138
Capitolo 5 Traumi e dolore

AVVELENAMENTI DA FARMACI (Urgenza primaria) · Capitolo 5 – Traumi e dolore Il dolore oltre a fornire indicazioni rispetto alla sede della lesione costituisce fonte di sofferenza

  • Upload
    voxuyen

  • View
    212

  • Download
    0

Embed Size (px)

Citation preview

Page 1: AVVELENAMENTI DA FARMACI (Urgenza primaria) · Capitolo 5 – Traumi e dolore Il dolore oltre a fornire indicazioni rispetto alla sede della lesione costituisce fonte di sofferenza

Capitolo 5Traumi e dolore

Page 2: AVVELENAMENTI DA FARMACI (Urgenza primaria) · Capitolo 5 – Traumi e dolore Il dolore oltre a fornire indicazioni rispetto alla sede della lesione costituisce fonte di sofferenza

Cap

itolo

5 –

Tra

umi e

dol

ore

Il dolore oltre a fornire indicazioni rispetto alla sede della lesione costituisce fonte di sofferenza e preoccupazione per la vittima.

Il dimostrarsi premurosi e attenti rispetto a questo sintomo è spesso di sollievo per l’infortunato.

Parole di rassicurazione possono aiutare così come l’attenzione a muovere meno possibile il soggetto e a rispettare le posizioni che egli spontaneamente assume, le così dette posizioni antalgiche, che permettono di percepire meno intensamente il dolore.

Il dolore

Page 3: AVVELENAMENTI DA FARMACI (Urgenza primaria) · Capitolo 5 – Traumi e dolore Il dolore oltre a fornire indicazioni rispetto alla sede della lesione costituisce fonte di sofferenza

Cap

itolo

5 –

Tra

umi e

dol

ore

E’ il caso, ad esempio del dolore addominale, dove il soggetto tende ad assumere una posizione rannicchiata su di un fianco tenendo le mani sull’addome o cingendo sempre con le mani gli arti inferiori flessi sull’addome.

Chiedere informazioni sulla sede del dolore e sulle sue caratteristiche può essere utile per il soccorritore per comprendere meglio la situazione, anche in funzione del fatto che il soccorritore potrebbe trovarsi nella condizione di fare da tramite con i medici o i soccorritori professionisti.

Il dolore

Page 4: AVVELENAMENTI DA FARMACI (Urgenza primaria) · Capitolo 5 – Traumi e dolore Il dolore oltre a fornire indicazioni rispetto alla sede della lesione costituisce fonte di sofferenza

Cap

itolo

5 –

Tra

umi e

dol

ore

I traumi agendo in modo violento sono spesso fonte di dolore.

In questa sezione vengono affrontate situazioni in cui un evento causa una soluzione di continuo dei tessuti. In molti casi si tratta di un agente esterno.

Tra questi si tratterà di quelli che agiscono attraverso una causa meccanica responsabile di un trauma.

Nel capitolo precedente sono state trattate altre forme di lesioni, come le ustioni, in cui è possibile individuare un meccanismo di tipo chimico.

I traumi

Page 5: AVVELENAMENTI DA FARMACI (Urgenza primaria) · Capitolo 5 – Traumi e dolore Il dolore oltre a fornire indicazioni rispetto alla sede della lesione costituisce fonte di sofferenza

Cap

itolo

5 –

Tra

umi e

dol

ore

I traumi meccanici sono più frequenti.

In ogni caso, dal momento che il soccorritore non deve necessariamente avere conoscenze e formazioni specifiche, non deve mai trascurare o sottovalutare nulla; bisognasempre considerare le possibili complicanze.

E’ il caso ad esempio di una ferita superficiale non accuratamente medicata che può infettarsi.

Traumi meccanici

Page 6: AVVELENAMENTI DA FARMACI (Urgenza primaria) · Capitolo 5 – Traumi e dolore Il dolore oltre a fornire indicazioni rispetto alla sede della lesione costituisce fonte di sofferenza

Cap

itolo

5 –

Tra

umi e

dol

ore

I traumi costituiscono una delle patologie più frequenti in cui il soccorritore è chiamato ad intervenire. Il trauma è sempre un fenomeno complesso poiché molto spesso vengono coinvolti simultaneamente più apparati e sistemi: l’amputazione di un arto ad esempio causa nello stesso tempo una ferita della cute, un trauma muscolare o tendineo, dei vasi sanguigni con conseguenti emorragie, dei nervi e dello scheletro; questi ultimi possono causare o essere associati a traumi a carico dei polmoni nel contesto di un trauma del torace. I traumi cranici possono concomitare con traumi dell’orecchio mentre i traumi vertebrali possono provocare traumi del midollo spinale.

I traumi dell’apparato digerente, urinario, linfatico, genitale maschile e femminile si ritrovano spesso associati nei traumi che agiscono in corrispondenza dell’addome e della pelvi.

Traumi

Page 7: AVVELENAMENTI DA FARMACI (Urgenza primaria) · Capitolo 5 – Traumi e dolore Il dolore oltre a fornire indicazioni rispetto alla sede della lesione costituisce fonte di sofferenza

Cap

itolo

5 –

Tra

umi e

dol

ore

Il trauma locale genera con un’elevata frequenza danni generali: lo shock è, tra queste conseguenze, una delle più temibili per la sua gravità e perché spesso viene commesso l’errore di trascurarlo a favore del trauma locale.

Il trauma inoltre è associato al dolore. L’esame generale dell’infortunato fornisce una scala di priorità di intervento che proprio nel politraumatizzato permette di evitare errori grossolani.

Traumi

Page 8: AVVELENAMENTI DA FARMACI (Urgenza primaria) · Capitolo 5 – Traumi e dolore Il dolore oltre a fornire indicazioni rispetto alla sede della lesione costituisce fonte di sofferenza

Cap

itolo

5 –

Tra

umi e

dol

ore

Le ferite sono interruzioni della continuità della cute provocate da traumi. Possono essere di profondità variabile: le più superficiali, dette escoriazioni, coinvolgono solo l’epidermide e spesso il derma mentre le più profonde possono estendersi anche ai tessuti sottostanti. In base all’ agente responsabile si distinguono vari tipi di ferite:

Ferite da taglio: la ferita ha forma lineare, margini regolari; la cute circostante è di aspetto normale. L’emorragia può essere spesso copiosa.

Ferite da punta: sono causate dalla penetrazione di corpi appuntiti, quali chiodi, utensili, punzoni, ferri o legni acuminati. E’ possibile che vi sia, oltre ad un foro di entrata, un foro di uscita; la cute circostante è di aspetto normale. Si tratta generalmente di ferite profonde spesso associate a lesioni degli organi interni. L’emorragia esterna è generalmente modesta mentre è possibile la presenza di una grave emorragia interna.

Ferite

Page 9: AVVELENAMENTI DA FARMACI (Urgenza primaria) · Capitolo 5 – Traumi e dolore Il dolore oltre a fornire indicazioni rispetto alla sede della lesione costituisce fonte di sofferenza

Cap

itolo

5 –

Tra

umi e

dol

ore

Ferite lacero-contuse: sono causate da corpi contundenti che comprimono, schiacciano o stirano la cute, quali morsi di animali, ingranaggi di macchine, ruote di veicoli; la ferita ha margini irregolari e la cute circostante è edematosa. L’emorragia è inizialmente scarsa ma può diventare copiosa anche a distanza di giorni.

Ferite da arma da fuoco: sono causate da proiettili o da schegge. Vi è un foro di entrata e vi può essere un foro di uscita. In una parte dei casi nella ferita sono presenti dei corpi estranei, ad esempio polveri, frammenti di sabbia, terra. Quando sono presenti corpi estranei più voluminosi come schegge o ferri appuntiti oltre alla lesione della cute spesso si verifica anche un danno ai tessuti sottostanti.

Ferite

Page 10: AVVELENAMENTI DA FARMACI (Urgenza primaria) · Capitolo 5 – Traumi e dolore Il dolore oltre a fornire indicazioni rispetto alla sede della lesione costituisce fonte di sofferenza

Cap

itolo

5 –

Tra

umi e

dol

ore

Le ferite possono essere complicate da emorragie o da infezioni; le ferite penetranti possono associarsi a lesioni degli organi interni come avviene ad esempio nel pneumotorace.

La ferita è accompagnata da dolore e da sintomi dello shock se vi è un’emorragia significativa.

La parte può presentare una limitazione della funzione a causa del dolore o del concomitante trauma dei nervi o dei tendini o dei muscoli.

Ferite

Page 11: AVVELENAMENTI DA FARMACI (Urgenza primaria) · Capitolo 5 – Traumi e dolore Il dolore oltre a fornire indicazioni rispetto alla sede della lesione costituisce fonte di sofferenza

Cap

itolo

5 –

Tra

umi e

dol

ore

In primo luogo è necessario effettuare l’esame generale dell’infortunato e, in caso di emorragia, provvedere all’emostasi e all’eventuale trattamento dello stato di shock quando presente.

Si procede quindi alla medicazione della ferita.

Nel caso in cui sia presente un corpo estraneo come una grossa scheggia, un chiodo, un ferro o un legno acuminato, questi non devono essere rimossi per il rischio di provocare un’emorragia; è invece necessario provvedere a fissarli in posizione in modo tale che non fuoriescano e non penetrino ulteriormente.

Ferite: Primo soccorso

ESAME GENERALE DELL’INFORTUNATO

MEDICAZIONE

Page 12: AVVELENAMENTI DA FARMACI (Urgenza primaria) · Capitolo 5 – Traumi e dolore Il dolore oltre a fornire indicazioni rispetto alla sede della lesione costituisce fonte di sofferenza

Cap

itolo

5 –

Tra

umi e

dol

ore

Una piccola ferita non complicata può essere oggetto di un’automedicazione a patto che si rispettino scrupolosamente le modalità di medicazione e si sia coperti dalla profilassi antitetanica. In tutti gli altri casi è sempre buona norma rivolgersi al pronto soccorso.

Ferite: Primo soccorso

Page 13: AVVELENAMENTI DA FARMACI (Urgenza primaria) · Capitolo 5 – Traumi e dolore Il dolore oltre a fornire indicazioni rispetto alla sede della lesione costituisce fonte di sofferenza

Cap

itolo

5 –

Tra

umi e

dol

ore

Prima di procedere alla medicazione di una ferita il soccorritore deve reperire il materiale necessario: acqua ossigenata o un disinfettante al benzalconio cloruro, alcune compresse di garza sterili, una benda o un rotolo di cerotto adesivo; quindi si prepara alla medicazione con un’accurata pulizia delle mani con sapone e acqua corrente e alla loro disinfezione.

La prima azione prevede il lavaggio della parte interessata con sapone e acqua corrente; se sono presenti piccoli corpi estranei come sabbia, piccoli frammenti di materiale, questi devono essere accuratamente e delicatamente rimossi con il getto d’acqua o con una garza; se sono presenti peli devono essere rasati con un rasoio usa e getta.

Medicazione delle ferite

Page 14: AVVELENAMENTI DA FARMACI (Urgenza primaria) · Capitolo 5 – Traumi e dolore Il dolore oltre a fornire indicazioni rispetto alla sede della lesione costituisce fonte di sofferenza

Cap

itolo

5 –

Tra

umi e

dol

ore

Si procede poi alla disinfezione della ferita e della cute circostante prima spruzzando a getto acqua ossigenata, poi utilizzando una compressa di garza sterile ripiegata e imbevuta di disinfettante e compiendo dei movimenti dal centro della ferita verso la sua periferia

Ultimata questa operazione e solo quando la cute è ormai asciutta si copre la ferita con alcune compresse di garza sterile sovrapposte e fissate con un bendaggio, con un triangolo o con il cerotto.

La ferita deve essere controllata ogni due giorni rinnovando la medicazione fino a completa guarigione; se la ferita stenta a cicatrizzare o compare pus è necessario rivolgersi a un medico.

Medicazione delle ferite

Page 15: AVVELENAMENTI DA FARMACI (Urgenza primaria) · Capitolo 5 – Traumi e dolore Il dolore oltre a fornire indicazioni rispetto alla sede della lesione costituisce fonte di sofferenza

Cap

itolo

5 –

Tra

umi e

dol

ore

Sono utilizzati per proteggere una parte del corpo o per fissare una medicazione, per riavvicinare i lembi di una ferita o mantenere in posizione favorevole la parte lesa; un bendaggio compressivo può essere impiegato in caso di emorragia.

Per effettuare un buon bendaggio è necessario rispettare alcune regole generali.

I bendaggi

Page 16: AVVELENAMENTI DA FARMACI (Urgenza primaria) · Capitolo 5 – Traumi e dolore Il dolore oltre a fornire indicazioni rispetto alla sede della lesione costituisce fonte di sofferenza

Cap

itolo

5 –

Tra

umi e

dol

ore

Esistono bende di diversa altezza: si scelgono le bende più strette per fasciare le dita, quelle di media altezza per gli arti e la testa, quelle più alte per fasciare il tronco.

La benda deve essere impugnata in modo corretto per evitare che il rotolo sfugga di mano.

Per fissare la benda ed evitare che si sfili durante il bendaggio, si inizia con un giro obliquo in modo tale che il successivo lasci scoperto uno dei due angoli dell’estremità della benda; questo lembo viene successivamente ribattuto sul secondo giro e coperto dal terzo e dal quarto, tutti circolari e sovrapposti.

Ogni giro deve coprire almeno la metà della benda del giro precedente.

Il bendaggio deve terminare con due giri circolari sovrapposti e con un adeguato fissaggio.

I bendaggi: regole generali

Page 17: AVVELENAMENTI DA FARMACI (Urgenza primaria) · Capitolo 5 – Traumi e dolore Il dolore oltre a fornire indicazioni rispetto alla sede della lesione costituisce fonte di sofferenza

Cap

itolo

5 –

Tra

umi e

dol

ore

Per fissare la benda al termine del bendaggio, se non si dispone di un cerotto o di una spilla di sicurezza, si taglia longitudinalmente il capo terminale in modo tale che i due lembipossano essere incrociati intorno al segmento corporeo e annodati tra loro; alternativamente si srotola la benda e la si ripiega in modo tale che si formino due capi, di cui uno doppio, che possano essere incrociati e annodati.

Assicurarsi sempre che il bendaggionon risulti troppo stretto da ostacolare la circolazione del sangue: è buona norma, quando possibile, lasciare scoperto un tratto di cute a valle della fasciatura in modo tale da poter cogliere l’eventuale comparsa di cianosi, per cui la cute assume un colore bluastro (nelle forme lievi tale colorazione compare solamente in corrispondenza del letto ungueale delle dita).

Come fissare la benda

Page 18: AVVELENAMENTI DA FARMACI (Urgenza primaria) · Capitolo 5 – Traumi e dolore Il dolore oltre a fornire indicazioni rispetto alla sede della lesione costituisce fonte di sofferenza

Cap

itolo

5 –

Tra

umi e

dol

ore

L’emorragia è la fuoriuscita di sangue da un vaso sanguigno. Se il sangue fuoriesce da una lesione della cute (ferita, ustione) si parla di emorragia esterna, se il sangue si raccoglie all’interno del corpo si parla di emorragia interna; questa diventa un’emorragia esteriorizzata quando il sangue fuoriesce all’esterno attraverso una cavità naturale (bocca, naso, orecchio, genitali, uretra, ano).

La gravità di un’emorragia è in funzione della quantità di sangue perduta e della velocità con cui si realizza. Se la perdita è elevatae, in particolar modo, se questa è avvenuta in tempi brevi, il quadro clinico è caratterizzato da uno stato di shock: i primi segni compaiono, nel soggetto adulto, quando la perdita è intorno a 0,5-1,2 litri, pari al 10-25% del volume totale del sangue presente nell’organismo.

