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MICHELANGELO MERISI
CARAVAGGIO
1571-1610
… Nella Vocazione di santa Maria del Popolo, tutta occupata
dal grande cavallo bagnato di luna, e questi spostamenti,
questi close-up fanno sì che non si vedano più queste figure
come momenti di una storia, ma come esseri concreti, pronti
a uscire dai quadri per riprendere dei luoghi che saranno, al
tempo stesso, dell’esistenza sulla terra e della trascendenza
di cui sono dotate ai nostri occhi le figure intense dei grandi
artisti .
C’è qualcosa nello stile di Caravaggio che suggerisce
sempre questi «fuori dal quadro», e nella stessa notte
ambigua, insieme deprimente ed esaltante, che il suo
chiaroscuro propone alla nostra attenzione.
Yves Bonnefoy 1988-1989
Michelangelo Merisi, detto Caravaggio, nasce a Caravaggio, (ma forse
a Milano), il 29 Settembre 1571.
L’evidente talento per l’arte figurativa, convince la famiglia a mandarlo a
Milano presso la bottega del pittore, già allievo del Tiziano, Simone
Peterzano, dove a soli 13 anni inizia l’apprendistato, imparando le
tecniche del Realismo Lombardo e del Rinascimento Veneto.
Nonostante la giovane età, manifesta da subito il carattere forte e
violento che caratterizzerà le vicende della sua vita.
Tiziano Vecellio
Pieve di Cadore
1480/1485
Venezia
27 agosto 1576
Artista innovatore e
poliedrico, fu uno dei
pochi pittori italiani
titolari di una vera e
propria azienda,
capace di gestirla da
accorto imprenditore.
Simone Peterzano
Bergamo 1540
Milano 1596
Attivo nell’età della
controriforma fu
uno degli esponenti
del tardo
manierismo
lombardo.
Finito l'apprendistato, Caravaggio si trasferisce a Venezia per studiare
da vicino i grandi Maestri Veneti, Giorgione, Tiziano e Tintoretto.
A vent'anni si sposta a Roma dove accetta la commessa di quadri
rappresentanti, secondo il gusto dell'epoca, fiori o frutta.
Giorgione
pseudonimo di
Giorgio Barbarella
o
Zorzi da Castelfranco
Castelfranco Veneto 1478 circa
Venezia 1510
Jacopo Robusti
noto come
il Tintoretto
Venezia 29 aprile 1519
Venezia 31 maggio 1594
Tiziano Vecellio
Pieve di Cadore
1480/1485
Venezia
27 agosto 1576
Finito l'apprendistato, Caravaggio si trasferisce nuovamente a Venezia
per studiare.
I nuovi introiti gli permettono di dedicarsi allo sviluppo della sua tecnica
e del suo repertorio.
Sono di questo periodo i ritratti di giovani presi dalla strada, messi in
posa, accompagnati da cesti di frutta, calici e oggetti di vetro.
Alcuni biografi del tempo insinuano che il viaggio a Roma fosse in
effetti una fuga per sottrarsi alla giustizia veneta dopo un omicidio
commesso dal giovane pittore, come quello intrapreso a Venezia, per
eludere le denunce accusate dopo gli episodi di violenza a Milano.
Durante i primi anni di permanenza a Roma, Caravaggio, passa di
bottega in bottega. I suoi maestri sono Lorenzo il Siciliano,
Antiveduto Grammatica, Giuseppe Cesari detto il Cavalier
d'Arpino.
Presto però, decide di mettersi in proprio per via dei continui attriti con
loro, causati dalla sua condotta di vita piuttosto sregolata, che lo
portava spesso ad essere citato nelle denunce per fatti di violenza che
scoppiavano nei quartieri più turbolenti di Roma.
Contrariamente alla pratica comune degli artisti contemporanei Caravaggio
perfeziona la rappresentazione degli oggetti così come sono in realtà.
Nonostante il mito dell'artista bohemien che trae ispirazione dalla vita di strada e
dai fatti di sangue e di malaffare a cui è abituato, Caravaggio trova il suo primo
protettore nel cardinal Francesco Maria Del Monte che, incantato dalla sua
pittura, acquista alcuni dei suoi quadri, lo prende a servizio trattandolo da amico,
inserendolo in un ambiente culturale stimolante.
La foglia secca, la mela bacata, la frutta
è dipinta senza cercare di abbellire o
modificare colori ed aspetti peculiari o
contingenti della natura.
In questo periodo il pittore passa alla raffigurazione delle persone e
dipinge capolavori quali "Testa di Medusa", "San Giovanni Battista",
"L'amore vittorioso", "Giuditta e Oloferne".
Con la "Vocazione di San Matteo" ha inizio la trama stilistica del
Caravaggio, espressa nel rapporto luce-ombra, che poi si svilupperà nelle
opere successive.
Il taglio della luce conduce l'occhio dello spettatore ad osservare il centro
focale dell’azione, per soffermarsi successivamente sulle figure essenziali
del racconto.
Caravaggio
Vocazione di San Matteo
1598 - 1601
Olio su tela m. 3,22 x 3,40
Roma Chiesa di San Luigi dei Francesi
Ma il carattere rissoso e violento del Caravaggio
lo porta fatalmente a commettere un omicidio.
Durante una partita di pallacorda il 29 maggio
1606 scoppia una rissa.
Il pittore viene ferito, ma il suo rivale, tale
Ranuccio Tommasoni muore per le ferite
riportate.
Il tribunale romano lo condanna alla
decapitazione, ma Caravaggio riesce a fuggire
scappando alla volta di Napoli.
La vicenda tuttavia colpisce profondamente
l’artista.
Ne resta turbato a tal punto che nei successivi
dipinti compaiono ossessivamente personaggi
giustiziati con la testa mozzata e il volto del
condannato è solitamente il suo autoritratto.
Michelangelo Merisi - Caravaggio
Davide con la testa di Golia
1605-1606 o 1610
Olio su tela 125x101
Roma Galleria Borghese
dettaglio
Un delitto al Giorno di Riva&Viganò L’omicidio di Ranuccio Tommasoni
Data: 29 maggio 1606
Ora: tra le 19 e le 22
Luogo: Campo Marzio, Roma (Stato Pontificio)
Vittima: Ranuccio Tommasoni da Terni, nobiluomo
Causa del decesso: una ferita di arma da taglio
Arma: spada
Testimoni oculari: Antonio Bolognese, capitano, ferito durante la rissa; Onorio
Longhi, pittore, e altre quattro persone non identificate
Sospetti: Michelangelo Merisi da Caravaggio, di anni 33, pittore, Accademico di
S.Luca, pregiudicato per aggressione, diffamazione e oltraggio agli sbirri
Movente: un fallo contestato al gioco della pallacorda
Colpevole: Michelangelo Merisi da Caravaggio. Fuggito da Roma, viene colpito
con bando di condanna capitale in contumacia. Nel luglio 1610 viene fermato sulla
spiaggia di Porto Ercole, durante il viaggio di ritorno a Roma. Liberato dopo due
giorni, si dice che sia morto di malattia e di stenti sulla stessa spiaggia di Porto
Ercole. Nel frattempo la Curia Romana ha rivisto il suo caso e, optando per
l’omicidio casuale, gli ha concesso la grazia.
