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Architetto Marco Niciforo idee e soluzioni work 2012 M a N progetti

architetto marco niciforo

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Lo studio dell’architetto Marco Niciforo, ha sede in Augusta (SR) Italy ed opera nel settore della progettazione civile. I clienti sono soggetti privati, società ed enti pubblici. L’attività nasce nel 1996 con l’obiettivo di rappresentare la migliore soluzione alle mutevoli esigenze del mercato di riferimento e, al contempo, di fornire un servizio di consulenza e progettazione che si caratterizza come innovativo, originale e soprattutto di competenza.

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Architetto Marco Niciforoidee e soluzioni

work 2012

MaNprogetti

LAVORI POST-SISMA 6 APRILE 2009 ABRUZZOChiesa di Santa Maria Paganica 10Chiesa di San Felice Martire 18Chiesa dell’Addolorata 26Chiesa della Madonna Fore 30Complesso residenziale Cascina Prima 34Edificio residenziale Il Girasole 40Edificio residenziale Pettino 50Cascina De Amicis 52Aggregato edilizio in centro storico 56Aggregato edilizio in centro storico 60

LAVORI POST-SISMA 13-16 DICEMBRE 1990 SICILIA ORIENTALEPalazzo Costanzo 64Palazzo Romeo 70Palazzo Daniele 76Palazzo del Governatore 82Cascina Gulino 88Palazzo Miraglia 92

OPERE PUBBLICHEParcheggio multipiano 96Auditorium musicale 100Villa comunale di Augusta 104

OPERE PRIVATEChiesa di San Giuseppe Innografo 108Cine-teatro Kursaal 112Villa unifamiliare in località Pergola 116Villa unifamiliare in località Cipollazzo 120Villa unifamiliare in località Campolato 124

PIANIFICAZIONE URBANISTICAPiano di lottizzazione in località Gisira 128Piano di lottizzazione Giardini di Castelluccio 132Piano di lottizzazione Le Zagare 136

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PresentazioneLo studio dell’architetto Marco Niciforo, ha sede in Augusta (SR) Italy ed opera nel settore della

progettazione civile. I clienti sono soggetti privati, società ed enti pubblici. L’attività nasce nel 1996 con l’obiettivo di rappresentare la migliore soluzione alle mutevoli esigenze del mercato di riferimento e, al contempo, di fornire un servizio di consulenza e progettazione che si caratterizza come innovativo, originale e soprattutto di competenza.

L’attività professionale dello Studio è svolta sulla base della formazione e dell’esperienza maturata dal titolare che si avvale di collaboratori che operano in tutti i campi specifici del settore e che condi-vidono i valori comuni di uno stile di lavoro che si basa sull’impegno volto al miglioramento costante per il soddisfacimento delle esigenze del cliente. Il lavoro di studio è organizzato in equipe ed è svolto all’interno di un ambiente informale nel quale le competenze specifiche sono a diretto contatto tra gli operatori grazie ad una continua comunicazione. Il metodo di lavoro è inoltre incentrato sulla ricerca del dettaglio e sulla progettazione di qualità che si estrinseca attraverso la continua ed efficiente collabo-razione tra tutti gli attori del servizio di progettazione e cioè i committenti, l’impresa, i progettisti; il tutto nel rispetto del Sistema di Gestione Qualità UNI EN ISO 9001:2008, della cui certificazione lo studio è in possesso sin dal 2008. Nella gestione del processo progettuale viene rivolta una grande attenzione alle problematiche che attengono la sfera contabile ed economica dell’opera. Infatti la programmazione economica è oggetto di continui approfondimenti e verifiche durante l’elaborazione progettuale con lo scopo di mantenere, ove possibile, i costi di previsione dell’opera all’interno del budget previsto, specie quando si tratta di progettazioni che beneficiano di finanziamenti pubblici.

Gli obiettivi generali che si perseguono sono la completa soddisfazione del Cliente ed il continuo miglioramento dello standard qualitativo. La qualità dei nostri servizi rappresenta il risultato del nostro impegno, della capacità professionale e dell’organizzazione che deve garantire la massima efficienza.

Lo studio è attrezzato con strumentazione informatica, sia a livello hardware che software, che lo rendono tecnologicamente autonomo ed all’avanguardia. La continua tendenza al miglioramento, in sinergia con l’innovazione tecnologica, nonché l’aggiornamento legislativo, rappresentano i punti di forza della nostra attività, con lo scopo di fornire ai Clienti servizi professionali conformi ai requisiti concordati ed alle loro esigenze. Nell’ultimo decennio di attività lo studio ha realizzato numerosi progetti di edilizia privata e pubblica, acquisendo un know-how specifico in ordine agli interventi di ricostruzione di immobili danneggiati da eventi sismici. Attualmente le attività dello studio sono rivolte al recupero del patrimonio edilizio danneggiato dai terremoti del 13-16 Dicembre 1990 della Sicilia orientale e del 6 Aprile 2009 della regione Abruzzo

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StudioDenominazione MAN PROGETTI

Studio d’ArchitetturaTitolare Architetto Marco NiciforoCittà AugustaSede fiscale Via S. Lorenzo n° 3Provincia SiracusaCAP 96011Codice Fiscale NCF MRC 69R23 A494VPartita I.V.A. 01181560895

SediCittà L’AquilaSede dell’attività Via Leonardo Da Vinci n° 25Provincia L’AquilaCAP 67100Cellulare +39 366 1035453E-mail [email protected] [email protected]

Città AugustaSede dell’attività Via S. Lorenzo n° 3Provincia SiracusaCAP 96011Telefono/Fax +39 0931 977833Cellulare +39 366 1035453E-mail [email protected] [email protected] www.architettomarconiciforo.it

TitolareDati anagraficiNome MarcoCognome NiciforoData di nascita 23/10/1969Città AugustaProvincia SiracusaResidenza Via Stesicoro n. 16Codice fiscale NCF MRC 69R23 A494V

Studi scolasticiDiploma Maturità classicaAnno 1988Istituto Liceo Classico “Megara” di Augusta

Studi universitariLaurea ArchitetturaData 28 Febbraio 1996Facoltà Reggio Calabria

Iscrizione all’albo degli architettiOrdine di appartenenza SiracusaNumero 336Data 25 Luglio 1996

Abilitazioni professionali specialistiche:- Coordinatore della sicurezza in fase di progettazione ed

esecuzione delle opere ai sensi del D. Lgs. 9 Aprile 2008 n. 81.- Certificazione energetica degli edifici – Direttiva europea

2002/91/CE - D.Lgs. n. 192/05 e n. 311/06.- Certificazione UNI EN ISO 9001:2008, N. IT09/0393,

Settore EA: 34.

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Organigramma delle figure professionaliNome Marco NiciforoTitolo di studio Laura in architetturaAttività svolta Architetto

Nome Ario PustizziTitolo di studio Diploma di Perito IndustrialeAttività svolta Perito Industriale

Nome Alessandra MutarelliTitolo di studio Laurea in architetturaAttività svolta Architetto

Nome Sara BirritteriTitolo di studio Laurea in architetturaAttività svolta Architetto Nome Dario NiciforoTitolo di studio Laurea in ingegneriaAttività svolta Ingegnere Strutturista

Nome Giangaetano CapuanoTitolo di studio Laurea in geologiaAttività svolta Geologo

Mansione Tirocinante Titolo di studio DiplomaAttività svolta Disegnatore

Mansione TirocinanteTitolo di studio DiplomaAttività svolta Disegnatore

Servizi svolti • Progettazione Opere nuove Ristrutturazione di edifici Adeguamento sismico dei fabbricati Pianificazione territoriale e urbanistica Opere di riqualificazione urbanistica Opere di culto• Direzione dei lavori Opere nuove Ristrutturazione di edifici Adeguamento sismico dei fabbricati• Adempimenti in materia di sicurezza dei cantieri ex D. Lgs.

9 Aprile 2008 n. 81 Coordinatore per la sicurezza in fase di progettazione Coordinatore per la sicurezza in fase di esecuzione Responsabile dei lavori• Consulenza in materia urbanistica Componente della “Commissione edilizia comunale”

(comune di Augusta -SR- ) Determinazione sindacale n. 154 del 18.11.98.

• Consulenza nel settore immobiliare Tecnico accreditato presso i seguenti istituti di credito: Banca Agricola Popolare di Ragusa Banca Nuova Gruppo Banca Popolare di Vicenza• Consulenza presso le Autorità Giudiziarie Consulente Tecnico d’Ufficio presso il Tribunale

di Siracusa.• Elaborazioni grafiche per: Studi professionali Privati Enti pubblici

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Lavori post-sisma 6 aprile 2009 AbruzzoRicostruzione della chiesa di Santa Maria Paganica

L’Aquila anno 2012

Edificio sottoposto a vincolo ai sensi del D. L.gs. 22.01.2004 n. 42

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DESCRIZIONE DEL BENELa chiesa di Santa Maria Paganica (Santa Maria a Paganica o Santa Ma-ria di Paganica) è un edificio religioso dell’Aquila e deve il suo nome al borgo di Paganica, ora frazione, i cui abitanti contribuirono alla fondazione della cit-tà nel XIII secolo. Per la sua importan-za è considerata chiesa Capoquarto ed estende il suo nome al rione storico in cui è situata (quarto di santa Maria).È rimasta gravemente danneggiata dal recente terremoto del 6 Aprile 2009 che ha completamente squarciato l’edificio provocando il crollo dell’absi-de e dell’intera copertura. L’edificio è situato in pieno centro sto-rico, nell’omonima piazza, in uno dei punti più elevati della città e circondata da edifici di pregio quali Palazzo Ardin-ghelli, Palazzo Carli Benedetti e le case natali di Buccio di Ranallo e Iacopo da Notar Nanni; è inoltre posto rialzato da terra. La sua edificazione viene fatta ri-salire ai primissimi anni del XIV secolo, ma la chiesa è stata nel tempo sotto-posta a numerosi restauri, soprattutto in seguito ad eventi tellurici, tra cui è doveroso ricordare il distruttivo terre-moto del 1703. La facciata principale, rivolta su Via Paganica, è caratteriz-zata da una balconata a due rampe laterali ed è una delle poche parti so-pravvissute al terremoto del 1703: si

presenta scandita orizzontalmente in tre parti, di cui le prime due rivestita con pie-tra calcarea mentre l’ultima è caratteriz-zata da pietrame faccia a vista. In asse con il portale sono un piccolo rosone ed una finestra quadrangolare. Al lato della chiesa, alla destra della facciata prin-

Arch. Marco NiciforoEsperto in restauro di beni culturali

SapienzaUniversità di roma

Prof. Ing. Giorgio MontiOrdinario di tecnica delle costruzioni

MaNprogetti

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cipale, si staglia una possente torre campanaria che in precedenza aveva la funzione di avamposto militare; ria-dattata alle esigenze religiose, la torre è stata successivamente mozzata per ordine del Principe d’Orange nel 1529 e le sue pietre hanno contribuito alla costruzione del Forte spagnolo, poco distante. La chiesa è inoltre caratteriz-zata da imponenti contrafforti posti al lato della navata principale, aggiunti in seguito ai crolli del terremoto del 1703. L’interno, settecentesco, pre-senta un’imponente navata con cap-pelle laterali, realizzate tra il XV e il XVII secolo e modificate dopo il 1703. La zona presbiteriale, sopraelevata nel tardo settecento, è caratterizzata da un grande transetto cupolato e un ab-side semicircolare. Precedentemente al crollo del 2009, sul soffitto erano ammirabili alcuni dipinti ad opera di Carlo Patrignani.

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ASPETTI DIMENSIONALIIl corpo principale dell’aggregato è co-stituito dalla chiesa e impegna una su-perficie di circa mq. 1.480, con altezze medie di circa m. 11,00 per le navate laterali e m. 21,00 per la navata centra-le, oltre l’area impegnata dalla cupola che raggiunge un’altezza media di cir-ca m. 26, l’intera superficie è adibita al culto, il campanile ha una superficie in pianta di mq. 90 con un’altezza media di circa m. 23. La sagrestia, posta lun-go il prospetto sud della superficie di circa mq. 100 ha un’altezza media di m. 7,00.Le residenze sono costituito da tre unità strutturalmente unitarie anche ri-spetto alla chiesa. A sud un immobile costituito da due elevazioni fuori terra della superficie di mq 98 per piano e un’altezza complessiva di m. 7.20, a nord-est e sud-est due immobili co-stituiti da tre elevazioni fuori terra della superficie rispettivamente di mq. 51 per piano e mq. 63 per piano, con al-tezza interpiano pari a m. 3,00.L’intero complesso edilizio costituito dalle quattro unità immobiliari descritte occupa una superficie a terra di circa mq. 1.800. La superficie lorda com-plessiva è di circa mq. 2.650.

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RILIEVO DEL DANNOI principali danni rilevati consistono nel collasso della cupola, dell’arco trionfa-le e dell’arco longitudinale nel braccio nord a seguito del crollo del sottostan-te pilastro posto all’intersezione tra la nave e il transetto. Crolli diffusi negli invasi settentrionali con particolare concentrazione nella zona alta del pie-dicroce relativamente a pilastri, archi longitudinali e alle volte delle due cap-pelle laterali sinistre verso il transetto, cui si somma il collasso della volta del braccio settentrionale. Crollo tota-le della copertura della nave centrale e dell’ala nord del transetto. Collasso della parete sud della nave centra-le sopra la trabeazione. Danni diffusi, con lesioni profonde e crolli distribuiti, all’intero corpo di fabbrica sia nell’ap-parecchiatura strutturale che deco-rativa con particolare concentrazione nella zona d’ingresso.

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Pianta

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Sezione longitudinale

Prospetto est Prospetto nord

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Sezione trasversale

Prospetto ovest Prospetto sud

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Lavori post-sisma 6 aprile 2009 AbruzzoRestauro della chiesa di San Felice Martire

Poggio Picense (AQ) anno 2012

Edificio sottoposto a vincolo ai sensi del D. L.Gs. 22 gennaio 2004 N. 42

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RELAZIONE STORICO - ARCHITETTONICALa fondazione della chiesa di San Feli-ce a Poggio Picenze non trova ad oggi una datazione certa, probabilmente a causa dell’iniziale affiliazione al titolo di San Salvatore, antico Patrono del pa-ese, nonché per l’esigua consistenza di fonti archivistiche e bibliografiche che ne descrivano la facies architetto-nica nei primi secoli della diffusione in quest’area del culto del Santo.Le prime notizie sulla chiesa risalgono al 1493, anno in cui in un Instrumen-to notarile, compare per la prima volta San Felice all’interno del Capitolo di S. Felice e S. Salvatore.Inoltre possiamo escludere che la chiesa di S. Felice esistesse prima del 1327, anno in cui nell’Inventarium del Vescovo aquilano Filippo Delci, ven-gono censite per il territorio di Poggio Picenze solo le chiese di S. Salvatore e di S. Pietro.L’Antinori, nella sua Corografia, ripor-ta notizie sulla chiesa di San Salvatore ascrivibili al primo decennio del XV se-colo e al 1444, ma non cita il titolo di San Felice.Queste informazioni, seppur esigue rispetto agli avvenimenti storici di que-gli anni, potrebbero far supporre che il periodo in cui si affermò il culto di San Felice a Poggio Picenze, e venne quin-

di edificato un tempio per custodirne le reliquie, si possa confinare tra il 1444 e il 1493. Un’altra riflessione potrebbe farsi in merito al forte terremoto che danneg-giò gravemente le costruzioni del paese il 26 novembre 1461 e che potrebbe aver dato l’impulso per l’edificazione di un nuovo edificio di culto negli anni che seguirono.Il Morelli, nell’affrontare la questione del doppio titolo, individua nei primi anni del XVII secolo il momento in cui compare per la prima volta il nome di S. Felice non abbinato a quello di S. Salvatore e nei se-coli successivi sarà sempre più raro l’ac-costamento dei due nomi nei documenti. Del periodo che intercorse fra l’incerta

fondazione della chiesa di S. Felice e il terremoto che si abbatté sul paese nel 1762, distruggendo e danneggian-do gran parte del costruito, inclusa la chiesa, non si hanno molte notizie se non quelle inerenti la vivace attività delle Confraternite e le donazioni della popolazione e delle famiglie nobili. Alla fine del XV secolo, inizi del XVI, si fa risalire l’altare del Rosario, dell’omoni-ma Confraternita, ubicato tuttora nella seconda cappella a destra. L’opera, probabilmente di artefice abruzzese, rappresenta i Misteri del Rosario scol-piti a bassorilievo su quindici formelle in legno, che incorniciano l’edicola con colonnine che racchiude il simulacro

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della Vergine. L’apparato pittorico della volta della chiesa è invece di fattura più recente, risalente al 1908 ad opera di Carlo Patrignani; fra tutti i dipinti il Morelli definisce di “composta bellezza” quello della Madonna degli Angeli che sovrasta l’Altare Maggiore, fortemente danneggia-to dal sisma del 2009.Per quanto riguarda la compagine strut-turale ed architettonica della chiesa il Morelli riferisce di lavori di restauro ope-rati sulla torre campanaria nel 1667 e poi nel 1675, probabilmente di piccola entità vista la distinzione con i restauri “in gran-de stile” del 1748 per i quali si adduce la testimonianza di una convenzione tra la Chiesa e l’Università . Alcuni lavori di re-stauro che si realizzarono sulla chiesa di cui si ha notizia, si riferiscono ad un arco temporale di circa cinquant’anni a partire dal 1818 ed interessarono la cupola, l’al-tare maggiore e tutta l’area presbiteriale, l’abside, la Sacrestia e l’Oratorio dell’Ad-dolorata. Documenti datati 1847, 1848 e 1857 testimoniano le richieste e le con-cessioni di denaro che furono fatte per il restauro della chiesa.I fautori del rinnovamento della chiesa, che probabilmente fu più paragonabile ad una ricostruzione che ad un restauro, furono l’architetto Bernasconi e l’inge-gner Vastarini-Cresi ma non si ha notizia delle opere effettivamente realizzate. A Luigi Filippi, nipote del primo arcivescovo

dell’Aquila, viene attribuita la facciata del 1870 in pietra bianca squadrata e la rifinitura dello spazio interno.Un altro evento sismico, con epicentro nella Marsica, colpì il centro urbano di Poggio Picenze nel 1915, danneggian-do gravemente la chiesa.I restauri e le riparazioni, ascrivibili al 1924 interessarono la cupola, le vol-te laterali del transetto che furono abbattute e ricostruite, la sacrestia e l’Oratorio dell’Addolorata dove è simbolicamente esposta un’iscrizio-ne documentaria che riporta: DIE XIII JANUARII MCMXV IMMANI TERRE-MOTU DIRUTA FIDELIUM PIETATI RESTlTUTA EST D. MCMXXVI.In quegli anni fu poi riparata la sommità del campanile e revisionato il sistema di copertura dell’intero edificio, nonché fu arricchita la chiesa con una balau-stra e un organo di moderna fattura ancora presenti nella fabbrica attuale, come anche il Fonte battesimale, com-mistione di una preesistente base lapi-dea con un’aggiunta moderna.Sempre risalente al XX secolo è la casa parrocchiale addossata a sud al corpo della chiesa e con esso comunicante tramite una porta aperta verso la se-conda cappella a destra, quella del Rosario.Le notizie dedotte dalle fonti documen-tarie inerenti la storia costruttiva della

