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QUO T I D I A N O D E L L O D I G I A N O E D E L S U DM I L A N OFO
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90
il Cittadino... e sai cosa mangi
MAGAZINE
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MAGAZINE
UN VERO CIMITERODI PAOLO BUSTAFFA
Migliaia di mortiin fondoal Mediterraneo
“I grandi cimiteri sotto la luna”: ilromanzo che Georges Bernanosscrisse a denuncia e condannadelle atrocità commesse in
Spagna dal franchismo durante laguerra civile, torna allamemoria difronte a unMediterraneo cheraccoglie nelle sue profonditàmigliaiadi bambini, donne e uomini.A volte, come ultima carezza, le ondedepongono alcuni corpi senza vitasulla spiaggia. Lasciano unmessaggio fatto di tenerezza negata.A distanza di ottant’anni i contestistorici sono assai diversi ma il maleche li ha abitati e li abita èugualmente terribile e sconvolgente.Nel romanzo dello scrittore francese,pubblicato nel 1938, la luna nonillumina semplicemente unasuperficiema si trasforma in un puntoluminoso di contatto tra i silenzi deimorti e i silenzi dei vivi.Silenzi che diventano gridi, pianti,
segue a pagina 16
IL DIALETTODI MODESTO TONANI
Che bèl saréspüdè vulàsü i teci...
M at per natüra, savi perscritüra. A chel pruerbi chì‘duaresu fà ugialina isapienton cu’ la spüsa suta
‘l nas e ved se sarés nomej desmet defà ‘l presius, l’om riservad che sta persò cünt vantenda un credit cu’l mundch’la nüdriga e’l ghe permèt de viv inpaš sensa sta gran fadiga. Me nonu’ldiseva che quan un Talian el fèva tripèi sü’l cül te pudevi pü guardagh nelmüs. Tantu peg se al post d’i pej elseva tre letre ‘n pü: el se sluntaneva daogni üsansa e curtesia perché ‘lgh’eva ‘ndren el fögh ch’la smangevae‘l ghe feva ved püsè luntana, elperchè e‘l percume d’la realtà d’lavita e lamiseria de la rasa ümana.Sichè, per lü la gent la diventevastrana e lü p’r i olter el diventeva ‘lmat. Donca, de spes la generusità, eldisinteres, la rinuncia, la caritàpurtada ‘l sacrifisi, le virtü pusèevidenti ‘ parumatade p’r i omi ch’i a
segue a pagina 14
LODI n INFILTRAZIONI E DEGRADO STANNO METTENDO A DURA PROVA LA STRUTTURA
Al Comune è costato 300mila euro:il bar del Paesaggio è un colabrodon Pozze d’acqua sul pavimento,porte imbrattateepersinoragnate-le sulla struttura.Così sipresenta ilbardelPaesaggio, locale tutto in le-gno che sta sprofondando nel de-grado.Per i lavori ilComunediLodiaveva messo a bilancio la cifra di300mila euro. A distanza di anniperò l’operanonèancorautilizza-bile.Anzi,quandopiovel’internoditrasforma in un lago. È partita in-tanto un’azione risarcitoria neiconfrontidelprogettistadell’opera,dell’impresaesecutrice, del diret-toredei lavoriedelresponsabiledelprocedimento. La richiesta danni,insolido,arriva finoa288milaeu-ro,comprensividi spesedi ripristi-no e danni di immagine.
a pagina 7
ELEZIONI - 1n A SANT’ANGELO SI INSEDIA IL SINDACO
Dopo 22 anni di politicaper Villa ecco la fascian Chino sulle carte, tra un in-contro tecnico e l’altro. Il primogiorno da sindaco, per MaurizioVilla, èdedicatoallo studio. Il tri-colore è posato sulla scrivania,appenadepostodall’istruttoredi-rettivodelComunediSant’Ange-lo.MaurizioVilla, da 22 anni im-pegnato inpolitica, semprenellefiledellaLegaNord,exconsiglierecomunaleeprovinciale, exasses-sore alle politiche sociali, è allaprima volta da sindaco.
a pagina 21
ELEZIONI - 2n IL NUOVO PRIMO CITTADINO DI CODOGNO
Giuramento in famiglia:Passerini subito al lavoron «Subito al lavoro con grandeumiltà». Francesco Passerini èstatoproclamatosindacodiCodo-gno ierimattinaalle 10,07dall’uf-ficio centrale elettorale. Ieri seraalle 18nella sala consiglio del co-mune c’è stata la cerimonia uffi-ciale e il passaggiodi consegnedaVincenzoCeretti Ieri seraa festeg-giarloc’eranoanche igenitori, e lanonnanovantenne, acuiPasseri-ni,visibilmentecommosso,ha ri-volto un saluto particolare.
a pagina 27
BERTONICO, IL PROGETTO RESTA BLOCCATO
La maxi cartiera sull’ex Gulf:«L’azienda pensa ad altre aree»nMaxicartierada500postiaBer-tonico: è ancora solo un’ipotesi. Acirca 5 mesi dai primi incontri sulterritorio per valutare l’apertura diunacartieranell’areaexGulf,dicar-teinrealtàancoranonsenevedono.Icontattiproseguono,mailgruppospagnolointeressatoainvestirenellaBassastavagliandoanchealtriterri-tori.«Noncisononovità–confermailpresidentedellaProvinciadiLodiMauroSoldati-:ilgruppointeressa-tostavalutandoareeanchealtrove».
a pagina 25
VILLA In posa per la foto di rito PASSERINI Con la nonna e i genitori
IL BAR ABBANDONATO Ecco lo stato nel quale versa il locale, costato ben 300mila euro (foto di Paolo Ribolini)
SAN COLOMBANOVANDALI SCATENATI:AUTO IMBRATTATEDURANTE LANOTTE
a pagina 23
AREA GULF Qui sorge la centrale
INSERTO LA FESTA DELL’ACRNELLE PAGINE DI DIALOGO
all’interno
SAN ZENONE I LADRI DI RAMEFANNO SALTARE LA CORRENTE
a pagina 18
LODI SFONDANO UN MUROPER RAZZIARE LA DITTA EDILE
a pagina 9
Anno 22 - nr. 10 - giugno 2016
il puntaspilli
Comesidicevaun temposcherzosamenteaLodi indialetto, “mepiasaresvesunuselinperscultà si disun”: cosasidiranno
nella riunionedei seiPaesi fondatoridell’Europachesi terrà il 24giugno,subitodopo il referendumconcuigli inglesidecide
ranno se rimanere in Europa? E’ vero che i sondaggi danno probabile la vittoria di chi vuole rimanere e che sono già stati
previsti i paracadute per ogni evenienza (soprattutto da parte del sistema finanziario), però i rischi sono ancora molti … ne
va di mezzo l’idea di Unione, di integrazione, di accoglienza, di sviluppo economico e sociale, di relazioni internazionali.
Aquella riunionesaràpresenteanche l’Italia, attualmenteconsiderataelementodiponderazioneper il contributoapportato
a immigrazione, crediti insoluti e riforme.
In diverse elezioni vediamo prevalere il ballottaggio tra partiti – o fazioni agli estremi. Le popolazioni protestano contro
lasituazionepresentepremiandovisioni radicali e forti epunendo ipartiti dimediazione, che incarnano l’immaginedell’esta
blishment che ci ha portato a questo punto. E’ con questa situazione che dobbiamo fare i conti nei Paesi in cui, per fortuna,
c’è un certo livello di democrazia.
