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COMMISSIONE REGIONALE VAS AUTORITÀ AMBIENTALE PER LA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA UNITA’ DI PROGETTO COORDINAMENTO COMMISSIONI (VAS-VINCA-NUVV) 1 PARERE n. 16 del 15 Aprile 2011 (o.d.g. 6 del 15 Aprile 2011) OGGETTO: Comune di Cessalto (TV). Rapporto Ambientale al Piano di Assetto del Territorio. PREMESSO CHE ai sensi dell’art. 4 della legge regionale 23 aprile 2004, n. 11, in attuazione della direttiva comunitaria 2001/42/CE, i Comuni, le Province e la Regione, nell’ambito dei procedimenti di formazione degli strumenti di pianificazione territoriale, devono provvedere alla valutazione ambientale strategica (VAS) dei loro effetti sull’ambiente al fine di “promuovere uno sviluppo sostenibile e durevole ed assicurare un elevato livello di protezione dell’ambiente”; La Commissione Regionale VAS, individuata ex art.14 della LR n.4/2008, si è riunita in data 15 Aprile 2011 come da nota n. 179608 del 13.04.2011 del Dirigente della Unità di Progetto Coordinamento Commissioni (VAS – VINCA – NUVV), segretario della commissione; Il Comune di Cessalto (TV) con nota pervenuta il 28.01.2010, prot. n. 10040 del 10.11.2010, n. 242 del 13.01.2011, n. 677 del 27.01.2011. n. 783 del 31.01.2011, n. 760 del 31.01.2011, n. 838 del 01.02.2011, ha fatto pervenire la documentazione necessaria per ottenere il parere della Commissione VAS; Il Comune di Cessalto ha approvato con DGC n. 96 del 16.10.2008 il “Documento Preliminare e lo schema di accordo di pianificazione” ai sensi dell’art. 15 della legge urbanistica regionale, per la formazione del piano di assetto del territorio comunale. L’accordo di copianificazione tra il Comune di Cessalto e la Regione Veneto per la redazione del PAT in esame è stato sottoscritto in data 24.10.2008. In applicazione dell’art. 5 della legge urbanistica regionale 11/2004 è stata avviata la fase di concertazione e partecipazione con gli enti territoriali e le Amministrazioni interessate alla tutela degli interessi pubblici coinvolti nella redazione del PAT, oltre che con le associazioni economiche, sociali e politiche portatrici di interessi diffusi nel territorio comunale, mediante incontri di lavoro e pubbliche assemblee. Il Comune di Cessalto con DGC n. 115 del 18.12.2008 ha espletato la fase di concertazione e partecipazione ai fini della redazione del Piano di Assetto del Territorio Comunale ai sensi dell’art. 15 della Legge Regionale n. 11 del 23 aprile 2004 e successive modificazioni, prendendo atto degli esiti dell’avvenuta concertazione e valutando le comunicazioni ed i contributi – diversamente pervenuti – da parte degli enti, amministrazioni, associazioni e soggetti interessati, intervenuti alla concertazione; Il Comune di Cessalto con DCC n. 10 del 29.04.20009, ha adottato il Piano di Assetto del Territorio Comunale secondo quanto previsto dall’art. 15 della LR n. 11 del 23.04.04 Come da documentazione presentata, l’avviso dell’avvenuta adozione del Piano in parola è stato affisso all’albo pretorio del Comune, Bur n--e sui quotidiani “La Tribuna” e del “Il Gazzettino” del 07.05.2010; Come emerge dalla attestazione del Valutatore, inviata nota del Comune di Cessalto prot. n. 242 del 13.01.11, sono pervenute complessivamente n. 44 osservazioni delle quali solo n. 42 inerenti il Rapporto Ambientale. - PARERE DELLA COMMISSIONE VAS SUL RAPPORTO AMBIENTALE PRELIMINARE Questa Commissione, con parere n. 121 del 07.10.2008, aveva espresso parere favorevole sul Rapporto Ambientale Preliminare allegato al Documento Preliminare con le alcune prescrizioni che sono state ottemperate in sede di stesura del Rapporto Ambientale. - INTEGRAZIONI AL RAPPORTO AMBIENTALE FORNITE IN SEDE ISTRUTTORIA In sede istruttoria è emersa la necessità di acquisire la documentazione in ordine alle procedure (lettera di richiesta prot. regionale n.265737 del 12/05/2010) nonché maggiori elementi di conoscenza ed integrazioni al Rapporto Ambientale presentato (lettera di richiesta prot. regionale n.617227 del 24/11/2010). Per quanto riguarda l’iter procedurale sono state presentate delle integrazioni in data 10/11/2010 con nota prot. n.10040, mentre per quanto riguarda i contenuti tecnici del R.A. sono state presentate delle integrazioni in data 13.11.2011 con nota prot. n. 242.

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COMMISSIONE REGIONALE VAS AUTORITÀ AMBIENTALE PER LA VALUTAZIONE AMBIENTALE S TRATEGICA

UNITA’ DI PROGETTO COORDINAMENTO COMMISSIONI (VAS-VINCA-NUVV) 1

PARERE n. 16 del 15 Aprile 2011

(o.d.g. 6 del 15 Aprile 2011)

OGGETTO: Comune di Cessalto (TV). Rapporto Ambientale al Piano di Assetto del Territorio. PREMESSO CHE – ai sensi dell’art. 4 della legge regionale 23 aprile 2004, n. 11, in attuazione della direttiva

comunitaria 2001/42/CE, i Comuni, le Province e la Regione, nell’ambito dei procedimenti di formazione degli strumenti di pianificazione territoriale, devono provvedere alla valutazione ambientale strategica (VAS) dei loro effetti sull’ambiente al fine di “promuovere uno sviluppo sostenibile e durevole ed assicurare un elevato livello di protezione dell’ambiente”;

– La Commissione Regionale VAS, individuata ex art.14 della LR n.4/2008, si è riunita in data 15 Aprile 2011 come da nota n. 179608 del 13.04.2011 del Dirigente della Unità di Progetto Coordinamento Commissioni (VAS – VINCA – NUVV), segretario della commissione;

– Il Comune di Cessalto (TV) con nota pervenuta il 28.01.2010, prot. n. 10040 del 10.11.2010, n. 242 del 13.01.2011, n. 677 del 27.01.2011. n. 783 del 31.01.2011, n. 760 del 31.01.2011, n. 838 del 01.02.2011, ha fatto pervenire la documentazione necessaria per ottenere il parere della Commissione VAS;

– Il Comune di Cessalto ha approvato con DGC n. 96 del 16.10.2008 il “Documento Preliminare e lo schema di accordo di pianificazione” ai sensi dell’art. 15 della legge urbanistica regionale, per la formazione del piano di assetto del territorio comunale. L’accordo di copianificazione tra il Comune di Cessalto e la Regione Veneto per la redazione del PAT in esame è stato sottoscritto in data 24.10.2008. In applicazione dell’art. 5 della legge urbanistica regionale 11/2004 è stata avviata la fase di concertazione e partecipazione con gli enti territoriali e le Amministrazioni interessate alla tutela degli interessi pubblici coinvolti nella redazione del PAT, oltre che con le associazioni economiche, sociali e politiche portatrici di interessi diffusi nel territorio comunale, mediante incontri di lavoro e pubbliche assemblee. Il Comune di Cessalto con DGC n. 115 del 18.12.2008 ha espletato la fase di concertazione e partecipazione ai fini della redazione del Piano di Assetto del Territorio Comunale ai sensi dell’art. 15 della Legge Regionale n. 11 del 23 aprile 2004 e successive modificazioni, prendendo atto degli esiti dell’avvenuta concertazione e valutando le comunicazioni ed i contributi – diversamente pervenuti – da parte degli enti, amministrazioni, associazioni e soggetti interessati, intervenuti alla concertazione; Il Comune di Cessalto con DCC n. 10 del 29.04.20009, ha adottato il Piano di Assetto del Territorio Comunale secondo quanto previsto dall’art. 15 della LR n. 11 del 23.04.04 Come da documentazione presentata, l’avviso dell’avvenuta adozione del Piano in parola è stato affisso all’albo pretorio del Comune, Bur n--e sui quotidiani “La Tribuna” e del “Il Gazzettino” del 07.05.2010; Come emerge dalla attestazione del Valutatore, inviata nota del Comune di Cessalto prot. n. 242 del 13.01.11, sono pervenute complessivamente n. 44 osservazioni delle quali solo n. 42 inerenti il Rapporto Ambientale.

− PARERE DELLA COMMISSIONE VAS SUL RAPPORTO AMBIENTALE PRELIMINARE Questa Commissione, con parere n. 121 del 07.10.2008, aveva espresso parere favorevole sul Rapporto Ambientale Preliminare allegato al Documento Preliminare con le alcune prescrizioni che sono state ottemperate in sede di stesura del Rapporto Ambientale.

− INTEGRAZIONI AL RAPPORTO AMBIENTALE FORNITE IN SEDE ISTRUTTORIA In sede istruttoria è emersa la necessità di acquisire la documentazione in ordine alle procedure (lettera di richiesta prot. regionale n.265737 del 12/05/2010) nonché maggiori elementi di conoscenza ed integrazioni al Rapporto Ambientale presentato (lettera di richiesta prot. regionale n.617227 del 24/11/2010). Per quanto riguarda l’iter procedurale sono state presentate delle integrazioni in data 10/11/2010 con nota prot. n.10040, mentre per quanto riguarda i contenuti tecnici del R.A. sono state presentate delle integrazioni in data 13.11.2011 con nota prot. n. 242.

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Durante la fase istruttoria si sono tenuti due incontri con i valutatori per definire alcune questioni in ordine all’approfondimento del quadro conoscitivo, alla metodologia di valutazione ed alla scelta degli scenari alternativi, al calcolo dell’impronta ecologica, alla verifica di coerenza interna ed esterna, ed altre problematiche. Durante il perfezionamento dell’istruttoria sono stati presentati dal Comune altri documenti integrativi e di maggiore dettaglio: • prot. 677 del 27.01.2011 – Dichiarazioni in merito alle modalità di pubblicazione dei documenti

di piano in relazione alle procedure VAS; • prot. 783 del 31.01.2011 – Dichiarazioni in merito ai pareri pervenuti da parte dei soggetti

aventi competenza ambientale; • prot. 760 del 31.01.2011 – Trasmissione R.A. integrato; • prot. 838 del 01.02.2011 – Dichiarazioni in merito ai pareri pervenuti da parte dei soggetti

aventi competenza ambientale.

− INQUADRAMENTO TERRITORIALE Cessalto è un comune di circa 3.700 abitanti della provincia di Treviso. La superficie comunale è di 28,19 kmq . Confina con i comuni di Ceggia (VE), Chiarano, Motta di Livenza, Salgareda, San Donà di Piave (VE), Santo Stino di Livenza (VE), Torre di Mosto (VE). Le frazioni di Cessalto sono: Santa Maria di Campagna, Sant'Anastasio. Il territorio comunale di Cessalto è interessato dal passaggio dell’A4 e dalla SP54, ed è attraversato dalla linea ferroviaria Venezia-Trieste, limitatamente alla Frazione di S. Anastasio, sebbene il comune non sia servito da alcuna stazione. Per quanto riguarda il servizio di trasporto pubblico locale su gomma, il territorio comunale è servito da ATVO di San Donà di Piave e dall’azienda La Marca di Treviso. La prima collega Cessalto con Oderzo e Conegliano da un verso, Ceggia dall’altro.