Caso: chiuso
Eppure quel Ranuccio, quel Ranuccio da Terni sembrava davvero non sapere chi avesse
di fronte, quella sera.
Non sapeva forse che di lui si diceva che a Milano, poco più che bambino, avesse ucciso
per una bravata un suo compagno di giochi, e che per questo fu rigettato dalla famiglia,
se ne venne a Roma a tentare la fortuna come pittore?
Non sapeva delle querele continue, e delle risse, e della gente che cambiava via come lo
vedeva passare in istrada?
E allora, perché prendersela tanto! Perché tirar tanto la corda, per un semplice fallo!
Perché scaldarsi per soli 10 scudi vinti al gioco, quando la sua famiglia poteva
comperarsi per intiero il campo della pallacorda, e anche il Palazzo dell’ambasciatore di
Toscana, che lo delimitava?
Si dice l’onore, e sia: ma con quel figuro, con quel figuro sempre intabarrato in nero, che
col suo caratteraccio metteva in soggezione persino duchi e cardinali, perché non tirar
via?
Fatto sta che, come recitarono gli Avvisi il giorno successivo, «la suddetta sera di
domenica successe davvero una questione assai notabile, di 4 per banda, capo di una,
tal Ranuccio da Terni, che vi restò morto subito dopo lungo contrasto, et dell’altra
Michelagnolo da Caravaggio, pittore di qualche fama ai nostri giorni, che vogliono sia
rimasto derito, ma però non si trova dove sia».
«Caduto a terra Ranuccio», racconterà più tardi il Baglione, «Michelagnolo gli tirò una
punta, e nel pesce della coscia feritolo, il diede a morte»
Op.cit. http://www.gialli.it/lomicidio-di-ranuccio-tommasoni
Un delitto al Giorno di Riva&Viganò Baldini&Castoldi Ed. pagine 290/291
Caravaggio vive tra il 1606 e il 1607 nella città di Napoli, lavorando a "Le
sette opere di Misericordia", conservata al Pio Monte di Misericordia e
"La flagellazione di Cristo", conservata al Museo di Capodimonte.
Michelangelo Merisi - Caravaggio
Flagellazione di Cristo 1607
Olio su tela 286x213
Napoli Museo di Capodimonte
Le sette opere di misericordia
corporale
Dar da mangiare agli affamati
Dar da bere agli assetati
Vestire gli ignudi
Alloggiare i pellegrini
Visitare gli infermi
Visitare i carcerati
Seppellire i morti
Le sette opere di misericordia spirituale
Consigliare i dubbiosi
Insegnare agli ignoranti
Ammonire i peccatori
Consolare gli afflitti
Perdonare le offese
Sopportare pazientemente le
persone moleste
Pregare Dio per i vivi e
per i morti Michelangelo Merisi - Caravaggio
Sette opere di misericordia – 1607-1607
Olio su tela 390x260
Napoli Pio Monte della Misericordia
Caravaggio in fuga arrivò a Malta presumibilmente nel 1606 – 1607 dove trovò
asilo presso i cavalieri della Croce di Malta e forse provò a ottenere la grazia da
Alof De Vignacourt, Gran Maestro dell’Ordine all’epoca.
Non si hanno notizie certe del perdono ottenuto, ma si sa che Caravaggio divenne
invece Cavaliere dell’Ordine.
Arrestato per un duro litigio con un Cavaliere di Malta di rango superiore e resa
pubblica la condanna a morte che pende su di lui, Caravaggio viene rinchiuso nel
carcere di Sant'Angelo a La Valletta, da dove riesce però ad evadere.
Nel frattempo i Cavalieri di Malta espellono Caravaggio dall'Ordine con disonore:
«Come membro fetido e putrido».
A Siracusa dove si rifugia, il pittore dipinge il "Seppellimento di Santa Lucia ".
Anche in questo caso, come nelle successive opere realizzate a Messina: "La
resurrezione di Lazzaro" e "l'Adorazione dei pastori", si conferma la sua
tendenza ad utilizzare tele di grandi dimensioni, lasciando significativi spazi vuoti.
Michelangelo Merisi - Caravaggio
Adorazione dei pastori–1609
Olio su tela 314x211
Messina Museo Regionale
Michelangelo Merisi - Caravaggio
Seppellimento di santa Lucia
1608-1609 c.a
Olio su tela 408x300
Siracusa Museo Nazionale
di palazzo Bellomo
Michelangelo Merisi - Caravaggio
Resurrezione di Lazzaro – 1608-1609
Olio su tela 380x275
Messina Museo regionale
Nel 1609 Caravaggio è di nuovo a Napoli dove a seguito di un ennesimo litigio
viene ferito gravemente.
Qui, perseguitato e angosciato dalla visione della propria decapitazione, esegue
opere come «Davide che mostra la testa mozzata di Golia» e «Salomè con la
testa del Battista».
Michelangelo Merisi - Caravaggio
Salomè con la testa del Battista – 1609 c.a
Olio su tela 116x140
Madrid Palazzo reale
Michelangelo Merisi - Caravaggio
Davide con la testa di Golia
1605-1606 o 1610
Olio su tela 125x101
Roma Galleria Borghese
Nel 1610, sulla spiaggia di Porto Ercole, dove era in attesa di rientrare a Roma per
ricevere la grazia, scambiato per qualcun'altro, viene arrestato e incarcerato per due
giorni, perdendo così tutti i suoi averi.
Il 18 agosto del 1610, sulla stessa spiaggia, dove era tornato per recuperare le sue
cose, Caravaggio muore non ancora trentanovenne di " febbre maligna", come
viene scritto nella ricostruzione storica accreditata per lungo tempo da Giovan
Pietro Bellori.
Giovan Pietro Bellori
Roma, 15 gennaio 1613 – Roma,
19 febbraio 1696) scrittore italiano.
