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CASTELLI E ABBAZIE AUSTRIA ENNS Enns è la città più antica d'(Austria),i primi insediamenti risalgono al 4500 a.C. I Romani la ribattezzarono Lauriacum e vi costruirono una fortezza legionaria sotto l'imperatore Commodo al termine delle guerre marcomanniche (dove insediarono la legio II Italica). La nuova città divenne capitale della provincia del Norico, quindi suo centro amministrativo, a partire dall'imperatore (Caracalla). Sotto i (Babenberger), Enns raggiunse sempre più importanza e nel 1212 ricevette il diritto di città dal duca Leopold VI. II documento originiale indica Enns come città più antica d'Austria. Con la sua unica torre civica, il monumento di Enns, le facciate del rinascimento e del (barocco) e le mura di fortificazione parzialmente conservate, Enns presenta il flai medievale in una città moderna. Monumenti della città Torre civica Costruita nel 1568, alta ca. 60 m ed emblema della città. La galleria rotonda (157 scalette) offre un panorama splendido. Coordinate: 48°13 0”N - 14°28 30”E Altitudine: 281 m s.l.m.

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CASTELLI E ABBAZIE AUSTRIA

ENNS

Enns è la città più antica d'(Austria),i primi insediamenti risalgono al 4500 a.C. I Romani la ribattezzarono Lauriacum e vi costruirono una fortezza legionaria sotto l'imperatore Commodo al termine delle guerre marcomanniche (dove insediarono la legio II Italica). La nuova città divenne capitale della provincia del Norico, quindi suo centro amministrativo, a partire dall'imperatore (Caracalla).

Sotto i (Babenberger), Enns raggiunse sempre più importanza e nel 1212 ricevette il diritto di città dal duca Leopold VI. II documento originiale indica Enns come città più antica d'Austria. Con la sua unica torre civica, il monumento di Enns, le facciate del rinascimento e del (barocco) e le mura di fortificazione parzialmente conservate, Enns presenta il flai medievale in una città moderna.

Monumenti della città

Torre civica

Costruita nel 1568, alta ca. 60 m ed emblema della città. La galleria rotonda (157 scalette) offre un panorama splendido.

Coordinate: 48°13 ′0”N - 14°28 ′30”E

Altitudine: 281 m s.l.m.

Basilica papale S. Lorenzo

Reperti romani unici come il tempio romano e la chiesa paleocristiana/carolingia. Cripta con pietra consacrata. Nella basilica si trovano i due quadri ad olio più grandi d'Austria: "Vescovi di Lorch" e "Santi della città di Enns".

Chiesa parrocchiale St. Marien

Una delle chiese più antiche dell'ordine dei frati questuanti d'Austria (1276) con capella neogotica chiamata Wallseerkapelle (1343)

Museo Lauriacum: ex municipio

Mostra pezzi romani di significato internationale come anche l'unico affresco di soffitto romano preservato in Austria "Amore e Psiche". Collezione preistorica e folclorica.

Castello Ennsegg

Costruito nel 1570 per la famiglia Weissenwolff, con sale affrescate da Carpoforo Tencalla e con grande cortile ad arcate - alloggia la scuola regionale di musica e l'ufficio anagrafico - matrimonio da principi nel castello. Manifestazioni all'aperto, concerti, esposizioni nella sala Auersperg e Georgenberger.

Castello Ennsegg

St. Florian

Il Monastero Canonico Barocco di St. Florian e grandi personalità, quali ad esempio il Santo Floriano e Anton Bruckner, che visse e agì in questo luogo, danno alla località e ai suoi dintorni innanzi alle porte di Linz un flear del tutto particolare. Sulla via tra Salisburgo e Vienna, St. Florian invita a contemplare questi meravigliosi luoghi.

Coordinate: 48°12 ′32”N 14°22 ′46”E

Altitudine: 296 m s.l.m.

Cultura e molta natura

Sia di genere concertistico, sportivo, museale o spirituale – St. Florian offre molte cose ai suoi ospiti su numerosi livelli. Ma offre soprattutto ai suoi ospiti uno spazio vitale in una natura ancora vergine, usanze tradizionali, un vasto programma culturale e invita ad assaggiare numerose specialità culinarie in tutti i sensi.

