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EDUCAZIONE STRADALE Pylonis alla conquista dei cuori dei bambini OGNI MEZZO È LECITO? I retroscena legali della prevenzione degli infortuni CAMPAGNA COOP CONTRO LE CADUTE Incentivare la responsabilità individuale 2/2015 La rivista upi per i partner della prevenzione

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La rivista upi per i partner della prevenzione

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EDUCAZIONE STRADALE

Pylonis alla conquista dei cuori dei bambini

OGNI MEZZO È LECITO?

I retroscena legali della prevenzione degli infortuni

CAMPAGNA COOP CONTRO LE CADUTE

Incentivare la responsabilità individuale

2/2015La rivista upi per i partner della prevenzione

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Il trampolino è più di qualche semplice salto

EDITORIALE

Da due studi elvetici riguardanti gli incidenti su trampolini elastici emerge un aumento esponenziale degli infor-tuni fra i bambini. Soprattutto i bam-bini tra i due e i cinque anni sono parti-colarmente soggetti ad una frattura particolare della tibia, che si verifica principalmente quando bambini di peso differente saltano insieme sul trampolino e atterrano sul tappeto ela-stico in modo non proprio simultaneo.

Per questa ragione l’upi raccomanda l’utilizzo del trampolino da parte di un solo bambino alla volta – sempre

sotto la sorveglianza dei genitori. È anche importante acquistare un tram-polino dotato di rete di sicurezza, mon-tarlo in un luogo privo di ostacoli e controllarlo regolarmente.

Trovate tutte le raccomandazioni nell’opuscolo upi «Trampolino» o nel nuovo video breve. tg

www.trampolini.upi.ch

INTRODUZIONE

Istruttori stradali in primo piano«I bambini rimangono molto impres-sionati dalle agenti e dagli agenti in uniforme», afferma divertita la mia collega Barbara Schürch, responsabile Formazione presso l’upi. «In questo modo memorizzano perfettamente i saggi consigli delle istruttrici e degli istruttori del traffico – e li seguono!»

Da oltre sessant’anni l’educazione stradale impartita da agenti di poli-zia è uno dei pilastri fondamentali della prevenzione degli infortuni. Anche l’upi ne è convinto, il che lo stimola a moltiplicare gli sforzi a favore dell’educazione stradale. In collaborazione con istruttori, geni-tori e insegnanti sono nati i «Pylo-nis». Le nuove mascotte verranno impiegate per sensibilizzare i bam-bini sui pericoli della strada in maniera giocosa, stimolante e facil-mente comprensibile. I Pylonis non tarderanno a farsi molti amici!

L’obiettivo dell’upi è fornire alle istruttrici e agli istruttori del traffico ulteriori stimoli per il loro prezioso lavoro. I bambini sono gli adulti di domani: chi si impegna per la loro sicurezza fornisce un prezioso servi-zio all’intera collettività!

Nathalie Wirtner Julmi

COLOPHONEditore: upi – Uffi cio prevenzione infortuni, Hodlerstrasse 5a, CH-3011 Berna, [email protected], www.upi.ch, telefono + 41 31 390 22 22 Cambiamenti d’indirizzo: [email protected] Redazione: Ursula Marti (wortreich gmbh), Tom Glanzmann (upi), Rolf Moning (upi), Nathalie Wirtner Julmi Indirizzo di redazione: Ursula Marti, wortreich gmbh, Maulbeerstrasse 14, 3011 Berna, [email protected], telefono + 41 31 305 55 66 Traduzione: Francesca Grandi, Riva San Vitale Correzione: Antonio Cifelli (upi) Foto: pagine 1, 2, 11, 16: upi; pagine 3, 8: Giovanni Antonelli; pagine 4, 10, 13, 14, 15: Iris Andermatt; pagina 6: Gebrüder Frei GmbH; pagina 7: Kapo Appenzell Innerrhoden; pagina 9: Alexandre Zveiger; pagina 12: Matthias Blättler Layout: SRT Kurth & Partner AG, Ittigen Stampa: AST & FISCHER AG, Wabern Tiratura: italiano: 1200, francese: 3400, tedesco 9400 esemplari. Rivista trimestrale. ISSN 2235-8889 (Print) / ISSN 2235-8897 (PDF)

© Riproduzione degli articoli solamente con l’autorizzazione della redazione e con indicazione completa della fonte

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Una giornata particolare in classe con le istruttrici e gli istruttori del traffico dei corpi di polizia. Nella foto: Didier Vatter in una

classe di Meyrin (GE).

DOSSIER EDUCAZIONE STRADALE

ISTRUTTRICI E ISTRUTTORI DEL TRAFFICO Molto apprezzati da scolari, insegnanti, genitori ed esperti della prevenzione, gli istruttori del traffico gettano importanti basi per comportamenti sicuri di bambini e giovani nella circolazione stradale.

Un compito importante e variegato

Le istruttrici e gli istruttori del traffico (IT) dei corpi di polizia giocano un ruolo fondamentale nella prevenzione degli infortuni. Accompagnano i bam-bini dalla scuola dell’infanzia fino al termine della scolarità obbligatoria, facendo loro visita in classe ad intervalli regolari. Gli agenti spiegano paziente-mente ai bambini le regole elementari della circolazione stradale e le eserci-tano con loro sulla strada. Con le allieve e gli allievi di scuola media realizzano sovente verifiche delle biciclette. Gli IT lasciano una traccia indelebile: chi di noi non ricorda le lezioni di educazione

stradale della propria infanzia? Le nozioni apprese rimangono impresse per sempre, un enorme vantaggio per la sicurezza nella circolazione!

Per l’upi gli IT sono un partner centrale dell’educazione stradale.

Per l’upi gli IT sono un partner centrale dell’educazione stradale. Appartenendo ai corpi di polizia cantonali, regionali e comunali apportano preziose compe-

tenze e favoriscono il networking; inol-tre, coadiuvano le autorità attraverso consulenze in svariati ambiti, come la sicurezza dei percorsi casa-scuola.

Gli IT sono anche a disposizione dell’intera popolazione durante le cam-pagne di sicurezza, che si tratti della «Giornata della luce», dell’inizio scuole o di campagne sulla velocità al volante. Sono importanti attori nella preven-zione sistematica degli infortuni, che ogni anno consente di evitare nume-rosi tragici incidenti, molta sofferenza umana e anche elevati costi a carico della collettività.