Le emorragie

Page 19: AVVELENAMENTI DA FARMACI (Urgenza primaria) · Capitolo 5 – Traumi e dolore Il dolore oltre a fornire indicazioni rispetto alla sede della lesione costituisce fonte di sofferenza

Cap

itolo

5 –

Tra

umi e

dol

ore

Effettuato l’esame generale dell’infortunato, il soccorritore pone la vittima in posizione anti-shock e la copre; se sono presenti turbe dello stato di coscienza o vomito il paziente deve essere posto in posizione laterale di sicurezza.

In presenza di un’emorragia esterna il soccorritore provvede all’emostasi.

Il ricovero in pronto soccorso si rende necessario in tutti i casi in cui si sospetti un’emorragia interna e in tutti i casi in cui un’emorragia esterna non si arresta in breve tempo con una semplice compressione digitale diretta.

Emorragie: Primo soccorso

URGENZAPRIMARIA

PERDITA PROFUSA DI SANGUE,

SHOCKESAME GENERALE DELL’INFORTUNATO

POSIZIONE ANTI-SHOCK

EMOSTASI (EMORRAGIA ESTERNA)

Page 20: AVVELENAMENTI DA FARMACI (Urgenza primaria) · Capitolo 5 – Traumi e dolore Il dolore oltre a fornire indicazioni rispetto alla sede della lesione costituisce fonte di sofferenza

Cap

itolo

5 –

Tra

umi e

dol

ore

Un’emorragia è definita esterna quando il sangue fuoriesce attraverso una soluzione di continuo della cute.

In base alle caratteristiche con cui il sangue fuoriesce dalla ferita è possibile distinguere quattro tipi di emorragie:

Le emorragie arteriose sono la conseguenza della rottura di un’arteria; dalla ferita il sangue di colore rosso vivo, per effetto dell’attività pulsatoria del cuore, fuoriesce a fiotti. Considerati gli elevati valori della pressione sanguigna nelle arterie la perdita di sangue è spesso elevata.

Le emorragie capillari conseguono alla rottura dei capillari; il sangue è di colore rosso meno rutilante rispetto al sangue arterioso; la perdita non è mai particolarmente abbondante; esse si realizzano nel contesto di ferite superficiali della cute.

Le emorragie esterne

Page 21: AVVELENAMENTI DA FARMACI (Urgenza primaria) · Capitolo 5 – Traumi e dolore Il dolore oltre a fornire indicazioni rispetto alla sede della lesione costituisce fonte di sofferenza

Cap

itolo

5 –

Tra

umi e

dol

ore

Le emorragie venose sono la conseguenza della rottura di una vena; il sangue appare di colore rosso scuro e fuoriesce dalla ferita colando.

Le emorragie miste sono il risultato della contemporanea lesione di arterie e vene; questa è un’evenienza frequente considerando che arterie e vene decorrono spesso accoppiate.

Le emorragie esterne

Page 22: AVVELENAMENTI DA FARMACI (Urgenza primaria) · Capitolo 5 – Traumi e dolore Il dolore oltre a fornire indicazioni rispetto alla sede della lesione costituisce fonte di sofferenza

Cap

itolo

5 –

Tra

umi e

dol

ore

Un’emorragia è definita interna quando uno o più vasi sanguigni si rompono senza che soluzioni di continuo della cute permettano al sangue di fuoriuscire all’esterno.

Traumi e patologie non traumatiche che comportino un danno dei tessuti con il coinvolgimento dei vasi sanguigni possono causare un’emorragia interna; tra queste si ricordano le emorragie gastroenteriche e gli ictus cerebri o la rottura di un aneurisma dell’aorta, vale a dire una dilatazione patologica circoscritta e permanente della parete dell’aorta che risulta più fragile.

Quando la raccolta è profonda , il sangue non è direttamente visibile; può trasparire attraverso la cute sottoforma di ematoma se si raccoglie superficialmente oppure può fuoriuscire dall’organismo se si esteriorizza attraverso una cavità naturale.

Le emorragie interne

Page 23: AVVELENAMENTI DA FARMACI (Urgenza primaria) · Capitolo 5 – Traumi e dolore Il dolore oltre a fornire indicazioni rispetto alla sede della lesione costituisce fonte di sofferenza

Cap

itolo

5 –

Tra

umi e

dol

ore

Da un punto di vista clinico l’emorragia interna dà segno di sé solo quando la perdita di sangue è tale da rendersi responsabile di uno shock; per cercare quindi di prevenire le gravi conseguenze legate allo shock è sempre prudente non sottovalutare un trauma anche se questo è apparentemente di scarsa entità.

Le emorragie interne

Page 24: AVVELENAMENTI DA FARMACI (Urgenza primaria) · Capitolo 5 – Traumi e dolore Il dolore oltre a fornire indicazioni rispetto alla sede della lesione costituisce fonte di sofferenza

Cap

itolo

5 –

Tra

umi e

dol

ore

Diverse patologie dell’apparato digerente, come ulcera peptica, varici esofagee, gastrite acuta erosiva, esofagite con ulcerazioni, ingestione da caustici, tumori gastrici, tumori del colon, colite ulcerosa, emorroidi, diverticolosi del colon e ferite si rendono responsabili di emorragie interne alcune delle quali diventano emorragie esteriorizzate.

L’esofago, lo stomaco, l’intestino tenue, il colon e l’ano sono le sedi che più frequentemente possono causare un’emorragia gastroenterica.

Le forme acute e massive si rendono responsabili di uno stato di shock; a questo si può associare l’emissione di sangue all’esterno attraverso la bocca (ematemesi) sottoforma di sangue rosso vivo o di vomito colore del caffè o attraverso l’ano come sangue rosso vivo (enterorragia) o come melena: feci poco formate e di colore nero (come la pece) le cui caratteristiche sono legate alla presenza di sangue digerito.

Emorragie gastroenteriche acute

Page 25: AVVELENAMENTI DA FARMACI (Urgenza primaria) · Capitolo 5 – Traumi e dolore Il dolore oltre a fornire indicazioni rispetto alla sede della lesione costituisce fonte di sofferenza

Cap

itolo

5 –

Tra

umi e

dol

ore

Il soccorritore, eseguito l’esame generale dell’infortunato, di fronte a un’emorragia gastroenterica acuta può intervenire limitatamente alla cura dello stato di shock.

Attenzione deve essere posta se compare ematemesi o vomitoper il rischio di ostruzione delle vie aeree in presenza di un’alterazione dello stato di coscienza legata allo shock: in questo caso il paziente deve essere posto in posizione laterale di sicurezza.

È sempre necessario il ricovero in pronto soccorso per porre una corretta diagnosi e attuare una terapia specifica.

Emorragie gastroenteriche acute: Primo soccorso

URGENZAPRIMARIA

SHOCK Anche in assenza di segni di shock, il rischio che questo si presenti resta molto elevatoESAME GENERALE DELL’INFORTUNATO

POSIZIONE ANTI-SHOCK

MONITORAGGIO DEI SEGNI VITALI

Page 26: AVVELENAMENTI DA FARMACI (Urgenza primaria) · Capitolo 5 – Traumi e dolore Il dolore oltre a fornire indicazioni rispetto alla sede della lesione costituisce fonte di sofferenza

Cap

itolo

5 –

Tra

umi e

dol

ore

Quando il sangue di un’emorragia interna fuoriesce all’esterno attraverso una cavità naturale si dice che l’emorragia è esteriorizzata.

Se il sangue fuoriesce dal naso si parla di epistassi, se fuoriesce dall’orecchio di otorragia.

Il sangue dalla bocca può essere causato da lesioni del cavo orale o espressione di un’emorragia gastrointestinale o di un trauma cranico. Il sangue proveniente dalla vagina può avere origine mestruale, essere legato a patologie uterine o a una minaccia di aborto; il sangue presente nelle urine è indice di patologie dell’apparato urinario. La fuoriuscita di sangue rosso vivo attraverso l’ano è indice di patologie del colon di natura traumatica, ma più frequentemente di natura non traumatica; mentre feci poco formate e di colore nero sono espressione di un’emorragia gastrointestinale del tratto superiore del tubo digerente.

Emorragie esteriorizzate

Page 27: AVVELENAMENTI DA FARMACI (Urgenza primaria) · Capitolo 5 – Traumi e dolore Il dolore oltre a fornire indicazioni rispetto alla sede della lesione costituisce fonte di sofferenza

Cap

itolo

5 –

Tra

umi e

dol

ore

L’epistassi è la fuoriuscita di sangue dal naso; è causata dalla rottura dei capillari presenti nel contesto delle pareti interne del naso o è secondaria a un trauma cranico; nel primo caso l’emorragia può essere spontanea o essere scatenata da uno starnuto o dal soffiarsi il naso o essere secondaria a veri traumi del naso come si verifica nei traumatismi facciali; nel secondo caso una frattura irradiata alla base del cranio lacera i vasi sanguigni e la parete mucosa del naso.

Se la lacerazione interessa inoltre la dura madre e l’aracnoide, si verifica una fuoriuscita di liquido cefalorachidiano, fluido di aspetto cristallino, che si mescola con il sangue diluendolo.

Epistassi

Page 28: AVVELENAMENTI DA FARMACI (Urgenza primaria) · Capitolo 5 – Traumi e dolore Il dolore oltre a fornire indicazioni rispetto alla sede della lesione costituisce fonte di sofferenza

Cap

itolo

5 –

Tra

umi e

dol

ore

Il soccorritore, con l’esame generale dell’infortunato, cerca di stabilire se l’epistassi è legata ad un’emorragia capillare del naso oppure se è secondaria ad un trauma cranico.

Nel primo caso si effettua l’emostasi pinzando il naso tra pollice e indice in modo tale che le pareti del naso vengano compresse tra di loro; la posizione deve essere mantenuta per una decina di minuti. Il paziente mantiene il tronco eretto e il capo è leggermente flesso in avanti.

Epistassi: Primo soccorso

URGENZAPRIMARIA

TRAUMACRANICOESAME GENERALE DELL’INFORTUNATO

EMOSTASI

MONITORAGGIO DEI SEGNI VITALI

Page 29: AVVELENAMENTI DA FARMACI (Urgenza primaria) · Capitolo 5 – Traumi e dolore Il dolore oltre a fornire indicazioni rispetto alla sede della lesione costituisce fonte di sofferenza

Cap

itolo

5 –

Tra

umi e

dol

ore

Nel secondo caso l’emorragia non deve essere contenuta; si deve favorire la fuoriuscita di sangue verso l’esterno con il paziente in posizione laterale di sicurezza o in posizione semiseduta con il capo flesso in avanti; questa posizione è utile per poter valutare l’entità dell’emorragia e soprattutto per evitare che il sangue scenda in faringe: questo evento associato ad un’alterazione dello stato di coscienza, può comportare la penetrazione di sangue nelle vie aeree e provocarne un’ostruzione.

Il paziente con trauma cranico deve essere prontamente ricoverato in pronto soccorso; se si tratta di un’epistassi spontanea o conseguente a lievi traumatismi del naso il ricovero in pronto soccorso si impone quando la tecnica di pinzamentorisulta inefficace.

Epistassi: Primo soccorso

Page 30: AVVELENAMENTI DA FARMACI (Urgenza primaria) · Capitolo 5 – Traumi e dolore Il dolore oltre a fornire indicazioni rispetto alla sede della lesione costituisce fonte di sofferenza

Cap

itolo

5 –

Tra

umi e

dol

ore

La perdita di liquido da un orecchio è detta otorragia.

Dal meato acustico esterno può fuoriuscire sangue o liquido cefalo-rachidiano; lo scolo di sangue può essere ricondotto sia a un trauma a carico dell’orecchio sia ad un’emorragia esteriorizzata originata da un trauma della base cranica; lo scolo di liquido cefalo-rachidiano, eventualmente misto a sangue, è invece segno inequivocabile di un trauma cranico.

Il soggetto, se cosciente, può riferire dolore, vertigine, riduzione parziale dell’udito o ipoacusia, sensazione di percepire rumori inesistenti (acufeni).

Otorragia

Page 31: AVVELENAMENTI DA FARMACI (Urgenza primaria) · Capitolo 5 – Traumi e dolore Il dolore oltre a fornire indicazioni rispetto alla sede della lesione costituisce fonte di sofferenza

Cap

itolo

5 –

Tra

umi e

dol

ore

Il soccorritore deve eseguire l’esame generale dell’infortunato e attuare le azioni previste in caso di trauma cranico. In caso di scolo di sangue o liquido cefalo-rachidiano dal meato acustico esterno, pone il paziente in decubito laterale, dal lato dello scolo; questo accorgimento permette al sangue e al liquido cefalo-rachidiano di fuoriuscire all’esterno e non raccogliersi all’interno della scatola cranica e provocare una compressione cerebrale.

Otorragia: Primo soccorso

URGENZAPRIMARIA

TRAUMACRANICOESAME GENERALE DELL’INFORTUNATO

OTORRAGIA: FAVORIRE LA FUORIUSCITA DEL SANGUE

FERITE: MEDICAZIONE

Page 32: AVVELENAMENTI DA FARMACI (Urgenza primaria) · Capitolo 5 – Traumi e dolore Il dolore oltre a fornire indicazioni rispetto alla sede della lesione costituisce fonte di sofferenza

Cap

itolo

5 –

Tra

umi e

dol

ore

In caso di ferite al padiglione auricolare il soccorritore procede ad una medicazione avendo cura di comprendere il padiglione tra due compresse di garza mentre una terza viene fissata con una benda o un triangolo.

Il ricovero in pronto soccorso è sempre necessario in caso di trauma cranico.

Otorragia: Primo soccorso

Page 33: AVVELENAMENTI DA FARMACI (Urgenza primaria) · Capitolo 5 – Traumi e dolore Il dolore oltre a fornire indicazioni rispetto alla sede della lesione costituisce fonte di sofferenza

Cap

itolo

5 –

Tra

umi e

dol

ore

L’aborto è una patologia della gravidanza che determina la perdita spontanea dell’embrione o del feto entro la 26a settimana di gestazione.

Il quadro clinico è caratterizzato da una metrorragiacontraddistinta dall’emissione di sangue rosso vivo o rosso scuro seguita da dolore addominale di tipo crampiformelocalizzato in ipogastrio e in regione sacrale a cui si può associare l’espulsione dell’embrione.

In una parte dei casi, specie se la perdita di sangue è stata modesta, non si è ripetuta o si è verificata in assenza di dolore, non si hanno ripercussioni sul prodotto del concepimento, per cui la gravidanza può continuare il suo corso: in questi casi di parla di minaccia di aborto.

Minaccia di aborto

Page 34: AVVELENAMENTI DA FARMACI (Urgenza primaria) · Capitolo 5 – Traumi e dolore Il dolore oltre a fornire indicazioni rispetto alla sede della lesione costituisce fonte di sofferenza

Cap

itolo

5 –

Tra

umi e

dol

ore

La paziente deve rimanere a riposo in posizione supina con un assorbente o un panno pulito sulla vulva fino a quando non sarà visitata da un medico.

Se l’esame generale dell’infortunato evidenzia uno stato di shock, il soccorritore pone la paziente in posizione anti-shock.

Minaccia di aborto: Primo soccorso

ESAME GENERALE DELL’INFORTUNATO

RIPOSO IN POSIZIONE SUPINA

PROTEZIONE DELLA VULVA

Page 35: AVVELENAMENTI DA FARMACI (Urgenza primaria) · Capitolo 5 – Traumi e dolore Il dolore oltre a fornire indicazioni rispetto alla sede della lesione costituisce fonte di sofferenza

Cap

itolo

5 –

Tra

umi e

dol

ore

Il parto è un evento naturale con cui ha fine la gravidanza: il suo inizio è prevedibile nell’ordine di giorni e i primi sintomi compaiono a distanza di ore prima che si attui la fase di espulsione; conseguentemente la partoriente ha la possibilità di giungere all’ospedale per usufruire di un’assistenza specialistica; in rari casi, per le particolarità della situazione o per un drastico accorciamento dei tempi di travaglio, si trova nell’impossibilità di giungervi in tempo.

