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tà. Anche le usanze dei nostri paesi richiamano il valore simbolico dell’uovo. In particolare le “cullure”, dei pani particolari, tra i cui ingredienti compaiono le uova, appunto, in grande quantità e lo strutto, chiusi a forma di ciambella, decorati con uova sode. Forte è il valore simbolico che acquista questo prodotto; il pane, infatti, indica il corpo di Cristo e l’uovo, come già detto, simboleggia la vita. Con lo stesso impasto si confezionano anche le “pupe”, vale a dire bambole di pane, la cui testa è costituita da un uovo, che vengono regalate ai bambini. In questo nostro “viaggio” all’interno della festività pasquale, però, siamo stati presi dalla curiosità di conoscere cosa succede in questa festa nel resto del mondo. E con nostra grande sorpresa abbiamo scoperto che non siamo poi tanto “diversi” dagli altri ma, che “tutto il mondo è paese”. Ad esempio, in Francia le campane della chiesa sono silenziose dal venerdì fino a Pasqua, un segno di dolore per il Cristo crocifisso. Ai bambini francesi si dice che le campane sono volate via a Roma. La mattina di Pasqua i bambini corrono veloci all'esterno per guardare le campane che volano nuovamente verso casa. In Germania c’è la tradizione dei fuochi di Pasqua, che offrono uno spettacolo notturno veramente affasci- nante. Particolare curioso è che il fuoco di Pasqua deve essere acceso con mezzi naturali, cioè con la silice o strofinando due pezzi di legno; successi- vamente i lumi delle chiese vengono spenti e poi riaccesi con la fiamma di questo "fuoco sacro". Anche alle ceneri vengono attribuite proprietà soprannatu- rali: esse vengono sparse dai contadini per i campi per propiziare il buon raccol- to e simboleggiano la fine dell'inverno e la venuta della primavera. In Spagna la tradizione pasquale è sentita soprattuto durante la domenica delle Palme, in cui si ricorda l'ingresso di Gesù nella città di Gerusalemme, dove fu accolto con palme e rami d'ulivo. Una volta i rami di palma venivano taglia- ti, le foglie intrecciate e conservate lontano dalla luce, quindi veniva mantenuto il loro originale colore bianco con lo zolfo, l'oscurità e l'umidità. Quali che siano le tradizioni e le creden- ze legate a questa festa, è vivo in noi il desiderio di augurare a tutti una Pasqua che sia davvero Resurrezione, non solo in senso religioso, ma anche rinascita dell’animo umano in senso più esteso. Classi II e III Liceo Linguistico Ci avviciniamo alla Pasqua, una festa che per molti è solo sinonimo di non andare a scuola, ricevere l’uovo di cioccolato, mangiare la colomba… Ma non è così. E’ molto di più. E’ una tradizione che si ripete da millenni e che ha significati molto più profondi. Ad esempio, non tutti sanno che il termine “Pasqua” deriva dalla parola latina “Pascha” e dall'ebraico “Pesah”, che significa “passaggio”. Con questo termine si indicano due feste, molto diverse tra loro; una ebraica, che è quella più antica, e quella cristiana. La Pasqua ebraica ricorda la liberazione del popolo di Mosè dalla schiavitù in Egitto, mentre quella cristiana celebra la Resurrezione di Cristo, che per i Cristiani è l’elemento nuovo e divino che offre agli uomini il dono di una vita nuova, veicolata dal Battesimo. Per questo motivo, infatti, il Battesimo veniva impartito una sola volta all’anno, proprio nella notte di Pasqua, poiché rappresentava il momento di morte e rinascita a nuova vita in Cristo con Cristo. In origine la Pasqua cristiana era celebrata ogni domenica; solo in età apostolica divenne una celebrazione annuale. Si trattava solo di fissare una data per la celebrazione di questo evento. Tutti sappiamo che la Pasqua, contrariamente alle altre feste, non ha una data fissa. Ma sappiamo anche il perché? In Oriente la Pasqua si celebra- va, secondo il calendario ebraico, il 14 di Nisan, corrispondente orientativamente al nostro mese di marzo, o la domenica successiva, mentre in Occidente si celebrava nella domenica successiva al primo plenilunio di primavera. Con il Concilio di Nicea, nel 325 d.C., si stabilì di festeggiare la Pasqua nello stesso giorno per tutta la Cristianità e, a parti- re dal 525 si decise che questa festa sarebbe stata fissata tra il 22 marzo ed i l 2 5 a p r i l e . Solo la Pasqua