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COMUNE DI CIVIDALE DEL FRIULI Corso Paolino d’Aquileia n. 2 - Provincia di Udine - C.A.P. 33043 Tel. 0432-710.100 - Fax 0432-710.103 - C.F. e P.I.V.A.: 00512830308 ――――――――――――――――――――――――――――――――― Settore Tecnico Comunale - Unità Operativa Lavori Pubblici OGGETTO: “MESSA IN SICUREZZA E CONSOLIDAMENTO NELLE ZONE DEL CENTRO STORICO, DEL CONVITTO NAZIONALE E PARCO DELLA LESA LUNGO LA FORRA DEL NATISONE INCLUSO IL DISSESTO FRANOSO SOTTO IL TEMPIETTO LONGOBARDO. INTERVENTO IN DELEGAZIONE AMMINISTRATIVA AL COMUNE DI CIVIDALE DEL FRIULI (L.R. 68/1982)” PROGETTO ESECUTIVO RELAZIONE IDRAULICA ALLEGATO: ES.04 PROGETTISTA: ing. LIONELLO CAPRONI ALBO INGEGNERI DI UDINE N° 1293 Visto: Il Responsabile del Procedimento DATA: 0 1 2 3 REVISIONI VERIFICATO / APPROVATO:

COMUNE DI CIVIDALE DEL FRIULI · idrometrica in valori di portata defluente attraverso la sezione stessa. Una ricerca svolta da Caroni [6] (1992) ha evidenziato che la scala di deflusso

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COMUNE DI CIVIDALE DEL FRIULI

Corso Paolino d’Aquileia n. 2 - Provincia di Udine - C.A.P. 33043 Tel. 0432-710.100 - Fax 0432-710.103 - C.F. e P.I.V.A.: 00512830308

―――――――――――――――――――――――――――――――――

Settore Tecnico Comunale - Unità Operativa Lavori Pubblici OGGETTO: “MESSA IN SICUREZZA E CONSOLIDAMENTO NELLE ZONE DEL CENTRO

STORICO, DEL CONVITTO NAZIONALE E PARCO DELLA LESA LUNGO LA FORRA DEL NATISONE INCLUSO IL DISSESTO FRANOSO SOTTO IL TEMPIETTO LONGOBARDO. INTERVENTO IN DELEGAZIONE AMMINISTRATIVA AL COMUNE DI CIVIDALE DEL FRIULI (L.R. 68/1982)”

PROGETTO ESECUTIVO

RELAZIONE IDRAULICA

ALLEGATO:

ES.04

PROGETTISTA:

ing. LIONELLO CAPRONI

ALBO INGEGNERI DI UDINE N° 1293

Visto:

Il Responsabile del Procedimento

DATA: 0 1 2 3

REV

ISIO

NI

VERIFICATO / APPROVATO:

Via Piazza D’Armi 64 – 33100 Udine Tel. 0432/282782 - Fax. 0432/282782

Comune di Cividale Messa in sicurezza e consolidamento nelle zone del centro storico e lungo la

forra del Natisone Relazione Idraulica

Doc. RI_C.01 Rev. 0 Pagina 2 di 8

STUDIO TECNICO CAPRONI

1. PREMESSA

La presente relazione idraulica viene redatta, su incarico da parte dell’Amministrazione del comune di Cividale, per gli interventi di messa in sicurezza e consolidamento nelle zone del centro storico, del convitto nazionale e parco della Lesa lungo al forra del Natisone incluso il dissesto franoso sotto il Tempietto Longobardo. Tali opere di sistemazione idrogeologica interesseranno aree ubicate lungo le sponde del fiume Natisone in corrispondenza della forra che attraversa l’abitato di Cividale. Si tratta di n° 5 interventi:

• un dissesto corticale progressivo in corrispondenza della sponda conglomeratica, in dx idrografica, a monte della quale si sviluppa il cortile sud del Monastero di S.Maria in Valle. Il crollo ha interessato il giardino di un’abitazione privata - sito A ad una quota basale di ca. +5.0 m rispetto all’alveo del fiume

• un fenomeno franoso localizzato in sponda sx del Natisone all’altezza del parco della Lesa in località Carraria - sito B

