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Prof. Giuseppe Trebisacce, do- cente dell'UNICAL, la Dott.ssa Carmela Maradei, Presidente della FIDAPA, la Prof.ssa Adriana Severino, Direttice del consulto- rio familiare "L'AGAPE" di Trebisacce, il Dott. Massimo Martelli, Giudice onorario Tribu- nale dei minori e Pedagogista, il Prof. Piero De Vita, docente e scrittore, Mons. Francesco Mora- no, Parroco della Chiesa S. Nicola di Mira, il Prof. Gianni Mazzei, docente di Filosofia e scrittore, la Dott.ssa Enza La Sorte, Psichia- tra e psicoterapeuta della famiglia. Ha fatto da moderatore il Prof. Mariano Catera, Docente del nostro istituto, nonché Presidente dell'Associazione culturale "Giocando si cresce". È stata una serata di grande successo per svariati motivi e, primo fra tutti, per il fatto che un discorso così importante, come può essere quello sulla famiglia, sia stato affrontato da un giovane, ancora all'inizio del suo "cursus" familia- re. A dimostrazione del fatto che forse i valori importanti della vita non sono andati del tutto perduti. Tuttavia, al successo della serata hanno contribuito anche gli inter- mezzi musicali degli allievi del Virgo fidelis che, magistralmente preparati e diretti dalla Prof.ssa Maria Partepilo, si sono cimentati in alcuni balletti su brani tratti da celebri colonne sonore. Pertanto, un plauso particolare va proprio alla Vicepreside, per essere sem- pre pronta e disponibile ad acco- gliere con entusiasmo le richieste dei nostri allievi. Prof.ssa Francesca Parise Ho letto il libro di Antonio, dal titolo La famiglia fondata sull’amore, tutto d'un fiato. Una lettura av- vincente, quasi un "racconto" d'altri tempi, denso di significati e ricordi. A partire da quelli della sua famiglia d'origine, che emer- gono fin dalle prime righe: una madre, come tante, che affronta indicibili difficoltà per permettere lo sbocciare di una nuova vita, un padre che affronta altrettante difficoltà per dare alla famiglia un futuro; quelli dell'infanzia, tra giornate passate a giocare in strada e ore passate all'oratorio; quelli legati alla "scoperta" della cultura, grazie alla presenza di una zia che aveva fatto, probabil- mente, della cultura la sua ragione di vita; a quelli più recenti, legati alla famiglia creata da lui. Varie generazioni che si incrociano, ognuna delle quali contribuisce a posizionare un piccolo tassello all'interno di quel grande puzzle che è la vita. Forse leggendo il titolo tali considerazioni sembra- no scontate. Non sono scontate, invece, le motivazioni più profon- de che stanno alla base di tutto questo lavoro. Molto spesso siamo portati a pensare che la famiglia sia fine a se stessa. Tut- t'altro. Per dirla con le parole che usa Antonio, riprendendo un pensiero di Giovanni Paolo II "la famiglia è insostituibile e va difesa con vigore. Ciò è richiesto non soltanto per il bene privato di ogni persona, ma anche per il bene comune di ogni società". Ma per raggiungere questo "bene" non si può attribuire alla parola "amore" il primo significato che ci viene in mente. "L'amore co- niugale è vivere insieme la vita, che è fatta di gioie, di dolori, di amarezze e di invalicabili ostacoli. L'amore è comprensione, ma anche incomprensione. L'amore non è il sesso, ma una grande dimensione dove la sessualità trova una importante collocazio- ne. L'amore è avere rispetto del- l'altro. Dove c'è amore non vi può essere anche la violenza. Chi pratica la violenza non è capace di amare". E purtroppo, anche questo è un aspetto che oggi più che mai entra prepotentemente nelle nostre piccole e grandi dimensioni. Shakespeare scriveva: "All the world's a stage, and all the men and women merely players (Tutto il mondo è un teatro e tutti gli uomini e le donne nient'altro che attori)". Antonio ha sostituito il mondo con la famiglia (sicuramente un mondo più a "portata di mano"): "la famiglia è come un palcoscenico dal sipario abbassato, dietro il quale si alternano scene di vio- lenza, di malattie, di sofferenza e di odio, ma anche di perdono e di amore. La società è come un grande pubblico che, nell'attesa che si alzi il sipario, è distratto dalla bellezza del teatro". Alla presentazione del libro, avvenuta nell'Aula Magna del nostro Istituto (e questo non è un caso), erano presenti, oltre all'au- tore, numerose personalità ed alcuni addetti ai lavori: il Preside, Ing. Leonardo Micelli, che ha accolto sempre con entusiasmo e partecipazione ogni iniziativa proposta; il Sindaco di Trebisac- ce, Dott. Mariano Bianchi, il Dott. Michele Falco, editore; il INCONTRO CON L’AUTORE ANTONIO BIANCHI Sommario: Incontro Con l’Autore 1 Le Français à Travers Le Monde 2 Letti e Visti Per Voi! 3 Il Piacere di Scrivere 4 Amarcord Tutti a Teatro! 5 Paper Games 6 STILIZZAZIONE DELLA FAMIGLIA, ARGOMENTO DEL LIBRO SCRITTO DA ANTONIO BIANCHI. IN BREVE Felicitazioni giungano al nostro Presidente, neo-dottoressa Giada De Santis, che ha raggiunto in questi giorni il traguardo della Laurea triennale. Ci uniamo, pertanto, alla gioia dei genitori. Complimenti alla Prof.ssa Mariolina Partepilo, Vicepreside del nostro Istituto, per aver conseguito brillantemente il diploma in danza moderna con il celebre maestro Steve La Chance. Complimenti anche alle studentesse del nostro Liceo Linguistico Assunta Madera (IV A) e Sara Giuranna (V A), le quali, nell’ambito del premio Tersicore—quest’anno intitolato Il mondo ha bisogno di pace—si sono aggiudicate rispettivamente il terzo premio ed un premio speciale. Auspichiamo a tutti i nostri diplomandi un esame sereno e soddisfacente per tutti, ricordando, come amava dire Eduardo De Filippo, che “gli esami non finiscono mai”, ossia che la vita ci sottopone costantemente, dall’inizio alla fine, ad esami sempre più importanti! Periodico dei Licei Paritari Linguistico e Psico-Socio-Pedagogico Virgo Fidelis di Trebisacce (Cs) BLACK & WHITE NUMERO 4 GIUGNO 2009 NOTA DEI CURATORI SIAMO GIUNTI ALLA FINE DI QUEST’ANNO SCOLASTICO. ANCHE DI QUESTO. B & W È GIUNTO ORMAI AL SUO QUARTO NUMERO, DIVENTANDO, QUINDI, UNA PICCOLA MA POSITIVA REALTÀ DEL NOSTRO ISTITUTO. RINGRAZIAMO QUANTI HANNO PARTECIPATO ALLA SUA REALIZZAZIONE, CON LA SPERANZA—SE NON CON LA PROMESSA—DI RITROVARCI SU QUESTE PAGINE, NEL PROSSIMO ANNO SCOLASTICO. BUONE VACANZE A TUTTI!!! PROFF. ANTONELLO CORRADO FRANCESCA PARISE

