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Relazione Geotecnica
Comune di San Marco la Catola – Lavori di consolidamento centro abitato – località Terapeutica
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PREMESSA
Nella presente relazione si riportano le caratteristiche geotecniche dei terreni dei
versanti in località Terapeutica, a nord del centro abitato di San Marco La Catola (FG).
Al fine della redazione della presente Relazione Geotecnica, si è tenuto conto di
quanto disposto in merito dalle vigenti normative, sia per quanto attiene alla
caratterizzazione del sottosuolo, lo studio compiuto, oltre che avvalersi della base
informativa reperibile da Studi e bibliografia esistente, fa specifico riferimento alla
Relazione Geologica (Tav. RE04) redatta dai geologi incaricati.
Normative di riferimento
- Legge nr. 64 del 02/02/1974. - Provvedimenti per le costruzioni con particolari
prescrizioni per le zone sismiche.
- D.M. LL.PP. del 11/03/1988. - Norme tecniche riguardanti le indagini sui terreni e
sulle rocce, la stabilità dei pendii naturali e delle scarpate, i criteri generali e le
prescrizioni per la progettazione, l'esecuzione e il collaudo delle opere di sostegno
delle terre e delle opere di fondazione.
- D.M. del 14/01/2008 - Norme Tecniche per le costruzioni
INTERVENTI
Sulla base delle indagini effettuate si è stabilito di intervenire realizzando opere
prioritarie di consolidamento nelle porzioni di versanti maggiormente a rischio (settore
sommitale) al fine di garantire la stabilità delle strutture abitative e viarie presenti nelle
aree.
Gli interventi di consolidamento dovranno raggiungere il duplice scopo di contenimento
delle coltri superficiali e regolarizzazione della morfologia del pendio con una riduzione
della sua acclività.
Interventi di consolidamento del versante previste:
Realizzazione di una paratia di pali in c.a. trivellati, aventi diametro di cm 100, con
cordolo in testa. La paratia è modellata sull'andamento del terreno con profondità di
infissione dei pali pari a 16.50 m ed è così individuata :
- tratto AB di lunghezza pari a 152 m, cordolo di collegamento di 220x150;
- tratto BC di lunghezza pari a 48 m, cordolo di collegamento di 220x150;
A valle saranno realizzate palificate vive in legname a parete doppia, per consolidare
lo strato superficiale e favorire la rinaturalizzazione dei luoghi, in particolare lungo la
strada comunale San Marco-Celenza V. è prevista:
- realizzazione di doppia palificata, a monte e a valle della strada, per tutta l’area
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in dissesto, circa 400 metri;
- realizzazione di una canaletta in legname e pietrame a forma trapezia a monte
della strada per eliminare l’erosione presente attualmente;
- altre palificate saranno realizzate sul pendio nei punti in cui è evidente lo
smottamento del terreno;
L’opera sarà completata con la realizzazione di palizzate e viminate con la profilatura
e sistemazione superficiale dei pendii, e con interventi di minimizzazione con la
piantumazione di alberi autoctoni e semina. Questo rappresenta una soluzione negli
interventi di consolidamento e rinverdimento, in quanto garantisce il ristabilimento dei
processi biologici e della copertura vegetale. Questo materiale vivo viene messo a
dimora, a volte in unione con materiale inerte, per consentire un attecchimento e
generare così un consolidamento duraturo nel tempo. L'ingegneria naturalistica si
colloca così come un valido complemento all'ingegneria puramente tecnica.
INQUADRAMENTO GEOLOGICO, IDRO-GEOMORFOLOGICO ED ANALISI DEI
DISSESTI
Per una caratterizzazione geologica di dettaglio si rimanda alla relazione
specialistica allegata, mentre di seguito si riporta un sunto sintetico dei caratteri
geologici, geomorfologici idrogeologici generali.
Caratteri geologici e geomorfologici dell’area
L'area di studio rientra sul confine nord-occidentale del Foglio n. 163 "Lucera" della
Carta Geologica d'Italia in scala 1:100.000 e sulla nuova cartografia al 1:50.000 “San
Bartolomeo in Galdo” foglio n. 407.
