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AUTORITA’ DI BACINO DELLA BASILICATA COMITATO ISTITUZIONALE
Seduta del 04/07/2014 Delib. n° 013
DIRETTIVA ANNUALE PER LA DEFINIZIONE DEGLI OBIETTIVI DI GESTIONE DELL'AUTORITA' DI BACINO DELLA BASILICATA RELATIVA ALL'ESERCIZIO 2014 E DEI CRITERI DI VALUTAZIONE DEI RISULTATI.
Relatore il Sig. Marcello PITTELLA
IL COMITATO ISTITUZIONALE
Riunitosi il giorno 04/ 07/ 2014, alle ore 11:30, presso la Presidenza della Giunta Regionale della Basilicata, con la presenza dei Sigg.:
Pres. Ass.
1 - Marcello PITTELLA Regione Basilicata Presidente X
2 - Franco STELLA Provincia di Matera Vice Presidente X
3 - Giovanni GIANNINI Regione Puglia Componente X
4 - Giuseppe SCOPELLITI Regione Calabria Componente X
5 - Nicola VALLUZZI Provincia di Potenza Componente X
6 - Domenico ROMITA Provincia di Bari Componente X
7 - Mario TAFARO Provincia di Taranto Componente X
8 - Arturo RICCETTI Provincia di Cosenza Componente X
9 - Domenico CAMPANA Provincia di Barletta-Andria-Trani Componente X
(In carica n. 9, di cui presenti n. 5 ed assenti n. 4)
Segretario il Sig. Antonio ANATRONE
HA DECISO quanto di seguito riportato in merito all’argomento segnato in oggetto (facciate interne).
UFFICIO AFFARI GENERALI ED ORGANIZZATIVI
Assunto impegno contabile n sul Cap Eserc. per €
Assunto impegno sul bilancio pluriennale sul Cap Eserc. per €
La liquidazione di €. sul Cap Eserc.
rientra nell’ambito dell’impegno assunto con delibera n. del
IL RESPONSABILE P.A.P.
fto Rag. Donato Tomasillo
VISTA la Legge Regionale 25 gennaio 2001, n.2, di “Costituzione dell’Autorità di Bacino della Basilicata” e le successive modifiche ed integrazioni;
VISTA la Legge Regionale 26 febbraio 2003, n.10, riportante “Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 25 gennaio 2001, n.2” che all’art.1 prevede, ai fini della validità delle adunanze e deliberazioni del Comitato Istituzionale dell’AdB, la sola maggioritaria rappresentanza territoriale nel caso in cui i punti all’ordine del giorno non riguardino le altre Regioni e Province;
VISTA la Deliberazione n. 7 del 28/06/2014 del Comitato Istituzionale: “Regolamento di funzionamento del Comitato Istituzionale dell’Autorità di Bacino della Basilicata. Modifica artt. 4, 6 e 7”;
VISTA la Deliberazione n. 8 del 28/06/2014 del Comitato Istituzionale: “ Regolamento di funzionamento del Comitato Tecnico dell’Autorità di Bacino della Basilicata. Modifica artt. 7 e 8”;
VISTI gli artt. 18 e 10 della L.R. 12 del 2 marzo 1996, come sostituiti dalla L.R. n. 48 del 14 aprile 2000;
VISTI, in particolare, i sottonotati articoli della Legge Regionale n. 2/2001:
- Art. 3 che annovera, in particolare, il Segretario Generale fra gli organi dell’Autorità di Bacino;
- Art. 5, lett. m) che individua fra i compiti del Comitato Istituzionale la “nomina del Segretario Generale” e lett. f) che attribuisce al medesimo Comitato Istituzionale anche il compito di “Controllo dell’attuazione dei piani di bacino e dei relativi programmi di intervento”;
- Art. 7 che, fra l’altro, attribuisce al Segretario Generale la “cura dell’attuazione delle direttive del Comitato Istituzionale agendo per conto di tale organo nei limiti delle funzioni attribuitegli dal D.L. 31 marzo 1998, n. 80 e successive modifiche e ne esegue le deliberazioni”;
RITENUTO opportuno rapportare la valutazione dell’attività del Segretario Generale dell’AdB al quadro degli impegni, degli obiettivi, delle priorità e dei vincoli individuati dal Comitato Istituzionale con gli atti e documenti programmatici adottati dallo stesso;
DATO ATTO, pertanto, che la valutazione dell’attività del Segretario Generale debba essere effettuata dal Comitato Istituzionale dell’AdB e trasmessa ai competenti uffici regionali per i provvedimenti consequenziali;