Qualche giornalista ha esercitato la fantasia pensando a cosa potrebbe succedere ad un ipotetico tavolo internazionale
con Trump, Le Pen e Grillo sui temi come lo sviluppo economico, il rapporto tra gli Stati (la sovranità) ed i continenti, la
gestione dei profughi e le relazioni internazionali.
Pensiamo all’Austria – che ha appena scelto tra Verdi ed estrema destra – alla Germania ed alla Francia che voteranno nel
2017, alla Spagna tra poco, oltre al “grande abisso” delle elezioni Usa di novembre.
Quelloèunodeimomenti che“fanno lastoria”ed inquesta fasediprevalenzadegli estremismipotrebbe riservarci sorprese.
Sanders è proprio finito? La Clinton su Trump vincerà come si sospetta? Possiamo dire chi è meglio tra l’uno e l’altra?
Intanto meriterebbe più spazio d’informazione la trattativa che procede in sordina per il trattato (TTIP) di libero scambio
economico UEUSA con cui rischiamo di essere penalizzati – diciamo pure annientati in qualità, sviluppo economico e
salute.Cosa possiamo sperare in tutto questo movimento? E ancora di più, cosa vogliamo contribuire a costruire con le nostre
scelte personali?
M. B.
La direzione del cammino
“Dall’alto si percepisce meglio la bellezza del
cammino, il suo svolgersi”. È quanto mi sono
sentito rispondere lo scorso 22 maggio po
co prima che il lungo corteo degli acierrini (e
dei loro educatori, genitori,...) della Festa re
gionale ACR arrivasse in piazza e poi in Catte
drale da alcuni amici, che hanno pensato bene di appostarsi in un
luogo elevato per poter gustare meglio, dall’alto, la scena rappre
sentata dalle persone che insieme, con gioia, con convinzione, con
speranza, con semplicità stavano camminando sui binari del cuore.
Anche Zaccheo, per vedere Gesù, “corse avanti e, per poterlo vede
re, salì su un sicomoro, poiché doveva passare di là” (Lc 19,5). Per
vedere bene occorre mettersi in una posizione appropriata, sceglie
re la prospettiva giusta, adeguata.
Si conclude (anche se il termine è un po’ improprio) un anno asso
ciativo e pastorale e ci apprestiamo a verificare i passi del cammino
che come associazione, dentro la Chiesa ma con essa in uscita, al
servizio del Vangelo, per la santificazione di ciascuno, a vantaggio
del Bene Comune, abbiamo compiuto. Ecco quindi che vogliamo
tentare di fare la stessa cosa, cioè metterci in una prospettiva posi
tiva e di sguardo lungo, per valutare il cammino associativo.
Abbiamo negli occhi e nella mente i numerosi eventi che lo hanno
contrassegnato, le finalità e le attese con le quali lo abbiamo iniziato
e vissuto, la bellezza (ma a volte anche la difficoltà) di tanti momen
ti scelti, preparati e vissuti; ma soprattutto le persone che ci sono
state compagne nel cammino, spesso vere e proprie opportunità
per cogliere il senso degli eventi, sempre possibilità di maturazione
umana e quindi cristiana.
Cerchiamo di salire un po’ più in alto, per riuscire a riconoscere le
tracce della strada percorsa, ma anche per intravedere territori e
periferie da esplorare. Utilizzando tre verbi riferiti a tre eventi asso
ciativi vissuti quest’anno.
Generare. È il verbo contenuto nel titolo della giornata studio del
settembre scorso (Generare alla Fede). È la dimensione di fondo
che l’esperienza associativa deve avere: se non è generatrice di
qualcosa di nuovo, di qualcosa che è bene per le persone, per la
comunità, per la Chiesa, per il mondo, allora rischia di non avere
senso. Generare cosa? Percorsi e non attività, ascolto della vita re
ale e non chiacchiere, relazioni profonde e non feste, scelte e non
teorie, gesti e non meri auspici. Generare soprattutto ricerca di
Senso e di Verità, piuttosto che facili entusiasmi, racconti e testi
monianze di fede, più che lezioni dottrinarie. Siamo consapevoli
che questa è la giusta prospettiva nella quale collocare l’esperienza
associativa? È questo che abbiamo voluto realizzare durante l’an
no? Come coniugare l’esperienza associativa perché sia generati
va?Cercare strade nuove. È una delle principali indicazioni date dal pre
sidente Truffelli ai responsabili associativi di Lombardia convenuti
a Brescia nello scorso novembre. Dentro questo compito affidato,
tanti presupposti e tante implicazioni. Tra i presupposti: la necessi
tà di leggere il contesto in cui siamo inseriti e gli elementi che lo
connotano; la capacità di riconoscere il cambiamento in divenire
per un discernimento di ciò che vale; una lettura sapienziale dei
tempi e la capacità di fidarsi delle sentinelle che scrutano l’orizzon
te; il coraggio di rischiare ... Ma anche importanti implicazioni: rico
noscere il primato della vita reale con la sua complessità e poliedri
cità; saper andare all’essenziale, nella fedeltà all’originalità del
l’esperienza; saper incontrare le persone sulle strade del loro
rapporto personale con Dio in Gesù Cristo; saper agire nel contesto
coinvolgendo e lasciandoci coinvolgere nella costruzione di ponti
tra persone, gruppi, comunità, esperienze, ... Non è impresa facile
percorrere una strada nuova. Ma il Signore ci invita a essere solerti
e coraggiosi, come Maria che “si alzò. E andò in fretta” (Lc 1,39).
Non è tempo di tranquille consuetudini, ma di impegno creativo e
sollecito. Abbiamo continuato a cullarci nel “si è sempre fatto co
sì”? Come immaginare per il futuro un contributo per l’annuncio
del Vangelo con la Chiesa locale?
Progettare. È quanto abbiamo fatto, insieme alle altre diocesi della
Lombardia, da febbraio a maggio, per realizzare la Festa regionale
ACR. Con pazienza e con fiducia reciproca. Nella chiarezza degli
obiettivi educativi e delle modalità esperienziali da individuare. Con
capacità di valutare le risorse umane e materiali disponibili e di
mettere a fattore comune le capacità individuali. Veramente tante
le persone coinvolte. È stata un’occasione per realizzare nel concre
to una bella esperienza educativa, nella corresponsabilità tra laici
e sacerdoti e con lo spazio dovuto al protagonismo dei ragazzi. Ed
ora? Il modello progettuale lo riteniamo applicabile all’esperienza
associativa nel suo complesso? Quali elementi indispensabili per
ché sia praticato nei diversi contesti comunitari nei quali siamo in
seriti?Tre azioni diverse, ma che hanno in comune un forte protagonismo
di chi li vuole coniugare. Azioni di cui la società, le nostre comunità,
hanno bisogno come dell’acqua. Che richiedono, ma anche svilup
pano, una grande passione per Cristo, per la Chiesa e per l’uomo.
Azioni che ci possono aiutare a dare senso e prospettiva al nostro
cammino. Giuseppe Veluti, presidente diocesano di Ac
Brexit , Trump, Politica estera,
Europa, Usa, TTIP, estremismi ...
