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Editoriale are che i partiti, salvo le cosiddette “ali estreme”, in questa turbolenta campa- gna elettorale, stiano alla larga dai temi “eticamente sensibili”, in particolare da quello riguar- dante l’omosessualità. Ma la cro- naca, cioè il vissuto, li riporta prepotentemente davanti alla coscienza di ciascuno. Due so- no i fatti che li hanno ripropo- sti: la sentenza della Corte di Cassazione italiana che ha re- spinto l’istanza di un padre che contestava l’affidamento del fi- glio alla madre che convive con un’altra donna e l’imponente manifestazione a Parigi di do- menica scorsa contro la propo- sta del presidente Hollande di ammettere al matrimonio an- che le coppie omosessuali, con la certezza che poi scatti auto- maticamente anche la possibi- lità dell’adozione o della fecon- dazione assistita. el primo caso la Corte ha respinto il ricorso del padre perché alla sua base “non sono poste certezze scientifiche o da- ti di esperienza, ma il mero pre- giudizio che sia dannoso per l’e- quilibrato sviluppo del bambi- no il fatto di vivere in una fami- glia incentrata su una coppia o- mosessuale”, in altre parole, se- condo la Corte, è un puro pre- giudizio, che non ha alcuna con- ferma da parte sia della scienza sia dell’esperienza, che un bam- bino non possa crescere bene in una famiglia gay. La manifesta- zione di Parigi era proprio in- centrata su questo aspetto: non era una manifestazione contro gli omosessuali, nemmeno con- tro la loro volontà di sposarsi, e- ra, invece, a favore del bambino che ha il diritto di avere un pa- dre e una madre, diritto preva- lente su quello presunto della coppia gay di avere figli. GpM Continua a pag. 4 N P FATTI DA UNA MADRE E UN PADRE INSERTO SPECIALE Domenica 20 gennaio il ve- scovo Corrado apre la sua visita pastorale alla diocesi. L’Azione lo accompagnerà precedendo il suo cammino nelle diverse unità pastorali con inserti speciali sulle co- munità che si appresta a vi- sitare e il relativo programma degli incontri. L’Azione con l’inserto viene distribuita gra- tuitamente a tutte le famiglie dell’unità pastorale interes- sata. Progetti e orientamenti del nuovo direttore generale dell’Ulss 7 a pag. 5 Millenario dei Camaldolesi a pag. 11 Cappella, Sarmede e Fregona: servizi assieme a pag. 30 Arte, fede, turismo: riflessione del vescovo a pag. 26 S. Fior: deciso il restauro dell’oratorio a pag. 35 All’interno SETTIMANALE DELLA DIOCESI DI VITTORIO VENETO ANNO IC - Euro 1,00 Sped. in abb.post. DL. 353/03 (conv. in L. 27/02/04 n° 46) art.1, c.1, NE/TV - - [email protected] 20 GENNAIO 2013 3 www.lazione.it

Azi One 20012013

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Page 1: Azi One 20012013

Editorialeare che i partiti, salvo lecosiddette “ali estreme”, inquesta turbolenta campa-

gna elettorale, stiano alla largadai temi “eticamente sensibili”,in particolare da quello riguar-dante l’omosessualità. Ma la cro-naca, cioè il vissuto, li riportaprepotentemente davanti allacoscienza di ciascuno. Due so-no i fatti che li hanno ripropo-sti: la sentenza della Corte diCassazione italiana che ha re-spinto l’istanza di un padre checontestava l’affidamento del fi-glio alla madre che convive conun’altra donna e l’imponentemanifestazione a Parigi di do-

menica scorsa contro la propo-sta del presidente Hollande diammettere al matrimonio an-che le coppie omosessuali, conla certezza che poi scatti auto-maticamente anche la possibi-lità dell’adozione o della fecon-dazione assistita.

el primo caso la Corte harespinto il ricorso del padre

perché alla sua base “non sonoposte certezze scientifiche o da-ti di esperienza, ma il mero pre-giudizio che sia dannoso per l’e-quilibrato sviluppo del bambi-no il fatto di vivere in una fami-glia incentrata su una coppia o-

mosessuale”, in altre parole, se-condo la Corte, è un puro pre-giudizio, che non ha alcuna con-ferma da parte sia della scienzasia dell’esperienza, che un bam-bino non possa crescere bene inuna famiglia gay. La manifesta-zione di Parigi era proprio in-centrata su questo aspetto: nonera una manifestazione controgli omosessuali, nemmeno con-tro la loro volontà di sposarsi, e-ra, invece, a favore del bambinoche ha il diritto di avere un pa-dre e una madre, diritto preva-lente su quello presunto dellacoppia gay di avere figli. GpM

Continua a pag. 4

N

PFATTI DA UNA MADRE E UN PADRE

INSERTO SPECIALEDomenica 20 gennaio il ve-scovo Corrado apre la suavisita pastorale alla diocesi.L’Azione lo accompagneràprecedendo il suo camminonelle diverse unità pastoralicon inserti speciali sulle co-munità che si appresta a vi-sitare e il relativo programmadegli incontri. L’Azione conl’inserto viene distribuita gra-tuitamente a tutte le famigliedell’unità pastorale interes-sata.

Progetti e orientamentidel nuovo direttoregenerale dell’Ulss 7

a pag. 5Millenario dei Camaldolesi

a pag. 11Cappella, Sarmede eFregona: servizi assieme

a pag. 30Arte, fede, turismo:riflessione del vescovo

a pag. 26S. Fior: deciso il restaurodell’oratorio

a pag. 35

All’interno

SETTIMANALE DELLA DIOCESI DI VITTORIO VENETO ANNO IC - Euro 1,00 Sped. in abb.post. DL. 353/03 (conv. in L. 27/02/04 n° 46) art.1, c.1, NE/TV - - [email protected] 20 GENNAIO 2013 3www.lazione.it

Page 2: Azi One 20012013

Primo Piano2

UNA CRESCITA SQUL’aumento di popolazione non dipende da maggiori nascit

Primo PianoI censimentidel 2011e del 2001a confronto

candidati veneti alle prossi-me elezioni politiche fareb-bero bene a leggere con at-

tenzione i numeri del censi-mento 2011 che l’Istat sta viavia rendendo noti. Perché queinumeri raccontano di una realtàche sta profondamente cam-biando, con mutazioni che a-vranno ripercussioni notevolinella vita sociale ed economicadei prossimi decenni. Dietro al balzo in avanti dellapopolazione veneta del 7,3% edi quella trevigiana del 10,3% insoli dieci anni, si nasconde, in-fatti, una grossa insidia, comeci spiega il sociologo trevigianoVittorio Filippi. «L’ultimo cen-simento – sottolinea Filippi –registra una crescita della po-polazione davvero incredibile,perfino leggermente superiore,nella provincia di Treviso, aquella degli anni ’60, il decenniodel cosiddetto “baby boom”. So-lo negli anni ’10 siamo cresciu-ti di più. Solo che quest’ultimocensimento vede un aumentodella popolazione non per le na-scite, come negli anni ’60, maper due altri fattori: la crescitadell’età media, cioè le personevivono sempre più a lungo, e lapresenza degli immigrati cheringiovaniscono le popolazio-ni».Cosa comporta un aumentodella popolazione non per na-scite?«La maggior longevità e l’im-migrazione, fenomeni in sé po-sitivi, sono vantaggiosi nell’im-mediato ma in prospettiva, peressere brutali, un po’ “scarichi”perché non ci assicurano un fu-turo. Va benissimo la longevità,va benissimo l’immigrazione,ma noi abbiamo bisogno di na-scite, altrimenti il nostro svi-luppo avrà il fiato corto. Inoltrela crisi economica sta riducen-do gli immigrati (50 mila han-no già lasciato il Veneto, come

I

hanno spiegato qualche giornofa i vescovi del Triveneto, ndr)e così vien meno anche quel po-co di natalità in più, che ci assi-curavano. Ricordiamoci poi cheil sistema pensionistico puòreggere solo con un mercato dellavoro giovanile che funzionamentre oggi noi abbiamo unaseria disoccupazione e sempremeno giovani a causa della de-natalità. Insomma, il quadro èmolto squilibrato».L’Istat rivela che nei centri ur-bani della diocesi la popolazio-ne cala. Come si spiega questofenomeno?«I nostri centri urbani, com-preso Conegliano, sono entratinella fase urbana matura, checomporta una stabilizzazionese non una perdita della popo-lazione che si sposta verso le pe-

riferie. Il Veneto diventa anco-ra più policentrico di quello cheera già, con la fuga dai centri a-bitati delle giovani coppie chese ne vanno dove le abitazionicostano meno e c’è più lavoro».Altro dato: il segno negativo inmolti Comuni della Pedemon-tana.«Il discorso della Pedemontanaè annunciato. È da tempo chequesta zona ha una situazionedemograficamente fragile, conpochi arrivi e una popolazionepiù invecchiata della media. Stavivendo il percorso di tutta lamontagna italiana: invecchia-mento, fuga e spopolamento».Un certo numero di Comuni haregistrato un aumento scop-piettante di popolazione. Qua-li le conseguenze?«Ci sono crescite eccezionaliche impongono scelte moltoforti di politica locale, da un la-to con la creazione di tutta unaserie di infrastrutture e servizi,dall’altra con iniziative per “in-nestare” il 10-20 di popolazio-ne nuova che cambia quasi an-tropologicamente la situazionedelle piccole realtà. Gioca unruolo molto importante l’urba-nistica (piazze, centri commer-ciali, quartieri): se ben fatti au-mentano il senso della socia-lità».

Federico Citron

Vittorio Filippi

Riccardo Szumski

20 gennaio 2013

A SANTA LUCIA DI PIAVE IL RECORD

Cresciuti del 25%

Settimanale della diocesi di Vittorio Veneto(Iscritto al n. 11 del Registro stampa del Tribunale di Treviso il 21-9-1948 e al Reg. Naz. della Stampa con il n. 3382 vol. 34 f. 649 del 5-9-91 - Iscr. ROC n. 1730)

DDiirreettttoorree rreessppoonnssaabbiillee

GIAMPIERO MORETRReeddaazziioonnee ee aammmmiinniissttrraazziioonneeVia Stella, 8 - Vittorio Veneto

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AABBBBOONNAAMMEENNTTII 22001133::

AAnnnnuuaallee (50 numeri) euro 4488 Semestrale euro 27 - Sostenitore e. 80Per l’estero chiedere in amministrazione.

CCoonnttoo ccoorrrreennttee ppoossttaallee nn.. 113300331100

“I dati forniti dai sottoscrittori degli abbonamenti vengonoutilizzati esclusivamente nell’ambito della nostra attività enon vengono ceduti a terzi per alcun motivo in base a quan-to predisposto dal D. Lgs n. 196 del 2003.”

"L'Azione fruisce dei contributi statali diretti di cui alla legge7 agosto 1990, 250".

Questo settimanale è iscritto alla FISCFederazione Italiana Settimanali Cattolici

ed associato all’USPI Unione Stampa Periodica Italiana

Chiuso in redazioneil 16.1.2013 alle ore 16.00

1° 1861 - -2° 1871 358.570 0,0%3° 1881 381.072 +6,3%4° 1901 416.935 +9,4%5° 1911 508.150 +21,9%6° 1921 561.747 +10,5%7° 1931 581.660 +3,5%8° 1936 570.566 -1,9%

9° 1951 612.800 +7,4%10° 1961 607.616 -0,8%11° 1971 668.620 +10,0%12° 1981 720.580 +7,8%13° 1991 744.038 +3,3%14° 2001 795.264 +6,9%15° 2011 876.790 +10,3%

L’ANDAMENTO DELLA POPOLAZIONE IN PROVINCIA DI TREVISO SECONDO I QUINDICI CENSIMENTI

Santa Lucia ci sono tantefacce nuove. Ma proprio

tante. E non solo colorate, comeverrebbe da pensare. Il censi-mento dice che la popolazioneè cresciuta, in soli dieci anni, del25,67%: da 7.226 a 9.081 perso-ne. «Questo aumento conside-revole di popolazione si spiegacon varie cause – spiega il sin-daco Riccardo Szumski –. Il Co-mune è a ridosso di Coneglia-no, è uno dei vertici del vivace“triangolo produttivo” Cone-gliano-Susegana-S. Lucia, iprezzi delle abitazioni sono piùaccessibili della città, i servizisono buoni. Considerato chel’immigrazione straniera è nel-la media provinciale (siamo in-torno al 10-11%), la crescita del-la popolazione si deve soprat-tutto al trasferimento di italia-ni, per avvicinarsi al luogo di la-voro e/o per acquistare casa aminor costo rispetto alla città». Anche le scelte urbanistichehanno influito sul boom: «Neipiani regolatori antecedenti al2000 – aggiunge il sindaco – so-no state convertite in residen-ziali diverse aree produttive im-proprie, cioè collocate all’inter-no dei centri abitati (penso al-l’ex Modolo a Sarano o all’ex Ca-merotto a S. Lucia)». Ma secondo Szumski anche laqualità della vita ha fatto da ca-lamita: «Ci definiscono paese-dormitorio, ma in realtà le am-ministrazioni locali hannosempre avuto un’attenzioneparticolare al sociale e pensoche tante persone, specie le gio-vani coppie, apprezzino i nostriservizi». Ad esempio? «Ad esempio le

A

scuole materne, una pubblicache in soli cinque anni è passa-ta da 4 a 6 sezioni, caso più u-nico che raro, e l’altra parroc-chiale; ad esempio l’investi-mento di due milioni di eurosulla scuola elementare; ad e-sempio la nuova biblioteca; adesempio il doposcuola che pro-lunghiamo anche nei mesi esti-vi». È un lungo elenco di servizi perminori, perché tra i nuovi arri-vati ci sono molte coppie che,ringraziando il cielo, hannomesso al mondo tanti bambini.Certo, non siamo nel Paradisodell’Eden, cose che non vannoci sono anche qui. Ad esempio,come riconosce lo stesso sinda-co, «la carenza di piste ciclabi-li. Abbiamo un milione di eurodestinato alla loro realizzazione,ma il Patto di stabilità non ciconsente di spenderlo».In questi ultimi anni, comun-que, la crescita demografica starallentando, «anche se – con-clude il sindaco – la nuove abi-tazioni non occupate non sonopoi così tante e oggi si costrui-sce solo dopo aver venduto sul-la carta». FC

VITTORIO: ETÀ MEDIA E CALO RECORD. DA RE NON SI MERAVIGLIA

e l’età media èpiù alta, significa

che si vive bene, quin-di più a lungo». ToniDa Re, sindaco di Vit-torio Veneto, sorridesui dati che dicono an-che che la sua città havisto con Coneglianoil maggior calo di po-polazione. «Dati che non sorprendono: delresto da tanti anni, direi daglianni ’60 in poi nella nostra cittànon si sono fatti Piani regolato-ri di particolare sviluppo edili-zio, ma piuttosto con l’atten-zione alla conservazione del ter-ritorio.

S« Se Santa Lucia crescedel 25% significa che so-no state fatte scelte diurbanizzazione diverse,che per altro non mipermetto di commenta-re. Qui a Vittorio, doveanche c’era lo spazio,per esempio nella pia-neggiante zona sud, non

si è invece mai inteso urbaniz-zare e lottizzare in modo mas-siccio, puntando invece sulla vi-vibilità. Il calo della popolazione co-munque è dovuto a tante cau-se, compresa quella degli stra-nieri che se ne sono andati perla crisi economica».

Gianantonio Da Re

Page 3: Azi One 20012013

Primo Piano 3

QUILIBRATAnascite ma da età media più alta e stranieri

LA DIOCESI CRESCIUTA DEL 9% IN DIECI ANNI. ETÀ MEDIA 41 ANNIl confronto tra i dati del censi-mento 2001 e quello del 2011

permette di evidenziare tanticambiamenti ed aspetti riguar-danti la popolazione del territo-rio diocesano, facendo cogliereanche le diversità che ci sono dazona a zona. Il dato che primad’altri spicca è l’incremento dellapopolazione avvenuto in alcuniComuni: Santa Lucia di Piave ad-dirittura oltre il 25% in soli diecianni, seguita da vicino da Mare-no (+22,83), Cessalto (+22,34%),Ceggia, Prata, Mansuè. “Maglianera” demografica, con un calo diabitanti, invece per Conegliano (-1,91%) e Vittorio Veneto (-1,81%),come anche Mel e Gaiarine.Si tratta di situazioni opposte,motivate da situazioni diverse econ un intreccio di differenti ef-fetti, positivi e negativi, che chie-dono attenzione a quanti hannoa cuore la vita delle nostre co-munità. Mediamente, come indi-cato nella tabella qui a destra, nelterritorio diocesano gli abitantisono aumentati del 9%.L’analisi dei dati poi indica tanteparticolarità e “record”, da inter-pretare. Riguardo all’età mediadegli abitanti, Vittorio Veneto è

I

il comune più vecchio con 46,1anni (seguito da Conegliano, 45,2anni); il più giovane è inveceMansuè con sei anni di meno(39,8) insieme a Prata, Chiarano,eccetera.Il tasso di natalità vede invece incima alla classifica diocesana ilcomune più piccolo, Porto-buffolè, con il 17,4, mentre menobambini proporzionalmente na-scono a San Pietro di Feletto (6,4)

e a Gaiarine (6,6).È Conegliano il Comune più po-polato della diocesi, con 34.428residenti, e anche quello più den-samente popolato, con 984 abi-tanti/kmq.Mansuè è il Comune con la più al-ta percentuale di cittadini stra-nieri (19%). Portobuffolè e Chia-rano sono i Comuni con redditomedio pro capite più basso, con9.743 euro.

20 gennaio 2013

LA POPOLAZIONE DIOCESANA NEL 2001 E NEL 2011

CCoommuunnee cceennss.. 22000011 22001111 ddiiffffee.. vvaarr..%%

Conegliano 35100 34428 -672 -1,91

Vittorio Veneto 29184 28656 -528 -1,81

Mel 6248 6182 -66 -1,06

Gaiarine 6161 6136 -25 -0,41

Miane 3416 3436 20 0,59

Lentiai 2959 2979 20 0,68

Tarzo 4537 4583 46 1,01

Refrontolo 1805 1824 19 1,05

Godega di Sant'Urbano 5954 6112 158 2,65

Caneva 6323 6504 181 2,86

Caorle 11342 11793 451 3,98

Codognè 5068 5311 243 4,79

Gorgo al Monticano 3977 4182 205 5,15

Sarmede 3004 3174 170 5,66

Revine Lago 2119 2241 122 5,76

Cappella Maggiore 4412 4677 265 6,01

Moriago della Battaglia 2627 2785 158 6,01

Fontanelle 5471 5804 333 6,09

Cison di Valmarino 2553 2711 158 6,19

Portobuffolè 739 790 51 6,90

Trichiana 4498 4832 334 7,43

Follina 3646 3939 293 8,04

Fregona 2927 3169 242 8,27

San Polo di Piave 4536 4929 393 8,66

Susegana 10754 11702 948 8,82

Orsago 3598 3917 319 8,87

MMEEDDIIAA DDIIOOCCEESSII 99,,0022

Sernaglia della Battaglia 5799 6325 526 9,07

Ormelle 4087 4464 377 9,22

Sacile 18215 19897 1.682 9,23

Vazzola 6405 7009 604 9,43

San Pietro di Feletto 4890 5355 465 9,51

Torre di Mosto 4302 4739 437 10,16

Motta di Livenza 9657 10681 1.024 10,60

Vidor 3405 3769 364 10,69

San Fior 6153 6813 660 10,73

Cordignano 6374 7096 722 11,33

Pieve di Soligo 10673 12057 1.384 12,97

Colle Umberto 4572 5177 605 13,23

Farra di Soligo 7892 8956 1.064 13,48

Brugnera 8112 9254 1.142 14,08

San Donà di Piave 35417 40646 5.229 14,76

San Vendemiano 8776 10080 1.304 14,86

Oderzo 17316 20068 2.752 15,89

Ponte di Piave 7128 8312 1.184 16,61

Salgareda 5574 6599 1.025 18,39

Chiarano 3114 3695 581 18,66

Mansuè 4132 4974 842 20,38

Prata di Pordenone 6964 8451 1.487 21,35

Ceggia 5096 6213 1.117 21,92

Cessalto 3134 3834 700 22,34

Mareno di Piave 7870 9667 1.797 22,83

Santa Lucia di Piave 7226 9081 1.855 25,67

TTOOTTAALLEE DDIIOOCCEESSII 338855224411 442200000088 3344..776677

Prov. Treviso 795.264 876.790 81.526 10,30

Prov. Venezia 809.586 846.962 37.376 4,60

Prov. Belluno 209.550 210.001 451 0,20

RReeggiioonnee VVeenneettoo 44..552277..669944 44..885577..221100 332299..551166 77,,3300

Prov. Pordenone 286.198 310.811 24.613 8,60

eettàà mmeeddiiaa ttaassssaa nnaatt..22001111 22001100

Mansuè 3399,,88 12,9

Prata di Pordenone 40,0 11,0

Chiarano 40,2 10,5

Ormelle 40,7 8,2

Ponte di Piave 40,7 9,0

Mareno di Piave 40,8 11,7

Cessalto 40,9 12,3

Santa Lucia di Piave 40,9 12,6

Motta di Livenza 41,1 10,3

Vazzola 41,1 11,1

Pieve di Soligo 41,2 11,2

San Polo di Piave 41,3 10,8

Brugnera 41,4 10,9

Fontanelle 41,5 10,9

Susegana 41,5 9,5

San Fior 41,6 11,3

Ceggia 41,7 10,9

Gorgo al Monticano 41,7 10,0

Moriago della Battaglia 41,7 10,4

Vidor 41,7 10,0

Farra di Soligo 41,8 12,1

Torre di Mosto 42,0 10,7

Codognè 42,1 10,8

Sernaglia della Battaglia 42,1 11,8

Colle Umberto 42,4 10,6

eettàà mmeeddiiaa ttaassssaa nnaatt..22001111 22001100

Cordignano 42,5 9,8

Portobuffolè 42,5 1177,,44

San Vendemiano 42,5 10,0

MMEEDDIIAA DDIIOOCCEESSII 4411,,4411 1111,,0033

Follina 42,7 8,7

Oderzo 43,0 10,8

Sarmede 43,1 8,7

Refrontolo 43,3 9,2

Sacile 43,3 7,6

Cison di Valmarino 43,5 12,2

Orsago 43,5 8,5

Miane 43,6 8,2

Fregona 43,7 10,3

Revine Lago 43,8 11,9

Godega di Sant'Urbano 44,0 7,5

Cappella Maggiore 44,1 10,0

Trichiana 44,2 9,2

Gaiarine 44,3 6,6

Lentiai 44,5 9,3

San Pietro di Feletto 44,5 66,,44

Mel 44,9 9,5

Caneva 45,0 8,6

Conegliano 45,2 7,7

Tarzo 45,9 7,2

Vittorio Veneto 46,1 7,1

ETÀ MEDIA E TASSO DI NATALITÀ NEI COMUNI DIOCESANI

FFaasscciiaa eettàà TToottaallee %%

0-4 46.180 5,2%

5-9 45.247 5,1%

10-14 43.452 4,9%

15-19 41.283 4,6%

20-24 42.480 4,8%

25-29 48.850 5,5%

30-34 60.123 6,8%

35-39 74.215 8,4%

40-44 77.844 8,8%

45-49 73.391 8,3%

50-54 60.944 6,9%

FFaasscciiaa eettàà TToottaallee %%

55-59 53.575 6,0%

60-64 53.227 6,0%

65-69 43.645 4,9%

70-74 42.051 4,7%

75-79 31.997 3,6%

80-84 25.848 2,9%

85-89 16.799 1,9%

90-94 4.878 0,5%

95-99 1.976 0,2%

100+ 244 0,0%

Totale 371.065

LA POPOLAZIONE NEL 2011IN PROVINCIA DI TREVISO

Page 4: Azi One 20012013

20 gennaio 2013

due fatti ruotano attorno al me-desimo problema: è o non è un

diritto del bambino avere un pa-dre e una madre? È o non è una e-sigenza naturale che il bambinocresca con un padre e una madre? Si è ormai insinuata in una certaparte dell’opinione pubblica laconvinzione che un bambino cre-sce benissimo anche in seno ad u-na famiglia omosessuale. Il gran-de argomento è che ormai si ècreata una varietà di unioni fami-liari e ciò che le costituisce è l’a-more e l’amore è l’unica cosa di

cui il bambino ha bisogno per cre-scere bene. Inoltre si aggiunge chese guardiamo alle cosiddette fa-miglie naturali vi troviamo un po’di tutto: violenze, clima di ostilitàreciproca, mancanza di affetto,tutte cose che non costituisconol’ambiente ideale per una buonacrescita del bambino.Non sono argomenti da sottova-lutare e tuttavia urtano contro ildato di fatto ineliminabile che peravere una nuova vita umana è ne-cessario sempre e comunque unuomo e una donna e ognuno dei

I

due dà qualcosa di specifico e deltutto insostituibile. E questa spe-cificità insostituibile non riguardasolamente il momento del conce-pimento, ma continua durantetutto l’arco della crescita di un es-sere umano.

stupefacente l’affermazionedella Corte che dice essere un

“mero pregiudizio” che in unacoppia omosessuale al bambinomanchi qualcosa, vale a dire l’ap-porto diverso del padre e della ma-dre. Credo che, oltre all’esperien-za comune, la scienza psicologicaabbia sufficientemente dimostra-to che per la formazione di unapersonalità equilibrata sia neces-sario l’intervento educativo di u-na madre e di un padre. Poi la

È

realtà, sappiamo, è piena di con-traddizioni, di mancanze, didrammi. Succede che l’uno o l’al-tro dei genitori venga meno nelsuo ruolo, che il bambino perda u-no o ambedue i genitori; che sicrei in famiglia un clima di con-trasto e di odio reciproco. Ma que-ste sono appunto deficienze chebisogna superare, non allargan-dole ancor di più creando ulterioricasi difficili, ma trovando risorseche suppliscano ad esse. È veroche l’uomo per natura è tale chenon è legato esclusivamente ai da-ti della sua naturalità. La personaè libertà. È aspirazione a ciò chela supera. Il credente è ben lonta-no da ridurre l’uomo alla sua fisi-cità biologica. Il credente consi-dera la persona aperta addirittu-

ra all’infinito di Dio. Però nellostesso tempo, proprio perché cre-de in un Dio creatore che gli ha da-to un corpo, connotato dalla ma-scolinità e femminilità, riconoscela ineliminabilità di questo legamee costruisce con libertà la sua vi-ta senza allontanarsi da questo da-to e senza negarlo. Se si trova da-vanti a dolorose mancanze, cercadi sopperire in altri modi che sia-no il più possibili vicini a quelli o-riginari. L’esigenza di nascere daun padre e una madre e di essereda loro accolto e cresciuto è undato originario dell’esistenza u-mana. Alcuni bambini, durante lamanifestazione di Parigi, porta-vano al collo un cartello in cui sileggeva: “Made in maman et pa-pa”. GpM

d eccola, aspettata e temuta,la nuova guerra africana del

2013. Lo squilibrio prodotto dal-l’attacco alla Libia del 2011 e dal-la scomparsa del regime diGheddafi è causa diretta delnuovo impegno militare occi-dentale nell’Africa Sahariana. Lacaduta di Tripoli, infatti, hascombussolato gli equilibri del-l’intera regione e messo in mo-vimento una serie di attori chenegli scorsi anni i petrodollari ela corruzione di Gheddafi ave-vano tenuto a freno. Dietro allaguerra che sta insanguinando il

E Sahara ci sono antiche rivendica-zioni indipendentiste dei nomadituareg, ma anche gli interessi deitrafficanti di droga e di schiavi, lestrategie degli eredi di Al-Qaedae della jihad islamica globale, gliscontri tra clan locali, i riposizio-namenti delle grandi potenze –Cina, Europa, Stati Uniti – sulloscacchiere africano.Da almeno un anno a questa par-te, nel nord del Mali e vicino aiconfini con l’Algeria, si è costitui-ta una vasta area in mano alle mi-lizie di Al-Qaeda nel Maghreb, u-na formazione armata che si ri-

chiama alle posizioni di bin La-den, e dei suoi alleati. Molti deisuoi miliziani sono legati agli Sha-baab che controllano ancora lar-ghi territori della Somalia, nono-stante le recenti sconfitte subite adopera dell’esercito keniano. I ri-belli ricevono aiuti in armi, vo-lontari e denaro dai paesi arabi delGolfo e godono di solidi appoggitra le mafie che controllano il flo-rido commercio della droga e itraffici di persone. La loro area dioperazioni spazia su gran parte delSahara, dalla Mauritania al Chad,dall’Algeria al nord della Nigeria.Una grande quantità di armi è a lo-ro disposizione dopo lo smantel-lamento dell’esercito libico; lo scio-glimento delle formazioni merce-narie di Gheddafi ha liberato ungran numero di individui la cui u-nica risorsa è la violenza. Al-Qae-da nel Maghreb si è alleata congruppi tuareg e altre formazionilocali e ha preso di mira uno deigoverni più fragili della zona, quel-lo del Mali. Il nord del paese, com-

presa l’antica e cosmopolita cittàdi Timbouctou, è finito sotto il lo-ro controllo. Una versione radica-le e talebana di islam è stata im-posta ad una popolazione gene-ralmente tollerante. Anche gli ec-cidi anti-cristiani del Boko Haramin Nigeria sono collegati a questisommovimenti che stanno por-tando la guerra santa nell’AfricaOccidentale. La situazione di gra-ve pericolo per gli stati della zonaha indotto le Nazioni Unite ad a-dottare, nello scorso dicembre, u-na risoluzione in cui chiedeva al-la Comunità economica dell’Afri-ca Nordoccidentale (Ecowas) didispiegare una forza inter-africa-na di interdizione militare di 3.300soldati a sostegno dell’esercito ma-liano. Nei primi giorni del 2013,però, i servizi segreti francesi han-no avuto informazioni sicure cheprefiguravano l’avvio di un attac-co militare decisivo dei ribelli allacittà di Konna. L’occupazione diquesta città avrebbe spianato lastrada ai ribelli islamisti per la con-

quista della capitale Bamako. Inpoche ore, le forze armate fran-cesi hanno deciso l’attacco.Troppo tempo avrebbe fattoperdere l’invio dei soldati della E-cowas. Parigi ha concordato conil governo del Mali la mobilita-zione delle sue truppe di stanzain Chad e in Costa d’Avorio. Icaccia sono partiti dalla Franciasorvolando l’Algeria (con il con-senso di quest’ultima) e bom-bardando le truppe ribelli. L’o-perazione è stata subito soste-nuta politicamente dall’Unioneeuropea e dagli Usa.È presto per dire come andrà afinire. Se resterà un’operazionechirurgica e circoscritta o se que-sta nuova guerra finirà per in-cendiare l’Africa. Una cosa è cer-ta: per i paesi della regione – dalSenegal al Sudan – si è apertoun 2013 pieno di incognite e dipaure. E l’Europa, questa volta,non potrà cavarsela facendo in-tervenire gli americani.

Paolo De Stefani

AL-QAEDA NEL MAGHREB

La guerra del Mali

ei giorni scorsi su quasitutti i giornali italiani ve-nivano pubblicate una

serie di fotografie del nostro Pae-se scattate dall’Istat e riportatesull’annuario statistico 2012. Frale molte ve n’è una che fotografaquello che un po’ enfaticamenteè stato definito lo “storico” sor-passo dei matrimoni civili (51,7per cento) su quelli religiosi(48,83). Sorpasso che nel Vene-to per altro non è ancora avve-nuto, anche se il distacco è mi-nimo: 52,6 per cento di matri-moni religiosi contro il 47,4 dimatrimoni civili. Ma questo è solo il diritto dellamedaglia. Il rovescio è costitui-to dal numero crescente di cop-pie che al matrimonio preferi-scono la convivenza. Magari nonin linea di principio, perché difatto poi molti si sposano. E nep-pure solo per rabbia o voglia dicontestazione. Il fatto è che in unmondo in cui tutti, in particola-re i giovani, si sentono precari –e forse anche lo sono da un pun-to di vista lavorativo – le perso-ne non trovano più la forza e ilcoraggio di assumersi un impe-

Ngno stabile, tanto meno definiti-vo, come il matrimonio. Se fino a ieri per sposarsi si esi-geva una certa frequentazione econoscenza reciproca, unita a u-na congrua sistemazione socia-le ed economica, oggi non è piùcosì. E in futuro lo sarà sempremeno. Quello che è cambiato osta cambiando è il progetto dimatrimonio. Prima di sposarsisempre più frequentemente igiovani si mettono insieme, con-vivono per un certo tempo, ve-rificano la qualità della relazione,e infine eventualmente celebra-no il matrimonio. La famiglia ela tradizione, come si vede, nonc’entrano più molto. Conta pocoo sempre meno anche la nascitadi un figlio o di una figlia, so-prattutto dopo l’approvazionedella legge che equipara i figli na-ti da genitori sposati e da geni-tori conviventi. Al riguardo si possono fare mol-te considerazioni. Ne propongodue. La prima è un invito a guar-dare bene in faccia la realtà e ilcambiamento sociale e cultura-le che è avvenuto o sta avvenen-do sotto i nostri occhi, senza che

a volte ne siamo pienamenteconsapevoli o ne parliamo co-munque ad alta voce. Sotto questo profilo il sorpassodei matrimoni civili su quelli re-ligiosi potrebbe essere o quanto-meno diventare l’occasione e lostimolo per riflettere e discuterepiù criticamente sul diffondersidi un modello di convivenza chechiama in causa, per motivi di-versi, non solo la Chiesa, ma an-che lo Stato. Due istituzioni chenon possono non avere a cuoreentrambe la costituzione di fa-miglie fondate sul matrimonio,da intendere ovviamente non co-me pura formalità giuridica, ri-to, cerimonia, ma come espe-rienza e progetto di vita e di a-more. E per chi è cristiano anchecome sacramento. Quello che ècerto è che di fronte a cifre comequelle riportate dall’Istat difficil-mente la Chiesa potrà continua-re a illudersi che l’Italia sia unpaese cattolico. A meno che per“cattolico” non s’intenda quel va-go senso di appartenenza più omeno formale a una istituzione,la Chiesa appunto, nei cui valo-ri per altro gli stessi cattolici si

riconoscono sempre meno. Sipensi solo al significato e al va-lore del matrimonio come sa-cramento. Anche lo Stato però èchiamato in causa, a meno chenon voglia ridurre il matrimoniocivile al semplice fatto che duecittadini si presentano, si sposa-no in municipio e rispettano for-malmente il rito che è prescrittodalla legge. Ciò che intendo dire – ed è la miaseconda considerazione – è cheil sorpasso dei matrimoni civilisu quelli religiosi dovrebbe in-centivare in tutti una maggioreconsapevolezza della differenzanon tra due luoghi o riti, ma tradue modi di intendere il matri-monio. Che per i cattolici ovvia-mente ha un significato sacra-mentale. Se fino a qualche tem-po fa la scelta a favore del matri-monio religioso era per molti unsemplice ossequio alla tradizio-ne familiare, anche da parte disposi non praticanti e assai pococonsapevoli di tale significato,oggi non è più così. Lo dimostrail fatto che la Chiesa dedica unosforzo sempre maggiore alla for-mazione della scelta di coloroche chiedono di sposarsi in chie-sa. I corsi di preparazione al matri-monio sono diventati un impe-gno rilevante, mentre un temposi trattava di una semplice for-malità. Le coppie imparano cosìche il matrimonio cattolico è nul-

lo se gli sposi non sono entram-bi intimamente convinti della suaindissolubilità e non hanno laferma volontà di generare figli.Vengono in altri termini ammo-niti del fatto che il matrimonio inchiesa presuppone la condivi-sione di questi valori ed è nullose tale condivisione manca. Glisposi cattolici non praticanti ri-tengono allora più prudente il ri-to civile, che ovviamente non èun sacramento. Nessuno spiegaloro però che si tratta pur sem-pre, anche a livello civile, di as-sunzione di un progetto di vita edi amore che implica fedeltà, ri-spetto, responsabilità, disponi-bilità al sacrificio, perdono, aiu-to vicendevole, trasmissione divita. Si perde in tal modo un’occasio-ne, questa sì “storica”, di ripensa-re e rielaborare i corsi di prepa-razione al matrimonio sia da par-te dello Stato, che purtroppo atutt’oggi se ne disinteressa pres-soché completamente, come an-che da parte della Chiesa, più im-pegnata a fare supplenza che adavviare veri e propri itinerari difede e di formazione teologica dioperatori pastorali troppo spes-so in difficoltà, non sul versantedell’annuncio o della testimo-nianza, ma su quello di una con-grua spiegazione del significatosacramentale del matrimoniocristiano.

