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0 2019 Buone pratiche per sviluppare attività scientifiche a scuola

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2019

Buone pratiche per sviluppare attività scientifiche a scuola

1

1

INDICE

CONTRIBUTI E AUTORI DEL REPORT .......................................................................................................... 2 INTRODUZIONE .......................................................................................................................................... 3

COME E’ NATA LA NOSTRA IDEA ................................................................................................................ 3

L’EDUCAZIONE SCIENTIFICA NEI CONTESTI NAZIONALI ............................................................................ 5

INFORMAZIONI GENERALI ..................................................................................................................... 5

IL SETTORE DELLE SCIENZE ................................................................................................................... 11

SCHEDE D’ATTIVITA’ ................................................................................................................................. 14

STRUMENTI UTILI: L’INSEGNAMENTO DELLA SCIENZA BASATO SULL’INDAGINE (IBSE-INQUIRY-BASED SCIENCE EDUCATION) .............................................................................................................................. 15

ZOETROPIO ........................................................................................................................................... 17

BERNOULLI ........................................................................................................................................... 18

RUOTE .................................................................................................................................................. 20

MAGNETISMO ...................................................................................................................................... 22

ILLUSIONI OTTICHE .............................................................................................................................. 23

SALTI ELETTROSTATICI! ....................................................................................................................... 24

SCOPRIRE ACIDI E BASI CON I COLORI ................................................................................................. 25

LEAF LIFE LAB - LA VITA DELLE FOGLIE................................................................................................. 26

LET’S SWING – DONDOLIAMO! ............................................................................................................ 28

LA ZUPPA DI ARCOBALENO .................................................................................................................. 30

COCA COLA E MENTOS ........................................................................................................................ 31

PURIFICAZIONE DELL’ACQUA............................................................................................................... 34

FERRO NASCOSTO ................................................................................................................................ 36

LA TORCIA LED ..................................................................................................................................... 39

OGGETTI NASCOSTI ...................................................................................................................................... 42

IL TRENO MAGNETICO .................................................................................................................................. 44

PIOGGIA ACIDA ............................................................................................................................................. 45

MUSICA, FISICA E DIVERTIMENTO ........................................................................................................ 47

OSMOSI ................................................................................................................................................. 49

L’ATTRITO .............................................................................................................................................. 52

CONCLUSIONI ....................................................................................................................................... 53

2

1

CONTRIBUTI E AUTORI DEL REPORT Italia

Estonia

Grecia

Romania

The content of this publication is the sole responsibility of the project coordinator and partners and may not always reflect the views of the European Commission or the National Agency.

3

INTRODUZIONE

Boosting Science Education at School è un progetto di partenariato strategico finanziato dal programma

Erasmus Plus, durato 2 anni (ottobre 2017-ottobre 2019) e sviluppato insieme a scuole e associazioni

scientifiche con l'obiettivo di colmare il divario tra scuola e scienza.

Il partenariato è composto dal coordinatore Associazione Euphoria (Italy), quattro associazioni che si

occupano di scienza – The science zone (Italy), Digital Idea (Greece), Science Centre AHHAA (Estonia),

Ludor Engineering (Romania) – e quattro scuole di diversi livelli – Istituto Comprensivo “Maria

Montessori” (Italy), Moysiko Gymnasio-geniko Lykeio (Greece), Tartu Tamme Gümnaasium (Estonia) and

Scoala Gimnaziala Barnova (Romania).

Il progetto mirava a realizzare uno scambio di buone pratiche tra scuole e organizzazioni già attive nella

promozione della scienza in ambito scolastico al fine di creare sinergie tra il mondo educativo e quello

dell’associazionismo scientifico.

Questo scambio è stato pensato per facilitare l'introduzione nelle scuole di metodologie d’insegnamento

delle scienze più efficaci e attrattive per studenti e docenti, e per sviluppare un confronto tra le

associazioni sui diversi approcci didattici utilizzati e sulle strategie individuate per stabilire collaborazioni

stabili con le scuole.

Gli obiettivi principali del progetto erano da una parte ispirare l'insegnamento delle scienze sostenendo

gli insegnanti nel processo di modernizzazione delle loro metodologie con una particolare attenzione alla

promozione di attività laboratoriali in classe, e dall’altra incoraggire la comunicazione tra insegnanti,

scienziati e associazioni coinvolte in differenti modi nella divulgazione scientifica in Europa.

Inoltre il progetto mirava a migliorare la motivazione, l'attitudine all’apprendimento e, più in generale,

l’atteggiamento degli allievi nei confronti delle materie scientifiche, con un conseguente aumento della

loro alfabetizzazione in queste materie e della loro capacità di immaginarsi in carriere scientifiche.

In questo modo i giovani possono essere dotati delle competenze adeguate per raggiungere a pieno il

loro potenziale e quindi considerare il loro lavoro come strumento per migliorare la loro vita.

COME È NATA LA NOSTRA IDEA

La nostra idea progettuale è cresciuta a partire da tre considerazioni principali:

1) il sistema educativo nel suo complesso sta affrontando delle nuove sfide sia a livello nazionale che a

livello Europeo.

L'impatto della crisi economica e della globalizzazione hanno contribuito ad apportare cambiamenti

significativi al ruolo svolto dalle scuole che dovrebbero:

- facilitare la transizione verso il mercato del lavoro fornendo agli studenti nuove competenze;

- supportare gli studenti nella scelta delle loro future carriere;

- essere più attraenti e facilitare l'eccellenza tra gli studenti.

4

1

2) la scienza ha acquisito un ruolo cruciale nell’educazione poiché è il campo di conoscenze che più di altri

porta a sviluppare la ricerca e l’innovazione.

Gli studenti dovrebbero acquisire competenze in materie scientifiche per poter diventare giovani

scienziati capaci di portare innovazione in una società competitiva radicata nella conoscenza. Inoltre, la

promozione della scienza a scuola consente agli studenti di capire e di decidere se proseguire in un

percorso di studi superiori in materia scientifica.

3) la scienza ha un ruolo chiave nella società.

L'alfabetizzazione scientifica è importante anche per consentire ai futuri cittadini di partecipare

efficacemente al processo decisionale democratico e al processo politico che, nel prossimo futuro,

coinvolgerà sempre più la scienza. Ad esempio i nostri studenti potrebbero essere chiamati a votare su

questioni come l'uso di OGM, la clonazione umana, le risorse energetiche, etc. Come affermato dal

segretario generale dell'OCSE Angel Gurrìa, "dal prendere un antidolorifico alla determinazione di cosa

sia un pasto" equilibrato”, dal bere latte pastorizzato a decidere se acquistare o meno un'auto ibrida, la

scienza è onnipresente nelle nostre vite. E la scienza non è solo provette e tavola periodica; è la base di

quasi tutti gli strumenti che utilizziamo, da un semplice apriscatole all'esploratore più avanzato dello

spazio. Ancora più importante, la scienza non è solo il campo degli scienziati. Nel contesto di flussi enormi

di informazioni e cambiamenti rapidi, ora tutti devono essere in grado di "pensare come uno scienziato":

essere in grado di fare delle valutazioni e giungere a una conclusione; capire che la "verità" scientifica può

cambiare nel tempo man mano che vengono fatte delle nuove scoperte e che gli umani sviluppano una

maggiore comprensione delle forze naturali e delle capacità e limitazioni della tecnologia".

Partendo da questo contesto, i partner di questo progetto hanno creduto e tutt’ora credono fermamente

in quanto sia fondamentale colmare il divario tra scuole e scienza: è un dato di fatto che molte scuole non

includono nel loro percorso educativo delle fasi sperimentali e dei metodi basati sull'indagine (c.d enquiry

based learning) utili per insegnare la materia e renderla più interessante e divertente per gli studenti.

Crediamo che il personale scolastico dovrebbe essere formato costantemente per adottare metodi basati

sull'indagine e altri metodi comprovati per insegnare le scienze in maniera più efficace. Questo infatti

potrebbe aiutare gli insegnanti a preparare meglio i loro allievi, coinvolgendoli in diverse attività

laboratoriali e metterli in contatto con la scienza "reale".

Questi sono i motivi principali per cui vorremmo fornire agli insegnanti un supporto pratico e alcuni

strumenti per sviluppare delle attività scientifiche più coinvolgenti e potenziare l'educazione scientifica a

scuola!

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1

L’EDUCAZIONE SCIENTIFICA NEI CONTESTI NAZIONALI

L’insegnamento della scienza a scuola è diverso in ogni paese. Le differenze vanno dal numero di ore

dedicate alla scienza alle metodologie applicate, ad esempio in alcuni casi l’approccio è più teorico mentre

in altri l’approccio è molto più applicativo e laboratoriale. Nelle seguenti tabelle vorremmo presentare un

confronto tra i diversi sistemi educativi dei 4 paesi coinvolti nel progetto, con un focus specifico sulle

materie scientifiche

INFORMAZIONI GENERALI

Livelli scolastici divisi per età degli studenti

Paesi

Estonia

Italia

Grecia

Romania

Scuola Elementare

da 6/7 a 13 anni

da 6 a 10 anni

da 6 a 12 anni

da 6/7 a 11 anni

Scuola

Media

da 13/14 a 16 anni

da 11 a 13 anni

da 13 a 15 anni

da 11 a 14 anni

Scuola Superiore

da 16 a 18/19 anni

da 14 a 18 anni

da 16 a 18 anni

da 14 a 18 anni

5

1

Numero di giorni dell'anno scolastico

Paesi

Estonia

Italia

Grecia

Romania

Scuola Elementare

175

Minimo 200

175

168

Scuola Media

175

Minimo 200

175

168

Scuola Superiore

175

Minimo 200

175

154

6

1

Numero di ore d'insegnamento

Paesi

Estonia

Italia

Grecia

Romania

Scuola Elementare

4-6

5-8

5-6

4-5

Scuola Media

6-7

6-7

6-7

5-6

Scuola Superiore

7

5-7

6-7

6-7

7

1

(*) In Estonia, i quaderni di lavoro sono pagati dalle famiglie.

Libri scolastici: gratuiti o a pagamento

Paesi

Estonia

Italia

Grecia

Romania

Scuola Elementare

Gratuiti (*)

Gratuiti

Gratuiti

Gratuiti

Scuola Media

Gratuiti (*)

Pagati dalle famiglie

Gratuiti

Gratuiti

Scuola Superiore

Gratuiti (*)

Pagati dalle famiglie

Gratuiti

Gratuiti

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1

Autonomina del Dirigente Scolastico nella gestione della scuola

Paesi

Estonia

Italia

Grecia

Romania

Tutti i gradi

Il dirigente scolastico gestisce la scuola in tutti i suoiaspetti, assume gli insegnanti, gestisce le relazionicon i rappresentanti locali, i media e con i genitori. IlDS decide (insieme al consiglio dei docenti e igenitori) la strategia generale della scuola (rami distudio e immagine).

Il Preside è "responsabile della gestione delle risorse finanziarie estrumentali e dei risultati del servizio. Il Preside organizza le attivitàscolastiche secondo criteri di efficienza ed efficacia ed è ilproprietario delle relazioni sindacali" (decreto legislativo n. 165/01,art. .25). Il preside è un dirigente scolastico che gestisce le risorsefinanziarie e deve riferire periodicamente il bilancio al Consigliod'Istituto, dove sono rappresentati tutti i membri della comunitàeducante (insegnanti, genitori, personale amministrativo, studenti).Firma ogni documento rilasciato dalla scuola, di cui è responsabile.

Tutte le posizioni dei dirigenti scolastici sonoricoperte da qualifiche formali e interviste al comitatodel Ministero della Pubblica Istruzione. Il preside,insieme ad una comitato di insegnanti, segue ilprogramma stabilito dal ministero. Il preside è alvertice della comunità scolastica ed è un ufficialeresponsabile per la pedagogia e l'amministrazione.

Tutte le posizioni dei dirigenti scolastici possonoessere occupate sostenendo specifici esami. Ilpreside della scuola è chiamato "line manager" o"middle manager": coordina direttamente i processi,le relazioni con studenti e insegnanti, genitori eautorità locali.

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1

Autonomia degli insegnanti nell'organizzazione delle lezioni

Paesi

Estonia

Italia

Grecia

Romania

Tutti i gradi

Gli insegnanti devono seguire il curriculumdeterminato dal Ministero della Pubblica Istruzionema sono anche liberi di decidere come insegnare evalutare purché soddisfino gli obiettivi del curriculum.

L'autonomia degli insegnanti è data sia come individui "agliinsegnanti è garantita la libertà di insegnamento per quantoriguarda l'autonomia didattica sia come loro libera espressioneculturale", e come istituzioni "L'autonomia delle istituzioni educativeè una garanzia di libertà di insegnamento e di pluralismo culturaleed è incarnata nell'attuazione dell'istruzione e della formazionemirate allo sviluppo della persona umana, adattato ai diversicontesti, alla domanda delle famiglie e alle caratteristiche specifichedelle materie coinvolte". Gli insegnanti sono invitati a seguire leLinee guida del curriculum nazionale, redatto dal Ministero dellaPubblica Istruzione per ogni livello scolastico.

Si accede alla qualifica di dirigente tramite qualificheformali e colloquio con il Ministero della PubblicaIstruzione. Il dirigente scolatisco e gli insegnantiapplicano quotidianamente il curriculumpredeterminato dal Ministero. Il dirigente guida lacomunità scolatisca e svolge il ruole di supervisorepedagogico e amministrativo.

Esiste un curriculum scolastico unico, approvato dal Ministero dellaPubblica Istruzione per tutte le discipline, che si applica a livellonazionale. A parte questo, ogni insegnante può manifestare la suaoriginalità nella progettazione e nello svolgimento di lezioni.Nell'attuale sistema, per diventare un insegnante, è necessarioseguire un corso universitario e laurearsi al modulo psicopedagogicoche dà il diritto ad insegnare. Dopo la laurea, la persona deveparetcipare ad un concorso per ottenere un lavoro comeinsegnante. Tutti gli insegnanti si formano continuamente,partecipando ad esami per l'insegnamento ed esami sullavalutazione.

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1

IL SETTORE DELLE SCIENZE

L'approccio alle scienze:

accademico o pratico?