Misericordia è .....3-4-5
Foto di Lorenzo Merli
Mercoledì 8 Giugno 2016San Medardo
€ 1,20 Anno 127 - n. 133www.ilcittadino.it
Anno 22 - nr. 10 - giugno 2016
il puntaspilliComesidicevaun temposcherzosamenteaLodi indialetto, “mepiasaresvesunuselinperscultà si disun”: cosasidirannonella riunionedei seiPaesi fondatoridell’Europachesi terrà il 24giugno,subitodopo il referendumconcuigli inglesidecideranno se rimanere in Europa? E’ vero che i sondaggi danno probabile la vittoria di chi vuole rimanere e che sono già statiprevisti i paracadute per ogni evenienza (soprattutto da parte del sistema finanziario), però i rischi sono ancora molti … neva di mezzo l’idea di Unione, di integrazione, di accoglienza, di sviluppo economico e sociale, di relazioni internazionali.Aquella riunionesaràpresenteanche l’Italia, attualmenteconsiderataelementodiponderazioneper il contributoapportatoa immigrazione, crediti insoluti e riforme.In diverse elezioni vediamo prevalere il ballottaggio tra partiti – o fazioni agli estremi. Le popolazioni protestano controlasituazionepresentepremiandovisioni radicali e forti epunendo ipartiti dimediazione, che incarnano l’immaginedell’establishment che ci ha portato a questo punto. E’ con questa situazione che dobbiamo fare i conti nei Paesi in cui, per fortuna,c’è un certo livello di democrazia.Qualche giornalista ha esercitato la fantasia pensando a cosa potrebbe succedere ad un ipotetico tavolo internazionalecon Trump, Le Pen e Grillo sui temi come lo sviluppo economico, il rapporto tra gli Stati (la sovranità) ed i continenti, lagestione dei profughi e le relazioni internazionali.Pensiamo all’Austria – che ha appena scelto tra Verdi ed estrema destra – alla Germania ed alla Francia che voteranno nel2017, alla Spagna tra poco, oltre al “grande abisso” delle elezioni Usa di novembre.Quelloèunodeimomenti che“fanno lastoria”ed inquesta fasediprevalenzadegli estremismipotrebbe riservarci sorprese.Sanders è proprio finito? La Clinton su Trump vincerà come si sospetta? Possiamo dire chi è meglio tra l’uno e l’altra?Intanto meriterebbe più spazio d’informazione la trattativa che procede in sordina per il trattato (TTIP) di libero scambioeconomico UEUSA con cui rischiamo di essere penalizzati – diciamo pure annientati in qualità, sviluppo economico esalute.Cosa possiamo sperare in tutto questo movimento? E ancora di più, cosa vogliamo contribuire a costruire con le nostrescelte personali?
M. B.
La direzione del cammino
“Dall’alto si percepisce meglio la bellezza delcammino, il suo svolgersi”. È quanto mi sonosentito rispondere lo scorso 22 maggio poco prima che il lungo corteo degli acierrini (edei loro educatori, genitori,...) della Festa regionale ACR arrivasse in piazza e poi in Catte
drale da alcuni amici, che hanno pensato bene di appostarsi in unluogo elevato per poter gustare meglio, dall’alto, la scena rappresentata dalle persone che insieme, con gioia, con convinzione, consperanza, con semplicità stavano camminando sui binari del cuore.Anche Zaccheo, per vedere Gesù, “corse avanti e, per poterlo vedere, salì su un sicomoro, poiché doveva passare di là” (Lc 19,5). Pervedere bene occorre mettersi in una posizione appropriata, scegliere la prospettiva giusta, adeguata.Si conclude (anche se il termine è un po’ improprio) un anno associativo e pastorale e ci apprestiamo a verificare i passi del camminoche come associazione, dentro la Chiesa ma con essa in uscita, alservizio del Vangelo, per la santificazione di ciascuno, a vantaggiodel Bene Comune, abbiamo compiuto. Ecco quindi che vogliamotentare di fare la stessa cosa, cioè metterci in una prospettiva positiva e di sguardo lungo, per valutare il cammino associativo.Abbiamo negli occhi e nella mente i numerosi eventi che lo hannocontrassegnato, le finalità e le attese con le quali lo abbiamo iniziatoe vissuto, la bellezza (ma a volte anche la difficoltà) di tanti momenti scelti, preparati e vissuti; ma soprattutto le persone che ci sonostate compagne nel cammino, spesso vere e proprie opportunitàper cogliere il senso degli eventi, sempre possibilità di maturazioneumana e quindi cristiana.Cerchiamo di salire un po’ più in alto, per riuscire a riconoscere letracce della strada percorsa, ma anche per intravedere territori eperiferie da esplorare. Utilizzando tre verbi riferiti a tre eventi associativi vissuti quest’anno.Generare. È il verbo contenuto nel titolo della giornata studio delsettembre scorso (Generare alla Fede). È la dimensione di fondoche l’esperienza associativa deve avere: se non è generatrice diqualcosa di nuovo, di qualcosa che è bene per le persone, per lacomunità, per la Chiesa, per il mondo, allora rischia di non averesenso. Generare cosa? Percorsi e non attività, ascolto della vita reale e non chiacchiere, relazioni profonde e non feste, scelte e nonteorie, gesti e non meri auspici. Generare soprattutto ricerca diSenso e di Verità, piuttosto che facili entusiasmi, racconti e testimonianze di fede, più che lezioni dottrinarie. Siamo consapevoliche questa è la giusta prospettiva nella quale collocare l’esperienzaassociativa? È questo che abbiamo voluto realizzare durante l’anno? Come coniugare l’esperienza associativa perché sia generativa?Cercare strade nuove. È una delle principali indicazioni date dal presidente Truffelli ai responsabili associativi di Lombardia convenutia Brescia nello scorso novembre. Dentro questo compito affidato,tanti presupposti e tante implicazioni. Tra i presupposti: la necessità di leggere il contesto in cui siamo inseriti e gli elementi che loconnotano; la capacità di riconoscere il cambiamento in divenireper un discernimento di ciò che vale; una lettura sapienziale deitempi e la capacità di fidarsi delle sentinelle che scrutano l’orizzonte; il coraggio di rischiare ... Ma anche importanti implicazioni: riconoscere il primato della vita reale con la sua complessità e poliedricità; saper andare all’essenziale, nella fedeltà all’originalità dell’esperienza; saper incontrare le persone sulle strade del lororapporto personale con Dio in Gesù Cristo; saper agire nel contestocoinvolgendo e lasciandoci coinvolgere nella costruzione di pontitra persone, gruppi, comunità, esperienze, ... Non è impresa facilepercorrere una strada nuova. Ma il Signore ci invita a essere solertie coraggiosi, come Maria che “si alzò. E andò in fretta” (Lc 1,39).Non è tempo di tranquille consuetudini, ma di impegno creativo esollecito. Abbiamo continuato a cullarci nel “si è sempre fatto così”? Come immaginare per il futuro un contributo per l’annunciodel Vangelo con la Chiesa locale?Progettare. È quanto abbiamo fatto, insieme alle altre diocesi dellaLombardia, da febbraio a maggio, per realizzare la Festa regionaleACR. Con pazienza e con fiducia reciproca. Nella chiarezza degliobiettivi educativi e delle modalità esperienziali da individuare. Concapacità di valutare le risorse umane e materiali disponibili e dimettere a fattore comune le capacità individuali. Veramente tantele persone coinvolte. È stata un’occasione per realizzare nel concreto una bella esperienza educativa, nella corresponsabilità tra laicie sacerdoti e con lo spazio dovuto al protagonismo dei ragazzi. Edora? Il modello progettuale lo riteniamo applicabile all’esperienzaassociativa nel suo complesso? Quali elementi indispensabili perché sia praticato nei diversi contesti comunitari nei quali siamo inseriti?Tre azioni diverse, ma che hanno in comune un forte protagonismodi chi li vuole coniugare. Azioni di cui la società, le nostre comunità,hanno bisogno come dell’acqua. Che richiedono, ma anche sviluppano, una grande passione per Cristo, per la Chiesa e per l’uomo.Azioni che ci possono aiutare a dare senso e prospettiva al nostrocammino.