− INQUADRAMENTO SOCIO-ECONOMICO Aspetti demografici. La situazione demografica del Comune di Cessalto, al 2008, si caratterizza per la presenza di quasi 3.700 cittadini residenti, che rappresentano circa lo 0,4% della popolazione della Provincia di Treviso. La densità abitativa è di circa 126 abitanti per kmq, di gran lunga inferiore rispetto alla media della Provincia di Treviso. Risultano insediate oltre 1.300 famiglie, con una dimensione media di 2,7 componenti, dato leggermente superiore alla media provinciale. L’incidenza della popolazione straniera residente sul totale complessivo, al 2008, è di quasi il 16%, contro una media provinciale del 10%. La situazione, tuttavia, è analoga a quella di comuni limitrofi, come, ad esempio, Chiarano (14,3%). Tuttavia l’incidenza della popolazione straniera rispetto a comuni più popolosi della Provincia, come, ad esempio, Castelfranco Veneto o Oderzo, risulta maggiore (8,3% per il primo, 10,7% per il secondo). La situazione demografica del Comune di Cessalto, dopo lo stallo degli anni Novanta e dei primi anni del Duemila, si è caratterizzata per una crescita, a partire dal 2003. I motivi vanno ricondotti sia ad un incremento del saldo migratorio interno (movimentazioni da altri comuni), sia ad un aumento del numero di cittadini stranieri. Minore appare l’incidenza del saldo naturale. Per quanto riguarda possibili modelli previsionali circa l’andamento demografico, sin fa riferimento ad un territorio più vasto; le elaborazioni effettuate nell’ambito del PTCP di Treviso riportano per l’area opitergino-mottense uno scenario “prudenziale” che prevede un aumento del 4,2% al 2015 rispetto al dato 2004 (contro un +3,6% per la provincia nel complesso). Settori produttivi Agricoltura In base ai dati dell’ultimo censimento dell’agricoltura (2000), risulta che nel Comune di Cessalto vi sono 301 aziende agricole, per una SAU (Superficie Agricola Utilizzabile) complessiva di 1.455 ha, che rappresenta circa l’1% della SAU complessiva della Provincia di Treviso. La SAU media, pari a 4,83 ha, è superiore al dato provinciale (3,17 ha). Le aziende fino a due ettari rappresentano oltre il 50%. Quelle medio grandi, oltre i 10 ettari, circa il 10%. La destinazione del suolo ad

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attività agricole (SAU) incide per oltre il 50% sulla superficie complessiva del Comune. Il Programma di Sviluppo Rurale (PSR) per il periodo 2007-13 identifica il territorio di Cessalto, sulla base di parametri statistici, come sub area rurale urbanizzata, con caratteristiche di area rurale ad agricoltura intensiva specializzata. Si tratta di aree appartenenti alla classe rurale con una graduazione media del livello di urbanizzazione, ovvero aree in cui le caratteristiche proprie della ruralità sono più spiccate rispetto altri contesti dove predominano caratteristiche urbane. Il seminativo rappresenta la destinazione d’uso prevalente: praticato da 276 aziende, vede coinvolta una SAU di oltre 1.100 ettari. Si tratta prevalentemente di cereali (225 aziende per 576 ha) e piante industriali (66 aziende per 361 ha). Delle 168 aziende che sono dedite a coltivazioni legnose, la quasi totalità (166) pratica la viticoltura. Delle 301 aziende presenti, 14, per una SAU di 343 ha, sono dedite a produzioni di qualità; trattasi quasi esclusivamente di produzione vegetale disciplinata. La superficie a set -aside risulta scarsa: 50 ha, ripartiti fra 17 aziende. La zootecnia si concentra prevalentemente su bovini, suini e avicoli. Il numero medio di capi per azienda risulta comunque sempre basso. L’agricoltura rappresenta, come noto, una fonte di pressioni sullo stato dell’ambiente, in particolare dei suoli e delle acque, derivante dalle deiezioni animali e dall’uso di fertilizzanti. La situazione nel Comune di Cessalto non appare tuttavia critica: in base ai dati messi a disposizione nel Rapporto sullo stato dell’ambiente della Provincia di Treviso del 2004, il surplus di azoto varia tra i 50 e i 100 kg per ha di SAU (dati Arpav), mentre il surplus di fosforo è inferiore ai 50 kg per ha di SAU. Industria e artigianato In base ai dati dell’ultimo Censimento dell’Industria e dei Servizi (2001), risultano presenti sul territorio del Comune di Cessalto 249 unità locali (pari ad 1,2 u.l. per kmq), concentrate prevalentemente in classi di addetti di ridotte dimensioni (oltre il 40% ha un unico addetto). Le imprese ammontano a 216. Lo scarso scostamento fra il numero di unità locali e il numero di imprese indica la presenza di aziende caratterizzate prevalentemente da un unico insediamento o stabilimento. Quanto alla distribuzione fra le varie classi ATECO, risulta un’elevata concentrazione nel settore commerciale, delle costruzioni e delle intermediazioni. L’Atlante delle Aree Produttive della provincia di Treviso (2005) identifica per il Comune di Cessalto due aree produttive: la prima, interamente occupata, compresa fra Via Olmi, Querce, Gelsi, Sim e Pascoli è di oltre 630 mila mq; la seconda è un’area in corso di lottizzazione di oltre 380 mila mq, dotata di infrastrutture di base e fibra ottica. Va evidenziato che Cessalto fa parte del distretto del mobile dell’opitergino, con una decina di aziende e 379 addetti (pari questi al 4,3% del distretto); Le fonti di pressione generate dalle imprese sull’ambiente sono, come noto, di vario tipo, ma possono essere principalmente ricondotte a inquinamento del suolo, delle acque e dell’atmosfera generato da scarichi industriali, produzione di rifiuti e conseguente presenza di siti inquinati, incidenti rilevanti dovuti alla presenza di imprese soggette alla disciplina delle Direttive Seveso (incidente rilevante). Sulla base delle informazioni disponibili sul Rapporto sullo Stato dell’Ambiente della Provincia di Treviso del 2004 risulta che nel Comune di Cessalto il numero di scarichi industriali autorizzati è scarso (inferiore a 5); non risulta alcun sito produttivo inquinato e non vi è neppure nessuno stabilimento suscettibile di causare incidente rilevante ai sensi delle Direttive Seveso e della normativa nazionale di recepimento (DD.LLggss. 334/1999 e 238/2005).

− STATO DELL’AMBIENTE Per quanto concerne lo stato dell'ambiente, il Rapporto Ambientale approfondisce le differenti matrici ambientali indicate nel Rapporto Ambientale Preliminare, concludendo con una più dettagliata analisi delle criticità come di seguito illustrate. Criticità ambientali L’analisi delle componenti ambientali, per gli argomenti attinenti alle tematiche del PAT, riporta le seguenti indicazioni:

Questione ambientale rilevante Obiettivo di sostenibilità Atmosfera e cambiamenti climatici

A livello provinciale si registra una lieve diminuzione delle Contribuire alla lotta ai cambiamenti climatici

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precipitazioni medie, un lieve e progressivo innalzamento della temperatura massima soprattutto nel periodo estivo e il manifestarsi di frequenti eventi anomali per precipitazioni e temperature Problemi con la qualità dell’aria in linea con gli altri comuni dell’area del Veneto orientale. La vicinanza dell’Asse autostradale genera pressioni a livello di inquinanti

Migliorare la qualità dell’aria

Inquinamento acustico derivante principalmente dal traffico dell’asse autostradale che attraversa il comune, ma anche dal traffico ferroviario

Ridurre l’inquinamento acustico

Acque Stato delle acque scadente con riferimento al Piavon e al Brian

Migliorare lo stato qualitativo delle acque di superficie Fauna ittica compromessa a causa della scarsa qualità delle acque

Suolo e sottosuolo Presenza di alcuni fenomeni localizzati di inquinamento del suolo (serbatoio interrato di carburanti attualmente in sicurezza di emergenza mediante barriera idraulica e sito della ex ditta Fillattice SpA)

Monitorare le situazioni critiche di inquinamento del suolo ed agevolare le necessarie operazioni di bonifica

Modeste aree interessate da pericolosità idraulica bassa o media (rispettivamente 4,56 kmq e 1,73 kmq)

Accompagnare le misure previste dal PAI per ridurre la pericolosità idraulica

Natura e biodiversità Bosco di Olmè: scarsa umidità del suolo e scarso rinnovamento della farnia dovuti all’abbassamento della falda freatica superficiale

Rinaturalizzare le aree più fragili Bosco San Marco: problemi di naturalizzazione e di sesto d’impianto non coerente coni caratteri specifici dei boschi planiziali Presenza di specie alloctone

Criticità ambientali emerse dall’analisi dello stato dell’ambiente Relativamente alla salute umana si riscontrano elevati indicatori di incidentalità derivanti essenzialmente dal contributo in sede autostradale. Non risultano altre specifiche indicazioni di criticità. Relativamente a clima e qualità dell’aria, non vi sono centraline di monitoraggio sul territorio comunale. I dati di monitoraggio dei Comuni più vicini (Mansuè e San Donà di Piave) debbono essere trattati con cautela, anche perché i contesti territoriali sono diversi. Tuttavia si può affermare ragionevolmente che l’attraversamento dell’autostrada A4 generi pressioni significative sulla qualità dell’aria. Il comune di Cessalto è classificato tra quelli a rischio effettivo di superamento dei limiti di PM10 previsti dal DM 60/2002. Per quanto riguarda l’inquinamento acustico il RA ha fatto riferimento ai dati ARPAV elaborati per il PTCP di Treviso da cui emerge il problema causato dal traffico autostradale. Anche la ferrovia genera pressioni Relativamente all’inquinamento luminoso non risulta una particolare sofferenza per il territorio comunale Per quanto concerne gli agenti fisici inquinanti, non risultano criticità per le radiazioni ionizzanti (radon) non vi sono criticità; per quelle non ionizzanti non risultano criticità per gli impianti per la telefonia mobile, per i campi elettromagnetici da linee elettriche ad alta tensione si richiede l’applicazione delle relative fasce di rispetto (aggiornate con DM 29.05.2008), La qualità delle acque risulta “scadente” per quelle superficiali, del Piavon e del Brian, buona è invece la situazione delle acque sotterranee. Non vi sono problemi di concentrazione nitrati. Per quanto riguarda il sistema idrico integrato, le reti idrica e fognaria, nonché i consumi di acqua non si presentano problemi in quanto i consumi medi giornalieri per utenza sono inferiori alla media provinciale (fonte: PTCP); per gli scarichi il 61% risulta connesso alla rete fognaria. Relativamente al suolo e rifiuti, sono indicate le condizioni geologiche dei suoli ed i relativi problemi di drenaggio; si dà atto che sono in corso le azioni appropriate per situazioni puntuali che richiedono interventi di bonifica e che non risulta alcuna notizia di altri fenomeni di inquinamento del suolo; il RA evidenzia inoltre le buone performance ottenute nella raccolta e gestione dei rifiuti. Per quanto riguarda la natura e biodiversità, il RA evidenzia le aree di pregio e della Rete Natura 2000, indicandone gli elementi di fragilità e criticità.

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Per quanto riguarda il paesaggio, beni materiali e patrimonio culturale, il RA individua gli elementi di pregio e non riscontra particolari criticità. Per quanto riguarda il rischio naturale, vi sono alcune zone a pericolosità idraulica bassa o media; non vi è rischio di frane (territorio completamente pianeggiante), il territorio è caratterizzato da una sismicità locale di basso livello. Per quanto riguarda il rischio tecnologico, non vi è presenza di industrie a rischio incidente rilevante. altra fonte di rischio è data, ovviamente, dalle grandi infrastrutture di comunicazione (autostrada e ferrovia) che trovano peraltro specifiche regolamentazioni.

L’Autorità Procedente, in collaborazione con il Dipartimento Arpav di Treviso, sta effettuando il monitoraggio della qualità dell’aria come emerge dalla sotto riporta mail trasmessa in data 31.01.2011: “In accordo con l'Amministrazione comunale di Cessalto stiamo eseguendo il monitoraggio della qualità dell'aria, in particolare PM10 IPA e metalli, presso le scuole elementari del comune. Il sito è stato individuato al fine di valutare l'esposizione di ricettori sensibili mentre la scelta temporale è stata valutata in base a quanto riportato al paragrafo 3.3.6 del documento del CTN_ACE dal titolo “Linea Guida al Monitoraggio e all’analisi di microinquinanti in campo chimico-fisico” dove viene previsto che “nel caso specifico di indagini di lungo periodo i rilievi devono essere svolti almeno in due periodi, tipicamente freddo e caldo, caratterizzati da una diversa prevalenza delle condizioni di rimescolamento atmosferico”. La prima campagna è stata eseguita tra l'8 luglio e il 18 agosto 2010 (campagna estiva) e tra il 7 dicembre 2010 e il 9 gennaio 2011 (campagna invernale). Al fine di disporre di dati sufficienti alla valutazione della qualità dell'aria, la campagna verrà ripresa nel medesimo sito verso metà febbraio per un paio di settimane. Nel mese di giugno 2010, in accordo con i tecnici comunali per la verifica della disponibilità della corrente elettrica necessaria al funzionamento della strumentazione di misura, era stato individuato anche il sito di via Pascoli presso il centro di raccolta differenziata. In seguito al sopraluogo tale sito è stato valutato non rappresentativo della qualità dell'aria media del territorio comunale essendo in prossimità della fonte emissiva autostradale, e nemmeno idoneo per la valutazione dell'impatto emissivo della stessa autostrada essendo il centro di raccolta differenziata fonte di inquinamento locale che interferirebbe nella valutazione dei dati. Al momento ARPAV resta disponibile a valutare in una breve campagna dedicata un sito di monitoraggio presso l'autostrada purchè non sia impattato però da altra fonte di pressione.”.

