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Colesterolo ed Alimentazione: la Prevenzione come e quando Virgilio Rendina Specialista Scienze dell’alimentazione Dietologo

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Page 1: Colesterolo ed Alimentazione: la Prevenzione come e quando Virgilio Rendina Specialista Scienze dellalimentazione Dietologo

Colesterolo ed Alimentazione: la Prevenzione come e quando

Virgilio RendinaSpecialista Scienze dell’alimentazioneDietologo

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=

RISCHIO CARDIOVASCOLARE

Fattori ambientali

+Fattori costituzionali

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elevati livelli di Colesterolo e in particolare di LDL Colesterolo

ipertensione arteriosa

diabete

fumo

obesità centrale

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E’ consigliabile associare un programma di incremento dell’attività

fisica. In particolare è indicata una attività fisica di tipo prevalentemente aerobico (es. cammino a piedi, nuoto, bicicletta, cyclette, tapis roulant, ecc.)

svolta con ritmo regolare incrementando progressivamente il

carico di lavoro

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VLDL→LDL→apoB-100→HDL←CHILOMICRONI (trigliceridi endogeni) ↓

ossidazione ↓macrofagi (scavenger) ↓

foam cells

circolo 

↓ (trigliceridi alimentari)

HDL ↓

↓ ↓ ↓

Fegato CHILOMICRONI←intestino

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La scelta degli alimenti deve permettere di soddisfare il

fabbisogno minimo di nutrienti essenziali per l’individuo

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I principali fattori responsabili dell’incremento dei livelli ematici dell’LDL colesterolo sono: un’assunzione eccessiva di acidi grassi saturi acidi grassi trans-insaturi e con minor influenza l’assunzione in eccesso di colesterolo con la dieta

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L’American Hearth Association indica per la popolazione generale un’assunzione di acidi grassi saturi <10% delle calorie totali per il contenimento dei valori di LDL-colesterolo

Il colesterolo assunto con la dieta determina un incremento della colesterolemia di intensità minore rispetto ad altri fattori citati precedentemente

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Diete ricche in frutta e vegetali sono associate ad una riduzione del rischio

cardiovascolare

assicurano l’assunzione di quantità adeguate di micronutrienti e di fibre

hanno ridotta densità calorica facilitando

il controllo della fame

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Negli alimenti di origine vegetale troviamo:

•Fitosteroli (stanoli, sterol esteri)•1-3Diacilglicerolo •Acidi grassi mono e poliinsaturi N6 N3•Fibra solubile (inulina, fruttani, pectine)•Basso indice glicemico•Tocofenoli, tocotrienoli•Betaina, rame, folati, vit-B12, vit B6

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I fitosteroli riducono l’assorbimento del colesterolo spiazzandolo dalle emulsioni nel succo intestinale

L’assunzione di 1-2 g /die di fitosteroli promuove una riduzione del 10-15% di colesterolo LDL

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• I diacilgliceroli presenti nel 10% del grasso edibile di origine vegetale

• Hanno un’effetto sulla iperlipidemia postprandiale, incrementano il dispendio energetico

• agiscono interferendo con la riacilazione dei triacilgliceroli intestinali

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I grassi monoinsaturi e poliinsaturi hanno effetto protettivo nei confronti

dell’ossidazione delle LDL

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• La fibra solubile di inulina e fruttani ha numerosi effetti favorevoli:

• Effetto massa• Effetto freno su grassi e zuccheri• Effetto probiotico • Effetto sistemico con fermentazione

a SCFA (inibizione biosintesi del colesterolo)

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Gli alimenti a basso indice glicemico hanno un notevole effetto sul rischio cardiovascolare in quanto attenuano l’iperinsulinemia postprandiale e favoriscono un aumento dell’HDL colesterolo

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Alimenti con basso indice glicemico sono i legumi,

(in particolare i fagioli e la soia), la frutta, la pasta e il

riso, viceversa ad alto indice glicemico sono il

pane, le patate, gli zuccheri semplici, i biscotti

e i dolciumi)

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Tocofenoli e tocotrienoli sono potenti agenti antiossidanti che agiscono attenuando ossidazione dell’LDL

favorendone il catabolismo recettoriale tramite l’apoB100

I tocoferoli sono presenti nella soia, nel granoturco e olio d’oliva

I tocotrienoli sono presenti nell’olio di palma, riso integrale, orzo

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• Vi sono alcuni fattori quali gli acidi grassi poliinsaturi -3(EPA Eicosapentaenoico, e DHA docosapentaenoico, -linolenico) che posseggono di per se effetti cardioprotettivi indipendentemente da possibili modifiche del profilo lipidico

•  • Tali acidi grassi sono presenti nel pesce,

in particolare nei pesci grassi (salmone), ed in alcuni alimenti di origine vegetale (olio di soia, nocciole, ecc.)

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Selezione degli alimenti per un regime ipocolesterolemizzante

tipo di alimento quantità consigliata

latte scremato, parzialmente scremato, yogurt magro

media (fino a 800 mL/die)

latte intero, yogurt intero moderata (fino a 300 mL/die)

derivati del latte ridotta (formaggi freschi,latticini fino a 300 g a settimana; formaggi grassi, secchi fino a 150 g a settimana)

carni rosse sgrassate ridotta (fino a 400 g a settimana)

carni bianche moderata (fino a 150 g/die)

uova moderata (fino a 4 a settimana)

pesce nessuna limitazione (almeno 3 porzioni a settimana)

verdure, ortaggi, legumi, frutta in abbondanza almeno 2 porzioni al giorno

pane, pasta, riso, alimenti ricchi in amidi limitazioni solo se è necessario un un regime ipocalorico

grassi olii vegetali, in particolare olio d’oliva, in quantità moderata (fino a 3 cucchiai/die) limitare al massimo i grassi di origine animale e le margarine vegetali

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Fattori ambientali: lo stile di vita

Il lavoroLa famigliaLa vita sociale

Lo stato emotivoLe abitudini alimentariL’attività fisica

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Fattori costituzionali:

GeneticiPsicofisici

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Un’ intervento di tipo preventivo e causale verso il rischio cardiovascolare

richiede una visione globale dell’individuo

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Evidenziando le variabili individuali legate al

contesto o costituzionali

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che possono condizionare in modo da favorire o

vanificare un’ intervento sullo stile di vita

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Una modifica dello stile di vita è in grado di attenuare in modo significativo più fattori di rischio contemporaneamente

Oggi sono disponibili protocolli terapeutici con farmaci efficaci con azione “sintomatica” verso ogni singolo fattore di rischio

tali farmaci contribuiscono notevolmente alla riduzione del rischio globale

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In conclusione la prevenzione dei fattori di rischio cardiovascolare basata su modifiche dello

stile di vita può essere molto efficace e causale

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ma richiede una valutazione non solo

clinica ma anche delle motivazioni del paziente

rapportato al proprio contesto e ai propri aspetti

peculiari

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Uno sforzo in più da parte del medico che deve porsi

al fianco del paziente (instaurando un rapporto empatico) aiutandolo a

sviluppare le giuste motivazioni

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Spesso è necessario un lavoro in equipe con altre figure professionali (altri medici,psicologi, terapisti

della riabilitazione, terapisti occupazionali)