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E dison opera nell’approvvigionamento, produzione e com- mercializzazione di energia elettrica e idrocarburi ed è uno dei principali protagonisti nel mercato italiano dell’energia. Nel- l’energia elettrica, dove l’azienda ha una quota pari a circa il 15% del mercato italiano della produzione, l’azienda ha portato la sua capacità totale installata a oltre 12.000 MW grazie a circa 7.000 MW di nuovi impianti altamente efficienti e a basso impatto am- bientale, e, dopo aver raccolto la sfida della completa apertura del mercato, ha portato i benefici della concorrenza nelle case di tut- ti gli italiani. Per quanto riguarda gli idrocarburi, Edison ha una pre- senza integrata nella filiera del gas naturale, dalla produzione al- l’importazione, distribuzione e vendita, con una quota del 17% nel rapporto tra disponibilità Edison e fabbisogno totale Italia. Le esi- genze di una società di questo tipo in fatto di gestione documentale riguardano tutti i settori, dalla produzione all’amministrazione, alla parte commerciale e richiedono un alto livello di personalizzazio- ne. A fronte di questo, le scelte strategiche dell’azienda in tema di document management in rapporto all’architettura dei sistemi informativi (sistemi documentali come abilita tori di business) e di scelta del partner tecnologico di riferimento rappresentano una best practice. La scelta strategica Nel corso degli anni, Edison ha implementato 18 sistemi nell’area della gestione documentale che sono diventati parte integrante del- l’infrastruttura informativa. Essi mappano diverse aree aziendali: ap- provvigionamenti, amministrazione (ciclo passivo), autorizzazione manutenzione centrali (Adm), affari istituzionali, Crm, gestione del change management. “Alla base di tutto c’è la scelta strategica di non adottare soluzioni stand-alone, ma sistemi integrati all’in- terno dell’architettura informativa aziendale. Queste applicazioni co- MICHELE CICERI* UN SISTEMA ECM COME INFRASTRUTTURA INFORMATIVA Le applicazioni documentali sono un vero abilitatore di business e fungono da collante tra sistemi IT eterogenei. Nessuno standard tecnologico, ma un fornitore Ecm in grado di garantire qualità. Il caso Edison Massimo Pernigotti, Direttore IT Francesco Rutigliano, Project Manager IT 48 luglio-agosto 2010

Case study DocFlow per Edison: UN SISTEMA ECM COME INFRASTRUTTURA INFORMATIVA

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Le applicazioni documentali sono un vero abilitatore di business e fungono da collante tra sistemi IT eterogenei. Nessuno standard tecnologico, ma un fornitore Ecm in grado di garantire qualità. Il caso Edison. Attraverso i sistemi documentali DocFlow , Edison attua una metodologia di sviluppo basata su un approccio prototipale. Cosa impossibile con altri strumenti.

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E dison opera nell’approvvigionamento, produzione e com-

mercializzazione di energia elettrica e idrocarburi ed è uno dei

principali protagonisti nel mercato italiano dell’energia. Nel-

l’energia elettrica, dove l’azienda ha una quota pari a circa il 15%

del mercato italiano della produzione, l’azienda ha portato la sua

capacità totale installata a oltre 12.000 MW grazie a circa 7.000

MW di nuovi impianti altamente efficienti e a basso impatto am-

bientale, e, dopo aver raccolto la sfida della completa apertura del

mercato, ha portato i benefici della concorrenza nelle case di tut-

ti gli italiani. Per quanto riguarda gli idrocarburi, Edison ha una pre-

senza integrata nella filiera del gas naturale, dalla produzione al-

l’importazione, distribuzione e vendita, con una quota del 17% nel

rapporto tra disponibilità Edison e fabbisogno totale Italia. Le esi-

genze di una società di questo tipo in fatto di gestione documentale

riguardano tutti i settori, dalla produzione all’amministrazione, alla

parte commerciale e richiedono un alto livello di personalizzazio-

ne. A fronte di questo, le scelte strategiche dell’azienda in tema

di document management in rapporto all’architettura dei sistemi

informativi (sistemi documentali come abilita tori di business) e di

scelta del partner tecnologico di riferimento rappresentano una

best practice.

