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 COME TRATTARE GLI ALTRI E FARSELI AMICI

Come trattare gli altri

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La storia è costellata di artisti, scienziati e storiciche per la loro superiore intelligenza non furono capitidai loro contemporanei ed ebbero una vita travagliata.Alcuni di loro furono riabilitati, postumi.La storia della comunicazione non ha mai riabilitatouno speaker incompreso dai suoi contemporanei

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COME TRATTAREGLI ALTRI E

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PREMESSA

Come trattare gli altri e farseli amici   è il titolo di un libro di grandesuccesso pubblicato nel 1936 ma sempre attuale. Autore del libro è Dale Carnagie, il fondatore della prima scuola di risorseumane al mondo, la Dale Carnegie Training, che ha vissuto un tale sviluppoda diventare ormai un simbolo nel business della formazione ed ora èpresente in tutti i 50 stati dell’Unione, oltre che in 90 Paesi nel resto delmondo tra cui l’Italia.Per parlare Dale Carnagie e del suo metodo Roberto Re ha invitato in studioSergio Borra, amministratore delegato di Dale Carnagie Italia.

Nel 1912 Dale Carnagie iniziò a tenere corsi di comunicazione, ma benpresto si rese conto che quelle persone, più che di lezioni di retorica,necessitavano di imparare l’arte di convivere col prossimo nelle situazioniquotidiane e comprese che relazionarsi con le persone era (e resta ancoraoggi) un problema per tanti.Da questa consapevolezza nacque l’idea di effettuare uno studioapprofondito, per comprendere come i grandi personaggi si comportavanocon gli altri, da cui trasse i 30 principi della socievolezza esposti nel suolibro.

Roberto Re e Sergio Borra esamineranno alcuni di questi principi.Quando una relazione, di qualsiasi natura essa sia (personale oprofessionale), non funziona si tende ad imputare la colpa del fallimentoall’altro dicendo: “lui non mi capisce”.In realtà, come avremo modo di scoprire nel corso della puntata, prima disaltare a simili conclusioni, esistono diverse vie da percorrere per farfunzionare la relazione.

 Ascoltare attivamente, essere attenti alle piccole cose, dimostrare sincero

 interesse sono alcune delle vie indicate dall’affascinante metafora del conto

corrente emozionale elaborata da Stephen Covey. Se vuoi scoprire comefunziona il conto corrente emozionale non perdere questa puntata.

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INTRODUZIONE

“La storia è costellata di artisti, scienziati e storici

che per la loro superiore intelligenza non furono capitidai loro contemporanei ed ebbero una vita travagliata.

 Alcuni di loro furono riabilitati, postumi.

La storia della comunicazione non ha mai riabilitato

uno speaker incompreso dai suoi contemporanei”.

La premessa è d’obbligo a conferma dell’assioma che uno speaker conproblemi di comunicazione sarà fatalmente destinato all’insuccesso.

Di fronte a problemi di comunicazione, in pubblico o nei rapportiinterpersonali, osserviamo un equivoco comune:

La profonda differenza nel parlare e comunicare.

L’equivoco è razionalizzato dalla seguente affermazione:

“Ho un buon livello culturale, sono molto informato sull’argomento,

 so esprimermi bene… non ho problemi di comunicazione!!

Quest’affermazione si basa su un errore fondamentale, quello di porre sulpiedistallo della comunicazione chi parla e non chi ascolta.

Comunicare significa far capire agli altri il nostro messaggio

attraverso parole, immagini e gesti.

Poiché dobbiamo farci capire, è necessario entrare in sintonia conl’interlocutore, per fare questo dobbiamo conoscerlo, ascoltarlo, adattare e

personalizzare il messaggio alle sue esigenze, ai suoi interessi.

L’obiettivo della comunicazione è di far recepire un messaggio

all’interlocutore affinché questo intraprenda un’azione

o sia sensibilizzato ad un certo comportamento.

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Diventare una persona più socievole 

1. Non criticate, non condannate, non recriminate.

Nove volte su dieci la gente non accetta critiche sul proprio modo dicomportarsi, per quanto sbagliato possa essere.La critica è inutile perché pone le persone sulla difensiva e le induceimmediatamente a cercare una giustificazione. È pericolosa perché feriscel’orgoglio della gente, la fa sentire impotente e suscita risentimento.

Il risentimento per le critiche ricevute può demoralizzare i propricollaboratori, i familiari, gli amici, senza contribuire in alcun modo amigliorare la situazione.