Giuseppe Trentin

SEGUE DALLA PRIMA

MATRIMONI UN CALO COSTANTE

Amore sì, impegni no

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Attualità20 gennaio 2013 5

prizza entusiasmo e voglia di fare.Snocciola idee e obiettivi su tanti a-spetti della struttura sanitaria e servi-

zi. Dimostra di conoscere a fondo, avendo-ci lavorato finora, la realtà dell’Ulss 7 e le per-sone che ci operano: un vantaggio non dapoco che gli permette di iniziare subito il suolavoro di direttore generale, senza doverscontare il tempo della conoscenza e dellacostruzione di nuovi rapporti. È Gian An-tonio Dei Tos, dal 1º gennaio scorso diret-tore generale dell’Ulss 7, a capo di circa 2.200dipendenti. Ospite nella nostra redazione per un foruma 360 gradi su realtà, problematiche e pro-spettive della sanità della Sinistra Piave, ildottor Dei Tos non si sottrae alle domande,né rinuncia a parlare di progetti e idee chegli piacerebbe realizzare nel corso del suomandato. Un modo per far capire quel chegli sta a cuore, ancor prima di avere con-ferme sulle risorse effettivamente disponi-bili che possono deciderne la fattibilità.Dei Tos, questa promozione a direttore ge-nerale quale effetto fa?«Innanzitutto sono molto onorato di que-sto “dono”, perché questa è per me un’op-portunità speciale di servire la nostra gen-te, di stare ancora più vicino ai malati, allepersone. Ora non più da un punto di vistaclinico, ma dal punto di vista della gestio-ne, dell’organizzazione e dell’utilizzo dellerisorse, ma il mio spirito è sempre lo stes-so.È una realtà che conosco, che amo perchéè la mia storia, il mio territorio; la mia vitaè sempre stata qui. Quindi è per me una re-sponsabilità ancora maggiore, perché la gen-te mi conosce, mi ferma per strada».Diventare oggi direttore generale di una Ulsssignifica avere maggiori responsabilità, vistii tagli…«Sì è una grande responsabilità perché, purindirettamente, sentiamo anche qui il pesodella crisi economica. Dobbiamo essere an-cora più responsabili nella gestione delle ri-sorse e nel salvare un profilo essenziale delnostro sistema sanitario, cioè che le perso-ne possano essere curate indipendente-mente dal proprio reddito, senza che la po-vertà, le difficoltà economiche costituisca-no un impedimento nella cura della salute.Ma occorre stare molto attenti ad evitaresprechi e dare alle persone le cose che ve-ramente servono. L’Ulss 7 ha una tradizione positiva di bilan-cio. Non abbiamo problemi di liste d’attesae abbiamo 2,7 posti letto per mille abitanti,mentre in Veneto la media è di 3,4.È mio impegno di continuare questa tradi-zione ed anzi, per quanto possibile, di otti-mizzare, tenendo conto che nel 2013 l’Ulss7 avrà undici milioni di euro in meno ri-spetto allo scorso anno e dobbiamo garan-tire il pareggio.Un mio impegno sarà quello di migliorareil servizio per le “aree fragili”, le zone mon-tane e periferiche, ed evitare le disugua-glianze della salute in alcuni ambiti, comela malattia psichiatrica. E occorre lavoraremolto sulla prevenzione, per convincere lepersone ad aver cura della propria salute edopo lo sviluppo dei servizi territoriali».Ci sono tante situazioni che gravano sullefamiglie: malati di Alzheimer, anziani chevengono dimessi dall’ospedale, minori conpatologie in aumento...«Diversamente daquel che si è portati a credere, la sanità del

futuro non è quella dei trapianti d’organo,della clonazione. In realtà la grande sfidadel futuro sono gli anziani e la malattie cro-nico-degenerative, per le quali la medicinanon ha la guarigione ma che colpiscono lefasce anziane della popolazione che sonoquelle più folte. Nel 2050 il 70% della spesasanitaria sarà destinato a questo tipo di pa-tologie, che aumentano con l’età. La sfida èquindi questa: come faremo a curare que-ste patologie? È evidente che la risposta nonpotrà essere la spedalizzazione, che dovràessere per le patologie acute e per brevi ri-coveri ad alta tecnologia e dai costi inevita-bilmente elevati.La risposta verrà da reti di ospedali colle-gati tra loro con diversi livelli di intensità dicura per le patologie acute, come ictus, in-farti, cancro. Ma per la maggior parte del-le patologie occorre una “presa in carico” daparte del territorio: domiciliarità, struttureper anziani e strutture intermedie a metàstrada tra ospedale e casa di riposo. Occorre quindi lavorare molto con i medi-ci di famiglia, aiutandoli a farsi carico diqueste patologie. Usare molto il domicilio,come se fossero dei posti letto a casa, doveil malato è seguito dal medico di famiglia,da infermieri messi a disposizione, dalle ca-se di riposo. E l’altra risposta può essere quella dell’“o-spedale di comunità”, strutture intermediegovernate dai medici di famiglia, con costiminori rispetto all’ospedale».Riguardo ai due ospedali di Conegliano eVittorio, quali le sue prospettive?«Vittorio e Conegliano sono due sedi ospe-daliere ma considerate come un ospedale u-nico. Sarà nostro impegno far sì che le duerealtà si integrino e siano complementari.Certo si deve tener conto anche degli equi-libri politici, con amministrazioni comunalidi colori politici diversi e c’è anche il cam-panilismo.A Conegliano è stato inaugurato il polo chi-rurgico e c’è un’ottima rianimazione, quin-di potremo lavorare molto sulla traumato-logia, sulle urgenze. Vittorio Veneto tro-verà anch’esso la sua vocazione, che nonsarà quella di curare gli anziani. Ho in te-sta un progetto che ritengo interessante, inuna prospettiva integrata».Quello dei malati psichici è un settore par-ticolarmente fragile…«È un settore che ho molto a cuore. Insie-me alle associazioni familiari voglio aprireun dialogo. Le famiglie dei malati sono u-na risorsa per noi, quindi dobbiamo met-terle in condizione di essere utili. Occorretener conto che la malattia psichiatrica èpeggiore anche del cancro. Perché di can-cro o guarisci oppure non ce la fai, ma fi-nisce. Invece la malattia mentale non fini-sce, è un disagio continuo. E c’è anche la ver-gogna, lo stigma sociale. Occorre quindipercepire che il problema di queste fami-glie è un problema della comunità». Negli ultimi anni lei si è occupato dei temietici, dell’aspetto umanitario della cura del-la salute: quali progetti e attuazioni ora?«Il presidente Zaia, all’atto della nomina deidirettori generali, ha raccomandato trepriorità: attenzione ai conti per evitare spre-chi e squilibri; attenzione all’accessibilitàdei servizi, risolvendo i problemi come leliste d’attesa; umanizzazione della sanità,cura della persona e attenzione alle rela-zioni, con il contesto clinico che deve esse-

re calato nel contesto re-lazionale. Ci sono variinterventi che potrebbe-ro essere attuati. Uno ri-guarda l’area del ProntoSoccorso, con un pro-getto per un servizio piùaccogliente, tenendo amano a mano informatimalati e familiari, maanche fornendo loro unservizio di comfort perchi è in attesa: bibite,frutta… Non credo sa-rebbe uno spreco di ri-sorse rispetto a bilanci

da milioni di euro. Poi, per i pazienti chedevono fare l’emodialisi e passano 5-6 orea letto: perché non mettere loro a disposi-zione gli strumenti per collegarsi a Inter-net, per telefonare o altro?E poi vorrei potenziare l’Urp,l’ufficio per le relazioni con ilpubblico, in modo che ci siauna porta sempre aperta al-le segnalazioni dei cittadini,con la disponibilità ad acco-gliere indicazioni e proteste.Su un milione 600 mila pre-stazioni all’anno che vengo-no erogate dall’Ulss 7, abbia-mo 280 proteste all’Urp: so-no quindi una percentualeminima. Eppure sono questea fare notizia, al punto che lagente è convinta che la sanitànon funziona, ma non è co-sì».Da parte della gente c’è unarichiesta di semplificazione esburocratizzazione di tantipassaggi e prescrizioni chepaiono inutili e fanno perde-re tempo. Cosa può essere fat-to?«Oggi la prassi non prevede-rebbe intoppi. Il medico dibase è il primo baluardo del-la salute della famiglia che a-gisce a partire dai sintomi.Quando il paziente viene in-viato ad un medico specialista, è lui che pre-scrive esami ed altre visite. Sono percorsiche vanno verificati e semplificati il più pos-sibile».Una maggiore collaborazione tra medici dibase e ospedale è possibile? «Nell’Ulss 7 stiamo lavorando a un tavoloOspedale e Territorio che mette a confron-to i rappresentanti dei medici di base e deimedici specialisti per affrontare gli aspetticritici: i troppi esami o le troppe visite spe-cialistiche. ecc. Insieme si sta costruendo

un percorso condiviso che risolva in modotrasversale le problematiche.Occorre comunque lavorare sull’integra-zione tra medici di famiglia e medici spe-cialisti. Penso alla formula della “casa dellasalute”, con medici disponibili 24 ore su 24e strutture in grado di offrire gli esami piùsemplici. Dove si sono avviate esperienzecome questa come nel caso dell’Utap di Fol-lina, calano gli accessi di codici bianchi alpronto soccorso. Altre esperienze simili sistanno diffondendo: Cappella maggiore,Medinfior, stiamo pensando ora a Cone-gliano e Soligo». In tema di trasparenza le delibere dell’Ulsspossono essere pubblicato su Internet?«La trasparenza è un aspetto che mi sta acuore. Certo la pubblicazione delle delibe-re di una Ulss, che non sono poche, non ècosì semplice, perché l’inserimento richie-

de un lavoro tecnico da parte del persona-le. In questi anni l’informazione via Inter-net è diventata importante come consta-tiamo dagli accessi al nostro sito».Per la nomina dei tre direttori quali sono itempi previsti?«Sono orientato a procede-re con le nomine entro il mese di gennaio.In questi giorni ci sono tanti contatti e trat-tative per coprire i posti in tutte le Ulss ve-nete…».

Franco PozzebonFederico Citron

S

ian Antonio Dei Tos, vittoriese, 56 anni, medico,specialista in cardiologia, ha conseguito il master

europeo in bioetica. Prima della nomina a direttore ge-nerale era direttore del Servizio “Qualità, etica e uma-nizzazione” dell’Ulss, ricoprendo anche il ruolo di pre-sidente del Comitato etico per la pratica clinica delleUlss 7 e Ulss 10. È stato segretario scientifico del Comi-tato per la bioetica della Regione Veneto. Ha dato allestampe varie pubblicazioni, tra cui di recente, per le E-dizioni Messaggero, due intitolate “Il dolore possibile.Percorsi per pensare il dolore e prendersi cura di chi lovive” e “Dare vita. Per una bioetica del nascere”.

G

DEI TOS, NUOVO DIRETTORE GENERALE DELL’ULSS 7

“Per una sanità piùumana ed attenta”

GIAN ANTONIO DEI TOS CHI È

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Attualità 20 gennaio 20136

obilitazione generaledel mondo venetodella cooperazione e

del Terzo Settore, sabato pros-simo 26 gennaio a Venezia conuna manifestazione a cui par-teciperanno anche le coopera-tive sociali trevigiane aderen-ti a Confcooperative - Feder-solidarietà. Federsolidarietà a livello re-gionale riunisce 464 coopera-tive sociali, per un totale di18mila addetti e oltre 23milasoci. Ad essa fanno capo, nel-la Marca, 60 cooperative so-ciali, che danno lavoro a 6mi-la persone fra soci e addetti.“Il sociale è di tutti e non si toc-ca!” dicono le cooperative ve-nete, che operano nei settorisocio-sanitario, assistenziale,dell’educazione, dell’inclusio-ne sociale, dell’handicap. “Dal2008 al 2013 il calo stimato difinanziamento per il sociale èdel 90%. Questo significa ab-bandonare a sé stesse le per-sone con disabilità e disagio

M

psichiatrico, le persone conpercorsi di tossicodipendenzao reclusione, emarginate o po-vere, i bambini, gli anziani, ledonne vittime di tratta o di vio-lenza, le persone escluse dalmercato del lavoro a causa del-la crisi. Significa anche mette-re a rischio 22mila posti di la-voro”. Ma soprattutto, il mes-saggio forte che le cooperative

sociali vogliono trasmettere, èche “tagliare i finanziamenti alsistema del welfare significa indefinitiva colpire tutte le fa-miglie venete, poiché in ogninucleo familiare c’è almeno u-no di questi bisogni sociali”.Alla manifestazione di sabatomattina 26 gennaio a Veneziasono attese migliaia di perso-ne fra lavoratori, soci, utenti

della cooperazione sociale conle loro famiglie, nonché asso-ciazioni del Terzo Settore, or-ganizzazioni sindacali ed entipubblici, cittadini in genere. Lamanifestazione comincerà conun incontro con politici ed au-torità locali al Pala Taliercio diMestre (in via Vendramin, 10),alle 9.30, per poi proseguire al-le 11 con una sfilata pacificacon centinaia di mezzi e pul-mini delle cooperative socialilungo il Ponte della Libertà, fi-no a Venezia.Tra l’altro, per coinvolgere inmodo diretto amministratorie politici in vista della manife-stazione, numerose coopera-tive si stanno organizzandoper riservare alcuni posti neifurgoni per i propri ammini-stratori locali, sindaci e politi-ci, invitandoli a partecipare in-sieme alla manifestazione incompagnia di operatori, per-sone svantaggiate e loro fami-liari, in modo che possano vi-vere la giornata “dal di dentro”e comprendere perché non ègiusto tagliare i fondi al socia-le.

Assessorato ai Flussi Migra-tori della Regione Veneto ha

programmato nell’ambito del Pro-getto Civis II l’attivazione di corsidi italiano e di educazione civicarivolti a cittadini extracomunita-ri residenti nel territorio regiona-le.I corsi verranno realizzati dall’Uf-ficio Scolastico Regionale tramitei Ctp e saranno gratuiti, rivolti a-gli stranieri che vogliono appren-dere l’italiano, per i livelli di co-noscenza della lingua A1 e A2.In provincia di Treviso i corsi dilingua previsti sono vari: al Ctp diSan Polo di Piave dal 25 gennaioal 25 giugno se ne terranno 4, 3 dilivello A1 e uno di A2; al Ctp del-la scuola “Coletti” di Treviso inquesti giorni ne iniziano 4, tre dilivello A1 ed uno di A2; al Ctp del-la scuola “Martini” di Treviso se neterranno due di livello A2, con i-nizio il 16 marzo.Nella Marca sono previsti anchedue corsi di educazione civica: ilprimo dal 16 marzo a 6 giugno alCtp1 della scuola “Martini” di Tre-viso; l’altro dal 25 maggio al 25 giu-gno a San Polo di Piave.Per maggiori informazioni: infophone line 041.2919381, e-mail:[email protected].

’L

Sabato 26 decine di furgoni delle cooperative raggiungeranno Mestre

SINCE 1997

ANNI DIGARANZIA

Ti aspettiamo anche sabato 19 e domenica 20

SABATO 26 UNA MANIFESTAZIONE REGIONALE A VENEZIA

La protesta delle cooperative:finanziamenti calati del 90%

A SAN POLO E A TREVISO

Corsi di italianoper cittadinistranieri

Il 26 sindaci eassessori saliranno nei

furgoni organizzatidalle cooperative e trascorreranno

la giornata con le persone

svantaggiate e i loro familiari

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Attualità20 gennaio 2013 7

n arrivo tante novità in temadi patenti di guida. Sabato 19gennaio entrano in vigore

nuove norme, introdotte con de-creto del governo Monti del 22dicembre scorso in attuazionedelle direttive europee2006/126/CE e 2009/113/CE.Vengono modificate numerosedisposizioni del Codice dellastrada, che si aggiungono a quel-le relative ai requisiti psico-fisi-ci per l’uso della patente, in vi-gore dal 15 maggio 2011.C’è innanzitutto l’ingresso defi-nitivo della patente europea conuna differenziazione d’ora in a-vanti in 15 nuove categorie dipatenti, mentre viene mandatoin soffitta il cosiddetto patenti-no.Viene previsto un nuovo sup-porto Ue in policarbonato conmaggiori caratteristiche di sicu-rezza e potrà contenere un mi-crochip.Inoltre ci saranno nuovi criteri

Iper la revisio-ne e sospen-sione della pa-tente, per gli e-sami di ido-neità, con un i-nasprimentodi multe e san-zioni penali. Inparticolare, chicircolerà gui-dando veicolidi categoria di-versa o chi simetterà alla guida di una mac-china agricola senza licenzaverrà perseguito più severa-mente e molte novità riguarde-ranno anche il mondo dell’auto-trasporto professionale e deglistranieri alla guida.Tuttavia chi ha già la patente intasca non avrà sorprese e man-terrà tutti i diritti acquisiti: il ti-tolare potrà continuare a con-durre tutti i veicoli che la licen-za consentiva al momento delconseguimento. E d’ora in avan-ti i passaggi di categoria o di sot-tocategoria arriveranno solo peresame. Al posto delle tradizionali pa-tenti A, B, C e D arrivano 15 ca-tegorie ad accesso graduale. O-ra ci sarà la patente AM che so-stituisce il vecchio Certificato di

idoneità alla guida, introdottonel 2003 per i motorini (a 14 an-ni in Italia), la A1 per i motoci-cli poco potenti a 16 anni, la A2per i motocicli più potenti a 18anni, la A senza limitazioni conaccesso diretto solo a 24 anni. Poi ci sarà la patente B1 per iquadricicli a 16 anni, la classicaB e BE a 18 anni. Per i camionisti avremo la C1 ela C1E a 18 anni con limiti di pe-so e massa rimorchiabile, e la Cpiena e CE a 21 anni. A seguire la D1 e D1E a 21 anni,la D e la DE a 24 anni. Per con-seguire una patente superioreoccorrerà sempre essere titolarialmeno della patente B. Tutte lenuove patenti abiliteranno au-tomaticamente alla conduzionedei motorini (patente AM).

LE NUOVE TIPOLOGIEDA SABATO 19 GENNAIO 15 DIVERSI PERMESSI DI GUIDA

Ecco le nuove patenti

In attuazione delledirettive europee: nuovicriteri per esami erevisioni, passaggi dicategoria solo peresame, inasprimento dimulte e sanzioni

AM (assente Ciclomotori: L1e, L2e e L6e (a 2,3,4 ruote di cilindrata 14 anni, solo in Italia, nell'attuale fino a 50 cc e velocità massima fino a 45 km/h) purché non trasportino codice) altri; 18 anni con

trasportato----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------A1 Motocicli di cilindrata fino a 125 cc , potenza max di 11Kw 16 anni, purché non

ed un rapporto potenza/peso non superiore a 0,1 Kw/Kg; trasportino altri;tricicli di potenza non superiore a 15 kw 18 anni con trasportato

----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------A2 (oggi A Motocicli di potenza non superiore a 35 Kw (fino al gennaio 18 anniad accesso 2013 non superiore a 25 Kw) ed un rapporto potenza/peso limitato) non superiore a 0,2 Kw/Kg----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------A Motocicli con o senza carrozzetta, di cilindrata superiore 20 anni (sempre che il

a 50 cc e velocità massima superiore a 45 km/h; conducente sia titolare tricicli di potenza superiore a 15 kw della patente A2 da

almeno 2 anni); 24 se il titolare non ha la

patente A2; 21 per i tricicli----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------B1 Quadricicli della categoria L7e: la cui massa a vuoto è 16 anni purché non

inferiore o pari a 400 kg (550 kg per i veicoli destinati al trasportino altri; trasporto di merci), esclusa la massa delle batterie 18 anni con trasportatoper veicoli elettrici, e la cui potenza massima netta del motore e' inferiore o uguale a 15 kW

----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------B Autoveicoli (max 9 posti) con massa max fino a 3.500 Kg, 18 anni

anche con rimorchio fino a 750 Kg o superiore a 750 Kg, sempre che la massa max della combinazione non superi 4250 kg. Se la massa totale della combinazione supera i 3500 kg è richiesta una prova di capacità e comportamento su veicolo specifico

----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------BE Veicoli composti da una motrice della cat. B e da un rimorchio 18 anni

o semirimorchi di massa max non superiore a 3.500 kg----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------C1 Autoveicoli con massa max superiore a 3500 kg, ma inferiore 18 anni

a 7500 kg, per il trasporto di non più di 8 passeggeri, oltre al conducente

----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------C1E Veicoli composti da una motrice della categoria C1 e da un 18 anni

rimorchio o semirimorchi di massa max superiore a 750 kg, sempre che la massa max del complesso non superi 12.000 Kg. Veicoli composti da una motrice della categoria B e da un rimorchio o semirimorchi di massa max superiore a 3.500 kg, sempre che la massa max del complesso non superi 12.000 Kg

----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------C Autoveicoli con massa max superiore a 3500 kg, per il trasporto 21 anni

di non più di 8 passeggeri, oltre al conducente, anche con rimorchio di massa max fino a 750 kg

----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------CE Veicoli composti da una motrice della categoria C e da un 21 anni

rimorchio o semirimorchi di massa max superiore a 750 kg----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------D1 Autoveicoli per trasporto di non più di 16 persone (oltre il 21 anni

conducente) di lunghezza max fino a 8 metri----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------D1E Veicoli composti da una motrice della categoria D1 e da un 21 anni

rimorchio di massa max superiore a 750 kg----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------D Autoveicoli per trasporto di più di 8 persone (oltre il conducente) 24 anni----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------DE Veicoli composti da una motrice della categoria D e da un 24 anni

rimorchio di massa max superiore a 750 kg

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Attualità - Economia 20 gennaio 20138

IL SONDAGGIO DELLA CONFCOMMERCIO TREVIGIANA

Saldi di gennaio,niente spese inutili

saldi della prima metà digennaio dimostrano come«un grande e variegato uni-

verso di consumatori tenta di re-sistere alla peggior crisi dell’ulti-mo secolo». Questo rileva il pri-mo sondaggio realizzato dallaConfcommercio di Treviso suiprimi due week-end di gennaio.Condizionati dalle vendite pro-mozionali, spalmate per l’interoanno, dal proliferare degli outlet,dai sacrifici imposti dalla con-giuntura economica, i saldi sta-gionali - contestualizzati in unperiodo stagionalmente ancorainteressante - se, da una parte,fanno riflettere sulla inevitabileriduzione delle risorse destinateal consumo, dall’altra fanno ca-pire che “avrebbe potuto andarepeggio”, rivelando un quadrocomposito, non privo di variabi-li e sfumature, ombre ma anchequalche luce.La rilevazioni di Confcommer-cio Treviso sono in linea conquelle nazionali: nel primo week-

Iend, oltre il 72% di o-peratori ha riscontra-to un decremento ri-spetto all’anno prece-dente, una percentua-le che diventa del 58%nel secondo week-end.Nei due week-end, lapercentuale degli “ot-timisti”, ovvero di co-loro che possono par-lare di “incremento”,passa dal 27,7% al41,6%, ma resta sempre abbon-dantemente sotto la metà.Varia tra l’8% ed il 16% la per-centuale di chi può affermare diaver registrato incrementi “sen-sibili”: tra il +6% e + 10%, men-tre la percentuale di chi registradecrementi “pesanti”, con oltre il30% in meno rispetto all’annoscorso, varia tra il 5% ed il 16%.Lo scontrino medio “trevigiano”passa da 115 euro (primo week-end) a 105 euro (secondo week-end) e riguarda soprattutto ma-glieria, felpe, giacconi e piumini,

mentre il dato nazionale di Fe-dermoda parla di uno “scontri-no medio 2013” di 102 euro, piùbasso rispetto a quello del 2012,attestatosi intorno ai 121 euro.«Nell’insieme - commenta il pre-sidente di Confcommercio Tre-viso Guido Pomini - appare, dauna parte, un panorama preve-dibile ed in linea con l’anda-mento dei consumi del 2012, dal-l’altra una certezza, cioè che i sal-di stagionali non sono più in gra-do di ripagare gli effetti negatividi una stagione magra ed auste-

ra, drenata da tasse, sacrifici e ti-mori. Nel lessico del consumo, sistanno imponendo termini co-me “superfluo”, “inutile”, anche“è in più” ed abitudini ormai ra-dicate improntate a senso di“cautela”, “necessarietà”, “accor-tezza”.L’abbigliamento, tra i vari setto-ri, è quello che non solo presen-ta i livelli di rinuncia più alti, maanche le nuove “tendenze” dellefamiglie che, cogliendo l’offertaed esasperando la ricerca delrapporto qualità-prezzo riesco-

no, con economie quasi “alchi-mistiche”, a mantenere inaltera-to il proprio posizionamento so-ciale.«Siamo di fronte - conclude Po-mini- all’ennesimo, pesante, se-gnale di “riduzione responsabi-le” espresso dalla società e daiconsumatori con chiarezza: oc-corre capire come superare que-sto snodo culturale per rimette-re nel circolo dell’economia quel-la giusta, necessaria e rigene-rante dose di fiducia e senso difuturo».

PROVINCIA DI TREVISO: PER 5 GIOVANI IL PROGETTO WORK EXPERIENCE

a Provincia di Treviso lancia il bando per un progetto spe-rimentale di alta formazione rivolto a giovani neolaureati

trevigiani. Denominato "Work experience", il progetto mettein palio 5 borse di studio per 5 mila euro ciascuna, destinatea giovani laureati da non oltre 18 mesi, che intraprenderannoun percorso di alta formazione finalizzato alla concretizza-zione di un lavoro.L’iniziativa, attuata in collaborazione con le Associazioni di Ca-tegoria, coinvolgerà cinque aziende locali che ospiteranno i gio-vani per un periodo di cinque mesi assegnando loro uno spe-cifico obiettivo e affiancando loro un tutor aziendale. Sonostati già individuati i 5 obiettivi da raggiungere (consultabilinel bando), il settore di appartenenza e i profili ricercati. IlServizio incontro domanda-offerta della Provincia effettueràuna preselezione per ognuna delle cinque posizioni offerte in-dividuando le candidature cha maggiormente corrispondonoal profilo ricercato. Quindi, verrà individuata una rosa di can-didati per ciascuna esperienza che sarà sottoposta alla valuta-zione di una Commissione composta da professionisti dellaProvincia e da responsabili delle aziende richiedenti.Al termine del percorso, infine, verrà rilasciato un attestato del-le competenze acquisite e validate dall’azienda.Per informazioni sul bando: www.provincia.treviso.it, alla vo-ce bandi e concorsi.

L

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9

LA NUOVA SEDE DEL DISTRETTO SUD ULSS 7

Operativi in via Galvani

GIOCO D’AZZARDO, SUL SITO DELL’ULSS 7MATERIALE INFORMATIVO SUL RISCHIO DIPENDENZA

ltimato nei tempiprevisti il traslocodi ambulatori e uf-

fici da via Maset, da lunedì14 gennaio è operativa lanuova sede del Distrettosocio-sanitario sud di viaGalvani. Attualmente è in corso iltrasloco all’ex Enel delleattività collocate in via Ei-naudi, Consultorio fami-liare, Servizio per l’età e-volutiva, Servizio di inte-grazione lavorativa e Ser-vizio disabilità età adulta,che saranno operative nel-la sede di via Galvani damartedì 22 gennaio. Dal 22 al 23 gennaio cisarà, infine, il trasferi-mento dello Spisal.La nuova sede del Distret-to sud ha registrato, inquesti primi giorni di atti-vità, un afflusso consi-stente di utenti, a causaanche della chiusura del-l’Ufficio amministrativo divia Maset per alcuni gior-ni, durante le operazionidi trasloco.«Lunedì sono stati oltre200 gli utenti che si sonorivolti al solo Ufficio am-ministrativo – sottolineail direttore del Distretto,Paola Paludetti –. La mag-gior parte doveva sbrigarepratiche amministrative,ma parecchie persone so-no venute anche a chiede-re informazioni. Per farfronte all’aumento di ri-chieste e alla necessità dioffrire maggiore supportoall’utenza è stato disposto– spiega Paludetti – sia ilpotenziamento del nume-ro degli sportelli che l’am-pliamento dell’orario di a-pertura: l’Ufficio ammini-strativo aprirà, in questiprimi giorni, alle 8 anzi-ché alle 9».

U

Già da merco-ledì scorso è i-noltre attivoun Puntoinformativo,nell’atrio dellasede di via Gal-vani, presso ilquale gli uten-ti potranno ot-tenere risposteimmediate inrelazione aqualsiasi dub-

bio relativo a collocazio-ne, orari e modalità di ac-cesso ai vari servizi. Per quanto riguarda, infi-ne, i parcheggi, si ricordache i posti auto disponibi-li per utenti e personalesono, complessivamente,233. «Abbiamo fatto e stiamofacendo il possibile per ri-durre al minimo i disagiper l’utenza – spiega Pa-ludetti –. È chiaro che lospostamento di un nume-ro così elevato di ambula-tori e uffici richiede un pe-riodo di “assestamento”,sia per l’utenza che per glioperatori: nello scusarciper qualche possibile di-sguido, chiediamo la col-laborazione degli utenti einvitiamo chi non ha pra-tiche urgenti da sbrigaread attendere qualche gior-no prima di recarsi aglisportelli». La nuova sede del Distret-to sud, 4.160 mq distri-buiti su 4 piani in un’areadi 5.856 mq, rappresentauna sorta di “Portale fisi-co” nel quale, una voltacompletate tutte le opera-zioni di trasloco, gli uten-ti troveranno raggruppatitutti i servizi precedente-mente distribuiti in tre se-di: nell’edificio ex Enel so-no stati ricavati, comples-sivamente, circa 200 traambulatori, uffici e localidi servizio.Il nuovo Distretto sud di Conegliano

Dal 18 al 25 gennaioConegliano: Losego, viaCavallotti 11, 0438-22375.Cordignano: Davanzo,via Roma 27, 0438-995375.Fiaschetti: Bonin, via Sa-cile 2, 0434-778675.Fontanelle: Legrenzi, viaRoma 310, 0422-809085.Maron: Nassivera (festi-vo diurno), via Santaros-sa 26, 0434-623561.Miane: Farmacia di Mia-ne, via Alcide De Gaspe-ri 70, 0438-893131.Rua di Feletto: Petrone,via Salera 2, 0438-486851.Sacile: Gasparinetti, viaBertolissi 9, 0434-780610.San Donà di Piave: Co-munale, via Garibaldi 85,0421-51226.San Giorgio di Livenza:Zago (diurno sabato edomenica), corso Risor-gimento 46, 0421-80143.Sant’Antonio Tortal: Vil-lanova Servizi, via Mar-tiri della Libertà 37,0437-757535.Susegana: Tonolo, viaNazionale 2/F, 0438-73220.Torre di Mosto: Zuppi-chin (diurno sabato e do-menica), piazza della Re-

pubblica 5, 0421-324018.Vittorio Veneto: Comu-nale 1, via Brandolini111, 0438-53198.

Dal 25 gennaio al 1º feb-braioBocca di Strada: Vigilan-ti Cama, via Manzoni 2,0438-308800.Caorle: Scabbio (sabatoe domenica), via Pigafet-ta 11/12, 0421-260060.Cappella Maggiore:Marson, piazza VittorioVeneto 34, 0438-580004.Col San Martino: Calle-gari, via Treviset 61,0438-989666.Mel: Sartori, via Roma 6,0437-753352.Parè: Modenese, vialeVenezia 34/F, 0438-61165.Sacile: All’Esculapio, viaGaribaldi 21, 0434-71331.San Donà di Piave: SanPio X, via Zingales 6,0421-40031.Scomigo: Ferrarese, viaBortotti 61, 0438-789364.Tamai: Farmacie comu-nali FVG, via Gen. Mo-rozzo Della Rocca 5,0434-606776.Vittorio Veneto: Palatini,via Cavour 114, 0438-53274.

LOGISTICA NUOVO DISTRETTO SUDPPiiaannoo tteerrrraa

o Ufficio igiene o Servizio Amministrativo o Servizio Veterinario o Servizio di Medicina Legale (SML)

PPiiaannoo pprriimmoo:: o Poliambulatori o Cure Primarie

PPiiaannoo sseeccoonnddoo:: o Servizio Età Evolutiva (SEE)o Consultorio Familiareo Servizio Disabilità Età Adulta (SDEA)

PPiiaannoo tteerrzzoo o Servizio di Igiene e Sanità Pubblica (SISP)o Servizio Igiene degli Alimenti e Nutrizione (SIAN)o Servizio Integrazione Lavorativa (SIL)o Servizio Prevenzione Igiene e Sicurezza negli

Ambienti di Lavoro (SPISAL)o Servizio Prevenzione e Protezione (SPP)o Centrale Operativa Screening o Sale riunioni/polifunzionali

l decreto legge 13 set-tembre 2012 n. 158 (De-

creto Balduzzi), converti-to in legge 8 novembre2012 n. 189, prevede che igestori di sale giochi, e-sercizi commerciali ecce-tera, espongano del mate-riale informativo relativoai possibili problemi di di-pendenza legati al giocod’azzardo. Per la mancataesposizione sono previstesanzioni amministrative

I consistenti. Per favorire igestori e le associazioni dicategoria rispetto allanuova normativa, e pergarantire la più ampia edefficace diffusione delleinformazioni ai cittadiniche necessitano di aiutorispetto alla dipendenzada gioco, l’Ulss 7 ha sinte-tizzato le informazioni u-tili in un volantino, repe-ribile all’indirizzo inter-net: www.ulss7.it / ma-

gnoliaPublic / homepa-ge.html.Il volantino può esserescaricato liberamente daigestori per esporlo nei lo-cali.Per fornire consulenza esupporto alle persone chehanno problemi di dipen-denza dal gioco e ai lorofamiliari l’Ulss 7 ha datempo attivato, presso ilServizio dipendenze, unambulatorio dedicato alle

problematichedel gioco d’az-zardo patologi-co: presso l’am-bulatorio sipossono otte-nere consulen-ze e supportopsicologico. Permaggiori infor-mazioni rivol-gersi a: Ambu-latorio per ilgioco d’azzardopatologico, viaOrtigara 131, Conegliano,telefono 0438-64211, fax

0438-63238, e-mail [email protected].

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20 gennaio 2013

LA NOTA PASTORALE DOPO AQUILEIA 2

Testimoni diCristo in ascolto

ono trascorsi nove mesi daigiorni in cui si è tenuto ad A-quileia e Grado il secondo

Convegno delle 15 diocesi delNordest. Questi nove mesi, di ap-parente silenzio, sono stati il tem-po di gestazione, di attesa e di ela-borazione della nota pastorale Te-stimoni di Cristo, in ascolto, che o-ra i vescovi delle Chiese del Trive-neto offrono alle comunità cri-stiane. Era previsto fin dall’inizioche i vescovi, dopo l’esperienza diincontro tra i rappresentanti del-le diocesi, avrebbero compiuto unulteriore discernimento come pa-stori delle Chiese a loro affidate.Emblematica questa dinamica ec-clesiale. L’abbiamo definita con untermine “tecnico” che provienedalla viva Tradizione della Chie-sa: sinodalità. Si cammina insiemenella Chiesa, ma ognuno svolgen-do il proprio specifico compito.L’indizione del Convegno (4 giu-gno 2010) e la Lettera alle comu-nità cristiane del Nordest (1 no-vembre 2010) che ha dato il via al-la preparazione nelle singole dio-cesi sono il “dono iniziale” dei ve-scovi alle loro Chiese. Espressionedel loro ministero di Pastori è, og-gi, la Nota pastorale “Testimoni diCristo, in ascolto”. Questi inter-venti tracciano un arco di tempoche ha dato vita ad una intensacondivisione ecclesiale, ma essoresta aperto sul vissuto delle dio-cesi del Triveneto e, dunque, del-le comunità cristiane che abitanotutto il territorio variegato delNordest. Questa apertura indica il“dopo” che è tempo di “ricezione”:si riceve, cioè, nella gratitudine, si

Scomprende più oculata-mente quanto è avvenuto, losi fa passare nel setaccio del-la vita ordinaria, lo si di-scerne per un’ulteriore se-mina, affinché nuovi ger-mogli predispongano altrifrutti...I vescovi esprimono “il piùvivo apprezzamento per illavoro svolto da tutti, primae dopo il Convegno”. E rico-noscono che la Chiesa risul-ta “ulteriormente accresciu-ta grazie ai doni di sapienzae di consiglio espressi” nelConvegno, in particolare per il“frutto dell’ascolto vicendevole” e-spresso nelle sessanta “proposi-zioni” che attestano la laboriosacomunione dei giorni di convegno.I vescovi confermano che le pro-posizioni sono “a disposizione ditutte le diocesi” e verranno, pub-blicate unitamente alla Nota pa-storale. Sono inscindibili: i duecontributi si illuminano a vicenda.Il contributo specifico dei vescovisi concentra su delle “priorità peril cammino pastorale”. Si tratta di“tre dimensioni della vita delle no-stre comunità ecclesiali nel conte-sto attuale” per un rinnovato im-pegno delle diocesi con “l’invito acrescere nella comunione e nellacollaborazione reciproca, secon-do lo spirito del Convegno di A-quileia”. Ecco dove si concentreràl’impegno delle Chiese del Norde-st:a. una nuova evangelizzazione,b. l’attenzione alla famiglia e allenuove generazioni,c. l’impegno per il bene comune

con la consapevolezza del “nuovo”rappresentato dal fenomeno del-l’immigrazione.Viene così disegnato un volto diChiesa nel Nordest “accoglienteper tutti, come casa dalle portesempre aperte all’incontro e al dia-logo […] propositiva e creativa cheannuncia a tutti con freschezza ilVangelo”.Da Aquileia 2 è iniziato un ulte-riore tratto di cammino - così findagli inizi è stata chiamata l’espe-rienza del Convegno - che le im-pegnerà in una rinnovata conver-sione, perché “per evangelizzare, laChiesa deve essere sempre rie-vangelizzata”.Si ricompongono così le tre dina-miche che hanno ritmato la ma-turazione di questo “camminareinsieme”: una memoria che ha ilcoraggio del discernimento per es-sere nuovamente profezia. Confi-diamo in questo dono-compito-promessa…

Renato Marangonisegretario generale del Convegno

La basilica di Aquileia

MARATONA DELLA PACE

A Lecce, sulle ormedi testimoni di pace

na veglia di preghiera e di ri-flessione itinerante sulle or-

me di testimoni della pace. Cosìpotremmo definire la 46ª Mara-tona della pace, che si è svolta aLecce il 31 dicembre scorso, apartire dalle 17.30 e fino alla ce-lebrazione eucaristica delle 22.30,con più soste sulle piazze e nellechiese della città.Sì, sulle orme di testimoni dellapace. Il primo è Gesù Cristo, conle pagine del suo Vangelo che so-no state proclamate a più ripre-se: la Magna Charta della pace è

U infatti il Discorso della monta-gna, ma anche ogni pagina dellaBuona Notizia che Dio ci ama.Altro testimone della pace è sta-to il Papa, con il Messaggio con-segnato per la XLVI Giornatamondiale della pace, che ha fattoun po’ da filo conduttore lungotutto il cammino. Ma soprattut-to quest’anno la guida spiritualedegli oltre duemila partecipantialla marcia è stata la figura di donTonino Bello, grande testimonedella pace, rievocato a vent’annidalla famosa e silenziosa marcia

della pace del 1992, a Sarajevo.L’arcivescovo metropolita di Lec-ce, monsignor Domenico D’Am-brosio, ha invitato i partecipantialla marcia a sentirlo accanto co-me modello nell’impegno per lapace, lui che ha guidato quellalontana marcia della pace nellagelida ed innevata Sarajevo, resaancor più eloquente dal suo de-bole e fragile corpo segnato dal-la malattia.Sette sono stati i momenti di ri-flessione lungo i circa tre chilo-metri della marcia, aperti da unamolto coinvolgente preghiera e-cumenica, presieduta dal vesco-vo Giancarlo Bregantini. Quattrosono state le soste lungo il cam-mino, ove sono intervenuti il ve-scovo Giovanni Giudici, presi-dente di Pax Christi, il vescovo e-merito di Ivrea Luigi Bettazzi,tuttora coraggioso e credibile te-stimone di azioni di pace, oltreche della stagione del Concilio,l’arcivescovo Giuseppe Merisi e

Paolo Beccegato per laCaritas italiana, il ve-scovo Domenico Si-galini, assistente ge-nerale dell’Azione cat-tolica, e la vicepresi-dente diocesana diLecce della stessa Ca-ritas.Nella celebrazione eu-caristica conclusiva,monsignor D’Ambro-sio ha testimoniato il suo affettoper i volti e i nomi dei 1.400 fra-telli e sorelle detenuti nella casacircondariale di Lecce: «La lorovita, per certi versi espropriata acausa di condizioni umilianti,rientra per noi in quella lotta perla pace, che è impegno per unapienezza di vita, a loro in qual-che modo sottratta, strana formalegalizzata dell’occhio per oc-chio».Il gesuita padre Paolo Dall’Oglio,fondatore della comunità mona-stica del Khalil in Siria per l’ar-

monia islamico-cristiana, in unatestimonianza recata lungo lamarcia ci aveva ricordato e invi-tato a ripetere un nome islamicodi Dio: Dio il suo nome è pace.Come a dire che la pace è an-nuncio, è dialogo, è Dio stessoche si mette in gioco con gli uo-mini.È anche festa e fraternità, comelo sono state tutta la marcia e an-che il momento conviviale offer-to dalla diocesi di Lecce a con-clusione. Noi c’eravamo.

Alberto e Iole Azzari

LECCE: Alberto e Iole Azzari alla marcia per la pace

SETTIMANA UNITÀ DEI CRISTIANI:PELLEGRINAGGI E VEGLIA

n occasione della Settimana dipreghiera per l’unità dei cristia-

ni (18-25 gennaio), che si concen-trerà sul testo biblico di Michea 6,6-8: “Quel che il Signore esige danoi: praticare la giustizia, ricerca-re la bontà e camminare umil-mente con il nostro Dio”, l’Ufficiodiocesano per l’ecumenismo e ildialogo propone il pellegrinaggiodelle dodici foranie alla pieve giu-bilare di San Pietro di Feletto, se-condo il seguente calendario: - Forania Pedemontana: venerdì18 gennaio ore 10; - Forania di Vittorio Veneto: ve-nerdì 18 ore 16; - Forania di Conegliano: sabato 19ore 10; - Forania La Colonna: lunedì 21 o-re 10; - Forania La Vallata: lunedì 21 o-re 16; - Forania Zumellese: martedì 22

I ore 10; - Forania Opitergina: martedì 22ore 16; - Forania Pontebbana: mercoledì23 ore 10; - Forania Mottense: mercoledì 23ore 16; - Forania del Quartier del Piave:giovedì 24 ore 10; - Forania di Torre di Mosto: gio-vedì 24 ore 16; - Forania di Sacile: venerdì 25 ore16.La proposta prevede l’accoglienzadei pellegrini, la catechesi sul sim-bolo degli Apostoli e la celebra-zione della messa.La veglia ecumenica diocesana siterrà nella cappella della casa di ri-poso San Pio X di Cordignano, ve-nerdì 25 gennaio alle 20.30 e saràpresieduta dal vicario generale.Tiene la riflessione l’archimandri-ta ortodosso rumeno di Treviso.

RISTAMPA DELLA PUBBLICAZIONEDI DON MARIO ALBERTINI

a diocesi ha deciso di procedere allaristampa della pubblicazione “Le in-

venzioni dell’amore di Dio” di don MarioAlbertini, uscito in allegato all’Azione didomenica 6 gennaio, come dono della dio-cesi e del settimanale diocesano. Alcuniparroci, in modo particolare, si sono di-mostrati interessati ad utilizzarlo ancheper la benedizione alle famiglie. Per pre-notare copie della pubblicazione rivol-gersi entro lunedì 21 gennaio alla segre-teria pastorale (telefono 0438-948231)della Curia vescovile. Il costo previsto acopia sarà di 0,60 euro (iva compresa) epotrà essere ridotto in base alla tiratura definitiva.

L

ontinuano a crescere le adesioni del mondo cattolico a “Uno dinoi”. Davide Guarneri, presidente dell’Age, e Salvatore Pagliu-

ca, presidente dell’Unitalsi, hanno sottoscritto l’appello agli italia-ni perché aderiscano all’iniziativa dei cittadini europei. “Uno dinoi” chiede che sia garantita dalle istituzioni comunitarie l’esplici-ta protezione giuridica della dignità e del diritto alla vita di ogni es-sere umano fin dal concepimento. Un ideale sul quale il mondocattolico si mobiliterà per il 2013 e che porterà a consegnare allaCommissione europea milioni di firme raccolte in tutti i Paesi del-l’Unione. Le nuove associazioni si aggiungono alle adesioni di A-cli, Associazione medici cattolici, associazione Papa Giovanni XXIII,Azione cattolica, Cammino neocatecumenale, Comunione e libe-razione, Focolari, Forum associazioni familiari, Movimento per lavita, Mcl, Rinnovamento nello Spirito, Unione giuristi cattolici.

C

“UNO DI NOI”, NUOVE ADESIONI

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Chiesa20 gennaio 2013 11

FURONO PRESENTI ANCHE NELLA NOSTRA DIOCESI

Millenario dei Camaldolesi

ono ormai mille anni che un gruppo di monacisi è stabilito a vivere nel “Campo di Maldolo” sul-la dorsale degli Appennini, lungo un’antica stra-

da di collegamento tra la Romagna e Arezzo.Il primo di loro fu Romualdo di Ravenna, che arrivò concinque compagni in quella radura della foresta messaa disposizione dal vescovo Teodaldo di Arezzo.Nasceva così l’Eremo di Camaldoli, nel quale i disce-poli di san Romualdo coltivavano la preghiera in spi-rito di penitenza, nel silenzio della cella secondo l’in-segnamento del fondatore.

