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Rossella Francalanci – ARPAT – Sezione Regionale del Catasto rifiuti Provincia Firenze, 21-02-06 1 Ciclo dei Rifiuti 2005 Ciclo dei Rifiuti 2005 I primi risultati del costituendo Osservatorio I primi risultati del costituendo Osservatorio Provinciale dei rifiuti Provinciale dei rifiuti RD, Produzione, Obiettivi della pianificazione, RD, Produzione, Obiettivi della pianificazione, prospettive e sviluppi anche in relazione al Testo prospettive e sviluppi anche in relazione al Testo unico Ambientale unico Ambientale Relazione tra Osservatorio e la Sezione Relazione tra Osservatorio e la Sezione Regionale del Catasto rifiuti: i suoi Regionale del Catasto rifiuti: i suoi sviluppi e le nuove norme sviluppi e le nuove norme Rossella Francalanci Rossella Francalanci ARPA Toscana ARPA Toscana

Ciclo dei Rifiuti 2005 I primi risultati del costituendo Osservatorio Provinciale dei rifiuti

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Ciclo dei Rifiuti 2005 I primi risultati del costituendo Osservatorio Provinciale dei rifiuti RD, Produzione, Obiettivi della pianificazione, prospettive e sviluppi anche in relazione al Testo unico Ambientale. - PowerPoint PPT Presentation

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 Ciclo dei Rifiuti 2005 Ciclo dei Rifiuti 2005

I primi risultati del costituendo Osservatorio Provinciale I primi risultati del costituendo Osservatorio Provinciale dei rifiutidei rifiuti

RD, Produzione, Obiettivi della pianificazione, prospettive RD, Produzione, Obiettivi della pianificazione, prospettive e sviluppi anche in relazione al Testo unico Ambientalee sviluppi anche in relazione al Testo unico Ambientale

Relazione tra Osservatorio e la Sezione Relazione tra Osservatorio e la Sezione Regionale del Catasto rifiuti: i suoi sviluppi e Regionale del Catasto rifiuti: i suoi sviluppi e

le nuove normele nuove norme

  Rossella Francalanci Rossella Francalanci

ARPA ToscanaARPA Toscana

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•Sono strumenti di conoscenza

•Sono sistemi a “rete”

Catasto rifiutiCatasto rifiuti

ed ed

OsservatorioOsservatorio

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La conoscenza sta alla base dei principiLa conoscenza sta alla base dei principidello sviluppo sostenibile dello sviluppo sostenibile della strategia di Lisbonadella strategia di Lisbona

quale fulcro della crescita europea.quale fulcro della crescita europea.

La conoscenza è pilastro di un modello di “governance” ambientale definito dalla Convenzione di Aarhus Convenzione di Aarhus sull’”Accesso all’informazione, la partecipazione pubblica sull’”Accesso all’informazione, la partecipazione pubblica alle decisioni e l’accesso alla giustizia in materia alle decisioni e l’accesso alla giustizia in materia ambientale” (1999).ambientale” (1999).

LaLa conoscenza conoscenza

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TESTO UNICO (?)TESTO UNICO (?)

Direttiva 2003/4/CEDirettiva 2003/4/CE “sull’accesso all’informazione ambientale” “sull’accesso all’informazione ambientale”

D.lgs 19 agosto 2005 n. 195 (GU il 23/09/2005), abroga il Dlgs D.lgs 19 agosto 2005 n. 195 (GU il 23/09/2005), abroga il Dlgs 24/02/97 n. 39 24/02/97 n. 39

Direttiva 2003/35/CEDirettiva 2003/35/CE che prevede la partecipazione del pubblico che prevede la partecipazione del pubblico nell’elaborazione di taluni piani e programmi in materia nell’elaborazione di taluni piani e programmi in materia ambientale ed in materia di IPPC, doveva essere recepita dagli ambientale ed in materia di IPPC, doveva essere recepita dagli Stati Membri entro il 25/06/2005Stati Membri entro il 25/06/2005

LaLa conoscenza conoscenza

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La conoscenza a supporto delle nuove strategie La conoscenza a supporto delle nuove strategie di governo del territorio e dell’ambientedi governo del territorio e dell’ambiente

