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ISPRA Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale Dipartimento Nucleare, Rischio Tecnologico e Industriale Aspetti di regolamentazione e controllo del “decommissioning” Workshop Decommissioning nucleare: un’opportunità di domanda e di sviluppo Roma 20 maggio 2015

Aspetti di regolamentazione e controllo del “decommissioning” · ISPRA Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale Dipartimento Nucleare, Rischio Tecnologico

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ISPRA Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale

Dipartimento Nucleare, Rischio Tecnologico e Industriale

Aspetti di regolamentazione e

controllo del “decommissioning”

Workshop

Decommissioning nucleare: un’opportunità di domanda e di sviluppo

Roma – 20 maggio 2015

ISPRA Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale

Dipartimento Nucleare, Rischio Tecnologico e Industriale

La legislazione vigente attribuisce all’ISPRA – Dipartimento nucleare,

rischio tecnologico e industriale le funzioni e i compiti di autorità di

regolamentazione competente per la sicurezza nucleare e la

radioprotezione delle installazioni nucleari e delle attività d’impiego delle

sorgenti di radiazioni ionizzanti.

Ai sensi del D.Lvo n. 45/2014 tali funzioni e compiti continuano ad essere

svolti dall’Istituto in attesa che si completi il processo istitutivo dell’ISIN

(Ispettorato per la Sicurezza Nucleare e la Radioprotezione)

FUNZIONI E COMPITI DELL’ISPRA - 1

ISPRA Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale

Dipartimento Nucleare, Rischio Tecnologico e Industriale

Regolatore nel campo della sicurezza nucleare e radioprotezione

Compiti ispettivi e di vigilanza nel campo della sicurezza nucleare e

radioprotezione

Formula il parere per il Ministero dello Sviluppo Economico e fissa

le prescrizioni per il rilascio delle autorizzazioni delle operazioni

di disattivazione.

Rilascia specifiche approvazioni su Progetti Particolari o Piani

Operativi in base all’autorizzazione per la disattivazione rilasciata

dal Ministero dello Sviluppo Economico

Emana guide tecniche contenenti raccomandazioni e norme di

buona tecnica

FUNZIONI E COMPITI DELL’ISPRA - 2

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Dipartimento Nucleare, Rischio Tecnologico e Industriale

Attività internazionali

ISPRA, in qualità di “Regulatory Body” nel campo della sicurezza

nucleare e della radioprotezione, membro dell’European Nuclear

Safety Regulators Group (ENSREG) e del Western European

Nuclear Regulators Association (WENRA), partecipa attivamente

alle attività rigurdanti la definizione ed armonizzazione dei “livelli di

riferimento” per migliorare la sicurezza nella gestione del

combustibile esaurito, dei rifiuti radiattivi e le attività di

decommissioning.

ISPRA inoltre partecipa attivamente ai Comitati di sviluppo degli

standard IAEA

FUNZIONI E COMPITI DELL’ISPRA - 3

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Dipartimento Nucleare, Rischio Tecnologico e Industriale

Insieme delle azioni pianificate, tecniche e gestionali, da

effettuare su un impianto nucleare a seguito del suo

definitivo spegnimento o della cessazione definitiva

dell'esercizio, nel rispetto dei requisiti di sicurezza e di

protezione dei lavoratori, della popolazione e

dell'ambiente, sino allo smantellamento finale o comunque

al rilascio del sito esente da vincoli di natura radiologica.

“DECOMMISSIONING”

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PRINCIPALI INSTALLAZIONI IN

DECOMMISSIONING

BOSCO MARENGO

LEU Fuel Fabrication

ITREC - ROTONDELLA

U-Th Fuel Exp. Repr.

IPU - CASACCIA

MOX Fuel Experim. Fabr.

CAORSO NPP

BWR – 860 MWe

GARIGLIANO NPP

BWR – 160 MWe

LATINA NPP

Gas-Graphite – 210 MWe

EUREX - SALUGGIA

Experimental Fuel Rep.

