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CARLO SCARPA disegni inediti e fotografie
Carlo Scarpa Camping Fusina disegni inediti e fotografie
Cinquant’anni di attività del Camping Fusina
Mostra promossa e prodotta da Fusina Terminal Srl
in ricordo di Giorgio Falcon
In collaborazione con Cassa di Risparmio di Venezia Fondazione MAXXI Centro Carlo Scarpa
Coordinamento Paolo Falcon
Allestimento, organizzazione e testi Paolo Falcon e Riccardo Petito
Progetto grafico Studio Kirchmayr
Ricerche archivistiche e redazione Margherita Falcon
Fotografie Ferruccio Leiss Archivio Eredi Falcon
Riproduzioni fotografiche dei disegni Luigi Baldin
Segreteria organizzativa T +39 041 5231337 [email protected] www.carloscarpa-fusina.it
INTRODUZIONE
LA NASCITA, GLI ANNI CINQUANTA E SESSANTA
CARLO SCARPA A VENEZIA
FERRUCCIO LEISS
LA BUSSOLA D’INGRESSO
IL BAR RISTORANTE
I SERVIZI IGIENICI
Avv. Giorgio Falcon
Il materiale grafico e fotografico qui presentato documenta la realizzazione del Camping Fusina, la cui nascita fu dovuta all’entusiasmo ed alla determinazione dell’avvocato Giorgio Falcon, come a lui fu dovuta la singolare ma felice scelta di affidarne la progettazione a Carlo Scarpa. Si tratta di diversi manufatti relazionati fra loro da un lungo viale rettilineo alberato, nonché della sistemazione di un’ampia area verde sulla laguna (alla foce del Naviglio Brenta), con vista su Venezia, alla quale oggi Fusina è collegata tramite un servizio di trasporto pubblico acqueo di linea. Il campeggio è sempre appartenuto alla Società da lui fondata che lo ha sempre considerato non solo come un ricordo, ma come un patrimonio da conservare. Nel tempo i manufatti di Scarpa, attraverso interventi di conservazione e recupero filologico, sono stati oggetto di attenta e costante manutenzione e adeguamento impiantistico, al fine di preservarne l’originaria concezione e funzione. Per quanto possibile, sono stati coinvolti gli stessi artigiani che avevano collaborato all’originaria costruzione, fra questi l’Officina Zanon di Venezia, che conserva gelosamente tuttora una collezione di prototipi e modelli metallici.
Anche allo scopo di garantire in futuro l’integrità del complesso, la proprietà ha sensibilizzato gli Enti deputati alla tutela del patrimonio storico e architettonico, raggiungendo l’obiettivo del vincolo alla conservazione. Le fotografie e i disegni pervenuti agli eredi come valore affettivo rappresentano una preziosa documentazione di un episodio singolare dell’architettura moderna. Così, il traguardo dei cinquant’anni di attività del Camping Fusina diventa un’ottima occasione per iniziative di pubblicazione e valorizzazione di materiale poco noto o addirittura inedito del Maestro veneziano, grazie alla collaborazione e al sostegno delle maggiori istituzioni legate allo studio dell’opera di Scarpa, la Fondazione Maxxi di Roma e il Centro Carlo Scarpa di Treviso, il Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio di Vicenza.
INTRODUZIONE
Ferruccio Leiss. Villeggianti, Fusina 1959
Cinquant’anni di attività, e un progetto che risale al 1957. La documentazione fotografica d’eccezione fornita in fase di cantiere da uno dei più grandi fotografi italiani del tempo, Ferruccio Leiss, restituisce non solo il complesso lavoro di costruzione di altrettanto complesse architetture, ma un vero e proprio spaccato di storia. Le immagini dei primi ospiti anche stranieri del Camping, delle attrezzature del tempo, delle vetture e del loro utilizzo, sono una testimonianza di costume. Proprio nel 1957 nasce la Comunità europea (che entra in vigore l’anno successivo), sorta di “Primo pilastro” dell’Unione europea, che incentiva scambi economici e lavorativi tra Paesi. Movimento di persone che si ripercuote anche sul turismo, sempre più internazionale: luogo simbolo per eccellenza, proprio il camping. Sono anni di forte crescita per l’Italia. Sempre nel 1957 la Fiat produce la Nuova 500, destinata a rimanere un pilastro della casa torinese; in versione giardinetta permette in quegli anni di trasportare anche tenda, tavolo e sedie, base di ogni turismo da campeggio. Da segnalare fra i motivi dell’incremento turistico di vetture verso il Nord Italia, l’apertura negli anni Sessanta del Traforo del Monte Bianco (1965) e dal completamento, fra il 1968 e il
1974, dell’Autostrada del Brennero. Con l’avvento dell’automobile, metafora di mobilità anche per il tempo libero, inizia a diffondersi l’uso di rimorchi abitabili, sempre più raffinati nell’arredamento e nella tecnica, fino alla diffusione dei camper. Nei paesi europei, tuttavia, è ancora la roulotte il veicolo d’eccellenza per vacanze itineranti, oggi riscoperte dai moderni turisti in tutto il mondo anche per il valore ecologico ed economico della vacanza all’aria aperta.
