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RION, XXI (2015), 1 345 Nuova collaborazione RION-Univer- sità di Baia Mare per ICONN 3. Dal 1º al 3 settembre 2015 si celebrerà in Ro- mania, a Baia Mare, la terza edizione del con- vegno internazionale “Nome e denomina- zione” (ICONN 3), dedicato all’antropono- mastica, alla toponomastica e alla cremato- nomastica non convenzionali (vedi qui alle pp. 333-34). Come nel 2013, la «Rivista Ita- liana di Onomastica» è partner ufficiale del- l’Università Tecnica di Cluj-Napoca, Centro Universitario Nord di Baia Mare, Facoltà di Lettere, Centro d’Onomastica che organizza l’evento e il direttore Enzo Caffarelli è mem- bro del comitato scientifico internazionale della conferenza. L’italiano sarà una delle lingue ufficiali dell’incontro e la RION sarà promossa presso i partecipanti alla conferenza. La ri- vista a sua volta pubblicizzerà l’incontro internazionale e, come già nel 2013, avrà la facoltà di pubblicare, con l’approvazione del proprio comitato scientifico, un certo numero di comunicazioni presentate a Baia Mare, che figureranno poi anche negli Atti di ICONN 3. Lingue ufficiali della «Ri- vista Italiana di Onomastica» sono l’italia- no, il francese, lo spagnolo, il catalano e l’inglese. Dr. Oliviu Felecan, Universitatea din Baia Mare, Facultatea de Litere, str. Victoriei nr. 76, RO-430094 Baia Mare – T. +40.26. 2219660 – E-mail: [email protected]; [email protected] – Web: www.ubm.ro. Prof. Enzo Caffarelli, via Tigrè 37, I-00199 Roma – T. 06.86219883 – Fax 06. 8600736 – E-mail: [email protected]. I Quaderni Italiani e Internazionali di RION in versione digitale. Dopo i primi 39 volumi della «Rivista Italiana di Onomastica» pubblicati tra il novembre 1995 e l’ottobre 2014, anche i numeri 1-6 della collana “Quaderni Italiani di RION – QuIRION” e i numeri 1-4 dei «Quaderni Internazionali di RION – QuadRION” sono disponibili in versione digitale (e-book versio- ne PDF, mentre è in preparazione per alcune copie l’edizione e-pub). Si tratta, per la prima collana, di 1. DUNJA BROZOVIć-RONčEVIć / ENZO CAFFARELLI (a cura di), Denominando il mondo. Dal nome comune al nome proprio Atti del Simposio Internazionale, Zara, 1-4 settembre 2004 / Naming the world. From common nouns to proper names. Proceedings from the International Symposium, Zadar, September, 1 st -4 th 2004, Roma, SER 2005; 2. PAOLO D’ACHILLE / ENZO CAFFARELLI (a cu- ra di), Lessicografia e Onomastica. Atti delle Giornate internazionali di Studio, Università degli Studi Roma Tre, 16-17 febbraio 2006 / Lexicography and Onomastics. Proceedings from the International Study Days, Univer- sity of Roma Tre, February, 16 th -17 th 2006, Roma, SER 2006; 3. IDD. (a cura di), Lessico- grafia e Onomastica 2. Atti delle Giornate in- ternazionali di Studio, Università degli Studi Roma Tre, 14-16 febbraio 2008 / Lexico- graphy and Onomastics 2. Proceedings from the International Study days, University of Roma Tre, February, 14 th -16 th 2008, Roma, SER 2008; 4. IDD. (a cura di) Lessicografia e Onomastica nei 150 anni dell’Italia unita. Atti delle Giornate internazionali di Studio, Uni- versità degli Studi Roma Tre, 28-29 ottobre Attività Information is provided on onomastics courses held in University faculties; national and international research projects; studies being prepared by single researchers; associations’ and institutes’ activities; essays and proceedings of conferences and congresses now in press.

Attività .pdf · pp. 333-34). Come nel 2013, la «Rivista Ita- ... Fantozzi: il nome del ... creatore e interprete Paolo Villaggio, anche

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RION, XXI (2015), 1345

Nuova collaborazione RION-Univer-sità di Baia Mare per ICONN 3.

Dal 1º al 3 settembre 2015 si celebrerà in Ro-mania, a Baia Mare, la terza edizione del con-vegno internazionale “Nome e denomina-zione” (ICONN 3), dedicato all’antropono-mastica, alla toponomastica e alla cremato-nomastica non convenzionali (vedi qui allepp. 333-34). Come nel 2013, la «Rivista Ita-liana di Onomastica» è partner ufficiale del-l’Università Tecnica di Cluj-Napoca, CentroUniversitario Nord di Baia Mare, Facoltà diLettere, Centro d’Onomastica che organizzal’evento e il direttore Enzo Caffarelli è mem-bro del comitato scientifico internazionaledella conferenza.L’italiano sarà una delle lingue ufficiali

dell’incontro e la RION sarà promossapresso i partecipanti alla conferenza. La ri-vista a sua volta pubblicizzerà l’incontrointernazionale e, come già nel 2013, avrà lafacoltà di pubblicare, con l’approvazionedel proprio comitato scientifico, un certonumero di comunicazioni presentate aBaia Mare, che figureranno poi anche negliAtti di ICONN 3. Lingue ufficiali della «Ri-vista Italiana di Onomastica» sono l’italia-no, il francese, lo spagnolo, il catalano el’inglese.

’ Dr. Oliviu Felecan, Universitatea dinBaia Mare, Facultatea de Litere, str. Victorieinr. 76, RO-430094 Baia Mare – T. +40.26.2219660 – E-mail: [email protected];[email protected] – Web: www.ubm.ro.

’ Prof. Enzo Caffarelli, via Tigrè 37,I-00199 Roma – T. 06.86219883 – Fax 06.8600736 – E-mail: [email protected].

I Quaderni Italiani e Internazionali diRION in versione digitale.

Dopo i primi 39 volumi della «Rivista Italianadi Onomastica» pubblicati tra il novembre1995 e l’ottobre 2014, anche i numeri1-6 della collana “Quaderni Italiani di RION– QuIRION” e i numeri 1-4 dei «QuaderniInternazionali di RION – QuadRION” sonodisponibili in versione digitale (e-book versio-ne PDF, mentre è in preparazione per alcunecopie l’edizione e-pub). Si tratta, per la primacollana, di 1. DUNJA BROZOVIć-RONčEVIć /ENZO CAFFARELLI (a cura di), Denominandoil mondo. Dal nome comune al nome proprioAtti del Simposio Internazionale, Zara, 1-4settembre 2004 / Naming the world. Fromcommon nouns to proper names. Proceedingsfrom the International Symposium, Zadar,September, 1st-4th 2004, Roma, SER 2005; 2.PAOLOD’ACHILLE / ENZOCAFFARELLI (a cu-ra di), Lessicografia e Onomastica. Atti delleGiornate internazionali di Studio, Universitàdegli Studi Roma Tre, 16-17 febbraio 2006 /Lexicography and Onomastics. Proceedingsfrom the International Study Days, Univer-sity of Roma Tre, February, 16th-17th 2006,Roma, SER 2006; 3. IDD. (a cura di), Lessico-grafia e Onomastica 2. Atti delle Giornate in-ternazionali di Studio, Università degli StudiRoma Tre, 14-16 febbraio 2008 / Lexico-graphy and Onomastics 2. Proceedings fromthe International Study days, University ofRoma Tre, February, 14th-16th 2008, Roma,SER 2008; 4. IDD. (a cura di) Lessicografia eOnomastica nei 150 anni dell’Italia unita. Attidelle Giornate internazionali di Studio, Uni-versità degli Studi Roma Tre, 28-29 ottobre

Attività

Information is provided on onomastics courses held in University faculties; national andinternational research projects; studies being prepared by single researchers; associations’and institutes’ activities; essays and proceedings of conferences and congresses now in press.

2011 / Lexicography and Onomastics in the150 years of the Unified Italy. Proceedingsfrom the International Study Days, Univer-sity of Roma Tre, October, 28th-29th 2011,Roma, SER 2014.Per la seconda collana, i titoli sono i se-

guenti: 1. GIORGIOMARRAPODI, Teoria epras-sidei sistemionimicipopolari: lacomunitàorba-sca (Appennino Ligure centrale) e i suoi nomipropri.Prefazione diMAXPFISTER, Roma, SER2006; 2. ENZOCAFFARELLI / PAOLO POCCET-TI (a cura di), L’onomastica di Roma. Ventottosecoli di nomi, Atti del Convegno, Roma, 19-21 aprile 2007, Roma, SER 2009; 3. ENZOCAFFARELLI / MASSIMO FANFANI (a cura di),Lo spettacolo delle parole. Studi di storia lingui-stica edi onomastica in ricordodiSergioRaffael-li,Roma, SER 2011; 4. MASSIMO PITTAU, Les-sico italiano di origine etrusca. 407 appellativi207 toponimi, Roma, SER 2012; 5. MASSIMO

PITTAU, Lessico della lingua etrusca. Appellativiantroponimi toponimi, Roma, SER ItaliAteneo2013; FRANCESCO SESTITO, I nomi di battesi-mo aFirenze (1450-1900).Dai registri di San-taMaria del Fiore un contributo allo studio del-l’antroponimia storica italiana. Prefazione diMAXPFISTER, Roma, SER ItaliAteneo 2013.

’Società Editrice Romana (SER) ItaliAte-neo, p.zza Cola di Rienzo 85, I-00192 Roma– T. 06.36004654 – Fax 06.36001296 –E-mail: [email protected] – Web:www.editriceromana.com.

’ Prof. Enzo Caffarelli, via Tigrè 37,I-00199 Roma – T. 06.86219883 – Fax 06.8600736 – E-mail: [email protected].

Studio suinomie i cognomidella com-media nel cinema degli anni 50.

Francesco Sestito (Roma) ha indagato suun aspetto particolare dell’onomastica let-teraria, i nomi e i cognomi dei personaggidel cinema italiano del genere commedia,spesso etichettato come “neorealismo rosa”prima dell’affermazione della cosiddetta

commedia all’italiana. Lo studioso è parti-to dalla premessa – relativa in senso lato atutto il cinema italiano di larga presa sulpubblico – che il nome del personaggio ci-nematografico, per quanto popolare diven-ti il personaggio stesso, non rimane moltoimpresso nella memoria del pubblico. Se neha una prova leggendo i commenti in retesui video tratti da film o verificando la scar-sità di riferimenti a nomi dei personaggi ci-nematografici in ALDA ROSSEBASTIANO /ELENA PAPA, I nomi degli italiani. Diziona-rio storico ed etimologico (Torino, UTET2005), che pure è ricchissimo di rimandi aportatori reali e fittizi dei nomi messi a lem-ma; un’eccezione a tale premessa è quella diFantozzi: il nome del personaggio non soloha dato luogo a vari deonimici riportati an-che dai dizionari dell’uso, ma talora nell’u-so corrente è utilizzato per designare il suocreatore e interprete Paolo Villaggio, anchese impegnato in tutt’altri ruoli, ossia il con-trario di ciò che avviene in genere.Nella sua ricerca, presentata al XIX Con-

vegno di Onomastica & Letteratura (Geno-va, 6-8 novembre 2014), Francesco Sestitoha considerato 30 film prodotti fra il 1950 eil 1959, cercando di identificare un campio-ne significativo per varietà di tipologie, e-scludendo alcune pellicole tratte da opereletterarie, quali soprattutto la serie dei DonCamillo o L’oro diNapoli, che pure in sé sonoampiamente rappresentative del genere; einserendo per completezza due titoli della fi-ne del decennio, I soliti ignoti e Il vedovo, aiquali peraltro l’etichetta di “neorealismo ro-sa” va stretta in quanto possono considerarsii primi esempi di commedia all’italiana.Lo studio indaga sulla frequenza dei nomi

utilizzati, sul rapporto eventuale tra nome delpersonaggio e nome dell’interprete, sui criteridi scelta deducibili dalle informazioni di cui siè in possesso, sui rapporti tra nomi personali otipi cognominali e località teatro delle vicen-de. Spicca per esempio la ricorrenze di Proiet-ti, attribuito indipendentemente a quattropersonaggi di altrettanti film diversi: trattan-

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Rivista Italiana di Onomastica

dosi del cognome più stereotipicamente col-legabile a Roma, sembra sottolineare con for-te aderenza alla realtà la prevalente ambienta-zione romana di questo genere cinematografi-co, non diversamente da prenomi come Ro-molo o Marcella. La prevalenza di cognomimolto frequenti e sovraregionali pare la rego-la, ma non manca un certo realismo connota-tivo, come nei casi di Nicosia attribuito a sici-liani, Colombo a milanesi, Fornaciari a emilia-ni, Esposito, Improta o Ruotolo a napoletani.Interessante anche la scelta dei cognomi in trecommedie interpretate dal comico Totò masenza toni farseschi: non sarà un caso, sostieneil ricercatore, che qui i nomi di famiglia deipersonaggi – Esposito, Lojacono e Cruciani –non risultano particolarmente appariscentiné caratterizzati in senso comico, al contrariodei vari Scannagatti, La Trippa, Cicciacalda,Guardalavecchia che spesseggiano nei perso-naggi del più tipico Totò comico.A conclusione dello studio emerge «un af-

fresco dell’Italia dell’epoca sostanzialmente ve-rosimile e “popolare” nel senso positivo del ter-mine, grazie a una serie di scelte certo non ec-cessivamente ponderate ma realistiche e atten-te anche alle connotazioni geografiche e socio-grafiche veicolate dagli antroponimi stessi».

’ Dr. Francesco Sestito, viale dell’Espe-ranto 66, I-00144 Roma – E-mail: [email protected].

Una nuova bibliografia di onomasticaletteraria (1996-2015).

Nel celebrare i vent’anni dalla sua fondazione,l’Associazione Onomastica & Letteratura(O&L), attualmente presieduta da Maria Gio-vanna Arcamone, ha deciso di dedicare unanuova pubblicazione alla bibliografia di ono-mastica letteraria. Si tratterà di censire tutta laproduzione critica sui nomi letterari di studio-si italiani o in miscellanee e riviste edite in Italiadal 2006 al 2015. L’impegnativa ricerca è stataaffidata a Leonardo Terrusi (Bari), membro del

comitato direttivo di O&L e già autore, con loscomparso Bruno Porcelli, di una preziosa bi-bliografia apparsa nel 2006 per i tipi della ETSdi Pisa nella collana “Nominatio”: L’onomasti-ca letteraria in Italiadal 1980al2005.Reperto-rio bibliografico con abstracts), anticipata daidue curatori con l’articolo Venticinque anni dionomastica letteraria in Italia (1980-2005): u-no sguardo d’assieme («Rivista Italiana di Ono-mastica», XII [2006], 1, pp. 85-101).La nuova bibliografia proseguirà pertan-

to la presentazione del precedente repertoriocon analoghi criteri di inclusione, tipologiadi schede e metodologia di lavoro, tenendoconto anche degli abstract/ sommari esistentiper molti di tali saggi, una buona parte deiquali è apparsa (o apparirà) negli ultimi die-ci volumi della rivista «il Nome del testo»,che pubblica regolarmente gli Atti del Con-vegno internazionale annuale di Onomasti-ca & Letteratura. Non meno di 500 titoli so-no stati già individuati dal curatore.

’Prof. Leonardo Terrusi, p.zza Umberto I47, I-74011 Castellaneta (Taranto) – E-mail:[email protected].

’Prof. Maria Giovanna Arcamone, Prof.Donatella Bremer, Università degli Studi diPisa, Dipartimento di Filologia, Letteratura eLinguistica, Seminario di Filologia germani-ca, via Santa Maria 36, I-56126 Pisa –T. 050.2215156 – Fax 050.2215158 –E-mail: [email protected]; [email protected].

I nomi dei personaggi nei polizieschiambientati in Liguria.

Lorenzo Coveri (Università degli Studi diGenova), dopo aver pubblicato studi onoma-stici sui nomi femminili nella canzone italia-na, sull’onomastica salgariana nel “Ciclo del-la Jungla”, sulle denominazioni dei panini neimenù degli autogrill, e sulle parole del cibo edel vino nella letteratura del Novecento in Li-guria, ha condotto un’ampia ricerca sui gialli

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Attività

e polizieschi di autore e ambientazione ligu-re, i cui primi risultati sono stati presentati alXIX Convegno di Onomastica & Letteratura(Genova, 6-8 novembre 2014).Lo studioso ha preso le mosse da Bacci Pa-

gano. Una storia da carruggi di Bruno Mor-chio (Genova, Fratelli Frilli 2004), con cui an-che la Liguria entra a far parte di quella geo-grafia del “noir metropolitano” che caratteriz-za il nuovo poliziesco italiano, fortementeconnotato in senso regionale. Alla riconosci-bilità delle vicende e dei personaggi contribui-sce naturalmente la fitta trama di segnali loca-li, dalla toponimia minuta ai dialettismi e re-gionalismi, presenti anche nei successivi quat-tro romanzi della serie, tutti accompagnati daun glossarietto di termini genovesi e liguri.Sulla scia di Bruno Morchio la moda edi-

toriale del “giallo ligure” è esplosa con un nu-mero elevatissimo – si sfiorano i 200 titoli – diepigoni che coprono quasi tutto il territoriodella regione (e oltre). La caratterizzazione lo-cale di questo filone è affidata sia a voci di ori-gine dialettale e a riferimenti ambientali e to-ponimici, sia all’antroponimia degli eroi epo-nimi delle serie (commissari, detective, poli-ziotti, carabinieri, magistrati, medici legali,ecc. e loro assistenti), oltre che dei compri-mari delle vicende. Spesso i nomi dei prota-gonisti seriali sono “parlanti”, alludendo nonsolo alla provenienza geografica dei portatori,ma anche alle loro caratteristiche fisiche omorali, quando non a particolari tecniche in-vestigative. Tra gli esempi, per limitarsi allasezione “noir” del catalogo dei Fratelli Frilli: aparte il genovesissimo investigatore privatoBacci Pagano, si passa dal commissario Palu-di di Fabio Beccacini (Genova, Torino) alcommissario Alvise Bertani di Andrea Cam-panella (La Spezia) e al commissario Sebastia-noVitaledi Antonio Caron (Genova, Boglia-sco, Ponente Ligure); dalla commissario Si-mona Ottonello e al cronista Giulio Leonardidi Andrea Casazza e Max Mauceri (Genova)alla commissario Chiara de Salle di MassimoCarloni; dal giudice procuratore LorenzoToccalossi di Roberto Centazzo (Savona) al

Corradi di Armando D’Amaro (Calice Ligu-re); dal maresciallo EdoardoAnselmidi EnnioDi Biase (Valle Scrivia) al commissario EliaMarcenaro con l’agente Beatrice Palazzeschidi Daniele Grillo e Valeria Valentini (SestriPonente); dall’esotico Barthélemy Parpot diAlain Monnier al commissario Pierre Simondi Carlo Musso (Genova); dal commissarioScichilonedi Roberto Negro (Perinaldo, Trio-ra, Balzi Rossi) all’ispettore Coronas di Fran-cesco Nieddu, ecc.Particolarmente agguerrita è la pattuglia

delle “autrici in giallo” (e delle loro eroine): lacommissario Nelly Rosso di Rosa Cerrato (Ge-nova), la commissario Narducci di MarinaCrescenti (Milano), la studentessa EricaFran-zoni con il commissario Antonio Maffina diAnna Maria Fassio (Genova), il commissarioAntonioMariani con Francesca Lucasdi MariaMasella (Genova), il commissario BartolomeoRebaudengo e il medico legale Ardelia Spinoladi Cristina Rava (Albenga, Alassio); ecc.Sulla base di un campione rappresentati-

vo (e limitato ai confini regionali) di roman-zi, lo studio di Lorenzo Coveri ha registrato ilprofilo di un’onomastica del nuovo polizie-sco ligure anche a confronto con le scelte o-nomastiche nazionali (e reali).

