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AUTORITA’ DI BACINO DELLA BASILICATA COMITATO ISTITUZIONALE Seduta del 04/07/2014 Delib. n° 013 DIRETTIVA ANNUALE PER LA DEFINIZIONE DEGLI OBIETTIVI DI GESTIONE DELL'AUTORITA' DI BACINO DELLA BASILICATA RELATIVA ALL'ESERCIZIO 2014 E DEI CRITERI DI VALUTAZIONE DEI RISULTATI. Relatore il Sig. Marcello PITTELLA IL COMITATO ISTITUZIONALE Riunitosi il giorno 04/ 07/ 2014, alle ore 11:30, presso la Presidenza della Giunta Regionale della Basilicata, con la presenza dei Sigg.: Pres. Ass. 1 - Marcello PITTELLA Regione Basilicata Presidente X 2 - Franco STELLA Provincia di Matera Vice Presidente X 3 - Giovanni GIANNINI Regione Puglia Componente X 4 - Giuseppe SCOPELLITI Regione Calabria Componente X 5 - Nicola VALLUZZI Provincia di Potenza Componente X 6 - Domenico ROMITA Provincia di Bari Componente X 7 - Mario TAFARO Provincia di Taranto Componente X 8 - Arturo RICCETTI Provincia di Cosenza Componente X 9 - Domenico CAMPANA Provincia di Barletta-Andria-Trani Componente X (In carica n. 9, di cui presenti n. 5 ed assenti n. 4) Segretario il Sig. Antonio ANATRONE HA DECISO quanto di seguito riportato in merito all’argomento segnato in oggetto (facciate interne). UFFICIO AFFARI GENERALI ED ORGANIZZATIVI Assunto impegno contabile n sul Cap Eserc. per Assunto impegno sul bilancio pluriennale sul Cap Eserc. per La liquidazione di €. sul Cap Eserc. rientra nell’ambito dell’impegno assunto con delibera n. del IL RESPONSABILE P.A.P. fto Rag. Donato Tomasillo

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AUTORITA’ DI BACINO DELLA BASILICATA COMITATO ISTITUZIONALE

Seduta del 04/07/2014 Delib. n° 013

DIRETTIVA ANNUALE PER LA DEFINIZIONE DEGLI OBIETTIVI DI GESTIONE DELL'AUTORITA' DI BACINO DELLA BASILICATA RELATIVA ALL'ESERCIZIO 2014 E DEI CRITERI DI VALUTAZIONE DEI RISULTATI.

Relatore il Sig. Marcello PITTELLA

IL COMITATO ISTITUZIONALE

Riunitosi il giorno 04/ 07/ 2014, alle ore 11:30, presso la Presidenza della Giunta Regionale della Basilicata, con la presenza dei Sigg.:

Pres. Ass.

1 - Marcello PITTELLA Regione Basilicata Presidente X

2 - Franco STELLA Provincia di Matera Vice Presidente X

3 - Giovanni GIANNINI Regione Puglia Componente X

4 - Giuseppe SCOPELLITI Regione Calabria Componente X

5 - Nicola VALLUZZI Provincia di Potenza Componente X

6 - Domenico ROMITA Provincia di Bari Componente X

7 - Mario TAFARO Provincia di Taranto Componente X

8 - Arturo RICCETTI Provincia di Cosenza Componente X

9 - Domenico CAMPANA Provincia di Barletta-Andria-Trani Componente X

(In carica n. 9, di cui presenti n. 5 ed assenti n. 4)

Segretario il Sig. Antonio ANATRONE

HA DECISO quanto di seguito riportato in merito all’argomento segnato in oggetto (facciate interne).

UFFICIO AFFARI GENERALI ED ORGANIZZATIVI

Assunto impegno contabile n sul Cap Eserc. per €

Assunto impegno sul bilancio pluriennale sul Cap Eserc. per €

La liquidazione di €. sul Cap Eserc.

rientra nell’ambito dell’impegno assunto con delibera n. del

IL RESPONSABILE P.A.P.

fto Rag. Donato Tomasillo

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VISTA la Legge Regionale 25 gennaio 2001, n.2, di “Costituzione dell’Autorità di Bacino della Basilicata” e le successive modifiche ed integrazioni;

VISTA la Legge Regionale 26 febbraio 2003, n.10, riportante “Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 25 gennaio 2001, n.2” che all’art.1 prevede, ai fini della validità delle adunanze e deliberazioni del Comitato Istituzionale dell’AdB, la sola maggioritaria rappresentanza territoriale nel caso in cui i punti all’ordine del giorno non riguardino le altre Regioni e Province;

VISTA la Deliberazione n. 7 del 28/06/2014 del Comitato Istituzionale: “Regolamento di funzionamento del Comitato Istituzionale dell’Autorità di Bacino della Basilicata. Modifica artt. 4, 6 e 7”;