LA NASCITA, GLI ANNI CINQUANTA E SESSANTA
Ferruccio Leiss. Villeggianti, Fusina 1959
Archivio Carlo Scarpa, collezione MAXXI Architettura, MAXXI Museo Nazionale delle Arti del XXI Secolo, Roma
Carlo Scarpa (Venezia, 1906 – Sendai, Giappone 1978). Si diploma in disegno architettonico nella locale Accademia di Belle Arti, affiancando all’attività scolastica un impegno lavorativo con alcuni studi veneziani. La didattica accompagna l’intero suo percorso: insegna prima all’Accademia poi all’Istituto Universitario di Architettura di Venezia, dove ricopre la carica di rettore dal 1972 al 1974. Molteplici sono i suoi ambiti professionali: sistemazioni museali, allestimenti espositivi, arredamento d’interni, restauri, costruzioni e design, fra cui alcune esperienze con famosi maestri vetrai di Murano. Caratteristica dell’approccio del Maestro all’architettura è la sua innata attenzione al dettaglio dalla concezione alla costruzione, attraverso uno sviluppo nello schizzo e nel disegno riscontrabile in tutti i suoi lavori, come è evidente anche nei disegni qui presentati. Scarpa amava frequentare costantemente i suoi cantieri e condividere con le maestranze e gli artigiani la genesi, lo sviluppo e la produzione dei vari elementi del progetto. Il Camping Fusina, progettato nel 1957 e operativo nel 1960, rappresenta una delle tracce concrete, e meglio conservate,
dell’opera di Scarpa a Venezia. Proprio da qui potrebbe partire un possibile itinerario scarpiano nella città lagunare. Fra le opere accessibili, nel sestiere di Castello ai Giardini si può ad esempio ammirare il complesso con il basamento galleggiante studiato dal maestro veneziano (1969), su cui poggia quasi a pelo d’acqua la statua della Partigiana di Augusto Murer. All’ingresso dell’area della Biennale la dismessa biglietteria (1952) quindi, sul viale a destra, il Padiglione Venezuela (1956). Sempre all’interno, merita una visita il Giardino delle sculture (1952). Centralissimo è il Negozio Olivetti (1958) in Piazza San Marco; in campo Santa Maria Formosa alla Fondazione Querini Stampalia si possono visitare al pianterreno i famosi restauri terminati da Scarpa nel 1963, in particolare lo straordinario giardino. Ai Tolentini l’ingresso dell’università di architettura Iuav presenta un travagliato lavoro concluso solo nel 1985 da Sergio Los. A San Sebastiano un’altra facciata “universitaria” per una sede di Ca’ Foscari (1978).
CARLO SCARPA A VENEZIA
Ristorante in fase di cantiere, Archivio Eredi Falcon Blocco servizi in fase di cantiere, Archivio Eredi Falcon
Ferruccio Leiss
Ferruccio Leiss (Oneglia 1892 - Venezia 1968). Si dedicò prestissimo alla fotografia, della quale fu anche un noto sperimentatore. Nel 1930 fu tra i fondatori del Circolo Fotografico Milanese, e successivamente del Gruppo “La Bussola”. Storiche rimangono sue immagini notturne, in particolare di Venezia (città dove divenne punto di riferimento per gli appassionati). Lo stesso Leiss donò un soggetto veneziano con dedica autografa sul retro a Giorgio Falcon, committente del Camping Fusina. Il suo rapporto con Carlo Scarpa fu assai stretto, il maestro elesse infatti Ferruccio Leiss suo privilegiato fotografo documentarista di cantiere e di architetture finite. Non a caso, fu proprio Scarpa a consigliare a Giorgio Falcon di rivolgersi a Leiss per documentare le diverse fasi dei lavori e l’attività del Camping con i primi clienti. È stato osservato che Carlo Scarpa chiedeva di contrastare molto le immagini fotografiche, di accentuare la profondità dei neri, talvolta raggiungendo un effetto di disegno a carboncino, altre volte di pastello. La nitidezza non era per il Maestro carattere fondamentale, più importante l’atmosfera resa, l’interpretazione
percepita dell’ambiente ritratto. La sequenza presentata in questa mostra è composta da vere e proprie “istantanee” del lavoro di costruzione del Camping Fusina e della successiva operatività, nonché dell’habitat naturale e pre-industriale circostante. Siamo alla foce del Brenta, di fronte alla Laguna di Venezia, che si intravede all’orizzonte. I preziosi scatti testimoniano anche molti particolari costruttivi ripresi nella loro originaria bellezza.
FERRUCCIO LEISS
Ferruccio Leiss. Vedute sulla Laguna, Fusina 1959
Archivio Eredi Falcon
L’edificio destinato all’accoglienza dei visitatori, visibile anche dalla strada esterna e icona dell’intero progetto, è il nodo su cui si attesta anche il viale a