’ Prof. Lorenzo Coveri, Università degliStudi di Genova, Scuola di Scienze Umani-stiche, Dipartimento di Lingue e Culturemoderne, via Balbi 6, I-16126 Genova – T.010.2099810 – Fax 010.2095982 – E-mail:[email protected]; [email protected] –Web: www.lingue.unige.it/.

Il Dizionario di Toponomastica Ligu-re riprende le pubblicazioni.

Nel 2012 è apparso, ad opera di Guido Fer-retti e Giorgio Petracco, il volume Topono-mastica di Fontanigorda,pubblicato dall’Isti-tuto internazionale di Studi liguri sezione diGenova in collaborazione con l’Universitàdegli Studi di Genova, la Regione Liguria e il

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Rivista Italiana di Onomastica

Comune di Fontanigorda. L’opera rappre-senta il terzo volume di una collana già di-retta da Giulia Petracco Sicardi (1922-2015)e da Rita Caprini e avviata nel 1938, quandovenne fondata da Nino Lamboglia e Gian-domenico Serra come Dizionario di Topono-mastica Ligure – Serie di raccolte comunali.Il primo volume del Dizionario, curato

da Nino Lamboglia, era dedicato ai comunidi Alassio e di Laigueglia (Savona); il secon-do, pubblicato nel 1962 da Giulia PetraccoSicardi, riguardava il volume di Pigna nellaprovincia di Imperia; a distanza di mezzo se-colo è uscito il terzo volume relativo al co-mune di Fontanigorda (Genova). Il nuovo saggio rappresenta il primo frut-

to della Convenzione fra la Regione Liguriae l’Istituto di Studi Liguri del 2002 per la rac-colta dei toponimi liguri di tradizione orale.L’opera si basa sulla rilevazione dei nomi diluogo nella loro pronuncia dialettale, effet-tuata tramite il modello di scheda predispo-sto dall’Istituto. La rilevazione e la schedatu-ra, coordinate da Guido Ferretti, sono stateeffettuate perlopiù tra il 2002 e il 2007 ecompletate nel 2011; in totale sono state pre-disposte 834 schede corrispondenti a 552 to-ponimi, il cui studio è stato realizzato daGiorgio Petracco (2011-2012) in collabora-zione con lo stesso Ferretti, con Giulia Pe-tracco Sicardi e con Rita Caprini. Lo studio comprende anche una propo-

sta di correzione della cartografia regionale.Il valore storico dell’opera, si legge nella pre-sentazione, si è rivelato notevole specie perfar luce sul ruolo svolto a partire dall’VIII se-colo nelle alte valli del Trebbia e dell’Avetodai monaci di San Pietro in Ciel d’oro. Diparticolare interesse risultano: la compren-sione del nome di Fontanigorda come fon-tem in gordum, che, insieme ai toponimiVieràia e Tragunàia, documenta come i mo-naci utilizzassero per la piscicultura le areepianeggianti e ricche di acque a sud-est delpaese; la presenza nell’idronimo Sermigiàscadella radice prelatina cirm/cerm diffusa so-prattutto nell’arco alpino centro-orientale;

l’interpretazione del toponimo Cifàrcu co-me cis + falco e la conseguente aggiunta delsimbolo del falco, col significato di ‘som-mità’, agli altri simboli dei gromatici romaniispirati agli animali; la sopravvivenza nel to-ponimo Perzuràia del ricordo della praticamedioevale del praejuramentum.Attualmente si lavora per creare i presup-

posti di nuovi inventari e pubblicazioni, apartire dalla ricerche avviate da Mauro Bicoper i toponimi dell’area di Albenga e per crea-re una sinergia con il “Progetto Toponoma-stica Storica” promosso dalla Società savone-se di Storia patria (vedi qui alle pp. 259-63).

’ Dr. Giorgio Petracco, salita Fieschine2/15, I-16122 Genova – T. 010.8465643 –E-mail: [email protected].

’ Prof. Rita Caprini, Università degliStudi di Genova, DISAM– Sezione Scienze delLinguaggio e Culture comparate, via Balbi 4,I-16126 Genova – T. 010.2099716 – Fax010.2095965 – E-mail: [email protected].

I toponimidellaRivieraLigure tra let-teratura, arte e antiche strategie dimarketing.

Nel quadro del progetto di ricerca “Diffon-dere la cultura visiva: l’arte contemporaneatra riviste, archivi e illustrazioni. La storiadell’arte dalla fine dell’Ottocento agli anniOttanta del Novecento vista attraverso fontiinesplorate, coniugando metodologie e si-stemi di analisi multidisciplinari: critica sto-rico-artistica, letteratura, semiotica, arti visi-ve”, coordinato da Giorgio Bacci della Scuo-la Normale Superiore di Pisa e attivato nel-l’àmbito del programma “Futuro in Ricerca2012”, Veronica Pesce (Università degli Stu-di di Genova) ha analizzato la toponimiapresente nella rivista artistico-letteraria «LaRiviera Ligure», oggetto di studio e di digita-lizzazione del progetto ad opera dell’Unitàdi Ricerca di Genova (<www.capti.it>).

RION, XXI (2015), 1349

Attività

Nel nome stesso scelto per la testata delperiodico, pubblicata dalla ditta Sasso di O-neglia (oggi parte di Imperia), nota per laproduzione di olio, tra il 1895 e il 1919, lavoce Riviera, pur non essendo propriamenteun toponimo se non per antonomasia, risul-ta tale negli intenti della pubblicazione, esa-minandone il cruciale passaggio, consumatonel giro di pochi anni, da «La Riviera Liguredi Ponente» a «La Riviera Ligure». Nelle pa-gine della rivista i toponimi figurano con al-tissima frequenza fra i titoli (e gli argomentioggetto) dei contributi pubblicati, specienelle prime annate.Da bollettino pubblicitario a osservato-

rio privilegiato e avanzato sia della poesia ita-liana del primo Novecento sia dell’arte e del-la grafica aggiornata sullo stile Liberty, la«Riviera» fu uno dei primi esempi di HouseOrgan in Europa, paradigmatico per la storiadei rapporti tra industria, letteratura, arte epromozione del territorio. L’esaltazione del-la regione, ripercorsa passo passo, paese perpaese, toponimo per toponimo, a ridisegna-re la carta geografica della Liguria, prima diPonente, poi anche di Levante, fa parte dellamedesima strategia, commerciale e pubbli-citaria, che ha portato la rivista dell’olio acontribuire a codificare una certa immaginedella stessa riviera ligure, esaltando le carat-teristiche produttive, dunque socio-econo-miche e culturali della regione, favorendo lacristallizzazione di un paesaggio riconoscibi-le e peculiare, funzionale a fini propagandi-stici e oggi leggibile su un piano teorico at-traverso la vastissima letteratura esistente. Laricerca è stata presentata da Veronica Pesce alXIX Convegno di Onomastica & Letteraturadi Genova (6-8 novembre 2014).

’ Dr. Veronica Pesce, Università degliStudi di Genova, DIRAAS-Dipartimento diItalianistica, Romanistica, Antichistica, Artie Spettacolo, via Balbi 6, I-16126 Genova –T. 010.2099811 – E-mail: [email protected] – Web: www.diraas.unige.it.

A quota 40 l’Inventario dei toponimivaltellinesi e valchiavennaschi.

La collana realizzata dalla Società StoricaValtellinese a partire dal 1971 e denominata“Inventario dei toponimi valtellinesi e val-chiavennaschi” è giunta nel 2014 al suo 40ºvolume. Il progetto, avviato nel 1966 daRenzo Sertoli Salis e da Giovanni De Simonicon il Centro di Studi Storici Valchiavenna-schi, è stato realizzato con la collaborazionedi numerosi studiosi e ricercatori locali.Nel XXI secolo la collana si è sviluppata an-

che in collaborazione con l’IDEVV, l’Istituto didialettologia e di etnografia valtellinese e val-chiavennasca, e mentre i primi fascicoli si pre-sentavano come semplici repertori dei nomidei luoghi dei territori oggetto della ricerca, inquelli più recenti il contenuto si è venuto arric-chendo di notizie di carattere etimologico, se-mantico e storico e di capitoli introduttivi cherappresentano in alcune occasioni veri e proprisaggi su storia, geografia e dialettologia dei co-muni della Valtellina e della Valchiavenna. I-noltre i volumi, a partire dal 1979, sono ac-compagnati da una carta geografica ripiegata.La collana prevede la pubblicazione dei

materiali toponimi di tutti e 78 i comuni del-la provincia di Sondrio. Finora sono usciti inordine cronologico, i fascicoli riguardanti:Rogolo, Isolato, Talamona, Mazzo, Andalo,Livigno, Chiavenna, Chiesa in Valmalenco,Mese, Villa di Chiavenna, Valfurva, Delebio,Spriana, Grosio, Morbegno, Caspoggio, Ge-rola, Piantedo, Ponte in Valtellina, Cercino,Lanzada, Samolaco, Valmasino, Pedesina,Faedo, Valdisotto, Rasura, Poggiridenti, Son-dalo, Grosotto, Montagna, Tresivio, Gordo-na, Aprica, Albosaggia. Gli ultimi cinque ri-guardano il territorio comunale di Teglio, acura della Biblioteca Comunale “Elisa Bran-chi” nel 2011; Piateda, a cura di Franca Pran-di (quasi 500 pagine) nel 2012; Menarola, acura di Marino Balatti, nel 2013; Bema, a cu-ra di Ettore Acquistapace e Cirillo Ruffoni eBianzone, a cura di Franca Prandi, nel 2014.

RION, XXI (2015), 1 350

Rivista Italiana di Onomastica

Nel 2013 si è avviata anche una nuova col-lana di “Quaderni della Società Storica Val-tellinese”, con REMO BRACCHI, Le denomi-nazioni del tarassaco nelle valli dell’Adda e del-la Mera e GIANPAOLO ANGELINI, Percezionestorica e percezione visivadel paesaggio valtelli-nese dal Romanticismo alNovecento (2014), a-gili fascicoli editi a Sondrio da Bettini.La Società Storica Valtellinese pubblica i-

noltre le raccolte di studi storici, atti e docu-menti e un bollettino sociale annuale.

’ Società Storica Valtellinese, Villa Qua-drio, via IV Novembre 20, I-23100 Sondrio– T. 0342.216038 – E-mail: [email protected] – Web: www.storicavaltellinese.it.

Ancora onomastica nella didatticauniversitaria italiana.

In vari atenei italiani l’onomastica figura neiprogrammi di corsi e seminari, sebbene inse-rita in più ampi contesti tematici. Ecco alcu-ne segnalazioni riguardanti l’anno accade-mico 2014-1025. Nel corso di Linguistica italiana tenuto

nel 2014-15 da Maria Silvia Rati all’Univer-sità per stranieri “Dante Alighieri” di ReggioCalabria, rivolto agli studenti del 1º anno delCorso di laurea triennale afferente al Dipar-timento di Scienze della società e della for-mazione d’area mediterranea, dalle nozionidi base sul dialetto (preliminari fonetici, dif-ferenze fra lingua e dialetto, classificazionedei dialetti italiani), sul loro uso nella societàodierna e sul loro rapporto con l’italiano dal1861 a oggi, si è giunti a considerazioni piùspecificamente sociolinguistiche (specie dia-letto nelle scritture online, nel linguaggiopubblicitario, ecc.). All’interno del percorso,lo studio di elementi di onomastica ha con-sentito di distinguere il dialetto oggi opaco –quello dei toponimi e degli antroponimi – ri-spetto a quello trasparente dell’uso giovani-le. In sede di esercitazione, inoltre, i cognomi

italiani sono stati utilizzati come laboratorioper riconoscere i tratti fonetici propri di cia-scuna area dialettale.Presso l’Università degli Studi di Bari “Al-

do Moro”, Dipartimento di Scienze dell’an-tichità e del Tardoantico, nel Corso di laureamagistrale in Archeologia, l’insegnamentodi Epigrafia latina prevede il seguente modu-lo di base: “Gli strumenti di lavoro, onoma-stica romana e la sua evoluzione; l’iscrizionecome monumento, la classificazione delle i-scrizioni, l’instrumentum inscriptum”; ladocente è Marcella Chelotti.Ancora nell’àmbito dell’Epigrafia latina,

presso l’Università degli Studi di Palermo, cisi occupa di onomastica insieme agli elemen-ti di scrittura, alle diverse tipologie di iscri-zioni, ai formulari, all’interpretazione del te-sto, alla datazione e alla comprensione delvalore documentario delle epigrafi. Il Corsodi laurea magistrale è Scienze dell’antichità,il curriculum Storia e Civiltà del Mediterra-neo antico, la docente Pietrina Anello.Presso l’Università di Bologna “Alma Ma-

ter Studiorum”, Scuola di Lettere e Beni cul-turali, Elisabetta Govi propone nel corso diEpigrafia etrusca, tra i vari temi, «l’originedel sistema onomastico etrusco e la strutturasociale nella fase orientalizzante».L’Università degli Studi di Genova, Scuo-

la di Scienze umanistiche, ha attivato nel XXXciclo dei Dottorati di ricerca, nell’àmbito di“Digital Humanities. Tecnologie digitali, ar-ti, lingue, culture e comunicazione” coordi-nato da Sergio Poli in convenzione con l’U-niversità degli Studi di Torino, il curriculum“Lingue e letterature straniere, linguistiche eonomastica”; la struttura di afferenza è il Di-partimento di Lingue e Culture moderne.Presso l’Università degli Studi di Catania,

Dipartimento di Scienze umanistiche, l’in-segnamento di Glottologia anche nell’annoaccademico 2014-2015 si occupa di studiodell’onomastica come introduzione al labo-ratorio di ricerca del docente Salvatore Tro-vato e alla discussione su una ricerca in atto;il corso si propone di fornire agli studenti di

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Attività

Filologia classica gli strumenti della lingui-stica storica (grammatica storica e compara-ta dell’indoeuropeo, leggi fonetiche, dina-miche del mutamento e della conservazione,interlinguistica, lingue indoeuropee e loroformazione, dialettologia indoeuropea) nel-la prospettiva della didattica delle lingueclassiche e della stessa lingua italiana; il testodi riferimento è il capitolo “Onomastica” diEMIDIO DE FELICE in ROMANO LAZZERONI(a cura di), Linguistica storica (Roma, Caroc-ci 2012 [1ª ed. Roma, Nuova Italia Scientifi-ca 1987]).

’ Prof. Maria Silvia Rati, Università perStranieri “Dante Alighieri”, Dipartimentodi Scienze della Società e della Formazioned’Area mediterranea, via del Torrione 95,I-89125 Reggio Calabria – E-mail: [email protected] – Web: www.unistrada.it/.

’Prof. Marcella Chelotti, Università de-gli Studi di Bari “Aldo Moro”, Dipartimentodi Scienze dell’Antichità e del Tardoantico,p.zza Umberto I 1, Palazzo Ateneo, I-70121Bari – T. 080.5714266 – Fax 080.5714206 –E-mail: [email protected] – Web:www.uniba.it/ricerca/dipartimenti/sata/dipartimento/docenti/marcella-chelotti/Marcella%20Chelotti.

’ Prof. Pietrina Anello, Università degliStudi di Palermo, Dipartimento Culture eSocietà, via delle Scienze ed. 12, I-90128 Pa-lermo – T. 091.23899408 – E-mail: [email protected] – Web: http://portale.unipa.it/persone/docenti/a/pietrina.anello.

’Prof. Elisabetta Govi, Università di Bo-logna “Alma Mater Studiorum”, Scuola diLettere e Beni culturali, Dipartimento di Sto-ria Cultura Società, p.zza San Giovanni inMonte 2, I-40124 Bologna – T. 051.2097705– E-mail: [email protected] – Web:www.letterebeniculturali.unibo.it/it/corsi/insegnamenti/insegnamento/2014/326839;www.unibo.it/docenti/elisabetta.govi.

’ Prof. Sergio Poli, Università degli Stu-di di Genova, Scuola di Scienze umanisti-che, Dipartimento di Lingue e culture mo-derne, p.zza Santa Sabina 2, I-16124 Geno-

va – T. 010.2095512 – E-mail: [email protected] – Web: www.scienzeumanistiche.unige.it/page_id=918.

