Abastract da

GIUSEPPE ARLOTTA

Attraverso l’Italia. Dall’Europa a Roma, a Gerusalemme

e a Santiago di Compostella nel Quattrocento

Presentazione di Paolo Caucci von Saucken, CISC - Edizioni Compostellane, Perugia - Pomigliano d’Arco 2011

http://www.edizionicompostellane.com/redir.html?url=/attraversolitalia

Sommario

PRESENTAZIONE di Paolo Caucci von Saucken

Pag. 7

1

ITINERARI DALL’ANTICHITÀ AL BASSO MEDIOEVO 9

2

LA MAPPA DI ETZLAUB 17

3

IL PELLEGRINAGGIO NEL QUATTROCENTO 21

4 JEAN DE TOURNAI

31

4.1 Da Valenciennes a Roma

33

4.2 Roma

34

4.3 Da Roma a Loreto, a Ravenna

35

4.4 Da Ravenna a Venezia e il Delta del Po

37

4.5 Venezia, imbarco per la Terrasanta

47

4.6 Rientro nel Sud Italia

48

4.7 Da Roma a Santiago di Compostella

51

5

DIARI DI PELLEGRINI DEL QUATTROCENTO 53

6

ITINERARIA PEREGRINORUM NELL’ITALIA DEL QUATTROCENTO 55

APPENDICE

63

BIBLOGRAFIA

107

INDICE DEI NOMI

133

INDICE DEI LUOGHI 135

1.

Itinerari dall’Antichità al Basso Medioevo

Il sistema viario dell’antica Roma è descritto, in forma testuale o in forma grafica, negli itineraria adnotata e negli itineraria picta, me-diante i quali si poteva percorrere il cursus publicus per raggiungere ogni angolo dell’impero romano. Ricordiamo l’Itinerarium Antonini (sec. III d.C.) e l’Itinerarium Burdigalense sive Hierosolymitanum (sec. IV)1; la Tabula Peutingeriana (itinerarium pictum del sec. IV)2; la Cosmographia dell’Anonimo ravennate (sec. VII) e i Geographica di Guidone (sec. IX)3.

È probabile che i primi pellegrini medievali abbiano avuto modo di utilizzare questi strumenti informativi per dirigersi alle sacre mete; è certo, invece, che le vie di pellegrinaggio erano contrassegnate da una vera e propria segnaletica stradale. Basti pensare alle monjoies, i cumuli di pietra sormontati da una croce e dislocati lungo gli itineraria preregrinorum francesi4, oppure ai cruceros/cruceiros, le croci astili scolpite in pietra ed erette lungo le strade del Camino de Santiago5.

1 O. CUNTZ, Itineraria Romana I. Itineraria Antonini Augusti et Burdigalense, Leipzig 1929.

2 K. MILLER, Itineraria Romana. Römische Reisewege an der Hand der Tabula Peutingeriana, Roma 1916; ID., Die Peutingersche Tafel, Stuttgart 1962.

3 J. SCHNETZ, Itineraria Romana, Volumen Alterum, Ravennatis Cosmographia et Guidonis Geographica, Lipsiae 1940.

4 J. BÉDIER, Les légendes épiques. Recherches sur la formation des chansons de geste, II, Paris 19263, (1a ed.: 1908-13; 2a ed.: 1914-21; 3a ed.: 1926-29), pp. 237-252: Montjoie, in part. pp. 239-340: «Une monjoie sur les chemins pour adresser les chemineaux – une monjoie de fagots – c’estoit monjoie de doulours»; «Revue internationale d’onomastique», 24-25 (1972), p. 5: «Les voyageurs prirent en outre comme point de repère, le long des chemins, des monjoies artificielles, petits monticules maçonnés,

10 GIUSEPPE ARLOTTA, Attraverso l’Italia

MATTEO PARIS, Historia Anglorum, Chronica majora, III, 1250-9, London, British Library, Royal 14 C VII, f. 4r.

d’un rôle comparable à celui des caims plus grossiers qu’utilisaient déjà les Celtes; les monjoies chrétiennes pouvaient porter une croix à leur sommet, dans diverses régions, particulièrement le long des voies de pèlerinage»; C. DU CANGE, Glossarium mediae et infimae latinitatis, rist. anast. dell’ed. Niort 1883-1887, V, Bologna 1972, pp. 510-511, voce: Mons Gaudii; IX, pp. 276, voce: Monjoie; G. SERRA, Lineamenti di una storia linguistica dell’Italia medioevale, Napoli 1954, pp. 221-225: Monjoia.

