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Rivista di Carita' Politica 2006 nr.2 Settembre
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Anno XI - N. 2Settembre 2006Rivista quadrimestrale dell’Associazione Carità Politica
Direttore Responsabile: Alfredo LucianiCoordinamento redazionale: Rossella SempliciEdito da:Associaz. Internazionale Missionari della Carità PoliticaDirezione Amministrativa:Associazione Internazionale Missionari della Carità PoliticaV.le Milizie 140 - 00192 Roma - tel. 06.3723511Redazione: Via San Marco 22 -20121 Milano
E-mail: [email protected]: www.caritapolitica.it; www.caritapolitica.com;www.caritapolitica.org
Registrazione Tribunale di Milano n. 536 del 27.11.93
Progetto Grafico: Bravo Communication - Verona
Impaginazione Graficae Stampa: One Communication - Montichiari
Abbonamento annuale - 3 numeriItalia Euro 40,00 - Europa Euro 50,00Paesi Extra Europei Euro 70,00
Un numero Euro 15,00
Si può pagare attraverso c/c postale n. 17113044 intestatoa Associazione Internazionale Missionari della CaritàPolitica, Viale delle Milizie 140, 00192 Roma
Oppure bonifico bancario c/c bancario 1339793 - BancaMonte dei Paschi di Siena, Agenzia 9 , Via Leone IV n. 32,Roma - C.A.B 03209 A.B.I 01030 oppure a mezzo assegnoo vaglia a favore di:Associazione Internazionale Missionari Carità PoliticaViale delle Milizie 140, Roma.
Nel rispetto della Legge 675/96 sulla tutela della personee dei dati personali, Carità Politica Già e non ancora garantisceche le informazioni relative agli abbonati, custodite nelproprio archivio elettronico, non saranno cedute ad altrie saranno utilizzate esclusivamente per l’invio della rivista.
Sommario
Questa è l’oradella carità sociale e politica
capace di disegnare le strade della pace,della giustizia e dell’amicizia tra i Popoli.
Giovanni Paolo IIL’osservatore Romano - 30 ottobre 2004
LETTERA DELL’ASSOCIAZIONEINTERNAZIONALE CARITÀ POLITICA 3
LETTER FROM THE “CARITÀ POLITICA”INTERNATIONAL ASSOCIATION 3
CARTA DE LA ASOCIACIÓN INTERNACIONAL“CARITÀ POLITICA” 20
LETTRE DE L’ASSOCIATION INTERNATIONALE“CARITÀ POLITICA” 20
RIFLESSIONI SULL’ASSESSMENTDI “CARITÀ POLITICA”Malta 38Italia 41Argentina 43Bosnia ed Erzegovina 45Croazia 47Regno Unito 49Grecia 52Israele 55Repubblica di Cina 57Stati Uniti 59Svezia 61Federazione Russa 62Francia 64Brasile 65Filippine 66Turchia 67
ARTICOLI“Testimonianze di alcuni Ambasciatori sul valoredell’importante iniziativa” dall’Osservatore Romano 68Raul Romoli Venturi 69Andrè Gernez 72
TESTIMONIANZE DI PERSONALITÀ RELIGIOSEPoupard Paul 76Saraiva Martins José 80Sebastiani Sergio 83Sandri Leonardo 86Parolin Pietro 88Tomasi Silvano M. 90Herranz Julián Casado 92Grocholewski Zenon 94Rylko Stanislaw 98Laghi Pio 100Re Giovanni Battista 102Scola Angelo 104Martino Renato Raffaele 106Marchetto Agostino 108Monterisi Francesco 110Gestori Gervasio 112Merisi Giuseppe 114
DOCUMENTISollicitudo Omnium Ecclesiarum 119Decreti Vaticani 126Decreto Stato Italiano 130
STATUTO DELL’ASSOCIAZIONE 139
INTRODUZIONE
1. Tutta l’attività dell’Associazione Internazionale
Carità Politica è espressione di un amore che cerca il
bene integrale dell’uomo. I dieci anni trascorsi hanno
visto il consolidarsi dell’Associazione, e lo sviluppo
di iniziative di studio e di formazione, tra le quali è da
apprezzare particolarmente il ciclo triennale di
conferenze sul tema «Essere Ambasciatori presso la
Santa Sede oggi», dove sono intervenuti Ambasciatori,
studiosi e numerosi rappresentanti della Curia romana.
Il fomentare una nuova coscienza di pace nei governi
e nelle istituzioni, innalzare l’etica a principio che
regge i rapporti internazionali ha costituito il filo
conduttore di tutti gli interventi, raccolti poi in tre
volumi. Essi sono stati il punto di partenza della presente
Lettera di Carità Politica circa l’Ufficio degli
Ambasciatori accreditati presso la Santa Sede.
La stesura di questa Lettera ci offre l’opportunità di
riflettere sul valore e sul significato della carità. Così,
mentre la mente andrà precisando il concetto vero e
completo della carità, la volontà si sentirà impegnata
ad attuare in tutta la vita, privata e pubblica, quei grandi
principi, nella cui applicazione integrale sta alla fine
il segreto della pace sociale e della stessa prosperità
economica.
Lettera dell’Associazione Internazionale Carità Politicacirca l’Ufficio degli Ambasciatoriaccreditati presso la Santa Sede
Letter from the “Carità Politica” International Associationregarding the Office of the Ambassadors
accredited to the Holy See
INTRODUCTION
1. A ll the activities of the “Carità Politica” Interna-
tional Association are an expression of love aimed at
the integral well-being of mankind. Over the last ten
years, this Association has consolidated and developed
research and training initiatives, including the
particularly appreciated three-year-long series of
conferences on the theme “Being Ambassador to the
Holy See Today”, which have included speeches by
Ambassadors, scholars and numerous representatives
from the Roman Curia. Fostering a new awareness of
peace among governments and institutions and
promoting ethics as the governing principle of
international relations, have been the leit-motifs of
these speeches, which have been subsequently collected
in three volumes. The said collections comprise the
starting point of this Letter from “Carità Politica”
regarding the Office of the Ambassadors accredited to
the Holy See. This Letter gives us the opportunity to
reflect on the value and the meaning of charity. Thus,
while the mind will work on the definition of a full and
true concept of charity, determination will feel committed
to putting into practice – in public and private life,–
those great principles whose application reveals the
secret of social peace and economic prosperity.
Carità Politica 03
PARTE I
Stare nella storia con amore
2. R iflessione sulla carità
L’essere umano porta in sé l’anelito a vivere e realizzarsi
pienamente nell’amore. Chi ama dimentica se stesso
e si mette al servizio del prossimo. La carità vede e
ama Dio nel prossimo. La carità è il fenomeno sociale
più forte. Essa è la premessa inderogabile del progresso
civile, la base indispensabile di ogni forma di
convivenza umana che si voglia regolata secondo gli
imperativi della morale e le esigenze della giustizia.
L’esercizio della carità, per essere autentico, deve
superare un certo concetto di «volontariato», puramente
assistenziale ed «elemosiniere», per individuare in esso
uno strumento per anticipare con atti concreti e gratuiti
una società migliore, e uno stimolo alla condivisione,
all’incontro, all’impegno politico per rimuovere le
cause del bisogno e dell’ingiustizia. La giustizia fa
parte della carità, ma la carità ci porta oltre la giustizia,
perché riesce a giungere all’individualità della persona
e dei suoi bisogni.
È venuto il tempo in cui la carità, con le risorse dei
suoi secoli d’esperienza, potenzi il proprio ruolo e la
propria identità: trasformandosi in carità politica, essa
va al di là della beneficenza e si pone come una forza
attiva, critica e propositiva nei confronti del mondo e
della storia.
Così intesa, essa non è più allora semplice riparazione
del guasto, senza la preoccupazione di risalire alle
cause, ma forma impegnata a favorire la trasformazione
dei rapporti sociali in termini di amore, di perdono, di
servizio reciproco.
È la carità che purifica la politica dal suo accecamento
etico, derivante dal prevalere dell’interesse e del potere.
In questa luce si colloca l’intera azione dell’Asso-
ciazione Internazionale Carità Politica, impegnata a
presentare agli uomini d’oggi l’ideale dell’amore sociale
come alternativa all’egoismo, allo sfruttamento, alla
violenza.
Di fronte ai nuovi problemi della mondializzazione
della cultura, della politica, dell’economia e della
finanza, urgono regole certe, in cui decisivo è il
contemporaneo impegno per la globalizzazione dei
valori della solidarieà, dell’equità, della giustizia e
della libertà. Diventa evidente, a questo punto, che,
accanto e insieme con una razionalità tecnica ed estetica,
PART I
Being part of history with love
2. R eflection on charity
Human beings have a yearning to live and fulfil
themselves through love. When we love, we forget
ourselves and serve our neighbour. Charity identifies
and loves God in one’s neighbour. Charity is the most
powerful social experience. It is the vital foundation
of civil progress, and the indispensable basis of any
kind of human coexistence that is to be governed in
accordance with moral imperatives and the
requirements of justice.
In order to be authentic, the practice of charity must
go beyond a certain concept of “voluntary work”,
which is merely welfare assistance and “alms-giving”.
It must be regarded as an instrument for contributing
to make a better society through free and concrete
actions, a motivation to share, to meet others, a political
commitment aimed at eliminating the causes of need
and injustice. Justice is part of charity, but charity
takes us beyond justice because it can reach the
individuality of a person and his or her needs.
Based on centuries of experience, it is time for charity
to enhance its role and identity: by becoming political
charity it goes beyond mere donations and positions
itself as an active, critical and proposing force with
respect to the world and to history. As such, it is no
longer mere repairing of damage, with no concern to
find the root causes, rather it comprises a commitment
to foster transformation of social relations in terms of
love, forgiveness and mutual service.
Charity cleanses politics of its ethical blindness, which
derives from the dominance of interest and power. All
the activities of the “Carità Politica” International
Association are enacted within this light, through
commitment to present to today’s mankind the ideal of
social love as an alternative to selfishness, exploitation
and violence.
The new problems arising from the globalisation of
culture, politics, economics and finance urgently call
for clear-cut rules in which a parallel commitment to
a globalisation of the values of solidarity, fairness,
justice and freedom is decisive.
At this point it is obvious that man’s ethical values are
based on morale as well as technical and aesthetic
rationality. If the capacity for moral knowledge is to
Carità Politica04
vi è nell’uomo anche una ragione morale come
fondazione di valori etici. Affichè la capacità di
conoscenza morale possa sorgere e svilupparsi, essa
ha bisogno del sostegno del sapere morale esperienziale
dell’umanità e delle indicazioni morali di coloro che
sono stati i grandi testimoni del bene nella storia.
3. Carità e politica
Oggi, la carità e la politica hanno accezioni del tutto
differenti rispetto al loro significato originario. Per
questo, inizialmente abbiamo riflettuto su queste due
parole per purificarle, dischiudendogli al contempo
nuove dimensioni. Inoltre la carità e la politica vengono
spesso contrapposte e così perdono la loro grandezza.
Solo quando ambedue si fondono diventano pienamente
se stesse e sperimentano una nuova nobiltà. Nello
sviluppo di questo incontro si rivela con chiarezza
come l’azione politica è una forma eminente di carità.
Siamo quindi di fronte ad una idea alta della politica
intesa come attività autonoma ma non indipendente,
cioè un’attività non totalizzante né assoluta, per cui la
politica deve essere laica ma non neutrale,
razionalizzazione morale e non tecnica, denuncia e
proposta profetica. Capacità di saper guardare oltre il
rapporto con il prossimo, temporalmente e restrit-
tivamente considerato, e pensare ad uomini del futuro,
con un senso dell’universalità del dovere verso
l’umanità.
Così, l’Associazione Internazionale Carità Politica è
nata per far sì che il principio della carità possa irradiarsi
e vivificare il mondo in ogni iniziativa spirituale,
culturale e di animazione sociale. Amare è la sua
missione e nel perseguire tale finalità, invita tutti a
edificare il mondo nella carità, quale «comunità
d’amore». Ben consapevole che lo spirito con il suo
soffio rinnova gli uomini e, per mezzo di essi, la faccia
della terra.
4. U n mondo da costruire nella verità e nella carità
Per mettere, in giusta luce, l’offerta di servizio
dell’Associazione, abbiamo deliberato di redigere la
presente Lettera.
In pari tempo abbiamo voluto corrispondere alla
domanda di meglio valorizzare l’ufficio e le funzioni
degli Ambasciatori accreditati presso la Santa Sede.
Mai in passato, tanti popoli avevano delegato sì gran
numero di rappresentanti presso la Santa Sede. Tutto
questo, pur in mezzo alle tante minacce che gravano
emerge and develop, the support of the experiential
moral wisdom of humanity and the moral indications
of the great witnesses of goodness in history are
required.
3. Charity and politics
Today, the meanings of charity and politics are very
different from what they were originally. To this extent,
at first we reflected on these two words in order to
purify them and to assign new dimensions to them.
Moreover, charity and politics are often opposed and
thereby lose their greatness. They acquire full meaning
and experience a new dignity when they become one.
Once they unite, it is clear to see how political action
becomes a refined form of charity.
Therefore, we are dealing with a sophisticated idea of
politics as an autonomous but not independent activity,
namely an activity that is neither totalising nor absolute.
Consequently, politics should be secular but not neutral,
and encompass moral and non-technical rationa-
lisation, condemnation and prophetic proposal. It is
the ability to look beyond the relationship with one’s
neighbour, strictly and temporally speaking, and think
of the future generations with a sense of the universality
of duty towards humanity.
The “Carità Politica” International Association was
thus established to spread the principle of charity and
enliven the world in all spiritual, cultural and social
life initiatives. Its mission is to love and, in pursuing
this goal, it invites everyone to build a world of charity,
a “community of love”. Well aware that the spirit’s
breath renovates men and, through them, the face of
the earth.
4. A world to be built in truth and charity
We have decided to write this Letter to properly
elucidate the offer of service made by our Association.
At the same time, we have pursued to highlight the
office and functions of the Ambassadors accredited to
the Holy See.
Never before had such numerous countries delegated
so many representatives to the Holy See. Despite the
many threats looming over the world, this fact gives
us reasons to hope.
Carità Politica 05
sul mondo, costituisce per noi uno dei motivi di
speranza.
Stimolandoli ad un amore appassionato per l’umanità,
l’Associazione Carità Politica chiama tutti i
rappresentanti dei Paesi con i quali la Santa Sede
mantiene relazioni diplomatiche ad operare insieme
per edificare il comune futuro destino del mondo.
Indubbiamente, questa è una delle componenti costanti
e più valide della nostra azione che non adopera altro
potere se non quello della potenza silenziosa della
verità e dell’amore: due aspetti che vanno sempre
insieme. Esiste un’unità profonda tra il vero e il bene,
tra gli occhi della mente e quelli del cuore: l’amore fa
vedere. È la carità che porta alla luce e alla pienezza
della verità.
Nello stesso tempo, va ricordato che non esiste autentica
libertà senza verità. E la verità trova forza in se stessa
e non nel numero dei consensi che riceve.
Al giorno d’oggi, il nichilismo e il fondamentalismo
fanatico si rapportano in modo errato alla verità: i
nichilisti negano l’esistenza di qualsiasi verità, i
fondamentalisti accampano la pretesa di poterla imporre
con la forza.
PARTE II
Santa Sede e Diplomazia
5. E siste una diplomazia pontificia?
La risposta è complessa e legata ai duemila anni di
storia della Chiesa e del Papato stesso. Tuttavia, in
poche parole, la risposta è che i Pontefici hanno sempre
inviato i loro rappresentanti presso i Capi e i Governi
delle nazioni perché è proprio della Chiesa attrarre
tutte le culture e tutti i popoli in quella comunione che
è la vera natura della Chiesa. Il Corpo Diplomatico
della Santa Sede è interamente al servizio della
comunione dei credenti e dell’unità della famiglia
umana e quindi al servizio della comprensione e del
dialogo fra i popoli. Il Vescovo che rappresenta il Papa
in un determinato Paese svolge una missione
caratteristica, con la quale il Romano Pontefice cerca
di essere presente nella vita delle Chiese particolari,
sia per essere di sostegno ai Vescovi del luogo, sia per
mantenere un dialogo costruttivo con le Autorità civili.
Attraverso le Nunziature, la Santa Sede è in grado di
facilitare il dialogo con le autorità civili, di promuovere
i contatti con le Chiese locali e di mantenere la sua
By encouraging them to love humanity with passion,
the “Carità Politica” Association calls on all the
representatives of the countries having diplomatic
relations with the Holy See to work together to build
a shared future destiny for the world.
Undoubtedly, this is one of the constant and most
worthwhile components of our activities based solely
on the silent power of truth and love: two aspects that
always go hand in hand.
A deep unity exists between truth and goodness, between
the eyes of the mind and those of the heart: love allows
us to see.
It is charity that brings truth out in the light and in its
entirety.
At the same time, it must not be forgotten that authentic
freedom cannot exist without truth. And truth finds
strength in itself, not in the quantity of consensus it
receives.
Today, nihilism and fanatic fundamentalism are
erroneously related to truth: nihilists deny the existence
of any sort of truth, fundamentalists think they have
the right to impose their truth with the use of force.
PART II
The Holy See and Diplomacy
5. D oes pontifical diplomacy exsist?
The answer to this question is complex and tied to two
thousand years of history of the Church and of the
Papacy. Nevertheless, a brief answer is that the Pontiffs
have always sent their representatives to the leaders
and to the governments of foreign nations because the
Church attracts all cultures and all peoples in
communion, which is the true nature of the Church.
The Holy See’s Diplomatic Corps is entirely at the
service of the communion of the faithful and of the
unity of the human family, hence it is at the service of
understanding and dialogue among peoples. The Bishop
who represents the Pope in a specific country carries
out a characteristic mission, through which the Roman
Pontiff intends to be present in the lives of particular
Churches, in order both to support the local Bishops
and to maintain a constructive dialogue with the lay
authorities. Through the Nunciatures, the Holy See is
able to facilitate dialogue with civil authorities, to
promote contacts with local Churches and to maintain
Carità Politica06
presenza nella vita internazionale. In quanto «esperta
in umanità», essa reca il beneficio della propria
esperienza nei dibattiti internazionali sui problemi
sociali, i diritti dell’uomo, la cooperazione per lo
sviluppo dei popoli e le questioni di giustizia e di pace.
È da rilevare come, dalla fine del pontificato di PioXII
e soprattutto durante quelli di Paolo VI e di Giovanni
Paolo II, la presenza delle Santa Sede nei diversi paesi
attraverso le sue Rappresentanze si sia accresciuta in
maniera significativa.
6. C hiesa e Stato
Dopo secoli di conflitti tra sfera religiosa e sfera politica,
finalmente si è preso coscienza che Chiesa e Stato
sono due comunità autonome e sovrane, ciascuna nel
proprio ordine di competenza. E che la via migliore
da seguire è la collaborazione a favore della persona
umana, oggetto di sollecitudine tanto dello Stato quanto
della Chiesa. Ovviamente nel rispetto delle finalità e
della natura di ciascuna. La Chiesa non si sostituisce
alla ricerca degli uomini , ma li accompagna nel loro
sforzo per tradurre la verità nella realtà sociale.
Quando la Chiesa interviene su questioni che toccano
direttamente la persona e le relazioni sociali, dobbiamo
escludere nelle sue motivazioni ogni riferimento agli
equilibri politico-parlamentari contingenti. Essa si
rivolge ai valori e ai comportamenti, ma lascia ai
politici e più in generale ai cittadini, come è giusto e
doveroso, le scelte concrete per la realizzazione dei
principi.
In quanto allo Stato è doveroso che esso sia laico,
democratico, sociale:
a) laico, cioè uno Stato che nelle sue scelte fondamentali
si ispira ai valori emergenti dalla natura dell’uomo,
senza privilegiare nessuna ideologia e nessuna fede
religiosa;
b) democratico, cioè uno Stato che determina la propria
legislazione e la propria linea di governo secondo la
volontà popolare, espressa da libere elezioni indette a
ragionevoli intervalli, e offre al governo della nazione
la reale possibilità di alternanze di maggioranza e di
opposizione;
c) sociale, cioè uno Stato che non si limita a garantire
i diritti in termini formali, ma si impegna a creare
condizioni concrete per cui, chiunque lo voglia, possa
esercitare i suoi diritti e partecipare in modo
responsabile e solidale al progresso della società.
its presence in the international community. As an
“expert in human affairs” it provides the benefits of
its experience during international debates on social
problems, human rights, development cooperation and
issues of justice and peace.
It is worthy to note how, since the end of Pious XII’s
Pontificate and particularly during Paul VI and John
Paul II Papacies, the presence of the Holy See in
different countries by means of its Nunciatures has
increased in a significant quantity.
6. C hurch and State
After centuries of conflict between the religious and
political spheres, an awareness has finally arisen that
Church and State are two autonomous and sovereign
communities, each with its own competences. The best
path to follow is to collaborate for the well-being of
the human being, which is the concern of both Church
and State, obviously respecting the distinct goals and
nature of each. The Church does not intend to replace
the search of men and women, rather it accompanies
them in their efforts to translate truth into social reality.
When the Church intervenes on issues that directly
affect people and social relations, we should exclude
any reference to contingent parliamentary political
balances from its motivations. The Church deals with
values and behaviours, it leaves the concrete choices
for the realization of principles to politicians and
citizens in general, as it should be.
As for the State, it should be lay, democratic and social:
a) lay, namely a State whose fundamental principles
stem from the values arising from the nature of mankind,
without favouring any ideology or religious faith;
b) democratic, namely a State that determines its
legislation and governing strategy in accordance with
the will of the people, expressed through free elections
held at reasonable intervals and offers the government
of the nation the real possibility of alternating the
majority and the opposition;
c) social, namely a State that does not limit itself to
guaranteeing rights in formal terms, but rather commits
itself to creating specific conditions so that all those
who wish to do so may exercise their rights and
participate in a joint and responsible way in the progress
of society.
Carità Politica 07
7. E ccellentissimo Corpo Diplomatico pressola Santa Sede
La Santa Sede, oltre al diritto attivo di legazionediplomatica, esercita il diritto passivo, riceve cioè iLegati che gli Stati inviano o in missione straordinariae temporanea o ordinaria e permanente.Inviati diplomatici presso la Santa Sede, con un certocarattere di stabilità, si trovano fin dalla fine del sec.XV; nel sec. XVI cominciarono a costituirsi rap-presentanze permanenti.I Legati degli Stati inviati con carattere diplomaticoordinario e permanente costituiscono, consideraticomplessivamente, il Corpo Diplomatico accreditatopresso la Santa Sede. Essi godono, sia in tempo di paceche in tempo di guerra, di tutte le prerogative edimmunità che a norma del diritto internazionale spettanoagli agenti diplomatici. E godono tali prerogative edimmunità anche in rapporto allo Stato italiano nel cuiterritorio risiedono (art. 12 del Trattato Lateranense).Alcuni degli agenti sono accreditati col titolo diAmbasciatori Straordinari e Plenipotenziari, altri coltitolo di Inviati Straordinari e Ministri Plenipotenziari.
8. C ompiti degli Ambasciatoria) All’Ambasciatore accreditato presso la Santa Sedeincombe il dovere di rendere sempre più stretti edoperativi i vincoli che legano il proprio Paese e la SantaSede.b) Egli, da una parte, fa conoscere alla Santa Sede ilpensiero delle Autorità civili, dei Religiosi e dei fedelidel suo Paese, e ne inoltra a Roma le proposte edistanze; dall’altra si rende interprete con chi di doveredegli atti, documenti, informazioni e istruzioni chepromanano dalla Santa Sede.c) Scopo primario e specifico della missione degliAmbasciatori accreditati presso la Santa Sede è diessere uomini del dialogo, in particolare devonointeressarsi con zelo dei problemi della pace, delprogresso e della collaborazione dei popoli in vista delbene spirituale, morale e materiale dell’intera famigliaumana. Partendo da opportunità comuni, essi devonoadoperarsi per raccogliere le sfide della mondia-lizzazione e per eliminare le minacce che non cessanodi presentarsi su scala mondiale.d) L’Associazione Carità Politica si occupadettagliatamente delle facoltà e dei compiti propri degliAmbasciatori. A questo scopo si nota la possibilità diattribuire all’Ambasciatore una funzione mediatrice odi ponte: tra fede e politica, tra Stato e Chiesa, tra icompiti caritativi e la politica.
7. T he Honorable Diplomatic Corpsof the Holy See
In addition to the active right of diplomatic legation,the Holy See also exercises the passive right to receivethe Ambassadors sent by Nations either on extraordi-nary and temporary missions or on ordinary andpermanent missions.Diplomatic envoys to the Holy See have existed on afairly stable basis since the end of the 15th century andthe establishment of permanent delegations began inthe 16th century.Taken as a whole, the Ambassadors of Nations sentfor ordinary and permanent diplomatic purposescomprise the Diplomatic Corps accredited to the HolySee. In times of peace and war they enjoy all theprerogatives and immunities granted by internationallaw to diplomatic agents. They also enjoy suchprerogatives and immunities with regard to the Italianstate where they reside (art. 12 of the Lateran Treaty).Some of the diplomats are accredited as AmbassadorsExtraordinary and Plenipotentiary, others asExtraordinary Envoys and Plenipotentiary Ministers.
8. T he duties of Ambassadorsa) Ambassadors accredited to the Holy See have theduty to make the ties that link their countries to theHoly See closer and more effective.b) On the one hand they inform the Holy See regardingmatters of interest to the civil authorities and thereligious and faithful of their country and submit theirproposals and requests to Rome and, on the other, theyinterpret the acts, documents, information andinstructions issued by the Holy See for those concerned.c) The primary and specific purpose of the mission ofthe Ambassadors accredited to the Holy See is toengage in dialogue, and in particular they should takea keen interest in issues regarding peace, progress andcollaboration among peoples with a view to enhancingthe spiritual, moral and material good of the wholehuman family. Starting from common opportunities,they should do their utmost to take up the challengesof globalisation and eliminate the threats thatcontinually arise on a world scale.d) The Carità Politica Association thoroughly dealswith the powers and duties of Ambassadors, it entrusts
Ambassadors with a mediating role, or a bridge role:
between faith and politics, between Church and State,
between charitable duties and politics.
Carità Politica08
PARTE III
Identità e missionedell’Associazione Internazionale
Carità Politica
9. U na testimonianza di carità
Compito dell’Associazione Internazionale Carità
Politica è comunicare incessantemente l’amore sociale.
Il decreto pontificio di approvazione definitiva degli
Statuti dell’Associazione, pone bene in evidenza come
la sua identità e missione è di «svolgere diversi
programmi di formazione all’impegno sociale e politico,
come pure attività educative e culturali, seguendo come
orientamento principale la carità»1.
Altro suo compito è collegare gli Ambasciatori
accreditati presso la Santa Sede favorendo fra di loro,
sia lo scambio di conoscenze e di idee, sia comuni
iniziative di natura culturale e sociale.
L’Associazione è una realtà ecclesiale e, al tempo
stesso, una componente della società civile. Sempre
consapevole di questa sua duplice dimensione, essa
s’impegna esemplarmente, nel servizio dell’uomo,
della cultura e del bene comune, a estendere il raggio
d’azione della giustizia e dell’amore all’interno di
ciascuna nazione e nei rapporti delle nazioni tra loro.
Essa vuole servire la formazione della coscienza nella
politica e contribuire affinché le esigenze della giustizia
diventino comprensibili e politicamente realizzabili.
Essa, quindi, si adopera per alimentare la spiritualità
di ogni uomo, l’esperienza vissuta dei valori più alti
e la fraternità fra gli uomini. Cosi l’Associazione non
è solo un catechismo di carità. Un magistero di libertà
e di rispetto, ma un potente richiamo verso valori
spirituali.
In ambito internazionale, l’Associazione vuole
essenzialmente, sciogliere il gelo della diffidenza e del
preconcetto, e promuovere la fiducia, una fiducia
realistica, che possa incoraggiare i singoli e i gruppi
a compiere passi concreti, senza perseguire il miraggio
di cambiamenti epocali fondati su astrattismi teorici.
PART III
The Carità Politica International Association’s
identity and mission
9. A testimony of charity
The role of Carità Politica International Association to
spread social love indefatigably. The Pontifical decree
of final approval of the Charters of the Association
well emphasizes that its identity and mission is to
“enact different training programs in social and
political commitment, as well as educational and
cultural activities”1.
Another task of the Association is to create ties between
the Ambassadors accredited to the Holy See by
promoting exchange of ideas and mutual knowledge
as well as shared cultural and social initiatives.
The Association is an ecclesial organisation and, at
the same time, a component of civil society. Constantly
aware of this dual dimension, it is exemplarily
committed – in the service of mankind, culture and the
common good – to extending the range of action of
justice and love within each nation and between different
nations. This entails serving the formation of political
awareness and helping the requirements of justice to
become comprehensible and politically realisable.
Therefore the Association strives to nourish everyone’s
spirituality, the experience of the highest values and
fraternity among men and women. Thus the Association
is not only a catechism of charity. It is a teaching of
freedom and respect, a powerful call towards spiritual
values. Since it promotes these values, we may speak
of the office and mission of the Association Carità
Politica with the principles of judgement and prophecy.
In the international sphere the Association primarily
seeks to break the ice of mistrust and prejudice and
promotes a realistic faith that may encourage
individuals and groups to take concrete steps, without
pursuing the illusion of epochal changes based on
theoretical abstractions.
Carità Politica 09
SEZIONE I
Alcune questioni più urgenti
10. L a dignità della persona umana
L’Associazione esprime in seno alla comunità
internazionale una voce perseverante affinché i popoli
realizzino una solidarietà che traduca sul piano morale
l’accresciuta interdipendenza tra gli Stati e i leader
mondiali promuovano uno sviluppo che salvaguardi
effettivamente la dignità ed il progresso del singolo
individuo. È infatti la dignità umana il segno del comune
destino dell’umanità, il seme da dove nascono tutti i
diritti e costituisce il fondamento ultimo di ogni sistema
giuridico compreso il sistema giuridico internazionale.
Il rispetto della dignità della persona umana è una
condizione essenziale per la pace della famiglia umana.
Inoltre, per conferire un volto veramente umano alla
società, è importante che i popoli non ignorino il bene
prezioso della famiglia.
11. L a dignità del lavoro
Le fonti della dignità del lavoro si devono cercare non
nella sua dimensione oggettiva, ma nella sua dimensione
soggettiva. È la dignità della persona che conferisce
al lavoro e allo sviluppo il loro vero valore.
Nesso essenziale tra la persona e la società è il lavoro.
Questo è diritto-dovere di tutti, non solo per un’esistenza
dignitosa ma anche e soprattutto perché ciascuno deve
partecipare alla vita sociale realizzando la sua vocazione.
Dal primato della valenza etica del lavoro umano,
derivano poi ulteriori priorità: quella dell’uomo sullo
stesso lavoro, del lavoro sul capitale, della destinazione
universale dei beni sul diritto alla proprietà privata.
12. S olidarietà e bellezza
L’estrema povertà che affligge ancora molti Paesi è un
affronto per tutta l’umanità. La fratellanza che deve
regnare nel genere umano deve portare ad una
collaborazione e solidarietà fra tutti gli uomini ed i
popoli, che permetta lo sviluppo di tutti, rispettando
le caratteristiche di ciascuno.
La dignità, la libertà e la felicità non saranno mai
complete senza la solidarietà e la bellezza. Di qui
l’esigenza di valorizzare la creazione artistica in tutte
le sue espressioni: letteratura, musica, arti plastiche,
cinema, mass media. Costante deve essere l’attenzione
SECTION I
Some of the most pressing issues
10. T he dignity of the human person
The Association is an unrelenting voice within the
international community calling for peoples to bring
about a solidarity which, on the moral level, translates
the growing interdependence of nations and world
leaders by promoting development that effectively
safeguards the dignity and progress of each individual.
Human dignity is, in fact, a sign of the shared destiny
of humanity, the seed which bears all the rights, the
utmost foundation of all juridical systems, including
the international one.
The respect of human dignity is an essential condition
for peace of the human family.
Furthermore, in order to give a truly humane face to
society, it is important that people do not ignore the
precious gift of the family.
11. T he dignity of work
Sources of the dignity of work must not be searched in
the objective sphere, rather in the subjective sphere.
The dignity of the person confers to work and to
development their true value. Work is an essential link
between the person and society. It is a right and duty
for everyone, not only to have a dignified life but above
all because we should all participate in social life by
fulfilling our vocations. The pre-eminence of the ethical
aspect of work gives rise to further priorities: mankind
in relation to work itself, work in relation to capital
and the universal destination of goods with regard to
private property rights.
12. S olidarity and beauty
Extreme poverty which still afflicts many countries
today is an insult to all humanity. Brotherhood which
must reign among people must lead to cooperation and
solidarity among all people, it must give all an
opportunity for development, while respecting individual
characteristics.
Dignity, freedom and happiness would never be
complete without solidarity and beauty. This gives rise
to the need to promote artistic creation in all its
expressions: literature, music, the plastic arts, cinema
and mass media. Media must be given continuous
Carità Politica10
ai media, perché rappresentano un veicolo importanteper favorire la solidarietà fra i popoli, attirandonel’attenzione sui grandi problemi che ancora li segnanoprofondamente. Inoltre, mai come oggi abbiamo tuttibisogno del bello come via per il recupero del vero edel bene. Abbiamo bisogno della bellezza che s’irradianella carità per fronteggiare fenomeni di disagiopsicologico e sociale.È questa bellezza che ci salva dall’idolatria del consumoe dall’idolatria del possesso.È questa «via pulchritudinis» che può certamentediventare un efficace ed effettivo cammino diformazione umana, come pure un’occasione di dialogocon quanti sono alla ricerca della bellezza autentica.
13. L a cooperazione interreligiosaParte integrante della missione dell’Associazione è ildialogo interreligioso perché tutti gli uomini religiosisi conoscano di più per stimarsi ed intendersi su talunivalori fondamentali. Con la fiducia e la stima reciprocal’Associazione promuove il dialogo delle spiritualitàtra le diverse religioni ad un ruolo di effettiva incidenzasulla condotta delle relazioni internazionali. Essa,inoltre, considera la cooperazione interreligiosa unaforza potente di promozione di modelli politici e socio-economici moralmente giusti. Ormai uno Stato modernolaico non è neutro riguardo ai valori, ma vive attingendoalle fonti etiche aperte dalle grandi religioni.
SEZIONE II
Le responsabilità degli Ambasciatorinell’ora presente
14. L e responsabilità degli Ambasciatori di frontealle sfide dell’attuale momento storico non si limitanoal proprio Paese, ma riguardano l’edificazione di unfuturo di giustizia, di sensibilità e di pace per ogninazione abbattendo barriere e preconcetti etnici eculturali, e superando le divisioni esistenti tra Occidentee Oriente, tra Nord e Sud del pianeta.
15. L e iniziative specificheL’Associazione vuole essere attivamente presente nellagrande opera di rendere la terra più fraterna e solidale.L’Associazione vuole collaborare con tutti gli uominidi buona volontà, con ogni uomo al quale stia a cuoreil futuro di tutta l’umanità.
attention, as they represent an important vehicle tofavour solidarity among people by drawing attentionon the great problems that still afflict them. Today weneed beauty in order to recuperate truth and goodness.We need beauty to spread in charity in order to facepsychological and social malaise.This beauty saves us from materialism and the needto possess.This “via pulchritudinis” may become an efficient andeffective way towards human training, it may becomean occasion for dialogue with all those who are insearch of genuine beauty.
13. I nter-religious cooperationInter-religious dialogue is an integral part of theAssociation’s mission in order that all religious peoplemay get to know each other better so that they mayappreciate and understand each other with regard tocertain fundamental values. Through faith and mutualesteem the Association promotes a spiritual dialogueamong various religions and a role that has an effectiveimpact on the conduct of international relations.Furthermore, it deems inter-religious cooperation tobe a strong force for promoting morally just politicaland socio-economic models. A modern secular stateis not neutral with regard to values, but rather livesby drawing on the ethical sources opened up by thegreat religions.
SECTION II
The responsabilities ofAmbassadors today
14. Ambassadors are not only responsible about thechallenges that this historical moment poses to theircountries. They are responsible for building a futureof justice, awareness and peace in every nation, brakingdown barriers and ethnical and cultural prejudice,overcoming differences between East and West, Northand South of the planet.
15. S pecific ActivitiesThe Association wishes to be actively involved in greatefforts to foster partnership and solidarity in the world.It aims to collaborate with all men and women of goodwill, and with all those who are deeply concernedabout the future of all humankind. By promoting
Carità Politica 11
Nel promuovere la fantasia della carità dentro la storia
l’Associazione metterà al centro delle proprie
preoccupazioni le seguenti priorità: diritti umani, aiutare
i più deboli, rapporto tra etica e economia, le grandi
religioni, la difesa della pace, la tutela dei migranti e
dei profughi, biotecnologie e medicina, rapporti e
unione dell’Associazione con gli Ambasciatori.
16. D iritti umani
L’insieme dei diritti dell’uomo deve corrispondere alla
sostanza della dignità della persona. Essi devono riferirsi
alla soddisfazione dei suoi bisogni essenziali,
all’esercizio delle sue libertà, alle sue relazioni con le
altre persone e con Dio. Proprio per questo,
l’Associazione si impegna a salvaguardare e promuovere
i diritti umani e delle culture nonché la solidarietà in-
ternazionale. Nell’ambito della comunità internazionale
l’Associazione sostiene tutti gli sforzi per creare
efficienti strutture giuridiche a tutela dei diritti di libertà
della persona all’interno dei singoli Stati, sia nella vita
pubblica come in quella privata, sia nei rapporti
economici come in quelli politici, in quelli culturali
come in quelli religiosi.
17. A iutare i più deboli
L’eliminazione della povertà, può avvenire grazie a
sforzi dispiegati in favore dello sviluppo, della riduzione
del debito e dell’apertura del commercio internazionale.
Nel contempo aiutare tutti i paesi a mettere a punto
sistemi educativi efficienti, innovativi e aperti.
In quanto alla democrazia, essa raggiungerà la sua
piena attuazione solo quando ogni persona ed ogni
popolo sarà in grado di accedere ai beni primari (vita,
cibo, acqua, salute, istruzione, lavoro, certezza dei
diritti) attraverso un ordinamento delle relazioni interne
e internazionali che assicuri a ciascuno la possibilità
di parteciparvi. Non si potrà dare, peraltro, vera giustizia
sociale se non in un’ottica di genuina solidarietà, che
impegni a vivere ed ad operare sempre gli uni per gli
altri e mai gli uni contro gli altri o a danno degli altri.
È dunque necessario innalzare il livello di vita dei
popoli sottosviluppati, come dovere di solidarietà
internazionale e come presupposto per la tutela della
pace nel mondo.
the imagination of charity within history the Association
puts the following priorities at the heart of its concerns:
human rights; helping the most vulnerable; the
relationship between ethics and economics; the great
religions; defending peace; protecting migrants and
refugees; biotechnologies and medicine; and relations
and union between the Association and ambassadors.
16. H uman rights
Human rights as a whole should correspond to the
dignity of the person.
They should refer to meeting essential human needs,
exercising freedom and relations with other people
and God.
Consequently, the Association is committed to safe-
guarding and promoting human rights and cultures,
as well as international solidarity.
Within the scope of the international community the
Association supports all efforts to create efficient legal
structures to protect the rights of freedom of persons
within individual states, in public and private life, and
with regard to economic, political, cultural and religious
relations.
17. H elping the most vulnerable
Eliminating poverty may be attained thanks to efforts
deployed in favour of development, debt reduction and
the opening up of international trade.
At the same time countries must be assisted in setting
efficient, innovative and open educational systems.
As far as democracy is concerned, it will be fully
enacted when everyone will have access to primary
goods (life, food, water, health, education, jobs, right
guarantee) by regulating internal and international
affairs that ensure this right to everybody.
There cannot be true social justice without genuine
solidarity, so that we all engage in working one for
the other, never one against the other.
It is therefore necessary to raise the lifestyle of
underdeveloped people, it is the duty of the international
community and it is the precondition for peace in the
world.
Carità Politica12
18. R apporto tra etica ed economia
Un rapporto valido tra etica e economia si avrà quando
i due mondi si incontreranno con il massimo di
comprensione e di rispetto. Norme etiche che
trascurassero le competenze economiche sarebbero
infatti puro moralismo, mentre un’economia che
trascurasse i valori etici andrebbe contro il senso stesso
dell’umanità. In ogni decisione deve confluire un
massimo di competenza e un massimo di etica.
È dovere di tutti: imprenditori, lavoratori, sindacati,
politici, economisti, associazioni imprenditoriali e, in
genere, tutto l’insieme delle forze sociali, unire gli
sforzi in solidale collaborazione per restituire un volto
etico e umano all’impresa.
Osservando la dimensione mondiale dei problemi
economici, è necessario superare la politica economica
ispirata a un capitalismo «selvaggio» e senza freni, e
trovare mezzi nuovi per far fronte agli squilibri
economici e sociali fra Paesi ricchi e Paesi poveri, e
all’interno stesso delle nazioni in cui le differenze
sociali continuano ad aumentare. Occorre rispondere
alla globalizzazione dei sistemi economici con la
globalizzazione dell’impegno di solidarietà verso le
generazioni presenti e future. Con tale spirito favorire
il commercio al fine di accrescere il progresso umano
e spirituale in un settore vitale per lo sviluppo dei
popoli. Far sì che il settore finanziario e commerciale
prenda sempre più coscienza del bisogno di solide
pratiche etiche, che assicurino che l’attività
imprenditoriale rimanga sensibile alla sua dimensione
fondamentalmente umana e sociale. Poiché la ricerca
del profitto, sebbene legittimo, non può essere il
movente principale o persino esclusivo di un’attività
imprenditoriale o commerciale.
La moderna economia di mercato deve affrontare anche
il fenomeno del consumismo e la cosiddetta economia
ecologica. Infatti lo sviluppo economico non può
compiersi indiscriminatamente a detrimento dell’uomo
e del suo ambiente naturale. Ai fini di uno sviluppo
sostenibile va richiamata l’attenzione sulla salvaguardia
dell’ambiente e la prevenzione delle catastrofi naturali.
Abbiamo, infatti, una seria responsabilità verso le
generazioni a venire, che ci chiederanno conto del
nostro impegno per salvaguardare beni naturali che il
Creatore ha affidato agli uomini perché li valorizzino
in modo attento e rispettoso.
18. T he relationship between ethics and economics
A worthwhile relationship between ethics and economics
will come about when the two worlds meet each other
with the greatest understanding and respect. Ethical
standards that neglect economic expertise would be
pure moralising, whilst an economy that neglects ethical
values would go against the very meaning of humanity.
Any decision should combine a maximum of expertise
and a maximum of ethics.
This is a duty for everyone: entrepreneurs, workers,
trade unions, politicians, economists, employers’
associations and, in general, all social forces, should
unite their efforts in joint collaboration to bring back
a human and ethical face to enterprise.
Given the global dimension of economic problems, it
is necessary to go beyond economic policy inspired by
“wild” unrestrained capitalism and find new means
for tackling the economic and social imbalances
between rich and poor countries, and within nations
where social differences continue to increase.