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chiesa, facendo riferimento in particolare al periodo successivo al terremoto del 1762, unitamente all’analisi dell’attuale configurazione strutturale e formale della fabbrica, porterebbero a pensare ad un rinnovamento sostanziale dell’edificio, operato forse sull’onda delle trasforma-zioni architettoniche che in quel periodo, e nel secolo precedente, animarono il territorio abruzzese, spinte anche dalle distruzioni provocate dai forti terremoti del ‘700.La facies attuale della chiesa di San Feli-ce, ancora perfettamente leggibile dopo i danneggiamenti dovuti al sisma del 2009 è, in effetti, quella di una chiesa a impian-to neo-cinquecentesco di chiara deriva-zione romana.Le connotazioni tipiche del Barocco abruzzese, ancora presenti nella realiz-zazione di edifici religiosi nel XIX secolo, particolarmente quello influenzato dal-la scuola romana operante nel territorio aquilano, possono ritrovarsi tanto nell’im-pianto planimetrico, quanto nelle decora-zioni interne e nella facciata.In particolare nella pianta della chiesa di S. Felice è possibile leggere alcune variazioni dell’impianto gesuitico tipico, presentandosi a tre navate longitudi-nali in luogo dell’unica navata con cap-pelle, tuttavia gli elementi comuni sono numerosi.L’edificio presenta una pianta a croce latina, con navata centrale volta-

ta a botte lunettata, affiancata da due navatelle laterali con tre campate so-vrastate da calotte ovali, transetto non denunciato all’esterno, cupola chiusa esternamente da un tiburio circola-re e le cellule delle navate laterali che continuano oltre il transetto ai lati del presbiterio. La chiesa parrocchiale di Poggio Pi-cenze presenta le superfici della na-vata centrale ritmate da archi a tutto sesto incorniciati da lesene binate in corrispondenza delle tre campate delle navate laterali e lesene ribattute del-lo stesso stile corinzio nei pilastri che sorreggono la cupola e nell’abside. Al di sopra dei capitelli corre un architra-ve continuo modanato che abbraccia tutto il perimetro della navata, del tran-setto e dell’abside, sovrastato a sua volta da una trabeazione dipinta a finto marmo e da una cornice su cui si im-postano le nervature delle volte.Le lesene, tutte decorate in finto mar-mo di tonalità rosso cupo, nella navata centrale e nella porzione occidentale del transetto sono realizzate in pietra squadrata, mentre quelle dell’abside e dei pilastri più prossimi al presbiterio sono realizzate in mattoni.La volta a botte della navata centrale, realizzata in mattoni posti di costa, è arricchita da sei lunette simmetriche che incorniciano altrettante apertu-

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re perfettamente in asse con gli arconi sottostanti. Le volte delle navate late-rali, a calotta ovale su pennacchi, sono anch’esse realizzate con mattoni posti di costa, mentre le volte del transetto, della zona presbiteriale e delle due cel-lule simmetriche ad essa affiancate sono realizzate in mattoni posti in folio, come il catino absidale.La differenziazione delle tecniche co-struttive della porzione più orientale dell’edificio, tanto per le volte quanto per le lesene, è in linea con i restauri ottocen-teschi riportati nelle fonti bibliografiche.La cupola, che imposta su pennacchi sferici affrescati, è realizzata con una centinatura lignea e stuoie di canne e gesso ed è sovrastata da una lanterna ottagonale con quattro aperture simme-triche. L’apparato decorativo delle navate late-rali è realizzato con minor accuratezza ri-spetto alla navata centrale e al transetto, le lesene addossate ai pilastroni centrali e ai muri esterni da cui partono gli archi su cui impostano le volte, hanno capitelli con modanature poco pronunciate, rifini-te a tinta neutra al contrario delle lesene della navata.L’intradosso degli archi a tutto sesto della navata centrale, come quelli che incorni-ciano gli altari nelle cappelle, è decorato con motivi geometrici dalle linee morbide e presenta in chiave una decorazione a

rosetta che varia nella composizio-ne dei petali, probabilmente in base all’enfasi che si voleva dare alle diver-se campate. Una particolarità risiede nel fatto che la rosetta che decora l’arco sull’altare di San Giovanni risul-ta interrotta perché coperta dal muro di tamponamento dell’arco. Questo dettaglio, insieme alla presenza di un inspessimento posticcio della parete esterna retrostante l’altare (annoverato tra gli elementi più antichi della chiesa) potrebbe far pensare a un adattamen-to della cappella per ricollocare l’altare in un momento successivo alla realiz-zazione delle strutture.Esternamente il complesso si presenta maestoso e articolato. L’impianto pla-nimetrico a croce latina viene esaltato dalla differenziazione delle quote alti-metriche nell’elevato. I volumi della na-vata centrale, del transetto e dell’absi-de si elevano rispetto alle due navate laterali e ai corpi di fabbrica della sa-grestia e dell’Oratorio. In corrispon-denza delle navatelle tre contrafforti per lato fiancheggiano la muratura del corpo centrale più elevato, in asse con le murature portanti sottostanti.La facciata posteriore, prospiciente il cimitero comunale, si presenta com-patta con il solo corpo dell’abside che si eleva sui volumi laterali. Sfruttando il dislivello del terreno sono stati realiz-

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zati una serie di ambienti seminterrati, attualmente a servizio del cimitero, al di sotto dell’area orientale dell’edificio. La tessitura muraria rilevabile ester-namente sul transetto e su tutti i corpi di fabbrica a est di esso si presenta pressoché omogenea, presentando le medesime linee di giacitura delle bu-che pontaie e pezzatura simile degli elementi lapidei, a validare le notizie storiche che descrivono quest’area dell’edificio soggetta a organiche ope-razioni di restauro e riparazione. Il campanile che si erge a sinistra del-la facciata della chiesa si sviluppa per quattro ordini rastremati in altezza, marcati da cornici con modanatura a toro. È possibile accedere alla strut-tura attraverso un’apertura voltata si-tuata all’interno della prima campata a sinistra della chiesa. Le murature, che presentano dimensioni notevoli al pia-no terra e si rastremano verso l’alto, esternamente sono rivestite con conci di pietra squadrata mentre all’interno è evidente la muratura in bozze lapidee che le costituisce. Dall’interno sono inoltre visibili una serie di aperture, de-nunciate sulle facciate da feritoie ret-tangolari e nel prospetto nord da una cannoniera con feritoia. Una scala a chiocciola, realizzata con gradini monolitici di pietra calcarea che si susseguono attorno al fulcro cen-

trale, conduce all’ultimo livello della torre danneggiato dal sisma 2009.Al primo livello, sulla facciata ovest, sono visibili due date incise nella pietra, 1661 e 1667, l’una fra le due lapidi comme-morative con affiancato un simbolo con tre colli stilizzati, e l’altra nella parte più bassa della facciata, probabilmente risa-lenti a due interventi di restauro effettuati sul campanile.

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La facciata si sviluppa su due ordini, rimarcando la differenziazione altime-trica della navata centrale e delle na-vatelle. Quattro lesene doriche scandi-scono i primi due livelli. Al pian terreno il portale centrale è incorniciato da una mostra in pietra con due lesene, deco-rate da tre guttae, che ribattono una cornice più interna. Un articolato tim-

pano ad arco spezzato sorretto da due mensoloni aggetta rispetto all’arco retro-stante in cui la decorazione enfatizza la simmetria della composizione. Due por-tali laterali, di minori dimensioni e dalle decorazioni più sobrie nonostante venga riproposto il timpano ad arco spezzato, segnano l’ingresso alle navatelle. Al di sopra degli accessi laterali due finestre

in asse arricchiscono il secondo livello con le loro cornici modanate e i timpa-ni triangolari. Un fregio non decorato, delimitato dalla semplice cornice modanata dell’archi-trave che corona i capitelli dorici e da un cornicione fortemente aggettante nella parte superiore, segna il passag-gio al secondo ordine della facciata. La campata centrale si eleva a prose-guire quella sottostante, questa volta con lesene ioniche su basi slanciate da una cimasa, che prosegue abbrac-ciando tutta la facciata, e dadi che en-fatizzano la prosecuzione delle lesene sottostanti.Un’apertura, con balaustra e timpano

Pianta livello 0

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ad arco, ripropone i motivi decorativi del portale della navata, di cui conser-va la centralità rispetto alla simmetria dell’intera facciata. L’architrave e il fre-gio al di sopra dei capitelli sorreggono un timpano triangolare modanato. Due volute raccordano l’ordine superiore a quello dei due livelli inferiori.La facciata, interamente rivestita di conci lapidei squadrati lavorati a gradi-na, mostra i caratteri tipici dell’architet-tura neo-cinquecentesca di impronta romana e la datazione che ne ascrive la realizzazione alla fine del XIX seco-lo, a cura dell’architetto Luigi Filippi, spiegherebbe la sobrietà dell’apparato decorativo.

Sezione b-b’

Prospetto ovest

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Lavori post-sisma 6 aprile 2009 AbruzzoRestauro chiesa dell’Addolorata

L’ Aquila anno 2011

Edificio sottoposto a vincolo ai sensi del D. Lgs. 22 gennaio 2004 n. 42

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DESCRIZIONE DELL’IMMOBILE La costruzione della chiesa dell’Addo-lorata risale al XVII secolo, e la stes-sa divenne sin da subito la sede della Confraternita dei Sette Dolori. La strut-tura della chiesa è del tipo in muratu-ra portante ed i solai sono in legno e voltine. Architettonicamente l’edificio si compone di un grande ambiente de-stinato al culto costituito da un’unica navata. Nella parte est si trova il coro reso comunicante con gli spazi liturgici per mezzo di un’apertura posta nelle vicinanze dell’ingresso principale.Sempre a piano terra, nella parte retro-stante all’altare, si individua lo spazio destinato a sagrestia e uffici. Tutti que-sti ambienti sopra descritti sono fine-mente decorati con affreschi e stucchi sia sulle pareti che sul soffitto.Infine, da un ingresso sul prospetto principale si accede alla casa canoni-ca posta al primo piano, residenza del sacerdote.La scala posta all’interno di una corte mette in comunicazione i due livelli ed è sormontata da una volta a botte.L’intero complesso edilizio occupa una superficie a terra di mq. 700, di cui mq. 500 adibiti al culto con altezza di circa m. 8,00 ed i restanti mq. 200 destinati alla sagrestia ed agli uffici con altezza m. 4,50.Al primo piano è ubicata la casa ca-

nonica che si estende per una superficie coperta di mq. 200 con altezza pari a m. 3,50. La superficie lorda complessiva è di circa mq. 900.

ANALISI DEI MATERIALIProspetti esterni Rivestimenti lapidei: mostre, soglie e sti-piti in pietra bianca.Intonaci: a base di calce, di granulome-tria media e di colore rosa antico.Infissi: in legno massello di castagno.Copertura: coppi in argilla di colore ros-so. Ambienti interniRivestimenti lapidei: pietra bianca e mar-mi colorati su pareti altare e paraste.Intonaci e pitture: intonaci tradizionali e pitture.Infissi: in legno massello di castagno.Decori: affreschi e decori in stucco sulle pareti e sui soffitti.

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Pavimenti: marmo e pietra locale, al piano terra; cotto e graniglia di mar-mo al piano superiore. Arredi: panche dei fedeli e sedute de coristi in legno; lampadari a sospensione in vetro de-corato.

INTERVENTO PROPOSTODa un esame dello stato del danno del manufatto in oggetto, l’intervento proposto prevede il restauro e il risa-namento conservativo dello stesso, evidenziando il riutilizzo dei materiali esistenti come i pavimenti e i decori.Strutturalmente, il progetto prevede il recupero funzionale del complesso edilizio attraverso opere di restauro e di miglioramento sismico.Si elencano sinteticamente le principali lavorazioni coerenti con l’intervento in esame:• allargamento della sezione di fonda-

zione e realizzazione della stessa in muratura armata;

• collegamenti intermedi attraverso barre in acciaio dywidag;

• cordoli sommitali di collegamento in muratura armata;

• consolidamento delle pareti con inie-zioni di calce e pozzolana.

Particolare attenzione sarà posta al re-cupero degli stucchi, dei decori e degli arredi e al restauro degli affreschi esi-stenti.

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Prospetto est

Sezione A-A’

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Lavori post-sisma 6 aprile 2009 AbruzzoRestauro chiesa della Madonna Fore

L’Aquila anno 2011

Edificio sottoposto a vincolo ai sensi del D. Lgs. 22 gennaio 2004 n. 42

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DESCRIZIONE DELL’IMMOBILEL’edificio, destinato a luogo di culto e conosciuto come la chiesa della Ma-donna Fore, è stato ultimato nel XVIII secolo. La parte più antica è costituita da un piccolo vano con abside con-cava e volte a botte, risalente al XIV secolo. La parete sud separa la cripta dall’area presbiteriale dell’aula liturgi-ca alla quale si accede attraverso una porta interna posta tra i due locali. Al piano rialzato si trovano tre locali di servizio utilizzati dalla Confraternita per l’accoglienza dei fedeli. La chiesa della Madonna Fore è loca-lizzata in una zona ad altissimo pregio ambientale, ad una quota di 900 m. di altezza e rappresenta un importan-te luogo di aggregazione dei fedeli. Sull’altare maggiore, prima dell’evento sismico, si trovava il dipinto raffiguran-te la Madonna dei Sette Dolori, ope-ra in olio su tela dell’autore veneziano Vincenzo Damini risalente al 1749. Di forma rettangolare regolare, strut-turalmente unitario, si sviluppa su due livelli fuori terra ed assume la tipologia del fabbricato adibito al culto.Al piano terra sono presenti due locali che ospitano l’aula liturgica con una superficie coperta estesa circa mq. 140 e la cripta con gli spazi annessi di mq. 95. Al piano primo, a cui si accede sia dall’interno con una scala in ferro

posta nella cripta che dall’esterno attra-verso una porta posta sul prospetto nord, si individuano tre locali destinati a cucina, saletta e sala pranzo ed un tempo era la dimora di un eremita. Strutturalmente si riconosce, mediante esame visivo, una tipologia costruttiva che utilizza lo sche-ma delle murature portanti con pietra in blocchi squadrati, disposte sia in senso longitudinale che trasversale, poggianti su fondazioni anch’esse in muratura. Lo spessore delle murature è mediamente di cm. 70 e la copertura è realizzata a falde inclinate con soprastante tegolato. Le capriate in legno che sostengono le orditure minori ed il tavolato sono visibili da un’apertura il cui accesso avviene dal livello superiore in corrispondenza della parete di chiusura della zona presbiteria-le. Il cordolo sommitale di coronamento rende solidali tutti gli elementi lignei strut-turali. Si evidenziano pensiline sporgenti rispetto alla sagoma delle dimensioni di circa cm. 50 con costituite da mensole in legno (zampini) e sovrastante tavola-to con tegole. Il solaio interpiano tra la cripta del p.t. ed i vani a servizio del p.1° si poggia sulla volta a botte in muratura.Il complesso edilizio è dotato degli im-pianti elettrico ed idrico che, da esame visivo, non appaiono a norma. L’alimen-tazione della linea elettrica è autonoma ed avviene attraverso l’utilizzo di un grup-po elettrogeno.

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DESCRIZIONE DEL QUADRO FESSURATIVO E DEI DANNI PRESENTIL’edificio è stato recentemente danneg-giato dagli eventi sismici del 6 aprile 2009 rendendolo temporaneamente inagibile. Nel particolare si evidenziano:a) danni da sisma su elementi strutturali• lesioni isolate e/o passanti in corrispon-

denza del timpano sul prospetto prin-cipale;

• lesioni isolate e/o passanti lungo le pa-reti laterali di prospetto;

• piano inclinato di copertura con danni al manto di tegole ed al sistema di im-permeabilizzazione;

b) danni da sisma su elementi non strut-turali

• lesioni in corrispondenza delle canne fumarie;

• lesioni ai due comignoli sul tetto;• lesioni isolate e/o diffuse su intonaci in-

terni ed esterni.

INTERVENTO DI RECUPERO PREVISTOLe opere da realizzare sono mirate al re-cupero funzionale del complesso edilizio e a rimuovere l’inagibilità parziale. Gli in-terventi di recupero prevedono:- impermeabilizzazione del tetto con so-

stituzione del manto di tegole, del tavo-lato e delle travi in legno;

- sarcitura delle lesioni sulle murature por-

tanti con intervento di “cuci e scuci” con mattoni pieni;

- realizzazione di trincea areata lungo le pareti dei prospetti est ed ovest per limitare i fenomeni della risalita di umidità;

- inserimento di barre diwydag diam. mm. 32 opportunamente ancorate alle piastre in sostituzione delle siste-ma di catene esistente;

- sostituzione degli infissi esistenti con infissi in legno;

- sostituzione della pavimentazione esi-stente in monocottura del piano terra (aula e cripta) con pavimentazione in materiale lapideo di colore chiaro;

- sostituzione degli elementi in legno del solaio in legno;

- recupero del parapetto in legno con intarsi e decori della cantoria;

- recupero del soffitto a cassettoni con inserimento delle parti mancanti della stessa natura, disegno, colore e tipo-logia;

- pulitura di tutte le superfici lapidee a vista;

- riprese e rimozione d’intonaco ester-no ed interno;

- preparazione delle pareti per intona-catura interna ed esterna;

- strato di finitura colorata per esterni con intonaci di colore chiaro, a base di calce;

- tinteggiatura delle pareti interne;

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- realizzazione di un bagno all’interno dei locali a servizio del piano primo;

- realizzazione dell’impianto elettrico ed igienico – sanitario;

- illuminazione degli spazi esterni adia-centi alla chiesa.

Prospetto sud

Pianta

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Lavori post-sisma 6 aprile 2009 AbruzzoRicostruzione di complesso residenziale Cascina Prima Esito di agibilità B-E

L’Aquila anno 2010

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RELAZIONE DESCRITTIVA DELLA STRUTTURA L’edificio ricade all’interno del territorio individuato dall’insieme dei 49 comuni elencati nel Decreto del Commissario di Governo per la Protezione Civile del 16.04.2009;• è realizzato con struttura portante a

telai spaziali in cemento armato. Si evidenziano travi a sbalzo di circa m. 2,00 poste sui quattro lati del peri-metro di ogni edificio;

• i solai sono misti in latero-cemento con pignatte da cm. 16 e caldana di cm. 4 NON ARMATA;

• le fondazioni sono costituite da travi rovesce. Le indagini in sito con geo-radar hanno evidenziato:

- che l’altezza delle travi è di circa cm. 80 armate con 3+3 ferri del diametro di mm. 12 e staffe del diametro di mm. 6 ogni 25/30 cm.;

- che i collegamenti tra le travi non intercettano la base dei pilastri;

- che i getti del cls non sono cas-serati;

- che il piano di appoggio delle fondazioni è costituito da terra;

- che il calcestruzzo, da analisi eseguite in laboratorio, è di sca-denti caratteristiche con valori tra 100 e 150 kg./cmq;

• le coperture sono realizzate con solai in cemento armato con falde inclinate. Si evidenziano pensiline sporgenti rispet-to alla sagoma di circa m. 1,20.

• l’intero complesso è costituito da sei elevazioni fuori terra compreso il piano seminterrato destinato ai box auto e fa parte di una schiera di quattro costru-zioni con ingresso da via G. Di Vincen-zo ai civici 35-37-39-41. Le costruzioni sono simili per altezza, destinazione e tipologia e presentano un giunto alle strutture verticali di cm. 5.

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RELAZIONE SULLO STATO DEL DANNO DA SISMAa) qualificazione e descrizione del dan-

no da sisma su elementi strutturali• lesioni passanti su nodi trave pilastro• distacco di copriferro delle armature• lesioni al solaio inclinato della scala in

corrispondenza dell’ancoraggio con la trave di appoggio finale ed in mez-zeria della rampa

• deformazioni di solailesione del solaio inclinato della scala

b) qualificazione e descrizione del dan-no da sisma su elementi non strut-turali

• cedimento delle pareti di tamponamen-to dei box auto del piano seminterrato e conseguente distacco dall’intradosso della trave con misura variabile da cm. 1 a cm. 4

• lesioni isolate e/o diffuse passanti e/o a croce su pareti divisorie interne

• lesioni isolate e/o diffuse passanti e/o a croce su pareti divisorie tra unità im-mobiliari

• lesioni isolate e/o diffuse passanti e/o a croce su pareti di tamponamento esterno

• lesioni su pareti in corrispondenza di architrave

• lesioni su pareti in corrispondenza di incrocio trave-parete

• lesioni isolate e/o diffuse su incroci di pareti divisorie interne

• lesioni in corrispondenza di canne fumarie

• lesioni diffuse ai comignoli• lesioni diffuse passanti al divisorio

esterno in corrispondenza del giunto strutturale

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38

39

Pianta

40

Lavori post-sisma 6 aprile 2009 AbruzzoRicostruzione di edificio residenziale Il Girasole Esito di agibilità E

L’Aquila anno 2010

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CARATTERISTICHE DELL’OPERAL’edificio in oggetto ha una superficie complessiva in pianta di circa 260 mq. ed è costituito da n. 8 unità abitative di proprietà privata (due per piano per quattro piani), n. 8 garages ed n. 8 cantine a piano terra di pertinenza de-gli appartamenti stessi.È costituito da cinque elevazioni fuori terra e non si evidenziano giunti di al-cuna natura.La struttura portante è realizzata con telai spaziali in cemento armato su pianta irregolare.

