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BILANCIO SOCIALE 2014

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BILANCIO SOCIALE

2014

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IND

ICE

L’immagine di copertina celebra l’iscrizione de “I Paesaggi vitivinicoli del Piemonte: Langhe-Roero e Monferrato”

nella lista del Patrimonio Mondiale UNESCO, avvenuta nel 2014

Il Bilancio Sociale della Regione Piemonte

Premessa istituzionalePrefazioneNota metodologica La Regione Piemonte Struttura della Regione Piemonte Il Consiglio Regionale del Piemonte Il Presidente della Giunta Regionale La Giunta Regionale

Identità Compiti e funzioni della Regione Piemonte La missione, i principi e i valori di riferimento Contesto di riferimento Individuazione e classificazione dei portatori di interesse Il sistema delle partecipazioni regionali

Rendiconto Economico Le entrate e le spese della Regione Le politiche regionali Aree di Governo e risorse attribuite I Trasferimenti La spesa in conto capitale

Relazione Sociale Il Piemonte per il benessere della persona e della famiglia Benessere sociale Benessere sanitario Il Piemonte per lo sviluppo della competitività Istruzione, cultura e sport Politiche per la crescita Il Piemonte per il territorio Ambiente e territorio Logistica e Trasporti Il Piemonte per l’efficienza delle istituzioni Presenza istituzionale Efficienza organizzativa Validazione professionale di processoGruppo di Lavoro BS

050709

1112131819

232425293940

43 4447505457

616469858899123126136149152157

165166

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L’attività della Regione Piemonte ha una costante ricaduta “sociale” sui propri stakeholder. Tutte le nostre azioni di indirizzo, di programmazione e di governo del territorio hanno un impatto - diretto o indiretto - sulla comunità, sull’ambiente e sullo sviluppo economico. A partire dalla consapevolezza di tale “agire sociale”, abbiamo il dovere di rendicontare in modo trasparente ed efficace le azioni dell’amministrazione, presentandone in modo chiaro l’attività.Uno degli strumenti per raggiungere questo obiettivo è il Bilancio Sociale, che essendo fondamentalmente uno strumento di comunicazione è permeato dal principio della condivisione, valore alla base stessa del rapporto tra governanti e governati. Ma una buona azione di comunicazione non può prescindere da una altrettanto significativa azione di ascolto, che parte dalla comprensione delle aspettative dei portatori d’interesse e dall’i-dentificazione delle priorità strategiche cui, in un’ottica di sempre maggiore riduzione delle risorse, dedicare le nostre attenzioni ed energie.Oggi il Bilancio Sociale sta rapidamente evolvendo verso una rendicontazione sociale integrata che è più che mai una rendicontazione in termini di impatto economico misurabile, di trasparenza e di performance organiz-zativa, elementi strettamente correlati tra loro. La logica di rendicontazione implica una stretta relazione tra i documenti di programmazione, in primis il Docu-mento di Programmazione Economica e Finanziaria Regionale, il Bilancio e il ciclo di performance della struttura organizzativa.Questo fa si che il processo di cui diamo conto in questo documento, che si riferisce all’anno 2014, parta dai nostri obiettivi di governo, passi attraverso la valutazione delle risorse economiche messe a disposizione per il loro raggiungimento e termini con la disamina di come gli obiettivi siano stati realizzati dalle strutture regionali e di quale sia stato l’impatto sul territorio e sulla comunità.Leggetelo dunque con attenzione, per esercitare due diritti fondamentali e complementari: la partecipazione all’attività di governo e il controllo sull’attività amministrativa. Nel nostro “patto” con i cittadini piemontesi c’è anche questa sfida.

Il Presidente, Sergio ChiamparinoL’Assessore al Bilancio, Aldo Reschigna

Premessa Istituzionale

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Le nuove linee guida G4 del Global Reporting Initiative - GRI per la redazione del bilancio di sostenibilità, in coerenza con il dibattito in corso nella comunità scientifica internazionale in materia di rendicontazione socia-le, prevedono un sempre maggiore focus sulla rendicontazione dei temi materiali, ovvero di quelle tematiche identificate come prioritarie per l’organizzazione e per i suoi stakeholder.

Il principio di materialità permette di rappresentare i temi che hanno impatto rilevante dal punto di vista strate-gico, programmatorio, economico, reputazionale o sociale per l’Ente, incrociandoli con il livello di interesse che quei temi hanno per gli stakeholder.

Gli argomenti e gli indicatori rilevati con il principio di materialità sono quelli che possono essere considerati importanti e devono essere trattati in modo esaustivo nel Bilancio Sociale.

Il percorso di costruzione della materialità affianca e implementa il consolidato approccio alla rendicontazione sociale portato avanti fin dal 2008 dal gruppo di lavoro sul Bilancio Sociale, da un lato avviando un percorso di coinvolgimento ancora più rilevante dei portatori di interesse e dall’altro ponendosi in armonia con il principio della trasparenza come garanzia della massima circolazione possibile delle informazioni e dei documenti sia all’interno della pubblica amministrazione sia all’esterno, nei confronti dei cittadini e dei fruitori finali dell’azione amministrativa.

Anche uno strumento di comunicazione come il Bilancio Sociale diventa quindi centrale per testimoniare fat-tivamente i principi di imparzialità e di buon andamento della Pubblica Amministrazione ed assurge a prezioso strumento di ausilio agli organi di direzione politica degli enti, ai cittadini e agli utenti per esercitare un controllo diffuso sull’azione amministrativa.

Ogni amministrazione pubblica deve cercare di garantire la massima trasparenza in ogni fase del ciclo di gestio-ne della performance. Recependo la Legge n. 150/2009 (c.d. “Brunetta”), la Regione Piemonte ha emanato la Legge Regionale n. 7/2011, che ha previsto, tra le altre disposizioni, la redazione del Piano e della Relazione della performance, secondo modalità da definirsi da parte di un successivo provvedimento organizzativo. Il Piano della performance individua, in coerenza con i contenuti dei documenti di programmazione finanziaria e di Bilancio e con gli indirizzi e gli obiettivi strategici dell’Amministrazione, il piano degli obiettivi annuali delle direzioni regionali, delineando gli indicatori per la misurazione e la valutazione delle performance, nonché gli obiettivi assegnati al personale dirigenziale.

IL BILANCIO SOCIALE. SCENARI FUTURI

Prefazione

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La Relazione permette di quantificare l’effettivo raggiungimento degli obiettivi programmati, con evidenziazione degli eventuali scostamenti. Risulta del tutto evidente come il Bilancio Sociale, quale strumento di reporting del-le attività svolte dall’Ente, si ponga in rapporto di complementarietà e rafforzamento rispetto a Piano e Relazione della performance.

In generale la relazione tra Ciclo della performance e Bilancio Sociale è biunivoca; infatti, impostare corretta-mente il Ciclo - ossia pianificare in modo chiaro gli obiettivi e dotarsi di un efficace sistema per il loro monito-raggio e valutazione - aiuta anche a comunicare ai propri stakeholder con il Bilancio Sociale. È altresì evidente come un Ente che ha già sperimentato un percorso di reporting sociale abbia acquisito, in tal modo, competen-ze ed esperienze che possono tornare utili per gestire il Ciclo della performance.

Agire in modo socialmente responsabile significa dunque anche comunicare al meglio le strategie, rendicontare i propri risultati (anche alla luce dei miglioramenti organizzativi e gestionali), sottoporsi alla valutazione continua degli stakeholder e non solo in ottica di consenso, ma anche di partecipazione degli stessi al raggiungimento delle finalità di interesse pubblico.

Attraverso l’attuazione dei processi di controllo e rendicontazione sopra citati, integrati e coordinati tra loro, la Regione Piemonte si pone nel pieno di un processo pluriennale di miglioramento degli strumenti che consen-tono l’accesso alle informazioni e ai servizi forniti e che permettono un sempre maggiore controllo da parte dei cittadini. L’auspicio è quello che si arrivi alla nota immagine, cara a Filippo Turati, della Pubblica Amministrazione quale “casa di vetro”, all’interno della quale, cioè, tutto è sempre e costantemente visibile; questa piena visibilità tende a promuovere un controllo dell’attività amministrativa capillare dal basso, al fine di garantire il massimo grado di correttezza e di imparzialità nonchè di orientare al meglio le scelte politiche.

Gruppo di Lavoro Bilancio Sociale Regione Piemonte

Il Bilancio Sociale della Regione Piemonte

L’esperienza consolidata a partire dai migliori standard metodologici, nazionali ed internazionali, ha permesso al Gruppo di Lavoro della Regione Piemonte di elaborare il Manuale “Metodo Piemonte per il Bilancio Sociale” (2009 con aggiornamento 2011) quale diretto riferimento per la gestione del processo.

Il Comitato scientifico, che ha visto coinvolti l’Ente, il Dipartimento di Management dell’Università di Torino, l’IRES Piemonte e l’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Torino, Ivrea e Pinerolo, garan-tisce la coerenza e la qualità dell’azione condotta dal Comitato di processo.

Le fasi operative (rilevazione delle informazioni, redazione del documento e comunicazione del Bilancio Socia-le) sono state realizzate in conformità con le indicazioni del Manuale.

Il “Metodo Piemonte per il Bilancio Sociale”, in linea con le disposizioni nazionali, prevede che le tre unità di ren-dicontazione sociale principali siano l’Identità, il Rendiconto Economico e la Relazione Sociale e che il Ciclo di rendicontazione sia soggetto costantemente alla previsione di obiettivi di miglioramento per l’anno successivo.

Le aree di rendicontazione sono coerenti con le linee strategiche e con gli scopi istituzionali dell’ente per rap-presentare in modo omogeneo le risorse impiegate, le attività realizzate e gli obiettivi raggiunti durante l’eserci-zio 2014, mentre la struttura della Regione Piemonte e l’identità sono aggiornate al 2015.

Gli obiettivi di miglioramento per l’edizione 2014 riguardano la sintesi e la rilevanza dei contenuti, il coinvolgi-mento degli stakeholder fin dalle fasi di avvio e la partecipazione diretta al processo di rendicontazione da parte della struttura organizzativa regionale.

Di conseguenza per la “Relazione Sociale” l’analisi delle attività è stata effettuata mediante il coinvolgimento diretto dei referenti delle Direzioni regionali che attuano le politiche in un’ottica di confronto partecipativo e il gruppo di redazione ha provveduto ad effettuare incontri ed interviste al fine di evidenziare le attività rilevanti per l’impatto/ricaduta sugli interlocutori esterni e reperire informazioni e dati per costruire indicatori gestionali rappresentativi.

Le politiche afferenti alle diverse tematiche di pertinenza dell’Ente sono raggruppate per Macro Aree e poi ricondotte alle “Aree di Governo” come da DPEFR 2015/2017. Queste, coerentemente con la classificazione prevista dal D.Lgs. 118/2011 sull’Armonizzazione Contabile, sono a loro volta suddivise per Missioni di Bilancio e per Programmi.

NOTA METODOLOGICA

Nota metodologica

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LA REGIONE PIEMONTE

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L’organizzazione della Regione Piemonte, come è definita nello Statuto, prevede tre organi fondamentali:

• ilConsiglio Regionale, eletto direttamente dai cittadini, rappresenta il Piemonte, esercita la funzione legislativa e svolge funzioni di indirizzo e controllo sull’attività della Giunta;

• ilPresidente della Giunta, anch’esso eletto dai cittadini, rappresenta l’Ente, dirige la politica della Giunta e ne è responsabile, nomina e revoca gli Assessori a ciascuno dei quali assegna le funzioni;

• laGiunta Regionale, organo esecutivo dell’Ente, è composto dal Presidente e dagli Assessori, uno dei quali assume la carica di Vice Presidente. La Giunta provvede all’attuazione del programma di governo, ha potere di iniziativa legislativa ed esegue le deliberazioni del Consiglio.

STRUTTURA DELLA REGIONE PIEMONTE

Il Bilancio Sociale della Regione Piemonte

Il Consiglio Regionale è composto da cinquanta Consiglieri. I Consiglieri rappresentano l’intera Regione ed eser-citano le proprie funzioni senza vincolo di mandato.

I Consiglieri regionali, come prevede lo Statuto della Regione Piemonte, devono appartenere ad un Gruppo consiliare. Ogni Gruppo elegge un Presidente (capogruppo) che ne dirige l’attività. I singoli Gruppi hanno la disponibilità di strutture, personale e contributi.

IL CONSIGLIO REGIONALE DEL PIEMONTE

La Regione Piemonte

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L’Ufficio di Presidenza viene eletto all’interno del Consiglio Regionale e comprende anche rappresentanti dell’opposizione. Provvede all’organizzazione e alla disciplina dell’attività degli uffici del Consiglio, adotta i prov-vedimenti di propria competenza relativi al personale addetto al Consiglio, tutela le prerogative e assicura l’eser-cizio dei diritti dei Consiglieri, coordina il funzionamento delle Commissioni, provvede alle necessità dei Gruppi consiliari, giudica sull’ammissibilità e ricevibilità formale delle proposte di iniziativa popolare e degli Enti locali, esercita i poteri assegnatigli dalla legge in materia di referendum, nomina le delegazioni consiliari, di norma secondo la proporzione dei Gruppi consiliari, amministra i fondi assegnati per il funzionamento del Consiglio, delibera il conferimento di incarichi e di consulenze per gli organismi consiliari, sentite le Commissioni consiliari per quanto di competenza, promuove ed organizza convegni, indagini conoscitive, studi e ricerche.

Il Consiglio Regionale istituisce Commissioni permanenti composte in modo da rispecchiare la proporzione dei Gruppi consiliari. Il Consiglio Regionale istituisce, inoltre, Commissioni speciali - incaricate di esperire indagini conoscitive e, in generale, di esaminare, per riferire al Consiglio, argomenti ritenuti di particolare interesse ai fini dell’attività della Regione - e Commissioni di inchiesta su materie di interesse pubblico alle quali i titolari degli uffici della Regione, degli enti e delle aziende da essa dipendenti, hanno l’obbligo di fornire tutti i dati e le informazioni necessarie.

I CommissioneProgrammazione; bilancio; patrimonio; organizzazione e personale, e-government; politiche comunitarie; enti strumentali e partecipazioni regionali, affari istituzionali, federalismo; enti locali; pari opportunità; polizia locale; controlli ai sensi dell’articolo 34 dello Statuto.II Commissione Pianificazione territoriale; urbanistica; edilizia residenziale; trasporti e viabilità; espropri; OO.PP.; navigazione; comunicazioni. III CommissioneEconomia; industria; commercio; agricoltura; artigianato; montagna; foreste; fiere e mercati; turismo; acque minerali e termali; caccia e pesca; formazione professionale; energia; cave e torbiere; movimenti migratori.IV CommissioneSanità; assistenza; servizi sociali; politiche degli anziani.V Commissione Tutela dell’ambiente e impatto ambientale; risorse idriche; inquinamento; scarichi industriali e smaltimento rifiuti; sistemazione idrogeologica; protezione civile; parchi e aree protette.VI CommissioneCultura e spettacolo; beni culturali; musei e biblioteche; istruzione ed edilizia scolastica; Università; ricerca; politiche dei giovani; sport e tempo libero; cooperazione e solidarietà; minoranze linguistiche.

L’Ufficio di Presidenza

Commissioni Permanenti

Il Bilancio Sociale della Regione Piemonte

Giunta per il Regolamento Giunta delle elezioni, le ineleggibilità, le incompatibilità e l’insindacabilità Commissione Consultiva per le Nomine Comitato di solidarietà della Regione Piemonte Comitato per la qualità della normazione e la valutazione delle politiche Commissione speciale con compiti di inchiesta sulla gestione urbanistica Commissione speciale con compiti d’indagine conoscitiva sui fatti concernenti la sanità piemontese, sugli appalti pubblici e sulla gestione delle gare di appalto bandite dalla SCR

Il Consiglio delle autonomie locali è l’organo di consultazione tra la Regione e gli enti locali, è previsto dall’arti-colo 123 della Costituzione, è istituito presso il Consiglio Regionale del Piemonte. Il suo scopo è quello di favo-rire l’intervento diretto degli enti locali nella definizione e attuazione delle politiche regionali, nonché di attuare il principio di raccordo e consultazione permanente tra Regione ed enti locali.Il Comitato regionale per le Comunicazioni (Corecom), istituito con Legge Regionale del 7 gennaio 2001, n. 1 (modificata con Legge Regionale. 21 gennaio 2002, n. 2), è organo di consulenza, di gestione e di controllo della Regione Piemonte in materia di comunicazioni, ed è organo funzionale dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (istituita con la Legge n. 249 del 31 luglio 1997).

Il Difensore Civico è un organo di tutela dei cittadini nei confronti della Pubblica Amministrazione. Si propone di evitare che si instauri il contenzioso tra cittadino e amministrazione pubblica; il suo compito, infatti, è quello di tutelare il cittadino in riferimento a carenze, disfunzioni, abusi o ritardi compiuti da servizi e uffici. A lui si rivol-gono i cittadini e i soggetti portatori di interessi per ottenere ciò che spetta loro di diritto dalla Regione o dalle amministrazioni periferiche dello Stato che operano nell’ambito regionale.

La Commissione di garanzia, istituita con Legge Regionale 26 luglio 2006, n. 25, in attuazione degli articoli 91 e 92 dello Statuto della Regione Piemonte, è organo consultivo indipendente della Regione. La Commissione è chiamata ad esprimere pareri sui conflitti di attribuzione tra organi della Regione o tra Regione ed Enti locali, sul carattere invasivo delle attribuzioni regionali da parte di leggi statali e sulla coerenza statutaria di progetti di legge e regolamenti.

Commissioni speciali

Organismi Permanenti

La Regione Piemonte

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Il Comitato della Regione Piemonte per l’affermazione dei valori della Resistenza e dei principi della Costi-tuzione repubblicana è stato istituito con Legge Regionale 22 gennaio 1976, n. 7, quale organismo “che attua, promuove e sostiene attività dirette a diffondere e valorizzare, rimeditandolo nella sua operante attualità, il patrimonio storico, culturale e politico della Resistenza antifascista in Italia e nel mondo cui le popolazioni pie-montesi hanno dato un alto contributo e sul quale sono fondati i principi della Carta Costituzionale”.

La Consulta Europea, istituita dal Consiglio Regionale con Deliberazione n. 91 del 19 luglio 1976, è organo per-manente di consultazione della Regione per i problemi dell’unificazione europea.

La Consulta Femminile Regionale del Piemonte è stata istituita con Deliberazione del Consiglio Regionale n. 59 del 1976 quale organismo permanente di consultazione del Consiglio Regionale sulle tematiche di interesse femminile.

La Consulta Regionale dei Giovani, prevista dalla Legge Regionale 13 febbraio 1995, n. 16, è stata istituita con Deliberazione del Consiglio Regionale il 26 giugno 1996 quale organismo permanente di proposizione e di con-sultazione sulla condizione giovanile.

La Consulta delle Elette del Piemonte è stata istituita con Legge Regionale 9 luglio 1996, n. 44, quale organismo di promozione e valorizzazione della presenza delle donne nelle istituzioni elettive e nella vita politica.

L’Osservatorio regionale sul fenomeno dell’usura è stato istituito dal Consiglio Regionale (Deliberazione del 30 luglio 1996) con il compito di rendere visibile, attraverso una costante attività di informazione, monitoraggio e sensibilizzazione, la grave e spesso nascosta piaga sociale dell’usura.

Gli organismi consultivi del Consiglio Regionale del Piemonte

Il Bilancio Sociale della Regione Piemonte

Il Consiglio Regionale dispone di una propria struttura organizzativa, articolata in quattro direzioni.

La struttura del Consiglio Regionale del Piemonte

PRESIDENzA CONSIGLIO REGIONALE

UFFICIO DI PRESIDENzA GABINETTO DELLA PRESIDENZA DEL

CONSIGLIO REGIONALECapo di Gabinetto:

Domenico TOMATIS

DIREZIONE Comunicazione

Istituzionale dell’Assemblea Regionale

Direttore: Domenico TOMATIS

DIREZIONE Segretariato Generale

Direttore: Silvia BERTINI

DIREZIONE Processo Legislativo

Direttore: Silvia BERTINI

DIREZIONE Amministrazione,

Personale e Sistemi Informativi

Direttore ad interim: Silvia BERTINI

Struttura organizzativa

La Regione Piemonte

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Il Presidente della Giunta Regionale rappresenta la Regione, dirige la politica della Giunta e ne è responsabile, nomina e revoca gli Assessori, promulga le leggi ed emana i regolamenti regionali, presenta al Consiglio Regio-nale, previa adozione da parte della Giunta, i disegni di legge e ogni altro provvedimento di iniziativa della Giunta, indice le elezioni regionali e i referendum previsti dallo Statuto.

Inoltre, convoca e presiede la Giunta, ne stabilisce l’ordine del giorno, ne dirige e coordina l’attività, dirime i conflitti di attribuzione tra gli Assessori, esercita le funzioni relative al coordinamento e all’intesa tra lo Stato e la Regione, esercita le altre funzioni attribuitegli dalla Costituzione, dallo Statuto e dalle leggi, informa il Consiglio sulle decisioni di nomina e revoca dei componenti della Giunta.

IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE

Il Bilancio Sociale della Regione Piemonte

La Giunta Regionale è l’organo esecutivo della Regione ed è composta dal Presidente e dagli Assessori in nume-ro non superiore a quattordici, di cui uno assume la carica di Vice Presidente.

La Giunta Regionale provvede all’attuazione del programma di governo, ha potere di iniziativa legislativa, esegue le deliberazioni del Consiglio Regionale, esercita la potestà regolamentare secondo le disposizioni dello Statuto e della legge, provvede all’esecuzione delle leggi.

LA GIUNTA REGIONALE

La Regione Piemonte

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La Giunta Regionale si avvale di una struttura che, articolata in 10 Direzioni e 92 Settori (+4 strutture temporanee), provvede allo svolgimento dell’attività amministrativa.

* Totale dei dipendenti delle categorie di Giunta e Consiglio regionale comprensivi di n. 75 collaboratori

LA STRUTTURA ORGANIzzATIVA LA COMPOSIzIONE DEGLI ORGANI POLITICI E DEL PERSONALE REGIONALE

Il Bilancio Sociale della Regione Piemonte

Struttura Organizzativa

DIREzIONI

RISORSE FINANZIARIE E PATRIMONIO

Direttore: Giovanni LEPRI

10 SETTORI

AMBIENTE GOVERNO E TUTELA

DEL TERRITORIO

Direttore: Stefano RIGATELLI

13 SETTORI

GABINETTO DELLA PRESIDENZA DELLA GIUNTA REGIONALE

Capo Gabinetto: Luciano CONTERNO

7 SETTORI

AGRICOLTURA

Direttore: Gaudenzio DE PAOLI

8 SETTORI

AFFARI ISTITUZIONALI E AVVOCATURA

Direttore: Laura BERTINO

5 SETTORI

OPERE PUBBLIChE, DIFE-SA DEL SUOLO, ECONO-MIA MONTANA, FORESTE,

PROTEZIONE CIVILE, LOGISTICA E TRASPORTI

Direttore: Luigi ROBINO

17 SETTORI

SANITà

Direttore: Fulvio MOIRANO

8 SETTORI

COMPETITIVITà DEL SISTEMA REGIONALE

Direttore: Giuliana FENu

9 SETTORI

COESIONE SOCIALE

Direttore: Gianfranco BORDONE

9 SETTORI

CULTURA, TURISMO E SPORT

Direttore: Paola CASAGRANDE

6 SETTORI

La Regione Piemonte

64+36+z34+66+z34+66+z24+76+z 28+72+z

uOMINI

DONNE

uOMINI

DONNE

uOMINI

DONNE

uOMINI

DONNE

uOMINI

DONNE

1.770728

919374

13

38 8

4

La struttura Regionale (totale Giunta e Consiglio regionale)

12DIRETTORI

PRESIDENTE E 50 CONSIGLIERIDEL CONSIGLIO

PRESIDENTE E 11 ASSESSORIDELLA GIUNTA

109 DIRIGENTI

2.689 DIPENDENTI DELLE CATEGORIE*

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IDENTITà

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2524

La Regione Piemonte svolge prevalentemente la funzione di programmazione, ossia delinea lo sviluppo regio-nale, proiettato sul medio-lungo periodo, attraverso strumenti di analisi e documenti di programmazione che definiscono le linee di indirizzo generale di specifici settori. Svolge inoltre la funzione legislativa, ossia delibera l’approvazione delle Leggi Regionali.

Dal punto di vista della regolazione, la Regione si occupa del riparto e della distribuzione delle risorse, della vigilanza, dell’indirizzo e del coordinamento dell’attività della struttura. Eroga e disciplina i contributi finanziari a favore di altri soggetti pubblici e privati. Coordina ed è garante della funzionalità degli altri enti territoriali. La gestione diretta ed indiretta dei servizi è affidata ad altri enti e istituzioni e l’erogazione in proprio dei servizi risulta essere residuale.

I compiti e le funzioni specifiche della Regione Piemonte sono stabiliti dal Titolo I dello Statuto vigente, appro-vato con Legge Regionale Statutaria 1 del 4 marzo 2005.

IDENTITàCOMPITI E FUNzIONI DELLA REGIONE PIEMONTE

Il Bilancio Sociale della Regione Piemonte

La missioneLa missione, che deriva dai “Principi Fondamentali” enunciati nello Statuto, costituisce la guida all’azione legislativa, di programmazione e di regolazione dell’Ente.

In particolare, la Regione Piemonte:• riafferma il proprio impegno e la propria vocazione alla libertà, alla democrazia, alla tolleranza, all’uguaglianza, alla

solidarietà e alla partecipazione, coerentemente con il rispetto della dignità della persona umana e dei valori delle sue Comunità;

• persegue per la sua storia multiculturale e religiosa, per il suo patrimonio spirituale e morale, proprio sia della cul-tura cristiana che di quella laica e liberale, nel rispetto della laicità delle Istituzioni, le finalità politiche e sociali atte a garantire il pluralismo in tutte le sue manifestazioni;

• riconosce che attraverso gli Enti Locali, le autonomie funzionali, le formazioni sociali, culturali, politiche ed eco-nomiche si realizza la partecipazione dei cittadini alle funzioni legislative e amministrative secondo il principio di sussidiarietà;

• promuove il riconoscimento e la valorizzazione delle identità culturali, delle specificità linguistiche e delle tradi-zioni storico-locali che caratterizzano il suo territorio;

• promuove, nel rispetto della vocazione del territorio, la tutela dell’ambiente e la salvaguardia dei beni naturalistici; • opera a favore delle fasce più deboli della popolazione mediante il superamento delle cause che ne determinano

la disuguaglianza sociale, riconoscendo e sostenendo il ruolo della famiglia;• opera per superare gli squilibri territoriali, economici, sociali e culturali esistenti nel proprio ambito e fra le grandi

aree del Paese.

Per quanto riguarda lo sviluppo economico e sociale, l’Ente ha come obiettivo la crescita economica del territorio nel rispetto dei principi dell’economia sostenibile, della tutela della dignità del lavoro, della promozione della coo-perazione, della tutela dei consumatori, della garanzia della sicurezza sociale e della salvaguardia della salute.

La valorizzazione del patrimonio naturale e culturale segna da un lato il riconoscimento del passato e delle tradi-zioni, che ancora oggi contribuiscono alla salvaguardia dell’identità dei paesaggi e delle produzioni tipiche, dall’altro indica una strategia per lo sviluppo del Piemonte di oggi e di domani.

La tutela delle minoranze linguistiche (occitana, franco-provenzale e walser, insieme al piemontese1) e religiose (valdesi) sottolinea il rispetto per la diversità delle comunità piemontesi, delle sue genti e dei suoi territori.

Lo Statuto Regionale inserisce tra i diritti fondamentali dei cittadini quelli primari che riguardano la tutela della salu-te, i diritti sociali, l’istruzione, il diritto all’abitazione e la tutela del consumatore e riserva particolare attenzione al sistema regionale della ricerca e innovazione come valore da tutelare e promuovere per lo sviluppo del territorio e come fonte di nuove idee e nuovi avanzamenti nella conoscenza.

LA MISSIONE, I PRINCIPI E I VALORI DI RIFERIMENTO

Identità

1. Il Piemonte ha una lunga tradizione di rispetto e tutela delle minoranze. La L.R. 26/1990, riconosce le quattro lingue storiche presenti sul territorio pie-montese, vale a dire il piemontese, il franco-provenzale, l’occitano e il walser. La politica della Regione Piemonte in materia di tutela delle lingue minoritarie ha confermato uno sviluppo sempre crescente delle attività e delle risorse impegnate in questo ambito di intervento, con la convinzione che valorizzando e sostenendo il proprio patrimonio linguistico scaturiscano maggiori stimoli e opportunità anche per altri ambiti artistici e culturali.

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I principi e i valori di riferimentoI principi e i valori a cui l’Ente indirizza la propria azione si conformano alla sua finalità istituzionale, alla Costitu-zione repubblicana e, nell’ambito dei principi definiti dall’Unione Europea, sono richiamati nello Statuto:

L’apertura costituisce un principio importante, per accrescere la fiducia dei cittadini nelle istituzioni, soprattutto se si tratta di strutture complesse come la Regione. Essa richiede che l’amministrazione regionale sia in grado di spiegare, in modo chiaro e per tutti, cosa fa e in cosa consistono le decisioni che adotta.

La tolleranza è un principio che si riferisce alla capacità collettiva e individuale di vivere pacificamente, nelle situazioni in cui la vicinanza e l’incontro sono inevitabili. Essa estende le sue implicazioni ad ogni ambito delle relazioni umane richiedendo l’accettazione della diversità e richiamando il principio dell’inclusione sociale per affermare i diritti di piena cittadinanza per tutti.

L’innovazione è un principio di progresso il cui cuore è costituito dalla ricerca e dalla sperimentazione teorica e applicata. L’innovazione parla il linguaggio del futuro e rappresenta per l’Ente un impegno e una strategia per creare le condizioni fondamentali affinché il mercato assimili, con successo e in modo mirato, nuovi prodotti e servizi, assumendo come aree prioritarie di intervento quelle che rispondono ai bisogni dei cittadini (sviluppo sostenibile, trasporti, salute, sicurezza) e rafforzando quella che è già oggi l’immagine di prestigio del made in Italy e del made in Piemonte.

Ai principi appena illustrati vanno a sostegno quelli della: Autonomia, riconosciuta dalla Costituzione e dalle leggi dello Stato.

Sussidiarietà, in virtù della quale la Regione pone a fondamento della propria attività legislativa, amministrativa e di programmazione, la collaborazione con gli Enti Locali e con le autonomie funzionali per realizzare un com-piuto sistema regionale delle autonomie.

Partecipazione, come principio capace di aumentare la fiducia nell’operato dell’istituzione regionale, rendendo più trasparente il suo funzionamento e favorendo l’iniziativa dei cittadini, singoli e associati, per lo svolgimento di attività di interesse generale.

Informazione, quale presupposto della partecipazione ai programmi, alle decisioni e agli atti di rilievo regionale da parte dei cittadini, garantendo nello stesso tempo l’istituzione di strumenti e mezzi idonei per favorire il più ampio pluralismo.

Il Bilancio Sociale della Regione Piemonte

Responsabilità, sia come principio rivolto a tutti coloro che partecipano, ad ogni livello, all’elaborazione e all’at-tuazione delle politiche regionali, sia, soprattutto, come esigenza dell’Ente di definire il suo ruolo e di assumerne la piena responsabilità.

Equità, come principio assunto per ridurre le disuguaglianze fra i cittadini e rimuovere gli ostacoli che si frappongono ad una effettiva attuazione dei principi di parità sociale tra uomini e donne; il principio delle pari opportunità è esplicitato nello Statuto Regionale quale garanzia per rimuovere ogni ostacolo che impedisce la piena parità nella vita sociale, politica, culturale ed economica di tutti i cittadini.

Efficacia e coerenza, un binomio che richiede una forte interazione dei vertici dell’amministrazione, politici e tecnici, con il resto dell’organizzazione nell’indirizzare le attività e nel proporre idee, che devono rivelarsi effica-ci, tempestive e produrre i risultati richiesti, in base agli obiettivi definiti nel programma di legislatura.

Programmazione, principio cardine riferito alle modalità e ai fini dell’esercizio dell’azione legislativa, regolamen-tare e amministrativa dell’Ente. Si tratta di una potestà alta della Regione, che persegue l’obiettivo di indirizzare lo sviluppo economico e sociale del Piemonte, favorendo, nello stesso tempo, il raggiungimento degli obiettivi di progresso civile e democratico, in sintonia con gli enti del territorio. I valori richiamati nello Statuto rappresentano le scelte, costruite secondo una scala universale e, nello stesso tempo, da porre a salvaguardia delle prerogative individuali.

Pace, libertà, cooperazione, uguaglianza, democrazia, inclusione, integrazione: tali valori sono fonte di con-tinua ispirazione per l’attuazione delle politiche e, nello stesso tempo, costituiscono, insieme, eredità morale e culturale da cui le future generazioni possono trarre ispirazione per costruire società giuste, competitive, solidali e non conflittuali.

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Per la definizione delle scelte strategiche e delle attività, nei fondamentali documenti di programmazione regionale, l’intervento regionale è articolato in quattro macro-aree:

Il Piemonte per il benessere della persona e della famigliaÈ la macro-area destinataria del principale flusso di risorse regionali e riguarda la sanità, le politiche sociali, le politiche per la casa, il benessere della persona e della famiglia. È centrale per la Regione, che finanzia un’articolata serie di interventi al fine di garantire livelli adeguati di tutela della salute (quale diritto fondamentale dell’individuo ed interesse della collettività) di assistenza sociale e di diritto alla casa.

Il Piemonte per lo sviluppo della competitivitàSi riferisce all’insieme delle politiche che interessano lo sviluppo del sistema economico regionale e comprende tutte le politiche dedicate alla crescita dell’economia, del tessuto produttivo e alla crescita del livello culturale e di istruzione del nostro territorio.

Il Piemonte per il territorioComprende le politiche che interessano l’ambiente e la tutela del territorio, quelle relative ai trasporti e alla logistica regionale. Il sistema ambientale e agricolo, le reti infrastrutturali e i trasporti sono asset fondamentali per la competitività e la crescita di un territorio.

Il Piemonte per l’efficienza delle istituzioniRiguarda il funzionamento della macchina organizzativa: Risorse umane, Patrimonio, Affari istituzio-nali, Comunicazione e Attività internazionali.

LE MACRO AREE STRATEGICHE DELL’INTERVENTO REGIONALE

Il Bilancio Sociale della Regione Piemonte

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Il Piemonte nel 2014. Il quadro generale dell’economiaDopo sette anni di crisi, il quadro economico mondiale è sempre incerto e gli squilibri che hanno contribuito a de-terminarlo non sono stati rimossi. Se la ripresa sembra più forte del previsto negli Stati Uniti, procede con difficoltà in Europa e i paesi emergenti rallentano, in particolare la Cina. Il petrolio a buon mercato è un vantaggio per la crescita, ma anche un fattore di instabilità per i paesi produttori, Russia soprattutto, oltre ad alimentare aspettative deflazionistiche. In Europa l’instabilità legata al caso Grecia permane.

Dalla fine del 2011, il PIL dell’Italia è calato del 2,4% nel 2012 e dell’1,9% del 2013. Il 2014 ha visto segnali di ripresa deboli e contraddittori, con variazioni negative nei primi nove mesi dell’anno e una stabilizzazione del prodotto nell’ultimo trimestre (PIL -0,4% nella media annua).

L’export è cresciuto con un contributo alla crescita del PIL positivo, ma modesto. La caduta dei consumi privati si è arrestata nel 2014 grazie anche a un migliorato clima di fiducia. I consumi restano tuttavia di quasi l’8% inferiori ai livelli del 2007. Nel 2014 il flusso di investimenti, in seguito a progressive contrazioni, risulta di oltre il 30% inferiore rispetto al 2007. Cambio dell’euro favorevole e prezzo del petrolio aiutano la crescita nel 2015, ma contenuta.

L’economia del Piemonte in debole ripresa Il PIL del Piemonte è sceso del 2,5% nel 2012 e dell’1,8% nella media del 2013 registrando un andamento lievemente più sfavorevole rispetto a quello del Settentrione nel suo complesso. Nella media del 2014 la crescita è stata prossi-ma allo zero. Rispetto al 2007 il Piemonte ha registrato una perdita di valore aggiunto industriale, in termini reali, di circa il 15% e un arretramento nel potenziale produttivo che potrebbe generare un gap permanente nel posiziona-mento competitivo della regione.

Dopo il crollo di quasi il 21% in termini di volume nel biennio 2008–2009, l’export del Piemonte ha recuperato e risulta aumentare di circa il 4% nel 2014. La produzione industriale ha mostrato tassi di crescita tendenziali positivi nella seconda metà del 2013 che sono stati confermati nel 2014. Bene chimica, gomma e mezzi di trasporto; con-trazione, invece, per legno e mobili.

Il 2015 dovrebbe segnare l’inizio di un processo di crescita più robusta per l’economia regionale, anche se l’evolu-zione del PIL non dovrebbe superare l’1%, con una dinamica di poco migliore di quella ipotizzabile per l’economia italiana. L’eccesso di capacità produttiva installata condizionerà ancora gli investimenti. La dinamica occupazionale vedrà un aumento nei servizi, mentre nel settore manifatturiero denoterà sviluppi molto contenuti o in riduzione, consentendo un recupero dei livelli di produttività per addetto, mentre risulterà in sensibile contrazione nel settore delle costruzioni.

IL CONTESTO DI RIFERIMENTO IN CUI SI ARTICOLA L’INTERVENTO REGIONALE

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Il trend macroeconomico influenza in misura pesante anche le scelte della Regione Piemonte all’interno del set-tore sanitario: ancora nel 2014 gli interventi relativi al governo del Servizio Sanitario Nazionale e Regionale sono stati per lo più caratterizzati dal tema della sostenibilità finanziaria, con il rischio di ricadute dei costi sui diritti delle persone. Le sollecitazioni provenienti dal livello nazionale e internazionale esortano, per altro, ad affrontare il tema della sostenibilità complessiva del Servizio Sanitario Nazionale tenendo conto non solo dei vincoli ma-croeconomici di finanza pubblica, ma assegnando un’eguale priorità alla qualità, rafforzandone la governance. Il Programma di revisione della spesa, il Patto per la salute 2014–16 e il nuovo Regolamento per gli standard della rete ospedaliera – i principali provvedimenti che hanno caratterizzato il 2014 – hanno cercato di recepire queste esortazioni. Sul versante della sostenibilità della spesa, il lavoro di perfezionamento dei 19 Programmi Operativi sottoscritti a fine 2013 è proseguito, nel corso del 2014, lungo più direttrici, all’interno di ciascuna delle tre categorie in cui il Piano di Rientro si suddivide: il governo del sistema, gli interventi strutturali (sui LEA, Livelli Essenziali di Assistenza) e la razionalizzazione dei fattori produttivi. Il buon esito del lavoro è documentato dai risparmi conseguiti nella spesa sostenuta per l’erogazione dei servizi sanitari, che ha fatto registrare un decre-mento in tutte le voci dell’ultimo quinquennio in Piemonte. La presenza di un Piano di rientro aumenta il rischio di lavorare per migliorare l’efficienza a discapito della qualità e dell’appropriatezza delle cure, ma i risultati del monitoraggio dei LEA delle regioni italiane da parte del Ministero della Salute attesta nell’ultimo quadriennio, il buon livello raggiunto dalla nostra regione, confermando come il Servizio Sanitario piemontese sia in grado di dare risposte ai bisogni della popolazione nelle diverse aree dell’assistenza in maniera equa e appropriata.

Gli interventi sulla sanità piemontese hanno affrontato le emergenze, legate soprattutto ai problemi di Bilancio, ma rimane intatta la necessità di una più complessiva riforma del sistema che garantisca sostenibilità economica e insieme adeguatezza delle cure. Cruciale in vista di politiche di lungo respiro, è una visione sistemica delle differenti reti e componenti relative al mondo sanitario. Un approccio multidimensionale, che ha riguardato edi-lizia sanitaria, hTM (health Technology Management), hTA (health Technology Assessment) e logistica sanitaria, ha fatto emergere indicazioni preziose e significative a sostegno dell’opportunità di investire sulle strutture, sia per interventi di adeguamento e ottimizzazione dell’esistente, sia per la valorizzazione delle stesse nella rete, e indicazioni su come migliorare i servizi tramite una riorganizzazione dei processi orientata alla centralizzazione e all’integrazione dei magazzini farmaceutici e di approvvigionamento di beni sanitari e non.

A fine 2014 in Piemonte la popolazione stimata era di circa 4.426.000 residenti. Gli indicatori di coesione sociale sono in massima parte in declino, nel 2015. Fanno eccezione il volontariato e la frequentazione sociale, entram-bi in aumento, e la diminuzione del numero di persone che hanno problemi di solitudine. Sono in declino gli indicatori di fiducia nella gente e accettazione della diversità, la seconda in modo rilevante. La percentuale di chi non vorrebbe un vicino straniero sale dal 43,3 al 53,7% (coerentemente con la preoccupazione per l’immigrazio-ne, che sale dal 6,8 al 14,9%). L’accettazione delle discriminazioni (media fra vari tipi di azioni a scuola, sul lavoro o sul mercato) sale dal 9,1 al 13,4%. La percezione di equità declina (dal 15,4 al 23,7% le persone che pensano di guadagnare meno della media) e così la fiducia nella giustizia e nella polizia (rispettivamente dal 41,3 al 38,7%

Il Piemonte per il benessere della persona e della famiglia

Il Bilancio Sociale della Regione Piemonte

e dal 74,7 al 67,3%). La dimensione senso del bene comune vede indicatori positivi e negativi quasi nella stessa misura, anche se i secondi hanno una dinamica più accentuata. Se infatti crescono volontariato e frequentazio-ne di circoli, associazioni e riunioni politiche e sindacali, aumenta in modo assai più consistente la paura legata alla criminalità e ai comportamenti violenti: sale infatti dall’11,4 al 28,8% e dal 15,2 al 25,8% la percentuale di chi si sente minacciato rispettivamente nella zona in cui lavora o in cui risiede.

In Piemonte ci sono 35.354 organizzazioni non profit. La diffusione territoriale vede la concentrazione di quasi la metà delle organizzazioni nella provincia di Torino (circa 16mila ONP), minore la distribuzione nelle altre pro-vince: Cuneo con 5.654 ONP al 16%, Alessandria 3.424 ONP al 10%, Novara e Biella all’8% e al 6%, Verbano Cusio Ossola, Asti e Vercelli si attestano al 5%. Interessante la diffusione per comune delle ONP che vede 836 comuni (70%) con una concentrazione di non profit fino a 10 unità, 323 comuni con una presenza di ONP fino a 100 unità, 29 comuni con una presenza tra le 100 e le 250 ONP, 17 comuni tra le 250 e le 1000 ONP e Torino che spicca con la presenza di circa 6mila organizzazioni. Circa il 30% delle 35.354 Organizzazioni Non Profit esistenti in regione sono market oriented, ovvero operano in prevalenza sul mercato e per la produzione di beni vendibili: un potenziale di imprese in grado di produrre in via stabile e continuativa beni di utilità sociale.

Nel corso del 2014 l’occupazione è calata nel primo semestre e poi ha recuperato (+0,1% in media annua). L’industria in senso stretto ha subito una contrazione del 4,7% nel corso del 2012 e 2013, il 2014 vede invece una ripresa (+1,6%) seppure ancora incerta. Forte caduta degli occupati nei servizi, mentre nell’edilizia conti-nua la contrazione dell’occupazione dipendente, parzialmente controbilanciata dalla modesta espansione degli autonomi. Il tasso di disoccupazione piemontese (11,3%) è più elevato delle regioni settentrionali (8,6%), ma al di sotto della media nazionale (12,7%). Il Piemonte, inoltre, si conferma come una fra le regioni che fa maggior ricorso agli ammortizzatori sociali in rapporto agli occupati dell’industria.

L’annata 2014 per l’agricoltura regionale si è distinta per le crescenti difficoltà delle aziende a operare in un mercato di sempre maggior complessa interpretazione. Da un lato prosegue la fase di stagnazione della do-manda interna causata dalla crisi economica e dal clima di forte incertezza sul fronte occupazionale; dall’altro le ripercussioni negative delle recenti tensioni in campo internazionale aumentano le problematiche sia per le produzioni storicamente destinate all’esportazione, sia per i settori più sensibili alle turbolenze di un mercato sempre più globalizzato. In questo quadro tendenzialmente negativo emergono tuttavia alcuni segnali positivi, come ad esempio l’aumento di aziende giovani e i buoni risultati ottenuti dal connubio con il settore turistico nelle aree rurali (da ricordare il recente riconoscimento Unesco alle aree di Langhe Roero e Monferrato). La crisi si manifesta, quindi, in modo selettivo nei suoi effetti e sembra colpire meno le aziende e i territori più orientati alla qualità e all’integrazione tra settori differenti, penalizzando soprattutto le produzioni meno qualificate.

Il dato nuovo del 2014 è la ripresa del mercato auto in Europa (e in Italia) in un contesto di sensibile crescita a livello mondiale delle vendite e della produzione di auto, della quale FCA ha beneficiato con un’accresciuta

Il Piemonte per lo sviluppo della competitività

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produzione. In Italia la produzione di auto è aumentata grazie a un crescente flusso di export, ma non altret-tanto la componentistica. Anche in Piemonte, ai risultati fortemente espansivi per l’export di auto, si associa una contrazione delle vendite all’estero di componenti. Mentre sembra consolidarsi la nuova destinazione della produzione negli stabilimenti auto piemontesi sull’alto di gamma, la produzione di componenti sconta sia la crisi di alcuni importanti mercati emergenti, sia gli effetti della rilocalizzazione del mercato auto di massa a livello globale sulle forniture di componenti nazionali. Per quanto riguarda il sistema manifatturiero regionale, si vede come le imprese sopravvissute alla crisi hanno nel complesso rafforzato la loro situazione, un possibile effetto positivo della selezione avvenuta negli anni scorsi. Questa si deve però confrontare con una caduta complessiva dell’attività manifatturiera.

A livello regionale, le variazioni del commercio in sede fissa e ambulante seguono dinamiche tendenziali simili sia nel breve (2013–2014) che medio periodo (2010–2014). Il numero degli esercizi di vicinato e delle medie strutture è in diminuzione, cresce invece il numero delle grandi strutture. Vicinato e media struttura mostrano in generale una dinamica negativa, principalmente dovuta alla componente a localizzazione singola, contraria-mente a quella in centro commerciale. Le grandi strutture crescono principalmente nella componente in centro commerciale. Il numero di mercati ambulanti rimane pressoché invariato, sia nel breve sia nel medio periodo. Per quanto riguarda gli altri esercizi, si osserva che il numero di impianti di distribuzione di carburante, di edicole e di circoli diminuisce sia nel breve sia nel medio periodo. Il numero di farmacie aumenta nel breve periodo, gli agriturismi aumentano a un tasso minore nel breve periodo piuttosto che nel lungo. Al contrario, il numero di rivendite di generi di monopolio e di esercizi pubblici torna a crescere solo nel breve periodo.

Il turismo in Piemonte cresce nel 2014 tanto negli arrivi (+3,8%, 9° posto fra le regioni) che nelle presenze (+2,9%, 11°). La componente straniera rappresenta il 39% dei pernottamenti e il 35% degli arrivi. Se a livello na-zionale i turisti stranieri si confermano sostanzialmente stabili, in Piemonte registrano una crescita del 5,4%. La Germania guida la classifica, seguita da Francia, Paesi Bassi e Regno Unito. Il turismo nazionale prevale nei mesi invernali, da novembre ad aprile, mentre in quelli estivi, da maggio a ottobre, la componente internazionale di-viene più consistente e arriva al 50% del totale. Torino e area metropolitana con 1,6 milioni di arrivi e 4 milioni di pernottamenti rappresenta il principale attrattore turistico, anche se in prevalenza si tratta di un turismo nazio-nale e ancora piuttosto bassa appare la componente internazionale. All’opposto la situazione dei laghi, dove la componente internazionale è dominante (Svizzera e Germania), con oltre 2,5 milioni nella sola stagione estiva. La zona collinare di Langhe–Roero e Monferrato mostra una crescita continua, il miglior rapporto fra turismo nazionale e straniero (50% circa) e flussi quasi costanti nel corso dell’anno. In generale, osservando un arco de-cennale, la forbice delle presenze di Piemonte e Italia si allarga a vantaggio del primo, con una crescita modesta a livello nazionale (+7.3%) e consistente nella nostra regione (+39.3%). È la conferma di un’operazione di rilancio complessivamente riuscita e basata su due pilastri: recupero della qualità dei territori e dei piccoli centri e ruolo trainante di Torino (rappresenta da sola il 28% dell’incremento regionale, il 62% con l’intera provincia).