Globalisation of economic systems should be responded
to with globalisation of a commitment of solidarity
towards present and future generations. In this spirit,
trade that increases human and spiritual progress in
a vital sector for the development of peoples should
be encouraged.
The awareness of the financial and commercial sector
should be raised regarding the need for sound ethical
practices which ensure that entrepreneurship remains
sensitive to its fundamentally human and social
dimension. Whilst legitimate, seeking profit cannot be
the prime, or even exclusive, mover of entrepreneurial
or commercial activity.
Modern market economy should also tackle the
phenomenon of consumerism and so-called ecological
economics. Indeed, economic development cannot be
carried out indiscriminately to the detriment of
humankind and the environment. In the interests of
sustainable development, attention should be drawn
to protecting the environment and preventing natural
disasters. Indeed, we have a grave responsibility
towards future generations who will call on us to give
an account of our commitment to safeguarding the
natural resources that the Creator has entrusted to
mankind so that we may exploit them in a careful and
respectful way.
Carità Politica 13
19. R eligione: fatto privato e realtà pubblica
Adoperarsi perché i seguaci delle varie religioni
crescano nel rispetto reciproco e collaborino a
consolidare insieme la giustizia e la pace nel mondo.
Non c’è cosa più indegna dell’uomo della guerra empia,
distruttiva.
Collaborare perché si rafforzi nei responsabili delle
Nazioni e delle Organizzazioni Internazionali la volontà
di realizzare una pacifica convivenza tra etnie, culture
e religioni, che allontani la minaccia del terrorismo.
Nulla di durevole si costruisce sulla violenza. Il mondo
ha bisogno di speranza, ma questa può essere recata
soltanto da chi offre all’uomo prospettive di alto profilo
spirituale e morale, quali sono quelle che scaturiscono
dalle diverse comunità religiose.
La religione è formativa anche in senso civile.
20. L a difesa della pace
La pace è frutto della giustizia e della carità. La pace
è anelito insopprimibile presente nel cuore di ogni
persona, al di là delle specifiche identità culturali.
Proprio per questo ciascuno deve sentirsi impegnato
a mantenere e promuovere la pace tramite la giustizia,
incoraggiando il disarmo e promovendo una cultura
di rifiuto della guerra, quale soluzione delle contese
fra i Popoli. Infatti, ogni popolazione oppressa e
umiliata, prepara la riscossa trasmettendo di generazione
in generazione l’odio e la volontà di vendetta.
Occorre, quindi non lesinare sforzi per convincere i
responsabili degli Stati a rinunciare in ogni occasione
alla violenza e alla forza e a fare sempre prevalere il
negoziato come mezzo per superare i dissidi e i conflitti
che possono sorgere fra le nazioni, i gruppi e gli
individui. Tra i grandi compiti della diplomazia va
annoverato quello di far comprendere a tutte le parti
in conflitto che la richiesta di perdono, e la concessione
del perdono, parimenti dovuta, sono elementi
indispensabili per la pace.
In quanto punto nevralgico della scena mondiale,
favorire un valido supporto per la pace giusta e globale
nel Medio Oriente, che permetta a tutte le sue nazioni
di vivere da buoni vicini e di lavorare insieme per
ottenere lo sviluppo e la prosperità dell’intera regione
e dei suoi abitanti. Da qui deve partire un progetto
rinnovato di autentico umanesimo mediterraneo, valido
e significativo per gli uomini e le donne del terzo
millennio.
19. R eligion: private matter and public reality
The utmost should be done to ensure that the followers
of various religions increasingly respect each other
and collaborate together to build justice and peace in
the world. There is nothing worse than cruel and
destructive war, which is unworthy of mankind.
Collaboration should aim to strengthen the resolve of
the leaders of nations and international organisations
to bring about peaceful coexistence among ethnic
groups, cultures and religions and remove the threat
of terrorism. Nothing lasting is ever built on violence.
The world needs hope, but this can only be brought by
those who offer mankind high-profile spiritual and
moral prospects which derive from different religious
communities.
Religion is positive even under a civil aspect.
20. T he defence of peace
Peace is an outcome of justice and charity. Peace is
an irrepressible yearning in everyone’s heart, which
goes beyond specific cultural identities.
Consequently, a commitment to maintain and promote
peace through justice should be felt, thereby
encouraging disarmament and fostering a culture that
rejects war and resolves conflicts between peoples.
In fact, all oppressed or humiliated populations prepare
revenge and transmit hate from generation to
generation.
No efforts should be spared in persuading national
leaders to renounce violence and force on all occasions
and give priority to negotiation as a means for
overcoming the disagreements and conflicts that arise
among nations, groups and individuals.
The principal duties of diplomacy should include
informing all parties involved in conflicts that requests
for, and the granting of, forgiveness – both equally due
– are vital elements for peace.
As a crucial point on the world stage, substantial
support should be given to bringing about a just and
overall peace in the Middle East, which would enable
all its nations to live as good neighbours and work
together to obtain the development and prosperity of
the whole region and its inhabitants.
Hence must be started a renewed project of authentic
Mediterranean humanism which must be worthy and
significant for men and women of the third millennium.
Carità Politica14
21. O rganizzazioni internazionali e pace
Il diritto internazionale non può essere quello del più
forte né quello di un’organizzazione internazionale,
ma quello che è conforme ai principi del diritto natu-
rale e della legge morale. Pertanto le organizzazioni
internazionali e regionali devono collaborare per
favorire la pace, instaurando relazioni di fiducia
reciproca.Sarebbe bene riconoscere l’importanza
dell’Organizzazione delle Nazioni Unite, e sostenere
la necessità di un’Autorità internazionale e indipendente,
capace di servire non solo da mediatrice nei potenziali
conflitti, ma anche da guida per l’intera umanità,
conducendo la famiglia umana nella pace verso la
sovranità del diritto.
22. L a tutela dei migranti e dei profughi
Non rimanere inerti di fronte a tutti coloro che
condizioni di vita non degne spingono ad emigrare,
lontano dal loro Paese e dai loro cari, nella speranza
di una vita migliore.
Le migrazioni possono essere un fattore estremamente
positivo di mutua comprensione e di rimescolamento
delle culture. Inoltre gli immigrati possono svolgere
un ruolo di rilievo per la crescita dell’economia e della
società.Non è in discussione la necessità di osservare
la legalità. Nel rispetto delle esigenze di sicurezza e
di regolamentazione dei flussi, gli immigrati possono
dare molto al Paese di accoglienza. In questo contesto
si inserisce la tutela dei migranti e dei profughi
valorizzando il lavoro che quotidianamente svolgono
le associazioni e le istituzioni per creare legami di
solidarietà tesi a vivere insieme in fraternità.
23. B iotecnologia e medicina
Le nuove possibilità offerte dalle attuali tecniche
biologiche e biogenetiche suscitano, da una parte,
speranze ed entusiasmi e, dall’altra, allarme e ostilità.
In uno spirito di solidarietà internazionale è necessario
sostenere i nobili fini della medicina e della ricerca
scientifica, la lotta contro le grandi malattie e l’accesso
ai più poveri alle cure e alle medicine di base.
Le nazioni che hanno una lunga storia democratica e
tecnologica, e una vitalità economica e sociale antica,
hanno acquisito sapere e abilità. Esse possono metterli
al servizio dei Paesi che hanno difficoltà a gestire le
loro infrastrutture e le organizzazioni indispensabili
alla crescita economica, alle esigenze sanitarie e alle
necessità fondamentali delle persone.
21. I nternational organisations and peace
International law is not the preserve of the strongest
nor of an international organisation, but rather that
which complies with the principles of natural and
moral law. Therefore, international organisations
should collaborate to promote peace, thereby
establishing relations of mutual trust.
The importance of the United Nations should be
recognised and support given to the need for an
international and independent authority that is able
to serve not only as a mediator in potential conflicts,
but also as a guide for all of humanity, leading the
human family in peace towards the sovereignty of law.
22. P rotecting migrants and refugees
We should not remain indifferent to those whose
inadequate living conditions lead them to emigrate far
from their countries and loved ones in the hope of
finding a better life.
Immigrants can play a leading role to promote
understanding among cultures. They can also play a
major role for the growth of economy and society.
The need to comply with legislation is not being
questioned here. If safety requirements and inflow
regulations are respected, immigrants can give a great
deal to host countries.
The protection of migrants and refugees takes place
in this context, taking advantage of the work carried
out by associations and institutions on a daily basis to
create solidarity links aimed at fostering harmonious
coexistence.
23. B iotechnologies and medicine
On the one hand, the new possibilities offered by current
biological and biogenetic technologies generate hope
and enthusiasm and, on the other, alarm and hostility.
In a spirit of international solidarity, it is necessary to
support the noble ends of medicine and scientific
research, the fight against serious diseases and access
of the poorest to treatment and basic healthcare.
Nations with a long democratic and technological
history, and longstanding economic and social vitality,
have acquired knowledge and expertise. Such know-
how may serve countries that have difficulties in
managing their infrastructure and vital economic
growth organisations, healthcare requirements and
people’s basic needs.
Carità Politica 15
24. R apporti e unione dell’Associazione
con gli Ambasciatori
Per quanto è possibile l’Associazione Carità Politica
vuole realizzare questi grandi compiti con lo sforzo
comune di tutti gli Ambasciatori presso la Santa Sede,
dei quali si è assai occupata. Con essi intende
promuovere lo studio di tali questioni, e inoltrare le
conoscenze tecniche e operative ai responsabili politici
e agli uomini di religione affinché le includano nel
loro insegnamento. Con essi intende contribuire a
edificare una civiltà basata sul desiderio di una
coesistenza che rispetti la diversità dei popoli, le loro
storie, le loro culture e le loro tradizioni spirituali,
tenendo conto che ogni realtà culturale è al medesimo
tempo memoria del passato e progetto per il futuro.
Così vediamo come sia profetica e insieme realista la
missione dell’Associazione Carità Politica.
SEZIONE III
La Domus Carità Politica
25. L a casa del dialogo e della collaborazione
tra i popoli
Un mondo che ci mette di fronte a nuove sfide richiede
luogo e opportunità di confronto adatti alle esigenze
della nostra epoca. Per questo è nata la «Domus Carità
Politica, che costituisce uno degli strumenti più carat-
teristici dell’Associazione. Suo compito è collegare gli
Ambasciatori accreditati presso la Santa Sede,
fomentando la collaborazione tra di loro, e organizzando
incontri per l’approfondimento di tematiche di carattere
internazionale»2. L’azione della Domus comincia così,
come un incontro di persone che stabiliscono rapporti
di reciproca comprensione, di mutuo coordinamento
e collaborazione, per la realizzazione delle grandi
speranze umane, della pace tra le Nazioni, della tran-
quillità interna e del progresso di ciascun Paese.
Si tratta di una pratica espressione della carità, di uno
spazio del dialogo e della collaborazione tra i popoli,
tra le culture e le religioni. Nei rapporti tra gli Amba-
sciatori si sono così aperte nuove prospettive all’insegna
del dialogo e della solidarietà:
a) interpretare la coscienza morale dei popoli quando
essa si sente lesa da determinati avvenimenti o modi
di procedere inumani;
b) studiare e discutere le applicazioni più urgenti e più
24. T he Association’s relations and union
with Ambassadors
As far as possible, the Carità Politica Association aims
to carry out these primary duties via the joint efforts
of all the ambassadors to the Holy See.
With them it intends to promote the study of such issues,
and submit technical and operational knowledge to
political leaders and religious people so that it may
be included in their teachings. With them it aims to
help build a civilisation based on a desire for
coexistence that respects the diversity of peoples - and
their histories, cultures and spiritual traditions - taking
into account that any cultural context is at the same
time memory of the past and a plan for the future.
Hence it can be seen how prophetic and realistic the
mission of the Association Carità Politica is.
SECTION III
Domus Carità Politica
25. T he house of dialogue and collaboration
between peoples
A world that poses new challenges needs an adequate
place and opportunities for encounter that meet the
requirements of our time. This led to the establishment
of “Domus Carità Politica”, which is one of the
Association’s most characteristic instruments. Its task
is to bring together the Ambassadors accredited to the
Holy See, by promoting collaboration among them,
and organizing meetings to discuss in depth
international issues”2. The action of the Domus thus
began as a meeting of persons who established relations
of mutual understanding, coordination and
collaboration in order to bring about the great human
ambitions of peace among nations, and the internal
stability and progress of every nation.
It is a practical expression of charity and a space for
dialogue and collaboration between peoples, cultures
and religions. Relations between Ambassadors have
thus opened up new perspectives in the spirit of dialogue
and solidarity:
a) by interpreting moral conscience of people when it
seems to have been hurt by certain events or inhumane
actions;
b) by studying and discussing the most urgent and
Carità Politica16
immediate della carità;
c) elaborare, con coraggio di pensiero e con generosità
d’azione, forme nuove in cui la solidarietà animi
l’efficienza e l’efficienza concretizzi la solidarietà;
d) riaffermare il valore della religiosità perenne
dell’uomo che interpella a collaborazione fattiva, fede
e ragione;
e) riaffermare che l’azione umana è un agire (agere)
non un fare (facere);
f) agevolare la maturazione di una coscienza etica della
comunità internazionale;
g) considerare il dialogo tra le culture del nostro tempo
essenziale per l’avvenire dell’umanità.
Specialmente negli incontri del mercoledì, si determina
una autentica crescita spirituale e intellettuale degli
Ambasciatori. Essi si sottopongono ad un enorme
lavoro di informazione collettiva, di ricognizione delle
esperienze altrui, di approfondimento diplomatico delle
questioni. Inoltre essi affinano il metodo di lavoro,
adeguano i linguaggi, soprattutto, sviluppano una
fraternità sincera e fattiva.
Da questi incontri ha avuto origine la Pratica Carità
Politica, coordinata da un Comitato dei 10 (comitato
ad hoc). La Pratica Carità Politica è composta da due
tipi di pratiche: una pratica larga ed una pratica stretta.
Col nome di pratica stretta si designa una riunione a
cui sono invitati da dieci a venti Ambasciatori ( secondo
i problemi e i Paesi cui i problemi si riferiscono);
mentre la pratica larga comprende tutti gli Ambasciatori.
Essi operano in équipe, lasciando ogni volta ai loro
successori i risultati da cui ripartire.
Così una migliore mutua conoscenza e la pratica della
carità, favoriscono tra gli Ambasciatori di diversi Paesi
anche una più ampia collaborazione per il bene comune.
Per far conoscere poi tutte le iniziative della Domus,
viene pubblicato, dall’Associazione, il periodico “Carità
Politica”.
26. L a Domus Carità Politica a Roma
Come riferimento simbolico e reale di comunione
universale di fraternità e di pace, la Domus Carità
Politica non poteva che sorgere a Roma: città dall’impa-
reggiabile carica di universalità e di fede. L’“urbs” che
esprime l’“orbis” la terra. Poi a Roma - «presidente
della Carità»3 – tutto è caratterizzato e indicato dalla
Carità. Basti pensare che lo stesso Primato di cui Pietro
e i suoi Successori godono e che esercitano è tutto
contraddistinto dalla Carità.
immediate applications of charity;
c) by elaborating, with courageous thought and
generosity of action, new forms in which solidarity
may animate efficiency and efficiency may bring about
solidarity;
d) by restating the value of man’s permanent value of
religiousness which calls for effective collaboration,
faith and region;
e) by restating that human action means to act (agere),
not to do (facere);
f) by facilitating the raising of the ethical awareness
of the international community;
g) by considering dialogue between contemporary
cultures as essential for the future of humanity.
Particularly in the Wednesday meetings, Ambassadors
give fine speeches using adequate language,
particularly they develop a true and efficient
brotherhood.
Political Charity Practice has originated in these
meetings. It is coordinated by a Committee of 10 (ad
hoc committee).
Political Charity Practice is composed by two types of
practices: a wide practice and a narrow practice. The
narrow practice refers to meetings to which ten to
twenty Ambassadors are invited (according to the
issues and the countries those issues refer to); the wide
practice includes all of the Ambassadors who work in
teams and they leave the results to their successors
who take up from where they left.
Hence, a better mutual knowledge and practice of
charity favors a better cooperation to achieve the
common good between Ambassadors from different
countries.
To let people know about the initiatives of the Domus,
the magazine “Carità Politica” is published by the
Association.
26. D omus Carità Politica in Rome
As a real and symbolic reference of the universal
communion of fraternity and peace, Domus Carità
Politica could only have started up in Rome: the
unparalleled city of universality and faith. The urbs
that expresses the orbis, the world. Also in Rome –
“President of Charity”3 – everything is characterised
and indicated by Charity. It suffices to consider that
the Supremacy that Peter and his Successors have
enjoyed and exercised is completely distinguished by
Carità Politica 17
Gli Ambasciatori presso la Santa Sede si sentono legati
a doppio filo anche con Roma e con l’Italia, data
l’ubicazione e la storia della Cattedra di Pietro.
In tale contesto si può dire che la Domus Carità Politica
è un’espressione concreta della convinzione
dell’Associazione che il dialogo sia lo strumento
principale e più efficace per la promozione di una
pacifica coesistenza nel mondo e dell’eliminazione del
flagello della violenza, della guerra e dell’oppressione.
E poiché questa casa, è casa di tutti gli Ambasciatori,
tocca anche a loro, renderla sempre più accogliente
luogo di incontro per gli Stati e per la società civile e
punto di convergenza dei vari interessi e delle varie
necessità, regionali e particolari, del mondo in generale.
27. L’ Istituto Superiore Carità Politica
Annesso alla Domus ed in stretto legame con essa
opera l’Istituto Superiore Carità Politica che
costantemente invita ad incarnare la carità nelle vita
quotidiana e a produrre frutti di giustizia e di pace.
Concretamente l’Istituto si adopera a formare cittadini
esemplari, capaci di dare tutto il loro contributo di
intelligenza, di serietà, di competenza, per la
costruzione, retta ed ordinata, della comunità civile.
28. C ircoli di Amici di Carità Politica
In varie parti del mondo sorgono Circoli di Amici di
Carità Politica, che organizzano il sostegno per
l’Associazione. Grazie alla bontà e alla generosità di
Amici di tutto il mondo, l’Associazione può impegnarsi
in vari settori d’attività, come i convegni, le
pubblicazioni, ma soprattutto nell’aiutare i giovani che
intraprendono gli studi di perfezionamento a Roma.
Tale aiuto è il più prezioso investimento, che cresce
incessantemente, quando i borsisti, dopo aver terminato
i loro studi, dedicano le loro capacità al servizio altrui.
È bene che la memoria di questi gesti di benevolenza
per l’Associazione possa essere conservata per le
generazioni future. Così, su una lapide della Domus
vengono incisi i nomi di taluni donatori. È un segno
esterno di gratitudine verso coloro che rispondono nel
modo più generoso ai bisogni dell’Associazione.
Charity. The ambassadors to the Holy See feel doubly
linked to Rome and Italy, given the location and history
of St Peter’s Chair.
In this context it may be said that Domus Carità Politica
is a concrete expression of the Association’s conviction
that dialogue is the principal and most effective
instrument for promotion of peaceful coexistence in
the world and elimination of the scourge of violence,
war and oppression.
And as this house is the house of all the ambassadors,
they too should make it a more welcoming meeting
place for nations and civil society and a point of
convergence for the various interests and needs,
regional and particular, of the world in general.
27. T he Carità Politica Higher Institute
In addition to Domus, and closely related to it, the
Carità Politica Higher Institute constantly stimulates
to make charity part of our daily life and to produce
fruits of justice and peace.
The Institute aims to form exemplary citizens who are
able to fully contribute their intelligence, reliability
and skills for the upright and orderly building of the
civil community.
28. C arità Politica Friends Clubs
Carità Politica Friends Clubs organize support for the
Association in various parts of the world. Thanks to
the goodness and generosity of friends around the
world, the Association is able to engage in various
sectors of activities, such as conferences and
publications, but above all in helping young people to
undertake specialised studies in Rome. This assistance
is the most valuable investment – which is constantly
growing – as after finishing their studies the scholarship
holders devote their skills to serving others. It is a
good idea that remembrance of such acts of generosity
towards the Association may be preserved for future
generations. Therefore, the names of certain donors
are engraved on a Domus plaque. This is an outward
sign of gratitude to those who respond most generously
to the Association’s needs.
Carità Politica18
CONCLUSIONE
a) Dopo dieci anni di storia, l’Associazione si sente
più che mai chiamata ad ascoltare la voce che si leva
dalle diverse società, culture e civiltà del mondo intero,
e a percepirne le esigenze più profonde per mettersi al
loro servizio. In tale orizzonte si situa l’obiettivo di
esaminare le forme più adatte per assicurare una
maggiore cooperazione e i più fruttuosi contatti degli
Ambasciatori con la Santa Sede e tra loro.
Il Corpo Diplomatico presso la Santa Sede può essere
certo che i vari uffici di Carità Politica , in conformità
alla propria natura e secondo le proprie possibilità,
sono sempre pronti a favorirne la complessa e difficile
attività, e a venire incontro alle loro urgenti necessità.
Tutto ciò nel clima di una disinteressata e sincera
amicizia.
b) Possa questa Lettera far meglio comprendere il
motivo fondamentale della presenza dell’Associazione
Internazionale Carità Politica in riferimento agli
Ambasciatori accreditati presso la Santa Sede e possa
suscitare nei loro cuori una più ferma volontà di intesa
e di cooperazione per la promozione di quei valori
etici che sono fondamentali per la vita di ogni popolo,
quali sono il senso sacro della vita, la dignità di ogni
persona umana, l’importanza della famiglia, il dovere
della solidarietà e l’impegno per la pace.
c) Il tempo è giunto per comprendere che tutti siamo
responsabili di tutti. E gli Ambasciatori presso la Santa
Sede possono fare molto per costruire un mondo nel
quale gli individui e i popoli accettino pienamente e
senza equivoci di avere delle responsabilità nei confronti
degli altri esseri umani, di tutti gli abitanti della terra
affamati di gioia, di pace, di amore.
ALFREDO LUCIANIFondatore e Presidentedell’Associazione Internazionale Carità Politica
1 Decreto Pontificium Consilium Pro Laicis, approvatodefinitivamente con gli Statuti, 8 dicembre 2001.
2 Decreto Pontificium Consilium Pro Laicis, approvatodefinitivamente con gli Statuti, 8 dicembre 2001.
3 S. Ignazio d’Antiochia, già prima del 107, chiamava Roma «laPresidente della carità». Cfr. Funk, P. X. Patres Apostolici, I, 252.
CONCLUSION
a) Ten years after its establishment, the Association
feels increasingly called on to listen to the voices that
emerge from various societies, cultures and civilisations
from the whole world and to discern their deepest
needs in order to serve them. The aim of examining
the most suitable means of ensuring greater and more
fruitful contacts between the ambassadors and the
Holy See, and amongst themselves, comes within this
perspective.
The Diplomatic Corps of the Holy See may be certain
that the various offices of Carità Politica are always
willing – to the best of their abilities – to facilitate
their complex and difficult tasks, in a spirit of
disinterested and sincere friendship.
b) May this Letter promote understanding of the
presence of the Carità Politica International Association
with regard to the ambassadors accredited to the Holy
See and may it arouse in their hearts a more resolute
desire for agreement and cooperation to promote the
ethical values that are fundamental for the life of a
people, namely, the sacred meaning of life, the dignity
of each human person, the importance of the family,
the duty of solidarity and a commitment to peace.
c) The time has come to understand that we are all
responsible for each other. The ambassadors to the
Holy See can do a great deal to build a world in which
individuals and peoples fully accept, without any
doubts, that they have responsibilities towards other
human beings, to all the inhabitants of the earth who
yearn for joy, peace and love.
ALFREDO LUCIANIFounder and Presidentof “Carità Politica” International Association
1 Decree Pontificium Consilium Pro Laicis, definitively approvedwith the Statutes on 8 December 2001.
2 Decree Pontificium Consilium Pro Laicis, definitively approvedwith the Statutes on 8 December 2001.
3 Already before 107, Saint Ignatius of Antioch called Rome thePresident of Charity . Cf. Funk, P. X. Patres Apostolici, I, 252.
Carità Politica 19
INTRODUCCION
1. T oda la actividad de la Asociación Internacional
Carità Politica es la expresión de un amor que busca
el bien integral del hombre. Los diez años transcurridos
han visto la consolidación de la Asociación, y el
desarrollo de iniciativas de estudio y de formación,
entre las que ha tenido un particular relieve el ciclo
trienal de conferencias sobre el tema “Ser Embajadores
ante la Santa Sede, hoy”; en el ciclo intervinieron
Embajadores, estudiosos y numerosos representantes
de la Curia romana. Fomentar una nueva conciencia
de paz en los gobiernos y en las instituciones elevar
la ética como principio que sostiene las relaciones
internacionales constituyó el hilo conductor de todas
las intervenciones, recogidas luego en tres volúmenes.
Estos han sido el punto de partida de la presente Carta
de Carità Politica acerca de la Función de los
Embajadores acreditados ante la Santa Sede.
La redacción de esta carta ofrece la oportunidad de
reflexionar sobre el valor y el significado de la caridad.
De este modo, mientras la mente profundiza en el
verdadero y completo concepto de la caridad, la
voluntad se verá urgida a aplicar en toda su vida,
privada y pública, esos grandes principios, de cuya
práctica integral depende en definitiva la paz social y
la misma prosperidad económica.
INTRODUCTION
1. Toutes les activités de l’Association Carità Politica
manifestent un amour qui cherche le bien intégral de
l’homme. L’Association s’est consolidée au cours des
dix dernières années par le développement d’initiatives
d’étude et de formation, entre autres le cycle triennal
de conférences sur le thème «Être Ambassadeur près
le Saint Siège aujourd’hui». Cette initiative est louable
à plus d’un titre eu égard aux interventions émanants
des Ambassadeurs, des chercheurs et de plusieurs
représentants de la Curie romaine. Favoriser une
nouvelle conscience de paix au sein des gouvernements
et des institutions, promouvoir les principes de l’éthique
dans les relations internationales a constitué le fil
conducteur de toutes les interventions, recueillies par
la suite en trois volumes. Ceux-ci ont constitué le point
de départ de la présente: Lettre de Carità Politica
concernant la mission des Ambassadeurs accrédités
près le Saint Siège.
La rédaction de cette Lettre nous offre l’opportunité
d’une réflexion sur la valeur et le sens de la charité.
Ceci étant, tandis que l’esprit expliquera le concept de
charité de façon réelle et complète, la volonté, elle,
s’appliquera à mettre en pratique pour toute la vie,
privée et publique, ces grands principes dont le secret
de la paix sociale et de la prospérité économique réside
dans leur application intégrale.
Carità Politica20
Carta de la Asociación Internacional “Carità Politica”acerca de la Función de los Embajadoresacreditados ante la Santa Sede
Lettre de l’Association Internationale “Carità Politica”concernant le rôle des Ambassadeurs
accrédités près le Saint Siège
PARTE I
Estar en la historia con amor
2. R eflexión sobre a la caridad
El ser humano lleva consigo el anhelo de vivir y
realizarse plenamente en el amor. Quien ama se olvida
de sí mismo y se pone al servicio del prójimo. La
caridad ve y ama a Dios en el prójimo. La caridad es
el fenómeno social más fuerte. Ella es la premisa
inderogable del progreso civil, la base indispensable
de toda convivencia humana que quiera ajustarse a los
imperativos de la moral y a las exigencias de la justicia.
El ejercicio de la caridad, para ser auténtico, debe
superar un cierto concepto de “voluntariado”, puramente
asistencial y “limosnero”; debe ser un instrumento para
lograr con actos concretos y gratuitos una sociedad
mejor, y un estímulo a la participación, al encuentro,
al empeño político para remover las causas de la miseria
y de la injusticia. La justicia forma parte de la caridad,
pero la caridad nos lleva más allá de la justicia, porque
alcanza a cada persona y a sus necesidades concretas.
Ha llegado el momento en que la caridad, con los
recursos acumulados durante sus siglos de experiencia,
incremente la propia función y la propia identidad:
transformándose en caridad política; ésta va más allá
de la beneficencia y se coloca como una fuerza activa,
crítica e impulsiva del mundo y de la historia. Entendida
de este modo, la caridad no se limita a la simple
reparación de los daño sin preocuparse de llegar a las
causas; es más bien un modo exigente di transformar
las relaciones sociales en términos de amor, de perdón
y de servicio recíproco. Es caridad que purifica la
política de su ceguera ética, derivada del predominio
del interés y del poder.
En este marco se encuentra toda la actuación de la
Asociación Internacional Carità Politica, empeñada
en presentar a los hombres de hoy el ideal del amor
social como alternativa al egoísmo, a la opresión, a la
violencia.
Frente a los nuevos problemas de la mundialización
de la cultura, de la política, de la economía y de las
finanzas, urgen reglas ciertas, presididas por el empeño
de globalizar los valores de la solidaridad, de la
imparcialidad, de la justicia y de la libertad.
Es evidente en este sentido, que junto a una racionalidad
técnica y estética, existe en el hombre una razón moral
como fundamento de valores éticos. Para que la
PREMIERE PARTIE
Être dans l’histoire avec amour
2. R éflexion sur la charité
L’être humain porte en lui-même le désir de vivre et
de s’épanouir dans l’amour. Qui aime s’oublie soi-
même et se met au service du prochain. La charité voit
et aime Dieu à travers le prochain. La charité est le
phénomène social le plus fort. Elle constitue les
prémisses inéluctables du progrès civil, la base
indispensable de toute forme de cohabitation humaine
qui doit être régie selon les exigences de la justice et
les impératifs moraux. L’exercice de la charité, afin
qu’il soit authentique, doit dépasser un certain concept
de « volontariat », de pure assistance et «d’aumône »,
pour puiser en lui les ressources pour anticiper et
rendre plus proche , avec des actes concrets et gratuits,
une société meilleure, et une envie de partager, de se
rencontrer, de s’engager politiquement pour éliminer
les causes de la pauvreté et de l’injustice. La justice
fait partie de la charité ; mais la charité nous conduit
au-delà de la justice, car elle est capable d’arriver à
l’individualité de la personne et de ses besoins.
Forte de plusieurs siècles d’expérience, il est temps
pour la politique de s’adapter aux impératifs de la
charité renforçant ainsi son rôle et son identité, cela
suppose aussi que la charité doit dépasser la notion
de simples donations et s’imposer comme une force
active, critique et de proposition envers le monde et
l’histoire. Ainsi comprise, elle n’est plus alors une
simple réparation d’un dommage, sans le souci de
remonter à la cause, mais une forme d’action utilisée
pour favoriser la transformation des rapports sociaux
en termes d’amour, de pardon, et d’aide réciproque.
C’est la charité qui purifie la politique de sa cécité
éthique, conséquence de la recherche dominante de
l’intérêt et du pouvoir. C’est dans cette optique que
se situe l’action entière de l’Association Internationale
Carità Politica, engagée toute entière à présenter aux
hommes d’aujourd’hui l’idéal de l’amour social comme
alternative à l’égoïsme, à l’exploitation, à la violence.
Les problèmes émergents de la mondialisation
concernant la culture, la politique, l’économie et la
finance exigent l’élaboration de règles urgentes, et
l’engagement de front à la globalisation des valeurs
de la solidarité, de l’équité, de la justice et de la liberté
est décisif. Á ce point, il devient évident qu’à côté
Carità Politica 21
capacidad de conocimiento moral pueda surgir y
desarrollarse, necesita el apoyo del saber moral empírico
de la humanidad y las enseñanzas morales de quienes
han sido los grandes testigos del bien en la historia.
3. Caridad y política
Actualmente la caridad y la política tienen acepciones
muy distintas a las de su significado original. Por esto,
inicialmente hemos reflexionado sobre estas dos
palabras para purificarlas y mostrar al mismo tiempo
sus nuevas dimensiones.
Además la caridad y la poltica a menudo se contraponen
y de esa manera pierden su grandeza. Solo cuando
ambas se funden vuelven a ser plenamente ellas mismas
y experimentan una nueva nobleza. En ese encuentro
se descubre con claridad cómo la acción política es
una forma eminente de caridad.
Nos hallamos, por tanto, ante una noción alta de la
política, entendida como actividad autónoma pero no
independiente; es decir, una actividad no totalizadora
ni absoluta. Por eso, la política debe ser laica pero no
neutral, racionalización moral y no técnica, denuncia
y propuesta profética.
Capacidad de saber mirar más allá de la relación con
el prójimo, temporal y restrictivamente considerado,
y pensar en hombres del futuro, con un sentido de la
universalidad del deber hacia la humanidad.
De hecho, la Asociación Internacional Carità Politica
nació para lograr que el principio de la caridad pueda
irradiarse y vivificar el mundo en cada iniciativa
espiritual, cultural y de animación social. Amar es su
misión y persiguiendo tal finalidad, invita a todos a
construir el mundo en la caridad, como “comunidad
de amor”.
En el entendido que el espíritu, con su soplo remueva
los hombres y, por medio de ellos, la faz de la tierra.
4. U n mundo que debe costruirse en la verdad
y en la caridad
Para mostrar bien la oferta de servicio de la Asociación,
hemos resuelto redactar la presente Carta.
Al mismo tiempo hemos querido responder a la petición
de valorizar mejor el cargo y las funciones de los
Embajadores acreditados ante la Santa Sede.
d’une rationalité technique et esthétique il y’a aussi
chez l’homme une raison morale comme fondation de
valeurs éthiques. Pour que la capacité de connaissance
morale puisse naître et se développer, celle-ci a besoin
du soutien de l’acquis moral dû à l’expérience de
l’humanité et à l’exemple de ceux qui ont été les grands
témoins du bien dans l’histoire.
3. Charité et politique
De nos jours, la charité et la politique ont des
conceptions tout à fait différentes par rapport à leur
sens initial. C’est pourquoi, au départ, nous avons
réfléchi sur ces deux mots pour les préciser, en leur
offrant, en même temps, de nouvelles dimensions. En
outre, la charité et la politique sont souvent opposées
et perdent ainsi de leurs grandeurs. C’est seulement
quand les deux fusionnent en devenant elles-mêmes,
qu’elles expérimentent une nouvelle noblesse. Dans le
développement de ce nouveau concept l’action politique
se révèle être une forme magnifiée de la charité. Nous
sommes donc en présence d’une idée élevée de la
politique entendue comme activité autonome mais pas
indépendante, c’est à dire une activité ni totalitaire ni
absolue. En conséquence, la politique doit être laïque
mais non pas neutre, et contenir une rationalisation
morale mais non pas technique, une dénonciation et
une proposition prophétique. C’est une capacité de
regarder plus loin que le rapport avec le prochain,
considéré au sens restrictif et temporel, et de penser
aux futures générations, avec le sens de l’universalité
du devoir envers l’humanité. C’est ainsi que
l’Association Internationale Carità Politica est née
pour que le principe de la charité puisse se diffuser et
réussisse à vivifier le monde dans chacune de ses
initiatives spirituelles, culturelles et sociales. Aimer
est sa mission et pour poursuivre ce but, elle nous
invite tous à construire le monde dans la charité, en
tant que « communauté d’amour », en étant bien
conscients que l’esprit par son souffle revivifie les
hommes et, à travers eux, la face de la terre.
4. Un monde à construire dans la vérité
et la charité
Pour mettre en lumière l’offre de service de
l’Association, nous avons décidé de rédiger cette Lettre.
En même temps, nous avons voulu répondre à la
question d’une meilleure valorisation du rôle et de la
fonction des Ambassadeurs accrédités près le Saint
Carità Politica22
Nunca en el pasado, tantos pueblos habían enviado un
número tan grande de representantes ante la Santa
Sede. Todo esto, aún en medio de tantas amenazas que
pesan sobre el mundo, constituye para nosotros un
motivo de esperanza.
Estimulándolos a un amor apasionado por la humanidad,
la Asociación Carità Politica solicita a todos los
representantes de los Países con los cuales la Santa
Sede mantiene relaciones diplomáticas a trabajar juntos
para construir el futuro común del mundo.
Indudablemente, esta es una de las componentes
constante y más importante de nuestra actuación, que
no usa otro poder sino el de la potencia silenciosa de
la verdad y del amor: dos aspectos que van siempre
unidos. Existe una unión profunda entre lo verdadero
y el bien, entre los ojos de la mente y los del corazón:
el amor permite ver. Es la caridad la que lleva a la luz
y a la plenitud de la verdad.
Al mismo tiempo, se debe recordar que no existe
libertad sin verdad. Y la verdad encuentra fuerza en si
misma y no en el número de aprobaciones que recibe.
Actualmente, el nihilismo y el fundamentalismo fanático
se relacionan con la verdad de modo errado: los
nihilistas niegan la existencia de cualquier verdad, los
fundamentalistas aducen la pretensión de poderla
imponer con la fuerza.
PARTE II
Santa Sede y Diplomacia
5. ¿E xsiste una diplomacia pontificia?
La respuesta es compleja y ligada a los dos mil años
de historia de la Iglesia y del Papado mismo. Sin
embargo, en pocas palabras, la respuesta es que los
Pontífices han siempre enviado sus representantes ante
los Jefes de Estado y los Gobiernos de las naciones
porque es propio de la Iglesia atraer todas las culturas
y todos los pueblos hacia esa comunión que es la
verdadera naturaleza de la Iglesia. El Cuerpo Diplo-
mático de la Santa Sede está enteramente al servicio
de la comunidad de los creyentes y de la unidad de la
familia humana y, por lo tanto, al servicio de la
comprensión y del diálogo entre los pueblos. El obispo
que representa al Papa en un determinado país desarrolla
una misión característica, a través de la cual el Romano
Pontífice trata de estar presente en la vida de las Iglesias
particulares, ya sea para sostener a los obispos del
Siège. Jamais dans le passé autant de peuples n’avaient
délégué un aussi grand nombre de représentants près
le Saint Siège. Cela constitue pour nous, malgré les
si nombreuses menaces qui pèsent sur le monde, un
des motifs d’espoir. En les encourageant à un amour
passionné pour l’humanité, l’Association Carità
Politica, invite tous les représentants des Pays avec
lesquels le Saint Siège entretient des relations
diplomatiques à œuvrer ensemble pour édifier le
commun futur destin du monde. Sans aucun doute,
c’est une des composantes constantes et la plus valable
de notre action qui n’exerce d’autre pouvoir que celui
de la puissance silencieuse de la vérité et de l’amour :
deux aspects qui vont toujours de paire. Il existe une
unité profonde entre la vérité et la bonté, entre les yeux
de l’esprit et ceux du cœur : l’amour nous permet de
voir. En même temps, il ne faut pas oublier que la
liberté authentique ne peut pas exister sans la vérité.
Et la vérité trouve sa force en elle-même, non dans la
quantité d’approbation qu’elle reçoit. Aujourd’hui, le
nihilisme et le fondamentalisme fanatique ont une
relation fausse avec la vérité : le nihilisme nie
l’existence de quelque vérité que ce soit, les
fondamentalistes pensent qu’ils ont le droit d’imposer
leur vérité par la force alors que c’est la charité qui
conduit à la lumière et à la plénitude de la vérité.
DEUXIEME PARTIE
Saint Siège et Diplomatie
5. E xiste-t-il une diplomatie pontificale?
La réponse est complexe et est liée à deux mille années
d’histoire de l’Église et de la Papauté elle-même.
Toutefois, en deux mots, la réponse est que les
Souverains Pontifes ont toujours envoyé leurs
représentants auprès des Chefs d’Etats et des
Gouvernements des nations car c’est le propre de
l’Église d’attirer toutes les cultures et tous les peuples
en cette communion qui est la vraie nature de l’Église.
Le Corps Diplomatique du Saint Siège est entièrement
au service de la communion des croyants et de l’unité
de la famille humaine et donc, au service de la
compréhension et du dialogue entre les peuples.
L’évêque qui représente le Pape dans un pays donné,
accomplit une mission particulière, par laquelle le
Souverain Pontife Romain est présent dans la vie des
Églises locales, aussi bien pour être un soutien aux
Carità Politica 23
lugar, como para mantener un diálogo constructivo
con las autoridades civiles.
A través de las Nunciaturas, la Santa Sede está
capacitada para facilitar el diálogo con las autoridades
civiles, para promover los contactos con las Iglesias
locales y para mantener su presencia en la vida
internacional. Como “experta en humanidad”,
contribuye con la propia experiencia a facilitar los
debates internacionales sobre problemas sociales,
derechos del hombre, cooperación para el desarrollo
de los pueblos y cuestiones de justicia y paz.
Hay que destacar que, desde el término del pontificado
de Pío XII y sobre todo durante los de Paulo VI y de
Juan Pablo II, la presencia de la Santa Sede en los
diversos países a través de sus Representaciones se ha
ido incrementando de manera significativa.
6. I glesia y Estado
Luego de siglos de conflictos entre la esfera religiosa
y la esfera política, finalmente se ha tomado consciencia
que Iglesia y Estado son dos comunidades autónomas
y soberanas, cada una en su propio orden de
competencia y que el mejor camino a seguir es la
colaboración a favor de la persona humana, objeto de
preocupación tanto del Estado cuanto de la Iglesia,
obviamente, en el respeto de las finalidades y de la
naturaleza de cada una. La Iglesia no sustituye la
responsabilidad de los hombres, sino que los acompaña
en su esfuerzo por traducir la verdad en realidad social.
Cuando la Iglesia toma parte en cuestiones que tocan
directamente las personas y las relaciones sociales,
debemos excluir en sus motivaciones toda referencia
a los equilibrios políticos parlamentarios contingentes.
Ella se dirige a los valores y a los comportamientos,
pero deja a los políticos y más en general a los
ciudadanos, como es justo y necesario, las elecciones
concretas para la realización de los principios.
En cuanto al Estado es necesario que éste sea laico,
democrático y social:
a) laico, es decir que en sus elecciones fundamentales
se inspira a los valores que emanan de la naturaleza
del hombre, sin privilegiar ninguna ideología y ninguna
fe religiosa;
b) democrático, es decir un Estado que determina la
propia legislación y la propia línea de gobierno según
la voluntad popular, manifestada sobre la base de
elecciones libres convocadas a intervalos razonables,
y ofrece al gobierno de la nación la real posibilidad de
Évêques locaux, que pour maintenir un dialogue
constructif avec les Autorités civiles.
À travers les nonces, le Saint Siège est en mesure de
faciliter le dialogue avec les autorités civiles, de
promouvoir les contacts avec les Églises locales et de
maintenir sa présence dans la vie internationale. En
tant qu’ « expert en humanité », il apporte le bénéfice
de sa propre expérience dans les débats internationaux
sur les problèmes sociaux, les droits de l’homme, la
coopération pour le développement des peuples et les
questions liées à la justice et la paix.
Il y’a lieu de noter qu’à la fin du pontificat de Pie XII
et surtout durant les pontificats de Paul VI et de Jean
Paul II, la présence du Saint-Siège dans divers pays
à travers ses représentants s’est accrue de façon
significative.
