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AZIENDE L’upi estende l’offerta per le imprese CONTROLLO DELLA SICUREZZA IN ACQUA I bambini imparano a trarsi in salvo da soli E-BIKE Sicurezza e divertimento grazie a corsi specifici 2/2014 La rivista upi per i partner della prevenzione Infortunio nel tempo libero. L’upi sa come prevenirlo!

area sicurezza 2/2014

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La rivisa upi per i Partner della prevenzione.

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AZIENDE

L’upi estende l’offerta per le imprese

CONTROLLO DELLA SICUREZZA IN ACQUA

I bambini imparano a trarsi in salvo da soli

E-BIKE

Sicurezza e divertimento grazie a corsi specifici

2/2014La rivista upi per i partner della prevenzione

Infortunio neltempo libero.L’upi sa comeprevenirlo!

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Infortuni nel tempo libero: l’upi reagisce500 000 lavoratrici e lavoratori si in-fortunano ogni anno nel tempo li-bero – assentandosi più giorni o set-timane dal lavoro. Negli ultimi anni, invece, gli infortuni professionali sono fortunatamente diminuiti. Ma che ci si faccia male sul lavoro o nel tempo libero, il risultato è sempre lo stesso: sofferenze, costi, giorni d’as-senza, onere organizzativo e pro-blemi di scadenze per l’azienda.

Per prevenire questi infortuni l’upi ha una soluzione: SafetyKit pronti per l’uso incentrati su temi specifici e comprendenti strumenti di vario genere stimolanti e dilette-voli (locandine, f lyer, video, presen-tazioni ecc.). In questo modo sia le PMI, sia le grandi imprese dispon-gono di supporti adeguati per preve-nire in tutta semplicità gli infortuni nel tempo libero. La sicurezza per-mette di evitare i costi aggiuntivi ge-nerati dagli infortuni. Inoltre, i Sa-fetyKit sono gratuiti.

Tom Glanzmann

Il cellulare al volante è considerato pericoloso

EDITORIALE

Un sondaggio rappresentativo del mese di marzo 2014 ha chiesto a 1000 persone in che misura ritengono pericolosi de-terminati comportamenti al volante. È così emerso che telefonare al volante è considerata l’azione più pericolosa (8,5 punti su una scala da 0 a 10). Telefonare con un dispositivo mani-libere è rite-nuto molto meno imprudente (4,8). Un punteggio sorprendentemente basso (6,6) l’hanno ottenuto gli eccessi di ve-

locità – il che stupisce, se si considera che secondo le statistiche guidare a velocità superiori al consentito è uno dei principali fattori di rischio. Secondo Yvonne Achermann, ricercatrice dell’upi responsabile dell’inchiesta, il fatto di non considerare tanto grave questo comportamento è probabilmente ricon-ducibile all’inclinazione di molti inter-vistati a oltrepassare di tanto in tanto i limiti di velocità. um

cOLOphOnEditore: upi – Ufficio prevenzione infortuni, Hodlerstrasse 5a, CH-3011 Berna, [email protected], www.upi.ch, telefono + 41 31 390 22 22 Cambiamenti d’indirizzo: [email protected] Redazione: Ursula Marti (wortreich gmbh), Tom Glanzmann (upi), Rolf Moning (upi), Nathalie Wirtner Julmi Indirizzo di redazione: Ursula Marti, wortreich gmbh, Maulbeerstrasse 14, 3011 Berna, [email protected], telefono + 41 31 305 55 66 Traduzione: Francesca Grandi, Riva San Vitale Correzione: Antonio Cifelli (upi) Foto: pagine 1, 2, 7, 12, 16 (manifesto): bfu; pagina 2: Key stone (fonte: bfu); pagine 3, 5, 8, 9, 10, 11, 14: Iris Andermatt; pagina 6: thinkstock; pagina 13 (Slackline): Tobias Rodenkirch; pagina 16: (Rochers-de-Naye): www.goldenpass.ch Layout: SRT Kurth & Partner AG, Ittigen Stampa: AST & FISCHER AG, Wabern Tiratura: italiano: 1100, francese: 3300, tedesco 9200 esemplari. Rivista trimestrale. ISSN 2235-8889 (Print) / ISSN 2235-8897 (PDF)

© Riproduzione degli articoli solamente con l’autorizzazione della redazione e con indicazione completa della fonte

Novità: pagina Servizi

Trovate i link e le pubblicazioni menzionati in questo numero alla pagina

www.areasicurezza.upi.ch.

Grafico: KEYSTONE, fonte: bfu

Classificazione della pericolosità di determinaticomportamenti al volante 2014

Telefonare al volante senzadispositivo mani-libere

Guidare dopo aver bevutodue o più bicchieri di alcol

Guidare in stato distanchezza eccessiva

(0 = assolutamente inoffensivo; 10 = molto pericoloso)

Guidare dopo averassunto medicamentiche danno sonnolenza

Guidare a velocitàsuperiori al consentito

Telefonare al volante conun dispositivo mani-libere

8,5

8,1

8,0

7,9

6,6

4,8

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nUOVA STRATEGIA Con strumenti di facile impiego – riuniti in SafetyKit tematici – l’upi desidera rivolgersi non soltanto alle grandi imprese, ma viepiù anche alle PMI. La direttrice Brigitte Buhmann illustra la nuova strategia.

L’upi estende l’offerta per le imprese

nelle imprese – si è dimostrata molto efficace a livello di grandi imprese, ma la penetrazione era scarsa nelle piccole e medie imprese (PMI), le cui risorse sono troppo limitate per con-sentire al personale di frequentare corsi o per sviluppare attività proprie di prevenzione.