Il primo sintomo è costituito da dolore in regione lombare seguito dal dolore delle doglie, di tipo crampiforme che a intervalli sempre più ravvicinati e con durata sempre maggiore viene riferito all’addome. Ponendo una mano sopra l’addome si possono percepire palpatoriamente le contrazioni.

Parto intempestivo

Page 36: AVVELENAMENTI DA FARMACI (Urgenza primaria) · Capitolo 5 – Traumi e dolore Il dolore oltre a fornire indicazioni rispetto alla sede della lesione costituisce fonte di sofferenza

Cap

itolo

5 –

Tra

umi e

dol

ore

L’emissione dimuco misto a sangue dalla vagina segnala l’inizio della dilatazione del canale del parto; la fuoriuscita di liquido indica la rottura del sacco amniotico coincidente generalmente con la fine della fase dilatativa.

Durante la fase espulsiva compare per prima la testa la quale, dopo che è emersa interamente compirà un movimento di rotazione di 45 gradi in modo tale che il neonato abbia il volto rivolto verso una delle due cosce; quindi emerge la spalla che risulta in alto, poi l’altra fino a quando tutto il corpo è ormai completamente fuori dal corpo materno. Dopo 10-40 minuti dalla nascita viene espulsa la placenta.

Parto intempestivo

Page 37: AVVELENAMENTI DA FARMACI (Urgenza primaria) · Capitolo 5 – Traumi e dolore Il dolore oltre a fornire indicazioni rispetto alla sede della lesione costituisce fonte di sofferenza

Cap

itolo

5 –

Tra

umi e

dol

ore

Il soccorritore deve assumere informazioni chiedendo da quanto tempo sono comparse le contrazioni, la loro frequenza e la loro durata; deve inoltre controllare l’eventuale emissione di muco e la rottura del sacco amniotico: la fuoriuscita di liquido scuro è indice di sofferenza del nascituro. Se questa si è verificata, la paziente deve rimanere sdraiata.

Se la partoriente si trova ancora durante il periodo dilatativogeneralmente vi è il tempo per effettuare il trasporto in ospedale.

Parto intempestivo: Primo soccorso

ASSISTENZA ALLA PARTORIENTE

ASSISTENZA AL NEONATO URGENZAPRIMARIA

Page 38: AVVELENAMENTI DA FARMACI (Urgenza primaria) · Capitolo 5 – Traumi e dolore Il dolore oltre a fornire indicazioni rispetto alla sede della lesione costituisce fonte di sofferenza

Cap

itolo

5 –

Tra

umi e

dol

ore

Se invece la fase espulsiva è in atto il soccorritore deve organizzare un’assistenza di fortuna. Organizza l’ambiente in modo tale da creare un minimo di intimità alla partoriente, deve recuperare dei lenzuoli puliti, alcune coperte, degli asciugamani, dell’acquapossibilmente sterile, molte garze, due fettucce e un paio di forbicisterilizzate con l’immersione per 10 minuti in un disinfettante incolore; infine deve lavarsi accuratamente le mani senza asciugarle.

La partoriente deve essere sistemata in posizione adeguata: deve essere supina, sotto ai glutei deve essere posta una coperta o un asciugamano rivestiti con un lenzuolo; un asciugamano deve essere posto sull’addome, uno su ogni coscia e uno davanti alla vulva. La paziente dovrà, durante le contrazioni, afferrarsi le ginocchia, flettere la testa in avanti e spingere.

Parto intempestivo: Primo soccorso

Page 39: AVVELENAMENTI DA FARMACI (Urgenza primaria) · Capitolo 5 – Traumi e dolore Il dolore oltre a fornire indicazioni rispetto alla sede della lesione costituisce fonte di sofferenza

Cap

itolo

5 –

Tra

umi e

dol

ore

Il soccorritore attende che la testa fuoriesca spontaneamente e spontaneamente ruoti per poi provvedere a sostenerla. La testa inizialmente compare solo parzialmente all’esterno durante la contrazione per poi scomparire durante il rilassamento; durante questa fase e fino a quando la testa e le spalle non sono fuoriuscite completamente, il soccorritore tiene premuto contro il perineo, al di sotto delle grandi labbra, una spessa garza che limiterà eventuali lacerazioni.Il soccorritore non deve esercitare nessuna trazione nèforzare alcun movimento del neonato.

Appena possibile, se il cordone ombelicale risulta attorcigliato intorno al collo, cercherà di liberarlo: il soccorritore inserisce un dito ad uncino tra cordone e collo del nascituro e una volta ancorato lo fa passare sopra alla testa. Quindi sosterrà il tronco fino a quando anche gli arti inferiori saranno usciti.

Parto intempestivo: Primo soccorso

Page 40: AVVELENAMENTI DA FARMACI (Urgenza primaria) · Capitolo 5 – Traumi e dolore Il dolore oltre a fornire indicazioni rispetto alla sede della lesione costituisce fonte di sofferenza

Cap

itolo

5 –

Tra

umi e

dol

ore

A questo punto il soccorritore provvede alla pulizia del cavo orale del neonato: viene effettuata con un dito ricoperto da una garza introdotto attraverso la bocca nel cavo orale. Provvede poi ad effettuare l’esame generale, a coprirlo adeguatamente mantenendolo su un fianco tra le cosce della madre e a tagliare il cordone ombelicale. Il cordone ombelicale deve necessariamente essere rimosso solo se è molto corto, se il ricovero in ospedale è ritardato o quando non pulsa più; si utilizzano due garze sterili che devono essere annodate ben strette attorno al cordone, una accanto all’altra a circa 15 centimetri dal corpo del bambino; quindi si procede al taglio nel tratto compreso tra i due nodi utilizzando un paio di forbici in precedenza sterilizzate; quindi si medica sul moncone unito al neonato.

Il soccorritore infine attende che anche la placenta venga espulsa; la fuoriuscita della placenta non deve essere assolutamente forzata; dopo il secondamento la placenta e gli altri annessi devono essere conservati.

Parto intempestivo: Primo soccorso

Page 41: AVVELENAMENTI DA FARMACI (Urgenza primaria) · Capitolo 5 – Traumi e dolore Il dolore oltre a fornire indicazioni rispetto alla sede della lesione costituisce fonte di sofferenza

Cap

itolo

5 –

Tra

umi e

dol

ore

Le tecniche di emostasi sono finalizzate ad arrestare un’emorragia; esse si basano sul principio di chiudere il vaso sanguigno la cui soluzione di continuità è responsabile dell’emorragia.

Il primo intervento è rappresentato dalla compressione digitale diretta. Questa azione, da sola, può essere sufficiente ad arrestare l’emorragia; essa è comunque utile a rallentare la fuoriuscita di sangue e a permettere nel frattempo di recuperare una benda o un triangolo per realizzare un bendaggio compressivo.

Se l’emorragia interessa un arto, questo può essere sollevato in modo tale da ridurre il flusso di sangue sfruttando la forza di gravità.

Le tecniche di emostasi

Page 42: AVVELENAMENTI DA FARMACI (Urgenza primaria) · Capitolo 5 – Traumi e dolore Il dolore oltre a fornire indicazioni rispetto alla sede della lesione costituisce fonte di sofferenza

Cap

itolo

5 –

Tra

umi e

dol

ore

Se anche questa soluzione risulta inadeguata, si associa alla compressione diretta la compressione digitale a distanza.

L’ultima risorsa è rappresentata dal laccio emostatico che, per i rischi ad esso legati, deve essere utilizzato solo quando tutti gli altri mezzi si sono rivelati vani.

Le tecniche di emostasi

Page 43: AVVELENAMENTI DA FARMACI (Urgenza primaria) · Capitolo 5 – Traumi e dolore Il dolore oltre a fornire indicazioni rispetto alla sede della lesione costituisce fonte di sofferenza

Cap

itolo

5 –

Tra

umi e

dol

ore

L’emostasi attraverso la compressione digitale diretta si realizza andando a comprimere con una mano la ferita da cui fuoriesce il sangue.

Per evitare il rischio di contagio di malattie infettive è necessario non toccare il sangue: in questi casi si dovrebbero usare dei guanti e utilizzare dei fazzoletti puliti o altro materiale da apporre sulla ferita.

Se l’emorragia non si arresta si sovrappone altro materiale senza rimuovere quello esistente e si fissa con un bendaggio compressivo.

Compressione digitale diretta

Page 44: AVVELENAMENTI DA FARMACI (Urgenza primaria) · Capitolo 5 – Traumi e dolore Il dolore oltre a fornire indicazioni rispetto alla sede della lesione costituisce fonte di sofferenza

Cap

itolo

5 –

Tra

umi e

dol

ore

Si pongono sulla ferita alcune compresse di garza sterile e su queste si colloca un tampone costituito, ad esempio, da un fazzoletto arrotolato; questo viene tenuto in sede attraverso un bendaggio stretto. Il tampone consente di aumentare la pressione esercitata dal bendaggio in corrispondenza della ferita rendendo l’emostasi più efficace.

Se l’emorragia non si arresta si effettua sull’esistente un secondo bendaggio più stretto; è necessario però assicurarsi che non si arresti completamente la circolazione del distretto corporeo; a tale scopo si osservi la cute per cogliere l’eventuale comparsa di cianosi o si palpino i polsi a valle del bendaggio per verificarne la presenza.

È utile, nel caso in cui siano interessati gli arti, cercare di ridurre il flusso sanguigno alla ferita sollevando l’arto stesso al fine di sfruttare la forza di gravità. In caso di insuccesso si associa una compressione digitale a distanza.

Bendaggio compressivo

Page 45: AVVELENAMENTI DA FARMACI (Urgenza primaria) · Capitolo 5 – Traumi e dolore Il dolore oltre a fornire indicazioni rispetto alla sede della lesione costituisce fonte di sofferenza

Cap

itolo

5 –

Tra

umi e

dol

ore

Consiste nel comprimere con le dita il vaso leso a monte dell’emorragia (tra cuore e ferita) al fine di ridurre il flusso di sangue che raggiunge la ferita.

Affinché l’emostasi sia efficace è necessario che la compressione avvenga in determinati punti in cui il vaso è superficiale e decorre addossato ad un osso.

Se l’emorragia è molto lontana rispetto al punto di compressione è possibile che queste manovre risultino vane poiché l’emorragia può essere alimentata dall’apporto di sangue realizzato da altre arterie.

La riduzione o l’arresto dell’emorragia confermerà la correttezza della manovra. La compressione a distanza può essere associata alla compressione diretta, al bendaggio compressivo e all’applicazione del laccio emostatico.

Compressione digitale a distanza

Page 46: AVVELENAMENTI DA FARMACI (Urgenza primaria) · Capitolo 5 – Traumi e dolore Il dolore oltre a fornire indicazioni rispetto alla sede della lesione costituisce fonte di sofferenza

Cap

itolo

5 –

Tra

umi e

dol

ore

L’emostasi con il laccio emostatico comporta una drastica riduzione del flusso ematico dell’arto che, nel tentativo di arrestare l’emorragia, provoca anche un’ipossia dei tessuti; questa, se protratta, può condurre alla gangrena: ecco perché il laccio emostatico deve essere utilizzato solo quando tutte le altre tecniche si sono rivelate inadeguate oppure quando queste non sono realizzabili per la particolarità della situazione. Sono casi particolari le vittime incarcerate in una carcassa di automobile o il soccorritore che da solo deve attuare anche le tecniche di rianimazione.

Il laccio non deve essere tenuto in posizione oltre i 20-30 minuti e non deve essere allenato perché oltre a favorire nuovamente l’emorragia questa azione provocherebbe l’immissione in circolo di sostanze tossiche. Queste si formerebbero a seguito della sofferenza dei tessuti non irrorati dal sangue e potrebbero essere responsabili di uno stato di shock e della possibile morte della vittima.

Laccio emostatico

Page 47: AVVELENAMENTI DA FARMACI (Urgenza primaria) · Capitolo 5 – Traumi e dolore Il dolore oltre a fornire indicazioni rispetto alla sede della lesione costituisce fonte di sofferenza

Cap

itolo

5 –

Tra

umi e

dol

ore

Il laccio emostatico ha solo due sedi di applicazione: il braccio e la coscia. Durante l’applicazione del laccio è necessario continuare ad effettuare una compressione a distanza.

Al fine di evitare che il laccio venga dimenticato è indispensabile che non sia coperto dagli abiti e che il soccorritore scriva sulla fronte della vittima la lettera “L”, l’iniziale di laccio e accanto l’ora in cui questo è stato applicato.

Laccio emostatico

Page 48: AVVELENAMENTI DA FARMACI (Urgenza primaria) · Capitolo 5 – Traumi e dolore Il dolore oltre a fornire indicazioni rispetto alla sede della lesione costituisce fonte di sofferenza

Cap

itolo

5 –

Tra

umi e

dol

ore

Si può ottenere un laccio emostatico con l’utilizzo di un triangolo.

Dopo aver arrotolato il triangolo a laccio lo si piega in due e lo si fissa al braccio o alla coscia facendo passare i due capi accoppiati attraverso l’anello formato dalla piega; i due capi vengono tirati in senso opposto in modo tale che il triangolo si stringa intorno all’arto; i due lati sono infine annodati tra loro.

Triangolo come laccio emostatico

Page 49: AVVELENAMENTI DA FARMACI (Urgenza primaria) · Capitolo 5 – Traumi e dolore Il dolore oltre a fornire indicazioni rispetto alla sede della lesione costituisce fonte di sofferenza

Cap

itolo

5 –

Tra

umi e

dol

ore

I traumi a carico dei muscoli sono rappresentati da contusioni e distensioni violente responsabili di vivissimo dolore, tumefazione locale e limitazione della funzione contrattile, e da ferite, quali lesioni profonde di ferite penetranti della cute il cui segno più importante è rappresentato da un’emorragia spesso abbondante.

Anche i tendini possono subire contusioni. L’elemento caratteristico della contusione è rappresentato dalla lesione dei vasi sanguigni che irrorano il muscolo o il tendine e dalla conseguente fuoriuscita di sangue e la formazione di ecchimosi o ematomi intramuscolari e intratendinei.

Possibili sono le lacerazioni tendinee anche se, in caso di trauma con trazione del muscolo e del tendine, è più frequente la lacerazione del muscolo o la disinserzione del tendine dall’osso. Sul piano clinico si rileva dolore e tumefazione locali e impotenza funzionale, ovvero impossibilità parziale o totale a compiere movimenti in corrispondenza del segmento corporeo leso.

Traumi dei muscoli e dei tendini

Page 50: AVVELENAMENTI DA FARMACI (Urgenza primaria) · Capitolo 5 – Traumi e dolore Il dolore oltre a fornire indicazioni rispetto alla sede della lesione costituisce fonte di sofferenza

Cap

itolo

5 –

Tra

umi e

dol

ore

Il soccorritore, dopo aver effettuato l’esame generale dell’infortunato, pone la parte interessata a riposo; se è presente un’emorragia provvede alla sua emostasi e in caso di ferite provvede alla loro medicazione.

E’ sempre indispensabile la visita di un medico.

Muscoli e tendini: Primo soccorso

ESAME GENERALE DELL’INFORTUNATO

RIPOSO DELLA PARTE COLPITA

Page 51: AVVELENAMENTI DA FARMACI (Urgenza primaria) · Capitolo 5 – Traumi e dolore Il dolore oltre a fornire indicazioni rispetto alla sede della lesione costituisce fonte di sofferenza

Cap

itolo

5 –

Tra

umi e

dol

ore

Le contusioni sono lesioni traumatiche che interessano la cute in cui l’epidermide e il derma, molto elastici, non si interrompono mentre l’ipoderma subisce importanti danni; in particolare si verifica la lesione dei vasi di cui lo strato è ricco con conseguente stravaso di sangue sottoforma di ecchimosi, infiltrazioni di sangue nel tessuto, o di ematomi, vere e proprie raccolte di sangue; anche i nervi e il tessuto connettivo risultano danneggiati.