Arte e musica

Sul miglio culturale in e nei dintorni di St. Florian viene offerto un ricco programma artistico/culturale per tutti i sensi. Le creazioni musicali di Anton Bruckner rappresentano il fulcro. Dai leggendari concerti in ambiente barocco presso l'abbazia e il castello di Tillysburg, attraverso l'affascinante collezione di quadri e una delle più antiche e impressionanti biblioteche laiche dell'Austria fino ad arrivare all'„organo di Bruckner“, la fascia culturale raggiunge il suo culmine nel festival della musica “Brucknertage”.

Biblioteca nel Monastero Canonico Agostiniano di St . Florian.

Castelli e musei

I numerosi musei garantiscono tradizione e impressioni nella cultura del nostro paese. Imponenti “Vierkanthöfe” (fattorie tipiche di forma quadrata) imprimono il quadro paesaggistico, quali ad esempio il castello di Tillysburg. Il museo etnografico all'aperto con ricostruzione di abitazioni tipiche di Sumerauerhof o il castello dei cacciatori dell'alta Austria di Hohenbrunn, costruito da Jakob Prandauer in forma di un “Vierkanthof”, mentre l’ex Stiftsmeierhof è caratterizzato da enormi dimensioni d'equipaggiamento, qui lo storico arsenale del corpo dei vigili del fuoco. STEYR

Coordinate: 48°03 ′N 14°25 ′E

Altitudine: 310 m s.l.m.

Steyr è una città statutaria austriaca di circa 40.000 abitanti, terza per popolazione del land di Alta Austria, dopo Linz e Wels. L'immagine di Steyr, definita "Città romantica " è fortemente caratterizzata dal paesaggio e dagli edifici presenti, in particolare dei due fiumi e dei 119 ponti e passarelle che li attraversano.

La città di Steyr è situata nell'Alta Austria a 310 m. sul livello medio del mare, circa 48 km a sud di Linz, alla confluenza dei fiumi Enns e Steyr ed è divisa in otto Katastralgemeinden (comuni catastali): Christkindl; Föhrenschacherl; Gleink; Hinterberg; Jägerberg; Sarning; Stein; Steyr.

Storia

Intorno al 980, alla confluenza tra i fiumi Enns e Steyr, fu eretto dagi Otakar, margravi e più tardi duchi della Stiria, lo Styraburg, l'odierno castello di Lamberg. Intorno ad esso ed alla chiesa parrocchiale di St. Michael, sorse quindi un primo insediamento menzionato già nel 985. Favorita da un florido commercio del ferro, la cittadina crebbe e fu durante il periodo gotico che essa vide realizzare gran parte degli edifici dell’attuale città vecchia, "modernizzati" nei successivi periodi rinascimentale, barocco e rococò. Posta inizialmente sotto il dominio bavarese, nel 1186 la città passò in possesso ai Babenberger Nel 1287 il Duca Albrecht I conferì a Steyr il titolo di città ed ampi diritti commerciali. Dopo un lungo periodo di ricchezza economica, il crollo dell’artigianato e, soprattutto, un terribile incendio che nel 1727 distrusse molti edifici della città vecchia, compresa parte del castello, nonché i sobborghi di Ennsdorf e Steyrdorf, gettarono Steyr in una profonda crisi che durò fino al 1864 quando l’intraprendente Josef Werndl (1831-1889) trasformò l’azienda paterna in una fabbrica d’armi per la produzione in serie di fucili a retrocarica che in breve divenne la principale fornitrice dell’impero austro-ungarico, risollevando completamente l’economia della città. Dal 1920 la fabbrica iniziò a produrre anche automobili, trattori, camion, cuscinetti a sfere e dopo la seconda guerra mondiale, pur continuando a realizzare armi sportive e da caccia, si convertì prevalentemente a tale produzione che continua ancora oggi. Nel 1944 Steyr fu bombardata dagli aerei nemici e subì gravi danni. Dopo il 1955, anno in cui l’Austria dichiarò ufficialmente la neutralità, Steyr si è nuovamente ripresa, estendosi con i nuovi quartieri Tabor, Ennsleite e Resthof.

Economia

L'economia di Steyr è da sempre basata sulla lavorazione del ferro, facilitata dalla reperibilità di tale materiale e dalla lavorabilità e dalla trasportabilità dello stesso, in questo agevolata dalla forza motrice e dalla facilità di collegamenti offerti dai due fiumi che l'attraversano. Tale industria trovò il suo maggiore sbocco nella produzione di armi che a partire dal 1864 ha principalmnte caratterizzato l'economia cittadina, almeno fino alla fine della seconda guerra mondiale, quando ha dovuto indirizzarsi maggiormente verso la realizzazione di automezzi.