Rimane cruciale per il Piemonte l’adeguamento delle reti di comunicazione digitale. Insieme ad altri elementi – quali la competenza sociale, la domanda e l’offerta di servizi internet – la diffusione e affidabilità della rete

Il Bilancio Sociale della Regione Piemonte

costituisce, infatti, a un aspetto chiave dell’innovazione. Nonostante le dichiarazioni ottimistiche degli anni re-centi, il Piemonte sperimenta un rilevante digital divide legato all’età e alla localizzazione delle persone. Il non utilizzo di internet coinvolge a inizio 2015 il 39,1% degli over 55 contro il 2,0% degli altri e il 27,8% dei cittadini nei comuni al di sotto dei 10.000 abitanti contro il 12,5 del resto della regione (e solo il 9,3 a Novara e Torino). Il 37,2% delle persone che interagiscono online con la Pubblica Amministrazione è un risultato buono se compa-rato con quello di qualche anno fa e in linea con quello nazionale (36%), ma che potrebbe essere insufficiente in rapporto alle sfide di una società contemporanea (la media europea è 59%). A determinare questo gap, con-corrono numerosi fattori fra loro intrecciati: poca domanda di servizi a causa di una scarsa competenza digitale (accentuata dalla anzianità della popolazione), poca offerta pubblica in termini di servizi ai cittadini, rete fisica ancora carente (in molte parti del Piemonte rurale lo è perfino il segnale telefonico). Oltretutto la conforma-zione fisica della regione rende poco appetibile l’estensione della rete in molte aree rurali, accentuando ancor più le responsabilità dell’iniziativa pubblica. Adeguarsi alla società digitale e sfruttarne le opportunità rimane una delle sfide più significative del panorama post–crisi e richiede uno sforzo congiunto di consumatori, imprese e pubblica amministrazione. È importante convincersi che la rivoluzione digitale è appena agli inizi e che le ICT non permettono solo di fare le cose di sempre a costi o con tempi inferiori, ma di fare cose nuove. Sistemi di pagamento mobili, sharing economy, droni sempre più sofisticati: sono molti i fronti del cambiamento.

La stessa sharing economy, nota all’opinione pubblica europea per la controversa questione dei tassisti, si pre-senta in una varietà di forme e copre un ampio spettro di prestazioni che vanno dalla condivisione di competen-ze tecniche per piccoli lavori di casa (come Fancy hands), alle pulizie domestiche (homejoy o handy), all’affitto di case o di singole stanze (Nestpick o Airbnb), al trasporto tra città (BlaBlaCar). In sostanza, qualsiasi servizio di intermediazione fra domanda e offerta di risorse non utilizzate al 100%, è sottoposto a questa nuova concorren-za. La differenza fra regioni più o meno evolute, da questo punto di vista, sta nel considerare finalmente le ICT un fattore produttivo oppure limitarsi a vederle come un sostegno alle attività industriali e un adeguamento del sistema – necessario e mal tollerato – alle innovazioni tecnologiche.

La contrazione dei flussi migratori dall’estero e il calo delle nascite confermano la progressiva stabilizzazione della popolazione scolastica pre–universitaria, dopo la crescita di inizio secolo dovuta proprio agli studenti stra-nieri. Gli iscritti alle scuole non statali (comunali o private) sono in costante diminuzione e rappresentano oggi l’11% del totale. Per quanto riguarda il secondo ciclo, la maggior parte dei giovani frequenta un percorso tecnico professionale: il 30,5% in un istituto tecnico, il 18,7% in un professionale e il 7,6% in un percorso IeFP nelle agen-zie formative. I licei raccolgono il restante 43,2% (in lieve e costante diminuzione). Prosegue invece la crescita degli universitari (+2,4% rispetto allo scorso anno e +8% nel quinquennio). Continua il progressivo miglioramen-to degli indicatori di insuccesso scolastico. I test INVALSI di italiano e matematica collocano il Piemonte molto oltre la media nazionale, ma sempre più distante da Lombardia e Veneto. Cuneo risulta la provincia con i migliori risultati in regione per matematica e italiano. Questa collocazione del Piemonte è confermata dall’indagine PISA, che fa emergere anche una relazione tra status socioeconomico e competenze finanziarie, particolarmente for-te nella nostra regione. Interessante anche la fonte finanziaria degli studenti: il 37% di quelli piemontesi dichiara entrate da lavori occasionali, più della media italiana (29%) ma meno di quella OCSE (46%).

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In Piemonte, così come nel resto delle regioni europee, sono tanti gli elementi che incidono sul degrado del suolo e che concorrono a renderlo un elemento vulnerabile. Negli anni passati e recenti si è assistito ad un suo uso intenso a seguito di diffusi fenomeni di disseminazione insediativa (sprawl) che hanno interessato anche suoli di elevata capacità produttiva dal punto di visto agro-silvo-pastorale. Nel territorio piemontese il consumo di suolo ha raggiunto l’8% nel 2013, di cui il 5% è suolo a elevata potenzialità produttiva con oltre 11.000 ettari consumati tra il 2008 e il 2013. Un fattore considerevole che influenza lo stato della risorsa suolo è senz’altro l’agricoltura. Negli ultimi anni, l’introduzione dei mezzi meccanici e delle sostanze chimiche di sintesi ne ha modificato il volto, trasformandola in pochi decenni in un’attività di produzione di tipo quasi industriale. Questo fenomeno ha portato a una vera e propria trasformazione nell’utilizzo del suolo: da un lato si ritrovano terreni pianeggianti, occupati da colture intensive impoverite dal punto di vista ecologico, dall’altro i sistemi marginali con la loro biodiversità naturale, agraria, culturale, ormai in via di estinzione, destinati alla lenta ricolonizzazione che però difficilmente ritornerà a buoni livelli di biodiversità e stabilità ecologica. Il Piemonte è occupato per circa il 49% del suo territorio dai rilievi montuosi delle Alpi e degli Appennini. Questa sua struttura morfologica favorisce l’intensificazione delle precipitazioni che a loro volta determinano fenomeni di allagamento nelle aree fluviali, di piene torrentizie e l’innesco di frane lungo i versanti. La regione è statisticamente colpita in settori diversi da eventi alluvionali con ricorrenze medie di un evento ogni 18 mesi circa. Il territorio regionale è altresì soggetto a terremoti generalmente di modesta intensità, ma di notevole frequenza. La ricchezza del territorio regionale in termini ambientali e paesaggistici, nonché di biodiversità, ha portato la Regione Piemonte a ricono-scere, sin dal 1975, l’importanza dell’ambiente naturale come valore universale attuale e per le generazioni futu-re e recentemente, con il Testo Unico sulla tutela delle aree naturali e della biodiversità, a ridefinire le modalità per la conservazione della biodiversità e per la gestione dei territori facenti parte della rete ecologica regionale. Ad oggi sono 94 tra Parchi, Riserve e altre forme di salvaguardia regionali, oltre ai due Parchi Nazionali, Gran Paradiso e Val Grande, le aree protette in Piemonte gestite da 14 Enti Strumentali e da Enti Locali.

In Piemonte per ciò che riguarda la salute dell’aria, analogamente a quanto succede in tutto il bacino padano, ci sono situazioni problematiche per quanto riguarda il PM10 e l’ozono, mentre sono più localizzati in prossimità dei grandi centri urbani i casi di superamento del valore limite annuale per il biossido di azoto, in particolare nelle stazioni da traffico. A livello regionale, la concentrazione media annua di PM10 si è ridotta in molti casi netta-mente. I valori mostrano tuttavia un’oscillazione da un anno all’altro dovuta principalmente a fattori di natura meteorologica. La riduzione di molti inquinanti atmosferici è connessa anche alla loro costante diminuzione nelle concentrazioni delle emissioni industriali/civili avvenuta negli ultimi decenni, anche se non per tutti è stata sufficiente a determinare il pieno rispetto dei valori limite o dell’obiettivo indicato dalla normativa. Per le emissio-ni in atmosfera i macro-settori più critici risultano sia quelli relativi ai “trasporti stradali” e alla “combustione non industriale”, sia quelli che comprendono le attività produttive (“combustione nell’industria”, “processi produttivi” e “uso solventi”), anche se con differente distribuzione percentuale per i diversi inquinanti. È da rilevare che la combustione del legno e delle biomasse negli ultimi anni ha assunto un’importanza crescente per le emissioni.

Il Piemonte per il territorio

Il Bilancio Sociale della Regione Piemonte

Per quanto riguarda lo stato delle acque superficiali, relativamente ai fiumi, dal triennio di monitoraggio 2012-2014 emerge che il 55% dei corpi idrici presenta uno stato ecologico buono o superiore e il 93% uno stato chi-mico buono. Per quanto riguarda i laghi il 30% presenta uno stato ecologico buono o superiore mentre il 100% dei corpi idrici lacustri evidenzia uno stato chimico buono. Per ciò che riguarda la qualità delle acque sotterra-nee, dalla valutazione del 2014 emerge una situazione alquanto compromessa per la falda superficiale. Le prin-cipali sostanze causa di contaminazione della falda superficiale nel territorio piemontese, sono risultate: nitrati, pesticidi e composti organici volatili. Per quanto riguarda i metalli, i più significativi a scala regionale sono risultati nichel e cromo. Nel 2014 le falde profonde evidenziano una situazione migliore rispetto alla falda superficiale, anche in funzione del loro ambito di esistenza e circolazione idrica sotterranea, potenzialmente più protetto rispetto al sistema acquifero superficiale. I dati analitici relativi agli ultimi quattro anni nelle acque di balneazione piemontesi evidenziano che esse rientrano nelle classi di qualità comprese tra “buona” ed “eccellente”.

Dal 2001 a oggi la mobilità quotidiana in Piemonte ha subito notevoli trasformazioni, con cambiamenti che hanno riguardato sia le singole componenti – accessibilità, spostamenti (flussi) e traffico – sia, più in profondità, le loro modalità di interrelazione. L’analisi, basata sui dati censuari di pendolarità casa–lavoro e casa–scuola e su quelli delle indagini dell’Agenzia Metropolitana dei Trasporti, suggeriscono tre principali evidenze. La prima, da interpretarsi con riferimento alle trasformazioni funzionali e insediative prodottesi in Piemonte nello scorso decennio, riguarda l’ampliamento dell’ambito territoriale della mobilità sistematica. A scala sovra regionale esso si manifesta con l’aumento degli scambi con le regioni limitrofe. A scala sub regionale, tale ampliamento si ca-ratterizza per gli spostamenti che tendono a preferire destinazioni relativamente prossime alle zone di origine. La seconda evidenza riguarda la diminuzione (-20% circa) del volume degli spostamenti totali tra il 2004 e il 2013: un dato positivo dal punto di vista della sostenibilità, ma da approfondire dal punto di vista socioecono-mico, soprattutto per quanto riguarda i fattori che potrebbero determinarlo. Il fenomeno è ancor più evidente prendendo in esame i motivi di spostamento, con riferimento ai quali si osserva una riduzione relativamente più marcata per i motivi di lavoro, l’accompagnamento e gli acquisti. Se sullo sfondo di questo cambiamento permane l’effetto associato al ruolo inibitorio giocato dalla crisi di questi ultimi anni, non si può escludere che, nel decennio in esame, la mobilità possa essere diventata globalmente più efficiente. Grazie anche all’uso di Internet, che ha rivoluzionato i modi di lavorare e di erogare molti servizi, si possono evitare spostamenti che in precedenza richiedevano una presenza fisica. Soprattutto, si possono scegliere tempi e modi meglio rispondenti alle esigenze delle pratiche sociali individuali, privilegiando destinazioni meno lontane da casa e/o che offrono servizi più convenienti. Non a caso, i principali benefici attesi dalla possibilità di utilizzare le ICT per sostituire al-cuni spostamenti, riguardano proprio il guadagno di tempo, a favore di altre pratiche sociali e la possibilità di go-vernare meglio la propria mobilità. La terza evidenza capta segnali deboli, ma non trascurabili, di modificazione nei modi di spostamento che indicano un lieve rafforzamento nell’uso del mezzo pubblico su ferro (spostamenti per lavoro in particolare) e un aumento apprezzabile dell’uso della bicicletta. Da rilevare come il mezzo pubblico sia più apprezzato rispetto a quello privato per il fattore sicurezza da incidente.

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La sicurezza stradale è una storia di successo nell’Unione Europea: dal 2001 al 2014, la mortalità media per in-cidenti stradali è sceso da 110 a 51 vittime per milione di abitanti. I primi anni di questo decennio vedono diffusi miglioramenti dell’incidentalità anche in Piemonte (-21% della mortalità tra il 2010 e il 2013), anche se i primi dati disponibili per il 2014 segnalano delle criticità nel percorso regionale di riduzione della mortalità. Del resto, gli studi più recenti sull’incidentalità mostrano che quanto più il fenomeno migliora, tanto più il percorso di mi-glioramento diventa difficile. Se, da un lato, il fenomeno nel suo complesso si ridimensiona, dall’altro, va rilevata una maggiore variabilità a livello locale, dove il contesto territoriale (caratteristiche morfologiche, dotazione infrastrutturale, comportamenti della popolazione mobile, e azioni di contrasto messe in opera nelle diverse aree), sembra avere ruolo sempre più importante. Analizzando una batteria di indicatori dell’incidentalità, si rileva che la situazione del Piemonte è sostanzialmente allineata alla media nazionale. Osservando il fenomeno per gli Ambiti di Integrazione Territoriale, si constata che le aree più popolose, e caratterizzate da livelli di incidentalità più elevati (Alessandria, Cuneo, Novara, Vercelli e Torino), presentano criticità superiori alla media regionale so-prattutto dal punto di vista infrastrutturale. Criticità relativamente più gravi dal punto di vista sia della popolazio-ne sia delle infrastrutture si osservano negli ambiti di Canelli, Mondovì e Ceva, e nell’area del Vercellese. Infine, va rilevato che in Piemonte, il numero di anziani coinvolti in incidenti stradali è quasi raddoppiato tra il 2001 e il 2013 (da 1.443 a 2.090). La mortalità per gli anziani è 3 volte quella media regionale. Il monitoraggio degli anni recenti mostra che informazioni e indicatori disponibili sono spesso inadeguati per cogliere in modo soddisfa-cente il fenomeno a livello locale e, soprattutto, orientare l’identificazione del mix più opportuno di interventi di contrasto: una sfida ancora aperta se si vogliono replicare i recenti successi.

Quest’anno si è avviato il più complesso riassetto delle istituzioni locali degli ultimi 20–30 anni: un complesso processo di revisione di funzioni, competenze e linee di finanziamento che investe tutto il sistema autonomi-stico. In ogni regione si sta avviando una redistribuzione delle funzioni provinciali, con contenuti e modalità necessariamente diverse tra il capoluogo – dove si è costituita la Città metropolitana – rispetto al resto del territorio; rinnovate forme associative comunali dovranno poi comporre un sistema regionale di autonomie locali efficace. Ma è un processo guidato largamente da obiettivi di riduzione della spesa: i nuovi enti di area vasta – che subentrano a molte delle attività delle Province – disporranno di risorse decurtate fortemente e a priori, senza verifiche su funzioni e fabbisogni di spesa. Il caso dei fabbisogni standard esemplifica bene questa eterogenesi dei fini. L’introduzione di questi indicatori per i Comuni e per gli altri enti territoriali, è stata presen-tata come il modo per superare i difetti del sistema vigente di finanziamento degli enti locali, volto a restituire equità e trasparenza a un assetto divenuto del tutto opaco. Tuttavia la concreta applicazione dei fabbisogni standard lascia molto a desiderare, mostri parecchi limiti e al momento, non disponga di una concreta capacità perequativa delle risorse dei territori.

Il Bilancio Sociale della Regione Piemonte

Il Piemonte per l’efficienza delle istituzioni

I piemontesi sono meno soddisfatti, ma più fiduciosi nel futuro.

Questo in sintesi ciò che emerge dall’indagine Clima di opinione 2015. Il quadro mostra una regione provata dalla crisi e che ne accusa il colpo, forse proprio perché percepisce di essere più vicina alla fine di un percorso negativo. Si spiegano così tanto la diminuzione delle persone che hanno espresso un punteggio di soddisfazione per la vita tra 8 e 10 (da 54,5% a 43,6%) o che si dichiarano molto soddisfatte per il tempo libero (da 43,2% a 29,0%) e il contemporaneo aumento di quanti ritengono che la loro situazione personale migliorerà nei prossimi 5 anni (da 14,4 a 18,2%). Per contro peggiorano le principali variabili economiche: nel corso del 2014 sono aumentate disoccupazione ge-nerale (da 10,6 a 11,3%) e giovanile (da 40,2 a 42,2%), nonché la paura di perdere il lavoro (da 14,0 a 19,4%).

Un altro dato preoccupante, per l’impatto rilevante che ha sul benessere personale, è il peggioramento della qualità dell’abitare: cresce da 8,7 a 12,6 la percentuale di famiglie che denunciano problemi gravi legati alla casa.Sul versante dell’equità, sono sempre meno quanti ritengono di avere un reddito uguale o superiore alla media (da 68,6 a 52,5%).

Crescono volontariato e frequentazione di circoli, associazioni e altri ambienti sociali, mentre diminuiscono fiducia nelle istituzioni e anche in famiglia e amici. Sono negativi i principali indicatori sulla sicurezza: aumento delle denunce di reati e crescita della sensazione di insicurezza soggettiva.

Unico dato positivo: diminuisce la percentuale di persone che vedono spesso elementi di degrado sociale ed am-bientale nella zona di residenza.

La qualità della vita in Piemonte

Identità

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3938

Di seguito vediamo un cruscotto, realizzato dall’IRES Piemonte, che presenta la classifica della qualità della vita nelle regioni italiane, basato sui dati ISTAT-BES.Il cruscotto mostra la classifica in un grafico, dove ogni “sole” rappresenta una regione, più o meno grande e alto, secondo la posizione in classifica. I singoli raggi rappresentano i punteggi nelle dodici dimensioni e la loro lunghezza è proporzionale ai valori registrati.

Nella tabella seguente i risultati delle dodici dimensioni del Benessere Equo e Sostenibile nelle singole province piemontesi.

Il Bilancio Sociale della Regione Piemonte

Ambiente

Salute

Benessere materiale

Istruzione

Tempi di vita

Reti

Sicurezza

Benessere soggettivo

Paesaggio

Innovazione

Servizi

Politica

Media dei Piazzamenti

Fonte: elaborazioni Ires su dati: Clima di opinione Ires/IPR Marketing, ISTAT e vari

AL

7

8

3

3

5

6

7

4

6

6

6

8

7

NO

5

7

5

8

4

8

5

5

8

2

8

5

8

BI

4

1

7

7

2

2

4

7

4

3

4

1

3

VCO

1

5

1

5

7

3

1

2

5

8

1

7

2

AT

8

3

2

4

6

4

6

6

7

7

5

3

6

TO

3

6

8

1

8

5

8

3

3

1

7

4

5

CN

2

4

4

6

1

1

3

1

2

4

3

2

1

VC

6

2

6

2

3

7

2

8

1

5

2

6

4

Tabella 1 • la qualità della vita nelle province: la classifica

2014

PIE LIGAOS LOM bz tn VEN FVG EMI TOS UMB MAR LAz ABR MOL CAM PUG BAS CAL SIC SAR

Ambiente Salute Ben. materiale Istruzione Tempi di vita Reti

Sicurezza Ben. soggettivo Paesaggio Innovazione Servizi Politica

La Regione Piemonte, nel perseguire l’interesse generale della comunità, contempera le aspettative dei gruppi di soggetti che la compongono.La pluralità di portatori di interesse dell’Ente è classificabile, a seconda del grado di interlocuzione nell’attua-zione delle politiche regionali, in due macro categorie: gli stakeholder intermedi, con i quali la Regione attua una relazione di tipo diretto, e gli stakeholder finali, con i quali la relazione dell’Ente è di tipo indiretto e mediata dall’intervento dei portatori d’interesse intermedi.Il processo di rendicontazione sociale, ripartito in quattro grandi aree di intervento (benessere della persona e della famiglia, sviluppo della comunità, territorio, efficienza delle istituzioni), ha individuato attraverso l’analisi dei dati del rendiconto economico quei gruppi di portatori di interesse che hanno avuto un rapporto diretto e indiretto con la Regione Piemonte.

INDIVIDUAzIONE E CLASSIFICAzIONE DEI PORTATORI DI INTERESSI

Identità

STAKEHOLDER INTERMEDI E FINALI DELLA REGIONE PIEMONTE

Imprese

Cittadini e

Famiglie

Istituzioni

estere

Enti di

ricerca

Enti, agenzie e

società regionali

Comunità

montane

Enti delle

ammnistrazioni

locali

Enti

dell’ammnistrazione

centrale

Istituzioni sociali private

per fini diversi dal sociale

Istituzioni sociali private

per assistenza sociale

Aziende sanitarie

e ospedaliere

Imprese

di pubblici servizi

università

Province Sistema

camerale

Comuni

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4140

In alcuni casi specifici le attività e le funzioni della Regione Piemonte sono svolte attraverso agenzie, enti stru-mentali, società partecipate, collegate e controllate. Le organizzazioni di cui l’amministrazione regionale detie-ne, per finalità strategiche, di promozione e di sviluppo delle attività economiche sul proprio territorio, azioni o quote di partecipazione, è ampio e articolato. Si spazia dalle ASL agli enti di gestione dei parchi e delle riserve naturali e agli enti strumentali, agenzie e consorzi a supporto delle funzioni e delle competenze regionali, dalle aziende che operano come finanziarie per aiutare le piccole e medie imprese del territorio ad altre ancora che si propongono come volano per lo sviluppo del territorio e la diffusione dell’innovazione tecnologica a vantaggio dell’economia regionale.

Tali soggetti, ricondotti alle quattro grandi aree di intervento nelle quali si articola la rendicontazione sociale della Regione Piemonte, sono:

Benessere della persona e della famigliaPartecipazioni detenute direttamente:3 Aziende Ospedaliere (AO Ordine Mauriziano di Torino, AO SS Antonio, Biagio e C. Arrigo di Alessandria, AO S. Croce e Carle di Cuneo);3 Aziende Ospedaliero Universitarie (AOU Città della Salute e della Scienza di Torino, AOU S. Luigi di Orbassano, AOU Maggiore della Carità di Novara);13 Aziende Sanitarie Locali (ASL AL: Distretti di Acqui Terme, Alessandria, Casale Monferrato, Novi Ligure, Ovada, Tortona, Valenza - ASL AT: Distretti di Asti Centro, Asti Nord, Asti Sud - ASL BI: Distretti di Biella e Cossato - ASL CN1: Distretti di Cuneo, Borgo San Dalmazzo-Dronero, Mondovì, Ceva, Savigliano-Fossano, Saluzzo - Asl CN2: Distretti di Alba e Bra - ASL NO: Distretti di Arona, Borgomanero, Galliate, Novara - ASL TO1: Torino, distretti 1, 2, 3, 8, 9, 10 - ASL TO2: Città di Torino, distretti 4, 5, 6, 7 - ASL TO3: Distretti di Collegno, Giaveno, Orbassano, Pinerolo, Rivoli, Susa, Val Pellice, Valli Chisone e Germanasca, Venaria - ASL TO4: Distretti di Ciriè, Chivasso, Settimo Torinese, San Mauro, Ivrea, Cuorgnè - ASL TO5: Distretti di Chieri, Carmagnola, Moncalieri e Nichelino - ASL VC: Distretti di Vercelli e Valsesia - ASL VCO: Distretti di Verbania, Omegna, Domodossola.Partecipazioni detenute indirettamente:Terme di Acqui S.p.A.

Sviluppo della comunitàPartecipazioni detenute direttamente:IRES - Istituto Ricerche Economico Sociali del Piemonte, Agenzia Piemonte Lavoro, Finpiemonte S.p.A., Finpie-monte Partecipazioni S.p.A., EDISU - Ente regionale per il Diritto allo Studio Universitario del Piemonte, Praca-tinat S.c.p.A, Sviluppo Piemonte Turismo s.r.l, Turismo Valsesia e Vercelli S.c.a r.l, ATL del Cuneese-Valli Alpine e Città d’Arte S.c.a r.l, ATL Turismo Torino e Provincia, ATL della Provincia di Novara, ATL Distretto turistico dei laghi S.c.a r.l., ATL di Asti, ATL di Alessandria Alexala, ATL Biellesa S.c.a r.l., Ente Turismo Alba Bra Langhe e Roero S.c.a.r.l., CSI - Consorzio Sistema Informativo, CSP - Innovazione nelle ICT S.c.a.r.l.

IL SISTEMA DELLE PARTECIPAzIONI REGIONALI

Il Bilancio Sociale della Regione Piemonte

Partecipazioni detenute indirettamente:Bioindustry Park S.p.A., Environment Park S.p.A, Parco Scientifico Tecnologico e delle Comunicazioni in Valle Scrivia S.p.A, Tecnogranda S.p.A., Tecnoparco del Lago Maggiore S.p.A. in liquidazione, Virtual Reality & Multi Media Park S.p.A in liquidazione, Fondazione Torino Wireless, Incubatore del Politecnico S.c.p.A. - I3P, Società per la gestione Incubatore Imprese Università di Torino S.c.r.l. - 2I3T, Incubatore di Impresa del Polo di Innova-zione di Novara S.c.r.l. – ENNE 3, Ardea Energia s.r.l., Barricalla S.p.A., Città Studi S.p.A., Consorzio Insediamenti Produttivi del Canavese, Enel Green Power Strambino Solar s.r.l., Eurofidi S.c.p.A., Expo Piemonte S.p.A., Fin-granda S.p.A., Icarus S.c.p.A., La Tuno s.r.l., Montepo S.p.A., Monterosa 2000 S.p.A., Nordind S.p.A in liquidazione, S.A.I.A. S.p.A. in liquidazione, Snos - Spazi Per Nuove Opportunità di Sviluppo S.p.A. in liquidazione, Sviluppo Investimenti Territorio s.r.l., Torino Nuova Economia S.p.A., Villa Gualino S.c.a r.l. in liquidazione, Villa Melano S.p.A, ASCOM Fidi Langhe e Roero S.c.a r.l.

Territorio Partecipazioni detenute direttamente:R.S.A. s.r.l., Arpa Piemonte - Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale, Ente di gestione delle Aree pro-tette delle Alpi Cozie, Ente di gestione delle aree protette dell’area metropolitana di Torino, Ente di gestione del Parco naturale delle Alpi Marittime, Ente di gestione del Parco naturale del Marguareis, Ente di gestione del Par-co naturale delle Capanne di Marcarolo, Ente di gestione delle Terre Pedemontane e delle Terre d’Acqua, Ente di gestione delle aree protette astigiane, Ente di gestione delle aree protette del Ticino e del Lago Maggiore, Ente di gestione delle aree protette della Valsesia, Ente di gestione delle aree protette dell’Ossola, Ente di gestione dei Sacri Monti, Ente di gestione delle aree protette del Po cuneese, Ente di gestione delle aree protette del Po e della Collina Torinese, Ente di gestione delle aree protette del Po vercellese-alessandrino e del Bosco delle Sorti della Partecipanza di Trino, Altri Gestori (Bric Zumaglia e Mont Preve’, Colle del Lys, Conca Cialancia, Lago di Candia, Monti Pelati, Monte San Giorgio, Monte Tre Denti – Freidour, Rocca di Cavour, Stagno di Oulx, Ges-so Stura), Agenzia Mobilità Metropolitana di Torino, 5T s.r.l. - Tecnologie Telematiche Trasporti Traffico Torino, CAAT S.c.p.A. - Centro Agroalimentare Torino, IPLA S.p.A. - Istituto per le Piante da Legno e l’Ambiente, Tenuta Cannona s.r.l., CReSO S.c.r.l. - Consorzio di ricerca, sperimentazione e divulgazione per l’ortofrutticoltura pie-montese, IMA S.c.p.A. - Istituto per il marketing dei prodotti agroalimentari del Piemonte.Partecipazioni detenute indirettamente:GAL Langhe e Roero Leader S.r.l., GAL Escarton e Valli Valdesi S.r.l., 3VALLI Ambiente&Sviluppo s.r.l., Agenzia di Pollenzo S.p.A., C.I.M. S.p.A., Consepi S.p.A., Fondazione Slala, Rivalta Terminal Europa S.p.A., S.I.TO. S.p.A., SAGAT S.p.A.- Società di gestione Aeroporto Torino, SACE S.p.A.- Società Aeroporto Cerrione, MIAC S.c.p.A. - Mercato all’Ingrosso Agroalimentare Cuneo, Concessioni Autostradali Piemontesi S.p.A. - C.A.P.

Efficienza delle istituzioniBanca Popolare Etica, SCR Piemonte S.p.A.- Società di Committenza Regione Piemonte, Cei Piemonte S.c.p.A. - Centro Estero Internazionalizzazione

Identità

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RENDICONTO ECONOMICO

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4544

LE ENTRATE E LE SPESE DELLA REGIONE

Il Bilancio Sociale della Regione Piemonte

Nel Bilancio 2014 della Regione Piemonte si sono registrate entrate in termini di competenza pari a 11.396 milioni di euro, una cifra decisamente superiore rispetto agli ultimi anni. Ciò è dovuto in gran parte all’elevato incremento delle entrate relative ai tributi (Titolo I) ed in particolare alla compartecipazione all’IVA (317 milioni di euro) all’IRAP (51 milioni di euro) e all’addizionale IRPEF (133 milioni di euro). Le entrate correnti rappresentano il 95,52% del totale e derivano principalmente dai tributi propri (9.344 milioni di euro), mentre dal lato delle spese, quelle correnti sono pari a circa l’86,53% e quelle per investimenti all’8,08%. Il restante 3% è destinato alla copertura del disavanzo di amministrazione e al rimborso dei prestiti.

Le entrate 2014Le entrate accertate nel 2014 sono composte principalmente da proventi tributari che, con un’incidenza del 82%, rappresentano la principale fonte di entrata; i trasferimenti statali ed europei invece incidono solamente per il 10,57%, mentre il restante 7,43% è invece costituito da finanziamenti a breve termine, da alienazioni e da canoni.

ENTRATE

Entrate correnti (Tit. I, II, III)

Entrate in conto capitale (Tit. IV)

Totale entrate finali

Entrate per accensione di prestiti (Tit. V)

Totale generale entrate (al netto delle partite di giro)

SPESE

Spese correnti (Tit.I)

Spese in conto capitale (Tit.II)

Totale spese finali

Spese per rimborso di prestiti (Tit.III)

Totale generale spese (al netto delle partite di giro)

2014

10.885.232.109

1.200.861

10.886.432.970

509.653.800

11.396.086.770

2014

10.688.757.985

998.254.843

11.687.012.828

665.944.996

12.352.957.824

Entrate • Rendiconto 2014

Tributi propri

Trasferimenti correnti da Stato, unione Europea

Entrate extratributarie

(canoni, recuperi, rimborsi, introiti da vendita servizi)

Alienazioni

Finanziamenti a breve termine 82+10+3+1+4+m82,00%

0,0

1%

4,4

7%

2,95%

10,57%

I proventi tributari il cui ammontare è pari a 9.344 milioni di euro sono costituiti fondamentalmente da:• tre addizionali regionali (addizionale IRPEF, addizionale all’imposta di consumo sul gas metano e relativa im-

posta sostitutiva, addizionale regionale sui canoni statali per le utenze di acqua pubblica) per un importo pari a 1.377 milioni di euro;

• tre compartecipazioni al gettito di tributi erariali (compartecipazione all’accisa sulla benzina e sul gasolio per autotrazione e compartecipazione regionale al gettito IVA) per un importo pari a 4.678 milioni di euro;

• molteplici forme impositive proprie (IRAP, imposte regionali sulla benzina per autotrazione, imposte regionali sulle concessioni statali dei beni del demanio e del patrimonio indisponibile, tributi speciali per il deposito in discarica dei rifiuti solidi, imposte sulle emissioni sonore degli aeromobili, tasse per l’occupazione di spazi ed aree pubbliche regionali) per un importo pari a 3.275 milioni di euro;

• altre tasse regionali (tasse automobilistiche regionali, tasse per l’abilitazione all’esercizio professionale, tasse regionali per il diritto allo studio universitario, tasse sulle concessioni regionali per la caccia e la pesca) per un importo pari a 15 milioni.

L’altra componente fondamentale delle Entrate sono i trasferimenti - che nel 2011, avevano un’incidenza del 27,94% sul totale dei proventi della gestione - nel 2014, invece, la consistenza si è ridotta al 10,57%; questa variazione è stata determinata soprattutto dalle assegnazioni statali per la programmazione unitaria delle politiche regionali per il 2007-2013 - fondi FAS (Delibera CIPE 112/2008) per un importo pari a 210 milioni e per il finanziamento del decentramento amministrativo in materia di trasporto pubblico locale ai sensi del D.lgs. 422/97 - funzioni confe-rite, per un ammontare pari a 219 milioni di euro; 94,74 milioni sono trasferimenti destinati all’ammortamento dei mutui contratti per il finanziamento dei danni dovuti ad eventi alluvionali e al dissesto idrogeologico; 54 milioni per il finanziamento di mutui contratti per investimenti nel settore trasporti; 120 milioni di euro per la realizzazione di programmi comunitari; 208 milioni per la sanità; mentre 103 milioni riguardano i trasferimenti dall’Unione Europea.

Rendiconto economico

Entrate Tributarie (valori in euro)

0

500.000.000

1.000.000.000

1.500.000.000

2.000.000.000

2.500.000.000

3.000.000.000

3.500.000.000

4.000.000.000

4.500.000.000

5.000.000.000

4.6

78.1

12.8

51

2.5

49

.916

.04

6

1.2

92

.86

4.0

52

43

4.5

62

.16

2

28

2.9

16.2

29

83

.78

3.4

63

6.9

39

.32

2

5.2

54

.35

1

5.2

98

.24

1

4.6

11.1

29

Compartecipazione IVA

IRAP

Addizionale regionale IRPEF

Tasse automobilistiche

Imposta regionale sulla benzina

Compartecipazione al gettito

delle accise sul gasolio

Addizionale all’imposta di consumo

sul gas metano

Tributo speciale per il deposito in discarica

dei rifiuti solidi urbani

Quota del fondo per realta’ socio-economiche

delle zone appartenenti alle regioni di confine

Imposta sulla produzione di idrocarburi

Tassa sulle concessioni per la caccia, pesca

e raccolta tartufi

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4746

Le spese di gestione correlate alle entrate sono riportate nei due grafici seguenti in modo da fornire un’analisi sulla destinazione della spesa della Regione.

LE SPESE PER TIPOLOGIA D’INTERVENTO

Il Bilancio Sociale della Regione Piemonte

Entrate Tributarie

Compartecipazione IVA

IRAP

Addizionale regionale IRPEF

Tasse automobilistiche

Imposta regionale sulla benzina

Compartecipazione al gettito

delle accise sul gasolio

Addizionale all’imposta di consumo

sul gas metano

Tributo speciale per il deposito in discarica

dei rifiuti solidi urbani

Quota del fondo per realtà socio-economiche

delle zone appartenenti alle regioni di confine

Imposta sulla produzione di idrocarburi

Tassa sulle concessioni per la caccia, pesca

e raccolta tartufi 50+27+13+3+2+1+1+1+1+1+z50,06%

13,84%

4,65%

3,03%

0,9

0%

0,0

7%0

,06

%0

,06

%0

,05

%

27,29%

In dettaglio, la comparteci-pazione all’IVA è la principa-le entrata tributaria. Essa rappresenta il 50,06% circa delle entrate tributarie. Seguono l’imposta regio-nale sulle attività produtti-ve (27,29%) e l’addizionale regionale sul reddito delle persone fisiche (13,84%).

Trasferimenti per tipologia d’intervento

Trasferimenti correnti

Trasferimenti in conto capitale

Rimborso di prestiti

Acquisto di beni e prestazioni di servizi

Personale

Interessi passivi e oneri finanziari diversi

Investimenti

Spese per organi istituzionali

utilizzo beni di terzi

Imposte e tasse

0

2.000.000.000

4.000.000.000

6.000.000.000

8.000.000.000

9.8

97.

06

0.3

62

94

5.0

90

.479

66

5.9

44

.99

6

38

2.3

68

.78

1

181.

90

2.5

70

168

.914

.24

8

53

.16

4.3

64

26

.20

2.3

98

18.0

69

.071

14.2

40

.55

6

80,12% 7,65% 5,39% 3,10% 1,47% 1,37% 0,43% 0,21% 0,15% 0,12%

Le “politiche regionali” prese in considerazione si riferiscono a quell’insieme di azioni dirette a sostenere alcuni programmi ritenuti prioritari per la crescita e lo sviluppo economico-sociale del Piemonte; il loro raggruppa-mento per “Aree di Governo” serve a garantire la trasparenza e la leggibilità degli interventi e meglio comunicare le direttrici principali dell’azione amministrativa, coerentemente con il nuovo sistema contabile armonizzato definito dal D.Lgs. 118/2011; ciascuna Area di Governo a cui vengono associate è poi articolata in “Missioni di bi-lancio” e “Programmi” secondo le risorse attribuite. Le missioni rappresentano le funzioni principali e gli obiettivi strategici perseguiti con la spesa regionale. Sono quindi una rappresentazione politico-istituzionale del bilancio, volta a rendere più descrittivi i macroaggregati di spesa.

La riclassificazione del bilancio per missioni consente di identificare chiaramente lo stock delle risorse disponibili per ciascuna delle grandi finalità istituzionali perseguite, offendo un quadro più ampio e completo rispetto ad una definizione delle risorse frammentata per capitoli.

A tale proposito, analizzando la quota delle risorse disponibili per ognuna delle missioni rispetto al totale del bilancio, emerge come gli importi maggiori delle risorse siano destinate:

• alle spese correnti della Aziende sanitarie ed ospedaliere (missione “Tutela della salute” - 72,75%);

• all’ammortamento dei mutui contratti per il pareggio di bilancio, per il finanziamento dei danni dovuti ad eventi alluvionali e al dissesto idrogeologico, per investimenti nel settore trasporti (missione “Servizi istitu-zionali, generali e di gestione” - 7,44%);

Rendiconto economico

LE POLITICHE REGIONALI

Risorse 2014 • per Area di Governo

73+2+1+5+2+6+1+10+p72,75%

1,15%

4,95%

2,16%

6,28%

0,53%

10,11%

2,08%

Benessere sanitario

Benessere sociale

Istruzione, cultura e sport

Politiche per la crescita

Ambiente e Territorio

Logistica e Trasporti

Presenza istituzionale

Efficienza organizzativa

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• alle spese per l’esercizio di trasporto ferroviario regionale (missione “Trasporti e diritto alla mobilità”- 6,28%).

Il 2,68% della spesa complessiva è poi destinato all’obiettivo competitività per promuovere l’innovazione nelle imprese (missione “Sviluppo economico e competitività”), il 2,07% è riferito alla missione “diritti sociali, solidarie-tà sociale e famiglia” e l’1,66 % per interventi in materia di occupazione (“Politiche per il lavoro e la formazione professionale”).

Naturalmente le percentuali sono abbastanza contenute per le diverse missioni in quanto la Sanità assorbe la maggior parte delle risorse; rimangono unicamente un 27,25% delle spese della Regione da ripartire su un nu-mero elevato di politiche.

La tabella che segue mostra l’ammontare complessivo e in quota percentuale delle risorse disponibili per cia-scuna delle Missioni iscritte nel Bilancio 2014:

Il Bilancio Sociale della Regione Piemonte

Missioni D. Lgs 118/2011

Tutela della salute

Servizi istituzionali, generali e di gestione

Trasporti e diritto alla mobilità

Anticipazioni finanziarie

Sviluppo economico e competitività

Diritti sociali, politiche sociali e famiglia

Politiche per il lavoro e la formazione professionale

Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell’ambiente

Soccorso civile

Agricoltura, politiche agroalimentari e pesca

Istruzione e diritto allo studio

Assetto del territorio ed edilizia abitativa

Tutela e valorizzazione dei beni e delle attività culturali

Turismo

Relazioni internazionali

Relazioni con le altre autonomie territoriali e locali

Politiche giovanili, sport e tempo libero

Energia e diversificazione delle fonti energetiche

Ordine pubblico e sicurezza

Totale complessivo

Importo*

8.986.233

918.968

776.036

330.025

281.296

256.323

204.892

108.378

89.887

84.498

74.705

68.423

61.531

36.121

35.385

30.084

5.416

4.082

676

12.352.958

Peso %

72,75%

7,44%

6,28%

2,67%

2,28%

2,07%

1,66%

0,88%

0,73%

0,68%

0,60%

0,55%

0,50%

0,29%

0,29%

0,24%

0,04%

0,03%

0,01%

100%

Destinazione delle risorse per missione

13

01

10

60

14

12

15

09

11

16

04

08

05

07

19

18

06

17

03

Destinazione delle risorse per missione • al netto della Sanità

Un’informazione di dettaglio si ha con la tabella relativa alle missioni distinta sulla base delle risorse dalla se-guente tabella è possibile riscontrare i rispettivi sforzi in termini di spesa della Regione, rispetto ai trasferimenti statali ed europei.

Rendiconto economico

Servizi istituzionali, generali e di gestione

Trasporti e diritto alla mobilità

Anticipazioni finanziarie

Sviluppo economico e competitività

Diritti sociali, politiche sociali e famiglia

Politiche per il lavoro e la formazione professionale

Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell’ambiente

Soccorso civile

Agricoltura, politiche agroalimentari e pesca

Istruzione e diritto allo studio

Assetto del territorio ed edilizia abitativa

Tutela e valorizzazione dei beni e delle attività culturali

Turismo

Relazioni internazionali

Relazioni con le altre autonomie territoriali e locali

Politiche giovanili, sport e tempo libero

Energia e diversificazione delle fonti energetiche

Ordine pubblico e sicurezza

100.000 200.000 300.000 400.000 500.000 600.000 700.000 800.000 900.0000

Missioni D. Lgs 118/2011Tutela della saluteServizi istituzionali, generali e di gestioneTrasporti e diritto alla mobilitàAnticipazioni finanziarieSviluppo economico e competitivitàDiritti sociali, politiche sociali e famigliaPolitiche per il lavoro e la formazione professionaleSviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell’ambienteSoccorso civileAgricoltura, politiche agroalimentari e pescaIstruzione e diritto allo studioAssetto del territorio ed edilizia abitativaTutela e valorizzazione dei beni e delle attività culturaliTurismoRelazioni internazionaliRelazioni con le altre autonomie territoriali e localiPolitiche giovanili, sport e tempo liberoEnergia e diversificazione delle fonti energeticheOrdine pubblico e sicurezzaTotale complessivo

Importo*8.986.233918.968776.036330.025281.296256.323204.892108.37889.88784.49874.70568.42361.53136.12135.38530.0845.4164.08267612.352.958

Risorse Regionali8.751.898.756 754.030.027 646.992.383 330.024.753 75.567.560 167.981.922 62.194.477 69.042.829 48.105.362 47.168.452 58.933.591 19.375.195 57.165.234 25.735.276 2.461.46124.829.2413.589.936 951.027 317.919 11.146.365.402

Risorse Statali234.334.686 163.202.027 129.023.346 142.524.989 65.967.714 116.371.153 39.289.106 41.770.817 36.272.959 15.770.758 48.754.085 4.365.717 10.213.119 7.218.453 5.254.3511.826.058 3.124.942 358.000 1.065.642.279

Risorse Europee

1.735.881 20.000

63.203.679 22.373.249 26.326.449 45.835 10.500 1.056.834 1.088 293.367

172.500 25.705.008

5.752

140.950.142

Peso %72,75%7,44%6,28%2,67%2,28%2,07%1,66%0,88%0,73%0,68%0,60%0,55%0,50%0,29%0,29%0,24%0,04%0,03%0,01%100%

13011060141215091116040805071918061703

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5150

La rendicontazione economica deve fornire gli elementi necessari per verificare la coerenza tra le strategie definite e le attività svolte; diventa quindi imprescindibile specificare quali sono le aree di intervento e gli ambiti operativi di azione mettendole in correlazione con le risorse disponibili; in questo modo la significatività dei va-lori finanziari del bilancio - consentendo un collegamento diretto con le Aree di governo - diventa più analitica.Di seguito vengono riportate, per ogni Area di Governo individuata seguendo i criteri di omogeneità delle azioni, una breve descrizione delle attività che vengono svolte, alcuni sintetici interventi e le risorse distinte per tipolo-gia, assegnate in sede di Bilancio.

BENESSERE SOCIALE: articolato in politiche sociali e per la casa e che comprende tutte le azioni finalizzate a sostenere i bisogni sociali e di abitazione, nonché i relativi servizi pubblici.

La Missione è quasi completamente diretta a garantire la realizzazione sul territorio di politiche a valenza sociale ed educativa a favore delle famiglie, soprattutto di quelle a rischio povertà ed esclusione sociale e gli “Inter-venti per gli anziani” e per la disabilità, con l’assegnazione di risorse ai Soggetti Gestori delle funzioni socio-assistenziali per l’attivazione di interventi economici a sostegno della domiciliarità e delle cure domiciliari in lungoassistenza.

BENESSERE SANITARIO: include tutte le azioni programmatiche finalizzate a fornire ai cittadini le garanzie riguardanti i bisogni fondamentali di carattere sanitario.

Con la Missione Tutela della salute s’intende continuare a garantire i Livelli Essenziali di Assistenza, attraverso tre categorie di interventi, tra loro fortemente correlati: dotare il SSR di strumenti in grado di garantirne il governo complessivo delle strutture; implementare le azioni strutturali nei confronti del SSR in grado di assicurare nel tempo la sua sostenibilità; sviluppare azioni di efficientamento del sistema con la finalità di contenerne i costi.

AREE DI GOVERNO E RISORSE ATTRIBUITE2

Il Bilancio Sociale della Regione Piemonte

2. L’impostazione di questo paragrafo ha tenuto conto della struttura del DPEFR e dei suoi contenuti in gran parte riportati, in modo da poter realizzare un collegamento tra Missione e importo assegnato in sede di rendicontazione.

Missioni di bilancio

Diritti sociali, politiche sociali e famiglia

Ordine pubblico e sicurezza

Totale

Risorse Regione

167.981.922

317.919

168.299.841

Risorse Stato

65.967.714

358.000

66.325.714

Risorse UE

22.373.249

-

22.373.249

Totale

256.322.885

675.919

256.998.805

Missioni di bilancio

Tutela della salute

Risorse Regione

8.751.898.756

Risorse Stato

234.334.686

Risorse UE

-

Totale

8.986.233.442

ISTRuZIONE, CuLTuRA E SPORT: comprende lo sviluppo culturale, con le politiche per sostenere il patrimonio museale, l’offerta di spettacoli, oltre al sostegno al sistema per l’istruzione e lo sport.

Con la Missione Istruzione e diritto allo studio si attuano: il programma “Diritto allo studio” che prevede inter-venti per il trasporto e l’assistenza scolastica, in particolare a favore degli alunni disabili; il programma “Edilizia scolastica” è invece diretto a recuperare e riqualificare il patrimonio edilizio scolastico esistente. Mentre at-traverso il programma “Istruzione Universitaria” si punta prioritariamente su interventi che consentano da un lato l’incremento degli iscritti e dell’attrattività verso le Università piemontesi, dall’altro la riduzione del tasso di abbandono degli studi.

Le Politiche giovanili, sport e tempo libero s’indirizzano soprattutto alla definizione del Programma regionale triennale di interventi per i giovani e il programma “Sport e tempo libero”, per la valorizzazione del territorio pie-montese attraverso l’organizzazione di grandi eventi sportivi ed il sostegno della promozione e diffusione della pratica sportiva. Fondamentale per la Tutela e valorizzazione dei beni e attività culturali è il programma “Politica regionale unitaria per la tutela dei beni e attività culturali” che punta soprattutto: allo sviluppo di programmi de-stinati a operatori ed Enti/Associazioni culturali; all’incentivazione di partnership pubblico-privato; a promuove-re il sistema della cultura scientifica e il sistema delle Residenze Reali del Piemonte; al miglioramento qualitativo dell’offerta culturale e turistica anche attraverso lo studio di modelli organizzativi innovativi per la gestione e la valorizzazione integrata dei beni.

POLITICHE PER LA CRESCITA: inteso come sostegno al complesso economico-produttivo piemontese, fa leva sul sistema formazione-lavoro, sulla capacità delle attività produttive, sulle attività di promozione turistica, sull’innovazione e sulla ricerca universitaria.

