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«Al territorio la giusta autonomia nel- la determinazione degli degli assetti politici. Al partito locale il compito di avviare il confronto prima al suo in- terno e poi con la cittadinanza». A par- lare è il vice presidente della Regione Campania, Giuseppe De Mita (foto) in tema di alleanze in vista delle ammini- strative 2012. Punto di partenza sarà la valutazione relativa all’operato del- l’amministrazione uscente. PAGINA 3 Il Centro per l’Impiego da novembre ancora off-line, basolato lesionato e solleva- to in piazza Umberto I, tran- senne provvisorie di prote- zione in rampa San Pasqua- le, contrada Santissimo, sul ponte delle Carrozze e nei pressi dello svincolo per la Variante. Ed ancora scatolo- ni abbandonati accanto ai bi- doni e parcheggio selvaggio: questi i “ Così non va ” se- gnalati in redazione e che at- tendono risoluzione da par- te dell’Amministrazione co- munale. Ricostruzione dell’ex box AssoCiA in piazza Umberto e il via libera dalla Regione per l’housing sociale in con- trada Alvanite, invece, nella rubrica “ Così va ” nata per informare i lettori su tutto ciò che funziona in città. PAGINE 8 E 9 Confcommercio, La Stella: qualità e competenze, no al commercio “fai da te” Crisi economica, fallimento delle associazioni e invasione della Gdo «La città sta morendo» Così non va, i problemi irrisolti LA RUBRICA LA RUBRICA di Francesca des Loges «La Città dei Mercanti è alla completa deriva. Ad Atripalda stiamo assistendo all’annullamento di uno dei poli del commercio: il mercato del giovedì. E’ chiaro che poi tutto il comparto entri in crisi». A lanciare l’allarme il diretto- re provinciale di Confcommercio Ore- ste La Stella che analizza la realtà del- la cittadina del Sabato segnata dal fal- limento delle associazioni tra commer- cianti, AssoCiA e Ccnat, e dall’invasio- ne della Grande distribuzione organiz- zata. «La concorrenza si combatte con competenze e prodotti di qualità a un prezzo giusto - continua La Stella -. Chi vuole improvvisarsi commerciante so- lo perché privo di alternative è desti- nato a fallire ». PAGINA 5 € 0,50 ANNO III NUMERO 3 APRILE 2011 SPORT SPORT PAGINA 15 Strutture off limits per calcio e pallavolo Ogni mese AtripaldaNews arriva nelle edicole della città PALAZZO PALAZZO Un anno in Comune per il segretario Curto PAGINA 7 SCUOLA SCUOLA Gli studenti giornalisti del liceo “De Caprariis” PAGINE 11 E 12 C on l’azione intrapresa dal Pd al Co- mune, la riorganizzazione del Pdl, l’imminente congresso cittadino in casa Udc e l’attivismo di Cives ha preso il via il valzer delle alleanze che condurrà alle Amministrative 2012. Tanti gli sce- nari possibili. Partiamo dal centrosinistra. Per il Pd di Alvino e Tuccia due sono le strade: allearsi con l’Udc di Capaldo o con Cives. Nel primo caso l’Udc, per la cari- ca di primo cittadino, punterebbe all’ex vicesindaco Geppino Spagnuolo, all’at- tuale capogruppo consiliare Paolo Spa- gnuolo o infine al medico Michele Ma- stroberardino. L’ostacolo vero ad un ac- cordo tra Pd e Udc è il sindaco uscente Aldo Laurenzano, che in molti nel Pd, ma soprattutto nell’Udc, non vogliono più. Lo stesso Laurenzano potrebbe essere però il nome giusto per mettere d’accor- do Pd e Cives in un’eventuale alleanza. Ma Cives alla fine potrebbe presentarsi anche da sola con candidato sindaco Tony Troisi oppure lo stesso Laurenzano, nel caso in cui decidesse di lasciare il Pd. In questo quadro «Sinistra Ecologia e Li- bertà» non troverebbe spazio. Il Psdi-Psi di Arturo Iaione strizza l’occhio alle for- ze di centro e di sinistra. Maurizio De Vin- co invece con “Pensiero Moderato” im- magina una civica con Iaione e l’Udc. Sul versante opposto, al tandem Strumolo-Del Mauro il compito di individuare un can- didato sindaco di centrodestra per un’e- ventuale alleanza con l’Udc (il medico Mastroberardino favorito). Non è esclusa anche un’alleanza con Cives o una corsa solitaria sotto il simbolo di Berlusconi: la guida a Massimiliano Del Mauro, Attilio Strumolo o Gianni Porcelli. Nel Terzo Po- lo, il partito di Casini in città stenta a dia- logare con il gruppo di Futuro e Libertà di Antonio Prezioso che potrebbe deci- dere di presentarsi da solo. Posizione sem- pre più isolata infine per “Merito e Li- bertà” di Lello La Sala, che rischia di re- stare schiacciato dai veti del centrosini- stra e del centrodestra. Il valzer delle alleanze di ALFONSO PARZIALE L’editoriale Il vice presidente regionale De Mita tra elezioni 2012 e valorizzazione dei beni Strumolo: «Pronti per grandi trasformazioni: la città ha bisogno di progetti validi» Antonacci: «Chiedo scusa a tutti i cittadini per gli obiettivi mancati» PAGINA 2 Pdl Pd «Agli Enti locali il rilancio turistico» aprile 2011:14 copia 29/03/2011 13:27 Pagina 1

AtripaldaNews Aprile

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Il mensile di AtripaldaNews - Aprile

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Page 1: AtripaldaNews Aprile

«Al territorio la giusta autonomia nel-la determinazione degli degli assettipolitici. Al partito locale il compito diavviare il confronto prima al suo in-terno e poi con la cittadinanza». A par-lare è il vice presidente della RegioneCampania, Giuseppe De Mita (foto) intema di alleanze in vista delle ammini-strative 2012. Punto di partenza sarà lavalutazione relativa all’operato del-l’amministrazione uscente.

PAGINA 3

Il Centro per l’Impiego danovembre ancora off-line,basolato lesionato e solleva-to in piazza Umberto I, tran-senne provvisorie di prote-zione in rampa San Pasqua-le, contrada Santissimo, sulponte delle Carrozze e neipressi dello svincolo per laVariante. Ed ancora scatolo-ni abbandonati accanto ai bi-doni e parcheggio selvaggio:questi i “Così non va” se-

gnalati in redazione e che at-tendono risoluzione da par-te dell’Amministrazione co-munale. Ricostruzione dell’ex boxAssoCiA in piazza Umbertoe il via libera dalla Regioneper l’housing sociale in con-trada Alvanite, invece, nellarubrica “Così va” nata perinformare i lettori su tuttociò che funziona in città.

PAGINE 8 E 9

Confcommercio, La Stella: qualità e competenze, no al commercio “fai da te”

Crisi economica, fallimento delle associazioni e invasione della Gdo

«La città sta morendo»

Così non va, i problemi irrisoltiLA RUBRICALA RUBRICA

di Francesca des Loges

«La Città dei Mercanti è alla completaderiva. Ad Atripalda stiamo assistendoall’annullamento di uno dei poli delcommercio: il mercato del giovedì. E’chiaro che poi tutto il comparto entriin crisi». A lanciare l’allarme il diretto-re provinciale di Confcommercio Ore-ste La Stella che analizza la realtà del-la cittadina del Sabato segnata dal fal-limento delle associazioni tra commer-cianti, AssoCiA e Ccnat, e dall’invasio-ne della Grande distribuzione organiz-zata. «La concorrenza si combatte concompetenze e prodotti di qualità a unprezzo giusto - continua La Stella -. Chivuole improvvisarsi commerciante so-lo perché privo di alternative è desti-nato a fallire». PAGINA 5

€ 0,50 ANNO III NUMERO 3

APRILE 2011

SPORTSPORT

PAGINA 15

Strutture off limits per calcio e pallavolo

Ogni mese AtripaldaNews arriva nelle edicole della città

PALAZZOPALAZZO

Un anno in Comuneper il segretario Curto

PAGINA 7

SCUOLASCUOLA

Gli studenti giornalistidel liceo “De Caprariis”

PAGINE 11 E 12

Con l’azione intrapresa dal Pd al Co-mune, la riorganizzazione del Pdl,l’imminente congresso cittadino in

casa Udc e l’attivismo di Cives ha presoil via il valzer delle alleanze che condurràalle Amministrative 2012. Tanti gli sce-nari possibili. Partiamo dal centrosinistra.Per il Pd di Alvino e Tuccia due sono lestrade: allearsi con l’Udc di Capaldo o conCives. Nel primo caso l’Udc, per la cari-ca di primo cittadino, punterebbe all’exvicesindaco Geppino Spagnuolo, all’at-tuale capogruppo consiliare Paolo Spa-gnuolo o infine al medico Michele Ma-stroberardino. L’ostacolo vero ad un ac-cordo tra Pd e Udc è il sindaco uscenteAldo Laurenzano, che in molti nel Pd, masoprattutto nell’Udc, non vogliono più.Lo stesso Laurenzano potrebbe essereperò il nome giusto per mettere d’accor-do Pd e Cives in un’eventuale alleanza.Ma Cives alla fine potrebbe presentarsianche da sola con candidato sindaco TonyTroisi oppure lo stesso Laurenzano, nelcaso in cui decidesse di lasciare il Pd. Inquesto quadro «Sinistra Ecologia e Li-bertà» non troverebbe spazio. Il Psdi-Psidi Arturo Iaione strizza l’occhio alle for-ze di centro e di sinistra. Maurizio De Vin-co invece con “Pensiero Moderato” im-magina una civica con Iaione e l’Udc. Sulversante opposto, al tandem Strumolo-DelMauro il compito di individuare un can-didato sindaco di centrodestra per un’e-ventuale alleanza con l’Udc (il medicoMastroberardino favorito). Non è esclusaanche un’alleanza con Cives o una corsasolitaria sotto il simbolo di Berlusconi: laguida a Massimiliano Del Mauro, AttilioStrumolo o Gianni Porcelli. Nel Terzo Po-lo, il partito di Casini in città stenta a dia-logare con il gruppo di Futuro e Libertàdi Antonio Prezioso che potrebbe deci-dere di presentarsi da solo. Posizione sem-pre più isolata infine per “Merito e Li-bertà” di Lello La Sala, che rischia di re-stare schiacciato dai veti del centrosini-stra e del centrodestra.

