Upload
hoangnguyet
View
212
Download
0
Embed Size (px)
Citation preview
ARCIDIOCESITrani - Barletta - Bisceglie
e Nazareth
EDITRICE ROTAS
DOCUMENTI PASTORALI6
MINISTERI ISTITUITIorientamenti pastorali
a cura del
Centro Iniziazione Ministeri IstituitiCommissione Liturgia
Anno 2002
Presentazione
Colgo con santa gioia uno dei frutti significativi che ha
prodotto il Centro Iniziazione Ministeri e la Commissio-
ne Liturgica della nostra Arcidiocesi in questi due anni
trascorsi, e lo presento alla Chiesa diocesana.
Gli “Orientamenti pastorali” per l’esercizio dei Mini-
steri istituiti del Lettorato, dell’Accolitato, della distribu-
zione della Eucaristia sono una guida pastorale per i
destinatari, candidati e Ministri istituiti, perché conosca-
no i primi e svolgano gli altri il servizio, che la Chiesa
affida loro a vantaggio della crescita del Corpo mistico
di Cristo, come riflesso di tutta la Comunità diocesana
che svolge il suo ministero profetico-sacerdotale-regale
in Gesù, unico sommo eterno Sacerdote della Nuova Al-
leanza. Sono, altresì, un punto di riferimento per una co-
noscenza pratica e immediata delle Comunità parrocchiali,
perché abbiano ad ammirare ed apprezzare il dono dei
Ministri istituiti a loro servizio, e sappiano incrementarlo.
Ringrazio il Delegato vescovile per il Centro Iniziazione
Ministeri, don Matteo Martire, e il Direttore della Com-
missione Liturgica, don Mauro Dibenedetto, i quali si
impegnano con grande zelo a formare i candidati e a so-
stenere i Ministri istituiti attraverso la formazione per-
manente. Li ringrazio in particolare, per aver stilato questi
Orientamenti.
4Consegnandoli alla Chiesa diocesana, auspico che i Mi-
nistri istituiti, i futuri candidati, le Comunità parrocchiali
possano essere aiutate a crescere nella giusta compren-
sione di detti Ministeri e a divenire in Gesù e con Gesù
una Chiesa tutta ministeriale.
Con rendimento di grazie alla SS. Trinità, do il mandato
di pubblicare il presente sussidio suscettibile di appro-
fondimento.
Trani, 20 giugno 2002
Presentazione
5Premesse generali
1) I ministeri istituiti del Lettorato ed Accolitato e quello
straordinario della distribuzione dell’Eucaristia vengo-
no conferiti dall’Arcivescovo nella nostra Diocesi dopo
la frequenza dei relativi corsi organizzati dal Centro
Iniziazione Ministeri; il mandato è per un triennio
rinnovabile volta per volta con l’espresso parere favo-
revole del Parroco competente. L’età minima stabilita
è di anni 22, unitamente al possesso delle giuste virtù
umane e cristiane e della Licenza media inferiore.
2) L’abito liturgico proprio per il Lettore e l’Accolito è il
camice senza amitto e cingolo, secondo le indicazioni
offerte dal Centro Iniziazione Ministeri e dalla Com-
missione Liturgica.
3) Ogni ministero viene conferito per la Parrocchia, di
cui gli stessi candidati sono espressione. Ciò vale an-
che per coloro che provengono dai movimenti, il cui
servizio è necessariamente per la stessa comunità par-
rocchiale. Per questo si esclude che il Ministro cambi
realtà ecclesiale di appartenenza, soprattutto in caso di
divergenze con il proprio Parroco. Tuttavia casi parti-
colari possono essere discussi direttamente con
l’Acivescovo ed il Delegato vescovile.
64) È opportuno che, oltre alla formazione permanente
organizzata a livello diocesano, anche nelle singole Par-
rocchie vi siano incontri tra i Ministri istituiti al fine di
favorire la vita spirituale, il confronto reciproco ed una
presenza ecclesiale feconda.