6. Église et État
Après des siècles de conflits entre la sphère religieuse
et la sphère politique, on a enfin pris conscience que
l’Église et l’État sont deux communautés autonomes
et souveraines, chacune dans son propre champ de
compétence, et que le meilleur chemin à suivre est
celui de la collaboration en faveur de la personne
humaine, objet d’attention aussi bien pour l’État que
pour l’Église, dans le respect, évidemment, de la finalité
et de la nature de chacun. L’Église ne se substitue pas
à la recherche des hommes et des femmes, mais les
accompagne dans leur effort pour rendre visible la
vérité dans la réalité sociale.
Quand l’Église intervient sur des questions qui touchent
directement la personne et les relations sociales, toute
référence aux équilibres politico parlementaires est à
exclure de ses motivations. Elle s’adresse aux valeurs
et aux comportements, mais elle laisse aux politiques
et, en général, aux citoyens, comme il est juste et
convenable, les choix concrets pour la réalisation des
principes. Quant à l’État il a le devoir d’être laïque,
démocratique et social:
a) laïque, c’est à dire un État qui, dans ses choix
fondamentaux, s’inspire des valeurs intrinsèques de
la nature de l’homme, en ne privilégiant aucune
idéologie ni aucune croyance religieuse;
b) démocratique, c’est à dire un État qui détermine sa
propre législation et sa propre ligne de gouvernement
selon la volonté populaire, exprimée par des élections
libres organisées à intervalles raisonnables, et qui
offrent au gouvernement de la nation la possibilité
Carità Politica24
alternancias de mayoritario y de oposición;
c) social, es decir un Estado que no se limita a garantizar
los derechos en términos formales, sino que se empeña
a crear condiciones concretas para que, todo aquel que
lo desee, pueda ejercer sus derechos y participar de
manera responsable y solidaria al progreso de la
sociedad.
7. E xcelentísimo Cuerpo Diplomático
ante la Santa Sede
La Santa Sede, además del derecho activo de legación
diplomática, ejerce el derecho pasivo, es decir recibe
los Legados que los Estados envían, en misión
extraordinaria y temporánea u ordinaria y permanente.
Enviados diplomáticos ante la Santa Sede, con un
cierto carácter de estabilidad, se encuentran desde fines
del siglo XV; en el siglo XVI iniciaron a constituirse
representaciones permanentes. Los legados de los
Estados enviados con carácter diplomático ordinario
y permanente constituyen, considerando su totalidad,
el Cuerpo diplomático acreditado ante la Santa Sede.
Ellos gozan, sea en tiempo de paz que en tiempo de
guerra, de todas las prerrogativas e inmunidades que
según la normativa del derecho internacional les
corresponde a los agentes diplomáticos. Gozan también,
de tales prerrogativas e inmunidades también con
relación al Estado italiano en cuyo territorio residen
(art.12 del Tratado Lateranense). Algunos de los agentes
están acreditados con el título de Embajadores
Extraordinarios y Plenipotenciarios, otros con el título
de Enviados Extraordinarios y Ministros Pleni-
potenciarios.
8. C ometidos de los Embajadores
a) El Embajador acreditado ante la Santa Sede tiene
el encargo de hacer cada vez más estrechos y operativos
los vínculos que unen el propio país a la Santa Sede.
b) Facilitan que la Santa Sede conozca los pensamientos
de las autoridades civiles, religiosas y de los fieles de
su País, y presentan en Roma las propuestas y las
solicitudes; además, son intérpretes de los actos,
documentos, informaciones e instrucciones que emanan
de la Santa Sede.
c) La finalidad primaria y específica de la misión de
los Embajadores acreditados ante la Santa Sede es la
de ser hombres de diálogo, en particular deben
interesarse con dedicación a los problemas de la paz,
del progreso y de la colaboración de los pueblos en
réelle d’alternance entre majorité et opposition ;
c) social, c’est à dire un État qui ne se limite pas à
garantir les droits en termes formels, mais s’engage
à créer des conditions concrètes par lesquelles tous
ceux qui le veulent puissent exercer leurs droits et
participer de façon responsable et solidaire au progrès
de la société.
7. E xcellentissime Corps Diplomatique
près le Saint Siège
Le Saint Siège, en plus du droit actif de légation
diplomatique, exerce le droit passif, c’est à dire qu’il
reçoit les Ambassadeurs que les États envoient en
mission soit extraordinaire et temporaire soit ordinaire
et permanente.
On trouve dès la fin du XVème siècle des envoyés
diplomatiques auprès du Saint Siège ; au XVIème, des
représentants permanents commencent à s’installer.
Les Ambassadeurs des États, envoyés avec un rôle
diplomatique ordinaire ou permanent, constituent,
considérés dans leur ensemble, le Corps Diplomatique
accrédité auprès du Saint Siège.
Ceux-ci jouissent, en temps de paix comme en temps
de guerre, de toutes les prérogatives et immunités qui,
selon le droit international, appartiennent aux agents
diplomatiques. Ils jouissent aussi de ces prérogatives
et immunités par rapport à l’État italien sur le territoire
duquel ils résident (art.12 du Traité du Latran).
Certains de ces agents sont accrédités avec le titre
d’Ambassadeurs Extraordinaires et Plénipotentiaires,
d’autres avec le titre d’Envoyés Extraordinaires et
Ministres Plénipotentiaires.
8. L e rôle des Ambassadeurs
a) Á l’Ambassadeur accrédité près le Saint Siège,
revient le devoir de rendre toujours plus étroites et
opérationnelles les obligations qui lient son propre
Pays au Saint Siège.
b) C’est lui qui, d’une part, fait connaître au Saint
Siège la pensée des autorités civiles, des Religieux et
des fidèles de son pays, et en transmet à Rome les
propositions et les exigences ; d’autre part, il se fait
l’interprète, auprès de qui de droit, des actes,
documents, informations et instructions qui émanent
du Saint Siège.
c) Le but premier et spécifique de la mission des
Ambassadeurs accrédités près le Saint Siège est qu’ils
soient des hommes de dialogue. En particulier, ils
Carità Politica 25
vista del bien espiritual, moral y material de la entera
familia humana. Partiendo de comunes oportunidades,
deben trabajar para reconocer los desafíos de la
mundialización y para eliminar las amenazas que se
presentan a escala mundial.
d) La Asociación Carità Politica se ocupa detalla-
damente de las capacidades y de los deberes mismos
de los Embajadores. Por este motivo se ve la posibilidad
de asignar a los Embajadores una función mediadora
o de enlace: entre la fe y la política, entre el Estado y
la Iglesia, entre los deberes caritativos y la política.
PARTE III
Identidad y misiónde la Asociación Internacional
Carità Politica
9. Un testimonio de caridad
La misión de la Asociación Internacional Carità
Politica es comunicar incesantemente el amor social.
El decreto pontificio de aprobación definitiva de los
Estatutos de la Asociación, evidencia que su identidad
y su misión es la de “llevar a cabo diversos programas
de formación en el ámbito social y político, y también
desarrollar actividades educativas y culturales, tomando
como orientación principal la caridad”1.
Otra de sus funciones es relacionar los Embajadores
acreditados ante la Santa Sede favoreciendo entre ellos,
ya sea el intercambio de conocimientos y de ideas,
como las normales iniciativas de naturaleza cultural y
social.
La Asociación es una realidad eclesial y, al mismo
tiempo, civil. Consciente de esta doble dimensión, se
dedica de modo ejemplar, al servicio del hombre, de
la cultura y del bien común, a extender la acción de la
justicia y del amor al interno de cada nación y en las
relaciones entre las naciones. Desea colaborar a la
formación de la conciencia en la política y contribuir
a que las exigencias de la justicia sean comprensibles
y políticamente realizables. Procura también favorecer
la espiritualidad de cada hombre, la experiencia vivida
de los valores más altos y la fraternidad entre los
hombres. Todo esto muestra que la Asociación no es
doivent s’intéresser avec zèle aux problèmes de la paix,
du progrès et de la collaboration des peuples en vue
du bien spirituel, moral et matériel de la famille
humaine entière. En partant d’occasions communes,
ils doivent œuvrer pour relever les défits de la
mondialisation et pour éliminer les menaces qui ne
cessent de se présenter à l’échelle mondiale.
d) L’Association Carità Politica s’occupe en détail des
droits et des devoirs propres aux Ambassadeurs ; dans
ce but, on note la possibilité d’attribuer à
l’Ambassadeur une fonction médiatrice ou de pont
entre foi et politique, entre État et Église, entre les
devoirs de charité et les devoirs politiques.
TROISIEME PARTIE
Identitè et missionde la Association Internationale
Carità Politica
9. U n témoignage de charité
Le rôle de l’Association Carità Politica est celle de
communiquer incessamment l’amour social.
L’Association fonde son identité et sa mission sur le
décret pontifical de 2001 dans lequel on lit que sa
mission est de « développer différents programmes de
formations à l’engagement social et politique aussi
bien que des activités éducatives et culturelles en
suivant comme orientation principale la charité» 1.
Outre cette mission, l’Association favorise le contact
entre les Ambassadeurs accrédités près le Saint-Siège
aussi bien au niveau des échanges d’idées et de
connaissance que des initiatives communes d’ordre
culturel et social.
L’Association est une réalité ecclésiale mais en même
temps une composante de la société civile. Consciente
de cette double dimension, elle s’engage de façon
exemplaire, au service de l’homme, de la culture et du
bien commun et à étendre le rayonnement de la justice
et de l’amour à l’intérieur de chaque nation et dans
les rapports des nations entre elles. Elle veut servir à
la formation de la conscience politique et contribuer
à ce que les exigences de la justice deviennent
compréhensibles et politiquement réalisables. Elle
s’efforce donc d’alimenter la spiritualité de chaque
homme, l’expérience vécue des valeurs les plus élevées
Carità Politica26
solo un catecismo de caridad, un magisterio de libertad
y de respeto, sino que se trata de un potente llamado
hacia los valores espirituales.
En ámbito internacional, la Asociación desea en modo
esencial, evitar el hielo de la indiferencia y del prejuicio,
y promover la confianza; una confianza realista, que
pueda estimular las personas y los grupos a dar pasos
concretos, sin perseguir la ilusión de cambios epocales
fundados en teorías abstractas.
SECCION I
Algunas cuestiones más urgentes
10. L a dignidad de la persona humana
La Asociación supone en el seno de la comunidad
internacional una voz perseverante para que los pueblos
practiquen una solidaridad que traduzca en el plano
moral la creciente interdependencia entre los Estados,
y los leaderes mundiales promuevan un desarrollo que
salvaguarde efectivamente la dignidad y el progreso
de cada uno de los individuos. Efectivamente, la
dignidad humana es señal del destino común de la
humanidad, semilla de donde nacen todos los derechos
y constituye el fundamento último de un sistema
jurídico, incluido el sistema jurídico internacional. El
respeto de la dignidad de la persona humana es una
condición esencial para la paz de la familia humana.
Además, para darle un rostro auténticamente humano
a la sociedad, es importante que los pueblos no ignoren
el gran bien que supone la familia.
11. L a dignidad del trabajo
Las fuentes de la dignidad del trabajo se deben buscar
no en la dimensión objetiva, sino en la dimensión
subjetiva. Es la dignidad de la persona la que confiere
al trabajo y al desarrollo su verdadero valor.
Relación esencial entre la persona y la sociedad es el
trabajo. Este es un derecho-deber de todos, no solamente
para lograr una existencia digna, sino también y sobre
todo porque cada uno debe participar a la vida social
realizando su vocación. De la supremacía del valor
ético del trabajo humano, derivan luego ulteriores
prioridades: la del hombre sobre el trabajo mismo, la
del trabajo sobre el capital y la de la destinación
universal de los bienes sobre el derecho a la propiedad
privada.
et la fraternité entre les hommes et les femmes. Ainsi
l’Association en faisant la promotion de ces valeurs
remplit en quelque sorte une mission prophétique.
Dans le domaine international, l’Association cherche
en premier lieu à briser la glace de la méfiance et du
préjugé et à promouvoir une foi réaliste qui puisse
encourager les particuliers et les groupes à accomplir
des pas concrets, sans poursuivre les illusions d’un
changement fondé sur des abstractions théoriques.
SECTION I
Quelques questions plus urgentes
10. L a dignité de la personne humaine
L’Association est une voix éloquente et persévérante
au sein de la communauté internationale appelant les
peuples à réaliser concrètement une solidarité qui
traduise, sur le plan moral, la croissante
interdépendance entre les États et les leaders mondiaux,
pour qu’ils promeuvent un développement propre à
sauvegarder effectivement la dignité et le progrès de
chaque individu. La dignité de l’homme est en effet la
semence de laquelle naissent tous les droits et qui
constitue le fondement ultime de chaque système
juridique y compris le système juridique international.
Le respect de la dignité humaine est une condition
essentielle pour la paix de la famille humaine. De plus,
pour donner un aspect vraiment humain à la société,
il est important que chacun n’ignore pas le don
précieux que constitue la Famille.
11. L a dignité du travail
La source de la dignité du travail ne doit pas être
cherchée dans la sphère objective mais plutôt dans la
sphère subjective. La dignité de la personne confère
au travail et au développement leur véritable valeur.
Le travail est un lien essentiel entre la personne et la
société. Celui-ci est un droit et un devoir pour tous,
non seulement pour avoir une existence digne mais,
par-dessus tout, parce que nous devons tous participer
à la vie sociale en accomplissant notre vocation. De
la prééminence de l’aspect éthique du travail humain
découlent naturellement des priorités incontournables :
celle de l’homme sur le travail lui-même, du travail
sur le capital, de la destination universelle des biens
sur le droit à la propriété privée.
Carità Politica 27
12. S olidaridad y belleza
La extrema pobreza que aflige aún muchos Países es
una ofensa para toda la humanidad. La hermandad que
debería reinar en el género humano debería llevar a
una colaboración y solidaridad entre todos los hombres
y los pueblos, que permita el desarrollo de todos,
respetando las características de cada uno.
La dignidad, la libertad y la felicidad no serán jamás
completas sin la solidaridad y la belleza. De ahí la
exigencia de valorar la creación artística en todas sus
expresiones: literatura, música, artes plásticas, cine,
comunicaciones. La atención a los medios de
comunicación debe ser constante, porque representan
un vehículo importante para favorecer la solidaridad
entre los pueblos, llamando la atención sobre los
grandes problemas que aún les afecta profundamente.
Además, hoy más que nunca necesitamos la belleza
como camino para la recuperación de la verdad y del
bien. Necesitamos la belleza que se difunde en la
caridad para enfrentar los fenómenos de las disfunciones
psicológicas y sociales.
Es esta belleza que nos salva de la idolatría del consumo
y de la idolatría de la posesión. Es esta “via pulchritu-
dinis” que puede ciertamente ser un eficaz y efectivo
camino de formación humana, y también una ocasión
de diálogo con aquellos que buscan la belleza auténtica.
13. L a cooperación interreligiosa
Parte integrante de la Asociación es el diálogo
interreligioso, con el fin de que todos los hombres
religiosos se conozcan mejor y puedan estimarse y
entenderse sobre algunos valores fundamentales. Con
la confianza y la estima recíproca la Asociación
promueve que el diálogo entre las espiritualidades de
las diferentes religiones adquiera un papel de efectiva
incidencia en desarrollo de las relaciones interna-
cionales. Considera, además, que la cooperación
interreligiosa es una fuerza potente de promoción de
los modelos políticos y socioeconómicos moralmente
justos. Un Estado moderno laico no es neutral respecto
a los valores, sino que vive recurriendo a las fuentes
éticas abiertas de las grandes religiones.
12. S olidarité et beauté
L’extrême pauvreté qui afflige encore tant de pays est
un affront pour toute l’humanité. La fraternité qui doit
régner entre les hommes doit conduire à une
collaboration et à une solidarité entre tous les peuples,
de façon à permette le développement de tous, en
respectant les caractéristiques de chacun.
La dignité, la liberté et le bonheur ne seront jamais
complets sans la solidarité et la beauté. D’où l’exigence
de valoriser la création artistique dans toutes ses
expressions : littérature, musique, art plastique, cinéma,
mass médias. L’attention envers les médias doit être
constante, parce qu’ils représentent un véhicule
essentiel pour favoriser la solidarité entre les peuples,
en attirant l’ attention sur les grands problèmes qui
les affligent encore profondément. En outre, aujourd’hui
plus que jamais, nous avons tous besoin du beau comme
moyen pour rétablir la vérité et la bonté. Nous avons
besoin que la beauté se mêle à la charité pour affronter
le malaise psychologique et social.
C’est cette beauté qui nous sauve de l’idolâtrie de la
consommation et de l’avidité à posséder.
Cette « via pulchritudinis » peut certainement devenir
non seulement une réelle voie de formation humaine
mais aussi une occasion de dialogue avec tous ceux
qui sont à la recherche de la beauté authentique.
13. L a coopération interreligieuse
Le dialogue interreligieux est une partie intégrante de
la mission de l’Association afin que tous ceux qui ont
un sentiment religieux se connaissent mieux pour
s’estimer et s’entendre sur certaines valeurs fondamen-
tales. Á travers la confiance et l’estime réciproque,
l’Association promeut un dialogue spirituel entre les
différentes religions et met en valeur leur rôle, destiné
à avoir un impact réel sur la conduite des relations
internationales. En outre, elle considère la coopération
interreligieuse comme étant une force puissante pour
promouvoir des modèles politiques et socio-écono-
miques moralement justes. Un État moderne laïque
n’est pas neutre par rapport aux valeurs, mais il existe
plutôt en puisant aux sources éthiques alimentées par
les grandes religions.
Carità Politica28
SECCION II
Las responsabilidadesde los Embajadores en el presente
14. L as responsabilidades de los Embajadores frente
a los desafíos del momento histórico actual no se
limitan al propio País, sino que se refieren a la
edificación de un futuro de justicia, de sensibilidad y
de paz para cada nación abatiendo barreras y prejuicios
étnicos y culturales, y superando las divisiones
existentes entre Occidente y Oriente, entre Norte y Sur
del planeta.
15. L as iniciativas específicas
La Asociación desea estar activamente presente en la
gran obra de hacer el mundo en más solidario y fraterno.
La Asociación desea colaborar con todos los hombres
de buena voluntad, cada hombre al que le importe el
futuro de toda la humanidad.
Al promover la fantasía de la caridad dentro de la
historia, la Asociación pondrá al centro de las
preocupaciones las siguientes prioridades: derechos
humanos, ayudar a los más débiles, relación entre ética
y economía, las grandes religiones, la defensa de la
paz, la tutela de los emigrantes y de los prófugos,
biotecnologías y medicina, relaciones y unión de la
Asociación con los Embajadores.
16. D erechos humanos
El conjunto de los derechos del hombre debe
corresponder a la sustancia de la dignidad de la persona.
Ellos deben referirse a la satisfacción de sus necesidades
esenciales, al ejercicio de sus libertades, a las relaciones
con las otras personas y con Dios. Justamente por esto,
la Asociación se esfuerza en salvaguardar y promover
los derechos humanos y la solidaridad internacional
de las culturas. En el ámbito de la comunidad
internacional la Asociación sostiene todas las iniciativas
dirigidas a crear eficientes estructuras jurídicas para
la tutela de los derechos de libertad de la persona al
interno de cada Estado, en la vida pública o en la
privada, en las relaciones económicas y políticas, en
las culturales religiosas.
SECTION II
Les responsabilitésdes Ambassadeurs à l’heure actuelle
14. L es Ambassadeurs ne sont pas seulement
responsables du défi que ce moment historique lance
à leurs pays. Ils sont responsables de l’édification d’un
futur de justice, de conscience et de paix dans chaque
nation, brisant les barrières et les préjugés ethniques
et culturels, surmontant les différences entre l’Est et
l’Ouest, le Nord et le Sud de la planète.
15. L es initiatives spécifiques
L’Association veut s’impliquer activement en faisant
des efforts importants pour encourager les partenariats
et la solidarité dans le monde. Elle veut collaborer
avec tous les hommes et les femmes de bonne volonté,
avec tous ceux qui sont profondément concernés par
le futur de toute l’humanité. Pour promouvoir
l’imagination de la charité dans l’histoire l’Association
placera au centre de ses propres soucis les priorités
suivantes : les droits humains, l’aide aux plus faibles,
le rapport entre éthique et économie, les grandes
religions, la défense de la paix, la protection des
émigrants et des réfugiés, la biotechnologie et la
médecine, les rapports et l’union de l’Association avec
les Ambassadeurs.
16. L es droits de l’Homme
Les droits de l’homme dans leur ensemble doivent
correspondre à la dignité de la personne. Ils doivent
tendre à la satisfaction des besoins humains essentiels,
à l’exercice de la liberté et des relations avec les
autres et avec Dieu. En conséquence, l’Association
s’engage à sauvegarder et à promouvoir les droits
humains et les cultures aussi bien que la solidarité
internationale.
Dans le domaine de la communauté internationale,
l’Association soutient tous les efforts pour créer des
structures judiciaires efficaces pour protéger le droit
à la liberté de la personne à l’intérieur de chaque
État, aussi bien dans la vie publique que dans la vie
privée, dans les rapports économiques comme dans
les rapports politiques, dans les rapports culturels
comme religieux.
Carità Politica 29
17. A yudar a los más débiles
La eliminación de la pobreza, puede lograrse gracias
a los esfuerzos desplegados a favor del desarrollo, de
la reducción de la deuda y de la apertura del comercio
internacional. Al mismo tiempo ayudar a todos los
países a afinar los sistemas educativos eficientes,
innovadores y abiertos.
La democracia logrará su plena realización solamente
cuando cada persona y cada pueblo estén en grado de
acceder a los bienes primarios (vida, alimento, agua,
salud, instrucción, trabajo, seguridad de los derechos)
a través de un ordenamiento de las relaciones internas
e internacionales que aseguren a cada uno la posibilidad
de participar de ellos.
No es posible, por otra parte, una verdadera justicia
social sin una base de genuina solidaridad, que
comprometa a vivir y a actuar siempre los unos por
los otros y nunca los unos contra los otros o en perjuicio
de los otros.
Por lo tanto, elevar el nivel de vida de los pueblos
subdesarrollados es un deber de solidaridad interna-
cional y premisa para tutelar la paz en el mundo.
18. R elación entre ética y economía
Una relación correcta entre ética y economía se logrará
cuando los dos campos se encuentren en una atmósfera
de máxima comprensión y respeto. Normas éticas que
descuidaran las competencias económicas serían, en
efecto, un puro moralismo; a la vez, una economía que
descuidase los valores éticos iría en contra del sentido
mismo de la humanidad. En cada decisión debe confluir
un máximo de competencia y un máximo de ética.
Es deber de todos: empresarios, trabajadores,
sindicalistas, políticos, economistas, asociaciones
empresariales y, en general, todo el conjunto de las
fuerzas sociales, unir los esfuerzos en colaboraciones
solidarias para devolver un rostro ético y humano a la
empresa.
Teniendo en cuenta la dimensión mundial de los
problemas económicos, es necesario superar una política
económica inspirada a un capitalismo “salvaje” y sin
frenos, y encontrar nuevos medios para hacer frente a
17. L’ aide aux plus faibles
La suppression de la pauvreté pourra être atteinte
grâce aux efforts déployés en faveur du développement,
de la réduction de la dette et de l’ouverture du
commerce international. Le poids de la dette sur les
pays les plus pauvres constitue un obstacle à leur
développement économique et provoque des
conséquences sociales désastreuses. Sur la base des
données statistiques disponibles nous pouvons affirmer
que moins de la moitié des immenses sommes
globalement destinées aux armements serait plus que
suffisante pour soustraire, d’une manière durable,
l’immense armée des pauvres à la misère.
La démocratie atteindra sa pleine réalisation seulement
quand chaque personne et chaque peuple aura les
moyens d’accéder aux biens primaires (vie, nourriture,
eau, santé, instruction, travail, certitudes des droits)
par le biais d’une organisation des relations internes
et internationales capable d’assurer à chacun la
possibilité d’y participer. Du reste, une vraie justice
sociale ne pourra exister sans une solidarité
authentique, ainsi nous devons nous engager à
travailler les uns pour les autres et jamais les uns
contre les autres. Par conséquent, il est nécessaire
d’élever le niveau de vie des populations sous-
développées, c’est le devoir de la communauté
internationale et c’est la condition sine qua non pour
la paix dans le monde.
18. R apport entre éthique et économie
Un rapport valable entre éthique et économie pourra
exister seulement quand les deux mondes se
rencontreront avec un maximum de compréhension et
de respect. Les normes éthiques qui négligeraient les
compétences économiques seraient en effet, pur
moralisme, tandis qu’une économie qui négligerait les
valeurs éthiques irait contre le sens même de l’humanité.
Chaque décision doit combiner un maximum d’expertise
et un maximum d’éthique.
C’est le devoir de tous: entrepreneurs, ouvriers,
syndicats, hommes politiques, économistes, associations
d’entreprises et, en général, tout l’ensemble des forces
sociales, d’unir leurs efforts en collaboration solidaire
pour restituer un visage éthique et humain à l’entreprise.
Etant données les dimensions mondiales des problèmes
économiques, nous pouvons comprendre qu’il est
nécessaire de dépasser la politique économique inspirée
par un capitalisme « sauvage » et sans freins, et de
Carità Politica30
los desequilibrios económicos y sociales entre Paísesricos y Países pobres, y al interno mismo de las nacionesen la que las diferencias sociales continúan en aumento.Es necesario responder a la globalización de los sistemaseconómicos con la globalización del empeño desolidaridad hacia las generaciones presentes y futuras.Con tal espíritu, se debe favorecer el comercio a finde aumentar el progreso humano y espiritual en unsector vital para el desarrollo de los pueblos.Lograr que el sector financiero y comercial sea cadavez más consciente de la necesidad de una seriaactuación ética, que asegure que la actividad empresarialpermanezca sensible a su dimensión fundamentalmentehumana y social, porque la búsqueda del beneficio, sibien legítima, no puede ser la causa principal o inclusoexclusiva de una actividad empresarial o comercial.La moderna economía de mercado debe tener tambiénen cuenta el fenómeno del consumismo y la llamadaeconomía ecológica. Efectivamente el desarrolloeconómico no puede realizarse indiscriminadamenteen perjuicio del hombre o del ambiente natural. Paralograr el desarrollo sostenible es necesario lasalvaguardia del ambiente y la prevención de lascatástrofes naturales. Tenemos una seria responsabilidadhacia las generaciones que vendrán, que nos pediránpedir cuentas de nuestro empeño para salvaguardar losbienes naturales que el Creador ha confiado a loshombres para que los valoricen de modo atento yrespetuoso.
19. R eligión: acción privada y realidad públicaPreocuparse para que los seguidores de las variasreligiones crezcan en respeto recíproco y colaborenpara consolidar juntos la justicia y la paz en el mundo.No hay cosa más indigna que el hombre de la guerrasacrílega, destructiva.Colaborar para que se refuerce en los responsables delas Naciones y de las Organizaciones Internacionalesla voluntad de realizar una pacífica convivencia entreetnias, culturas y religiones, que alejen la amenaza delterrorismo. No se construye nada duradero sobre laviolencia. El mundo necesita de esperanza, pero éstapuede llegar solo por parte de quien ofrece al hombreperspectivas de alto perfil espiritual y moral, como lasque derivan de las diversas comunidades religiosas.La religión es formativa también en el sentido civil.
trouver les moyens pour affronter les déséquilibres
économiques et sociaux entre Pays riches et Pays
pauvres, et dans les pays où les différences sociales
continuent d’augmenter. Il faut répondre à la
globalisation des systèmes économiques par la
globalisation de l’engagement de solidarité envers les
générations présentes et futures. Dans cet esprit, le
commerce qui accroît le progrès humain et spirituel
dans un secteur vital pour le développement des peuples
doit être encouragé. La conscience du secteur financier
et commercial doit être élevée pour développer de
saines pratiques éthiques de façon à ce que l’activité
entrepreneuriale reste sensible à sa dimension
fondamentalement humaine et sociale. La recherche
du profit, bien que légitime, ne peut être le mobile
principal voir exclusif d’une activité entrepreneuriale
ou commerciale. L’économie de marché moderne doit
aussi affronter le phénomène du consumérisme et de
l’ «économie écologique». En effet, le développement
économique ne peut s’accomplir sans discernement
au détriment de l’homme et de son milieu naturel.
Dans l’intérêt du développement durable, notre
attention doit être concentrée sur la sauvegarde de
l’environnement et sur la prévention des catastrophes
naturelles. Nous avons, en effet, une grave respon-
sabilité envers les futures générations, qui nous
demanderont de rendre compte de notre engagement
pour la sauvegarde des biens naturels que le Créateur
a confiés aux hommes pour qu’ils les valorisent avec
attention et respect
19. R eligion: fait privé et réalité publique
De grands efforts doivent être faits pour que les adeptes
des diverses religions croissent dans le respect
réciproque et collaborent à renforcer ensemble la
justice et la paix dans le monde. Il n’y a rien de pire
que la guerre, cruelle et destructive, indigne de
l’humanité. Nous devons collaborer afin de renforcer,
chez les responsables des Nations et des Organisations
Internationales, la volonté de réaliser une cohabitation
pacifique entre les ethnies, les cultures et les religions,
et, ainsi, éloigner la menace du terrorisme. Rien de
durable ne se construit jamais avec la violence. Le
monde a besoin d’espoir, mais cet espoir peut
seulement être apporté par ceux qui offrent à l’homme
des perspectives de spiritualité et de moralité élevées,
perspectives qui sont celles qui naissent dans les
diverses communautés religieuses. La religion est
positive même sous l’aspect civil.
Carità Politica 31
20. L a defensa de la paz
La paz es fruto de la justicia y de la caridad. La paz es
anhelo irrefrenable presente en el corazón de cada
persona, más allá de las especificas identidades
culturales. Por esto mismo, cada uno debe sentirse
obligado a mantener y promover la paz trámite la
justicia, incentivando el desarme y promoviendo una
cultura de rechazo a la guerra, como solución de las
controversias entre los Pueblos. En efecto, cada
población oprimida y humillada, prepara la revancha
transmitiendo de generación en generación el odio y
la voluntad de venganza.
Es necesario, por lo tanto, no escatimar esfuerzos para
convencer a los responsables de los Estados a renunciar
en cada ocasión a la violencia y a la fuerza, y hacer
que prevalezca siempre el negociado como medio para
superar los conflictos y las discrepancias que pueden
surgir entre las naciones, los grupos y los individuos.
Entre los grandes deberes de la diplomacia se encuentra
el de hacer comprender a todas las partes en conflicto
que el pedido de perdón, y la concesión del perdón,
igualmente debida, son elementos indispensables para
la paz.
En cuanto punto neurálgico de la escena mundial,
favorecer un válido soporte para la justa y global paz
en Medio Oriente, que permita a todas las naciones
vivir como buenos vecinos y trabajar juntos para obtener
el desarrollo y la prosperidad de la entera región y de
sus habitantes.
De aquí tiene que partir un proyecto renovado de
auténtico humanismo mediterráneo, válido y
significativo para los hombres y las mujeres del tercer
milenio.
21. O rganizaciones internacionales y paz
El derecho internacional no puede ser el del más fuerte
ni el de una organización internacional, sino el que
está de acuerdo con los principios del derecho natural
y de la ley moral. Por lo tanto, las organizaciones
internacionales y regionales tienen que colaborar para
favorecer la paz, instaurando relaciones de confianza
recíproca.Convendría reconocer la importancia de la
Organización de las Naciones Unidas, y apoyar la
necesidad de una autoridad internacional e
independiente, capaz de servir no solamente como
mediadora en los potenciales conflictos, sino también
como guía para la entera humanidad, conduciendo la
familia humana en la paz hacia la soberanía del derecho.
20. L a défense de la paix
La paix est le fruit de la justice et de la charité. La
paix est l’aspiration irrépressible présente dans le
cœur de chaque personne, au-delà des identités
culturelles spécifiques. C’est justement pour cela que
chacun doit se sentir engagé à maintenir et à
promouvoir la paix au moyen de la justice, en
encourageant le désarmement et en diffusant une
culture du refus de la guerre comme solutions aux
conflits entre les Peuples. En fait, toutes populations
oppressées ou humiliées préparent une revanche et
transmettent la haine de générations en générations.
Il ne faut pas économiser les efforts pour convaincre
les responsables des États à renoncer en toutes
occasions à la violence et à la force et à faire toujours
prévaloir la négociation comme moyen de surmonter
les désaccords et les conflits qui peuvent naître entre
les nations, les groupes et les individus. La principale
mission de la diplomatie est de faire comprendre à
toutes les parties en conflit que la demande de pardon,
et sa concession, pareillement dues, sont des éléments
indispensables pour la paix.
En tant que point névralgique du théâtre mondial, il
faut porter un soutien valable et favoriser la paix juste
et durable au Moyen-Orient, pour permettre à toutes
ces nations de vivre en bon voisinage et de travailler
ensemble pour créer les conditions du développement
et de la prospérité pour les habitants de la région toute
entière. Ainsi, il nous faut commencer un projet
renouvelé pour un authentique humanisme
méditerranéen qui doit être digne et significatif pour
les hommes et les femmes du troisième millénaire.
21. L es organisations internationales et la paix
Le droit international ne peut être celui du plus fort ni
celui d’une organisation internationale, mais celui qui
est conforme aux principes du droit naturel et de la loi
morale. Ainsi, les organisations internationales et
régionales doivent-elles collaborer pour favoriser la
paix, en instaurant des relations de confiance
réciproque. Il serait bon de reconnaître l’importance
de l’Organisation des Nations Unies, et de soutenir la
nécessité d’une autorité internationale indépendante,
capable de servir non seulement de médiatrice dans
les conflits potentiels, mais aussi de guide pour
l’humanité entière, en conduisant la famille humaine
dans la paix vers la souveraineté du droit.
Carità Politica32
22. L a tutela de los emigrantes y de los prófugos
No permanecer inertes frente a todos aquellos que, a
causa de unas condiciones de vida no dignas, emigran,
lejos de sus países y de sus seres queridos, con la
esperanza de una vida mejor.
Las emigraciones pueden ser un factor extremadamente
positivo de mutua comprensión y de intercambio
cultural. Además, los inmigrados pueden desempeñar
un papel de relieve para el crecimiento de la economía
y de la sociedad.
No está en discusión la necesidad de mantener la
legalidad. Respetando las exigencias de seguridad y
de reglamentación de los flujos de personas, los
emigrantes pueden aportar mucho al País de acogida.
La tutela de los emigrantes y de los prófugos se debe
considerar en este contexto, valorizando el trabajo que
diariamente desarrollan las asociaciones y las
instituciones en crear enlaces de solidaridad finalizados
a vivir juntos en hermandad.
23. B iotecnologías y medicina
Las nuevas posibilidades ofrecidas por las actuales
técnicas biológicas y biogenéticas suscitan, por un
lado, esperanzas y entusiasmos y por el otro, alarmas
y hostilidades.
En un espíritu de solidaridad internacional es necesario
sostener las nobles finalidades de la medicina y de la
investigación científica, la lucha contra las graves
enfermedades y el acceso de los más pobres a los
tratamientos y a los medicamentos de base.
Las naciones que tienen una larga historia democrática
y tecnológica, y una vitalidad económica y social
antigua, han adquirido sabiduría y habilidad. Éstas
pueden ponerlas al servicio de los Países que tienen
dificultad en manejar sus infraestructuras y las
organizaciones indispensables para el crecimiento
económico, para las exigencias sanitarias y para las
necesidades fundamentales de las personas.
24. R elaciones y uniones
de la Asociación con los Embajadores
Dentro de sus posibilidades, la Asociación Carità
Politica desea llevar a cabo estas grandes tareas con
el esfuerzo común de todos los Embajadores ante la
Santa Sede, con los cuales ha mantenido una constante
relación. Con su ayuda espera promover el estudio de
tales cuestiones, y presentar los conocimientos técnicos
22. L a tutelle des émigrants et des réfugiés
Nous ne devons pas rester indifférents face à tous ceux
que des conditions de vie indignes poussent à émigrer,
loin des leurs et de leur Pays, dans l’espoir d’une vie
meilleure.
L’émigration peut être un facteur extrêmement positif
de compréhension mutuelle et de mélange des cultures.
Les émigrants peuvent en outre jouer un rôle important
pour la croissance de l’économie et de la société.
La nécessité de respecter la loi n’est pas mise en
question ici. Dans le respect des exigences de sécurité
et de réglementation des flux, les émigrants peuvent
beaucoup apporter au Pays d’accueil. La protection
des émigrants et des réfugiés prend place dans ce
contexte, profitant du travail qu’effectuent quoti-
diennement les associations et les institutions pour
créer des liens de solidarité et pour nous amener à
vivre ensemble dans la fraternité.
23. B iotechnologies et médicine
Les nouvelles possibilités offertes par les techniques
biologiques et biogénétiques actuelles suscitent d’une
part, espoir et enthousiasme et, d’autre part, alarme
et hostilité.
Dans un esprit de solidarité internationale, il est
nécessaire de soutenir les nobles fins de la médecine
et de la recherche scientifique, la lutte contre les
grandes maladies et l’accès des plus pauvres aux soins
et à la médecine de base.
Les nations qui ont un long passé démocratique et
technologique et une vitalité économique et sociale
déjà ancienne, ont acquis savoir et expertise. Ce savoir-
faire doit être mis au service des Pays qui ont des
difficultés à gérer leurs infrastructures et les
organisations indispensables à la croissance
économique, aux exigences sanitaires et aux besoins
fondamentaux.
24. R apports et union de l’Association
avec les Ambassadeurs
Pour autant qu’il lui soit possible, l’Association Carità
Politica veut réaliser ces grands projets grâce à l’effort
commun des Ambassadeurs près le Saint Siège, dont
elle s’est beaucoup occupée. Avec eux elle entend
promouvoir l’étude de ces questions et transmettre les
connaissances techniques et opérationnelles aux
Carità Politica 33
y operativos a los responsables políticos y a los hombres
de religión para que las incluyan en sus enseñanzas.
Con ellos se quiere contribuir a edificar una civilización
basada en el deseo de una coexistencia que respete la
diversidad de los pueblos, sus historias, sus culturas
y sus tradiciones espirituales, teniendo en cuenta que
cada realidad cultural es al mismo tiempo memoria
del pasado y proyecto para el futuro.
En este sentido, la misión de la Asociación Carità
Politica es, a la vez, profética y realista.
SECCION III
La Domus Carità Politica
25. L a casa del diálogo y de la colaboraciónentre los pueblos
Un mundo que nos pone frente a nuevos desafíos
necesita un lugar y unas condiciones de encuentro
adecuados a las exigencias de nuestra época. Por esto
nació la “Domus Carità Politica, que constituye uno
de los instrumentos más característicos de la Asociación.
Su deber es conectar los Embajadores acreditados ante
la Santa Sede, fomentando la colaboración entre ellos,
y organizando encuentros para profundizar los temas
de carácter internacional”2.
La acción de la Domus inicia así, como un encuentro
de personas que establecen relaciones de recíproca
comprensión, de mutua coordinación y colaboración,
para la realización de las grandes esperanzas humanas,
de la paz entre las Naciones, de la tranquilidad interna
y del progreso de cada País.
Se trata de una expresión práctica de la caridad, de un
espacio de diálogo y de colaboración entre los pueblos,
entre las culturas y las religiones. En las relaciones
entre los Embajadores se han así abierto nuevas
perspectivas bajo el lema del diálogo y de la solidaridad:
a) interpretar la conciencia moral de los pueblos cuando
se siente herida a causa de determinados aconte-
cimientos o modos de proceder inhumanos;
b) estudiar y discutir las aplicaciones más urgentes e
inmediatas de la caridad;
c) elaborar, con valentía de pensamiento y con
generosidad de acción, nuevas formas en las que la
solidaridad anime la eficiencia y la eficiencia concrete
la solidaridad;
d) reafirmar el valor de la perenne religiosidad del
hombre que exige una colaboración activa entre la fe
y la razón;
responsables politiques et aux hommes de religion afin
qu’ils les intègrent à leur enseignement. Avec eux
l’Association entend contribuer à édifier une civilisation
basée sur le désir d’une coexistence qui respecte la
diversité des peuples, leurs histoires, leurs cultures et
leurs traditions spirituelles, en tenant compte du fait
que chaque réalité culturelle est en même temps
mémoire du passé et projet pour le futur. Ainsi nous
pouvons voir combien prophétique et réaliste est la
mission de l’Association Carità Politica.
SECTION III
Domus Carità Politica
25. L a maison du dialogue et de la collaboration
entre les peuples
Un monde qui nous met face à de nouveaux défis
requiert un lieu et des opportunités de rencontre adaptés
aux exigences de notre époque. C’est pour cela qu’est
née la «Domus Carità Politica, qui constitue l’un des
instruments les plus caractéristiques de l’Association.
Son rôle est de mettre en relation les Ambassadeurs
accrédités auprès du Saint Siège, en entretenant la
collaboration entre eux, et en organisant des rencontres
pour discuter en profondeur les problèmes
internationaux» 2. L’activité de la Domus commence
ainsi, comme une rencontre de personnes qui établissent
des rapports de compréhension réciproque, de
coordination et de collaboration mutuelles, pour la
réalisation des grandes ambitions humaines, de la paix
entre les Nations, de la tranquillité interne et du progrès
de chaque Pays. Il s’agit d’une expression pratique de
la charité, d’un espace de dialogue et de collaboration
entre les peuples, entre les cultures et les religions.
Dans les rapports entre les Ambassadeurs se sont ainsi
ouvertes de nouvelles perspectives dans un esprit de
dialogue et de solidarité :
a) En interprétant la conscience morale des peuples
quand celle-ci semble avoir été blessée par certains
événements ou par des actions inhumaines.
b) En étudiant et discutant la façon la plus urgente et
immédiate d’appliquer les principes de la charité.
c) En élaborant, avec une pensée courageuse et une
action généreuse, de nouvelles formes d’action dans
lesquelles la solidarité sera un gage d’efficacité et
l’efficacité un gage de solidarité.
d) En réaffirmant la valeur de l’homme comme être
spirituel d’une valeur permanente appelé à une unité
Carità Politica34
e) reafirmar que la acción humana es un actuar (agere),
no un hacer (facere);
f) facilitar la plasmación de una conciencia ética de la
comunidad internacional;
g) considerar el diálogo entre las culturas de nuestro
tiempo, esencial para el futuro de la humanidad.
Especialmente en los encuentros de los miércoles, se
determina un auténtico crecimiento espiritual e
intelectual de los Embajadores. Estos se someten a un
enorme trabajo de información colectiva, de
reconocimiento de las experiencias ajenas, de
investigación diplomática de las cuestiones. Además,
afinan el método de trabajo, adecuan los lenguajes,
sobre todo desarrollando una fraternidad sincera y
activa.
Estos encuentros han dado origen a la Práctica Carità
Politica, coordinada por un Comité de los 10 (comité
ad hoc). La Práctica Carità Politica está compuesta
por dos tipos de práctica: una práctica amplia y una
práctica restringida. Con el nombre de práctica
restringida se designa una reunión a la que se invitan
de diez a veinte Embajadores (según los problemas y
los Países a los cuales esos problemas se refieren);
mientras que la práctica amplia la integran todos los
Embajadores. Estos trabajan en equipo, dejando a sus
sucesores, los resultados desde donde iniciar.