In Italia, le riforme degli ultimi anni, che hanno In Italia, le riforme degli ultimi anni, che hanno interessato la “governance” dell’ambiente e del territorio interessato la “governance” dell’ambiente e del territorio hanno coinvolto in maniera crescente hanno coinvolto in maniera crescente gli enti più a diretto gli enti più a diretto contatto con il territorio ed i cittadinicontatto con il territorio ed i cittadini

DECISORIDECISORI

LaLa conoscenza conoscenza

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La conoscenza a supporto delle nuove strategie La conoscenza a supporto delle nuove strategie di governo del territorio e dell’ambientedi governo del territorio e dell’ambiente

I nuovi indirizzi normativi perseguono un cittadino che sia soggetto consapevole ed informato, in grado di partecipare attivamente ai processi decisionali e di comprendere e modulare anche i propri comportamenti in un ottica di sostenibilità ambientale.

LaLa conoscenza conoscenza

CITTADINICITTADINI

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• Perseguire la qualità del datoPerseguire la qualità del dato• Operare per una efficace integrazione con Operare per una efficace integrazione con

altri datialtri dati• Favorire la disponibilità e diffusione del datoFavorire la disponibilità e diffusione del dato

La strategia della conoscenza

OccorreOccorre

Lo sviluppo della conoscenza segue, dunque un approccio integrato, documentato, trasparente, partecipato ed informatizzato.

LaLa conoscenza conoscenza

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Osservatori provinciali: L. 93/01Osservatori provinciali: L. 93/01

Catasto rifiuti: Dlgs 22/97Catasto rifiuti: Dlgs 22/97

Sezione regionale Catasto rifiuti – Osservatori provincialiSezione regionale Catasto rifiuti – Osservatori provinciali

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La L. 93/01 di fatto modifica il modello previsto dal Dlgs 22/97 (art. 26) per l’Osservatorio Nazionale sui Rifiuti prevedendo il passaggio da un modello centralizzato ad un modello a rete

Obiettivo è dotare l’Osservatorio nazionale di sedi per il supporto alle funzioni di monitoraggio, di programmazione e di controllo dell'Osservatorio stesso

Osservatori provincialiOsservatori provinciali

La L. 93/01:

•precisa che gli Osservatori devono essere istituiti senza oneri aggiuntivi a carico dello Stato (Per ONR sono previsti contributi)

•non definisce, né direttamente né indirettamente, i rapporti tra OPR ed ONR né tra ONR_OPR/Sezioni Catasto rifiuti, né i modelli organizzativi etc…..

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Nella pratica, poi gli OPR (e gli ORR) si sono occupati prevalentemente di rifiuti URBANI e della loro gestione

Osservatori provincialiOsservatori provinciali

Anche attraverso le fonti informative (diverse fra loro) che le Regioni hanno elaborato negli anni per l’acquisizione di dati per il calcolo e la verifica dell’andamento nel tempo prevalentemente delle Raccolte Differenziate

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Catasto dei rifiuti e contabilità dei rifiutiCatasto dei rifiuti e contabilità dei rifiuti

Contabilità dei rifiuti, a livello comunitario, Contabilità dei rifiuti, a livello comunitario, è è LACUNOSALACUNOSA

Regolamento 2150/2002/CE (con modifiche nel 2004 e 2005) ed atti di attuazione per Statistiche affidabili, regolari, tempestive e sensibili agli obiettivi da monitorare sulla produzione e gestione dei rifiuti

Il regolamento con tutte le modifiche, da un lato evidenzia l’ IMPORTANZA delle statistiche e dall’altro tutta la COMPLESSITA’COMPLESSITA’

E’ un SISTEMA per la CONTABILITA’ DEI RIFIUTI

Inquadramento comunitario

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IL CATASTO DEI RIFIUTIIL CATASTO DEI RIFIUTI

Il Catasto dei rifiuti viene riorganizzato con il Dlgs 22/97 Dlgs 22/97 ed il ed il DM 372/98 DM 372/98 (regolamento di attuazione)(regolamento di attuazione)

Il Catasto dei rifiuti è stato introdotto nell’ordinamento italiano con L. 9/11/88, n° 475 con L. 9/11/88, n° 475 con risultati scadenti risultati scadenti (esperienza fallimentare)(esperienza fallimentare)

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Riorganizzazione avviene nell’ambito del Sistema delle Agenzie Sistema delle Agenzie

Sono istituite:• la Sezione nazionaleSezione nazionale del Catasto rifiuti, presso l’ANPA (ora

APAT), • le Sezioni regionali e delle Province autonomeSezioni regionali e delle Province autonome del Catasto

rifiuti, presso le ARPA/APPA, ove operative, altrimenti presso la competente struttura regionale.