TRINO NPP

PWR – 270 MWe

OPEC - CASACCIA

Post Irrad. Hot Cells

CCR Ispra

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Gestione rifiuti e combustibile

Smantellamento strutture e componenti

Allontanamento

combustibile dal sito

Caratterizzazione rifiuti

pregressi

Trattamento &

condizionamento rifiuti

Stoccaggio temporaneo nel sito

Operazioni di smantellamento

Trattamento e condizionamento

rifiuti da smantellamento

Decontaminazione &

allontanamento materiali solidi

Stoccaggio temporaneo nel sito

BROWN

FIELD

GREEN

FIELD

Trasferimento al deposito nazionale Rilascio del sito

Caratterizzazione radiologica

impianto

STRATEGIA DI DISATTIVAZIONE

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OBIETTIVI DELL’ATTIVITÀ DI CONTROLLO SULLE

INSTALLAZIONI IN DISATTIVAZIONE - 1

- Vengano mantenuti elevati livelli di sicurezza

- Le operazioni di trattamento, condizionamento e di collocazione

dei rifiuti in strutture di deposito adeguate, nonché le operazioni di

smantellamento aventi rilevanza per la sicurezza e la

radioprotezione vengano svolte in tempi certi

- Il manufatto finale risultante dal condizionamento sia qualificato

per lo stoccaggio in deposito temporaneo e per il conferimento al

deposito nazionale

- Tutte le operazioni vengano svolte nel rispetto dei requisiti di

sicurezza nucleare e di radioprotezione

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Approccio graduato

Tener conto del livello di rischio radiologico,

ovviamente inferiore rispetto a quello di un

reattore in esercizio e variabile nel corso della

disattivazione

OBBIETTIVI DELL’ATTIVITÀ DI CONTROLLO SULLE

INSTALLAZIONI IN DISATTIVAZIONE - 2

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PRINCIPALI AREE DI ATTENZIONE DELL’ATTIVITÀ DI

CONTROLLO

- Stato di conservazione dei rifiuti

- Condizionamento rifiuti esistenti e processo di qualificazione

manufatti/contenitori.

- Idoneità delle strutture di deposito temporaneo

- Gestione materiali (caratterizzazione, livelli di allontanamento,

inventari e tracciabilità delle informazioni, modalità di verifica)

- Gestione effluenti nel rispetto del criterio della non rilevanza

radiologica

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OBIETTIVI DI RADIOPROTEZIONE DELLA POPOLAZIONE

- Condizioni Normali: 10 microSv/anno (livello di

non rilevanza radiologica)

- Condizioni Incidentali: 1 mSv/evento

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Per le centrali di Trino, Garigliano, Caorso e l’impianto per la

fabbricazione del combustibile di Bosco Marengo sono stati

emanati i decreti di autorizzazione alla disattivazione.

Per le altre installazioni sono in corso operazioni propedeutiche

con autorizzazioni “ad hoc”.

E’ in corso l’istruttoria per il rilascio della licenza di

disattivazione della centrale di Latina.

STATO DEL DECOMMISSIONING

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ASPETTI SALIENTI DEGLI ATTI AUTORIZZATIVI - 1

- Viene stabilito un quadro prescrittivo che accompagnerà le operazioni

fino al rilascio del sito senza vincoli di natura radiologica

- Tutte le approvazioni associate ed eventuali modifiche delle prescrizioni

verranno rilasciate dall’ISPRA

- Articolazione delle attività rilevanti basate su Progetti di Disattivazione

articolati in Progetti di Dettaglio (Particolareggiati ) o Piani Operativi da

sottoporre ad approvazione dell’ISPRA

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- Adozione Safety Reference Levels del WENRA (per le strutture di

deposito e le attività di decommissioning)

- Corpo prescrittivo per gli aspetti gestionali armonizzato tra i siti

- Specifiche prescrizioni per: gestione rifiuti radioattivi, allontanamento

materiali, scarico effluenti, radioprotezione lavoratori e sorveglianza

ambientale

- Reporting periodico alle amministrazioni e piano d’informazione

ASPETTI SALIENTI DEGLI ATTI AUTORIZZATIVI - 2

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FASI DEL DECOMMISSIONING DEGLI IMPIANTI

- Adeguamento dei depositi esistenti e/o costruzione di nuovi

- Realizzazione e/o adeguamento di sistemi di impianto

specificatamente richiesti per la disattivazione (SGM - Stazione

Gestione Materiali, Stazione di cementazione) o anche la

realizzazione di modifiche rilevanti di sistemi o strutture già esistenti,

necessari per le operazioni di disattivazione (sistema Radwaste per il

trattamento dei reflui liquidi, sistema di ventilazione, ecc.).