Paesi

Estonia

Italia

Grecia

Romania

Scuola Elementare

Dipende dal docente.

Soprattutto pratico

Dipende dal docente.

Soprattutto pratico

Combinazione di accademico e

pratico

Combinazione di accademico e

pratico

Scuola Media

Dipende dal docente.

Combinazione di accademico e

pratico

Dipende dal docente.

Combinazione di accademico e

pratico

Combinazione di accademico e

pratico

Accademico

Scuola Superiore

Dipende dal docente.

Soprattutto accademico

Dipende dal docente e dal tipo di scuola

Misto, dipende dall'indirizzo

Accademico

11

1

(*) In Estonia, gli insegnanti hanno un massimo di ore / lezioni da impartire agli studenti del livello

primario, secondario inferiore e secondario superiore. Ad esempio, il livello primario dura 6 anni e hanno

10 lezioni per gli alunni dei 1-3 gradi e 13 lezioni per studenti dei 4-6 gradi. La divisione di tali lezioni nel

corso degli anni (ad esempio il numero effettivo delle lezioni a settimana) dipende dalla scelta degli

insegnanti.

Numero di lezioni STEM per settimana

Paesi

Estonia

Italia

Grecia

Romania

Scuola Elementare

23 Matematica

10 Scienze naturali (*)

6-10 Matematica

2 Scienze naturali - 2 Geo

5-6 Matematica

3-4 Scienze naturali

4 Matematica

1 Scienze naturali

Scuola Media

13 Matematica

20 Scienze naturali

4 Matematica - 2 Scienze naturali

1 Geo - 2 Technologia

4 Matematica

6 Scienze naturali

4 Matematica

6 Scienze naturali

Scuola Superiore

13 Matematica

20 Scienze naturali

3-7 Matematica 2 Scienze

naturali -1 Geo

5-7 Matematica

8-12 Scienze naturali

Dipende dal tipo di scuola

12

1

(*) Si prega di notare che questa tabella deve essere letta in relazione a quella che spiega le diverse età

per i livelli nei diversi paesi in quanto si differenziano le diverse materie in base ad ogni livello.

(**) In Estonia, le scienze naturali consistono in biologia e geografia in grado 7 e lezioni separate di chimica

e fisica in grado 8.

Materie per ciascun grado(*)

Paesi

Estonia

Italia

Grecia

Romania

Scuola Elementare

Matematica, Scienze naturali

Matematica, geometria,

scienze naturali, TIC (**)

Matematica, Scienze naturali

Matematica, Scienze naturali

Scuola Media

Matematica, Scienze naturali

(*)

Matematica, geometria,

biologia, scienze della terra, TIC

Matematica, fisica, chimica, biologia, TIC

geografia

Matematica, fisica, chimica,

biologia

Scuola Superiore

Matematica, fisica, chimica,

biologia, geografia

Matematica, fisica, biologia, scienze

della terra, geografia astronomica, chimica, TIC

Matematica, fisica, chimica, biologia, TIC

Matematica, fisica, chimica,

biologia

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1

SCHEDE D’ATTIVITÁ

Nel corso del nostro progetto, abbiamo organizzato 4 periodi di formazione durante i quali ciascun

partner scientifico ha mostrato la propria esperienza nell'organizzazione di laboratori e attività e le sue

strategie per aumentare l'interesse nelle materie STEM tra gli studenti e preparare gli insegnanti ad

affrontarli.

Successivamente, abbiamo realizzato 20 video-tutorial per permettere agli insegnanti di replicare in classe

le attività svolte durante queste formazioni. La lingua parlata nei video-tutorial è l'inglese, mai agli stessi

video sono stati aggiunti sottotitoli in lingua estone, italiana, greca e rumena, per poter essere utili anche

agli insegnanti che non parlano inglese.

Ogni video tutorial è accompagnato da una descrizione tecnica degli esperimenti, da istruzioni per la loro

realizzazione in classe (ambiente di apprendimento) e da vari suggerimenti per poterli implementare.

Troverete tutte queste informazioni nelle schede d’attività annesse.

Potete trovare tutti i video-tutorial sul nostro canale Youtube: www.youtube.com/boostingscience

14

1

STRUMENTI UTILI: L’INSEGNAMENTO DELLA SCIENZA BASATO SULL’INDAGINE

(IBSE-INQUIRY-BASED SCIENCE EDUCATION) Prima di utilizzare i nostri tutorial video e i fogli di attività ad essi collegati, vorremmo fornirvi un ulteriore

input.

Naturalmente, sarete liberi di replicare come desiderate le attività nella vostra classe, ma vorremmo

suggerirvi un metodo che potrebbe stimolare ancora di più l'approccio scientifico nei vostri studenti:

l'insegnamento della scienza basato sull'indagine scientifica (IBSE).

IBSE è un metodo pedagogico che pone le idee, le domande e le osservazioni dei bambini al centro

dell'esperienza educativa1.

Nel fare ciò, sia i divulgatori scientifici (in generale, gli educatori), sia i bambini (gli studenti) condividono

la stessa responsabilità nel processo di apprendimento: qui, la libertà di ricercare come si verificano alcuni

fenomeni attraverso l'esperienza e il confronto con i propri compagni di classe si manifesta nella

responsabilità della costruzione della conoscenza collettiva2.

Educatori e studenti costruiscono insieme delle esperienze di apprendimento accettando la reciproca

responsabilità nella progettazione e nella valutazione delle varie fasi di apprendimento e di miglioramento

dell'individuo, nonché quella dell'intera classe.

Questa peculiarità del metodo IBSE implica un maggiore impegno durante l'esperienza educativa, sia da

parte degli allievi che da parte dei divulgatori scientifici: gli alunni sono tenuti a partecipare attivamente

alla definizione del percorso di indagine, i tutor devono apprendere di nuovo ogni volta con gli alunni.

In breve, potremmo condensare operativamente il metodo IBSE in questo modo:

Mettiamo le idee e il ragionamento degli studenti al centro della discussione, sviluppando con

loro sia il percorso iniziale da loro delineato che l'indagine che segue;

Creiamo un ambiente per una discussione rispettosa: apprezziamo il contributo di tutti;

Interveniamo per indurre gli studenti a dare il loro contributo al sondaggio, garantendo che gli

studenti abbiano idee chiare e prestino maggiore attenzione ai concetti chiave;

Sviluppiamo insieme domande che sorgono per interessarli ancora di più all'argomento e porre

loro ulteriori domande;

Diamo istruzioni o teniamo mini lezioni quando è evidente che gli studenti hanno bisogno di nuovi

strumenti o concetti per il progresso.

1 Ontario Ministry of Education. Inquiry-based learning. Student Achievement Division - Ontario 2 Michel Rocard, Valérie Hemmo, Peter Csermely, Doris Jorde, Dieter Lenzen, and Harriet Wallberg-Henriksson. Science Education Now: a Renewed

Pedagogy for the Future of Europe. European Commission

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1

L'apprendimento basato sull'indagine consiste in 5 fasi3:

1. Orientamento: creare interesse e trovare connessioni con la vita di tutti i giorni, con delle notizie

quotidiane e/o guardare dei video.

2. Concettualizzazione (generazione di domande e/o ipotesi): la domanda “di indagine” consiste in

una domanda che cerca una caratteristica misurabile (ad es. "Quanto volerà lontano?") e i fattori

che influenzano tale caratteristica (ad es. "La quantità e il tipo di combustibile"). Inoltre la

formulazione dell’ipotesi si dovrebbe basare sull’idea di un effetto atteso. Con gli alunni più

piccoli, invece dell'ipotesi, è meglio iniziare a creare delle idee e in seguito far pratica su come

formulare delle idee ipotetiche.

3. Indagine (esplorazione o sperimentazione, e interpretazione dei dati): Pianificazione

dell'esperimento (cosa misurare, cosa dovrebbe essere costante, come raccogliere i dati), scelta

di attrezzature adeguate (le attrezzature ed oggetti possono essere condivisi per migliorare

ulteriormente il lavoro di squadra e la cooperazione degli alunni), svolgimento dell’esperimento,

analisi dei dati, correggezione del piano e ulteriore prova se necessario.

4. Conclusione: i risultati supportano l'ipotesi? è possibile rispondere alla domanda iniziale?

5. Discussione: la discussione in tutte le fasi (comunicazione, riflessione) include anche il pensiero

critico.

Date un'occhiata agli esperimenti e ai materiali di accompagnamento nelle pagine 33-43 di questo

rapporto. Troverete degli esperimenti, fogli di lavoro e guide per gli insegnanti basati sul metodo IBSE,

progettati dallo Science Center AHHAA in Estonia.

Potete anche dare un'occhiata ad alcuni esperimenti condotti dall’associazione The Science Zone, sempre

secondo il metodo IBSE: https://www.youtube.com/channel/UC70JvV5jWJIHGe40HBxUXTQ

E ora ... siete pronti per iniziare a dare un impulso alla scienza nella vostra a scuola?

3 Margus Pedaste, Mario Mäeots, Leo A. Siiman, Ton de Jong, Siswa A. N. van Riesen, Ellen T. Kamp, Constantinos C. Manoli, Zacharias C. Zacharia,

Eleftheria Tsourlidaki. 2015. Phases of inquiry-based learning: Definitions and the inquiry cycle. Educational Research Review, 14, 47-61.

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1

Zoetropio (1/1) Ambiente di apprendimento

Durata: 45 minuti; Obiettivi: costruire uno zoetropio e collegare il suo funzionamento al mondo dei film e video; Materie: scienze; persistenza della visione; ingegneria; Argomenti: illusione ottica, zoetropio; Destinatari: studenti di 6-12 anni; Materiali: cartone, pittura nera, contenitore di cibo cilindrico, disegni stampati con animazioni, nastro adesivo, forbici, piccole biglie; Parole per ricerca su internet: Zoetropio Ulteriori informazioni: https://en.wikipedia.org/wiki/Zoetrope Collegamento al video tutorial: https://youtu.be/LV31pc65-70

Create gruppi di 5-6 studenti, fornite loro i materiali e lavorate

con loro durante l’esperimento.

1) Prendete un foglio A4 e preparate su un altro foglio un

modello che servirà agli studenti per capire dove tagliare il

foglio A4. Devono ottenere una lunga striscia di fogli A4 ben

ritagliati. Questa è il punto chiave per la realizzazione dello

zoetropio, che dovrà sembrare un cilindro con piccolo fori

tagliati alla stessa distanza gli uni dagli altri.

2) Avvolgete la striscia intorno al contenitore cilindrico e

chiudete con il nastro nel punto di congiunzione. Se non riuscite

a trovare un contenitore cilindrico, potreste usare un CD (in tal

caso dovreste cambiare il modello da tagliare).

3) Con delle forbici tagliate il cilindro per dargli la forma corretta

ed eliminate le parti che compongono le fessure. Rimuovete il

modello da seguire.

4) Fate un foro nel mezzo della base del barattolo e infilateci una

matita (nel CD il foro già c’è). Dipingete la parte esterna del

cilindro di nero per aumentare l’efficicacia dello zoetropio.

5) Tagliate due strisce con immagini, unitele con nastro adesivo

e formate una lunga striscia e posizionatela dentro lo zoetropio.

Posizionate una biglia nel foro centrale.

6) Alla fine, chiedete agli studenti di guardare le immagini

attraverso le fessure dello zoetropio mentre lo fanno girare. Può

aiutare tenere lo zoetropio sotto una forte luce. Potete

mostrare agli studenti il video tutorial e far vedere come si può

fare lo stesso esperimento con cavalli 3D. Potreste anche

raccontare una storia sullo zoetropio e spiegare come esso

rappresenti una forma primordiale di strumenti di crezioni di

pellicole e film. Spiegazione

Lo zoetropio è un cilindro con fessure tagliate verticalmente sui

lati. Nella parte interna della parete del cilindro c’è una fascia con

immagini in sequenza. Quando il cilindro gira, si guardano le

immagini attraverso le fessure e la loro scansione dà l’idea che le

immagini non siano semplicemente sfocate, ma che stiano

insieme, producendo l’illusione del movimento. Lo zoetropio 3D

si basa sullo stesso principio del 2D, ma utilizza dei modelli 3D e

invece che le fessure usa una luce LED stroboscopica per

illuminare ogni fotogramma per una frazione di secondo. La luce

stroboscopica e le fessure sono necessarie per bloccare le

immagini, altrimenti si vedrebbe solo una sfocatura.

17

1

Bernoulli (1/2) Durata: 45 minuti; Obiettivi: acquisire consapevolezza sul principio di Bernoulli; spiegare che la pressione dell’aria diminuisce all’aumentare della velocità dell’aria e che la pressione dell’aria funziona in tutte le direzioni; applicare il principio di Bernoulli; Materie: fisica; Argomenti: Principio di Bernoulli; sollevamento (forza); Destinatari: studenti di 6-10 anni; Materiali: per tutti – carta tagliata 15x2 cm, 2 palle, 1 gancio, filo; per la dimostrazione – un phon, palline di forme differenti (alcune dovrebbe essere fatte di polistirolo); Parole per ricerca su interent Bernoulli; Principio di Bernoulli; forza di sollevamento; Ulteriori informazioni: http://bit.ly/2WPo6PD http://bit.ly/2Zy0d0H Collegamento al video tutorial: https://youtu.be/i3u9lPXN_BA

Ambiente di apprendimento

1) Introduzione - 10 minuti:

Parlate con gli studenti del volo, chiedete loro cosa ne sanno e

date loro degli spunti per guidare le loro riflessioni. Potreste

parlare degli uccelli, degli aerei e delle loro ali. Guidate la

discussione finchè gli studenti riflettano sull’aria: qual è il ruolo

dell’aria nel processo del volo? Può aiutarlo? Conoscete le

caratteristiche dell’aria? Proponete dei suggerimenti circa la

pressione e la densità.

2) Dividete il gruppo - 10 minuti:

Per comprendere meglio l’esperimento, dividete la classe in

gruppi di 5-6 studenti e disponeteli in posti diversi della classe.

Date loro della carta e degli evidenziatori e chiedete di

selezionare le idee più importanti emerse nella discussione. In

questo modo aiutere gli studenti a mettere in ordine le idee e a

pensare a cià che non riescono a comprendere. Gli studenti

collegheranno le idee circa gli uccelli, gli aerei, le ali, l’aria e il

volo.