• un aggrottamento basale lungo la riva dx del Natisone all’altezza di Piazzetta S.Biagio - sito C

• Un aggrottamento basale lungo la riva dx del Natisone in corrispondenza di via Borgo Brossana ( a ca. 150 m di distanza dal sito C in direzione est) – Sito D

• Un cedimento della sponda sx del rio Emiliano in corrispondenza del salto nel Natisone. Si tratta di un dissesto corticale che interessa alcuni blocchi di conglomerato con evidenti fratture di rilassamento - Sito E

Si rileva le opere di progetto non altereranno la sezione idraulica originaria (precedente ai fenomeni di erosione che hanno portato al verificarsi degli aggrottamenti); tuttavia in fase di cantiere per gi interventi C e D sarà necessario realizzare in alveo una pista di servizio con materiale alluvionale reperito in sito.

Ortofoto da laserscan (Protezione Civile) delle aree di intervento (Siti A, C, D e E)

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Per i dati tecnici ci si è avvalsi di varie pubblicazioni tra le quali si evidenziano quelle allegate al P.R.G.C. del comune di Cividale. Alcuni dati idrometrici sono stati invece ricavati dal sito della Protezione Civile del FVG.

2. IL FIUME NATISONE

Per un’analisi idraulica generale del Natisone si riportano, in parte, le indicazioni fornite nello studio sul rischio idraulico allegato al PRGC: Il bacino del Fiume Natisone, a monte di Cividale, si estende per circa 290 kmq parte dei quali attualmente ricadenti in Slovenia. Nei pressi di ponte S. Quirino si trova la confluenza con i principali sottobacini dei torrenti Erbezzo, Cosizza ed Alberone che danno un contributo alle portate dello stesso ordine di grandezza di quello dell’alto-medio corso del fiume. Dopo lo sbocco nella pianura, intorno a Cividale, il Natisone scorre in una profonda forra, scavata nei conglomerati, ricevendo i modesti contributi dalle aree collinari in sinistra (T.Lesa) e trascurabili apporti dalla pianura in destra orografica.

Gli affluenti del Natisone, nel tratto oggetto del presente studio sono i seguenti:

Aflluenti del Natisone in Comune di Cividale del Friuli

affluenti di destra affluenti di sinistra Rio Emiliano Torrente Lesa

Un’accurata descrizione delle caratteristiche morfologiche del fiume e del suo bacino idrografico comprendente molte informazioni sull’idrologia e le opere di difesa è reperibile nello “Studio preliminare del piano generale di sistemazione del bacino idrografico del Natisone” [3].

Fiume NATISONE a Cividale Principali sottobacini da [3]

Bacino superficie (km2) T. Erbezzo 19.20 T. Cosizza 47.40 T. Alberone 44.60 111.2 Natisone alto corso 125.0 Natisone medio corso 51.80 176.8 Natisone a Cividale totale 288.0

La stima dei valori di portata al colmo costituisce uno degli aspetti più importanti, per l’individuazione delle aree a rischio di inondazione. Nel caso del Natisone a Cividale si dispone di una serie storica sufficientemente ampia, per quanto non omogenea, di registrazioni idrometriche e, di una attendibile formulazione della relazione tra altezza idrometrica e corrispondente portata. Si possono quindi determinare, in maniera diretta, mediante l’applicazione di opportune distribuzioni probabilistiche i valori di portata cercati.