VISTA la Deliberazione n. 8 del 28/06/2014 del Comitato Istituzionale: “ Regolamento di funzionamento del Comitato Tecnico dell’Autorità di Bacino della Basilicata. Modifica artt. 7 e 8”;

VISTI gli artt. 18 e 10 della L.R. 12 del 2 marzo 1996, come sostituiti dalla L.R. n. 48 del 14 aprile 2000;

VISTI, in particolare, i sottonotati articoli della Legge Regionale n. 2/2001:

- Art. 3 che annovera, in particolare, il Segretario Generale fra gli organi dell’Autorità di Bacino;

- Art. 5, lett. m) che individua fra i compiti del Comitato Istituzionale la “nomina del Segretario Generale” e lett. f) che attribuisce al medesimo Comitato Istituzionale anche il compito di “Controllo dell’attuazione dei piani di bacino e dei relativi programmi di intervento”;

- Art. 7 che, fra l’altro, attribuisce al Segretario Generale la “cura dell’attuazione delle direttive del Comitato Istituzionale agendo per conto di tale organo nei limiti delle funzioni attribuitegli dal D.L. 31 marzo 1998, n. 80 e successive modifiche e ne esegue le deliberazioni”;

RITENUTO opportuno rapportare la valutazione dell’attività del Segretario Generale dell’AdB al quadro degli impegni, degli obiettivi, delle priorità e dei vincoli individuati dal Comitato Istituzionale con gli atti e documenti programmatici adottati dallo stesso;

DATO ATTO, pertanto, che la valutazione dell’attività del Segretario Generale debba essere effettuata dal Comitato Istituzionale dell’AdB e trasmessa ai competenti uffici regionali per i provvedimenti consequenziali;

VISTA la Direttiva Annuale per la definizione degli Obiettivi di Gestione relativi all’esercizio 2014 ed i criteri di valutazione dei risultati dell’attività del Segretario Generale dell’Autorità di Bacino della Basilicata;

PRESO ATTO che tale Direttiva è stata trasmessa, ai sensi dell’art. 46 del Regolamento di Amministrazione e Contabilità, all’Organismo Indipendente di Valutazione nominato con Determinazione Dirigenziale n. 80D/2013/D.171 del 14/11/2013;

RITENUTO di dover approvare detta Direttiva per la definizione degli obiettivi di gestione anno 2014 e dei criteri di valutazione dei risultati dell’attività del Segretario Generale dell’AdB che, qui allegata, ne forma parte integrante e sostanziale;

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all’unanimità di voti

D E L I B E R A

- di approvare la “Direttiva Annuale per la definizione degli Obiettivi di Gestione relativi all’esercizio 2014 e dei criteri di valutazione dei risultati dell’attività del Segretario Generale dell’Autorità di Bacino della Basilicata” che, qui allegata, ne forma parte integrante e sostanziale;

- di trasmettere copia del presente atto alle Giunte Regionali di Basilicata, Puglia e Calabria;

- di pubblicare la presente deliberazione sul sito Web dell’Autorità di Bacino della Basilicata e sul B.U.R. della Basilicata.

IL SEGRETARIO GENERALE fto Ing. Antonio ANATRONE

Tutti gli atti ai quali si fa riferimento nel presente provvedimento sono depositati presso la Segreteria dell’Autorità di Bacino della Basilicata

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Del che è stato redatto il presente verbale che letto e confermato, viene sottoscritto come segue:

IL SEGRETARIO IL PRESIDENTE

fto Antonio ANATRONE fto Marcello PITTELLA

Si attesta che copia conforme della presente deliberazione è stata trasmessa al B.U.R. in data 08/07/2014

per la relativa pubblicazione.

L’impiegato addetto

fto Angela Marchitto

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A U T O R I T Á D I B A C I N O D E L L A B A S I L I C A T A

DIRE TTIVA PE R LA VALUTAZIONE DE L SE GRE TARIO GENE RALE

A N N O 2 0 1 4

DIRETTIVA ANNUALE PER LA DEFINIZIONE DEGLI OBIETTIVI DI GESTIONE RELATIVI

ALL’ESERCIZIO 2014 E DEI CRITERI DI VALUTAZIONE DEI RISULTATI DELL’ATTIVITÀ DEL

SEGRETARIO GENERALE DELL’AUTORITÀ DI BACINO DELLA BASILICATA

www.adb.basilicata.it

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Il quadro normativo di riferimento.

L’Autorità di Bacino della Basilicata è una struttura di rilievo interregionale istituita con L.R

n.2/2001, in attuazione della legge 183/89 in materia di difesa del suolo.