VISTA la Direttiva Annuale per la definizione degli Obiettivi di Gestione relativi all’esercizio 2014 ed i criteri di valutazione dei risultati dell’attività del Segretario Generale dell’Autorità di Bacino della Basilicata;
PRESO ATTO che tale Direttiva è stata trasmessa, ai sensi dell’art. 46 del Regolamento di Amministrazione e Contabilità, all’Organismo Indipendente di Valutazione nominato con Determinazione Dirigenziale n. 80D/2013/D.171 del 14/11/2013;
RITENUTO di dover approvare detta Direttiva per la definizione degli obiettivi di gestione anno 2014 e dei criteri di valutazione dei risultati dell’attività del Segretario Generale dell’AdB che, qui allegata, ne forma parte integrante e sostanziale;
all’unanimità di voti
D E L I B E R A
- di approvare la “Direttiva Annuale per la definizione degli Obiettivi di Gestione relativi all’esercizio 2014 e dei criteri di valutazione dei risultati dell’attività del Segretario Generale dell’Autorità di Bacino della Basilicata” che, qui allegata, ne forma parte integrante e sostanziale;
- di trasmettere copia del presente atto alle Giunte Regionali di Basilicata, Puglia e Calabria;
- di pubblicare la presente deliberazione sul sito Web dell’Autorità di Bacino della Basilicata e sul B.U.R. della Basilicata.
IL SEGRETARIO GENERALE fto Ing. Antonio ANATRONE
Tutti gli atti ai quali si fa riferimento nel presente provvedimento sono depositati presso la Segreteria dell’Autorità di Bacino della Basilicata
Del che è stato redatto il presente verbale che letto e confermato, viene sottoscritto come segue:
IL SEGRETARIO IL PRESIDENTE
fto Antonio ANATRONE fto Marcello PITTELLA
Si attesta che copia conforme della presente deliberazione è stata trasmessa al B.U.R. in data 08/07/2014
per la relativa pubblicazione.
L’impiegato addetto
fto Angela Marchitto
1
A U T O R I T Á D I B A C I N O D E L L A B A S I L I C A T A
DIRE TTIVA PE R LA VALUTAZIONE DE L SE GRE TARIO GENE RALE
A N N O 2 0 1 4
DIRETTIVA ANNUALE PER LA DEFINIZIONE DEGLI OBIETTIVI DI GESTIONE RELATIVI
ALL’ESERCIZIO 2014 E DEI CRITERI DI VALUTAZIONE DEI RISULTATI DELL’ATTIVITÀ DEL
SEGRETARIO GENERALE DELL’AUTORITÀ DI BACINO DELLA BASILICATA
www.adb.basilicata.it
2
Il quadro normativo di riferimento.
L’Autorità di Bacino della Basilicata è una struttura di rilievo interregionale istituita con L.R
n.2/2001, in attuazione della legge 183/89 in materia di difesa del suolo.
Essa rappresenta, nel quadro di organizzazione dello Stato, un’amministrazione specializzata,
a composizione mista Regioni Basilicata Puglia e Calabria, nata dall’esigenza di affrontare i
problemi afferenti alla difesa del suolo e alla tutela delle acque il cui ambito ottimale di
governo è il bacino idrografico.
Strumento, quindi, di cooperazione fra lo Stato e le Regioni, l’Autorità di bacino della
Basilicata, priva di personalità giuridica e unione di un’amministrazione di natura tecnico-
scientifica (Segreteria tecnica e Comitato tecnico) con un centro decisionale politico
amministrativo (Comitato istituzionale e Segretario generale), deve contribuire attraverso gli
atti di pianificazione e programmazione alla realizzazione di politiche di gestione integrata dei
bacini idrografici, intesi come ecosistemi unitari, che mirino ad armonizzare le attività umane
connesse allo sfruttamento dell’acqua, alla tutela delle acque e alla protezione dai pericoli
naturali e dai rischi che la stessa può determinare.
Si tratta di un approccio assai complesso, che introdotto nel panorama istituzionale italiano
con la legge 183 del 1989, è stato istituzionalizzato in Europa con la Direttiva Quadro Acque
(DQA) 2000/60/CE e successivamente confermato con la Direttiva Valutazione e Gestione
dei Rischi Alluvionali (DGRA) 2007/60/CE.