’ Prof. Salvatore Trovato, Università de-gli Studi di Catania, Dipartimento di Scien-ze umanistiche, p.zza Fante 32, I-95124 Ca-tania – T. 095.7102281 – Fax 095.7102710– E-mail: [email protected] – Web. www.disum.unict.it/.

Censiti e analizzati i cambiamenti deinomi dei Comuni italiani dall’Unitàa oggi.

Emidio De Albentiis, docente di Storia del-l’Arte presso l’Accademia di Belle Arti (ABA)“Pietro Vannucci” di Firenze, di cui è accade-mico d’onore, ha realizzato una ricerca esau-stiva sui cambiamenti dei nomi dei comuniitaliani dall’Unità d’Italia a oggi, utilizzandovarie fonti cartacee e come banca dati fonda-mentale il repertorio disponibile in rete al-l’indirizzo <www.elesh.it/storiacomuni/cercacomuni.asp>, pubblicamente consultabile eaperto a eventuali suggerimenti e correzionionline. Tale repertorio descrive ciascun co-mune nelle sue vicende storico-amministra-tive dall’Unità a oggi o, comunque, a partiredall’annessione allo Stato italiano.Da quella base lo studioso ha avviato la

raccolta completa delle modifiche toponi-miche (1861-2014), classificando ogni mu-tamento secondo criteri storico-interpretati-vi e redigendo indici complessi per consenti-re il più facile reperimento dei numerosissi-mi dati raccolti. Il frutto della ricerca, battez-zata in acronimo CIRDAMT (Comuni Italia-ni. Repertorio De Albentiis delle ModificheToponomastiche) riguarda 2.426 unità mu-nicipali, comprendendo in tale cifra anche431 comuni cessati (risultano dunque1.995, su 2.426 esaminati, i comuni ancoraesistenti). Tali cambiamenti hanno interes-sato 524 unità municipali in Lombardia(sommando i comuni esistenti e quelli cessa-

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Rivista Italiana di Onomastica

ti), 334 in Piemonte, 206 in Veneto, 179 inCampania, 123 in Friuli Venezia Giulia, 102in Trentino-Alto Adige e via via fino ai soli 38della Sardegna, 31 della Basilicata e 27 del-l’Umbria.Ogni scheda del CIRDAMT comprende tre

settori; nel primo si indicano la regione e i va-ri toponimi da quello in uso nel 1861 a oggi;il secondo riporta le vicende amministrativee toponimiche di quel comune, compresi e-ventuali accorpamenti, cambi di provincia,ecc.; il terzo riferisce di omonimie o no allabase dei provvedimenti di mutamento deltoponimo e gli eventuali comuni omonimi,nonché una sintetica ma fondamentale spie-gazione dei mutamenti stessi; nei casi poi diinterpretazione dubbia o problematica, lascheda è accompagnata, a parte, da uno spe-cifico approfondimento.Gli indici ragionati della ricerca riguarda-

no i toponimi (per ordine alfabetico, regioni,numero di scheda, toponimi esistenti, topo-nimi cessati); le motivazioni dei cambi di de-nominazione (per motivazione, anno, regio-ni, numero di scheda, omonimie e non omo-nimie, periodi storici). Le modalità del mu-tamento sono così classificate: appartenenzaad antica etnia; appartenenza a sub-regioneitalica; ripristino toponimo classico; recupe-ro toponimo classico; italianizzazione forza-ta; ecc. Per ciascuna modalità si danno poi ilnumero delle omonimie e la suddivisionecronologica e per regione.In un saggio di Emidio De Albentiis – che

apparirà in VALENTINO GASPARINI (a curadi), Miscellanea di studi storico-religiosi in o-nore dell’80° anniversario di Filippo Coarelli,Stuttgart 2016 – dal titolo La (presunta) sa-cralità dell’Antico nei mutamenti toponoma-stici dell’Italia post-unitaria e fascista. Alcuniesempi comparati, si legge per esempio che lamodalità “appartenenza ad antica etnia” hariguardano 67 casi di omonimia – 66 nel Se-condo Ottocento e uno nel primo Novecen-to (e 20 di non omonimia, 10 nel SecondoOttocento, 2 nel Primo Novecento, 5 in e-poca fascista, 2 nel Dopoguerra e uno negli

anni Sessanta) e complessivamente 19 casi inCampania, 12 in Piemonte, 11 in Abruzzo ein Calabria, 10 nel Lazio, ecc.Del repertorio raccolto e commentato da

Emidio De Albentiis si parlerà più ampia-mente in uno dei prossimi numeri della «Ri-vista Italiana di Onomastica».

’Prof. Emidio De Albentiis, AccademiaBelle Arti (ABA) di Perugia “Pietro Vannuc-ci”, p.zza San Francesco al Prato 5, I-06123Perugia – T. 075.5730631 – Fax 075.5730632– E-mail: [email protected] – Web:http://abaperugia.academia.edu/EmidioDeAlbentiis.

Un altro anno di “toponomastica fem-minile”.

Nel corso del 2014, oltre a completare il cen-simento delle aree di circolazione nei Comu-ni italiani, evidenziando per ciascuno il nu-mero delle intitolazioni femminili (e la tipo-logia delle dedicatarie), il Gruppo “Topono-mastica Femminile”, nato nel 2012 su Face-book,ha allestito numerose iniziative. Dal 25gennaio al 10 marzo il Museo Civico di Al-bano Laziale (Roma) ha ospitato la mostrasulle strade della provincia di Roma dedicataalle partigiane, nel quadro di un progetto cheindaga sul contributo delle donne alla libera-zione dal nazifascismo. A Torino la Bibliote-ca Civica “Villa Amoretti” ha accolto la mo-stra fotografica relativa alle insegne dell’odo-nimia femminile (1º-15 febbraio), mentre aFirenze il 29 marzo nella Libreria delle don-ne è stata inaugurata la mostra fotografica“Percorsi letterari nella toponomastica fem-minile”.A Formia (Latina), presso il Liceo Classi-

co “Vitruvio Pollone”, tra settembre e otto-bre sono stati organizzati gli incontri sui lin-guaggi di genere, tra cui “Linguaggi urbani:toponomastica e percorsi di genere femmi-nile”. A Rimini il Palazzo del Podestà ha alle-stito la mostra “Rimini nel nome delle don-

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Attività

ne. Storie attraverso la toponomastica fem-minile” (8 novembre-8 dicembre).L’attività del gruppo si è estesa alla pubbli-

cazione e presentazione di libri, all’inaugura-zione di targhe commemorative (in partico-lare a Roma con Lega Ambiente), alla realiz-zazione di concorsi scolastici tra cui il già col-laudato “Sulle vie della parità” (in collabora-zione con la Federazione Nazione Insegnanti-FNISM) per le scuole secondarie di II grado e ilnuovo “Orienteering: lungo sentieri di pa-rità”, rivolto alle classi III e IV delle scuoleprimarie del comune di Roma, per portare inluce, attraverso il trinomio gioco-sport-cul-tura, alcune figure femminili che hanno la-sciato tracce significative nella storia (tra ilnovembre 2014 e il marzo 2015).Inoltre sono stati organizzati incontri e

convegni; tra questi, il Convegno provincia-le di Toponomastica femminile a San Marti-no di Venezze (Rovigo) il 30 maggio e il 3ºConvegno nazionale di Toponomastica fem-minile “Strade maestre: un cammino di pa-rità” a Torino dal 3 al 5 ottobre (v. qui ap. 299). Il 16 gennaio 2015 si è tenuto a Ca-tania il seminario di studi “Didattica delledifferenza e Toponomastica Femminile: me-todi ed esperienze”, organizzato in collabo-razione con la Commissione Nazionale Fi-dapa Donne, Pari Opportunità e PoliticheSociali presso l’IIS “Giovanni Battista Vacca-rini” (tra le comunicazioni: PINAARENA, To-ponomastica femminile come percorso di citta-dinanza attiva).Infine, dal 2014 sono disponibili in rete

gli Atti del 2º Convegno nazionale di Topo-nomastica femminile “Le strade: luoghi dimemoria non di violenza” (Palermo, 31 ot-tobre-3 novembre 2013 – vedi qui alle pp.240-41).

’ Gruppo “Toponomastica Femmini-le”, c/o Prof. Maria Pia Ercolini, via Nanchi-no 256, I-00144 Roma – T. 333.7607808 –E-mail: [email protected] – Web: http://toponomasticafemminile.it.

Nuovepubblicazionidelprogetto“Pat-Rom (Patronymica Romanica)”.

Dopo alcuni anni di silenzio, il progetto in-ternazionale “PatRom (Patronymica Roma-nica)”, avviato alla fine degli anni 80 del se-colo scorso da Dieter Kremer a Treviri e at-tualmente coordinato da Jean Germain(Louvain-la-Neuve), Ana María Cano Gonzá-lez (Oviedo-Uviéu) e dallo stesso Dieter Kre-mer (Leipzig/Trier), prosegue con una nuovapubblicazione: si tratta del quarto volume de-dicato ai cognomi romanzi derivati da basilessicali corrispondenti a nomi di animali.Del Dictionnaire historique de l’anthro-

ponymie romane. Patronymica Romanica (PatRom) erano stati finora pubblicati il volumeII.1 (L’homme et les parties du corps humain –première partie) nel 2004, dedicato ai cogno-mi delessicali derivanti dalla denominazionedi parti del corpo umano (v. la recensione inRION, XI [2005], 2, pp. 456-63); il volumeI.1 (Introduction. Cahier des normes rédactio-nelles. Morphologie. Abréviations et sigle(2007, publié pour le collectrif PatRom parANA MARÍA CANO GONZÁLEZ / JEAN GER-MAIN / DIETERKREMER) con testi in partico-lare di Éva Buchi, Norbert Weinhold e Clau-dia Maas-Chauveau e comprendente le in-troduzioni, il quaderno delle norme redazio-nali, gli aspetti morfologici e la bibliografiagenerale degli studi antroponomastici e to-ponomastici utilizzati nel lavoro, dei diziona-ri, degli atlanti linguistici, delle grammati-che, delle raccolte di lessici specialistici, delleriviste e delle collane; e la Bibliographie dessources historiques (2010), coordinata neglianni Novanta da Claudia Maas-Chauveau(Trier) e successivamente rivista, completatae aggiornata da Jean Germain (Louvain-la-Neuve) con l’aiuto di Ana María CanoGonzález (Oviedo-Uviéu) e di Maria ReinaBastardas (Barcelona), con le fonti storiche,in particolari medievali, compulsate daglistudiosi di alcune decine di atenei europei eno che hanno collaborato al progetto.

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Rivista Italiana di Onomastica

L’editore è stato inizialmente Niemeyerdi Tubinga e poi, dopo l’acquisizione dellacasa editrice da parte del gruppo, lo è ora deGruyter. Un nuovo volume, da tempo inpreparazione, è vicino alla stampa: III.1. Lesanimaux. 1re partie. Les mammifères; com-prenderà 28 superlemmi corrispondenti a49 lemmi complessivi; 12 erano già stati trat-tati nel volume di presentazione del progettoa cura di DIETER KREMER (Dictionnaire his-torique de l’anthroponymie romane. Présenta-tion d’un projet) nel 1997, ma risultanoprofondamente modificati: sono stati infattiintegrati con i dati relativi agli indici di fre-quenza e alla distribuzione territoriale deinomi di famiglia in Italia e in Spagna, ciò cheha permesso di rivedere la struttura di alcuniarticoli e di aggiungere tipi antroponimici o-dierni prima ignorati; i testi sono inoltre ar-ricchiti da nuova documentazione storica esi è tenuto conto di alcune critiche mosse dairecensori dell’opera.Gli articoli del nuovo volume sono i se-

guenti, divisi tra quelli dedicati a termini gene-rici (3), agli animali domestici (24), agli anima-li selvatici (20) e infine agli animali mitici (2): BēSTIA, BīSTIA, ANIMAL; CABALLUS; MūLUS;BōS; TAURUS (SN) e TAURUS (NP), *TAUREL-LUS; VACCA; PORCUS, PORCELLUS e PORCEL-LUS (NP), PORCULUS/PORCULA; VERRēS/VER-RUS/*VERRIUS; MULTō, (-ōNE); OVIS, OVICU-LA; VERVEX, (-ECIS); AGNUS, AGNELLUS/AGNELLUS (NP); CAPRA, *CAPRīTUS; CANIS/*CANIA, CANīNUS; CATELLUS/CATELLA/CATU-LUS; CATTUS/GATTUS; LEō e LEō (NP) e deri-vati; URSUS (SN) e URSUS (NP); CERVUS/*CER-VIUS; CEREBELLUM < CEREBRUM; LUPIUS (SN)e derivati, LUPUS, elemento di nomi compo-sti e LUPUS (NP) e derivari; VULPēS, VULPēCU-LA/VULPīCULUS; LEPUS, -OREM, LEPORāRIUS;CUNīCULUS/*CUNīNUS; *SCUīRUS/SCIūRUS,*SCūRIOLUS, *SQUIRīOLUS; SōREX, (-īCEM),SORIX, (-ICEM),/SORīCIUS, *SORICāRIUS;DRACO/-ōNE; GRYPUS/GRYPHUS.Alcuni lemmi sono accompagnati da ta-

vole illustrate, che riguardano per es. i prin-cipali cognomi tratti da CATTUS in Francia o

la distribuzione del tipo occitano esquirolnellessico e nell’antroponimia; le tavole relativeall’Italia si riferiscono ai lemmi LEō (NP),URSUS (SN) e URSUS (NP) e LUPUS (SN) e LU-PUS (NP), per es. la distribuzione territorialedei nomi di famiglia del tipo Lupone/Luponi,Lupotti/Lupotto, Luparello/Luparelli, Lupino/Lupini, Lupolo/Lupoli, ecc.Tra gli autori degli articoli figurano: Ma-

ria Reina Bastardas, Éva Buchi (Nancy), AnaMª Cano González, Jean-Pierre Chambon(Paris), Jean Germain, Catherine Hanton(Louvain-la-Neuve), Dieter Kremer, Espe-rança Piquer (Barcelona), Beatrice Schmid(Basel), Domniţa Tomescu (Bucureşti),Norbert Weinhold (Trier).Precisano i curatori dell’opera: «Comme

dans le premier volume paru, ces différentsarticles permettent à nouveau d’apprécier laqualité de l’analyse des étymons et de ses ré-sultats, que ce soit dans une perspective pu-rement onymique ou dans une approcheplus lexicographique. Ils montrent de façonpertinente, à des degrés divers, toutes les dif-ficultés d’appréhension de certains noms depersonne (lexèmes versus déanthropony-miques) et reflètent en même temps l’apportindéniable de l’approche systématique duprojet PatRom. Sans avoir l’impressiond’avoir épuisé le sujet et la recherche, nous a-vons la faiblesse de penser que l’on a rare-ment approché avec autant d’objectivité etde systématisation – et à une telle échelle,permettant le comparatisme – le matériauanthroponymique, en remettant au centredes préoccupations l’analyse linguistique,l’exigence méthodologique et la prééminen-ce de la documentation, ancienne oucontemporaine».I successivi volumi previsti dal calendario

PatRom sono due miscellanee: il II.2 Les par-ties du corps humain (2e partie). Les adjectifsde couleur. Les particularités physiques et mo-rales,da approntare entro il 2017; e il III.2 Lesanimaux (2e partie: oiseaux, poissons et in-vertébrés). Les relations de parenté et les rela-tions sociales. Les gentilés ou ethniques. Les da-

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Attività

tes et les fêtes. Les matériaux, vêtements et ali-ments. Les abstraits,programmato per il 2018.A partire dal 2010 anche i volumi della

collana “Patronymica Romanica”, sviluppa-tasi parallelamente ai lavori del dizionario –diretta da Dieter Kremer e condiretta da Ma-ria Giovanna Arcamone, †Antoni M. Badia iMargarit, Ivo Castro, †Marianne Mulon eJean-Marie Pierret –, sono disponibili in ver-sion e-book.Tra questi: il vol. 8, ENZO CAF-FARELLI, L’onomastica personale nella città diRomadalla fine del secolo XIX ad oggi. Per unanuova prospettiva di cronografia e sociografiaantroponimica (1996); il vol. 10, JULIOVIEJO FERNÁNDEZ, La onomástica asturianabajomedieval. Nombres de persona y procedi-mientos denominativos en Asturias durante lossiglos XIII al XV (1998); il vol. 12, ANA ISA-BEL BOULLÓN AGRELO, Antroponimia me-dieval gallega (ss. VIII-XII) (1999); il vol. 13,NAIDEA NUNES NUNES / DIETER KREMER,Antroponímia primitiva da Madeira e Re-pertório onomástico histórico da Maidera(1999); il vol. 18, JEAN-PIERRE CHAMBON /WOLFGANG SCHWEICKARD, Onomastik undLexicographie, Deonomastik (2001); il vol.21, UTE HAFNER, Namengebung und Na-menverhalten im Spanien der 70er Jahre(2012); il vol. 22, ESPERANÇA PIQUER FER-RER, Censos de población del territorio de Bar-celona en la década de 1360 (2005); il vol. 23,LIDIA BECKER, Hispano-romanisches Na-menbuch. Untersuchung der Personennamenvorrömischer, griechischer und lateinisch-ro-manischer Etymologie auf der Iberischen Hal-binsen im Mittelalter (6.-12. Jahrhundert)(2009); il vol. 24, MARÍA DOLORESGORDÓNPERAL (a cura di), ToponimiadeEs-paña. Estado actual y perspectives de la investi-gación (2010); il vol. 25, EAD. (a cura di),Lengua, espacio y sociedad (2013).

’ Walter de Gruyter GMBH, Genthinerstraße 13, D-10785 Berlin, Postfach 30 34 21,D-10728 Berlin – T. +49.8191.970000-214 –Fax +49.8181.970000-594 – E-mail: [email protected] – Web: www.degruyterny.com; www.reference-global.com/doi/book/.

’ Prof. Dr. Jean Germain, rue du BoisHenrard 27, B-5590 Ciney – T. +32.83.699566 – E-mail: [email protected]– Web: www.toponymie-dialectologie.be/index.php?p=cv-germain.