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DOSSIER EDUCAZIONE STRADALE

«Con i Pylonis i bambini fanno subito amicizia!»L’EDUCAZIONE STRADALE OGGI L’educazione stradale vanta una lunga tradizione, ma non manca di innovazione. Con i «Pylonis» l’upi mette a disposizione nuovi personaggi e numerosi altri strumenti didattici. A colloquio con Barbara Schürch.

Barbara Schürch, le cifre riguardanti gli infortuni nella circolazione stradale dovranno diminuire drasticamente. Quale importanza riveste, in tal senso, l’educazione stradale? Barbara Schürch L’educazione stradale riveste un ruolo importante e verrà ulteriormente rafforzata attraverso misure di vario genere – ad esempio, a livello nazionale, tramite le istruttrici e gli istruttori del traffico (IT) apparte-nenti ai vari corpi di polizia. L’obiet-tivo è di realizzare almeno una volta all’anno una lezione in tutte le aule sco-lastiche, dalla scuola dell’infanzia fino al termine della scolarità obbligatoria. Attualmente per ragioni legate alle risorse in alcuni Cantoni l’educazione stradale termina già in prima media.

L’educazione stradale avviene anche a casa e durante l’insegnamento normale. Perché gli IT in divisa sono così importanti? Grazie alle loro competenze in materia, gli agenti IT hanno un’elevata credibi-lità. Le loro lezioni hanno una lunga tradizione e godono di ampio con-senso. Con ciò gli IT assumono un ruolo centrale. È importante una buona collaborazione fra tutti i responsabili. Ovviamente i genitori dovrebbero essere in prima linea, ma ci rendiamo

conto che molti di loro sono poco consapevoli delle proprie responsa-

bilità e le delegano facilmente alla

scuola. Dal canto loro, gli insegnanti

devono affron-

tare una moltitudine di compiti, e per l’educazione stradale sono felici di poter contare sugli agenti IT. Inoltre, il per-corso casa-scuola non rientra nell’am-bito di competenza della scuola, ma in quello delle autorità e dei genitori.

L’upi collabora con gli IT da molti anni … Sì, gli IT sono i nostri principali par-tner per l’educazione stradale, poiché per natura perseguiamo gli stessi obiettivi. Per attestare la sua stima e considerazione, da oltre 20 anni l’upi organizza eventi formativi specifici ai quali invita le istruttrici e gli istruttori del traffico di tutta la Svizzera. Questi workshop hanno molto successo, al

pari del materiale didattico che l’upi mette a disposizione degli IT. Non apprezziamo solamente l’enorme effi-cacia della collaborazione con gli IT nell’educazione stradale o nelle cam-pagne di prevenzione, ma anche le conoscenze e l’esperienza che portano nelle attività comuni.

Come è cambiato il lavoro degli IT nel corso del tempo? Oggi più che mai gli IT rappresentano il ponte tra upi, insegnanti e genitori. Informano regolarmente i docenti sui contenuti didattici delle lezione di edu-cazione stradale, portano idee e moti-vano ad approfondire i temi in classe. Sono aumentate anche le attività con i genitori. Non di rado gli IT partecipano alle serate con i genitori, ai quali mostrano come avvicinare i loro figli alla circolazione stradale in tutta sicurezza e come i bambini possono affrontare senza pericoli il percorso casa-scuola.

Quali sono le sfide attuali dell’educa-zione stradale?Ce ne sono molte! Ad esempio il nuovo Piano di studio e la sua nuova ideologia di «orientamento alle competenze». Chi è attivo nella scuola dell’obbligo deve affrontare il nuovo piano e riorientare i concetti didattici (vedi riquadro). Natu-ralmente è cambiato anche l’intero pae-saggio formativo, non si insegna più come vent’anni fa e oggi le classi sono molto più eterogenee.

Può indicarci altre sfide particolari?Per i più giovani citerei la scolarizza-zione già a partire dai 4 anni. Questi

Barbara Schürch, a capo della sezione

upi Formazione, ha avuto un ruolo pre-

ponderante nello sviluppo dei «Pylonis».

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Il nuovo Piano di studio

Il «Lehrplan 21» (il piano di studio della Svizzera tedesca) è orientato alle com-

petenze. Significa che le scolare e gli scolari devono essere in grado di trasferire

efficacemente nella vita di tutti i giorni le competenze acquisite a scuola. Le

lezioni devono quindi orientarsi all’azione ed essere strutturate di conseguenza.

L’educazione stradale viene attuata in questo senso e già in passato soddisfa-

ceva ampiamente queste esigenze. In futuro questo aspetto sarà ancora più

marcato: le situazioni di circolazione stradale (come l’attraversamento ad un

passaggio pedonale) non saranno analizzate solo sulla carta, ma anche eserci-

tate in classe – uno spazio protetto – e su queste basi trasferite nel traffico

stradale reale. In questo modo le scolare e gli scolari vengono preparati nella

pratica a muoversi nel traffico autonomamente e in tutta sicurezza.

bimbi hanno esi-genze diverse rispetto ai loro compagni che hanno già cin-que o sei anni. Ci vogliono modalità diverse, più gio-cose. Fra i più grandicelli c’è invece la bicicletta, che viene sempre meno pra-ticata. Dobbiamo riflettere sulla strut-tura delle lezioni di bici e su come vei-colare ai ragazzi le nozioni di base in tempi molto brevi. Cosa fare con le sco-lare e gli scolari che non hanno la bici-cletta o che non hanno mai imparato ad andare in bici?

L’upi mette a disposizione degli IT anche del materiale didattico. Gli ultimi arrivati sono i «Pylonis». Come sono nati questi nuovi personaggi? La bambola «Stoppli» dell’upi, che ha accompagnato i bambini e i ragazzi per un trentennio, aveva ormai fatto il suo

tempo. Bisognava trovare qualcosa di nuovo, di moderno, non da ultimo per la motivazione degli IT e degli inse-gnanti. I «Pylonis» portano una ventata di freschezza.

Come pensa che verranno accolti i «Pylonis» dai bambini?Come hanno dimostrato i test pilota, i bambini fanno subito amicizia con «Pylonis»! I «Pylonis» – il nome deriva da «Pylon», il cono utilizzato come demarcazione – sono stati sviluppati molto accuratamente, dopo attenta riflessione, a misura dell’educazione stradale. Queste figure non sono dei maestri, ma hanno le stesse caratteristi-che dei bambini: spiritosi, vulnerabili, intelligenti e disponibili.