A quali conclusioni siete giunti? Abbiamo analizzato attentamente la si-tuazione, chiedendo anche alle imprese quali fossero le loro reali esigenze. L’e-sca deve allettare la preda, non il cac-ciatore! Attraverso uno studio di mer-

cato e molti colloqui sappiamo ora che la prevenzione degli infortuni – soprat-tutto nelle PMI – ha possibilità di suc-cesso solo se non comporta un onere eccessivo. E abbiamo raccolto la sfida. In fondo, in Svizzera l’80 per cento della popolazione attiva lavora in una PMI, e siamo ben intenzionati a sfrut-tare questo potenziale.

In che cosa consiste la nuova strategia?Prodotti pronti all’uso per piccole e medie imprese e offerta invariata, ma consolidata, per le grandi imprese.

L’upi ha rielaborato l’offerta di materiale di prevenzione degli INP nelle imprese sviluppando un nuovo concetto. Da cosa è nata questa esigenza? Brigitte Buhmann: Dalla ricerca sulla prevenzione sappiano che i messaggi veicolati tramite il datore di lavoro ri-sultano particolarmente credibili e che i relativi consigli di sicurezza ven-gono seguiti piuttosto bene. Per questo motivo collaboriamo con le aziende da ormai un decennio. La nostra offerta – soprattutto corsi, consulenze e presentazioni tematiche

DOSSIER AZIENDE

La direttrice dell’upi Brigitte Buhmann: «In futuro, un numero molto più cospicuo di persone attive dovrà poter beneficiare

delle nostre raccomandazioni di sicurezza».

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DOSSIER AZIENDE

– il target finale. Si tratta di pacchetti tematici, cosiddetti «SafetyKit» (i det-tagli a pagina 7), comprendenti vari supporti combinabili modularmente. Abbiamo già prodotto i primi kit sugli argomenti «cadute» e «visibilità» e ne sviluppiamo progressivamente di nuovi. I SafetyKit dell’upi sono gratuiti per le imprese.

Avete interpellato imprese di varie dimensioni attive in settori diversi. Quali sono le loro esigenze? Come detto desiderano prodotti sem-plici, di facile impiego, che abbiano anche un valore ludico, evitando sup-porti che puntano il dito. A opuscoli e lunghe descrizioni si preferiscono giochi e filmati, e si auspica la distri-

Come dobbiamo immaginare questo «prodotto pronto all’uso»? Sviluppiamo offerte piacevoli e dilette-voli che le aziende possono impiegare autonomamente, senza conoscenze preliminari e con un onere minimo. Questi kit devono essere attrattivi sia per il datore di lavoro, che in fondo prende le decisioni, sia per il personale

L’offerta che fa per voi PMIfino a250 coll.

Aziendea partire da250 coll.

Aziendea partire da3000 coll.

SafetyKit Kit pronto per l’uso con diversi elementi su un tema specifico (manifesto, volantino, video, presenta­zione). Da utilizzare subito e gratuitamente. Per maggiori informazioni: www.safetykit.upi.ch

x x (x)

CorsiNozioni sulla prevenzione e misure preventive orientate alla prassi e incentrate sull’attuazione concreta della prevenzione infortuni in azienda. I corsi sono riconosciuti dalla SSSL e dalla SAQ. www.imprese.upi.ch

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Formazione su misuraFormazioni individuali basate sulle vostre esigenze. I gruppi target sono le persone che si occupano della sicurezza e della salute aziendali: quadri dirigenti, specialisti della sicurezza, specialisti del personale. www.imprese.upi.ch

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Esposizioni tematicheGli esperti upi sensibilizzano i vostri collaboratori a un comportamento sicuro nel tempo libero, avvalendosi di materiale dimostrativo e di animazione. Sono disponibili più di 10 tematiche. www.imprese.upi.ch

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Strumenti individualiOffriamo consulenze individuali e componiamo pacchetti su misura per grandi aziende, assicurazioni e associazioni di categoria.

x

CampagneL’upi svolge campagne preventive sui pericoli di infortunio concreti e ricorrenti. Approfittate di questo impatto a largo raggio per sostenere le campagne, tematizzandole e utilizzando i supporti di comunicazione nella vostra azienda. www.campagne.upi.ch

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Newsletter con spiccioli di sicurezza stagionaliOgni mese vi presentiamo le novità utili per la sicurezza in azienda. Avete la possibilità di comporre la vostra newsletter individuale «à la carte». www.newsletter.upi.ch

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Rivista dell’upi «area sicurezza»Gratuitamente sulla vostra scrivania: 4 volte all’anno ricevete tutte le informazioni di fondo sugli attuali temi di prevenzione, oltre che interessanti esempi tratti dalla prassi. www.areasicurezza.upi.ch

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Tramite quali altri canali le aziende possono venire a conoscenza dell’of-ferta dell’upi? Le offerte sono in primo piano sul no-stro sito web. Inoltre, cogliamo ogni occasione per attirare l’attenzione delle imprese sui SafetyKit: attraverso flyer pubblicitari, articoli o inserzioni in riviste specializzate, a fiere ed eventi. Possiamo anche contare sul sostegno delle nostre organizzazioni partner per la promozione della salute o della sicu-rezza sul lavoro.

«Soprattutto nel settore dei servizi, oggi gli infortuni sul lavoro sono divenuti rari, ma quelli non professionalisono aumentati.»Brigitte Buhmann, direttrice upi

Perché mai un’azienda dovrebbe investire tempo e denaro per la sicurezza nel tempo libero dei propri collaboratori?Soprattutto nel settore dei servizi, oggi gli infortuni sul lavoro sono di-venuti rari, ma quelli non professio-nali sono aumentati. Le imprese che investono nella prevenzione regi-strano meno assenze per infortunio. Risparmiano costi sia diretti che indi-retti, e le attività pianificate possono essere concluse nei tempi previsti. Non da ultimo, preoccuparsi per la sa-lute dei collaboratori è anche una que-stione d’immagine.