3) Esperimenti - 20 minuti:

Date agli studenti dei pezzi di carta da voi già tagliati. Potreste

usare carta riciclata tagliata 15x2 cm. Dite loro che devono

prendere il pezzo di carta in mano e tenerlo vicino alla bocca, e

soffiare sopra la carta. Cosa sta succedendo? Lasciateli discutere

e dare opinioni. Dunque preparate il secondo esperimento,

dando agli studenti un gancio, 2 palloni e un filo. Spiegate agli

studenti cosa devono fare, nel video tutorial potete vedere

come usare i materiali. Dopo aver impostato l’esperimento

lasciate che soffino tra i due palloni e discutano, chiedendo loro

cosa è successo nei due esperimenti e cosa è apparso strano.

Discutete del perché il pezzo di carta va in alto mentre i due

palloni rimangono insieme. Quindi preparate il terzo

esperimento: mettete il phon in modalità fredda, accendetelo,

e puntatelo al soffitto. Mettete la pallina da ping-pong nel fascio

di aria, facendo attenzione che la palla sia esattamente in quella

fascia. Tenete il phon fermo e guardate come le palline da ping-

pong si muove nell’aria. Muovete il phon da sinistra a destra e

guardate come la palla si muove. Chiedete agli student se la palla

è stata spinta o tirata.

18

1

Bernoulli (2/2) Ambiente di apprendimento

Chiedete ad uno studente di mettere la sua mano sopra la

pallina nel fascio di aria del phon, che così dovrebbe cadere.

Questo rappresenta una turbolenza sopra le ali di un aereo.

A questo punto preparate il quarto esperimento. Per questo

avrete bisogno di un ventilatore più grande. Provate a far

fluttuare due o più palle nello stesso flusso di aria. Chiedete agli

studenti cosa pensano, quante ne possono volare nello stesso

momento? Come si comporteranno quando ce ne è più di una?

Disponete palle di diverse taglie e osservate come si

comportano nel flusso dell’aria.

Istruzioni e consigli per gli studenti: chiedere loro di prendere da

casa ganci e filo, e date loro l’opportunità di trovare delle palline

differenti. Dopo l’esperimento chiedete di scrivere le

conclusioni e le idee principali emerse.

Spiegazione

Il principio di Bernoulli afferma che quando l’aria si muove

intorno ad un oggetto, essa crea differenti pressioni su quello

stesso oggetto. Quando l’aria si muove più velocemente, essa

crea meno pressione. Quando invece si muove più lentamente,

essa crea più pressione. Perché il pezzo di carta va verso l’alto?

Perchè quando soffi aria stai aumentando la sua velocità e la

pressione sulla carta diminuisce. La maggiore pressione sotto la

carta la spinge e porta la carta ad alzarsi. Perché i due pallini

rimangono insieme? L’aria che si muove velocemente tra i due

palloni diminuisce la pressione tra essi ed entrambi si avvicinano

nella zona d’aria dove c’è meno pressione. Come possiamo

spiegare il volo delle diverse palline? Ci sono due spiegazioni per

questa dimostrazione: A) il fascio di aria che si muove intorno la

palla crea un’area di aria a minor pressione. La palla non cade

fuori dal fascio di aria in movimento poichè l’aria che circonda il

fascio in movimento è a pressione più alta ed è proprio lei a

mantenere la pallina al centro del fascio di aria in movimento.

B) L’aria viaggia intorno alla palla e raggiunge la velocità più alta

nella zona superiore della palla (se la sorgente del fascio di aria

in movimento si trova in basso rispetto alla palla come

nell’immagine), creando una zona di bassa pressione sopra la

palla. La palla è spinta verso l’area di basse pressione, che potrà

essere modificata e disturbata ponendo qualcosa nella zona

sopra la palla.

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1

Ruote (1/2)

Ambiente di apprendimento

Durata: 30 minuti; Obiettivi: spiegare il ruolo dlle ruote negli strumenti meccanici; spiegare come le ruote possono essere usate per creare movimento; Materie: fisica; Argomenti: ruote, moto; Destinatari: studenti di 6-10 anni; Materials: ruote di differenti misure; Parole per ricerca su internet: ruota, moto, movimento;

Ulteriori informazioni: http://bit.ly/2x0696q

http://bit.ly/2FcO3lY Collegamento al video tutorial: https://youtu.be/TirFWNyr2bM

Introduzione:

Lo scopo di questa lezione è di fornire agli studenti degli spunti

di riflessione, renderli curiosi, far fare loro domande e trovare

delle risposte. Innanzitutto, dividete la classe in gruppi di 5-6

studenti. Fatevi aiutare da loro nell’organizzare la classe e

mettere i banchi in punti separati per ciascun gruppo. Date loro

delle ruote di diverse misure e fateli giocare con queste ultime.

Avranno tre ruote di diverse misure: piccola, media e grande.

Dite loro di sceglierne due e di iniziare a giocarci e osservarle. Gli

studenti possono cambiare le ruote dopo averle osservate e se

vorranno potranno far girare le tre ruote contemporaneamente.

Quando girano le ruote dovranno fare delle osservazioni.

Chiedete loro cosa hanno notato, aiutandoli a formulare le

giuste domande e a cercare delle risposte. Chiedete loro ad

esempio di osservare il numero di denti, il senso della rotazione

e la velocità. Dopo aver trovato le risposte, chiedete agli studenti

di scrivere le loro idee e di formulare una spiegazione.

Comprendere le ruote:

Organizzate un gioco e chiedete agli studenti di pensare dove

possono usare delle ruote e per quale scopo. Fate scrivere loro

i possibili utilizzi. Dopo 5 minuti di dibattito, chiedete agli

studenti di presentare la lista e di spiegare il perché dei loro

ragionamenti. Con questo gioco, gli studenti cercheranno di

ricordare se hann visto delle ruote in apparecchi meccanici:

potete parlare delle bicilette, ad esempio, dove le ruote

lavorano insieme per cambiare la relazione tra il meccanismo

che guida e le parti in movimento. Nelle bici le ruote sono

cambiate in base al terreno.

Movimento:

Un’altra parte della lezione può consistere nella spiegazione del

movimento. Potete spiegare tre tipi di movimento: circolare,

lineare e oscillatorio. Chiedete agli studenti di pensare ad

ognuno di essi e vedete cosa ne pensano. Chiedete di fornire

esempi e date materiali per testare ognuno di essi. Se hanno già

le ruote, date loro anche un righello per il movimento lineare e

un piccolo pendolo per quello oscillatorio. Mostrate il video

tutorial e discutete quanto hanno appreso. Discutete di come

questi tre movimenti sono connessi in un sistema meccanico.

20

1

Ruote (2/2) Ambiente di apprendimento

Ovviamente ci sono molti altri modi in cui potreste svolgere

questa lezione. Potreste anche riprodurre uno strumento

meccanico come quello presente nel video tutorial.

E’ più semplice se avete una stampante 3D, ma se non ne

disponete, potete creare delle ruote con un cartoncino.

Sceglietene uno che sia spesso, o incollatene un paio in modo da

fare spessore, tagliate dei cerchi di diverse taglie e inserite dei

perni sugli angoli.

Spiegazione

Le ruote sono utili in qualsiasi tipo di macchina, non solo nelle

biciclette. Sono semplici modi per generare più velocità o

energia o per trasmettere energia da una macchina in un’altra

direzione. Le ruote sono macchine semplici. Quando proviamo a

connettere due ruote di differenti misure, possiamo:

-cambiare la direzione: quando due ruote sono ingranate, la

seconda girerà nel verso opposto. Quindi se la prima gira in

senso orario, la seconda andrà in senso antiorario.

-Aumentare la forza: se la seconda di un paio di ruote ha più

denti della prima, essa gira più lentamente che la prima con

l’utilizzo più forza.

-Aumentare la velocità: se connettiamo due ruote insieme e la

prima ha più denti della seconda, quest’ultima dovrà girare più

velocemente per stare al passo. In questa disposizione la

seconda ruota gira più velocemente della prima ma con l’utilizzo

di meno forza.

Possiamo utilizzare le ruote per spiegare diversi tipi di

movimento. Nel video tutorial potete vedere il moto circolare

con la ruota, quello lineare e quello oscillatorio con la mano.

Potete anche vedere che le ruote sono usate per trasmettere

energia da una parte all’altra della macchina.

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1

Magnetismo (1/1) Durata: 45 minuti; Obiettivi: determinare quali oggetti sono magnetici e quali no; osservare che i magneti hanno due poli come quelli della Terra; Materie: fisica; Argomenti: magnetismo; Destinatari: studenti di 6-12 anni; Materiali: 2 magneti “normali” per ogni studente, 10 magneti più forti; una bussola per ogni gruppo; diversi oggetti includendo alcuni che saranno attratti e altri no dal magnete (per esempio fogli di alluminio, carta, chiavi, forcine, fagioli); un computer con internet. Parole per ricerca su internet: magnetismo, magnete, polo nord, polo sud, bussola;

Ulteriori informazioni: http://bit.ly/2WLaV1S Collegamento al video tutorial: https://youtu.be/N7hWXaBXH7g

Ambiente di apprendimento

Incoraggiate un dibattito tra gli studenti sulle loro esperienze

con i magneti, quindi mostrate loro come svolgere una serie di

semplici esperimenti per verificare quali oggetti saranno

attratti da un magnete.

Dividete la classe in gruppi e date ad ogni gruppo dei materiali.

Prima di iniziare l’esperimento, chiedete agli studenti quali

materiali secondo loro saranno attratti e quali no, e fate

scrivere le loro previsioni in due tabelle. A questo punto

dovranno verificare se le loro previsioni erano corrette o

meno, e scrivere i risultati. Adesso potete dare agli studentI le

bussole, e chiedere se conoscono il loro utilizzo. Chiedete loro

se sanno qualcosa riguardo la Terra e il suo campo magnetico.

Spiegate che il polo nord di un magnete si rivolge

approsimatamente al polo Nord della Terra, e viceversa.

Questo avviene perchè la Terra stessa contiene materiali

magnetici e si comporta come un gigante magnete. Pensate ai

popoli antichi che devono aver pensato al magnetismo come

una forma di magia. Possiamo notare inoltre che se teniamo

due barre magnetiche in modo tale da far toccare i poli nord,

si respingeranno l’una dall’altra; se invece il polo nord del

magnete è vicino a quello sud, i magneti si avvicineranno.

Spiegazione

Un magnete ha due lati chiamati poli: polo nord e polo sud. Il

polo nord di un magnete attira il polo sud di un altro magnete,

mentre il polo nord respinge il polo nord di un altro magnete.

I magneti possono attirare altri magneti o altri materiali

magnetici attraverso un campo magnetico. L’ago rosso della

bussola è un magnete ed è attratto dal magnetismo della

Terra. La Terra si comporta come una gigante barra magnetica

con un polo in alto verso l’Artico (vicino il polo nord) e un altro

in basso verso l’Antartide (vicino al polo sud). L’ago della

bussola punta verso nord perchè è spinto verso il polo nord

della Terra. Poichè i poli si respingono, la bussola deve essere

stata attratta dal lato sud di un magnete. Quindi quello che noi

chiamamo polo nord magnetico della Terra è in realtà il polo

sud del magnete che si trova dentro la Terra.

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1

Durata: 45 minutes; Obiettivi: capire perché l’illusione ottica avviene; spiegare diversi tipi di illusione ottica; Materie: ottica, fisica; Argomenti: percezione; Destinatari: studenti di 6-12 anni; Materiali: un computer e un video proiettore; immagini stampate con illusioni ottiche; Parole per ricerca su internet: illusione ottica, percezione;

Ulteriori informazioni: http://bit.ly/2wZy0DG http://bit.ly/2MSqPIl http://bit.ly/2N2iUs2 Collegamento al video tutorial: https://youtu.be/TEstaBDYh9U

Illusione ottica (1/1)

Ambiente di apprendimento

Questa lezione può essere utile in classe così come nella vita in

generale. Il principale obiettivo è quello di mostrare agli studenti

perchè avvengono le illusioni ottiche. Ciò che possiamo

affermare è che non sempre possiamo credere ai nostri occhi.

Dividete la classe in gruppi di 5-6 studenti e date loro dei fogli

stampati con immagini di illusioni. Potete scegliere tra qualsiasi

immagini di illusioni ottiche, ma consigliamo che siano almeno

10.

Un esempio può essere l’illusione di Müller-Lyer, che consiste in

due frecce stilizzate che sembra abbiano forme diverse.

Chiedete agli studendi ti analizzare ciascuna immagine e di

spiegare perché sia un’illusione. Dopo questo primo

esperimento, mostrate agli studenti il video tutorial e chiedete

loro cosa hanno notato. Chiedete loro di spiegare le illusioni,

cercando di stimolare i loro pensieri ponendo delle domande

pertinenti. Cercare di capire se gli studenti sanno perché

avvengano le illusioni ottiche.

Spiegazione Le cose possono sembrare diverse in base al modo in cui le

guardiamo, e possono essere addirittura più di una cosa allo

stesso tempo, e la mente e la vista possono essere ingannati da

qualcosa di piuttosto semplice.

Illusione del cilindro ambiguo – se si guarda il cilindro allo

specchio o di persona, la sua forma appare simultaneamente

differente: un piccolo quadrato di plastica o un cerchio. Ogni

parte è esattamente a metà tra un cerchio e un quadrato. Le

estremità dei lati sono a forma di onda. Due lati vanno verso

l’alto, due verso il basso. Insieme, i lati “correggono” la forma, in

base a dove la forma è proiettata nello specchio.

Illusione ottica di un’asta che entra in una fessura curva – potete

vedere un’asta che ruota e che sembra entrare in una fessura

curva. Cosa succede? La prima cosa da notare è che l’asta non è

fissata perpendicolarmente alla base ma è angolare. Per via di

questa angolatura, la base dell’asta passa per prima attraverso il

foro. Poi ogni sezione rimanente dell’asta ci passa lentamente,

andando verso l’alto finchè l’intera asta entra.