Essa è compresa nelle strutture dell'Appennino Dauno, allineate principalmente
secondo la direzione NO-SE. I sedimenti che vi affiorano appartengono ad unità
oligoceniche e mioceniche.
I Monti della Daunia rappresentano le propaggini orientali dell’Appennino
meridionale che passano verso est al Tavoliere delle Puglie. I complessi litologici
affioranti sono raggruppabili in differenti unità litologiche alloctone facenti parte della
catena appenninica.
Substrato
Nell’ambito del territorio comunale di San Marco La Catola affiorano principalmente
terreni che presentano caratteristiche sedimentarie torbiditiche, attribuibili alla
formazione nota in letteratura come Flysch di San Bartolomeo.
In loco, affiora il membro rappresentato da una alternanza di limi argillosi con sabbie
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e marne giallo-verde seguite da livelli calcareniti grossolani.
Localmente sono visibili livelli deformati per fenomeni di slump. La direzione degli
strati è circa Est-Ovest con un’immersione verso Nord. L’inclinazione è circa 70°.
Depositi di versante
Al tardo Pleistocene ed all’Olocene possono essere ascritte tutte le coltri di depositi
di versante formatesi, secondo processi diversi, prevalentemente a carico delle
litologie fliscioidi.
I fenomeni alterativi, esplicatisi quasi esclusivamente per disgregazione meccanica e
chimica, associati all’azione della gravità o a processi idrici superficiali di tipo
prevalentemente colluviale, hanno determinato la formazione di coltri terrigene, a
composizione prevalentemente arenacea, e limoargillosa nelle argille e marne.
Sono depositi incoerenti o poco coesi, discontinui, che si rinvengono a mezza costa
ed al piede dei rilievi collinari, in forma di conoidi isolate o di piccole falde, con potenza
anche superiore al metro.
Sul substrato poggiano detriti (diamicton) attribuibili anche ad antiche frane.
Morfologia
L’assetto morfologico del territorio comunale rientra nei primi rilievi appartenenti al
sistema orografico dei monti della Daunia, caratterizzato da rilievi relativamente
accidentati ed allungati per lo più in direzione N-S, la morfologia è quella tipica
collinare-alta che presenta tuttavia lungo alcune direzioni profili morfologici variabili e
frequentemente acclivi a causa dell'evoluzione tettonica e delle condizioni litologiche,
soprattutto dove la componente litica è predominante.
Caratteri tettonici
Le fasi tettoniche compressive mioceniche e plioceniche hanno conferito ai terreni
affioranti in questa parte dell'Appennino meridionale una struttura complessa con
sovrascorrimenti e pieghe-faglie con assi prevalentemente N-S.
Non mancano strutture minori date da pieghe faglie ad andamento meridiano ed
appenninico con vergenza adriatica. Il limite orientale dei terreni dell'Unità Dauna
coincide con una linea tettonica con andamento appenninico che ha un significato
regionale; essa si riconosce, a luoghi, come una faglia inversa lungo la quale si
osserva la sovrapposizione dei terreni dell'Unità Dauna sui terreni infrapleistocenici
dell'Unità Bradanica.
Idrogeologia
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Per quel che riguarda i caratteri idrogeologici all'interno del Flysch di San
Bartolomeo si distinguono orizzonti a differente permeabilità. Gli strati calcarenitici e
sabbiosi presentano un grado di permeabilità elevata per fratturazione, mentre i livelli
marnoso-argillosi sono caratterizzati da un basso grado di permeabilità relativa
prevalentemente per porosità. Tali caratteristiche determinano acquiferi multifalda con
circolazione idrica confinata all'interno degli strati calcarenitici. La circolazione idrica
superficiale mina la stabilità di quelle porzioni di pendio a prevalente componente
argillosa.
Dissesti L'alternanza di strati calcarenitici e livelli marnoso-sabbiosi con direzione di
immersione grosso modo ortogonale a quella del versante determina un andamento
morfologico caratterizzato da un susseguirsi di costoni e zone depresse. Questo
particolare assetto morfologico ha favorito in passato l'innesco di imponenti fenomeni
franosi oramai stabilizzati nella loro dinamica complessiva (paleofrane), che hanno
conferito alle aree interessate una forma concava con inclinazioni del pendio molto
elevate in sommità (a ridosso della sede stradale SP 2) ed una progressiva riduzione
delle pendenze verso il fondovalle.