VALUTAZIONE DEL LIVELLO DI CONOSCENZAPer la valutazione del fattore di confi-denza e di conseguenza per la scelta del tipo di analisi, bisogna individuare il livello di conoscenza.Si è quindi proceduto a delle indagini strutturali i cui risultati si trovano tra gli allegati al progetto e precisamente:Indagini strutturali – prove sui materialiIndagini strutturali – indagini GPRIndagini strutturali – indagini diretteGli aspetti che definiscono i livelli di co-noscenza sono:- Geometria- Dettagli strutturali- MaterialiGEOMETRIALa geometria della struttura è nota in

base ad un rilievo ex-novo completo.DETTAGLI COSTRUTTIVII dettagli costruttivi sono noti da una estesa verifica in-situPROPRIETÀ DEI MATERIALILe proprietà dei materiali sono disponibili mediante estese verifiche in situ.In base ai dati raccolti, possiamo valuta-re un livello di conoscenza adeguata LC2 per il quale, in base alla tabella C8A.1.2 della Circolare applicativa delle NTC08, n. 617 del 2 febbraio 2009, possiamo uti-lizzare qualsiasi metodo di analisi appli-cando un fattore di confidenza FC=1.20

ANALISI DELLO STATO DI FATTOLe strutture di fondazione ed il loro posi-zionamento, sono stati individuati a mez-zo della tecnologia georadar ed a mezzo di indagini dirette così come si evince dai su richiamati allegati: “Indagini strutturali – indagini GPR” e “Indagini strutturali – indagini dirette”.In particolare, per quanto riguarda il loro posizionamento, sono state eseguite scansioni sulla pavimentazione del piano terra dell’edificio per intercettare le even-tuali travi di collegamento delle strutture di fondazione.Invece la loro geometria è stata rilevata direttamente in-situ mediante scavo dal quale è emerso come le fondazioni si at-testano a circa 120,00 cm dal piano di campagna ed hanno una sezione rettan-

42

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golare di cm 40 x cm 90. I ferri d’armatu-ra e le prove sul calcestruzzo nelle strut-ture si evincono dall’allegato “Indagini strutturali – prove sui materiali”In particolare, il rilievo dei ferri d’armatura è stata effettuata mediante il sistema Fer-roscan PS 20, che permette di determi-nare la profondità ed il diametro dei ferri;Il ferro presente è del tipo FeB 44 K con le seguenti caratteristiche meccaniche:

Per l’intera struttura, sono stati prele-vati delle carote e si è quindi condotta una prova di compressione; il numero di carotaggi è tale da rientrare nell’ambito delle Verifiche Estese così come definite nella tabella C8A.1.3a della Circolare ap-plicativa delle NTC08, n. 617 del 2 feb-braio 2009Dall’analisi dei risultati delle prove di schiacciamento emerge che la resistenza caratteristica del calcestruzzo può essere ricondotta, senza apprezzabili errori, ad un valore di RcK = 300 Kg/cmq al qua-le corrisponde, in base alle N.T.C. 2009, una classe di calcestruzzo C25/30.Gli orizzontamenti sono costituiti da solai in latero cemento dello spessore com-plessivo di cm 20 (16+4) ad eccezione degli elementi di copertura per i quali

- Tensione caratteristica a snervamento ≥430 MPa (≥4300 Kg/cm2)- Tensione caratteristica a rottura ≥540 MPa (≥5400 Kg/cm2)- Modulo elastico dell’acciaio 210000MPa (2100000 Kg/cm2)

Sezione

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sono stati utilizzate delle lastre piene in c.a. anch’esse dello spessore di cm 20. Ovviamente al livello di ciascun piano è stata individuata la tessitura dei solai. La scala è costituita da solet-ta rampante per due tratti ed a sbalzo su trave a ginocchio sull’altro tratto. La struttura esistente è riportata nella al-legata tavola “Tav. STR 1 Stato di fatto – impalcati”

VALUTAZIONE DELLO STATO FINALEGli interventi da realizzare sono sta-ti pensati per risolvere tutti i problemi che emergono dall’analisi dello stato di fatto.Innanzi tutto si è proceduto ad un allar-gamento della fondazione sì da aversi, complessivamente, una sezione a T rovescia, con base di 150 cm ed al-tezza immutata pari a 90 cm; questo si ottiene solidarizzando alla fondazione esistente dei cordoli in c.a. aventi di-mensione di 55 cm di base e 50 cm di altezza.È prevista la realizzazione di nuove tra-vi di fondazione in corrispondenza di alcuni setti in cls.; dette travi avranno la sezione a T rovescia avente larghezza alla base di 150 cm ed altezza di 90 cm. e saranno armate con ferri longi-tudinali del diametro di 16 mm. e staffe del diametro di 8 mm ogni 20 cm.

Prospetto nord

Pianta piano primo

45

In prossimità delle zone critiche, sia per le fondazioni esistenti che per quelle nuove, è previsto il raffittimen-to dei ferri così come disposto dal-la N.T.C. 2008 al punto 7.4.6.2.1. Al fine di conferire maggiore rigidezza in direzione trasversale, sono stati intro-dotti all’interno del telaio dei setti in c.a. che partono dalla fondazione ed arrivano fino al 5 livello, i quali verran-no resi solidali alla struttura esistenze, sia orizzontalmente che verticalmente, mediante ancoraggio con acciaioNel particolare dette pareti in c.a.,ci permettono di raggiungere l’ulteriore scopo dell’eliminazione dell’errore pro-gettuale delle travi portanti in falso.Si è infine ricostruito tutto il vano scala, che sarà costituito da soletta a sbalzo su setti in c.a. allineati ai pilastri.Per la valutazione della struttura ade-guata si è condotto una analisi statica non lineare (Pushover).Sono stati considerati le otto combina-zioni ed ottiniamo una PGA=0.203 con un grado di adeguamento pari a circa il 78%.

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Lavori post-sisma 6 aprile 2009 AbruzzoRiparazione e rafforzamento locale di edificio residenziale Pettino Esito di agibilità E

L’Aquila anno 2010

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RELAZIONE SULLO STATO DEL DANNO DA SISMAL’edificio ricade all’interno del territorio individuato dall’insieme dei 49 comuni elencati nel Decreto del Commissario di Governo per la Protezione Civile del 16.04.2009.Da un esame visivo si evidenzia che il sisma ha prodotto danni maggiori ai piani seminterrato, terra, primo e se-condo e di minore entità ai piani terzo e quarto. Nel particolare, risultano dan-neggiate tutte le partizioni interne ed i tamponamenti a contatto con le strut-ture in c.a., il vano scala, gli involucri in muratura delle canne fumarie, parte degli impianti e le opere di finitura. a) qualificazione e descrizione del dan-no da sisma su elementi strutturali dell’edificio• lesioni isolate e/o passanti su travi e

pilastri• distacco di copriferro delle armature• lesioni al blocco scalab) qualificazione e descrizione del dan-no da sisma su elementi non strutturali dell’immobile• lesioni isolate e/o diffuse passanti e/o

a croce su pareti divisorie e di tam-ponamento ai piani seminterrato/ter-ra/primo/secondo;

• lesioni isolate e/o diffuse passanti e/o a croce su pareti divisorie comuni e di tamponamento;

• lesioni su pareti in corrispondenza dell’architrave delle aperture esterne ed interne;

• lesioni su pareti in corrispondenza degli incroci trave-parete;

• lesioni isolate e/o diffuse su incroci di pareti divisorie interne;

• lesioni in corrispondenza dei montanti delle canne fumarie;

RELAZIONE SUGLI INTERVENTI PREVISTIa) natura ed idoneità degli interventi da eseguire per rimuovere lo stato di inagi-bilità.Gli Indirizzi per l’esecuzione degli inter-venti di cui all’ OPCM. n. 3790/2009 in-dicano al paragrafo 5 le diverse tipolo-gie d’intervento ammesse a contributo per ripristinare le condizioni precedenti all’evento sismico. Tuttavia, ove il livel-lo di sicurezza non raggiunga il 60% ri-spetto ad un edificio con adeguamento sismico, occorrerà eseguire interventi di miglioramento sismico volti ad assicurare un livello di sicurezza fino all’80% e co-munque superiore al 60%. In ogni caso, prioritariamente, occorrerà eseguire tutte le opere necessarie per la riparazione dei danni provocati dal sisma ed inquadrati all’interno delle categorie classificate come A.1 - A.2 - A.3. Succes-sivamente, se i lavori a cui assoggettare l’edificio saranno opere di miglioramento

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sismico piuttosto che di rafforzamento locale, si dovrà procedere con la pro-gettazione di tutti quegli interventi da inquadrare nella categoria B.1.Nel caso che ci riguarda, avendo ac-certato che sull’unità è rilevabile un danno strutturale leggero su meno di 2/3 della struttura, l’assemblea dei condomini, dopo aver ascoltato le os-servazioni del tecnico incaricato, ha deliberato di procedere alla redazione

del progetto esecutivo delle parti comuni proponendo unicamente lavori di ripara-zione e di rafforzamento sismico locale, disciplinati dall’Ordinanza 3779/2009 e con il limite di 250,00 Euro per mq. di superficie lorda. Gli interventi proget-tuali garantiranno comunque il ripristino dell’agibilità sismica dell’immobile.Elenco delle tipologie A degli Indiriz-zi per interventi ex OPCM 3779/2009 paragrafo 5 e descrizione degli inter-

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venti previsti in progetto. Gli indirizzi per l’esecuzione degli interventi di cui all’ OPCM n. 3779/2009 indicano, al para-grafo 5, le diverse tipologie d’intervento ammesse a contributo per ripristinare le condizioni precedenti all’evento sismi-co, con il conseguente raggiungimento dell’agibilità sismica. Di seguito si elenca-no le tipologie del paragrafo 5 tipologia A e gli interventi previsti in progetto:

Prospetto sud

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A.1 Riparazione di elementi non strut-turali danneggiati e ripristino delle finiture

A.2 Demolizione e ricostruzione di elementi non strutturali o struttu-rali secondari irrimediabilmente danneggiati o pericolanti, quali ad esempio, tamponature e tramez-zature, cortine esterne, intonaci pesanti, camini, pensiline, corni-cioni

A.3 Riparazione degli impianti danneg-giati, ai fini del ripristino della loro funzionalità

A.4 Riparazione locale di elementi strutturali

Sedione

Pianta piano primo

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Lavori post-sisma 6 aprile 2009 AbruzzoRicostruzione di un casolare Cascina De Amicis

L’Aquila anno 2011

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DATI GENERALI DELL’INTERVENTOIl progetto in esame riguarda le opere di riparazione e miglioramento sismico dell’edificio ubicato a L’Aquila in con-trada Fonte Mortale snc, costituito da due unità immobiliari destinate a civile abitazione e rimessa, rispettivamente censite in catasto al foglio 5 particella 1208 sub 6 cat. A/3 e foglio 5 particel-la 1208 sub 7 cat. C/6

DESCRIZIONE DELLO STATO DI FATTOParte architettonicaSi tratta di un manufatto di forma ret-tangolare irregolare, strutturalmente unitario, si sviluppa su tre livelli fuori terra ed assume la tipologia di un fab-bricato civile adibito ad uso residenzia-le con annessa rimessa a piano terra.Dall’ingresso posto sul lato nord-est del fabbricato si accede al vano scala che collega i tre livelli dell’unità immo-biliare. Sul lato ovest si sviluppa la ri-messa con accesso dall’esterno.

Parte strutturale Strutturalmente si riconosce una tipo-logia costruttiva che utilizza lo schema delle murature portanti con orizzonta-menti piani in struttura in legnea e ta-volato, ad esclusione di alcuni in cui si riscontrano volte in muratura.I solai inclinati delle coperture sono tut-

ti realizzati con struttura in travi di legno, tavolato e sovrastante manto di tegole.A mezzo di indagini indirette con meto-dologia GPR sono state effettuati esami a campione in pavimentazione al fine di rilevare la consistenza dei solai e delle fondazioni. L’esito degli esami ha rive-lato che il piano di posa delle fondazio-ni si trova ad una profondità di cm. 50 dal piano di pavimento; non si rilevano allargamenti della sezione del muro in fondazione. Sono state inoltre esegui-te indagini indirette sulle murature allo scopo di riconoscerne le caratteristiche meccaniche. Tali saggi consistono in in-dagini endoscopiche, penetometriche e sclerometriche delle malte.Dall’esito delle indagini indirette, di ri-chiamo alla tabella C8A.2.1 e C8A.2.2 - Appendice C8A - Circolare del Mini-stero delle Infrastrutture e dei Trasporti n. 617/2009, si evince che siamo in pre-senza di muratura in pietrame disordina-ta (ciottoli, pietre erratiche ed irregolari) i cui valori dei parametri meccanici sono riportati nell’allegato “Rapporto di prova”.

Parte impiantisticaIl fabbricato è dotato di impianti elettrico, telefonico, citofonico e tv; l’impianto idri-co-sanitario è costituito da tubazioni in ferro sottotraccia mentre i pezzi sanitari sono in porcellana. La residenza è servita dal gas.

RELAZIONE SULLO STATO DEL DANNO DA SISMA

a) qualificazione e descrizione sintetica del danno da sisma

• lesioni isolate e/o passanti su pareti portanti

• lesioni isolate e/o passanti in corri-spondenza degli incroci murari

• crollo parziale del vano posto al se-condo piano;

• crollo parziale di alcuni solai in legno;

DESCRIZIONE DELLO STATO DI PROGETTOParte architettonicaIl nuove edificio sarà realizzato mante-nendo un ‘impianto di forma rettangola-re regolare. Il manufatto sarà composto da tre elevazioni fuori terra con scala interna che mette in comunicazione i diversi livelli. La destinazione d’uso del-le due unità non sarà modificata.

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Parte strutturale - l’edificio è costituito da tre elevazioni

fuori terra e non sono previsti giunti di alcuna natura;

- struttura portante: telai spaziali in cls del tipo C25/30;

- fondazioni: a travi rovesce con sezio-ne di cm. 60x60;

- travi in elevazione in corrispondenza del solaio piano: dimensione di lar-ghezza cm. 30 con altezza di cm. 45;

- travi in elevazione in corrispondenza del solaio inclinato di copertura: di-mensione di larghezza cm. 30 con altezza cm. 45;

- pilastri: dimensione cm. 30 x cm. 70;- solaio piano con travi in legno lamel-

lare (GL 24 – dim cm. 14xcm. 20 – interasse cm. 50) e soprastante tavo-lato dello spessore di cm. 4;

- solaio inclinato con travi in legno la-mellare (GL 24 – dim cm. 14xcm. 20 – interasse cm. 70) e soprastante ta-

volato dello spessore di cm. 4;- altezza di piano:

1° livello mt. 2,70 tra pavimento e sotto-trave a lavoro finito;2° livello mt. 2,70 sia nella parte tra pavi-mento e controsoffitto in gesso che nella parte tra pavimento a sottotrave a lavoro finito;3° livello mt. 2,70 tra pavimento e sot-totrave rilevata in corrispondenza della parte più bassa;- muro di sostegno a mensola in cls del

tipo C25/30: • parete verticale altezza m. 4,50 e spes-

sore cm. 30;• solettone di base interno, soggetto al

peso della terra soprastante, di lar-ghezza di m. 2,00 e spessore cm. 60;

• solettone di base esterno di larghezza di m. 0,50 e spessore cm. 60.

Interventi di sostituzione edilizia previsti in progettoSi elencano i lavori per la ricostruzione dell’edificio:- demolizione del fabbricato- scavi e rinterri- realizzazione di fondazioni, travi, pilastri

e solai in c.a.- realizzazione muro di sostegno- pareti di tamponamento e divisorie - intonaci- impermeabilizzazione delle coperture- infissi esterni/interni- impianto elettrico- impianto idrico-sanitario

- impianto gas e termico centralizzato- impianto ascensore- sistemazione delle aree esterne

Interventi di modifica previstiLe lievi modifiche dimensionali e/o di distribuzione degli spazi dell’edificio ri-costruito rispetto al preesistente, sono dovute unicamente:- al miglioramento della funzionalità

dell’immobile;- all’ottenimento della regolarità della

maglia strutturale;

CONFORMITà AL REGOLAMENTO EDILIZIOPer quanto riguarda le verifiche delle norme di competenza dell’Ufficio Tec-nico (Ripartizione Interventi sul Territo-rio – Settore Viabilità e Autoparco) e del CO.GE.RI. si attesta che l’area oggetto di intervento è idoneamente servita dal-

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le fognature, dall’acquedotto comunale e da tutti gli altri servizi pubblici neces-sari per l’ottenimento delle certificazioni di abitabilità.Gli interventi di ricostruzio-ne contenuti nel progetto allegato, sono conformi alle disposizioni previste dal Regolamento Edilizio Comunale.

CONFORMITà ALLE NORME SANITARIELo smaltimento dei liquami provenienti dall’ insediamento civile in questione è assicurato da un adeguato impianto fognario collegato alla pubblica fogna-tura in aderenza alle disposizioni del Decreto Legislativo 11 maggio 1999 n. 152. La rete fognaria che insiste all’in-terno dell’area di proprietà del commit-tente, sarà realizzata ex novo.

CONFORMITà ALLE NORME DI SICUREZZA

A) Normativa SismicaIl complesso edilizio è stato progettato in conformità alle “Norme tecniche del-le costruzioni approvate con decreto del Ministro delle Infrastrutture del 14 Gennaio 2008 e della relativa circola-re applicativa n. 617 del 2 Febbraio 2009”.

Pianta

Sezione

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Lavori post-sisma 6 aprile 2009 AbruzzoMiglioramento sismico di aggregato edilizio in centro storico

L’ Aquila, località San Marco di Preturo - anno 2011

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NOTIZIE STORICHESi tratta di un insieme di edifici rea-lizzati in periodi diversi. Il nucleo più antico è riconducibile alla prima metà del 1900 mentre le ultime realizzazioni si possono datare intorno al 1960 - 1970. L’aggregato edilizio è quasi inte-ramente destinato a civile abitazione. Si riscontrano parti residue di superfici adibite a deposito, magazzino e posto auto. L’area di sedime delle costruzioni ricade nel Comune dell’Aquila all’inter-no del centro storico della frazione di San Marco di Preturo.

RELAZIONE DESCRITTIVA DELLA STRUTTURA E DEGLI IMPIANTILa costruzione è costituita da quattro elevazioni fuori terra. Il complesso edi-lizio è interamente realizzato con strut-tura portante in muratura; i solai sono realizzati con travetti in ferro ed han-no uno spessore medio di cm. 20; la base fondazionale poggia su elementi lapidei dello stesso spessore della mu-ratura soprastante. Le coperture sono realizzate a falde inclinate con travi in legno, tavolato e tegolato. Si eviden-ziano pensiline sporgenti rispetto alla sagoma di dimensione variabile;L’area all’interno della quale ricade il complesso è dotata degli impianti elet-trico, telefonico, citofonico e tv;L’impianto idrico-sanitario è costituito

da tubazioni in ferro sottotraccia mentre i pezzi sanitari sono in porcellana, mentre l’impianto del gas e termico, ove presen-te, si compone di caldaia murale collega-ta ai corpi scaldanti.

RELAZIONE SULLO STATO DEL DANNO DA SISMAA seguito di un attento esame sullo stato del danno provocato dal sisma si eviden-zianosugli elementi strutturali e non struttura-li dell’edificio lesioni isolate e/o passanti su pareti portanti, lesioni orizzontali con disgregazione della muratura sommitale, lesioni inclinate in corrispondenza di di-scontinuità nella muratura e lesioni isola-te e/o diffuse sul controsoffitto in gesso;

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RELAZIONE SUGLI INTERVENTI PREVISTICome evidenziato nelle Ordinanze Mini-steriali di riferimento, ove il livello di sicu-rezza non raggiunga il 60% rispetto ad un edificio con adeguamento sismico, occorrerà eseguire interventi di miglio-ramento sismico volti ad assicurare un livello di sicurezza fino all’80% e comun-que superiore al 60%. Inoltre, Nei casi in cui il danno strutturale sia leggero e ri-guardi meno di 2/3 della struttura, “con scelta del proprietario o dell’assemblea condominiale, su proposta ragionata del progettista,” si potrà optare per in-terventi di rafforzamento locale secondo quanto previsto dal punto 8.4.3 del D.M.

