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Bisogni Educativi Speciali:
dalla normativa all’intervento scolastico
II Incontro
- La rilevazione dei BES: individuazione, certificazione, diagnosi.
- Il Piano Annuale per l’Inclusività (PAI)
- La predisposizione del Piano Didattico Personalizzato (PDP)
- Didattica Personalizzata e Individualizzata
-Strategie didattiche inclusive e processi cognitivi implicati
nell’apprendimento scolastico (I parte)
Fasi di lavoro per la costruzione di
una scuola inclusiva
1) Rilevazione e analisi BES
2) Pianificazione azioni
3) Intervento didattico inclusivo
4) Autovalutazione e bilancio lavoro
svolto
Il Gruppo di Lavoro per l’Inclusione (GLI)
▪ Funzioni principali:
- Individuazione BES;
- Rilevazione, valutazione e monitoraggio inclusività della
scuola;
- Predisposizione P.A.I. (giugno), revisione in base a risorse
(settembre);
- Supporto e consulenza agli altri docenti per strategie e
metodologie didattiche con i BES;
- Interfaccia con altri servizi territoriali (UONPIA, CTS, ecc..);
- Raccolta e coordinamento proposte GLO.
Il Gruppo di Lavoro per l’Inclusione (GLI)
▪ Deve essere operativo, preferire una composizione “snella”, con
figure essenziali:
- Dirigente scolastico;
- Funzione strumentale;
- Referente disabilità/DSA;
- rappresentante genitori figli con disabilità e/o DSA;
- 1 docente per ogni ordine di scuola;
- rappresentanti servizi territoriali (es.: UONPIA, servizi
sociali, ecc..)
▪Frequenza riunioni: almeno mensile
Fase 1) La rilevazione degli alunni
con BES
Dalla CM 8/13:
“Fermo restando l'obbligo di presentazione delle certificazioni per
l'esercizio dei diritti conseguenti alle situazioni di disabilità e di
DSA, è compito doveroso dei Consigli di classe o dei teams dei
docenti nelle scuole primarie indicare in quali altri casi sia
opportuna e necessaria l'adozione di una personalizzazione della
didattica ed eventualmente di misure compensative o dispensative,
nella prospettiva di una presa in carico globale ed inclusiva di tutti
gli alunni.”
▪Individuazione degli alunni con BES: primo passo del percorso
verso l’inclusività
▪Modalità differenti di individuazione a seconda della tipologia di
BES
Fase 1) La rilevazione degli alunni
con BES
DSA e
Disturbi Evolutivi
(lg. 170; lg. 104)
BES
BES già certificati
Prima segnalazione
Disabilità
(lg. 104)
Sospetto DSA o
altri disturbi cliniciArea dello svantaggio
Fase 1) La rilevazione degli alunni
con BES
Prima segnalazione
Sospetto DSA o
altri disturbi cliniciArea dello svantaggio
Fase 1) La rilevazione degli alunni
con BES
Predisposizione del
PDP
Segnalazione
alla famiglia
(allegato A)
Immediata
predisposizione PDP
(integrazione
con eventuale
diagnosi specialistica)
▪Compilazione questionari per la rilevazione dei BES
..\..\Formazione\PresentazioniDSA\BES\Scheda_rilevazione_BES.pd
f
▪Compilazione modulo “allegato A” per gli alunni per i quali si
ritiene opportuno suggerire una valutazione clinica
▪..\Santa Giusta_BES\Corso BES Desotgiu\allegato A scheda
segnalazione con modifica.doc
Fase 1) La rilevazione degli alunni
con BES
BES: individuazione o certificazione?
2) DSA e
Disturbi Evolutivi
(in genere
permanenti, con qlc
eccezione: DL)
Individuazione da
parte del cdc,
eventualmente
integrata da
relazione clinica
specialistica
(CM 8/13)
Certificazione
psicologica e/o
medica
(lg. 170/10 su
DSA)
Certificazione
medica (lg. 104)
3) Disabilità
(permanenti)
1) Svantaggio,
difficoltà
scolastiche o
psicologiche non
diagnosticabili
(possono essere
transitori)
CM 8/13:
“..elaborazione di una proposta di Piano Annuale per l’Inclusività riferito a
tutti gli alunni con BES, da redigere al termine di ogni anno scolastico
(entro il mese di Giugno).