Cause di queste lesioni sono i pugni e i calci, l’arrotamento, l’urto di un corpo contundente smusso. Da un punto di vista clinico le ecchimosi appaiono come macchie rosso-violacee che con il passare dei giorni mutano in un colore verde-bluastro e infine giallo per la trasformazione dell’emoglobina.

Queste lesioni sono responsabili di dolore e limitano la funzione della parte interessata. Spesso possono coesistere altri traumi.

Contusioni

Page 52: AVVELENAMENTI DA FARMACI (Urgenza primaria) · Capitolo 5 – Traumi e dolore Il dolore oltre a fornire indicazioni rispetto alla sede della lesione costituisce fonte di sofferenza

Cap

itolo

5 –

Tra

umi e

dol

ore L’esame generale dell’infortunato può mettere in evidenza

altri tipi di traumi.

Il soccorritore disinfetta la regione per ridurre il rischio di infezioni attraverso microlesioni; la parte interessata deve rimanere a riposo; degli impacchi freddi riducono il dolore e limitano lo stravaso ematico.

Contusioni Primo soccorso

ESAME GENERALE DELL’INFORTUNATO

DISINFEZIONE

IMPACCHI FREDDI

RIPOSO

Page 53: AVVELENAMENTI DA FARMACI (Urgenza primaria) · Capitolo 5 – Traumi e dolore Il dolore oltre a fornire indicazioni rispetto alla sede della lesione costituisce fonte di sofferenza

Cap

itolo

5 –

Tra

umi e

dol

ore

I traumi dello scheletro sono costituiti da:- fratture a carico delle ossa- distorsioni e le lussazioni a carico delle articolazioni.

Spesso, anche quando il quadro clinico è suggestivo per una determinata lesione, il soccorritore non è in grado di precisare con esattezza la natura della lesione. Il dolore e l’impotenza funzionale, parziale o totale, sono sintomi comuni di questi traumi; la deformazione e l’atteggiamento anomalo della parte spesso completano il quadro.

Complicanze frequenti sono rappresentate da traumi dei nervi odei vasi sanguigni con occlusioni o rotture e conseguenti emorragie; in caso di frattura esposta esiste il pericolo di infezione.

Traumi scheletrici

Page 54: AVVELENAMENTI DA FARMACI (Urgenza primaria) · Capitolo 5 – Traumi e dolore Il dolore oltre a fornire indicazioni rispetto alla sede della lesione costituisce fonte di sofferenza

Cap

itolo

5 –

Tra

umi e

dol

ore

Le fratture sono improvvise interruzioni dell’osso; questi traumi scheletrici si realizzano quando viene superata la notevole resistenza alle sollecitazioni meccaniche offerta dalle ossa.

Si distinguono diversi tipi di frattura in base alla modalità di azione del trauma: fratture da schiacciamento, da flessione, da torsione o da trazione.

Le fratture possono essere complete, quando l’interruzione interessando la totalità dell’osso forma dei monconi dell’osso, o incomplete, quando l’interruzione è parziale, aperte, quando i capi ossei della frattura lacerano la cute e diventano visibili, o chiuse, quando la cute non viene lacerata.

Le fratture

Page 55: AVVELENAMENTI DA FARMACI (Urgenza primaria) · Capitolo 5 – Traumi e dolore Il dolore oltre a fornire indicazioni rispetto alla sede della lesione costituisce fonte di sofferenza

Cap

itolo

5 –

Tra

umi e

dol

ore

Il quadro clinico è caratterizzato dal dolore localizzato e dall’impotenza funzionale causata dalla discontinuità dell’osso, dalla contrattura muscolare, da una lesione nervosa o dall’esacerbazione del dolore; in molti casi è presente una deformità dovuta allo spostamento dei capi di frattura o alla presenza di ematomi, un atteggiamento atipico, una particolare posizione della parte interessata spesso caratteristica di quel tipo di frattura, e una mobilità anormale della parte, caratteristica della libertà reciproca dei due capi della frattura; si può percepire un crepitio dovuto allo sfregamento dei due capi di frattura, evocabile alla palpazione o mobilizzando la parte.

L’assenza del polso periferico a valle della frattura indica l’occlusione di un vaso sanguigno da parte di un moncone osseo mentre un’alterazione della sensibilità indica un concomitante trauma dei nervi.

Le fratture

Page 56: AVVELENAMENTI DA FARMACI (Urgenza primaria) · Capitolo 5 – Traumi e dolore Il dolore oltre a fornire indicazioni rispetto alla sede della lesione costituisce fonte di sofferenza

Cap

itolo

5 –

Tra

umi e

dol

ore

Alla frattura possono associarsi traumi a carico di vari apparati e sistemi.

In caso di gravi traumi può insorgere uno stato di shock generalmente legato ad una concomitante emorragia.

Le fratture

Page 57: AVVELENAMENTI DA FARMACI (Urgenza primaria) · Capitolo 5 – Traumi e dolore Il dolore oltre a fornire indicazioni rispetto alla sede della lesione costituisce fonte di sofferenza

Cap

itolo

5 –

Tra

umi e

dol

ore

Sono traumi scheletrici che si realizzano a carico delle articolazioni.

La distorsione è un brusco spostamento di un capo articolare con un immediato e spontaneo ritorno nella sede articolare. Lo spostamento comporta uno stiramento della capsula articolare e della membrana sinoviale; in una parte dei casi si giunge alla lacerazione della capsula articolare, alla rottura dei legamenti articolari e alla frattura di alcuni frammenti del capo articolare.

La lussazione è lo spostamento permanente di due capi articolari a cui consegue sempre una lacerazione della capsula, della membrana sinoviale e dei legamenti.

In entrambi i casi, compare vivo dolore e impotenza funzionale, spesso parziale nella distorsione; nella lussazione si verifica inoltre atteggiamento atipico della parte interessata e deformità dell’articolazione.

Distorsioni e lussazioni

Page 58: AVVELENAMENTI DA FARMACI (Urgenza primaria) · Capitolo 5 – Traumi e dolore Il dolore oltre a fornire indicazioni rispetto alla sede della lesione costituisce fonte di sofferenza

Cap

itolo

5 –

Tra

umi e

dol

ore

Le fratture costali possono essere singole o multiple, senza o con dislocazione dei monconi ossei. Sono causa di dolore esacerbato degli atti respiratori e di un rumore di scroscio che compare con la tosse.

Gravi complicazioni sono rappresentate dal pneumotorace, dai traumi pleuro-polmonari, dai traumi del fegato e traumi della milza.

Quando più coste sono fratturate in due punti si forma un lembo parietale, detto anche volet costale, che se mobile può interferire in modo significativo con la meccanica respiratoria, fino a provocare un quadro di insufficienza respiratoria, e stirare i grossi vasi sanguigni presenti nel torace provocando uno stato di shock; il quadro clinico, in questo caso, è caratterizzato, oltre che dal dolore toracico, dai segni dell’insufficienza respiratoria e dello shock, anche da alterazioni dei movimenti della gabbia toracica.

Traumi delle coste e dello sterno

Page 59: AVVELENAMENTI DA FARMACI (Urgenza primaria) · Capitolo 5 – Traumi e dolore Il dolore oltre a fornire indicazioni rispetto alla sede della lesione costituisce fonte di sofferenza

Cap

itolo

5 –

Tra

umi e

dol

ore

Una parte di essa, corrispondente al volet, si espande durante l’espirazione e si retrae durante l’inspirazione. La frattura dello sterno può essere associata o meno a fratture delle coste. Anche in questo caso compare dolore, accentuato dalla tosse; localmente si forma una tumefazione.

Traumi delle coste e dello sterno

Page 60: AVVELENAMENTI DA FARMACI (Urgenza primaria) · Capitolo 5 – Traumi e dolore Il dolore oltre a fornire indicazioni rispetto alla sede della lesione costituisce fonte di sofferenza

Cap

itolo

5 –

Tra

umi e

dol

ore

Frequentemente il trauma è a carico dell’articolazione dell’anca tra femore e osso iliaco. Il quadro clinico è caratterizzato da dolore locale e impotenza funzionale a carico dell’arto inferiore.

Nei traumi con schiacciamento in senso laterale o antero-posteriore sono frequenti le fratture doppie, una anteriore e una posteriore; dolore e rigidità articolare caratterizzano il quadro.

Se è interessata l’estremità superiore del femore, oltre al dolore e all’impotenza funzionale, l’arto inferiore risulta ruotato esternamente; se la frattura è scomposta l’arto appare anche accorciato.

Traumi del bacino

Page 61: AVVELENAMENTI DA FARMACI (Urgenza primaria) · Capitolo 5 – Traumi e dolore Il dolore oltre a fornire indicazioni rispetto alla sede della lesione costituisce fonte di sofferenza

Cap

itolo

5 –

Tra

umi e

dol

ore

Negli incidenti stradali è di frequente riscontro la frattura del bacino indiretta provocata dal femore: nel tamponamento anteriore il ginocchio urta contro il cruscotto e l’urto si trasmette lungo il femore alla sua testa che sfonda l’acetabolo attraverso cui si articola il bacino.

I traumi del bacino possono essere associati ai traumi della colonna vertebrale, dell’apparato urinario, dell’apparato genitale femminile, dell’apparato digerente, dei grossi vasi sanguigni femorali con possibili emorragie interne, spesso copiose, e dei nervi che si distribuiscono al bacino e all’arto inferiore con possibili paralisi dei muscoli del piede e impossibilità a flettere la gamba sulla coscia.

Traumi del bacino

Page 62: AVVELENAMENTI DA FARMACI (Urgenza primaria) · Capitolo 5 – Traumi e dolore Il dolore oltre a fornire indicazioni rispetto alla sede della lesione costituisce fonte di sofferenza

Cap

itolo

5 –

Tra

umi e

dol

ore

I traumi a carico della colonna vertebrale spesso concomitanocon un trauma cranico. Si tratta di lussazioni e di fratture più frequentemente a carico delle sette vertebre del tratto cervicale, dell’ultima vertebra dorsale e delle prime due lombari perchésono i segmenti più mobili della colonna. A seguito del trauma, le vertebre, o frammenti di esse, possono spostarsi e provocare un trauma del midollo spinale.

Il quadro clinico è caratterizzato da dolore localizzato al dorso a cui possono associarsi una deformità sotto forma di rilievo e una contrattura della muscolatura del dorso. Se concomita anche una lesione del midollo spinale è presente una caratteristica sintomatologia neurologica.

Traumi della colonna vertebrale

Page 63: AVVELENAMENTI DA FARMACI (Urgenza primaria) · Capitolo 5 – Traumi e dolore Il dolore oltre a fornire indicazioni rispetto alla sede della lesione costituisce fonte di sofferenza

Cap

itolo

5 –

Tra

umi e

dol

ore

Traumi della colonna vertebrale: Primo soccorso

ESAME GENERALE DELL’INFORTUNATO

TRATTAMENTO DELLE COMPLICANZE

IMMOBILIZZAZIONE

COPERTURA DELL’INFORTUNATO URGENZAPRIMARIA

INSUFFICIENZARESPIRATORIA

O SHOCK

FRATTURAVERTEBRALE

URGENZAPRIMARIA

EMORRAGIADELL’ARTERIA

FEMORALE

FRATTURADEL FEMORE

Il soccorritore che si trova di fronte a un trauma, anche solo sospetto, deve agire con estrema cautela; particolare attenzione deve essere posta, durante l’esame generale dell’infortunato, nella localizzazione del dolore e nella rilevazione di eventuali complicanze la cui cura è prioritaria rispetto al trattamento del trauma scheletrico: è il caso di uno shock, di un’emorragia, di una lesione encefalica o di un trauma toracico.

Page 64: AVVELENAMENTI DA FARMACI (Urgenza primaria) · Capitolo 5 – Traumi e dolore Il dolore oltre a fornire indicazioni rispetto alla sede della lesione costituisce fonte di sofferenza

Cap

itolo

5 –

Tra

umi e

dol

ore

Traumi della colonna vertebrale: Primo soccorso

Prima di procedere all’immobilizzazione il soccorritore deve provvedere alla valutazione della funzione sensitiva e motoria, per rilevare un concomitante trauma del midollo spinale o dei nervi, e alla ricerca dei polsi per cogliere un’eventuale occlusione dei vasi sanguigni provocata dalla dislocazione di un capo osseo.

In base alla sede in cui si sospetta il trauma il soccorritore procede alla corretta immobilizzazione, il cui fine è quello di attenuare il dolore e di evitare un peggioramento della lesione, e alle altre azioni previste nei singoli casi.

La vittima non deve essere mossa ad eccezione del caso in cui la posizione pregiudichi le funzioni vitali o impedisca manovre rianimatorie e di emostasi.

Page 65: AVVELENAMENTI DA FARMACI (Urgenza primaria) · Capitolo 5 – Traumi e dolore Il dolore oltre a fornire indicazioni rispetto alla sede della lesione costituisce fonte di sofferenza

Cap

itolo

5 –

Tra

umi e

dol

ore

Traumi della colonna vertebrale: Primo soccorso

Nel caso sussistano dei dubbi relativi alla gravità del trauma si deve sempre immobilizzare la parte prima di procedere al trasporto.

La gravità del trauma può essere valutata solo dal medico con l’esecuzione di radiografie per cui è indispensabile rivolgersi al pronto soccorso.

Page 66: AVVELENAMENTI DA FARMACI (Urgenza primaria) · Capitolo 5 – Traumi e dolore Il dolore oltre a fornire indicazioni rispetto alla sede della lesione costituisce fonte di sofferenza

Cap

itolo

5 –

Tra

umi e

dol

ore

Un trauma cranico si manifesta, in forma variamente combinata, con fratture delle ossa del cranio e lesioni encefaliche; a queste si possono associare ferite della cute, traumi dell’orecchio e dell’occhio.

Le caratteristiche del trauma variano in funzione delle caratteristiche del corpo contundente, dell’intensità dell’urto e della sede dell’impatto.

I traumi cranici sono distinti in aperti, quando una frattura ossea e la lacerazione della dura madre mettono in comunicazione lo spazio sottodurale con l’esterno, il nasofaringe, i seni paranasali, le cavità mastoidee o infine con l’orecchio medio o esterno; il trauma è definito chiuso quando questa comunicazione è assente.

Traumi cranici

Page 67: AVVELENAMENTI DA FARMACI (Urgenza primaria) · Capitolo 5 – Traumi e dolore Il dolore oltre a fornire indicazioni rispetto alla sede della lesione costituisce fonte di sofferenza

Cap

itolo

5 –

Tra

umi e

dol

ore

Le fratture che compaiono nei traumi cranici possono essere limitate alla volta o essere anche irradiate alla base del cranio.

Le fratture limitate alla volta sono lineari o a stampo; palpatoriamente si può evidenziare un affossamento se questo non è mascherato dalla presenza di un ematoma.

Le fratture irradiate alla base molto frequentemente causano traumi a carico dell’orecchio e dei seni paranasali, ovvero cavità presenti nelle ossa frontali, mascellari, sfenoidali ed etmoide del cranio in comunicazione con le cavità nasali, che si dimostrano per la comparsa di otorragia, epistassi o sangue dalla bocca.

La frattura si può associare ad un trauma encefalico; se concomita una ferita vi è il rischio di infezione.

Fratture del cranio

Page 68: AVVELENAMENTI DA FARMACI (Urgenza primaria) · Capitolo 5 – Traumi e dolore Il dolore oltre a fornire indicazioni rispetto alla sede della lesione costituisce fonte di sofferenza

Cap

itolo

5 –

Tra

umi e

dol

ore

Le lesioni che l’encefalo subisce a seguito di un trauma cranico sono di due tipi:

Lesioni dirette, che si realizzano in corrispondenza della zona di impatto

Lesioni indirette, da contraccolpo, lontane dalla zona di impatto.