La DQA ha in particolare:
- istituito un quadro unitario per l’azione comunitaria in materia di acque;
- previsto l’istituzione di distretti idrografici, costituiti da uno o più bacini idrografici
accorpati;
- richiesto l’individuazione di un’autorità nazionale già esistente o creata appositamente,
responsabile per l’applicazione delle norme previste dalla direttiva stessa nell’ambito
del distretto;
3
- introdotto uno specifico strumento di governo delle acque: il piano di gestione del
distretto idrografico, con il compito di raggiungere obiettivi di qualità ambientale in
maniera efficace ed economicamente efficiente.
A partire dal 2004, dopo la legge delega 308/2004, il sistema delle Autorità di bacino è stato
interessato dal più ampio riordino della legislazione in materia ambientale per adeguarla ai
principi ormai consolidati a livello comunitario.
Dall’aprile del 2006, con il decreto legislativo n. 152, emanato in attuazione della delega, si è
compiuto un ulteriore passo verso il modello europeo, con la ripartizione del territorio
nazionale nei distretti idrografici (ne vengono delimitati 8), come aggregazione dei bacini
preesistenti in entità territoriali più ampie. Per ciascun distretto idrografico doveva essere
costituita con d.p.c.m. una Autorità di bacino distrettuale che pianificasse alla scala più ampia,
assorbendo le funzioni prima assegnate alle Autorità di bacino di cui alla legge 183/1989
conseguentemente soppresse. L’aspetto relativo alla delimitazione dei distretti idrografici ed
alla loro architettura istituzionale è forse quello che ha maggiormente determinato il
rallentamento nell’emanazione dei successivi provvedimenti attuativi previsti dal decreto
legislativo, che non ci sono ancora. A distanza di sette anni il processo di riforma è pertanto
ancora in corso e non è ben delineata neppure la direzione che, in termini di geometrie del
potere, la struttura istituzionale dei distretti assumerà, anche alle luce delle recenti riforme
fiscali in ottica federalista.
Mancando il D.P.C.M. istitutivo delle Autorità di distretto, si è creata quindi una situazione di
vuoto istituzionale, parzialmente risolta dal primo decreto correttivo (D. Lgs. 284/2006) che
ha prorogato le Autorità di bacino, in attesa delle conclusioni del processo di revisione e
correzione del decreto. Queste hanno proseguito l’assolvimento delle funzioni assegnate
continuando l’attività con l’obiettivo di promuovere ulteriormente l’attuazione e
l’aggiornamento della pianificazione di bacino anche nell’ottica delle cornici giuridiche di
riferimento a livello comunitario, ovvero delle Direttive 2000/60/CE e 2007/60/CE.
Il d.lgs. n. 208/08 e il d.lgs. 219/2010 nel dare specificamente attuazione alle direttive
comunitarie hanno ripartito le competenze in materia tra le Autorità di Bacino di rilevanza
nazionale e le Regioni, “ciascuna per la parte di territorio di propria competenza”, in linea con
quanto in realtà la L.183/89 aveva previsto e con quanto il d.lgs.152/2006 (art. 170, comma 2
bis) aveva richiamato.
4
Essendo potestà delle Regioni organizzare autonomamente l’espletamento delle proprie
funzioni mediante intese o leggi regionali, è evidente che le Autorità di Bacino istituite con
legge regionale restano pienamente operative.
Laddove il Distretto Idrografico costituisce aggregazione di una pluralità di bacini idrografici
molto diversificati e con vastissima estensione - come nella fattispecie dell'Appennino
meridionale - il Distretto dovrebbe configurarsi come una entità di coordinamento, che si
avvale di Unità di gestione di livello regionale, anche per salvaguardare il patrimonio di
attività di pianificazione che ciascuna singola Autorità ha fin qui messo in campo, talora con
notevole scala di dettaglio. Tale posizione è perfettamente coerente ed il linea con le direttive
comunitarie e gli atti collegati che non escludono la possibilità di un modello organizzativo a
geometria variabile che è indispensabile per la nostra realtà territoriale.
In ottemperanza alla legge che l’ha istituita, la L.R.2/2001, l’AdB della Basilicata, alla stregua
di quanto avvenuto negli anni scorsi, durante il 2014 proseguirà pienamente a svolgere i
compiti e ad assolvere alle funzioni ad essa attribuiti, nella piena convinzione che per i settori
della difesa del suolo, della prevenzione del rischio idrogeologico e della gestione sostenibile
delle risorse idriche, non sono ammissibili incertezze normative.
Il territorio di competenza
Il territorio di competenza dell’AdB
comprende i bacini idrografici dei fiumi
Bradano, Basento, Cavone, Agri, Sinni e
Noce, per una estensione complessiva di
8.830 kmq, dei quali circa 7.700 ricadenti
nella regione Basilicata e i restanti nelle
regioni Puglia e Calabria.