Come vengono utilizzati questi personaggi? I «Pylonis» possono essere facilmente impiegati nelle lezioni di educazione stradale. Attorno a queste figure sono stati sviluppati due kit di attività con

diverse dotazioni. Il primo pacchetto, disponibile da agosto 2015, è concepito per l’utilizzo nelle scuole dell’infanzia e in prima elementare e comprende materiali didattici sul tema del traffico pedonale, fra cui un tappeto che simula una strada e diversi modelli di veicoli. In questo modo, in base alle esigenze è possibile riprodurre in classe differenti situazioni di traffico ed esercitare in tempo reale i comportamenti corretti (ad esempio ai passaggi pedonali). I transfer di questi esercizi in situazioni reali è dunque più semplice rispetto ai vecchi supporti, il calendario e l’album da colorare Stoppli. Il secondo pac-chetto, incentrato sul tema della bici-cletta, verrà lanciato fra un anno.

Qual è il suo auspicio per la futura collaborazione con gli IT?Constatiamo quotidianamente con quale entusiasmo e impegno le istrut-trici e gli istruttori del traffico lavorano con i bambini e i giovani. È semplice-mente ammirevole! Mi auguro che anche in futuro gli IT troveranno sem-pre nuovi slanci e i Cantoni mette-ranno a disposizione mezzi sufficienti per l’educazione stradale.

Intervista: Ursula Marti

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Gli inventori dei «Pylonis»DIETRO LE QUINTE I «Pylonis» sono stati elaborati in un complesso processo da tre noti ideatori di giochi bernesi, i fratelli Frei, dei veri campioni in materia: questi personaggi, infatti, convincono fin nei minimi dettagli.

I fondatori della Gebrüder Frei GmbH

(da sin.): Lukas, Ueli e Andreas.

DOSSIER EDUCAZIONE STRADALE

Valigia-Pylonis

Il primo kit di materiale dedicato al

traffico pedonale sarà disponibile da

agosto 2015. I supporti sono intesi per

l’impiego nella scuola dell’infanzia e in

prima elementare.

• Nove elementi stradali modulari che

consentono di simulare delle situazio-

ni di traffico con modellini di veicoli e

figure identificative e possono essere

calpestati dai bambini per esercitare

l’attraversamento della strada;

vengono portati in classe dagli IT. • Scatola di giochi: carte da gioco per

cinque giochi di percezione e didattici

che preparano i bambini a muoversi

in sicurezza nella circolazione stradale

come pedoni; rimane in classe. • Bricolage-Pylonis.• Lettera ai genitori in formato poster

per la porta della cameretta con

informazioni per i genitori, e sistema

di incentivazione per i bambini con

adesivi premio.

Le istruttrici e gli istruttori del

traffico possono ordinare il materiale

del primo kit su www.pylonis.upi.ch.

Entro agosto 2016 sarà disponibile un

nuovo kit sul tema della bicicletta.

Tutto è iniziato nel giugno del 2012, quando i fratelli Frei – Andreas, Lukas e Ueli – sono stati selezionati dall’upi per creare una nuova figura identifica-tiva da impiegare nelle lezioni di educa-zione stradale. Si cercava un successore per il caro, vecchio «Stoppli». La figura doveva essere neutrale dal profilo dei generi e delle culture e non essere un animale. Quest’ultimo criterio mira a rendere la figura compatibile con altri

programmi di educazione stradale in cui si ricorre spesso ad animali. I tre fratelli offrivano le premesse migliori: come insegnante, grafico, pubblicita-rio, illustratore, informatico – ognuno di loro ha due professioni – dispone-vano del mix di competenze necessario.

E quello che i fratelli Frei fanno, lo fanno curando anche i minimi dettagli: «Abbiamo abbozzato oltre un centinaio di personaggi e condotto molti colloqui

con tutte le persone coinvolte per cono-scere a fondo le esigenze delle persone che avrebbero lavorato con queste figure», spiega Andreas Frei. I perso-naggi dovevano essere semplici e di facile impiego ed avere un carattere proprio. «Non basta creare una figura graziosa. Deve anche avere un senso!»

E così, dopo un lungo processo crea-tivo e con il coinvolgimento di nume-rosi esperti, sono nati i «Pylonis», da «Pylon», il cono di demarcazione. «La difficoltà stava nel creare qualcosa di semplice che non esistesse ancora», aggiunge Andreas Frei. Una sfida pie-namente vinta: i «Pylonis» sono così semplici che ogni bambino è in grado di disegnarli. Un cerchio, un triangolo, un quadrato – voilà!

Ursula Marti

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L’OPINIONE di Thomas Zimmermann, presidente del gruppo di lavoro «Educazione stradale» della Comunità di lavoro dei capi di polizia della circolazione della Svizzera e del Principato del Liechtenstein CCCS.

«Una buona rete e una formazione continua»

Alcuni agenti di polizia apposita-mente formati, le istruttrici e gli

istruttori del traffico (IT), hanno il com-pito di sensibilizzare i bambini e i ragazzi sui pericoli della circolazione stradale. Mostrano loro come affrontare o evitare situazioni di pericolo. L’obiettivo princi-pale degli IT è di evitare incidenti – soprattutto quelli con bambini. Le basi giuridiche sono date dalla legge federale sulla circolazione stradale, mentre i con-tenuti didattici da veicolare sono preci-sati nei piani di studio cantonali. Di conseguenza, nelle misure di preven-zione stradale genitori, insegnanti e IT si sostengono e completano a vicenda.

Già alla scuola dell’infanzia le lezioni di educazione stradale creano un primo, importante contatto tra bambino e poli-zia. Oltre che su comportamenti nella circolazione stradale consoni all’età pre-scolare, i bambini vengono sensibilizzati su altri temi importanti per la loro sicu-rezza (come rifiutare di salire sull’auto di persone sconosciute).

Attraverso le annuali visite in classe, gli IT divengono le persone di riferimento e di contatto dei bambini fino alla scuola superiore. Grazie alle loro competenze e conoscenze e alla formazione supplemen-tare metodico-didattica, le istruttrici e gli istruttori del traffico sono molto apprez-zati dalle scuole e fra gli allievi godono di un elevato grado di accettazione.

