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CAPITOLO 5
FORME DI MERCATO
EAI 2014-2015 - PROF. PAOLO COLLACCHI - DOTT. RICCARDO CORATELLA 205
RICAVO TOTALE RICAVO MARGINALE E RICAVO TOTALE, RICAVO MARGINALE E MASSIMIZZAZIONE DEL PROFITTOIl ricavo totale è l'importo in denaro ( ricavo economico ) ottenutoda una impresa mediante la vendita di quantità q di prodotto a unda una impresa mediante la vendita di quantità q di prodotto a unprezzo unitario p. Dato un prodotto è quindi possibile indicare ilricavo totale ( RT ) dell'impresa come prodotto della quantitàvenduta ( q ) per il prezzo unitario ( p ).
RT = p · q
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RICAVO TOTALE RICAVO MARGINALE E RICAVO TOTALE, RICAVO MARGINALE E MASSIMIZZAZIONE DEL PROFITTO
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RICAVO TOTALE RICAVO MARGINALE E RICAVO TOTALE, RICAVO MARGINALE E MASSIMIZZAZIONE DEL PROFITTO
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RICAVO TOTALE RICAVO MARGINALE E RICAVO TOTALE, RICAVO MARGINALE E MASSIMIZZAZIONE DEL PROFITTO
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RICAVO TOTALE RICAVO MARGINALE E RICAVO TOTALE, RICAVO MARGINALE E MASSIMIZZAZIONE DEL PROFITTO
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CONCORRENZA PERFETTA -LE CARATTERISTICHE DEL CONCORRENZA PERFETTA LE CARATTERISTICHE DEL MERCATO ED EQUILIBRIO DELL'IMPRESA
Le caratteristiche principali di un mercato perfettamente concorrenziale sono le seguenti:concorrenziale sono le seguenti:Le imprese che operano in tale mercato producono un bene perfettamente omogeneo; Il benevenduto da un'impresa è un sostituto perfetto dei beni venduti da tutte le altre imprese
.Per tanto, il bene deve essere venduto ad un unico prezzo.
Il mercato è popolato da un numero molto rilevante di imprese, teoricamente infinito, ognuna
infinito, ognuna delle quali produce una quota irrilevante dell'output complessivo.
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CONCORRENZA PERFETTA LE CARATTERISTICHE DEL MERCATO ED EQUILIBRIO DELL'IMPRESA
Conseguentemente, ogni impresa riterrà che le proprie decisioni non possano influenzare il prezzo di mercato a cui il bene viene non possano influenzare il prezzo di mercato a cui il bene viene venduto;
Per le imprese è quindi razionale assumere il prezzo come un Per le imprese è quindi razionale assumere il prezzo come un dato, ovvero le imprese sono price taker .
Implicitamente occorre anche assumere che la tecnologia e quindi Implicitamente occorre anche assumere che la tecnologia e quindi la struttura dei costi sia tale da non sfavorire le imprese di piccole dimensioni.
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CONCORRENZA PERFETTA CURVA DI DOMANDA CONCORRENZA PERFETTA- CURVA DI DOMANDA DELL’IMPRESA E MASSIMIZZAZIONE DEL PROFITTO NEL B.P.
L’imprenditore si trova di fronte ad un grande dilemma
d i i di d i1) decisione di produzioneQuale livello di output massimizza il profitto
2) decisione di cessazione dell’attivitàÈ più redditizio produrre oppure cessare l’attività?
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CONCORRENZA PERFETTA- CURVA DI DOMANDA CONCORRENZA PERFETTA CURVA DI DOMANDA DELL’IMPRESA E MASSIMIZZAZIONE DEL PROFITTO NEL B.P.
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CONCORRENZA PERFETTA- CURVA DI DOMANDA CONCORRENZA PERFETTA CURVA DI DOMANDA DELL’IMPRESA E MASSIMIZZAZIONE DEL PROFITTO NEL B.P.
D=ricavo mg= Rm
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CONCORRENZA PERFETTA CURVA DI DOMANDA CONCORRENZA PERFETTA- CURVA DI DOMANDA DELL’IMPRESA E MASSIMIZZAZIONE DEL PROFITTO NEL B.P.
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CONCORRENZA PERFETTA- CURVA DI DOMANDA CONCORRENZA PERFETTA- CURVA DI DOMANDA DELL’IMPRESA E MASSIMIZZAZIONE DEL PROFITTO NEL B.P.