Invece di condannare l’operato della gente, cercate piuttosto di capirla.Cercate di immaginare perché la gente fa quello che fa. È molto più utile einteressante che criticare, senza contare che genera simpatia, tolleranza egentilezza.Come dice il dottor Johnson: “ Dio stesso non giudica nessun uomo prima che

 sia arrivata la fine dei suoi giorni ”. Perché dovremmo essere più precipitosinoi?

2. 

Siate prodighi di apprezzamenti onesti e sinceri.

 John Dewey, uno dei più profondi filosofi degli Stati Uniti, sosteneva che “ il bisogno più sentito della natura umana è il desiderio di essere importanti ”.Una delle virtù più rare, ma più importanti, è proprio quella di sapergratificare la gente, spesso trascuriamo di lodare i nostri figli per la buonapagella, o incoraggiare le ragazze nei loro tentativi di cucinare.Nei nostri rapporti interpersonali non dobbiamo mai dimenticare che i nostricompagni di vita o di lavoro sono esseri umani e in quanto tali avidi digratificazioni. Il segreto è di manifestare un po’ di gratitudine, sprizzare

scintille di simpatia nella vostra vita quotidiana; vi sbalordirà constatarequante fiammelle di amicizia si accenderanno intorno a voi.Smettiamo per un momento di pensare ai nostri successi, ai nostri desideri.Cerchiamo di notare anche i pregi altrui. E niente adulazione.L’apprezzamento deve essere onesto e sincero. Siate pieni di calorenell’approvare l’operato altrui, siate prodighi di lodi meritate e la gente sigodrà ogni vostra parola, ne farà tesoro e la ricorderà per tutta la vita, anni eanni dopo che voi avrete scordato anche che faccia aveva.

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3. 

Suscitate negli altri un desiderio intenso di fare ciò che

proponete.

Ciascuno prova interesse per ciò che desidera, anche se agli altri nonimporta niente. Viceversa gli altri sono come noi, e ciascuno s’interessa di

quel che piace a lui. La sola via sicura per influenzare una persona consistenel conversare di quanto le interessa.Se domani vi succederà di dover convincere qualcuno a fare qualcosa,chiedetevi: “Come posso fare in modo che questa persona arrivi a desiderare

 la stessa cosa che voglio io?”.  Questa domanda ci impedirà di cacciarci insituazioni senza sbocco e di perderci in futili e controproducenti chiacchieresui nostri desideri. Un giorno Henry Ford disse: “Se esiste un segreto per il

 successo, direi che sta tutto nel riuscire a vedere dal punto di vista dell’altra

 persona, ad uniformarsi all’angolo di visuale altrui ”.

4. 

Interessatevi sinceramente agli altri.

Per essere ben accolti ovunque, basta studiare la tecnica del più grandeconquistatore di amici che il mondo abbia mai conosciuto. Lo si puòincontrare facilmente lungo le vie delle nostre città. Se ti avvicini, comincia ascodinzolare, se ti fermi e lo accarezzi quasi salterebbe fuori dalla pelle permostrarti quanto gli piaci. E sappiamo che dietro questa dimostrazioned’affetto non si nascondono bieche motivazioni: non vuole venderci niente eneppure ci vuole sposare.

I cani ci insegnano che ci si fa più amici in due mesi mostrandosisinceramente interessati agli altri, che non in due anni tentando di indurregli altri a interessarsi a noi.Se volete che gli altri vi apprezzino, se volete sviluppare veramente delleamicizie, se volete aiutare gli altri e nello stesso tempo aiutare voi stessi,allora nutrite un sincero interesse per le altre persone.

5. 

Sorridete.

Non sorrisi falsi, stereotipati, che non ingannano nessuno. Ma un sorrisosemplice, spontaneo, cordiale, che conquista i cuori.Se volete che la gente sia contenta di stare con voi, bisogna che anche voidimostriate che siete contenti di trovarvi in loro compagnia.Tutti cercano la felicità e questo è il modo certo di trovarla: controllando ipropri pensieri. La felicità non dipende dalle condizioni esterne, ma dalproprio stato interiore. Non è quello che abbiamo o che siamo o dove siamoo che cosa stiamo facendo che ci può rendere felici o infelici. È quello che

pensiamo. Un antico proverbio cinese recita: “Un uomo che non sa sorridere

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 non dovrebbe mai aprire un negozio”. Il sorriso è un messaggio di buona volontà. Il vostro sorriso illumina la vita di tutti quelli che vi vedono. Perqualcuno che ha incontrato un sacco di gente cupa, scorbutica, o che hagirato la testa dall’altra parte, il vostro sorriso è come un raggio di sole tra lenuvole. Specie se questo qualcuno è già sotto pressione per problemi dicapoufficio, clienti, professori, genitori o figli, il sorriso può aiutarlo arendersi conto che niente è perduto, che c’è tanta positività al mondo.Perché nessuno ha più bisogno di un sorriso di chi non ne ha più da dare.