5) Qualora il Parroco segnali per iscritto la condotta im-
morale o di vita quotidiana non in sintonia con il Van-
gelo, l’esercizio del ministero istituito viene sospeso
dall’Ordinario, in modo da evitare scandalo all’inter-
no della stessa comunità.
6) Mentre il ministero straordinario della distribuzione
della Comunione Eucaristica può essere conferito a laici
di entrambi i sessi, quelli istituiti del Lettorato e Acco-
litato possono essere conferiti solo a quelli di sesso
maschile, così come prevede il Codice di Diritto Ca-
nonico can. 230 § 1.
Premesse generali
7Lettore
1. Natura del ministero
È un ministero liturgico, che fa parte della natura gerar-
chica e comunitaria della Liturgia. È necessario che il
Lettore sia educato con cura, secondo la sua condizione,
allo spirito liturgico, e sia formato a svolgere la sua parte
secondo le norme e con ordine.1
2. Fine del ministero
II Lettore fa parte nell’assemblea liturgica degli «uffici
particolari»2 che sono «un vero ministero liturgico».3 Egli
«è istituito per proclamare le letture della sacra Scrittura,
eccetto il Vangelo; può anche proporre le intenzioni della
preghiera universale e, in mancanza del salmista, recitare
il salmo responsoriale».4
L’abilitazione a svolgere il proprio compito egli la riceve
fondamentalmente dai sacramenti dell’iniziazione cristia-
na e dell’incorporazione nella Chiesa. Ogni cristiano bat-
tezzato e confermato contribuisce a ogni celebrazione li-
turgica, perché partecipa al sacerdozio universale di tutti
1 Cfr. Sacrosanctum Concilium, 49.2 Introduzione al Messale Romano, n. 65 ss.3 Sacrosanctum Concilium, 29.4 Cfr. Introduzione al Messale Romano, n. 66.
8i fedeli. L’«ufficio particolare» allude alla partecipazione
piena, cosciente e attiva di tutta l’assemblea cultuale e la
promuove. L’ufficio del Lettore mette anche in luce il
dovere di tutti i membri del popolo di Dio di dedicarsi
alla evangelizzazione, alla predicazione e alla testimo-
nianza del messaggio della salvezza.
3. Compiti ministeriali
È il ministero della Parola. Secondo il desiderio del Con-
cilio Vaticano II,5 nelle celebrazioni liturgiche bisogna
preparare «la mensa della parola di Dio» con maggiore
abbondanza e dischiudere così più profondamente la ric-
chezza della Scrittura;6 «infatti nelle letture... Dio parla
al suo popolo... e offre un nutrimento spirituale».7 I cri-
stiani debbono lasciarsi formare «dalla parola di Dio»,
così come «si nutrono alla mensa del corpo del Signore».8
L’ambone serve esclusivamente per la proclamazione
della Parola e per la predicazione: del Lettore per le lettu-
re, del diacono e del sacerdote per il Vangelo e l’omelia.
4. Servo della Parola per la fede del popolo di Dio
L’ufficio del Lettore non consiste solo nel leggere ad alta
voce, ma nel proclamare il testo della Parola, intenden-
done il contenuto. La sua voce è come uno strumento che
fa risuonare la Parola.
5 Cfr. Sacrosanctum Concilium, 51.6 Introduzione al Messale Romano, n. 34.7 Idem, n. 33.8 Sacrosanctum Concilium, 48.
Lettore
9Egli è un servo della Parola per la fede del popolo di Dio,
dal momento che questa è radicata in essa.