Rendiconto economico

Missioni di bilancio

Istruzione e diritto allo studio

Politiche giovanili, sport e tempo libero

Tutela e valorizzazione dei beni e attività culturali

Totale

Totale

74.705.436

5.415.993

61.530.951

141.652.381

Risorse UE

1.088

-

-

1.088

Risorse Stato

15.770.758

1.826.058

4.365.717

21.962.532

Risorse Regione

58.933.591

3.589.936

57.165.234

119.688.761

Missioni di bilancio

Agricoltura, politiche agroalimentari e pesca

Energia e diversificazione delle fonti energetiche

Politiche per il lavoro e la formazione professionale

Sviluppo economico e competitività

Turismo

Totale

Totale

84.498.246

4.081.722

204.892.079

281.296.228

36.120.894

610.889.169

Risorse UE

1.056.834

5.752

26.326.449

63.203.679

172.500

90.765.214

Risorse Stato

36.272.959

3.124.942

116.371.153

142.524.989

10.213.119

308.507.162

Risorse Regione

47.168.452

951.027

62.194.477

75.567.560

25.735.276

211.616.792

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5352

In tema di Agricoltura, politiche agroalimentari e pesca, si segnala soprattutto un rilevante trasferimento di ri-sorse finanziarie alle aziende agricole piemontesi, mirando a sostenere la competitività del comparto agricolo intervenendo sull’ammodernamento delle imprese e delle infrastrutture. Le Politiche per il lavoro e la formazione ai cittadini piemontesi, sono realizzate con risorse regionali e nazionali finalizzate al finanziamento di interventi formativi e ad offrire servizi, attraverso il sistema regionale dei Centri per l’Impiego, contribuendo all’attuazione degli interventi a favore di soggetti sottoposti a misure restrittive della libertà, soggetti disabili e soggetti occupati a rischio disoccupazione. Lo Sviluppo economico e competitività tende a perseguire i seguenti obiettivi: 1. pro-muovere l’innovazione nelle imprese; 2. migliorare il sistema innovativo regionale favorendone l’integrazione a livello nazionale; 3. favorire la nascita di nuovi mercati per l’innovazione; 4. aumentare l’incidenza di specializza-zioni innovative; 5. stimolare nuove attività economiche a contenuto sociale innovativo. Lo “Sviluppo e valorizza-zione del turismo” si pone gli obiettivi di ottimizzare l’accoglienza, la promozione e la valorizzazione dei prodotti del territorio e di consolidare le attività volte ad integrare cultura e turismo ed attuare le azioni di valorizzazione e promozione turistica e turistico-culturale in occasione di Expo, incentivare partnership pubblico-privato.

AMBIENTE E TERRITORIO: comprende le azioni dirette alla tutela del patrimonio ambientale e alla sua valoriz-zazione, attraverso la pianificazione territoriale e paesaggistica, la salvaguardia ambientale, lo sviluppo agricolo e forestale regionale.

Per la Missione Assetto del territorio ed edilizia abitativa, di particolare importanza sono il programma “Edili-zia residenziale pubblica e locale e piani di edilizia economico-popolare” rivolto a dare piena attuazione agli interventi programmati con il primo e secondo biennio del Programma Casa, agli interventi inseriti nel Piano nazionale di edilizia abitativa e a quelli compresi nei programmi ministeriali di riqualificazione urbana e di edilizia abitativa a cui vengono attribuite 63 milioni di euro.Il Programma “Interventi a seguito di calamità naturali”, appartenente alla Missione Soccorso civile, utilizza ri-sorse superiori ai 78 milioni di euro, punta al miglioramento delle condizioni di sicurezza e di salvaguardia del territorio, delle infrastrutture e del patrimonio pubblico di competenza regionale, al contenimento dei rischi derivanti dalle avversità naturali e al sostegno al reddito d’impresa dell’imprenditore agricolo nel momento in cui subisca un danno economico a seguito di avversità atmosferiche e calamità; mentre i restanti 12 milioni di euro assegnati a quella Missione sono utilizzati per le attività di primo intervento per lavori pubblici, assistenza e prevenzione.

Il Bilancio Sociale della Regione Piemonte

Missioni di bilancio

Assetto del territorio ed edilizia abitativa

Soccorso civile

Sviluppo sostenibile

e tutela del territorio e dell’ambiente

Totale

Risorse Regione

19.375.195

48.105.362

69.042.829

136.523.386

Risorse Stato

48.754.085

41.770.817

39.289.106

129.814.008

Risorse UE

293.367

10.500

45.835

349.701

Totale

68.422.647

89.886.680

108.377.769

266.687.095

La Missione Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell’ambiente si articola in numerosi programmi tra i quali: “Aree protette, parchi naturali, protezione naturalistica e forestazione” a cui vengono attribuiti 30 milioni di euro; “Difesa del suolo”, indirizzata a contrastare i danni conseguenti agli eventi di natura idraulica/idrogeo-logica con interventi di tipo strutturale a cui vengono destinati 11,4 milioni di euro; “Politica regionale unitaria per sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell’ambiente”con risorse pari a 3,4 milioni di euro. Il programma “Sviluppo sostenibile territorio montano piccoli comuni” vuole sviluppare e innovare le filiere e i sistemi produt-tivi locali (agro-alimentari, artigianali e manifatturieri) e dell’energia rinnovabile, favorire il turismo sostenibile e valorizzare i beni culturali e il patrimonio artistico e paesaggistico legati al territorio con un fondo pari a 17 mi-lioni di euro. Infine vi sono poi programmi di matrice tipicamente ambientale, quali “Qualità dell’aria e riduzione dell’inquinamento”; “Servizio idrico integrato”; “Tutela, valorizzazione e recupero ambientale” che assorbono le restanti risorse assegnate.

LOGISTICA E TRASPORTI: include tutte le politiche per la mobilità, le infrastrutture e il trasporto pubblico.

La Missione è rivolta alla riorganizzazione complessiva del sistema ferroviario regionale con gli obiettivi di ridurre le attuali criticità e di conseguire una maggiore attrattività con un deciso incremento della quota di spostamenti su ferro sia dei passeggeri, sia delle merci. In particolare, si punta al completamento di alcune opere priorita-rie quali, ad esempio, l’interconnessione della ferrovia Torino-Ceres con il passante RFI e il prolungamento a sud della Linea metropolitana 1 di Torino con la tratta Lingotto-Bengasi. Un’ulteriore finalizzazione riguarda la garanzia delle risorse per lo svolgimento dei servizi di trasporto pubblico locale in attuazione del Programma Triennale regionale dei Servizi e per lo svolgimento dei servizi ferroviari regionali mediante i contratti stipulati con Trenitalia, con l’Agenzia mobilità metropolitana regionale e con GTT SpA. A questi si aggiungono una serie di interventi di portata minore che saranno in grado, una volta ultimati, di garantire l’omogeneità prestazionale della rete secondaria e la fluidità dei transiti.

PRESENZA ISTITuZIONALE: riguarda principalmente la definizione delle politiche di promozione e sviluppo del sistema regionale delle autonomie locali, con le quali si attribuiscono alle Province 25 milioni di euro per lo svolgimento delle funzioni in materia di viabilità, formazione e agricoltura, nonché le iniziative di cooperazione e solidarietà internazionale incentrate in particolar modo su programmi congiunti diretti a costituire reti parte-nariali, apportando un significativo contributo all’obiettivo di coesione territoriale.

Rendiconto economico

Missioni di bilancio

Trasporti e diritto alla mobilità

Risorse Regione

646.992.383

Risorse Stato

129.023.346

Risorse UE

20.000

Totale

776.035.728

Missioni di bilancio

Relazioni con le altre autonomie territoriali e locali

Relazioni internazionali

Totale

Risorse Regione

24.829.241

2.461.461

27.290.702

Risorse Stato

5.254.351

7.218.453

12.472.804

Risorse UE

-

25.705.008

25.705.008

Totale

30.083.592

35.384.922

65.468.514

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5554

EFFICIENZA ORGANIZZATIVA: contiene tutte le politiche volte a garantire il funzionamento, e a renderlo più efficiente, del sistema della “macchina regionale”.

Sono numerosi i programmi contenuti nella Missione, tra i più importanti si segnalano il programma “Gestione economica, finanziaria, programmazione, provveditorato”, che include la gestione del debito con un assor-bimento di risorse pari 640 milioni di euro ed il piano di razionalizzazione delle società partecipate regionali; il programma “Statistica e sistemi informativi” (58 Meuro) che punta ad una corretta ed efficace gestione del Sistema Informativo Regionale e che costituisce un valore aggiunto per offrire migliori servizi alla comunità, e a disporre di un’infrastruttura di rete moderna; il programma “Risorse umane” (178 Meuro), che, in un’ottica di contenimento dei costi di funzionamento e di personale e di razionalizzazione nell’utilizzo delle risorse umane, persegue obiettivi di riduzione della frammentazione di funzioni nell’azione amministrativa e di semplificazione delle procedure. Altri importanti programmi sono il programma “Gestione dei beni demaniali e patrimoniali”, che è finalizzato alla gestione delle attività relative alla realizzazione della nuova sede Unica della Regione Piemonte, che rappresenta un intervento di rilevanza strategica, soprattutto per razionalizzare le spese e contenere i costi di gestione rispetto a quelli attuali (10 Meuro).

La Regione Piemonte, in qualità di soggetto erogatore di risorse agli stakeholder, provvede a remunerare i sog-getti portatori di fattori produttivi indispensabili per la realizzazione della sua attività (quali dipendenti, organi di governo, amministrazione fiscale, istituti di credito) e ad effettuare trasferimenti ai soggetti ritenuti, sul piano redistributivo, meritevoli o che contribuiscono in forma indiretta a realizzare le finalità istituzionali dell’Ente e allo sviluppo della regione.Dalle tabelle e dai grafici successivi rappresentanti i trasferimenti (correnti ed in conto capitale) che verranno dettagliati successivamente nella relazione sociale, sono evidenti i notevoli trasferimenti correnti alla Sanità, mentre per i trasferimenti in conto capitale si evince un sostanziale equilibrio tra le diverse Aree di governo.

Il Bilancio Sociale della Regione Piemonte

Missioni di bilancio

Servizi istituzionali, generali e di gestione

Risorse Regione

754.030.027

Risorse Stato

163.202.027

Risorse UE

1.735.881

Totale

918.967.936

I TRASFERIMENTI

Rendiconto economico

Il Piemonte per il benessere della persona e della famiglia

Il Piemonte per lo sviluppo della competitività

Il Piemonte per il territorio

Il Piemonte per l’efficienza delle istituzioni

Missioni

Diritti sociali, politiche sociali e famiglia

Ordine pubblico e sicurezza

Tutela della salute

Istruzione e diritto allo studio

Tutela e valorizzazione dei beni

e delle attività culturali

Politiche giovanili, sport e tempo libero

Turismo

Sviluppo economico e competitività

Politiche per il lavoro e la formazione

professionale

Energia e diversificazione delle fonti energetiche

Agricoltura, politiche agroalimentari e pesca

Assetto del territorio ed edilizia abitativa

Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e

dell’ambiente

Soccorso civile

Trasporti e diritto alla mobilità

Relazioni con le altre autonomie

territoriali e locali

Relazioni internazionali

Servizi istituzionali, generali e di gestione

Anticipazioni finanziarie

Fondi e accantonamenti

12

03

13

04

05

06

07

14

15

17

16

08

09

11

10

18

19

01

60

20

Aree di Governo

DPEFR

Benessere sociale

Benessere sanitario

Istruzione,

cultura e sport

Politiche

per la crescita

Ambiente

e Territorio

Logistica e Trasporti

Presenza

istituzionale

Efficienza

organizzativa

Macro aree

Bilancio Sociale

Il Piemonte per il

benessere della persona

e della famiglia

Il Piemonte

per lo sviluppo

della competitività

Il Piemonte

per il territorio

Il Piemonte

per l’efficienza

delle istituzioni

248.417.546

491.600

8.695.410.997

67.167.039

54.449.089

4.920.986

20.816.808

11.011.702

194.805.745

3.123.025

19.045.975

19.541.879

53.639.834

3.653.771

437.509.369

30.083.592

2.192.221

30.779.183

9.897.060.362

Totale

8.944.320.143

375.340.370

514.344.852

63.054.997

90+4+5+1+j

Macro aree Bilancio Sociale • Trasferimenti parte corrente

90%

5%

1%

4%

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5756

Il Piemonte per il benessere della persona e della famiglia

Il Piemonte per lo sviluppo della competitività

Il Piemonte per il territorio

Il Piemonte per l’efficienza delle istituzioni

Il Bilancio Sociale della Regione Piemonte

Missioni

Diritti sociali, politiche sociali e famiglia

Ordine pubblico e sicurezza

Tutela della salute

Istruzione e diritto allo studio

Tutela e valorizzazione dei beni

e delle attività culturali

Politiche giovanili, sport e tempo libero

Turismo

Sviluppo economico e competitività

Politiche per il lavoro e la formazione

professionale

Energia e diversificazione delle fonti energetiche

Agricoltura, politiche agroalimentari e pesca

Assetto del territorio ed edilizia abitativa

Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e

dell’ambiente

Soccorso civile

Trasporti e diritto alla mobilità

Relazioni con le altre autonomie

territoriali e locali

Relazioni internazionali

Servizi istituzionali, generali e di gestione

Anticipazioni finanziarie

Fondi e accantonamenti

12

03

13

04

05

06

07

14

15

17

16

08

09

11

10

18

19

01

60

20

Aree di Governo

DPEFR

Benessere sociale

Benessere sanitario

Istruzione,

cultura e sport

Politiche

per la crescita

Ambiente

e Territorio

Logistica e Trasporti

Presenza

istituzionale

Efficienza

organizzativa

Macro aree

Bilancio Sociale

Il Piemonte per il

benessere della persona

e della famiglia

Il Piemonte

per lo sviluppo

della competitività

Il Piemonte

per il territorio

Il Piemonte

per l’efficienza

delle istituzioni

6.902.035

268.766.132

7.387.309

5.937.756

482.158

11.407.872

248.646.288

954.791

400.000

34.756.336

46.073.111

46.831.952

81.592.409

146.105.222

30.548.361

8.298.749

945.090.479

Totale

275.668.167

309.972.509

320.602.693

38.847.110

Trasferimenti in conto capitale

29+33+34+4+j29%

34%

4%

33%

Rendiconto economico

I prospetti riportati di seguito forniscono una rappresentazione della spesa in conto capitale – data da investimenti e trasferimenti in conto capitale – realizzata dalla Regione Piemonte, ponendo in evidenza sia l’ambito istituzionale e giuridico (Imprese, Amministrazioni statali, Enti locali) che ne ha beneficiato, sia la tipologia di investimento realiz-zata, secondo la classificazione per natura.

LA SPESA IN CONTO CAPITALE

Tipologia d’investimento

Trasferimenti ad Imprese

Trasferimenti ad Aziende sanitarie

Trasferimenti a imprese pubbliche

Trasferimenti a Comuni

Trasferimenti a Province

Trasferimenti ad altri Enti delle amministrazioni locali

Titoli

Trasferimenti ad Aziende ospedaliere

Acquisizione o realizzazione software

Opere per la sistemazione del suolo

Impianti e attrezzature

Concessioni di crediti ad imprese

Infrastrutture idrauliche

Concessioni di crediti a comuni

Trasferimenti a Comunità montane

Trasferimenti ad università

Trasferimenti ad Enti ed agenzie regionali

Trasferimenti ad Enti dell’amministrazione centrale

Trasferimenti a Regioni e Province autonome

Beni di valore culturale, storico,archeologico ed artistico

Hardware

Trasferimenti ad istituzioni sociali private

Fabbricati

Mobili,macchinari e attrezzature

Importo

298.390.721

248.061.105

155.164.223

139.655.305

43.203.934

27.990.836

25.920.000

21.821.484

9.864.180

7.374.871

5.800.419

3.215.756

2.689.025

1.440.939

1.344.166

1.300.000

1.276.520

915.511

901.085

567.564

424.511

408.896

388.702

135.092

998.254.843

%

29,89%

24,85%

15,54%

13,99%

4,33%

2,80%

2,60%

2,19%

0,99%

0,74%

0,58%

0,32%

0,27%

0,14%

0,13%

0,13%

0,13%

0,09%

0,09%

0,06%

0,04%

0,04%

0,04%

0,01%

100,00%

Tipologia d’investimento

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58

L’efficienza di un Ente è garantita soprattutto dalla tipologia di spesa effettuata, di cui si è cercato di dare ampia rappresentazione, ma anche dai pagamenti effettuati, rispetto agli impegni finanziari assunti, i quali rivestono un’importanza fondamentale. In proposito, nella tabella successiva, si è cercato di effettuare un confronto tra macroaggregati da cui si evidenzia un sostanziale allineamento tra impegni e pagamenti complessivi effettuati nell’anno.

CONFRONTO IMPEGNI PRESI E PAGAMENTI

Il Bilancio Sociale della Regione Piemonte

1

1

1

1

1

1

1

1

1

1

1

1

1

2

2

2

2

2

2

2

2

2

3

01

02

03

04

05

06

06

06

06

07

08

09

01

02

02

02

03

03

03

05

01

01

01

01

02

03

01

01

01

03

02

03

Impegni e Pagamenti

TITOLO 1°: SPESE CORRENTI

spese per organi istituzionali

personale

acquisto di beni e prestazioni di servizi

utilizzo beni di terzi

trasferimenti correnti ad amministrazioni pubbliche

trasferimenti correnti ad altri soggetti

trasferimenti correnti all’estero

trasferimenti correnti a imprese

trasferimenti correnti ad altri soggetti

interessi passivi e oneri finanziari diversi

imposte e tasse

oneri straordinari della gestione corrente

TITOLO 2°: SPESE IN CONTO CAPITALE

investimenti fissi

trasferimenti in conto capitale ad amministrazioni pubbliche

trasferimenti in conto capitale a enti dell’amministrazione centrale

trasferimenti in conto capitale a enti delle amministrazioni locali

trasferimenti in conto capitale ad altri soggetti

trasferimenti in conto capitale a imprese

trasferimenti in conto capitale ad altri soggetti

concessioni di crediti e anticipazioni

TITOLO 3°: SPESE PER RIMBORSO DI PRESTITI

TOTALE SPESE FINALI PER CLASSIFICAZIONE FUNZIONALE

Differenza

550.649.346

-2.817.714

8.784.990

7.875.096

1.753.186

489.133.458

40.170.799

159.652

23.504.224

16.506.922

3.196.152

878.519

1.674.860

316.613.682

-1.313.242

84.749.050

0

84.749.050

238.176.489

242.477.631

-1.681.210

-4.998.615

24.121.323

891.384.351

Totale Pagamenti

10.138.108.639

29.020.112

173.117.580

374.493.685

16.315.885

9.236.401.209

131.354.896

1.486.896

46.174.838

83.693.162

162.361.820

13.362.037

1.681.416

681.641.161

54.477.606

401.720.895

915.511

400.805.384

215.787.351

211.077.313

2.090.105

9.655.309

641.823.672

11.461.573.472

Totale Impegni

10.688.757.985

26.202.398

181.902.570

382.368.781

18.069.071

9.725.534.667

171.525.695

1.646.549

69.679.063

100.200.084

165.557.972

14.240.556

3.356.276

998.254.843

53.164.364

486.469.945

915.511

485.554.434

453.963.840

453.554.944

408.896

4.656.694

665.944.996

12.352.957.824

RELAZIONESOCIALE

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RELAZIONE SOCIALE

IL PIEMONTE PER IL BENESSERE DELLA PERSONA E DELLA FAMIGLIA

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6362

Sanità, Politiche sociali, Politiche per la casa: il benessere della persona e della famiglia è centrale per la Regione, che programma un’articolata serie di interventi al fine di garantire livelli adeguati di tutela della salute - come diritto fondamentale dell’individuo e interesse della collettività - di assistenza sociale e di diritto alla casa.

Il Bilancio Sociale della Regione Piemonte Il Piemonte per il benessere della persona e della famiglia

Missioni

Diritti sociali, politiche sociali e famiglia

Ordine pubblico e sicurezza

Tutela della salute

Istruzione e diritto allo studio

Tutela e valorizzazione

dei beni e delle attività culturali

Politiche giovanili, sport e tempo libero

Turismo

Sviluppo economico e competitività

Politiche per il lavoro

e la formazione professionale

Energia e diversificazione delle fonti energetiche

Agricoltura, politiche agroalimentari e pesca

Assetto del territorio ed edilizia abitativa

Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e

dell’ambiente

Soccorso civile

Trasporti e diritto alla mobilità

Relazioni con le altre autonomie

territoriali e locali

Relazioni internazionali

Servizi istituzionali, generali e di gestione

Aree di Governo

Benessere sociale

Benessere sanitario

Istruzione, cultura

e sport

Politiche

per la crescita

Ambiente

e Territorio

Logistica e Trasporti

Presenza istituzionale

Efficienza organizzativa

Macro aree

Il Piemonte per il benessere

della persona

e della famiglia

Il Piemonte

per lo sviluppo

della competitività

Il Piemonte

per

il territorio

Il Piemonte per l’efficienza

delle istituzioni

AREE DI GOVERNO E ARTICOLAzIONE DELLA RELAzIONE SOCIALE IL PIEMONTE PER IL BENESSERE DELLA PERSONA E DELLA FAMIGLIA

Diritti sociali, politiche sociali e famiglia

Ordine pubblico e sicurezza

Tutela della salute

Benessere sociale

Benessere sanitario

248.909.146

8.659.410.997

Risorse erogate • Parte Corrente

97+3+j 97,22%

2,78%

Benessere sociale

Benessere sanitario

6.902.035

268.766.132

Conto Capitale

97+3+j 97,50%

2,50%

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6564

• Diritti sociali, politiche sociali e famiglia

Il perdurare della crisi economica e della diminuzione delle risorse pubbliche hanno messo anche la Regione Piemonte di fronte alla difficile sfida di: garantire i Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) previsti per le politiche so-ciali; mantenere la compatibilità economica e fronteggiare cambiamenti sociali epocali quali l’invecchiamento della popolazione e l’immigrazione, che richiedono interventi sociali sempre più qualificati e mirati a crescenti aree di bisogno.

Nonostante una maggiore disponibilità finanziaria conseguente all’approvazione del Decreto Legge n. 35/2013 (cosiddetto “Salva Debiti”) e la maggiore consistenza dei fondi statali per le politiche sociali e per la non autosuf-ficienza, la situazione debitoria della Regione permane sotto osservazione.La difficoltà maggiore per il 2014 è consistita nel contemperare l’esigenza di far fronte al Piano di Rientro della spesa socio-sanitaria con le necessità dei cittadini, soprattutto per le prestazioni domiciliari, semi-residenziali e residenziali e per i bisogni critici, quali quelli di anziani, disabili, pazienti psichiatrici, tossicodipendenti, minori.

Di fronte a tali criticità gli obiettivi della Regione nell’ambito delle politiche sociali sono stati ridefiniti in modo da:

• sostenereleiniziativedisussidiarietàdelterzosettore;• intervenirenelsostegnoallafamigliaancheattraversointerventiafavoredeiservizidellaprimainfanzia (asili e interventi socio-educativi per minori in difficoltà, adozioni) e famiglie in difficoltà;• mantenereiservizidomiciliariesemi-residenzialidestinatiallepersonedisabili;• mantenereiservizididomiciliaritàedelleretidicurafamiliareperlepersonenonautosufficienti;• contribuirealmantenimentodeilivellideiservizisocio-assistenzialierogatidaicomunisingoliedassociati.

Il Bilancio Sociale della Regione Piemonte Il Piemonte per il benessere della persona e della famiglia

BENESSERE SOCIALE Politiche Sociali

Per garantire il perseguimento di tali obiettivi, la Regione Piemonte agisce soprattutto attraverso l’erogazione a Enti Gestori di risorse da destinarsi a servizi socio-assistenziali di vario tipo e rivolti a differenti categorie di uten-za. Il bacino complessivo di utenti dei servizi sociali finanziati dalla Regione, con risorse proprie e trasferite dallo Stato, è infatti arrivato a 251.505 utenti nel 2012.

250 mila utenti dei servizi sociali in Piemonte. Il 24% sono minori, il 45,3% adulti e il 30,7% anziani.

L’utenza complessiva dei servizi sociali della regione rappresenta quasi il 6% della popolazione piemontese.L’area della disabilità e della non autosufficienza, comprendente minori, adulti e anziani, arriva a 85.166 utenti, pari al 33,9% degli utenti complessivi dei servizi sociali della regione.

L’utenza complessiva dei servizi sociali rappresenta circa il 6% della popolazione (media tra l’8,96% dei minori, il 4,28% degli adulti e il 7,4% degli anziani).

Nel 2014 si segnala in particolare il lavoro svolto per aumentare il numero dei posti per i bambini negli asili nido. Sono stati erogati fondi per sostenere circa 21.500 posti in ben 277 comuni piemontesi. Ad oggi in Piemonte ci sono circa 28.700 posti bambino pari ad un indice di oltre il 25% rispetto alla popolazione 0 – 2 anni, diffusi su 415 Comuni (pari al 34,41% dei 1.206 Comuni del Piemonte). Sono proseguite le attività volte alla formazione degli operatori/operatrici e all’avvio del servizio sperimentale denominato “Agri-tata” presso aziende agricole aderenti all’Associazione Coldiretti. Al 2014 la sperimentazione del servizio ha portato l’offerta a 15 unità sul territorio regionale per un totale di circa 75 bambini e, in linea con il protocollo sperimentale, è stata nuovamente promossa la campagna formativa delle Agri-tate che ha portato le operatrici agricole qualificate a 50 in tutto il Piemonte.

28.700 posti-bambino diffusi in 415 comuni, che coprono il 25% della popolazione 0-2 anni.

Un altro tema rilevante nel 2014 ha riguardato le azioni a favore delle donne vittime di violenza. Nello specifico, attraverso due bandi, sono state finanziate 12 istanze, presentate da Comuni ed Enti Gestori del-le funzioni socio-assistenziali, riferite al potenziamento di 10 Centri Antiviolenza, presenti nelle province di Ales-sandria, Asti, Biella, Novara e Torino, e 6 Case Rifugio presenti sui territori delle province di Biella, Cuneo, Torino e Verbania. Sempre sul tema è stato avviato il coinvolgimento e la condivisione con gli interlocutori interessati per la stesura della bozza del nuovo disegno di legge regionale quadro sulla violenza di genere contro le donne.

Il sistema antiviolenza in Piemonte: 20 Centri, 7 Case Rifugio e 13 sportelli.I Centri Antiviolenza sono presenti su tutto il territorio regionale (2 ad Alessandria, 4 ad Asti, 1 a Biella,

3 a Cuneo, 4 a Novara, 4 a Torino, 1 a Vercelli e 1 nel VCO), mentre le case rifugio sono presenti nelle sole province di Biella, Cuneo e Torino.

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6766

La diffusione territoriale vede la concentrazione di quasi la metà delle organizzazioni nella provincia di Torino (circa 16mila ONP); minore la distribuzione nelle altre province: Cuneo con 5.654 ONP al 16%, Alessandria con 3.424 ONP al 10%, Novara e Biella rispettivamente all’8% e al 6%, Verbano Cusio Ossola, Asti e Vercelli si atte-stano al 5%.Interessante la diffusione per comune delle ONP che vede 836 comuni (70%) con una concentrazione di non profit fino a 10 unità, 323 comuni con una presenza di ONP fino a 100 unità, 29 comuni con una presenza tra le 100 e le 250 ONP, 17 comuni tra le 250 e le 1000 ONP e Torino che spicca con la presenza di circa 6mila organizzazioni.È emerso un quadro di criticità diffusa nel complesso sistema dei registri a cui le ONP si iscrivono e, in attesa del-la norma nazionale, il Piemonte con la legge sulla “Semplificazione”, approvata il 26 febbraio 2015, ha precorso i tempi e ha istituito il Registro Unico delle Organizzazioni del Terzo Settore in Piemonte.Il 2014 è stato caratterizzato anche da una serie di eventi che, sotto il nome di Open Day del Volontariato, hanno voluto promuovere la conoscenza delle attività delle associazioni di volontariato attraverso l’apertura delle sedi delle associazioni e la realizzazione di una miriade di iniziative in tutte le principali città della regione.

In Piemonte ci sono 35.354 organizzazioni non profit.Quasi il 70% delle ONP opera nel settore cultura, sport e ricreazione,

il 6% nel settore assistenza sociale e protezione civile, il 4,5% nel settore religione, il 3,5% nel settore Istruzione e ricerca.

Politiche per la Casa

In Piemonte il patrimonio di edilizia sociale è gestito in larga misura dalla sette Agenzie Territoriali per la Casa che operano su base provinciale (una sola Agenzia gestisce il patrimonio nelle province di Novara e del VCO), mentre una minima parte è gestita direttamente dai Comuni. La Regione Piemonte, oltre a legiferare in materia di edilizia sociale, attua controlli amministrativi e gestionali sulle ATC e sui Comuni gestori.La disciplina dell’edilizia sociale in Piemonte è contenuta nella Legge Regionale n. 3 del 17 febbraio 2010.Per ciò che riguarda l’edilizia sociale, nel 2014 sono state varate misure straordinarie per fronteggiare l’emergen-za abitativa, nello specifico il fondo per il sostegno alla locazione e il fondo per la morosità incolpevole.Il fondo per il sostegno alla locazione eroga contributi integrativi a favore degli inquilini appartenenti alle fasce più deboli per il pagamento dei canoni di locazione; il fondo per la morosità incolpevole offre dei contributi agli inquilini sotto sfratto per sanare la morosità e a condizione che venga sottoscritto un nuovo contratto d’affitto a canone concordato. Per morosità incolpevole si intende la situazione di sopravvenuta impossibilità a provve-dere al pagamento del canone di affitto dovuto alla perdita o consistente riduzione della capacità reddituale del nucleo familiare.

Sono continuati gli interventi socio-sanitari a sostegno della domiciliarità a favore degli anziani non autosuf-ficienti e delle famiglie che se ne fanno carico. In particolare sono stati impegnati circa 47 milioni di euro per:• interventieconomiciasostegnodelladomiciliarità(assegnidicura,buonofamiglia)• curedomiciliariinlungoassistenza• lettidisollievo.

47 Meuro per la domiciliarità.

Gli interventi per l’integrazione sociale dei cittadini stranieri vengono definiti nell’ambito degli impegni pro-grammatori e finanziari assunti dal Ministero dell’Interno e dal MIUR su risorse del Fondo Europeo per l’Integra-zione dei cittadini dei paesi terzi.

In Piemonte ci sono circa 425 mila residenti stranieri, il 9,6% della popolazione.

La Regione Piemonte nel 2014 ha attivato i progetti “Petrarca 3” e “Petrarca 4”, finanziati con circa 2,4 milioni di euro, che hanno offerto dei corsi di lingua, interventi di educazione civica, orientamento e approfondimento sull’organizzazione sociale, sul mondo dei servizi, sui diritti e doveri e sulle regole di convivenza esistenti in Italia. I progetti sono stati realizzati con soggetti istituzionali e del privato sociale che, a diverso titolo, intervengono nei processi d’integrazione dei migranti.In particolare il progetto Petrarca 3 ha previsto l’erogazione di corsi di formazione linguistica di diverso livel-lo, con una particolare attenzione alle fasce di popolazione più deboli e con maggiori difficoltà nell’usufruire dell’offerta formativa del territorio. Sono stati organizzati 191 corsi di diverse tipologie: 171 corsi standard, 16 corsi sperimentali rivolti alle donne extracomunitarie organizzati in collaborazione con i servizi educativi del-la Città di Torino, 3 corsi sperimentali tenutisi la domenica e 1 corso sperimentale di formazione a distanza. I beneficiari sono stati complessivamente 2.423: 2.123 per i corsi ordinari, 209 per i corsi sperimentali rivolti alle mamme extracomunitarie, 75 per i percorsi domenicali e 16 per la formazione a distanza. Il progetto Petrarca 4 ha garantito corsi gratuiti di italiano su tutto il territorio regionale rivolti a stranieri rego-larmente residenti, una formazione rivolta ai formatori e la prossimità con il livello locale grazie alla costituzione dei Nodi di rete territoriali, luoghi di governance del progetto.

circa 2.500 i beneficiari dei corsi di lingua e integrazione.

Per ciò che riguarda il variegato mondo del Terzo Settore la Regione Piemonte ha avviato un lavoro di rile-vazione sistematica e aggiornata del Terzo settore su tutto il territorio per attivare politiche e iniziative volte a sostenere, agevolare e rilanciare le organizzazioni non profit.Nel 2014 è stato realizzato il progetto di ricerca sperimentale “La mappatura delle organizzazioni non profit in Piemonte”.

Il Bilancio Sociale della Regione Piemonte Il Piemonte per il benessere della persona e della famiglia

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Per quanto concerne la Polizia Locale e le Politiche per la Sicurezza, sono state potenziate le iniziative di ca-rattere formativo già promosse in passato e ne sono state istituite di nuove, alcune delle quali realizzate in Italia per la prima volta. Nel 2014 sono stati promossi operatori di Polizia Locale 28 nuovi agenti. Contemporaneamente a tale corso per neo-assunti ne sono stati organizzati 15 di aggiornamento per operatori già in servizio, dei quali 14 della durata di 81 ore/lezione per Agenti ed Ispettori e 1 della durata di 57 ore per Commissari. Ad oggi ne sono stati conclusi con verifica finale 6 con il rilascio di 102 attestati. Ad integrazione di queste iniziative, sono stati realizzati corsi di qualificazione professionale relativi ad una specifica materia, teorica o pratica, d’interesse per la professione: 25 corsi di tiro operativo avanzato II° livello, 15 corsi per il personale addetto ai servizi di controllo “buttafuori”, 1 corso sul coaching e gestione dello stress, 5 corsi di aggiornamento sul N.d.S., 2 corsi per Comandanti e Com-missari di Polizia Locale sulla prevenzione della corruzione, 1 corso di guida sicura propedeutico per il rilascio della patente di servizio, 1 corso per Comandanti e Commissari di Polizia Locale interforze sulla sicurezza in-tegrata, 2 corsi sulle misure precautelari per Comandanti e Commissari di Polizia Locale, 1 Corso Mercury per docenti/formatori delle materie teoriche, 3 corsi in materia di etica professionale come strumento di contrasto allo stress lavorativo, 2 corsi sul divertimento notturno e sulla conflittualità nell’uso dello spazio pubblico, 1 cor-so pickpocketing antiborseggio, 1 corso per Comandanti e Commissari in materia di minori e Polizia Locale, 1 master in criminologia applicata, 1 corso per direttori tecnici dei corsi regionali.

Complessivamente i corsi hanno riguardato 1.302 operatori di Polizia Locale sui 4.739 in servizio.

A queste attività si aggiunge il ricorrente Campionato di Tiro a Segno, giunto alla XXXI edizione, che ha visto oltre alla tradizionale partecipazione delle altre Forze di Polizia, anche di una delegazione della Scuola di Applicazione dell’Esercito Italiano. Si sottolinea come anche quest’anno, si è cercato di realizzare la maggior parte di queste iniziative anche a livello decentrato, nelle varie Province piemontesi, per consentire la partecipazione del mag-gior numero possibile di operatori e per coinvolgere i Comandi nelle varie iniziative. In corso d’anno è stata altresì promossa una campagna regionale di sensibilizzazione alla diffusione dei defibril-latori, rivolta ai Comuni e finalizzata a diffondere la “cultura del primo soccorso in condizioni di emergenza” e di incrementare quanto più possibile la disponibilità di defibrillatori che verranno assegnati in comodato d’uso gratuito alle Autonomie Locali interessate. È stato portato avanti il lavoro preparatorio di competenza del Settore Polizia Locale e Politiche per la Sicurezza per l’organizzazione della V Conferenza regionale sulla Sicurezza integrata, con ricerche, relazioni ed analisi.Sempre sul fronte della sicurezza, si è consolidato il progetto a regia regionale “Observo Manager”, con la regi-strazione di oltre 2400 telecamere e l’interessamento attivo di 133 Comuni, cui è stato presentato il software e la Piattaforma di Videosorveglianza Territoriale.

Il Bilancio Sociale della Regione Piemonte Il Piemonte per il benessere della persona e della famiglia

• Ordine pubblico e Sicurezza

• Tutela della salute

La Direzione regionale ha predisposto i Programmi Operativi per il triennio 2013-2015 e ne ha curato gli adem-pimenti tecnici, con grande attenzione a non compromettere l’attribuzione in via definitiva delle risorse finan-ziarie, in termini di competenza e di cassa, condizionate alla piena attuazione del Piano di rientro.Il Piano di rientro 2010-2012, basato sulla ricognizione delle cause che hanno determinato strutturalmente ec-cessivi oneri di gestione per il Servizio Sanitario Regionale (SSR), ha individuato ed affrontato selettivamente le diverse problematiche emerse, incidendo sui diversi fattori di spesa e specificando gli obiettivi di contenimento, le singole azioni concretamente realizzabili per il raggiungimento degli obiettivi medesimi e l’impatto finanziario correlato.Attraverso i Programmi Operativi 2013-2015 la direzione ha avviato un percorso idoneo a rafforzare l’azione di controllo della spesa sanitaria, continuando a garantire i Livelli Essenziali di Assistenza, attraverso tre “categorie” di interventi, tra loro fortemente correlati:• dotareilSSRdistrumentiingradodigarantirneilgovernocomplessivo,semplificandola“catenadi comando”;• implementareleazioni“strutturali”neiconfrontidelSSR,ingradodiassicurareneltempolasua sostenibilità; • proseguireilpercorsogiàavviatoerelativoallosviluppodiazionidiefficientamentodel sistema, con la finalità di contenere i costi attraverso meccanismi di razionalizzazione nell’uso delle risorse.

Come previsto dalla normativa nazionale e dal Piano Socio Sanitario Regionale 2012-2015, nell’ambito della “gestione del rischio clinico”, per il miglioramento della qualità delle prestazioni attraverso un processo siste-matico, si è dato corso alle seguenti attività nell’ambito della gestione del rischio clinico: • consolidamentodellaretedeireferentidellagestionedelrischioclinicoedellafunzionedi risk management presso le Aziende Sanitarie (ASR); • valutazionedelleprioritàdirischionellevarieASR;• rafforzamentoiniziativediempowerment già sviluppate a livello regionale, • implementazionedicampagneperlasicurezzadelpazienteeampliamentodellaformazione degli operatori;• attuazionediunapoliticadiimplementazioneemonitoraggiodell’applicazionediprocedure e azioni per la sicurezza del paziente.

BENESSERE SANITARIO

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È proseguita l’attività nell’ambito del Programma 18 “Sicurezza e rischio clinico” dei Programmi Operativi per il triennio 2013-2015, articolata nelle seguenti aree progettuali:• monitoraggiosulleiniziativeesuirisultatidelleASRrelativiallagestionedelrischioclinico;• monitoraggiodeipianidimiglioramentoattuatidalleaziendeaseguitodell’occorrenzadieventisentinella;• progettosicurezzainsalaoperatoria-monitoraggiosistematicodell’usodellacheck list in sala operatoria;• implementazioneemonitoraggiodellaraccomandazioneperlasicurezzanellaterapiaoncologica;• previsionedell’inserimentodell’implementazionedeidocumentiministerialisullaqualitàesicurezza dei pazienti (raccomandazioni, manuale per la sicurezza in sala operatoria) tra i criteri di valutazione dei direttori generali;• progettotematico“prevenzionedellecadutenellestrutturesanitarie”;• progettotematico“schedaunicaditerapia”;• programmaregionaleperl’emergenzaintraospedaliera;• pianodiformazioneaziendaleperlasicurezzadeipazienti(root cause analysis, audit clinico);• azionedimiglioramentodellaqualitàdeldatoSIMESattraversol’adozionediunospecificoapplicativo regionale;• programmaperlagestionedeirischisanitaridellaresponsabilitàciviledellaRegionePiemonte;• applicazionedellametodologiaSWR(comedamanualedelMinisterodellaSalute)nelleAziende Sanitarie piemontesi;• politichediempowerment rivolte al cittadino e operatori relative alle strutture sanitarie.

La Regione ha altresì partecipato al Progetto “la valutazione della qualità delle strutture ospedaliere secondo la prospettiva del cittadino” – dell’Agenas. Il progetto è stato definito e avviato sulla base della sperimentazione già effettuata nel corso dell’anno 2012 presso i presidi ospedalieri Molinette dell’AOU San Giovanni battista di Torino (ora AOU Città della Salute e della Scienza di Torino) e San Giovanni Bosco dell’ASL TO2.

Per la realizzazione del progetto sono state individuate le seguenti Aziende Sanitarie Regionali/Presidi: • AOUCittàdellaSaluteedellaScienzadiTorino (presidi: CTO Maria Adelaide – OIRM Regina Margherita - S. Anna), • AOMaurizianodiTorino(presidioUmbertoI),• AOSantaCroceeCarlediCuneo(ospedaliS.CroceeCarle),• AOMaggioredellaCaritàdiNovara(OspedaliNovaraeGalliate),• AOSSAntonioeBiagioeCesareArrigodiAlessandria(presidi:OspedaleInfantile,ospedaleCivile),• ASLTO2(presidi:OspedaleMariaVittoria;OspedaleAmedeodiSavoia),• ASLTO3(OspedaliRiunitidiPinerolo),• ASLBI(OspedaledegliInfermidiBiella)• PresidioGradenigo(presidioex43L.833/78).

Sulla base delle previsioni progettuali sono state costituite le équipes miste - composte da rappresentanti dei cittadini e operatori aziendali - formati nell’ambito del progetto e coordinati dalla Cabina di Regia regionale e dai

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referenti delle Aziende Sanitarie; le équipes, nell’ambito dei presidi individuati dalla Regione, hanno partecipato alle attività di valutazione della qualità dei servizi sanitari utilizzando strumenti (questionario) e metodi predispo-sti da AGENAS e dall’Agenzia di Valutazione Civica di CittadinanzAttiva.

Allo scopo di consentire una gestione ottimale del programma assicurativo regionale e di garantire continuità al modello organizzativo-gestionale per la definizione dei sinistri che erodono il fondo regionale, è stato costituito il Comitato Regionale Gestione Sinistri con compiti di:• coordinamentooperativodelprogrammaassicurativoregionaleperlagestionedeirischisanitari;• monitoraggioperiodicodellavorosvoltoesupportoprofessionaleamministrativo-legaleemedico- legale a favore dei Comitati di Gestione delle Aree di Coordinamento Sovrazonale, allo scopo di garantire il rispetto dei principi di buona pratica liquidatoria;• formulazionedipropostedilineeguidadiraccordoeregolamentazionedelleproceduredigestione dei sinistri.

Sono state approvate le “Linee guida inerenti la regolamentazione delle procedure di gestione dei sinistri di responsabilità civile verso terzi delle ASR”, che definiscono una procedura condivisa per la gestione dei sinistri di responsabilità civile verso terzi delle ASR attraverso la stesura di un modello organizzativo-gestionale la cui applicazione consenta di pervenire, nel congruo e comunque più breve tempo possibile, alla corretta liquidazio-ne del danno con modalità confacenti alla natura e alla complessità di ciascun evento e nel rispetto dei principi della buona pratica liquidativi.

È inoltre proseguita, anche con riferimento all’anno 2014, la gestione dei flussi informativi e la trasmissione dati di cui al SIMES - Sistema Informativo Monitoraggio degli Errori in Sanità – Gestione flussi – GAF – eventi sentinella e denunce sinistri. Il progetto rileva, a livello nazionale, il flusso delle principali informazioni relative agli eventi sentinella, cioè quegli eventi di particolare gravità indicativi di un serio malfunzionamento del sistema sanitario, e delle denunce dei sinistri allo scopo di favorire l’analisi delle cause e dei fattori contribuenti alla de-terminazione degli eventi sentinella nonché di determinare, attraverso l’analisi del flusso dei dati relativi ai sinistri, il rischio infortunistico e assicurativo delle ASR.A livello regionale è inoltre stata avviata una specifica azione di miglioramento della qualità del dato SIMES at-traverso l’adozione di uno specifico applicativo regionale - Programma Regionale per la Gestione del Rischio Clinico 2014 –2015 – attivato nella seconda metà dell’anno 2014, a livello sperimentale, in 3 ASR : AOU Città della Salute e della Scienza di Torino, ASL VCO e AO SS. Antonio e Biagio di Alessandria, e finalizzato a:• agevolareleASRnellacompilazionedeitracciatienell’elaborazionedeireport;• favorireunaraccoltasistematica,alivelloregionale,deidatidelledenuncesinistriedeglieventi sentinella;• favorirelacorrettaalimentazionedelflussoministerialeSIMESnelpienorispettodellavigente normativa privacy.

Nel 2015 l’applicativo verrà esteso a tutte le ASR.

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Attività relative alla competenza attribuita in Area socio-sanitaria e sanitariaI flussi ministeriali “Istituzione del sistema informativo per il monitoraggio dell’assistenza domiciliare” (SIAD) e “Istituzione della banca dati finalizzata alla rilevazione delle prestazioni residenziali e semiresidenziali” (FAR) sono passati dalla fase sperimentale a quella a regime nell’anno 2012. Ciò ha comportato un continuo monitoraggio non solo dell’invio dei dati da parte delle Aziende Sanitarie Locali, ma anche una costate analisi per il migliora-mento della qualità dei dati inviati al Ministero. Per tali motivi, sono state incontrate periodicamente le Aziende Sanitarie Locali durante il 2014 per entrambi i flussi, sia per fornire loro un aggiornamento e un feedback dei report ministeriali sia per condividere nuove strategie utili al perfezionamento in merito alla qualità e quantità dei dati stessi. Il Settore ha seguito l’attività di organizzazione della migrazione delle informazioni degli applicativi gestionali delle ASL per quanto concerne le Cure Domiciliari al sistema Webanziani dell’ASL CN1, nonché la conseguente dismissione degli applicativi aziendali.

Nell’ambito della definizione delle “Linee guida per l’attivazione del Servizio di Cure Domiciliari nelle Aziende Sanitarie Locali della Regione Piemonte”, a seguito di studio ed analisi sia della normativa nazionale sia regionale, è stata predisposta una bozza di deliberazione con oggetto “Revisione del modello organizzativo delle Cure Do-miciliari” comprensiva sia della revisione organizzativa delle Cure Domiciliari sia dell’individuazione dello stru-mento di valutazione multidimensionale, in quanto strumento operativo della revisione stessa. La bozza di deliberazione con i relativi dodici allegati, che è un “compendio” di tutta la normativa regionale pie-montese inerente le Cure Domiciliari sanitarie dal 2002 ad oggi, è stata presentata alle attuali strutture di vertice amministrativo a dicembre 2014.

Sul fronte disabilità si è lavorato, attraverso un approfondito studio e analisi sia della normativa sia dei dati di fab-bisogno, alla revisione della normativa regionale relativa alle strutture residenziali e semiresidenziali per persone con disabilità, al fine di definire un nuovo modello più adeguato ai differenti bisogni della popolazione disabile.Il modello gestionale e strutturale proposto, che semplifica e riorganizza le strutture, prevede:• rimodulazionedeilivellidiintensitàassistenzialearticolatiinfasce,alfinedipermettereunamaggior flessibilità nell’assistenza offerta, garantendo in questo modo risposte più vicine agli effettivi bisogni della persona;• semplificazionedellestruttureresidenzialiesemiresidenziali;• individuazionedialtreattivitàorganicamentestrutturatesiasulpianoresidenzialesiasuquellodiurno;• individuazionediscaledivalutazionefunzionaledellapersonanonchéstrumentidivalutazionesociale;• individuazionedelPianoEducativo/Riabilitativo/AssistenzialeIndividuale(PEI/PAI)qualeespressione operativa della maggiore flessibilità quali-quantitativa degli interventi;• definizionedella“Cartelladelladisabilità”.

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Sono stati inoltre definiti:• il“Percorsoclinicoassistenzialeperpersoneinstatovegetativo,statodiminimacoscienzae locked-in syndrome”;• letariffecomplessive,individuateinciascunafasciaassistenziale,perleprestazionierogatedalle strutture residenziali e semiresidenziali per disabili.

La bozza di deliberazione è stata presentata alle attuali strutture di vertice amministrativo e all’organo politico a dicembre 2014.

Nell’ambito della mobilità sanitaria intra-regionale, l’attività è consistita essenzialmente nella verifica delle valo-rizzazioni operate dal CSI Piemonte di concerto con i Settori regionali competenti per materia (e segnatamente DB2019 – Sistemi Informativi Sanitari, DB2016 – Organizzazione dei Servizi Sanitari Ospedalieri e Territoriali) delle prestazioni erogate dalle Strutture pubbliche, equiparate e private segnalando eventuali soluzioni di non continuità con i trend storici.