IL CATASTO DEI RIFIUTIIL CATASTO DEI RIFIUTI

Il D.M. 372/98 lascia intatto l’impianto organizzativo definito nell’art.11 del D.Lgs.22/97 per quanto riguarda le dichiarazioni su produzione e gestione dei rifiuti (dichiarazioni MUD) ma amplia la base informativa che il Catasto Rifiuti deve gestire

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• Dichiarazioni MUD (produzione e gestione)• Autorizzazioni impianti di smaltimento e

recupero (art.27-28 D.Lgs 22/97)• Comunicazioni (art 32-33 D.Lgs 22/97)• Albo gestori (art.30 D. Lgs 22/97)• Altre fonti (Comuni, ATO, Province, etc.) (in

particolare per i rifiuti urbani)

Basi informative (DM 372/98)

• PCB (D.Lgs 209/99)

IL CATASTO DEI RIFIUTIIL CATASTO DEI RIFIUTI

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Sezioni regionali del Catasto Rifiuti: compiticompiti

• Raccogliere ed organizzare i dati esistenti e disponibili in materia di rifiuti, assicurando la corretta gestione delle informazioni;

• QualificareQualificare i dati raccolti anche con azioni di bonifica (interna, esterna, analisi dei flussi);

• Trasmettere (entro 30 gg!!) le elaborazioni richieste alla Sezione Nazionale;

• Elaborare informazioni sintetiche (indicatori, indici) qualificate e comparabili e, quindi, standardizzate

• Fornire un qualificato supporto informativo agli Enti locali competenti e a tutti i soggetti istituzionali interessati a problematiche connesse ai rifiuti.

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Flusso dei dati MUDFlusso dei dati MUD

Livello AmministrativoComuni Province

Regioni

Sezione Regionale del Catasto Rifiuti

Camere di CommercioProvinciali

Bonifica ed elabora le Bonifica ed elabora le informazioni perinformazioni per:1. PIANIFICAZIONE2. GESTIONE3. CONTROLLO4. FORMAZIONE

INFORMAZIONE

Sezione Naz.Catasto

Regione

Province e EE.LL

ARPA/APPA

Imprese

Cittadino

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Il D.M. 372/98 D.M. 372/98 prevede, per la gestione delle basi informative e la distribuzione delle informazioni, che la Sezioni nazionale e le Sezioni regionali del Catasto utilizzino rispettivamente il Sistema Informativo Nazionale Ambientale (SINASINA) e quello regionale (SIRASIRA).

Ciò significa che le informazioni debbono essere condivise in un sistema informativo distribuito e cooperativodistribuito e cooperativo che presuppone l’adesione agli standard della rete SINAnetSINAnet e agli standard specifici che sono stati sviluppati per la gestione delle banche dati sui rifiuti.Sintesi……….

IL CATASTO DEI RIFIUTI: IL CATASTO DEI RIFIUTI: Rete e StandardsRete e Standards

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dimensione europea

EUROSTAT

EEAEEA

EC

NRC

MCE

ETCNFP

spazio EIOnet

svolgono funzioni di

possono partecipare a

collaborano

dimensione nazionale

spazio SINAnet

ISTAT

APATAPAT

IPR

CTN

PFRMAMB/ONR

MAMB/ONR

REGIONIREGIONI

SIRA

ARPA/APPA

Province/OPR/Comuni

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Il Sistema CatastoIl Sistema Catasto Rifiuti (DM 372/98) Rifiuti (DM 372/98)

MUD

Autorizzazioni

IscrizioneAlbo

Datiulteriori

Comunicazioni

PCB

ANAGRAFICA

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Se l’impianto teorico nazionale è condivisibile nei suoi caratteri generali, l’iter di attuazione, a sette anni di distanza dal D.M 372/98, sconta alcuni ritardi nella riorganizzazione, nella concreta fruibilità delle informazioni, nella ottimizzazione delle risorse e richiede una rivisitazione.

