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ANNO XIX. N . 12 -- Esceunavoltaalmese - DICEMBRE1895 BOLLETTINO SALESIANO SOMMARIO . GLIAUGURIIDEISALESIANI ailoroCoo- peratorieCooperatrici309 UNAGRAVISSIMASCIAGURA, ossiamorte repentinadiMons .Lasagnaedialtri cinqueMissionariiSalesiani . . 310 CENNIBIOGRAFICIDI Mons . LUIGILA- SAGNA 315 STRAORDINARIASPEDIZIONEDI107 MIs- SIONARIl . . . . . . 318 AUSTRIA : UnanuovaCasaSalesiana . 320 NOTIZIEDEIMISSIONARIIDID . Bosco -- PATAGONIAMERIDIONALE : Unmesedi MissionenellaPampa . - BRASILE : Che cosasifanelMattoGrosso . - COLOM- BIA : DonUniasalvatopermiracolo . ivi GRAZIEDIMARIAAUSILIATRICE . . . 329 Eco DEGLIORATORIIFESTIVI331 NOTIZIEEFATTIEDIFICANTIivi BIBLIOGRAFIA 334 INDICEDELL'ANNATA 335

Bollettino Salesiano - Dicembre 1895biesseonline.sdb.org/1895/189512.pdf · consolazione l'aurora del S. Natale! Per tutti spuntino felici i giorni del nuovo anno e siano essi fecondi

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ANNO XIX. N . 12 -- Esce una volta al mese - DICEMBRE 1895

BOLLETTINO

SALESIANO

SOMMARIO.

GLI AUGURII DEI SALESIANI ai loro Coo-peratori e Cooperatrici309

UNA GRAVISSIMA SCIAGURA, ossia morterepentina di Mons . Lasagna e di altricinque Missionarii Salesiani

.

. 310CENNI BIOGRAFICI DI Mons . LUIGI LA-SAGNA 315

STRAORDINARIA SPEDIZIONE DI 107 MIs-SIONARIl . . .

. . . 318AUSTRIA : Una nuova Casa Salesiana .

320NOTIZIE DEI MISSIONARII DI D . Bosco --PATAGONIA MERIDIONALE : Un mese diMissione nella Pampa . - BRASILE : Checosa si fa nel Matto Grosso . - COLOM-BIA : Don Unia salvato per miracolo . ivi

GRAZIE DI MARIA AUSILIATRICE . . . 329Eco DEGLI ORATORII FESTIVI331NOTIZIE E FATTI EDIFICANTIiviBIBLIOGRAFIA 334INDICE DELL'ANNATA 335

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Gli Auguri dei Salesiani

BUONE Feste Natalizie, Buon Fine e Miglior Capo d'Anno a tutti inostri cari lettori e lettrici, ai nostri buoni Cooperatori ed alle pieCooperatrici Salesiane ! Sorga per tutti apportatrice di pace e di

consolazione l'aurora del S . Natale! Per tutti spuntino felici i giorni delnuovo anno e siano essi fecondi di opere buone! Che il Signore conceda atutti una vita lunga e prospera, ripiena di meriti e coronata colla felicitàeterna !

Sono questi gli augurii sinceri e cordiali che, nell'avvicinarsi del S . Natalee del Capo d'anno, invia a tutti gli ottimi Benefattori e Benefattrici dellaPia Società Salesiana il Sacerdote D . Michele Rua con tutti i suoi figlisparsi in tanti punti dell'Europa, dell'America, dell'Asia e dell'Africa .

Questi sono i voti ardenti, questa la fervida prece che i Salesiani ed iloro giovanetti indirizzeranno a Gesù Bambino nella Comunione che, perPrivilegio Pontificio, faranno in tutte le loro chiese nella mezzanotte delS. Natale .

Che il Signore ci conservi i nostri cari Cooperatori e le benemerite nostreCooperatrici ad multos annos e ci dia a tutti la perseveranza nel bene!

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Morte repentina di Mons. Luigi Lasagna

e di cinque altri Missionari Salesiani

LA sera del 7 novembre, mentre la Famiglia Salesianasi rallegrava ancor tutta per la gloriosa partenzadella straordinaria spedizione di Missionari, così nu-merosa e così consolante, - della quale parlava l'ul-timo nostro numero e di cui si occuperà anche ilpresente - una dolorosissima notizia veniva a gettarlanel lutto più profondo . Con un atto della sua sem-

pre adorabile volontà, Iddio, che si compiace di temperare dilagrime tutte le allegrezze di questo mondo, permetteva che unadura prova, ripiena di amarezze e di gravi conseguenze per leanime, piombasse sulla nostra Pia Società .Il nostro veneratissimo Padre D . Rua riceveva da Rio Janeiro

il seguente telegramma, il cui laconismo troppo preciso non la-sciava luogo ad alcun dubbioMons. Lasagna, Segretario, quattro Suore morirono disastro fer-

roviario . - ZANCHETTA.Questa è la firma del Direttore della nostra Casa di Nictheroy

(Brasile) .Qualche giorno dopo, un altro telegramma, spedito stavolta

da Villa Colon (Uruguay), aggravava il tristo annunzio : Oltreil Segretario di Monsignor Lasagna, un altro Sacerdote trovò lamorte nel disastro in questione ; il che farebbe salire a sette ilnumero totale d'anime Salesiane, che il Signore ha voluto chia-mare a sè nello stesso momento ed in un modo così fulminante .

Due giornali portoghesi, uno del giorno 10 e l'altro dell' 11novembre, confermandoci pur troppo la dolorosa sciagura, neindicavano press'a poco il luogo del disastro . Il primo „ OPrimeiro de Janeiro" di Oporto reca il seguente telegramma -

UNA GRAVISSIMA SCIAGURA

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Ricevo notizia che ebbe luogo un deplorevole disastro sulla linea fer-roviaria dello Stato di Minas Geraes (Brasile) : uno scontro distrussealcuni carrozzoni, uccidendo gran numero di passeggieri, tra i qualiMonsignor Lasagna . I feriti sono molti : mancano i particolari .- L' altro giornale, "O Paiz" di Lisbona, col titolo : Scontroferroviario - morte di un Vescovo, così riferisce : - Comunicano daMinas Geraes al New York Herald la notizia di uno scontro ferro-viario avvenuto il giorno 7 in quello Stato brasiliano. Il disastrofu grande, ma si occulta il numero dei viaggiatori morti, tra i qualiv'è il Vescovo Monsignor Lasagna .

Dopo una ventina di giorni passati in angosciosa aspettazione,nei quali Dio solo sa quanto abbiamo sofferto, vennero i gior-nali portoghesi a darcene i seguenti raccapriccianti particolari

« Il disastro, dice il corrispondente del Primeiro de Janeiro(21 novembre), fu causato dallo scontro di due treni traMariana e Procopio sulla linea di Ouro Preto. Furono schiac-ciati Monsignor Luigi Lasagna, Vescovo Titolare di Tripoli eSuperiore delle Missioni Salesiane nel Brasile ; il SacerdoteBernardino Villaamil, suo segretario, Suor Teresa Rinaldi,Superiora Maggiore delle Suore di Maria Ausiliatrice del Bra-sile ; le Suore Petronilla Edvige Braga e Giulia Sarmento,brasiliane, ed un fuochìsta . Rimasero ferite gravemente dueSuore di quella Congregazione, leggermente quattro e moltealtre persone » .La Palavra, pure di Oporto, del giorno seguente, 22 novem-bre, dice « che il disastro è avvenuto sulla Strada FerroviariaCentrale del Brasile. Il diretto da Minas si scontrò col trenomisto tra le stazioni di Procopio e Juiz do Fóra, risultandonelo sfracellamento di un carrozzone e le morti del Vescovo diTripoli, del suo segretario, di quattro Suore, tra le quali laSuperiora ed un'altra della S . Casa della Misericordia di OuroPreto, e di un fuochista : in tutto otto persone, che si andòa prenderle sul luogo e furono seppellite a Juiz de Fóra. Fu-rono molti i feriti, tra i quali due Sacerdoti, tre Suore, duemacchinisti, un guardafreni, ecc . I macchinisti diedero il con-tro-vapore ancor in tempo di evitare maggiori disgrazie . Ildisastro avvenne il giorno 7 e nel giorno seguente era rista-bilito il traffico . - Le vittime andavano ad inaugurare ilCollegio di Ponta Nova e l'Asilo di Cachoeira do Campo,recandosi pure due Suore alla Misericordia di Ouro Preto .Viaggiavano in carrozzone speciale vicino alla macchina, laquale fu sfracellata. L'impressione prodotta da questa disgra-zia è profonda . »

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Nonostante le apparenti incoerenze di queste relazioni, purerimane certo che la morte in un solo istante ci ha rapito sei ,o forse sette persone che amavamo come fratelli e che, uniti anoi di mente e di cuore, con noi lavoravano nel vasto campodella Congregazione Salesiana ! Ce li ha rapiti nel fior dellavita e mentre s'accingevano a nuove opere di gloria di Dio edella salute delle anime ! Ce li ha rapiti in un modo così rac-capricciante !

Indicibile è l' ambascia che prova il nostro cuore! Ben ciimmaginiamo e appieno comprendiamo lo schianto che prove-ranno i nostri cari fratelli d'America ! Perdere in un istante seiardenti Apostoli ! e tra questi la zelante Superiora della vastaIspettoria brasiliana, Suor Teresa Rinaldi, una delle prime epiù coraggiose Figlie di Maria Ausiliatrice partite per l'America,e Monsignor Luigi Lasagna, il secondo Vescovo Salesiano,colui che tutti ci meravigliava colle sue ardimentose e colossaliimprese !

All'età di soli quarantacinque anni, robustissimo di tempra,adorno di virtù a tutta prova, di zelo instancabile, di eminentepietà e di non comune cultura filosofica, teologica, scientifica eletteraria, il nostro amatissimo Monsignor Lasagna era ricco ditutto ciò che forma gli Apostoli potenti in opere ed in parole ;perciò, nelle vaste ed importanti Missioni che il Sovrano Pon-tefice Leone XIII aveva affidato alle sue ardenti sollecitudini,le più liete, le più sante speranze sorridevano certamente al-l'apostolato del giovane ed intrepido Vescovo. La nostra fedesi compiace nel pensare che il sacrifizio magnanimo di tantesperanze soprannaturali fu l'ultimo pensiero, l'offerta supremadel venerato defunto. Per noi che conoscevamo quell'anima cosìripiena di Dio, quest'inspirazione della nostra fede è una cer-tezza, che ci aiuta a rimanere immobili sul Calvario, dove ilDivin Crocifisso si degna di chiamarci, certezza che ci aiutaeziandio a dire generosamente e di tutto cuore il Fiat della ras-segnazione, mentre adoriamo gli imperscrutabili decreti dellaProvvidenza di Dio .

Per quanto la mano del Signore pesi sopra della nostra Con-gregazione con questa durissima prova, non ne segue che Iddio disomma bontà abbia cessato di volerle bene ; perciò inginocchiatidiremo con tutta l'effusione dell'anima nostra : - Sia fatta lavostra volontà. Il Signore ce li aveva dati, il Signore ce li hatolti ; sia benedetto il nome del Signore ! - _Fiat voluntas tua .Dominus dedit, Dominus abstulit : Sit nomen Domini benedictum!

Fedeli imitatori dell'attività di Don Bosco, Monsignor La-

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sagna ed i suoi compagni caddero sulla breccia, vittime del loroardentissimo zelo per la salvezza delle anime. Iddio, infinita-mente ricco in misericordia, e a cui nulla manca per pesare collebilancia dell'eternità le apostoliche fatiche di questi coraggiosisalvatori di anime, volle, lo speriamo, affrettar per essi l'oradella ricompensa, dando loro negli splendori della celestial gloriala mercede e delle loro opere e de' loro desiderii . Dal cielo,donde proteggeranno la nostra Pia Società e le loro Missioni,le loro preghiere ed i loro meriti decideranno sicuramente ilPadron della messe a mandare nel campo salesiano numerosialtri operai evangelici, animati dal vero spirito di Don Boscoe largamente provveduti delle virtù che formano gli Apostoli .

Speriamo di poter dare nel prossimo numero notizie più esattedel doloroso avvenìmento .

Intanto il nostro veneratissimo Padre Don Rua con letteraparticolare prese le convenienti disposizioni, perchè le care vit-time salesiane di questo disastro godessero al più presto i suf-fragi più abbondanti . Perciò in tutte le Case Salesiane si è can-tato o si canterà una Messa da requiem, con invito di parteci-pazione a tutti i nostri Cooperatori e le nostre Cooperatrici ;e tutti i membri della nostra Pia Società, nonchè tutti i nostricari giovanetti, hanno offerto a Dio speciali preghiere e S . Co-munioni in suffragio delle anime di questi cari estinti .

Ed ora dovremo noi usar di molte parole per riscuotere dainostri cortesi lettori copiosi suffragi per le anime di questi nostriamatissimi defunti? Non lo crediam necessario ; il suesposto do-loroso racconto di per sè già dice ad ogni animo bennato diunirsi ai desolati Salesiani con fervide preci, con caldi voti, congenerosi sacrifizi, onde implorare dal misericordioso Iddio larequie eterna a questi nostri carissimi cònfratelli !

In moltissimi luoghi, mentre si celebrarono solenni funeraliper queste vittime di apostolico zelo, si volle fare una colletta afavore delle Missioni che erano affidate alle loro sollecite cure .Sublime pensiero fu questo, che noi altamente encomiamoe facciamo voti che si propaghi fra tutti i nostri lettori, siccomecosa che recherà certamente grande sollievo e grande consola-zione alle anime di questi nostri defunti Missionari .

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S. Ecc . Rev . ma Monsig. LUIGI LASAGNA

VESCOVO TITOLARE DI TRIPOLI

E SUPERIORE DELLE MISSIONI SALESIANE DELL'URUGUAY E BRASILE

improvvisamente rapito alla terranella florida età di soli 45 anni .

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CENNI BIOGRAFICI DI MONSIGNOR LASAGNA

Monsignor Lasagna nacque il 3 marzo 1850 in Montemagno, grossoborgo del Monferrato, ove nel 1863 essendosi recato D . Bosco con al-quanti dei suoi allievi, l'incontrò che era giovinetto in sui dodici anni .Divinando la bella riuscita che avrebbe fatta, lo invitò con sè nel-l'Oratorio di Torino, e quivi il buon Luigi si segnalò per intelligenza,studio e pietà . Nel 1872 ottenne all'Università il diploma di profes-sore in belle lettere, e l'anno seguente veniva consacrato Sacerdote .Di animo vivo e ardente, fornito d'ingegno non comune, D . LuigiLasagna fu preposto da D . Bosco all'insegnamento prima nel ginnasiodel collegio di Lanzo, poi nel liceo del collegio di Alassio, dove gua-dagnossi mai sempre in modo meraviglioso l'affezione e la stima deidiscepoli e la fiducia dei superiori .Non era però questo il compito che la Provvidenza gli voleva

affidare, e D . Bosco, vedendo il suo zelo e la sua valentia nella predi-cazione, lo scelse a Superiore dei primi Missionari che mandò all'U-ruguay .Difatti nel 1876, partiva con la fede di un apostolo, e dopo una

orribile burrasca sofferta, sbarcava a Montevideo, nelle cui vicinanze,a Villa Colon, fondava subito il primo collegio cattolico , che inquelle lontane regioni non tardò a dare frutti prodigiosi, poiche daesso uscirono laureati medici , avvocati , scienziati , i più illustriingegni dell'Uruguay .

Coadiuvava intanto la fondazione del giornale cattolico El bien pu-blico, di cui fu indefesso collaboratore per molti anni, combattendovile teorie positiviste e materialiste, largamente sparse dalle cattedree nei libri . I suoi articoli furono lodatissimi dalla stampa cattolica diquei paesi, e raccolti per cura dei suoi discepoli comparvero stam-pati a loro spese in un solo volume .A Montevideo diede gli statuti alle Società cattoliche, delle quali

in breve sorsero ben quindici tutte floridissime, compresa una operaia,che conta numerosi soci . Die' vita eziandio alla Società degli. Oratoriifestivi, di cui il Vescovo di Montevideo approvò gli statuti e conapposita pastorale la raccomandò a tutti i Sacerdoti e fedeli di quellaRepubblica . Promosse pure ovunque potè le Conferenze di S . Vin-cenzo de' Paoli .Animato da viva fiducia nella Provvidenza Divina, fondò l'Ospizio

maschile di Las Piedras, le case delle Suore di Maria Ausiliatriceper l'educazione delle fanciulle di Villa Colon e Las Piedras, ed inseguito varie scuole gratuite per ambi i sessi in varii punti di quellaRepubblica e specialmente in Paysandù, dove accettò pure la dire

-

zione di quella vastissima Parrocchia in momenti in cui poteva questacostare la vita a lui ed ai Sacerdoti che colà stabiliva .Nè di ciò contento, a quando a quando spediva Missionari al

campo per catechizzare i Gauchos, indigeni vagolanti in quei vastideserti, e nelle varie colonie d'Italiani colà esistenti per dar lorocomodità di compiere i loro religiosi doveri .Nel 1881 si diede alla fondazione di Osservatori meteorologici. Il

principale di questi che ha pubblicazioni mensili importantissimo,risiede a Villa Colon nel Collegio Pio, che così s'intitola dal nomeangusto del grande Pontefice Pio IX, cui Don Lasagna, ricevuto in

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udienza prima di partire per le Missioni, promise che da Lui si sa-rebbe intitolato il primo istituto che avrebbe fondato . E l'Osservatoriosuddetto si pose in relazione coll'illustre e compianto P . Denza e lostudio dei fenomeni e dei climi di quell'emisfero è molto apprezzatoe ricercato dagli scienziati .