Il valzerdelle alleanzedi ALFONSO PARZIALE

L’editoriale Il vice presidente regionale De Mita tra elezioni 2012 e valorizzazione dei beni

Strumolo: «Prontiper granditrasformazioni: lacittà ha bisognodi progetti validi»

Antonacci: «Chiedo scusa atutti i cittadiniper gli obiettivimancati»

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Pdl Pd

«Agli Enti locali il rilancio turistico»

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Attilio Strumolo, neo coordinatore del Pdl citta-dino, il partito prova a ripartire da questa nuovanomina…«Il partito tenta di riorganizzarsi intorno al nostrogruppo storico, a cui viene riconosciuta lealtà e coe-renza. Il mio ringraziamento va alla dirigenza pro-vinciali che mi ha voluto dare questa responsabi-lità ma soprattutto, al gruppo di amici del circolodi Atripalda che mi ha sostenuto, uno per tutti Mas-similiano Del Mauro, con il quale mi riconosco nel-le stesse idee».Il Pdl in città, quindi, si riorganizza, in che dire-zione si muove?«Il Pdl guarda soprattutto alle forze moderate delpaese che si riconoscono in un discorso di centro-destra e che vedono nel Pdl uno dei partito di rife-rimento. Viviamo un momento di difficoltà in cittàe miriamo soprattutto a non isolarci, cercando ilconfronto con le forze di centrodestra ma anche conle forze moderate che esistono in paese e che han-no necessità di confrontarsi con il nostro partito.Tentiamo, quindi, di venir fuori da questa forma diisolamento dalla quale oggi molti addetti ai lavoritentando di relegare il nostro partito. Una situazio-ne determinata dalle difficoltà del passato, voglia-mo cominciare a dire la nostra non pretendendo un

ruolo di centralità ma un posto di rispetto che ci ve-da tra i protagonisti del futuro rilancio del paese».Ciò cosa significa guardando alle elezioni del pros-simo anno?«Pensio sia prematuro parlare di elezioni. Andre-mo alla ricerca del confronto con le forze che piùci sono vicine seguendo un filo logico verso espe-rienze di centrodestra e di moderatismo».L’Udc ha registrato diversi ingressi e anche il Pdsi sta organizzando in città, mentre il Pdl sembrache rimanga fermo…«Sì, il Pdl era fermo. Da pochi giorni ha comincia-to a muovere i propri passi e riorganizzarsi. Con laspaccatura e la nascita di Fli il partito ha passato, alivello provinciale, regionale e nazionale, un mo-mento di sbandamento dal quale noi speriamo dipoter uscire. Vorrei invitare, tramite questa inter-vista, tutti coloro che si sentono vicini alle nostreposizioni di avvicinarsi e confrontarsi con noi. Glialtri partiti sono già organizzati sul territorio, per-ché più forti alle spalle, come il Pd e l’Udc che facapo a personaggi di notevole statura politica e,quindi, hanno avuto gioco più facile del nostro. Spe-riamo di dare un contributo affinché il Popolo del-la Libertà, che si è sempre riconosciuto come unpartito-persona , cominci a diventare un partito or-

ganizzato e molto più radicato nel territorio per co-minciare a dare le risposte che finora non è stato ingrado di mettere in campo».Come sarà organizzato il Pdl cittadino?«Sicuramente ci daremo un organigramma. Ho chie-sto a tutti gli amici di accettare la proposta che miè stata fatta chiedendo che tutto il gruppo mi stes-se vicino. Dato che non posso dedicare tutta la miagiornata lavorativa all’esperienza politica o al coor-dinamento cittadino ci saranno dei ruoli ben pre-cisi ai quali saranno affidati aspetti importanti del-la gestione del partito».Quali sono state le motivazioni della sua scelta dinon seguire l’Onorevole Gargani?«L’onorevole Gargani negli anni ha subito decisio-ni da parte degli organi nazionali, soprattutto delpartito, che lo hanno visto a volte subire anche inmaniera ingiusta. Credo che il percorso che lui ab-bia scelto oggi non vada verso una direzione di coe-renza con quello che ci siamo detti in dodici anni.Per questo ho deciso di rimanere dove sono».Lei in passato è stato consigliere comunale di mi-noranza, di cosa ha bisogno oggi Atripalda?«Credo che la città dovrebbe essere riprogettata. A-vrebbe necessità di essere rivitalizzata con tante i-niziative che vorrei enunciare nelle vicinanze del-

le prossime elezioni. Abbiamo tantissime idee daproporre all’elettorato, iniziative che vanno preseverso i giovani, la rivitalizzazione del centro stori-co e, soprattutto, verso il commercio che langue insituazioni di difficoltà molto forti».Che giudizio dà di questi quattro anni di Ammi-nistrazione Laurenzano?«E’ un’Amministrazione di centrosinistra, non pos-so essere così duro perché così come il governo cen-trale ha avuto difficoltà nella gestione del paese co-sì anche le Amministrazioni comunali hanno avu-to problemi. Certo questa Amministrazione non habrillato per bravura o iniziative sul territorio. Tral’altro ci sono questioni su cui non posso esprimermipoiché legate a conflitti di natura personale e a pro-blematiche del paese».In vista delle elezioni 2012, sarà candidato sin-daco?«Non sappiamo come si evolveranno le alleanze.Sicuramente noi miriamo ad una candidatura chesia di chiara espressione di centrodestra: ma van-no prima di tutto viste le alleanze. Il nome di chisarà candidato alla gestione del paese per i prossi-mi cinque anni scaturirà, con molta serenità, at-traverso il confronto e il ragionamento con le altreforze politiche in campo».

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Aprile 2011VISITA IL NOSTRO SITO

www.mercoglianonews.itPOLITICA

Il Pd esce da un congresso segnato dastrappi e abbandoni. Che compito atten-de il neo segretario Alvino e il direttivo?«Il congresso ha rappresentato un mo-mento di chiarezza e di definizione delloscenario politico locale, almeno per quel-lo che riguarda la strategia politica che ilPd intende intraprendere. Alvino è uomodi esperienza ed è chiamato a svolgere unruolo oneroso e di prestigio, confido nellesue capacità di organizzazione e di valo-rizzazione di tutte le energie interne al par-tito, non solo per rafforzarlo ma soprattut-to per aprirlo realmente verso l’esterno eproiettarlo con maggiore vigore verso gliimpegni futuri come le amministrative del2012. Inoltre il nuovo direttivo che vede lapresenza di molti giovani, preparati e re-sponsabili, ci lascia ben sperare».Alcuni esponenti del Pd prima del con-gresso cittadino hanno contestato le mo-dalità con cui si è giunti all’assise, fon-dando un’associazione culturale. Che nepensa?«Il Pd è un partito plurale la cui lunga ge-nesi e gestazione porta con sé contraddi-zioni e difficoltà. Un partito giovane natoda due grandi partiti che hanno fatto la sto-ria dell’Italia moderna. Ma proprio perchégiovane, il Pd, ha dentro di sé una serie diistanze diverse, frutto di sensibilità e di

percorsi vari, a volte anche contradditori,che contribuiscono alla definizione, osereidire alla mappatura genetica, del campo diazione del partito stesso. Come dire il Pdè nato, forse prematuro, e come un bam-bino che sta crescendo, giorno dopo gior-no impara a camminare. Tutti noi che vi-viamo dentro al Pd contribuiamo alla suacrescita tentando di aiutarlo e migliorarlo,c’è chi si assume le proprie responsabilitàe chi invece decide che il proprio contri-buto si debba fermare alla sola procrea-zione. Ma su una cosa bisogna essere chia-ri: il Pd è fatto di carne e sangue, di don-ne e uomini che si appassionano all’ideadi costruire un nuovo percorso. Mai potràessere un tram dal quale scendere e salirea proprio piacimento». E’ favorevole alla nascita del gruppo fe-derato del Pd in consiglio comunale?«Favorevolissimo. L’esigenza della costru-zione di un gruppo del Pd in seno all’assi-se comunale è diventata un’esigenza irri-nunciabile. Mi spiego meglio. Anzitutto po-trei citare lo Statuto nazionale del partitoche richiede ai rappresentanti eletti in pub-blici consessi di costituire gruppi politicidefiniti, afferenti al partito in cui sono i-scritti. Ma non mi limito a questo, la co-struzione del gruppo Pd, anche sotto for-ma di gruppo federato, serve a dare un’im-

pronta più marcatamente politica all’azio-ne amministrativa. Il gruppo così inteso di-venta laboratorio politico, rete di prote-zione, strumento di concertazione politicaed amministrativa capace di fare sintesinel pieno rispetto delle autonomie sia delpartito che degli amministratori».Ai mal di pancia di Tomasetti e Lauren-zano, come intende rispondere il partito? «Mal di pancia? Non credo che si tratti diquesto, conosco Tomasetti da oltre vent’an-ni e riconosco in lui la passione e l’intelli-genza di un vero politico di razza. Credoche si tratti, invece, di comprendere finoin fondo le potenzialità che ha la costitu-zione del gruppo consiliare, senza volerminimamente intaccare o ledere ruoli po-litici di rappresentanza assegnati da tuttala coalizione del “Centrosinistra per Atri-palda”».

Come giudica questi quattro anni di am-ministrazione Laurenzano?«Quando nel 2007 affrontammo la campa-gna elettorale ci trovammo di fronte ad u-na svolta epocale per la nostra Città. L’en-tusiasmo, la voglia di costruire una nuovastagione, il coinvolgimento diretto della cit-tadinanza, furono i fattori dominanti di u-na vittoria memorabile in una lunga bat-taglia elettorale estenuante, irta di difficoltàe caratterizzata da grande impegno. I cit-tadini atripaldesi ci premiarono, ebbero fi-ducia in noi, nei partiti che costruironoquella stagione e nella proposta di un pro-gramma per la città ambizioso e carico diaspettative. Oggi, ad un anno dalle ammi-nistrative del 2012, molte cose positive so-no state fatte ma forse non abbiamo sod-disfatto a pieno le esigenze della popola-zione. Registro un giudizio non sempre po-sitivo dei cittadini verso il nostro operato,una distanza che di sicuro non ci aiuta euna critica latente e costante su quello chenon va. Io credo che in politica, come nel-la vita bisogna avere il coraggio di assu-mersi non solo le proprie responsabilitàma anche e soprattutto di ammettere i pro-pri errori. Per cui rispetto ad una serie didisfunzioni che si sono create, mercato,parcheggi, Alvanite, servizi, viabilità, piùche assumere l’atteggiamento giustifica-

zionista ad oltranza, nel quale molti am-ministratori perseverano, servirebbe un at-to di umiltà ammettendo gli errori com-messi e porgendo le scuse alla cittadinan-za per non aver a pieno saputo interpreta-re tutte le loro istanze e le loro aspettati-ve. Per quanto possa servire io chiedo scu-sa».Il sindaco Laurenzano ha affermato di a-ver sanato i conti e salvato Atripalda, sen-za lesinare stoccate alle passate Ammi-nistrazioni di centrosinistra. Lei è d’ac-cordo?«Sicuramente la situazione economica ri-cevuta in eredità ha presentato una vera epropria mannaia, riducendo la capacità ela possibilità di intervento su tutta una se-rie di opere qualificanti che avrebbero mi-gliorato e rafforzato il tessuto sociale ed e-conomico della città. La questione dei fa-mosi SWAP, per fortuna risolta brillante-mente dall’ex vice sindaco Landi e la man-canza di trasferimenti di fondi verso i co-muni da parte del governo nazionale han-no finito di indebolire le già esangui cassecomunali. Situazioni che, se oggi almenodal punto di vista aritmetico sembrano es-sere pareggiata, per il futuro rischiano diessere messe pericolosamente in discus-sione anche a causa della legge del Gover-no Berlusconi sul Federalismo Fiscale».

