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  1 BREVE NOTA INFORMATIVA SULLE COPERTURE DI CEMENTO-AMIANTO LE COPERTURE DI CEMENTO-AMIANTO Le cause del notevole sviluppo dell’industri a dei prodotti contenenti amianto sono molteplici. Le fibre di amianto hanno una eccezionale resistenza al fuoco ed agli agenti chimici, sono dotate di bassa conducibilità termica ed elettrica e i materiali contenenti amianto mostrano una elevata resistenza meccanica (l’amianto ha una buona resistenza alla trazione) e resis tenza ai funghi parassiti. Per queste proprietà, la presenza di numerosi giac imenti ed il loro basso costo, l’amianto ha trovato impiego in moltissimi settori ed in particolare nell’edilizia. Il termine asbesto deriva dal greco “asbestos” che significa “indistruttibile” . L’amianto veniva impastato col cemento per produrre il cemento-amianto (canne fumarie, tubi, cisterne, lastre piane ed ondulate, ecc.) o, dal nome del maggior produttore, “Eternit” (prodotti ad alta densità). Questi manufatti hanno trovato larghissimo impiego in edilizia. Sono state prodotte anche tegole in cemento-amianto come, ad esempio, le tegole tipo “marsigliese”(Foto 1). Per quanto concerne, invece, le lastre erano in produzione molte forme differenti (come riportato nei cataloghi commerciali della fabbrica dell’Eternit di Casale Monferrato). Foto 1 – Particolare delle tegole, tipo marsigliese, in cemento-amianto. Le lastre hanno generalmente una colorazione grigio-chiaro (Foto 2) ma sono state prodotte anche colorate con l’aggiunta di pigmenti. Foto 2 – Lastre ondulate di cemento-amianto.

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BREVE NOTA INFORMATIVA SULLE COPERTURE DI CEMENTO-AMIANTO

LE COPERTURE DI CEMENTO-AMIANTO

Le cause del notevole sviluppo dell’industria dei prodotti contenenti amianto sono molteplici.Le fibre di amianto hanno una eccezionale resistenza al fuoco ed agli agenti chimici, sono dotate di bassa conducibilità

termica ed elettrica e i materiali contenenti amianto mostrano una elevata resistenza meccanica (l’amianto ha una buonaresistenza alla trazione) e resistenza ai funghi parassiti. Per queste proprietà, la presenza di numerosi giacimenti ed il lorobasso costo, l’amianto ha trovato impiego in moltissimi settori ed in particolare nell’edilizia. Il termine asbesto deriva dal greco“asbestos” che significa “indistruttibile”.

L’amianto veniva impastato col cemento per produrre il cemento-amianto (canne fumarie, tubi, cisterne, lastre piane edondulate, ecc.) o, dal nome del maggior produttore, “Eternit” (prodotti ad alta densità). Questi manufatti hanno trovatolarghissimo impiego in edilizia. Sono state prodotte anche tegole in cemento-amianto come, ad esempio, le tegole tipo“marsigliese”(Foto 1). Per quanto concerne, invece, le lastre erano in produzione molte forme differenti (come riportato neicataloghi commerciali della fabbrica dell’Eternit di Casale Monferrato).

Foto 1 – Particolare delle tegole, tipo marsigliese, in cemento-amianto.

Le lastre hanno generalmente una colorazione grigio-chiaro (Foto 2) ma sono state prodotte anche colorate con l’aggiuntadi pigmenti.

Foto 2 – Lastre ondulate di cemento-amianto.

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Per la fabbricazione di manufatti in cemento-amianto (tubi e lastre) l’amianto, grezzo e compatto, veniva inizialmentesottoposto ad un procedimento di sfilacciatura e cardatura ad umido per separare le fibre le une dalle altre. Successivamente simescolavano le fibre con il cemento, in un apposito miscelatore, in modo da ottenere una barbottina densa ed omogenea. Lacomposizione della barbottina dipendeva dal tipo di prodotto che si voleva ottenere, ad esempio nel caso di produzione di lastreuna composizione tipica era la seguente : 160 Kg di amianto, 1150 Kg di cemento e 4366 litri di acqua.