L'inaugurazione di quell'Osservatorio fu presieduta da MonsignorMario Mocenni, oggi Cardinale di S . R . C . quando recavasi Inter-nunzio al Brasile e trovossi di passaggio per quella città. D . LuigiLasagna, legato da lunga amicizia a Mons . Mocenni, volle che questipresiedesse all' inaugurazione, di cui ancora si conservano i verbalifirmati dall illustre Prelato .

Le ultime lettere da noi pubblicate nell'ottobre scorso ben ci fannoconoscere quanto egli siasi fin da principio reso benemerito in quelleregioni dell'agricoltura e delle scienze naturali . Di ogni cosa chevedeva tornare di vantaggio spirituale o materiale di quei popoli,egli si interessava con slancio e fervore, ed i suoi sforzi erano, graziea Dio, sempre coronati di ottimi risultati .In quell'anno stesso 1881, Don Bosco di f. m., veduta l'ottima

riuscita delle fatiche di D . Lasagna nell'Uruguay e l'instancabilitàdel suo zelo, gli affidò la Missione al Brasile, ed egli ne percorsele città e le provincie principali dell'est, penetrando fin su nel fiumedelle Amazzoni, e cominciò a fondare stabilimenti a Nictheroy pressoRio Janeiro, a S. Paolo e a Lorena .

Chiamate dall'Europa altre Figlie di Maria Ausiliatrice, incominciòeziandio ad aprire in quella vastissima Repubblica ospizi e oratoriifestivi per le fanciulle .

Alla sua operosa attività si devono, oltre le accennate fondazionidi Villa Colon, Las Piedras e Paysandù nell' Uruguay, S . Paolo,Nictheroy e Lorena nel Brasile, quelle di Montevideo, Canelones eMercedes nella prima Repubblica ; e Guaratingueta, Pindamonhan-gaba, Pernambuco, Araras e Cuyabà nella seconda, dove si allevanocristianamente immenso numero di giovanetti e di fanciulle .Assecondando il desiderio dei venerato nostro Fondatore, egli sta-

biliva in quella vastissima Ispettoria da lui dipendente due piccoliSeminarii, per educare alla vita ecclesiastica quei giovanetti che nemostrassero speciale vocazione, onde provvedere in seguito del ne-cessario personale quelle medesime fondazioni e le Missioni stesse deiselvaggi . I suoi tentativi non sono riusciti vani : quelle Case Sale-siane già contano vani Sacerdoti nativi di quei paesi . Simile opera,dietro suo impulso, si è pure realizzata dalle Suore di Maria Ausi-liatrice per fornire di personale le loro Case di educazione e di mis-sione. Ed appunto da questi Istituti uscirono il Sac. Villaamil e leSuore Braga e Sarmento, che col loro Maestro furono vittime inquesto disastro .

Persuaso com'era che il Sacerdote ovunque per poter far del beneha bisogno di gran scienza e di dottrina profonda e sicura, appenapotè inviò al centro del Cattolicismo, a Roma, alcuni di quei suoigiovani chierici per farvi gli studii filosofici e teologici . E presente-mente alcuni frequentano appunto i Corsi Filosofici all'UniversitàGregoriana sapientemente rimessa in fiore dal regnante PonteficeLeone XIII .

E mentre realizzava queste sì belle opere, egli progettava ed iniziavalavori di Missioni speciali per la conversione e civilizzazione delletribù selvaggie del Paraguay, del Matto Grosso e dello Stato di SanPaolo .

La sua influenza in quei paesi si estese moltissimo anche sugliemigranti italiani, i quali raggiungono il numero di due milioni e

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mezzo. Con le sue benefiche escursioni infatti si è guadagnato la be-nevolenza di tutti gli italiani, che colà lo consideravano come padre .

Egli, oltre le lingue antiche, la greca e la latina, e la lingua patria,possedeva benissimo la lingua portoghese, la spagnuola, la francesee l'inglese ; e per la sua scienza e prudenza era tenuto in altissimoconto eziandio presso di quei governanti, dai quali in varie circo-stanze ottenne libertà e poteri insperati .Nel dicembre del 1886, quando Don Lasagna per la penultima volta

ritornava in America con un numeroso drappello di Missionari, DonBosco gli faceva consegnare una scatoletta, dicendo : « Questa perD . Lasagna » . Egli la prese senza osservare che cosa contenesse e laconservò quale ricordo dell'amatissimo Padre! Più tardi, appena ap-prese la dolorosa notizia della morte di Don Bosco, riordinando lememorie del compianto e venerato Superiore, aprì la scatoletta e vitrovò entro una catenella d'oro, con un biglietto di un nobile Coo-peratore Salesiano che portava scritto da una parte : Per grazia diMaria Ausiliatrice, e dall'altra : Pel secondo Vescovo Salesiano . Quellacatenella toccò precisamente a lui .Venuto in Italia, sulla fine del 1892, per prendere nuovi aiuti e la

benedizione del S . Padre per i suoi grandiosi e arditi progetti, SuaSantità Leone XIII lo volle elevato alla dignità episcopale . La suaconsacrazione ebbe luogo il 12 marzo 1893 in Roma nella chiesa sa-lesiana del S . Cuore, per mano dell'E .mo Cardinal Paroccbi, nostrobenevolo Protettore, essendo presenti diversi pellegrini dell'Uruguay,del Paraguay e del Brasile .Neanche un mese dopo, il giorno 3 del seguente aprile, egli ripar-

tiva per l'America, conducendo seco trenta Missionari Salesiani . LaProvvidenza di Dio aveva decretato che non lo avessimo più a rivedere!

Impossibile ci riesce qui di compendiare le gesta compiute dallozelo intraprendente del nostro carissimo Monsignor Lasagna in questiultimi due anni .

I nostri Cooperatori hanno ancor fresca la memoria delle magni-fiche lettere scritteci dalla sua penna stessa . Diremo solo che egli èriuscito felicemente ad introdurre le Missioni Salesiane tra gl'indi-geni Coroados del Matto Grosso, nel Brasile, contro i quali si era giàdecretata una guerra d'esterminio ; e che altra simile importante im-presa stava preparando per gli indigeni selvaggi del Paraguay .

La morte toglievalo alla terra nel fervore dell'apostolato e nellaancor florida età di appena 45 anni. Adoriamo i decreti di Dio!Compia ora egli dal Cielo, colla sua preghiera, quanto nel suo

intraprendente zelo avrebbe ancor fatto in terra !

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STRAORDINARIA SPEDIZIONEDI

107 MISSIONARI

LA funzione per la partenza di questo nu-merosissimo drappello di Missionari Sa-

lesiani, come abbiam annunziato nel numeroprecedente, ebbe luogo il giorno 31 delloscorso ottobre . Alle ore 15 , il santuario diMaria Ausiliatrice in Torino era affollato disignore e signori . Un giovane chierico fecebreve lettura dal pulpito, i Missionari pre-sero posto in presbiterio, e le Suore Missio-narie dell'Istituto di Maria Ausiliatrice si as-sisero in posti riservati fuori della balaustra .Era veramente uno spettacolo grandioso ,commovente, solenne vedere schierati sottogli archi di Maria Ausiliatrice centosette trapreti, chierici, laici e suore, preparati allagran partenza. Finora non s'era mai vedutoun numero così grande di Missionari .

Dopo la lettura del chierico, i musici dal-l'orchestra eseguirono un grandioso mottetto,dopo cui comparve in pulpito il Rev .m° Mons .Giacomo Costamagna, Vescovo Salesiano,Titolare di Colonia nell'Armenia e VicarioApostolico di Mendez e Gualaquiza nell' E-quatore .

Il suo dire è facile, spontaneo, privo diogni rettorico ornamento . Egli esordisce trac-ciando i viaggi, pei quali s'avviano gli ot-tantasette Missionari e le venti Suore . Mala meta non è una per tutti, bensì in parec-chie parti della terra, dovendosi dividere invani gruppi . . . .« Mille voci pertanto si sollevano attornoa noi, continua l'Ecc.m° Oratore : sono vocidi padri, di madri, di fratelli, di amici checi vorrebbero fermare nella diletta terra natiae ci gridano : - Perchè ci abbandonate? Chiè che vi strappa da noi e vi trasporta interra straniera?

» Chi ci strappa dai parenti, dagli amici? -È il grido della fede, più potente che tuttoquesto mar di voci che ci stringono il cuore!» La voce della fede si fa udire potente

al Missionario ed a chi lo vede partire . Que-sta voce rende forti ed intrepidi gli animinostri, e pone in pace i vostri cuori,

» Un amico diceva al padre di un nostrogiovane Missionario : - Perchè lasci tu par-tire il tuo unico figlio? Se ne avessi due, unopotresti darlo alle Missioni ; ma ne hai unosolo! Chi sosterrà la tua vecchiaia? - Quelgenitore, fervente cattolico, rispondeva : -Sono ben lieto di poter dare il mio unicofiglio alla santa causa di quel Dio che diedeil suo Divino Unigenito per la mia salvezza .» Ma non tutti rassomigliano a questo

buon padre . Vi sono anime meno illumi-

nate e cuori meno eroici . Risponderà a co-storo una buona Suora, che circondata, giornisono, dai parenti, doveva animarli alla ras-segnazione : - Sì, io parto, diceva la buonafiglia di Maria Ausiliatrice, mi separo da voi,ma per poco ; non è questione che di pochianni, e poi l'uno dopo l'altro ci troveremotutti in cielo. Iddio premierà il mio ed il vo-stro sacrificio: si tratta della sua gloria edella salvezza di tante anime infelici . Oh !felice la nostra disunione che ci frutta unasempiterna riunione presso Dio!

» Bisogna dunque partire . Iddio lo vuole .Le nostre Missioni ci attendono . »

Qui l'oratore ricorda, le altre spedizioni diMissionari Salesiani e le altre sue partenzedalla patria. Fa il confronto delle gioie e dellegrandezze che in Italia, gli rubano il cuore,specialmente nel campo religioso, con quantol'attende nel continente americano, sua se-conda patria, descrivendo var ii punti di Mis-sione tra i civiîi e tra i selvaggi, ed invitatutti ad accompagnare i Missionari .» Venite, dice l'oratore, venite con noi, obuoni uditori, ed accompagnateci colla pre-ghiera. La vostra preghiera. ci aiuterà a per-severare sempre nel nostro fervore . Il medicotalvolta soccombe appestato dall'infermitàdell'infermo stesso che va curando . Che Id-dio ci assista sempre per le vostre preghiere,e ci aiuti ad operare i grandi miracoli cheil cielo da noi attende .» Venite con noi ed accompagnateci collevostre limosine . Una setta a noi avversa,l'anno scorso, indiceva ai suoi proseliti chefacessero una settimana di privazioni e digrandi mortificazioni, e tutto il superfluo diquei dì fosse mandato alla presidenza, algran capitano . Così fu fatto e si raccolserocinquantamila scudi . Se tanto si fa per l'er-rore, che cosa non si dovrà fare per la ve-rità? Il viaggio per cento e più persone ri-chiede somme favolose . Io stesso, osservacommosso l'oratore, non ho ancora tutto l'oc-corrente per giungere coi miei compagni allalontana destinazione, e dovrò questuare pervia, ove spero d'incontrare generosi amici ebuoni Cooperatori Salesiani . Voi pertanto,potendolo, portate il vostro obolo a Don Rua,che ce lo farà pervenire alle lontano Mis-sioni .» Venite con noi, o cari Cooperatori , edaccompagnateci coi vostri figli . Abbiamo bi-sogno di nuovi Missionari. Che cosa sonoquelli che ora partono con me? Cento gocciein mezzo ad un mare . Messis quidem multa,operarii autem pauci.

» Noi partiamo, ma nel tempo stesso re-stiamo con voi . Restiamo col cuore , con lanostra preghiera e con la nostra ricono-scenza.» Verremo qua col nostro spirito in que-sto santuario che ci ricorda tante meraviglie .Qui verrà .Mons . Fagnano con la preghierade' suoi Fueghini ; qui verremo pur noi colle

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preghiere dei nostri Indii . Verremo a ricordarD. Bosco, a salutar D . Rua, a ringraziarevoi tutti, o benemeriti amici e benefattorinostri. »Profondamente commosso Mons . Costama-

gna invoca Maria SS. stessa a ringraziareil veneratissimo Arcivescovo di Torino, chesi trova pur esso in presbiterio, ricordandola somma benevolenza da lui prodigata aifigli di D Bosco e l'episcopale consacrazioneche da lui egli aveva ricevuto, mesi sono,in questo santuario stesso . Vengono posciai ringraziamenti ed i saluti affettuosissimia Don Rua, agli altri Superiori ed a tuttigli amici e benefattori e termina dando atutti l'appuntamento in Cielo .L' udienza è profondamente commossa :

molti uditori in vari punti del discorso especialmente in sul unire asciugansi le la-grime .

Dopo il discorso si cantò dall'orchestrascelta musica e Monsignor Arcivescovo . diTorino impartì solennemente la Benedizionecol SS. Sacrarnento .

Si recitarono poi le preghiere dei pelle-grinanti , ed infine dall' altare l' Ecc.m° Ar-civescovo, con voce vibrata, e sonora, da farsisentire dall'immensa folla che rigurgitavanel tempio, rivolse l'addio a Mons . Costa-magna, a Mons . Fagnano ed ai nuovi apo-stoli, pronunziando parole piene del più vivoentusiasmo sullo spettacolo così grandioso difede e di carità che ripetevasi per la tren-tesima volta in questo santuario, a piè diquest'altare che D . Bosco dedicava all'Au-siliatrice del popolo cristiano .I Missionari quindi profondamente com-

mossi passarono all'amplesso ed all'addiodel venerando Don Rua e dei loro amatiSuperiori e confratelli, che si erano schie-rati in presbiterio vestiti di cotta . Assistemmopiù volte a queste tenerissimo scene, anchequando viveva ancora il venerato Don Bosco,ma le vediamo sempre ripetersi con lo stessoimmensurabile affetto .

Altra scena commoventissima fu ripetutaall'uscire dal tempio, ove tanti amici , pa-renti ed ammiratori s'accostavano ai Missio-nari per dar loro l'ultimo saluto .Iddio circondi sempre delle suo grazie più

elette e Maria Ausiliatrice della sua validaprotezione questi nostri cari confratelli partitiper lontane regioni, onde portare la, luce delVangelo aitanti infedeli ed a render meno pe-nosa e più cristiana la vita d'lnnumerevoliemigranti italiani i

Forse non tutti i nostri lettori saprannoper quali ragioni il nostro Superiore DonRua siasi indotto quest'anno a fare una cosìstraordinaria spedizione di Missionari Sale-siani . Lo diremo loro subito : perché ve ne

era urgente necessità . E questa necessitàl'avevano fatta talmente, diremmo , toccarecon mano i varii Missionari da parecchie re-gioni venuti a Torino per il Capitolo Gene-rale della nostra Pia Società, che Don Ruanon potè lasciarli ripartire senza dare a cia-scuno almeno un terzo di quel personaleche richiedevano. Una volta si spedivanoMissionari per un solo e determinato punto ;ora invece essendosi estese le Missioni no-stre in moltissime regioni, si deve soddisfarealle esigenze di moltissimi punti . Fu quindinecessario spedirne alcuni per il Messico,altri per la Venezuela, altri pel Brasile, perl'Argentina, per l'Uruguay , pel Chilì , pelPerù, nonchè per l' Algeria, la Tunisia eper la Palestina. Ma il gruppo maggiore fuassegnato a Mons . Fagnano per la sua Pre-fettura Apostolica della Terra del Fuoco,dove le Missioni presero uno sviluppo stra-ordinario ; a Mons. Costamagna pel Vica-riato di Mendez e Gualaquiza nell'Equatorea lui recentemente affidato, e per due nuovefondazioni che si devono fare prima dei ter-mine di quest'anno a Sucre e a la Paz nellaBolivia, per cedere alle già prolungate edinsistenti preghiere del Presidente di quellaRepubblica .

Quante spese ha incontrato D . Rua perquesta colossale spedizione! Sotto l'incubodi esse, già ha rivolto la sua voce ai buoniCooperatori ed alle pie Cooperatrici Sale-siane ; ma quanti hanno risposto al suo ap-pello? I Missionari sono partiti , ma i de-biti sono rimasti sulle spalle del nostro Su-periore. Cooperatori e Cooperatrici , voi losapete, il povero D . Rua ripone le sue spe-ranze nella vostra carità ; sollevatelo dall'e-norme peso addossatosi stavolta, affinchèpiù liberamente possa rivolgere la sua mentead altre opere di cristiana carità . Si avvi-cinano le Feste Natalizie ; propizia occasioneper inviargli ciascuno la stia strenna ! GesùBambino, per cui amore, siam sicuri, voi vimostrerete generosi, vi ripaghi Egli del centoper uno quanto darete per i nostri Missio-nari !