Illusione dell’ogetto impossibile – perchè impossibile? Perchè è

un ogetto bidimensionale fatto per sembrare a tre dimensioni in

base all’angolo da cui lo si guarda. Il triangolo impossibile si

presenta come un oggetto che unisce senza interruzioni lati

diversi di un triangolo, ma dipende da dove lo si guarda.

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1

Salti elettrostatici! (1/1)

Ambiente di apprendimento

Mettete un foglio di carta su una superficie piana (un tavolo) e

mettete dei supporti agli angoli. Spargete dello zucchero, sale

e pepe e poi mettete il foglio di plexiglass sopra i supporti.

Strofinate il plexiglass con il panno di lana e osservate. Quindi

ripetete l’esperimento con le lenticchie, la carta e l’alluminio.

Dividete gli studenti in gruppi da 5. Lasciateli provare partendo

dall’esperimento base e poi cambiate alcuni elementi per

vedere cosa succede. Per esempio, cambiate la distanza tra il

plexiglass e il tavolo, utilizzate diversi materiali per strofinare il

plexiglass, cambiate il peso o le dimensioni degli oggetti e/o dei

materiali di supporto. Osservate che l’attrazione dipende dalla

distanza, dall’”intensità” dello strofinio, dai materiali utilizzati

(più forti per i conduttori). Per ottenere dei buoni “salti

elettrostatici” è necessario utilizzare oggetti molto leggeri e

cospargerli ampiamente ed in eguale misura sulla carta.

Lasciate che siano gli studenti a svolgere l’esperimento con il

vostro supporto e prendete nota delle osservazioni.

Spiegazione

La materia è generalmente neutra ma strofinandola può

essere elettrizzata, attraverso il trasferimento di cariche date

dall’azione meccanica. La plastica (plexiglass) è caricata

negativamente quando è strofinata con un panno di lana.

Questo produce una redistribuzione delle cariche negli oggetti

vicini, attraverso la polarizzazione per gli isolanti (pepe,

lenticchie, zucchero, carta, sale) e tramite induzione per i

conduttori (alluminio). Gli ogetti sono attratti al plexiglass a

causa della forza elettrostatica (cariche opposte). Notate che

potete vedere anche la repulsione tra i pezzi di alluminio, che

acquisiscono la stessa carica quando vengono a contatto.

Durata: 45 minuti; Obiettivi: esplorare come l’elettricità statica funziona, l’esistenza di diverse cariche e di comportamenti di diversi materiali sotto forze elettrostatiche. Materie: scienze, fisica; Argomenti: elettricità statica; Destinatari: studenti di 8-13 anni; Materiali: per un gruppo – fogli di carta (1 per gruppo); 4 supporti isolanti (legno, plastica ecc.); una serie di piccoli oggetti leggeri come granelli di zucchero, sale, pepe, lenticchie secche, pezzi di carta e fogli di alluminio; 1 panno di lana; un foglio di plexiglass (20x20 cm); Parole per ricerca su internet: elettricità statica, Legge di Coulomb, carica, conduttore, isolante, forza elettrostatica;

Collegamento al video tutorial: https://youtu.be/K74RoAvfhms

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1

Scoprire acidi e basi con i colori (1/1)

Ambiente di apprendimento

Preparate del succo facendo bollire il cavolo rosso in una

pentola fino a quando non diventa viola, quindi filtratelo.

Preparate cinque bicchieri e metteteli l’uno accanto all’altro.

Aggiungete del bicarbonato in un bicchiere, dell’aceto in un

altro, del limone e ammoniaca in un altro (fate attenzione:

l’ammoniaca è pericolosa, utilizzate una siringa). Lasciate un

bicchiere di succo di cavolo viola per mostrare il colore della

soluzione neutra. Mescolate con un cucchiaio e osservate

come il colore cambia in modo differente in ogni bicchiere.

Potete anche controllare, con le strisce indicatrici di pH,

l’acidità delle sostanze che aggiungete, e vedere che il colore è

lo stesso del cavolo con la sostanza. In classe lasciate che gli

studenti scelgano i liquidi da mescolare e chiedete loro di

annotare in una tabella le trasformazioni che osservano.

Lasciate che siano gli studenti a svolgere l’esperimento con il

vostro supporto e prendete nota delle osservazioni.

Spiegazione

Le sostanze vengono classificate come “acide” o “basiche”. Gli

acidi hanno un pH basso, mentre le basi hanno un pH alto. Si

può stabilire se una sostanza è basica o acida mediante un

indicatore. Un indicatore è in genere una sostanza chimica che

cambia colore se entra in contatto con un acido o una base. Il

cavolo rosso contiene dei pigmenti chiamati “antocianine”,

che cambiano colore se miscelati con un acido (rosso) o una

base (blu-verde).

Durata: 45 minuti; Obiettivi: misurare l’acidità e la basicità tramite l’interazione delle sostanze con un indicatore di Ph; Materie: scienza, chimica; Argomenti: acidi e basi; reazioni

chimiche; proprietà ambientali,

pH e neutralizzazione;

Destinatari: studenti di 12-14

anni;

Materiali: per 20 bambini – cucchiai (3 per gruppo); bicchierini (5 per gruppo); succo di cavolo rosso (per 2 litri, far bollire mezzo cavolo rosso in 3 litri d’acqua per 30-45 minuti); bicarbonato (mezzo bicchiere – 200 g); aceto (1 bicchiere); 2 limoni (tagliati a fette); ammoniaca (mezzo bicchiere); siringhe senza ago (1 per gruppo) per fornire ai ragazzi l’ammoniaca senza che le maneggino direttamente; strisce indicatrici di pH (5 per gruppo); Parole per ricerca su internet: cavolo rosso, pH, acidità, indicatore di pH, antocianine; Collegamento al video tutorial: https://youtu.be/wdyDqNfqKm8

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1

Leaf Life Lab – La vita delle foglie (1/2)

Ambiente di apprendimento

Innanzitutto, versate dell’acqua in un bicchiere trasparente,

quindi aggiungete mezzo cucchiaino di bicarbonato e una

goccia di sapone e mescolate la soluzione.

Tagliate a dischetti, in modo uniforme, 5 o più foglie utilizzando

un perforatore. Rimuovete lo stantuffo di una siringa e

posizionate i piccolI pezzi di foglia all’interno della siringa.

Riposizionate lo stantuffo e spingetelo facendo attenzione a

non schiacciare le foglie.

Riempite la siringa con la soluzione di bicarbonato preparata

nel bicchiere. Per estrarre il gas dale foglie tagliate a dischetti,

coprite il foro della siringa con il pollice e tirate indietro lo

stantuffo per creare il vuoto. Mantenete il vuoto per circa 10

secondi e nel frattempo agitate le foglie per farle rimanere

sospese nella soluzione. Eliminate il vuoto. Potrebbe essere

necessaria qualche ripetizione per rimuovere tutto il gas dalle

foglie. Capirete che tutto il gas è stato rimosso quando le foglie

si saranno depositate sul fondo della siringa. Infine, mettete le

foglie nel bicchiere sotto una fonte di luce e aspettate che

risalgano lentamente e raggiungano la superficie. Potrebbero

volerci un po’ di minuti.

In classe dividete gli studenti in gruppi da 5 e lasciate che

svolgano l’esperimento, quindi scambiate i materiali e notate

cosa accade. Per esempio, provando diverse fonti di luce è

possibile osservare una differenza nel tempo impiegato dalle

foglie per galleggiare.

Gli studenti possono notare che la miglior fonte di luce è la luce

solare, mentre i LED commerciali non funzionano. Ciò avviene

perché la lunghezza d’onda della luce prodotta dai LED

commerciali è diversa da quella utilizzata dalle piante. Una

volta che tutte le foglie hanno raggiunto la superficie, gli

studenti possono posizionare il bicchiere in un armadietto al

buio e osservare quanto tempo impiegano ad andare sul

fondo. Gli alunni possono provare foglie di piante diverse.

Noteranno che le piante che hanno la superficie della foglia

liscia e non troppo spessa, impiegano meno tempo per

galleggiare rispetto alle altre. Lasciate che siano gli studenti a

svolgere l’esperimento con il vostro supporto e prendete nota

delle osservazioni.

Durata: 20 minuti; Obiettivi: studiare il ruolo della luce nella produzione dell’ossigeno durante la fotosintesi; Materie: biologia; Argomenti: fisiologia delle

piante, fotosintesi;

Destinatari: studenti di 10-13

anni;

Materiali: per un gruppo – luce solare o una forte luce artificiale (non LED comerciale); cucchiaino; bicchiere trasparente; siringa (senza ago!!); perforatore; bicarbonato (bicarbonato di sodio, mezzo cucchiaino); detersivo per piatti (1-2 gocce); foglie di spinaci; acqua (un bicchiere); Parole per ricerca internet: fotosintesi, produzione di ossigeno, disco fogliare, pianta; Collegamento al video tutorial: https://youtu.be/wS3TFERvU9E

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1

Leaf Life Lab – La vita delle foglie (2/2)

Spiegazione

La fotosintesi è un processo utilizzato dalle piante per

convertire l’energia della luce in energia chimica,

immagazzinata in molecole di carboidrati.

Le piante hanno bisogno di anidride carbonica, acqua e luce

per attivare il processo di fotisintesi.

Con la fotosintesi, vengono prodotte molecole di zucchero e

ossigeno.

Il bicarbonato aggiunto all’acqua funge da fonte di anidride

carbonica, mentre il sapone riduce la tensione superficiale

dell’acqua in modo che i dischi di foglie possano facilmente

scendere sul fondo del bicchiere. In realtà, normalmente le

foglie galleggiano perché contengono gas al loro interno.

Quando gli spazi di aria vengono sostituiti dall’acqua, la densità

complessiva della foglia aumenta e di consequenza affonda.

Quando vedete che le piccole foglie risalgono lentamente, è

perché viene prodotto ossigeno.

Poiché la densità del gas è più bassa della densità dell’acqua,

la foglia risale, raggiungendo infine la superficie.

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1

Let’s swing – dondoliamo! (1/2)

Ambiente di apprendimento

Pendolo singolo

Questo esperimento prevede molti passaggi e attività diverse,

quindi è opportuno fare in modo che gli studenti dividano i

compiti tra loro. Lasciate che gli studenti costruiscano un

pendolo usando una cornice rigida (una sedia su una scrivania),

un filo da pesca e dadi metallici e decidano il numero di

oscillazioni complete che vogliono osservare. Usando il

cronometro, fate osservare loro e annotare il tempo

necessario al pendolo per eseguire il numero stabilito di

oscillazioni.

Fate sì che gli studenti ripetano l'esperimento tutte le volte che

vogliono (circa 10 volte), quindi aiutateli a decidere un singolo

numero per rappresentare tutti i risultati ottenuti: potreste

suggerire loro di prendere la loro "media".

Ripetete la procedura cambiando alcuni dettagli:

1) numero dei dadi legati all'estremità inferiore del filo;

2) posizione iniziale del dado;

3) materiale che compone il filo;

4) lunghezza del filo.

È molto importante cambiare un dettaglio alla volta,

mantenendo gli altri invariati. Fate in modo che gli studenti

confrontino i risultati dei diversi esperimenti e traggano

conclusioni. Ponete loro questa domanda: il tempo necessario

per completare il numero di oscillazioni che avete deciso

cambia modificando i dettagli dell'esperimento?

Pendolo accoppiato

Per questo esperimento, è meglio utilizzare un filo più morbido

di quello da pesca: provate con una corda sottile. Legate due

estremità di una corda a due strutture rigide, in modo che sia

orizzontale e ben tesa (questo è molto importante). Costruite

due pendoli fissando la loro estremità superiore alla fune

orizzontale. Assicuratevi che entrambi i pendoli siano saldi.

Spostate iI dado di uno dei due pendoli e lasciatelo andare.

Osservate cosa succede.

Durata: 45 minuti; Obiettivi: apprendere i concetti di periodicità, frequenza e risonanza; sviluppare approcci metodologici scientifici qualitativi (descrizione) e quantitativi (misurazione); Materie: scienza, meccanica (fisica); Argomenti: oscillazioni e risonanza

in un pendolo; movimento

periodico e trasferimento di

energia;

Desitinatari: studenti di 10-12 anni;

Materiali: per un gruppo / 10 ragazzi - dadi metallici (x 12); filo da pesca (10 m); altri tipi di filo (10 m ciascuno; corde, nastri, ecc.); qualche tipo di supporto rigido (altezza 1-1,5 m); nastro (alcuni pezzi, se necessario per mantenere alcune strutture); cronometro per la misurazione del tempo (è sufficiente la precisione al decimo di secondo; ad esempio quelli delle app per smartphone); carta, penne e colori per registrare i risultati, creare grafici, tabelle e disegnare la configurazione sperimentale; Parole per ricerca internet: pendolo (movimento), oscillazione, pendolo accoppiato, attrito dell'aria; Collegamento al video tutorial: https://youtu.be/5aPqS5wohek

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1

Let’s swing – dondoliamo! (2/2)

Spiegazione

Pendolo singolo - Innanzitutto, noterete che il pendolo fa

sempre lo stesso movimento: avanti e indietro, avanti e

indietro, e per farlo impiega sempre lo stesso tempo! Questa

proprietà è chiamata "periodicità": un movimento è

"periodico" quando si ripete più e più volte, impiegando

sempre lo stesso tempo. In particolare, il tempo necessario per

eseguire uno di questi movimenti uguali (un'oscillazione, nel

caso di un pendolo) è chiamato "periodo".

Dovreste notare che il tempo necessario per eseguire un

numero fisso di oscillazioni non dipenderà dallo spostamento

iniziale del dado, dal numero dei dadi legati all'estremità

inferiore del filo né dal materiale che lo compone. Dipenderà,

invece, dalla lunghezza del filo! In particolare, più è lungo, più

tempo ci vuole perché competi una singola (o un certo numero

di) oscillazione.

Pendolo accoppiato - Una volta che il primo pendolo inizia a

muoversi, noterete che dopo un po' di tempo l'ampiezza del

suo movimento inizierà a ridursi fino a quasi fermarsi, mentre

l'altro pendolo (che inizialmente era ancora fermo) inizierà a

muoversi sempre di più. Aspettando ancora un po’ di tempo, il

secondo pendolo ridurrà il suo movimento, mentre il primo

ricomincerà a muoversi, e così via. Che cosa sta succedendo?