Essa rappresenta, nel quadro di organizzazione dello Stato, un’amministrazione specializzata,

a composizione mista Regioni Basilicata Puglia e Calabria, nata dall’esigenza di affrontare i

problemi afferenti alla difesa del suolo e alla tutela delle acque il cui ambito ottimale di

governo è il bacino idrografico.

Strumento, quindi, di cooperazione fra lo Stato e le Regioni, l’Autorità di bacino della

Basilicata, priva di personalità giuridica e unione di un’amministrazione di natura tecnico-

scientifica (Segreteria tecnica e Comitato tecnico) con un centro decisionale politico

amministrativo (Comitato istituzionale e Segretario generale), deve contribuire attraverso gli

atti di pianificazione e programmazione alla realizzazione di politiche di gestione integrata dei

bacini idrografici, intesi come ecosistemi unitari, che mirino ad armonizzare le attività umane

connesse allo sfruttamento dell’acqua, alla tutela delle acque e alla protezione dai pericoli

naturali e dai rischi che la stessa può determinare.

Si tratta di un approccio assai complesso, che introdotto nel panorama istituzionale italiano

con la legge 183 del 1989, è stato istituzionalizzato in Europa con la Direttiva Quadro Acque

(DQA) 2000/60/CE e successivamente confermato con la Direttiva Valutazione e Gestione

dei Rischi Alluvionali (DGRA) 2007/60/CE.

La DQA ha in particolare:

- istituito un quadro unitario per l’azione comunitaria in materia di acque;

- previsto l’istituzione di distretti idrografici, costituiti da uno o più bacini idrografici

accorpati;

- richiesto l’individuazione di un’autorità nazionale già esistente o creata appositamente,

responsabile per l’applicazione delle norme previste dalla direttiva stessa nell’ambito

del distretto;

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- introdotto uno specifico strumento di governo delle acque: il piano di gestione del

distretto idrografico, con il compito di raggiungere obiettivi di qualità ambientale in

maniera efficace ed economicamente efficiente.

A partire dal 2004, dopo la legge delega 308/2004, il sistema delle Autorità di bacino è stato

interessato dal più ampio riordino della legislazione in materia ambientale per adeguarla ai

principi ormai consolidati a livello comunitario.

Dall’aprile del 2006, con il decreto legislativo n. 152, emanato in attuazione della delega, si è

compiuto un ulteriore passo verso il modello europeo, con la ripartizione del territorio

nazionale nei distretti idrografici (ne vengono delimitati 8), come aggregazione dei bacini

preesistenti in entità territoriali più ampie. Per ciascun distretto idrografico doveva essere

costituita con d.p.c.m. una Autorità di bacino distrettuale che pianificasse alla scala più ampia,

assorbendo le funzioni prima assegnate alle Autorità di bacino di cui alla legge 183/1989

conseguentemente soppresse. L’aspetto relativo alla delimitazione dei distretti idrografici ed

alla loro architettura istituzionale è forse quello che ha maggiormente determinato il

rallentamento nell’emanazione dei successivi provvedimenti attuativi previsti dal decreto

legislativo, che non ci sono ancora. A distanza di sette anni il processo di riforma è pertanto

ancora in corso e non è ben delineata neppure la direzione che, in termini di geometrie del

potere, la struttura istituzionale dei distretti assumerà, anche alle luce delle recenti riforme

fiscali in ottica federalista.

Mancando il D.P.C.M. istitutivo delle Autorità di distretto, si è creata quindi una situazione di

vuoto istituzionale, parzialmente risolta dal primo decreto correttivo (D. Lgs. 284/2006) che

ha prorogato le Autorità di bacino, in attesa delle conclusioni del processo di revisione e

correzione del decreto. Queste hanno proseguito l’assolvimento delle funzioni assegnate

continuando l’attività con l’obiettivo di promuovere ulteriormente l’attuazione e

l’aggiornamento della pianificazione di bacino anche nell’ottica delle cornici giuridiche di

riferimento a livello comunitario, ovvero delle Direttive 2000/60/CE e 2007/60/CE.

Il d.lgs. n. 208/08 e il d.lgs. 219/2010 nel dare specificamente attuazione alle direttive

comunitarie hanno ripartito le competenze in materia tra le Autorità di Bacino di rilevanza

nazionale e le Regioni, “ciascuna per la parte di territorio di propria competenza”, in linea con

quanto in realtà la L.183/89 aveva previsto e con quanto il d.lgs.152/2006 (art. 170, comma 2

bis) aveva richiamato.

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Essendo potestà delle Regioni organizzare autonomamente l’espletamento delle proprie

funzioni mediante intese o leggi regionali, è evidente che le Autorità di Bacino istituite con

legge regionale restano pienamente operative.