Conosciuto anche come Gian
Pietro Bellori o Giovan Pietro
Bellori, fu uno dei biografi più
importanti degli artisti del Barocco
Italiano nel XVII secolo.
Storico dell'arte viene considerato
da molti come l'equivalente di
epoca barocca di Giorgio Vasari.
"Caravaggio morì a Palo laziale" la scoperta del professor Pacelli
«… Tante bugie per coprire un delitto, ordito dai Cavalieri di Malta e avallato dalla Curia ''a
cui poteva far comodo eliminare un personaggio che metteva in discussione i principi della
fede dogmatica della Chiesa e trattava le sacre verità senza nessun ''decoro''.
Non manca qualche sospetto di complicità, per chi alla fine entrò in possesso di quelle tre
ultime tele: il vicerè di Napoli, il cardinale Scipione, e Costanza Sforza Colonna, l'ultima ad
ospitare l'acclamato e maledetto Caravaggio
Più logico pensare, conclude Pacelli, che il corpo del grande pittore sia stato fatto sparire
dai suoi assassini, quegli emissari dei Maltesi che già avevano cercato di farlo fuori a
Napoli.
"Forse, addirittura gettato in mare''.»
In: https://forum.termometropolitico.it/143084-e-se-caravaggio-fosse-stato-ucciso-dai-cavalieri-di-malta.html
"Caravaggio morì a Palo laziale" la scoperta del professor Pacelli - Roma - Repubblica.it
03 luglio 2015 - Aggiornato alle 13.17
Il ritrovamento dei resti
Caravaggio ebbe molte storie d'amore, ma nessun matrimonio o presunto figlio documentato.
Il 16 luglio 2010, a 400 anni dalla morte, e dopo oltre un anno di ricerche storiografiche e
analisi scheletrica, nonché confronti col DNA dei discendenti dei fratelli, gli unici parenti stretti
del pittore, di cognome Merisio di Caravaggio un'équipe di scienziati italiani confermò che le
ossa coperte di piombo e mercurio (usati in grande abbondanza dai pittori del '600 per
preparare i colori) trovate in quella che fu la fossa comune del cimitero di Porto Ercole, sono
all'85% quelle del grande artista.
Le ricerche furono coordinate da un pool di istituti coordinati dall'Università di Bologna, con il
supporto degli atenei dell'Aquila e del Salento e del centro ricerche ambientali di Ravenna. Al
risultato si è arrivati mettendo insieme gli esiti di indagini storiografiche e di biologia
scheletrica, nonché dell'uso di tecnologie per l'accertamento dei metalli pesanti nelle ossa, di
analisi dei sedimenti terrosi, della datazione con il metodo del carbonio-14 e, per finire, del
DNA.
Il 3 luglio 2010, dopo una settimana di permanenza nella città di Caravaggio, i resti ossei
furono riportati via mare a Porto Ercole e messi in mostra a Forte Stella, una fortificazione del
paese.
Il 19 luglio 2014 a Porto Ercole è stata terminata la Piazza del Caravaggio, in onore
dell'omonimo pittore che nel 1610, ormai braccato dai soldati e in fuga da tempo, vi trovò la
morte. La piazza è di interesse culturale; le ossa di Michelangelo Merisi sono rinchiuse in un
ossario posto su un piccolo altare. L'analisi del DNA ha stabilito con una minima possibilità
d'errore che i resti sono effettivamente del pittore.
In: https://it.wikipedia.org/wiki/Michelangelo_Merisi_da_Caravaggio
Michelangelo Merisi - Caravaggio
Bacchino malato - 1591
Olio su tela 66x52
Roma Galleria Borghese
Opera giovanile in cui si riconosce
spesso concordemente un patetico
autoritratto che ritrae il pittore
reduce da un ricovero in ospedale
per attacco di malaria.
L’interesse del pittore per le cose
naturali si riscontra nella
precisione esecutiva del grappolo
d’uva e nella corona d’edera che
cinge la fronte del dio.
L’edera a differenza
dell’iconografia tradizionale che
vorrebbe inghirlandato il dio Bacco
con i pampini, rappresenta qui il
simbolo di giovinezza eterna.
Michelangelo Merisi - Caravaggio
Canestra di frutta – 1597-1598
Olio su tela 46x64,5
Milano Pinacoteca Ambrosiana Per la prima volta un
soggetto dimesso, un
canestro di pochi frutti
viene elevato al rango
assoluto di protagonista.
La suggestione profonda
evocata dal pittore non
sarà più ritrovata
nemmeno all’estero.
Il baco che scava la
mela, suggerisce la
precisa nozione del
trascorrere del tempo,
che scava nel profondo
delle cose corrodendone
l’essenza.
Il contrasto fra floridezza e morte, fra vitalità e disfacimento sono sottilmente
alluse dalle pere, dai fichi e dai grappoli d’uva disposti ordinatamente.
Michelangelo Merisi - Caravaggio
Bacco – 1596-1597
Olio su tela 95x85
Firenze Galleria degli Uffizi
Il dipinto viene riscoperto in
modo rocambolesco,
maltrattato e in precarie
condizioni di conservazione
nei depositi degli Uffizi.
Rappresenta un punto fermo
della prima produzione
caravaggesca.
Sempre attento ai particolari
insinua ora una vaga aria di
ambiguità sotto le palpebre
pesanti e le labbra sensuali
del giovane Bacco che si sta
incamminando sulla strada
dell’ebrezza alcoolica.
Come per il Bacchino malato
si può supporre l’uso dello
specchio, per il gesto inusuale
di reggere il calice con la
mano sinistra.
Michelangelo Merisi - Caravaggio
Buona ventura – 1593-1594
Olio su tela 115x150
Roma Pinacoteca Capitolina
La formazione e
l’apprendistato di
Caravaggio in terra
lombarda è evidente.
Il dipinto ritrae una scena
di vita quotidiana, dove
una giovane e graziosa
zingara, col pretesto di
leggere la mano a un
ingenuo giovanotto, ne
approfitta per sfilargli
l’anello.
La sorridente scena di
genere ebbe molto
successo, anche per il
significato morale
sottinteso.
Indagini scientifiche hanno messo in evidenza l’uso di una tela parzialmente usata in
precedenza e piena di ripensamenti.
L’abitudine di Caravaggio di lavorare senza un disegno preparatorio è qui evidente.
Michelangelo Merisi - Caravaggio
Riposo durante la fuga in Egitto – 1595-1596
Olio su tela 135,5x166,5
Roma Galleria Doria Pamphilij
Il dipinto segna l’apice del
periodo giovanile di
Caravaggio.