De este modo, el mejor conocimiento mutuo y la
práctica de la caridad, favorecen entre los Embajadores
de diversos Países una más amplia colaboración para
el bien común.
Para dar a conocer las iniciativas de la Domus, la
Asociación publica la revista “Carità Politica”.
26. L a Domus Carità Politica en Roma
Como referencia simbólica y real de comunión universal
de fraternidad y de paz, la Domus Carità Politica tiene
su sede en Roma: ciudad de incomparable carga de
universalidad y de fe. Es el “urbs” que expresa el
“orbis” de la tierra. Además, en Roma –“presidente
de Carità” 3- todo se caracteriza e indica por la Caridad.
Basta pensar que el Primado del que Pedro y sus
Sucesores gozan y ejercen, se caracteriza por la Caridad.
Los Embajadores ante la Santa Sede se sienten ligados
en un doble sentido, a Roma y también a Italia, teniendo
avec les autres êtres humains.
e) En réaffirmant que l’action humaine signifie agir
(agere) et non pas simplement faire (facere).
f) En facilitant le développement de la conscience
éthique de la communauté internationale.
g) En considérant le dialogue entre les cultures
contemporaines comme essentiel pour l’avenir de
l’humanité.
Particulièrement, dans les réunions du mercredi,les
Ambassadeurs développent une croissance spirituelle
et intellectuelle authentique. Ils se soumettent à un
énorme travail d’information collective, de
reconnaissance des expériences d’autrui et
d’approfondissement des questions ayant trait à la
diplomatie. En outre, les Ambassadeurs affinent la
méthode de travail en utilisant un langage adéquat,
permettant ainsi de développer entre eux une fraternité
véritable et efficace. À partir de ces réunions est née
une vraie pratique de la carità politica, coordonnée par
un comité des 10 (comité ad hoc). La pratique de la
charité politique est composée de deux types de
pratiques : la pratique élargie et la pratique étroite. La
pratique étroite se rapporte aux réunions auxquelles
de 10 à 20 ambassadeurs sont invités (selon les
problèmes et les pays concernés). La pratique élargie
réunit tous les ambassadeurs qui travaillent en équipe
et laissent le résultat de leur travail pour leurs
successeurs qui le reprendront là où il aura été laissé.
Ainsi, les ambassadeurs ont appris de nouvelles façons
de travailler à travers la Domus Carità Politica. Ainsi
une meilleure connaissance mutuelle et la pratique de
la charité, favorisent entre les Ambassadeurs de
différents Pays une plus ample collaboration pour le
bien commun. Pour faire connaître ensuite toutes les
initiatives de la Domus, un périodique « Carità
Politica » est publié par l’Association.
26. L a Domus Carità Politica à Rome
En tant que référence symbolique et réelle de
communion universelle de fraternité et de paix, la
Domus Carità Politica ne pouvait s’ériger qu’à Rome :
ville incomparablement chargée d’universalité et de
foi. L’ «urbs» qui exprime l’ «orbis», la terre. Puis, à
Rome - «Présidente de la Charité»3 - tout est caractérisé
et marqué par la Charité. Il suffit de considérer que
la Primauté dont Pierre et ses successeurs ont jouie
et qu’ils ont exercée, se distingue complètement par
la charité. Les Ambassadeurs près le Saint Siège se
Carità Politica 35
en cuenta la ubicación y la historia de la Cátedra de
San Pedro.
En ese contexto, se puede decir que la Domus Carità
Politica es una expresión concreta de la convicción de
la Asociación, que el diálogo es el principal y más
eficiente instrumento para la promoción de una pacífica
coexistencia en el mundo, para la eliminación del
flagelo de la violencia, de la guerra y de la opresión.
Siendo esta casa la casa de todos los Embajadores, les
corresponde también a ellos, hacerla cada vez más
acogedora, lugar de encuentro de los Estados y de la
sociedad civil, y punto de convergencia de los intereses
y las necesidades, regionales y particulares, del mundo
en general.
27. E l Instituto Superior Carità Politica
Anexa a la Domus en un estrecho vínculo con ella
actúa el Instituto Superior Carità Politica que
constantemente invita a encarnar la caridad en la vida
cotidiana y a producir frutos de justicia y paz.
Concretamente el Instituto se preocupa de formar
ciudadanos ejemplares, capaces de dar todo su aporte
de inteligencia, de seriedad, de competencia, para la
construcción recta y ordenada, de la comunidad civil.
28. C írculos de Amigos de Carità Politica
En varias partes del mundo surgen Círculos de Amigos
de Carità Politica, que organizan el apoyo a la
Asociación. Gracias a la bondad y a la generosidad de
Amigos de todo el mundo, la Asociación puede realizar
en varios sectores actividades, como convenios,
publicaciones, y sobre todo, ayudar a los jóvenes que
inician los estudios de perfeccionamiento en Roma.
Dicha ayuda es la más preciosa de las inversiones, que
crece incesantemente, cuando los becarios, después de
haber terminado sus estudios, ponen sus capacidades
al servicio de los demás. Para que la memoria de estos
gestos de benevolencia hacia la Asociación pueda ser
conservada en las generaciones futuras, sobre una placa
de la Domus están grabados los nombres de algunos
donantes. Es un signo externo de gratitud hacia aquellos
que responden en modo generoso a las necesidades de
la Asociación.
sentent liés par un double fil avec Rome et avec l’Italie,
grâce à l’ubication et à l’histoire de la Chair de Pierre.
Dans un tel contexte, on peut dire que la Domus Carità
Politica est une expression concrète de la conviction
de l’Association que le dialogue est l’instrument
principal et le plus efficace pour la promotion d’une
coexistence pacifique dans le monde et pour
l’élimination du fléau de la violence, de la guerre et
de l’oppression. Puisque cette maison est la maison
de tous les Ambassadeurs, il leur revient de la rendre
toujours plus accueillante, comme lieu de rencontre
pour les États et la société civile, et comme un point
de convergence des intérêts et des besoins, régionaux
et particuliers, du monde en général.
27. L’ Institut Supérieur Cartà Politica
En plus de la Domus et en étroite relation avec elle,
l’Institut Supérieur Carità Politica a pour mission de
stimuler constamment l’application de la charité dans
notre vie quotidienne et de produire des fruits de justice
et de paix. L’institut entend former des citoyens
exemplaires, capables d’apporter toute leur con-
tribution, avec leur intelligence, leur sérieux, leur
compétence à la construction, honnête et harmonieuse,
de la communauté civile.
28. C lubs des amis de Carità Politica
Dans diverses parties du monde apparaissent des
Clubs d’Amis de Carità Politica, qui organisent le
soutien à l’Association. Grâce à la bonté et à la
générosité des Amis du monde entier, l’Association
peut s’engager dans des secteurs d’activité variés,
comme les conférences, les publications, mais surtout
dans l’aide aux jeunes qui entreprennent leurs études
de perfectionnement à Rome. Cette aide est le plus
précieux investissement, qui se développe sans cesse,
quand les boursiers, après avoir fini leurs études,
mettent leurs capacités au service des autres. C’est
une chose précieuse que ces gestes de bienveillance
envers l’Association soient conservés pour les généra-
tions futures, ainsi, sur une plaque de la Domus sont
gravés les noms de certains donateurs. C’est un signe
extérieur de gratitude envers ceux qui répondent de
la manière la plus généreuse aux besoins de
l’Association.
Carità Politica36
CONCLUSION
a) Después de diez años de historia, la Asociación se
siente más que nunca llamada a escuchar la voz que
se alza desde las diversas sociedades, culturas y
civilizaciones del mundo entero, y a percibir sus
exigencias más profundas para ponerse a su servicio.
En plano se encuentra el objetivo de examinar las
formas más aptas para asegurar una mayor cooperación
y más fructíferos contactos de los Embajadores con la
Santa Sede y entre ellos.
El Cuerpo Diplomático ante la Santa Sede puede estar
seguro que los varios departamentos de Carità Politica,
de acuerdo con su propia naturaleza y según las propias
posibilidades, están siempre dispuestos a favorecer la
compleja y difícil actividad de los Embajadores, y
ayudarles en sus urgentes necesidades. Todo esto en
un clima de desinteresada y sincera amistad.
b) Esperamos que esta Carta pueda hacer comprender
mejor el motivo fundamental de la presencia de la
Asociación Internacional Carità Politica en referencia
a los Embajadores acreditados ante la Santa Sede y
pueda suscitar en sus corazones una mayor voluntad
de acuerdo y cooperación en la promoción de aquellos
valores éticos que son fundamentales para la vida de
cada pueblo, como son el sagrado sentido de la vida,
la dignidad de cada persona humana, la importancia
de la familia, el deber de la solidaridad y del empeño
por la paz.
c) Es importante comprender que todos somos
responsables de todos. Y los Embajadores ante la Santa
Sede pueden hacer mucho para construir un mundo en
el cual los individuos y los pueblos acepten, plenamente
y sin temor, asumir responsabilidades en relación de
los demás seres humanos, de todos los habitantes de
la tierra hambrientos de alegría, de paz y de amor.
ALFREDO LUCIANIFundador y Presidentede la Asociación Internacional “Carità Politica"
1 Decreto Pontificium Consilium Pro Laicis, aprobado definitivamentecon los Estatutos, 8 de diciembre 2001.
2 Decreto Pontificium Consilium Pro Laicis, aprobado definitivamentecon los Estatutos, 8 de diciembre 2001.
3 S. Ignacio d’Antiochia, hacia el añ'96o 107, llamaba a Roma “laPresidente de la Caridad” Cfr. Funk, P.X. Patres Apostolici, I. 252.
CONCLUSION
a) Après dix ans d’histoire, l’Association se sent plus
que jamais appelée à écouter les voix qui s’élèvent des
diverses sociétés, cultures et civilisations du monde
entier, et à percevoir les besoins les plus profonds pour
se mettre à leur service. Le but est d’examiner les
moyens les plus adaptés pour assurer une coopération
majeure et des contacts plus fructueux des
ambassadeurs avec le Saint Siège et entre eux.
Le Corps Diplomatique près le Saint Siège peut être
assuré que les différents bureaux de Carità Politica,
en conformité avec sa propre nature et selon ses propres
possibilités, sont toujours prêts à en favoriser sa
complexe et difficile activité, et à venir en aide à leurs
besoins les plus urgents dans un climat d’ amitié
sincère et désintéressée.
b) Puisse cette Lettre faire mieux comprendre le motif
fondamental de la présence de l’Association
Internationale Carità Politica en référence aux
Ambassadeurs accrédités près le Saint Siège et puisse-
t-elle susciter en leurs cœurs une volonté plus ferme
d’entente et de coopération pour la promotion de ces
valeurs éthiques qui sont fondamentales pour la vie
de chaque peuple, valeurs qui sont le sens sacré de la
vie, à savoir : la dignité de chaque personne humaine,
l’importance de la famille, le devoir de la solidarité
et l’engagement pour la paix.
c)Le temps est venu de comprendre que nous sommes
tous responsables de tous. Les Ambassadeurs près le
Saint Siège peuvent faire beaucoup pour construire un
monde dans lequel les individus et les peuples acceptent
pleinement et sans équivoque d’avoir des
responsabilités envers les autres êtres humains, tous
les habitants de la terre qui cherchent la joie, la paix
et l’amour.
ALFREDO LUCIANIFounder and Presidentof “Carità Politica” International Association
1 Décret Pontificium Consilium Pro Laicis, approuvé définitivementavec ses statuts, 8 décembre 2001.
2 Décret Pontificium Consilium Pro Laicis, approuvé définitivementavec ses statuts, 8 décembre 2001.
3 Saint Ignace d’Antioche, déjà avant l’an 107, appelait Rome «laprésidente de la charité». Cfr. Funk, P.X. Patres Apostolici, I,252.
Carità Politica 37
assessment
Ordine di Malta
Carità Politica38
L’assessment di “Carità Politica” sul servizio reso e
che continua a rendere agli Ambasciatori accreditati
presso la Santa Sede merita un sincero e convinto
apprezzamento.
Trattasi di una efficace sintesi dell’attività degli ultimi
dieci anni dell’Associazione nella sua fase di con-
solidamento e di sviluppo nella quale sono in
maggioranza focalizzati i temi etici essenziali offerti
alla riflessione degli Ambasciatori nell’obiettivo di
stimolarne l’approfondimento e talvolta l’elaborazione.
Il contributo dell’Associazione ha così permesso agli
Ambasciatori di soffermare la loro attenzione sul valore
ed il significato della carità, della politica, della
diplomazia con particolare riguardo a quella Pontificia,
della dignità dell’uomo, della solidarietà, della
cooperazione interreligiosa e dell’impegno a favore
della pace.
Un’opera, quella di “Carità Politica” che si ispira a
quel principio fondamentale della dottrina sociale della
Chiesa che è l’attenzione al bene di tutti. E che al
tempo stesso, fra gli altri impulsi, sollecita alla
consapevolezza di un problema quale è quello posto
S.E. ALBERTO LEONCINI BARTOLIAmbasciatore del Sovrano Militare Ordine di Malta presso la Santa Sede
Carita Politica’s Assessment of the service rendered to
the Ambassadors, merits a sincere and hearty
appreciation.
It is an effective synthesis of the Association’s activity
over the last ten years, during its phase of consolidation
and development, in which focus was put mainly on
essential ethic matters, beckoning Ambassador’s
thoughts, in hopes to stimulate in-depth elaboration
and research.
In this manner, the Association’s contribution has
allowed the Ambassadors to direct their attention to
the value and significance of charity, policy and
diplomacy, with particular regard to topics that concern
the Pontiff, human dignity, solidarity, interreligious
cooperation and commitment in favor of peace.
Carità Politica’s literary work is inspired by the
fundamental principle contained in the Church’s social
Doctrine, namely the attention to universal welfare,
while contemporarily calling for awareness of a
reoccurring problem in politics, consisting of the fact
that policies of a modern society in evolution seem to
forgot how fundamental concepts, such as justice, civil
Riflessioni sull’Assessmentdi “Carità Politica”
Reflections on the Assessmentof “Carità Politica”
Carità Politica 39
sovente dalla politica che sembra non rendersi conto
rispetto alla società odierna che stanno mutando concetti
fondamentali quali la giustizia, il diritto, la natura, la
vita umana.
Un particolare rilevo assume nell’opera di “Carità
Politica” il reiterato riferimento al bisogno di amare
e con esso al desiderio della verità, entrambi
appartenenti alla natura stessa dell’uomo. Sottolineerei
la questione della verità a cui va indubbiamente
riconosciuto uno spazio centrale. Riecheggiando il
pensiero di Benedetto XVI ed approfondendo il concetto
di verità, allarghiamo infatti l’orizzonte della nostra
razionalità liberando la ragione da limiti troppo angusti
come quando si considera razionale soltanto ciò che
può essere oggetto di esperimento o di calcolo. È
proprio qui che avviene l’incontro della ragione con
la fede nella quale accogliamo il dono che Dio fa di
se stesso rivelandosi a noi. Accettiamo quella verità
che la nostra mente non può comprendere fino in fondo
e non può possedere ma che proprio per questo dilata
l’orizzonte della nostra conoscenza e ci permette di
giungere al mistero in cui siamo immersi e di ritrovare
in Dio il senso definitivo della nostra esistenza.
È un tema, questo della verità, che si può dire costituisca
una costante nell’impegno dispiegato da “Carità
Politica” nel corrispondere alle premure provenienti
da sempre più numerosi rappresentati diplomatici
accreditati presso la Santa Sede desiderosi di com-
prendere ed assolvere con pienezza e nel modo più
adeguato le rispettive missioni consapevoli che la
promozione del valore della sacralità della vita e della
libertà della persona devono costituire le basi su cui
edificare il nostro vivere ed insieme i principi ispiratori
della società.
In tema di ulteriori contributi e prospettive da offrire
agli Ambasciatori da parte di “Carità Politica” non si
può fare a meno di rilevare il drammatico reiterarsi,
purtroppo, sulla scena internazionale di scenari di
violenza e terrorismo che alimentano le angosce che
percorrono le società all’inizio del terzo millennio.
“Carità Politica” prendendo le mosse da queste sempre
più allarmanti situazioni, potrebbe insistere nel
richiamare ancora una volta l’attenzione sul tema
“uomini e religioni” anche alla luce dei più recenti
accadimenti. Un tema che è stato al centro dell’incontro
delle religioni per la preghiera per la pace svoltosi nei
giorni scorsi ad Assisi giunto ormai al suo ventesimo
anniversario. Illuminante il messaggio di Sua Santità
per questa solenne occasione in cui il Sommo Pontefice
rights, nature, human life, are evolving.
A particular position of prominence within the
Association’s assessment is occupied by the reference
to two characteristic of human nature, the need to love
and the desire for truth, both reiterated in the activity
of Carità Politica. Echoing the thoughts of Benedict
XVI and studying the notion of truth in-depth, can
widen our horizon of rationality, liberating reason
from narrow limits, as for example when we consider
to be rational only what is based upon mathematic
calculations. It is precisely here that reason meets the
Faith with which we gather the gift of God when he
reveals himself to us. We accept this truth, which our
mind cannot understand completely and cannot posses,
and it is exactly for this reason that the horizon of our
conscience broadens, allowing us to behold the mystery
in which we are immersed and to find in God the
definitive sense of our existence.
Truth is a topic which one could say establishes a
constant in the commitment pledged by “Carita Politica”
which consists of answering to the preoccupations
expressed by a growing number of diplomatic
representatives to the Holy See, wishing to understand
and carry out, fully and in the most correct manner,
their respective missions. They are aware that promotion
of the value of life’s sacredness and freedom of the
individual must be the foundation upon which we build
our existence, as well as the principals to which society
aspires.
Whilst speaking of further contributions and prospects
offered to the Ambassadors by Carità Politica one
cannot help but mention the dramatic repetition of
scenes of violence and terrorism upon the international
backdrop, that feed the anguish that has afflicted society
from the beginning of the third millennium.
Carità Politica taking into account the ever more
alarming situation, should be more insistent in calling
attention to the subject of “man and religions”. Recent
affairs have been a central topic of the religious
encounters of prayer and peace taken place in the past
few days in Assisi, upon its 20th anniversary. The
message given by his Holiness on this solemn occasion
is enlightening, the Supreme Pontiff recaptures and
enriches Pope Wojtyla’s intuition, defined a timely
prophecy, which only today truly shines with all its
strength and splendor. The dream of peace - observes
the Pope - that surfaced at the end of the cold war has
not come true, quite the contrary, the animated conflicts
are ignited mainly by geopolitical tensions, favoring
Carità Politica40
riprende e rilancia l’intuizione di Papa Wojtyla definita
una puntuale profezia che forse proprio oggi rivela
tutta la sua forza. Non si è avverato il Sogno di Pace
– ha osservato il Papa – che era stato suscitato dalla
fine della guerra fredda ma al contrario gli scontri
armati si svolgono oggi sullo sfondo soprattutto delle
tensioni geopolitiche sì da favorire l’impressione che
non solo le diversità culturali ma le stesse differenze
religiose costituiscono motivi di instabilità o di minaccia
per le prospettive di pace.
Il tempo che stiamo vivendo in riferimento ai temi
della pace e del dialogo interreligioso potrebbe essere
un tema suscettibile di sollecitare la sensibilità di quanti
seguono l’opera di “Carità Politica”, in relazione ad
una crescente esigenza di continuare ad impegnarsi in
favore della pace. La preghiera e la testimonianza degli
adulti si ergono come elementi unificanti e determinanti
per una pedagogia della pace imperniata, come ricordato
da Papa Ratzinger, sull’amicizia, sul dialogo,
sull’accoglienza tra uomini di diverse culture e religioni.
Ed il pensiero corre a Gerusalemme, Terra Santa per
Ebrei, Cristiani e Mussulmani ove le tre religioni del
libro hanno diritto di abitare e vivere solo stando
insieme in pace. Senza soprattutto dimenticare che la
guerra e la pace originano nel cuore degli uomini ed
è da esso, come osservato dal Cardinale Kasper, che
deve avvenire la conversione ed il rinnovamento.
Altro tema che “Carità Politica” potrebbe proporre si
prospetta quello della continuità dei Pontificati di
Giovanni Paolo II e di Benedetto XVI attraverso la
disamina delle direttrici della politica ecclesiastica.
Viene alla mente la ricerca di un nuovo rapporto con
la Chiesa Ortodossa nel perseguimento di un obiettivo
a suo modo storico dal punto di vista ecclesiale e
geopolitico.
Questo, è solo uno dei grandi temi della Chiesa e della
società contemporanea mentre l’attualità getta un
ulteriore fascio di luce sull’omelia di Papa Ratzinger
nella recente messa celebrata a Monaco allorché il
Sommo Pontefice ha voluto fra l’altro soffermarsi
sull’uomo occidentale ridotto ad un uomo a due
dimensioni: capace di grandi performance tecniche
ma afflitto da nanismo dell’anima.
the impression that it is not cultural diversity, but
religious differences to form a new motive of instability
and menace the prospects of peace.
In reference to the themes of peace and interreligious
dialogue, our times could represent the opportunity to
solicit the empathy of those who follow the work of
Carità Politica, corresponding to a growing demand
for continuity of the commitment to peace. The prayer
and testimony of adults rise as elements of unification
and determination for a pedagogy of peace, centered
upon, as remembered by Pope Ratzinger, friendship,
dialogue and reception of men of different cultures and
religions. And this thought extends to Jerusalem, Holy
Land for Jews, Christians and Muslims where the three
religions are entitled to live and thrive only in a
condition of peace. Above all, it must not be forgotten,
that war and peace originate solely from the heart of
man, and, as observed by Cardinal Kasper, conversion
and renewal must therefore come from the heart.
Another theme that Carità Politica can propose is the
expected continuity, upon accurate exam of ecclesiastic
policy, between the Pontiffs of John Paul II and that
of Benedict XVI. What comes to mind is the search for
a new relationship with the Orthodox Church, in the
mutual pursuit of an objective considered historical,
if seen from an ecclesiastic and geopolitical view point.
This is only one of the many themes proposed by the
Church and modern society, whereas, in a recent mass
celebrated in Munich current events shed light upon
Pope Ratzinger’s sermon, quoting how on this occasion
the Pope lingered on western man, reduced to a man
of two dimensions: capable of great performances, yet
afflicted by dwarfism of the spirit.
ItaliaNei due anni e mezzo trascorsi in qualità diAmbasciatore della Repubblica Italiana presso la SantaSede ho avuto modo di apprezzare l’attivitàdell’Associazione Carità Politica volta a collegare idiplomatici accreditati presso la Santa Sede favorendonelo scambio di conoscenze e di idee e promuovendoiniziative di natura culturale e sociale. La lettera cheè stata fatta circolare agli Ambasciatori testimonia ilsignificativo apporto che Carità Politica offre nell’analisidell’attività, nell’illustrazione degli obiettivi e nellavalutazione dei contributi che essi recano alperseguimento di finalità convergenti e di alto valoreetico nell’espletamento delle loro mansioni istituzionali.Per un Ambasciatore italiano l’incarico presso la SantaSede rappresenta un onore particolare, anche per lospecialissimo rapporto che lega nella storia l’Italia ela Santa Sede, che si manifesta nei “millenari vincoliche uniscono la sede di Pietro agli abitanti dellapenisola”, così efficacemente richiamati da PapaGiovanni Paolo II in occasione della presentazionedelle mie lettere credenziali il 9 gennaio 2004. Lafunzione ha inoltre una sua particolarità rispetto adaltri incarichi diplomatici in quanto ha una specificarilevanza costituzionale: infatti l’art. 7 della Costituzionerecepisce nella Carta Costituzionale i Patti Lateranensi,i quali a loro volta rappresentano il fondamento dellerelazioni diplomatiche tra Italia e Santa Sede (l’art. 12recita che le Alte Parti contraenti si impegnano astabilire fra loro normali rapporti diplomatici, medianteaccreditamento di un Ambasciatore italiano presso laSanta Sede e di un Nunzio pontificio presso l’Italia…).Sempre a norma dell’art. 12, che tratta del diritto dilegazione attivo e passivo della Santa Sede, la funzionedell’Ambasciatore d’Italia presso la Santa Sede siarricchisce inoltre di contenuti peculiari rispetto aquella degli altri colleghi stranieri, in quantol’Ambasciata d’Italia funge da tramite tra le Ambasciateaccreditate presso la Santa Sede e le Autorità italianesu specifici temi relativi al miglior espletamento delle
S.E. GIUSEPPE BALBONI ACQUAAmbasciatore d’Italia presso la Santa Sede
Carità Politica 41
In the two and a half years I have spent as Ambassador
of the Republic of Italy to the Holy See I have had the
opportunity to appreciate the activities of the
International Association of Carità Politica, aimed at
bringing together the diplomats accredited to the Holy
See so as to allow the exchange of knowledge and
ideas and promote social and cultural initiatives. The
“Lettera” dispatched to the Ambassadors testifies to
the significant contribution Carità Politica offers in its
analysis of activities, illustration of common objectives
and in its assessment of the contribution supplied by
the Association in the pursuit of converging goals
whilst carrying out its institutional duties.
It is a particularly high honor for an Italian Ambassador
to be assigned to the Holy See, since, Italy has been
tied to the Holy See through-out history by a most
special relationship, manifested by the “thousand year
bond that unites Peter’s chair to the inhabitants of the
peninsula”, as so effectively phrased by Pope John
Paul II on the occasion of the presentation of my
credentials, January 9th, 2004. The position is also
unique when compared to other diplomatic
assignments, as it is of a specific constitutional
relevance: in fact, Art. 7 of the Constitution
acknowledges the “Patti Lateranensi” to be the
foundation of all diplomatic relations between Italy
and the Holy See (Art. 12 states that the contracting
parties must pledge to establish regular diplomatic
relations through the institution of an Italian
Ambassador to the Holy See and a Papal Nuncio to
Italy). In accordance with Art. 12, pertaining to the
Holy See’s active and passive prerogatives of legation,
the Italian Ambassador to the Holy See’s charge, in
comparison to that of its foreign colleagues, is enriched
by peculiar contents, namely, the Italian Embassy
stands as an intermediary between other Embassies
accredited to the Holy See and the various Italian
Authorities (in matters of security, immunity, privileges
Carità Politica42
loro mansioni sul territorio italiano (sicurezza,immunità, privilegi ecc.).L’art. 7 della Costituzione e i Patti Lateranensirappresentano inoltre la cornice cui l’Ambasciatored’Italia presso la Santa Sede deve fare riferimentonell’assolvimento dei suoi compiti. Le relazionibilaterali tra Italia e Santa Sede si sono infatti sviluppatein quest’ambito, superando gli antichi dissidi, secondoun modello che si sintetizza nel principio costituzionale:“lo Stato e la Chiesa cattolica sono, ciascuno nel proprioordine, indipendenti e sovrani”. Tale modello harealizzato nel corso degli anni un nuovo assettoequilibrato di rapporti bilaterali che fu confermatodall’Accordo di revisione del Concordato del 1984, lacui stipula, come felicemente ricordato nell’articolodell’ “Osservatore Romano” dell’11 febbraio 2006,pubblicato per commemorare l’anniversario della firmadei Patti, corrispondeva appunto al desiderio di GiovanniPaolo II di armonizzare il Concordato con laCostituzione Italiana e con gli insegnamenti del ConcilioVaticano II sulla laicità dello Stato.Su queste salde e feconde basi le relazioni bilateralitra l’Italia e la Santa Sede si sono sviluppate in modoeccellente. Esse sono caratterizzate da ampieconvergenze efficacemente richiamate un anno fa, il24 giugno 2005, dal Presidente della RepubblicaItaliana, Carlo Azeglio Ciampi, in occasione della visitaufficiale di Benedetto XVI al Quirinale. In taleoccasione il Presidente della Repubblica ha sottolineatoche le relazioni tra i due Paesi offrono un “esempiotangibile di come si possano comporre, in spirito dipace, le controversie tra gli Stati” e costituiscono unmodello di armoniosa convivenza e collaborazione“radicata nella multiforme realtà del nostro Paese”.L’Italia e la Santa Sede “condividono valorifondamentali: il rispetto della dignità dei diritti di ogniessere umano, la famiglia, la solidarietà, la pace”. Laconvergenza su tali valori “alimenta una crescentecollaborazione anche di fronte ai problemi del mondo”e dà origine alla definizione di obiettivi congiunti direttia realizzare il pieno sviluppo dell’individuo nelle suedimensioni culturale, spirituale e religiosa. Dal cantosuo il Santo Padre aveva dato atto all’Italia dell’impegnoa favore della solidarietà e della pace, profondamenteradicato nella tradizione culturale cristiana del popoloitaliano, sottolineando come “in virtù della sua storiae della sua cultura, l’Italia può recare un contributovalidissimo in particolare all’Europa, aiutandola ariscoprire quelle radici cristiane che le hanno permessodi essere grande nel passato e che possono ancora oggifavorire l’unità profonda del Continente”.
etc) for a more complete execution of respective duties
within the Italian teritory.
Article 7 of the Constitution and the Patti Lateranensi,
together, represent a guideline that the Italian Embassy
to the Holy See can refer to when carrying out of its
duties. The bilateral relationship between Italy an the
Holy See has, in fact, developed to this extent,
surpassing the past disagreements, in creating a model
capable of synthesizing the Constitutional principle
by which “ State and Catholic Church, each by their
own order, are independent and sovereign”. This model
has achieved over the years, a new and balanced asset
of bilateral relations, confirmed by the Agreement to
modifying the Concordato of 1984. Its stipulation, as
amicably recollected by the publication in the
“Osservatore Romano” of February 11th 2006, in
commemoration of the anniversary of the signing of
the Pacts, corresponded to John Paul’s desire to
harmonize the Concordato with the Italian Constitution
and the teachings of the second Vatican Council on
the lay status of the State.
On these solid and fertile grounds the relations between
Italy and the Holy See have flourished. They are indeed
characterized by ample convergences effectively
recalled last year on June 24th 2005 by Carlo Azeglio
Ciampi, President of the Republic of Italy, on the
occasion of the official visit of Benedict XVI to the
Quirinale (Presidential Palace). On this occasion the
President highlighted how relations between the two
countries “offer a tangible example of how
controversies between States can be settled, in peaceful
spirit,” and constitute a harmonious model of
collaboration and cohabitation “engrained in the
multiform reality of our Nation”. Italy and the Holy
See “share fundamental values: respect for human
dignity, the entitlement to family, solidarity and peace”.
The convergence on such values “feeds a growing
collaboration, even when confronted with World
problems”, giving birth to the definition of joint
objectives to achieve a full development of the individual
in his cultural, spiritual and religious dimensions. On
his part, the Holy Father acknowledged Italy’s
commitment to solidarity and peace, deeply rooted in
the Italian Christian culture and heritage, underlining
how “in virtue of her history and culture, Italy may
give a valid contribution to Europe, particularly helping
the Continent revive its Christian heritage, allowing
it to be grand in the past and favouring in the present
a more profound unity of the Continent”.
Carità Politica 43
Gli Ambasciatori presso la Santa Sede possono contare,
ormai da dieci anni, sulla discreta ma al tempo stesso
permanente ed efficace assistenza dell’Associazione
Internazionale “Carità Politica”. La Lettera che in
sintesi raccoglie gli alti obiettivi e le molteplici attività
dell’Associazione, altro non è che la conferma
dell’inalterata validità della stessa, offrendoci al tempo
stesso l’opportunità - a noi che siamo i primi beneficiari
del suo impegno - di esprimere con queste parole tutta
la nostra riconoscenza, incoraggiandone l’attività
affinché prosegua con lo stesso successo.
Quale Ambasciatore della Repubblica Argentina presso
la Santa Sede vorrei confermare l’assoluta convergenza
dei principi e degli obiettivi dell’Associazione, con le
più sane tradizioni politiche che hanno consentito alla
mia Nazione di essere un luogo privilegiato di
democrazia, di dialogo, di creatività nella ricerca di
soluzioni e d’intransigente rispetto e promozione dei
diritti umani. Siamo un Paese in sviluppo, che ha
conosciuto e conosce, come pochi, le note più dolenti
di taluni modelli economici inumani che hanno
provocato gravissime sequele sociali, politiche e
culturali. Siamo, comunque, eredi di un ricchissimo
retaggio di valori e principi, tra i quali spicca
precisamente quello della “carità politica”, ciò sta a
significare “l’amore che cerca il bene integrale
dell’uomo”. Anche nella mia nazione abbiamo imparato
con il sangue, che la miglior politica è quella che si
pone al servizio dell’uomo, con particolare attenzione
verso i più deboli, che nutre e difende i valori supremi
della pace, della giustizia e della solidarietà.
Oltre a riconoscere i valori comuni e propri della
tradizione cristiana e umanista, non vorrei omettere il
significativo contributo del nostro Paese nell’elabo-
razione del Diritto Internazionale con la formulazione
della rinomata “Dottrina Drago” di “non intervento”,
la quale allo scopo di favorire la soluzione negoziata
For ten years now the Ambassadors have been able to
count on the discreet, yet constant and effective
assistance of the International Association Carità
Politica. The Letter, which synthesizes the Association’s
high objectives and multiple activities, is merely the
confirmation of its steady and unaltered validity, offering
at the same time the opportunity – to those of us who
are the prime beneficiaries of its commitment – to
express our acknowledgement with these few words to
encourage its activity to proceed with the same success
as before.
In quality of Ambassador of the Republic of Argentina
to the Holy See I would like to confirm the absolute
convergence between the Association’s principles and
objectives, and those belonging to the soundest political
traditions which have allowed my Nation to be a
privileged area for democracy, dialogue, resourcefulness
in the search of solutions and for the intransigent
respect and promotion of human rights. We are a
developing Nation, that has faced some of the worst
aspects of certain inhumane economic models, causing
very severe social, political and cultural sequences.
Nonetheless we have inherited an extremely rich legacy
of values and principles, including that of “carità
politica” (political charity), which assumes a great
relevance, meaning “love that searches for man’s entire
wellbeing”. In my Nation we have learned, as others
have, with blood how the best policy is one which serves
man, with practical attention to the weakest, and which
defends the supreme values of peace, justice and
solidarity.
As well as acknowledging the common values belonging
to our Humanist and Christian heritage, I shall not
omit the significant contribution that our country has
given to the elaboration of International Law with the
formulation of the renowned “Drago Doctrine” of non
intervention, which, while favoring a negotiated
ArgentinaS.E. CARLOS LUIS CUSTER
Ambasciatore della Repubblica Argentina presso la Santa Sede
Carità Politica44
dei conflitti vieta l’uso della forza nei casi di recupero
dei debiti tra le nazioni. È il caso di ricordare che la
proposta dell’allora Ministro degli Esteri argentino,
Luis María Drago (1902), durante il blocco dei porti
venezuelani da parte di alcune potenze europee, si
basava sulle idee del nostro illustre giurista Carlos
Calvo, che è stato mio predecessore quale Ambasciatore
Argentino presso la Santa Sede, dal 1899 al 1905.
È vero infine, come sostiene Lettera, che “il tempo è
giunto per comprendere che tutti siamo responsabili
di tutti”. E, per incanalare questa responsabilità,
acquisiscono particolare valore e rilevanza le istanze
d’incontro e dialogo come quelle offerte dall’Associa-
zione. Abbiamo qui la possibilità concreta di esercitare
e valorizzare la professione e le funzioni che ci
competono quali Ambasciatori presso la Santa Sede,
tutelati dalla luce permanente delle verità cristiane
“forza attiva, critica e propositiva nei confronti del
mondo”.
Condividiamo allora la sfida, che con tanta bellezza e
poesia ci prospetta la Lettera, di “promuovere la fantasia
della carità dentro la storia”, mediante la spinta della
democrazia e dei diritti umani sia nei nostri paesi sia
a livello internazionale.
resolution of conflicts, forbids the use of force to recover
debts owed to nations. This is an opportunity to be
reminded that the proposal made by the Minister of
Foreign Affairs, Luis Maria Drago (1902), at the time
of the blockade of Venezuelan ports by some of Europe’s
powerful countries, was based upon the ideas of our
illustrious jurist, Carlos Calvo, my predecessor as
Argentinean Ambassador to the Holy See, from 1899
to 1905.
It is true, as declared in the Letter that “the time has
come to understand that we are all responsible for
each other”. And, in order to channel this responsibility,
the instances of encounters and dialogue offered by
the Association, acquire particular importance. In this
Association we are offered the concrete opportunity to
exercise our profession as Ambassadors to the Holy
See, enlightened by Christian values, “active, critical
and proposing force with regard to the world and
history”.
How could we not share the challenge that is expressed
so gracefully and poetically in the Letter of “promoting
the fantasy of charity within history”, by the way of
democracy and human rights at national and
international levels.
Bosnia edErzegovina
Carità Politica 45
La Carità Politica come nome ed associazione, conserva
e contiene nel suo nome e nella sua attività quei campi
di significati concernenti l’etica e l’elevatezza dei
contenuti. La sua prima componente è sulle orme di
quelle interpretazioni che le sono state attribuite dai
grandi scrittori ecclesiastici, e la secondaria (politica)
mantiene il significato originale dal greco antico
nell’occuparsi delle cose pubbliche (politikeo). Queste
caratteristiche ed i suoi obiettivi fondamentali già
nell’intento sono in realtà un valore particolare nel
mondo dei significati dimenticati dalla società moderna
di consumo in cui le parole e le azioni in sostanza
perdono i loro significati originali ed autentici.
Sono queste le ragioni per cui la carità politica può
avere un senso più duraturo nello svolgere la sua
attività, ma anche nel comunicare con il Corpo
Diplomatico accreditato presso la Santa Sede, come
sua attività collaterale. Certamente, vi si potrebbe
aggiungere tutta una gamma di dettagli affinché queste
relazioni siano più profonde, abbiano più contenuto e
servano allo scopo. Mi soffermerei soltanto su un
suggerimento riguardo all’attività tradizionale della
Carità Politica, vale a dire quello di rendere più vivaci
ed attraenti le Conferenze, magari impegnandovi dei
relatori ed introducendovi dei temi riguardanti quelle
parti del mondo particolarmente bisognose del pensiero
compassionevole. Mi riferisco, ad esempio, ai profughi
dell’estate scorsa in Libano di cui ha parlato il Santo
Padre in ogni occasione in cui si è rivolto al pubblico.
Poiché l’Associazione la Carità Politica ha nel suo
nome la parola politica, la quale racchiude in sé il
Carità Politica as a name and as an Association,
preserves and holds by its very name and activities, a
particular level of meanings regarding ethics and
nobility of contents. Its first component follows along
the lines of the interpretations that have been attributed
to the word charity by the great ecclesiastic writers,
and the second (politica) maintains the original meaning
of the ancient Greek politikeo, to deal with public
matters. These characteristics, along with the
Association’s fundamental objectives, represent, even
by their intent, a particular value within a society of
consumerism, in which words and actions substantially
loose their original and authentic meanings.
It is for these reasons that Carità Politica may gain a
lasting sense whilst carrying out its activity, and also
whilst dealing with its secondary activity, namely,
communicating with the Diplomatic Corps to the Holy
See. Surely, one could add a whole range of details to
further enrich these relations, for more continuity and
effectiveness. I shall take a moment to reflect on one
suggestion I could make regarding the traditional
activity of Carità Politica, and that would be to work
to make the Conferences more attractive and lively,
perhaps by getting speakers to introduce subject matter
concerning the parts of the world which are particularly
in need of compassionate thoughts. I refer to, for
example, the refugees from Lebanon last summer, about
which the Holy Father spoke publicly on every possible
occasion.
Since Carità Politica has the word policy in its name,
which encompases the meaning of soliciting and
S.E. MIROSLAV PALAMETAAmbasciatore della Bosnia ed Erzegovina presso la Santa Sede
Carità Politica46
significato dell’azione sollecita e dinamica nell’agire
agli eventi attuali, sarebbe opportuno ed attraente farlo
presente al pubblico che non deve necessariamente
essere di provenienza diplomatica, trattando bisogni,
desideri e problemi di coloro che soffrono di più nei
focolai di guerra, oppure nei rigidi sistemi politici, e
la cui voce difficilmente giunge al pubblico, perché
talvolta filtrata attraverso gli interessi altrui.
In ogni caso, all’Associazione la Carità Politica ed alle
rispettabili persone che si impegnano nel guidarla,
auguro buon lavoro e molto successo, sperando che
nei valori originali della carità trovino nuove ed
appropriate ispirazioni.
dynamic action in dealing with public events, it is
advisable and attractive to inform the public that it
does not it necessarily have to be part of a Diplomatic
Corps to participate. Dealing with need, desires and
the problems of those who suffer the most in the
hardships of war, or within rigid political systems, one
could give voice to those whose words rarely reach
the public, because more often than not, they are filtered
out by the interests of others.
In any case, I send my best wishes of good luck and
good work to Carità Politica and all the respectable
people that commit themselves to managing it, hoping
that in the true meaning of charity they may find new
and appropriate inspirations.
Carità Politica 47
CroaziaIn qualità di Ambasciatore della Repubblica di Croazia,
il paese la cui storia recente è segnata dalle distruzioni
di guerra e innumerevoli vittime, sono in grado di
comprendere con una particolare sensibilità il significato
delle attività dell’Associazione Internazionale Carità
Politica e la grande portata dei suoi scopi.
Le circonstanze nelle quali la Repubblica di Croazia
ha combattuto per ottenere la propria indipendenza ed
il cammino travagliato che sta percorrendo per
conseguire il pieno diritto di diventare membro
dell’Unione europea, hanno inciso, in modo particolare,
nella coscienza del popolo croato il bisogno della pace.
Il bisogno della pace nei rapporti con le persone che
ci circondano, con i paesi vicini, con il mondo intero.
Il significato della parola “pace”, nella Croazia di oggi,
ha acquistato una dimensione supplementare di maturità
e di responsabilità ed è diventato l’argomento
determinante nel concepire i rapporti umani, e questo
sottointende sia quel primario rapporto con il prossimo
che i rapporti a livello universale dell’umanità. Nello
stesso modo, le linee guida e gli scopi fondamentali
della politica della Repubblica di Croazia nei suoi
rapporti con gli altri paesi sono la pace, il dialogo, la
cooperazione, la solidarietà, la soluzione pacifica dei
conflitti, il rispetto delle diversità e dei diritti.
È nella luce di queste linee guida fondamentali della
politica croata che l’Ambasciatore della Repubblica
di Croazia presso la Santa Sede, riflette sulle attività
dell’Associazione Internazionale Carità Politica,
consapevole dell’importanza straordinaria della
missione di questa associazione internazionale. Il
principio della carità sul quale è fondata l’attività
dell’Associazione Internazionale Carità Politica può
fungere da promotore nella costruzione di una maggiore
comprensione fra i popoli ed i paesi, può agevolare la
costruzione di un mondo migliore. E questo è un
obiettivo nobile al quale bisogna aspirare. Il Corpo
S.E. EMILIO MARINAmbasciatore della Repubblica di Croazia presso la Santa Sede
As Ambassador of the Republic of Croatia, a country
whose recent past has been marked by the destructions
of war and countless victims, I am especially sensitive
to and capable of understanding the significance of
the activities carried out by the International Association
Carità Politica and the far reaching range of its
objectives.