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I valori così ottenuti sono certamente più attendibili di quelli calcolabili mediante stime indirette, basate su modelli di afflusso-deflusso, o relazioni empiriche; inoltre ad ogni evento è possibile associare un tempo di ritorno e quindi un livello di rischio. Nei pressi della traversa, che si trova poco a valle del ponte del Diavolo, sono state eseguite sistematicamente, da parte del Magistrato alle Acque-Ufficio idrografico, rilevazioni idrometriche a partire dal 1929. [4] Le registrazioni si interrompono nel 1964, a seguito del danneggiamento della traversa, e riprendono nel 1969 dopo il ripristino dell’opera. In occasione dei lavori fu installata, per iniziativa della Regione Friuli-Venezia Giulia, una stazione automatica di registrazione, tuttora funzionante. Fu inoltre determinata, mediante un modello idraulico realizzato dall’Istituto di idraulica e costruzioni idrauliche dell’università di Trieste [5](1976), la scala di deflusso per la sezione idrometrica ovvero la relazione matematica che consente la trasformazione dei valori di altezza idrometrica in valori di portata defluente attraverso la sezione stessa. Una ricerca svolta da Caroni [6] (1992) ha evidenziato che la scala di deflusso determinata per l’attuale configurazione della traversa non è, a rigore, applicabile alle registrazioni idrometriche del periodo 1929-1964 pur fornendo valori accettabili in prima approssimazione. Pertanto le elaborazioni statistiche sono state eseguite sul set di dati, riportati nella tabella, relativo al periodo 1969-2000, limitandosi a verificare la congruenza dei risultati ottenuti relativamente all’intera serie storica disponibile.

Fiume NATISONE Stazione idrometrica di Cividale del Friuli briglia a valle del ponte del diavolo Portate massime registrate in mc/s.

Anno Portata Anno Portata 1969 649.8 1985 399.8 1970 346.6 1986 606.9 1971 277.1 1987 371.8 1972 346.6 1988 286.7 1973 388.9 1989 242.0 1974 346.6 1990 634.5 1975 740.3 1991 350.8 1976 1992 426.3 1977 511.7 1993 376.1 1978 404.2 1994 342.5 1979 404.2 1995 771.9 1980 397.6 1996 1981 511.7 1997 526.0 1982 654.9 1998 1080.8 1983 478.8 1999 249.2 1984 424.1 2000 806.4

media dev. standard Qm 478.5 σ 188.2

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L’elaborazione dei valori massimi annuali di portata, registrati nel periodo 1970-2000, è stata eseguita con il metodo probabilistico di Gumbel e fornisce i seguenti valori delle portate massime prevedibili alla sezione idrometrica:

Tempo di ritorno(anni)

Portata (m3/s)

30 890

200 1170

500 1300

I valori di portata così ottenuti possono ritenersi sufficientemente attendibili solo nel caso di rischio elevato (Tr = 30 ≅ n) a causa della limitata numerosità n del campione disponibile (n=30). Dall’elaborazione dei dati dell’intera serie storica si otterrebbero i seguenti valori assai prossimi a quelli della serie parziale:

Tempo di ritorno(anni)

Portata (m3/s)

30 905

200 1190

500 1330

Va evidenziato, inoltre, che nel periodo di interruzione del funzionamento della stazione idrometrica si sono verificati eventi di piena notevoli (set 65,nov 66) la cui assenza dalle serie di dati elaborate può portare a variazioni non trascurabili nei parametri statistici del campione. Per i casi relativi a Tr = 200 e 500 anni (Tr>>n), nei quali, per quanto esposto, la stima basata sul campione disponibile può risultare poco affidabile, è stato utilizzato un metodo di valutazione di tipo “regionale” messo a punto, per la regione triveneta, dal CNR-Gruppo Nazionale per la Difesa dalla Catastrofi Idrogeologiche (GNDCI - progetto VAPI). Applicando tale formulazione le portate al colmo si ottengono moltiplicando un parametro locale, relativamente stabile (portata indice), per dei fattori di crescita, dipendenti dal tempo di ritorno, validi alla scala della regione idrologica e ricavati dallo studio di tutte le registrazioni idrometriche disponibili per essa. La portata indice è definita, nel modello proposto, come il valore medio delle portate massime annue al colmo Qm. Pertanto nel caso del Natisone (Qm=484 m3/s) applicando la curva di crescita proposta nal VAPI si ottiene:

Tempo di ritorno

Tr (anni)

Fattore di crescita (VAPI)

Portata al colmo (m3/s)

200 2.88 1390 500 3.30 1600

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Basandosi sulle elaborazioni precedenti è possibile, per fissare le idee, attribuire agli eventi più recenti il relativo valore del tempo di ritorno:

Data evento Altezza idrometrica

Portata(m3/s)