I primi SafetyKit sono ultimati, si sta già facendo pubblicità – e in futuro? C’è ancora parecchio da fare. Oltre ad ottimizzare regolarmente gli au-sili, il grosso del lavoro consiste nel pubblicizzare e diffondere le offerte. Ci auguriamo che fra qualche anno le

PMI sappiano che l’upi mette loro a disposizione gratuitamente SafetyKit pronti all’uso, apprezzati dalle colla-boratrici e dai collaboratori e in grado di ridurre le assenze per infor-tunio.

Intervista: Ursula Marti

buzione gratuita di articoli di sicu-rezza, come i caschi. Purtroppo, per questa opzione i mezzi non sono suf-ficienti …

I nuovi SafetyKit dell’upi sono a misura di PMI. E le grandi imprese?Come finora, le grandi imprese pos-sono contare su consulenze profes-sionali e assistenza individuale e pos-sono sempre prenotare le nostre apprezzate presentazioni tematiche. Essendo calata la domanda, l’offerta di corsi è stata leggermente ridotta. I nuovi SafetyKit possono essere im-piegati anche dalle grandi imprese, e rappresentano un vantaggio supple-mentare.

Le associazioni di categoria e società d’assicurazione giocano un ruolo essenziale nella nuova strategia … La collaborazione con le associazioni di categoria ci permette di sviluppare of-ferte ad hoc. Le associazioni, ma anche le società d’assicurazione, conoscono esattamente le esigenze delle aziende affiliate e con esse curano contatti regolari. Sono queste conoscenze e i canali di comunicazione esistenti che desideriamo sfruttare. Inversamente, per le associazioni padronali e le assi-curazioni la collaborazione con l’upi è interessante perché, proponendo i nostri servizi e prodotti, possono offrire agli affiliati e assicurati un valore aggiunto. Si tratta chiaramente di un partena-riato win-win.

«La collaborazione ci permette di sviluppare offerte ad hoc.»Brigitte Buhmann, direttrice upi

Dal mese di gennaio 2014 Daniel

Poffet dirige la sezione Aziende. Con

il suo team ha il mandato di rendere

disponibile e far conoscere le offerte

dell’upi per le imprese. «Il nostro

obiettivo è di convincere le aziende

sull’utilità di prevenire gli infortuni

e ridurre quelli nel tempo libero,

attraverso offerte stuzzicanti. A

beneficiarne non sono soltanto le

lavoratrici e i lavoratori, ma anche

le imprese sotto forma di riduzione

dei giorni d’assenza e costi inferiori»,

spiega il nuovo capo sezione.

nUOVO cApO SEzIOnE

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DOSSIER AZIENDE

L’industria alberghiera e della ristorazione in azionepIccOLE E MEDIE IMpRESE Il personale di alberghi, ristoranti, caffè e società di catering beneficiano della nuova collaborazione tra upi e associazioni dell’industria alberghiera e della ristorazione.

lettera a tutti gli affiliati e spedendo il manifesto alle 20 000 imprese associate – che possono richiedere gratuitamente anche il restante materiale. Dalla colla-borazione con le associazioni dell’in-dustria alberghiera e della ristorazione l’upi si attende ottimi risultati: «Esi-

stono così tanti piccoli ristoranti e caffè, che possiamo raggiungerli sol-tanto attraverso questo canale», spiega Michelle Baeriswyl. «È anche impor-tante rendere attenti i responsabili delle imprese che il loro impegno per la sicu-rezza del personale anche nel tempo li-bero va tutto a loro vantaggio. Le stati-stiche parlano chiaro: due collaboratori su tre che si assentano dal lavoro hanno subito un infortunio nel tempo libero. E nel settore della ristorazione, dove ogni mano conta e i lavori non possono essere rinviati, le assenze sono un vero grattacapo».

Ursula Marti

www.safetykit.upi.ch

La Svizzera è un Paese di piccole e medie imprese (PMI) – oltre 500 000. Nell’ov-via impossibilità di contattarle e consi-gliarle tutte direttamente, l’upi stringe collaborazioni con associazioni di cate-goria. Il partenariato con l’industria alberghiera e della ristorazione gira già a pieno regime. Con GastroSuisse, hotel-leriesuisse, CafetierSuisse e Swiss Cate-ring Association l’upi ha elaborato un SafetyKit per le imprese del settore (vedi pagina 7). «Per noi le associazioni pro-fessionali sono partner estremamente importanti», spiega la consulente upi responsabile del progetto Michelle Baeriswyl, «poiché conoscendo le esi-genze dei loro affiliati ci permettono di sviluppare supporti adeguati».

Il kit comprende un manifesto (in im-magine) e un breve video che tematiz-zano con umorismo le cadute, causa più frequente d’infortunio. Questo materiale consente di sensibilizzare il personale in maniera semplice e positiva. Ulteriori supporti – una presentazione Power-Point, dei suggerimenti e un opuscolo – consentono di approfondire l’argomento. Le quattro federazioni di categoria hanno presentato il kit inviando una

Nella ristorazione conta ogni persona, vale la pena prevenire gli infortuni.

A che punto è la vostra azienda? Verificatelo online in soli 20 minuti.

Fate abbastanza per ridurre i rischi d’infortunio fra il personale? Dove occorre agire?

Grazie al check online le aziende possono analizzare le loro attività di prevenzione

degli infortuni non professionali. Per rispondere alle domande basta una ventina di

minuti, e il sistema estrapola automaticamente un’analisi grafica. Le domande sono

state formulate dall’upi in collaborazione con Groupe Mutuel. Il check è a disposizione

gratuitamente di tutte le aziende (in tedesco e francese) alla pagina

www.areasicurezza.upi.ch

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area sicurezza 2 / 2014 7

DOSSIER AZIENDE

La vita può cascarti addosso: attenzione al rischio di caduta!