14/01/08. In tal caso non bisognerà valutare il livello di sicurezza della strut-tura prima del sisma e andrà solo ef-fettuata la valutazione dell’incremento della sicurezza delle parti strutturali su cui si interviene, analogamente alla pro-cedura seguita per gli edifici classificati B (OPCM 3779 e relativi Indirizzi). Nel caso che ci riguarda, avendo verificato che il livello di sicurezza dello stato pre-sisma non raggiunge la soglia del 60%, si è proceduto al miglioramento sismi-co del manufatto. I predetti lavori di mi-glioramento sismico previsti sull’edificio hanno reso necessario l’intervento su parti anche non danneggiate, allo sco-po di eseguire le lavorazioni utili al rag-giungimento del livello di sicurezza pre-scritto. L’intervento strutturale previsto ha lo scopo di riparare e consolidare le strutture murarie portanti attraverso le seguenti lavorazioni:- inserimento dei cordoli sommitali in

muratura armata;- inserimento dei cordoli intermedi in

acciaio;- rifacimento dei solai piani intermedi;- rifacimento dei solai inclinati di coper-

tura;- consolidamento delle strutture lapi-

dee orizzontali;- consolidamento delle murature por-

tanti con iniezioni di malta di calce e pozzolana.

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Pianta livello 1

Sezione A-A’

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Lavori post-sisma 6 aprile 2009 AbruzzoMiglioramento sismico di aggregato edilizio in centro storico

Casaline di Preturo (AQ) - anno 2011

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RELAZIONE ILLUSTRATIVA E STORICO ARCHITETTONICASi tratta di un insieme di un edificio riconducibile alla prima metà del XX secolo. L’aggregato edilizio è quasi in-teramente destinato a civile abitazione. Si riscontrano parti residue di superfici adibite a deposito, magazzino.L’area di sedime delle costruzioni rica-de nel Comune dell’Aquila all’interno del centro storico della frazione di Ca-saline di Preturo.In catasto di individua al foglio 13 parti-cella 538, sub 1-2-3-4-5-6-7-8.L’impianto edilizio non risulta vincolato ai sensi del D.Lgs. 42/04 e s.m.i.

DESCRIZIONE DELL’EDIFICIO SINGOLO.L’isolato è ubicato nel centro storico di Casaline di Preturo, località del comu-ne di L’Aquila ed è delimitato da due strade, da un percorso pedonale e da un terreno privato. Le strade costeggiano i prospetti più lunghi dell’aggregato ed hanno una differenza di quota di circa m. 4,00. La strada a monte, che costeggia il prospetto principale, è denominata via Cascina, mentre la strada a valle, che delimita l’area a verde è denominata via Del Postino.Le due strade sono collegate attraver-so un percorso pedonale a gradoni.

L’edificio si sviluppa su quattro livel-li. L’accesso al piano seminterrato e al piano terra avviene da strada pubblica mentre l’accesso ai piani primo e secon-do avviene attraverso le scale poste sulla veranda esterna.

ASPETTI DIMENSIONALILa superficie coperta dell’edificio, misu-rata a piano terra, è di mq. 175.La superficie lorda complessiva coperta, calcolata su tutti i livelli, è di mq. 555. La ripartizione delle quote di proprietà delle singole unità funzionali è rappresentata così come segue:

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ANALISI DEI MATERIALIProspetti esterniRivestimenti lapidei: mostre, soglie e sti-piti in pietra bianca.Intonaci: a base di calce di granulometria media.Infissi: porte in legno metallo – finestre e persiane in metallo.Copertura: tegolato in argilla di colore vario. Ambienti interniIntonaci e pitture: intonaci tradizionali e pitture di varia naturaInfissi: in legno tamburato.Pavimenti: ceramica, cotto, pastina di cemento e marmo.

RELAZIONE SUGLI INTERVENTI PREVISTICome evidenziato nelle Ordinanze Mini-steriali di riferimento, ove il livello di sicu-rezza non raggiunga il 60% rispetto ad un edificio con adeguamento sismico, occorrerà eseguire interventi di miglio-ramento sismico volti ad assicurare un livello di sicurezza fino all’80% e comun-que superiore al 60%. Inoltre, Nei casi in cui il danno strutturale sia leggero e ri-guardi meno di 2/3 della struttura, “con scelta del proprietario o dell’assemblea condominiale, su proposta ragionata del progettista,” si potrà optare per in-terventi di rafforzamento locale secondo quanto previsto dal punto 8.4.3 del D.M.

14/01/08. In tal caso non bisognerà valutare il livello di sicurezza della strut-tura prima del sisma e andrà solo ef-fettuata la valutazione dell’incremento della sicurezza delle parti strutturali su cui si interviene, analogamente alla pro-cedura seguita per gli edifici classificati B (OPCM 3779 e relativi Indirizzi). Nel caso che ci riguarda, avendo verificato che il livello di sicurezza dello stato pre-sisma non raggiunge la soglia del 60%, si è proceduto al miglioramento sismi-co del manufatto. I predetti lavori di mi-glioramento sismico previsti sull’edificio hanno reso necessario l’intervento su parti anche non danneggiate, allo sco-po di eseguire le lavorazioni utili al rag-giungimento del livello di sicurezza pre-scritto. L’intervento strutturale previsto ha lo scopo di riparare e consolidare le strutture murarie portanti attraverso le seguenti lavorazioni:- inserimento dei cordoli sommitali in

muratura armata;- inserimento dei cordoli intermedi in

acciaio;- rifacimento dei solai piani intermedi;- rifacimento dei solai inclinati di coper-

tura;- consolidamento delle strutture lapi-

dee orizzontali;- consolidamento delle murature por-

tanti con iniezioni di malta di calce e pozzolana.

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Pianta piano terra

Sezione

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Lavori post-sisma 13-16 dicembre 1990 Sicilia OrientaleRestauro conservativo Palazzo Costanzo

Augusta (SR) anno 2005

Edificio residenziale sottoposto a vincolo ai sensi del D. Lgs. 22 gennaio 2004 n. 42

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DESCRIZIONE DELL’IMMOBILESi tratta di un fabbricato, ubicato ad Augusta in via Megara angolo via C. Colombo, costruito sui resti di un edi-ficio medioevale e completato intorno alla metà del XVIII secolo; per il note-vole interesse storico ed artistico che riveste, nel 1995 è stato sottoposto a vincolo ai sensi della L. 1089/39 con Decreto della Regione Siciliana n. 5138 notificato in data 22.03.1995. Il manufatto, oggetto dell’intervento di recupero conservativo nonché statico-funzionale, ricade all’interno del Centro Storico del comune di Augusta (zona territoriale omogenea “A”); di forma assimilabile ad un quadrilatero, strut-turalmente unitario, si sviluppa su due livelli fuori terra ed assume la tipologia di un fabbricato civile adibito ad attività commerciale e magazzini a piano terra ed a residenza ed attività di studio al piano superiore. All’unità residenziale posta a primo piano con porzione di piano terra si accede attraverso due scale di cui una con ingresso da via Megara ed una con ingresso da via C. Colombo; questa ha rappresen-tato sempre l’unica unità residenziale del palazzo, oltre che la parte gentilizia con le caratteristiche di maggior pre-gio. Al piano terra, i locali a servizio dell’abitazione erano utilizzati per il de-posito di grano ed olio. La distribuzio-

ne degli ambienti è alquanto varia e poco uniforme, si compone infatti di ampi vani, una cucina per l’intera abitazione, bagni, e terrazze calpestabili all’aperto.La porzione di residenza del piano terra è collegata al piano superiore attraverso una scala in pietra arenaria localizzata in posizione baricentrica in corrispondenza di un cavedio. Gli ambienti che rappre-sentano la residenza nonché quelli a ser-vizio della stessa sono tutti comunicanti per mezzo di scale ed aperture sulle mu-rature.All’interno dell’abitazione si evidenziano volte in canne e gesso, una delle quali affrescata da un autore locale, tale mae-stro Rossi. Strutturalmente si riconosce, mediante esame visivo, una tipologia co-struttiva che utilizza lo schema delle mu-rature portanti, el tipo a sacco con pietrame grossola-namente squadrato prive di materiale di allettamento ma con la sola presenza di terra, disposte sia in senso longitudinale che trasversale, poggianti sul terreno e prive delle opportune fondazioni. I solai di calpestio del piano primo si presenta-no con struttura in legno e sovrastante tavolato, ad esclusione di alcuni loca-lizzati ad ovest del fabbricato che sono stati realizzati in cemento armato; i solai inclinati delle coperture sono tutti realiz-zati con struttura in legno, incannucciato e tegole.

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DESCRIZIONE DEL QUADRO FESSURATIVO E DEI DANNI PRESENTII danni presenti nell’immobile, sia a livello della struttura muraria portante che del-le strutture secondarie e degli accessori, indicano chiaramente come causa princi-pale le sollecitazioni dinamiche indotte dal terremoto del 13 e 16 dicembre 1990 che hanno colpito il manufatto.

In ambedue i livelli, gran parte della strut-ture murarie portanti sono irrimediabil-mente compromesse nella loro funzione statica e protettiva; sono infatti presenti profonde lesioni passanti di tipo diago-nale in corrispondenza delle pareti mu-rarie trasversali; lesioni passanti del tipo verticale sono, altresì, presenti in alcuni incroci strutturali, con evidenti segni di distacco ed espulsione di materiale la-

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pideo, e con una evidente scollatura dei muri di prospetto su via Megara e via C. Colombo dai muri portanti trasver-sali. Quasi tutti i solai, sono gravemente compromessi nella loro funzione statica, con cedimenti delle strutture portanti e manifeste deformazioni oltre il limite di funzionalità; sono altresì presenti diffuse lesioni in corrispondenza degli architravi delle porte e delle finestre.Dal punto di vista strutturale, i danni pre-senti sono da imputare principalmente alla cattiva condizione delle murature portanti, dovuta essenzialmente alle non eccelse caratteristiche di fattura e qua-lità dei materiali utilizzati; oltremodo si può ipotizzare una certa carenza delle opere fondazionali, e ciò è evidenziato dalla presenza di profonde lesioni pas-santi del tipo subverticale che interessa tutti gli angoli del fabbricato, con la de-terminazione di un fuori asse fra le por-zioni di parete risultante.

INTERVENTO DI RECUPERO PREVISTOL’allegato “A” dell’Ordinanza n° 2212/FPC, integrato con Ord. Min. n. 3050, e modificato nei primi tre parametri del punto 4 tabella 1 dall’Ord. Min. n. 3083, indica con estrema precisione i limiti di esecutività dei possibili interventi di Ade-guamento sismico (art. 3 Riparazione) e di Miglioramento Sismico (art. 4 Riatta-zione) negli immobili con struttura por-tante in muratura.Nella fattispecie, per effetto di quanto previsto al paragrafo 1, punto 1.1, com-ma 1), 2), 3), 4), 5), del sopracitato alle-gato “A”, non è possibile alcun intervento di Riattazione o Miglioramento Sismico a causa di:- presenza di pareti fuori piombo per

un’ampiezza superiore a 5 centimetri sull’altezza di un piano;

- crolli parziali delle strutture verticali portanti che interessano una superficie superiore al 5% della superficie totale delle murature portanti;

- lesioni diagonali passanti che interes-sano almeno il 30% della superficie to-tale delle strutture portanti dello stesso livello;

- lesioni di schiacciamento che interes-sano almeno 5% della superficie totale delle murature portanti;

- cedimenti delle fondazioni;Inoltre, la verifica del coefficiente “C” di

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resistenza alle forze orizzontali, deter-mina un valore inferiore a 0,14. Sulla base delle suesposte considerazioni, l’intervento prescritto dalle norme in vigore prevede l’adeguamento sismico del fabbricato ai sensi dell’art. 3 Ord. 2212/FPC. Dall’esame delle condizioni generali e particolari di tutte le strut-ture murarie presenti, estremamente danneggiate nella loro totalità, e delle caratteristiche distributive e funziona-li delle unità, di concezione vecchia e superata, è stato previsto un progetto di riparazione ed adeguamento sismi-co che, contestualmente, determini un miglioramento delle condizioni di-stributive ed abitative, aggiornandole ai dettami della moderna architettura residenziale, mantenendo comunque inalterata la caratterizzazione storiciz-zata del manufatto. Le nuove murature portanti saranno realizzate con l’uso di mattoni porizzati tipo “poroton 800”.

Pianta piano terra

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I solai saranno realizzati con travi in legno lamellare e tavolato, e saranno ancorati alla muratura portante me-diante appositi “dormienti” in legno incassati all’interno della muratura. Le lesioni presenti nella muratura saranno risanate mediante l’utilizzo di malta di calce e pozzolana.I solai inclinati di copertura si realizze-ranno per mezzo di travi in legno la-mellare poste ortogonalmente al senso della pendenza. In conclusione, l’in-tervento proposto prevede il restauro conservativo del manufatto, eviden-ziando il riutilizzo dei materiali esistenti come i pavimenti in pietra ed i decori in pastina di cemento del salone, la scelta coerente dei colori, delle finitu-re e degli intonaci miscelati con calce spenta in cantiere nonché della ripro-posizione delle parti in pietra opportu-namente ripulite, il mantenimento dello stile e del disegno.

Sezione A-A’

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Lavori post-sisma 13-16 dicembre 1990 Sicilia OrientaleRestauro conservativo Palazzo Romeo

Augusta (SR) anno 2010

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NOTIZIE STORICHEL’immobile è ubicato ad Augusta (SR), in via Megara ed insiste all’interno della zona territoriale omogenea “A” del pia-no regolatore vigente “Marcon”. Dalla lettura delle piante si individuano quat-tro unità immobiliari ad uso residenzia-le, di cui tre a piano terra e una a piano primo.Il palazzo, realizzato in muratura por-tante, venne costruito nella seconda metà del XIX secolo, si presenta di forma rettangolare regolare, struttural-mente unitario ricerca soluzioni lineari e razionali, poco decorative caratteri-stiche dello stile neoclassico del tardo ottocento.Esso prende il nome di “Palazzo Ro-meo”, un’antica e blasonata famiglia stabilitasi nell’area della provincia avendo, già tale Antonio Romeo nel 1599, acquistato la baronia e terra di Melilli, come riportato nel testo “IL Bla-sone in Sicilia”, raccolta araldica edito da Forni Editore Bologna.

DESCRIZIONEIl prospetto, alto circa dieci metri e con uno sviluppo di circa sedici metri, si compone di due livelli fuori terra ed assume la tipologia di fabbricato civile adibito a residenza.Da un esame visivo si intuisce che il rivestimento della facciata è realizzato

con intonaco di granulometria fine di co-lore giallo antico con applicazione di la-stre in pietra vulcanica nella parte bassa della facciata, tipico dei palazzi signorili dell’ottocento presenti sul territorio.Il portone d’ingresso in legno, più grande e più alto rispetto le aperture laterali tanto da sfiorare quasi le mensole del ballatoio in pietra soprastante, è posto in posizio-ne centrale con un sistema di architrave con arco a tutto sesto.Lateralmente si affiancano due aperture più piccole con leggeri archi ribassati che conferiscono al palazzo un aspetto impo-nente, ma nel complesso sobrio ed ele-gante. Al primo piano vi sono tre balconi, i due laterali più piccoli sono sostenuti da tre mensole curvilinee in pietra decorate

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con motivi floreali, quello centrale che in-siste sul portone principale è sostenuto invece da cinque mensole con le stesse decorazioni.Lo stile ottocentesco è ben rappresenta-to, nelle aperture sui balconi con cornici in pietra definite da sottili lesene e sovra-state da timpani, secondo la tipologia ne-oclassica dei palazzi dell’epoca.I ballatoi si presentano di forma rettan-golare, e sono sovrastati da ringhiere di ferro battuto, con elementi verticali che ne seguono la regolare sagomatura.La regolarità dell’impianto e la simme-tria è evidenziata dall’identico dimensio-namento delle cornici sulle aperture dei balconi, dei timpani e dalle decorazioni ai lati estremi della facciata. Gli infissi ester-ni sono in legno.La struttura del fabbricato utilizza lo schema delle murature portanti, con uno spessore prevalente di settanta centime-tri circa. I solai di copertura si presentano con struttura in legno ed incannucciato, con più falde inclinate. Il sistema delle fondazioni è costituito da blocchi di pie-trame della stesso spessore della mura-tura soprastante.Da un grande portale in legno, centrale, si accede ad un grande androne, con scala per l’accesso al piano primo, alla corte interna ed ai locali posti a piano ter-ra a servizio delle residenze.A piano primo si trova un’unità abitati-

va che si sviluppa sui due grandi lati dell’edificio, con una distribuzione dei vani uniforme e posti sia a destra che a sinistra del corridoio d’ingresso, con soffitti a volte in canne e gesso deco-rati. Di notevole pregio è la volta affre-scata del salone dal pittore tedesco cav. Carlo Klein.I pavimenti sono in pastina di cemento con decori, delle dimensioni di cm. 20 x 20. Gli infissi interni sono in legno, al-cuni intarsiati ed altri decorati ed arric-chiti con affreschi nella parte superiore.

CAV. CARLO KLEINCarlo Klein, valente artista nelle arti pittorico – figurative, operò in Augusta sul finire del XIX secolo e nei primi de-cenni del XX. Sposatosi ad Augusta il 14.05.1908, con Maria Giuseppa Trin-gali, augustanese, dovette lasciare la Germania dov’era nato il 28.03.1870 a Gladbeck, per la rigidità del clima che noceva alla salute della consorte. Questa colà era rimasta offesa ad una gamba per via di un assideramento.Augusta, a quel tempo, non of-friva lavoro ai forestieri anzi, per via della carenza, annoverava un cospicuo numero di emigranti. Malgrado ciò il Klein, nel paese del-la moglie, ebbe modo di lavorare nel campo a lui più congeniale, data la sua vena artistica nella pittura.

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La prima opera prodotta dal Klein ad Augusta, la si può osservare nel palaz-zo Romeo di via Megara n. 360. La co-struzione della fabbrica risale al 1898 e nel proprio interno conserva una pre-giata raffigurazione ad olio realizzata sul soffitto dell’ampio salone.La preziosità delle linee in oro è ca-ratterizzata da ritmi decorativi su due dimensioni che nello sviluppo delle im-magini trova il suo naturale continuum.Il Klein sebbene influenzato dal jugen-dstil, o se si vuole dall’art nouveaux francese, non scivola in quella vera e propria corrente che fa capo al liberty del primo novecento.Lo studio figurativo delle masse ha un richiamo rinascimentale alterato dalla florealità modesta che ben si integra nell’assetto d’insieme rendendo la pro-duzione delle immagini una creazione ricca di personale originalità.L’artista tedesco si avvale d’una raffi-natezza formale riflessa nelle carni dei putti con un biancore soave ed una luce particolare tale da far librare l’os-servatore in quel silente canto poetico del cielo.L’opera prodotta dal Klein nel palazzo Romeo trova un suo sviluppo tematico a largo respiro nel soffitto cassettonato del Circolo Unione di Augusta, allora circolo dei nobili.Altre decorazioni a soffitto furono re-

alizzate dal Klein nel primo novecento, purtroppo la speculazione edilizia degli anni sessanta cancellò gran parte del la-voro artistico del Klein. Ciò che rimane è poca cosa, ma sufficiente a rendere me-rito all’esecutore deceduto ad Augusta il 05.06.1927.

INTERVENTO DI RECUPERO PREVISTOL’allegato “A” dell’Ordinanza n° 2212/FPC, integrato con Ord. Min. n. 3050 e modificato nei primi tre parametri del punto 4 tabella 1 dall’Ord. Min. n. 3083, indica con estrema precisione i limiti di esecutività dei possibili interventi di Ade-guamento sismico (art. 3 Riparazione) e di Miglioramento Sismico (art. 4 Riatta-zione) negli immobili con struttura por-tante in muratura.Nella fattispecie, per effetto di quanto previsto al paragrafo 1, punto 1.1, com-mi 1), 2), 3), 4), 5), del sopracitato allega-to “A”, non è possibile alcun intervento di Riattazione o Miglioramento Sismico a causa di:• presenza di pareti fuori piombo per

un’ampiezza superiore a 5 centimetri sull’altezza di un piano;

• crolli parziali delle strutture verticali portanti che interessano una superficie superiore al 5% della superficie totale delle murature portanti;

• lesioni diagonali passanti che interes-

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sano almeno il 30% della superficie totale delle strutture portanti dello stesso livello;

• lesioni di schiacciamento che inte-ressano almeno 5% della superficie totale delle murature portanti;

• Inoltre, il coefficiente “C” di resisten-za alle forze orizzontali, è inferiore a 0,14.

• Sulla base delle suesposte conside-razioni, l’intervento prescritto dalle norme in vigore prevede l’adegua-mento sismico del fabbricato ai sensi dell’art. 3 Ord. 2212/FPC.

• Dall’esame delle condizioni generali e particolari di tutte le strutture murarie presenti, estremamente danneggiate nella loro totalità, e delle caratteri-stiche distributive e funzionali delle unità, di concezione vecchia e supe-rata, è stato previsto un progetto di riparazione ed adeguamento sismico che, contestualmente, determini un miglioramento delle condizioni distri-butive ed abitative, aggiornandole ai dettami della moderna architettura residenziale, mantenendo comun-que inalterata la caratterizzazione storicizzata del manufatto.