’ Profa. Dra. Ana María Cano Gonzá-lez, Universidad de Oviedo, Facultad de Fi-lología, Departamento de Filología clásica yrománica, Campus del Milán, c/TenienteAlfonso Martínez s/n, E-33011 Uviéu-Oviedo – T. +34.98.5104597 – Fax +34.98.510459 – E-mail: [email protected].

’ Prof. Dr. Dieter Kremer, LeipzigerStraße 35, D-04178 Leipzig – E-mail: [email protected].

L’onomastica letteraria si occupa deiserial televisivi.

Al XIX Convegno di Onomastica & Lettera-tura di Genova, celebrato dal 6 all’8 novem-bre 2014, per la prima nella storia ventenna-le dell’iniziativa sono state presentate rela-zioni sui nomi dei personaggi di fiction tele-visive, ampliando un interesse che già avevatoccato i libretti del teatro lirico, il teatro diprosa, il cinema e i fumetti.Enzo Caffarelli (Roma) ha presentato uno

studio su tre fra le più popolari serie televisiveitaliane degli ultimi anni: I Cesaroni (pro-grammato da Canale 5), Don Matteo (RaiUno) e Unmedico in famiglia (Rai Uno). L’in-dagine è stata necessariamente confortatadalle interviste agli autori: rispettivamenteFederico Favot per lo sceneggiato ambientatonel quartiere romano della Garbatella e chenarra delle vicende dei fratelli Cesaroni e deiloro amici e vicini; Gladis Di Pietro e MarioRuggeri rispettivamente per le prime e le ulti-me annate delle vicende del prete che a Gub-bio aiuta le indagini dei Carabinieri; e PaolaPascolini per le sceneggiature della famigliadi Nonno Libero e di suo figlio, il medico Ga-briele Fidel Martini.

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Rivista Italiana di Onomastica

Nomi e cognomi nelle fiction esaminatedifferiscono per modalità di scelta e funzionisvolte; per es. il cognome Cesaroni nell’omo-nima serie rappresenta l’identità fondantedella famiglia, costituisce il primo strappo conil modello originale spagnolo dello sceneggia-to, documenta un’origine complessa qualesimbolo di presunta romanicità, informa lascelta dei prenomi antico-romani di alcunipersonaggi e diviene inoltre motore dello svi-luppo della storia in vari episodi. In DonMat-teo i cognomi sono perlopiù casuali e geogra-ficamente irrelati, ossia territorialmente e dia-lettalmente inadeguati, talora assenti o addi-rittura cangianti per distrazione per quei per-sonaggi, a cominciare dal protagonista, il cuinome di famiglia non viene quasi mai citato.In Unmedico in famiglia, alcuni cognomi (po-chi) hanno una funzione descrittiva del per-sonaggio o dell’interprete, ma un ruolo piùimportante in tal senso è affidato ai primi no-mi: in tale àmbito, infatti, la ricerca appareaccurata ed esiste in molti casi un legame fun-zionale tra nome e personaggio. Restando aiprenomi, nei Cesaroni si ha una forte ricercadi romanità antica e moderna, fino al carica-turale Cesare Cesaroni, in DonMatteo prevalela coincidenza tra nome del personaggio e no-me dell’attore-interprete, ricorrente almenonelle prime stagioni della serie.Chiara Benati, docente di Filologia ger-

manica all’Università degli Studi di Genova,ha invece presentato uno studio sulla seriePerson of interest, trasmessa dalla rete statuni-tense CBS dal settembre 2011 e in Italia daicanali Premium Crime e Italia Uno. L’idea dibase del soggetto è che nella società america-na post-11 settembre il desiderio di preveni-re futuri atti di terrorismo ha portato allacreazione di un sistema di controllo univer-sale – una Macchina – in grado di vedere evalutare ogni comportamento sospetto o a-nomalo e, conseguentemente, di prevederenon solo azioni terroristiche, ma anche reaticomuni. Questi ultimi vengono giudicati ir-rilevanti dal governo, ma non dal creatoredella Macchina che decide di assumere un ex

agente della CIA affinché lo aiuti ad evitarequesto tipo di crimini. Protagonisti della se-rie sono, quindi, il misterioso miliardario, e-sperto informatico e bibliofilo Harold Finche l’ex soldato e agente segreto John Reese, datutti ritenuto morto. I due hanno comequartier generale – nelle prime annate – unabiblioteca abbandonata al centro di NewYork e si muovono in una dimensione dicompleto anonimato. In armonia con la si-tuazione i loro nomi, o almeno i cognomi, so-no dichiaratamente falsi, così come gli pseu-donimi e alias impiegati nelle attività da lorosvolte sotto copertura. L’indagine di ChiaraBenati ha preso in considerazione l’antropo-nimia della serie, concentrandosi in partico-lare sull’intreccio di nomi taciuti, nascosti efalsi che si sviluppa nel corso delle prime trestagioni e cercando di dimostrare come que-sto nascondere i veri nomi dei personaggi, so-stituendoli con una rosa potenzialmente infi-nita di false identità, costituisca un elementocaratteristico e strutturale della sceneggiaturadi Person of interest.

’ Dr. Chiara Benati, Università degliStudi di Genova, Scuola di Scienze Umani-stiche, Dipartimento di Lingue e Culturemoderne, via Balbi 6, I-16126 Genova –T. 010.2099810 – Fax 010.2095982 – E-mail:[email protected] – Web: www.lingue.unige.it/.

’ Prof. Enzo Caffarelli, via Tigrè 37,I-00199 Roma – T. 06.86219883 – Fax 06.8600736 – E-mail: [email protected].

Le attività toponomastiche dell’“Isti-tut Cultural Ladin”.

L’Istitut Cultural Ladin-Istituto CulturaleLadino “Cesa de Jan” di Colle Santa Lucia(Belluno) ha avviato da anni la sua attività incampo toponomastico su due fronti: da unlato, la tabellazione stradale; grazie infatti al-la legge nº 482/99 sulle minoranze linguisti-che è stato possibile sostituire gradualmentela cartellonistica stradale proponendo, ac-

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Attività

canto ai nomi di località in italiano, anchequelli in ladino: stretta è stata la collabora-zione con le tre amministrazioni comunaliinteressate, Cortina d’Ampezzo, Livinallon-go e Colle; dall’altro lato, la raccolta dei mi-crotoponimi che ha superato i 4 mila nomidi località ed è stata affiancata dalla docu-mentazione fotografica e di trascrizione delsapere orale, delle persone anziane in parti-colare, e dall’informatizzazione con l’uso distrumenti GIS.A fine 2013 è stato pubblicato il nuovo A-

tlante Toponomastico d’Ampezzo, relativo alterritorio di Cortina, per le cure di StefanoLorenzi, giù autore del volume La gented’Ampezzo nel ventunesimo secolo (Cortinad’Ampezzo, Regole d’Ampezzo 2001). L’a-tlante comprende circa 1.650 nomi locali,alcuni dei quali si presentano in forma italia-na e non ampezzana o, specie nelle carte e-scursionistiche, in tedesco; i toponimi sonostati raccolti nel corso di una ricerca di valo-re storico-antropologico durata sette anni eche si è articolata, secondo tradizione, lungodue assi: il censimento di carte d’archivio,saggi e documenti cartografici e la verifica eintegrazione di quanto raccolto con la vivavoce degli informatori locali.All’opera hanno collaborato le Regole

d’Ampezzo, ossia l’organismo delle consor-terie collettive (boschi e pascoli) che caratte-rizzano il territorio e l’organizzazione socialedell’Ampezzano (e che dal 1990 gestisconoanche il Parco Naturale delle Dolomitid’Ampezzo). Nella produzione bibliograficadelle Regole si segnalano inoltre FIORENZOFILIPPI, Atlante del territorio silvo-pastoraledelle regole e del Comune di Cortina d’Ampez-zo del 1985 e FRANCESCAGHEDINA, Contri-buto allo studio della toponomastica di Corti-na d’Ampezzo del 1998.

’ Istitut Cultural Ladin-Istituto Cultu-rale Ladino “Cesa de Jan”, via Villagrande54, I-32020 Colle Santa Lucia (Belluno) – T.e fax 0437.720609 – E-mail: [email protected] – Web: www.istitutoladino.org/toponomastica/.

“AdriAtlas”: l’Atlante informatizzatodell’Adriatico Antico.

L’Istituto “Ausonius” dell’Università Mon-taigne-Bordeaux III coordina con FrancisTassaux un progetto che porterà alla realizza-zione di una mappa d’insieme delle regioniaffacciate sull’Adriatico antico, per offrire u-na panoramica della ricerca partendo da unsupporto cartografico, sotto forma di un si-stema d’informazione geografica (GIS) con-sultabile su Internet. I limiti geografici diquesto spazio adriatico sono fissati alla lineadello spartiacque per la penisola italiana, alleAlpi e ai Balcani; nella pianura del Po il pro-getto comprende la parte orientale delle at-tuali regioni dell’Emilia-Romagna e del Ve-neto. I limiti cronologici vanno dal XI seco-lo a.C. all’VIII secolo d.C. Sono previste del-le carte per ogni grande periodo: protostoria(3), epoca tardo-repubblicana (1), Alto Im-pero (1) e Tarda Antichità (2).I partner del progetto “AdriAtlas” (Atlas

informatisé de l’Adriatique antique [1100a.C.-751 d.C.]) sono il Centro di Ricerca del-l’Accademia Slovena, il CNRS in particolarecon il “Centre C. Jullian” di Aix-en-Provencee l’ARTetHIS UMR 5534 di Digione, l’ÉcoleFrançaise de Rome, l’Istituto di Archeologiadi Tirana, le università croate di Pola e di Zara,l’Université Lyon 2 e le università italiane diBologna, Lecce, Macerata, Padova e Trieste.Il progetto internazionale non prevede u-

na carta archeologica, impossibile da costrui-re su un così vasto spazio allo stato attuale del-le conoscenze e a questa scala, bensì una cartadi siti maggiori, documentati attraverso fon-ti scritte e/o archeologiche. Per ciascun sitovengono forniti alcuni cenni di carattere sto-rico e archeologico, accompagnati, ove possi-bile e necessario, da documenti figurati con lefonti bibliografiche. Le schede dei siti saran-no aggiornate a intervalli regolari. Parallela-mente diversi specialisti realizzeranno cartetematiche riguardanti in particolare l’econo-mia (diffusione di prodotti, correnti com-merciali), l’onomastica e i culti.

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Rivista Italiana di Onomastica

“AdriAtlas” ha preso il via nel 2010, dopouna tavola rotonda internazionale tenutasinel marzo 2009 a Roma, nella quale sono sta-ti definiti i princìpi e le modalità di realizza-zione dell’atlante. Nello stesso anno, al termi-ne degli incontri di Trieste e di Lubiana, Gio-vanni Zorzetti (Trieste) ha sviluppato un da-tabase. Dal febbraio 2011, un’équipe costi-tuita dai membri di Ausonius (UMR 5607 –CNRS/Università di Bordeaux 3) e del Centrodi risorse numeriche M2ISA (Metodologie perla Modellizzazione dell’Informazione geo-grafica applicata alle Scienze umane e sociali)appoggiato al CEIAS (Centro di Studi dell’In-dia e dell’Asia del Sud, UMR 8564 – CNRS/EHESS) lavora allo sviluppo degli strumentigeomatici: elaborazione del modello concet-tuale di dati secondo il metodo HBDS (Hyper-graph Based Data Structure); implementazio-ne del database geomatico (software ARCGIS)da parte di Dominique Baud, geografa al-l’Ausonius; elaborazione di un fondo di cartedi tipo immagine dell’insieme dell’Adriatico(da satellite Landsat, risoluzione di 30 m.) edella penisola istriana (immagini SPOT 5, ri-soluzione di 2.5 m., programma ISIS delCNES) da parte di Peter Pehani dell’Istituto diStudi antropologici e spaziali di Lubiana; svi-luppo del geoportale affidato a Françoise Pi-rot e Tarek Sboui del Centro di risorse nume-riche M2ISA.L’Istria è stata scelta come zona-test e i

Centri di ricerca di Trieste, Lubiana e Pola, incollaborazione con Ausonius e l’École Fran-çaise de Rome (che ha organizzato dal 4 al 6novembre 2013 a Roma il convegno “AdriA-tlas e la storia dello spazio adriatico antico[VI a.C.-VIII d.C.]”, portano a termine l’in-serimento nel database dei dati relativi allapenisola istriana, comprendente i territoridelle città antiche di Tergeste (Trieste), Pa-rentium (Poreč), Pola (Pula), Albona (La-bin) e Flanona (Plomin). Dopo l’Istria, ilmedesimo lavoro è stato realizzato nel 2012-2013 per la Liburnia e la Dalmazia dall’Uni-versità di Zara, sotto la guida di Slobodančače e per l’Albania dall’Istituto di Archeo-

logia di Tirana, sotto la responsabilità diShpresa Gjungecaj.I Centri italiani si stanno occupando del-

le rispettive regioni, utilizzando gli strumen-ti geomatici messi a loro disposizione e le car-te archeologiche in via di elaborazione. Loscopo finale è presentare un atlante informa-tizzato dell’insieme dell’Adriatico antico en-tro la fine del 2015. L’atlante sarà pubblicatoonline. Le lingue utilizzate sono quelle deipartecipanti, a cui si aggiunge l’inglese: perconsultare il sito, i visitatori potranno dun-que scegliere tra albanese, croato, francese,inglese, italiano e sloveno.

’ Prof. Dr. Francis Tassaux, Universitéde Bordeaux 3, Institut “Ausonius” (Institutde Recherche sur l’Antiquité et le MoyenÂge), Maison de l’Archéologie, F-33607Pessac – E-mail: [email protected] –Web: http://ausonius.u-bordeaux3.fr/new/index.php/axes-de-recherche/espaces-fabrique-usages-representations/9-axes/95-adriatlas-atlas-informatise-de-l-adriatique-antique-1100-a-c-751-p-c.

’ Prof. Claudio Zaccaria, Università de-gli Studi di Trieste, Dipartimento di Studiumanistici, via Principe di Monfort 3,I-34124 Trieste – T. 040.5587111 – E-mail:[email protected] – Web: http://disu.units.it/it/ricerca/progetti/6744.

Nascono in Catalogna la rivista«Noms»e l’annuario«Onomàstica».

Alla fine del 2014 è uscito il primo numero di«Noms. Revista de la Societat d’Onomàsti-ca», coordinata da Albert Turull, segretario dela Societat d’Onomàstica (SdO) con l’aiutoredazionale di Santi Arbós, Ventura Castell-vell e Vicent Terol e il contributo economicodella Direcció General de Política Lingüísticadella Generalitat de Catalunya. Raccoglie ar-ticoli, recensioni, schede, indicazioni biblio-grafiche e notizie (vedi qui alle pp. 267-68). Il

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Attività

taglio è scientifico e divulgativo nello stessotempo, poiché l’obiettivo della Societat è difar conoscere l’onomastica a un pubblico am-pio, coinvolgendolo nella realizzazione delperiodico, accanto ai soci esperti.«Noms» viene a sostituire sia lo storico

«Butlletí interior», sia il «Full informatiu» e-lettronico, realizzato dal luglio del 2008 al-l’aprile del 2013 (181 numeri) a cura di Mar-ta González dell’Institut Cartogràfic de Ca-talunya. Il Bollettino era stato pubblicatocon cadenza trimestrale e poi quadrimestra-le dal 1980, l’anno della costituzione forma-le della SdO, la cui storia è riassunta da Al-bert Turull nella presentazione del primo nu-mero della nuova rivista. La prima fase dellaSocietat si conclude nel 1992 con la scom-parsa del segretario generale e anima delgruppo Enric Moreu-Rey; la seconda, fino al2004, ha avuto come protagonista il nuovosegtretario Andreu Romà accanto a uno deifondatori, Albert Manent, presidente dellaSocietat fin dagli inizi ma in quel periodocon compiti più esecutivi; la terza, fino al2013 e cioè prima della crisi (anche econo-mica) che ha provocato una forte riduzionedelle attività societarie, è stata caratterizzatadalla stretta collaborazione con l’InstitutCartogràfic de Catalunya di Barcellona, chesi è incaricato della segreteria; nel 2010 JosepM. Albaigés aveva assunto la presidenza del-la SdO con segretario generale Joan Tort Do-nada, a sua volta presidente dal 2013.«Noms» si presenta in versione digitale,

scaricabile gratuitamente dalla rete, e saràanche pubblicato in versione cartacea su ri-chiesta dei soci.Le novità editoriali della Societat d’O-

nomàstica non si fermano qui, perché si rea-lizzerà con prima uscita nel settembre 2015anche un annuario accademico, di taglio piùsquisitamente scientifico, con contenuti spe-cializzati e con il rigore e la supervisione acca-demica che tale genere di pubblicazioni com-portano. «Onomàstica. Anuari de la Societatd’Onomàstica» è aperto a contributi interna-zionali e, accanto al catalano, ammette come

lingue di pubblicazione tutte le romanze, l’in-glese e il tedesco; la periodicità sarà annuale(ma è possibile la suddivisione anche in due opiù tomi per anno).Nelle intenzioni dei promotori, la rivista

«s’adreça a tots els interessats i estudiosos del’onomàstica, tant vinculats a institucionsacadèmiques, com professionals, com auto-didactes, i vol ser, per a tot aquest col·lectiu,una eina útil d’intercomunicació i un canalefectiu de difusió de tota mena de recerquesrelacionades amb aquest camp del coneixe-ment, més enllà de les limitacions derivadesde la diversitat de llengües, de la multiplicitatde parcel·les científiques i de la profusió d’es-cales i de contextos geogràfics. La premissade partida és que el nom és, en si mateix, unconcepte interdisciplinari i que, potencial-ment, el seu ús és obert i pot arribar a ser ob-jecte d’estudi des de qualsevol branca de laciència si hi ha una voluntat expressa de po-sar-la en relació amb la perspectiva de l’o-nomàstica».�

’ Societat d’Onomàstica, c/o Dr. AlbertTurull Rubinat, Universitat de Lleida, De-partament de Filologia Catalana i Comuni-cació, Àrea de Filologia Catalana, Unitat deLlengua, Facultat de Lletres, plaça VictorSiurana 1, E-25003 Lleida – T. +34.973.702116 – E-mail: [email protected];[email protected]; [email protected] – Web: www.onomastica.ct/ca/noms.