SA pochi chilometri di distanza, un ospizio gestitodai monaci per l’accoglienza di visitatori e vian-danti divenne presto luogo di formazione per quan-ti desideravano entrare a far parte della comunità,e pochi decenni dopo era conosciuto come il ce-nobio di Fontebono.Non trascorse nemmeno un secolo dalla fonda-zione e la piccola comunità crebbe fino a formareuna congregazione che univa eremi e monasteri eseguiva la regola benedettina secondo l’austero spi-rito romualdino.

ella, cella, in te mi ero ri-fugiato perché tu mi na-

scondessi e non mi hai nasco-sto”. Il beato Paolo Giustinianinon aveva trovato a Camaldoliquella solitudine che cercava. Epartiva, nel 1520, dando avvioa quella nuova forma di vita e-remitica dalla quale nascerà,più tardi, anche il nostro ere-mo di Rua di Feletto. Rivivevaforse in lui lo spirito del fonda-tore, san Romualdo, e degli e-remiti di quel secolo, l’XI, chevide popolarsi delle loro cellel’Italia – ma giungendo ancheall’Istria e all’Ungheria –. Checosa spingeva questi uomini atanta solitudine? Perché era lo-ro tanto cara la cella, dove na-scondersi al mondo? Chi si me-raviglia di questo desiderio, im-perioso e assoluto, non conoscequello che prima di loro aveva-no vissuto Antonio e Basilio, A-gostino e Girolamo, Benedettoe Gregorio Magno. L’attrattivaper la solitudine fa tutt’uno, in

C“ questi uomini, con la ricerca diDio e di Dio solo, perché daquesto nasce anche la cono-scenza vera di sé. Ad Agostinoda poco convertito una vocechiede: “Che cosa cerchi?” e larisposta giunge netta: “Solo diconoscere Dio e l’anima”. Il gio-vanissimo Benedetto lascia Ro-ma per i boschi della valle del-l’Aniene “non desiderando chedi piacere a Dio solo”, e “solosotto gli occhi di Colui che tut-to vede dall’alto abitò con sestesso”. Romualdo, il nobile ra-vennate convertito in età adul-ta, ci viene descritto dal suobiografo Pier Damiani “cometutto trasformato in fuoco” eardente dal desiderio di “tuttoil mondo trasformare in eremo”.La schiera dei grandi solitarigiunge vicino a noi proprio conil Giustiniani, che a Cristo con-fessava: “Signore Gesù, tu saiche la solitudine l’ho amata nonper se stessa, ma per te”. E quiscopriamo il segreto delle loro

anime, che non è del tutto pos-sibile spiegare: “secretummeum mihi”.

Solitudine e comunioneEssi non fuggono dal loro se-colo, nel qualehanno spesso a-vuto mansioni ci-vili e politiche diprimo piano. Liha conquistati l’a-more per quellavita che non pas-sa e che il Cristooffre sempre a chilo segue – taloracon una grazia eun invito così for-te da essere in-comparabile conqualunque altra cosa –. Nellacella vivono una relazione tan-to misteriosa quanto reale etangibile con lui, che li fa par-tecipi della sua pienezza e li do-na all’intero suo corpo eccle-siale. Non c’è isolamento né in-dividualismo nell’eremo e lastessa disposizione della gior-nata lo lascia intravedere: pre-ghiera per vivi e defunti, lavo-ro, lettura, digiuni frequenti,pratica della carità portanol’uomo da Dio ai fratelli e i fra-telli a Dio. Il tempo non ha nul-

la della frenesia affollata e vuo-ta sperimentata nel mondo;non c’è un tempo solo profano,perché sono i misteri di Cristoa scandirlo, così come la Chie-sa li fa rivivere nell’anno litur-

gico. Nell’ere-mo della SantaCroce, a FonteAvellana, è vivala memoria diColui la cui vitafu tutta solitu-dine e comu-nione: dal mo-mento in cui la-scia il seno delPadre a quellodella continuaincomprensio-ne da parte de-

gli uomini e fino all’ultimo,quando sperimenta l’abbando-no totale del Padre e insieme fanascere una comunione umanasenza più fine. Il mistero, la me-moria di Cristo, è il vero abita-tore delle celle eremitiche; ciòche non passa ma vive sempreprende possesso del breve flui-re del nostro tempo. La Chiesane è così sovrana da poter intutta verità dire: “Oggi è nato ilSalvatore” e rendere presente ilparto della Vergine oltre ognibarriera temporale. E l’eremita

può parlare al plurale: “Il Si-gnore sia con voi” anche se nel-la cella è solo, perché nessunoche faccia memoria di Cristo –e particolarmente nella cele-brazione eucaristica – può ve-ramente dirsi solo. Tutto il cor-po ecclesiale è in lui ed è esat-tamente lo stesso che si fa pre-sente in una basilica gremita dipopolo.

Dolcezza nella fedeÈ tuttavia, quella dell’eremo, u-na dolcezza solo nella fede, u-na pace sempre da conquistarenella “sacra milizia”. Non pernulla Pier Damiani paragona lascena ecclesiale alla lotta di I-sraele contro Amalech: se nelpiano la battaglia volge a buonfine, è perché Mosè ha le manialzate sul monte. Se le lascias-se cadere e scendesse a pren-dere le armi degli altri, offri-rebbe una facile vittoria al ne-mico. “Mani deboli, le sue, maaperte verso il cielo. Ed è perquesto che le altre mani com-battendo trionfavano sui nemi-ci. A questi competeva di lot-tare, ma non aver dubbi che, sevincevano, il merito era di quel-li. Erano loro che ottenevano aquesti dal cielo la vittoria”.

Don Giorgio Maschio

RIFLESSIONE DI DON GIORGIO MASCHIO

Solitudine e comunione

Il monastero di Camaldoli

DATE SIGNIFICATIVE- 1012: san Romualdo giunge a Camaldoli e con alcuni discepoli costrui-sce a 1110 metri d’altezza le prime cinque celle, circondate ognuna dal pro-prio orticello, e una piccola cappella- 1113: con la bolla Gratias Deo, Pasquale II riconosce e sancisce l’unitàdella congregazione degli eremi e dei cenobi camaldolesi e ne assume la tu-tela- 1520: Paolo Giustiniani lascia l’Eremo di Camaldoli per recarsi all’ere-mo di San Girolamo del Monte Cucco. Papa Leone X concesse al Giusti-niani di fondare altri eremi, nel 1524 papa Clemente VII riconobbe for-malmente la Compagnia degli eremiti di san Romualdo; resa pienamen-te autonoma da Camaldoli il 7 maggio 1529.

A Rua i segnidel loro passaggio

nche il territorio della dio-cesi ha accolto monaci ca-

maldolesi. La presenza più si-gnificativa si è avuta a Rua diFeletto. Della loro presenza rac-

A conta don Nilo Faldon nel vo-lume “Rua di Feletto” (Tipse1977) dal quale abbiamo trattoalcune notizie storiche.Nel 1665 il patrizio veneziano

Alvise Canal, fi-glio del procura-tore di San Mar-co, faceva donoalla Compagniadegli eremiti disan Romualdo –camaldolesi diMonte Corona –di un’altura al-l’interno dell’an-tica pieve di San

Pietro di Feletto, denominataColle Capriolo. Accolta la do-nazione con tutti i regolari per-messi dell’autorità civile ed ec-clesiastica, i monaci di San Ro-mualdo, venuti dall’isola di SanClemente in Venezia, preseropossesso del luogo ed officiaro-no l’eremo il 24 ottobre 1665. I-niziarono quasi subito la co-struzione della chiesa in onoredella Vergine Assunta e a sanBenedetto. Solo nel 1718, però,il vescovo di Ceneda FrancescoTrevisan la consacrava. Neglistessi anni di costruzione dellachiesa i monaci attesero a com-pletare l’eremo con tutte le cel-le, officine, servizi e mura clau-strali: 14 cellette, ognuna con ilgiardino, l’orto, i muretti divi-sori, i servizi e le mura clau-strali. Ne risultò una strutturaarchitettonica armoniosa, ele-gante.Sopravvissuto alla soppressio-ne di conventi disposta dalla Re-

pubblica di Venezia tra il 1769e il 1772, il convento venne sop-presso a seguito del decreto diNapoleone del 28 luglio 1806. Ireligiosi furono costretti a tro-vare temporaneo rifugio nell’e-remo di San Clemente in Isoladi Venezia. I beni dei camaldo-lesi passarono al Regio Dema-nio e vennero dati in locazione.Nel 1811 due monaci camaldo-lesi, deposto l’abito di S. Ro-mualdo e ridotti dalle dipen-denze del vescovo di Ceneda,ritornarono a Rua e acquistaro-no, con enormi sacrifici, lamaggior parte del patrimoniodel convento. Ma il sogno di ria-prire il convento presto si in-franse e nel 1829 il conventovenne donato al vescovo di Ce-neda a perpetuo vantaggio del-l’arciprete e della fabbriceriadella pieve di San Pietro di Fe-letto, con l’obbligo che la sededella vita parrocchiale venissetrasferita nella chiesa che era

stata dell’eremo.Oggi restano 4 celle, il refetto-rio e l’albergo dei poveri. Unaparte del complesso è diventa-to sede del municipio di SanPietro.I monaci furono presenti sicu-ramente anche a Follina. Dal li-bro di don Faldon sappiamo chedovettero abbandonare il paesea seguito delle soppressioni di-sposte dalla Serenissima.

San Romualdo

razie al volume di PierAngelo Passolunghi “Il

monachesimo benedettinodella Marca trevigiana”(1980) veniamo a sapere che icamaldolesi furono presentiin altri tre luoghi della dioce-si: San Benedetto di Feletto(1237); Santa Maria di Follina(1572-1771); San Martino diOderzo (1261).

G

ALTRIMONASTERI

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ome troppo spesso ac-cade, molti angoli delmondo che abitiamo so-

no ancora oggi lontani dalla pa-ce. Ma quali possono essere gliingredienti per poterne parlarein modo nuovo ed autentico?Per il secondo anno, l’Azionecattolica propone di rifletteresu questo tema fondamentale,con cui da sempre tutti gli uo-mini sono chiamati a cimentar-si, attraverso un appuntamentoparticolare: “Orchestriamo lapace”. Si tratta di una serata incui giovani e adulti si scambia-no idee e speranze attraverso isegni e i suoni del mondo mu-sicale. Allora i nostri personaliingredienti saranno la musica,la letteratura, le idee e, con il te-ma di quest’anno, la Terra cheabitiamo.Il Papa, nel messaggio che ha a-perto il mese della pace il 1ºgennaio, ci esorta a guardare ol-tre “i focolai di tensione e dicontrapposizione causati dacrescenti diseguaglianze fra ric-chi e poveri, dal prevalere di u-na mentalità egoistica e indivi-dualista [...]. Le molteplici ope-re di pace, di cui è ricco il mon-

Cdo, testimoniano l’innata voca-zione dell’umanità alla pace. Inogni persona il desiderio di pa-ce è aspirazione essenziale ecoincide, in certa maniera, conil desiderio di una vita umanapiena, felice e ben realizzata.[…] L’uomo è fatto per la pace

che è dono di Dio”.Ecco allora la nostra propostadi avvicinare tutti i giovani, siaquelli anagrafici sia quelli chelo sono ancora nell’animo, conmelodie e testi che possano es-sere significativi nella riflessio-ne su come possiamo portare serenità al nostro pianeta. Ci

siamo chiesti: “E se fosse pro-prio lei, la Terra, a farci da cas-sa di risonanza?”. Se noi “orche-striamo la pace” crediamo cheessa risuonerebbe davvero, or-gogliosa dei figli che amorevol-mente accoglie e che chiama acon-dividere tra loro le espe-rienze della vita.La formula che utilizziamo èsemplice: scegliamo il posto –quest’anno Sacile – sabato 26gennaio, coinvolgiamo la genteche ci vive e amici che sono sen-sibili al tema di cui parliamo, ela festa è pronta ad andare inscena. Così a parlare di pace at-traverso la musica ci aiuteran-no il coro Jubilate di Sacile, al-cuni allievi dell’Istituto Musi-cale Ruffo, Mauro Da Ros – chi-tarra e voce del Quartetto De-sueto –, Elvira Cadorin – vocesolista –, e il River Gospel MassChoir di Ponte della Priula.

La bellezza della musica si inte-stardisce come la speranza de-gli uomini verso l’utopia dellapace: anche nei teatri di guerrapeggiori ci sono sempre statigermogli della pace futura edunque il nostro messaggio sirivolge a tutte quelle personeche non vogliono arrendersi,che ogni giorno costruisconopace – la “operano” come pos-siamo trovare nel Discorso del-la montagna – attraverso sem-plici gesti quotidiani. È a questipiccoli segni che noi ci colle-ghiamo, perché suonare o can-tare è semplice, bello e spessoporta serenità: il nostro auspi-cio è che si possa quindi un gior-no far risuonare la Terra di ununico canto che affratelli tuttigli uomini, in una lode che, co-me ricorda sant’Agostino, per-metta all’uomo di pregare duevolte.

Manuel Faccin

BREVI ACSERATA-INCONTRO IL 26 A SACILE

Affinché la terrarisuoni di pace

Azione Cattolica Percorso eticoDomenica 20 gennaio, a Conegliano, nelle aule parrocchiali diSan Rocco, con inizio alle 9.30, si svolge il quarto incontro delpercorso etico “L’uomo, povertà e ricchezza - La vita economi-ca” con la prosecuzione dei laboratori, in vista anche della pros-sima Settimana Sociale.

Feste della paceIl percorso formativo dell’Acr prevede la conclusione del mesedella pace con un incontro foraniale o interforaniale. Torre di Mo-sto e Mottense si danno appuntamento a Grassaga il 20 gen-naio. Nelle foranie Pedemontana, Opitergina, La Colonna, Pon-tebbana la festa della pace si svolgerà domenica 27 gennaio;domenica 10 febbraio nella forania Sacilese; il 17 febbraio in-sieme le foranie Quartier del Piave, La Vallata e Zumellese.

A ODERZO IN 450 AD ASCOLTARE DE FRANCISCIS

L’unico medico al mondoper i guariti e non per i malati

a un ufficio a Lourdes,due segretarie e 4 mila500 collaboratori sparsi

in tutto il mondo che hanno conlui appuntamento ogni qualvol-ta si rechino in pellegrinaggio al-la Grotta di Massabielle. È l’uni-co medico sulla Terra, e su que-sto ci scherza su, al quale il pa-ziente si rivolge per dirgli che èguarito e non che è malato. Ildottor Alessandro De Franciscis,ha condiviso a Oderzo, invitatoda Lions e Rotary Club, la sua vi-ta di presidente del Bureau desconstatations médicales diLourdes. Lo ha fatto insieme alvescovo Corrado, offrendo unospaccato di concretezza sul rap-porto tra fede e scienza nel cam-po dei miracoli e delle guarigio-

Hni.«Io – ha detto De Franciscis –sono il medico più inutile delmondo, perché ognuno dei mieicolleghi è pronto ad offrire unaiuto, dei rimedi. Io invece daquattro anni aspetto che le per-sone bussino alla mia porta perdirmi: sono guarito».Il dottor De Franciscis è partitodal lontano 1858, anno delle ap-parizioni della Madonna a san-ta Bernadetta, per narrare il si-gnificato del suo essere capo delBureau, 15º medico e primo ita-liano dalla fondazione di tale uf-ficio avvenuta nel 1883 per vo-lere dell’allora vescovo di Lour-des.Massabielle nasce come santua-rio nel 1862 e delle oltre cento

guarigioni avvenute in quel luo-go subito dopo le apparizioni, ilvescovo ne sceglie solo sette perla loro forza straordinaria. Ancoroggi i criteri di valutazione delBureau sono quelli di 130 anni fa,a loro volta risalenti al 1700quando il cardinal Lambertini,futuro Benedetto XIV, li stilòquale guida per riconoscere i mi-racoli dei servi di Dio candidatialla beatificazione e alla cano-nizzazione.«La prognosi del malato – haspiegato il relatore – deve esse-re grave, la diagnosi certa, la ma-

lattia organica o prevalente-mente organica. La guarigione,indipendente dalle terapie, deveessere improvvisa, permanente ecompleta». E se ci vuole almenouna decina d’anni perché Bureaue Commissione medica interna-zionale si esprimano definitiva-mente sull’avvenuta guarigioneè il vescovo della diocesi dellapersona che ha riacquistato la sa-lute che decide se tale guarigio-ne sia un segno dell’amore e del-la potenza di Dio tanto da esse-re riconosciuto come miracolo.Quello infatti che dà il Bureau,affiancato dalla Commissionemedica e dai collaboratori, èun’attestazione di “guarigione in-spiegata per le attuali conoscen-ze scientifiche”.Settemila sono i dossier presen-tati a Lourdes e solo 68 i mira-coli riconosciuti. Ma di miraco-lo, ha richiamato il vescovo Cor-rado, si può parlare e ci si puòcredere anche oggi, a condizio-ne che non si cada nella dittatu-ra del positivismo e del materia-lismo. «I miracoli – ha dettomonsignor Pizziolo – sono in-terventi possibili, gratuiti di Dioe si attuano nella luce della pre-senza creatrice di Dio. Il fine delmiracolo non è la salute, ma lasalvezza, la vita eterna. Dei die-ci lebbrosi guariti da Gesù tuttihanno ottenuto la salute, ma u-no solo la salvezza, quello che èritornato indietro a ringraziare».E se i miracoli, ha ripreso il Ve-scovo, sono legati alla fede per-ché la suscitano e al tempo stes-so la richiedono, nessuno di es-si può in se stesso costringere al-la fede perché essi sono segni,tracce, perché la libertà si apra ad

accogliere Gesù Cristo.Oltre 450 persone hanno presoparte alla serata tenutasi al col-legio Brandolini e aperta dallamadrina Onella Fregonas, ani-ma dell’incontro. È stata lei cheha portato prima a Cortina e do-po a Oderzo il dottor De Franci-scis. Sul palco si sono alternatiper i saluti iniziali i presidenti delLions Club Oderzo Attilio Pez-zuto e del Rotary Club opitergi-no-mottense Gabriele Filipozzi,il sindaco Pietro Dalla Libera e ildirettore del collegio don Mas-simo Rocchi.

Gerda De Nardi

ASSEMBLEAomenica 27 gennaio è unadata che i soci dell’Unital-

si hanno fissato in agenda. Nelpomeriggio si riuniranno al Pic-colo Rifugio per l’assemblea an-nuale e per l’accoglienza e l’ade-sione dei nuovi soci. Alle 14.30sono previsti gli arrivi e alle14.45 l’intervento del vescovoCorrado che proporrà una ca-techesi sull’Anno della fede. Do-po di che i tredici nuovi soci ver-ranno accolti ufficialmente al-l’interno della grande famigliadell’Unitalsi. Seguiranno l’as-semblea e la celebrazione dellamessa.

D

ODERZO: Alessandro De Franciscis con il vescovo Corrado

BASSANO: meseignazianoDall’8 al 10 febbraio, alla ca-sa di spiritualità dei gesuiti diBassano Villa S. Giuseppe,Graziella Masserdoni guida gliesercizi sul tema “Conoscerese stessi”. Informazioni e i-scrizioni: 0424-504097 o [email protected].

ASOLO: gli Attidegli ApostoliDalle 10 di domenica 10 alle16 di mercoledì 13 febbraioal centro di spiritualità SantaDorotea di Asolo monsignorAntonio Marangon, sacerdotediocesano di Treviso, terrà unseminario di formazione bibli-ca sugli Atti degli Apostoli. Laproposta è aperta a tutti.Informazioni e iscrizioni: 0423-952001, [email protected].

BREVI TRIVENETO

Chiesa 20 gennaio 201312

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Chiesa20 gennaio 2013 13

Usmi: terzo incontro formativoSabato 19 gennaio, a Vittorio Veneto dalle suore di Maria Bambi-na, si tiene il terzo incontro formativo per tutte le suore della dio-cesi. Il relatore, Vincenzo Dell’Utri di Sacile, sviluppa il tema “Lo sta-to della democrazia in Italia alla luce dei principi espressi dalla Co-stituzione”. L’inizio è per le 8.30.

Messe in diretta su Radio Palazzo CarliEcco le prossime messe trasmesse in diretta dalle nostre parroc-chie sulle frequenze di Radio Palazzo Carli: domenica 20 alle 11da Sacile e alle 15 da Vittorio Veneto; domenica 27 alle 11 da Co-negliano.

Gruppi Samuel ed EsterIl prossimo incontro dei gruppi vocazionali Samuel ed Ester è do-menica 20 gennaio e ha come tema “Diventa amico alla grande -Fai alleanza con Dio”.

Formazione del clero delle foraniedi Conegliano, Sacile e PedemontanaDa lunedì 21 al pranzo di giovedì 24 gennaio a Col Cumano (Bl)si tiene il primo turno del corso di formazione per il clero delle fo-ranie di Conegliano, Sacile e Pedemontana. In quei giorni, i pretidelle foranie coinvolte sono quindi assenti dalle rispettive parroc-chie e viene sospesa la celebrazione delle messe feriali. Per even-tuali emergenze (ad esempio i funerali), provvederanno i sacerdo-ti di un’altra vicina forania che già sono avvertiti.

Corso sulla lettera ai FilippesiAl Centro studi biblici di Sacile prose-gue l’approfondimento sulla lettera aiFilippesi a cura di don Michele Favret.Per consentire la maggiore partecipa-zione ciascun incontro viene propostoin tre giorni e orari differenti: il lunedì al-le 9.30, il martedì alle 18 e il mercoledìalle 9.30. Informazioni: [email protected], telefono 0434-71158.

Operazioni di straordinaria amministrazioneI parroci che hanno in programma operazioni di straordinaria am-ministrazione, per le quali è richiesta l’autorizzazione dell’Ordinariodiocesano, presentino domanda all’Ufficio amministrativo dioce-sano entro mercoledì 13 febbraio.

Giornata dei malati di lebbraDomenica 27 gennaio si celebra la 60ª Giornata mondiale dei ma-lati di lebbra. In diverse piazze italiane verrà venduto il Miele dellasolidarietà.

DDoommeenniiccaa 2200 ggeennnnaaiioo:: in Cattedrale celebra messa e cresime perle parrocchie di Anzano, Cappella Maggiore e Sarmede (ore11.30). In Cattedrale presiede la messa con la partecipazione deicori diocesani per l’apertura della visita pastorale (ore 15.30).

DDaa lluunneeddìì 2211 aa ggiioovveeddìì 2244 ggeennnnaaiioo:: al Centro Papa Luciani di San-ta Giustina Bellunese partecipa al corso di aggiornamento per isacerdoti delle foranie di Conegliano, Sacile e Pedemontana.

GGiioovveeddìì 2244 ggeennnnaaiioo:: in Seminario presiede la messa nella solen-nità del patrono san Francesco di Sales (ore 18.30). A Salsa pre-siede la celebrazione di apertura della visita pastorale alla foraniadi Vittorio Veneto (ore 20.30).

VVeenneerrddìì 2255 ggeennnnaaiioo:: visita pastorale: incontri personali con pre-sbiteri dell’up di Ceneda. A Salsa incontra i bambini del catechi-smo. Celebra la messa in Cattedrale (ore 18.30). Incontra i con-sigli pastorali parrocchiali dell’up di Ceneda.

SSaabbaattoo 2266 ggeennnnaaiioo:: visita pastorale: incontra religiosi e religiosedella forania al collegio San Giuseppe di Vittorio Veneto. Visita laCasa Mater Dei. A San Giacomo di Veglia incontra classi di ca-techismo elementari e medie. Celebra la messa nella chiesa del-la Consolata (ore 17) e a Meschio (ore 18.30).

DDoommeenniiccaa 2277 ggeennnnaaiioo:: visita pastorale: a Santi Pietro e Paolo ce-lebra la messa (ore 10.30), incontra alcune realtà parrocchiali eoperatori pastorali dell’up di Ceneda. Celebra la messa in Catte-drale (ore 19).

CCrreessiimmee:: domenica 27 gennaio ore 10.30 a Parè di Conegliano(Vicario generale).

Domenica 20 gennaio - II deltempo ordinario - anno CIs 62, 1-5; Sal 95; 1Cor 12, 4-11; Gv 2, 1-12Annunciate a tutti i popolile meraviglie del Signore

Seconda settimana del Sal-terio

a nostra diocesi di Vit-torio Veneto è percor-sa da due strade famo-

se: nella zona collinare insenso est-ovest dalla stradadel vino bianco, e nella pia-nura in senso nord-sud daquella del vino rosso. È faci-le incontrare persone chegustano il bel prodotto del-la nostra terra e se ne inten-dono. È difficile esagerare la me-diazione di Maria nelle noz-ze di Cana. La sua presenzaappare importante fin dal-l’inizio, al punto da suppor-re che Gesù con i discepolisiano stati invitati da leistessa. Alla festa di nozzepartecipava tutto il villaggio(come accade ancora in mol-

L

te parti del mondo), perché ilmatrimonio è un avvenimen-to dell’intera comunità. Iostesso lo posso testimoniareper diretta e gioiosa espe-rienza nelle zone rurali delBrasile. Ma ecco: durante il banchet-to di Cana viene a mancare ilvino, che in tutta l’area delMediterraneo costituisce labevanda per eccellenza dellefeste. È un segno tragico, co-me spesso i profeti avevanoannunciato, delle infedeltàdel popolo. Solo la sensibilitàe la sollecitudine di unamamma riescono a cogliere ilproblema. E Maria, tutta pro-tesa verso il Figlio, gli comu-nica: Non hanno vino. La ri-sposta di Gesù: Donna, chevuoi da me? Non è ancora giun-ta la mia ora; può sembrare aprima vista evasiva e generi-ca. Considerando però il pro-getto del Vangelo di Giovan-ni, le parole acquistano un va-lore simbolico: Maria è LaDonna, la nuova Eva, “la ma-dre dei viventi”; “l’ora di Ge-sù” è quella della sua glorifi-

cazione nel mistero pasqua-le. Viene elevata a livello u-niversale la richiesta di Co-lei che è destinata a diven-tare, ai piedi della croce, lamamma di tutti i credenti.Maria insiste con i servito-ri, dandoci l’ultima sua e-spressione registrata neiVangeli: Qualsiasi cosa vi di-ca, fatela, che diventa il suotestamento, il suo preziosolascito, valido per tutti i di-scepoli di Gesù.Gesù comincia a dare gli or-dini. I servi riempiono le seianfore di pietra con l’acqua,che non servirà più per lapurificazione rituale dei giu-dei, ma verrà trasformata invino nuovo e migliore. Il di-rettore del banchetto, dabuon intenditore, dà allosposo la sentenza, che con-trasta con le usanze: Tuttimettono in tavola il vino buo-no all’inizio e, quando si è giàbevuto molto, quello menobuono. Tu invece hai tenuto daparte il vino buono finora. Inrealtà, chi meritava questeparole era Gesù, che comin-cia con questo segno il cam-mino di sposo dell’umanità,fino ad offrire la sua vita perla nostra gioia/salvezza nelmistero pasquale di morte erisurrezione. Nella festa dell’amore uma-no avviene l’inserzione del-l’amore divino. Le acque ri-tuali sono sostituite dal vinomigliore, i discepoli lo be-vono e credono nel nuovoAdamo.

Don Domenico Salvador

n questi giorni c’è stato un av-venimento mediatico che mi

ha un po’ impressionato e mi hadato da pensare. Mi riferisco altalk-show “Servizio pubblico”con il giornalista Santoro ex si-lurato da Berlusconi e il politi-co Berlusconi e il suo acerrimonemico Travaglio (altro giorna-lista) impegnati in una “lotta-spettacolo” senza quartiere neltentativo di distruggersi a vi-cenda. Sapete come è andata afinire? Audience alle stelle, i per-sonaggi coinvolti sono diventa-ti ancor più personaggi, la poli-tica non ne ha beneficiato inniente tranne che a ribadire cheappartiene e continua ad ap-partenere a chi sa giocare e ot-tenere il consenso popolare, nonimporta come. Ha vinto, comesempre, chi controlla e gestiscegli organi di informazione, lapubblicità, e al di fuori di ognietica si continua con la teoria diun nostro “antico” politico chediceva: «Non importa “come” sene parli, “importante è che se neparli”, che tanto, quando vai avotare, gli unici nomi che ti ven-

I gono in mente sono sempre e so-lo quelli».Altra vittoria e guadagno va aglieditori e ai giornalisti che sannocome farsi sentire e seguire (nonparlo di ascoltare, perché quellodipende dalla credibilità, ed èun’altra cosa).E gli spettatori? Beh, qui dipende.Se hanno ceduto alla curiosità divedere lospettacolo,spero si sia-no accortiche non è dalì che verrà lasalvezza dal-la crisi eco-nomica, né il posto di lavoro perchi l’ha perso.Altrettanto spero che con le pros-sime scelte su chi ascoltare, pos-sano rivolgersi a quei giornalisti oa quelle professionalità che parla-no dell’esperienza della vita quo-tidiana cercandone, nella sua di-namica, tutti quegli elementi cheportano le persone a crescere e arealizzarsi nella piena consapevo-lezza che tutto dipende dalla “co-noscenza vera” delle cose, della

storia, del territorio e di tutta l’u-manità, facendo scelte che nonsi accontentino della piccola gra-tificazione personale di oggi, maabbiano l’autorevolezza del pro-getto per il benessere comune,oggi e domani, soprattutto infunzione della vita dei nostri fi-gli nel futuro.Forse è un azzardare troppo pre-tendere dagli organi di informa-zione (proprietari, editori e gior-nalisti) di dare la priorità a un ta-le modo di gestire l’informazio-ne, finché le leggi di mercato a-vranno come unico fine il profit-to e il potere, ma noi come per-sone che desiderano una cono-scenza liberante che permettascelte vere e costruttive, possia-mo dire di “no” con i nostri “nonascolti” a un chiacchiericcio vuo-to e inconsistente, per scegliere

trasmissioni e let-ture, anche se atarda ora, cheaiutino a trovareil vero senso del-la vita. Terminocon una provoca-zione di un ami-

co trovato l’altro giorno che miraccontava di aver risposto cosìad una persona lamentosa e pes-simista: “Per curare il tuo umornero, perché non ti fai un giro inospedale, soprattutto in repartooncologico?”. Vi assicuro che so-no rimasto con la gola secca.Grazie, amico, la tua testimo-nianza è autorevole e concreta:hai scelto bisogni veri e personeautentiche.

Don Raffaele Baccega

Il vino buono

In-formazione

Possiamo dire di“no” con i nostri “nonascolti” a unchiacchiericcio vuotoe inconsistente

BREVI DIOCESI

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20 gennaio 2013

TEMPO IN DIOCESI

Perturbazioni e climainvernaleSituazioneDopo il peggioramento dei giorniscorsi che ha portato a più ripresela neve sulle soglie della pianura (ein certe zone anche con accumu-lo), le condizioni meteo non si ri-stabiliscono. Non avremo alcunaondata di freddo in quanto non ar-riverà aria fredda orientale, ma ri-marremo coinvolti in vaste bassepressioni nord atlantiche che ga-rantiranno nuove precipitazioninevose fino a bassa quota e nellagiornata di sabato probabilmenteanche in pianura. Temperature nelcomplesso in media con il periodo.

Venerdì 18 gennaio (attendibilità90%): tempo buono e in gran par-te soleggiato, con temperature mi-nime sotto lo zero ovunque e spe-cie nelle zone innevate (in partico-lare la Val Belluna). In giornata va-lori massimi generalmente com-presi tra +3 e +6°C. In serata tem-perature in calo più sensibile spe-cie se il cielo seguiterà ad essere se-reno o poco nuvoloso, attenzionealla formazione di ghiaccio.

Sabato 19 (70%): da ovest arriveràuna veloce e modesta perturbazio-ne che troverà aria più fredda sulsuo cammino; questa condizionepotrebbe garantire una debole ne-vicata fino in pianura nel pome-riggio, prima di un probabile au-mento termico serale sufficiente atramutare la neve in pioggia fino a400-500 m. Temperature minimestazionarie e massime in calo.

Domenica 20 (70%): nella prima par-te del giorno debole maltempo conneve fino a 500-700 m, ancora pro-babilmente in Val Belluna fino alfondovalle. In seguito tendenza amiglioramento ma il clima umidofavorirà nebbie e nubi basse in for-mazione dalla sera. Temperaturein lieve aumento ovunque.

TendenzaLa terza decade di gennaio, stati-sticamente la più fredda, vedrà laforte spinta da ovest di correntinord-atlantiche che proporrannoperturbazioni frequenti intervalla-te da brevi fasi asciutte, in un con-testo termico in linea con il perio-do e assenza di irruzioni fredde.Continuerà a fare molto freddo sul-l’Est Europa e in parte sulla Scan-dinavia, ma ad oggi non vi sono e-videnze di sorta che possano farpensare a un seppur minimo arri-vo di quest’aria gelida continenta-le entro una scadenza di una setti-mana da oggi.

Previsione emessa alle 20.30 di mar-tedì 15 gennaio.

iducendo all’osso l’evolu-zione di chi fa televisio-ne, si può affermare che

prima c’erano i professionisti,persone che dopo anni di stu-dio ed esperienza in vari ambi-ti dello spettacolo approdava-no sul piccolo schermo per of-frire le loro competenze al pub-blico, lavorando sodo e impe-gnandosi nel proporre prodot-ti validi. Poi è arrivato il realityshow, e l’abusatissimo e ormaiobsoleto motto dei “quindiciminuti di celebrità” di Andy

RWahrol: con questo nuovo ge-nere finalmente l’uomo comu-ne ha potuto superare la quar-ta parete per essere accecatodai riflettori, con le telecame-re pronte a seguirlo in ogni mo-mento della vita. La normalità,divenuta poi banalità, dell’uo-mo insignificante è stata per di-verso tempo al centro dellascena, nonostante spesso fossepilotata dagli autori tivù, a vol-te magistralmente, altre conmediocrità. Finché, da un cer-to momento in poi, la ricerca di

persone da portare alla ribaltasi è fatta bisogno impellente.Da lì il reality è mutato, diven-tando talent show, oggi il for-mat di maggior successo. Insi-nuatosi inizialmente come pro-gramma parallelo ai vari Gran-di Fratelli o Isole dei famosi, iltalent, da X-Factor a Italia’s gottalent, è ad oggi il solo che of-fre una valida garanzia: per gliinserzionisti pubblicitari, pergli autori, per il pubblico stes-so, ormai stanco di vedere intivù gente nullafacente. Para-dossalmente però è proprioquesto il grande difetto del ge-nere, che a lungo andare si ri-velerà deleterio: il talent ogginon propone solo gente più omeno brava a cantare, ballare,recitare. Il talent show è per chisa fare qualcosa, qualunque co-sa. La mentalità ormai defor-mata della tivù si impegna adoffrire al pubblico persone dal-le capacità più bizzarre, pocoimporta la loro effettiva bravu-ra. Lo scopo è suscitare unareazione di qualunque tipo. Latelevisione cerca il fenomeno

con cui riempire i palinsesti, sucui imbastire trasmissioni. Epoco importa se la dote è sapermuovere l’ombelico a ritmo disalsa o emettere rumori corpo-rei ballando la macarena. Nonci troviamo più di fronte a LaCorrida, dove la goliardia rac-chiusa nella breve esibizionepoteva risolversi in un rientrodivertito al paese, a fine punta-ta. Adesso chi partecipa ai ta-lent punta a rimanere in augeil più a lungo possibile, prota-gonista dei contenitori pome-ridiani, cliccato su Youtube econdiviso sui social network.Dov’è finita la normalità? Do-ve il desiderio di riservatezza?Ci hanno fatto credere che qua-lunque cosa poteva essere untalento, ci hanno fatto crederedi essere speciali. Ci ritrovia-mo di fronte a una televisionesperando di non avere nulla ache spartire con certi perso-naggi, bramando l’inettitudine.

Silvia Albrizio

IN AUGE TALENT SHOW DI BASSA LEGA

Tivù, cercasi fenomeni per riempire i palinsesti

a città di Vittorio Veneto a-vrà una nuova parrocchia.

Domenica sera, 15 settembre,alle ore 18, S. E. Mons. Vescovo,presenti le autorità cittadine be-nedirà in via Franceschi unacappella prefabbricata di 13 me-tri di larghezza e 7 di altezza, al-lestita nei pressi dove sorgeràl’importante costruzione dellanuova chiesa parrocchiale deiSs. Pietro e Paolo. Alla cerimo-nia è abbinata la benedizionedella prima pietra della nuovachiesa”. Con queste parole il 15settembre del 1963 il nostrogiornale comunica la posa dellaprima pietra della chiesa dellaparrocchia costituita con l’uni-ficazione di parte dei territoridella Cattedrale, di Meschio e diSan Giacomo di Veglia. Duran-te la celebrazione della messa ilvescovo Luciani metterà “in ri-salto l’importanza del sorgeredella nuova Chiesa e Parrocchia,innanzi tutto per il bene spiri-tuale della popolazione del po-poloso quartiere a cui fa capo la

L“ nuova istituzione”.In poco più di un anno la chie-sa progettata dall’architetto Gio-vanni Serravallo è quasi com-pletata, e alla vigilia di Natale del1964 si comincia a celebrare lamessa: “Una novità: il Vescovocelebra rivolto a noi – raccontail chierichetto Claudio Speran-dio –. L’Epistola ed il Vangelovengono letti da due ragazzi. IlVescovo Luciani ha fatto gli au-guri alle mamme e ai papà, aigiovani e agli ammalati. Ha det-to a tutti di amarci come fratel-li, di dire no al male e dire di sìa tutte le opere buone”.La chiesa viene consacrata il 30ottobre del 1965 “sigillando nel-la Sacra Mensa dell’Altare le re-liquie dei Santi Paolo Apostolo,Stefano proto-martire, Lorenzodiacono martire, Ermagora eFortunato diaconi martiri in A-quileia, Agata vergine martire,Antonio da Padova confessoree dottore”.Un’attenta lettura delle immagi-ni dell’evento evidenzia una par-

ticolarità: il ta-bernacolo è po-sto al centro del-l’altare consa-crato. È lo stessomonsignorMazzarotto asvelarne “il mi-stero” in un ar-ticolo ne L’Azio-ne del 28 set-tembre 2003. Lachiesa viene co-struita in pienoConcilio Vatica-no II. Se la co-stituzione Sa-crosanctumConcilium sullaliturgia era giàpromulgata,“solo più tardisono uscite le indicazioni ope-rative. Ma il vero problema chesi è subito presentato riguarda-va il tabernacolo con il Santissi-mo. Doveva rimanere al centrodella chiesa e magari sull’altarestesso, oppure bisognava allog-giarlo in una cappellina latera-le? Ho interpellato in propositoil nostro vescovo di allora, mon-signor Albino Luciani. Mi ha ri-sposto: al Concilio ne abbiamotanto discusso, ma senza arri-vare ad una conclusione. Fattosta che monsignor Luciani nel1965 ha consacrato la nuovachiesa e il nuovo altare con il ta-bernacolo al centro: con evidentiproblemi pratici. Successiva-mente, con le nuove indicazio-ni, è stata realizzata la cappellalaterale per il Santissimo. Ma se

qualcuno ha l’occasione di re-carsi a Nave di Fontanafreddapotrà ammirare ancora lo splen-dido altare con il tabernacolo alcentro, realizzato da Pino Casa-rini”.Sempre monsignor Luciani be-nedirà il 18 marzo 1969 la paladedicata a Maria Madre dellaChiesa posta a sinistra del pre-sbiterio, opera di Pino Casarini.Nella chiesa meritano una visi-ta anche la pala del Sacro Cuo-re e il tabernacolo, anch’esse o-pere di Casarini, una vetrata ar-tistica che reca l’immagine del“Cristo Pastore” e dipinto a“guazzo” rappresentante la Cro-cifissione, posta sul muro di fon-do dietro l’altare maggiore, en-trambe opera di Luigi Cillo.

Marco Merello

VOLUTA E CONSACRATA DA LUCIANI

La nuova chiesadi Ss. Pietro e Paolo

Il progetto della chiesa di Santi Pietro e Paolo

La trasmissione X-Factor

ercoledì 6 febbraio nellasede dell’associazione

Artestoria di Conegliano (viaMarsiglion 22) comincia uncorso di fumetti a cura diMatteo Corazza. Le lezioni sitengono il mercoledì dalle19.30 alle 21.30. Per iscrizionie maggiori informazioni 348-5966824, [email protected].

MCORSO FUMETTI

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inizio solenne della visita pastora-le del vescovo Corrado avviene do-

menica prossima 20 gennaio con unaconcelebrazione in Cattedrale a Vitto-rio Veneto, con inizio alle 15.30. Lamessa, che è animata da alcune Scho-lae cantorum della diocesi, è precedu-ta da una veglia notturna di preghierache si tiene sempre in Cattedrale a par-tire dalle 20 di sabato 19. È previstaun’ora di adorazione eucaristica per o-gni forania, con la preghiera già predi-sposta e con un incaricato a guidarla.Ad ogni parrocchia è proposto che siarappresentata almeno da un piccologruppo.Ecco il programma della partecipazio-

ne delle foranie:- ore 20: Forania Zumellese- ore 21: Forania Torre di Mosto- ore 22: Forania Motta di Livenza- ore 23: Forania Sacile- ore 24: Forania La Colonna- ore 1: Forania Pedemontana- ore 2: Forania Vallata- ore 3: Forania Vittorio Veneto- ore 4: Forania Conegliano- ore 5: Forania Pontebbana- ore 6: Forania Quartier del Piave- ore 7: Forania OderzoSi ricorda che, per facilitare l’accesso al-la Cattedrale, essendo la piazza occu-pata dalle giostre, il parcheggio del Se-minario resterà aperto tutta la notte.