Ogni cosa che si muove ha un po 'di energia. Questa energia

può essere trasmessa ad altri oggetti per farli muovere: l'unica

cosa necessaria perché ciò accada è un mezzo per trasferire

questa energia. I pendoli trasferiscono continuamente energia

l'uno all'altro attraverso il filo orizzontale che collega le loro

estremità superiori: se ci fate caso, mentre oscillano, si

muovono come se ruotassero su sé stessi.

Quindi, una volta che un pendolo inizia a trasferire energia

all'altro, comincia a muoversi di meno, perché cede la propria

energia. L'altro, al contrario, riceverà energia e la utilizzerà per

iniziare a muoversi.

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1

La zuppa di arcobaleno (1/1)

Ambiente di apprendimento

Prendete un bicchiere liscio, stretto e alto. Mettete nel

bicchiere 7 ml di ogni liquido nel seguente ordine: sciroppo,

latte, detersivo per piatti, acqua con colorante alimentare, olio

di semi di girasole, alcool denaturato. Utilizzate le pipette per

aiutarvi a versare liquidi. Lasciate cadere delicatamente piccoli

oggetti nel bicchiere e osservate.

In classe, dividete gli alunni in gruppi di 5. Lasciate che gli

studenti scelgano l'ordine dei liquidi da versare nella colonna

densimetrica e provino a distinguere le caratteristiche dei

liquidi più densi da quelli meno densi. Per osservare meglio i

diversi strati di liquido, è importante versare i diversi liquidi

molto lentamente. Non date subito le pipette agli studenti,

lasciate loro scegliere diversi strumenti con cui versare

delicatamente i liquidi. Lasciate che siano gli studenti a

svolgere l’esperimento con il vostro supporto e prendete nota

delle osservazioni.

Spiegazione

La densità di un materiale è il numero di particelle di quel

materiale in un volume preciso. Consideriamo un centimetro

cubo di materiale A e uno di materiale B. Se nel primo ci sono 50

particelle (materiale A) e nel secondo ci sono 100 particelle

(materiale B), allora diremo che il materiale B è più denso del

materiale A.

Molto spesso, tuttavia, queste particelle sono troppo piccole per

essere contate. Quindi può essere utile capire se un materiale è

più o meno denso di un altro. Nel caso di materiali liquidi,

possiamo usare la colonna densimetrica per valutare quale è più

denso dell'altro. Possiamo semplicemente versarli in un bicchiere

uno sopra l'altro, come mostrato nell'esperimento: l'acqua è più

densa di olio e alcool ma è meno densa di latte, sciroppo ecc.

Possiamo anche stimare la densità di piccoli oggetti immersi nella

colonna densimetrica confrontandoli: ad esempio, un seme di

girasole è meno denso dell'alcool mentre il tappo di plastica di

una penna è meno denso del sapone per i piatti, ma più denso di

olio e acqua. Attenzione però: molto spesso il concetto di densità

viene scambiato con il concetto di peso! Il peso dipende dalla

forza di gravità e per esempio cambia se andiamo sulla luna. La

densità, invece, è una caratteristica specifica di un materiale e

non dipende dalla quantità di materiale che utilizziamo o da dove

lo poniamo.

Durata: 40 minuti; Obiettivi: confrontare la densità tra

solido e liquido con una colonna di

densità;

Materie: scienza, fisica; Argomenti: densità, propietà della

materia;

Destinatari: studenti di 8-12 anni;

Materiali: 1 bicchiere trasparente;

2 pipette; 7 ml di alcool

denaturato (90%); 7 ml di latte

fresco; 7 ml di detersivo per piatti;

7 ml di sciroppo (ad esempio alla

menta); 7 ml di olio di semi di

girasole; 7 ml di acqua; colorante

alimentare; 2 gomme da

cancellare; 2 lenticchie; 2 chicchi di

riso; diversi piccoli oggetti

disponibili;

Parole per ricerca internet: densità, colonna densimetrica, massa VS densità, propietà dei materiali; Collegamento al video tutorial: https://youtu.be/fpa9ZuaUnV4

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1

Coca cola e Mentos (1/3) Durata: 45 minuti; Obiettivi: determinare cosa aggiungere alla coca cola per ottenere la massima eruzione di schiuma possibile; Materie: chimica, fisica; Argomenti: solubilità del gas; pressione; soluzione supersaturata; tensione superficiale; stati della materia; reazione chimica e le sue caratteristiche; formazione di gocce di pioggia, fiocchi di neve e bolle; Destinatari: studenti di 12-18 anni; Materiali: Coca light (almeno 0,5 l; l'esperimento finale richiede almeno una bottiglia aggiuntiva – quelle più grandi producono risultati migliori) - tenetela in frigorifero prima dell'uso; caramelle alla menta, menta piperita e altri aromi (1 confezione); caramelle dure a superficie liscia; compresse di carbone attivo; detersivo per piatti (o qualche altro detergente); altre sostanze di interesse (ad esempio zucchero da tavola); un'area esterna e rocce per il fissaggio della bottiglia; carta, un imbuto o un contenitore stretto per versare le caramelle nella bottiglia; dispositivi di protezione individuale per ciascun membro del gruppo: un impermeabile di plastica, occhiali di sicurezza, guanti di gomma ove necessario, occhiali, contenitori o boccette;

Ambiente di apprendimento

Il compito degli studenti è di determinare cosa aggiungere alla

coca cola per ottenere la massima eruzione di schiuma

possibile.

Prima di svolgere l'esperimento all'esterno, è possibile

condurre test preliminari all'interno utilizzando 0,1-0,2 litri di

cola in contenitori più piccoli (non si verificherà alcuna

eruzione se si utilizza un bicchiere).

Se avete intenzione di versare le sostanze in esame

direttamente in una bottiglia di cola, è opportuno condurre

l'esperimento all'aperto. Posizionate la bottiglia su una

superficie piana e solida in modo che non cada. Usate blocchi

di legno o pietre come supporto. Si consiglia di utilizzare

dispositivi di protezione individuale (occhiali e giacchetti

impermeabili).

Quanto più rapidamente è possibile mettere le sostanze

selezionate nella bottiglia, tanto più potente sarà l'eruzione.

Potete versare caramelle o compresse usando un foglio di

carta arrotolato in un imbuto. Potete anche metterle in un

altro contenitore con un'apertura più stretta e usarlo per

versarle rapidamente nella bottiglia di coca cola.

In aggiunta alle suddette attrezzature di prova, è anche

possibile utilizzare la propria creatività e conoscenza per

testare varie sostanze.

Spiegazione

Quando aprite la bottiglia di una bibita, potete sentire il suo

suono sibilante e vedere bolle di anidride carbonica che

salgono sulla superficie della bevanda. Le bolle non erano

visibili quando la bottiglia era ancora chiusa. L'anidride

carbonica è stata sciolta nella bevanda sotto la grande

pressione: maggiore è la pressione, più gas si dissolve.

Stappare la bottiglia allevia la pressione al suo interno. A una

pressione più bassa, il liquido non può più "adattarsi" alla

quantità di anidride carbonica di prima: la soluzione diventa

sovrasaturata. Una soluzione supersaturata è una soluzione

che contiene più sostanza disciolta di quanta se ne possa

effettivamente dissolvere in essa. Di conseguenza, la sostanza

disciolta in eccesso tenta di fuggire come gas o

sedimentazione.

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1

Parole per ricerca internet: Coca-Cola + Mentos, geyser di soda, nucleazione, solubilità dei gas, anidride carbonica, bibite gassate, materiale poroso, tensione superficiale, gocce di vino; Ulteriori informazioni: Collegamento alla scheda di lavoro realizzata da AHHAA: http://bit.ly/2RlsxAh

Collegamento alla guida per insegnanti: http://bit.ly/2Xgj1UB Collegamento al video tutorial: https://youtu.be/3VM-Dy3x5FM

Coca cola e Mentos (2/3)

Spiegazione

Proprio come le gocce di pioggia o i fiocchi di neve necessitano

di una particella di polvere su cui crescere nell'aria che è

sovrasatura di vapore acqueo, le bolle hanno bisogno di una

base su cui formarsi in una bibita analcolica. In una bibita

analcolica, i lati della bottiglia si comportano come quella base.

Le bolle si formano anche su oggetti o sulle dita posizionati

nella bevanda. Basta inserire un oggetto o un dito nella

bevanda. Poiché le bolle hanno una densità inferiore rispetto

alla soluzione, risalgono.

Le pareti delle bottiglie sono lisce e quindi non sono un buon

posto per la formazione delle bolle (anche se alcune bolle

appaiono lì, specialmente nella parte superiore della bottiglia).

Le Mentos, tuttavia, hanno una superficie porosa, che

favorisce la formazione di bolle.

Le compresse di carbone attivo hanno inoltre una grande

superficie e sono quindi un buon posto per la formazione delle

bolle. Allo stesso tempo, sono leggere e non scendono sul

fondo del contenitore come le caramelle Mentos. Le pastiglie

di Mynthon (o altre caramelle dure) sono più pesanti della coca

cola e si depositano sul fondo, ma hanno una superficie

piuttosto liscia, che non favorisce la formazione di bolle.

Si ritiene inoltre che la riduzione della tensione superficiale

causata dalle cere presenti nelle Mentos e la gomma arabica

(*) siano la causa della formazione di bolle. Per questo motivo,

dovrebbero dissolversi nella bevanda. Le bolle si formano

principalmente a causa della superficie della caramella.

La tensione superficiale è un fenomeno che si esprime nella

contrazione dello strato superficiale di un fluido (come una

membrana elastica). La tensione superficiale caratterizza le

forze tra le molecole di un liquido. Minore è la tensione

superficiale, più facile sarà la formazione delle bolle. Una

maggiore tensione superficiale mantiene le bolle piccole e

favorisce la formazione di schiuma.

La tensione superficiale è ridotta dall'aspartame presente nella

coca light. Questo è il motivo per cui raccomandiamo di

utilizzarla. Essa inoltre agevola la pulizia, in quanto non

contiene zucchero colloso. Lo zucchero e diverse altre

sostanze presenti nelle bevande analcoliche aumentano la

tensione superficiale della bevanda.

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1

Coca cola e Mentos (3/3)

Spiegazione

Perché aggiungendo Mentos (o un'altra sostanza con un’ampia

superficie) a un bicchiere di coca cola si produce una più

modesta eruzione rispetto a quando la bevanda è in una

bottiglia?

Bicchieri e bottiglie hanno aperture di dimensioni diverse.

L'anidride carbonica rilasciata raggiunge l'aria più velocemente

in un bicchiere che in una bottiglia, poiché quest'ultima ha

un’apertura più piccola. Una bottiglia contiene più bolle per

unità di superficie ed è più difficile per esse uscire dalla

bottiglia. Il liquido inizia a produrre schiuma. La schiuma

occupa più spazio del liquido, poiché il gas nella schiuma ha

una densità inferiore rispetto al liquido. Più bolle si formano,

più velocemente sale la pressione. Più rapidamente aumenta

la pressione, maggiore sarà l'eruzione.

L'eruzione è stata causata da una reazione chimica?

La schiuma è principalmente causata dal rilascio di anidride

carbonica disciolta allo stato gassoso. Inizialmente, può

sembrare una reazione chimica. Le reazioni chimiche sono

caratterizzate da:

• rilascio di gas (nel nostro esperimento)

• insorgenza, scomparsa o cambio di colore

• insorgenza o scomparsa di un odore

• sedimentazione,

• emissione di luce / scintille

• una variazione di temperatura.

Di quanto sopra, il nostro esperimento prevede il "rilascio di

gas".

Anche se la dissoluzione dell'anidride carbonica nell'acqua si

traduce in acido carbonico instabile (H2CO3) che si divide in

anidride carbonica e acqua, la maggior parte dell'anidride

carbonica nella soluzione appare ancora come anidride

carbonica. Pertanto, la maggior parte dell’anidride carbonica

rilasciata come gas era presente nella soluzione sin dall'inizio e

il suo rilascio non comporta una reazione chimica.

* La gomma arabica è l'additivo alimentare E414 che viene

raccolto dall'albero della gomma arabica (Acacia senegal) e

utilizzato come agente addensante e stabilizzante nelle

gomme da masticare e nelle gelatine.

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1

Purificazione dell’acqua (1/2)

Ambiente di apprendimento

Il compito del gruppo è quello di purificare l'acqua. Anche se

l'acqua da purificare è molto sporca, questo esperimento si

focalizza sui metodi adatti per purificare l'acqua potabile.

Questi metodi non garantiscono che l’acqua diventi

perfettamente pulita, ma utilizzando dell’acqua più sporca, è

possibile osservare meglio l'effetto del metodo.

Preparate o fate preparare a ciascun gruppo la propria acqua

contaminata. A tal fine, mescolate 0,5 l di acqua con un

cucchiano da 0,5 di polline o tè, un cucchiano da 0,5 di aceto

da tavola, olio e, per ottenere un risultato particolarmente

sgradevole, aglio in polvere.

Il polline o il tè fungono da sostituti dei resti vegetali e l’aceto

degli inquinanti chimici. Potete chiedere agli studenti di

disegnare le loro idee sulla purificazione dell'acqua su carta o

lavagna. Ad esempio, potreste lasciare che disegnino alcune

idee sulla lavagna e dividerli in gruppi in modo tale che ogni

studente si avvicini a colui/colei che ha proposto l’idea

considerata più interessante. Se un'idea è supportata da molti

studenti, potete dividerli in diversi gruppi di studio che testino

la stessa idea contemporaneamente.

Per prima cosa, per purificare l'acqua, vale la pena lasciarla

riposare all'inizio per far scendere il materiale sul fondo. Per

rimuovere l'olio, potete (se lo desiderate) costruire un

dispositivo usando un imbuto e un tubo. Se versate l’acqua

nell'imbuto mentre il tubo è chiuso, l'olio sale in superficie.

Quindi potete far uscire l'acqua dal tubo e chiuderlo al

momento giusto in modo che l'olio rimanga nel tubo.