Il tema sacro viene affrontato in
modo complesso, adottando lo
stesso atteggiamento di
aderenza al vero e al naturale
che caratterizza i suoi dipinti
profani.
L’omaggio al realismo
lombardo si scorge nella
luminosità diffusa, nella
presenza del paesaggio,
nell’elegante angelo violinista
che rendono tutti assieme la
sensazione di un’atmosfera di
quiete agreste.
Maria che appoggia dolcemente la sua guancia sulla testa del bambino e
Giuseppe che regge lo spartito, contribuiscono a creare un ambiente intimo e
famigliare.
Michelangelo Merisi - Caravaggio
San Matteo e l’angelo – 1602
(Ispirazione di san Matteo)
Olio su tela 295x195
Roma chiesa di san Luigi dei Francesi
La pala d’altare era destinata alla
Cappella Contarelli, la copia
attualmente esposta è la seconda
versione, perché la prima giudicata
dai committenti priva di «decoro» e
troppo realistica venne rifiutata.
La prima versione venne
successivamente acquistata dal
banchiere Vincenzo Giustiniani e
finì disgraziatamente bruciata
nell’incendio del museo di Berlino nel
1945.
Michelangelo Merisi - Caravaggio
San Matteo e l’angelo– 1600-1601
Olio su tela 232x183
già Roma chiesa di san Luigi dei Francesi
Distrutta nell’incendio del Museo di Berlino nel 1945
… priva di «decoro»
e troppo realistica …
La Cappella Contarelli, venne acquistata nel 1565 dal cardinale Matteo Contarelli nome
italianizzato di Mathieu Cointrel.
La commissione del ciclo pittorico su san Matteo giunse a Caravaggio attraverso
l'interessamento del Cardinal Del Monte.
La cappella, ultima nella navata sinistra entrando nella chiesa romana di san Luigi dei
Francesi, è di modesta dimensione, sopra l'altare vi è L'ispirazione di San Matteo (1), sul lato
destro il Martirio di San Matteo (2) e su quello sinistro la Vocazione di san Matteo (3).
(3) (1) (2)
San Matteo e l’angelo – 1602
(Ispirazione di san Matteo) Nella versione attuale il rapporto fra san
Matteo e l’angelo che detta il vangelo è
intensissimo.
Gesti e sguardi sono corrisposti in un intreccio
fortemente diretto e suggestivo.
Il santo assume una posa disinvolta e il libro
che sporge dal bordo del tavolo è
annoverabile nel contesto delle
rappresentazioni illusionistiche.
L’angelo ora in volo sorretto dallo schiocco del
mantello, può dare le sue spiegazioni ab alto
ad un santo meno duro di cervice che nella
prima rappresentazione.
Forse un poco più sordo, visto che per sentire
meglio quello che deve trascrivere tende a
rizzarsi sullo sgabello, che piega sul bordo del
piano, sempre più pericolosamente
sbilanciato ad ogni attacco di frase, sino a
sbandare verso di noi.
La recensione è liberamente tratta da quella di Roberto Longhi
stesa nel 1968.
Michelangelo Merisi - Caravaggio
Vocazione di San Matteo
1598 - 1601
Olio su tela m. 3,22 x 3,40
Roma Chiesa di San Luigi dei Francesi
I personaggi sono tratti dalla vita quotidiana e rappresentati con abiti del tempo.
La luce, una luce direzionale e orientata che entra da una finestra fuori scena è
l'elemento che caratterizza l'intera opera.
Cristo che entra in scena seminascosto da san Pietro, aggiunto successivamente,
si rivolge perentoriamente a san Matteo seduto al tavolo di gabelliere.
Vocazione di San Matteo
1598 - 1601
La composizione procede
per gruppi fisicamente e
simbolicamente
contrapposti, basata su forti
contrasti di luce ed ombra.
Il gioco di pose contrapposte e di dettagli finissimi si sviluppa in tutta la
composizione, che comunica una forte tensione morale.
L’uso nuovo ed eloquente della luce, come le caratteristiche formali, origineranno
molti imitatori.
Così, il gruppo dei soldati impennacchiati che giocano a dadi, pur inserito in
contesti diversi, diventerà un tema molto apprezzato.
Vocazione di San Matteo 1598 – 1601
dettaglio
Vocazione di San Matteo 1598 – 1601
dettaglio
Michelangelo Merisi - Caravaggio
Martirio di san Matteo – 1599-1600
Olio su tela 323x343
Roma Chiesa di san Luigi dei Francesi
Martirio di san Matteo – 1599-1600
Il Martirio di san Matteo è il frutto di
almeno tre successive elaborazioni.
La scena drammatica è affollata,
centrata sul santo ferito e sull’irruzione
del carnefice.
La sequenza di espressioni sono di
grande umanità e culminano
nell’immagine del chierichetto
terrorizzato che scappa urlando.
Caravaggio lascia qui il suo autoritratto, un viso dalla
corta barba, segnato dalla sofferenza, con capelli
scarmigliati, baffi spioventi e un’espressione tesa e
pensosa
Michelangelo Merisi - Caravaggio
Martirio di san Pietro – 1600-1601
Olio su tela 230x175
Roma chiesa di santa Maria del Popolo
La prima versione del dipinto
che doveva assieme alla
«Caduta di san Paolo» ornare
la sua cappella, venne
rifiutata dal committente,
monsignor Tiberio Cerasi,
allora tesoriere del papa.
Caravaggio usa ormai la luce
per concentrare lo sguardo
dello spettatore su poche
figure: i veri protagonisti
dell’azione.
Martirio di san Pietro – 1600-1601
dettaglio
Lo spiccato senso di
umanità e di partecipazione
intensa si estende anche
alle figure degli aguzzini.
Essi non sono rappresentati
come persone che agiscono
in modo brutale e crudele,
ma piuttosto come uomini
semplici, costretti a un
lavoro faticoso.
Giubboni in tessuto spesso,
brache logore e lise, baveri
sgualciti, piedi fangosi,
pochi attrezzi, un badile,
pietre…
Martirio di san Pietro – 1600-1601
dettaglio
Il santo finito in croce ci guarda calmo e cosciente, quasi fosse un moderno eroe
laico.
Michelangelo Merisi - Caravaggio
Caduta di san Paolo – 1600-1601
Olio su tela 230x175
Roma Chiesa di santa Maria del Popolo
La soluzione compositiva che
raffigura la vicenda è inedita.
La precedente versione, che
era del tutto differente, venne
rifiutata dalla committenza
monsignor Tiberio Cerasi.