La condizione di massimizzazione delprofitto per l’impresa in libera
d t d ll’ li tconcorrenza data dall’uguaglianza traricavo marginale e costo marginaleviene soddisfatta al livello di produzioney*.È la quantità che corrispondeall’intersezione tra la curva dei costimarginali e la curva di domandadell’impresadell impresa
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CONCORRENZA PERFETTA CURVA DI DOMANDA CONCORRENZA PERFETTA- CURVA DI DOMANDA DELL’IMPRESA E MASSIMIZZAZIONE DEL PROFITTO NEL B.P.
Per p > p l’impresa vende zero
Per p = p vende qualsiasi quantità di outputPer p p vende qualsiasi quantità di output
Per p < p si aggiudica l’intera domanda di mercato
Non si deve confondere la:
Curva di domanda di mercato:
relazione tra prezzo di mercato e quantità totale di output venduto. Dipende dal comportamento dei consumatori.de co su a o
Curva di domanda per l’impresa:
relazione tra prezzo di mercato e l’output venduto da quella particolare impresa. Dipende dal comportamento dei consumatori ed anche dal comportamento delle altre imprese nell’industria
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comportamento dei consumatori ed anche dal comportamento delle altre imprese nell industria.
CONCORRENZA PERFETTA CURVA DI OFFERTA DELL’IMPRESA CONCORRENZA PERFETTA- CURVA DI OFFERTA DELL’IMPRESA E MASSIMIZZAZIONE DEL PROFITTO NEL B.P.
,
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CONCORRENZA PERFETTA CURVA DI OFFERTA DELL’IMPRESA CONCORRENZA PERFETTA- CURVA DI OFFERTA DELL’IMPRESA E MASSIMIZZAZIONE DEL PROFITTO NEL B.P.
Il profitto marginale (derivata della funzione profitto) esprime lavariazione del profitto rispetto a una variazione infinitesima dellavariazione del profitto rispetto a una variazione infinitesima dellaquantità:
Quando il profitto marginale è >0 l’impresa ottiene un maggiorQuando il profitto marginale è >0 l impresa ottiene un maggiorprofitto aumentando la produzione fino a raggiungere un nuovoequilibrio;
Se , al contrario il prezzo di mercato decresce si realizzerà lacondizione R’<c’, l’impresa per massimizzare il profitto dovràid l d i
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ridurre la produzione
CONCORRENZA PERFETTA CURVA DI OFFERTA DELL’IMPRESA CONCORRENZA PERFETTA- CURVA DI OFFERTA DELL’IMPRESA E MASSIMIZZAZIONE DEL PROFITTO NEL B.P.
Abbiamo:Nel breve periodo l’impresa ha convenienza a
d hé CM< <CVMprodurre perché CM<p<CVM.In questo caso la produzione e la vendita comportanouna perdita pari area PCAE per recuperare i costivariabili o almeno una parte dei costi fissi;p ;Se l’impresa decide di interrompere la produzione ilcosto unitario AI > del costo unitario AE se l’impresadecide di continuare la produzione;Se il p< CVM non riesce a coprire neanche i costiSe il p< CVM non riesce a coprire neanche i costivariabili in questo caso trae vantaggiodall’interruzione della produzione
I
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CONCORRENZA PERFETTA CURVA DI OFFERTA DELL’IMPRESA CONCORRENZA PERFETTA- CURVA DI OFFERTA DELL’IMPRESA E MASSIMIZZAZIONE DEL PROFITTO NEL B.P.
Quindi l’impresa:•Se p> CM l’impresa realizza un profitto > 0;
•Se Cm<p<CVM continua a produrre realizzando un profitto <0;•Se p<CVM<CM l’impresa ha convenienza ad p pinterrompere la produzione
I
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CONCORRENZA PERFETTA CURVA DI OFFERTA DELL’IMPRESA CONCORRENZA PERFETTA- CURVA DI OFFERTA DELL’IMPRESA E MASSIMIZZAZIONE DEL PROFITTO NEL B.P.
Nel breve periodo la curva di offerta di un impresa in libera concorrenza è quella curva che si trova sopra la
d i i i bili dicurva dei costi variabili medi;Solo in questi punti la curva soddisfa la condizione di equilibrio R’=c’ e l’impresa produce solo se p> CVM
Quindi nel b.p. deve valere la condizione
C’>CVM
I
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CONCORRENZA PERFETTA CURVA DI OFFERTA DELL’IMPRESA CONCORRENZA PERFETTA- CURVA DI OFFERTA DELL’IMPRESA E MASSIMIZZAZIONE DEL PROFITTO NEL L.P.