Risultati raggiunti

•Ha reso possibile serie storica di dati•Ha messo in evidenza le criticità•Ha reso possibile sviluppo di competenze

ConsiderazioniConsiderazioni

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Ha reso disponibile per la Toscana (e l’Italia) dati della serie storica (1998 – 2003)(ultimi dati disponibili. Sono pervenute ora le dichiarazioni 2005 – produzione e gestione 2004

Risultati in ToscanaRisultati in Toscana

Opera prevalentemente sui rifiuti SPECIALI (produzione) per evitare inutili e dispendiose sovrapposizioni con ARRR come ORR

Accessi crescenti, per motivi vari, alla Sezione regionale dalle Amministrazioni, dai processi di Agenda XXI, da singoli, da imprenditori, dai Dipartimenti provinciali ARPAT

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Disponibili sul portale del SIRA:

Risultati in ToscanaRisultati in Toscana

1. Dichiarazioni MUD (produzione e gestione)(TOSCANA) bonificate)

2. Dichiarazioni MUD (Nazionali) (Non bonificate)

3. Autorizzazioni impianti di smaltimento e recupero (art.27-28 D.Lgs 22/97)

4. Comunicazioni (art 32-33 D.Lgs 22/97)

http://www.sira.arpat.toscana.it

Le prime due accessibili solo agli utenti della RTRT, per ora e per motivi di privacy

Le ultime due accessibili a tutti

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Progetti anno 2006

1. Mantenere le prestazioni fino ad ora erogate2. Formazione utenti per l’interrogazione delle banche

dati3. Banca dati PCB on line (entro anno 2006)(ora

disponibile su CD)4. Accordo con Albo Nazionale per DISPORRE dei dati

dell’Albo, ora solo consultabili in rete

Risultati in ToscanaRisultati in Toscana

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Catasto dei rifiuti ed attività di controlloCatasto dei rifiuti ed attività di controllo

La La funzione conoscitiva funzione conoscitiva deldel Catasto rifiuti si esplica per fini:Catasto rifiuti si esplica per fini:• Statistici (Supportano le politiche sui rifiuti, per controllarne Supportano le politiche sui rifiuti, per controllarne

l’applicazione e verificarne l’efficacia)l’applicazione e verificarne l’efficacia) • attività di controllo per supportarle e qualificarleper supportarle e qualificarle

QUANDO e COME nel controllo? • Nella pianificazione/programmazione delle attività in materia di rifiuti

(Impiegando le statistiche rapportate ad ambiti territoriali o a tipologie specifiche di rifiuti; Supportando indicatori di rendicontazione, etc…

• Nella attività di preparazione di una singola ispezione (Secondo Raccomandazione 04/04/2001 - criteri minimi per le ispezioni ambientali (GUCE 27/04/01) Consultando la Consultando la singola dichiarazionesingola dichiarazione e seguendo e seguendo i flussi;i flussi; Consultando le statisticheConsultando le statistiche

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Flussi di Rifiuti Speciali - Anno 2003Flussi di Rifiuti Speciali - Anno 2003

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Il Catasto dei rifiuti ed i flussiIl Catasto dei rifiuti ed i flussi

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tutti i dati sono esterni al sistema agenziale

scarso coordinamento della normativa (Dlgs 22/97) per il pieno raggiungimento di una effettiva contabilità in materia di produzione e gestione dei rifiuti

La validazione dei dati è un compito gravoso poiché:

IL CATASTO DEI RIFIUTI: IL CATASTO DEI RIFIUTI: Criticità (1)Criticità (1)

Esenzioni poco giustificate già nel dlgs 22/97 (o per soggetti o per tipologie di rifiuti) (saranno particolarmente gravi – soprattutto per il livello locale/regionale con il TU per la esenzione totale dei produttori di rifiuti non pericolosi)

Nei nuovi Dlgs o DM si stanno verificando stratificazioni di obblighi di rendicontazione da parte dei soggetti senza coordinamento con gli strumenti già disponibili

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IL CATASTO DEI RIFIUTI: IL CATASTO DEI RIFIUTI: Criticità (2)Criticità (2)

• Non omogenea operatività e crescita delle Sezioni regionali del Catasto rifiuti, mutuata da un sistema delle Agenzie che ha preso avvio nelle diverse Regioni con velocità diverse.