The circumstances in which the Republic of Croatia
has fought to achieve its independence and the bumpy
road it is traveling in order to gain full membership
rights in the European Union have etched quite deeply
in the consciousness of the Croatian people a demand
for peace in our relationships with the people around
us, with neighboring countries, and with the whole
world. In present day Croatia, the meaning of the word
“peace” has acquired an additional connotation of
maturity and responsibility becoming the determining
factor in all human relations, from those with the people
around us to those with mankind on a more universal
level. Likewise, the guidelines and core objectives of
the Republic of Croatia’s policy towards other countries
are peace, dialogue, cooperation, solidarity, peaceful
conflict resolution, and a respect for diversity and the
rights of others.
With guidelines such as these at the foundation of
Croatian politics, the ambassador of the Republic of
Croatia to the Holy See assesses the activities of the
International Association’s Carità Politica activities
well aware of the importance of its mission. The
principle of charity at the foundation of the International
Association Carità Politica may act as promoter in the
construction of greater understanding between peoples
and countries. It may also facilitate the process of
creating a better world. And this noble goal is one we
must strive to achieve. The Diplomatic Corps to the
Holy See which encompasses over 170 envoys from
around the world represents without a doubt a force
Carità Politica48
Diplomatico accreditato presso la Santa Sede che
riunisce più di 170 Legati dei paesi del mondo intero
rappresenta senza dubbio una forza capace di contribuire
in modo significativo alla realizzazione di questo nobile
obiettivo. L’Associazione Internazionale Carità Politica
ha riconosciuto questa forza e con il programma delle
attività e gli scopi che si prefigge, crea i presupposti
per la mobilitazione di quelle forze capaci di trasformare
il mondo in un luogo di pace e d’amore, e sono proprio
gli Ambasciatori accreditati presso la Santa Sede quelli
che potrebbero agire da promotori di queste stesse
forze. Le iniziative e le priorità promosse dall’Asso-
ciazione Internazionale Carità Politica comprendono
tutti i problemi essenziali che affligono il mondo
contemporaneo ed è giustificato aspettarsi che gli
Ambasciatori accreditati presso la Santa Sede
intraprendano e partecipino in maniera attiva alle
iniziative proposte in modo da dare, sia individualmente
che insieme, un impulso alla soluzione di questi
problemi. In questo senso, la Lettera dell’Associazione
Internazionale Carità Politica rappresenta per gli
Ambasciatori il giusto stimolo all’attività, dato che ai
loro diritti e doveri essa aggiunge una dimensione
supplementare del mediatore nella divulgazione del
principio della carità in tutti i segmenti di società, e
sopratutto nella politica e nelle strutture che hanno il
potere decisionale. L’importanza del riconoscimento
del valore sia della carità nel mondo di oggi, sia
dell’agire nello spirito di questa virtù, si specchia anche
nel fatto che la prima enciclica del papa Benedetto
XVI, “Deus Caritas est”, è stata dedicata proprio alla
carità. In quella enciclica, il Santo Padre indica il
cammino da seguire ed offre i punti di partenza
spirituali, culturali, concreti ed operativi per la rinascita
della carità nel mondo di oggi. Tutti hanno il dovere
di concorrere a questo rinnovamento. L’Associazione
Internazionale Carità Politica partecipa in modo giusto
nella realizazzione di questo dovere.
Oltre i modelli d’assembramento e di cooperazione
già esistenti (regionali, linguistici, politici), gli Amba-
sciatori accreditati presso la Santa Sede hanno in questo
modo l’opportunità di conoscerne un altro ancora più
inclusivo. Questa “cornice” dell’Associa-zione è basata
sui valori universali dai quali nessuno, secondo nessun
criterio, può essere escluso. È proprio per questo che
vorremmo sperare, e dare anche il nostro contributo
affinché così sia realmente.
capable of contributing significantly to the achievement
of this noble goal. The International Association Carità
Politica has recognized this force and with its program
of activities and the goals it has set for itself, it is
creating the basis to successfully mobilize all those
forces capable of transforming the world into a place
of love and peace. The ambassadors to the Holy See
could act as promoters of such forces.
The initiatives and priorities set forth by the
International Association Carità Politica deal with all
the main problems affecting the world of today, and it
is fair to expect the ambassadors to the Holy See to
take on and play an active role in such initiatives so
as to give impetus to the solutions of such problems,
both individually and collectively. In this sense, the
Letter of the International Association Carità Politica
provides the ambassadors with a suitable encoura-
gement to act, as it adds to their rights and their duties
a new dimension as mediators in spreading the principle
of charity to all segments of society, and above all to
politics and to those structures with decision making
power.
The importance of recognizing both the value of charity
in contemporary world and acting in its spirit also
reflects in the fact that Pope Benedict XVI’s first
encyclical letter “Deus Caritas est” was devoted to
charity. In it, the Holy Father shows the path to follow
and offers solid spiritual and cultural starting points,
operational tools for the rebirth of charity in today’s
world. Everybody has an obligation to participate in
this renewal. The International Association Carità
Politica gives the right contribution to the accom-
plishment of such obligation.
The ambassadors to the Holy See thus have the
opportunity to become acquainted with an even more
inclusive model than the existing regional, linguistic,
and political ones of assembly and cooperation. The
Association’s “frame” is based on universal values
whereby no one can be left out regardless of approach.
That is why we are hopeful and offer our contribution
so that it can really happen.
Carità Politica 49
Regno UnitoVorrei ringraziare il Professor Luciani e l’Associazione
Carità Politica per la Lettera agli Ambasciatori
accreditati presso la Santa Sede.
L’iniziativa del Professor Luciani è una grande
opportunità per aiutare a stimolare la discussione su
un’ampia serie di questioni internazionali. Avendo poi
letto i ricchi e profondi contributi dei precedenti
Ambasciatori presso la Santa Sede, pubblicati nel 1998
nel compendio in tre volumi “Essere Ambasciatori
presso la Santa Sede”, mi è tornato in mente ciò che
Lord George Robertson - già Segretario Generale della
NATO – ha osservato una volta: “Tutto è stato detto…
ma non ancora da tutti quanti”. Spero che in questo
volume, otto anni più tardi, si possa riesaminare la
sfida per la diplomazia.
Molti colleghi del Ministero degli Esteri e del governo
britannico hanno chiesto di cosa si occupa in concreto
un Ambasciatore presso la Santa Sede. A nove mesi
dall’assunzione di questo incarico sarei tentato di
mostrare i molteplici impegni giornalieri. Pur essendo
un programma di intenso lavoro, non chiarisce il
significato di avere un’Ambasciata presso la Santa
Sede. La domanda interessante è quale valore ha
un’Ambasciata presso la Santa Sede. La risposta, credo,
sia abbastanza semplice.
La religione, contrariamente all’opinione che sembra
prevalente negli ultimi decenni, è ancora un fattore
che influenza la vita pubblica - incluse la politica e gli
affari internazionali.
I governi hanno bisogno di ricorrere a tutta la loro
saggezza e competenza, quando operano in quelle parti
del mondo in cui hanno un’influenza limitata. I Ministeri
degli Esteri attuali ed i governi necessitano di strumenti
adeguati per parlare e capire il linguaggio della fede
e della politica e la loro interazione, che spesso è
I would like to thank Professor Luciani and the Carità
Politica Association for his Letter to the Ambassadors
accredited to the Holy See.
Professor Luciani’s initiative is a great opportunity to
help stimulate discussion on a wide range of
international issues. Having now read the insightful
and rich contributions of previous ambassadors to the
Holy See published in 1998 in the three-volume
compendium “Being Ambassador to the Holy See”, I
am reminded of something Lord George Robertson –
the former NATO Secretary General – once remarked:
‘everything has been said…. but not yet by everyone’.
I hope in this volume, some eight years later we can
re-examine the challenge for diplomacy.
Many colleagues in the Foreign Office and in
government have asked what actually an Ambassador
to the Holy See does. Some nine months into this post
one is tempted to trot out a series of diary commitments.
Yet, that – while showing that you have a full schedule
– does not address the underlying rationale of having
an embassy to the Holy See. The interesting question
is what value is an embassy to the Holy See. The answer
– I believe - is quite simple.
Religion, contrary to the prevailing impression given
by some in recent decades, is still an influential factor
in public life – including public policy and international
affairs. Governments need to tap all the intelligence
and expertise we can get, especially in those parts of
the world where our reach is limited. Modern Foreign
Offices and Governments need to be equipped to talk
and understand the language of faith and politics and
the often complicated interaction between the two.
That puts the Holy See in a unique position.
The Holy See – as the headquarters of the Catholic
Church - represents a global religious institution with
S.E. FRANCIS CAMPBELLAmbasciatore del Regno Unito presso la Santa Sede
complessa. Questo pone la Santa Sede in una posizione
privilegiata.
La Santa Sede – in qualità di quartier generale della
Chiesa Cattolica - è un’istituzione religiosa globale
con più di un miliardo di fedeli; ha rappresentanze in
ogni angolo del pianeta, una certa influenza sui paesi
che fanno parte del Commonwealth, uno status
privilegiato come interlocutore con le altre due fedi
d’Abramo - Islam e Giudaismo- nonché due generazioni
di esperienza nel dialogo interreligioso. La Santa Sede
ha un Corpo Diplomatico molto rispettato e ascoltato,
non solo nei 174 paesi con cui ha rapporti diplomatici;
inoltre è molto più presente sul territorio degli altri
corpi diplomatici ordinari, grazie alla sua rete di vescovi
e sacerdoti presenti in ogni regione e in ogni località.
È da aggiungere alla portata globale del Vaticano, il
suo ruolo centrale, non solo nella Chiesa, ma anche
nel dibattito più ampio/globale intellettuale e morale,
dove andrebbe ridefinito il confine tra fede e politica.
Il Vaticano è molto considerato nel mondo religioso e
in particolare in quello culturale-filosofico. Esercita
particolare influenza anche nel dibattito tra fede e
politica ed aiuta a mantenere la discussione ad alto
livello.
La Santa Sede costituisce uno dei più ampi e globali
opinion formers del mondo. Quindi il Governo
Britannico cerca sempre di mantenere costante il dialogo
con la Santa Sede sulle più importanti questioni e
problematiche attuali; dalla U.E., Medio Oriente,
America Latina, Africa, alla prevenzione dei conflitti,
al cambiamento climatico, ai diritti umani, al dialogo
interreligioso e all’ecumenismo. Per esempio sul
cambiamento climatico, possiamo domandarci quali
contributi possa offrire la Santa Sede al dibattito,
tenendo conto del fatto che non è grande produttrice
d’inquinamento o di effetto serra. Ma l’insegnamento
della Chiesa Cattolica sulla conservazione del creato,
sul dono della creazione e, quindi, la fede in Dio il
Creatore, testimonia come la cura prestata al mondo
e al nostro ambiente sia un insegnamento vitale della
Chiesa Cattolica. In questo ambito e in molti altri, il
Vaticano offre, ai problemi attuali, un giudizio morale,
con una forte e persuasiva influenza nel mondo intero.
All’inizio di quest’anno - durante il Discorso Annuale
al Corpo Diplomatico - Papa Benedetto XVI ci ha
offerto una panoramica sul suo modo di vedere la
diplomazia. Piuttosto di un dibattito pragmatico sulla
diplomazia dei nostri giorni, Papa Benedetto ci ha
offerto qualcosa di più profondo - una sorta di moderna
over 1.1 billion adherents; reach into every corner of
the planet; serious influence in as many countries as
are in the Commonwealth, a privileged status as
interlocutor with the two other Abrahamic faiths –
Islam and Judaism – and two generations of experience
in inter-faith dialogue. It also has a highly respected
diplomatic corps with sharp eyes and ears, not only
in 174 countries, but far closer to the ground than any
ordinary diplomatic corps ever gets through its network
of bishops in each region and clergy in each locality.
Added to its global reach is the Vatican’s central role,
not only in the Church, but also in the wider/global
intellectual and moral debate around where the
boundaries between faith and politics should be placed.
The Vatican is taken seriously in the religious world
and in particular the world of ideas. It is a key
stabilising influence in the global faith/politics debate
and helps keep discussion rational.
The Holy See is one of the world’s largest global
opinion formers. As such the British Government is
always seeking to engage the Holy See in dialogue on
important global matters and concerns. Those issues
range from the EU, Middle East, Latin America, Africa
to Conflict prevention, Climate Change, Human Rights,
and Inter-faith and Ecumenism. For example on Climate
Change, one could ask what could the Holy See offer
to the debate. Yes it is true - the Holy See or Vatican
City State are not big producers of pollution or green
house gases. But the Catholic Church’s teaching on
stewardship, the gift of creation and, indeed the belief
in God the Creator, means that caring for the world
and our environment is a vital teaching of the Catholic
Church. In this and many other areas the Vatican offers
a moral critique to a contemporary problem and has
a strong persuading influence around the world.
Earlier this year – in the Annual Papal Address to the
Diplomatic Corps – Pope Benedict XVI offered us a
glimpse of his views on diplomacy. Rather than engage
in a pragmatic debate about contemporary diplomacy,
Pope Benedict offered us something deeper – a sort of
modern raison d’être of diplomacy.
The Pope reminded us that among the statutes in the
Vienna Convention on Diplomatic Relations was the
promotion of friendly international relations. On this
foundation, true peace could develop. He went on,
“Your experience as diplomats can only confirm that,
in international relations too, by seeking the truth one
can identify the most subtle nuances of diversity, and
the demands to which they give rise, and therefore also
Carità Politica50
Carità Politica 51
raison d’être della diplomazia.
Il Papa ci ha ricordato che tra le decisioni del Congresso
di Vienna sulle Relazioni Diplomatiche c’era la
promozione di relazioni internazionali amichevoli. Su
queste fondamenta può svilupparsi una vera pace. Egli
ha proseguito: “La vostra esperienza di diplomatici
non può non confermare che anche nei rapporti
internazionali, la ricerca della verità riesce ad
individuare le diversità fin nelle più sottili sfumature,
e le relative esigenze, e per ciò stesso anche i limiti da
rispettare e da non oltrepassare, nella tutela di ogni
legittimo interesse delle parti. Questa medesima ricerca
della verità vi porta allo contempo ad affermare con
forza ciò che vi è di comune, di appartenente alla
medesima natura delle persone, di ogni popolo e di
ogni cultura, e che deve essere parimenti rispettato”.
Il Papa ha affermato che: “Tra i grandi compiti della
diplomazia deve essere sicuramente annoverato quello
di far comprendere a tutte le parti in conflitto che, se
sono amanti della verità, non possono non riconoscere
gli errori - e non solo quelli degli altri - né possono
rifiutare di aprirsi al perdono, richiesto e concesso.
L’impegno per la verità che certo sta loro a cuore- li
convoca, attraverso il perdono, alla pace”.
Suppongo che non sia diverso nelle altre professioni,
ma le parole di Papa Benedetto XVI sono state richiamo
necessario per ricordare ai diplomatici moderni le loro
finalità e obiettivi. Un richiamo anche alla logica che
è alla base di agende e vite piene di impegni.
I nostri colleghi che hanno scritto nel 1998 non
avrebbero potuto immaginare un mondo post 11 set-
tembre. Oggi siamo obbligati a considerare le radici
della nostra cultura e società più profondamente che
in qualunque altro momento del secolo scorso. Veniamo
sfidati a ricercare un fondamento più sicuro di quello
offerto ora dalle vecchie certezze. E con tali compiti
davanti, la Santa Sede costituisce un partner essenziale.
the limits to be respected and not overstepped, in
protecting every legitimate interest.
This search for truth leads you at the same time to
assert vigorously what there is in common, pertaining
to the very nature of persons, of all peoples and cultures,
and this must be equally respected.”
The Pope said that: “surely one of the great goals of
diplomacy must be that of leading all parties in conflict
to understand that, if they are committed to truth, they
must acknowledge errors – and not merely the errors
of others – nor can they refuse to open themselves to
forgiveness, both requested and granted. Commitment
to truth – which is certainly close to their hearts –
summons them, through forgiveness, to peace”.
I suspect it is no different in other professions, but Pope
Benedict XVI’s words were a much-needed reminder
to modern diplomats of our purpose and motivation.
A reminder too of the underlying rationale to busy
diaries and lives. Our colleagues writing in 1998 could
not have conceived of a post 9/11 world. Today we are
being forced to consider the roots of our culture and
society more profoundly than at any time in the past
century. We are being challenged to look for a more
secure foundation than the old certainties now provide.
And in those tasks, the Holy See is an essential partner.
Carità Politica52
Grecia“Remota itaque iustitia quid sunt regna nisi magna
latrocinia?”
(Gli Stati che sono lontani dalla giustizia non sono
forse ridotti a grandi bande di ladroni?)
Sant’Agostino di Ippona, De Civitate Dei
Le relazioni fra l’Ambasciata di Grecia presso la Santa
Sede e l’Associazione Internazionale Carità Politica
risalgono praticamente ai primi tempi dell’insediamento
di questa Missione a Roma. Questi legami si sono
mantenuti fino al giorno d’oggi ad un livello di cordialità
e di interesse mutuale mai smentito, nonostante una
certa “periodicità” nella loro intensità, fenomeno
purtroppo intrinseco al ritmo di vita delle Missioni
diplomatiche.
Dall’altro canto, non poche furono le occorrenze di
stretta collaborazione fra le due parti, per produrre
delle presentazioni di altissima qualità, e tengo a questo
punto a rammentare, a titolo di esempio, la memorabile
sessione del 13 ottobre 2004, sul Dialogo Culturale e
Inter- religioso. Presentazione che, a un momento
cruciale per la formazione delle opinioni sul soggetto,
contribuì in maniera significativa a tale scopo.
In effetti, mi riferisco alla questione specifica della
collaborazione fra quest’Ambasciata e Carità Politica,
per illustrare, appunto, l’apporto di quest’ultima al
lavoro svolto dalle Missioni straniere presso la Santa
Sede. Sotto questo aspetto, a prima vista e ad un piano
assolutamente basilare, Carità Politica offre un forum
alla presentazione e discussione delle opinioni
intrattenute dai vari allocutori. Ma, ovviamente, è
molto di più: è un punto d’incontro, o piuttosto, un
fattore attivo di coniugazione di riflessioni, opinioni,
idee, coltivate ognuna nell’ambito della Santa Sede,
del mondo politico ed intellettuale italiano e del mondo
corrispondente dei Paesi rappresentati dalle Missioni
S.E. STAVROS LYKIDISAmbasciatore di Grecia presso la Santa Sede
“Remota itaque iustitia quid sunt regna nisi magna
latrocinia?”
(Have the states which are far from justice not been
reduced to a great gang of thieves?)
St. Augustine from Ippona. De Civitate Dei
Relations between the Greek Embassy to the Holy See
and the International Association of Carità Politica
trace back to the beginning of the Mission’s settlement
in Rome. This bond has been maintained until the
present on a mutual level of interest and warmth, never
bellied, though the intensity of these relations presents
a certain “periodicity”, true to the pace of diplomatic
missions.
On the other hand, numerous were the occasions of
close collaboration between the parties, enough to
produce high quality presentations, therefore I would
like to mention, as a quotable example, the memorable
session of October 13, 2004 regarding Cultural and
Inter-religious Dialogue. A presentation which, amidst
what was a crucial moment for the formation of general
opinion concerning this subject, contributed
significantly to reach its goal.
As a matter of fact, I refer specifically to the
collaboration between this Embassy and Carità Politica,
to illustrate the latter’s contribution to the work carried
out by foreign Missions to the Holy See. From this
view point, at first glance and at a fundamental level,
Carità Politica offers a forum to present and discuss
the opinions formulated by various addressers. But,
obviously, it represents much more: it is a meeting
place, or rather, a dynamic element which allows the
combination of reflections, opinions, ideas, cultivated,
each one, within the Holy See, by the politic and
intellectual Italian world and by the Nations represented
by their respective Missions; a process that often results
Carità Politica 53
stesse; un processo che spesso risulta in una visione
chiara ed integrale dei grandi temi al centro delle
preoccupazioni dell’uomo odierno.
Un risultato di questo scambio di idee, che non dovrebbe
venire sottovalutato, consisterebbe peraltro
all’introduzione, nel “vocabolario” politico delle
Ambasciate, della nozione di carità e, quello che più
è, della carità nell’azione politica. Ammettiamo, che
per chi fra di noi non avesse una formazione od
esperienze che lo avessero familiarizzato con il modo
di pensare della Chiesa, tale concetto può essere
frainteso: dopotutto, diplomazia e politica, specie quelle
europee, sono spesso accusate di non aver mai
rinunciato a certe tendenze “machiavelliche” (evitando
peraltro la discussione, sull’ingiustizia di questa
qualificazione ai riguardi del pensatore fiorentino)
anzi, costituiscono, per eccellenza, un ambiente che,
almeno nella mente popolare, sa di zolfo. Uno quindi
potrebbe legittimamente chiedersi se fra le nozioni di
carità e di politica, non ci fosse una certa incompatibilità.
In realtà, questo discorso particolare è assai antico e
può essere rintracciato, risalendo al concetto aristotelico
dell’ “ ”, concetto ripreso non soltanto nelle ope-
re politiche del filosofo di Stageira ed in particolare
nella sua Etica ( ), ma anche nelle
sua Poetica, nella famosa definizione della tragedia:
forse a sottolineare la relazione fra l’apparente ed il
sostante, fra percezione e prassi politica.
Ovviamente, l’ “ ” di Aristotele e del suo mondo
precristiano, non coincide in tutto a quello del mondo
odierno, modellato dalla filosofia e dalla morale
cristiana. La nozione aristotelica è, infatti, quella di
una carità senza amore, o piuttosto, senza l’amore
incondizionato ed illimitato del Cristianesimo. La carità
e la grazia ( ), sono nozioni introdotte con
l’insegnamento cristiano e richiedono dall’individuo
un’abnegazione di sé, che va oltre i requisiti del concetto
antico.
La morale cristiana ed il concetto di carità da essa
proposto, condizioneranno il comportamento dell’uomo
occidentale, ovvero il suo modo di agire in società. Si
tratta quindi di concetti per eccellenza politici, che nel
tempo dagli albori dell’era cristiana al giorno d’oggi,
si trovano al centro dell’azione sociale e politica, a
volte in modo subliminale, incidendo sulle coscienze
degli attori, a volte in modo esplicito e spesso
spettacolare.
Anzi, la Chiesa, sin dai suoi primi passi, ha rivendicato
un posto centrale per il concetto di carità, nella politica
in a clear and integral vision of topics central to the
quandaries of modern man.
Furthermore, a result of this exchange of ideas not to
be underestimated, consists of the introduction, in the
Embassies’ political “vocabulary”, of the notion of
charity and of charity within political action. One must
admit that for those among us who lack experience or
familiarity with the Catholic Church’s way of thinking,
such a concept risks being misunderstood: after all,
diplomacy and politics, especially when European, are
often accused of not having abandoned certain
“Machiavellian” tendencies (wanting to avoiding the
debate around this unjust attribution of terminology
to the Florentine thinker), constituting, rather, an
environment that, at least in the common man’s mind
smells “fishy”. One could legitimately ask himself if
there is not a certain incompatibility between the notion
of charity and that of politics.
In reality, this particular subject matter is quite ancient
and can be traced back to the Aristotelian concept of
“ ”, concept reassumed not only in the
philosopher’s political works, as especially in Ethics
( ), but also in his poetics, in the
famous definition of tragedy: maybe to underline the
relationship between the apparent and the underlying,
between perception and political praxis.
Obviously, Aristotle’s “ ” and his pre-Christian
world do not coincide with that of the present day,
modelled by philosophy and Christian morality. The
Arostotelic notion is, in fact, based upon a charity in
love’s absence, or rather, in the absence of the
unconditional and unlimited Love professed by
Christianity. Charity and blessing ( ), are notions
introduced by Christianity and demand a self-denial
not found in its original requisites.
Christian morality and the concept of charity it
proposes, are bound to condition western man’s actions
and furthermore his actions within society. In that
case, we are dealing with pre-eminently political notions
which, since the dawn of the era of Christianity, are
found at the centre of social and political action, at
times in a subliminal manner, influencing the actors’
conscience, other times in a more explicit and often
spectacular manner.
Actually the Church, ever since its first steps, has
claimed a central position for this conception of charity:
from Saint John Crisostomo’s Omelie, composed in
the IV century, in which there is clearly a proposal of
charity as the motor for political and social practice
Carità Politica54
del momento: già nel IV secolo, nelle Omelie di San
Giovanni Crisostomo viene proposta chiaramente la
carità come motore della prassi politica e sociale (idea
in difesa della quale questo Patriarca pagò il prezzo
forte), mentre Sant’Ambrogio, nel suo De Officiis
Ministrorum definisce l’azione caritativa come la
quintessenza dell’azione sociale. L’elaborazione del
concetto arriva fino ai nostri giorni, con il Compendio
della Dottrina Sociale della Chiesa Cattolica, l’enciclica
Deus Caritas est di Sua Santità, il Papa Benedetto XVI
e la Globalizzazione dell’Amore, di Sua Santità, il
Patriarca Ecumenico Bartolomeo. Nella definizione
dunque della carità, come in tanto altro, nei nostri
giorni, le Chiese Cristiane di Oriente e di Occidente
si incontrano di nuovo, nel loro percorso verso la
riunificazione del Corpo di Cristo.
Il ritorno del fattore religioso sulla scena politica
mondiale costituisce uno degli elementi-chiave (alcuni
direbbero l’elemento-chiave) di questo inizio del terzo
millennio; la carità, nella sua presenza, o nella sua
assenza, potrebbe avverarsi la pietra angolare nelle
relazioni umane (e quindi politiche) negli anni a seguire.
(in defence of this idea the Patriarch will be forced to
pay a high price), whereas Saint Ambrosia, in his De
Officiis Ministrorum, defines charitable action as the
quintessential of all social actions. The elaboration of
the concept continues till present day, with Compendium
of the Social Doctrine of the Churc, or the encyclical
Deus Caritas est , written by his holiness Pope Benedict
XVI and the Globalization of Love, by his holiness,
the Patriarch Ecumenico Bartholomew. In defining
charity, the Eastern and Western Churches of Christ
come together once again, in their common road
towards the reunification of the Body of our Lord.
The return of the religious factor to the international
political scene constitutes one of the key elements for
the beginning of the third millennium; charity, in its
presence, or in its absence, could prove itself to be the
corner stone in human (and therefore political) relations
in the years to come.
IsraeleNell’ambito del Corpo Diplomatico accreditato presso
la Santa Sede, quello dell’Ambasciatore d’Israele mi
sembra essere un ruolo particolare. A causa della storia
peculiare svoltasi tra il mondo Ebraico e quello
Cristiano, nei trascorsi duemila anni, i rapporti
diplomatici tra Santa Sede e Stato d’Israele richiedono
una speciale delicatezza e la maggior sensibilità. Secoli
di persecuzioni e di antisemitismo hanno creato un
distacco che ha favorito la crescita di odio e pregiudizi.
Ancor peggio, si è creato tra noi un abisso d’ignoranza,
che vorremmo fosse colmato tramite un processo di
educazione al rispetto reciproco.
Nell’agenda dell’Ambasciatore d’Israele presso la
Santa Sede, fra gli obiettivi principali ci sono un più
attento esame per la miglior conoscenza dell’apparato
Ecclesiastico, la necessità di creare un’infrastruttura
di legami sia personali che istituzionali tra Santa Sede
ed Israele, la promozione di attività culturali ed
accademiche.
Il compito più importante, però, è l’approfondimento
del processo di educazione alla conoscenza
interreligiosa ed interculturale tra Israele, mondo
Ebraico, Chiesa Cattolica e Santa Sede. A tale scopo,
l’Ambasciatore d’Israele ha stabilito una tradizione di
visite periodiche nelle varie Diocesi, nelle quali è
previsto prima di tutto l’incontro con i Vescovi e poi
conferenze in atenei e seminari, scuole ed istituti di
studio cattolici, nonché interviste per i media locali.
L’Ambasciatore, inoltre, porta avanti un’attività
quotidiana vis-a-vis con gli esponenti della Curia
Romana anche per promuovere visite di autorità e
personalità Israeliane.Intorno a ciò, si svolge un
continuo contatto con i giornalisti vaticanisti per dare
il massimo rilievo alle posizioni dello Stato e del
Governo d’Israele, in ambito cattolico.Uno dei traguardi
principali dell’Ambasciatore d’Israele è operare al fine
di portare alla conclusione l’Accordo Finanziario ed
S.E. ODED BEN-HURAmbasciatore d’Israele presso la Santa Sede
Carità Politica 55
Amongst the Diplomatic Corps accredited to the Holy
See, it seems to me that the role of the Ambassador of
Israel is a unique one. Given the particular events
which have taken place between the Jewish and
Christian peoples during the last two-thousand years,
handling the relations between the Holy See and Israel
requires particular tact and greater sensitivity.
Centuries of persecution and anti-Semitism have created
a detachment that has favoured the rising of hate and
prejudice. Even worse, a gap of ignorance has formed
between us: one that we wish could be filled through
the process of educating each other towards mutual
respect. The agenda of the Ambassador of Israel to
the Holy See, among its main goals, includes a closer
study in order to understand at best the Ecclesiastic
world, the need for creating an infrastructure of
relations - both personal and institutional - between
the Holy See and Israel, and the promotion of cultural
as well as academic events. The most important task,
however, is that of strengthening the process of
education towards religious and inter-cultural
awareness between Israel, the Jewish world, the
Catholic Church and the Holy See. In order to do so,
the Ambassador of Israel has established the tradition
of periodic visits to the various Dioceses, which, most
importantly, include a visit to the Bishop, plus
conferences held in universities and seminars, Catholic
schools and institutions, not to mention interviews
given to the local media. In addition, the Ambassador
has daily meetings “vis-à-vis” with the representatives
of the Roman Curia aimed, among other things, at
promoting visits of authorities and important people
from Israel. In the background, continuous contact is
carried out with Vatican journalists in order to give
the utmost relevance to the positions of the State and
Government of Israel within the Catholic Church.
One of the main goals of the Ambassador of Israel is
Carità Politica56
Economico tra Santa Sede e Stato d’Israele, che
stabilisce i parametri di diritti e doveri delle comunità
Cattoliche in Israele. Altro obiettivo concreto è la
promozione dell’auspicata ed attesa visita del Papa in
Israele, nel corso del prossimo anno. Tra le attività
culturali, può essere citata la presentazione di mostre
itineranti, concerti, convegni - in Atenei o Istituti di
Studio Cattolici -, e lo scambio di studenti.
Grande rilievo viene anche riservato alla promozione
dei pellegrinaggi in Israele-Terra Santa, così come
vanno ricordati i rapporti con associazioni, come Carità
Politica, appunto, e movimenti Cattolici come
Sant’Egidio, Focolarini, Meeting Internazionale di
Rimini, con la partecipazione dell’Ambasciatore ai
loro lavori.
Per ultima, ma non ultima, va menzionata la creazione
dell’Associazione Cattolici, Amici d’Israele, dalla
quale si spera e ci si aspetta che nasca una rete di
“ambasciatori”, che favorisca e divulghi la corretta
conoscenza culturale e religiosa della realtà Israeliana
ed una giusta informazione sui rapporti tra Santa Sede
ed Israele.
Torniamo, per concludere, a Carità Politica, con cui
l’Ambasciatore ha un rapporto che potremmo definire
“privilegiato”. L’Associazione è un ottimo strumento
per facilitare gli incontri tra il Corpo Diplomatico
accreditato presso la Santa Sede ed il mondo
Ecclesiastico, così come con quello politico e sociale;
essa contribuisce all’arricchimento di tutti noi, dandoci
la possibilità di conoscere da vicino una varietà di temi
ed aspetti del massimo interesse, che, altrimenti, non
farebbero parte della nostra quotidianità. A tal proposito,
vorrei suggerire che, nell’ambito dell’attività annuale,
per approfondire la conoscenza sia dei temi che dei
relatori, si desse più spazio al dibattito. Mentre affido
queste mie riflessioni, come richiesto, a Carità Politica
ed al suo ideatore e “motore”, l’amico Professor Alfredo
Luciani, desidero complimentarmi per la preziosa
attività svolta fin qui dall’Associazione, alla quale
auguro sempre maggior successo.
that of working towards the completion of the Financial
and Economic Agreement between the Holy See and
the State of Israel, thereby establishing the rights and
duties of the Catholic communities in Israel.
Another concrete objective is that of promoting the so
hoped-for and eagerly-awaited-for visit of the Pope to
Israel next year. Among the cultural activities, it is
worth mentioning the presentation of exhibitions,
concerts, and conferences – in universities and institutes
for Catholic studies – and exchange-student
programmes. Much attention is dedicated to the
promotion of pilgrimage to Israel and the Holy Land,
as well as to the collaboration with associations and
catholic movements - such as Carità Politica - and
Catholic groups like Sant’Egidio, the Focolare
Movement, the Rimini Meeting (Meeting Internazionale
di Rimini), through the participation of the Ambassador
in their work. Last but not least, I must mention the
Association “Cattolici Amici d’Israele” (Catholic
Friends of Israel), recently formed by the Ambassador,
which – hopefully and expectedly – will generate a
network of “ambassadors” encouraging and promoting
accurate cultural and religious knowledge on the
realities of Israel and truthful information on the
relations between the Holy See and Israel. In conclusion,
let me mention again, Carità Politica, with which the
Ambassador has relations that could be defined as
“privileged”. The Association is an excellent instrument
for facilitating meetings between the Diplomatic Corps
accredited to the Holy See and representatives of the
Church, and of the political and social world, as well.
It contributes to enriching all of us, by giving us the
opportunity to get acquainted with a variety of topics
and aspects of great interest, which, otherwise, would
not be part of our daily agenda. In this regard, I would
like to suggest that, within its annual activities and in
order to achieve a better understanding of the issues
and the speakers, more time be given for debate.
While entrusting these thoughts of mine, as requested,
to Carità Politica and its creator and “prime mover”,
my friend Professor Alfredo Luciani, I would like to
commend the precious work carried out so far by the
Association, and assure my best wishes for its growing
success.
Carità Politica 57
Repubblicadi Cina
S.E. CHOU-SENG TOUAmbasciatore della Repubblica di Cina (Taiwan) presso la Santa Sede
L’Associazione Internazionale Carità Politica offre
vari tipi di servizi al Corpo Diplomatico accreditato
presso la Santa Sede. Innanzi tutto, essa crea un legame
fra gli Ambasciatori presso la Santa Sede favorendo
la cooperazione reciproca e organizzando incontri volti
alla promozione della comprensione dei principi di
fratellanza e universalità della famiglia umana. Questo
dà l’opportunità ai rappresentanti del Corpo Diplomatico
che hanno presentato le Lettere Credenziali al Santo
Padre di rinnovare l’appello per la pace.
Quando temi di interesse comune sono discussi in un
contesto multi-culturale come quello in cui si svolgono
gli incontri di “Carità Politica”, le barriere linguistiche
sono molto ridotte e tutti i partecipanti parlano e
capiscono la stessa lingua universale, basata sulla
solidarietà e l’amore fraterno, col sommo e
fondamentale obiettivo di raggiungere la pace.
Il significato di “Carità Politica” bene si colloca nella
natura unica della diplomazia del Vaticano. Gli
Ambasciatori presso la Santa Sede non hanno a che
fare con questioni economiche o commerciali, essi
sono chiamati a rappresentare le proprie nazioni
nell’ambito della missione specifica della Santa Sede,
la cui diplomazia si impegna instancabilmente a
promuovere la coesistenza e la cooperazione delle
comunità e dei popoli. Questa constatazione ci porta
al secondo tipo di servizio reso da “Carità Politica”
agli Ambasciatori e ai Diplomatici accreditati presso
la Santa Sede: l’Associazione crea il dialogo e la
comprensione fra le Nazioni. Fa nascere la speranza
The International Association “Carità Politica” renders
several types of services to the Diplomatic Corps
accredited to the Holy See. First of all, it creates a
liaison between the Ambassadors to the Holy See by
advocating mutual cooperation and by organizing
meetings to promote the understanding of brotherhood
and universality of the human family. This provides
the representatives of the Diplomatic Corps who have
presented the Letters of Credentials to the Holy Father
with the opportunity to renew their call for peace.
When issues of shared interests are brought up in a
multi-cultural context such as the one created during
the meetings of “Carità Politica”, language barriers
are greatly reduced and the universal language of
solidarity and brotherly love, whose utmost and ultimate
goal is peace, is spoken and understood by all the
participants.
The significance of “Carità Politica” well fits in the
unique nature of Vatican Diplomacy. Ambassadors to
the Holy See do not deal with economic or trade issues,
they are called to represent their countries by abiding
with the specific mission of the Holy See. Holy See
diplomacy is indefatigably engaged in promoting
coexistence and cooperation of the human communities
and of peoples. This brings us to the second service
that “Carità Politica” renders to Ambassadors and
Diplomats accredited to the Holy See: it creates
dialogue and understanding among Nations. It creates
hope along the path towards the living together of all
peoples in the name of peace.
Carità Politica58
lungo la via verso la coesistenza di tutti i popoli nel
nome della pace.
Nel Suo Messaggio per celebrare il Giorno Mondiale
della Pace per l’Anno 2001 intitolato “Dialogo Fra
Culture per una Civiltà di Amore e di Pace”, il Servo
di Dio Giovanni Paolo II disse: “… il dialogo è un
mezzo privilegiato per costruire una civiltà di amore
e di pace… il tema del dialogo fra le culture e le
tradizioni è fondamentale per la ricerca della pace”.
Nel corso degli incontri organizzati da “Carità Politica”,
gli Ambasciatori hanno l’opportunità di parlare dei
loro paesi, le loro culture, le loro religioni – allo stesso
tempo, chi li ascolta ha l’opportunità di conoscere
meglio altri popoli grazie alle parole di una fonte molto
attendibile ed affidabile. Sicuramente, col dialogo si
promuove la conoscenza reciproca e la conoscenza
previene gli scontri di civiltà. Nel promuovere relazioni
amichevoli fra diverse civiltà, culture e religioni in un
mondo che si avvia sempre più verso la globalizzazione
e l’internazionalizzazione, “Carità Politica” contribuisce
alla missione degli Ambasciatori presso la Santa Sede:
la promozione e la creazione di una nuova civiltà basata
sulla solidarietà e la pace.
Per il futuro, ci si auspica che questa lodevole
Associazione possa continuare a forgiare nuovi legami
e a riunire gruppi coesi ed integrati di diplomatici.
Perché questo si avveri, è necessario proporre in
continuazione temi stimolanti e attuali, cercando di
trovare argomenti di interesse comune che incoraggino
gli Ambasciatori a partecipare sia come conferenzieri
che come pubblico. La presenza di rappresentanti del
Vaticano che delucidano il pubblico sulla politica della
Santa Sede e sui punti di vista del Vaticano in merito
ai temi proposti è una componente essenziale ai fini
del completamento del quadro di conoscenza e
comprensione. Inoltre, l’Associazione dovrebbe
garantire traduzioni di alta professionalità in una o due
lingue oltre l’italiano, principalmente inglese e francese.
La fedeltà delle traduzioni è fondamentale per l’esito
positivo degli incontri.
Auguro all’Associazione Internazionale Carità Politica
un grande successo nel suo cammino verso la
promozione delle relazioni amichevoli fra diverse
civiltà, culture e religioni del mondo.
In His message for the Celebration of the World Day
of Peace for the Year 2001 entitled “Dialogue Between
Cultures for a Civilization of Love and Peace”, the
Servant of God John Paul II said, “… dialogue is a
privileged means for building the civilization of love
and peace… the theme of dialogue between cultures
and traditions is crucial to the pursuit of peace”.
During the “Carità Politica” meetings, Ambassadors
are given the opportunity to speak about their countries,
their culture, their religion – the listener, in turn, is
given the opportunity to learn more about other
populations through the words of a highly respectable
and trustworthy source. Indeed, dialogue promotes
understanding and understanding prevents clashes
among civilizations. By promoting friendly relations
among peoples, cultures and religions in a world
moving ever more towards globalization and
internationalization, “Carità Politica” contributes to
the mission of the Ambassadors to the Holy See: the
promotion and the creation of a new civilization based
on solidarity and peace.
In the future, it is hoped that this praiseworthy
Association may keep on forging new ties and cohesive
and integrated groups of Diplomats. In order to do so,
the proposal of interesting and current topics must be
continuously offered, trying to find themes of mutual
concern that stimulate Ambassadors to participate
both as speakers and as audience. The presence of
Vatican representatives who elucidate the audience on
the Holy See’s policy and views on the said matters is
also essential to complete the frame of knowledge and
understanding. Furthermore, the Association should
guarantee highly professional translations in one or
two languages in addition to Italian, namely English
and French. The accuracy of the translations is
fundamental to the successful outcome of the meetings.
I wish the International Association “Carità Politica”
great success in its path towards the promotion of
friendly relations among peoples, cultures and religions
around the world.
Carità Politica 59
Stati UnitiPace tra i governi
In dieci anni, l’Associazione Internazionale Carità
Politica, sotto la guida ispiratrice del suo fondatore e
presidente Prof. Alfredo Luciani, ha promosso con
coerenza una nuova consapevolezza sull’importanza
della pace tra governi e istituzioni, elevando l’etica a
principio fondamentale nelle relazioni internazionali.
Gli Stati Uniti d’America e noi come Ambasciata
americana presso la Santa Sede perseguiamo
costantemente questi nobili fini.
Gli Stati Uniti sono convinti che la pace e la giustizia
potranno essere realizzati solo quando il dialogo tra le
differenti culture e religioni sarà franco e leale. Il
Presidente Bush ha ribadito in molte occasioni che la
libertà di religione è un potente antidoto all’estremismo
religioso e al terrorismo.
Riflettendo sui rapporti tra libertà, stabilità, religione
e cultura, abbiamo colto il valore dell’impegno di
Carità Politica negli anni, per promuovere il dialogo,
condizione fondamentale per rendere possibile la pace
nel mondo.
Gli Stati Uniti riconoscono che la promozione della
pace sia un’impresa enorme. Infatti non si devono
impegnare solo i governi, ma anche le organizzazioni
non governative i e leader religiosi. Ecco perché noi
lavoriamo in stretto rapporto con molte organizzazioni
e associazioni che condividono i nostri ideali. Tra
queste includiamo Carità Politica. Siamo sicuri che
questi sforzi collettivi predisporranno i governi, le
associazioni non governative, gli uomini e le donne di
buona volontà, in ogni parte del mondo, a sollecitare
le coscienze dei governanti per un maggior impegno
per la salvaguardia dei diritti umani e la promozione
della tolleranza verso differenti culture e religioni.