Alcuni giornali annunziarono che i centonuovi Missionari Salesiani, prima di partiresi sarebbero recati a Roma a prendere labenedizione del Vicario di Gesù Cristo .Questo era, il desiderio non di uno, m a ditutti i sullodati Missionari , e certo si sa-rebbe effettuato, ove la questione finanziarianon avesse messo insuperabile ostacolo . Sichiese pertanto di lontano la benedizione,del Santo Padre, e prima che partissero inostri cari confratelli da Torino, avevanola consolazione di ricevere il seguente tele-gramma : - SANTO PADRE BENEDICE CONEFFUSIONE DI CUORE GLI OTTANTA MIS-

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SIONARII SALESIANI E LE VENTI SUOREIN PARTENZA - CARDINAL RAMPOLLA .

La benedizione del S . Padre valga lorodi conforto nell'apprendere l' immane scia-gura toccata alle nostre Missioni !

Il giorno 21 novembre ricevevamo dallaNavigazione Generale Italiana di Genova ilSeguente annunzio : - SONO LIETO D'INFOR-MARVI CHE IL VAPORE PERSEO PARTITODA GENOVA IL 1° NOVEMBRE 1895 COIPADRI SALESIANI E LE SUORE, È ARRIVATOFELICEMENTE A BUENOS AIRES IL 19 COR-RENTE . - STEFANO LEMOYNE . - Ne siaringraziato il Signore! Su questo vapore e-rano partiti Mons . Costamagna e Mons . Fa-gnano col maggior numero di Missionari . Sonoancora per mare quelli diretti al Messico .

AUSTRIA

Una nuova Casa Salesiana

Il nostro venerato Superiore, aderendo alle replicatoistanze del solerte Comitato Salesiano costituitosi aGorizia sotto la guida di Mons . Alpi, nello scorsoottobre mandava colà alcuni Salesiani per pren-dere la Direzione di un Collegio dedicato a S . Luigi .Ecco quanto di là ci scrissero quei nostri confratelli

AMATISSIMO E REVERENDISSIMO PADRE,

Gorizia, 22 Ottobre 1895 .IL nostro viaggio fu ottimo. A Mogliano fummo

trattati con vera carità fraterna dai confratelli diquella Casa . Da Gorizia vennero a prenderci Mons .Alpi, Presidente del Comitato, D . Carlo Mighetti,Cassiere, e Don Pietro Fabbris, Consigliere ed Eco-nomo del Seminario Teologico . Arrivammo alla sta-zione di Gorizia la sera del giorno 15 e fummo ri-cevuti da alcuni distinti Sacerdoti e Signori della città,tra cui Mons. Andrea Jordan, Prevosto capitolare .

Andammo anzitutto ad ossequiare S . E. Rev. Mons.Luigi Zorn , Arcivescovo, il quale si mostrò conten-tissimo della nostra venuta, ci benedisse con effusionedi cuore e ci augurò ogni benedizione del cielo . Dal-l'Arcivescovado passammo al Convitto che ci venneconsegnato. Qui tutti si mostrano contenti della ve-nuta dei Salesiani, anzi pare che la sospirassero .

Il Convitto intitolato fin dalla sua fondazione Con-vitto Italiano S. Luigi , contiene 40 giovani ed èimpossibile per ora accettarne di più . Le domandenon mancano, ma bensì i locali . Si trova in una po-sizione abbastanza felice, quasi fuori di città ; ma hau n grosso difetto, ed è di essere circondato da ogniparte di caseggiati che rendono impossibile qualunqueingrandimento . Ha un discreto cortiletto per la ri-creazione in tempo bello e un piccolo orto ; ma quandofarà brutto tempo, non sapremo dove far ricreazione .

Le condizioni finanziarie poi sono molto ristrette ;anzi non mancano i debiti . Per questa parte ci pen-serà il Comitato, e quest'anno noi staremo tranquilli .

Nel Comitato abbiamo trovato dei veri amici, checi trattano egregiamente, e Mons. Alpi è per noi unvero padre ; non ostante il suo gran da fare, trovaogni giorno tempo di venirci a visitare .

Fino ad oggi ho dovuto dir Messa nella vicina Par-rocchia ; incominciando da dimani spero che la po-tremo avere in casa, poichè ormai abbiamo tutto l'oc-corrente per la nostra cappella .

Ora, mentre da questa nuova Casa Salesiana leporgo i nostri ossequii , la prego, o amatissimo eRev . Padre, di volerci benedire e raccomandare tuttia Maria SS . Ausiliatrice, affinchè ci assista Ella collasua valida protezione e ci guidi nell'educazione diquesti giovanetti affidati alle nostre cure .

Con riverente affetto godo dì potermi dire

Suo Dev. Aff. figlio in G . C-Sac. G . A . SCAPARONE .

NOTIZIE DEI MISSIONARI DI D . BOSCO

PATAGONIA MERIDIONALE

Un mese di missione nella Pampa

REV .mo SIG. D. RUA,Puntarenas, 6 Aprile 1895 .

Scopo della presente è di darle relazioned'una missione testè compiuta dall'u-

mile scrivente col Catechista Ch . Crema, at-traverso la Pampa da Puntarenas a S . Cruz .Per comando e colla benedizione del Pre-

fetto Apostolico Mons. Fagnano, partimmoda Puntarenas il 2 marzo u . s . , provvistidi buoni cavalli e di una esperta guida . No-stra intenzione era di visitare le varie fami-glie sparse dei civilizzati .

Le prime fermate. - Disagi di que-ste gite . - La guida si ammala . -Come la Provvidenza provvede .La prima tappa fu al Passo del Guanaco,

in casa di un cotale nomato Cordonnier .Fummo ricevuti cortesemente da tutta lasua numerosa famiglia, la quale ci offrì unposto sicuro e bello per i nostri cavalli, unprato cintato (potrero), dov'eravi molt' erbaed un fresco ruscelletto, presso il quale pian-tammo pure le nostre tende e passammo lanotte, non essendovi posto alcuno sotto il tetto .All'indomani, domenica, innalzato l'altarinoin casa, celebrai la S. Messa, cui assistettecon molta divozione tutta la famiglia . DopoMessa amministrai il S . Battesimo ad unbambino di sei mesi e ad un giovanetto d iquattordici anni, e la Cresima a sei persone .

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Verso mezzogiorno partimmo per Piquetavoo Pec-koy, dove alloggiammo in casa di unbravo irlandese , certo Cameron, che ci hatrattati splendidamente . Al mattino se-guente ascoltarono con grande pietà e di-vozione la S . Messa, celebrata nella migliorsala della casa, intra la quale diedi la PrimaComunione al primogenito Guglielmo , checonta sedici anni . Povero giovane! Era ri-tornato quindici giorni innanzi da un Col-legio di Valparaiso, dove gli avevano bensìinsegnato un po' di religione, ma non si eranocurati di fargli ricevere a quell'età la S . Co-munione. Gli amministrai pure il Sacramentodella Cresima insieme colla sorellina Eugeniadi sette anni .Quivi ci sorprese una dirotta pioggia che

ci fermò fino alle undici ore e così guastòalquanto i nostri disegni . Volevamo passarelo stretto di mare in bassa marea (che era cosadi un'ora al più, e ci accorciava il camminodi un giorno a cavallo) per andare alla casadi un certo sig . Jonn ; ma ciò si doveva fareprima delle dieci . Essendo cresciuta la marea,non vi fu altro rimedio che dar la volta allaCabeza del mar e passare la notte al Crovero,in un prato, dove se vi era molta erba peicavalli e acqua in abbondanza, per noi nonv'era che una sola tenda ove ripararci .

Per non perdere tanto tempo, non passam-mo più all'azienda del sig . Jonn, ma tirammodiritti a Osedo, all'azienda di un altro inglese,sig. Reina . Durante il camminofummo sor-presi per ben tre volte da un forte acquazzoneche ci bagnò come anitre, ed una volta da unagrandine secca che durò un dieci minuti circa ;ma, grazie al forte vento che subito dopo soffiò,fummo tosto asciugati . Verso sera per altroil freddo ci faceva irrigidire le membra .Al declinar del sole giungemmo in casa

del detto signore . Fummo ben trattati dallaconsorte, che è francese . Hanno varii figli efiglie, il maggiore dei quali già conta ven-tiquattro anni ed il minore due . Parlano tuttiinglese, francese e castigliano, ma tutti se-guono la religione del padre, che è prote-stante . Tengono in casa una maestra inglese,protestante essa pure, e tutta la casa pareun collegio. Quivi tutto si fa a suon di cam-panello, con una puntualità scrupolosa, in-cominciando dalla levata del mattino, che èalle 5 1/2, fino al riposo della sera alle 8.-Idomestici sono quasi tutti chileni, ed è conquesti che potei esercitare il sacro ministero .Al mattino seguente vennero tutti alla S .Messa, alle ore 5 1/2, e quattro di essi fecerola loro S . Comunione con molta divozione .

La nostra guida era partita di casa giàalquanto indisposta, e coll'acqua, grandinee freddo preso si infermò di più, di modo chesi dovette mettere in letto con una forte pol-monite. Si provò a sudare e star in riposoun giorno e due notti, ma inutilmente, ilmale sempre più aggravava . Eravamo in unbell'imbarazzo ! Come avremmo potuto conti-

mare il viaggio, se ci mancava la guida?E dove trovarne un' altra nel campo? Nonpoco ci preoccupava questo pensiero . Ma fi-nalmente la Divina Provvidenza venne innostro aiuto . Un giovinetto di diciott'anni,certo Pietro Ramirez, alquanto esperto delcampo, sapeva il cammino della riviera quasifino a Gallegos Egli si offerse di accompa-gnarci fin là, mentre la prima guida, JuanAlvarado, ritornò a Puntarenas per ristabi-lirsi in salute .

Si passò per S. Gregorio, in casa Menendezed in casa Doulan, dov'eravi lutto per larecente morte di una donna colla sua crea-turina, e riuscimmo alla Punta Delgada oBuque Quemado, dove finisce lo Stretto diMagellano, presso di una società di 7 in-glesi, capo dei quali è il Sig . Wovot. Pas-sata quivi la notte, e celebrato all'indomanila S . Messa per varii coloni chileni, lasciammola bella riviera dello Stretto di Magellano,attraversammo la doppia catena di monti-colli e ci spingemmo a traverso la pampaalla volta di Gallegos .Questo era un passo difficile, perchè senza

strade e senz'alcuno che conoscesse i luoghi .Ci indicarono bensì il cammino, ma in modovago : per cui ci inoltravamo con molto ti-more e tremore .

Il panorama . - Tristo deserto . - IConventi e i frati di questo deserto .- Una precauzione da prendersi .Magnifico era il panorama che si presen-

tava alla nostra vista dalla cima del primocordone di monti, che guadagnammo versole dieci del mattino . Di là vedevamo lo Strettodi Magellano, la Terra del Fuoco, la lun-ghissima punta che si avanza nel mare colnome di Capo Virgenes , Capo Dungenes eMonte Dinero, il quale porta sul suo dorsoun'alta piramide per segnale dei vapori chepassano in quelle vicinanze. Dall'altro latosi vedeva una piccola valle e poi il secondocordone di monti; più in giù verso Gallegos,nella Pampa, scorgevansi, a piccola distanzal'uno dall'altro, i due monti Aymond e Orejasde Burro, quest'ultimo così detto perchè fattoa somiglianza appunto di orecchie di asino .Noi dovevamo passare fra questi due monti .Non potemmo fermarci molto a godere di

quella dolce vista, perchè ci premeva digiungere presto a Gallegos . A mezzogiornoeravamo alle falde del Monte Aymond, il qualepresenta tutti i segni di un vulcano spento .Sulla carta geografica in queste vicinanze ènotato un lago ; lo vedemmo difatti, maasciutto . Per tutto il lungo tragitto di benundici ore non trovammo una sorgente, nonun lago o stagno ; tutto secco . Camminammoe di buon passo dalle 8 del mattino fino alle7 di sera, ma non potemmo giungere a Gal-legos, neanche a scorgerlo di lontano . Lanotte ci sorprese nel deserto, e quello era ve-

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ramente tristo deserto, perchè senza acqua,senza legna, senza riparo e senza erba poicavalli . Accampammo in vicinanza a due altimonti di viva pietra, conosciuti col nome diConventi, i quali sono veramente i conventidei guanachi e mi dicono anche di ferocileoni. Noi però vedemmo solo i primi .Avanti di giungere ai detti conventi, si

vede una lunga fila di monticelli, che tuttichiamano i frati, perchè sembra che abbianoun cappuccio e siano in processione l'unodietro all' altro . Di buon grado ci rasse-gnammo di passare la notte con questi so-litarii e fare con loro un po' di penitenza,stando a bocca asciutta, dopo una lunga gior-nata di vento e di polvere . Non così facil-mente ci rassegnavano i cavalli, i quali ,perchè non fuggissero, dovemmo legarli perbene .Se non prendevamo questa precauzione,

ci poteva capitare quello che è avvenuto, annisono, al povero cuciniere del Sig . Guilaume .Andava questi per la Pampa con un cavallo,diretto non so dove . Disceso da cavallo peralcuni istanti, non aveva pensato di legareil cavallo o tenerlo per la briglia . Appena ildestriero si sentì libero, fuggì piantando dasolo il povero cavaliero . Il quale andò va-gando per ben sette giornii e già si tenevaper morto, quando fortuna volle che incon-trasse il sig . Guilaume, presso cui fa tuttorail cuciniere .

Si arriva finalmente a Gallegos .-Una inferma che canta il « Nuncdimittis » .Al mattino per tempissimo fummo in piedi,

ed io celebrai la S . Messa , mentre soffiavaun vento sì forte che pareva di trovarci inmare. Ammaestrato dalla esperienza portavameco una bottiglietta d'acqua per il S . Sa-crìfizio, onde non dover tralasciare questogrand'atto di nostra S. Religione per man-canza di acqua . Non appena era finita laMessa, si scatenò sopra di noi un forte ac-quazzone, dal quale ci riparammo come me-glio fu possibile . Un'ora, dopo, ritornato ilcielo sereno, ci ponemmo in cammino con unvento più forte del primo . All'una pom. giun-gemmo al Rio Chico di Gallegos .

I cavalli appena videro in lontananza l'ac-qua di questo Rio, si precipitarono verso diessa con tanto slancio, che non era possi-bile trattenerli . Poverini! Da trenta ore nonavevano più visto acqua ; con quel gran pol-verio e con quel forte vento sentivano lanecessità di bagnarsi la gola, come pure lasentivamo noi . Ma fatal illusione ! Il mareera cresciuto molto e l'acqua del fiumeera diventata salata . Amaro disinganno!I cavalli uon si davano tregua in cercaracqua bevibile ; andavano furibondi da unlato all'altro, assaggiando tutti i piccolirigagnoli, gli stagni, i buchi, ma tutta

era salata . Si gettavano in luoghi pantanosi,ed io che mi spinsi colà per radunarli, virimasi là impantanato con pericolo di nonpotermi togliere tanto presto. Dopo aver tri-bolato non poco anche per trovare un passobuono, la Provvidenza ci fe' incontrare dueuomini a cavallo - le sole persone che tro-vammo in due giorni di cammino - i qualice lo insegnarono. Prima di sera arrivammofinalmente a Gallegos, dove ci fu ristoro perle bestie ed anche per noi, che eravamo purequasi sfiniti .

A Gallegos prendemmo alloggio nella nuovacasa della Governazione, non ancora del tuttofinita, e ci fermammo parecchi giorni . A-dattammo a chiesa una sala, e quivi ognigiorno si celebrava la S . Messa con interventodi molte persone, non mancando mai la fa-miglia del Governatore, e si amministravanoi SS . Sacramenti .La chiesina del paese era occupata prov-

visoriamente dai soldati . Questo paesello,quantunque lentamente, va sempre anch'essoprogredendo . Vi è qualche cosa più delloscorso anno : vi sono trentadue case compresequelle del Governatore e la chiesa, con unduecento persone nel solo porto, come si chiamavolgarmente ; nei contorni poi, e specialmentedall'altra sponda del fiume, si contano pa-recchie altre case .

A Gallegos aspettano un Sacerdote stabileche si prenda cura delle loro anime ; spe-rano molto nella promessa data da Mons.Fagnano . Fiat! Il Governo darebbe dieci-mila metri quadrati di terreno, perchè sipossa fabbricar chiesa, casa, oratorio festivo,scuole etc . per noi e per le Suore . Vi sonootto mila pesos per incominciare i lavori, epoi la Provvidenza provvederà .Quivi trovammo una donna da sei mesi in-

ferma e spedita dai medici, la quale teneval' anima coi denti . Il dottore che la curavastupiva ogni giorno di trovarla viva . Ma essaaveva chiesto al Signore di non morire senzaprima ricevere i Ss . Sacramenti e Iddio laesaudì . Si confessò, ricevette il S . Viatico,la Estrema Unzione, la Benedizione Papale,con suo grandissimo piacere e divozione, rin-graziandoci poi colle lagrime agli occhi ditanta carità . Chiedeva poi, come il vecchioSimeone, di morire in pace, giacchè avevaricevuto la grazia che tanto desiderava .In detto paese si amministrarono sette

Battesimi, dieci Cresime, si benedissero treMatrimonii e si fecero varie Comunioni .