− OBIETTIVI E AZIONI DEL PAT Gli obiettivi di Piano, individuati nella fase preliminare e ribaditi nel documento definitivo, sono articolati come segue in 5 sistemi: Il sistema insediativo prevede i seguenti obiettivi: • Dimensionamento delle nuove necessità insediative, in relazione ai fabbisogni locali; • Riqualificazione e recupero delle aree periurbane e/o marginali; • Miglioramento dell’assetto funzionale degli insediamenti esistenti. Il sistema ambientale ed architettonico prevede i seguenti obiettivi: • Tutela e valorizzazione del patrimonio ambientale, degli ambiti più fragili e da riqualificare; • Mitigazione e/o allontanamento degli elementi detrattori che compromettono la qualità ambientale. Il sistema produttivo prevede i seguenti obiettivi: • Riqualificazione e riorganizzazione degli attuali insediamenti produttivi; • Riqualificazione delle attività dislocate in aree “improprie” e di difficile rilocazione; • Salvaguardia del territorio agricolo; Il sistema dei servizi: • adeguamento e potenziamento delle strutture esistenti, e la previsione di nuove aree attrezzate. Il sistema infrastrutturale: • razionalizzazione del sistema della viabilità locale, principale e secondaria, e dei collegamenti con la viabilità sovra comunale. Le Azioni del PAT possono essere riassunte nella seguente tabella:

Azioni del PAT riferibili al sistema insediativo 1.1.1 attenta calibrazione dimensionale e localizzativa degli interventi di espansione edilizia;

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1.1.2 limitazione dell’occupazione del territorio agricolo, in modo da favorire gli interventi di accorpamento dei centri urbani; 1.1.3 concessione, se necessaria, di un’espansione in verticale degli edifici, in modo da delimitare un chiaro limite fisico oltre il quale evitare l’edificazione. 1.2.1 potenziamento delle frange urbane perimetrali del centro e delle frazioni delimitando quelle già totalmente o parzialmente urbanizzate; 1.2.2 interventi in aderenza al tessuto esistente, coerenti con il contesto urbano e rurale. 1.3.1 recupero e riconversione del patrimonio edilizio esistente anche adottando parametri di efficienza energetica; 1.3.2 recupero dei nuclei storici non solo come luogo di abitazione ma anche favorendo le attività economiche che ben si possono inserire nei centri abitati, quali il commercio i servizi ed il terziario; 1.3.3 valorizzazione dei “luoghi centrali” del capoluogo e delle frazioni che mantengono una loro identità storico/culturale rappresentativa del Comune di Cessalto, intesi come spazi di relazione e di incontro dove promuovere gli scambi culturali; 1.3.4 riutilizzo dei fabbricati rurali non più funzionali alla attività agricola e di quelli abbandonati; 1.3.5 inserimento di destinazioni residenziali o turistico-ricettive, in funzione della loro localizzazione. Azioni del PAT riferibili al sistema ambientale 2.1.1 conservazione e rafforzamento del patrimonio di biodiversità, delle specie animali e vegetali e dei relativi habitat e delle associazioni vegetali; 2.1.2 gestione dell’area SIC/ZPS del bosco di Olmè, individuato con il codice IT3240008; 2.1.3 tutela dei sistemi storico culturali di interesse locale; 2.1.4 tutela e salvaguardia dei corsi d’acqua, e degli equilibri ecologici; 2.1.5 corretta gestione delle fonti di pressione per limitare i fenomeni di inquinamento di aria, acqua e suolo; 2.1.6 individuazione di itinerari di interesse storico ambientali, urbani ed extraurbani. 2.2.1 predisposizione di fasce arboree lungo le principali infrastrutture viarie; 2.2.2 mitigazione dell’impatto visivo mediante mascheramento ed inserimento paesaggistico degli edifici industriali. Azioni del PAT riferibili al sistema produttivo 3.1.1 recupero delle aree sotto utilizzate o in via di dismissione, con l’ausilio degli strumenti previsti dalla nuova legge urbanistica (compensazione, credito edilizio, ecc…); 3.1.2 trasformazione delle aree produttive poste all’interno degli abitati; 3.1.3 previsione di elevati standard di qualità dei servizi. 3.2.1 ricomposizione degli spazi aperti; 3.2.2 mitigazione degli impatti negativi sul paesaggio derivanti dalla presenza di elementi edilizi di disturbo. 3.3.1 nuova localizzazione delle attività presenti in zona impropria utilizzando i nuovi strumenti quali la compensazione ed il ricorso ai crediti edilizi. Azioni del PAT riferibili al sistema dei servizi 4.1.1 riqualificazione degli spazi pubblici esistenti; 4.1.2 creazione di ambiti per lo svolgimento di attività sportive all’aperto; 4.1.3 adeguamento e/o riorganizzazione del sistema delle infrastrutture e delle dotazioni territoriali in funzione dei nuovi poli e degli obiettivi di qualità e delle condizioni di sostenibilità ambientale stabilite. Azioni del PAT riferibili al sistema infrastruttura le per la mobilità 5.1.1 individuazione delle strade e dei principali “nodi” da adeguare e/o riqualificare; 5.1.2 adeguamento del sistema della mobilità ciclabile e pedonale, dei sentieri e dei percorsi rurali e di interesse storico-ambientale; 5.1.3 razionalizzazione e potenziamento dell’offerta di spazi a parcheggio; 5.1.4 tutela del centro abitato da problemi derivanti dal traffico veicolare.

PROCESSO DI CONCERTAZIONE/CONSULTAZIONE Il processo di concertazione e consultazione è stato articolato attraverso attività di confronto e concertazione con gli altri enti pubblici territoriali, con le associazioni economiche e sociali portatrici di rilevanti interessi sul territorio e di interessi diffusi, gestori di servizi pubblici, etc. Chiusura della fase di concertazione in itinere: Con deliberazione n. 115 del 18.12.2008 la Giunta Comunale ha preso atto dell’avvenuto espletamento della fase di concertazione e partecipazione per la

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redazione del PAT ai sensi dell’art. 5, LR 11/2004, nella quale sono state evidenziate le osservazioni ed i suggerimenti pervenuti all’Amministrazione. Il PAT è stato adottato dal Consiglio Comunale di Cessalto con DCC N.10 del 29.04.2010. Con nota prot. n. 2444 del 19.03.2009 il Comune di Cessalto ha inviato i documenti del PAT agli Enti competenti in materia ambientale. E, con successiva nota prot. n. 783 del 31.01.2011, ha trasmesso alla Unità di Progetto Coordinamento Commissioni sono pervenuti n. 2 pareri pervenuti. Dopo i trenta giorni di pubblicazione e trenta giorni di tempo per presentare le osservazioni al PAT e i sessanta giorni per presentare le osservazioni alla VAS sono pervenute 44 osservazioni di cui 42 di carattere ambientale o con attinenza ai temi oggetto della VAS.

− DIMENSIONAMENTO DEL PIANO e AMBITI TERRITORIALI OMOGENEI Il dimensionamento delle previsioni del P.A.T. si è basato sull’’analisi dell’andamento demografico del comune di Cessalto degli ultimi anni. Il trend ha subito un notevole incremento nel quinquennio considerato 2004-2008, per poi tornare ad assestarsi su valori più moderati (anno 2010). Il dato assume ancora maggior rilievo se confrontato con i tasso di incremento della popolazione della Provincia di Treviso, che, nel quinquennio considerato, è stato senz’altro meno marcato. La previsione della popolazione di Cessalto per il decennio 2008–2018 fa riferimento ai dati ISTAT riguardanti il movimento demografico della popolazione negli anni 2003 e 2008. Per tale previsione sono stati considerati i seguenti componenti fondamentali della variazione di popolazione: popolazione residente; nati; morti; immigrati; emigrati. Il pianificatore ha elaborato i dati tramite una matrice dalla quale risulta un saldo naturale al 2018 di 3821 abitanti. Al saldo naturale è stato sommato il saldo migratorio (saldo sociale), stimato come media aritmetica dei saldi migratori relativi agli otto decenni tra il 1990 e il 2007. Dal risultato si evince che il saldo migratorio (o sociale) stimato è inferiore al 6% della popolazione complessiva al 2008. Popolazione al 2018 = Saldo naturale + Saldo Sociale = 3.821 + 223 = 4044 abitanti. Le analisi svolte prima in sede di PRG e successivamente di redazione del PAT, hanno stimato lo “standard esistente” residenziale per abitante di Cessalto in mc 220-250. Il PAT, tuttavia, prudenzialmente, ha fissato la cubatura aggiuntiva necessaria in mc 200 pro-capite. Va precisato che il PAT è dimensionato, quanto alle espansioni previste per il decennio 2008 –2018, considerando le esigenze, in termini di nuova edificabilità, rispetto a residenza, tenendo conto della capacità insediativa residua del PRG ( 19.317 mc in ZTO C). Considerata la previsione di 364 nuovi abitanti, il relativo dimensionamento per il comparto abitativo risulta di 72.800 metri cubi, ai quali andrà sottratta la capacità residua del PRG che si attesta sui 19.317 mc. Le zone insediative di nuova espansione risultano dunque pari a 53.483 mc. Di particolare importanza è la ripartizione tra i vari comparti di intervento delle nuove volumetrie residenziali). In tale occasione, il Pianificatore ha considerato la diversa conformazione strutturale delle ATO la relativa caratterizzazione demografica sulla base dell’età, ed ha effettuato scelte di merito relativamente all’opportunità di potenziare o meno il centro e le frazioni in un’ottica strategica di equilibrio delle peculiarità storiche di ciascun abitato. Si riporta di seguito una Tabella riassuntiva del dimensionamento residenziale:

Popolazione 2008 3.680 Saldo naturale previsto al 2018 141 Saldo sociale previsto al 2018 223 Popolazione prevista al 2018 4.044 Incremento popolazione (ab.) 364 Cubatura per abitante (mc) 200 Carico insediativo aggiuntivo (mc) 72.800 Potenzialità residua PRG (ZTO C) (mc) 19.317

Dimensionamento zone insediative nuova espansione (mc) 53.483 - di cui in A.T.O 1 – Ambientale 3.500 - di cui in A.T.O 2 – Polo produttivo 3.500 - di cui in A.T.O 3 – Cessalto 23.483

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- di cui in A.T.O 4 – S. Maria di Campagna 15.000 - di cui in A.T.O 5 – S. Anastasio 8.000

− VERIFICA DI COERENZA INTERNA DEL PIANO

In sede di stesura del R.A. il valutatore ha redatto una tabella da cui emerge la coerenza fra obiettivi del PAT ed obiettivi di sostenibilità. Tale considerazione è stata adeguata al concetto di coerenza interna con una integrazione (allegato 6 - integrazione dei contenuti del R.A. – inviato con nota prot. n.242 del 13.01.2011) nella quale veniva elaborata una tabella contenente una verifica di coerenza fra le azioni del PAT e gli obiettivi di sostenibilità. Dall’analisi di questo elaborato si desume un generale giudizio di coerenza con gli obiettivi di sostenibilità.

− VERIFICA DI COERENZA ESTERNA DEL PIANO L’allegato 6 inviato con nota prot. n.242 del 13.01.2011, contiene una verifica di coerenza fra le azioni del PAT con le azioni di piano sovraordinati quali PTRC e PTCP di Treviso. Anche in questa tabella di verifica appare una sostanziale coerenza esterna.

− VALUTAZIONE DEGLI EFFETTI Il presente paragrafo valuta la sostenibilità delle azioni di Piano esplicitate nella relazione di progetto in corrispondenza delle componenti ambientali. Il valutatore ha predisposto delle matrici nelle quali in ordinata vengono espresse le azioni di Piano riferite ai vari sistemi individuati, mentre in ascissa vengono riportati i sistemi ambientali oltre che al riferimento all’articolo delle NTA di piano. Le tabelle interessano il sistema insediativo, il sistema ambientale, il sistema produttivo, il sistema dei servizi, il sistema dei servizi e della mobilità. Il giudizio espresso è di tipo qualitativo ed è strutturato con una scala di valori variabile da: + effetto significativo, - Effetto negativo, 0 Effetto neutro, +/- Effetto incerto. L’effetto conclusivo della valutazione viene rappresentato dal valutatore con una tabella finale di sintesi nella quale vengono confrontati gli effetti per ogni sistema. La valutazione mette in luce come, in generale, non vi siano effetti critici sulle componenti ambientali, ma sempre positivi o nulli. Solo in taluni casi l’effetto è incerto e dipenderà dalle modalità di attuazione dell’intervento nonché da condizioni di contesto.

− MISURE DI MITIGAZIONE E COMPENSAZIONE Le misure di mitigazione sono considerate come l’insieme di opere capaci di migliorare lo stato dell’ambiente. Nella tabella sotto riportata viene evidenziato come il Piano nel sistema delle Norme abbia assunto le misure di mitigazione e/o compensazioni:

Articolo NTA modificato in seguito all’intervento del valutatore

Oggetto della misura di compensazione / mitigazione o, più in generale, di integrazione della componente ambientale

Art. 8 (Tutela della qualità dell’aria e protezione dall’inquinamento acustico)

Inserito nelle prescrizioni il punto d) relativo all’obbligo del Comune, in base a quanto disposto dal PTRA, di dotarsi del Piano comunale di azione /risanamento dell’atmosfera, rientrando in zona con rischio effettivo di superamento dei limiti di concentrazione di PM10 (recepimento di una osservazione presentata da Dpt Arpav Treviso).

Art. 9 (Abbattimento dell’inquinamento ottico e luminoso)

Inserito nelle prescrizioni il punto d) relativo alla necessità che il Comune, secondo quanto previsto dalla L.R. n. 17/2009 si doti del Piano dell’illuminazione per il contenimento dell’inquinamento luminoso.

Art. 12 (Vincolo paesaggistico D.Lgs. 42/2004 – zone boscate)

E’ stato rafforzato il sistema delle prescrizioni con rimando all’articolo 10

Art. 14 (vincolo sismico) E’ stato chiarito come sia sempre obbligatoria la progettazione antisismica, mentre non è obbligatorio lo studio di compatibilità sismica per i comuni che non ricadono in classe 1 e 2 (Cessalto classe 3)

Art. 30 (Invarianti di natura paesaggistica)

Introdotto alla prescrizione a) il divieto di realizzare impianti solari di produzione di energia elettrica al suolo.