Laddove il Distretto Idrografico costituisce aggregazione di una pluralità di bacini idrografici

molto diversificati e con vastissima estensione - come nella fattispecie dell'Appennino

meridionale - il Distretto dovrebbe configurarsi come una entità di coordinamento, che si

avvale di Unità di gestione di livello regionale, anche per salvaguardare il patrimonio di

attività di pianificazione che ciascuna singola Autorità ha fin qui messo in campo, talora con

notevole scala di dettaglio. Tale posizione è perfettamente coerente ed il linea con le direttive

comunitarie e gli atti collegati che non escludono la possibilità di un modello organizzativo a

geometria variabile che è indispensabile per la nostra realtà territoriale.

In ottemperanza alla legge che l’ha istituita, la L.R.2/2001, l’AdB della Basilicata, alla stregua

di quanto avvenuto negli anni scorsi, durante il 2014 proseguirà pienamente a svolgere i

compiti e ad assolvere alle funzioni ad essa attribuiti, nella piena convinzione che per i settori

della difesa del suolo, della prevenzione del rischio idrogeologico e della gestione sostenibile

delle risorse idriche, non sono ammissibili incertezze normative.

Il territorio di competenza

Il territorio di competenza dell’AdB

comprende i bacini idrografici dei fiumi

Bradano, Basento, Cavone, Agri, Sinni e

Noce, per una estensione complessiva di

8.830 kmq, dei quali circa 7.700 ricadenti

nella regione Basilicata e i restanti nelle

regioni Puglia e Calabria.

Tale territorio è caratterizzato da una elevata

fragilità idrogeologica dovuta sia a fattori

fisici, legati ad una particolare e complessa

storia geologica, sia a fattori antropici che nel corso dei secoli hanno contribuito ad accelerare

i fenomeni di dissesto.

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Negli ultimi decenni hanno inoltre inciso sulle condizioni di fragilità del territorio le note

variazioni climatiche di scala globale, che hanno determinato l’alternarsi di periodi siccitosi,

caratterizzati da crisi di approvvigionamento idrico, e di periodi di precipitazioni intense che

hanno generato alluvioni, frane, straripamenti dei corsi d’acqua particolarmente rilevanti in

corrispondenza delle foci fluviali.

Il Piano Stralcio per l’Assetto Idrogeologico ha fino ad oggi censito numerosi areali a rischio

di frana e parti di territorio lungo i fiumi interessate da rischio di inondazione, ma la

estensione complessiva delle superfici a rischio è, tuttavia, da considerare sottostimata,

ritenendo che risulterà ben più ampia quando gli approfondimenti conoscitivi in corso di

svolgimento da parte dell’AdB avranno riguardato l’intero territorio.

Allo stato attuale delle conoscenze (fonte: PAI approvato il 4 Ottobre 2013) risultano a rischio

di frana complessivamente circa 680 kmq di superfici, pari all’incirca al 8% del territorio di

competenza, dei quali più della metà interessati da rischio elevato e molto elevato (R3 e R4).

Particolare criticità discende dal fatto che gran parte degli areali censiti ricadono negli ambiti

limitrofi ai centri abitati, e in alcuni casi interessano strutture e infrastrutture di interesse

pubblico.

Il PAI ha inoltre perimetrato, lungo i corsi d’acqua principali, le fasce di pertinenza fluviale

interessate da rischio di inondazione suddiviso secondo tempi di ritorno (30, 200 e 500 anni),

che presentano una estensione complessiva di circa 235 kmq.

Il fiume lungo il quale si sviluppa la maggiore superficie inondabile è il Bradano, seguito dal

Basento, dall’Agri, dal Sinni e infine dal Cavone e dal Noce, quest’ultimo avente preminente

carattere torrentizio.

Dal punto di vista dei beni esposti si rileva che si trovano in aree inondabili alcune parti di

insediamenti produttivi e alcuni tratti di importanti infratsrutture viarie di fondovalle,

realizzate negli scorsi decenni in aree dalla morfologia favorevole ricadenti, tuttvaia,

all’interno delle fasce di pertinenza fluviale.

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kmq di aree a rischio di frana ( totali e per classi di

rischio)

Valore % delle aree a rischio calcolato rispetto all’intero

territorio dell’AdB

kmq di superfici a rischio idraulico suddivise

per tempi di ritorno

kmq di superifici a rischio idraulico suddivise per bacini

idrografici

La particolare complessità del territorio e il quadro normativo di riferimento nel quale opera

l’AdB (comunitario, nazionale e locale) fanno emergere sempre più la necessità di rafforzare

non solo le pratiche concertative e l’interlocuzione con quella pluralità di attori (Regioni, altre

AdB, Province, Comuni, ARPA, Organi scientifici, ecc), aventi ciascuno specifiche

attribuzioni, propri comportamenti e differenti risorse finanziarie, ma anche di adottare un

approccio intersettoriale e multidisciplinare alla tematica della pianificazione e della gestione

del territorio.