A seguito di un ripensamento,
forse più attento al testo di san
Paolo, il pittore preferì una
redazione ridotta al numero
minimo indispensabile di
personaggi, dove la mole del
cavallo tende a dominare lo
spazio.
Michelangelo Merisi - Caravaggio
Conversione di san Paolo – 1600-1601
Olio su tavola di cipresso 237x189
Roma Collezione Balbi Odescalchi
Versione rifiutata dal committente
originario monsignor Tiberio Cerasi
Michelangelo Merisi - Caravaggio
Caduta di san Paolo – 1600-1601
Olio su tela 230x175
Roma Chiesa di santa Maria del Popolo
L’episodio perde i connotati di
evento pubblico per tradursi in
una chiave intima di forte
intensità emotiva.
La libertà interpretativa tocca qui
uno dei massimi vertici.
La folgorazione di san Paolo
non si svolge lungo la via di
Damasco, ma all’interno di una
stalla semibuia, alla presenza
dello stalliere che emerge dalla
penombra e governa il
gigantesco cavallo.
La sensazione di silenzio e
solitudine sottolineano il fascino
della scena.
Michelangelo Merisi - Caravaggio
Morte della Vergine – 1605-1606
Olio su tela 369x245
Parigi Musée du Louvre
Il dipinto, è contrassegnato dall’ennesimo
rifiuto da parte della committenza, i
canonici della chiesa romana di santa
Maria della Scala.
L’introduzione nelle rappresentazioni sacre
della quotidianità, nei suoi aspetti più umili
è intollerabile.
Il realismo poco ortodosso trasmesso dalla
Vergine non viene compreso dal clero,
come del resto il messaggio di
sconvolgente umanità di un cadavere di
una povera donna annegata, dalle gambe
gonfie, che aveva fatto da modello.
Il dipinto verrà acquistato
successivamente nel 1607 da Rubens per
280 scudi d’oro per conto dei Gonzaga.
Morte della Vergine – 1605-1606
La morte di Maria si trasforma in una
scena di compianto fortemente umana.
La disperazione del gruppo di uomini, degli
apostoli e di una fanciulla, la Maddalena, è
di forte impatto drammatico.
La tensione è altissima, sottolineata dalla
desolata povertà dell’ambiente, resa
solenne dal grande tendaggio rosso.
Lo spazio è retto dall’incrocio di piani e
dalla giustapposizione dei gruppi.
La luce mette in risalto solo ciò che serve,
facendo emergere dall’ombra i dolenti e il
volto della Madonna.
Michelangelo Merisi - Caravaggio
Decollazione di san Giovanni Battista – 1608
Olio su tela 361x520
La Valletta Co-Cattedrale si san Giovanni - Oratorio
Decollazione di san Giovanni Battista – 1608
Olio su tela 361x520
E’ il dipinto più grande
realizzato dal Caravaggio e
anche l’unico autografato.
La firma si legge vicino al fiotto
di sangue che esce dal collo del
battista.
Decollazione di san Giovanni Battista – 1608
Olio su tela 361x520
La poetica caravaggesca sta evolvendo verso le ultime conseguenze.
Fuggiasco e sempre perseguitato dalla speranza di poter tornare un giorno a
Roma, ha abbandonato ormai del tutto l’uso dei colori vividi e il repertorio di dettagli
e particolari smaglianti della giovane età.
L’attenzione si concentra ora maggiormente sulla costruzione dello spazio.
Decollazione di san Giovanni Battista – 1608
Olio su tela 361x520
Tutti i protagonisti sono raggruppati nella parte sinistra, mentre l’intera metà di
destra è occupata dal muro della prigione.
I galeotti curiosi che tentano di sporgersi dalle sbarre della cella, sottolineano
l’impressione della raggelante e spietata esecuzione compiuta come da manuale
alle prime luci dell’alba.
Decollazione di san Giovanni Battista – 1608
Olio su tela 361x520
La giovane Salomè porge con impazienza il vassoio dove verrà messa la testa,
così come viene ordinato dal carceriere con un gesto eloquente.
La vecchia si esprime in un moto di orrore e pietà.
La corda legata ad un anello murato sulla destra, lascia intuire cosa sia accaduto
poco prima che il santo venisse trascinato a terra.
Michelangelo Merisi - Caravaggio
Sette opere di misericordia – 1607-1607
Olio su tela 390x260
Napoli Pio Monte della Misericordia
Le sette opere di misericordia corporale
Dar da mangiare agli affamati
Dar da bere agli assetati
Vestire gli ignudi
Alloggiare i pellegrini
Visitare gli infermi
Visitare i carcerati
Seppellire i morti
Le sette opere di misericordia spirituale
Consigliare i dubbiosi
Insegnare agli ignoranti
Ammonire i peccatori
Consolare gli afflitti
Perdonare le offese
Sopportare pazientemente le persone moleste
Pregare Dio per i vivi e per i morti
Sette opere di misericordia – 1607-1607
Capolavoro del primo periodo napoletano.
Il dipinto riassume in forma sinottica le sette
opere di misericordia corporale:
Dar da mangiare agli affamati
Dar da bere agli assetati
Vestire gli ignudi
Alloggiare i pellegrini
Visitare gli infermi
Visitare i carcerati
Seppellire i morti
che vengono forse per la prima volta
condensate tutte assieme, tra le piccole e
buie strade di una Napoli povera e umile.
Seppellire i morti
Visitare gli infermi
Alloggiare i pellegrini
Vestire gli ignudi
Dar da bere agli assetati
Visitare i carcerati
Dar da mangiare agli affamati
Michelangelo Merisi - Caravaggio
Deposizione di Cristo – 1602-1604
Olio su tela 300x203
Roma Pinacoteca Vaticana
Caravaggio individua un punto di
incontro con la tradizione romana
legata alla pittura di storia, che
all’epoca trovava nei Carracci gli
esponenti più illustri.
Il baricentro è segnato
dall’armonico e pacato equilibrio
compositivo, che bilancia
efficacemente la tensione emotiva
Deposizione di Cristo – 1602-1604
dettaglio
La scena è impostata con un
punto di vista dal basso verso
l’alto.
La pietra sporgente in primo
piano simboleggia la Chiesa
che sta per risorgere grazie al
sacrificio del Redentore.
Il corpo di Gesù che funge da
legame fra le varie figure, si
presenta in un drammatico
abbandono, dove la forza di
gravità agisce, tanto che solo
con fatica i discepoli riescono a
vincerla.
Deposizione di Cristo – 1602-1604
dettaglio
Il temperamento del maestro emerge
tuttavia con forza nelle figure di Maria,
in quella dei portatori, per esplodere
infine nel viso di Maria di Cleofa,
atteggiata con le braccia
desolatamente alzate.