Il contraccolpo si realizza per trasmissione dell’onda d’urto alla massa encefalica che viene ad urtare contro la parete della scatola cranica.

Lesioni encefaliche

Page 69: AVVELENAMENTI DA FARMACI (Urgenza primaria) · Capitolo 5 – Traumi e dolore Il dolore oltre a fornire indicazioni rispetto alla sede della lesione costituisce fonte di sofferenza

Cap

itolo

5 –

Tra

umi e

dol

ore

In base alla gravità del danno e al tipo di lesione si possono individuare tre quadri clinici distinti:

la commozione cerebrale in cui il danno del tessuto nervoso è solo funzionale e non anatomico per cui non residuano a distanza di tempo esiti permanenti;

la contusione cerebrale in cui si verifica un danno anatomico con esiti permanenti;

la compressione cerebrale caratterizzata da un’emorragia intracranica su base traumatica che comprime il tessuto nervoso.

Lesioni encefaliche

Page 70: AVVELENAMENTI DA FARMACI (Urgenza primaria) · Capitolo 5 – Traumi e dolore Il dolore oltre a fornire indicazioni rispetto alla sede della lesione costituisce fonte di sofferenza

Cap

itolo

5 –

Tra

umi e

dol

ore

E’ caratterizzata da una perdita di coscienza transitoria che compare immediatamente dopo il trauma e che si risolve spontaneamente entro alcune decine di minuti al massimo con il ripristino delle funzioni cerebrali in assenza di una vera e propria lesione encefalica.

Anche un semplice obnubilamento della coscienza, conseguente a traumi di lieve entità, può definirsi come commozione cerebrale.

Durante la perdita di coscienza può comparire dispnea o respiro superficiale, riduzione della pressione arteriosa e bradicardica.

Al ripristino della coscienza si possono manifestare nausea e vomito, spesso vertigine, cefalea e amnesia.

Commozione cerebrale

Page 71: AVVELENAMENTI DA FARMACI (Urgenza primaria) · Capitolo 5 – Traumi e dolore Il dolore oltre a fornire indicazioni rispetto alla sede della lesione costituisce fonte di sofferenza

Cap

itolo

5 –

Tra

umi e

dol

ore

A seguito della rottura di un vaso sanguigno intracranico si verifica un’emorragia che provoca una raccolta di sangue all’interno del cranio; poichè questo è paragonabile ad un involucro dalle pareti rigide, il sangue che fuoriesce dal vaso causa una compressione sul tessuto nervoso con conseguente lesione encefalica.

L’ematoma epidurale, compare quando la raccolta di sangue secondaria all’emorragia avviene tra la parete ossea del cranio e la dura madre.

Il quadro clinico è caratterizzato da un intervallo libero da sintomi la cui durata varia da alcuni giorni a 15 giorni.

Successivamente compare sonnolenza, che può evolvere verso il coma, la paralisi, l’anisocoria pupillare.

Compressione cerebrale

Page 72: AVVELENAMENTI DA FARMACI (Urgenza primaria) · Capitolo 5 – Traumi e dolore Il dolore oltre a fornire indicazioni rispetto alla sede della lesione costituisce fonte di sofferenza

Cap

itolo

5 –

Tra

umi e

dol

ore

L’ematoma subdurale si verifica quando la raccolta ematica è compresa tra dura madre e aracnoide.

La sintomatologia nelle prime ore o giorni è rappresentata da cefalea, stanchezza, malessere generale, vertigini, difficoltà nel mantenere l’attenzione.

Comprimendo la regione temporale è possibile evocare vivissimo dolore.

Successivamente compare sonnolenza che evolve fino al coma.

L’ematoma intracerebrale si verifica quando la raccolta è interna al tessuto nervoso.

Da un punto di vista clinico compare immediatamente uno stato di coma.

Compressione cerebrale

Page 73: AVVELENAMENTI DA FARMACI (Urgenza primaria) · Capitolo 5 – Traumi e dolore Il dolore oltre a fornire indicazioni rispetto alla sede della lesione costituisce fonte di sofferenza

Cap

itolo

5 –

Tra

umi e

dol

ore

A seguito del trauma si verifica una perdita di coscienza transitoria ma di durata superiore rispetto a quanto si verifica nella commozione cerebrale dovuta ad una lesione anatomica del tessuto nervoso; nei casi più gravi si protrae a lungo.

Alla perdita di coscienza si possono associare bradicardia, febbre, dispnea; può comparire epilessia focale e generalizzata.

Dopo il ripristino della coscienza possono manifestarsi nausea e vomito, ipotensione arteriosa con pallore e sudorazione, cefalea. Uno stato confusionale e disturbi della memoria possono persistere a lungo.

In sede oculare è possibile riscontrare anisocoria.

Contusione cerebrale

Page 74: AVVELENAMENTI DA FARMACI (Urgenza primaria) · Capitolo 5 – Traumi e dolore Il dolore oltre a fornire indicazioni rispetto alla sede della lesione costituisce fonte di sofferenza

Cap

itolo

5 –

Tra

umi e

dol

ore Il soccorritore, eseguito l’esame generale dell’infortunato,

indirizza la propria azione in base alle condizioni cliniche della vittima.

Se il paziente è privo di coscienza e non sussiste il dubbio di un concomitante trauma spinale pone la vittima in posizione laterale di sicurezza per favorire il deflusso di eventuale vomito, frequente nei traumi cranici.

Traumi cranici: Primo soccorso

URGENZAPRIMARIA

ALTERAZIONESTATO DI

COSCIENZA

ESAME GENERALE DELL’INFORTUNATO

MONITORAGGIO DEI SEGNI VITALI

EMOSTASI

IMMOBILIZZAZIONE

MEDICAZIONE DELLE FERITE

COPERTURA DELLA VITTIMA

Page 75: AVVELENAMENTI DA FARMACI (Urgenza primaria) · Capitolo 5 – Traumi e dolore Il dolore oltre a fornire indicazioni rispetto alla sede della lesione costituisce fonte di sofferenza

Cap

itolo

5 –

Tra

umi e

dol

ore

Tale posizione è consigliata, in assenza di controindicazione, in caso di otorragia, al fine di favorire la fuoriuscita di sangue che altrimenti potrebbe raccogliersi all’interno del cranio e creare una compressione cerebrale; il paziente deve essere posto in decubito laterale in modo tale che l’orecchio da cui fuoriesce il sangue risulti rivolto in basso.

Se si sospetta un trauma del midollo spinale è necessario procedere all’immobilizzazione dell’intero corpo della vittima; il paziente, se non vi è vomito, non può essere posto in posizione laterale di sicurezza e la pervietà delle vie aeree è assicurata dalla manovra di protrusione della mandibola.

Se la coscienza è integra, in assenza di traumi spinali, il paziente può essere posto in posizione semi seduta.

Se sono presenti ferite queste devono essere medicate.

Il paziente traumatizzato va sempre adeguatamente coperto.

Il paziente deve essere sempre ricoverato in pronto soccorso.

Traumi cranici: Primo soccorso

Page 76: AVVELENAMENTI DA FARMACI (Urgenza primaria) · Capitolo 5 – Traumi e dolore Il dolore oltre a fornire indicazioni rispetto alla sede della lesione costituisce fonte di sofferenza

Cap

itolo

5 –

Tra

umi e

dol

ore

Lesioni a carico dei nervi si associano a lesioni cutanee quando il trauma si rende responsabile di ferite penetranti; spesso la lesione nervosa si associa anche ad emorragie poiché generalmente nervi e vasi sanguigni si trovano in stretto rapporto di vicinanza.

In una parte dei casi le lesioni nervose e vascolari sono provocate da traumi scheletrici che, attraverso lo spostamento dei capi ossei, ne provocano lo stiramento fino alla lacerazione o allo schiacciamento.

Il quadro clinico è caratterizzato da alterazioni della sensibilità e della motilità della regione anatomica innervata dal nervo leso: formicolii, mancata percezione degli stimoli dolorosi e tattili, limitazione o impossibilità a muovere la parte.

Traumi dei nervi

Page 77: AVVELENAMENTI DA FARMACI (Urgenza primaria) · Capitolo 5 – Traumi e dolore Il dolore oltre a fornire indicazioni rispetto alla sede della lesione costituisce fonte di sofferenza

Cap

itolo

5 –

Tra

umi e

dol

ore

Quando il soccorritore, durante l’esecuzione dell’esame generale dell’infortunato, rileva alterazioni della funzionalità sensitiva e motoria a un distretto corporeo deve provvedere all’immobilizzazione della parte e alla copertura dell’infortunato.

Particolare cura deve essere rivolta anche al rilevamento di un’eventuale assenza dei polsi periferici corrispondenti per escludere una concomitante occlusione dei vasi arteriosi.

Il ricovero in pronto soccorso è sempre necessario.

Traumi dei nervi: Primo soccorso

ESAME GENERALE DELL’INFORTUNATO

IMMOBILIZZAZIONE

COPERTURA DELLA VITTIMA

Page 78: AVVELENAMENTI DA FARMACI (Urgenza primaria) · Capitolo 5 – Traumi e dolore Il dolore oltre a fornire indicazioni rispetto alla sede della lesione costituisce fonte di sofferenza

Cap

itolo

5 –

Tra

umi e

dol

ore

I traumi del torace possono interessare la sola parete toracica o ripercuotersi anche sull’apparato respiratorio.

Tra i primi si ricordano le fratture delle coste e dello sterno; tra i secondi la commozione toracica, la compressione toracica, le lesioni pleuro-polmonari e il pneumotorace.

La commozione toracica si realizza quando un trauma a carico del torace provoca uno stato di shock senza causare lesioni anatomiche.

La compressione toracica corrisponde ad un trauma compressivo sul torace, come si realizza in caso di arrotamento sotto veicoli, seppellimenti sotto frane o crolli, schiacciamenti tra la folla, può rendersi responsabile della comparsa di ecchimosi e di cianosi alla cute del viso, del collo e delle spalle e di ecchimosi sottocongiuntivali; questi segni sono provocati dalla rottura dei capillari conseguente all’aumento della pressione all’interno del torace.

Traumi del torace

Page 79: AVVELENAMENTI DA FARMACI (Urgenza primaria) · Capitolo 5 – Traumi e dolore Il dolore oltre a fornire indicazioni rispetto alla sede della lesione costituisce fonte di sofferenza

Cap

itolo

5 –

Tra

umi e

dol

ore

Quando il trauma è particolarmente violento provoca lesioni pleuro-polmonari sotto forma di lacerazioni con infarcimento emorragico del tessuto polmonare che si manifestano con l’emissione di escreato ematico, raccolte di sangue nella cavità pleurica (emo-pneumotorace) ed enfisema sottocutaneo che si caratterizza per la presenza di aria nel contesto del tessuto sottocutaneo.

Tutti questi quadri possono compromettere la funzionalità respiratoria rendendosi responsabili di un quadro di insufficienza respiratoria.

Traumi del torace

Page 80: AVVELENAMENTI DA FARMACI (Urgenza primaria) · Capitolo 5 – Traumi e dolore Il dolore oltre a fornire indicazioni rispetto alla sede della lesione costituisce fonte di sofferenza

Cap

itolo

5 –

Tra

umi e

dol

ore

Il soccorritore esegue l’esame generale dell’infortunato; in caso di commozione toracica è necessario mettere in atto le manovre anti-shock; se si è verificata una compressione toracica o si sospetta un trauma pleuro-polmonare, il paziente deve essere posto in posizione semi-seduta e deve essere attentamente monitorato.

Il paziente deve essere ricoverato in pronto soccorso: si rende sempre necessario un periodo di osservazione e sono indispensabili indagini per porre una diagnosi precisa.

Traumi del torace: Primo soccorso

ESAME GENERALE DELL’INFORTUNATO

POSIZIONE SEMI-SEDUTA

MONITORAGGIO DEI SEGNI VITALIURGENZAPRIMARIA

Page 81: AVVELENAMENTI DA FARMACI (Urgenza primaria) · Capitolo 5 – Traumi e dolore Il dolore oltre a fornire indicazioni rispetto alla sede della lesione costituisce fonte di sofferenza

Cap

itolo

5 –

Tra

umi e

dol

ore

I traumi della colonna vertebrale in una parte dei casi si rendono responsabili di un danno al midollo spinale e alle radici dei nervi spinali che da questo originano.

La lesione inizialmente può essere solo di tipo commotivo ma, a differenza di quanto avviene per le lesioni encefaliche, nella maggior parte dei casi evolve verso danni anatomici permanenti. I segni che caratterizzano questi danni sono rappresentati dalla perdita totale delle funzioni sensitiva e motoria nei distretti corporei al di sotto della lesione e perdita di controllo sfinterico con perdita involontaria di urine e feci.

In base alla sede del trauma la perdita delle funzioni sensitiva e motoria presenta un’estensione variabile: per lesioni corrispondenti alle vertebre cervicali il deficit è esteso al tronco e ai quattro arti; per lesioni più basse gli arti superiori e la parte superiore del tronco risultano esclusi, mentre per lesioni ancora inferiori il deficit è localizzato ai soli arti inferiori.

Traumi del midollo spinale

Page 82: AVVELENAMENTI DA FARMACI (Urgenza primaria) · Capitolo 5 – Traumi e dolore Il dolore oltre a fornire indicazioni rispetto alla sede della lesione costituisce fonte di sofferenza

Cap

itolo

5 –

Tra

umi e

dol

ore

Per i danni subiti alle strutture nervose deputate alle funzioni neurovegetative localizzate nel midollo spinale cervicale e ai nervi spinali corrispondenti, può comparire inoltre ipotensione arteriosa e bradicardia nel contesto di un grave stato di shock neurogeno e insufficienza respiratoria fino all’arresto respiratorio.

Traumi del midollo spinale

Page 83: AVVELENAMENTI DA FARMACI (Urgenza primaria) · Capitolo 5 – Traumi e dolore Il dolore oltre a fornire indicazioni rispetto alla sede della lesione costituisce fonte di sofferenza

Cap

itolo

5 –

Tra

umi e

dol

ore

Quando il soccorritore, durante l’esecuzione dell’esame generale dell’infortunato, rileva alterazioni della funzionalità sensitiva e motoria e ogni qual volta si trovi di fronte al solo sospetto di un trauma della colonna vertebrale deve provvedere all’immobilizzazione dell’intero corpo; particolare attenzione deve essere rivolta al monitoraggio dei segni vitali per l’elevato rischio di shock e di insufficienza respiratoria che la vittima corre. La vittima deve essere sempre coperta.

Il ricovero in pronto soccorso è sempre necessario.

Traumi del midollo spinale: Primo soccorso

URGENZAPRIMARIA

SHOCKINSUFFICIENZARESPIRATORIA

ESAME GENERALE DELL’INFORTUNATO

MONITORAGGIO DEI SEGNI VITALI

IMMOBILIZZAZIONE

COPERTURA DELLA VITTIMA

TRATTO CERVICALECOLONNA VERTEBRALE

Page 84: AVVELENAMENTI DA FARMACI (Urgenza primaria) · Capitolo 5 – Traumi e dolore Il dolore oltre a fornire indicazioni rispetto alla sede della lesione costituisce fonte di sofferenza

Cap

itolo

5 –

Tra

umi e

dol

ore

Si verificano ferite, contusioni e ustioni; se sono superficiali coinvolgono solo le palpebre ma se sono profonde possono interessare anche i muscoli estrinseci e il bulbo oculare con possibile compromissione dei movimenti del bulbo e disturbi della funzione visiva.

Corpi estranei come le polveri si rendono responsabili di congiuntiviti; una forma di congiuntivite particolarmente dolorosa è quella da abbagliamento legata all’uso senza gli occhiali di protezione di saldatori ad arco.