Con concorso:

vincete 3 pernottamenti per 2 persone,

pensione benessere inclusa, presso

l‘Hotel Schweizerhof di Lenzerheide

4.0

88.

03 –

05.

2014

upi – Ufficio prevenzione infortuni

La vita può cascarti addosso:attenzione al rischio di caduta!

Azienda, contingenza, data

Nome

2014Prevenzione di cadute 1

fatti vedereCampagne: komma prConcept visuel: Atelier Bundi AG

5.219.03-08.2013

bfu – Beratungsstelle für Unfallverhütungbfu – Beratungsstelle für Unfallverhütung

See you - Mach dich sichtbar

–Firma, Anlass, Datum

–Name

–2014–Sichtbarkeit –1

Contenuto del SafetyKit «Cadute»:

manifesto con immagine gioco che

illustra i diversi rischi di caduta.

Volantino con suggerimenti e un

concorso. Presentazione sul tema

delle cadute. Breve video sulle cadute.

Contenuto del SafetyKit «Visibilità»:

manifesto A3 «SEE YOU – fatti

vedere», volantino con suggeri-

menti e un adesivo rifrangente,

presentazione sul tema della

visibilità quando è buio, breve

video con suggerimenti per

pedoni e ciclisti.

SafetyKit Visibilità

SafetyKit Cadute

See you – Fatti vedere!

upi – Ufficio prevenzione infortuni

La vita può cascarti addosso:attenzione al rischio di caduta!

Azienda, contingenza, data

Nome

2014Prevenzione di cadute 1

upi – Ufficio prevenzione infortuni

La vita può cascarti addosso:attenzione al rischio di caduta!

Azienda, contingenza, data

Nome

2014Prevenzione di cadute 1

upi – Ufficio prevenzione infortuni

La vita può cascarti addosso:attenzione al rischio di caduta!

Azienda, contingenza, data

Nome

2014Prevenzione di cadute 1

fatti vedereCampagne: komma prConcept visuel: Atelier Bundi AG

5.219.03-08.2013

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8 area sicurezza 2 / 2014

DOSSIER AZIENDE

L’OpInIOnE di André Distel, responsabile Produzione presso Kambly SA, in merito alla prevenzione in azienda degli infortuni non professionali.

La salute del personale ha la massima priorità

dividuali e di squadra. Per ovviare a que-sta tendenza, in collaborazione con l’upi Kambly ha voluto sensibilizzare il perso-nale impiegando le due esposizioni della prevenzione «Fai uno sgambetto alla ca-duta» e «Sicurezza domestica». Pianifi-cando le sequenze sull’arco di una setti-mana, tutti e 440 i collaboratori e le collaboratrici hanno potuto partecipare

all’azione nonostante i tre turni di la-voro.

Kambly ascrive la massima impor-tanza alla salute e al benessere del perso-nale. Perciò, nel 2012 ha lanciato una campagna pluriennale di riduzione degli infortuni non professionali. Prima del via, alcuni membri del team addetto alla sicurezza hanno assolto una formazione presso l’upi.

Dai sondaggi fra il personale emerge che gli sforzi e gli investimenti realizzati da Kambly a favore della sicurezza e della salute dei collaboratori sono molto apprezzati. Siamo convinti che l’impe-gno profuso a livello di infortuni non pro-fessionali sarà pagante anche in futuro e porterà frutti sotto forma di un sensibile calo degli incidenti. •

Oltre dieci anni fa Kambly si è data una nuova priorità: migliorare la

prevenzione degli infortuni non profes-sionali. Nel quadro del progetto «Sicu-rezza integrata» realizzato in collabora-zione con la SUVA, ci si è però subito resi conto che per sensibilizzare il personale sulla sicurezza non ci si può limitare all’ambito lavorativo – tanto più che la popolazione attiva rimane in azienda solo parte della giornata, e il resto del tempo lo trascorre a casa o in attività del tempo libero.

Kambly ha fatto l’esperienza che una prevenzione attiva degli infortuni profes-sionali riduce parallelamente anche il numero degli infortuni non professionali. Nei primi anni della campagna, gli in-fortuni e i costi correlati si sono più che dimezzati. Da allora Kambly restituisce il guadagno direttamente alle collabora-trici e ai collaboratori sotto forma di cin-que giorni di vacanza supplementari all’anno.

Pur riuscendo a mantenere il controllo dei costi, negli ultimi quattro anni il nu-mero di infortuni – soprattutto non pro-fessionali – non è più calato, ma tende nuovamente a crescere. La maggior parte degli incidenti avviene a casa e in viag-gio, seguiti dalla categoria degli sport in-

André Distel, Kambly SA: «Siamo convinti che l’impegno per prevenire gli infortuni

non professionali sarà pagante anche in futuro».

Kambly

Fondata nel 1910, Kambly è il produttore di biscotti svizzero col maggior

fatturato e primo esportatore di questi prodotti. In Francia Kambly è il marchio

leader del segmento «biscuits haut de gamme». Il 40 per cento circa del

fatturato (oltre 160 milioni di franchi) è realizzato all’estero, in oltre 50 Paesi sui

cinque continenti. Nel segmento premium dell’alta pasticceria il marchio Kambly

è considerato leader mondiale in termini sia di qualità che di innovazione.

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GRAnDI AzIEnDE Dopo i 30 anni la massa muscolare si riduce, con effetti anche sull’equilibrio e sul rischio di cadute. La Posta Svizzera ha lanciato un programma di prevenzione. Area sicurezza ha preso parte alla giornata di apertura.

Giochi d’equilibrio

non considerano gli infortuni sul la-voro.