Perciò i Lettori di una parrocchia dovrebbero costituire
un gruppo, che si raduna regolarmente per coltivare la
formazione e l’ascolto della Parola. Tali riunioni non ser-
vono solo a stabilire i turni, ma soprattutto ad approfon-
dire la formazione liturgica, al fine di contribuire respon-
sabilmente e comunitariamente con gli altri ministranti
alla buona riuscita delle celebrazioni liturgiche parroc-
chiali. Importante è lo studio e la discussione di questio-
ni fondamentali della scienza biblica e della fede, nonché
lo studio delle letture bibliche da proclamare. Oltre a con-
tinuare lo studio della liturgia e della Bibbia e ad appro-
fondire la formazione spirituale, bisogna prestar conti-
nuamente attenzione anche all’educazione della voce e
all’uso dello strumento di amplificazione.
L’ufficio del Lettore è di norma un ufficio che sta in rap-
porto alla comunità. I responsabili della parrocchia, even-
tualmente d’accordo o su sollecitazione del gruppo dei
Lettori, possono invitare altri fedeli, che partecipano alla
vita parrocchiale, ad assumersi questo servizio. I nuovi
Lettori vengono debitamente presentati la prima volta al-
l’assemblea. In tale occasione è opportuno spiegare il si-
gnificato e il senso dei diversi ministeri liturgici.
Per tutti vale l’ammonizione rituale: «Mentre annunziate
agli altri la parola di Dio, sappiate accoglierla in voi stes-
si con piena docilità allo Spirito Santo; meditatela ogni
giorno per acquistarne una conoscenza sempre più viva e
penetrante, ma soprattutto rendete testimonianza con la
vostra vita al nostro salvatore Gesù Cristo». E vale anche
Lettore
10quanto dice la preghiera di benedizione: «Fa’ che nella me-
ditazione assidua della tua Parola ne siano intimamente il-
luminati per diventarne fedeli annunziatori ai loro fratelli».
5. Funzioni particolari del Lettore
Affinché «la stessa disposizione della celebrazione ma-
nifesti la Chiesa costituita nei suoi diversi ordini e mini-
steri»,9 il Lettore dovrebbe svolgere nel corso di una me-
desima celebrazione liturgica solo la sua propria funzio-
ne e non operare contemporaneamente, per esempio, da
ministro straordinario della Comunione.
In assenza del diacono, durante la processione d’ingres-
so può portare l’Evangeliario, precedendo direttamente
il sacerdote. Dopo la venerazione dell’altare, di solito con
un inchino, ve lo depone sopra e prende posto nel presbi-
terio con gli altri Ministri.10
Il Lettore «proclama dall’ambone le letture che precedo-
no il Vangelo. In mancanza del salmista può anche pro-
clamare il salmo responsoriale dopo la prima lettura»,
nonché «suggerire le intenzioni della preghiera universa-
le».11 Tuttavia è conveniente che più letture siano propo-
ste da più Lettori (come nel caso della Veglia pasquale),
anche non istituiti, riservando sempre l’Epistola al mini-
stro istituito.
È anche suo compito specifico, all’interno della comunità,
istruire con la catechesi i bambini, i giovani e gli adulti.
9 Introduzione al Messale Romano, n. 58.10 Cfr. Idem, n. 148 ss.11 Idem, n. 150 ss.
Lettore
116. Formazione dei Lettori
II ministero della mensa della Parola riesce bene solo se
si verificano determinate condizioni e si soddisfano de-
terminate esigenze. Per cui, è indispensabile dedicarsi alla
formazione.
6.1 Il Lettore deve conoscere bene l’ordinamento delle
letture e dei lezionari, almeno per quanto riguarda
le domeniche e le feste degli anni A, B, C; i giorni
feriali dell’anno I e II (anni dispari e anni pari); le
Messe dei santi (che offrono spesso varie possibili-
tà di scelta).
6.2 Inoltre deve sapere che tra i libri della Bibbia e in
uno stesso libro esistono generi letterari diversi: sto-
ria, lettere, profezia, poesia...; esistono diversi modi
di esprimersi: affermazioni, professioni di fede, rac-
conti, parabole.