La crescente mobilità e la necessità di più spazio libero, ma anche la diffusione di nuovi mezzi di spostamento, sono percettibili anche al di fuori degli agglo-merati urbani. La maggiore interconnes-sione elettronica con tutte le sue sfaccet-tature ha ormai preso piede nelle aule

scolastiche. Nel loro ruolo di persone di contatto gli IT sono confrontati regolar-mente con questioni sempre nuove in tutti gli ambiti specialistici della polizia. Perciò, una buona rete con tutti gli ambiti specialistici e una formazione continua regolare sono indispensabili affinché le istruttrici e gli istruttori del traffico pos-sano svolgere un lavoro di prevenzione competente ed efficace. Molti corpi di polizia sono riconoscenti per il sostegno

Thomas Zimmermann è capo della Polizia della circolazione e mobile della Polizia

cantonale di Appenzello Interno.

materiale di organizzazioni come l’upi, indispensabile per realizzare a livello nazionale misure durature di preven-zione nella circolazione stradale. A dipendenza del luogo i settori della pre-venzione subiscono regolarmente la pressione di misure di risparmio – non da ultimo per l’impossibilità di eviden-ziare il nesso diretto con i risultati delle misure. In tal senso si può solo sperare sul sostegno degli ambienti politici. •

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DOSSIER EDUCAZIONE STRADALE

VISITA A SCUOLA Dagli anni cinquanta gli istruttori del traffico insegnano ad intere generazioni di scolare e scolari come muoversi correttamente nella circolazione stradale. «area sicurezza» si è recato in due scuole di Ginevra e Morbio Superiore.

La pratica? Molto meglio della grammatica!

Il candido campanile della scuola di Meyrin-Village si staglia sullo sfondo blu di questa magnifica giornata di primavera. Prima che il campanello li chiami in classe i bambini giocano ancora qualche minuto in cortile. Anche Didier Vatter, agente della sezione per l’educazione e la preven-zione stradale della Polizia cantonale di Ginevra, si sta recando a scuola, e i bambini lo salutano con deferenza.

Questo pomeriggio l’istruttore del traffico farà visita ad una classe di terza elementare per introdurre i bambini al tema della sicurezza in bicicletta. Que-sto tipo di lezione verrà ripetuto e ampliato fino alla sesta elementare; la formazione si concluderà con un esame nel parco di circolazione. Questo tipo di iniziativa è molto importante, spiega l’istruttore, visto e considerato

che nella trafficatissima Ginevra i ci - c listi padroneggiano sempre meno la bicicletta …

Con umorismo e affettuoso rigore, Didier Vatter inizia illustrando alcuni principi fondamentali: prima di avven-turarsi da soli nel traffico, i bambini devono prendere dimestichezza con la strada accompagnati da adulti. Inoltre, alla loro età non ci si avventura in strada con la bici senza il permesso dei genitori! Infine, per coprire eventuali danni è necessaria un’assicurazione di responsabilità civile. I bambini rientre-ranno a casa con il compito di discutere questi aspetti in famiglia.

Il cascoIl pezzo forte della giornata è l’equipag-giamento, che suscita sempre grande entusiasmo. I bambini alzano la mano a

raffica per rispondere alle domande di Didier Vatter. Si parla innanzitutto del casco. Come dimostra un rapido son-daggio, questo accessorio ben noto a tutti purtroppo non viene sempre indos-sato. «È lo stesso in tutte le classi: sulle piste da sci si infila il casco senza battere ciglio, ma in bici la disciplina lascia a desiderare … » constata l’istruttore. Il suo messaggio è chiaro: «Chi va in bici deve indossare il casco!» L’ingiunzione è avvalorata da una foto scattata dopo un incidente nel quale un ciclista ha coz-zato con la testa sul bordo del mar-ciapiede. Nell’immagine si distingue un oggetto rosso molto danneggiato. Alcuni bambini faticano a capire di che cosa si tratta: è un casco o una testa? Per qualche secondo regna incertezza…

Luci e catarifrangenti Poi si parla di luci: davanti bianca, die-tro rossa. E di quegli affari luminosi che riflettono la luce. Proprio così, i catarifrangenti. Sono rossi o bianchi, e quelli sui pedali e fra i raggi sono gialli. Una scolara spiega con grande natura-lezza come funziona un catarifran-gente. Complimenti! Infine si parla del campanello: il suo suono deve essere ben udibile da tutti gli attori della cir-colazione e chiaramente distinguibile da altri rumori.

La lezione trascorre rapidamente e le mani continuano ad alzarsi a ritmo sostenuto. L’attenzione rimane alta! Con entusiasmo la classe svolge una breve valutazione scritta. Al termine della lezione c’è ancora un po’ di spazio per raccontare qualche avventura vis-suta sulla strada.

L’istruttore del traffico ginevrino Didier Vatter viene sempre accolto con entusiasmo

dai bambini.

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Dopo la lezione nel Cantone di Ginevra ci rechiamo in Ticino. La Valle di Mug-gio profuma meravigliosamente di pri-mavera. La scuola elementare che cer-chiamo è situata fuori dai quartieri residenziali, immersa nella tranquillità, ai margini di un bosco. Da qui si può addirittura scorgere il Monte Rosa. Oggi gli istruttori del traffico Lorenzo Solcà ed Elvezio Codoni fanno visita ad una classe mista di bambini tra gli otto e i dieci anni.

«La strada è come un libro»«Con i suoi cartelli, i disegni e i colori la strada è come un grande libro. Per capire veramente quello che ci rac-conta, bisogna osservare ogni più pic-colo dettaglio». Con questa similitu-dine Elvezio Codoni cerca di destare l’interesse dei bambini. Alla loro età le conoscenze di base vanno costante-mente approfondite, poiché spesso la disattenzione è frutto di una scarsa consapevolezza dei pericoli. La lezione inizia dunque con la più semplice delle domande, ovvero: «Dove si cammina?» Fortunatamente in questo caso la lin-gua italiana è al servizio della sicurezza nella circolazione stradale: il signifi-cato della parola «marciapiede» è così palese che i bambini che ammettono di circolarvi in bici vengono subito ammoniti dai compagni. Nella regione, peraltro, i marciapiedi sono spesso stretti o del tutto assenti. Con l’ausilio di alcune fotografie scattate nei paraggi gli istruttori rammentano ai bambini quanto sia importante camminare ai margini della carreggiata, sul lato che permette di scorgere i veicoli che ci ven-gono incontro, oppure lungo le linee gialle che demarcano lo spazio riser-vato ai pedoni. Su quest’ultimo punto i bambini sono molto meno in chiaro, poiché lo confondono con le zone di parcheggio, dall’aspetto simile.