6. 

Ricordate che per una persona, in qualsiasi lingua, il suo

nome è il suono più dolce e più importante che esista.

Le persone di solito sono più interessate al proprio nome che non a tutti glialtri che esistono sulla terra. Ricordate quel nome e ripetetelo appena vi sipresenta l’occasione e avrete fatto un efficacissimo complimento.Molta gente non si ricorda i nomi semplicemente perché non fa alcuno sforzoper tenerli a mente e si scusa dicendo che non ha buona memoria.Cinquanta volte su cento, quando incontriamo uno sconosciuto, gli parliamoper pochi minuti e non riusciamo nemmeno a ricordarci il suo nome quandoci congediamo.Dovremmo essere consci del magico potere nascosto in un nome. E capireche questa singola particolarità è di proprietà esclusiva del suo possessore. Inomi distinguono gli individui. Li rendono unici fra tutti gli altri. Leinformazioni che forniamo e le richieste che facciamo assumono importanzaparticolare se accompagnate dal nome di un individuo. Dalla cameriera alpiù alto dirigente, il nome è una formula magica, quando dobbiamo trattarecon gli altri.

7. Siate buoni ascoltatori. Incoraggiate gli altri a parlare di

se stessi.

Qual è il segreto, il mistero, per uscire vittoriosi da un colloquio d’affari?Prestare la massima attenzione alla persona che parla. Con un ascolto attivo,guardando l’interlocutore come se ascoltaste anche con gli occhi,rispondendovi mentalmente e man mano valutando quello che stateascoltando. Alla fine la persona che ha parlato avrà quasi l’impressione chesiete stati voi a parlare.Chiaro e semplice, eppure quanti commercianti pagano affitti da favola,spendono migliaia di euro in pubblicità, preparano vetrine bellissime e nonhanno il buon senso di assumere commessi che sappiano ascoltare il clientecon un minimo di garbo, senza interromperlo, contraddirlo, irritarlo eindurlo ad andarsene a mani vuote?

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 Anche la persona più brutale, più litigiosa, più criticona del mondo si calmae si tranquillizza alla presenza di qualcuno che la ascolta con pazienza esimpatia, che rimane silenzioso mentre lei va su tutte le furie e sprizza velenoda tutti i pori.Molta gente non riesce a fare buona impressione perché non ascolta conattenzione, sono così preoccupati di quello che stanno per dire che non sipreoccupano certo di ascoltare. Le persone preferiscono avere a che farecon buoni ascoltatori piuttosto che con buoni oratori. Ma la capacità diascoltare sembra più rara di qualsiasi altra cosa.Così, se volete diventare dei buoni conversatori, siate prima di tutto degliascoltatori attenti. Per interessare, mostratevi interessati. Fate domande chesapete fanno piacere al vostro interlocutore. Incoraggiatelo a parlare di sé edei propri successi.E non dimentichiamoci che ascoltare è importante anche in famiglia, almenoquanto sul lavoro.

8. 

Parlate di ciò che interessa agli altri.

Come suscitare l’interesse della gente? La strada maestra per arrivare alcuore delle persone è quella di parlare delle cose che più le interessano. E.Theodore Roosevelt conosceva questo segreto; infatti, tutti coloro che sonostati suoi ospiti, hanno avuto modo di stupirsi per l’enciclopedica cultura delpresidente. Che il suo visitatore fosse un cow-boy, un politico di New York oun diplomatico, Roosevelt sapeva di cosa parlare. Come faceva? La rispostaè semplice. Se attendeva un ospite, la sera prima stava sveglio fino a tardi,per leggersi l’essenziale su un soggetto che sapeva sarebbe stato gradito alsuo visitatore.Parlare tenendo conto degli interessi dell’altra persona è utile ad entrambigli interlocutori.

9. Fate sentire importanti gli altri e fatelo sinceramente.

C’è una legge molto importante che regola i rapporti con i nostri simili. Se

seguiamo questa legge, non avremo mai problemi, ci porterà amici inabbondanza e felicità duratura. La legge dice: date sempre agli altri la

certezza d’essere importanti. Il più grande desiderio della natura umana è quello di essere apprezzati. Sisente bisogno dell’approvazione di coloro con i quali si viene in contatto, si

 vuole vedere riconosciuta la propria dignità, si vuole la consapevolezza disentirsi importanti nel nostro piccolo mondo. Niente adulazione falsa, maapprovazione espressa con la massima naturalezza e sincerità. E risulteretesubito simpatici alle persone.