Ortodossa non ha ancora accettato la riforma gregoriana del calendario, per cui, il più delle volte cade successivamente. Come per tutte le festività, anche per la Pasqua i riti, le tradizioni e le usanze sono molteplici, e molto diverse tra loro. Nella tradizione cristiana, la Pasqua è preceduta da un periodo di digiuno, detto Quaresima, che ha inizio con il mercoledì delle Ceneri. Nei nostri paesi è usanza comune andare in chiesa per assistere ad una suggestiva funzione religiosa, durante la quale il parroco posa sul capo dei fedeli della cenere, per ricordare che “polvere siamo e polvere ritorneremo”. L’ultima settimana di Quaresima è quella che chiamiamo “Settimana Santa”, quella durante la quale vengono riproposte le cerimonie e i riti più antichi e suggestivi. La Settimana Santa ha inizio con la Domenica delle Palme; durante la Messa vengono benedetti ramoscelli di olivo e in alcuni paesi il prete consegna ai fedeli anche dell’acqua benedetta da portare alle persone ammalate. I riti pasquali trovano la loro massima espressione in alcuni giorni particolari: il Giovedì si svolge la “Lavanda dei piedi” che rappresenta il racconto evangelico della Cena, all’interno della quale fu istituito da Cristo il Sacramento dell’Eu- carestia. Durante questa celebrazione, la popolazione dona alla Chiesa dei pani che il prete benedice e poi distribuisce ai fedeli. Alla fine della celebrazione Eucaristica gli altari vengono “spogliati”, il Sacramento viene tolto dal Tabernacolo e posto in un altro luogo della Chiesa, addobbato a dovere per questa ricorrenza, dove i fedeli possono sostare in preghiera. La sera del Giovedì è dedicata alla veglia del Sacramento. Il Venerdì si svolge la Processione, che si snoda per le vie del paese. Quella del Venerdì è una rappresentazione molto suggestiva che, ancora oggi, riesce a coinvolgere tutta la popolazione. In alcuni luoghi, durante la Processione è ancora viva l’antica usanza di battersi il corpo in segno di penitenza, mentre le statue dell’Addolorata e del Cristo, accompagnate rispettivamente dalle donne e dagli uomini, seguono vie diverse, per poi incontrarsi al Calvario, dove i fedeli assistono all’Omelia. Il sabato sera è forse il momento più toccante; si proclama la Resurrezione di Cristo. Prima di questo momento, viene acceso un grande fuoco all’esterno della Chiesa che viene poi benedetto. La fiamma di questo fuoco accenderà il Cero Sacro, che simboleggia la Luce di Cristo. Dopodiché si ha l’esplosione della gioia con le campane che suonano a festa, dopo essere state mute per due giorni in segno di lutto. Ma la Pasqua non è legata solo a questi aspetti strettamente religiosi; anche i rituali cosiddetti “profani” hanno un ruolo emotivamente coinvolgente nel sentire popolare. Di tutti i simboli associati alla Pasqua, l'uovo, oggi di cioccolato, anticamente di gallina, simbo- lo di vita, rigenerazione e prosperità, è il più conosciuto. Si pensa che i primi ad usare l’uovo come oggetto benaugurante siano stati i Persiani che festeggiavano l'arrivo della primavera con lo scambio di uova di gallina. In Occidente questa usanza risale al 1176, quando il capo dell'Abbazia di St. Germain-des-Prés donò a re Luigi VII, appena rientrato a Parigi dalla II crociata, prodotti delle sue terre, incluse uova in gran quanti- Paese che Vai, Pasqua che Trovi Sommario: Paese che Vai, Pasqua che Trovi 1 Il Pranzo Multietnico è Servito! 2 Letti e Visti Per Voi! Consigli per amene letture e visioni 3 Le Plaisir d’Ecrire Le Mail qui Emmène à la Mort 4 PAPER GAMES 5 Buona Pasqua a Tutti! BREAKING NEWS Il Trebisacce Calcio, in vetta alla classifica per tutto il campionato, è, al momento di andare in stampa, ad un passo dalla vittoria finale e dal conseguente passaggio di categoria. Periodico dei Licei Paritari Linguistico e Psico-Socio-Pedagogico Virgo Fidelis di Trebisacce (Cs) BLACK & WHITE NUMERO 3 APRILE/MAGGIO 2009 NOTA DEI CURATORI CON UN TRIPLICE SALTO MORTALE CARPIATO, SIAMO RIUSCITI IN POCHISSIMI GIORNI, PRIMA DELLE VACANZE PASQUALI, A MANDARE IN STAMPA IL TERZO NUMERO DEL GIORNALINO DEL NOSTRO ISTITUTO. RINGRAZIAMO ANCORA UNA VOLTA TUTTI QUELLI CHE HANNO CONTRIBUITO ALLA REALIZZAZIONE DI B & W 3, ED AUGURIAMO A TUTTI UNA PASQUA SERENA! Proff. Antonello Corrado Francesca Parise