B & w numero quattro

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Page 1: B & w numero quattro

Prof. Giuseppe Trebisacce, do-cente dell'UNICAL, la Dott.ssa Carmela Maradei, Presidente della FIDAPA, la Prof.ssa Adriana Severino, Direttice del consulto-rio familiare "L'AGAPE" di Trebisacce, il Dott. Massimo Martelli, Giudice onorario Tribu-nale dei minori e Pedagogista, il Prof. Piero De Vita, docente e scrittore, Mons. Francesco Mora-no, Parroco della Chiesa S. Nicola di Mira, il Prof. Gianni Mazzei, docente di Filosofia e scrittore, la Dott.ssa Enza La Sorte, Psichia-tra e psicoterapeuta della famiglia. Ha fatto da moderatore il Prof. Mariano Catera, Docente del nostro istituto, nonché Presidente del l 'Associazione culturale "Giocando si cresce". È stata una serata di grande successo per svariati motivi e, primo fra tutti, per il fatto che un discorso così importante, come può essere quello sulla famiglia, sia stato affrontato da un giovane, ancora all'inizio del suo "cursus" familia-re. A dimostrazione del fatto che forse i valori importanti della vita non sono andati del tutto perduti. Tuttavia, al successo della serata hanno contribuito anche gli inter-mezzi musicali degli allievi del Virgo fidelis che, magistralmente preparati e diretti dalla Prof.ssa Maria Partepilo, si sono cimentati in alcuni balletti su brani tratti da celebri colonne sonore. Pertanto, un plauso particolare va proprio alla Vicepreside, per essere sem-pre pronta e disponibile ad acco-gliere con entusiasmo le richieste dei nostri allievi.