La gravità di questo fenomeno ha in-dotto l’upi ad elaborare un modulo di prevenzione per le aziende volto a sen-sibilizzare le lavoratrici e i lavoratori sul tema delle cadute e ad informarli sulle possibilità di allenamento. Il «percorso equilibrio» consiste in un tappeto anti-sdrucciolo in PVC sul quale vengono

collocati, su punti demarcati, dei balance disc dell’upi – cuscinetti riem-piti d’aria che aumentano l’efficacia degli esercizi, disponibili in tre colori che consentono di costruire percorsi di difficoltà variabile. L’obiettivo è di avanzare sul tappeto con passo lento e controllato. I balance disc sono lo strumento ideale per un allenamento quotidiano dell’equilibrio e della forza.

Forza ed equilibrio sono importanti per riuscire ad attutire se non evitare una caduta. Una muscolatura forte mi-gliora la qualità di vita e contribuisce ad evitare i capitomboli – o a ridurre quanto meno la gravità delle ferite. Le cifre parlano da sé: ogni anno in Sviz-zera sono 270 000 le persone di ogni età a subire ferite gravi, perfino mortali a seguito di una caduta – e le statistiche

DOSSIER AZIENDE

La leggerezza con cui Freddy Nock si muove sulla fune ha ammaliato le collaboratrici e i collaboratori della Posta!

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10 area sicurezza 2 / 2014

Ad esempio, ci si può dilettare sui disc mentre si beve un caffè, ci si lava i denti o si attende il proprio turno alla foto-copiatrice.

La Posta in equilibrio Fra le collaboratrici e i collaboratori della Posta Svizzera le cadute sono la prima causa d’infortunio non profes-sionale (33 per cento, contro una media svizzera del 25 per cento). Nel 2013 sono state censite poco meno di 2000 cadute su 52 000 collaboratori. La loro frequenza è probabilmente riconduci-bile all’età media piuttosto avanzata del personale postale, che è di 44 anni e dunque leggermente superiore alla me-dia nazionale. È noto che la gravità delle cadute aumenta con l’età. La Posta Svizzera intende partire da questo dato di fatto per ridurre il numero delle ca-dute gravi. In collaborazione con l’upi e la SUVA ha perciò lanciato il pro-gramma «Mantenere l’equilibrio».

Alle serate inaugurali di Berna, Losanna e Bellinzona il funambolo e recordman mondiale in varie discipline Freddy Nock ha dato entusiastiche prove di agilità e condiviso la sua espe-rienza personale. Questo sportivo dell’estremo è avvezzo a destreggiarsi su cavi d’acciaio ad altezze vertiginose. In equilibrio su una slackline, Nock ha evidenziato che è soltanto una que-stione di esercizio; l’importante è non sopravvalutarsi mai e trovare il punto di equilibrio divertendosi. «Non ap-pena si diviene consapevoli di ciò che accade all’interno del nostro corpo, si può senz’altro migliorare». Non si deve utilizzare per forza una fune: ogni ter-reno può essere un campo d’allena-mento sul quale saltellare a piè pari, camminare all’indietro o avanzare un piede davanti all’altro, su una linea im-maginaria, facendo vari movimenti delle braccia.

Con l’aiuto di Freddy Nock, anche le collaboratrici e i collaboratori della Posta hanno potuto testare la loro abi-lità sulla fune.

Va osservato che il senso dell’equili-brio è molto diverso da persona a per-sona. È dunque importante incorag-giarsi l’un l’altro anziché confrontarsi. In conclusione della serata losannese, il responsabile del personale Yves-André Jeandupeux ha incoraggiato tutti a porsi degli obiettivi realistici per mi-gliorare il proprio equilibrio ed evitare in tal modo le cadute.

Attualmente, in varie unità della Posta Svizzera i consulenti dell’upi pro-pongono workshop per le responsabili e i responsabili di sede sul tema delle cadute e sulle possibilità di impiego del relativo modulo di prevenzione. L’onere è minimo – ben al contrario dei van-taggi per tutti i partecipanti!

Nathalie Wirtner Julmi

Incuriositi, i partecipanti si sono cimentati alle-

gramente nel percorso, cercando di mantenere

l’equilibrio sui colorati balance disc dell’upi.

Siete un’impresa con più di 250

collaboratrici e collaboratori

desiderosa di migliorare l’equilibrio

vostro e del personale? Richiedete

il nuovo modulo di prevenzione

dell’upi! Il percorso equilibrio

dell’upi comprende un tappeto in

PVC, dei balance disc dell’upi e

manifesti. I balance disc sono

disponibili anche singolarmente.

I nostri consulenti sono a

vostra disposizione all’indirizzo

[email protected].

DOSSIER AZIENDE

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RITRATTO Collaboratrice amministrativa presso l’Ufficio costruzioni di Stettlen BE, Lea Geiser è la più giovane delegata upi alla sicurezza in Svizzera. Avvalendosi del ricco know-how dell’upi, Lea assolve la sua funzione con grande slancio.

Un singolare inizio di carriera

In qualità di delegata upi alla sicurezza, oggi Lea Geiser vede le strade e le abita-zioni con occhi diversi. In tutta Stettlen ci sono lacune nella sicurezza che atten-dono di essere individuate e colmate.

«Devo continuamente ripetermi: non guardare, tira dritto!»

Come le protezioni anticaduta che è stato necessario posare davanti a un tubo-tunnel di un piazzale scolastico o il palo di legno al quale è fissata l’alta-lena davanti all’asilo nido, che presenta

una fenditura. Talvolta Lea deve imporsi di staccare la spina. «Quando attraverso un luogo devo ripetermi: non guardare, tira dritto!» ammette ridendo.

Lea non può però influire su pro-blemi di sicurezza maggiori: davanti all’entrata dell’amministrazione comu-nale le automobili attraversano il paese a 50 chilometri orari. I parcheggi sul ci-glio della strada sono stretti, la visuale pessima. «Ogni tanto si verifica un in-cidente», spiega la delegata. «La strada cantonale viene attraversata anche da giovani scolari. Mi auguro che il Can-tone adotti presto dei provvedimenti!»