B & w numero tre

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Page 1: B & w numero tre

tà. Anche le usanze dei nostri paesi richiamano il valore simbolico dell’uovo. In particolare le “cullure”, dei pani particolari, tra i cui ingredienti compaiono le uova, appunto, in grande quantità e lo strutto, chiusi a forma di ciambella, decorati con uova sode. Forte è il valore simbolico che acquista questo prodotto; il pane, infatti, indica il corpo di Cristo e l’uovo, come già detto, simboleggia la vita. Con lo stesso impasto si confezionano anche le “pupe”, vale a dire bambole di pane, la cui testa è c o s t i t u i t a d a u n u o v o , c h e v e n gon o r e g a l a te a i b amb i n i . In questo nostro “viaggio” all’interno della festività pasquale, però, siamo stati presi dalla curiosità di conoscere cosa succede in questa festa nel resto del mondo. E con nostra grande sorpresa abbiamo scoperto che non siamo poi tanto “diversi” dagli altri ma, che “tutto i l m o n d o è p a e s e ” . Ad esempio, in Francia le campane della chiesa sono silenziose dal venerdì fino a Pasqua, un segno di dolore per il Cristo crocifisso. Ai bambini francesi si dice che le campane sono volate via a Roma. La mattina di Pasqua i bambini corrono veloci all'esterno per guardare le campane che volano nuovamente verso casa. In Germania c’è la tradizione dei fuochi di Pasqua, che offrono uno spettacolo notturno veramente affasci-nante. Particolare curioso è che il fuoco di Pasqua deve essere acceso con mezzi natura l i , c ioè con l a s i l i ce o strofinando due pezzi di legno; successi-vamente i lumi delle chiese vengono spenti e poi riaccesi con la fiamma di questo "fuoco sacro". Anche alle ceneri vengono attribuite proprietà soprannatu-rali: esse vengono sparse dai contadini per i campi per propiziare il buon raccol-to e simboleggiano la fine dell'inverno e la venuta della primavera. In Spagna la tradizione pasquale è sentita soprattuto durante la domenica delle Palme, in cui si ricorda l'ingresso di Gesù nella città di Gerusalemme, dove fu accolto c o n p a l m e e r a m i d ' u l i v o . Una volta i rami di palma venivano taglia-t i , l e f o g l i e i n t r e c c i a t e e conservate lontano dalla luce, quindi veniva mantenuto il loro originale colore bianco con lo zolfo, l'oscurità e l'umidità. Quali che siano le tradizioni e le creden-ze legate a questa festa, è vivo in noi il desiderio di augurare a tutti una Pasqua che sia davvero Resurrezione, non solo in senso religioso, ma anche rinascita dell’animo umano in senso più esteso.