La scelta strategicaNel corso degli anni, Edison ha implementato 18 sistemi nell’area

della gestione documentale che sono diventati parte integrante del-

l’infrastruttura informativa. Essi mappano diverse aree aziendali: ap-

provvigionamenti, amministrazione (ciclo passivo), autorizzazione

manutenzione centrali (Adm), affari istituzionali, Crm, gestione del

change management. “Alla base di tutto c’è la scelta strategica

di non adottare soluzioni stand-alone, ma sistemi integrati all’in-

terno dell’architettura informativa aziendale. Queste applicazioni co-

MICHELE CICERI*

UN SISTEMA ECM COME INFRASTRUTTURA INFORMATIVA

Le applicazioni documentali sono un vero abilitatore di business e fungono da collante tra sistemi IT eterogenei. Nessuno standard tecnologico, ma un fornitore Ecm

in grado di garantire qualità. Il caso Edison

Massimo Pernigotti, Direttore IT

Francesco Rutigliano,Project Manager IT

48 luglio-agosto 2010

stituiscono i mattoni di un processo che poi si sviluppa attraver-

so altri sistemi, Sap piuttosto che Siebel, o ancora altri progetti cu-

stom sviluppati prima e dopo”, afferma Massimo Pernigotti, Chief

Information Officier. “Non stiamo parlando solo di sistemi che au-

mentano l’efficienza, ma di veri e propri abilitatori di business sen-

za i quali non sarebbe ipotizzabile il concretizzarsi della stessa at-

tività aziendale”, aggiunge Pernigotti.

Il primo progetto di gestione documentale in Edison nasce nel 2002

con l’obiettivo di ottimizzare il workflow della documentazione di

qualità nell’area di Ingegneria a cui fanno riferimento le attività di

progettazione, sviluppo e implementazione degli impianti ter-

moelettrici. Il sistema, entrato in produzione nel 2004, fu chiama-

to Si-Ge-Qual, Sistema di Gestione della Qualità. “La scelta della

tecnologia fu affidata a una software selection e inoltre, cosa mol-

to interessante a mio avviso, fu deciso di operare una forte inte-

grazione con il pacchetto Office di Microsoft facendo ricorso a cu-

stomizzazioni molto spinte”, sottolinea Francesco Rutigliano, IT Pro-

ject Manager di Edison. “Questa decisione fu presa nella consa-

pevolezza che la documentazione aziendale, caricata in versioni

successive, sarebbe stata costituita da documenti di tipologia di-

versa (.doc, pdf., xls…), e che i sistemi documentali tipicamente

non prevedono molte relazioni tra diverse tipologie di documen-

ti”, aggiunge Rutigliano.

“Sulla scorta di questo primo progetto ci fu la scelta strategica di

puntare da un lato su un determinato tipo di tecnologia infrastrutturale

(Hummingbird) – di conseguenza anche la decisione di acquista-

re una licenza enterprise che desse la possibilità di aggiungere nuo-

vi utenti – e dall’altro di creare una partnership forte con il fornito-

re DocFlow, con il quale Edison aveva lavorato molto bene nel cor-

so del primo progetto, per l’implementazione di tutta la parte Ecm.

Va detto – prosegue Massimo Pernigotti – che la scelta di Doc-

Flow dipese anche dall’essersi dimostrata, sul tema specifico del-

l’Ecm, più reattiva e performante rispetto ad altri fornitori presen-

ti sul mercato. Particolarità: mentre per le altre parti del sistema in-

formativo aziendale si è scelto di creare degli standard tecnologi-

ci, obbligando di conseguenza il fornitore ad adottare quegli stan-

dard, nel caso dell’Ecm Edison si è orientata verso un fornitore in

grado di garantire un alto livello di qualità”.