L’intervento dal punto di vista struttu-rale segue quanto stabilito dal D.M. 16/01/96, con particolare attenzione al punto C.5 e precisamente ai pun-ti C.5.1 e C.5.2 relativi agli edifici in

Stato del degrado degrado

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muratura ordinaria, e ai punti C.9.2 e C.9.5 (verifica sismica), per i locali magazzino. Nella fase di progettazio-ne esecutiva si è seguito il seguente schema d’intervento: realizzazione di un cordolo in fondazione di cm 50 op-portunamente ancorato alla muratura esistente mediante la tecnica “a coda di rondine” per i muri portanti; conso-lidamento di tutti gli elementi murari portanti per mezzo di iniezione di calce e pozzolana. I solai piani saranno con travi in ferro tipo IPE e tavelloni e sa-ranno ancorati alla muratura portante mediante cordoli in ferro che saranno incassati alla muratura; per quanto ri-guarda le lesioni ai muri portanti si pro-cederà con interventi di “cuci e scuci” con inserimento di mattoni in laterizio pieno sui due lati della lesione e fino a 50 cm. da essa.Il costo complessivo dell’intervento di riparazione ed adeguamento sismico è comunque incrementato dai necessa-ri rifacimenti delle rifiniture civili e dagli impianti tecnici.In conclusione, l’intervento proposto prevede il restauro conservativo del manufatto, evidenziando il riutilizzo dei materiali esistenti come i pavimenti in pietra ed i decori in pastina di cemento del salone, la scelta coerente dei colo-ri, delle finiture e degli intonaci miscela-ti con calce spenta in cantiere nonché

della riproposizione delle parti in pietra opportunamente ripulite, il mantenimen-to dello stile e del disegno originario degli infissi. Sotto il profilo igienico sanitario, per i vani che non verificano il rapporto tra superficie delle aperture ed utile, verrà istallato un sistema di ventilazione mec-canico come previsto dall’articolo 78, lettera c, 5° comma del regolamento edi-lizio comunale.

Sezione A-A’

Sezione b-b’

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Lavori post-sisma 13-16 dicembre 1990 Sicilia OrientaleRestauro conservativo di edificio residenziale-commerciale Palazzo Daniele

Augusta (SR) anno 2005

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DESCRIZIONE STORICO ARTISTICAIl palazzo, realizzato in muratura por-tante, venne costruito nella seconda metà del XVIII secolo; si presenta strut-turalmente unitario e di impianto razio-nale, con soluzioni poco decorative proprie delle prime fasi del neoclassici-smo tardo settecentesco. La realizza-zione del manufatto avvenne ad opera di tecnici, imprenditori e maestranze locali di notevoli capacità. L’edificio si presenta di forma rettan-golare regolare e strutturalmente si riconosce, mediante esame visivo, una tipologia costruttiva che utilizza lo schema delle murature portanti di tipo misto, in parte costituite da pietra squadrata ed in parte del tipo a sacco con pietrame grossolanamente squadrato, disposte sia in senso longitudinale che trasver-sale, poggianti su fondazioni ciclo-piche realizzate con lo stesso tipo di muratura ottocentesco. Le dimensioni planimetriche sono di circa tredici metri di larghezza per qua-ranta circa di lunghezza e occupano così una superficie di circa cinquecen-to metri quadrati.Il manufatto presenta la tipologia di un fabbricato civile adibito a residenza ed è composto da tre livelli fuori terra.Al piano terra sono presenti le unità immobiliari destinate ad abitazione,

alle quali si accede da via Garibaldi con ingresso al numero civico 18. Queste unità sono costituite da tre ampi vani di cui uno con bagno e un cavedio e vi si accede attraverso un lungo corridoio; dal cavedio, attraverso una scala, si sale al piano superiore.Al primo piano si accede da via Garibaldi attraverso un ingresso con portone in le-gno al numero civico 18. L’unità immobi-

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liare, destinata a residenza, si sviluppa sul lato ovest dell’edificio e i vari am-bienti si distribuiscono in modo poco uniforme con un susseguirsi di grandi vani con relativi disimpegni e servizi (cucina, W.C., corridoi, etc.) e ampie terrazze calpestabili.Il prospetto presenta soluzioni lineari e razionali poco decorative proprie del tardo neoclassicismo, ed è alto circa dieci metri. Da un attento esame visivo si intuisce che il rivestimento della fac-ciata è sostanzialmente realizzato con intonaco di granulometria fine di colore giallo antico.Al piano terra la facciata si presen-ta con rivestimento misto, dovuto ad interventi successivi. Pertanto si os-serva sul lato ovest, un rivestimento, per un’altezza di mt 2.80, in maiolica di piccolo formato di colore verde con zoccolatura in lastre di marmo bianco; sul lato est il rivestimento è totalmen-te rappresentato dal marmo bianco e raggiunge l’altezza di mt. 2.60. L’intero prospetto è poi definito alle due estre-mità da delle ampie paraste in pietra locale.Morfologicamente la facciata è costi-tuita da un grande portone in legno in-corniciato da una larga bordura di pie-tra, posto in posizione centrale con un sistema di architrave con arco a tutto sesto e più alto rispetto alle aperture

laterali tanto che il timpano in pietra che lo sovrasta arriva quasi a sfiorare le men-sole del balcone soprastante.Lateralmente si affiancano due aperture più piccole che individuano gli accessi delle attività commerciali, ritagliate sul prospetto con forme regolari rettangolari di epoca sicuramente successiva che, ad una lettura complessiva, rendono la fac-ciata tipologicamente poco omogenea.Al primo piano c’è un balcone centrale, sostenuto da cinque mensole in pietra arricchite con decorazioni geometri-che, e due finestre laterali con davanzali anch’essi in pietra e decorazioni uniformi.Lo stile è ben rappresentato, nelle aper-ture e sui balconi, con cornici in pietra definite da sottili bordure sovrastate da timpani, secondo la tipologia neoclassica dei palazzi dell’epoca.Il balcone si presenta di forma rettango-lare, ed è sovrastato da ringhiere di ferro battuto, con elementi verticali che ne se-guono la regolare sagomatura.La regolarità dell’impianto e la simmetria sono evidenziate dall’identico dimensio-namento delle cornici sulle aperture e dalle decorazioni ai lati estremi della fac-ciata. Gli infissi esterni sono in legno.La struttura del fabbricato utilizza lo schema delle murature portanti, con uno spessore prevalente di settanta centime-tri circa. I solai di copertura si presentano con struttura in legno ed incannucciato,

con più falde inclinate. Il sistema del-le fondazioni è costituito da blocchi di pietrame della stesso spessore della muratura soprastante.Da un grande portale in legno, centra-le, si accede all’androne con scala per l’accesso al piano primo e, attraverso uno stretto e lungo corridoio, ad una piccola corte interna sulla quale si af-facciano i locali magazzino locali posti a piano terra a servizio delle residenze.Dalla scala principale si accede ai pia-ni ammezzati, caratterizzati dai soffitti con volte a crociera, e all’unità abitati-va al primo piano.Quest’ultima si sviluppa su due lati, in cui si susseguono le stanze, tutte con volte a crociera, e attraverso un balla-toio esterno, si accede ad altri locali che affacciano su un grande terrazzo, da cui una scaletta collega alla corte sottostante. Un’altra scaletta in pietra conduce ad un ulteriore terrazzino.I pavimenti sono in terracotta o pastina di cemento con decori, delle dimensio-ni di cm. 20 x 20. e gli infissi interni sono in legno.

DESCRIZIONE DEL QUADRO FESSURATIVO E DEI DANNI PRESENTII danni presenti nell’immobile, sia a livello della struttura muraria portante che delle strutture secondarie e degli

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accessori, indicano chiaramente come causa principale le sollecitazioni dina-miche indotte dal terremoto del 13 e 16 dicembre 1990 che hanno colpito il manufatto che portava con sé i segni del tempo.In ambedue i livelli, gran parte della strutture murarie portanti sono irrime-diabilmente compromesse nella loro funzione statica e protettiva; sono in-fatti presenti profonde lesioni passan-ti di tipo diagonale in corrispondenza delle pareti murarie trasversali; lesioni passanti del tipo verticale sono, altresì, presenti in alcuni incroci strutturali, con evidenti segni di distacco ed espul-sione di materiale lapideo, e con una evidente scollatura di una porzione di parete dai muri portanti trasversali; sulla restante parte delle pareti murarie portanti sono visibili lesioni orizzontali.I solai di copertura a falde sono par-zialmente crollati e fortemente defor-mati, nelle coperture a volta del primo piano sono presenti profonde lesioni lungo le costolature con conseguente distacco dell’intonaco e crolli parziali; sono altresì presenti diffuse lesioni in corrispondenza degli architravi del-le porte e delle finestre. Dal punto di vista strutturale, i danni presenti sono da imputare principalmente alla cattiva condizione delle murature portanti, do-vuta essenzialmente alle non eccelse

caratteristiche di fattura e qualità dei ma-teriali utilizzati.

INTERVENTO DI RECUPERO PREVISTOL’allegato “A” dell’Ordinanza n° 2212/FPC indica con estrema precisione i li-miti di esecutività dei possibili interventi di Miglioramento Sismico (Riattazione) negli immobili con struttura portante in muratura.Nella fattispecie, per effetto del comma d) del punto 1.2, del sopracitato allegato, non è possibile alcun intervento di Riat-tazione o Miglioramento Sismico a causa della presenza di lesioni verticali (agli in-croci strutturali) e diagonali (in corrispon-denza delle zone piene) del tipo passante con distacchi ed espulsione di materiale lapideo su una superficie maggiore del 30% dell’intera superficie delle strutture murarie in elevazione. Inoltre dalla verifica delle strutture alle forze orizzontali risulta che il coefficiente “C” inferiore a 0,14.Sulla base delle sopra esposte consi-derazioni, l’intervento sul fabbricato in oggetto dovrebbe, di norma, procedere secondo lo schema di un adeguamento sismico e, quindi, di riparazione (Art. 3 Ord. 2212/FPC).Dall’esame delle condizioni generali e particolari di tutte le strutture murarie presenti, estremamente danneggiate nel-la loro totalità, e delle caratteristiche di-

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stributive e funzionali delle unità immo-biliari in esame, di concezione vecchia e superata, è stato previsto un pro-getto di riparazione ed adeguamento sismico che, contestualmente, deter-mini un miglioramento delle condizioni distributive ed abitative, aggiornandole ai dettami della moderna architettura residenziale, mantenendo comunque inalterata la caratterizzazione storiciz-zata del prospetto su via Garibaldi.L’intervento strutturale segue quan-to stabilito dal D.M. 16/01/96, con particolare attenzione al punto C.5 e precisamente ai punti C.5.1 e C.5.2 relativi agli edifici in muratura ordinaria.

Si è previsto di recuperare alcuni solai (in particolare quelli del piano terra e degli ammezzati), di rifare tutte le coperture, di demolire le murature parzialmente crolla-te fino alla quota del solaio più alto, e di mantenere tutti i muri di portata.Nella fase di progettazione esecutiva si è seguito il seguente schema d’intervento: consolidamento delle murature portanti a partire dallo spiccato del solaio di calpe-stio dell’ultimo livello mediante iniezioni di calce e pozzolana.Laddove sono riconoscibili lesioni im-portanti si agirà attraverso la tecnica del “cuci e scuci”. Le nuove murature portanti saranno rea-

lizzate con mattoni porizzati tipo “po-roton 800”.I nuovi solai calpestabili sono previsti con travi in ferro tipo IPE e tavelloni e saranno ancorati alla muratura portan-te mediante cordoli in c.a. Le coperture dei vani del livello del pia-no di copertura si realizzeranno con travi in legno posti ortogonalmente al senso della pendenza ad interasse di cm 50. Il costo complessivo dell’inter-vento di riparazione ed adeguamento sismico è comunque incrementato dai necessari rifacimenti delle rifiniture civili e dagli impianti tecnici.

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Prospetto

Particolare consolidamento della volta in muratura

Sezione

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Lavori post-sisma 13-16 dicembre 1990 Sicilia OrientaleRestauro conservativo di edificio residenziale-commerciale Palazzo del Governatore

Augusta (SR) anno 2000

Fabbricato residenziale sottoposti a vincolo ai sensi del D. Lgs. 22 gennaio 2004 n. 42

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RELAZIONE STORICO DESCRITTIVAIl manufatto descritto nella presente relazione è stato costruito nella prima metà del XVIII secolo è ubicato in posi-zione panoramica sul porto di Augusta e si affaccia su una delle arterie princi-pali della città che prende il nome di via X ottobre. Esso non prende il nome del primo proprietario, ovvero di colui che lo fece costruire, ma di è riconosciuto col nome di “Palazzo Valeo”, questo è infat-ti il nome della famiglia che in seguito vi dimorò. Secondo alcuni esperti locali di storia patria questo palazzo può anche essere identificato con il nome di “Palaz-zo del Governatore”, in quanto in epoche passate fu per molto tempo la sede del governo della città nonché abitazione del Governatore e della sua famiglia.Il palazzo realizzato in muratura portante, ricerca soluzioni lineari e razionali, poco decorative proprie del neoclassicismo settecentesco; il prospetto è alto tredici metri e si sviluppa in pianta per circa di-ciotto metri.Da un attento esame visivo si intuisce che il rivestimento della facciata è realiz-zato con intonaco di granulometria fine di colore giallo antico, tipico dei palazzi signorili del settecento presenti sul ter-ritorio; il portone d’ingresso è posto in posizione centrale con arco a tutto se-sto, affiancato da due aperture laterali di forma regolare realizzate in epoca più

recente che, insieme alle applicazioni di marmo botticino nella parte bassa della facciata hanno hanno turbato l’elegante e sobrio aspetto dell’intero palazzo. Il piano superiore ha mante-nuto l’aspetto originario e presenta caratteristiche uniche non riscontrabili negli altri palazzi augustani.A primo piano vi sono tre balconi, i due laterali più piccoli sono sostenuti da tre mensole curvilinee in pietra arenaria, quello centrale che insiste sul portone principale è sostenuto invece da cin-que mensole.I ballatoi presentano nel loro profilo una convessità nella parte centrale di guisa che le mensole che li sostengono sono spinte in avanti, creando un’efficace articolazione di chiaroscuro. Le ringhie-re di ferro battuto, con sbarre verticali seguono la sagomatura dei ballatoi. L’elemento caratterizzante lo stile set-tecentesco sono le cornici delle aper-ture sui balconi con una delicata or-namentazione a volute culminanti con una modanatura arcuata lavorata d’in-taglio. La cornice del balcone centrale è più ampia di quelle laterali, come del resto è tutto il balcone, ed è collocata più in alto delle altre sfiorando quasi la trabeazione di coronamento. Nei pro-spetti a nord e sud si notano due ele-ganti balaustre che fanno da parapetto all’ampia terrazza di copertura.

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DESCRIZIONE DELL’IMMOBILE Il fabbricato è sito in via X ottobre nn. 4-6-8 e ricade all’interno del Centro Sto-rico del comune di Augusta (zona territo-riale omogenea “A”); di forma rettango-lare regolare, strutturalmente unitario, si sviluppa su due livelli fuori terra ed assu-me la tipologia di fabbricato civile adibito a residenza. Al piano terra sono presenti tre unità immobiliari ad uso residenziale, con ingressi da via X ottobre ai nn° 6 - 8. Queste unità sono rispettivamente co-stituite da un ampio vano con servizio e da ampi vani variamente distribuiti, oltre i relativi disimpegni e servizi (cucina, W.C., corridoi, ect.), ed un atrio interno coperto che da accesso ai locali superiori. Il pri-mo piano, a cui si accede da un portale in ferro sito in via X Ottobre al n° 8, si sviluppa sui due grandi lati dell’edificio che sono destinati ad uso residenziale, con una distribuzione di ambienti e vani alquanto varia e poco uniforme, compo-sta da ampi vani, oltre i relativi disimpegni e servizi (cucina, W.C., corridoi, ect.), e da ampie verande e terrazze calpestabili all’aperto. Dall’ingresso si accede ad una terrazza praticabile percorrendo alcuni vani residenziali tramite una scala inter-na di sola pertinenza delle unità del pri-mo piano. Strutturalmente si riconosce, mediante esame visivo, una tipologia costruttiva che utilizza lo schema delle murature portanti, del tipo a sacco con

pietrame grossolanamente squadra-to con malta di calce, disposte sia in senso longitudinale che trasversale, poggianti su fondazioni ciclopiche rea-lizzate con lo stesso tipo di muratura. Il solaio di copertura del piano terra è in parte del tipo rustico con travi portanti in ferro e tavelloni in laterizio, ed in par-te con struttura in legno. I solai piani di copertura del 1° piano sono realiz-zati come per il piano terra; solamente per i vani coperti con struttura lignea, incannucciato e tegole con falde incli-nate troviamo delle volte realizzate con struttura portante in legno e rivesti-mento in carton-gesso.

DESCRIZIONE DEL QUADRO FESSURATIVO E DEI DANNI PRESENTII danni presenti nell’immobile, sia a livello della struttura muraria portante che delle strutture secondarie e degli accessori, indicano chiaramente come causa principale le sollecitazioni dina-miche indotte dal terremoto del 13 e 16 dicembre 1990 che hanno colpito il manufatto che portava con sé i se-gni del tempo. In ambedue i livelli, gran parte della strutture murarie portanti sono irrimediabilmente compromesse nella loro funzione statica e protettiva; sono infatti presenti profonde lesioni passanti di tipo diagonale in corrispon-

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denza delle pareti murarie trasversali; lesioni passanti del tipo verticale sono, altresì, presenti in alcuni incroci strut-turali, con evidenti segni di distacco ed espulsione di materiale lapideo, e con una evidente scollatura del muro di prospetto su via X Ottobre dai muri portanti trasversali; sulla restante parte delle pareti murarie portanti sono visi-bili lesioni orizzontali del tipo sottosola-io. Quasi tutti i solai, sono gravemen-te compromessi nella loro funzione statica, con cedimenti delle strutture portanti e manifeste deformazioni ol-tre il limite di funzionalità; le coperture a volta del primo piano sono presenti profonde lesioni lungo le costolature con conseguente distacco dell’intona-co; sono altresì presenti diffuse lesioni in corrispondenza degli architravi del-le porte e delle finestre. Dal punto di vista strutturale, i danni presenti sono da imputare principalmente alla catti-va condizione delle murature portanti, dovuta essenzialmente alle non ec-celse caratteristiche di fattura e qua-lità dei materiali utilizzati; oltremodo si può ipotizzare una certa carenza delle opere fondazionali, e ciò è evidenziato dalla presenza di una profonda lesione passante del tipo subverticale che in-teressa un angolo del fabbricato, con la determinazione di un fuori asse fra le porzioni di parete risultante.