Classi II e III Liceo Linguistico

Ci avviciniamo alla Pasqua, una festa che per molti è solo sinonimo di non andare a scuola, ricevere l’uovo di cioccolato, mangiare la colomba… Ma non è così. E’ molto di più. E’ una tradizione che si ripete da millenni e che ha significati molto più profondi. Ad esempio, non tutti sanno che il termine “Pasqua” deriva dalla parola latina “Pascha” e dall'ebraico “Pesah”, che significa “passaggio”. Con questo termine si indicano due feste, molto diverse tra loro; una ebraica, che è quella più antica, e quella cristiana. La Pasqua ebraica ricorda la liberazione del popolo d i Mosè dal la schiavitù in Egitto, mentre quella cristiana celebra la Resurrezione di Cristo, che per i Cristiani è l’elemento nuovo e divino che offre agli uomini il dono di una vita nuova, veicolata dal Battesimo. Per questo motivo, infatti, il Battesimo veniva impartito una sola volta all’anno, proprio nella notte di Pasqua, poiché rappresentava il momento di morte e rinascita a nuova vita in Cristo con Cristo. In origine la Pasqua cristiana era celebrata ogni domenica; solo in età apostolica divenne una celebrazione annuale. Si trattava solo di fissare una data per la celebrazione di questo evento. Tutti sappiamo che la Pasqua, contrariamente alle altre feste, non ha una data fissa. Ma sappiamo anche il perché? In Oriente la Pasqua si celebra-va, secondo il calendario ebraico, il 14 di Nisan, corrispondente orientativamente al nostro mese di marzo, o la domenica successiva, mentre in Occidente si celebrava nella domenica successiva al primo plenilunio di primavera. Con il Concilio di Nicea, nel 325 d.C., si stabilì di festeggiare la Pasqua nello stesso giorno per tutta la Cristianità e, a parti-re dal 525 si decise che questa festa sarebbe stata fissata tra il 22 marzo ed i l 2 5 a p r i l e . Solo la Pasqua Ortodossa non ha ancora accettato la riforma gregoriana del calendario, per cui, il più delle volte cade successivamente. Come per tutte le festività, anche per la Pasqua i riti, le tradizioni e le usanze sono molteplici, e molto diverse tra loro. Nella tradizione cristiana, la Pasqua è preceduta da un periodo di digiuno, detto Quaresima, che ha inizio con il mercoledì delle Ceneri. Nei nostri paesi è usanza comune andare in chiesa per assistere ad una suggestiva funzione religiosa, durante la quale il parroco posa sul capo dei fedeli della cenere, per ricordare che “polvere siamo e p o l v e r e r i t o r n e r e m o ” . L’ultima settimana di Quaresima è quella che chiamiamo “Settimana Santa”, quella durante la quale vengono riproposte le cerimonie e i riti più antichi e suggestivi.

La Settimana Santa ha inizio con la Domenica delle Palme; durante la Messa vengono benedetti ramoscelli di olivo e in alcuni paesi il prete consegna ai fedeli anche dell’acqua benedetta da portare a l l e p e r s o n e a m m a l a t e . I riti pasquali trovano la loro massima espressione in alcuni giorni particolari: il Giovedì si svolge la “Lavanda dei piedi” che rappresenta il racconto evangelico della Cena, all’interno della quale fu istituito da Cristo il Sacramento dell’Eu-carestia. Durante questa celebrazione, la p o p o l a z i o n e d o n a alla Chiesa dei pani che il prete benedice e poi distribuisce ai fedeli. Alla fine della celebrazione Eucaristica gli altari vengono “spogliati”, il Sacramento viene tolto dal Tabernacolo e posto in un altro luogo della Chiesa, addobbato a dovere per questa ricorrenza, dove i f e d e l i p o s s o n o s o s t a r e i n preghiera. La sera del Giovedì è dedicata alla veglia del Sacramento. Il Venerdì si svolge la Processione, che si snoda per le vie del paese. Quella del Venerdì è una rappresentazione molto suggestiva che, ancora oggi, riesce a coinvolgere tutta la popolazione. In alcuni luoghi, durante la Processione è ancora viva l’antica usanza di battersi il corpo in segno di penitenza, mentre le statue dell’Addolorata e del Cristo, accompagnate rispettivamente dalle donne e dagli uomini, seguono vie diverse, per poi incontrarsi al Calvario, dove i fedeli assistono all’Omelia. Il sabato sera è forse il momento più toccante; si proclama la Resurrezione di Cristo. Prima di questo momento, viene acceso un grande fuoco all’esterno della C h i e s a c h e v i e n e poi benedetto. La fiamma di questo fuoco accenderà i l Cero Sacro , che simboleggia la Luce di Cristo. Dopodiché si ha l’esplosione della gioia con le campane che suonano a festa, dopo essere state mute per due giorni in s e g n o d i l u t t o . Ma la Pasqua non è legata solo a questi aspetti strettamente religiosi; anche i rituali cosiddetti “profani” hanno un ruolo emotivamente coinvolgente nel sentire popolare. Di tutti i simboli associati alla Pasqua, l'uovo, oggi di cioccolato, anticamente di gallina, simbo-lo di vita, rigenerazione e prosperità, è il più conosciuto. Si pensa che i primi ad usare l’uovo come oggetto benaugurante siano stati i Persiani che festeggiavano l'arrivo della primavera con lo scambio di uova di gallina. In Occidente questa usanza risale al 1176, quando il capo dell'Abbazia di St. Germain-des-Prés donò a re Luigi VII, appena rientrato a Parigi dalla II crociata, prodotti delle sue terre, incluse uova in gran quanti-