Le bellezze artistiche e paesaggistiche della città, oltre ad alcuni importanti eventi culturali, hanno dato un notevole contributo anche all'economia turistica.

Steyr - Schloss Lamberg Steyr - Schloss Vogelsang

POTTENBRUNN

HERZOGENBURG

Pochi chilometri a nord di St. Pölten è situato la grandiosa, ma poco conosciuta Abbazia Herzogenburg , con il suo meraviglioso campanile alto 75 metri. Gli architetti barocchi e gli artisti più famosi dell'Austria, quali Jakob Prandtauer, Josef Munggenast e Fischer von Erlach hanno lavorato per la costruzione di questo monastero. Le tavole, le vetrate e i meravigliosi intagli che troverete nel maestoso edificio sono in stile gotico, e contano tra i più belli della Bassa Austria.

Il castello Interno del Monastero

Coordinate: 48°14 ′N 15°42 ′O

Altitudine: 244 m s.l.m.

Coordinate: 48°17 ′N 15°41 ′E

Altitudine: 229 m s.l.m.

Il sentiero “Welterbesteig Wachau” nella Valle del Danubio

A poche decine di chilometri da Vienna si trova la Wachau, quel tratto della valle del Danubio in Bassa Austria. Da giugno si potrà scoprire la Wachau passo per passo lungo il nuovo sentiero “Welterbesteig Wachau“, certamente uno dei più bei percorsi escursionistici in Austria.

Fra le cittadine storiche di Melk e Dürnstein si incontrano luoghi di suggestiva bellezza, romantici paesini sovrastati da terrazze soleggiate coltivate a vite, dove il tempo sembra essersi fermato. Nel dicembre 2000 la Wachau è stata l’unica regione lungo tutto il Danubio ad essere inserita nell’elenco dei siti Patrimonio Mondiale dell’Umanità dell’UNESCO e alla fine del 2008 il “National Geographic Traveler Magazin“ le ha conferito il titolo di “Best Historic Destination in the World“ . La Wachau fa parte degli habitat più tutelati dall’Unione Europea ed è una delle poche regioni in cui il Danubio scorre nel suo letto naturale . Sulle superfici delle tipiche terrazze erbose crescono piante ormai rarissime come il lino delle fate (Steinfeder), che ha dato il nome anche ad alcune varietà di vini della zona, e diverse varietà di orchidee che esistono solo in questa zona.180 chilometri suddivisi in 14 tappe che mettono ai piedi dei visitatori i luoghi più suggestivi di questa vallata fra antichi castelli e pittoreschi villaggi, giardini fioriti e vigneti accarezzati dal sole. Il nuovo sentiero “Welterbesteig Wachau“ è certamente uno dei più bei percorsi escursionistici in Austria: 180 chilometri suddivisi in 14 tappe che mettono ai piedi dei visitatori i luoghi più suggestivi di questa vallata. Seguendo il sentiero e camminando di villaggio in villaggio, si incontrano pittoresche località vitivinicole e graziose cittadine rinascimentali, giardini fioriti , vigneti accarezzati dal sole e ombrose stradine scavate nel terreno. Strada facendo si incontrano oltre venti imponenti castelli e fortezze e le abbazie di Göttweig e di Melk , due capolavori del barocco austriaco, così come il centro storico di Dürnstein con il caratteristico campanile azzurro del convento dei monaci agostiniani e il palazzo Teisenhoferhof a Weissenkirchen, un gioiello rinascimentale. E non mancano nemmeno le tracce degli antichi Romani: la torre romana, il sentiero “Römerweg“ a Bacharnsdorf, ed il castello romano a Mautern ricordano l’epoca in cui il Danubio costituiva il limes settentrionale dell’impero romano. Chi durante il cammino vuole dedicarsi alla meditazione potrà seguire il tratto del Cammino di San Giacomo , tra le abbazie di Göttweig e di Melk.

MARIA TAFERL

Veduta panoramica sul Danubio e sulle Prealpi.

Il Danubio fluisce ai piedi del Taferlberg. A est la panoramica si estende fino ai monti davanti a Vienna, mentre a ovest fino al Traunstein nella regione di Salzkammergut. La Waldviertel si estende a nord. Un panorama grandioso! Ci troviamo nella Bassa Austria, nel Nibelungengau. Nibelungengau, perché nel 1203 qui nella valle del Danubio un poeta ignoto ha redatto nel 2400 strofe del canto dei nibelunghi. Il Nibelungengau si estende a valle fino alla famosa Wachau. Un privilegiato appezzamento di terreno: il luogo del pellegrinaggio Maria Taferl.