• La previsione normativa di non introdurre oneri aggiuntivi a carico dello Stato per la gestione delle Sezioni del Catasto (senza una preventiva analisi dei costi) Gli oneri versati dai dichiaranti sono completamente destinati al Servizio Camerale e non al Sistema Agenziale.La Sezione toscana (ARPAT) ha operato fino al 2001 con finanziamenti propri e poi con contributi regionali e con contributi provinciali (FI)Anche altre Sezioni (es ARPAV, ARPAER) operano con contributi regionali)

• Assenza delle necessarie standardizzazioni (da tradursi in regolamentazioni)

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• Termini e definizioni (Definizione di “RIFIUTO” , Codici Definizione di “RIFIUTO” , Codici “CER” ,Codici “CER” e regolamento CEE 259/93, Operazioni di gestione rifiuti “CER” ,Codici “CER” e regolamento CEE 259/93, Operazioni di gestione rifiuti (recupero e smaltimento), Raccolta differenziata)(recupero e smaltimento), Raccolta differenziata)

• Strumenti (Modelli rilevamento dati, Acquisizione dati)(=gestione dei flussi) Standards e strumenti informatici)(ANAGRAFICA STANDARDIZZATA)

• Metodologie di analisi (bonifica degli errori)

STANDARDIZZAZIONE riguarda:

IL CATASTO DEI RIFIUTI: IL CATASTO DEI RIFIUTI: StandardizzazioneStandardizzazione

STANDARDIZZAZIONE • sta alla base di qualunque processo di contabilità• riveste una importanza particolare in campo

ambientale• è indispensabile per la costruzione degli indici e

indicatori

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Modelli MUDModelli MUD

modello anno dich.

anno riferimento

Leggi riferimento Codici rifiuti

DM 26/04/89 1990 1989 L. 475/88 CIR

DM 14/12/92 1993 1992 L. 475/88 CIR + codifica MPS

DPCM 06/07/95 1996 1995 L. 475/88 + L 70/94 (MUD) CIR + codifica residui riutilizzabili

DPCM 21/03/97 1997 1996 L. 475/88 + L 70/94 (MUD) CIR + nuova codifica residui riutilizzabili

1998 1997 Dlgs 22/97 + L 70/94 (MUD) CER + soggetti nuovi + pericolosità diversa

1999 1998 Dlgs 22/97 + L 70/94 (MUD)

2000 1999 Dlgs 22/97 + L 70/94 (MUD)

2001 2000 Dlgs 22/97 + L 70/94 (MUD) DPCM 31/03/99

2002 2001 Dlgs 22/97 + L 70/94 (MUD)

CER + soggetti nuovi + pericolosità diversa

2003 2002 Dlgs 22/97 + L 70/94 (MUD) Modello nuovo, CER 2002, pericolosità nuova DPCM 24/12/02

2004 2003 Dlgs 22/97 + L 70/94 (MUD)

DPCM 22/12/04 2005 2004 Dlgs 22/97 + L 70/94 (MUD) Inserimento sezione VFU

(*) rettificato ed integrato, con DPCM 24/02/03

IL CATASTO DEI RIFIUTI: IL CATASTO DEI RIFIUTI: StandardizzazioneStandardizzazione

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Esempi

Anno 2000 ToscanaAnno 2000 Toscana

Produzione totale TAL QUALE = 16.493.805 t/anno

Produzione totale BONIFICATO = 6.584.179 t/anno

(- 60%)

Anno 2000 VenetoAnno 2000 Veneto

Produzione totale TAL QUALE = 11.983.347 t/anno

Produzione totale BONIFICATO = 7.177.608 t/anno

(- 40%)