Giuseppe Veluti, presidente diocesano di Ac
Brexit , Trump, Politica estera,Europa, Usa, TTIP, estremismi ...
Misericordia è ..... 3-4-5Foto di Lorenzo Merli
II LAUDATO SI'
giugno 2016
La Chiesa e l’Ac non possono sostituirsi alla politica ma offrire occasioni per un dibattito onesto e trasparente
L’economia non risolve i problemi del mondose gli uomini dimenticano le grandi motivazioni
Cosa suggerisce alla nostra associazione l’enciclica “Laudato si’”di Papa Francesco: Per quale scopo lavoriamo e ciimpegniamo? Che tipo di mondo desideriamo
trasmettere a coloro che verranno dopo dinoi?
Sono gli interrogativi principali dell’Enciclica”Laudato si’” di Papa Francesco. Sono domande di fondo che emergono anche dalla nostraesperienza associativa, nei nostri cammini dicatechesi. Di fronte a tali quesiti è nostro compito raccogliere non solo risposte, ma anchestimolare le persone a dare il loro contributo.Siamo ormai tutti convinti che non si può piùstare fermi di fronte alle ingiustizie, allo sfruttamento incosciente sia delle persone sia dellerisorse naturali. Sono lodevoli e a volte ammirevoli gli sforzi di scienziati e tecnici esperti nelsettore ambientale ma,per ottenere effetti importanti ed efficaci, occorrono anche coscienze formate e responsabili che guidino la genteal bene comune in tutti,i campi i particolar modo in quello ambientale,civile e spirituale.La questione ambientaleè inscindibilmente legataalla dimensione umana,sociale e lavorativa: tuttoè connesso.I cristiani affermanospesso di avere a cuoreil valore della persona ela salvaguardia dell’ambiente come doni di Dio,ma è giunto il momentodi dimostrarlo nell’assunzione di responsabilità. Il Creato è lo spazioche ci è dato di vivere, ilCreato è per l’uomo eper le sue future generazioni, noi abbiamo il dovere di preservarlo perconsegnarlo intatto a chiverrà dopo di noi.Aria ed acqua pulite, difesa della natura ed energie sicure sono valoriper cui i cristiani sono doppiamente motivatia difendere perché elementi importanti perl’uomo ed espressione del disegno voluto daDio.
Quale casa comune lasceremo ai bambiniche stanno crescendo?.L’esistenza umana si basa su tre relazioni fondamentali: la relazione con Dio, quella con ilprossimo e quella con la terra. Secondo la Bibbia, queste tre relazioni vitali hanno subito unarottura. Le cause più profonde della crisi attuale sono attribuite ad un eccesso di antropocentrismo perché l’essere umano non riconoscepiù la propria giusta posizione rispetto al mondo, ma assume una posizione autoreferenzia
le, centrata esclusivamente su di sé e sul proprio potere. Ne deriva una logica «usa e getta»che giustifica ogni tipo di scarto, ambientaleo umano che sia, che tratta l'altro e la naturacome semplice oggetto e conduce a una miriade di forme di sopraffazione. Spiace constatare che molti sforzi per cercare soluzioni concrete sono spesso bloccati non solo dal rifiutodi chi ha potere, ma anche dal disinteresse dimolti. I credenti dovrebbero far sentire la lorovoce perché l’economia e la politica non riusciranno a risolvere i problemi del mondo se gliuomini dimenticano le grandi motivazioni cherendono possibile il vivere insieme, il sacrificio, la responsabilità verso gli altri e verso ilmondo in una logica di appartenenza alla stessa natura, espressione del dono gratuito diDio.
In che modo l’associazione dovrà impegnarsiper rendere più accogliente l’ ambiente divita?Nessun ramo dellascienza e nessuna formadi saggezza può esseretrascurata, nemmenoquella religiosa, per riparare lo squilibrio socialee ambientale che abbiamo provocato. Allora
quale deve essere il contributo della nostra associazione a riguardo?Nel suo ruolo formativol’Ac, è chiamata a sensibilizzare le coscienze nelriconoscere il danno cheogni persona può crearecon il suo comportamento. Pensiamo quante vite umane e quantefamiglie hanno sofferto esoffriranno a causa dell’inquinamento e dellapovertà causata dallosfruttamento. RosarioLIVATINO, il “Giudice ragazzino” ucciso dallamafia, così affermò:“Penso che anche il Signore ci chiederà contonon solo di quanto siamo stati credenti ma so
prattutto di quanto siamo stati credibili con inostri stili di vita”.Certo oggi non è facile ridisegnare abitudinipiù responsabili, ma non impossibile. Ognicambiamento ha bisogno di motivazioni e diun cammino educativo, per questodevono essere coinvolte tutte le agenzie, in primis: lascuola, la famiglia, i mezzi di comunicazionema anche le catechesi.L’Ac, dunque per sua natura, deve pensare apercorsi di educazione capaci di incidere sugesti ed abitudini quotidiane, che ridimensionino la logica del consumo, dell’egoismo apartire da una esperienza di fede condivisa.Essere parte dell’Ac per un aderente, vuol direnon relegarsi in un circolo, ma aprirsi agli altriportando uno stile associativo in ogni ambito
di vita comunitaria, interpretando e vivendotutto attraverso il discernimento evangelico.L’Ac promuove la cultura dello stile di vita piùsobrio che passa dal consumo al sacrificio,dall’avidità alla generosità. Sobrietà è consumare il necessario, sprecare di meno e rispettare l’ambiente, sobrietà è vivere ogni legame,rispettando la libertà dell’altro e non tradire lafiducia di nessuno.Un consumo consapevole e responsabile puòesercitare la pressione su chi detiene il potereeconomico. Le scelte dei consumatori gestitein rete, possono modificare il comportamentodelle imprese, quando si acquistano beni eservizi dando uno sguardo alla qualità dei prodotti, allo stile delle imprese che li lavorano edagli effetti sull’ambiente.Sono pratiche queste già presenti nella nostraesperienza associativa (Gruppi di Acquisto So
lidali), vanno potenziate, devono diventarecontagiose per far fronte al mondo globalizzato. E’ ammirevole la creatività ed il servizio dipersone della nostra associazione che, gratuitamente, sanno costruire solidarietà, sanno farsentire la loro voce carica di valori umani e cristiani.La Chiesa e l’Ac non possono certo definire lequestioni scientifiche, né sostituirsi ai compitipropri della politica, ma possono offrire occasioni per un dibattito onesto e trasparente conle Istituzioni ed altre associazioni alla ricercadella verità, in una concezione più ampia e integrale del rispetto della natura. La DottrinaSociale della Chiesa invita tutte le aggregazionilaicali di credenti ad accogliere le nuove sfidesociali come occasione di arricchimento e dicrescita non solo umana ma anche spirituale.
