemi informatici e cosı via). Evidentemente, ancheun lieve mutamento dell’attivita svolta dall’impresapotrebbe spingere gli amministratori a richiedere unservizio differente (cosı, al mutare degli impianti odegli strumenti informatici utilizzati dalla societa eprobabile che anche il servizio di manutenzione ri-chiesto per il loro corretto funzionamento sia sogget-to a variazione).

Durata dell’impegno assuntoL’opera o il servizio non possono essere conferiti inuna unica soluzione. La stima del conferimento ri-chiede pertanto la definizione del periodo di tempoentro il quale la prestazione verra eseguita (2).La necessita di esplicitare il periodo di tempo, se purdi breve durata, nel quale l’opera o i servizi verrannoprestati costituisce una questione essenziale per l’in-dividuazione del valore del conferimento. Oltre aquanto emerge chiaramente dalla natura stessa delfenomeno, la definizione dell’arco temporale si evin-

Per individuare il valoredell’opera o del serviziooggetto di conferimentoe necessario determinarepreliminarmente il tipo, la

durata e il prezzo dell’operao del servizio che l’aspirantesocio si impegna a prestare.

Nota:

(2) L’arco temporale di riferimento puo essere piu o meno lungo a se-

conda di varie circostanze: anzitutto, dipende dalla volonta delle parti,

dal tipo dell’opera o del servizio prestato, dal valore attribuibile alle sin-

gole prestazioni, dalla capacita di esprimere una valutazione estesa ad

un lungo periodo di tempo e cosı via.

BilancioRiforma delle societa

13

Am

min

istra

zion

e&

Fina

nza

n.17

/200

4

Page 11: ar radar radar radar radar radar ra - RUGGIERO E ASSOCIATI OIC interviene sui... · 2012. 4. 25. · Il glossario OEE = (OverallEquipmentEfficiency),indicatorerelativo ... Sul nuovissimo

ce dal precetto contenuto nell’art. 2464 c.c.. La pru-denza posta dal legislatore attraverso la richiesta del-la prestazione di una polizza di assicurazione o diuna fideiussione bancaria appare la logica conse-guenza della natura «temporale» del conferimentoin discussione. Infatti, essendo la dazione del conferi-mento dilazionata nel tempo, la societa non puo es-sere certa che gli obblighi assunti dal socio verrannorispettati. Per questo motivo, l’obbligo assunto dal so-cio viene garantito dalla polizza o dalla fideiussione.

Il prezzo dell’opera o del servizioLa determinazione del valore del conferimento ri-chiede soprattutto l’individuazione del prezzo dell’o-pera o del servizio che il socio prevede di eseguire.La scelta del prezzo rispetto al quale valutare l’operao il servizio non e tuttavia priva di incertezze. Alcuniaspetti che contribuiscono ad alimentare tale inde-terminatezza possono cosı sintetizzarsi:a) e possibile che l’opera o il servizio oggetto delconferimento non sia inserito in un «mercato attivo».L’individuazione del prezzo richiede allora compara-zioni e congetture la cui discrezionalita e evidente;b) pur assumendo che l’opera e il servizio non muti-no qualitativamente e quantitativamente nel tempo esiano inseriti in un «mercato attivo» dal quale emer-ge con chiarezza il prezzo della prestazione, non siesclude che lo stesso mercato indichi in futuro unprezzo differente. Proprio in virtu della presenza delmercato, dal quale emerge l’indicazione del prezzodell’opera o del servizio, non appare possibile igno-rare un’eventuale futura variazione;c) il prezzo puo essere differente anche quando lastessa prestazione venga conferita da soggetti diversi.Basti considerare il caso in cui il servizio venga offer-to da un lavoratore o piuttosto da una piccola impre-sa; e probabile che il prezzo del servizio, se pur rela-tivo alla medesima prestazione, differisca nelle dueipotesi alla luce della varia struttura dei costi che cia-scun soggetto sopporta. Nell’effettuare la stima, l’a-nalisi non potra pertanto limitarsi ad una indaginemeramente oggettiva della prestazione conferita, madovrebbe essere attenta a considerare i soggetti chesi impegnano a prestarla.

Le quote da assegnare al socioIndividuati gli elementi essenziali che qualificano ilvalore dell’opera o del servizio e necessario che leparti si incontrino per stabilire il numero delle quotedel capitale sociale che la societa dovrebbe emettereed assegnare al socio di opera e di servizi.Al tavolo delle trattative, i vecchi soci si siedono sa-pendo che, oltre un certo numero di quote, il confe-rimento non e per loro conveniente. Se, da una par-te, il valore del capitale di rischio trae presumibil-mente beneficio dal nuovo conferimento, e evidented’altra parte, che una porzione di detto valore dovraessere attribuito al socio d’opera o di servizi median-te l’assegnazione di nuove quote. In modo speculare,

si comporta colui che si appresta ad effettuare il con-ferimento di opera o di servizi. Questi e consapevoleche, al di sotto di un certo numero di quote di cuisara titolare, la prestazione che si accinge ad eseguirenon puo essere remunerata in maniera sufficiente.Nella situazione descritta, appare evidente che l’ac-cordo ha buone possibilita di successo se il numeromassimo di quote - oltre il quale i vecchi soci nonhanno convenienza ad emetterle - risulta maggioredi quello minimo al di sotto del quale al nuovo socionon conviene conferire l’opera o il servizio. Nel casoin cui venga soddisfatta questa condizione, l’indivi-duazione del numero esatto delle quote del capitalesociale da emettere ed assegnare al socio d’opera odi servizi dipendera poi dalla forza contrattuale delleparti, dalle loro personali aspirazioni, eventualmenteda interessi di natura extraeconomica e cosı via.In questa prospettiva, la presente analisi, piuttostodel numero esatto, si limita ad individuare il numeromassimo e il numero minimo delle quote di nuovaemissione nel cui intervallo, sia le aspettative dei vec-chi soci, sia le attese del socio di cui si progetta ilconferimento, possano trovare soddisfazione.

Il numero massimo di quoteL’esempio che segue illustra il modo in cui e possibi-le individuare in via tendenziale il numero massimodelle quote oltre il quale i vecchi soci non hannoconvenienza ad aumentare il capitale sociale.La Tavola 1 mostra i flussi di cassa disponibili per isoci che la societa prevede di conseguire, sia nell’ipo-tesi in cui non venga progettato alcun conferimentoaddizionale, sia in quella in cui un socio si impegni aconferire in via anticipata un determinato servizioper un periodo di tempo di due anni ai sensi dell’art.2464 c.c.. Supponendo che il costo del capitale di ri-schio sia pari al 10%, il valore del predetto capitaleaumenta in virtu del conferimento in questione da1000 Euro a 1035 Euro (come e noto, il valore e otte-nuto attualizzando i flussi di cassa al predetto tas-so) (3).Nella situazione prospettata, per non perdere il valo-re posseduto prima del conferimento in questione, ivecchi soci devono mantenere la titolarita di unaporzione del capitale sociale per una percentualenon inferiore al 96,6% circa (Euro 1000/ Euro1035). Cosı facendo, le quote dei vecchi soci avreb-bero in ogni caso un valore almeno pari a Euro1000. A dette condizioni, il capitale sociale da emet-tere e da riservare al nuovo socio non potra esseresuperiore ad una percentuale del 3,4% circa del ca-pitale al quale si perviene dopo l’emissione (100% -

Nota:

(3) Per tutti si veda Massari M., Finanza aziendale, Valutazione,

McGraw-Hill, 1998; Colombi F., Finanza condizionata e teoria del valore,

Strategia & Finanza e Aracne Editrice, 2003; Brealey R.A., Myers S.C.,

Sandri S., Principi di finanza aziendale, McGraw-Hill, 2003.

BilancioRiforma delle societa

14

Am

min

istra

zion

e&

Fina

nza

n.17

/200

4

Page 12: ar radar radar radar radar radar ra - RUGGIERO E ASSOCIATI OIC interviene sui... · 2012. 4. 25. · Il glossario OEE = (OverallEquipmentEfficiency),indicatorerelativo ... Sul nuovissimo

96,6%). Pertanto, supponendo che le quote sinoraemesse dalla societa siano 800, si potranno assegnareal nuovo socio non piu di 28 quote circa:

Quote Max ¼ 800

96 ; 6%� 800 ffi 28

pari appunto al 3,4% dell’intero capitale sociale com-posto dopo l’emissione da 828 quote.

Il numero minimo di quoteIn maniera analoga e possibile individuare il numerominimo delle quote da assegnare al socio d’opera odi servizi. Come si e anticipato, questi e disposto adeseguire la prestazione in cambio di una parte delcapitale sociale che gli consenta di ricevere - nei limi-ti dei risultati che l’impresa riuscira ad ottenere -un’adeguata remunerazione. Al di sotto di un certonumero di quote, al socio non con-viene conferire.Si supponga, ad esempio, che il so-cio preveda di eseguire il servizio al-l’inizio del primo anno (ipotesi chesemplifica i calcoli, ma che, ovvia-mente, puo essere sostituita con al-tre piu adeguate a rappresentare lasituazione concreta). Cosı, ugual-mente accade per il servizio presta-to all’inizio dell’anno successivo.La Tavola 2 mostra l’importo che ilsocio avrebbe percepito da un im-piego alternativo privo di rischio seavesse eseguito quella stessa prestazione nei modi enei tempi prima indicati. Il valore del servizio presta-to complessivamente dal nuovo socio nei due annipresi in esame ammonta a 29,56 Euro: nel primo an-no, il socio rinuncia a percepire un compenso pari a15 Euro; il secondo anno, il socio presta nuovamenteil servizio per un valore pari a 15 Euro, il cui valoreattuale ammonta - per ovvie ragioni - a 14,56 Euro[Euro 15/(113%)].Alle condizioni descritte, il socio attende di ricevere

un numero di quote del capitale sociale che sia suffi-ciente a remunerare in maniera adeguata l’importodi 29,56 Euro. Considerando che il valore del capita-le dopo il conferimento viene stimato a 1035 Euro,al nuovo socio dovrebbe essere assegnato un numerodi quote pari ad almeno il 2,85% (Euro 29,56/Euro1035) del capitale sociale al quale si perviene dopola predetta emissione. Cosı, supponendo che le quo-te in circolazione della societa prima del conferimen-to siano 800, si potranno assegnare al nuovo socionon meno di 23 quote circa:

Quote Min ¼ 800

1 � 2; 85%� 800 ffi 23

pari appunto al 2,85% dell’intero capitale socialecomposto, dopo l’emissione, da 823 quote.Il numero delle quote minimo da emettere ed asse-

gnare al socio (pari a 23) e, quindi,inferiore al numero massimo (paria 28): ci sono, pertanto, i presuppo-sti per realizzare il conferimento inquestione.

La funzione svolta dalla garanziaCome emerge dal sesto comma del-l’art. 2464, il conferimento d’operao di servizi richiede il rilascio diuna polizza assicurativa o di una fi-deiussione bancaria atta a garantirel’impegno assunto dal socio.La ragione di tale disposizione ap-

pare evidente. Non essendo certo che il socio eseguaeffettivamente il conferimento pattuito una volta chel’aumento del capitale sociale sia stato perfezionato,la garanzia dovrebbe evitare che l’aumento si dimo-stri fittizio, a danno della societa e dei terzi che suquel capitale fanno affidamento. Una particolare at-tenzione deve, pertanto, essere posta nella determi-nazione dell’importo garantito dalla polizza assicura-tiva o dalla fideiussione bancaria. Da questo ammon-tare dipende l’efficacia della disposizione contenutanell’art. 2464.

Il conferimento di operee servizi richiede il rilasciodi una polizza assicurativa/fideiussione bancaria atta

a garantire l’impegnoassunto dal socio ed evitareche l’aumento del capitalesociale si dimostri fittizio

danneggiando, cosı,la societa e i terzi

che vi fanno affidamento.

Tavola 1 � Limite di convenienza per i vecchi soci

Senza il conferimento Con il conferimento

Dall’anno 1 a n Anno 1 Anno 2 Dall’anno 3 a n

Flussi di cassa per i sociCosto del capitale di rischioValore del capitale di rischio

10010%1000

12010%1035

12010%

10010%

Tavola 2 � Limite di convenienza per il socio d’opera o di servizi

Anno 1 Anno 2

Flussi di cassa per un impiego privo di rischioCosto del capitale privo di rischioValore dell’opera o del servizio

153%

29,56

153%

BilancioRiforma delle societa

15

Am

min

istra

zion

e&

Fina

nza

n.17

/200

4

Page 13: ar radar radar radar radar radar ra - RUGGIERO E ASSOCIATI OIC interviene sui... · 2012. 4. 25. · Il glossario OEE = (OverallEquipmentEfficiency),indicatorerelativo ... Sul nuovissimo

Al fine della predetta determinazione, si considerinuovamente l’esempio visto in precedenza in cui ilsocio si impegna a prestare in via anticipata il serviziopattuito per un periodo di due anni. Come risultadal caso esaminato, il valore attuale del servizio pro-messo dal socio ammonta a 29,56 Euro e il numerominimo delle quote del capitale sociale che soddisfale attese di tutti i soci e uguale a 23 quote circa (parial limite minimo di convenienza prima considerato).Nell’ipotesi in cui le parti decidano di emettere edassegnare al socio di opera o di servizi dette quote,sarebbe opportuno determinare l’importo della ga-ranzia rispettando principalmente due criteri.

Primo criterioNella fase della sottoscrizione del capitale sociale,l’importo garantito dovrebbe uguagliare almeno ilvalore attuale del servizio oggetto di conferimento.Riprendendo i dati dell’esempio, la garanzia ammon-terebbe a 29,56 Euro. A parita di condizioni, questoammontare corrisponde esattamente al capitale chela societa impiegherebbe per «sostituire» il socio ina-dempiente con un altro prestatore che intenda rice-vere una remunerazione di tipo contrattuale. Infatti,della somma eventualmente liquidata per 29,56 Eu-ro, l’importo di 15 Euro rappresenta il compensoche occorrerebbe attribuire ad un altro soggetto cheesegua quella stessa prestazione nel primo anno,mentre la parte restante di 14,56 Euro potrebbe esse-re impiegata in un investimento privo di rischio - as-sumendo un tasso di rendimento del 3% - in mododa disporre nel secondo anno di una somma di 15Euro [Euro 14,56(113%)] sufficiente a remunerareil servizio eseguito in questo secondo anno da un al-tro prestatore. Per questa via, la disponibilita dellasomma liquidata dall’assicurazione o dalla banca nonpregiudicherebbe l’integrita del capitale sociale enon altererebbe i programmi della societa.

Secondo criterioUna volta che il socio abbia eseguito una parte delconferimento pattuito, non sembrano esserci dubbinel ritenere che l’importo della garanzia debba esse-re ridotto (e tenendo presente altresı che la polizzao la fideiussione hanno un costo non irrilevante) (4).In particolare, la funzione della garanzia risulta effi-cace se la sua progressiva riduzione venga effettuataguardando agli impegni che il socio deve ancora as-solvere piuttosto che considerare le prestazioni giaeseguite.Riconsiderando l’esempio precedente, sarebbe op-portuno per la societa iniziare a ridurre la garanziaper un importo pari al valore attuale della prestazio-ne che il socio e tenuto a corrispondere in una datapiu lontana. Cosı, la garanzia potrebbe essere ridottadi 14,56 Euro lasciando l’ammontare garantito dallapolizza o dalla fideiussione per 15 Euro. A parita dicondizioni, la somma ricevuta dall’assicurazione odalla banca consentirebbe alla societa di acquistare

quello stesso servizio, se pur da altri soggetti e ad al-tro titolo. Allo stesso risultato non si potrebbe invecegiungere se la garanzia venisse ridotta di 15 Euro la-sciando l’ammontare garantito dalla polizza o dallafideiussione per 14,56 Euro. Invero, se l’accertamen-to dell’inadempienza del socio avvenisse il giornostesso in cui questi avrebbe dovuto prestare il serviziopattuito nel secondo anno, la societa riceverebbe dal-l’assicurazione o dalla banca soltanto un importo di14,56 Euro: un ammontare insufficiente per acquisi-re quel fattore della produzione a fronte di una re-munerazione di tipo contrattuale o, comunque, unasomma ricevuta troppo tardi per investirla e ricavar-ne l’importo di 15 Euro.

Altre fattispecieE stata sinora dedicata attenzione al caso in cui l’og-getto del conferimento e rappresentato dal «capita-le» al quale il socio rinuncia per aver prestato l’operae il servizio nella societa. Soltanto qualche accenno estato riservato, invece, all’ipotesi in cui l’oggetto delconferimento e costituito dall’«opera» o dal «servi-zio» in senso stretto. In questo caso, il socio richiede-rebbe delle quote del capitale sociale che gli permet-tano di ricevere un compenso pari al valore dell’«o-pera» o del «servizio» stesso, piu una congrua remu-nerazione per aver eseguito la prestazione a frontedi una remunerazione di tipo residuale.Numerose considerazioni mostrano, infatti, in manie-ra evidente che la disposizione contenuta nel sestocomma dell’art. 2464 c.c. non sembra idonea a disci-plinare detta ipotesi (5). In aggiunta a quanto emer-so dalle osservazioni gia svolte, vale la pena ricordarein proposito almeno due ragioni:1) nel conferimento di «opera» o di «servizi» in sen-so stretto non si realizza alcuna accumulazione di ca-pitale se la societa procede alla distribuzione dei divi-dendi. Infatti, se, da una parte, il socio presta l’operao il servizio per un valore di 15 Euro all’anno, dall’al-tra, questi attende, alla fine del medesimo periodo,proprio una remunerazione di 15 Euro (piu un pre-mio per il rischio che sopporta e per l’impiego stessodel capitale). Cio appare incompatibile con l’aumen-to (duraturo) del capitale sociale per il quale si ri-chiede un pari incremento degli elementi dell’attivopatrimoniale;2) in secondo luogo, sotto il profilo della funzione

Note:

(4) Per le scritture contabili relative al conferimento in questione non-

che per quelle concernenti la riduzione della garanzia si veda «Guida al-

la riforma fiscale», Il Sole 24 ore, n. 1, marzo 2004. Vedi anche Salvatore

Giordano, «Il conferimento di opere o servizi nella srl», Pratica contabile

n. 8/2003, Ipsoa.

(5) Questa trova probabilmente spazio nelle societa di persone dove il

socio puo conferire la propria opera (art. 2293, 2286 c.c.) o, se pur a di-

verso titolo, negli altri tipi di societa di capitale (nelle s.p.a.) nell’ambito

dell’istituto delle cosiddette prestazione accessorie (art. 2345 c.c.).

BilancioRiforma delle societa

16

Am

min

istra

zion

e&

Fina

nza

n.17

/200

4

Page 14: ar radar radar radar radar radar ra - RUGGIERO E ASSOCIATI OIC interviene sui... · 2012. 4. 25. · Il glossario OEE = (OverallEquipmentEfficiency),indicatorerelativo ... Sul nuovissimo

svolta dalla garanzia, si osserva che l’importo garanti-to dalla polizza o dalla fideiussione dovrebbe esseredi ammontare molto elevato per poter essere in gra-do di «sostituire» il socio d’opera o di servizi inadem-piente con un altro prestatore che riceva dalla socie-ta una remunerazione di tipo contrattuale. Assumen-do un tasso privo di rischio del 3%, la «sostituzione»potrebbe essere realizzata se il capitale garantito fos-se pari a 500 Euro (Euro15/3%) in modo da ottene-re un flusso di cassa annuo di 15 Euro da attribuiread altro prestatore d’opera o di servizi. Si tratta di unimporto di certo superiore al valore del conferimen-to pattuito dal socio; infatti, supponendo pure che ilsocio si impegni ad eseguire la prestazione per unperiodo di tempo illimitato in via anticipata e che iltasso di rendimento richiesto dai soci per un investi-mento rischioso sia pari al 10%, il valore complessivodel conferimento ammonterebbe a 165 Euro (Euro15 + Euro15/10%). Allo stesso risultato si potrebbearrivare soltanto ove il capitale liquidato dalla assicu-razione o dalla banca venisse impiegato ad un tassodel 10%, cioe ad un tasso almeno pari al costo delcapitale di rischio indicato nell’esempio: cosı, oltre alcompenso immediato di 15 Euro da versare ad altroprestatore, il capitale impiegato di 150 Euro rende-rebbe 15 Euro all’anno.

Osservazioni conclusiveLa natura particolare del conferimento di opera e diservizi mette in luce i suoi caratteri peculiari e lasciaforse qualche questione ancora aperta. Pur consape-voli dell’ampiezza e della complessita del tema in og-getto, si ricordano qui alcuni degli innumerevoliaspetti che meritano particolare attenzione.In primo luogo, come e stato appena osservato, la di-sciplina contenuta nel sesto comma dell’art. 2464 c.c.appare elaborata per l’ipotesi in cui il socio attendedi ricevere una remunerazione per il «capitale» chequesti ha rinunciato a percepire prestando l’opera oil servizio oggetto di conferimento. L’ipotesi in cui ilconferimento e rappresentato dall’«opera» o dal«servizio» in senso stretto risulta di difficile imple-mentazione sulla base dell’attuale normativa, dal mo-mento che in questo caso il conferimento non dareb-be luogo ad alcuna «accumulazione di capitale». Al-l’aumento del capitale sociale devono, invece, corri-spondere delle risorse conferite dal socio tramite l’o-pera o il servizio pattuiti o tramite la garanzia.In secondo luogo, si osserva che la definizione deglielementi essenziali dell’opera o del servizio puo ri-chiedere un notevole sforzo di previsione soprattuttonel caso in cui l’esecuzione della prestazione si esten-da ad un orizzonte temporale non breve. La delica-tezza del problema e evidente ove si consideri che,mentre l’aumento del capitale sociale deve avvenirein maniera puntale al momento della sottoscrizione,il conferimento in questione e un evento futuro ca-ratterizzato da numerosi elementi di indeterminatez-

za. La questione non puo essere semplicemente risol-ta arrotondando per eccesso l’importo garantito dal-la polizza assicurativa o dalla fideiussione bancaria.Per queste occorre sopportare un costo non irrile-vante che potrebbe, se eccessivo, rendere troppoonerosa l’operazione fino al punto di dovervi rinun-ciare. In tale prospettiva, non appare illogico consi-derare l’eventualita di procedere nuovamente ad unaumento del capitale da riservare al socio d’opera odi servizi se la variazione delle condizioni originariesi dimostrasse significativa riguardo alla qualita, allaquantita o al prezzo dell’opera o del servizio oggettodi conferimento. Come e noto, non sempre le varia-zioni menzionate possono essere previste in anticipo.Ancora, altra questione delicata e quella relativa allaprogressiva riduzione della garanzia che in linea diprincipio dovrebbe seguire all’esecuzione della pre-stazione promessa dal socio. Non sembra che la ridu-zione possa avvenire in maniera costante per un im-porto pari alle singole prestazioni di cui si componel’intero conferimento. Il valore complessivo del con-ferimento di opera o di servizi e, infatti, presumibil-mente inferiore alla semplice somma di quello attri-buibile alle singole prestazioni, visto che piu lontanoe il momento in cui queste verranno eseguite, mino-re e il loro valore attuale. In questa prospettiva, affin-che la funzione della garanzia possa risultare efficaceai fini della tutela dell’integrita del capitale sociale,la sua progressiva riduzione potrebbe essere effettua-ta considerando gli impegni che il socio deve ancoraassolvere, piuttosto che le prestazioni gia eseguite.Per le ragioni viste in precedenza, tale criterio con-sentirebbe alla societa di «sostituire» il socio inadem-piente con un altro prestatore d’opera o di serviziche intenda ricevere una remunerazione di tipo con-trattuale.

BilancioRiforma delle societa

17

Am

min

istra

zion

e&

Fina

nza

n.17

/200

4

Page 15: ar radar radar radar radar radar ra - RUGGIERO E ASSOCIATI OIC interviene sui... · 2012. 4. 25. · Il glossario OEE = (OverallEquipmentEfficiency),indicatorerelativo ... Sul nuovissimo

Il Bilancio socialetra comunicazione e gestione

di Mario Bagliani Valdani Vicari & Associati

I l Bilancio sociale e uno strumento sempre piu sfruttato dalle aziendeche vogliono migliorare la loro immagine «pubblica» e la comunicazione

con gli azionisti; ma per raggiungere una vera e propria Responsabilita Socialed’Impresa il Bilancio sociale deve essere il mezzo e non il fine ultimoe soprattutto il processo di costruzione deve poggiare su basi solide ed indicatorirealisticamente significativi.

IntroduzioneIl Bilancio sociale e il mezzo e non il fine principaledella Responsabilita Sociale d’Impresa (RSI o CSR).E difficile redigere un buon Bilancio sociale senzaaver percorso una strada organica verso la RSI, ma,al tempo stesso, la decisione di pubblicare un Bilan-cio sociale diventa l’occasione per accelerare il per-corso della RSI. Quello che dovrebbe precedere l’av-vio del bilancio sociale e almeno un piano strategicoche inquadri finalita, Stakeholder prioritari, processicritici in tema di sostenibilita e i possibili ambiti so-cio-ambientali di miglioramento attraverso futureprogettualita specifiche. In mancanza di questi ele-menti e probabile che dal bilancio non emerga unavolonta e una direzione chiara, ma solo un insiemedi dati di difficile interpretazione. Il bilancio non rie-sce quindi a raggiungere il suo scopo principale, chee quello di generare fiducia e consenso. Al tempostesso, il management, il personale e i partner nonne traggono direttrici concrete per il proprio lavoro.Prima ancora di iniziare i lavori per il bilancio socia-le, devono essere effettuate le scelte organizzativeper la sua gestione e generato il giusto committmentnel management. Non e da sottovalutare lo sforzonecessario alla raccolta dati e alle interviste da effet-tuare. In funzione dell’intensita di eventuali supportiesterni, deve essere fatto un corretto dimensiona-mento del gruppo di lavoro eattivati per tempo tutti i re-parti interessati da raccoltadati e informazioni. Non pre-vale ancora un orientamentonetto nel collocamento orga-nizzativo del progetto e dellaeventuale struttura per il Bi-lancio sociale e la RSI; attual-mente sono collocati nelle Di-rezioni comunicazione, affari

istituzionali, amministrazione, controllo e finanza,qualita, personale e direzione generale.Il Bilancio sociale e parte, o e promotore, di un siste-ma articolato di attivita (Tavola 1). Le attivita di re-dazione del Bilancio non si limitano, almeno nei pri-mi anni, ad una pura raccolta e stesura di dati e indi-cazioni. Devono essere definiti o migliorati i processi,i ruoli e le fonti per il reporting dei KPI socio-am-bientali (key performance indicator - indicatori di perfor-mance), definite e gestite le attivita di ascolto degliStakeholder, raccolti i diversi progetti attinenti adaspetti della RSI in un’unica vista organizzata. Nei ca-si migliori, viene anche definito o migliorato il pro-cesso e i ruoli per l’auditing del sistema per la RSI.La definizione della strategia e del portafoglio pro-getti per la RSI non dovrebbe far parte delle attivitaper il bilancio, ma spesso, come gia accennato, e du-rante i processi per la redazione del bilancio chevengono generate le scelte di indirizzamento.L’attivita di dialogo con gli stakeholder puo esseresvolta prima o dopo la stesura del bilancio, ma deveessere parte integrante del processo per il Bilancio so-ciale. E tuttavia buona prassi, attivare almeno unascolto degli Stakeholder piu critici prima dell’impo-stazione del Bilancio al fine di ricevere una indicazio-ne sulla rilevanza e la percezione dei singoli KPI so-cio-ambientali e sulla percezione dei progetti per la

RSI (Tavola 2). Nella miglioredelle prassi, i KPI vengonoconcordati, o trattati con lesingole categorie di Stakehol-der, partendo sia dalle indica-zioni fornite dai modelli di bi-lancio, sia dal costo/opportu-nita connesso alla quantifica-zione del KPI. In sinergia aqueste attivita di ascolto puoessere svolta una indagine spe-

Con questo contributoviene «inaugurata» una serie di articoli

relativi al Bilancio sociale,alla sua diffusione tra le imprese,

ai metodi piu utilizzati.Dopo alcuni interventi intoduttivi

verranno analizzati casi di aziendeche hanno redatto Bilanci socialicon metodi e obiettivi differenti.