Indirizzi generali

Al fine di raccordare le opzioni contenute negli strumenti programmatici, le esigenze di

contenimento e razionalizzazione della spesa delle regioni interessate con l’avanzamento dei

processi organizzativi e più in generale con il quadro di realizzazione dei programmi

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dell’AdB, sono formulati i seguenti indirizzi generali per la definizione degli obiettivi del

Segretario Generale per l’anno 2014.

Il Segretario Generale è impegnato a:

adempiere a quanto disposto dall’art.7 della L.R.n.2/2001 e dalla deliberazione del

Comitato Istituzionale dell’AdB n.14 del 26/04/2001;

realizzare gli obiettivi e le priorità, sia generali che settoriali, indicati nei DAPEF delle

Regioni Basilicata, Puglia e Calabria, perseguendo l’unitario governo dei bacini

idrografici, indirizzando, coordinando e controllando le attività conoscitive di

pianificazione, di programmazione e di attuazione inerenti i singoli bacini idrografici

dei fiumi Agri, Basento, Cavone, Bradano, Noce e Sinni;

rispettare i vincoli e le scadenze fissati dalla Legge Finanziaria 2014 e dalle leggi

183/89, 365/2000, dal D. Lgs 152/2006 e dalla L.R. n.2/2001, a contribuire alla

gestione ottimale delle risorse finanziarie, nonché a porre in essere tutte le iniziative

utili all’attivazione di risorse aggiuntive in sinergia con i dipartimenti regionali

competenti;

partecipare, in qualità di componente, alle attività dell’Autorità di Governo per l’uso

condiviso della risorsa idrica, di cui all’AdP sottoscritto tra la Regione Basilicata, la

Regione Puglia e lo Stato, assicurando un adeguato supporto attraverso la struttura

tecnico-operativa dell’AdB;

assicurare l’aggiornamento e l’implementazione continua del Sistema Informativo

Territoriale e del Sistema Cartografico Regionale (art. 8, LR 2/2001), consistente nella

catalogazione, conservazione, aggiornamento diffusione ed elaborazione dei dati in

collaborazione con l’Agenzia regionale per la protezione ambientale della Basilicata ai

sensi della D.G.R. n. 2117 del 23 Dicembre 2010;

implementare procedure di trasparenza, innovazione, snellimento e semplificazione

amministrativa, secondo gli obiettivi riportati in premessa, nonché quelli di seguito

specificati.

dovrà concludere il processo già avviato di reingegnerizzazione dei procedimenti

amministrativi e di trasferimento su procedure elettroniche di non meno del 95% degli

atti prodotti dall’Autorità di Bacino a partire dalla data di approvazione della presente

Direttiva.

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La valutazione delle attività e dei risultati sarà effettuata in base ai criteri sopra richiamati

mediante l’impiego dei fattori, degli elementi e degli indicatori di valutazione di seguito

definiti in relazione agli obiettivi specifici cui concorre l’AdB.

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Obiettivi programmatici generali e settoriali e di sviluppo organizzativo

Il Segretario Generale è impegnato a raggiungere gli obiettivi specifici indicati nei DAPEF

delle Regioni Basilicata, Puglia e Calabria, negli strumenti di programmazione settoriale

approvati dal Comitato Istituzionale vigenti per l’anno 2014 con riferimento ai relativi

interventi di attuazione ed alle rispettive quantificazioni in termini di indicatori di tipo

finanziario, procedurale e fisico (siano essi di realizzazione, di risultato e/o di impatto).

Il grado di realizzazione degli obiettivi sarà valutato, nel rispetto delle scadenze procedurali

ove tassative, con riferimento al livello di raggiungimento degli indicatori quantitativi

finanziari e fisici e strutturato come segue. Ovviamente la capacità e la velocità di attuazione

finanziaria sono valutabili solo se presenti e significativamente rilevanti rispetto agli obiettivi.

Indicatore Descrizione

Capacità

realizzative

rilevante grado di realizzazione dei programmi e dei progetti;

il target di attuazione per il 2014 è fissato in un livello di

realizzazione almeno pari al 90% rispetto a quanto programmato;

la realizzazione è verificata attraverso i seguenti elementi:

- rispetto del cronogramma di attuazione, con un ritardo

non superiore al 20% della tempistica programmata;

- raggiungimento dei target degli indicatori fisici nella

misura almeno del 90% dei valori programmati.