Maria Bertoglio
Un anno di Dialogo con la “Laudato si’“Lungo tutto quest’anno “Dialogo” ha pubblicato la riflessione, capitoloper capitolo, sull’enciclica “Laudato si’” che Papa Francesco avevapresentato pubblicamente il 24 maggio 2015.Ogni mese un approfondimento in “Dialogo” è stato offerto alternativamente dal nostro collaboratore Simone Majocchi e da Marcello Maraschi, presidente maschile della Fuci (proprio la Fuci quest’anno hadedicato il percorso culturale alla “Laudato si’”).Per l’edizione di “Dialogo” di giugno, l’ultima prima dell’estate, abbiamo chiesto una riflessione conclusiva a Maria Bertoglio, già presidente Ac di Casalpusterlengo, che in precedenza aveva proposto alcunispunti in proposito per la Consulta diocesana delle Aggregazioni laicali. In particolare Maria ci aiuta a focalizzare come l’enciclica potrebbestimolare anche l’Azione cattolica di Lodi.In questa pagina pubblichiamo anche la locandina di “Rive di casa”che vede insieme Fuci, Ac e Agesci promuovere l’evento per tutti, venerdì 10 giugno alle 21.30, nei Giardini del Vescovado.
“Penso che anche il Signoreci chiederà conto non solo di quantosiamo stati credenti ma soprattutto
di quanto siamo stati credibilicon i nostri stili di vita”.
Rosario Livatino, il “Giudice ragazzino”ucciso dalla mafia
MISERICORDIA È ... III
giugno 2016
Avete presente quandoin una bella mattina diprimavera si spalancano le finestre perché incasa c’è soffoco e vengono dentro, a spron
battuto, manciate di sole e ventate d’aria fresca insieme al cicaleccio deipasserotti? La stessa sensazionel’ho avuta domenica 22 Maggioquando Lodi ha aperto la sua accoglienza al Convegno Regionale dell’ACR che vuol dire Azione CattolicaRagazzi. Duemilacinquecento ragazzi, dalla prima elementare alla terzamedia, arrivati da tutta la Lombardia,si sono sparpagliati per le strade edi giardini per testimoniare il loroamore al Signore ed alla Chiesa,amore dimostrato con allegria comepiace tanto a Gesù. In un primo momento mi verrebbe voglia di dire cheè stata una giornata di Paradiso, invece preferisco pensare che è statauna giornata bella sulla Terra perchésulla Terra non ci sono appena brutture e disastri, ma anche la bellezza
della gioventù innocente e gioiosache è accompagnata da genitori,educatori, sacerdoti nella sua formazione. Il tema del Convegno era:“Sui binari del cuore” per far capireche la vita è come un viaggio che èmeglio fare in compagnia perchédobbiamo aiutare con generosità epossiamo essere aiutati quando citroviamo in difficoltà, ma anche percondividere le tappe belle. Gli “acierrini”, il vivaio dell’Azione Cattolica, sisono trovati a Villa Braila alla mattinaper le attività; hanno mangiato lì epoi sono sfilati per le strade di Lodi;hanno attraversato i giardini e sonoarrivati in piazza della Cattedralecantando, pregando, ridendo, saltando…mai fermi. Davanti al corteoc’era una locomotiva, fatta di cartone, che rappresentava il viaggio etutti dietro: ragazzi, mamme coi passeggini, famiglie, adulti e nonni. E’stata una bella testimonianza di fede, cosa dite? Dobbiamo uscire dalnido delle case e delle chiese, dobbiamo camminare a fianco dellagente, come continua a dire PapaFrancesco, per svegliarci noi e persalare il mondo con il sapore della fiducia e della speranza. Gli educatorihanno dato ai ragazzi dei biglietti conscritto: “Misericordia è...”; ognunoci ha scritto su una frase e poi li hanno distribuiti alle persone che incontravano. Ne ho sbirciato qualcuno:“Saper perdonare qualcuno con cuihai litigato – Rachele di Milano”,“Perdono, accoglienza e amicizia eper farla e compierla bisogna averecoraggio – Gaia di Melzo”. E’ un sistema diretto per insegnare a comportarsi da cristiani nelle situazionidi tutti i giorni. Arrivati nel Duomo,la chiesa sembrava ancora più grande perché avevano tolto tutti i banchie le sedie: praticamente era vuota.Sul pavimento avevano segnato con
dei nastri colorati i vari settori, manmano che i paesi arrivavano venivano indirizzati nel loro quadrato.Un’organizzazione perfetta che hapermesso di sistemarsi con sveltezza e ordine. I ragazzi si sono seduti(finalmente!) tutti per terra, belli sistemati al fresco, e hanno seguito laSanta Messa celebrata dal Vescovocon degli Assistenti di Azione Cattolica, nel massimo silenzio possibileper 2500 ragazzi!!! Oltre i grandipresenti. Mi pareva di sentire la vocecontenta di Gesù che diceva: “Lasciate che i bambini vengano a me”.Quando c’erano i canti, cantavano asquarciagola, si sfogavano anche unpo’ (non ce la facevano più a starezitti). Il momento dell’Alleluia è statouno spettacolo, mi sono emozionata: migliaia di manine si muovevanocome farfalline intanto che cantavano: “Alleluia, alleluia... La nostra festa non deve finire, non deve finire enon finirà...” Mi vengono i brividi ancora adesso nel pensarci. Guardavoi ragazzi ridenti e guardavo i loroeducatori: erano attenti, ma con gliocchi che brillavano per la soddisfazione di essere riusciti, con tanto lavoro, ad organizzare una festa cheha illuminato di fede e scaldato icuori. Grazie veramente a loro edagli Assistenti che li accompagnanonella parte spirituale. Finita la Messa, dopo un applauso scrosciante, ivari gruppi sono uscita dalla Chiesacon ordine seguendo mucchi di palloncini colorati che facevano da guida; sono arrivati ai loro pullman e,prima di lasciare Lodi, hanno fattovolare i palloncini che hanno riempito il cielo di arcobaleni. Andavano susu e sono sicura che il Signore liaspettava in paradiso per giocarecon gli angioletti. Grazie ACR!!!
Maddalena NegriCasalpusterlengo
SUI BINARI DEL CUORE: UNA VENTATA D’ARIA FRESCA
IV MISERICORDIA È ...
giugno 2016
La festa regionale Acr a Lodi il 22 maggio: i pensieri dei ragazzi
Nonostante sono tornatodistruttoacasa, ero felicissimoperchéabbiamopassatounagiornatabellissima. Le attività sono state bellissime anche se in alcune bisognava pensarci molto. Quella che mi èpiaciuta di più è stata quella in cui avevamo le cartecon i poteri. In sintesi sono arrivato molto soddi
sfatto a casa.Paolo, 10 anni, AC diocesi di Mantova
È stata una bellissima giornata… beh abbiamo camminato un belpo' però mi sono divertita. Ha superato le mie aspettative, non miimmaginavo fosse così. Mi è piaciuta molto, sono stata con i mieiamici ed è il meglio che posso avere!
Lisa, 13 anni, AC diocesi di Mantova
Della festa regionale mi sono piaciute tantissime cose, già il titolo“Suibinari del cuore”miha ispirato.Èstatobelloconoscerenuovepersone, e rifletterecon loronelle attività. Èstataunasupergiornata che conserverò sempre nel cuore!