Prof.ssa Francesca Parise

Ho letto il libro di Antonio, dal titolo La famiglia fondata sull’amore, tutto d'un fiato. Una lettura av-vincente, quasi un "racconto" d'altri tempi, denso di significati e ricordi. A partire da quelli della sua famiglia d'origine, che emer-gono fin dalle prime righe: una madre, come tante, che affronta indicibili difficoltà per permettere lo sbocciare di una nuova vita, un padre che affronta altrettante difficoltà per dare alla famiglia un futuro; quelli dell'infanzia, tra giornate passate a giocare in strada e ore passate all'oratorio; quelli legati alla "scoperta" della cultura, grazie alla presenza di una zia che aveva fatto, probabil-mente, della cultura la sua ragione di vita; a quelli più recenti, legati alla famiglia creata da lui. Varie generazioni che si incrociano, ognuna delle quali contribuisce a posizionare un piccolo tassello all'interno di quel grande puzzle che è la vita. Forse leggendo il titolo tali considerazioni sembra-no scontate. Non sono scontate, invece, le motivazioni più profon-de che stanno alla base di tutto questo lavoro. Molto spesso siamo portati a pensare che la famiglia sia fine a se stessa. Tut-t'altro. Per dirla con le parole che usa Antonio, riprendendo un pensiero di Giovanni Paolo II "la famiglia è insostituibile e va difesa con vigore. Ciò è richiesto non soltanto per il bene privato di ogni persona, ma anche per il bene comune di ogni società". Ma per raggiungere questo "bene" non si può attribuire alla parola "amore" il primo significato che ci viene in mente. "L'amore co-

niugale è vivere insieme la vita, che è fatta di gioie, di dolori, di amarezze e di invalicabili ostacoli. L'amore è comprensione, ma anche incomprensione. L'amore non è il sesso, ma una grande dimensione dove la sessualità trova una importante collocazio-ne. L'amore è avere rispetto del-l'altro. Dove c'è amore non vi può essere anche la violenza. Chi pratica la violenza non è capace di amare". E purtroppo, anche questo è un aspetto che oggi più che mai entra prepotentemente nelle nostre piccole e grandi dimensioni. Shakespeare scriveva: "All the world's a stage, and all the men and women merely players (Tutto il mondo è un teatro e tutti gli uomini e le donne nient'altro che attori)". Antonio ha sostituito il mondo con la famiglia (sicuramente un mondo più a "portata di mano"): "la famiglia è come un palcoscenico dal sipario abbassato, dietro il quale si alternano scene di vio-lenza, di malattie, di sofferenza e di odio, ma anche di perdono e di amore. La società è come un grande pubblico che, nell'attesa che si alzi il sipario, è distratto dalla bellezza del teatro". Alla presentazione del libro, avvenuta nell'Aula Magna del nostro Istituto (e questo non è un caso), erano presenti, oltre all'au-tore, numerose personalità ed alcuni addetti ai lavori: il Preside, Ing. Leonardo Micelli, che ha accolto sempre con entusiasmo e partecipazione ogni iniziativa proposta; il Sindaco di Trebisac-ce, Dott. Mariano Bianchi, il Dott. Michele Falco, editore; il

INCONTRO CON L ’AUTORE ANTONIO BIANCHI

Sommario:

Incontro Con l’Autore 1

Le Français à Travers Le

Monde 2

Letti e Visti Per Voi! 3

Il Piacere di Scrivere 4

Amarcord Tutti a Teatro! 5

Paper Games 6

STILIZZAZIONE DELLA FAMIGLIA,

ARGOMENTO DEL LIBRO SCRITTO DA

ANTONIO BIANCHI.