BilancioBilancio sociale

19

Am

min

istra

zion

e&

Fina

nza

n.17

/200

4

Page 16: ar radar radar radar radar radar ra - RUGGIERO E ASSOCIATI OIC interviene sui... · 2012. 4. 25. · Il glossario OEE = (OverallEquipmentEfficiency),indicatorerelativo ... Sul nuovissimo

Tavola 1 � Sistema di attivita per la RSI e il Bilancio Sociale

Tavola 2 � KPI per la relazione sociale: un sistema integrato e coerente alle strategie aziendali

BilancioBilancio sociale

20

Am

min

istra

zion

e&

Fina

nza

n.17

/200

4

Page 17: ar radar radar radar radar radar ra - RUGGIERO E ASSOCIATI OIC interviene sui... · 2012. 4. 25. · Il glossario OEE = (OverallEquipmentEfficiency),indicatorerelativo ... Sul nuovissimo

cifica sulla soddisfazione dei principali Stakeholder, ti-picamente dei clienti, dei canali, dei dipendenti o deisoci/partner. I valori dell’indagine serviranno neglianni anche per monitorare le performance della RSI.La mancanza di dialogo, se non di vera partecipazio-ne, da parte degli Stakeholder ai processi per il Bilan-cio sociale, e percepita come mancanza di trasparen-za. Affidarsi solo ai commenti inviati spontaneamentea seguito della lettura del Bilancio, incita gli Stakehol-der a diventare parte contrapposta e genera principal-mente costi. Invitare campioni degli Stakeholder inpiccoli focus grup o inviare questionari, attiva il mi-glioramento continuo grazie alle preziose informazio-ni ottenute. I giudizi che si raccolgono sono inoltremediamente piu favorevoli rispetto ai giudizi inviatispontaneamente dai lettori del Bilancio.

Il Bilancio sociale nel modello GBSIl Bilancio Sociale e nel modello GBS (Gruppo diStudio per il Bilancio sociale) articolato in minimotre capitoli (si vedano in Tavola 3 le metodologie piucomunemente utilizzate in Italia). L’identita e le fi-nalita aziendali, la relazione sociale e la distribuzionedel valore aggiunto tra Stakeholder. Se a monte sonoavvenuti i corretti processi, e possibile compilare inparallelo le tre sezioni.

Prima sezioneLa prima sezione, l’identita aziendale, e spesso sottova-

lutata e ritenuta solamente un’introduzione discorsiva.Di fatto, in questa parte si introducono anche le finali-ta e le politiche del bilancio sociale. Gia da questa pri-ma parte si comprende che «taglio» avra il documentoe se c’e trasparenza. Ovvero, se e dichiarato un sistemadi auditing, sono pubblicate le performance di audi-ting, se esiste una metodologia di dialogo permanetecon gli Stakeholder e se e possibile accedere al funzio-namento dei processi di reporting socio-ambientale. Inquesta sezione vengono dichiarate le interpretazioni ele finalita complessive della strategia per la RSI. Biso-gna verificare che siano concrete e coerenti agli altricontenuti del documento. La descrizione dell’identita,valori e finalita aziendali, e principalmente di carattereillustrativo e riepilogativo. Per le aziende piu piccole espesso un’occasione per congelare e condividere mis-sion, identita, posizionamento e linee guida di svilup-po. Per le grandi aziende e spesso un’occasione perautocelebrarsi con decine di pagine che appesantisco-no, spesso inutilmente, il documento. I contenuti piuinteressanti per questa sezione sono le carte dei valorispecifiche per singola categoria di Stakeholder, colle-gate o meno al sistema di KPI socio-ambientali.

Seconda sezioneLa seconda sezione e la piu importante e difficile darealizzare. La relazione sociale e il vero e proprio re-soconto per singola categoria di Stakeholder (Tavole4, 5 e 6). Sono quindi esplicitati gli Stakeholder per i

Tavola 3 � Le metodologie adottate per il Bilancio Sociale in Italia

BilancioBilancio sociale

21

Am

min

istra

zion

e&

Fina

nza

n.17

/200

4

Page 18: ar radar radar radar radar radar ra - RUGGIERO E ASSOCIATI OIC interviene sui... · 2012. 4. 25. · Il glossario OEE = (OverallEquipmentEfficiency),indicatorerelativo ... Sul nuovissimo

Tavola 4 � Indicatori di performance per Stakeholder

BilancioBilancio

sociale

22

Amministrazione & Finanza n. 17/2004

Page 19: ar radar radar radar radar radar ra - RUGGIERO E ASSOCIATI OIC interviene sui... · 2012. 4. 25. · Il glossario OEE = (OverallEquipmentEfficiency),indicatorerelativo ... Sul nuovissimo

quali l’azienda intende dare accountability. Per ciascu-na categoria sono indicati: le attivita svolte per gliStakeholder, ovvero le tipologie di valori erogati, iKPI che misurano il rapporto azienda-Stakeholder,gli obiettivi e i progetti per il futuro. Non e peropensabile che nei primi anni di redazione del Bilan-cio Sociale sia possibile definire e avviare strategie eprogetti per tutte le categorie di Stakeholder. Anchesuccessivamente ai primi anni, e pensabile di rendi-contare per le categorie ritenute non critiche solocon il minimo richiesto dal modello. Non bisognaquindi farsi tentare dal trattare tutti gli Stakeholdernello stesso modo da un punto di vista della reporti-stica e della progettualita. Il risultato, come spesso ac-cade, e una relazione discorsiva e generica, con KPIpoco rilevanti e obiettivi di miglioramento vaghi. Inquesto capitolo del documento si capiscono le realiintenzioni dell’azienda in tema di RSI. E opportunoscegliere e dichiarare delle priorita di Stakeholder

sui quali concentrare gli sforzi di dialogo, reportisti-ca, progettualita. I dati dell’osservatorio sui bilancisociali italiani (1), evidenziano che il 67% dei bilancidichiarano obiettivi di miglioramento, ma che la me-ta di questi sono enunciati in modo generico e nonmisurabile. Ove la scelta degli Stakeholder e dei KPInon fosse chiara, puo essere utile farsi guidare dallepriorita aziendali e dal sistema di Risk Management,ove presente. Nella migliore delle prassi, e possibileanche analizzare quali correlazioni possono esisteretra KPI e variabili economiche-finanziarie per la ge-stione. Ad esempio, se il contenimento dei costi delpersonale e il mantenimento del clima organizzativosono una priorita, l’integrazione a sistemi di asilo ni-do, riduce il total cost indotto di lungo termine delle

Tavola 5 � Indicatori di performance per Stakeholder: tipologia di confronti

Ove presenti i KPI, tipologia di confronto per KPI

Nessunconfronto

Annosu anno

Benchmarkesterno

Risorse Umane 18,6% 78,5% 2,9%

Clienti 16,0% 82,0% 2,0%

Ambiente 17,5% 72,5% 10,0%

Fornitori 33,3% 66,7% 0,0%

Azionisti 21,7% 78,3% 0,0%

Stato 11,8% 88,2% 0,0%

Collettivita 35,7% 64,3% 0,0%

Fonte: Valdani Vicari & Associati

Tavola 6 � Presenza di metodologie per il dialogo con gli Stakeholder

Nota:

(1) Di Valdani Vicari & Associati.

BilancioBilancio sociale

23

Am

min

istra

zion

e&

Fina

nza

n.17

/200

4

Page 20: ar radar radar radar radar radar ra - RUGGIERO E ASSOCIATI OIC interviene sui... · 2012. 4. 25. · Il glossario OEE = (OverallEquipmentEfficiency),indicatorerelativo ... Sul nuovissimo

maternita aziendali, attribuisce una valenza sociale al-l’azienda e crea un gioco win-win coerente alle prio-rita. Il KPI soddisfazione del personale aumenta ed ecoerente a qualche indicatore di costo nel sistemaeconomico-finanziario. Creare giochi win-win traazienda e Stakeholder e la logica principale di sceltadegli Stakeholder prioritari, dei KPI e dei progettiper la relazione sociale. Lo sforzo di definire percorsie KPI per la RSI coerenti alle priorita aziendale e ilmaggiore fattore critico di successo nel medio termi-ne. Quando non e possibile verificare direttamentela coerenza tra variabili socio-economiche e KPI, espesso piu opportuno privilegiare KPI e temi vicini, emagari critici, per l’azienda stessa. Ad esempio, il so-stegno di cause ambientali o sociali deve privilegiarele cause coinvolte nei processi aziendali, innanzituttoperche questo e il senso della RSI, ma anche al finedi trarne un beneficio di competenza che nel lungotermine puo diventare un beneficio competitivo. Daricordare, che i KPI in assenza di alcun riferimento,quali il confronto con l’anno precedente o di unbenchmark, non sono in grado di comunicare molto.Inoltre, i modelli GBS e GRI consentono un approc-cio progressivo anche per la relazione sociale e la nu-merosita dei KPI. Grandi multinazionali, con diversianni di esperienza nella RSI, dispongono di sistemiinformativi per la RSI con piu di 500 KPI; Enel e arri-vata a 128 KPI. In generale ne bastano molti meno,purche siano quelli rilevanti. Alla luce della comples-sita di questa sezione, e buona prassi avviare da subi-to la scelta degli Stakeholder, dei KPI e del sistemadi obiettivi per Stakeholder.

L’ultima sezione e dedicata alla rendicontazione eco-nomica, generalmente rappresentata dalla produzio-ne e distribuzione tra gli Stakeholder del Valore Ag-giunto. Spesso la distribuzione del VA varia significa-tivamente da anno ad anno in relazione anche a scel-te contabili e fiscali, inoltre non consente di capiremolto se non ad un occhio esperto. Puo essere unabuona norma riportare piu anni storici e specificarele scelte sia strategiche che contabili che hanno mo-dificato la distribuzione del VA. Benchmark di cate-goria possono servire anche solo internamente perfare delle verifiche, ma e necessario verificare la coe-renza delle metodologie di calcolo. In questa sezionepossono essere riportate altre tabelle di sintesi sul-l’andamento gestionale e finanziario.In conclusione, oltre al rispetto dei principi contabi-li che presiedono alla formazione bilancio secondoi diversi modelli, e importante riuscire a comunica-re in modo efficace al fine di raccogliere fiducia econsenso. Questo implica una buona leggibilita deldocumento, ad esempio tramite indicatori di sintesi(Indici di fiducia, Indici di satisfaction) e capacitadi definire una propria strada verso la RSI. La validi-ta di un Bilancio Sociale, specialmente per i primianni, dipende inoltre piu dalla capacita di progetta-re il futuro ed essere «aperti» verso i propri Stake-holder, che dai risultati socio-ambientali gia ottenu-ti. E quindi importante definire e descrivere i pro-cessi di rendicontazione, di auditing, di Governan-ce, di confronto con gli Stakeholder e disporre diun buon portafoglio di iniziative con forte valenzasocio-ambientale.

BilancioBilancio sociale

24

Am

min

istra

zion

e&

Fina

nza

n.17

/200

4

Page 21: ar radar radar radar radar radar ra - RUGGIERO E ASSOCIATI OIC interviene sui... · 2012. 4. 25. · Il glossario OEE = (OverallEquipmentEfficiency),indicatorerelativo ... Sul nuovissimo

Reintrodotta la rivalutazionedei titoli tra agevolazionie disparita

di Riccardo Salvatori e Vincenzo Bancone Camozzi & Bonissoni,Studio Legale e Tributario

Entro il 30 settembre e possibile rideterminare il costo di acquisto dei titoli alladata del 18 luglio 2003, previa la redazione di una stima giurata e con il

pagamento di un’imposta sostitutiva, che varia a seconda del tipo dipartecipazione. L’agevolazione si raccorda con la precedente disciplina non senzadifficolta: introduce, infatti, un discrimine tra i contribuenti che vi hanno giaaderito e quelli che vi accedono per la prima volta.

PremessaPer effetto del D.L. 24 dicembre 2003 n. 355 - con-vertito con modificazioni dalla Legge 27 febbraio2004 n. 47 - i contribuenti che detengono titoli, quo-te o diritti non negoziati in mercati regolamentati(di seguito, per semplicita, titoli) hanno la facolta dirideterminarne, ai fini fiscali, il valore di acquisto alladata del 18 luglio 2003.Tale affrancamento, che deve avvenire sulla base diuna perizia giurata di stima, comporta il pagamentodi una imposta sostitutiva - pari al 4 per cento, se sitratta di partecipazioni «qualificate» od al 2 per cen-to, nell’ipotesi di partecipazioni «non qualificate» -proporzionale al «nuovo» valore.Al fine di esercitare tale facolta, e necessario che en-tro il 30 settembre 2004 si provveda alla redazione diuna perizia giurata di stima, avente ad oggetto il valo-re dei titoli posseduti alla predetta data del 18 luglio2003 e al pagamento del versamento unico o dellaprima rata dell’imposta sostitutiva (1).

Normativa di riferimentoAl fine di procedere alla disamina degli effetti conse-guenti l’esercizio della predetta facolta, appare op-portuno un breve richiamo alla previgente normativain materia, cosı come contemplata dall’art. 5 dellaLegge 28 dicembre 2001, n. 448 (Finanziaria 2002) edall’art. 2, comma 2, del D.L. 24 dicembre 2002, n.282 (convertito dalla Legge n. 27/2003).Come accennato, il Legislatore, con l’art. 5 della Leg-ge n. 448/2001, ha previsto la possibilita per i sogget-ti che, alla data del 18 gennaio 2002, detenevano tito-li, quote o diritti non negoziati in mercati regola-

mentati, di poter rideterminarne il costo o il valoredi acquisto rilevante ai fini della quantificazione delleplusvalenze di cui all’art. 67, comma 1, lettere c e c-bis (ex art. 81, comma 1, lettere c e c-bis) del D.P.R.22 dicembre 1986, n. 917 (T.U.I.R.) (2), che concor-

Note:

(1) Si veda art. 6-bis del D.L. n. 355/2003 ed Agenzia delle Entrate, Co-

municato stampa dell’11 marzo 2004.

(2) L’art. 67, comma 1, del T.U.I.R. stabilisce espressamente che «Sono

redditi diversi ... c) le plusvalenze realizzate mediante cessione a titolo

oneroso di partecipazioni qualificate. Costituisce cessione di partecipa-

zioni qualificate la cessione di azioni, diverse dalle azioni di risparmio, e

di ogni altra partecipazione al capitale od al patrimonio delle societa di

cui all’articolo 5, escluse le associazioni di cui al comma 3, lettera c), e

dei soggetti di cui all’articolo 73, comma 1, lettere a), b) e d), nonche la

cessione di diritti o titoli attraverso cui possono essere acquisite le pre-

dette partecipazioni, qualora le partecipazioni, i diritti o titoli ceduti rap-

presentino, complessivamente, una percentuale di diritti di voto eserci-

tabili nell’assemblea ordinaria superiore al 2 o al 20 per cento ovvero

una partecipazione al capitale od al patrimonio superiore al 5 o al 25

per cento, secondo che si tratti di titoli negoziati in mercati regolamen-

tati o di altre partecipazioni. Per i diritti o titoli attraverso cui possono

essere acquisite partecipazioni si tiene conto delle percentuali poten-

zialmente ricollegabili alle predette partecipazioni. La percentuale di di-

ritti di voto e di partecipazione e determinata tenendo conto di tutte le

cessioni effettuate nel corso di dodici mesi, ancorche nei confronti di

soggetti diversi. Tale disposizione si applica dalla data in cui le parteci-

pazioni, i titoli ed i diritti posseduti rappresentano una percentuale di di-

ritti di voto o di partecipazione superiore alle percentuali suindicate. So-

no assimilate alle plusvalenze di cui alla presente lettera quelle realizza-

te mediante:

1) cessione di strumenti finanziari di cui alla lettera a) del comma 2 del-

l’articolo 44 quando non rappresentano una partecipazione al patrimo-

nio;

2) cessione dei contratti di cui alla lettera f) dell’articolo 44 qualora il va-

lore dell’apporto sia superiore al 5 per cento o al 25 per cento del valore

(segue)

Fiscalita d’impresaImposte sostitutive

25

Am

min

istra

zion

e&

Fina

nza

n.17

/200

4

Page 22: ar radar radar radar radar radar ra - RUGGIERO E ASSOCIATI OIC interviene sui... · 2012. 4. 25. · Il glossario OEE = (OverallEquipmentEfficiency),indicatorerelativo ... Sul nuovissimo

ro alla formazione deiredditi diversi (3), pre-vio l’assoggettamentoad una imposta sostitu-tiva (4).Il citato art. 5 dellaLegge n. 448/2001, alprimo comma ha stabi-lito espressamente che«agli effetti della deter-

minazione delle plusvalenze e minusvalenze di cui al-l’art. 81, comma 1, lettere c) e c-bis), del T.U.I.R., dicui al D.P.R. 22 dicembre 1986, n. 917, e successivemodificazioni, per i titoli, le quote o i diritti non ne-goziati nei mercati regolamentati, posseduti alla datadel 18 gennaio 2002, puo essere assunto, in luogo delcosto o valore di acquisto, il valore a tale data dellafrazione del patrimonio netto della societa, associa-zione o ente, determinato sulla base di una periziagiurata di stima, cui si applica l’art. 64 del codice diprocedura civile, redatta da soggetti iscritti all’albodei dottori commercialisti, dei ragionieri e periticommerciali, nonche nell’elenco dei revisori contabi-li, a condizione che il predetto valore sia assoggettatoad un’imposta sostitutiva delle imposte sui redditi, se-condo quanto disposto nei commi da 2 a 7».Nel rispetto del dettato normativo, l’Amministrazio-ne finanziaria (5) ha chiarito a quali soggetti si appli-cano le disposizioni relative alla rideterminazione delcosto o valore di acquisto dei titoli detenuti al 18 gen-naio 2002, ed in particolare:� le persone fisiche residenti nel territorio dello Sta-to che non detengono le partecipazioni in regimed’impresa;� le societa semplici residenti nel territorio dello Stato;� le societa e le associazioni, residenti nel territoriodello Stato, equiparate alle societa semplici e, quindi,le societa di fatto che non abbiano per oggetto l’eser-cizio di attivita commerciali e le associazioni senzapersonalita giuridica costituite tra persone fisiche perl’esercizio in forma associata di arti e professioni;� gli enti pubblici e privati diversi dalle societa, resi-denti nel territorio dello Stato, non aventi per ogget-to esclusivo o principale l’esercizio di attivita com-merciali, che non detengono le partecipazioni in re-gime d’impresa;� i soggetti non residenti nel territorio dello Stato acondizione che le partecipazioni non siano riferibilia stabili organizzazioni in Italia.In merito al profilo oggettivo, la stessa Amministra-zione finanziaria ha fornito, sempre ai fini dell’appli-cazione della norma contenuta nell’art. 5 della citataLegge n. 448/2001, un’elencazione esemplificativadei titoli per i quali poter procedere alla rivalutazio-ne del loro costo di acquisto e, piu precisamente:� le partecipazioni rappresentate da titoli (quali leazioni di S.p.A. o S.a.p.a.);� le quote di partecipazione al capitale o al patrimo-

nio di societa non rappresentate da titoli (quali lequote di S.r.l., S.n.c., S.a.s. e societa semplici);� i diritti ed i titoli attraverso cui possono essere acqui-site le predette partecipazioni, quali i diritti di opzio-ne, i warrant e le obbligazioni convertibili in azioni.Per quanto concerne l’applicazione dell’imposta so-stitutiva, l’art. 5 della Legge n. 448/2001 ha commi-surato la relativa base imponibile al valore complessi-vo attribuito alla societa, ente o associazione determi-nato sulla base di una perizia giurata di stima apposi-tamente redatta da un professionista «abilitato», ov-vero iscritto all’albo dei dottori commercialisti, all’al-bo di ragionieri e periti commerciali o nell’elencodei revisori contabili.In particolare il valore periziato deve essere riferitoall’intero patrimonio sociale, ai sensi delle disposizio-ni contenute nell’art. 5, comma 4, della Legge n.448/2001 e deve esprimere il «valore effettivo dimercato della societa» (6).In merito all’aliquota dell’imposta sostitutiva, il piuvolte citato art. 5, fissa al 4 per cento l’aliquota del-l’imposta per le partecipazioni cosiddette «qualifica-te» ed al 2 per cento l’aliquota per quelle «non qua-lificate».Al riguardo, la stessa Amministrazione finanziaria (7)ha precisato che «occorre fare riferimento al valoredelle partecipazioni possedute alla data del 18 gen-naio 2002, senza tenere quindi conto delle cessioni

La Legge 448/2002ha introdotto il regime

dell’affrancamento dei titolidisciplinandonel’applicazione.

Provvedimenti successivihanno piu volte riaperto

i termini.

Note:

(continua nota 2)

del patrimonio netto contabile alla data di stipula del contratto secondo

che si tratti di societa i cui titoli sono negoziati in mercati regolamentati

o di altre partecipazioni;

3) cessione dei contratti di cui al numero precedente qualora il valore

dell’apporto sia superiore al 25 per cento dell’ammontare dei beni del-

l’associante determinati in base alle disposizioni previste del comma 2

dell’articolo 47 del citato testo unico;

c-bis) le plusvalenze, diverse da quelle imponibili ai sensi della lettera

c), realizzate mediante cessione a titolo oneroso di azioni e di ogni altra

partecipazione al capitale o al patrimonio di societa di cui all’articolo 5,

escluse le associazioni di cui al comma 3, lettera c), e dei soggetti di cui

all’articolo 73, nonche di diritti o titoli attraverso cui possono essere ac-

quisite le predette partecipazioni. Sono assimilate alle plusvalenze di

cui alla presente lettera quelle realizzate mediante:

1) cessione dei contratti di cui alla lettera f) dell’articolo 44 qualora il va-

lore dell’apporto sia non superiore al 5 per cento o al 25 per cento del

valore del patrimonio netto contabile alla data di stipula del contratto

secondo che si tratti di societa i cui titoli sono negoziati in mercati rego-

lamentati o di altre partecipazioni;

2) cessione dei contratti di cui alla lettera precedente qualora il valore

dell’apporto sia non superiore al 25 per cento dell’ammontare dei beni

dell’associante determinati in base alle disposizioni previste dal comma

2 dell’articolo 47».

(3) Si veda sul tema M. Nastri, «Rideterminazione del costo delle parte-

cipazioni: analisi della disciplina introdotta dalla Finanziaria per l’anno

2002», in Il Fisco, n. 20/2002.

(4) Sul tema si veda M. Giaconia - M. Ricciardi, L’affrancamento di par-

tecipazioni e di titoli non quotati, in Corriere Tributario n. 32/2002.

(5) Si veda Agenzia delle Entrate, Circolare 31 gennaio 2002, n. 12/E.

(6) Si veda la C.M. 16 luglio 1998, n. 188/E.

(7) Si veda Agenzia delle Entrate, Circolare 30 gennaio 2002, n. 9/E.

Fiscalita d’impresaImposte sostitutive

26

Am

min

istra

zion

e&

Fina

nza

n.17

/200

4

Page 23: ar radar radar radar radar radar ra - RUGGIERO E ASSOCIATI OIC interviene sui... · 2012. 4. 25. · Il glossario OEE = (OverallEquipmentEfficiency),indicatorerelativo ... Sul nuovissimo

effettuate nei dodici mesi precedenti»; consegue,quindi, la necessita - al fine di applicare correttamen-te l’imposta sostitutiva - di identificare preliminar-mente la natura della partecipazione, vale a dire sela stessa sia o meno «qualificata».A tal fine, preme ricordare che ai sensi del nuovoart. 67 (gia art. 81), comma 1, lett. c) del T.U.I.R. lepartecipazioni possono definirsi - nel caso in cui lestesse sono detenute in societa provviste di organo as-sembleare (S.p.A., S.r.l. e S.a.p.a.) - qualificate «qua-lora le partecipazioni, i diritti o titoli ... rappresenti-no, complessivamente, una percentuale di diritti divoto esercitabili nell’assemblea ordinaria superiore al... 20 per cento ovvero una partecipazione al capitaleod al patrimonio superiore al ... 25 per cento».Nell’ipotesi di societa di persone, invece, la parteci-pazione e di natura «qualificata» solo a condizioneche le quote societarie ovvero i diritti sulle stesse rap-presentino una percentuale di capitale superiore al25 per cento.Limitatamente, invece, agli enti non commerciali, lapartecipazione detenuta deve considerarsi in ogni ca-so «non qualificata» con la conseguenza che, ai finidella rideterminazione ex art. 5 della Legge Finanzia-ria 2002, l’imposta sostitutiva e pari al 2 per centodel valore peritale.Relativamente all’ipotesi di «rideterminazione parzia-le» del valore di acquisto dei titoli detenuti da unostesso soggetto, l’Amministrazione finanziaria (8) ha,altresı, specificato che, nell’ipotesi di partecipazione«qualificata», e comunque possibile procedere alla ri-determinazione del suo valore di acquisto anche limi-tatamente ad una sola porzione della stessa, ma co-munque versando un’imposta sostitutiva pari al 4 percento del valore rivalutato proprio «in quanto la di-sposizione contenuta nel comma 2 dell’art. 5 commi-sura l’imposta non gia all’entita della partecipazionedella quale si intende adeguare il costo di acquisto,ma all’entita dell’intera partecipazione posseduta dalcontribuente al 18 gennaio 2002».Come premesso, il Legislatore, recependo i principifissati nell’art. 5 della menzionata Legge n. 448/2001, ha, con l’art. 2, comma 2, del D.L. n. 282/2002, riaperto i termini per usufruire dell’istituto del-la rivalutazione; come autorevolmente osservato (9),infatti, il citato art. 2, comma 2, del D.L. n. 282/2002non proroga, «ma estende l’applicazione dell’art. 5della Legge n. 448/2001 alla rideterminazione dei va-lori di acquisto delle partecipazioni possedute alladata del 18 gennaio 2003».In particolare l’art. 2, comma 2, del cennato D.L. n.282/2002 ha stabilito che «le disposizioni degli artt.5 e 7 della Legge 28 dicembre 2001, n. 448, e succes-sive modificazioni, si applicano anche per la rideter-minazione dei valori di acquisto delle partecipazioninon negoziate in mercati regolamentati e dei terreniedificabili e con destinazione agricola posseduti alladata del 18 gennaio 2003. Le imposte sostitutive pos-

sono essere rateizzate fino ad un massimo di tre rateannuali di pari importo, a decorrere dalla data del16 marzo; sull’importo delle rate successive alla pri-ma sono dovuti gli interessi nella misura del 3 percento annuo, da versarsi contestualmente. La reda-zione e il giuramento della perizia devono essere ef-fettuati entro la predetta data del 16 marzo 2004».Cio posto, l’Amministrazione finanziaria (10) ha te-nuto a precisare che «considerato che l’art. 2, com-ma 2, del medesimo decreto legge si applica esclusi-vamente alle partecipazioni ed ai terreni posseduti al-la data del 18 gennaio 2003, e opportuno evidenziareche tale norma non va intesa come proroga degliartt. 5 e 7 della Legge n. 448/2001, concernenti lepartecipazioni e i terreni posseduti alla data del 1gennaio 2002».

La disciplina attuale: effetti distorsiviAlla luce del quadro normativo previgente e dellaprassi ministeriale intervenuta in materia, e possibileaffermare che la normativa introdotta con il D.L. n.355/2003 consiste - allo stesso modo di quella previ-sta dall’originario D.L. n. 282/2002 - non in una ria-pertura dei termini, ma in una vera e propria rein-troduzione del regime di affrancamento dei titoli.In particolare, l’art. 6-bis del citato D.L. n. 355/2003ha fissato, come data di riferimento per il possessodei titoli, il 18 luglio 2003 ed ha stabilito che l’impo-sta sostitutiva puo essere versata (con le modalitapreviste dal Capo III del D.Lgs. n. 241/1997) in uni-ca soluzione ovvero in tre rate annuali di pari impor-to (30 settembre 2004, 30 settembre 2005 e 30 set-tembre 2006) applicando sull’importo delle rate suc-cessive alla prima, gli interessi - nella misura del tassolegale (11) - che dovranno essere versati contestual-mente a ciascuna rata.Alla luce di tali disposizioni, deve ritenersi che la fa-colta di procedere alla rivalutazione del costo di ac-quisto dei titoli, di cui al citato art. 6-bis del D.L. n.355/2003, puo essere esercitata anche dai contri-buenti che abbiano gia proceduto alla ridetermina-zione del valore di acquisto attraverso le modalita in-dicate nell’art. 5 della Legge n. 448/2001 e nell’art.2, comma 2, del D.L. n. 282/202.Tali conclusioni, peraltro, sono suffragate dall’Ammi-

Note:

(8) Si vedano le citate Circolari della Agenzia delle Entrate nn. 9/E e 12/E

del 2002.

(9) Sul tema, V. Celesia - M. Nastri, «Rideterminazione del costo delle

partecipazioni: analisi della disciplina introdotta dalla Finanziaria per

l’anno 2002 alla luce della riapertura dei termini disposta dal D.L. 24 di-

cembre 2002, n. 282 e della proroga contenuta nel D.L. 30 settembre

2003, n. 269», in Il Fisco, n. 10/2004.

(10) Si veda la Circolare 9 maggio 2003, n. 27/E.

(11) Il D.M. 1º dicembre 2003 ha determinato, a decorrere dal 1º gennaio

2004, il saggio degli interessi legali in misura del 2,5%.