Emma, 12 anni, AC diocesi di Mantova
Domenica 22 maggio io, i miei compagni del gruppo ACR e le nostre catechiste abbiamo preso il treno per Lodi per partecipare allafesta regionaledell’ACR.Eraunabellissimagiornatadi soleec’erano tantissimi ragazzi che volevano divertirsi e stare insieme comenoi. Mi sono divertito tantissimo, grazie a tutti per avermi regalatoquesta bellissima giornata.
Riccardo, 10 anni, AC diocesi di Lodi
ALodimièpiaciutounpo’ tutto, soprattuttoquandoci siamodivisia squadre in cui conoscevi persone di altre province, mi è piaciutoquando tutti insieme siamo partiti per andare a messa in cui per lestrade facevamo i cori, e la messa soprattutto quando cantavamoche c’era una confusione… è stata una bella esperienza!
Stefano, 13 anni, AC diocesi di Mantova
A Lodi abbiamo molto giocato e questo è stato molto bello, e poiabbiamo conosciuto nuove persone e bambini e ci siamo divertiti!Matilde, 10 anni, AC diocesi di Mantova
Nella giornata a Lodi mi è piaciuto tuttociò che abbiamo fatto, soprattutto quando abbiamo giocato al gioco divisi asquadre.Miaspettavocheavremmofattopiù giochi. Mi sono divertita anche sull’autobus.Sophie, 13 anni, AC diocesi di Mantova
Chedire,questaesperienzaèstata fantasticaadirpoco…saperechetutte quelle persone condividono come me questa esperienza difare l'ACRmi fapensarechesiamotutti unagrande famiglia!Aparte questo, mi sono divertita e ho rivisto anche molti miei amici chenon rivedevo da tanto tempo, e ogni gioco che abbiamo fatto dovec'erano ipalloncinimiha insegnatoqualcosa.La rifarei centovolte!
Miriam, 13 anni,AC diocesi di Mantova
È stata una fantastica giornata. Quelli che non sono venuti nonpossono immaginare cosa si sono persi!
Leonardo, 8 anni, AC diocesi di Lodi
Mi hanno davvero coinvolto le attività all'oratorio di San Bernardoper come erano organizzate. La festa mi accompagna ogni giornocon lagioiadiunabellaesperienzae laconsapevolezzache lamisericordia può essere vissuta anche da noi ragazzi.
Michele, 13 anni, AC diocesi di Lodi
Mi è piaciuto giocare, apparecchiare la tavola... con tutti gli amici,quelli nuovi e quelli già conosciuti!Ho portato a casa una grande felicità!
Marco, AC diocesi di Bergamo
Ringrazio tutti per questa giornata di festa passata insieme. È stataun'esperienza molto bella. Mi sono divertita tantissimo a ballare ea giocare. Abbiamo condiviso il cibo portato da casa con i nostriamici e abbiamo fatto le nostre firme sui binari.
Elisa, 10 anni, AC diocesi di Lodi
LoslogandellaFestaera "ViaggandoversoTe" cheavevaunsignificato simbolico: tutti noi siamo in viaggio verso il prossimo e versoDio. In questa Festa, inoltre, ho avuto l'occasione di incontrare alcuni amicidelleparrocchievicineenuovi ragazzidi tutta laLombardia che, come me, con l'ACR cercano di andare verso Gesù.Eravamo proprio in tanti!!! Vedere tanti ragazzi "sul mio stessotreno" è una bella spinta per andare avanti.Speriamo di vivere tante altre giornate come questa!
Lorenzo, 12 anni AC diocesi di Lodi
Caspita!!! Eravamo proprio tanti, abbiamo bloccato tutta la cittàe chi ci incontrava poteva sentire i nostri bans e vedere i nostri voltistrafelici!!!!L'ACRci facapirechedavvero l'unione fa la forzaecheinsiemeriusciamomeglioadivertirci,adaiutarci eadireaGesùcheper noi è importante!!WL'ACR!!!!!Eallaprossima..speriamochesiapiùprestopossibile!!!!
Luca e Andrea, AC diocesi di Bergamo
Ameè piaciuto tutto,ma inparticolarequandosiamostati al parco
MISERICORDIA È ... V
giugno 2016
La festa regionale Acr a Lodi il 22 maggio: i pensieri dei ragazzi
eabbiamofattodeibeigiochi.Portoacasaunbel ricordodellaCattedrale di Lodi e del Vescovo che mi ha salutato.
Nicola, AC diocesi di Bergamo
"È la prima volta che partecipo alla festa regionale, è così coinvolgente e divertente; incontrando tanti ragazzi di provincie diversesono riuscito a crescere divertendomi con persone che non homai visto. Mi è piaciuto molto questo incontro soprattutto perchého conosciuto molte persone al di fuori della diocesi bergamasca,l’unico rammarico è che gli amici incontrati difficilmente li potròincontrare ed è la cosa che mi dispiace di più ma, pensandoci bene ciò è inevitabile. Quello che rimarrà sempre nella memoria diquesta esperienza è l’accoglienza festosa al parco firmare i binari,cantare insieme e divertendoci, trovando i vari indizi nelle partidel mondo per poi ritornare nel parco è stata una cosa fantastica.Anche se abbiamo camminato molto e a fine giornata le gambeerano dolenti, sono tornato a casa con il sorriso stampato in faccia."
Davide, AC diocesi di Bergamo
Il momento più bello della giornata è stato quando mangiavamo,perché ridevamo e tutti eravamo felici.
Gabriele, 6 anni, AC diocesi di Lodi
La giornata della festa ACR è stata istruttiva, significativa e divertente. In questa giornata ci siamo divertite giocando, abbiamo fatto nuove amicizie e abbiamo imparato a rispettare dipiù gli altri. Abbiamo capito il significato della parola Misericordia.
Vittoria e Anna, 11 e 13 anni, AC diocesi di Lodi
Quandosiamoarrivati aLodicihannoaccolti dentroaunparcoconballi e canti, eravamo in tantissimi. Abbiamo iniziato l’incontro conuna preghiera, poi ci hanno diviso in squadre e abbiamo iniziato
igiochi. Ilmiogiocopreferitoèstatoquellodel trenochesi chiamava “CONDIVIDERE”.Terminato igiochi abbiamopranzato.Nelpomeriggioabbiamo fatto una camminata per le vie della città fino al duomo, che è statamagnifica. Avevamo un cartellino dove dovevamo scrivere cos’èla misericordia e poi potevamo consegnarlo agli abitanti di Lodi.Mi è anche piaciuto fare le imitazioni che trovavamo scritte sui cartelloni lungo la strada.Arrivati al duomoabbiamopartecipatoallaSantaMessapresiedutadal vescovo, poi tutti a casa.Questa giornata mi è piaciuta tantissimo perché ho conosciutobambini che venivano da altri luoghi e insieme abbiamo fatto tantigiochi.