Con la barbottina così ottenuta si formavano degli strati sottilissimi (monostrati). I monostrati venivano avvolti su un cilindroruotante sovrapponendoli l’un l’altro fino ad ottenere lo spessore desiderato. Se si estraeva il cilindro si ottenevano dei tubi di

cemento-amianto fresco che venivano posti a stagionare fino a completo indurimento. I tubi in cemento-amianto hanno ottimequalità di resistenza alle sollecitazioni e per questo motivo sono stati largamente utilizzati per tubazioni di acquedotti. Ilprocedimento di fabbricazione delle lastre era simile a quello per i tubi. Gli strati di cemento-amianto erano avvolti attorno ad ungrosso cilindro di accumulo, quindi si operava un taglio per lungo e si svolgeva la lastra.

In genere il tenore di amianto in un tetto di cemento-amianto varia dal 10 al 15 % in peso e il tipo d’amianto presente è ilcrisotilo, assieme al quale possono essere presenti la crocidolite e/o l ’amosite.

Dopo l’entrata in vigore della Legge 27 Marzo 1992 No. 257, si produce ancora il fibro-cemento ma le fibre di amianto sonostate sostituite da fibre di vetro, di cellulosa, di PVA (Polyvinyl alcohol) o di CFRP (fibre di carbonio, Carbon Fibre ReinforcedPolymers,). Il materiale così risultante mantiene le caratteristiche di resistenza originali del cemento-amianto ma non risultacancerogeno né durante la fase di fabbricazione, né durante l’impiego e lo smaltimento.

Nel mondo sono ancora molti i Paesi che producono manufatti in cemento-amianto (tra cui il Canada). Il tipo di amiantoutilizzato è il crisotilo. Numerosi studi scientifici avrebbero dimostrato, infatti, che la pericolosità del crisotilo (amianto diserpentino) è minore rispetto a quella della crocidolite e dell’amosite (amianti di anfibolo).

MECCANISMI DI DEGRADO DELLE COPERTURE DI CEMENTO-AMIANTO

Una copertura in cemento-amianto si può degradare secondo diversi meccanismi, ed in tempi più o meno lunghi, per causefisiche e/o chimiche.

Le principali forme di degrado sono dovute a:

Uso improprio, sollecitazioni meccaniche. Variazioni dimensionali legate a sbalzi termici che provocano fessurazioni e fratturazioni (ad es. dovute a cicli di gelo e

disgelo dell’acqua presente all’interno del manufatto). Si tratta di un meccanismo meccanico che porta alla distruzione diuna struttura porosa.

L’azione delle piogge può esplicarsi in una dissoluzione, o in un dilavamento, dei componenti della pasta di cemento. L’inquinamento dell’aria (in particolare le piogge acide dovute alle emissioni degli impianti di riscaldamento e degli

autoveicoli).

L’amianto che si distacca è presente sia in “fibre libere” che in “particelle miste” nelle quali le fibre sono ancoraparzialmente inglobate nel cemento. L’amianto finisce, generalmente, nei canali di gronda in quanto gran parte dei distacchiavviene nel corso delle precipitazioni atmosferiche a causa dell’azione meccanica delle gocce di pioggia. Ciò si può verificarefacilmente nel corso di ispezioni sui tetti di Eternit constatando la presenza di depositi di materiale contenente amianto nellegronde, sia di “stalattiti” filamentose in corrispondenza dei punti di gocciolamento (Foto 3).

Foto 3 – Stalattiti filamentose in corrispondenza dei punti di gocciolamento dellelastre ondulate di cemento-amianto.

Questa frazione di amianto distaccatosi dal manufatto ha una bassa probabilità di finire sotto forma di fibre dispersenell’aria in quanto:

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una parte dei fasci di fibre contiene ancora particelle di cemento che tengono unite tra loro le fibre; le particelle misteformatesi sono di dimensioni e peso tali da ostacolare la loro aerodispersione;

la presenza di altre fibre nell’aria (per la maggior parte di origine organica), sia di particelle non fibrose (la superficie rugosadei tetti raccoglie con facilità la polvere in sospensione nell’aria) dà origine a depositi costituiti da fibre talmente intrecciatetra loro che non sono facilmente aerodisperdibili.

Le fibre di amianto depositatesi sulla superficie del tetto sono, invece, facilmente disperse nell’aria quando il tetto è asciutto

e siamo in presenza di vento.Anche se il rilascio di amianto da un tetto può essere elevato solo una minima parte di fibre viene dispersa nell’aria. Questeultime, inoltre, si disperdono e si diluiscono in enormi volumi di aria in funzione dell’andamento locale dei venti. La parte cherimane nei canali di gronda non va però dimenticata in quanto diventa inevitabilmente una sorgente secondaria di fibreaerodisperse.