- Smantellamento dei sistemi e delle strutture di impianto utilizzati

durante l’esercizio e le precedenti fasi di decommissioning.

- Bonifica finale, monitoraggio e rilascio del sito.

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LA GESTIONE DEI RIFIUTI RADIOATTIVI

Obiettivo fondamentale della gestione dei rifiuti radioattivi è

proteggere le presenti e future generazioni dall’esposizione alle

radiazioni e dal potenziale rilascio dei radionuclidi nella biosfera.

Il criterio guida è quindi: isolare i radionuclidi utilizzando

tecnologie adeguate in funzione del

tempo in cui i radionuclidi presenti nel

rifiuto radioattivo restano pericolosi

Tali obiettivi sono perseguiti mediante la predisposizione di più barriere capaci di isolare i rifiuti radioattivi

("concetto barriera multipla").

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CONDIZIONAMENTO DEI RIFIUTI

E’ un processo sottoposto ad approvazione dell’ISPRA che ha

l’obiettivo di immobilizzare, all'interno di un idoneo contenitore,

il rifiuto radioattivo inglobandolo in una matrice solida stabile,

che soddisfi specifici requisiti in modo da ottenere un manufatto

idoneo al trasporto, immagazzinamento temporaneo e

smaltimento definitivo.

Principali proprietà della matrice immobilizzante o inglobante: • compatibilità fisica e chimica con il rifiuto • insolubilità e impermeabilità • resistenza meccanica • resistenza agli agenti esterni • resistenza al calore e alle radiazioni • stabilità durante lo stoccaggio

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CONDIZIONAMENTO DEI RIFIUTI

Rifiuti

supercompattati di

bassa attività

Vetrificazione di rifiuti

ad alta attività

Colata del vetro attivo

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CONDIZIONAMENTO DEI RIFIUTI LIQUIDI

E’ necessaria una forte accelerazione

Trattamento e condizionamento mediante cementazione previsti per i

rifiuti liquidi attualmente stoccati presso gli impianti di EUREX (circa

260 m3) ed ITREC (circa 3,3 m3).

L’istruttoria per la costruzione dell’impianto CEMEX (CEMentazione

eureX) per il condizionamento dei rifiuti liquidi presenti in EUREX è in

fase conclusiva mentre la costruzione del’ICPF (Impianto

Condizionamento Prodotto Finito) per i rifiuti liquidi presenti in ITREC

è stato approvato nel 2010.

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STOCCAGGIO DEI RIFIUTI

Definizione di Stoccaggio (IAEA)

Collocazione dei rifiuti in una installazione

nucleare dove vengono garantiti il controllo,

l’isolamento e la protezione dell’ambiente con

l’intenzione di recuperarli in tempi successivi

Lo stoccaggio dei rifiuti può essere necessario per diversi motivi, ad es.:

• Permettere il decadimento dei radionuclidi a vita medio-breve fino a livelli che

rendano il rifiuto più adatto al trattamento

• Accumulare rifiuti della stessa tipologia prima del loro trasporto-condizionamento-

smaltimento

• Per i rifiuti ad alta attività, per ridurre la produzione di calore

• Come deposito temporaneo a medio o lungo termine in attesa della

realizzazione di un impianto di smaltimento e/o centralizzato

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DEPOSITI TEMPORANEI RIFIUTI MEDIA ATTIVITÀ

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LA GESTIONE DEL COMBUSTIBILE IRRAGGIATO

Il completamento dei trasporti in Francia del

combustibile ancora presente (20%) presso gli

impianti di Trino e Avogadro è previsto per il

2016.

Dal riprocessamento in Francia è previsto il

rientro di 20 m3 di HLW e 34 m3 di ILW da

conferire al deposito nazionale tra il 2020 ed

il 2025.