Chiara, 6 anni, AC diocesi di Milano
VI CI ASSOCIAMO
giugno 2016
Il Giubileo della terza età il 12 maggio ha radunato in Cattedrale centinaia di anziani da tutta la diocesi
Donare e accettare misericordiaAscoltare, consigliare, insegnare la fede è la particolarità dei nonni
La terza età diocesana ha vissuto daprotagonista la celebrazione giubilare giovedì 12 Maggio a Lodi.Un bell’acquazzone non ha avutorispetto per la “canizie” dei partecipanti: ci ha “purificati” durante
tutta la processione partita dalla chiesa diSanta Maria delle Grazie e culminata con il ritodel passaggio della Porta Santa in Cattedrale,accompagnati dal Vescovo che ha poi presieduto la Santa Messa.Tanti anziani, insieme, hanno pregato ed invocato la misericordia di Dio su di loro, sulle lorofamiglie, sui giovani,sulla Chiesa, su tutto ilmondo e lo hanno ringraziato per questoimmenso dono delSuo amore. E’ statoun bel momento dipreghiera comunitariache deve continuarecome riflessione e come azione. Il Giubileodella Misericordia vavissuto tutti i giorniaffinché dia frutti.Le “famose” opere dimisericordia sono attuali, valide tuttora. Seguardiamo ai bisognidella nostra società,sia corporali che spirituali, cosa dobbiamofare? Come dobbiamocomportarci?Siamo chiamati a servire Dio crocifisso inogni persona emarginata che ha fame, hasete, è nuda, carcerata, ammalata, disoccupata, perseguitata,profuga.Ai “nonni”, alla loroesperienza, alla loromaturità, alla lorosaggezza è in modo particolare adatto l’esercizio della misericordia spirituale: avvicinare,saper ascoltare, consigliare, insegnare la fedesoprattutto con la propria testimonianza.“Quanto sono meritevoli i nonni e le nonneche trasmettono la fede ai nipotini!» ha esclamato Papa Francesco, chiedendo aiuto aglianziani di Roma per distribuire un Vangelo atutti i presenti in piazza San Pietro.C’è però un risvolto più critico e difficile cheessere “portatori di misericordia”: essere “ri
cevitori di misericordia”. Donare aiuto può essere anche gratificante, ma doverlo chiederepuò essere mortificante. Giovanni 21,18: “Inverità, in verità ti dico che quand’eri più giovane, ti cingevi da solo e andavi dove volevi; maquando sarai vecchio, stenderai le tue mani eun altro ti cingerà e ti condurrà dove non vorresti”.Qualora ci trovassimo nella condizione di avere bisogno di essere aiutati, non vergogniamoci; avremo il merito di far esercitare a qualcun altro la misericordia che, fino ad ora, ci haresi attivi in famiglia, in parrocchia, in città.
Diventare vecchi èun’arte a cui bisognaprepararsi, passo dopo passo, fin dallagiovinezza, per viverlacon serena dignità,consapevoli di esseresempre validi, soprattutto agli occhi di Dio.Sempre validi comememoria storica e come legame tra generazioni. Ascoltiamo ancora le parole di PapaFrancesco che ci chiede di affidarci alla Vergine Maria affinchémostri la via dell’incontro tra i giovani egli anziani. “Il futuro diun popolo supponenecessariamente questo incontro: i giovanidanno la forza per farcamminare il popolo egli anziani irrobustiscono questa forzacon la memoria e lasaggezza popolare”.La terza età ha quindila responsabilità dicollaborare con laStoria per il viaggio ditutti gli uomini verso il
futuro. Sappiamo esserne consapevoli e degni.
Angelo e Maddalena Pagani
Relatore don Alberto Curioni“Coltivare la vita nello spirito”Gli esercizi spirituali a Triuggio dal 27 al 29 Maggio 2016
Durante gli Esercizi Spirituali della terza etàabbiamo conosciuto il Profeta Giona in modo approfondito e non banale, guidati dalleinteressanti meditazioni di don Alberto Curioni. Il protagonista del libro non è ilprofeta, ma èDio che vuole atutti i costi entrare in relazione con il ricalcitrante e disobbedienteGiona. Dio gliordina di andare a Ninive:“Alzati e va”;Giona si alza...ma s’imbarcasu una naveper fuggire a Tarsis. Dopo una tempesta evarie vicissitudini, viene inghiottito da ungrosso pesce; prega il Signore chiedendogli di salvarlo ed Egli lo esaudisce facendolo“rigettare sull’asciutto”. Va a Ninive eadempie la sua missione, ma si sdegna per
ché Dio è indulgente con questa città. Si sdegna anche perché Dio fa seccare una piantadi ricino che gli faceva ombra... Un bel caratterino questo Giona! Però Dio ha un progetto
su di Lui, comelo ha su ognunodi noi, e lo vuoleportare a termine. “Tu, Signore,ti sei servito diGiona per farcil’esame di coscienza e per illuminarci sul compito di ciascuno.Grazie, Signore,perché incontrarti, ascoltarti,parlarti è sempreuna grazia inaudita”.
Grazie anche a don Alberto Curioni per averciaccompagnato con passione per tutto il“viaggio” di Giona e per essere entrato in sintonia con il nostro gruppo allargandoci gliorizzonti e spalancandoci il cuore.
La Commissione Terza Età
Direttore ResponsabileFerruccio Pallavera
DirettoreGiuseppe Veluti
RedazioneRaffaella Bianchi, Maria Cigognini,
Ernesto Danelli, Nicola Frontori,Simone Majocchi,
Daniele Perotti, Stefano Veluti
Sito webhttp://ac.diocesi.lodi.it
Design: PMP Lodi
StampaCSQ Spa Erbusco (Bs)
Negli anni ottanta impazzivo per la musica di un cantante britannico: WilliamMichael Albert Broads, in arte BillyIdol. Pare che abbia scelto il suo soprannome dopo un curioso episodio risalente alla sua adolescenza. A scuola
sbagliò completamente un compito in classe e l’insegnante glielo restituì con la scritta a caratteri cubitali“William is idle”, ovvero “William è un fannullone”.Da quel momento iniziò a farsi chiamare Billy Idol. Idue termini in inglese si pronunciano nella stessamaniera (“aidol”) ma hanno un significato ben diverso. “Idle” equivale a “sfaccendato”mentre “idol” sitraduce con “idolo”. Anche nello sport capita che gliadulti assegnino ai piccoli delle etichette che rimangono “appiccicate” per tutta una vita. Sentirsi giudicato è per un ostacolo che può anche portare all’abbandono della pratica sportiva. “Non sa dribblare…non sa calciare la palla…non tiene la posizione…”sono sentenze chiare ed inequivocabili che sanciscono senza mezzi termini chi riteniamo adatto e chi secondo la nostra visione non avrà futuro. Un giudiziospietato di valore può condizionare l’apprendimentoe la socializzazione di un piccolo. Si chiama “effettopigmalione” e può essere sintetizzato come segue:se un insegnante crede che un bambino sia poco dotato lo tratterà, anche inconsciamente, in modo diverso dagli altri. Il bambino interiorizzerà il giudizioe si comporterà di conseguenza; si crea un circolovizioso per cui l’allievo può diventare nel tempo proprio come l'insegnante lo aveva immaginato. Nel Leicester che ha recentemente vinto la Premiership c’èun giocatore che per anni gli esperti calcistici avevano giudicato “non all’altezza” del grande calcio. Sichiama Jamie Vardy. Ha una storia difficile da immaginare. Pareva destinato a perdersi nei campionatiminori e a fare l’operaio, vittima di un calcio che nonsa scovare talenti e che marchia i giocatori come vacche del “far west”. Poi la svolta. Più o meno un annofa ha esordito nella nazionale inglese e oggi è uno degli attaccanti europei più ricercati. Andate a dirlo aidirigenti della sua squadra del cuore che lo bocciarono quando aveva quindici anni, perché lo ritenevanotroppo basso.