Vicino alla chiesa si trova uno zoccolo di pietra, l’„ara sacrificale“. Si suppone che già i celti avessero avuto un pagano culto superstizioso per quest’ara. E questo fece sembrare alquanto spaventosa questa zona per la popolazione cristiana. Per dimenticare quei vecchi ricordi, si fissò una piccola croce di legno alla quercia dove si trovò la pietra. La croce era fissata ad una tavola, che divenne successivamente la denominazione della località „Beim Taferl“ e più tardi „Maria Taferl“. Gli archeologi suppongono tutte queste cose. La storia delle origini è comunque esattamente certificata dalla odierna località del pellegrinaggio che risale al diciassettesimo secolo: il pastore Thomas Pachmann il 14 gennaio del 1633 volle abbattere quella secca quercia di Taferl. Ma la sua ascia gli scivolò via spezzandoli consecutivamente le gambe. Dopodiché scorse la croce ivi fissata, si inginocchiò e chiese perdono per il suo atto infame. Come un miracolo cessò la perdita di sangue dalle sue ferite. Pachmann andò a casa e poco dopo fu completamente guarito.

Basilica della Maria Addolorata con la Taferlstein (tavola di sasso).

Sulla base di questa relazione, nel 1641 o 1642 il giudice di Kleinkrummnussbaum – anche il pastore fu originario di questa località – fece inserire una piccola statua della „Madre di Dio Addolorata“ nella quercia. E incredibile ma vero, il giudice Alexander Schinagl, che una volta soffrì di gravissime depressioni, fu completamente guarito. Nel 1658 si riferisce delle prime apparizioni miracolose del luogo, l’apparenza di luce, che gli anni successivi si ripeté tre volte all'anno. Vennero tramandate già 26 apparizioni di persone: vennero avvistati misteriosi pellegrini vestiti in bianco, singoli, in piccoli gruppi o uniti in una processione, in parte a terra, e in parte sospesi nell'aria.

Coordinate: 48°14 ′N 15°10 ′E

Altitudine: 443 m s.l.m.

Queste apparizioni furono accompagnate da miracolose guarigioni. Riguardo questi eventi, nel 1659 venne ordinato un controllo ecclesiastico, dove si interrogarono 51 testimoni sotto giuramento. Risultato: Decisione per la costruzione di un grande santuario. Nel 1660 il 19 marzo a Taferlberg venne innanzitutto celebrata la prima messa. Il 25 aprile venne posata la prima pietra per il santuario, la cui costruzione durò sessant'anni. I maestri di questa costruzione furono Georg Gerstenbrand, architettura imperiale di Vienna, successivamente Carlo Lurago e infine l'autore della cupola, Jakob Prandtauer. La festosa inaugurazione della chiesa ebbe luogo il 29 aprile del 1724 a cura del cardinale di Passau, Josef Dominik Graf Lamberg, mentre l'altare maggiore venne ultimato solo nel 1738. Ma il pellegrinaggio si sviluppò molto velocemente, infatti, i fedeli dovettero essere assistiti in parte da 25 sacerdoti. Né i casi più sfortunati né le ripercussioni fecero interrompere l'afflusso dei pellegrini. Dopo le due guerre mondiali del ventesimo secolo in cui Maria Taferl venne gravemente danneggiata, subentrò un rilancio dell'economia, nel 1947 venne costruita la basilica Basilika minor sotto la guida del Papa Pio XII.

La costruzione della chiesa di Maria Taferl è presentata anche in uno storico presepe meccanico. Venne costruita nel 1892 da un insegnante di Purgstall, oggi soggetta alla tutela monumentale è situata al centro della località di pellegrinaggio.

MELK

Panoramica di Melk

Melk (anticamente chiamata Mölk) è una città dell'Austria appartenente allo stato della Bassa Austria, situata vicino alla valle di Wachau lungo le rive del fiume Danubio. È il capoluogo dell'omonimo distretto e secondo il censimento del 2001 Melk conta 5.232 abitanti.

La cittadina si trova al centro del proprio distretto, grossomodo a metà strada fra Vienna e Linz, ed a circa 25 km ad ovest di Sankt Pölten.

Coordinate: 48°14 ′N 15°21 ′E

Altitudine: 213 m s.l.m.

Melk ebbe il diritto di tenere mercato nel 1227 e divenne un comune nel 1898. In un'area molto ristretta questa città presenta una gran quantità di stili architettonici caratteristici di svariati secoli.