Il dizionario etimologico dei toponi-mi sivigliani di Stefan Ruhstaller.

Stefan Ruhstaller, docente dell’Università “Pa-blo de Olavide” di Siviglia, sta elaborando unDiccionario etimológico de los nombres de lugarde la provincia de Sevilla, opera lessicograficache aspira a raccogliere tutti i nomi di luogo ri-levanti di tale territorio e di spiegarli dal puntodi vista linguistico, in particolare etimologico.A ciascun nome (o tipo di nome, nel caso di for-me toponimiche ricorrenti) viene dedicato u-

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Rivista Italiana di Onomastica

no specifico articolo, nel quale si danno infor-mazioni sulla localizzazione geografica del sitodesignato e si documentano, da una parte, al-cune delle varianti con cui il toponimo è cono-sicuto nella lingua attuale e, dall’altra, quelleche figurano nella documentazione scritta an-teriore. Tali varianti sono analizzate critica-mente, in quanto rappresentano la base perl’interpretazione etimologica, che occupa la se-zione principale della microstruttura dell’arti-colo: qui il nome viene collocato nello stratolinguistico di appartenenza, si identifica il lessi-co da cui trae origine e si spiegano le caratteri-stiche morfologiche del processo formativo.A partire dal significato lessicale viene rico-

struita la motivazione iniziale di ciascun no-me, ciò che permette via via di trarre conclu-sioni di notevole interesse anche per la storialocale e per l’archeologia; quando il referente èancora presente nel luogo denominato, l’a-spetto motivazionale viene illustrato grazie aun’immagine fotografica. La struttura degliarticoli si completa con una elenco di formetoponimiche comparabili presenti in altre a-ree, e con una breve relazione bibliografica.Il progetto di Stefan Ruhstaller è stato pre-

sentato e descritto negli Actas del XXVCongresoInternacional de Filología y Linguística Romá-nicas (pubblicati nel 2010 dall’editore DeGruyter) e si trova attualmente in piena fase dielaborazione. La pubblicazione di una primaporzione di articoli è prevista per il 2016.

’ Prof. Dr. Stefan Ruhstaller, Universi-dad “Pablo de Olavide”, Facultad de Huma-nidades, Área de Lengua Española, Departa-mento de Filología y Traducción, Edificio 2“Antonio de Ulloa”, ctra. de Utrera, mm. 1,E-41013 Sevilla – T. +39.95.4977990 –E-mail: [email protected].

Un manuale per la normalizzazionedei toponimi valenzani.

L’Acadèmia Valenciana de la Llengua (AVL),che ha competenza in materia di toponimia

e antroponimia per il territorio della Comu-nità Valenzana, ha approvato nel dicembre2014, con la pubblicazione del terzo volumedella serie “Manuals”, i Criteris per a la fixa-ció de la toponímia valenciana, dove è spiega-ta la metodologia seguita per la normalizza-zione dei toponimi e si indica in che modo iresponsabili delle varie amministrazioni po-tranno prendere decisioni uniformi, alloscopo di salvaguardare il patrimonio cultu-rale costituito dai nomi di luogo.Il manuale è il risultato dello sforzo e del la-

voro scientifico di numerosi studiosi di ono-mastica, coaudiuvati da tecnici, traduttori,geografi, cartografi e linguisti che hanno colla-borato con i municipi e gli altri enti pubblici,con le università e con l’Institut CartogràficValencià, che ha contribuito a rendere possibi-le la pubblicazione. L’opera comprende sei se-zioni: “marc legal”; “criteris de normalitzacióde topònims”; “criteris d’escriptura, traducciói retolació”; “toponímia urbana”; “glossari determes genèrics de l’espai físic i classificaciódels topònims” e “la forma valenciana delstopònims”. La parte finale del manuale pre-senta tre appendici: una lista di abbreviazionid’àmbito toponimico, un modello di regola-mento comunale e un indice per materie e perparole che facilita la consultazione del testo.I Criteris sono stati distribuiti a tutti i co-

muni, alle università, alle case editrici e a va-rie altre istituzioni. Come si legge nella pre-sentazione, l’Acadèmia Valenciana de laLlengua intende «judar els seus usuaris aconfegir una toponímia coherent i homogè-nia. La toponímia valenciana és un dels pa-trimonis històrics que cal salvaguardar com atestimoni de la nostra identitat i de la nostramanera de relacionar-nos amb el món».L’AVL ha approvato nel 2014 il cambia-

mento del toponimo Vistabella del Maes-trazgo, «un castellanismo que no se ajusta a latradición del municipio» in Vistabella delMaestrat e di Chert/Xert nell’unica forma va-lenzana Xert.

’ Acadèmia Valenciana de la Llengua(AVL), Monestir de Sant Miquel dels Reis,

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Attività

avinguda de la Constitució 284, E-46019València – T. +34.96.3874023 – Fax +34.96.3874036 – E-mail: [email protected] – Web: www.avl.gva.es/va/gabinet-de-comunicacio/notes-de-premsa/L-AVL-aprova-el-manual-sobre-Criteris-per-a-la-fixaci-de-la-topon-mia-valenciana.

Elementi romanzi nell’onomasticadella Dalmazia centrale.

Il completamento del progetto “Elementiromanzi nell’onomastica di Spalato”, realiz-zato da un gruppo di studio dell’ateneo spa-latino con il finanziamento del Ministerodella Scienza, dell’Educazione e dello Sportdel governo croato, ha indotto ad avviare u-na seconda ricerca. Mentre la precedente ini-ziativa consisteva in un’indagine sull’antro-ponimia di Spalato nel periodo compreso trala fondazione della città e la fine del XVIII se-colo, la nuova intende ampliare il proprioraggio diacronico e diatopico, con un arcocronologico che va dal tardo Settecento aigiorni nostri e interessa un territorio più va-sto di quello del comune dalmata. Inoltre,accanto agli antroponimi, saranno studiati itoponimi.Il fondamentale lavoro del recentemente

scomparso Petar Šimunović sulla toponimiadell’isola di Brač aveva rappresentato permolti anni la sola ricerca ampia sui nomi diluogo della Dalmazia centrale (a parte singo-li articoli). L’équipe guidata da Marina Ma-rasović-Alujević si sta pertanto occupandoanche di altre isole dell’arcipelago di Spalato;un primo volume, dedicato ai toponimi del-l’isola di Šolta, Toponimija otoka Šolte, cura-to da Marina Marasović-Alujević e da Kata-rina Lozic Knezović, è apparso alla fine del2014, edito dalla Facoltà di Filosofia dell’U-niversità di Spalato e riguarda l’intero reper-torio toponimico dell’isola, individuandoun certo numero di nomi d’origine romanza,anteriore all’arrivo delle popolazioni slave.

Una seconda monografia è in preparazione econcerne altre due isole, Zirona Grande e Zi-rona Piccola (Drvenik veli e Drvenik mali),altro territorio con numerosi relitti romanzi.I toponimi vengono raccolti attraverso ri-

cerche sul campo e la consultazione di map-pe e altri documenti, e saranno suddivisi se-condo l’origine slava o romanza. A parte laclassificazione dei dati secondo i livelli lin-guistici, lo studio consiste soprattutto neldeterminare le etimologie dei toponimi, an-cora carenti nella bibliografia scientificacroata.Infine il nuovo progetto contempla un

capitolo dedicato agli altri nomi, non antro-ponimi né toponimi; gli antichi toponimi,infatti, sono spesso rivitalizzati attraversoprocessi transonimici che portano a odoni-mi e a crematonimi (specie insegne commer-ciali). Come parte di panorami linguistici,questi nomi creano un senso di appartenen-za a un dato luogo e contribuiscono alla con-servazione dell’identità linguistica e cultura-le, che è parte del patrimonio immateriale diun territorio.Il gruppo di studio presso l’Università di

Spalato è formato da Marina Marasović-Alujević, Katarina Lozic Knezović, AndreaRogoŠić, Marijana Alujević Jukić e AntoniaLuketin. Secondo i promotori dell’iniziati-va, il carattere interdisciplinare della ricercaonomastica si evidenzia in particolare quan-do l’analisi etimologica apre la possibilità dinuove interpretazioni di eventi storici e ar-cheologici, come è accaduto nel corso delprecedente progetto sugli antroponimi dellaDalmazia centrale. I materiali raccolti ed e-saminati, e in particolare la terminologiageografica nei microtoponimi, servirà inol-tre come base di ulteriori ricerche per più va-ste aree della costa adriatica orientale.

’ Prof. Marina Marasović-Alujević,Sveučiliste Split, Filozofski fakultet, Odsjekza talijanistiku, Radovanova 13, HR-21000Split – T. +385.91.4442440 – Fax +385.21.489582 – E-mail: [email protected] – Web:www.ffst.hr.

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Rivista Italiana di Onomastica

Debrecen e l’Ungheria in primo pianonell’onomastica internazionale.

L’Università di Debrecen, seconda città del-l’Ungheria, è particolarmente attiva in cam-po onomastico fin dagli anni Sessanta del se-colo scorso, grazie alla guida del noto studio-so di onomastica e di linguistica ugrofinnicaBéla Kálmán. Presso l’Istituto di Linguisticaungherese dell’ateneo operano il Gruppo diricerca di Onomastica, attualmente guidatoda Valéria Tóth e il Gruppo di ricerca di Sto-ria della Linguistica e Onomastica, direttoda István Hoffmann. Inoltre nel 2013 è natoun Gruppo di ricerca sulla Storia della Lin-gua ungherese e sulla Toponomastica, in col-laborazione con l’Accademia Ungherese del-le Scienze. Nel corso degli ultimi dieci anni14 studenti si sono addottorati con una tesidi carattere onomastico; in ciascun anno ac-cademico vengono organizzati non meno dicinque corsi di onomastica.L’Istituto di Linguistica ungherese assegna

annualmente, dal 2005, il premio “Lajos Kiss”,in memoria di un altro grande linguista parti-colarmente interessato all’onomastica, oltreche alla slavistica in generale; nel 2006 il rico-noscimento è stato attribuito a Valéria Toth.Lo stesso Istituto cura in lingua ungherese

la pubblicazione periodica “Helynévtörténe-tiTanulmányok” [Studi di storia dei toponi-mi], contenente perlopiù le comunicazionipresentate all’annuale Seminario di storiadella toponomastica, con particolare atten-zione al bacino dei Carpazi (9 i volumi ap-parsi fino al 2015); collabora alla collana in-ternazionale di “Onomastica Uralica”, editain inglese e in russo da studiosi di varie nazio-ni specializzati in lingue uraliche (8 i numeriapparsi fino ad ora, in 9 fascicoli); e pubbli-ca la serie “A Magyar NévarchivumKiadványai” [Pubblicazioni dell’ArchivioOnomastico Ungherese], costituita da mo-nografie, dizionari e studi di toponomasti-ca]. L’Istituto ha poi partecipato, in collabo-razione con l’Università tedesca di Mann-heim, alla ricerca “Magyar Digitális Hely-

névtár [Registro toponimico digitale unghe-rese], il cui risultato è una banca data dispo-nibile in rete con un ampio repertorio di no-mi di luogo in particolare dell’area dei Car-pazi (<www.mdh.unideb.hu>).L’Ungheria è particolarmente vivace ne-

gli studi di onomastica anche con l’Univer-sità ELTE di Budapest e con l’Università del-l’Ungheria Occidentale, Sede “Savaria” diSzombathely. Ora il Paese magiaro suggel-lerà questi decenni di attività nel settore conl’organizzazione, nell’estate 2017, della 26ªConferenza ICOS (International Council ofOnomastic Sciences), a tre anni dall’edizio-ne di Glasgow (vedi qui alle pp. 342-43).

’ Dr. István Hoffmann, Dr. ValériaTóth, Debreceni Egyetem, Magyar Nyelv-tudomány Tanszék, Egyetem tér. 1, 4010Debrecen, Pf. 54 – T. +36.52.512923 –E-mail: [email protected];[email protected] – Web: http://mnytud.arts.klte.hu.

Novità nella redazione di «NévtaniÉrtesítő».

Dopo la recente scomparsa di Mihály Hajdú,professore emerito del Dipartimento di Lin-guistica Ungherese dell’Università “Eötvös”di Budapest (ELTE) nonché fondatore e diret-tore dell’unica rivista ungherese specializzatain onomastica, «Névtani Értesítő», si è resonecessario un ripensamento dell’attività dellaredazione del periodico che, dopo i cambia-menti già avvenuti nel 2005 (con l’ingressodella testata nella categoria peer-reviewed e lapubblicazione degli abstract anche in ingle-se), segna un ulteriore passo verso una mag-giore internazionalizzazione. «Névtani Érte-sítő» è inserita nella lista internazionale ERIHdelle riviste scientifiche filologiche (Euro-pean Reference Index for the Humanities,<http://erihplus.nsd.no/>).Il compito fondamentale della pubbli-

cazione, edita dal 1979 dalla Società di

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Attività

Linguistica Ungherese e dal Dipartimentodi Linguistica Ungherese dell’ELTE, rimanela diffusione degli studi sul sistema onimi-co ungherese ma con crescente attenzioneai nomi propri in altre lingue e alle questio-ni teoriche generali del nome proprio. Vie-ne mantenuta anche la struttura delle ru-briche: saggi, attività (con particolare ri-guardo per le tesi di laurea e di dottorato),recensioni di libri e di riviste, anniversari enecrologi. Il numero dei redattori sale da 8 a 11: si

tratta di studiosi attivi anche come docentipresso le maggiori università ungheresi. Ilnuovo direttore è Tamás Farkas (già vicedi-rettore) e sono membri del comitato di re-dazione Dezső Juhász, Krisztina Laczkó,Mariann Slíz e Zsuzsanna Fábián (tutti do-centi dell’ELTE), Andrea Bölcskei (Univer-sità “Károli” dei Riformati), Károly Gerst-ner (Istituto di Linguistica dell’Accademiadelle Scienze Ungherese), Attila Hegedűs(Università Cattolica “Pázmány”), IstvánHoffmann e Valéria Tóth (Università di De-brecen). La presenza nella commissione diJános Baukó (Univerzita Konštantina Fi-lozófa di Nitre-Nyitra in Slovacchia) non èsolo il segno dell’attenzione dei cultori del-l’onomastica ungherese verso realtà onimi-che e studi ungheresi oltreconfine, ma ancheil riconoscimento degli importanti influssidelle lingue slave sull’ungherese. In questaprospettiva si pensa all’organizzazione di uncomitato scientifico internazionale.La rivista appare ora anche online agli in-

dirizzi <https://edit.elte.hu/xmlui/handle/10831/6615> (presentazione in lingua un-gherese e alcuni saggi dall’annata 2013 informato pdf ) e <https://edit.elte.hu/xmlui/handle/10831/6721> (le intere annate2005-2013 in formato pdf ).

’ Prof. Dr. Tamás Farkas, ELTE, MagyarNyelvtudományi Intézet [Istituto di Lingui-stica Ungherese], H-1088 Budapest, Mú-zeum krt. 4/A – T. +36.1.4855200/5462 –Fax +36.1.4855200/5354 – E-mail: [email protected].

Corso di onomastica all’Università diOstrava.

Presso l’Università di Ostrava, terza città dellaRepubblica Ceca, il direttore del Dipartimen-to della Lingua ceca Jaroslav David ha tenutonel 2013-2014 un corso di introduzione all’o-nomastica. Nella presentazione in inglese silegge il seguente obiettivo didattico: «the stu-dent will acquaint with onomastics as a sepa-rate scientific discipline, its history, the mainproblems of the individual period of develop-ment, with major leaders and methodology ofthe field. Attention is paid not only to thepast of field, but also to interdisciplinary rela-tions at present, the possibility of using ono-mastics as a means of popularization of linguis-tics and its place in the teaching Czech lan-guage. Onomastic work, sources and courseliterature, methods of collection and proces-sing of materials will be introduced on themodel examples from toponomastics andanthroponymy».Questo il programma del corso: 1. Ono-

mastics. The course of study. Division ofOnomastics; 2. Onyma and appellation. A-pelativization, proprialization, transonymi-zation. Onymic parasystem; 3. Onomasticsbetween science and ancillary linguistic self-discipline; 4. Interprofessional relations.Onomastics and history, homeland, environ-mental studies, literary science; 5. Traditio-nal approach and model theory onym; 6.Etymological approach. Onomastic recur-sion; 7. History Field I – pre-scientific perioduntil the late 18th century; 8. History Field II– the 19th and the 1st half of the 20th century;9. History Field III – the 2nd half of the 20thcentury and early 21st century. Projects andprospects; 10. History Field IV – Personali-ties Czech Onomastics; 11. Methodologyof onomastic work I – Toponomastics.Working with sources and literature; 12.Methodology work onomastic II – Anthro-ponymy. Working with sources and litera-ture; 13. Onomastics in the teaching of Czech

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Rivista Italiana di Onomastica

language and literature. Cross-curriculum.Popularization of Onomastics.Fra i testi consigliati per la preparazione,

figuravano principalmente saggi di VincentBlanár, Ernst Eichler, Milan Harvalík, Milo-slava Knappová, Libuše Olivová-Nezbe-dová, Jana Pleskalová, Vladimir Smilauer eRudolf Šrámek].

’ Prof. Dr. Jaroslav David, Ostravská u-niverzita v Ostrave, Faculty of Arts, Depart-ment of Czech Language, Dvorákova 7, CZ-701 03 Ostrava 1 – T. +420.5.97091860 –Fax +420.5.3461111 – E-mail: [email protected] – Web: www.jardavid.ic.cz;www.osu.eu/index.php?idc=12883.

Ricerche sui cognomi italiani a Caxiasdo Sul e a Belo Horizonte.