IL CATASTO DEI RIFIUTI: IL CATASTO DEI RIFIUTI: ATTIVITA’ BONIFICA E VALIDAZIONEATTIVITA’ BONIFICA E VALIDAZIONE

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Duplicazione e sovrapposizione di richieste da parte di ONR e Catasto nazionale dei rifiuti per la redazione del redazione del rapporto annuale dei rifiuti a:rapporto annuale dei rifiuti a:

•ProvinceProvince

•Sezioni regionali del catasto rifiutiSezioni regionali del catasto rifiuti

•regioniregioni

IL CATASTO DEI RIFIUTI _ OSSERVATORIO NAZIONALE: IL CATASTO DEI RIFIUTI _ OSSERVATORIO NAZIONALE:

Criticità (2)Criticità (2)

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Con l’entrata in vigore del TU

?????????????????????????????

IL CATASTO DEI RIFIUTI _ OSSERVATORIO Nazionale: IL CATASTO DEI RIFIUTI _ OSSERVATORIO Nazionale:

ProspettiveProspettive

L’Osservatorio nazionale è sostituito da “Autorità di

vigilanza sulle risorse idriche e sui rifiuti”

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IL CATASTO DEI RIFIUTI _ OSSERVATORIO Nazionale: IL CATASTO DEI RIFIUTI _ OSSERVATORIO Nazionale:

ProspettiveProspettive

L’Osservatorio nazionale è sostituito da “Autorità di vigilanza sulle risorse idriche e sui rifiuti” (art. 207)

• Art 159 (membri)

• Art. 160 (funzioni)(VEDERE)

• Personale (art. 207 co.5)(segreteria tecnica: art. 1, co. 42 – L.308/04

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IL CATASTO DEI RIFIUTI _ OSSERVATORIO RIFIUTI IL CATASTO DEI RIFIUTI _ OSSERVATORIO RIFIUTI

ProspettiveProspettive

•Definizione di rifiuto

Accordi di programma (art. 181) con semplificazioni amministrative. Quali??

i rifiuti urbani (principio di gestione nella Regione solo per indifferenziato!)(art. 182)

Rocce e terre + rifiuti da lavorazione pietra = CER 0101 (circa _______ t/anno di RS che possono sparire)

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IL CATASTO DEI RIFIUTI _ OSSERVATORIO RIFIUTI IL CATASTO DEI RIFIUTI _ OSSERVATORIO RIFIUTI

ProspettiveProspettive

Catasto dei rifiuti (art. 189):

• ancora senza oneri a carico dello Stato

• ripropone stesso testo dell’art. 11 del DLgs 22/97 rinviando ad un DM attuativo (quindi sarà modificato DM 372/98)

Dipende da contenuti del DM che non si conosce

Ripropone per le dichiarazioni MUD gli stessi flussi (passaggio da Camere di Commercio)

Dichiaranti ulteriormente ridotti (oltre a quanto potrà essere previsto con accordi)(esclusi i produttori di Rifiuti speciali non pericolosi)

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IL CATASTO DEI RIFIUTI _ OSSERVATORIO RIFIUTI IL CATASTO DEI RIFIUTI _ OSSERVATORIO RIFIUTI

ProspettiveProspettive

Catasto dei rifiuti (art. 216, comma 9 e 10):

%- 7 33701 7: 1A 27 1 001 2/ 7:: ) 2 3455/17 000 6171 2// 2 21 1 ;167 2// 3 C4 2/30 27) H 121;1244 /10 21 1=141 7 317/701:6617:41/18811370012107137241;1//700;821064111?+ 21==4017 2//1:3167 / 07 :1=417 04// 50 21 21 21751/1< 817/ 7 21 0421 21 07 7 21 376::1 031=11 216017 21 1=141 337;1 1 001 2// 21037018171 21 41 // 3C42/302795+41/188817 7 7 /:16/1711A21037151/108317/73/0/42//47:708403721:17:721A37557361421817//:519+1:316711:311471881-&- 1=141 121;1241 1 001 2/ 7:: % 077 0773701 41: //2103701817121416/117/1##)7::)#%)%&%7AH///1;7:08177174//3C42/3027-4//502// 1=7:81712141//17/7#% 1/07 216310437;114/726/11:3112141/7::%-