Paese che Vai, Pasqua che Trovi

Sommario:

Paese che Vai, Pasqua che Trovi

1

Il Pranzo Multietnico è Servito!

2

Letti e Visti Per Voi! Consigli per amene letture e visioni

3

Le Plaisir d’Ecrire

Le Mail qui Emmène à la Mort 4

PAPER GAMES

5

Buona Pasqua a Tutti!

BREAKING NEWS

• Il Trebisacce Calcio, in vetta alla classifica per tutto il campionato, è, al momento di andare in stampa, ad un passo dalla vittoria finale e dal conseguente passaggio di categoria.

P e r i o d i c o d e i L i c e i P a r i t a r i L i n g u i s t i c o e P s i c o - S o c i o - P e d a g o g i c o

V i r g o F i d e l i s d i T r e b i s a c c e ( C s )

BLACK & WHITE N U M E R O 3 APRILE/MAGGIO 2009

NOT A D E I C U R A T OR I

CON UN TRIPLICE SALTO MORTALE CARPIATO, SIAMO RIUSCITI IN POCHISSIMI GIORNI, PRIMA DELLE VACANZE PASQUALI, A MANDARE IN STAMPA IL TERZO NUMERO DEL G I O R N A L I N O D E L N O S T R O ISTITUTO. RINGRAZIAMO ANCORA UNA VOLTA T U T T I Q U E L L I C H E H A N N O CONTRIBUITO ALLA REALIZZAZIONE DI B & W 3, ED AUGURIAMO A TUTTI UNA PASQUA SERENA!

P ro ff . Ant on e l lo Co r ra do

F r an c es ca P ar i s e

Page 2: B & w numero tre

SPAGHETTI MARI E MONTI

Ingredienti 400 gr di spaghetti; 400 gr di calamari; 400 g pomodori ciliegina; 400 g di funghi misti; olio extra vergine; prezzemolo; ½ bicchiere di vino bianco; 1 spicchio d’aglio; 1 peperoncino; sale. Preparazione Eviscerare e lavare i calamari, riducendoli a pezzetti e soffriggerli nell'o-lio con l'aglio ed i funghi mondati e lavati . Sfumare col vino e quando sarà evaporato aggiungere i pomodorini tagliati in 4 pezzi e aggiungere il sale. Nel frattempo mettere a bollire l’acqua in una pentola e cuocere gli spaghetti. Una volta scolati, far saltare gli spaghetti nel sugo, insieme al prezzemolo ed il peperoncino. Servire.

BAKLAVAS ALLE MANDORLE E NOCI

Ingredienti 250 gr di mandorle pelate, tostate e tritate; 250 gr di noci trita-te; 2 cucchiai di acqua di fiori d’arancio; 1 cucchiaio di cannella in polvere; 100 gr di zucchero semolato; ½ tazza da thè di burro fuso; 250 gr di pasta sfoglia.