Capacità di

attuazione

finanziaria

rilevante grado di attuazione del bilancio dell’ente, verificato

tramite l’indice di capacità di impegno (impegni / stanziamenti;

accertamenti / previsioni);

il target per l’anno 2014 è fissato in un valore dell’indice almeno

pari al 90%

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Velocità di

attuazione

finanziaria

rilevante contenimento dei tempi del ciclo finanziario attivo e

passivo, verificato tramite l’indice di velocità di cassa

(uscite/impegni-entrate/accertamenti);

il target per l’anno 2014 è fissato in un valore dell’indice almeno

pari al 90%.

In caso di sovrapposizione con gli obiettivi specificati nelle sezioni seguenti, la valutazione

avverrà con riferimento agli indicatori ivi specificati.

Saranno altresì valutate le modalità con cui sono conseguiti i risultati in termini di vantaggi

duraturi di sviluppo organizzativo. Tale valutazione sarà effettuata sulla base dei seguenti

indicatori di miglioramento e innovazione:

Elementi Descrizione e indicatori

Miglioramento

della qualità

della

programmazione

e della

progettazione

L’elemento è valutato con riferimento all’introduzione in ogni

programma o progetto dei seguenti strumenti:

- principi innovativi delle “migliori pratiche e tecnologie disponibili”,

nelle fasi di pianificazione, programmazione e progettazione degli

interventi;

- prospetti di esplicitazione della coerenza con il quadro

programmatico e con le politiche finanziarie di spesa/entrata e di

stabilità;

- programma esecutivo di realizzazione, cronogramma di attuazione,

programma di comunicazione con utilizzo del portale

“adb.basilicata.it”;

- prospetto di valutazione ex-ante di risultati ed impatti e monitoraggio

nel tempo degli stessi.

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Funzionalità dei

sistemi di

controllo e

valutazione

Implementazione dei sistemi di monitoraggio, controllo e

valutazione:

- bilancio di previsione e controllo di gestione;

- monitoraggio finanziario;

- controllo di regolarità amministrativa e contabile, ai sensi del

D.Lgs.n.286/99;

- valutazione delle prestazioni.

La funzionalità del sistema è valutata sulla base dell’effettiva

produzione di tutti i report relativi ai sistemi sopra specificati nel

numero e nei tempi previsti o occorrenti in relazione agli impegni

istituzionali ed alle esigenze dell’organizzazione dell’AdB.

Innovazione

organizzativa,

procedurale e

finanziaria

Implementazione della sperimentazione e diffusione di strumenti e

soluzioni per semplificare, snellire, migliorare l'efficacia dei processi

di servizio con valore aggiunto per l'utenza interna ed esterna,

nonché di strumenti per finanziare innovazioni senza oneri per il

bilancio regionale;

L’innovazione è valutata mediante i seguenti indicatori:

- trasferimento di almeno il 90% degli atti prodotti dall’AdB su

procedure elettroniche utilizzando la rete intranet regionale.

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Miglioramento

della qualità ed

efficacia della

comunicazione

Iniziative di comunicazione volte a migliorare la visibilità dell’Ente.

Il miglioramento è valutato mediante i seguenti indicatori:

- rafforzamento delle funzioni svolte dal responsabile della

comunicazione quale interfaccia fra la struttura e l’utenza esterna,

quest’ultima costituita da varie categorie di soggetti, interessati

secondo diversi livelli ai temi della pianificazione e gestione del

territorio, e in generale alle tematiche ambientali: tecnici,

amministratori, esperti di settore, cittadini, studenti;

- implementazione delle tecnologie web per la comunicazione a

distanza mirata agli scambi e alla formazione;

- implementazione dei contenuti del portale web dell’Autorità di

Bacino ai fini di una sempre maggiore rispondenza alle esigenze

delle varie categorie di utenti;

Pubblicazione e divulgazione, anche in formato elettronico (e-book)

di ricerca sui temi della pianificazione territoriale e della gestione

delle risorse idriche, nell’ambito delle collane editoriali dell’Ente

(“Studi e Ricerche” e “Quaderni”)

Redazione di saggi, scritti e articoli su riviste specializzate, periodici

e quotidiani

Organizzazione e partecipazione a convegni e iniziative sui temi di

interesse

Implementazione dello scambio a livello nazionale ed europeo con

soggetti impegnati nello svolgimento di attività nei settori di

interesse dell’AdB, anche mediante la partecipazione, in qualità di

partner, a programmi comunitari

Obiettivi connessi alla pianificazione di bacino, alla programmazione degli interventi,

alla gestione del territorio e ad altre attività di competenza dell’AdB

Sono di seguito definiti i principali target di attività e di spesa e le relative scadenze connesse

allo svolgimento di tutte le attività necessarie per la Pianificazione di Bacino nel suo

complesso e di tutte le altre attività di competenza dell’AdB.

Il grado di realizzazione degli obiettivi sarà valutato, nel rispetto delle scadenze procedurali

ove tassative, con riferimento al livello di raggiungimento degli indicatori quantitativi

finanziari e fisici.