Art. 35 (Generalità) E’ stata specificata la modalità di calcolo del limite massimo di trasformabilità

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della zona agricola secondo quanto previsto dalla DGR 3650/2008. [a pag. 56 del Rapporto Ambientale l’indicazione (mero errore materiale) dell’art. 34 NTA, va corretta con: art. 35 NTA]

Art. 36 (Disposizioni generali)

Sono state rafforzate le indicazioni nella parte riguardante il sistema insediativo, con esplicitazione relativa al risparmio energetico e nella parte riguardante il sistema ambientale con esplicito riferimento alla necessità di porre attenzione alla formazione di corridoi ecologici. E’ stato inoltre inserito inoltre un affondo su ambiti di natura paesaggistica e della rete Natura 2000 [a pag. 56 del Rapporto Ambientale l’indicazione (mero errore materiale) dell’art. 35 NTA, va corretta con: art. 36 NTA]

Art. 39 (Aree di urbanizzazione consolidata)

E’ stato inserito un rimando all’art. 63 (Misure di incentivazione e criteri per la loro applicazione), ai parametri della bioedilizia quali riferimento per l’attività edificatoria, ovvero: tutela dell’ambiente (utilizzo di materie prime e smaltimento dei rifiuti prodotti dall’edilizia), tutela della salute (rilascio di sostanze tossiche all’interno degli ambienti costruiti), risparmio energetico (dipendenza da fonti energetiche non rinnovabili, effetto serra, alti costi di gestione termica). [a pag. 57 del Rapporto Ambientale l’indicazione (mero errore materiale) dell’art. 38 NTA, va corretta con: art. 39 NTA]

Art. 44 (Aree di riqualificazione e riconversione urbana)

Accanto alle progettazioni di tipo bioclimatico è stato inserito un riferimento alla bioedilizia. [a pag. 57 del Rapporto Ambientale l’indicazione (mero errore materiale) dell’art. 43 NTA, va corretta con: art. 44 NTA]

Art. 63 (Misure di incentivazione e criteri per la loro applicazione)

Sono state modificate le disposizioni relative alla bioedilizia [a pag. 58 del Rapporto Ambientale l’indicazione (mero errore materiale) dell’art. 62 NTA, va corretta con: art. 63 NTA]

Art. 69 (Monitoraggio ambientale)

L’articolo è stato modificato in occasione della redazione conclusiva inserendo la previsione di realizzare una centralina di monitoraggio per la rilevazione della qualità dell’aria e dei livelli di rumore nei pressi del casello autostradale di Cessalto. In questo modo si ovvia all’attuale mancanza di dati di monitoraggio per l’aria riferiti al territorio comunale. [a pag. 59 del Rapporto Ambientale l’indicazione (mero errore materiale) dell’art. 68 NTA, va corretta con: art. 69 NTA]

Misure di compensazione per le aree di sviluppo insediativo Per quanto riguarda gli aspetti prettamente legati al residenziale e produttivo il PAT più che prevedere aree di effettivo nuovo sviluppo insediativo, mira a consolidare l’esistente. Le aree destinate a sviluppo insediativo sono quelle di completamento di un’area industriale esistente, al confine con il comune di Motta di Livenza, in conformità al PTPC di Treviso. Vi è inoltre un riposizionamento strategico per le aree identificate come maggiormente critiche, come nel caso dell’area di primo insediamento produttivo a ridosso del Bosco di Cessalto e delle aree di riqualificazione ambientale che vengono destinati ad usi più appropriati contestualmente ad interventi di riqualificazione anche per gli aspetti ambientali. Nella scheda seguente si dà evidenza delle misure di compensazione individuate per le aree destinate allo sviluppo insediativo, sia produttivo che residenziale.

Tipologia di area Misura di compensazione

Aree del sistema produttivo – art. 37 e art. 38 NTA

Il PAT non individua nuove aree di espansione per attività produttive. La strategia è volta piuttosto al consolidamento e razionalizzazione delle aree produttive esistenti. Gli eventuali ampliamenti sono comunque da verificare secondo le procedure di cui al DPR 447/98 e della normativa statale e regionale ad esso correlata. Le direttive strategiche contenute nell’art. 38 sono state in parte riformulate in sede di approvazione delle controdeduzioni. L’attuale, corrispondente articolo contiene in particolare i seguenti indirizzi, destinati a tradursi in misure compensative per l’unica area considerata ampliabile (secondo le indicazioni del PTCP: l’area produttiva di Cal Nova, a confine con il comune di Motta di Livenza):

“riqualificazione e riorganizzazione degli attuali insediamenti produttivi anche attraverso soluzioni che prevedano destinazioni d’uso plurime attraverso il riuso di manufatti esistenti“ (ciò significa privilegiare il

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riutilizzo del costruito evitando l’utilizzo di nuovo suolo); “miglioramento delle condizioni di qualità ambientale delle aree produttive

con la dotazione di impianti di depurazione, impianti di trattamento delle emissioni, dotazione di sistemi energetici da fonti rinnovabili”; (ciò significa tendere ad una attrezzatura integrata di impianti di trattamento reflui ed emissioni, ed alla produzione di energia/calore da fonti rinnovabili);

“concentrazione razionale e coerente di tutti i servizi destinati a soddisfare esigenze comuni degli stabilimenti industriali e artigianali (vasche antincendio, mense, sistemi di generazione energetica o di smaltimento dei rifiuti)“ (ciò significa tendere ad una attrezzatura integrata di impianti e servizi di interesse comune, con evidenti riflessi positivi di natura ambientale). Per l’area produttiva in prossimità del casello autostradale e del Bosco di Cessalto viene invece prescritta una trasformazione progressiva (terziario e commerciale) in uno con una riqualificazione ambientale del sito e con “opere di mitigazione ambientale tra l’insediamento e il territorio circostante, nonché nei confronti degli ambiti di natura paesaggistica e della rete Natura 2000”.

Aree di urbanizzazione consolidata – art. 39 NTA

Nelle aree di urbanizzazione consolidata non si prevedono sviluppi urbanistici tali da richiedere compensazioni. Le direttive prevedono infatti interventi di riqualificazione edilizia ed urbana: gli indici ed i parametri edilizi che saranno definiti in sede di P.I: andranno riferiti al “raggiungimento di specifici livelli prestazionali (potenziamento e miglioramento di viabilità, standard, urbanizzazioni, verde, ecc.”

Aree di edificazione diffusa – art. 40 NTA

Per gli ambiti così definiti, il PAT demanda sostanzialmente al P.I. la regolazione delle reali possibilità edificatorie, nel rispetto peraltro di puntuali direttive che riservano ampio spazio alle migliori pratiche ambientale (vedasi, ad esempio,: “favorire la permeabilità dei suoli e l’individuazione di sistemi continui di verde”, “eliminazione di detrattori e di opere incongrue, mediante il credito edilizio o la compensazione”, ecc. ecc.). Le prescrizioni prevedono inoltre per nuovi fabbricati apposite “misure di compensazione quali: formazione di siepi, alberature, prato stabile e boschetti”. Le opere consentibili in mancanza di P.I. risultano ben delimitate e tali da non richiedere ulteriori specifiche misure compensative.

Aree idonee per interventi diretti al miglioramento della qualità urbana e territoriale – art. 41 NTA

Si tratta di aree destinate, tramite P.I., ad interventi di per sé migliorativi anche per gli aspetti ambientali.

Aree con presenza di opere incongrue – art. 42 NTA Aree con elementi di degrado – art. 43 [art. 42] Aree di riqualificazione e riconversione urbana – art. 44 NTA

Linee preferenziale di sviluppo insediativo – art. 45 NTA

Il PAT indica solo le linee preferenziali di sviluppo urbanistico dell’insediamento demandando a P.I. la definizione dell’estensione delle aree interessate e delle relative modalità di utilizzo. Le direttive fornite prevedono preliminarmente l’analisi delle effettive esigenze abitative; sulla base di queste il piano urbanistico attuativo dovrà indicare le opportune soluzioni in conformità ai criteri di sostenibilità già assunti dal PAT

− IMPRONTA ECOLOGICA

Sulla base di un’analisi svolta dal valutatore sul metodo dell’Impronta ecologica e sulla opportunità di applicarlo per territori di limitate dimensioni, si desume dall’allegato 6 inviato ad integrazione dei contenuti

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del R.A. con nota prot. n.242 del 13.01.2011, che lo stesso valutatore ritiene di non applicare questa verifica per il territorio di Cessalto in quanto i risultati non avrebbero validità e non potrebbero essere sufficientemente significativi. Sempre a parere del valutatore per un territorio così limitato (di soli 28 kmq e 3700 abitanti) il calcolo dell’impronta ecologica avrebbe avuto significatività - essenzialmente in termini di educazione e sensibilizzazione ambientale - solo se effettivamente calcolato sulla base di dati tutti di effettiva fonte locale. Il valutatore ha ritenuto non opportuno effettuare il calcolo dell’impronta ecologica per il PAT di Cessalto; in alternativa propone un giudizio di “Sostenibilità complessiva del PAT”., ma non altri metodi analoghi di valutazione. Si ritiene, comunque, che a fronte di nuovi carichi urbanistici assunti dal Piano, sulla scorta delle azioni di mitigazione/compensazione individuate l’impronta ecologica che ne deriva possa essere considerata migliore rispetto all’attuale situazione.

− SOSTENIBILITÀ SOCIALE ED ECONOMICA Gli obiettivi di sviluppo socio economico si rinvengono in maniera trasversale sul sistema degli obiettivi. Hanno senza dubbio valenza socio-economica numerose azioni 1 e gli obiettivi connessi che di seguito si riportano. • recupero dei nuclei storici non solo come luogo di abitazione ma anche favorendo le attività economiche

che ben si possono inserire nei centri abitati, quali il commercio i servizi ed il terziario; • valorizzazione dei “luoghi centrali” del capoluogo e delle frazioni che mantengono una loro identità

storico/culturale rappresentativa del Comune di Cessalto, intesi come spazi di relazione e di incontro dove promuovere gli scambi culturali;

• inserimento di destinazioni residenziali o turistico-ricettive, in funzione della loro localizzazione; • previsione di elevati standard di qualità dei servizi; • nuova localizzazione delle attività presenti in zona impropria utilizzando i nuovi strumenti quali la

compensazione ed il ricorso ai crediti edilizi; • riqualificazione degli spazi pubblici esistenti; • creazione di ambiti per lo svolgimento di attività sportive all’aperto; Tali azioni e connessi obiettivi sono già rinvenibili nella relazione di progetto.

− VALUTAZIONE DELLE ALTERNATIVE E OPZIONE ZERO Nell’ambito della fase di concertazione e, più in generale, dell’intero percorso di progettazione del PAT e della relativa VAS, non sono pervenute osservazioni, richieste, pareri tali da poter essere considerati per delineare e valutare degli scenari alternativi. L’analisi dello stato di fatto del Comune di Cessalto non ha infatti messo in luce forti criticità ambientali, se non alcuni aspetti legati a condizioni sistemiche, come ad esempio l’inquinamento dei corsi d’acqua superficiali (originato sostanzialmente a monte del territorio di Cessalto), per i quali vengono adottati, ad ogni modo, tutti gli accorgimenti e le prescrizioni previsti per norma di legge. La strategia di Piano mira sostanzialmente a consolidare l’esistente qualificandolo (sia le aree residenziali che quelle produttive) e comunque in coerenza con le linee preferenziali già espresse nell’ambito del PTCP. Inoltre, sul fronte dei possibili input provenienti dall’esterno, utili per configurare un scenario di piano alternativo, il valutatore evidenzia che si sconta la mancanza di una strategia regionale per lo sviluppo sostenibile nonchè la mancanza dell’approvazione del nuovo PTRC e, ancora, il rinvio dello stesso (il piano adottato) ad altri piani di settore ancora mancanti o obsoleti per quanto concerne la definizione di target e indicazioni “operative” nei temi ove più intenso è il rapporto tra lo sviluppo (economico, insediativo) e l’ambiente. Lo scenario alternativo, nell’improntare lo sviluppo insediativo per finalità abitative e produttive al rispetto dei parametri indicati nel Protocollo di Kyoto, suggerisce di dare precisi obblighi in tema di energia (energia elettrica da fonti rinnovabili, efficienza energetica degli edifici), al fine di raggiungere precisi target indicati nella Strategia Europea di Sviluppo Sostenibile in tema di risparmio energetico finale e riduzione delle emissioni in atmosfera. Se da un lato talune azioni di piano sono pienamente corrispondenti all'obiettivo di riduzione dei consumi energetici, dall'altro l’applicazione di una politica locale forte in tema di produzione di energia si scontra con la difficoltà di reperire a livello locale fonti energetiche rinnovabili il cui utilizzo non comprometta altre matrici ambientali. Si rischierebbe, ad esempio, volendo spingere