5 A. FERNÁNDEZ ARENAS, P. HUARTE ARANA, Los caminos de Santiago, Barcelona 1965, p. 45: «...los cruceros ...constituyen el mejor símbolo de lo que significa esta peregrinación. Porque el camino de Santiago es un camino de peregrinos, un sendero de sacrificios y penitencias. Quienes avanzan por él, también van cargados con una cruz»; J.C. VALLE PÉREZ, Cruceiros, in Gran Enciclopedia Gallega, 8, Santiago de Compostela 1994, ad vocem; J.J. BURGOA FERNA ́NDEZ, Los cruceros, el patrimonio etnogra ́fico y el arte popular, Sada 2003.

1. Itinerari dall’Antichità al Basso Medioevo 11

Nel Basso Medioevo, finalmente, il pellegrino può disporre di guide professionali orientate alle proprie necessità. Esse contengono la descrizione di quegli itineraria peregrinorum che dall’Europa condu-cono alle sacre mete della Cristianità, tra le quali risaltano il Santo Sepolcro a Gerusalemme, le tombe dei Santi Pietro e Paolo e di altri corpi santi a Roma, e quella di San Giacomo a Santiago di Compo-stella. Le guide sono caratterizzate da una quantità considerevole di itinerari spesso contenenti notizie sulle distanze, sulle città, sui luoghi di sosta. Esse sono compilate con l’apporto di più esperienze sia dirette sia letterarie.

Un’altra fonte di informazioni sugli itineraria peregrinorum è costituita da appunti, relazioni e diari di viaggio compilati da singoli pellegrini provenienti da tutta l’Europa. Altre notizie provengono da ecclesiastici che vanno a Roma per incontrare il papa.

Abbiamo preso in considerazione parecchie fonti europee relative ad almeno una delle tres peregrinationes maiores e abbiamo circo-scritto la ricerca alle strade d’Italia6, estrapolando i toponimi italiani e trascrivendoli nella dizione odierna. Si è così ottenuto un Repertorio delle fonti europee per gli ʽitineraria peregrinorum’ nell’Italia del Basso Medioevo che è consultabile in Appendice7.

6 Spesso, comunque, abbiamo descritto anche i tratti europei, in toto o in parte, dei principali itineraria peregrinorum.

7 Per l’individuazione dei toponimi italiani segnaliamo la seguente bibliografia essenziale: DU CANGE, Glossarium mediae et infimae latinitatis cit., 11 voll.; G. TIRABOSCHI, Dizionario topografico-storico degli Stati Estensi, 2 voll., Modena 1824-1825, ristampa anast., Sala Bolognese 1979; G.B. RAMPOLDI, Corografia dell’Italia, 3 voll., Milano 1832-34; E. REPETTI, Dizionario geografico, fisico, storico della Toscana, 5 voll. e suppl., Firenze 1833-45; C. CANTÙ et alii, Grande illustrazione del Lombardo-Veneto, ossia Storia delle città, dei borghi, comuni, castelli ecc. fino ai tempi moderni, 5 voll. in 6 tomi, Milano 1858-1861; S. PIERI, Toponomastica della Valle dell’Arno, Roma 1919; ID., Toponomastica della Toscana meridionale e dell’arcipelago toscano, Siena 1969; G. COLELLA, Toponomastica pugliese, Trani 1941; G. AMADIO, Toponomastica marchigiana, 6 voll., Montalto Marche, Ascoli Piceno 1951-1957; C. BATTISTI, Atlante Toponomastico della Venezia Tridentina, Firenze 1952; N. LAMBOGLIA, G. SERRA, Dizionario di toponomastica ligure, Bordighera 1962; D. OLIVERI, Toponomastica veneta, Firenze 1962; ID., Dizionario di toponomastica lombarda: nomi di comuni, frazioni, casali, monti, corsi d’acqua, Milano 1961; ID., Dizionario di toponomastica piemontese, Brescia 1965; G. ALESSIO, Toponomastica storica dell’Abruzzo e del Molise, Napoli 1965; G. FRAU, Dizionario toponomastico del Friuli-Venezia Giulia, Udine 1968; G. ROHLFS, Dizionario toponomastico e onomastico della