Potete creare un filtro per l'acqua dal collo di una bottiglia di

plastica o un bicchiere di carta con fori di aghi o puntine nella

parte inferiore. Il fondo può essere rivestito con garza, cotone

o carta da filtro e il filtro può essere riempito con ghiaia,

sabbia, cotone o carbone attivo di dimensioni diverse. Nel caso

di alcuni filtri, vale la pena filtrare più volte l'acqua e sostituire

il filtro.

Spiegazione

Il metodo più antico di purificazione dell'acqua è l'ebollizione

(l'acqua condita con aglio in polvere emette molto odore

quando bollita). Questa neutralizza i microrganismi e diverse

sostanze tossiche. L'ebollizione, tuttavia, non distrugge gli

alghicidi.

Durata: 45-60 minuti; Obiettivi: purificare l’acqua Materie: ambiente e ecologia; Argomenti: acqua; purificazione

dell'acqua; filtrazione; acqua

come sostanza; contaminazione

dell'acqua; uso dell'acqua;

Destinatari: studenti di 12-18 anni; Materiali: 1 bottiglia di plastica; 4 contenitori trasparenti o bicchieri; 4 bicchieri di carta; 2 fogli di carbone attivo (carbone per barbecue o compresse di carbone attivo); forbici; un ago/puntine da disegno; ghiaia; detriti di pietra; sabbia; garza, cotone, carta da filtro e/o filtri da caffè; un imbuto e un tubo flessibile adatto (opzionale); compresse di purificazione dell'acqua, se possibile (disponibili nei negozi di attrezzature da campeggio); per contaminare l’acqua: olio, polline / bustina di tè, aceto da tavola, aglio in polvere; Parole per ricerca su Internet: acqua; crisi idrica; filtraggio dell'acqua; filtro dell'acqua; carbone attivo; linfa vitale; Ulteriori informazioni: Collegamento alla scheda di lavoro realizzata da AHHAA: http://bit.ly/2RlsxAh

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1

Purificazione dell’acqua (2/2)

Spiegazione

Anche le spore batteriche rimarranno intatte, ecco perchè

l'effetto dell'ebollizione è temporaneo. Inoltre, non è adatto a

piccole quantità di acqua (l'acqua evapora) e richiede una

fonte di energia (fuoco o elettricità). L'ebollizione non rimuove

le particelle solide dall'acqua.

E’ qui che entrano in funzione i filtri. Quanto più fini sono i pori

del filtro, tanto più pulita è l'acqua che otteniamo. Un filtro che

ha i pori con un diametro di 0,2 micrometri (0,0002 mm) può

rimuovere i batteri, mentre aperture di 0,02 micrometri sono

in grado di rimuovere meccanicamente la maggior parte dei

virus. I filtri a sabbia sono considerati efficienti: sono costituiti

da uno spesso strato di sabbia e funzionano lentamente. Alcuni

filtri usano la pressione per accelerare il processo. L'acqua

naturale passa anche attraverso un cosiddetto filtro a sabbia

prima di entrare in una sorgente se lo strato superficiale

contiene arenaria.

La filtrazione non rimuove odori e sapori. Questi possono

essere rimossi con carbone attivo, ozono, cloro, argento o

iodio. Questo esperimento utilizza carbone, ma potete anche

provare le compresse di purificazione dell'acqua vendute in

farmacia. Potete vedere le bolle quando aggiungete carbone.

L'odore unico dovrebbe diminuire, ma non scomparire

completamente.

Il modo più ragionevole per purificare l'acqua è combinare

questi tre metodi, iniziando con la sedimentazione e

rimuovendo l'olio, per poi passare alla filtrazione e alle

compresse di carbone attivo. Il carbone può anche essere

aggiunto ad altri filtri.

Al fine di verificare la pulizia dell'acqua è anche possibile

misurarne la conducibilità oltre all'osservazione visiva e

all'olfatto. Maggiore è la conducibilità, più ioni, cioè sostanze

disciolte ci sono nella soluzione. Le sostanze disciolte

potrebbero non essere sempre dannose per noi - anche

l'acqua minerale contiene molti ioni.

Non si può purificare completamente l'acqua utilizzata in

questo esperimento con mezzi semplici. Anche se l'acqua non

include eventuali sostanze nocive, la degustazione non è

consigliata, perché sabbia e ghiaia sono probabilmente

sporche.

Collegamento alla guida per insegnanti:

http://bit.ly/2Xgj1UB Collegamento al video tutorial: https://youtu.be/ch-sakYrEUA

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1

Il ferro nascosto (1/3) Durata: 45 minuti; Obiettivi: vedere alimenti e additivi alimentari da cui è possibile estrarre il ferro usando un magnete; Materie: chimica, fisica, corpo umano; Argomenti: materiali magnetici nella vita di tutti i giorni; conservanti alimentari; metalli necessari per il corpo umano; elementi chimici come ioni e in forma pura; ferromagnetismo; Destinatari: student di 12-18 anni; Materiali: diversi tipi di cereali per la colazione; cereali per la colazione contenenti ferro (ad esempio Kellogg’s); olive nere; additivi alimentari contenenti ferro (ad esempio quelli che contengono ferro (II) fumarato (Ferretab) o ferro (II) solfato (Retafer)); Inoltre: una piastra di plastica (petri), un contenitore trasparente e/o un sacchetto di plastica risigillabile; un cucchiaio; un setaccio; acqua (calda); un macinacaffè, un frullatore o un mortaio e un pestello per la frantumazione di cereali; un magnete molto forte (ad esempio un magnete al neodimio); opzionale: un microscopio o una lente d'ingrandimento;

Ambiente di apprendimento

L’attività consiste nel determinare gli alimenti e gli additivi

alimentari dai quali estrarre il ferro utilizzando un magnete.

Prima di acquistare i materiali, potete chiedere agli studenti

quali alimenti e ingredienti vogliono testare.

Ad esempio, il ferro può essere rilevato nei fiocchi di mais della

Kelloggs (o in altri purchè contengano ferro), nelle capsule di

ferro Ferretab (le capsule possono essere spostate con un

magnete), ma anche nelle compresse di ferro Retafer. Però,

non si può vedere il ferro nelle compresse di R.A.U.D

contenenti gluconato di ferro.

Il ferro a volte è difficile da rilevare quando la miscela è troppo

densa. Oltre a frantumare i cereali e studiare la miscela di

acqua e cereali frantumati, potete anche separare pezzi più

grandi con un setaccio per estrarre il ferro. Potete inoltre

vedere la polvere di ferro se immergete i cereali in acqua,

versate l'acqua attraverso un setaccio e poi usate un magnete

per rilevare il ferro al suo interno. Vale la pena ricordare che il

ferro nascosto in piccoli pezzi di cereali è di colore chiaro come

il cereale stesso.

Quando cercate polvere di ferro, tirerete il magnete verso un

punto per raccogliere la polvere di ferro. Se si utilizza un

sacchetto di plastica risigillabile, ricordate che le particelle che

sembrano essere spostate dal magnete potrebbero galleggiare

nel sacchetto a causa del movimento del liquido. Potete

provare a rimuovere il ferro dal liquido e studiarlo al

microscopio o una lente d'ingrandimento.

Spiegazione

Il ferro può essere estratto da alcuni cereali per la colazione

usando un potente magnete, in quanto i cereali contengono

alcuni composti di ferro. In questo esperimento, si raccomanda

di utilizzare il più potente magnete possibile per raccogliere la

polvere di ferro e renderla visibile, principalmente perché le

particelle di ferro sono molto piccole. La polvere di ferro può

essere raccolta usando un magnete permanente - un materiale

che è sempre circondato da un campo magnetico.

I campi magnetici sono invisibili e non direttamente

percepibili, ma sono caratterizzati dalla loro capacità di

attrarre o respingere altri materiali magnetici. Il ferro è un

materiale che può essere magnetizzato da un campo

magnetico esterno.

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1

Il ferro nascosto (2/3)

Spiegazione

Altri materiali ferromagnetici includono cobalto, nichel e

diversi metalli rari.

I magneti permanenti più potenti (Nd₂Fe₁₄B) sono realizzati in

neodimio (un metallo raro), ferro e boro. Il ferro non può

essere estratto da determinati alimenti o additivi alimentari.

Uno dei motivi è che gli alimenti potrebbero anche non

contenere ferro. Un altro motivo potrebbe essere che questi

alimenti o additivi alimentari contengono ferro in una forma

che non reagisce a un magnete (i gusci di elettroni degli atomi

sono pieni).

Il ferro può essere ottenuto dal cibo come ferro eme o ferro

non eme. L'eme è un complesso proteico legato al ferro. L'eme

si trova nel sangue nell'emoglobina, ma anche nei muscoli

della mioglobina. L'eme si trova anche nei noduli delle radici

delle leguminose (legemoglobina).

Il ferro eme viene assorbito più rapidamente del ferro non

eme. La vitamina C e l'acido folico aumentano l'assorbimento

del ferro. Si deve considerare, tuttavia, che gli ioni di ferro liberi

che si presentano durante il rilascio rapido di ferro possono

danneggiare il sistema digestivo.

L'assorbimento del ferro è inibito dal caffè, dall'alcool, dalle

uova (fino al 28%), dalla caseina (proteine del latte) e dal calcio,

dai fitati (presenti negli spinaci e nei fagioli, ad esempio) e

dall'acido ossalico (presenti negli spinaci e nel rabarbaro, ad

esempio). Non è raccomandabile consumare questi alimenti

insieme a cibi ricchi di ferro; dovreste aspettare almeno un'ora

prima e dopo il pasto, prima di consumarli. Riscaldare gli

alimenti che contengono fitati e acido ossalico, tuttavia,

migliora l'assorbimento del ferro.

Nonostante il ferro svolga un ruolo importante nel corpo, è

necessario assicurarsi che il ferro non sia disponibile per i

patogeni. Le malattie batteriche o i parassiti intestinali

riducono la disponibilità di ferro nel corpo. In una tale

situazione, gli additivi per ferro possono fare più male che

bene.

La carenza di ferro (anemia) è meno frequente negli uomini e

nelle donne in menopausa e comune tra le donne in età fertile

e in dolce attesa.

Parole per ricerca internet: ferro (nei cereali), “monster magnet meets blood”, ferromagnetismo, emoglobina e ferritina, anemia, legogoglobina, eme; Ulteriori informazioni:

Collegamento alla scheda di lavoro realizzata da AHHAA: http://bit.ly/31BA173

Collegamento alla guida per insegnanti: http://bit.ly/2wZjgVe Collegamento al video tutorial: https://youtu.be/tCbph77GECE

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1

Il ferro nascosto (3/3)

Spiegazione

L'indicatore dell'emoglobina fornisce informazioni sul

contenuto di ferro nel corpo mentre le riserve di ferro sono

indicate dal contenuto di ferritina.

• Una persona che pesa 70 kg contiene 3-4 grammi di ferro.

(Per confrontare: la moneta da 5 centesimi di euro pesa 3,92

grammi).

• È pericoloso essere vicino a magneti di grandi dimensioni, ad

es. in uno scanner CT?

Il ferro nel nostro corpo è legato in un complesso proteico di

emoglobina. Questo ferro non si magnetizza quando legato

all'ossigeno, ma solo quando è privo di ossigeno. Il suo effetto,

tuttavia, è troppo trascurabile perché le scansioni TC siano

dannose. (Cercate "monster magnet meets blood”).

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1

La torcia LED (1/3)

Ambiente di apprendimento

L’attività consiste nel costruire una torcia con un interruttore.

Gli studentI coinvolti dovranno costruire un circuito composto

da una lampadina, una fonte di alimentazione e un

interruttore. Devono anche trovare una batteria adatta per un

LED.

Assicuratevi che le tensioni siano le stesse. Se si sceglie una

fonte di alimentazione con tensione troppo alta, la lampadina

potrebbe bruciarsi. Dovete considerare le specificità del LED e

collegarlo correttamente al circuito.

Se la lampadina non si accende, sostituite i terminali: in genere

il terminale “+” è più è lungo e il terminale “-“è più corto.

Potete anche utilizzare diverse batterie con una tensione

inferiore rispetto alla tensione di funzionamento di un LED.

Quindi potete discutere se collegare le batterie in serie o in

parallelo (nel primo caso vengono sommate le tensioni,

nell’altro le intensità delle correnti). Per una regolazione della

tensione più precisa, è possibile utilizzare resistori e le parti del

circuito possono essere collegate mediante un saldatore.

Un modo semplice per costruire un interruttore è rivestire una

pila a bottone con nastro isolante. Tutto ciò che resta da fare

è progettare un involucro per la torcia. Potete costruire un

riflettore per riflettere la luce nella direzione corretta. Questo

può essere fatto, per esempio, con un foglio di alluminio.

Spiegazione

Si dice che la prima lampadina a incandescenza sia stata

inventata da Thomas Alva Edison nel 1879. Più di 10 persone

inventarono lampadine simili a quelle di Edison prima di lui.

Due di loro, Henry Woodward e Matthew Evans, vendettero i

loro brevetti a Edison.

La luce nella lampadina viene creata da un filamento riscaldato

mediante corrente elettrica. Le lampadine a incandescenza

non sono molto efficienti, poiché convertono solo il 5-10%

dell'energia che usano in luce visibile. Il resto viene convertito

in calore.

Durata: 45 minuti; Obiettivi: costruire una torcia con un interruttore; Materie: fisica; Argomenti: sorgenti luminose e diverse lampadine; efficienza delle sorgenti luminose; semiconduttori; intensità corrente; tensione elettrica; capacità della batteria; Destinatari: studenti di 12-18 anni; Materiali: forbici; cartone, carta, bicchieri di plastica, ecc. (per la costruzione di un involucro); mollette, graffette, strisce di metallo, ecc. (per fare un interruttore); colla; nastro; pile a bottone (tipi diversi in modo che lo studente possa utilizzarne uno adatto); un LED (diodo luminescente) - con diverse intensità, se possibile; foglio di alluminio per orientare la luce (per realizzare un riflettore); opzionale: cavo / filo, un saldatore, resistori e un interruttore; Parole per ricerca internet: torcia fatta in casa; messa a fuoco del riflettore; televisione satellitare;

Ulteriori informazioni:

Collegamento alla scheda di lavoro realizzata da AHHAA: http://bit.ly/2XY9oHq

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1

La torcia LED (2/3) Spiegazione

La successiva fonte di luce ampiamente utilizzata, la lampada

fluorescente compatta (luce a risparmio energetico), è stata

inventata nel 1985. La sezione tra la presa e il tubo di

emissione di luce presenta un reattore elettronico per

l'accensione della lampadina, limitando la corrente e

riducendo la reattività e consumo di energia. Essa è una

lampadina fluorescente. Il tubo chiuso, che viene

generalmente tenuto a bassa pressione, contiene mercurio e

un gas nobile, solitamente argon. Le pareti del tubo di vetro,

inoltre, presentano un rivestimento fluorescente (ad es.