Antonacci: il Pd guarda avanti ma occorre fare mea culpa

Salvatore Antonacci

«Il Pdl fuori dall’isolamento, il territorio va riprogettato»Il neo coordinatore cittadino, Attilio Strumolo, subito a lavoro: organizzeremo incontri su grandi tematiche come il fiume Sabato

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3ATRIPALDANEWS

Aprile 2011VISITA IL NOSTRO SITO

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L’intervistaPOLITICA

Il vice presidente della Regione Giuseppe De Mita passa agli Enti locali la sfida del rilancio turistico territoriale e ai dirigenti dell’Udcl’onere di gettare le basi in vista delle Amministrative del 2012

L’Udc è stato il primo partito anon credere nei due poli con-trapposti aprendo una terzavia nel panorama politico na-zionale. Cosa si prospetta al-l’orizzonte?«Andiamo verso una scomposi-zione dell'attuale assetto politi-co nazionale caratterizzato daun equilibrio finto, fortementeprecario, e da una proposta po-litica che non riesce a trovare a-derenza e sintonia con il senti-re dei cittadini, delle comunità.Dall'inizio della nostra presen-za all'interno dell'Unione diCentro abbiamo sostenuto la ne-cessità di individuare una levache potesse rompere questo fin-to bipolarismo, estremizzato poiin un bipartitismo senza parti-ti. Oggi più che mai questa in-tuizione si approssima con for-za alla realtà delle cose, confer-mandosi una lettura che avevaun suo fondamento. Oggi ab-biamo l'opportunità di gettarele basi perché si individui unnuovo equilibrio politico chemetta davvero fine a questa fa-se di transizione che non si èmai del tutto esaurita, compiu-ta». Molti sostengono che manchiun’alternativa forte a Berlu-sconi…«Probabilmente è così. Ma per-ché a mancare è il sistema, so-no i meccanismi che agevolanoquesto processo. Dentro unoschema finto, falsato, non puòesserci una proposta politicadavvero credibile e capace diaggregare. In realtà, anche se ilpercorso politico di Berlusconidovesse essere avviato verso iltramonto, non sarà facile libe-rarsi dal berlusconismo, nonsarà facile estirpare i germi chequesta modalità di intendere lapolitica, di vivere le istituzionie di rapportarsi alla gente ha di

sicuro inoculato dentro la no-stra società. A maggior ragionenon potrà farlo una forza poli-tica come il Pd che ha fatto del-l'antiberlusconismo un vessil-lo, ma che ha finito per esserela fotocopia di Berlusconi, labrutta copia. Come per una lo-gica di contrappasso, il Pd ha fi-nito per somigliare al Molochche il Pd stesso ha creato». La Campania è flagellata dacontinue emergenze su varifronti: rifiuti, sanità, lavoro...Qual è la via d'uscita?«Il ritorno alla normalità. E’questa l’unica strada se si vuo-le impostare il discorso nei ter-mini della possibile via d’uscita.La Campania vive da semprequesta condizioni di straordi-narietà nella logica dell’emer-genza. E’ valso e vale per i ri-fiuti e stesso discorso può esserfatto per la sanità e per le que-stioni occupazionali. I processinon sono certo brevi, ma l’o-

biettivo a cui tendere è di sicu-ro quello di un progressivo ri-torno alla normalità che valeper le istituzioni ma anche perle comunità, per i cittadini. Dasoli, però, non possiamo farce-la. Laddove, infatti, la questio-ne è di risorse, non si può tace-re che l’interlocutore principa-le è il Governo nazionale chedovrebbe di sicuro fornirci ele-menti di maggiore garanzia e

certezza su tempi, modalità edisponibilità. Sul fronte dei ri-fiuti, però, il mio auspicio è chenon si compiano passi falsi ri-spetto ad un percorso avviatocon questa amministrazione eche non deve essere compro-messo da superficialità, ap-prossimazioni, sviste campani-listiche».I tagli della Regione, effettuatiper rientrare nel patto di sta-bilità, sono, inevitabilmente,visti dai cittadini come una mi-naccia ai proprio diritti...«La percezione che i cittadinipossono avere rispetto a quelliche comunemente vengono de-finiti tagli è in qualche modocomprensibile, legittima. Di si-curo la condizione che oggi vi-ve la Regione Campania è di e-stremo disagio. Le manovre fi-nanziarie finora messe in cam-po non hanno potuto non tenerconto dello sforamento del Pat-to di stabilità e l’attività finoraespressa è stata in qualche mo-do compressa da quelli che so-no indiscutibilmente dei vinco-li. Ma questa condizione nonpuò rappresentare per chi oggiha responsabilità di governo unimpedimento, quasi un alibi.Con quanto oggi è nelle nostrepossibilità, va tentato ogni sfor-zo possibile per raggiungere irisultati che ci siamo imposti.Rispetto ai tagli, infine, va ag-giunta anche un’altra riflessio-ne. La riduzione delle risorsenon deve essere per forza lettacome una riduzione dei livellidi tutela dei cittadini. Oggi bi-sogna introdurre il concetto disostenibilità economica anchenell’erogazione dei servizi. Inuna logica di autodetermina-zione dei bisogni, sono le co-munità a dover individuare ciòche va tutelato. In passato c’èstata una tutela forse inadegua-

ta di quello che veniva consi-derato un diritto. Da qui ancheil disagio che oggi patiamo. E’solo da questo rinnovato mododi intendere la tutela dei dirittie l’erogazione dei servizi ad es-sa collegato che si può immagi-nare di uscire dalla logica ra-gionieristica dei tagli». Da irpino alla vice presidenzadella Giunta Regionale, pensache la nostra provincia possaavere più attenzione?«L’Irpinia merita attenzione ecredo che ne abbia nel contestoregionale. Ma continuare a ra-gionare nei termini campanili-stici della contrapposizione tra

i territori credo che sia oltre chesbagliato anche dannoso. L’Ir-pinia ha delle sue specificità davalorizzare, ma certo non puòessere o fare tutto. I processi disviluppo non possono nasceredal braccio di ferro tra i territo-ri, ma devono essere inseriti incontesti più ampi dei quali l’Ir-pinia rappresenta un pezzo.Questo è giusto comprenderloanche per evitare che si abusidello strumento della rivendi-cazione, uno strumento chespesso non agevola nella riso-luzione dei problemi». Puntare al Turismo anche nel-le zone interne, da assessore

regionale con delega comepensa che si possa rilanciare ilparco archeologico dell’AnticaAbellinum che ha sede ad A-tripalda?«La Campania è molto ricca sot-to il profilo archeologico. Indi-scutibilmente sotto questo ver-sante Pompei rappresenta la ve-ra eccellenza, un sito unico almondo. Detto questo, non biso-gna certo tralasciare i siti co-siddetti minori. L’antica Abelli-num è tra questi. I bandi chestiamo predisponendo preve-dono specifici interventi legatialla valorizzazione dei beni cul-turali. La responsabilità è cari-cata sugli enti locali che do-vranno mostrare dinamismonella fase progettuale. La Re-gione accompagnerà queste i-niziative e le sosterrà. Ovvia-mente, bisogna pensare a delleformule che valorizzino alcunedelle peculiarità territoriali del-la provincia di Avellino. Sba-gliato individuare il concetto diattrattore turistico esclusiva-mente sui beni culturali ed ar-tistici. L’Irpinia ha risorse im-portanti sotto il profilo ambien-tale e delle produzioni tipiche.Immaginare un circuito che in-serisca queste eccellenze e va-lorizzi gli altri tasselli dell’of-ferta turistica rappresenta a mioavviso un percorso virtuoso». Lei ha sempre seguito congrande attenzione e parteci-pazione le vicende politichecittadine sin da quando era se-gretario provinciale della Mar-gherita, contribuendo all’indi-viduazione di Laurenzano co-me candidato sindaco. Ha pen-sato a come muoversi per il fu-turo? «Conosco bene il quadro politi-co locale di Atripalda. E capiscocome si possa già registrare fer-mento in vista della scadenza e-

lettorale, per quanto questa nonsia così perentoria. Atripalda èsempre stata un centro politi-camente attivo e dinamico. La-sciamo però al territorio la giu-sta autonomia nella determina-zione degli equilibri e degli as-setti politici. La funzione di rap-presentanza non può certo es-

sere sottratta a coloro che do-vranno poi essere rappresenta-ti. Lasceremo, dunque, al parti-to locale di avviare il confrontoprima al suo interno e poi con lacittadinanza per individuare lasoluzione migliore e che tengaconto delle esigenze della co-munità di Atripalda. Ovvia-mente, non potremo prescinde-re da una valutazione relativaall’operato dell’amministrazio-ne uscente. Potrà essere questoun punto di partenza per av-viare il confronto». In città si registra già un certofermento politico in vista del-le amministrative 2012. L’Udcatripaldese, secondo lei, conchi dovrà dialogare? Pd o Pdl?«Non esistono formule preco-stituite. La nostra linea resta atutti i livelli quella dell’autono-mia con possibili convergenzesolo nel caso in cui ci dovesse-ro essere delle particolari sinto-nie di tipo programmatico. Allostato, però, mi pare prematuroavanzare qualsiasi previsione».

«Al partito cittadino il compitodi avviare un confronto aperto»

Alleanze

«Pd o Pdl? La scelta sifarà suprogrammicomuni»

Registrazione Tribunale di Avellino n° 7/08 del 30/10/2008

EDITO DA: Associazione Culturale “Amica”via Roma 100 - 83042 Atripalda (Av)

DIRETTORE RESPONSABILEAlfonso Parziale

IN REDAZIONEFrancesca des Loges

Le collaborazioni sono a titolo gratuito

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AtripaldaNews

Elezioni 2012

«Punto di partenza saràla valutazionedell’Ammini-strazioneuscente»

Abellinum

«Tocca agli Enti locali proporre progetti validiin Regione»

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Direttore La Stella, il commercio irpino appare sem-pre più in crisi…«L’Irpinia viaggia a due velocità. Tutta la provinciaha avuto problemi seri, come il resto d’Italia, ma A-vellino ha avuto problemi aggiuntivi: i costi di ge-stione delle attività commerciali totalmente spro-porzionati alla realtà. Ciò ha creato sconquasso permolti che non hanno saputo affrontare la crisi perchéhanno trovato un mercato sproporzionato. Nel pe-riodo natalizio e durante i saldi abbiamo avuto un’in-versione di tendenza. Poi c’è stata una nuova onda-ta di staticità incrementata dalla crisi petrolifera,quelli che erano i segnali di ripresa rischiano, ora, diperdersi perché la crisi delle famiglie si ripercuotesul mercato».Atripalda era chiamata la Città dei Mercanti, lo èancora?«Vorrei dire sì, ma i segnali sono diversi. Purtroppoil commercio è legato al libero mercato ma subiscele decisioni amministrative. Ad Atripalda stiamo as-sistendo all’annullamento di uno dei poli di attra-zione del commercio, quale il mercato del giovedìed è chiaro che poi va in crisi tutto il commercio. O-gnuno è legato ai propri interessi: c’è il commer-ciante che trae beneficio dalla vicinanza del merca-to, c’è chi, invece, lo vede come un problema. Ma ilcommercio vive di persone, più ce ne sono megliova. La fiera del giovedì era un traino anche per ilcommercio a posto fisso. La gestione del mercato a-tripaldese è stata quanto meno disattenta, per usareun eufemismo: c’erano i presupposti per mantenereuna struttura ma è prevalsa la volontà di dividere.