Tale territorio è caratterizzato da una elevata
fragilità idrogeologica dovuta sia a fattori
fisici, legati ad una particolare e complessa
storia geologica, sia a fattori antropici che nel corso dei secoli hanno contribuito ad accelerare
i fenomeni di dissesto.
5
Negli ultimi decenni hanno inoltre inciso sulle condizioni di fragilità del territorio le note
variazioni climatiche di scala globale, che hanno determinato l’alternarsi di periodi siccitosi,
caratterizzati da crisi di approvvigionamento idrico, e di periodi di precipitazioni intense che
hanno generato alluvioni, frane, straripamenti dei corsi d’acqua particolarmente rilevanti in
corrispondenza delle foci fluviali.
Il Piano Stralcio per l’Assetto Idrogeologico ha fino ad oggi censito numerosi areali a rischio
di frana e parti di territorio lungo i fiumi interessate da rischio di inondazione, ma la
estensione complessiva delle superfici a rischio è, tuttavia, da considerare sottostimata,
ritenendo che risulterà ben più ampia quando gli approfondimenti conoscitivi in corso di
svolgimento da parte dell’AdB avranno riguardato l’intero territorio.
Allo stato attuale delle conoscenze (fonte: PAI approvato il 4 Ottobre 2013) risultano a rischio
di frana complessivamente circa 680 kmq di superfici, pari all’incirca al 8% del territorio di
competenza, dei quali più della metà interessati da rischio elevato e molto elevato (R3 e R4).
Particolare criticità discende dal fatto che gran parte degli areali censiti ricadono negli ambiti
limitrofi ai centri abitati, e in alcuni casi interessano strutture e infrastrutture di interesse
pubblico.
Il PAI ha inoltre perimetrato, lungo i corsi d’acqua principali, le fasce di pertinenza fluviale
interessate da rischio di inondazione suddiviso secondo tempi di ritorno (30, 200 e 500 anni),
che presentano una estensione complessiva di circa 235 kmq.
Il fiume lungo il quale si sviluppa la maggiore superficie inondabile è il Bradano, seguito dal
Basento, dall’Agri, dal Sinni e infine dal Cavone e dal Noce, quest’ultimo avente preminente
carattere torrentizio.
Dal punto di vista dei beni esposti si rileva che si trovano in aree inondabili alcune parti di
insediamenti produttivi e alcuni tratti di importanti infratsrutture viarie di fondovalle,
realizzate negli scorsi decenni in aree dalla morfologia favorevole ricadenti, tuttvaia,
all’interno delle fasce di pertinenza fluviale.
6
kmq di aree a rischio di frana ( totali e per classi di
rischio)
Valore % delle aree a rischio calcolato rispetto all’intero
territorio dell’AdB
kmq di superfici a rischio idraulico suddivise
per tempi di ritorno
kmq di superifici a rischio idraulico suddivise per bacini
idrografici
La particolare complessità del territorio e il quadro normativo di riferimento nel quale opera
l’AdB (comunitario, nazionale e locale) fanno emergere sempre più la necessità di rafforzare
non solo le pratiche concertative e l’interlocuzione con quella pluralità di attori (Regioni, altre
AdB, Province, Comuni, ARPA, Organi scientifici, ecc), aventi ciascuno specifiche
attribuzioni, propri comportamenti e differenti risorse finanziarie, ma anche di adottare un
approccio intersettoriale e multidisciplinare alla tematica della pianificazione e della gestione
del territorio.
Indirizzi generali
Al fine di raccordare le opzioni contenute negli strumenti programmatici, le esigenze di
contenimento e razionalizzazione della spesa delle regioni interessate con l’avanzamento dei
processi organizzativi e più in generale con il quadro di realizzazione dei programmi
7
dell’AdB, sono formulati i seguenti indirizzi generali per la definizione degli obiettivi del
Segretario Generale per l’anno 2014.