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Il Conto Corrente Emozionale

Una delle metafore che più amo relativa airapporti umani è quella del “conto corrente

emozionale” , ideata da Stephen Covey e illustratanel suo splendido libro  I sette pilastri del

 successo.Immagina di poter avere in dotazione un contocorrente dove versare e prelevare emozioni.Tutti sappiamo come funzioni un normale contocorrente bancario: si può prelevare solo se primasi è versato, perché altrimenti “si va in rosso” earriva immediata una telefonatine della banca

che ti informa dell’accaduto. A meno che tu su quel conto non possieda un“fido”, che implica ovviamente la “fiducia” nel fatto che tu sia in grado di farrientrare quei capitali che ti son stati concessi (in genere con un tassod’interesse solitamente non proprio “amichevole”), fiducia basata su unpassato in cui hai dato inconfutabili prove del fatto che sei solvibile.Prova a pensare che con la gente funzioni allo stesso modo.Ogni persona con cui intrattieni un rapporto di qualunque tipo è come sefosse una filiale di banca dove hai aperto un conto corrente: ma non si versae preleva denaro, bensì emozioni. Versiamo sul conto corrente emozionaledando attenzioni, facendo un complimento, una cortesia, una buona azione,mostrando sincero interesse nei confronti di qualcuno. Preleviamo, invece,ogni qual volta siamo irrispettosi, sgarbati, scostanti, scostanti, tradiamo lafiducia accordataci, rubiamo energia, assumiamo atteggiamenti disuperiorità. Per poter  prelevare, ovvero avere l’attenzione, al pazienza el’affetto di una persona, tu devi avere prima versato attenzione, pazienza eaffetto per lei.Se il conto corrente emozionale è ben rimpinguato, la persona con la qualeintratteniamo il rapporto sarà disposta a passare sopra a un nostro“prelievo”, memore del fatto che quella situazione non rappresenta lanormalità. Ma non si può pensare di “prelevare” sempre. Ci sono certi chesono continuamente centrati su se stessi, vedono tutto solo dal loro punto di

 vista, chiedono attenzione e non ne danno mai, chiedono calore, amicizia,devozione senza mai concederne a loro volta. IN questo modo il tuo contocorrente emozionale nei loro confronti va in rosso e prima o poi si “esaurisceil fido” e cessa l’erogazione.

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Come mantenere il conto corrente

emozionale in attivo

La metafora del conto corrente emozionale si riferisce alla sensazione disicurezza che si prova nei confronti di un altro essere umano, alla quantità difiducia che si è venuta a creare in un rapporto.

 Vediamo insieme i modi principali nei quali possiamo versare in un contocorrente emozionale.

1. Comprendere la persona

Mettersi nei suoi panni, cercare di capire quali sono le motivazioni chel’hanno spinta a dire o fare qualcosa, prima di giudicare o di sentirsi feritie offesi. Visto dall’altro punto di vista, il gesto che ci ha infastiditi eminacciati, può sembrare del tutto giustificabile e legittimo.

2.  Ascoltare attivamente

Poche cose come la mancanza di attenzione ci fanno sentire pococonsiderati dal prossimo, azzerando il livello di soddisfazione del nostrobisogno di importanza. Ma ascoltare non è sufficiente: per ottenererisultati positivi bisogna ascoltare attivamente.

3. Essere attenti alle piccole cose

 A volte siamo così presi da noi stessi, dai nostri progetti e problemi dadimenticare che le piccole cose hanno una grandissima importanza. Unafrase gentile, una gratificazione, il riconoscimento di un lavoro fattobene, un ringraziamento sentito fanno la differenza nei rapporti.

4. Chiarire bene le aspettative

Poca chiarezza nella comunicazione, eccessive aspettative, difficoltà oimbarazzo a essere precisi sui ruoli provocano situazioni di malcontentoe fraintendimento che possono minacciare anche il rapporto più saldo.Non si può sperare che “le cose si sistemino da sole”: se c’è una carenzanella comunicazione ognuno si crea aspettative circa il ruolo dell’altro equesto porterà il “conto” in rosso.

5. Fare ciò che si dice!

Impegnarsi per primi a fare ciò che si dice è sicuramente la manieramigliore di guadagnarsi la stima e il rispetto degli altri. Se le personesanno che ciò che tu hai detto farai, ti riterranno affidabile e degno distima.