Occorre salvaguardare gli interessi sia dei commer-cianti che dei consumatori agevolando l’accesso al-le attività commerciali. Il danno non è solo per ilcommerciante ma anche per l’anziana signora, A-tripalda è storicamente forte dal punto di vista com-merciale nell’insieme, commercio a posto fisso e am-bulante, ma se una delle due modalità viene meno,anche l’altra ne risente».In contemporanea si assiste al proliferare dellagrande distribuzione a discapito dei piccoli com-mercianti…

«La grande distribuzione deve essere inserita all’in-terno di una realtà per integrarsi nei tessuti esisten-ti. Se la piccola impresa commerciale e l’ambulan-tato soccombono, allora è lo sconquasso. Il consu-matore deve avere una scelta ampia e completa al-trimenti è un danno anche per lui. Un altro aspettofondamentale che riguarda Avellino e Mercogliano,e sta per interessare anche Atripalda, è l’emergeredi una logica anomala: la mancanza di regole nellaliberalizzazione del mercato. Occorre regolare il set-tore nell’interesse del commercianti, altrimenti è so-lo una babilonia. Il consumatore, ad esempio, nonsa più chi è aperto la domenica mattina».La Confcommercio ha espresso, in più occasioni,la proposta del ritorno in piazza del mercato...«Sì, chiedemmo anche al Prefetto di verificare se sus-sistono le condizioni igienico-sanitarie per tenere ilmercato unito. Ci eravamo resi conto che con deter-minati correttivi, quasi a costo zero, in accordo conAsl e Comune, si poteva sanare la situazione nel-l’interesse di tutti senza creare un trauma così forteper esercenti e cittadini. Lì però abbiamo capito chel’intenzione era di tutt’altro tipo. Abbiamo anche det-to di mettere a norma i commercianti qualora nonlo fossero, ma ci siamo trovati di fronte un muro e ilrisultato è sotto gli occhi di tutti. Un danno che ri-schia di indebolire tutta la struttura commerciale a-tripaldese. Altro aspetto fondamentale è l’errore chealcune amministrazioni commettono nell’inquadra-re la risorsa imprenditoriale legata esclusivamente al

comparto industriale: il commercio non viene vistocome una risorsa dell’economia locale. Avellino è u-na provincia che si basa quasi esclusivamente sulterziario, non ha bisogno di aiuti a pioggia, nessunochiede soldi ma di dare delle regole certe e non vin-coli».Che ruolo hanno le associazioni tra commercian-ti? Ad Atripalda esistevano AssoCiA e Ccnat…«Il ruolo diConfcommercio, in rappresentanza deisettori commercio, turismo e servizi, è quello di in-terfaccia con la pubblica amministrazione. Il pro-blema è quando non ci sono le condizioni di con-

fronto per pensare a soluzione da intraprendere. ICentri Commerciali Naturali rappresentano, ad e-sempio, una strada importante. Quando ci rappor-tiamo bene con le amministrazioni otteniamo buonirisultati. Ad Atripalda AssoCiA e Ccnat sono nau-fragate perché, nonostante le buone intenzioni, nonsono riuscite a relazionarsi con il Comune che nonha visto in queste iniziative qualcosa che possa da-re valore aggiunto a tutto il comune in progetti di

lunga durata. Questo è il comportamento di un’Am-ministrazione distratta che naviga a vista e non pro-duce risultati».Intanto si sono conclusi i lavori della commissionemercato senza aver nessun risultato...«C’è la volontà di affrontare la questione senza pre-giudizi. Noi ci chiediamo: se si dimostra che la vec-chia area è a norma, si può discutere per un ritor-no? O non lo si vuole comunque più lì il mercato? Sesi ragiona per il bene di Atripalda, del commercio edei cittadini si trova la soluzione migliore nel rispettodelle regole, per un miglioramento ad esempio del-la viabilità. Ma se qualsiasi proposta ragionevole vie-ne bocciata a priori è perché l’intenzione non c’è,questa allora è tutt’altra cosa».Il sindaco di Avellino ha parlato di un ipotetico spo-stamento del mercato di Avellino ad Atripalda, èpossibile secondo lei questo accorpamento?«Atti ufficiali non ce ne sono. La correttezza e la nor-mativa vogliono che vengano convocate le parti perverificare lo stato della situazione. Non devono es-sere gli ambulanti a pagare gli errori di contesto del-la Città Ospedaliera. Spostare il mercato non risol-verebbe il problema parcheggio a cui bisognava pen-sare prima dell’apertura».Ad Atripalda gli esercizi commerciali più forti so-no quelli “storici”, molti giovani provano ad avvi-cinarsi al commercio ma spesso non sopravvivo-no…«In Irpinia ci sono circa tremila imprese medio-pic-cole iscritte a Confcomemrcio. Se i negozianti stori-ci riescono a mantenersi in attività vuol dire che so-no bravi a ritagliarsi una fetta di clientela. Ma è im-portante fare continuamente degli innesti con nuo-vi esercenti che però non devono essere imprendi-tori improvvisati “fai da te”. Chi apre un’attività im-prenditoriale deve avere competenze e capacità peravere coscienza di ciò a cui va incontro».Che consiglio dà alle giovani generazioni di disoc-cupati che vedono nel commercio uno spiraglio?«Non vedere il commercio come una valvola di sfo-go per la disoccupazione, chi ha le capacità e la vo-cazione commerciale è giusto che si lanci in questomondo. Ma aprire un’attività commerciale solo per-ché non si ha un altro lavoro è sbagliato poiché si ri-schia solo di indebitarsi, perdere soldi e dare un cat-tivo servizio non competitivo sia in termini di prez-zo che di qualità. Siamo in un’epoca di liberalizza-zione che non deve significare improvvisazione co-me lo era vent’anni fa. Oggi i ragazzi possono ac-quisire informazioni attraverso corsi di formazioneper capire a cosa vanno incontro».

Lo storico negoziante “Trezza”

Commercio

Mercato

“Spaccato perchè mancala volontà di trovare unasoluzione condivisa”

Associazioni

“Ccnat e AssoCiA falliteper cecità e distrazionedell’Amministrazione

«La Città dei Mercanti è alla completa deriva»

Il fallimento delle associazioni tra commercianti, il mercato settimanale diviso,l’invasione della grande distribuzione in un momento generale di flessione economica.Il direttore provinciale di Confcommercio, Oreste La Stella, getta le basi per usciredalla crisi attraverso sinergia con le istituzioni accompagnata da competenze e capacità

«La crisi può essere combattuta non facendo concorrenzaalla grande distribuzione, che può praticare prezzi piùbassi, ma puntando sulla qualità del prodotto». A parlareè Gerardo Trezza che gestisce il negozio di calzature di fa-miglia. Una tradizione che va avanti dal 1926, tramandatada padre in figlio. Il fondatore fu Fortunato Trezza che poipassò il testimone ai due figli Sabino e Antonio, il primo im-pegnato nell'attività di ingrosso e il secondo in quella al det-taglio. «La qualità, la disponibilità e la competenza nellospecifico - prosegue il signor Gerardo - rappresentano i punti di forza per le piccole e medie im-prese in un periodo di forte crisi». Atripalda per la famiglia Trezza resta ancora un importante cen-tro commerciale naturale. «Atripalda - spiega - è ancora la Città dei Mercanti, perché qui c'è an-cora la presenza di commercianti storici, punto di riferimento per tantissime persone prove-nienti dai paesi limitrofi. Per tradizione e disponibilità degli esercenti, la cittadina del Sabatoha ancora un ruolo importante da svolgere. La nostra forza, rispetto ai grandi negozi, sta nelrapporto più confidenziale con la clientela». Sul ruolo del mercato del giovedì come attrattore an-che per gli esercenti a posto fisso, Trezza non ha dubbi: «Prima con la presenza del mercato inpiazza era diverso. Ne beneficiavano tutti. Ora è periferico e la gente non viene più in centro».

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Dottoressa Clara Curto, qual è il bi-lancio di questo primo anno dalla suanomina?«Un bilancio professionale sicuramentepositivo, ma più che per una soddisfa-zione personale per gli eventuali ri-sultati. Sicuramente Atripalda è unarealtà molto complessa ma molto sti-molante dove si può programmare be-ne e si possono conseguire risultati va-lidi».Come si è trovata ad Atripalda?«Non vorrei peccare di eccessivo otti-mismo, ma dico bene sia dal punto divista umano, che professionale è stataveramente un’esperienza positiva. Hoincrociato persone molto valide, i di-pendenti comunali sono estremamen-te diligenti, mediamente lavorano tan-to. Naturalmente c’è anche un feliceconnubio con tutta l’Amministrazionecomunale. La realtà di Atripalda è po-sitiva sotto tutti i punti di vista».Lei è giunta ad Atripalda in un mo-mento di profonda difficoltà per lecasse comunali…«Sì, questo rappresenta il punto di cri-

ticità. Intanto devo dire che anche inquesta situazione probabilmente lacittà di Atripalda ha dimostrato unamaggiore maturità rispetto a tanti al-tri comuni d’Italia che sono in crisi fi-nanziaria perché in realtà l’aspetto deldeficit purtroppo appartiene ormai aquasi tutti gli enti locali. Atripalda haavuto la maturità di tirar fuori tutta ladebitoria, cosa che probabilmente altrinon sarebbero riusciti a fare. Io ho tro-vato un piano di risanamento meritodi chi mi ha preceduto e dell’ammini-strazione che ha voluto che ciò avve-nisse. Il piano di alienazione è segnato dal-la mancata vendita del Centro Pmi...«Il problema della mancata cessionedel Centro Servizi è l’aspetto critico delpiano di alienazione ma bisogna con-siderare che, in un momento di crisieconomica globale, è difficile trovareun acquirente dalla grossa disponibi-lità economico-finanziaria. In ogni ca-so non consideriamo assolutamente u-na sconfitta non averlo ancora vendu-to. E’ chiaro che ci sono altre soluzio-

ni e operazioni finanziarie come unaprobabile ripartizione in lotti dellastruttura. Ma questo non sta a me dir-lo poiché è un argomento tecnico, masicuramente ci sarà un sistema per po-ter ottimizzare il Centro di via San Lo-renzo da un punto di vista finanzia-rio».Condivide le scelte effettuate? Si po-teva gestire diversamente la questio-ne economica?«Sicuramente le condivido. Prima dime è stato fatto un buon lavoro, eral’unico sistema per poter evitare undissesto finanziario che, naturalmente,sarebbe stato molto più gravoso per letasche dei cittadini. Ciò lo dico in viaobiettiva, non ha nulla di politico. Ef-fettivamente l’attività portata avantidal Comune è pregevole perché ha e-vitato che ci fosse un aggravio per i cit-

tadini almeno fino ad oggi».Lungo quale strada si muove il Bi-lancio di Previsione 2011?«Occorre esaminare bene quello cheeffettivamente la normativa sul fede-ralismo municipale comporta. Natu-ralmente dobbiamo fare delle grosseriflessioni, non credo che ci possanoessere ulteriori pressioni fiscali sui cit-tadini e va evitato che ciò accada».Intanto a Palazzo di Città si assiste auna crescente litigiosità tra dipen-denti, caso eclatante tra i vigili urba-ni?«Mi dispiaccio molto di questi episodi,la mia impostazione lavorativa è stataquella di creare subito un buon rap-porto anche umano con tutti i dipen-denti. Cerco di essere disponibile an-che per dare delle risposte alle pro-blematiche di tipo relazionale. Il pro-

blema della Polizia Municipale è ab-bastanza atavico, spero che si possa-no distendere gli animi anche perchénon vedo un problema nell’andamen-to del servizio che reputo valido. Pur-troppo c’è conflittualità interna e midispiace che questa problematica sin-dacale possa essere vista come una de-faiance del servizio, che al contrariova bene».Che rapporto si è instaurato con sin-daco e amministratori?«Positivo. Il sindaco è una personamolto perbene, gioviale e aperta. Sa-rebbe difficile non avere un buon rap-porto con lui. Ma ho un buon rappor-to con tutta l’Amministrazione e laGiunta. Anche con le minoranze riu-sciamo a dialogare bene e confrontar-ci. Questo è uno degli elementi di for-za del mio lavoro ad Atripalda».

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Intervista

PALAZZO 7

La criticità«La mancata vendita del Centro Servizi non è una sconfitta, sarannomesse in campo altre soluzioni come la ripartizione in diversi lotti»

«Da avellinese dico che qui si sta bene»Il bilancio di un anno ad Atripalda del segretariocomunale Clara Curto, tra crisi economica evicissitudini interne: la mia forza sta nel dialogoaperto con tutta l’Amministrazione cittadina,così si risolvono i problemi

CENTRO SERVIZI - Sette tentativi di vendita mediante asta pubblicaandati deserti per il Centro Pmi di via San Lorenzo. Da 4 milioni e330 mila euro il prezzo è sceso a 2 milioni 650 mila euro, ma nes-suno finora lo ha ritenuto un buon affare. Tre le ipotesi attualmenteal vaglio della Giunta: il leasing beak, la cartolarizzazione (tre almomento i privati interessati) oppure il frazionamento da cedere apiù privati. In quest’ultimo caso, secondo la suddivisione effettua-ta, ma ancora in corso di valutazione, il Comune si riserverà la pro-prietà dell’aula convegni del secondo piano.