IN BREVE

• Felicitazioni giungano al nostro Presidente, neo-dottoressa Giada De Santis, che ha raggiunto in questi giorni il traguardo della Laurea triennale. Ci uniamo, pertanto, alla gioia dei genitori.

• Complimenti alla Prof.ssa Mariolina Partepilo, Vicepreside del nostro Istituto, per aver conseguito brillantemente il diploma in danza moderna con il celebre maestro Steve La Chance.

• Complimenti anche alle studentesse del nostro Liceo Linguistico Assunta Madera (IV A) e Sara Giuranna (V A), le quali, nell’ambito del premio Tersicore—quest’anno intitolato Il mondo ha bisogno di pace—si sono aggiudicate rispettivamente il terzo premio ed un premio speciale.

• Auspichiamo a tutti i nostri diplomandi un esame sereno e soddisfacente per tutti, ricordando, come amava dire Eduardo De Filippo, che “gli esami non finiscono mai”, ossia che la vita ci sottopone costantemente, dall’inizio alla fine, ad esami sempre più importanti!

Per iodico de i L ice i Par itar i L ingu is t ico e Ps ico-Soc io-Pedagog ico

Virgo F ide l is di Trebisacce (Cs)

BLACK & WHITE NUMERO 4

GIUGNO 2009

NOTA DEI CURATORI

S I AMO G I U N T I A L L A F I N E D I QUEST’ANNO SCOLASTICO. ANCHE DI QUESTO. B & W È GIUNTO ORMAI AL SUO QUARTO NUMERO, DIVENTANDO, QUINDI, UNA PICCOLA MA POSITIVA R E A LTÀ DE L NOSTRO I S TI TUTO . R I N G R A Z I A M O Q U A N T I H A N N O P A R T E C I P A T O A L L A S U A REALIZZAZIONE, CON LA SPERANZA—SE NON CON LA PROMESSA—DI RITROVARCI SU QUESTE PAGINE, NEL PROSSIMO ANNO SCOLASTICO. BUONE VACANZE A TUTTI! ! !

PROFF. ANTONELLO CORRADO

FRANCESCA PARISE

Page 2: B & w numero quattro

On appelle “francophonie”

l’ensemble des pays où on

parle le français. Dans le

monde il y en a beaucoup:

une quarantaine environ. La

plupart de ces pays appar-

tenaient à la France, quand

elle possédait un empire

colonial. Aujourd’hui, ce

sont des pays indépen-

dants qui continuent à uti-

liser la langue française

pour entretenir entre eux

et avec la France des liens

culturels et économiques.

Les principaux pays fran-

cophones sont la France, la

Suisse, la Belgique, le Ca-

nada, le Maroc, l’Algérie, la

Tunisie, le Sénégal, la Côte

d’Ivoire, le Congo, Mada-

gascar, l’Ile Maurice, Haïti.

Beaucoup d’autres pays, qui

n’appartiennent pas à la

francophonie, apprécient

et étudient la langue fra-

naise, qui est la deuxième

langue la plus étudiée au

monde.

Alessia Di Cunto (II A)

qu’on utilise dans les administrations, dans l’éducation supérieure et dans les commerces. Les marocains parlent le français parce qu’entre le Maroc et la France il y a eu des liens histori-ques. L’Islamisme est la

L e Ma roc (AL -MAMLAKA AL MA-GHRIBIA = Le Royau-me de l’Occident ou Maghreb) est un état de l’Afrique du Nord. La langue officielle du pays est l’arabe; le français est la langue seconde,

religion officielle de ce pays, mais il y a aussi d’autres religions com-me le Christianisme et le Judaïsme.