Il Segretario Generale è impegnato a:
adempiere a quanto disposto dall’art.7 della L.R.n.2/2001 e dalla deliberazione del
Comitato Istituzionale dell’AdB n.14 del 26/04/2001;
realizzare gli obiettivi e le priorità, sia generali che settoriali, indicati nei DAPEF delle
Regioni Basilicata, Puglia e Calabria, perseguendo l’unitario governo dei bacini
idrografici, indirizzando, coordinando e controllando le attività conoscitive di
pianificazione, di programmazione e di attuazione inerenti i singoli bacini idrografici
dei fiumi Agri, Basento, Cavone, Bradano, Noce e Sinni;
rispettare i vincoli e le scadenze fissati dalla Legge Finanziaria 2014 e dalle leggi
183/89, 365/2000, dal D. Lgs 152/2006 e dalla L.R. n.2/2001, a contribuire alla
gestione ottimale delle risorse finanziarie, nonché a porre in essere tutte le iniziative
utili all’attivazione di risorse aggiuntive in sinergia con i dipartimenti regionali
competenti;
partecipare, in qualità di componente, alle attività dell’Autorità di Governo per l’uso
condiviso della risorsa idrica, di cui all’AdP sottoscritto tra la Regione Basilicata, la
Regione Puglia e lo Stato, assicurando un adeguato supporto attraverso la struttura
tecnico-operativa dell’AdB;
assicurare l’aggiornamento e l’implementazione continua del Sistema Informativo
Territoriale e del Sistema Cartografico Regionale (art. 8, LR 2/2001), consistente nella
catalogazione, conservazione, aggiornamento diffusione ed elaborazione dei dati in
collaborazione con l’Agenzia regionale per la protezione ambientale della Basilicata ai
sensi della D.G.R. n. 2117 del 23 Dicembre 2010;
implementare procedure di trasparenza, innovazione, snellimento e semplificazione
amministrativa, secondo gli obiettivi riportati in premessa, nonché quelli di seguito
specificati.
dovrà concludere il processo già avviato di reingegnerizzazione dei procedimenti
amministrativi e di trasferimento su procedure elettroniche di non meno del 95% degli
atti prodotti dall’Autorità di Bacino a partire dalla data di approvazione della presente
Direttiva.
8
La valutazione delle attività e dei risultati sarà effettuata in base ai criteri sopra richiamati
mediante l’impiego dei fattori, degli elementi e degli indicatori di valutazione di seguito
definiti in relazione agli obiettivi specifici cui concorre l’AdB.
9
Obiettivi programmatici generali e settoriali e di sviluppo organizzativo
Il Segretario Generale è impegnato a raggiungere gli obiettivi specifici indicati nei DAPEF
delle Regioni Basilicata, Puglia e Calabria, negli strumenti di programmazione settoriale
approvati dal Comitato Istituzionale vigenti per l’anno 2014 con riferimento ai relativi
interventi di attuazione ed alle rispettive quantificazioni in termini di indicatori di tipo
finanziario, procedurale e fisico (siano essi di realizzazione, di risultato e/o di impatto).
Il grado di realizzazione degli obiettivi sarà valutato, nel rispetto delle scadenze procedurali
ove tassative, con riferimento al livello di raggiungimento degli indicatori quantitativi
finanziari e fisici e strutturato come segue. Ovviamente la capacità e la velocità di attuazione
finanziaria sono valutabili solo se presenti e significativamente rilevanti rispetto agli obiettivi.
Indicatore Descrizione
Capacità
realizzative
rilevante grado di realizzazione dei programmi e dei progetti;
il target di attuazione per il 2014 è fissato in un livello di
realizzazione almeno pari al 90% rispetto a quanto programmato;
la realizzazione è verificata attraverso i seguenti elementi:
- rispetto del cronogramma di attuazione, con un ritardo
non superiore al 20% della tempistica programmata;
- raggiungimento dei target degli indicatori fisici nella
misura almeno del 90% dei valori programmati.
Capacità di
attuazione
finanziaria
rilevante grado di attuazione del bilancio dell’ente, verificato
tramite l’indice di capacità di impegno (impegni / stanziamenti;
accertamenti / previsioni);
il target per l’anno 2014 è fissato in un valore dell’indice almeno
pari al 90%
10
Velocità di
attuazione
finanziaria
rilevante contenimento dei tempi del ciclo finanziario attivo e
passivo, verificato tramite l’indice di velocità di cassa
(uscite/impegni-entrate/accertamenti);
il target per l’anno 2014 è fissato in un valore dell’indice almeno
pari al 90%.
In caso di sovrapposizione con gli obiettivi specificati nelle sezioni seguenti, la valutazione
avverrà con riferimento agli indicatori ivi specificati.