EX SCUOLA S.GREGORIO - Ben cinque tentativi di vendita andatia vuoto per l'ex scuola elementare in località San Gregorio. L’im-porto a base d’asta dell’ultimo esperimento è stato di 94.150,35 eu-ro. La Giunta è stata quindi chiamata a decidere sulle modalità dialienazione della struttura residenziale di 259 mq. inserita nel “Pia-no di alienazione e valorizzazione dei beni comunali” con il cam-bio di destinazione urbanistica in civile abitazione. Per la cessio-ne della struttura è stata avviata la trattativa privata che vedrebbegià un privato molto interessato all’acquisto.

BAR PARCO ACACIE - E’ andato deserto il bando per la gestione delbar all'interno di Parco Acacie. Nessuno dei 35 esercenti, invitatidal Comune, ha risposto alla proposta dell'Amministrazione che ri-chiedeva un canone annuo di 6mila euro, escluse cauzioni, assi-curazioni e valorizzazione del locale. La durata del contratto è disei anni, con possibilità di proroga per altri sei. Ora si procederàcon la pubblicazione di una manifestazione d’interesse con gli stes-si vincoli contrattuali del precedente bando. Sul bar pende una con-troversia giudiziaria con l’associazione "Amica".

APPARTAMENTI VIA SAN GIACOMO - Ventuno inquilini su tren-tadue hanno fatto richiesta d’acquisto per gli alloggi comunali Erpdi via San Giacomo (dai 45 ai 47 mila euro) e dei rispettivi gara-ges. Il 75% del ricavato sarà utilizzato per finanziare piani di re-cupero, riqualificazione e per la realizzazione di interventi sul ter-ritorio. La restante parte (25%) sarà utilizzata per ripianare il de-ficit delle casse comunali. Hanno avuto accesso all’acquisto sologli affittuari degli appartamenti da almeno 5 anni. Gli acquirentinon potranno vendere prima di 10 anni.

IL BORSINO DELLE ASTE COMUNALI

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La nuova rubrica di AtripaldaNews per informare su tutto ciò chefunziona in città: una bacheca a disposizione degli amministratori

Arriva l'ok della Regione Campania al nuo-vo insediamento abitativo presentato dal Co-mune di Atripalda. L'assessore regionaleMarcello Taglialatela ha ribadito che il pia-no «oltre a svolgere una impotrantissimafunzione di integrazione sociale e soddi-sfare una forte esigenza delle comunita'campane, mette in moto un investimentodi oltre 1 miliardo e mezzo di euro a fron-te di un investimento regionale di 41 mi-lioni di euro. Il che riuscira' ad imprimereun forte rilancio economico ed occupazio-nale». Per il presidente della Regione Cam-pania, Stefano Caldoro, si tratta di «una ri-sposta forte ad un tema fondamentale peri cittadini. Quella della casa è un'esigenzaparticolarmente avvertita dalle fasce piu'deboli». Tra i progetti ammessi alla terza fa-se c'è, come detto, l'intervento di riqualifi-cazione presentato dal Comune di Atripaldaper contrada Alvanite e denominato "Alva-

nite, Quartiere laboratorio", con punti 61.Con i fondi stanziati da Palazzo Santa Lucial'ente municipale punta a realizzare alloggidestinati alle fasce deboli e che godono di in-centivazioni economiche. Quattro le lineeguida dell'intervento: ristrutturazione urba-na, nuove costruzioni per 76 alloggi, rivita-lizzazione sociale e riqualificazione deglispazi esterni della contrada. Dei 76 nuovi al-loggi: 48 verranno da due edifici da abbat-tere e ricostruire (C1 ed E) e 28 nuovi allog-gi in un unico edificio. Il contributo richiestodal Comune di Atripalda ammonta a 6mi-lioni e 789mila euro. A seguire l'interventogli assessori Tuccia, Palladino e Troisi. Ot-to gli interventi in Irpinia ammessi all'ulti-ma fase, ossia alla procedura negoziata cheprevede la convocazione di una Conferenzadei Servizi con Provincia e comuni interes-sati ai fini della determinazione dei conte-nuti progettuali definitivi delle proposte di

Housing. I residenti avevano, da tempo, se-gnalato gli interventi più urgenti di cui ilquartiere necessita: la ristrutturazione gliappartamenti, maggiore illuminazione e lacreazione di spazi di socializzazione. Nascecosì l'idea di demolire e ricostruire il bloccogarages vicino all'area del mercatino, realiz-zando un nuovo blocco su due livelli, unoda destinare a garages e l'altro a botteghe eda centro per minori, la "Città dei bambini",con laboratori formativi e ludoteca. Sul so-laio del primo piano poggia una piastra sucui poggia la piazza, definita "piazza del So-le" che utilizza sistemi innovativi che sfrut-tano l'energia solare con la tecnologia del"solar tree" che farà di Alvanite un quartie-re sostenibile e che si autosostiene dal pun-to di vista energetico. Infine, sono previsteanche tantestrutture moderne e innovative,come gli orti urbani, i parcheggi verdi e i per-corsi pedonali protetti.

Demolito l'ex box di AssoCiA in piazzaUmberto I. L'azienda irpina "L.R. Le-gno" della famiglia Rubicondo, pro-prietaria della struttura acquistata dalComune, ha avviato i lavori per la rea-lizzazione di uno showroom nel cuoredella città. I lavori hanno un valore sim-bolico importante perché rappresenta-no la concretizzazione del Piano di a-lienazione e valorizzazione dei beni co-munali attuato dall'AmministrazioneLaurenzano negli ultimi due anni. Ilbox, infatti, era di proprietà del Comu-ne e fu venduto all'asta per la cifra di179mila euro, ben centomila euro in piùrispetto al prezzo d'asta di partenza. Ilbox ha ospitato per cinque anni, in co-modato gratuito, l'associazione dei com-mercianti AssoCiA che lo utilizzavanocome luogo di incontro per le riunioni

organizzative. Ma l'associazione com-mercianti non partecipò all'asta indettadal Comune. «La vendita del box dipiazza Umberto rientra nel piano divalorizzazione e alienazione del patri-monio comunale - spiega il primo cit-tadino Aldo Laurenzano - che questaAmministrazione ha promosso e av-viato da qualche tempo. Il box era sta-to affidato in comodato gratuito ad As-soCiA che si è sempre impegnata perpromuovere diverse attività e manife-stazioni nella cittadina del Sabato. Ma,vista e considerata la situazione eco-nomica dell'Ente e gli sforzi che stia-mo facendo per risanare il bilancio,non era più possibile lasciare inalte-rata questa situazione per una formadi rispetto verso i cittadini e verso lealtre associazioni presenti sul territo-

rio comunale». Nelle intenzioni del-l'imprenditore Ugo Rubicondo, il boxsarà ricostruito e diventerà showroomper i prodotti dell'azienda che è leadernella ideazione, progettazione e realiz-zazione di infissi di ultima generazio-ne. La nuova struttura, progettata dal-l'ingegnere Antonio Maglio, sarà unasorta di "open space" a vista, dove pre-domineranno le vetrate e la luminosità,con profili di alluminio colorato di tipopesante. L'immobile che si sposa bene,per la forma e i materiali utilizzati, siinserisce bene nel complesso architet-tonico di piazza Umberto I e di via Man-fredi. A volerlo osservare di profilo sem-bra quasi la carena di uno yacht, per for-ma e per materiali utilizzati. All'inter-no, ci sarà uno spazio di esposizione u-nico e di uno spazio dedicato all'utenza.

Nel quartiere nuovi alloggi e impianti a energia solare la piazza del Sole

L’intervento rientra nel piano di alienazione comunale

Housing sociale, la Regione dà il via libera al progetto Alvanite

Box in piazza Umberto, partitoil restayling firmato Rubicondo

la caserma

Sarà intitolata al tenente della Benemerita Eu-genio Losco, caduto durante la Prima GuerraMondiale combattendo in Croazia, la casermadei Carabinieri di Atripalda. L’edificio in contrada Santissimo, con una ce-rimonia ufficiale il prossimo 16 aprile, sarà de-dicato al sacrificio del primo atripaldese uffi-ciale dei carabinieri decorato con medaglia dibronzo e promosso capitano. L’idea del sin-daco Aldo Laurenzano, per avvicinare la cittàall'Arma, ha incassato nei mesi scorsi il pare-

re favorevoledel Coman-do regionaledei Carabi-nieri. Il tenenteEugenio Lo-sco è, infatti,un simbolodei carabi-nieri cadutidurante laprima guerra

mondiale. Un’occasione per recuperare così lamemoria di questo concittadino. Una battaglia molto cruenta fu quella com-battuta in Croazia: i carabinieri furono per laprima volta messi in prima fila a sostituire unregime di fanteria riportando molte vittime.Losco è stato il primo ufficiale dell’Arma deiCarabinieri morto in una battaglia, immolan-dosi sul Podgora.

La Caserma deiCarabinieri aEugenio Losco

Il 16 aprile la cerimonia di intitolazione al tenente atripaldesecaduto durante la I Guerra Mondiale

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Lo spazio dedicato alla denuncia di piccoli e grandi problemi irrisolti.Da oltre un anno la rubrica è diventata la voce dei cittadini atripaldesi

Basolato lesionato esollevato in piazzaUmberto I. Molti, in-fatti, i basoli rovina-ti nella pavimenta-zione del salottobuono della città.Dopo il centro stori-co, piazza Municipioe vico Carlo, già og-getto di interventirealizzati con sem-plice catrame, i cittadini si augurano che lo stesso trattamen-to non sia riservato anche alla piazza centrale.«Spero vivamente che siano effettuati lavori più approfon-diti di sistemazione della pavimentazione in modo che ilproblema sia risolto velocemente in una prosettiva di lun-go termine», questo il commento di un residente. Diverse, in-fatti, le segnalazioni e le lamentele giunte in redazione daparte di cittadini atripaldesi per i lavori mal eseguiti soprattuttonel centro storico.

Basolato lesionato in piazza Umberto I

piazza Umberto I

Centro per l'Impiegodi via Fiume ancoraoff-line dal mese dinovembre 2010. LoSportello Informativosul Lavoro, inaugura-to in pompa magna anovembre dopo il tra-sferimento degli uffi-ci da Palazzo di Città,non è ancora operati-vo. Manca, infatti, ilcollegamento in rete ai computer della sede centrale di Avelli-no. Non è possibile, quindi, far fronte ai servizi preposti. Un di-sagio per i cittadini dei quattordici comuni abbracciati nell'hin-terland atripaldese (Aiello del Sabato, Candida, Chiusano SanDomenico, Parolise, Castelvetere sul Calore, Lapio, Manocalza-ti, Salza Irpina, Cesinali, San Mango sul Calore, San Potito Ul-tra, S.Stefano del Sole, Sorbo Serpico e Volturara Irpina) costrettia recarsi nella sede di contrada Baccanico di Avellino per ri-chiedere o aggiornare la propria documentazione.

Centro per l’Impiego, da novembre off-line

Centro per l’Impiego

Parcheggio selvaggioin piazza Umberto I.Auto parcheggiatesulle strisce pedona-li, in doppia fila e da-vanti ai cassonettidell'immondizia in-tralciano il normalescorrimento del traf-fico veicolare. Colpadegli automobilistiindisciplinati ma an-che di un controllo evidentemente non assiduo da parte dei vi-gili urbani. «Molte persone parcheggiano dove capita per re-carsi in banca, in edicola o nei negozi vicini - commenta uncittadino - spesso abbiamo difficoltà anche a raggiungere i bi-doni per gettare l'immondizia. Sarebbe opportuno sanziona-re i trasgressori». Lamentele arrivano anche da altre zone cit-tadine in particolare da via Appia, dove nei pressi del liceo scien-tifico si registrano numerosi episodi simili. Tanti, infatti, i tra-sgressori del codice della strada.