L’Abbazia Benedettina

L'abbazia di Melk, così come si presenta dal Danubi o.

Apri docilmente il tuo cuore L’impero romano si era consumato. Era solo una questione di tempo per che periodo la città decadente di Roma poteva ancora mantenersi al potere.

Il giovane Benedetto lasciò Roma perché era ripugnato dall’immoralità di questa città e si ritirò come eremita nelle montagne di Subiaco. Passo a passo seguí il suo cammino dell’esperienza di Dio: la solitudine nella caverna, l’incontro con gli uomini che gli chiedevano consiglio. Gradualmente doveva imparare delle proprie esperienze per potere riconoscere la volontà del suo Dio. Leggende descrivono la sua vita, la sua regola monastica fa capire il suo sviluppo dall’asceta severo al padre di monaci saggio. Nel 529 dopo Cristo fondò l’abbazia di Monte Cassino.

Benedetto morí circa a metà del sesto secolo. Fino alla fine della sua vita scrisse la sua regola monastica che divenne la regola nel primo medioevo.

Benedetto fondò nel suo monastero una scuola per il servizio di Dio: Come lui stesso

cercava Dio per tutta la sua vita, anche i monaci andavano in primo luogo tentati di riconoscere la volontà di Dio. Per Benedetto il criterio più importante per un buono monaco era che questo cercava veramente Dio.

Una casa per Dio e gli uomini

L’imperatore del Sacro Romano Impero aveva consegnato la “marca dell’Est” alla famiglia dei Babenberg per creare una zona cuscinetto al confine orientale insicuro.

Melk era uno dei castelli principali dei Babenberg che ingrandivano progressivamente la marca verso il nord e l’est.

Quando divenne chiaro che Vienna era il nuovo centro della “marca dell’Est”, Leopoldo II fondò nel 1089 un monastero benedettino a Melk di cui Leopoldo III garantí la sopravvivenza finanziaria donandolo parrocchie e proprietà situate nella periferia della marca (v. documento di donazione, 1113). I Babenberg volevano sicuramente che monaci pregassero alla tomba dei loro antenati a Melk, ma probabilmente riconoscevano anche il potere culturale e missionario della regola di S. Benedetto.

L’abbazia deve reliquie e tesori d’arte importanti ai Babenberg: il corpo di S. Coloman, un frammento della Santa Croce e un altare portatile. La leggenda del furto della croce di Melk che fu ritrovata nell’abbazia dei frati Scozzesi a Vienna dimostra che Melk era divenuto provincia e che Vienna era allora il centro della “marca dell’Est”. Tuttavia illustra anche l’importanza del monastero di Melk perché la croce rivenne finalmente a Melk

Gli alti e bassi della storia

L’abbazia di Melk fu fondata all’epoca della lotta per le investiture e dopo il concordato di Worms (1122) conobbe un periodo di grande fioritura. Però il declino successivo del papato comportò anche un peggioramento della situazione nei monasteri.

Uno dei risultati del concilio di Costanza (1414-1418) era una riforma per i monasteri austriaci di cui Melk era il punto di partenza e che si chiama la Riforma di Melk (XV secolo). Si voleva ritornare a un’osservanza severa della regola di S. Benedetto, ponendo l’accento sull’ascesi e la disciplina.

Nel XVI secolo la Riforma toccò anche l’Austria e i suoi monasteri che erano già sull’orlo della chiusura. Ma dopo la pace di religione di Augusta (1555) gli Asburgo avviarono la Controriforma. Tra poco Melk era di nuovo un esempio della disciplina monastica. Questo sviluppo si espresse soprattutto attraverso la grande ricostruzione barocca dell’abbazia (1701-1736).

Il legno della vita

Viviamo in questo mondo, facciamo esperienze con gli alti e bassi della vita personale, conosciamo circostanze e tempi che cambiano continuamente.

Viviamo in questo mondo dalla nascita fino alla morte, fra queste succede la nostra vita, con gioie e dolori, con successi e insuccessi, con amore e odio, con inizio e fine.