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ProspettiveProspettive

PotenziamentoPotenziamento delle Sezioni nelle realtà ove fino ad oggi si sono mostrate maggiori debolezze

Per atti autorizzativi????????????Per atti autorizzativi????????????

risposte più tempestive, qualificate e risposte più tempestive, qualificate e condivise (condivise (senza perdere informazionisenza perdere informazioni))

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ProspettiveProspettive

PotenziamentoPotenziamento delle Sezioni nelle realtà ove fino ad oggi si sono mostrate maggiori debolezze

RivisitazioneRivisitazione del catasto rifiuti del catasto rifiuti (necessità sentita da tutti) per risposte (necessità sentita da tutti) per risposte più tempestive, qualificate e condivise più tempestive, qualificate e condivise ((senza perdere informazionisenza perdere informazioni))

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Prospettive Prospettive

Non si sono ad oggi concretizzate le previsioni di modifiche normative e di regolamentazione previste all’art. 7, comma 3, della L. 93/01, né le proposte tecniche più o meno pubblicizzate (Check_rif, Catasto telematico), né sono stati definiti i rapporti tra Sezioni ed Osservatori.

Il contesto progettuale del Catasto Telematico (anagrafica standardizzata) entro cui si sta muovendo il livello nazionale (Ministero e Sezione nazionale) dovrà essere oggetto di un chiaro confronto con il livello regionale

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Dovranno essere tenute in debita considerazione anche le nuove esigenze di monitoraggio (es: valutazione dei programmi regionali di riduzione dei RUB) in modo da rendere minimi gli eventuali aggravi amministrativi dei gestori in fase di rendicontazione

Dovranno essere standardizzati i contenuti degli atti autorizzativi e dovranno essere responsabilizzate sul tema tutte le autorità amministrative deputate al rilascio delle autorizzazioni

ProspettiveProspettive

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ProspettiveProspettive

Il sistema si dovrà muovere verso un processo di qualificazione dell’informazione in materia di rifiuti che a partire dalla normativa di riferimento, europea, nazionale e regionale, si orienti verso l’obiettivo della completa disponibilità del dato, della della completa disponibilità del dato, della rapidità informativa, dell’alleggerimento rapidità informativa, dell’alleggerimento proceduraleprocedurale, per approdare quindi alla conoscenza della molteplicità di relazioni che intervengono nei processi gestionali, all’esattezza dei dati ambientali e ad una loro trasparente e qualificata restituzione.

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ProspettiveProspettive

L’evoluzione, avendo cura di tener conto delle criticità emerse dalle competenze fino ad oggi acquisite, dovrà contemperare, in modo integrato, a più esigenze:

• semplificazione (ma non deregolamentazione),

• innovazione,

• contabilità,

• tracciabilità dei flussi,

• strumenti a supporto delle attività di controllo,

• provvedere alla elaborazione di un Sistema Catasto rinnovato e dinamico al quale affluiscono dati e dal quale si attingono informazioni senza che necessariamente vengano costituite gerarchie di flusso, ma mantenendo attivo uno spazio di coordinamento ed ottimizzazione (che oggi ancora non c’è).

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ProspettiveProspettive

Infine, è necessario che il sistema disponga delle necessarie risorse sia per gestire l’”ordinario” che per evolvere dal reporting all’analisi integrata dell’informazione ambientale

Ciò significa integrare strutture e competenze diverse, mettendo in relazione tra di loro parametri quantitativi con elementi qualitativi, aspetti amministrativi e verifiche oggettive, valori prestazionali e standard di riferimento, il tutto anche in un’ottica di analisi ed integrazione georiferita dei patrimoni informativi.

Si riportano, a puro titolo di esempio, alcuni esempi in tal senso. Nel primo caso ogni freccia che collega l’origine di un rifiuto è interrogabile, e se ne ottiene, come informazione, la quantità espressa in tonnellate, l’origine e la destinazione

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AnnoRichieste evase

dalla Sezione

2000 1

2001 8

2002 30

2003 59

2004 34

2005 50

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Principali poli di produzione di Rifiuti Speciali -Principali poli di produzione di Rifiuti Speciali - Anno 2003Anno 2003

Rifiuti Speciali non pericolosi Rifiuti Speciali pericolosi

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