Saranno altresì valutate le modalità con cui sono conseguiti i risultati in termini di vantaggi
duraturi di sviluppo organizzativo. Tale valutazione sarà effettuata sulla base dei seguenti
indicatori di miglioramento e innovazione:
Elementi Descrizione e indicatori
Miglioramento
della qualità
della
programmazione
e della
progettazione
L’elemento è valutato con riferimento all’introduzione in ogni
programma o progetto dei seguenti strumenti:
- principi innovativi delle “migliori pratiche e tecnologie disponibili”,
nelle fasi di pianificazione, programmazione e progettazione degli
interventi;
- prospetti di esplicitazione della coerenza con il quadro
programmatico e con le politiche finanziarie di spesa/entrata e di
stabilità;
- programma esecutivo di realizzazione, cronogramma di attuazione,
programma di comunicazione con utilizzo del portale
“adb.basilicata.it”;
- prospetto di valutazione ex-ante di risultati ed impatti e monitoraggio
nel tempo degli stessi.
11
Funzionalità dei
sistemi di
controllo e
valutazione
Implementazione dei sistemi di monitoraggio, controllo e
valutazione:
- bilancio di previsione e controllo di gestione;
- monitoraggio finanziario;
- controllo di regolarità amministrativa e contabile, ai sensi del
D.Lgs.n.286/99;
- valutazione delle prestazioni.
La funzionalità del sistema è valutata sulla base dell’effettiva
produzione di tutti i report relativi ai sistemi sopra specificati nel
numero e nei tempi previsti o occorrenti in relazione agli impegni
istituzionali ed alle esigenze dell’organizzazione dell’AdB.
Innovazione
organizzativa,
procedurale e
finanziaria
Implementazione della sperimentazione e diffusione di strumenti e
soluzioni per semplificare, snellire, migliorare l'efficacia dei processi
di servizio con valore aggiunto per l'utenza interna ed esterna,
nonché di strumenti per finanziare innovazioni senza oneri per il
bilancio regionale;
L’innovazione è valutata mediante i seguenti indicatori:
- trasferimento di almeno il 90% degli atti prodotti dall’AdB su
procedure elettroniche utilizzando la rete intranet regionale.
12
Miglioramento
della qualità ed
efficacia della
comunicazione
Iniziative di comunicazione volte a migliorare la visibilità dell’Ente.
Il miglioramento è valutato mediante i seguenti indicatori:
- rafforzamento delle funzioni svolte dal responsabile della
comunicazione quale interfaccia fra la struttura e l’utenza esterna,
quest’ultima costituita da varie categorie di soggetti, interessati
secondo diversi livelli ai temi della pianificazione e gestione del
territorio, e in generale alle tematiche ambientali: tecnici,
amministratori, esperti di settore, cittadini, studenti;
- implementazione delle tecnologie web per la comunicazione a
distanza mirata agli scambi e alla formazione;
- implementazione dei contenuti del portale web dell’Autorità di
Bacino ai fini di una sempre maggiore rispondenza alle esigenze
delle varie categorie di utenti;
Pubblicazione e divulgazione, anche in formato elettronico (e-book)
di ricerca sui temi della pianificazione territoriale e della gestione
delle risorse idriche, nell’ambito delle collane editoriali dell’Ente
(“Studi e Ricerche” e “Quaderni”)
Redazione di saggi, scritti e articoli su riviste specializzate, periodici
e quotidiani
Organizzazione e partecipazione a convegni e iniziative sui temi di
interesse
Implementazione dello scambio a livello nazionale ed europeo con
soggetti impegnati nello svolgimento di attività nei settori di
interesse dell’AdB, anche mediante la partecipazione, in qualità di
partner, a programmi comunitari
Obiettivi connessi alla pianificazione di bacino, alla programmazione degli interventi,
alla gestione del territorio e ad altre attività di competenza dell’AdB
Sono di seguito definiti i principali target di attività e di spesa e le relative scadenze connesse
allo svolgimento di tutte le attività necessarie per la Pianificazione di Bacino nel suo
complesso e di tutte le altre attività di competenza dell’AdB.
Il grado di realizzazione degli obiettivi sarà valutato, nel rispetto delle scadenze procedurali
ove tassative, con riferimento al livello di raggiungimento degli indicatori quantitativi
finanziari e fisici.
13
La presene Direttiva rappresenta il documento di base da cui scaturisce il Piano delle
Performance con valenza triennale.