INTERVENTO DI RECUPERO PREVISTOL’allegato “A” dell’Ordinanza n° 2212/FPC indica con estrema precisione i li-miti di esecutività dei possibili interventi di Miglioramento Sismico (Riattazione) negli immobili con struttura portante in muratura. Nella fattispecie, per effetto del comma d) del punto 1.2, del sopra-citato allegato, non è possibile alcun in-tervento di Riattazione o Miglioramento Sismico a causa della presenza di lesioni verticali (agli incroci strutturali) e diagonali (in corrispondenza delle zone piene) del tipo passante con distacchi ed espulsio-ne di materiale lapideo su una superficie maggiore del 30% dell’intera superficie delle strutture murarie in elevazione. Sul-la base delle su esposte considerazioni, l’intervento sul fabbricato in oggetto do-vrebbe, di norma, procedere secondo lo schema di un adeguamento sismi-co e, quindi, di riparazione (Art. 3 Ord. 2212/FPC). Dall’esame delle condizioni generali e particolari di tutte le strutture murarie presenti, estremamente danneg-giate nella loro totalità, e delle caratteri-stiche distributive e funzionali delle due unità abitative, di concezione vecchia e superata, è stato previsto un progetto di riparazione ed adeguamento sismico che, contestualmente, determini un mi-glioramento delle condizioni distributive ed abitative, aggiornandole ai dettami

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della moderna architettura residenziale, mantenendo comunque inalterata la ca-ratterizzazione storicizzata del prospetto su via X Ottobre. L’intervento dal punto di vista strutturale segue quanto stabi-lito dal D.M. 16/01/96, con particolare attenzione al punto C.5 e precisamente ai punti C.5.1 e C.5.2 relativi agli edifici in muratura ordinaria. Si è previsto di re-cuperare alcuni solai (in particolare quelli del piano primo lato sud), di rifare tutte le coperture (in parte del tipo spingente), di demolire le murature fino a quota dell’ul-timo solaio, e di mantenere tutti i muri di portata. Nella fase di progettazione ese-cutiva si è seguito il seguente schema d’intervento: realizzazione di un cordolo in fondazione di cm 40 opportunamen-te ancorato alla muratura esistente me-diante la tecnica “a coda di rondine” per tutti i muri portanti da mantenere; allar-gamento della sezione dei muri portanti che allo stato di fatto si presentano con uno spessore inferiore a cm 30 mediante l’uso di reti elettrosaldate e malta ad alta resistenza. Le nuove murature portanti saranno realizzate con l’uso di mattoni porizzati tipo “poroton 800” e graveranno su travi (poste su fondazioni con relativo magrone con spessore di cm 10) delle di-

mensioni di cm 50 di altezza e cm100 di larghezza. I solai saranno con travi in ferro tipo IPE 160 e tavelloni e sa-ranno ancorati alla muratura portante mediante cordoli in c.a. che saranno realizzati, per quanto riguarda i muri portanti mantenuti, con la tecnica del “cuci e scuci”. I solai piani intermedi avranno uno spessore di cm 21 (cm 16 trave + 5 cls con rete elettrosaldata) e si troveranno ad interasse di cm 60.Le lesioni presenti nella muratura saran-no risanate mediante l’utilizzo di malta calce e pozzolana ed in parte di rete elettrosaldata. Le coperture dei volumi presenti sul tetto si effettueranno per mezzo di travi in legno posti ortogo-nalmente al senso della pendenza ad interasse di cm 50. L’intervento pro-posto prevede il restauro conservativo del manufatto, evidenziando il riutilizzo dei materiali esistenti come i pavimenti in pietra ed i decori in pastina di ce-mento del salone, la scelta coerente dei colori, delle finiture e degli intonaci miscelati con calce spenta in cantiere nonché della riproposizione delle par-ti in pietra opportunamente ripulite, il mantenimento dello stile e del disegno originario degli infissi.

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Prospetto est

Sezione

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Lavori post-sisma 13-16 dicembre 1990 Sicilia OrientaleRicostruzione di un casolare in zona agricola Cascina Gulino

Augusta (SR) anno 2001

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DESCRIZIONE DELL’IMMOBILEIl fabbricato oggetto dell’intervento di recupero statico-funzionale, è ubicato ad Augusta in c/da Vignali; di forma ret-tangolare quasi regolare, strutturalmen-te unitario, si sviluppa su un livello fuori terra ed assume la tipologia di fabbrica-to promiscuo adibito parte a residenza e parte a magazzino e deposito.

DESCRIZIONE DEL QUADRO FESSURATIVO E DEI DANNI PRESENTII danni presenti nell’immobile, sia a livello della struttura muraria portante che delle strutture secondarie e degli accessori, indicano chiaramente come causa principale le sollecitazioni dina-miche indotte dal terremoto del 13 e 16 dicembre 1990.Lo stato dei luoghi si presenta con gra-vi danni e lesioni visibili nella struttura portante in muratura; in particolare si rileva:• scollamento delle pareti dei prospetti

principali dai muri trasversali;• pareti in muratura portante con fuori

piombo tra la linea di gronda ed il ter-reno superiore a cm. 7;

• crolli di parte delle coperture realizza-te con struttura in legno;

• crolli parziali delle murature portanti e divisorie;

Pianta

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INTERVENTO DI RECUPERO PREVISTOSulla base delle precedenti considerazio-ni e dall’esame delle condizioni generali e particolari di tutte le strutture murarie presenti, estremamente danneggiate nel-la loro totalità, e delle caratteristiche di-stributive e funzionali delle due unità abi-tative, di concezione vecchia e superata, è stato previsto un progetto di demoli-zione e ricostruzione in sito che, conte-stualmente, determini un miglioramento delle condizioni distributive ed abitative, aggiornandole ai dettami della moderna architettura residenziale, mantenendo comunque inalterata la caratterizzazione storicizzata del fabbricato esistente.

Prospetto sud

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Prospetto stato di fatto

Prospetto est

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Lavori post-sisma 13-16 dicembre 1990 Sicilia OrientaleAdeguamento sismico di edificio Palazzo Miraglia

Augusta (SR) anno 2008

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DESCRIZIONE DELL’IMMOBILEL’immobile oggetto dell’intervento di adeguamento sismico è ubicato ad Au-gusta in via Capitaneria con ingresso ai numeri civici 8/10/12/14/16/18/20/22 con livelli fuori terra da uno a tre piani; via Delle Dogane consente invece l’ac-cesso ai piani terra che corrispondono al livello seminterrato rispetto a via Ca-pitaneri e ricade quindi all’interno del centro storico. Realizzato in muratura portante a sacco, l’impianto base è stato costruito intorno ai primi anni del 1900 e si presenta di forma rettango-lare regolare, strutturalmente unitario. Il prospetto è uniforme per struttura e per il richiamo dei marcapiani, del-le zoccolature e dei decori di pietra in genere e ha uno sviluppo lineare di m. 27.50. Il rivestimento della facciata è realizzato con intonaco di granulome-tria fine prevalentemente di colore rosa antico. I ballatoi, di forma rettangolare, sono sovrastati da ringhiere di ferro battuto, con elementi verticali.Lo stile liberty è riscontrabile sulle aper-ture dei balconi, sulle cornici in pietra definite da sottili lesene e sovrastate da timpani secondo la tipologia dei palazzi dell’epoca. La regolarità dell’impianto è sottolinea-ta dall’identico dimensionamento del-le cornici e dei marcapiani in evidenza sull’intero profilo del corpo di fabbrica.

La struttura del fabbricato utilizza lo sche-ma delle murature portanti, con lo spesso-re prevalente di settanta centimetri circa. La copertura dei tetti è realizzata in parte a falde inclinate e parte a terrazza piana.

DESCRIZIONE DEL QUADRO FESSURATIVO E DEI DANNI PRESENTII danni presenti nell’immobile, sia a livello della struttura muraria portante che del-le strutture secondarie e degli accessori, indicano chiaramente come causa prin-cipale le sollecitazioni dinamiche indotte dal terremoto del 13 e 16 dicembre 1990.In tutti i livelli, gran parte della strutture murarie portanti sono irrimediabilmente compromesse nella loro funzione stati-ca e protettiva; sono infatti presenti pro-fonde lesioni passanti di tipo diagonale in corrispondenza delle pareti murarie trasversali; lesioni passanti del tipo verti-cale sono altresì presenti in alcuni incroci strutturali, con evidenti segni di distacco ed espulsione di materiale lapideo, non-chè incroci murari con scollature delle murature ortogonali interessate.Dal punto di vista strutturale, i danni pre-senti sono da imputare principalmente alla cattiva condizione delle murature portanti, dovuta essenzialmente alle non eccelse caratteristiche di fattura e qualità dei materiali utilizzati; oltremodo si può ipotizzare una certa carenza delle opere

fondazionali, con la determinazione di un fuori asse fra le porzioni di parete risultante.

INTERVENTO DI RECUPERO PREVISTOL’allegato “A” dell’Ordinanza n° 2212/FPC, integrato con Ord. Min. n. 3050 e modificato nei primi tre parametri del punto 4 tabella 1 dall’Ord. Min. n. 3083, indica con estrema precisione i limiti di esecutività dei possibili interventi di Ade-guamento sismico (art. 3 Riparazione) e di Miglioramento Sismico (art. 4 Riatta-zione) negli immobili con struttura por-tante in muratura.Nella fattispecie, per effetto di quan-to previsto al paragrafo 1, punto 1.1,

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commi 1), 2), 3), 4), 5), del sopracitato allegato “A”, non è possibile alcun in-tervento di Riattazione o Miglioramento Sismico a causa di:• presenza di pareti fuori piombo per

un’ampiezza superiore a 5 centimetri sull’altezza di un piano;

• crolli parziali delle strutture verticali portanti che interessano una superficie superiore al 5% della superficie totale delle murature portanti;

• lesioni diagonali passanti che interes-sano almeno il 30% della superficie to-tale delle strutture portanti dello stesso livello;

• lesioni di schiacciamento che interes-sano almeno 5% della superficie totale delle murature portanti;

Inoltre, il coefficiente “C” di resistenza alle forze orizzontali, è inferiore a 0,14.Sulla base delle suesposte considera-zioni, l’intervento prescritto dalle norme in vigore prevede l’adeguamento sismi-co del fabbricato ai sensi dell’art. 3 Ord. 2212/FPC. Dall’esame delle condizioni generali e particolari di tutte le strutture murarie presenti, estremamente dan-neggiate nella loro totalità, e delle ca-ratteristiche distributive e funzionali delle unità, di concezione vecchia e superata, è stato previsto un progetto di riparazio-ne ed adeguamento sismico che, conte-stualmente, determini un miglioramento delle condizioni distributive ed abitative,

Prospetto via Capitaneria

Prospetto via della Dogana

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aggiornandole ai dettami della moderna architettura residenziale, mantenendo comunque inalterata la caratterizzazione storicizzata del manufatto. L’interven-to dal punto di vista strutturale segue quanto stabilito dal D.M. 16/01/96, con particolare attenzione al punto C.5 e precisamente ai punti C.5.1 e C.5.2 relativi agli edifici in muratura ordinaria.Nella fase di progettazione esecutiva si è seguito il seguente schema d’intervento: realizzazione di un cordolo in fondazione di cm 50 opportunamente ancorato alla muratura esistente mediante la tecnica “a coda di rondine” per i muri portanti; consolidamento di tutti gli elementi mu-rari portanti per mezzo di iniezione di calce e pozzolana. I solai piani saranno con travi in ferro tipo IPE e tavelloni e saranno ancorati alla muratura portante mediante cordoli in ferro che saranno in-cassati alla muratura; per quanto riguar-da le lesioni ai muri portanti si procederà con interventi di “cuci e scuci” con in-serimento di mattoni in laterizio pieno sui due lati della lesione e fino a 50 cm. da essa. Il costo complessivo dell’inter-vento di riparazione ed adeguamento sismico è comunque incrementato dai necessari rifacimenti delle rifiniture civili e dagli impianti tecnici.In conclusione, l’intervento proposto prevede il restauro conservativo del ma-nufatto, evidenziando ove possibile il riu-

tilizzo dei materiali esistenti come la scelta coerente dei colori, delle finiture e degli in-tonaci miscelati con calce spenta in cantie-re, nonché della riproposizione delle parti in pietra opportunamente ripulite, il mante-nimento dello stile e del disegno originario degli infissi. Sotto il profilo igienico sanita-rio, per i vani che non verificano il rapporto tra superficie delle aperture ed utile, verrà istallato un sistema di ventilazione mecca-nico come previsto dall’articolo 78, lettera c, 5° comma del R.E.C.

Sezione A-A’

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Parcheggio multipiano con copertura adibita a piazzale

Augusta (SR) anno 2001

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FINALITà DELL’INTERVENTOL’idea progettuale di realizzare una struttura da adibire a parcheggi, nasce dalla reale esigenza di reperire nuovi posti auto a servizio del centro urba-no che rimane tuttora l’area con il più alto tasso di residenti; inoltre, esiste la palese necessità di limitare il traffico veicolare dirottandolo sulle estreme frange dell’isola, e nel caso in oggetto su quella di ponente.Le difficoltà che si sono presentate in fase di stesura del progetto esecutivo riguardavano principalmente le proble-matiche legate all’impatto ambientale che una struttura di tale dimensioni po-tesse causare con un simile contesto urbano, ed ancor di più visto che oggi proprio l’area in questione rappresenta uno dei pochi polmoni verdi presenti sull’isola. In virtù di questo stato dei luoghi oltre che dall’esigenza, peraltro mai soddisfatta, di creare nuove aree a verde, si è pensato di integrare lo spa-zio destinato ai parcheggi con un uso razionale del verde, fruendo della strut-tura che dovrà sorgere sia per le finalità per cui è destinato, sia per la sosta dei cittadini nel tempo libero.

TIPOLOGIA DELL’INTERVENTOIl terreno si estende per una lunghez-za di circa 180 mt., ed una larghezza che varia da 18 a 23 mt. occupando

una superficie totale di circa 4000 mq. Le strade, tangenti all’area in oggetto, presentano un dislivello che varia da 7,83 mt. s.l.m. a 4,77 mt. s.l.m., con una pendenza che oscilla dal 25% al 35%. Lo stato attuale dei luoghi evidenzia un terreno incolto e privo di sistemi di risa-lita. La struttura sarà realizzata su tre li-velli fuori terra, e potrà contenere circa 200 posti auto al coperto, con la reale possibilità che tale impianto possa esse-re fonte di lavoro per una cooperativa di giovani che potrà autogestirlo senza in alcun modo gravare sulle finanze pubbli-che. L’intero insediamento è individuato da due corpi di fabbrica distinti, separati

da una scalinata centrale che indivi-dua la naturale prosecuzione della via Alabo; detta scalinata intercetta i due blocchi così da separarli anche struttu-ralmente. Allo schema regolare di for-ma rettangolare, pensato per superare le problematiche legate alla normativa antisismica in vigore, si è cercato di af-fiancare un’idea di architettura che si avvicina il più possibile alla nuova di-rettiva culturale “minimalista” ancorché “essenziale”. Infatti sono stati utilizzati materiali “poveri” quali il ferro, il vetro, la pietra, il legno i quali, poiché ricicla-bili, tengono in debito conto il rispetto per l’uomo e la natura, consegnando

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alla struttura elementi di arredo urbano. Ai parcheggi coperti si accede attraver-so un’unica entrata localizzata quasi al centro del lotto d’intervento in prossimità del quale è prevista la realizzazione di un fabbricato destinato alla biglietteria ed a spogliatoio per i dipendenti; dalle rampe di accesso si potrà scegliere il piano di parcheggio in relazione alla disponibilità dei posti auto; le auto accedono ai due blocchi attraverso due rampe separate ed escono attraverso altre due rampe se-parate. I due livelli sono messi in comu-

nicazione tra loro per mezzo di scale opportunamente isolate con materiali ignifughi, e con il piano di copertura attraverso due ascensori panoramici posti alle estremità nord e sud. Tra gli elementi che caratterizzano l’opera si sottolineano:- la struttura del Comparto B (blocco

di destra) progettata con pali in legno lamellare Iroko con la funzione sia di alloggiare gli elementi frangisole in legno opportunamente inclinati in relazione alla penetrazione dei raggi solari e sia quella di creare una scher-matura del prospetto principale che altrimenti si presenterebbe con scar-sa valenza architettonica e con un notevole impatto ambientale.

- in corrispondenza del piano di coper-tura, destinato allo svolgimento delle attività sociali e di aggregazione, vi è la presenza di svariate zone di sosta individuate da vialetti a verde e da panchine rivolte verso il paesaggio di Ponente che mostra l’area portuale come un panorama in continuo mo-vimento;

- un mosaico localizzato sulla parete in prossimità della scalinata centrale e costituito da tessere in formato di cm.

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2 x 2 del tipo vetricolor e realizzato con tecnica computerizzata.Le dimensioni del mosaico sono di mt. 3.00 d’altezza e di Mt. 20.00 di lunghezza, ed i conte-nuti iconografici saranno oggetto di un ulteriore studio in corso d’opera;- un percorso pedonale porticato con

libero accesso posto a piano terra e piano primo del Comparto A (blocco di sinistra) arredato con sistemi a ver-de pensile e con strutture in acciaio e vetro. Il tutto è opportunamente illumi-nato così da rendere queste aree pra-ticabili durante tutte le ore del giorno.

Sezione

Pianta copertura

Prospetto

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Auditorium musicale

Canicattini Bagni (SR) anno 2002

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FINALITà DELL’INTERVENTOL’area destinata alla realizzazione dell’Auditorium musicale, a caratte-re sovracomunale, ricade all’interno dell’abitato del comune di Canicattini Bagni. Il lotto interessato dall’interven-to si estende per un totale di mq. 4.939 ed è limitrofo al sito che ospita l’edificio comunale denominato “Villa Alagona”. L’idea progettuale prevede la realizza-zione di una struttura capace di ospi-tare attività musicali, teatrali e ludiche. La valenza sovracomunale assegnata all’auditorium ha obbligato i progettisti ad arricchire il complesso edificatorio di servizi e pertinenze idonee tra cui: sei aule musicali, una sala conferenze, un anfiteatro all’aperto, un’area multi-mediale ed una zona ristoro. L’attività musicale rappresenta un esercizio che ha tradizioni ben radicate tra gli abi-tanti del territorio di Canicattini Bagni, e pertanto la realizzazione di questo progetto costituisce l’opportunità per disporre di spazi permanenti per la promozione di eventi musicali, nonché

arricchimento di ambienti e servizi per le attività della banda musicale, per la for-mazione giovanile e per la conservazione delle tradizioni culturali indigene.La realizzazione di un polo con queste fi-nalità dovrà quindi rappresentare un pun-to di riferimento ed essere un contenitore culturale a servizio dell’intera provincia.Fra le più importanti tematiche affrontate in fase di elaborazione dei primi schizzi di progetto, la più rilevante è stata quella legata all’impatto ambientale, visivo ed estetico che una simile struttura avrebbe procurato in un contesto privo di archi-tetture di pregio e povero di verde; per-tanto sono stati utilizzati materiali come il vetro, che funge da tamponamento del prospetto principale, che limita le barrie-re visive aumentando la profondità degli spazi. La concezione di base per la cor-retta gestione dei manufatti di progetto ha previsto una diversificazione degli ambienti in relazione alle distinte desti-nazioni d’uso degli stessi. Infatti l’artico-lazione delle diverse funzionalità è stata pensata per ottimizzare i costi di gestione

e di manutenzione del complesso ar-chitettonico progettato affinché possa essere compatibile con le risorse degli enti finanziatori preposti alla gestione.

DATI GENERALI DI PROGETTOIl progetto per la realizzazione di un “Auditorium musicale a carattere so-vracomunale” prevede la localizzazio-ne all’interno del lotto interessato all’in-tervento delle seguenti unità strutturali:- Auditorium; Occupa una superficie

coperta di circa mq. 1.100 con un’al-tezza fuori terra di mt. 10.30. La strut-tura è capace di ospitare 577 posti a sedere distribuiti su due livelli principa-li, ed all’interno dei singoli piani sono stati previsti due tribunette sopraele-vate poste lateralmente. Il palco può ricevere fino a 150 tra orchestrali e co-risti ed è dotato di una zona per ser-vizi e spogliatoi di mq. 120; attraverso una rampa scala ed un montacarichi si può accedere al piano seminterrato destinato a parcheggio coperto che si estende per mq. 680.

Profilo longitudinale

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- Anfiteatro – Area multimediale; l’anfiteatro all’aperto è posto in po-sizione baricentrica rispetto all’intero complesso, ed è pensato affinché rappresenti il luogo di incontro per la conversazione e la socializzazione. L’area interessata occupa una super-ficie di circa mq. 500 divisa tra la sca-linata e la scena. Dal punto di vista strutturale – funzionale necessita per colmare il dislivello naturale che esiste tra la quota di calpestio dello spazio di ingresso al lotto e la quota di ingresso dell’auditorium. Tale dislivello risulta di mt. 3.15. Ciò ha consentito la re-alizzazione di uno spazio sottostante la scalinata adibito ad area multime-diale di mq. 240. All’interno di detta zona è stata individuata un’area per una biblioteca tematica che può con-tenere circa 2000 volumi ed un’area

destinata ad esposizioni temporanee. La penetrazione della luce naturale che avviene attraverso un lucernaio in vetro calpestabile posto in coper-tura consentirà di apprezzare i lavori in esposizione con la più alta fedeltà e risoluzione.

- Aule musicali; una struttura ricettiva per le attività musicali, così come con-cepita, non poteva prescindere dalla locazione di spazi destinati allo studio ed alla prova dell’esercizio musicale. Pertanto su un corpo di fabbrica indi-pendente sono stati progettati sei am-bienti destinati ad aule musicali della superficie di mq. 32; poiché si tratta di spazi adiacenti, il loro dimensionamen-to potrà subire le modifiche necessarie per una migliore fruizione in relazione alle esigenze del momento.

- Sala conferenze; all’interno dello

stesso corpo di fabbrica che ospita le sei aule musicali si trova la sala conferenze. La superficie impegnata è di mq. 130 e potrà ospitare circa 100 posti a sedere.