Destra o sinistra? Con il tema successivo si rammentano le regole di base per attraversare la

strada, con la formula magica che tutti gli istruttori e le istruttrici del Paese inculcano ai bambini: aspetta, guarda, ascolta vai, «ma senza correre!», precisa Solcà. Un ragazzino si mette a disposi-zione per una piccola dimostrazione. L’istruttore gli chiede di mostrare la mano destra, poi lo prende per le brac-cia, le muove in tutti i sensi, fa ruotare il bambino su se stesso – e gli pone nuova-mente la stessa domanda. Decisamente, queste nozioni di base, fondamentali per un utilizzo corretto dello spazio stradale, sono meno evidenti per un bambino di nove anni! Ma con l’ausilio di numerosi esempi e suggerimenti, alla fine i bambini sono in chiaro anche su questo punto. Sanno anche che un’oc-chiatina di controllo a sinistra e a destra per assicurarsi di essere stati visti è indi-spensabile ogni volta che si attraversa la strada. Anche quando il semaforo pedo-nale segna il verde!

E quando la nebbia ostacola la visibi-lità, quando nevica o fa notte? Il ser-gente maggiore Codoni insiste sulla necessità di indossare abiti chiari e accessori catarifrangenti. Perché? Per-ché se succede qualcosa non possiamo mica acquistare un braccio, una gamba o una testa nuovi al supermercato!

I bambini, che hanno perfettamente capito l’ammonimento, annuiscono con fare serio.

La lezione è quasi terminata. Per rin-graziarli dell’attenzione e della parte-cipazione Elvezio Codoni e Lorenzo Solcà distribuiscono ai bambini alcuni preziosi accessori – gilet e braccialetti rif lettenti –, degli album da colorare e dei cappellini. In classe l’atmosfera è serena. E anche se fuori è fine aprile, questa mattina in aula pare quasi Natale …

Magali Dubois

Grande motivazione: la classe ticinese durante la lezione di educazione stradale.

Gli istruttori del traffico ticinesi Lorenzo Solcà ed Elvezio Codoni si adoperano

con grande impegno per l’educazione

stradale.

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PARTNER CONSULENZA

GUIDA upi I pedoni hanno la precedenza? Devo assicurare il mio biotopo? Siamo ritenuti respon-sabili se i bambini del vicino si infortunano sul nostro trampolino? Con l’e-bike il casco è obbligatorio? Il parapetto del balcone è sufficientemente alto? La risposta al team di giuristi upi!

Ogni mezzo è lecito? La prevenzione dal punto di vista legale

anche le sentenze del Tribunale federale da tenere in considerazione. Soprat-tutto per i profani è molto difficile mantenere la visione d’insieme. Perciò, per quanto riguarda la prevenzione il sito web dell’upi pubblica una raccolta delle sentenze del Tribunale federale più incisive e di consigli legali negli ambiti circolazione stradale, casa e tempo libero nonché sport.

Sentenze innovatrici da LosannaIl Tribunale federale pubblica ogni giorno fino a 40 sentenze pronunciate

nei suoi ambiti di competenza. Da que-sta moltitudine di decisioni la sezione upi Diritto sceglie i casi utili alla preven-zione degli infortuni non professionali. Nella raccolta dell’upi delle sentenze rilevanti del Tribunale federale è possi-bile trovare tutte le sentenze importanti per la prevenzione degli infortuni negli ambiti circolazione stradale, sport non-ché casa e tempo libero dal 1999. Riguar-dano, ad esempio, riduzioni delle pre-stazioni dell’assicurazione contro gli infortuni o pene per violazioni delle norme della circolazione. La guida upi raccoglie anche sentenze riguardanti la sicurezza edilizia o l’obbligo di diligenza nelle attività sportive. Chi pensa che le decisioni dei giudici losannesi si disco-stino eccessivamente dalla vita quoti-diana e siano materia solo per specialisti si sbaglia, sottolinea la giurista upi Regula Stöcklin. «Le sentenze del Tribu-nale federale quale massima autorità giurisprudenziale in Svizzera precisano ed interpretano delle leggi e hanno con-seguenze dirette sulle raccomandazioni dell’upi per la prevenzione degli infor-tuni e, a conti fatti, sul singolo cittadino.

Il sostegno della sezione upi Diritto Il team di giuristi dell’upi viene coin-volto con particolare frequenza in que-stioni riguardanti la sicurezza degli edifici. Come nel caso di una richiesta di un comune del Cantone di Zurigo. Durante la ristrutturazione di un edifi-cio multifunzionale ci si è resi conto che i parapetti dell’edificio originale, pur rispettando la legislazione dell’epoca, non erano più in linea con le esigenze attuali. Il Comune si trovava dunque

Ogni giorno veniamo confrontati con regole e prescrizioni – in particolare nella circolazione stradale. Le disposi-zioni di legge influenzano le nostre azioni non solo nel traffico; anche in casa o nello sport siamo confrontati con norme connesse alla prevenzione degli infortuni. «In Svizzera non esiste un vero e proprio diritto della prevenzione che riunisca tutte queste disposizioni», spiega la portavoce e capogruppo Diritto presso l’upi Regula Stöcklin. Con riferimento alla prevenzione degli infortuni, sono molti gli ambiti legali e

Regula Stöcklin, capogruppo Diritto, si prodiga affinché le persone interessate

trovino nella guida giuridica online dell’upi ogni informazione importante.

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ZOOM

AGENDA

Abracadabra … Dove sta il trucco?

Forum upi sul tema «Stress da densità del traffico»

Jonas è un giovane di 24 anni che

ama ascoltare musica e chattare con

gli amici sul cellulare. Anche quando

si muove a piedi per le strade della

sua città. Improvvisamente svanisce

davanti ai nostri occhi… Mai visto

nulla di simile!

Nel 2013 un incidente grave su

quattro era riconducibile alla distra-

zione. Nel 2012 il 66% dei pedoni –

soprattutto giovani tra i 15 e i 29

anni – ammetteva di telefonare o

ascoltare musica per strada. E oggi,

quanti sono? Per sensibilizzare i

giovani pedoni sui pericoli della

distrazione, a inizio maggio la polizia

comunale di Losanna ha lanciato con

il sostegno dell’upi un video choc

diffuso in maniera virale nella rete.