I traumi oculari possono associarsi a traumi cranici.

Traumi oculari

Page 85: AVVELENAMENTI DA FARMACI (Urgenza primaria) · Capitolo 5 – Traumi e dolore Il dolore oltre a fornire indicazioni rispetto alla sede della lesione costituisce fonte di sofferenza

Cap

itolo

5 –

Tra

umi e

dol

ore

In caso di ferite e contusioni l’occhio deve essere coperto con una garza inumidita di acqua sterile e fissata, senza comprimere, con un triangolo o una benda; se si vuole immobilizzare l’occhio leso è sufficiente coprire entrambi gli occhi: solo in questo modo si evita che il movimento dell’occhio sano provochi il movimento dell’occhio controlaterale nel contesto dei movimenti coniugati degli occhi.

Se sono presenti corpi estranei di piccole dimensioni (polvere, sabbia) non penetranti si procede ad un lavaggio con acqua sterile; se i corpi estranei sono penetranti non devono essere rimossi ma fissati in posizione.

Traumi oculari: Primo soccorso

ESAME GENERALE DELL’INFORTUNATO

TRATTAMENTO DEL TRAUMA

Page 86: AVVELENAMENTI DA FARMACI (Urgenza primaria) · Capitolo 5 – Traumi e dolore Il dolore oltre a fornire indicazioni rispetto alla sede della lesione costituisce fonte di sofferenza

Cap

itolo

5 –

Tra

umi e

dol

ore

In caso di ustioni fondamentale è il lavaggio che deve essere protratto: il capo deve essere flesso posteriormente e inclinato dal lato leso in modo tale che l’acqua bagni l’occhio leso senza bagnare l’altro occhio.

Se sono presenti ferite o ustioni il soccorritore deve evitare di effettuare l’ispezione dell’occhio per non aggravare le lesioni.

Se sono presenti lesioni da abbagliamento coprire gli occhi con una medicazione di materiale scuro.

Se l’esame generale dell’infortunato rileva un paziente incosciente con gli occhi aperti, questi devono essere chiusi, per evitare che la cornea e la congiuntiva si asciughino e si danneggino.

Può rendersi necessaria una visita medica per una corretta valutazione delle lesioni e per una specifica terapia.

Traumi oculari: Primo soccorso

Page 87: AVVELENAMENTI DA FARMACI (Urgenza primaria) · Capitolo 5 – Traumi e dolore Il dolore oltre a fornire indicazioni rispetto alla sede della lesione costituisce fonte di sofferenza

Cap

itolo

5 –

Tra

umi e

dol

ore

I gravi traumi all’addome che, con una certa frequenza, si riscontrano negli incidenti stradali e sul lavoro, causano ferite e lesioni degli organi interni appartenenti oltre che all’apparato gastro-enterico anche all’apparato genitale femminile o maschile, all’apparato urinario e linfatico, al bacino e alla colonna vertebrale.

La contusione epatica è spesso associata a fratture delle ultime coste e a lesioni del rene di destra.

La contusione del pancreas si osserva negli incidenti stradali quale conseguenza della compressione dell’organo contro la colonna vertebrale da parte dell’asta del volante.

Traumi dell’apparato digerente

Page 88: AVVELENAMENTI DA FARMACI (Urgenza primaria) · Capitolo 5 – Traumi e dolore Il dolore oltre a fornire indicazioni rispetto alla sede della lesione costituisce fonte di sofferenza

Cap

itolo

5 –

Tra

umi e

dol

ore

La vittima presenta un grave stato di shock ipovolemico associato a dolore addominale in ipocondrio destro se è interessato il fegato, in epigastrio e in ipocondrio sinistro se è coinvolto il pancreas; in quest’ultimo caso il dolore può essere irradiato alla spalla e al braccio di sinistra; in entrambi i casi la palpazione dell’addome provoca una modesta contrattura di difesa della muscolatura.

Un trauma può rendersi responsabile inoltre di lesioni a carico dell’intestino tenue o delle sue strutture di sostegno che ne assicurano la vascolarizzazione: conseguenza di ciò è la possibile comparsa di una perforazione intestinale o la sofferenza ischemica dell’organo con uno stato di shock associato ad un vivo dolore addominale e ad una evidente contrattura di difesa della parete addominale; l’evoluzione è verso un’occlusione intestinale.

Traumi dell’apparato digerente

Page 89: AVVELENAMENTI DA FARMACI (Urgenza primaria) · Capitolo 5 – Traumi e dolore Il dolore oltre a fornire indicazioni rispetto alla sede della lesione costituisce fonte di sofferenza

Cap

itolo

5 –

Tra

umi e

dol

ore

Il soccorritore, eseguito l’esame generale dell’infortunato, di fronte a un trauma dell’apparato digerente può intervenire limitatamente alla cura dello stato di shock.

Il paziente deve essere immobilizzato con delicatezza e solo quando è strettamente necessario.

Attenzione deve essere posta se compare vomito o ematemesi per il rischio di ostruzione delle vie aeree in presenza di un’alterazione dello stato di coscienza legata allo shock: in questo caso il paziente deve essere posto in posizione laterale di sicurezza.

Traumi dell’apparato digerente: Primo soccorso

URGENZAPRIMARIA

SHOCK ESAME GENERALE DELL’INFORTUNATO

POSIZIONE ANTI-SHOCK

MONITORAGGIO DEI SEGNI VITALI

Page 90: AVVELENAMENTI DA FARMACI (Urgenza primaria) · Capitolo 5 – Traumi e dolore Il dolore oltre a fornire indicazioni rispetto alla sede della lesione costituisce fonte di sofferenza

Cap

itolo

5 –

Tra

umi e

dol

ore

Gli organi dell’apparato urinario più esposti a traumi sono il rene e la vescica; i traumi dell’uretra maschile si inscrivono nel più vasto ambito dei traumi a carico dei genitali esterni.

Le contusioni renali si caratterizzano per schiacciamento contro la colonna vertebrale, per flessione, stiramento, scoppio.

In base alla gravità del trauma il quadro clinico può variare da una condizione caratterizzata da solo dolore in regione lombare associato a incostante ematuria, ovvero presenza di sangue nelle urine, fino a quadri più gravi per la presenza di contrattura della parete addominale, ematuria franca, occlusione intestinale riflessa e i segni dello shock ipovolemico.

Traumi dell’apparato urinario

Page 91: AVVELENAMENTI DA FARMACI (Urgenza primaria) · Capitolo 5 – Traumi e dolore Il dolore oltre a fornire indicazioni rispetto alla sede della lesione costituisce fonte di sofferenza

Cap

itolo

5 –

Tra

umi e

dol

ore

La vescica può andare incontro a rotture spesso conseguenti o comunque associate a fratture delle ossa del bacino; queste lesioni sono responsabili di dolore in ipogastrio; in caso di rottura della vescica la minzione si limita all’emissione di poche gocce di urina francamente ematica; il quadro evolve verso lo shock ipovolemico.

Traumi dell’apparato urinario

Page 92: AVVELENAMENTI DA FARMACI (Urgenza primaria) · Capitolo 5 – Traumi e dolore Il dolore oltre a fornire indicazioni rispetto alla sede della lesione costituisce fonte di sofferenza

Cap

itolo

5 –

Tra

umi e

dol

ore

Il soccorritore di fronte a un trauma a carico dell’apparato urinario esegue l’esame generale dell’infortunato e interviene sullo stato di shock quando presente.

Il soccorritore, nel caso sia presente anche un trauma del bacino e della colonna vertebrale, deve provvedere alla immobilizzazione del corpo.

Il ricovero in pronto soccorso è indispensabile per una corretta diagnosi e una specifica terapia.

Traumi urinari: Primo soccorso

URGENZAPRIMARIA

SHOCK ESAME GENERALE DELL’INFORTUNATO

POSIZIONE ANTI-SHOCK

MONITORAGGIO DEI SEGNI VITALI

Page 93: AVVELENAMENTI DA FARMACI (Urgenza primaria) · Capitolo 5 – Traumi e dolore Il dolore oltre a fornire indicazioni rispetto alla sede della lesione costituisce fonte di sofferenza

Cap

itolo

5 –

Tra

umi e

dol

ore

Una contusione della milza si realizza a seguito di traumi che agiscono sul torace, in corrispondenza delle ultime coste di sinistra, e in ipocondrio sinistro: spesso coesiste anche una frattura delle coste.

Al dolore locale, spesso irradiato alla spalla sinistra, si rileva alla palpazione una modesta contrattura della parete addominale in ipocondrio sinistro.

Un’emorragia interna può complicare il quadro: generalmente questa è tardiva ed è associata alla comparsa dei segni dello shock ipovolemico.

Traumi della milza

Page 94: AVVELENAMENTI DA FARMACI (Urgenza primaria) · Capitolo 5 – Traumi e dolore Il dolore oltre a fornire indicazioni rispetto alla sede della lesione costituisce fonte di sofferenza

Cap

itolo

5 –

Tra

umi e

dol

ore

Il soccorritore di fronte a un trauma della milza, dopo avere eseguito l’esame generale dell’infortunato può intervenire limitatamente alla cura dello stato di shock ponendolo in posizione anti-shock. Il paziente non deve compiere movimenti attivi e passivi.

Se concomita una frattura delle coste si può procedere alla loro immobilizzazione.

Traumi della milza: Primo soccorso

URGENZAPRIMARIA

SHOCK ESAME GENERALE DELL’INFORTUNATO

MONITORAGGIO DEI SEGNI VITALI

POSIZIONE ANTI-SHOCK

Page 95: AVVELENAMENTI DA FARMACI (Urgenza primaria) · Capitolo 5 – Traumi e dolore Il dolore oltre a fornire indicazioni rispetto alla sede della lesione costituisce fonte di sofferenza

Cap

itolo

5 –

Tra

umi e

dol

ore

In caso di trauma all’ipocondrio sinistro, bisogna sospettare sempre un possibile trauma della milza così come in caso di fratture alle ultime coste di sinistra per cui il ricovero in pronto soccorso si rende necessario per gli accertamenti del caso;

Inoltre è necessario prevenire la comparsa di un’emorragia tardiva.

Traumi della milza: Primo soccorso

Page 96: AVVELENAMENTI DA FARMACI (Urgenza primaria) · Capitolo 5 – Traumi e dolore Il dolore oltre a fornire indicazioni rispetto alla sede della lesione costituisce fonte di sofferenza

Cap

itolo

5 –

Tra

umi e

dol

ore

Tra i traumi addominali la contusione dell’utero, delle tube e delle ovaie sono forme poco frequenti; quando presenti si associano generalmente a traumi dell’apparato digerente e dell’apparato urinario; le contusioni uterine, realizzate per schiacciamento o esplosione, causano metrorragie responsabili, se abbondanti, di shock ipovolemico e di aborti se è in corso una gravidanza; contusioni a carico di un’ovaia si verificano più facilmente in presenza di una cisti ovarica che aumenta le dimensioni dell’organo e ne riduce la resistenza.

In entrambi i casi, lo shock ipovolemico può essere provocato dalla raccolta di sangue in peritoneo con un quadro caratterizzato da dolore addominale di tipo peritonitico.

A carico della vulva si possono verificare ferite, contusioni e ustioni.

Traumi dei genitali femminili

Page 97: AVVELENAMENTI DA FARMACI (Urgenza primaria) · Capitolo 5 – Traumi e dolore Il dolore oltre a fornire indicazioni rispetto alla sede della lesione costituisce fonte di sofferenza

Cap

itolo

5 –

Tra

umi e

dol

ore

Dopo aver eseguito l’esame generale dell’infortunato il soccorritore, se necessario, pone la paziente in posizione anti-shock e sistema un panno pulito sulla vulva.

Se sono presenti anche traumi al bacino e alla colonna vertebrale deve provvedere alla immobilizzazione del corpo.

E’ sempre necessario il ricovero in pronto soccorso per gli accertamenti diagnostici del caso e una terapia specifica

Traumi dei genitali femminili: Primo soccorso

URGENZAPRIMARIA

SHOCK ESAME GENERALE DELL’INFORTUNATO

POSIZIONE ANTI-SHOCK

PROTEZIONE DELLA VULVA

Page 98: AVVELENAMENTI DA FARMACI (Urgenza primaria) · Capitolo 5 – Traumi e dolore Il dolore oltre a fornire indicazioni rispetto alla sede della lesione costituisce fonte di sofferenza

Cap

itolo

5 –

Tra

umi e

dol

ore

I traumi a carico degli organi genitali esterni maschili sono rappresentati dalle contusioni, dalle ferite o dalle ustioni del pene, dei testicoli e dello scroto responsabili di dolore vivissimo locale.

Se il trauma è particolarmente violento può essere coinvolta anche l’uretra con conseguente sanguinamento, formazione di un ematoma e difficoltà nella minzione; il trauma può comportare l’ostruzione dell’uretra con ritenzione di urina.

Traumi dei genitali maschili

Page 99: AVVELENAMENTI DA FARMACI (Urgenza primaria) · Capitolo 5 – Traumi e dolore Il dolore oltre a fornire indicazioni rispetto alla sede della lesione costituisce fonte di sofferenza

Cap

itolo

5 –

Tra

umi e

dol

ore

Il soccorritore, effettuato l’esame generale dell’infortunato, procede al trattamento delle eventuali ferite, ustioni o contusioni.

Utile il rispetto della posizione assunta dal paziente perché corrisponde a quella in cui il dolore è meno intenso (posizione antalgica).

Il ricovero in pronto soccorso è indispensabile per una corretta diagnosi e una specifica terapia.

Traumi dei genitali maschili: Primo soccorso

ESAME GENERALE DELL’INFORTUNATO

MEDICAZIONE DELLE LESIONI

Page 100: AVVELENAMENTI DA FARMACI (Urgenza primaria) · Capitolo 5 – Traumi e dolore Il dolore oltre a fornire indicazioni rispetto alla sede della lesione costituisce fonte di sofferenza

Cap

itolo

5 –

Tra

umi e

dol

ore

Due pezzi di tessuto di forma triangolare costituiscono un utile e versatile strumento a disposizione del soccorritore.

I triangoli occupano poco spazio, sono leggeri e riutilizzabili più volte; possono essere confezionati artigianalmente: è sufficiente uno scampolo di tela come un vecchio lenzuolo; per aumentarne la resistenza è utile eseguire un’orlatura ribattuta; le dimensioni dei due lati uguali possono variare da 50 a 100 centimetri. Anche un foulard può prestarsi allo scopo se è sufficientemente ampio e resistente. La forma dei triangoli è quella del triangolo isoscele rettangolo . Il triangolo è bene che sia ampio: nel caso in cui servisse di dimensioni ridotte sarà sufficiente piegarlo a metà. Il triangolo può essere utilizzato spiegato, a cravatta e a laccio.

I triangoli

Page 101: AVVELENAMENTI DA FARMACI (Urgenza primaria) · Capitolo 5 – Traumi e dolore Il dolore oltre a fornire indicazioni rispetto alla sede della lesione costituisce fonte di sofferenza

Cap

itolo

5 –

Tra

umi e

dol

ore

Sono utilizzati per ricoprire parti del corpo e per confezionare un armacollo in causo di trauma dell’arto superiore o per confezionare un collare cervicale di fortuna. Prima di utilizzare il triangolo spiegato è utile ripiegarne la base di alcuni centimetri.

I triangoli spiegati

Page 102: AVVELENAMENTI DA FARMACI (Urgenza primaria) · Capitolo 5 – Traumi e dolore Il dolore oltre a fornire indicazioni rispetto alla sede della lesione costituisce fonte di sofferenza

Cap

itolo

5 –

Tra

umi e

dol

ore

Il triangolo spiegato è posto tra l’arto superiore, flesso a 90° e il torace; il vertice corrisponde al gomito, il capo superiore alla spalla del lato leso; il capo inferiore è ribattuto in alto sulla spalla opposta; i due capi sono annodati dietro al collo e il vertice è attorcigliato su sé stesso e ripiegato tra il triangolo e l’arto.