Fiscalita d’impresaImposte sostitutive

27

Am

min

istra

zion

e&

Fina

nza

n.17

/200

4

Page 24: ar radar radar radar radar radar ra - RUGGIERO E ASSOCIATI OIC interviene sui... · 2012. 4. 25. · Il glossario OEE = (OverallEquipmentEfficiency),indicatorerelativo ... Sul nuovissimo

nistrazione finanziaria,la quale ha chiari-to (12), nell’ipotesi dirivalutazione al 18 gen-naio 2003, che «il con-tribuente che abbiaproceduto a ridetermi-nare il valore delle par-tecipazioni e/o dei ter-reni alla data del 18gennaio 2002, attraver-so le modalita indicatenegli artt. 5 e 7 della ci-tata Legge n. 448 del

2001, ove lo ritenga opportuno, potra, comunque,usufruire delle nuove disposizioni agevolative, ma do-vra in tal caso determinare mediante una nuova peri-zia giurata di stima, rispettivamente, il valore dellepartecipazioni o dei terreni al 18 gennaio 2003, non-che procedere al versamento dell’imposta sostitutivasu detti valori, nei termini e secondo le modalita in-dicate nell’art. 2 del D.L. n. 282 del 2002».La stessa Agenzia delle Entrate con il Comunicatostampa 11 marzo 2004 ha, inoltre, precisato che ilcontribuente che abbia gia aderito all’affrancamento«puo usufruire della nuova norma agevolativa, ma do-vra determinare mediante una nuova perizia giuratadi stima il valore delle partecipazioni e/o dei terrenial 18 luglio 2003, nonche procedere al versamentodell’imposta sostitutiva su questi valori, richiedendo ilrimborso dell’importo precedentemente versato».Consegue, quindi, che nell’ipotesi sopra descritta ilcontribuente puo semplicemente ottenere il rimbor-so, presentando apposita istanza, ex art 38 del D.P.R.

29 settembre 1973, n. 602, di quanto versato a segui-to della «precedente» rivalutazione, senza possibilitadi operare una «compensazione» in sede di versa-mento dell’imposta sostitutiva dovuta per effetto del-la «nuova» adesione, ai sensi dell’art. 6-bis del D.L. n.355/2003.Proprio detta «chiusura» ministeriale, realizza, secon-do il parere di chi scrive, un evidente e quantomenonon giustificato discrimine tra i soggetti che accedo-no per la prima volta al regime di rivalutazione delvalore di acquisto dei titoli, rispetto a quelli che, in-vece, hanno gia aderito ai previgenti regimi di cui al-l’art. 5 della Legge n. 448/2001 e art. 2, comma 2,del D.L. n. 282/2002.Viene da chiedersi, infatti, quale sia il motivo che in-duce l’Amministrazione finanziaria a «scoraggiare difatto» il contribuente, richiedendo allo stesso, da unlato, il pagamento integrale della «nuova» impostasostitutiva e, dall’altro, obbligandolo a richiedere laripetizione di quanto gia versato in sede di preceden-te rivalutazione, con istanza di rimborso di cui all’art.38 del D.P.R. n. 602/1973, con la conseguenza di«aggravare» i tempi necessari al soddisfacimento delproprio credito.In quest’ottica e certamente auspicabile un interven-to che, recependo l’esigenza sopra indicata, permettadi accedere con semplicita alla norma «agevolativa»,anche alla luce dell’introdotto regime di partecipationexemption.

I contribuenti che hanno giaaderito all’affrancamento

possono ottenere«rimborso» di quanto

versato a seguitodella precedente

rivalutazione, senza alcuna«compensazione»

in sede di versamentodell’imposta sostitutiva

dovuta per effettodella nuova adesione.

Nota:

(12) Si veda la citata Circolare 9 maggio 2003, n. 27/E.

Fiscalita d’impresaImposte sostitutive

28

Am

min

istra

zion

e&

Fina

nza

n.17

/200

4

Page 25: ar radar radar radar radar radar ra - RUGGIERO E ASSOCIATI OIC interviene sui... · 2012. 4. 25. · Il glossario OEE = (OverallEquipmentEfficiency),indicatorerelativo ... Sul nuovissimo

Corporate governance e Basilea:le indicazioni del CNDC

di Valter Cantino, Fabrizio Bava e Alain DevalleDipartimento di Economia Aziendale dell’Universita di Torino

Con l’introduzione dei regolamenti derivanti da Basilea 2, relativi allaconcessione del credito, per le aziende diviene importante dimostrare alle

banche indicatori economico-finanziari in «buona salute» ma anche comprovaredi avere una buona governance e validi sistemi di controllo.

Le nuove disposizioni regolamentari di Basilea met-tono in relazione con maggiore intensita il fabbiso-gno di capitale di vigilanza delle banche al rischiosottostante ad ogni finanziamento concesso.Le imprese sono pertanto chiamate a prestare parti-colare attenzione alle indicazioni relative all’anda-mento economico, finanziario e patrimoniale rinve-nibili dall’analisi di bilancio.Ai fini di una valutazione positiva del merito creditizio,oltre a presentare indicatori di bilancio in equilibrio, enecessario poter dimostrare al sistema bancario di ge-stire l’impresa con regole di governance adeguate.

L’Accordo Basilea 2L’Accordo di Basilea prevede tre principali forme dicontrollo (cd. pilastri) tra loro complementari basatesui seguenti elementi:� regole quantitative per il calcolo dei requisiti patri-moniali;� regole qualitative volte a correlare l’adeguatezzapatrimoniale alle strategie;� maggiore trasparenza delleinformazioni.

Le indicazioni del Consiglionazionale dei dottoricommercialistiLa «Commissione nazionale fi-nanza ed economia degli in-termediari finanziari» delConsiglio nazionale dottoricommercialisti ha emesso undocumento, nel mese di mar-zo del 2004, che tratta «Il siste-ma delle informazioni azien-dali alla luce di Basilea 2 e delnuovo diritto societario».Il documento individua «lepossibili relazioni esistenti tra

corporate governance e grado di solvibilita dell’impresanella convinzione che le decisioni di affidamento de-gli intermediari finanziari debbano valutare, oltreagli elementi quantitativi, le condizioni generali disopravvivenza dell’impresa - tra cui la scelta di unadeguato modello di corporate governance - in quan-to funzionale al consolidamento del credito erogatoed alla capacita di sua remunerazione».La forma di governo adottata da una societa influen-za, infatti, sia la quantita sia il costo del capitale chepuo ottenere a titolo di credito.Nel documento, tra i diversi aspetti, vengono identifi-cati i tipici modelli proprietari che di seguito vengo-no analizzati.

Assetti proprietari e modelli di amministrazione e controlloI diversi modelli capitalistici di governo aziendale so-no generalmente definiti sulla base di due variabili:— la composizione della compagine azionaria;— la sua stabilita.In relazione a tali variabili e possibile individuare i

seguenti differenti assetti pro-prietari:a) la proprieta chiusa (dettaanche impresa «padronale»);b) la proprieta ristretta (o im-presa «consociativa»);c) la proprieta diffusa (o «pu-blic company»).Sul piano operativo, per cia-scuno dei tre modelli di com-posizione e stabilita della com-pagine azionaria presentati, leimprese adottano uno dei si-stemi di amministrazione econtrollo introdotti dalla re-cente riforma societaria(D.Lgs. 17 gennaio 2003, n. 6):a) il modello tradizionale;

Questa serie di interventi in temadi «governance» societaria

si propone di analizzaregli organi societari e le relative funzioni

alla luce della riforma.I contributi riguardano,

tra gli altri, temi quali: il ruoloe l’obiettivo del sistema di controllo

interno per la gestione dei rischiaziendali, gli organi

di governance nel Codicedi autodisciplina della Borsa Italiana,

il controllo operativo di processoper l’efficienza e l’efficacia

della gestione, il ruolo del sistemainformativo per la gestione aziendale.

Informativa societariaCorporate governance

29

Am

min

istra

zion

e&

Fina

nza

n.17

/200

4

Page 26: ar radar radar radar radar radar ra - RUGGIERO E ASSOCIATI OIC interviene sui... · 2012. 4. 25. · Il glossario OEE = (OverallEquipmentEfficiency),indicatorerelativo ... Sul nuovissimo

b) il modello monistico;c) il modello dualistico.

a) Proprieta chiusaLa cd. proprieta chiusa si caratterizza per la presenzadi un assetto proprietario in cui vi e un’elevata con-centrazione della proprieta in capo ad una realta ge-neralmente familiare, stabile nel tempo.Questa «struttura», tipica dell’economia italiana, hail pregio di consentire la fissazione di obiettivi di lun-go periodo, ma presenta spesso diversi svantaggi: sipossono determinare vincoli finanziari a causa dell’a-zionariato poco diffuso e un management non pro-fessionale (spesso la figura del manager e del princi-pale azionista coincidono).Il processo decisionale e inevitabilmente fortementeaccentrato, il grado di diversificazione degli investi-menti finanziari della proprieta e ridotto e si ha unasostanziale identificazione del patrimonio personaledel socio imprenditore con il patrimonio della societa.

b) Proprieta ristrettaLa cd proprieta ristretta si ottiene con l’allargamentodella compagine societaria e l’eventuale introduzionedi soci investitori istituzionali, sempre in una situazio-ne di un numero di azionisti ristretto e stabile.In questo contesto avviene la separazione tra proprie-ta e gestione, anche se l’assemblea mantiene forti po-teri di indirizzo. Cio spesso comporta un decentra-mento verticale dei poteri di gestione agli ammini-stratori e una managerialita professionale esterna allacompagine azionaria.La proprieta presenta un grado medio-alto di diversi-ficazione degli investimenti finanziari, con una mo-derata attenzione al loro rendimento nel medio-lun-go termine.Si tratta quindi di un modello di impresa che presental’azionariato diffuso, tipico delle public company e,nello stesso tempo, la stabilita della compagine aziona-ria, tipica delle imprese padronali. La proprieta ristret-ta consente alle imprese di fissare obiettivi di lungoperiodo e di dotarsi di un management qualificato.Anche tale struttura proprietaria presenta alcuni ri-schi, come l’eventualita che si venga a creare un eleva-ta burocratizzazione, nonche la necessita di continuemediazioni tra i diversi soggetti portatori di interesse.

c) Proprieta diffusaLa cd. proprieta diffusa si ha in presenza di una mol-titudine di azionisti distinti ed eterogenei, ciascunodei quali non detiene posizioni di controllo sulla ge-stione e considera la propria partecipazione unica-mente come investimento da valutare nel breve ter-mine.Il modello di proprieta diffusa presenta un elevatogrado di decentramento verticale e, conseguente-mente, una forte delega di poteri dalla proprieta agliamministratori.La maggioranza degli azionisti si dimostra spesso di-

sinteressata alla gestione poiche presenta un gradodi diversificazione degli investimenti elevato.L’attenzione e quindi rivolta al valore ed al rendi-mento delle azioni a brevissimo termine (il manage-ment deve infatti rendere conto con periodicita an-nuale agli azionisti).Naturalmente i modelli di governance sopra illustratinon presentano confini netti, vi sono, ad esempio,numerose realta aziendali nelle quali, a prescinderedal modello adottato, il potere decisionale del sog-getto economico e fortemente limitato, quale conse-guenza di rapporti con pochi fornitori o clienti, sog-getti di dimensioni superiori che esercitano una for-za contrattuale elevata che si traduce in una forte li-mitazione delle possibilita decisionali.Tali situazioni devono essere considerate patologiche,poiche sono spesso destinate a degenerare, prima opoi, nel condizionamento non soltanto esterno, ma inun vero e proprio assorbimento formale dell’azienda.

I modelli di governance introdotticon la riforma del diritto societarioPer comprendere pienamente le caratteristiche deimodelli di corporate governance adottabili dalle impre-se, oltre agli assetti proprietari, e necessario analizza-re i sistemi di amministrazione e controllo previstidal D.Lgs. n. 6/2003 di riforma del diritto societario.Mentre le societa a responsabilita limitata possono es-sere regolate solo dal sistema tradizionale, le societaper azioni, possono adottare:— il modello «tradizionale»;— il modello «dualistico»;— il modello «monistico».Tali modelli si differenziano per le diverse relazioniche intercorrono tra proprieta, organo di gestioneed organi di controllo.

Modello tradizionaleIl modello tradizionale (Tavola 1) e quello che piu siavvicina ai modelli di governance societari esistentisecondo la precedente normativa civilistica. Tale mo-dello, per le societa esistenti, viene applicato qualoralo statuto non disponga diversamente.Nel modello tradizionale e competenza dell’assembleadei soci la nomina sia dell’organo amministrativo siadel collegio sindacale, cosı come il conferimento del-l’incarico all’eventuale organo di controllo contabile.Al collegio sindacale e attribuito il «controllo sull’ammi-nistrazione», tale organo e infatti chiamato a vigilare:� sull’osservanza della legge e dello statuto;� sul rispetto dei principi di corretta amministrazione;� sull’adeguatezza dell’assetto organizzativo, ammini-strativo e contabile adottato dalla societa e sul suoconcreto funzionamento.Il controllo contabile nelle societa non quotate puoessere attribuito, ricorrendone le condizioni richiestedal Codice civile, ai seguenti soggetti:� societa di revisione;

Informativa societariaCorporate governance

30

Am

min

istra

zion

e&

Fina

nza

n.17

/200

4

Page 27: ar radar radar radar radar radar ra - RUGGIERO E ASSOCIATI OIC interviene sui... · 2012. 4. 25. · Il glossario OEE = (OverallEquipmentEfficiency),indicatorerelativo ... Sul nuovissimo

� revisore contabile;� collegio sindacale.La scelta della societa relativamente al soggetto a cuiaffidare l’incarico del controllo contabile e «guidata»dal legislatore nei casi in cui la societa:� sia tenuta alla redazione del bilancio consolidato;� faccia ricorso al mercato del capitale di rischio.Nel caso in cui la societa faccia ricorso al mercatodel capitale di rischio, le funzioni di controllo conta-bile devono essere attribuite ad una societa di revisio-ne iscritta nel registro presso il Ministero della Giusti-zia, indipendentemente dall’obbligo o meno della re-dazione del bilancio consolidato.La societa di revisione, limitatamente a tali incarichi,e soggetta alla disciplina dell’attivita di revisione pre-vista per le societa quotate ed alla vigilanza dellaCommissione nazionale per le societa e la borsa.Nel caso in cui, invece, la societa sia tenuta alla reda-zione del bilancio consolidato ma non faccia ricorsoal mercato del capitale di rischio, il controllo conta-bile puo essere attribuito al revisore persona fisica (oalla societa di revisione).Il controllo contabile puo essere attribuito al collegiosindacale qualora la societa:� non faccia ricorso al mercato del capitale di ri-schio;� non sia tenuta alla redazione del bilancio consoli-dato.In tale caso, inoltre, sono richieste le seguenti condi-zioni:� il collegio sindacale deve essere costituito da reviso-ri contabili;

� il collegio sindacale deve essere stabilito dallo sta-tuto.Nelle societa a responsabilita limitata, invece, il con-trollo contabile e esercitato dal collegio sindacale, selo statuto non dispone diversamente.Il soggetto incaricato del controllo contabile deve:� verificare, nel corso dell’esercizio e con periodicitaalmeno trimestrale, la regolare tenuta della contabili-ta sociale e la corretta rilevazione nelle scritture con-tabili dei fatti di gestione;� verificare se il bilancio d’esercizio e, ove redatto, ilbilancio consolidato corrispondono alle risultanzedelle scritture contabili e degli accertamenti eseguitie se sono conformi alle norme che li disciplinano;� esprimere con apposita relazione un giudizio sulbilancio di esercizio e sul bilancio consolidato, overedatto.

Modello monisticoIl modello monistico (Tavola 2) prevede l’istituzionedei seguenti organi:� il Consiglio di amministrazione;� il Comitato per il controllo sulla gestione.Il Consiglio di amministrazione ha il compito di ammi-nistrare la societa ed e composto da almeno un terzodei componenti in possesso dei requisiti di indipen-denza previsti dal primo comma dell’art. 2399 c.c. peri sindaci, i quali devono cioe essere indipendenti ri-spetto agli altri amministratori componenti il Consigliodi Amministrazione, sia della societa sia di quelle con-trollate o controllanti o sottoposte a comune controllo.Lo statuto puo richiedere che gli amministratori indi-

Tavola 1 � Il modello tradizionale

Informativa societariaCorporate governance

31

Am

min

istra

zion

e&

Fina

nza

n.17

/200

4

Page 28: ar radar radar radar radar radar ra - RUGGIERO E ASSOCIATI OIC interviene sui... · 2012. 4. 25. · Il glossario OEE = (OverallEquipmentEfficiency),indicatorerelativo ... Sul nuovissimo

pendenti siano in possesso di ulteriori requisiti previ-sti da codici di comportamento redatti da associazio-ni di categoria o da societa di gestione di mercati re-golamentati.Il Comitato per il controllo sulla gestione viene nomi-nato dal Consiglio di amministrazione, salvo diversa di-sposizione dello statuto. Nelle societa che fanno ricorsoal mercato del capitale di rischio il numero dei compo-nenti del comitato non puo essere inferiore a tre.Il Comitato per il controllo sulla gestione:� vigila sull’adeguatezza della struttura organizzativadella societa, del sistema di controllo interno e del si-stema amministrativo e contabile, nonche sulla sua ido-neita a rappresentare correttamente i fatti di gestione;� svolge gli ulteriori compiti affidatigli dal Consigliodi amministrazione con particolare riguardo ai rap-porti con i soggetti incaricati del controllo contabile.Nel sistema monistico l’organo deputato ai controllipartecipa alle decisioni gestionali, poiche siede nelConsiglio di amministrazione, (considerato che icomponenti di tale comitato sono anche componentidel Consiglio di amministrazione).In questo modo i controllori acquisiscono una mag-giore conoscenza dei meccanismi gestionali della so-cieta sottoposta al loro controllo, e sono pertanto po-sti nella condizione di svolgere con maggiore effica-cia la loro funzione.Il controllo contabile puo essere attribuito, ricorren-done le condizioni richieste dal Codice civile, ai se-guenti soggetti:� societa di revisione;

� revisore contabile.Il controllo contabile e esercitato da un revisore con-tabile o da una societa di revisione iscritti nel registroistituito presso il Ministero della Giustizia, se la socie-ta non fa ricorso al mercato del capitale di rischio.Sia la societa di revisione che il revisore unico devo-no essere iscritti nell’apposito albo istituito presso ilMinistero della Giustizia.Qualora la societa faccia ricorso al mercato del capi-tale di rischio, invece, le funzioni di controllo conta-bile devono essere attribuite ad una societa di revisio-ne iscritta nel registro presso il Ministero della Giusti-zia, la quale, limitatamente a tali incarichi, e soggettaalla disciplina dell’attivita di revisione prevista per lesocieta quotate ed alla vigilanza della Commissionenazionale per le societa e la borsa.

Modello dualisticoIl modello dualistico (Tavola 3) prevede l’istituzionedei seguenti organi di governance:� il Consiglio di gestione;� il Consiglio di sorveglianza.Il Consiglio di gestione si sostituisce al Consiglio diamministrazione o all’Amministratore unico ed ecomposto da almeno due soggetti (anche non soci)eletti dal Consiglio di sorveglianza.Il Consiglio di gestione si occupa dell’amministrazio-ne dell’impresa e quindi del compimento delle ope-razioni necessarie all’attuazione dell’oggetto sociale.Il documento dell’Ordine dei Dottori commercialisticitato in precedenza sottolinea che «l’implementazio-ne di tale modello richiede particolare attenzione a

Tavola 2 � Il modello monistico

Informativa societariaCorporate governance

32

Am

min

istra

zion

e&

Fina

nza

n.17

/200

4

Page 29: ar radar radar radar radar radar ra - RUGGIERO E ASSOCIATI OIC interviene sui... · 2012. 4. 25. · Il glossario OEE = (OverallEquipmentEfficiency),indicatorerelativo ... Sul nuovissimo

due possibili aree di criticita: una prima area attienealla presenza del Consiglio di sorveglianza, che fungeda filtro al flusso informativo dal Consiglio di gestio-ne alla proprieta, ancor piu considerato che e com-petenza dell’assemblea il potere di nomina e revocadei componenti il Consiglio di sorveglianza.Una seconda area e individuabile nell’esigenza di ga-rantire adeguati flussi informativi all’interno dell’or-gano di gestione - tra Consiglio di gestione delegantee consiglieri delegati - e tra questo ed il Consiglio disorveglianza».Il Consiglio di sorveglianza:� nomina e revoca i componenti del Consiglio di ge-stione e ne determina il compenso, salvo che la rela-tiva competenza sia attribuita dallo statuto all’assem-blea;� approva il bilancio di esercizio e, ove redatto, il bi-lancio consolidato;� esercita le funzioni del Collegio sindacale, ovverodi vigilanza sull’osservanza della legge e dello statuto,sul rispetto dei principi di corretta amministrazioneed in particolare sull’adeguatezza dell’assetto orga-nizzativo, amministrativo e contabile adottato dallasocieta e sul suo concreto funzionamento;� promuove l’esercizio dell’azione di responsabilita neiconfronti dei componenti del Consiglio di gestione;� presenta la denunzia al tribunale se vi e fondato so-spetto di gravi irregolarita nell’adempimento dei do-veri degli amministratori;� riferisce per iscritto almeno una volta all’anno al-

l’assemblea sull’attivita di vigilanza svolta, sulle omis-sioni e sui fatti censurabili rilevati.Il Consiglio di sorveglianza, quindi, riunisce le fun-zioni del Collegio sindacale e, in parte, quelle dell’as-semblea ordinaria.Il controllo contabile puo essere attribuito, ricorren-done le condizioni richieste dal Codice civile, ai se-guenti soggetti:� societa di revisione;� revisore contabile.Il controllo contabile e esercitato da un revisore con-tabile o da una societa di revisione iscritti nel registroistituito presso il Ministero della Giustizia, se la socie-ta non fa ricorso al mercato del capitale di rischio.Sia la societa di revisione sia il revisore unico devonoessere iscritti nell’apposito albo istituito presso il Mi-nistero della Giustizia.Qualora la societa faccia ricorso al mercato del capi-tale di rischio, invece, le funzioni di controllo conta-bile devono essere attribuite ad una societa di revisio-ne iscritta nel registro presso il Ministero della Giusti-zia, la quale, limitatamente a tali incarichi, e soggettaalla disciplina dell’attivita di revisione prevista per lesocieta quotate ed alla vigilanza della Commissionenazionale per le societa e la borsa.

Corporate governance e regole di governoadottate dalla societaDelineate le caratteristiche strutturali e di funziona-mento dei diversi modelli di corporate governance e ne-

Tavola 3 � Il modello dualistico

Informativa societariaCorporate governance

33

Am

min

istra

zion

e&

Fina

nza

n.17

/200

4

Page 30: ar radar radar radar radar radar ra - RUGGIERO E ASSOCIATI OIC interviene sui... · 2012. 4. 25. · Il glossario OEE = (OverallEquipmentEfficiency),indicatorerelativo ... Sul nuovissimo

cessario individuare il rapporto tra le regole di gover-no adottate e le condizioni generali di sopravvivenzadell’impresa attraverso l’esame del contenuto di alcu-ni documenti societari. L’assetto strutturale dell’im-postazione di governo si caratterizza per le soluzioniadottate in materia di delega dei poteri di gestione econ riferimento ai diritti ed agli interessi riconducibi-li alla proprieta.Di seguito sono riportate le tabelle con l’indicazionedei documenti da verificare secondo il citato docu-mento.

Delega agli amministratoriLa conoscenza assume rilevanza crescente all’aumen-tare del grado di separazione tra proprieta e gestio-ne, quindi, in particolare nei modelli di governancecon proprieta ristretta o diffusa.E necessario verificare:� la distribuzione dei poteri all’interno del CdA;� l’esistenza ed il contenuto di deleghe particolari;� la presenza di patti parasociali, pubblicati e non;� l’avvicendamento dei membri del CdA;� lo svolgimento da parte degli amministratori di altriincarichi estranei alla gestione dell’impresa (Tavola 4).

Proprieta e gestioneNell’analizzare il grado di coinvolgimento della pro-prieta nella gestione si devono approfondire:� il grado di diversificazione degli investimenti dellaproprieta;� le riserve di potere decisionale mantenute in capoalla proprieta;� il grado di stabilita della compagine societaria e ledisposizioni statutarie che disciplinano l’esercizio deldiritto di recesso.Per comprendere l’influenza che i diversi modelli dicorporate governance esercitano sulla solvibilita delleimprese, dopo aver delineato gli assetti strutturali enecessario verificare i meccanismi operativi che necaratterizzano il funzionamento, ovvero il controllo,il sistema degli incentivi ed il sistema informativo(Tavola 5).

Meccanismi di controlloI meccanismi di controllo devono prevedere unachiara attribuzione dei compiti e delle responsabilita(Tavola 6).

Sistema degli incentiviL’apprezzamento del sistema degli incentivi richiede laverifica (nei documenti sottoindicati) dell’ammontaredegli emolumenti agli amministratori in relazione alleresponsabilita assegnate, della loro incidenza sui risul-tati operativi dell’impresa, della tipologia di fringe bene-fits e dei meccanismi di buonuscita esistenti (Tavola 7).

Sistema informativoNel valutare il sistema informativo si devono conside-rare gli obblighi informativi strutturati tra i differentiorgani che emergono dalla seguente documentazione.

Il documento sottolinea che «la conoscenza delle va-riabili che trovano espressione nei documenti socie-tari richiamati puo costituire un supporto importanteper le aziende di credito al fine di integrare le pro-prie valutazioni di ordine economico-finanziario sulgrado di solvibilita della singola societa», oltre a rap-presentare per il management una guida per rilegge-re criticamente il proprio modello di governance(Tavola 8).

Tavola 4 � Delega agli amministratori:documenti da analizzare

� statuto;� patti parasociali;� visura ordinaria della societa presso il Registro delle Im-prese;� visura storica della societa presso il Registro delle Imprese;� scheda personale degli amministratori presso il Registrodelle Imprese;� verbali assembleari e del CdA (ad ulteriore verifica)

Tavola 5 � Proprieta e gestione: documenti da analizzare

� scheda socio presso il Registro delle Imprese;� Bilancio d’esercizio (con riferimento ai rapporti di parteci-pazione riportati in Nota Integrativa);� visura ordinaria della societa presso il Registro delle Im-prese;� libro soci (turnover compagine sociale);� statuto (riserve di potere e disciplina del recesso).

Tavola 6 � Meccanismi di controllo:documenti da analizzare

� statuto (eventuale previsione del revisore nel sistema tra-dizionale e della presenza del collegio sindacale nella S.r.l.anche quando non obbligatorio);� identita dei componenti gli organi di controllo (grado diindipendenza dalla societa);� delibere di nomina degli organi di controllo (grado dicoinvolgimento della proprieta nel controllo e maggioranzedi nomina);� atti degli organi di controllo (relazioni sull’attivita svolta);� altri documenti integrativi.

Tavola 7 � Sistema degli incentivi:documenti da analizzare

� verbali di deliberazione del compenso;� contratti degli amministratori;� bilancio di esercizio.

Tavola 8 � Sistema informativo: documenti da analizzare

� statuto:� esistenza di obblighi di partecipazione dell’organo di con-trollo alle adunanze dell’organo amministrativo;� esistenza di obblighi di informativa tra gli organi di gover-nance.� verbali di delega (previsione di obblighi informativi tradelegati e organi deleganti)

Informativa societariaCorporate governance

34

Am

min

istra

zion

e&

Fina

nza

n.17

/200

4

Page 31: ar radar radar radar radar radar ra - RUGGIERO E ASSOCIATI OIC interviene sui... · 2012. 4. 25. · Il glossario OEE = (OverallEquipmentEfficiency),indicatorerelativo ... Sul nuovissimo

Soggetti obbligati e operazioni«sospette» nella nuova normativaantiriciclaggio

di Ranieri Razzante Universita di Macerata Studio Legale Razzante

I l crimine del riciclaggio e oggi nell’occhio di un ciclone alimentato dai diffusiepisodi di terrorismo e criminalita internazionali. In risposta a tali fenomeni, le

prescrizioni antiriciclaggio sono state recentemente estese ai soggetti nonfinanziari che, in attuazione delle norme comunitarie, dovranno adempiere aparticolari obblighi di registrazione e identificazione delle finalita delle operazioniposte in essere dai clienti, nonche all’obbligo di segnalazione delle operazionicosiddette «sospette»: su quest’ultimo punto, tuttavia, restano aperti alcuniinterrogativi.

PremessaCon il D.Lgs. 20 febbraio 2004, n. 56 si e dato attua-zione a quanto previsto nell’art. 5 della Legge comu-nitaria per il 2002 (1) di recepimento, tra le altre,della Direttiva Europea 2001/97/CE relativa all’e-stensione delle prescrizioni antiriciclaggio a soggettinon finanziari.Questa Direttiva e la risposta sia ad un incrementodella lotta al terrorismo ed alla criminalita interna-zionali che si alimentano di riciclaggio, sia, piu sem-plicemente, agli intermediari finanziari che, sino adoggi, si sentivano «discriminati» rispetto alle altre im-prese commerciali nell’adempimento dei complessioneri antiriciclaggio.E vero che ora si dovra procedere alla predisposizio-ne di decreti ministeriali e regolamenti che consenta-no ai liberi professionisti ivi indicati (commercialisti,revisori, avvocati, notai, ecc.), nonche agli agenti im-mobiliari, alle case d’asta e da gioco, ai grossisti dioro e metalli preziosi (le imprese non finanziarie giaindicate nel D.Lgs. n. 374/1999 (2)) di ottemperareagli obblighi di identificazione e registrazione deirapporti (solo alcuni ben tipizzati dalla direttiva) edei movimenti finanziari dei propri clienti. Ma con ilD.Lgs. 56/2004 si e gia fatto un importante passo inavanti.Inoltre, quel che e piu oneroso e gravoso, perche an-dra ben contemperato con il segreto professionale econ l’operativita quotidiana dei nuovi obbligati, e stila-re una sorta di «manuale pratico», sulla falsariga di

quello della Banca d’Italia per gli intermediari finan-ziari (3), che metta in condizione gli operatori citati diben orientarsi in questa difficile e complessa materia.Ma si vedano ora quali sono, in realta, le nuove pre-scrizioni, o meglio, i nuovi soggetti obbligati, ancheperche sara necessario operare qualche distinguo cir-ca le modalita di adempimento e, soprattutto, sullacasistica relativa al diverso atteggiarsi degli obblighigia previsti dalla Legge 5 luglio 1991, n. 197.In via propedeutica al resto della trattazione, e beneinquadrare e comprendere questi obblighi, nell’otti-ca di un futuro e il piu lineare possibile adempimen-to, stante l’apparato sanzionatorio che esso si portain dotazione.