6.3 È necessario che pensi agli uditori e si sintonizzi
con essi. Col suo modo di parlare, guardare e com-
portarsi deve stabilire un certo contatto con essi, cre-
are una comunicazione. Dato che si ascoltano in ma-
niera diversa le persone cui ci si sente legati, biso-
gna tener conto della relazione fra Lettore e Comu-
nità. Tale relazione esiste già in una certa misura a
motivo dei rapporti comunitari, che sono stati stretti
nella vita quotidiana al di fuori della celebrazione.
Esiste tutto un tessuto di relazioni tra coloro che si
radunano per la celebrazione. Si tratta di una cosa
da tenere a mente, valorizzare e perfezionare.
6.4 È necessario saper usare il microfono. Mantenere
una distanza dai 20 ai 30 cm. Parlare direttamente
Lettore
12nella sua direzione (regolare l’altezza e l’angolatura).
Non troppo forte, in maniera chiara e disciplinata.
6.5 Si rende indispensabile una preparazione remota:
leggere ad alta voce a casa; approfondire il testo,
renderselo familiare; pensare a quello che si legge,
tenendo presente che quello che non si comprende
non si può neppure comunicare in maniera compren-
sibile.
6.6 Articolare il testo. Fare le debite pause: la punteg-
giatura non è sempre un criterio attendibile.
6.7 Controllare, soprattutto le prime volte, col registra-
tore il ritmo della lettura, le pause, il volume, il tono
della voce, l’articolazione, la respirazione, la melo-
dia della frase, la cadenza, le inflessioni dialettali.
6.8 Non accentuare troppo. Porre solo un accento prin-
cipale nella proposizione. Non evidenziare gli ag-
gettivi, le negazioni e la finale della frase. Vedere le
connessioni e le relazioni.
6.9 Prima di un’affermazione importante è utile fare una
pausa per aumentare la tensione.
6.10 Accedere con calma all’ambone. Prima di iniziare
la proclamazione, aspettare che tutti si siano seduti
e sistemati. Respirare profondamente. Cominciare
a parlare lentamente.
6.11 Alla fine terminare con calma. Breve pausa di silen-
zio prima di cominciare il salmo responsoriale.
La grandezza e l’elevatura del compito del Lettore è messa
bene in luce dalla benedizione che il vescovo pronuncia
sui Lettori. Nella benedizione dei Lettori leggiamo: «Be-
Lettore
13nedici questi tuoi figli eletti al ministero di Lettori. Fa’
che nella meditazione assidua della tua parola ne siano
intimamente illuminati per diventarne fedeli annunziatori
ai loro fratelli». E nella consegna della sacra Scrittura:
«...Trasmetti fedelmente la parola di Dio, perché germo-
gli e fruttifichi nel cuore degli uomini».
7. Spiritualità del Lettore
I fondamenti di essa si possono desumere dal significato
liturgico dell’ambone.
AscoltoPer comprendere pienamente le confidenze di Dio all’uo-
mo è innanzitutto necessario divenire uditori della Paro-
la: è solo nel silenzio interiore che Egli comunica il suo
progetto d’amore infinito per ogni creatura.
ObbedienzaDinanzi alla proposta salvifica di Dio non si può rima-
nere indifferenti: la Sua chiamata in vista del Regno esi-
ge una risposta da parte dell’uomo obbediente e fiduciosa,
senza la quale tale iniziativa corre il rischio di rimanere
sterile.
Annuncio e missionarietàOgni vocazione è sempre in vista della missione: la sal-
vezza di Dio è un dono destinato a tutti gli uomini, affin-
ché sperimentino la Sua bontà e tenerezza per l’edifica-
zione del mondo nuovo che è il regno di Dio.
Lettore
14Accolito
1. Natura del ministero e sua istituzione
L’Accolitato è un ministero liturgico dato in aiuto al
presbitero e al diacono nelle azioni liturgiche.