Sara Ferraro

«Ho sempre desiderato lavorare nella regione di Berna», snocciola Lea Geiser in dialetto bernese. Dopo l’apprendi-stato presso l’amministrazione comu-nale di Bubendorf BL, ha trovato lavoro a Stettlen e oggi è impiegata all’Ufficio costruzioni. Fra le sue mansioni c’è anche la funzione di delegata upi alla sicurezza. Grazie al suo entusiasmo, la giovane donna si è trovata subito a suo agio. Le nozioni di base le ha ottenute durante la giornata di formazione dell’upi. «Dopo una parte teorica, abbia mo allenato contesti pratici con al-cuni giochi di ruolo e abbiamo risolto situazioni specifiche nel gruppo. È stato di grande utilità!» racconta la 20enne. Secondo le necessità e l’interesse, Lea assolve di volta in volta altre formazioni. Inoltre, ha scambi regolari con il capo-delegato upi alla sicurezza del Cantone.

Saper negoziare«Solitamente, quando occorre costru-ire un nuovo edificio o rinnovarne uno esistente, i costruttori si rivolgono a me», spiega. «Coordino da sola i piccoli progetti, mentre i progetti maggiori – come l’ammodernamento del centro anziani – li discuto con il capodelegato. Ogni tanto ricevo anche input dai cittadini. Un gruppo di genitori, ad esempio, ci ha segnalato un parco gio-chi privato molto trascurato. In questi casi bisogna dare prova di perspicacia e tatto, dato che il proprietario dell’edifi-cio non è tenuto a riparare o sostituire gli attrezzi difettosi – ma in caso di danno, può essere reso responsabile. In simili situazioni le pubblicazioni dell’upi sono molto utili».

La sicurezza dei parchi giochi sta particolarmente a cuore alla delegata upi alla

sicurezza di Stettlen BE, Lea Geiger.

pARTnER COMUNI

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pARTnER CANTONI

«Il CSA ha molto successo»LEzIOnI DI nUOTO Grazie al Controllo della sicurezza in acqua, i bambini imparano a trarsi in salvo da soli da acque profonde. Berna è uno dei primi Cantoni ad aver reso obbligatorio il CSA per tutti i bambini di scuola elementare.

Come riuscirci? Spetta ai genitori, in primo luogo, la responsabilità che i figli imparino a nuotare. La scuola può però dare un prezioso contributo nell’ambito dell’edu-cazione fisica. Grazie al Controllo della sicurezza in acqua, le lezioni di nuoto sono ora più vincolanti e nel contempo più sicure. Il CSA contribu-isce ad evitare incidenti in acqua e fa-

vorisce l’autosoccorso in situazioni di pericolo.

Cosa succede se un bambino non supera il CSA? Se un bambino non supera il test, i geni-tori devono essere informati e il bam-

bino ha la possibilità di colmare la lacuna entro la fine della 6a classe. Anche la scuola sa che il bambino non ha superato il test, così da poter tras-mettere l’informazione a un eventuale istituto scolastico successivo.

Da quando è stato reso obbligatorio, quanti CSA sono stati effettuati?Dall’autunno del 2012 le scuole elementari

del Cantone di Berna ci hanno richiesto 10 800 attestati CSA. A titolo di confronto, attualmente i bambini di 4a elementare sono poco più di 8500. Ne deduciamo che la disposizione viene seguita corretta-mente. Ma non teniamo nessuna statistica sul numero effettivo di test realizzati.

Signora Schüpbach, lei è responsabile per le lezioni di nuoto nel Cantone di Berna. Nel suo Cantone il Controllo della sicurezza in acqua CSA è obbliga-torio dal 2013. Da che cosa è stata motivata questa decisione? Ursula Schüpbach: Le crescenti discus-sioni sulla sicurezza e la responsabi-lità nelle lezioni di nuoto scolastico ed esigenze politiche per un insegna-

mento obbligatorio del nuoto hanno indotto, nel 2009, la Direzione dell’istru-zione pubblica ad analizzare la situa-zione e a elaborare un piano di provve-dimenti. Lo scopo era di offrire a tutti i bambini del Cantone di Berna l’op-portunità di imparare a nuotare.

Der Wasser-Sicherheits-Check WSC verleiht dem Schwimmunterricht neuen Schwung.

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area sicurezza 2 / 2014 13

ziamento dei trasporti o talvolta la difficile ricerca di personale con un brevetto.

In questi casi, quali soluzioni proponete? Suggeriamo di orientare l’offerta di corsi a target prioritari (ad esempio allieve e allievi di 3a e 4a elementare) e di sfruttare nel modo ottimale le piscine disponibili. Invece di lezioni singole regolari, è possibile realiz zare periodicamente o stagionalmente blocchi di 6 – 10 lezioni. Il nuoto è realizzabile anche nel quadro di setti-mane verdi e sportive.

A quali conclusioni è giunta, per ora? Vi è un’esigenza generale di sicurezza. Ecco perché il CSA obbligatorio viene accolto molto positivamente dalle scuole, dai genitori e dagli stessi allievi. Siamo riusciti a contrastare la tendenza passata a rinunciare al nuoto scolastico

per una mancanza di responsabilità chiare. Le scuole devono sviluppare nuovi concetti e cercare soluzioni reali-stiche per le lezioni di nuoto. I nostri provvedimenti sembrano ottenere i risultati auspicati – il che ovviamente ci rallegra!