Un passo difficile. - Grave pericolosuperato .Dovendo andar a battezzare due bambini

quasi alla foce del fiume e dall'altra spondadi esso, volevamo traghettarlo in barca perrisparmiare il cammino di due giornate acavallo e farlo in sole quattro ore. Il capi-tano della Marta- Galle gentilmente si era

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prestato a trasportarci con una buona barca equattro rematori, ed il capitano del Torino(battello della nostra Missione, colà giuntol'ultimo giorno di nostra permanenza) essopure voleva trasportarci, ma ad una condi-zione, cioè che non vi fosse vento, essendoimpossibile altrimenti . Ma quando non vi èvento a Gallegos ? Si aspettò tre giorni inu-tilmente, e vedendo che il vento non cessava,ci rassegnammo a fare il cammino a cavalloe passare a guado il fiume a trenta chilo-metri più in su . Il fiume era cresciuto moltoper lo squagliarsi delle nevi sulle Cordiglieree difficile riusciva il passarlo . Tre mesi primail postino tragittando questo fiume al primopasso, cioè a Kilikaique, era scomparso colsuo cavallo, e non si rinvenne più nè vivo,nè morto. Dopo d'allora si aveva paura datutti passarlo in questo punto, e si andavapiù in su, cioè a Guaraike, dove, in un puntosolo conosciuto da pochi, il passo era mi-gliore, non però senza pericoli .Colà giunti prendemmo una guida molto pra-

tica del luogo . Essa ci precedeva col suo ca-vallo, mostrandoci il cammino . Dietro la guidavenivano i nostri cavalli sciolti e quelli col ca-rico, e quindi noi per ispingere i cavalli a-vanti. Due o tre cavalli solamente seguironola guida, gli altri si slanciarono in mezzoal fiume credendo di giungere più presto ariva. Invano la guida gridava, invano noili castigavamo, essi andavano dove loro ta-lentava . Il Ch. Crema coll'altra guida la-sciarono andar i cavalli dove volessero, edessi seguirono la prima guida e passaronomolto bene . Io invece, che cavalcavo unabestia assai briosa e poco ubbidiente al freno,me la vidi brutta e poco mancò che nonprendessi un bagno di primo ordine . Il miocavallo volle seguire gli altri liberi. Indar-no io faceva sforzi per tirarlo dove volevaio : egli girava intorno a sè come una ruotada molino, e per giunta s'alzava dirìtto suipiedi anteriori per gettarmi in mezzo del fiu me.Non caddi, ma per non correr pericolo di peg-gio, dovetti rassegnarmi a lasciarlo andareove volesse. Tosto si slanciò dietro ai com-pagni, i quali avevano quasi guadagnatala sponda, ma passando a nuoto e facendocosì una zuppa di tutto il bagaglio . Dopoun minuto la mia bestia era immersa intiera-mente nell'acqua, e quel che è peggio in unaforte corrente a guisa di remolino . Facevasforzi erculei per togliersi da quel labirinto, maper ben tre volte dovette arrestarsi quasi sfi-nito . Io era in procinto di gettarmi nelleacque per tentare di salvarmi a nuoto : magli abiti che aveva indosso e la veemenza delleacque me ne dissuasero. Oh ! allora come mivenivano spontanee le giaculatorie sulle lab-bra! In vita mia non ho mai provato tantospavento! I miei compagni mi guardavanoessi pure con grande spavento, e pregavanoin cuor loro per me, senza potermi aiutarein altro modo . Come a Dio piacque, giun-

si alla spiaggia, inzuppato anch' io comeun'anitra, ma salvo . Il primo pensiero fu díringraziar Iddio e Maria SS . Ausiliatrice!Seguimmo il viaggio a cavallo, lasciando alvento la cura di asciugarci .A sera arrivammo a S . Croce, dove allog-

giammo in casa Pedretti, ottima famigliaCatalana, dalla quale fummo trattati moltobene in quanto al vitto, ma per dormire cidovemmo adattare alla meglio, non essen-dovene troppa comodità, come sto per dire .

Una notte romanticaA S . Croce eravamo giunti stanchi a morte,

avendo in soli tre giorni percorso un cam-mino di circa 350 chilometri, in mezzo adun polverìo indescrivibile, con freddo famee mille altri strapazzi . Il povero Ch. Cremaera caduto da cavallo quel giorno stesso, egli doleva fortemente una gamba ; quindiinvocavamo il sonno come unico consolatoree riparatore dei nostri mali ; ma qual notteci preparava la Provvidenza! Forse era perprovare la nostra pazienza.

La nostra stanza era una tettoia in ferro,ove si tosano le pecore . Per materasso le solecoperte della sella del cavallo stese sul pavi-mento, come del resto si fa nella Pampa sottola tenda. Un vento fortissimo portava dallemille fessure e dal tetto tanta polvere dasembrare una fitta nebbia ; soltanto le pie-tre non passavano entro, ma si sentivano abattere contro il ferro con grande fracasso .Vicino alla tettoia erano riuniti in un re-cinto 150 agnelli, caproni e pecore . I capronispecialmente pareva che prendessero dilettonel dar testate fortissime contro la nostrapovera tettoia. Non passavano cinque mi-nuti, che or l'uno or l'altro non battesserocolle corna o colla testa contro il ferro dellatettoia, producendo così un rumore straordi-nario che sembrava lo scoppio d' una minaod il tiro di un cannone . Galli e galline,spaventate da questo fracasso continuo, gri-davano e schiamazzavano anch'esse ; tregrossi cani non facevano altro che abbaiare,alcune vacche a muggire, le pecore a belare,a cui univa il suo sgradevole strillo un bar-bagianni domestico . L'armonia era completa,non vi mancava più nulla!

Come fare a conciliare il sonno ? Questamusica continuò fino al levar del sole , dimodo che non fu possibile chiudere palpe-bra tutta la notte. Invano si girava da unlato all' altro sul duro giaciglio per pren-dere sonno : ad ogni tratto ali colpo fortis-simo veniva a svegliarci . All'alba ci alzammopiù stanchi del giorno innanzi , e tutti co-perti di polvere .Benedizione della chiesuola - Uninsultatore umiliato .Al presidio di S. Croce le case o tettoie

sono in tutto 105, e le persone tra autorità,soldati, donne e fanciulli sommano a 255 .

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Al Porto o Quemado le case sono 15 e lepersone 60 . Anche qui aspettano con ansiaun Sacerdote stabile, specialmente ora chehanno innalzata la chiesuola .

Al presidio fummo cortesemente ricevutida tutte le autorità, cominciando dal coman-dante Sig. Jorge H . Barnes fino all'ultimoufficiale ed ai soldati . Ci aspettavano da unpo' di tempo, e si erano dati premura di fi-nire la chiesina prima che giungessimo noi .

La nuova chiesa è di 24 metri di lunghezzaper 8 di larghezza, misura cioè un' area di192 m . q . ; è già fornita della sua cam-pana per chiamare i fedeli . È costrutta dimattoni crudi , col tetto di pino coperto diferro. Per ora serve mirabilmente . Il giorno19 di marzo, festa di S . Giuseppe, l'ho bene-detta, sotto l' invocazione di Santa Croce edella Sacra Famiglia, e vi ho celebrato perla prima volta il santo Sacrifizio della Messa,presenti tutti i soldati, gli uffiziali ed il po-polo. Fu un giorno di grande giubilo pertutti .

Da quel giorno, 19, fino al 25, festa del-l'Annunciazione di Maria SS ., si diede unaMissione in tutta regola, predicando mattinae sera a numeroso uditorio e facendo ca-techismo durante il giorno ai fanciulli . Lenostre fatiche, grazie a Dio, furono coronateda buoni successi. Potei avere la consolazione di aggiustare 7 Matrimonii, di ammi-nistrare il Battesimo a 12 bambini, la Cre-sima a 45 persone in gran parte adulte, ri-cevere molte Confessioni e distrìbuire undiscreto numero di Comunioni, specialmenteai soldati . Stante il poco tempo che ci fer-mammo, si potè fare molto in verità .Un insulto abbiamo avuto a S . Croce, e

questo fu di un ufficiale che si voleva bur-lare della Confessione ; ma l' abbiamo umi-liato a dovere. In una predica, mentre eglipure era presente con tutti gli altri supe-riori e soldati del presidio, dopo di aver par-lato del Sacramento di Penitenza, della suadivina istìtuzione e dei suoi salutari effetti,continuai press'a poco di questo tenore : -In vita mia non ho mai udito parlar male diquesto Sacramento da alcuno che fosse buoncattolico, istruito e ben educato . Chi ne po-trà parlar male? Qualche saputello ignoranteche non apprese la Religione , se non suigiornali ; oppure qualche altro che meni cat-tiva vita od abbia roba altrui da restituire .Ricordo di aver udito una volta un cotale asparlar della Confessione ; era costui un uomoricco assai ; volli esaminare la sua vita pri-vata , e conobbi che quanto possedeva eratutto di mal acquisto . Se costui si fosse con-fessato, per certo l'avrebbero obbligato perprima cosa a restituire l' altrui ; perciò neparlava male e stava lontano dai confessio-nali. Altra volta udii pure parlar male diquesto Sacramento ; ma sapete da chi ? dauno che era ingolfato fino al collo nel vizioe menava una vita pubblicamente scandalosa .

Se anche questi si fosse confessato, avrebbedovuto, senza dubbio, lasciare l'occasione evivere onestamente, ciò che egli non voleva ;ed ecco perchè parlava male della Confes-sione. Se qualche volta per caso qualche-duno di voi udisse parlar male di questodolce Sacramento , che è la tavola di sal-vamento dopo il naufragio , dite subito incuor vostro : Costui o è un ignorante, o unladro, o un vizioso, e non sbaglierete di certo ;quindi non fate caso delle sue parole. Unuomo istruito, un uomo ben educato, unuomo virtuoso non può parlar male di que-sto Sacramento ; anzi lo rispetta, lo ama elo pratica. - Il povero ufficiale che sentivaquanto io dicevo , cambiava colore ad ogniistante, parendogli forse che tutti lo guar-dassero, abbassò umiliato la testa e tran-gugiò l'amara pillola. Da quel giorno nonosò più parlare di Confessione .

Che brutto tempo! - Un desiderioinsoddisfatto .Desideravamo passare il fiume Santa Cro-

ce e visitare sull'altra sponda varie famiglie,che ci aspettavano con molta ansia ; ma nonci fu possibile. Il fiume era molto cresciuto,come il Gallegos, e tirava sempre un ventofortissimo . Il comandante del presidio si of-ferse a farci trasportare in una barca a velache stava a sua disposizione ; ma la barcada otto giorni stava all' altra sponda delfiume e non poteva venire pel vento con-trario .

Venne finalmente la detta barca al sabatosera , e ripartiva la dimane, domenica, pertempissimo . Quella domenica era stabilitaper celebrare varii Matrìmonii e distribuireparecchie Prime Comunioni ; quindi non po-temmo approfittare dell' occasione . Parevadisgrazia e fu invece una grazia del cielo .La mattinata era limpidissima, le onde tran-quille, quieta l'atmosfera : tutto invitava a tra-gittare il fiume . La barca parte ; ma ecco un'oradopo levarsi un vento forte forte, e spingerela povera barca in su, in su, verso la sor-gente del fiume ; non si sa dove o come ab-bia finito ; solamente si seppe che non potèapprodare all' altra sponda .

Ci rincresceva troppo di non andare a visi-tare quelle famiglie. Tentammo di passare ilfiume più in su, in due posti denominati l'unoCasa di Ybañez e l'altro Isla de los Pavos (pavo-ni) , impiegandoci quasi una giornata a cavallotra andare, aspettare e ritornare , con unvento fortissimo che ci sollevava contro nu-vole di polvere . Ma dappertutto ci fecerocapire che era impossibile tragittare quelfiume, il quale per le cresciute acque misu-rava almeno 300 metri di larghezza e le cuionde si sollevavano a cavalloni , non altri-menti che quelle del mare impetuoso . Amalincuore dovemmo tornare indietro, e pelpessimo tempo fu giuocoforza star chiusi per

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due giorni sotto la romantica tettoia, ed anzialzare sotto di essa la nostra tenda onde ri-pararci un poco dalla polvere . Quel giornostesso che noi volevamo passare , il Com-missario di polizia trovandosi all'altra spondae azzardandosi di venire al presidio, incorsegravissimo pericolo della vita . Ad un trattosi vide la barca avvolta nelle acque, nè piùvalevano i remi contro l' impetuosità delleacque e dei venti . Fortuna volle che la barcadesse contro a scogli . Un suo cavallo fu tra-volto dalle onde, nè più lo si vide . Conquesto fiume non si scherza .

Ritorno a Puntarenas . - Riassuntodel viaggio percorso e del bene

fatto.Il ritorno da Santa Croce fu rapido, come

fu l' andata, in grazia dei buoni cavalliche avevamo. Arrivammo a Puntarenas lavigilia della Settimana Santa, quando qui siabbisognava di noi . Intanto s'era avanzata lacattiva stagione : negli ultimi giorni del viaggioci toccò rompere il ghiaccio nei ruscellettiper lavarci alla mattina, ed il vento agghiac-ciava le mani e le orecchie . Noi non teme-vamo tanto il freddo, quanto l'acqua o la neve, equesta venne difatti il giorno dei nostro ar-rivo . Altre due volte ci sorprese pure per via unascarica di grandine asciutta per circa mezz'ora ;ma la grandine non macchia il vestito .

Il nostro viaggio fu di 33 giorni ; abbiamotraversato 16 fiumi tra piccoli e grandi, vi-sto 130 laghi, dei quali solo ventiquattro diacqua dolce, due di acqua salata, due di salee gli altri 92 asciutti . Ogni anno più si vaasciugando la Patagonia ; se continua di que-sto passo, fra pochi anni a stento si troveràancora acqua nel campo pei poveri animali .I luoghi toccati sono i seguenti : Passodel Guanaco, Piquetavo o Pec-koy, Oseào,San Gregorio , Punta Delgada , Gallegos,Coy-le, Canadon de las Vacas, Santa Cruz,Cañadon de las Chinas, Laguna de la Liona,Guaraike, Paleaike, Dina Marquera, Cabezadel mar. Percorremmo un cammino di 1950chilometri .Ecco ora uno specchietto del po' di bene

che, coll' aiuto di Dio, si è potuto fare inquesto mese di missione :

1° Battesimi N° . 322° Cresime » 933° Confessioni » 904° Comunioni (di cui 20 prime) » 685° Matrimonii » 106° Viatico e Olio Santo » 17° Benedizione di Cappella

»

i8° Messe Celebrate in pubblico » 279°

»

»

» privato

»

610° Benedizione di case nuove

»

2

Voglia intanto, R .m° Sig D . Rua, unirsi anoi per benedire e ringraziare la divina Prov-videnza che fu molto e molto buona con noi

e con me in particolare durante questo lungoviaggio. Giungemmo a casa sani e senza al-cuna disgrazia, quantunque si sia otto voltesolamente dormito in letto.Da quanto ho detto in questa lunga rela-

zione ella può vedere quanto bisogno vi sia,di altri Sacerdoti in questa Prefettura Apo-stolica. Noì preghiamo la Divina Provvidenzache, per mezzo suo, voglia provvedercene epresto .

La riverisco rispettosamente e la prego dibenedire chi ha l' alto onore di professarsicon stima ed affetto della S . V. R .

Umil.m° Dev .m° FiglioSac. MAGGIORINO BORGATELLOo

BRASILE

Che cosa si fa nel Matto Grosso.

REv. .mo SIG. D. RuA,Colonia Teresa Cristina, 30 Giugno 1895.

S o che le fu comunicata la relazione dellanostra venuta tra i selvaggi della Co-

lonia Teresa Cristina . Alla mia lettera, spe-ditale da Mons. Lasagna (1), ora aggiungeròaltre brevi notizie .

Siamo due Sacerdoti, D . Balzola e lo scri-vente, e due Catechisti per attendere agliuomini, e tre Suore di Maria Ausiliatriceche si prendono cura delle donne ; ma troppopochi pel bisogno .

Usi antigienici di questi selvaggi . -Loro credenza religiosa . - Lorooccupazioni .Questi selvaggi, a quanto pare, in fondo

sono essenzialmente vili : hanno paura ditutto . Appena hanno una graffiatura od unpiccolo mal di testa, corrono subito a chie-derci qualche medicina ; e così noi, senzalaurea, siamo diventati medici e con tantodi clientela, quanta non ne conta il più ce-lebre medico europeo. Per altro i loro costuminon sono proprio fatti per conservarsi la sa-lute. Non avendo di che coprirsi, nè d'estate,nè d'inverno, specialmente di notte, avvieneche si prendono delle forti polmoniti, cheloro portano generalmente la morte . Si un-gono sempre tutto il corpo con grassa dicoccodrillo o di tigre o di altro animale perdifendersi dalle morsicature dei moscherinie di altri vampiri che loro succhiano il san-gue, e si pitturano d'urucù e d'altre sostanzevegetali per ripararsi alcun poco dai cocentiraggi solari ; ma ciò torna loro dannoso,perchè tura i pori della cute ed impediscela naturale traspirazione . Si cibano poi di

(1) Fu pubblicata nel mese scorso .