Nel corso dell’anno 2014 il Settore ha gestito tutto il percorso istruttorio della compensazione interregionale della mobilità sanitaria nazionale (ndr: i SSR sono finanziati sulla base di un modello di distribuzione territoriale delle risorse che attribuisce quote pro-capite per ciascun cittadino residente e che finanzia le strutture ero-gatrici con corrispettivi unitari per ciascuna prestazione. Tale sistema pone la necessità di compensare i costi sostenuti per prestazioni rese a cittadini in ambiti regionali diversi da quelli che hanno ottenuto il finanziamento pro-capite). Nel corso dell’anno 2014 la Regione Piemonte ha provveduto ad inviare a tutte le Regioni proposte per la re-golarizzare delle posizioni contabili dei flussi standard relativi all’anno 2013 e agli anni precedenti che fossero rimaste in sospeso, al fine di normalizzare le erogazioni di cassa da parte dello Stato. La Regione Piemonte, già individuata dal Coordinamento della Mobilità Sanitaria Interregionale quale capofila del gruppo ristretto (Campania, Emilia, Umbria, Veneto, Puglia, Sardegna), nel 2014 è diventata capofila per la predisposizione della revisione del Testo Unico per la revisione dei tracciati per la compensazione della mobilità 2014.

Fin dal 2007 la gestione contabile della mobilità internazionale, fenomeno destinato ad aumentare in seguito all’adozione della tessera sanitaria, è passata dal livello centrale a quello locale, e i relativi debiti devono essere imputati alle ASL attraverso le Regioni. Nell’ambito delle disponibilità finanziarie ripartite per il SSN per l’anno 2014 gli uffici hanno gestito un primo conguaglio in acconto dei saldi di mobilità per gli anni 1995-2012.

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Come gli anni scorsi il Settore Organizzazione dei Servizi Sanitari Ospedalieri e Territoriali si è occupato dell’i-struttoria e della pubblicazione della graduatoria unica regionale per la Medicina Generale (suddivisa in quattro aree: Assistenza Primaria, Continuità Assistenziale, Medicina dei Servizi Territoriali ed E.S.T. 118) e per la Pediatria di Libera Scelta, sia come struttura di assistenza alle AA.SS.LL. e ai medici interessati per la compilazione della modulistica e per le relative informazioni, sia gestendo le attività per la definizione delle graduatorie.Il settore ha lavorato all’applicazione della normativa convenzionale relativa ai Medici di Medicina Generale e ai Pediatri di Libera Scelta, in particolare esercitando la funzione di supervisione e coordinamento del Collegio Arbitrale per la Medicina Generale e per la Pediatria di Libera Scelta, (organo deputato a giudicare le violazioni commesse dai medici convenzionati).In applicazione degli Accordi Collettivi Nazionali il Comitato Permanente Regionale per la Medicina Generale e per la Pediatria di Libera Scelta, ha svolto l’attività consultiva, attraverso la definizione linee di indirizzo e l’in-terpretazione delle norme convenzionali per l’applicazione dei contenuti economici- normativi degli Accordi Collettivi Nazionali nonché degli Accordi Integrativi Regionali.È stato inoltre eseguito il coordinamento tra le AA.SS.LL nella procedura annuale SISAC di rilevazione della rap-presentatività delle organizzazioni sindacali nella medicina convenzionata ai fini della certificazione della stessa per stabilire la legittimazione delle sigle sindacali alla partecipazione alle trattative contrattuali. Di concerto con l’AGENAS, al fine di ottenere una quantificazione precisa della spesa relativa alla Medicina e Pediatria convenzionata, è stata promossa dalla SISAC la procedura di rilevazione dei dati numerici e di spesa con intervento della Regione in collaborazione delle menzionate Strutture.Infine, il Settore ha provveduto all’istruttoria delle istanze presentate dai Medici di Medicina Generale e Pediatri di Libera Scelta ai fini dell’ottenimento dei benefici economici riconosciuti dalla normativa convenzionale nazionale e regionale per l’ impiego di personale studio o per l’adesione a forme associative create tra medici e, semestralmente, ha compiuto il monitoraggio al fine di verificare gli oneri economici sostenuti dalle Aziende a tale titolo.Il Settore si è altresì occupato dell’istruttoria delle pratiche di verifica di compatibilità relative anche alle seguenti tipologie di struttura: • ResidenzaSanitariaAssistenziale(RSA)peranzianinonautosufficienti;• NucleoAlzheimerTemporaneo(NAT);• NucleoperStatoVegetativo/StatodiMinimaCoscienza(NSV);• NucleodiAltaComplessitàneurologicaCronica(NAC).Le strutture regionali pubblicano periodicamente sul Bollettino Ufficiale Regione Piemonte sia la tabella riepi-logativa dei posti letto ancora disponibili di RSA, sia l’elenco dei pareri favorevoli “8 ter” (posti letto autorizzabili ma non accreditabili). Per governare la programmazione del fabbisogno regionale, la Direzione Sanità si è dotata nel secondo se-mestre 2013 dello strumento informativo/informatizzato per la gestione e l’archiviazione di tutte le richieste di verifica di compatibilità del procedimento “8 ter” . Nel corso del 2014 è iniziato il lavoro di implementazione del sistema informatico con l’inserimento di tutti i pareri favorevoli “8 ter” concessi a partire dall’entrata in vigore della D.G.R. n. 46-528/2010, relativi a strutture per anziani non autosufficienti. Il Settore esegue altresì la verifica sui pareri “8 ter“ formulati in passato, predisponendo provvedimenti di perdita di efficacia rispetto ai pareri rima-sti sulla carta e, pertanto, scaduti.

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Durante l’anno 2014 è proseguita l’istruzione delle pratiche di autorizzazione al trasporto infermi tramite au-toambulanza nonché di variazione di tale autorizzazione (modifica statuto, sede legale, sede operativa, legale rappresentante, responsabile sanitario). Sono stati, altresì, emanati procedimenti di diffida, sospensione tempo-ranea e revoca dell’autorizzazione al trasporto. È stato mantenuto un costante aggiornamento della banca dati delle associazioni e ditte autorizzate al trasporto infermi, con invio trimestrale della tabella riassuntiva aggiornata agli uffici regionali competenti per la sua pub-blicazione sul sito regionale. È stata svolta anche l’attività inerente il procedimento amministrativo per la verifica di compatibilità con la pro-grammazione sanitaria regionale delle richieste di variazione/implementazione di attività degenziali provenienti da strutture private e nello specifico è stata curata l’elaborazione dei pareri finali e la loro trasmissione ai Comuni. Durante l’anno è continuata la gestione e la verifica dell’attuazione degli atti di programmazione inerenti alle attività di emergenza ospedaliera. È stato garantito il raccordo tra l’attività di emergenza ospedaliera e quella di emergenza territoriale con riguardo a tutte le forme di collaborazione/integrazione tra le stesse, anche gesten-do la fase a regime del finanziamento dalla Compagnia di San Paolo. È stata predisposta, in collaborazione con il Sistema 118, la bozza di documento per accedere al nuovo finan-ziamento per il completamento della rete.È stata eseguita l’implementazione e la gestione dei flussi informativi ministeriali sull’intero sistema dell’emer-genza-urgenza e coordinata l’azione regionale a questo dedicata; sono stati curati i rapporti con il Ministero della Salute - NSIS relativamente alla valutazione delle prime evidenze degli indicatori sull’attività di emergenza a livello nazionale.

In Piemonte, nel 2012, sono state erogate 16,42 prestazioni per abitante a fronte di uno standard nazionale di 12.

Per quanto concerne l’Assistenza Specialistica Ambulatoriale sono proseguite le attività correlate al riordino organizzativo-gestionale funzionale ad una maggiore efficienza nel rispetto della garanzia degli interventi LEA appropriati. La Regione Piemonte, sottoposta al Piano di rientro concordato con il Ministero dell’Economia e delle Finanze ed il Ministero della Salute, sulla base della ricognizione delle cause che hanno determinato strutturalmente eccessivi oneri di gestione per il SSR, ha individuato e affrontato selettivamente le diverse problematiche emer-se, incidendo sui diversi fattori di spesa e specificando gli obiettivi di contenimento, le singole azioni concre-tamente realizzabili per il raggiungimento degli obiettivi medesimi e l’impatto finanziario correlato. Tali azioni sono definite nei Programmi operativi per il triennio 2013-2015 e sono volte a:• migliorareilgradodiappropriatezzaprescrittiva;• riorganizzareinmodoefficienteipuntidierogazione;• governareladomandache,nelrispettodeiLEA,avviciniiconsumiperabitantedellaRegionePiemonte agli standard nazionali.

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Gli uffici hanno effettuato un’analisi critica dei consumi (alti volumi ed alto dispendio) specificati nei Programmi Operativi 2013-2015, con particolare riferimento alle aree di laboratorio analisi, radiologia e altra diagnostica, re-cupero e rieducazione funzionale, a livello regionale sono stati realizzati confronti con le singole realtà aziendali al fine di valutare e porre in essere tutte le azioni per la maggior efficienza ed efficacia delle attività specialistiche ambulatoriali.In alcune aree già da tempo sono stati avviati specifici interventi riguardanti sia l’appropriatezza prescrittiva, sia la riorganizzazione delle reti e precisamente nelle aree dei Laboratori di analisi, Radiologia (in specifico TC e RM) e Recupero e Rieducazione Funzionale.Nel campo dell’area radiologica l’appropriatezza prescrittiva è un aspetto che riveste particolare significatività al fine del controllo della domanda di prestazioni. In ambito regionale il ricorso alle prestazioni di area radiologica ha visto nel corso degli ultimi anni una crescita continua, anche in rapporto alla veloce evoluzione tecnologica del settore.Si è proceduto, pertanto, ad operare sul terreno dell’appropriatezza prescrittiva con particolare riferimento a specifiche indagini, di corretta esecuzione delle stesse al fine di garantirne la qualità e la rimodulazione della rete delle strutture pubbliche e private di diagnostica per immagini al fine di una più adeguata distribuzione delle grandi apparecchiature anche in rapporto al fabbisogno della popolazione piemontese.Si è perseguito l’obiettivo dell’appropriatezza prescrittiva in rapporto alla quesito diagnostico/patologia con-clamata, prioritario sia per garantire equità d’accesso alla prestazioni da parte dei cittadini, sia per un corretto utilizzo delle risorse con particolare riferimento alle grandi attrezzature TC e RM.È stato osservato che il consumo pro-capite di prestazioni utilizzanti tali apparecchiature è significativamente superiore allo standard nazionale. Un esempio molto forte è rappresentato dalle prestazioni RM, che in Regione Piemonte nel 2013 sono state 8,80 per 100 abitanti a fronte di un indice di consumo nazionale di max 7,5 se-condo la griglia indicatori LEA.Per l’area del Recupero e Rieducazione funzionale, a seguito di una attenta analisi dell’attuazione delle linee guida, si è evidenziato un importante scostamento dei comportamenti prescrittivi in rapporto alle stesse ed è emersa la necessità di intensificare le azioni per la realizzazione della loro piena attuazione. Un primo obiettivo individuato, che va in tale direzione, è rappresentato dal minor ricorso alla terapia fisica in quanto tali prestazioni, come affermato nell’Allegato A alla D.G.R. n. 42-941 del 3/11/2010, si presentano come quelle a forte rischio di inappropriatezza anche per l’uso eccessivo delle stesse. Le strutture regionali, valutato quanto emerso dagli incontri con le Aziende Sanitarie Regionali nei mesi di di-cembre 2013 e gennaio 2014, vagliati i singoli piani di intervento presentati dalle stesse nel mese di gennaio 2014, previsti nell’azione 14.3.4 dei Programmi Operativi 2013-2015, e tenuto conto del diverso grado di ela-borazione dei piani, al fine di una fattiva realizzazione di quanto indicato nei Programmi Operativi , hanno individuato specifici obiettivi per singola Azienda Sanitaria, definendo i valori verso i quali devono tendere per la totalità delle prestazioni specialistiche ambulatoriali, per l’area delle prestazioni di laboratorio analisi, per le pre-stazioni TC e RM e per le prestazioni di terapia fisica. Nel corso del 2° semestre 2014 sono stati costantemente monitorati i comportamenti aziendali collegati agli obiettivi individuati. Sempre nell’ambito della appropriatezza prescrittiva nel corso del 2014 sono state avviate attività relative alla revisione/integrazione dei criteri per un corretto utilizzo delle classi di priorità clinica per le branche specialisti-che di neurologia e gastroenterologia.

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Per quanto concerne l’attuazione del Piano Regionale sul governo delle liste d’attesa nel corso del 2014 le azioni regionali si sono particolarmente concentrate sul versante “sistemi di prenotazione”, con particolare at-tenzione al funzionamento del SOVRACUP per le Aziende Sanitarie di Torino e provincia.Inoltre, in attuazione del predetto provvedimento è proseguito:• ilmonitoraggionazionaledeitempidiattesasulleprestazioniambulatorialiindividuatesiaperl’attività istituzionale (modalità ex ante), sia per l’attività libero-professionale garantita dal SSR (ALPI);• ilmonitoraggioregionalemensilesempresulleprestazioniambulatorialiindividuateconilpredetto provvedimento;• l’attivitàperlarealizzazionedellanecessariainformazione/comunicazioneagliutentidovutaalivello regionale (pubblicazione dati nel sito web Regione Piemonte e realizzazione FAQ).

Gli uffici hanno inoltre proseguito le proprie attività collegate al tema dell’informazione e comunicazione agli utenti dei servizi sanitari, considerato che l’accesso ai servizi e la loro utilizzazione ottimale sono condizionati in buona parte dalle conoscenze che i cittadini hanno sulle caratteristiche e sul loro funzionamento e vanno espresse con modalità di comunicazione appropriate e differenziate a seconda del destinatario (cittadino, uten-te, associazioni di utenti, medici di medicina generale e pediatri di libera scelta, specialisti ospedalieri ed ambu-latoriali interni, altri operatori sanitari).Il miglioramento di molti processi assistenziali e di molte situazioni di rischio è legato al diretto coinvolgimento dei malati e dei cittadini, sia nella individuazione dei punti critici che nella gestione delle soluzioni. In molti casi il solo intervento dei servizi non è adeguato e richiede l’integrazione con forme di supporto agli individui ed alle loro famiglie a cui altri soggetti (associazione di malati o di familiari, ecc…) possono utilmente concorrere. Sviluppare il coinvolgimento dei malati e della popolazione nelle scelte relative alla loro assistenza ed ai servizi sanitari e fornire le informazioni necessarie per promuovere la responsabilità individuale e collettiva nei confron-ti della salute rappresenta l’essenza del patto per la salute. A tal fine è fondamentale sviluppare all’interno delle Aziende Sanitarie un “sistema comunicazione” a cui, in una logica integrata, concorrano gli esperti e le strutture dedicate (Ufficio relazioni con il Pubblico, Servizio di Edu-cazione alla Salute, ecc..) quali articolazioni con competenze specialistiche finalizzate al miglioramento della comunicazione interna ed esterna.All’interno delle prospettive di implementazione delle iniziative di Information and Communication Techno-logies, sono di notevole importanza tutte quelle che possono vedere una reale integrazione/interazione con il cittadino e a questo proposito sono proseguite le attività dei progetti del SOVRACUP WEB e del CONTACT CENTER, con costante monitoraggio e pubblicazione sul sito regionale dei dati relativi alla capacità di risposta, ai tempi di attesa, alla percentuale delle prestazioni effettuate entro determinati intervalli di tempo.In ultimo, sono state avviate nel secondo semestre 2014 le attività per la definizione del catalogo prestazioni ne-cessario al fine del completo ed appropriato funzionamento della ricetta elettronica, nell’ambito del progetto nazionale per la dematerializzazione delle ricette.

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Per realizzare una gestione integrata delle varie fasi del percorso riabilitativo, in coerenza con il principio della continuità ospedale-territorio, è stato ripreso l’iter per la gestione informatica in rete delle attività riabilitative, che permette di analizzare i profili dei pazienti inseriti nei vari setting, di monitorare i flussi dei pazienti per ve-rificare la coerenza tra i bisogni riabilitativo-assistenziali e il setting assegnato, garantendo la coerenza con la mission della struttura ricevente e una gestione integrata ospedale-territorio.Inoltre, nell’ambito delle attività regionali relative alla ridefinizione della rete ospedaliera regionale e delle linee di indirizzo per lo sviluppo della rete territoriale, con particolare attenzione ai criteri di appropriatezza di intervento in entrambi gli ambiti, alla continuità dei percorsi delle cure e razionalità nell’uso delle risorse, gli uffici regionali hanno provveduto a sviluppare con le ASL gli approfondimenti necessari relativamente all’attività sanitaria extraospedaliera definita quale “continuità assistenziale a valenza sanitaria”, anche al fine di definirne il relativo fabbisogno da garantire agli assistiti. Gli approfondimenti sono avvenuti tenuto conto nella necessità di assicurare un appropriato utilizzo delle fun-zioni ospedaliere di ricovero (analisi qualitativa e quantitativa dei profili dei pazienti con passaggi reiterati in Pronto Soccorso, relativo tempo di permanenza e rilevazione di numero e tipologia di risposta al bisogno di continuità assistenziale eventualmente presente, analisi del numero di pazienti, per le discipline di area medica e di area chirurgica, a rischio di ospedalizzazione prolungata o di dimissione difficile, ecc.), e delle funzioni territoriali di continuità delle cure assicurate attraverso molteplici tipologie di risposta in funzione del bisogno sanitario e socio-assistenziale rilevato (es. RSA, cure domiciliari, ecc.).

Sono state infine assicurate le seguenti ulteriori attività:• aggiornamentodellaregolamentazionesullatempisticadivaliditàdelleesenzionirilasciatedalleASL per malattie croniche ed invalidanti; • predisposizionemanualediaccreditamento,incollaborazioneconARPA,relativoalleattivitàdi ossigenoterapia iperbarica;• collaborazionecongliURPaziendalieregionali,perilsuperamentodivariecriticitàsegnalatedai cittadini rispetto alla fruizione delle prestazioni specialistico-ambulatoriali;• informazioneaicittadinisultemadelleprestazionispecialisticheambulatoriali: il 60% dell’informativa sanitaria richiesta dai soggetti ha interessato il tema delle esenzioni;• attuazionedellevariefasidell’iterproceduraleinmateriadiistallazioneedusodiapparecchiatureaR.M.N.;• iscrizionedeiminorialS.S.N.;• attivitàdisupportoecoordinamentoconnessaalSistemaDocumentazioneConferenzaStato-Regioni.

In tema di Sicurezza Alimentare e Nutrizione, nel 2014 è continuato il ciclo di programmazione e di coordi-namento, iniziato nel 2011 ed esteso al quadriennio 2011-2014, nel rispetto del Piano Regionale Integrato di Sicurezza Alimentare – PRISA, lo strumento di programmazione delle attività di controllo ufficiale previste dai Regolamenti comunitari e nazionali in materia di sicurezza alimentare, i cui contenuti non possono prescindere dai piani di prevenzione territoriale collegati con la rete epidemiologica regionale. Nello specifico nel PRISA 2014 è continuato il processo di integrazione delle attività di sicurezza alimentare fra i servizi veterinari e medici dei dipartimenti di prevenzione, con l’intento di armonizzare gli obiettivi e i compor-

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tamenti dei Servizi e prevedendo, contestualmente, l’integrazione dell’uso delle risorse umane nelle attività di controllo sulle imprese a competenza mista. È proseguita la gestione del sistema di allerta rapido “Rapid Alert System for Food and Feed (RASFF)”, attivo dalla seconda metà del 2012 e che integra il Sistema Informativo Unificato Settore Prevenzione e Veterinaria della Regione Piemonte, con lo scopo di:• fornireaglioperatorideiServiziunostrumentodiregistrazioneetrasmissionealivelloterritorialedelle informazioni relative alle notifiche di allerta per favorirne un migliore utilizzo;• fornireaglioperatorideiServiziunsistemadiregistrazione,trasmissioneearchiviazionedellenotifiche di allerta unico e univoco su tutto il territorio regionale;• fornireaiDipartimentidiPrevenzionedelleASLealSettoreRegionaledatidisintesiperla rendicontazione dell’attività locale e regionale.Il medesimo programma consente di avvisare, i referenti individuati alla gestione degli stati di allerta, mediante l’invio di una e-mail all’indirizzo di posta elettronica attualmente in uso nelle ASL.Durante i giorni festivi e prefestivi, nonché durante gli orari serali e notturni in cui gli uffici competenti regionali non sono in attività, hanno continuato ad operare i Servizi Multizonali PPMMV con lo scopo di assicurare 24 ore su 24 la tempestiva trasmissione e gestione degli stati di allerta che coinvolgono gli alimenti o i mangimi e per il primo intervento in casi di emergenza alimentare. L’impegno del Settore regionale per la gestione degli stati di allerta è risultato notevole, sia in termini di tempo-lavoro utilizzato, sia in termini di integrazione tra i diversi Servizi del Dipartimento di Prevenzione. Nel 2014 sono stati gestiti 126 stati di allerta e 70 information, con successivi follow-up e gestione degli esiti degli accertamenti effettuati da parte delle ASL coinvolte.Anche per il 2014 è continuato il piano di controllo straordinario sulla gestione dei resi alimentari e degli ali-menti scaduti. L’attività è stata svolta in modo prioritario presso la grande distribuzione organizzata (ipermerca-ti), i depositi frigoriferi ed altre tipologie di impianti produttivi.

È, inoltre, continuato lo specifico programma di vigilanza relativo all’etichettatura obbligatoria e facoltativa delle carni bovine, che ha come obiettivo la verifica della corretta attuazione di quanto previsto dalla norma-tiva comunitaria (Reg. CE/1760/2000) e dalla Linee Guida nazionali. L’attività è stata svolta su di un campione rappresentativo di esercizi al dettaglio, di stabilimenti di produzione e di singole filiere di commercializzazione.

Nel settore dei sottoprodotti di origine animale (Regolamento CE/1069/2009 e suo Regolamento applicativo UE/142/2011) è stato curato il rilascio, la sospensione o la revoca dei riconoscimenti comunitari e si è fornita consulenza al territorio per la registrazione delle attività ricadenti nel regolamento succitato. In linea con quan-to previsto dal PRISA, nel 2014 sono stati previsti ed effettuati sei audit di sistema intesi a verificare il raggiungi-mento degli obiettivi stabiliti dal Regolamento CE/882/2004 in materia di sicurezza alimentare e dei mangimi. Nello specifico, gli audit sono stati condotti presso l’ASL CN1, AT, AL, VC, BI e TO1 nel settore dei controlli sull’i-giene della distribuzione e commercializzazione alimenti di origine animale (Reg .CE n. 852/2004), nel settore dei controlli sull’impiego di fitosanitari e nel settore del benessere animale in allevamento e durante il trasporto.

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La prevenzione e il controllo delle malattie infettive impegnano tuttora una buona parte dell’attività dei Servizi di Igiene e Sanità pubblica. Le attività necessarie per la lotta alle malattie infettive sono orientate sia alla preven-zione e al controllo di singole patologie infettive sia allo sviluppo e al miglioramento delle azioni di sorveglianza epidemiologica, per evidenziare l’emergere di nuovi problemi e verificare l’efficacia delle azioni di controllo.Le azioni di prevenzione e di controllo sono programmate in modo da corrispondere agli obiettivi indicati dagli atti di pianificazione regionale e nazionale mentre le azioni di sorveglianza epidemiologica sono coerenti agli indirizzi scientifici internazionali in modo da poter utilizzare le informazioni per alimentare il sistema integrato europeo di sorveglianza delle malattie infettive. L’integrazione, il sostegno, il monitoraggio ed il coordinamento di queste attività sono affidate al Servizio Sovra-zonale di Epidemiologia dell’ASL AL, quale Servizio di riferimento Regionale di Epidemiologia per la sorveglianza, la prevenzione e il controllo delle Malattie Infettive e quale struttura referente dell’Assessorato alla Sanità e punto di contatto per la gestione delle emergenze infettive (SeREMI dell’ASL AL di Alessandria).

Al SeREMI sono inoltre affidate anche attività di ricerca, progettazione, sperimentazione e conduzione di attività in collaborazione con altri Enti ed Istituzioni regionali, nazionali e internazionali.Le attività di sviluppo e manutenzione dei sistemi informativi dedicati permette l’integrazione dei dati regionali provenienti dal sistema di notifica obbligatoria e da altri numerosi sistemi di sorveglianza con quelli provenienti da altre banche dati sanitarie, rendendo possibili analisi finalizzate alla programmazione degli interventi sani-tari. Per la divulgazione delle informazioni, in particolare per la restituzione dei dati epidemiologici, nel 2014, è stato realizzato un apposito sito internet (www.seremi.it) che rende disponibili i dati aggiornati sugli andamenti epidemiologici delle malattie infettive oggetto di sorveglianza in Piemonte, i documenti (normativa regionale e nazionale, pubblicazioni) ed i materiali operativi (protocolli, moduli, materiale informativo) utili per l’attività lavorativa degli operatori che si occupano di sorveglianza, prevenzione, controllo delle malattie infettive a livello regionale.Nel corso del 2014 si è puntato ancora al consolidamento delle attività di sorveglianza e al coordinamento delle campagne vaccinali.

COORDINAMENTO OPERATIVO REGIONALE DELLA PREVENZIONE (CORP)Il CORP, è stato istituito nel 2009 per supportare e monitorare il raggiungimento degli obiettivi indicati dal Piano Regionale della Prevenzione, per formulare proposte in merito all’aggiornamento del Piano stesso e proporre azioni di monitoraggio e assistenza alla pianificazione locale. Il settore svolge funzioni di segreteria e coordinamento del gruppo, con verbalizzazione delle riunioni. Nel 2014 il CORP si è riunito 5 volte per la discussione, lo sviluppo e la preparazione delle attività riportate di seguito; uno di questi incontri si è svolto sotto forma di seminario accreditato ECM, e un altro è stato esteso a tutti i referenti del Piano regionale di prevenzione. La segreteria del CORP si è riunita all’incirca mensilmente per monitorare e coordinare i lavori e per predisporre i documenti da sottoporre all’approvazione del CORP.

Il Bilancio Sociale della Regione Piemonte Il Piemonte per il benessere della persona e della famiglia

Per quanto riguarda il Piano regionale di prevenzione 2014-2018 (PRP), gli uffici regionali hanno proseguito l’attività di rendicontazione del PRP 2013 e il monitoraggio dei risultati raggiunti analizzando gli indicatori di valutazione e trasmettendo i relativi dati al Ministero della Salute.In attesa dell’adozione del Piano nazionale della prevenzione 2014-2018 sono stati individuati gli indirizzi gene-rali ed è stata elaborata la programmazione per l’anno 2014, indicandola quale riferimento per la redazione dei Piani locali di prevenzione 2014 da parte delle ASL.Sono stati individuati i programmi di prevenzione da sviluppare nel periodo 2015-2018, elaborati in collabora-zione con il CORP e i referenti di Piano ed è proseguita la collaborazione alla stesura del Piano nazionale della prevenzione 2014-2018 (PNP) e del documento di valutazione dei PRP attraverso la partecipazione diretta di un componente del CORP al gruppo ristretto composto dal Ministero della Salute e da alcune Regioni.

Sul fronte dei Piani locali di prevenzione delle ASL (PLP), sulla base delle schede programma del PRP 2014, tutte le ASL hanno provveduto alla stesura dei Piani locali di prevenzione, nonché alla rendicontazione delle attività riferite ai PLP 2013.

Nel corso del 2014 sono state realizzate alcune iniziative per la valutazione qualitativa del Piano di prevenzio-ne 2010-2013 concluso: un’indagine somministrata on-line agli operatori a vario titolo coinvolti; un seminario con la tecnica del world café per la valutazione dei punti forti e criticità dell’esperienza; la raccolta di “storie di successo”, utili per apprendere dall’esperienza degli operatori e fornire elementi per la riprogrammazione futura.

SERVIZI INFORMATIVI SANITARINel corso dell’anno 2014 il Settore “Servizi Informativi Sanitari” (di seguito SIS) ha svolto molteplici attività relative sia alla gestione ordinaria e sia a sviluppi attinenti a nuove esigenze regionali, a previsioni normative o a specifi-che richieste ministeriali.

FLuSSI INFORMATIVILa Regione fornisce al Ministero della Salute informazioni attraverso due canali: i Flussi Informativi Regionali (FIR) e i Flussi Informativi Ministeriali (FIM). Con i FIR vengono inviati dati relativi alle prestazioni erogate, come i ricoveri ospedalieri (flusso SDO), le presta-zioni ambulatoriali (flusso C), le prescrizioni ed erogazioni di farmaci (flusso F). Tramite i modelli FIM sono trasmesse informazioni anagrafico-funzionali delle strutture sanitarie regionali, delle attività erogate e del personale a ruolo.Il Settore regionale SIS ha gestito le funzioni operative connesse ai flussi informativi controllando che i vari soggetti del Sistema Informativo Sanitario Regionale (SISR) alimentassero correttamente i flussi, sia in termini di qualità dei dati sia di rispetto delle tempistiche stabilite.

Igiene e sanità pubblica

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A tal proposito nel corso del 2014 il Settore SIS, con il supporto del presidio del CSI Piemonte, ha realizzato le seguenti attività, come previsto dai Programmi Operativi 2013-2015:• implementazionedelmonitoraggiopiùpuntualedelfenomenodell’extracompetenza, con la produzione di report periodici;• diffusionedeglistrumentidimonitoraggiodeidiversiflussi,conlapubblicazionedellareportistica di interesse sul DWh Regionale Sanità;• introduzionedelcontrollodellacorrispondenzadeicodicifiscaliregistratineiprincipaliflussi informativi con quelli presenti in AURA;• ridefinizionedelcontenutodelflussoFrelativoallaerogazionedellafarmaceutica;• monitoraggiodeiflussiDD(DistribuzioneDiretta),DPC(DistribuzioneperConto) e CO (Consumi Ospedalieri) dei farmaci;• realizzazionedelconsolidamentodelflussoEMUR(EMergenzaURgenza).Infine il Settore SIS ha realizzato quanto previsto circa i nuovi flussi informativi del NSIS: flusso DM (Dispositivi Medici), flusso SISM (Sistema Informativo Salute Mentale) e flusso hospice.

In relazione all’attuazione del Progetto SIRPED, in ordine alla dematerializzazione della ricetta medica farma-ceutica, sono state svolte, con il supporto del CSI Piemonte, le seguenti attività:• avviodiunafasepilota,conilcoinvolgimentodi30MedicidiMedicinaGeneraleePediatridiLibera Scelta delle ASL di Novara e Vercelli, e di tutte le farmacie del medesimo territorio, con costante verifica delle criticità;• verificadellacooperazioneapplicativatrailSARedigestionalidicartellaclinicautilizzatidaiMMG/PLS;• incontriformativiedinformativi,alivelloprovinciale,contuttelefarmaciepresentisulterritorio piemontese, svoltisi presso le sedi delle Associazioni provinciali dei Titolari di Farmacia;• predisposizioneedistribuzioneaiMMG/PLSdellecredenzialiRuparnecessarieperilcolloquio con il SAR;• estensionesuscalaregionaledellaprescrizionedematerializzatafarmaceutica;• estensionesuscalaregionaledell’erogazionedelleprescrizionidematerializzatefarmaceutiche: dal 31 maggio 2014, sono stati attivati i collegamenti di tutte le farmacie piemontesi verso il SAC;

Relativamente alle prescrizioni di autoimpegnative dematerializzate sono state individuate ed avviate due strutture di ogni ASR al colloquio con il SAC mediante web application messa a disposizione dal Ministero dell’Economia e delle Finanze. A tale proposito sono state effettuati degli incontri formativi sull’utilizzo della web application e la relativa gestione delle abilitazioni di tutto il personale coinvolto in questa fase. Sono stati effettuati diversi incontri con i responsabili dei sistemi informativi delle ASR e con i principali fornitori software delle Aziende Sanitarie, alle quali é stato richiesto di presentare entro il 31/12/2014 il proprio proget-to, con relativo cronoprogramma, di cooperazione con il SAR per le attività di prescrizione, presa in carico ed erogazione sia delle autoimpegnative che delle ricette SSN, nel rispetto dei tempi definiti dal nuovo cronopro-gramma regionale.

Il Bilancio Sociale della Regione Piemonte Il Piemonte per il benessere della persona e della famiglia

Si è provveduto a fornire a tutte le ASR le specifiche di integrazione con il SAR, il piano dei test per l’esecuzione dell’auto certificazione del colloquio dei propri applicativi con il SAR ed è stata predisposta e messo a loro di-sposizione l’infrastruttura di test. È stato effettuato un incontro informativo con le strutture private accreditate presenti sul territorio regionale in cui è stato illustrato il progetto regionale con relative tempistiche di attuazione per le prescrizioni specialistiche, le possibili modalità di integrazione con il SAR.

Al 31/12/2014 i medici collegati al SAR sono 3.367 su una totalità di 3.573 (pari al 94,23%).

Per quanto riguarda la realizzazione del Fascicolo Sanitario Elettronico, nell’anno 2014 sono state svolte le seguenti attività:• adeguamentodelladocumentazioneprogettualesulFSEpiemonteseallespecifichecontenutenelle Linee guida per la presentazione dei piani di progetti regionali per il FSE, approvate il 31 marzo 2014 dal competente Tavolo tecnico nazionale, coordinato dall’Agenzia per l’Italia Digitale (AGId) e dal Ministero della salute;• validazionedelProgettodiFSEnelformatoidoneoedintempoutileall’invioalMinisterodellaSalute ed all’AgID per la sua approvazione;• predisposizionedelpianodiattivazionedelFSEsuscalaregionaleentroiterminifissatidallanorma, recante la stima dei relativi costi da sostenere.Come previsto dalla normativa, il Settore SIS ha predisposto il piano di progetto della Regione Piemonte per l’evoluzione e la diffusione del FSE e lo ha trasmesso al Ministero della Salute.

A seguito dell’analisi dei requisiti espressi dalle specifiche tecniche presenti nelle linee guida pubblicate da AgID, sono stati previsti degli interventi di sviluppo per la componente centrale. In particolare sono stati definiti i seguenti filoni:• alimentazionedelsistemaFSEconirefertidegliesamidilaboratorioprodottidatutteleASR;• alimentazionedelsistemaFSEconilpatient summary (ovvero con il documento “profilo sanitario sintetico”) prodotto da MMG/PLS;• realizzazionedeiserviziasupportodell’interoperabilitàinterregionaledelFSE.Successivamente, si è provveduto a definire, con il supporto del CSI-Piemonte, un piano degli interventi di dettaglio in cui sono state definite le attività necessarie al conseguimento degli obiettivi previsti nei filoni di intervento delineati nel piano presentato al Ministero della Salute ed all’AgID, nonché le relative stime econo-miche. Per consentire l’alimentazione del sistema FSE con i patient summary (ovvero con il documento “profilo sanitario sintetico”) prodotti da MMG/PLS, è stata inoltre effettuata un’analisi ad alto livello per la definizione della soluzione tecnica e l’individuazione degli interventi software che è necessario apportare all’attuale sistema regionale di FSE, mentre per la definizione degli interventi software necessari alla realizzazione dei servizi a sup-porto dell’interoperabilità interregionale del FSE, è stata effettuata un’analisi ad alto livello per la definizione degli scenari di interoperabilità e della relativa soluzione architetturale necessaria a supportarli.

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RELAZIONE SOCIALE

IL PIEMONTE PER LO SVILuPPO DELLA COMPETITIVITà

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In questa macro area sono descritte tutte le politiche dedicate alla crescita dell’economia e del tessuto produttivo e alla crescita del livello culturale e di istruzione del nostro territo-rio. La sezione comprende gli ambiti: cultura, turismo, sport, istruzione, pari opportunità, formazione, lavoro, industria e internazionalizzazione, commercio e innovazione, ricerca e agricoltura.

Istruzione e diritto allo studio

Tutela e valorizzazione dei beni

e delle attività culturali

Politiche giovanili, sport e tempo libero

Turismo

Sviluppo economico e competitività

Politiche per il lavoro e la formazione

professionale

Energia e diversificazione delle fonti energetiche

Agricoltura, politiche agroalimentari e pesca

Istruzione,

cultura e sport

Politiche

per la crescita

126.537.115

248.803.256

Risorse erogate • Parte Corrente

34+66+j66,29%

33,71%

Il Bilancio Sociale della Regione Piemonte Il Piemonte per lo sviluppo della competitività

Missioni

Diritti sociali, politiche sociali e famiglia

Ordine pubblico e sicurezza

Tutela della salute

Istruzione e diritto allo studio

Tutela e valorizzazione

dei beni e delle attività culturali

Politiche giovanili, sport e tempo libero

Turismo

Sviluppo economico e competitività

Politiche per il lavoro

e la formazione professionale

Energia e diversificazione delle fonti energetiche

Agricoltura, politiche agroalimentari e pesca

Assetto del territorio ed edilizia abitativa

Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e

dell’ambiente

Soccorso civile

Trasporti e diritto alla mobilità

Relazioni con le altre autonomie

territoriali e locali

Relazioni internazionali

Servizi istituzionali, generali e di gestione

Aree di Governo

Benessere sociale

Benessere sanitario

Istruzione, cultura

e sport

Politiche

per la crescita

Ambiente

e Territorio

Logistica e Trasporti

Presenza istituzionale

Efficienza organizzativa

Macro aree

Il Piemonte per il benessere

della persona

e della famiglia

Il Piemonte

per lo sviluppo

della competitività

Il Piemonte

per

il territorio

Il Piemonte per l’efficienza

delle istituzioni

AREE DI GOVERNO E ARTICOLAzIONE DELLA RELAzIONE SOCIALE IL PIEMONTE PER LO SVILUPPO DELLA COMPETITIVITà

Istruzione, cultura e sport

Politiche per la crescita

13.807.222

296.165.287

Conto Capitale

4+96+j95,55%

4,45%

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Contributi alle scuole dell’infanzia autonome La Regione riconosce la funzione sociale e formativa svolta dalle scuole dell’infanzia autonome assegnando specifici contributi ai Comuni che stipulano convenzioni con tali soggetti nel rispetto dell’autonomia educativa delle scuole e della libera scelta educativa dei genitori.

Lo stanziamento per le scuole di infanzia autonome per il 2014 è stato pari a 7,1 Meuro.

Sezioni primavera Nell’ambito dell’Intesa biennale con l’Ufficio Scolastico regionale per il Piemonte, per gli anni scolastici 2013/14 e 2014/15, è stato attivato il servizio sezioni primavera attraverso finanziamento regionale con fondi FSC per complessivi 2 milioni di euro e con un cofinanziamento del MIUR.

Su 110 istanze pervenute la Regione ne ha finanziate 104.

Dimensionamento della rete scolastica La Regione ha esercitato la propria competenza in materia di dimensionamento della rete scolastica e di pro-grammazione dell’offerta formativa, con l’approvazione del Piano di dimensionamento, per effetto del quale, dall’anno scolastico 2015/16 le autonomie scolastiche scenderanno da 586 a 572. Dalla riduzione sono escluse le autonomie dedicate alla formazione degli adulti.

Progetto fasce deboli Anche per l’anno scolastico. 2014/15 è proseguita la collaborazione con l’Ufficio Scolastico regionale e le orga-nizzazioni sindacali della scuola sul progetto che prevede attività di rinforzo e di recupero a favore delle fasce più deboli della popolazione studentesca. A causa della diminuzione delle risorse finanziarie disponibili è stato concentrato in un unico bando l’intervento sulle fasce deboli e quello sugli stranieri che negli anni scorsi ave-vano interventi distinti.

Il cofinanziamento della Regione è di 602.000 euro.

Edilizia scolastica e sicurezza Nel corso del 2014 si è lavorato sia sul fronte della programmazione e pianificazione degli interventi sugli edifici scolastici, sia su quello del monitoraggio del sistema dell’edilizia scolastica. Sul bando 2011 per interventi di edi-lizia scolastica sono stati erogati circa 13 milioni di euro di cui il 72% per interventi su edifici esistenti e il restante 28% per nuove costruzioni.

• Istruzione e Diritto allo studio

Alla Regione compete la programmazione e la gestione degli interventi a favore delle famiglie in materia di diritto allo studio, offerta formativa di tutti gli ordini di scuola, sviluppo di progetti sulle tematiche di interesse educativo. Gli iscritti alle scuole piemontesi nell’anno scolastico 2014-2015 sono stati:• perlascuoladell’infanzia112.464dicuiil14,87%stranieri;• perlascuolaprimaria191.814dicuiil13,83%stranieri;• perlascuolasecondariadiprimogrado117.461dicuiil12,52%stranieri;• perlascuolasecondariadisecondogrado170.803dicuiil9,39%stranieri.

Diritto allo studio universitarioIn quest’ambito sono stati predisposti i criteri relativi all’Ente al Diritto per lo Studio Universitario (EDISU) e sono state trasferite le risorse dedicate all’erogazione delle borse di studio, dei servizi di ristorazione e abitativi, dei premi di laurea e di ogni altra forma utile a sostenere il diritto allo studio universitario.Rispetto all’anno accademico 2013/14 si registrano 2.181 studenti in più vincitori della borsa di studio; mentre nell’anno accademico 2013/14 su 8.391 aventi diritto avevano ricevuto la borsa di studio 4.775 studenti (57% degli aventi titolo), per l’anno accademico 2014/15 su 8.183 aventi diritto, hanno ricevuto la borsa in 6.956 (85% degli aventi titolo).Sulla base delle risorse a disposizione, sono stati incrementi i servizi a favore degli studenti universitari, soprat-tutto in materia di trasporti ed è aumentato il numero degli studenti beneficiari dei servizi del diritto allo studio. Sono iniziati i lavori propedeutici alla nuova programmazione per l’incremento e l’ammodernamento delle sedi di studio nonché degli alloggi per gli studenti (Edilizia Universitaria).

Per il diritto allo studio universitario nel 2014 sono state stanziate risorse pari a 17 Meuro. Ciò ha consentito di erogare 6.956 borse di studio per l’anno accademico 2014/15.

Piano triennale di interventi in materia di istruzione, diritto allo studio e libera scelta educativa Il 2014 è stato il terzo ed ultimo anno di applicazione del Piano triennale di interventi in materia di istruzione, diritto allo studio e libera scelta educativa per gli anni 2012-2014. Il bando per assegni di studio, iscrizione e frequenza anno scolastico 2012-2013 ha visto l’erogazione di un contributo al 63 % delle domande presentate per un importo complessivo di oltre 6,7 mln di euro. Per quanto riguarda invece il bando per i libri di testo, attività integrative e trasporti hanno ricevuto finanziamento il 79% delle domande presentate per un importo di oltre 7,8 milioni di euro. Durante l’anno sono stati approvati i nuovi bandi 2013-2014 con relativo impegno di spesa.

Il Bilancio Sociale della Regione Piemonte Il Piemonte per lo sviluppo della competitività

ISTRUzIONE, CULTURA E SPORT

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• Tutela e valorizzazione dei beni e delle attività culturali

Da molti anni la Regione Piemonte riserva una particolare attenzione all’arte, prevedendo un’articolata serie di interventi, che vanno dalla realizzazione diretta di progetti espositivi all’erogazione di contributi ad Enti, Istitu-zioni e Associazioni sia per lo svolgimento della loro attività ordinaria, sia per la realizzazione di specifici progetti, iniziative e manifestazioni. Nel corso degli anni sono state attivate importanti collaborazioni con istituzioni e associazioni particolarmente attive sul territorio regionale nella promozione e gestione di eventi artistici e culturali e sono state promosse eterogenee attività espositive, realizzando progetti di indubbio valore scientifico e documentale.La Regione tutela, inoltre, il patrimonio librario e bibliografico, promuove lo sviluppo del turismo culturale e la crescente qualificazione dell’offerta e degli allestimenti museali attraverso attività di regia organizzativa, pro-grammazione, concessione di contributi e partnership inter-istituzionali.

Musei e Patrimonio culturaleÈ proseguito, pur in una situazione di ridimensionamento delle risorse, il supporto al progetto di autovalutazione e accreditamento dei musei, che prevede interventi di sostegno funzionali a raggiungere i livelli di qualità del servizio previsti dagli standard museali.

Visite ai Musei e Beni culturali in Piemonte: 5.179.664 nel 2014, in crescita del 16% dal 2012.

La Regione, attraverso le proprie strutture dedicate, fornisce collaborazione, consulenza e supporto tecnico-scientifico al territorio, nell’ambito delle attività connesse agli standard museali, ai piani di valorizzazione terri-toriale e ai sistemi urbani.

Visite complessive alle mostre: oltre 1,4 milioni nel 2014 – dati Osservatorio Culturale del Piemonte.

Viene inoltre effettuata l’analisi dei possibili indicatori di misurazione dell’efficacia delle azioni sul territorio, attraver-so la collaborazione con gli Ecomusei in sede di redazione del programma annuale e del preventivo delle attività.

Sistema museale di Torino: i tre musei più visitati nel 2014 sono il Museo Nazionale del Cinema, la Venaria Reale e il Museo Egizio.

Per quanto riguarda il Museo Regionale di Scienze Naturali (MRSN), ancora temporaneamente chiuso a seguito dell’incendio dell’agosto 2013, parallelamente alla realizzazione dei progetti e delle attività propedeutiche all’a-pertura del cantiere, è proseguito l’impegno a garantire comunque al pubblico la possibilità di fruire delle colle-zioni e delle proposte culturali del museo con esposizioni e iniziative itineranti “Fuori programma, il museo c’è”.

Per quanto riguarda gli interventi di messa in sicurezza di edifici scolastici, al Piemonte sono stati assegnati contributi per finanziare circa 190 progetti per un totale di circa 50 milioni di euro.

Sui bandi 2013-2014 riguardanti edilizia scolastica e sicurezza sono stati erogati fondi per oltre 25 Meuro e il 73% delle domande hanno ricevuto finanziamento.

Al Piemonte sono stati assegnati contributi per finanziare 190 progettiper un totale di circa 50 Meuro.

Nel settembre 2014 sono stati finanziati interventi di messa in sicurezza degli edifici scolastici statali (400 milioni di euro) mediante scorrimento delle graduatorie stilate dalle Regioni e approvate dal Ministero ai sensi del “De-creto del fare”. Sono stati finanziati integralmente 27 enti e parzialmente 1 ente.

Bando amianto A-zERO Il bando si pone gli obiettivi di eliminare la presenza di amianto all’interno degli edifici scolastici di proprietà pubblica e di promuovere la rispondenza degli edifici scolastici agli standard di eco-efficienza e alle prescrizioni legislative in materia di rendimento energetico, risanamento e tutela della qualità dell’aria.I progetti presentati riguardano interventi di bonifica dell’amianto, conseguente ripristino dei manufatti connessi all’attività scolastica e lavori di isolamento termico della nuova copertura, con eventuale contenimento energetico.

Osservatorio per la valutazione territoriale ed ambientale del patrimonio scolasticoÈ in via di sperimentazione conclusiva la consultazione attraverso l’utilizzo del “Geoportale Regionale” di tutte le aree scolastiche su cui insistono uno o più edifici censiti nell’Anagrafe Regionale dell’Edilizia Scolastica.Questo strumento di programmazione opportunamente integrato e alimentato da altre banche dati regionali, statali e di altre Pubbliche Amministrazioni, fornirà un valido supporto alla programmazione strategica e alla pianificazione degli interventi di edilizia scolastica, in modo parallelo alle attività di programmazione della rete scolastica e dell’offerta formativa, attività indispensabile alla verifica e al confronto con le esigenze e le istanze espresse dal territorio.

Il Bilancio Sociale della Regione Piemonte Il Piemonte per lo sviluppo della competitività

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Gli editori piemontesi hanno ricevuto supporto per partecipare alle manifestazioni fieristiche di maggior rilievo, come il Salone del Libro di Torino, Portici di carta, il Salone del Libro di Francoforte.

Per quanto riguarda le attività relative alle biblioteche, archivi e istituti culturali, nel 2014 sono state razionaliz-zate le risorse e avviati i contatti per l’individuazione di nuovi soggetti disponibili al sostegno delle iniziative in corso, così come è iniziata l’esplorazione delle possibilità di finanziamento tramite i finanziamenti europei.

Complessivamente nel 2014 la Regione ha assegnato a soggetti ed enti facenti parte del sistema bibliotecario e del patrimonio librario, contributi per circa 5 Meuro.