Fosforo), motivo per cui il vetro appare bianco. Il principio di

funzionamento si basa sulla soluzione di gas mercurio, nel qual

caso l'energia viene principalmente convertita in radiazione

UV. Lo strato fluorescente sulla superficie interna del bulbo

converte la radiazione UV in uno spettro luminoso simile alla

luce del giorno. La rimanente radiazione UV viene assorbita nel

tubo di vetro e rilasciata sotto forma di calore, causando il

riscaldamento del bulbo. Pertanto, migliore è il luminoforo,

minore è l'energia lasciata e più efficiente è la lampadina.

Una lampadina fluorescente compatta consuma

considerevolmente meno energia di una lampadina a

incandescenza con la stessa intensità luminosa e dura fino a 15

volte più a lungo.

Il primo LED utilizzabile è stato sviluppato nel 1962 da Nick

Holonyak Jr, considerato il padre del diodo a emissione di luce.

All'epoca, i LED erano solo in rosso ed erano piuttosto scuri,

motivo per cui sono stati usati solo come spie luminose.

La tecnologia LED si basa su semiconduttori (materiali che non

conducono elettricità in condizioni normali, ma possono farlo

in determinate condizioni). Un LED include due diversi

semiconduttori a contatto fisico. Se applichiamo una tensione

positiva sul semiconduttore di tipo p, e una tensione negativa

sul semiconduttore di tipo n (collegateli a una batteria), i fori e

gli elettroni liberi iniziano a muoversi (motivo per cui un LED

deve essere correttamente collegato a una batteria per

lavorare). A causa di cariche simili che si respingono, i fori e gli

elettroni si spostano sulla superficie di collegamento tra i

semiconduttori.

Collegamento alla guida per insegnanti: http://bit.ly/2wYi8RL Collegamento al video tutorial: https://youtu.be/_42nNBDH0Cw

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1

La torcia LED (3/3)

Spiegazione

In questa cosiddetta area di transizione, l'energia viene

rilasciata come risultato di elettroni e lacune che si incontrano

ed emessa come luce. Ogni LED emette una lunghezza d'onda

specifica (colore). L'uso di semiconduttori diversi consente di

ottenere luce di colore diverso.

Rispetto alle lampadine a incandescenza, i LED sono molto

efficienti dal punto di vista energetico, consumando circa 20

volte meno energia.

Le torce sono dotate di catarifrangenti - specchi curvi realizzati

in materiale riflettente (pellicola) - al fine di dirigere quanta più

luce LED possibile in un determinato punto. Al fine di garantire

che la sorgente di luce emetta quanta più luce possibile per

illuminare una determinata area, la lampadina deve essere al

centro dello specchio curvo (riflettore), che ha la forma di un

paraboloide. Un focus è un punto dove i raggi paralleli del

sistema ottico (uno specchio curvo o una lente) si intersecano

dopo la rifrazione o la riflessione.

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1

Oggetti nascosti (1/2) Durata: 2x45 minuti; Obiettivi: nascondere un oggetto di vetro all'interno di un liquido, cioè trovare un liquido con un indice di rifrazione uguale a quello del vetro; Materie: fisica; Argomenti: luce; rifrazione della luce; angolo di rifrazione; angolo di incidenza; indice di rifrazione; Destinatari: student di 12-18 anni; Materiali: un bicchiere trasparente; un oggetto di vetro rettangolare; acqua (n = 1,33); solvente (n = 1,36); Soluzione di zucchero al 25% (n = 1,37, potete mescolarlo da soli: 1 parte di zucchero e 3 parti di acqua); glicerina (n = 1,47) o olio da cucina (n = 1,44 ... 1,47); un laser; una matita; un righello; un goniometro; Carta A4; una calcolatrice; Parole per ricerca internet: angolo di rifrazione; angolo di incidenza; ambiente ottico; densità ottica; indice di rifrazione (miopia); lungimiranza (ipermetropia); strumenti ottici; finestra di Snell; Ulteriori informazioni: Collegamento alla scheda di lavoro realizzata da AHHAA: http://bit.ly/2IIdxbW

Spiegazione

L’obiettivo è nascondere un oggetto di vetro all'interno di un

liquido, cioè trovare un liquido il cui indice di rifrazione sia

uguale a quello del vetro. Potete determinare il liquido adatto

tramite esperimenti (adatti a bambini più piccoli), ma potete

anche far finta che i liquidi debbano essere ordinati e non ci

siano risorse per acquistarli tutti, quindi è ragionevole fare

qualche ricerca per determinare il prodotto corretto.

Poiché diversi tipi di vetro hanno indici di rifrazione

leggermente diversi, vale la pena calcolare da soli l'indice di

rifrazione del vetro. Per determinare l'indice di rifrazione, è

necessario misurare l'angolo di incidenza e l'angolo di

rifrazione.

Per rendere più precisa la misura dell'angolo, vi consigliamo di:

• tracciare una linea retta su carta usando il lato dell’oggetto

di vetro rettangolare e quindi una linea perpendicolare

(normale) e dirigere il laser all'intersezione delle linee;

• scegliere l'angolo di incidenza del raggio in un intervallo tra i

30 e i 60 gradi (la luce non cambia la direzione quando cade

perpendicolarmente sul confine di due ambienti e lo

attraversa);

• segnare il punto di uscita del raggio laser, il punto di entrata

del raggio nel rettangolo di vetro, e il punto di uscita del raggio

su carta - questi possono essere successivamente utilizzati per

tracciare linee rette al fine di misurare l'angolo dell'incidenza e

I raggi rifratti.

Una volta che avete l'indice di rifrazione, potete facilmente

usarlo per trovare un liquido che abbia l'indice di rifrazione il

più simile possibile usando la tabella nella prima pagina del

foglio di attività.

Spiegazione

Un oggetto di vetro in un bicchiere pieno d'acqua è uno

spettacolo piuttosto usuale. L'immagine è leggermente

distorta: l'oggetto di vetro appare un po 'più grande nell'acqua.

Questo fenomeno è dovuto alla velocità della luce in diversi

ambienti.

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Oggetti nascosti (2/2)

Spiegazione

In questo caso, abbiamo tre ambienti (ovvero materiali): aria,

acqua e vetro. Più il mezzo è rado, più velocemente la luce si

muove in esso e viceversa. La luce si rifrange (e si riflette) sul

confine di due diversi ambienti ottici, vale a dire la sua velocità

cambia. Quando ci si sposta da un ambiente meno denso a uno

più denso (ad es. dall'aria al vetro), la luce si rifrange verso la

superficie normale. Quando ci si sposta da un ambiente più

denso a uno meno (ad es. dal vetro all'acqua), la luce si rifrange

lontano dalla superficie normale. Questo è il motivo per cui

l'oggetto di vetro può essere visto chiaramente in un bicchiere

pieno d'acqua.

L'indice di rifrazione di un ambiente ottico è un numero che

mostra quante volte la velocità della luce nel rispettivo

ambiente differisce dalla velocità della luce nel vuoto.

N = sin α / sin γ

n - indice di rifrazione

α - angolo di incidenza

γ - angolo di rifrazione

Se mettiamo un pezzo di vetro in un bicchiere pieno di glicerina

o olio da cucina, diventa invisibile.

In questo caso abbiamo ancora tre ambienti: aria,

glicerina/olio da cucina e vetro. Poiché gli indici di rifrazione

dei due ambienti sono gli stessi (vetro e glicerina/olio da

cucina), lo spettatore non può discernere l'oggetto di vetro

nell'acqua: il vetro sembra contenere solo liquido. Vetro e

glicerina/olio da cucina hanno indici di rifrazione simili (n≈1,5)

e la luce si muove quasi alla stessa velocità in entrambi gli

ambienti senza rifrangere in modo evidente sul confine dei due

materiali.

Collegamento alla guida per insegnanti: http://bit.ly/2Xmqsti Collegamento al video tutorial: https://youtu.be/mkKfM0z8UHY

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Treno magnetico (1/1) Durata: 45 minuti; Obiettivi: realizzare un oggetto in movimento con mezzi elettromagnetici; Materie: fisica, polarità, campo elettromagnetico, elettromagnetismo; Argomenti: campo del solenoide dalla legge di Ampere e interazione tra i campi elettrico e magnetico; Destinatari: student di 14-17 anni; Materiali: filo di rame non isolato, batterie, magneti al neodimio ad anello, bussola, forma del cilindro;

Parole per ricerca internet: elettromagnete, campo magnetico, forza di Lorentz, legge di Ampere;

Ulteriori informazioni: http://bit.ly/2ILv8jg http://bit.ly/2FeGMCf Collegamento al video tutorial: https://youtu.be/WAWhDZ-fv_U

Ambiente di apprendimento

Dividete la classe in gruppi di 4 ragazzi e fornite loro i materiali

per l'esperimento. Lavorate con loro durante l'attività.

Innanzitutto, preparate un filo a forma di U e mettetelo vicino

alla bussola, quindi provate a fare lo stesso con i bordi del filo

attaccati ai poli della batteria. L'ago magnetico della bussola si

muoverà la seconda volta perché, quando c'è una corrente

elettrica in un filo, viene prodotto un campo magnetico.

In secondo luogo, create una bobina di rame ruotando il filo

attorno a un oggetto cilindrico. Una volta fatto ciò, rimuovete

il cilindro dall'interno della bobina, facendo attenzione a non

piegarlo.

In terzo luogo, specificate la polarità dei magneti con l'aiuto

della bussola. Create una tabella con tutte le combinazioni con

le direzioni dei magneti attaccati alla batteria e anche la

direzione della batteria, otto combinazioni in totale.

In quarto luogo, collegate i due magneti alle estremità della

batteria, secondo la prima combinazione nella tabella.

Chiedete agli studenti di posizionare la batteria all'interno della

bobina da entrambe le estremitài e controllate se la batteria

con i magneti collegati può passare liberamente attraverso la

bobina.

Quindi ripetete l’esperimento per ciascuna delle combinazioni

descritte nella tabella e completate la tabella osservandone il

comportamento. Provate a spiegare quando e perché la

batteria si sta muovendo e provate a trarre conclusioni

relativamente a questo fenomeno.

Spiegazione

Quando la batteria è posizionata all'interno della bobina, i suoi

terminali entrano in contatto con il filo di rame che la circonda.

Viene pertanto creato un circuito chiuso e la corrente passa

attraverso la bobina attorno alla batteria. Di conseguenza, il

filo di rame funge da elettromagnete. Più precisamente, un

solenoide, poiché è avvolto in una forma elicoidale. Più densi

sono gli anelli, più forte diventa il campo magnetico al suo

interno. I due magneti permanenti alle estremità della batteria

creano anch'essi un campo magnetico. A seconda della loro

disposizione, i campi magnetici dei magneti permanenti e del

solenoide potrebbero essere paralleli, antiparalleli o annullarsi

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Pioggia acida (1/2)

Durata: 45 minuti; Obiettivi: scoprire come la pioggia acida sia causa dell’ inquinamento dell’aria che viaggia con i venti da ovest a est; Materie: chimica, biologia; Argomenti: reazioni di acidi – acidi e metallic, acidi e carbonati, acidi e acqua dolce, acido e suolo, acido e piante; Destinatari: studenti di 12-18 anni; Materiali: 2 vasetti di vetro di piccole o medie dimensioni, aceto (soluzione acida), acqua, 2 pezzi di gusci d'uovo di medie dimensioni (sale carbonato), 2 piccole foglie verdi, 2 graffette, nastro adesivo e penna (per etichettare i contenitori), due strisce di 1,5 pollici di cartina al tornasole ad ampio raggio (0-14 pH); Parole per ricerca internet: pioggia Acida, ciclo dell’azoto, impatto umano sul ciclo dell’azoto, e ciclo dello zolfo; Ulteriori informazioni: https://en.wikipedia.org/wiki/Acid_rain

Ambiente di apprendimento

Dividete la classe in gruppi di 3-4 ragazzi e fornite loro i

materiali per l'esperimento. Lavorate con loro durante

l'attività.

Per prima cosa, scrivete su un barattolo "aceto" e sull'altro

"acqua".

In secondo luogo, aggiungete 1 bicchiere di aceto nel barattolo

“aceto”. Mettete una graffetta, un pezzo di guscio d'uovo e

una foglia verde nell'aceto. Chiudete il contenitore con il suo

coperchio.

Aggiungete 1 bicchiere d'acqua nel barattolo “acqua”. Mettete

una graffetta, un pezzo di guscio d'uovo e una foglia verde

nell'acqua distillata. Chiudete il contenitore con il suo

coperchio. Lasciate riposare i barattoli durante la notte su un

davanzale o in un'area protetta.

Registrate le vostre osservazioni (una descrizione dettagliata di

ciò che è accaduto a ciascun elemento) subito dopo aver

chiuso i contenitori, dopo un giorno e dopo due giorni per

ciascuna soluzione.

Chiedete agli studenti di:

• Descrivere cosa è successo agli oggetti viventi (la foglia e il

guscio d'uovo) testati nella soluzione acida (aceto).

• Descrivere cosa è successo all'elemento non vivente (la

graffetta) testato nella soluzione acida (aceto).

• Pensate che la pioggia acida abbia effetto su tutti gli esseri

viventi e su tutte le cose non viventi?

Spiegazione

La pioggia acida, o deposizione acida, è un termine generico

che include qualsiasi forma di precipitazione con componenti

acidi, come acido solforico o nitrico, che cade a terra

dall'atmosfera in forme umide o secche. Ciò può includere

pioggia, neve, nebbia, grandine o persino polvere acida.