Parcheggio selvaggio e scarsi controlli

piazza Umberto I

Transenne provvisorie in sostituzionedelle ringhiere andate distrutte in seguitoa spaventosi incidenti avvenuti in città.Non è stata ancora ripristinata, infatti,la ringhiera di protezione del ponte del-le Carrozze. L’intervento non è ancoracompletato, come sottolineato dal pre-sidente di Pensiero Moderato, Mauri-zio De Vinco che denuncia la mancan-za di un’azione immediata da parte delComune. Stessa sorte è toccata alla rin-

ghiera di rampa San Pasquale, sfondatada un’auto precipitata nel piazzale sot-tostante il 13 maggio 2010. Dopo quasiun anno l’Amministrazione cittadina,guidata dal sindaco Aldo Laurenzano,non ha ancora provveduto al ripristinodella ringhiera di protezione. «Forte ilrischio che si possano ripetere incidenti- commenta un cittadino -. Spesso capi-ta che le auto nel fare manovra urtino

la debole protezione». L'intervento daparte degli operai del Comune era statoannunciato per il mese di settembre 2010ma, ad oggi, nulla è cambiato. Situazione analoga anche in altri puntidella cittadina del Sabato: in contradaSantissimo e nei pressi dello svincolo dicollegamento con la Variante Est. Massima attenzione, quindi, da parte dipedoni e automobilisti che transitanonelle zone segnalate.

Transenne provvisorie di protezione in rampa San Pasquale, svincolo Tangenziale e c.da Santissimo

svincolo Tangenziale

Le auto intralciano lo scorrimento del traffico Gli utenti costretti a recarsi nella sede di Avellino

La pavimentazione è sollevata in più punti Dopo gli incidenti nessun intervento di ripristino e messa in sicurezza

Rifiuti abbandonati accanto aibidoni dell'immondizia. Carto-ni e scatoloni invadono i mar-ciapiedi in diversi punti dellacittà, «In alcune zone i rifiutiinvadono i marciapiedi ren-dendo difficoltoso camminare- commenta un cittadino - spes-so siamo costretti a spostarcilungo i bordi della strada». Invia Roma ad esempio gli scato-loni sono stati accantonati a po-chi passi dall'asilo, un fastidioche diventa addirittura un pe-ricolo proprio per la presenza dei numerosi bambini che fre-quentano la scuola materna. Ma anche in altre zone della città è stata evidenziata la pre-senza di scatoloni di cartone abbandonati. La sesta e la set-tima traversa di via Appia, infatti, sono spesso invase da car-toni e imballaggi di oggetti di svariato tipo che vengono la-sciati accanto ai bidoni dell’immondizia.

Scatoloni abbandonati invadono i marciapiedi

via Roma

I rifiuti lasciati per giorni accanto ai bidoni

contrada Santissimo

rampa San Pasquale

ponte delle Carrozze

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13 Dicembre 2010: una delle date diquesto anno scolastico che più ri-corderemo. Gli alunni del liceoscientifico ‘De Caprariis’ hannoscioperato insieme a tutte le altrescuole della provincia per rivendi-care i propri diritti di studenti e pertutelare la propria posizione socia-le, minacciata sempre di più dal-l’eccessiva superficialità con cui ivertici politici provano a “costruir-ne” il futuro. Nella mattinata, dopoun meeting di confronto, i rappre-sentanti d’istituto manifestano l’in-tenzione di occupare la scuola. L’i-niziativa sembra ottenere il favoredella maggior parte degli studenti.Si procede con un ingresso di mas-

sa, che terminerà con la concessio-ne da parte del preside di un’as-semblea straordinaria e di una co-gestione della durata di quattro gior-ni. Una prova di grande impegnoe responsabilità per tutti i ragazziche hanno provveduto all’organiz-zazione e di maturità per chi ha a-derito e appoggiato l’iniziativa. So-no stati istituiti dei corsi didatticialternativi tenuti da gruppi di stu-denti, con lo scopo di coinvolgeregli alunni in attività più aderenti aipropri interessi extrascolastici: cor-si di chitarra, informatica, storiadella musica e del teatro, fotogra-fia, ecc. E’ stato attuato anche unprogetto di integrazione per i ra-

gazzi stranieri che frequentano l’i-stituto e che hanno avuto modo difarsi conoscere tramite l’insegna-mento basilare della propria lingua.Tutte le attività sono state costante-mente vigilate dagli studenti delleultime classi e dagli insegnanti che,presenti durante lo svolgimento,hanno potuto constatare la serietàcon cui il tutto si è svolto. Quel chepiù ci gratifica è la soddisfazionemostrata dal preside che ha dichia-rato, in un’intervista ad un quoti-diano locale, di non aver avuto al-cun problema a concederci la coge-stione, in quanto era convinto di a-vere a che fare con ragazzi maturied intelligenti. Era nostro dovere ri-

pagare la sua fiducia e un obbligomostrare interesse ed impegno perun “nostro” progetto nel rispetto deidocenti e soprattutto dell’istituto edegli arredi scolastici. Tutto questovuole essere un invito per i ragazzidella scuola ad essere solidali gliuni con gli altri, sempre, a collabo-rare e aiutarsi in momenti di disagiocome quelli dello sciopero, e a com-battere sempre per ciò in cui si cre-de in maniera civile. Il resto verràda sé dal momento in cui avremo ache fare con persone disposte al dia-logo come lo è stato il nostro presi-de e i docenti tutti, o meglio... qua-si tutti. Qualcuno, infatti, ha mani-festato perplessità per quelli che so-

no stati giorni di grande prova pertutti noi alunni. Una minoranza diprofessori credeva fermamente cheavessimo trasformato la scuola inun circolo ricreativo alludendo adattività, a loro parere, poco costrut-tive e non in linea con il curricu-lum di un liceo scientifico. Il nostro,invece, è stato un progetto creativoe realizzato in maniera puntuale erigorosamente seria, nel rispetto del-la scadenza e delle verifiche scritteed orali già programmate dai do-centi. Grazie a chi si è reso parteci-pe di questi quattro memorabiligiorni e a chi ha permesso che li fa-cessimo nostri!Marzio Battipaglia V^E

CuLTuRA E SCuOLA 11

Ricognizione archeologica del centro storico della città alla scopertadell’”Hospitale dei poveri camminanti” e dell’origine della “VenerabileEcclesia dela Santissima Annunciata della terra di Atripalda” attraverso glistudi dello storico concittadino Sabino Tomasetti

ATRIPALDA DEI MONUMENTI

01

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PAROLA DI STUDENTE

La stratificazione del centro stori-co di Atripalda deve la sua genesidalla composizione del nucleo“Vico” intorno “Specus Marty-rum” diramandosi in triangolo frala chiesa di Santa Maria delle Gra-zie e dell’Annunziata, costituendoil primo tessuto medioevale.La chiesa dell’Annunziata deve ilprivilegio della propria antichitàal merito di un’antica tradizione,secondo la quale in essa abbia of-ficiato San Sabino vescovo, tra lafine del V e inizio VI secolo, quan-do allora il territorio di Atripalda e-ra denominato ancora Abellinum.Anche se la catastrofe del terre-

moto ha totalmente distrutto talecomplesso, lasciando in piedi lachiesa gravemente danneggiata,pur tuttavia la conferma che tuttala struttura dell’Annunziata siamolto più antica lo si deve alle ru-spe che, nel demolire i pericolan-ti resti ed asportare il materiale diriporto, hanno portato alla lucel’antico pavimento dell’oratorio,di fattura tipicamente medioevale,formato da ciottoli di fiume impa-stati con malta, con l’inserimentodi zoccoletti in terracotta dispostia rettangolo e divisi in diagonale,mentre dalla parte del campanile,costruito in tufo grigio, con corni-

ce merlata alla cima, sono staterinvenute le tombe di un antico ci-mitero cristiano del IV, V e VI se-colo. Questi reperti confermano e

si ricollegano al già noto cimiterocristiano che partiva da vico SanCarlo, per cui secondo precise in-

dicazioni del Galante, suffragateanche da epigrafi, i primi cristia-ni usavano seppellire i propri de-funti presso le aree dei martiri.L’oratorio della Congregazione del-l’Annunziata con l’annesso “Ho-spitale dei poveri camminanti” (ipoveri camminanti erano le per-sone che vivevano mendicando,quei pellegrini che, con indossoun sacco dietro le spalle, viaggia-vano per devozione e penitenzaverso i più celebri santuari) è an-dato completamente distrutto, u-nitamente all’archivio, in seguitoal sisma del 1980 che rappresentail maggiore ostacolo allo studio

della pia istituzione. Il complesso dell’“Hospitale deipoveri camminanti” fu nell’anti-chità cristiana l’ambiente natura-le ove, dopo le dure prove soffer-te durante la persecuzione di Dio-cleziano, fiorì un’intensissima vi-ta spirituale di cui rimane prodi-giosamente l’insigne monumento,centro di preghiera e meta di pel-legrinaggi di fedeli in quanto de-positario del culto del sepolcreto“dell’Ecclesia Fratrum”, una sta-zione permanente di pellegrini,desiderosi di comunicare attraver-so i resti mortali dei martiri, conDio.

L’antico Borgo della Tripalda

Ma a cosa serviva l’“Ho-spitale dei poveri cam-minanti”? E qual è l’origi-ne della “Venerabile Ec-clesia dela SantissimaAnnunciata della terra diAtripalda”?

Voltare pagina si può. Ecco le ragioni del successo del primo esperimentodi gestione condivisa tra studenti e docenti del liceo “De Caprariis”

Cronaca di una cogestione“sui generis” tutta da copiare

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Nel 1859 l'arciprete Ottavio De Sapio nel rimo-dernare il cancello che chiudeva l'area dei marti-ri, rinvenne causalmente sette corpi di martiri.Questa scoperta aprì l'interesse e diede l'avvio perla prima volta a sistematiche ricognizioni con me-todi scientifici, per cui nel 1874 intervenne per-sonalmente il cardinale Domenico Bartolini, al-lora consultore della Sacra Congregazione delleindulgenze e reliquie, coadiuvato dall'illustre ar-cheologo Giovanni Battista De Rossi e nel 1876da Monsignor Aspreno Galante, i quali con le lo-ro investigazioni illustrarono ampiamente l'im-portanza del Succurpo, come una delle principa-li glorie del Cristianesimo in Irpinia. Nel 1887 aspese del devotissimo barone Casteldonato Fran-cesco Di Donato, fu eseguita un'altra ricognizio-ne archeologica il cui risultato fu il rinvenimento

di due finestrelle dalle quali gli antichi cristianicalavano i pannolini chiamati “brandea” i qualia contatto dei corpi santi diventavano reliquie. I-noltre, all'apertura dell'antico altare dedicato aSan Romolo, furono ritrovati altri corpi di marti-ri e numerosi oggetti di culto fra cui un candelie-re, una coppa di turibolo, una piccola fibula di o-ro ed una fiala di sangue. Nel corso dell'anno ilsuddetto barone fece restaurare a sue spese tuttol'ipogeo ed inoltre per dare degna sistemazione airesti degli altri corpi di martiri rinvenuti, fece co-struire quattro artistiche urne in bronzo doratoper collocarvi anche i resti di Sant’Ippolisto e SanCrescenzo. Il P. Gioacchino Taglialetela nella sua opera "Lesolenni feste della traslazione dei Santi Martiridi Atripalda" Ediz. 1888, così ci descrive le su

dette urne: "Sopra un inbasamento sorge un tem-pietto fiancheggiato da due svelte colonnine aspirale, simili a quelle che già decoravano il tem-pio di Giove Capitolino, abbattuto da S. Ippolisto,le quali sono ora allocate nell'ipogeo ai quattroangoli della cappella del Tesoro; sull'antico si e-leva una calotta scompartita a squame, e all’e-stremo di essa e precisamente sui capitelli del-le due colonnine, poggiano due colombe, sim-bolo delle anime dei martiri, che recano nel bec-co la palma; agli angoli dinanzi del basamentodelle singole urne siedono due graziosi putti,che recano nelle mani, chi palme, chi corone echi gli strumenti del martirio degli Eroi Atri-paldesì, cioè la scure, la fune, e le piombate oflagelli, i quali già supplizio dei martiri, sonooggi lo stemma glorioso della città di Atripalda".