È stato redatto il documento con i nuovi indirizzi e criteri per l’organizzazione e il sostegno ai sistemi bibliote-cari e per la redazione delle nuove convenzioni. Nel quadro della gestione del progetto Servizio Bibliotecario Nazionale e del polo a gestione regionale, è stata completata la riorganizzazione derivata dall’adozione del sof-tware ministeriale SBN-Web, che ha consentito una riduzione del 40% del canone forfettario che le biblioteche versano al CSI Piemonte.

Spettacolo dal vivo e attività cinematografichePer quanto riguarda il sostegno finanziario alla realizzazione di rassegne, festival e attività di promozione cultu-rale, sono state istruite 254 domande di finanziamento, di cui 155 sono state ammesse a contributo. Nell’ambito della valorizzazione delle espressioni artistiche in strada, su 15 domande pervenute 13 sono state ammesse a contributo.Nell’area del teatro professionale sono state ammesse a contributo 35 domande su 44.

Nel 2014 lo spettacolo dal vivo è stato sostenuto con 4,47 Meuro.

Promozione delle attività culturali e linguisticheAnche per il 2014 le strutture regionali hanno supportato, tecnicamente ed economicamente attività espositive, rievocazioni storiche, iniziative in ambito etnografico, della memoria e della convivenza civile, a favore del pa-trimonio linguistico, della promozione educativa, della formazione musicale e delle Università popolari e della terza età. Per quanto riguarda i programmi di sostegno a enti e associazioni, oltre alla rendicontazione e al controllo delle diverse linee di intervento finanziate nel 2013, è stata svolta la fase istruttoria relativa alle assegnazioni dei con-tributi 2014.

Su 277 istanze di finanziamento pervenute per eventi e attività culturali, circa il 70% sono state finanziate, per un importo totale di 2,13 Meuro.

L’esperienza del temporary museum, possibile grazie alla collaborazione con molti partner istituzionali, ha pro-vato che dalla sinergia tra pubblico e privato si possono ottenere ottimi risultati. L’iniziativa infatti è stata inserita nell’offerta culturale torinese e ha riscosso grandi adesioni di pubblico grazie alla capacità di dialogare con i giovani e di organizzare eventi didattici e allestimenti temporanei mirati.

I 20 progetti di adeguamento delle strutture museali, selezionati a seguito del bando 2013, sono stati finanziati per un importo complessivo di circa 440.000 euro .

Nell’estate 2014 è stato pubblicato un nuovo bando da 1 Meuro, che ha visto la presentazione di 23 progetti di reti museali.

È continuata l’attività didattica presso le scuole di ogni ordine e grado che ha visto coinvolte più di 600 classi con proposte che hanno spaziato dai laboratori didattici agli itinerari in natura, dai corsi di formazione e aggior-namento per gli insegnanti alle visite guidate in occasione di mostre itineranti e temporanee.Di grande rilievo e nel solco di una tradizione ormai consolidata, è proseguita anche l’attività del MRSN in cam-po sociale. Segnatamente al mondo del disagio, si è consolidata la collaborazione con la Scuola Ospedaliera, iniziata fin dal 1999, con la realizzazione di laboratori didattici svolti in tutte le sezioni presenti nella Regione Piemonte. Inoltre è stata avviata una progettazione educativa congiunta con il Provveditorato alle Carceri del Piemonte e della Valle d’Aosta che ha visto coinvolti 6 Istituti di Pena con interventi di mostre, unità didattiche e attività laboratoriali riguardanti l’entomologia, la mineralogia e geologia, la paleontologia e la botanica – pro-getto “Il Museo incontra le carceri”.

Beni librari e bibliotecheNell’ottica della razionalizzazione dell’utilizzo delle risorse, molte attività in precedenza svolte all’esterno sono state internalizzate e sono stati avviati processi di cooperazione con il territorio per elaborare progetti e si-nergie condivise in merito alla tutela e alla valorizzazione del patrimonio librario e della produzione editoriale piemontese. Per la valorizzazione e la conservazione di raccolte bibliografiche di interesse culturale sono state assegnate risorse per complessivi 150.000 euro.

La promozione del libro e della lettura ha visto il sostegno regionale a 30 iniziative per una spesa di 409.400 euro.

Nell’ambito del regime vincolistico della tutela, la Regione ha rilasciato 23 autorizzazioni al prestito per mostre e sono state istruite 500 pratiche per il rilascio di attestati di libera circolazione. Durante l’anno sono inoltre proseguiti i censimenti di realtà bibliotecarie non ancora conosciute e lo studio di particolari tipologie di beni. Nonostante la mancanza di risorse dedicate, è proseguita l’attività di riordino, inventariazione e catalogazione nonché di conservazione preventiva dei beni sottoposti a tutela, attraverso consulenza tecnica ai responsabili della conservazione e gestione delle biblioteche, realizzazione di documenti guida e di indirizzo nonché di ini-ziative di formazione professionale.

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a Torino e al Festival Teatro a Corte sul territorio, ha saputo sviluppare in questi anni la sua principale finalità isti-tuzionale di costruzione di stabili rapporti, divenendo un punto di riferimento per il panorama teatrale regionale, nazionale e internazionale.L’incontro tra compagnie di spettacolo provenienti da diverse culture europee e l’ambientazione degli spettacoli nello splendore artistico, architettonico e paesaggistico del passato barocco del Piemonte, configurano il festi-val come uno dei principali progetti territoriali in grado di attrarre un pubblico eterogeneo.Le attività del Festival hanno avuto luogo al Teatro Astra di Torino e in 5 dimore sabaude (Palazzo Reale di Torino, Reggia di Venaria Reale, castelli di Agliè, Rivoli e Racconigi).La quota parte del contributo regionale alla Fondazione utilizzata per la realizzazione del progetto ammonta a 370.000 euro su un contributo complessivo di 930.000 euro.

FONDAZIONE DEL TEATRO STABILE DI TORINOFestival Torinodanza - 2014Festival di respiro internazionale e di legame con realtà territoriali. Il 2014 ha visto la partnership con la Bien-nale di Danza di Lyon, occasione di scambio e collaborazioni di rilievo artistico; in cartellone 17 spettacoli per 25 rappresentazioni totali; il festival si distingue per la presenza di grandi interpreti della danza contemporanea internazionale, lasciando spazio anche al circo contemporaneo. Nel 2014, con l’obiettivo di rendere maggior-mente efficace il sostengo alla danza nazionale e alle realtà piemontesi è nato il progetto Torinodanza/Made.IT, che offre occasione per il pubblico di apprezzare gli artisti più giovani e alcuni dei migliori coreografi italiani.Le attività del Festival hanno avuto luogo prevalentemente alle Fonderie Teatrali Limone di Moncalieri e al Teatro Carignano di Torino.La quota parte del contributo regionale alla Fondazione, utilizzata per la realizzazione del progetto, ammonta a 150.000 euro su un contributo complessivo di 900.000 euro.

FONDAZIONE TEATRO REGIO DI TORINOIl Teatro Regio di Torino, storica e prestigiosa istituzione, garantisce un profondo radicamento nella realtà cultu-rale torinese e piemontese e, al tempo stesso, costituisce elemento di identità e riconoscibilità della produzione lirica della nostra regione, a livello nazionale e internazionale. Con la sua prestigiosa Stagione d’Opera, il Teatro Regio di Torino rappresenta , inoltre, l’indiscusso polo lirico regionale. Parallelamente alla propria attività istitu-zionale, il teatro porta avanti anche l’attività didattica, seguita da un numerosissimo pubblico di ragazzi.Nel 2014 il contributo regionale alla Fondazione è ammontato a 2,8 milioni di euro.

ASSOCIAZIONE SETTIMANE MuSICALI DI STRESAStresaFestivalL’Associazione Settimane Musicali di Stresa svolge storicamente una prestigiosa attività di ospitalità di carattere internazionale, affiancando alle storiche Settimane Musicali di Stresa una qualificata rassegna di musica jazz e altre iniziative musicali, che la connotano altresì quale importante elemento di sviluppo del turismo culturale dell’area del Lago Maggiore.L’intervento della Regione Piemonte per l’anno 2014 è ammontato a 210.000 euro.

Progetti specifici ed Enti partecipati

FONDAZIONE LIVE PIEMONTE DAL VIVO – CIRCuITO REGIONALE DELLO SPETTACOLOStagione 2014/2015La Fondazione Live Piemonte dal Vivo – Circuito Regionale dello Spettacolo, di cui la Regione è socio unico, riveste un ruolo strategico nello spettacolo dal vivo nel suo complesso. Piemonte dal Vivo si occupa del co-ordinamento delle attività e di un’organica programmazione culturale in ambito regionale con significativo ri-sparmio di risorse e razionalizzazione delle progettualità con grande attenzione alle novità e alla valorizzazione delle risorse territoriali. La Fondazione è al servizio delle istituzioni minori nel segno della qualità e dell’azione a favore dei giovani, iniziata con l’Agenda Giovani, la Carta Giovani, il progetto Pleased to meet you e che prose-gue oggi con il progetto Adotta una Compagnia con l’attività delle sue 16 Botteghe. Piemonte dal Vivo opera sul territorio piemontese collaborando con oltre 230 Comuni, contribuendo alla formazione e all’incremento del pubblico, alla valorizzazione delle sedi di spettacolo e alla diffusione capillare e vicina alle comunità locali at-traverso un’offerta culturale che si contraddistingue per l’alto livello artistico e professionale degli interpreti, dei registi, degli autori e dei musicisti per l’internazionalità delle compagnie ospitate e per un repertorio variegato che spazia dal classico al contemporaneo, fino ai risvolti più innovativi. Un impegno che nell’ultima stagione si è concretizzato con la realizzazione di 340 rappresentazioni teatrali, 80 spettacoli di danza e circa 300 concerti musicali che fanno della Fondazione un Circuito Regionale Multidisciplinare secondo le ultime direttive ministe-riali. Il contributo regionale alla Fondazione nel 2014 è ammontato a 1,9 milioni di euro.

FONDAZIONE TEATRO RAGAZZI E GIOVANI ONLuSProgetto Teatro Ragazzi e Giovani Piemonte (Stagione 2013-2014)La Fondazione Teatro Ragazzi e Giovani onlus, di cui la Regione è fondatore istituzionale, si occupa di coordi-nare, valorizzare e promuovere il teatro ragazzi e giovani a livello regionale.Il Progetto Teatro Ragazzi e Giovani Piemonte promuove la cultura del teatro e gli spettacoli teatrali tra i ragazzi e le famiglie del territorio regionale (59 le compagnie coinvolte, 310 le recite realizzate di cui 110 per le famiglie e 200 per le scuole). Oltre alla promozione di una cultura che favorisce nei bambini e nei ragazzi percorsi di conoscenza e incontro condivisi anche con famiglia e insegnanti e alla sperimentazione diretta del fare teatro, fuori e dentro la scuola, il progetto risponde alle esigenze di cultura e svago di un vasto bacino di utenza (che si differenzia per età ed estrazione sociale), contribuendo nel contempo alla vitalità culturale dei piccoli e grandi Comuni della Regione.Le attività del Progetto hanno coinvolto nella stagione considerata 46 Comuni. La quota parte del contributo regionale alla Fondazione utilizzata per la realizzazione del progetto ammonta a 140.000 euro.

FONDAZIONE TEATRO PIEMONTE EuROPAFestival Teatro a Corte – 2014La Fondazione, di cui la Regione è fondatore, rappresenta una realtà che promuove la produzione, la distribu-zione e la promozione di spettacoli nazionali ed internazionali. Teatro Piemonte Europa, grazie all’attività stabile

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• Politiche giovanili, sport e tempo libero

La Regione svolge attività di programmazione e promozione delle politiche giovanili attraverso il sostegno dei percorsi di crescita, sviluppo dei talenti, educazione ai valori costituzionali, promozione della creatività e auto-nomia dei giovani nonché di sviluppo e sostegno di progetti regionali inerenti il sistema informativo integrato per i giovani quali la carta-giovani regionale, il sistema informativo regionale online, il coordinamento regionale Informagiovani, la gestione del servizio civile nazionale sul territorio regionale.

In ambito sportivo svolge attività di programmazione per la predisposizione dei piani annuali e pluriennali di promozione e sviluppo dello sport e di sostegno e sviluppo dell’impiantistica sportiva, di attività di concerta-zione per l’attuazione delle politiche regionali dello sport e per la programmazione dei grandi eventi sportivi, di attività di tutela e valorizzazione del patrimonio delle associazioni sportive storiche del Piemonte e la tutela e valorizzazione degli sport tradizionali della pallapugno e pallatamburello e di attività di promozione del territorio attraverso i grandi eventi sportivi e le eccellenze sportive piemontesi.

Per quanto concerne il tempo libero, le attività riguardano lo studio, la predisposizione ed attuazione di prov-vedimenti per la regolamentazione degli enti turistici sub-regionali (agenzie di promozione turistica, consorzi turistici pubblici, società partecipate con competenze nel settore del turismo, associazioni pro loco), il ricono-scimento di enti turistici, l’attuazione di provvedimenti inerenti nuove forme di reperimento delle risorse per il finanziamento delle attività nel settore del turismo, la raccolta ed elaborazione di dati, realizzazione di analisi e studi, attuazione di interventi concernenti il potenziamento, la qualificazione, la promozione, la disciplina e la tutela delle attività di tempo libero, di turismo sociale e di spettacolo turistico, sportivo e ricreativo, nonché delle relative strutture, attrezzature ed addetti.

Politiche giovaniliÈ ulteriormente proseguito lo sviluppo del progetto Pyou Card, finalizzato alla diffusione di una carta multi-servizi che stimoli i giovani alla fruizione dei consumi culturali, alla partecipazione attiva alla vita del territorio e alla mobilità internazionale. La Pyou card è destinata ai giovani tra i 15 e i 29 anni che vivono e/o studiano in Piemonte ed è riconosciuta quale Carta Giovani Europea - EYCA. La gestione della Pyou Card ha previsto la realizzazione di un sistema informatico che gestisce le offerte collegate alla Pyou card e la possibilità di gestire un sistema di premialità legato alla partecipazione alla vita culturale della Regione e ad attività di volontariato e formazione. La Pyou Card è anche carta del trasporto pubblico regionale poiché utilizza la stessa tecnologia del Biglietto integrato Piemonte e nel 2014 si è definita operativamente l’integrazione con il sistema ToBike, ovvero la Pyou Card può essere utilizzata come carta per caricare l’abbonamento To Bike.

Nel 2014 sono state distribuite 127.455 tessere, tramite Infopiemonte, gli Informagiovani e le aziende di trasporto pubblico locale.

FONDAZIONE ACCADEMIA MONTIS REGALIS ONLuSAttività formativaLa Fondazione Accademia Montis Regalis onlus di Mondovì costituisce una prestigiosa presenza territoriale il cui ruolo travalica il contesto locale e regionale. Essa è, infatti ,caratterizzata da una prestigiosa attività concertisti-ca di respiro europeo e da una specifica vocazione formativa ,che consente a un ristretto numero di giovani di acquisire un elevato livello di preparazione professionale nell’ambito della musica antica e barocca.L’intervento della Regione Piemonte per l’anno 2014 è ammontato a 50.000 euro per l’attività concertistica e a 18.000 euro per l’attività formativa.

FILM COMMISSION TORINO PIEMONTELa Fondazione, costituita dalla Regione e dal Comune di Torino, nonostante il persistere di un clima di generale flessione produttiva del settore in Italia, costituisce l’indiscusso punto di riferimento per la crescita del comparto cinematografico e del suo indotto sul nostro territorio. La Fondazione persegue le proprie finalità attaraverso strumenti operativi e strategici, alcuni dei quali già operativi da anni, come il sostegno alla produzione di film per il cinema e la televisione; il “Piemonte Doc Film Fund”, fondo di sostegno al documentario, aperto anche a soggetti e produzioni internazionali, che ha saputo stimolare la crescita e il consolidamento del settore docu-mentaristico nella nostra regione (stanziamento per l’anno 2014: 280.000 euro); l’attività della controllata F.I.P. srl, che si propone quale collettore di capitali per investimenti in produzioni tramite l’utilizzo del tax credit, rivolti ad investitori privati del territorio; la nascita del Short Film Fund (stanziamento 2014: 30.000 euro), uno specifico progetto per la realizzazione di cortometraggi, in collaborazione con le principali realtà operanti nel settore.L’intervento della Regione Piemonte per l’anno 2014 è ammontato complessivamente a 2,3 milioni di euro.

ASSOCIAZIONE CASTELLO DI RIVOLI – MuSEO DI ARTE CONTEMPORANEA La costituzione, attualmente in itinere, della Fondazione Torino Piemonte Musei (per mezzo della procedura di fusione mediante incorporazione, come disciplinata dagli artt. 2501 e seguenti del codice civile) è finalizzata alla creazione di un sistema sinergico e integrato, da parte dei soggetti pubblici e privati coinvolti (Regione Piemon-te, Città di Torino, Città di Rivoli, Fondazione Torino Musei, Associazione Culturale Castello di Rivoli – Museo d’Arte Contemporanea). Scopo principale è quello di favorire, mediante un percorso condiviso, la diffusione delle forme espressive dell’arte contemporanea - quale portatrice di benefici alla comunità e al suo sviluppo culturale - presso il grande pubblico. Altro obiettivo del progetto è consolidare la rete regionale tra i principali attori dell’arte contemporanea che consente di rafforzare il legame con il territorio e di intercettare flussi sempre più ingenti di visitatori. L’intervento della Regione Piemonte per l’anno 2014 è ammontato complessivamente a 2,6 milioni di euro.

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Per quanto riguarda i Piani locali giovani provinciali 2014/2015 (PLG) le aree in cui siamo intervenuti sono prin-cipalmente la promozione dell’aggregazione giovanile per offrire occasioni di incontro e di aggregazione per la promozione del benessere fra i giovani e la promozione della cultura della legalità per diffondere attraverso la partecipazione attiva dei giovani alla vita della comunità una cultura della legalità intesa anche come rispetto dei beni comuni.Gli interventi, concertati a livello locale con i diversi attori, riguardano lo sviluppo di un sistema integrato di azioni, in grado di mettere in rete e potenziare quanto già presente sui diversi territori, nell’ottica di sviluppare azioni mirate a realizzare centri/forme di aggregazione giovanile per favorire la socializzazione e la partecipa-zione dei giovani alla vita della società civile, prevenendo e contrastando fattori ostativi all’inclusione sociale e all’inserimento nel mondo economico/lavorativo, affrontando problematiche correlate alle crescenti difficoltà di orientamento dei giovani rispetto alla complessità del contesto reale. Le linee di intervento si sviluppano mediante attività e laboratori presso i Centri di aggregazione giovanile strut-turati presenti sul territorio, le scuole superiori del territorio e gli spazi dedicati ai giovani. A titolo esemplificativo, uno degli interventi maggiormente significativi in termini di impatto sull’ammontare (250.820,05 euro) delle risorse PLG complessive e di ricadute sul piano sociale è quello della Provincia di Torino per la promozione della cultura della legalità, il quale prevede 22 progetti di Comuni capofila che si estrinsecano nell’organizzazione di incontri dedicati ai temi della cittadinanza e della legalità all’interno di Istituti superiori scolastici, con inter-venti formativi, testimoni privilegiati e scambi con altri istituti scolastici o gruppi informali, laboratori per fornire elementi per muoversi in sicurezza in bicicletta, sulla sicurezza sul lavoro, su rischi e potenzialità delle nuove tecnologie ed attività varie (realizzazione di murales, laboratori teatrali, cortometraggi, simulazione di interventi in città, documentazione attraverso video e fotografie).

Il totale dei fondi assegnati ai Piani Locali Giovani 2014/2015 ammonta ad 936.828,51 euro suddivisi tra le varie Province del territorio.

Sport e tempo liberoComplessivamente le risorse destinate al Piano annuale di promozione sportiva per il 2014 ammontano a oltre 1,4 milioni di euro. Tali risorse sono state utilizzate per progetti strategici, sostegno a grandi eventi sportivi con ricaduta sul territorio e, in generale, a manifestazioni sportive internazionali, nazionali e regionali svoltesi nel 2014, anche mediante l’attivazione di appositi bandi.

1,4 Meuro per la promozione sportiva nel 2014.

Per il finanziamento degli interventi di messa a norma, messa in sicurezza, riqualificazione e ampliamento degli impianti sportivi si è resa disponibile la somma di oltre euro 1,7 milioni di euro, di cui una cospicua parte per la creazione di nuova impiantistica sportiva in territori montani, per lo sviluppo di pratiche turistico-sportive all’aria aperta, a titolo di cofinanziamento del PAR-FSC 2007-2013 - riqualificazione territoriale - linea turismo.

1,7 Meuro per la messa a norma e riqualificazione dell’impiantistica sportiva.

Per quanto riguarda la tutela degli sport tradizionali, si segnala l’approvazione del nuovo programma pluriennale per la valorizzazione, promozione e sostegno degli sport della pallapugno e della pallatamburello per gli anni 2013 e 2014.

Durante l’anno la Regione ha inoltre coordinato l’attuazione di alcuni accordi di programma quali la Cittadella delle bocce di Dronero, la realizzazione di un complesso sportivo a Fossano e il progetto di valorizzazione della Scuola Federale Nazionale di equitazione di Pinerolo.

POLITICHE PER LA CRESCITA

Per un ente di programmazione come la Regione Piemonte, le politiche per la crescita rappresentano il vero banco di prova, poiché solo una strategia di pianificazione integrata “intelligente, sostenibile ed inclusiva”, per-mette di creare le condizioni per lo sviluppo del territorio. Rientrano in quest’area le politiche per il turismo, elemento sempre più dinamico nell’economia regionale, quel-le per lo sviluppo economico e per la competitività del sistema, soprattutto imprenditoriale, le politiche per il lavoro e la formazione professionale, strettamente interconnesse con le precedenti così come le politiche ener-getiche, agricole ed agroalimentari, che vanno ad impattare su aree determinanti dell’economia piemontese.

Crescita intelligente, sostenibile ed inclusiva.

• Turismo

Lavoriamo da molti anni per programmare, potenziare e qualificare l’offerta turistica regionale; cioè quel sistema di attività che va dalle attività di accoglienza del turista a tutti gli investimenti strutturali che permettono un’ade-guata fruizione del territorio.

Nel 2014 in Piemonte ci sono stati 13 milioni di pernottamenti totali, in crescita del 3% rispetto al 2013, il 60% sono italiani.

I pernottamenti dei turisti stranieri sono più di 5 milioni, il 5,4% in più del 2013.

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La nostra Regione si trova in un decennio di costante crescita dell’attrattività turistica; per quanto riguarda gli arrivi, il Piemonte si colloca in nona posizione tra le Regioni italiane. Tra gli stranieri, i tedeschi sono ancora i più numerosi (1,2 milioni), poi olandesi (700 mila), francesi 585 mila e inglesi (470 mila). Di grande rilevanza, anche in prospettiva futura, il boom cinese con quasi 60 mila notti trascorse in Piemonte e una crescita del 37%.

I posti letto sono circa 200 mila e 6 mila le strutture ricettive.

La scoperta del Piemonte come meta turistica, sempre più evidente dall’analisi dei flussi turistici, passa dagli incentivi per il miglioramento dei servizi e della qualità dell’accoglienza, in particolare attraverso il programma “Piemonte sei a casa”, agli interventi di potenziamento delle strutture ricettive, sostenute anche nel 2014 dalla Legge Regionale n. 18/1999 per le imprese del settore alberghiero ed extra alberghiero e dalla Legge Regionale n. 4/2000 per comuni e loro consorzi, comunità montane, province, enti no profit.Nell’ottica di programmazione integrata e finalizzata proprio alla crescita del sistema, i contributi a fondo per-duto sono stati vincolati a processi occupazionali da parte delle imprese turistiche.

Su L.R. 18/99 34 Meuro dall’apertura del fondo al 31/12/2014, su L.R. 4/2000 2,5 Meuro nel 2014.

Sviluppo e valorizzazione del turismoNel corso dell’anno 2014, dal punto di vista strategico-organizzativo è stato approvato il “Piano annuale di attua-zione 2014 - I parte” relativo alle procedure di valutazione utilizzate dagli uffici regionali per il giudizio dei pro-getti, mentre dal punto di vista operativo si è lavorato al completamento delle attività con valenza pluriennale.

Il budget 2014 per promozione ed accoglienza turistica è stato pari a 7,35 Meuro.

In collaborazione con il Parco scientifico tecnologico per l’ambiente Environment Park spa è proseguita l’analisi per l’attribuzione e/o la verifica delle caratteristiche per l’assegnazione dei marchi di qualità “Bandiera arancione” e “Borgo sostenibile del Piemonte: località per un turismo più responsabile”.

In Piemonte ci sono 24 borghi con Bandiera Arancione e 24 Borghi Sostenibili.Il progetto Borghi Sostenibili del Piemonte ha vinto il Premio Smart City Roadshow allo SMAu 2014.

L’iniziativa è stata premiata per il suo carattere di innovazione e per essere un esempio virtuoso nello sviluppo delle moderne Smart Communities.

È proseguita l’attività di utilizzo di risorse europee per lo sviluppo del comparto turistico, con la conclusione delle operazioni di gestione finanziaria e amministrativa dei progetti ammessi a finanziamento nel corso delle annualità precedenti.

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I programmi europei che hanno permesso il sostegno dell’offerta turistica sono stati l’Interreg Italia – Svizzera, l’Alcotra 2007-2013 Italia – Francia, il Piano di Sviluppo Rurale 2007-2013 e il filone dei progetti integrati tran-sfrontalieri, mentre per quanto riguarda fondi nazionali sono stati utilizzati i progetti interregionali, grazie ai quali sono stati sviluppati i progetti relativi alla valorizzazione della montagna d’estate – Alpi estive, al cicloturismo e altri itinerari alla scoperta dei paesaggi della cultura e della fede, agli itinerari culturali e tematici nei borghi storici italiani, agli itinerari interregionali di turismo per tutti.

È proseguita l’attività di regolamentazione, coordinamento e sostegno delle diverse articolazioni dell’organizza-zione turistica regionale, con un budget di circa Per quello che concerne invece la promozione turistica, consi-derata la scarsa disponibilità di risorse 1,145 milioni di euro, si è provveduto a una razionalizzazione delle attività di promozione turistica per migliorarne l’efficienza e qualificarne l’efficacia. Sia per le iniziative di promozione turistica comprese nel “Quadro di azioni di promozione per l’anno 2014” sia nei bandi per la concessione di con-tributi a favore di enti, associazioni e consorzi turistici sono stati adottati criteri e modalità attuative finalizzate a migliorare la valutazione costi-benefici delle azioni promozionali tesi a rendere più selettiva la concessione dei contributi. Tale razionalizzazione ha permesso di supportare interventi di valorizzazione e di promozione delle risorse turistiche locali e di promo-commercializzzazione; sostenere con la concessione di contributi enti pubblici e associazioni per la realizzazione di manifestazioni e iniziative finalizzate a pubblicizzare o propagandare le ri-sorse turistiche del Piemonte; erogare contributi a operatori turistici associati per la realizzazione di programmi promozionali finalizzati alla commercializzazione del prodotto turistico piemontese.

Il sistema turistico, a regia regionale, comprende: le agenzie di accoglienza e di promozione turistica locale (ATL), le società partecipate Sviluppo Piemonte Turismo s.r.l. e

Centro per l’Internazionalizzazione del Piemonte, le Proloco, le professioni turistiche, le agenzie di viaggio, l’Osservatorio turistico.

Anche in ambito promozione turistica la Regione Piemonte ha aderito a progetti interregionali, tra cui vale la pena ricordare quello su “La via francigena”, dove l’investimento di 45.000 euro ha permesso di compartecipare ad un ritorno promozionale e di valorizzazione turistica nazionale ed internazionale ben più significativo. Ad integrazione del budget regionale è stato altresì utilizzato il canale nazionale del PAR FSC – Promozione, dove la Regione ha stanziato risorse per 1,5 milioni di euro per il finanziamento dei bandi, mentre nell’ ambito dei bandi del PAR FSC – Accordi di programma, sono stati sottoscritti 4 Accordi di programma (Comune di Stresa, Provincia di Vercelli, Comune di Ala di Stura e Comune di Formazza) con uno stanziamento di risorse per 4,6 milioni di euro.

Le iniziative promosse con la sottoscrizione degli AdP hanno consentito di sostenere e ampliare l’effetto Olimpiadi intervenendo su territori vocati alla pratica sportiva invernale

e al turismo di qualità nelle sue varie componenti.

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• Sviluppo economico e competitività

Il 2014 è stato fortemente caratterizzato dalla costruzione, da parte degli uffici regionali, dei programmi opera-tivi per l’attuazione delle priorità comunitarie della strategia Europa 2020, in particolare per quanto riguarda la Politica di Coesione, da attuarsi attraverso la programmazione 2014-2020 del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale e del Fondo Sociale Europeo. Si è quindi lavorato, in stretta collaborazione con il partenariato istituzionale e gli stakeholder, per la concen-trazione delle risorse sulle priorità della crescita intelligente, sostenibile e inclusiva, per l’articolazione dei pro-grammi in 11 obiettivi tematici, per un più efficace coordinamento ed integrazione delle risorse europee, na-zionali e regionali destinate alle politiche per lo sviluppo e un maggiore orientamento delle politiche ai risultati.Contemporaneamente è stato completato un percorso di riorganizzazione dell’ente che ha portato alla con-centrazione delle competenze “tecniche” in Direzioni regionali più omogenee e funzionali.

Sviluppare un’economia basata sulla conoscenza e sull’innovazione; promuovere un’economia più efficiente sotto il profilo delle risorse, più verde e più competitiva;

promuovere un’economia con un alto tasso di occupazione che favorisca la coesione sociale e territoriale.

Nel quadro del Piano di Rafforzamento Amministrativo, inerente le azioni di miglioramento introdotte nella gestione dei fondi Strutturali di Investimento Europei, l’innovazione di maggior caratura è stata l’approccio per-formance-oriented della programmazione 2014-2020 che introduce un nuovo quadro di riferimento logico basato sulla centralità dei risultati.

Riorganizzazione delle funzioni operative, da 15 a 10 Direzioni regionali.

Ricerca e InnovazioneNell’ambito Innovazione, Ricerca e Competitività, le principali attività hanno riguardato la realizzazione delle politiche per favorire lo sviluppo, la valorizzazione e la promozione del sistema della ricerca piemontese in ac-cordo con i documenti di programmazione strategica regionale (DUP, DPEFR, POR FESR, Piano straordinario per l’Occupazione, Linee guida per il Piano pluriennale per la Competitività); per creare e rafforzare le collaborazioni con i Ministeri, le Regioni e le altre istituzioni europee funzionalmente al finanziamento di programmi, progetti e azioni per l’incremento degli investimenti in ricerca e sviluppo delle imprese piemontesi; per promuovere azioni pubbliche per la crescita della competitività del Sistema Piemonte; per valorizzare, divulgare e promuovere i risultati delle azioni e delle politiche per la ricerca e l’innovazione e per promuovere a livello internazionale il sistema della ricerca piemontese.

Con lo stanziamento di oltre 126 milioni di euro si è dato corso all’attività di sostegno allo sviluppo di nuove conoscenze e nuovi saperi, attraverso il co-finanziamento di progetti di ricerca industriale e di sviluppo speri-mentale presentati nell’ambito di bandi si illustra il quadro generale della situazione riferita all’anno 2014.

Sistema universitarioPer quanto riguarda il sistema universitario si segnala l’attività svolta dalla Regione in coordinamento con altri soggetti istituzionali di sostegno al sistema della ricerca e dell’alta formazione attraverso azioni volte a favorire l’attrazione di ricercatori o team di ricerca stranieri, visiting professor, e a contrastare il fenomeno del brain drain. Tra le diverse attività si evidenzia l’attivazione di contratti di assegni di ricerca biennali cofinanziati al 50% dalla Regione e rinnovabili per un ulteriore biennio. È proseguita inoltre la gestione dell’Osservatorio regionale per l’Università e il Diritto alla Studio Universitario che raccoglie e mette a disposizione i dati sul sistema universitario piemontese nonché analisi sul tema dell’interna-zionalizzazione, degli sbocchi occupazionali dei laureati, del meccanismo di ripartizione del fondo di finanzia-mento ordinario agli atenei. Nel 2014 l’Osservatorio ha avviato tre indagini rispettivamente sulla situazione dei corsi delle professioni sanitarie al fine di pervenire ad una loro organizzazione, sulla stima del costo di gestione a carico dell’Edisu di un posto letto nelle residenze universitarie e del costo dell’erogazione di un pasto in un ristorante universitario ai fini di una loro migliore modulazione.

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Ambito

Tematico

1) Aerospazio

2) Agroalimentare

3) Biotecnologie

4) Nanotecnologie

5) Energia

6) Mobilità

1) Scienze Cognitive- ICT

2) ICT-Biotecnologie

3) ICT-Nanotecnologie

4) Biotecnologie-Nanotecnologie

1) Scienze dell’Antichità

2) Scienze Storiche e filosofiche

3) Scienze Economiche

4) Scienze Giuridiche

5) Scienze Politiche e sociali

6) Valorizzazione Patrimonio

Artistico e Culturale

Progetti

di ricerca e sviluppo

Dotazione finanziaria

e Fonte di finanziamento

32.710.652,50

Cipe e Regione

30.000.000,00

Cipe e Regione

10.000.000,00

Regione (L.R. 4/2006)

53.656.491,10

Regione (L.R.n. 4/2006)

Tipologia

Bandi

Ricerca industriale

e sviluppo

precompetitivo

anno 2006

Converging

Technologies anno 2007

Scienze umane

e Sociali

anno 2008

Regime

di esenzione 2009-2010

Domande

presentate

179

42

79

58

358

Progetti

approvati

59

13

23

35

130

Tabella • Ricerca e Innovazione

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• salvaguardareiprincipalisiticulturaliregionaliperaccrescerel’attrattivitàdelpatrimonioculturale;• aumentarel’efficienzaenergeticanegliedificipubblici.

Sul POR Piemonte Fondo Europeo Sviluppo Regionale, le risorse complessive che verranno investite sono 965.844.740 di euro, di cui il 50%, per 482.922.370 eurocome contributo europeo e la restante quota di 482.922.370 euro

ripartita tra il Fondo di Rotazione nazionale (70%) e le risorse regionali (30%).

Poco meno dell’80% della dotazione finanziaria è ripartita tra miglioramento e promozione della ricerca, svi-luppo tecnologico e innovazione (37%), formazione della competitività e miglioramento dell’accesso al credito (22%) e sostegno dell’efficienza energetica e dell’utilizzo di energie rinnovabili, nonché uso efficiente delle ri-sorse (20%). Il 9% riguarda il miglioramento e l’ampliamento dell’accesso alle ITC e il miglioramento dei servizi, mentre il 5% è riservato allo sviluppo urbano. Infine, per salvaguardia e promozione del patrimonio naturale e culturale è disponibile il 3,1% delle risorse.

Industria, PMI e artigianatoPer quanto riguarda la competitività del sistema produttivo, con riferimento al POR FESR 2007-2013, l’attività volta all’attuazione degli interventi in materia di sostegno alla ricerca industriale e sperimentazione e agli in-vestimenti in innovazione di processo, di prodotto ed organizzativa delle imprese è stata diretta allo studio ed elaborazione di proposte, di misure di intervento relative all’asse I “Innovazione e transazione produttiva”.Agevolazioni per le MPMI a sostegno di progetti per investimenti per l’innovazione dei processi produttivi (Ed. 2014)Gli investimenti ammessi corrispondono a circa 5,5 milioni di euro e il contributo concesso è pari a 3,7 milioni di euro. Le risorse erogate ammontano a 1,6 milioni di euro e gli investimenti privati indotti sono pari a 1,8 milioni di euro.

26 progetti finanziati nel 2014, di cui 9 da medie imprese, 10 da piccole imprese e 7 da micro imprese. Le imprese a conduzione femminile sono 4. Inoltre è stata finanziata una start up.

Agevolazioni per PMI a sostegno di progetti per investimenti per l’innovazione dei processi produttivi (Ed. 2014)Gli investimenti ammessi sono pari a circa 5,2 milioni di euro e il contributo concesso è pari a quasi 3,5 milioni di euro. Le risorse erogate dall’organismo intermedio a favore delle imprese finanziate sono pari a 1,1 milioni di euro. La misura ha indotto 1,7 milioni di euro di investimenti privati.

9 i progetti finanziati, di cui 6 condotti da medie imprese e 3 da piccole imprese: due di queste imprese sono a conduzione femminile e un’imprese è in fase di start up.

Sono stati finanziati n. 969 assegni di ricerca attivati negli anni 2012-2013-2014 per circa euro 7,8 Meuro.

In tema di edilizia universitaria in corso d’anno è stata definita la situazione complessiva del programma generale degli interventi per l’università e il diritto allo studio che prevedono un investimento di circa euro 5,2 milioni di euro.

Sistemi informativi e Tecnologie della comunicazioneNel corso dell’anno il laboratorio ICT della Regione ha sviluppato alcune attività tra cui il censimento dei pro-cedimenti amministrativi attinenti l’attività di gestione e sviluppo del sistema informativo regionale (SIRe), l’at-tuazione del “Bando per la realizzazione di master e seminari sulle tematiche relative al software libero” e la promozione di TeachMood, la piattaforma per l’erogazione di corsi su software didattici open source.

Finanziato 1 Master su tre fronti: economico, giuridico e tecnologico per 120.000 euro che ha inizio nel 2015.

Il finanziamento per la Piattaforma è pari ad € 330.000 euro.

Sul fronte della gestione e sviluppo del sistema informativo regionale si è dato corso, con la collaborazione del CSI Piemonte, Consorzio in house per i Sistemi Informativi, allo sviluppo di ulteriori componenti applicative dell’applicativo DoquiActa per la gestione documentale dell’Amministrazione regionale.Relativamente alla linea di azione “sistema sanitario integrato di sanità elettronica”, nell’ambito dell’Asse I del PAR – FSC 2007-13, in collaborazione con la Direzione Sanità e il CSI Piemonte sono stati sviluppati i filoni di attività relativi al sistema di accoglienza regionale (SAR), al fascicolo sanitario elettronico (FSE), alla dematerializ-zazione della documentazione clinico-sanitaria e all’attribuzione dell’identità digitale del cittadino.

Come accennato in precedenza, il grosso lavoro compiuto nel 2014 per sostenere lo sviluppo e la competitività del sistema Piemonte è consistito nella pianificazione strategica delle linee e degli strumenti del Piano Opera-tivo Regionale FESR Piemonte per la programmazione 2014-2020, nell’ambito dell’obiettivo europeo “Investi-menti in favore della crescita e dell’occupazione”.La Regione Piemonte ha individuato come prioritarie per l’aumento della competitività delle imprese e dei terri-tori le aree di intervento quali l’internazionalizzazione, l’Euroregione Alpi Mediterraneo, l’Innovazione e la R&S, la Programmazione comunitaria 2014-2020, le Infrastrutture, l’Artigianato, la Promozione delle eccellenze agro-alimentari, i Servizi alle imprese e all’imprenditoria, il Turismo e la Cultura, la Semplificazione amministrativa, la Regolazione mercato, la conciliazione e tutela dei consumatori, l’Etica e Responsabilità.

Gli obiettivi principali che sono stati definiti sono: • promuoverelacrescitaeconomicaecontribuirearaggiungeregliobiettividellastrategiaEuropa2020 attraverso Ricerca e Sviluppo, Innovazione; • supportareladiversificazioneelacompetitivitàdellePMI,facilitatedall’accessoalcredito;• migliorareleinfrastruttureeiserviziITCnelsettoresanitario;

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Bando applicazioni integrate e innovative in ambito internet of Data (IoD)Il Bando finanzia progetti di R&S basati sul paradigma dello sfruttamento dei dati prodotti dai sistemi connessi ad internet, secondo il modello “internet of things”, e la loro eventuale integrazione con altri dati seconda la logica “open data”.Gli investimenti ammessi ammontano a circa 20 milioni di euro e il contributo pubblico concesso è pari a circa 11,5 milioni di euro. Le risorse erogate dall’organismo intermedio a favore dei progetti finanziati sono pari a circa 0,6 milioni di euro. Gli investimenti privati indotti dai progetti finanziati corrispondono a 7,2 milioni di euro.La misura ha finanziato 23 operazioni di R&S condotti in cooperazione tra imprese e istituti di ricerca.

Alla fine del 2014 i progetti finanziati sono 136, di cui 75 riconducibili a PMI, 20 riguardanti Grandi imprese e i rimanenti progetti afferenti alle università/centri di ricerca. Tra le imprese finanziate 11 sono a conduzione femminile e 2 imprese sono in fase di start up.

Identità digitale cittadinoEvoluzione degli attuali sistemi di provisioning delle credenziali Sistema Piemonte per consentire al cittadino, contestualmente all’attivazione della TS-CNS, la fruizione dei servizi on-line della sanità, anche in condizioni di mobilità attraverso dispositivi quali, ad esempio, tablet, smartphone, etc.L’investimento su «killer applications» per i cittadini e le imprese, quali gli assegni di studio on-line, il fascicolo sanitario e la ricetta elettronica hanno portato a realizzare, da un anno a questa parte, sistemi di rilascio dell’i-dentità digitale. Nel corso del 2014, al fine di semplificare ulteriormente i processi di rilascio e ridurre le attese e le code agli sportelli, sono state introdotte nuove funzionalità operative, quali ad esempio una procedura di preregistrazione online, con cui il cittadino può inserire in autonomia tutti i propri dati anagrafici prima di recarsi da un operatore, riducendo i documenti cartacei del processo e le attività che l’operatore deve effettuare in presenza del cittadi-no e, di conseguenza, le code agli sportelli.

Sono stati abilitati circa mille operatori sul territorio, presso le ASL e sedi uRP, che hanno registrato nel 2014 circa 11.500 nuovi utenti con credenziali imputabili

e 28.200 nuovi utenti con credenziali deboli, su un totale di circa 183.000.

Nel 2014, anche al fine di integrare la piattaforma di identità regionale con il Sistema nazionale Pubblico per l’Identità Digitale (SPID), e adeguare i servizi digitali regionali al modello nazionale, si è lavorato nell’ottica di raf-forzare le credenziali dei cittadini utilizzate per l’accesso a procedure online critiche (es. servizi sanitari).In particolare, rispetto a S.P.I.D., nel 2014 Regione Piemonte ha contribuito alla definizione delle regole tecniche per l’adozione del sistema federato assieme alle altre regioni pilota del tavolo nazionale.ha inoltre individuato i primi ambiti tematici che serviranno nel 2015 all’avvio del pilota S.P.I.D. , che sono la Sani-tà e i Servizi ai professionisti e dato l’avvio alle fasi propedeutiche alla realizzazione dell’infrastruttura funzionale all’attuazione della federazione nazionale.

In merito al programma pluriennale attività produttive 2011-2015 è stato gestito l’accollo degli oneri finanziari in connessione con prestiti B.E.I. (Banca Europea per gli Investimenti) e Cassa Depositi e Prestiti.Nell’ambito della politica di coesione dell’UE per il periodo 2014-2020 la Commissione europea ha stabilito che la “ Specializzazione Intelligente” diventi un requisito preliminare per il supporto degli investimenti in due obiettivi politici chiave: rafforzare la ricerca, lo sviluppo tecnologico e l’innovazione; migliorare l’accesso alle tecnologie dell’informazione e della comunicazione.

Nel corso del 2014 l’attività di sostegno e valorizzazione del sistema produttivo si è sostanziata nella gestione del “sistema informativo sui settori produttivi industriali piemontesi”, di grande utilità per gli operatori del settore, poiché consente d’avere a disposizione i dati completi ed aggiornati sulle imprese piemontesi; nella realizza-zione del Rapporto annuale sui settori produttivi industriali del Piemonte, che riporta un’analisi congiunta con le imprese artigiane mediante l’incrocio degli archivi Infocamere con INPS; l’aggiornamento mensile del report “I-Trend”, costante monitoraggio sulla dinamica d’andamento delle imprese piemontesi; la realizzazione del prodotto discendente da Regolamento dell’Unione Europea “Reach-Registration, Evaluation, Authorisation and Restriction of Chemicals.

Per favorire lo sviluppo economico territoriale della Regione è necessario intervenire non solo sulle PMI ma anche sulle Grandi Imprese nella loro vocazione ad essere motore trainante dell’economia. A tal proposito in corso d’anno è stato costituito un gruppo di lavoro con le associazioni industriali piemontesi con la finalità di definire un regime di aiuti di Stato relativi a progetti di investimento iniziale e di innovazione per le grandi imprese. Il gruppo di lavoro composto da rappresentanti della Regione (Direzione Attività Produttive e Direzione Lavoro), Associazioni imprenditoriali (Unione Industriale Piemontese e API Torino), Finpiemonte, Ires Piemonte, ha evidenziato la necessità di individuare preliminarmente un’anagrafica delle grandi imprese e delle PMI fallite e in crisi, nonché la consistenza precisa delle singole sofferenze medesime.Tale definizione di scenario è ritenuta propedeutica alla progettazione di interventi volti a favorire la riconver-sione e la trasformazione produttiva del territorio e delle imprese anche attraverso l’acquisizione di stabilimenti chiusi o che sarebbero stati chiusi in assenza di acquisizione e siano acquistati da un investitore che non ha legami con il venditore; favorire il riutilizzo del patrimonio immobiliare esistente; favorire l’implementazione dell’innovazione sociale a livello di impresa; sostenere e sviluppare l’occupazione; contrastare la delocalizzazio-ne dei posti di lavoro.Nel corso dell’anno 2014 sono state anche realizzate attività di analisi e di ricerca propedeutiche alla pianifica-zione delle attività 2015, in particolare nell’ambito della riqualificazione e rilancio di insediamenti e aree indu-striali dimesse o sottoutilizzate e in quello dell’innovazione del sistema produttivo, delle imprese intelligenti e sostenibili verso Europa 2020.

In materia di programmazione e monitoraggio delle attività estrattive, il 2014 è stato dedicato in gran parte all’attività di confronto con le Associazioni di categoria e gli stakeholder per l’effettuazione di opportuni adegua-menti e aggiornamenti legislativi in tema di pianificazione dell’attività estrattiva. Nel dettaglio sono stati condotti analisi e studi per la redazione di piani e programmi relativamente alle tecniche minerarie, al recupero e alla

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Fondo Finpiemonte: 122 domande ammesse, di cui 56 per avvio di nuove imprese artigiane, per un totale di investimenti pari a 10,1 Meuro,

a fronte dei quali il fondo rotativo regionale è intervento per un importo pari a circa 6 Meuro. Fondo Artigiancassa: 887 operazioni di credito ammesse per 1.456.153 euro;

investimenti aziendali per complessivi euro 65.022.971 - creati 134 nuovi posti di lavoro.

È stato predisposto lo schema del Documento Triennale di Indirizzi 2015-2017, con l’individuazione e la defini-zione di obiettivi e azioni, alla luce della situazione del comparto artigiano piemontese, delle risorse a disposizio-ne ed in coerenza con gli obiettivi delineati nei documenti di programmazione regionale, statale e comunitaria. Di notevole importanza per l’impatto sul sistema artigiano piemontese è l’attività permanente di analisi e studio delle problematiche del settore, attraverso il Sistema Informativo dell’Artigianato. Il progetto persegue la co-struzione di una politica informativa stabile e coerente, che sia contemporaneamente verifica delle tendenze in atto e valutazione dell’impatto economico delle politiche di settore verso la piccola impresa, al fine di orientare al meglio le scelte future. In corso d’anno le attività svolte al riguardo sono state: • analisicongiunturalesullepiccoleemedieimpresedellaProvinciadiTorino,incollaborazione con l’Associazione Piccole e Medie Imprese (API);• rapportoannualesull’artigianatopiemontese,ilqualeriportaun’analisideidatistrutturali, un’analisi settoriale e un’analisi territoriale;• progettodiintegrazionetraAlboartigianiearchiviINPS;• relazionesugliinterventidisostegnopubblico;• innovazioneecosostenibilenellafilieradellegnoedell’edilizia.