Il termine Accolito deriva dal greco. La forma verbale
corrispondente significa: andare dietro, seguire, accom-
pagnare. Nel linguaggio del Nuovo Testamento esso ri-
veste il senso vasto e profondo di sequela di Gesù.
Il ministero, insieme a quello del Lettorato, fu ripristina-
to da Paolo VI nel 1972 con la Lettera Apostolica
Ministeria quaedam, dove esso viene concepito come
concretizzazione del compito battesimale e cresimale;12
di conseguenza, viene anche detto che esso, unitamente
al Lettorato, può essere conferito a laici di sesso maschi-
le13 e non più soltanto ai candidati all’Ordine Sacro.
L’istituzione viene conferita dal vescovo o, nel caso di
ordini e congregazioni religiose clericali, dal Superiore
maggiore. Il rito consiste nella consegna della patena con
il pane o del calice con il vino da consacrare, mentre il
vescovo pronuncia le parole: «Ricevi il vassoio con il
pane (il calice con il vino) per la celebrazione dell’Euca-
ristia, e la tua vita sia degna del servizio alla mensa del
12 Cfr. Ministeria quaedam III.13 Cfr. C.J.C. 230, § 1.
15Signore e della Chiesa». Nella preghiera di benedizione
sui candidati così dice il vescovo: «Benedici questi tuoi
figli eletti al ministero di Accoliti. Fa’ che, assidui nel
servizio dell’altare, distribuiscano fedelmente il pane della
vita». In queste parole è contenuta una breve descrizione
del ministero dell’Accolito.
2. Fine del ministero
L’Accolito cura con impegno il servizio all’altare e si fa
educatore di chiunque nella comunità presta il suo servi-
zio nelle azioni liturgiche.
Il suo ministero lo spinge ad avere contatto con i deboli e
gli infermi e dunque a farsi strumento dell’amore di Cri-
sto e della Chiesa nei loro confronti.14
3. Compiti ministeriali
Diamo ora uno sguardo ai compiti dell’Accolito, così
come essi risultano dai «Principî e norme per l’uso del
Messale romano».15
3.1 Compito fondamentale dell’Accolito è quello di aiu-
tare il sacerdote e il diacono all’altare. In casi parti-
colari egli può preparare l’altare e i vasi sacri e di-
stribuire la Comunione come ministro straordinario
dell’Eucaristia ai fedeli.16 Per il resto i suoi compiti
sono di varia natura. Può succedere che nella medesi-
ma celebrazione si debbano svolgere più servizi. In tal
14 Cfr. CEI, I ministeri nella Chiesa 8, 1973.15 Cfr. Ministeria quaedam VI.16 Cfr. Introduzione al Messale Romano, n. 65.