Intervista: Ursula Marti

Qual è il riscontro degli insegnanti? I feedback sono generalmente molto positivi. I docenti e le direzioni scola-stiche sono soddisfatti che vi siano istruzioni chiare. All’inizio ci sono state alcune voci critiche per la ca-renza di accessi alle piscine, il finan-

Ursula Schüpbach, responsabile per il

nuoto scolastico presso l’Ufficio dell’inse-

gnamento prescolastico e obbligatorio,

della consulenza e dell’orientamento del

Cantone di Berna.

Il Controllo della sicurezza in acqua CSA

Il CSA asseconda in maniera mirata le

competenze necessarie a trarsi

autonomamente in salvo a riva o a

bordo vasca in caso di caduta

accidentale in acqua. Sull’arco di un

minimo di tre lezioni, le scolare e gli

scolari si esercitano in modo ludico

al test finale. Per superare il CSA

bisogna eseguire i seguenti tre esercizi

in successione e senza interruzioni:• effettuare una capriola dal bordo

in acque profonde, • galleggiare sul posto per 1 minuto, • nuotare 50 metri e uscire dall’acqua.

Il notevole impegno dell’upi

L’upi appoggia il CSA, introdotto in

Svizzera alcuni anni fa sull’esempio del

Canada. «Stiamo facendo il possibile

affinché il CSA sia realizzato il più

capillarmente possibile», spiega il

consulente upi Christoph Müller. «In

alcuni Cantoni il test è già obbligato-

rio, e anche nel «Lehrplan 21» il CSA è

previsto come standard minimo». L’upi

fornisce gli attestati CSA per tutta la

Svizzera, poi ridistribuiti alle scuole o

alle società di nuoto per il tramite

dei Cantoni. Anche se il CSA è stato

assolto con successo, la regola è

sempre quella di non permettere ai

bambini di entrare in acqua soli senza

sorveglianza!

Maggiori informazioni

www.water-safety.ch/it

Schede Water Safety per gli inse-

gnanti, con suggerimenti, domande

e risposte ed esercizi sui principali

argomenti inerenti alla sicurezza,

per le lezioni in acqua, sull’acqua

e a bordo vasca:

www.areasicurezza.upi.ch

Si incontrano sempre più spesso in

equilibrio su una fune tesa tra due

alberi: sono gli slackliner. Anche le

scuole si interessano a questo sport

sempre più in voga, poiché lo

slackline è particolarmente adatto

ad allenare la concentrazione, la

coordinazione e l’equilibrio. Nelle

maggiori città le associazioni di

slackline offrono strutture di allena-

mento.

Affinché anche la sicurezza abbia

la sua parte, la Federazione Svizzera

Slackline sta elaborando delle racco-

mandazioni con il sostegno dell’upi.

Informazioni alla pagina

www.swiss-slackline.ch

www.areasicurezza.upi.ch

TEMpO LIBERO

Slackline

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14 area sicurezza 2 / 2014

pARTnER COLLABORAZIONI

«Abbiate fiducia e divertitevi!»cORSI DI E-BIKE Affinché il passaggio alla bicicletta elettrica sia privo di rischi la «Thömus Bike Academy» offre corsi di guida sicura che veicolano nozioni essenziali – dalla partenza alla frenata corretta alla guida nel traffico urbano.

delle normali biciclette. All’interno delle località, possono anche raggiun-gere la velocità di una vettura!» spiega Wälti. «È dunque molto importante che gli e-biker adottino comporta-menti corretti, si rendano visibili indossando abiti chiari o rif lettenti, accendano le luci e comunichino con gli automobilisti – con cenni della mano o con contatti visivi».

Slalom e frenata di emergenza Dopo una breve introduzione teorica, i partecipanti inforcano le loro biciclette elettriche. Wälti spiega il primo eserci-zio: muoversi a slalom fra alcuni coni. Dopo il primo passaggio il gruppo si riunisce attorno all’istruttore: «Ora provate a tenere lo sguardo avanti, an-ziché a terra. Dovete guardare nella di-rezione in cui vi muovete», li esorta dando il via al secondo passaggio. «Chi di voi ha già dovuto fare una frenata di

emergenza?», chiede poi. Un paio di partecipanti levano la mano. «Un’au-tentica inchiodata che vi ha fatto sgom-mare?» Tutti tacciono … Uno dopo l’al-tro, i ciclisti accelerano in direzione di Wälti e al suo segnale frenano brusca-mente. «La frenata di emergenza va esercitata, così da reagire corretta-mente in caso di necessità!» sottolinea l’esperto.

Poco prima di mezzogiorno il gruppo lascia il piazzale alla volta del ristorante, imboccando delle stradine di campagna che costeggiano alcuni pascoli. Davanti a un piatto di spaghetti Wälti dà qualche informazione supplementare sui corsi di guida sicura. «Generalmente sono più numerose le donne che frequentano i nostri corsi. Gli uomini sanno già tutto!» ride. «Purtroppo la domanda non è forte come vorremmo. Molte per-sone ritengono di non averne bisogno.

«Buongiorno a tutti! Mi chiamo Romeo Wälti, e oggi trascorreremo la giornata insieme!» esordisce l’esperto dando il benvenuto alle quattro donne e all’uomo riuniti sul piazzale della Stromer AG di Oberried (BE). Sono gli iscritti al corso di guida sicura per bi-ciclette elettriche. Le ragioni della par-tecipazione al training della «Thömus Bike Academy» sono molteplici: una

donna si è ferita a un braccio in una recente caduta, e da allora non si sente molto sicura in sella alla sua e-bike. Un’altra partecipante vorrebbe impa-rare a cambiare correttamente le marce.

La sicurezza nella circolazione stra-dale è un altro tema caldo: «Purtroppo la sensibilità dei conducenti di auto-mobili per le e-bike è ancora poco svi-luppata. Spesso non si rendono conto che le bici elettriche sono più rapide

Il direttore del corso Romeo Wälti spiega ai partecipanti alcuni aspetti

essenziali di una guida sicura …

… e li invita ad aumentare l’andatura per

sperimentare la frenata a piena velocità.