Commercio - reti distributive - tutela dei consumatoriLe principali politiche perseguite dalla Regione nell’ambito del settore commercio sono:• politicheperlaqualificazionedeltessutocommercialeurbanoelapromozione del sistema fieristico regionale;• politicheafavoredeiterritoripiùdisagiatirivoltealcontrastodelladesertificazionecommerciale;• fondorotativoperlosviluppoelaqualificazionedellepiccoleimprese;• formazioneprofessionale.Nell’ambito delle politiche per la qualificazione del tessuto commerciale urbano e per la promozione e lo sviluppo del sistema fieristico regionale, nel corso del 2014 sono state istruite 148 domande per una richiesta complessiva di 23 milioni di euro delle quali 47 sono state ammesse a finanziamento (per la riqualificazione di aree mercatali, realizzazione di centri servizi di commercio, acquisto di strutture per le fiere, ecc…).Per la programmazione del biennio 2014-2015 sono stati approvati i criteri e le modalità per la concessione dei finanziamenti relativi al sostegno dei Comuni per la realizzazione di “Programmi di qualificazione urbana - Per-corsi Urbani del Commercio”.

riqualificazione ambientale di cave e miniere; sono state curate la gestione della banca dati regionale delle atti-vità estrattive ovvero il catasto regionale delle cave; sono stati conferiti autorizzazioni e giudizi di compatibilità ambientale per le cave e le aree protette di interesse regionale, per i permessi di ricerca e per le concessioni minerarie, nonché tutte le attività di vigilanza e controllo connesse all’espletamento delle procedure di impatto ambientale, in merito alla ricerca e alla coltivazione di giacimenti di idrocarburi liquidi e gassosi. Sono natural-mente continuate le attività di prevenzione infortuni, tutela dell’igiene e del lavoro e impiego di esplosivi per le miniere e le cave di competenza regionale, per le quali gli uffici svolgono funzioni di Polizia mineraria.

In materia promozione, sviluppo e disciplina dell’artigianato le strutture regionali dedicate hanno provveduto all’attuazione del Documento triennale di Indirizzi 2012-2014.

Sostegno a sviluppo e competitività dell’artigianato: stanziamento di 401.056 eurocon il coinvolgimento di circa 400 imprese.

Tale attuazione si è tradotta in:• Misuredisostegnoallosviluppoeallacompetitivitàdell’artigianatofinanziatesulPARFSC2007-2013 tra cui si segnala l’avvio della prima edizione del progetto “Bottega Scuola”, imprese artigiane in possesso del riconoscimento di Eccellenza Artigiana che ospitano nella propria bottega un tirocinante per un periodo di 6 mesi. • Azionirelativeall’attuazionedelbandoperlaconcessionedicontributialleimpresepercertificazione di prodotto e/o di sistema e/o di personale addetto, la valorizzazione delle produzioni dell’artigianato piemontese sul mercato interno ed internazionale. • Proseguimentodell’attivitàrelativaall’attribuzionedelMarchio“Piemonteeccellenzaartigiana”.• Agevolazionicreditizieperleimpreseartigianepiemontesi:sonooperantiduestrumentidicredito agevolato, il Fondo per lo sviluppo e la qualificazione delle imprese artigiane (Fondo rotativo 1a), costituito presso Finpiemonte Spa ai sensi della LR 1/2009 e il Fondo contributi in conto interessi e in conto canoni istituito presso Artigiancassa Spa (Fondo contributi 2a) ai sensi di normative statali regionalizzate.• Programmitransfrontalieritracuiilprogetto“ArtisArt”,retedimestieriartigianali,finanziatanell’ambito del programma di cooperazione Italia Francia Alcotra 2007-2013, rivolto a microimprese, laboratori e piccole e medie imprese radicate nei territori transfrontalieri. Gli uffici hanno continuato l’attività di supporto alla Commissione Regionale Artigianato e ad Unioncamere, per quanto riguarda il Portale artigianato e servizi alle imprese.

Abbinamento di 192 giovani in 183 imprese.

Nel 2014 riconoscimento a 74 nuove imprese nel programma “Piemonte Eccellenza Artigiana”.

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Gli interventi sono rivolti alla qualificazione urbanistico-commerciale di luoghi naturali del commercio urbano. Le risorse complessive assegnate per la realizzazione di tali interventi ammontano a 4 milioni di euro. Con riferimento al comparto fieristico si segnala che la Regione ha partecipato al tavolo di coordinamento fieristico nazionale al fine di favorire l’armonizzazione delle normative regionali nel rispetto dei regolamen-ti comunitari, per quanto riguarda il riconoscimento alle manifestazioni fieristiche piemontesi delle qualifiche internazionale, nazionale, regionale e locale.

411 eventi fieristici riconosciuti.

Per quanto riguarda le politiche a sostegno dei territori disagiati la Giunta regionale ha approvato nel 2014 i criteri e le modalità per la concessione di contributi a Comuni e Unioni di Comuni per progetti di consegna merce a domicilio e trasporto di persone alle sedi mercatali, funzionali a favorire il mantenimento del servizio commerciale nelle aree commercialmente deboli e desertificate. I soggetti promotori sono stati per il 52% comuni desertificati, per il 19% unioni di comuni e per il 29% comuni non desertificati a favore di proprie frazioni desertificate.

La dotazione finanziaria assegnata: 440.000 euro.30 domande presentate, finanziati 13 progetti di trasporto di persone alle sedi mercatali

e 9 progetti di consegna di merci a domicilio.

Anche nel 2014 è stata garantita la gestione del fondo rotativo per lo sviluppo e la qualificazione delle piccole imprese per la verifica dell’ammissibilità al finanziamento delle istanze pervenute dalle imprese commerciali, così come l’attività di supporto/informazione alle imprese sulle modalità di accesso al credito agevolato.

Nell’ambito della formazione professionale è stato svolto un ruolo di assistenza e consulenza agli operatori del settore, associazioni di categoria, enti locali, enti gestori di corsi ed altri.

118 corsi di formazione professionale nel settore commercio attivati nel 2014, con 44 enti di formazione convenzionati.

Nel corso dell’anno sono state stipulate quattro nuove convenzioni con gli enti gestori di corsi di formazione per l’esercizio dell’attività di somministrazione di alimenti e bevande, che hanno portato a quarantaquattro il numero complessivo di enti convenzionati.

A fine 2014 i corsi attivati in Regione Piemonte risultano essere pari a 118 di cui 58 riferibili alla formazione obbligatoria e 60 riferibili all’accesso alla professione.

È proseguita l’attività dell’Osservatorio Regionale del Commercio che si è occupato prioritariamente del mo-nitoraggio delle informazioni territoriali, strutturali, economiche e normative sul sistema distributivo; della rile-

vazione annuale sulla consistenza e dinamica della rete distributiva piemontese; dell’analisi sull’andamento del piccolo commercio a Torino negli anni della crisi economica, in collaborazione con IRES Piemonte; dell’inseri-mento degli applicativi di elaborazione dati nel portale “Sistema Piemonte”, per renderne possibile la fruizione ad una pluralità di utenti interessati.

Con riferimento alla rete carburanti, è stato riprogettato, in collaborazione con il CSI Piemonte il Sistema Infor-mativo Carburanti (OSS.CAR), per migliorarne l’efficienza e fornire un miglior servizio ai cittadini.

Infine, per quanto concerne il tema dei diritti del consumatore, la Regione Piemonte ha potenziato il ruolo delle Associazioni di tutela dei consumatori e realizzato una serie di iniziative dirette di educazione ed informazione.La valorizzazione della funzione di tutela delle Associazioni si è tradotta nel supporto, sul territorio regionale, ad una rete di Sportelli gestiti dalle Associazioni dove i consumatori possono rivolgersi per ottenere assistenza ed informazioni. Analogo impegno è stato dedicato alla diffusione di una nuova cultura del consumo che faccia prevalere la responsabilità e la consapevolezza delle scelte sugli atteggiamenti irrazionali e sulle suggestioni. Sono due le direttrici attraverso le quali si sono sviluppate, anche per il 2014, le azioni regionali.La prima, di carattere strutturale e permanente, si è tradotta nella creazione di un fondo librario finalizzato ad offrire gli strumenti conoscitivi per una visione complessiva, e il più possibile esauriente, sulle varie tematiche del consumo critico, consapevole e responsabile. La seconda si è realizzata attraverso un costante presidio del territorio con iniziative di sensibilizzazione che coinvolgono personaggi e istituzioni noti nel mondo della cultura.

• Politiche per il lavoro e la Formazione professionale

LavoroIl ruolo di regolamentazione e coordinamento della Regione Piemonte nell’ambito delle politiche per il Lavoro e l’Occupazione è sempre più importante in questi anni di grandi difficoltà e di cambiamenti: come si evince dal “Rapporto sul mercato del lavoro in Piemonte nel 2014” curato dalla direzione regionale “Coesione sociale” il 2014 ha segnato l’avvio di un processo di trasformazione importante ed esteso della normativa sul mercato del lavoro, che investe l’insieme degli istituti ora in vigore e lo stesso assetto istituzionale e che ha trovato com-pimento nel primo semestre 2015. Si tratta di un passaggio delicato che segna lo spostamento dell’intervento pubblico dalle politiche passive a quelle attive, con un più alto grado di interazione fra queste due componenti, e dove si delinea un ragguardevole impegno per migliorare la condizione giovanile sul mercato.Considerato che la Regione considera lo sviluppo del sistema formativo professionale un elemento strategico per la crescita del suo territorio e dei suoi cittadini in quanto elemento centrale nel rapporto tra la formazione della persona, il suo collocamento lavorativo, le esigenze del mondo imprenditoriale e l’evoluzione del mercato del lavoro, attraverso la Legge Regionale 63/1995 sono stati programmati i piani di sviluppo ed è stata svolta l’azione di regia del sistema della formazione finalizzata a costruire le migliori condizioni per il suo sviluppo.

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Per quanto riguarda i Servizi per lo sviluppo del Mercato del Lavoro, nel 2014, soprattutto nel secondo seme-stre, sono state poste le basi per fronteggiare il presumibile rilancio nel lungo periodo della nostra economia e per il potenziale rientro da livelli di disoccupazione senza precedenti. Sono state poste le premesse perchè, a fronte da un lato del marcato ridimensionamento della CIG (chiusura della CIG in deroga e ridimensionamento di CIGS e CIGO) e dall’altro dalla razionalizzazione e potenziamento delle politiche per l’impiego, il sistema imprenditoriale piemontese, soprattutto le piccole imprese e i loro dipendenti, non rimanesse troppo esposto e ci fosse comunque la possibilità di agire con strumenti efficaci alla situazione che ci vedrà convivere ancora a lungo con gli effetti della crisi industriale e con elevati tassi di disoccupazione, soprattutto giovanile.

Per quanto riguarda la gestione degli Ammortizzatori sociali l’attività della Regione si è sviluppata in tre distinti ambiti: • Areavertenze: Nel 2014 sono sensibilmente diminuite le politiche di CIGS mentre sono aumentate del 40% le vertenze riferite alle procedure di licenziamento collettivo. Sono stati affrontati 36 tavoli di crisi con le parti sociali su specifici casi ai fini di progettare gli opportuni interventi per salvaguardare al massimo i posti di lavoro e ad evitare chiusure e/o limitare gli effetti negativi delle riorganizzazioni (De Tomaso, Azimut Benetti, A.Agrati, Fiat, Pininfarina sono alcuni dei casi più significativi per impatto sociale e rilevanza sul territorio).• Areamobilitàordinaria: durante l’anno si sono iscritti alla mobilità ordinaria 12.100 lavoratori e si sono operate 18.200 cancellazioni dalle liste di mobilità. • Ammortizzatoriinderoga: al riguardo, nonostante i ritardi nell’emanazione del Decreto Interministeriale di revisione dei criteri gestionali dell’intervento previsto dalla L. 54/2013, in Piemonte è stato sottoscritto un Accordo Quadro valido a tutto il 2015, che recepisce le nuove disposizioni ministeriali e stabilisce alcune deroghe gestionali fino al 31 dicembre. Durante l’anno sono state gestite le domande di CIG in deroga e di mobilità in deroga compatibilmente con i ritardi nell’assegnazione delle risorse.

304 esami di CIGS di cui 110 relativi ad aziende cassa integrabili richiedenti la CIGD; la Regione è intervenuta come mediatore in 141 procedure di licenziamento.

La direzione regionale ha costantemente curato l’attività dell’Osservatorio sul Mercato del Lavoro, aggiornan-do periodicamente i dati sugli ammortizzatori sociali gestiti, nonché il database sulle crisi aziendali; nell’OML vengono inoltre costantemente monitorati gli esiti occupazionali dei licenziati inseriti nel sistema formativo piemontese.

L’osservatorio sul Mercato del lavoro: uno strumento efficace di monitoraggio.

Per quanto concerne il sostegno all’imprenditorialità e alla cooperazione, tra le iniziative più importanti si se-gnala l’attivazione degli sportelli provinciali per la creazione d’impresa finanziati con risorse regionali per gestire i “Servizi di accompagnamento ed assistenza tecnica a favore dell’auto-impiego e della creazione d’impresa”e lo stanziamento di ulteriori risorse a favore delle Province che coordinano l’attività di detti sportelli. Il supporto al microcredito, gestito tramite Fondo di garanzia attraverso Finpiemonte, nel 2014 ha registrato 62 domande e ne ha ammesse 41, per un investimento di circa 800.000 euro.

Formazione professionaleLa Regione Piemonte ha riconfermato, anche nel corso del 2014, il proprio impegno per rafforzare gli interventi di politica attiva nel mondo del lavoro, riservando un’attenzione specifica ai giovani.

Le attività formative complessivamente finanziate nel 2014 dalla Regione Piemonte hanno dunque visto un totale di 105 mila iscritti, dei quali la maggioranza, il 53%, uomini e il 47% donne.

Gli occupati, considerando anche i cassintegrati sono il 57%, gli inattivi sono il 20%, di cui il 68% sono studenti.

I giovani con età inferiore ai 25 anni costituiscono il 39% dei destinatari degli interventi cofinanziati dal POR FSE al 31/12/2014.

Numerose e diversificate risultano le azioni attivate in questo contesto. Tra di esse merita di essere citato, in par-ticolare, il progetto straordinario Garanzia Giovani Piemonte, che ha previsto l’istituzione di una garanzia per i giovani affinché, entro un periodo di 4 mesi dall’inizio della disoccupazione o dall’uscita dal sistema di istruzione formale, possano ricevere un’offerta qualitativamente valida di lavoro, proseguimento degli studi, apprendistato o tirocinio o altra misura di formazione.

Al 16/9/2014 sono 10.488 i giovani iscritti a Garanzia Giovani.2.871 Giovani contattati1.379 posizioni ricercate

1.266 Ragazzi in preselezionesono stati stanziati 5,6 Meuro a valere sul POR FSE 2007-2013.

In questa direzione si inserisce “IO LAVORO”, la manifestazione dedicata all’incontro tra domanda e offerta di lavoro che nel 2014 si è svolta in 2 edizioni – aprile e novembre e ha visto 12.700 visitatori ad aprile e 10.000 a novembre. L’altro segmento di popolazione che ha risentito in misura rilevante della crisi – vale a dire l’area dello svantaggio in senso lato, cui afferiscono, oltre alle usuali categorie deboli, le persone fuoruscite dal mercato del lavoro e a forte rischio di esclusione sociale – ha anch’esso beneficiato in maniera cospicua del FSE.

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Per dotare gli operatori del settore dei servizi al lavoro e dei Centri per l’Impiego (CPI) di strumenti maggiormen-te in grado di fronteggiare la crisi occupazionale, è stato sperimentato il “Dossier delle evidenze”: l’utilizzo di descrizioni standard presenti nel repertorio regionale piemontese ha consentito lo sviluppo di servizi di supporto guidato alla ricostruzione e identificazione delle competenze acquisite nell’arco della vita, a fini orientativi e di messa in trasparenza per una diretta ricollocabilità del cittadino/lavoratore.

Per il 2014 risultano elaborati a Sistema Piemonte 4.971 dossier.

In adeguamento alla normativa nazionale ed europea, nel 2014 la Regione ha gestito i percorsi formativi e gli standard relativi alle nuove professioni regolamentate: Installatore e manutentore di impianti energetici alimen-tati da fonti rinnovabili (FER); Meccatronico delle autoriparazioni (che innova e unifica le preesistenti attività di meccanico, motoristico ed elettrauto); Agritata (attivazione della terza edizione del corso relativo alla sperimen-tazione del profilo Agritata in collaborazione con Col diretti); Tecnico del restauro (recepimento, nel contesto piemontese, del relativo standard formativo; Servizi turistici – Direttore delle piste e Operatori di primo soccorso sulle piste da sci (creazione dei due nuovi profili); Figure in ambito di Servizi funebri e cimiteriali (creazione di 5 nuovi profili).

Introdotti percorsi formativi per 12 nuove professioni.

Con riferimento alle figure standard, si segnala che sono stati conclusi i lavori relativi a due delle tre figure in-dividuate dal CONI: Tecnico di direzione impianti sportivi e Tecnico del movimento; su istanza del Comune di Torino è stato creato il profilo del Ludotecario, in collaborazione con la Direzione Politiche Sociali e il settore Pari opportunità la figura dell’Operatrice dei centri antiviolenza. Sono inoltre stati ultimati i lavori relativi alla figu-ra dell’Assistente familiare ed è stata inserita nei vari repertori regionali la figura professionale del Metereologo.Nel corso del 2014 sono proseguiti i lavori delle Commissioni tecniche sugli standard, sulle Prove complessive di valutazione dei profili standard già esistenti (sono state revisionate e standardizzate oltre 150 prove).

Per quanto riguarda l’attività di coordinamento relativo alle azioni di orientamento finalizzate all’assolvimento dell’obbligo di istruzione e all’occupabilità, la Regione ha incrementato la dotazione finanziaria di 1 milione di Euro. È stato garantito l’aggiornamento delle due guide on-line per l’orientamento rivolte rispettivamente agli allievi della Scuola secondaria di primo grado e agli studenti della Scuola secondaria superiore. Dato il grande successo dell’iniziativa, è stato inoltre mantenuto attivo il canale Youtube “Orientamento Piemonte”, con inter-viste, consigli e tutte le novità per una scelta consapevole del proprio percorso di studi.

In Piemonte sono accreditate 565 sedi operative per la formazione, 211 per l’orientamento, 92 per effettuare corsi riconosciuti. Nel 2014 sono state accreditate 32 nuove sedi formative.

Nel 2014 sono stati finanziati 30 progetti formativi che hanno consentito l’assunzione di 140 giovani usciti dai sistemi formativi scolastici e dalla formazione professionale.

L’attenzione che la Regione Piemonte continua a riservare alle azioni del POR per l’inclusione sociale, dirette, tra l’altro, all’integrazione sociale e lavorativa degli immigrati, la cui domanda di lavoro – in specie, nel settore dei servizi e del ramo industriale in senso lato – mostra anche nel 2014 una evidente flessione, risentendo degli effetti della caduta registrata nel 2013, ne rappresenta in proposito una testimonianza evidente. Opera nella medesima direzione anche la revisione del Programma Operativo che, formalizzata con decisione comunitaria intervenuta nel mese di maggio 2014, è stata innescata proprio da una valutazione delle mutate condizioni so-cio-economiche e dalla correlata necessità di indirizzare maggiormente l’azione del Programma verso soggetti “svantaggiati” nel mercato del lavoro e ha dato luogo a un consistente aumento di risorse messe a disposizione dell’Asse III “Inclusione sociale” (da 80,6 milioni di euro a 158 milioni di euro).Con riferimento al genere delle persone coinvolte si osserva che l’incidenza delle donne permane pari al 47%.Esse sono minoritarie in relazione ad alcune delle policy più rilevanti in termini di partecipanti (apprendistato, formazione professionale iniziale, formazione continua, azioni a contrasto della crisi), tradizionalmente conno-tate al maschile; viceversa risulta nutrita la partecipazione femminile alle politiche di contrasto alla disoccupa-zione. Va, in quest’ambito, sottolineato come la Regione Piemonte destini iniziative specifiche alla dimensione di mainstreaming del tema delle pari opportunità in corrispondenza dei pertinenti Assi e Obiettivi. Per affrontare le problematiche dei giovani in obbligo d’istruzione che manifestano difficoltà a restare nella scuola o che vogliono finalizzare gli studi in modo più immediato verso il mondo del lavoro, la Regione Pie-monte presenta un quadro dell’offerta formativa articolato e ricco di esperienze. Tra queste si segnala la speri-mentazione dei percorsi formativi finalizzati al rilascio dell’attestato di diploma professionale di, con l’attivazione di 18 corsi sull’intero territorio regionale e il coinvolgimento di circa 16.000 giovani. Tutte queste iniziative di contrasto alla dispersione scolastica hanno visto un investimento di 85 milioni di euro.

Per quanto riguarda la formazione professionale, con riferimento alla formazione dei formatori, il 2014 ha visto l’attuazione della Direttiva per la qualità dell’offerta e il sostegno allo sviluppo del sistema regionale di istruzione e formazione professionale per il periodo 2013-2015.

La direttiva a regia regionale può contare su un assegnazione di risorse (PAR FSC e POR FSE) pari a 3,9 Meuro nei 3 anni di operatività.

La Regione ha gestito i bandi relativi alle linee di intervento finanziate dalla direttiva e i relativi sportelli per la presentazione delle candidature.È proseguita l’attività di realizzazione dei modelli relativi alla progettazione nelle varie direttive e atti di indirizzo attraverso l’individuazione di modalità di organizzazione dei percorsi formativi più confacenti alle tipologie di operatori. Per quanto riguarda il sistema regionale di certificazione, nel corso dell’anno sono stati formati 15 nuovi addetti alla certificazione e riconoscimento corsi e organizzate 4 edizioni di formazione avviate nel dicembre 2014.

L’elenco degli abilitati alle operazioni di certificazione conta 325 persone a cui si aggiungono 60 persone abilitate temporaneamente.

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Disabili: sono organizzate le attività di coordinamento e verifica/controllo degli interventi relativi ai program-mi provinciali di utilizzo del fondo regionale e nazionale disabili. È stata presentata alle parti interessate, per la concertazione, la bozza dei nuovi piani provinciali per i disabili, e in attesa della relativa approvazione sono state comunque erogate nuove risorse alle Province, prorogando le attività in corso fino al 30 giugno 2015. È stato affidato all’Agenzia Piemonte Lavoro (APL) il servizio di erogazione dei contributi per l’adeguamento delle postazioni di lavoro per i non vedenti. Inserimento lavorativo per lavoratori occupati a rischio e disoccupati: sono state predisposte le Linee Guida re-lative all’intervento “Staffetta generazionale” e gli atti finalizzati alla sua realizzazione; è stato redatto e condiviso l’Atto di indirizzo alle Province per la realizzazione di interventi rivolti a persone occupate a rischio di perdita del posto di lavoro e ai disoccupati.

• Energia e Diversificazione delle fonti energetiche

Sono state condotte attività su due fronti: da un lato sostegno alla produzione di energia da fonti rinnovabili e dall’altra azioni finalizzate al risparmio energetico.Entrambi i filoni hanno avuto sia un impatto verso l’esterno, sia sono stati applicati al patrimonio dell’ente.

Gli investimenti ammessi sono pari a circa 2 Meuro, a fronte dei quali il contributo concesso è di circa 1,6 Meuro.

In particolare, per quanto riguarda le azioni verso l’esterno, è stato gestito il Bando “Incentivazione alla raziona-lizzazione dei consumi energetici nel patrimonio immobiliare degli enti pubblici”, che finanzia l’efficientamento del patrimonio immobiliare pubblico; il bando, attivato nel 2013, ha registrato nel 2014 concessioni a favore 10 beneficiari. A livello di azioni verso il proprio patrimonio, nel 2014 è stato finanziato il progetto per l’utilizzo di fonti di energia rinnovabile per il soddisfacimento del fabbisogno energetico complessivo del nuovo edificio regionale nonché all’adozione di sistemi di building automation e di smart metering.

L’investimento ammesso è pari a 7,3 Meuro a fronte del quale il contributo concesso corrisponde a 4 Meuro.

Sviluppo energetico sostenibileNell’ambito del settore Impianti termici sono state apportate novità per quanto riguarda i modelli di libretto di impianto e il rapporto di controllo di efficienza energetica, nonché disposizioni operative per la costituzione e la gestione del catasto degli impianti termici. Queste innovazioni sono state deliberate al fine di adeguare la nor-mativa regionale alle disposizioni nazionali e consentire una maggiore dematerializzazione e informatizzazione delle procedure.

Un importante ruolo della Regione nell’ambito della formazione professionale è quello dell’accreditamento, controllo e supervisione degli operatori e della loro corrispondenza agli standard qualitativi definiti dalla Regione stessa. La Regione ha importanti compiti nell’ambito dell’apprendistato, un contratto di lavoro a tempo indeterminato finalizzato alla formazione ed all’occupazione dei giovani per i quali il datore di lavoro, a fronte di sgravi contri-butivi e fiscali, è tenuto ad erogare all’apprendista, come corrispettivo della prestazione lavorativa, non solo la retribuzione, ma anche una specifica formazione professionale.

Nell’anno 2014, così come indicato nel monitoraggio ISFOL, sono stati inseriti in formazione 100 giovani di età compresa tra i 15 e i 17 anni.

In base alle modifiche introdotte dal Testo unico sull’apprendistato, il contratto è stato ridefinito secondo le seguenti tipologie: Apprendistato per la qualifica e per il diploma professionale: è rivolto a giovani usciti dai sistemi formativi scola-stici e dalla formazione professionale (NEET). In Piemonte il numero di giovani minorenni in dispersione scola-stica risulta tra i 7 e i 10mila l’anno e per questo motivo è necessario intervenire su più livelli al fine di aumentare la conoscenza degli strumenti di contrasto a questo fenomeno.

Nell’anno 2014, così come indicato nel monitoraggio ISFOL, sono stati inseriti in formazione 22.730 giovani di età compresa tra i 18 e i 29 anni.

Apprendistato professionalizzante o contratto di mestiere: rivolto alle persone di età compresa tra i 18 (se in possesso di diploma) e i 29 anni, per facilitare l’ingresso nel mondo del lavoro mediante agevolazioni contribu-tive e incentivi alle imprese che assumono e canali di accesso dedicati. Apprendistato di alta formazione e di ricerca: tipologia dedicata a laureati e laureandi per il conseguimento di Master di primo e secondo livello, Dottorati di ricerca e Lauree.

Nell’anno 2014, così come indicato nel monitoraggio ISFOL, sono stati inseriti in formazione 275 giovani di età compresa tra i 18 e i 29 anni.

Nel corso del 2014, per quanto riguarda il sostegno all’occupazione, si è dato corso a specifici interventi inerenti le Politiche Attive del Lavoro. Cantieri di lavoro e progetti di pubblica utilità: è stato approvato e implementato l’atto di indirizzo e i relativi provvedimenti di dettaglio per la realizzazione di azioni di politica attiva finalizzate all’incremento dell’occupa-bilità e all’inserimento lavorativo dei soggetti inseriti in Progetti di pubblica utilità.Tirocini: è stata data attuazione agli atti per la regolamentazione dei tirocini formativi e di orientamento e inseri-mento di soggetti svantaggiati. Si segnala l’attivazione del Portale Tirocini per la loro gestione e relativo monitorag-gio. Sono stati rilasciati i visti per i tirocini per cittadini stranieri extracomunitari non residenti. Il settore ha parteci-pato alla redazione delle linee guida nazionali in materia di tirocini per cittadini extracomunitari residenti all’estero.

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come ad esempio l’aumento di aziende giovani e i buoni risultati ottenuti dal connubio con il settore turistico nelle aree rurali (da ricordare il riconoscimento quale Patrimonio Mondiale dell’Umanità conferito dall’Unesco, a settembre 2014, ai paesaggi vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato). La crisi si manifesta, quindi, in modo selettivo nei suoi effetti e sembra colpire meno le aziende e i territori più orientati alla qualità e all’integrazione tra settori differenti, penalizzando soprattutto le produzioni meno qualificate.

Nel corso del 2014 è proseguita l’attività di programmazione dello sviluppo rurale, con la chiusura della pro-grammazione 2007-13 del Programma regionale di Sviluppo Rurale (PSR), finanziato dal Fondo Agricolo Euro-peo per lo Sviluppo Rurale (FEASR). Il PSR, permettendo una politica di sviluppo di lungo periodo, incentiva l’agricoltura, attraverso un insieme coe-rente di assi, misure ed azioni, ad essere competitiva e ambientalmente sostenibile, in modo tale da garantire la conservazione delle risorse agricole e del territorio regionale per le generazioni future.Per ciò che riguarda il 2014 si segnalano, per la significativa ricaduta sulle imprese agricole e per la forte valenza ambientale, soprattutto alcune misure dell’attuale PSR:• Misura112-Sostegnoall’insediamentodigiovaniagricoltori• Misura121-Ammodernamentodelleaziendeagricole• Misura214.1-Applicazioneditecnichediproduzioneintegrata

L’adesione alle principali misure del PSR rivolte all’ammodernamento ed al rafforzamento della competitività delle aziende agricole e della diversificazione dei redditi, ha visto una forte sinergia tra le misure 112 e 121, che in molti casi agiscono in maniera complementare al progetto di rilancio dell’azienda agricola. A queste misure è destinato complessivamente circa il 26% delle risorse del Piano Finanziario del PSR. In particolare, la misura 112 contribuisce all’ingresso dei giovani (fino a 40 anni) in aziende agricole nuove o esistenti, attraverso un con-tributo “una tantum” a fronte di un valido progetto di insediamento; la misura 121 agisce con un contributo al progetto di ammodernamento dell’azienda agricola, a fronte di un piano aziendale di interventi.

Per il sostegno all’insediamento di giovani agricoltori sono stati finanziati 1.624 interventi (su 2.496 richieste) per un totale di circa 53 Meuro.

Per l’ammodernamento delle aziende agricole sono stati finanziati 12.965 interventi (su 32.064 richieste) per un totale di circa 408 Meuro.

Il terzo intervento favorisce l’adozione di metodi produttivi compatibili con la salvaguardia e il miglioramento dell’ambiente e dello spazio naturale, in riferimento agli obiettivi della conservazione della diversità biologica, tutela delle risorse idriche, del suolo e del paesaggio, contrasto dei mutamenti climatici.

Sono stati finanziati 62.163 interventi ( su 74.912 richieste) per un totale di circa 190 Meuro.

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Con l’approvazione di tali modifiche a partire da ottobre è entrato in funzione il CIT (Catasto Impianti Termici) che permette molteplici vantaggi sia per gli operatori del settore che per gli utenti.

Pianificazione energetica: avviato il processo “Verso il nuovo piano energetico ambientale”.

Nel corso del 2014 sono stati autorizzati dieci nuovi soggetti a tenere corsi inerenti la certificazione energetica. Sul tema della gestione degli attestati di prestazione energetica la Regione ha inoltre effettuato indagini ispettive per reati connessi alla scorretta redazione dei documenti nonché contribuito con gli altri enti incaricati all’irro-gazione di sanzioni ai certificatori conseguenti al riscontro di irregolarità.Nel corso dell’anno è stato avviato il processo di pianificazione finalizzato all’elaborazione del nuovo piano Energetico Ambientale Regionale (PEAR) 2014-2015 attraverso incontri di ascolto e confronto con i portatori di interesse del territorio dedicati ai quattro assi del piano. In particolare tra i mesi di aprile e di luglio sono stati organizzati quattro Tavoli dedicati alle “Fonti Energetiche Rinnovabili”, alla “Green Economy”, all’“Efficienza energetica” e alle “Reti e generazione diffusa”.Ai Tavoli hanno partecipato tecnici esperti in materia energetico – ambientale provenienti dalle università, centri di ricerca, istituzioni pubbliche, associazioni di categoria, operatori economici ed organismi rappresentativi di istanze economiche ed ambientali.Considerando il totale delle presenze ai quattro tavoli, il percorso di ascolto degli stakeholder del territorio ha coinvolto complessivamente 77 tecnici (19 al tavolo Fonti Energetiche Rinnovabili, 15 al tavolo Efficienza Ener-getica, 25 al tavolo Reti e generazione diffusa e 18 al tavolo Green Economy).

Nell’ambito dei citati incontri si è proceduto a favorire l’integrazione tra le attività di coinvolgimento degli sta-keholder con quelle di analisi ed identificazione di strategie e misure operative per il PEAR. Al termine del ciclo di incontri è stata elaborata una relazione di sintesi contenente tutti gli spunti e le proposte emerse. Sulla base di tale patrimonio conoscitivo è stata redatta la proposta di piano che sarà sottoposto ad approvazione nel corso del 2015.Le strutture regionali dedicate hanno inoltre svolto le attività tecnico-amministrative correlate ai cinque bandi attivi del Piano d’Azione sull’Energia 2012-2013. Le misure hanno riguardato in particolare lo sviluppo delle fonti rinnovabili e investimenti di efficienza energetica.

• Agricoltura, Politiche agroalimentari e Pesca

L’annata 2014 per l’agricoltura regionale si è distinta per le crescenti difficoltà delle aziende a operare in un mercato di sempre maggior complessa interpretazione. Da un lato prosegue la fase di stagnazione della do-manda interna causata dalla crisi economica e dal clima di forte incertezza sul fronte occupazionale; dall’altro le ripercussioni negative delle recenti tensioni in campo internazionale aumentano le problematiche sia per le produzioni storicamente destinate all’esportazione, sia per i settori più sensibili alle turbolenze di un mercato sempre più globalizzato. In questo quadro tendenzialmente negativo emergono tuttavia alcuni segnali positivi,

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Misura 214. Azione 1 • applicazione delle tecniche di produzione integrataDistribuzione per foglio di mappa dell’incidenza della SAU sottoposta a impegno agroambientale sulla SAU complessiva (%)

Incidenza percentuale della SAU sulla superficie territoriale per foglio di mappa - anno 2013

0maggiore di 0 e minore del 10%dal 10% al 25%dal 25% al 50%maggiore del 50%

Capoluogo di Provincia

fino al 5%da più del 5% al 25%da più del 25% al 50%da più del 50% al 75%da più del 75% al 100%

Al

Cn

To

At

Vc

No

Bi

Vb

Misura 214.1superficie approvata nel 2013 per categorie colturali

46+15+19+10+10+bCereali

Altri seminativi

Vite

Altre coltivazionipermanenti

Prati permanenti e pascoli

10%

15%

10%

46%

19%20+9+18+53+b20%

9%

18%

53%

ZVN

ZVN e ZVF

ZVF

Non ricadentené in ZVN né in ZVF

Misura 214.1superficie approvata nel 2013 ricadente in zVN, zVF

37+26+1+26+3+2+5+b26%

3%2% 5%

0%

26%38%

Alessandria

Asti

Biella

Cuneo

Novara

Torino

Vercelli

Misura 214.1pagamenti cumulati 2007-2013 per Provincia

SUPERFICIE AGRICOLA UTILIzzATA

Particolarmente interessante, per l’impatto che ha avuto, è l’azione che incentiva l’applicazione delle tecniche di produzione integrata che riguarda le rotazioni delle colture, la fertilizzazione, il diserbo e la difesa fitosanitaria. Si tratta un sistema di produzione agricolo a basso impatto ambientale, in quanto prevede l’uso coordinato e razionale di tutti i fattori della produzione allo scopo di ridurre al minimo il ricorso a mezzi tecnici che hanno un impatto sull’ambiente o sulla salute dei consumatori. L’incentivo prevede la compensazione economica dell’e-ventuale minor ricavo per l’azienda rispetto all’uso di tecniche agricole maggiormente impattanti.

Il risultato è che ad oggi il 15% della superficie agricola coltivata piemontese è interessato dall’applicazione delle tecniche di produzione integrata, compensata dal PSR. Tale incidenza varia di molto a seconda della coltura considerata. Per alcune colture l’incidenza è particolarmente significativa, come ad esempio nel caso della vite, mediamente intorno al 60-65%, mentre molte altre colture importanti si aggirano su un incidenza del 30-35% (es.: fruttiferi, ortive, piante industriali, foraggiere avvicendate). Al contrario, seppure in termini assoluti quasi la metà della superficie interessata dalla misura 214.1 è coltivata a cereali, a livello regionale l’incidenza è soltanto del 15,5% sulla superficie a cereali piemontese.

Per l’applicazione delle tecniche di produzione integrata ci sono stati 41.521 interventi finanziati (su 48.744 richieste)

per un totale di circa 130 Meuro.

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RELAZIONE SOCIALE

IL PIEMONTE PER IL TERRITORIO

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AmbienteeTerritorio,TrasportieLogistica.Ilsistemaambientaleeagricolo,leretiinfrastrut-turali e i trasporti sono asset fondamentali per la competitività e la crescita di un territorio. Di seguito si sviluppano le principali politiche perseguite e le progettualità realizzate nel 2014.

Il Bilancio Sociale della Regione Piemonte Il Piemonte per il territorio

Missioni

Diritti sociali, politiche sociali e famiglia

Ordine pubblico e sicurezza

Tutela della salute

Istruzione e diritto allo studio

Tutela e valorizzazione

dei beni e delle attività culturali

Politiche giovanili, sport e tempo libero

Turismo

Sviluppo economico e competitività

Politiche per il lavoro

e la formazione professionale

Energia e diversificazione delle fonti energetiche

Agricoltura, politiche agroalimentari e pesca

Assetto del territorio ed edilizia abitativa

Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e

dell’ambiente

Soccorso civile

Trasporti e diritto alla mobilità

Relazioni con le altre autonomie

territoriali e locali

Relazioni internazionali

Servizi istituzionali, generali e di gestione

Aree di Governo

Benessere sociale

Benessere sanitario

Istruzione, cultura

e sport

Politiche

per la crescita

Ambiente

e Territorio

Logistica e Trasporti

Presenza istituzionale

Efficienza organizzativa

Macro aree

Il Piemonte per il benessere

della persona

e della famiglia

Il Piemonte

per lo sviluppo

della competitività

Il Piemonte

per

il territorio

Il Piemonte per l’efficienza

delle istituzioni

AREE DI GOVERNO E ARTICOLAzIONE DELLA RELAzIONE SOCIALE IL PIEMONTE PER IL TERRITORIO

Assetto del territorio ed edilizia abitativa

Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e

dell’ambiente

Soccorso civile

Trasporti e diritto alla mobilità

Ambiente

e Territorio

Logistica e Trasporti

76.835.484

437.509.369

Risorse erogate • Parte Corrente

85+15+j 85,06%

14,94%

Ambiente e Territorio

Logistica e Trasporti

174.497.471

146.105.222

Conto Capitale 55+45+j 54,43%

45,57%

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Interregionale – come RISKNAT, avente l’obiettivo di condividere metodologie, strumenti e banche dati per il monitoraggio e la prevenzione dei rischi idrogeologici interessanti l’area transfrontaliera, e SE DALP, che mira ad effettuare analisi circa il trasporto di componenti solide lungo i corsi d’acqua, al fine di ottimizzare le politiche di gestione dei sedimenti; • progettazioneedattuazionediinterventidisistemazioneidrogeologicainareedissestate;• realizzazionediindaginigeologicheetecniche;• gestionedibasidatidesumibilidaazionidimonitoraggiodelterritorio,aifinidiprevenzioneterritoriale e protezione civile.

Nell’ambito del Piano di gestione del rischio di alluvioni, nel 2014 sono proseguite le attività propedeutiche alla stesura delle mappe di pericolosità per ripartire il territorio piemontese

in aree a differente pericolosità di inondazione.

Le risorse stanziate per l’anno 2014 per calamità naturali sono pari a 5 Meuro.

Il Piemonte risulta particolarmente soggetto a fenomeni alluvionali, sulla scorta degli episodi manifestatisi negli anni passati e della probabilità del verificarsi di ulteriori fenomeni franosi e altri danni connessi al rischio idroge-ologico. La Regione Piemonte, pertanto, mette in atto una serie di misure per prevenire il manifestarsi di ulteriori situazioni e sopperire ai danni arrecati dai fenomeni degli anni passati. In conseguenza di calamità naturali, la Regione Piemonte attiva una serie di iniziative di pronto intervento, volte a salvaguardare la pubblica incolumità, la sicurezza delle infrastrutture pubbliche ed il patrimonio edilizio privato. La Regione eroga risorse anche al fine di ristorare il danno cagionato a privati dagli eventi calamitosi.Per supportare adeguatamente la propria attività programmatrice, la Regione si avvale, oltre al Piano per la difesa dell’Assetto Idrogeologico, dell’Osservatorio dei Lavori pubblici, un sistema che consente di reperire informazioni circa i lavori pubblici realizzati sul territorio piemontese, con riguardo alla fase di programmazione, appalto, conclusione dell’opera e procedimento di verifica della stessa.

L’Osservatorio regionale dei Lavori pubblici cura annualmente la predisposizione del Rapporto Informativo sugli appalti pubblici realizzati in Piemonte, un documento che individua e quantifica

gli investimenti in opere pubbliche e acquisto di beni e servizi realizzati sul territorio regionale.

Nel 2014 la Regione Piemonte ha proseguito l’attività di censimento dei protocolli di legalità attualmente in vigore a livello nazionale, al fine di conoscere lo stato di fatto in materia.

Per agevolare il processo di invio delle informazioni, la Regione Piemonte ha continuato l’implementazione del Sistema Osservatorio Opere Pubbliche (S.O.O.P.), una piattaforma informatica unica, in grado di mettere in co-municazione tra di loro i soggetti interessati allo svolgimento di un particolare appalto pubblico e di archiviare e di gestire le varie informazioni acquisite. Tale applicativo si propone come strumento in grado di superare i limiti logistici propri della comunicazione delle informazioni riguardanti l’intero iter di realizzazione degli appalti

Il Bilancio Sociale della Regione Piemonte Il Piemonte per il territorio

• Assetto del territorio ed edilizia abitativa

Urbanistica e Opere pubblicheSulla base del report “Rischio idrogeologico in Italia” stilato dal Ministero dell’Ambiente, il Piemonte è tra le Re-gioni ad alto rischio idrogeologico, con ben l’87% dei Comuni caratterizzato da instabilità dei pendii e dei corsi fluviali, in particolare al verificarsi di particolari condizioni climatiche.Al fine di gestire le problematiche connesse al rischio idrogeologico del territorio, l’Amministrazione regionale ha definito obiettivi e programmi da attuare in materia di realizzazione di opere pubbliche e difesa dell’assetto idrogeologico e svolge attività di coordinamento ed indirizzo per l’attuazione di obiettivi comunitari inerenti le opere pubbliche. La Regione Piemonte gestisce l’Osservatorio regionale dei Lavori Pubblici del Piemonte, organo fondamentale che offre servizi informativi e adempimenti burocratici alle stazioni appaltanti e a tutti gli operatori del settore. A disposizione degli utenti interessati una Banca Dati regionale contente informazioni sui lavori pubblici che si eseguono sul territorio piemontese, dalla programmazione, all’appalto, alla conclusione e verifica delle opere. Le informazioni vengono trasmesse dalle stazioni appaltanti piemontesi all’Osservatorio, che provvede alla gestione dei dati.

Ad oggi più del 50% dei Comuni piemontesi ha concluso positivamente la verifica di compatibilità idraulica ed idrogeologica, ottenendo l’approvazione dello strumento urbanistico.

Lo strumento per programmare i numerosi interventi in materia è il Piano per la difesa dell’Assetto Idrogeologico (PAI), approvato nel 2001, che ha promosso l’aggiornamento degli strumenti urbanistici comunali per la preven-zione del dissesto e dei rischi. Ciò ha consentito di realizzare una più dettagliata e completa delimitazione sul territorio delle aree in dissesto.

Nel corso del 2014 è proseguita l’implementazione di un server su cui è caricata la cartella condivisache contiene oltre 200 mila file di documentazione in materia di prevenzione del rischio idrogeologico, tra cui un insieme di fotografie aeree che permette di ricostruire l’evoluzione geomorfologia dei versanti

e dei corsi d’acqua del Piemonte a partire dal 1944 fino ad oggi.

In linea generale, le azioni promosse dall’Amministrazione regionale sono riconducibili alle seguenti:• rilasciodipareriedautorizzazioniriguardantistrumentiurbanistici,conseguentilaverificadella compatibilità degli stessi alla normativa vigente ed all’assetto geologico locale; • realizzazionediconsulenzetecniche,conparticolareriguardoadinterventisuzonein dissesto idrogeologico;• realizzazionedistudiepartecipazioneaprogettiperlaprevenzionedelrischioidrogeologico–come l’inventario delle frane e la valutazione della pericolosità della frana – o i Progetti di cooperazione

AMBIENTE E TERRITORIO

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Il Bilancio Sociale della Regione Piemonte Il Piemonte per il territorio

anche per il 2014 ha esercitato funzioni di pianificazione e gestione mediante la regolamentazione degli inter-venti nel bosco, il contenimento del fenomeno dell’abbandono e la promozione delle colture boschive. È stato inoltre incentivato l’utilizzo delle risorse boschive come potenzialità economica, in ottemperanza a quanto previsto dalla Legge Regionale n. 4 del 2009 e dai successivi interventi normativi con le disposizioni in materia di gestione e promozione economica delle foreste. Le politiche perseguite mirano dunque ad una gestione multifunzionale delle foreste e alla diffusione della cultura della salvaguardia degli ecosistemi e delle specie.

All’Albo delle imprese forestali, a fine anno risultavano iscritte erano 423 soggetti giuridici e al fine di disporre di un unico archivio delle competenze e qualifiche professionali in campo forestale e ambientale,

parallelamente all’Albo, è stato istituito un Elenco degli Operatori forestali per agevolare cittadini, imprese e pubbliche amministrazioni nella ricerca di maestranze qualificate - operativo dal 2013;

al 31 dicembre 2014 risultavano iscritti 1702 soggetti.

A seguito della strutturazione degli sportelli forestali presso gli uffici regionali periferici e l’istituzione di 22 spor-telli presso le Comunità Montane, la rete dei punti di accesso al pubblico comprende ulteriori 11 sportelli presso le sedi degli Enti di Gestione delle Aree Protette.Il coordinamento e la formazione a distanza degli operatori degli sportelli forestali è stato seguito anche me-diante l’utilizzo del portale di E-learning forestale ELFO. Il sistema ELFO è anche stato utilizzato per corsi di aggiornamento del personale degli Enti di gestione delle Aree protette.

I progetti formativi hanno permesso di garantire una copertura di circa 975 posti, corrispondenti a 65 corsi – ripartiti in diversi ambiti formativi

(Gestione forestale, Ingegneria naturalistica, Gestione del verde arboreo).

La Regione ha dedicato molte attenzioni al Sistema Informativo Forestale (SIFoR), che, in qualità di strumento privilegiato di accesso alle informazioni relative alla pianificazione e gestione forestale, nel corso del 2014 è stato ulteriormente integrato con nuove funzionalità effettuando anche un collegamento tra le comunicazioni ed autorizzazioni di taglio boschivo e l’albo delle imprese forestali.Anche la sezione del sito web regionale denominata “Gestione forestale” http://www.regione.piemonte.it/fore-ste/cms è stata ulteriormente migliorata con informazioni aggiornate e fornite in tempo reale. Parallelamente all’informazione on-line è stata garantita la presenza fisica sul territorio attraverso l’organizzazio-ne di specifici convegni, workshop e seminari tecnici e/o divulgativi.

Sono state perfezionate le attività di digitalizzazione delle aree percorse da incendio già intraprese negli anni precedenti come il servizio informativo cartografico “Catasto sbarramenti di competenza

regionale” che consente la raccolta e la condivisione delle informazioni anche sui punti acqua antincendio; si è data così attuazione al Piano regionale 2011-2014 per la programmazione

delle attività di previsione, prevenzione e lotta attiva contro gli incendi boschivi.

pubblici. Il Sistema consente a qualsiasi utente, mediante la presenza di moduli, di predisporre ed inviare on line le informazioni relative alla programmazione triennale dei lavori pubblici, ai bandi di gara e alle successive aggiudicazioni. Il S.O.O.P. ha anche il vantaggio di raccogliere la cospicua normativa di settore, complessa ed in continua evoluzione.I dati reperiti dall’Osservatorio regionale rappresentano, altresì, una base informativa da trasmettere all’Autorità di Vigilanza dei Contratti Pubblici per consentirne l’esercizio delle finalità istituzionali, e alla Guardia di Finanza, affinché possa approfondire singoli casi specifici di interesse.Tramite l’Osservatorio regionale, la Regione partecipa, inoltre, ad iniziative in materia di trasparenza e legalità nel settore degli appalti pubblici, anche al fine di prevenire e contrastare i tentativi di infiltrazione mafiosa nel settore e di evitare che alcuni elementi distorsivi del procedimento possano pregiudicare le condizioni di concorrenza del mercato e di sicurezza dell’opera.