Il meccanismo di distacco sopra descritto spiega per quale motivo in prossimità dei tetti di Eternit le concentrazioni di fibrenell’aria sono generalmente basse. Misure eseguite in passato da questa Agenzia non hanno mai evidenziato, anche a brevedistanza dalle coperture di cemento-amianto, elevate concentrazioni di fibre. In ogni caso le concentrazioni rilevate devonoessere sempre correlate al cosiddetto “fondo ambientale” del luogo.

Sulla base di quanto sopra esposto risulta che la presenza di coperture in Eternit è un problema di carattere generale,dovuto non tanto alla presenza di un singolo tetto in un determinato luogo (con le dovute eccezioni nel caso di tetti moltodegradati) ma all’enorme diffusione sul territorio di questo tipo di coperture. Le fibre disperse nell’aria, infatti, possono esseretrasportate anche a notevole distanza dalla sorgente.

COME STABILIRE UN ORDINE DI PRIORITÀ DEGLI INTERVENTI MANUTENTIVI O DI BONIFICA ?

A causa della grande diffusione sul territorio di questi tipi di coperture è necessario stabilire un ordine di priorità degliinterventi manutentivi o di bonifica. Per stimare la possibilità di dispersione delle fibre di amianto nell’aria e stabilire questoordine di priorità sono stati proposti, da vari autori, numerosi algoritmi di calcolo. Questi algoritmi hanno lo scopo di trasformareun esame di tipo qualitativo e soggettivo, che può essere realizzato quale primo approccio al problema, in un giudizioquantitativo e oggettivo. In generale questi metodi forniscono un elenco di parametri da esaminare uno per uno, attribuendo loroun punteggio sulla base della possibile casistica (diversa per ogni parametro). Tutti i metodi giungono, infine, ad unavalutazione “numerica” del manufatto mediante un semplice algoritmo in cui i valori dei vari parametri sono variamentecombinati fra di loro. Il numero caratterizzante il manufatto può consentire la decisione finale e cioè, ad esempio, la scelta tralasciarlo stare, confinarlo o rimuoverlo. Questi metodi sono semplici e rapidi da applicare.Più discutibile è il tentativo di sostituire con questo tipo di valutazione la misura diretta della concentrazione di fibre di amiantonell’ambiente. Quest’ultima grandezza è, infatti, quella che conta per la valutazione del rischio, ma la sua misura richiedeun’indagine ambientale e quindi strumentazioni e personale specializzato. In alcuni casi si è trovata una buona correlazione trala concentrazione di fibre nell’aria e gli indici numeri di valutazione dei manufatti; i due criteri potrebbero, pertanto, risultareequivalenti. Si ha, tuttavia, una marcata influenza delle condizioni microclimatiche e della ventilazione (ed in particolaredell’umidità relativa e della velocità dell’aria) sulle concentrazioni di fibre aerodisperse determinate sperimentalmente.

Occorre una notevole cautela nell’applicazione dei valori numerici derivanti dagli indici di valutazione. Questi ultimi nonpossono sostituire la valutazione diretta del rischio da effettuarsi con misure di concentrazione di fibre aerodisperse.

Generalmente i problemi che derivano dal degrado delle coperture in cemento-amianto sono di due tipi:

la copertura può non assolvere più alle sue funzioni di protezione dell’edificio dagli agenti atmosferici(indipendentemente dalla presenza o meno dell’amianto);

le fibre di amianto possono affiorare in superficie e staccarsi dal manufatto disperdendosi nell’aria (problema specificodelle coperture in cemento-amianto).

Nel caso dei tetti in cemento-amianto le due problematiche sono strettamente connesse. Ad esempio le infiltrazioni diacqua sono in grado asportare meccanicamente le fibre che possono essere disperse anche in zone lontane dal tetto

Alcuni parametri, determinabili con il semplice esame visivo del manufatto, sono riportati nel Decreto 6 Settembre 1994. Atitolo esemplificativo si riportano qui di seguito alcuni fattori che generalmente devono essere presi in considerazione quando sivuole valutare lo stato di conservazione di un tetto e la possibilità di aerodispersione delle fibre:

presenza di rotture con asportazione del materiale;

struttura di appoggio e di ancoraggio della copertura;

infiltrazioni d’acqua nel sottotetto;

friabilità del manufatto;

stato della superficie ed eventuale affioramento di fibre;

presenza di sfaldamenti, crepe e rotture (Foto 4);

presenza di materiale friabile e/o polverulento in corrispondenza di scoli d’acqua, canali di gronda, ecc.;

presenza di stalattiti fibrose in corrispondenza dei punti di gocciolamento;

accessibilità da parte dei fruitori abituali dell’edificio;

presenza di impianti o altre installazioni ancorati direttamente nel cemento-amianto.