Vitalina Maria Frosi, italianista dell’Univer-sità di Caxias do Sul nello Stato brasiliano delRio Grande do Sul, ha avviato un’indaginecon i borsisti Grácia Lorenzatti e Kelli Alves, econ Adroaldo Zanella de Padilha della CuriaDiocesana, sui nomi di famiglia degli italianinati e battezzati nel territorio di pertinenzadella parrocchia Santa Teresa della città. Laparrocchia fu la prima chiesa eretta nella Re-gione di Colonizzazione Italiana del Nord-est del Rio Grande do Sul, nel 1884, e rendeomaggio nel titolo all’imperatrice Dona Tere-sa Cristina, sposa di Dom Pedro II (1825-1891), secondo e ultimo imperatore del Bra-sile. I registri di battesimo dei figli di emi-granti italiani di Caxias do Sul nati nel perio-do dal 1875 al 1884 furono redatti e conser-vati nella parrocchia di São José do Hortêncioe, più tardi, raccolti dalla Arcidiocesi di PortoAlegre dove si trovano ancora oggi.Scopo dell’indagine è di redigere un elen-

co esaustivo dei nomi registrati e di verificarequali di essi siano stati maggiormente presen-ti tra il 1875 e il 2013. La ricerca è in corso e sibasa su un corpus consistente in quasi 62 miladenominazioni, In vari casi le voci sono state

adattate alla fonetica e alla grafia brasiliana.In particolare i mutamenti riguardano alcunedifferenti grafie tendenzialmente foneticheper singole consonanti e sono comunque piùevidenti nel registro orale. Complessivamen-te emerge dallo studio che i cognomi si con-servano probabilmente come garanzia di ap-partenenza a determinati gruppi etnici e fa-miliari, mentre i prenomi sono più mutevolie appaiono in grande maggioranza lusitaniz-zati (cfr. VITALINAMARIA FROSI, Cognomi i-taliani presenti anche in Brasile. Il caso di unaparrocchia di Caxias do Sul, in ENZO CAFFA-RELLI [a cura di], Nomi italiani nel mondo.Studi internazionali per i 20 anni della «Ri-vista Italiana di Onomastica», Roma, SERItaliAteneo 2015, pp. 125-34).Il cognome più frequente tra quelli censi-

ti risulta Rossi (639 occorrenze, che salgono a975 computando anche i derivati, suffissati ecomposti: DeRossi, Rossa, Rossati/-o, Rossatto,Rosset[t]i/-o, Rossin, Rossini, Rosso).Secondo abreve distanza è Rech (628 più 6 varianti), co-gnome tipico del Bellunese, dove attualmen-te figura tra i 25 più frequenti, e del Trentino,con punte massime rispettivamente a Serendel Grappa e a Folgaria, per circa 1.500 por-tatori. Segue l’altro cognome di Seren delGrappa-Bl (e trevigiano) Boff con la varianteBof (374+48 occorrenze) e poi Sartori e Sar-tor (393), Susin e varianti (352), Casagrande eCasagranda (306) e ancora Corso, Adami,Piccoli, Pezzi, Basso e Colombo.Caxias do Sul è uno dei 55 municípios (co-

muni) nel cuore della Regione di Colonizza-zione Italiana del Sud del Brasile. Detta po-polarmente la “Perla delle Colonie”, quandofu destinata ai primi immigranti si chiamavaFundos de Nova Palmira.Nel 1877 la deno-minazione ufficiale divenne Colonia Caxias,in omaggio al Duca di Caxias, patrono del-l’esercito brasiliano; dopo ulteriori cambia-menti di nome, nel 1880 la prima grande co-lonia fu suddivisa in tre differenti nuclei, de-nominati Dante o Principale, Nova Milano eNova Trento per ricordare i luoghi di prove-nienza degli abitanti; Dante era inoltre il no-

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Attività

me dell’unica piazza all’epoca esistente inquella zona. Nel 1884, la città che oggi portail nome di Caxias do Sul si chiamò FreguesiadeSantaTerezadeCaxias. La popolazione delcentro odierno (dati 2014 dell’Instituto Bra-sileiro de Geografia e Estatística – IBGE) su-pera i 470 mila abitanti.Caxias do Sul è uno dei simboli in Brasile

di quanto gli italiani emigrati e i loro discen-denti con il proprio operato hanno contri-buito efficacemente a costruire civiltà e ric-chezza per l’intero Paese. L’Italia vi è ricorda-ta, oltre che dai cognomi e da numerosi odo-nimi, anche dalle tante aziende vitivinicole edal Museo da Uva e do Vinho con gli antichistrumenti e attrezzature della viticoltura in-trodotta dai coloni italiani, dal MonumentoNacional ao Imigrante, dalla Casa de Pedrache narra la storia della colonizzazione italia-na della regione, dal Museo da Familia Zina-ni allestito in una casa di legno del 1915, al-l’Atelier Memorial Zambelli, sorta di museodelle immagini sacre.Un secondo studio sui cognomi italiani

in Brasile è stato avviato da Zuleide FerreiraFilgueiras, ricercatrice del corso post-laureain studi linguistici della Facoltà di Letteredell’Università Federal de Minas Gerais(UFMG) sotto la guida di Maria CândidaTrindade Seabra; la ricerca ha come obiettivoprincipale la redazione di un dizionario bio-grafico relativo agli italiani di Belo Horizon-te, capitale dello Stato di Minas Gerais. Sicomporrà di 3.527 antroponimi, ordinati al-fabeticamente con la voce principale e arti-colati in sezioni varie; ogni cognome è ac-compagnato dai dati biografici dei portatorie seguito da una breve analisi etimologica. Laparte linguistica è preceduta da un minuzio-so studio di carattere storico, geografico e so-ciale del contesto in cui si insediarono gli im-migrati italiani nel Minas Gerais tra la finedel XIX e gli inizi del XX secolo. Le fonti so-no costituite da vari tipi di documenti, tracui i certificati di morte degli italiani chehanno vissuto a Belo Horizonte e inoltre te-sti di giornali e riviste, ecc.

’Prof. Vitalina Maria Frosi, Universida-de de Caxias do Sul, Departamento de Le-tras, Bloco H, rua Francisco Getúlio Vargas1130 – CEP 95070-560 Caxias do Sul, RS,Brasil – T. +55.54.32182171 – Fax +55.54.32182100 – E-mail: [email protected].

’Dr. Zuleide Ferreira Filgueiras, rua Eu-clides Andrade 423, Bairro Santo André, Be-lo Horizonte, Minas Gerais CEP 31210-590– T. +55.31.36466901 – E-mail: [email protected].

Uno studio sul nome degli “altri” nel-la letteratura coloniale tedesca perragazzi.

Marie Antoinette Rieger del Dipartimento diLingue, Letterature e Culture Moderne del-l’Università di Bologna ha studiato le strate-gie con cui in epoca coloniale, e in particola-re tra il 1890 e il 1945, nella letteratura tede-sca per bambini e ragazzi sono stati imposti inomi ai personaggi dell’Africa orientale.L’impero tedesco è stato per non più di u-

na trentina d’anni una potenza coloniale, mala conclusione formale del possesso tedescosancita dal Trattato di Versailles non segnò lafine delle ambizioni coloniali. Uno dei setto-ri in cui più chiaramente emerse il sopravvi-vere delle fantasie coloniali è la letteratura,che continuò ad arricchirsi anche dopo il1918. La propaganda coloniale interessò inparticolare i libri per i più giovani, a proposi-to dei quali le storie vengono ambientate inAfrica, ma non dicono pressoché nulla sul-l’Africa, continente che rappresenta il sem-plice schermo su cui proiettare liberamentele convinzioni che si intendevano esprimere-re e i valori che si volevano inculcare. Uno ditali valori fondamentali che animavano il co-lonialismo era la convinzione della missionecivilizzatrice tedesca. La fede in tale missioneha quale presupposto che l’Altro che deve es-sere civilizzato occupi una posizione di sog-gezione, screditante e riduttiva, indipenden-

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Rivista Italiana di Onomastica

temente dallo stereotipo dell’africano igno-rante e pigro, oppure selvaggio e pericoloso. Al centro dello studio di Marie Antoinet-

te Rieger, presentato al XIX Convegno di O-nomastica & Letteratura (Genova, 6-8 no-vembre 2014), si collocano i nomi dei perso-naggi africani – ossia di coloro che dal puntodi vista tedesco sono gli “altri“ – presenti neilibri coloniali per bambini e ragazzi. L’attri-buzione dei nomi a tali figure rispecchia in-fatti la mentalità di coloro che questi nomihanno creato e offre, a un’attenta osservazio-ne, indicazioni sulle motivazioni e le conce-zioni che sono implicite negli autori.L’analisi ha cercato, da un lato, di stabilire

in quale misura l’attribuzione dei nomi aipersonaggi delle opere indagate permetta ditrarre conclusioni sugli ideali del coloniali-smo e, dall’altro lato, di verificare se i nomidel periodo coloniale si distinguano da quellidella fase del revisionismo coloniale. Lo spet-tro onimico esaminato va da esempi spregia-tivi come Nus-rupia ‘mezza rupia’ a quelli dicritica esplicita di una (supposta) prassi se-guita dagli africani nell’attribuzione dei no-mi, riassumibili nella seguente considerazio-ne: “Qui da noi nessun bambino verrebbemai chiamato ippopotamo, ma in Africa ibambini hanno spesso dei nomi così strani”.

’Prof. Marie Antoinette Rieger, Univer-sità di Bologna “Alma Mater Studiorum”,Dipartimento di Lingue, Letterature e Cul-ture Moderne, via Cartoleria 5, I-40124 Bo-logna – E-mail: marie.rieger.unibo.it – Web:www.unibo.it/docenti/marie.rieger.

Concluso il progetto “Scottish Top-onymy in Transition”.

Nel giugno 2014 si è concluso il progettrotriennale “Scottish Toponymy in Transition:Progressing County Surveys of the Place-Names of Scotland” (STIT), realizzato dal-l’Università di Glasgow (Department ofCeltic and Gaelic, Faculty of Arts) e finan-

ziato dall’Arts & Humanities ResearchCouncil (AHRC). A guidarlo: Thomas OwenClancy, Carole Hough e Simon Taylor, conl’assistenza di Peter McNiven, Eila William-son e Leonie Dunlop. Il progetto ha posto lebasi per il futuro della ricerca e dell’analisidella toponimia scozzese attraverso la pub-blicazione di volumi d’inchiesta riguardantii toponimi del Kinross-shire, del Clackman-nanshire e del Menteith, l’avvio di altre in-chieste relative a Cunninghame nell’Ayrshiree al Berwickshire e lo scambio di informazio-ni con le comunità locali mediante incontri,mostre, escursioni e altri eventi.Sul concetto di ”transizione” in toponi-

mia, hanno spiegato i protagonisti dell’ini-ziativa, «Each of the study areas presents adifferent mix of linguistic strata, alongsidetransition of various kinds. In Clackman-nanshire and Kinross-shire, the early Britto-nic language is generally taken to move fromBritish to Pictish (a view that may be chal-lenged by the current research), and there isalso transition between areas where Gaelicsurvived as a living language later than inothers. In Menteith, Peter McNiven hasidentified the late fifteenth century as thetransitional period when Gaelic began to besuperseded by Scots for naming purposes.The toponymy of Cunninghame is predo-minantly Scots, but here too there is a Gaeliccore, as well as names from British, Old Engl-ish and Old Norse».Dal proprio canto il Berwickshire riflette

un altro tipo di transizione: «Bordering onnorthern England and historically formingpart of Anglo-Saxon Northumbria, its place-names have more in common linguisticallywith those of England than with those ofother parts of Scotland. However, since theEnglish Place-Name Survey (EPNS) stopsshort at the present-day border with Scot-land, traditional scholarship has treated theborder counties with the Scottish ratherthan the English onomasticon. Recent yearshave seen a paradigm shift towards treatingthe toponymicon of southern Scotland and

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Attività

northern England as a continuum [...]. Withnames from Old English as well as fromCumbrian and Gaelic, Berwickshire raisesquestions not only about the diachronictransition from Old English to Older Scots,but also about the synchronic transitionfrom Middle English to Middle Scots, andfrom Modern English to Modern Scots».

’University of Glasgow, Department ofCeltic and Gaelic, 3 University Gardens,G12 8QQ – T. +44.141.3304222 – Fax +44.141.3307121 – E-mail: [email protected] – Web: www.gla.ac.uk/departments/celtic/projects/stit/#d.en.218810.

Pronta la banca dati degli agiotoponi-mi sozzesi.

Il progetto “Commemoration of Saints inScottish Place-Names”, finanziato dal Re-search Project Grant del Leverhulme Trust(2010-2013) e realizzato dai ricercatori dellaSchool of Humanities-Sgoil nan Daonnach-dan dell’Università di Glasgow (Celtic &Gaelic Departement e Humanities Advan-ced Technologies and Information Institute-HATII), si è concluso con la realizzazione emessa in rete della banca dati degli agiotopo-nimi. In gran parte di origine medievale, ri-sultano circa 5 mila nomi con 13 mila va-rianti complessive e quasi 750 santi poten-zialmente celebrati; s’incontrano nell’interoterritorio scozzese e appartengono a vari stra-ti linguistici. La principale fonte di ricerca e-ra costituita dalla prima edizione delle map-pe dell’Ordnance Survey pubblicate tra il1843 e il 1882.Il gruppo di lavoro è stato condotto da

Thomas Owen Clancy e formato da GilbertMárkus e Rachel Butter; ora presenta i topo-nimi con l’identificazione del santo ricorda-to nel nome, alcuni commenti e le opportu-ne istruzioni per la consultazione del database.La ricerca può essere effettuata per nomi di

luogo o per santi; sono disponibili gli elenchialfabetici delle località e dei santi stessi.Come indicato dagli artefici del progetto,

«A quick glance through the lists of the thou-sands of places named after saints, or at a dis-tribution map densely crowded with evi-dence of devotion, reveals the widespreadcommitment to saints over time, and thedepth of feeling across society: saints arefound in minor features in the landscape –offshore rocks, insubstantial hills – and atmagnificent churches, former centres ofpower. The cult of saints is complex and fas-cinating phenomenon. At a distance of sev-eral hundred years, it is difficult to unravel:the identity of a saint is frequently forgotten,or reinvented, it is rarely clear when a com-memoration – if that is what it is – dates to,and evidence which might tell us for howlong a commemoration is reflective of livecult rather than dim memory of devotion inthe past is often absent. A considerablechunk of time, in this project, has been spentworking out how to organise this problemat-ic evidence: how to structure the data, howto make it consistent with other data collect-ed previously, and what rules to apply indata entry when confronted with the verymany moments of doubt». Anche per questoviene chiesta la collaborazione degli utentidella banca dati: emendamenti, integrazionie altre segnalazioni.

’ Prof. Thomas Owen Clancy, Facultyof Arts, School of English & Scottish Lan-guage & Literature, 12 University Gardens,Glasgow G12 8QQ – E-mail: [email protected] – Web: http://saintsplaces.gla.ac.uk/.

Le Società storiche britanniche pro-muovono la toponomastica.

Con crescente frequenza nei seminari e neicicli di conferenze organizzate dalle società

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Rivista Italiana di Onomastica

che in Gran Bretagna e Irlanda del Nord sioccupano di storia e di archeologia, sono in-seriti incontri su temi onomastici. Più che al-trove, nel Regno Unito gli studi di topono-mastica in particolare sono fortemente lega-ti alle altre discipline legate alla storia del ter-ritorio, mentre l’antroponimia è patrimoniodelle numerose associazioni che si occupanodi storia di famiglia e di genealogia.Presso l’High Country History Group a

Toot Hill, il 24 aprile 2014 Paul Marden hapresentato il progetto “Essex Place Names”.La Kent Archaeological Society (<www.kentarchaeology.org.uk/kas-news/day-con-ference-on-kent-place-names/>) ha dedica-to un intero seminario con sei relazioni, il 1ºnovembre 2014, ai toponimi del Kent (vediqui a p. 303). La Canterbury Branch of KentFamily History Society ha organizzato il 14novembre 2014 un incontro con ANTHONYPOULTON-SMITH su East Kent andWest KentPlaces Names (<www.canterburyfhs.co.uk/meeting.htm>). La Preston HistoricalSociety ha inserito nel suo calendario di con-ferenze, il 2 febbraio 2015, ALANCROSBYconPlace Names and Landscape in MedievalNorth Lancashire (<www.prestonhistoricalsociety.org.uk/events>).Il Ravenstonedale Parish History Group

ha organizzato una serie di incontri, in unodei quali, il 19 febbraio 2015, JEAN-SCOTT-SMITHha discusso TheOrigin ofPlaceNamesin Cumbria (<www.ravenstonedale.org/history_group>). Dal suo canto la High-worth Historical Society ha inserito nel pro-gramma 2015 la conferenza di SIMONDRA-PER, Place Names and the Landscape, il 30marzo (<www.highworthhistoricalsociety.co.uk/events.html>). La North of IrelandFamily History Society presenta nel suo ca-lendario, il 20 aprile, una relazione di MARY

DELARGY su Irish Place Names (<www.nifhs.org/larne.htm>). Nel programma dell’Insti-tute of Archeology – British Museum Me-dieval Seminar figura il 3 giugno 2015 l’in-contro con JAYNE CARROLL su The -ingtūnplace-names of Shropshire: thinking through

questions of chronology (<www.acl.ac.uk/archaeology/calendar/articles/2014-15-events/>). Inoltre al convegno di Gregynog della So-

ciety for Name Studies in Britain and Ireland(SNSBI), celebrato dal 4 al 7 aprile 2014,RHIAN PARRY ha presentato una comunica-zione su Welsh Place-Name Society and farmand field names in Ardudwy, nell’àmbito delprogetto onomastico-archeologico “Adna-bod Ardudwy” (“conoscere Ardudwy”, areadella regione di Gwynedd, nel nord-ovestdel Galles), avviato nel 2013 dalla Meirio-neth Historical and Record Society (<www.chchsf.org.uk/>).

’ Local History Magazine, 56 AlcesterRoad, Studley, Warks B80 7NP – T. +44.1527.854228 – Fax +44.1527.852758 –E-mail: [email protected] – Web:www.local-history.co.uk.