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l’autosostentamento energetico, di dover rinunciare a colture tradizionali per utilizzare i terreni al fine di posizionare pannelli fotovoltaici, con evidenti danni per il paesaggio agricolo, che, in questi luoghi, mantiene ancora a tratti intatte le proprie caratteristiche. Altrettanto impraticabile sarebbe una politica ambientale forte (incondizionata) in tema di preservazione del suolo: il progressivo consumo di suolo, che caratterizza tutti i luoghi del vivere sviluppati, imporrebbe un divieto di consumo di ulteriore suolo. Ma ciò, come ben noto, si scontra con gli obiettivi di sviluppo economico e civile, che necessitano di nuove infrastrutture produttive e di spazi residenziali conformi alle reali attuali esigenze. Le scelte fatte dal PAT rappresentano un buon equilibrio fra queste contrapposte necessità. Per quanto riguarda la conservazione e la gestione delle risorse naturali, la strategia prevede di migliorare la gestione ed evitare il sovra sfruttamento delle risorse naturali riconoscendo il valore dei servizi eco sistemici. Suggerisce politiche atte alla riduzione della produzione di rifiuti, al riutilizzo e riciclaggio. A questo proposito le politiche ambientali già oggi sono spinte al massimo della sostenibilità, tant’è che il Comune di Cessalto risulta primo fra i Comuni “ricicloni” del Veneto e d'Iialia. In altri ambiti, politiche più spinte rispetto a quelle previste dal PAT sarebbero insostenibili dal punto di vista economico e metterebbero comunque in discussione gli equilibri di sviluppo economico locale. Lo scenario di sostenibilità forte nel settore dei trasporti suggerito dalla strategia europea prevede di garantire che i sistemi di trasporto corrispondano ai bisogni economici, sociali e ambientali della società, minimizzandone contemporaneamente le ripercussioni negative sull’economia, la società e l’ambiente. Per fare ciò si suggeriscono azioni di prevalente rango economico e di portata ampia, come misure di incentivo al trasporto su ferro piuttosto che su gomma, miglioramento dell’efficienza dell’intermodalità, ricorso a migliori tecnologie. Le misure suggerite dalla strategia europea sono in realtà di difficile applicazione in contesti locali di piccole dimensioni come quello qui considerato e destinate, piuttosto, a ranghi gerarchicamente superiori. Il valutatore ha pertanto ritenuto inopportuno procedere ad una valutazione comparata degli effetti delle azioni di piano in presenza di uno scenario alternativo solo così sommariamente delineabile. Viene però proposta una analisi comparata, per matrice ambientale, degli effetti di piano complessivi in presenza del PAT adottato e del PRG vigente (opzione zero). Per i motivi sopra esposti, accanto allo scenario di piano si pone lo scenario che deriverebbe dalla sua mancata attuazione (opzione zero). Vengono indagate le matrici ambientali già analizzate nello stato di fatto, facendo ricorso, laddove possibile, all’interpretazione dei dati derivanti dalle campagne di monitoraggio ambientale. Emerge in generale un’azione sempre migliorativa o quantomeno non peggiorativa per le azioni proposte dal PAT. Al fine di paragonare i due scenari in maniera riassuntiva, applicando lo stesso metodo di valutazione, il valutatore ricorre all’applicazione di una griglia di confronto, che consente di paragonare in modo immediato e diretto le tendenze connesse alle due situazione valutate (PAT e opzione zero) in corrispondenza di ciascuna componente ambientale. Al fine di omogeneizzare i giudizi nei due diversi scenari il valutatore applica un metro di misura basato su parametri indicativi che rappresentano il miglioramento (↑) peggioramento (↓) o mantenimento ( = ) della situazione attuale, utili ad una valutazione complessiva dell’andamento probabile dello scenario. Accanto a queste tre categorie, stanti alcune situazioni specifiche di incertezza sia sullo stato attuale che su quello futuro (mancanza dati di monitoraggio) ne viene introdotta una quarta rappresentativa dei casi di incertezza della valutazione (?). I risultati possono essere così riassunti e schematizzati.

Componente Opzione zero Scenario del PAT Aria e clima ? ↑ Acqua ↓ ↑ Suolo e sottosuolo = ↑ Natura e biodiversità = ↑ Patrimonio culturale e paesaggistico = ↑ Economia e società = ↑

Ad esclusione della componente aria, per cui la mancanza di dati di monitoraggio non consente di tracciare una possibile evoluzione in assenza di piano, e della componente acqua, per cui il trend si è dimostrato negativo, con riferimento alle acque superficiali e in progressivo peggioramento, per le altre componenti ambientali l’applicazione del PRG vigente non farebbe sostanzialmente mutare

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l’assetto che si è consolidato. L’applicazione del PAT, mediante le azioni di tutela diretta delle componenti e l’applicazione dei criteri di mitigazione e compensazione genererà effetti globalmente positivi sullo stato dell’ambiente.

− VALUTAZIONE D’INCIDENZA AMBIENTALE La Valutazione di Incidenza ambientale del P.A.T. di Cessalto ha preso in esame le Norme Tecniche di Attuazione, le quali disegnano lo sviluppo del Comune nella sezione V dedicata alla Trasformabilità. Il Piano prevede modificazioni all'attuale assetto che concernono modesti interventi edificatori, spesso con carattere di riqualificazione, come nel caso del polo industriale posto e ridosso del Bosco di Olmè. Per quanto riguarda le emissioni e alterazioni dirette e indirette delle componenti ambientali, le alterazioni del suolo risultano circoscritte agli ambiti dove saranno realizzate le edificazioni residenziali: si tratta di aree modeste collocate principalmente a ridosso o all'interno di aree già urbanizzate. Dall'esame degli elaborati si evince chiaramente come la possibilità di effetti negativi sia legata esclusivamente alla trasformabilità territoriale che si prevede, e in particolare agli articoli 35-48 e 57-64. Pertanto non sono considerate le previsioni, le elaborazioni e le norme che non hanno la possibilità di generare effetti negativi che possano a loro volta comportare incidenze significative negative sui siti della Nel complesso le analisi e le valutazioni contemplate nello studio di Selezione Preliminare (Screening) per la Valutazione di Incidenza fanno emergere come complessivamente il PAT non determina incidenze significative sui siti della rete Natura 2000; per alcuni interventi, una volta precisati i piani degli interventi o i singoli progetti, risulta necessario verificare il rispetto delle disposizioni contenute nella DGR 3173/06 e, fatti salvi i casi di esclusione precisati per alcuni interventi nelle ATO 3, 4 e 5, effettuare lo studio per la Valutazione di Incidenza. Si dà atto, infine, che l’accoglimento dell’Osservazione n. 39/d comporta la modifica dell’art. 37 delle NTA, relativamente alle valutazioni di incidenza ambientale, con una efficace semplificazione delle procedure che fa salvo comunque il rispetto delle aree di Rete Natura 2000: le direttive relative agli ATO n. 3 (Cessalto), n. 4 (S. Maria di Campagna) e n. 5 (S. Anastasio) vengono cioè integrate escludendo i progetti e gli interventi in ambito residenziale dallo studio di Valutazione di Incidenza in conformità a quanto previsto dalla Dgr 3173/2006, Allegato A, paragrafo 3, lettera B, punto V, applicabile nel caso in questione. Il preposto Comitato regionale nella seduta del 17.02.2010 ha espresso il parere N. URB/2010/12 con le seguenti prescrizioni: • La progettazione definitiva di ogni singolo intervento, come previsto dalla Direttiva habitat

92/43/CEE, deve contenere la redazione di incidenza ambientale, con la quale verranno considerati tutti i disturbi arrecati alla zona protetta, le eventuali azioni di mitigazione proposte e/o le eventuali alternative proposte;

• La progettazione del verde deve essere eseguita con l’obiettivo di sviluppare una diversità fitocenotica il più possibile elevata, controllando le specie utilizzate al fine di limitare lo sviluppo di specie non autoctone o di specie alloctone invasive;

• La riqualificazione paesaggistica ed ambientale, come riportato nello studio di valutazione di Incidenza, dovrà incentivare la conservazione e potenziare le aree delle formazioni vegetali estese o secolari lungo i fossi e i corsi d’acqua e dovrà essere incentivata la realizzazione di superfici a prato stabile.

− PARERI AUTORITÀ AMBIENTALI

Il Comune di Cessalto con lettera prot. n. 2444 del 16.03.2009 ha interessato i soggetti competenti in materia ambientale. Successivamente lo stesso Comune ha richiesto con nota prot. 6454 del 21.07.2009 formale parere ad ARPAV Treviso. Sono pervenuti i seguenti pareri: • Parere ARPAV Treviso n.125194 del 07.10.2009; • Parere Direzione Geologia ed Attività estrattive della Regione Veneto n.38421 del 25.01.2010;

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− AGGIORNAMENTO DEGLI ELABORATI CARTOGRAFICI CON IL REALE UTILIZZO DEL TERRITORIO Con nota prot. n. 242 del 13.01.2011 il Comune di Cessalto ha trasmesso una dichiarazione a firma del Progettista con cui si attesta che il PAT è stato redatto in conformità le reali destinazioni d’uso del territorio.

− COERENZA DELLE LINEE PREFERENZIALI DI SVILUPPO INSEDIATIVO CON EVENTUALI PROGETTI DI OPERE/INFRASTRUTTURE LA CUI APPROVAZIONE E’ DI COMPETENZA DELLA REGIONE/PROVINCIA Con nota prot. n. 242 del 13.01.2011 il Comune di Cessalto ha trasmesso una dichiarazione a firma del Progettista con cui si attesta che il PAT è stato redatto in conformità: • alla legislazione nazionale e regionale vigente in materia di urbanistica; • alle previsioni di sviluppo relative al PTCP e al PTRC.

− IL MONITORAGGIO Al fine di controllare gli effetti ambientali significativi derivanti dall’attuazione del PAT è stato individuato un appropriato Piano di Monitoraggio, che è stato assunto nell’art. 67 delle Norme. Il Piano degli interventi dovrà individuare le responsabilità e la sussistenza delle risorse necessarie per la realizzazione e la gestione del monitoraggio. Per quanto riguarda il monitoraggio dell’aria e il rilevamento dei livelli di rumore è stata prevista dal PAT (art. 68 NTA) la realizzazione di una centralina di monitoraggio nei pressi del casello autostradale e del Bosco di Cessalto.

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OSSERVAZIONI Come da dichiarazione formulata in data 11.01.2011 dal valutatore e dal progettista del PAT, inviata con nota prot. n. 242 del 13.01.2011, sono pervenute complessivamente n. 44 osservazioni al PAT, di cui n. 42 con carattere ambientale riferite al Rapporto Ambientale. Per queste ultime il prospetto sottostante evidenzia: il numero progressivo, il soggetto, la sintesi dei contenuti delle osservazioni, la controdeduzione ed il relativo parere di coerenza.

N. Progress.

SOGGETTO

SINTESI DEI CONTENUTI CONTRODEDUZIONE

PARERE DI COERENZA DEL VALUTATORE

Parere della COMMIS

SIONE VAS

1. Mario Gabbana

Chiede a) che venga stralciato l’art. 47 delle NTA dove si individua un “ambito di notevole

rilevanza da destinare a sosta di mezzi pesanti” in quanto ricade in “ambito del territorio comunale nei quali le qualità naturalistiche e paesaggistiche presentano caratteristiche di integrità tali da rendere necessario porre azioni di salvaguardia” e, in secondo luogo, non se ne comprende il beneficio con la comunità di Cessalto;

b) che venga stralciata l’ipotesi di realizzazione del collegamento fra la località S. Anastasio e la S.S. 14 Triestina in quanto porterebbe ad un aumento del traffico solo di “passaggio” in una località ed in un’area prettamente agricola.

L’osservazione è parzialmente accolta in quanto: - il punto a) risulta accolto. Si precisa che l’art. 47 delle NTA viene stralciato dal momento che Autovie

Venete spa, società concessionaria dell’autostrada A4, in fase di definizione della proposta progettuale di realizzazione della terza corsia, non prevede più tale zona da destinare a sosta di mezzi pesanti.

- Il punto b) risulta respinto in quanto tale collegamento infrastrutturale ricade all’interno delle linee strategiche della pianificazione provinciale. Si ricorda che Il P.A.T. deve recepire le prescrizioni del vigente P.T.C.P.

Relativamente alle richieste a) e b), si sottolinea che proposte di piano in questione non incidono direttamente su beni naturalistici e paesaggistici vincolati, peraltro la strumentazione di piano e le normative da rispettare consentirebbero di realizzare quanto previsto con appropriate soluzioni. Per quanto riguarda il parziale accoglimento di quanto chiesto alla lettera a), lo stralcio di quanto previsto dall’art. 47 NTA, quale scelta in sede dell’Amministrazione in sede di controdeduzioni, è da valutare comunque positivamente in quanto comporta certamente una riduzione del consumo di suolo, almeno per l’ambito territoriale comunale qui considerato.