14
1.1 Aggiornamento del Piano Stralcio per l’Assetto Idrogeologico
1.3 Gestione dei Piani Stralcio vigenti
1.2 Aggiornamento del Piano Stralcio del Bilancio idrico e del
deflusso minimo vitale
1.4 Avvio delle attività di redazione di nuovi stralci del Piano di
Bacino
1.5 Rafforzamento della interlocuzione con altri Enti attraverso la
partecipazione a tavoli tecnici e gruppi di lavoro per la
predisposizione e lo sviluppo di piani e programmi integrati
2.1 Attuazione e implementazione dell’Accordo di Programma tra
le Regioni Basilicata, Puglia e lo Stato per la gestione condivisa
della risorsa idrica
2.2 Attivazione di azioni concertative con altri Enti locali e/o
strumentali (Regioni, ARPA, Province) relativamente ai temi della
tutela e del monitoraggio quali-quantitativo della risorsa idrica
3.1 Compartecipazione a tavoli di lavoro finalizzati alla
elaborazione del Piano di Gestione delle Alluvioni del distretto
idrografico meridionale attraverso la elaborazione di proposte
metodologiche e progettuali
3.2 Elaborazione di proposte normative finalizzate ad una gestione
ottimale della problematica del rischio da inondazione che
interessa le aree di foce, sulla base degli esiti di recenti studi
scientifici
3.3 Promozione di tavoli di concertazione finalizzati alla
elaborazione ed attuazione di programmi di interventi per la
mitigazione del rischio connesso agli eventi alluvionali con
soggetti pubblici e/o privati (enti locali, soggetti gestori di reti
infrastrutturali, Università, ecc.)
4.1 Partecipazione alle attività dell’Osservatorio Regionale della
Costa, istituito con Legge della Regione Basilicata n.39/2009, per
lo sviluppo di piani e programmi per la gestione sostenibile delle
aree costiere
4.2 Implementazione delle attività di redazione del Piano di difesa
dalle mareggiate e individuazione di misure e azioni innovative
per la mitigazione dei rischi costieri
4.3 Istituzione di tavoli interistituzionali volti a promuovere e
divulgare specifici indirizzi in materia di difesa delle coste
nell’ambito della pianificazione urbanistica e territoriale (Piani
urbanistici, Piani Regionali dei lidi, ecc.)
5.1 Strutturazione e implementazione del SIT secondo un
approccio integrato e multidisciplinare, al fine di renderlo centro
di eccellenza e principale riferimento per gli enti competenti in
materia di pianificazione, programmazione e gestione del territorio
(primo step di attività programmata su base triennale)
6.1 Elevare il grado di apertura dell’ente attraverso il
rafforzamento della funzionalità e dei contenuti del sito web
istituzionale secondo la filosofia dell’open data
6.2 Gestione del Piano triennale della prevenzione della corruzione
e del piano triennale per la trasparenza e l’integrità;
5.2 Gestione dei database cartografici e tematici anche al fine di
ottimizzare l’uso e la diffusione della carta tecnica della regione
Basilicata in corso di redazione
7.1 Attività Amministrativa e di supporto agli Organi; Gestione
del Personale ed elaborazione del Piano delle Performance.
7.2 Programmazione economico finanziaria; gestione finanziaria e
contabile; gestione dell’economato.
6.3 Pubblicazione e divulgazione anche in formato elettronico (e-
book) di esperienze di ricerca sui temi della pianificazione
territoriale e gestione delle risorse idriche nell’ambito delle collane
editoriali dell’Ente
E L E M E N T I I N D I C A T O R I S C A D E N Z A
n. adozioni >= 1
pratiche evase/istanze presentate
>= 70%
n. bozze elaborate >=1
Completa copertura delle attività
n. tavoli >= 2
Completa copertura delle attività
n. azioni >= 2
n. proposte >= 1
n. tavoli >= 2
n. proposte = 1
n. tavoli >= 2
Completa copertura delle
attività
Completa copertura delle
attività
Completa copertura delle
attività
Completa copertura delle
attività
Completa copertura delle
attività
Completa copertura delle
attività
n. pubblicazioni >= 1
31/12/2014
Completa copertura delle attività
Completa copertura delle attività
O b i e t t i v i s t r a t e g i c i Obie t t iv i spec i f i c i
1. Pianificazione di Bacino e pianificazione integrata
intersettoriale
2. Attuazione e implementazione della Direttiva 2000/60 CE
in materia di risorse idriche
3. Attuazione e implementazione della Direttiva 2007/60 CE
in materia di alluvioni
4. Recepimento degli indirizzi comunitari, nazionali e
regionali in materia di difesa delle coste
7. Governance interna ed elaborazione del Piano delle
Performance del Personale.