Rabia Yassine (IV A)

La Francophonie

LE MAROC PAYS FRANCOPHONES 2

et au moins 15 % d’allophones

(Marocains, Italiens, Turcs, Portu-

gais, Grecs, etc.). Le français et le

néerlandais sont à parité de statut

dans la ville de Bruxelles. Tout

individu a le droit de s’adresser

dans la langue de son choix aux

institutions fédérales et à celles

de la Région bruxelloise. Le bilin-

guisme institutionnel s’applique

ainsi à l’administration, aux tribu-

naux, à l’enseignement, à l’affi-

chage institutionnel, aux moyens

de transport public (train, métro,

autobus), etc. Par exemple, les

noms des rues de Bruxelles sont

toujours bilingues: sur les plaques,

on peut lire les deux versions

superposées : rue dii Tròne / Troonsh’aat. La bière est la bois-son nationale belge. Le Belge en

consomme 118 litres par an en

moyenne. La Belgique est l’un des

pays les plus féconds au monde

dans le domaine de la bande dessi-

née. En 1929, Hergé a inventé un

jeune reporter nommé Tintin, un

héros qui lutte contre le mal.

D’autres personnages célèbres

sont: Spirou, Lucky Luke, les

Schtroumpfs, Astérix, Titeuf et

Gaston Lagaffe, un employé de

bureau indolent et très maladroit.

Francesco Maturo (II A)

PAYS FRANCOPHONES 1 LA BELGIQUE La Belgique est l’un des états les

plus densément peuplés du monde.

Depuis la Seconde Guerre Mon-

diale, il est devenu l’un des pays

les plus modernes de l’Union Euro-

péenne. La capitale est Bruxelles

qui est le centre de l’Union Euro-

péenne. D’autres importantes

villes sont: Anvers, Gand, Charle-

roi, Liège et Namur. Le régime

politique est la monarchie parle-

mentaire ; la religion est la catho-

lique ; la monnaie est l’Euro ; les

langues officielles sont le fran-

çais, le néerlandais et l’allemand.

La région de Bruxelles-Capitale

compte environ 75 % de franco-

phones, 10 % de néerlandophones

A testimonianza del

fatto che la lingua

francese non è

parlata solo in

Francia, ecco una

serie di articoli che

ci ricordano alcuni

altri paesi dove il

francese è parlato

correntemente.

Pagina 2

BLACK & WHITE

Le principali città del

Marocco, splendida-

mente riassunte in

questo disegno.

Locandina dell’incontro in

omaggio alla lingua fran-

cese, organizzato quest’-

anno dall’Alliance Françai-

se di Piura (Perù).

Page 3: B & w numero quattro

Il romanzo Orgoglio e pregiu-dizio, scritto da Jane Austen, fu pubblicato per la prima volta nel 1813. La trama del romanzo si concentra parti-colarmente sulle vicende dei coniugi Bennet e delle loro cinque figlie. Miss Bennet è una donna molto frivola, a differenza di suo marito, uomo colto ed affezionato soprattutto a due delle sue figlie, Jane ed Elizabeth. Mister Bingley, un ricco sca-polo arrivato da poco nella loro città, diventa subito facile preda della signora Bennet, che vorrebbe unirlo in matrimonio con una delle sue figlie. Durante una festa da ballo in casa Bingley avvie-ne un particolare incontro tra la giovane Elizabeth e l’affa-scinante Mister Darcy, uomo molto orgoglioso, nonché ami-co di Bingley. Tra i due la simpatia non nasce immedia-tamente! Il giorno dopo, Eli-zabeth ha un incontro deter-minante con un giovane scapo-lo, Mister Whickham, il quale, durante una passeggiata, le rivela una disputa che lo lega a Darcy. Jane è spinta dalla

madre ad andare in visita da Mister Bingley, ma, a causa di un improvviso temporale, la giovane si trattiene a palazzo Netherfield. Elizabeth, pre-occupata per la sorella, si dirige verso il palazzo, dove ha modo di approfondire la conoscenza di Mister Darcy, che alla fine ne rimane molto affascinato. Nel frattempo, un nuovo arrivo sconvolge la tenuta dei Bennet. Mister Collins, erede di Longburn, spera di sposare una delle sorelle Bennet. Ma, non po-tendo sposare Jane, sceglie Elizabeth, che rifiuta Mister Bingley, nonostante l’insisten-za della madre. Mister Col-lins, intenzionato a prender moglie, sposa la migliore ami-ca di Elizabeth, Charlotte Lucas. Intanto durante una festa organizzata da Mister Bingley, dove si nota il suo trasporto nei riguardi di Ja-ne, Mister Darcy si convince che la cosa migliore per Mister Bingley sia di lasciare Netherfield, per non incorre-re in una situazione sconve-niente a causa dei comporta-menti frivoli della famiglia