Per il combustibile ELK River stoccato presso

l’impianto ITREC è prevista la realizzazione

di un deposito a secco (DTC3) presso lo

stesso impianto.

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L’INVENTARIO NAZIONALE ISPRA DEI RIFIUTI

RADIOATTIVI DEL COMBUSTIBILE IRRAGGIATO E DELLE

SORGENTI DISMESSE

L’inventario nazionale dei rifiuti radioattivi, del combustibile irraggiato e delle

sorgenti dismesse attualmente in stoccaggio nelle 23 installazioni nucleari italiane

è gestito e aggiornato dall’ISPRA attraverso una Banca Dati dedicata, aggiornata

ogni anno.

La Banca Dati è in grado di presentare i dati in termini, tra l’altro, di volumi,

attività, massa, stato fisico e tipo di contenitori.

I dati sono utilizzati a supporto delle attività di vigilanza e per la ripartizione delle

compensazioni alle amministrazioni locali previste dalla legislazione vigente.

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L’INVENTARIO NAZIONALE (2013)

Tipologia Volume (m3) Attività(TBq)

VLLW – II Categoria 5.300 0,2

LLW- II Categoria 22.940 716

ILW – III Categoria 1.780 2.306

HLW (da riprocessamento)

III Categoria 40 n.a.

Combustibile esaurito 30,44 tHM 126.967

Sorgenti dismesse - 1.145

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ORIGINE DEI RIFIUTI RADIOATTIVI

30.000 m3

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L’IMPORTANZA DEL DEPOSITO NAZIONALE - 1

E’ un atto di tutela e rispetto per le future generazioni

Consente una efficace e definitiva gestione in sicurezza dei rifiuti

derivanti dal pregresso programma nucleare e di quelli connessi alle

attività sanitarie, industriali e di ricerca con continueranno ad essere

prodotti nel tempo

Permette il rilascio senza vincoli di natura radiologica degli attuali siti

nucleari

Consente di soddisfare gli obblighi comunitari ed internazionali in tema

di gestione dei rifiuti radioattivi (Direttiva 2011/70/Euratom,

Convenzione congiunta, Accordi internazionali di riprocessamento)

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L’ISPRA ha emanato con la Guida

Tecnica n. 29, pubblicata a giugno

2014, i criteri per la localizzazione del

Deposito nazionale

.

http://www.isprambiente.gov.it/files/nucleare/GuidaTecnica29.pdf

L’IMPORTANZA DEL DEPOSITO NAZIONALE - 2

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I criteri di localizzazione per il sito che ospiterà il deposito nazionale

pubblicati nella GT 29 sono raggruppati in due categorie:

Criteri di esclusione: sono stati definiti per escludere le aree del territorio

nazionale le cui caratteristiche non permettono di garantire piena

rispondenza ai requisiti di sicurezza riportati nella guida stessa (stabilità

geologica, confinamenti mediante barriere naturali, ecc.). Tali requisiti,

unitamente alle caratteristiche del condizionamento dei rifiuti ed a quelle

delle strutture ingegneristiche del deposito, devono assicurare i necessari

margini di sicurezza per il confinamento e l’isolamento dei rifiuti dal

contatto con la biosfera.

Criteri di approfondimento: sono stati definiti per consentire la

valutazione delle aree individuate a seguito dell’applicazione dei criteri di

esclusione.

GUIDA TECNICA 29

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PROCESSO LOCALIZZAZIONE DEPOSITO NAZIONALE

Siamo qui

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GUIDE TECNICHE

29 Guide Tecniche sono state emanate negli anni nel campo della

sicurezza nucleare e la radioprotezione.

Sulla base dell’esperienza derivata dalle istruttorie condotte e delle

normative e standard internazianali (WENRA e IAEA) sono di prossima

emissione, per consultazione, le seguenti guide tecniche:

• Criteri di sicurezza e radioprotezione per i depositi temporanei di

rifiuti radioattivi

• Criteri di sicurezza per le operazioni di disattivazione delle

istallazioni nucleari

• Allontanamento materiali solidi, rilascio locali, edifici ed aree da

impianti ex Capo VII del D.Lgs. 230/95

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Grazie per l’attenzione