Il reato di riciclaggioIn via preliminare, va chiarito che il reato di riciclag-gio, punito dall’art. 648-bis del codice penale, si rea-lizza nel momento in cui si occulta (ovvero dissimu-la) la provenienza illecita di denaro o altre utilita im-piegate in operazioni finanziarie o immobiliari o so-cietarie.

Note:

(1) Legge 3 febbraio 2003, n. 14.

(2) Da noi commentato in Archivio Civile, n. 2/2000.

(3) Ci si riferisce alle «Istruzioni operative per l’individuazione delle ope-

razioni sospette» del 12 gennaio 2001, da noi commentato in Dir. ban.

Mer. fin., n. 2/2001.

Informativa societariaAntiriciclaggio

35

Am

min

istra

zion

e&

Fina

nza

n.17

/200

4

Page 32: ar radar radar radar radar radar ra - RUGGIERO E ASSOCIATI OIC interviene sui... · 2012. 4. 25. · Il glossario OEE = (OverallEquipmentEfficiency),indicatorerelativo ... Sul nuovissimo

E un crimine quasi sempre legato ad altri reati e,pertanto, di difficile individuazione senza l’ausilio dicoloro che sono parte in queste transazioni (4).La stessa Direttiva Europea fornisce, all’art. 1, com-ma 1, lettera e), una definizione di «attivita crimino-sa», questa volta molto piu vasta e completa rispettoalla Direttiva del 1991.Si parla, infatti, di «qualsiasi tipo di coinvolgimentocriminale nella perpetrazione di un reato grave», lad-dove per «grave» viene ritenuto un reato che rientrinell’elenco ivi indicato (5).E bene ribadire che nemmeno questo provvedimentorichiede la percezione di obblighi di natura inquiren-te ai nuovi soggetti obbligati, ma svolge o, quanto me-no, si ritiene sia questa l’intenzione del Legislatore co-munitario, una consistente e quanto mai attuale operadi «persuasione morale» nei confronti di tutti i sogget-ti, finanziari e non, i quali possano in qualche modocontribuire al contrasto del fenomeno del riciclaggio.

I soggetti obbligatiL’elenco dei soggetti obbligati all’osservanza della Di-rettiva in commento e corposo, e si ritiene opportu-no riprodurlo, come oggi risulta a seguito della mo-difica in commento:— enti creditizi e finanziari (nelle definizioni gianote);— poste italiane spa;— revisori, contabili esterni e consulenti tributari;— istituti di moneta elettronica;— societa di custodia e trasporto valori;— agenti immobiliari;— notai e altri liberi professionisti legali, quandoprestano la loro opera assistendo i loro clienti nellaprogettazione o nella realizzazione di operazioni ri-guardanti:1) l’acquisto e la vendita di beni immobili o impresecommerciali2) la gestione di denaro, strumenti finanziari o altribeni dei clienti3) l’apertura o la gestione di conti bancari, libretti dideposito e conti di titoli4) l’organizzazione degli apporti necessari alla costi-

tuzione, gestione o am-ministrazione di societa5) la costituzione, ge-stione o amministrazio-ne di trust, societa ostrutture analoghe6) l’agire in nome eper conto dei clienti inuna qualsiasi operazio-ne finanziaria o immo-biliare;— commercianti di og-getti di valore elevatoquali pietre o metallipreziosi o opere d’arte

e case d’asta, ogniqualvolta il pagamento sia effettua-to in contanti e per un importo pari o superiore aquindicimila Euro;— case da gioco;— concessionari della riscossione.I professionisti interessati dovranno quindi procede-re all’identificazione, non tanto (e non solo) «ana-grafica» dei clienti che pongono in essere determina-te operazioni (soprattutto relative ai mercati finanzia-ri e di tipo societario), bensı ad un’identificazione«teleologica», che arrivi, cioe, a stabilire, e poter do-cumentare, le finalita delle operazioni poste in essere(rectius: richieste, perche ben potrebbero essere rifiu-tate dal professionista stesso).Cio per poi meglio adempiere al secondo degli obbli-ghi: la registrazione in un unico archivio, si supponecartaceo (6), di questi dati.Non si trattera, quindi, di un ulteriore obbligo «con-tabile», anche se tale potra apparire.Non sara, verosimilmente, una duplicazione del regi-stro clienti, bensı un suo abstract, relativo a taluneoperazioni solamente, quelle cioe rilevanti per la leg-ge in esame.Come si puo evincere dalla suddetta elencazione, so-prattutto quella relativa ai notai e professionisti lega-li, si intende agire «chirurgicamente» (7) su quelletransazioni che, sia per le statistiche investigative, siaper la fisiologia della loro impostazione, rendonomaggiormente vulnerabile un sistema economico alrischio di riciclaggio.Si assiste ad uno strano «affiancamento» dei profes-sionisti agli intermediari finanziari nel monitoraggiodi talune operazioni, quali, per l’appunto, quelle digestione di denaro, strumenti finanziari o conti in ge-nere, che sono, come noto, gia oggetto di attenzioneda parte degli intermediari stessi; ma l’ottica e, evi-

I nuovi soggetti obbligatidalla normativaantiriciclaggio

dovranno procederead un’identificazione

«teleologica» dei clientiche pongono in essere

certe operazioni: dovranno,cioe, documentarne

le finalita - rifiutandosi,se del caso, di compierle -

per poi registrarlein un unico archivio.

Note:

(4) Su tale tema, per tutti, Vigna, Dell’Osso e Laudati, Sistema criminale

ed economia, Cedam, Padova, 1998. Per un’analisi piu «macroeconomi-

ca» si rinvia a Bruni e Masciandaro, Mercati finanziari e riciclaggio,

Egea, Milano, 1998; per la disamina della fattispecie di reato, ex multiis,

A. Manna, Riciclaggio e reati connessi all’intermediazione mobiliare,

Utet, Torino, 2000.

(5) Si tratta, in buona sostanza, di tutti i reati in qualche modo connessi

a quelli di criminalita organizzata o notoriamente propedeutici al rici-

claggio, con l’aggiunta esplicita della frode, della corruzione e di una in-

teressante formula di chiusura, la quale contempla quei reati che possa-

no «fruttare consistenti proventi» e siano punibili «con una severa pena

detentiva in base al diritto penale dello Stato membro».

(6) Proprio come si fece all’inizio per gli intermediari finanziari, che og-

gi, come noto, hanno gli AUI, Archivi Unici Informatici, nei quali regi-

strano tutti i dati richiesti sulle operazioni e i rapporti posti in essere

con la clientela (ai sensi dell’art. 2 della Legge n. 197/1991 e successivi

provvedimenti di attuazione). Per il funzionamento di detto archivio si

rinvia al nostro La normativa antiriciclaggio in Italia, Giappichelli, Tori-

no, 1999.

(7) Come abbiamo gia scritto in Dir. Econ. Ass., n. 1/2003, p. 141.

Informativa societariaAntiriciclaggio

36

Am

min

istra

zion

e&

Fina

nza

n.17

/200

4

Page 33: ar radar radar radar radar radar ra - RUGGIERO E ASSOCIATI OIC interviene sui... · 2012. 4. 25. · Il glossario OEE = (OverallEquipmentEfficiency),indicatorerelativo ... Sul nuovissimo

dentemente, quella cui si e gia fatto cenno nella pre-messa.Va detto altresı, scorrendo l’elenco di cui sopra, chela legislazione del nostro Paese aveva gia in qualchemodo previsto altri soggetti, come i commercianti dimetalli preziosi, gli agenti immobiliari, le case d’astae da gioco in occasione dell’emanazione del D.Lgs. n.374 del 1999; purtroppo, pero, non vi sono ancora glistrumenti attuativi delle prescrizioni in commento.Sono esentati dagli obblighi di identificazione i sog-getti sopraelencati quando il cliente e un ente credi-tizio o finanziario; particolare attenzione viene racco-mandata nel caso di operazioni «a distanza», ma an-che su questo il nostro Paese si era per tempo attrez-zato (8).

Le operazioni «sospette»Piu delicato, ma non meno importante, l’obbligo disegnalare operazioni cosiddette «sospette».Il criterio e quello (da sempre ritenuto, comunque,scarno) fornito dall’art. 3 della Legge antiriciclaggio:la compatibilita, cioe, di quanto richiesto con il profi-lo finanziario e professionale del cliente.

Restano aperte, a que-sto punto, varie questio-ni (9):a) come effettuare lesegnalazioni?b) e immaginabile una«casistica», cosı come sie fatto in campo finan-ziario?c) a chi si invierannodette segnalazioni pri-ma che all’Ufficio Ita-liano dei Cambi? Laventilata ipotesi di isti-tuire come tramiti gli

stessi Ordini professionali ci lascia, ovviamente, per-plessi, per una serie di motivi facilmente intuibili;d) a chi spetteranno i controlli sui professionisti «ina-dempienti»?Tutti quesiti aperti, che non trovano, per ora, una ri-sposta ne nella legge vigente - immaginata per inter-mediari finanziari (e, quindi, per organizzazioni piucomplesse) -, ne in quella comunitaria.Infatti, l’art. 3 della Direttiva, al comma 5, nel sosti-tuire l’art. 6 della precedente Direttiva, fornisce(comma 3) una indicazione in tal senso, affermandoche i notai e i professionisti legali «possono designa-re un organismo adeguato di autoregolamentazionedella professione in oggetto come autorita cui vannocomunicati (fatti di riciclaggio), ed in tal caso stabili-scono le forme appropriate di collaborazione fra taleorganismo e le autorita responsabili per la lotta al ri-ciclaggio».E immaginabile che un organismo «adeguato» in talsenso sia difficilmente ipotizzabile, tanto piu se si

prosegue nella lettura dello stesso comma, che vietaagli stati membri di applicare gli obblighi della Diret-tiva ai professionisti «con riferimento alle informazio-ni che essi ricevono da o ottengono su un loro clien-te, nel corso dell’esame della posizione giuridica delloro cliente o dell’espletamento dei compiti di difesao di rappresentanza di questo cliente in un procedi-mento giudiziario o in relazione a tale provvedimen-to, compresa la consulenza sull’eventualita di intenta-re o evitare il procedimento, ove tali informazionisiano ricevute o ottenute prima, durante o dopo ilprocedimento stesso».Tale indicazione da sola e rappresentativa delle pro-blematiche di raccordo e di compatibilita delle dispo-sizioni in esame con quelle proprie dello svolgimentodelle professioni citate, soprattutto se si pensa allanecessaria individuazione della linea di demarcazio-ne tra comportamenti, condotte, fatti e norme.

Tra gli obblighi previstidalla normativa

vi e la segnalazionedelle operazioni «sospette».

A tal fine, notaie professionisti potrannodesignare un organismodi autoregolamentazione

e stabilire le formedi collaborazione tra questo

e le autorita responsabiliper la lotta al riciclaggio.

Note:

(8) A tale proposito, l’UIC e il Comitato Antiriciclaggio hanno avuto mo-

do di esprimersi con puntualita. Per un commento dettagliato ai loro

provvedimenti si rinvia al nostro Gli adempimenti antiriciclaggio per

le operazioni finanziarie a distanza, in Impresa c.i., n. 11/2000, pag. 1530.

(9) Peraltro proposte da chi scrive all’attenzione della Commissione Fi-

nanze della Camera dei Deputati durante apposita audizione, rinvenibile

in Atto Camera n. 292.

Informativa societariaAntiriciclaggio

37

Am

min

istra

zion

e&

Fina

nza

n.17

/200

4

Page 34: ar radar radar radar radar radar ra - RUGGIERO E ASSOCIATI OIC interviene sui... · 2012. 4. 25. · Il glossario OEE = (OverallEquipmentEfficiency),indicatorerelativo ... Sul nuovissimo

La dinamica dei costi in un’aziendadi elettrodomestici: un progettodi cost accounting

di Giuseppe Scribani Partner Deloittee Alberto Schiavini Senior Manager Deloitte

Quello degli elettrodomestici e un settore con caratteristiche specifiche qualiad esempio un ampio sfruttamento della delocalizzazione produttiva,

differenziazione e grossi investimenti in attivita di ricerca e sviluppo; fattori datener in considerazione nella predisposizione di un modello di cost accountingad hoc. Si analizza quello studiato per un’impresa del settore.

PremessaE sempre piu avvertita l’esigenza da parte delleaziende, non solo di quelle operanti nel settore deglielettrodomestici, di comprendere la dinamica dellaformazione dei costi aziendali. E di fondamentale im-portanza, in un mercato caratterizzato da una sem-pre maggiore concorrenza, con conseguente contra-zione dei margini, poter disporre di informazionitempestive e corrette: la conoscenza del «reale» costodi un prodotto (per «reale» costo intendiamo i costidi progettazione e sviluppo, i costi di produzionesuddivisi per tipologia, i costi di magazzinaggio e di-stribuzione, i costi dell’obsolescenza, ecc.) consentealla Direzione Aziendale di operare per investire inmaniera efficace su quelli strategici e piu profittevoli,per eliminare i prodotti maturi, per migliorare l’effi-cienza produttiva.Viene qui trattato il caso di un’azienda operante nelsettore degli elettrodomestici che ha deciso di ridefi-nire il modello di cost accounting nonche di disegna-re e sviluppare una soluzione informatica su un soft-ware di Business Performance Management per lagestione del processo.L’approccio metodologico utilizzato nella definizionedel modello di cost accounting ha richiesto un’anali-si preliminare al fine di condividere i business requi-rements ovvero l’identificazione dei fattori critici disuccesso propri del settore degli elettrodomestici edin particolare dell’azienda.

Struttura settoriale del mercatodegli elettrodomesticiIl mercato degli elettrodomestici, dal punto di vistadell’offerta (Tavola 1), si articola in un numero con-

tenuto di players internazionali e in un numero consi-stente di players nazionali/regionali: i primi, presentia livello globale con un’offerta articolata nelle princi-pali categorie di prodotto del settore (cucina, freddo,lavaggio - Tavola 2), hanno una strategia di leaders-hip tecnologica di prodotto. Perseguono l’ottimizza-zione dei margini con produzioni delocalizzate ed ef-fettuano consistenti investimenti di ricerca e sviluppoe di rinnovamento dell’estetica; i players nazionali/re-gionali, presenti solo in taluni casi su scala europea,hanno un’offerta maggiormente focalizzata su alcunecategorie di prodotto e fanno frequentemente ricor-so a terzisti specializzati; strategicamente puntano suuna differenziazione di tipo stilistico o sulla leaders-hip di prezzo. Adottano, inoltre, criteri di delocalizza-zione produttiva per cercare di sfruttare specificheagevolazioni di carattere locale.I mercati si caratterizzano essenzialmente per il lorolivello di maturita:� mercati di primo acquisto, con un basso tasso dimaturita, quali l’est Europa, la Russia, alcune zonedell’Africa e del vicino oriente;� mercati di sostituzione, ad elevato tasso di maturi-ta, quali l’Europa Occidentale gli Stati Uniti e ilGiappone.L’indicatore del grado di maturita del mercato e nor-malmente rappresentato dal livello di penetrazionedei singoli elettrodomestici nei nuclei familiari.Nei mercati maturi i driver di sviluppo piu significativisono rappresentati da aspetti regolamentari/ambien-tali (rispetto dei requisiti di sicurezza degli elettrodo-mestici, rispetto delle normative vigenti in tema di tu-tela ambientali) e da aspetti tecnologici e stilistici.Nei mercati meno maturi il principale fattore criticodi successo rimane il prezzo.

Pianificazione e controlloControllo di gestione e settori

39

Am

min

istra

zion

e&

Fina

nza

n.17

/200

4

Page 35: ar radar radar radar radar radar ra - RUGGIERO E ASSOCIATI OIC interviene sui... · 2012. 4. 25. · Il glossario OEE = (OverallEquipmentEfficiency),indicatorerelativo ... Sul nuovissimo

Le principali sfide strategicheIl settore elettrodomestico si trova ad affrontare unasituazione di duplice pressione: da un lato i clienti ri-chiedono prodotti migliori (qualitativamente, tecno-logicamente e stilisticamente), una varieta piu ampiae servizi personalizzati, dall’altro i partners e i forni-tori sono alla ricerca di migliori accordi per garantireuna forma di fedelta.A fronte delle sfide poste dallo scenario macro-eco-nomico, le leve strategiche e operative attivate nel-l’ambito del settore sono rappresentate in Tavola 3.In particolare, si possono identificare tre principaliorientamenti strategici (Tavola 4) e cioe� strategie di orientamento al mercato;� strategie di orientamento al prodotto;� strategie di orientamento all’organizzazione ed aiprocessi interni.Il controllo e la riduzione dei costi di produzione co-stituiscono gli obiettivi piu comunemente perseguito,attraverso iniziative che assumono diversi titoli: strate-gic sourcing, controllo del processo di acquisto, trac-ciabilita dei costi per garanzia e riaddebito ai fornito-ri, creazione di shared service centres per i serviziamministrativi e logistici, delocalizzazione produttiva,(ri)allineamento della struttura aziendale e (ri)defi-nizione dei processi interni, automazione dei proces-si di routine, evoluzione dei sistemi di cost accoun-ting e di business performance management.

La catena del valoreL’analisi della struttura della catena del valore, Tavo-

la 5, per la filiera del settore degli elettrodomesticievidenzia due principali strutture alternative che so-no definite in funzione delle variabili canale/prodot-to: il canale/prodotto Libera Installazione e il cana-le/prodotto Incasso.Si evidenzia come i costi di materiali e componentiraggiungano in media il 60-70% del costo del vendu-to e come l’avvento dell’elettronica e la tendenza ver-so la deverticalizzazione produttiva (cioe la specializ-zazione dei players sulla dimensione della catena delvalore) favorisca l’aumento del potere contrattualedei fornitori strategici e, conseguentemente, del co-sto degli acquisti rispetto a quello di trasformazione.

Il disegno e l’implementazionedi un sistema di cost accounting:metodologie e risultati attesiAlle domande «cos’e un sistema di cost accounting»e «perche implementarlo» la letteratura fornisce ri-sposte molto dettagliate: non di rado si associa al si-stema di cost accounting una valenza di «strumentodi Direzione». Il costante monitoraggio dei costi deiprodotti, delle operation aziendali e delle funzioni disupporto consente al management di «dirigere con-sapevolmente l’azienda». Ora, se si pensa al termine«dirigere» vengono alla mente termini quali pro-grammare, decidere, analizzare, organizzare, cambia-re, premiare ecc.: il concetto di direzione e comples-so e rischia di condurre a definizioni generiche e aduna visione paradossale: «dirigere» e cosı difficileche pochi in azienda lo possono fare, molti di piu

Tavola 1 � Mercato degli elettrodomestici: offerta

Dati 2002 fonte DatabankElaborazione: Deloitte

Tavola 2 � Segmentazione dell’offerta

Dati 2002 fonte Databank

Pianificazione e controlloControllo di gestione e settori

40

Am

min

istra

zion

e&

Fina

nza

n.17

/200

4

Page 36: ar radar radar radar radar radar ra - RUGGIERO E ASSOCIATI OIC interviene sui... · 2012. 4. 25. · Il glossario OEE = (OverallEquipmentEfficiency),indicatorerelativo ... Sul nuovissimo

possono fornire informazioni a chi «dirige». Il para-dosso e semplice: se chi «misura» lo fa senza unachiara visione della strategia aziendale, chi «dirige»utilizza informazioni che non gli servono.Tornando ai sistemi di contabilita industriale, non edifficile imbattersi in «esercizi contabili» spesso moltocomplessi ma di utilita relativa: la convinzione chemaggiori sono le informazioni a disposizione, miglioree la comprensione della realta, accompagnata da quel-

la che un «buon» controller si misuri sulla quantitadelle informazioni fornite, piuttosto che sulla capacitadi sapere come strutturare le informazioni e come aiu-tare il management ad interpretarle, e assai radicata.Dare minore rilevanza alla quantita per focalizzarsisu come poter misurare l’effettivo grado di raggiun-gimento della strategia aziendale, l’effettiva soddisfa-zione della clientela e l’effettiva capacita dell’aziendadi sopravvivere nel tempo, deve divenire un «dovere»

Tavola 3 � Contesto competitivo

Fonte: DatabankElaborazione: Deloitte

Tavola 4 � Strategie prevalenti

Elaborazione: Deloitte

Pianificazione e controlloControllo di gestione e settori

41

Am

min

istra

zion

e&

Fina

nza

n.17

/200

4

Page 37: ar radar radar radar radar radar ra - RUGGIERO E ASSOCIATI OIC interviene sui... · 2012. 4. 25. · Il glossario OEE = (OverallEquipmentEfficiency),indicatorerelativo ... Sul nuovissimo

di qualsiasi manager che intende governare (e nonsubire ex-post) l’azienda.Ne discendono alcune regole auree:� i dati devono essere trasformati in informazioni at-tendibili e rilevanti: la tecnologia aiuta, ma e necessa-rio aver chiarito cio di cui si ha effettivamente biso-gno e ancor prima cio che effettivamente si puo go-vernare (e che quindi deve essere misurato);� investire tempo per analizzare e rivedere (in alcunicasi ricostruire) il Modello di Controllo aziendalenon e un costo ma un’opportunita da cogliere.La valutazione o il (ri)disegno di un modello di costaccounting deve seguire le stesse regole o, in altre pa-role, essere condotta attraverso tre ambiti d’azione:� disegno del sistema di cost accounting: si tratta diapprofondire le esigenze conoscitive aziendali e de-finire la struttura dell’informazione piu adatta all’ef-fettivo governo del business (in altre parole il mo-dello di cost accounting deve essere in allineamentocon i fattori critici di successo individuati dal Mana-gement). Il modello disegnato deve consentire didisporre di configurazioni di costo e di dettagli coe-renti con le esigenze di misurazione delle perfor-mance aziendali, cosı come definito dal manage-ment;� miglioramento dei processi alimentanti: si tratta diindividuare i possibili limiti / difficolta nel trattamen-to delle rilevazioni dei fatti economici (tempi, costi,ecc.) per verificare quali azioni organizzative, proce-durali e, eventualmente, tecnologiche, implementareper migliorare la base informativa in una logica dipriorita definita in funzione del rapporto costo/be-neficio delle azioni;� miglioramento della strumentazione disponibile(efficienza ed efficacia di elaborazione): si tratta di

consolidare e integrare gli strumenti attuali, utilizzan-do tecnologie gia disponibili in azienda e di docu-mentarne le modalita di funzionamento.

Il caso

Il disegno e l’implementazione di un sistemadi cost accountingIl progetto, nel rispetto dei criteri e delle chiavi d’a-nalisi indicate in precedenza, e stato sviluppato perun’azienda leader nel settore degli elettrodomesticiin Italia ed Europa, caratterizzata da un’ampia gam-ma di prodotti ad elevato contenuto stilistico e sog-getti ad un costante e consistente rinnovamento.Le attivita e gli obiettivi del progetto possono esserecosı riassumibili:1) analisi della situazione attuale, con l’obiettivo dirappresentare e documentare in modo sintetico lelogiche e le modalita operative di funzionamentodella Contabilita industriale;2) disegno del modello di cost accounting per lo sta-bilimento, con gli obiettivi di� identificare, documentare e condividere le finalitaconoscitive del modello di controllo per uno stabili-mento del Gruppo;� declinare, dalle esigenze rilevate, la struttura del-l’informazione da rappresentare e le relative logichedi elaborazione;� identificare i requirements di tipo organizzativo, diprocesso e di tecnologia piu opportuni per l’imple-mentazione del modello disegnato;3) verifica della disponibilita dei dati, con l’obiettivodi identificare tutte le fonti che alimentano i dati ne-cessari all’implementazione del modello, individuandoquanto gia disponibile e quanto ancora da ottenere;

Tavola 5 � La catena del lavoro

Fonte: DatabankElaborazione: Deloitte

Pianificazione e controlloControllo di gestione e settori

42

Am

min

istra

zion

e&

Fina

nza

n.17

/200

4

Page 38: ar radar radar radar radar radar ra - RUGGIERO E ASSOCIATI OIC interviene sui... · 2012. 4. 25. · Il glossario OEE = (OverallEquipmentEfficiency),indicatorerelativo ... Sul nuovissimo

4) Sviluppo del sistema per la consuntivazione e ana-lisi del costo orario della manodopera diretta ed in-diretta in uno stabilimento, con l’obiettivo di fornireall’azienda uno strumento dinamico e flessibile perla gestione del processo di costificazione;5) Validazione dei risultati, con l’obiettivo di verifica-re la correttezza dei dati e di mettere a punto le logi-che e i driver di allocazione.In Tavola 6 viene sintetizzato quanto emerso dalla si-tuazione attuale.

I costiConsiderati gli effettivi fabbisogni informativi dell’a-zienda e tenuto conto dei punti di attenzione emersidall’analisi della situazione aziendale, il modello dicontrollo disegnato ha consentito di definire:

� le configurazioni di costo utili al Top Management;� il trattamento delle voci di costo (in termini di pia-no dei conti del modello di reporting, classificazionedelle voci di spesa, relazioni con il piano dei conti diContabilita Generale);� le tecniche di ribaltamento dei costi;� il piano dei centri di costo;� il modello di programmazione e controllo (Budge-ting e Reporting);� il piano di implementazione delle applicazioni dicost accounting;In particolare sono state considerate tre diverse con-figurazioni di costo (direct cost, costo primo, fullcost) ed e stato definito un processo di costificazione«incrementale», per passare dal costo diretto al costopieno.

Tavola 6 � Situazione attuale

Adeguatezza logica degli output per rispondere alle finalita conoscitive dell’azienda

Pricing dei prodotti Il pricing dei prodotti viene attualmente sviluppato applicando un mark-up al costo pieno indu-striale. Il limite della logica utilizzata e quello di non considerare alcuni fattori (completezzagamma, valore percepito dei prodotti, ecc.) che possono indurre ad adottare criteri forzati di de-terminazione del costo di prodotto.

Valutazioni di make or buy La struttura attuale del costo pieno industriale non evidenzia chiaramente le componenti varia-bili e le componenti fisse e rende piu complesso il confronto fra produzioni interne ed esterne.

Analisi di marginalita L’analisi di redditivita industriale netta e basata sul full costing a livello di stabilimento, di fami-glia e di singolo prodotto mentre e sentita l’esigenza di evidenziare dei livelli di marginalita in-termedi.

Analisi di efficienzae produttivita

Le analisi di efficienza e produttivita attualmente si basano sull’analisi dei cicli effettuata dall’uf-ficio Tempi e Metodi. Si riscontrano difficolta nel dare evidenza economica a tali analisi (contoeconomico di stabilimento, famiglia di prodotto, reparto).

Correttezza delle modalita di determinazione degli output

Configurazione di costo Una quota rilevante del costo industriale di prodotto e determinata mediante l’attribuzione dicosti indiretti.Alcune semplificazioni sul calcolo dei costi orari della manodopera e delle macchine rendono ilcosto di prodotto non del tutto rispondente alla realta.

Affidabilita dei processi di rilevazione dei dati

Utilizzo dei sistemidi contabilita

Sono state evidenziate alcune difficolta nella attribuzione dei costi per centro di costo. In partico-lare, le rilevazioni di alcuni costi sono effettuate su un centro di costo generale di stabilimento.

Sistemi di rilevazionedei costie modalita di attribuzione

Talune voci di costo sono gestite come costi indiretti sia su prodotto che su famiglie di prodottoper la mancanza di sistemi di rilevazione piu puntuali, contribuendo ad un appiattimento / me-diazione dei costi industriali dei diversi prodotti.Vi sono costi comuni rilevati a livello di societa e ripartiti fra stabilimenti sulla base di criteri diripartizione forfetari poco rispondenti alla realta dei fatti. Le rilevazioni contabili dei costi delpersonale sono solo a livello di reparto e non di centro di lavoro.

Flessibilita degli strumenti di analisi

Utilizzo dei fogli di calcolo La strumentazione a supporto della determinazione del costo pieno industriale di prodotto erappresentata da un insieme di fogli elettronici e di altre applicazioni locali non integrate con labase dati delle rilevazioni contabili.La mancanza di una strumentazione strutturata rende il sistema poco flessibile, gestibile da po-che persone, notevolmente manuale, a rischio di errore e non allineato ai sistemi contabili ali-mentantiInoltre l’analisi dei dati forniti dalla Contabilita Industriale non puo essere interattiva.