Per guarnire mandorle pelate; miele; qualche cucchiaio di acqua di fiori d’aran-cio.

Preparazione Riunire insieme la frutta secca tritata, lo zucchero e la cannella e ammorbidire il composto con il burro fuso e l’acqua di fiori d’arancio. Stende-re sottilmente la pasta sfoglia e dividerla in due parti. Con una foderare uno stampo rettangolare, versarvi sopra il preparato di noci e mandorle e coprire con la seconda sfoglia. Far riposare in frigo per 30 minuti. Passato il tempo di riposo, con un coltello affilato tagliare la preparazione a cubetti su ognuno mettere una mandorla. A parte diluire del miele con qualche cucchiaio di acqua di fiori d’arancio e pennellare sui dolcetti. Cuocere a fuoco medio fino a dora-tura.

Il Pranzo Multietnico è Servito! ITALIA

Il Pranzo Mult ietnico è serv ito ! M A R O C C O

R O M A N I A Il Pranzo Mult ietnico è servito ! CHIFTELE RUMENETSI

Ingredienti 500 gr di melanzane lunghe; 150 gr di formaggio pecorino dolce semistagionato; 100 gr di pane grattugiato; 2 uova; un mazzetto misto di menta e prezzemolo; olio extra vergine d’oliva; sale.

Esecuzione Lavate le melanzane, tagliatele a metà nel senso della lunghezza e sbollentatele in abbon-dante acqua salata, scolandole al dente. Lasciatele raffreddare, quindi strizzate bene la polpa con le mani in modo da far uscire tutto il liquido. Tritate grossolanamente la polpa ottenuta e amalgamatela il composto mescolandolo con il pecorino ed il pane grattugiato, insieme alle uova e alle erbe aromati-che, aggiustate di sale e fate riposare il tutto in frigorifero per alcune ore. Quando il composto sarà ben freddo preparate delle polpettine della grandezza di una grossa noce e appiattitele leggermente. Friggete in abbondante olio extra vergine d’oliva finché avranno preso un bel colore dorato, servitele calde con una salsa di pomodoro piccante.

Pagina 2

BLACK & WHITE

"A tavola perdonerei

chiunque, anche i

m i e i p a r e n t i . "

(O. Wilde)

"Dio fece il cibo, il

diavolo i cuochi."

(J. Joyce)

"L’uomo è ciò che

mangia."

(L. Feuerbach)

"Solo gli imbecilli non

sono ghiotti... si e'

ghiotti come poeti, si e'

ghiotti come artisti ..."

(G. de Maupassant)

Il presente menu è stato

scelto e redatto da alcuni

allievi del III Liceo Lingui-

stico e del II Liceo Pedago-

Page 3: B & w numero tre

Il Miglio verde è un ro-manzo di Stephen King pubblicato nel 1996. L’o-pera è stata inizialmen-te proposta sotto forma di serial, riprendendo la tradizione ottocentesca che prevedeva la pubbli-cazione dei romanzi mentre erano ancora in fase di produzione. Dagli iniziali 6 volumi, il ro-manzo è stato ripubbli-cato in un unico volume. Il miglio vede, chiamato così per il colore del pavimento, è il corridoio che porta i condannati nella stanza della morte. La storia viene narrata da Paul Edgecombe, vec-chio secondino di una prigione di massima si-curezza, che racconta, sessant’anni dopo, la drammatica storia di John Coffey. Costui, un gigantesco ragazzo di colore, era stato con-dannato per aver rapito ed ucciso due bambine.

Nonostante il suo aspet-to, si rivelava una perso-na ingenua, riservata e tranquilla. John posse-deva un dono importan-tissimo: riusciva a far uscire, risucchiandolo, il dolore della gente. Di questa dote speciale beneficiano lo stesso Paul e la moglie del di-rettore della prigione. Paul si accorge che John è innocente e che l’as-sassino delle due bambi-ne è William, un altro detenuto, ucciso per la sua violenza da una delle guardie. Nonostante la sua innocenza, John vie-ne condotto, attraverso il miglio verde, nel luogo dove l’attende la sedia elettrica.