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carni schifose, riscaldanti, di qualunque ani-male, e questo fa loro uscire tumori d'ognigenere e causa loro varie infermità . Infinequalunque incomodità abbiano, dopo d'avermangiato, e quando sono sudati, e quandohanno febbre, si tuffano nelle acque del fiume,rimanendovi sotto lungo tempo : la qualcosaproduce una mortalità spaventosa, senza con-tare quelli che debbono morire per la fatalprofezia del baire .

La credenza religiosa di questi Indii è unavera babilonia . I baire mantengono il più re-ligioso silenzio, e gli altri non sanno quelloche credono. Per quanto abbian cercato diindagare, potemmo solo conoscere che cre-dono in due genii, Marebba, genio del bene,e Boupe, genio del male . Lo loro preghieresono sempre rivolte a Boupe, acciocchè nonli molesti ; per questo esorcizzano il cibo,perchè s'allontani Boupe e così non faccialor male . I baire fulminano le loro scomu-niche contro gli empi, che mangiano ciò chenon fu da loro esorcizzato : hanno il loro in-teresse, perchè cotto l'animale, e tagliato inpezzi, dopo aver pronunciato l'esorcismo, ilbaire assaggia ciascun pezzo e mette a partei bocconi migliori per suo uso e consumo .Se alcun miscredente mangia ciò che non èstato esorcizzato, ne avrà male . Sarà unaspina che penetra in un piede, sarà lamorsicatura dì qualche animale, qualunquecosa sia ed ancorchè succeda dopo anni edanni, tutto è effetto di quel boccone nonesorcizzato .Questi indigeni sono di una costruzione

singolare ; sono grandi e grossi, e misuranoin media un metro e settantacinque centi-metri di altezza . Quando hanno da mangiare,divorano tutto di seguito, senza pensare alladimane ; quando non ne hanno, se la passanofreschi, colla pancia vuota, come se nullafosse . La loro industria è la pesca e la cac-cia, far freccie ed archi , spennare pappa-galli ed araras (altra specie di pappagalli)pei loro ornamenti e star lunghe ore sdraiaticol dolce far niente . Le donne al contrario deb-bono attendere ai figli, far da mangiare, an-dare in cerca dei frutti della terra e fabbricarle stuoie pei loro letti .

Deliberazioni governative pro econtro i Selvaggi . - I Missionariagricoltori . - Difficoltà diconver-sione .Questa tribù fu in altri tempi il terrore di

questa regione : numerosissime le vittime checaddero sotto delle loro freccie . Furono spe-dite soldatesche contro di loro per distrug-gerli e molti perirono ; ma poi si passò a piùmiti consigli . Si procurò di riunirli in gruppi,si formò la Colonia Isabel, ora estinta e dicui già parlai nell'altra mia lettera., e questaColonia denominata Teresa Cristina, che èpur stazione militare . Vi sono venticinquesoldati, comandati da un tenente, i quali

furono qui stazionati per tener soggetti gliIndii che qui vengono a dimorare unicamenteper la speranza di ricevere qualche rega-luccio. La tribù è numerosa ; e conta moltemigliaia di individui ; ma qui stazionati vene sono un seicento . Vivono di caccia e pe-sca, e se fossero riuniti in maggior numero,non troverebbero sufficiente alimento . Cre-diamo per altro che, se avessimo maggiorimezzi per sovvenirli, molti verrebbero adaggiungersi ai già qui radunatì .

Il Governo del Matto Grosso, stanco dellacattiva amministrazione di questa Colonia,aveva pensato di ritirare i soldati e mandarea trucidare questi poveri selvaggi . Ma, gra-zie al buon criterio ed alla buona volontàdell'attuale Presidente dello Stato ed allesollecite cure di Mons . Lasagna, si è presoaltro provvedimento . In forza di un decretogovernativo siamo nominati D . Balzola Di-rettore ed io Vice-Direttore della Colonia,con pieni poteri su tutta l'estensione del ter-reno riservato per i selvaggi che è di 2400chilometri quadrati . Questo era necessarioper allontanare qualunque negoziante, peg-giore dei selvaggi, che potesse essere fomen-tatore di vizi ed inciampo alla nostra Mis-sione. Il Governo ci somministra alimentoper duecento selvaggi ; farebbe di più seglielo permettesse l' erario. Quindi per glialtri dobbiamo pensare noi, e noi ci affidiamoalla Divina Provvidenza ed alla carità deinostri cari Cooperatori e Cooperatrici .Presentemente ci occupiamo nell'indurre

i nostri selvaggi al lavoro . Abbiamo fattoprovvista di falci, di zappe, di picconi e d'al-tri molti utensili ed ogni giorno si conduconoal bosco ad atterrare gli alberi, a dissodarela terra ed a seminarvi riso, fagiuoli, man-dioca, canna di zuccaro, caffè ecc . Li fac-ciamo lavorare poche ore del mattino per nonistancarli ; ma sono come bambini . In man-canza di buoni agricoltori, andiamo noi stessicolla zappa, e colla falce in mano a lavorarealla bell'e meglio. Quanta necessità abbiamodi avere qui qualche dozzina dei nostri buonicontadini italiani . Essi col lavoro assiduo ecol loro buon esempio sarebbero i primi aiu-tanti dei Missionari . Ed il lavoro per que-sti selvaggi è necessario non solo per strap-parli dall'ozio ; ma anche per sovvenirli colprodotto della terra .

In quanto alla loro conversione ci si pre-sentano varie difficoltà ; ma coll'aiuto di Ma-ria SS . Ausiliatrice , nostra specialissimaPatrona, speriamo che tutto si vincerà . Unadi queste difficoltà si trova nei vizi appresidalle soldatesche . Questa difficoltà però nonesiste per le migliaia di selvaggi sparsi perla foresta . Vi è per altro una difficoltà co-mune a tutti, proveniente dai baire, che sonoi sacerdoti, gli stregoni, i medici, i profetidi questa gente . Essi naturalmente pel lorointeresse metteranno ostacolo alla propaga-zione di nostra S . Religione ; e siccome ogni

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loro detto o minaccia è articolo di fede, cosìnon sarebbe meraviglia che colle minacciedell'ira di Boupe vietassero di ascoltarci .Noi ritireremo nelle nostre abitazioni gli in-fermi, che fossero da loro sentenziati, li cure-remo e coll'aiuto di Dio dimostreremo quantosiano falsi questi profeti di sventura . Lenostre cure principali però saranno rivoltealla cara gioventù, meno viziata e più facilea piegarsi, e speriamo di formare in pocotempo una nuova generazione civile e cri-stiana .

Qui s'invoca la carità a favore deipoveri selvaggi .Ecco, amatissimo Padre, quanto, approfit-

tando dei ritagli di tempo, credei bene discriverle, onde ella possa render consapevolianche i nostri buoni Cooperatori e le nostrebenemerite Cooperatrici di quel che si fanella, Missione del Matto Grosso . Valganoquesti cenni per risvegliare la loro generosacarità a pro di tanti infelici . Gesù, che diedetutto il suo sangue prezioso anche per questipoveri figli di Adamo, Egli stesso per mezzonostro stende la mano per mendicare unapiccola, elemosina in favore dei selvaggi delMatto Grosso. Sarà possibile incontrare uncuore così privo del sentimento della carità, ilquale rigetti la mano pietosa del Salvatore cheperora la causa di questi abitanti delle selve?Oh no ! la carità cristiana sa operare pro-digi e non lasciarsi vincere dallo zelo dei pro-testanti in propagare i loro errori . Molti forsesi asterranno dal far limosina per credersipoveri ; ma Gesù gradisce anche la piccolamoneta della vedova. Adunque promovanotutti la causa dei selvaggi del Matto Grossoche è la causa della Religione e dell'umanità .

Riverisca, amatissimo Padre, tutti gli amatiSuperiori e confratelli da parte dei Missio-narii del Matto Grosso e specialmente daparte del suo

Umil.mo Figlio in G . e M.D . GIUSEPPE SOLARI .

COLOMBIA-

Don Unia salvato per miracolo!

Dalla letterina di Don Evasio Rabagliati,da noi pubblicata nel mese di ottobre (pag .266 - 67), i nostri lettori appresero con vivodolore come il povero cappellano dei lebbrosidi Agua de Dios, D . Michele Unia, sullafine dello scorso luglio siasi infermato a morte,e che per consiglio dei medici trasportandoloalla capitale Bogotà siasi talmente aggravato,

da non lasciare più alcuna speranza di gua-rigione . Si incominciarono tosto private epubbliche preghiere per lui, si iniziò una .Novena a Maria SS. Ausiliatrice a Bogota,a Fontibon, ad Agua de Dios, e non è adire con che fede e con qual fervore sup-plicassero Iddio e la Potentissima Vergineper il loro adorato cappellano i poveri lebbrosidi Agua de Dios. Mentre pregavano queicari lebbrosi, volevano pure essere informatiappuntino dello stato dell'infermo, e giornal-mente spedivano a Bogotà due, tre, quattrotelegrammi, onde avere ad ogni ora notiziefresche di lui . E quando parve che assoluta-mente non rimanesse più speranza di sal-varlo, essi supplicarono con. insistenza di a-verne la salma, affinchè fosse loro di confortoalmeno nell'immenso dolore che provavano .La Vergine SS . però ascoltò le suppliche

ed i voti di tanti cuori . D . Unia., a cui eranogià stati amministrati tutti gli estremi confortidi N . S. Religione, al terzo giorno della No-vena si svegliò come da sonno profondo . Ilmiracolo era ottenuto! Don Unia è guaritoed egli stesso ce ne dà la seguente fedelis-sima narrazione

La riconoscenza dell'infermogu arito.AMAT .m° SIG. D . RUA,

Bogotà, 12 Settembre 1895 .GRAZIE , grazie infinite siano rese a Ma-

ria! Se ancora le posso scrivere queste li-nee, io lo debbo alla Misericordia infinita di

Dio ed all'intercessione della nostra buonaMadre Maria Ausiliatrice . Sì, viva Maria Au-siliatrice che stavolta mi ha. proprio strap-pato dalle zanne della morte! Da sette medicie tutti i migliori della capitale ero spedito :tutti unanimemente dicevano che non vi erapiù speranza, che solo Dio avrebbe potutosalvarmi ; e questo lo ripeterono per varigiorni di seguito . S' immagini, Sig . D. Rua,che la temperatura del mio corpo era giàdiscesa a 32 gradi e mi dicono che in talestato ho continuato per parecchi giorni .

Il dì che partii da Agua de Dios, 30 luglio,in compagnia di D . Evasio e di D . Roffredo,dopo due ore di cavallo, e due in ferrovia,perdei completamente l'uso di ragione e ri-masi affatto destituito dei sensi . Restava an-cora a fare un giorno e mezzo di viaggio acavallo. Io non so dire in quali fastidii sisiano trovati i poveri confratelli ! Mi diconoche l'affanno loro più grande si era quellodi dovermi chiudere gli occhi per viaggio,in una bettola qualunque . Alla bell' e me-glio mi misero sopra cavallo e si continuòil viaggio fino ad un paesello chiamato Ana-poima, dove mi fecero le prime cure e sipassò la notte. Alla mattina seguente collemedesime difficoltà mi misero di nuovo sopracavallo, ed in sei ore arrivammo alla Mesa,

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piccola città che si trova a mezzo camminotra Agua de Dios e Bogotà . Quivi mi fer-marono due giorni, essendo impossibile con-tinuare per la gravità della malattia . Midicono che il medico di quella città, che ionon ricordo neanche d'aver visto, mi abbiausate mille cure e gratuite ; e dopo due giornia malincuore abbia permesso che mi mettes-sero di nuovo a cavallo per andare a Sere-zuela, ove s'incontra la ferrovia per Bogotà .Lascio pensare a lei, amato Padre, giac-

chè io non posso neanche immaginare, comesiansi aggiustati questi poveri confratelli perfarmi percorrere a cavallo questo tratto dicammino scabrosissimo di quattro ore in di-scesa ed altre quattro ore in salita, sempretra pietre e burroni, ed essendo io fuori deisensi! Io non ricordo d'aver visto niente,non so dove siasi passato, non rammentonemmeno le due ore di ferrovia da Screzuelaa Bogotà, dove mi dicono che siamo arrivatial 3 di agosto . Di tutto questo non so nulla,perchè ritornai in me e mi trovai in Bogotàsolamente al giorno 11 dello scorso mese .

I medici principali di questa capitale ven-nero varie volte a visitarmi, e due o trevolte tennero consulta fra di loro, ma sem-pre all'unanimità mi diedero per perduto .Il giorno 9 di agosto, alla sera, dopo leorazioni della comunità, in presenza di tuttii confratelli, il Superiore D . Evasio Raba-gliati mi diede l'Estrema Unzione. Io lo ri-cordo come un sogno, però senza aver cono-sciuto chi mi amministrasse un tal Sacramento,senza aver visto nessuno dei confratelli chemi attorniavano pregando, e parendomi diessere ad Agua de Dios tra i miei cari leb-brosi .Debbo notare che in Bogotà, in Fontibon

ed in Agua de Dios si incominciò una so-lenne Novena a Maria Ausiliatrice, implo-rando il suo patrocinio per la mia guarigione .Al terzo giorno della Novena, 11 di agosto,nove giorni dacchè mi trovava tra i cariconfratelli di Bogotà senza riacquistare l'usodelle mie facoltà mentali, alle 8 del mattinoad un tratto apro gli occhi, riconosco la ca-mera che sono solito ad abitare quando vengoalla capitale, ed esclamo : Chi mi ha con-dotto qui ?

Non sapeva affatto di essere alla capitale,sognava spesso di Agua de Dios, degli amatimiei lebbrosi, e mi dicono che quando mi di-mandavano qualche cosa di Agua de Dios,io mi scuoteva e mi metteva a piangere . Cosìmi dicono che feci quando venne a farmivisita il famoso Generale Raffaele Reyes,vincitore principale di quest'ultima rivolu-zione ; chiamandomi egli se lo conoscevo,risposi di sì ; ma avendomi fatta qualche do-manda di Agua de Dios, dicono che mi misia piangere ; di che quel Generale commossofino alle lagrime, se ne andò subito via.Il giorno 14 agosto, feci la S . Comunionestando già digiuno ; il dì seguente, festa del-

l'Assunzione della nostra cara Madre, cele-brai la S. Messa, accompagnato all'altareperchè non cadessi dalla gran debolezza . LaDomenica scorsa, prima di questo mese, com-piuta perfettamente la guarigione, si cantòda tutti i Salesiani un solenne Te Deum diringraziamento .Viva, Viva dunque in eterno Maria SS .

Ausiliatrice!Sac . MICHELE UNIA.

Attestato medico.Alla suesposta relazione D . Unia univa la

seguente testimonianza medica, che noi pub-blichiamo pure ad onor di Maria Ausiliatrice :

APARICIO PEREAMedico e Chirurgo

certifica :Che il Rev. D. Michele Unia fu gravemente

ammalato di intoxicacion urémica sviluppa-tasi da una nefritis intersticial, malattia chelo tenne in vera agonia per varii giorni,e che fu dichiarato per spedito in un con-sulto di sei Professori tra i più celebri diquesta città. Al terzo giorno che si era in-cominciato una Novena a Maria Ausiliatricein favore del Rev . D . Unìa, improvvisamente

l'infermo principiò a rendersi ragione dellasua infermità e a dar segni di un vero ri-stabilimento, il quale si fece notevole digiorno in giorno, fino al punto che oggi èperfettamente ristabilito .

Bogotà, 12 Settembre 1895 .APARICIO PEREA .

Una cosa sola rincresce ora grandementea Don Unia, ed è che, per evitare altre ca-dute, deve abbandonare i suoi diletti lebbrosidi Agua de Dios . I medici tutti dissero cheè quistione di vita o di morte : se Don Uniaritorna ad Agua de Dios, con quel clima in-focante ricade sicuramente . D . Evasio Raba-gliati adunque, d'accordo col nostro Supe-riore Don Rua, obbligò D . Unia a ritornarein Italia . A giorni arriverà a Torino, e noici uniremo a lui in questo santuario per rin-graziare di cuore Maria Ausiliatrice dell'ot-tenutagli guarigione . Egli fa voti al Cielo,perchè presto si faccia il nuovo gran Laz-zaretto generale della Colombia nei Pianidi S. Martin, ove l'aria è assai migliore, perritornare a consacrarsi alla cura dei lebbrosi .Ad Agua de Dios continua a rimanere ilSac. Raffaele Crippa con altri due Salesiani .