Nel lungo periodo la valutazione se continuare aprodurre o chiudere l’impresa è valutata in ragione di
i i i h lli fi i htutti i costi anche quelli fissi che possono essererecuperati interrompendo l’attività. La curva di offertasarà quella curva che è al di sopra della curva deiCM;;Quindi nel l.p. deve valere la condizione
C’>CM
I
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EQUILIBRIO CONCORRENZIALE DI LUNGO EQUILIBRIO CONCORRENZIALE DI LUNGO PERIODONel breve periodo le imprese decidono se produrre , quanto produrre;
La curva di offerta aggregata è la sommatoria di tutte le curve di offerta delleLa curva di offerta aggregata è la sommatoria di tutte le curve di offerta dellesingole imprese;
Nel lungo periodo le imprese prendono decisioni sulla loro entrata o uscita dalmercato in funzione della loro possibilità di conseguire profitti positivi di LP;
Se p > ctm le imprese hanno profitti positivi e , quindi nuove imprese sono incentivatead entrare sul mercato;
L’ingresso di nuove imprese fa aumentare l’offerta aggregata e ad una conseguenteg p gg g griduzione del prezzo di mercato.
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EQUILIBRIO CONCORRENZIALE DI LUNGO EQUILIBRIO CONCORRENZIALE DI LUNGO PERIODOSe il prezzo decresce ma p> ctm le imprese hanno ancora profitto;
Se il prezzo decresce fino a arrivare a p = ctm il profitto dellei è ll i iù i i i i dimprese è nullo e non vi sono più incentivi per nuove imprese adentrare sul mercato;
S il d fi < t i lSe il prezzo decresce fino a generare p<ctm si genera latendenza ad uscire dal mercato,l ‘ offerta aggregata diminuisceed il prezzo aumenta di nuovo;p ;
Le imprese escono dal mercato in questa situazione fino a chep<ctm;p
Nel momento in cui sarà p=ctm il mercato si stabilizza.EAI 2014-2015 - PROF. PAOLO COLLACCHI - DOTT. RICCARDO CORATELLA 226
EQUILIBRIO CONCORRENZIALE DI LUNGO EQUILIBRIO CONCORRENZIALE DI LUNGO PERIODOL’equilibrio concorrenziale nel lungo periodo si ha quando le uscitee le entrate dal mercato si arrestano e quando vengono realizzatesimultaneamente le seguenti condizioni:simultaneamente le seguenti condizioni:
Tutte le imprese massimizzano il loro profitto
Il fitt d ll i è ll t ti i tIl profitto delle imprese è nullo e, per questo motivo , non esistonoincentivi ad entrare ed uscire dal mercato;
Al pre o di eq ilibrio domanda aggregata ed offerta siAl prezzo di equilibrio domanda aggregata ed offerta siequivalgono
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EQUILIBRIO CONCORRENZIALE DI LUNGO PERIODOEQUILIBRIO CONCORRENZIALE DI LUNGO PERIODO
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EQUILIBRIO CONCORRENZIALE DI LUNGO EQUILIBRIO CONCORRENZIALE DI LUNGO PERIODONe lungo periodo l’impresa opera nella sua dimensione efficientequando si realizza la seguente condizione:
P=R’= c’= CTM
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SURPLUS DEL CONSUMATORE E DEL PRODUTTORE
Il surplus (o rendita) delconsumatore è la differenza
iti f il hpositiva fra il prezzo che unindividuo è disposto a pagare perricevere un determinato bene oservizio e il prezzo di mercato dellopstesso bene. Il massimo che unconsumatore è disposto a pagareviene detto "prezzo di riserva".
Con riferimento all'intero mercato sichiama surplus del consumatore lasomma totale dei surplus individuali.