Gli Stati Uniti sono convinti che gli aspetti che ci
S.E. FRANCIS ROONEYAmbasciatore degli Stati Uniti d’America presso la Santa Sede
Peace Among Governments
For ten years now, the Carità Politica International
Association, under the inspirational leadership of its
founder and president Professor Alfredo Luciani, has
consistently fostered a new awareness of peace among
governments and institutions and raised ethics to be
the governing principle of international relations. The
United States and we at the U.S. Embassy to the Holy
See are equally dedicated to these noble goals.
The United States is convinced that peace and justice
are possible only when there is a spirit of frank and
open dialogue between different religions and cultures.
President Bush has said on many occasions that
religious freedom is a powerful antidote to religious
extremism and terrorism. Reflecting on the connections
between liberty, stability, religion and culture, we can
see the value of Carità Politica’s efforts over the years
in fostering dialogue and, in turn, chances at world
peace.
The United States recognizes that the promotion of
peace is a massive undertaking. It is not only a job
for governments, but also for religious leaders and
non-governmental organizations. That is why we work
closely with an array of dedicated organizations and
associations who share our commitments. That includes
associations like Carità Politica. We do so in the belief
that these collective efforts will better prepare
governments, NGOs and men and women of good will
everywhere to stir the consciences of governments that
need to do more to safeguard human rights and promote
tolerance of cultural and religious differences.
The United States stands convinced that much more
unites us as citizens of the world than divides us.
Across all borders, we share a common humanity.
While the color of our skin, the language we speak, or
Carità Politica60
accomunano, come cittadini del mondo, sono maggiori
di quelli che ci dividono. Al di là di tutte le frontiere
noi condividiamo una umanità comune. Sebbene il
colore della pelle, la lingua parlata o il modo in cui
crediamo possano essere differenti, i popoli aspirano
al dialogo, alla partecipazione attiva nella propria
società, alla libertà di culto, alla sicurezza e perseguono
un’educazione, un lavoro e grandi opportunità per i
propri cari.
Al centro delle relazioni diplomatiche tra Stati Uniti
d’America e Santa Sede c’è una visione e un dovere
comuni: promuovere e difendere la dignità di ogni
uomo, donna e bambino.
Con tale spirito, gli Stati Uniti d’America sono
fortemente impegnati nella difesa dei diritti umani,
nella promozione della libertà di religione, dello
sviluppo del dialogo e della tolleranza tra i popoli con
differenti fedi e culture. Come Ambasciata degli Stati
Uniti presso la Santa Sede ci dedichiamo alla
promozione dei valori etici che riteniamo fondamentali
per la vita delle persone, con particolare attenzione
alla sacralità della vita, principio indispensabile per
tutelare la dignità di ogni essere umano, l’importanza
della famiglia, per sostenere la solidarietà e l’impegno
per la pace. Inoltre ricerchiamo la libertà vera ed
opportunità economiche eque e per tutti. Ad esempio,
lavoriamo per mettere fine alla piaga del traffico di
esseri umani e per sviluppare, in modo equilibrato, le
scoperte ottenute dalle moderne tecnologie biogenetiche
per sconfiggere la fame.
Con Carità Politica condividiamo l’idea che gli
Ambasciatori accreditati presso la Santa Sede, tutti
insieme, possono fare molto per costruire un mondo
in cui i singoli individui e i popoli accettino
consapevolmente di avere responsabilità verso gli altri
esseri umani e verso tutti gli abitanti della Terra.
In occasione del decimo anniversario dell’Associazione
Internazionale Carità Politica il mio plauso va al
costante impegno profuso in questi anni; sono inoltre
convinto che il Corpo Diplomatico presso la Santa
Sede si sia arricchito anche grazie al suo spirito
disinteressato e alla sincera amicizia che ha offerto
costantemente e generosamente.
the way we worship may be different, people
everywhere aspire to speak their minds, participate in
their society, worship freely, live in security, and pursue
education, jobs and greater opportunities for their
families.
At the core of the diplomatic relationship between the
United States and the Holy See lies a common vision
and task: to promote and defend the dignity of every
man, woman and child. In that spirit, the United States
is committed to the vigorous defense of human rights,
the promotion of religious freedom, and the
advancement of dialogue and tolerance among people
of different faiths and cultures. We at the U.S. Embassy
to the Holy See stand dedicated to the promotion of
ethical values that are fundamental for the life of a
people, namely, the sacred meaning of life, the dignity
of each human being, the importance of the family, the
duty of solidarity and a commitment to peace. We seek
true freedom and economic opportunity for all. For
example, we work to put an end to the scourge of
trafficking in persons and to advance in a balanced
way the new possibilities offered by current biogenetic
technologies to feed the hungry. And like Carità Politica,
we agree that together ambassadors to the Holy See
can do a great deal to build a world in which individuals
and peoples accept that they have responsibilities
towards other human beings, and to all inhabitants of
the earth.
On its tenth anniversary, I applaud the contributions
of Carità Politica International Association and stand
convinced that the Diplomatic Corps to the Holy See
is richer for the spirit of disinterested and sincere
friendship it has consistently and generously offered.
Carità Politica 61
SveziaS.E. FREDRICK VAHLQUIST
Ambasciatore di Svezia presso la Santa Sede
Caro professore Luciani!
Prima di tutto desidero ringraziarLa per la sualettera del 9 giugno 2006.Concordo nel sottolineare l’importanza del lavorosvolto dagli Ambasciatori presso la Santa Sede, conparticolare riferimento alla possibilità di creare dialoghiinterculturali ed interreligiosi. Sono sicuro che la SuaAssociazione, Carità Politica, possa incoraggiare efacilitare le relazioni tra gli Ambasciatori presso laSanta Sede, i vari paesi e le organizzazioniinternazionali. Come Lei ha scritto, Professore, caritàe solidarietà sono due parole chiave per lacollaborazione internazionale. Vorrei evidenziare chela politica estera svedese ha una lunga tradizione disolidarietà e carità, fondata sull’alto valore dellagiustizia, molto sentito dal popolo svedese. Per noi èimportantissima l’uguaglianza tra i vari popoli e ladignità di ogni vita umana, sia nel nostro paese che alivello internazionale. La carità è anche una questionedi interesse comune e le leggi internazionali ispiratead essa, non possono che giovare alla solidarietà inquanto creano fiducia e sicurezza.Come Ambasciatore della Svezia presso la Santa Sedeho il privilegio di fare da ponte tra due mondi, la SantaSede e la Comunità Internazionale. Desidero evidenziarela grande importanza del ruolo delle Nazioni Unite perla promozione della pace, della sicurezza e per larealizzazione di un dialogo capace di debellare laviolenza, la guerra e l’oppressione. Come da Leisottolineato è la via maestra per unire le forze ecombattere il terrorismo internazionale.Vorrei infine aggiungere che sono convinto che il forumdella Domus Carità Politica sia di grande importanzaper creare occasioni di dialogo e di lavoro comune persuperare l’angoscia e sconfiggere terrorismo e guerra.
Profitto dell’occasione per esprimerLe, Professore, lamia più alta considerazione.
Dear professor Luciani,
First of all I wish to thank you for your letter dated9 June 2006. I agree that it is always important to emphasize thework of the Ambassadors to the Holy See and theirpossibility to build bridges and create intercultural-aswell as interreligious-dialogues. I am certain that yourorganisation Carità Politica can influence and facilitatethe work between Ambassadors to the Holy See andother countries and international organisations.As you wrote, Professor, compassion and solidarityare two key words when it comes to internationalcollaboration. I would like to underline the fact thatSweden’s foreign policy has a tradition of solidarityand compassion, which is based on the Swedish people’sstrong conception of justice, the equal value of allpeople and a life in dignity for everyone-both in ourown country and internationally. Not at least iscompassion also a question of common interest, whichis where international law comes in the pictures, henceinternational law benefits of solidarity since it createstrust and security.In my capacity as Ambassador of Sweden to the Holysee I have the privilege to be a bridge between twoworlds; the holy See and the International Community.It is therefore in my interest to highlight the greatimportance that the United Nations play forinternational peace and security and in creating adialogue to eliminate violence, war and oppression.Just as you emphasize, this is a way to join forces withthe aim to fight international terrorism.I would also like to add that I am certain that the forumof Domus Carità Politica is of great importance increating dialogues and work together in order to findsolutions to terror and war.
I take this opportunity to express to you, Professor, theassurances of my highest consideration.
Carità Politica62
FederazioneRussa
Caro professore Luciani!
Vorrei associarmi a tutti coloro che conoscono e
amano la Sua Associazione e dire subito che la Lettera
mi pare non solo di grande interesse storico, politico
e pratico, ma anche di grande attualità perché non è
solo uno sguardo oggettivo e giusto sulla vita passata
dell’Associazione e sul suo contributo ai difficili dieci
anni vissuti dall’Umanità e dal Cristianesimo alla fine
del XX secolo, ma rappresenta un programma molto
concreto, dettagliato, allo stresso tempo teorico e pratico
della futura azione della nostra Associazione.
Mi ricordo con grande simpatia le nostre conferenze
digli anni novanta all’Università Gregoriana, poi gli
incontri nei saloni dell’Associazione stressa, negli
uffici dell’Ambasciata d’Italia presso la Santa Sede
organizzati da Carità Politica. Essi costituiscono
momenti indimenticabili della vita così attiva del nostro
Corpo Diplomatico, le occasioni preziose di contatti,
tanto ufficiali che umani, tra i colleghi che permettevano
di conoscerci meglio, apprendere le cose veramente
interessanti sui paesi da loro rappresentati, scambiare
le nostre idée e giudizi sulla vita internazionale e la
situazione nel mondo.
Sono state tante le proposte e le cose fatte da Carità
Politica nel campo umano, culturale, artistico, scien-
tifico. Tra i miei più bei ricordi a questo proposito c’è
la famosa mostra mondiale di pittura cui ha partecipalo
con un suo ormai famoso dipinto la giovane Russa di
grande talento Natalia Zarkova.
Riprendendo il tema della Lettera dell’Associazione
S.E. G.V. URANOVGià Ambasciatore della Federazione Russa presso la Santa Sede
Dear Professor Luciani!
I would like to join in with the others who know
and love your association and say how your Letter
seems not only of great historical, political and practical
interest, but also extremely relevant, giving, not only
an objective and just view point of the past actions of
the Association and its contribution to the last years
of the XX century, a time, undoubtedly difficult for
humanity and Christianity, but also representing a
concrete, yet detailed, both in theory and in practise,
program for the Association’s future actions.
I remember with great fondness our conferences held
in the ‘90’s at the Gregorian University and in the
reception hall of the Association itself. These encounters
constitute some of most the unforgettable moments of
our active life as members of the Diplomatic Corps,
precious occasions to get know each other better, learn
interesting facts pertaining to the countries represented
and exchange ideas and opinions on international life
and world conditions.
Numerous were the proposals made and deeds carried
out by Carità Politica in the humane, cultural, artistic,
scientific fields. I will take the occasion to recall, in
particular, the famous international art exhibition in
which the young Russian with great talent, Natalia
Zarkova participated.
Resuming the topic of the Association’s Letter I must
ascertain that it is a fundamental document, destined
to work well in the near future. From this point of view
I would like to underline the special, at least as far as
Carità Politica 63
devo constatare che si tratta di un documento
fondamentale per chi è destinato a lavorare molto bene
nel futuro, anche prossimo. Da questo punto di vista
vorrei sottolineare la speciale, per conto mio, importanza
della Parte III della Lettera cui materie e idee mi sono
particolarmente vicine. Penso che sarebbe molto utile
parlarne e discuterne specialmente durante un incontro
o Congresso organizzato dall’Associazione Carità
Politica.
Con migliori auguri e
grandissima stima,
G.V. UranovAmbasciatore Straordinario e Plenipotenziario,
Professore all’Università MGIMO (Mosca)
I am concerned, importance of the third part of the
Letter, whose subjects and ideas are particularly close
to my heart. I feel it would be particularly helpful to
discuss them during one of our next encounters or
conferences organized by the Association of Carità
Politica.
My best wishes and esteem,
G.V. UranovAmbassador and Deputy Professor
of the University MGIMO of Moscow
Carità Politica64
FranciaS.E. BERNARD KESSEDJIAN
Ambasciatore di Francia presso la Santa Sede
“Egregio Signor Presidente,con lettera del 18 luglio ha voluto farmi pervenire la nota dell’Associazione Internazionale Carità Politica sul ruolodegli Ambasciatori accreditati presso la Santa Sede. La ringrazio vivamente. Questo testo, di grandissimo interesse,è fonte di preziosi suggerimenti per svolgere al meglio la nostra missione.La prego di ricevere, Signor Presidente, l’espressione della mia alta considerazione”.
Carità Politica 65
BrasileS.E. VERA BARROUIN MACHADOAmbasciatore del Brasile presso la Santa Sede
“Distinguished Professor,
On behalf of the Ambassador Vera Barrouin Machado, currently on vacation, I thank you for sending the document
“The International Association of Carità Politica’s Letter concerning the Bureau of Ambassadors confirmed by the
Holy See ”. The considerations made in this letter shed light on proposals and testify the importance of the
International Association of Carità Politica which you direct.
I take advantage of the occasion to send my best regards.”
Carità Politica66
FilippineS.E. LEONIDA L. VERA
Ambasciatore delle Filippine presso la Santa Sede
“ Caro Prof. LucianiI miei più sentiti auguri! La ringrazio molto per la Sua gentile lettera, inviatami per e-mail e ricevuta solo ieri nellaquale mi invita a scrivere una riflessione sulla della Lettera dell’Associazione Carità Politica “circa l’ufficio degliAmbasciatori accreditati presso la Santa Sede”. Purtroppo ho lasciato Roma il 18 luglio scorso per andare negliStati Uniti e sono tornata solo il 23 agosto 2006; il prossimo sabato, 9 Settembre, partirò per Manila, dove presenzieròa due eventi importanti. Sono veramente dispiaciuta per non poter scrivere, per mancanza di tempo, la profondastima che ho di Carità Politica. È sempre stato un privilegio e un onore per me collaborare con Carità Politica esono sicura che ci saranno altre occasioni per dare il mio contributo. Nell’augurarLe ogni bene per questa Suaattività, profitto dell’occasione per esprimerLe la mia più alta considerazione”.
Carità Politica 67
TurchiaS.E. OSMAN DURAK
Ambasciatore di Turchia presso la Santa Sede
“Caro Professore,
grazie per la Sua lettera del 18 Luglio 2006 in cui dava informazioni dettagliate sulle attività della Sua stimata
organizzazione e sulla rivista che sarà pubblicata a Settembre.
Sono sicuro che le attività della sua organizzazione contribuiranno alla consapevolezza del dialogo interreligioso
e ad una migliore comprensione tra le diverse fedi. Tale comprensione è il modo più efficace per promuovere la
convivenza pacifica, di cui abbiamo bisogno oggi più che mai specialmente in Medio Oriente.
Profitto dell’occasione per augurare successo a Lei e alla sua organizzazione.
Con la mia più alta considerazione, Sinceramente Suo”.
industryHoly See
industriaSanta Sede
Il valore aggiuntodella responsabilità sociale:
Industria e Santa Sede
Lo sviluppo delle relazioni istituzionali tra una realtà
industriale come il Gruppo Bacardi Martini e la Santa
Sede attraverso un ente di diritto pontificio come
l’Associazione Internazionale Carità Politica, centro
di incontro di tutti gli Ambasciatori accreditati presso
la Santa Sede, si inquadra perfettamente nello sviluppo
dei dibattiti sulle multinazionali e sulla necessità di
una coscienza etica delle stesse. Corporate Social
Responsibility, ovvero l’integrazione, su base volontaria,
da parte delle imprese delle preoccupazioni sociali e
ambientali nelle loro operazioni commerciali e nei loro
rapporti con le parti interessate (stakeholder).
Un tema di grande attualità che il Gruppo al quale
appartengo ha da sempre posto al centro delle sue
strategie, abbinando l’ottimizzazione del profitto alla
massimizzazione del valore, espressione quest’ultima
del benessere della collettività.
Essere socialmente responsabili significa, quindi, andare
oltre il semplice rispetto di quanto prescritto dalla legge
ed investire di più nel capitale umano, nell’ambiente
e nei rapporti con le parti interessate, in breve avere
un orientamento di lungo termine che garantisca
all’impresa uno sviluppo duraturo nel tempo.
Bacardi-Martini da sempre ha ritenuto necessaria
un’attenzione particolare allo sviluppo culturale e so-
RAOUL ROMOLI VENTURIConsigliere di Amministrazione Martini & Rossi
Carità Politica 69
The added valueof social responsability:
Industry and the Holy See
The development of institutional relationships between
an industrial reality such as the Bacardi Martini Group
and the Holy See through a body of canon law such
as the International Association Carità Politica, a
rendez-vous for all Ambassadors accredited to the
Holy See, fits perfectly into the ongoing debate on
multinational companies and on the need for them to
have an ethical conscience. Corporate Social
Responsibility is the integration on the part of the
enterprises, on a voluntary basis, of social and
environmental concerns in their commercial operations
and in their relationship with the parties concerned,
the stakeholders.
It is an issue of great actuality which the Group I
belong to has always placed at the centre of its strategies
combining optimal profit to maximum value, the latter
being an expression of the collective well-being.
Being socially responsible means going beyond the
mere respect of what is prescribed by law. It means
investing on human capital, on the environment, and
on the relationships with the parties concerned. In
simple words, it means to have a long term orientation
that will guarantee the company a lasting development.
Bacardi-Martini has always thought necessary to have
a particular attention to the social and cultural
RAOUL ROMOLI VENTURIMember of Board of Directors Martini & Rossi
Carità Politica70
ciale, alla coscienza ambientale e allo sviluppo di
tecnologie ecologiche nella convinzione profonda che
solo un comportamento etico vive nel tempo,
producendo benessere e felicità. L’intesa con Carità
Politica - volta autorevolmente all’applicazione pratica
della dottrina sociale della Chiesa al di là delle consuete
vie della carità per la scelta caratterizzante data
dall’aggettivazione della stessa - nasce con le nostre
ultime riflessioni e decisioni di azione nel campo della
“responsabilità sociale”, più particolarmente su quelle
tematiche legate al consumo e all’abuso delle bevande
alcoliche da parte dei giovani che negli ultimi mesi
hanno trovato così grande enfasi sulla stampa nazionale.
Sono, innanzitutto, da riaffermare alcuni elementi
oggettivi del panorama nel quale ci muoviamo, ovvero
che i consumi di alcol in Italia si sono dimezzati rispetto
a pochi decenni fa, che nelle statistiche mondiali l’Italia
figura al ventiquattresimo posto per consumi com-
plessivi di alcolici (vino incluso) che, quindi, risulta
evidente non esistere un’emergenza alcol nel nostro
paese. Ciò nonostante non sono da sottovalutare i
modelli comportamentali negativi del cosiddetto “binge
drinking” (bere fino allo “sballo”) che si osservano nei
giovani del Nord Europa e dei quali la globalizzazione
potrebbe favorire l’importazione nella nostra realtà
nazionale.
Riteniamo utile, di conseguenza, non essere solo
spettatori dell’evoluzione degli eventi, ma farci portatori
di contributi costruttivi per evitare le eventuali negatività
di un tale processo sul contesto sociale italiano ed
operare per intervenire con efficacia su realtà europee
meno fortunate della nostra.
Le politiche restrittive in termini di legislazione
pubblicitaria, di alta tassazione o di età legale per il
consumo con lo scopo di prevenire l’abuso hanno già
dimostrato la loro inefficacia in tutti i paesi nei quali
queste misure sono state adottate. È chiaro, ormai, agli
osservatori più attenti che rifuggono la vuota demagogia
che l’insegnamento di un corretto consumo degli alcolici
non può che passare prioritariamente attraverso
l’educazione in famiglia e a scuola. È necessario ritro-
vare quella via alla virtù della temperanza, così ben
espressa nella pubblicazione di Carità Politica -
L’Angelo della Temperanza - il bere moderato.
È in quest’ottica che siamo impegnati nel sostenere,
direttamente come azienda ed indirettamente attraverso
le nostre associazioni di categoria, in collaborazione
con le apposite istituzioni della Santa Sede e con il
Ministero dell’Istruzione, iniziative di educazione e di
development, to the environmental conscience, and to
the development of ecological technologies, in the
profound conviction that only an ethical behaviour
lives in time, producing comfort and happiness.
The agreement with Carità Politica - authoritatively
aimed, given the distinctive choice of the adjective, at
the practical application of the social doctrine of the
Church beyond the common path of charity - springs
from our last reflections and decisions of action in the
field of “social responsibility”, and more particularly
on those issues related to the consumption and to the
abuse of alcoholic beverages by the youth, which have
found great emphasis on the national press in the last
few months.
We believe, first of all, we must reaffirm some objective
elements of the scenario in which we are moving: the
consumption of alcohol in Italy has halved in
comparison with a few decades ago; in global statistics
Italy is at the twenty-fourth place for general
consumption of alcoholic beverages (including wine),
meaning that it is evident there is no alcohol emergency
in our country. Having said this, we should not
underestimate the negative behavioural models of the
so called “binge drinking” (drinking till one drops)
that are observed in the youth of Northern Europe,
models for which globalization may favour an import
in our national reality.
We think useful, consequently, not to be simple
spectators of the evolution of events, but to make
ourselves promoters of constructive contributions in
order to avoid the possible negativity of such a process
on the Italian social context and operate to intervene
effectively on less fortunate European realities.
The restrictive policies in terms of advertising
legislation, of high taxation, or of legal age for
consumption, which had the purpose of preventing
alcohol abuse have already proven to be ineffective in
all those countries where they have been adopted. It
is clear, by now, to those careful observers that reject
void demagogy that the teaching of a correct
consumption of alcoholic beverages must pass through
the education in the family and at school.
It is necessary to find again that path to the virtue of
temperance, so well expressed in the publication of
Carità Politica, “The Angel of Temperance - Drinking
in moderation”.
It is in this sense that we are committed to supporting,
directly as a firm and indirectly through our trade
associations, in collaboration with the dedicated
Carità Politica 71
sensibilizzazione nelle scuole volte alla moderazione
nel consumo delle bevande alcoliche. Le bevande
alcoliche, dal vino alla birra, dai liquori ai distillati,
dai cocktails classici alle forme più moderne dei ready
to drink, fanno parte della nostra cultura, della nostra
tradizione e hanno accompagnato nelle loro diverse
forme e tecnologie l’evoluzione dell’alimentazione
umana, della quale fanno parte a pieno titolo. È, però,
assolutamente necessario imparare a conoscere il
proprio limite di consumo ed il confine oltre il quale
non bisogna spingersi.
La frontiera più sicura del bere alcolici non è solo fatta
di quantità consumate consigliate, univoche ed assolute,
ma di una sana educazione e di un avvertito buon
senso. Un’azienda come la nostra entra poi in contatto
con migliaia di barman e di operatori del settore ed a
questi abbiamo iniziato a rivolgerci direttamente
attraverso la nostra comunicazione e le nostre
manifestazioni specializzate con iniziative divulgative
e formative per contrastare la somministrazione di
alcolici ai giovani di età inferiore ai sedici anni. Le
nostre pubblicità si chiudono con un invito a bere
responsabilmente.
Abbiamo promosso un codice di autoregolamentazione
pubblicitaria più articolato e più vincolante di quanto
non prescriva la legge, il rispetto del quale imponiamo
a tutti gli operatori di comunicazione che lavorano con
noi. Crediamo fermamente che il nostro marchio storico
M & R non significhi solamente Martini & Rossi, ma
anche Moderazione & Responsabilità, questa
convinzione ci vede, quindi, paladini a fianco di Carità
Politica, e quindi della Santa Sede, della virtù della
Temperanza. È, peraltro, evidente che il contesto dei
media e della comunicazione attuale, nonché il fatto
di vivere il mercato nel suo aspetto competitivo, nonché
di essere un’organizzazione industriale, mondiale e
complessa, composta da uomini con diversi gradi di
sensibilità e di culture nazionali, talvolta non ci rende
immuni nella realtà da alcune devianze rispetto ai
principi. Ma è nostra ferma volontà di riuscire nel
nostro intento e progressivamente e compiutamente
far convivere etica ed economia all’interno del nostro
Gruppo.
institutions of the Holy See and with the Ministry of
Education, all those initiatives of education and of
awareness in the schools aimed at moderation in the
consumption of alcoholic beverages.
Alcoholic beverages, from wine to beer, from liqueurs
to distillates, from the classic cocktails to the latest
“ready to drink”, are part of our culture, of our
tradition. They have accompanied in their diverse
forms and technologies the evolution of human nutrition,
of which they are part with full title.
It is absolutely necessary, however, to learn to know
one’s limit of consumption and the boundary beyond
which one must not step. The frontier of secure drinking
of alcoholic beverages is not only a matter of advised
consumption quantities, univocal and absolute, but of
a healthy education and of a shrewd common sense. A
firm like ours comes to contact with thousands of
barmen and of operators of the sector and it is directly
to them that we have turned through our communication
and our dedicated events, using divulging and formative
initiatives to oppose the supply of alcoholic beverages
to that youth with less than eighteen years of age. Our
advertisements close with an invitation to responsible
drinking. We have promoted a self-regulating code of
advertising which is more articulate and more binding
than what is prescribed by law. We impose the respect
of this code to all communication operators working
with us. We firmly believe that our historical brand
“M & R” doesn’t mean just Martini & Rossi, but also
Moderation & Responsibility. This conviction sees us,
then, paladins to the side of Carità Politica, and thus
of the Holy See, of the virtue of Temperance.
Nonetheless, it is evident that the context of the media
and of modern communication, the fact that we are
living the market in its most competitive form, and
being an industrial organization, global and complex,
composed by men with different degrees of sensibilities
and of different national cultures, does not make us
immune from sometimes deviating from the premises
of our principles.
But it is our firm determination to succeed in our
intents and progressively and completely make ethics
and economy live together within our Group.
problèmes
problemi
VIEILLISSEMENT
INVECCHIAMENTO
Carità Politica72
I problemidell’INVECCHIAMENTO
Ricorrendo quest’anno il decimo anniversario del
riconoscimento ecclesiastico dell’Associazione
Internazionale Carità Politica, desidero unire la mia
voce al plauso di molti per quanto viene compiuto
dall’Associazione in ambito culturale e scientifico.
L’Associazione Carità Politica, fra i suoi meriti più
importanti, ha proprio il pregio di farci capire sempre
più e meglio, con opportune e qualificate iniziative, i
problemi posti dall’invecchiamento.
Inoltre, in questo ambito, l’Associazione è impegnata
a dare spazio e porre all’attenzione esperienze come
quella che di seguito cercherò di illustrare.
Certamente, in questo momento storico, segnato dal
crescente invecchiamento della popolazione, tutto ciò
è di grande importanza.
La malattia di Alzheimer
Fra tutte le patologie, la malattia di Alzheimer è la più
inquietante visto la sua rapidissima progressione e la
sua incurabilità.
Nell’area occidentale la malattia colpisce 25 milioni
di persone; in Europa ha un costo sociale pari alla
somma di quelli relativi alle malattie cardio-vascolari
Les problèmes
du VIEILLISSEMENT
Cette année se célèbre le dixième anniversaire de la
reconnaissance ecclésiale de l’Association Carità
Politica je désire unir ma voix aux nombreuses
appréciations pour ce que l’Association réalise dans
le domaine culturel et scientifique.
L’Association Carità Politica, parmi ses mérites les
plus importants, a justement celui de mieux nous faire
comprendre, par des initiatives opportunes et qualifiées,
les problèmes que soulève le vieillissement.
En outre, dans ce domaine l’Association est engagée
à donner espace et prêter attention aux expériences
comme celle que je chercherai d’illustrer ci-après.
En cette période historique, marquée par le croissant
vieillissement de la population, tout cela résulte de
grande importance.
La maladie d’Alzheimer
De toute la pathologie, la maladie d’Alzheimer est la
plus inquiétante en raison de sa fulgurante progression
et de son incurabilité.
Dans l’aire occidentale 25 millions d’individus en sont
frappés; en Europe son coût social est aussi important
que celui des maladies cardio-vasculaires et
Carità Politica 73
e cancerogene; in Francia 855.000 persone ne sono
affette e ogni anno vengono diagnosticati 225.000
nuovi casi.
Si stima che, se come previsto da alcune fonti per il
2020 verrà raggiunto in Francia il numero di 1.200.000
casi, allora solo per tale patologia verrà richiesto,
unicamente per l’aspetto assistenziale, il coinvolgimento
di un decimo della popolazione attiva; questa emergenza
socio-sanitaria rischierà di provocare l’abolizione del
divieto di eutanasia.
La malattia, oltre a colpire chi ne è affetto, si ripercuote
anche sul supporto assistenziale. La mortalità delle
persone che assistono i malati di Alzheimer è superiore
del 63% a quella dei soggetti di pari età non coinvolti
nella suddetta forma di supporto. Perché, se di cancro
si muore o si guarisce, di Alzheimer né si guarisce e
né si muore.
Pertanto, tra tutte le priorità sanitarie, emerge l’urgenza
di individuare una soluzione a questa problematica.
Le procedure e le strategie sino ad oggi prospettate
non hanno dato alcuno sbocco terapeutico.
La ragione di ciò risiede in una errata convinzione,
nell’ambito della biologia cellulare, sviluppata all’inizio
del secolo scorso e da allora non più messa in
discussione, basata sul concetto che le cellule nervose
dopo la nascita non si riproducano; “le strutture nervose
sono fisse e immutabili dalla nascita; tutto può morire
e niente può rigenerarsi”.
Questo dato fuorviante è stato corretto nel 1970 e
questa revisione è tuttora valida; l’esistenza di divisioni
cellulari da parte dei neuroblasti è oramai
universalmente riconosciuta.
cancéreuses réunies; en France 855.000 personnes en
sont touchées et 225.000 nouveaux cas se déclarent
chaque année.
On estime que si le chiffre de 1.200.000 cas prévus de
certaines sources en France pour 2020 est atteint, la
maladie mobilisera à elle seule et pour le simple
nursing un dixième de la population active et il y aura
le risque que l’interdition de l’euthanasie soit levée.
La maladie ne frappe pas que les individus mais aussi
leur entourage. La mortalité des personnes aidant est
supérieure de 63% à celle de personnes de même âge
ne s’occupant pas d’un malade. Car, si le cancer guérit
ou tue, l’Alzheimer ne guérit pas et ne tue pas.
L’urgence d’une solution s’impose donc et prévaut sur
toute autre priorité médicale. Les voies d’action
actuellement prospectées n’ont abouti à aucun débouché
thérapeutique.
La raison en est l’existence d’une erreur de biologie
cellulaire introduite au début du siècle dernier et
devenue indiscutée depuis lors, à savoir que les cellules
nerveuses ne se divisent pas après la naissance; «les
structures nerveuses sont fixées et immuables à la
naissance; tout peut y mourir rien n’y peut régénérer».
Cette erreur fut corrigée en 1970 et cette révision est
aujourd’hui validée; l’existence de divisions cellulaires
par des neuroblastes est universellement reconnue.
Carità Politica74
Purtuttavia in concreto questa acquisizione non è ancora
in grado di influenzare positivamente la soluzione delle
problematiche neuropatologiche correlate alla malattia
di Alzheimer.
In affetti, la popolazione cellulare neuronale è costituita
da cellule differenziate, ognuna con una funzione
specifica in rapporto alla loro localizzazione (queste
non si dividono), e da una frazione di cellule generatrici,
i neuroblasti, che assicurano, attraverso la loro
replicazione, il ricambio di cellule funzionali, a mano
a mano che esse muoiono per usura o per necrosi
indotta da diverse patologie. Allo schema
antropomorfico precedentemente adottato secondo il
quale una stessa cellula neuronale possiede
alternativamente un ruolo funzionale ed un ruolo
generatore va sostituito un modello di popolazione
cellulare simile a quello delle api, all’interno del quale
l’ape regina procrea senza svolgere alcuna attività
funzionale e le api operaie assicurano la funzione ma
sono infeconde.
Il quantitativo di cellule generatrici nei vari distretti
neuronali è limitato su base genetica. In condizioni
normali questa riserva neuroblastica assicura la
normalità delle funzioni cerebrali fino al termine della
vita. Il suo esaurimento con l’età si traduce con
un’involuzione lacunare progressiva e cumulativa senza
rottura con la realtà.
Invece, il suo prematuro esaurimento porta ad una
atrofia cerebrale della aree limbiche, sede della memoria
cosiddetta “semantica”, il fondamento dei processi
nmesici. Alla disgregazione di questa memoria consegue
il progressivo affievolirsi dei rapporti tra la personalità
dell’individuo e la sua realtà modellata attraverso un
prolungato processo di elaborazione ormai completato
e non ricostruibile. Questa rottura con la realtà si
manifesta con la malattia di Alzheimer, una demenza
irreversibile dal momento che ogni sostituzione cellulare
mirata a compensare le riserve blastiche diverrebbe di
fatto inefficace, a causa del subentro di cellule neutre
nei siti svuotati, e non sarebbe in grado di ritenere il
carico mnemonico accumulato e registrato fino al
termine dell’adolescenza durante il lungo
apprendimento della memoria semantica. Per questo
motivo la disintegrazione del “Io” è irreversibile.
A mio avviso la soluzione, la sola che sia biologicamente
plausibile, consiste nel ritardare l’esaurimento della
Toutefois cette donnée tarde à être exploitée alors
qu’elle conditionne la solution de problèmes de neuro-
pathologie dont la maladie d’Alzheimer.
En fait, la population cellulaire neuronale est constituée
de cellules qui exécutent la fonction spécifique des
sites nerveux et ne se divisent pas et d’une fraction de
cellules génératrices, les neuroblastes, qui assurent
par leur division le remplacement des cellules
fonctionnelles au fur et à mesure qu’elles disparaissent
par usure ou destruction par divers aléas pathologiques.
Au schéma anthropomorphique anciennement adopté
selon lequel le même neurone avait alternativement
un rôle fonctionnel et un rôle générateur, il convient
de substituer la structure des populations, comme les
abeilles, où la reine procrée sans activité fonctionnelle
et dont les ouvrières assurent la fonction mais sont
infécondes.
La réserve des sites neuronaux en cellules génératrices
est génétiquement limitée. Dans des conditions normales
ce stock neuroblastique assure la normalité des
fonctions cérébrales jusqu’au terme de la longévité.
Son tarissement avec l’âge se traduit par une involution
lacunaire progressive et cumulative sans rupture avec
la réalité.
Par contre, son tarissement prématuré aboutit à une
atrophie cérébrale appelée limbique, qui détient la
mémoire dite «sémantique», c’est à dire la mémoire
fondamentale. La désagrégation de cette mémoire a
pour conséquence la perte des repères qui amarrent
la personnalité de l’individu à la réalité, façonnée par
un long apprentissage, qui est révolue et non
reproductible. Cette rupture avec la réalité se traduit
par la maladie d’Alzheimer qui est une démence
irréversible parce que toute suppléance cellulaire
destinée à compenser les réserves blastiques serait
inopérante du fait de l’apport de cellules neutres aux
sites déshabités et ne détiendrait pas la charge
mnémonique accumulée et inscrite jusqu’au terme de
l’adolescence au cours du long apprentissage de la
mémoire sémantique. C’est pourquoi la désagrégation
du «moi» est irréversible.
A mon avis la solution, la seule qui soit biologiquement
envisageable, consiste à retarder la tarissement de la
Carità Politica 75
riserva neuroblastica fino al raggiungimento dell’età
in cui la morbidità della malattia si attenua. Questa
strategia si basa sulla possibilità di rallentare il
sopraggiungere del processo di esaurimento, attraverso
l’inibizione dell’ormone che invece lo stimola.
Questo ormone secreto dall’ipofisi si chiama fattore
stimolante della crescita (GH). Indispensabile nel bam-
bino, diventa inutile nell’adulto e la sua scomparsa,
che accade naturalmente con il passare degli anni
oppure vieni indotta, passa inosservata e non ha alcun
effetto secondario fisiologico o patologico, né imme-
diato né ritardato. La sua inibizione permette di
rimediare al deficit di un altro ormone, la somatostatina,
che di norma inibisce il fattore stimolante della crescita
(G.H.) e la cui deficienza è correlata alla malattia di
Alzheimer.
La procedura necessaria a questa inibizione implica
un’irradiazione dell’ipofisi ai Gamma-unit; si pratica
in ambulatorio, senza invasività chirurgica, senza
anestesia, con una risposta terapeutica tra i 6 e i 18
mesi.
ANDRÉ GERNEZDottore-ricercatore patologie dell’invecchiamento
Già Membro della Fondazione Curie, per la sua opera diricerca è stato insignito della “Hans Adalbert Schweigart-Medaille” il 17 giugno 1979 a Salisburgo.
réserve neuroblastique pour parvenir à l’âge où la
morbidité de la maladie s’éteint. Elle implique de
ralentir la survenue de ce tarissement en inhibant une
hormone qui l’accélère.
Cette hormone secrétée par l’hypophyse s’appelle la
stimuline de croissance. Indispensable chez l’enfant,
elle devient inutile chez l’adulte et sa suppression, qui
survient naturellement avec l’âge ou qui est provoquée,
passe inaperçue et n’a aucun effet secondaire
physiologique ou pathologique, ni immédiat ni retardé.
Son inhibition permet de pallier la défaillance d’une
autre hormone, la somatostatine, qui est frénatrice de
la stimuline de croissance et dont la déficience est
corrélée avec la maladie d’Alzheimer.
La procédure nécessaire à cette inhibition implique
une irradiation de l’hypophyse au Gamma-unit ; elle
est ambulatoire, sans chirurgie, sans anesthésie, avec
une latence d’effet de 6 à 18 mois.
Ancien Membre de la Fondation Curie, pour son oeuvre derecherche et ses découvertes, la “ Hans Adalbert Schweigart-Medaille ” lui a été décernée le 17 juin 1979 à Salzbourg.
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Testimonianze diPersonalità Religiose
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TESTIMONY OF HIS EMINENCE CARDINAL PAUL POUPARDPRESIDENT OF THE PONTIFICAL COUNCIL FOR CULTURE
ON THE INTERNATIONAL ASSOCIATION OF POLITICAL CHARITY
ROME, SEPTEMBEROn the occasion of the Tenth anniversary of the Ecclesiastical Recognition of the International Missionary Associationof Political Charity, I am glad to give my testimony about the Association and in particular regarding the importantrelationship it has maintained over the years with the Pontifical Council for Culture.At the very outset, my heartfelt congratulations to Professor˚ Alfredo Luciani, the founder and the inspirer of theInstitute, to whom I have been connected constantly by a rich series of meetings and collaboration in variouscultural and artistic circles. ˚In fact, he has often involved me along with Pontifical Council for Culture, theDicastery of the Holy See, which I have the honour to preside, in his ever significant and interesting ventures,intended to create moments and occasions of real dialogue between peoples and diverse cultures and representativesof the Diplomatic Corps in Rome accredited to the Holy See. Besides through concurred agreements, Memorandaof understanding, various partnerships, the Association of Political Charity has widened its horizons of intervention,to make known better its goals and to contribute actually to social and cultural projects of remarkable interest.The vision of the foundation which sustains the Association of Political Charity and which inspires all its initiativesand activities aims at uniting a theory of political action inspired by charity with constant essential reference andthe Social doctrine of the Church, through a practice always marked by dialogue, profound respect for the humanperson, and the concreteness of human relationships intended for an authentic spiritual and material progress ofpersons. The goal of the Association, therefore, is in full synchrony with what has been affirmed by His Holiness,Benedict XVI, in his Homily of the Celebration with which he solemnly inaugurated his Petrine Ministry as Bishopof Rome and Pastor of the Universal Church. The Holy Father has indicated charity as the via maestra of the actionof the Church and of its pastors and has done so taking off from the image of Christ, the good Shepherd. So also,the first Encyclical of Benedict XVI, Deus caritas est is precisely dedicated to charity, and has brought us back tothe essentials of the Christian faith and practice. It can also be seen as a programmatic manifesto for the Association,which should draw from it, renewed inspiration and encouragement for its commitment.In the mission and action of the Church, and in its unique vocation is inserted and understood the original actionand specific mission of political charity, consisting indeed in entering into history, to operate in the politicaldimension, but with the original vision of charity that is with the evangelical spirit, which knows to incarnatethe newness of Christ in the very diverse situations of life and culture.The Association of Political Charity livesand nourishes itself on the vision of charity , so that its seat, the Domus Carità Politica can really be defined asThe house of dialogue or the factory of the future . I remember with joy and gratitude the many occasions of
reunion, of dialogue and of exchange, in which I have had the privilege and satisfaction of participating, and whichmake us understand better how to express effectively and concretely the vision of charity . I am referring inparticular, to the different and ever interesting sequences of meetings with the Ambassadors accredited to the HolySee, through which we have had the opportunity to dwell upon very important actual and evocative themes: todayshumanism, Learning Rome , health and longevity, to mention only some of the recent ones.I also think of the artistic events and editorials organised by the Association to valorise the artistic expressionsof various countries and cultures, as also the numerous agreements and memoranda of understanding stipulatedby the Association of Political Charity with public and private Institutions in simple but evocative ceremonies,celebrated in the Aula Magna of the Pontifical Council for Culture, where the Association is almost at home.The newness and speciality of the action of the Association of Political Charity and its President Prof. Luciani andhis able collaborators consists precisely in this capacity to bring together and to lead to dialogue ecclesiasticalpersonalities and politicians, ambassadors and entrepreneurs, men of culture and known professionals.In fact, in ten years of its activity, they have known to construct with patience and with foresight, a broad and solidnetwork of bonds, in which the institutional and formal aspect exists wisely side by side with an atmosphere offriendship and trust, fundamental for a constructive˚ dialogue without barriers, so necessary today for constructingrelationships of˚ peace and authentic collaboration between peoples and cultures. For this reason, participatingin this important goal achieved by the Association, I wish form the depth of my heart, that President Luciani andall those forming part of the Association of Political Charity, continue their mission with the same enthusiasm andthe same courage entrusting themselves ever the more to the creative breath of the Spirit, the same Spirit whichis Charity in person.
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˚Dear Professor Alfredo Luciani,
˚
As this year marks the 10th anniversary of the ecclesiastical recognition of the International Association Missionaries
of Carità Politica, I am pleased to express my sincere appreciation for all that the Association proposes and realizes
with the objective to spread the Christian message in social and political life, as it is a path towards sanctity.
In an interview granted in 1967 to a university magazine, H.E. Jos Maria Escriv , who is now venerated as a
Saint by the Church, was asked his opinion on whether political activities should be allowed within the University.
As he answered the question, Msgr. Escriv proposed an interesting definition of politics : I believe we should
first of all agree on what we intend by ˚˚ politics . Then he suggested two possible meanings of that word: a)˚ To
be interested in and to work for peace, social justice and freedom for all ;˚ b)˚ To find a concrete solution to a
certain problem, rejecting other possible and legitimate solutions, opposing those who propose the contrary (in
Christian faith and personal freedom in the social and political action, by Jos Luis Illanes, Romana, July — December
2000, p. 308). ˚
Among its most important merits, the International Association Missionaries of Carità Politica˚ is praiseworthy
because, through its initiatives, it makes us understand even better the meaning of politics and how Christians must
be involved in it, to serve and love their neighbour in the light of Incarnation.