Pianificazione e controlloControllo di gestione e settori

43

Am

min

istra

zion

e&

Fina

nza

n.17

/200

4

Page 39: ar radar radar radar radar radar ra - RUGGIERO E ASSOCIATI OIC interviene sui... · 2012. 4. 25. · Il glossario OEE = (OverallEquipmentEfficiency),indicatorerelativo ... Sul nuovissimo

Le voci di costo da utilizzare per le attivita di costifi-cazione sono state analizzate al fine di identificarne:� il contenuto: descrive gli elementi di costo che lacompongono, con la distinzione fra i costi fissi e va-riabili, costi diretti ed indiretti;� la destinazione: identifica le regole di attribuzioneai centri di costo. In particolare sono state individua-te le modalita di attribuzione (carico del costo diret-tamente al reparto/centro di costo), ripartizione (ca-rico di quote «discrezionali» della voce di spesa) edallocazione (utilizzo di driver oggettivi per il caricodella voce di spesa al reparto/centro di costo);� la classificazione: definisce la tipologia di costo ri-spetto alla sua variabilita con le quantita prodotte eall’attribuzione diretta o indiretta ai prodotti;Le voci di costo cosı individuate vengono destinateai centri di costo attraverso i quali si ottengono leinformazioni necessarie per calcolare in modo at-tendibile i costi dei prodotti e della struttura azien-dale. A tal proposito e stato effettuato il (ri)disegnodei centri di costo, secondo la classificazione ripor-tata in seguito.

Classificazione secondo Attivita Produttive� Centri di produzione diretta: centri che contribui-scono direttamente alla fabbricazione dei prodotti at-traverso i centri di lavorazione. Su tali centri sono ri-baltati i costi dei centri di produzione ausiliari e deicentri di struttura;� centri di produzione ausiliari: all’interno di tale ca-tegoria sono incluse tutte quelle unita organizzativedi produzione che partecipano in modo indiretto opossono essere considerate come unita di supportoal processo produttivo. I costi dei centri produttiviausiliari sono attribuiti ai centri produttivi diretti inconformita a parametri quantitativi che ne misurinol’effettivo utilizzo da parte dei centri diretti;� centri struttura di stabilimento: sono localizzatisempre all’interno dello stabilimento e partecipanoin modo trasversale all’attivita produttiva.

Classificazione secondo Cliente� cliente interno: si considera che il centro di costoeffettua attivita per lo stabilimento oggetto di con-trollo, o riconducibili ad esso;� cliente esterno: si considera che il centro di costonon effettua attivita per lo stabilimento oggetto dicontrollo, o riconducibili ad esso.

Classificazione secondo Prodotto� centri di prodotto: tale classificazione permette dilegare l’attivita svolta dal centro di costo al prodottoo famiglia di prodotti;� centri di processo: in questo caso l’allocazione di-retta al prodotto non e possibile poiche l’attivita svol-ta dal centro di costo e legata al processo produttivo.L’attribuzione dei costi del centro di costo al prodot-to e fatta tramite la determinazione di una tariffaoraria di trasformazione;

� centri di fabbrica: si considerano quei centri di co-sto che non sono direttamente legati al processo pro-duttivo. L’attribuzione dei costi del centro di costo aireparti produttivi e fatta per mezzo di driver.Comeaccennato, l’attribuzione ai diversi centri di costopuo avvenire direttamente o mediante driver che so-no stati classificati come segue:1) Driver di allocazione ai reparti— metri quadri: si utilizza la frazione dei metri qua-dri di superficie del singolo reparto sul totale dellasuperficie di stabilimento;— numero teste: si considera la frazione del numerodi persone che operano per uno specifico repartoproduttivo;— ore presenza a reparto: si considera la frazione diore di presenza in reparto (rilevato dal sistema ditimbratura cartellino);— ore ciclo: si considera il totale delle ore di attivitadelle macchine per reparto;— tabelle specifiche: per alcuni CdC sono state pro-dotte delle tabelle interne che riassumono l’effettivoconsumo di costi dello specifico centro dettagliatiper reparto produttivo (ad esempio, smaltimento ri-fiuti e Igiene del lavoro);2) Driver di allocazione ai prodotti:� allocazione diretta su Famiglie di Prodotto: l’alloca-zione e fatta direttamente sulle famiglie di prodottograzie a una rilevazione puntuale delle attivita svolteper singola commessa (rilevazione da Time Report);� allocazione ai prodotti tramite valore acquisti diMaterie Prime e Componenti: l’allocazione e fattaconsiderando la frazione del valore degli acquisti di-rettamente riconducibile al prodotto.Tale «impianto» concettuale e contabile ha consenti-to di definire il processo di determinazione del costodi prodotto, mediante una tecnica «incrementale»:1. attribuzione o ripartizione delle voci di costo aicentri di costo (Tavola 7): in questa fase ogni voce dispesa deve essere ricondotta alle seguenti tipologiedi centri di costo:� centri di costo di struttura;� centri di costo ausiliari;� centri di costo dei reparti produttivi;2. determinazione del costo primo di prodotto (Ta-vola 8): in questa fase di determinazione del costoprimo di prodotto sono effettuate una serie di alloca-zioni sui prodotti di tutte le voci di spesa indiretteche sono state precedentemente attribuite o ripartiteai soli reparti produttivi;3. processo di allocazione dei CdC di struttura e ausi-liari sui reparti produttivi (Tavola 9): questa fase atti-va un processo di allocazione dei centri di costo distruttura e ausiliari ai reparti produttivi. Esiste la pos-sibilita che alcune voci di spesa non transitino dai re-parti produttivi per essere allocate ai prodotti, bensısiano ad essi direttamente attribuite, per esempioammortamenti di prodotto, iniziative specifiche di Ri-

Pianificazione e controlloControllo di gestione e settori

44

Am

min

istra

zion

e&

Fina

nza

n.17

/200

4

Page 40: ar radar radar radar radar radar ra - RUGGIERO E ASSOCIATI OIC interviene sui... · 2012. 4. 25. · Il glossario OEE = (OverallEquipmentEfficiency),indicatorerelativo ... Sul nuovissimo

cerca e Sviluppo (in questi casi si utilizzano dei cen-tri di costo fittizi di appoggio);4. processo di determinazione del full cost: in parti-colare,� mediante tariffa oraria di reparto (rapporto tra to-tale costi reparto e monte ore di lavorazione - Tavo-la 10) viene effettuato il ribaltamento dei costi totali

di reparto sui prodotti in funzione del tempo di la-vorazione dei prodotti stessi nei singoli reparti pro-duttivi� vengono effettuate le allocazioni sui prodotti di tuttequelle voci che non transitano su reparti produttivi.Il modello applicativo e stato sviluppato su due cubi:— un primo cubo raccoglie tutte le informazioni di

Tavola 7 � Attribuzione/ripartizione delle voci di costo ai centri di costo

Tavola 8 � Determinazione del costo di primo prodotto

Tavola 9 � Allocazione dei CdC di strutture e ausiliari

Pianificazione e controlloControllo di gestione e settori

45

Am

min

istra

zion

e&

Fina

nza

n.17

/200

4

Page 41: ar radar radar radar radar radar ra - RUGGIERO E ASSOCIATI OIC interviene sui... · 2012. 4. 25. · Il glossario OEE = (OverallEquipmentEfficiency),indicatorerelativo ... Sul nuovissimo

costo ed i driver distinti per centri di costo ed eseguel’allocazione dei costi indiretti ai reparti produttivi alfine di determinare le tariffe di trasformazione (co-sto primo e full) ed il conto economico di reparto;— un secondo cubo utilizza le tariffe di trasformazio-ne che, sommate ai costi di materia prima e lavora-zioni esterne, insieme all’allocazione diretta di alcunicentri di costo di struttura ai prodotti (tipicamenteR&D e ingegnerizzazione), determinano le diverseconfigurazioni di costo.Tale disegno architetturale consente una elaborazio-ne molto snella degli algoritmi di allocazione, la-sciando ad un secondo cubo la determinazione delcosto di prodotto, molto piu onerosa a causa dellanumerosita degli articoli; questa scelta agevola gli

utenti in attivita di elaborazioni ripetute consentendodi fatto l’utilizzo dell’applicazione anche ai fini di si-mulazione, opportunita essenziale nel momento diutilizzo dell’applicazione anche in sede di predisposi-zione del budget.L’applicazione di cost accounting realizzata consentela determinazione del costo di prodotto mediante unprocesso:� controllabile: i risultati delle diverse fasi di costifica-zione sono tracciabili e documentabili in report spe-cifici;� attivabile e replicabile in base al calendario di bud-geting e reporting.L’applicazione di cost accounting (Tavola 11) realiz-zata utilizza i dati provenienti da diversi sistemi ali-

Tavola 10 � Determinazione della tariffa di reparto

Tavola 11 � Applicazione del cost accounting

Pianificazione e controlloControllo di gestione e settori

46

Am

min

istra

zion

e&

Fina

nza

n.17

/200

4

Page 42: ar radar radar radar radar radar ra - RUGGIERO E ASSOCIATI OIC interviene sui... · 2012. 4. 25. · Il glossario OEE = (OverallEquipmentEfficiency),indicatorerelativo ... Sul nuovissimo

mentanti e, attraverso elaborazioni successive, per-mette la determinazione preventiva e consuntiva deicosti di prodotto.Le elaborazioni effettuate gestiscono i dati su diversilivelli di dettaglio e sono organizzate per viste logichediverse (Tavola 12).La reportistica fornita e cosı sintetizzabile:a. costo di prodotto: budget, consuntivo e varianze;b. conto economico di reparto, con l’indicazione del-le voci di spesa distinte per natura, provenienza delcosto, tipologia del costo (fisso/variabile, diretto/in-diretto);c. analisi per centro di costo, con l’indicazione dellevoci di spesa che vi confluiscono.

Di particolare importanza e l’integrazione con i pro-cessi di programmazione e controllo: il sistema di co-stificazione puo essere utilizzato in fase di budget(per la stima delle risorse necessarie alla produzionedelle quantita oggetto del budget di produzione) ein fase di reporting (per il controllo consuntivo deicosti e l’analisi delle varianze).La realizzazione del sistema di cost accounting con-sente di gestire informazioni di budget e consunti-ve, con elaborazioni allineate al calendario di Tavo-la 13.L’analisi delle varianze viene effettuata in piu mo-menti dell’anno, consentendo un monitoraggio «incontinuo» delle performance produttive (Tavola 14).

Tavola 12 � Elaborazioni

Tavola 13 � Elaborazioni/calendario

Pianificazione e controlloControllo di gestione e settori

47

Am

min

istra

zion

e&

Fina

nza

n.17

/200

4

Page 43: ar radar radar radar radar radar ra - RUGGIERO E ASSOCIATI OIC interviene sui... · 2012. 4. 25. · Il glossario OEE = (OverallEquipmentEfficiency),indicatorerelativo ... Sul nuovissimo

ConclusioniRiteniamo che il risultato del progetto, ovvero la di-sponibilita di informazioni relative al costo di pro-dotto piu puntuali e tempestive, costituisca un valo-re per l’azienda. I benefici possono essere cosı rias-sunti:� la condivisione da parte del Gruppo di lavoro, for-mato dal Direttore Amministrazione Finanza e Con-trollo, dal Responsabile della Pianificazione e Con-trollo, dal Direttore dello stabilimento, dal Direttoredi Produzione e dal Responsabile Sistemi Informativi,dei Business Requirements, del modello di controlloe dei driver di allocazione dei costi; si e definito un

linguaggio comune a tutti i fruitori delle informazio-ni che aiuta a meglio capirsi e ad interpretare glieventi aziendali;� informazioni univoche, certe e consistenti: la foca-lizzazione ora e sull’analisi dei dati e non sull’elabo-razione, sulla possibilita di effettuare simulazioni edanalisi del tipo make or buy, di marginalita dei pro-dotti, di efficienza;� la revisione critica dei sistemi informativi e dei pro-cessi a supporto della gestione delle informazioni: so-no state messe in discussione e sono state formulateipotesi di miglioramento, di razionalizzazione e di in-tegrazione.

Tavola 14 � Monitoraggio delle performance

Pianificazione e controlloControllo di gestione e settori

48

Am

min

istra

zion

e&

Fina

nza

n.17

/200

4

Page 44: ar radar radar radar radar radar ra - RUGGIERO E ASSOCIATI OIC interviene sui... · 2012. 4. 25. · Il glossario OEE = (OverallEquipmentEfficiency),indicatorerelativo ... Sul nuovissimo

Migliorare l’efficienza produttivacomprimendo i costi

di Alberto Stancari Consulente Senior - Mondaini Partners Srl

N ell’ambito di un processo produttivo vengono esaminate e misurate lecomponenti inefficienti, nelle dimensioni «impianti» e «manodopera».

Utilizzando un indicatore del tipo overall efficiency il manager e in grado dioperare con celerita verso quelle aree maggiormente critiche: e possibile cioeimpostare un piano d’azione che definisce insieme priorita e benefici connessi. IlCaso Remac permette di verificare l’efficacia informativa di questi indicatori esuggerisce le componenti sulle quali intervenire.

Su questa Testata avevamo gia affrontato (1) il temalegato alla predisposizione di un piano di cost reduc-tion come dell’azione piu efficace per ottenere un re-cupero di margini, pur mantenendo la medesimacompetitivita sul mercato. Si era gia esposta la diffi-colta nel sostenere mercati dove i paesi dell’Est Euro-peo e del Far East impongono costi diretti di produ-zione difficilmente raggiungibili dalle nostre, anchele migliori, Piccole e Medie Imprese.Non corrisponde al vero, pero, che l’unica strada siaquella del downsizing, cioe della ristrutturazioneaziendale in ottica di abbattimento dei costi di strut-tura. Oggi, questo obiettivo puo essere raggiunto odelocalizzando le attivita produttive con investimentiin stabilimenti o joint-venture nei paesi piu competi-tivi, o ridimensionando la struttura del personale,con politiche che certamente rischiano di lasciarestrascichi importanti all’interno dell’azienda.Riteniamo, invece, che in molte realta imprenditoria-li, piccole ma anche medie, il grado di sviluppo delletecniche manageriali sia assolutamente basso: da qui,la nostra convinzione riguardo alle molte opportuni-ta di aumento dell’efficienza che ancora possono es-sere colte.Ecco quindi che, secondo il nostro punto di vista,molte aziende italiane potrebbero, in caso di situazio-ne finanziaria sostenibile, optare anche per interven-ti meno drastici, lavorando meglio, e piu forte, sullariorganizzazione dei processi gestionali.Quando abbiamo parlato dell’approccio sistemico al-l’implementazione di un piano di riduzione costi, ab-biamo parlato proprio di un intervento di riorganiz-zazione equilibrato. Quello che pero va sottolineatoe che tale tipo di intervento ha senso solo se l’azien-da, e quindi chi la guida, ha intenzione di mantene-re grande determinazione nella persecuzione degliobiettivi, e un approccio positivo al cambiamento. In

poche parole, un intervento organizzativo imponeuna costanza ed una leadership assolutamente fonda-mentali, al fine di poter effettivamente contare su va-lidi benefici.In caso contrario, e quindi in assenza di queste capa-cita, all’imprenditore che voglia comprimere i costinon puo restare altra strada che prendere decisionipiu strutturali, e cambiare quindi drasticamente la fi-sionomia della propria azienda.In questo contributo, vogliamo porre l’attenzione sul-l’efficienza dei reparti produttivi, fornendo una pa-noramica sull’area manageriale che punta al conti-nuo miglioramento della produttivita.Spesso non ci si rende conto di come un aumento diefficienza possa ripercuotersi in maniera decisamen-te importante sul conto economico. Proponiamo inTavola 1 un prospetto, che mostra una simulazionedi conto economico, in condizioni di efficienza diproduzione diverse.Ipotizzando una situazione in cui non si verifichino fer-mi per mancanza di ordini da evadere, possiamo direche ad un aumento di efficienza puo aumentare pro-porzionalmente il volume prodotto, quindi il fatturato.Osservando il prospetto, si puo vedere come, inugual misura, aumenteranno anche i costi variabilirelativi ai consumi, mentre rimarranno fissi gli altricosti di produzione (ammortamenti, personale, ...).Ecco quindi che ad un aumento di efficienza puocorrispondere un significativo incremento di produt-tivita, e conseguentemente un aumento di marginetutt’altro che trascurabile.Osservando l’esempio riportato nella Tavola 1, quin-

Nota:

(1) Si rimanda a: A. Stancari, « Recuperare competitivita oggi, attraver-

so il piano di cost reduction.», Amministrazione & Finanza, n. 6/2004.

Pianificazione e controlloMisurazione dei costi

50

Am

min

istra

zion

e&

Fina

nza

n.17

/200

4

Page 45: ar radar radar radar radar radar ra - RUGGIERO E ASSOCIATI OIC interviene sui... · 2012. 4. 25. · Il glossario OEE = (OverallEquipmentEfficiency),indicatorerelativo ... Sul nuovissimo

di, possiamo riscontrare ottime opportunita di recu-pero economico per l’azienda; nella fattispecie, afronte di un piano che miri a migliorare l’efficienzada un 70% (performance riscontrabile su una gran-dissima fetta delle imprese esistenti nel nostro paese)ad un 90% (il benchmark di riferimento per moltisettori manifatturieri, automotive in testa), e verificabi-le l’opportunita di recuperare ben un 9% di marginesul conto economico.Partendo dalle considerazioni inerenti la scelta di unastrategia di riduzione costi, e dalla nostra convinzionedell’opportunita, oggi, di tentare ancora strade chepuntino al miglioramento delle performance, affron-tiamo in questo articolo l’ambito relativo all’efficienzadi produzione, e in particolare a come e possibile ri-muovere i vincoli che ne inficiano la prestazione.

Analisi di efficienza produttivae analisi delle perditeAlla luce della nostra esperienza presso numeroseaziende, possiamo sicuramente affermare che l’atten-zione di imprenditori e responsabili di produzione enella stragrande maggioranza dei casi focalizzata suicosti del personale e sulla sua gestione, con l’obietti-vo di massimizzarne il rendimento e di contenerne,ove possibile, il peso sul conto economico.Pochi, anzi pochissimi, valutano invece le potenzialitainespresse che il sistema produttivo a disposizione(personale ed impianti) ancora potrebbe offrire, equali impatti potrebbe comportare. In sostanza, nonc’e attenzione a quelle che comunemente vengonochiamate «perdite».

Tipologia delle perdite individuabili in produzioneTra le particolari forme che possono assumere leperdite nel processo produttivo quelle maggiormenteconosciute vengono di seguito elencate:� Perdite di disponibilita— Fermate dovute a guasti del macchinario o del-l’impianto per rotture

— Fermate dovute agli attrezzaggi e alle regolazioni(ad esempio, un cambio stampo)� Perdite di velocita— Inattivita e microfermate dovute a piccole anoma-lie (sensori, organi di serraggio, strumentazione, ecc.)— Riduzione di velocita, ossia differenza tra la veloci-ta di progetto (o «nominale») e quella reale� Perdite per difetti— Difetti dovuti al processo e rilavorazioni, scarti ingenere— Rendimento ridotto nella fase di avviamento degliimpianti (ad es. messa a regime)Ad ognuna di queste perdite, di fatto, corrispondeuna percentuale di tempo (minuti), potenzialmentedisponibile per la produzione, ma perso per una spe-cifica ragione. E pertanto fondamentale cercare di in-dividuare quanto tempo viene perso per ognuna delletipologie di perdite sopra esposte, al fine di individua-re dove valga la pena lavorare, ottenendo i maggiorivantaggi in termini di efficienza complessiva.Valutando l’efficienza di produzione come risultatodella produttivita al netto di tutte le perdite che pos-sono verificarsi, ed analizzando le diverse tipologie diqueste ultime ed il loro peso sull’inefficienza com-plessiva, e possibile sfruttare uno strumento estrema-mente utile, nell’ottica di recupero dell’inefficienza,e quindi del miglioramento della performance.

Overall efficiency: indicatore-guida versol’efficienzaAl fine di poter disporre di strumenti che guidinonel miglior modo possibile l’analisi delle perdite, e lacostruzione del piano per ridurle, proponiamo dallaletteratura specifica un indicatore estremamente effi-cace: l’OE (Overall Efficiency) (2).

Tavola 1 � Miglioramenti economici in funzione dell’aumento di efficienza produttiva

Nota:

(2) Strumento d’analisi proposto dal JIPM (Japan Institute of Plant

Maintenance), del Gruppo JMA di Tokyo. Per ulteriori approfondimenti,

si consiglia la lettura di: S. Nakajima, «TPM - Total Priductivity Mainte-

nance», Isedi, Torino, 1992.

Pianificazione e controlloMisurazione dei costi

51

Am

min

istra

zion

e&

Fina

nza

n.17

/200

4

Page 46: ar radar radar radar radar radar ra - RUGGIERO E ASSOCIATI OIC interviene sui... · 2012. 4. 25. · Il glossario OEE = (OverallEquipmentEfficiency),indicatorerelativo ... Sul nuovissimo

Rifacendoci alla filosofia di riferimento che accompa-gna il nostro approccio alle problematiche nell’areadelle operations, richiamiamo all’attenzione il «Mo-dello delle 4 M» (3), gia citato nel primo articoloche precede questo, questo indicatore mira ad ana-lizzare tutte le perdite possibili in produzione, siaper quanto riguarda gli impianti sia per quel che ri-guarda invece la forza lavoro.Ecco quindi che, come illustrato in Tavola 2, l’indica-tore puo essere scomposto in due parti sostanziali:— L’OEE (Overall Equipment Efficiency), relativo all’ef-ficienza degli impianti produttivi;— L’OLE (Overall Labour Efficiency), relativo all’effi-cienza della manodopera.Osservando lo schema contenuto nella Tavola 2, epossibile cogliere la completezza che un indicatorecome l’Overall Efficiency puo fornire.

Struttura e composizione dell’OEEIniziando dall’ OEE, rappresentato nel lato destrodella Tavola 2, possiamo vedere come la struttura ditale sistema di indicatori utilizzi l’individuazione e lamisurazione delle diverse perdite riscontrabili sugliimpianti produttivi. Possiamo quindi rilevare in mo-do molto dettagliato, nello schema rappresentato, unelenco degli indicatori di maggiore rilevanza che pos-sono essere estrapolati:� Indice di Saturazione = Disponibilita programmata / Di-sponibilita potenziale. Misura la capacita produttiva ef-fettivamente disponibile per la produzione, al nettodi tutti i tempi di inattivita;� Indice di Utilizzo = Disponibilita utilizzata / Disponibili-ta potenziale. Misura, invece, la capacita effettivamentedisponibile per la trasformazione, al netto di tuttitempi morti, su cui risulta impossibile operare.

� Indice di Performance = Disponibilita netta / Disponibili-ta utilizzata. Misura l’effettiva efficienza produttiva,calcolata sul tempo che effettivamente risulta dispo-nibile per la produzione. Osserviamo come questoindicatore sia fondamentale, e possa essere ricollega-to al confronto fra tempi reali e tempi standard: tuttele perdite dovute a microfermate o perdite di veloci-ta, infatti, sono perdite non attese, e quindi non pre-ventivate nei tempi standard. A questo indicatore,quindi, puo anche corrispondere l’analogo Tempo As-segnato (Std) / Tempo Impiegato, attraverso cui si vuolesolitamente misurare il rispetto dei tempi standardda parte dei reparti produttivi.� Indice di Qualita = Valore Aggiunto / Disponibilita net-ta. Misura la percentuale di tempo impiegato perrealizzare pezzi conformi dal punto di vista qualitati-vo: il resto e da imputare a scarti o rilavorazioni.� OEE = Valore Aggiunto / Disponibilita potenziale. Misu-ra la capacita produttiva effettivamente impiegataper produrre «valore aggiunto», cioe pezzi buoni.Si osserva come l’OEE complessivo (ultimo degli in-dicatori esposti e vera «novita» dello strumento chequi presentiamo) analizza quindi anche l’aspetto le-gato alla qualita, e fornisce la reale immagine diquanto tempo venga impiegato, senza che sia realiz-zata alcuna produzione «utile», ossia vendibile.

Struttura e composizione dell’OLEAnalogamente, anche l’OLE, disposto nel lato sini-stro della Tavola 2 segue la stessa logica di costruzio-

Tavola 2 � Le perdite in produzione

Nota:

(3) Il modello delle 4 M (Method, Man, Machine, Material) e il modello

concettuale di riferimento a cui si riferiscono tutte le metodologie qui

illustrate, e gia esposto nell’intervento citato all’inizio.

Pianificazione e controlloMisurazione dei costi

52

Am

min

istra

zion

e&

Fina

nza

n.17

/200

4

Page 47: ar radar radar radar radar radar ra - RUGGIERO E ASSOCIATI OIC interviene sui... · 2012. 4. 25. · Il glossario OEE = (OverallEquipmentEfficiency),indicatorerelativo ... Sul nuovissimo

ne del sistema di indicatori. La differenza tra le duefamiglie di indicatori consiste nell’oggetto della lorovalutazione.Per quanto riguarda l’analisi dell’OLE, gli indicatoripiu significativi sono sicuramente:� Indice di Saturazione = Disponibilita programmata / Di-sponibilita potenziale. Misura la capacita produttiva ef-fettivamente disponibile per la produzione, al nettodi tutti i tempi di assenza del personale dallo specifi-co reparto analizzato;� Indice di performance = Disponibilita netta / Disponibili-ta utilizzata. Come per l’OEE, misura l’effettiva effi-cienza produttiva, calcolata sul tempo che effettiva-mente risulta disponibile per la produzione. Anchenel caso dell’efficienza della manodopera, questo in-dicatore corrisponde alla misurazione del rapportofra Tempo Assegnato e Tempo Impiegato.� OLE = Valore Aggiunto / Disponibilita potenziale. Misu-ra la capacita produttiva effettivamente impiegataper eseguire attivita a cui corrisponde un’effettivaproduzione.

Una guida chiara verso riduzioni delle perditeCi sembra abbastanza evidente, quindi, la potenzialitadello strumento sopra illustrato: analizzando le diver-se componenti dell’inefficienza, sulle due dimensioni«impianti» e «manodopera», e possibile individuaresubito le aree maggiormente critiche, ed impostarecosı un piano di iniziative in modo tale da poter benchiarire le priorita, ed i benefici potenzialmente otte-nibili per ognuna delle iniziative individuate.Merita sottolineare come, in molti casi reali, l’OEEmisurato stupisca per il suo valore, che si attesta at-torno al 50% della capacita produttiva teorica. Que-sto avvalora, a maggior ragione, le ipotesi di possibilirecuperi sui margini fatte nel primo paragrafo, po-nendole addirittura come «prudenziali».

Migliorare l’efficienza: Il caso Remac spaIl caso aziendale che esamineremo ripercorre l’espe-rienza aziendale proposta nel n. 6/2004 di questa Te-stata e propone un utilizzo pratico dell’indicatore diOverall Efficiency.Nel piano di cost reduction intrapreso dall’azienda Re-mac, l’intervento sull’area produttiva e stato pianifi-cato, e poi condotto, sulla base dei principi delle «4M», e sulle molte indicazioni che l’OE permise di va-lutare.L’analisi fu condotta principalmente sul reparto dimontaggio finale che, stante la alta incidenza di com-ponenti acquistati esternamente o lavorati da terzisti,risultava certamente il collo di bottiglia principalenel flusso produttivo, quindi il reparto fondamentalesu cui focalizzare l’analisi.

Come avviene la misurazione dell’efficienzaConsiderato prefissato un significativo impiego di ma-nodopera, e alla luce di una prima «overview» sul

campo dei flussi all’interno del reparto che gia avevadenotato alcune aree critiche, risulto interessante mi-surare l’efficienza della manodopera, e quindi fu co-struito un indicatore di tipo Overall Labour Efficiency.La buona rilevazione dell’OLE, inoltre, era possibileanche per le modalita di rilevazione dei tempi neireparti di produzione, gia legata alle attivita deglioperatori. Pur impostate con un’ottica piu tradizio-nale, che mirava piu che altro a controllare comeimpiegava il proprio tempo il personale, e non adanalizzare e comprendere i margini di miglioramen-to dell’efficienza complessiva, le informazioni a di-sposizione (che non solo per Remac, ma nella mag-gior parte dei casi esistono gia in azienda) risultaro-no sufficienti. Con un minimo sforzo di riclassifica-zione di alcune causali imputate dagli operatori, sipote impostare l’indicatore OLE adeguato, illustratoin Tavola 3.Come si vede dalla figura, in Remac e stata sceltauna struttura dell’OLE «adattata», in funzione delfatto che risultava di estremo interesse capire anche,fra le altre cose, quante ore degli addetti al repartovenivano «prestate» all’Assistenza Tecnica, per inter-venti particolari o installazioni in cui il contributo dichi avesse montato le caldaie fosse importante.Sottolineiamo qui la chiara priorita data alla misura-zione del rapporto fra Tempo Assegnato (il tempo teo-rico derivato dai cicli standard di montaggio) e Tem-po Impiegato (il tempo effettivamente speso sulla solaattivita di montaggio). Questo indicatore, oltre che afornire la misura del margine di recupero atteso sul-le attivita di montaggio, risultava nel caso specificoimportante anche per l’attivita di pianificazione dellaproduzione (4), ed in particolare la valutazione dellacapacita effettivamente disponibile, al fine di livellareal meglio la produzione nei mesi.Analizzando i dati per alcuni mesi, fu possibile elabo-rare poi diversi ragionamenti, in funzione dei risulta-ti ottenuti dalle elaborazioni effettuate (Tavola 4).Leggendo i dati si evince un indicatore complessivoOLE tutt’altro che soddisfacente (64,7%): anche nelcaso di Remac, la lettura di questi numeri stupı nonpoco, anche a fronte di una certa abitudine, nei pe-riodi di picco di domanda, ad esternalizzare partedei montaggi presso un paio di terzisti particolar-mente legati all’azienda.Dall’esame degli indicatori emergevano alcuni rile-vanti elementi che meritano una attenta esposizionee valutazione come emerge dalla Tavola 5.