Il film, tratto da questo libro, porta lo stesso titolo ed è stato diretto nel 1999 da Frank Dara-bont. Sostanzialmente fedele al libro, il film

presenta uno scenario cupo ed atmosfere clau-strofobiche ed ha rice-vuto quattro nomina-tions agli Oscar del 20-00, vincendone tre, tra cui quello per il miglior attore non protagonista (Michael Clarke Duncane nel ruolo di John).

Nel cast spicca il nome di Tom Hanks, uno degli attori più pagati di Hol-lywood ed interprete di magnifici film, come Phi-ladelphia, The Terminal e Forrest Gump.

È un film che ha dell’in-credibile, dove troviamo una realtà sconcertante e senza quel lieto fine che tutti noi avremmo voluto vedere.

IV Liceo Linguistico

cia. Una giovane madre viene brutalmente stuprata e ucci-sa. Le scene sono strazianti perché vengono descritte nei minimi dettagli e lo sono anco-ra di più poiché l’assassinio avviene in presenza dei due figli della vittima. Il responsa-bile di questo efferato delitto viene identificato in un certo Danny Padgitt, appartenente ad una delle famiglie più temu-te della zona. William si lancia, allora, in una vera e propria campagna di stampa allo scopo di fare ter-ra bruciata intorno al presun-

Siamo nel 1970, nella cittadina di Clanton. Il settimanale Ford Country Times, dopo anni di onorata attività, è costretto a dichiarare il fallimento. Un giovane reporter, William Traynor, grazie ad un inaspet-tato colpo di fortuna e so-prattutto con l’aiuto della nonna, donna molto ricca, rile-va la testata e ne diviene il proprietario. Ad “aiutarlo” in questo difficile cammino in-terviene un gravissimo fatto di cronaca nera che accade in quella che era, una volta, una tranquilla cittadina di provin-

to assassino. Vuole che a tutti i costi la giustizia trionfi, nonostante i molti rischi a cui sa di andare incontro. Il gior-no del processo si avvicina e Padgitt, nonostante le intimi-dazioni ricevute dai membri della giuria, viene condannato all’ergastolo. Ma, dopo soli nove anni torna in libertà, ricominciando a seminare san-gue e morte, con l’uccisione di tutti i giurati che lo avevano condannato.

Federica Torchio

III Liceo Linguistico

DAL LIBRO AL FILM I l M i g l i o V e r d e

L E T T E R A T U R A John Grisham L ’ U l t i m o G i u r a t o

Pagina 3

NUMERO 3

Copertina del libro di Stephen King

Il noto giallista

John Grisham

Locandina del film di Frank Darabont

Page 4: B & w numero tre

Mélanie Lafouine est une

héritière française âgée

de 20 ans. Elle habite à

Nice, elle est une femme

effrontée, antipathique,

maligne et très riche;

elle aime faire du sport,

chanter et participer

aux concours de beauté;

elle a un tatou au dos et

un piercing au nombril.

Le 2 Mai 2008, la police

trouve son corps dans la

bagnoire: l’eau est pleine

de sang et la femme a

des blessures sur le vi-

sage et sur la poitrine.

Elle a été assassinée

avec 5 coups de couteau.

La police interroge les

temoins qui disent que

pendant la nuit ils ont

entendu des cris et des

pas. Ils temoignent qu’ils

sont allés à la maison de

la femme: elle était par

terre, blessée à mort.

Près d’elle il y avait son

mari Victor qui pleurait.

La meilleure amie de la

victime dit que le matin

très tôt elle a entendu

des pas et un trousseau

de clés qui tombait. Une

autre voisine temoigne

que le soir avant, elle a

vu Mélanie qui allait dans

un pub avec un homme

qui n’était pas son mari.

Le frère de la victime

dit que pendant la nuit

avant l’homicide, il a vu

beaucoup de voitures

près de la maison de sa

soeur. Tous les habitants

de l’immeuble temoignent

que, selon eux, Mélanie

avait un amant.