’L

LA VEGLIA DI SABATO 19

ercorrerà le vie del-la diocesi, incon-trando sacerdoti,

malati, bambini, anziani,singolarmente e in grup-pi, come fece Gesù due-mila anni fa nella terra diPalestina. Per il vescovoCorrado inizia domenica20 gennaio la prima coin-volgente esperienza dellavisita pastorale, che lo ve-drà impegnato per tre an-ni. Prima tappa la forania

di Vittorio Veneto, poi adaprile Motta di Livenza ein autunno Conegliano.Quindi si riprenderà nel2014.A tutti, credenti e noncredenti, praticanti assi-dui e tiepidi, il Vescovo ri-volge un invito “Apritemile vostre case, le vostre co-munità, soprattutto il vo-stro cuore! Io sono vostro,voi siete miei, insieme sia-mo di Cristo, da lui ama-

ti e inviati adannunciareal mondol’amore diDio Padre”.Come filoconduttoredella visita monsignorPizziolo ha scelto un’e-spressione di san Paolo:“Collaboratori della vo-stra gioia” (2Cor 1, 24).Saranno tre le aree pasto-rali su cui il Vescovo po-

serà, in particolare, lapropria attenzione: litur-gia, carità e vicinanza-ac-compagnamento di alcu-ne specifiche categorie(come giovani e coppie).Il Vescovo è accompa-gnato dai “convisitatori”

che verifiche-ranno, con iparroci e i lai-ci, lo stato de-gli edifici diculto, la con-servazione deidocumenti, lagestione deibeni della par-rocchia... L’Azione se-guirà con par-ticolare atten-zione l’evento,

con inserti dedicati alleparrocchie interessate, divolta in volta, alla visita.In tali parrocchie il gior-nale verrà distribuito gra-tuitamente a tutte le fa-miglie. FC

P

INDICAZIONI LITURGICHE PER LA MESSADI APERTURA DELLA VISITA PASTORALE

omenica 20 gennaio, alle 15.30, aconclusione dei festeggiamenti di

San Tiziano e in occasione dell’aper-tura della visita pastorale, il Vescovopresiede la messa in Cattedrale a Vit-torio Veneto, animata dai cori delladiocesi. Sono invitati tutti i fedeli lai-ci, i consacrati e i presbiteri; sono par-ticolarmente invitati: i canonici tito-lari del Capitolo della Cattedrale, i vi-cari foranei e i membri dei Consiglipastorali foraniali, i moderatori e imembri delle équipe delle unità pa-storali, i diaconi, i religiosi e le reli-giose, la presidenza diocesana dell’A-zione cattolica, la Consulta delle ag-

gregazioni laicali.Per l’occasione, il Vescovo concede chei sacerdoti che lo desiderano possanounirsi nella concelebrazione.I canonici titolari troveranno i loro pa-ramenti in sacrestia; i vicari foranei ei moderatori delle unità pastorali por-tino con sé soltanto il camice; gli altriconcelebranti portino camice, stola ecasula delle concelebrazioni (bianca).I diaconi portino camice e stola bian-ca, e prendano posto direttamente ne-gli stalli del coro in presbiterio (par-teciperanno alla processione d’in-gresso solo i diaconi incaricati per ilservizio liturgico).

D

a visita pastorale delvescovo Corrado arti-

colata per unità pastorali,pur con grande attenzionealle singole parrocchie, èespressione del rilievo chesi viene attribuendo a que-sta strutturazione dellapastorale a livello locale.Da due anni don SilvanoDe Cal svolge il ruolo dimoderatore dell’unità pa-storale Ceneda, che rac-coglie cinque parrocchievittoriesi: quelle storichedi Cattedrale, Salsa, Me-schio e San Giacomo diVeglia, la più “giovane” diSanti Pietro e Paolo. «La strada intrapresa del-l’unità pastorale non ha al-ternative, stante la scarsitàdi sacerdoti – spiega donSilvano –; ma va ricono-

L sciuto che fintantoché leparrocchie rimangono lestesse, il lavoro rimanequello: c’è una razionaliz-zazione, ma di fatto è unaumento». In forza della sua lunga e-sperienza pastorale, cheha attraversato stagioni di-verse della vita della Chie-sa, non nasconde le diffi-coltà: «Quella dell’unitàpastorale è una articola-zione che si fatica ad ac-cettare. Constatiamo nel-la nostra esperienza comea parole essa venga accol-ta, ma poi di fronte alleproposte concrete, ancheminime, si incontrano re-sistenze: ci è capitato pro-vando a mettere insieme ibambini per una primaconfessione, provando a

fare insieme i battesimi dipiù di una parrocchia».«Se in un contesto cittadi-no come il nostro – ag-giunge don De Cal – solouna parte dei fedeli sentel’appartenenza alla par-rocchia, ancora meno èsentita propria un’entità“dislocata” e un po’ anoni-ma come l’unità pastorale,con il rischio di un’ulte-riore scrematura di prati-canti. Invece, se guardia-mo a quel che accade nei

movimenti ecclesiali ve-diamo che è diverso: si sta-biliscono rapporti relazio-nali e affettivi più forti, c’èmaggiore condivisione,più chiarezza dell’ogget-to…L’unità pastorale è unarealtà tecnico-funzionale,ma dal punto di vista rela-zionale è più difficile checi sia uno sviluppo. Tutta-via va constatato come,nelle parrocchie senzaparroco residente, c’è chi

fa un salto di qualità. E-mergono persone checomprendono la nuova si-tuazione e si accollano re-sponsabilità dirette, ga-rantiscono i servizi neces-sari, sono stimolate ad u-na corresponsabilità ma-tura».Riguardo a quel che dalpunto di vista pastorale èsorto nell’ambito dell’u-nità pastorale Ceneda,don Silvano scorre gli am-biti in cui la dimensionesovraparrocchiale si è inqualche modo sviluppata:i corsi per fidanzati, cheperò venivano fatti ancheprima; la nascita di alcunecommissioni, come quel-la liturgica; collaborazio-ne c’è anche nella pastora-le giovanile, favorita dalladimensione amicale deigiovani, che va ben oltre iconfini parrocchiali; c’èpoi la prospettiva di unamaggiore collaborazionetra catechiste; mentre a li-vello di Caritas il legametra comunità è sentito più

a livello cittadino che di u-nità pastorale.È insomma la panorami-ca di una porzione diChiesa che si sta adattan-do a situazioni nuove intempi nuovi, con fatiche edifficoltà di vario genere.Don Silvano, però, in con-clusione esprime un otti-mismo che quasi sorpren-de riguardo alle prospet-tive delle nostre comunità:«Questi sono i tempi mi-gliori che la Chiesa sta vi-vendo! Libera da vincoli dipotere o pastoie politiche,la Chiesa può muoversicon meno problemi. Puòsvolgere senza indugi ilsuo ruolo di educazionedelle coscienze, nel rispet-to della persona. Oggi c’èuna maggiore sensibilità ec’è un rispetto reciprocotra preti e laici. Cosicché ilprete oggi può svolgere almeglio il suo compito, cheè quello di “specialista” delVangelo e della propostacristiana».

Franco Pozzebon

IL VESCOVO INCONTRERÀ TUTTA LA DIOCESI

Un camminodi tre anni

PRIMA UNITÀ PASTORALEQuesto primo inserto si occupadelle cinque parrocchie dell’unitàpastorale Ceneda, ovvero Cattedrale,Salsa, Meschio, Santi Pietro e Paolo e San Giacomo di Veglia

NE PARLIAMO COL MODERATORE DON SILVANO DE CAL

Ceneda, la prima unità visitata

Il vescovo Corrado

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Visita Pastorale 20 gennaio 201316

IL VICARIO FORANEO DONMARIANI E LE DIFFICOLTÀ PERLA MANCANZA DI SACERDOTI

I passi in avantidelle comunità

el suoruolo divicario

della forania diVittorio Veneto,don Fabrizio Ma-riani affrontaquotidianamentele problematichedelle unità pastorali, nuo-va dimensione verso laquale le comunità stannocamminando, ma anche, eforse soprattutto, delleparrocchie che condivido-no un solo parroco.«Le comunità fanno unpo’ fatica nel comprende-re questa che comunque èuna necessità – commen-ta don Mariani –. Una volta i parroci resta-vano anche decine di an-ni nella stessa parrocchia,crescendo più generazio-ni: oggi si cambia più spes-so e magari c’è un parro-co per due parrocchie. Lagente, specialmente i me-no giovani, faticano ad a-bituarsi a questa realtà,benché ne comprendanol’ineluttabilità.Qualche anno fa è capita-to a Serravalle conSant’Andrea, più recente-mente a Salsa, dove co-munque si è capito. Peral-tro, in quest’ultimo caso,si tratta di un ritorno allastoria antica, quando cioè

NSalsa con Meschioerano curazie dellaCattedrale. E in fu-turo magari ci saràanche il ritorno diCosta con Sant’An-drea».Come vivono questasituazione i parroci

che si trovano a dover gui-dare più parrocchie?«Certo è una complica-zione: per quanto si cerchidi organizzarsi, si fa menofatica con una parrocchiagrande che con due anchepiccole. Il problema reale è di fron-te all’intenzione di ridurreall’essenziale le attività,ancora non si è capito co-sa mantenere».In questo momento l’im-pegno dei laici diventa ne-cessario.«Non saranno da gigante,ma quelli compiuti dallacomunità cristiana sonosicuramente bei passi in a-vanti. Da un lato stiamo dimi-nuendo come quantità, c’èinfatti una diminuzionedella richiesta di sacra-menti (e nel caso dei ma-trimoni è un vero e pro-prio crollo); dall’altro c’èun aumento di “qualità”, diconsapevolezza, e questoè ovviamente positivo». AT

don Fabrizio Mariani

IL CALENDARIO DELLA VISITA NELL’UNITÀ PASTORALEGiovedì 24 20.30 Apertura visita pastorale a livello foraniale . . . . . . . . . . . . . . . . . Salsa

Venerdì 25 9.00 Incontri personali con i presbiteri dell'Unità Pastorale . . . . . . . . Castello S. Martino14.30 Incontro con i bambini del catechismo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Chiesa di Salsa15.30 Conclusione incontri personali con i presbiteri

segue incontro con tutti i presbiteri18.30 S. Messa . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Cattedrale20.30 Incontro con i Consigli Pastoriali Parrocchiali dell'UP . . . . . . . . Salone Cattedrale

Sabato 26 9.00 Incontro con i Religiosi e le Religiose della Forania . . . . . . . . . . Collegio S. Giuseppe10.30 Visita alla Casa Mater Dei14.30 Incontro con i ragazzi di elementari e medie S.Giacomo . . . . . . San Giacomo17.00 S. Messa . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Consolata18.30 S. Messa . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Meschio

Domenica 27 10.30 S. Messa e incontri con realtà che il parroco ritiene opportune SS. Pietro e Paolo15.30 Incontro con Operatori Pastorali dell'UP (catechisti, ministri,

operatori caritas, Gruppi lit. e cantori ecc.) . . . . . . . . . . . . . . . . SS. Pietro e Paolo19.00 S. Messa . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Cattedrale

Lunedì 28 14.30 Visita ad alcune classi del catechismo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Meschio16.00 Visita alle Suore anziane di Maria Bambina20.30 Incontro con i Consigli Pastorali per gli Affari Economi dell’UP San Giacomo

Martedì 29 20.30 Incontro con famiglie e genitori (o giovani sposi) dell'UP . . . . . SS. Pietro e Paolo

Mercoledì 30 9.00 Visita i malati S. Giacomo e Cattedrale15.30 Visita i malati SS.Pietro e Paolo e Meschio

Giovedì 31 9.00 Visita i malati Cattedrale e Salsa . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Cattedrale14.30 Incontro con i ragazzi del catechismo delle scuole Medie . . . . . Cattedrale20.30 Incontro con Amministratori

Venerdì 1/2 9.00 Colloqui personali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Castello14.30 Incontro con i ragazzi del catechismo delle scuole elementari . Cattedrale20.30 Incontro con i giovani dell'UP

Sabato 2 9.00 Un tempo di disponibilità per incontri personali . . . . . . . . . . . . . Castello10.30 Incontro e S. Messa per ammalati dell'UP con Unzione Infermi. S. Giacomo di Veglia19.00 Santa Messa . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Cattedrale

Domenica 3 8.30 S. Messa e incontri con realtà che il parroco ritiene opportune S. Giacomo di Veglia18.30 S. Messa . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Frati francescani

Martedì 5 9.00 Visita al Collegio S. Giuseppe11.00 Scuola materna Antoniano20.30 Equipe dell'Unità Pastorale

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a Tenda Tv seguirà, nei prossimi mesi, la visita pa-storale del vescovo Corrado. Domenica 20 gen-

naio, le sue telecamere registreranno la celebrazionedi apertura della visita pastorale in Cattedrale, che saràtrasmessa a partire da lunedì 21 (e in replica domeni-

ca 27 alle 10 su Eden Tv). Domenica 27, invece, tra-smetterà la S. Messa con il vescovo dalla chiesa deiSs. Pietro e Paolo. La celebrazione andrà in onda indiretta sui canali digitali vittoriesi (110 e 112) e instreaming su www.latendatv.it e su www.lazione.it.

LLA VISITA PASTORALE SU LA TENDA TV

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Visita Pastorale - CATTEDRALE20 gennaio 2013 17

a particolaritàdella Cattedra-le – è tra le pri-

me cose che indica il par-roco monsignor SilvanoDe Cal – è la doppia ap-partenenza. È una situa-zione storicamente radi-cata di cui occorre sem-pre tener conto qui: laparrocchia e la diocesi si“sovrappongono”».Uno degli effetti che sor-tisce questa doppia ap-partenenza è quello di u-na presenza continuativadi tanti preti, seminaristi,suore, per le celebrazionicome per i servizi. «Que-sto – spiega don Silvano– a lungo andare rischiadi creare un distacco, puòrappresentare un alibi peril disimpegno. E questasituazione fa sì che sianomeno sentiti anche gli e-venti diocesani, poichéessi sono frequenti e peri parrocchiani è normaleche ci sia il vescovo a pre-siedere tante celebrazio-ni».La visita pastorale del ve-scovo Corrado che inizianell’unità pastorale di Ce-neda può assumere ancheil significato del ricono-scimento di questa con-dizione speciale dellaparrocchia e dell’unitàpastorale che di fatto è ilcentro diocesi per tanteragioni.La Cattedrale, tuttavia, èuna parrocchia cittadinache fa i conti con la realtàsociale e con le proble-matiche odierne alla paridi ogni altra, a partire da-

gli aspetti demografici.Come quella di una po-polazione che invecchia,ed è in leggero calo. «I de-funti sono 2-3 volte piùnumerosi dei nati – infor-ma don De Cal –. Nel2012, ad esempio, abbia-mo avuto 79 funerali e 24battesimi». E come un po’dappertutto è calata inquesti anni la partecipa-zione alle messe, alla vitadella parrocchia.«Da quando sono arriva-to qui il mio pensiero –spiega il parroco – è sta-to quello di gestire quelche è essenziale della vi-

ta della parrocchia, di ri-svegliare il pensiero chela fede può rendere mi-gliore la vita».Una carrellata sui variambiti della pastorale donSilvano – che è parrocodella Cattedrale dal 2006– la inizia da un’espe-rienza interessante avvia-ta ancora ai tempi dimonsignor Fava: i 10-12gruppi di ascolto nelle ca-se, con una decina di per-sone che si incontranoper approfondire la co-noscenza della Parola diDio, proposta da anima-tori che si sono prima

preparati insieme al par-roco.C’è poi l’esperienza di tregruppi-famiglia, partitisei anni fa incentrando laloro attività sul Vangelo.«Dopo il coinvolgimentoal convegno diocesano,c’è stato un po’ di sfilac-ciamento, ma conto checi sia una ripresa», si au-gura don Silvano.Un’altra realtà valida èquella del Gruppo Cari-tativo, con la sua specifi-cità di raccogliere dallefamiglie indumenti inbuono stato per darli a fa-miglie bisognose. Dalpunto di vista liturgico c’èla bella esperienza di ungruppo per l’animazionedelle celebrazioni, in par-ticolare della “messa del-le famiglie” delle 10, conl’animazione dei canti re-stando nei banchi.Come è interessante an-che il catechismo propo-sto, oltre che ai ragazzi, ai

genitori (vedi altro artico-lo alla pagina seguente).C’è fermento anche nellapastorale giovanile, doveviene curata la propostadei gruppi post cresimaper giovani fino all’uni-versità, con un movimen-to che si può cogliere inpiù occasioni in patrona-to durante la settimana.Un capitolo impegnativodella gestione della par-rocchia è anche quello

della cura degli edifici edelle varie strutture. In-nanzitutto c’è la necessitàdi un’attenzione notevolealla Cattedrale, per laquale un programmacompleto di lavori richie-derebbe vari anni.

Una priorità, anche senon un’urgenza, è certa-mente quella di una ri-passatura del tetto a di-stanza di 25 anni dal pre-cedente intervento. Destapreoccupazione, poi, lagrande umidità che si e-videnzia sulla paretenord, con danni persinoai marmi. Un altro inter-vento programmabile èuna nuova illuminazioneper la cripta, luogo “cen-trale” per la fede diocesa-na. Tutti lavori con l’o-biettivo di assicurare l’ef-ficienza della Cattedraleche, com’è noto, è la chie-sa parrocchiale di Cenedama, ancor più, è la chiesamadre della diocesi. FP

PPaarrrroocccchhiiaa ddeeddiiccaattaa aa SSaannttaa MMaarriiaa AAssssuunnttaa nneellllaa cchhiiee--ssaa CCaatttteeddrraalleeUnità pastorale di Ceneda - Forania di Vittorio VenetoTTiittoollaarree:: Assunzione della Beata Vergine Maria (15 a-gosto)PPaattrroonnoo:: San Tiziano Vescovo (16 gennaio)Arciprete-Parroco: mmoonnss.. SSiillvvaannoo DDee CCaall (dal 2006)Vicario parrocchiale: ddoonn FFaabbrriizziioo CCaassaaggrraannddee (dal2012)Collaboratore parrocchiale: mmoonnss.. BBrruunnoo FFaavvaa (dal2004)Abitanti: 5.800 circaFamiglie: 2.250 circaCCaassee RReelliiggiioossee: Ordine dei Frati Minori (FrancescaniMinori); Istituto Missioni Consolata; Suore di Caritàdelle Sante B. Capitanio e V. Gerosa (di Maria Bam-bina); Figlie di San Giuseppe del Caburlotto; Suore delSanto Volto.OOppeerree ppaarrrroocccchhiiaallii:: Patronato-Oratorio “Costantini-Fiorentini”; Casa Alpina “Santa Maria Assunta” in Au-ronzo (BL)AAllttrree cchhiieessee eedd oorraattoorrii: S. Paolo al monte; S. Paolo alpiano; S. Rocco; B. V. di Loreto (Perdonanze); S. Fran-cesco (chiesa dei PP. Francescani); S. Maria Maggio-re (Figlie di S. Giuseppe) S. Filippo Neri (presso Mis-sioni Consolata); SS. Crocifisso presso il cimitero diCeneda; Due cappelle presso Suore di Maria Bambi-na; Cappella “S. Giuseppe” presso Casa del CleroCappella S. Maria Annunziata (presso Casa Diocesa-na)

CENEDA (CATTEDRALE)

IL PARROCO DON SILVANO DE CAL

La doppiaappartenenza

Don Silvano De Cal

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Visita Pastorale - CATTEDRALE 20 gennaio 201318

a cura d’anime a Ce-neda la si fa risalire al

secolo IV e prima ancoradella traslazione da Oder-zo del corpo di san Tizia-no (a cavallo tra i secoliVII e VIII) esisteva già u-na chiesa dedicata allaMadonna Assunta, su cuii Longobardi eressero poila prima cattedrale chevenne distrutta dai Trevi-giani nel 1199. Fu il ve-scovo Matteo da Siena ches’incaricò di far costruirein stile romanico la se-conda cattedrale, la qualeagli inizi del Settecento fuperò quasi in procinto dicadere a pezzi, logoratadal tempo e da ripetutescosse di terremoto, an-che se non disastrose. Laterza cattedrale fu proget-tata dall’architetto Otta-vio Scotti (1680-1759?) diTreviso su incarico del ve-scovo Benedetto De Lucae completata con ingentisacrifici tra il 1740 e il1773 dal suo successoreLorenzo da Ponte. Il ve-scovo Jacopo Monico laconsacrò il 26 settembre1824 dedicandola a MariaSS. Assunta e a San Tizia-no vescovo, ma la faccia-ta poté essere ultimata so-lo nel 1919, una voltacomposte le accese pole-miche sul “come farsi”. Su-

L gli altari spiccano dipintidi Jacopo da Valenza, Pal-ma il Giovane ed altri in-signi artisti. Il campaniledi stile romanico, a mer-latura guelfa, risale al XIIIsecolo e fu innalzato nel1251 dal vescovo Odori-co su una vecchia torre didifesa del duomo e re-staurato dal vescovo Ma-rino Grimani. Subì dannigravissimi per il terremo-to del 1873 e del 1936. Inuna cripta sotto il coro inuna elegante urna di bron-zo, fusa nel 1912 dalla lo-cale fonderia De Poli, sitrovano le reliquie di sanTiziano vescovo, patronodella città e della diocesi.L’organo è un Ruffatti diPadova costruito e collau-dato nel 1949. Resta peròsempre in dubbio l’etimo-logia del nome “Ceneda”.“Le più probabili forme ciportano a ‘Héneta’, nomeslavo – spiegava il com-pianto monsignor BasilioSartori – indicante “cittàdi confine” o al celtico“Kénet”, bellezza o sorri-so, forse per la sua invi-diata posizione geografi-ca”. Anche l’imperatored’Austria Francesco I ebbea dire, accompagnando leparole con un ampio gestodi mano: “Ceneda è bellacosì come è posta!”. MS

CON UNA BUONA PARTECIPAZIONE

Catechismo per i genitoril catechismo è uno degliambiti “croce e delizia”

delle parrocchie oggi. E an-che alla Cattedrale di Vit-torio Veneto ci sono fati-che e difficoltà, a partiredalla mancanza di un nu-mero adeguato di catechi-ste, al punto che ai bambi-

I ni di prima elementare nonviene fatta alcuna propo-sta.Tuttavia per le altre classi,catechiste e parroco sonoriusciti ad avviare un pro-getto per il coinvolgimen-to dei genitori. Per ogniclasse di età vengono pro-

posti annualmente ai geni-tori tre incontri di forma-zione paralleli al catechi-smo dei loro figli, parten-do il più possibile dalla vi-ta quotidiana e dal loro vis-suto, privilegiando l’ascol-to libero.Il risultato di questa espe-

rienza è complessivamen-te positivo: i genitori par-tecipano in buon numero,senza imposizioni né ob-blighi di partecipazione, se-guono dimostrando inte-resse. «Meditare sulla fedenella quotidianità, sulla fi-ducia reciproca e sull’edu-cazione cristiana dei nostribambini è importante, me-rita approfondimento»hanno motivato due geni-tori partecipanti. «Una pia-cevole sosta nella vita fre-netica di noi genitori» li hadefiniti un’altra mamma.

ei giorni scorsi è statofesteggiato in parroc-

chia della Cattedrale unanniversario un po’ insoli-to: i vent’anni della pesca dibeneficenza. Per la comu-nità, tuttavia, la realtà del-la pesca rappresenta dadue decenni una speciale,utilissima iniziativa. E aconfermarne l’importanzahanno partecipato alla fe-sta persino il vescovo Cor-rado e il vicario generalemonsignor Zagonel. Il va-lore della pesca di benefi-cenza di Ceneda è prestodetto. Essa ebbe inizio perun’idea di Giuseppina DalCin, che trovò subito ap-poggio in Francesca Me-

N neghin, diventata negli an-ni il “motore” instancabiledell’attività. La pesca già alprimo anno fruttò bene –circa 22 milioni di lire –con un ricavato semprebuono nel corso degli an-ni, per un totale di circa200-230 mila euro. E que-ste somme sono state sem-pre destinate ad opere dimanutenzione o di miglio-rie del patronato Costanti-ni-Fiorentini: l’installazio-ne dell’ascensore, i nuoviserramenti, le tre porteblindate, la sala cinema, lasala musica, il cancello au-tomatizzato, ora un nuo-vo intervento per gli infis-si. A rendere possibile ciò

è l’apporto di tanti per labuona riuscita della pescaannuale. Oltre 40 volonta-ri sono ogni volta coinvol-ti, anche da fuori parroc-chia e da fuori Vittorio,con l’appoggio fattivo di al-tri gruppi locali, come In-sieme per Ceneda, il Grup-po Missionario, il GruppoMarciatori Domo, eccete-

ra.Per chi tenta la fortuna al-la pesca, vincere qualchebell’oggetto è sicuramenteuna soddisfazione. Ma èchiaro che con la pesca diCeneda a vincere sono tut-ti, per la destinazione delricavato, ma ancor più perlo spirito di collaborazioneche la accompagna.

Il vescovo Corrado, con mons. De Cal e mons. Fava all’inaugurazione della pesca 2013

LA PESCA DI BENEFICENZA CHE SORREGGE IL PATRONATO

LA STORIA DELLA PARROCCHIA

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Visita Pastorale - SALSA20 gennaio 2013 19

PPaarrrroocccchhiiaa ddeeddiiccaattaa aa SSaann MMiicchheellee AArrccaannggeelloo ((2299 sseett--tteemmbbrree))Unità pastorale di Ceneda - Forania di Vittorio VenetoParroco: mmoonnss.. SSiillvvaannoo DDee CCaall (dal 2010)Vicario parrocchiale: ddoonn FFaabbrriizziioo CCaassaaggrraannddee (dal2012)Abitanti: 2320 circaFamiglie: 780 circaCCaassaa rreelliiggiioossaa: Figlie del Divino ZeloOOppeerree ppaarrrroocccchhiiaallii: Casa della dottrina; Campo spor-tivoAAllttrree cchhiieessee eedd oorraattoorrii:: Chiesa di S. Gottardo Vs.; Chie-sa di S. Raffaele Arcangelo (Casa Pater); Cappellapresso l’Istituto Figlie del Divino Zelo.

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alsa fino al 1856, annoin cui fu costituita in

curazia, era una cappel-lania esterna della Catte-drale di Ceneda, alla cuicura spirituale provvede-va il capitolo dei Canoni-ci. Il vescovo Beccegatola eresse in parrocchia l’8maggio 1942. Agli inizidel XIX secolo la “cap-pellania” divenne del tut-to insufficiente ad ospi-tare l’accresciuto numerodegli abitanti cosicché fudato incarico al professorLazzaris di Venezia diprovvedere ad una chie-sa più capiente, che dise-gnò in stile ionico classi-co a croce greca. Iniziatanel 1838, il 17 dicembre1854 il vescovo Bellati l’a-prì al culto e il 28 set-tembre 1898 il vescovoBrandolini l’inaugurò de-

S finitivamente. Mancaperò ancora della faccia-ta! La chiesa è dedicata aSan Michele arcangelo.Sull’altar maggiore cam-peggia perciò un vigoro-so San Michele opera delpittore Giovanni De Min(1786-1859), mentre sul-la lunetta semicircolaresi può ammirare la bel-lissima “Annunciazione”di Pietro Paletta (1845-1911). L’antica chiesa e-siste tuttora, anche se a-dibita ad abitazione pri-vata, mentre il vecchiocampanile continua an-cora il suo servizio. Il no-me “Salsa” deriva dallefonti sorgive d’acque sa-lutari presenti in loco,giudicate tra le migliori epiù efficaci d’Italia, cheoggi sono completamen-te trascurate. MS

VALORIZZATA ANCHE PER SPORT E CULTURA

Fatiche e virtùdi Salsa

ra le parrocchie delcentro di Vittorio Ve-neto, Salsa è una di

quelle che più sta vivendo lafatica di attraversare i cam-biamenti in arrivo e di farecomunità comunque. Tra gliostacoli c’è la “fatica demo-grafica” di questa porzione dicittà, riassumibile in un da-to, eloquente già da sé: nel2012 ci sono stati 2 soli bat-tesimi a fronte di 24 funera-li. Anche come parrocchia havissuto la situazione di esse-re rimasta per un certo pe-riodo senza parroco, poi sca-turita nella soluzione di unparroco non residente, donSilvano De Cal, “condiviso”con la Cattedrale. Una pre-senza ridotta che però ha sor-tito anche effetti positivi. «Èemersa – spiega don Silvano– la disponibilità di alcuniparrocchiani ad assumersiresponsabilità di vario gene-

T

re e per servizi diversi: il Con-siglio per gli affari economi-ci, il gruppetto che si accollal’onere della gestione e ma-nutenzione della chiesa, lecatechiste». L’impegno ap-passionato dei singoli fa ri-conoscere alla chiesa di Sal-sa un’altra particolarità: quel-la di avere paramenti e sup-pellettili sempre in ordine ein buono stato.

Tra le “perle” c’è una San Vin-cenzo attiva, che gestisce a li-vello cittadino la distribuzio-ne, il mercoledì, dei viveri al-le persone bisognose.La bella e funzionale chiesa diSalsa ha nel tempo assuntoanche una funzione aggiun-tiva: per i concerti che vi siorganizzano di frequente, èdiventata quasi la sala con-certi della città della Vittoria.

Nelle recenti festività natali-zie se ne sono tenuti benquattro, a cui aggiungerequelli in prossimità della fe-sta di San Michele, poi altriancora in primavera. «Anchequesti eventi – commentadon De Cal – rappresentanodei momenti di approfondi-mento culturale e anche re-ligioso, con la partecipazio-ne di tanti cittadini. È un mo-do per favorire il manteni-mento del patrimonio cultu-rale e artistico, spirituale».Salsa è nota a Vittorio Vene-to anche per l’importanteruolo di animazione socialeche riesce a svolgere graziealle sue strutture parroc-chiali: il campo sportivo eparte del patronato sonoconcessi in comodato alGruppo sportivo Salsa perl’attività agonistica, a cui siaggiunge la Festa settembri-na, giunta alla 32ª edizione. Èanche questo un utilizzo im-portante, valido, che aggre-ga tanti ragazzi e le loro fa-miglie.E la collocazione centraledella chiesa di Salsa le daràun ruolo di rilievo anche inoccasione della visita pasto-rale: giovedì 24 gennaio la ce-lebrazione per l’apertura so-lenne della visita del vescovoCorrado alla forania si terràproprio nella chiesa intitola-ta a San Michele Arcangelo.Stessa scelta venne fatta perla visita pastorale del vesco-vo Ravignani. FP

LA STORIA DELLA PARROCCHIA

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Visita Pastorale - MESCHIO20 gennaio 2013 21

PPaarrrroocccchhiiaa ddii SSaannttaa MMaarriiaa AAnnnnuunnzziiaattaaTTiittoollaarree:: Annunciazione del Signore (25 marzo)Unità pastorale di Ceneda - Forania di Vittorio VenetoAbitanti: 3370 circaFamiglie: 1455 circaParroco: ddoonn FFeeddeerriiccoo GGaavvaa (dal 2009)OOppeerree ppaarrrroocccchhiiaallii: Oratorio “S. Giorgio”

MESCHIO

a zona della parroc-chia di S. Maria del

Meschio ha sempre fattoparte del territorio di Ce-neda e alla cura d’animevi provvedeva il Capito-lo della Cattedrale. Sem-bra che una prima chie-setta sia stata costruitaverso il 1300 e ceduta poinel 1313 alla locale Scuo-la dei Battuti, che nel XIVsecolo vi eresse accantoun ospizio per accoglierei pellegrini di passaggioverso i luoghi santi. L’o-spizio divenne casa di ri-poso fino a qualche annofa. Questa chiesa, in-grandita e abbellita, ven-ne consacrata il 10 giu-

L gno del 1352 dal vescovoGualberto De’ Orgoglio(1349-1374). Nel 1514 siarricchì della paladell’“Annunciazione”, ca-polavoro del pittore ber-gamasco Andrea Previta-li, che fu un munifico do-no del Capitolo della Cat-tedrale alla chiesa di Me-schio. Verso la metà delXVI secolo fu pratica-mente ricostruita conl’aggiunta nel 1573 dellatorre campanaria. Un’im-magine della Beata Ver-gine posta sopra un alta-re laterale è invocata dal1813 col titolo di “Ma-donna della Provvidenza”,ma non si sa chi sia l’au-

tore della veneranda im-magine. Le due navate la-terali vennero aggiuntetra il 1859 e il 1867. Il ve-scovo Squarcina nel 1844la eresse in curazia e nel1899 la cura d’anime ven-ne affidata ai padri Ca-milliani per ritornare nel1924 al clero diocesano.Il vescovo Beccegato la e-resse in parrocchia il 22febbraio 1936. L’organo èun De Lorenzi. “Meschio”è detto anche “S. Maria inSilvis” perché posto lun-go il fiume Meschio, in u-na località un tempo ri-coperta di boschi. E il fiu-me ha dato il nome allacontrada. MS

DON FEDERICO GAVA, DA TRE ANNI A MESCHIO

Sull’improntadi don Vittorino

a parrocchia di Me-schio, oltre ai pro-blemi comuni a tut-

te le altre, ne ha uno pro-prio: la piazza. Non è unproblema strettamentepastorale, ma ha una rica-duta anche in questo cam-po. Da tre anni la piazzaantistante la chiesa è di-ventata un cantiere che ar-riva fino alle porte. Il disagio non è indiffe-rente. Non si celebranopiù matrimoni nella chie-sa di Meschio e anche lagran parte dei funerali èdirottata alla chiesa diSant’Andrea. La parteci-pazione alla messa ne ri-sente, non essendoci spa-zi per parcheggiare. Il peg-gio è che per un conten-zioso tra Comune e im-presa da tempo i lavori so-no bloccati. Il parroco, don FedericoGava, 57 anni, da tre annia Meschio, non sa più aquali mezzi ricorrere persbloccare la situazione:«Sindaco e impresa butta-no la colpa uno sull’altro eniente si muove».Non è il solo problema dicarattere logistico, c’è an-che la questione della ca-nonica. La parrocchia nonha una canonica di suaproprietà, il parroco dasempre era ospitato in u-na abitazione di proprietàdell’ente Cesana Malanot-ti, annessa alla vecchia ca-sa di riposo. Con la nuovasistemazione del comples-so, la parrocchia è statacostretta ad acquistare u-na nuova casa, decisioneche ha creato anche qual-che attrito nella comunità,ma la cosa non è finora

L

andata in porto e don Fe-derico non ha ancora unalloggio stabile. Ma i veri problemi sonoaltri.«Certamente sono i pro-blemi pastorali che mipreoccupano di più – di-ce –. Sono abbastanzacontento di essere qui aMeschio. Godo ancoradell’impronta che don Vit-torino Favero ha dato. Dilui resta soprattutto unasensibilità particolare peri bisogni delle persone. Ilfondo di solidarietà da lui

istituito sta ancora fun-zionando bene».Che cosa altro sta dando-gli soddisfazione? «Riescoa tenere in piedi soltantole cose essenziali. I giova-ni (scuole superiori e ol-tre) hanno un punto di ri-ferimento in un gruppoche grazie a due animato-ri funziona abbastanza be-ne. C’è un gruppo di fami-glie formato da 8 coppieche, oltre a sostenersi nel-la vita familiare, sono im-pegnate in tutte le attivitàdella parrocchia.

L’oratorio è animato da unequipe che propone in di-versi momenti dell’anno i-niziative ricreative. In o-ratorio, durante tutta l’e-state oltre al grest, c’è unasimpatica iniziativa, so-stenuta da alcuni giovani,chiamata “compiti in com-pagnia” che raccoglie ra-gazzi delle elementari emedie per fare i compiti e-stivi. Un momento forte dellaparrocchia, che vede an-cora molta partecipazio-ne, è la festa tradizionaledella Madonna della Prov-videnza che si celebra inmaggio. Lo spirito missionario ètenuto vivo da un gruppo

che si ritrova con una cer-ta continuità. Con essocollabora il gruppo del“gaso” formato da signoreche si impegnano ad alle-stire due volte l’anno un

mercatino di lavori confe-zionati con le loro mani.Un’altra iniziativa utile èquella di alcune personeche ogni giorno tengonoaperta la chiesa per unpaio d’ore il mattino per e-vitare visite inopportune».Ma le pene non mancano.La partecipazione alla vi-ta cristiana diminuiscepaurosamente come dap-pertutto. Don Federicovorrebbe più collabora-zione, tutte le attività so-no tenute in piedi da unpiccolo numero di perso-ne, sempre le stesse. Tan-ti buoni cristiani vivonoancora un cristianesimotroppo individualista. GpM

LA STORIA DELLA PARROCCHIA

La chiesa di Meschio quando ancora c’era la piazza libera

don Federico Gava

L’Annunciazione del Previtali

Page 22: Azi One 20012013

«Ho proposto l’“affianca-mento” specie nella fasedella programmazione,perché non trovo oppor-tuno che il giovane ani-matore sia lasciato solo –spiega il parroco –. Dopoalcune comprensibili resi-stenze iniziali vedo che lacollaborazione è fruttuo-sa».Completano il quadro deigruppi parrocchiali: ilgruppo missionario cheraccoglie ogni anno, grazieal mercatino, 10-12 milaeuro per alcuni missiona-ri; il gruppo “antenne” chesegnala al parroco situa-zioni di emergenza; le ter-ziarie francescane che in-contrano periodicamentegli anziani e i malati; lacommissione liturgica chesi ritrova puntualmenteper l’animazione delle ce-lebrazioni; il gruppo fi-danzati che vanta una so-lida tradizione; i respon-sabili del Sangio e dell’o-ratorio.In questo periodo donGiulio sta affrontando laseconda visita alle fami-glie. «La parrocchia conta3.800 abitanti, divisi in1.400 nuclei familiari. Laprima visita ha richiesto 2anni e mezzo di tempo masono riuscito a raggiunge-re quasi tutti i parrocchia-ni. È un momento moltoimportante. Come impor-

tante è l’opera dei sette mi-nistri dell’Eucaristia chealmeno una volta al meseincontrano un centinaio dianziani e malati. Anch’iomi rendo vicino a questepersone almeno tre volteall’anno e vedo che la pre-senza è molto attesa».Per i prossimi anni l’obiet-tivo è di consolidare le i-niziative già in atto e lavo-rare, soprattutto, sulla

coesione comunitaria.«Vorrei sempre più cheSan Giacomo diventasseuna comunità e non soloun aggregato di persone –conclude don Giulio –,con uno slogan si potreb-be dire “Tutti per uno e u-no per tutti”. Una comu-nità il cui percorso è inse-rito nella forania e nelladiocesi».