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6. Saper chiedere scusa quando si sbaglia

Molte persone vivono l’ammettere i propri sbagli e lo scusarsi come unaterribile debolezza.Ci comportiamo in maniera sgarbata o aggressiva con chi amiamo,magari solo perché abbiamo avuto una giornataccia, ce ne rendiamoconto e, invece di scusarci per questo, rincariamo ulteriormente la dose,diventando ancora più aggressivi in cerca di una giustificazione al nostrocomportamento assurdo. Anche se chi ci ama è di solito disposto aperdonarci spontaneamente, trovando da sé la giustificazione al nostrocomportamento, quando non chiediamo scusa il nostro conto subisce un“addebito”. Scusarsi sinceramente e onestamente, invece, è il modomigliore per ripianare immediatamente il debito e, anzi, tende a faraumentare la stima che quella persona nutre per noi.

7. 

Essere disponibili

L’essere disponibili nei confronti di qualcuno è uno dei principali modiper dimostrare fattivamente che per noi quella persona è importante.Infatti, quel piccolo extra spesso è più apprezzato di un impegno moltogrande, che in qualche modo era dovuto.

8. Dimostrare sincero interesse

Il deposito più cospicuo si ottiene interessandoci agli altri sinceramentee senza aspettarci nulla in cambio. Anche le critiche più feroci sarannoaccettate positivamente, se la persona sentirà da parte nostra un realeinteresse al suo miglioramento, se avvertirà che abbiamo detto quellecose non tanto per il gusto di criticare, ma per dare un nostro contributototalmente disinteressato alla sua crescita.

 Liberamente tratto dal libro “Leader di te stesso” di Roberto Re

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Fondamenti delle Relazioni Umane 

Impegnatevi ad applicare uno dei primi nove principi di Relazioni Umaneper diventare una persona più socievole, tratti dal libro “Come Trattare gli

 Altri e Farseli Amici”.

Prendete un impegno concreto per migliorare le relazioni interpersonali conuna persona specifica. Completate il foglio di preparazione qui sotto.

Impegnatevi sin d'ora ad applicare i principi di Relazioni Umane ad ogniopportunità che vi capita. Iniziate subito a reggere le redini della vostra vita.

Impegnarsi a migliorare le nostre relazioni

Persona con la quale desidero una relazione migliore:

Il Salto di Qualità che voglio ottenere è:

I principi che mi aiuteranno a raggiungere questo Salto di Qualità sono:

Concretamente quello che farò in modo diverso è:

Il primo passo che farò è:

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CONSIGLIATI DA ROBERTO RE

COME TRATTARE GLI ALTRI E FARSELI AMICIDale Carnegie, Bompiani

Le regole che Carnegie suggerisce non sono divagazioni teoriche di unesperto in relazioni interpersonali, nè capitoli di un trattato di psicologia:semplicemente sono consigli che hanno un immediato utilizzo pratico sullavoro, in casa, negli affari e nei rapporti sociali in genere.

http://www.hrdonline.it/articledetail.jsp?id=LIB00156 

BEN FATTO! Kenneth Blanchard,

La storia prende l'avvio da una visita al SeaWorld di Wes Kingsley, seriosomanager che, stupefatto dall'abilità con cui gli addestratori riescono a faresibire le orche, scopre il loro metodo: creare fiducia reciproca,evidenziare i lati positivi e reindirizzare un comportamento negativo.Kingsley comincia dunque a vagliare il proprio stile manageriale, dai tonitroppo spesso accusatori, e capisce che alcuni difetti del suocomportamento di dirigente e padre di famiglia finiscono per ledere lafiducia reciproca.

Si rende così conto della differenza fra la "strigliata", il dito puntato contro il colpevole, eil "ben fatto!" che significa motivare ed esaltare sempre il lato positivo del

comportamento altrui. Un libro ideale per imparare l'abc della motivazione e dellaleadership.

http://www.hrdonline.it/articledetail.jsp?id=LIB0216 

LA DIFFICILE ARTE DI BALLARE CON I PORCOSPINIBob Phillips - Gribaudi

L’autore spiega come si possono diminuire al minimo gli attriti e i conflittiinterpersonali, ossia in altre parole “la difficile arte di ballare con iporcospini” e imparare ad apprezzare i lati positivi degli altri. Siamo tutti, chi

più chi meno, “porcospini” l’importante è rendersene conto.http://www.hrdonline.it/articledetail.jsp?id=LIB00168 

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… alla prossima puntata!