Après avoir écouté les

temoins, la police, qui

d’abord a soupçonné Vic-

tor, comprend que le

coupable est Cristian,

l’amant de la riche

femme. En effet, les

inspecteurs trouvent une

lettre adressée à lui

dans l’ordinateur de Mé-

lanie: ils avaient une liai-

son depuis deux années

et l’héritière avait pro-

mis de quitter son mari.

Il y a aussi des mails de

menace écrites par Cris-

tian : elle doit quitter

Victor!

Quand le matin Mélanie

lui avait confessé d’être

incapable de faire ça, le

jeune amant, fou de

rage, l’avait poignardée,

et il s’était échappé

après avoir entendu le

bruit de la voiture de

Victor.

Cristian est accusé d’ho-

micide et aussi de traf-

fic de drogue et condam-

né à la prison à perpétui-

té.

Le Plaisir d’Ecrire Le Mail qui Emmène à la Mort

Pagina 4

BLACK & WHITE

L’épreuve

« M é l a n i e Lafouine […] est u n e f e m m e e f f r o n t é e , a n t i p a t h i q u e , maligne et très riche; […] la police trouve son corps dans la bagnoire»

La victime

Page 5: B & w numero tre

PAPER GAMES G i o c o M u s i c a l e

Pagina 5

NUMERO 3

S O L U Z I O N E › › ›

A C u r a d e l l a P r o f . s s a G r a z i e l l a R i c c a r d i

Page 6: B & w numero tre

Se…riesci a fare un sol fagotto delle tue vittorie,

e rischiarle in un sol colpo a testa e croce,

e perdere, e ricominciare daccapo

senza dire mai una parola su quello che hai perduto;

Se… riesci a costringere il tuo cuore, i tuoi nervi, i tuoi polsi

a sorreggerti, anche dopo molto tempo che non te li senti più,

ed a resistere quando ormai in te non c’è più niente,

tranne la tua volontà che ripete …resisti;

Se…riesci a parlare con la canaglia senza perdere la tua onestà,

o a passeggiare con il re senza perdere il senso comune;

Se…tanto amici che nemici non possono ferirti;

Se…tutti gli uomini per te contano, ma nessuno troppo;

Se…riesci a colmare l’inesorabile minuto,

con un momento fatto di sessanta secondi;

Tu hai la terra e tutto ciò che è in essa e quel che più conta………

…………SARAI UN UOMO…….figlio mio!

Se… riesci a non perdere la testa,

quando tutti intorno a te la perdono e ti mettono sotto accusa;

Se… riesci ad aver fiducia in te stesso, quando tutti dubitano di te,

ma a tenere nel giusto conto il loro dubitare;

Se… riesci ad aspettare, senza stancarti di aspettare,

o, essendo calunniato, a non rispondere con calunnie

o, essendo odiato, a non abbandonarti all’odio

pur non mostrandoti né troppo buono né parlando troppo da saggio;

Se…riesci a sognare senza fare dei sogni i tuoi padroni;

Se…riesci a pensare, senza fare dei pensieri il tuo fine;

Se…riesci, incontrando il Successo e la Sconfitta

a trattare questi due impostori allo stesso modo;

Se… riesci a sopportare di sentire le verità che tu hai dette,

distorte da furfanti che ne fanno trappole per sciocchi,

o vedere le cose per le quali tu hai dato la vita, distrutte

e umilmente, ricostruirle con i tuoi strumenti ormai logori;

P O E S I A Rudyard K ip l ing S e

Chiudiamo questo terzo numero di Black & White con una poesia di Rudyard Kipling, suggestiva e sempre attuale, per-ché il tema centrale è l’UOMO.

A Cura della Redazione

LICEO VIRGO FIDELIS DIRIGENTE SCOLASTICO: ING. LEONARDO MICELLI TEL. PRESIDENZA: +39 098151480

LINGUISTICO E PSICO-SOCIO-PEDAGOGICO VIA GIACOMO LEOPARDI, SNC SEGRETERIA: +39 0981235177

SCUOLA PARITARIA 87075 TREBISACCE (CS) MAIL: [email protected]/[email protected]