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SURPLUS DEL CONSUMATORE E DEL PRODUTTORE
Il surplus del produttore è definitocome differenza tra il prezzo dimercato di un bene venduto e ilprezzo di vendita che ilproduttore sarebbe stato dispostod tt l b ( tad accettare per quel bene (costo
marginale). Il produttoremassimizza il proprio profittoquando il costo marginale èquando il costo marginale èuguale al prezzo di vendita
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SURPLUS DEL CONSUMATORE E DEL PRODUTTORE
SP = RT –CV
∏=RT CT∏=RT-CT
∏ =RT-CV-CF
∏=SP-CF∏=SP-CF
SP= ∏+CF
SP=RT-CVSP RT CV
z
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CURVA DI DOMANDA E MASSIMIZZAZIONE DEL CURVA DI DOMANDA E MASSIMIZZAZIONE DEL PROFITTO DEL MONOPOLISTA
Massimizzazione del profitto inregime di Monopolio
Il Monopolio si caratterizza perla presenza di una sola impresache produce l’unico bene di quelmercato. Tale bene non èsostituibile “facilmente” daiconsumatori. Si dice che non ha
( l b i )sostituti prossimi (close substitute)
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CURVA DI DOMANDA E MASSIMIZZAZIONE DEL CURVA DI DOMANDA E MASSIMIZZAZIONE DEL PROFITTO DEL MONOPOLISTA
il monopolista massimizza ilil monopolista massimizza ilprofitto producendo la quantitàper cui il ricavo marginale e ilcosto marginale sono eguali (NB,
h i è ìanche in concorrenza è così, conRM = costante = P)
• la curva di domanda èf d t l i di id ilfondamentale per individuare ilprezzo che induce i consumatoriad acquistare la quantità chemassimizza il profittop
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CURVA DI DOMANDA E MASSIMIZZAZIONE DEL CURVA DI DOMANDA E MASSIMIZZAZIONE DEL PROFITTO DEL MONOPOLISTA
L’obiettivo fondamentale di un’impresa monopolista al pari di un’impresaL obiettivo fondamentale di un impresa monopolista, al pari di un impresaperfettamente concorrenziale, è massimizzare il proprio profitto–ossiascegliere il livello di output per cui la differenza fra ricavi e costi totali èmassima.
La logica della massimizzazione del profitto non cambia espandere laproduzione finché il beneficio (o ricavo) marginale è superiore al costomarginale.marginale.
Mentre il calcolo del costo marginale è lo stesso per un monopolista e perun’impresa in concorrenza perfetta, il calcolo del ricavo marginale è diverso.VediamoloVediamolo …
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CURVA DI DOMANDA E MASSIMIZZAZIONE DEL CURVA DI DOMANDA E MASSIMIZZAZIONE DEL PROFITTO DEL MONOPOLISTA
Per una impresa in concorrenza perfetta, la vendita di una unità diprodotto in più fornisce ricavi aggiuntivi (marginali) sempre ugualiprodotto in più fornisce ricavi aggiuntivi (marginali) sempre ugualial prezzo.
Per un monopolista, invece, la vendita di una unità in più comporta Per un monopolista, invece, la vendita di una unità in più comporta un abbassamento del prezzo di vendita su tutte le unità vendute precedentemente.
Il ricavo marginale del monopolista è quindi il prezzo di vendita della nuova unità meno la perdita dovuta alla variazione di
ll d tiprezzo su quelle precedenti.
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CURVA DI DOMANDA E MASSIMIZZAZIONE DEL CURVA DI DOMANDA E MASSIMIZZAZIONE DEL PROFITTO DEL MONOPOLISTA
Beneficio derivante dalla vendita di un’unità aggiuntiva per il monopolista. e e c o e a e a a e a u u à agg u a pe o opo s a.
Supponiamo che un monopolista abbia la seguente curva di domanda
Esempio:
1) q=2 p=6 Rt=12
2) 3 5 R 152) q=3 p =5 Rt=15
Il ricavo marginale derivante dalla vendita della terza unità è quindi 15 –12 =3
un importo inferiore al prezzo di vendita della terza unità (5 euro) di un ammontare pari a ∆p×un importo inferiore al prezzo di vendita della terza unità (5 euro) di un ammontare pari a ∆p2.
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CURVA DI DOMANDA E MASSIMIZZAZIONE DEL CURVA DI DOMANDA E MASSIMIZZAZIONE DEL PROFITTO DEL MONOPOLISTA
Beneficio derivante dalla vendita di un’unità aggiuntiva per il monopolista Beneficio derivante dalla vendita di un’unità aggiuntiva per il monopolista.
Consideriamo una sequenza di incrementi di output: se l’impresa passa da 2 a 3 unità, il ricavo marginale è pari a 3 euro.
Espandendo la produzione da 3 a 4 unità: il ricavo totale è 16 euro il ricavo marginale è 16 –15 = 1 euro
N.B.:MR= 4 –(1 × 3). Espandendo la produzione da 4 a 5 unità: il ricavo totale è 15 euro il ricavo marginale è 15 –16 = –1 euro(pari a = 3 –(1×4)).
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CURVA DI DOMANDA E MASSIMIZZAZIONE DEL CURVA DI DOMANDA E MASSIMIZZAZIONE DEL PROFITTO DEL MONOPOLISTA
Poiché, per vendere un’unità in più,Poiché, per vendere un unità in più,un monopolista deve ridurre ilprezzo non solo per tale unità maper l’intera prod ione esistenteper l’intera produzione esistenteIl ricavo marginale ottenuto vendendo l’unità aggiuntiva è inferiore al prezzo di vendita (tranne per Q = 0).