La pioggia acida si verifica quando il biossido di zolfo (SO2) e gli

ossidi di azoto (NOX) vengono emessi nell'atmosfera e

trasportati dal vento e dalle correnti d'aria. SO2 e NOX

reagiscono con acqua, ossigeno e altri prodotti chimici per

formare acidi solforici e nitrici.

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1

Pioggia acida (2/2)

Collegamento al video tutorial: https://youtu.be/Kdrk3ECT_m4

Spiegazione

La pioggia acida può essere trasportata attraverso grandi

distanze nell'atmosfera, non solo tra i paesi ma anche da un

continente all'altro. La pioggia acida può anche assumere la

forma di neve, nebbie e polveri secche.

La pioggia a volte cade a molte miglia dalla fonte di

inquinamento, ma ovunque cada, può avere un grave effetto

sul suolo, sugli alberi, sugli edifici e sull'acqua.

È stato dimostrato che le piogge acide hanno effetti negativi su

foreste, acqua dolce e suoli, uccidendo insetti e forme di vita

acquatiche, causando lo sfaldamento delle vernici, la

corrosione di strutture in acciaio come ponti e determinando

l’erosione di edifici e statue in pietra, oltre ad avere impatto

sulla salute umana.

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1

Musica, fisica e divertimento (1/2) Durata: 45 minuti; Obiettivi: apprendere le caratteristiche del suono, combinare musica e fisica, comprendere il significato di frequenza, densità e ampiezza di oscillazione; Materie: musica e fisica; Argomenti: le caratteristiche del suono (volume, altezza e tono), frequenza, densità e ampiezza di oscillazione; Destinatari: student di 14-15 anni; Materiali: 8 bicchieri (due identici e sei diversi: alto, corto, più largo o più stretto), olio, acqua, un oggetto metallico, uno di legno e uno di plastica, carta da cucina; Parole per ricerca internet: Intensità, Durata, Frequenza, Altezza, Densità, Tono;

Ulteriori informazioni: https://en.wikipedia.org/wiki/Sound Collegamento al video tutorial: https://youtu.be/krGd0D09i6Q

Ambiente di apprendimento

Dividete la classe in gruppi di 5-6 ragazzi e fornite loro i

materiali per l'esperimento. Lavorate con loro durante

l'attività.

1) Scegliete due bicchieri identici e 6 diversi.

2) Avete bisogno di un oggetto metallico, di uno di legno e

di uno di plastica. Quanti esperimenti potete fare?

3) Provate a cambiare il tipo di bicchiere, i materiali di

impatto e il liquido.

4) Riempite il bicchiere con acqua o olio e provate a trovare

i modi possibili per modificare le caratteristiche del

suono.

5) Mettete nei bicchieri acqua o olio. Riempite il primo

bicchiere, mettete meno acqua e olio nel secondo, ancor

meno nel terzo bicchiere e così via fino all'ultimo

bicchiere che sarà quasi vuoto.

6) Colpite I bicchieri uno ad uno con un cucchiaio.

Ponete agli studenti queste domande:

• Quali fattori (TIPO DI VETRO, QUANTITA’ DEL LIQUIDO, TIPO

DI LIQUIDO, OGGETTO DI PERCUSSIONE) hanno influenzato

le caratteristiche (ALTEZZA, TONO, VOLUME, DURATA) del

suono?

• Quali intervalli potreste produrre? (tono, mezzo tono,

ottava ecc.)

• Quale liquido ha prodotto il suono più chiaro? (Densità VS

Tono)

• Scrivete un breve fraseggio musicale di 4 metriche e

provate a suonare la melodia inferiore/sottostante.

Spiegazione

Un bicchiere vuoto produce un suono più alto rispetto al

bicchiere pieno:

• L'acqua ha una densità diversa rispetto all'olio e questo

influenza il tono del suono.

• Il tipo di bicchiere (vetro, cristallo, alto, corto, più largo o più

stretto) influisce sulla qualità del suono.

• L'oggetto metallico, di plastica o di legno e la forza usata per

colpire il vetro producono un volume più alto o più basso.

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Music, Physics and Fun (2/2)

Spiegazione

Musica - per descrivere un suono, utilizziamo le sue quattro

caratteristiche di base:

• Altezza: l’altezza è la caratteristica del suono che ci permette

di giudicare se un suono è acuto o profondo. Dipende dalla

frequenza di oscillazione della sorgente sonora.

• Tono: si riferisce a due suoni che hanno la stessa altezza e lo

stesso volume ma causano una sensazione acustica diversa.

Ogni strumento musicale e ogni voce umana ha un tono

diverso.

• Volume: quanto è forte il suono? L'intensità è misurata in

decibel (dB). Maggiore è il suono della sorgente di suono,

maggiore è l'onda del suono. L'intensità è la proprietà fisica

dell'onda che può essere misurata.

• Durata: definisce il tempo in cui è percepibile un suono.

Fisica: le caratteristiche del suono sono associate ai seguenti

concetti di fisica:

• La frequenza esprime l'oscillazione periodica e viene contata

in cicli al secondo (Herz) (frequenza e altezza).

• La densità di ciascun materiale (acqua, olio, miele) è diversa

(densità e tono).

•L'ampiezza dell'oscillazione esprime il tempo totale in cui un

suono può essere percepito (Intensità e Durata).

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Osmosi (1/3) Durata: 60 minuti; Obiettivi: osservare il fenomeno dell’osmosi: a) a livello macroscopico b) a livello microscopico Materie: Chimica, Biologia; Argomenti: soluzione, membrana ipertonica, ipotonica, semipermeabile, cellula vegetale, microscopio, plasmolisi; Destinatari: studenti di 15-18 anni; Materiali: microscopio, bilancia di precisione, provette, soluzione di lugol, soluzione salina, acqua deionizzata, soluzioni di zucchero 0,35 ml e 1 ml, bastoncini di patate fresche, un pezzo di cipolla; Parole per ricerca internet: Osmosi; Ulteriori informazioni: https://en.wikipedia.org/wiki/Osmosis

Collegamenti al video tutorial: https://youtu.be/0_FKNC51o9o

Ambiente di apprendimento

Compito 1: il fenomeno dell'osmosi nella buccia delle patate

1. Usando un pennarello, numerate le provette sulla base:

• Riempite la prima provetta approssimativamente a metà

con acqua deionizzata;

• Riempite la seconda provetta approssimativamente a metà

con una soluzione di zucchero al 12% (circa 12 ml per litro

d’acqua);

• Riempire la terza provetta approssimativamente al centro

con una soluzione di zucchero al 34,2% (circa 35 ml per litro

d’acqua);

2. Prendete tre (3) pezzi di patate pulite, a forma di

parallelepipedo rettangolare della stessa lunghezza, e e

ciascuno di circa 1 cm di spessore.

Pulite accuratamente il primo pezzo con carta assorbente,

pesate la sua massa e riportate il suo valore nella tabella di

misurazione (colonna iniziale della massa di patate). Quindi

immergete il pezzo nella soluzione della prima provetta.

Pesate la massa del secondo pezzo, annotate il suo valore nella

tabella di misurazione e immergete il pezzo nella seconda

soluzione in provetta.

Ripetete la stessa procedura per il terzo pezzo.

Lasciate i pezzi nelle provette per 30 minuti.

3. Usando una pinza rimuovete i pezzi di patate dalle provette

e posizionateli in fila sulla carta da cucina. Pulite

accuratamente ogni pezzo con carta assorbente.

4. Pesate ciascun pezzo e compilate i dati nella tabella di

misurazione (colonna finale della massa di patate).

Provetta Concentrazione Massa iniziale Massa finale

di soluzione della patata della patata

zuccherina

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1

Osmosi (2/3)

Compito 2: osservazione delle cellule vegetali di cipolla in

condizioni normali e in stato di plasmolisi

1. Prendete una sottile pellicola dal bulbo di una cipolla e

tenetela in modo da vederne l'interno. Con il bisturi, tagliate

con cura due piccoli pezzi della pellicola sottile, all'interno della

cipolla, misurando circa 2x2 cm.

2. Usando una pinzetta, rimuovete la pellicola sottile,

assicurandovi di non trascinare il tessuto dalla parte inferiore.

3. Posizionate ciascun pezzo di pellicola sullo stesso vetrino da

microscopio (vicino ai bordi) facendo attenzione a non

piegarlo. Se ciò accade, raddrizzatelo con un ago anatomico.

4. Versate una goccia della soluzione Lugol (colorante) su una

pellicola e lasciatela per 2-3 minuti (1a preparazione)

5. Versate sull'altra pellicola alcune gocce della soluzione salina

(25%) per coprire la stessa e attendete 3-5 minuti. Quindi

aggiungete una goccia della soluzione Lugol (colorante) e

lasciatela per 2-3 minuti (2a preparazione)

6. Coprite accuratamente ogni preparazione con un

coprioggetto in modo da non creare bolle, altrimenti

premetelo leggermente. Pulite il liquido che fuoriesce con

carta da filtro.

Osservate le differenze.

Spiegazione

L'osmosi è il fenomeno del passaggio di più molecole di

solvente, attraverso una membrana semipermeabile, dal

solvente alla soluzione o da una soluzione meno concentrata

(ipotonica) a una soluzione più concentrata (ipertonica).

La membrana semipermeabile consente alle molecole di

solvente di passare attraverso i pori, ma non consente il

passaggio delle molecole o degli ioni del soluto. Le membrane

semipermeabili possono essere naturali (ad esempio

Membrana cellulare) o sintetiche (ad esempio Cellofan).

I pori di queste membrane sono generalmente inferiori a 250

nm. Molte membrane animali naturali, in particolare, possono

essere utilizzate come membrane semipermeabili.

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1

Osmosi (3/3)

Spiegazione

Importanza dell'osmosi nella vita:

Il fenomeno dell'osmosi svolge un ruolo importante in molti

fenomeni biologici associati alla funzione cellulare. Le cellule

contengono molecole di composti organici (ad esempio Proteine,

sali) sotto forma di soluzione acquosa. Le loro membrane cellulari

sono semi-permeabili e limitano o impediscono totalmente il

passaggio di sostanze di grandi dimensioni.

Pertanto, quando una cellula vegetale viene immersa nell'acqua,

che è considerata una soluzione ipotonica, il suo volume

aumenta a causa dell'ingresso di acqua al suo interno, per via

dell'osmosi. Questo fenomeno di gonfiore delle cellule vegetali si

chiama turgore.

Quando la cellula vegetale si trova in una soluzione ipertonica,

l'acqua emergerà dalla cellula, causando un restringimento

cellulare. Questo fenomeno si chiama plasmolisi.

All’incirca gli stessi fenomeni si verificano nelle cellule animali,

ma sono più intensi. Le cellule animali nelle soluzioni ipertoniche

si riducono, mentre nelle soluzioni ipotoniche le cellule animali si

gonfiano. Se il gonfiore si verifica in larga misura, può infine

causare la distruzione delle cellule animali.

Pertanto, l'iniezione endovenosa di soluzione ipotonica è molto

pericolosa perché può causare gonfiore e rottura dei globuli

rossi. Questo fenomeno si chiama emolisi. Se i globuli rossi

vengono inseriti in una soluzione isotonica di cloruro di sodio

(NaCI) del 9%, mantengono la loro forma e dimensione.

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Ridurre l’attrito (1/1) Durata: 40 minutes; Obiettivi: conoscere l'attrito e come ridurlo; Materie: fisica; Argomenti: attrito, riduzione dell'attrito, fattori di attrito; Target group: student di 12-18 anni; Materials: olio, CD o DVD, palloncini, un tavolo chiaro con una grande superficie, boccagli di bottiglie di plastica e una bottiglia con forte colla; Parole per ricerca internet: fattori di attrito, superfici, movimenti; Ulteriori informazioni: https://en.wikipedia.org/wiki/Fri

ction-factors_of_friction

Collegamento al video tutorial: https://youtu.be/gIDV1shvOGM

Ambiente di apprendimento

Dividete la classe in gruppi di 3-4 ragazzi e fornite loro i

materiali per l'esperimento. Lavorate con loro durante

l'attività.

Innanzitutto, ogni gruppo realizzerà un oggetto con alla base

un CD o un DVD a cui attaccheranno una bocca di bottiglia e

legheranno un palloncino gonfiato.

Quindi lasciate che il palloncino si sgonfi creando uno strato

d'aria tra il CD e la superficie.

Spostate il CD in superficie mentre il palloncino è sgonfio e

vedete cosa succede al CD.

Potete ripetere lo stesso esperimento con olio sulla

superficie.

Chiedete agli studenti di:

• Descrivere cosa è successo allo spostamento dei CD sul

tavolo, mentre i palloncini si gonfiano.

• Descrivere cosa è successo allo spostamento dei CD sul

tavolo, quando la superficie è pulita e cosa è successo

quando la superficie è oliata.

• Cosa pensate dell'attrito in tutti questi casi?

Spiegazione

L'attrito è una forza che resiste al movimento di un corpo

rispetto a un altro quando sono in contatto. È una forza

esercitata sulla superficie tra i due corpi e si esercita per ogni

corpo in contrapposizione al suo movimento.

L'attrito è onnipresente e praticamente non visibile. Grazie a

questa forza possiamo camminare, arrampicarci, correre,

mangiare senza far scivolare cibo, suonare archi, scrivere,

cancellare ecc.

Immaginate un mondo senza attrito in cui non poter fare nulla

perché virtualmente l'attrito è la causa del normale

movimento e dell'equilibrio dei materiali in natura.

Molte volte dobbiamo ridurre l'attrito tra i corpi e questo può

essere ottenuto in molti modi, uno dei quali è spiegato

nell'esperimento che abbiamo realizzato.

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CONCLUSIONI

Questo report è il risultato di un progetto durato due anni, fatto di collaborazioni, scambio di buone

pratiche tra I partner ed esperienze formative in diverse culture con diversi modi di insegnare la scienza.

Concludiamo il nostro report con la speranza che il documento possa contribuire a sostenervi nella

gestione più coinvolgente di attività STEM nella vostra scuola e nel fare in modo che i vostri studenti

mettano veramente le mani nella scienza!

Per ulteriori informazioni e collaborazioni, visita la nostra pagina Facebook

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