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Foto 4 – Lastre di cemento-amianto rotte.

COLONIZZAZIONE LICHENICA DELLE COPERTURE IN CEMENTO-AMIANTO

Studi, tuttora in corso, avrebbero evidenziato che le colonizzazioni licheniche determinano alterazioni biogeofisiche ebiogeochimiche delle serpentiniti asbestifere. Le fibre di crisotilo interessate da colonizzazione lichenica sarebberoprofondamente modificate chimicamente, con una conseguente riduzione della patogenicità delle fibre stesse. Questi studihanno come obiettivo quello di definire il potenziale ruolo dei licheni nell’ambito di una futura pianificazione di progetti dibioremediation  (cioè di processi, in generale, che impiegano i microrganismi o i loro enzimi per riportare alle condizionioriginarie un ambiente alterato da contaminanti di varia origine).

Analoghi studi sui fenomeni di colonizzazione lichenica delle coperture di cemento-amianto hanno lo scopo di verificare seanche su tali manufatti i licheni siano in grado di modificare le caratteristiche chimico-fisiche delle fibre di amianto presenti,

riducendone la patogenicità. Questi studi sono di estrema attualità e di particolare interesse anche al fine di stabilire dellepriorità di bonifica su scala territoriale.

TELERILEVAMENTO DELLE COPERTURE DI CEMENTO-AMIANTO CON IL SISTEMA M.I.V.I.S.

Il censimento su scala regionale delle coperture di cemento-amianto richiederebbe, a causa della loro grande diffusione sulterritorio, tempi lunghi e un numero adeguato di tecnici specializzati, nonché elevati costi. Oggi, tuttavia, è possibile identificare(almeno in linea teorica) le coperture contenenti amianto, in maniera relativamente rapida, mediante l’utilizzo del sistemaM.I.V.I.S. (Multispectral Infrared and Visibile Imaging Spectrometer). Il M.I.V.I.S. è uno strumento costituito da quattrospettrometri in grado di misurare la radianza della radiazione elettromagnetica (emessa o riflessa dalla superficie terrestre) nelcampo del visibile, del vicino infrarosso, del medio infrarosso e dell’infrarosso termico, per un totale di 102 canali. Il M.I.V.I.S. haun’elevata risoluzione spaziale e spettrale e i valori della radianza sono registrati in maniera digitale su una memoria di massa.La scelta dei canali è stata fatta per soddisfare alle esigenze di ricerca nel campo della botanica, della geologia, dell’idrologia,dell’oceanografia, ecc. Per utilizzare questa tecnica è necessario effettuare prima dei voli aerei e delle riprese iperspettrali

dell’intero territorio regionale (i cosiddetti voli M.I.V.I.S.). Successivamente i dati registrati sono elaborati, archiviati e distribuitiper mezzo di un apposito software. Prima di utilizzare le immagini per l’identificazione delle coperture è necessario correggeregli eventuali errori e distorsioni, introdotti durante la loro acquisizione, e georeferenziare quindi le immagini corrette.

Poiché la radianza di una copertura di cemento-amianto sarà diversa da quella di altri tipi di coperture (lose, legno, tegolein laterizio, lamiera, ecc.) sarà possibile identificare questo particolare tipo di coperture a condizione che prima sia statodeterminato il comportamento spettrale medio del cemento-amianto. Ciò è possibile effettuando rilievi a terra, ed analisi di fotoaeree ad alta risoluzione, di coperture campione di cemento-amianto. In seguito si potrà procedere alla classificazione dellecoperture assegnando alla classe cemento-amianto soltanto quei pixel che presentano caratteristiche spettrali simili alcomportamento spettrale medio del cemento-amianto individuato nella fase precedente. Al termine di questa classificazionesarà, in ogni modo, necessario eseguire a terra dei riscontri a campione poiché alcune coperture assegnate alla classe inquestione potrebbero essere in fibrocemento, ma senza l’amianto (è anche possibile che alcune coperture di cemento-amiantonon siano individuate in quanto variamente colorate o a causa di altri fattori).