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Caravaggio come non si era mai visto. VERA NATURA DI CARA… · nostro sguardo, che può davvero cambiare il mondo. Seguiremo e conosceremo Caravaggio, anno per anno, opera per opera

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Chi è stato, cosa è stato, Michelangelo Merisi da Caravaggio? In cosa fu rivoluzionario?

Perché lo sentiamo ancora tanto vicino, urgente? Perché ci sconvolge ancora? E cosa si

può dire oggi di un artista trasformato in icona pop da un mercato dell’arte che antepone il

consumo alla conoscenza, il sensazionalismo allo studio approfondito e alla comprensione

vera dell’arte e della storia? Domande alle quali Tomaso Montanari risponde in “La vera natura di

Caravaggio”, in onda da venerdì 16 dicembre alle 21.15 su Rai5.

Dodici puntate che – in modo inedito e scientifico - ripercorrono la vicenda biografica e artistica

del pittore lombardo, attingendo alle fonti dell’epoca e agli scritti degli studiosi più attenti, senza

mai cedere alla tentazione di clamorose rivelazioni, proponendo invece un’interpretazione originale

dell’artista, non priva di sorprendenti scoperte.

“Nessun artista della nostra storia – dice Montanari - ha saputo dire la verità con la forza e la

coerenza di Caravaggio. Dire la verità sulla fragilità del nostro corpo, dire la verità sulla potenza del

nostro sguardo, che può davvero cambiare il mondo. Seguiremo e conosceremo Caravaggio, anno per

anno, opera per opera. Cercheremo di scoprire la vera natura di Caravaggio”.

Per questo il programma, anche grazie a una fotografia in 4k, “entra” nelle tele, segue i tratti del

pennello, legge i nessi con il contesto, che sia esistente o ormai perduto: le braccia di San Paolo tese

al cielo, i piedi sporchi dei Pellegrini, il braccio levato del Cristo che chiama a sé Matteo, le labbra

livide del Bacco, le gambe gonfie della Vergine morta, le dita

di Tommaso che entrano nel costato di Cristo. La luce del

suo studio che penetra nella tela, la frutta della Canestra, i

riflessi sulle brocche, la bava dei cavalli, i drappi rossi, le ali

degli angeli, le vesti strappate, e i tanti oggetti di scena. E

ancora, la bocca orrenda della Medusa, quella terrorizzata

dell’Isacco, i tratti inconfondibili di Annuccia la Rossa, di

Fillide Melandroni, della Lena, delle tante “bagasce” con

cui Caravaggio dava un volto alle sue Maddalene e alle sue

Madonne. I modelli, vecchi e giovani – Abramo, Pietro e

Matteo, l’Amore vincitore e il San Giovannino – che tornano

nei suoi quadri come presenze amiche, e vivissime. E i

tanti autoritratti, in cui lo vediamo ai margini della tela,

testimone di scene drammatiche, fino a dare il suo volto, in

primissimo piano, al gigante Golia appena decapitato.

Altrettante testimonianze di quel “coraggio della verità” a

cui il pittore non ha mai rinunciato e che lo ha portato a

vivere di stenti, a peregrinare per il mondo, fino a morire,

solo, sulla spiaggia di Porto Ercole, ad appena 38 anni.

Montanari racconta la rivoluzione pittorica di Caravaggio, il

suo naturalismo, l’aderenza al vero, il gioco dei contrasti, le

luci e le ombre, il rapporto tra i corpi e il potere. Ma anche il

mondo della committenza, l’epoca in cui viveva, gli uomini

e le donne di cui si circondava, i suoi nemici e coloro che lo

hanno protetto. Sottolinea le relazioni di Caravaggio con gli

artisti che lo hanno preceduto e immagina le suggestioni

che ha lasciato a coloro che sono venuti dopo, in un gioco

di continui rimandi e confronti.

Caravaggio come non si era mai visto.Una monografia in dodici puntate di Tomaso Montanari.