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GRAZIE DI MARIA SS. AUSILIATRICE

Quanto è buona Maria! - Oh! èpur vero che Voi ci siete Madre affettuosis-sima, o Maria, ed io ne ebbi tal prova chemi torna impossibile non pubblicarla, aVostra maggior gloria, e a consolazione ditutti i Vostri figli. Da più anni era in con-tinua agitazione per un tumore interno chemetteva in serio pericolo la mia vita, mentreper altro, a giudizio dei modici, pericolosoassai era il tentare un'operazione . Che farein mezzo a tante angustie? Mi rivolsi aMaria SS. Ausiliatrice, e questa Celeste Madreche gode mostrarsi tale, venne in mio aiuto .Mi sottoposi alla difficile operazione chedurò quattro ore, ed ecco che sono perfet-tamente guarita. Vi ho sempre amata, o te-nerissima Madre, vi amo con tutto il cuoree vi prometto che mai non dimenticherò labella grazia da Voi ricevuta .

Tortona, 12 Ottobre 1895 .MADDALENA ORSI .

Viva Maria! - Umilmente prostrataai piedi di Maria nel suo caro Santuario diTorino, essendo meco la mia sorella dell'etàdi anni quindici, che ottenne dal Cuore Mi-sericordioso di Gesù, mercè l'intercessione diMaria SS. Ausiliatrice, la guarigione da ma-lattia dermopatica che da molti anni la tra-vagliava, deposi in ringraziamento l'offertapromessa, con preghiera che la grazia siapubblicata nel Bollettino Salesiano, affinchèsempre più sia conosciuta la potenza e l'aiutocontinuo nei nostri bisogni di questa granMadre Regina de' Cieli . Viva Maria Ausi-liatrice !Casale Monferrato, 14 Ottobre 1895 .

LUIGIA GAJA.

Grazie a Maria. - La sottoscritta,travagliata già da molti anni da terribile ma-lattia nervosa, che l' aveva ridotta in istatoda non poter più uscir di casa, raccoman-datasi con fede a Maria SS . Ausiliatrice,ottenne la quasi completa guarigione . Rico-noscente per questa segnalatissima grazia eper un'altra pur importante, ottenuta nelloscorso giugno in occasione di una tribola-zione di famiglia, invia una tenue offertacon preghiera della celebrazione di unaS. Messa in ringraziamento a Maria Aiutodei Cristiani .San Giorgio Lomellina, 28 Ottobre 1895 .

GIUDITTA QUARESIMA.

Una famiglia consolata dalla SS .Vergine. - A sempre maggior gloria diMaria Ausiliatrice, pregherei d'inserire nelBollettino Salesiano quanto sono per narrare .Era il giorno 11 dicembre 1894, ed una tre-menda sciagura gettava nel pianto e nelladesolazione la mia famigliuola . Mio maritoCarlo Martini, mentre era intento al suo la-voro di falegname, veniva colpito da para-lisi gravissima che gli toglieva tosto l'eser-cizio di metà la persona . Trasportato nel lettoe chiamato d'urgenza il medico, questi ebbea constatare che l'infermo versava in peri-colo di vita . In mezzo a tanta ambascia, iocoll' unica mia figlia Marina pregammo efacemmo pregare tante anime pie, affinchèla Vergine SS. ci ridonasse il nostro caromarito e genitore . A tale scopo feci pure ce-lebrare una santa Messa ; ma l'infermo, lungidal migliorare, pareva invece che sempre piùsi aggravasse. Forse la Madonna voleva che,perduta ogni speranza negli umani rimedi,la collocassimo tutta in Lei sola . Una piazelatrice qui del paese, avendo udito il casomiserando , corse a porgermi conforto emi animò a confidare nella taumaturga Ver-gine Ausiliatrice, Dispensiera di grazie aquanti ricorrono a Lei con fiducia . Anzi milasciò una medaglietta da applicarsi al braccioperduto di mio marito. Oh, potenza di Maria!Da quel punto si cominciò a notare nell'in-fermo un miglioramento, che andò di giornoin giorno aumentando, finchè il mio caro ma-rito ricuperò la primiera sanità e potè ripren-dere l'usato lavoro .

Solo una cosa ci affliggeva ancora ed erache detto mio marito, quantunque rimessonella primiera salute, son si fidava usciredi casa nemmeno per ascoltare la S . Messa .Egli s'era fissato in mente che avesse a ri-cadere colpito dalla stessa malattia ; quindivane riuscivano le esortazioni ed i consiglidi noi e de' suoi amici . Fermo nel suo pen-siero, non faceva un solo passo più in là dicasa nostra ; e sì che a lui pure doleva diperdere alle feste la Messa e tutte le altrefunzioni religiose . Ma quella Vergine chemai viene pregata invano, esaudì interamentele nostre preghiere e quelle di tante personedivote ; e il giorno 20 dello scorso ottobre,per la prima volta dopo dieci mesi, il miograziato marito, vinta la sua renitenza, con-tento e beato potè recarsi alla chiesa per rin

-

graziare il Signore e la Vergine Benedettadei favori ottenuti .

Ma non finisce qui la mia riconoscenza allataumaturga Signora. Conviene pure che ioLe renda vive azioni di grazie per un altrosegnalato favore conseguito dalla stessa miafamiglia. Circa due mesi e mezzo dopo l'as-salto di mio marito, Marina mia unica figliavenne colpita da polmonite acuta che la ri-dusse in fin di vita . Si può facilmente ideare

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quale fosse lo strazio del mio povero cuore,vedendo così seriamente minacciata la vitadella mia diletta figlia, di colei che sola mipotea recare conforto ed aiuto durante lamalattia di suo padre . Per ben quindici giornilottò la poverina fra la vita e la morte . Piùvolte urgeva la necessità di recarlo il SS .Viatico ; ma si temeva che tale atto facessesoccombere l'amatissimo e sensibilissimo pa-dre, al quale davamo ad intendere essere laMarina un po' indisposta, e che tra brevesarebbe ritornata ancora intorno al suo letto .Però in mezzo a tanto male Marina tenevarivolto il suo pensiero alla Vergine Ausilia-trice e a Lei si raccomandava di cuore . Iopoi feci celebrare anche in questa occasioneuna S. Messa, e raccomandava alle preghieredi pie persone la mia cara inferma ; alla qualenacque pure il felice pensiero, ispiratole certodalla Madonna, di pubblicare la grazia dellasua guarigione, qualora l' avesse ottenuta,nel Bollettino Salesiano, che tanto s'adoperaa celebrare la potenza di codesta SignoraAusiliatrice ; e da quel momento mia figliacominciò a migliorare . Non era trascorso unmese che ella era entrata nella convalescenza .Chi può dire la nostra gioia?Già feci ringraziare la Madonna , ed ora

sento più che mai il dovere ed il bisognodi rendere pubbliche grazie a questa potentis-sima Vergine, Ausiliatrice dei Cristiani !Rossano Veneto, 3 Novembre 1895 .

MARIA GALVAN-MARTINI .

Guarito dal mal d'occhi . - Quattroanni or sono, dopo di essere stato colpitonelle vacanze autunnali da un mal d'occhi,che mi fece ritardare il ritorno in collegio,fui di nuovo preso dallo stesso male dopoche vi era entrato, cosicchè non poteva oc-cuparmi nei miei doveri di scuola e mi ve-devo in procinto di dover tornare a casa . Intale congiuntura il mio professore mi consigliòdi rivolgermi a Maria SS ., promettendo unaofferta se avessi ottenuta la grazia, Aderendoal suo consiglio, feci promessa che, se l'in-domani, festa dell'Immacolata, avessi potutoesercitare il mio ufficio nel servizio di chiesa,avrei fatto pubblicare la grazia nel Bollet-tino Salesiano e nelle Letture cattoliche edavrei mandato cinque lire al suo santuariodi Torino. Nè questa buona Madre vennemeno alla mia fiducia, giacchè non solo ilgiorno seguente potei fare il mio servizio inchiesa, ma cominciai anche a migliorare eda poco a poco guarii completamente . Dal-lora in poi non ho più sofferto nella vistache una volta un piccolo disturbo ; ed anziin tutto quell'inverno non fui tormentatodalla tosse come gli anni precedenti . Attri-buendo io tutto questo alla bontà di Maria,godo di adempiere alla promessa fatta ; ementre chiedo perdono a questa buona Madre

di aver tanto tardato, la prego di continuarmila sua potente intercessione, per ottenereun'altra sospiratissima grazia .Spezia, 4 Novembre 1895 .

UN ALLIEVO DEI SALESIANI .

Ricorso a Maria . - Fui colta da unmalore che mi perseguitò più di tre mesi .Mi rivolsi a Maria e Le feci una novena, al ter-mine della quale fui risanata . Sia benedettoil Santo Nome di Maria !Pozzolo Formigaro, 5 Novembre 1895.

CLOTILDE BOTTAZZI.

La Novena suggerita da DonBosco. - La sottoscritta avendo fatto laNovena suggerita da D. Bosco, al S . Cuoredi Gesù ed a Maria SS . Ausiliatrice, perottenere la grazia di una desideratissima gua-rigione, promettendo di renderne pubblico rin-graziamento sul Bollettino Salesiano, adempieora tal promesa dichiarando colla più vivariconoscenza, che non era ancor finita laNovena, quando l'implorata guarigione vennedal Cielo concessa . Questo serva alla maggiorgloria di Dio ed a ravvivare la fiducia nel-l'intercessione di Maria SS . Ausiliatrice!Intra, 6 Novembre 1895 .

ERMINIA IMPERATORI .

Rendono pure grazie a Maria SS . Ausilia-trice per segnalati favori ricevuti mediantela potentissima sua intercessione i seguenti :

Can. Don Lodovico Tallandini, Parroco di S . Mdella Pace, Bagnacavallo . - C . Oggero . - Ch. GiuseppeMontanari, Valsalice (Torino) - Cecilia Amadei, S .Damiano ( d'Asti .) - Marianna Gonano Barelli, Faga-gna - N. N, Ferrera Lomellina . - Luigi Manari, Roma .- Luigina A ., Novi Ligure . - Luigi Malfatto, NizzaMonferrato. - Sorello Orlando di Antonino, Liceta -- G. C, Trino . - Un Cooperatore Salesiano di Oleggio .- Picco Bosio, Savigliano . - Giuseppe Ferrando, Al-vito (Caserta) . - Angela Neretti, Rueglio - BrigidaVallino, Sabuggia . - Anna Ruffia, Cherasco . - EnricaPento Fermi, Carpineto (Piacentino) - Margherita Pis-sia, Carignano. - D . Bernardo Maranzana. - LorenzoCanta, S . Damiano d'Asti . - N. Strumia, Torino . -Sorelle Frasca, Quargnento. - Bernardo Cavagliato,Cellarengo. - Pietro Daprà, Torino . - Fratelli Bor .diga. fu Antonio - Battista Lanfranco fu Giovanni- Bartolomeo Quattroento, Cellarengo - Mario Ros

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sato - Pia Brasio, Dumaglio (d'Asti) . - MargheritaAppendino, Pralormo . - Giuseppe Quarone, Valfenera- Vittoria Varese . Torino. - D . Giovanni Gambino,Villafranca P .-Vittoria Fasano,Chieri. -AmbrogioPiano, Forno (Novara) . - Enrichetta Bezzo, ToncoMonf. - Magnani Piccolitta, Massi - Silvia Ghinos,Pugnana Firizzano - Lucia Delfina nata Ganna, Roma .- Ch. Carlo Barrini, Tendola (Massa Carrara) . -Giuseppa Catrastellero, Pollenzo. - Vincenzo e Gio-vaunina Balladore, Torino . - Angela Negro, Castagneto(d'Alba) .

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ECO DEGLI ORATORII FESTIVI

Foglizzo .

I giovanetti dell' Oratorio festivo di S . Michelein Foglizzo, tutti campagnuoli poveri di sostanze,ma ricchi di fede, di affetto e di venerazione versoil Vicario di N. S. Gesù Cristo, iniziarono negliscorsi mesi una colletta fra di loro e raccolsero unatenuissima offerta, frutto di piccoli risparmi, che spe-dirono al S . Padre per l'Obolo di S . Pietro . Ne eb-bero la seguente consolante risposta, che quel Diret-tore D . Andrea Pambianchi loro comunicò nella Festad' Ognissanti

REV . SIGNORE,

Il S. Padre ha ricevuto la sua lettera del 28 p . p .settembre, unitamente all'obolo che i poveri fanciullidell'Oratorio festivo di S . Michele vollero offrirgliin testimonianza del loro affetto .

Tale omaggio di devozione filiale, e i sentimentinella detta lettera espressi tornarono graditi a SuaSantità, che si compiacque incaricarmi di parteci-parlo, oltre al suo gradimento, la Benedizione Apo-stolica, che di vero cuore ha impartito a V . S. ea quei fanciulli, facendo voti cho per essa il Si-gnore li ricolmi di ogni grazia, onde crescendo neglianni crescano altresì nella pietà e nella virtù e di-ventino ottimi cristiani .

Adempiuto così il ricevuto incarico, mi è gratoesprimere alla S . V. i sensi della particolare miastima, con cui mi dichiaro

Di V. S. Rev .Roma, 26 Ottobre 1895 .

Dev.moA . RINALDINI

Sostituto .

NOTIZIE E FATTI EDIFICANTI

Una festa straordinaria ad onor di S . Giuseppe .

All' 8 di questo mese si compiono venticinqueanni, dacchè Papa Pio IX di v . m. proclamava S .Giuseppe Sposo di Maria SS., Patrono della Chiesauniversale . Per celebrare solennemente questafausta ricorrenza già da qualche tempo si è costi-tuito in Roma un Comitato, presieduto da Mons .Valeriano Sebastiani, il quale ebbe il piacere divedersi appoggiato dal Regnante Pontefice LeoneXIII colla concessione di particolari favori, degnidi essere conosciuti non solo dai Sacerdoti, mapur anche da tutti i fedeli .

Pei Sacerdoti . Il sullodato Comitato chiese adun-que al S. Padre di poter celebrare le dette festegiubilari la Domenica III d'Avvento, 15 del cor-rente dicembre, ottava della festa dell' Immaco-lata Concezione, colla Messa solenne propria di

S . Giuseppe in tutte quelle Chiese, in cui , pre-messo l'apparecchio degli ultimi sette mercoledìe della Novena, od anche di un triduo solenne,vi si celebrerà la festa, ed in tutte le altre Messe,in qualunque Chiesa celebrate, la commemora-zione . Ed il S . Padre con Decreto della S . Con-gregazione de' Riti, in data 12 agosto, benevol-mente rispondeva concedendo : 1° che nella prefataDomenica III di Avvento, di quest'anno solo, intutte le chiese dell'Orbe Cattolico, ove si terrannoi suddetti pii esercizi, si possa cantare, con Gloriae Credo, la Messa votiva solenne del Patrociniodi S. Giuseppe : purche non accada in tal giornoqualche doppio di Prima Classe , nè si ommettala Messa Conventuale o Parrocchiale corrispon-dente all'Ufficio del giorno, ove vi sia l'obbligodi tal celebrazione ; 2° che nella stessa Domenica,in tutte le Messe lette, e dovunque, non occor-rendo Doppio di Prima Classe, si aggiunga lacommemorazione di S . Giuseppe, prendendone leOrazioni dalla Messa del Patrocinio .

-Pei fedeli . Il S. Padre inoltre, per animare tuttii fedeli a prendere viva parte a queste giubilarifestività, con lettera del 24 settembre concedevadi più l'indulgenza plenaria ed altre indulgenzeparziali con queste parole : « Concediamo nel Si-gnore l'indulgenza plenaria di tutti i peccati atutti e singoli i fedeli di ambo i sessi di tutto ilmondo, che veramente pentiti, confessati e comu-nicati il giorno 15 dicembre, ovvero in uno deisette che immediatamente seguono, da scegliersiad arbitrio di ciascuno, divotamente visiterannoqualunque chiesa, nella quale si faccia la festa delSanto Patriarca Giuseppe, purche abbiano assistitocinque volte alla solenne novena, o tutte e tre levolte al solenne triduo, o diversamente abbianocon divozione visitato la propria parrocchia, edivi pregato il Signore per la estirpazione delle ere-sie, per la conversione dei peccatori e per la esal-tazione della S . Madre Chiesa. Rimettiamo poi aimedesimi fedeli, colla formola consueta dellaChiesa, ducento giorni di penitenze loro ingiunte,ed in qualunque modo dovute, in qualunque giornoassisteranno alla novena od al triduo . Permettiamoche tutte queste e singole indulgenze, remissionidei peccati e condonazioni di pene si possano ap-plicare per modo di suffragio alle anime del Pur-gatorio . »

I Cooperatori Salesiani negl'Istituti Cattolici .

Grazie a Dio, annoveriamo un gran numero diCooperatori Salesiani nei Seminari, Conventi, Col-legi, Oratorii ed altri Istituti cattolici in Italia ed al-l'estero, e di Cooperatrici Salesiane in Educandati,Monasteri ed altre Case religiose o d'educazioneper giovanette . Questo ci consola assai e concorremirabilmente ad estendere l'azione educativa, che,secondo lo spirito del loro regolamento, i Coope-ratori Salesiani debbono esercitare per la salvezzamorale, religiosa e civile della gioventù .