Anche per il 2014 la Regione Piemonte ha predisposto l’aggiornamento periodico dell’Elenco dei prezzi di riferimento per opere e lavori pubblici nel territorio regionale; tale documento è distribuito alle stazioni

appaltanti operanti in Piemonte ed è consultabile al sito http://www.regione.piemonte.it/oopp/prezzario/

Per supportare l’attività delle stazioni appaltanti e degli altri operatori economici nella fase di progettazione e definizione dei contenuti in ottemperanza alla normativa di settore vigente, la Regione Piemonte fornisce un servizio di consulenza ed assistenza tecnica, con particolare riguardo alla tematica della sicurezza e tutela della salute dei lavoratori. A tal proposito, al sito www.serviziocontrattipubblici.it/supporto_giuridico è possibile ac-cedere ad una banca dati che raccoglie diversi quesiti in materia di Contratti pubblici, suddivisi per argomenti e corredati dalle relative risposte e dalla normativa di riferimento. Tale banca dati, consultabile da qualsiasi utente tramite semplice registrazione al portale, consente anche di scaricare i file di riferimento.

Montagna e ForesteIl Piemonte è un territorio in prevalenza montuoso e ricoperto da foreste. Il patrimonio forestale, in particolare, risulta in costante espansione negli ultimi anni, principalmente a causa dell’abbandono dell’esercizio di attività agricole in montagna e collina. Lo spopolamento delle aree forestali rappresenta un fenomeno con potenziali ricadute negative, per effetto della carenza di manutenzione dei boschi, che potrebbe predisporre i versanti ad una maggiore instabilità. È noto, difatti, che le foreste svolgono un ruolo di protezione da eventi calamitosi quali frane, valanghe o piene dei fiumi.

Oltre la metà del territorio piemontese è costituita da territorio montano e 530 dei 1206 Comuni sono totalmente o parzialmente montani. Con una simile conformazione fisica la Regione conferisce

notevole importanza alle politiche di sviluppo e valorizzazione dell’economia.

La Regione Piemonte persegue una politica di gestione delle aree boschive all’insegna della sostenibilità, in un’ottica di preservazione delle risorse forestali a favore delle generazioni future. L’Amministrazione regionale

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Il Bilancio Sociale della Regione Piemonte Il Piemonte per il territorio

La Regione ha previsto che parte delle risorse stanziate siano destinate ad Enti locali quali Comuni e Province mediante concessione di contributi, vincolati alla realizzazione di interventi di miglioramento della percorribilità dei sentieri, della ricettività e per azioni di informazione al pubblico e ai turisti.

• Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell’ambiente

La conoscenza dello stato di qualità dell’ambiente – che si parli di aria, acqua, suolo, territorio o siti, naturali – è sempre più percepita dalla collettività come un’esigenza prioritaria. Un vero e proprio diritto di cittadinanza rispetto al quale le Amministrazioni devono garantire un accesso diretto e la messa a disposizione del proprio patrimonio informativo e documentale, instaurando una diversa relazione tra amministrazione e cittadini, impegnati entrambi alla produzione del bene comune.In collaborazione con Arpa, la Regione Piemonte pubblica ogni anno la “Relazione sullo stato dell’ambiente” contenente il monitoraggio puntuale dei dati e una raccolta di indicatori visti attraverso STATO, FATTORI, IMPAT-TO e RISPOSTE. La relazione 2015, in formato dinamico e interattivo è consultabile al link: http://relazione.ambiente.piemonte.gov.it/it.

Si segnalano di seguito le principali attività svolte nel 2014, mirate allo sviluppo sostenibile del territorio.Nel corso dell’anno si è proceduto alla semplificazione normativa degli strumenti urbanistici comunali, la quale ha previsto, oltre l’attivazione di procedimenti e procedure di approvazione di strumenti urbanistici secondo la normativa previgente, la partecipazione della regione alle Conferenze di copianificazione, l’attività di monito-raggio Customer Satisfaction, l’avvio del progetto di informatizzazione del procedimento urbanistico (“Urba-nistica Senza Carta”) per la formazione e la trasmissione dei Piani Regolatori in formato digitale nonché della loro completa mosaicatura, l’avvio del MUDE Piemonte (semplificazione edilizia dei Comuni) fascicolo digitale on line per i professionisti. Per quanto riguarda il Piano Paesaggistico Regionale, a conclusione del processo di ricognizione dei beni paesaggistici e a seguito della fase preliminare di consultazione delle amministrazioni co-munali mediante l’invio di un’informativa relativa agli esiti della ricognizione stessa (novembre 2013), sono stati catalogati e valutati i 280 riscontri trasmessi dai Comuni, in diversi casi mediante incontri con i Comuni stessi.

I principali interlocutori con i quali la Regione si interfaccia in materia di tutela ambientale sono gli Enti Locali.

Di grande rilevanza è stato il riconoscimento del sito UNESCO dei “Paesaggi vitivinicoli del Piemonte: Langhe-Roero e Monferrato”. A seguito del riconoscimento UNESCO sono stati organizzati incontri tecnici per la defini-zione della rete di tutela del sito e la revisione dei piani regolatori comunali.

A giugno 2014 è avvenuta l’iscrizione dei Paesaggi vitivinicoli del Piemonte: Langhe-Roero e Monferrato nalla lista del Patrimonio Mondiale uNESCO.

6 zone che interessano 101 Comuni.

Nell’ambito delle politiche di formazione professionale ed informazione nel settore forestale, l’Amministrazione regionale ha attivato un bando, finalizzato a promuovere iniziative di formazione e aggiornamento professionale per gli operatori del settore, con cui sono stati finanziati i progetti formativi. Alla Regione competono oltre alle funzioni di tutela, incremento e miglioramento del patrimonio boschivo, interventi in materia forestale e vivaistica e programmazione di politiche di sviluppo dell’economia montana. L’Amministrazione regionale ha poi finanziato la realizzazione in economia di opere di sistemazione idraulico-forestale e di manutenzione ambientale, avvalendosi di operai forestali. Nel 2014 si è continuata a dare priorità al taglio della vegetazione in alveo dei corsi d’acqua e all’attività di manutenzione dei viali tagliafuoco, delle piste forestali e dei versanti. Sempre grazie all’ausilio degli operai forestali, la Regione Piemonte assolve al compito di produrre nei propri vivai materiale necessario alla realizzazione di interventi di riqualificazione ambientale e forestale; l’attività vi-vaistica è organizzata attraverso tre vivai regionali presenti ad Albano Vercellese, a Chiusa Pesio e Fenestrelle, i quali, col tempo, hanno assunto la connotazione di “Centri regionali per la biodiversità”. Presso tali vivai si producono e distribuiscono gratuitamente piante forestali per rimboschimenti, recuperi ambientali, ingegneria naturalistica e realizzazione di aree verdi pubbliche e private. Inoltre in uno dei vivai è stata avviata da alcuni anni una produzione sperimentale di piante micorizzate, da destinare alla realizzazione o al rinfoltimento di tartufaie. La produzione dei vivai è di circa 487.000 di piante all’anno.

In attuazione del Programma di Sviluppo Rurale 2007/2013 sono stati erogati investimenti per la viabilità rurale e il miglioramento infrastrutturale della rete sentieristica regionale, nonché per l’accrescimento

del valore economico delle foreste. Per quanto riguarda l’utilizzo dei Fondi FSC, nel corso dell’anno sono state attivate le procedure per l’accesso agli stessi, finalizzate all’avvio di azioni mirate allo sviluppo

socio-economico del patrimonio montano e forestale e la relativa predisposizione di bozze e norme attuative.

La gestione del settore dedicato alla montagna ha comportato l’utilizzo di fondi e il finanziamento di progetti per più 23 milioni di euro nel 2014, sotto forma di contributi alle Comunità Montane e Comuni montani per il mantenimento e lo sviluppo di servizi essenziali in territori marginali e servizi scolastici nelle zone montane. L’Amministrazione regionale cura inoltre la valorizzazione del patrimonio escursionistico piemontese e tiene i rapporti istituzionali con gli Enti locali e con le Regioni dell’Arco alpino.

Nel 2014 l’Ente ha previsto una dotazione finanziaria complessiva pari ad oltre 17 Meuro per infrastrutturazione della rete sentieristica mediante realizzazione di itinerari escursionistici

fruibili a piedi, in bicicletta e a cavallo.

In Piemonte è presente un reticolo di sentieri e mulattiere che si sviluppa per 16.000 km; ad essi si aggiungono le vie ferrate ed i siti di arrampicata, a completare il cospicuo patrimonio escursionistico del Piemonte, di indubbio interesse ambientale e turistico.La gestione di tale patrimonio ed il suo mantenimento è tra gli obiettivi della Regione Piemonte, che adotta una serie di iniziative in tal senso.

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Il Bilancio Sociale della Regione Piemonte Il Piemonte per il territorio

La qualità dell’ariaNell’ambito della qualità dell’aria, nel 2014 rilevante è stata l’attività svolta a seguito della sottoscrizione da parte della Regione Piemonte dell’”Accordo di Programma per l’adozione coordinata e congiunta di misure di risana-mento della qualità dell’aria tra Stato e Regioni del Bacino Padano, per la prevenzione e la riduzione dell’inqui-namento atmosferico nell’area della pianura padana”.

È stato finanziato e sono state avviate le attività di attuazione del progetto per la realizzazione di stazioni di ricarica a supporto della creazione di linee urbane di autobus ad alimentazione elettrica.

GTT Spa è stata individuata quale stazione appaltante per l’acquisto di autobus ed è stato individuato il gruppo dei tecnici per la predisposizione del disciplinare prestazionale.Con questo accordo la Regione Piemonte cofinanzia al 90%, con risorse del Ministero dell’Ambiente per un importo pari a 13.469.652,37 euro, la sostituzione di bus tradizionali con bus elettrici su alcune linee di trasporto pubblico locale. Le linee sono state individuate a seguito di una procedura pubblica a cui hanno partecipato di-versi gestori del TPL regionale. La gara d’appalto per l’acquisto dei bus elettrici sarà gestita dirattamente da GTT, soggetto con la maggior esperienza nel campo, che a seguito di una Convenzione stipulata con le altre Aziende ed Enti beneficiari del contributo suddetto svolgerà l’incarico affidatogli a titolo gratuito.

Al 31/12/2014 sono state istruite 298 domande per una quota di co-finanziamento regionale pari a circa 2,5 Meuro corrispondenti a interventi complessivi per circa 13,5 Meuro.

Efficientamento e riduzione delle emissioni in atmosfera nel settore civileLa Regione ha emanato il bando “Risparmio energetico 2013” per finanziare le seguenti tipologie di intervento:• Interventidimiglioramentodell’involucroediliziosottoilpuntodivistadispersivoqualicoibentazionia cappotto, insufflaggio di pareti perimetrali con cassa vuota;• Interventidiriqualificazionedell’impiantotermicoqualisostituzionedigeneratoridicalorecon apparecchiature ad alto rendimento e basse emissioni di polveri e ossidi di azoto, installazione di sistemi di termoregolazione e contabilizzazione del calore;• Installazionediimpiantiafonterinnovabilequaliadesempiopompedicaloreperriscaldamentodegli ambienti, impianti solari termici per la produzione di acqua calda sanitaria.

AmiantoAccanto alle attività di bonifica dei siti di interesse nazionale di Casale Monferrato e Balangero, nel 2014, come per gli anni precedenti, grande impegno è stato profuso nelle tematiche di bonifica dell’amianto di origine na-turale ed antropica.

Negli ultimi 5 anni sono stati finanziati interventi su 150 scuole che consentono la bonifica ed il ripristino delle strutture, unitamente ad azioni di contenimento energetico.

Si segnala la partecipazione a iniziative progettuali europee tra le quali: • RuRBANCE: Il Progetto RURBANCE, finanziato dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale all’interno del Programma di cooperazione transnazionale “Alpine Space”, prevede un processo partecipativo per l’attuazione del piano territoriale e paesaggistico regionale, realizzando l’integrazione tra obiettivi di qualità paesaggistica e sviluppo economico;• AlpBC: Il progetto di cooperazione transnazionale AlpBC (Alpine Building Culture) realizzato all’interno del Programma Spazio Alpino ha rappresentato per la Regione Piemonte l’occasione per sperimentare criteri innovativi rispetto al tema della montagna e alla valorizzazione della cultura alpina del costruire, con attenzione all’utilizzo delle risorse locali nella filiera del costruire e la promozione di economie regionali a ciclo chiuso, mettendo a confronto le proprie esperienze con partner italiani e stranieri. Attraverso momenti di confronto, di formazione/informazione con le comunità locali il progetto ha inteso fornire un’analisi delle potenzialità e opportunità per l’area delle Valli di Lanzo, delle risorse locali attivabili, con l’obiettivo prioritario di promuovere e rafforzare le filiere economiche locali (del legno, del turismo, dell’agro-alimentare), secondo principi di filiera corta e di economie a circuito chiuso.

Risorse totali del Progetto Rurbance 248.000 euro di cui comunitarie 188.480 euro e statali 59.520 euro.

Risorse totali del Progetto AlpBC 164.000 euro di cui comunitarie 124.640 euro e statali 39.360 euro.

Riguardo al tema della pianificazione, AlpBC ha costruito indirizzi per la pianificazione locale trasferibili anche ad altri territori montani in relazione al tema della valutazione dell’efficienza energetica degli insediamenti, con attenzione alla tutela e valorizzazione delle specificità paesaggistiche e culturali del territorio montano e alla riqualificazione degli insediamenti;• ELF (EuROPEAN LOCATION FRAMEWORK) - Programma di sostegno alle politiche delle Tecnologie dell’Informazione e Comunicazione. Il progetto stimola quindi pro-attivamente i mercati dei contenuti digitali attraverso la realizzazione di applicazioni pilota e la creazione di ulteriori sviluppi da parte delle PMI anche attraverso la presenza di comunità tematiche; • PTA Destination - “Percorsi transfrontalieri condivisi” rappresenta la naturale evoluzione e la capitalizzazione di due precedenti progetti (che hanno visto la partecipazione di Regione Piemonte, come Regione capofila)  PTA (Piattaforma Tecnologica Alpina) e DESTINATION (Conoscere il trasporto di merci pericolose come strumento di tutela del territorio) con sviluppo di nuove attività e funzionalità.

Risorse totali per il Progetto ELF 190.400,00 eurodi cui comunitarie 95.200 euro.

Risorse totali per il Progetto PTA Destination 150.000 euro di cui comunitarie 112.500 euro e statali 37.500 euro.

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Concessioni di derivazione di acqua pubblicaAlla Regione compete la gestione delle attività di riscossione dei canoni per l’uso di acqua pubblica curando l’invio degli avvisi di pagamento relativi: • a13.991soggetticoncessionari• a17.063utenzeidrichecensiteinGeRiCa(bancadatidigestionedellariscossionedeicanoni)Nel corso del 2014 Sono stati registrati in GeRiCa circa 1.000 provvedimenti di nuova concessione o di variazio-ne di utenze già esistenti.

Dalla riscossione dei canoni per l’uso di acqua pubblica è atteso un gettito di circa 39,25 Meuro.

Piano regionale gestione rifiuti urbaniPartendo dall’analisi dello stato di fatto, il Piano ha individuato gli obiettivi da raggiungere al 2020 e le relative azioni, ossia:• ridurrelaproduzionedeirifiutiurbaniinmododasoddisfarel’obiettivodiriduzioneindividuatodal Programma Nazionale per la prevenzione dei rifiuti (obiettivo di riduzione al 2020 pari al 5% della produzione di rifiuti urbani per unità di Pil in aumento rispetto al 2010);• raggiungereil65%diraccoltadifferenziataalivellodiAmbitoTerritorialeOttimale(ATO)ediuntassodi riciclaggio pari ad almeno il 50% a livello regionale con una riorganizzazione dei servizi per la raccolta differenziata di frazione organica, frazione verde, vetro, carta e cartone, metalli, plastica, legno, tessili, rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche, rifiuti ingombranti;• ridurreilconferimentodeirifiutibiodegradabiliindiscaricaanchemediantel’incentivazionedell’auto compostaggio degli scarti organici prodotti da utenze domestiche e non domestiche;• mantenerelostatoattualediutilizzodeifanghiderivantidaltrattamentodelleacquereflueurbane(il 96,8% viene avviato a riutilizzo in agricoltura in maniera diretta o tramite compostaggio);• soddisfareleesigenzeditrattamentodellafrazioneorganicaraccoltadifferenziatamente massimizzandone il recupero energetico ed il riciclaggio, tramite la promozione di impianti integrati di trattamento anaerobico/aerobico, ossia impianti di digestione anaerobica del rifiuto organico con produzione di biogas (utilizzato a fini energetici) e di fanghi da trattare tramite compostaggio;• raggiungerel’autosufficienzadismaltimentodeirifiutiindifferenziatiinviaprioritariapressociascunATO.

Secondo l’Osservatorio Regionale Rifiuti, in Piemonte nel 2013 sono stati prodotti circa 2 milioni di t di rifiuti urbani dei quali 1.045.000 t sono stati raccolti in modo differenziato (RD 52,5%) e destinati

al recupero e 943.000 t avviati a smaltimento (per il 51% in discarica, 35% in impianti di trattamento meccanico biologico e 14% in impianti di incenerimento).

Rispetto al 2012 la produzione complessiva è diminuita (-2,2%): i rifiuti avviati a smaltimento (Ru) si sono ridotti di circa 16.000 t (-1,7%),

anche la raccolta differenziata ha avuto un decremento di 27.000 t (-2,5%).

Il Bilancio Sociale della Regione Piemonte Il Piemonte per il territorio

In termini di quantità pro capite ogni abitante piemontese ha prodotto circa 448,1 kg di rifiuti di cui 235,4 kg sono stati raccolti in modo differenziato e avviati a recupero e 212,6 kg sono stati smaltiti.

Progetto Corona VerdeE’ proseguito il lavoro di coordinamento e di implementazione del progetto strategico regionale Corona Verde, finalizzato alla realizzazione di un’infrastruttura verde che integri e metta in rete la Corona di Delitie delle Resi-denze Reali con la cintura verde dell’area metropolitana torinese, rappresentata dal patrimonio naturale dei par-chi, dei fiumi e delle aree rurali ancora poco alterate, per riqualificare il territorio e migliorarne la qualità di vita. Il Programma Operativo Regionale FESR 2007/2013 ha previsto uno specifico finanziamento per il progetto pari a 10 milioni di Euro individuati sull’Asse III: Riqualificazione territoriale - Attività III.1.1 Tutela dei beni ambientali e culturali. I 14 interventi ammessi a contributo si sono avviati nel 2014 a conclusione e l’infrastruttura verde sul territorio ha cominciato a prendere forma.

Compatibilità ambientale e procedure integrateNel 2014, il Settore “Compatibilità ambientale e procedure integrate ha curato l’iter procedurale per la VAS (Valutazione Ambientale Strategica) di 127 tra piani e programmi:• n.40pianidilivellonazionale,regionaleeprovinciale;• n.87pianicomunali.

Per le procedure di VIA (Valutazione di Impatto Ambientale), nel 2014, sono stati presentati all’Ufficio di Deposito Progetti Regionale:• n.23progettiperlafasediverificaexart.10l.r.40/98;• n.1progettoperlafasedivalutazioneaisensidell’art.12l.r.40/98;• n.2progettiperlafasedispecificazioneaisensidell’art.11l.r.40/98;• n.3progettisottopostiavalutazionedicompetenzastatale,periqualilaRegioneesprimeilproprio parere al Ministero dell’Ambiente.

• Soccorso civile

Rientra tra le funzioni regionali l’attività di gestione e coordinamento del sistema di Protezione Civile piemon-tese. L’obiettivo perseguito mediante le azioni messe in campo è la crescita del sistema, in termini di migliora-mento della sua organizzazione e operatività.

Al fine di incentivare la crescita del complesso sistema di telecomunicazioni della protezione civile, si segnala l’attività svolta nel 2014 di potenziamento e l’implementazione dei sistemi di telecomunicazione mediante apparati terrestri e satellitari, lo sviluppo di una rete radio, la razionalizzazione e valorizzazione della rete satel-

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Il Bilancio Sociale della Regione Piemonte Il Piemonte per il territorio

garantire il servizio nel rispetto dello stesso rapporto tra ricavi e costi.Infine, gli aspetti di pianificazione, individuati lo scorso anno con la definizione ed approvazione, a dicembre, del Documento strategico di indirizzi per il Piano Regionale dei Trasporti, inseriti nel contesto della strategia generale che l’Unione europea ha prospettato per rilanciare l’economia nel prossimo decennio (Europa 2020) e che mira ad un’economia intelligente, sostenibile e solidale, sono coerenti con le varie iniziative che sono state attuate nel corso del 2014 e che vengono riportate con maggior livello di dettaglio nelle parti specifiche di ciascun settore.

• Trasporti e Diritto alla mobilità

MobilitàIn riferimento al progetto Biglietto Integrato Piemonte (BIP) i principali interventi con maggior impatto sugli interlocutori esterni sono stati sviluppati sulla base del Piano Regionale dell’Infomobilità (PRIM), della Direttiva Europea 2010/40/uE (Direttiva Infomobilità) e del Piano di Azione Nazionale ITS.La Regione Piemonte, in collaborazione con 5T e le aziende di TPL, ha avviato la realizzazione del progetto Biglietto Integrato Piemonte (BIP), che prevede una carta Trasporti utilizzabile su tutto il territorio regionale, un sistema di monitoraggio della flotta di trasporto pubblico e un sistema di videosorveglianza a bordo mezzi per migliorare la sicurezza degli operatori e degli utenti. Il BIP, a regime, opererà su tutto il territorio piemontese (sistemi gomma e ferro). http://bip.piemonte.it/ Per il cittadino gli obiettivi del progetto BIP sono: offrire un sistema di bigliettazione più accessibile, moderno, comodo e affidabile per usufruire dei servizi di trasporto multimodale sul territorio; garantire in ogni momento la sicurezza personale del viaggiatore attraverso l’introduzione di sistemi di videosorveglianza; offrire un servizio di infomobilità affidabile, multimodale e real time.

Il progetto “Sistemi di pagamento innovativi per la mobilità”, si propone di semplificare, migliorare e ampliare l’accessibilità degli utenti ai molteplici servizi della mobilità (Trasporto Pubblico Locale, sosta, car-sharing, taxi collettivo, impianti a fune sciistici, ecc.) ed ad altri servizi (accesso a musei,

impianti sportivi, piscine, ecc. ) attraverso l’adozione di moderni strumenti di pagamento elettronici di tipo contactless (senza contatto) di prossimità (fino a 5 cm).

Le prime applicazioni del Bip hanno permesso di iniziare il servizio nella provincia di Cuneo e nel territorio della Città Metropolita di Torino.

Dopo l’ingresso di Trenitalia nelle aziende che gestiscono il Bip, dal 1 Dicembre 2014 tutti gli abbonamenti Formula (dal settimanale all’annuale) sono caricabili sulle tessere Bip.

D’altro canto gli obiettivi rivolti al miglioramento delle attività delle imprese del settore si possono riassumere nella volontà di razionalizzare e semplificare la gestione delle reti di vendita sul territorio e nel contrastare l’eva-sione tariffaria. Dal lato dell’Amministrazione gli obiettivi sono: raccogliere dati puntuali e completi sull’utilizzo dei titoli di viaggio e di altri servizi per migliorare nel tempo la qualità e la capacità di servizio del trasporto pub-

litare Emercom.Sat, con implementazione e integrazione delle unità mobili già disponibili. Per quanto riguarda il coordinamento dei servizi informatici, è stata garantita la supervisione dell’attività di assistenza tecnica agli applicativi, di raccolta, elaborazione e restituzione dei dati alfanumerici e geografici di interesse per le diverse funzioni della Protezione Civile.

Costanti rapporti vengono tenuti con il Dipartimento Nazionale di Protezione Civile e le rispettive strutture delle altre regioni italiane, ai fini di garantire il coordinamento della Protezione Civile a livello

nazionale, elaborare proposte e collaborare alla raccolta e analisi dei dati e dei fabbisogni.

Le strutture regionali dedicate hanno curato le funzioni programmatorie mediante attività di studio e ricerca, rapporti istituzionali con gli altri agenti del sistema e attività pianificatorie delle articolazioni territoriali della Pro-tezione Civile. Con riferimento alle azioni legate alle attività di presidio, la Regione ha curato gestione e orga-nizzazione delle attività logistiche di alcuni Presidi, analisi di rischio delle attività condotte nelle sedi di Presidio e avvio delle procedure per la realizzazione di reti telematiche e di interconnessioni tra le sedi di Presidio. Le attività in favore del volontariato si sono sostanziate nel potenziamento dell’organizzazione del sistema di volontariato e di Protezione Civile attraverso il coinvolgimento dei Coordinamenti Provinciali del Volontariato e l’integrazione con il sistema Anti Incendi Boschivi (A.I.B.).Nell’ambito delle attività relative a formazione e sensibilizzazione, sono stati raggiunti i seguenti obiettivi: rea-lizzazione di corsi di formazione specialistici, rappresentazioni, opuscoli informativi e pubblicitari, rapporti con la stampa.

LOGISTICA E TRASPORTI

Per il Piemonte e la sua economia è importante disporre di una rete infrastrutturale efficiente e moderna e per questo motivo sono state sviluppate con particolare attenzione le attività per definire strumenti operativi di in-tervento e di gestione delle politiche infrastrutturali, del trasporto e di mobilità sostenibile.Il costante impegno che la Regione Piemonte e gli altri soggetti coinvolti hanno impiegato per la realizzazione di progetti di sostegno e di rilancio dei valori di eccellenza e dei fattori di sviluppo del contesto regionale ha portato alla definizione di azioni ed interventi sul territorio regionale, anche attraverso il contributo delle forze imprenditoriali e sindacali del territorio, nonostante il difficile equilibrio tra il vincolo di risorse e la necessità di portare a compimento i progetti avviati.In questo senso, assume notevole significato il complesso sistema del trasporto pubblico locale che risente del-la riduzione delle risorse derivante dalle politiche nazionali, ma che deve comunque perseguire una maggiore efficienza del sistema, promuovendone per quanto possibile la liberalizzazione e l’apertura alla concorrenza.In tale ottica, è stata data attuazione al piano di riprogrammazione dei servizi di trasporto pubblico locale e di trasporto ferroviario regionale, con la rimodulazione dei servizi in aree a domanda debole e con la previsione della sostituzione delle modalità di trasporto ritenute diseconomiche, in relazione al mancato raggiungimento del rapporto tra ricavi da traffico e costi del servizio al netto dei costi dell’infrastruttura, con quelle più idonee a

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Il Bilancio Sociale della Regione Piemonte Il Piemonte per il territorio

Permette alla Regione di definire appositi cruscotti direzionali a servizio del decisore per il monitoraggio delle politiche di mobilità sulla base di elementi quantitativi;Può essere utilizzato per simulare scenari futuri di domanda e di offerta di trasporto per la valutazione di fattibilità di nuovi progetti (varianti, circonvallazioni, raddoppi, etc..), di politiche di chiusura al traffico o di pedaggiamento.Con i dati del TOC il Centro Regionale di Monitoraggio Incidentalità può rapportare il numero di incidenti su una determinata strada ai flussi che la percorrono, in modo da poter meglio individuare le priorità di intervento per la messa in sicurezza.È fondamentale per gli apetti legati all’Ambiente, in quanto i dati di traffico (flussi, velocità e composizione del parco veicolare) sono indispensabili per alimentare i modelli di calcolo e previsione delle emissioni inquinanti. Più sono accurati i dati di traffico in input, più la modellistica ambientale produce stime attendibili dell’inquina-mento dell’aria: eventuali provvedimenti di chiusura al traffico possono essere decisi sulla base di dati attendibili.Le Amministrazioni Provinciali possono utilizzare i dati di traffico storicizzati per programmare con più preci-sione gli interventi di manutenzione.

Reti ferroviarieTra gli ambiti di intervento con maggiori ricadute sugli interlocutori esterni si possono citare:

• lapartecipazioneaprocessidipianificazione/programmazionediambitoterritorialesovraregionale,con particolare riferimento alla programmazione comunitaria e nazionale in termini di Corridoi TEN-T e di reti ferroviarie specializzate per il trasporto delle merci. In tale ambito nel mese di agosto 2014 è stata approvata dalla Giunta Regionale la proposta di l’Intesa Generale Quadro (IGQ) che contiene gli interventi relativi al nodo ferroviario di Novara, afferente al Corridoio TEN-T Reno-Alpi; interventi di potenziamento delle due linee appartenenti al Corridoio Reno-Alpi che collegano il Valico del Sempione a Novara, via Borgomanero e via Arona, con particolare riferimento all’aumento del modulo treni a 750 m e ad alcuni interventi per migliorare il transito dei treni merci nella galleria elicoidale di Varzo; interventi di potenziamento della linea ferroviaria Novara – Alessandria – Novi Ligure, sia dal punto di vista tecnologico (aumento della capacità), sia dal punto di vista del modulo (lunghezza treni ammessi a circolare sulla linea) e della sagoma, al fine di consentire un efficiente trasporto ferroviario delle merci. • ladefinizioneerealizzazionediinterventiascalalocaleperl’attuazionedellepoliticheregionalivolte al potenziamento dell’offerta per il TPL ferroviario e al miglioramento dei servizi al cittadino. Nel corso del 2014 gli interventi hanno riguardato il potenziamento e la messa in sicurezza delle linee ferroviarie: Chivasso-Aosta, SFM2 Chivasso – Pinerolo, nella tratta Torino – Pinerolo, il passante ferroviario di Torino e l’SFM, tra cui il completamento delle stazioni ferroviarie di Dora e Zappata, la stazione Lingotto, le nuove fermate di San Paolo e Grugliasco, la revisione del PRG di stazione a Chiasso; le linee Fossano – Cuneo; Cuneo – Ventimiglia; interventi in stazione di Bra ed elettrificazione della linea ferroviaria Alba – Bra; la realizzazione della linea ferroviaria SFM5 Orbassano – Stura (AdP apposito e opere compensative Torino-Lione).

blico; favorire l’estensione del sistema di tariffazione integrata tra le diverse aziende di trasporto del territorio e adeguare il sistema tariffario in relazione all’effettivo utilizzo dei servizi da parte degli utenti.

BIP è’ un progetto in continua crescita: è partito dalle Province di Cuneo e Torino ed ad oggi vede l’adesione di sempre più aziende di trasporto e servizi di mobilità sostenibile.

Il Progetto BIP coinvolge le oltre 80 aziende di trasporto pubblico operanti sul territorio e prevede l’adeguamento tecnologico di circa 3.400 autobus e 400 stazioni ferroviarie

per un investimento complessivo di 50 Meuro.

Su tutte le linee di trasporto pubblico locale nell’ambito della Città metropolitana di Torino è possibile Utilizzare la BIP CARD. È inoltre utilizzabile nella Provincia di Asti dove il servizio è attivo sulle linee gestite dalle Aziende che già aderi-scono al progetto BIP (consorzio Extra.To, Granda Bus, Trenitalia) nelle Province di Torino e Cuneo. La Società 5T, società strumentale della Regione Piemonte, è il gestore tecnologico del progetto e si occupa di garantire la progettazione e la realizzazione dell’architettura fisica e informatica del sistema BIP e di gestire il Centro Servizi Regionale del BIP che monitora il funzionamento dell’intero sistema sul territorio

Il Centro è in piena operatività da gennaio 2014

Il progetto Traffic Operation Center Regionale (TOC) realizza l’integrazione di più componenti (monitoraggio e supervisione del traffico su gomma, simulazione, gestione dinamica, etc.), ricevendo dati da sensori ed infra-strutture pubbliche (spire, telecamere, infrastrutture intelligenti, etc.) e da sensori mobili (FCD – Floating Car Data), integrandoli ed elaborandoli con contenuti esterni (meteo, eventi, scioperi, etc.), con informazioni nazio-nali/regionali/provinciali/comunali su eventi (chiusure, incidenti, lavori, etc) e con i dati di piattaforme private (in un rapporto di partnership). Per il cittadino Il sistema di informazione all’utenza permette di ridurre i tempi di spostamento sulla rete extraur-bana e cooperando con i centri di controllo urbani, di ottimizzare i flussi in ingresso alle città e verso i parcheggi di interscambio, riducendo i fenomeni di congestione, anche in corrispondenza dei cordoni urbani.

Il servizio di informazione sullo stato del traffico in tempo reale viene erogato ai cittadini attraverso il portale web www.muoversinpiemonte.it con 141.000 visualizzazioni da febbraio 2012.

Il sito è fruibile anche attraverso app Android ed IOS, attraverso i notiziari diffusi dal network di trentadue radio locali partner (bacino di utenza di 710.000 ascoltatori – stima da dati www.radiomoniotr.it) , ascoltabili anche a richiesta telefonando al numero verde regionale

800.333.444

Il sistema, archiviando e storicizzando i dati della mobilità su gomma, costituisce un potente supporto statistico alla pianificazione strategica della mobilità su scala regionale e provinciale, in particolare:

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La Regione inoltre partecipa, insieme alle Regioni Lombardia e Liguria e ad alcuni Cantoni Svizzeri, ad un tavolo di lavoro costituito dal Ministero Infrastrutture e Trasporti, dall’Ufficio Federale dei Trasporti elvetico e dai Gestori delle infrastrutture italiani e svizzeri nell’ambito di un protocollo di intesa tra i Governi per la gestione del traffico merci ferroviario tra Italia e Svizzera attraverso i trafori del Sempione e del Gottardo, finalizzato a risolvere le cri-ticità infrastrutturali e di servizio che possono influire sul flusso delle merci via ferrovia tra i due Paesi nell’ambito del Corridoio europeo Reno-Alpi.

Un ulteriore ambito riguarda la stipula dell’AdP “Reti ferroviarie e metropolitana” e della relativa convenzione attuativa, mediante le quali si è provveduto ad attribuire ad INFRATO S.p.A., stazione appaltante per la realizza-zione dell’intervento “Metropolitana di Torino – linea 1 – prolungamento tratta Lingotto – Bengasi”, i fondi FSC stanziati dalla Regione ed a monitorare lo stato di attuazione dell’intervento. La programmazione e l’attuazione, di concerto con il Governo e gli Enti territoriali interessati, di interventi riguardanti infrastrutture che costituisco-no l’ossatura portante del trasporto pubblico di livello locale, quali la metropolitana automatica di Torino, hanno l’obiettivo di potenziare e completare l’offerta di trasporto a livello dell’area metropolitana. Gli interlocutori del Settore di attività Reti ferroviarie sono il Ministero Infrastrutture e Trasporti, le Regioni Liguria e Lombardia, RFI , GTT, SCR, INFRATO

Viabilità e sicurezza stradaleNel 2014 per quanto riguarda la viabilità è proseguita l’attuazione del Piano degli Interventi e degli Investimenti sulla rete stradale trasferita dall’ANAS, compatibilmente con le risorse disponibili, privilegiando gli interventi con cantieri in corso: complessivamente n. 3 interventi su viabilità di interesse regionale, attuati da SCR Piemonte S.p.A. e n. 7 interventi attuati dalle Province piemontesi sulla propria rete.In materia di sicurezza stradale gli interventi sono volti a supportare gli enti locali nella programmazione e realiz-zazione di interventi per la sicurezza stradale volti alla riduzione del numero di incidenti, morti e feriti sulle strade in Piemonte. Tali iniziative vengono svolte mediante la gestione dei fondi ministeriali stanziati dai vari Programmi del Piano Nazionale della Sicurezza Stradale (PNSS) a favore di Comuni e Province per la realizzazione di inter-venti volti alla riduzione di incidenti/morti/feriti sulle strade e attraverso la raccolta, elaborazione e restituzione dati su incidentalità stradale in Piemonte a favore attività statistica ISTAT e per supporto alla programmazione degli interventi di prevenzione degli incidenti stradali.

Sono in corso di realizzazione 35 interventi (18 interventi 2° Programma + 17 interventi 3° Programma)

per una spesa complessiva di 16,6 Meuro (euro 9,1 Meuro 2° Programma + 7,5 Meuro 3° Programma).

A fronte delle Risorse Ministeriali trasferite nel 2014 pari a: 1,36 Meuro (575.338,16 euro 2° Programma + 783.599,10 euro 3° Programma).

Il Bilancio Sociale della Regione Piemonte Il Piemonte per il territorio

Per il Centro di Monitoraggio Regionale della Sicurezza Stradale (CMRSS) nel 2014 sono state coordinate le attività previste dal programma operativo allegato alla Convenzione sottoscritta con il Ministero Infrastrutture e Trasporti, tra cui le principali sono :• analisiedapprofondimentideidatisull’incidentalitàstradaleraccolticonl’applicativoTWIST;• pubblicazionedelRapportoAnnuale2014dell’incidentalitàinPiemonte;• gestionesitowebsullasicurezzastradale(www.sicurezzastradalepiemonte.it) • partecipazioneaitavolidicoordinamentoISTATperl’acquisizionedeidatiincidentali.• indirizzoecontrollodelleattivitàdisupportoinformativosvoltodaCSI;• indirizzoecontrollodelleattivitàdiraccoltaedelaborazionedatisvoltedaIRES.• rendicontazionealMinisteroInfrastruttureeTrasporti,perl’erogazionedeicontributi.

Nel corso del 2014 il Ministero Infrastrutture e Trasporti ha trasferito alla Regione la somma di 252.000 euro di contributo per il CMRSS

(in aggiunta alla somma di 2,02 Meuro trasferita negli anni precedenti).

TPLNell’ambito del trasporto pubblico, negli esercizi precedenti è stato necessario affrontare una serie di emergen-ze causate sia dalla consistente riduzione di risorse economiche disponibili e sia dalle conseguenze derivanti, a livello nazionale, dalla fase di revisione profonda dell’intero sistema trasporti, tanto da rendere incerta la condi-zione di garantire gli stessi livelli di servizi di trasporto pubblico raggiunti in passato.

Il Piano di rientroIl Piano di Rientro ha avuto ricadute sugli enti a cui è stata delegata, come sancito dalla l.r. 1/2000 e s.m.i., la gestione dei servizi del trasporto pubblico su gomma e del trasporto ferroviario regionale. Il suddetto Piano, a regime nel triennio 2013-2015, ha presupposto una riorganizzazione di tutto il comparto regionale dei servizi di trasporto pubblico al fine di non ingenerare nuovi debiti futuri.

Mediante il Piano la Regione potrà utilizzare le risorse già assegnate al Fondo per lo Sviluppo e la Coesione nel limite massimo di 150 Meuro e, per la restante parte, è stato predisposto il finanziamento con fondi regionali, per 90 Meuro

a valere sull’anno 2014 e per 110 Meuro a carico dell’anno 2015.

Il Piano di riprogrammazioneLe azioni di riprogrammazione dei servizi TPL e di rimodulazione nelle Aree a domanda debole relativamente al settore TPL su gomma, sono state assunte formalmente attraverso il Programma Triennale regionale dei servizi TPL 2013-2015 d’intesa con gli enti soggetti di delega aggregati per bacino. Al fine del miglioramento dei servizi di trasporto pubblico con stesso provvedimento programmatorio, la Regione Piemonte ha assunto altresì le azioni di riprogrammazione in materia di servizi TPL su ferro in quanto, essendo la rete ferroviaria della Regione

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Il Bilancio Sociale della Regione Piemonte Il Piemonte per il territorio

dosi di peculiari iter amministrativi per riuscire a rendere cogente per le imprese il documento “Protocollo per la gestione del rischio Amianto” a tutela preventiva per l’ambiente ed il territorio popolato.La richiesta dei territori interessati, in cui è alto il livello di attenzione da parte degli amministratori e della popo-lazione in merito alla tutela dell’ambiente e soprattutto della salute, con il supporto determinante della Regione ha potuto approdare alla definizione di uno strumento importante di prevenzione, che è soggetto a continui adeguamenti di pari passo all’evoluzione degli scavi dei tunnel AV/AC del 3° valico ferroviario dei Giovi.Tale attività è stata assunta a riferimento per altri grandi opere analoghe che interessano il territorio piemontese ed il documento è divenuto parte del Piano Regionale Amianto del Piemonte nel 2015.Inoltre nell’anno 2014 ha seguito l’attuazione del PAR – FSC 2007-2013 (Programma Attuativo Regionale Fondo Sviluppo e Coesione) con particolare riguardo agli interventi di predisposizione dello studio di fattibilità del col-legamento autostradale di corso Marche in Torino e dello studio di fattibilità del completamento del tracciato della nuova tangenziale est di Torino interventi cantierabili. Questi interventi, al momento appunto al livello di Studio di Fattibilità, sono di competenza della società Concessioni Autostradali Piemontesi (C.A.P. SpA) e si collocano nel tema più generale del collegamento con le reti di trasporto internazionali ed il potenziamento di quelle nazionali e regionali (uno degli obiettivi prioritari per lo sviluppo della Regione Piemonte in ambito euro-peo). A livello locale costituiscono occasioni per la riplasmazione delle aree attraversate e di sviluppo indotto di tali ambiti territoriali.

Il Settore Regionale Infrastrutture Strategiche ha proseguito le attività per la realizzazionedel collegamento autostradale Asti-Cuneo, per la realizzazione dell’adeguamento

ed ammodernamento dell’Autostrada Torino-Milano e per la realizzazione del nuovo Tunnel del Tenda, per la realizzazione del progetto T4 Traforo Autostradale del Frejus, per la costruzione

della galleria autostradale con diametro otto metri.

I risultati dello stato di avanzamento procedurale/realizzativo di tutti gli interventi svolti vengono riportati, attraverso aggiornamenti mensili, nelle schede dell’Osservatorio Infrastrutture Mobilità Piemonte (OIMP)

appositamente istituito ed accessibile dal sito istituzionale della Regione http://www.regione.piemonte.it/trasporti/osservatorio.htm

L’Osservatorio pubblica periodicamente rapporti di analisi sulle infrastrutture di mobilità e sul relativo stato di avanzamento ed approfondimenti di alcune tematiche ritenute di interesse

(Rapporti annuali, quaderni di approfondimento).

Per quanto riguarda il sistema informativo dei trasporti (GIS) nel 2014, utilizzando il sistema cartografico infra-strutturale attualmente disponibile, sono stati proseguiti e/o completati gli aggiornamenti delle tavole tematiche rappresentanti il sistema ferroviario e la viabilità piemontese, al fine di implementare la Banca Dati Territoriale di Riferimento degli Enti BDTRE, costituita nel 2012 in collaborazione con il CSI Piemonte.Il Settore regionale competente ha individuato alcune azioni di miglioramento per il futuro quali:il coordinamento con i principali interlocutori istituzionali nell’ambito dei procedimenti di approvazione degli in-terventi; la prosecuzione del confronto con i principali stakeholders territoriali ed istituzionali nell’ambito dell’at-

l’ossatura portante dell’intero sistema, può risultare il polo attrattore dell’intera programmazione regionale.

Il Programma triennale regionale dei servizi di trasporto pubblico locale 2013-2015Attraverso il Programma Triennale, si è provveduto a riprogrammare i servizi automobilistici e ferroviari, rimodu-lando le Aree a domanda debole e perseguendo l’attuazione di politiche tariffarie integrate ed efficienti basate sulla percorrenza chilometrica, al fine di ottenere un aumento del numero di abbonati per una maggiore stabilità economica delle aziende di trasporto; inoltre si è definito il programma degli investimenti e l’assegnazione delle risorse alle aziende di trasporto pubblico locale, tramite l’erogazione di contributi in conto capitale agli Enti sog-getti di delega ex l.r. 1/2000 e s.m.i.. Nel corso del 2014 si è dato seguito all’attuazione del “Piano di investimenti del trasporto pubblico locale su gomma in Piemonte”.

Infrastrutture strategicheUn obiettivo rilevante dell’anno 2014 della Direzione Regionale competente in materia di Trasporti, perseguito dal Settore Infrastrutture Strategiche, è stato la definizione di una strategia di intervento per la riqualificazione integrata dei territori interessati dalla costruzione di grandi infrastrutture, con particolare riferimento alla Nuova Linea Torino Lione (NLTL) e al Terzo Valico dei Giovi (TVG). Tale obiettivo sì è articolato in diverse azioni che sono andate dall’ analisi ed approfondimenti dei contesti territoriali e sociali alla valutazione delle opportunità correlate ai progetti.L’attività, in continua evoluzione, è condotta mediante il confronto con i principali stakeholders territoriali ed istituzionali, e si accompagna agli sviluppi degli iter autorizzativi, alle evoluzioni progettuali ed attuative delle infrastrutture in questione.

L’attività è stata svolta sulla base dell’idea di un progetto di sviluppo integrato e sostenibile degli ambiti territoriali interessati dalle opere infrastrutturali in argomento, al fine di raggiungere tre distinti ma

interconnessi obiettivi generali: tutelare il territorio e la sicurezza degli abitanti, promuovere la diversità naturale e culturale e il policentrismo e concorrere al rilancio dello sviluppo, tenuto conto inoltre che,

all’interno dell’unione Europea, sono in corso il dibattito e il confronto relativi al nuovo ciclo di programmazione 2014-2020 dei Fondi Strutturali.

In riferimento all’attuazione della L.R. 4/2011 inerente lo sviluppo dei territori interessati dai cantieri, oltre alla realizzazione della linea ferroviaria Torino-Lione, si è proceduto nelle attività per la realizzazione della linea fer-roviaria Terzo Valico dei Giovi.Nell’ambito invece dell’attività di accompagnamento alla realizzazione del Terzo Valico dei Giovi, la Regione Piemonte ha attivato e coordinato mediante la Direzione competente in materia di Opere Pubbliche e Trasporti un gruppo di lavoro specifico, composto dai soggetti competenti sia in ambito di tutela ambientale che sanitaria piemontesi e liguri, nonché il proponente l’opera, definendo una procedura operativa, non ancora codificata in normativa nazionale, per scavi di mega-tunnel in formazioni amiantifere. Il coordinamento ha operato avvalen-

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Il Bilancio Sociale della Regione Piemonte Il Piemonte per il territorio

vizi in acqua anche per l’anno 2014 sono state svolte attività di ricognizione dei porti e delle zone portuali dei principali bacini piemontesi. In particolare insieme al Comune di Verbania è stato attivato un tavolo tecnico per il ripristino funzionale del porto di Villa TarantoSono proseguite nell’anno 2014 le attività dell’Osservatorio della navigazione interna inerenti l’utilizzazione dei beni demaniali, delle infrastrutture e delle attività presenti lungo le vie d’acqua, ai fini della formazione del ca-tasto e al fine di rendere possibile la verifica ed il monitoraggio dei compiti e delle funzioni conferite agli Enti Locali con la l.r. 2/2008.Il monitoraggio delle funzioni conferite e le azioni partecipate nell’ambito dei “contratti di lago”, hanno portato ad una presa di coscienza dell’importanza della navigazione e dei suoi beni per lo sviluppo economico–sociale del territorio. Ne è esempio il bacino demaniale del lago di Viverone dove è stata ricostituita la Gestione Asso-ciata dei comuni rivieraschi, avente come scopo l’amministrazione del comparto navigazione sull’intero lago.Il potenziale di questo mezzo di trasporto non è sfruttato appieno e le misure volte a implementarne le presta-zioni richiedono una riorganizzazione del sistema idroviario esistente, che punti a superare le attuali criticità: prestazioni poste a tutela della sicurezza in acqua e dell’ambiente; pulizia idraulica, soprattutto dei fiumi, che spesso non avviene in alveo, interrompendo così le aste fluviali; dotazione e manutenzione infrastrutturale, so-prattutto dei porti lacuali, anche in termine di interscambio con altre modalità di trasporto.In tema di sistema idroviario il “Documento Strategico di Indirizzi per il Piano Regionale dei Trasporti” propone come priorità :• riorganizzareilsistemaidroviarioesistenteedeiportimediantel’elaborazioneelarevisionedegli schemi di rete a partire dalla ristrutturazione della rete esistente, promuovendo l’interoperabilità e la combinazione ottimale dei modi di trasporto, anche mediante la creazione dei centri di interscambio; attraverso l’individuazione di progetti di interesse comune e l’ottimizzazione delle risorse investite in tema di ambiente, fasce fluviali e gestione dei porti, a partire dalla gestione dei canoni demaniali;• promuovereun’azionedigovernancefinalizzataallacooperazionetraleregionieleistituzioni interessate allo sviluppo della rete;• rivederel’impiantonormativodisettore,prevedendodellelineeguidaperladisciplinadella navigazione, in materia di usi e gestione del demanio idrico interno e per l’organizzazione dei porti.Per quanto riguarda il trasporto merci e la logistica, la Regione Piemonte persegue l’obiettivo di rendere il Nord-Ovest una vera e propria piattaforma logistica di primaria importanza nello scenario europeo e internazionale con specifico riferimento alle funzioni retroportuali dei porti liguri, alle funzioni di interscambio modale strada-rotaia e all’allocazione di insediamenti dedicati alla logistica. A tal fine è stato definito e sottoscritto un proto-collo interregionale per la logistica del nord-ovest tra la Regione Piemonte, Lombardia e Liguria, finalizzato alla creazioni di un’area sovraregionale per rendere il territorio competitivo a livello globale.