CuLTuRA E SCuOLA 12

A trentuno anni dal terremoto che devastò l’Irpinia, il pensiero vaa chi, il 23 novembre di ogni anno, sente ancora il cuore tremare

PAROLA DI STUDENTE

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ATRIPALDA DEI MONUMENTI

1980-2011: il ricordo dichi non può dimenticare

Domenica 23 novembre 1980, ore19.33. La vita per gli abitanti dellaCampania procede come di con-sueto: chi si prepara per la cena,chi per fare una passeggiata, chiguarda la Tv. Tutti sono ignari del fatto che, solo60 secondi dopo la loro vita avreb-be subito uno sconvolgimento sen-za precedenti. Ore 19.34, la terracomincia a tremare, è un tremareche aumenta progressivamente: ilterremoto. Una forte scossa di ma-gnitudo 6,5 della scala Richter, conun ipocentro di trenta chilometri diprofondità, colpisce gran parte del-l’Irpinia, del napoletano e della pro-

vincia di Salerno, per una durata dicirca 90 secondi. Un minuto e mez-zo di terrore che porta con sé di-struzione, morte, lacrime e tantapaura. I soccorsi sono lenti ad ar-rivare. Dopo cinque giorni la Pro-tezione Civile, allertata, non è an-cora organizzata in modo capillaree non è in grado di raggiungere iluoghi devastati a causa degli e-normi ammassi di macerie che o-stacolano i passaggi. In gran nu-mero la gente sepolta muore lenta-mente. Nei paesi e nelle città regna il pa-nico. In strada migliaia di personedisperate tentano invano di scava-

re a mani nude sotto le macerie, persalvare i propri parenti e amici. I danni provocati dal sisma sono in-comparabili. Le cifre sono ag-ghiacciati. Interi nuclei urbani ri-sultano cancellati, altri duramentedanneggiati. Nei giorni seguenti siconteranno più di 100.000 case di-strutte, 280.000 sfollati, 8.848 feri-ti e 2.914 morti. Una catastrofe in-descrivibile, una pagina nera nellastoria del popolo campano, che an-cora oggi, a distanza di trenta lun-ghi anni, riesce a fatica a racconta-re ciò che ha visto e provato in queitragici momenti. Il ricordo dei crolli, del sangue, del-

la strage, della polvere, dell’orrorenon abbandonerà mai le menti dichi ha lottato contro la morte, dichi ha visto morire i propri cari, dichi avrebbe voluto morire con lo-ro, di chi, in un istante, ha vistosgretolare i sogni e i sacrifici di u-na vita intera. In questo giorno così triste per no-stra ironia, il pensiero vuole anda-re a tutti coloro che hanno vissutoquel dramma, insomma a tutti co-loro che ogni anno, all’avvicinarsidel 23 novembre, sentiranno anco-ra una volta il proprio cuore tre-mare.Pellegrino Marciano 4^B

Novanta secondidi terrore hannocancellato interipaesi e impressonella memoriadei sopravvissutiimmagini chemai scorderanno

La cripta della Chiesa Madre di Sant’Ippolisto, cheaccoglie le spoglie di sette martiri, è stata un centro dipreghiera per i fedeli di tutta la provincia

Lo Specus Martyrum

Il corpo di Sant’Ippolistovenne seppellito nel sotter-raneo di una villa vicino al-le mura della città, inseguito chiamato SpecusMartyrum. Nella stessacripta di Sant’Ippolistofurono raccolti dai fedeli icorpi di altri sette martiri.La cripta divenne, così, pertutti i cristianidell’hinterland atripaldeseun centro di preghiera. Ne11980 lo Specus fu danneg-giato dal terremoto. I lavoridi ristrutturazione sono du-rati oltre diciassette anni.

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Passatempo

COmmENTI E gIOChI

di’ la tua13

Le soluzioni

Difficoltà altaDifficoltà media

Difficoltà media Difficoltà alta

Orizzontali - 1. Arretrato neipagamenti - 6. C'è quella spe-culativa - 10. Garantire con unafirma su un pagherò - 12. For-ma abbreviata di questi - 14. Co-mune francese situato nel di-partimento degli Alti Pirenei -15. Secondo Esiodo, figlia di E-ris - 17. Il ... romanesco - 18. Ca-sa regnante del Regno d'Italia -20. Nel foro - 21. Iniziare di nuo-vo - 24. Uova cotte nove minu-ti - 25. Lo era Attila - 26. Gab-bia per polli - 28. Un tipo di tea-tro - 29. Sorta di calzamaglia e-lasticizzata senza piede - 33. Ilcontrario di off - 34. Relativa adun popolo di origine semitica -35. Targa di Terni - 36. Il re fran-cese - 38. Le torri nella valle del-l'Arve - 39. Cortile per polli - 40.Podgorica nel Montenegro - 43.Possedimenti, patrimoni - 44.Ben ventilati.

Verticali - 1. Un notissimo Francesco del ciclismo - 2. La televisione pubblica - 3. Nel covo -4. Salume di forma allungata - 5. Si distribuiscono ai fedeli la domenica delle Palme - 6. Codi-ce per software - 7. Oppure inglese - 8. Il nome della Massari - 9. Università - 11. Il re della fo-resta - 13. L'amore di Isotta - 16. Curve molto strette - 18. Miscelata con acqua di soda - 19.Piccolo giardino fiorito - 22. Nota catena di negozi - 23. Diffonde ... notizie - 26. Borsa larga erobusta a due manici - 27. Figlio di Dedalo - 28. Membrane seriose che rivestono i polmoni -30. Pronti per la semina - 31. L'ultima ... greca - 32. Comune della Puglia - 37 Andate in bre-ve - 39. Il nome della scrittrice Negri - 41. Simbolo dell'Iridio - 42. Andata e Ritorno

Sudoku - Per risolvere lo schema inserisci i numeri nelle celle in modo tale che in ogni co-lonna, riga e box 3x3 ogni numero compaia una volta sola. Ogni schema ha una soluzioneunica e deve essere risolto con logica e ragionamento.

La parola ai lettori: i commenti da AtripaldaNews.it

Sono convinto che il sinda-co saprà distinguere l’oradell’alza-bandiera e quelladell’ammaina- bandiera. Ilproblema va posto a chi haorganizzato una manifesta-zione simile. Non è stata re-cepita l’importanza esoprattutto la sacralità chela manifestazione avrebbedovuto rappresentare. Lecose come sempre si fannocon un pressappochismo u-nico. Credo che il sindacoha la sola colpa di non riu-scire a reagire a tutto que-sto. Ci vuole poco per capi-re che mancava di tutto!- Alberto Alvino

Ma Avellino pare che tieneuna struttura sfitta per farei mercati, mercatini emostre. Struttura chiamata”o’ mercatone “, perchéscendere ad Atripalda? Tan-to vale andare a fare shop-ping ai mercati domenicalicon tutta la famiglia. Dovec’è competenza non c’è spa-zio per lamentele e piagni-stei. “Dove cantano tantigalli non fa’ mai giorno” di-ce un proverbio.- luna

150° Unità d’Italia: corteo,alzabandiera e messa incittà

Questione mercato, gli as-sessori Di Pietro ed Aqui-no: «L’Amministrazione adifesa della fiera che restadov’è. Disponibili al con-fronto»

Vice? Di chi? Mah pensavofossero rimasti in sei in tutta

Voi che volete fare del falsomoralismo, spiegate benealla gente come nasce lacandidatura di Guerriero,questo illustre sconosciuto,rispetto alla volonta di unasezione, spiegate bene ilgrande impegno di Guerrie-ro sul piano politico, e am-ministrativo e giurate, finda adesso, che non cederetealle lusinge di qualche vo-stro autorevole amico, versol’Udc. In politica servono ifatti e non le parole.- luigi

Foschi, Guerriero e Troisireplicano al senatore DeLuca (Pd): “Scelta soffertanon rinnovare la tessera dipartito. Nel nuovo direttivopseudo-dirigenti politici.L’ignavia politica è ben al-tra cosa”

Convegno Pd,il senatore Enzo De Luca av-verte: «C’è bisogno di una ri-flessione sul federalismo. Ilpartito, unico baluardo con-tro il declino del Paese». Lau-renzano accusa: «Pd assen-te» ed Alvino: «Non siamomendicanti»

Poveri democratici in mezzo alguado dell’affarismo politico edella povertà intellettuale. L’u-nica speranza è l’Udc. Ma Lau-renzano è d’accordo?- democraticosulserio

Dai post che hanno seguitole mie osservazioni si dedu-ce, anche se nel nostro pic-colo forum di discussioneche gentilmente mette a di-sposizione AtripaldaNews,che il parere o meglio ilpensiero è un po’ unanimeci siamo scocciati di questecontinue lamentele, conte-stazioni e interventi sinda-cali, cercate di lavorare almeglio per offrire con ilmercato un servizio compe-titivo, prezzi ecc... saluti atutti e buon lavoro- Aldo

La denuncia di Confcom-mercio: «Il mercato del gio-vedì è morto. L’esperimen-to dell’Amministrazione èfallito»

Solo cento tifosi ammessi,tensioni al Valleverde. Pa-store pensa di ritirare lasquadra dal campionato

Ennesima sconfitta di que-sta Amministrazione, spe-riamo di ricordarcelo perl’anno prossimo quando cisaranno le elezioni.- zì totò

Così non va - Parcheggioselvaggio in piazza Um-berto I

La situazione è vergognosa,basta scendere in piazzanormalmente per vederequanto è alto il senso civicodegli automobilisti. Si par-cheggia ovunque sulle stri-scie pedonali e addiritturasulle rampe per disabili soloper andare nei bar del cen-tro… La situazione non èmigliore nemmeno lungovia Gramsci.- Andrea

Alvanite, presentati i dati sulcensimento tra liti nel comi-tato per il taglio degli alberi.Ci sarà un consiglio comu-nale aperto a breve. Lauren-zano abbandona la sedutaquando Marrano accusa lamoglie

Io credo che se i cittadini di Al-vanite fossero stati in accordocon il comitato, sarebbero statipresenti in maggior numero. Ilfallimento del Comitato diQuartiere non è stato solo ilnon aver avuto risposte dal Co-mune, il grande fallimento èstato il non essere stato capacedi coinvolgere gli altri residenti(non dico tutti, almeno uno!).- Incredibile

Fli, Antonio Prezioso vicecoordinatore provinciale

Italia, hihihihi!- cittadino atripaldese

Complimenti ad Antonio…èstata premiata la sua coeren-za politica. E per chi diceche in Fli siano rimasti inpochi…beh meglio pochima buoni, pochi che non sipiegano al mercato di Silvio!Auguri- santosavino

Questione mercato, il grup-po consiliare dell'Udc scri-ve alla minoranza per laconvocazione di un consi-glio comunale

Prima mirabolante iniziati-va del neo trio consiliare...Ci divertiremo quando i tredovranno confrontarsi sullecandidature... e spiegarsi ilperché di un no o di un sìrispetto ad aspettative ed il-lusioni coltivate e maturatenegli anni...- observer

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Prodotti artigianali

PASquA 14

Fondente, al latte, bianca, alle nocciole o al-le mandorle, pralinata, al torrone o al li-moncello, insomma ogni gusto è soddisfat-to quando si parla di cioccolata. Con l’avvi-cinarsi della Pasqua è d’obbligo acquistareper i più piccoli, ma anche per i golosi di o-gni età, l’uovo di cioccolato. Nel cuore del-l’Irpinia, a Ospedaletto d’Alpinolo ha sedeuna delle aziende locali famose per la pro-duzione di cioccolato e torrone: la Dg3 Dol-ciaria. Da tre generazioni i fondatori, dal-l’illustre Cavalier Nicola Di Gennaro, al fi-glio Sabino, ai nipoti, Caroline, Nicola eAdriano, si tramandano, nel rispetto delleregole, le antiche ricette: dal torrone al cioc-colato, dai croccanti alle praline, dai biscot-ti ai panettoni, dalle uova fino alle colombepasquali creando un indissolubile legametra la continuità della tradizione dolciaria ela modernità, tra la sapienza degli antenatie la capacità di innovazione dei discenden-ti. La storia dell’azienda ha inizio nel do-poguerra quando il Cavalier Nicola comin-ciò a produrre la famosa “Cupeta” miscu-glio di miele, bianco d’uovo e nocciole, con-tinuando nel frattempo la lavorazione delle“Castagne del Prete” e delle “Andrite”, noc-ciole avellane, infilate a mano e tostate conil calore del sole. Le risorse del luogo veni-vano, così, valorizzate ed esaltate da eccel-lenti produzioni che hanno incontrato su-bito il favore del pubblico.Il testimone poi passa a Sabino, figlio delCavaliere Di Gennaro. Con lui la strutturacresce fino ad arrivare a 12mila mq e si tra-sforma da semplice laboratorio in una fab-brica artigianale con un accogliente puntovendita per soddisfare le richiesta di unaclientela sempre più ampia. Le idee innova-tive dei soci Caroline, Nicola e Adriano so-no alla base del successo della Dg3 Dolcia-ria srl divenuta un’azienda in grado di sod-disfare le richieste di mercati nazionali e in-ternazionali.