Accolito
16caso è opportuno suddividerli fra più Accoliti. Se
tuttavia è presente un solo Accolito, tocca a lui adem-
piere personalmente i più importanti e lasciare i ri-
manenti ad altri ministranti.17
3.2 Compiti normali dell’Accolito sono quelli di por-
tare la croce nella processione di ingresso, sostene-
re il libro al sacerdote o al diacono durante la cele-
brazione e offrire loro i servizi necessari. In assenza
di un diacono, l’Accolito porta all’altare il corpora-
le, il purificatoio e il messale; inoltre, aiuta il sacer-
dote a ricevere eventuali doni dell’assemblea, porta
all’altare il pane e il vino e glieli consegna. Se si fa
uso dell’incenso, gli porge il turibolo e lo assiste
nella incensazione dei doni e dell’altare.18 Dopo la
distribuzione della Comunione aiuta il celebrante o
il diacono a purificare e riporre i vasi. In assenza del
diacono, riporta i vasi alla credenza, dove li purifica
e li riordina.19
3.3 In assenza di un altro sacerdote o di un diacono,
quando le assemblee sono molto numerose, l’Acco-
lito può aiutare a distribuire la Comunione al popo-
lo. Qualora si fa la Comunione sotto le due specie,
porge il calice ai fedeli o lo sorregge, qualora la co-
munione sia distribuita mediante intinzione.20 Por-
gendo il calice al comunicando dice: «Il sangue di
17 Idem, n. 142.18 Idem, nn. 143-145.19 Idem, n. 147.20 Idem, n. 146.
Accolito
17Cristo», e, dopo che questi ha risposto: «Amen», gli
porge il purificatoio e il calice, quindi asterge il lab-
bro esterno del calice col purificatoio.21
3.4 L’Accolito può portare la Comunione ai malati e il
viatico ai moribondi. Il «Rito della comunione fuori
della Messa» contiene a questo scopo alcuni formu-
lari. In assenza di un sacerdote e di un diacono, o
qualora questi ne siano impediti, può esporre pub-
blicamente la santa Eucaristia all’adorazione e ri-
porla. Per fare l’esposizione apre il tabernacolo, de-
pone eventualmente la pisside sull’altare oppure in-
serisce l’ostia nell’ostensorio. Terminata l’adorazio-
ne, ripone il Santo Sacramento nel tabernacolo. Non
può invece impartire la benedizione col Santissimo
Sacramento.22
3.5 L’Accolito è destinato a servire in primo luogo l’al-
tare, e ad aiutare il diacono e il sacerdote anche in
altre celebrazioni liturgiche, ad esempio nell’ammi-
nistrazione dei sacramenti, nelle celebrazioni della
parola di Dio e di pii esercizi. Infine, qualora sia
necessario, può istruire altri fedeli che hanno l’in-
carico temporaneo di coadiuvare il sacerdote o il
diacono nelle celebrazioni liturgiche portando il
messale, la croce, le candele ecc. o compiendo altri
simili uffici. Per questo egli è membro attivo all’in-
terno del gruppo liturgico parrocchiale e può esser-
ne l’animatore.
21 Idem, n. 244.22 Idem, n. 99.
Accolito
184. Spiritualità dell’Accolito
Le linee fondamentali di essa si desumono dal significa-
to liturgico dell’Altare.
UmiltàOgni ministero ecclesiale deve sempre essere esercitato,
partendo dall’esempio di Cristo servo umile e obbedien-
te. Il centro di ogni azione liturgica è il Mistero pasqua-
le, sorgente di salvezza per l’umanità. Di conseguenza
ogni relativo servizio deve orientare l’assemblea a Cri-
sto e non alla persona del Ministro.
OffertaCome sull’altare vengono offerti il pane e vino perché
diventino Corpo e Sangue di Cristo, così ogni Ministro
deve offrire quotidianamente la sua vita al Signore per-
ché diventi strumento di pace e speranza all’interno del-
la comunità cristiana.
Dono di sé e testimonianza della caritàL’unica ragione per la quale un uomo è disposto a dona-
re la propria vita è l’amore: solo chi pone totalmente il
proprio cuore in quello dell’altro, come amava ripetere
il Beato Papa Giovanni XXIII, sperimenta la gioia di una
esistenza mai fine a se stessa.
Accolito
19Ministro Straordinario
della Comunione
1. Natura del ministero
Affine al ministero dell’Accolitato è il servizio straordi-
nario della distribuzione dell’Eucaristia. Se ne differen-
zia per il campo più ristretto e per le circostanze eccezio-
nali in cui può essere svolto. È un incarico straordinario,
non permanente, concesso in relazione a particolari e vere
necessità di situazioni, di tempi e di persone.