Furthermore, the founding of˚Domus Carità Politica, which is one of the most characteristic instruments of the
Association, promotes substantial relations between Ambassadors to the Holy See, it proposes itineraries of political
culture and international themes, thus it is a providential organization which has undoubtedly demonstrated through
the years that it is able to attain its goals.
I wish to emphasize what could be regarded as a detail, but in truth is an exemplary characteristic of the Association
and of those who work in it and guide it: to experience politics and the training for it as a Christian duty, through
an unreserved and selfless service, without hypocritical craving for powerful positions. I think that is the best
schooling, from which we all can learn something, particularly if we want to profess our faith and live the Gospel
where the only Master, Jesus Christ, as he warns us against those who love to have seats of honor during banquets,
the first row seats in the Synagogues (Mt, 23, 6), teaches us not to do the same, because greatness lies in service.
The Association has rendered a great service in the first ten years of its existence and my wish is that it may continue
at length its precious, unique mission, although sometimes there might seem to be a large disproportion between
the vast world of politics in general and the smaller reality of those who operate in the International Association
Missionaries of Carità Politica. We should recall at all times the parable in which Jesus reminds us that even a
little grain, when it is sown in the earth, is less than all the seeds that be in the earth: but when it grows up it will
become greater than all herbs and shoot out great branches: so that the fowls of the air may lodge under ˚its
shadow (Mk.31 — 32).
I am confident that this will happen to the Association which for some time now has been walking around the world,
exporting a contagious passion to serve Christ in Political Charity.
From the Vatican, July 22, 2006
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Dear Professor, As I accept with pleasure your invitation, I can but recall the many occasions in which I participated in the activitiespromoted by the International Association Carità Politica, of which you are founder and president. At the same time, I congratulate you on this initiative which I hope will join other activities that foster dialogueand mutual understanding between different people and cultures. For many decades we have witnessed a staggering evolution favoured by the development of technologicalapplications that come from an ever deeper scientific knowledge on behalf of today’s human beings.The technological development of communication means as wellas the rapid movement of people and things, havecontributed in a determinant way to the phenomenon which we call globalization.In this context, economic resources are also involved in a phenomenon that produces a similar acceleration inprofit cycling and in taking decisions which can produce serious consequences in the life of nations and states.We also assist to a certain trend of “financing” economy, which often aims at an immediate speculation and atcreating revenues rather than at production and development of actual resources, where decisions are taken farfrom the place where they produce their effects, hence with little awareness about the consequences on the peoplewho live in those places.Not to mention the massive migratory phenomena, whether they are spontaneous, provoked or even programmed,often determining violent eradication with dramatic and unpredictable consequences for the people involved andfor the societies where these population “transfers” occur. Human beings are not objects that can be moved fromone place to another without causing relevant repercussions. I don’t want to talk much longer about issues that are not within my competence, however my long experience atthe service of the Holy See’s diplomatic missions has made me realize ever more deeply that action is needed alsoin politics and in relations between people. Each culture is a place where experiences, habits and values settle.Differences must be understood and experienced as the possibility of a reciprocal enrichment with dialogue andmutual respect. The absence of dialogue and knowledge produces suspects and fear. Fear often tends to generateviolence. Unfortunately, even in recent days, we are witnessing too many conflicts that augment the urgency of an actionthat foster communication, dialogue and understanding between different culture to favour threatened peace. Hence, dear Professor, the importance of politics as a service, as Christian charity, that comes into being whenthere is not only an inspiration but also a feeling of personal belonging to Christ and Church.While hoping that the members of the Association may keep on developing this sensibility and a consequent operativeability, I wish great success to the initiatives for the celebrations of the 10th anniversary of the ecclesiasticalrecognition.
Please accept my warmest regards.
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Dear Professor Luciani,
˚
I was pleased to learn that this International Association Carità Politica is marking with a range of different
activities the tenth anniversary of its recognition, by the Pontifical Council for Laymen as a Private International
Association of Lay Faithful, dedicated fundamentally to promote knowledge of the Church s Social Doctrine.
The Association which you have founded and presently direct, has organized many activities, among which a series
of important conferences with the participation of ambassadors to the Holy See, aimed at promoting, through
dialogue and constructive comparison, greater knowledge and application of Christian Social Philosophy. Every
political commitment, understood as an important contribution to the common good, in order to be effective, should
incorporate a profound spirituality and be sustained by professional competence. Political activity, when perceived
in this way, far from being subordinated to the logic of selfish and short-sighted interests, constitutes a particular
expression of the deepest Christian vocation : the service of charity , to which Pope Benedict XVI expressly calla
all Believers in Encyclical letter Deus caritas est (cf. No. 19).
Allow me to express my warm personal congratulations on this special occasion. May the memory of what has
been brought about and the joy of having reaped abundant fruits encourage you to continue with renewed enthusiasm
along the same path in the service of a generous social and political commitment, constantly inspired by the
enduring values of the Gospel.
Please be assured of my spiritual closeness and of a special remembrance in my prayers. Upon you and your
associates and upon all who follow with interest the activities of your Association, I ask the Lord s blessing.
With sentiments of˚ esteem and every good wish, I am
˚
˚
Yours sincerely.
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Dear Professor,
Ten years ago the Pontifical Council for Laity approved the Statutes of the International Association of Missionaries
of Carità Politica. This Association seeks to promote and cultivate Christian vocation in the realm of politics, by
means of research and initiatives aimed at communicating and implementing the social doctrine of the Church.
The Associations activity takes place within an area of life which is quite specific, highly structured and complex.
To ensure effectiveness, its members are called to respond faithfully and enthusiastically to the invitation addressed
by Pope Benedict XVI to those who implement and practice the Churchs work of charity in the sphere of politics.
They are to seek the guidance of faith, which becomes operative through love (cf Deus Caritas Est, No. 33). Love
has a political and social dimension, which involves the promotion of the genuine wellbeing of all, regardless of
narrow personal or corporate interest, and commitment to a wider solidarity, embracing individuals, group and
peoples, through competent and professional service.
With these thoughts and the assurance of my prayerful support, I congratulate the International Association Carità
Politica for its service over the past ten years and encourage its members to persevere faithfully and responsibly
in their mission.
With good wishes, I remain
Yours sincerely
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Contemporary society witnesses new ferments brought about by the ever closer encounter of peoples and cultures
resulting from increasing globalization, and by an existential uncertainty caused by ˚the loss of basic values as
reference points for individuals and society. It is a classic time of crisis where danger and opportunity meet. The
Political Charity International Association finds its place in this ambiguous culture with a constructive message
of its own and a confident commitment as leaven of hope.
I remember my conversations with Professor Alfredo Luciani at the time the movement he launched was taking
its first steps. In ten years the progress made has been visible and remarkable.
Today, the political engagement founded on the values of social love has become an essential service within a
perspective of transparency: responsability, openness to peaceful coexistence, dialogue with others, effective
solidarity within and between nations, support for peace and a ceaseless search for the common good. Such values
can˚ give hope to the young and build a future in which the individual may flourish in his spiritual and social
dimension.
The wish, then, is that the Association s own path of study, analysis, sharing and action may continue to move
forward toward new goals of conviviality and bear ever more abundant fruits through the power of truth and
charity.
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Dear Professor Luciani,
˚
On the occasion of the 10th anniversary of the ecclesiastical recognition of the International Association Missionaries
of Political Charity, please accept my congratulations and good wishes to you and to the other promoters and
members of the Association.
Having had the pleasure of participating in a few of the activities promoted by the Association, I am certainly
aware of its great potential as it promotes the education of citizens, dialogue among nations and knowledge of the
social doctrine of the Church, as indicated by its Charter.
It is my sincere hope that the Association may succeed in carrying out the mission proposed by our Holy Father,
Pope Benedict XVI in his first encyclical letter: The mission of the lay faithful is therefore to configure social life
correctly, respecting its legitimate autonomy and cooperating with other citizens according to their respective
competences and fulfilling their own responsibility. [ ] Charity must animate the entire lives of the lay faithful
and therefore also their political activity, lived as social charity (Encyclical letter Deus Caritas Est, n. 23).
While extending once again my congratulations to you, to Archbishop Giuseppe Molinari and to the dear Professor
Enrique Colom my congratulations, I convey my best regards.
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AN ASSOCIATION AIMED AT BUILDING A CIVILISATION OF LOVE
The celebration of the tenth anniversary of the official recognition of the Associazione Internazionale Missionari
della Carità Politica (Association of the Missionaries of Political Charity), on behalf of the Holy See, concurrent
to the thirtieth anniversary of its foundation, is surely a suitable occasion for me to manifest my praise and
congratulations to its Founder and President, Professor Alfredo Luciani. I must also mention all the profuse efforts
of the Members of the Association to promote the Evangelical values in various spheres of social and political life,
operating with the Social Teachings of the Church as its reference point.
1.˚As can be read in the Directory of the International Associations of the Faithful, published by the Pontifical
Council for the Laity in 2004 — The Association seeks to foster justice and love in each country and in relations
between countries; to stimulate dialogue between different religions activities (peace education, respect for the
environment, solidarity with the suffering); to apply the social teaching of the Church in order to contribute to
making politics a transparent workshop of ideas, proposals and projects consistent with the dignity and the
fundamental rights of the person and of the peoples, and their deep-seated and lawful aspirations; to involve the
largest possible number of citizens in political activity and in the choices that have to be made, according to the
criteria of participatory democracy, so that every community takes responsibility for its own development and can
be self-managed according to the methodology of freedom and co-responsibility. (p. 97)
˚
This is truly a noble and promising goal for the future of the good of humanity. After all, its goal — as is even
indicated in the very name of the Association — is to build a civilization of love of which both Popes Paul VI
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and John Paul II spoke. In fact, in his first Encyclical, Redemptoris hominis, (4 March 1979) Karol Wojtyla wrote:
Man cannot live without love. He remains a being that is incomprehensible for himself, his life is senseless, if
love is not revealed to him, if he does not encounter love, if he does not experience it and make it his own, if he
does not participate intimately in it. (No. 10). On other occasions the same Pope added The experience of the
past and of our own time demonstrates that justice alone is not enough, that it can even lead to the negation and
destruction of itself, if that deeper power, which is love, is not allowed to shape human life in its various dimensions.
(Encyclical Dives in misericordia, 30 November 1980, No. 12). Soon after, in 1981, John Paul II strongly said to
the Diplomatic Corps in Manila: My message [ ] to you concerns precisely the power of love. A profound love
felt and truly manifested through concrete, individual and collective actions, is a driving force, which pushes man
to be true with himself. Only love can render man truly open to the appeal of need. It is the same force, fraternal
love, that may push you to greater and greater lengths of service and solidarity (18 February 1981, No. 5). Along
theses lines are the teachings of Pope Benedict XVI, who dedicated his first Encyclical precisely to the importance
of love in society and human relationships: Deus caritas est (25 December 2005).
˚
2. A positive insight of the Association is certainly the institution of the Domus Carità Politica whose task — as
confirmed in the Decree of definitive approval from the Pontifical Council for the Laity — is to link the Ambassadors
accredited to the Holy See, fostering collaboration between them and organising meetings to explore international
issues (8 December 2001). Since I became Prefect of the Congregation for Catholic Education, I have had the
pleasure of being invited three times to make presentations — at the Domus Carità Politica — and at the same time
to be enriched by those of other speakers. It was a formidable experience that allowed me to feel a sense of
universality, of friendship and sincere dialogue. Even during the various encounters with Ambassadors in the
headquarters of the Congregation, I was able to confirm how the activities of the Associazione Carità Politica are
highly considered by the Ambassadors accredited to the Holy See, since they are strongly involved in them.
˚˚˚˚˚˚˚˚˚˚˚
I believe that being an Ambassador to the Holy See is a very particular experience, one of a kind in the diplomatic
field. Their experience, in fact, does not pertain so much to economic affairs, business or even to political conflict,
rather principally to spiritual values, relations based on moral principles, protections and promotion of the dignity
of each human being and his or her inalienable rights, education - upon which many things depend, as far as the
future of the world is concerned. This activity is mainly carried out in the perspective of improving life together
and the peaceful and fruitful collaboration of all and to contribute to true integral and harmonious progress of
the Earth s citizens. Besides, living in the Eternal City — rich and eloquent in its history and monuments — is a
fortune to be envied. Even for the more than two-thousand-year old See of the Successor to Peter, with its unique
worldwide dimension, Rome has an entirely special charm and expressiveness.˚˚˚˚˚˚˚˚˚˚˚
All this creates an atmosphere favourable to more serene and profound reflections, to constructive dialogue, and
sincere bonds of friendship. I was particularly struck, in fact, by a series of meetings, organised by the Association
bearing the suggestive common title Imparare Roma (Learning Rome) (not learning in Rome, but precisely
learning Rome ). Yes, Rome is a big book of religious faith and culture, from which much can be learned.
˚
3. Therefore, I hope that the events mentioned represent for the Associazione Internazionale Missionari della Carità
Politica an opportunity for further improvement and that it may perceive the fruits of its work more and more in
the true life of humanity.
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Dear Professor Luciani,˚
The 10th ˚anniversary of the recognition of the International Association Missionaries of Political Charity, decreed
by the Pontifical Council for the Laity on September 27, 1996, gives us an opportunity to express our appreciation
for the valid initiatives fostered by the Association over the past decade. These include meetings and study seminars
for the Diplomatic Corps accredited to the Holy See.
May the commitment of the Association to the service of the Church continue to bring forth much fruit. I pray that
God may always bless your work.
Yours sincerely in Christ.
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Dear Professor,
˚
I would like to express my sincere congratulations and my best wishes for the 10th anniversary of the ecclesiastical
recognition of the Association Missionaries of Carità Politica, whose aim is to spread the Christian message in
social and political life as a way to sanctity , following and disseminating the principles of the social doctrine of
the Church. ˚
I remember that, as Prefect of the Congregation for Catholic Education, I had many meetings with you from the
very start of the Association. I participated many times in the meetings between Ambassadors to the Holy See and
the Chiefs of the Ministers of the Roman Curia. A recurring topic, which I insisted on during my exchange of ideas
with the Ambassadors who were supposed to deliver a speech, was the concept expressed by Pope John Paul II
in his book Gift and Mystery :
˙For those who are fortunate enough, to study in the capital of Christianity, it is more important to learn Rome
itself than to get a degree (a doctorate in theology can be completed elsewhere!) In the heart of Christianity,
and in the light of Saints, people from different nations come together, as if they could foresee, beyond the tragic
war which had left such a deep mark on us, a world no longer divided¨. (Gift and Mystery, Pope John Paul II ˚-
pages 51,52 — ed. By Doubleday, Catholic Truth Society).
The idea to compare the points of view of the Ambassadors with those of Holy See Chiefs of Ministries, was brilliant
and productive: on this rich soil also originated and developed the Superior Institute of Carità Politica, created
in the womb of the Association.
Renewing my wishes and congratulations, I avail myself of this occasion to renew the assurances of my sincere
consideration and friendship and to convey my best regards. ˚
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Dear Professor Luciani,
˚
˚
I thank you for your polite letter dating this July tenth in which I was informed that your International Association
will be celebrating it s tenth anniversary of ecclesiastic recognition this year.
I wish to congratulate you, as well as all the lay Missionaries of˚ Carita Politica , for, while following in the
tracks of the Church s social doctrine, you have dedicated yourselves to promoting a general acknowledgement
that policy, as according to Giuseppe Lazzati s lucid intuition, is the highest of all human activities as well as
one of the most demanding forms of charity , as splendidly defined˚ by Paul VI.
˚My˚ best regards and wishes for bountiful fruits of good,
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My Dear Professor,
˚
It is my extreme pleasure to participate in the commemoration of the tenth anniversary of the ecclesiastic
recognition of the International Association of the Missionaries of Carit Politica.
˚˚˚˚˚˚˚˚˚˚˚
Having had the possibility to meet you in person and participate in your initiatives has led me to consolidate
my belief in your Association as a fine instrument, capable of testifying faith s fertility within the ever so
delicate field of politics.
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Dear Professor,
˚
I received your kind letter of May 31,2006 along with the first issue of Carità Politica review, as well as a copy
of the volume Mediterranean Humanism which contains the reflections proposed during the meetings organized
by the Association.
˚
It is my pleasure to express my warmest congratulations on the occasion of the 10th anniversary of the Pontifical
recognition of the International Association Carità Politica, whereby it was given ecclesiastical and legal status.
Since its beginnings, the Association has offered a valuable contribution to the reflections concerning its topical
themes, particularly through the publication of its official magazine.
˚
While thanking you sincerely for the attention you have always reserved to me, I take this opportunity to convey
˚my best regards.
˚
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Dear Professor,
As the 10th anniversary of the ecclesiastical recognition of the International Association Carità Politica will recur
soon, I accept with pleasure your invitation to join the celebrations by expressing a thought of gratitude which is
inspired by the name of the Association itself.
As I recall, the Servant of God Paul VI defined politics as over-eminent charity. As Missionaries, you have grasped
the heart of his vision, which was at the same time exceptional and yet very complex to achieve. I wish you may
go ahead on this challenging path!
Personally, it was a good occasion to be with you during the cycle of meetings on New Feminism . The choice
of the topic was clever and I spoke about the migrant woman - sicut decet , because of my competence - , however
I had the chance to give a general overview in order to defend the eternal female figure. Thank you!
With cordial wishes and devoted regards.
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Dear Professor Luciani,
˚
Thank you very much for the appreciated gift of the copy of the review Carit Politica with a new typographic
appearance, and for the enclosed volume Mediterranean Humanism, which collects the interventions of the
Wednesdays of˚ Carit Politica 2004 dedicated to the meetings of civilizations of the Mediterranean Humanism.
Both testify the positive value of Carit Politica International Association, ten years after the conferment of
ecclesiastical and legal status.
I am pleased to join others in their praises for what the Association is doing. In this historical moment, marked
by globalization trends, the work of your Association has a great importance as you devote yourselves to promote
the conscience of brotherhood of the human family through dialogue and reciprocal knowledge of different traditions,
religions and cultures.
Renewing my appreciation for this publication and for the different activities promoted by your Association, I
assure you of my consideration and I will remember you in my prayers.
Devotedly Yours
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Dear and distinguished Professor,
˚
Moved by the cordial friendship, of which I am honoured and the knowledge of the precious activity carried out
by the International Association Missionaries of Carità Politica which you have founded and preside, I am pleased
to write this short statement on the occasion of the 10th anniversary of ecclesiastical recognition of this laudable
ecclesiastic and lay Association.˚
During the years in which I rendered my service to the Italian Episcopal Conference, when I was called to chair
the Committee for Charitable Works for the Third World countries, I was used to deal with charity issues related
to poverty in developing countries. In those cases the political perspective, in its higher meaning, was necessary
to avoid superficial assistance, which was convenient but not productive and to carry out effective works with a
specific, intelligent and useful aim, not only under an economic point of view. Who should have the priority of aids?
Which projects should be undertaken? Who would be available for˚ on site cooperation? etc. These were everyday
questions and those who were in Rome could not answer them easily since they could only reason out on paper
correspondence.˚
Those who made the requests were trustworthy, however it was necessary to proceed with caution ad responsibility.
The opinions of those who truthfully cared about the wellbeing of the needy were very useful in carrying out
economic charity. The cooperation of the Apostolic Nuncios, of some Ambassadors and representatives of the local
Episcopal Conferences was vital and cherished.˚ This collaboration was an expression of the real political charity
to evaluate project priorities and to allow economic charity to become humanitarian charity as well. It was not
easy to win over convenient assistance and it was sometimes difficult not to choose stronger destinations, but
selfless love for the common good and objectively urgent situations were a certain drive.˚
To spread political charity at all levels is a very noble way of exercising charity (as Paul VI had written in
Octogesima adveniens), it keeps on representing a precious service for the Church and for the world.˚
Please accept my warmest congratulations for your intuition, dear Professor, and my best wishes for your activities.
˚With sincere consideration.
˚
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Dear Professor,
˚
Thank you for your letter of August 24, 2006 and accept my cordial and brotherly congratulations for the
International Association Missionaries of Carità Politica , on the occasion of the 10th anniversary of ecclesiastic
recognition signed by Cardinal Pironio, President of the Pontifical Council for the Laity. ˚˚
I believe that the training work, is necessary today like it was ten years ago in order to educate lay men to contribute
to the promotion of common good.˚
Training of lay men is even more important today with the problems caused by the enlargement of the European
Union and by the relations with great world religions and which are brought to our attention.˚
I hope that the Association Missionaries of Carità Politica may keep on representing a point of reference for this
task, starting with the significant recognition by the Holy See.˚
Warm regards.˚˚˚
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In questi volumi sono raccolte lerealzioni e le comunicazioni che sono
state discusse negli incontri su“Essere Ambasciatori
presso la Santa Sede oggi” (1997-1999).
These books present the reports andthe statements discussed during the meetings on
“Being Ambassador to the Holy See today”
(1997-1999)
Paolo VI
LETTERA APOSTOLICA MOTU PROPRIOCIRCA L’UFFICIO DEI RAPPRESENTANTI
DEL SOMMO PONTEFICE
Da L’OSSERVATORE ROMANO23-24 giugno 1969
SOLLICITUDOOMNIUM
ECCLESIARUM
La sollecitudine di tutte le Chiese, alla quale siamo stati chiamati per arcano volere di Dio e della quale dovremoun giorno render conto, esige che, inviati quali rappresentanti di Cristo a tutte le genti, Ci rendiamo presenti inmodo adeguato in tutte le regioni della terra e Ci procuriamo una conoscenza accurata e completa delle condizionidelle singole chiese.Il Vescovo di Roma, infatti, in virtù del suo ufficio, ha su tutta la Chiesa una potestà piena, suprema e universale,che può sempre esercitare liberamente (Cf CONC. VAT. II, Cost. dogm. sulla Chiesa Lumen Gentium, n. 22: AAS57 (1965), p. 26), essendo essa ordinaria e immediata (Cf CONC. VATIC. I, Cost. dogm. sulla Chiesa di CristoPastor aeternus: Denz. 1821 - 3055s); egli inoltre, come successore di Pietro è il perpetuo e visibile principio efondamento dell'unità sia dei Vescovi, sia della moltitudine dei fedeli (Cf CONC. VAT. II, Cost. dogm. sulla ChiesaLumen Gentium, n. 23: AAS 57 (1965), p. 27); e pertanto ha come funzione precipua nella Chiesa il tenere unitoe indiviso il Collegio episcopale (Cf CONC. VAT. II, Cost. dogm. sulla Chiesa Lumen Gentium, n. 18: AAS 57(1965), p. 22). Con l’affidare al suo Vicario la potestà delle chiavi e con il costituirlo pietra e fondamento dellasua Chiesa (Cf Mt 16, 18), il pastore eterno gli attribuì pure il mandato di confermare i propri fratelli (Cf Lc 22,32): ciò si avvera non solo col guidarli e tenerli uniti nel suo nome, ma anche col sostenerli e confortarli, certamentecon la sua parola, ma in qualche modo anche con la sua presenza.Né possiamo passare sotto silenzio l’impegno che Ci deriva dal richiamo del buon Pastore verso quei suoi seguaciche non sono di questo ovile: il Nostro pensiero e la cura pastorale è rivolta pure a loro, perché si compia il desideriodel Signore, che si costituisca un solo gregge, un solo Pastore (Gv 10, 16). Invero, Gesù Cristo, mediante la fede,le predicazione del Vangelo, dell’amministrazione dei sacramenti e del governo amorevole da parte degli Apostolie dei loro successori, cioè i Vescovi con a Capo il Successore di Pietro, sotto l’azione dello Spirito Santo, vuoleche il suo popolo cresca e perfezioni la sua comunione nell’unità (Cf CONC. VAT. II, Decr. sull’ecumenismoUnitatis Redintegratio, n. 2: AAS 57 (1965), p. 92). Inoltre, la carità di Cristo Ci sprona, e il mandato ricevuto daDio Ci impegna a diffondere la fede e la salvezza del Cristo (Cf CONC. VAT. II., Decr. sull’attività missionariadella Chiesa Ad gentes divinitus, n. 5: AAS 58 (1966), p. 952): abbiamo infatti il dovere di annunziare a tuttiincessantemente Cristo, che è via, verità e vita (Cf CONC. VAT. II, Dich. Sulle relazioni della Chiesa con le religioninon cristiane Nostra aetate, n. 2: AAS 58 (1966), p. 741). L’esercizio di questa nostra multiforme missione imponeun intenso scambio di relazioni tra Noi e i Nostri Fratelli nell’Episcopato e le Chiese locali loro affidate: relazioniche non si possono intrattenere soltanto per mezzo della corrispondenza epistolare, ma che si esplicano mediantela visita dei Vescovi alla Sede Apostolica e mediante l’invio da parte Nostra di quegli ecclesiastici che ci rappresentanoper l’adempimento di uno speciale incarico o per una stabile permanenza presso i Vescovi delle varie Nazioni. Èben vero che il moderno progresso Ci ha offerto provvidenzialmente di portarCi di persona anche in lontanicontinenti, a visitare i Nostri figli e Fratelli, dando una nuova espressione al Nostro operato apostolico. Ma questafelice esperienza, che i molteplici e gravi impegni nella Sede Apostolica non Ci consentono di ripetere con ladesiderata frequenza, Ci ha confermato ancor più l’importanza dei mezzi di cui si sono serviti i Nostri Predecessorie di cui abbiamo fatto sopra menzione.
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SOLLICITUDOOMNIUM ECCLESIARUM
Paolo VI
LETTERA APOSTOLICA MOTU PROPRIOCIRCA L’UFFICIO DEI RAPPRESENTANTI
DEL SOMMO PONTEFICE
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La sollecitudine di tutte le Chiese, alla quale siamo stati chiamati per arcano volere di Dio e della quale dovremoun giorno render conto, esige che, inviati quali rappresentanti di Cristo a tutte le genti, Ci rendiamo presenti inmodo adeguato in tutte le regioni della terra e Ci procuriamo una conoscenza accurata e completa delle condizionidelle singole chiese.Il Vescovo di Roma, infatti, in virtù del suo ufficio, ha su tutta la Chiesa una potest piena, suprema e universale,che pu sempre esercitare liberamente (Cf CONC. VAT. II, Cost. dogm. sulla Chiesa Lumen Gentium, n. 22: AAS57 (1965), p. 26), essendo essa ordinaria e immediata (Cf CONC. VATIC. I, Cost. dogm. sulla Chiesa di CristoPastor aeternus: Denz. 1821 - 3055s); egli inoltre, come successore di Pietro il perpetuo e visibile principio efondamento dell’unit sia dei Vescovi, sia della moltitudine dei fedeli (Cf CONC. VAT. II, Cost. dogm. sulla ChiesaLumen Gentium, n. 23: AAS 57 (1965), p. 27); e pertanto ha come funzione precipua nella Chiesa il tenere unitoe indiviso il Collegio episcopale (Cf CONC. VAT. II, Cost. dogm. sulla Chiesa Lumen Gentium, n. 18: AAS 57(1965), p. 22). Con l’affidare al suo Vicario la potestà delle chiavi e con il costituirlo pietra e fondamento dellasua Chiesa (Cf Mt 16, 18), il pastore eterno gli attribuì pure il mandato di confermare i propri fratelli (Cf Lc 22,32): ciò si avvera non solo col guidarli e tenerli uniti nel suo nome, ma anche col sostenerli e confortarli, certamentecon la sua parola, ma in qualche modo anche con la sua presenza.Né possiamo passare sotto silenzio l’impegno che Ci deriva dal richiamo del buon Pastore verso quei suoi seguaciche non sono di questo ovile: il Nostro pensiero e la cura pastorale è rivolta pure a loro, perché si compia il desideriodel Signore, che si costituisca un solo gregge, un solo Pastore (Gv 10, 16). Invero, Ges Cristo, mediante la fede,le predicazione del Vangelo, dell amministrazione dei sacramenti e del governo amorevole da parte degli Apostolie dei loro successori, cio i Vescovi con a Capo il Successore di Pietro, sotto l azione dello Spirito Santo, vuoleche il suo popolo cresca e perfezioni la sua comunione nell unit (Cf CONC. VAT. II, Decr. sull’ecumenismoUnitatis Redintegratio, n. 2: AAS 57 (1965), p. 92). Inoltre, la carità di Cristo Ci sprona, e il mandato ricevuto daDio Ci impegna a diffondere la fede e la salvezza del Cristo (Cf CONC. VAT. II., Decr. sull’attività missionariadella Chiesa Ad gentes divinitus, n. 5: AAS 58 (1966), p. 952): abbiamo infatti il dovere di annunziare a tuttiincessantemente Cristo, che via, verit e vita (Cf CONC. VAT. II, Dich. Sulle relazioni della Chiesa con le religioninon cristiane Nostra aetate, n. 2: AAS 58 (1966), p. 741). L’esercizio di questa nostra multiforme missione imponeun intenso scambio di relazioni tra Noi e i Nostri Fratelli nell’Episcopato e le Chiese locali loro affidate: relazioniche non si possono intrattenere soltanto per mezzo della corrispondenza epistolare, ma che si esplicano mediantela visita dei Vescovi alla Sede Apostolica e mediante l’invio da parte Nostra di quegli ecclesiastici che ci rappresentanoper l’adempimento di uno speciale incarico o per una stabile permanenza presso i Vescovi delle varie Nazioni. Èben vero che il moderno progresso Ci ha offerto provvidenzialmente di portarCi di persona anche in lontanicontinenti, a visitare i Nostri figli e Fratelli, dando una nuova espressione al Nostro operato apostolico. Ma questafelice esperienza, che i molteplici e gravi impegni nella Sede Apostolica non Ci consentono di ripetere con ladesiderata frequenza, Ci ha confermato ancor più l’importanza dei mezzi di cui si sono serviti i Nostri Predecessorie di cui abbiamo fatto sopra menzione.Anche il Concilio Vaticano II ha riconosciuto il valore di questa prassi e, nel suo duplice aspetto, l’ha confermata,quando ha richiesto, da una parte, una maggiore presenza nella Curia Romana di persone - siano essi Vescovi, oSacerdoti, o Laici - provenienti dalle varie Nazioni, e dall’altra, ci ha domandato di meglio precisare l’ufficio e lefunzioni dei Nostri Rappresentanti (CONC. VAT. II, Decr. sulla missione pastorale dei Vescovi nella Chiesa ChristusDominum, n. 9: AAS 58 (1966), pp. 676-677).Volendo pertanto corrispondere alle istanze della Chiesa, abbiamo costituito il Sinodo dei Vescovi, i quali, rispondendoa un Nostro invito, vengono a offrirCi l’ausilio dei loro saggi consigli e di quelli dei loro Fratelli, dei quali sonorappresentanti, e vengono altresì a informarci sullo stato e le condizioni delle singole Chiese (Cf Lett. Ap. sottoforma di Motu proprio Apostolica Sollicitudo: AAS 57 (1965), pp. 775-780); similmente abbiamo voluto corrisponderealle aspettative del Concilio, quando abbiamo emanato una Costituzione per rendere stabilmente membri dei consiglidei Dicasteri e Uffici della Nostra Curia Romana, Vescovi di varie parti del mondo (Cf Lett. Ap. sotto forma diMotu proprio Pro comperto sane: AAS 59 (1967), pp. 881-884).Così, ora riteniamo di portare a compimento, in questa parte, le giuste aspettative dei Nostri Fratelli nell’Episcopato,emanando un Documento che riguarda i Nostri Rappresentanti presso le Chiese locali e presso gli Stati, in ogniparte dell'orbe. È, infatti, evidente che al movimento verso il centro e il cuore della Chiesa deve corrispondere unaltro moto, che dal centro si diffonda alla periferia e porti in certo modo a tutte e singole le Chiese locali, a tutti esingoli i Pastori e i fedeli la presenza e la testimonianza di quel tesoro di verità e di grazia, di cui Cristo Signoree Redentore Ci ha resi partecipi, depositari e dispensatori.Mediante i Nostri Rappresentanti, che risiedono presso le varie Nazioni, noi ci rendiamo partecipi della vita stessa
Carità Politica 121
dei Nostri figli e quasi inserendoci in essa veniamo a conoscere, in modo più spedito e sicuro, le loro necessità einsieme le aspirazioni.L’attività del Rappresentante Pontificio reca innanzitutto un prezioso servizio ai Vescovi, ai Sacerdoti, ai Religiosie a tutti i cattolici del luogo, i quali trovano in lui sostegno e tutela, in quanto egli rappresenta un’Autorità superiore,che è a vantaggio di tutti. La sua missione non si sovrappone all’esercizio dei poteri dei Vescovi, né lo sostituisceo intralcia, ma lo rispetta e, anzi, lo favorisce e sostiene col fraterno e discreto consiglio. La Santa Sede, infatti,ha sempre considerato norma valida di governo nella Chiesa, quella che il Nostro Predecessore, san GregorioMagno, enunciò con le seguenti parole: Se non rispettata la giurisdizione di ciascun Vescovo, viene creataconfusione proprio da Noi, che dobbiamo custodire l ordine nella Chiesa (S. GREGORIO MAGNO, RegistrumEpistolarum, II, 285).Non si esaurisce, tuttavia, in questo pur grandissimo servizio presso le singole Chiese la missione dei NostriRappresentanti. Per un nativo diritto inerente alla Nostra stessa missione spirituale, favorito da un secolare sviluppodi avvenimenti storici, Noi inviamo pure i Nostri Legati alle supreme Autorità degli Stati nei quali è radicata opresente in qualche modo la Chiesa Cattolica.È ben vero che le finalità della Chiesa e dello Stato sono di ordine diverso e che ambedue sono società perfette,dotate, quindi, di mezzi propri, e sono indipendenti nella rispettiva sfera d’azione, ma è anche vero che l’una el’altro agiscono a beneficio di un soggetto comune, l’uomo, da Dio chiamato alla salvezza eterna e posto sulla terraper permettergli, con l’aiuto della grazia, di conseguirla con una vita di lavoro, che porti a lui benessere, nellapacifica convivenza con i suoi simili.Da ciò deriva che talune attività della Chiesa e dello Stato sono in certo senso complementari, e che il benedell’individuo e della comunità dei popoli postula un aperto dialogo e una sincera intesa tra la Chiesa da una partee gli Stati dall’altra, per stabilire, fomentare e rafforzare rapporti di reciproca comprensione, di mutuo coordinamentoe collaborazione, e per prevenire o sanare eventuali dissidi, allo scopo di giungere alla realizzazione delle grandisperanze umane, della pace tra le Nazioni, della tranquillità interna e del progresso di ciascun Paese (CONC. VAT.II, Cost. past. sulla Chiesa nel mondo contemporaneo Gaudium et spes, nn. 1-3: AAS 58 (1966), pp. 1025-1027).Questo dialogo, dunque, mentre mira a garantire alla Chiesa il libero esercizio della sua attività, perché sia in gradodi corrispondere alla missione da Dio affidatale, rende certa l’Autorità civile degli scopi sempre pacifici e proficuiintesi dalla Chiesa, e offre l’ausilio prezioso delle sue energie spirituali e della sua organizzazione, per ilraggiungimento del bene comune della società. Il fiducioso colloquio che così si instaura, quando interviene unrapporto ufficiale tra le due società, sancito dal complesso di usi e consuetudini, raccolto e codificato nel dirittointernazionale, dà modo di stabilire una fruttuosa intesa e di organizzare un’opera veramente salutare per tutti.Il vivo desiderio di tutti gli uomini di buona volontà, che vi sia una pacifica convivenza fra le Nazioni e si diaincremento al progresso dei popoli, è oggi espresso anche per mezzo delle Organizzazioni Internazionali, le quali,ponendo a disposizione di tutti la propria scienza ed esperienza e il proprio prestigio, non risparmiano sforzi pertale servizio in favore della pace e del progresso. I rapporti tra la Santa Sede e gli Organismi Internazionali sonomolteplici e di varia natura giuridica; presso alcun di essi Noi abbiamo istituito delle Missioni permanenti, pertestimoniare l’interesse della Chiesa per i problemi generali del vivere civile e per offrire l’ausilio della suacollaborazione.Per mettere, dunque, in giusta luce, nel contesto degli organi di governo della Chiesa, le funzioni dei NostriRappresentanti, e per dare al loro ufficio un ordinamento più adeguato alle esigenze dei tempi nuovi, tenendo contoanche del ministero pastorale dei Vescovi (CONC. VAT. II, Decr. sulla missione pastorale dei Vescovi nella ChiesaChristus Dominum, n. 9: AAS 58 (1966), pp. 676-677), abbiamo deliberato di emanare le seguenti norme sull’ufficioe le competenze dei Rappresentanti Pontifici, abrogando in pari tempo, disposizioni in vigore che siano ad essecontrarie.
I
1. Col nome di Rappresentanti Pontifici si indicano qui gli ecclesiastici, ordinariamente insigniti della dignitàEpiscopale, che ricevono dal Romano Pontefice l’incarico di rappresentarlo in modo stabile nelle varie Nazioni oRegioni del mondo.2. Essi esercitano la legazione pontificia o soltanto presso le Chiese locali, o congiuntamente presso le Chiese localie gli Stati e i rispettivi Governi. Quando la loro legazione è soltanto presso le Chiese locali, prendono il nome diDelegati Apostolici; quando a tale legazione, di natura religiosa ed ecclesiale, si congiunge anche quella diplomatica,presso gli Stati e i Governi, ricevono il titolo di Nunzio, Pro-Nunzio e Internunzio, a seconda che abbiano il grado
di «Ambasciatori», con annesso il diritto di decananza nel corpo diplomatico, o senza tale diritto, o abbiano il gradodi «Inviato straordinario e Ministro plenipotenziario».3. Il Rappresentante Pontificio propriamente detto, a motivo di speciali circostanze di luogo e di tempo, può esseredesignato con altri nomi, quale, ad esempio «Delegato Apostolico e Inviato della Santa Sede presso un Governo».Si dà inoltre il caso di una Rappresentanza Pontificia affidata in modo stabile, ma suppletorio, ad un «Reggitore»,o ad un «Incaricato d’Affari con lettere».
II
1. Rappresentano la Santa Sede anche quegli ecclesiastici e laici che, come capi o membri, fanno parte di unaMissione Pontificia presso Organizzazioni Internazionali, o intervengono a Conferenze e Congressi. Questi hannoil titolo di Delegati o di Osservatori, a seconda che la Santa Sede sia membro o no dell’Organizzazione Internazionale,e a seconda che essa partecipi a una Conferenza con o senza diritto di voto.2. Parimenti, rappresentano la Santa Sede i membri della Rappresentanza Pontificia che, in mancanza o in assenzatemporanea del capomissione, lo sostituiscono sia di fronte alle Chiese locali, sia di fronte al Governo, col titolodi «Incaricato d’Affari ad interim».3. Le norme contenute in questo documento non riguardano i Delegati e Osservatori della Santa Sede, né «gliIncaricati d’Affari ad interim» a meno che non se ne faccia espressa menzione.
III
1. Al Sommo Pontefice compete il diritto nativo e indipendente di nominare, inviare, trasferire e richiamareliberamente i suoi Rappresentanti, in conformità con le norme del diritto internazionale per quanto concerne l’invioe il richiamo degli Agenti Diplomatici.2. La missione del Rappresentante Pontificio non cessa con la vacanza della Sede Apostolica; termina con ilcompiersi del suo mandato, con la revoca a lui intimata, con la rinuncia accettata dal Romano Pontefice.3. Salva disposizione pontificia in contrario, si applica anche al Rappresentante Pontificio la norma del RegolamentoGenerale della Curia Romana, che fissa al 75° anno di età la cessazione dell’ufficio.
IV
1. Scopo primario e specifico della missione del Rappresentante Pontificio è di rendere sempre più stretti e operantii vincoli che legano la Sede Apostolica e le Chiese locali.2. Egli inoltre interpreta la sollecitudine del Romano Pontefice per il bene del Paese in cui esercita la sua missione;in particolare deve interessarsi con zelo dei problemi della pace, del progresso e della collaborazione dei popoli,in vista del bene spirituale, morale e materiale dell’intera famiglia umana.3. Al Rappresentante Pontificio incombe pure il dovere di tutelare in concorde azione con i Vescovi, presso leAutorità civili del territorio in cui esercita il suo ufficio, la missione della Chiesa e della Santa Sede. Tale compitoappartiene anche a quei Rappresentanti pontifici che sono privi di carattere diplomatico: questi, pertanto, avrannocura di intrattenere amichevoli rapporti con le medesime autorità.4. Nella sua qualità di inviato del Supremo Pastore delle anime, il Rappresentante Pontificio promuoverà, in armoniacon le istruzioni che riceve dai competenti Uffici della Santa Sede e d’accordo con i Vescovi del luogo, soprattuttocon i Patriarchi in territorio orientale, opportuni contatti tra la Chiesa Cattolica e le altre comunità cristiane, efavorirà cordiali rapporti con le Religioni non cristiane.5. La multiforme missione del Rappresentante Pontificio è svolta sotto la guida e secondo le istruzioni del CardinaleSegretario di Stato e Prefetto del Consiglio per gli Affari pubblici della Chiesa, verso la quale egli è direttamenteresponsabile nell’esecuzione del mandato affidatogli dal Romano Pontefice.
V
1. Il Rappresentante Pontificio ha come sua funzione ordinaria di tener regolarmente e obiettivamente informatala Santa Sede circa le condizioni delle comunità ecclesiali presso le quali è stato inviato, e circa quanto può avereriflesso sulla vita della Chiesa e sul bene delle anime.2. Egli, da una parte, fa conoscere alla Santa Sede il pensiero dei Vescovi, del Clero, dei Religiosi e dei fedeli del
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territorio dove svolge il suo mandato, e ne inoltra a Roma le proposte e istanze; dall’altra si rende interprete conchi di dovere degli atti, documenti, informazioni e istruzioni che promanano dalla Santa Sede.3. Perciò, ogni Ufficio e Dicastero della Curia non ometterà di comunicargli le decisioni prese e, ordinariamente,si varrà dei suoi buoni uffici per farle pervenire a destinazione; inoltre, chiederà anche il suo parere su gli atti e iprovvedimenti da adottarsi nel territorio in cui egli svolge la sua mansione.
VI
1. In merito alla nomina dei Vescovi e di altri Ordinari ad essi equiparati, il Rappresentante Pontificio ha l’incaricod’istruire il processo canonico informativo sui candidati, e di inoltrare i nomi ai competenti Dicasteri Romani,insieme con una accurata relazione, nella quale esprimerà davanti al Signore il proprio parere e voto preferenziale.2. Nell’esercizio di questa funzione egli: a) si varrà liberamente e riservatamente del parere di Ecclesiastici e anchedi Laici prudenti che sembrino i più idonei a fornire sincere e utili informazioni, imponendo il segreto alle personeconsultate, per l’ovvio e doveroso riguardo sia ai soggetti attivi e passivi della consultazione, sia alla natura di essa;b) procederà in base alle norme stabilite dalla Santa Sede circa la proposta di nominativi per il ministero episcopalenella Chiesa, tenendo presente, in particolare, la competenza delle Conferenze Episcopali; c) rispetterà i legittimiprivilegi accordati o acquisiti, e ogni procedura speciale riconosciuta dalla Santa Sede.3. Rimangono, in ogni caso, inalterati, sia il diritto vigente circa l’elezione dei Vescovi nelle Chiese Orientali, siala prassi della designazione di candidati per circoscrizioni ecclesiastiche affidate a comunità religiose e dipendentidalla Sacra Congregazione per la Evangelizzazione.