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CURVA DI DOMANDA E MASSIMIZZAZIONE DEL CURVA DI DOMANDA E MASSIMIZZAZIONE DEL PROFITTO DEL MONOPOLISTA
Ri i l di d d liRicavo marginale e curva di domanda lineareUna generica curva di domanda lineare inversa:
bQ il RT àp= a–bQ il RT sarà
RT = p Q = (a –bQ) Q= aQ–bQ2
Il Ricavo marginale è la derivata del RT rispetto a Q:Rmg = a –2bQ
EAI 2014-2015 - PROF. PAOLO COLLACCHI - DOTT. RICCARDO CORATELLA 240
Come si vede, Rmg ha: –intercetta verticale uguale alla domanda (a) ma inclinazione doppia (2b).
CURVA DI DOMANDA E MASSIMIZZAZIONE DEL CURVA DI DOMANDA E MASSIMIZZAZIONE DEL PROFITTO DEL MONOPOLISTA
L di i di li t i i l t i l è l di i La condizione di uguaglianza tra ricavo marginale e costo marginale è la condizione fondamentale di massimizzazione del profitto per un’impresa monopolista:
MR >MC l’i è i t t l d ise MR >MC per l’impresa è conveniente aumentare la produzione.se MR <MC l’impresa dovrebbe ridurre la produzione.
Esempio
Supponiamo che il monopolista produca 12 unità quantità per cui il prezzo eguaglia il costo marginale. Conviene espandere o ridurre la produzione?
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p pCostruiamo la curva del ricavo marginale corrispondente alla domanda data.In corrispondenza di 12 unità: Rmg(pari a 0) è minore di MC(pari a 3 euro). In questo caso, il profitto aumenta se l’impresa riduce la produzione.
CURVA DI DOMANDA E MASSIMIZZAZIONE DEL CURVA DI DOMANDA E MASSIMIZZAZIONE DEL
PROFITTO DEL MONOPOLISTA
Supponiamo che il monopolista produca 12
unità–quantità per cui il prezzo eguaglia il costomarginale.Conviene espandere o ridurre la produzione?Costruiamo la curva del ricavo marginaleà
di p
rodo
tto
MC 6
Costruiamo la curva del ricavo marginalecorrispondente alla domanda data.In corrispondenza di 12 unità: MR(pari a 0) èminore di MC(pari a 3 euro).I il fi l’i
Euro
/uni
tà
3
In questo caso, il profitto aumenta se l’impresariduce a produzione.
MR 0 12
D 24 Quantità
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CURVA DI DOMANDA E MASSIMIZZAZIONE DEL CURVA DI DOMANDA E MASSIMIZZAZIONE DEL PROFITTO DEL MONOPOLISTA
In particolare, il profitto è
In particolare, il profitto è
massimizzato se l’impresaproduce 8 unità, che è illivello di output in
i d d l lprod
otto
MC 6
Profitto se si producono 8 unità: RT = 4 × 8 = 32 CT = (8 × 2)/2 = 8 corrispondenza del quale
MR = MC.Il prezzo unitario in tal casoammonta a 4 euro, cheEu
ro/u
nità
di p 6
4 3
CT (8 × 2)/2 8Profitto = RT – CT = 24
Profitto se si producono 12 unità: ,corrisponde a 8 unitàprodotte sulla curva didomanda
E 2
MR D
pRT = 3 × 12 = 36 CT = (3 × 12)/2 = 18
0 8 12
24 Quantità Profitto = RT – CT = 18 < 24
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Q
POTERE DEL MONOPOLISTA
Il monopolio è raro.l’ l d l l l h dTuttavia, l’analisi del monopolio si applica anche ad un
mercato con diverse imprese, tutte aventi una curva didomanda inclinata negativamentedomanda inclinata negativamente.Potere monopolistico P d il di d l li Per comprendere il potere di mercato del monopolista analizziamo le sue scelte al fine della massimizzazione del profitto.profitto.
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POTERE DEL MONOPOLISTA
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POTERE DEL MONOPOLISTA
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POTERE DEL MONOPOLISTA
L’indice di lerner (L) è sempre compreso tra 0 e 1. Se l’impresa opera in concorrenza f L 0 d ’ ll’ l bperfetta L=0 essendo p=c’ all’equilibrio.
Il potere monopolistico si misura dalla capacità di un’azienda di avere p>c’. Il potere monopolistico è tanto maggiore quanto maggiore è l’indice di Lerner.
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POTERE DEL MONOPOLISTA
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