Nell’area di studio sono stati individuati indizi di fenomeni di instabilità, questi
movimenti interessano principalmente il tratto sommitale di pendio a causa degli
elevati valori di inclinazione del versante. Le coltri più superficiali, in concomitanza di
forti precipitazioni idrometeoriche, tendono velocemente verso uno stato di completa
saturazione. Si determina così un notevole aumento del loro peso di volume e, nel
contempo, l'insorgere di pressioni interstiziali che riducono le forze di resistenza al
taglio creando una condizione favorevole allo scivolamento.
STRATIGRAFIA E CARATTERISTICHE GEOTECNICHE
Per la caratterizzazione dei terreni è stata commissionata da parte
dell’Amministrazione Comunale una campagna di indagini geognostiche in situ
composta da prove dirette e indirette in corrispondenza opere d'arte da realizzare. Tutti
i dati componenti gli elaborati sono stati allegati al progetto e, rappresentano una
integrazione al presente studio di compatibilità geologica e geotecnica.
Il programma delle indagini condotte comprende:
• N. 3 profili sismici a rifrazione con onde longitudinali (P) e 2 con onde
trasversali (S) mediante il metodo Masw;
• N. 1 Indagine tomografica elettrica;
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• N. 1 Indagine con microtemore (H/V)
• N. 3 sondaggi geognostici in situ e prove SPT in foro;
• Prove di laboratorio su n. 9 campioni di terreno.
L'ubicazione di tutte le indagini dirette e indirette effettuate nell'ambito della
campagna geo-gnostica e i risultati delle indagini nonché i principali parametri
elastomeccanici dei terreni sono riportate nell’allegato indagini e nella relazione
geologica.
Ortofoto ubicazione sondaggi e sezione geologica
La sequenza stratigrafica che si rinviene nei sondaggi effettuati è caratterizzata da
alternanze cicliche di termini argillosi, calcarenitici e marnosi in livelli di pochi
centimetri o di qualche metro riconducibili alla formazione del "Flysch di San
Bartolomeo" così come riportato anche sulla Carta Geologica D'Italia. L'eterogeneità
verticale e laterale dei terreni rinvenuti è legata alle proprietà stesse dei terreni fliscioidi
e al disturbo tettonico presente nell'area legato alla sua storia geologica.
Le stratigrafie dei sondaggi evidenziano la presenza, sotto una copertura di terreno
vegetale e/o materiale di riporto eluvio colluviale spesso da 3.0÷10.0 m, di
un'alternanza, di argille marnose-limose più o meno consistenti, a media plasticità, con
inclusi clasti calcarenitici eterometrici, alternate a livelli sabbiosi e calcarenitici di colore
avana ben cementate. Questa sequenza stratigrafica si rinviene un po' in tutti i
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sondaggi.
Durante l’esecuzione dei sondaggi, è stata intercettata una falda acquifera il cui
livello statico si è stabilizzato a circa 6 m di profondità.
I risultati di dettaglio delle indagini eseguite, sono riportati nelle relazioni specifiche
allegate, di seguito si fornisce una loro interpretazione in chiave stratigrafico-
geotecnica.
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Tab. 1 - Tabella riassuntiva dei risultati delle analisi geotecniche di laboratorio.
Sulla base dei risultati ottenuti dalle indagini effettuate si distinguono le
seguenti unità riportate nelle seguenti tabelle riepilogative:
Peso di Volume
γγγγ (t/m3)
Coesione C’
(Kg/cm2)
Angolo di attrito
φφφφ' (°)
“A”(Terreno1) - 1° complesso geomeccanico rappresentato da depositi eluvio-colluviali frammisti al flysch di S. Bartolomeo rimaneggiato
1,6÷1,8 0,13÷0,22 17,20÷26,5
“B”(Terreno2) - 2° complesso geomeccanico rappresentato dal flysch di S. Bartolomeo 1,7÷1,8 0,12÷0,17 25,0÷32,0
“C”(Terreno 3) - 3° complesso geomeccanico rappresentato dal flysch Rosso 1,8÷1,9 0,1÷0,4 24,0÷25,0
Tabella 2: valori nominali dei principali parametri dei terreni indagati nei sondaggi
Al fine di ricavare il parametro sismico Vs30 è stato eseguito uno stendimento cui è
seguito una elaborazione dei dati con il metodo MASW (Multichannel Analysis of
Surface Waves), che si basa sulla misurazione e sull’analisi delle onde di Rayleigh in
un semispazio stratificato.