- Area ristoro; è la zona posta a pia-no terra dell’auditorium. L’esercizio commerciale previsto non sarà solo connesso con l’attività svolta all’in-terno dell’auditorium ma dovrà es-sere il punto di incontro dell’utenza che tutte le attività presenti all’interno del complesso strutturale di proget-to potrà ospitare. L’area coperta si estende per mq. 130 e contiene cir-ca 50 posti a sedere, oltre un banco per il bar ed una cucina.

MATERIALI E STRUTTURELe strutture di tutti i fabbricati facenti parte del complesso descritto hanno

Prospetto Nord

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elementi portanti verticali ed orizzontali in cemento armato. La struttura di co-pertura dell’auditorium è prevista con travi reticolari in acciaio, mentre i palchi ed il solaio di copertura del parcheggio sono in laterocemento, così come le aule musicali. Le murature esterne sa-ranno realizzate a cassetta con doppia fila di forati, o con forati e mattoni pie-ni, in funzione dell’uso degli ambienti e l’esigenza dell’isolamento rispetto al rumore di fondo proveniente dall’ester-no. Gli intonaci saranno del tipo tradi-zionale a tre strati. Le coperture piane, non calpestabili e provviste di materiali fonoassorbenti.

IMPIANTI TECNOLOGICIGli impianti tecnologici previsti sonoImpianto elettrico, idrico, fognario e antincendio costruiti secondo le vi-genti norme tecniche e collegati alle reti pubbliche di utilizzo. In particolare per l’impianto elettrico è prevista una cabina di collegamento alla rete ENEL posta nel piano seminterrato; l’impian-to fognario sarà realizzato con tubi in polietilene di adeguato diametro ed avrà un tratto in pressione gestito da una piccola stazione di sollevamento. Le acque piovane provenienti dalle coperture saranno canalizzate ver-so la rete pubblica, analogamente a quelle provenienti dalla maggior parte

delle aree scoperte. Le aree esterne sa-ranno sistemate a viabilità ed a verde ed illuminate con lampade a vapori di so-dio su pali in modo da dare al sito una illuminazione uniforme e adeguata alle esigenze dell’utilizzo nelle ore notturne.Gli impianti all’interno delle strutture prevedono: il condizionamento dell’aria (nell’auditorium con bocchette di emis-sione e ripresa a bassissima velocità); l’impianto antincendio da costruire se-condo le norme vigenti in materia; un montacarichi per il sollevamento delle at-trezzature musicali dal piano seminterra-to al palco in cui si svolgono le esibizioni Per l’acustica della sala è prevista appo-sita camera acustica a geometria varia-bile, pareti e soffitti saranno rivestiti con idonei materiali fonoassorbenti o rifletten-ti da definire in uno studio di dettaglio.

VALUTAZIONE DI IMPATTO AMBIENTALELa realizzazione di un auditorium com-porta, nella gran parte dei casi, la solu-zione di problemi di inserimento ambien-tale che specie nei centri abitati, deve essere opportunamente valutata.Al fine di conferire a questi luoghi un aspetto che non stravolga lo stato dei luoghi, si devono operare opportune scelte adottando soluzioni tecniche com-patibili, materiali adatti ed opportuni ele-menti di verde e di arredo.

Questa indispensabile integrazione ambientale non può essere ottenuta con interventi tardivi di abbellimento, ma al contrario, vanno tenuti forte-mente in considerazione già in fase di progettazione compatibilmente con gli aspetti di sicurezza dell’ope-ra. In quest’ottica nella progettazione dell’auditorium in esame è stata posta particolare cura nella scelta dei mate-riali adoperati nonché degli elementi di finitura che condizionano l’impatto dei prospetti sull’ambiente circostante.A tal fine, tutte le aree a contorno sono state accuratamente spezzate con l’inserimento di essenze arboree, ele-menti fondamentali per la caratterizza-zione estetica e funzionale di un’area di tal genere. Sono state così ottenu-te alcune fondamentali caratteristiche funzionali quali, il condizionamento mi-croambientale, l’arredo cromatico, la formazione di barriere verdi.Tutto ciò viene accostato, allo schema regolare e convenzionale che viene as-segnato dalle esigenze statiche delle strutture in cemento armato, cercando di affiancare un’idea di architettura che si avvicina il più possibile alla nuova di-rettiva culturale “minimalista” ancorchè “essenziale” con l’utilizzo di materiali “poveri” quali il ferro ed il vetro, che essendo riciclabili tengono in debito conto il rispetto per l’uomo e la natura.

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Riqualificazione della villa comunale di Augusta

Augusta (SR) anno 2007

Area sottoposta a vincolo ai sensi del D. Lgs. 22.01.2004 n. 42

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CENNI STORICILa nascita della “Villa Comunale” intesa come giardini pubblici si può far risalire al 1850, anno in cui il maggiore del genio mili-tare, Cav. Micheraux, volle creare una zona di refrigerio per le truppe tra un’esercita-zione e l’altra. Fu così che realizzò qualche filare di alberi nell’area della “Piana del Ca-stello” che oggi si è soliti chiamare “Piazza Castello”. Anche se negli anni l’impianto originario degli alberi fu probabilmen-te modificato, nel 1871 la zona alberata della piazza venne comunque intitolata al maggiore Micheraux e divenne il luogo in cui gran parte dei cittadini potevano sof-

fermarsi. Con il passare del tempo la Villa comunale rappresentò sempre più il centro cittadino, costituendo il luogo d’incontro, di passeggio, la sede di ogni manifestazione mondana e culturale.Arricchita via di lunghi filari di alberi, sedili, fiori e palchetti per la musica, fu nel 1891 che da semplice passeggia-ta pubblica, la Villa venne ingrandita di viali, grandi aiuole, lunghe siepi di rose e prese l’aspetto di un vero e proprio giardino. Non sono databili successivi ampliamenti e le naturali trasformazio-ni che negli anni fecero crescere il sito, trasformandolo con forte valenza urbani-

Planimetria generale

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stica negli odierni giardini pubblici, intitolati dal 1923 allo scienziato e professore Orso Mario Corbino.

CRITERI UTILIZZATI PER LE SCELTE PROGETTUALIL’intervento ricade all’interno del Centro Storico dell’isola di Augusta, si esten-de circa mq. 33.000 ed è interamente di proprietà comunale. Il progetto, analizzate ed opportunamente interpretate le infor-

mazioni di cui si è in possesso, è da inquadrarsi nell’ottica del processo di pedonalizzazione e riqualificazione degli spazi aperti esistenti del centro storico e cerca pertanto di perseguire i seguenti obiettivi:1. non intasare gli spazi aperti principali

esistenti con volumetrie e/o elementi ingombranti di arredo urbano e mo-dificando la viabilità interna alla Villa assegnando precisi spazi d’ambito

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agli automezzi. Nel particolare verrà pe-donalizzata interamente l’area di Piazza Castello e riorganizzate le due aree di parcheggio.2. definire un nuovo spazio urbano le

cui funzioni di relazione con attività commerciali, punti di ristoro e di in-contro localizzati lungo le strade del centro, non siano come avviene oggi nettamente distinte a causa dell’uso improprio della Villa.

3. valorizzare il panorama e le viste sul mare per chi percorre i viali;

4. sottolineare e valorizzare la presenza dei monumenti e degli immobili di pre-gio che ricadono all’interno della Villa. Sarà infatti restaurato il monumento ai caduti nonchè spostato più a sud di circa m. 10, la maggiore centrali-tà rispetto alla spazio consentirà una maggiore evidenza. Saranno eliminati i marciapiedi che costeggiano il Cine

Teatro Kursal e la retrostante Arena Megara al fine di consentire ed au-spicare l’apertura di attività commer-ciali dei bassi;

5. recupero e valorizzazione del patri-monio arboreo.

Il progetto persegue pertanto gli obiet-tivi fissati attraverso un disegno molto semplice ed essenziale che si fonda su ragioni storiche ma andando incontro ad esigenze contemporanee.

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Chiesa di San Giuseppe Innografo

Augusta (SR) - Anno 2012

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Ubicazione dell’interventoIl presente progetto è relativo alla co-struzione del Complesso Parrocchiale di San Giuseppe Innografo, da rea-lizzare nel terreno sito nel Comune di Augusta, in contrada Monte Tauro via Barone Zuppello s.n., esteso mq 8.000 e riportato in catasto al foglio 37, particelle 496, 491,492,493. In particolare il terreno è suddiviso in due porzioni adiacenti, la prima indi-cata in catasto al foglio n°37, particella n°496 estesa mq. 5.000, di proprietà della Parrocchia di “ San Giuseppe In-nografo” e la seconda in catasto al fo-glio n°37, particelle n° 491,492 e 493 di mq 3.000. Nel P.R.G. di Augusta

vigente, l’area interessata ricade in zona omogenea “F” sottozona “f”, riservata ad attrezzature sociali di livello urbano, con accesso diretto dalla strada provinciale n°61, sul tratto di via Barone Zuppello, su un area non ancora edificata e servita da tutte le opere di urbanizzazione.Trattandosi di un intervento che interessa esclusivamente la zona “f”, senza inter-venti di edilizia residenziale privata, i pa-rametri edilizi, sono stabiliti (discrezional-mente dalla pubblica Amministrazione), in sede di progetto delle singole opere. Ricadendo comunque l’area nella fascia costiera compresa tra 500 e 1.000 mt dalla battigia, a norma dell’art. 15 della Legge Regionale n°78 del 12.06.1976, è

imposto un limite massimo di cubatu-ra di 1,5 mc/mq di terreno edificabile, all’interno del quale rientra il comples-so edilizio in progetto.

Caratteristica dell’area Il terreno su cui sarà realizzato il Com-plesso Parrocchiale presenta una leg-gera pendenza, che degrada verso il mare, per cui sarà necessario realizza-re dei muri di contenimento e dei ter-razzamenti per la sistemazione delle aree esterne.

Consistenza del Complesso ParrocchialeIl dimensionamento del Complesso parrocchiale in progetto, rispetta le superfici parametriche predisposte dalla Conferenza Episcopale Italiana per l’edilizia di culto per l’anno 2010, riferite ad un insediamento potenziale da 9001 a 10.000 abitanti, per una su-perficie totale di mq. 2.200.La volumetria totale è inferiore a mc. 9.966.

Descrizione del Complesso ParrocchialeIl nuovo complesso parrocchiale di San Giuseppe Innografo sorgerà lungo l’asse stradale principale di M. Tauro, la S.P. n.61, nell’area più densamente popolata di un quartiere cresciuto negli

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ultimi due decenni in maniera esponen-ziale, senza centri di aggregazione e spazi pubblici significativi. Il complesso si candida quindi a diventare il centro ed il cuore dell’intero quartiere, contri-buendo a colmare una grave carenza di edifici, servizi e spazi di uso pubbli-co, essendosi sviluppata in questi anni esclusivamente edilizia di tipo residen-ziale.Lungo via Barone Zuppello sono state previste in entrambe le porzioni di ter-reno, due aree a parcheggio che con-sentono di arretrare gli edifici rispetto al traffico veicolare, creando due zone protette integralmente pedonali.Nell’area più grande sarà allocata la Chiesa, la sacrestia con i locali annessi, il salone e 5 aule del Ministero Pastora-le, mentre nel’area più piccola saranno

ubicati la casa canonica, disposta su due livelli e 10 aule del Ministero Pastorale.La Chiesa sarà a sua volta separata dal parcheggio, da un ampio sagrato, che si estende sull’intero fronte strada, mentre il dislivello del terreno che degrada ver-so est, sarà sfruttato collocando sotto la Chiesa un salone per 200 posti, con ser-vizi annessi.Sul fianco di sud-est si sviluppano i locali della sacrestia, che sono posti allo stesso piano dell’aula liturgica. Una scala interna collega con il piano sottostante, che allog-gia 5 aule del Ministero Pastorale.

La ChiesaLo sviluppo architettonico della Chiesa è generato dalla composizione di un qua-drato con lati di ml 24,70 e da quarti di cerchio, che si staccano e si elevano, emergendo dal corpo basamentale, insie-me alla grande feritoia del presbiterio ed al campanile, posto sul fronte strada.Sull’asse principale dell’aula, ortogonale alla facciata ed antistante il sagrato e via Barone Zuppello, sono posti il portale di ingresso, la mensa e il crocifisso.Lungo quest’asse, attraverso una profon-da ed alta feritoia, rivolta ad est e posta all’origine della Chiesa, la luce penetra inondando e attraversando la Croce, “punto verso cui si dirigono tutti gli sguar-di”, irradiandosi quindi prima sull’altare, piccolo e compatto ed a pianta quadrata,

poi sull’ambone e la sede, illuminando la parola e diffondendosi infine nell’in-tera assemblea. Lo spazio celebrativo è il centro visivo e materiale della Chiesa, su cui convergono i percorsi liturgici, ogni angolo del quadrato dell’aula svol-ge funzioni differenti:Entrando sulla destra è posto il batti-stero, con un’ampia vasca, utilizzabile anche per immersione e collegato con un percorso alla zona celebrativa.Sul lato opposto la penitenzieria, in uno spazio autonomo, ricavato da un quar-to di sfera.Sul lato destro dell’altare, l’icona di San Giuseppe Innografo, mentre sul lato si-nistro, in uno spazio più appartato, la custodia eucaristica.L’ingresso alla chiesa dalla strada pub-blica non è immediato, ma si svilup-pa attraverso distinti percorsi, quello principale che consente di discendere nell’ampio sagrato pedonale e risalire i due gradini che delimitano la spazio antistante il portale di ingresso ed uno secondario che consente l’accesso alla Chiesa attraverso i locali della Sa-crestia. Nel lotto di 5.000 mq sul lato sud-ovest, oltre il previsto parcheggio per l’intero fronte strada, è prevista sul fianco laterale di sud-est un’altra bretel-la stradale, con annesso parcheggio e rotatoria finale.Sagrestia Il locale è direttamente col-

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legato all’aula ed ai principali percorsi liturgici e munito di servizi autonomi, mentre un disimpegno collega l’ingres-so per gli uffici ed i locali a servizio della comunità e della chiesa, direttamente con il sagrato. Nel corpo di fabbrica sono anche allocati i servizi igienici per i fedeli. Una scala interna conduce al piano inferiore.I locali del Ministero pastorale Nel piano sottostante sono ubicate 5 aule, con annessi servizi, e con doppio ingresso, dal sagrato attraverso un am-pia scala esterna e dalla corte interna che si apre sullo spazio a servizio anche del salone parrocchiale.Il saloneÈ costituito da un ampio locale per 320 posti a sedere, con un ampio spazio esterno coperto, con atrio, servizi igie-nici e un doppio ingresso che consente attività differenziate ed indipendenti.La casa canonica e il Ministero pasto-rale.Nell’area di 3000 mq le altre 10 aule ed annessi servizi si sviluppano attorno ad un chiostro centrale su un unico piano terra.La casa canonica è prevista invece su due piani, con una scala interna ed un vano ascensore indipendenti. Ciascun piano è disimpegnabile e provvisto al-meno di camera da letto, cucina, sog-giorno e servizi accessori.

Pianta livello 1

Pianta livello 0

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Restauro e recupero funzionale del complesso edilizio destinato a cinema, teatro, attività alberghiera e commerciale in genere, denominato Kursaal

Augusta (SR) anno 2008

Edificio sottoposto a vincolo ai sensi del D. Lgs. 22.01.2004 n. 42

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CARATTERISTICHE TECNICHE DEL COMPLESSOSituato in Augusta, in piazza Castello, è riportato nella banca dati dell’agenzia del territorio dei fabbricati di Siracusa al Fo-glio n. 93 particella 12. L’immobile è suddiviso in più unità immo-biliari:Il piano terra comprende: un’ampia sala destinata a cinema teatro con retropal-co ed una “arena” all’aperto con locali di

pertinenza destinati a servizi, spoglia-toi direzione, distribuiti anche al piano ammezzato ed al I° piano; un locale ristorante ed un bar-caffè; un ingresso scala con portineria dell’albergo situa-to al I° ed al II° piano con pertinenza nel terrazzo comprendente locali di servizio, vani per deposito, due ingres-si scala laterali all’edificio per l’accesso alle abitazioni (distribuite due al I° pia-no e due al II° piano).

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Le unità immobiliari hanno una super-ficie totale della parte costruita pari a mq 2.227, con un volume totale di mc 34.550, per un’altezza totale di mt 19; il cinema teatro occupa una superficie di mq 2.140.

DESCRIZIONE SINTETICA DEL PROGETTOIl progetto prevede di riutilizzare il gran-de complesso come punto di attrazione ricreativo, culturale e commerciale, fer-mo restando, la realizzazione di alcune sale cinematografiche al suo interno. Al piano terra, verranno collocate attivi-tà commerciali di prestigio e locali per attività culturali. Inoltre, data l’altezza libera, di mt 14 nella sala al piano terra e sul palcoscenico, verrà aggiunto un piano per attività commerciali; al ser-vizio dell’intera struttura sarà un loca-le attrezzato per accogliere i bambini. Gli appartamenti al piano ammezzato, al primo ed al secondo piano, verran-no utilizzati come locali accessori a servizio dell’intera struttura. Verranno rimessi in esercizio il bar ed il ristorante con possibilità, nella stagione estiva, di posizionare i tavolini, in area dei giardi-ni pubblici preventivamente richiesta in concessione. L’albergo verrà adeguato alle normative vigenti recuperando una ricettività di circa 60 posti letto. La co-pertura dell’edificio, dalla quale si gode uno splendido panorama del paesag-gio circostante, verrà attrezzata per essere utilizzata a servizio dell’albergo.Per l’arena, da utilizzare nei mesi estivi, si è previsto il completo restauro e suc-cessiva realizzazione di una copertura realizzata con una tensostruttura.

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Pianta

Prospetto Est

Sezione A-A’

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Villa unifamiliare in località Pergola

Augusta (SR) anno 2011

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DESCRIZIONEIl terreno su cui ricade l’intervento in oggetto è localizzato ad Augusta in contrada Pergola e si individua nel lot-to n. 9 del P. di L. Villa Marina. L’area si estende mq. 1.163 e ricade in una zona di espansione del territorio co-munale.La villa in progetto è localizzata ad una distanza dalla battigia di circa m. 200 e l’accesso è garantito sia dalla strada

interna di P. di L. che da una strada pub-blica posta a valle della proprietà.L’intervento prevede la realizzazione di una casa unifamiliare destinata a civile abitazione a piano s./t./1°.Al piano terra sono previsti tutti i locali abitabili costituiti da un vano cucina, una sala-soggiorno, una lavanderia, tre ba-gni, una camera da letto matrimoniale ed una camera da letto singola.Al piano superiore, a cui si accede da

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una scala interna, sono localizzati tutti i vani tecnici della residenza. Il sottotetto non abitabile avrà un’altezza media mai superiore a m. 2,40.Infine, al piano seminterrato è stato ubi-cato un vano da destinare a deposito e rimessa privata. La struttura dell’edificio è stata realizzata con fondazioni del tipo diretto a travi rovesce e strutture in eleva-zione a telai spaziali in cls in ossequio alle norme antisismiche (NCT 08).

Gli orizzontamenti sono stati realizzati con solai dello spessore adeguato del tipo misto in latero-cemento mentre i tamponamenti sono in calcestruz-zo aerato autoclavato (gasbeton) che consentiranno di abbattere i valori della trasmittanza. Gli ambienti inter-ni avranno divisori in mattoni forati da cm. 8 e la copertura, realizzata a falde inclinate con sovrastanti cordoli perimetrali orizzontali e ciò al fine di garantire un aspetto estetico più con-sono allo stile della casa. I rivestimenti esterni si prevedono con intonaci tradi-zionali in malta di calce di colore chiaro con parziale rivestimento in pietra.Il terreno circostante sarà piantuma-to adoperando essenze tipiche della macchia mediterranea.

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Prospetto est

Prospetto nord

Prospetto ovest

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Villa unifamiliare in località Cipollazzo

Augusta (SR) anno 2008

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DESCRIZIONEL’area su cui ricade l’intervento è loca-lizzata ad Augusta in contrada Cipol-lazzo ed insiste all’interno di una zona ad alta densità abitativa. Il progetto prevede la realizzazione di una resi-denza unifamiliare.Gli spazi abitabili sono distribuiti su due livelli fuori terra, con un’altezza tra pavimento ed intradosso del solaio di mt. 3.00 per il piano terra e di mt. 2.80 per il primo piano.Le fondazioni sono del tipo diretto a travi rovesce con strutture in elevazio-ne a telai spaziali in c.a., gli orizzon-tamenti sono realizzati con solai del tipo misto in latero cemento ed infine i tamponamenti sono a cassa vuota in laterizio.