Si condivide il parere del valutatore

2. Monica Lucchetta

Come osservazione 1) Si rimanda alla controdeduzione dell’osservazione n. 1 Si rimanda alla valutazione dell’osservazione n. 1

vedi parere oss. n. 1

3. Alice Gabbana

Come osservazione 1) Si rimanda alla controdeduzione dell’osservazione n. 1 Si rimanda alla valutazione dell’osservazione n. 1

vedi parere oss. n. 1

4. Gabbana Come osservazione 1) Si rimanda alla controdeduzione dell’osservazione n. 1 Si rimanda alla valutazione vedi parere

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Flavio dell’osservazione n. 1 oss. n. 1 5. Teresa Bassanese

Come osservazione 1) Si rimanda alla controdeduzione dell’osservazione n. 1 Si rimanda alla valutazione dell’osservazione n. 1

vedi parere oss. n. 1

6. Bruno Gabbana

Come osservazione 1) Si rimanda alla controdeduzione dell’osservazione n. 1 Si rimanda alla valutazione dell’osservazione n. 1

vedi parere oss. n. 1

7. Giovanni Gianesini

Come osservazione 1) Si rimanda alla controdeduzione dell’osservazione n. 1 Si rimanda alla valutazione dell’osservazione n. 1

vedi parere oss. n. 1

8. Nadia Gobbo

Come osservazione 1) Si rimanda alla controdeduzione dell’osservazione n. 1 Si rimanda alla valutazione dell’osservazione n. 1

vedi parere oss. n. 1

9. Andrea Callegaro

Come osservazione 1) Si rimanda alla controdeduzione dell’osservazione n. 1 Si rimanda alla valutazione dell’osservazione n. 1

vedi parere oss. n. 1

10. Marzia De Faveri

Come osservazione 1) Si rimanda alla controdeduzione dell’osservazione n. 1 Si rimanda alla valutazione dell’osservazione n. 1

vedi parere oss. n. 1

11. Enrico Menegaldo

Come osservazione 1) Si rimanda alla controdeduzione dell’osservazione n. 1 Si rimanda alla valutazione dell’osservazione n. 1

vedi parere oss. n. 1

12. Paola Rigoni

Chiede: a) di confermare i beni colturali dell’attuale piano regolatore lungo via Brian; b) di attribuire una funzione pubblica alle aree dell’ATO 2 considerate come elementi di

fragilità riscontrabili nel rapporto tra aree produttive e/o commerciali con le aree ad usi diversi;

c) nelle zone produttive il verde piantumato vada effettuato in concomitanza con le opere di urbanizzazione primaria, garantendo da subito una funzione di mitigazione visiva e per l’inquinamento acustico e dell’aria;

d) che l’Amministrazione preveda quali tipi di attività si potranno insediare nell’ATO 2 “zona produttiva”, vietando l’insediamento alle attività dannose alla salute umana;

e) che l’espansione dell’area industriale non sia adiacente o in prossimità di via Brian o delle edificazioni sparse presenti;

f) che per gli impianti di comunicazione elettronica di futura costruzione le distanze minime, anche dai locali produttivi, non siano inferiori ai 200m.

L’osservazione è respinta in quanto: - la proposta per il punto a) non risulta pertinente trattando temi che sono propri del P.I. - l’ambito relativo al punto b) non presenta elementi di fragilità riscontrabili nel rapporto tra aree

produttive con le aree a usi diversi. Tale condizione fa riferimento all’area industriale vicina al casello autostradale di Cessalto.

- l'osservazione di cui al punto c) non risulta pertinente trattando temi che sono propri del P.I. per l’osservazione d), la classificazione dell’insalubrità delle attività produttive è demandata dalla legislazione nazionale vigente (DM 05/09/1994). Le autorizzazioni alla costruzione e all’esercizio dei singoli impianti che comportano emissioni in atmosfera sono subordinati alle verifiche tecniche e alle autorizzazioni delle autorità competenti.

- l'osservazione di cui al punto e) non risulta pertinente trattando temi che sono propri del P.I. - per il punto f) la definizione delle distanze minime dagli impianti di comunicazione elettronica è

demandata dalla legislazione nazionale vigente (DPCM 08/07/2003, D.Lgs. 259/03 “Codice delle comunicazioni elettroniche”, L.R. 09/07/1993 n.29).

Si concorda con quanto rilevato in sede di controdeduzioni.

Si condivide il parere del valutatore. In ogni caso le opere di mitigazioni dovranno essere realizzate in sede di attuazione del PI.

13. Lorenzo Bittolo e Egidio Buran

Chiedono a) La conferma delle previsioni del PRGC attualmente vigente per la Zona Industriale a

ridosso del casello autostradale; b) Lo stralcio in Tav. 4.2 del riferimento all’ambito di notevole rilevanza da destinare

a sosta di mezzi pesanti e stralcio integrale dell’art. 47 in quanto l’area ricade in “ambito del territorio comunale nei quali le qualità naturalistiche e paesaggistiche presentano caratteristiche di integrità tali da rendere necessario porre azioni di salvaguardia”;

c) L’inserimento nella tavola 4.2 delle seguenti attività in zona impropria da bloccare e trasferire:

1. attività in via Callunga n.52; 2. attività in via Quarantasette n.11;

L’osservazione è accolta parzialmente in quanto: - La proposta punto a) è parzialmente accolta. In particolare viene modificato l’articolo 37 – Sistema

Produttivo (ex art. 38), anche in accordo con la Provincia di Treviso. L’unica area destinata a ricevere nuove attività produttive, come indicazioni date dal PTCP, risulta essere la lottizzazione Cal Nova. L’art. 37 (ex art. 38), ad esclusione del paragrafo “Sportello Unico”, viene così interamente modificato: “Il P.A.T. comprende all’interno della città consolidata gli ambiti interessati dalla presenza di attività produttive, artigianali e industriali, comprensivi delle aree libere non completate e delle funzioni commerciali loro connesse. Nel definire le destinazioni d’uso ammesse il P.A.T. tiene conto che l’uso della aree produttive si va sempre più evolvendo verso un modello multifunzionale dove invece sono compresenti (anche all’interno della stessa impresa) funzioni produttive, commerciali e di servizio. Il P.A.T. non individua nuove aree di espansione per attività produttive. La strategia e volta al consolidamento e razionalizzazione delle aree produttive ammettendo esclusivamente ampliamenti o

Il parziale accoglimento dell’osservazione a) quale scelta dell’Amministrazione in sede di controdeduzioni è da valutare positivamente in quanto garantisce di evitare aumenti significativi di pressione, ed evita al contempo di compromettere i beni materiali presenti (impianti in attività).

Si condivide il parere del valutatore.

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3. attività in via Salvo D’Acquisto; 4. attività in via Callunga n. 13/2; 5. attività in via Chiesa n. 9; 6. attività in via Manzoni n. 22; 7. attività in via G. Pascoli n. 26; 8. attività in via Calstorta Vecchia n. 35;

d) Lo stralcio del prolungamento verso Torre di Mosto della Via Callunga, nel centro di S.Anastasio , e dell’intero tratto della bretella Cessalto-Ceggia, (visto il valore paesaggistico delle aree circostanti) ed eventualmente prendere in considerazione la sola ricalibratura delle strade esistenti, considerando anche la mancanza di un piano dei flussi di traffico;

e) L’ampliamento degli ambiti del territorio comunale come “invarianti di natura paesaggistica” (come da cartografia allegata nell’osservazione);

f) L’ampliamento del Bosco di Olmè verso e fino alla S.P. 54 Via Vittoria; g) Il vincolo del Bosco “San Marco” con le stesse caratteristiche del Bosco di Olmè; h) La costituzione di una commissione tecnica (costituita da responsabile ufficio

tecnico, un Ingegnere Civile, un Urbanista, un tecnico ambientale e un responsabile della Salute Pubblica nominato dall’ASL) con il compito di presentare al Consiglio delle modifiche al PAT adottato inerenti le prescrizioni costruttive relative ai nuovi insediamenti industriali nell’area industriale nord di Cessalto.

trasferimenti di aziende esistenti comunque da verificare ai sensi del DPR 447/98 con le modalità previste nelle presenti norme. Il P.A.T. indica prioritariamente la necessità di distinguere la tipologia delle aree produttive esistenti sul territorio a seconda delle loro localizzazione e delle caratteristiche compositive in aree produttive destinate a ricevere nuove attività industriali e aree produttive non ampliabili secondo le indicazioni provinciali. In particolare si riconosce l’area produttiva di Cal Nova come unica erea destinata a ricevere possibili nuovi insediamenti industriali (come indicato dal P.T.C.P.).; mentre tutte le altre aree produttive sono da considerarsi non ampliabili. Per quanto riguarda i fronti delle zone produttive verso l’aperta campagna, il P.A.T. indica la necessità di un progetto di riqualificazione dei fronti che tenga conto dei valori ambientali e dei nuclei abitativi da realizzare attraverso il P.I. o attraverso la predisposizione di uno specifico piano-guida. Direttive Per l’area produttiva Cal Nova, il P.A.T. conferma la destinazione produttiva e si possono ipotizzare i seguenti indirizzi di piano:

d. riqualificazione e riorganizzazione degli attuali insediamenti produttivi anche attraverso soluzioni che prevedano destinazioni d’uso plurime attraverso il riuso di manufatti esistenti;

e. miglioramento delle condizioni di qualità ambientale delle aree produttive con la dotazione di impianti di depurazione, impianti di trattamento delle emissioni, dotazione di sistemi energetici da fonti rinnovabili;

f. concentrazione razionale e coerente di tutti i servizi destinati a soddisfare esigenze comuni degli stabilimenti industriali e artigianali (vasche antincendio, mense, sistemi di generazione energetica o di smaltimento dei rifiuti);

g. gestione coordinata tra le imprese presenti nelle aree, delle strutture e degli impianti di cui alle precedenti lettere a) e b), mediante idonei e stabili moduli organizzativi;

h. individuazione, secondo precisi criteri di concertazione e razionalizzazione, di apposite zone destinate all’insediamento di esercizi di servizi di prossimità e piccolo commercio a servizio del più ampio ambito produttivo. Per le restanti aree produttive considerate non ampliabili il P.A.T. prescrive la loro riconversione, promuovendo la trasformazione in destinazioni d’uso diverse che dovranno essere opportunamente regolamentate nel P.I. Per le produttive non ampliabili, si possono ipotizzare i seguenti indirizzi di piano:

a. se la zona è prossima a nuclei abitativi, la riconversione a destinazione prevalentemente residenziale, integrata da servizi per la popolazione;

b. se la zona non è prossima a nuclei abitativi esistenti o previsti, ma adeguatamente collegata o collegabile alla rete viaria esistente, la riconversione a: servizi pubblici o di interesse generale, attività economiche del settore terziario, magazzini e depositi;

c. se la zona non è prossima a nuclei abitativi esistenti o previsti, ne adeguatamente collegata o collegabile alla rete viaria esistente, la riconversione a: nuclei residenziali in territorio extraurbano, attività agricole con prevalenza di allevamenti o serre e installazione di centrali fotovoltaiche. Il P.I. dovrà pertanto mettere in atto tutti gli strumenti premiali, come, ad esempio: scomputo totale o

Per l’osservazione b) si rimanda alla valutazione dell’osservazione n. 1, punto a). Le dettagliate osservazioni di cui alla lettera c) hanno consentito di migliorare le previsioni di piano, si concorda dunque con l’accoglimento in sede di controdeduzioni. Si concorda con quanto rilevato in sede di controdeduzioni. relativamente alle lettere d), e), f), g). L’osservazione di cui alla lettera h) non è pertinente alla VAS.

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parziale degli oneri, maggior superficie coperta, maggiori altezze, destinazioni plurime per ottenere gli obbiettivi descritti negli indirizzi attraverso il credito edilizio, la perequazione diffusa o le procedure dello sportello unico per le imprese. Per le attività ricadenti in zona impropria si rimanda all’art. 41 relativo alle opere incongrue.

Prescrizioni a. Per le attività insediate alla data di adozione del P.A.T. e già dotate di adeguate opere di

urbanizzazione, è ammesso all’interno di ogni fondo, l’ampliamento degli edifici in relazione alla accurata e motivata verifica della sostenibilità dell’intervento di ampliamento con riferimento all’indice di copertura fondiario e alle adeguate opere di mitigazione;

b. Nell’area produttiva Cal Nova il P.I. può provvedere alla riclassificazione di parti omogenee in aree produttive da riconvertire, per consentire la localizzazione di nuovi insediamenti commerciali purché siano adeguatamente collegate alla rete viaria principale e i due ambiti (produttivo – commerciale) vengano distinti per funzioni, inserimento ambientale ed infrastrutture;

c. Nelle aree non ampliabili non si possono prevedere completamenti delle parti di territorio non ancora oggetto di pianificazione attuativa se non sono provvisti di acquedotto, fognatura separata bianca e nera e di connessione con un impianto di depurazione salvo si tratti di ampliamenti contenuti, funzionali all’adeguamento ed ampliamento di attività già insediate dotate di autonomo impianto di depurazione;

d. Nelle aree produttive non ampliabili potranno essere concesse nuove edificazioni ad uso produttivo fintanto che con la variante al primo P.I. se ne prescriva, espressamente, il divieto.

e. Tutte le trasformazioni non devono, in ogni caso, pregiudicare il regolare deflusso delle acque, garantendo un’adeguata permeabilità dei terreni.

f. I nuovi insediamenti commerciali di grande distribuzione possono essere previsti esclusivamente all’interno delle aree produttive non ampliabili.”

All’interno del secondo comma delle disposizione ATO 2-Polo produttivo, art. 36 (ex art. 37), viene sostituito “viene confermato ampliabile, secondo indicazioni del P.T.C.P.” con “mantiene le caratteristiche definite dal P.T.C.P. come zona destinata a ricevere possibili nuovi insediamenti industriali”. All’interno del primo comma del paragrafo “Prescrizioni” ATO 2-Polo produttivo, art. 36 (ex art. 37), viene tolto “vietando ogni possibile nuovo insediamento”.