Per ciò che riguarda l’elaborazione dei dati è stato utilizzato il software “SURF SAIS
2.05” del Kansas Geological Survey.
Le prove MASW sono molto utili per ricavare il parametro Vs30, richiesto dalla nuova
normativa sismica (NTC-08), in maniera semplice ed economica ma decisamente
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affidabile.
Tramite questa prova vengono misurate le velocità sismiche delle onde superficiali a
diverse frequenze. La variazione di velocità a diverse frequenze (dispersione) è
imputabile prevalentemente alla stratificazione delle velocità delle onde S i cui valori
sono ricavabili da una procedura di inversione numerica. Lo scopo della prova consiste
nel determinare il profilo di rigidezza del sito (velocità delle onde di taglio S) tramite la
misura della velocità di propagazione delle onde di superficie di Rayleigh ed un
successivo processo di inversione.
Ai fini della definizione dell’azione sismica di progetto, in base alla nuova normativa
sismica italiana descritta dal DM del 14/01/2008 “Nuove norme tecniche per le
costruzioni” si rende necessario valutare l’effetto della risposta sismica locale mediante
specifiche analisi, come indicato nel § 7.11.5 delle NTC-08. Per le categorie di
sottosuolo, per la definizione dell’azione sismica si può fare riferimento alla Tab. 3.2.II
delle NTC-08 di seguito riportata.
Dove:
Vi e hi sono la velocità delle onde di taglio verticali e lo spessore dello strato i-esimo.
La categoria di suolo così determinata (VS30 = 393 m/sec), in riferimento alla Tab.
3.2.II delle NTC-08, risulta:
- categoria “C”: Depositi di terreni a grana grossa mediamente addensati o terreni a grana fina mediamente consistenti con spessori superiori a 30 m, caratterizzati da un graduale miglioramento delle proprietà meccaniche con la
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profondità e da valori di Vs,30 compresi tra 180 m/s e 360 m/s (ovvero 15 < NSPT,30 < 50 nei terreni a grana grossa e 70 < cu,30 < 250 kPa nei terreni a grana fina).
Condizioni topografiche: T2 - Pendii con inclinazione media i > 15°;
In seguito alla introduzione della normativa DM 14.01.2008 la sismicità adottata per il
comune di San Marco la Catola è Classificata come Zona 2.
APPROCCI PROGETTTUALI E VERIFICA MECCANICA DEGLI INTERVENTI
Dalle indagini effettuate e dalle caratteristiche meccaniche dei litotipi
individuati, nonché dalle verifiche preliminari progettuali eseguite, si è optato di
intervenire tramite opere di consolidamento costituite da una paratia di pali con
cordolo in testa, in quanto sono le strutture che meglio rispondono alla
stabilizzazione dell’area su cui sorge il centro abitato.
Al fine di considerare la probabile “reale” superficie in movimento e non
potendo opportunamente confinare il materiale coinvolto dal fenomeno si ritiene di
assegnare agli strati di terreno, del modello geologico, i parametri più bassi rilevati.
Pur essendo in presenza di fenomeni franosi pregressi, la frana non è mai stata
monitorata per cui non è mai stata individuata una superficie reale di scorrimento ne i
segni superficiali, essendo la zona antropizzata, possono dare indicazioni della “reale”
forma e posizione della superficie di scorrimento .
Per tale motivo la verifica di stabilità non può che essere condotta ricercando la
superficie critica con maglia dei centri, ante e post operam, come riportato nelle
immagini che seguono, in cui è stata estesa la verifica anche a valle.