A tale scopo, il Gruppo (GLI, ndr) procederà ad un’analisi delle criticità e
dei punti di forza degli interventi di inclusione scolastica operati nell’anno
appena trascorso e formulerà un’ipotesi globale di utilizzo funzionale delle
risorse specifiche, istituzionali e non, per incrementare il livello di
inclusività generale della scuola nell’anno successivo. Il Piano sarà quindi
discusso e deliberato in Collegio dei Docenti e inviato ai competenti Uffici
degli UUSSRR, nonché ai GLIP e al GLIR, per la richiesta di organico di
sostegno […]. Nel mese di settembre, in relazione alle risorse
effettivamente assegnate alla scuola – ovvero, secondo la previsione
dell’art. 50 della L.35/2012, alle reti di scuole -, il Gruppo provvederà ad
un adattamento del Piano, sulla base del quale il Dirigente scolastico
procederà all’assegnazione definitiva delle risorse”.
Fase 2) La pianificazione delle
Azioni: il PAI
Entro giugno: predisposizione ipotesi di PAI da parte
del GLI
Approvazione da parte del CdD e invio a
UUSSRR, GLIP, GLIR
Mese di settembre: eventuali modifiche al PAI in
base a risorse assegnate
Assegnazione definitiva risorse da parte del DS
Fase 2) La pianificazione delle
Azioni: il PAI
▪Esempio di PAI:
..\..\Formazione\PresentazioniDSA\BES\Pai.pdf
Fase 2) La pianificazione delle
Azioni: il PAI
[..]è compito doveroso dei Consigli di classe o dei teams dei docenti nelle
scuole primarie indicare in quali altri casi sia opportuna e necessaria
l'adozione di una personalizzazione della didattica ed eventualmente di
misure compensative o dispensative, nella prospettiva di una presa in carico
globale ed inclusiva di tutti gli alunni. Strumento privilegiato è il percorso
individualizzato e personalizzato, redatto in un Piano Didattico Personalizzato
(PDP), che ha lo scopo di definire, monitorare e documentare – secondo
un’elaborazione collegiale, corresponsabile e partecipata - le strategie di
intervento più idonee e i criteri di valutazione degli apprendimenti. In questa
nuova e più ampia ottica, il Piano Didattico Personalizzato non può più
essere inteso come mera esplicitazione di strumenti compensativi e
dispensativi per gli alunni con DSA; esso è bensì lo strumento in cui si
potranno, ad esempio, includere progettazioni didattico-educative calibrate
sui livelli minimi attesi per le competenze in uscita (di cui moltissimi alunni
con BES, privi di qualsivoglia certificazione diagnostica, abbisognano),
strumenti programmatici utili in maggior misura rispetto a compensazioni o
dispense, a carattere squisitamente didatticostrumentale. (CM 8/13)
Fase 2) La pianificazione delle
Azioni: il PDP
Fase 2) La pianificazione delle
Azioni: il PDP
2) DSA
PDP
(CM 8/13)
PDP
(lg. 170/10)
PEI
(lg. 104/92)
3) Alunni con
disabilità
1) Alunni BES non
certificati
Fase 2) La pianificazione delle
Azioni: il PDP
PDP per alunni con BES non certificati
▪In base alla CM 8/13, il Cdc o il team di docenti ha il compito di
individuare gli alunni per i quali si rende necessaria una
programmazione personalizzata.
▪La scuola deve individuare gli alunni che necessitano di
personalizzazione: il PDP quindi non è una conseguenza della
rilevazione del BES, ma è contestuale ad essa (“questo alunno è
BES perché secondo la scuola ha bisogno di un PDP”) (Fogarolo,
2013)
Fase 2) La pianificazione delle
Azioni: il PDP
PDP per alunni con BES non certificati
C.M. 1143 del 17/5/2018
«I docenti e i dirigenti che contribuiscono a realizzare una
scuola di qualità, equa e inclusiva, vanno oltre le etichette e,
senza la necessità di avere alcuna classificazione “con BES”
o di redigere Piani Didattici Personalizzati, riconoscono e
valorizzano le diverse normalità, per individuare,
informando e coinvolgendo costantemente le famiglie, le
strategie più adeguate a favorire l’apprendimento e
l’educazione di ogni alunno loro affidato».
Fase 2) La pianificazione delle
Azioni: il PDP
PDP per alunni con BES non certificati
▪La CM 8/13 non definisce i contenuti del PDP per i BES non
certificati: piena autonomia della scuola nel predisporlo.