12 GIUSEPPE ARLOTTA, Attraverso l’Italia

Le principali guide per il pellegrino del Basso Medioevo sono: l’Itinerario del monaco Nicola di Munkatvhera (sec. XII)8, il Codice callistino (sec. XII)9, gli Annales stadenses di Alberto di Stade (sec. XIII)10, e l’Itinerario di Bruges (sec. XV)11. A questi itineraria adno-tata va aggiunto l’itenerarium pictum di Matteo Paris (sec. XIII) (v. figura, p. 10)12.

Gli itinerari per Roma, inoltre, sono descritti anche da ecclesiastici che vanno ad limina Petri per incontrare il papa: Sigerico, arcivescovo di Canterbury (sec. X)13, Emone, abate di Wittewierum (sec. XIII)14, Oddone di Rigaud, arcivescovo di Rouen (sec. XIII)15, Gilles Le Muisit, abate di Saint-Martin di Tournai (sec. XIV)16. Per il XIV secolo va ricordato anche il pellegrinaggio a Roma della mistica Brigida di Svezia (1349)17, del mercante Barthélemy Bonis di Montau-ban (1350 ca.)18 e, inoltre, il primo pellegrinaggio dall’Italia a Santiago di Compostella compiuto da un Anonimo veneziano19.

Calabria, Ravenna 1974; G. PETRACCO SICARDI, R. CAPRINI, Toponomastica storica della Liguria, Genova 1981; F. GRANUCCI, Prontuario bibliografico di toponomastica italiana, Firenze, Dipartimento di Linguistica, Università degli Studi di Firenze, 1988; P. BOSELLI, Dizionario di toponomastica bergamasca e cremonese, Firenze 1990; G.B. PELLEGRINI, Toponomastica italiana. 10000 nomi di città, paesi, frazioni, regioni, contrade, fiumi, monti spiegati nella loro origine e storia, Milano 19942; G. CARACAUSI, Dizionario onomastico della Sicilia, 2 voll., Palermo 1994; A. MALOSSINI, Dizionario di toponomastica, Milano 1997; E. KÜHEBACHER, Die Ortsnamen Südtirols und ihre Geschichte, 3 voll., Bolzano 1995-2000; G. GASCA QUEIRAZZA, C. MARCATO, G.B. PELLEGRINI, G. PETRACCO SICARDI, A. ROSSEBASTIANO, Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani, Torino 2003; R. AMBROGIO, Nomi d’Italia. Origine e significato dei nomi geografici e di tutti i comuni, Novara 2004; A. SCIARRETTA, Toponomastica d’Italia. Nomi di luoghi, storie di popoli antichi, Milano 2010.

8 v. in Appendice, Repertorio delle fonti n. 2. 9 Ibid., n. 3. 10 Ibid., n. 7. 11 Ibid., n. 20. 12 Ibid., n. 8. 13 Ibid., n. 1. 14 Ibid., n. 6. 15 Ibid., n. 9. 16 Ibid., n. 10. 17 Ibid., n. 17. 18 Ibid., n. 18. 19 Ibid., n. 11.