2. Fine del ministero
La possibilità di questo servizio è un gesto di squisita
bontà nella Chiesa, «perché non restino privi della luce e
del conforto di questo sacramento i fedeli impediti, che
desiderano partecipare al banchetto eucaristico».23
2.1 Ministro Straordinario della Comunione Eucaristica
può essere tanto l’uomo quanto la donna. Egli viene
istituito «perché distribuisca la Santa Comunione:
2.1.1 fuori della Messa, ogni qual volta è difficile,
per la distanza, recare le Sacre Specie, soprat-
tutto in forma di viatico, a malati in pericolo di
morte o quando il numero stesso dei malati, spe-
cialmente negli ospedali o nelle case di cura,
23 CONGREGAZIONE PER LA DISCIPLINA DEI SACRAMENTI, IstruzioneImmensae Caritatis 1, 1973.
20esige la presenza di un certo numero di Ministri»;
2.1.2 durante la Messa, a motivo di un grande affol-
lamento di fedeli, o per qualche particolare dif-
ficoltà in cui venga a trovarsi il celebrante».24
2.2 Il profitto spirituale e pastorale, che proviene da que-
sta comprensiva istituzione della Chiesa, è conside-
revole, sia per i singoli fedeli sia per i gruppi delle
case religiose, degli ospedali, degli istituti e simili:
un profitto che si riflette naturalmente e si riversa su
tutta la comunità.25
3. Compiti ministeriali
3.1 L’Istruzione Immensae Caritatis precisa che il Mini-
stro Straordinario può esercitare il suo servizio «nei
seguenti casi:
quando manchino il presbitero, il diacono e l’accolito;
• se il presbitero, il diacono e l’accolito non posso-
no distribuire la santa Comunione perché impe-
diti da un altro ministero pastorale o perché an-
ziani malati;
• se i fedeli desiderosi di fare la santa Comunione
sono tanti da far prolungare in modo eccessivo la
celebrazione della Messa o la distribuzione del-
l’Eucaristia fuori della Messa».26
3.2 Alla luce di ciò si comprende dunque che tale mini-
stero è soprattutto voluto dalla Chiesa per gli am-
24 Idem.25 CEI, Documento pastorale Evangelizzazione e ministeri 66, 1977.26 Immensae Caritatis, 1.
Ministro Straordinariodella Comunione
21malati e solo in casi particolari per l’assemblea li-
turgica, al cui servizio è deputato essenzialmente
l’accolito.
3.3 Il Ministro Straordinario non può comunicarsi da
solo, ma riceve l’Eucaristia dal presidente dell’as-
semblea e subito dopo gli vengono consegnate le
ostie necessarie per la distribuzione agli ammalati.
3.4 Si raccomanda ai parroci di far sì che il numero dei
Ministri Straordinari sia proporzionato a quello de-
gli ammalati, in modo da permettere al Ministro un
incontro non fugace, ma sereno e prolungato con
l’infermo.
3.5 La distribuzione dell’Eucaristia avvenga nella Do-
menica, giorno del Signore, a partire dai primi ve-
spri del sabato; il primo venerdì del mese; nelle So-
lennità; ma non durante la settimana, tranne per qual-
che caso eccezionale concordato direttamente con
il parroco.
3.6 Si consiglia che tutti i Ministri Straordinari parteci-
pino alla prima Messa della Domenica; al momento
della distribuzione dell’Eucaristia si rechino nel pre-
sbiterio per essere comunicati e ricevere le ostie ne-
cessarie; di lì partano per il servizio nelle case degli
ammalati. È questo un modo possibile per unire
strettamente questi ultimi alla stessa comunità cele-
brante.
4. Spiritualità del Ministro Straordinario
Essa si può elaborare a partire dallo stesso sacramento
dell’Eucaristia.
Ministro Straordinariodella Comunione
22Presenza
L’Eucaristia portata in casa di ogni malato esprime la
presenza salvifica di Cristo, che redime il mondo attra-
verso il dono totale di sé. La sofferenza così non separa,
ma unisce profondamente l’uomo al suo Maestro e Pa-
store per la santificazione del mondo intero.
SacrificioIl sacrificio di Cristo sulla croce è accettazione libera e
responsabile del progetto del Padre. La sofferenza trova
senso e sollievo nell’incontro con Lui, per cui solo una
profonda fede pasquale permette di comprendere che la
morte e il dolore non sono l’ultima parola sull’esistenza
dell’uomo, ma la penultima, in quanto il Crocifisso Ri-
sorto vive per sempre.