Gabriele Peccati
EtichetteDIALOG L
bachecaFesta Cascina, la festa dei giovani
di Ac: sabato 25 giugnoa Pieve Fissiraga, in Cascina Castagna.
Festa giovani Ac
Venerdì 10 giugno alle 21.30nei Giardini del Vescovado.
Rive di Casa
Buona esperienza a chi va, ai ragazzi,agli educatori, agli assistenti,ai responsabili, alle famiglie!
Partonotutti i campi!
Dialogo torna a settembre! Buone vacanze, ai campi, allaGmg, in vacanza e anche a casa. Il tempo che abbiamodavanti, ovunque saremo, sarà un tempo donato a cia-
scuno di noi per voler bene a noi stessi e alle persone cheabbiamo vicino. E se qualcuno non può permettersi unavacanza… non si angusti: un giro in bicicletta, un capito-lo di un libro, una passeggiata di primo mattino e nelfresco della sera, da soli o con un amico, sarà come la
brezza leggera che parlerà della presenza di Dio.
Buone vacanze
L’Azione cattolica di Lodi insieme al gruppoTerza Età esprime le proprie condoglianzealla famiglia di Rodolfo Mazzoletti, appenamancato. Il signor Rodolfo era da sempresocio dell’Ac e per molti anni è stato anchepresidente dell’associazione di Codogno.
Condoglianze
Le foto relative alla festa regionale dell’Acre pubblicate in questo numero di Dialogo,sono di Maria Cigognini e Lorenzo Merli.
Grazie anche a Paola Giambarresi,Luisella Micrani e Raffaella Rozzi
L’incontro domani 9 giugno alle 21alla Casa della Gioventù di Lodi.
Responsabili eassistenti vicariali
VERSO L'ESTATE VII
giugno 2016
QUOTE: ADULTI 350€
GIOVANI 300€
(Supplemento camera singola :20€ )
PER INFO ED ISCRIZIONI:
http://ac.diocesi.lodi.it - [email protected] - Tel. 3497067378
Viaggio in pullman (da Lodi) Nella Savoia francese, con base a Chambery, per visitare una delle maggiori destinazioni turistiche di Francia: Lione, Annecy e l’omonimo lago, la cittadina di Ars, l’Abbazia di Hautecombe … Per conoscere la spiritualità del Santo curato d’Ars, San Francesco di Sales e la sua capacità di dialogo interreligioso, la Comunità Ecumenica Chemin Neuf. Un’occasione per incontrare da vicino alcune esperienze di fraternità, per respirare aria di ecumenismo, per scoprire storie di santità, per dialogare con chi vive di preghiera e di carità.
Ars sur Formans
Invito alla lettura 8. L’autore Marco D’Agostino presenta la vicenda di vita e di malattia del giovane di Sospiro
Gianluca Firetti, santo della porta accanto“Gian è un Vangelo vivo, di quelli che vengonosfogliati, sottolineati, evidenziati, usati in ogniincontro, le cui pagine sono girate e rigirate. DiGian spicca la sua autenticità perché non nasconde le fragilità e trova, dentro e fuori di sé,la forza per vivere”. Questo breve passaggioben sintetizza lo stile e l’intento del libro Gianluca Firetti,santo della porta accanto, didon Marco D’Agostino: presentare Gian in tutta la sua luminosità e in tutta la sua umilegrandezza. La santità di Giantrasuda da ogni pagina, ogniparola, ogni carattere tipografico… Don Marco ripercorre lavicenda di vita e di malattia delgiovane ragazzo di Sospiro, richiamandosi a molti episodiche aveva deciso di raccogliere, insieme allo stesso Gian,nel libro Spaccato in due, l’alfabeto di Gianluca, integrandocon riflessioni, testimonianzee altri racconti. Sbaglierebbeche volesse considerare quest’ultima pubblicazione comeuna ripetizione; per non cadere in questo fraintendimento non c’è da fare altro se non leggereentrambi i libri. È un po’ come ascoltare piùvolte le testimonianze di don Marco e degliamici di Gian. In pochi mesi ho avuto questapreziosa occasione quattro volte, e dopo ogniincontro sono uscito cambiato; più consapevole del fatto che non c’è situazione di vita e disofferenza in cui il Vangelo non possa esserevissuto in pienezza. Leggere le riflessioni didon Marco a partire dalla vicenda di Gian tiporta ad avere un po’ meno paura della morte,a capire che non abbiamo scuse quando scegliamo di vivere come se Dio non esistesse...Gian non era, come ho sentito dire spesso neivari incontri, “un ragazzo che consumava i pa
vimenti delle chiese”. Ma è un giovane che come regalo per il suo ultimo Natale non desiderò altro se non la Comunione. Aveva un rapporto intimo con Cristo perché assimilato allesue sofferenze, e ora, alla sua risurrezione.“Gian esce da se stesso per far posto a Dio e
agli altri. Esco dalla stanza conquesta immagine evangelica”.Il gesto che don Marco racconta è tanto semplice quantoeccezionale. Ormai semprepiù debole, quando avrebbetutto il diritto di arrabbiarsicon Dio e col mondo per la suasituazione, il suo primo pensiero è sapere l’esito dell’interrogazione scolastica di unamico. Decide allora di scrivergli un messaggio col telefonino: “Una scena drammatica che vede un ragazzo di vent’anni scrivere con fatica e colT9 un sms brevissimo, ma assai complicato da comporrenella sua condizione. Quandodepone il telefono sul lettosembra aver spinto nel mare
una nave carica di tonnellate di merci”.L’invito è quello di conoscere Gian, di lasciarciinterpellare dalla sua vicenda che ci pone difronte a molti aspetti che spesso rimuoviamoper non sentirci schiacciati dal peso della paura, della tristezza, dell’angoscia: in una parola,della morte. Questo breve testo, di un’intensitàassolutamente sconvolgente, ci parla di vita,di speranza, di dono, di bellezza, di gioia. Cimostra il lato non effimero delle cosa belle della vita e ci apre uno squarcio inedito sulle cosebrutte, come per dirci: il dolore e la morte nonavranno l’ultima parola. È in un certo sensouna prospettiva disarmante ma... “Gian era disarmante. Esattamente come il Vangelo”.
Simone Majocchi
Da 30 anni il Sermig abita tra le mura dell’ex arsenale militare di Torino tra-sformato dal lavoro dei giovani e di tanta gente di buona volontà in Arsenale della Pace. L’Arsenale era un’antica fabbrica di armi in disuso: il lavoro gratui-to di tanti, soprattutto giovani, lo ha trasformato in una profezia di pace. Ogni anno accoglie migliaia di giovani che scelgono di vivere un’esperienza di condi-visione, formazione e servizio: il passaparola di chi è venuto richiama ogni an-no nuovi giovani da tutta l’Italia.
Da 30 anni il Sermig abita tra le mura dell’ex arsenale militare di Torino tra-sformato dal lavoro dei giovani e di tanta gente di buona volontà in Arsenale della Pace. L’Arsenale era un’antica fabbrica di armi in disuso: il lavoro gratui-to di tanti, soprattutto giovani, lo ha trasformato in una profezia di pace. Ogni anno accoglie migliaia di giovani che scelgono di vivere un’esperienza di condi-visione, formazione e servizio: il passaparola di chi è venuto richiama ogni an-no nuovi giovani da tutta l’Italia.
VIII ACR
giugno 2016