L’armacollo è completato da due triangoli a cravatta che fissano l’arto al torace. Nel caso in cui non si disponga di triangoli, l’immobilizzazione può essere realizzata utilizzando il lembo ripiegato di una giacca o fissando la manica al tessuto che riveste il torace.

I triangoli ad armacollo

Page 103: AVVELENAMENTI DA FARMACI (Urgenza primaria) · Capitolo 5 – Traumi e dolore Il dolore oltre a fornire indicazioni rispetto alla sede della lesione costituisce fonte di sofferenza

Cap

itolo

5 –

Tra

umi e

dol

ore

Il collare cervicale è impiegato per immobilizzare il tratto cervicale della colonna vertebrale in caso di trauma.

Per confezionare un collare cervicale di fortuna sono necessari un triangolo spiegato e un giornale quotidiano. Sul triangolo spiegato viene posto il giornale; quindi si arrotola il triangolo con all’interno il giornale in modo tale da formare una striscia alta 10 centimetri circa.

Ultimato il collare lo si infila sotto il collo dell’infortunato fino a quando i due capi hanno raggiunto la stessa lunghezza, quindi si annodano i due capi tra loro senza comprimere la trachea del paziente.

Confezione e posizionamento di un collare cervicale di fortuna

Page 104: AVVELENAMENTI DA FARMACI (Urgenza primaria) · Capitolo 5 – Traumi e dolore Il dolore oltre a fornire indicazioni rispetto alla sede della lesione costituisce fonte di sofferenza

Cap

itolo

5 –

Tra

umi e

dol

ore

Sono utilizzati in sostituzione di una benda per coprire piccole parti del corpo, per immobilizzare la mandibola e il braccio, per effettuare un bendaggio compressivodel torace, per completare l’armacollo e come legacci.

La cravatta si forma ripiegando più volte il triangolo su se stesso fino ad ottenere l’altezza desiderata.

I triangoli a cravatta

Page 105: AVVELENAMENTI DA FARMACI (Urgenza primaria) · Capitolo 5 – Traumi e dolore Il dolore oltre a fornire indicazioni rispetto alla sede della lesione costituisce fonte di sofferenza

Cap

itolo

5 –

Tra

umi e

dol

ore

I triangoli sono utilizzati come laccio emostatico, per l’immobilizzazione della clavicola e come legacci per lo steccaggio e per fissare, in alcuni casi, i triangoli spiegati.

I triangoli a laccio

Page 106: AVVELENAMENTI DA FARMACI (Urgenza primaria) · Capitolo 5 – Traumi e dolore Il dolore oltre a fornire indicazioni rispetto alla sede della lesione costituisce fonte di sofferenza

Cap

itolo

5 –

Tra

umi e

dol

ore

Nel contesto dell’azione di primo soccorso di fronte al sospetto di un trauma scheletrico il soccorritore procede all’immobilizzazione della parte interessata o, a seconda dei casi, all’immobilizzazione del corpo intero.

L’immobilizzazione è finalizzata ad impedire i movimenti dei capi ossei responsabili dell’esacerbazione del dolore e di possibili aggravamenti delle lesioni: per garantire ciò la parte traumatizzata deve essere immobilizzata nella posizione in cui si trova e deve essere assicurata l’immobilizzazione delle articolazioni a cui partecipa l’osso infortunato.

Se si utilizzano delle stecche rigide, queste devono essere preventivamente imbottite con materiale morbido per evitare di causare danni ai tessuti.

Immobilizzazioni

Page 107: AVVELENAMENTI DA FARMACI (Urgenza primaria) · Capitolo 5 – Traumi e dolore Il dolore oltre a fornire indicazioni rispetto alla sede della lesione costituisce fonte di sofferenza

Cap

itolo

5 –

Tra

umi e

dol

ore

Le operazioni di immobilizzazione devono essere eseguite preferenzialmente da più soccorritori al fine di garantire manovre armoniose e ridurre al minimo i movimenti della vittima.

Effettuata la manovra è sempre buona norma ricercare i polsi arteriosi a valle dell’immobilizzazione per verificare che questa non sia tanto serrata da arrestare la circolazione del sangue; in questo caso va allentata.

Immobilizzazioni

Page 108: AVVELENAMENTI DA FARMACI (Urgenza primaria) · Capitolo 5 – Traumi e dolore Il dolore oltre a fornire indicazioni rispetto alla sede della lesione costituisce fonte di sofferenza

Cap

itolo

5 –

Tra

umi e

dol

ore

L’immobilizzazione dell’intero corpo si rende necessaria in caso di trauma della colonna vertebrale e del bacino; il principio generale su cui si basa la tecnica è di mantenere in asse la testa, il collo e il tronco.

L’immobilizzazione avviene su una superficie rigida mobile per permettere anche il trasporto della vittima. Può essere utilizzata una porta, una scala o una tavola sufficientemente ampia e resistente; prima di adagiare il corpo, sotto la superficie, vengono distesi dei triangoli a cravatta per legare successivamente la vittima; quindi viene disposta una coperta come imbottitura e, in corrispondenza della sede dove si troverà il collo, la regione lombare e le ginocchia della vittima, vengono collocati degli spessori; effettuata la preparazione si procede, utilizzando una tecnica di caricamento a quattro soccorritori, al trasferimento della vittima sulla superficie rigida dopo aver provveduto al posizionamento del collare cervicale.

Immobilizzazione del corpo

Page 109: AVVELENAMENTI DA FARMACI (Urgenza primaria) · Capitolo 5 – Traumi e dolore Il dolore oltre a fornire indicazioni rispetto alla sede della lesione costituisce fonte di sofferenza

Cap

itolo

5 –

Tra

umi e

dol

ore

I passi successivi prevedono di porre intorno al capo del materiale che lo immobilizzi, di legare i triangoli e fissare gli arti superiori e infine di coprire la vittima.

Nel caso di traumi al bacino i legacci devono essere posti in corrispondenza della vita e delle cosce per evitare pressioni dirette sulle fratture mentre due coperte arrotolate devono essere poste lungo i fianchi della vittima.

Immobilizzazione del corpo

Page 110: AVVELENAMENTI DA FARMACI (Urgenza primaria) · Capitolo 5 – Traumi e dolore Il dolore oltre a fornire indicazioni rispetto alla sede della lesione costituisce fonte di sofferenza

Cap

itolo

5 –

Tra

umi e

dol

ore

L’immobilizzazione della mandibola si effettua con due triangoli a cravatta: il primo sorregge il mento dal basso ed è portato verso l’alto dove viene annodato alla sommità del capo; il secondo circonda il mento anteriormente e viene portato posteriormente dove è annodato dietro al collo.

Immobilizzazione della mandibola

Page 111: AVVELENAMENTI DA FARMACI (Urgenza primaria) · Capitolo 5 – Traumi e dolore Il dolore oltre a fornire indicazioni rispetto alla sede della lesione costituisce fonte di sofferenza

Cap

itolo

5 –

Tra

umi e

dol

ore

Il bendaggio compressivo del torace si realizza in caso di trauma delle coste.

Si utilizzano tre triangoli a cravatta sufficientemente grandi da circondare il tronco della vittima; il nodo deve essere confezionato lontano dai punti in cui il paziente riferisce il dolore.

Il primo triangolo si applica in alto in modo tale che passi nel cavo ascellare ; il secondo va posto inferiormente al primo ma leggermente sovrapposto in modo tale che l’inferiore fissi il superiore; analoga operazione deve essere compiuta per il terzo e ultimo triangolo.

Immobilizzazione del tronco

Page 112: AVVELENAMENTI DA FARMACI (Urgenza primaria) · Capitolo 5 – Traumi e dolore Il dolore oltre a fornire indicazioni rispetto alla sede della lesione costituisce fonte di sofferenza

Cap

itolo

5 –

Tra

umi e

dol

ore

L’immobilizzazione della clavicola si rende necessaria in caso di trauma.

Dopo aver arrotolato il triangolo a laccio porlo sulle spalle in modo tale che la parte di mezzo aderisca alla regione posteriore del collo mentre i due capi scendano anteriormente sul torace passino nei cavi ascellari e ritornino posteriormente sul dorso per essere annodati tra loro.

Perché l’immobilizzazione sia efficace è necessario che il triangolo sia molto teso.

Immobilizzazione della clavicola

Page 113: AVVELENAMENTI DA FARMACI (Urgenza primaria) · Capitolo 5 – Traumi e dolore Il dolore oltre a fornire indicazioni rispetto alla sede della lesione costituisce fonte di sofferenza

Cap

itolo

5 –

Tra

umi e

dol

ore

Il soccorritore, valutate le norme generali, procede all’immobilizzazione.

Il primo passo prevede di porre del materiale morbido tra il braccio e il tronco della vittima, quindi si immobilizza con l’avambraccio flesso sul braccio utilizzando due triangoli a cravatta: il primo sostiene il polso e la mano dell’arto infortunato mentre il secondo fissa lateralmente il braccio al tronco.

Immobilizzazione del braccio

Page 114: AVVELENAMENTI DA FARMACI (Urgenza primaria) · Capitolo 5 – Traumi e dolore Il dolore oltre a fornire indicazioni rispetto alla sede della lesione costituisce fonte di sofferenza

Cap

itolo

5 –

Tra

umi e

dol

ore

Il soccorritore, valutate le norme generali, procede all’immobilizzazione.

Nel caso dell’avambraccio e del gomito, quando l’avambraccio è esteso rispetto al braccio, si effettua con una stecca imbottita collocata tra l’arto e il tronco; il passo successivo prevede di colmare con materiale morbido gli spazi creatisi tra la stecca retta e i contorni curvilinei dell’arto; un’imbottitura deve essere posta per evitare il contatto della stecca con il cavo ascellare. Il bendaggio dell’arto inizia dalla mano chiusa a pugno intorno ad un fazzoletto arrotolato e termina al cavo ascellare. L’arto infine viene fissato al tronco con due triangoli.

Immobilizzazione del gomito e dell’avambraccio

Page 115: AVVELENAMENTI DA FARMACI (Urgenza primaria) · Capitolo 5 – Traumi e dolore Il dolore oltre a fornire indicazioni rispetto alla sede della lesione costituisce fonte di sofferenza

Cap

itolo

5 –

Tra

umi e

dol

ore

Nel caso di un traumatismo all’avambraccio quando questo è flesso sul braccio, si effettua come previsto per l’immobilizzazione del polso e della mano completata con un armacollo.

Quando invece si debba immobilizzare il gomito con l’avambraccio flesso rispetto al braccio, si utilizzano due stecche imbottite che vengono fissate all’arto con due triangoli.

Immobilizzazione del gomito e dell’avambraccio

Page 116: AVVELENAMENTI DA FARMACI (Urgenza primaria) · Capitolo 5 – Traumi e dolore Il dolore oltre a fornire indicazioni rispetto alla sede della lesione costituisce fonte di sofferenza

Cap

itolo

5 –

Tra

umi e

dol

ore

Il soccorritore, valutate le norme generali, procede all’immobilizzazione.

L’immobilizzazione del polso e della mano si effettua con una stecca imbottita.

Immobilizzazione del polso e della mano

Page 117: AVVELENAMENTI DA FARMACI (Urgenza primaria) · Capitolo 5 – Traumi e dolore Il dolore oltre a fornire indicazioni rispetto alla sede della lesione costituisce fonte di sofferenza

Cap

itolo

5 –

Tra

umi e

dol

ore

Il soccorritore, valutate le norme generali, procede all’immobilizzazione.

L’immobilizzazione della coscia prevede il blocco dell’articolazione del ginocchio e quella dell’anca; conseguentemente si devono disporre dei triangoli, o altro materiale che funzioni come legaccio, sotto il tronco e gli arti inferiori; si dispongono poi le due stecche, la più lunga esternamente e la più corta tra i due arti inferiori, dopo aver provveduto alla loro imbottitura.

Il passo successivo prevede di colmare con materiale morbido gli spazi creatisi tra le stecche rette e i contorni curvilinei dell’arto.

Immobilizzazione della coscia

Page 118: AVVELENAMENTI DA FARMACI (Urgenza primaria) · Capitolo 5 – Traumi e dolore Il dolore oltre a fornire indicazioni rispetto alla sede della lesione costituisce fonte di sofferenza

Cap

itolo

5 –

Tra

umi e

dol

ore

Quindi si incomincia ad annodare i legacci iniziando da quelli posti ai due estremi delle stecche per poi annodare quelli collocati in posizioni intermedie; una volta annodati tutti i legacci si verifica che tutti siano sufficientemente tesi e si procede ad un eventuale riannodo di quelli che non lo sono. Ultimata l’immobilizzazione si copre la vittima.

Immobilizzazione della coscia

Page 119: AVVELENAMENTI DA FARMACI (Urgenza primaria) · Capitolo 5 – Traumi e dolore Il dolore oltre a fornire indicazioni rispetto alla sede della lesione costituisce fonte di sofferenza

Cap

itolo

5 –

Tra

umi e

dol

ore

Il soccorritore, valutate le norme generali, procede all’immobilizzazione.

L’immobilizzazione della gamba e del ginocchio prevede il blocco dell’articolazione del ginocchio e quella della caviglia; conseguentemente si dispongono dei triangoli, o altro materiale che funzioni come legaccio, sotto gli arti inferiori; si collocano poi le due stecche sufficientemente lunghe ai lati dell’arto, dopo aver provveduto alla loro imbottitura.

Il passo successivo prevede di colmare con materiale morbido gli spazi creatisi tra le stecche e i contorni curvilinei dell’arto.

Immobilizzazione del ginocchio, della gamba, della caviglia e del piede

Page 120: AVVELENAMENTI DA FARMACI (Urgenza primaria) · Capitolo 5 – Traumi e dolore Il dolore oltre a fornire indicazioni rispetto alla sede della lesione costituisce fonte di sofferenza

Cap

itolo

5 –

Tra

umi e

dol

ore

Quindi si incomincia ad annodare i legacci iniziando da quelli posti ai due estremi delle stecche per poi annodare quelli collocati in posizioni intermedie; una volta annodati tutti i legacci si verifica che tutti siano sufficientemente tesi e si procede ad un eventuale riannodo di quelli che non lo sono. Ultimata l’immobilizzazione si copre la vittima.

Per traumi al ginocchio in cui la gamba sia flessa sulla coscia il ginocchio si immobilizza nella posizione in cui si trova. L’immobilizzazione può essere eseguita anche con una sola stecca.

La caviglia e il piede possono essere immobilizzati utilizzando un cuscino.

Immobilizzazione del ginocchio, della gamba, della caviglia e del piede

Page 121: AVVELENAMENTI DA FARMACI (Urgenza primaria) · Capitolo 5 – Traumi e dolore Il dolore oltre a fornire indicazioni rispetto alla sede della lesione costituisce fonte di sofferenza

Cap

itolo

5 –

Tra

umi e

dol

ore

L’appendicite corrisponde all’infiammazione dell’appendice.

Il quadro clinico è costituito da dolore addominale inizialmente vago e riferito all’epigastrio; poi il dolore si localizza alla fossa iliaca destra, con caratteri di tipo colico, con esacerbazioni alterne a remissioni, e irradiamento alla coscia o alla regione lombare.

Al dolore si associano nausea, vomito e febbre; l’emissione di gas attraverso l’ano si arresta precocemente mentre l’emissione di feci può risultare non alterata.

Alla palpazione si rileva una contrattura localizzata della parete addominale. L’infiammazione dell’appendice, se non trattata, tende ad estendersi al peritoneo e provocare una peritonite.