C’era un uomo: nacque come noi, visse come noi e conosceva anche gli alti e bassi di questa vita: il figlio di Dio, Gesù Cristo. Ci ha fatto capire che questa vita non era tutto. Dobbiamo morire, però risusciteremo per avere una nuova vita. L’amore di Dio si esprime chiaramente nella sua morte sulla croce. Facciamo parte della morte, ma anche della risurrezione e della nuova vita. Ti adoriamo, Nostro Signore Gesù, e Ti lodiamo. Perché attraverso la Tua Santa Croce hai liberato il mondo

Ora vediamo come in uno specchio... (1 Cor 13,12)

Durante la Controriforma la Chiesa cattolica aveva riacquistata le sue forze. Continuava ad essere un’istituzione molto forte, ma esisteva anche una fede interna molto intensiva che appoggiava quest’istituzione in modo vivo e profondo. La gente credeva fermamente che Dio era un Dio vivo. Siccome si voleva avere questo Dio vivo sulla terra, si costruiva grandiose “sale delle udienze” dove gli uomini lodavano e glorificavano Dio formulando le loro richieste e i loro desideri e dove esprimevano anche la loro gratitudine. Non c’era niente che era abbastanza bello o abbastanza magnifico; una grande gioia e una devozione pura cercavano un’espressione adeguata. Tutto splendeva, l’uomo si rifletteva in un mondo bello e traeva una gioia profonda dalla sua fede. Questa fede gli dava appoggio e forza. “Ora vediamo come in uno specchio, in maniera confusa; ma allora vediamo a faccia a faccia.” (1 Cor 13,12)

Il paradiso in terra

Nel XVII secolo la Chiesa austriaca si era fortificata. Perciò era in grado di stornare il grande pericolo turco (assedio di Vienna, 1683). Una fede molto viva aveva comportato forza e poteva svilupparsi dopo la sua prova. Gli uomini di quest’epoca erano contenti perché sapevano che il loro Dio era vicino. Siccome conoscevano anche il dolore umano e dovevano anche sopportarlo, tentavano di tempestare il loro Dio: con una devozione quasi fisica

cercavano di fare penitenza per i propri comportamenti illeciti e di ottenere benedizione e soccorso (confraternite, culto delle reliquie, pellegrinaggi).

Cosí gli uomini avevano un appoggio.I monasteri erano divenuti centri fondamentali della vita spirituale, ecclesiastica e culturale: le scienze e l’arte fiorivano. Nacque un’arte che era molto umana da una parte: trovava piacere nello splendore, nella grande forma, nel colore, in tutto che era bello e buono. Dall’altra parte quest’arte aveva l’intenzione di

corrispondere, nella sua grandiosità, a quello e di glorificare quello che era il centro vivo della vita di questi uomini.

In nome della ragione

Mentre la gioia barocca dava origine a molte opere d’arte magnifiche e l’uomo s’aggrappava, negli alti e bassi della sua vita personale, al suo Dio con una fede forte che si esprimeva talvolta in modo molto umano, un nuovo spirito proveniente dall’ovest conquistò l’Austria. Il razionalismo e l’illuminismo iniziarono la loro marcia trionfale.

La devozione profonda, talvolta molto fisica, sembrava sospetta per molte persone che riflettevano su questo (p.e. il culto delle reliquie). Esistevano eccessi nella devozione popolare e spesso anche ascesi esagerata e irragionevole nei monasteri. Certi entrarono in convento solo per avere un futuro assicurato. Queste pratiche furono messe in dubbio dalla nuova corrente che era già fortemente percettibile sotto Maria Teresa (1740-1780) e s’impose sotto il suo figlio Giuseppe II (1780-1790) – il che spiega il nome di giuseppinismo per questo movimento in Austria. La nuova corrente intellettuale non rispettava certi valori umani, ma illuminava anche qualche oscurità. Molti valori positivi di questo sviluppo comportarono grandi progressi, ma c’erano anche campi importanti che furono trascurati.

La ragione e la fede, la combinazione, la giusta dose dei due: questa è un via percorribile per la nostra vita umana.

L’uomo intero

Di nuovo l’accentuazione di un unico aspetto, questa volta della ragione umana, avviò processi capaci di suscitare la divisione di un tutto. L’uomo si compone di tante parti che sono tutte importanti. La fede all’interno cedé a un’organizzazione ecclesiastica accurata che non era in grado di resistere a un mondo sempre più ateo e secolarizzato. Queste idee penetrarono profondamente nei monasteri austriaci che non furono tutti chiusi, a differenza dello sviluppo in Germania. In Austria il numero

dei monasteri fu ridotto, ma molti continuarono a esistere.