Nota:

(4) Si rimanda alla parte dedicata alle innovazioni nell’ambito della Pia-

nificazione e Programmazione della Produzione, illustrate sempre in: A.

Stancari, « Recuperare competitivita oggi, attraverso il piano di cost re-

duction.», Amministrazione & Finanza, n. 6/2004, pagg. 22-28.

Pianificazione e controlloMisurazione dei costi

53

Am

min

istra

zion

e&

Fina

nza

n.17

/200

4

Page 48: ar radar radar radar radar radar ra - RUGGIERO E ASSOCIATI OIC interviene sui... · 2012. 4. 25. · Il glossario OEE = (OverallEquipmentEfficiency),indicatorerelativo ... Sul nuovissimo

La dimostrazione palese del grande margine di recu-pero di efficienza costituı un fattore determinanteper convincere il Direttore di Stabilimento ad accet-tare una fase di nuove iniziative di miglioramento, e

quindi di cambiamento di uno «status quo» che ap-parentemente risultava di equilibrio e buona gestio-ne, ma che alla luce degli indicatori elaborati nonpoteva certo essere ritenuto soddisfacente.

Tavola 3 � La struttura OLE in Remac

D/F Efficienza montaggiosu attivita proprie

F/A Efficienza netta reparto(OLE)

E/C Saturazione repartosu attivita proprie

F/E Peso di attivitadi montaggio dichiarata

(B-C)/B Peso attivita cedute

1-(D/B) Potenzialita Montaggio

Tavola 4 � La misurazione dell’efficienza Remac

Pianificazione e controlloMisurazione dei costi

54

Am

min

istra

zion

e&

Fina

nza

n.17

/200

4

Page 49: ar radar radar radar radar radar ra - RUGGIERO E ASSOCIATI OIC interviene sui... · 2012. 4. 25. · Il glossario OEE = (OverallEquipmentEfficiency),indicatorerelativo ... Sul nuovissimo

Azioni per velocizzare le operations e recuperare efficienzaUn’attenzione maggiore alla componente «Labour»dell’efficienza porta inevitabilmente all’analisi di fe-nomeni piu che altro organizzativi, ed all’individua-zione di soluzioni che si focalizzano principalmentesulla gestione del personale e sul miglioramento del-le logiche di organizzazione delle linee.Alla luce delle indicazioni ricavate dall’OLE, Remacaccetto di implementare un programma specificoper l’incremento della produttivita. La metodologiautilizzata in quel caso, come in tutti i casi da noi af-frontati in cui la natura delle problematiche sianoanaloghe a quelle qui presentate, e nota in letteratu-ra come metodo ships (Strategic High Productivity Sy-stem») (5).Al fine di dare una breve indicazione metodologica,ricordiamo solo che tale metodo, coerente con l’ap-proccio generale delle «4 M», imposta il migliora-mento della produttivita, e quindi dell’efficienza, ri-partendolo in tre aree principali.1) L’area dei metodi, mediante cui ricercare procedureoperative di piu alto livello e definire standard piuelevati;2) l’area delle prestazioni, che ha l’obiettivo di studiaree determinare fino a che punto vengono seguiti glistandard definiti e con quale efficienza vengono con-dotte le operazioni;3) l’area di utilizzo, che si occupa delle modalita diimpiego delle risorse, cioe per esempio del modo incui vengono usati efficacemente il tempo-uomo e iltempo-macchina. La pianificazione e la gestione del-la produzione, la gestione delle scorte, i sistemi di as-

sicurazione qualita, la manutenzione, ecc. hanno unrapporto diretto con l’utilizzo efficace delle risorse.Il programma Ships prevede diverse tecniche chepossono essere utilizzate e che vengono brevementedelineate di seguito.� Ispezioni sulle prestazioni e sulla misura della pro-duttivita (PA: Productivity Performance Audit), che for-nisce la diagnosi della produttivita ed il sistema di ge-stione per il miglioramento continuo.� Ingegneria dei metodi (ME: Methods Engineering),che analizza e definisce gli standard del sistema diproduzione (metodi).� Misurazione del lavoro (WM: Work Measurement),che definisce i nuovi tempi e i nuovi cicli standard,alla luce delle migliorie introdotte dal Work Measu-rement.� Gestione dell’utilizzo delle risorse (UM: UtilizationManagement), che cerca di ottimizzare le risorse gestio-nali che gravitano attorno alle operazioni di lavoro.� Innovazione del personale di staff (SI: Staff Innova-tion)..� Sistema di formazione (ES: Education System).� Gestione dei costi (CM: Cost Management).Nel caso di Remac, alcune di queste tecniche sonostate selezionate, e implementate con risultati tangi-bili, e in alcuni casi estremamente significativi (si ve-da la Tavola 6).

Tavola 5 � Elementi critici legati all’analisi degli indicatori di overall efficiency

Indicatore Considerazione

Saturazione (Ore presenza) = 87% Enorme il peso di assenze e ferie (in parte dovuto anche ad una politica di recu-pero di ferie arretrate): urge una pianificazione del calendario di lavoro piu rigi-da.

Ore effettive = 80% Un altro 7% di efficienza se ne va su richiesta dell’Assistenza Tecnica. Anchequesto fenomeno, sicuramente non eliminabile, deve essere meglio controllato,specialmente nei periodi di picco di produzione.

OLE (Ore rilevate in montaggio) = 64,7% Le ore effettivamente impiegate nelle attivita di montaggio risultano solamenteil 64% della disponibilita potenziale complessiva.A questo indicatore si arriva a causa delle perdite dovute principalmente alle at-tivita di pulizia (inserite nel calendario ordinario) e di movimentazioni interne,queste ultime per un significativo 9%.

Indice di performance = 78,67% Il rapporto fra Tempo Assegnato e Tempo Impiegato mostra una discrepanza dicirca il 20%.Questo dato dovra assolutamente essere preso in considerazione in fase di pia-nificazione della produzione, decurtando pertanto di almeno un altro 10% la ca-pacita disponibile.Urge, comunque, un’attivita specifica per sensibilizzare il personale al rispetto ditali tempi e, successivamente, alla riduzione degli stessi standard.

Nota:

(5) Per approfondimenti, si consiglia la lettura di: F.M. Sciuccati, M. Ta-

naka, Riprogettare il sistema di produzione, Ed. Il Sole 24 Ore, Milano,

1994.

Pianificazione e controlloMisurazione dei costi

55

Am

min

istra

zion

e&

Fina

nza

n.17

/200

4

Page 50: ar radar radar radar radar radar ra - RUGGIERO E ASSOCIATI OIC interviene sui... · 2012. 4. 25. · Il glossario OEE = (OverallEquipmentEfficiency),indicatorerelativo ... Sul nuovissimo

Si puo notare come i risultati ottenuti dalle diverseiniziative sono assolutamente coerenti, e ricollegabilialle esigenze individuate dall’analisi dell’OLE.Complessivamente, questa parte di piano di cost re-duction, relativo alla pura ricerca di aumento dell’ef-ficienza produttiva, ha portato ad un incremento del-l’OLE del 18%, a cui ha fatto velocemente seguito lacompleta internalizzazione delle attivita di montaggio,ed azzeramento delle lavorazioni esterne.

ConclusioniNel presente articolo abbiamo ragionato sull’oppor-tunita di ridurre i costi di produzione, e sulle formeestreme (ristrutturazione) e «dolci» (riorganizzazio-ne) percorribili.Sfruttando strumenti come l’Overall Efficiency, chepermette una precisa e dettagliata analisi degli effetti

e delle cause dell’inefficienza in produzione, e possi-bile impostare un buon piano per recuperare taliinefficienze.L’utilizzo, poi, di indicatori chiari e misurabili neltempo, permette di fare leva su un maggior coinvol-gimento degli addetti alla produzione sugli obiettiviaziendali, promuovendo anche a livelli bassi quel ma-nagement by objectives che spesso determina l’efficaciadelle iniziative di riorganizzazione.Nel caso di Remac poi, nonostante i vantaggi eviden-ti apportati dall’introduzione dell’OE e della conse-guente pianificazione coerente del miglioramento, sievidenzia comunque la necessita, oggi ancora nonsoddisfatta, di misurare non solo l’efficienza dellaforza lavoro, ma anche l’efficienza degli impianti, inmodo da includere anche il fattore qualita nell’analisiglobale.

Tavola 6 � Gli effetti degli interventi a sostegno della produttivita

Tecnica Ships Iniziativa Risultati

PA Pubblicazione mensile dell’OLE in reparto, e discus-sione con i dipendenti sulle cause di inefficienza.

ME + WM Analisi delle operazioni (Metodo MOST) e revisionedei cicli.

15% di riduzione dei tempi-ciclo

Definizione di logiche di schedulazione stretta delmontaggio, ed aumento della cadenza di uscita diuna caldaia finita dalla linea.

Aumento del 8% del numero potenziale di caldaieproducibili nella settimana.

UM Revisione del sistema di alimentazione dei materia-li. Introduzione di squadre dedicate all’alimentazio-ne delle postazioni di montaggio.

7% di riduzione dei tempi impiegati per le movi-mentazioni interne

ES Approntamento di documentazione per le istruzionidi montaggio, ed abbattimento dei tempi di forma-zione del personale stagionale, con conseguenteaumento della produttivita.

Pianificazione e controlloMisurazione dei costi

56

Am

min

istra

zion

e&

Fina

nza

n.17

/200

4

Page 51: ar radar radar radar radar radar ra - RUGGIERO E ASSOCIATI OIC interviene sui... · 2012. 4. 25. · Il glossario OEE = (OverallEquipmentEfficiency),indicatorerelativo ... Sul nuovissimo

Bonus certificates,nuovo prodotto per «esperti»investitori

di Paolo Fiorini Morosini (1) Risk Management Banca Popolare di Milano

Dopo la creazione del SeDeX un’altra piccola innovazione irrompe sul mercatodei covered warrant, ossia i Bonus Certificates, un nuovo prodotto che

soddisfa le esigenze di una categoria di investitori piu esperti. Quali lecaratteristiche e i rendimenti dei Bonus Certificates? Eccone un’analisi.

Le evoluzioni del mercato dei covered warrantL’attuale congiuntura del mercato, contraddistintada una persistente incertezza circa gli andamenti fu-turi e dal basso livello dei tassi di interesse, spinge gliinvestitori a ricercare nuovi prodotti legati all’anda-mento dei mercati finanziari che garantiscano, al rea-lizzarsi di determinati scenari, rendimenti superiori aquelli di mercato.Il primo trimestre del 2004 ha registrato una risco-perta dei covered warrant da parte dell’investitore re-tail, testimoniata dalla ripresa dei volumi sia in termi-ni di controvalore scambiato che di contratti conclusisul Mercato telematico dei Covered Warrant (MCW).Tale spinta e confermata dai dati relativi al trimestreseguente dai quali emerge un leggero rallentamentonel controvalore degli strumenti scambiati.Il riavvicinamento degli investitori ai securitised deriva-tives (2) e stato favorito dalla possibilita di acquistaredelle strategie gia preconfezionate in uno strumentoquotato sul mercato. Un investitore poco espertopuo sfruttare, ad esempio, il movimento direzionaledel mercato ottenendo comunque una parziale o to-tale protezione del capitale investito o, alternativa-mente, puo avvantaggiarsi di un movimento latera-le (3) esponendosi ad un rischio equivalente ad uninvestimento diretto nell’attivita sottostante.Al fine di offrire all’investitore la possibilita di accede-re ad un mercato maggiormente in linea con le evolu-zioni dei prodotti e con una piu chiara segmentazionedegli stessi, Borsa Italiana, il 26 aprile 2004, ha riorga-nizzato il Mercato telematico dei Covered Warrant nelMercato telematico dei Securitised Derivatives o SeDeX.La nuova segmentazione ripartisce i contratti in classiomogenee per tipologia di prodotto e finalita d’inve-stimento. I segmenti previsti sono:— Covered warrant plain vanilla: i tradizionali co-verd warrant put e call;

— Covered warrant strutturati/esotici: covered war-rant ottenuti come combinazione di opzioni call e putplain vanilla e/o di una o piu opzioni esotiche (4);— Leverage certificates: Certificates che replicanol’andamento dell’attivita sottostante consentendo,tramite l’effetto leva, di amplificarne la performance;— Investment certificates: diviso a sua volta in:a) Certificates che replicano esclusivamente l’anda-mento dell’attivita sottostante senza alcun effetto le-va. Sono rappresentabili come covered warrant call constrike pari a zero;b) Certificates che replicano l’andamento dell’attivitasottostante ma, in virtu della presenza di una o piuopzioni plain vanilla e/o esotiche, consentono di am-plificare il rendimento dell’investimento al realizzarsidi particolari condizioni di mercato.Proprio quest’ultimo segmento con i suoi 5.820 pro-dotti scambiati per un controvalore di mercato pari a249,9 milioni di euro, circa il 25% dell’intero merca-to (dati mese di luglio 2004 - Tavola 1), costituisce lanovita piu interessante per un investitore alla ricercadi nuove opportunita.

Note:

(1) Le opinioni espresse in questo articolo non riflettono quelle dell’isti-

tuzione di appartenenza.

(2) «I securitised derivatives sono derivati le cui caratteristiche contrat-

tuali sono incorporate in un titolo negoziabile emesso generalmente da

un’istituzione finanziaria». Da «SeDeX il Mercato dei certificates e dei

covered warrant» - Borsa Italiana.

(3) Per movimento laterale del mercato si intende una situazione nella

quale il mercato non assume una decisa tendenza al rialzo o al ribasso

ma presenta una certa stabilita.

(4) «Le opzioni esotiche sono strumenti finanziari molto eterogenei ed

in linea generale possono essere definiti derivati non-standard con

payoffs piu complessi rispetto alle opzioni classiche finalizzati alla sod-

disfazione di esigenze specifiche degli investitori». Definizione tratta dal

sito di Borsa Italiana.

Strumenti e tecniche finanziarieBorse e mercati

57

Am

min

istra

zion

e&

Fina

nza

n.17

/200

4

Page 52: ar radar radar radar radar radar ra - RUGGIERO E ASSOCIATI OIC interviene sui... · 2012. 4. 25. · Il glossario OEE = (OverallEquipmentEfficiency),indicatorerelativo ... Sul nuovissimo

Bonus Certificates: caratteristicheA fine luglio la gamma di prodotti offerti nel seg-mento degli Investment certificates si e arricchita diun nuovo prodotto, il Bonus Certificate, «importato»dai paesi anglosassoni, adatto ad un investitore cheritiene possibile, sull’orizzonte temporale dell’investi-mento, il verificarsi di condizioni di mercato rialziste,stabili o moderatamente ribassiste.Acquistando un Bonus Certificate l’investitore assumeuna posizione rialzista sul sottostante senza alcuna assi-curazione circa la restituzione del capitale a scadenza.Infatti, nell’ipotesi di forti ribassi dell’attivita sottostan-te nel corso dell’intera vita dell’investimento, si assumeuna posizione equivalente all’acquisto diretto del sotto-stante e se ne subisce per intero la perdita di valore.Chi decide di investire in un Bonus Certificate ha as-sicurato un rendimento minimo solamente nell’ipote-si che l’attivita sottostante non raggiunga o sfondi alribasso un livello fissato contrattualmente, detto Bar-riera, nel periodo che va dall’emissione alla scadenza.

Il valore di rimborso e quindi funzione dell’andamen-to del valore dell’attivita nel corso di tutta la vita delcontratto e non solo del suo valore alla scadenza.L’orizzonte temporale dell’investimento e di medioperiodo con durate osservate comprese tra i quattroe i cinque anni. L’attivita sottostante per la quale at-tualmente e stato emesso sul mercato italiano unprodotto Bonus e l’indice Dow Jones EURO-STOXX50SM. Sono attese altre emissioni su indici delmercato azionario e su azioni quotate nella borsa ita-liana o nelle borse internazionali.Il pay-off dei Bonus Certificates, come sara evidenzia-to nell’analisi seguente, puo essere scomposto in unostrumento finanziario elementare (un Certificate sul-l’attivita sottostante) e in una componente di tipo de-rivativo (Opzione di tipo esotico: Opzione put di tipoDown & Out). La scomponibilita del prodotto forni-sce una metodologia per la determinazione del suoprezzo teorico ottenuto come somma dei valori attua-li delle singole componenti.

Tavola 1 � Controvalore in milioni di euro e numero di contratti scambiati sul SeDeX da aprile a luglio 2004

Fonte: Borsa Italiana

Strumenti e tecniche finanziarieBorse e mercati

58

Am

min

istra

zion

e&

Fina

nza

n.17

/200

4

Page 53: ar radar radar radar radar radar ra - RUGGIERO E ASSOCIATI OIC interviene sui... · 2012. 4. 25. · Il glossario OEE = (OverallEquipmentEfficiency),indicatorerelativo ... Sul nuovissimo

Gli elementi caratteristici di una emissione (5) sono:l’attivita sottostante (S) sul quale e scritto il contrat-to, la percentuale bonus (�), la barriera (B), il valorenominale (N), la data di emissione (t) e la data discadenza (T).Il prodotto prevede un unico rimborso alla scadenzafunzione di uno dei due seguenti scenari:� il valore dell’attivita sottostante e stato quotato adun livello sempre superiore rispetto al valore dellabarriera tra l’emissione e la scadenza;� il valore dell’attivita sottostante e risultato pari o in-feriore al valore della barriera tra l’emissione e lascadenza.Nel caso in cui si verifichi la situazione sub a) l’inve-stitore ricevera un importo pari al valore nominalemoltiplicato per il maggiore tra la percentuale di bo-nus e la variazione relativa registrata dell’attivita sot-tostante tra l’emissione e la scadenza. Nel caso subb) l’investitore ricevera un importo pari alla variazio-ne relativa, non sempre necessariamente a suo van-taggio, del valore dell’attivita sottostante registratatra l’emissione e la scadenza moltiplicata sempre peril valore nominale (Tavola 2).Il pay-off alla scadenza T del Bonus Certificate, nel se-guito indicato con V(T), puo essere sintetizzato comesegue:a) se il valore dell’attivita sottostante S e maggioredella barriera B (con B<S(t)) tra t e T allora:

V ðT Þ ¼ N � max �;SðT ÞSðtÞ

� �

b) altrimenti

V ðT Þ ¼ N � SðT ÞSðtÞ

dove con S(T) si e definito il valore dell’attivita sotto-stante in T e a lo si suppone maggiore 1.Attraverso alcuni passaggi matematici si puo dimo-strare che il pay-off a scadenza del Bonus puo esserereplicato attraverso la seguente espressione:

V ðT Þ ¼ N

SðtÞ � max 0; SðT Þ½ � þ PdoðT; SðT Þ; � � SðtÞ; BÞf g

e quindi, a meno del fattore moltiplicativo N/S(t),V(T) puo essere scomposto nell’acquisto di:— un Certificate emesso sull’attivita sottostante conscadenza in T;— una opzione put di tipo Down & Out scritta sull’at-tivita sottostante S con scadenza T, Strike pari a �S*(t) e barriera disattivante posta pari a B.Nel caso in cui la barriera B non venga mai raggiun-ta dal sottostante nel corso della vita del contratto, ilfunzionamento della put Down & Out e equivalentead una put plain vanilla. Tale componente forniscequindi una protezione all’investitore nel caso di ri-basso di S. Se, al contrario, l’attivita sottostante doves-se raggiungere la barriera nel periodo contrattuale,

la garanzia offerta dalla put si annulla e la posizionedell’investitore e equivalente all’acquisto di un Certi-ficate sull’attivita sottostante. In tal caso si resta espo-sti al ribasso del mercato non essendo piu presentealcuna protezione.La scomposizione precedente, oltre a chiarire il fun-zionamento del prodotto, costituisce una valida me-todologia per determinare il valore del prodotto inun istante antecedente la scadenza. Infatti il valoredel Bonus Certificate e calcolato come somma del valo-re delle due componenti e dipende: dal valore del-l’attivita sottostante, dalla volatilita implicita di que-st’ultima, dal livello dei tassi d’interesse, dal tempomancante alla scadenza, dai dividendi attesi sul sotto-stante, dalla barriera e dalla percentuale di bonusstabiliti contrattualmente. Per ottenere il prezzo diquesto strumento, inoltre, si richiede la determina-zione del prezzo di un’opzione di seconda generazio-ne procedura sicuramente piu complessa rispetto alpricing di una opzione di tipo plain vanilla.La quotazione, come per gli altri prodotti apparte-nenti al mercato dei covered warrant, e garantita nelcontinuo da un market maker, nella maggior parte deicasi l’emittente, e si discosta dal valore teorico per lapresenza di prezzi in acquisto e in vendita.Per meglio capire il funzionamento del prodotto sisupponga di voler emettere il 20 agosto 2004 un pro-dotto Bonus Certificate sull’indice S&P/MIB (6) conscadenza pari a quattro anni. Il valore dell’indice alladata di emissione e 26.508 e la sua volatilita implicitae stimata pari al 24,38% su base annua.Per completare i dati descrittivi dell’emissione, restanoda definire i due parametri contrattuali: la barriera Be la percentuale di Bonus �. Questi parametri debbo-no essere scelti in modo da far sı che il valore di emis-sione del Bonus Certificate sia pari al valore nominale(N) del contratto posto pari a E 1.000. La Tavola 3mostra come diverse combinazioni di B e � garanti-scono questa possibilita; in generale si osserva che piubasso e il valore della barriera minore e la percentualebonus che soddisfa la richiesta precedente.Si decide di procedere secondo il seguente schema:fissato il livello della barriera pari al 70% del valoreattuale dell’indice (B=18.556; 70% di 26.508), si de-termina la percentuale bonus che rende il valore at-tuale del contratto pari a E 1.000.Sempre dalla Tavola 3 si deduce che la percentualedi bonus che soddisfa la richiesta precedente e com-presa tra il 120% e il 125% (valore del Bonus Certifi-cate pari rispettivamente a E 996,88 e E 1.007,50).Approfondendo l’analisi si conclude che il valore ri-

Note:

(5) Si suppone che l’emissione avvenga in euro. Non si considera quin-

di alcun rischio di cambio.

(6) Indice rappresentativo del mercato azionario italiano. Per maggiori

dettagli si veda il sito di Borsa Italiana.

Strumenti e tecniche finanziarieBorse e mercati

59

Am

min

istra

zion

e&

Fina

nza

n.17

/200

4

Page 54: ar radar radar radar radar radar ra - RUGGIERO E ASSOCIATI OIC interviene sui... · 2012. 4. 25. · Il glossario OEE = (OverallEquipmentEfficiency),indicatorerelativo ... Sul nuovissimo

cercato e circa pari al 122%. In quest’ipotesi si ottie-ne che lo strike dell’opzione put Down & Out e32.340 (122% * 26.508 - compreso tra i valori 31.810e 33.135) e, quindi, sottoscrivendo questo contrattoci si assicura, nell’ipotesi che il valore del sottostantenon raggiunga la barriera nei prossimi quattro anni,un rendimento minimo del 22%. Il rendimento delBonus Certificate puo addirittura incrementarsi sel’attivita sottostante registra una rivalutazione supe-riore alla percentuale bonus. Nell’esempio propostoil rendimento minimo e garantito se il valore dell’in-dice S&P/MIB nei prossimi 4 anni resta compresotra i 18.556 (la barriera) e i 32.340 (Strike dell’opzio-ne put Down & Out). Il rendimento del 22%, natu-ralmente, e da intendersi come rendimento sull’inte-ro periodo dei quattro anni; il rendimento annuo

lordo in capitalizzazione composta ottenuto nell’ipo-tesi di raggiungimento del valore di rimborso garan-tito, e pari circa al 5,10%.I valori delle due componenti precedentemente indi-viduate sono: per il certificate E 25.275,78 e per l’op-zione put Down & Out E 1.258,70. Considerando ilfattore moltiplicativo N/S(t), si conclude che il valoredel Bonus Certificate e pari a E 1000=E 953 + E 47.Si supponga ora di simulare i valori a scadenza del-l’attivita sottostante nei due scenari alternativi analiz-zati in precedenza (Tavola 4) e di verificare le diffe-renze nei rendimenti del Bonus Certificate. Si notache simulando due scenari identici per il valore delsottostante il raggiungimento o meno della barrieracambia notevolmente il rendimento ottenuto dall’in-vestimento nell’ipotesi di ribasso dell’attivita sottostan-

Tavola 2 � Pay-off alla scadenza di un generico contratto Bonus Certificate nelle due ipotesisenza e con superamento della barriera confrontato con il valore dell’investimento iniziale (linea orizzontale)

Strumenti e tecniche finanziarieBorse e mercati

60

Am

min

istra

zion

e&

Fina

nza

n.17

/200

4

Page 55: ar radar radar radar radar radar ra - RUGGIERO E ASSOCIATI OIC interviene sui... · 2012. 4. 25. · Il glossario OEE = (OverallEquipmentEfficiency),indicatorerelativo ... Sul nuovissimo

te rispetto al valore alla data d’emissione. Infatti postoche il sottostante alla scadenza quota 20.676, si posso-no distinguere i due soliti scenari: la barriera non vie-ne raggiunta, si ottiene il rendimento minimo del22%, altrimenti si consegue un rendimento negativodel -22%. Nel caso di ribasso, in teoria, la perdita puocoincidere con l’intero valore investito. Nel caso dirialzo dell’attivita sottostante rispetto al valore d’emis-sione, non vi e alcuna variazione del valore di rimbor-so al verificarsi dei due scenari precedenti (Tavola 4ipotesi valore a scadenza dell’indice pari a 33.135)

ConclusioniLo strumento trattato risponde alle esigenze di un in-vestitore «esperto» con una buona conoscenza del

mercato e dell’impatto che variabili, quali la volatilitaimplicita del sottostante, possono produrre sul valoredel prodotto acquistato.Il Bonus Certificate non e adatto ad investitori chedesiderano un rendimento in linea con quello delmercato, senza il rischio di perdere il capitale inizial-mente investito. Particolare attenzione bisogna, inol-tre, riservare alle tipologie di sottostante. Infatti, se sidovesse decidere di sottoscrivere un Bonus Certifica-te su una azione e non su un indice rappresentativodi un mercato, l’investitore si esporrebbe ad un ri-schio specifico (nei confronti della societa emittentel’azione) difficilmente quantificabile per periodi me-dio lunghi (4-5 anni) come quelli che caratterizzanoil prodotto considerato.

Tavola 3 � Andamento del valore attuale di un Bonus Certificatescritto sull’indice S&P/MIB in funzione del valore di barriera B e della percentuale bonus a

StrikePercentuale

Bonus

Barriera

65% 70% 75% 80% 85%

17.230 18.556 19.881 21.206 22.532

27.833 105% 984,63 971,87 963,24 958,00 955,22

29.159 110% 994,73 979,02 967,89 960,73 956,61

30.484 115% 1.006,21 987,37 973,53 964,20 958,50

31.810 120% 1.018,99 996,88 980,15 968,43 960,91

33.135 125% 1.033,00 1.007,50 987,71 973,41 963,87

34.460 130% 1.048,14 1.019,16 996,17 979,12 967,35

35.786 135% 1.064,34 1.031,79 1.005,49 985,52 971,37

37.111 140% 1.081,50 1.045,32 1.015,60 992,60 975,89

Tavola 4 � Rendimento del Bonus Certificate nell’ipotesi di raggiungimento o meno della barriera

BarrieraRaggiunta

Valore a scadenzadell’indice

Rendimento ottenutosul periodo

Rendimentoannuo

No 33.135 25,00% 5,74%

No 20.676 22,00% 5,10%

BarrieraRaggiunta

Valore a scadenzadell’indice

Rendimento ottenutosul periodo

Rendimentoannuo

Si 33.135 25,00% 5,74%

Si 20.676 -22,00% -6,02%

Strumenti e tecniche finanziarieBorse e mercati

61

Am

min

istra

zion

e&

Fina

nza

n.17

/200

4

Page 56: ar radar radar radar radar radar ra - RUGGIERO E ASSOCIATI OIC interviene sui... · 2012. 4. 25. · Il glossario OEE = (OverallEquipmentEfficiency),indicatorerelativo ... Sul nuovissimo

Basilea II: piu opportunita perle imprese con la differenziazionedegli standard

di Mario Antonio Vinzia Responsabile Finanziario Snamprogetti S.p.A. -Docente di Finanza SDA Bocconi Socio Club Solvinet

T ra le imprese italiane e soprattutto tra le Pmi serpeggia il dubbio che, conl’introduzione degli standard fissati da Basilea II, le banche renderanno piu

costoso l’accesso al credito. Tale visione e sicuramente erronea poiche avendoBasilea II introdotto altre tre nuove tipologie di stima dei rischi (oltre al metodoCurrent) fornisce alle aziende la possibilita di rivolgersi all’istituto che, a secondadel metodo scelto, offra loro le condizioni di pricing migliori.