VII
Ferma restando la facoltà delle Conferenze Episcopali di formulare voti e proposte circa l’erezione, il dismembramentoe la soppressione di circoscrizioni ecclesiastiche diocesane o provinciali, e salva la disciplina delle Chiese Orientali,è compito del Rappresentante Pontificio promuovere - anche di propria iniziativa, quando ve ne sia bisogno - lostudio di tali questioni e inoltrare le proposte della Conferenza Episcopale, corredate dal proprio voto, al competenteDicastero della Santa Sede.
VIII
1. In rapporto ai Vescovi, ai quali è affidata per divino mandato la cura delle anime nelle singole diocesi, ilRappresentante Pontificio ha il dovere di aiutare, consigliare e prestare la sua opera pronta e generosa, con spiritodi fraterna collaborazione, sempre rispettando l’esercizio di giurisdizione propria dei Pastori.2. Per quanto riguarda le Conferenze Episcopali, il Rappresentante Pontificio tenga sempre presente la estremaimportanza del loro compito, e la necessità pertanto di intrattenere con esse strette relazioni e di offrire loro ognipossibile aiuto. Pur non essendo membro della Conferenza, egli sarà presente alla seduta iniziale di ogni assembleagenerale, salva ulteriore partecipazione ad altri atti della Conferenza, su invito dei Vescovi stessi o per esplicitomandato della Santa Sede. Egli sarà inoltre informato, in tempo utile, dell’ordine del giorno dell’assemblea, ericeverà copia dei verbali, per prenderne conoscenza e trasmetterli alla Santa Sede.
IX
1. Data la natura giuridica delle Comunità Religiose di diritto pontificio e la convenienza di rafforzare la loro unioneinterna e la loro associazione in campo nazionale e internazionale, il rappresentante del Romano Pontefice èchiamato a dare consiglio e assistenza ai Superiori Maggiori residenti nel territorio della sua missione, allo scopodi promuovere e consolidare le Conferenze dei Religiosi e delle Religiose, e di coordinare la loro attività diapostolato educativa, assistenziale e sociale, in accordo con le norme direttive della Santa Sede e con le localiConferenze Episcopali.2. Egli, pertanto, sarà presente alla seduta iniziale delle Conferenze dei Religiosi e delle Religiose, e prenderà partea quegli atti che, d’intesa coi Superiori Maggiori, richiedessero la sua presenza. Sarà inoltre informato, in tempoutile, dell’ordine del giorno della riunione, e riceverà copia dei verbali, per prendere conoscenza e trasmetterli alcompetente Dicastero della Curia Romana.3. Il voto del Rappresentante Pontificio, insieme a quello dei Vescovi interessati, è necessario, quando una
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Carità Politica124
Congregazione religiosa avente la sua Casa Generalizia nel territorio di competenza del rappresentante medesimo,si propone di ottenere l’approvazione della Santa Sede e il titolo di «diritto pontificio».4. Il Rappresentante Pontificio esercita le stesse funzioni di cui ai paragrafi 1, 2, 3, nei riguardi degli Istituti Secolari,applicando ad essi ciò che è loro applicabile.
X
1. I rapporti tra Chiesa e Stato sono, normalmente, coltivati dal Rappresentante Pontificio, al quale è affidatol’incarico, proprio e peculiare, di agire in nome della Santa Sede: a) per promuoverne e favorirne i rapporti con ilGoverno della Nazione presso cui egli è accreditato; b) per trattare questioni concernenti le relazioni tra Chiesa eStato; c) per occuparsi in particolare della stipulazione di «modus vivendi», di accordi e di concordati, nonché diconvenzioni che si riferiscono a questioni della sfera del diritto pubblico.2. Nello svolgere tali trattative, conviene che il Legato Pontificio, nel modo e nella misura che le circostanzepermetteranno, chieda il parere e il consiglio dell’Episcopato e lo tenga informato dello sviluppo dei negoziati.
XI
1. Il Rappresentante Pontificio ha l’incarico di seguire con cura programmi disposti dalle Organizzazioni Internazionali,quando presso di esse non vi sia un Delegato o un Osservatore permanente della Santa Sede. È inoltre sua funzionedi: a) informare regolarmente la Santa Sede sulla attività di tali organizzazioni; b) agevolare, d’accordo conl’Episcopato locale, l’intesa per una proficua collaborazione tra gli Istituti assistenziali ed educativi della Chiesae gli analoghi Istituti intergovernativi e non-governativi; c) sostenere e favorire l’attività delle OrganizzazioniInternazionali Cattoliche.2. I Delegati e gli Osservatori della Santa Sede presso Organismi Internazionali svolgono la loro missione d’intesacon il Rappresentante Pontificio nella Nazione in cui si trovano.
XII
1. La sede della Rappresentanza pontificia è esente dalla giurisdizione dell’Ordinario del luogo.2. Il Rappresentante Pontificio, nell’Oratorio della propria sede può concedere ai sacerdoti la facoltà di ascoltarele confessioni, può esercitare le facoltà sue proprie, e compiere atti di culto e cerimonie sacre, sempre però inarmonia con le disposizioni vigenti nel territorio, ed informata, quando conviene, l’autorità ecclesiastica interessata.3. Egli può, dandone, per quanto possibile, preavviso agli Ordinari del luogo, benedire il popolo e compiere lesacre funzioni, anche pontificali, in tutte le chiese del territorio della propria legazione.4. Nell’ambito del territorio in cui svolge la sua missione, il Rappresentante Pontificio ha diritto di precedenzasugli Arcivescovi e Vescovi, non però sui Membri del Sacro Collegio, né sui Patriarchi delle Chiese Orientali, nelloro territorio, e anche fuori di esso ogni qualvolta questi celebrano nel proprio rito.5. I diritti e i privilegi inerenti alla sede e alla persona del Rappresentante Pontificio sono concessi affinché,facendone egli uso discreto e prudente, meglio si manifesti il carattere della sua legazione e gli sia reso più facileil servizio che deve prestare.Tutto quanto è stato da noi stabilito con il presente Motu proprio, ordiniamo che abbia pieno e stabile valore,nonostante qualsiasi disposizione contraria, pur meritevole di speciale menzione.
Dato a Roma, presso S. Pietro, il 24 giugno dell anno 1969, settimo del Nostro Pontificato.˚
PAOLO PP. VI
Progetto DomusCarit Politica
Per promuovere gli ideali di convivenzadi comprensione e di amicizia tra i popoli
NEL CUORE DI ROMA LA CASA DEL DIALOGO E DELLA COLLABORAZIONE TRAI POPOLI, TRA LE CULTURE E LE RELIGIONI
IN THE HEART OF ROME THE HOUSE OF DIALOGUE AND COLLABORATIONBETWEEN ALL THE PEOPLE, BETWEEN CULTURES AND RELIGIONS
UN CENTROINTELLETTUALE
UN CENTROMORALE
UN PONTE
UN SIMBOLOE UNA REALTÀ
UN’AUTORITÀMORALE
capace di creare quella cultura politica che operasempre e comunque per il bene comune ela salvaguardia dei valori.
per promuovere la ricerca di relazioni armoniosetra le persone e i popoli.
tra la storia che viene da lontano e la cultura dellacomprensione che guarda al futuro.
d’un cammino di convivenza tra ipopoli nel nome della Pace.
sempre più rispettata dalla comunità internazionale.
V.le delle Milizie 140 - 00192 Roma - Tel/fax 06.3723511 - E-mail: [email protected] - Sito: www.caritapolitica.it
mercoledìincontri
Carità Politica134
Alcuni temi
degli INCONTRI del MERCOLEDÌ
Questa pubblicazione offre un quadro delle principali manifestazioni culturali
previste per il 2000 dall’Associazione Carità Politica.
Tutte le iniziative sono a sfondo internazionale e mirano a far scoprire,
al di là di tutte le frontiere, volti di fratelli e volti di amici.
Un’eco popoli nella direzione del dialogo e della collaborazione tra le nazioni,
tra le culture e le religioni.
Carità Politica 135
IL PENSIERO SOCIALEDELLE RELIGIONI MONDIALI
1. La religiosità è una delle connotazioni essenziali dellacoscienza umana. Rendere conto riflessivamentedell’esperienza religiosa significa sondare in profonditàle tradizioni “carismatiche” dei vari popoli. Ciò aiuta aporre le premesse perché da ogni cultura si sprigionil’autentico soffio di vita e di verità che si traduca in stiledi mutuo riconoscimento e di impegno per la promozioneumana.
2. Strettamente collegato con queste considerazioni, gliincontri di quest’anno, alla Domus Carità Politica,propongono il Pensiero sociale delle religioni mondialicome il tema su cui far sostare le nostre riflessioni ecoltivare i nostri impegni in vista di un mondo più fraternoe solidale. Si vuole mettere in rilievo l’importanzadell’elemento religioso nei rapporti umani e il valore deldialogo come metodo efficace per promuovere la pace elo sviluppo di tutta l’umanità. La convivenza, il benecomune sono aiutati dal dialogo e dalla collaborazione ditutte le confessioni religiose. La politica, il sindacato,l’impegno sociale, non bastano per abbattere le barrieredell’indifferenza e dell’egoismo, per costruire una societàpiù giusta, equa e tollerante.
3. Oggi si sta avvertendo più chiaramente che anche i valori spirituali servono alla costruzione di una società piùsensibile e fraterna. Anzi senza di essi la società diventa meno vivibile.A tale propostio abbiamo invitato i responsabili delle grandi religioni mondiali ad una riflessione di tipofenomenologico, vale a dire su come la loro religione è immersa nel mondo. Questa ricerca in ordine all’uomo,al suo rapporto con la morale, con la cultura, con la società, con lo Stato, con le diverse idee di Dio, mira aevidenziare una possibile convergenza nelle differenze.Lo scopo di tale lavoro è quello di elaborare un centro pregnante di pensiero sociale che, attingendo dalle varieespressioni di fede religiosa possa costituire uno stimolo al progresso civile.
4. Le grandi religioni del mondo possono svolgere un ruolo decisivo nel richiamare e guidare alla pace, al dialogo,alla speranza, ai grandi valori dell’uomo. Tale ruolo è amplificato e assume un ulteriore significato quando lediverse religioni uniscono la propria voce e coordinano i loro sforzi per promuovere l’armonia fra i popoli e lagiustizia nella società.
5. In tutto ciò, particolare importanza assume il considerare i seguaci di altre religioni non come persone daconvertire, ma piuttosto come persone da comprendere lasciando a Dio il ruolo di illuminare la coscienza. Nonsiamo concorrenti, ma fratelli e sorelle.
6. In conclusione, si può dire, che questa iniziativa dell’associazione Carità Politica mira a coniugare tre importantiobiettivi. In primo luogo, presentare un riepilogo organico degli insegnamenti sociale delle grandi religioni. Insecondo luogo, suscitare e alimentare una più decisa coscienza del dono e della responsabilità che tutti i fedelihanno di riflettere insieme e cercare nuove soluzioni per un futuro di pace e solidarietà. In terzo luogo, rafforzareil dialogo tra la religione Cristiana ed altre religioni.
7. Una particolare attenzione sarà posta allo specifico ruolo delle religioni nella maturazione e svolgimento dellerelazioni internazionali.
Carità Politica136
Umanesimo Mediterraneo è tema fondamentale peril futuro dell’umanità, poiché invita a prendere coscienzadel posto centrale che la persona umana occupa neidiversi ambiti della società.Inoltre l’Umanesimo Mediterraneo può essere propostoa qualsiasi cultura; esso rivela l’uomo a se stesso nellaconsapevolezza del suo valore.Alla base dell’Umanesimo Mediterraneo c’è l’acco-glienza reciproca, la stima e la fiducia, la solidarietà,la capacità di entrare in sintonia con le altre culture,la passione per la ricerca della verità, il rispetto per lavita di tutti e di ciascuno. Sono queste le caratteristicheessenziali che l’Associazione Carità Politica intendeapprofondire attraverso il concorso e con lacollaborazione di autorevoli studiosi, politici e religiosidell’area Mediterranea.S’intende che questa iniziativa nasce, soprattutto, dallaconsapevolezza che il Mediterraneo può ritornare adessere culla di civiltà, fucina di vero progresso umano,a condizione che ogni popolo sappia riprendere ilmeglio delle sue tradizioni, della civiltà antica, perfarne oggetto di dialogo sincero, di scambio, di luogod’incontro nella pace e nella concordia.Dopo l’11 settembre diviene drammaticamente urgenteoccuparsi di come sia possibile convivere tra personediverse, tra fedi diverse, tra popoli diversi. Per questo,è importante cercare la strada dell’UmanesimoMediterraneo, così profondamente radicato nelle
aspirazioni dell’essere umano. Un Umanesimo che permette all’uomo d’oggi di ritrovare se stesso, assumendo ivalori superiori d’amore, d’amicizia e di solidarietà. Un Umanesimo nel quale le conquiste della scienza, dell’economiae del benessere sociale non si orientino ad un consumismo privo di senso, ma stiano al servizio di ogni uomo innecessità e dell’aiuto solidale per quei paesi che cercano di raggiungere la meta della sicurezza sociale.All’Umanesimo Mediterraneo la “Carità Politica” è fortemente interessata, perché nel Mediterraneo essa vede una«famiglia» di popoli, uniti da una comune civiltà e da un comune destino, non solo politico ed economico, maanche culturale e spirituale.Ne auspica perciò l’unità più stretta, che conduca tutti i Paesi a un livello di vita il più omogeneo ed alto possibilein tutti i settori della convivenza.Nello stesso tempo la Carità Politica auspica che i grandi valori spirituali e culturali che hanno animato la storiadei Paesi del Mediterraneo possano formare il ricco patrimonio ideale del mondo. Questa eredità deve suscitarein tutti i cittadini il desiderio di trasformare la comunità umana in una grande famiglia, dove le relazioni sociali,politiche ed economiche siano degne dell’uomo.La scelta dei temi, la ben nota dottrina dei Relatori, la partecipazione numerosa e qualificata di tanti religiosi,diplomatici, studiosi conferiscono la rilevanza di un avvenimento altamente culturale e di indubbio valore politico-diplomatico.
mediterraneoumanesimoUMANESIMO MEDITERRANEO
Carità Politica 137
L a Congregazione per la Dottrina della Fede harecentemente inviato una Lettera ai Vescovi dellaChiesa Cattolica sulla collaborazione dell uomo edella donna nella Chiesa e nel mondo. Benché la Con-gregazione si rivolga ai Vescovi della Chiesa Cattolica,essa esprime la speranza che queste riflessionidivengano punto di partenza per un dialogosull’argomento non solo all’interno della Chiesa maanche con tutti gli uomini e le donne di buona volontà.Peraltro il contenuto della Lettera rivela una preoc-cupazione ancora più specifica, ossia l’influenzadeleteria di alcune “correnti di pensiero” contemporaneesull’autentica promozione femminile. La Congregazionedescrive le teorie considerate problematiche, evidenziagli elementi chiave della visione biblica della personaumana, maschio e femmina, per poi indicare comequesta visione alternativa potrebbe ispirare la generosacollaborazione nella società e nella Chiesa.
Ispirata da questa Lettera della Congregazione per laDottrina della Fede, l’Associazione InternazionaleCarità Politica si è fatta promotrice di una serie diincontri su Nuovo femminismo, tema già sollecitato daGiovanni Paolo II nell’Enciclica Evangelium vitae. Sivuole cosi richiamare all’attenzione la dignità delladonna, le sue multiformi funzioni sia nella Chiesa chenella società civile, seguendo le orme delle VergineMaria.
Protagonisti degli incontri in programma saranno le Onorevoli Donne Ambasciatori presso la Santa Sede e personalitàdella Curia Romana.
Dal dipanarsi delle diverse relazioni si delineranno figure femminili profondamente diverse, quindi meritevoli diessere conosciute e rispettate nelle loro diversità.Il rapporto uomo-donna si costituisce e si determina attraverso i meccanismi della dialettica sociale ed è esso stessocausa e portata di una determinata civiltà. Di qui l’attenzione per la delineazione di una strategia di nuovo femminismoin cui gli obiettivi specifici della liberazione della donna si saldino concretamente con gli obiettivi generali di unpiù ampio disegno di trasformazione della società e di costruzione di una civiltà superiore, più libera, più giusta.
La novità ed il merito di Carità Politica sono nell’avere intuito il forte legame tra il problema della condizionefemminile ed i grossi problemi della globalizzazione, e di aver quindi collegato i temi della donna a quelli dellademocrazia delle strutture dello Stato e dell’economia, delle istituzioni, dei valori e della cultura dominante.
femminismonuovoNUOVO FEMMINISMO
Carità Politica138
IMPARAREROMA
LEARNINGROME
Per rendere il volto della Citt esemplare per il mondo intero
A ttraverso qualificate riflessioni di alcuni Prelati della Curia Romana
unitamente alle testimonianze di Ambasciatori presso la Santa Sede e
personaggi della vita civile, si vuole intraprendere un viaggio sapienzale
nella Roma antica e moderna. Un viaggio per illustrare il significato
universale di Roma, la capacità dell’Urbe di essere patria comune a genti
diverse, per lingua, per razza e per consuetudini.
Sarà un viaggio non tanto rivolto a far rivivere il mondo antico, quanto
ad assumere in sé lo “spirito” della civiltà latina e cristiana e ad accordare
il suo valore con la realtà contingente. Un viaggio per comprendere
meglio il valore dell’uomo e il valore della democrazia intesa come
gestione partecipativa dello Stato, attraverso specifici organi di
rappresentanza e di controllo, a servizio del bene comune. Un viaggio
per fare di Roma un modello di convivenza rispettosa tra uomini e donne
di religioni e di idealità diverse.
Questa iniziativa si ispira innanzitutto a Paolo VI, che inaugurò un nuovo
stile di dialogo con l’Urbe, e poi riprende l’esortazione di Giovanni
Paolo II che, nel libro “Dio e Mistero” ha scritto: “Per chi ha la fortuna
di potersi formare nella capitale del Cristianesimo, più ancora degli studi
importante è imparare Roma stessa”.
The city as a world model
T hroughout several comments made by prelates of the Roman Curia, by Ambassadors to the Holy See and other civilians let
us follow an intellectual journey between ancient and modern Rome. A journey to illustrate the universal meaning of Rome, the
capacity of the Urbe to be (and become) homeland for diverse people. It won t be a trip to revive the splendor of the ancient
past, but it will rather be a way to take on the spirit of the Latin and Christian civilization and to bring out lessons for the
present. A journey to understand better the value of mankind and the value of democracy as state governance, through different
representative controls, committed to the common good. A journey to Rome, to bring up the city as a model of living together
between men and women of diverse ideas and faiths.
This initiative draws its inspiration from Paul VI who opened a new style of dialogue with the city. It recalls as well the piece
of advice of John Paul II, who wrote in the book Dio e Mistero : For those who are lucky enough to stop by in the capital of
Christianity, more than the study it is important to learn Rome itself”.
DENOMINAZIONE - SEDE - FINALIT¸
Art. 1 - È costituita l’Associazione Internazionale
Missionari della Carit Politica. L’Associazione ha
sede in Roma ed è giuridicamente rappresentata dal
Presidente.
Art. 2 – L’Associazione Internazionale Missionari
della Carit Politica, per mezzo dei suoi membri,
impegnati nel sociale e nel politico, si propone le
seguenti finalità:
a) estendere il raggio d’azione della giustizia e
dell’amore all’interno di ciascuna nazione e nei rapporti
delle nazioni tra loro;
b) promuovere la coscienza della fraternità e universalità
della famiglia umana;
c) realizzare fra le diverse religioni il dialogo delle
opere, tra cui si devono evidenziare l’educazione alla
pace e al rispetto per l’ambiente; la solidarietà verso
il mondo della sofferenza, la promozione della giustizia
sociale e dello sviluppo integrale dei popoli;
d) sviluppare gli studi per l’approfondimento e l’appli-
cazione del pensiero sociale cristiano;
e) suscitare una presenza dinamica e responsabile nella
vita sociale e politica della propria comunità;
f) contribuire, alla luce della dottrina sociale della
Chiesa, a rendere la politica locale, nazionale e
internazionale un laboratorio trasparente di idee, di
proposte, di progetti e realizzazioni, che siano conformi
alla dignità e ai diritti fondamentali della persona e del
popolo e alle loro profonde e legittime aspirazioni;
g) coinvolgere e interessare all’attività politica e alle
scelte che si devono compiere il più vasto numero di
cittadini secondo i criteri della democrazia partecipata
NAME - REGISTERED OFFICE - AIM
Art. 1 - The International Association Missionaries of
Political Charity is constituted. The Association has its
registered office in Rome and is juridically represented
by the President.
Art. 2 - The International Association Missionaries of
Political Charity, by means of its members engaged in
social and political walks of life, sets itself the following
goals:
a) to spread the range of actions of justice and love
into each country and the relations between nations;
b) to foster the consciousness of brotherhood and
universality of human family;
c) to set, among the different religions, the dialogue of
actions, in which peace education and environmental
respect, solidarity towards the suffering world,
promotion of social justice and integral development
of the peoples have to be highlighted;
d) to develop studies for the deepening and application
of Christian Social Thinking;
e) to promote a dynamic and responsible presence of
one s ecclesiastical community in social and political
life;
f) to contribute, in the light of the Social Teaching of
the Church, to make local, national and international
politics into a transparent laboratory for ideas,
proposals, projects and plans and for their practical
execution as long as such are in conformity with the
dignity and fundamental rights of the human being and
of the people and with their deep and legitimate
aspirations;
g) to involve the greatest part of the citizens and get
StatuteStatutoSTATUTO
STATUTE
Carità Politica 139
Carità Politica140
perché ogni comunità - piccola o grande - sia artefice
del proprio sviluppo e si autogestisca secondo la
metodologia della libertà e della corresponsabilità;
h) diffondere, per mezzo della stampa, della radio,
della televisione, nonché mediante riunioni, convegni
di studio, congressi, pubblicazioni e scuole di
formazione la dottrina sociale cristiana perché sia un
punto capitale di riferimento e una fonte ispiratrice per
tutti gli operatori politici e sociali.
ATTIVIT¸ DELL ASSOCIAZIONE
Art. 3 - L’attività dell’Associazione Internazionale
Missionari della Carit Politica si svolge attraverso:
a) il Master internazionale di specializzazione in Dot-
trina Sociale della Chiesa;
b) ricerche e raccolta di documentazione in colla-
borazione con altre istituzioni;
c) convegni, seminari, dibattiti, conferenze e mostre
a livello nazionale e internazionale;
d) incontri, convegni, seminari di studio e altre modalità
di collaborazione con il personale diplomatico
accreditato presso la Santa Sede;
e) cooperazione internazionale in iniziative di con-
sulenza, di formazione e di scambi di esperienze;
f) corsi di istruzione e formazione professionale
finalizzati a preparare figure professionali in linea con
il mercato del lavoro, curando anche la formazione di
docenti, istruttori e animatori;
g) contatti con altri enti, istituzioni ed associazioni
aventi finalità analoghe, con lo scopo di dar vita a
iniziative culturali coordinate;
h) pubblicazione e divulgazione a livello nazionale e
internazionale dei risultati delle attività svolte;
i) l’Associazione non ha scopo di lucro.
Art. 4 - Annesso all’Associazione Internazionale
Missionari della Carit Politica ed in stretto legame
con essa esiste l’Istituto Superiore Carit Politica.
L’Istituto ha carattere internazionale ed ha come scopo di:
- perfezionare ecclesiastici e laici nella Dottrina Sociale
della Chiesa, nonché nella sua applicazione;
- assicurare un’adeguata formazione morale e culturale
a quanti vogliono dedicarsi alla attività sociali e
politiche;
them interested in political activity and in the options
open to them in accord with the criteria of participated
democracy, so that every community, small and large,
may be the architect of its own development and manage
itself according to the methodology of freedom and co-
responsibility;
h) to spread Christian Social Teaching, by means of
the press, radio, television, and also reunions, study
meetings, congresses, publications, and schools of
formation, so that such teaching may be the principal
point of reference and an inspiring source for all the
social and political operators.
ACTIVITY OF THE ASSOCIATION
Art. 3 - The activity of the International Association
Missionaries of Political Charity is carried out through:
a) a Master s Degree of specialisation in the Social
Doctrine of the Church;
b) research and collection of documents in co-operation
with other institutions;
c) conventions, seminars, debates, conferences and
exhibitions at national and international level;
d) meetings, conventions study seminars and other
ways of co-operation with the diplomatic staff accredited
to the Holy See;
e) international co-operation on initiatives of consulting,
education and exchanges of experiences;
f) courses of education and training aiming to coach
professionals in line with the labour market, also
looking after taking care of teachers, instructors and
organisers;
g) contacts with other bodies, institutions and
associations having the same aim, in order to set up
co-ordinated cultural initiatives;
h) publication and popularisation of the activities
results carried out at national and international level;
i) this is a non-profit association.
Art. 4 - Belonging to the International Association
Missionaries of Political Charity and deeply connected
with it, there is the Superior Institute of Political
Charity.
The Institute has an international nature and its goals
are:
- to improve Ecclesiastics and Lay people in the Social
Doctrine of the Church and in its application;
- to ensure an appropriate moral and cultural education
- promuovere, a livello post-universitario, lo studio
delle scienze sociali, economiche, politiche e giuridiche,
in rapporto alle fedi religiose.
Art. 5 - L’Associazione Internazionale Missionari della
Carit Politica esplica la sua attività principalmente
in due momenti distinti ma integrati: quello formativo
e quello operativo.
Art. 6 - Il momento formativo comprende:
a) la formazione spirituale di tutti i suoi membri effettivi
e simpatizzanti secondo la tradizione spirituale cristiana,
che ha come centro e termine Cristo nella pienezza dei
suoi misteri e nella integralità dei valori del suo
messaggio custodito e proclamato dalla Chiesa;
b) la formazione culturale intesa come conoscenza e
approfondimento della dottrina sociale cristiana e della
cultura sociale e politica; come competenza specifica
per svolgere e valutare l’attività politica secondo i
principi della sapienza cristiana; come testimonianza
e trasparenza della fede di cui si è portatori.
Art. 7 - Il momento operativo presuppone tutti i requisiti
del momento formativo e in più l’impegno, la dedizione,
lo spirito di servizio perché l’attività politica sia davvero
un esigente esercizio di carità a favore dei fratelli e di
tutta la comunità, in particolare delle categorie più
deboli e povere; perché la società abbia leggi e
ordinamenti giusti, efficienti e funzionali; perché a
tutti e a ciascuno sia garantito lo sviluppo integrale in
condizione di uguaglianza e solidarietà.
Per l’espletamento di tali scopi l’Associazione provvede
all’istituzione di organismi e società nazionali e
internazionali con funzione sia didattica che operativa,
in ambito economico, finanziario, industriale e del
lavoro, con particolare riguardo alla cooperazione con
i Paesi in via di sviluppo.
Art. 8 - Organo ufficiale di collegamento e di
informazione è il periodico Carit Politica - Gi e non
ancora.
VITA DELL ASSOCIAZIONE
Art. 9 - Sono membri effettivi dell’Associazione
Internazionale Missionari della Carit Politica fedeli
laici, celibi e coniugati che dimostrino la vocazione di
to those, who want to devote themselves to social and
political activities;
- to foster, at post-university level, the study of social,
economic, political and juridical sciences with reference
to the religious faiths.
Art. 5 - The International Association Missionaries of
Political Charity explicates its activity principally in
two distinct but integral moments: formative and
operative.
Art. 6 - The formative moment involves:
a) the spiritual formation of all its effective and
sympathiser members in accord with the Christian
spiritual tradition, which has Christ as its centre and
goal in the fullness of his mysteries and the integrity
of the values of his message proclaimed and protected
by the Church;
b) the cultural education is understood as knowledge
and deepening of political, social, cultural and Christian
Social doctrine; as specific competence for carrying
out and evaluating political activity according to the
principles of Christian wisdom; as the testimony and
transparency of faith, of which it is bearer.
Art. 7 - The operative moment presupposes all the
requisites of the formative moment and goes beyond
it to include the commitment, the dedication, the spirit
of service, so that political activity may be truly an
exercise demanding charity in favour of the brethren
and of the entire community, in particular in favour of
the weaker and poorer categories of people; so that
society may have just, efficient and functional laws
and orientations , so that to everybody and everyone
there may be guaranteed integral growth under the
condition of equality and solidarity. In order to reach
all these goals the Association provides to set up
national and international bodies and companies with
didactic and operational function, within the economic,
financial, industrial and labour field, taking particular
care of the co-operation with the developing countries.
Art. 8 - The official organ for the co-ordination and
information is the periodical called Carità Politica -
Già e non ancora .
THE LIFE OF THE ASSOCIATION
Art. 9 - Effective members of the International
Association Missionaries of Political Charity are the
lay faithful, married and unmarried who demonstrate
Carità Politica 141
essere chiamati dal Signore e servire gli altri, a
impegnarsi per la comunità civile nelle sue diverse
articolazioni e istituzioni sia nei posti di gestione del
potere sia nelle strutture di base.
Art. 10 - L’adesione all’Associazione comporta
l’accettazione dello statuto e la sua perfetta osservanza.
Art. 11 - Agli aderenti all’Associazione Internazionale
Missionari della Carit Politica si richiede una regolare
vita cristiana, una professione leale e piena delle verità
di fede, la docilità al Sommo Pontefice, ai Vescovi,
nonché ai superiori dell’Associazione.
Art. 12 - Poiché i Missionari della Carit Politica sono
chiamati dal Signore a servire gli altri nella sfera
politica e sociale, la risposta a tale chiamata viene
ratificata e omologata da uno speciale «atto di
consacrazione» che ha la sua radice nella consacrazione
battesimale e cresimale.
Art. 13 - Il momento di «consacrazione» ha il suo
suggello nel pronunciamento delle promesse davanti
ad uno degli assistenti spirituali al servizio dell’Associa-
zione e ai dirigenti della stessa. Le promesse riguardano
l’impegno a vivere e a testimoniare il Vangelo nella
sua integralità, a promuovere la giustizia sociale nella
propria condizione laicale e nell’ambiente liberamente
scelto.
Art. 14 - Il pronunciamento delle promesse evangeliche
avviene dopo un biennio di formazione con esito
positivo. Il giudizio di idoneità spetta alla direzione
dell’Associazione.
La formazione avviene nello sforzo di conformarsi al
Vangelo, ed inoltre partecipando alla vita, agli impegni
e alle iniziative dell’Associazione (ritiri, convegni,
riunioni), sotto la guida di uno degli assistenti spirituali,
senza tuttavia interrompere la propria attività ordinaria.
Art. 15 - I fedeli laici attraverso il ministero della carità
politica attualizzano la nuova evangelizzazione nel
tempo e nella vita sociale della comunità e testimoniano
nella città terrena i valori del Regno.
Art. 16 - Sono soci simpatizzanti dell’Associazione
quanti contribuiscono al suo sviluppo con la loro
collaborazione personale e con oblazioni.
Art. 17 - Sono sostenitori quanti, persone fisiche o
giuridiche, contribuiscono allo sviluppo sia dell’Asso-
ciazione che delle sue attività con donazioni congruenti
con le finalità statutarie.
Art. 18 - Il Consiglio di Presidenza può nominare soci
d’onore uomini e donne benemeriti dell’Associazione.
the vocation of being called by the Lord to serve others,
and to engage themselves for the civil community in
different articulations and institutions both, in places
of influence and in basic structures.
Art. 10- Adhesion to the Association demands the
acceptation of the statutes and its perfect observance.
Art. 11 - The adherent to the International Association
Missionaries of Political Charity is required a regular
Christian life, a loyal and full profession of the truth
of faith, docility to the Supreme Pontiff, to Bishops, as
well as to the superiors of the Association.
Art. 12 - Since the Missionaries of Political Charity
are called by the Lord to serve others in the political
and social spheres, the answer to such a call becomes
ratified and approved by a special «act of consecration»
which has its root in Baptismal and Confirmational
Consecration.
Art. 13 - The moment of «consecration» has its seal
in the pronouncement of the promises in front of a
spiritual assistant to the service of the Association and
in front of its leaders. The promises concern the
commitment of living and bearing witness to the Gospel
in its integrity, and of promoting social justice in one s
lay condition and in one s freely chosen ambient.
Art. 14 - The pronouncement of the evangelical promises
takes place after a successful two-year period of
formation. The judgement of suitability rests on the
directors of the Association.
The formation consists in the effort to conform oneself
to the Gospel, and there upon in participating in the
life, commitments, and initiatives of the Association
(retreats, conventions, reunions), under the guidance
of one of the spiritual assistants, without however
interrupting one s proper ordinary activity.
Art. 15 - The lay faithful actualise, through the ministry
of political charity, the new evangelisation in the time
and social life of the community and give witness to
the values of the kingdom of God within the terrestrial
city.
Art. 16 - Sympathisers of the Association are those,
who help to develop it with their own co-operation
and oblations.
Art. 17 - Supporter of the Association are individual
or juridical people, who help to develop both, the
Association and its activities, through donations
corresponding to the statutory goals.
Art. 18 - The President and his Council can appoint
meritorious men and women of the Association members
of honour.
Carità Politica142
Carità Politica 143
ORGANI DELL ASSOCIAZIONE
Art. 19 - L’ Associazione Internazionale Missionari
della Carit Politica è retta da un organo centrale
composto dal Presidente e dal suo Consiglio.
Tanto il Presidente quanto i componenti del Consiglio
di Presidenza sono elettivi. Alla elezione partecipano
tutti i membri effettivi dell’Associazione. Risulterà
eletto chi avrà ottenuto la maggioranza assoluta al
primo e al secondo scrutinio, e relativa al terzo a norma
del cn. 164-179.
Il Consiglio Direttivo è composto dal Presidente e da
quattro suoi Consiglieri. Il Consiglio delibera con la
partecipazione e il voto del Presidente e di almeno due
Consiglieri.
Art. 20 - L’incarico di Presidente e di Consigliere dura
cinque anni e può essere rinnovato.
COMPITI DEL PRESIDENTE
Art. 21 - Il Presidente, con il suo Consiglio, ha la
responsabilità della vita e dell’azione dell’Associazione.
Uno dei membri del Consiglio sarà anche ammini-
stratore dei beni dell’Associazione. A eleggerlo sarà
lo stesso Consiglio.
Art. 22 - Il Consiglio convocato e presieduto dal
Presidente:
a) propone al Pontificio Consiglio per i Laici la nomina
dell’assistente spirituale centrale e gli assistenti locali;
b) riceve candidati all’Associazione e decide l’avvio
della procedura di dimissione degli inidonei;
c) anima l’associazione e propone iniziative program-
matiche per il conseguimento dei fini;
d) prende provvedimenti a carico degli inadempienti,
secondo le norme canoniche;
e) indice riunioni di formazione, convegni di studio,
congressi e pubblicazioni che rientrino nelle finalità
dell’Associazione;
f) promuove scuole di formazione della dottrina sociale
della Chiesa per il laici;
g) promuove lo studio ed il progresso delle scienze
sociali, economiche e giuridiche, ed istituisce corsi e
scuole di formazione professionale;
h) stipula convenzioni di collaborazione con enti,
società e organismi nazionali, esteri e internazionali
per l’espletamento degli scopi statutari;
i) approva il bilancio preventivo e consultivo
dell’Associazione.
THE ORGANS OF THE ASSOCIATION
Art. 19 - The International Association Missionaries
of Political Charity, is run by the central organ
composed by the President and his Council.
Both the President and the components of the Council
of Presidency are elective. All elective members of the
Association participate in the election. The one who
secures the absolute majority in the first or in the
second scrutiny and relatively in the third, according
to the norm of the canon 154-179, emerges as elected.
The Board of Governors is made up by the President
and four Members. The Board decides with the
participation and the vote of the President and at least
two Members.
Art. 20 - The President and the Members of the Board
of Governors continue in office for five years and can
be re-elected.
THE DUTIES OF THE PRESIDENT
Art. 21 - The President, with his Council, has the
responsibility for the life and action of the Association.
One of the members of the Council shall also be the
administrator of the Association s goods. It pertains
to the Council also to elect him.
Art. 22 - The Council convoked and presided by the
President:
a) proposes to the Pontifical Council for the Laity the
appointment of the central spiritual assistant and the
local assistants;
b) receives candidates into the Association and decides
the starting of the procedure for dismissal of any
inadequate member;
c) animates the Association and proposes programmatic
initiatives in order to achieve its goals;
d) takes measures with regard to defaulters, according
to the canonical norms;
e) calls education meetings, study conventions,
congresses and publications that fall within the goals
of the Association;
f) promotes schools of education in the Social Doctrine
of the Church for lay faithful;
h) fosters the study and progress of social, economic
and juridical sciences and sets up courses and schools
of training;
i) enters into conventions with national, international
and foreign bodies, companies and organisations in
order to reach the statutory goals;
Carità Politica144
Art. 23 - Il Presidente:
a) convoca e presiede l’assemblea
b) intrattiene i rapporti con la Santa Sede e con l’autorità
ecclesiastica locale;
c) promuove le relazioni personali con i membri e dei
membri fra loro;
d) comunica gli atti della Presidenza all’Associazione
e ai membri.
FONDO COMUNE DELL ASSOCIAZIONE
Art. 24 - L’Associazione può disporre di un fondo
proprio comune costituito dalle offerte dei membri e
da altre fonti laiche. Tale fondo sarà gestito da un
amministratore eletto dal Consiglio di Presidenza il
quale rimarrà in carica cinque anni e potrà essere
rinnovato come gli altri membri del Consiglio.
L’amministrazione non può disporre di tali fondi se
non per le esigenze e le finalità dell’Associazione, ma
sempre con il consenso esplicito del Consiglio di
Presidenza. Il Consiglio di Presidenza deciderà le
modalità per aiutare i membri dell’Associazione che
si trovino in estrema necessità.
RAPPORTO MEMBRI-ASSOCIAZIONE
Art. 25 - I Missionari della Carit Politica, pur facendo
parte dell’Associazione, nello svolgimento dell’attività
politica e nella correlativa assunzione di responsabilità
nella gestione del potere nella comunità civile, nelle
associazione e nelle istituzioni, agiscono sotto la loro
diretta responsabilità, tenendo nettamente distinto il
loro operato sociale politico dalla vita dell’Associazione.
Art. 26 - I Missionari della Carit Politica impegnati
attivamente nel sociale e nel politico riceveranno
dall’Associazione orientamenti di principio che
ripropongono i criteri normativi del Vangelo, inter-
pretato dal magistero della Chiesa: principi che essi
dovranno tradurre nelle situazioni concrete in coerenza
con la loro fede e in comunione con i fratelli.
g) approves the estimate and final balance of the
Association.
Art. 23 - The President:
a) convokes and presides the assembly;
b) conducts relations with the Holy See and the local
ecclesiastic authority;
c) promotes personal relationships with the members
and of the members among themselves;
d) communicates the Presidential acts to the Association
and the members.
THE COMMON FUND OF THE ASSOCIATION
Art. 24 - The Association can dispose of its common
fund constituted by the offers made by the members
and by other licit sources. This fund shall be managed
by an administrator elected by the Council of Presidency
who shall remain in office five years and shall be
renewed like the other members of the Council.
The administration can not dispose of such sources,
except for the needs and the goals of the Association,
but always with the explicit consent of the Council of
Presidency. The Council of Presidency shall decide
the means for helping the members of the Association
who may find themselves in extreme necessity.
THE MEMBER - ASSOCIATION RELATIONSHIP
Art. 25 - The Missionaries of Political Charity, while
they are part of the Association, must make a clear-
cut distinction between their social political work and
the life of the Association, in carrying out the political
activity and in the assumption of responsibility that
goes with it, in the exercise of power within the civil
community, within the associations and within the
institutions, over those under their direct responsibility.
Art.26 - The Missionaries of Political Charity engaged
actively in the social and political work shall receive
from the Association the principles of orientation,
which will recall the normative criteria of the Gospel,
interpreted by the magisterium of the Church. These
are the principles which they ought to translate into
concrete situations in coherence with the faith and in
communion with the brethren.
Carità Politica 145
DIMISSIONE DEI MEMBRI
Art. 27 - I membri dell’Associazione Internazionale
Missionari della Carit Politica possono essere dimessi
per i seguenti motivi:
a) abbiano in modo notorio abbandonato la fede cattolica
(cn 694);
b) abbiano ostinatamente appoggiato e propagandato
dottrine riprovate dal magistero della Chiesa (cn 696);
c) abbiano operato ripetute violazioni alle promesse e
ai principi sanciti dallo statuto (cn 696);
d) abbiano in corso provvedimenti giudiziari;
e) abbiano intrapreso una vita irregolare in contrasto
con il Vangelo e lesiva della dignità e della fede cristiana.
Art. 28 - Delle dimissioni decidono il Presidente con
il suo Consiglio, mediante voto collegiale, udito il
parere del Comitato dei Garanti. Perché la decisione
sia valida è necessario che sia avallata dai 2/3 dei
componenti del Consiglio di Presidenza. La votazione
deve essere segreta.
All’interessato del provvedimento è riconosciuto il
diritto di esporre le proprie ragioni al Consiglio di
Presidenza a sostegno del proprio comportamento.
Art. 29 - I membri che siano dimessi dall’Associazione
o che la abbandonino spontaneamente non possono
esigere nulla dall’Associazione stessa per qualunque
attività in essa svolta né recuperare le donazioni fatte
all’Associazione (cn 702).
DISMISSAL OF MEMBERS
Art. 27 - The members of the International Association
Missionaries of Political Charity can be dismissed for
the following reasons:
a) be it that they have in a notorious way abandoned
the Catholic faith (can. 694);
b) be it that they have obstinately supported a
propagated doctrines that the magisterium of the
Church has rebuked (can. 696);
c) be it that they have caused repeatedly violations of
the promises and principles sanctioned by the statute
(can. 696);
d) be it that they have judiciary measures in progress;
e) be it that they have undertaken an irregular life in
contrast to the Gospel and harmful to dignity and to
the Christian faith.
Art. 28 - The President with his Council make decisions
regarding the dismissal, through collegial vote, after
listening to the opinion of the committee of Guarantee.
In order that the decision may be valid it is necessary
that it be supported by 2/3 of the members of the
Council of Presidency. The vote has to be secret.
The right to expose one s reasons in front of the Council
of Presidency in order to justify one s very behaviour,
is recognised and conceded to the one concerned in
the case.
Art. 29 - Members, who are dismissed from the
Association or who may abandon it spontaneously,
can not demand anything from the Association, for
whatever activity they may have done in it nor
recuperate the donations they have made to the
Association (can. 702).
www.gruppoitaltelo.it
via G. Deledda, 925018 Montichiari
Brescia - Italytel. +39 030 966521
fax +39 030 [email protected]