Il XIX secolo nei monasteri austriaci era caratterizzato da un atteggiamento fondamentale profondamente liberale, i monaci erano divenuti “signori monastici”. Pian piano e con grandi difficoltà, una nuova vita si sviluppò nei monasteri. Era divenuto chiaro che una fede viva doveva toccare la ragione e il cuore dell’uomo, che la fede all’interno doveva costituire la base dell’istituzione, che non soltanto certe parti dell’uomo contano, ma soprattutto l’uomo intero. Quest’uomo intero, con le sue gioie e dolori, vive dalla fede, adempie i suoi compiti, agisce nell’ambito culturale ed è consapevole dei suoi riferimenti economici e sociali. Conosce i propri limiti, sa che non è ancora arrivato alla sua destinazione, ma si vede in cammino verso questa. Si apre al suo Dio.

In 11 passi una figura umana apparisce gradualmente in questa sala. Il dodicesimo passo è l’uomo intero, cioè il visitatore.

La strada verso il futuro Dalla Rivelazione dell’Antico e del Nuovo Testamento sappiamo che c’è un Dio, che è qui, che vive, che è vicino agli uomini. Grazie a Gesù Cristo è chiaro che questo Dio è un Dio misericordioso che accompagna gli uomini nel loro viaggio, che loro è vicino nelle loro gioie e dolori, che loro dà sempre la possibilità di ricominciare da capo. La Chiesa annunciava questa Buona Novella durante i secoli e lo fa ancora. C’erano e ci sono giuste strade e false strade, tempi di benessere e di sventura. Ma sempre ci si rendeva conto del seguente: Dio è un Dio della vita, un Dio che vuole la salvezza dell’uomo, che l’accompagna e che non l’abbandona mai. Jörg Breu (1502) e Arnulf Rainer (1966): medioevo e presente, ieri e domani. Da 900 anni la comunità dei benedettini a Melk è in cammino. I monaci seguono la via che il Signore loro mostra. È la via della fede che

cerca Dio nella quotidianità della vita e che questa comunità si sforzava e si sforza di vivere da 900 anni.

Affinché in ogni cosa sia glorificato Dio

Nel capitolo della regola di S. Benedetto sui monaci che praticano un’arte o un mestiere (RB 57) si può leggere che nel monastero tutto deve succedere in un certo modo “affinché in ogni cosa sia glorificato Dio”, dunque anche per quanto concerne gli interessi secolari del monastero.

Il 21 marzo 1089 la vita benedettina cominciò a Melk, con la preghiera e il lavoro (ora et labora). I Babenberg avevano fondato un monastero nel castello dove si trovava l’ultima dimora dei loro antenati e l’avevano dotato delle fondamenta dell’esistenza: proprietà terriera e privilegi feudali.

Negli alti e bassi della storia c’erano tempi di prosperità economica, ma anche periodi di crisi. È vistoso che l’economia fioriva durante periodi di vita spirituale intensiva e che essa ristagnava nei tempi di decadenza della vita monastica.

In origine l’abbazia viveva dei redditi dalla proprietà terriera e coltivava

soltanto una piccola parte delle sue proprietà. Dopo l’abolizione del sistema delle proprietà terriere (1848) l’economia andò ristrutturata: gli affitti delle case a Vienna e la coltivazione più intensiva delle proprietà costituivano la base finanziaria. Negli ultimi decenni le entrate dall’economia forestale e dall’agricoltura sono sempre diminuite. Attualmente l’abbazia vive soprattutto degli introiti dal turismo.

I redditi dall’economia abbaziale servono al mantenimento della scuola, alla manutenzione dell’edificio abbaziale nonché ai restauri necessari nelle 23 parrocchie e permettono anche di adempiere altri compiti. Nei diversi campi d’azione dell’abbazia numerose persone hanno trovato un posto di lavoro.

La città sul monte

Nel 529 Benedetto da Norcia fondò un monastero sul Monte Cassino: era la città sul monte che non poteva rimanere nascosta. Nella sua regola stabilí che la comunità monastica doveva vivere in un posto fisso, ben definito e delimitato. I benedettini hanno un voto particolare, quello della “stabilitas loci”, la promessa di rimanere sul posto.

Attraverso il lavoro dei monaci questi monasteri con una chiesa, una biblioteca, un’ala per gli ospiti nonché stanze dove lavorano e abitano i monaci divenivano tra poco edifici di un supremo valore artistico.

La biblioteca

A Melk si costruí presto, al posto del castello dei Babenberg, un edificio romanico che fu più tardi sostituito con un monastero gotico. L’abate Berthold Dietmayr (1700-1739) cominciò con la costruzione barocca che conosciamo oggi. In modo determinato l’abate procedé con estrema intelligenza. Cosí riuscí a costruire l’intera abbazia in un unico stile. Tutti gli edifici precedenti furono distrutti per potere realizzare una nuova costruzione barocca omogenea.