Da venerdì 16 dicembre alle 21.15

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LE “CARTE”

Una ricerca che porta ad ascoltare le flebili, ma decisive, voci delle carte d’archivio: l’atto di battesimo

del Merisi nella Diocesi di Milano; il contratto che lo vede, giovanissimo tirocinante, nella bottega di

Simone Peterzano a Milano; le note papali dell’Archivio Segreto Vaticano; i manoscritti della Biblioteca

Nazionale di Malta, con la sua ammissione all’Ordine dei Cavalieri di San Giovanni e la successiva

cacciata, quale “membro putrido e fetido”.

Ad accompagnare il racconto, le fonti del Seicento: le Considerazioni sulla pittura di Giulio Mancini,

le Vite di Giovanni Baglione e di Giovan Pietro Bellori, le biografie settecentesche di De Dominici,

sul soggiorno napoletano, e del Susinno, per il “Caravaggio siciliano”. Ma anche le interpretazioni

del Novecento: su tutte la voce di Roberto Longhi. E, inevitabilmente, gli atti giudiziari: le inchieste

e le sentenze dei tribunali, che hanno visto il Caravaggio protagonista di risse, aggressioni e duelli,

fino all’omicidio di Ranuccio Tommasoni, che lo costringe a fuggire da Roma, inseguito da un bando

capitale e condannato a non redimersi mai.

LE OPERE

Montanari analizza i quadri centimetro per centimetro, ne racconta la forma e la sostanza. Un’analisi

della pittura come non è mai stata fatta. Siamo con lui nei luoghi di Caravaggio, nella Roma notturna

della sua bohème, e davanti alle sue opere d’arte, nei musei, nelle chiese e nei palazzi, in un viaggio

che ci porta in giro per il mondo, da Roma a Parigi, da Milano a New York, da Madrid a Kansas city,

da Siracusa a Malta. Guardiamo le grandi pale d’altare romane di San Luigi dei Francesi, di Santa

Maria del Popolo, di Sant’Agostino, le mezze figure dipinte per la committenza privata, e le opere

che il nipote di papa Paolo V, Scipione Borghese, ha commissionato all’artista, o si è procurato, in

modo più o meno lecito, quando Caravaggio ha lasciato Roma per scampare a una condanna a

morte.

Ma raccontiamo anche, per quanto possibile, le opere di Caravaggio purtroppo perdute per sempre:

le tele distrutte da un’esplosione nella Berlino in fiamme del 1945 e la Natività di Palermo, rubata

in una notte del 1969 dall’Oratorio di San Lorenzo.

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Ci ritroviamo di volta in volta dove le opere di Caravaggio sono ancora oggi, ma anche dove quelle

tele non ci sono più: in una grande villa suburbana della Roma del Seicento, il Casino Ludovisi, dove

si conserva l’unica pittura murale di Caravaggio; nelle grandi sale del piano nobile di Palazzo Madama

e Palazzo Giustiniani, oggi sedi del Senato della Repubblica, ma già residenza dei grandi committenti

romani del pittore, il cardinale Francesco Maria Del Monte e il marchese Vincenzo Giustiniani. Di

fronte alle pareti su cui erano appesi, tra gli altri, I bari, oggi in Texas, il Suonatore di liuto di San

Pietroburgo, l’Amore vincitore di Berlino. Entriamo nelle sale di Palazzo Mattei per raccontare la

Cattura di Cristo, oggi a Dublino, e in Santa Maria della Scala, a Trastevere, per vedere la cappella in

cui la Morte della Vergine del Louvre non è mai stata collocata. Percorriamo le navate delle chiese

di Roma, Napoli, Siracusa, e della Concattedrale de La Valletta. Passeggiamo nei più grandi musei

del mondo: gli Uffizi, la Pinacoteca di Brera, la Galleria Borghese, la Galleria Doria Pamphili, il Louvre,

l’Ermitage, il Metropolitan, il Prado, la Gemaeldegalerie, il Thyssen Bornemisza, il Kunsthistorisches

Museum, il Palazzo Reale di Madrid, fino al laboratorio di restauro della National Gallery di Londra.

I LUOGHI

è prodotto da Land Comunicazioni per Rai Cultura

Regia: Luca Criscenti

Fotografia: Francesco Lo Gullo

Montaggio: Massimiliano Cecchini

Musiche: Giorgio Giampà

Produzione:

Valeria Adilardi, Emanuela Tomassetti

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