Sapiente mix di humour nero e

immagini forti, lo spot farà riflettere

parecchia gente sui propri comporta-

menti nella circolazione stradale. Il

video girato a Losanna è stato diffuso

anche nella Svizzera tedesca e con

il sostegno dell’upi è stato valutato

dagli internauti. Da non perdere

assolutamente! nw

Il video è disponibile alla pagina

www.spot.upi.ch (in francese e

tedesco)

Il XVII Forum upi sarà incentrato sul

tema «Stress da densità del traffico nelle

città e nelle agglomerazioni». Ci si

chiederà se sia possibile migliorare la

sicurezza nonostante le crescenti

esigenze di mobilità, e quali strategie a

lungo termine siano necessarie. Il Forum

verrà aperto dalla direttrice dell’upi

Brigitte Buhmann. Seguirà un intervento

di Ellen Townsend, Policy Director

presso il Consiglio europeo per la

sicurezza dei trasporti ETSC. In una

tavola rotonda con rappresentanti di

politica, pianificazione della mobilità,

tecnica del traffico e sicurezza nella

circolazione si analizzeranno sotto varie

angolazioni le strategie per un assetto

sicuro dei nostri insediamenti.

Il Forum, che si terrà il prossimo

25 novembre a partire dalle ore 15.00

presso il Kunstmuseum di Berna, si

rivolge al mondo politico, alle autorità,

agli specialisti della prevenzione e ad

altri esperti del ramo.

Iscrizioni su www.upi.ch (Per gli

specialisti > Corsi / Convegni)

dinanzi al problema della necessità o meno di rialzare i parapetti. «Alle auto-rità comunali non abbiamo potuto rispondere in maniera esaustiva se sus-siste un obbligo legale di rialzare i para-petti, tanto più che ad essere determi-nanti sono anche e soprattutto le leggi comunali e cantonali», spiega Regula Stöcklin. «Molto più importante, invece, è il fatto di aver potuto sotto-porre al Comune – anche sulla scorta di una relativa sentenza del Tribunale federale – una raccomandazione con-creta per prevenire incidenti. Abbiamo consigliato di valutare un rialzo dei parapetti anche in mancanza di basi giuridiche. Ciò ridurrebbe il rischio di responsabilità del Comune in caso di incidente e consentirebbe di fare della prevenzione attiva.

Consulenze indipendenti dell’upi La capogruppo Diritto dell’upi tiene a sottolineare che l’upi formula unica-

mente raccomandazioni sulla base delle quali vengono poi adottate misure di sicurezza nell’ambito degli INP. «L’upi non deve e nemmeno può creare prece-denti nel caso di procedimenti penali in corso o previsti», sottolinea Regula Stöcklin. «Ciò esula dal mandato che assume in qualità di fondazione politi-camente indipendente». Fanno tuttavia eccezione le perizie commissionate da istanze indipendenti, ad esempio un tribunale o un’amministrazione.

Camilla Krebs

Avete domande su aspetti giuridici

della prevenzione? Sul portale upi

trovate una guida giuridica (www.upi.

ch > Consulenza > Diritto). Oppure

contattateci all’indirizzo [email protected].

Ponete le vostre domande riguardanti

le sentenze del Tribunale federale a

[email protected].

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PARTNER COLLABORAZIONI

CONSULENZA Le onde celano un mondo meraviglioso a qualunque età. Nelle acque di mari e laghi ci sono affascinanti creature e paesaggi tutti da scoprire. Ma come immergersi in tutta sicurezza con il boccaglio o l’attrezzatura da sub?

Immersioni sicure con tutta la famiglia

Qualche respiro profondo, inspirare e via con la testa sott’acqua. Immergersi con maschera, boccaglio e pinne (attrezzatura di base) è molto semplice. Per l’immersione subacquea occorre invece dell’attrezzatura supplementare, che consente di permanere sott’acqua per tempi più lunghi. Per imparare la tecnica è importante rivolgersi a una scuola d’immersione professio-nale. Tutte le maggiori organizza- zioni (www.padi.com, www.divessi.com, www.cmas.ch) offrono in tutto il mondo corsi di snorkeling o di immer-sione. Essendo i corsi accessibili anche ai più giovani, l’immersione è un’attività ideale da svolgere nel tempo libero e in ferie con tutta la famiglia. Già dagli otto anni si può accedere all’immer-sione subacquea.

Idoneità all’immersione Prima di ogni corso è estremamente importante recarsi da un medico subacqueo. La visita di base è la stessa sia per i bambini che per gli adulti. Per

i più piccoli sarebbe auspicabile che l’idoneità all’immersione sia attestata anche da un pediatra con una forma-zione in medicina iperbarica. L’alter-nativa migliore è un medico iperba-rico con esperienza con bambini. Nel caso dei bambini occorre considerare anche il livello evolutivo psichico e intellettivo. Occorre altresì esaminare la dentatura (crescita dei denti defini-tivi) e il sistema scheletrico. Il sito web della Società svizzera di medicina subac- quea e iperbarica (www.suhms.org) tiene un elenco dei medici subacquei. È inoltre importante che il bam - bino esprima un reale desiderio di immergersi e non ne sia costretto dai genitori.

Materiale Soltanto indossando una maschera da sub è possibile vederci chiaramente sott’acqua. La maschera deve assoluta-mente avvolgere anche il naso per per-mettere di compensare la pressione nelle orecchie man mano che si scende in profondità. Nell’attrezzatura di base non possono mancare nemmeno le pinne e il boccaglio. Per i principianti è importante non acquistare pinne lun-ghe e rigide, poiché nelle persone poco

allenate possono provocare crampi ai polpacci. Per lo snorkeling si addicono pinne chiuse. Per l’immersione subac-quea, invece, è preferibile utilizzare pinne aperte, che richiedono calzari supplementari. I calzari presentano il vantaggio di proteggere i piedi dagli oggetti acuminati o taglienti.

Prima delle vacanze le famiglie possono rivolgersi ad un club o a una scuola d’immersione in Svizzera (www.fsss.ch, www.padi.com, www.divessi.com, www.cmas.ch) che offre allenamenti regolari. Con la giusta preparazione e formazione le vacanze subacquee saranno un’av-ventura indimenticabile per tutta la famiglia!