5. Sistema Informativo Territoriale e Cartografia Tematica
6. Comunicazione istituzionale, divulgazione di studi e
documentazioni tecnico-scientifiche, trasparenza amministrativa
A T T I V I T A ’
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Obiettivi di gestione delle risorse finanziarie
Per il Segretario Generale sono di seguito definite le principali attività relative alla
razionalizzazione della gestione delle risorse finanziarie con le relative scadenze.
Il grado di realizzazione degli obiettivi sarà valutato, nel rispetto delle scadenze procedurali
ove tassative, con riferimento al livello di raggiungimento degli indicatori quantitativi
finanziari e fisici.
Il processo di valutazione del Segretario Generale ha cadenza annuale, è ispirato a criteri di
rigorosità, chiarezza e coerenza con il livello di responsabilità e deve poter orientare il
miglioramento delle capacità manageriali e delle prestazioni nei livelli di gestione
sott’ordinati, mediante un’adeguata modulazione dei relativi fattori di valutazione.
-Per il 2014 la valutazione ha come fattore unico di valutazione i risultati conseguiti ed è
effettuata, con riferimento alla scheda Allegato A, mediante l’attribuzione di un punteggio
compreso tra 1 e 5 ad ognuno degli indicatori degli elementi valutabili, secondo i seguenti
criteri:
Punteggio Livello di raggiungimento Prestazione rispetto
agli indicatori (1)
5 Massimo Uguale o superiore al 100%
4 Medio-alto Compreso tra il 96% ed il 99%
3 Medio Compreso tra il 90% ed il 95%
2 Medio-basso Compreso tra l’85% ed l’89%
1 Basso Inferiore all’85%
(1) Il raffronto riguarda una valutazione riepilogativa di tutti gli indicatori previsti per
l’elemento
Il punteggio per elemento valutabile è determinato moltiplicando per 100 la media aritmetica
semplice dei punteggi degli indicatori.
Il fattore unico di valutazione “risultati conseguiti” deve essere inteso come la sommatoria di
due elementi che si intrecciano continuamente: gli obiettivi e i comportamenti adottati per
conseguirli ed ovviamente sono espressi in termini di pesi % abbinati ad ognuno degli
elementi valutabili, in modo che il totale dei pesi sia pari al 100%.
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Per l’anno 2013 sono formulati i seguenti indirizzi:
il peso complessivo dei comportamenti adottati deve essere pari al 50%;
il conseguimento degli obiettivi connessi all’attuazione della Pianificazione
territoriale, della Programmazione di Bacino e di altre attività di competenza dell’AdB
deve essere espresso dall’attribuzione di pesi complessivamente pari al 50%.
Il Processo di valutazione è articolato come segue:
Introduzione di step quadrimestrali di controllo/confronto fra il Segretario Generale e
il Nucleo di valutazione della Regione per ridefinire eventualmente comportamenti e
obiettivi e, comunque, per garantire il miglioramento continuo dell’organizzazione;
entro due mesi dalla fine dell’anno il Segretario Generale predisporrà una relazione
consuntiva con riferimento agli obiettivi definiti.
In particolare, con riferimento ai singoli obiettivi programmati, il Segretario Generale
dovrà illustrare sinteticamente gli interventi gestiti, le attività svolte e i risultati
conseguiti.
Il Comitato Istituzionale dell’AdB effettua la valutazione dei risultati rispetto agli
elementi valutabili, tenendo conto delle priorità definite nella presente Direttiva e
nell’ambito degli strumenti programmatici, ed attribuisce i punteggi.
Il Nucleo di Valutazione Regionale supporta il Comitato Istituzionale nella definizione degli
strumenti della valutazione e nel collegamento tra le informazioni rappresentate a consuntivo
e gli elementi valutabili.
Al fine della realizzazione dell’unitarietà della strategia di governo, il Nucleo inoltre fornisce
supporto nelle fasi di declinazione degli obiettivi valutabili ai vari livelli gestionali.
Ai risultati delle valutazioni corrispondono le seguenti fasce di premialità, riferite a
corrispondenti aliquote della retribuzione di prestazione:
Punteggio Premialità
Inferiore a 250 0%
Compreso tra 251 e 350 5%
Compreso tra 351 e 400 10%
Compreso tra 401 e 450 15%
Compreso tra 451 e 500 20%
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Il rispetto della tempistica di processo, ed in particolare la consegna della relazione al
Comitato Istituzionale, entro la data prestabilita darà titolo alla valutazione, che sarà effettuata
entro 20 giorni, ed all’attribuzione conseguente della retribuzione di risultato nella misura
spettante a seguito della valutazione stessa.