In rete la collezione 1974-1989 dei«Literary Onomastic Studies».

La prima rivista di onomastica letteraria inordine di tempo, «Literary Onomastic Stu-dies», è stata pubblicata tra il 1974 e il 1989come giornale ufficiale degli Atti della Con-ferenza annuale di Onomastica letterariadalla State University of New York (SUNY),College at Brockport (Department of ForeingLanguages and Literatures e Department ofEnglish nella Faculty of the Humanities). Iconvegni si sono tenuti nello stesso ateneo diBrockport o nella sede di Rochester (NewYork), con il patrocinio dell’American NameSociety (ANS), dalla prima edizione celebratal’11 e 12 giugno 1973 alla sedicesima e ulti-ma, datata 6 e 7 giugno 1988. Il periodico èstato diretto da Grace Alvarez-Altman.Dopo 22 anni, la rivista è rinata con il

nuovo titolo di «Journal of Literary Onoma-stics», sempre strettamente legata all’ANS e o-ra diretta da Stefan Jurasinski del College of

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Attività

Brockport della SUNY (ne sono usciti tre fa-scicoli, l’ultimo nel 2014).I 16 volumi dei «Literary Onomastic Stu-

dies» sono ora disponibili e scaricabili gratui-tamente dalla rete, all’indirizzo web <http://digitalcommons.brockport.edu/los/>). Il si-to consente la ricerca di qualsiasi nome al-l’interno degli indici e degli articoli, una de-cina per numero; viene anche resa nota laclassifica dei “most popular papers”, ossia de-gli articoli consultati più volte; eccola alla fi-ne di ottobre 2014: LEONARDR. N. ASHLEY,Fiction and Folklore. Etymology and FolkEtymology. Linguistics and Literature; MAR-GARET V. EKSTROM, Crossing Deep Rivers:José María Arguedas and the Renaming of Pe-ru; FREDERICKM. BURELBACK, Name-Call-ing as Power Play in Shakespeare’s Henry IV;BETTY J. DAVIES, The Roman Hydra in DuBellay’sLes Antiquités de Rome; WILLIAMA.FRANCIS, Vance Bourjaily’s The Man WhoKnew Kennedy: A Novel of Camelot Lost;GRACE ALVAREZ-ALTMAN, Literary Onomas-tics Typology in Manuel Rueda’s Dramas; SU-SAN LYNCH / ALFRED RODRÍGUEZ, EspirituSin Nombre: Names in Becquer.

’Prof. Stefan Jurasinski, State Universityof New York, The College of Brockport, De-partment of English, 350 New Campus Dri-ve, Brockport, NU 14420 – T. +1.585.3955714 – E-mail: [email protected] –Web: www.brockport.edu/english/onomastics.html; http://digitalcommons.brockport.edu/los/.

“Nomina loci”: una collana di topo-nomastica dall’Università di Łódź.

Il Laboratorio interdisciplinare di Onoma-stica presso il Dipartimento di Italianisticadella Facoltà di Filologia dell’Università diŁódź realizza un progetto che consiste nell’e-laborazione del materiale raccolto dalla XIXConferenza Internazionale e Polacca di O-

nomastica celebrata nella città polacca nel-l’ottobre 2012. L’iniziativa prevede la produ-zione di tre volumi in forma di monografiecome parte di una serie intitolata “Nominaloci”. Il primo volume è stato pubblicato nel2014 dalla casa editrice dell’Università diŁódź con il titolo Mikrotoponimia imakroto-ponimia. Problematykawstępna [Microtopo-nimia e macrotoponimia. Problematichepreliminari] (vedi qui alle pp. 251-52).Il secondo volume intitolato Mikrotopo-

nimy imakrotoponimywkomunikacji i litera-turze [Microtoponimi e macrotoponiminella comunicazione e nella letteratura] ap-pare nella primavera 2015. Attualmente è infase di ultimazione la terza raccolta che recail titolo Nazwy geograficzne w przestrzenifizycznej [Nomi geografici nello spazio fisi-co] e che vedrà la luce entro la fine del 2015 onei primi mesi del 2016. Le tre monografie sono curate da Artur

Gałkowski e da Renata Gliwa. I testi com-presi nella serie “Nomina loci” sono scritti invarie lingue, prevalentemente slave; nonmancano tuttavia presenze relative ad altriàmbiti linguistici; due i contributi italiani:PAOLOPOCCETTI, Microtoponimi emacroto-ponimi nell’antichità (per il quale vedi la re-censione qui alle pp. 219-21) nel primo deitre volumi; ed ENZO CAFFARELLI, “PiazzaBologna” a Roma: studio di caso di un panora-ma onimico. Processi transonimici di macro- emicrotoponimi, nel secondo.In occasione dell’uscita della terza mono-

grafia è previsto presso l’Università di Łódźun seminario che riprenderà e discuterà leconclusioni di maggiore interesse negli studisu micro- e macrotoponimia.

’Prof. Dr. Artur Gałkowski, Zakład Ita-lianistyki, Katedra Filologii Romańskiej,Wydział Filologiczny, Uniwersytet Łódzki,ul. Pomorska 171/173, PL-90-236 Łódź– T.e fax +48.42.6655150 – E-mail: [email protected].

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Rivista Italiana di Onomastica

Gli incontri della Commissione dionomastica slava a Bratislava e aGniezno.

Nel 2014 si sono tenute due sedute dellaCommissione di Onomastica slava (COS)presso il Comitato internazionale degli Sla-visti: la prima a Bratislava (Slovacchia) il 28aprile 2014, durante la XIX Conferenza slo-vacca di onomastica; la seconda a Gniezno(Polonia) il 20 settembre 2014, nel corsodella XIX Conferenza internazionale e polac-ca di onomastica. I due incontri sono statimoderati da Artur Gałkowski, presidentedella COS; la seduta di Bratislava è stata inte-grata dalla riunione della Commissione diOnomastica slovacca presieduta da Pavol Ži-go; quello di Gniezno è stata anche l’occasio-ne per la riunione della Commissione polac-ca di Onomastica, che dal 2014 è affiliataall’International Council of OnomasticSciences (ICOS).A Bratislava sono stati confermati i pro-

getti discussi nel 2013 a Minsk (Bielorussia),in particolare l’elaborazione internazionaledella terminologia onomastica slava e l’A-tlante onomastico slavo. Anche a Gniezno siè discusso di questi temi perché, mentre pro-cedono i lavori dell’Atlante nelle varie nazio-ni, diventa cruciale l’attualizzazione dellaterminologia per l’applicazione delle nuovemetodologie degli studi onomastici. Ancora a Bratislava sono stati presentati i

maggiori Centri onomastici slovacchi –Banská Bystrica, Nitra, Prešov, Trnava, Bra-tisłava – e di alcuni altri Paesi: Cechia, Polo-nia, Slovenia, Bulgaria, Russia, Bielorussia,Germania. Alla riunione slovacca MilanMajtán (Bratislava) e Ivan Lutterer (Praga)hanno ricevuto la nomina di membro d’ono-re della COS. A Gniezno il comitato d’onore della COS

ha festeggiato Karol Zierhoffer (Poznań) inoccasione dei suoi 90 anni. Nell’incontro inPolonia si è anche programmato un amplia-mento dei contenuti della rivista «Onoma-stica» e si è discusso del mantenimento in vi-

ta della rivista «Onomastica slavogermani-ca», le cui pubblicazioni sono ferme da alcu-ni anni. Edward Breza (Danzica) ha presen-tato una relazione sulla situazione della lin-gua e dell’onimia casciuba nel nord della Po-lonia.Sempre a Gniezno si è stabilito che la

prossima XX Conferenza internazionale epolacca di Onomastica si terrà a Cracovia nel2016 e sarà dedicata al tema “Onomastica.Neo-umanistica. Scienze sociali”. Il Centroonomastico di Cracovia si è impegnato, inol-tre, a organizzare uno dei futuri congressitriennali dell’ICOS. Si è infine deciso che, en-tro il 2016, Łódź ospiterà un convegno dedi-cato agli studi e alle idee onomastiche di EwaRzetelska-Feleszko (1932-2009).

’Prof. Dr. Artur Gałkowski, Zakład Ita-lianistyki, Katedra Filologii Romańskiej,Wydział Filologiczny, Uniwersytet Łódzki,ul. Pomorska 171/173, PL-90-236 Łódź– T.e fax +48.42.6655150 – E-mail: [email protected].

Ferguson “Name of the Year” secondol’American Name Society.

Il “nome dell’anno” 2014 è stato votato daisoci dell’America Name Society (ANS) nelcorso del congresso di Portland (9 gennaio2015, vedi qui alle pp. 314-15), scelto traquelli che «best illustrates, through theircreation and/or use during the past 12months, important trends in the culture ofthe United States and Canada». Il maggiornumero di voti è stato raccolto da Ferguson, ilsuburbio di St. Louis nel Missouri dove lapolizia ha sparato e ucciso il giovanissimo di-sarmato di colore Michael Brown, avviandosettimane di conflitti razziali in tutti gli StatiUniti; la neopresidente dell’ANS Iman Laver-such Nick, studiosa americana che insegnain Germania, ha commentato: «It’s theamount of power that it evokes. This namewill always have that meaning. Ferguson is

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Attività

going to take that kind of place historicallywhere we will immediately have those asso-ciations, and I think it’s incredible that a namecan do that».Il toponimo urbano Ferguson, dal cogno-

me scozzese di William, primo proprietariodel terreno a metà Ottocento (l’etimo è ilgaelico Ó Fearghuis ‘discendente di Fearhus’che significa ‘uomo vigoroso’ – oltre 50 milafamiglie lo portano negli Stati Uniti), ha vin-to anche nella categoria dei “place names”(«names or nicknames of any real geographi-cal location, including all natural features,political subdivisions, streets, and buildings.Names of national or ethnic groups wouldbe included here»). Ha superato tra i voti deisoci ANSMalala (la giovane studentessa atti-vista pakistana recente vincitrice del Nobelper la pace) tra i “personal names” («names ornicknames of individual real people, ani-mals, or hurricanes»); Uber (il servizio auto-mobilistico privato fornito attraverso un’ap-plicazione software) nella categoria “tradenames” («names of real commercial pro-ducts, as well as names of both for-profit andnon-profit companies and organizations, in-cluding businesses, universities, and politi-cal parties»); e Elsa (principessa della pellico-la disneyana d’animazione Frozen-Il RegnodiGhiaccio), che ha primeggiato tra i “fictional/literary names” («names of fictional persons,places, or institutions, in any written, oral, orvisual medium, as well as titles of art works,books, plays, television programs, or movies»).Le categorie del concorso, curato da ClevelandK. Evans, erano come sempre quattro.I “name of the year” degli ultimi dieci an-

ni erano stati: Francis (2013), Sandy (2012),Arab Spring (2011), Eyjafjallajökull (2010),Salish Sea (2009), Barack Hussein Obama(2008), Betrayus (2007), Pluto (2006), Ka-trina (2005) e Farenheit 9/11 (2004).

’ American Name Society, c/o Prof.Michael F. McGoff, Vice Provost for Plan-ning and Budget, State University of NewYork at Binghamton, Binghamton, NewYork 13902-6000 – T. +1.607.7772143 –

Fax +1.607.7774831 – E-mail: [email protected]; [email protected].– Web: www.wtsn.binghamton.edu/ANS/.

’Dr. Cleveland K. Evans, Bellevue Uni-versity, Psychology Department, 1000 Gal-vin Road South, Bellevue, NE 68005-3098– E-mail: [email protected].

L’UNGEGN e la valorizzazione dei nomiindigeni.

Nell’àmbito dell’UNGEGN-GENUNG (Grup-po di esperti di nomi geografici delle NazioniUnite) opera il sottogruppo per i nomi geo-grafici come patrimonio culturale, guidatoufficialmente dall’australiano William Watt,attuale presidente dell’UNGEGN-GENUNGe insua vece presieduto dalla canadese HelenKerfoot nel corso dell’ultimo incontro (NewYork, 28 aprile 2014) e coordinato dagli sve-desi Annette C. Torensjö e Leif Nilsson.Tra i compiti principali di questo nucleo

vi è quello di promuovere l’uso dei nomi in-digeni, come da risoluzione dell’8ª Confe-renza sulla standardizzazione dei nomi geo-grafici (Berlino 2002) e l’ampliamento delproprio impegno in base alla nuova denomi-nazione assunta, Working Group on Geo-graphical Names as Cultural Heritage.Il tema del patrimonio culturale da difen-

dere e promuovere è stato al centro di nume-rose iniziative legate all’UNGEGNattraverso al-tri suoi gruppi di lavoro o divisioni territoria-li, in particolare il seminario fiorentino “Placenames as intangible cultural heritage”, dal 25al 27 marzo 2015 (vedi qui alle pp. 321-22).Il prossimo incontro generale dell’UNGEGN-

GENUNG, la 29ª sessione (dopo quella tenu-tasi a New York dal 28 aprile al 2 maggio2014), si celebrerà dal 25 al 29 aprile 2016 aBangkok, in preparazione dell’11ª Confe-renza delle Nazioni Unite sulla standardizza-zione dei nomi geografici (UNCSGN), previ-sta per il 2017, a tre anni dalla 10ª (NewYork, 30 luglio-12 agosto 2014).

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Rivista Italiana di Onomastica

’ Dr. Annette C. Torensjö, Ortnamns-myndigheten på Lantmäteriet, Uppsala uni-versitet, SE-751 05 Uppsala – T. +46.26.633078 – E-mail: [email protected];[email protected] – Web: www.lantmateriet.se/sv/Om-Lantmateriet/Sam-verkan-med-andra/Namnvardsgruppen/.

’ Dr. Leif Nilsson, Institutet för språkoch folkminnen, Namnarkivet i Uppsala,Dag Hammarskjölds väg 19, Box 135,S-751 04 Uppsala – Fax +46.18.652165 –E-mail: [email protected] – Web: www.sofi.se.

’ Mrs. Cecille Black, Secretariat of theGroup of Experts on Geographical Names(UNGEGN-GENUNG), United Nations Statis-tic Division (UNSD), Department for Eco-nomic and Social Affairs (DESA), Secretariatof the United Nations, Room DC2-1782,United Nations, New York, NY 10017 – T. +1.212.9635823 – Fax +1.212.9635851 – E-mail:[email protected]; [email protected] –Web: http://unstats.un.org/geoinfo/ungegn/.

In breve...

Tesi magistrali di onomastica a Palermo.Nella sessione del 13 ottobre 2014, pressol’Università di Palermo, Scuola delle Scienzeumane e del Patrimonio culturale, per ilCorso di Laurea magistrale in Filologia mo-derna e Italianistica, si sono laureate quattrocandidate con tesi di onomastica: ENZA A-DAMO, I toponimi di Alcamo, Calatafimi Se-gesta e Salemi;CALOGERACATIAGIARRIZZO,Sistemi onimici a Casteltermini. Una ricercasul campo; LORENA SCOPELLITI, L’onomasti-ca nelle opere di Giuseppe Tomasi di Lampe-dusa; DONATELLA PIETRAMALE, Bisacquino,casale medievale della diocesi-feudo di Mon-reale. Studio storico e toponomastico. Relatoridelle tesi: Marina Castiglione ([email protected]) nei primi tre casi e EnnioMineo nell’ultimo.

Nel FaNUK oltre 400 cognomi italiani.Nel-la banca dati del progetto FamilyNames of theUnited Kingdom (FaNUK), diretto presso ilBristol Centre for Linguistics della Universityof the West of England di Bristol da RichardCoates ([email protected]) e Pa-trick Hanks ([email protected]) efinanziato dall’Arts and Humanities ResearchCouncil, figurano anche 421 cognomi di ori-gine italiana (utilizzando il termine italiano insenso sia linguistico sia culturale). Il FaNUKnon riguarda, infatti, solo i nomi di famigliatradizionali britannici e irlandesi, ma anchequelli di più o meno recente immigrazione,presentando nella sua prima fase (la seconda èprevista a partire da fine 2015) tutti i nomi e icognomi portati da più di 100 cittadini (v.RICHARDCOATES, Italian surnames in the Fa-mily Names of the United Kingdom project, inENZO CAFFARELLI [a cura di], Nomi italianinel mondo. Studi internazionali per i 20 annidella «Rivista Italiana diOnomastica»,Roma,SER ItaliAteneo 2015, pp. 73-82).

La collaborazione tra Ente gestione AlpiCozie e ATPM. Il Dipartimento di Studi Uma-nistici dell’Univ. di Torino e l’Ente di gestionedelle aree protette delle Alpi Cozie ([email protected]; <www.parchialpicozie.it>) hanno stabilito una colla-borazione per la raccolta della toponimia tra-dizionale nei territori dei comuni che sonoparte di tali aree protette per la realizzazionedell’Atlante Toponomastico del PiemonteMontano ([email protected]; <www.atpmtoponimi.it>). L’ente montano ha messo adisposizione dell’ATPM i suoi ricercatori e ta-le cooperazione ha portato alla pubblicazio-ne in particolare dei volumi dedicati a Chia-nocco (nº 5, ricercatori Graziano Borello ePaola Tirone); Avigliana (nº 17, con TizianaSalotti e Giovanni Falco); Salbertrand (nº20, ricercatore Roberto Cibonfa); Coazze(nº 21, con Carla Ru e Mauro Lussiana);Exilles (nº 30, con Roberto Cibonfa); SanGiorgio di Susa (nº 42, con Elio Giuliano);

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Attività

Chiomonte (nº 25, con Roberto Cibonfa).Altre indagini per l’ATPM sono state svolte incollaborazione con l’Ente di gestione delle a-ree protette delle Alpi Cozie per i volumi inpreparazione su Villar Focchiardo (ricerca-tori Marino Miletto e Laura Suzzi), Meana(Graziano Borello), Sauze d’Oulx (RobertoCibonfa) e Pragelato (Giovanni Martin edEleonora Bermond).