Antonio Cifelli

Trovate maggiori informazioni sul

tema della sicurezza in acqua su

www.water-safety.upi.ch

Dal 2008 l’upi realizza regolarmente atelier dedicati all’acqua aperti alle associa-

zioni e organizzazioni di sport d’immersione, ma anche alle polizie lacustri e ad

altre organizzazioni di sport acquatici. Nel 2015 avrà luogo il VI Atelier dell’acqua.

Nel 2009 e nel 2013, in collaborazione con le organizzazioni citate nell’articolo

Padi, CMAS, SSI, DAN, aqua med, FSSS, UIS, SUHMS, SSS e polizia lacustre, l’upi

ha pubblicato gli opuscoli 3.086 «Sotto i mari del mondo» e 3.144 «Immersione

in Svizzera», entrambi disponibili alla pagina shop.upi.ch.

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PARTNER COMUNI

COMUNE IMPEGNATO Nel 2009 Entlebuch si è aggiudicato il Premio sicurezza dell’upi. I responsabili comunali non si sono però adagiati sugli allori, ma hanno continuato ad investire nella sicurezza della popolazione.

Sicurezza con sistema a Entlebuch

Il concetto «Sicurezza con sistema» è valso al Comune lucernese di Entle-buch il premio sicurezza «Comune impegnato» 2009, con il quale l’upi ricompensa ogni due anni un Comune che ha contribuito in maniera partico-lare alla prevenzione degli infortuni e alla sicurezza.

Spinta motivazionale per EntlebuchIl premio ha indotto i responsabili comunali a rendere Entlebuch ancora più sicura.

«Vogliamo sviluppare un concetto a lungo termine.»Josef Bühler

Dal 2009 è stata realizzata tutta una serie di nuove misure di sicurezza, sem-pre appoggiandosi al concetto «Sicu-rezza con sistema». Il concetto si basa su un piano in dieci punti della Com-missione federale di coordinamento per la sicurezza sul lavoro CFSL e dell’upi che illustra una chiara pro-cedura per pianificare, realizzare, valutare ed eventualmente adeguare misure. «Non volevamo sviluppare un concetto effimero, ma sistematico e applicabile sul lungo termine», spiega Josef Bühler, delegato upi alla sicu-rezza nel Comune di Entlebuch.

Sicurezza per grandi e piccini Il primo progetto elaborato da Bühler nel quadro del concetto di sicurezza riguardava la riconfigurazione del parco giochi Bodenmatt. Gli attrezzi

erano obsoleti e in parte molto deterio-rati. Bühler ha perciò investito parte della dotazione del premio per acqui-stare nuovi giochi.

Anche gli ospiti della vicina casa anziani hanno beneficiato del progetto. «In passato gli ospiti con deambulatore o in sedia a rotelle erano costretti a percor-rere una strada molto trafficata per rag-giungere il centro», spiega Bühler. «Ora possono percorrere un sentiero adatto anche alle sedie a rotelle che attraversa il cortile della scuola, lontano dalla strada. Nei punti critici attorno all’edificio sco-lastico i responsabili comunali hanno anche adeguato i parapetti non più con-formi alle norme di sicurezza vigenti.

Precedenza ai marciapiediA Josef Bühler sta particolarmente a cuore anche il progetto di ampliamento. «Per allargare il marciapiede lungo la strada principale abbiamo dovuto abbattere alcune abitazioni troppo vicine alla carreggiata. Quest’estate vi sarà una tappa successiva». Grazie al marciapiede più ampio, in futuro i pedoni potranno nuovamente attraver-sare la cittadina in tutta sicurezza.

Il delegato alla sicurezza ha avuto un ruolo anche nella pianificazione del nuovo parco giochi dell’energia presso il campo sportivo «Farbschachen». Dal mese di maggio di quest’anno i bam-bini possono apprendere giocando l’u-tilizzo delle energie rinnovabili. Con il sostegno del capo delegato upi alla sicu-rezza Markus Zweifel, Bühler ha con-sigliato l’architetto sulle questioni riguardanti la sicurezza e avviato i provvedimenti necessari. Per esempio,

ora il parco giochi è delimitato da uno steccato; ciò impedisce che i bambini possano cadere nel fiume adiacente o nei vicini stagni.

Andrea Mattmann

Informazioni sul premio sicurezza

dell’upi «Comune impegnato» su

www.comune-impegnato.upi.ch

Josef Bühler, delegato upi alla sicurezza

nel Comune di Entlebuch, mostra

orgoglioso la stradina praticabile in sedia

a rotelle che conduce gli abitanti della

casa anziani nel centro della cittadina

attraverso il cortile delle scuole.

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PARTNER AZIENDE

«Vuole provare anche lei?»PREVENZIONE DELLE CADUTE Ogni anno all’incirca 4000 collaboratrici e collaboratori Coop si infortunano nel tempo libero. Con una campagna sul tema «Inciampare, scivolare e cadere» Coop intende ridurre queste cifre – con il sostegno dell’upi.

Impossibile non notare i due tappetini nell’atrio, lunghi cinque metri e tap-pezzati di dischi verdi, gialli e rossi – i balance disc dell’upi. Chi, in questa giornata, si reca nella sede centrale di Coop a Basilea ha la possibilità di eser-citare equilibrio e forza muscolare, due elementi indispensabili per prevenire le cadute.

«Vuole provare anche lei? Deve appoggiare la punta del piede sul primo disco e rimanere in equilibrio, poi appoggiare l’altro piede sul disco suc-cessivo dello stesso colore», spiega Maya Mettauer, consulente Sicurezza Nazionale presso Coop ai presenti, e aggiunge scherzando: «Non è poi così difficile… Riesco addirittura a parlare mentre vi mostro come fare!» Dopo qualche attimo di titubanza un giovane impiegato si cimenta nel percorso rosso, quello più difficile. Avanza con passo rapido. «Non così in fretta! Cerchi di procedere il più lentamente possibile», lo istruisce Maya Mettauer. E improvvisamente l’esercizio diventa molto più difficile! Quale ricompensa il giovane riceve due balance disc dell’upi e una crema solare dell’orga-nizzazione sanitaria SWICA. In qualità di assicuratore di indennità giornaliera delle collaboratrici e dei collaboratori Coop, anche SWICA partecipa alla campagna sul tema «Inciampare, sci-volare e cadere».

Lo humour meglio di qualsiasi ammonimento Collaboratori e collaboratrici Coop, fornitori e partner commerciali sfi-lano accanto ai percorsi di equilibrio

Alcuni collaboratori alla sede centrale Coop di Basilea mentre si cimentano sul percorso

dell’upi per allenare l’equilibrio, un importante elemento di prevenzione delle cadute.