Alzi la mano chi non ha mai ceduto alla tentazionedel “cibo degli dei”, un piccolo piacere del palatodalle origini antiche che mette d’accordo grandi epiccoli: ecco i segreti della Dg3 Dolciaria

La fabbrica del cioccolato

L’origine della tradizione

Dalle fave di cacao alle confezioni, la Dg3 pro-duce da anni un cioccolato finissimo al latte efondente, controllando direttamente l’intero ci-clo di lavorazione. Le migliori qualità di cacaosono importate direttamente dai paesi d’originecon grande attenzione ai gusti dei più piccolicon confezioni colorate e sorprese sempre nuo-ve. Il cioccolato, dosato e selezionato con curae competenza, moltiplica così i gusti e forme:dall’irresistibile fondente al gustoso latte, al raf-finato pralinato impreziosito dal gusto dellenocciole delle nostre terre.

Dalle uova di gallina alle uova di cioc-colato, un regalo di tradizione pa-squale che ha origini storiche. L’uovo è il più antico simbolodell’origine della vita. Dasempre è associato alla pri-mavera, alla rinascita e,nella cultura cristiana,alla resurrezione. LaPasqua ebraica è laricorrenza che ri-corda l’esodo dal-l’Egitto e la rina-scita spirituale.Nel pasto ritua-le della festa,oltre all’agnel-lo ed al paneazzimo, sonopreviste le uo-va, simbolo dinuova vita. Lasimbologia e-braica fu assi-milata dai primicristiani, per cele-brare il ritorno allavita di Cristo. L’uovofu mantenuto come em-blema della rinascita ed as-sociato alla sacralità delbattesimo, da cui la tradi-zione di scambiarsi uova be-nedette. Anche l’uso di colo-rare le uova si è mantenutonel tempo ed alcune leggendelo hanno legato alla figura diCristo risorto: Maria Maddalenaera una delle donne che erano an-date al sepolcro di Gesù, ma l’ave-va trovato vuoto. Allora corse alla ca-

sa nella quale si trovavano i disce-poli, entrò tutta trafelata ed an-nunciò la straordinaria noti-zia. Pietro, uno dei disce-poli, la guardò increduloe disse: “Crederò aquello che dici solose le uova conte-nute in quel ce-stello diverran-no rosse”. E su-bito le uova sicolorarono diun rosso in-tenso! Stori-camente intutte le re-gioni italia-ne era tra-dizione re-galare leuova di gal-lina decora-te in occasio-ne della Pa-squa. Nei pri-mi dell'Ottocen-to a Torino una

cioccolataia, la vedovaGiambone proprietaria diuna pasticceria in Contra-da Nuova confezionò leprime uova di cioccolata,inizialmente erano pienepoi dopo gli anni Venti leforme furono modellate vuo-te. Dopo pochi anni si intro-dusse la sorpresa all'internodell'uovo di cioccolato da sem-plici ovetti e successivamente fino

ad arrivare a costosi gioielli.

Dalle fave di cacao...

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Impianti sportivi inadeguati percalcio e pallavolo ad Atripalda,a rischio i campionati di Pro-mozione e B1. I sopralluoghieffettuati dalla Commissionetecnica di vigilanza sui pubbli-ci spettacoli presso lo stadio«Valleverde», che ospita le ga-re interne dell’Asd Città di A-tripalda Calcio che milita inPromozione e la palestra dellascuola materna «Adamo» dovegioca la Pallavolo Sidigas A-tripalda, capolista nel cam-pionato di B1, ha messo in e-videnza l'inadeguatezza dellestrutture cittadine ad ospitaregare agonistiche di un certo ri-lievo. Mentre per il camposportivo «Valleverde» la ca-pienza è stata ridotta a 100spettatori, per la palestra «A-

damo» sono emerse numeroseirregolarità che la società, uni-tamente all'Amministrazione,si augura di riuscire a sanareprima della prossima gara in-terna. Pena la chiusura al pub-blico delle restanti gare casa-linghe. La situazione sta preoc-cupando non poco le rispettivedirigenze. Il consiglio direttivodell'«Asd Città di AtripaldaCalcio», dopo una lunga riu-nione, ha deciso all'unanimitàdi rassegnare in toto le dimis-sioni e di rimettere nelle manidell'Assessore allo Sport, An-drea Montuori, le sorti dellasquadra. Dimissioni irrevoca-bili, come si legge in un co-municato stampa, che non si-gnificato però ritiro della squa-dra dal campionato di Promo-

zione, come invece era statoannunciato all'inizio. «Al finedi evitare che Atripalda scom-parisse definitivamente dallascena calcistica - spiega il di-

rettore sportivo Walter Ian-naccone - abbiamo deciso diaffidare la squadra nella manidell'assessore allo Sport. Man-terremo fede a tutti gli impe-

gni assunti con i giocatori fi-no al termine del campiona-to». Nel comunicato si leggeche ad Atripalda “il gioco delcalcio appare essere diventatolo strumento di una continuacontrapposizione fra societàche si barcamenano fra diffi-coltà di ogni genere e rigideposizioni delle istituzioni pre-poste all'ordine pubblico”. Cisarebbe la necessità di metterelo stadio a norma, ma il Co-mune non ha soldi. Tra l'altroproprio al Città di Atripalda èstato affidata per nove anni lagestione dell'impianto che in-vece risulta a questo punto nonavere i presupposti per far svol-gere regolarmente le partite.Per la pallavolo si attende laformalizzazione ufficiale della

decisione assunta dalla com-missione tecnica di vigilanzasui pubblici spettacoli per la pa-lestra «Adamo». Fiducioso ap-pare il presidente della SidigasPallavolo Atripalda, Franco Ca-paldo che dichiara: «Dalle ve-rifiche sono emerse anomalieche siamo pronti a sanare in-sieme all'Amministrazione,pena la disputa delle gare in-terne a porte chiuse. Speria-mo di finire il campionato conil sostegno del nostro pubbli-co. Certamente l'anno prossi-mo non potremo più conti-nuare così la serie B o la serieA». I problemi per la palestra«Adamo» riguardano la segna-letica per le uscite d’emergen-za, i bagni, l'omologazione del-l'impianto e della tribuna.

SPORT

Ritorna a galla il problema strutture sportive: inedaguati stadio “Valleverde” e palestra “Adamo”.Le squadre in difficoltà chiedono l’intervento dell’Amministrazione comunale per salvare la stagione

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Allarme strutture

palestra “Nicola Adamo”

Il sindaco Laurenzano: non ho alternative di frontealla decisione di Prefettura e Commissione vigilanza«Sono profondamente rammaricatodella decisione dei dirigenti del Cittàdi Atripalda. Spero possano ritornaresui propri passi perchè il Città di A-tripalda è patrimonio di tutta la col-lettività sportiva atripaldese e perchélo sport ha un grande valore socialeed educativo», queste le parole del sin-daco Aldo Laurenzano. «La mia pas-sione per il calcio e per questa squadrain particolare è nota - continua il pri-mo cittadino -. Sono anni che mi im-pegno affinché la squadra possa rag-giungere traguardi importanti. Ma perraggiungere questo scopo è fonda-mentale la coesione soprattutto neimomenti difficili». L’invito del sindacoai dirigenti della del Città di Atripalda èquello di non mollare, «purtroppo daquando sono sindaco si sono verifica-ti episodi che mai si erano verificatiprima, a partire dal sequestro della di-scarica in via Tufarole per arrivare al-la perquisizione e chiusura del mer-cato cittadino da parte dei Nas. Io nonho mai mollato e così l’amministra-zione comunale. Spero che i dirigenti

del Città di Atripalda facciano altret-tanto. Per quanto riguarda la limita-zione dell’ingresso dello stadio devosottolineare che la decisone non è sta-ta dell’Amministrazione ma della Pre-fettura e della commissione di vigi-lanza per i pubblici spettacoli che haattuato misure simili in tutti gli stadidella provincia. Di fronte a questo po-tere sovracomunale purtroppo non hoaltre alternative. In passato ho segna-lato queste problematiche, ma pur-

troppo i miei appelli si sono persi neigangli della burocrazia. Farò un ulte-riore passaggio con gli organismi pre-posti sovra comunali per chiedere chela squadra possa godere del propriopubblico. Insieme all'assessore alloSport, lavoriamo a progetti che pos-sano migliorare la sicurezza dellastruttura. E' fondamentale fare frontecomune tra Enti e chiedere l'inter-vento della Regione. Resto in fiducio-sa attesa». (ste. ven.)

campo sportivo “Valleverde”

«L'Amministrazione è da sempre impegnata per la tute-la e la riqualificazione delle strutture sportive cittadine,ma la mancanza di fondi comunali ha impedito la realiz-zazione di progetti che avrebbero migliorato gli standardqualitativi e di sicurezza dello stadio e delle altre strut-ture», così l'assessore allo Sport Andrea Montuori. «La de-cisione dei dirigenti del Città di Atripalda mi ha stupito erattristato e spero che possano ritornare sui propri passi,perché la squadra e il calcio rappresentano un patrimo-nio sociale importante per la nostra comunità - continual'assessore -. Purtroppo la decisione di limitare l'ingressoa cento spettatori, è stata presa dalla Commissione di vi-gilanza pubblici spettacoli, su iniziativa della Prefettura.Controlli e provvedimenti che stanno coinvolgendo tuttala provincia e, rispetto ai quali, l'Amministrazione nonha potere decisionale. In passato, il Comune aveva com-missionato un progetto preliminare per la riqualificazio-ne di spogliatoi, bagni e terreno di gioco, progetto che èfermo inspiegabilmente alla Regione in attesa di finan-ziamenti. Provvederemo a inviare un nuovo sollecito aivertici regionali». Nel corso dell'Amministrazione Lauren-zano, il Comune ha radicalmente cambiato anche la ge-stione delle strutture che, per la prima volta nella storia am-ministrativa atripaldese, non hanno oneri per le casse co-munali. Inoltre, qualche mese fa, fu completamente rifattol'impianto di illuminazione del campo sportivo “Vallever-de”, per adeguarlo alle normative federali vigenti.

Montuori: mancano ifondi per intervenire

A rischio i campionatidi B1 e Promozione

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