Federico Citron

Visita Pastorale - SAN GIACOMO 20 gennaio 201322

PPaarrrroocccchhiiaa ddii SSaann GGiiaaccoommoo AAppoossttoolloo (25 luglio)Unità pastorale di Ceneda - Forania di Vittorio VenetoAbitanti: 3800 circaFamiglie: 1340 circaArciprete-Parroco: ddoonn GGiiuulliioo FFaabbrriiss (dal 2005)Collaboratore parrocchiale: ddoonn GGiiaannPPiieettrroo MMoorreett (dal2000)CCaassaa RReelliiggiioossaa: Monastero Cistercense BenedettinoOOppeerree ppaarrrroocccchhiiaallii:: Oratorio; Cinema-TeatroAAllttrree cchhiieessee eedd oorraattoorrii:: S. Antonio da Padova; SS. Fer-mo e Rustico; Chiesa del Monastero Cistercense

SAN GIACOMO

an Giacomo di Vegliaè una delle cappelle

più antiche della catte-drale di Ceneda. Anchese nel ’600 la chiesa di SanGiacomo si chiamavaparrocchiale o curata èda ritenersi che la par-rocchia sia stata costitui-ta al tempo del vescovoAgazzi, che resse la dio-cesi di Ceneda dal 1692al 1710. La chiesa attuale risale alXIX secolo ed ebbe unrestauro nel 1936. L’orga-no è di fattura callidianae venne modernizzatonel 1920 dalla ditta Pugi-na. Successivamente, l’ar-tigiano Tullio Di Collicon una decorazione in-dovinata ridiede a tuttol’interno del sacro edifi-cio il suo stile originario,“eliminando le inutili fin-zioni di cornici – sottoli-neava monsignor BasilioSartori – e di finti marmi

S aggiunti nel restauro del1936”. È risaputo che il nome diquesta frazione del Co-mune di Vittorio Venetole deriva dalla sua “torreveglia” che ricorda la di-visione centuriata dell’a-gro pubblico cenedese o-perata al tempo dei Ro-mani. Il toponimo espri-me quindi il linguaggiotecnico militare di Romaantica. La “torre veglia” vennepoi trasformata in “torrecampanaria”, ma nel 1903e nel 1912 venne vietatoil suono delle campaneperché considerato peri-coloso al manufatto. Nel1915 il sindaco Alessan-dro Asteo emise addirit-tura un’ordinanza di de-molizione, contro la qua-le insorsero però unanimii sangiacomesi cosicchéla loro torre campanariaè ancora là! MS

L’IMPEGNO NELLA TRASMISSIONE DELLA FEDE

Catechesia quattro tempi

rima di tutto, la ca-techesi. Potrebbe es-sere questo lo slogan

pastorale della parrocchiadi San Giacomo di Veglia.Perché è sulla trasmissio-ne della fede che fin dalsuo arrivo, nel 2005, haconcentrato i propri sfor-zi il parroco don GiulioFabris. «Gradualmenteabbiamo applicato, per leelementari, il sistema dei“quattro tempi” che pre-vede un forte coinvolgi-mento dei genitori. La pri-ma settimana è dedicataalla catechesi dei genitori,che tengo io, nella secon-da settimana i genitorifanno catechismo in casaai propri figli, nella terza ibambini vengono in par-rocchia con le catechiste,nella quarta c’è la messaalla quale sono invitatibambini e genitori. Ulti-mamente abbiamo estesoquesto metodo, con qual-che aggiustamento, ancheai ragazzi delle medie». Ei riscontri? «Al di sopradelle mie aspettative – af-ferma il parroco –. In ter-mini numerici la parteci-pazione dei genitori va dal60 al 90 per cento alle ele-mentari, a seconda deigruppi. Alle medie la per-centuale è un po’ più bas-sa. Ma quel che più contaè il coinvolgimento degliadulti, il loro impegnarsinel catechismo in casa, ladisponibilità al confron-to».Adulti che possono trova-re uno spazio di dialogoanche nel gruppo famigliache si ritrova una volta al

P

mese, sempre insieme adon Giulio. «Attualmentelo frequentano una quin-dicina di coppie che in o-gni incontro approfondi-scono seriamente un te-ma: l’affido, l’accoglienzadei bambini nella comu-nità, l’attenzione ai diver-samente abili...».E gli adulti, da un paio dianni, sono partecipi anchealla formazione giovanile.

LA STORIA DELLA PARROCCHIA

don Giulio Fabris

è chi il coinvolgi-mento dei genitori

nella catechesi lo auspicacon belle esortazioni echi lo fa concretamente.A San Giacomo la parte-cipazione di mamma epapà al percorso catechi-stico è ormai prassi alleelementari mentre per leclassi delle medie il pro-getto è partito lo scorsoottobre. Questa l’impo-stazione: quattro dome-niche all’anno genitori efigli si ritrovano con lecatechiste negli ambien-ti parrocchiali per un’at-tività di formazione, svol-ta separatamente, e poi

’C insieme partecipano allamessa; ogni quindicigiorni i ragazzi si incon-trano con le catechisteper approfondire il temaproposto alla domenica.Marta Zanette – 34 anni,psicologa, da 4 anni cate-chista di gruppi delle me-die – guida il percorso deigenitori. «Ho accettatoben volentieri questanuova sfida, anche per-ché risponde alla mia for-mazione. La partenza èstata positiva. Sono unaventina i genitori chehanno aderito alla pro-posta, diciamo intorno al30% dei potenziali. Sono

persone che già hannofatto esperienza del “me-todo dei 4 tempi” quandoi figli erano alle elemen-tari, perciò ne conosco-no finalità e modalità.Avvertono su di sé la re-sponsabilità della comu-nicazione della fede per-ciò si sentono attori, enon spettatori, del per-corso. Mi colpisce la for-za che il gruppo riesce adare a ciascun genitore:confrontandosi, i genito-ri comprendono che ledifficoltà sono comuni equesto li rincuora e lirinforza nel loro impegnoeducativo». FC

GENITORI DELLE MEDIE AL CATECHISMO

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Visita Pastorale - SANTI PIETRO E PAOLO20 gennaio 2013 23

PPaarrrroocccchhiiaa ddii SSaannttii PPiieettrroo ee PPaaoollooTTiittoollaarrii:: Santi Pietro e Paolo Apostoli (29 giugno)Unità pastorale di Ceneda - Forania di Vittorio VenetoAbitanti: 3500 circaFamiglie: 1290 circaParroco: ddoonn FFaabbrriizziioo MMaarriiaannii (dal 2000)CCaassaa RReelliiggiioossaa: Figlie di San Giuseppe del Caburlot-toOOppeerree ppaarrrroocccchhiiaallii: Oratorio “La Tenda”; Televisione “LaTenda TV”AAllttrree cchhiieessee eedd oorraattoorrii:: Oratorio S. Pietro Ap. (alla Car-tera, del demanio)

SANTI PIETRO E PAOLO

DON FABRIZIO MARIANI È SODDISFATTO

C’è collaborazionedella comunità

osso contare suuna buona colla-borazione da

parte della comunità, e percerti aspetti quindi possostare tranquillo. Ed è unacollaborazione a tutti i li-velli, non solo organizzati-va e materiale, ma anche pa-storale e liturgica. Lo stes-so Consiglio pastorale ècomposto da gente che sipreoccupa davvero della vi-ta della nostra comunità».Don Fabrizio Mariani dal2000 guida Santi Pietro ePaolo, la parrocchia più gio-vane della città: la chiesa èstata eretta nel 1959, su a-ree appartenute alle par-rocchie di Cattedrale, Me-schio e San Giacomo. «In-fatti c’è ancora gente chegravita sulle altre comunità,dobbiamo ancora fare stra-da e serve tempo».Don Fabrizio tuttavia si

compiace per i gruppi chesono attivi nella sua parroc-chia.«Ce ne sono diversi. Li ri-cordo in ordine sparso: ilcomitato di gestione dell’o-ratorio La Tenda, un belgruppo tra i 25 e 35 anni,che con alcune brave cuo-che fa attività tipica da ora-torio e animazione, ma ac-coglie anche attività giova-nile da fuori parrocchia. Mipiace citare anche l’ultima

sera dell’anno: hanno orga-nizzato una cena all’oratorioper persone sole e anzianee qualche famiglia. Sonostato anch’io con loro: unaserata semplice ma moltobella.Poi La Tenda Tv (vedi arti-colo alla pagina seguente),davvero straordinari: miprendo spesso io i compli-menti per la loro attività, manon ho nessun merito senon quello di averli asse-

condati e dato loro un indi-rizzo. Ma fanno tutto da so-li: bisogna saper dare fidu-cia. Poi ci sono i ministridella comunione, e addirit-tura due cori: uno di adultie uno di bravi giovani.Il gruppo caritativo è atten-to alle situazioni di soffe-renza nella comunità: sonoloro che rilevano i casi dianziani, di ammalati. Equando gli anziani compio-no gli anni, li vanno a tro-vare, portando loro un miobiglietto, e un mazzo di fio-ri (alle signore; una bottigliadi vino agli uomini!) a nomedella comunità: avevamocominciato per chi avevapiù di 85 anni, ma siamo do-vuti salire a 90, perché al-trimenti diventavano trop-pi...Poi ci sono una quindicinadi catechiste, e un gruppodi signore che si occupa del-la pulizia della chiesa e staavviando una sorta di ri-cambio generazionale: lanostra comunità ha unagrande sensibilità per il de-coro della chiesa, benchénon sia artistica».È importante anche l’attivitàdel gruppo degli animatori.«Esatto, sia nell’animazionedella messa per i bambini(preparando con le catechi-ste la liturgia della parolaapposta per loro, per per-mettere a loro di coglierneil contenuto ed ai genitori

di seguire piùtranquilla-mente lamessa), siadelle attivitàper i giovani.Ai campi esti-vi, per esem-pio da anniabbiamo iltutto esaurito,al punto didover man-dare indietropiù di qualcuno».Com’è la partecipazione al-la messa?«Direi buona, anche al sa-bato sera. Giovani? Un nu-mero discreto... io ho un ot-timo rapporto con loro enon mi sento di insistere...è una maturazione che av-viene per piccoli passi».Non sarà tutto rose e fiori...«Certo che no. Per esempiopenso alla difficoltà di inte-grazione con le famigliestraniere (specialmente conquelle di religione musul-mana), che sono numero-se. E poi c’è anche qui il pro-blema del lavoro, con nu-merose famiglie in diffi-coltà. Purtroppo ricevo u-na processione di personeche chiedono aiuto.

Peraltro nella nostra par-rocchia la solidarietà si puòanche toccare con manonelle realtà de La Porta, del-la Mater Dei, della Comu-nità Alloggio, che pur “ge-stendo” situazioni di soffe-renza rappresentano unaricchezza per la comunitàper quel che insegnano».Se dovesse esprimere un au-spicio per la sua parrocchiain occasione della visita pa-storale...«Beh, che riscoprendo ilsenso del battesimo la no-stra comunità si senta sem-pre più come una famigliasola, con radici fondate nel-la fede. È una strada che tut-ti dobbiamo percorrere, mala condivisione della fede ciaiuterà, e quando avremodavvero tutti la consapevo-lezza di qual è il nostro o-biettivo, la nostra meta, perforza ci sarà una conver-genza».

Alessandro Toffoli

In CURIOSAmentela storia della chiesa parrocchiale voluta

e inaugurata dal vescovoAlbino Luciani

Page 24: Azi One 20012013

Visita Pastorale - SANTI PIETRO E PAOLO 20 gennaio 201324

programmi de La Tenda Tv sono visibili sul digitaleterrestre a Vittorio Veneto, ma anche in tutta la dio-

cesi. A Vittorio Veneto per ricevere l’emittente è ne-cessario risintonizzare il televisore o il decoder. Il ca-nale “La Tenda Tv” si trova sulle posizioni 110 e 112del telecomando. Dal resto della diocesi, è possibilevedere le trasmissioni de La Tenda Tv sintonizzandosila domenica su Eden Tv (canale 86 del telecomando)in questi orari: 10, 13.40 e 20.10. Infine, i video deiprogrammi sono caricati settimanalmente anche su In-ternet, sul sito www.latendatv.it.

ICOME RICEVERE LA TENDA TV IN DIOCESI

DAL 2007 È IN ONDA LA TENDA TV

Una tivù parrocchialeal 2007 è la televi-sione che raccontala vita della par-

rocchia, della città e delladiocesi. È la piccola emit-tente che parla vittoriese,con fare semplice, giovanee dinamico. È la rete che, o-gni domenica, trasmette lamessa in diretta per tutticoloro che non possonomuoversi di casa. Tuttoquesto, e molto altro, è LaTenda Tv, l’emittente no-profit che opera nella par-rocchia di Santi Pietro ePaolo di Vittorio Veneto.Una tivù senza pubblicità,gestita interamente da unadecina di giovani volonta-ri. «È stata una sfida che ab-biamo vinto – afferma donFabrizio Mariani, il parro-co-editore –. Nessuno a-vrebbe scommesso, all’ini-zio, su una prosecuzionecosì duratura e proficua diquesta esperienza. I par-rocchiani ne vanno fieri enon perdono occasioneper sottolinearne l’utilità». «Quando siamo nati – sot-tolinea Federico Campo-dall’Orto, giovane respon-

D

sabile della tivù – voleva-mo semplicemente speri-mentare un nuovo mezzodi comunicazione e met-terlo a disposizione dellaparrocchia. Poi le cose so-no cambiate. Abbiamo“imparato il mestiere” coltempo, e passo dopo pas-so abbiamo iniziato a svol-gere un vero e proprio ser-

vizio pubblico». La Tenda Tv si rifà al mo-dello delle “tivù di strada”,micro emittenti televisiveche trasmettono in unasuperficie ristretta di ter-ritorio sfruttando una fre-quenza libera. Sono senzascopo di lucro, ed emetto-no un segnale a corto rag-gio. Ciò nonostante, per i

telespettatori vittoriesi LaTenda Tv è visibile sul di-gitale terrestre come unnormalissimo canale tele-visivo. «Grazie al sostegnoeconomico della parroc-chia – aggiunge Campo-dall’Orto – abbiamo potu-to acquistare l’impiantisti-ca e le strumentazioni ne-cessarie per andare in on-da. Ma si parla di qualchemigliaio di euro, siamo benlontani dai budget strato-sferici delle tivù naziona-li!». Ma cosa trasmette La Ten-da Tv? Oltre alla messa indiretta da Santi Pietro ePaolo, il palinsesto è costi-tuito da un flusso di tra-smissioni che viene tra-smesso a ciclo continuo.Lo staff dell’emittente rea-lizza oltre cinque ore diprogrammi autoprodottialla settimana. Ci sono glieventi dal territorio (ma-nifestazioni, spettacoli econferenze...) e ci sono lerubriche condotte in stu-dio. Vengono trattati temidi attualità, di interesse so-ciale, di informazione reli-giosa e di intrattenimento.Viene dato spazio alle ini-ziative promosse da grup-pi giovanili, alle formazio-ni musicali del Vittoriese ealle tradizioni artistiche,culturali, storiche e ga-stronomiche. «Il nostrovantaggio è la prossimità

con il pubblico, la vicinan-za col telespettatore. Se unprogramma non piace, civiene detto subito. E noi a-giamo di conseguenza. Citeniamo particolarmente atrasmettere messaggi sem-plici e positivi» dice Cam-podall’Orto. Che aggiun-ge: «Negli ultimi due annistiamo cercando di rac-contare anche i principalieventi che riguardano la

diocesi di Vittorio Veneto,trasmettendo ad esempiole celebrazioni presiedutedal vescovo Corrado. È ungrande sforzo per noi, chetrova però molta soddisfa-zione nella risposta delpubblico, soprattutto daparte delle persone anzia-ne. Questo ci riempie dientusiasmo, e ci esorta adandare avanti».

Francesca Astori

a parrocchia di SantiPietro e Paolo Apo-

stoli in Vittorio Veneto èdi recente erezione, es-sendo stata istituita dalvescovo Luciani con suodecreto del 1º novembre1959. La parrocchia allaperiferia della città, dalleparti di Ceneda bassa,non ha avuto inizi facili.“Basti pensare – spiegavamonsignor Basilio Sarto-ri – al problema di dirot-tare verso la nuova istitu-zione nuclei familiari or-mai tradizionalmente le-gati alle parrocchie dellaCattedrale, Meschio eSan Giacomo di Veglia.Lo scoglio è stato supera-to soprattutto per un sus-seguirsi di iniziative a fa-vore dei giovani”. La vitadella comunità parroc-chiale ha avuto inizio il 15settembre 1963 in unacappella prefabbricata e

L con la benedizione, nellostesso giorno, della primapietra dell’erigenda nuo-va chiesa parrocchiale sudisegno dell’ingegnerGiovanni Serravallo diVittorio Veneto. I lavorivennero condotti tantocelermente che la chiesavenne aperta al culto la vi-gilia di Natale del 1964 dalvescovo Luciani, che poila consacrò il 30 ottobre1965. Nel suo internoconserva delle splendideopere del professor PinoCasarini (1892-1972). Al-la fine del 1969 venne poiacquistato un organo del-la ditta Zordan di Cogol-lo del Cengio, che Alfre-do Piccinelli di Padova si-stemò dietro l’altar mag-giore. Infine il professorLuigi Cillo (1920-2011)affrescò, in tutta l’am-piezza dell’abside, una sua“Crocifissione”. MS

LA STORIA DELLA PARROCCHIA

Federico Campodall’Orto con don Fabrizio Mariani

Page 25: Azi One 20012013

TARZO (TV)

COMUNE DI TARZO

Consorzio Pro Loco Vallatae Quartier del Piave

Sede operativa:Via Vittorio V.to, 45 - COLLE UMBERTO (TV)

Sede legale:Via Molino di Fratta, 14 - TARZO (TV)Tel. 0438.586726 - Fax 0438.073084

[email protected]

19-20-26-27 Gennaio - 2 Febbraio 2013con il patrocinio del Comune di Tarzo

www.prolocotarzo.com - [email protected] - www.comune.tarzo.tv.it

SABATO 19 GENNAIOore 14,00 Giornata dello Scolaro al Luna Parkore 17,00 Premiazione 14° CONCORSO DI DISEGNO delle Scuole Medie di Tarzo - patrocinio dell’Assessorato alla Cultura-Biblioteca ore 18,30 CHIOSCO E CUCINA APERTI. Trippe, Grigliata Mista e Crostoliore 20,30 Ballo con l’Orchestra “ARIS E RITA”

DOMENICA 20 GENNAIOore 12,00 Cucina apertaore 14,30 In collaborazione con il CARNEVALE DI MARCA 31ª SFILATA CARRI MASCHERATIore 18,30 Cena con Trippe, Grigliata Mista e Crostoliore 20,30 Ballo con “TONY BRESSAN”

VENERDÌ 25 GENNAIOore 20,45 Presso la Chiesa Parrocchiale di Tarzo, organizzano il Comune di Tarzo, l’Assessorato alla Cultura, la Parrocchia di Tarzo, con il sostegno di Banca Prealpi CONCERTO DI CANTO GREGORIANO con il Coro SCIVIAS ENSEMBLE di Conegliano

SABATO 26 GENNAIOore 14,00 Giornata dello Scolaro al Luna Park

MOSTRA DEL LIBRO da domenica 20 gennaio a sabato 2 febbraio 2013 presso il Municipio – via Roma a cura della Biblioteca Comunale con la collaborazione del “Centro del Libro” - Treviso

(SCONTO SUL PREZZO DI COPERTINA)Info: www.comune.tarzo.tv.it - [email protected] - Tel 0438 9264 208-213-216 PER PRENOTAZIONI: Tel. 0438.586318

ore 18,30 Cucina tradizionale: Trippe, Grigliata Mista e Crostoliore 20,30 Ballo con l’Orchestra “PRIMAVERA”DOMENICA 27 GENNAIOFesta della famiglia e della comunità tarzeseore 9,00 ORIENTEERIN di Tarzo organizza la 1a Prova “Tour Trevigiano” corsa di orientamento Ritrovo presso stand Pro Locoore 12,00 Pranziamo assieme presso Stand Pro Loco (è gradita la prenotazione)

ore 12,30 Specialità della giornata SPIEDO Trippe, Grigliata Mista e Crostoliore 15,00 Spettacolo per bambiniore 18,00 CONCORSO MASCHERINE DA 1 A 10 ANNIore 18,30 Cena con Trippe, Grigliata Mista e Crostoliore 20,30 Ballo con “SILVANO”SABATO 2 FEBBRAIOore 10,30-18,30 S. Messe con Benedizione delle Candeleore 14,00 Giornata dello Scolaro al Luna Parkore 18,30 Cena con Trippe, Grigliata Mista e Crostoliore 22,00 Gran Finale con l’estrazione della LOTTERIA DELLA CANDELORA 1° Premio Auto Citroën C3DOMENICA 3 FEBBRAIOore 17,00 Aula Magna Istituto Comprensivo di Tarzo Circolo Musicale - Assessorato alla Cultura presentano la piccola Orchestra “Alice in Wonderland”

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20 gennaio 2013

ercoledì 23 gennaio, alle 16.30 nell’auditoriumdegli spazi Bomben di Treviso, la Fondazione

Benetton Studi Ricerche propone un incontro pub-blico sui temi affrontati dal volume “Il luogo e il sa-cro. Contributi all’indagine sul linguaggio simbolicodei luoghi”, edito dalla Fondazione Benetton a cura diDomenico Luciani. Oltre a Luciani interverranno Ga-

briella Caramore (saggista,autrice Rai Radio 3), Guido

Dotti (monaco del monastero di Bose, delegato delladiocesi di Biella per l’Ecumenismo e il Dialogo), Glau-co Gresleri (fondatore e direttore di “Chiesa & Quar-tiere”, 1956-1968, e di “Parametro”, 1970-2007), LuigiZanzi (docente di Metodologia delle scienze storiche,Università di Pavia). Parteciperà anche un gruppo distudenti del liceo “Da Vinci” di Treviso.

M

PIEVE / IL VESCOVO CORRADO A “PAESAGIRE”

“Ritrovare lo spiritodei luoghi”

oco lirismo e tanta concre-tezza nel contributo che ilvescovo Corrado ha porta-

to al dibattito sul paesaggio che larassegna “Paesagire” sta promuo-vendo da qualche tempo a Pievedi Soligo. Una concretezza neces-saria perché c’è il rischio tangibi-le che le tante presenze del sacronel paesaggio diventino mete dipercorsi turistici solo per il lorovalore storico-artistico. Detto inaltri termini, non possiamo e nondobbiamo ridurre chiese, capitel-li, vie crucis, a segni di una “reli-gione civile”, simboli di una civiltàormai tramontata. «Bisogna re-cuperare il messaggio che gli edi-fici sacri esprimono – ha spiega-to il Vescovo giovedì scorso al-l’auditorium della biblioteca –.Non basta restaurare i muri, va ri-trovato anche lo spirito dei luo-ghi». No, allora, a «un’estetica e-stetizzante», all’arte per l’arte, sì aun’«estetica estatica, che ci ricon-duce all’origine del segno che ciattrae, Dio». Ciò che primaria-mente contraddistingue un edifi-cio sacro è il suo essere «casa dipreghiera, luogo di devozione, di“pietas”, di “eusebeia” che è l’at-teggiamento giusto davanti aDio». La preziosità di chiese e ca-pitelli è data dalla loro capacità diavvicinare l’uomo a Dio. E qui ilVescovo ha citato un passo delvangelo, il dialogo di Gesù con laSamaritana al pozzo di Sicàr: «Inostri padri hanno adorato Diosopra questo monte e voi dite cheè Gerusalemme il luogo in cui bi-sogna adorare» osserva la donna.E Gesù le risponde: «Credimi,donna, è giunto il momento in cuiné su questo monte, né in Geru-salemme adorerete il Padre... Ègiunto il momento, ed è questo,in cui i veri adoratori adorerannoil Padre in spirito e verità; perchéil Padre cerca tali adoratori. Dio èspirito, e quelli che lo adorano de-vono adorarlo in spirito e verità».«Dicendo questo Gesù non ha in-teso dire ai suoi discepoli di avereuna fede invisibile, interiore sì manon invisibile – ha precisato il Ve-scovo –. C’è bisogno di luoghi incui adorare Dio pur consapevoli

Pche Dio non si può “ingabbiare”in alcun luogo».L’attenzione di mons. Pizziolo èpoi passata al tema della conser-vazione e dell’accessibilità degli e-difici sacri: «La valorizzazione èdoverosa, a patto che non avven-ga una fagocitazione da parte del-l’industria del turismo, una realtàmolto presente, onnivora e omo-logante, che ha l’obiettivo di farebusiness. Se la valorizzazione vie-ne asservita al turismo in me na-scono delle preoccupazioni, per-ché c’è un rischio di strumenta-lizzazione e i beni artistici vengo-no ridotti a spettacolo, a oggetti».Proprio per aiutare credenti e noncredenti a cogliere il vero sensodei luoghi del sacro, la diocesi haelaborato un progetto in occasio-ne dell’Anno della fede. Il primotassello di tale progetto – ha spie-gato Cristina Falsarella direttricedell’Ufficio arte sacra – riguarda

un percorso, per il quale stiamopreparando persone e opuscoli,che ha per mete la pieve di SanPietro di Feletto, la Sala dei Battutidi Conegliano e la chiesa di Ca-stello Roganzuolo.Dal parroco di Farra e Soligo, donBrunone De Toffol, è arrivata lasollecitazione a pensare alla for-mazione di persone che tenganoaperte le chiese e facciano da gui-de ai visitatori. È quello che giàsuccede da qualche anno a SanPietro di Feletto, dove è nata a que-sto scopo l’associazione Amici del-l’antica pieve, o nello Zumellese,

dove per alcune domeniche al-l’anno un buon numero di guidevolontarie accoglie i visitatori nel-le tante antiche e artistiche chie-sette della forania.«Voi sì che siete davvero cristiani»,ha detto qualche tempo fa un sa-cerdote indiano al vescovo Corra-do, osservando i tanti segni del sa-cro presenti nel territorio. Spettaa noi fare in modo che tali segninon diventino dei soprammobili,magari di lusso, del territorio, macontinuino ad essere luoghi del-l’incontro tra l’uomo e Dio.

Federico Citron

IL VESCOVO“Bisogna recuperareil messaggioche gli edifici sacriesprimono.Non basta restaurarei muri, va ritrovatoanche lo spiritodei luoghi”

L’ALTA MARCA NELLE IMMAGINI DI UNDICI FOTOGRAFI

Quel paesaggio ibrido ndare a vedere” ciò che altrimenti reste-rebbe invisibile: è questo lo scopo del

giornalismo sociale che per essere più efficacenecessita dell’immagine. Parole e foto assiemeper documentare, denunciare, testimoniare.Il laboratorio, organizzato dalla scuola “Kolbe-A. Chiodi” di Mestre, quest’anno porta in cat-tedra i maestri nell’uso delle immagini e delleparole documentarie. Sono fotoreporter, gior-nalisti, free-lance d’assalto, cineasti, camera-man. Ognuno di loro ha una storia “scomoda”da raccontare. Nove gli incontri previsti. Si inizia il 16 feb-braio con Francesco Cavalli, fondatore e diret-tore del Premio giornalistico I. Alpi. Gli ospitidegli incontri successivi: Davide De Michelis,giornalista regista, Stefano Schirato, fotore-porter, Nino Leto, fotoreporter, Daniele Vica-ri, regista cinematografico, Riccardo Iacona,giornalista Rai, Diego Zanetti, fotoreporterfree-lance, Alessandro Tosatto, fotoreporterfree-lance, ed Emiliano Bos, giornalista Tv sviz-zera italiana.Informazioni e iscrizioni: via Aleardi 156 Me-stre; telefono e fax 041-5314717; mail [email protected].

A“

A TREVISO MOSTRA FOTOGRAFICA A MESTRE GIORNALISMO

TREVISO: INCONTRO SU “IL LUOGO E IL SACRO”

ll’interno di “F4 / un’idea di foto-grafia”, il Festival promosso da

Fondazione Fabbri, si è svolto unworkshop condotto dal noto foto-grafo Marco Zanta. L’autore ha coor-dinato il lavoro di undici partecipan-ti provenienti da tutta Italia che han-no svolto una residenza creativa a Ca-sa Fabbri a Pieve di Soligo. Nel corsodi quella settimana è stato realizzatoun attento lavoro di indagine foto-grafica sul paesaggio dell’Alta Marcaalternando la ricognizione dei luoghinaturali a quella degli insediamentiurbani, sottolineando la commistio-ne tra questi due elementi. Una selezione dei migliori lavori pro-dotti in quei giorni viene esposta nel-la prestigiosa sede di palazzo Giaco-melli a Treviso nella mostra “HybridSpaces”, curata da Carlo Sala e pro-mossa da Fondazione Francesco Fab-

bri in collaborazione con UnindustriaTreviso. L’esposizione viene inaugu-rata sabato 19 gennaio alle 17.30 e ri-marrà aperta al pubblico fino al 31gennaio. La mostra fotografica è un percorsodi oltre trenta lavori emblematici ditutto il Nord-Est. Essi testimonianoun paesaggio ibrido che non presen-ta la tradizionale distinzione tra zo-ne rurali e urbane: troviamo i lievi li-neamenti collinari che si intersecanovisivamente con i capannoni, quellevie che un tempo erano campestri o-ra sono il teatro delle zone industria-li e artigianali. Autori delle opere so-no: Lisa Castellani, Federico Covre,Francesca De Pieri, Giulia Marchi,Francesco Neri, Giuseppe Maldera,Enrico Mambelli, Alvise Raimondi,Alice Ranieri, Nicolas Sgobba e Ma-rian Vanzetto.

A

LABORATORIO ALLA KOLBE:“ANDARE A VEDERE”

Il vescovo mons. Corrado Pizziolo

abato 26 gennaio alle 18sarà inaugurata presso gli

spazi Bomben di Treviso lamostra “IX Mediterranei”, per-sonale dell’artista spagnolo Pe-dro Cano, che la FondazioneBenetton Studi Ricerche pa-trocina e ospita da domenica27 gennaio a domenica 3 mar-zo.L’esposizione giunge in Vene-to dopo essere stata accoltacon successo a Cartagena (33

S mila visitatori nei due mesi dipermanenza) e a Roma (oltre40 mila visitatori ai Mercati diTraiano). “IX Mediterranei”propone un originale percor-so affettivo attraverso tre iso-le – Maiorca, Patmos, Sicilia– e sei città – Alessandria d’E-gitto, Cartagena, Istanbul, Na-poli, Spalato, Venezia –, novesimboli del Mediterraneo, no-ve luoghi del mito, ritratti insei opere ciascuno.

MOSTRA DELLO SPAGNOLO CANO SUNOVE LUOGHI E CITTÀ DEL MEDITERRANEO

Il Santuario di Santa Augusta a Vittorio Veneto

Page 27: Azi One 20012013

n programma di attività di pro-mozione, a livello nazionale e

internazionale, sarà realizzato pervalorizzare il patrimonio di luoghie memorie della Grande Guerra nelVeneto, per incrementare la visibi-lità del patrimonio veneto e diffon-dere l’informazione sulle iniziativedel Comitato regionale veneto perle celebrazioni del centenario. Loha reso noto il vicepresidente delVeneto e assessore alla cultura Ma-rino Zorzato, comunicando che un

provvedimento in tal senso è statoapprovato dalla Giunta regionale.«L’obiettivo – spiega Zorzato – èquello di costituire un sistemaquanto più possibile completo e dilarga accessibilità, al fine di pro-muovere la conoscenza e la valo-rizzazione di queste testimonianze,nei luoghi che sono stati teatro diuna parte tanto significativa dellevicende belliche durante il primoconflitto mondiale».Per questa attività la Regione si av-

varrà anche di Veneto Promozione,società consortile a partecipazionetotalmente pubblica. Inoltre, laGiunta regionale ha affidato al Co-mune di San Donà di Piave, sog-getto capofila della Rete dei Museidella Grande Guerra nel Veneto,l’incarico di provvedere a una rico-gnizione scientifica su musei e rac-colte dedicate alla memoria dellaGrande Guerra, e di fungere da or-ganismo di coordinamento reda-zionale per l’integrazione e l’im-plementazione dei contenuti delportale www.ecomuseogrande-guerra.it.

U

20 gennaio 2013 27

MOSTRE

SARMEDE Fino al 20 gennaio è aperta la 30ª

mostra “Le immagini della fantasia” di Sàr-

mede, dedicata quest’anno ai racconti e al-

le fiabe della Russia, e con un omaggio spe-

ciale alle opere di Roberto Innocenti.

VICENZA Fino al 20 gennaio, a palazzo Leo-

ni Montanari, è aperta la mostra “L’Italia e gli

italiani nell’obiettivo dei fotografi Magnum”.

Orario: martedì-venerdì e domenica 10-18,

sabato 10-20. Ingresso libero.

VICENZA Fino al 20 gennaio, nella pinaco-

teca civica di palazzo Chiericati in Basilica

Palladiana, è aperta la mostra “Cinque secoli

di volti. Una società e la sua immagine nei

capolavori di palazzo Chiericati”. Orario: mar-

tedì-giovedì 10-18, venerdì-domenica 10-20.

PORTOBUFFOLÈ Fino al 27 gennaio, al Mu-

seo Casa Gaia, è aperta la mostra di Corra-

do Balest. Orario: sabato 14-18, domenica

10-12.30 e 14-18. Ingresso: 3 euro, com-

preso Museo del ciclismo.

PIEVE DI SOLIGO Fino al 30 gennaio, al-

l’Hotel Contà, è aperta la mostra pittorica di

Vittorio Marchi “Atmosfere e magiche vedu-

te di luoghi e paesaggi trevigiani”. Orario: fe-

riali 16-20, festivi 9-12 e 18-20.

CASTELFRANCO VENETO Fino al 10 feb-

braio, al Museo Casa del Giorgione, è aper-

ta la mostra “L’immagine eloquente - Giu-

seppe Mazzotti e la scoperta della fotogra-

fia”. Ingresso libero.

ODERZO Fino al 16 febbraio, al Gellius in

Calle Pretoria 6, mostra di fotografie di Fran-

cesco Schirato. Apertura: da martedì a do-

menica 10.30-21.30. Chiuso lunedì.

CONEGLIANO Fino al 24 febbraio a palaz-

zo Sarcinelli è visitabile “Altre pitture”, mostra

personale del maestro Vincenzo Politino; o-

rari: tutti i giorni, dalle 16 alle 19.30.

VITTORIO VENETO Fino al 24 febbraio al

Museo del Cenedese e all’Istituto tecnico in-

dustriale statale è aperta la doppia mostra fo-

tografica “I Ngakpa di Rebkong - Immagini

dal Tibet Orientale”. Informazioni: 347-

9629802, 340-9850833, ilgiardinodellagua-

[email protected].

PADOVA Fino al 24 febbraio, a palazzo del-

la Ragione, è aperta la mostra “Il flusso del-

la Ragione” di Fabrizio Plessi. Orario: mar-

tedì-domenica 9-18. Ingresso: 8 euro, ridot-

to 4.

VICENZA Fino al 24 febbraio, nel museo dio-

cesano, è aperta la mostra “Aethiopia porta

fidei. I colori dell’Africa cristiana”. Orario: mar-

tedì-domenica 10-13 e 14-18.

VENEZIA Prorogata fino al 3 marzo, nella

sala dello Scrutinio di Palazzo Ducale e sa-

lette attigue, la mostra “Miniature dei Dogi.

Venezia e veneziani, santi e virtù nelle Com-

missioni ducali del Museo Correr”. Ingresso

con l’orario e il biglietto del museo: 8.30-

17.30 (ingresso fino alle 16.30).

PASSARIANO Fino al 7 aprile, a villa Manin,

è aperta la mostra “Giambattista Tiepolo”. O-

rario: lunedì-venerdì 9-18, sabato-domenica

9-19, chiuso il 31 marzo. Ingresso: 5 euro.

TREVISO Fino al 2 giugno, a Casa dei Car-

raresi, è aperta la mostra “Tibet. Tesori dal

tetto del mondo”. Orario: lunedì, martedì e

giovedì 9-19, mercoledì 9-21, venerdì, sa-

bato e domenica 9-20. Ingresso: 13 euro, ri-

dotto 10.

150 OPERE ESPOSTE AL SARCINELLI

La fantasia di Politinon funambolo e un fantasistaautentico dell’arte pittorica.

Sempre sul crinale tra purezza i-spirativa e mediazione rappresen-tativa. Perfettamente a suo agio trale tecniche esecutive più diverse,che dal segno inciso alla stesuraad olio danno vita a un messaggioiconografico o concettuale di mi-rabile portata. Capace di destreg-giarsi, con eguale maestria, tra iregistri stilistici più compositi: dal-l’informale materico al figurativi-smo di stampo paesaggista, dalleatmosfere evocative d’improntaimpressionista ai cromatismi piùvivaci e dinamici delle nuove a-vanguardie. Ecco il profilo artisti-co di Vincenzo Politino, pittore si-ciliano di nascita, ma dal 1975 ve-neto d’adozione elettiva, anfitrio-ne, in questi giorni, con la mostra“Altre pitture”, della sesta stagioneespositiva, 2012-2013, di palazzoSarcinelli. Che accoglie nelle suesale fino al 24 febbraio un appara-to, affascinante e sorprendente, diben 150 opere, appartenenti allaproduzione più recente del mae-stro avolano, legato al Colle diGiano da un rapporto di antica eradicata affezione, nonché già sce-nario ideale, in passato, di ap-plaudite e apprezzate rassegne

U

personali. Emblematico, nel rive-larci l’indole, fedelmente avvintaal verbo della ricerca e dell’esplo-razione espressiva, è il titolo stes-so della personale coneglianese.Sono le “altre pitture”, libere e li-berate dal monopolio dell’imma-gine verosimigliante o simbolica,a guidarci dentro la forza creativadi Politino, incorrotta e indomita,peculiare di un artista, in perennerinnovamento e crescita. Lo slan-cio e l’anarchia della sua fantasiaconquistano i nostri occhi, sem-pre più curiosi e desiderosi di pe-netrare dentro la tela, oltre il visi-bile. Proprio la sua tavolozza o-dierna è la chiave di volta inter-pretativa del percorso espositivo,un innato tributo alla “sicilianità”dell’anima, mai doma, che supera

le vaghezze e gli afflati evane-scenti, per diventare, tra le cam-piture nette e potenti, unica bus-sola cromatica del suo verbo ispi-rativo: sbrigliarsi dal dato reale perconcedersi, in toto, all’impeto ir-refrenabile della creazione artisti-ca e della sua immediatezza com-positiva.«Politino dipinge sempre la Sici-lia, anche sotto un cielo plumbeodel nord – commenta Paolo Col-tro, critico d’arte e curatore dellamostra – non si tratta di una fuga,è la predominanza dell’origine, leprime immagini sono rimaste in-delebili e continuano a dare frut-ti… ogni lontananza è annullata inlui, tra quelle quattro pareti cone-glianesi sciaborda il mar Jonio,profumano gli aranci, si ascolta ilritmo lento degli zoccoli degli asi-ni sulle strade polverose, cola per-fino il sangue della tonnara».Ma non si cada nell’errore di at-tendersi una mostra nostalgica oidilliaca: le barche nere, il cielo eil mare prorompenti, le terre as-solate non si disegnano, né si por-gono nei canoni rappresentativiconsueti. Nulla di pittoresco e dicalligrafico compare ai nostri oc-chi, bensì la densità mitica e uni-versale della Sicilia come idea e pa-radigma essenziali di eternità del-lo spirito e del cuore.“Altre pitture” personale del mae-stro Vincenzo Politino, dal 12 gen-naio al 24 febbraio; palazzo Sarci-nelli, Conegliano; orari, tutti i gior-ni, dalle 16 alle 19.30.

Elena Pilato

La presentazione della mostra “Altre opere”

CONCORSO PER QUARTE E QUINTE ELEMENTARI

Quale futuro per la Terra?Associazione culturale Bru-no Marton e la Provincia di

Treviso hanno indetto per l’annoscolastico 2012-2013 la secondaedizione del concorso BrunoMarton “In viaggio verso il futu-ro. Immaginare… Credere… Vo-lere… il Futuro in armonia fra iPopoli e la Terra”. Il concorso è ri-volto ai bambini delle classi quar-ta e quinta elementare della pro-vincia di Treviso.L’edizione di quest’anno si ispiraal terzo racconto del libro “È per-messo Signora Terra?” scritto daAnna Maria Marton, i cui prota-gonisti sono i bambini dell’anno2103 alla ricerca del vecchio e sag-gio Zoé. I partecipanti al concor-so potranno presentare materialiideati e realizzati nella forma di:elaborati scritti corredati da illu-strazioni o fotografie, video conrecitativi o con dimostrazioni pra-tiche, proprie ricerche e riflessio-ni o progetti.Prendendo spunto dal raccontoindicato, agli alunni viene chiestoattraverso il loro elaborato di ri-spondere implicitamente ad al-cune domande: cosa pensate po-trebbe accadere nel terzo millen-nio all’ambiente in cui ora vivia-mo: natura, agricoltura, energie,tecnologia, eccetera? Quali sono

’L le cose e i comportamenti dellavita di oggi che portereste nel fu-turo e quali eliminereste per fer-mare i danni ambientali al piane-ta? Se credete a un futuro di pacee benessere fra tutti i popoli in ar-monia fra loro e con il pianeta Ter-ra, provate a fare un salto nel ter-zo millennio: immaginate di vive-re una giornata da futuri abitantidel vostro territorio.Il termine ultimo per la parteci-pazione è quello del 30 marzo. La scheda di partecipazione sot-toscritta dal dirigente scolastico ei materiali realizzati, anche comeclasse, andranno inviati in due bu-ste chiuse e separate contrasse-gnate all’esterno dalle iniziali del-la scuola, e poi in un’unica bustaa: Concorso Bruno Marton “Inviaggio verso il futuro” c/o Asso-ciazione culturale Bruno Marton,via Quasimodo 9, 31029 VittorioVeneto; oppure a: Concorso Bru-no Marton “In viaggio verso il fu-turo” c/o laboratorio Infea dellaProvincia di Treviso, via Cal diBreda 116, 31100 Treviso.Alunni e classi intenzionate a par-tecipare sono invitate a compila-re la Sezione 1 della scheda di par-tecipazione anticipandola via maila: [email protected] via fax 0422-582499.

CENTENARIO DELLA GRANDE GUERRA:AL VIA UN PROGRAMMA DI PROMOZIONE VVIITTTTOORRIIOO VVEENNEETTOO

Venerdì 18 gennaio, alle 20.45 in biblioteca civica, si proietta“L’amore che resta” di Gus Van Sant. Ingresso 3 euro.MMAANNSSUUÈÈVenerdì 18 gennaio, alle 20.45 nella sala proiezioni di Basalghelle,si proietta “Il giardino dei limoni” di Eran Riklis.PPIIEEVVEE DDII SSOOLLIIGGOOVenerdì 18 alle 21, sabato 19 e domenica 20 gennaio alle 21.30al Careni si proietta “La parte degli angeli” di Ken Loach. Saba-to 19 e domenica 20 gennaio alle 15 e alle 18.15 tocca invecea “Lo Hobbit” di P. Jackson. Domenica ingresso 3 euro.OODDEERRZZOOMercoledì 23 gennaio alle 20 e giovedì 24 gennaio alle 21 condibattito al cinema Cristallo si proietta “Tutti i santi giorni” diPaolo Virzì. Ingresso ridotto 4 euro, intero 5 euro.