In molti dei sullodati Istituti leggesi ogni mesea pubblica mensa il Bollettino Salesiano, ed inparecchi si tengono regolarmente non solo ai Co-operatori Salesiani, ma a tutta la comunità le dueconferenze salesiane prescritte per S . Francescodi Sales e Maria Ausiliatrice, e si eccitano per tempoquei giovani cuori all'apostolato delle anime especialmente alla salvezza e santificazione dellagioventù, ove sono ripostele più grandi speranzedella Religione e della Patria .Parecchi Istituti poi non solo hanno superiori

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ed insegnanti che sono Cooperatori Salesiani, masi son fatti aggregare in corpo con tutta la co-munità all'Associazione Salesiana, onde farla par-tecipar tutta alle Indulgenze ed agli altri privilegiconcessi con mirabile munificenza dalla santa me-moria di Pio IX ai Cooperatori ed alle Coopera-trici Salesiane .

Si va per tal modo attuando una delle cose più de-siderate da D . Bosco e prevedute dall'immortalePio IX quando approvò l'Associazione dei Coope-ratori Salesiani.Noi ne siamo grandemente lieti e ne ringra-

ziamo di cuore gli antichi allievi di D . Bosco etutti gli altri benemeriti Cooperatori ed amicinostri che sono i principali promotori di una sìcommendevole opera di zelo .

Un Cooperatore eletto Vescovo .

Con piacere apprendiamo come a succedere alcompianto Mons . Giannotti nella sede di Modi-gliana, in provincia di Firenze, è stato eletto un ot-timo Cooperatore Salesiano, il Rev .m° Mons . SanteMei, Vicario Generale di Cagli nelle Marche . Noigli presentiamo le nostre sincere congratulazioni,e ci auguriamo che la sua cooperazione verso dellaPia Società Salesiana abbia a continuare nellaDiocesi di cui è fatto Pastore, anzi che prendamaggior slancio dall'alta dignità cui viene innal-zato, e ciò ad multos annos!

Le nostre Scuole Professionali .

Le Scuole d'Arti e Mestieri del nostro Oratoriodi Torino, avendo inviato all'Esposizione Eucari-stica di Milano varii loro lavori di pregio (de' qualiparlammo nell' ottobre scorso), hanno conseguitoil Diploma con Medaglia d'Oro . Mentre esprimiamola nostra gratitudine all'egregio Comitato dell'E-sposizione, facciamo voto che le dette nostreScuole Professionali continuino nella via del pro-gresso, a sempre maggior incremento dell'educa-zione artistica de' nostri giovanetti .

Mons. Fagnano in giro per l'Italia .

Nel frattempo che Mons. Fagnano si fermò inItalia, tenne in varii Collegi Salesiani e fuori in-teressanti Conferenze sulle Opere dei Figli di DonBosco in America e specialmente sulle MissioniSalesiane. Noi daremo un breve cenno di quellatenuta la III Domenica di ottobre nella chiesadei Servi in Faenza .Egli distinse anzitutto l'opera dei Salesiani in

America in due specie di Missioni : Missioni civilie Missioni barbare, a seconda dei paesi in cui siesercita . Accennato rapidamente al bene che fannonei paesi civilizzati i Salesiani, i cui collegi edIstituti non differiscono punto da quelli europei,passò a narrare delle Missioni in mezzo ai sel-vaggi .

E qui, con l'eloquenza facile e piana, ma francae sicura di chi ha presenziato i fatti, con quell'e-loquenza che penetra i cuori, persuade ed attrae,trattenne lungamente l'attenzione degli uditori .Raccontò mille svariati aneddoti ed espose curiosied interessantissimi bozzetti riguardanti la vitaintima, la cultura, l'indole e le occupazioni di queipoveri figli delle selve . Parlò del grande numerodi poveri bambini, che, prima della venuta deiSalesiani, fatti segno alle privazioni ed alle in-giurie della natura, per mancanza di cure, peri-

vano miseramente. Tratteggiò al vivo l'infelicecondizione della donna, che in quei luoghi è an-cora interamente schiava ; ed accennò alle fatiche,ai gravi pericoli, e ai disagi immensi che spessodeve, incontrare e superare il Missionario attra-verso quelle lontane e barbare contrade, raccon-tando come egli stesso era stato, nelle sue esplo-razioni, più volte fatto segno alle ire ed alle frecciedei selvaggi, e come si era trovato in dure neces-sità da dover vivere solo di topi crudi .Si trattenne poi lungamente a parlare del vil-

laggio di S . Raffaele, da lui stesso fondato nell'i-sola Dawson, ol son sette anni . Disse esser dettovillaggio composto di una quarantina di caseggiatied abitato da 350 Indii provvisti di tutto il neces-sario alla vita : che vi è un collegio con 45 ragazzeed un altro con 48 giovani : una banda musicale :varie officine per artigiani, fabbri, calzolai, ecc ., e,quel che più fa grata sorpresa, un ospedale pergli uomini e per le donne, diretto da un medicosacerdote e da una suora farmacista .

Parlò altresì del bene non piccolo che in quelleregioni i Salesiani fanno a pro dei nostri cari fra-telli Italiani ; accennò ai due grandiosi Collegi diBuenos Aires e di Montevideo aperti solamenteed esclusivamente peri figli degli Italiani ; ricordòcome, solo nel maggio dello scorso anno, 9 Italiani,naufraghi su quelle coste inospitali, furon per luisalvi da certa morte e rimandati in patria ; e concalde parole fece vedere come i Salesiani di quellelontane regioni, non altrimenti che i loro fratellid'Italia, prendano a cuore il bene degli Italiani,ridestando in loro il sentimento della fede ormaiassopito, richiamandoli alla virtù ed alla religionepatria, confortandoli e in tutto insomma facendoloro da padre e protettori .Terminò dicendo, che egli era venuto qui in

Italia in cerca di personale e di mezzi per conti-nuare quelle opere tanto bene incominciate ed av-viate, e che ai primi del mese di novembre sa-rebbe ripartito con 100 nuovi compagni . E siccomesolamente le spese di viaggio ammonterebberoalla vistosa somma di ben centoventimila lire, cosìraccomandavisi alla generosità dei pii Coopera-tori e delle pie Cooperatrici, al buon cuore deiquali raccomandava pure vivamente e con caldeparole l'Istituto Salesiano di Faenza .

Mettiamoci tra il popolo .

A proposito di Mons. Fagnano, il corrispondenteSubalpinus della benemerita Unione di Bologna (1)racconta un curioso fatterello, che noi vogliamofar conoscere anche ai nostri lettori .

Ieri, 4 novembre, così il sullodato corrispondente,un illustre patrizio torinese (il cui padre fu l'ul-timo ed unico maresciallo dell'antico Piemonte eche un giorno, difendendo nel nostro Senato idiritti della Chiesa, sentì dirsi dalla solita megera,già così schifosa fin da quegli anni : Taci là, bruttovecchione!) contavami il seguente fatterello :

Otto giorni fa mi trovava in un vagone dellaferrovia economica canavese con due preti . Essiparlavano sotto voce tra sè, ed io occupava quelpo' di tempo per dire il Rosario, secondo le in-tenzioni del S . Padre . Quand'ecco si apre con vio-lenza lo sportello di divisione tra la prima e se-conda classe, ed entrano cinque o sei giovaniavvinazzati, cantando a squarciagola .

Io stetti là timoroso per i poveri sacerdoti . Come(1) L'abbonamento annuo di questo giornale cattolico bolo

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gnese è di L . 18 . Direzione, Piazza S. Ma rtino, Bologna .

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se la caveranno? Si sa, come questi giovinastris'indracano contro i mansueti religiosi. Mentrepensava a prenderne un po' di difesa, alzo gli oc-chi e vedo il più attempato di quei preti, che sor-ridente verso ai nuovi arrivati alzava la mano ebatteva la solfa come un maestro di musica . Aquella novità tacquero anche i giovani, e mera-vigliati gli dissero quasi ad una voce- Signor prete, è forse maestro di musica lei?

Dimostra di battere così bene! . . . .- No, no ! Ma sovente mi tocca fare anche di

peggio .- E come mai?- Sappiate che io vengo dall'America ...- Lei?- Sicuro! E là vivo quasi di continuo in mezzo

ai poveri selvaggi. Allora con un po' di musicasi domano come fanciulli .- Dica, dica, come sono questi selvaggi?E mentre da una parola all'altra gli facevano

mille curiose interrogazioni, c'entra il controllore,che, vedendo l'infrazione alla legge, manda viaquegli importuni, i quali un momento dopo ritor-nano, e non più con canti spudorati, come prima,ma in umile atteggiamento, direi quasi riverente,per continuare un discorso che tanto li aveva gua-dagnati .In un bel momento, sapendo che il Missionario,

(che qui avevano già avuto campo a conoscere perMons. Fagnano) doveva tosto ritornare in America,nella Terra del Fuoco, a gara gli andavano di-cendo- So che venne a prendere operai, conduca

me, e vedrà. Io faccio il fabbro-ferraio, e ne avràsicuramente bisogno .- Taci là, che di te e dei pari tuoi se ne può

fare a meno, ma di me c'è assoluto bisogno . Iofaccio il panattiere . . . .- Io il falegname - e - Io il sarto . . . .E qui ci voleva tutta la paziente abilità del Mis-

sionario per trattenere quei vispi interlocutori ;ma Mons. Fagnano li domò tutti, li rese pacificie tranquilli, e docili tanto, che arrivati alla primastazione, detta Succursale, ancorchè avessero presoil biglietto per un'altra, vollero discendere peraccompagnarlo . Omai lo consideravano un amicodi antica data .

Gli si fecero d'attorno e dicendogli di andarecon lui, ripetevano ad alta voce- Ella in nostra compagnia può camminare si-

curo come in casa sua . - E come dissero fecero .Io baciai la mano a quell'industrioso sacerdote,

e gli dissi che, se aveva trovato in Piemontegente barbara, egli aveva saputo conquistarla comesuol guadagnarsi il cuore degli Indii . Sa che cosami rispose?- Se vogliamo che il popolo venga a noi, dob-

biamo metterci senza paura in mezzo di lui . Haveduto come si acquietarono? Questo vittorie leottengo qui e là, seguendo la scuola del mio granmaestro D . Bosco .

I miracoli della carità cristiana .

I promotori della Pia Opera dei francobolli usatid opo soli tre anni raccolsero ben 90 (novanta) mi-lioni di francobolli e realizzarono la bella sommadi L. 20000 a beneficio delle Missioni Cattoliche .Chi avrebbe mai creduto che l'amore sinceramentecristiano verso i propri fratelli di qualunque po-polo, di qualunque nazione, potesse con un'indu-stria negletta, con mezzi modestissimi, arrivare

a tanto da fondare nell'Alto Congo, su uno spaziodi 400 ettari, un nuovo villaggio cristiano chia-mato Sin Trudo (San Trudone), dove sono rac-colti i poveri infedeli, per essere evangelizzatinella via della salute, per essere istruiti civilmentee in ogni modo aiutati? Solo la carità cristianapuò operare di questi miracoli, di queste operegrandiose, perchè benedetta da Dio, perchè pro-sperata in tutte le sue ramificazioni, in tutte le sueimprese .

Animata da sì felici risultati, la Direzione ge-nerale dell'Opera, presieduta da Monsieur Cardolledel Gran Seminario di Liegi e rappresentata inItalia dal P . Novaro dei Predicatori, nuovamente,a mezzo della stampa, fa appello a tutti i buoni,perchè vogliano conservare i francobolli usati emandarli ai collettori autorizzati alla raccolta dallaPia Opera . Sarebbe ottima cosa che in tutte le città,in tutti i paesi, villaggi e parrocchie vi fosse qual-che pia persona che si prendesse l'assunto di rac-coglierli dagli amici e conoscenti, dai negozianti,dagli uffici pubblici e privati. Anzi a maggior in-cremento della stessa Opera Pia, sarebbe a desi-derarsi che sorgesse in ciascuna Diocesi un Comitatopermanente di zelatori coll'incarico di raccoglierei francobolli nazionali ed esteri, specialmente d'an-tica data, perchè più apprezzati, affine di utiliz-zarli a beneficio delle Missioni Cattoliche .

I francobolli raccolti si spediscano al SacerdoteD . Angelo Ferraboschi, Via S. Zenone, 10, Reggio-Emilia. Chi desidera farsi cooperatore della PiaOpera, non ha che da mandare il suo biglietto divisita al suddetto Sacerdote facendo contempora-neamente una spedizione, anche limitata, di fran-cobolli . Le spese di spedizione a mezzo assicuratovengono rimborsate . Tutti i zelatori dell' Operae collettori di froncobolli godono dei seguentivantaggi spirituali« I- Un ricordo speciale al Memento in tuttole Messe che celebrano i Missionari della Congre-gazione del Cuore Immacolato di Maria .

« 2° In perpetuo il primo venerdì di ogni meseviene celebrata una Messa per tutti i benefattorivivi e defunti .« 3° In perpetuo il 3 novembre di ogni annoviene celebrata una Messa solenne per l'anima ditutti i benefattori .« 4° I membri dell'Opera della Propagazionedella Fede, quando cooperano all' opera dei fran-cobolli usati, possono guadagnare un'indulgenzadi 7 anni e 7 quarantene » .È questa adunque una carità fiorita, senza spesa

alcuna, ed una bella occasione per lucrare bene-fizi spirituali . Quindi noi esortiamo tutti i nostrilettori a cogliere sì bella circostanza per farsi coo-peratori della Pia Opera, certi e sicuri che la ca-rità che fanno in nome di Dio apporterà sulle lorocase e sulle loro famiglie le celesti benedizioni .Sono tutti pregati a propagare questa santa operafra i conoscenti, affine di assicurare la vitalità disì bella Istituzione .

Una gita dei Domenicani al nostro noviziato di Sicilia .

Proprio all'incominciare del mese di ottobre,dedicato alla gran Vergine del Rosario, i figli diS. Domenico del gran convento di Acireale, gui-dati dal loro superiore, il celebre P . Lombardo,il quale, oltre ai suoi meriti oratorii e letterarii,ben può dirsi il ristoratore dei Domenicani inSicilia, si recavano al nostro noviziato di S . Gre-gorio. Fu quello un giorno della più sincera, gioia

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peri nostri chierici, ed anche poi loro ospiti ; evennero così sempre più stretti quei vincoli checi legano al grande Ordine dei Predicatori . Neigiorni antecedenti tutti lavoravano per poter, me-glio che fosse possibile, dar loro ospitalità comelo permetteva la nostra povertà, ed a seconda delleusanze ereditate da Don Bosco . Giunti che furonoe fatta colazione, verso lo dieci assistettero allarappresentazione del grandioso dramma Colpa ePerdono del Sac. Salesiano G . B. Lemoyne : allaqual rappresentazione intervennero pure i Chie-rici del Seminario Arcivescovile, che villeggiavanonon molto lontano . Il dramma religiosissimo, in-tramezzato da canti e suoni, entusiasmò tutti, efece passare allegramente alcune ore . Presa unaboccata d'aria e sgranchilite un po' le gambe, iDomenicani pranzarono assieme coi nostri Chie-rici . L' Inno Salesiano e vari pezzi scelti eseguitidai nostri, ed anche il bellissimo Inno degli Ope-rai eseguito dai Domenicani (musica su poesiadello stesso P . Lombardo) sollevarono a più spi-rabil aere gli animi di tutti. Non mancarono brin-disi ed acclamazioni a S . Domenico e a D . Bosco .Alla sera, accompagnati dai nostri per un bel tratto,i Domenicani fecero ritorno ad Acireale dopo es-sersi dato scambievolmente il fraterno saluto . Cosaveramente commovente! Noi ci auguriamo ch'ab-biano a rinnovarsi ogni anno queste manifestazionidi reciproco ancore e benevolenza, che lascianonell'animo segni indelebili.

BIBLIOGRAFIA

VIGOUROUX E BACUEZ . - ManualeBiblico o Corso di Sacra Scrit-tura . - Prima edizione Italiana sull'ottavaFrancese . - San Pier d' Arena . TipografiaSalesiana . - 4 Volumi di pag . 800-900 cia-scuno con 280 illustrazioni . L. 14.

Allorquando nel 18 Nov . 1893 S. S. Leone XIIIcon quella sapienza che lo distingue nel conosceree provvedere ai vari bisogni del tempo nostropubblicava la magistrale sua Enciclica " Provvi-dentissimus Deus" sugli studi biblici, la Pia So-cietà Salesiana del venerando D . Bosco, sempresollecita esecutrice dei comandi e desideri delSommo Gerarca, già da qualche tempo aveva pub-blicato il programma di associazione presso laTipografia sua di San Pier d'Arena all'opera mo-numentale degli abati F . Vigouroux e L. Bacuez ." Manuale Biblico „ tradotta in Italiano con per-messo e commendatizia degli illustri autori . L'o-pera veniva a soddisfare ad un vero bisogno delClero in Italia, e la modicità del prezzo di asso-ciazione fece sì che moltissimi fra gli ecclesiasticifossero solleciti di darvi il loro nome . - Ora annun-ziamo con viva soddisfazione che la Tipografia e-ditrice ha finita la pubblicazione del IV ed ultimovolume di detta opera, ed invitiamo tutti i Rev .Sacerdoti, Direttori di Seminari e d' Istituti re-ligiosi, che ancora non la possedessero, a farnesollecita dimanda, sicuri che se ne chiamerannooltremodo soddisfatti, essendo questo il Manualeindispensabile di ogni ecclesiastico . - Tra i moltis-simi giudizi sul valore ed importanza dell' opera

dati da Ecc .mi Cardinali, Vescovi, Prelati, Supe-riori di Ordini e Congregazioni religiose, ne piacetrascegliere quello che pubblicava l'ottima CiviltàCattolica nelle sua serie XI voi V . f. 7 d . 5 . « Pre-gio singolare del citato Manuale è l'aver raccoltoin brevissimo spazio la soluzione di tutte le que-stioni di qualche momento riguardanti o la SacraScrittura in genere, o qualcuna delle sue parti ancheminori in ispecie . Gli errori più moderni vi sonopresi più particolarmente di mira, come altresì lamoderna letteratura Biblica sia ortodossa o sia e-terodossa; il che alleggerisce grandemente il lavoroa chi desidera studiare più a fondo le questionitrattate dal Manuale » .