IntroduzioneLa convinzione che si percepisce fra le aziende eche l’applicazione del protocollo di Basilea II ren-dera piu difficile e/o piu costoso l’accesso al credi-to, soprattutto in considerazione del tessuto indu-striale domestico caratterizzato da dimensioni me-dio-piccole.Il rischio certamente esiste, ma non deve essere in-terpretato come un fatto tanto automatico quantoineluttabile, se non altro perche l’accordo di Basileanon parla di pricing, ma sancisce solamente che ogniattivita posta in essere comporta l’assunzione di unpreciso grado di rischio e che tale rischio deve esserequantificato e supportato da un capitale minimo (ilcosiddetto Patrimonio di Vigilanza).Ne discende che dovendosi remunerare il capitaleimpiegato, un’attivita piu rischiosa comportera unmaggior assorbimento di capitale e quindi un mag-gior costo: per tal motivo il costo di tale finanziamen-to risultera maggiore.In sintesi il pricing verra sem-pre piu ancorato al profilo dirischio, ma questo non signifi-ca necessariamente un piudifficile e/o piu costoso acces-so al credito.Significa piuttosto un diversomodo di negoziare con labanca.Da queste prime considerazio-ni emerge quindi subito che ilrapporto-banca impresa si mo-difica e continuera a modifi-

carsi non solo in merito alle modalita di negoziazio-ne dell’accesso al credito, ma anche con riguardo a:— il cambiamento del contesto competitivo fra ban-che in base alle diverse metodologie adottate in sededi valutazione del rischio;— il cambiamento del contesto competitivo fra ban-che dotate di maggiore o minore Patrimonio di vigi-lanza;— il peso delle sofferenze sull’operativita bancariaed i vincoli che creeranno alle banche in termini diassorbimento di capitale;— il cambiamento dei poteri di delibera in bancache verranno calibrati in relazione al merito di credi-to e non in base al taglio delle operazioni;— il venir progressivamente meno del peso del rap-porto locale nel rapporto fra banca e impresa;— la crescente importanza del disporre di un rating,sia esso interno od esterno ecc.Pero per capire la portata dei cambiamenti occorrerichiamare alcuni concetti fondamentali del proto-

collo di Basilea. Mentre Basi-lea I prevedeva che per ogniposizione creditizia la bancadovesse allocare una quantitadi capitale pari all’8% del-l’ammontare delle posizionistesse, ciascuna di esse ponde-rate per il rischio in base a pe-si standard, Basilea II - purmantenendo questa imposta-zione - introduce la possibilitadi definire il requisito patri-moniale in ragione della spe-

Solvi, tramite un network di Managercon funzioni legate alle tematiche

della Customer Administration,si pone con questa serie di articolil’obiettivo di fornire alcuni spunti

di riflessione che consentano di gestiremeglio l’asset relativo ai crediti

commerciali, problematica talvoltasottovalutata ma di enorme impatto

sui risultati aziendali.

Strumenti e tecniche finanziarieRapporti banca-impresa

63

Am

min

istra

zion

e&

Fina

nza

n.17

/200

4

Page 57: ar radar radar radar radar radar ra - RUGGIERO E ASSOCIATI OIC interviene sui... · 2012. 4. 25. · Il glossario OEE = (OverallEquipmentEfficiency),indicatorerelativo ... Sul nuovissimo

cifica rischiosita del prenditore prevedendo un requi-sito crescente pari passu con il peggioramento dellostanding creditizio del cliente.L’obiettivo di Basilea II e infatti teso ad incentivarele banche a sviluppare procedure interne di gestionedel credito in termini di analisi dei rischi preveden-do apposite metodologie per il calcolo dei requisitipatrimoniali (meglio se usando metodologie basatesull’uso dei rating interni (IRB).

Cosa cambia da Basilea I a Basilea IIEd e proprio con Basilea II che la grande o medio-piccola azienda, che fa ricorso al credito bancario,puo disporre di maggiori margini di manovra.Mentre con Basilea I l’unica metodologia disponibile(c.d. metodo Current) prevedeva che il requisito pa-trimoniale, pari all’ormai noto 8%, venisse calcolatosulle attivita creditizie ponderate con pesi standard(nel caso delle Corporate pari al 100%), Basilea IIaggiunge le seguenti tre nuove metodologie:� standardized, in virtu della quale i pesi possono esse-re basati su rating esterni (Moody’s, Standard &Poors, ...), ove esistenti, cosicche nel caso di una cor-porate il peso puo essere inferiore al 100%;� Internal Rating Based - Foundation, grazie al qualela banca puo stimare internamente solo il rating deldebitore (Probability of Default), mentre le altrecompoenti di rischio sono date, e quindi puo defini-re un profilo di rischio che potrebbe condurre ad unassorbimento patrimoniale inferiore;� Internal Rating Based - Advanced, in base al qualetutte le componenti di rischio (e quindi anche il ra-ting dell’operazione) sono stimate internamente dal-la banca e l’assorbimento patrimoniale e in questomodo ritagliato sul profilo di rischio dello specificocredito.Si puo cogliere subito un aspetto importante: le ban-che non utilizzeranno tutte lo stesso metodo e quindinon valuteranno allo stesso modo il rischio.Se quindi il prezzo dovra essere sempre piu ancoratoal profilo di rischio si potrebbe immaginare che an-che il metodo utilizzato per valutare il rischio potrainfluire sul pricing.Sia chiaro Basilea II propone metodologie volte a de-terminare correttamente il calcolo del requisito patri-moniale a fronte del rischio di credito e non vuoleproporre modelli di pricing. Sembra tuttavia ragione-vole pensare che disponendo di un’accresciuta capa-cita di definire il profilo di rischio delle attivita credi-tizie possa essere utile attingervi ai fini del pricing: sitratta quindi di un’opportunita e non certo di un’in-dicazione data dall’Accordo di Basilea.Se quindi puo esistere un legame fra metodologia divalutazione del rischio e modello di pricing, come sipuo tradurre tutto questo?Si potrebbe immaginare che una controparte corpo-rate di elevato standing, ma senza rating esterno, ri-volgendosi ad una banca che usa un metodo standar-

dized si veda applicato un coefficiente di ponderazio-ne del rischio pari al 100%, mentre se interpellasseuna banca che adotta un metodo IRB potrebbe go-dere di un peso inferiore al 100% e quindi teorica-mente pagare meno il denaro.Diciamo teoricamente, perche e senz’altro evidenteche una banca che usa il metodo standardized nonapplichera lo stesso prezzo a tutte le controparti cor-porate. Semmai si puo affermare che tale banca nonpotra trarre vantaggio ai fini del pricing dal patrimo-nio informativo reso disponibile da un sistema IRB eche quindi i suoi modelli di pricing saranno sganciatidalle metodologie proposte da Basilea.Come conseguenza di una minor capacita di valutareil rischio si potrebbe pensare che, in ottica risk ma-nagement, una minor capacita di profilare il rischiodovrebbe suggerire una remunerazione per il rischiomaggiore. Tuttavia il rischio non e l’unica determi-nante del prezzo e se l’ottica commerciale prevalenon e assolutamente detto che minori informazioniin materia di rischio comporteranno un maggior co-sto del denaro o un piu difficile accesso al credito.In sintesi e quindi difficile immaginare se e come l’a-dozione di uno specifico modello di valutazione delrischio influira sul costo della raccolta per le aziende.Dal punto di vista delle banche si puo comunque im-maginare che i metodi IRB consentiranno di ottimiz-zare i portafogli crediti in termini di combinazionerischio-rendimento. Se questo scenario fosse confer-mato la scelta di un metodo IRB porterebbe a con-centrare i clienti migliori - in termini di combinazio-ne rischio/rendimento - sulle banche che utilizzanometodi IRB.L’adozione di un metodo IRB sembrerebbe averequindi una valenza strategica, dati i benefici che sene potrebbero trarre in termini di ottimizzazione delportafoglio crediti. Peccato che comporti un grossoinvestimento e che non tutte le banche italiane, an-cora caratterizzate da dimensioni limitate, sono ingrado di sostenere.

Opportunita per le impresePer le aziende tutto questo e quindi molto importan-te, perche muta il contesto competitivo e quindi ne-goziale.Le aziende devono quindi capire quale metodologiaadottano le proprie banche, in quanto se hanno fattoproprio il metodo standardized (e non si dispone diun rating esterno) ai fini della negoziazione dellospread i margini di manovra sulla singola componen-te di rischiosita del rapporto sono ridotti e meno in-tuibili.Viceversa negli altri casi, ossia in presenza dei metodiIRB, occorre pur sempre ragionare in termini di ra-ting debitore e di rating operazione, ma i margininegoziali sono piu ampi e poggiano su una piu chia-ra logica di valutazione del rischio che il sistema dipricing bancario puo far propria. In altre parole l’a-

Strumenti e tecniche finanziarieRapporti banca-impresa

64

Am

min

istra

zion

e&

Fina

nza

n.17

/200

4

Page 58: ar radar radar radar radar radar ra - RUGGIERO E ASSOCIATI OIC interviene sui... · 2012. 4. 25. · Il glossario OEE = (OverallEquipmentEfficiency),indicatorerelativo ... Sul nuovissimo

zienda puo comprendere meglio le logiche con cuil’apprezzamento del rischio si puo tradurre nel pri-cing e puo quindi comportarsi di conseguenza.Per quanto riguarda il rating del debitore, l’attenzio-ne va certamente posta sull’analisi di fido e quindisulle tre dimensioni della stessa:— l’analisi quantitativa, il cui peso nell’ambito dellavalutazione e preponderante. Si tratta di lavorare suiprincipali ratios di bilancio riclassificato per sintetiz-zare il giudizio sulla situazione patrimoniale-econo-mico-finanziaria dell’impresa. Hanno preminenza idati consuntivi, ma molto importanti sono anche idati previsionali soprattutto se poi trovano corrispon-denza nei fatti;— l’analisi qualitativa, ossia la valutazione degliaspetti qualitativi della vita aziendale relativi alla ca-pacita di pianificazione e controllo, alle quote dimercato, alla struttura organizzativa, alla qualita delmanagement, alla Corporate governance;— l’analisi andamentale, ossia l’analisi dell’andamen-to del rapporto dell’azienda con la Banca e con il Si-stema Creditizio nel complesso.In presenza di metodi IRB, l’azienda che chiede unfinanziamento puo e deve giocare un ruolo fonda-mentale per accedere alle migliori condizioni, tenutoconto che l’ottenimento di queste non e tanto fruttodi una buona negoziazione, quanto di una sana ge-stione aziendale nel tempo. L’accesso al credito e in-fatti agevole se l’azienda ha saputo correttamente pia-nificare, guidare e controllare le proprie attivita im-prenditoriali e gli indicatori quantitativi che l’aziendadeve a tal fine tenere sotto controllo sono, non a ca-so, gli stessi che esamina la banca: bilanci e relativi ra-tios a preventivo e, soprattutto, a consuntivo.Anche gli indicatori qualitativi valutati da una bancaevidenziano gli aspetti della vita aziendale che espri-mono questa capacita di guida e controllo: capacitadi pianificazione e controllo, qualita del manage-ment, corporate governance.In sintesi, se l’azienda non lavora nell’ottica di crearevalore - e l’Economic Value Added e senz’altro l’indi-catore principe - e ben difficile che in sede di nego-ziazione del debito possa vantare dei ratios buoni equindi avere un buon rating interno.Peraltro disporre di una discreta situazione economi-co-finanziaria-patrimoniale non e sufficiente se non lasi sa adeguatamente rappresentare: infatti non sapercomunicare con le banche, non dare informazioni ag-giornate e/o prospettiche, non dimostrare una capa-cita di guida e controllo gestionale puo diventaremolto piu penalizzante dopo l’avvento di Basilea II.In assenza di adeguate informazioni, la banca perce-pira una maggior rischiosita con conseguenze facil-mente immaginabili.Va poi detto che non si deve lavorare solo sul ratingdel debitore, ma anche sul rating dell’operazione: aparita di debitore infatti l’operazione puo essere piuo meno rischiosa a seconda della struttura dell’ope-

razione stessa e, soprattutto, della presenza di even-tuali garanzie.L’impatto di queste ultime in termini di mitigazionedel rischio e senz’altro intuitivo, ma va consideratoche le garanzie per essere riconosciute come tali de-vono rispettare precise condizioni in termini di tipo-logia, riconoscimento giuridico e modalita di escus-sione.Le garanzie reali sono di norma soggette ad unoscarto di garanzia e dovrebbero essere valutate neltempo al loro valore corrente, mentre le garanziepersonali mitigano il rischio solo se il garante ha unrating migliore del debitore.Quest’ultimo punto non e di poco conto: con un me-todo a pesi standard garante e garantito (se ad es.controparti corporate) hanno lo stesso peso, per cuiuna garanzia personale puo essere presa in conside-razione solo se la banca adotta un metodo Founda-tion o Advanced (al limite anche Standardized se ilgarante ha un rating esterno migliore).E quindi una volta di piu evidente che il metodo divalutazione del rischio - ancorche le banche non fa-ranno un uso acritico di dette metodologie - potrainfluire pesantemente sulla valutazione del rischio eforse anche sul pricing.In conclusione Basilea II puo essere:— per le banche un’arma competitiva da usarsi perindividuare i clienti migliori, in termini di combina-zione rischio/rendimento e contenere l’assorbimen-to di capitale allentando i vincoli imposti dalle di-mensioni ridotte del Patrimonio di vigilanza dellebanche italiane;— per le aziende un’opportunita, a condizione chesappiano gestire correttamente il loro core businesse che siano capaci di comunicare tutto questo allebanche stesse.Vivere viceversa Basilea II come:— un mero fattore tecnico dal punto di vista dellebanche;— un modo per mettere in difficolta l’imprenditoriaitaliana dal punto di vista delle aziende;significa cogliere e subire solo gli aspetti negativi delcambiamento.Cambiamento fra l’altro importante perche mira adintrodurre regole uniformi fra banche di diversi pae-si - creando quindi maggior omogeneita nei mercatifinanziari - e che soprattutto mira a garantire la stabi-lita del sistema bancario e dei mercati finanziari.

Strumenti e tecniche finanziarieRapporti banca-impresa

65

Am

min

istra

zion

e&

Fina

nza

n.17

/200

4

Page 59: ar radar radar radar radar radar ra - RUGGIERO E ASSOCIATI OIC interviene sui... · 2012. 4. 25. · Il glossario OEE = (OverallEquipmentEfficiency),indicatorerelativo ... Sul nuovissimo

La corsa del petrolioostacola la ripresa

di Marco Lo Duca, Matteo Evali GRETA Consulting

L a ripresa americana ha manifestato qualche segno di rallentamento. Duranteil secondo trimestre i consumi privati sono cresciuti in maniera debole ed al

di sotto delle aspettative, tuttavia l’andamento degli investimenti e delle principalirilevazioni sulla fiducia ha suggerito che i presupposti per una ripresa solida sonorimasti intatti. In Europa, gli indicatori del clima economico hanno continuato illento miglioramento in atto da mesi, ma, dal punto di vista reale, solo nellerilevazioni relative al commercio con l’estero e stato possibile osservare passi inavanti significativi. Se il mercato del lavoro americano stabilizzera la sua crescitae il rallentamento dei consumi sara temporaneo, la Fed interverra a dicembre efebbraio con rialzi di +25 centesimi. Se la crescita dei consumi privati tornera adessere sostenuta come nel primo trimestre, la Fed optera per manovre di +25punti base ad agosto, dicembre e febbraio. Se i consumi privati rimarrannodeboli, la Fed agira a dicembre con un aumento +25 punti base. In Europa,nonostante il recente aumento dell’inflazione, la Bce non interverra al fine dimantenere una politica adeguata alle difficolta della ripresa europea.

L’economia internazionale

Stati Uniti: la scomposizione dei dati sul Pil ha rivelato unadinamica inaspettatamente debole dei consumi privatiI dati sulla crescita americana hanno sorpreso glianalisti che si attendevano una performance miglio-re. Il Pil americano e cresciuto ad un tasso trimestra-le annualizzato di +3,0%, mentre l’attesa era di+4,0%. Particolarmente deludente e stato l’andamen-to dei consumi privati che, mettendo a segno una va-riazione di +1,0%, sono cresciuti al ritmo piu bassodal secondo trimestre del 2001. Anche se il dato suiconsumi e particolarmente deludente ed e la causadel rallentamento della crescita del Pil, altri dati con-sentono di affermare che la crescita non e a rischio.Gli investimenti sono rimasti in solida ripresa, au-mentando di +12,8% trimestrale annualizzato, inoltreil dato relativo al primo trimestre e stato rivisto alrialzo a un tasso di +12,3% da +9,4%.� Gli indicatori dell’attivita di impresa e industria hannomanifestato un andamento delu-dente. A maggio, gli ordini al-l’industria sono scesi di -0,3%mensile contrariamente alleaspettative di crescita. A giu-gno, l’utilizzo della capacitaproduttiva e diminuito a

77,2% da 77,6%, la produzione industriale ha delusole attese arretrando di -0,3% rispetto a maggio e an-che gli ordini di beni durevoli, pur essendo cresciutidi +0,7% congiunturale si sono rivelati inferiori alleaspettative: se si esclude la componente trasporti, gliordini sono scesi di -0,6% congiunturale.� Gli indicatori della domanda hanno registrato un ridi-mensionamento. L’andamento del settore automobili-stico ha provocato un brusco calo delle vendite aldettaglio, diminuite di -1,1% mensile a giugno (alnetto delle auto le vendite sono cresciute di +0,2%congiunturale).� Il mercato del lavoro ha diminuito il suo ritmo di cresci-ta. Nel mese di maggio, il tasso di disoccupazione erimasto invariato al 5,6% e gli occupati nel settorenon agricolo sono aumentati di +112 mila unita, cre-scita inferiore alle attese. Il settore manifatturiero,dopo l’andamento positivo degli ultimi due mesi, hadi nuovo manifestato una diminuzione dei lavoratoridi -11 mila unita.

� Nonostante l’andamento dellevendite e della produzione siastato deludente, i principali indi-ci di fiducia dei consumatori edelle imprese sono rimasti su li-velli elevati e hanno suggeritoche il clima economico e rimasto

L’analisi e le relative proiezionisi riferiscono alla riunione

del Gruppo di Lavorodi Greta Consulting

tenutasi il 30 luglio 2004.

Strumenti e tecniche finanziarieMercati finanziari: analisi e previsioni

66

Am

min

istra

zion

e&

Fina

nza

n.17

/200

4

Page 60: ar radar radar radar radar radar ra - RUGGIERO E ASSOCIATI OIC interviene sui... · 2012. 4. 25. · Il glossario OEE = (OverallEquipmentEfficiency),indicatorerelativo ... Sul nuovissimo

favorevole ad una robustacrescita. Per quanto ri-guarda i consumatori, aluglio, l’indice Confe-rence Board e giunto aquota 106,1 da 102,8

mentre quello dell’Universita del Michigan ha tocca-to quota 97,0 da 95,6. Gli indicatori di fiducia delleimprese, a luglio, hanno registrato forti aumenti: l’in-dice della Fed di Philadelphia ha raggiunto livello36,1 da 28,9, il NY Empire State Manufacturing e cre-sciuto a quota 36,5 da 30,2 e infine, il Pmi e balzatoa 64,7 da 56,4. Tutti gli indici relativi alla fiducia del-le imprese hanno sorpreso le attese che erano di uncalo.� Sul fronte dei prezzi alcuni segnalipotrebbero indicare che l’inflazione haraggiunto un picco, ma sullo scenariograva l’andamento del costo del petro-lio. A giugno, dopo mesi di fortecrescita, i prezzi alla produzione so-no diminuiti di -0,2% congiunturale, riducendo lacrescita tendenziale a +4,0% da +5,0% di maggio. An-che i prezzi delle importazioni (-0,2% mensile) e del-le esportazioni (-0,6% mensile) a giugno hanno subi-to un ridimensionamento. Per quanto riguarda iprezzi al consumo, il tasso tendenziale di inflazione agiugno e stato di +3,3% rispetto a +3,1% di maggio,ma l’inflazione core e rimasta su livelli contenuti regi-strando una variazione tendenziale di +1,9%.Gli ultimi dati rilevati hanno indicato una fase di as-sestamento della crescita ed un momento di debolez-za dei consumi privati che pero dovrebbe essere tran-sitorio. Il clima economico, infatti, rimane favorevoleai consumatori in quanto, negli ultimi mesi, il merca-to del lavoro ha imboccato un sentiero di crescitasoddisfacente. Inoltre, la crescita diffusa dell’inflazio-ne potrebbe essere un fenomeno temporaneo nonessendo sostenuta dall’aumento di indicatori chiavecome quelli sul costo del lavoro: queste considerazio-ni ci inducono a ritenere che la Fed potrebbe esseremolto prudente nell’agire sui tassi e che eventualimanovre di rialzo saranno graduali per soddisfare lanecessita di continuare a fornire uno stimolo alla cre-scita.Se il mercato del lavoro continuasse la sua crescita inlinea con le attese e i consumi tornassero progressi-vamente a ritmi di crescita superiori al 2%, la Fedpotrebbe pazientare prima di proseguire la politicadi rialzi iniziata nel mese di giugno. In tal caso po-trebbe optare per rialzi di +25 centesimi nelle riunio-ni di dicembre e febbraio. In questo caso i fed fundsraggiungerebbero un livello di 1,75% all’inizio del2005. Se il mercato del lavoro dovesse rivelarsi mi-gliore delle attese, anche i consumi privati potrebbe-ro tornare a crescere ai ritmi registrati durante i tri-mestri precedenti. Se dovessero verificarsi anchepressioni al rialzo sugli indici di costo del lavoro, la

Fed potrebbe attuare tre rialzi di +25 punti base nel-le riunioni di agosto, dicembre e gennaio portando itassi sui fed funds al 2%. Se i consumi privati, invece,dovessero rimanere inaspettatamente deboli a causadi un mercato del lavoro incerto, la Fed potrebbe de-cidere di intervenire con un rialzo di +25 centesiminel mese di dicembre, portando i tassi sui fed funds aquota 1,5%.

Giappone: l’indice Tankan ha raggiuntoil valore piu alto dal terzo trimestre 1991L’incremento del Pil nel primo trimestre dell’anno estato pari a +1,4% trimestrale. A trainare l’aumentodel prodotto interno lordo sono state le esportazioni,

soprattutto verso la Cina e gli StatiUniti, principali partner commer-ciali del Giappone. Il forte ruolodell’export nella crescita economicadel paese e confermato dai dati rife-riti al mese di maggio che eviden-

ziano un aumento delle esportazioni del +6,5% men-sile. Nello stesso periodo invece si e osservato una so-stanziale stabilita delle importazioni (+0,1% mensile).Di conseguenza, a maggio, il saldo della bilanciacommerciale e aumentato a +2,97 miliardi di yen.� Per quanto riguarda l’attivita industriale, sono giuntialcuni segnali negativi, ma il clima nel complesso e in con-tinuo miglioramento. La produzione industriale e scesaa giugno di -1,3% mensile, piu di quanto suggeritodalle aspettative. Gli ordini all’industria sono dimi-nuiti di -2,1% mensile a maggio, ma la diminuzioneera attesa in seguito al forte incremento registratonel mese di aprile (+11,8% mensile). Un segnale for-temente positivo e arrivato dall’indice Tankan, riferi-to al secondo trimestre del 2004, che testimonia ungeneralizzato clima di fiducia nelle imprese nipponi-che. L’indice e infatti significativamente aumentatopiu delle attese, passando a 22 da 12 e raggiungendoil livello piu alto dal terzo trimestre del 1991.� Dal lato della domanda interna si e osservata una si-tuazione incerta. Se le vendite al dettaglio, dopo il calodel mese scorso, sono salite del +4,4% mensile a giu-gno, diversamente, altri indicatori, quali il reddito di-sponibile (-8,4% mensile a giugno), spesa per consu-mi (-3,5% mensile a giugno) e mercato del lavoro(disoccupazione stabile al 4,6%) hanno suggeritouna situazione ancora poco favorevole alla domandainterna. Nel mese di giugno anche il livello di fidu-cia, si e deteriorato con una diminuzione dell’indicedei consumatori dell’area di Tokio) a quota 45,6 daquota 50,8.� Gli indicatori dell’andamento dei prezzi hanno mostratoche la fase di deflazione non e ancora stata superata.L’indice dei prezzi al consumo dell’area Tokio, riferi-to al mese di luglio, e risultato in calo del -0,5% men-sile portando la variazione tendenziale a -0,2% ten-denziale. L’indice dei prezzi al consumo nazionale, a

Il rallentamento dei consumipotrebbe essere temporaneo

in quanto il climae rimasto favorevole.

Il mercato del lavoro,seppur in crescita,

ha deluso le attese.

Strumenti e tecniche finanziarieMercati finanziari: analisi e previsioni

67

Am

min

istra

zion

e&

Fina

nza

n.17

/200

4

Page 61: ar radar radar radar radar radar ra - RUGGIERO E ASSOCIATI OIC interviene sui... · 2012. 4. 25. · Il glossario OEE = (OverallEquipmentEfficiency),indicatorerelativo ... Sul nuovissimo

maggio ha messo a segno una crescita di +0,0% ten-denziale.Sebbene l’economia sia su un sentiero di ripresa piuforte delle attese, la crescita dell’economia non e ac-compagnata dalla ripresa nei prezzi e, a detta dellastessa banca centrale del Giappone, non ci sono se-gnali di uscita dall’attuale fase di deflazione nel me-dio periodo.

Area euro: l’andamento dei prezzi dei prodottipetroliferi costituisce un importante fattoredi rischio per la debole ripresa europeaLa congiuntura europea ha continuato ad essere de-bole e a mostrare pochi segnali di ripresa. Per quan-to riguarda l’offerta, dall’analisi dei dati a disposizio-ne arrivano segnali contrastanti. Se da un lato la pro-duzione industriale ha fatto registrare una variazionepositiva superiore alle aspettative di +0,7% mensile amaggio, portando la crescita tendenziale a +3,9%, gliordini all’industria sono inaspettatamente diminuitirispetto al mese precedente mettendo a segno -0,3%a maggio. Dal lato della domanda non si sono osser-vati sviluppi positivi: a maggio, il dato sulle vendite aldettaglio ha fatto registrare un calo di -1,3% mensilerisultando in diminuzione di -0,9% rispetto allo stes-so periodo dello scorso anno. Nel corso del mese diluglio le rilevazioni sulla fiducia hanno continuato adaumentare proseguendo la tendenza in atto da mesi.L’Esi e aumentato, passando a quota 100,1 da 99,7 digiugno. Dall’analisi delle varie componenti vediamoche vi e stato un miglioramento nel settore del com-mercio (da -10 a -9), mentre le voci relative all’indu-stria ed ai consumatori sono rimaste invariate. Nellostesso periodo, anche il Business Climate Indicator eaumentato a 0,58 da 0,43. Per quanto riguarda l’an-damento dei prezzi si e assistito ad un marcato au-mento dei prezzi alla produzione, che a maggio sonocresciuti di +2,4% tendenziale rispetto a +1,3% ten-denziale ad aprile. Questo incremento e dovuto alprezzo elevato delle materie prime ed in particolaredei prodotti petroliferi. Per quanto concerne l’indicearmonizzato dei prezzi al consumo, nel corso del me-se di giugno e rimasto sostanzialmente invariato ri-spetto a maggio, facendo segnare un aumento ten-denziale di +2,4%. Secondo la stima Flash di Eurostatl’inflazione dovrebbe rimanere stabile a +2,4% anchenel mese di luglio.� In Germania, la crescita del Pil riferita al primo trime-stre del 2004 si conferma pari al +0,4% trimestrale(+0,7% a/a). La produzione industriale ha superatoabbondantemente le attese crescendo di +1,0% men-sile a maggio ed anche gli ordini all’industria hanno

fatto registrare un risul-tato positivo con un in-cremento pari a +1,5%mensile (+10,4% ten-denziale). I principali

indici di fiducia sono migliorati nel corso di luglio.L’indice Zew e arrivato a quota 48,4 da 47,4 e l’indi-ce Ifo si e attestato a 95,6 da 94,6. Dal lato della do-manda sono giunti segnali poco incoraggianti inquanto, nel mese di maggio, le vendite al dettaglio eall’ingrosso sono calate rispettivamente di -2,5% e di-2,7% mensile. Nei prossimi mesi uno stimolo ai con-sumi potrebbe arrivare dal buon andamento del mer-cato del lavoro: il tasso di disoccupazione e diminui-to per il secondo mese consecutivo, passando da10,3% di maggio a 10,2% di giugno. Per quanto ri-guarda l’andamento dei prezzi al consumo, nel mesedi giugno, l’indice ar-monizzato e rimasto in-variato rispetto al meseprecedente e l’inflazio-ne e scesa a +1,9% (da+2,1%) in controten-denza rispetto alla me-dia europea.� La Francia ha dimostrato una certa vivacita della do-manda interna ma la ripresa ha continuato ad esseredebole. I consumi delle famiglie a Giugno hanno su-perato le aspettative facendo segnare un aumento di+4,2% mensile (+8,5% tendenziale). Tuttavia, sonogiunti anche alcuni segnali di fragilita come l’aumen-to del tasso di disoccupazione, salito a giugno al+9,9% dal +9,8% del mese precedente, il brusco calodell’indice di fiducia dei consumatori dell’Insee, sce-so a luglio a -27 (-23 a giugno) e gli ordini all’indu-stria diminuiti di -0,5% mensile. L’inflazione e rima-sta al di sopra della media europea, attestandosi a+2,7% a giugno.In definitiva riteniamo che, con la massima probabili-ta, la Bce non modifichera i tassi di intervento nellaprima meta del 2005. La crescita europea fino ad orae stata trainata dalla domanda estera e di conseguen-za e estremamente sensibile all’andamento della con-giuntura mondiale ed in particolare allo stato di salu-te dell’economia degli Usa. Se negli USA si dovesseverificare un graduale miglioramento nei consumiprivati grazie al miglioramento del mercato del lavo-ro, la congiuntura europea potrebbe beneficiarne eaumentare gradualmente il proprio ritmo di crescitanei restanti mesi del 2004. In questo contesto, la Bcepotrebbe non intervenire in quanto il tasso di infla-zione rimarrebbe al di sopra del livello prefissato acausa di fattori temporanei. Se negli Usa i consumitornassero rapidamente a crescere come nei trimestriprecedenti grazie ad un forte miglioramento nelmercato del lavoro, la crescita europea potrebbe ac-celerare piu rapidamente favorendo un miglioramen-to della domanda interna. Anche in questo caso laBce, non interverrebbe prima della seconda metadel 2005. Se l’andamento dei consumi americani do-vesse rivelarsi debole a causa di un mercato del lavo-ro sotto tono, la ripresa in Europa rimarrebbe lentae fragile. La Bce potrebbe decidere di non modifica-

Secondo gli indici di fiducia,il clima economico nell’Area

continua a migliorare.