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La presene Direttiva rappresenta il documento di base da cui scaturisce il Piano delle

Performance con valenza triennale.

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1.1 Aggiornamento del Piano Stralcio per l’Assetto Idrogeologico

1.3 Gestione dei Piani Stralcio vigenti

1.2 Aggiornamento del Piano Stralcio del Bilancio idrico e del

deflusso minimo vitale

1.4 Avvio delle attività di redazione di nuovi stralci del Piano di

Bacino

1.5 Rafforzamento della interlocuzione con altri Enti attraverso la

partecipazione a tavoli tecnici e gruppi di lavoro per la

predisposizione e lo sviluppo di piani e programmi integrati

2.1 Attuazione e implementazione dell’Accordo di Programma tra

le Regioni Basilicata, Puglia e lo Stato per la gestione condivisa

della risorsa idrica

2.2 Attivazione di azioni concertative con altri Enti locali e/o

strumentali (Regioni, ARPA, Province) relativamente ai temi della

tutela e del monitoraggio quali-quantitativo della risorsa idrica

3.1 Compartecipazione a tavoli di lavoro finalizzati alla

elaborazione del Piano di Gestione delle Alluvioni del distretto

idrografico meridionale attraverso la elaborazione di proposte

metodologiche e progettuali

3.2 Elaborazione di proposte normative finalizzate ad una gestione

ottimale della problematica del rischio da inondazione che

interessa le aree di foce, sulla base degli esiti di recenti studi

scientifici

3.3 Promozione di tavoli di concertazione finalizzati alla

elaborazione ed attuazione di programmi di interventi per la

mitigazione del rischio connesso agli eventi alluvionali con

soggetti pubblici e/o privati (enti locali, soggetti gestori di reti

infrastrutturali, Università, ecc.)

4.1 Partecipazione alle attività dell’Osservatorio Regionale della

Costa, istituito con Legge della Regione Basilicata n.39/2009, per

lo sviluppo di piani e programmi per la gestione sostenibile delle

aree costiere

4.2 Implementazione delle attività di redazione del Piano di difesa

dalle mareggiate e individuazione di misure e azioni innovative

per la mitigazione dei rischi costieri

4.3 Istituzione di tavoli interistituzionali volti a promuovere e

divulgare specifici indirizzi in materia di difesa delle coste

nell’ambito della pianificazione urbanistica e territoriale (Piani

urbanistici, Piani Regionali dei lidi, ecc.)

5.1 Strutturazione e implementazione del SIT secondo un

approccio integrato e multidisciplinare, al fine di renderlo centro

di eccellenza e principale riferimento per gli enti competenti in

materia di pianificazione, programmazione e gestione del territorio

(primo step di attività programmata su base triennale)

6.1 Elevare il grado di apertura dell’ente attraverso il

rafforzamento della funzionalità e dei contenuti del sito web

istituzionale secondo la filosofia dell’open data

6.2 Gestione del Piano triennale della prevenzione della corruzione

e del piano triennale per la trasparenza e l’integrità;

5.2 Gestione dei database cartografici e tematici anche al fine di

ottimizzare l’uso e la diffusione della carta tecnica della regione

Basilicata in corso di redazione

7.1 Attività Amministrativa e di supporto agli Organi; Gestione

del Personale ed elaborazione del Piano delle Performance.

7.2 Programmazione economico finanziaria; gestione finanziaria e

contabile; gestione dell’economato.

6.3 Pubblicazione e divulgazione anche in formato elettronico (e-

book) di esperienze di ricerca sui temi della pianificazione

territoriale e gestione delle risorse idriche nell’ambito delle collane

editoriali dell’Ente

E L E M E N T I I N D I C A T O R I S C A D E N Z A

n. adozioni >= 1

pratiche evase/istanze presentate

>= 70%

n. bozze elaborate >=1

Completa copertura delle attività

n. tavoli >= 2

Completa copertura delle attività

n. azioni >= 2

n. proposte >= 1

n. tavoli >= 2

n. proposte = 1

n. tavoli >= 2

Completa copertura delle

attività

Completa copertura delle

attività

Completa copertura delle

attività

Completa copertura delle

attività

Completa copertura delle

attività

Completa copertura delle

attività

n. pubblicazioni >= 1

31/12/2014

Completa copertura delle attività

Completa copertura delle attività

O b i e t t i v i s t r a t e g i c i Obie t t iv i spec i f i c i

1. Pianificazione di Bacino e pianificazione integrata

intersettoriale

2. Attuazione e implementazione della Direttiva 2000/60 CE

in materia di risorse idriche

3. Attuazione e implementazione della Direttiva 2007/60 CE

in materia di alluvioni

4. Recepimento degli indirizzi comunitari, nazionali e

regionali in materia di difesa delle coste

7. Governance interna ed elaborazione del Piano delle

Performance del Personale.