Bennet. Quando il libro fu scritto, la Austen era appena ventenne, scriveva su dei quadernetti in una stanza che divideva con la sorella. Gli avvenimenti storico-politici dell’epoca sembrano essere del tutto inesistenti, ma biso-gna ricordare che l’orgoglio è ostinazione, che non fa ascol-tare nessuno fuorché sé stessi. La critica al film del 2005, fedele trasposizione del libro, si è divisa tra chi lo ha visto eccessivamente pati-nato e didascalico—a favore della prima riduzione cinema-tografica col grande attore shakespeariano Laurence Olivier—e chi, per contro, lo ha preferito proprio al primo film, gradendo la sontuosità e l’eleganza della messinscena. Un libro ed un film consigliati comunque da leggere e da vedere a tutti gli appassionati delle grandi storie della let-teratura, non soltanto ingle-se!

Classe IV A

da una scritta tracciata col san-gue, che è nello stesso tempo una firma e una provocazione: io uccido. Inizia così, per le forze dell'ordine, la caccia ad un fanta-sma inafferrabile che semina nel Principato di Monaco, un luogo apparentemente perfetto, paura e m o r t e . Seppur nella loro tensione, ci sono dei brani significativi. E quello che mi ha colpito di più è lo stralcio di una telefonata tra il serial-killer e il Dj, in cui il primo cerca di spiegare i suoi stati d'animo: "Anche in questo siamo

Un DJ di Radio Monte Carlo riceve, durante la sua trasmissio-ne notturna, una telefonata deli-rante. Uno sconosciuto, dalla voce artefatta, rivela di essere un assassino. Il fatto viene archi-viato come uno scherzo di pessi-mo gusto. Il giorno dopo un pilota di Formula Uno e la sua compagna vengono trovati morti ed or-rendamente mutilati sulla loro b a r c a . Inizia una serie di delitti, prece-duti ogni volta da una telefonata con un indizio sulla prossima vittima, ed ogni volta sottolineati

uguali. L'unica cosa che ci fa differenti è che tu, quando hai finito di parlare con loro, hai la possibilità di sentirti stanco. Puoi andare a casa e spegnere la tua mente e ogni sua malattia. Io no. Io di notte non posso dormi-re, perché il mio male non r i p o s a m a i . " "E allora tu che cosa fai, di not-te, per curare il tuo male?" "Io uccido."

(Continua a pag.4)

DAL LIBRO AL FILM ORGOGLIO E PREGIUDIZIO

GIORGIO FALETTI IO UCCIDO

Pagina 3

BLACK & WHITE

L’autore del libro,

l’eclettico Giorgio

Faletti

Copertina del libro

Orgoglio e pregiudizio

Locandina del film

omonimo (2005)

Page 4: B & w numero quattro

In una città viveva una ragazzina molto carina ma anche molto antipatica, viziata ed esuberan-te. Era cosciente della propria bellezza, poiché tutti la ammira-vano e questa ammirazione non faceva altro che accentuare i suoi difetti peggiori. Anche il suo modo di vestire era molto curato e amava portare sempre una mantellina rossa con un cappuccio, tanto che tutti la chiamavano ormai "cappuccetto rosso". La ragazzina si era tra-sferita da poco in città; fino ad allora aveva abitato con i genito-ri e la nonna materna in una deliziosa casetta di montagna, immersa nel verde, a contatto con la natura incontaminata e, da quando era arrivata in città, da circa un anno ormai, non ave-va più visto la sua cara nonna. Alla chiusura dell'anno scolasti-co decise che sarebbe andata a passare qualche giorno da lei. E così fece. Preparò tutto l'occor-rente: vestiti alla moda, scarpe con tacchi vertiginosi, borse di ogni colore e dimensione (a cosa le sarebbero servite poi queste cose in campagna…?) e prese