- Per la proposta al punto b) si rimanda alla valutazione dell’osservazione n. 3 punto a) - La proposta del punto c) risulta respinta, in quanto tutte le attività risultano in essere e pertanto vengono

confermate. - La proposta del punto d) è respinta in quanto sia il prolungamento verso Torre di Mosto di via Callunga

sia la Bretella Cessalto-Ceggia ricadono all’interno delle linee strategiche della pianificazione provinciale. Si ricorda che Il P.A.T. deve recepire le prescrizioni del vigente P.T.C.P. Si precisa inoltre che per il tratto Cessalto-Ceggia risulta già approvato il progetto definitivo (delibera Consiglio Comunale n. 46 del 30/10/2009 “Riqualificazione assetto viario in variante alla SP 58 Cessalto-Ceggia. Variante urbanistica ai sensi dell’art. 19 del DPR 327/01”.

- La proposta del punto e) è respinta in quanto gli specialisti redattori della V.A.S, dell’analisi agronomica e dell’analisi idraulica, di comune accordo con le strutture competenti della Regione Veneto e della

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Provincia di Treviso, hanno già evidenziato gli ambiti da definire come “invariante di natura paesaggistica” e non riconoscono, per questo ambito, tale indicazione.

- La proposta del punto f) non è pertinente. Si precisa che il P.A.T. non può ridefinire un ambito Rete Natura 2000. In ogni caso, il P.A.T. stesso ha già posto opportune azioni di salvaguardia del territorio attraverso l’inserimento dell’ambito in oggetto della presente osservazione come invariante di natura paesaggistica e definito una significativa fascia di coni visuali lungo la S.P. 54 Via Vittoria.

- La proposta del punto g) non è pertinente. Si precisa che il P.A.T. non può definire nuovi ambiti Rete Natura 2000. In ogni caso, il P.A.T. stesso ha già posto opportune azioni di salvaguardia del territorio attraverso l’inserimento dell’ambito in oggetto della presente osservazione come invariante di natura paesaggistica

- L'osservazione del punto h) non risulta pertinente dal momento che non può essere regolamentata dal P.A.T.

14. Leonella Migotto

Come osservazione 1) Si rimanda alla controdeduzione dell’osservazione n. 1 Si rimanda alla valutazione dell’osservazione n. 1

vedi parere oss. n. 1

15. Dario Sartori

Come osservazione 1) Si rimanda alla controdeduzione dell’osservazione n. 1 Si rimanda alla valutazione dell’osservazione n. 1

vedi parere oss. n. 1

16. Loretta Ronchese

Come osservazione 1) Si rimanda alla controdeduzione dell’osservazione n. 1 Si rimanda alla valutazione dell’osservazione n. 1

vedi parere oss. n. 1

17. Sonia Ronchese

Come osservazione 1) Si rimanda alla controdeduzione dell’osservazione n. 1 Si rimanda alla valutazione dell’osservazione n. 1

vedi parere oss. n. 1

18. Cartotecnica Piemme s.n.c. Scatolificio Piemmefriuli s.r.l.

Sottolinea che la riconversione vietando ogni possibile nuovo insediamento, promuovendo la trasformazione in destinazioni d’uso terziaria e commerciale che dovranno essere opportunamente regolamentate nel P.I. della zona industriale a ridosso del casello autostradale di Cessalto, recherà danno all’attività

Si rimanda alla controdeduzione dell’osservazione n. 13 punto a) Si rimanda alla valutazione dell’osservazione n. 13 punto a).

vedi parere oss. n. 1

19. Gabriella Veronese

Come osservazione 1) Si rimanda alla controdeduzione dell’osservazione n. 1 Si rimanda alla valutazione dell’osservazione n. 1

vedi parere oss. n. 1

20. Stefano Roman

Come osservazione 1) Si rimanda alla controdeduzione dell’osservazione n. 1 Si rimanda alla valutazione dell’osservazione n. 1

vedi parere oss. n. 1

21. Tiziano Roman Come osservazione 1) Si rimanda alla controdeduzione dell’osservazione n. 1

Si rimanda alla valutazione dell’osservazione n. 1

vedi parere oss. n. 1

22. Francesco Serafin

Come osservazione 1) Si rimanda alla valutazione controdeduzione dell’osservazione n. 1 Si rimanda alla valutazione dell’osservazione n. 1

vedi parere oss. n. 1

23. Massimo Bassanese

Come osservazione 1) Si rimanda alla valutazione controdeduzione dell’osservazione n. 1 Si rimanda alla valutazione dell’osservazione n. 1

vedi parere oss. n. 1

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24. Michele Bassanese

Come osservazione 1) Si rimanda alla valutazione controdeduzione dell’osservazione n. 1 Si rimanda alla valutazione dell’osservazione n. 1

vedi parere oss. n. 1

25. Sandro Bassanese

Come osservazione 1) Si rimanda alla valutazione controdeduzione dell’osservazione n. 1 Si rimanda alla valutazione dell’osservazione n. 1

vedi parere oss. n. 1

26. Lino Bassanese

Come osservazione 1) Si rimanda alla valutazione controdeduzione dell’osservazione n. 1 Si rimanda alla valutazione dell’osservazione n. 1

vedi parere oss. n. 1

27. Valter Heissl

Come osservazione 1) Si rimanda alla valutazione controdeduzione dell’osservazione n. 1 Si rimanda alla valutazione dell’osservazione n. 1

vedi parere oss. n. 1

28. Severino Guardafigo e Rita Franzin

Chiede: a) Che, per l’area industriale a ridosso del casello autostradale di Cessalto, venga

espressamente prevista la possibilità di ampliamento, anche non in continuità, per le attività già insediate nell’area industriale, nonché di stabilimento di nuove attività produttive ad esse collegate, demandando la più puntuale disciplina al P.I.;

b) Di prevedere espressamente per i proprietari dei lotti ancora liberi e per gli aventi causa, la possibilità di insediamento di nuove attività produttive, anche in assenza dei collegamenti con le attività già insediate nell’area, eventualmente prevedendo un termine temporale per la realizzazione degli interventi edificatori laddove manchi il predetto collegamento.

Si rimanda alla controdeduzione dell’osservazione n. 13 punto a) Si rimanda alla valutazione dell’osservazione n. 13 punto a)

Si condivide il parere del valutatore.

29. Unindustria Treviso

Come osservazione 28) Si rimanda alla controdeduzione dell’osservazione n. 13 punto a) Si rimanda alla valutazione dell’osservazione n. 13 punto a)

Si condivide il parere del valutatore.

30. Guido Zanin

Chiede: a) La previsione di vincolo paesaggistico per un’area di almeno 500 metri per i beni

immobili vincolati e quelli di interesse storico; b) Lo stralcio del prolungamento verso Torre di Mosto della Via Callunga, nel centro

di S.Anastasio , e dell’intero tratto della bretella Cessalto-Ceggia, (visto il valore paesaggistico delle aree circostanti) ed eventualmente prendere in considerazione la sola ricalibra tura delle strade esistenti, considerando anche la mancanza di un piano dei flussi di traffico;

c) L’ampliamento del Bosco di Olmè verso e fino alla S.P. 54 Via Vittoria e il vincolo del Bosco “San Marco” con le stesse caratteristiche del Bosco di Olmè;

d) La costituzione di una commissione tecnica (costituita da responsabile ufficio tecnico, un Ingegnere Civile, un Urbanista, un tecnico ambientale e un responsabile della Salute Pubblica nominato dall’ASL) con il compito di presentare al Consiglio delle modifiche al PAT adottato inerenti le prescrizioni costruttive relative ai nuovi insediamenti industriali nell’area industriale nord di Cessalto;

e) Lo stralcio dell’art. 47 delle N.T.A. del P.A.T. dove si individua “un ambito di notevole rilevanza da destinare a sosta di mezzi pesanti” al fine di salvaguardare lo specifico valore rurale ove è prevista l’opera.

La proposta è respinta, in quanto: - relativamente all’osservazione a), si precisa che in fase di copianificazione con la Provincia di Treviso e

secondo le prescrizioni del P.T.C.P. vigente, sono stati individuati e definiti i contesti figurativi meritevoli di adeguata salvaguardia;

- La proposta al punto b) si rimanda alla controdeduzione all’osservazione n. 13 punto d); - per la proposta al punto c) si rimanda alla valutazione n. 13 punto f) e g); - per la proposta al punto d) si rimanda alla valutazione n. 13 punto h); - per la proposta al punto e) si rimanda alla valutazione n. 1 punto a).

Si concorda con quanto rilevato in sede di controdeduzioni. relativamente alla lettera a). Relativamente alla lettera b), si rimanda alla valutazione dell’osservazione n. 13 punto d). Relativamente alla lettera c), si rimanda alla valutazione delle osservazione n. 13 punto f) e g). L’osservazione di cui alla lettera d) non è pertinente alla VAS. Relativamente alla lettera e), si

Si condivide il parere del valutatore.

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rimanda alla valutazione dell’osservazione 1, punto a).

31. Novalinea di Piovesan Patrizia & C. s.a.s.

Chiede che non vengano modificate le destinazioni urbanistiche in vigore per la zona industriale in prossimità del casello autostradale di Cessalto Si rimanda alla controdeduzione dell’osservazione n. 13 punto a)

Si rimanda alla valutazione dell’osservazione n. 13 punto a).

Si condivide il parere del valutatore.

32. Lorella Franzin e Lauretta Lorenzon

Chiedono che, per l’area industriale a ridosso del casello autostradale, si preveda espressamente la possibilità di insediamento di nuove attività produttive nei lotti ancora liberi o non complatamente edificati, anche in assenza di collegamenti con attività esistenti all’interno dell’area produttiva mantenendo quindi l’attuale e più corretta destinazione produttiva per i terreni di proprietà.

Si rimanda alla controdeduzione dell’osservazione n. 13 punto a)

L’osservazione non è pertinente. Si rimanda comunque alla valutazione dell’osservazione n. 13 punto a).

Si condivide il parere del valutatore.

33. Eredi Iseppon s.n.c. di Iseppon Arturo & C.

Come osservazione 32). Si rimanda alla controdeduzione dell’osservazione n. 13 punto a)

L’osservazione non è pertinente. Si rimanda comunque alla valutazione dell’osservazione n. 13 punto a).

Si condivide il parere del valutatore.

34. Vibrocemento Veneta s.p.a.

Chiede a) Lo stralcio delle prescrizioni ATO 2, comma 1, dell’art. 37 delle NTA, più

precisamante il seguente testo: “Per l’ambito a ridosso del casello autostradale si prescrive la sua riconversione vietando ogni possibile nuovo insediamento, promuovendo la trasformazione in destinazioni d’uso terziaria e commerciale”;

b) Lo stralcio delle prescrizioni, comma 2, dell’art. 38 delle NTA, più precisamente il seguente testo: “Per l’area produttiva a ridosso del casello autostradale il P.A.T. prescrive la sua riconversione vietando ogni possibile nuovo insediamento, promuovendo la trasformazione in destinazioni d’uso terziaria e commerciale che dovranno essere opportunamente regolamentate nel P.I.”

Si rimanda alla controdeduzione dell’osservazione n. 13 punto a)

L’osservazione non è pertinente. Si rimanda comunque alla valutazione dell’osservazione n. 13 punto a).

Si condivide il parere del valutatore.

35. Sirio s.p.a.

Come osservazione 34) Si rimanda alla controdeduzione dell’osservazione n. 13 punto a)

L’osservazione non è pertinente. Si rimanda comunque alla valutazione dell’osservazione n. 13 punto a).

Si condivide il parere del valutatore.

36. Multibox s.r.l.

Chiede che non vengano modificate le destinazioni urbanistiche in vigore per la zona industriale in prossimità del casello autostradale di Cessalto, e che vengano mantenute le attuali destinazioni urbanistiche.

Si rimanda alla controdeduzione dell’osservazione n. 13 punto a)

L’osservazione non è pertinente. Si rimanda comunque alla valutazione dell’osservazione n. 13 punto a).

Si condivide il parere del valutatore.

37. Antonello e Federico Pesce & C.

Come osservazione 36). Si rimanda alla controdeduzione dell’osservazione n. 13 punto a)

L’osservazione non è pertinente. Si rimanda comunque alla valutazione dell’osservazione n. 13 punto

Si condivide il parere del valutatore.

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s.n.c. a).

38. OndulKart s.p.a. Come osservazione 36). Si rimanda alla controdeduzione dell’osservazione n. 13 punto a)

L’osservazione non è pertinente. Si rimanda comunque alla valutazione dell’osservazione n. 13 punto a).

Si condivide il parere del valutatore.