I consumi nell’Areasono apparsi in difficoltae i tempi per una ripresa

non sembrano maturi.

Strumenti e tecniche finanziarieMercati finanziari: analisi e previsioni

68

Am

min

istra

zion

e&

Fina

nza

n.17

/200

4

Page 62: ar radar radar radar radar radar ra - RUGGIERO E ASSOCIATI OIC interviene sui... · 2012. 4. 25. · Il glossario OEE = (OverallEquipmentEfficiency),indicatorerelativo ... Sul nuovissimo

re i tassi di interesse nel tentativo di favorire il mi-glioramento del clima economico.

Italia: i principali indicatori dell’offerta,dopo mesi di crescita, hanno evidenziatouna battuta d’arrestoAnalogamente agli altri paesi dell’Area, anche in Ita-lia la crescita e stata trainata dalle esportazioni. Le ul-time rilevazioni mensili relative al commercio con l’e-stero hanno confermato questa tendenza mostrandoun incremento delle esportazioni verso paesi extraUe di +0,9% mensile a giugno (+16,9% tendenziale).Il miglioramento della congiuntura e stato testimo-niato anche dalla crescita di +4,0% mensile (+21,8%tendenziale) fatta registrare a giugno dalle importa-zioni dai paesi extra UE. Anche il dato relativo alcommercio all’interno dei confini europei ha mostra-to a maggio un aumento delle esportazioni (+0,7%mensile, +6,0% tendenziale) con un conseguente mi-glioramento del saldo della bilancia commerciale tor-nato positivo.� Analizzando i dati relativi all’offerta, si puo notare co-me i principali indicatori abbiano fatto registrare una va-riazione mensile negativa, in controtendenza rispetto ai ri-sultati degli ultimi mesi. In particolare il fatturato indu-striale e sceso a maggio del -1,4% mensile (+2,8%tendenziale), e nello stesso mese, anche gli ordinativiall’industria sono diminuiti del -1,2% mensile (+2,4%tendenziale). La produzione industriale e rimasta in-variata rispetto ad aprile, mentre e cresciuta del+2,7% rispetto a maggio dello scorso anno.� Per quanto riguarda la domanda sono arrivati segnalidi debolezza. Le vendite al dettaglio a maggio sono ri-sultate in flessione di -0,6% mensile ed anche l’indi-ce di fiducia dei consumatori (Isae) ha sperimentatouna lieve diminuzione, attestandosi a giugno a quota100,0 da 100,8 di maggio.� Sul fronte dell’inflazione sembra esservi stato un rallen-tamento nella dinamica dei prezzi, ma l’andamento del co-sto del petrolio potrebbe influire sui dati dei prossimi me-si. A luglio, la variazione dei prezzi al consumo, e ri-sultata inferiore alle attese: sulla base delle prime do-dici citta campione, l’inflazione stimata e pari a+2,3% rispetto a +2,4% di giugno. Nel frattempo, sot-to la spinta dall’elevato livello raggiunto dal prezzodel petrolio, i prezzi alla produzione nel mese di giu-gno hanno subito un’impennata facendo registrareun incremento tendenziale pari a +3,2% (+2,9% amaggio).

Le previsioni per l’Italia

Tassi interbancariLo scenario macroeconomico europeo, caratterizzatoda un ripresa molto lenta, non ha alimentato le atte-se di un rialzo dei tassi da parte della Bce. I tassi in-terbancari non hanno quindi esibito movimenti di ri-lievo. Se la crescita americana dovesse essere mode-

rata con una graduale ripresa dei consumi (scenarioC), la Fed potrebbe realizzare interventi di +25 cen-tesimi a dicembre e febbraio, mentre la Bce rimar-rebbe inattiva. In questo contesto, il lento migliora-mento della congiuntura potrebbe essere accompa-gnato da lievi aumenti dei tassi sulle scadenze a 3 e 6mesi che potrebbero toccare rispettivamente quota2,24% e 2,27% a luglio 2005. Nel caso in cui la ripre-sa dei consumi Usa dovesse essere rapida (scenarioB), la Fed rialzerebbe di +25 punti base nelle riunio-ni di agosto, dicembre e gennaio. In questo caso, itassi interbancari potrebbero di poco superare quota2,35% a luglio 2005. Se la crescita europea dovessestentare ad accelerare (scenario A), i tassi interban-cari potrebbero rimanere sui livelli attuali.

Struttura a termineNel mese di luglio si e assistito a un arretramento deirendimenti di una decina di basis points diffuso sututte le scadenze. Se la crescita dei consumi Usa tor-nasse gradualmente ai ritmi dei trimestri precedentie la Fed intervenisse con due rialzi di +25 punti basenelle riunioni di dicembre e febbraio (scenario C), itassi sulle scadenze a 5, 7, 10 anni continuerebbero aoscillare intorno ai livelli attuali, mentre il rendimen-to sulla scadenza a 3 anni potrebbe crescere fino a+20 basis points alla fine dell’orizzonte di previsione.Se la crescita dell’area americana e di quella europeafosse piu decisa e la Fed agisse con rialzi di +25 cen-tesimi ad agosto, dicembre e febbraio (senario B), irendimenti sulle scadenze a 3, 5 e 10 anni potrebbe-ro salire raggiungendo rispettivamente 3,42%, 3,74%e 4,60% a luglio 2005. Non si attendono movimentidi rilievo sulla scadenza a 7 anni. Se la ripresa doves-se essere debole (scenario A), i rendimenti potrebbe-ro scendere di qualche punto base sulle scadenze a 5e 7 anni.

Tassi bancariGli ultimi dati disponibili riferiti ai tassi bancari sudepositi e impieghi, relativi al mese di giugno, hannoevidenziato una sostanziale costanza rispetto ai mesiprecedenti. Inoltre, poiche non ci attendiamo alcunintervento della Bce entro luglio 2005, le loro futurevariazioni dovrebbero essere di modesta entita. Nelloscenario C, il tasso medio sugli impieghi dovrebbepresentare un andamento leggermente discendentetoccando un minimo di +2,18%, mentre il tasso me-dio sui depositi dovrebbe oscillare attorno al valoredi +0,65%. Nello scenario B, in cui ci si attende unacrescita economica piu marcata, sia il tasso medio su-gli impieghi, sia il tasso medio sui depositi dovrebbe-ro evidenziare un andamento stabile nel corso di tut-to l’orizzonte di previsione. Se la crescita fosse debo-le (scenario A) il tasso sugli impieghi potrebbe rag-giungere quota +2,10% a luglio 2005.

Volumi bancariNello scenario C, la crescita degli impieghi totali, do-

Strumenti e tecniche finanziarieMercati finanziari: analisi e previsioni

69

Am

min

istra

zion

e&

Fina

nza

n.17

/200

4

Page 63: ar radar radar radar radar radar ra - RUGGIERO E ASSOCIATI OIC interviene sui... · 2012. 4. 25. · Il glossario OEE = (OverallEquipmentEfficiency),indicatorerelativo ... Sul nuovissimo

vrebbe raggiungere un tasso tendenziale di crescitadi +5,37% a gennaio 2005 per poi rallentare a+5,01% a luglio. I depositi totali invece dovrebberoaumentare di +6,23% alla fine del periodo di previ-

sione. Anche negli scenari B ed A i valori previsti deivolumi bancari presentano un andamento caratteriz-zato da un aumento ad inizio 2005 seguito da una di-minuzione verso la meta dell’anno.

Tavola 1 � Gli indicatori economici

Variabili reali Agosto 3 mesi 6 mesi 12 mesi

Produzione industriale * 2,2 2,3 1,0 0,6

Inflazione 2,3 2,4 2,5 2,5

Indice Comit 1316 1329 1343 1400

* Il tasso di crescita e calcolato su base annua

Tavola 2 � Le previsioni a 12 mesi sui tassi d’interesse

Tipologie di tassi Agosto 3 mesi 6 mesi 12 mesi

Tasso di intervento sui p/t 2,00 2,00 2,00 2,00

Overnight 2,04 2,01 2,01 2,00

Interbancario 3 mesi 2,16 2,17 2,18 2,24

Tasso su Depositi * 0,66 0,65 0,64 0,65

Tasso su Impieghi 2,27 2,22 2,20 2,22

BOT 3 mesi ** 2,06 2,08 2,10 2,10

BOT 6 mesi ** 2,10 2,11 2,13 2,17

BOT 12 mesi ** 2,15 2,15 2,24 2,23

BTP 10 anni ** 4,39 4,48 4,55 4,57

* Tassi medi** Tassi lordi

Strumenti e tecniche finanziarieMercati finanziari: analisi e previsioni

70

Am

min

istra

zion

e&

Fina

nza

n.17

/200

4

Page 64: ar radar radar radar radar radar ra - RUGGIERO E ASSOCIATI OIC interviene sui... · 2012. 4. 25. · Il glossario OEE = (OverallEquipmentEfficiency),indicatorerelativo ... Sul nuovissimo

Notiziario(aggiornato al 30 agosto 2004)

Legislazione

� Ruling internazionale -Provvedimento di attuazioneL’Agenzia delle Entrate ha recentemente emesso ilprovvedimento di attuazione della disciplina che con-sente alle imprese con attivita internazionale di eser-citare la facolta di accedere alla procedura di rulinginternazionale.Nel documento si definisce il concetto di «impresacon attivita internazionale», ai sensi delle disposizionivigenti in materia di imposte sui redditi e l’espressio-ne «competente ufficio dell’Agenzia delle Entrate»,individuando due uffici:— l’Ufficio Ruling Internazionale Centro-sud dellaDirezione Centrale Accertamento - Settore Soggettidi Grandi Dimensioni con sede a Roma, in Viale Eu-ropa, 242;— l’Ufficio Ruling Internazionale Nord della Direzio-ne Centrale Accertamento - Settore Soggetti di Gran-di Dimensioni con sede a Milano, Via Ugo Bassi, 4.Provv. Agenzia delle Entrate 24 luglio 2004

� Imposta di registro - ApplicazioneIn risposta ad un’interrogazione sull’applicazionedell’imposta di registro agli atti di intestazione fidu-ciaria di immobili, la VI Commissione della Cameraha concluso che poiche l’intestazione fiduciaria e lareintestazione in capo al fiduciante, allo scadere delmandato, di beni immobili sono negozi traslativi didiritti reali, il contratto traslativo della proprieta incapo al fiduciario e soggetto all’imposta proporziona-le di registro nella misura del 3%: si tratta, infatti, ditrasferimento senza corrispettivo, a causa non donati-va. Resta inoltre soggetto alle imposte ipotecaria e ca-tastale in misura proporzionale.Qualora l’immobile oggetto di trasferimento rilevicome bene relativo all’impresa o alla professione,l’intestazione fiduciaria da luogo ad una cessione dibene ed e, pertanto, soggetta a IVA, con conseguen-te applicazione delle imposte di registro, ipotecaria ecatastale in misura fissa.Atto Camera dei Deputati 29 luglio 2004, n. 5-03395

� Registro delle imprese -Procedure da applicareSono state definite dal Ministero delle Attivita Pro-duttive le procedure concernenti il Registro delle im-prese da utilizzare nei seguenti casi:— mancato funzionamento degli strumenti informa-tici o del dispositivo di firma digitale;

— gestione degli atti voluminosi degli atti depositati;— utilizzo della posta elettronica certificata per la co-municazione tra gli uffici del Registro delle impresee gli utenti.D.M. Attivita Produttive 6 agosto 2004

� Consolidato nazionale - Modello per l’opzioneL’Agenzia delle Entrate ha approvato il modello perla comunicazione relativa al regime di tassazione delconsolidato nazionale (D.M. Economia e Finanze 9giugno 2004), con le relative istruzioni e le specifichetecniche per la trasmissione telematica.Provv. Agenzia delle Entrate 2 agosto 2004, G.U. 19 agosto2004, n. 194

� Diritto societario - In vigore i regolamentisul Registro per la conciliazioneSono entrati in vigore due decreti ministeriali che co-stituiscono un’ulteriore attuazione del diritto societa-rio. Tali decreti prevedono l’istituzione presso il Mi-nistero della Giustizia del Registro degli organismi,stabilendo le caratteristiche di composizione e le re-lative tariffe degli organismi di conciliazione, checonsentiranno di velocizzare la conciliazione stragiu-diziale ed evitare la paralisi delle controversie.DD.LL. 23 luglio 2004, nn. 222 e 223, G.U. 23 agosto2004, n. 197

Prassi

� IVA - Finanziamenti alle impreseper anticipare i creditiL’Agenzia delle Entrate ha sottoscritto un accordocon la BNL per lo stanziamento da parte di tale ban-ca di un plafond rotativo di 300 milioni di euro desti-nati a finanziare l’anticipazione dei crediti IVA vanta-ti dalle imprese.L’accordo intende semplificare l’accesso al creditoper tutte le aziende che vantino un credito IVA, fa-cendo leva sull’attestazione di certezza e liquidita deicrediti tributari rilasciata dall’Agenzia delle Entrate.Per l’accesso all’anticipazione da parte delle impresesara sufficiente la presentazione a BNL dell’attesta-zione di certezza e liquidita dei crediti tributari rila-sciata dall’Agenzia delle Entrate, oltre alla domicilia-zione presso la stessa banca del conto fiscale.Comunicato stampa Agenzia delle Entrate 20 luglio 2004

� Societa di capitali - Comunicazione relativaal regime di tassazione per trasparenzaL’Agenzia delle Entrate ha reso disponibile la bozza

RubricheSelezionati per voi

71

Am

min

istra

zion

e&

Fina

nza

n.17

/200

4

Page 65: ar radar radar radar radar radar ra - RUGGIERO E ASSOCIATI OIC interviene sui... · 2012. 4. 25. · Il glossario OEE = (OverallEquipmentEfficiency),indicatorerelativo ... Sul nuovissimo

del modello per la comunicazione relativa al regimedi tassazione per trasparenza nell’ambito delle socie-ta di capitali.L’opzione per il regime di trasparenza fiscale ha ladurata di tre esercizi sociali ed e irrevocabile. La co-municazione deve essere inviata dalla societa parteci-pata all’Agenzia delle Entrate, pena il mancato perfe-zionamento.Comunicato stampa Agenzia delle Entrate 28 luglio 2004

� Tardiva od omessa trasmissionedelle dichiarazioni fiscali - SanzioniIn caso di tardiva od omessa trasmissione delle di-chiarazioni fiscali da parte di:— iscritti negli albi dei dottori commercialisti, ragio-nieri, periti commerciali e consulenti del lavoro;— soggetti iscritti alla data del 30 settembre 1993 neiruoli di periti ed esperti tenuti dalle camere di com-mercio per la sub-categoria tributi, in possesso di di-ploma di laurea in giurisprudenza o in economia ecommercio o equipollenti o diploma di ragioneria;— le associazioni sindacali di categoria tra imprendi-tori nonche quelle che associano soggetti apparte-nenti a minoranze etnicolinguistiche;— centri di assistenza fiscale per le imprese e per ilavoratori dipendenti e pensionati;— altri incaricati,l’Agenzia delle Entrate ha chiarito che la sanzione siapplica per ciascuna delle dichiarazioni compresenell’unica fornitura (un file che comprende una opiu dichiarazioni).Nel caso di ripetute violazioni della stessa specie siapplica il cumulo giuridico consistente nell’irrogazio-ne della sanzione stabilita per la violazione piu grave,aumentata fino al triplo.Rm. Agenzia delle Entrate 30 luglio 2004, n. 105/E

� IVA trimestrale - Modello per il rimborsoo la compensazioneL’Agenzia delle Entrate ha reso disponibili le bozzedel modello per la richiesta di rimborso o per l’utiliz-zo in compensazione del credito IVA trimestrale, conle relative istruzioni.Il modello consente ai contribuenti che hanno matu-rato nel trimestre solare un’eccedenza di IVA detrai-bile di importo superiore a 2.582,28 euro di chiederein tutto o in parte il rimborso o l’utilizzo in compen-sazione del credito IVA trimestrale.Agenzia Entrate, Comunicato 3 agosto 2004

� Rideterminazione del valoredi partecipazione e terreni - Chiarimentidell’Agenzia delle EntrateL’Agenzia delle Entrate ha fornito ulteriori chiari-menti in merito alla possibilita di rideterminare il va-lore di acquisto di partecipazioni sociali non negozia-te in mercati regolamentati e di terreni edificabili econ destinazione agricola, posseduti alla data del 18

luglio 2003, da effettuarsi mediante pagamento del-l’imposta sostitutiva entro il 30 settembre 2004.Cm. Agenzia delle Entrate 4 agosto 2004, n. 35/E

� IRES - Primi chiarimenti dell’Agenziadelle Entrate sulla participation exemptionL’Agenzia delle Entrate ha diramato una circolaresul nuovo regime fiscale delle plusvalenze da realizzodelle partecipazioni. Il documento intende fornire iprimi chiarimenti in ordine all’istituto della partici-pation exemption. La circolare e relativa alle seguen-ti tematiche:— presupposti di applicazione (ambito soggettivo eoggettivo, requisiti di applicazione);— quantificazione delle plusvalenze esenti;— riserve di capitali;— recesso ed esclusione del socio, riscatto, riduzionedi capitale esuberante, liquidazione della partecipa-zione;— minusvalenze di iscrizione e di realizzo della par-tecipazione;— entrata in vigore e regime transitorio.Cm. Agenzia delle Entrate 4 agosto 2004, n. 36/E

� Riforma fiscale - La nuova disciplinadei fondi comuni di investimento immobiliareL’Agenzia delle Entrate, a seguito delle modifiche edintegrazioni apportate al TUIR per effetto dell’attua-zione della legge delega sulla riforma del sistema fi-scale statale, ha recentemente fornito chiarimenti sulnuovo regime fiscale dei fondi comuni di investimen-to immobiliare.Cm. Agenzia delle Entrate 5 agosto 2004, n. 38/E

� IVA - Adesione dei nuovi Stati membrialla UEL’Agenzia delle Entrate ha emanato una circolareriepilogativa sugli effetti dell’allargamento dell’UE aifini dell’Imposta sul valore aggiunto. In particolare,vengono fornite indicazioni sulla compilazione deglielenchi Intrastat.Cm. Agenzia delle Entrate 5 agosto 2004, n. 39/E

� IVA - Cessione di pubblicazioniI collegi professionali sono tenuti al pagamento del-l’IVA sulle proprie pubblicazioni scientifiche: il regi-me di esenzione si applica, infatti, solo alle rivistedelle associazioni. Secondo il parere dell’Agenzia del-le Entrate il TUIR e la normativa IVA limitano l’am-bito applicativo del regime agevolato alle associazioniindicate dalle norme. I presupposti per ottenere l’a-gevolazione sono tre:— le cessioni di pubblicazioni devono essere effettua-te esclusivamente dalle categorie di associazioni elen-cate dalle norme di legge;— le pubblicazioni devono essere cedute prevalente-mente agli associati;— l’atto costitutivo o lo statuto dell’associazione deveessere redatto in forma di atto pubblico o scrittura

RubricheSelezionati per voi

72

Am

min

istra

zion

e&

Fina

nza

n.17

/200

4

Page 66: ar radar radar radar radar radar ra - RUGGIERO E ASSOCIATI OIC interviene sui... · 2012. 4. 25. · Il glossario OEE = (OverallEquipmentEfficiency),indicatorerelativo ... Sul nuovissimo

privata autenticata, oltre che conforme alle disposi-zioni del TUIR e della normativa IVA.Rm. Agenzia delle Entrate 5 agosto 2004, n. 112/E

Comitato Consultivo Antielusione

� Spese con finalita promozionali -QualificazioneLe spese con finalita promozionali sostenute a titologratuito da un’impresa di mediazione non possono apriori essere riconosciute come spese gestionali, marichiedono una rigorosa dimostrazione del requisitodell’inerenza. Il criterio discretivo delle spese di pub-blicita non puo essere ricostruito valorizzando esclu-sivamente il profilo teleologico - promozionale, madeve essere incentrato su elementi oggettivi, rappre-sentati dall’utilizzo di mezzi pubblicitari destinati aduna collettivita indeterminata della quale si tende asollecitare l’interesse verso il prodotto, anche even-tualmente attraverso la mediazione della ditta o deisegni distintivi dell’impresa e a provocare l’acquisi-zione di nuovi clienti.Parere Comitato consultivo antielusione 23 luglio 2004, n.19

� Costi relativi ad operazioni con societaresidenti in «paradisi fiscali» - DeducibilitaI costi relativi ad operazioni intercorse con societa re-sidenti in territorio a fiscalita privilegiata sono dedu-cibili se, sulla base della documentazione prodotta,possano ritenersi sussistenti i requisiti dell’effettivointeresse economico e della concreta esecuzione del-le operazioni.Parere Comitato consultivo antielusione 28 luglio 2004, n.17

Consob

� Mercati regolamentati italiani ed esteri -Elenco aggiornatoE stato approvato da parte della Consob l’elenco ag-giornato dei mercati regolamentati, tenuto conto deiprovvedimenti adottati nel 2003 e nel 2004 in mate-ria di mercati regolamentati italiani, delle modificheapportate dagli altri Stati membri dell’UE alle rispet-tive liste di mercati regolamentati, nonche del rico-noscimento di due mercati esteri concernenti stru-menti finanziari derivati (Futures Exchange, L.L.C.ed e-cbot).L’elenco aggiornato e suddiviso in tre tabelle (mer-cati regolamentati italiani, mercati esteri riconosciutiai sensi dell’ordinamento comunitario e mercati re-golamentati esteri riconosciuti ai sensi dell’art. 67,comma 2, del D.Lgs. n. 58/1998).Newsletter Consob 26 luglio 2004, n. 30

� Regolamento emittenti - ModificheCon la recente Delibera n. 14692 dell’11 agosto 2004sono state approvate dalla Commissione alcune mo-difiche al regolamento emittenti. Tali modifiche so-no relative all’entrata in vigore delle norme sui mo-delli alternativi di amministrazione e controllo conte-nute nella riforma del diritto societario e sono fina-lizzate ad adeguare il testo regolamentare alla nuovadisciplina legislativa.Gli interventi hanno sostanzialmente interessato alcu-ni articoli ed hanno lo scopo di rendere applicabilile norme, agli organi di amministrazione e controllodel sistema tradizionale e ai loro componenti, ai cor-rispondenti organi dei sistemi alternativi ed ai loromembri. Altre modifiche di rilievo riguardano l’infor-mativa societaria in ipotesi di operazioni straordina-rie deliberate dall’organo amministrativo ovvero dalconsiglio di sorveglianza.Newsletter Consob 30 agosto 2004, n. 32

� Intermediari finanziari - Disciplina ConsobSono stati recentemente forniti alcuni chiarimenti in-terpretativi ed applicativi sulla disciplina Consob de-gli intermediari in conseguenza delle novita apporta-te al Tuf dal D.Lgs. n. 37/2004, relative ai nuovi siste-mi di amministrazione e controllo delle societa perazioni ed ai requisiti degli esponenti aziendali degliintermediari.Le innovazioni introdotte dalla riforma del diritto so-cietario con riferimento alla corporate governancedelle societa per azioni trovano piena applicazioneanche per quanto concerne gli intermediari del mer-cato mobiliare dal 14 agosto 2004.Newsletter Consob 30 agosto 2004, n. 32

� Istruzioni del Regolamento di Borsa Italiana -ModificheLa Consob ha confermato il proprio parere positivosulle modifiche apportate alle Istruzioni al Regola-mento dei Mercati organizzati e gestiti dalla BorsaItaliana approvate dal Consiglio di Amministrazionedella societa stessa lo scorso 22 luglio. Le novita in-trodotte sono relative ai «block trades» sul mercatoIDEM e mirano ad agevolare l’operativita degli inter-mediari, permettendo l’inserimento di proposte dinegoziazioni aventi quantita «intere». In particolare,viene prevista la facolta di concludere contratti «in-terbank» e «internal» anche per quantita del contrat-to uguali, e non soltanto maggiori, ai limiti previsti fi-n’ora (100 contratti per opzioni su indici, 1.000 con-tratti per opzioni e future su azioni; 25 contratti perfuture sugli indici).Newsletter Consob 30 agosto 2004, n. 32

RubricheSelezionati per voi

73

Am

min

istra

zion

e&

Fina

nza

n.17

/200

4

Page 67: ar radar radar radar radar radar ra - RUGGIERO E ASSOCIATI OIC interviene sui... · 2012. 4. 25. · Il glossario OEE = (OverallEquipmentEfficiency),indicatorerelativo ... Sul nuovissimo

AAzioni

informazione economico-finanziaria . . . . . . . . . . . . 19

BBilancio ordinario

bilancio sociale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 19

Bilancio sociale

e civilistico (confronto) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 19responsabilita sociale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 19

Borsa

Italia (in)– mercato CW . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 57struttura, cicli e tendenze evolutive . . . . . . . . . . . . . 57

CCapitale sociale

aumenti del (-)– partecipazione ad un singolo affare . . . . . . . . . . . 6aumenti e riduzioni– profili civilistici e fiscali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6

Controllo di gestione

centri di costo– definizione dei (-) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 39– per aree strategiche d’affari . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 39– spese generali: criteri di allocazione . . . . . . . . . . 39creazione del valore: approccio alla pianifica-zione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 39innovazione tecnologica (e)– costi per ricerca e sviluppo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 39sistemi informativi (e)– strutture e processi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 29

Costi

ricerca, sviluppo e pubblicita (di)– controllo di gestione (e) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 29riduzione (dei) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 50struttura (di)– downsizing . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 50

IInvestimenti

patrimoni dedicati . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6

Istituti di creditoantiriciclaggio: norme e regolamenti– procedure di segnalazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 35– soggetti interessati . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 35competizione tra (-): evoluzione . . . . . . . . . . . . . . . . 63industria: rapporti (e) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 29, 63risk management . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 29, 63

OOpzionicall, put e operazioni forward: confronto . . . . . . . 57esotiche . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 57

PPartecipazionidisciplina civilistica e fiscale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 25

Pianificazione fiscalerivalutazione dei beni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 25

Piccole e medie impreserapporti con le banche (e) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 63

Processi aziendaliefficienza (dei) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 50

Produzionecosti (di) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 50

SSocietariforma societaria . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6, 63

Societa di capitaleSRL– conversione capitale sociale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 63– disciplina civilistica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 63

Strumenti finanziaristrumenti derivati– covered warrant . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 57

Tassi di interesseAnalisi e previsioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 66Giappone . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 66Italia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 66Paesi euro . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 66Stati Uniti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 66

IndiciIndice analitico

74

Am

min

istra

zion

e&

Fina

nza

n.17

/200

4