l'autobus per Cogne. La mamma le aveva spiegato che l'autobus l'avrebbe lasciata su una stradi-na sterrata e che poi avrebbe dovuto camminare un po' per raggiungere l'abitazione della nonna. Le raccomandò, pertanto, di non addentrarsi nel bosco, anche se quella era la via più breve, ma di costeggiarlo. Ci avrebbe impiegato un po’ di più ma non avrebbe certamente incontrato pericoli. La ragazzi-na le disse di non preoccuparsi, che avrebbe seguito i suoi consi-gli e che era abbastanza grande per cavarsela da sola e partì. Ma una volta scesa dall'autobus, presa dal desiderio di rituffarsi in quei luoghi che da piccola erano stati il suo mondo, dimen-ticò tutte le cose che le aveva detto la mamma e cominciò ad inoltrarsi nel bosco. La vegeta-zione diventava sempre più fit-ta, il sole stava scomparendo e anche i versi dei piccoli animali che abitavano il bosco diventa-vano pian piano più inquietanti. Mentre cercava di uscire dal bosco, sentì dei passi che si avvicinavano; fu presa allora dal

panico ed aveva le gambe come para-lizzate dalla paura. Avrebbe voluto urlare ma anche la voce sembrava scomparsa. Intanto i passi si faceva-no sempre più vicini e quando da un cespuglio vide spuntare una coda pensò tra sé che si era spaventata per nulla, ma dovette ricredersi quando, dopo la coda, cominciò a spuntare tutto il resto e quello che si trovò di fronte non fu certo un bello spettacolo: un essere mostruo-so metà uomo e metà lupo. Solo allora ebbe la forza di urlare e lo fece con tutto il fiato che aveva in gola. Cominciò a correre disperata tra la vegetazione, finché le sue urla furono sentite da un cacciatore che corse in suo soccorso e, sparando dei colpi in aria, fece allontanare quella bestia ed accompagnò la ra-gazzina a casa della nonna sana e salva. Solo allora capì che le sarebbe potuto succedere anche qualcosa di grave e da allora decise che avrebbe sempre ascoltato i consigli della mamma.

Luca Sanseverino (II A)

della rivista sarebbe compo-sto da vampiri. Incredula, Kate decide di investigare a fondo, con l'aiuto dell'amica Sylvia, per appurare la vera natura dei suoi colleghi. In effetti, tra strane abitudini e sotterfugi rivelatori sco-prirà la verità: Lillian è davvero a capo di un e-sercito di vampiri, ma non ha intenzione di la-sciar trapelare la notizia...

Kate McAlliston, giovane studentessa, accetta di la-vorare come stagista presso una prestigiosa rivista di moda, Tasty. Dopo le prime angherie e umiliazioni infer-te dalle colleghe e dalla di-rettrice, Lillian, quando fi-nalmente Kate sta conqui-stando un piccolo spazio per sé, all'improvviso si trova di fronte a una rivelazione terrificante: l'intero staff

È un romanzo denso di av-venture, che affascina per l'argomento trattato. Il cosiddetto "gothic" o horror che dir si voglia, il gusto per il misterioso, per il non co-noscibile ha sempre avuto molti "seguaci". Consiglio la lettura di questo romanzo a tutti perché nei suoi mille, misteriosi segreti cela un mondo molto affascinante.

Alessia Di Cunto (II A)

IL PIACERE DI SCRIVERE UNA FAVOLA ANTICA IN CHIAVE MODERNA

VALERIE STEVERS IL SANGUE NERO DEL VAMPIRO

Pagina 4

BLACK & WHITE

La bella copertina

del libro di cui si

parla nell’articolo.

La protagonista della

nostra storia.