ComunioneIl Ministro Straordinario, oltre a portare l’Eucaristia in
casa degli infermi, diviene anello di congiunzione tra
questi e la stessa comunità parrocchiale, a nome della
quale esercita il suo servizio. Ogni carisma e ministero è
suscitato dallo Spirito Santo per l’edificazione della Chie-
sa, nella quale ogni battezzato è chiamato con la sua vita
a divenire strumento di comunione, permettendo ad ogni
uomo di credere in Cristo, unico Salvatore del mondo.
Ministro Straordinariodella Comunione
23
O Padre,Ti rendo grazie per avermi chiamato
ad essere nel Figlio tuoservo della tua Parola
di verità e di vita.
Concedimi con il donodello Spirito Santo
di svolgere il ministero di Lettore,rendendomi attento ascoltatore,
generoso esecutore,annunciatore ardente
della Tua Parola.
Ad imitazione di Mariaanch’io Ti dico: «Eccomi,per fare la Tua volontà!».E tu, Madre santissima,
assistimi, proteggimi e difendimi,da ogni pericolo,
perché possa svolgereil mio servizio per la crescita
della fede della Chiesa.
Amen.
Con Indulgenza parziale.
Preghiera del Lettore
24Preghiera dell’Accolito
O Padre,Ti rendo grazie per avermi chiamato
ad essere nel Figlio tuoservo dell’Altare,
sorgente di salvezzae nutrimento della vita eterna.
Concedimi con il donodello Spirito Santo
di essere un tutt’unocon Gesù Eucaristia.
Il mio servizio esprima nella Chiesala presenza umile,
il dono instancabile della mia vita offertaper portare e indicare Gesù Eucaristia.
Ad imitazione di Mariaanch’io Ti dico: «Eccomi,per fare la Tua volontà!».E tu, Madre santissima,
assistimi, proteggimi, difendimida ogni pericolo,
perché possa esserea tua imitazione
un degno Ministrodi Gesù e della Chiesa.
Amen.
Con Indulgenza parziale.
25Preghiera
del Ministro Straordinariodella Comunione
O Padre,Ti rendo grazie per avermi chiamato
ad esercitare nella Chiesail ministero di distribuire
il Corpo e Sangue del Figlio tuo.
Concedimi con il donodello Spirito Santo
di essere innamorato di Gesù Eucaristiae gesto di carità della Chiesa
agli ammalati desiderosi di nutrirsidel Pane vivo disceso dal cielo.
Ad imitazione di Mariaanch’io Ti dico: «Eccomi,per fare la Tua volontà!».E tu, Madre santissima,
assistimi, proteggimi, difendimida ogni pericolo,
perché possa svolgere il mio compitodegnamente e secondo il Tuo
Cuore immacolato ricco di ogni virtù.
Amen.
Con Indulgenza parziale.
27Indice
Presentazione ......................................................... pag. 3
Premesse generali .................................................. “ 5
Lettore .................................................................... “ 7
Accolito .................................................................. “ 14
Ministro Straordinario della Comunione .............. “ 19
Preghiera del Lettore ............................................. “ 23
Preghiera dell’Accolito ......................................... “ 24
Preghiera del Ministro Straordinariodella Comunione .................................................... “ 25
DOCUMENTIPASTORALI
1. Direttorio per il Diaconato
2. Statuto e Regolamento della Curia Arcivescovile
3. “Ut crescamus in Illo”Orientamenti pastorali per il triennio 2000-2003
4. “Come il Buon Pastore”Prima Visita Pastorale alla Santa Chiesa di Trani-Barletta-Bisceglie e Nazareth di S.E. Mons. GiovanBattista Pichierri
5. “Parrocchia”Cellula e soggetto pastorale
EDITRICE ROTAS - BARLETTAgiugno 2002