5. Sistema Informativo Territoriale e Cartografia Tematica

6. Comunicazione istituzionale, divulgazione di studi e

documentazioni tecnico-scientifiche, trasparenza amministrativa

A T T I V I T A ’

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Obiettivi di gestione delle risorse finanziarie

Per il Segretario Generale sono di seguito definite le principali attività relative alla

razionalizzazione della gestione delle risorse finanziarie con le relative scadenze.

Il grado di realizzazione degli obiettivi sarà valutato, nel rispetto delle scadenze procedurali

ove tassative, con riferimento al livello di raggiungimento degli indicatori quantitativi

finanziari e fisici.

Il processo di valutazione del Segretario Generale ha cadenza annuale, è ispirato a criteri di

rigorosità, chiarezza e coerenza con il livello di responsabilità e deve poter orientare il

miglioramento delle capacità manageriali e delle prestazioni nei livelli di gestione

sott’ordinati, mediante un’adeguata modulazione dei relativi fattori di valutazione.

-Per il 2014 la valutazione ha come fattore unico di valutazione i risultati conseguiti ed è

effettuata, con riferimento alla scheda Allegato A, mediante l’attribuzione di un punteggio

compreso tra 1 e 5 ad ognuno degli indicatori degli elementi valutabili, secondo i seguenti

criteri:

Punteggio Livello di raggiungimento Prestazione rispetto

agli indicatori (1)

5 Massimo Uguale o superiore al 100%

4 Medio-alto Compreso tra il 96% ed il 99%

3 Medio Compreso tra il 90% ed il 95%

2 Medio-basso Compreso tra l’85% ed l’89%

1 Basso Inferiore all’85%

(1) Il raffronto riguarda una valutazione riepilogativa di tutti gli indicatori previsti per

l’elemento

Il punteggio per elemento valutabile è determinato moltiplicando per 100 la media aritmetica

semplice dei punteggi degli indicatori.

Il fattore unico di valutazione “risultati conseguiti” deve essere inteso come la sommatoria di

due elementi che si intrecciano continuamente: gli obiettivi e i comportamenti adottati per

conseguirli ed ovviamente sono espressi in termini di pesi % abbinati ad ognuno degli

elementi valutabili, in modo che il totale dei pesi sia pari al 100%.

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Per l’anno 2013 sono formulati i seguenti indirizzi:

il peso complessivo dei comportamenti adottati deve essere pari al 50%;

il conseguimento degli obiettivi connessi all’attuazione della Pianificazione

territoriale, della Programmazione di Bacino e di altre attività di competenza dell’AdB

deve essere espresso dall’attribuzione di pesi complessivamente pari al 50%.

Il Processo di valutazione è articolato come segue:

Introduzione di step quadrimestrali di controllo/confronto fra il Segretario Generale e

il Nucleo di valutazione della Regione per ridefinire eventualmente comportamenti e

obiettivi e, comunque, per garantire il miglioramento continuo dell’organizzazione;

entro due mesi dalla fine dell’anno il Segretario Generale predisporrà una relazione

consuntiva con riferimento agli obiettivi definiti.

In particolare, con riferimento ai singoli obiettivi programmati, il Segretario Generale

dovrà illustrare sinteticamente gli interventi gestiti, le attività svolte e i risultati

conseguiti.

Il Comitato Istituzionale dell’AdB effettua la valutazione dei risultati rispetto agli

elementi valutabili, tenendo conto delle priorità definite nella presente Direttiva e

nell’ambito degli strumenti programmatici, ed attribuisce i punteggi.

Il Nucleo di Valutazione Regionale supporta il Comitato Istituzionale nella definizione degli

strumenti della valutazione e nel collegamento tra le informazioni rappresentate a consuntivo

e gli elementi valutabili.

Al fine della realizzazione dell’unitarietà della strategia di governo, il Nucleo inoltre fornisce

supporto nelle fasi di declinazione degli obiettivi valutabili ai vari livelli gestionali.

Ai risultati delle valutazioni corrispondono le seguenti fasce di premialità, riferite a

corrispondenti aliquote della retribuzione di prestazione:

Punteggio Premialità

Inferiore a 250 0%

Compreso tra 251 e 350 5%

Compreso tra 351 e 400 10%

Compreso tra 401 e 450 15%

Compreso tra 451 e 500 20%

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Il rispetto della tempistica di processo, ed in particolare la consegna della relazione al

Comitato Istituzionale, entro la data prestabilita darà titolo alla valutazione, che sarà effettuata

entro 20 giorni, ed all’attribuzione conseguente della retribuzione di risultato nella misura

spettante a seguito della valutazione stessa.