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Cari Lettori, in occasione della riunione plenaria dello scorso febbraio a Strasburgo, il Parlamento europeo ha approvato la proposta di ridurre il numero dei seggi parlamentari e di riadattarne la distribuzione tra i Paesi Membri, in conse- guenza dell’uscita del Regno Unito dall’Unio- ne Europea. Si prevede infatti che dal 2019 il numero degli eurodeputati passerà dagli attuali 751 a 705. Una parte dei seggi spettanti al Regno Unito sarà infatti “redistribuita” tra gli Stati Membri meno rappresentati rispetto ai dati demografi- ci attuali della propria popolazione, mentre la quota di seggi non riassegnata verrà mantenuta “in riserva” per i rappresentanti di nuovi Paesi che aderiscano all’Unione Europea in futuro. Le Istituzioni europee si stanno pertanto già preparando a far fronte alla nuova fisiono- NEWSLETTER N. 64 MARCH 2018 La Commissione Europea ha presentato lo scorso 31 gennaio una proposta di Regola- mento UE per aggiornare la normativa comu- nitaria sulla valutazione delle tecnologie sani- tarie. Obiettivo dell’iniziativa è favorire una maggiore trasparenza, garantendo ai pazienti l’accesso alle informazioni sul valore clinico aggiunto di nuove tecnologie. Un maggior numero di valutazioni potrebbe portare a strumenti sanitari efficaci e innova- tivi, più rapidamente disponibili per i pazien- NOTIZIE DA BRUXELLES Valutazione delle tecnologie sanitarie nell’UE Sostegno alla vaccinazione in Europa mia che l’Europa assumerà nel prossimo anno: dapprima con l’uscita del Regno Unito dall’Unione (29 marzo), successivamente con le elezioni europee calendarizzate nel mese di maggio. Il deputato Pedro Silva Pereira (Portogallo), correlatore dell’iniziativa legislativa sulla nuova composizione del Parlamento Europeo, ha dichiarato: «Questo voto è un importante passo in avanti per la democrazia europea. Nonostante la riduzione del numero comples- sivo di deputati da 751 a 705, nessuno Stato Membro perderà un seggio. I Paesi attualmente sottorappresentati riceve- ranno 27 dei 73 seggi del Regno Unito dispo- nibili: ciò renderà il Parlamento europeo una raffigurazione più equa dei cittadini che rap- presenta». Carlo Galasso ti. Per le autorità nazionali ciò significa poter formulare politiche per i propri sistemi sanitari sulla base di evidenze più solide. L’industria, inoltre, non dovrebbe più adeguar- si a standard e procedure nazionali differenti. La proposta di regolamento relativo alla valu- tazione delle tecnologie sanitarie, getta infatti le basi per una cooperazione permanente e so- stenibile a livello europeo in merito alle va- lutazioni cliniche congiunte in questi settori. Gli Stati potranno soprattutto collaborare in quattro settori principali: 1) valutazioni cli- niche congiunte incentrate sulle tecnologie sanitarie più innovative, dall’impatto poten- zialmente più significativo sui pazienti; 2) consultazioni scientifiche congiunte con la consulenza delle autorità di valutazione delle tecnologie sanitarie; 3) individuazione delle tecnologie sanitarie emergenti al fine di sele- zionare precocemente le tecnologie promet- tenti; 4) proseguimento della cooperazione volontaria in altri settori. I membri della Commissione Salute del Par- lamento Europeo hanno presentato alla fine di gennaio un’interrogazione parlamentare al Consiglio in merito alla riluttanza nei confron- ti dei vaccini e calo dei tassi di vaccinazione in Europa. La vaccinazione è indubbiamente una delle misure disponibili in materia di salute pubblica più efficiente in termini di costi. In Europa, la vaccinazione su vasta scala ha estir- pato il vaiolo e sconfitto la poliomielite. Tutti i paesi dell’UE pertanto raccomandano la vac- cinazione contro le malattie gravi, potenzial- mente mortali. Nonostante il loro impatto sulla salute pubblica, o forse a causa di tale impatto, un crescente numero di genitori e di pazienti scelgono di ritardare o di rifiutare i vaccini per sé o per i propri figli minori di età. La diffusa riluttanza nei confronti dei vaccini è diven- tata un fenomeno preoccupante a causa delle conseguenze sanitarie che essa provoca negli Stati Membri. I recenti dati epidemiologici sulla situazione della vaccinazione nei Paesi UE hanno evidenziato infatti un calo signifi- cativo dell’uso di vaccini. Pertanto, i deputati europei membri della Commissione per la sa- lute pubblica hanno sollecitato il Consiglio a comunicare quali misure intende adottare per promuovere un piano d’azione onnicompren- sivo dell’UE sul problema sociale della rilut- tanza nei confronti dei vaccini, e per contra- stare la diffusione di informazioni inaffidabili, fuorvianti e prive di fondamento scientifico in materia di vaccinazioni. In tutti i Paesi UE si ritiene infatti opportuno sviluppare campagne d’informazione intese a fornire una conoscen- za più approfondita sui vaccini e ad aumentare la copertura vaccinale, anche nell’ambito degli stessi operatori sanitari.