Per il prossimo futuro la Regione Piemonte intende migliorare il coordinamento fra le Regioni per il potenzia-mento dei Corridoi merci internazionali con la finalità di innalzamento delle prestazioni logistiche ed infra-strutturali. In più intende realizzare nuove opportunità legate allo sviluppo dell’intermodalità e sviluppare una logistica a valore aggiunto.

tività di accompagnamento alla realizzazione degli interventi; il miglioramento degli aspetti di comunicazione istituzionale sui temi di competenza; l’approfondimento della conoscenza dei dati inerenti il sistema ferroviario e la viabilità piemontese con la finalità di un miglioramento delle istruttorie degli interventi.

Navigazione interna, trasporto merci e logisticaLa Regione, nel rispetto degli ecosistemi ambientali e del paesaggio:• favoriscelosviluppodellanavigazioneinternaepromuovel’utilizzodell’acquacomemezzodi trasporto di persone e merci;• promuovelaconservazionedellefinalitàdemanialideibenicostituentiildemanioidricodella navigazione interna piemontese favorendo l’utilizzo e la valorizzazione degli stessi;• promuoveilmiglioramentodellasicurezzadelleviedinavigazione,deiportieditutteleattività riconducibili ai beni del demanio idrico della navigazione interna piemontese;• promuovelariorganizzazioneelarealizzazionediinfrastrutturepubblicheediquelleattività riconducibili alla navigazione;Gli interventi riguardanti la navigazione interna contribuiscono alla realizzazione del sistema di mobilità regiona-le di merci e persone per una utenza che varia da quella scolastica-lavorativa a quella turistica-paesaggistica-ambientale relativa alla generalità dei luoghi. La navigazione interna piemontese interessa anche relazioni con la vicina Svizzera e con la Regione Lombardia.

Attuando le iniziative previste dalla Comunità Europea e quelle legate alla firma del protocollo di collaborazione per l’Expo Milano 2015 del 13/07/2012, sono state concretizzate le azioni di ripristino

della via di navigazione da Locarno a Milano, con la creazione di un percorso che in un futuro permetterà alle unità di navigazione di raggiungere il mare Adriatico attraversando il lago Maggiore,

il fiume Ticino, i Navigli Lombardi e il fiume Po.

Al fine di favorire lo sviluppo delle vie di navigazione, nell’anno 2014, la Regione ha svolto attività rivolte al ripri-stino delle vie di navigazione esistenti.Congiuntamente alle Regioni Emilia Romagna, Lombardia e Veneto, nell’ambito dell’Intesa Interregionale, sono state svolte le attività di sviluppo del programma di bacinizzazione del Po e di potenziamento del sistema idro-viario padano-veneto.Per quanto riguarda il miglioramento della sicurezza lungo le vie di navigazione si è posta attenzione all’attività di promozione della navigazione interna nella stagione turistica estiva, mediante la sperimentazione di iniziative di informazione e cooperazione tra i soggetti pubblici che si occupano di sicurezza.La collaborazione tra le istituzioni ed i Comuni è stata resa funzionale mediante l’attivazione degli “Avvisi ai Na-viganti” sul sito internet della Regione.Il servizio di soccorso in acqua alle unità di navigazione e agli utenti del lago Maggiore è stato gestito dalla Guar-dia Costiera mentre l’analogo servizio sul lago d’Orta è stato svolto dall’Arma dei Carabinieri.Al fine di garantire un luogo di approdo sicuro lungo le vie di navigazione e individuare possibili sviluppi dei ser-

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Il Bilancio Sociale della Regione Piemonte

Le principali attività svolte nel 2014 hanno riguardato, oltre al coordinamento per la promozione del sistema logistico del Nord Ovest, la definizione di criteri per la governance sovraregionale e la costituzione della cabina di regia in riferimento a quanto previsto dagli articoli del Protocollo interregionale per la logistica sottoscritto nel febbraio 2015, a seguito di un lungo percorso di condivisione di obiettivi e modalità operative fra le tre Regioni, durato circa tre anni. La costituzione di un Tavolo di lavoro con gli operatori per l’individuazione delle criticità e di confronto sulle proposte da portare avanti ai fini programmatori; la definizione di una convenzione con la Compagnia di San Paolo, Confindustria Piemonte e Politecnico di Torino per la redazione del Piano regionale dei Trasporti ed il completamento dello studio per il riassetto del trasporto pubblico locale su gomma della Regione Piemonte; la partecipazione a tavoli tecnici di coordinamento fra attori di differenti settori dell’economia e dell’industria.

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RELAZIONE SOCIALE

IL PIEMONTE PER L’EFFICIENZADELLEISTITuZIONI

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Il funzionamento della macchina organizzativa: Risorseumane,Patrimonio,Affariistituzionali,ComunicazioneeAttivitàinternazionali.

Il Piemonte per l’efficienza delle Istituzioni

IL PIEMONTE PER L’EFFICIENzA DELLE ISTITUzIONI

Il Bilancio Sociale della Regione Piemonte

Missioni

Diritti sociali, politiche sociali e famiglia

Ordine pubblico e sicurezza

Tutela della salute

Istruzione e diritto allo studio

Tutela e valorizzazione

dei beni e delle attività culturali

Politiche giovanili, sport e tempo libero

Turismo

Sviluppo economico e competitività

Politiche per il lavoro

e la formazione professionale

Energia e diversificazione delle fonti energetiche

Agricoltura, politiche agroalimentari e pesca

Assetto del territorio ed edilizia abitativa

Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e

dell’ambiente

Soccorso civile

Trasporti e diritto alla mobilità

Relazioni con le altre autonomie

territoriali e locali

Relazioni internazionali

Servizi istituzionali, generali e di gestione

Aree di Governo

Benessere sociale

Benessere sanitario

Istruzione, cultura

e sport

Politiche

per la crescita

Ambiente

e Territorio

Logistica e Trasporti

Presenza istituzionale

Efficienza organizzativa

Macro aree

Il Piemonte per il benessere

della persona

e della famiglia

Il Piemonte

per lo sviluppo

della competitività

Il Piemonte

per

il territorio

Il Piemonte per l’efficienza

delle istituzioni

AREE DI GOVERNO E ARTICOLAzIONE DELLA RELAzIONE SOCIALE

Relazioni con le altre autonomie

territoriali e locali

Relazioni internazionali

Servizi istituzionali, generali e di gestione

Anticipazioni finanziarie

Fondi e accantonamenti

Presenza

istituzionale

Efficienza

organizzativa

32.275.813

30.779.183

Risorse erogate • Parte Corrente

49+51+j48,81%

51,19%

Presenza istituzionale

Efficienza organizzativa

30.548.361

8.298.749

Conto Capitale 21+79+j 21,36%

78,64%

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PRESENzA ISTITUzIONALE

• Relazioni con le altre autonomie territoriali

La Regione è in relazione continuativa con le Autonomie territoriali mediante una varietà di strumenti, che vanno dalla Conferenza Regione-Autonomie Locali a un canale dedicato di servizi on line per la Pubblica Amministra-zione, passando per il Notiziario per le Amministrazioni locali. L’obiettivo dell’ Ente è garantire un’informazione puntuale e costante all’utenza circa le opportunità e i servizi disponibili, promuovendo il ruolo attivo del singolo interlocutore nella costruzione del miglior contesto sociale e di vita.Nel corso dell’anno le strutture regionali preposte ai rapporti con le Autonomie locali si sono occupate dell’or-ganizzazione e dello svolgimento delle elezioni regionali del 25 maggio 2014. Si è trattato di operare in via di urgenza con un anno di anticipo rispetto alla scadenza della legislatura, a seguito dell’annullamento con sen-tenza delle elezioni regionali 2010. A seguito del rinnovo degli Organi di Governo della Regione, è stato intensificato l’impegno per completare la gestione associata obbligatoria delle funzioni fondamentali per i Comuni fino a 5.000 abitanti. Si è inoltre reso necessario adottare una linea istruttoria chiara, semplificata ed omogenea per la gestione delle profonde novità sorte con Legge 56/2014 “Disposizioni sulle Città metropolitane, sulle Province, sulle unioni e fusioni di Comuni”.Per quanto riguarda i rapporti con le Province si segnala la realizzazione di un Documento di sintesi delle fun-zioni conferite dalla Regione alle Province, documento che ha dato avvio al confronto con le altre Regioni e l’Amministrazione statale ai tavoli tecnici della Commissione Affari Istituzionali della Conferenza delle Regioni, per affrontare le problematiche connesse alla Riforma “Del Rio”.

Nel sito dedicato è stato attivato un servizio che fornisce tutta la documentazione sulla riforma: il testo della legge, la normativa nazionale di riferimento, la classificazione dei Comuni

attualmente in vigore e un servizio di risposta alle domande (FAQ).

La Legge Regionale 11/2012 di riordino del sistema degli Enti locali ha rappresentato un passo molto impor-tante per il Piemonte. Oggi i Comuni hanno a disposizione un testo organico, che fissa regole certe ma che allo stesso tempo lascia ai Comuni libertà di azione.Questo risultato è il frutto di un lungo e intenso lavoro di condivisione di un principio cardine, su cui la Regione Piemonte ha sempre insistito con fermezza: al centro del sistema ci sono i Comuni e gli amministratori locali, che meglio di chiunque altro conoscono caratteristiche ed esigenze dei propri territori e dei propri cittadini.Con l’approvazione della nuova normativa regionale e con l’obiettivo di sostenere concretamente le Ammini-strazioni piemontesi nel percorso di scelta dello strumento da utilizzare per la gestione associata delle funzioni fondamentali, l’Assessorato alle Autonomie locali ha attivato una task force a supporto dei Comuni, per rispon-dere in modo adeguato e veloce alle esigenze e alle richieste provenienti dal territorio.

• Relazioni con le altre autonomie territoriali

La Regione si interfaccia costantemente con le Istituzioni europee facendosi portavoce degli interessi regionali presso le sedi comunitarie. Nelle sedi istituzionali l’amministrazione dà voce, visibilità e sostegno ai progetti re-gionali nel contesto europeo, accresce le capacità di attrarre risorse dall’Unione Europea, coordina le politiche per l’accesso ai fondi comunitari e fornisce supporto ai principali stakeholder piemontesi per progetti e iniziative da sviluppare in ambito comunitario. La Regione provvede inoltre all’adempimento degli obblighi derivanti dall’appartenenza all’Unione Europea e partecipa alla formazione del diritto comunitario.

Partecipazione regionale alla formazione degli atti europeiLa Regione Piemonte assicura la partecipazione regionale alla formazione degli atti legislativi europei (fase ascendente) attraverso:1. Attività in seno alla Conferenza delle Regioni, Conferenza unificata e CIAE Nell’ambito della partecipazione ai suddetti organismi, anche attraverso le riunioni del coordinamento tecnico della Commissione Affari Comunitari e Internazionali (ACI), la Regione Piemonte provvede all’esame dei docu-menti in discussione, compresi lo schema di DDL delle leggi annuali di delegazione europea.Nell’ambito del Semestre europeo, la Regione Piemonte contribuisce annualmente alla redazione del contribu-to regionale al Piano Nazionale di Riforma (PNR), documento contenente l’analisi dei provvedimenti di riforma attuati, in osservanza alle priorità contenute nelle Raccomandazioni specifiche per l’Italia (CSR) e ai target di Europa 2020. 2. Attività di consultazione della banca dati Extranet del Consiglio dell’uELa Regione Piemonte svolge regolare attività di monitoraggio delle proposte di atti dell’Unione europea attingen-do direttamente dalla banca dati del Consiglio dell’UE, Extranet-L; l’accesso a tale banca dati, formalmente re-golato dal Ministero degli Affari Esteri, permette la disponibilità dei documenti preparatori del Consiglio UE, con-sentendo alle Direzioni regionali di essere informate in tempo reale degli atti e dei progetti di atti in discussione. 3. Consultazioni pubbliche della Commissione europeaLa Regione Piemonte svolge regolare attività di monitoraggio delle consultazioni pubbliche attivate dalla Com-missione europea, dando così attuazione alla cosiddetta fase “prelegislativa”. Tutte le consultazioni vengono rese pubbliche nelle pagine del sito, nell’intento di coinvolgere nel processo legislativo e decisionale un sempre maggior numero di destinatari finali della norma europea.

La Regione Piemonte assicura l’adempimento degli obblighi derivanti dall’appartenenza all’Unione europea (c.d. fase discendente) attraverso attività di verifica di conformità dell’ordinamento regionale, con riferimento al re-cepimento delle direttive comunitarie e alla verifica dello stato di conformità degli ordinamenti regionali, ai fini della predisposizione della certificazione necessaria da inviare alla Presidenza del Consiglio dei Ministri e alla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome.

Il Bilancio Sociale della Regione Piemonte Il Piemonte per l’efficienza delle Istituzioni

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Il Bilancio Sociale della Regione Piemonte Il Piemonte per l’efficienza delle Istituzioni

zioni nelle quali si trova tale Stato (condizionalità ex ante).Infine, il principio della buona gestione è stato applicato attraverso l’approvazione del Piano di Rafforzamento Amministrativo. Si tratta di un piano volto a migliorare la capacità amministrativa delle strutture regionali coin-volte nella programmazione, gestione e controllo (Si.Ge:Co) dei fondi S.I.E. Il Piano prevede una serie di azioni, i cui obiettivi sono quantificabili e misurabili, volte, ad esempio, alla riduzione dei tempi di istruttoria, alla riduzio-ne degli oneri amministrativi a carico dei beneficiari (dematerializzazione, presentazione delle domande on-line ecc..) alla riduzione dei tempi per i pagamenti ai beneficiari.

L’ attività di coordinamento è stata svolta con particolare riferimento a tre ambiti specifici:a. attività di coordinamento del Comitato tecnico finalizzato al perfezionamento, da parte delle rispettive AdG, delle proposte di Programmi Operativi, da presentarsi alla Commissione europea entro luglio 2014;b. analisi del soddisfacimento delle condizionalità ex-ante, requisito fondamentale posto dal Regolamento UE per l’accesso ai finanziamenti dei fondi SIE;c. attivazione della piattaforma per la consultazione del partenariato sui contenuti dei programmi operativi:d. predisposizione, stesura e approvazione del Piano di Rafforzamento Amministrativo (PRA).

I POR FESR e FSE sono stati approvati dalla Commissione rispettivamente in data 2 febbraio 2015 e 1 gennaio 2014.

Presenza istituzionale presso l’Unione europeaÈ stata assicurata, per il tramite dell’Ufficio di Bruxelles, la partecipazione regionale, oltre che agli incontri pro-mossi dalle Istituzioni europee e dalla Rappresentanza permanente d’Italia presso l’UE, alle reti interregionali europee di cui la Regione Piemonte è membro, nonché ai progetti interregionali di interesse regionale, come il Progetto Mattone Internazionale in materia di salute e a specifici gruppi di lavoro, quali il gruppo Salute del network ERRIN e il gruppo Salute del Comitato delle Regioni, soprattutto nella prospettiva della pubblicazione dei primi bandi nell’ambito dei programmi “Orizzonte 2020” e “Salute per la crescita”.Sono stati stabiliti primi contatti con le reti RegionsandcitiesforcultureeCultureActionEurope nell’ambito dell’attività connessa all’avvio del ProgrammaCreativeEurope, partecipando ad alcune riunioni dei network.

È proseguita l’attività di advocacy della rete interregionale AIR- nel 2013 coordinata da Regione Piemonte - che riunisce 13 Regioni europee caratterizzate da elevato PIL, elevata densità di popolazione ed elevata intensità di intervento nel settore della qualità dell’aria, con l’elaborazione di un proprio Position Paper in risposta alla pub-blicazione da parte della Commissione europea del Pacchetto legislativo sulla qualità dell’aria e l’organizzazione un evento per la relativa presentazione ufficiale.

Nell’ambito delle politiche culturali europee, l’Ufficio di Bruxelles ha collaborato all’attivazione di una piatta-forma collaborativa tra diverse Regioni europee, partecipando all’ideazione e organizzazione dell’Evento “Cre-ativity and innovation as motors for economic growth”, realizzato presso il CdR il 19 novembre, nell’ambito

Politica di coesione europeaDurante l’anno è entrato nel periodo di maggior intensità il lavoro sulla programmazione 2014-2020 dei Fon-di Strutturali di Investimento Europei (SIE), che ha comportato un’intensificazione del lavoro di reportistica e scambio di informazioni con le direzioni Agricoltura, Attività produttive e Istruzione, Formazione professionale e Lavoro. È proseguito l’iter relativo alle politiche europee in materia di sanità con particolare riguardo all’istituzione del programma “Salute per la crescita” e del programma “Orizzonte 2020”.

La Politica di Coesione costituisce, per gli Stati membri e per le Regioni, una fondamentale opportunità di investimento per la crescita e la competitività dei propri territori.

Così come tutte le politiche finanziate dal bilancio comunitario, anche la politica regionale europea, contribuisce al raggiungimento degli obiettivi della strategia Europa 2020.

Già nel corso del 2013 è stato definito il percorso per la redazione dei Programmi Operativi FESR e FSE e del Programma di Sviluppo Rurale, che rappresentano la fase più operativa della programmazione, procedendo con l’istituzione di tre attori fondamentali di questa fase: la Cabina di Regia (di livello politico), il Comitato Tecnico a supporto della Cabina di Regia e il Comitato di Partenariato Allargato, in rappresentanza delle istanze del terri-torio. Tale percorso è stato approvato a fine anno dalla Giunta regionale.

La Regione utilizzerà i fondi comunitari relativi al periodo 2014-2020, che ammontano a due miliardi e mezzo di euro, per raggiungere un obiettivo ben preciso e di estrema importanza:

contribuire ad un forte rinnovamento del sistema economico e produttivo, potentemente disarticolato dalla recessione e colpito a fondo nei suoi tradizionali vantaggi competitivi.

Nel corso del 2014, la programmazione operativa, è proseguita guidata dai principi introdotti dai Regolamenti europei in materia, in particolare il n° 1303 recante Disposizioni Comuni a tutti i fondi, ovvero la concentrazione, la trasparenza, la partecipazione, l’uso efficace ed efficiente del sostegno dell’Unione, la sana gestione.

Il primo principio è volto ad evitare la duplicazione di interventi finanziati da fondi diversi e la conseguente di-spersione di risorse. Tale principio è stato attuato sia attraverso l’istituzione di un unico Comitato di Sorveglianza per i fondi SIE, sia con il raffronto delle misure e degli interventi previsti da tutti i P.O, per mezzo di matrici comuni ai tre fondi e di altri strumenti di coordinamento.Quanto al principio di trasparenza e partecipazione, tutte le fasi della redazione dei documenti di programma-zione sono stati condivisi con il partenariato, attraverso iniziative ad hoc, quali seminari e convegni e sono stati pubblicati sul sito ufficiale della Regione. In particolare, per la consultazione del partenariato, è stata creata una piattaforma dedicata, per la condivisione delle bozze di documenti e lo scambio di osservazioni e suggerimenti.Il principio di uso efficace ed efficiente presuppone la sussistenza di alcuni requisiti di affidabilità e buona orga-nizzazione dello Stato membro destinatario degli aiuti dell’Unione e comporta l’analisi preliminare delle condi-

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Il progetto EuSALP, intrapreso a partire dalla fine del 2011, è condiviso con altre 45 regioni e 7 Stati ed ha l’obiettivo di favorire uno sviluppo armonioso e sostenibile di un territorio di 70 milioni

di persone che vivono nel cuore del territorio europeo, crocevia di molteplici culture, tradizioni e risorse.

Piano strategico per l’internazionalizzazione del Piemonte e PAR-FSC 2007-2013 - linea d’azione I.4.2 “Inter-nazionalizzazione in uscita” Regione Piemonte e Unioncamere Piemonte hanno varato già nel 2012 un Piano strategico triennale, per rende-re le imprese piemontesi sempre più forti sul mercato internazionale e per ottimizzare la capacità di intervento delle istituzioni in favore del sistema produttivo. Il “Piano per l’internazionalizzazione” serve a far leva sui punti di forza e i casi di successo della nostra imprendi-toria, superando contestualmente gli elementi di debolezza, a fronte di un contesto mondiale divenuto sempre più competitivo. La selezione delle imprese ammesse a partecipare al singolo progetto di filiera avviene sulla base del livello di internazionalizzazione dell’impresa definito in base a parametri oggettivi relativi alla singola filiera o al mercato e individuati in sede di approvazione del progetto.

La somma impegnata per il finanziamento dei 16 Progetti Integrati di Filiera (PIF) e dei 15 Progetti Integrati di Mercato (PIM) per l’anno 2014 è stata di 2,85 Meuro, dei quali 2,5 Meuro di risorse

PAR-FSC 2007-2013 e 350.000 euro di fondi regionali.

EFFICIENzA ORGANIzzATIVA

• Servizi istituzionali, generali e di gestione

Risorse finanziarie e PatrimonioDurante il 2014 la Regione Piemonte ha proseguito una politica di bilancio e di gestione del proprio patrimonio immobiliare finalizzata a razionalizzare le spese e a liberare risorse per le politiche dell’Ente, in modo da com-pensare – seppur parzialmente – l’ormai consolidata riduzione dei trasferimenti ordinari da parte dello Stato centrale, nonché a superare le rigidità imposte dall’indebitamento accumulato negli anni precedenti.In particolare, a seguito del rinnovo della rappresentanza istituzionale dell’Ente, la Giunta regionale ha messo a punto un piano di riequilibrio finanziario indirizzato ad ottenere dal Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) la moratoria sui mutui stipulati dalla Regione Piemonte con la Cassa Depositi e Prestiti e con lo stesso MEF: ciò ha consentito il posticipo del pagamento delle quote di capitale per il biennio 2015-2016, per circa 235 milioni annui, e la modifica da variabile a fisso dei tassi di interesse. In più, il MEF ha dato il via libera alla seconda tranche di finanziamenti relativa alle anticipazioni straordinarie di liquidità (che lo Stato ha messo a disposizione delle Regioni per il pagamento dei debiti commerciali pregressi: per il Piemonte, si è trattato di ulteriori euro 509 milioni, in aggiunta ai circa euro 2,5 miliardi dell’anno prece-dente.

della Presidenza italiana dell’UE, dalle Regioni Basilicata, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Piemonte, Puglia, Sicilia, Toscana e Veneto in collaborazione con il MIBAC e il Dipartimento politiche europee della Presidenza del Consiglio.

Affari internazionaliNell’anno 2014 le attività inerenti gli affari internazionali sono state articolate lungo sei direttrici principali:• interventiinmateriadirelazioniinternazionali,retieparternariato;• rapportiacaratteretransfrontaliero;• interventiinmateriadisviluppodellacompetitivitàdelsistemaeconomicosuscalainternazionale;• interventidicooperazioneallosviluppoelasolidarietàinternazionale,iviincluseleemergenzeinternazionali;• interventiperlacooperazioneinattuazionedegliaccordiinterregionalieinternazionali;• interventirelativiall’emigrazionepiemontesenelmondo.

Rapporti a carattere transfrontalieroIl parternariato con la Regione Rhone Alpes si è tradotto negli anni anche in forme di stretta collaborazione in materia di relazioni con i Paesi terzi, in particolare in materia di cooperazione allo sviluppo. Da ultimo questo fruttuoso scambio ha dato vita al progetto REDDSO capofilato proprio da Rhône Alpes con il coinvolgimento di altri due partner storici ovvero la Generalitat de Catalunya (Spagna) e la Regione di Malopolska (Polonia), già partner anche per attività in sede comunitaria, come la partecipazione congiunta agli Open Days. Inoltre, in corso d’anno sono stati approntati altri progetti nel quadro del programma Erasmus + e nel dicembre 2014 la Regione Piemonte è divenuta parte attiva nella Comunità di lavoro Regio Insubrica che raggruppa le aree della frontiera tra Italia e Cantone Ticino.

Per quanto concerne gli interventi in materia di sviluppo della competitività del sistema economico su scala internazionale, queste hanno rappresentato anche per il 2014 il nucleo centrale dell’attività

internazionale, in particolare per quanto riguarda i progetti affidati a Ceipiemonte s.c.p.a. (di cui si avrà modo di relazionare infra), anche in relazione alle complessità operative connesse.

Strategia Macroregionale Europea per la Regione Alpina - EuSALPNell’ambito dei rapporti territoriali con i Paesi dell’arco alpino, la Regione Piemonte è impegnata sui fronti inter-regionale in qualità di vice coordinatore del relativo gruppo di lavoro della Conferenza delle Regioni - nazionale ed europeo, ai fini della realizzazione di una Strategia Macroregionale per la Regione Alpina, EUSALP. La strategia EUSALP rappresenta uno strumento concreto di impulso alla crescita e alla competitività delle Re-gioni, con un forte valore aggiunto in termini di buona governance, che consentirà l’attuazione di approcci transfrontalieri strategici e di progetti internazionali.Nel corso del 2014 le attività relative a EUSALP si sono concentrate sulla preparazione del Piano d’Azione della Strategia, la cui approvazione è prevista, da parte del Consiglio europeo, a dicembre 2015.

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Il piano di riequilibrio ha previsto interventi di razionalizzazione e di riduzione progressiva della spesa regionale in materia di personale, di partecipazioni in agenzie e società pubbliche e di patrimonio immobiliare, cui sono corrisposte azioni tese ad aumentare le entrate attraverso l’alienazioni di sedi e il recupero di gettito da tributi propri (ad es. bollo auto).

Tali interventi hanno consentito di rendere più snella e maggiormente efficiente l’organizzazione regionale, anche in vista del definitivo riordino istituzionale a seguito dell’entrata in vigore della Legge 56/2014 (cd legge “Delrio”) e della conseguente riallocazione di funzioni e, in ultima analisi, di quote di personale delle Provin-ce piemontesi in capo alla Regione Piemonte. In questo senso, l’istituzione dell’Osservatorio regionale Legge 56/2014 ha consentito sia il monitoraggio delle spese per il personale e per l’esercizio delle funzioni provinciali per l’anno 2014, sia l’analisi e la valutazione degli eventuali impatti sul bilancio regionale per il biennio successivo.

Per quanto, invece, riguarda le entrate tributarie, nel 2014 si sono registrati gli effetti della manovra sull’addizio-nale regionale Irpef, con una rimodulazione delle aliquote che ha determinato un aumento di gettito pari a circa euro 106 milioni, per effetto della diminuzione dell’aliquota del primo scaglione (redditi fino a euro 15.000) e un aumento via via crescente a carico degli scaglioni successivi.Infine, in tema di indebitamento, nel 2014 la Regione Piemonte non ha stipulato nuovi mutui. Il totale degli ammortamenti per mutui e prestiti è stato pari a circa 301 milioni di euro, di cui 209 milioni di euro per l’am-mortamento della quota capitale e 92 milioni di euro per l’ammortamento della quota interessi. Pertanto, come rilevato dal conto generale del patrimonio allegato al Rendiconto 2014, i debiti, i mutui e i prestiti a carico della Regione Piemonte - al netto, appunto della seconda tranche dell’operazione straordinaria del Decreto Legge 35/2013 e dei debiti latenti a fronte della perenzione dei residui passivi degli anni precedenti - a fine esercizio 2014 sono arrivati a circa 5,775 miliardi di euro, con una diminuzione di circa 209 milioni di euro rispetto all’e-sercizio precedente.

PIANO DI RIEQUILIBRIO FINANzIARIOL’analisi della situazione finanziaria e la predisposizione di un piano di riequilibrio sono attività che hanno impe-gnato la Direzione nel corso della fase di avvio della nuova legislatura, a seguito del rinnovo della Giunta e del Consiglio regionale. In particolare, tali documenti hanno previsto azioni finalizzate alla riduzione del costo del personale e alla razionalizzazione e dismissione del patrimonio immobiliare regionale e del sistema delle parte-cipazioni in enti, società e consorzi. Con la Delibera Di Giunta 16-282 dell’8 settembre 2014 e successiva Legge Regionale 8/2014 si è intervenuto sull’organizzazione della Regione Piemonte, con la riduzione delle Direzioni da 16 a 10 e l’istituzione della figura del Segretario generale. Sempre in tema di personale, nel corso del 2014 si è avviata una politica di snellimento degli organici, con l’applicazione dell’istituto della “rottamazione” dei dirigenti secondo i requisiti in essere prima dell’entrata in vigore della “Legge Fornero”, con l’abolizione dei trattenimenti in servizio, anche a seguito dell’en-trata in vigore della “Legge Madia” e con i pensionamenti per raggiunti limiti di età e di servizio. Tali interventi hanno consentito, tra l’altro, di ridurre sensibilmente il numero dei dirigenti in servizio al 31/12/2014

nel ruolo della Giunta regionale (122 a fronte di 126 al 31/12/2013), con l’obiettivo di scendere sotto i 100 già nel corso del primo semestre dell’anno successivo.

Istituzione del Segretario generale, riduzione delle Direzioni e diminuzione del personale dirigenziale e delle categorie.

RAzIONALIzzAzIONE E VALORIzzAzIONE PATRIMONIO IMMOBILIARENel 2014 si è portato avanti il processo, avviato a livello nazionale con il Decreto Legge n. 95/2012 recante: “Di-sposizioni urgenti per la revisione della spesa pubblica con invarianza dei servizi ai cittadini”, ovvero la cosiddetta “spending review” e recepito dalla Regione Piemonte con la Deliberazione della Giunta Regionale n. 37-5377 del 21/2/2013 - di razionalizzazione degli spazi per gli uffici, i magazzini e gli archivi dell’Amministrazione regionale.Tale processo si è sostanziato sia nella ricerca di soluzioni organizzative diverse per assicurare, a fronte della garanzia di un adeguato livello di erogazione dei servizi, la riduzione delle sedi utilizzate, sia nella rinegoziazione dei canoni di locazione a carico del bilancio regionale, con la riduzione del 15% dei costi che si è aggiunta alla già attiva sospensione dell’adeguamento Istat. In particolare, la rinegoziazione dei canoni ha comportato nel 2014 un risparmio di spesa complessivo rispetto all’anno precedente pari a un milione di euro.

Riguardo all’attività di contenimento dei costi gli affitti, nel 2014 l’Amministrazione regionale ha proposto la formale disdetta e/o il recesso di 17 contratti di locazione passiva di immobili, ubicati nel territorio regionale, sia della provincia di Torino, sia di altre province (Alessandria, Cuneo, Vercelli e Verbano-Cusio-Ossola), con consi-stenti risparmi sulla spesa per canoni di locazione e correlati costi di gestione. Particolarmente significativa è stata la dismissione operata dello stabile di via Belfiore a Torino, principalmente già sede degli uffici della direzione regionale “Trasporti”, i cui uffici sono stati ricollocati presso altre sedi regio-nali. Tale intervento, infatti, consentirà, a regime, un risparmio di oltre 1.500.000 euro/anno.

E nel 2014, sempre a Torino, sono state avviate o completate altre importanti operazioni, come la chiusura delle sedi di piazza Castello 71 ( spesa oltre 300 mila euro/anno) e di piazza Castello 153 (spesa oltre 400 mila euro/anno). Per quanto riguarda le sedi presenti nella città di Torino, il percorso di progressiva dismissione attraverso gli istituti delle disdette e dei recessi contrattuali dovrà procedere in raccordo con le tempistiche di conclusione del nuovo Palazzo Unico regionale, in modo da organizzarne la progressiva chiusura con il trasferimento delle strutture ivi presenti.

Assai significativo, infine, è stato poi il percorso di riduzione delle sedi periferiche che ha visto la chiusura (o la programmazione della prossima chiusura) di molti uffici concentrati principalmente in sedi di proprietà. Il percorso in conformità alle decisioni assunte dalla Giunta regionale è stato avviato con la formalizzazione di vari avvisi di recesso cui seguirà anche nel corso dell’anno 2015 la materiale ricollocazione degli uffici nelle altre sedi individuate. Oltre al significativo contenimento dei costi di gestione l’intervento potrà contribuire a razio-nalizzare l’organizzazione degli uffici.

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Disdetta/recesso di 17 contratti di locazione passiva di immobili destinati a uffici, magazzini e archivi regionali.

“SBLOCCA DEBITI” DELLA PAA seguito dell’approvazione del Decreto Legge 35/2013, poi convertito con la Legge 64/2013, recante “Dispo-sizioni urgenti per il pagamento dei debiti scaduti della pubblica amministrazione, per il riequilibrio finanziario degli enti territoriali, nonché in materia di versamento di tributi degli enti locali”, già nel 2013 la Direzione Risorse Finanziarie aveva provveduto a predisporre tutta la documentazione richiesta dal MEF per poter ottenere ed erogare le risorse necessarie a far fronte ai debiti commerciali – sia delle aziende sanitarie regionali nei confronti dei loro fornitori, sia della Regione stessa nei confronti degli Enti locali e, conseguentemente, ai loro creditori – maturati entro il 31 dicembre 2012. Nel 2014 si è proceduto con l’erogazione della seconda tranche, relativa solo ai debiti pregressi nei confronti delle ASL/ASO piemontesi, ai sensi dell’articolo 3 del citato DL 35/2013. L’importo complessivo di tale seconda anticipazione straordinaria di liquidità da parte dello Stato nei confronti della Regione Piemonte è stato pari a euro 509.653.800.

RINEGOzIAzIONE MUTUI CDP E DERIVATIAlla luce della circolare della Cassa Depositi e Prestiti del 5 agosto 2014 e della LR n. 12 del 29 settembre 2014, la Regione Piemonte nell’anno in corso ha rinegoziato 4 mutui in essere.

Tale operazione ha consentito di modificare il tasso di interesse, portandolo da variabile a fisso, e la “sterilizza-zione” della quota capitale di mutui per il biennio successivo, posticipandone dunque il pagamento e liberando risorse pari a circa euro 233 milioni nel 2015 e euro 235,5 milioni nel 2016.

Nell’ambito, invece, delle operazioni in strumenti derivati, nel corso del 2014 sono state portate a termine – tramite accordo transattivo – due delle tre cause intentate dagli istituti intermediari nei confronti della Regione Piemonte contro il procedimento di autotutela messo in atto negli anni precedenti: Merril Lynch e BIIS.

Durante il procedimento di autotutela la Regione Piemonte aveva accantonato, tramite acquisto semestrale di titoli di Stato, gli importi dovuti alle due banche.

In seguito alla sottoscrizione degli accordi e alla conseguente revoca del provvedimento regionale di autotutela nei confronti dei due istituti di credito, l’Amministrazione ha ripreso il pagamento delle quote precedentemente accantonate.

Contestualmente, Merril Lynch e BIIS hanno riconosciuto le commissioni implicite dei contratti in derivati, resti-tuendo alla Regione Piemonte parte degli importi in questione.Ciò ha consentito, altresì, di concludere contenziosi che avrebbero potuto comportare giudizi lunghi e costo-

si, evitando ripercussioni negative nei rapporti di collaborazione in essere tra la Regione Piemonte e gli Istituti bancari coinvolti.

Moratoria e rinegoziazione mutui CDP e accordo sui derivati.

ARMONIzzAzIONE CONTABILE - ATTUAzIONE DLGS 118/2011 Nel corso del 2014 il settore Ragioneria ha dato corso all’attività di attuazione del Decreto legislativo 118/2011, in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei loro organismi.

In particolare, sono state fornite le indicazioni operative propedeutiche alla ricognizione straordinaria dei residui, tenendo conto del nuovo criterio della competenza “potenziata”.Si è dato corso all’analisi degli impegni già assunti da ciascuna Direzione, sia a residuo, sia di competenza del biennio 2014/2015. A ciascuno di quegli impegni è corrisposto l’ammontare delle liquidazioni che si è ritenuto potessero concretiz-zarsi anno per anno a partire dal 2014, sulla base della documentazione e delle informazioni date, con l’annota-zione contestuale delle eventuali economie di spesa.Tale riclassificazione è stata oggetto di “validazione” da parte di un gruppo di lavoro appositamente costituito per effettuare verifiche a campione.

Al fine di riportare nel sistema contabile le risultanze di tali riclassificazioni, è stato assegnato al Csi-Piemonte l’incarico di predisporre le necessarie modifiche all’applicativo informatico, rendendo disponibili le informazioni per le consultazioni e le analisi, per la predisposizione del bilancio di esercizio 2015 e pluriennale 2015-2017 e per il riaccertamento straordinario dei residui previsto dell’art. 3, comma 7, del dlgs 118/2011.In merito, invece, agli adeguamenti della struttura del bilancio, nel corso del 2014 si è registrato un primo ade-guamento alle disposizioni del dlgs 118/2011.

Ai sensi dell’articolo 20, secondo cui “le Regioni garantiscono un’esatta perimetrazione delle entrate e delle uscite relative al finanziamento del proprio servizio sanitario regionale, al fine di consentire la confrontabilità immediata fra le entrate e le spese sanitarie”, si è reso necessario procedere con la revisione pressoché completa dei collegamenti fra entrate e uscite del bilancio regionale, in modo da evidenziare per le entrate il finanziamen-to sanitario corrente, aggiuntivo e quello relativo al disavanzo pregresso e ai LEA, compresa la mobilità passiva verso altri sistemi sanitari regionali ed i pay back; per le uscite, la spesa sanitaria aggiuntiva, quella per i disavanzi pregressi e per gli investimenti.

Attività formativa e perimetrazione delle entrare e delle uscite relative al servizio sanitario regionale.

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POLITICHE TRIBUTARIE E FISCALI In attuazione delle politiche finalizzate alla gestione diretta, da parte delle strutture della Regione Piemonte, dell’attività di riscossione della tassa automobilistica (il cosiddetto “bollo auto”), il Settore Politiche Fiscali nel corso del 2013 ha messo a punto il completo distacco dalla società di riscossione “esterna”, portando all’in-terno del settore ogni singola attività prima esternalizzata e ridisegnando un nuovo modello organizzativo ed operativo adatto a conseguire quell’obiettivo, sia in termini di efficienza, sia in termini di risparmi per il bilancio regionale.

In particolare, è stato attivato il servizio “Memobollo”, per consentire ai contribuenti, iscrivendosi, di poter rice-vere l’avviso di scadenza della tassa automobilistica via sms e posta elettronica. Ciò ha consentito di avviare il processo di eliminazione dell’invio cartaceo e la conseguente completa dematerializzazione delle procedure, in modo da ridurre progressivamente i costi sostenuti dall’Amministrazione regionale.

E’ proseguita l’attività di gestione ordinaria della tassa automobilistica, con particolare attenzione all’attività di recupero di evasione, che ha prodotto un rientro di 13,5 milioni di euro. Tale risultato è stato determinato dal pagamento volontario da parte dei contribuenti piemontesi raggiunti, complessivamente, da più di 2,5 milioni di avvisi di scadenza e da circa 51 mila avvisi di accertamento, comprensivi di ingiunzioni.

nell’anno 2014 si sono incassati 2.682.866 bolli, ricavando un gettito pari a circa euro 422 Meuro.

E’ inoltre proseguita l’attività di accertamento diretto verso i grandi utenti titolari di “flotte aziendali” (società di leasing): ciò ha reso possibile un recupero di evasione per l’anno 2013 pari ad ulteriori 3 milioni di Euro, nonché l’attività di istruttoria per quanto concerne il riconoscimento delle esenzioni per disabili (8.545 pratiche), onlus, cooperative sociali, protezione civile, rivenditori, gpl/metano, ecc.., l’istruttoria dei rimborsi, (5.364), della gestio-ne degli intermediari della riscossione, delle rateizzazioni (8.450 pratiche), del contenzioso e del monitoraggio del gettito.

Infine, per quanto riguarda la manovra sull’addizionale regionale Irpef, ad inizio 2014 è entrata in vigore la rimo-dulazione delle aliquote stabilita con la Legge Regionale 23/2013 che ha determinato un aumento di gettito pari a circa 132 milioni di euro, per effetto della diminuzione dell’aliquota del primo scaglione (redditi fino a 15.000 euro) e un aumento via via crescente a carico degli scaglioni successivi.

Il gettito totale accertato dell’addizionale IRPEF per l’anno 2014 è stato, dunque, pari a 1.292.864.051 euro per circa 2,6 milioni di contribuenti.

manovra su addizionale IRPEF che ha determinato un aumento di gettito pari a circa 132 Meuro.

PIANO DI RIENTRO SANITàPROGRAMMA OPERATIVO 2013/2015Nel corso del 2014 è proseguita l’attività di controllo sulla gestione finanziaria delle Aziende sanitarie regionali e ospedaliere e di monitoraggio del Programma Operativo 2013/2015 (Piano di rientro Sanità), avviata nel corso dell’anno precedente.

Il piano di rientro è stato elaborato, in collaborazione con la Direzione Sanità, con l’obiettivo di attuare le azioni finalizzate al rientro della spesa sanitaria e al recupero delle sofferenze di bilancio accumulate negli anni pre-cedenti, ed è stato condiviso con il Ministero dell’Economia e Finanze (MEF), con il Ministero della Salute, con l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas) e con la Conferenza Stato Regioni, attraverso la par-tecipazione al cosiddetto “Tavolo Massicci”.

In particolare, la Direzione si è occupata dell’attività di monitoraggio e governance del Programma Operativo, al fine di individuare i risultati attesi e le stime prudenziali per gli obiettivi concordati con il MEF.

L’attività del 2014 ha recepito il nuovo Piano approvato il 30 dicembre 2013: tutte le azioni finalizzate al moni-toraggio della spesa sanitaria sono state oggetto di confronto e di condivisione con la società di advisory indi-viduata dal Ministero (KPMG), sin dall’inizio della collaborazione con la stessa società, a partire dal marzo 2014. Tale collaborazione ha fatto sì che si potessero raggiungere risultati apprezzati dal “tavolo” interministeriale, come emerso dai verbali redatti in occasione degli incontri.

Monitoraggio e governance del Piano di rientro Sanità.

PROGETTO CONTI PUBBLICI TERRITORIALIPer garantire una misurazione dei flussi finanziari sul territorio e offrire una soluzione strutturale alla verifica del principio di addizionalità delle risorse comunitarie rispetto a quelle nazionali, da anni è stato avviato a livello nazionale e con la partecipazione di tutte le Regioni italiane il Progetto Conti Pubblici Territoriali (CPT), che permette la costante rilevazione dei flussi finanziari che le amministrazioni pubbliche e tutti gli enti del settore pubblico “allargato” sostengono nei territori regionali e la misurazione dell’allocazione della spesa pubblica tra territori.Il Piemonte investe risorse ed energie nel garantire la continuità e l’aggiornamento continuo dei dati e delle elaborazioni relative al Progetto, soprattutto per la loro importanza a fini programmatici.

Il progetto CPT fornisce agli utenti la banca dati in formato utilizzabile e scaricabile e contiene tutte le elaborazioni e analisi regionali realizzate con la banca dati.

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OSSERVATORIO Legge 56/2014A seguito dell’entrata in vigore della Legge 7 aprile 2014, n. 56, recante: “Disposizioni sulle citta’ metropolitane, sulle province, sulle unioni e fusioni di comuni”, anche conosciuta come “Legge Delrio”, e dell’Accordo Stato-Regioni sancito dalla Conferenza unificata in data 11 settembre 2014, la Regione Piemonte - con Deliberazione della Giunta Regionale 2-406 del 13 ottobre 2014 - ha istituto l’Osservatorio regionale in materia di riordino delle funzioni e dei compiti amministrativi agli Enti locali.La Direzione Risorse Finanziarie ha supportato dal punto di vista tecnico l’attività dell’Osservatorio, monitorando le spese per il personale e per l’esercizio delle funzioni provinciali e, nel contempo, predisponendo una serie di report finalizzati all’analisi ed alla valutazione degli impatti sul bilancio regionale, in previsione di una riallocazio-ne delle funzioni provinciali classificate come “non fondamentali” dalla Legge 56/2014 e del personale ad esse assegnato.

Monitoraggio, reportistica e valutazione dei risultati attesi dal trasferimento delle funzioni provinciali “non fondamentali”.

Il Bilancio Sociale della Regione Piemonte Validazione professionale di processo

VALIDAzIONE PROFESSIONALE DI PROCESSO

Il Bilancio Sociale 2014 della Regione Piemonte è esito di un processo interno finalizzato al miglioramento continuo del sistema di rendicontazione in conformità ai principi della trasparenza e della responsabilità di gestione nei confronti di tutti gli interlocutori interni ed esterni dell’Ente.Elementi di innovazione del Bilancio Sociale 2014 sono stati:• lasuddivisionedelrendicontoedellarelazionesocialein“macroaree,areedigovernoemissioni” coerente con il nuovo sistema contabile armonizzato definito dal D.Lgs. 118/2011;• ilcoinvolgimentodeiDirettoriRegionalimedianteintervisteeseguiteduranteilprocessodiredazione;• larivisitazionedellaformagraficaaifinidellamigliorefruizionedeldocumentoemaggioreefficaciadel processo di comunicazione con gli stakeholder.La verifica del processo di realizzazione del Bilancio Sociale è stata effettuata mediante un costante confronto professionale finalizzato al giudizio di conformità ai seguenti requisiti di correttezza procedurale riferiti al Ciclo di Amministrazione Razionale:

Il Gruppo di validazione ha seguito ciascuna fase operativa utilizzando il confronto dialettico nelle scelte meto-dologiche e nella verifica gestionale nonché la collaborazione professionale nell’ideazione di idonei strumenti di rilevazione e di analisi dei processi gestionali.In aderenza alle verifiche di processo attuate, riteniamo che, nel suo complesso, il Bilancio Sociale 2014 della Regione Piemonte sia stato realizzato in modo coerente con gli assunti dichiarati nella Nota metodologica, sia esito di processi gestionali adeguati, e risulti conforme ai principi metodologici ritenuti necessari a un giudizio positivo di validità di processo.Per il Gruppo Metodo Piemonte in materia di Bilancio Sociale dell’Ordine dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Ivrea - Pinerolo - Torino:Davide Barberis - Giuseppe Chiappero - Carmela Scandizzo - Margherita Spaini

GESTIONE

Accuratezza

Compiutezza

Precisione e logicità

Effettività

Integrazione

Completezza

Adeguatezza

CONTROLLO

Coerenza

Conformità

Neutralità

Completezza

Rispondenza

Trasparenza

Condivisione

IMPLEMENTAZIONE

Esistenza

PIANIFICAZIONE

Chiarezza

Razionalità

Completezza

Conformità

Ragionevolezza

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Il Bilancio Sociale della Regione Piemonte

Coordinamento organizzativoPaolo Frascisco (Direzione Risorse Finanziarie e Patrimonio Regione Piemonte); Enrico Sorano (Dipartimento di Management della Scuola di Management ed Economia dell’Università degli Studi di Torino); Roberto Moriondo (Direzione Risorse Finanziarie e Patrimonio Regione Piemonte);

Gruppo di redazione Settore Controllo delle Risorse Finanziarie: Silvia Borio, Monica Braghin, Daniela Cappa, Marino Clara, Maria Pia Di Cosmo, Carlo Giacometto;Settore Relazioni Esterne e Comunicazione: Riccardo Lombardo;IRES Piemonte: Martino Grande,

Comitato scientificoGiovanni Lepri (Direttore Risorse Finanziarie e Patrimonio Regione Piemonte); Aldo Milanese (Ordine dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Ivrea, Pinerolo e Torino); Luigi Puddu (Dipartimento di Management della Scuola di Management ed Economia dell’Università degli Studi di Torino);

Comitato di processoGiovanni Lepri (Regione Piemonte); Paolo Frascisco (Regione Piemonte); Roberto Moriondo (Regione Piemon-te); Martino Grande (IRES Piemonte); Massimo Pollifroni (Scuola di Management ed Economia dell’Università degli Studi di Torino); Enrico Sorano (Scuola di Management ed Economia dell’Università degli Studi di Torino);

Gruppo di validazione del processoDavide Barberis, Giuseppe Chiappero, Carmela Scandizzo, Margherita Spaini del Gruppo Metodo Piemonte in ma-teria di Bilancio Sociale dell’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Ivrea, Pinerolo e Torino;

Si esprime un particolare ringraziamento al personale della Regione Piemonte e a tutti coloro i quali hanno collaborato alla realizzazione di questo lavoro.

Coordinamento del progetto editoriale: Settore Relazioni Esterne e Comunicazione

Impaginazione grafica: Modus Operandi – Alessandria

Crediti fotografici: Fulvio Rivetti, Giancarlo Parazzoli e Archivio Fotografico Regione Piemonte

Stampa: Centro Stampa Regione Piemonte

settembre 2015 © Regione Piemonte

BILANCIO SOCIALE 2014 DELLA REGIONE PIEMONTEGRUPPO DI LAVORO

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