Prof. D. T . C .

Nozioni di Geografia ad uso delle ScuoleGinnasiali Tecniche e Normali pel Teol . GIULIOBARBERis. Torino Tip. e Lib. Salesiana 1895 .Pag. 273. Prezzo L . 1 .00Il Teologo Barberis è già ben conosciuto per le

sue produzioni storiche e geografiche, e non ab-bisogna di ulteriori raccomandazioni quando dàalla luce qualche nuovo lavoro . La sua Storia O-rientale-Greca è alla 12a edizione in pochi anni .Pubblicò alcuni anni sono un Manuale di Geo-grafia assai stimato e lodato da periodici nostra-li e stranieri; ma esso perchè troppo voluminosonon poteva adattarsi alle scuole. In queste No-zioni ne fece un compendio al tutto adattato allescuole. Pose in carattere alquanto più grosso ciòche deve studiarsi nel ginnasio inferiore e nellescuole tecniche (ciò che può essere anche adattatoper la 4a e 5a elementare), ed in carattere più pic-colo quanto è prescritto pel ginnasio superiore ele scuole normali . Così col tenuissimo prezzo diL. 1,00 ciascuno può procurarsi un ottimo testodi Geografia. Il professore poi che abbisogni dispiegazioni più ampie potrà procurarsi il Manualeseparato .

(Dall' Italia Reale-Corriere Nazionale 13-14 Nov.1895) .

Il Monitore Liturg ico. - È questo iltitolo di un Periodico Bimensile, che già da moltianni si pubblica in Macerata, e che ha riscosso l'ap-provazione universale del Clero Italiano ed Estero.In questo Periodico, che è stato concordemente lodatoda tutta la stampa cattolica e specialmente dalla Ci-viltà Cattolica e dall'Observateur Français,oltre un com-pleto Trattato di S. Liturgia, scritto appositamentedal Direttore, si riportano tutti i Decreti che vengonoemanati dalla S . Congregazione dei Riti , nonchè lespiegazioni e i commenti alle Rubriche e ai Decretidei più celebri Liturgisti . La Direzione del Periodicoinoltre risolve gratuitamente tutti i quesiti, che inmateria Liturgica possono esser presentati dagli ab-bonati, e in ogni fascicolo propone allo studio degliassociati tre casi Liturgici e dei precedenti riportale soluzioni . - Noi lo raccomandiamo caldamente atutti gli Ecclesiastici, essendo di grande utilità alClero . - Il prezzo annuo di abbonamento è di L . 3,50per l'Italia, e di L . 4,50 per l'estero.-

Rivolgersi al Rev. D. ARISTIDE GASPARRI, Di-rettore del Monitore Liturgico in MACERATA (Marche) .II consigliere delle famiglie . È una

pubblicazione bimensile utilissima al benessere dellefamiglie, Si occupa di economia domestica, industriecasalinghe, igiene e medicina, governo della casa, ecc.aggiungendovi i più savi consigli morali, piacevoliracconti , esercizi e divertimenti . - Il suo prezzo diabbonamento è di L . 4 annue, ma i NOSTRI ASSOCIATInon pagano che metà prezzo, cioè LIRE DUE . Rivol-gersi al Consigliere delle famiglie, Genova, mandandol'indirizzo o fascetta con cui ricevono il nostro Bollet-tino .

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INDICE DELL'ANNATA 1895

Gennaio.Lettera del Sac . Michele Rua ai Cooperatori edalle Cooperatrici SalesianePag . i

Annunzio e preghiera . . . . 7Come festeggeremo il nostro Patrono? . . . iviFausti presagi pel primo Congresso dei Coopera-

tori Salesiani 8Le feste centenarie di Loreto (disegno di quella

Basilica) . . . . 10Portogallo : I primi Salesiani in quel Regno . iviPolonia Austriaca : - Necessità di ingrandimen-

to

.

12Notizie dei Missionari di D . Bosco : - BrasileIl primo viaggio al Matto Grosso (seguito) . -Equatore : Un'escursione al Sud di Gualaquiza 13

Grazie di Maria SS . Ausiliatrice . . 22Nuovi Direttori e Vice-direttori diocesani . . . 23Necrologia : - Il P. Denza 24Varietà : - Il Cardinal Guarino al Collegio Maria

Ausiliatrice in Alì . - All'Oratorio S . Giuseppe diNovara . - In Chions del Friuli25

Bibliografia 26Cooperatori defunti 27

Febbraio.Un fiore sulla tomba di D . Bosco29Tutti al Congresso 30Perchè il C esso 31Circolare del Comitato promotore del primo Con-

gresso Salesiano in Bologna

32Approvazione ed Adesione dell'Em .mo CardinaleSvampa e del Rev .mo D. Rua .

. . . 33Il Sottocomitato delle Signore Bolognesi per que-

sto Congresso .

.

34L'Opera Salesiana in Italia ; Tre nuovi Oratoriifestivi, a Milano, Castellamare di Stabia eBorgo S. Martino

. .

35Inghilterra : Inaugurazione dell'organo nella Chie-sa Salesiana di Battersea

. .

.

38Notizie dei Missionari di I) . Bosco : - Tre mesidi Missione nelle Cordigliere patagoniche e due-cento sessantatrè novelli Cristiani . - Letteredi Mons. Lasagna intorno ai Coroados, selvaggidel Brasile . - Felice viaggio e festose acco-glienze dei primi Salesiani partiti per la Vene-zuela, ecc 40

Necrologia : - D. Camillo Ortuzar- 48Grazie di Maria Ausiliatrice49Le commissioni dei Cooperatori 50Varietà : - I cantori dell'Oratorio di Torino alle fe-

ste centenarie di Loreto. - Nel Monferrato. - InLiguria. - Carità pei poverelli . - Alì Marina .- Funzioni e pellegrinaggi51

Cooperatori defunti 55

Marzo.Il Congresso Salesiano s'avvicina!

57Programma : Lettera di S. Ecc . Rev ma Mons. Zoc-

coli all'Episcopato Italiano . - Norme praticheper partecipare al prossimo Congresso di Bolo-

58Per le Chiese Salesiane

. .

. 60Notizie dei Missionari di D . Bosco : - Equatore

Una grave disgrazia alla Missione di Gualaquiza .- Terra del Fuoco: Il vaporino per la Missionedella Candelara . La prima visita di Mons . Fa-gnano a quella Missione . Consolazioni e pene.Da selvaggi ad artisti . - Brasile : Lettera di.

I

Giugno.Il Sacro Cuore di Gesù e le nostre speranze . . 141Lettera al S . Padre degli Emani Cardinali edEcc.mi Arcivescovi e Vescovi intervenuti alCongresso di Bologna

. 143Breve di risposta del S. Padre - ed altri docu-menti 145

Mons. Giacomo Costamagna e sua consacrazioneepiscopale

. , 146La solennità di Maria Ausiliatrice in Torino

149D. Rua in PalestinaGrazie di Maria Ausiliatrice157

di S. Ecc. Rev.ma Mons. Lasagna intorno aiselvaggi Chamacocos e Lenguas . I figli di DonBosco a Pernambuco - eccPag . 60

Grazio di Maria Ausiliatrice .

. . . 72Consolante movimento per onorare S . Francesco

di Sales

. . . .

74L'Opera Salesiana in Africa (Tunisi) . . . . 79Necrologia - La Signora Pisani . .

. 80'Varietà: - Un monumento a D. Bosco . - Il Cen-

tenario di S . _Filippo Neri. - Un nostro DirettoreDiocesano eletto Vescovo . - La musica al Con-gresso di Bologna 82

Cooperatori defunti 83Aprile.

Una fausta notizia 85Alla vigilia del Congresso

86Come procedono i lavori del Congresso; Funzionireligiose . - Corrispondenti Diocesani . . .

88Bologna ai Congressisti ed un saluto di Torino aBologna 91

Onoriam Maria nel mese a Lei dedicato

93Notizie dei Missionari di D. Bosco : - Per I' Ar-gentina . - Otto mesi nel Vicariato di Mendeze Gualaquiza . - Lettera di Mons. Lasagna in-torno agli Indi Kainguà . - L'operosità dei Sa-lesiani nel Brasile. - Viaggio degli ultimi Mis-sionari al Messico 95

Grazie di Maria Ausiliatrice103Necrologia : - 11 Sue . Salesiano Francesco Dal-mazzo e Mous . Carini .

105Varietà : - Il primo anniversario della morte diD. Bosco in Milano . - Le scuole parrocchiali diTreviglio . - Padroni ed operai . - Ad onor diSan Francesco di Sales . - Il Cardinal Goossensall'Oratorio. - Una splendida usanza. - Fattimeravigliosi 107

Bibliografia 110Cooperatori defunti 111

Maggio.Il primo Congresso Internazionale dei Coopera-tori Salesiani

. .

.

. 113Il Card. Domenico Svampa, Arcivescovo di Bo-

logna 114I faustissimi giorni del Congresso . . . . 117Splendida accademia ad onor dei Congressisti . 135Grandioso Pellegrinaggio alla Madon .na di San

136S. Filippo Neri e il suo terzo centenario . - Vitapopolare di questo Santo137

Novena e festa di Maria Ausiliatrice . . . 139Necrologia : Il Conte C. Radicati Talice ed ilP. Mignemi :

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Necrologia: - Il Sac . Antonio Sala . . . pag . 160Eco del 1.° Congresso Salesiano161Ai giovanetti degli Oratorii163Cooperatori defunti . . 165Avviso ai RR . Parroci167

Luglio.Deliberazioni del Congresso di Bologna . . . . 169Mores . Costamagna in udienza dal S Padre . . 171Onoranze al nuovo Vescovo Salesiano . . . . 172Omaggio a D. Bosco e a D . Rna . . . 173Notizie dei Missionarii di D . Bosco : - Il Cama-rujo nella Patagonia (Relazione di Mons . Cagliero) 174

Un nuovo Istituto per le figlie adulte . . 180Esercizi spirituali per Maestre, Signore e Coope-

ratrci . 181Conso

iante movimento tra i Cooperatori . . ivi

Grazie di Maria Ausiliatrice . . . . 186Necrologia : 11 Cav. V. Tesauro, Suor AntoniaKupper ed il Can . G . Villanis188

Varietà : - Esempi da imitare . -Il Pellegrinaggiodi Montenero e il Collegio Salesiano di Collesal-vetti . - Un bel regalo di Maria Ausiliatrice . -Don Rea a Modena. - Spettacoli di Fede. - Ilmese di Maggio sotto un portico . - Un Condiret-tore eletto Vescovo . - Una solenne Gara Cate-chistica. - Generosa privazione in favore delleMissioni . - Decennio convenientemente celebrato .- Ospite illustre . - Nell' Oratorio di Fossano .- Solenne premiazione . - Slancio giovanile peronorar Maria 189

Bibliografia 194Cooperatori defunti 195

Agosto.I libri di testo (Avviso importante) .

. 197A S. S. Leone XIII nel faustissimo giorno di S .Gioachino 199

Deliberazioni del Congresso di Bologna . . . . 200La Scuola ed i Genitori202Collegi Salesiani d' Italia ed Educatorii diretti

dalle Figlie di Maria Ausiliatrice205Festa cli famiglia . . . . . 206Dall' Estero : Una processione esemplare in Franciaed uu Oratorio festivo in Svizzera

. iviNotizie dei Missionari di D . Bosco : - Patagonia :Inaugurazione di una nuova Chiesa e sei no-velli Sacerdoti . - Terra del Fuoco: Due mira-bili conversioni . - Colombia : Ristauri d' unaChiesa ed un Oratorio festivo . - Chilì : Unascuola pratica di Agricoltura . - Argentina.Un'altra Chiesa 208

Eco del 1° Congresso Salesiano214Grazie di Maria Ausiliatrice . . . . 215Inaugurazione della Casa Salesiana di Busto Ar-

218Il Cardinal di Lisbona a D . Rua . 219Varietà. - Gli Oratorii festivi di Torino a S . Fi-lippo . - Illustri visitatori . - Un circolo catto-lico . - Una riuscitissima festa . - A Balerna . ivi

Bibliografia 221Cooperatori defunti 223

Settembre.

Esortazione

. .

. . . . . 22 .5Deliberazioni del Congresso di Bolo ;;na , . . . 22(3Che cosa si fa negli Oratorii Festivi Salesiani . 228Dall' Estero : Alla Colonia Italiana della Ciotatin Francia

.

. 230Notizie dei Missionari di D Bosco : - Patagonia :Resoconto generale della )fissione . Che si èfatto per la S . Infanzia (Lettere di S . Ere. Rer.0aMens. ragliero) . L'orizzonte al Chuhnt si ras-screua varie conversioni . - Equatore : Cose en-rio Jivaros di ( .ualaquizao. - Colombia :Dal paese dei le brosi . - Argentina : Consola-zioni alla Bora (Buenos Aires) . - Brasile : Lariconoscenza di quella Repubblica231

Grazie di Maria SS . Ausiliatrice244Dai Collegi 246Eco del l .° Congresso Salesiano2.17

Varietà . - Ritorno al Cattolicismo di una signorinaromana . - Mons. Fagnano. - Incremento delladivozione a Maria Ausiliatrice . - Conferenze Sa-lesiane . - Negli Oratorii festivi . - Di chi è lacolpa? Pag. 248

Bibliografia 250Cooperatori defunti 251

Ottobre.La nuova Enciclica sul Rosario253Risveglio CattolicoIl Prefetto Apostolico della Patagonia Merid. eTerra del Fuoco ai piedi del S . Padre

. 259Posizione della prima pietra dell'Istituto S . Am-brogio in Milano ed inaugurazione della CasaSalesiana a Somma Lombardo . 260

Ultimo deliberazioni del Congresso di Bologna . 262Notizie dei Missionari di D. Bosco : - Uruguay :Benemerenze dei Salesiani verso le scienze na-turali, l'agricoltura e la meteorologia (Letteredi S.Ecc. Mons . Lasagna). -Argentina: Gli O-ratorii festivi. - Varie263

Grazie di Maria Ausiliatrice . . . 268Adunanza Salesiana tenutasi in Valsalice . . . 269All'Esposizione Eucaristica di Milano . . . 272Il S. Padre all'autore dell' opera : « La ragione

guida alla Fede » 274Dal Portogallo iviVarietà. - Gli Italiani nel Brasile . . Un'artisticacappellina a Maria Ausiliatrice . - Collegio Ponti-ficio d'Ascona sulla riva svizzera del Lago Mag-giore. - Le nostre Scuole Tipografiche . . . . 275

Bibliografia 276Cooperatori defunti 278

Novembre.Un grande avvenimento . . 281Ricordiamoci delle SS. Anime del Purgatorio . 282Il XIII Congresso Cattolico Italiano e la Pia So-

cietà Salesiana

283Esempi alla giovontù

.

. 284Notizie dei Missionari di D . Bosco : - Colombia .Una grande impresa a favore dei lebbrosi . -

Brasile: Tra i selvaggi del Matto Grosso . -Varie 286

Grazio di Maria Ausiliatrice:300Eco degli Oratorii festivi . . 302Varietà : - Due edificanti conversioni . - La Ma-donna di D . Bosco . - La ,festa del Rosario ovenacque D . Bosco . - Leone Harmel. - Altare mo-numentale al S . Cuore di Gesà304

Bibliografia 306Cooperatori defunti 307

Dicembre.Gli Augurii dei Salesiani ai loro Cooperatori e

Cooperatrici 309Una gravissima sciagura, ossia morte repentinadi Mons. Lasagna e di altri cinque MissionariiSalesiani 310

Cenni biografici di Mons . Luigi Lasagna

315Straordinaria spedizione di 107 Missionarii .

318Austria : Una nuova Casa Salesiana

320Notizie dei Missionarii di D . Bosco : - PatagoniaMeridionale : Un mese di Missione nel Pampa .- Brasile : Che cosa si fa nel Matto Grosso .

Colombia : Don Unia salvato per miracolo

iviGrazie di Maria Ausiliatrice329Eco degli Oratori festivi

331Noti zio e fatti edificanti : - Una festa straordina-ria ad onore di S. Giuseppe . - I Cooperatori Sa-lesiani negli Istituti Cattolici . - Un Cooperatoreeletto Vescovo . - Le nostre Scuole professionali .- Mons. Fagnano in giro per l'Italia . - Mettia-naoci tra il popolo . -I miracoli della carità cri-stiana . - Una gita dei Domenicani al nostro no-viziato di Sicilia ivi

Bibliografia 334Indice dell'Annata 335