Appendicite

Page 122: AVVELENAMENTI DA FARMACI (Urgenza primaria) · Capitolo 5 – Traumi e dolore Il dolore oltre a fornire indicazioni rispetto alla sede della lesione costituisce fonte di sofferenza

Cap

itolo

5 –

Tra

umi e

dol

ore

Il soccorritore esegue l’esame generale dell’infortunato.Utile è il rispetto della posizione antalgica assunta dal paziente: egli giace generalmente supino con gli arti inferiori leggermente flessi.

Il soccorritore deve assistere il paziente in caso di vomito.

E’ sempre necessaria una visita medica per porre una corretta diagnosi e attuare una terapia specifica.

Appendicite: Primo soccorso

ESAME GENERALE DELL’INFORTUNATO

RISPETTO DELLA POSIZIONE ANTALGICA

ASSISTENZA IN CASO DI VOMITO

Page 123: AVVELENAMENTI DA FARMACI (Urgenza primaria) · Capitolo 5 – Traumi e dolore Il dolore oltre a fornire indicazioni rispetto alla sede della lesione costituisce fonte di sofferenza

Cap

itolo

5 –

Tra

umi e

dol

ore

La colica biliare o epatica è un quadro clinico acuto provocato dallo spasmo delle vie biliari causato dalla presenza dicalcoli e caratterizzato da dolore violento all’ipocondrio di destra di tipo subentrante, con attenuazioni momentanee e riacutizzazioni, irradiato al dorso e alla spalla destra; la colica biliare ha una durata variabile da qualche decina di minuti a uno-due giorni e l’episodio può ripetersi con frequenza variabile.

Al dolore si associa spesso vomito biliare e sudorazione fredda; la palpazione dell’addome evidenza l’assenza o solo una modesta contrattura della parete, mentre sono sempre assenti i segni dello shock.

La calcolosi della colecisti può complicarsi con una perforazione dell’organo responsabile di una peritonite.

Colica biliare

Page 124: AVVELENAMENTI DA FARMACI (Urgenza primaria) · Capitolo 5 – Traumi e dolore Il dolore oltre a fornire indicazioni rispetto alla sede della lesione costituisce fonte di sofferenza

Cap

itolo

5 –

Tra

umi e

dol

ore

Dopo l’esecuzione dell’esame generale dell’infortunato l’azione del soccorritore di fronte a una colica biliare è limitata.

Utile è il rispetto della posizione assunta dal paziente perchécorrisponde a quella in cui il dolore è meno intenso (posizione antalgica).

Attenzione deve essere posta se compare vomito e nel tranquillizzare il paziente.

E’ necessaria una visita medica per porre una corretta diagnosi e attuare una terapia specifica.

Colica biliare: Primo soccorso

ESAME GENERALE DELL’INFORTUNATO

RISPETTO DELLA POSIZIONE ANTALGICA

Page 125: AVVELENAMENTI DA FARMACI (Urgenza primaria) · Capitolo 5 – Traumi e dolore Il dolore oltre a fornire indicazioni rispetto alla sede della lesione costituisce fonte di sofferenza

Cap

itolo

5 –

Tra

umi e

dol

ore

La diarrea è la ripetuta emissione di feci non formate nell’arco di ventiquattro ore: le feci perdono l’abituale consistenza e forma divenendo molli; in una parte dei casi le feci divengono francamente acquose; possono essere inoltre miste a sangue, pus o muco.

La diarrea acuta è provocata da infezioni, da avvelenamenti da funghi, da assunzione di farmaci o altre sostanze.

Alla diarrea può associarsi dolore addominale; se la causa è infettiva può esservi febbre.

Complicanza temibile della diarrea acuta, quando questa è particolarmente intensa e associata a febbre, è costituita dalla disidratazione che può portare, specie nel bambino e nell’anziano allo shock.

Diarrea acuta

Page 126: AVVELENAMENTI DA FARMACI (Urgenza primaria) · Capitolo 5 – Traumi e dolore Il dolore oltre a fornire indicazioni rispetto alla sede della lesione costituisce fonte di sofferenza

Cap

itolo

5 –

Tra

umi e

dol

ore

Eseguito l’esame generale dell’infortunato, il soccorritore, se il soggetto è cosciente, può far bere al paziente acqua, eventualmente addizionando succo di limone, zucchero e un pizzico di sale.

Se è presente febbre la borsa del ghiaccio può risultare utile avendo però cura di evitare il contatto diretto con la cute del paziente avvolgendola in un asciugamano.

Nel caso in cui l’esame generale dell’infortunato evidenziasse uno stato di shock il paziente deve essere posto in posizione anti-shock.

Diarrea acuta: Primo soccorso

ESAME GENERALE DELL’INFORTUNATO

IDRATAZIONE

Page 127: AVVELENAMENTI DA FARMACI (Urgenza primaria) · Capitolo 5 – Traumi e dolore Il dolore oltre a fornire indicazioni rispetto alla sede della lesione costituisce fonte di sofferenza

Cap

itolo

5 –

Tra

umi e

dol

ore

E’ bene conservare un campione delle feci: questo accorgimento permette al medico di osservare le caratteristiche del materiale e trarne elementi utili per la diagnosi e di effettuare degli esami di laboratorio utili al caso.

La visita di un medico si rende necessaria per effettuare una corretta diagnosi ed attuare un’efficace terapia.

Diarrea acuta: Primo soccorso

Page 128: AVVELENAMENTI DA FARMACI (Urgenza primaria) · Capitolo 5 – Traumi e dolore Il dolore oltre a fornire indicazioni rispetto alla sede della lesione costituisce fonte di sofferenza

Cap

itolo

5 –

Tra

umi e

dol

ore

L’occlusione intestinale corrisponde al completo e duraturo arresto del passaggio di materiale solido e gas all’interno dell’intestino.

E’ provocato da cause meccaniche che riducono il lume dell’intestino come corpi estranei nel lume, tumori o altre patologie della parete intestinale, compressioni esterne da parte di organi contigui o da cause neurogene riflesse come accade in corso di peritonite, traumi addominali, coliche addominali e altro.

Occlusione intestinale

Page 129: AVVELENAMENTI DA FARMACI (Urgenza primaria) · Capitolo 5 – Traumi e dolore Il dolore oltre a fornire indicazioni rispetto alla sede della lesione costituisce fonte di sofferenza

Cap

itolo

5 –

Tra

umi e

dol

ore

Il quadro clinico presenta un andamento evolutivo; è caratterizzato da dolore addominale di tipo colico (con fasi alterne di attenuazione e esacerbazione del dolore) o di tipo continuo a seconda dei casi, da vomito (inizialmente alimentare, poi biliare e quindi fecaloide), dalla mancata emissione di feci e gas dall’ano e da distensione addominale; la palpazione dimostra una contrattura della parete addominale solo in caso di concomitante peritonite.

L’occlusione intestinale può essere complicata da uno stato di shock ipovolemico.

Occlusione intestinale

Page 130: AVVELENAMENTI DA FARMACI (Urgenza primaria) · Capitolo 5 – Traumi e dolore Il dolore oltre a fornire indicazioni rispetto alla sede della lesione costituisce fonte di sofferenza

Cap

itolo

5 –

Tra

umi e

dol

ore

Il soccorritore, eseguito l’esame generale dell’infortunato, di fronte ad un’occlusione intestinale può intervenire limitatamente alla cura dello stato di shock.

Attenzione deve essere posta se compare vomito per il rischio di ostruzione delle vie aeree in presenza di un’alterazione dello stato di coscienza legata allo shock: in questo caso il paziente deve essere posto in posizione laterale di sicurezza.

E’ semprenecessarioilricovero in pronto soccorso.

Occlusione intestinale: Primo soccorso

ESAME GENERALE DELL’INFORTUNATO

POSIZIONE ANTI-SHOCK

MONITORAGGIO DEI SEGNI VITALI URGENZAPRIMARIA

SHOCK

Page 131: AVVELENAMENTI DA FARMACI (Urgenza primaria) · Capitolo 5 – Traumi e dolore Il dolore oltre a fornire indicazioni rispetto alla sede della lesione costituisce fonte di sofferenza

Cap

itolo

5 –

Tra

umi e

dol

ore

La peritonite è l’infiammazione del peritoneo; essa è determinata dall’estensione alla membrana peritoneale di processi infiammatori a carico degli organi addominali, da una perforazione della loro parete o dalla loro rottura secondaria a un trauma.

Le peritoniti, inoltre, possono essere secondarie a ferite penetranti della parete addominale o a contaminazione da parte di agenti infettivi provenienti, attraverso il sangue e la linfa da altre parti dell’organismo.

Nelle fasi iniziali compare dolore acuto, continuo e violento, localizzato in corrispondenza dell’organo da cui è originata l’infiammazione, che poi tende a diffondersi a tutto l’addome; frequente è la presenza di vomito; con il passare del tempo si verifica l’arresto dell’emissione di feci e gas attraverso l’ano.

Peritonite

Page 132: AVVELENAMENTI DA FARMACI (Urgenza primaria) · Capitolo 5 – Traumi e dolore Il dolore oltre a fornire indicazioni rispetto alla sede della lesione costituisce fonte di sofferenza

Cap

itolo

5 –

Tra

umi e

dol

ore

Il paziente giace immobile a letto, spesso flettendo gli arti inferiori e il tronco per ridurre la tensione della parete addominale; il respiro diventa prevalentemente costale; si rileva una spiccata contrattura della muscolatura della parete addominale che ne ostacola la palpazione.

E’ presente il segno di Blumberg, febbre e tachicardia; il quadro evolve verso lo stato di shock. La peritonite è molto spesso l’epilogo di una patologia addominale: la sintomatologia dolorosa della peritonite rappresenta pertanto solo il momento finale di un dolore addominale di cui è possibile distinguere fasi diverse.

Peritonite

Page 133: AVVELENAMENTI DA FARMACI (Urgenza primaria) · Capitolo 5 – Traumi e dolore Il dolore oltre a fornire indicazioni rispetto alla sede della lesione costituisce fonte di sofferenza

Cap

itolo

5 –

Tra

umi e

dol

ore

Dopo l’esecuzione dell’esame generale dell’infortunato, l’azione del soccorritore di fronte ad un quadro di peritonite è limitata.

Utile, se possibile, è il rispetto della posizione assunta dal paziente perché corrisponde a quella in cui il dolore è meno intenso (posizione antalgica); se sono presenti i segni dello shock la vittima deve essere posta in posizione anti-shock.

Attenzione deve essere posta se compare vomito per il rischio di ostruzione delle vie aeree in presenza di un’alterazione dello stato di coscienza legata allo shock: in questo caso il paziente deve essere posto in posizione laterale di sicurezza.

E’ semprenecessarioilricovero in pronto soccorso.

Peritonite: Primo soccorso

ESAME GENERALE DELL’INFORTUNATO

POSIZIONE ANTALGICA

MONITORAGGIO DEI SEGNI VITALI URGENZAPRIMARIA

SHOCK

Page 134: AVVELENAMENTI DA FARMACI (Urgenza primaria) · Capitolo 5 – Traumi e dolore Il dolore oltre a fornire indicazioni rispetto alla sede della lesione costituisce fonte di sofferenza

Cap

itolo

5 –

Tra

umi e

dol

ore

E’ l’emissione all’esterno, attraverso la bocca, del contenuto presente nello stomaco; è conseguente alle contrazioni spastiche delle pareti gastriche provocate dal centro del vomito presente nel tronco encefalico.

Il vomito può essere presente in diverse situazioni:- gastriti- coliche biliari- occlusioni intestinali- avvelenamenti da funghi o da prodotti industriali- traumiencefalici- avvelenamenti da monossido di carbonio- ipertensione endocranica - infarto del miocardio- patologie dell’orecchio.

Vomito

Page 135: AVVELENAMENTI DA FARMACI (Urgenza primaria) · Capitolo 5 – Traumi e dolore Il dolore oltre a fornire indicazioni rispetto alla sede della lesione costituisce fonte di sofferenza

Cap

itolo

5 –

Tra

umi e

dol

ore

Il vomito è un’evenienza temibile nel soggetto incosciente: il materiale vomitato, per l’assenza dei riflessi della deglutizione e della tosse, può infatti ostruire le vie aeree e causare un arresto respiratorio o una polmonite abingestis(un particolare tipo di polmonite determinato dall’aspirazione nei polmoni, durante l’inspirazione, di materiale rigurgitato dalla stomaco).

Nel caso in cui il vomito sia profuso e persistente è possibile che si renda responsabile di uno shock ipovolemicoda disidratazione.

Il materiale vomitato può essere costituito da residui di cibo, da bile, da secrezioni gastriche o da sangue digerito sotto forma di materiale bruno nerastro (vomito caffeano). In alcuni casi di avvelenamento l’induzione volontaria del vomito può costituire un’utile tecnica di primo soccorso.

Vomito

Page 136: AVVELENAMENTI DA FARMACI (Urgenza primaria) · Capitolo 5 – Traumi e dolore Il dolore oltre a fornire indicazioni rispetto alla sede della lesione costituisce fonte di sofferenza

Cap

itolo

5 –

Tra

umi e

dol

ore

Eseguito l’esame generale dell’infortunato, il soccorritore, se il soggetto è cosciente, lo assiste sorreggendogli la testa, offrendogli una bacinella e un asciugamano, tranquillizzandolo. In caso di perdita di coscienza è necessario mettere il soggetto in posizione laterale di sicurezza.

In molti casi è bene conservare un campione di vomito: questo accorgimento permette al medico di osservare le caratteristiche del materiale e trarne elementi utili per la diagnosi oppure per effettuare degli esami di laboratorio in caso di avvelenamento.

La visita di un medico si rende necessaria per effettuare una corretta diagnosi ed attuare un’efficace terapia.

Vomito: Primo soccorso

ESAME GENERALE DELL’INFORTUNATO

POSIZIONE LATERALE DI SICUREZZAURGENZAPRIMARIA

TRAUMA CRANICOINFARTO MIOCARDIOALTERAZIONI STATO

COSCIENZA…

Page 137: AVVELENAMENTI DA FARMACI (Urgenza primaria) · Capitolo 5 – Traumi e dolore Il dolore oltre a fornire indicazioni rispetto alla sede della lesione costituisce fonte di sofferenza

Cap

itolo

5 –

Tra

umi e

dol

ore

La colica renale compare in caso di calcolosi urinaria.

La colica renale si caratterizza per un dolore lombare, irradiato anteriormente all’addome, ai genitali esterni, al perineo e alla coscia, di tipo subentrante con esacerbazioni alternate a remissioni spontanee.

Il paziente appare ansioso, pallido, sudato, agitato; può essere presente nausea e vomito: la minzione può essere difficoltosa e spesso vi è ematuria. In quest’ultimo caso, se la quantità di sangue è elevata l’urina assume una colorazione rosa più o meno intensa.

La colica renale ha una durata variabile da 1-2 ore fino a 1-2 giorni.

Colica renale

Page 138: AVVELENAMENTI DA FARMACI (Urgenza primaria) · Capitolo 5 – Traumi e dolore Il dolore oltre a fornire indicazioni rispetto alla sede della lesione costituisce fonte di sofferenza

Cap

itolo

5 –

Tra

umi e

dol

ore

Il soccorritore in caso di colica renale si limita ad effettuare l’esame generale dell’infortunato.Utile il rispetto della posizione assunta dal paziente che corrisponde a quella meno dolorosa (posizione antalgica).

Se è certo della diagnosi e perché il paziente ha già avuto in passato questo tipo di sintomatologia, al fine di attenuare il dolore può collocare sull’addome una borsa dell’acqua calda avendo cura di avvolgerla in un asciugamano per evitare di causare un’ustione.

La visita di un medico è indispensabile per una corretta diagnosi e una specifica terapia.

Colica renale: Primo soccorso

ESAME GENERALE DELL’INFORTUNATO

POSIZIONE ANTALGICA

BORSA DELL’ACQUA CALDA