Cari Lettori, · La proposta di regolamento relativo alla valu-tazione delle tecnologie sanitarie, getta infatti le basi per una cooperazione permanente e so - stenibile a livello

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Cari Lettori,in occasione della riunione plenaria dello scorso febbraio a Strasburgo, il Parlamento europeo ha approvato la proposta di ridurre il numero dei seggi parlamentari e di riadattarne la distribuzione tra i Paesi Membri, in conse-guenza dell’uscita del Regno Unito dall’Unio-ne Europea.Si prevede infatti che dal 2019 il numero degli eurodeputati passerà dagli attuali 751 a 705. Una parte dei seggi spettanti al Regno Unito sarà infatti “redistribuita” tra gli Stati Membri meno rappresentati rispetto ai dati demografi-ci attuali della propria popolazione, mentre la quota di seggi non riassegnata verrà mantenuta “in riserva” per i rappresentanti di nuovi Paesi che aderiscano all’Unione Europea in futuro.Le Istituzioni europee si stanno pertanto già preparando a far fronte alla nuova fisiono-

NEWSLETTER N. 64 MARCH 2018

La Commissione Europea ha presentato lo scorso 31 gennaio una proposta di Regola-mento UE per aggiornare la normativa comu-nitaria sulla valutazione delle tecnologie sani-tarie. Obiettivo dell’iniziativa è favorire una maggiore trasparenza, garantendo ai pazienti l’accesso alle informazioni sul valore clinico aggiunto di nuove tecnologie. Un maggior numero di valutazioni potrebbe portare a strumenti sanitari efficaci e innova-tivi, più rapidamente disponibili per i pazien-

NOTIZIE DA BRUXELLESValutazione delle tecnologie

sanitarie nell’UE

Sostegno alla vaccinazione in Europamia che l’Europa assumerà nel prossimo

anno: dapprima con l’uscita del Regno Unito dall’Unione (29 marzo), successivamente con le elezioni europee calendarizzate nel mese di maggio.Il deputato Pedro Silva Pereira (Portogallo), correlatore dell’iniziativa legislativa sulla nuova composizione del Parlamento Europeo, ha dichiarato: «Questo voto è un importante passo in avanti per la democrazia europea.Nonostante la riduzione del numero comples-sivo di deputati da 751 a 705, nessuno Stato Membro perderà un seggio.I Paesi attualmente sottorappresentati riceve-ranno 27 dei 73 seggi del Regno Unito dispo-nibili: ciò renderà il Parlamento europeo una raffigurazione più equa dei cittadini che rap-presenta». Carlo Galasso

ti. Per le autorità nazionali ciò significa poter formulare politiche per i propri sistemi sanitari sulla base di evidenze più solide.L’industria, inoltre, non dovrebbe più adeguar-si a standard e procedure nazionali differenti.La proposta di regolamento relativo alla valu-tazione delle tecnologie sanitarie, getta infatti le basi per una cooperazione permanente e so-stenibile a livello europeo in merito alle va-lutazioni cliniche congiunte in questi settori.Gli Stati potranno soprattutto collaborare in quattro settori principali: 1) valutazioni cli-niche congiunte incentrate sulle tecnologie sanitarie più innovative, dall’impatto poten-zialmente più significativo sui pazienti; 2) consultazioni scientifiche congiunte con la consulenza delle autorità di valutazione delle tecnologie sanitarie; 3) individuazione delle tecnologie sanitarie emergenti al fine di sele-zionare precocemente le tecnologie promet-tenti; 4) proseguimento della cooperazione volontaria in altri settori.

I membri della Commissione Salute del Par-lamento Europeo hanno presentato alla fine di gennaio un’interrogazione parlamentare al Consiglio in merito alla riluttanza nei confron-ti dei vaccini e calo dei tassi di vaccinazione in Europa. La vaccinazione è indubbiamente una delle misure disponibili in materia di salute pubblica più efficiente in termini di costi. In Europa, la vaccinazione su vasta scala ha estir-pato il vaiolo e sconfitto la poliomielite. Tutti i paesi dell’UE pertanto raccomandano la vac-cinazione contro le malattie gravi, potenzial-mente mortali. Nonostante il loro impatto sulla salute pubblica, o forse a causa di tale impatto, un crescente numero di genitori e di pazienti scelgono di ritardare o di rifiutare i vaccini per sé o per i propri figli minori di età. La diffusa riluttanza nei confronti dei vaccini è diven-tata un fenomeno preoccupante a causa delle conseguenze sanitarie che essa provoca negli Stati Membri. I recenti dati epidemiologici sulla situazione della vaccinazione nei Paesi UE hanno evidenziato infatti un calo signifi-cativo dell’uso di vaccini. Pertanto, i deputati europei membri della Commissione per la sa-lute pubblica hanno sollecitato il Consiglio a comunicare quali misure intende adottare per promuovere un piano d’azione onnicompren-sivo dell’UE sul problema sociale della rilut-tanza nei confronti dei vaccini, e per contra-stare la diffusione di informazioni inaffidabili, fuorvianti e prive di fondamento scientifico in materia di vaccinazioni. In tutti i Paesi UE si ritiene infatti opportuno sviluppare campagne d’informazione intese a fornire una conoscen-za più approfondita sui vaccini e ad aumentare la copertura vaccinale, anche nell’ambito degli stessi operatori sanitari.