Page 5: B & w numero quattro

Lo scorso 12 marzo, noi alunni del Liceo Linguistico Virgo Fidelis, guidati dalla Prof.ssa Giovanna De Cicco, ci siamo recati al Teatro del Protoconvento di Ca-strovillari per assistere alla visione dell’opera Sha-kespeariana dal titolo La bisbetica domata, rappre-sentata in lingua inglese ed interpretata da attori in-glesi professionisti. L’opera è stata riambientata ai

nostri giorni, per cui i co-stumi, le scenografie, gli atteggiamenti e le intona-zioni rispecchiavano quelli di noi ragazzi di oggi. Lo spettacolo si è svolto in un unico atto. Gli interpreti si sono rivelati bravissimi ed hanno saputo ben attualiz-zare un testo scritto tanto tempo fa. Sono stati capaci di emozionarci e di farci sorridere per tutta la du-rata della rappresentazio-

ne. Al termine dello spet-tacolo, gli attori ci hanno concesso un approfondi-mento sui temi trattati nella commedia: la discus-sione si è svolta in lingua e gli interpreti hanno rispo-sto alle nostre domande in modo spiritoso. Abbiamo in tal modo trascorso una mattinata diversa ed inte-ressante!

Classe IV A

AMARCORD TUTTI A TEATRO!

(l’attesa dolce del prato d’erba rispetto al roteare sinuoso di forme), c’è il “mistero” dell’amo-re: un sapiente contemperare momenti di riflessione ad altri di azione, in un rapporto dialettico e di verifica. Il quadro vive di linee dinamiche che, però, non hanno sommovimenti sconvolgen-ti: nel kairos della plenitudo temporis è radicato il cronos; nella quotidianità è presente lo stupore del nuovo che avanza anche nel più normale dettaglio. Nell’alternarsi, infine, tra rien-tranze e sporgenze, le artiste danno anche una tramatura esi-

stenziale e storica: nessuno è permanentemente indispensabile, ma occorre, a seconda dei mo-menti, ora che avanzi uno al centro della scena ora un altro. L’opera delle gemelle Conso, nella narrazione prospettica e sonora del colore, sa dosare con garbo e tenerezza espressiva la genuini-tà del cuore e il rigore della mente: ogni vera opera, sia arti-stica sia esistenziale, nasce e si sviluppa se l’emozione dell’imma-gine è sorretta da un pensiero robusto.

Prof. Gianni Mazzei

MOMENTI DI GLORIA TRA SOGNO E REALTA’ Il quadro dal titolo Tra sogno e realtà delle pittrici Angelica e Loredana Conso, utilizzato come copertina del libro di Antonio Bianchi La famiglia fondata sull’-amore, interpreta magistralmen-te il messaggio, il senso profon-do del vivere. È un quadro “duale”: in ogni incontro, il tu e l’io si armonizzano, per un nuovo soggetto, il noi, senza annullare e sacrificare le istanze e la perso-nalità delle due persone che interagiscono. Nell’equilibrio del quadro, poi, sia spaziale (nel rapporto tra linee verticali e orizzontali), sia cromatico

“È un quadro “duale”: in ogni incontro, il tu e l’io si armonizzano, per un nuovo soggetto, il noi, senza annullare e sacrificare le istanze e la personalità delle due persone che interagiscono.”

Pagina 5

“Sappiamo chi noi siamo,

ma non sappiamo cosa

potremmo essere.”

(William Shakespeare)

BLACK & WHITE

Le Artiste Angelica e Benedetta Conso Le Artiste con, al centro, l’autore del libro La famiglia

fondata sull’amore (ved. art. in I pag.)

Page 6: B & w numero quattro

LICEO VIRGO FIDELIS DIRIGENTE SCOLASTICO: ING. LEONARDO MICELLI TEL. PRESIDENZA: +39 098151480

LINGUISTICO E PSICO-SOCIO-PEDAGOGICO VIA GIACOMO LEOPARDI, SNC SEGRETERIA: +39 0981235177

SCUOLA PARITARIA 87075 TREBISACCE (CS) MAIL: [email protected]/[email protected]

PAPER GAMES Gioco Est ivo

A Cura del l a Prof.ssa Graz ie l l a Riccard i