All’inizio si ebbe l’intenzione di trasformare soltanto la chiesa in stile barocco, ma fra poco una ricostruzione completa fu progettata (v. disegno di una nuova costruzione). La costruzione grezza della chiesa finita, l’abate cominciò a ricostruire a tappe l’intero edificio monastico secondo un nuovo disegno di costruzione (dal 1711). La decorazione interna della chiesa fu realizzata alla fine.

Interno Basilica

Jakob Prandtauer e, dopo la sua morte, Joseph Munggenast erano gli architetti, Antonio Beduzzi collaborò sicuramente all’architettura d’interni della chiesa.

La realizzazione del programma abbazia – parco (corrispondenza tra l’arte e la natura) divenne possibile dopo la terminazione della ricostruzione dell’edificio abbaziale. Oggi questi due formano un grandioso insieme.

Il movimento è un segno di vita

Quando sono in moto, vedo soltanto un lato, un aspetto; certe cose sono oscure, vedo soltanto frammenti, non vedo il tutto.

Quando sono in moto, in cammino, giungo sempre a nuove rive, faccio la conoscenza del mondo, degli uomini e di me stesso, ho sempre una nuova meta.

Il movimento comporta inquietudine, ma quest’inquietudine mi fa correre e apre il mio cuore.

Il movimento ha una meta importante. Quando mi muove verso questa meta, vedo come in uno specchio e vedo soltanto contorni incomprensibili. Quando giungerò alla meta, vedrò a faccia a faccia. “Ora conosco in modo imperfetto, ma allora conoscerò perfettamente, come anch’io sono conosciuto.” (v. 1 Cor 13,12)

Anche se non conosco tutta la verità, quando sono in cammino, quest’imperfezione mi mostra che vivo ancora.

Che resto in movimento, è causato dallo Spirito di Dio: lo Spirito è la fonte della vita.

AREE DI SOSTA

4810 Gmunden Area sosta gestita dalla Gasthof/Jausenstation Egge r, fondo erboso, 5 posti Ohlsdorferstr. 1, Gasthof/Jausenstation Egger N 47° 55' 41" E 13° 47' 46" Tariffa: 5€/24h+1,00 per carico acqua

4550 Kremsmunster Aktivpark stadlhuber Linzer strasse 44 N 48° 3' 21" E 14° 8' 9" Tariffa: 18,00 euro per 24 ore+elett. La città è a 1 km, come pure il supermercato, un'oasi di pace bella e panoramica, attività sportive, consigliata. 50 posti su prato

CAMPEGGI

Campeggio Melk Kolomaniau 3 3390 Melk +43 (0)2752-53291 +43 (0)2752-53291 Periodo di apertura: 01/04 fino al 31/10 Prezzo indicativo: € 16.10 / € 21.10 Numero di piazzole per itineranti: 40 (80 - 110m2) Superficie: 1 Ettari lordi Altezza: 207m N 48°14'0" E 15°19'44" Donau Camping Emmersdorf Bundesstr. 133

3644 Emmersdorf +43 (0)2752-71707 Periodo di apertura: 01/05 fino al 30/09 Prezzo indicativo: € 16.10 / € 18.50 Numero di piazzole per itineranti: 48 (80 - 100m2) Numero di piazzole per stagionali: 2 Superficie: 0.4 Ettari lordi Altezza: 211m N 48°14'35" E 15°20'25" Campeggio Stumpfer (consigliato) Schönbühel 7 3392 Schönbühel +43 (0)2752-8510 +43 (0)2752-851017 Periodo di apertura: 01/04 fino al 31/10 Prezzo indicativo: € 21.40 / € 27.40 Numero di piazzole per itineranti: 50 (80 - 90m2) Numero di piazzole per stagionali: 10 Superficie: 1 Ettari lordi Altezza: 207m N 48°15'15" E 15°22'15" Campeggio Forelle Kematmüllerstr. 1 a 4400 Steyr Tel.+Fax: 0 72 52 / 78 0 08 Mobil: 0676/47 29 445 e-mail: [email protected] - www.forellesteyr.com Campo giochi, campo da tennis, minigolf, sport acquatico (canoa, vela). Direttamente situata alla pista ciclabile Linz-Steyr-Ennstal-Steyrtal. Tassa a persona (toilette e doccie per handicappati) € 5,50 Bambini sotto i 6 anni gratuiti Bambini dai 6 ai 12 anni€ 2,40 Campe€ 5,10 Roulotte e macchina€ 5,80