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Descrizione terreni
Simbologia adottata Nr. Indice del terreno Descrizione Descrizione terreno γ Peso di volume del terreno espresso in kg/mc γw Peso di volume saturo del terreno espresso in kg/mc φ Angolo d'attrito interno 'efficace' del terreno espresso in gradi c Coesione 'efficace' del terreno espressa in kg/cmq φu Angolo d'attrito interno 'totale' del terreno espresso gradi cu Coesione 'totale' del terreno espressa in kg/cmq
n° Descrizione γγγγ γγγγsat φφφφ' c'
[kg/mc] [kg/mc] [°] [kg/cmq]
1 Terreno 1 1800 2100 17.00 0,100
2 Terreno 2 1800 2100 25.00 0,100
3 Terreno 3 1900 2200 24.00 0,100
Profilo stratigrafico adottato
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Risultati analisi ante-operam Numero di superfici analizzate 11944 Coefficiente di sicurezza minimo 0.949 Superficie con coefficiente di sicurezza minimo 7
Quadro sintetico coefficienti di sicurezza
Metodo Nr. superfici
FSm in Smin FSmax Smax
BISHOP 11944 0.905 1 10.952 11944
SPENCER 11940 0.892 1 10.905 11944
SARMA 11944 0.949 7 10.667 11943
1. superfici di scivolamento circolari e ricerca della superficie critica con maglia dei centri ante operam
Risultati analisi post-operam Numero di superfici analizzate 11822 Coefficiente di sicurezza minimo 1.165 Superficie con coefficiente di sicurezza minimo 1
Quadro sintetico coefficienti di sicurezza
Metodo Nr. superfici
FSm in Smin FSmax Smax
BISHOP 11822 1.163 1 14.371 11822
SPENCER 11756 1.142 1 24.578 11824
SARMA 11860 1.165 1 -1.153 11844
2. superfici di scivolamento circolari e ricerca della superficie critica con maglia dei centri post operam
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Oltre alle verifiche effettuate, il calcolo è stato approfondito considerando che lo scivolamento avvenga
lungo la superficie di separazione fra il secondo e terzo strato dove è altresì posizionata la linea di falda
e quindi si considera: superfici circolari con maglia dei centri e tangenza alla superficie di passaggio dei
due strati dove è più probabile lo scorrimento idrico, come riportato nelle due immagini che seguono:
Risultati analisi ante operam Numero di superfici analizzate 11944 Coefficiente di sicurezza minimo 0.949 Superficie con coefficiente di sicurezza minimo 7
Quadro sintetico coefficienti di sicurezza
Metodo Nr. superfici
FSm in Smin FSmax Smax
BISHOP 11944 0.905 1 10.952 11944
SPENCER 11940 0.892 1 10.905 11944
SARMA 11944 0.949 7 10.667 11943
3. superfici di scivolamento con maglia dei centri e tangenza alla superficie di scivolamento ante operam
Risultati analisi post opera Numero di superfici analizzate 11822 Coefficiente di sicurezza minimo 1.165 Superficie con coefficiente di sicurezza minimo 1
Quadro sintetico coefficienti di sicurezza
Metodo Nr. superfici
FSm in Smin FSmax Smax
BISHOP 11822 1.163 1 14.371 11822
SPENCER 11756 1.142 1 24.578 11824
SARMA 11860 1.165 1 -1.153 11844
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4. superfici di scivolamento con maglia dei centri e tangenza alla superficie di scivolamento posta operam
Come si può notare nella verifica di stabilità ante opera, estesa a tutto il pendio, la parte che presenta
coefficienti minori si concentra proprio a ridosso della strada, nel tratto interessato dal movimento
franoso.
Tali risultati confermano le ipotesi della progettazione preliminare con la previsione di una paratia a
salvaguardia oltre che del versante anche delle strutture e di intervenire in modo più consistente e
diffuso lungo tutto il versante con interventi estensivi di ingegneria naturalistica.