▪Anche per questi PDP, i docenti possono tenere in considerazione
i suggerimenti operativi forniti nella relazione clinica specialistica,
laddove questa fosse presente.
▪ Il PDP deve essere firmato da: docenti, DS o suo rappresentante,
genitori dell’alunno.
Fase 2) La pianificazione delle
Azioni: il PDP
PDP per alunni con BES non certificati
▪Se nel PDP sono contenuti dati sensibili (es.: informazioni
cliniche), necessaria l’autorizzazione della famiglia al trattamento
dati personali.
▪Esami di stato: misure compensative ma non dispensative
▪ Esemplificazioni PDP per alunni con BES:
..\..\Formazione\PresentazioniDSA\BES\PDP-BES.pdf
▪Riferimento normativo: decreti MIUR (12/07/2011).
▪ Deve contenere
· dati anagrafici dell’alunno;
· tipologia di disturbo;
· attività didattiche individualizzate;
· attività didattiche personalizzate;
· strumenti compensativi utilizzati;
· misure dispensative adottate;
• progettazioni didattiche calibrate (riduzione, semplificazione,
obiettivi minimi)
· forme di verifica e valutazione personalizzate.
• firma del DS o suo rappresentante, docenti e genitori
PDP per alunni BES con DSA
Fase 2) La pianificazione delle
Azioni: il PDP
▪ Deve essere redatto entro il I trimestre o entro il 31/03 per le
ultime classi scuola secondaria
▪Esami di stato: misure compensative e dispensative
▪ Esempi PDP:
..\..\Formazione\PresentazioniDSA\DSA
2012\Normativa\pdp_scuola_secondaria_2010.doc
PDP per alunni BES con DSA
Fase 2) La pianificazione delle
Azioni: il PDP
Fase 3) L’intervento didattico inclusivo:
aspetti fondamentali
•Accettazione e accoglienza
•Costruzione di una buona cornice relazionale
•Clima cooperativo (gruppi, peer tutoring, ecc..)
•Chiara definizione degli obiettivi curriculari e dei criteri
di valutazione
•Didattica personalizzata e individualizzata
•Strategie e strumenti compensativi e dispensativi
Didattica personalizzata e individualizzata
Diversi a seconda
delle necessità degli alunni
(rispetto obiettivi minimi)
Intervento didattico
inclusivo
Personalizzazione(lg.53/03)
Individualizzazione
Adattamento delle strategie
didattiche alle
caratteristiche di apprendimento
degli alunni
Comuni per tutti
gli alunni
obiettivi
Recupero ind. e
potenziamento
delle competenze carenti
strumenti
obiettivi
strumenti
Processi cognitivi implicati nell’apprendimento
Accesso alle informazioni
Comprensione
Elaborazione e selezione delle informazioni
Recupero delle informazioni
Memorizzazione
1ª tappa Accesso alle informazioni
Criticità per il DSA Strategie
Testo scritto: difficoltà nella decodifica •Lettura “con le orecchie”
• Lettura “globale” del testo:
individuazione degli indici testuali (titoli,
immagini, parole chiave, ecc..).
9788851118860_Volume (1)_27.pdf
Spiegazione orale: difficoltà di
attenzione uditiva
• Brainstorming
•Sfruttare altri canali sensoriali: uso di
L.I.M., T.V., video YouTube, GeoGebra,
ecc..
“I due si guardarono nervosamente mentre siavvicinavano all’uomo che stava lì adaspettarli. Egli si rivolse parlando loro per circadieci minuti, ma parlò abbastanza forte, cosìche le altre persone presenti poterono sentire.Alla fine diede loro due oggetti che gli eranostati dati, uno a ciascuno di loro. Dopoché egliebbe pronunciato qualche altra parola, tuttoebbe fine.”
Scene da un matrimonio
2ª tappa Comprensione
Criticità per il DSA Strategie
Testo scritto: difficoltà nella decodifica
interferiscono con l’elaborazione dei
contenuti testuali
•Uso di organizzatori anticipati: indici
testuali (titoli, immagini, domande guida,
mappe, ecc..). Permettono di:
- fare ipotesi su contenuti;
- attivare conoscenze pregresse;
- ascolto attivo:
- aiutano il ripasso;
- punto di partenza per le mappe
• Suddivisione testo in sequenze e
sintesi
• Priming (lettura domande prima del
testo)
• Selezione parole chiave nella domanda
e ricerca nel testo con funzione trova
• Evidenziazione parti rilevanti