Tempo di ritorno(anni) 1

Tempo di ritorno (anni) 2

7 ott 1998 5.72 1080 100 50-60 4 nov 2000 4.70 810 20 22 giu 1958 5.60 1150* 200 80-100

SI rileva inoltre che nella medesima relazione si fa riferimento ai livelli idrici potenziali : - Tr=30 anni (zone ad alto rischio) Sponda Destra Nella zona di Borgo Brossana si hanno franchi idraulici assai ridotti che, per effetto del sovralzo dovuto alla sensibile curvatura dell’asse del fiume o altre locali singolarità, possono in qualche punto annullarsi. Le pertinenze delle abitazioni poste a quote più basse sono già raggiunte delle acque. Il Mulino della riva della Broscandola, che si trova all’interno della forra, è parzialmente sommerso dalle acque. A tal proposito si rileva che la parete rocciosa in corrispondenza del sito A si sviluppa proprio a partire dal cortile del mulino sopra menzionato. - Tr=200 anni (zone a rischio moderato) Sponda Destra Tutta l’area più depressa di Borgo Brossana è raggiunta dalle acque. Aumentano i livelli idrici presso il Mulino della riva della Broscandola senza che si estendano per la verticalità delle pareti della forra le aree inondate. - Tr=500 anni (zone a basso rischio) Sponda Destra Si estendono le aree inondate intorno a Borgo Brossana e i livelli raggiunti dal Natisone possono indurre nel tratto terminale del Rio Emiliano un rigurgito tale da provocarne l’esondazione. Il sito E si trova proprio in corrispondenza del tratto terminale del Rio Emiliano. Secondo il Piano di Assetto Idrogeologico tutte le aree sono indicate a rischio idraulico e/o attenzione geologica. In particolare : P2 pericolosità idraulica media : siti C, D e E P3 pericolosità idraulica elevata : sito A Indicazione di zona di pericolosità e di attenzione geologica : sito B

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Estratto dal Piano di Assetto idrogeologico del bacino dell’isonzo-Rischio idraulico 3. INTERVENTI DI PROGETTO

Per le aree di intervento A, B ed E non verranno alterate le geometrie spondali. Si rileva infatti che anche in corrispondenza del sito A, ove verrà realizzato un muro di consolidamento, non si ridurrà la sezione idraulica del Natisone : verranno infatti sostituite delle sporgenze rocciose con il manufatto di progetto. Per i siti C e D si prevede la realizzazione di un riempimento a tergo dell’aggrottamento mediante cls armato e rivestimento in pietra conglomeratica.

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Particolare intervento di progetto sito D

In considerazione, dunque, delle peculiarità degli interventi non si è ritenuto necessario effettuare un calcolo idraulico della portata massima prevista per le sezioni di chiusura coincidenti con le opere di progetto. 4. FASE DI CANTIERE

Per la fase di cantiere è prevista l’esecuzione in alveo di una pista di accesso in rilevato, in adiacenza alla sponda destra per una lunghezza totale pari a 450,0 m (vedi allegato). Per la realizzazione dell’opera provvisionale verrà movimentato materiale alluvionale presente in alveo stesso (ciottoli e ghiaia in matrice sabbiosa).

Geometrie della pista in alveo – fase cantiere

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Le geometrie tipo della pista sono indicate nella figura allegata. In fase di realizzazione, tuttavia, queste saranno adattate al fondo disomogeneo del Fiume, privilegiando le traiettorie che comportano minore movimentazione di materiale ciottoloso e ghiaioso in posto. Al termine dei lavori relativi ai cantieri C. D ed E (dopo ca. 70 gg) verranno ridistribuiti lungo l’alveo gli strati più superficiali della pista al fine di mascherare al di sotto del pelo libero del corso d’acqua il rilevato stesso. Si ritiene infatti che, alla prima piena, il fiume rimodellerà il fondo ripristinandolo secondo le precedenti geometrie. La realizzazione della pista avverrà, infine, preferibilmente nel periodo estivo di magra, quando le portate del fiume tendono a ridursi sino a raggiungere il valore prossimo a 1,0 mc/s. Udine, lì ottobre 2016

dott. geol. Francesco CAPRONI dott. ing. Lionello CAPRONI