CINEMA GLI SPETTACOLI DELLA SETTIMANA

VVIITTTTOORRIIOO VVEENNEETTOOVenerdì 18 gennaio, alle 21 alPiccolo Teatro Dante, la com-pagnia Manufatti teatrali porta inscena “Pinocchiaccio”. Ingres-so: intero 8 euro, ridotto 6 euro.SSAACCIILLEEVenerdì 18 gennaio, alle 21 alteatro Ruffo, la compagnia Tea-troRoncade presenta “Sera d’in-verno”, due atti di Sigfrido Geyer.Ingresso: intero 8 euro, ridotto 6euro.SSAANN PPOOLLOO DDII PPIIAAVVEESabato 19 gennaio, alle 21 nella sala teatrale “Don Bosco” diSan Polo di Piave, per la 13ª Stagione teatrale dei Comuni diCimadolmo, Ormelle e San Polo, va in scena “Il viaggiatore sen-za bavaglio” del gruppo teatra-le La Trappola.CCOONNEEGGLLIIAANNOOSabato 19 gennaio, alle 21 alDina Orsi, la compagnia la Gol-doniana porta in scena “La ca-sa nova” di Carlo Goldoni. In-gresso intero 8,50 euro, ridotto6,50 euro.VVIITTTTOORRIIOO VVEENNEETTOODomenica 20 gennaio, alle 16al Piccolo Teatro Dante, la com-pagnia Manufatti teatrali porta inscena “La canzone di Pinoc-chio”. Ingresso intero 8 euro, ri-dotto 6 euro.

TEATRO IN CARTELLONE

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Vittorio Veneto 28

Santa AugustaTra gennaio e febbraio ci sono tre ricorrenze con riferi-mento al santuario di Santa Augusta: domenica 20 gen-naio San Sebastiano, cui è dedicata la seconda cap-pella salendo da Serravalle; venerdì 25 febbraio Con-versione di San Paolo cui è dedicata la terza cappella;domenica 3 febbraio San Biagio, cui è dedicato, assie-me a San Pellegrino un altare presso la chiesa dellaSanta. La coincidenza delle due festività fa venir menole celebrazioni presso le cappelle. Resta, pertanto, con-fermata solo la messa a San Paolo alle 15.30.

La buona politicaLe Commissioni della Caritas e della Pastorale socialee del lavoro delle foranie Pedemontana e Urbana in-contrano martedì 22 gennaio, alle 20.30 al centro La Ten-da della parrocchia di Santi Pietro e Paolo, il presiden-te regionale della Compagnia delle opere, Luca Casta-gnetti, e il presidente di Confartigianato Marca trevigia-na Mario Pozza. Si conclude così l’ascolto delle sei prin-cipali associazioni che si richiamano alla “dottrina so-ciale della Chiesa cattolica”, sui temi della “buona poli-tica” e sul “cosa fare per superare la crisi” dibattuti ne-gli incontri di Todi. La partecipazione è libera.

Liceo sportivo al DanteDal Consiglio dei ministri di venerdì 11 gennaio è arri-vato un via libera all’istituzione di “licei a indirizzo spor-tivo” come possibile indirizzo di scuola secondaria, e nonsemplice sperimentazione. Ne gioiscono gli istituti pa-ritari Dante, che nell’offerta formativa da quest’anno in-cludono il “liceo scientifico dello sport internazionale”. Ilprogramma comprende la pratica di vari sport (basket,pallavolo, calcetto, atletica, rugby, nuoto), stage con a-tleti di fama in Italia e all’estero, approfondimenti sul-l’innovazione tecnologica nello sport. Prevista la colla-borazione con la Direzione territorio e promozione del-lo sport del Coni Treviso guidato da Giovanni Ottoni.Maggiori informazioni su www.ildante.com.

L’Accademia musicale di San Giorgioin concerto per il Piccolo RifugioSabato 19 gennaio, alle 21 al teatro Da Ponte, concer-to dell’Accademia musicale di San Giorgio diretta da A-lessandro Tortato. Eseguirà la sinfonia veneziana di Antonio Salieri e diWolfgang Amadeus Mozart il Concerto per violino e or-chestra in la maggiore K 219 e la sinfonia 25 in sol mi-nore K 183. L’incasso sarà donato al Piccolo Rifugio diVittorio Veneto. I biglietti si possono acquistare pressola scuola di musica Corelli, la libreria Il Viale e la cioc-colateria Peratoner a Vittorio Veneto. Interi 20 euro, ri-dotti 15 euro, 10 euro per soci dell’associazione Corelli(0438-521016, 335-1850939) e del Circolo ricreati-vo dipendenti del Comune di Vittorio Veneto.

Incontro col SenegalSabato 19 gennaio dalle 10.30 al Parco Fenderl la Fe-derazione delle associazioni della Casamance all’este-ro organizza “Senegal: incontro con la comunità sene-galese”. Dalla voce di chi ha lasciato la regione della Ca-samance: “La nostra barca” per approfondire storia, cul-tura, economia, tradizioni e futuro del paese. Per chi lodesidera a seguire sarà passibile partecipare ad un mo-mento conviviale con piatti della tradizione e dalle 15concerto di danze e percussioni con la straordinaria pre-senza di Bougueur, incredibile artista capace di suona-re tre tamburi nello stesso momento. Per informazioni oprenotazioni 0438-555274.

BREVI VITTORIO VENETO

Agenda Vittorio Veneto

VENERDÌ 18Alle 20.45, in biblioteca civica, si

proietta “L’amore che resta” di Gus

Van Sant. Ingresso 3 euro.

SABATO 19Alle 21, al teatro Da Ponte, si tiene il

concerto dell’Accademia musicaledi San Giorgio.

Alle 21, al Piccolo Teatro Dante, la

compagnia Manufatti teatrali porta in

scena “Pinocchiaccio”. Ingresso in-

tero 8 euro, ridotto 6 euro.

DOMENICA 20Alle 10, presso la Cattedrale, vengo-

no premiati i migliori presepi parteci-

panti al Concorso presepi.Alle 16, al Piccolo Teatro Dante, la

compagnia Manufatti teatrali porta in

scena “La canzone di Pinocchio”.

Ingresso intero 8 euro, ridotto 6 euro.

iovedì 17 gennaio alle11.30 il vescovo Cor-

rado benedice la nuovacappellina dell’ospedale ci-vile di Costa, realizzata alpiano terreno, in fondo alcorridoio a sinistra, dopo ilavori di riorganizzazionedell’area accettazione.

G Con l’arrivo del nuovo an-no don Giuseppe e suor E-milia desiderano ringrazia-re sinceramente i vari coriche hanno animato la mes-sa della domenica mattina(alle 9): il gruppo Terzo Or-dine Francescano, il grup-po Giovani della parrocchia

di Santi Pietro e Paolo, ilCoro in festa della parroc-chia di Cavolano di Sacile eil gruppo Capi scout di Vit-torio Veneto.«Considerato che l’ospeda-le è un po’ la casa di tutti –affermano don Giuseppe esuor Emilia – chiediamo se

qualche gruppo parroc-chiale fosse disponibile adanimare la messa della se-conda domenica del mese,perché quest’anno i capiscout non riescono più afarlo».Per informazioni ci si ri-volga a don Giuseppe (331-4644270) o suor Emilia(338-6547887).

CERCASI CORO PER LA MESSA IN OSPEDALE

NEL NUOVO PIANO OPERE PUBBLICHE

Asilo ecologicoa Carpesica

ia alle opere pub-bliche per l’annoappena comincia-

to. La giunta è riuscita astanziare 3,5 milioni dieuro, nonostante i moltiostacoli come tagli ai tra-sferimenti e patto di sta-bilità. Il punto forte dellatabella delle opere previ-ste è la nuova scuola ma-terna di Carpesica, per cuiè stata stanziata una cifrasignificativa, circa 1 mi-lione di euro. Ci sono poia corollario tutta una se-rie di interventi, forse me-no vistosi, ma significati-vi e di impatto sull’asset-to cittadino. Superatequindi le difficoltà cheprima della fine dell’annomettevano la giunta nel-l’impossibilità di metteremano alla bozza del pia-no – come aveva spiegatol’assessore alle Operepubbliche, Bruno Fasan –soprattutto a causa del-l’imprevedibilità delle di-sposizioni del governo inmateria finanziaria, inparticolare per l’Imu. Sitemevano consistenti ta-gli alla quota di trasferi-mento pro capite legataalla tassa sulla casa, circa60 euro, che ha fatto man-care alle casse circa 2 mi-lioni di euro. Nonostantele avvisaglie di un annopiù difficile del solito perquanto riguarda la dispo-nibilità di risorse, la giun-ta ha trovato dei fondi dastanziare per poter realiz-zare una rosa di operepubbliche d’interesse. «In tempo di ristrettezzesiamo riusciti a mettere incantiere una serie di ope-re importanti» ha spiega-to Fasan «non è stato sem-plice recuperare le risor-se per farle, nonostante itagli della finanziaria e delgoverno». Alcune importanti entra-te finanziarie sono arriva-

V

te nel 2012 grazie al recu-pero Ici dell’ultimo quin-quennio per le centrali e lecanalizzazioni Enel, oltre2 milioni di euro. Alcunimilioni di euro sono staticomplessivamente inca-merati grazie all’Imu. «In base alla somma stan-

ziata rispetteremo il pat-to di stabilità, fondi proprisono già a disposizioneper la nuova scuola diCarpesica, la pista cicla-bile lungo il Meschio e larotatoria sulla bretella, cuidovrà compartecipare laprovincia. Per la ciclabile

su via Sant’Antonio c’è giàun finanziamento regio-nale» ha concluso Fasan,«mentre le altre operepubbliche sono state inse-rite con buona probabilitàdi ottenere la coperturafinanziaria entro l’anno».

Il piano delle opere in det-taglioLa cifra più consistente èstata stanziata per la rea-lizzazione della nuovascuola materna di Carpe-sica, una struttura prefab-bricata in legno, rispetto-sa dell’ambiente secondo inuovi canoni, per la qua-le sarà investito un milio-ne di euro. Da tempo a Carpesica iresidenti e i genitori chie-dono un nuovo edificioscolastico, l’attuale sede èinfatti gravata da nume-rosi problemi strutturali el’accesso direttamente af-facciato sulla trafficatastrada, via Giardino, è po-co sicuro per i bambini. Il Contratto di quartierecon Serravalle continueràcon l’avvio dei lavori direalizzazione e completa-mento del percorso ciclo-pedonale dei Meschietti,da 500 mila euro. Per risolvere i problemi ditraffico legati all’attraver-samento della nuova bre-tella di Ceneda verrà rea-lizzata una rotatoria travia della Bressana, all’in-crocio con via Da Mosto, e viale Pinto, investendo300 mila euro. Ci sono poiuna serie di interventi di maquillage e sistemazio-ne del territorio e dellestrutture cittadine: saran-no realizzate le strade sil-vo-pastorali di boscoGrande, da Fadalto a No-ve, e del Visentin, inve-stendo 393 mila euro;l’ampliamento del cimite-ro di Carpesica per 200mila euro; sistemazione easfaltatura di diversi trat-ti stradali cittadini per 250mila euro; adeguamento emessa in sicurezza del-l’impianto elettrico del pa-lazzetto dello sport per200 mila euro; adegua-mento della biblioteca ci-vica, rinnovamento e si-stemazione della sala con-ferenze per 150 mila eu-ro; la nuova pista ciclope-donale per la sangiaco-mese via Sant’Antonio,per 150 mila euro.

Alberto Della Giustina

Il vecchio asilo di Carpesica verrà sostituito

L’APPELLO DELLA CONSULTAPER L’AMICO EGIDIO

gidio Bertani, carissimoe prezioso amico è gra-

vemente malato e necessitadi immediate cure. Egidio èda sempre attivo nel socialee sempre attento al bisognodegli altri: Acat, Mondo inCammino Veneto, SenzaFrontiere, Baratto Culturaleeccetera. Egidio si trova a Ca-po Verde, per lavoro, dal lu-glio 2012. Il 31 dicembre èstato trovato privo di sensinella sua abitazione. E ora èricoverato in gravi condizio-ni all’ospedale del luogo, se-guito da dei medici compe-tenti che però non hanno glistrumenti idonei per poter-lo aiutare adeguatamente. Èfondamentale rimpatriarloper dargli le cure di cui ne-cessita. Il rimpatrio, con tut-to ciò che comporta, e la ria-bilitazione che purtroppodovrà sicuramente fare, ri-chiedono delle spese onero-se. Per questo chiediamo atutti gli amici che sanno qua-

E le limpida e speciale personasia e comunque a chiunquevoglia partecipare con un ge-sto di solidarietà, di fare unadonazione per poter garan-tire questi fondamentali pas-saggi.Il codice Iban per il bonificoè il seguente: IT42 K070 84621910 2600 2720 028, Bancadella Marca filiale di VittorioVeneto, intestato all’Associa-zione Dorothy, via San Ti-ziano 9, Vittorio Veneto, in-dicando nella causale: “Per E-gidio Bertani”. Per ulterioriinformazioni contattare:Consulta culturale 0438-555274, Susanna Tomaselli,Associazione Dorothy 346-3119766, Carlo De Poi, Col-lettivo di ricerca teatrale 347-4471860, Massimo Ceresa,Mondo in Cammino Vene-to 333-8904279, e-mail [email protected] - [email protected] amici della Consulta del-

le associazioni culturali

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cade lunedì 21 gennaio il termine per presentare le adesionial corso formativo rivolto a quanti sono disponibili a diventa-

re amministratori di sostegno, che comincia il 26 gennaio a Vit-torio Veneto. Il corso sarà articolato in tre incontri, il sabato mat-tina dalle 9 alle 12.30, di riflessione e approfondimento dal pun-to di vista sociale e giuridico sul ruolo dell’amministratore di so-stegno. Gli incontri si terranno nella sede del Coordinamento delvolontariato a Casa Fenderl. Informazioni 0422-320191.

S

SU PROPOSTA DEL CONSIGLIERE PROVINCIALE DUS

L’Itc si spostaal Dante

UN NUOVO GENERALEPER IL COMANDO 1º FOD

ur con un trasferimento invista, in parte ufficializza-

to in una lettera inviata al sin-daco Gianantonio Da Re, il 1ºFod Comando Forze di Dife-sa non rinuncia al suo nuovocomandante. Venerdì 18 gen-naio si insedia a palazzo DoroAltan a Ceneda, il generale dicorpo d’armata Giovan Batti-sta Borrini. Perugino di nasci-ta, il generale Borrini ha all’at-tivo varie missioni militari an-che all’estero, tra queste “An-tica Babilonia” quale coman-dante della “Joint Task Force I-raq”. Il nuovo comandante del1º Fod arriva dal ComandoLogistico Sud di Napoli e vacosì a sostituire, a un anno dalsuo insediamento, l’attuale co-mandante, il generale DaniloErrico, che farà ritorno connuovi incarichi a Roma.Ad oggi rimane ancora incer-to il futuro del 1º Fod. Con laspending review, anche l’eser-cito è stato chiamato a conte-nere le sue spese e a metteremano alla sua organizzazio-ne. Dal 1953, quello che fino a po-chi anni fa era conosciuto co-me 5º Corpo d’Armata ha se-de a Vittorio Veneto. Oggi so-no circa 500 i militari, che vi-vono a Vittorio Veneto con leloro famiglie e lavorano nei va-ri comandi e caserme vitto-riesi.

P Risalgono all’autunno delloscorso anno le prime voci suun possibile trasferimento inaltra città italiana del coman-do. Il sindaco Gianantonio DaRe prese carta e penna e scris-se al presidente della Repub-blica, Giorgio Napolitano, perevitare che Vittorio Venetoperdesse il 1º Fod. Definì l’i-potesi di trasferimento uno“sfregio per la storia della città”,che sarebbe stata così “diso-norata” a pochi anni dalle ce-lebrazioni del centenario del-la fine della Grande Guerra. Nelle settimane scorse, da Ro-ma, è arrivata l’attesa rispostaa firma del generale RolandoMosca Moschini, consiglieredel capo di stato per gli affarimilitari e del consiglio supre-mo di difesa, confermandoquelle che erano delle voci.“Nel quadro del processo dirazionalizzazione e trasfor-mazione delle Forze Armate,il trasferimento del comandodel 1º Fod risulta, a giudiziodelle competenti autorità digoverno, una misura necessa-ria pur se inevitabilmente do-lorosa” si legge nel documen-to. Nella lettera non è specifi-cato quando il comando saràtrasferito. Ad oggi, fanno sa-pere dal 1º Fod, questo è l’uni-co documento scritto che par-la di trasferimento.

Claudia Borsoi

Istituto tecnicocommerciale sisposta al Dante. La

scuola superiore, che conIpsia e Itis costituisce l’Isti-tuto “Città della Vittoria”, siappresta dunque a riunirein una sola scuola i suoi al-lievi, attualmente divisi trale sedi di via Pasqualis (existituto Luzzatti, ora gesti-to dal Cesana Malanotti) edi via Pontavai, accanto al-la media Cosmo.«Una scelta spinta da di-verse ragioni – spiega Clau-dio Dus, consigliere pro-vinciale sarmedese, che halanciato e portato a termi-ne l’idea –: da un lato infat-ti c’è un consistente rispar-mio per la Provincia perl’affitto delle sedi, dall’altroc’è il vantaggio (didattico,logistico e sociale) di averetutte le classi nella medesi-ma sede».

’LAttualmente la Provinciaspende oltre 117 mila euroannui per l’affitto della se-de di via Pasqualis (e nullaper la sede di via Pontavai,di sua proprietà), mentre alDante si risparmierannodecine di migliaia di euroogni anno.«Con i tempi che corrono– continua Dus –, mi sem-bra che un risparmio diquesta cifra ogni anno nonsia da buttar via, soprattut-to perché potranno esserereinvestiti per la scuola e glistudenti, che ne hanno tan-to bisogno».La disponibilità della scuo-la serravallese si è materia-lizzata con il trasferimentodel Centro di formazioneprofessionale in zona indu-striale: «E al Dante oltre al-le aule ci sono anche labo-ratori, aula magna, palestra,mensa... quanto serve, in-

somma.Senza di-mentica-re che la vicinanza con la“sorella” Itis può sempre es-sere utile. Quanto al pre-sunto problema del par-cheggio che qualcuno hasollevato, penso sia facil-mente aggirabile».La soluzione del trasferi-mento al Dante è stata for-malmente approvata dallaGiunta provinciale (del. 483del 21/12/12) e il trasloco

dovrebbe avvenire ancheprima della conclusionedell’anno scolastico. Co-munque non prima di averconcluso l’iter burocratico.Tale soluzione non sarà co-munque definitiva, anchese per la nuova sede biso-gnerà attendere un po’.«La Provincia per ora hastanziato 4 milioni per ilnuovo Itis, ma l’operazioneè subordinata alla venditadella parte del complessodell’ex ospedale, dove si tro-va attualmente: quindi nonè una soluzione per doma-ni né dopodomani. A se-guire, toccherà all’Itc».Per quanto concerne la se-de di via Pontavai, si libe-reranno spazi per le altrescuole superiori cittadinein sofferenza di spazi.«In più – conclude Dus –portando una scuola, quin-di gente, movimento, sicontribuisce a ravvivare ilcentro storico di Serraval-le».

Alessandro Toffoli

Claudio Dus

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ISCRIZIONI IN CLASSE PRIMA

Supporto alle famiglie prive di strumentazione informatica per le iscrizioni in classe prima dal 21 gennaio al 28 febbraio 2013

Sportello di assistenza alla compilazione del modello di iscrizione

Dal Lunedì al Venerdì (previa prenotazione telefonica) ore 10:30 - 12:30

LLunedì ore 15:00 - 17:00 Sabato ore 8:00 - 9:00

Lunedì - Martedì - Giovedì - Venerdì - Sabato ore 10:30 - 12:30

Informazioni - segreteria

Lunedì e Mercoledì ore 17:30 - 19:00

Codice scuola TVRI02000Q

CORSI SERALI PER IL DIPLOMA ISCRIZIONI ENTRO MAGGIO 2013

CORSI SERALI BREVI:SALDATURA

CAD PER LA MODA INIZIO FEBBRAIO 2013

Dai nostri paesi Vittorio Veneto20 gennaio 2013 29

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esta sociale all’insegnadelle buone prospetti-

ve per il Bike Team Can-siglio di Cappella Mag-giore: nell’occasione l’as-sociazione ha incassato ilsostegno dei sindaci diCappella e Sarmede, do-ve si disputano le manife-stazioni ciclistiche, e diBanca Prealpi. «Auspi-chiamo che questa asso-ciazione – ha detto il sin-

daco di Cappella, Baraz-za – continui l’attività dipromozione sportiva, maanche sociale: mette in-fatti in campo iniziativeche spingono alla parte-cipazione e mai come inquesti periodi c’è bisognodi stare insieme. Perquanto ci sarà possibilecontinueremo a sostener-la». «È un’associazione che

come Comune – ha ag-giunto il sindaco di Sar-mede, Canzian – conti-nueremo ad appoggiarenell’organizzare iniziativeper lo più rivolte ai giova-ni. I ragazzi vengono in-dirizzati a capire che so-lo con disciplina e consenso di responsabilità siraggiungono risultati im-portanti». Il vicepresidente di BancaPrealpi Flavio Salvador haevidenziato come la pra-tica di uno sport abbia po-

sitive ricadu-te nello svi-luppo umanodei ragazzi, inquanto “si fa i-spirandosi avirtù comel’altruismo, lasolidarietà, ilrispetto per lavita e la co-stanza, valoriimprescindi-bili per unabuona vita, obiettivo lar-gamente condiviso anche

dall’esercizio del creditoin veste cooperativa”.

L’associazione, guidatadal presidente Gino Rovae dalla vicepresidente Eli-sa De Luca, con RiccardoScarpis in segreteria, haconvocato i soci per l’an-nuale assemblea venerdì18 gennaio alle 20.30, nel-la sala A del Centro so-ciale di Cappella. L’ordi-ne del giorno prevede e-same e votazione dei bi-lanci, programma attività2013 e rinnovo delle cari-che sociali, giunte a natu-rale scadenza.

F

L’emigrazione in Brasile di scena a Fregona“Che se là la me va dreta” è il titolo della commedia in dia-letto alto liventino, scritta dal canevese Carlo Zoldan, chela compagnia Le Racole di Caneva propone sabato 19gennaio alle 20.45 al centro sociale di Fregona, con in-gresso gratuito. Tema dello spettacolo è l’emigrazione deiprimi del Novecento: “da Caneva al lontano Brasile... e ri-torno”, annuncia la locandina. Organizza il Gruppo giova-ni di Fregona Sucolerece.

Sarmede piange Giorgio GalloDopo due anni di malattia, si è spento aSarmede a 66 anni Giorgio Gallo. Appas-sionato dirigente della locale squadra dicalcio, di cui è stato presidente negli anniOttanta, Gallo ha gestito per anni il barPedrocchi in centro a Sarmede, quindi,dopo qualche anno in Germania da gela-taio, ha portato avanti la trattoria Al Ca-stelletto a Cappella. L’ultimo impiego co-me magazziniere alla Doria. Addirittura famosi gli spiediche cuoceva per la Pro loco e gli Alpini. Lascia la moglieAngelina, le figlie Cinzia e Morena e le nipoti Jessica e A-lessia.

CAPPELLA: assemblea di Anziani e amiciÈ tempo di elezioni sociali per gli “Anziani e amici di Cap-pella Maggiore”. L’associazione, che ha sede a lato del mu-nicipio, nel complesso “ex Case Dell’Antonia”, ha fissatoper domenica 20 gennaio l’elezione degli organi direttivigiunti a scadenza naturale. Nel corso della mattinata i so-ci dovranno esprimersi anche in merito ai bilanci ed alprogramma di attività. I soci, in sede di assemblea straor-dinaria, dovranno deliberare anche in merito alla propo-sta di adozione di un nuovo Statuto. L’assemblea si svol-ge nella sala A del centro sociale comunale alle 9.30.

BREVI VITTORIESE

ANGELO COSTACURTA PRESENTA IL SUO NUOVO LIBRO

all’8 settembre allaLiberazione” è il ti-

tolo del libro di Angelo Co-stacurta che sarà presen-tato a Cappella Maggioredomenica 27 gennaio, alle17, nella sala A del centrosociale.«La scelta di dare allestampe questo libro – di-chiara Costacurta, espertodi viticoltura, docente uni-versitario alla Facoltà di A-graria di Padova, oltre chesindaco di Cappella Mag-giore nei primi anni No-vanta – parte da lontano, omeglio prende spunto daldiario di un mio prozio, E-milio Dell’Antonia, chenarra vicende locali legateal periodo fra il settembredel ’43 e la fine del secon-do conflitto mondiale. È u-na raccolta di memorie,che è servita in più di qual-che occasione ad appas-sionati di storia locale perla ricostruzione di eventisignificativi come il ra-

strellamento dei fratelliBortoluzzi. Con questo te-sto ho voluto rendere me-rito all’autore di aver fissa-to su carta aspetti del pe-riodo di occupazione te-desca, caratterizzato anchenei nostri paesini da even-ti funesti e spaventosi».Per la contestualizzazionestorica del diario del pro-zio, Costacurta si è avval-so dell’intervento dellaconcittadina Cinzia DalCin, docente di Storia e diFilosofia, e per calarlo an-cora di più nel “ricordodettagliato” ha creato unapposito capitolo, dedica-to a testimonianze di cap-pellesi che quei tempi li vis-sero.Angelo Costacurta ringra-zia quanti lo hanno sup-portato in questa fatica e-ditoriale a vario titolo, inparticolare il Comune diCappella Maggiore, l’asso-ciazione “La Ruota” e Ban-ca Prealpi.

D“

BIKE TEAM CANSIGLIODOPO LA FESTA, L’ASSEMBLEA

CAPPELLA, FREGONA E SARMEDE

Tre Comunilavorano assieme

una cresima “spe-ciale”, quella che

alcuni ragazzi dell’u-nità pastorale di Cap-pella Maggiore, An-zano e Sarmede siapprestano a riceveredomenica 20 gennaioalle 11.30, dopo uncammino di prepara-zione indispensabileper arrivare ad unaconsapevole celebra-zione del Sacramen-to.«L’impegno è statoparticolarmente mo-tivato – afferma ilparroco di Cappella Mag-giore don Mario Dall’Ar-che – anche dall’Anno del-la fede indetto dal Papa.Nella cresima infatti i no-stri ragazzi devono “con-

È

fermare” quella scelta chei genitori hanno fatto perloro nel battesimo».Ma la “specialità” sta an-che nella sede della cele-brazione.

«Le nostre parrocchie –continua don Mario – fan-no parte di una unità pa-storale che dovrebbe evi-denziarsi specialmentenella celebrazione comu-nitaria di almeno alcunisacramenti, quelli più si-gnificativi. Il problema chesi è rilevato, quando si ècercato di farlo, è di carat-tere logistico: nessuna del-le nostre chiese sarebbe ingrado di ospitare tre par-rocchie insieme.L’occasione dell’Anno del-la fede suggerisce altresì dimettere in risalto quella“cattedra della fede” che ilVescovo presiede da quel-la chiesa che è chiamataappunto Cattedrale.Per questo, in accordo colvescovo Corrado, abbia-mo pensato ad una solen-ne, straordinaria celebra-zione della cresima di tut-ti i nostri ragazzi insiemein quella chiesa che è pro-prio il cuore della diocesi,animata dai tre cori delleparrocchie».

lla fine dello scorsoanno i consigli co-munali di Cappella

Maggiore, Fregona e Sar-mede hanno approvato laproposta di gestire in for-ma associata le funzionifondamentali dei rispetti-vi Comuni, allo scopo di ri-sparmiare e migliorare iservizi ai cittadini con unpiù razionale utilizzo del-le risorse. «Nell’attuale situazione e-conomico-finanziaria nonè infatti più sostenibile unsistema con tantissimi pic-coli Comuni che gestisco-no singolarmente i servizidi base», spiega MariarosaBarazza, sindaco di Cap-pella Maggiore, referentedella proposta inviata allaRegione per rispondere al-l’invito rivolto ai Comuniveneti di contribuire atti-vamente al processo diriordino territoriale in at-to.«Il taglio crescente dei tra-sferimenti statali e il bloc-co delle spese del persona-le con divieto di nuove as-sunzioni creano maggioridifficoltà proprio ai Co-muni più piccoli, dove èpiù difficile reperire ulte-riori risorse e dove, so-prattutto da noi, il perso-nale è sotto organico. Èdunque corretta la stradaimboccata dal legislatore.Anzi, bisognerebbe agirein modo ancora più incisi-vo e coraggioso stabilendole dimensioni territorialiminime per rendere servi-zi efficienti ed efficaci, inaltri termini obbligando iComuni sotto una certa di-mensione a fondersi».Le funzioni e i servizi chei tre Comuni intendonocomplessivamente eserci-tare in forma associata so-no diversi. Polizia locale,servizi sociali, organizza-zione generale dell’ammi-nistrazione, gestione fi-nanziaria, contabile e di

Acontrollo, servizi informa-tici e telematici, pianifica-zione urbanistica ed edili-zia, Sportello unico attivitàproduttive, pianificazionedi protezione civile e ser-vizi relativi all’istruzionepubblica saranno gestitiassieme attraverso apposi-te convenzioni. «Da set-tembre 2012 è partito, efunziona bene, il servizioassociato di polizia localee da novembre è partita laconvenzione dei servizi so-ciali, per la quale abbiamoritenuto di iniziare in mo-do graduale, cominciandodalla stesura di un regola-mento comune e unifor-me. Assistenti sociali e as-sessori di comparto cistanno lavorando».La gestione associata deirifiuti solidi urbani avverràattraverso il Consorzio di

igiene del territorio (Cit) oattraverso la nuova gestio-ne associata che verrà co-stituita. Più complessa è la gestio-ne delle funzioni propriedella ex comunità monta-na, cui i tre Comuni ap-partengono. La Regione havoluto conservare le co-munità montane, trasfor-

mandole in Unioni mon-tane di cui fanno parte tut-ti i Comuni che preceden-temente appartenevano al-le prime. Ha però ancheprevisto che i Comuni so-pra i 5.000 abitanti possa-no decidere di uscire dallanuova unione montana eche quelli sotto i 3.000debbano obbligatoriamen-te conferire all’Unionemontana tutte le funzionifondamentali. I Comunitra i 3.000 e i 5.000 abitan-ti possono scegliere seconferire solo le funzioniproprie delle comunitàmontane alle nuove unio-ni o tutte le funzioni fon-damentali. «Tale nuovo as-setto è il frutto di una con-fusione normativa senzapari – conclude Barazza –che sta creando grossissi-mi problemi. Si pensi soloche i Comuni sotto i 3.000abitanti che avevano già i-niziato un percorso di u-nione dei servizi con i Co-muni contermini si trova-no improvvisamente bloc-cati da questa normativa.Non si può continuamen-te fare e disfare! Invece disemplificare il quadro nor-mativo, in coerenza conl’obiettivo del riordino ter-ritoriale e col coraggio dichiudere gli enti inutili, siè andati nella direzioneopposta». AT

Gino Rova e Elisa De Luca

DOMENICA 20 ALLE 11.30 PER I RAGAZZI DI CAPPELLA, ANZANO E SARMEDE

Cresima in Cattedrale

Mariarosa Barazza

Dai nostri paesi Vittoriese 20 gennaio 201330

Page 31: Azi One 20012013

Dai nostri paesi Quartier del Piave - Vallata20 gennaio 2013 31

VIDOR: celebrazione ecumenicaDomenica 20 gennaio, alle 15.30 nella chiesa parroc-chiale di Vidor, celebrazione ecumenica con la parteci-pazione del padre francescano Benedykt Sviderskyy.

SERNAGLIA: cena dei MarioSabato 19 gennaio i Mario festeggiano il loro patrononella sede degli alpini di Sernaglia con una cena (inizioalle 20.15, costo 20 euro). Prenotazioni: 333-8615275.

FARRA: spettacolo comicoVenerdì 25 gennaio, alle 21 all’auditorium Santo Stefa-no di Farra, prima serata della seconda edizione di “Leg-gere, che spettacolo!”. In programma “Veneto Ridens”(Il Veneto che ride), reading comico e irriverente di unVeneto riscritto da autori contemporanei, a cura di “Glos-sa Teatro”, con Pino Costalunga e Vasco Mirandola e ilsupporto dei musicisti Sergio Marchesini e Giorgio Gob-bo della “Piccola Bottega Baltazar”. Biglietti gratuiti di-stribuiti in biblioteca.

SOLIGO: spettacolo di FornasierSabato 26 gennaio, alle 20.30 nel centroparrocchiale di Soligo, concerto di Gior-gio Fornasier del poeta contadino DiegoStefani “Vardar indrio par andar avanti” inoccasione della festa “Giovani per i gio-vani” promossa dalla parrocchia.

BREVI QDP

PIEVE / PRESENTATO IL QUADRO FINANZIARIO

Verso il nuovomunicipio

a commissione con-siliare lavori pubblicidel Comune di Pieve

ha iniziato l’analisi del pia-no finanziario per la realiz-zazione del municipio nelcomplesso del Vaccari dipiazza Vittorio EmanueleII. L’importo complessivodell’opera è di 3 milioni 700mila euro, di cui 2 milioni890 mila per lavori e 810mila per somme relative aiva, opere tecniche, impre-visti, eccetera.Il quadro economico trovacopertura finanziaria at-traverso 800 mila euro dal-la vendita dell’attuale sedemunicipale che avverràtramite asta pubblica, 2 mi-lioni 760 mila dalla vendi-ta di alcuni locali derivatidalla ristrutturazione delcomplesso Vaccari stesso,cessione che avverrà con-

L

testuale alla gara di appal-to dei lavori, e i restanti 140mila euro con fondi propridell’amministrazione. Nel-lo specifico verrebberovendute: parte del pianoterra del palazzo principa-le e alcuni nuovi locali cheverranno realizzati sul re-tro del palazzo al posto del-le attuali piccole costruzio-

ni (ex sede associazioneAnziani). L’amministrazio-ne sta verificando però an-che la possibilità di reperi-re dei finanziamenti regio-nali o statali in modo da po-ter svincolare parte dellecessioni degli immobili emettere maggiore liquiditàa diposizione delle ditte chepartecipano all’appalto.

PIEVE: il complesso del Vaccari

Agenda Quartier del PiaveVENERDÌ 18Alle 21, al cinema Careni di Pieve,

proiezione del film “La parte degli ange-

li”.

SABATO 19Dalle 10 alle 11.30 nella biblioteca co-

munale di piazza Vittorio Veneto a Col-

bertaldo lettura e laboratorio di arte te-rapia “I colori della notte buia” per bam-

bini di età 5-7 anni, a cura di Serena Bi-

sol. Iscrizione obbligatoria, partecipa-

zione gratuita, telefono 0423-987234.

Due pellicole oggi al cinema Careni di

Pieve. Alle 15 e alle 18.15 “Lo Hobbit” e

alle 21.30 “La parte degli angeli”.

DOMENICA 20Alle 7 dalla piazza di Solighetto parten-

za della gita sulla neve con le ciaspe al rifugio Città di Fiume promossa da Al-

pinismo giovanile della sezione Cai di

Pieve. Difficoltà: F.

Due pellicole oggi al cinema Careni di

Pieve. Alle 15 e alle 18.15 “Lo Hobbit” e

alle 21.30 “La parte degli angeli”. Pro-

mozione speciale: entrata per tutti a 3 eu-

ro.

Prosegue fino al 27 gennaio al Molinet-

to della Croda di Refrontolo la XVI mo-stra di presepi realizzati spesso intera-

mente a mano dai migliori presepisti lo-

cali o di altre regioni. Orario di apertura:

da mercoledì a sabato 15-18; domenica

e festivi 10-12 e 15-18.30.

LUNEDÌ 21Alle 15, all’istituto Casagrande di Pieve,

lezione di storia locale a cura di Raf-

faello Spironelli. Organizza l’Università

Adulti.

MERCOLEDÌ 23Alle 15, all’istituto Casagrande di Pieve,

lezione di storia veneta a cura di Laz-

zaro Marini. Alle 16.10 lezione di filoso-fia (Antigone: un mito classico tra lette-

ratura e filosofia) tenuta da Lamberto Pil-

lonetto. Organizza l’Università Adulti.

GIOVEDÌ 24Alle 21, al teatro Careni di Pieve, per la

rassegna È teatro. Ancora teatro, la

compagnia Tremilioni presenta la com-

media “Sior Todero Brontolon” di Gol-

doni. Ingresso: adulti 10 euro, ridotto (fi-

no ai 16 anni) 6. Informazioni e preno-

tazioni: 0438-964868.

l gruppo Ana di Soli-ghetto e la sezione Alpi-

ni di Conegliano comme-morano il 70º della batta-glia di Nikolajewka, unodegli eventi tragici ed e-roici della campagna diRussia combattuta dai sol-dati italiani nella secondaguerra mondiale. Una ce-rimonia per ricordare imorti di quella tragica

I guerra, ma anche per ce-lebrare l’eroismo di tantialpini che riuscirono asfondare la sacca di Niko-lajewka, evitando almenoin parte l’ennesimo mas-sacro.Sabato 19 gennaio alle20.30, al teatro parroc-chiale di Solighetto, va inscena “Parole e cante de-gli alpini in Russia”, una

rappresentazione per co-ro, tromba e voce narran-te che vede protagonisti ilcoro Cantori da filò e glialunni della scuola prima-ria di Solighetto. Domenica 20 gennaio lacerimonia ufficiale iniziaalle 8.30 con l’ammassa-mento degli alpini lungovia Brigata Cado-re. Alle 9 l’alza-bandiera, presen-te la Fanfara Alpi-na di Conegliano;

alle 9.30 la messa nellachiesa parrocchiale pre-sieduta da monsignor A-gostino Balliana; alle 10.30la commemorazione del-l’evento bellico di Niko-lajewka con l’interventodelle autorità locali, poesiee canti patriottici eseguitidagli alunni delle scuole e-

lementari. Alle 11il rinfresco pressola sede del gruppoAlpini di Solighet-to. AM

CON PAROLE E CANTESI RICORDA NIKOLAJEWKA

Forania, i giovani a PellegaiI giovani della forania della Vallata sono in ritiro a Pellegaidalla sera di venerdì 18 al pomeriggio di sabato 19 gen-naio per fare il punto della situazione sull’attività svolta esu quella da compiere nell’Anno della fede.

FOLLINA: seminario e concertogospelL’associazione Noi Santa Maria di Sanavalle in collabo-razione con la parrocchia di Follina organizza un semina-rio gospel venerdì 18 e sabato 19 gennaio. I partecipan-ti al seminario sono i cori “Io Canto” di Soligo, “Mirasole”di Farra, “I Gabbiani” di Miane e i ragazzi della parrocchiadi Follina. A condurre il seminario Alessandro Pozzetto.Sabato 19 gennaio alle 20.30 è in programma un con-certo in abbazia con i cori partecipanti al seminario e ilgruppo River Gospel Mass Choir diretto dal maestro Poz-zetto. L’ingresso è libero.

CISON: “Noi” in assembleaL’associazione Noi S. Francesco di Cison di Valmarino siriunisce in assemblea domenica 20 gennaio alle 11. So-no invitati tutti i soci e anche chi lo vuole diventare. Nelcorso dell’assemblea ci sarà il tesseramento, l’approva-zione del bilancio 2012, la consegna del programma at-tività 2013 e altre informazioni. Il primo appuntamento del2013 sarà lo spettacolo di carnevale, preparato dai gio-vani, sabato 9 febbraio alle 20.30 al teatro La Loggia.

LAGO: “Il Credo degli Apostoli”spiegato da Cristina FalsarellaLunedì 21 gennaio alle 20.30 nel salone della comunitàdi Lago Cristina Falsarella, responsabile dell’Ufficio dio-cesano per l’arte sacra, presenta gli affreschi del “Credodegli Apostoli” conservati nella chiesetta di Fratta di Tar-zo. Sulla stessa opera seguirà un incontro, il 18 febbraio,con Giorgio Mies. È un’iniziativa dell’unità pastorale Dei Laghi nell’Anno del-la fede.

FOLLINA: riflessione di don SechLunedì 21 gennaio ottavo incontro del corso di formazio-ne per cristiani adulti organizzato dall’unità pastorale del-l’Abbazia. Alle 20.30 nella sala del ’300 dell’abbazia di Fol-lina riflessione di don Andrea Sech, direttore dell’Ufficiocatechistico diocesano, su “La trasmissione dell’Evan-gelo responsabilità e compito di adulti” (prima parte).