Michelangelo Merisi - Caravaggio
Giuditta e Oloferne – 1599 c.a
Olio su tela 144x195
Galleria Nazionale d’arte Antica
Palazzo Barberini
Giuditta e Oloferne – 1599 c.a
La luce ferma, precisa e diretta mette in risalto senza possibilità di equivoci i
particolari più raccapriccianti:
la testa mozzata di Oloferne, il sangue che scorre a fiotti, il volto turbato della
giovane Giuditta, lo sguardo arcigno e complice della vecchia ancella.
La scena che si svolge all’interno della tenda del generale babilonese, è
contrassegnata da una spazialità messa in risalto dalle pieghe delle lenzuola e dal
tendaggio rosso che incombe sull’azione cruenta.
Giuditta e Oloferne – 1599 c.a
dettaglio
L’accostamento della giovane carnefice all’anziana donna è volutamente
realizzato per sottolineare il forte e stridente contrasto con la bellezza della
protagonista.
La storia è ambientata cronologicamente nel il regno di Nabucodonosor, durante la guerra contro i Medi
quando il "Grande re" affida al suo generale Oloferne la campagna d'occidente, durante la quale questi
incontra il popolo di Israele.
Un capo cananeo lo avvertì che quello era un popolo invincibile sino a quando non avesse commesso peccato
contro il suo Dio.
Ridotti allo stremo per fame e sete e spietatamente assediati, dopo 34 giorni gli israeliti avrebbero voluto
arrendersi, e il loro capo, Ozia, a fatica riuscì a convincerli ad aspettare ancora 5 giorni.
Qui entra in scena Giuditta, ricca vedova, bella, giovane e di indiscussa virtù, che alla notizia dell'intenzione di
resa, convoca gli anziani, rimproverando loro la scarsa fede, ne ottiene la fiducia e, invocata per sé la
protezione del Dio di Israele, si veste in gran pompa e si presenta ad Oloferne con la sua serva e con doni,
fingendo di essere venuta a tradire i suoi.
Condotta alla presenza del generale viene assai ben accolta.
Gli fa credere di poter indurre il suo popolo a peccare, causando l’ira l'Eterno che lo darà come punizione in
mano al nemico.
Oloferne accetta entusiasta l'offerta. Dopo tre giorni la invita al suo banchetto, credendo di poterla anche
possedere.
Ma quando viene lasciato solo con la donna è ormai perdutamente ubriaco e incapace di opporre resistenza.
Giuditta ricavò dal suo atto eroico grandi onori e anche ricchezze, levò un salmo di ringraziamento all'Eterno, e
visse fino a 105 anni, libera e assai rispettata dalla sua gente, rifiutando ogni proposta di nuove nozze.
Liberamente tratto da: https://it.wikipedia.org/wiki/Libro_di_Giuditta
REPERTORIO DELLE
OPERE
Le datazioni e le collocazioni sono tratte da:
Grandi monografie Ed. Electa
Michelangelo Merisi - Caravaggio
Natura morta con fiori e frutti – 1590
Galleria Borghese, Roma
Michelangelo Merisi - Caravaggio
Bacchino malato – 1591
Olio su tela 66x52
Roma Galleria Borghese
Michelangelo Merisi - Caravaggio
Ragazzo che sbuccia una pera – 1593
Olio su tela 65x52
Collezione Longhi Roma
Altre versioni si trovano collocate in
diverse collezioni private.
Michelangelo Merisi - Caravaggio
Ragazzo con canestra di frutta – 1593 - 1594
Olio su tela 70x67
Roma Galleria Borghese
Michelangelo Merisi - Caravaggio
Estasi di San Francesco – 1595
Olio su tela
xxx
Michelangelo Merisi - Caravaggio
Buona ventura – 1593-1594
Olio su tela 115x150
Roma Pinacoteca Capitolina
Michelangelo Merisi - Caravaggio
I bari – 1594 c.a
Olio su tela 94,2x130,9
Fort Worth Kimbell Art Museum
Michelangelo Merisi - Caravaggio
Musica di alcuni giovani – 1595 c.a
Olio su tela 87,9x115,9
New York The Metropolitan Museum of Art
Michelangelo Merisi - Caravaggio
Maddalena – 1594-1595
Olio su tela 122,5x98,5
Roma Galleria Doria Pamphilij
Michelangelo Merisi - Caravaggio
Ragazzo morso da un ramarro – 1595 c.a
Olio su tela 66x49,5
Londra National Gallery
Una copia del dipinto eseguita dallo stesso
Caravaggio è ora conservata a Firenze alla
Fondazione di Studi di Storia dell’Arte
Roberto Longhi.
La copia olio su tela 65,8x52,3, è del 1595-
1596 c.a
Michelangelo Merisi - Caravaggio
Riposo durante la fuga in Egitto – 1595-1596
Olio su tela 135,5x166,5
Roma Galleria Doria Pamphilij
Michelangelo Merisi - Caravaggio
Suonatore di liuto – 1595-1596
Olio su tela 94x119
San Pietroburgo Museo dell’Ermitage
Michelangelo Merisi - Caravaggio
Suonatore di liuto – 1595-1596
Olio su tela 94x119
San Pietroburgo Museo dell’Ermitage
dettaglio
Michelangelo Merisi - Caravaggio
Suonatore di liuto– 1596-1597
Olio su tela 100x126,5
New York Collezione privata
Michelangelo Merisi - Caravaggio
Fillide – 1596-1597
Olio su tela 66x53
già Berlino Kaiser Friedrich Museum
Andato perduto
Michelangelo Merisi - Caravaggio
Buona ventura – 1596-1597
Olio su tela 99x131
Parigi Louvre
Michelangelo Merisi - Caravaggio
Bacco – 1596-1597
Olio su tela 95x85
Firenze Galleria degli Uffizi
Michelangelo Merisi - Caravaggio
Testa di Medusa – 1597 c.a
Olio su tela 60x55
Firenze Uffizi
Dipinto su tela che riveste uno scudo
in legno di pioppo.
Opera eseguita su commissione del
cardinale Del Monte, ambasciatore
romano della famiglia Medici, e da
questi inviata in dono al gran duca di
Toscana Ferdinando I, come sontuoso
scudo a corredo dell’armatura di gala.