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dell’upi, e molti si soffermano incurio-siti. Un signore romando percorre il tracciato più volte. Altri sono più ten-tennanti, affermano di non indossare le scarpe giuste o adducono problemi di salute. Grazie al suo fare frizzante Maya Mettauer riesce però a convincerne più di uno a provare.

«Non siamo qui per ammonire nes-suno! L’azione deve divertire e stimo-lare la curiosità», spiega Jeannette Jufer, consulente specialista dell’upi che coa-diuva Maya Mettauer nell’operazione di sensibilizzazione. Alcuni sono stu-piti di riuscire a percorre così facil-mente i cinque metri. Altri si rendono conto di poter migliorare. Questi ultimi ricevono un opuscolo con consigli ed esercizi per allenare la forza e l’equili-brio. Una misura molto efficace per prevenire le cadute.

Le imprese, ambasciatrici della sicurezza «Le persone portano a casa i balance disc e l’opuscolo e magari li mostrano ai loro famigliari, oppure li tengono in ufficio. In questo modo raggiungiamo un numero ancora maggiore di per-sone», spiega Maya Mettauer l’obiettivo dell’azione, appena realizzata anche nel centro di distribuzione di Wangen. La consulente Sicurezza aveva anticipato le due giornate di azione con un arti-colo pubblicato nella rivista del perso-nale «Coop forte», che vanta un pub-blico di 70 000 lettrici e lettori.

Maya Mettauer ha sviluppato le misure di prevenzione delle cadute in collaborazione con la consulente upi Jeannette Jufer, in linea con le esigenze di Coop. Inizialmente è stata organiz-zata una formazione per le specialiste e gli specialisti della sicurezza, ai quali è stato messo a disposizione un percorso di equilibrio che possono ora utilizzare nella loro rispettiva regione. A tale scopo Coop ha acquistato cinque percorsi. È importante coinvolgere in

modo mirato anche i quadri superiori. In questo caso, sono stati invitati alla giornata d’azione con uno speciale «passaporto VIP». «Le imprese sono eccellenti ambasciatrici per temi ine-renti alla prevenzione», spiega Jean-nette Jufer. «Questo tipo di collabora-zione è molto preziosa!»

Impegno a vari livelli Affinché la campagna esplichi un effetto duraturo, sono previste svariate azioni, affissioni, pubblicazioni e con-corsi sull’arco di dodici mesi. «Al ter-mine della campagna, fra i partecipanti

al concorso verrà anche sorteggiata una bicicletta elettrica. In questo modo teniamo alta la suspense fino all’ultimo giorno!» spiega Maya Mettauer il con-cetto. Al termine della campagna verrà realizzata una valutazione dell’efficacia sotto il profilo della prevenzione degli infortuni. «Ma alla fine l’essenziale è raggiungere il maggior numero possi-bile di persone e sensibilizzarle sul tema inciampare, scivolare e cadere». Se non altro, l’odierna azione ci è riuscita!

Sara Ferraro

Maggiori informazioni sulla preven-

zione delle cadute con possibilità di

ordinare i balance disc dell’upi su

www.cadute.upi.ch.

Informazioni e ordinazioni del

percorso dell’upi per allenare l’equili-

brio su www.aziende.upi.ch (aziende

a partire da 250 collaboratori).

L’upi mette altresì a disposizione delle

aziende SafetyKit su svariate tematiche,

particolarmente indicati per le PMI.

Informazioni su www.safetykit.upi.ch

Maya Mettauer, consulente Sicurezza

Nazionale presso Coop.

IL QUESITO

Luci di circolazione diurne in galleria?L’upi è un importante punto di riferi-

mento anche per la popolazione. In

questa nuova rubrica forniamo una

risposta ai quesiti di interesse pubblico

che i cittadini ci sottopongono. Una

delle domande che ci sono giunte è la

seguente: «Le luci di circolazione diurne

sono sufficienti in galleria?»

Risposta: dal 1° gennaio 2014 in

Svizzera vige l’obbligo di circolare con i

fari accesi anche di giorno. Questa

misura è stata introdotta con lo scopo

di ridurre gli incidenti. Infatti, gli utenti

della circolazione distinguono più

rapidamente gli altri utenti e riescono

a valutare meglio distanza e velocità

dei veicoli. Durante il giorno i condu-

centi devono accendere le luci di

circolazione diurne o anabbaglianti.

In galleria, all’imbrunire o in caso di

nebbia vanno imperativamente accesi

i fari anabbaglianti; in questi casi le

luci di circolazione diurne non possono

sostituire le luci anabbaglianti, poiché

comprendono soltanto una debole

luce frontale, ma nessuna luce

posteriore. tg

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CAMPAGNA

Franky is back – Slow Down con l’e-bike!Le e-bike sono di moda – quasi 300 000 bici-clette elettriche solcano già le strade svizzere, e il loro numero è in costante aumento. Tutta-via, molti e-biker – come peraltro gli altri utenti della strada – sottovalutano i pericoli associati all’e-bike. Ad essere poco noti sono soprattutto i rischi e le conseguenze di inci-denti dovuti all’andatura più sostenuta. Le biciclette elettriche più veloci possono rag-giungere facilmente i 45 km / h senza richie-dere sforzi particolari. Le cifre relative agli infortuni lo confermano: nel 2014, 145 e-biker sono rimasti gravemente feriti in incidenti della circolazione – si tratta del 20 percento in più rispetto all’anno precedente. Motivo più

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che sufficiente per l’angelo Franky Slow Down per mettersi nuovamente al servizio dell’upi e diffondere il suo messaggio «Slow down. Take it easy.» anche fra gli e-biker. In sella a una bici elettrica, mantenete la calma e non lascia-tevi distrarre dall’ebrezza della velocità: solo così ridurrete il rischio di infortunarvi. I relativi poster saranno visibili a partire da ini-zio luglio.

Ma non è tutto: come consulente upi del «movimento slow», in futuro Franky si farà in quattro più spesso per una velocità adeguata e più sicurezza in (quasi) ogni situazione quoti-diana. Lasciatevi stupire dalle numerose idee dell’angelo bianco! krc

Manifesto nuovo: Franky Slow Down

consiglia di adeguare la velocità in

sella a una e-bike.