Le murature di tamponamento sono ri-vestite con intonaco per esterni di colo-re bianco; un parte della murature, così come i setti verticali, sono rivestiti con pietra a taglio faccia vista. Al livello su-periore è presente un corpo totalmente rivestito con pannelli di rame. Le ringhie-re sono realizzate in ferro pieno e tutti gli infissi esterni sono in alluminio verniciato.Gli ambienti interni hanno divisori in mat-toni forati da cm. 8 e la copertura è in parte piana ed in parte a falde inclinate con rivestimento in rame.Sulla parte di copertura piana sono posi-zionati i pannelli solari per la produzione di acqua sanitaria e per il riscaldamento a pavimento. Inoltre è stato istallato l’im-pianto fotovoltaico che produce fino a 6 Kw e che, consentendo lo scambio sul

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posto, garantisce notevoli risparmi sul costo dell’energia prelevata in rete. Il giardino è costituito prevalentemente da un prato di festuca arundinacea sul quale si articolano I percorsi pedonali in pietra.All’interno dell’area verde sono state messe a dimora essenze tipiche del-la macchia mediterranea quali ulivi e piante esotiche del tipo palme nane e phoenix dactiliphera.

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Prospetto Nord

Prospetto EST

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Villa unifamiliare in località Campolato

Augusta (sr) anno 2009

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PREMESSAL’area su cui ricade l’intervento in ogget-to è localizzata ad Augusta in contrada Campolato, è censita al catasto al foglio 23 particella 183, ed è individuata dal lotto n. 36 del piano di lottizzazione de-nominato “Fratelli Ranno”, approvato dal Consiglio Comunale di Augusta con deli-bere n. 129 del 08.06.2004.

INTERVENTI PREVISTIIl progetto prevede la realizzazione di una casa per civile abitazione. Gli spazi abitabili sono distribuiti su due livelli fuori terra ed avranno un’altezza di mt. 2.70; è inoltre prevista la realiz-zazione di due locali destinati a sotto-tetto non abitabile con altezza media pari a mt. 2.00 e un locale di sgom-

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bero con altezza di mt. 2.40. Le fon-dazioni saranno del tipo diretto a travi rovesce con strutture in elevazione a telai spaziali in c.a., gli orizzontamen-ti saranno realizzati con solai dello spessore di cm 20 del tipo misto in latero cemento ed infine i tampona-menti saranno a cassa vuota in la-terizio con rivestimento in pietra sui prospetti. Gli ambienti interni avranno divisori in mattoni forati da cm. 8 e la copertura sarà a falde inclinate con rivestimento in coppi.

FINITURE E IMPIANTIÈ prevista la realizzazione dell’impianto elettrico del tipo sottotraccia nel rispetto delle norme C.E.I. e della legge 46/90. L’impianto idrico sarà del tipo sottotrac-cia in polietilene o in rame alimentare, l’approvvigionamento idrico sarà garan-tito per mezzo di autobotte autorizzata. Il sistema di smaltimento dei reflui civili è garantito da una fossa tipo “Imhoff” per 5 persone con una condotta disperdente in sub irrigazione di ml. 10.00.

Pianta piano terra

Sezione

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Pianificazione urbanisticaPiano di lottizzazione in località Gisira

Augusta (SR) anno 2009

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PREMESSAIl terreno oggetto del presente Piano di Lottizzazione è ubicato in località la “La Gisira”, in territorio di Augusta. La pianificazione proposta ha lo sco-po di insediare un complesso turistico ricettivo, che rappresenti un vero polo d’attrazione per il turismo a scala inter-regionale.Il progetto prevede la lottizzazione di un’area edificabile la cui superficie si estende per mq. 666.624.

CONTENUTI DELL’INTERVENTOIl presente programma lottizzatorio muove i principi di base attraverso ba-sandosi la non alterazione della morfo-logia del territorio.Tale intervento consentirà la creazione di oltre 2000 posti letto, di cui circa 600 previsti all’interno del Lotto 5 con de-stinazione alberghiera. Si prevede che la gestione di un impianto turistico di questa portata, necessiterà di una forza lavoro e di un indotto pari ad almeno 300 unità, distinti tra dipendenti a tem-po determinato ed indeterminato.

DESTINAZIONE DELL’AREAIl presente programma lottizzatorio prevede la suddivisione dell’intera area in 12 lotti, 2 aree di parcheggio pubbli-co (PK e PK1), un’area di parcheggio privato (Pp), viabilità pubblica e privata.

Pianta tipologia residence - albergo

Pianta tipologia villaggio

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I lotti destinati all’edificazione sono rappresentati dai numeri 1, 2, 3, 4, 5, 12. La loro destinazione è turistico ricettiva, ad esclusione del lotto 5 (al-berghiero).Il lotto 12, edificato con Nulla Osta rila-sciato in data 28.08.1968, occupa una superficie di mq. 73.936 e presenta una volumetria pari a mc. 69.400.I lotti 6 e 7 sono di proprietà privata e destinati a verde, sport e balneazione.Il lotto 8, destinato a verde attrezzato, sport e balneazione è di proprietà pri-vata ma di uso condominiale.I lotti 9 e 10, destinati a verde attrez-zato, sport e balneazione rappresen-tano le aree da cedere al comune per uso pubblico. Per i lotti 6, 7, 8, 9, 10 si applicano le norme di cui all’articolo 15 della L.R. 78/’76 e L.R. 15/’91. La viabilità pubblica di progetto prevede una strada di larghezza di mt. 10.00 che costeggia il confine della proprietà da sud a nord fino ad intercettare una viabilità preesistente, che fa parte di un altro comprensorio. La viabilità pubbli-ca prevista consente l’accesso a tut-

Prospetto

Prospetto

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te le aree di uso pubblico individuate all’interno della lottizzazione.La viabilità privata di larghezza pari a mt. 6.00 è in parte già realizzata, e pertanto necessita solo di opere di completamento ed ammodernamento. Il comparto oggetto della lottizzazione, è attraversato da una strada pubblica prevista dal P.R.G. vigente Calandra (approvato con D.A. 171/’75) che e mi-sura per mq. 14.360; detta estensione è stata scorporata dal calcolo per la volumetria massima ammissibile, e la sua area di sedime non è stata impe-gnata da terreni con destinazioni che possano pregiudicare un’eventuale realizzazione, nonostante siano ormai trascorsi i termini per l’applicazione dei vincoli preordinati all’espropriazione.

PARAMETRI URBANISTICI AMMISSIBILI

• Superficie del lotto: mq. 666.624;• Strada di P.R.G.: mq. 14.360• Superficie a disposizione mq. (666.624 – 14.360) = mq. 662.264• Indice territoriale: 0,20 mc./mq• Premio di cubatura per posti letto alberghieri > 500: 0.25 mc./mq.• Indice territoriale massimo ammissibile: 0,45 mc./mq• Volumetria massima ammissibile mq. 662.264 x 0.45 mc./mq. = mc. 293.518• Volumetria esistente (lotto 12 Aeroviaggi) = mc. 69.400• Volumetria residua insediabile mc. 293.518 – mc. 69.400 = mc. 224.118• Superficie destinata all’edificazione - lotti 1,2,3,4,5,12 = mq. 368.172• Superficie residua per l’edificazione-mq. (368.172 – 73.936) = mq. 294.236• Indice di densità fondiaria massima ammissibile: 1,20 mc./mq.• Indice di densità fondiaria del lotto 12 mc. 69.400/mq. 73.936 = 0,938 mc./mq.• Indice di densità fondiaria dei lotti 1,2,3,4,5

mc. 224.118/mq. 294.236 = 0,761 mc./mq.• Aree destinate ad attrezzature pubbliche (10% del lotto mq. 66.662):

in progetto mq. 66.726• Aree destinate ad attrezzature condominiali (12% del lotto mq.79.995):

in progetto mq. 80.001• Indice di copertura: 0,25;• Indice di piantumazione: 50 alberi di alto fusto per ogni ettaro

Profilo longitudinale

132

Pianificazione urbanisticaPiano di lottizzazione Giardini di Castelluccio

Augusta (SR) anno 2010

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PREMESSAIl terreno oggetto del presente Piano di Lottizzazione denominato “Giardini di Castelluccio”, è ubicato ad Augusta in contrada Castelluccio e ricade all’interno della zona ET/1 (preferenziale per edi-lizia ricettiva e turistica). Si tratta di una pianificazione proposta ai sensi dell’art. 14 L.R. 71/78, che ha lo scopo di inse-diare un complesso edilizio in confor-mità alle previsioni del PRG vigente. La destinazione dei singoli lotti edificabili sarà residenziale, turistica o anche mista residenziale-turistica. Le caratteristiche paesaggistiche ed ambientali dell’area in interesse si presentano ottimali ai fini dell’insediamento proposto, poiché si tratta di un terreno in falsopiano con po-sizione ideale per la ventilazione, il soleg-giamento e con prevalente esposizione a Nord/Est. L’accesso all’area è garantito dalla strada pubblica denominata S. Giu-seppe che si dirama dalla Strada Statale 114 e costeggia la lottizzazione lungo i lati Nord/Ovest e Sud/Est.

CONTENUTI DELL’INTERVENTOSuperficie fondiaria. La superficie fon-diaria utile ha determinato la previsione di 45 lotti con destinazione residenziale, turistica o anche mista residenziale - tu-ristica, le cui superfici non risultano mai inferiori a mq. 2.000 per ognuno. L’area sarà dotata delle principali opere di urba-

nizzazione di rete che saranno realiz-zate come sottoservizi stradali.Il totale generale delle superfici desti-nate all’edificazione è di mq. 98.619 ed assorbiranno una volumetria di mc. 25.762 a fronte dei 25.772,60 mc. in-sediabili.Viabilità. Lo studio della viabilità pre-esistente in prossimità del sito d’inter-vento ha suggerito la previsione di una viabilità interna sia pubblica che priva-ta. Le strade pubbliche (SP) avranno una larghezza di mt. 10,00 e la loro realizzazione consentirà di mettere in collegamento le due principali arterie stradali esistenti che dalla SS. 114 scendono verso il mare costeggiando il terreno in oggetto lungo il lato Nord/Ovest e Sud/Est. La superficie destina-ta alla viabilità pubblica è di mq. 7.562.Le strade private condominiali (SC) sono previste in parte con una lar-ghezza di mt. 6 ed, al fine di consen-tire una circolazione più agevole degli automezzi in transito, in parte con una larghezza di mt. 8. La superficie desti-nata alla viabilità condominiale è di mq. 4.544.Verde. Il Verde Pubblico, individuato con il simbolo VP, è stato localizzato in 2 aree. La zona VP1 estesa mq. 3.740 e la zona VP2 estesa mq. 1.694 si tro-vano in due lotti posti rispettivamente a Nord/Ovest e a Sud/Est. L’accesso a

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VP1 e VP2 è garantito da strada pub-blica. Il verde pubblico impegna una su-perficie totale estesa mq. 5.434. Il verde condominiale, individuato con il simbo-lo VC, è stato localizzato all’interno di un lotto esteso mq. 12.144. All’interno dell’area sarà prevista la realizzazione di una zona a verde con piantumazio-ni tipiche della macchia mediterranea. Parcheggi. Poiché la lottizzazione ha previsto una superficie di mq. 7.562 da destinare alla viabilità pubblica, si ritiene che la stessa sia sufficiente per essere utilizzata anche per il parcheggio delle autovetture. Pertanto è stata realizza-ta solo un’area destinata a parcheggio privato (PC) estesa mq. 560 e posta in prossimità del lotto destinato a verde condominiale.

OPERE DI URBANIZZAZIONEÈ prevista la realizzazione, a carico dei lottizzanti, di tutte le opere di urbanizza-zione necessarie per la funzionalità dei lotti, secondo le caratteristiche tecniche sotto evidenziate.Viabilità. La rete viaria pubblica avrà lar-ghezza di m. 10,00 di cui m. 8,00 per la sede stradale e m. 1,00 per i due mar-ciapiedi laterali. La rete viaria privata avrà larghezza varia da m. 6,00 a m. 8,00 per la sede stradale e non vi saranno marcia-piedi laterali.Approvvigionamento idrico. La rete idrica per l’approvvigionamento di acqua per uso domestico avverrà tramite l’al-laccio alla rete del pozzo privato sito in c.da Cannatello, passante all’interno del-la lottizzazione, di proprietà della società

MAV SRL con sede a Carlentini in via Duca degli Abruzzi n. 87.Smaltimento delle acque nere. Il si-stema di smaltimento delle acque nere è previsto per mezzo di fosse biologi-che a tenuta tipo Imhoff e successiva condotta di sub-irrigazione delle acque chiarificate. Il dimensionamento delle fosse biologiche e del tratto di sub-irrigazione sarà calcolato nella suc-cessiva fase della richiesta del titolo ad edificare. Tuttavia, al fine di dotare la lottizzazione delle condotte fognarie necessarie per l’allaccio alla rete co-munale, qualora realizzata in prossimi-tà dell’area, sarà realizzato un impianto di rete, corrente lungo le strade pubbli-che e private del P. di L. in esame.Rete di illuminazione. La rete elettri-ca di illuminazione pubblica e privata sarà realizzata per mezzo di idonee canalizzazioni correnti lungo le strade, dimensionata al fine di rendere fruibi-li la viabilità e le aree di parcheggio e verde.

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Pianificazione urbanisticaPiano di lottizzazione Le Zagare

Augusta (SR) 2008

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PREMESSAIl terreno oggetto del presente Piano di Lottizzazione è ubicato ad Augusta in contrada Bongiovanni-Dattolo e ricade all’interno della zona ET/2 del P.R.G. vi-gente (Tav. 1 Inquadramento territoriale)Si tratta di una pianificazione proposta ai sensi dell’art. 14 L.R. 71/78, che ha lo scopo di insediare un complesso edilizio con destinazione d’uso mista, il tutto in conformità alle previsioni del PRG vigen-te, ed esattamente: residenziale, alber-ghiero e centro acquisti.Il progetto prevede la lottizzazione di un’area edificabile la cui superficie si estende per mq. 101.336, superiore dunque al minimo di superficie richiesto dalle Norme Tecniche di Attuazione del PRG vigente, che per dette zone è stabi-lito nella misura minima di mq. 100.000.Le caratteristiche paesaggistiche ed ambientali dell’area in interesse si pre-sentano ottimali ai fini dell’insediamento proposto, poiché si tratta di un terreno in falsopiano con posizione ideale per la ventilazione, il soleggiamento e con pre-valente esposizione a Nord per il com-parto 1 e ad Est a Sud per il comparto 2.I due comparti di progetto sono collegati dalla Strada Provinciale n. 57 e ricadono all’interno del foglio catastale 31. La loro estensione è di mq. 101.336.PREESISTENZEAll’interno del comparto 1 e 2 insistono 4

fabbricati in muratura realizzati in data antecedente al 1967 estesi rispettiva-mente mq. 30, mq. 8, mq. 40 e mq. 16. Si tratta di vecchi manufatti utiliz-zati per la coltura del fondo. I predetti edifici saranno oggetto di demolizione e pertanto il terreno in esame è da considerarsi libero da insediamenti preesistenti.

CONTENUTI DELL’INTERVENTOIl presente programma lottizzatorio è redatto dall’architetto Marco Niciforo, il quale, avendo preso visione e cogni-zione dello stato dei luoghi è in grado di redigere la presente proposta di pia-nificazione.

COMPARTO 1L’ingresso, posto lungo la Strada Pro-vinciale n. 57, è servito da due aree condominiali destinate a verde e par-cheggi, e da un‘area destinata a par-cheggi pubblici. La viabilità interna, sebbene si tratti di strade private condominiali, è stata prevista di larghezza pari a m. 8, al fine di consentire una circolazione più age-vole degli automezzi in transito.La superficie fondiaria utile ha determi-nato la previsione di 20 lotti residen-ziali, le cui superfici non risultano mai inferiori a mq. 2.000 per ognuno.L’area sarà dotata delle principali ope-

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re di urbanizzazione di rete che saran-no realizzate in corrispondenza della viabilità condominiale.

COMPARTO 2L’area in questione è delimitata dalle Strade Provinciali n. 57 e 65, perpen-dicolari tra di loro. Gli ingressi al com-parto avvengono da ambedue le stra-de per mezzo della viabilità pubblica di progetto.Le aree pubbliche destinate a verde sono state localizzate lungo il fronte nord del terreno, in adiacenza della S.P. n. 57, mentre il lato est che co-steggia la S.P. n. 65 ospita le aree adi-bite a parcheggi condominiali privati.La viabilità interna è interamente pub-blica con la sola esclusione del tratto tra i lotti n. 24 e n. 27. Tuttavia l’intera superficie destinata alla viabilità pubbli-ca e privata del comparto 2 è di lar-ghezza pari a mt. 10.La superficie fondiaria utile ha determi-nato la previsione di 10 lotti residen-ziali, le cui superfici non risultano mai inferiori a mq. 2.000 per ognuno, e di un lotto misto alberghiero e centri ac-quisto. Il complesso alberghiero dovrà ospitare almeno 200 posti letto.L’area sarà dotata delle principali ope-re di urbanizzazione di rete che saran-no realizzate in corrispondenza della viabilità.

VIABILITàLo studio della viabilità preesistente in prossimità del sito d’intervento ha sug-gerito la previsione d’ingresso ai due comparti posizionata in arretramento rispetto al ciglio stradale, a causa del traffico veicolare che, lungo le Strade Provinciali adiacenti alla lottizzazione, è genericamente ad alta velocità. Il tessuto viario che ne deriva è costituito dalle strade del Comparto 1 di tipo con-dominiale privato con larghezza pari a m. 8, e dalle strade pubbliche del Compar-to 2 di larghezza pari a m. 10,00 con un piccolo tratto di strada condominiale tra i lotti n. 24 e n. 27 anch’esso di m. 10,00.La superficie totale prevista per la viabili-tà pubblica è di mq. 2.565 mentre per la viabilità privata è di mq. 7.348. Il totale generale impegnato all’interno del Piano di Lottizzazione per le superfici viarie è di mq. 9.913. (vedi tav. 3 Viabilità Pubblica e Privata).

SPAZI PER VERDE E PARCHEGGILe aree da individuare ai sensi dell’art. 25 commi c) d) delle N.T.A. del P.R.G. sono visibili nella tav. 4 “Verifica delle aree pub-bliche e private”. Tutte le aree a verifica degli standards previsti dal citato art. 25 sono state accorpate e localizzate nelle zone più prossime agli ingressi dei com-parti.Il Verde Pubblico (VP1 e VP2) è stato in-

dividuato nel Comparto 2, in due aree attraversate da una strada pubblica di previsione del P. di L., poste lungo la S.P. 57 ed estese in totale mq. 5.884Il Verde Condominiale (VC) è stato lo-calizzato nel Comparto 1, all’interno di un’area delimitata dalla S.P. n. 57, da una strada privata di P. di L. e da un terreno di altra proprietà. Si estende per un totale di mq. 696.I Parcheggi Pubblici (PP) trovano ubi-cazione nel Comparto 1 all’interno di un’unica area estesa mq. 1.712. I Parcheggi Condominiali (PC1 e PC2) trovano ubicazione nel Comparto 1 e 2, in due aree distinte estese rispetti-vamente mq. 2.004 e mq. 2.173, per un totale generale di mq. 4.177.Le predette aree a verde e parcheggi sono localizzate in zone prive di aspe-rità e con idonee caratteristiche am-bientali.Pertanto le superfici totali impegnate all’interno del P. di L. per le attrezza-ture pubbliche per il verde, parcheggi e la viabilità, si estendono mq. 10.161, superando il limite minimo del 10% del lotto di mq. 10.133, prescritto dall’art. 25 comma c) delle N.T.A. del P.R.G. vigente.Per quanto riguarda invece le superfici totali impegnate all’interno del P. di L. per le attrezzature condominiali private per il verde, parcheggi e la viabilità, si

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estendono mq. 12.221, superando il limite minimo del 12% del lotto di mq. 12.160, prescritto dall’art. 25 comma d) delle N.T.A. del P.R.G. vigente.

OPERE DI URBANIZZAZIONEÈ prevista la realizzazione a carico dei lottizzanti di tutte le opere di urbaniz-zazione necessarie per la funzionalità dei lotti.Lo studio di dettaglio delle predette opere sarà meglio evidenziato negli elaborati grafici allegati alla richiesta di concessione edilizia delle opere di ur-banizzazione.

Sezioni tipo

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