Attraverso tutta una serie di esercizi,

i partecipanti imparano a condurre

l’e-bike in modo sicuro.

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area sicurezza 2 / 2014 15

affrontare nel gruppo situazioni che probabilmente non si eserciterebbero mai da soli si è rivelato di grande uti-lità. Le pause tra le varie tappe del per-corso urbano sono servite a discutere le tratte pericolose e a chiarire i dubbi.

«È importante credere nelle proprie capacità. Abbiate fiducia e divertitevi in sella alla vostra e-bike!» conclude Wälti.

Andrea Mattmann

Ma un corso infonde sicurezza e fa bene a tutti – indistintamente», afferma con convinzione Wälti.

Binari del tram e giro in città Dopo la pausa di mezzogiorno il pro-gramma prevede un test piuttosto ostico: una piazza di giro per tram, dove i partecipanti si esercitano ad at-traversare i binari affrontandoli da angolazioni diverse. La maggior parte considerava i binari un pericolo, ma dopo pochi minuti li attraversa senza difficoltà e soprattutto senza timori. Il pomeriggio prosegue nel centro di Berna, fra precedenze da destra, in-croci con svolta a sinistra, rotonde, passaggi pedonali e molte altre sfide che i partecipanti affrontano con de-strezza.

Al termine della giornata, ognuno dà il proprio feedback: «Il corso mi ha infuso molta sicurezza. Mi sono resa conto di non aver nulla da temere dai binari del tram!» ammette una donna. «Anche per me è così», prosegue una seconda partecipante. «Ora mi sento molto più sicura». Note molto positive anche per lo svolgimento del corso:

«Le bici elettriche sono più veloci di quanto si pensa»:

la campagna di prevenzione di upi e Visana

Andare in bici elettrica è divertente e

permette di percorrere distanze

notevoli in meno tempo e con uno

sforzo inferiore. Ma spesso la velocità

viene sottovalutata – non soltanto

dagli e-biker, ma anche dagli altri

utenti della strada. Con velocità che

possono raggiungere i 45 km/h, le

e-bike viaggiano ad andature decisa-

mente superiori delle biciclette

convenzionali. Il che allunga considere-

volmente lo spazio di frenata. La

crescente diffusione delle bici elettri-

che ha fatto aumentare il numero

degli incidenti e la gravità delle ferite.

Per sensibilizzare ai problemi

dell’e-bike, l’upi appoggia una

campagna di Visana destinata agli

e-biker (attuali e futuri) e a tutti gli

altri attori del traffico. Con la campa-

gna si intende anche incoraggiare gli

utenti a frequentare un corso di guida

sicura per biciclette elettriche. I mani -

festi e il pieghevole informano sui rischi

e forniscono preziosi suggerimenti per

una guida sicura. Le persone interes-

sate possono ottenere informazioni

aggiuntive tramite i video e l’opuscolo,

che illustrano i punti essenziali.

Maggiori informazioni sulla campagna

e sui corsi di guida sicura su

www.areasicurezza.upi.ch

www.visana.ch

www.thoemus-bike-academy.ch

«Anziani al volante – davvero così

pericolosi?» è la spinosa domanda alla

quale cercherà una risposta il Forum upi

2014. Occorre fare chiarezza, poiché

mass media e popolazione danno

sovente eccessivo rilievo agli incidenti

causati da conducenti anziani. Il Forum

analizzerà i dati sull’effettiva incidenta-

lità e dibatterà sulle attuali e future

misure di prevenzione. Il Forum verrà

introdotto dalla direttrice dell’upi

Brigitte Buhmann. Seguiranno alcuni

input di Britta Lang, direttrice di ricerca

presso il Traffic Research Laboratory

TRL, e una tavola rotonda con rappre-

sentanti di medicina, amministrazione e

scienze applicate. Il Forum dell’upi, che

si terrà il 25 novembre 2014 a partire

dalle 15.00 presso il centro Paul Klee di

Berna, si rivolge a politici, autorità,

esperti di prevenzione ed altri specialisti

in materia.

Iscrizioni alla pagina

www.areasicurezza.upi.ch.

Anziani pericolosi?

AGEnDA

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16 area sicurezza 2 / 2014

cAMpAGnA

Escursioni sicure

Pianificazione, valutazione, equipaggiamento, controllo: sono i punti che ogni escursionista dovrebbe conoscere prima di addentrarsi sui sentieri di montagna dalla classica demarca-zione a strisce bianche e rosse. È il messaggio della campagna «Pronti per la montagna?» volta a ridurre l’elevato numero di infortuni fra gli escursionisti, e che quest’estate entra nel secondo anno.

È sul Rochers-de-Naye (VD), a 2042 metri di altitudine, che i partner della campagna, gli sponsor e i media sono convitati il 2 luglio 2014. La campagna, che si rivolge agli escur-sionisti di ogni età, verrà presentata dalla con-sigliera nazionale e vicepresidente di Sentieri Svizzeri Adèle Thorens Goumaz e da nume-rose altre personalità. Oltre che sulla sicurezza si porrà l’accento anche sugli effetti ricreativi e rilassanti dell’escursionismo. La campagna è sostenuta anche da un numero crescente di gestori di impianti di risalita, desiderosi di rendere attenta la clientela sull’aspetto della sicurezza. nw

www.escursionismo-sicuro.ch

1.02

6.0

3 -

06

.201

4

Cosa sivuole fare?

L’escursione è adeguataalle proprie capacità?

Avete preso tuttoil necessario?

È ancoratutto ok?

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Equipaggiamento

Controllo

5.267.03-02.2014

PRONTI PERLA MONTAGNA?FATE IL CONTROLLO

Il nuovo manifesto della campagna.

La campagna spiccherà il volo a Rochers-de-Naye.