Due progetti significativiUno dei 18 progetti realizzati da Edison con la collaborazione di

DocFlow riguarda l’autorizzazione di manutenzione delle centrali

(AdM) e ha avuto come obiettivo il recupero di efficienza. Lo rac-

conta Pernigotti: “In origine, ogni qualvolta una centrale necessi-

tava di manutenzione, si innescava un processo aziendale basa-

to su un modulo cartaceo che, partendo dal responsabile di cen-

trale, viaggiava per diverse sedi e diverse scrivanie. In caso di chia-

rimenti, il modulo tornava indietro e, molto spesso, andava per-

so. Ora invece tutto si basa su un modulo digitale che permette

“Attraverso i sistemi documentali DocFlow, Edison attua una metodologia di sviluppo

basata su un approccio prototipale. Cosa impossibile con altri strumenti”

I numeri di Edison• 12,3 GW la potenza installata

• 28 centrali termoelettriche

• 68 centrali idroelettriche

• 29 campi eolici e 1 solare

• 41,6 Terawattora di produzione netta di energia elettrica

• 13,2 mld di mc di disponibilità di gas

• 56,1 mld di mceq riserve di idrocarburi

• 79 concessioni e permessi in Italia e all’estero

• 3 concessioni per centri di stoccaggio gas

• 1 Terminale LNG

CASO UTENTE

luglio-agosto 2010 49

di gestire l’intero flusso senza scambiarsi un solo pezzo di carta,

con autorizzazioni abilitate anche da sistemi mobile come, ad esem-

pio, BlackBerry. Al responsabile competente arriva un’email con

il riassunto dei passaggi e l’autorizzazione viene data attraverso il

sistema che ha come ultimo passaggio l’integrazione verso Sap

R/3 PS per l’apertura automatica dell’attività di progetto. Un iter

che poteva durare anche settimane è stato velocizzato in pochi gior-

ni con una soluzione che non è un sistema stand-alone, ma un wor-

kflow organizzato all’interno di un processo più ampio”.

Un altro progetto significativo ha riguardato l’area Crm puntando

su qualità e compliance. Lo racconta Rutigliano. “In questo caso

siamo nella parte più nuova di Edison, quella commerciale, che ge-

stisce un milione di clienti. Qui lo strumento documentale di Ecm

basato su un workflow risulta fondamentale per migliorare la qua-

lità dell’azione commerciale, il customer care e l’adeguamento a

normative sempre nuove che si susseguono con rapidità”.

Ecm abilitatore di business“Dire che in Edison i sistemi documentali sono abilitatori del bu-

siness equivale a dire tutto circa la loro importanza”, sottolinea Mas-

simo Pernigotti. “La riorganizzazione dell’Ecm non è partita con lo

scopo di risparmiare carta, ma di implementare un’architettura in-

UN SISTEMA ECM COME INFRASTRUTTURA INFORMATIVA

50 luglio-agosto 2010

1900 All'inizio del nuovo secolo, Edison è ancora una società

prevalentemente locale. Fuori Milano gestisce l'impianto di

Cuneo, quello di Venezia (attraverso una società collegata) e la

distribuzione di elettricità a Monza tramite la collegata Società

Monzese di Elettricità. Lo sviluppo del fabbisogno elettrico, nel

Nord Italia che si va industrializzando, è però impetuoso. I primi

anni del '900 porteranno Edison a espandersi creando un vasto

sistema di produzione idroelettrica e un'ampia rete di distribu-

zione, trasformandosi in un vero e proprio Gruppo di società

sempre più attivo oltre i confini di Milano.

1931 Il 10 gennaio Edison assume una nuova attività, il ser-

vizio di produzione e distribuzione del gas a Milano. Il servi-

zio fu gestito dapprima da una società distinta, la Società

Anonima Servizi Pubblici e Partecipazioni (SASPEP) che nel

1934 sarà incorporata nella società Edison.

1934 Nel suo cinquantenario, la società assume ufficialmente

il nome, già largamente usato, di Società Edison. Il Gruppo

controlla ormai 44 centrali elettriche in tutto il Nord Italia e

sull'Appennino. La produzione di gas per la città di Milano

viene concentrata nell'officina della Bovisa.