39. Nicolò Piana

Chiede: a) di modificare l’art. 7 delle NTA sostituendo “Il P.A.T., in conformità a quanto

deliberato dalla Giunta Regionale il 13.12.2002 e successive modifiche ed integrazioni con provvedimento n. 3637” con “Il P.A.T., in conformità a quanto deliberato dalla Giunta Regionale il 19.06.2007 e successive modifiche ed integrazioni con provvedimento n. 1841”;

b) di modificare l’art. 35 delle NTA all’interno del paragrafo “Dimensionamento insediativo e dei servizi” modificando il riferimento alla dotazione di standard urbanistici per il sistema residenziale da 30 mq/abitante a 33 mq/abitante, come risultante dai conteggi degli standard urbanistici all’interno delle tabelle delle singole ATO (art.37).

c) di inserire all’interno del paragrafo “Dimensionamento insediativo e dei servizi” art.35 delle NTA, che gli standard urbanistici per il sistema produttivo non sono 10 ogni 100 mq come da legge regionale 11/2004 ma portati a 20 ogni 100 mq come risultante dai conteggi degli standard urbanistici all’interno delle tabelle delle singole ATO (art.37);

d) di modificare l’art. 37 delle NTA integrando le direttive per gli ATO 3, 4, 5 riportando nel paragrafo la dicitura: “I progetti e gli interventi in ambito residenziale sono esclusi dallo studio di Valutazione di Incidenza poiché “progetti ed interventi in area residenziale individuati, in quanto non significativamente incidenti, dal relativo strumento di pianificazione comunale la cui valutazione di incidenza sia stata approvata ai sensi della Direttiva 92/43/CEE e del D.P.R. 357/97 e successive modifiche”, secondo quanto riportato all'allegato A, paragrafo 3, lettera B, punto V della D.G.R. 3173 del 10 ottobre 2006. Per le altre determinazioni rimane necessaria la verifica del rispetto delle disposizioni di cui alla D.G.R. 3173/2006.”;

e) di modificare l’art. 68 delle NTA specificando che non sono da considerarsi varianti al P.A.T. le “proposte di progetti ed iniziative di rilevante interesse pubblico, previo la predisposizione di un PUA che assuma i contenuti e l’efficacia di un Programma Integrato di cui all’art. 16 della Legge 17 febbraio 1992, n°179”;

f) di modificare il limite di “Invariante di natura paesaggistica-ambientale” relativa al Bosco di Olmè estendendo il limite fino al ciglio di Via Dante Alighieri;

g) di modificare l’ambito dell’attuale campo sportivo del capoluogo di Cessalto da

- La proposta al punto a) viene accolta in quanto si tratta di una corretto aggiornamento legislativo; - La proposta al punto b) viene accolta in quanto si tratta di un mero errore di redazione; - La proposta al punto c) viene accolta in quanto si tratta di un mero errore di redazione; - La proposta al punto d) viene accolta in quanto le modifiche proposte consentono di esplicitare il testo

normativo facilitandone la comprensione e l'applicabilità. Il testo viene modificato come riportato nell'osservazione;

- La proposta al punto f) viene accolta in quanto utile allo sviluppo qualitativo del territorio, purché di significativo interesse pubblico. All’articolo 66 (ex art. 68) viene aggiunto il seguente comma: “Non sono da considerarsi varianti al P.A.T. le proposte di progetti ed iniziative di rilevante interesse pubblico, previo la predisposizione di un PUA che assuma i contenuti e l’efficacia di un Programma Integrato di cui all’art. 16 della Legge 17 febbraio 1992, n°179”

- La proposta al punto f) viene accolta in quanto favorirà una migliore salvaguardia del Bosco di Olmè, obiettivo primario in fase di stesura del Piano;

- La proposta al punto g) viene accolta in quanto si tratto di un mero errore cartografico; - La proposta al punto h) viene accolta. È stata verificata la difformità tra i due elaborati. La SAU

definitiva risulta, dopo ulteriori aggiornamenti agronomici, di 2.397,29 ha. Tale valore modificherà i valori già esistenti all’interno delle NTA e delle Relazioni.

- La proposta al punto i) viene accolta in quanto permette di prender atto delle intese tra la Pubblica Amministrazione e i privati convenute attraverso precisi accordi. All’interno delle Prescrizioni dell’articolo 64 (ex art. 66) viene inserito il seguente comma: “Per tutti i PUA convenzionati e gli ambiti oggetto di accordi di pianificazione e/o atti unilaterali già sottoscritti e approvati dall’ Amministrazione Comunale, valgono le rispettive normative specifiche”.

Si concorda con quanto rilevato e disposto in sede di controdeduzioni.

Si condivide il parere del valutatore.

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“Aree di urbanizzazione consolidata” in “Servizi di interesse comune di maggior rilevanza”;

h) di verificare la difformità tra i dati della SAU riportati nelle NTA e nella Relazione; i) di inserire, all’interno delle NTA, dei riferimenti che specifichino che per tutti i PUA

convenzionati e gli ambiti oggetto di accordi di pianificazione e/o atti unilaterali già sottoscritti e approvati dall’ Amministrazione Comunale, valgono le rispettive normative specifiche.

40. I.VE.CO. s.p.a. Come osservazione 36): Si rimanda alla controdeduzione dell’osservazione n. 13 punto a)

L’osservazione non è pertinente. Si rimanda comunque alla valutazione dell’osservazione n. 13 punto a).

Si condivide il parere del valutatore.

41. Autorità di Bacino dei fiumi Isonzo, Tagliamento, Livenza,Piave Brenta e Bacchiglione

Prende atto che l’Amministrazione ha recepito le delimitazioni contenute nel P.A.I.

L’osservazione è accolta, in quanto, come preso atto dall’Autorità di Bacino, le delimitazioni contenute nel P.A.I. sono state recepite.

Si prende atto. Si prende atto.

42. Laura Castenetto

a) Chiede che vengano inserite all’interno delle “Aree a urbanizzazione consolidata”, come previsto dal PRG vigente, tre ambiti riportati in planimetrie allegate all’osservazione

b) Evidenzia una difformità tra l’articolo 69 nelle Norme Tecniche di Attuazione relativo agli indicatori ambientali e il capitolo 7 del Rapporto Ambientale

L’osservazione è accolta in quanto: il punto a) si tratta di un mero errore cartografico. Conseguentemente, si modificano anche: - Per l’ambito a ridosso della zona industriale di Cessalto, il limite dell’invariante di natura paesaggistica, il

limite delle ATO 1 e 2, e la fascia di mitigazione interna all’ambito consolidato; - Per l’ambito a ridosso della zona industriale CalNova, il limite delle ATO 2 e 3 e il limite della zona a

servizi. Il punto b) si tratta di un mero errore di trascrizione; si sostituisce la tabella presente all’interno delle Norme Tecniche di Attuazione con quella presente nel Rapporto Ambientale

Si concorda con quanto rilevato e disposto in sede di controdeduzioni.

Si prende atto.

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− L’ Unità di Progetto Coordinamento Commissioni, esaminati i documenti trasmessi ha elaborato la propria istruttoria dalla quale emerge che:

• Il Rapporto Ambientale ha opportunamente considerato le criticità presenti sul territorio nonché quelle derivanti dalle scelte di Piano.

• La metodologia risulta correttamente impostata e rispetta tutti i passaggi necessari alla Valutazione. • Il Rapporto Ambientale conferma i criteri assunti dal PAT approfondendo gli obiettivi del Documento

Preliminare ed evidenziando le specifiche azioni inserite nelle NTA, divise sia per componenti ambientali e socio-economiche, che per obiettivi.

Per quanto riguarda alcune azioni strategiche assunte dal PAT (“Aree di riqualificazione e riconversione urbana” e “Accordi tra soggetti pubblici e privati”) non essendo state definite le relative azioni specifiche tali da valutarne gli effetti significativi, si ritiene che le stesse debbano essere sottoposte a Verifica di Assoggettabilità alla procedura VAS. La verifica della coerenza esterna è stata fatta in relazione alla pianificazione sovraordinata e ai piani urbanistici dei comuni contermini. Prima dell’approvazione il Piano adottato dovrà uniformarsi a tutte le prescrizioni poste dalle Autorità Ambientali. Per quanto riguarda il monitoraggio il Comune ha individuato alcuni indicatori da misurare in sede di attuazione.

VISTE - la Direttiva 2001/42/CE ; - la LR 11/2004; - il D.Lgs. n.152/2006; - la LR 4/2008; - la DGR 791/2009

RITENUTO che dalle analisi e valutazioni effettuate, nel suo complesso, la proposta di Rapporto Ambientale sia correttamente impostata e contenga le informazioni di cui all’allegato I della Direttiva 2001/42/CE, nonché la descrizione e la valutazione degli effetti significativi che l’attuazione del PAT potrebbe avere sull’ambiente come prescritto dall’art. 5 della medesima Direttiva.

TUTTO CIÒ CONSIDERATO LA COMMISSIONE REGIONALE VAS

ESPRIME PARERE POSITIVO sulla proposta di Rapporto Ambientale del Piano di Assetto Territoriale del Comune di Cessalto (TV) a condizione che siano ottemperate le seguenti PRESCRIZIONI: 1. Prima dell’approvazione del Piano:

1.1. le Norme Tecniche di Attuazione dovranno essere integrate con le modifiche derivanti dall’accoglimento delle pertinenti osservazioni sopra riportate, con tutte le prescrizioni poste dalle competenti Autorità Ambientali nonché con le seguenti ulteriori disposizioni: 1.1.1. alla fine dell’art. 67 vanno aggiunti i seguenti commi:

Il popolamento degli indicatori di monitoraggio dovrà essere effettuato, d’intesa con la Provincia di Treviso, a cura del ciascun, che potrà avvalersi delle risorse informative messe a disposizione dal Sistema Informativo Territoriale della Regione Veneto. Nella fase di attuazione del PAT tuttavia si potranno ridefinire il numero e la tipologia degli indicatori ora individuati per il monitoraggio.”.

1.1.2. alla fine dell’art. 15 vanno aggiunte le seguenti prescrizioni: • La progettazione definitiva di ogni singolo intervento, come previsto dalla Direttiva

habitat 92/43/CEE, deve contenere la redazione di incidenza ambientale, con la quale verranno considerati tutti i disturbi arrecati alla zona protetta, le eventuali azioni di mitigazione proposte e/o le eventuali alternative proposte.

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• La progettazione del verde deve essere eseguita con l’obiettivo di sviluppare una diversità fitocenotica il più possibile elevata, controllando le specie utilizzate al fine di limitare lo sviluppo di specie non autoctone o di specie alloctone invasive.

• La riqualificazione paesaggistica ed ambientale, come riportato nello studio di valutazione di Incidenza, dovrà incentivare la conservazione e potenziare le aree delle formazioni vegetali estese o secolari lungo i fossi e i corsi d’acqua e dovrà essere incentivata la realizzazione di superfici a prato stabile.

1.1.3. Relativamente alle ”Aree di riqualificazione e riconversione urbana”, alla fine dell’art. 43 va aggiunto il seguente comma: “Al fine di valutare i possibili effetti significativi sull’ambiente derivanti dall’attuazione degli interventi di riconversione urbana gli stessi dovranno essere sottoposti, ai sensi dell’art. 12 del D.Lgs. 152/2006, a Verifica di Assoggettabilità”.

1.1.4. Relativamente agli ”Accordi tra Soggetti Pubblici e Privati (artt. 6 e 7 LR 11/2004)”, alla fine dell’art. 62 va aggiunto il seguente comma: “Al fine di valutare i possibili effetti significativi sull’ambiente derivanti dall’attuazione di quanto previsto negli Accordi gli stessi dovranno essere sottoposti, ai sensi dell’art. 12 del D.Lgs. 152/2006, a Verifica di Assoggettabilità”.

1.2. Il Rapporto Ambientale versione del 27.01.2011 dovrà essere integrato con i contenuto dell’allegato 6 trasmesso con nota prot. n. 242 del 13.01.2001,in particolare, per quanto riguarda l’impronta ecologica, la sostenibilità socio-economica e con le tabelle di sintesi della coerenza interna ed esterna.

1.3. La Dichiarazione di Sintesi va redatta ai sensi dell’art. 17 del D.Lgs. 152/2006 come modificato con D.Lgs. 4/2008, tenendo conto di tutte le integrazioni/chiarimenti forniti in sede istruttoria.

1.4. La Sintesi non Tecnica dovrà essere integrata in relazione e quanto sopra esposto nonchè con il Piano di Monitoraggio esposto nel Rapporto Ambientale.

1.5. Il provvedimento di approvazione dovrà essere pubblicato nel Bollettino Ufficiale della Regione con l’indicazione della sede ove si possa prendere visione del Piano approvato e di tutta la documentazione oggetto di istruttoria.

1.6. Il Comune di Cessalto deve provvedere alla pubblicazione nel proprio sito web dell'atto di approvazione del Piano, del Piano, del Rapporto Ambientale così come integrato, del presente parere, della Sintesi Non Tecnica così come integrata, della Dichiarazione di Sintesi, delle misure adottate per il monitoraggio.

2. In sede di attuazione del Piano: 2.1. Il Piano degli Interventi dovrà garantire la contestualità degli interventi previsti dal PAT in ambito urbano con

carattere di perequazione ambientale in ambito rurale. 2.2. Il Piano comunale di zonizzazione acustica dovrà essere adeguato in relazione alle previsioni attuative del

Piano degli Interventi. 2.3. In sede di monitoraggio, dando applicazione alle modalità e criteri di cui al precedente punto 1.1.1., dovranno

essere misurati gli effetti cumulativi nonché quelli derivanti dalle scelte di Piano per verificare gli effetti previsti in relazione agli obiettivi descritti nel Rapporto Ambientale.

FIRMATO Il Presidente

della Commissione Regionale VAS (Segretario Regionale per le Infrastrutture)

Ing. Silvano Vernizzi

FIRMATO Il Segretario

della Commissione Regionale VAS (Dirigente della U. P. Coordinamento Commissioni (VAS – VINCA – NUVV)

Avv. Paola Noemi Furlanis Il presente parere si compone di 25 pagine