I dati con i tabulati si riportano nella relazione specifica allegata
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Calcolo e verifica paratia
Profilo stratigrafico calcolo paratia
Descrizione terreni Per il primo strato, Terreno 1, oltre ai parametri efficaci prima riportati, sono stati determinati i parametri residui: sondaggio S3, C7 ottenendo φ=32,65 − c =0,02
sondaggio S1, C1 ottenendo φ= 7,60 − c =0,13
Nel modello numerico per il calcolo della paratia, per il terreno1 si è adottato i valori sotto riportati Simbologia adottata n° numero d'ordine Descrizione Descrizione del terreno γ peso di volume del terreno espresso in [kg/mc] γs peso di volume saturo del terreno espresso [kg/mc] φ angolo d'attrito interno del terreno espresso in [°] δ angolo d'attrito terreno/paratia espresso in [°] c coesione del terreno espressa in [kg/cmq]
N° Descrizione γγγγ γγγγsat φφφφ δδδδ c
[kg/mc] [kg/mc] [°] [°] [kg/cmq]
1 Terreno 1 1800,0 2100,0 7.60 0.00 0,032
2 Terreno 2 1800,0 2000,0 25.00 16.00 0,100
3 Terreno 3 1800,0 2200,0 24.00 16.00 0,100
Descrizione stratigrafia Simbologia adottata n° numero d'ordine dello strato a partire dalla sommità della paratia sp spessore dello strato in corrispondenza dell'asse della paratia espresso in [m] kw costante di Winkler orizzontale espressa in Kg/cm2/cm α inclinazione dello strato espressa in GRADI(°) (M: strato di monte V:strato di valle) Terreno Terreno associato allo strato (M: strato di monte V:strato di valle)
N° sp ααααM ααααV Kw Terreno M Terreno V
[m] [°] [°] kg/cmq/cm
1 4,20 9.50 10.00 0.22 Terreno 1 Terreno 1
2 4,00 8.00 8.00 1.83 Terreno 2 Terreno 2
3 3,50 8.00 8.00 2.75 Terreno 2 Terreno 2
4 4,00 8.00 8.00 3.68 Terreno 2 Terreno 2
5 2,00 8.00 8.00 4.20 Terreno 3 Terreno 3
6 4,00 0.00 0.00 4.90 Terreno 3 Terreno 3
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Falda Profondità della falda a monte rispetto alla sommità della paratia 5,00 [m] Profondità della falda a valle rispetto alla sommità della paratia 6,00 [m]
Spinta Spinta massima Pa = 24501 [kg] Y = 2,34 [m] Spinta della falda Pw = 6240 [kg] Y = 9,67 [m] Resistenza passiva Pp = -41561 [kg] Y = 6,97 [m] Controspinta Pc = 10819 [kg] Y = 15,91 [m] Sollecitazioni M YM T YT N YN 96299 7,85 27682 4,60 23942 18,00 MAX 0 0,00 -14419 12,10 0 0,00 MIN Spostamenti U YU V YV 1,9092 0,00 0,0126 0,00 MAX -0,0941 18,00 0,0000 0,00 MIN Stabilità globale Raggio del cerchio critico R = 37,84 [m] Centro del cerchio critico (-16,20; 16,20) Intersezione cerchio-pendio a valle (-42,00; -11,49) Intersezione cerchio-pendio a monte (18,49; 1,07) Fattore di sicurezza FS = 1.14 Risultati verifiche idrauliche Verifica a sifonamento Verifica non effettuata (falda non affiorante al piano campagna) Verifica sollevamento fondo scavo Coefficiente di sicurezza ottenuto FS = 2.16 richiesto FSR= 1.50 Verifiche strutturali paratia Ordinata della sezione con fattore di sicurezza minimo Y = 7,80 [m] Momento ultimo Mu = 149412 [kgm] Sforzo normale ultimo Nu = 16097 [kg] Fattore di sicurezza della sezione FS = 1.05 Tensione massima nel calcestruzzo σc = 111,83 [kg/cmq] Y = 7,20 [m] Tensione massima nell'armatura σf = 3094,64 [kg/cmq] Y = 7,10 [m] Tensione tangenziale massima nel calcestruzzo τf = 4,14 [kg/cmq] Y = 4,15 [m]
Per i dati completi delle verifiche di stabilità del versante e il calcolo della paratia si rimanda alla
relazione di calcolo strutturale allegata.