1962 Il 12 dicembre la “Gazzetta Ufficiale” pubblica la legge

che istituisce l'Enel e che stabilisce il trasferimento ad esso

entro un anno delle imprese che esercitano, in via esclusiva

o principale, le attività di produzione, trasporto, distribuzione

e vendita di energia elettrica. Alla vigilia della nazionalizza-

zione, la produzione del gruppo Edison è stata di circa 12,4

miliardi di chilowattora, di cui circa 9 di origine idroelettrica.

1963 Con il provvedimento di nazionalizzazione, viene a ces-

sare l'attività del Gruppo nel settore elettrico. Le principali aree

di presenza industriale della Edison, oltre all'azienda di produ-

zione e distribuzione del gas di Milano, che aveva già intrapreso

un ampio programma di diversificazione, sono ora il settore chi-

mico e minerario, elettromeccanico, tessile, vetrario.

1966 L'assemblea del 26 marzo delibera la fusione per in-

corporazione in Edison della Montecatini, il maggiore gruppo

chimico italiano. L'atto di fusione viene stipulato il 7 luglio. La

denominazione sociale viene modificata in "Montecatini Edi-

son Spa".

1969 La società assume la denominazione abbreviata di

Montedison.

1972 Il gruppo Montedison subisce una profonda riorganizza-

zione; le attività principali vengono inquadrate in dieci divisioni.

Le centrali elettriche di autoproduzione, l'attività negli idrocar-

buri e l'Azienda Gas di Milano vengono inquadrate nella Divi-

sione Servizi della capogruppo.

1979 Nel mese di gennaio nasce la SELM (Servizi Elettrici Mon-

tedison) interamente posseduta dalla Montedison. Il 10 marzo

alla SELM viene conferito il complesso aziendale dei 21 impianti

di autoproduzione idroelettrica e le due centrali termoelettriche

di Porto Marghera.

1981 In luglio la Montedison cede l'Azienda del Gas al Comune

di Milano, che aveva a suo tempo riscattato la concessione.

1982 La Montedison delibera di offrire al pubblico azioni SELM.

Il collocamento in Borsa avviene in luglio.

1987 Entra in esercizio la piattaforma per l'estrazione del grezzo

da Vega, il più importante giacimento petrolifero italiano. SELM e

Shell, tramite una joint venture paritetica denominata MonteShell,

acquisiscono le attività italiane della Total, consistenti in una rete

di distribuzione di carburanti di importanza nazionale e in altre at-

tività nei settori del Gpl, dei lubrificanti e bitumi.

1990 In linea con il Piano Energetico nazionale, la Società vara un

La nuova Edison

Produttori di energia da 110 anni

formativa in grado di supportare nel migliore dei modi l’attività azien-

dale. Indirettamente, certo, non sono mancati in tutte le aree in-

teressate i benefici tangibili in termini di maggiore efficienza, minori

errori, maggiore qualità, risparmio economico. Attraverso i siste-

mi documentali Edison riesce ad attuare una metodologia di svi-

luppo, basata su un approccio prototipale, che non era possibi-

le con altri sistemi”.

Sviluppi futuri“Giusto in questi giorni stiamo parlando di Microsoft SharePoint,

che a nostro avviso con la versione 2010 ha fatto notevoli passi

luglio-agosto 2010 51

Il nuovo mercato

piano pluriennale di costruzione di nuove centrali termoelettriche

a ciclo combinato cogenerativo negli stabilimenti industriali del

gruppo Montedison, che porterà la capacità installata termoelet-

trica di Edison a 2.400 MW in cinque anni, con investimenti nel-

l'ordine dei 2.000 miliardi di lire.

1991 L'assemblea SELM del 18 giugno delibera di modificare la

denominazione della società in Edison Spa. Le leggi n. 9 e n. 10

del 9 gennaio 1991 intitolata "Norme per l'attuazione del Piano

Energetico Nazionale", mirando alla promozione di nuova produ-

zione da fonti rinnovabili o assimilate, rilanciano il ruolo degli au-

toproduttori.