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Il patrimonio cristiano in Europa

I PROSSIMI APPUNTAMENTIBruxelles,01 Marzo 2018SessionePlenariadel Parlamento Europeowww.europarl.europa.eu

Bruxelles,19-20 Marzo 2018Riunionedella Commissione Salutedel Parlamento Europeowww.europarl.europa.eu

Bruxelles, 27-28 Marzo 2018Riunione della Commissioneaffari socialidel Parlamento Europeowww.europarl.europa.eu

NEWSLETTER N. 64 MARCH 2018

Lo scorso 13 dicembre la Commissione Eu-ropea ha adottato il Piano di Lavoro annuale nell’ambito del “Terzo Programma per la Salu-te Pubblica (2014-2020)” dell’Unione. Il prov-vedimento stabilisce le priorità e le azioni da promuovere nel 2018 per l’attuazione del Pro-gramma multi-annuale 2014-2020 nel settore della sanità europea, definendo in particolare le tematiche su cui saranno finanziati i progetti co-munitari del bando annuale. Le sovvenzioni per il finanziamento di progetti europei sono state fissate in 20 milioni di Euro. I progetti saranno co-finanziati fino al 60% dei costi totali, con la possibilità di estendere la soglia all’80% dei costi se il progetto soddisfa i requisiti di ecce-zionale utilità stabiliti nel Programma multi-an-nuale. Le tematiche individuate nel bando 2018 per il finanziamento di progetti europei nel set-tore della salute pubblica riguardano principal-mente il sostegno alle autorità sanitarie per le riforme e modernizzazioni dei loro sistemi di assistenza ed, in particolare, per attuare l’assi-stenza integrata; la cooperazione volontaria tra gli Stati Membri per mettere in atto e mante-nere uno strumento di scambio di informazioni e politiche in materia di prezzi dei medicinali; la raccolta di informazioni sulle malattie rare mediante l’implementazione dei codici Orpha (sistema di codificazione specifico per le malat-tie rare); infine, il co-finanziamento delle Reti di Eccellenza Europee approvate dalla Com-missione Europea (trattasi di network europei di ospedali e centri di ricerca specializzati su determinate aree, quali ad esempio le malattie rare, la salute materno-infantile o i tumori).

Lo scorso 31 gennaio il dr Carlo Galasso ha partecipato a Bruxelles presso la sede della COMECE (Commissione degli episcopa-ti della Comunità europea) ad una Confe-renza sul “patrimonio cristiano in Europa”, nell’ambito dell’Anno europeo del patrimo-nio culturale designato dall’Unione Europea per il 2018.Obiettivo di quest’anno europeo è quello d’incoraggiare il maggior numero di persone a scoprire e lasciarsi coinvolgere dalla ric-chezza culturale presente nel nostro continen-te e rafforzare il senso di appartenenza a uno spazio comune.Il motto dell’Anno è infatti il seguente: “Il nostro patrimonio: dove il passato incontra il futuro”.Durante la conferenza della Comece sono stati illustrati alcuni dei progetti messi in atto per la valorizzazione del patrimonio religioso.Esempi presi da ogni angolo dell’Europa, come il restauro di una perla nascosta che ha

resistito alla furia del regime comunista, la cappella di san Martino a Stari Brod in Cro-azia; il pellegrinaggio di san Colombano che ancora oggi è possibile fare lungo le strade del continente; il suono d’Oriente degli inni di Samogitia in Lituania e la storica cattedra-le di Chartres in Francia, che oggi si propone come luogo d’incontro e dialogo. Alla con-ferenza è intervenuto anche il Commissario europeo per la cultura Tibor Navracsics, af-fermando che «le nostre società soffrono di frammentazione e la volontà di vivere insie-me non è scontata: questo è il motivo che ha spinto l’UE a designare il 2018 quale Anno europeo del patrimonio culturale». A conclusione dei lavori, Mons. Alain Paul Lebeaupin, Nunzio Apostolico presso l’Unio-ne Europea, ha richiamato l’attenzione sul contributo che anche la Chiesa Cattolica può dare in questo contesto, considerato che «non si costruirà l’Europa se i popoli che la com-pongono non impareranno a conoscersi».

Bando UE 2018per la sanità