Michelangelo Merisi - Caravaggio
Giove, Nettuno e Plutone – 1597 c.a
Olio su muro 300x180
Roma villa Boncompagni Ludovisi già Del Monte
Michelangelo Merisi - Caravaggio
Il sacrificio di Isacco – 1597-1598 c.a
Olio su tela 116x173
Pinacoteca collezione Barbara Piasecka Johnson
Michelangelo Merisi - Caravaggio
Conversione della Maddalena – 1597-1598 c.a
Olio su tela 97,8x132,7
Detroit The Detroit Institute of Arts
Michelangelo Merisi - Caravaggio
Canestra di frutta – 1597-1598
Olio su tela 46x64,5
Milano Pinacoteca Ambrosiana
Michelangelo Merisi - Caravaggio
Narciso – 1598
Olio su tela
xxx
Michelangelo Merisi - Caravaggio
Santa Caterina d’Alessandria – 1598-1599
c.a
Olio su tela 173x133
Madrid Museo Thyssen-Bornemisza
Michelangelo Merisi - Caravaggio
Giuditta e Oloferne – 1599 c.a
Olio su tela 144x195
Galleria Nazionale d’arte Antica
Palazzo Barberini
Giuditta e Oloferne – 1599 c.a
dettaglio
Michelangelo Merisi - Caravaggio
Ritratto di Monsignor Maffeo Barberini
1598-1599
Olio su tela 124x90
Firenze Collezione privata
Michelangelo Merisi - Caravaggio
San Giovanni Battista – 1600
Olio su tela
xxx
Michelangelo Merisi - Caravaggio
Davide con la testa di Golia – 1600
Olio su tela
xxx
Michelangelo Merisi - Caravaggio
Martirio di san Matteo – 1599-1600
Olio su tela 323x343
Roma Chiesa di san Luigi dei Francesi
Michelangelo Merisi - Caravaggio
Vocazione di San Matteo
1598 - 1601
Olio su tela m. 3,22 x 3,40
Roma Chiesa di San Luigi dei Francesi
Vocazione di San Matteo 1598 – 1601
dettaglio
Vocazione di San Matteo 1598 – 1601
dettaglio
Vocazione di San Matteo 1598 – 1601
dettaglio
Michelangelo Merisi - Caravaggio
Conversione di san Paolo – 1600-1601
Olio su tavola di cipresso 237x189
Roma Collezione privata
Michelangelo Merisi - Caravaggio
Martirio di san Pietro – 1600-1601
Olio su tela 230x175
Roma chiesa di santa Maria del Popolo
Martirio di san Pietro – 1600-1601
dettaglio
Martirio di san Pietro – 1600-1601
dettaglio
Michelangelo Merisi - Caravaggio
Caduta di san Paolo – 1600-1601
Olio su tela 230x175
Roma Chiesa di santa Maria del Popolo
Michelangelo Merisi - Caravaggio
Incredulità di Tommaso – 1600-1601
Olio su tela 107x146
Postdam-Sanssouci Bildegalerie
Michelangelo Merisi - Caravaggio
Cena in Emmaus – 1601
Olio su tela 141x196,2
Londra Natyonal Gallery
Michelangelo Merisi - Caravaggio
Incoronazione di spine – 1600-1602
Olio su tela 178x125
Prato Cassa di Risparmio
Michelangelo Merisi - Caravaggio
Amore vincitore – 1601-1602
Olio su tela 191x148
Berlino Staatliche Museen Gemäldegalerie
Michelangelo Merisi - Caravaggio
San Matteo e l’angelo – 1602
(Ispirazione di san Matteo)
Olio su tela 295x195
Roma chiesa di san Luigi dei Francesi
Michelangelo Merisi - Caravaggio
San Giovanni Battista – 1602
Olio su tela 131x196
Roma Musei Capitolini
Michelangelo Merisi - Caravaggio
Cattura di Cristo – 1602
Olio su tela 133,5x169,5
Dublino The National Gallery of Ireland
Michelangelo Merisi - Caravaggio
Deposizione di Cristo – 1602-1604
Olio su tela 300x203
Roma Pinacoteca Vaticana
Deposizione di Cristo – 1602-1604
dettaglio
Deposizione di Cristo – 1602-1604
dettaglio
Michelangelo Merisi - Caravaggio
Sacrificio di Isacco – 1603 c.a
Olio su tela 104x135
Firenze Galleria degli Uffizi
Sacrificio di Isacco – 1603 c.a
dettaglio
Michelangelo Merisi - Caravaggio
Incoronazione di spine – 1603 c.a
Olio su tela 127x165,5
Vienna Kunsthistorisches Museum Gemäldegalerie
Michelangelo Merisi - Caravaggio
San Giovanni Battista – 1603-1604
Olio su tela 173,4x132,1
Kansas City Museum Nelson-Atkins of Art
Michelangelo Merisi - Caravaggio
San Giovanni Battista – 1603-1604 c.a
Olio su tela 94x131
Roma Galleria Corsini
Michelangelo Merisi - Caravaggio
Madonna dei pellegrini – 1604-1606 c.a
Olio su tela 260x150
Roma chiesa di sant’Agostino
Michelangelo Merisi - Caravaggio
San Gerolamo in meditazione 1605
Olio su tela 118x81
Monserrat (Barcellona)
Pinacoteca del Monastero di santa Maria di Montserrat
Michelangelo Merisi - Caravaggio
San Francesco – 1605 c.a
Olio su tela 130x98
Roma Oratorio dei Cappuccini
Michelangelo Merisi - Caravaggio
Ecce Homo – 1605
Olio su tela 128x103
Genova Galleria Civica di Palazzo Rosso
Michelangelo Merisi - Caravaggio
Morte della Vergine – 1605-1606
Olio su tela 369x245
Parigi Musée du Louvre
Michelangelo Merisi - Caravaggio
Madonna dei palafrenieri – 1605-1606
Olio su tela 292x211
Roma Galleria Borghese
Palafreniere è colui che presiede alla gestione e all'aiuto
della vita di un cavaliere
Madonna dei palafrenieri
1605-1606
dettaglio
Michelangelo Merisi - Caravaggio
San Gerolamo scrivente – 1605-1606
Olio su tela 112x157
Roma Galleria Borghese
Michelangelo Merisi - Caravaggio
San Francesco in meditazione 1605-1606
Olio su tela 130x90
Cremona Museo Civico
Michelangelo Merisi - Caravaggio
Cena in Emmaus 1606 c.a
Olio su tela 141x175
Milano Pinacoteca di Brera
Michelangelo Merisi - Caravaggio
Madonna del Rosario – 1606-1607
Olio su tela 364,5x249,5
Vienna
Kunsthistorisches Museum Gemäldegalerie
Michelangelo Merisi - Caravaggio
Sette opere di misericordia – 1607-1607
Olio su tela 390x260
Napoli Pio Monte della Misericordia
Le sette opere di misericordia corporale
Dar da mangiare agli affamati.