MIANE: festeggiamentiper sant’Antonio abateProsegue a Miane la secolare sagra de Sant’Antoni. Gio-vedì 17, festa liturgica di sant’Antonio abate, alle 18.30messa nella chiesetta di Vergoman (segue rinfresco). Ve-nerdì 18 alle 18 apre lo stand enogastronomico nellastruttura di via Cal di Mezzo; alle 20 vengono serviti piat-ti tipici. La sera di sabato 19 ancora piatti tipici e ballocon musica dal vivo. Domenica 20 alle 10 apertura dellamostra-mercato del radicchio di Treviso e alle 12.30 pran-zo a base di radicchio di Treviso.I dolci che vengono serviti nel periodo della sagra sonoopera delle mamme della scuola materna; il ricavato del-la vendita sarà interamente devoluto alla scuola stessa.La sagra è organizzata dalla Pro loco di Miane.

TARZO: canti gregorianiVenerdì 25 gennaio, alle 20.45 nella chiesa parrocchialedi Tarzo, concerto di canti gregoriani a cura del coro Sci-vias Ensemble di Conegliano. Organizzano l’assessora-to alla Cultura e la parrocchia, nell’ambito dei festeggia-menti della Beata Vergine della Purificazione cui è dedi-cata la chiesa.

BREVI VALLATA

A TARZO LA PRIMA SFILATADI CARRI MASCHERATI

ome tradizione è Tarzo ad aprire le sfilate dei carri ma-scherati in diocesi. L’appuntamento è per domenica

20 gennaio alle 14.30. La sfilata è inserita nel programmadei festeggiamenti per la Candelora che iniziano sabato19 con il pomeriggio dello scolaro al luna park, la pre-miazione del concorso di disegno per gli studenti delle me-die (alle 17) e l’apertura del chiosco e della cucina (alle18.30). Domenica, oltre alla sfilata organizzata in colla-borazione con Carnevali di Marca, piatti tipici sia a pran-zo che a cena. Sempre domenica inaugurazione in muni-cipio della mostra del libro a cura della biblioteca comu-nale, con sconti fino al 50% sul prezzo di copertina.

C

REGIONECONTRIBUTIPER LE SCUOLEDI PIEVE E MORIAGO

fine dicembre scorsola Regione ha stanzia-

to i contributi per inter-venti di ampliamento,completamento e siste-mazione di scuole mater-ne, elementari e medie.Tra i beneficiari il Comu-ne di Moriago, che avrà 88mila euro per la realizza-zione di giunti sismici tracorpi di fabbrica, sistemidi controvento a parete ince-men-to ar-matocon ti-rante-pun-tone esistema di tiranti in acciaionella scuola elementare“De Amicis”.E c’è anche il Comune diPieve tra i beneficiari deicontributi: l’amministra-zione Sforza ha ricevuto87 mila 340 euro per l’in-serimento di alcuni setti incemento armato dellascuola elementare delContà.

A

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Dai nostri paesi Vallata - Bellunese 20 gennaio 201332

l gruppo Agesci Mel 1ºraggiunge gli 80 scout,

regolarmente censiti e inattività nel 2013. È proprioun bel gruppo di scout davari paesi della forania.“Tutto col gioco, nulla pergioco” è il motto che ani-ma i capi nell’organizzareogni attività: i ragazzi vi-vono assieme nell’avven-tura e nel gioco, ma il ca-po guarda ognuno di lorocome protagonista di unaprogressione personaleche nella vita adulta loporterà ad essere protago-nista nelle proprie scelte.L’anno scout è iniziato loscorso 27 ottobre a Tri-chiana, con la messa con-celebrata dai sacerdoti diMel e Trichiana. La cele-brazione si è conclusa conun momento particolar-mente toccante: la Pro-messa scout fatta da un a-dulto di Mel, che è entra-to in gruppo con coraggio,mettendosi in gioco peramore dei bambini e deiragazzi.

I

A dicembre il branco diLupette e Lupetti ha ac-colto sette nuovi cucciolimentre il reparto di E-sploratori e Guide ha vis-suto l’avventura in due u-scite invernali a CaseraBeta (Mel), tra la neve, di-fendendosi dal gelo not-turno con tecnica, stufae… tanta compagnia (pro-prio come i nostri vecchi);oltre ai piccoli giochi nelbosco, il campo invernalesi è concluso con la co-struzione di una slitta dilegno interamente fattadai ragazzi: con moltasoddisfazione, questa slit-

ta è servita per portare ci-bo, attrezzi e zaini dallacasera fino a Cordellon. Ilclan di Rover e Scolte haapprofondito un tema par-ticolarmente attuale escottante, la legalità, con iresponsabili provincialidell’associazione Libera edella Guardia di finanza.Anche il loro campo ad A-gordo è stata una riuscitacombinazione di gioco,cammino, preghiera e ri-flessione personale. Infinela Comunità-Capi (16 a-dulti) ha intrapreso unaseria riflessione sull’esse-re educatori.

MEL / SODDISFAZIONE PER LA BUONA RISPOSTA

I superattivi scouthanno tagliato quota 80

MEL: scout a una celebrazione

lla sera di giovedì 10gennaio padre Cle-

mente Luigi Maria Nada-let si è presentato alle por-te del cielo, all’età di 80anni. Originario di Cam-pomolino, nel cui campo-santo ora riposa, entrògiovane tra i Servi di Ma-ria. Studiò Teologia a Lo-vanio, dove si laureò inTeologia morale. Venneordinato sacerdote nel1958 nel santuario diMonte Berico. La sua pri-ma destinazione fu Mila-no, dove entrò a far partedi un gruppo nato per as-sistere persone in diffi-

A coltà e per dedicarsi allapreghiera. Quindi l’ordinelo inviò a Roma comemaestro dei professi. Do-po un periodo a Fiesole, fuparroco a San Siro in Mi-lano, quindi per tre man-dati priore provinciale peril lombardo-veneto. A se-guire altri incarichi di re-sponsabilità: priore aMonte Senario e vicarioper la vita consacrata del-l’arcidiocesi di Firenze. Hatrascorso gli ultimi annidella propria vita nel con-vento di Follina dove è sta-to priore dal 2006 al 2011;per un anno ha anche

svolto le mansioni di am-ministratore parrocchiale(2009-2010). Da qualchemese, a causa dell’aggra-varsi delle condizioni disalute, era ospite della ca-sa di riposo dei Servi diMaria di Monte Berico.L’eucaristia di commiato èstata celebrata nel santua-rio di Monte Berico (hapresieduto, in una chiesastipata, il padre provincia-le) e poi a Campomolino.

SERVO DI MARIA, ORIGINARIO DI CAMPOMOLINO, GIÀ PRIORE A FOLLINA

L’addio a p. Nadalet

n’altra storica aziendadel mobile chiude. È

la Doc Mobili spa di viaFossa a Follina. L’aziendacesserà definitivamentel’attività (produzione diarmadi, librerie, camereda letto) alla fine di questomese di gennaio e così isuoi 63 dipendenti reste-ranno senza lavoro. A lo-ro la comunicazione è

U

giunta il giorno prima delrientro dopo la pausa na-talizia. Ad attenderli, ora,un anno di cassa integra-

zione straordinaria e poila mobilità (da uno a treanni a seconda dell’età).Nei giorni scorsi i dipen-denti hanno anche pro-clamato lo stato di agita-zione per le due mensilitàche avanzano dall’azienda.Le difficoltà della DocMobili non sono di oggi.Da più di tre anni il fattu-rato era in calo e la pro-prietà (il Gruppo Doimo)era ricorsa alla cassa inte-grazione.

FOLLINA: CHIUDE “DOC MOBILI”IN 63 SENZA LAVORO

Page 33: Azi One 20012013

Dai nostri paesi Conegliano20 gennaio 2013 33

Nelle ciclabili cittadineSabato 19 gennaio riprendono le iniziative di Liberala-bici. Il giro inaugurale della stagione 2013 è dedicatoalle ciclabili di Conegliano per portare a conoscenza disoci e amici il lavoro di segnalazione che l’associazioneha svolto negli ultimi tempi e per tenere viva l’attenzio-ne sulla necessità di accrescere le piste cittadine. Per-corso di 15 km. Partenza alle 14 dal parcheggio dellaCoop. Informazioni: Gloria 329-4939523.

Rotary, colloqui individualiper giovani in cerca di lavoroÈ ripartito da sabato 12 gennaio il servizio del RotaryClub che propone colloqui individuali tra giovani neodi-plomati o neolaureati e imprenditori per capire il mon-do del lavoro. L’iniziativa, realizzata in collaborazione con l’Informacittà-Informagiovani C. Pavesi”, si propone di mettere in con-tatto diretto giovani con persone che occupano posi-zioni di responsabilità e autonomia nel mondo del lavo-ro. Ecco gli appuntamenti programmati per gennaio: sa-bato 19 Pierpaolo Becich (gestione risorse umane); sa-bato 26 Francesco Vidotto (consulenza aziendale ed e-ditoria). Gli incontri si svolgono su appuntamento nellasede del Rotary in via Beato M. Ongaro 49/51. Per fis-sare un appuntamento rivolgersi all’Informacittà (0438-413319, [email protected]).

Senza fitofarmaci si puòLunedì 21 gennaio, alle 20.30 all’auditorium Dina Orsi,convegno sul tema “Tecniche alternative produttive. Ri-sparmi per il viticoltore. Casi concreti: il mercato delbio”. Relatori: Filippo Taglietti, del Consorzio tutela Docg,Fabio Brescacin, presidente Ecornatura Sì, Fiorello Ter-zariol, del Consorzio di difesa di Treviso, e vari viticol-tori. Organizza l’associazione “Colli Puri - Collalbrigorespira”.

Laboratorio musicale per 0-5 anniVenerdì 25 gennaio, alle 17 nelsalone della parrocchia MdG,incontro informativo sulla terza e-dizione dei laboratori per la pri-missima infanzia (0-5 anni) “Lamusica giocata” nell’ambito delprogetto Forme Sonore di Sa-brina Simoni. Organizza il Pic-colo Coro MdG. Iscrizioni al ter-mine dell’incontro.

BREVI CONEGLIANOAL VIA IL CORSO BIBLICO DELL’HUMANITAS

Bibbia, sessualitàe antropologia

artirà il 23 gennaio econtinuerà per altrinove mercoledì il cor-

so biblico che il Centro cul-turale Humanitas di Cone-gliano organizza da tempocon una tematica, quest’an-no, quanto mai interessan-te: “Antropologia della Bib-bia” e “La sessualità nellaBibbia”. A illustrare i due te-mi interverranno don An-drea Dal Cin nelle prime trelezioni, sempre di merco-ledì (23 e 30 gennaio e 6 feb-braio) e don Santi Grassonelle altre sette (20 e 27 feb-braio; 6, 13 e 20 marzo; 9 e17 aprile).Mentre rimane invariato illuogo del pomeriggio (alle17.30), il salone della par-rocchia S. Maria delle Gra-zie, cambia quello della se-ra (alle 20.30): il corso saràospitato nella sala verde diCasa Toniolo, adiacentel’auditorium in via Galilei

P

32. Si ricorda che per par-tecipare alle lezioni è ne-cessario essere iscritti alCentro culturale Humani-tas, la cui quota anche perquest’anno è fissata in 20euro.In questi giorni l’Humani-tas sta anche lanciando ilconcorso letterario “Dio èsu Facebook? (Spazio e cy-berspazio per giovani felicie credenti)”, riservato ai gio-vani della diocesi di Vitto-rio Veneto dai 15 ai 20 an-

ni. Lo scritto deve essere i-nedito e non più lungo di 9mila caratteri spazi inclusi.L’elaborato deve pervenireper e-mail entro 31 marzo2013 al Centro culturaleHumanitas ([email protected]).La giuria selezionerà i mi-gliori elaborati: due (se ilnumero dei partecipanti su-pera i 50) saranno premia-ti con il biglietto alla Gmgdi Rio de Janeiro in Brasiledal 23 al 28 luglio.

arlo Feltre non saràpiù consigliere comu-

nale. Dopo 17 anni di pre-senza nell’assemblea citta-dina, ha deciso di dare ledimissioni per lasciarespazio a un amministrato-re “di nuova generazione”.A prendere il suo postosarà Alessandro Bortoluz-zi, 39 anni, avvocato ecoordinatore del circolocittadino del Partito de-

C mocratico. La surroga saràeffettuata nel primo con-siglio comunale in calen-dario. «Ho lavorato dura-mente a servizio dellacittà, ora, all’età di 59 an-ni, credo sia giusto per-mettere a persone più gio-vani di “farsi le ossa” –spiega Feltre –. Ho sem-pre inteso la politica comeservizio alla comunità e la-vorato nell’esclusivo inte-

resse dei coneglianesi,quindi non mi pesa rinun-ciare ad un incarico in vi-sta di un progetto piùgrande, che è quello dicreare le condizioni per ilricambio generazionaleper dare a questa città ungoverno all’altezza dellesfide attuali. Se questa pra-tica invece di essere un’ec-cezione fosse diffusa, nelnostro Paese, a tutti i li-velli, le cose andrebberosenz’altro meglio».Feltre alle amministrative

di maggio aveva preso 129preferenze. Dietro di luiBortoluzzi con 128 prefe-renze, quindi IsabellaGiannelloni con 127. Il

consigliere dimissionario,punto di riferimento nellasua via Lourdes, nel 2002era stato candidato sinda-co contro Floriano Zam-bon e alle Provinciali del-lo scorso anno aveva tota-lizzato oltre 3 mila voti.Non lascerà comunquel’impegno politico. «Restoa fare da spalla alle nuovegenerazioni, mettendo adisposizione la mia espe-rienza e la mia conoscen-za dei meccanismi ammi-nistrativi». Tante le batta-

glie politiche e ammini-strative che si è intestato,da quella fatta con Eduar-do Rina contro i criteri diapplicazione della tariffarifiuti, a quella, recente,sui rimborsi ricevuti dal-l’ex sindaco Alberto Ma-niero.

DOPO 17 ANNI CARLO FELTRELASCIA IL CONSIGLIO COMUNALE

Carlo Feltre

Agenda ConeglianoVENERDÌ 18Alle 16.10, nella sala conferenze di

piazzale Zoppas, secondo appun-

tamento con il cinema di Pier Pao-

lo Pasolini: “Il Vangelo secondo Mat-

teo”. Organizza l’Università degliadulti e anziani.

SABATO 19Oggi e domani dalle 9.30 alle 19, al-

la Zoppas Arena, 7º Golden Glove

e 9º Trofeo zen shin, torneo di kickboxing Coppa Europa. Organizza

l’Asd Zen Shin Mareno.

Dalle 16 alle 19, a palazzo Sarci-

nelli, è aperta la mostra personale

di Enzo Politino “Altre pitture”. La

mostra resta aperta tutti i giorni fino

a domenica 24 febbraio.

Alle 18, dai padri Dehoniani a Co-

sta, la Parola del sabato sera, oc-

casione di ascolto e condivisione del

Vangelo per i giovani dai 18 anni.

Alle 21, all’auditorium Dina Orsi, la

compagnia La Goldoniana presen-

ta lo spettacolo teatrale “La casa

nova”. Ingresso a pagamento.

Alle 21, al teatro Accademia, per la

stagione teatrale “Pensieri d’amo-

re” Maurizio Micheli e Tullio Solen-

ghi in “L’apparenza inganna” di F.

Veber. Regia di Tullio Solenghi. In-

gresso a pagamento.

DOMENICA 20È in programma per oggi una e-scursione con le ciaspe di alpini-

smo giovanile del Cai a Forca Ros-

sa sulla Marmolada.

Alle 14.30, allo stadio comunale di

rugby a Campolongo, per il Cam-

pionato nazionale di rugby serie B

si gioca la partita Conegliano-Rugby

Mirano.

LUNEDÌ 21Alle 16.10, nella sala conferenze di

piazzale Zoppas, al corso di lette-

ratura dell’Università degli adulti e

anziani si parla di Emilio Salgari.

MARTEDÌ 22Alle 15, nell’aula magna dell’Itis Ga-

lilei, incontro culturale sui paesag-

gi “Spocotra (Yemen): memoria e

immagini di un favoloso viaggio al-

la scoperta della biodiversità”. Or-

ganizza l’Università Aperta.

MERCOLEDÌ 23Alle 15, nella sala conferenze di

piazzale Zoppas, corso di educa-zione ambientale “Situazione idro-

logica del territorio” all’Università de-

gli adulti e anziani. Segue alle 16.10

il corso di storia dell’arte “Pittori

fiamminghi nella Marca trevigiana”.

Alle 15, nell’aula magna dell’Itis Ga-

lilei, incontro con la musica lirica:

presentazione dell’opera “I Capu-leti e i Montecchi” di Vincenzo Bel-

lini, ascolto di alcuni brani e proie-

zione di video. Organizza l’Univer-

sità Aperta.

GIOVEDÌ 24Alle 15, nell’aula magna del liceo

Marconi, l’Università Aperta pro-

pone l’incontro culturale “Città nel-

la storia - Milano attraverso i seco-

li”.

CONVEGNO

CONVIENERESTARENELL’EURO?

rescere si può.Con o senza eu-

ro?”. È l’evento che l’as-sociazione “Diritto erovescio” di Coneglia-no ha organizzato incollaborazione con ilQuartiere Latino Librivenerdì 25 gennaio, al-le 20.30, alla libreria divia XI Febbraio. Inter-verrà sul tema l’econo-mista Francesco Dave-ri, professore ordinarioalla Facoltà di Econo-mia dell’Università de-gli studi di Parma e in-segnante nel program-

ma Mba della Sda Boc-coni. Daveri ha colla-borato con diverse i-stituzioni nazionali einternazionali tra cuila Banca mondiale, ilministero dell’Econo-mia e la Commissioneeuropea. Scrive sul Corriere della Sera e su Il Sole 24 Ore. È redat-tore della rivista on-li-ne indipendente lavo-ce.info. Come ricerca-tore ha indagato so-prattutto sulle rela-zioni esistenti tra in-novazione, produtti-vità e crescita econo-mica. È autore di nu-merose pubblicazio-ni, tra cui “Cresceresi può” (Il Mulino,Bologna, 2012).L’incontro intendeoffrire strumenti perrispondere ad alcunedomande cruciali: l’I-talia può ancora tor-nare a crescere o si èavviata sulla stradadel declino? E anco-ra: al nostro Paeseconviene stare nel-l’euro o farebbe benead uscire dalla mo-neta unica?

C“

SAN VENDEMIANO: ARRIVAL’HOCKEY CLUB DI PIEVE

n inverno davvero magico quello di San Vendemiano,che ha già raggiunto quota 5 mila pattinatori e si appresta

a regalare un’altra domenica di divertimento grazie alla com-plicità dell’Hockey Club di Pieve di Cadore. Domenica 20gennaio, infatti, alle 16 gli scatenati atleti under 10 si esibi-ranno in una partita dimostrativa di hockey.La pista di 600 mq di ghiaccio, realizzata dal Comune di SanVendemiano in collaborazione con l’associazione EstateSport Eventi, rimarrà aperta fino al 12 febbraio con i seguentiorari: dal lunedì al venerdì 15-18, sabato 14.30-16.30, 17-19e 19.30-21.30, domenica10-12, 14.30-16.30, 17-19 e19.30-21.30. Unica ecce-zione, il 20 gennaio: gli orarisubiranno una variazionedovuta all’esibizione dihockey: orario 14-16 e 17-19. E se piove? Non c’è pro-blema, la pista è al coperto!

U

Credo sia giustopermettere a persone piùgiovani di “farsile ossa”

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Dai nostri paesi Coneglianese 20 gennaio 201334

SUSEGANA: servizi Ulss trasferiti in Casa VivaioL’Ulss 7 dismette la sede del distretto di via Ugo La Mal-fa e il Comune di Susegana concede in comodato gra-tuito un locale presso Casa Vivaio per salvaguardare ilservizio, nei pressi della chiesa parrocchiale di Susegana.«Per salvaguardare alcuni importanti servizi che l’Ulssrendeva localmente ai cittadini - spiega il sindaco Vin-cenza Scarpa - il Comune ha messo gratuitamente a di-sposizione un locale di proprietà da utilizzare quale Cen-tro Prelievi e sede di altre iniziative a rilevanza sanita-ria». AAMM

PONTE: incontro ecumenicoVenerdì 18 gennaio, alle 20.30, nella saletta Don Mila-ni della parrocchia di Ponte della Priula dialogo con V-ladimir Zelinskij, sacerdote ortodosso-russo invitato dal-la Commissione per la liturgia e l’ecumenismo nella Set-timana di preghiera per l’unità dei cristiani.

SAN POLO: spettacolo teatrale“Il viaggiatore senza bavaglio” è il primo spettacolo del-la 13ª stagione teatrale promossa dal Comune di SanPolo insieme ad Arteven. Viene proposto sabato 19 gen-naio alle 20.30 nella sala teatrale Don Bosco. Ingressoa pagamento.

Film per ragazziDomenica 20 gennaio alle 15 nella sala teatrale dell’o-ratorio Don Bosco di San Polo di Piave proiezione delfilm “Hugo Cabaret”, secondo appuntamento della ras-segna “Cineinverno 2012”. Ingresso libero.

S. LUCIA: premio Sub SilvaVenerdì 18 gennaio alle 20.30 al Palacastanet di San-ta Lucia di Piave consegna del premio Sub Silva edi-zione 2013 e della borsa di studio “Andrea Cadel”. Laserata viene allietata dall’acoustic duo (jazz-soul&funk)“Nonunodimeno”, voce Sara Gerometta e chitarra Fran-cesco Silvestrin.

BREVI LA COLONNA

n tempi di tagli al tra-sporto pubblico localeil Comune di Santa Lu-

cia di Piave inverte la rotta.Inaugurando una nuova li-nea di autobus urbani, la 6,che dal 7 gennaio al 29 giu-gno 2013, collegano tutto ilterritorio comunale, com-prese le frazioni di Bolda,Sarano e Bocca di Stradacon la città di Conegliano.Nel dettaglio il servizio,fornito per la prima partedall’Atm di Vittorio Vene-to, si articola in sei corsegiornaliere, andata e ritor-no, con partenza dall’auto-stazione di Conegliano,nelle fasce orarie più di“punta”: 8, 10, 11, 14, 16 e18. Il biglietto costa 1,30euro, ha una durata di 75minuti, valida anche sullacerchia urbana conegliane-se e può essere acquistatoa Santa Lucia, presso le ri-vendite giornali Marcon, difronte al municipio, e “Aiportici”, in piazza 28 otto-bre 1918.Il progetto nasce e si svi-luppa in collaborazionecon tutto il comparto dellaMom, la Mobilità di Mar-ca, che riunisce le quattromaggiori di aziende di tra-sporto urbano ed extraur-bano della Provincia (Actt,La Marca, Atm e Ctm).

I

«Da tempo e da più parti,in special mondo i pensio-nati, i genitori di ragazziche frequentano gli istituticoneglianesi, l’utenza chein generale ha qualche dif-ficoltà a gestire l’uso deimezzi propri ci richiedeva-no l’attivazione di un ser-vizio urbano con il centroconeglianese, ad andamen-to circolare - sottolinea ilsindaco Riccardo Szumskialla presentazione pubblicadell’iniziativa - per il qualeabbiamo messo a disposi-zione un budget di 30 milaeuro, in concerto con glienti provinciali preposti al-la mobilità. Abbiamo cer-cato di calibrare, al meglio,la linea con collegamentiefficienti, a 360°, non vin-colati, esclusivamente, allamobilità studentesca - illu-

stra il sindaco - che con-sentano anche gli sposta-menti lungo il perimetrocomunale o, nel caso delcentro coneglianese, l’op-portunità di raggiungere lasede di uffici e servizi dipubblica utilità, come lafermata di angolo Ma-set/via Galvani, nuova sededel distretto sanitario del-l’Ulss 7». Ma sarà il riscon-tro della cittadinanza e del-l’utenza a fare la differenzasulla permanenza del ser-vizio. «Si tratta di una fasesperimentale del progetto,durante la quale sarannomonitorati sia l’aspetto or-ganizzativo e operativo chel’utilizzo concreto da partedegli utenti», spiega l’as-sessore provinciale Miche-le Noal.

Elena Pilato

CONEGLIANO ORA È PIÙ VICINA

L’autobus arrivaa S. Lucia

inque assi del pedale- Sagan (maglia verde

dell’ultimo Tour de Fran-ce, di casa nella Marcadove ha vissuto per alcu-ni anni all’inizio dellacarriera), Pellizotti, Mo-dolo, Da Dalto e Dall’An-tonia - hanno acceso lagrande bicicletta che an-nuncia il passaggio delGiro d’Italia sulla salita diCa’ del Poggio. La bici-cletta più grande d’Italiaè colorata di rosa e cam-peggia sul Muro di Ca’del Poggio, a San Pietrodi Feletto, dove il 16 mag-gio prossimo transiterà ladodicesima tappa del Gi-ro. Disegnata e realizza-ta da Marchiol Spa e Site

C Impianti Srl, la grande bi-cicletta di Ca’ del Poggioè un’opera originale e cu-riosa, che merita di esse-re ammirata da vicino.È stata posizionata nel vi-gneto del Ristorante Re-lais Ca’ del Poggio e le suedimensioni sono di tuttorispetto, basti pensareche le ruote hanno undiametro di 12 metri edè illuminata da 1.300 me-

tri di lampadine rosa. U-na misura non casuale:1.300 metri è la lunghez-za del Muro di Ca’ delPoggio, l’ormai celebresalita, con pendenza me-dia del 15% e punte del20%, che, dopo esserestata valorizzata dallaProsecco Cycling e da al-cune gare ciclistiche gio-vanili, ha visto il transitodel Giro d’Italia del 2009e nel 2010 ha ospitatoben 11 passaggi del Cam-pionato Italiano Profes-sionisti.

BICICLETTA ILLUMINATASU CA’ DEL POGGIO

abato 19 gennaio, alle 20.30, nell’anti-ca pieve di San Pietro di Feletto il prof.

Antonio Soligon presenta il suo ultimolavoro, intitolato “San Sebastiano nellapieve di San Pietro di Feletto” (Dario DeBastiani Editore), voluto dall’associazio-ne Amici dell’antica pieve di San Pietro

di Feletto.La guida nasce con l’intento di fornire u-na facile lettura della cappella affrescata edell’altare con pala intitolati a San Seba-stiano, identificando personaggi e vicen-de, stile e contesto storico-devozionale.

S

S. PIETRO NUOVO LIBRO

SUSEGANA

CONGREGARADICI E FASIOI

a Congrega dei Radicie Fasioi di Susegana

celebra la festa del suo pa-trono San Antonio Abatenelle giornate di sabato 19e domenica 20 gennaio.Sabato all’Hotel Astoria sieleggerà, per la prima vol-ta in Italia, il nuovo grup-po dirigente della C.eu.co,il Consiglio europeo delleconfraternite presiedutoda Carlos Martin Cosme.Oltre a numerose confra-ternite nazionali e euro-pee ci sarà anche una de-legazione cinese, prove-niente da Macao, che ri-cambia la visita fatta loscorso anno dal gran mae-stro della Congrega deiRadici e Fasioi AntonioRoccon. Il programmadella domenica prevede lamessa, la cerimonia di in-vestitura dei nuovoi con-fratelli, la sfilata nei tradi-zionali abiti delle confra-ternite lungo le vie di Su-segana con gli Sbandiera-tori di Feltre, la visita e ilpranzo nella Cantina Con-te Collalto. Le delegazionisaranno accolte dalla prin-cipessa Isabella di Collalto,ambasciatrice europeadella C.eu.co. AM

L

Page 35: Azi One 20012013

Dai nostri paesi Coneglianese20 gennaio 2013 35

BIBANO: contributo per l’asiloLa Regione Veneto a fine2012 ha stanziato 93 mila460 euro a favore della par-rocchia di Bibano per il con-solidamento delle fondazio-ni, l’inserimento di putrellenelle murature portanti, la so-stituzione del tavolato del solaio in legno del primo pia-no e il rifacimento della struttura portante della coper-tura della scuola materna.

ORSAGO: completamento campettoLa giunta comunale di Orsago ha approvato i progettidi due interventi a completamento del campo copertoper il gioco del calcio a 5. Si tratta dell’impianto idro-termosanitario e dell’impianto di illuminazione.

Interventi viabilitàLa giunta di Orsago ha approvato il progetto definitivo-esecutivo della strada via dei Gelsi e pista ciclabile viaMazza - primo stralcio piazza Unità d’Italia, per un im-porto di 99 mila euro.

Incontri di storia localeStoria locale ed economia al circolo culturale Don Za-go di Orsago. Martedì 22 alle 15 Pier Paolo Brescacin,direttore scientifico dell’Isrev, presenta episodi della re-sistenza e della guerra civile nel Vittoriese tra il ’43 e il’45. Giovedì 24 alle 15 Frediano Bof, docente di storiaeconomica all’università di Udine, si sofferma sugli a-spetti economici e finanziari delle crisi del ’29 e attua-le. Nella saletta del cinema Cristallo.

S. FIOR: lezione di igieneMartedì 22 alle 20.30 nella sede dell’associazione Fio-rot in via Mel a San Fior Barbara Favero e Daniela Mar-con, capo sala di Distretto, illustrano le norme igienichee sanitarie del paziente oncologico. È una lezione delcorso per volontari promosso dalla Fiorot.

CODOGNÈ: calendario 2013Venerdì 25 gennaio alle 20.45 nella sala riunioni dellabiblioteca comunale di Codognè verrà presentato il ca-lendario comunale 2013 che ha per tema “Luoghi d’in-contro... di ieri”.

BREVI PONTEBBANADECISIONE DELLA PARROCCHIA DI SAN FIOR

Ristrutturiamol’oratorio

’oratorio è, do-po la chiesa, illuogo dell’in-

contro per eccellenza del-la comunità cristiana. È lospazio dedicato allo scam-bio, al gioco, alle espe-rienze formative, come lacatechesi e il Grest, e al-l’incontro in generale».Parroci, consiglio per gliaffari economici, consigliopastorale parrocchiale diSan Fior sono così convin-ti di questo tanto da deci-dersi di impegnarsi a tut-to tondo nella ristruttura-zione della casa che acco-glie le svariate attività del-la comunità.Il progetto ha avuto il suoinizio già nel 2011 quan-do venne avviata la riqua-lificazione dei campetti dicalcetto, basket, pallavoloe delle aree a verde. Oral’attenzione viene focaliz-zata sul fabbricato e i suoispazi interni.Si procederà per gradi, as-sicurano in parrocchia, inmodo tale da poter farfronte alle ingenti spesepreviste. Tre sono gli stral-ci previsti. La prima parte

interessata dai lavori saràl’ala posta ad est, la qualecomprende il maggior nu-mero di stanze. Il secondointervento riguarderà l’alacentrale. Il terzo stralcio èfinalizzato alla sistema-zione dell’ultimo piano.In questo caso si tratta diuno spazio per ora non u-tilizzato che verrebbe co-sì messo a disposizionedella collettività con note-voli benefici. «È - spiega ilprogettista - un ambientedi circa 150 metri quadra-ti privo di pareti divisoriee pilastri che si prestereb-be perfettamente ad ospi-tare riunioni e assemblee.

Inoltre sarebbe possibileaumentare la superficie dadestinare alle aule didatti-che mediante una sua e-ventuale suddivisione inambienti di dimensionipiù contenute con pare-ti/pannellature mobili. Po-trebbe essere poi realizza-to un corpo scala con a-scensore panoramico e-sterno di nuova costruzio-ne, le cui caratteristichesaranno comunque com-mensurate alle reali dispo-nibilità della parrocchia».Intanto si procederà a ri-sanare la parte che più ne-cessita di una risistema-zione. Verranno consoli-

date le fondazioni e le mu-rature portanti e, ai varipiani, saranno realizzatidei cordoli perimetrali a li-vello dei solai lignei. L’im-piantistica esistente verràadeguata alle norme vi-genti con conseguente mi-glioramento in termini didistribuzione ed efficien-za. Gli infissi verranno so-stituiti e al piano terraverrà posta una pavimen-tazione in piastrelle di ce-ramica, mentre ai pianisuperiori il pavimento saràin tavole di legno di laricesbiancato prefinito. Il tet-to invece, essendo stato re-centemente oggetto di la-vori, non subirà interven-ti.Per dar corso all’intera o-pera saranno necessari216 mila euro. Il primostralcio costerà 140 milaeuro e a tal proposito laparrocchia ha già inviatorichiesta di finanziamen-to sia al Comune di SanFior che alla Regione Ve-neto. In primavera gli en-ti interpellati dovrebberocomunicare la loro rispo-sta. Per far conoscere ilprogetto della ristruttura-zione dell’oratorio ai par-rocchiani e per sensibiliz-zare la comunità cristianaa sostenere tale interven-to, la visita che il parrocodon Claudio Carniel sta ef-fettuando alle famiglie vie-ne preceduta dalla conse-gna di una lettera del con-siglio per gli affari econo-mici e del consiglio pasto-rale parrocchiale nellaquale è illustrato l’interoprogetto.

Gerda De Nardi

SAN FIOR: l’oratorio parrocchiale

omenica 20 gennaio aSan Fior ci sarà l’as-

semblea annuale dei soci esimpatizzanti del “ClubInternazionale della Vite edel Vino” di cui è presi-dente l’enotecnico Anto-nio Bozzoli. Dopo la tra-dizionale festa degli augu-ri della vigilia di Natale, isoci del club sono convo-cati per la costituzioneformale della “Vitis Vini-que Domus” società coo-perativa di diritto euro-peo, prima del suo generein Italia. L’incontro ini-zierà con la messa alle10.30 nell’arcipretale diSan Fior, in ricordo anche

D di un grande maestro del-la cooperazione trevigia-na, Francesco Fabbri di cuiricorre il 36° anniversariodella morte. Dopo la cele-brazione i soci si sposte-ranno nella sala convegnidel municipio per ricor-dare brevemente Fabbri epoi procedere a discuterela relazione del presiden-te, alla costituzione dellanuova cooperative euro-pea, al rinnovo delle cari-che sociali.Assume così una vestenuova l’intenso lavoro ini-ziato da Bozzoli e dai suoicollaboratori nel 2001 conil progetto europeo Vene-

to-Romania in ambito vi-tivinicolo.Nel corso dell’assembleaci sarà anche l’approfon-dimento sulla possibilitàche la villa di San Fior“Soldi Cadorin” e il relati-vo ampio parco, all’asta dadiverso tempo, possa ri-manere patrimonio dellacomunità di San Fior edessere utilizzata per scopisociali.

SAN FIOR: COMMEMORAZIONEDI FRANCESCO FABBRI

uest’anno le beccacce(le note “gainazze”)

sono giunte numerose eper lo più dalla Russia,spargendosi dalla terzadomenica di novembrenella campagna pordeno-nese, trevigiana e venezia-na. Sono però giunte conquasi un mese di ritardosulla consueta tabella dimarcia, che le porta poi asvernare per buona parte

Q nel sud Italia. È comunqueun ritardo anomalo, dalmomento che anche inRussia, che della beccac-cia è l’ultimo grande baci-no riproduttivo, la tempe-ratura si mantiene semprepiù alta del solito, sicché ilmigratore vi trova ancoraabbondanti lombrichi (ilsuo alimento principe) maanche tante larve di inset-ti, poi centopiedi, mille-

piedi, chicchi di granotur-co e bacche a volontà. Labeccaccia, dove e quandola si può cacciare, costi-tuisce l’orgoglioso carnie-re del cacciatore: sia per labontà delle carni e ancheperché è difficile abbat-terla, mimetica ed astutaqual è. Tuttavia in Europadi beccacce se ne caccianotroppe, dai tre ai quattromilioni di capi l’anno, ren-dendo così la specie sem-pre più vulnerabile sottol’aspetto della sopravvi-

venza futura. La Franciaha quest’anno fissato il li-mite di 30 capi per caccia-tore, mentre per l’Italia,ma quando e dove si puòcacciare, il tetto è di 20 astagione con non più di tre

capi al giorno. Le cause deldeclino della specie, oltread una caccia eccessiva,vanno ricercate nelle mu-tate condizioni climatiche(più caldo) e un ambientesempre più inquinato: co-sicché si registra la so-pravvivenza di soli 2 gio-

vani dalle 4 uova depostenell’unica covata annuale.C’è poi anche l’aggravanteche a tuttora nessuno almondo è riuscito ad alle-varle come si fa con lepri,fagiani ed altre specie diinteresse venatorio. I dogiveneti consideravano lebeccacce uccelli reali e lefacevano cucinare allospiedo, mentre i buongu-stai di oggi, francesi “inprimis”, le consumano cot-te nello Champagne.

Mario Sanson

DALLA RUSSIA LE BECCACCESON GIUNTE IN RITARDO

Francesco Fabbri

La promozione del terri-torio con le sue bellezzestoriche, artistiche e natu-ralistiche è affidato a SanFior all’occhio attento deigiovani. Con un concorsovideo fotografico gli as-sessorati alle politiche gio-vanili, all’ambiente e allamodernizzazione inten-dono offrire ai ragazzi da-gli 11 ai 26 anni un’oppor-tunità di dire la loro sul pe-se in cui vivono. E per far-lo potranno utilizzare vi-deocamera, fotocamera ecomputer.Venerdì 25 gennaio gli as-sessori Luigi Tonetto e Al-berto Tonon presenteran-

no l’iniziativa alle 20.45nella sala giunta del muni-cipio.“Young young style. SanFior: punti di vista” è il te-ma del concorso gratuitoe aperto a tutti i ragazzi re-sidenti a San Fior o che nefrequentano le scuole. Tresaranno le sezioni, diviseper fasce di età: studentidelle medie, studenti del-le superiori e giovani oltrei 19 anni. Per offrire un va-lido contributo ai parteci-panti dalla prima mediaalla quinta superiore, ver-ranno organizzati due la-boratori espressivi per fa-vorire lo sviluppo di co-

noscenze e competenzesull’uso degli strumentitecnologici.Concretamente gli iscrittial concorso dovranno pre-sentare il materiale video- fotografico, sia a coloriche in bianco e nero, informato digitale, median-te idoneo supporto infor-matico. Termine ultimo diconsegna degli elaboratisarà il 30 aprile. Le operediventeranno materiale diun archivio video fotogra-fico del Comune dal qua-le l’Ente locale potrà at-tingere per la promozionedel territorio.Per iscriversi basta compi-lare il modulo scaricabiledal sito del Comune di SanFior. GDN

S. FIOR: CONCORSO VIDEOE FOTOGRAFICO PER RAGAZZI

Sono arrivate con quasi un mesedi ritardo sullaconsueta tabella di marcia

Page 36: Azi One 20012013

uesta settimana i preti della foraniadi Sacile parteciperanno a un corso

di formazione organizzato dalla diocesi.I parroci saranno quindi assenti dalle lo-ro parrocchie da lunedì 21 gennaio a gio-vedì 24 pomeriggio. In quei giorni saràsospesa la celebrazione delle messe feria-li. Per eventuali emergenze (ad esempio ifunerali) saranno disponibili i sacerdotidella vicina forania Pontebbana, che giàsono avvertiti.

Q

PRATA: TAVOLA ROTONDASUGLI STILI DI VITA

enerdì 25 gennaio, alle 20.30 nella sala consiliare delmunicipio di Prata di Pordenone, si tiene una tavo-

la rotonda sul tema “Transizione: logica sostenibile?”,con l’attenzione a nuovi stili di vita e alla loro sosteni-bilità compatibilmente con gli aspetti economici, am-bientali e sociali.Sul tema della transizione interverrà Ellen Bermann,fondatrice del Movimento delle “Transition Town” in I-talia. Su “Buone prassi per affrontare la crisi” parlerà Ste-fano Soldati, insegnante di permacultura. Modererà ilgiornalista Giacinto Bevilacqua.Organizzano la cooperativa sociale “Il Ponte” e l’asso-ciazione di volontariato “Il Segno”.

V

SACILE STANZIA UN MILIONE 250 MILA EURO

Argini del Livenzada rinforzare

PRO LOCO BRUGNERA IN FESTA / LARIELEZIONE E VARI CONTRIBUTI CONCESSI

Da Ros riconfermatoinnovato il consiglio di-rettivo dell’associazione

pro loco “Brugnera in festa”:confermato il presidente Ti-ziano Da Ros, al suo secon-do mandato. L’assemblea or-dinaria dei soci si è riunita adicembre ed ha sostanzial-mente confermato le carichedirigenziali: oltre al presi-dente Da Ros, sono staticonfermati i due vicepresi-denti Paolo Santarossa eMarinella Pessotto e i due se-gretari Nicoletta Sales e Lau-ra Sandrin. Il nuovo consi-glio dell’associazione è com-posto da Elisa Altinier, Mau-ro Buzzi, Carlo Carniello,Mariano Curtolo, Matteo Fi-lipetto, Settimo Mariotto,Enrico Pivetta e AndreaScottà. Di recente, l’associa-zione ha distribuito anche i

R

contributi annuali a soste-gno dell’attività di enti e so-dalizi del territorio. In par-ticolare, sono stati erogatifondi a favore della sezionedi Pordenone dell’Aism (l’as-sociazione contro la sclero-si multipla), della scuola ma-terna Immacolata, dellascuola elementare NazarioSauro, della scuola mediaAntonio Canova, della scuo-la di musica Giuseppe Verdie dell’Acr di Brugnera. CS

ros Masserut è il nuovosindaco dei ragazzi di Pra-

ta di Pordenone. Il tredicennedella lista “Oltre la scuola” èstato eletto dai suoi coetanei loscorso 21 dicembre e verràproclamato ufficialmente nelcorso del prossimo consigliocomunale. È stato eletto nel-l’ambito dell’attività del Con-siglio comunale dei ragazzi,per il quale sono ora in arrivodalla Regione 5 mila euro.