1. Itinerari dall’Antichità al Basso Medioevo 13

Il Santo Sepolcro, xilografia, in BERNHARD VON BREYDENBACH,

Peregrinatio in terram sanctam, Augusta, Anton Sorg, 1488, c. 82. Per il pellegrinaggio a Gerusalemme di Bernhard von Breydenbach (1483-4), v. in Appendice, Repertorio delle fonti n. 65. Gli altri resoconti di questo secolo sono relativi a pellegrinaggi

diretti a Gerusalemme. Dalla Germania il frate Wilhelm von Boldeo-seie (1334-36)20 e il religioso Ludolf von Sudheim (1336-41)21, se-guono un percorso via terra fino alla Liguria, proseguendo via mare verso la Corsica, la Sardegna e la Sicilia. Nel porto di Messina, già nel

20 Ibid., n. 12. 21 Ibid., n. 14.

14 GIUSEPPE ARLOTTA, Attraverso l’Italia

sec. XII, è attestato il transito di navi con a bordo pellegrini diretti in Terrasanta22.

Il frate Jacopo da Verona parte per Gerusalemme dalla vicina Venezia (1335)23, mentre un anonimo pellegrino inglese, giunto nella città della Laguna e non trovando pronta la nave, prosegue per Roma e si imbarca in Puglia verso la Terrasanta24.

Da Venezia partono anche Rudolf von Frameynsberg, cavaliere di Landshut (1346)25, Lorenz Egen costrutture edile e sindaco di Augusta (1385)26, e Ogier VIII signore di Anglure (1395-6)27.

Il porto di Genova, invece, è consigliato da Francesco Petrarca al-l’amico Giovanni Mandelli in procinto di partire per la Terrasanta (1358)28, mentre la citata Brigida di Svezia, trovandosi a Roma, sceglie di imbarcarsi a Napoli per andare a Gerusalemme (1371)29.

Per il Quattrocento ci sono pervenuti molti diari di pellegrini. Ne abbiamo preso in esame oltre 60 – seguendo il criterio già esposto alla pagina 11 – da cui abbiamo ricostruito i relativi itinerari dandone conto nel capitolo 6 e raggruppandoli nel citato Repertorio delle fonti

30. Di questi itinerari europei, alcuni sono illustrati nelle due carte

riprodotte qui di seguito. La prima – nella pagina a fianco – è una ricostruzione dei principali itinerari che conducono dalla Francia a Roma, con particolare riferimento agli itinerari segnalati da Oddone di Rigaud e da Barthélemy Bonis.

L’altra – riprodotta nella pagina successiva – è la mappa di Erhard Etzlaub realizzata alla fine del Quattrocento. Contiene otto itinerari dalla Germania a Roma ed è disegnata, com’è nella consuetudine dei cartografi tedeschi del tempo, con il Nord rivolto in basso, in modo che il viaggiatore, avanzando verso Sud, possa consultare la mappa nel senso di marcia che conduce a Roma.

22 Ibid., nn. 4, 5. 23 Ibid., n. 13. 24 Ibid., n. 15. 25 Ibid., n. 16. 26 Ibid., n. 21. 27 Ibid., n. 22. 28 Ibid., n. 19. 29 Ibid., n. 17. 30 Ibid., dal n. 23 al n. 84.

1. Itinerari dall’Antichità al Basso Medioevo 15

Ricostruzione degli itinerari dalla Francia a Roma (da Y. RENOUARD, Vie, tappe e durata di viaggio dalla Francia a Roma nel XIII e XIV secolo (dagli itinerari di Eudes Rigaud e di Barthélemy Bonis), in «Studi salentini», 19 (1965), tra le pp. 132-133)

16 GIUSEPPE ARLOTTA, Attraverso l’Italia

ERHARD ETZLAUB, Der Rom-Weg, La strada per Roma, xilografia (1496-98 ca.). La mappa è disegnata con il Nord rivolto in basso (v. pag. 14). cfr. HD: http://de.academic.ru/pictures/dewiki/82/Rompilger-Karte_(Erhard_Etzlaub).jpg