Dar da bere agli assetati.
Vestire gli ignudi.
Alloggiare i pellegrini.
Visitare gli infermi.
Visitare i carcerati.
Seppellire i morti.
Le sette opere di misericordia spirituale
Consigliare i dubbiosi.
Insegnare agli ignoranti.
Ammonire i peccatori.
Consolare gli afflitti.
Perdonare le offese.
Sopportare pazientemente le persone moleste.
Pregare Dio per i vivi e per i morti.
Michelangelo Merisi - Caravaggio
Salomè e la testa del Battista – 1607
Olio su tela 91,5x106,7
Londra National Gallery
Michelangelo Merisi - Caravaggio
Davide con la testa di Golia– 1607
Olio su tavola di pioppo 90,5x116,5
Vienna Kunsthistorisches Museum Gemäldegalerie
Michelangelo Merisi - Caravaggio
Flagellazione di Cristo 1607
Olio su tela 286x213
Napoli Museo di Capodimonte
Michelangelo Merisi - Caravaggio
Crocifissione di sant’Andrea – 1607 c.a
Olio su tela di lino 202,5x152,7
Cleveland The Cleveland Museum of Art
Michelangelo Merisi - Caravaggio
Cristo alla colonna - 1607
Olio su tela
xxx
Michelangelo Merisi - Caravaggio
Ritratto di Alof de Wigfnacourt - 1607
Olio su tela
xxxx
Michelangelo Merisi - Caravaggio
San Gerolamo – 1608
Olio su tela 117x157
La Valletta Co-Cattedrale si san Giovanni - Oratorio
Michelangelo Merisi - Caravaggio
Decollazione di san Giovanni Battista – 1608
Olio su tela 361x520
La Valletta Co-Cattedrale si san Giovanni - Oratorio
Michelangelo Merisi - Caravaggio
Amorino dormiente – 1608-1609
Olio su tela 71x105
Firenze Galleria Palatina
Michelangelo Merisi - Caravaggio
Ritratto di Alof de Wignacourt – 1608-1609
Olio su tela 118,5x95
Firenze Galleria palatina
Michelangelo Merisi - Caravaggio
Cavadenti – 1608-1609
Olio su tela 139,5x194,5
Firenze Galleria Palatina
Michelangelo Merisi - Caravaggio
San Giovannino al fonte – 1608-1609
Olio su tela 45,5x65,5
Roma Collezione privata
Michelangelo Merisi - Caravaggio
Seppellimento di santa Lucia –1608-1609 c.a
Olio su tela 408x300
Siracusa Museo Nazionale di palazzo Bellomo
Michelangelo Merisi - Caravaggio
Resurrezione di Lazzaro – 1608-1609
Olio su tela 380x275
Messina Museo regionale
Michelangelo Merisi - Caravaggio
Adorazione dei pastori–1609
Olio su tela 314x211
Messina Museo Regionale
Michelangelo Merisi - Caravaggio
Salomè con la testa del Battista – 1609 c.a
Olio su tela 116x140
Madrid Palazzo reale
Michelangelo Merisi - Caravaggio
Annunciazione – 1609 c.a
Olio su tela 285x205
Nancy Musée des Beaux-Arts
Michelangelo Merisi - Caravaggio
Davide con la testa di Golia
1605-1606 o 1610
Olio su tela 125x101
Roma Galleria Borghese
Michelangelo Merisi - Caravaggio
Natività con san Francesco e san Lorenzo - 1609
Olio su tela
xxx
Michelangelo Merisi - Caravaggio
San Giovanni Battista – 1609-1610
Olio su tela 159x124
Roma Galleria Borghese
Michelangelo Merisi - Caravaggio
Martirio di sant’Orsola – 1610
Olio su tela 154x178
Napoli Banca Commerciale Italiana
Michelangelo Merisi - Caravaggio
La negazione di san Pietro – 1610
Olio su tela
xxx
Note bibliografiche Adorno Piero Mastrangelo Adriana Dell'arte e degli artisti - Dalla preistoria all'eta' gotica vol.1 D'anna Ed. - ISBN 9788881047413 Adorno Piero Mastrangelo Adriana Dell'arte e degli artisti - Il Rinascimento vol. 2 D'anna Ed. - ISBN 9788881047420 Adorno Piero Mastrangelo Adriana Dell'arte e degli artisti – Dal Seicento all’Ottocento vol. 3 D'anna Ed. - ISBN 9788881047437 Carlo Bertelli La storia dell’arte Dalle origini all’età carolingia Vol.1 Edizioni Scolastiche Bruno Mondadori Arte Pearson – ISBN 9788842446644 Carlo Bertelli La storia dell’arte Dal Romanico al Gotico Internazionale Vol.2 Edizioni Scolastiche Bruno Mondadori Arte Pearson – ISBN 9788842446651 Carlo Bertelli La storia dell’arte Dal Rinascimento all’età della Controriforma Vol.3 Edizioni Scolastiche Bruno Mondadori Arte Pearson – ISBN 9788842446668 Carlo Bertelli La storia dell’arte Dal Barocco all'Art nouveau Vol 4 Edizioni Scolastiche Bruno Mondadori Arte Pearson – ISBN 9788842446675 Carlo Bertelli La storia dell’arte Novecento e oltre Vol.5 Edizioni Scolastiche Bruno Mondadori Arte Pearson – ISBN 9788842446811
Antonio Monestiroli La metopa e il triglifo. Laterza 2002 ISBN 88-420-6652-4 Manlio Brusatin Storia dei colori. PBE 442 1983 ISBN 88-06-05627-I Hans Belting La fine della Storia dell'arte o la libertà dell'arte Einaudi 168 1990 ISBN88-06-11715-7 John Ruskin La natura del gotico. Jaca Book 72 1990 ISBN 88-16-40072-2 Jurgis Baltrusaitis Il medioevo fantastico. Antichità ed esotismi nell'arte gotica. Adelphi 45 - 1993 ISBN 88-459-0963-8 Karl Rosenkranz Estetica del brutto. (Il) Mulino 9 1984 ISBN 88-15-00539-0 Edgard Wind Misteri pagani del rinascimento Adelphi 2 1999 ISBN 88-459-0139-4 www.wikipedia.org www.settemuse.it www.treccani.it Ricerca immagini Google Altra bibliografia o sitografia non direttamente specificata o citata per difficoltà ad accedere alle fonti