E

n milione e 250mila euro per unintervento consi-

derato urgente e priorita-rio: dopo l’alluvione dinovembre il Comune diSacile corre ai ripari estanzia i fondi per ilrinforzo degli argini delfiume Livenza a monte evalle di via Timavo. Il tut-to in attesa di definire, inaccordo con la cittadi-nanza, i futuri interventiin materia di sicurezza i-drogeologica. Come sta-bilisce il cronoprogram-ma dei lavori, messo apunto dall’Ufficio lavoripubblici del Comune e dapoco approvato dallagiunta guidata da Rober-to Ceraolo, il cantiere inzona Ronche verrà aper-to nel maggio 2014, tra-scorso quindi tutto l’iteramministrativo necessa-rio, per essere chiuso conla fine di novembre dellostesso anno.Attraverso l’istituto del-l’avvalimento, l’ente potràrealizzare l’opera di mes-sa in sicurezza dell’area u-tilizzando le proprie ri-sorse interne: saranno in-fatti gli uffici comunalisotto la direzione del re-sponsabile unico del pro-cedimento, individuatonel coordinatore dell’Arealavoro pubblici-manuten-tiva Roberto Cauz, a se-guire tutte le fasi, dallaprogettazione alla garad’appalto, alla direzionelavori. Mentre si procedequindi con la sistemazio-ne della zona di Ronche,l’amministrazione liven-tina non dimentica che,nel campo della sicurez-za idraulica, le aree sensi-bili in città sono molte epertanto studia nuove so-luzioni, anche da condi-videre con la cittadinanza,per evitare futuri allaga-menti. Per questo il pri-mo cittadino ha convoca-

U

to una riunione con la po-polazione colpita dagli e-venti alluvionali giovedì24 gennaio a palazzo Ra-gazzoni. «Illustreremo inquella sede i lavori in cor-so per adeguare la cartadel rischio esondativo incittà – spiega il sindaco –,definendo la perimetra-zione delle aree soggetteagli allagamenti divenuti

ormai periodici, con ilcensimento delle criticitàe degli interventi, ove rea-listicamente possibili, perporvi rimedio». Probabilmente le risorsenon permetteranno direalizzare tutto, ma l’o-biettivo è definire insiemele priorità. «Non voglia-mo creare aspettative ec-cessive stante la scarsità

delle risorse disponibili –prosegue Ceraolo –, mariteniamo doveroso spie-gare agli interessati lepriorità e le metodologied’intervento che inten-diamo adottare per im-piegare al meglio, laddo-ve i problemi sono effet-tivamente risolvibili, icontributi della Protezio-ne civile regionale. Siamoaltresì consapevoli – con-clude Ceraolo – che re-stano aperti i temi di mag-gior rilievo, come i dra-gaggi, le pulizie dei corpiidrici e la pianificazionedelle aree di espansionedelle acque della Livenzae dei suoi affluenti, per lequali manteniamo la sol-lecitazione nei confrontidelle istituzioni compe-tenti».

Francesca Ceccato

Il dimissionario Gian Paolo Piccinato

FORMAZIONE PER I PARROCI DELLAFORANIA DI SACILE

SACILE / IL PROGETTO GIOVANI NEL 2012:OLTRE 600 PARTECIPANTI ALLE ATTIVITÀ

Tutti al Centro Zanca!

i è dimesso dal consi-glio comunale l’asses-

sore Gian Paolo Piccina-to: Laura Sandrin rinun-cia, entra Maurizio Fol-tran. Dopo le dimissioniad inizio della scorsa set-timana dell’assessore Pic-cinato da entrambe le ca-riche di assessore e con-sigliere comunale permotivi personali, non po-tendo più garantire tem-po e presenza nell’ammi-nistrazione del Comune,sono partite le operazio-ni per la surroga della ca-rica di consigliere. La pri-ma dei non eletti nella li-sta della Lega Nord chesupportava il sindaco IvoMoras con 49 presenze èLaura Sandrin, che peròrinuncia al ruolo, nel frat-tempo sposatasi e diven-tata mamma. Ad entrarein consiglio comunalesarà quindi, in virtù delle34 preferenze raccolte,Maurizio Foltran, dal lu-

S

glio del 2011 anche se-gretario della sezione lo-cale della Lega Nord. L’as-sessorato lasciato liberoda Piccinato, che aveva ledeleghe alla sicurezza, al-la vigilanza e alla prote-zione civile, per ora ri-mane vacante. Il consigliocomunale brugnerese èparticolarmente carentein fatto di quote rosa: l’u-nica donna presente è in-fatti il consigliere CinziaSecco del gruppo di mi-noranza “Insieme perBrugnera”. CS

oom di presenze e diclick per i servizi de-

dicati ai giovani del Co-mune di Sacile. Frequen-tati da centinaia di citta-dini, Progetto Giovani eInformagiovani hannoregistrato negli ultimimesi un record di utentie hanno suscitato parec-chio interesse grazie alleloro “vetrine” on line. «Il2012 è stato per il Pro-getto Giovani e l’Infor-magiovani del Comunedi Sacile un anno ricco dieventi e iniziative – fan-no sapere i responsabili– che hanno reso questiservizi dei punti di rife-rimento importanti perla popolazione giovanilee non solo della città».Per quanto concerne

B l’aggregazione, certa-mente il luogo privile-giato resta il Centro Gio-vani Zanca in viale Zan-canaro con una presenzadi oltre 600 ragazzi. «Maaltrettanto importanti –spiegano dal Centro –sono state le collabora-zioni con le scuole, chehanno coinvolto oltre400 alunni tra gli istitutisecondari di primo e se-condo grado e gli eventinel territorio quali con-certi, mostre e spettaco-li rivolti ai giovani chehanno visto un’affluenzaampissima a livello par-tecipativo». Un altro da-to rilevante, segno del-l’alto gradimento dei ser-vizi di politiche giovani-li liventini, è quello che

proviene da Internet eche mostra come l’inte-resse degli utenti sia ri-volto soprattutto a temicome il lavoro, la forma-zione, i corsi e gli even-ti. «Dal quale, oggigior-no, non si può prescin-dere – aggiungono –. Ilsito www.centrogiovani-sacile.it ha raggiunto o-gni mese del 2012 oltre3 mila visitatori con unpicco di oltre 5 mila nelmese di novembre. Nu-meri entusiasmanti frut-to di una sinergia tra illavoro quotidiano svoltodallo staff del ProgettoGiovani e la proiezionevirtuale nella rete».

BRUGNERA / IN CONSIGLIO ENTRA FOLTRAN

L’assessore Piccinatosi è dimesso

ALLUVIONE INCONTRO CON CHIHA SUBITO DANNI

amministrazione comunale di Sacile ha organizzatoper giovedì 24 gennaio alle 20.45 a palazzo Ragaz-

zoni, un incontro con i cittadini che hanno subito dan-ni a seguito degli eventi alluvionali dell’inizio di no-vembre. Alla riunione saranno presenti il sindaco, Ro-berto Ceraolo, l’assessore all’Urbanistica Francesco Sca-rabellotto, l’assessore ai Lavori pubblici Christian San-son, oltre ai tecnici del Comune e il coordinatore dellaProtezione civile, Ezio Manfè.

’L

BRUGNERA: CAMMINOIN PREPARAZIONE AL MATRIMONIO

abato 19 gennaio prende avvio aBrugnera il cammino in prepara-

zione al matrimonio.Gli incontri si terranno il sabato seraalle 20.30 all’oratorio in piazza Romacon la conclusione domenica 17 mar-zo. Per informazioni: parroco di Brugne-ra 0434-623053 e parroco di Ghirano0434-626055.

S

EROS, PICCOLOSINDACO DI PRATA

Dai nostri paesi Friuli 20 gennaio 201336

Page 37: Azi One 20012013

Dai nostri paesi Opitergino20 gennaio 2013 37

roseguono gli incontridel sindaco e della

giunta comunale di Oder-zo con i cittadini delle va-rie frazioni. Questa setti-mana è la volta di Rusti-gnè: l’appuntamento è pervenerdì 18 gennaio alle 21nella sede del centro “LaFontana” di Rustignè.

P

NUOVA SEDEDELL’AGENZIADELLE ENTRATEA PALAZZOMORO

iovedì 17 gennaio i-naugurazione della

nuova sede dell’Agenziadelle entrate di Oderzo,sezione dell’Ufficio terri-toriale di Treviso, colloca-ta a palazzo Moro, in viaGaribaldi 25.

G

re istituti di sorveglianza hannorisposto al Comune di Oderzo

impegnandosi a praticare prezzi age-volati per cittadini e aziende di O-derzo. Sono Vigilanza Carniel, Ran-gers e Mondialpol Triveneto: hannosottoscritto con il sindaco di Oderzoil Protocollo d’intesa che mira a ga-rantire maggiore sicurezza nelle abi-tazioni e alle attività produttive loca-li.I tre istituti di vigilanza privati si so-no obbligati a praticare a favore di cit-

tadini e imprese opitergine per tuttoil biennio 2013-2014 le loro miglioriofferte per una serie di servizi: dalleispezioni notturne alla fornitura diimpianti di allarme al servizio di te-levigilanza. Nel sito Internet del Co-mune sono evidenziati i costi dei va-ri servizi offerti, per i quali gli opi-tergini possono contattare diretta-mente i referenti indicati nel pro-spetto pubblicato. I contratti tuttaviaverranno sottoscritti direttamentecon i singoli istituti di vigilanza.

T

DA INIZIO 2013 AVVIATA L’ESPERIENZA ANCHE A ODERZO

Medici associatiin via Manin

FONTANELLE / DECEDUTA A TORTONA, AVEVADONATO LA SUA VITA AL SERVIZIO DEI DISABILI

Il sorriso di suor Maria

a preso ufficialmentevita nei giorni scorsi a

Oderzo il terzo operatoreitaliano nel settore dei pro-dotti abrasivi flessibili, pa-ste abrasive e prodotti in-dustriali per il confeziona-mento. È avvenuta infattila fusione di due aziende: laLba di Oderzo e l’Abratechdi Meduna di Livenza.La scelta dell’unione non èstata dettata da ragioni dibilancio – le due impresegodevano entrambe dibuona salute –, bensì da u-na visione a lungo termineper meglio affrontare unmercato in forte trasfor-mazione come ha spiegatoMirco Longo, nuovo diret-tore vendite e marketing.L’operazione è stata ac-compagnata da Unint, ilconsorzio di UnindustriaTreviso che promuove lereti e aggregazioni tra im-prese.La nuova azienda assumeil nome di Lba e parte su-

H

bito con numeri di rilievo:43 dipendenti, 10 milionidi fatturato aggregato, uncapitale sociale di 1 milio-ne di euro, una quota di ex-port che si aggira attorno al25%, un portafoglio di ol-tre 1400 clienti nei settoridel legno, del metallo, deicompositi, dell’autocarroz-zeria e della pelle. La pro-duzione verrà concentratanello stabilimento in viaVicenza a Oderzo, con uninvestimento di un milio-ne e mezzo di euro perl’ampliamento delle strut-ture produttive per un im-pianto da 10 mila metriquadrati.

ODERZO

Il Comune cerca due rilevatori

l Comune di Oderzo ha di-ramato un avviso pubblico

per la selezione di due rile-vatori per effettuare un’inda-gine statistica sulle famiglie.Per informazioni e candida-ture gli interessati possonorivolgersi, entro il 25 gen-naio, all’Ufficio demografico(telefono 0422-812205).

I

edici di famiglia:nella città opiter-gina, come anche

nella vicina realtà sanpole-se, le cose sono davverocambiate con l’inizio del-l’anno. I medici si sono riu-niti in un’unica sede, for-nendo un servizio associa-to. Nell’arco della giornata,per urgenze, un dottore èsempre disponibile. Mentre,per recarsi dal proprio me-dico di fiducia, è necessariopremunirsi di un appunta-mento. È una rivoluzioneimportante, soprattutto perquelle persone che, da anni,erano abituate a recarsi dalproprio medico senza pri-ma telefonargli. Inevitabileche, per tanti, questo cam-biamento comporti pure deidisagi. Innanzitutto il dovertelefonare, siccome chia-mano tutti spesso la linea èintasata. Poi il doversi spo-stare. A Colfrancui, frazione opi-tergina, da decenni era pre-sente un medico. Ora l’am-bulatorio nella frazione nonc’è più, è necessario recarsiin centro a Oderzo. E ciò av-viene anche nella limitrofaSan Polo di Piave, soprat-tutto per quel che riguardale persone che abitano neipaesi vicini e che prima po-tevano andare dal medicoaddirittura in bicicletta. Di-verse le lamentele, più checomprensibili. Bisogna purdire che si tratta di un cam-biamento epocale. E che,come spesso accade in que-sti casi, è necessario deltempo prima che le cose va-dano a regime. «Compren-diamo le difficoltà degli as-sistiti, tuttavia il servizio èattivo veramente da pocotempo. Ancora diversi me-si fa – spiegano i medici o-pitergini che si sono riunitiin forma associata nellanuova struttura di via Ma-nin – quando eravamo nel-la fase organizzativa, abbia-mo preso contatto con i col-

M

leghi che a Motta di Liven-za avevano organizzato lamedicina di gruppo. Ebbe-ne, essi ci hanno conferma-to che sono stati necessaridiversi mesi prima che i lo-ro assistiti si abituassero al-la prenotazione telefonica,alla quale adesso non ri-nuncerebbero più perché farisparmiare un sacco ditempo».A Oderzo la sala d’aspetto

del poliambulatorio è di-mensionata per 50 posti asedere; c’è spazio per altriposti in piedi, all’esterno cisono altre tre poltroncine.È accaduto che, in alcunimomenti di punta, alcunepersone abbiano dovuto at-tendere in piedi. Chi usu-fruisce della medicina digruppo a Fontanelle, ricor-da bene che, fino ad un paiodi anni fa, spesso le perso-

ne aspettavano anche fuoridal poliambulatorio, perchéla sala d’aspetto era troppopiccola. Situazione mutataradicalmente ora che il ser-vizio è alloggiato nella sededell’ex distretto sanitario.Cambiata anche perché gliassistiti hanno appreso che,entrando su appuntamen-to, non è necessario pre-sentarsi parecchio tempoprima e sorbirsi la fila. Il nu-mero telefonico al qualeprenotarsi è lo 0422-207424. Tre sono le impie-gate che rispondono, unaquarta si dedica esclusiva-mente al rinnovo delle ri-cette. Ricette e visite posso-no essere prenotate anchevia e-mail all’indirizzo [email protected]. Ilcentro medico è aperto dal-le 8.30 alle 12 e dalle 15 alle18.30 tutti i giorni; il sabatodalle 8 alle 10 (non c’è il ser-vizio di segreteria). Convie-ne approfittare di questinuovi strumenti tecnologi-ci. Vero è che non tutti san-no usare il computer mamolti sono coloro che han-no un figlio o un nipote ca-paci di destreggiarsi conl’informatica. Così come intanti hanno imparato a sca-ricare via Internet gli esamidel sangue, così ci si può or-ganizzare anche per le pre-notazioni mediche.

Annalisa Fregonese

Agenda Opitergino

VENERDÌ 18 GENNAIOAlle 20.30, a San Vincenzo, primo in-

contro dell’itinerario fidanzati.Alle 21, al teatro Cristallo, primo ap-

puntamento della stagione teatrale

2013 con “Il bugiardo” di Carlo Gol-

doni, con il Teatro Arte Rinascita. Prez-

zi: abbonamento con posto riservato

35 euro, biglietto intero 10 euro, bi-

glietto ridotto 8 euro.

Alle 20.45, nella sala proiezioni della

canonica di Balsaghelle, proiezione

del film “Il giardino dei limoni” di E-

ran Riklis.

DOMENICA 20Dalle 8.30 alle 10.30, al centro trasfu-

sionale di Oderzo, c’è la possibilità di

fare una donazione di sangue. L’ini-

ziativa viene ripetuta una domenica al

mese per tutto il 2013, in collabora-

zione con l’Avis. È necessaria la pre-

notazione telefonando allo 0422-

716509.

Dalle 9 alle 16 in piazza Grande, ban-

chetto informativo e raccolta firme per

ridiscutere il progetto GiraMonticano.

Alle 14.30, allo Stadio Opitergium, O-

pitergina-Nervesa, campionato di cal-

cio Eccellenza Veneto.

Alle 18, al PalaOpitergium, Basket O-

derzo-Euromobil Cucine Caorle, cam-

pionato Dnc girone C.

LUNEDÌ 21Alle 20.30, in sala del Campanile, in-

contro della Scuola diocesana di for-

mazione all’impegno sociale e politico.

Tema della serata “Il risveglio del Nord

Africa: gli sviluppi delle rivoluzioni nord

africane”, relatore Giampiero De Bor-

toli, Istituto Issr di Portogruaro.

MERCOLEDÌ 23Oggi (alle 20 e 22) e domani (alle 21,

con dibattito finale), al cinema Cristal-

lo, per il cineforum organizzato dal Cir-

colo Dal Monaco, proiezione del film

“Tutti i santi giorni” di Paolo Virzì. In-

gresso: 4 euro ridotto, 5 euro intero.

VENERDÌ 25Alle 20.45, nella sala proiezioni della

canonica di Balsaghelle, proiezione

del film “Il cielo sopra Berlino” di Wim

Wenders.

ODERZO: SINDACOE GIUNTA,INCONTRO A RUSTIGNÈ

n quel tempo chiesero aGesù: “Maestro, qual è il

più grande dei comanda-menti?”. Egli disse loro: “Il piùgrande dei comandamenti èquesto: amerai il Signore Diotuo, con tutto il tuo cuore,con tutta la tua mente, contutta la tua anima. Il secon-do, poi, è importante quan-to il primo, amerai il prossi-mo tuo come te stesso.Inizio questo mio ricordodella zia suor Maria Fortitu-do Crucis, deceduta a Tor-tona il 19 dicembre 2012,perché questo insegnamen-to del Signore è sempre sta-to lo scopo della sua vita.Annamaria Faccin era nataa Fontanelle il 17 maggio1922, prima di 9 fratelli e so-relle; perse la madre in gio-vane età e dovette quindi da-

I re una mano al padre, sia nel-le faccende domestiche chenell’accudire gli altri fratellipiù piccoli. Poi, per un casosfortunato, le fu amputata u-na gamba e fu costretta aportare una protesi. Malgra-do questo handicap, neglianni durante la secondaguerra mondiale, decise difarsi suora.Scelse l’ordine del beato donLuigi Orione, prendendo ilnome di suor Maria Fortitu-do Crucis. Poi prestò servi-zio principalmente al Picco-lo Cottolengo di don Orionedi Milano, con compiti di as-sistenza ai disabili con gravimalattie fisiche e mentali, leidisabile a seguire altri disa-bili. Ormai in età avanzatafece ritorno nella casa ma-dre di Tortona, dove è dece-

duta.Ricordiamo di lei il sorrisoche aveva sempre, anche neimomenti più difficili, quan-do trovava conforto nella fe-de in Dio. Negli ultimi anni,costretta ormai su una car-rozzina, diceva che quello e-ra il suo trono; a me invecesembrava più un veicolo chela portava verso il cielo.Alla fine del rito funebre (èstata sepolta a Fontanelle, n-dr) c’è stato per lei un ap-plauso. Molto meritato, per-ché lei invece ha fatto tuttogratuitamente, a volte senzaricevere neanche un grazie,perché coloro che servivanon erano in grado di dir-glielo.

Antonio Faccin

AVVENUTA LA FUSIONE DI LBA E ABRATECH

Lba più competitiva:due aziende in una

PROTOCOLLO SICUREZZA A ODERZO: TRE OFFERTE PER LA VIGILANZA

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Dai nostri paesi Mottense - Veneziano 20 gennaio 201338

CEGGIA: DON FABIO LAUREATOIN TEOLOGIA PASTORALE

unità pastorale di Ceg-gia, Fossà e Grassaga

ha voluto festeggiare “asorpresa” il neo dottore inTeologia pastorale don Fa-bio Soldan. Domenica 13gennaio, nella sala Folegotdell’oratorio di Ceggia, ilparroco don Lorenzo, ca-techisti, animatori, colla-boratori delle parrocchie eamici di don Fabio si sonodati appuntamento per fe-

steggiare l’agognato tra-guardo della laurea. Dopol’ingresso – rigorosamentebendato – nel luogo dellafesta, un centinaio di per-sone lo hanno applaudito,per poi renderlo protago-nista di un pomeriggio dicanti, balli, qualche scher-zo, l’immancabile papiro eun goloso buffet con megatorta finale. Il divertentemomento è stata l’occasio-

ne di esprimere vive con-gratulazioni a don Fabio,ma anche per ringraziarlodel tempo che ha dedicatoalle tre comunità, pur nel-la fatica di conciliare lo stu-dio con gli impegni nelleparrocchie.

’L

PER L’ASSOCIAZIONE ANZIANI E PENSIONATI DI MOTTA

Pulmino nuovoper gli anziani

CAMPO DI PIETRA

Tanti presepi costruiti sulle barcheome da ormai quattro anni, la parrocchia di Cam-po di Pietra, grazie alle catechiste, ha realizzato

il progetto di far lavorare genitori e figli assieme, inattesa del Natale.Quest’anno, quando le catechiste si sono incontrateper decidere il da farsi, si è deciso di utilizzare il sim-bolo dell’Anno della fede: una barca. È stato quindiproposto di creare un piccolo presepe su una barca,simbolo della Chiesa, e dovevano inserirsi pure i ra-gazzi con una foto o un disegno. Dalla fantasia dei ra-gazzi, unita alla manualità dei genitori, sono scaturi-te cose meravigliose: barchette di noci di cocco, di fo-glie di banano, di legno attorcigliato, di vetro, di tap-pi, di cannucce, eccetera. E non poteva mancare ilpresepe della parrocchia, anch’esso costruito su di u-na barca di polistirolo.Questi piccoli capolavori sono stati portati in chiesala domenica prima di Natale e vi sono rimasti fino al-l’Epifania, ri-portati poinelle case ri-cordando ildialogo e lapreghierafatta fra ge-nitori e figliaspettando ilNatale.

C

n pulmino nuovoper trasportare glianziani di Motta. È

quello che verrà consegnatoufficialmente sabato 19 gen-naio dalla San Vincenzo DePaoli Consiglio Centrale diVittorio Veneto dell’associa-zione Anziani e pensionatidi Motta di Livenza. Il nuo-vo mezzo permette di dareseguito ad un servizio pre-zioso fin qui svolto. Sei an-ni fa, infatti, il pulmino Ci-troen bianco, all’epoca ac-quistato grazie anche al con-tributo del Comune di Mot-ta e del Centro di servizioper il volontariato di Trevi-so, “prese servizio” a Mottaper il trasporto e accompa-gnamento di anziani e ma-lati a visite mediche o tera-pie. E al sabato, anche per ilmercato al mattino e per levisite al cimitero al pome-

Uriggio. Il grande im-pegno dei vo-lontari di va-rie associazio-ni mottensi,capitanati dalpresidentedell’associa-zione Anzia-ni e pensio-nati, RomoloCamatta, ha permesso chein questi sei anni moltissimepersone abbiano potuto u-sufruire di questo servizio.E moltissimi sono stati i chi-lometri percorsi nei loroviaggi dai circa 20 autisti,coadiuvati da circa una de-cina di accompagnatori e daun gruppo di sette telefoni-ste. I volontari percorrono,grazie anche all’altro mezzoacquistato con il contributodi numerose aziende ed at-

tività commerciali motten-si, circa 30 mila km all’anno,trasportando oltre mille per-sone verso le varie destina-zioni. Il pulmino ha ora fat-to il suo tempo ed esigenzedi sicurezza dei volontari edelle persone trasportatehanno richiesto di procede-re alla sua sostituzione.La San Vincenzo De PaoliConsiglio Centrale di Vitto-rio Veneto, nella personadella presidente diocesana

Paola Da Ros, si è perciòprontamente attivata negliscorsi mesi per ottenere uncontributo da parte della Re-gione Veneto per affrontarela rilevante spesa necessariaper l’acquisto di un nuovomezzo. La donazione di unpulmino nuovo è stata orapossibile grazie al consi-stente contributo della Re-gione Veneto: 28 mila euro,pari all’80% della somma ne-cessaria per l’acquisto di unFiat Ducato Panorama danove posti con l’allestimen-to per il trasporto di disabi-li. Non mancherà poi il so-stegno del Comune di Mot-ta di Livenza che, in questianni, grazie alla convenzio-ne in essere, ha sempre so-stenuto anche quota partedelle spese di gestione del-l’attività di trasporto.Alla cerimonia di consegnaè previsto l’intervento delleautorità locali, dei vertici na-zionali della San Vincenzo edell’assessore regionale aiServizi sociali Remo Serna-giotto.

Il nuovo pulmino per l’associazione Anziani e pensionati di Motta

passato circa un an-no da quando il Co-

mune di Motta di Li-venza ha sottoscrittocon il Tribunale di Tre-viso la convenzione cheprevede la possibilità,introdotta con la modi-fica legislativa del Co-dice della strada del2010, di richiedere lasostituzione della san-zione con il lavoro dipubblica utilità (ovveroprestazione di attivitànon retribuita in favoredella collettività) nel ca-so di reato di guida instato di ebbrezza alcoli-ca, ma solo per le situa-zioni in cui non sianostati provocati inciden-ti stradali e a condizio-ni non si tratti di una re-iterazione di questo rea-to.«La fase sperimentaledell’iniziativa si è con-clusa positivamente –spiegano dal Comune –.

È Diverse sono state, in-fatti, le richieste di av-valersi di questa possi-bilità da parte di citta-dini mottensi per ese-guire attività che spa-ziano dalle piccole ma-nutenzioni del territo-rio, alla manutenzionedel verde pubblico, diparchi e giardini, al sup-porto nell’organizzazio-ne di eventi e iniziativevarie.Ad oggi una persona hagià completato il per-corso in questione (dueore di servizio al giornoper tre giorni la setti-mana per un totale disei settimane) a suppor-to della squadra operaidel Comune e altre duecittadini sono pronti aprendere servizio».In questi giorni l’ammi-nistrazione sta quindiprovvedendo al rinnovodella convenzione con ilTribunale di Treviso. CS

ommerciante chiude ilnegozio a causa della cri-

si: sulla vetrina una letterapolemica di tre pagine con-tro il Comune di Motta e l’a-zienda di raccolta dei rifiutiSavno. Chiudere la fioreriaLotus per Chiara Zaratin èstato come spegnere un so-gno: a 32 anni e dopo 7 annidi duro lavoro nel suo nego-zio deve reinventarsi perchéil netto calo dei consumi u-nito all’aumento delle spesenon le permette più di con-tinuare. In questi giorni hasvuotato i locali e portato viatutte le sue cose, ma sulla ve-trina ha deciso di lasciare u-na lunga lettera di ringrazia-menti, più o meno ironici, si-curamente sinceri. Chiara i-nizia ringraziando i genitorie i famigliari, gli amici e i

C clienti per il supporto chenon le hanno mai fatto man-care e persino i due gatti chele hanno tenuto compagniain negozio. Poi i toni si fan-no amari: «Ringrazio il Co-mune di Motta per avermifatto capire quanto utopisti-ca fosse la mia idea di “Co-mune” e la Savno per avermitolto anche l’aria, perché pa-gare 1.300 euro l’anno persmaltire quattro bidoncini disecco rasenta la follia. Me nevado con la certezza di averfatto tutto quello che pote-vo». È un momento duro peril commercio, in particolareper i negozianti dei centristorici, schiacciati dai nume-rosi centri commerciali. «Fi-no a qualche anno fa avevolavorato bene», aveva com-mentato qualche giorno fa

Chiara, «nonostante le fiore-rie a Motta non siano poche,ma c’era lavoro per tutti».Sempre gentile e sorridentecon i clienti, dopo sette annidi attività, Chiara a 32 anni ècostretta dalla crisi econo-mica a chiudere e a cercareun nuovo lavoro. Quali sonole cause che costringono aquesta difficile scelta propriooggi? «Innanzitutto la dimi-nuzione delle vendite – spie-ga Chiara –, collegata al fat-to che il mio prodotto è de-peribile, quindi quello chenon vendo va buttato, non loposso conservare come ad e-

sempio un ca-po d’abbiglia-mento, pro-ducendoquindi unaperdita seccaimmediata. I-noltre sonoaumentate lespese: ho ap-pena ricevutola bolletta del-l’elettricità erispetto allo

stesso periodo dell’annoscorso, la bolletta mi costa 40euro in più». Insomma cala-no le vendite ma aumentanole spese.L’amarezza è tanta, ma Chia-ra non perde il suo bel sorri-so neanche quando raccon-ta che ha inviato il suo curri-culum a numerose serre sen-za successo. «Mi rispondo-no che invece che assumerequalcuno, farebbero volen-tieri a meno di qualcuno deiloro collaboratori – conclu-de Chiara –, la crisi del set-tore è molto profonda».

Claudia Stefani

RINNOVATA LA CONVENZIONE CON IL TRIBUNALE

A Motta, il lavoroanziché la multa

LAVORATORI DEL GRUPPO SME, RINUNCIANO ALLACENA NATALIZIA E DANNO I SOLDI ALLA CARITAS

atale di solidarietà per i dipen-denti delle aziende del gruppo

Sme con sede a Cessalto. Qualchegiorno prima delle festività, il gruppoCaritas della parrocchia di Ceggia haricevuto una donazione speciale cheha lasciato tutti particolarmente col-piti.I lavoratori delle aziende Sea Ingrosssrl, Ires spa e B2Bires srl hanno ri-nunciato alla tradizionale cena azien-dale di fine anno, devolvendo l’intero

corrispettivo in denaro alla Caritas.Un gesto che, in particolare nel perio-do di crisi che stanno vivendo un po’tutte le categorie, ci fa riflettere su co-me a volte basti rinunciare a poco diciò che abbiamo per aiutare chi si tro-va in difficoltà.Un piccolo gesto che è sintomo di ungrande cuore. Ecco perché il gruppoCaritas della parrocchia di Ceggia havoluto ringraziare oltre che di perso-na, anche pubblicamente i lavoratori.

N

La vetrina della fioreria con affissi i cartelloni di protesta

Grazie ai volontari30 mila km all’anno

per il trasporto dianziani a visite

mediche ed esami,ma anche per la

spesa al mercato

MOTTA / A FINE ANNO LA FIORERIA LOTUS HA CHIUSO I BATTENTI: TROPPE TASSE

La rabbia della fiorista

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E venne non la Parolagrande di profezia, ma la“paroletta” di endorse-ment, come si usa dire, chetradotta nel linguaggio dei“rudes” significa: pacca diapprovazione sulle spalle ecappello in mano, prontoad essere rovesciato, quan-do sarà il momento e se lecose saranno andate nelverso giusto, per riscuote-re qualche privilegio e/oqualche esenzione.La maggiore età “laica” haa che fare con la laicità del-lo Stato; per questa nonsembra tirare aria del tut-to favorevole, almeno dal-le parti di Milano; dallaprestigiosa cattedra di S.Ambrogio, lo scorso 6 di-cembre sono venuti arzi-gogoli capziosi di pensie-ro, a tutela della ditta, piut-tosto che parole di profe-zia. Libertà religiosa ètutt’altro che abdicazione!D’accordo sui “valori nonnegoziabili”, ma quanti so-no i valori non negoziabilinella piattaforma etica dacondividere fra tutti i “pen-santi”, per usare un’espres-sione della viva eredità la-sciataci da Martini? E la lai-cità dello Stato consiste inuna opzione di fondo in-tessuta di parole alle qualicorrispondono altrettante“profezie”: pace, unità tra ipopoli, giustizia, libertà,solidarietà, sviluppo; que-sta opzione “consente direinventare continuamen-te strumenti condivisibili elinguaggi comprensibili datutti, di garantire presidi dilibertà e di non sopraffa-zione, di difendere la li-bertà di ciascuno, a co-minciare da quelli a cui vie-ne negata, di consentire aciascuno di ricercare, an-che assieme ad altri, la pie-

nezza di senso per la pro-pria vita” (Enzo Bianchi).Bose ha risposto così a Mi-lano e noi, studenti co-stretti sui banchi di un “re-cupero” interminabile, in-travvediamo la possibilitàdi una tanto agognata pro-mozione.Verrà il giorno in cui a cia-scuno di noi, anziché som-ministrata la dose di seda-zione e indicato il perime-tro dei paletti entro i qua-li dare una prestazione u-tile, sarà data l’ammoni-zione: “Sapere aude!”, chetradotta in termini eccle-siali può significare: “abbiil coraggio di esercitare ilministero di servizio che tiè proprio”?

Lamberto PillonettoSernaglia

I temi del ruolo del laico nel-la Chiesa e del rapporto del-la Chiesa con lo Stato sononodi cruciali sui quali, ancheall’interno della Chiesa, nonc’è unità di visione. Però, nel-l’affrontarli, bisognerebbemantenere sempre il massi-mo di obiettività, cioè stare aifatti, che in questo caso sonole parole effettivamente pro-nunciate. Nel condannare a-spramente i presunti inter-venti del Vaticano e della Ceisarebbe stato opportuno al-meno citare qualche passag-gio. Comunque, ecco quantoè stato dichiarato.L’intervento della “Segreteriadi Stato” in realtà è un articolodell’Osservatore Romano del28 dicembre scorso a firma diM. Bellizi che riferisce l’inter-vento di Monti in cui annun-cia la sua “salita in politica”.Dopo aver dato ampio spa-zio alle dichiarazioni del pre-mier, il giornalista si soffermasu questa espressione dicen-do che è “un appello a ricu-

perare il senso più alto e piùnobile della politica”. E conti-nua: “È questa domanda dipolitica alta che probabil-mente la figura di MarioMonti sta intercettando o sul-la quale comunque il capo delgoverno intende legittima-mente far leva e che interpel-la i partiti al di là del conte-nuto del suo manifesto politi-co”. Il presidente della Cei, Ba-gnasco, da parte sua, interro-gato da alcuni giornalisti ri-guardo a questo articolo hadetto: «Sulla necessità di unapolitica nobile penso che tut-ti siamo più che d’accordo enoi la auspichiamo. Comeauspichiamo veramente chechiunque è in politica, so-prattutto nelle prossime ele-zioni, faccia una politica altaper il bene del Paese. Di que-sto c’è bisogno per la gente.Quanto ai casi particolari,poi, ognuno fa le sue conside-razioni e valutazioni». Nonmi pare che questi interventicondannino il laico ad un u-miliante stato di infantilismoe nemmeno che presentino laChiesa con “il cappello in ma-no pronto ad essere rovescia-to... per riscuotere qualche pri-vilegio”.Per quanto riguarda il tradi-zionale discorso del cardina-le Scola, in occasione della fe-sta di Sant’Ambrogio, ecco checosa ha detto sulla laicità del-lo Stato: «Lo Stato cosiddetto“neutrale”, lungi dall’essere ta-le, fa propria una specificacultura, quella secolarista,che attraverso la legislazionediviene cultura dominante efinisce per esercitare un pote-re negativo nei confronti del-le altre identità, soprattuttoquelle religiose, presenti nellesocietà civili, tendendo ad e-marginarle, se non espellen-dole dall’ambito pubblico». Sipuò dire che queste parole sia-no “arzigogoli capziosi di pen-siero, a tutela della ditta”? Ame pare che la necessità, au-spicata dal cardinale Scola,di dare spazio alle voci reli-giose per individuare meglioil bene comune, sia una posi-zione che anche correnti delpensiero “laico” stanno recu-perando.

ristiani credibili spe-cializzati soltanto nel

chiedere al Signore, manon nel ringraziarlo. Pas-sata l’ondata di piena –per dirla con don PrimoMazzolari – della messadi mezzanotte, il giornodopo il mare ha battuto inritirata. Lo abbiamo vistoil 31 dicembre nella cele-brazione di ringrazia-mento di fine anno, il tra-dizionale Te Deum. Cele-brazione che, mi si per-doni il termine, definisco“la sagra della gratitudi-ne”, per la quale, a diffe-renza di tutte le sagre, hovisto le nostre chiesemezze vuote.È preoccupante perché si

diffonde sempre più, an-che nel campo della fede,la logica del tutto dovutoche sta facendo perdere lanobiltà d’animo del valo-re della riconoscenza. Inquella sera del 31 dicem-bre si dovevano giusta-mente fare i preparativiper il cenone e altro... masiamo sinceri: non c’eratempo per dare 45 minu-ti al Signore Dio per dir-Gli grazie? Sarebbe statotempo perduto? C’è sem-pre tempo per tutto, me-no che per Dio. Ma ricor-diamo, e lo stiamo veden-do, che senza Dio se va in-drio!Buon anno.

Don Antonio Moretto

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OGLIANO

TERESA GAVAin TONON

n. 3.3.1916 - m. 24.1.1992 MAMELI TONON

n. 30.8.1913 - m. 11.6.1999Nel 21º anniversario della tuascomparsa cara mamma, vo-gliamo ricordarti insieme apapà pensadovi felici nella ca-sa del Signore. I figli con nuo-re, nipoti e tutti i vostri cari. U-na messa sarà celebrata do-menica 20 gennaio alle 11 nel-la chiesa di Ogliano.

SAN FIOR

ZARIO MARCONn. 7.8.1943 - m. 23.1.2011

Passa il tempo, ma il tuo ri-cordo continua a vivere innoi.La tua famiglia, parenti e a-mici.

MONTANER - CONFIDIAMONEL VOSTRO AIUTO

ra che vi siete ricongiunti in cielo, vi ricordiamo unitie confidiamo sempre nel vostro aiuto.

I vostri cariO

ORSAGO

LUCIA CAMPIONIn. 2.6.1926 - m. 20.1.1993

Nel ventesimo anniversariodella tua scomparsa, resti vi-va nei nostri cuori e il tuo ri-cordo è indelebile.Con affetto, tuo figlio Franco.

MESCHIO

ENZO PASQUALIn. 27.12.1925 - m. 21.1.2012

Nel primo anniversario del-la tua scomparsa ti ricor-diamo sempre con infinito a-more e tanta nostalgia.Tua moglie Maria, i figli, inipoti Federico e Alessio e pa-renti tutti.

CIMETTA

ISIDORO ZANARDOn. 10.5.1927 - m. 19.1.2002

Sono trascorsi 11 anni daquando ci hai lasciato, mala tua presenza è sempre vi-va fra noi.Dal cielo guidaci e conforta-ci con la tua preghiera.I tuoi cari.

CAPPELLA MAGGIORE

LINA CESAved. GAVA

n. 30.12.1913 - m. 18.1.2012Da un anno ci hai lasciati enon riusciamo a colmare ilvuoto della tua mancanza.Ricordarti è di conforto e con-solazione. Dal cielo con laforza del tuo grande cuoreprega e intercedi presso il Si-gnore perché possiamo ritro-varci un giorno. Graziemamma. I tuoi figli.

ANSELMO PIANCAn. 20.4.1924 - m. 4.1.2005

ANGELA BITTOn. 22.6.1928 - m. 21.11.2012

S. FIOR RESTITUISCE LA VITA

a nostra memoria è unluogo meraviglioso, re-

stituisce la vita che non ve-di più.

In suo ricordo, dopo 8.033giorni, mercoledì 23 gen-naio sarà celebrata aCastello Roganzuolo lamessa.

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TIZIANO DE NADAI22º anniversario

FEDE, TUTTO È DOVUTO?

ome voterò il 24febbraio? Ancoranon so dirlo e, date

le premesse, sarà imperviogiungere ad una pacata de-terminazione.Per il momento, nonostan-te il numero ragguardevo-le di anni che porto in grop-pa, sono solo preoccupatodi portare finalmente a ma-turazione la mia maggioreetà: maggiore età “laicale”,nella Chiesa di cui mi sen-to parte; maggiore età “lai-ca”, nella più ampia societàin cui vivo.Quanto alla maggiore età“laicale”, non c’è verso chenoi laici riusciamo a passa-re l’esame! A 50 anni dalConcilio siamo duri dicomprendonio e riottosi, ei nostri maestri, non dico inostri Pastori, ma le alte ge-rarchie, sono esigenti e in-contentabili.Tempo fa ci saremmo a-spettati qualche Parola a-perta, del tutto legittima,perché relativa a temi eambiti di assoluta compe-tenza dei Maestri; furonosolo silenzio e afasiaprofonda, capaci però dirintronare, ahimè, moltecoscienze disorientate esofferenti. Ora i tempi sono un po’cambiati e le prospettive fu-ture, in quanto confuse,andrebbero decifrate nel si-lenzio per il discernimento(altra moneta di valore re-sa irriconoscibile per l’usoinconsulto) rispettoso del-le competenze d’ambito. Cisono elezioni politiche invista. Ebbene, neppure ilcentometrista medagliad’oro olimpica, Usain Bolt,sarebbe stato capace di u-no scatto felino e fulmineopari a quello convergentedi Cei e Segreteria di Stato!

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VERSO LE ELEZIONI POLITICHE

Laici adulti e interventidella gerarchia

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