1992 Edison Gas consolida la leadership tra gli operatori privati

italiani acquisendo il patrimonio minerario che la Deutsche Shell

deteneva in Italia, con riserve complessive per oltre 20 miliardi di

metri cubi di gas naturale.

1995 Nel mese di gennaio, Edison cede la propria partecipazione

del 50% in MonteShell (distribuzione carburanti). In dicembre Edi-

son perfeziona l'acquisizione, in partecipazione con Electricité de

France, del controllo della ISE, seconda produttrice privata ita-

liana di energia elettrica, dotata di 600 MW di potenza installata

e di una nuova centrale da 500 MW in fase di costruzione.

1996 In dicembre viene completata la CET 3 di Taranto da 500

MW della controllata ISE, la prima centrale al mondo che utilizza

tre gas di recupero siderurgici in un ciclo combinato cogenerativo.

1997 In aprile, gli uffici di Edison tornano nella sede storica della

Società, nel palazzo di Foro Buonaparte 31 a Milano. Alla fine

dell'anno la centrale di Bussi è il primo impianto produttivo del

settore elettrico italiano che ottiene la certificazione ambientale

UNI EN ISO 14001.

1998 In Egitto, Edison effettua le prime importanti scoperte di

gas naturale nel giacimento "West Delta Deep Marine", situato

al largo del delta del Nilo e viene creata in collaborazione con

British Gas e partner locali la Nile Valley Gas Company. Edison

ritorna nel settore della distribuzione del gas al cliente finale at-

traverso l'acquisizione della SAG Adriatica Gas di Padova, poi ri-

denominata Edison D.G. (Distribuzione Gas).

1999 La nuova legislazione sulla progressiva liberalizzazione del-

l'energia reintroduce la concorrenza nei settori dell'elettricità e

del gas. Edison è da subito protagonista del nuovo mercato rea-

lizzando le prime forniture di energia elettrica ai clienti liberi ed al-

largando la propria presenza a valle del settore del gas.

2000 Montedison acquisisce il controllo della Falck e della sua

controllata Sondel, attiva nell'energia elettrica.

2001 Nell'estate Italenergia (Fiat, EdF, Tassara, Banca Roma,

Banca Intesa, San Paolo) lancia un' OPA su Montedison e su

Edison, acquisendone il controllo.

2002 La fusione tra Montedison, Edison, Sondel e Fiat Energia

dà vita ad una nuova società che mantiene il nome di Edison.

2005 Inaugurazione della centrale di Candela, la più efficiente ed

eco-compatibile d’Europa.

2008 Edison è presente sul mercato residenziale con un’offerta

per la fornitura di energia elettrica dedicata alle famiglie che si af-

ferma come la migliore in termini di convenienza. Nel settembre

2009, dopo il successo riscontrato nell’energia elettrica, Edison

estende la propria offerta per le famiglie anche al gas. La società

è presente con le proprie attività di esplorazione e produzione di

idrocarburi, oltre che di produzione e vendita di energia elettrica,

in 10 Paesi in Europa, Africa e Medio Oriente.

2010 Per il secondo anno consecutivo, Edison risulta la società

italiana con la migliore reputazione a livello internazionale se-

condo il magazine Fortune.

avanti per quanto riguarda la gestione Ecm in ottica collaborati-

va. Stiamo valutando costi e benefici, ma se le politiche di Micro-

soft ci verranno incontro, pensiamo già che il prodotto sia matu-

ro e costituisca una valida alternativa all’attuale piattaforma Ecm,

afferma Pernigotti. “La parte di scrittura condivisa dei documenti

ha raggiunto con SharePoint 2010 dei livelli impensabili prima. Sap-

piamo anche che DocFlow utilizza da tempo questo strumento e

che sarà in grado di guidarci nel suo impiego per la realizzazione

di soluzioni specifiche”, aggiunge Rutigliano.

*REDATTORE EXECUTIVE.IT