Impianti sportivi, commercio e microto-ponimi: il caso dello Juventus Stadium.Matthias Wolny dell’Università di Heidel-berg ([email protected]) ha studia-to il caso del nuovo impianto calcistico(2011) torinese di proprietà del club Juven-tus, in zona Vallette-Barriere di Lanzo, ac-compagnato da attività commerciali, museodel calcio, quartier generale della squadrabianconera e varie altre strutture. Lo Juven-tus Stadium ha ridisegnato le attività com-merciali e le denominazioni dell’area conter-mine; Wolny ne ha discusso in occasione del-l’incontro mondiale della Association of A-merican Geographers (AAG) nell’aprile 2013a Los Angeles (Naming rights, merchandiseand corporate identity. Commodification ofthe urban toponymy in the city of Turin) e delXXV Congresso internazionale di Scienze o-nomastiche ICOSnell’agosto 2014 a Glasgow(Commodification of the Urban Toponymy inthe City of Turin (Italy). The Case of JuventusStadium).

In versione digitale l’enciclopedia dei pre-nomi a fumetti. La serie francese intitolata“L’encyclopédie des prénoms”, apparsa tra il2007 e il 2009, edita da Vents d’Ouest e carat-terizzata dall’uso di fumetti, dal 2013 è dispo-nibile in versione e-book.Ogni testo, di carat-tere umoristico e onomantico più che onoma-stico, si articola in una trentina di pagine. I no-mi trattati (si segue la numerazione dei fasci-coli/e-book in ordine) sono 40: Pierre, Natha-lie, Valérie, Isabelle, Olivier, Nicholas, Chri-stophe, Philippe, Marie, Sylvie, Corinne, Lau-

rent, Jean, Sandrine, Sophie, Thierry, Patrick,Stéphanie, François, Paul, Anne, Léa, Alexan-dre,Mathieu,Véronique,Louise, Jacques, Jules,Elisabeth, Margot, Michel, Thomas, Emma,Julie, Christian, Hélène, Martin, Manon, Pa-trice e Céline (<www.ventsdouest.com/bd/>).

Un repertorio degli studenti parigini nelMedioevo. Un dizionario prosopografico ebiobibliografico delle scuole e dell’Univer-sità di Parigi dalle origini nel XII secolo allafine del Medioevo è in via di completamentonell’àmbito del progetto “Studium Parisien-se” (<https://lamop.univ-paris1.fr/spip.php?rubrique230>), promosso dall’UniversitéParis 1 e dal CNRS (Laboratoire de Médiévis-tique Occidentale de Paris). Il gruppo di la-voro è diretto Jean-Philippe Genet e ThierryKouamé e completato da George-XavierBlary, Hicham Idabal, Pierre-Henri Billy,Stéphane Lamassé, Claire Priol e Ann Tour-nieroux ([email protected]).Due gli aspetti del progetto: «d’une part, unaspect informatique, avec la mise au pointd’un logiciel permettant la réalisation d’unrépertoire prosopographique contenant desdonnées bio-bibliographiques et sa gestionet son exploitation en ligne; et, de l’autre, unaspect de collecte et de vérification desdonnées». Le schede già in rete (PROSOP =“Base de données prosopographique des u-niversitaires parisiens”) rappresentano unadocumentazione di grande interesse non so-lo per gli storici, ma anche per gli studiosi dionomastica (<http://lamop-vs3.univ-paris1.fr/studium>).

Procede il Deonomasticon iberoromani-cum. Ideato e realizzato da Jan Reinhardt(Tübingen), il Deonomasticon iberoromani-cum è stato presentato con l’articolo campio-ne Aragón anche nel volume Zur Lexiko-graphieder romanischenSprachen.Romanisti-sche Kolloquium XXVIII, a cura di WOLFGANG

DAHMEN / GÜNTER HOLTUS / JOHANNESKRAMER / MICHAEL METZELTIN / WOLF-

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Rivista Italiana di Onomastica

GANG SCHWEICKARD / OTTO WINCKEL-MANN (Tübingen, Narr 2014). L’opera, ispi-rata al Deonomasticon italicum di WolfgangSchweickard, si occupa di voci di lessico deri-vanti da toponimi, etnici e antroponimi nel-le lingue galego-portoghese, portoghese, ga-liziana, asturiano-leonese, castigliana, navarro-aragonese e catalano-balear-valenciana ([email protected]).

Pronto il Nomenclàtor toponimico del-l’Aragona. Consultando 128 fonti datatetra il 1912 e il 2013, un gruppo di ricercato-ri ha messo a punto il Nomenclàtor dell’Ara-gona, con 729.813 toponimi, la cui formanormalizzata sarà l’unica utilizzabile nellacartografia del Centro de información terri-torial de Aragón e da parte delle altre ammi-nistrazioni locali. Il Nomenclàtor è tuttaviaconsiderato uno strumento vivo da aggior-nare ed eventualmente emendare con l’ap-porto di pubblicazioni ufficiali e delle segna-lazioni dei cittadini. I nomi di luogo sono or-ganizzati per province (Huesca, Teruel, Za-ragoza) e per territorio municipale e sonoconsultabili in rete (<http://idearagon.aragon.es/toponimia/lismun.htm>).

Presentata la banca dati paleoispanica“Hesperia”. Il 20 giugno 2014 a Madrid,nella sede della Fundación Pastor de Estu-dios Clásicos è stato presentato il Banco deDatos de lenguas paleohispánicas “Hespe-ria”. Le schede onomastiche si dividono incinque sezioni: “Antroponimia y teonimia(corpus)”, “Antroponimia (análisis)”, “Teo-nimia (análisis)”, “Toponimia” ed “Etnoni-mia”. L’antroponimia comprende: “losnombres indígenas en epigrafía latina y e-picórica de la Hispania indoeuropea”,“losnombres indígenas en epigrafía latina de laHispania no indoeuropea”, “los nombresindígenas de Hispania atestiguados en fuen-tese literarias”, “los nombres indígenas his-panos en la epigrafía latina del resto del Im-perio”. La toponimia comprende i nomi indi-

geni della Penisola Iberica nelle iscrizioni sialatine sia paleoispaniche (<http://hesperia.ucm.es/onomastica.php>).

Il progetto per la toponomastica di Vito-ria-Gasteiz. Il Comune di Vitoria-Gasteiz ela Real Academia de la Lengua Vasca-Eus-kaltzaindia hanno siglato nel maggio 2014un nuovo accordo per la valorizzazione delpatrimonio culturale e della lingua basca e,in particolare, per un progetto di toponoma-stica relativo al territorio municipale dellacittà, capoluogo della provincia basca di Ála-va. Le fasi dell’iniziativa prevedono la restau-razione e la trascrizione dei registri comuna-li di Betoñu, Arkaia, Otazu e Gamiz; la pre-parazione di questionari da proporre agliinformanti; la revisione dei repertori raccol-ti; la realizzazione di mappe dei comuni cita-ti; l’organizzazione di quattro conferenze di-vulgative destinate agli abitanti delle aree og-getto dello studio. Responsabile del “Proyec-to de Toponimia Histórica” del municipio diVitoria/Gasteiz è Elena Martínez de MadinaSalazar, membro della Commissione di O-nomastica di Euskaltzaindia (<[email protected]>).

A Damaris Nübling il Konrad-Duden-Preis. Il premio triennale assegnato dall’Isti-tuto Bibliografico Duden e dalla città diMannheim a linguisti meritevoli che si sianodistinti con il proprio lavoro anche al di fuoridell’àmbito strettamente accademico, è statovinto per il 2014 da Damaris Nübling del-l’Università di Magonza. Il 52º premio inti-tolato a Konrad Duden è stato consegna-to l’11 marzo 2015. Damaris Nübling([email protected]) si è distinta per lavarietà, la chiarezza e l’ampiezza delleprospettive di ricerca, per le numerose coop-erazioni internazionali e l’impegno per ilprogresso scientifico. Negli ultimi anni il suonome si è legato in particolare al DeutscheFamiliennamenwörterbuch, la grande operain più volumi che abbraccia tutti gli aspetti

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Attività

del repertorio cognominale in Germania, eal Deutsche Familiennamenatlas. Il premio,dotato di 12.500 euri, viene assegnato dal1959 a un germanista o a un’istituzione, an-che non tedeschi. Tra i vincitori: il daneseLouis L. Hammerich nel 1965, lo svedeseGustav Korlén nel 1967, il francese Jean Four-quet nel 1973, il russo Wladimir Admoninel 1987, la norvegese Cathrine Fabricius-Hansen nel 2003 e lo svizzero Heinrich Löf-fler nel 2005 (www.duden.de/ueber_duden).

Un gioco in Galizia per familiarizzare glistudenti con la toponomastica. “AtopandoCompostela” è il progetto di toponomasticaludica presentato alle scuole, alla ludoteche ealle biblioteche dal Consiglio di Normalizza-zione linguistica di Santiago de Compostelaper gli studenti maggiori di 12 anni, al fine dipromuovere e preservare la ricchezza culturalegaliziana rappresentata dai nomi di luogo.Prodotto dall’Etnoga Patrimonio Cultural, si èavvalso della collaborazione di Xosé Ramón L.Boullón, Xulia Marqués, Luz Méndez e Gon-zalo Navaza, esperti dell’Associación Galegade Onomástica e alcuni di loro già attivi nelladidattica della toponomastica in àmbito scola-stico ([email protected]).

Ricordo di Sophie Wauer. Sophie Wauer(1930-2014) è stata tra gli studiosi più apprez-zati nel campo dell’onomastica slavo-germa-nica. Laureatasi nel 1956 alla Humboldt Uni-versität di Berlino, a lungo docente presso l’Ac-cademia delle Scienze della stessa città, aveva i-niziato a occuparsi di toponomastica con la te-si di dottorato DieOrtsnamendesKreises Schö-nebeck nel 1963. Tra i suoi saggi si ricordanoDieOrtsnamenderPriegnitz (1989), DieOrts-namen der Uckermark (1996) e Die Ortsna-men der Kreises Beeskow-Storkow in collabora-zione con Klaus Müller (2005), tutti nell’àm-bito del “Brandenburgisches Namenbuch”.Nel 1999 aveva collaborato alla serie “Hy-dronymia Germaniae” con il volume DasFluss-gebiet der Havel (ohne die Spree) e nel 2012 al

Deutsches Ortsnamenbuck diretto da ManfredNiemeyer, dopo aver pubblicato nel 2006 an-che Brandeburg an der Havel und Umgebungnella collana “Werte der deutschen Heimat”.

La bibliografia NORNA aggiornata in rete.Le pubblicazioni onomastiche relative algruppo NORNA (Nordiska samarbetskom-mittén för namnforskning) sono annual-mente elencate in rete, offrendo alla comu-nità scientifica internazionale un utile servi-zio. Si tratta delle monografie, miscellanee earticoli apparsi in Danimarca, Finlandia,Groenlandia, Islanda, Isole Fær Øer, Norve-gia e Svezia. Dal 2014 l’aggiornamento è di-venuto più veloce e in progress e al febbraio2015 era già disponibile la bibliografia del2014, con oltre 150 titoli (suddivisi per na-zione) e le prime entrate del 2015; inoltre so-no consultabili le annate precedenti, dal2003 al 2012 (<www.norna.org/?q=namn-bibliografi>).

Toponimi e racconti fantastici. La rivista«Marvels and Tales: Journal of Fairy-TaleStudies» ha annunciato uno speciale numeromonografico, nel 2016, a cura di Bryan Ka-maoli Kuwada e Aiko Yamashiro, dedicato ai“Tales of Indigenous Activism and Commu-nity Organizing”. Il temario comprende“Contested place names or land/water use”accanto a “The ingenous landscape”,“Making space for indigenous practices”,“Protecting spiritual and sacred sites” , “Lan-guage and translation”, ecc. (<http://digital-commons.wayne.edu/marvels/>).

Presentato il DEMIM con la sua componen-te onomastica. A Genova il 5 novembre2014, presso l’Archivio di Stato, si è tenuto ilseminario-presentazione del Dizionario En-ciclopedico delle Migrazioni Italiane nel Mon-do (DEMIM), pubblicato da SER ItaliAteneo acura di TIZIANA GRASSI et al. e con la colla-

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Rivista Italiana di Onomastica

borazione della Fondazione Migrantes. L’e-vento è stato promosso dal CISEI (Centro In-ternazionale Studi Emigrazione Italiana),partner scientifico dell’opera, in collabora-zione con l’Archivio di Stato di Genova, ilMUMA-Museo del Mare e delle Migrazioni,l’ALSP (Archivio Ligure della Scrittura Popo-lare), l’Autorità Portuale di Genova e la Fon-dazione Casa America. A Roma il 29 aprile2015, presso la Società Dante Alighieri, tragli sponsor scientifici del DEMIM, è previstaun’altra presentazione, a cura del Segretariogenerale Alessandro Masi, nella quale, comea Genova, Enzo Caffarelli, direttore edito-riale dell’opera ed autore di numerosi artico-li e voci tra cui quelli relativi ai nomi propri,presenterà gli aspetti onomastici della migra-zione italiana nel mondo. In particolare: ilcambiamento di nomi, cognomi, toponimidi provenienza degli italiani all’estero; lestrade dedicate agli italiani nel mondo e le viee le piazze che i comuni italiani intitolanosempre più numerosi ai loro emigrati; i nomicommerciali italiani che vanno acquisendocrescente prestigio internazionale, focaliz-zando l’attenzione sui nomi di alcuni ali-menti, sui nomi italiani delle automobili esulle insegne di luoghi di ristorazione(<www.editriceromana.com>).

I premi dell’Academia de la Llingua Astu-riana per le ricerche di toponimi. Proseguela pubblicazione, giunta nel 2014 al fascico-lo nº 139 dedicato ad alcuni territori parroc-chiali del Conceyu de Xixón, della serie “To-ponimia” promossa dall’Academia de laLlingua Asturiana (<www.academiadelallin-gua.com>). La stessa Accademia, presiedutada Ana Mª Cano González, ha selezionato epremiato per l’anno 2014 le migliori ricer-che finalizzate a completare la collana. Il pri-mo premio (600 euri) è andato a XabielFernández García per la Toponimia de lesparroquies de Lada y La Venta (Conceyu deLlangréu); il secondo (300 €) a Llorián García-Flórez e Xosé García Sánchez per la Toponi-

mia de la collación de Caldones (Xixón); e ilterzo (150 €) a Jonatán Rodríguez Bayn perToponimia de la Baña. Contribución al estu-diu de llingua asturlleonesa.

Workshop sul GIS per onomasti a Copena-ghen. Organizzato dalle Università di Gla-sgow e di Copenaghen, si è svolto nella capi-tale danese, dal 28 al 30 ottobre 2014, unnuovo corso avanzato sul Geographic Infor-mation System “GIS for Onomastics”, diret-to da Peder Gammeltoft, studioso daneseparticolarmente impegnato a diffonderenella comunità scientifica la consapevolezzadelle potenzialità dell’informatica e della te-lematica al servizio dello studio dei nomi. Alseminario hanno partecipato studenti ingle-si, danesi, norvegesi, estoni e italiani. Questele sessioni: “General introduction to GIS”,“Introducing QGIS, learning the basics”,“Creating GIS layer in QGIS”, “Georefencingdigitised paper maps”, “Creating new data-sets from existing and new sources”, “Analy-sing onomastic data in QGIS” (<http://ono-mastics.co.uk/gis-for-onomasts>).

La scomparsa dello storico John Moore. LaSociety for Name Stusies in Britain and Ire-land ricorda nella sua newsletter nº 9 dell’au-tunno 2014 John Moore (1937-2014), colla-boratore della rivista di onomastica «Nomina»con studi di prosopografia medievale (<www.snsbi.org.uk/>). Moore era tra i membri fon-datori della Avon Local History and Archaeo-logy e aveva lavorato come ricercatore di Storialocale presso l’Università di Keele e di Storia e-conomica alle Università di Strathclyde e diBristol. La sua ultima pubblicazione: Coun-ting People: a DIY manual for local and familyhistorians (Oxford, Oxbow Books 2013).

Revisione degli esonimi in Brasile. LaCoordenaçao de Cartografia, Centro de Re-ferência em Nomes geogràficos dell’IBGE(Instituto Brasileiro de Geografia e Estatísti-ca), guidata da Ana Cristina da Rocha Bére-

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Attività

gener Resende, ha avviato nell’ottobre 2014uno studio per la revisione dell’elenco uffi-ciale degli esonimi brasili. Il lavoro tende a ri-

durre l’uso di tali toponimi e la pubblicazio-ne di un nuovo elenco è annunciata entro lafine del 2015 ([email protected]).

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Maria Giovanna Arcamone (Pisa)Brahim Atoui (Oran)Chiara Benati (Genova)Marino Bonifacio (Trieste) Guido Borghi (Genova)Donatella Bremer (Pisa)Rita Caprini (Genova)Emili Casanova i Herrero (València) Marina Castiglione (Palermo)Furio Ciciliot (Savona)Lorenzo Coveri (Genova)Federica Cusan (Torino)Zsuzsanna Fábián (Budapest)

Massimo Fanfani (Firenze)Oliviu Felecan (Baia Mare)Lydia Flöss (Trento)Gabriele Fredianelli (Firenze)Vitalina Maria Frosi (Caxias do Sul)Artur Gałkowski (Łódź)Jean Germain (Louvain-la-Neuve)María Dolores Gordón Peral

(Sevilla)Peter Jordan (Wien)Dieter Kremer (Leipzig/Trier)Sylvie Lejeune (Bouliac)Marina Marasović-Alujević (Split)

Marta Margotti (Torino)Cosimo Palagiano (Roma)Veronica Pesce (Genova)Giorgio Petracco (Genova)Marie Antoinette Rieger (Bologna)Matteo Rivoira (Torino)Alda Rossebastiano (Torino)Laura Rota (Pisa)Stefan Ruhstaller (Sevilla)Francesco Sestito (Roma)Leonardo Terrusi (Bari)Stefano Vassere (Bellinzona)Silvia Verdiani (Torino)

The Editorial Staff of RION expresses thanks for the valuable cooperation in the following sections:“Materiali bibliografici”, “Incontri” and “Attività” especially to: