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Regolamento Edilizio del Comune di Folgaria 1 – ALLEGATO N. 1 ALLA DELIBERA DEL CONSIGLIO COMUNALE N. ……. D.D. ………… COMUNE DI FOLGARIA PROVINCIA DI TRENTO - Approvato con deliberazione del consiglio comunale n. 44 dd. 28 novembre 2007 - Modificato e integrato con l’Allegato LEED®-NC al Regolamento edilizio comunale per l’edilizia sostenibile, con deliberazione del consiglio comunale n.7 del 26.02.2009. - Modificato con la delibera n. 32 del 30.06.2010 (art. 20). - Modificato con la delibera n. 15 del 20.05.2014 (artt. 13 e 52). - Modificato con la delibera n. 3 del 09.01.2017 (artt. 52 bis). IL SEGRETARIO GENERALE dott.ssa Emanuela Defrancesco

COMUNE DI FOLGARIA · COMUNE DI FOLGARIA PROVINCIA DI TRENTO -Approvato con deliberazione del consiglio comunale n. 44 dd. 28 novembre 2007

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Regolamento Edilizio del Comune di Folgaria

1 –

ALLEGATO N. 1 ALLA DELIBERA DEL CONSIGLIO COMUNALE N. ……. D.D. …………

COMUNE DI FOLGARIA

PROVINCIA DI TRENTO

- Approvato con deliberazione del consiglio comunale n. 44 dd. 28 novembre

2007

- Modificato e integrato con l’Allegato LEED®-NC al Regolamento edilizio

comunale per l’edilizia sostenibile, con deliberazione del consiglio

comunale n.7 del 26.02.2009.

- Modificato con la delibera n. 32 del 30.06.2010 (art. 20).

- Modificato con la delibera n. 15 del 20.05.2014 (artt. 13 e 52).

- Modificato con la delibera n. 3 del 09.01.2017 (artt. 52 bis).

IL SEGRETARIO GENERALE

dott.ssa Emanuela Defrancesco

REGOLAMENTO EDILIZIO DEL COMUNE DI FOLGARIA

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I N D I C E A R T I C O L I

CAPO I

Natura e scopi del Regolamento

Art. 1 Oggetto del Regolamento Edilizio

Art. 2 Esercizio del potere di deroga

Art. 3 Responsabilità dei committenti, dei progettisti, dei direttori e degli assuntori dei lavori –

Requisiti dei progettisti e dei direttori dei lavori

Art. 4 Obbligo di conformità agli Strumenti Urbanistici in vigore e al Regolamento Edilizio

Art. 5 Parametri geometrici dell’edificazione

Art. 6 Definizione degli interventi di trasformazione urbanistica ed edilizia. Categorie di

intervento

Art. 7 Interventi soggetti a concessione edilizia

Art. 8 Subordinazione della concessione

Art. 9 Durata e validità della concessione e della denuncia d’inizio di attività

Art. 10 Decadenza della concessione e della D.I.A.

Art. 11 Interventi soggetti a denuncia di inizio di attività

Art. 12 (abrogato)

Art. 13 Interventi non soggetti a concessione, e a denuncia d’inizio attività

Art. 13/bis (abrogato)

Art. 14 Rinvenimenti e scoperte

CAPO II

Diritti di informazione e accesso agli atti

Art. 15 Informazione ed accesso agli atti

CAPO III

Norme di procedura

Art. 16 Certificati di destinazione urbanistica

Art. 17 Modalità di presentazione e verifica delle domande di concessione edilizia

Art. 17 bis Modalità di presentazione e verifica delle denuncie d’inizio di attività

Art. 18 Documentazione integrativa

CAPO IV

Commissione Edilizia Comunale

Art. 19 Commissione Edilizia: competenze

Art. 20 Commissione Edilizia: composizione e procedure

CAPO V

Esecuzione delle opere assentite

Art. 21 Procedimento di rilascio della concessione edilizia

Art. 22 Svolgimento dei lavori e vigilanza da parte dell’Autorità comunale

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Art. 23 Ultimazione dei lavori

CAPO VI

Abitabilità e agibilità

Art. 24 Certificato di agibilità

Art. 25 Rilascio del certificato di agibilità

NORME IGIENICO EDILIZIE, TECNOLOGICHE E MORFOLOGICHE

CAPO VII

Norme tecnologiche

Art. 26 Oggetto e applicazione delle norme tecnologiche

Art. 27 Requisiti termici e igrotermici

Art. 28 Requisiti illuminotecnici

Art. 29 Requisiti acustici

Art. 30 Requisiti relativi ai servizi tecnologici

Art. 31 Requisiti energetici

Art. 32 Requisiti ecologici

Art. 33 Requisiti per il superamento e l’eliminazione delle barriere architettoniche

Art. 33 bis soppresso

CAPO VIII

Precisazioni alle norme tecnologiche

Art. 34 Dimensioni minime dei locali e delle aperture

Art. 35 Soppalchi

Art. 36 Servizi igienici

Art. 37 Cucine

Art. 38 Locali a piano terreno, seminterrati e interrati

Art. 39 Autorimesse

Art. 40 Scale

Art. 41 Parapetti di balconi e poggioli

Art. 42 Superficie minima e dotazione degli alloggi

Art. 43 Disciplina degli esercizi alberghieri, extra-alberghieri, esercizi pubblici e locali aperti al

pubblico

Art. 44 Locali per caldaie e cabine elettriche

Art. 45 soppresso

Art. 46 Camini, condotti

Art. 47 Distanza di rilievi, terrapieni e murature dagli edifici

Art. 47/bis Distanze dei muri dai confini e dai fabbricati

Art. 48 (soppresso)

CAPO IX

Norme morfologiche

Art. 49 Apertura di passaggi carrai privati

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Art. 50 Portici e passaggi coperti

Art. 51 Lotti privi di accesso da spazi pubblici

CAPO X

Arredo urbano, decoro, segnaletica, recinzioni e sporgenze

Art. 52 Elementi di arredo urbano

Art. 52 bis Manufatti per il deposito di attrezzi agricoli e depositi per la legna;

Art. 53 Decoro delle facciate e delle recinzioni

Art. 53 bis Antenne, apparecchiature per il condizionamento, collettori solari e celle

fotovoltaiche

Art. 54 Recinzioni delle aree private e muri di contenimento e sostegno

Art. 55 Insegne, targhe, tabelle e tende, sporgenze sulle vie e piazze pubbliche

Art. 56 Obblighi di manutenzione

Art. 57 Apposizione di indicatori e altri apparecchi

Art. 58 Numeri civici degli edifici

COSTRUZIONI A SPECIALE DESTINAZIONE

CAPO XI

Edifici per l’agricoltura

Art. 59 Impianti a servizio dell’agricoltura

Art. 60 Concimaie

STABILITA’, SICUREZZA E CAUTELE PER L’ESECUZIONE DEI LAVORI

CAPO XII

Stabilità e sicurezza

Art. 61 Stabilità delle costruzioni

Art. 62 Ricostruzione edifici danneggiati per calamità.

Art. 63 (abrogato)

Art. 64 (abrogato)

Art. 64/bis Prevenzioni ambientali

CAPO XIII

Cautele da osservare per l’esecuzione dei lavori

Art. 65 Cantieri

Art. 66 Disciplina generale del cantiere di costruzione

Art. 67 Provvedimenti contro i pericoli per la sicurezza e la pubblica incolumità

Art. 68 Cautele contro i danni e le molestie da seguire nelle opere di demolizione.

Art. 69 (abrogato)

Art. 70 Obblighi da osservare in caso di interruzione dei lavori o di sopraelevazione di

costruzione.

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NORME FINALI

CAPO XIV

Art. 71 Sanzioni e ammende

Art. 72 Norme di rinvio

Art. 73 Entrata in vigore del Regolamento

ALLEGATI

"A" ELENCO ALLEGATI ALLE CONCESSIONI EDILIZIE, E ALLE DENUNCE DI INIZIO ATTIVITA’

"B" ELENCO ALLEGATI ALLE DOMANDE DI AGIBILITA’

"C1" Art. 47. Distanza di rilievi, terrapieni e murature dagli edifici

"C2" Art. 47. Distanze dei muri di sostegno del declivio naturale dai confini e dai fabbricati

"C3" Art. 47. Distanze dei terrapieni di origine artificiale dai confini e dai fabbricati

"D" Art. 54. Tipologie di recinzioni in legno e ferro

"E1" Art. 5 comma 1. Misurazione delle altezze delle fronti degli edifici

"E2" Art. 5 comma 1. Schema per la determinazione della livelletta di compenso per il calcolo del

volume dell’edificio.

"F" Art. 39. Dimensioni minime di box e posti macchina.

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CAPO I NATURA E SCOPI DEL REGOLAMENTO

Art. 1

Oggetto del Regolamento Edilizio

(1) Il presente Regolamento Edilizio Comunale (di seguito definito come “Regolamento”)

disciplina le attività di trasformazione urbanistica ed edilizia del territorio comunale, sul suolo

nel soprassuolo e nel sottosuolo, le attività ad essa connesse, le opere e le urbanizzazioni che

modificano l'ambiente urbano e territoriale, le lottizzazioni di aree a scopo edilizio nel territorio

comunale e le destinazioni d'uso ed i controlli sull'esecuzione delle attività stesse, in base alle

indicazioni del Piano Regolatore Generale (P.R.G.I.) e delle relative Norme di Attuazione, in

relazione alla normativa urbanistica vigente, alle Leggi Provinciali e nazionali in materia.

(2) Il Regolamento contiene inoltre disposizioni volte ad assicurare la sicurezza e l'igiene

delle costruzioni nonché il decoro degli spazi e la salvaguardia dell'ambiente, in conformità alle

norme e agli indirizzi vigenti in materia di sostenibilità edilizia ed ambientale. Tali specificazioni

saranno oggetto di specifici allegati al presente regolamento.

(3) L’allegato LEED®-NC al Regolamento edilizio comunale per l’edilizia sostenibile

prevede inoltre disposizioni atte a definire un sistema per disciplinare le attività di

trasformazione edilizia del territorio attraverso modelli costruttivi rispettosi dei limiti di

sostenibilità degli ecosistemi ambientali, e per elevare gli standard di qualità e di confort degli

edifici residenziali e terziari attraverso una progettazione che considera l’organismo edilizio in

tutte le sue componenti: ecologica, biologica e sociale.

Art. 2

Esercizio del potere di deroga

(1) Alle indicazioni e prescrizioni del P.R.G. e del presente Regolamento è possibile

derogare per opere pubbliche o di interesse pubblico, ai sensi e con le modalità previste dalla

legislazione vigente e dalla deliberazione della Giunta Provinciale nr. 1927 di data 27 luglio 2001

e s.m. recante "Testo unico delle disposizioni attuative dell'articolo 104 della legge provinciale 5

settembre 1991 n. 22, in materia di esercizio dei poteri di deroga urbanistica, nonché direttive

per lo svolgimento del procedimento di rilascio dei provvedimenti provinciali e comunali di

autorizzazione al rilascio della concessione edilizia in deroga", e s. m. e i.

Art. 3

Responsabilità dei committenti, dei progettisti, dei direttori e degli assuntori dei lavori -

Requisiti dei progettisti e dei direttori dei lavori

(1) L'osservanza del presente Regolamento non limita la responsabilità stabilita dalla

Legge per i titolari della concessione, e della denuncia di inizio attività i progettisti, i direttori e

gli assuntori dei lavori.

(2) L’Amministrazione comunale può deferire ai rispettivi ordini o collegi professionali,

affinché vengano presi provvedimenti disciplinari, coloro che, sia nella veste di progettisti che di

direttori dei lavori o collaudatori, o per opera diretta o per negligenza od omissione, dichiarino

dati non conformi alla realtà e/o operino in difformità alle norme vigenti od al progetto

approvato.

Art. 4

Obbligo di conformità agli Strumenti Urbanistici in vigore e al Regolamento Edilizio

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(1) Ogni intervento edilizio, come definito dalle vigenti leggi, può essere consentito e/o

realizzato solamente se il progetto esibito è conforme alle prescrizioni urbanistiche in vigore

all’atto del rilascio della concessione edilizia, o alla presentazione della denuncia di inizio

attività.

(2) L’allegato “A” determina la documentazione che deve essere allegata alla domanda di

concessione edilizia, o alla denuncia di inizio attività.

(3) Ai fini di un corretto inquadramento del progetto, sia dal punto di vista tecnico che

architettonico, può essere presentata richiesta di parere preventivo. La richiesta deve contenere

un elenco dettagliato dei punti specifici sui quali essa verte; di conseguenza la risposta verterà

esclusivamente sui quesiti posti.

Art. 5

PARAMETRI GEOMETRICI DELL’EDIFICAZIONE

(1) L'altezza della fronte (H) è quella di ciascuna facciata dei fabbricati o parte di

fabbricati visibile esternamente. Se il piano di spiccato si trova a quota uguale o inferiore a quella

del terreno naturale prima delle sistemazioni, si misura a partire dal piano di spiccato del terreno

sistemato fino al piano virtuale parallelo al terreno sistemato che passa per la linea mediana dei

timpani e dalle falde all’intradosso dei tetti (sotto la trave di “cantere” nel caso di tetti in legno o

la soletta di copertura in caso di tetti in calcestruzzo), ovvero per la linea inferiore di fastigio delle

fronti con copertura piana. Se il piano di spiccato dal terreno sistemato si trova a quota superiore a

quella naturale prima delle sistemazioni, l’altezza si misura a partire da quest'ultima fino al piano

virtuale determinato come sopra (allegato “E1”); le rampe per l'accesso ai garage non rientrano nel

computo solamente se risultano di larghezza non superiore ai 5 ml. Per terreno naturale si intende

quello esistente al momento del rilievo di progettazione: la situazione di rilievo va attestata dal

progettista con dichiarazione sugli elaborati di progetto. I limiti di altezza definiti nei cartigli o

nella norma generale non si applicano nel caso di ampliamento di edifici esistenti che già superano

questo limite; in tal caso l’altezza massima sarà quella esistente.

(2) La lunghezza visiva degli edifici (L) è quella orizzontale di ciascun prospetto degli

edifici.

(3) Il volume degli edifici (V) ai fini dell’applicazione degli indici urbanistici, è quello

effettivo fuori terra misurato rispetto al terreno sistemato secondo le quote di progetto, fino

all’intradosso del tetto (definito come al punto 1). Per il calcolo si assume che il volume è quello

compreso fra l’intradosso del tetto e il piano virtuale avente come quota quella della livelletta di

compenso del profilo sviluppato lungo tutte le facciate del fabbricato nella loro intersezione con

il terreno sistemato secondo le quote di progetto. Nella costruzione della livelletta di compenso

non si considera la parte delle rampe di accesso ai garage, se di larghezza non superiore ai 5 m,

che si trova sotto al prolungamento orizzontale dello spiccato latistante a quota inferiore

(allegato “E2”).

Non è considerato volume il vano che ha la superficie aperta verso l’esterno pari o

maggiore al 25 % di quella complessiva di tutte le sue facce. Sono inoltre esclusi dal volume i vani

ascensore, i porticati pubblici o di uso pubblico con atto intavolato a piano terra, i cavedi, i

volumi tecnici e le serre a carattere stagionale o quelle di cui all’allegato “G” del presente

regolamento.

Al fine di favorire la realizzazione di vani scala chiusi, limitando il proliferare di scale

lungo i fronti degli edifici, non è considerato volume il vano scala chiuso e comune, al lordo delle

murature esclusive e a metà delle murature se condivise con altre funzioni.

Per gli edifici esistenti con copertura piana è ammessa la copertura delle falde, purché

appoggiata direttamente sull’estradosso del solaio esistente e con pendenza compresa tra il 30%

e il 45%; solamente in questo caso specifico l’elemento sottotetto non costituisce volume.

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(4) La superficie fondiaria del lotto edificabile o edificato (Sf) è quella del terreno

accorpato sul quale insiste l'edificio o del lotto di sua pertinenza, misurata in proiezione

orizzontale.

(5) Di norma la superficie del lotto da considerare per la verifica dell’indice di

edificabilità è quella catastale. In caso di accertata discordanza tra la superficie catastale e

quella reale può essere presa in considerazione anche quest’ultima, allegando al progetto copia

del rilievo e del calcolo eseguito (non si accetta il calcolo eseguito con strumenti informatici e

definito “metodo per polilinee”) per la determinazione della superficie, firmato da un tecnico

abilitato. Il calcolo deve poggiare su elementi certi esistenti sul terreno (rampe di confine,

vecchi muri, cippi, ecc.) ed ogni punto scelto deve essere evidenziato sul terreno, assieme al

punto di stazione dello strumento, al fine di permettere, se necessario, all’ufficio tecnico del

Comune, prima dell’inizio dei lavori, l’effettuazione di eventuali verifiche.

Nel caso di lotti "non modificabili", circondati da strade pubbliche o private esistenti, corsi

d'acqua ovvero da lotti già edificati sono ammesse riduzioni della superficie minima edificabile (lotti

minimi) fino al 25%.

(6) L'indice di edificabilità (Ie) è il rapporto fra il volume (V) dell'edificio e la superficie

fondiaria (Sf) del lotto di pertinenza (Ie=V/Sf). Qualora il lotto rientri in zone omogenee per

destinazione funzionale ma aventi diversa densità edilizia, ai fini della determinazione del volume

costruibile i relativi volumi possono sommarsi, nel rispetto degli altri parametri edificatori di zona.

(7) Il rapporto di copertura (Rc) è la percentuale di superficie fondiaria che può essere

coperta (Sc=SfxRc).

(8) Le distanze dai confini e tra i fabbricati (Dc e Df) rappresentano i rispettivi distacchi in

proiezione orizzontale sulla massima estensione in pianta dei fabbricati, non considerando gli sporti

dei tetti, delle terrazze, delle pensiline e dei balconi fino a un massimo di m. 2.00. Fatte salve le

diverse disposizioni previste dai singoli articoli, nei casi non previsti dal comma 5 dell’art. 15 delle

presenti norme ed all’esterno del centro storico, la Dc non può essere inferiore a 5 ml. e la Df non

può essere inferiore a 10 ml. In caso di edifici a pianta articolata, le pareti dei medesimi che si

fronteggiano devono rispettare tra di loro le distanze previste dal D.M. 1444/68 con la sola

esclusione di quelle che costituiscono pareti laterali di una loggia con profondità inferiore a 2 ml. Le

norme di cui al presente comma non si applicano in caso di logge rientranti o corpi di fabbrica

appartenenti al medesimo edificio con profondità non superiori a ml. 2,00 e fatte salve le norme del

Codice Civile.

(9) Le distanze dalle strade (Ds) si misurano come le Dc e le Df, tra i fabbricati e i confini

dei sedimi stradali secondo quanto disposto dalla D.G.P n. 1606 del 22/06/2001, ed eventuali

successive modificazioni ed integrazioni. Salvo quanto diversamente disposto per casi specifici,

valgono le misure relative alla fascia di rispetto previste dall’articolo 12 e dalle tabelle 5 e 5b delle

norme di attuazione del P.R.G.I..

(10) La superficie utile (Su) è la somma delle superfici di tutti i piani fuori ed entro terra,

misurata al netto di tutti gli elementi verticali, murature, vani ascensori, scale, cavedi, ecc. I

porticati pubblici o di uso pubblico con atto intavolato non rientrano nel computo della superficie

utile, così come le logge e i balconi.

(11) Volumi tecnici: Sono considerati "volumi tecnici" le strutture destinate a funzioni

complementari, accessorie o integrative di tipo tecnico, (torrette di ascensori, abbaini di

volumetria inferiore a mc. 2, e simili).

Ai fini dei parametri edificatori di zona, i volumi tecnici non si computano, come non si

computa la realizzazione di rivestimenti esterni a scopo di isolazione termica (cappotti termici e

simili) per gli edifici costruiti anteriormente all'entrata in vigore della Legge 30 aprile 1976 n. 373,

purché l'aumento dello spessore delle murature esistenti non superi i cm. 10.

Allo stesso modo vengono considerati i volumi strettamente necessari a contenere e a

consentire l’accesso a quelle parti degli impianti tecnici, che non possono per esigenze di

funzionalità tecnica degli impianti stessi, trovar posto all’interno dell’edificio, realizzabile nei

limiti imposti dalle norme urbanistiche, la regolarizzazione dell'andamento delle falde, ivi

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compresa la formazione di cordoli di consolidamento in c.a. (di altezza non superiore a 30 cm.) e

l'esecuzione del tetto a falda a copertura dei tetti piani purché sia garantita la ricomposizione

formale dell'intero corpo, oggetto dell'intervento. I volumi tecnici non sono computati nella

volumetria dell'edificio. Per gli edifici e le aree rientranti nelle zone interessate da rischio geologico

le opere realizzate per ridurre il pericolo esistente sono considerate volumi tecnici. Per

regolarizzazione delle falde si intende quell’operazione atta a rendere la falda orizzontale e/o

realizzata con un'unica pendenza, utilizzando il solo volume minimo necessario a questa operazione.

Non è pertanto considerata regolarizzazione delle falde la sopraelevazione del fabbricato per

allinearlo agli edifici laterali aderenti.

Tuttavia la realizzazione dei cappotti termici non è consentita per gli edifici assoggettati

alla categoria operativa A di cui all'art.31 delle norme di attuazione del P.R.G.I..

(12) Superficie aziendale: Si considera come superficie aziendale l'intera superficie di

proprietà dell'azienda ricadente nel territorio del Comune e dei Comuni limitrofi avente

destinazione d'uso agricola; nel caso di aziende zootecniche è ammesso il conteggio delle aree a

pascolo.

(13) La superficie coperta (Sc) è l'area risultante dalla proiezione orizzontale di tutte le

parti fuori terra del fabbricato con esclusione degli elementi aggettanti non costituenti volume

quali sporti di gronda, pensiline, poggioli e scale (Sc=SfxRc).

Art. 6

DEFINIZIONE DEGLI INTERVENTI DI TRASFORMAZIONE URBANISTICA ED EDILIZIA.

CATEGORIE DI INTERVENTO

(1)In applicazione delle leggi vigenti, gli interventi edilizi e di trasformazione urbanistica

sono:

− manutenzione ordinaria (L.P. 5 settembre 1991 n. 22 art. 77 bis, comma 1 lett. a);

− manutenzione straordinaria (L.P. 5 settembre 1991 n. 22 art. 77 bis, comma 1 lett. b);

− restauro (L.P. 5 settembre 1991 n. 22 art. 77 bis, comma 1 lett. c);

− risanamento conservativo (L.P. 5 settembre 1991 n. 22 art. 77 bis, comma 1 lett. d);

− ristrutturazione edilizia (L.P. 5 settembre 1991 n. 22 art. 77 bis, comma 1 lett. e);

− sostituzione edilizia (L.P. 5 settembre 1991 n. 22 art. 77 bis, comma 1 lett. f);

− demolizione e ricostruzione (L.P. 5 settembre 1991 n. 22 art. 77 bis, comma 1 lett. f

bis);

− demolizione (L.P. 5 settembre 1991 n. 22 art. 77 bis, comma 1 lett. f ter);

− nuova edificazione;

− variazione della destinazione d’uso;

(2) Sono interventi di nuova edificazione quelli rivolti alla realizzazione di qualsiasi nuova

opera o manufatto emergente dal suolo o interessante il sottosuolo.

L’ampliamento di un’opera o manufatto esistente viene equiparata a nuova edificazione.

(3) E' variazione della destinazione d'uso degli immobili il mutamento anche senza opere

edilizie della destinazione d’uso degli edifici o di loro parti, quale risulta dal provvedimento di

concessione ovvero dalla licenza edilizia ovvero dallo stato di fatto degli immobili costruiti

antecedentemente alla legge 6.8.1967, n° 765.

Si considera cambio di destinazione d’uso il passaggio fra le seguenti categorie principali:

1. Edilizia residenziale per alloggi destinati a residenza ordinaria (lett. b comma 2 art. 18

sexies L.P. 05.09.1991 n. 22);

2. Edilizia residenziale – alloggi per il tempo libero e vacanze (lett. a comma 2 art. 18

sexies L.P. 05.09.1991 n. 22);

3. Residenza Collettiva

4. Direzionale;

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5. Commerciale;

6. Artigianale ed industriale;

7. Turistica;

8. Agricola;

9. Autorimesse;

10. Servizi pubblici e di interesse pubblico;

Art. 7

Interventi soggetti a concessione edilizia

(1) E' soggetta a concessione edilizia ogni attività comportante trasformazione

urbanistica ed edilizia del territorio, compreso il sottosuolo, ad eccezione degli interventi

soggetti a denuncia di inizio attività di cui all’art. 83 della L.P. 5.9.1991 nr. 22 e s.m., degli

interventi elencati all'art. 77 della citata L.P. 22/1991, nonché degli interventi di cui al

successivo art. 13 (interventi non soggetti a concessione, a denuncia di inizio attività).

Art. 8

Subordinazione della concessione

(1) Il rilascio della concessione è comunque in ogni caso subordinato all’esistenza delle

opere di urbanizzazione primaria o alla previsione da parte del Comune dell'attuazione delle

stesse nel successivo triennio o all'impegno dei concessionari di procedere all’attuazione delle

medesime contemporaneamente alle costruzioni oggetto della concessione a sensi della L.P.

22/1991.

(2) Il rilascio del certificato di agibilità rimane comunque subordinato all’esistenza delle

opere di urbanizzazione primaria.

Art. 9

Durata e validità della concessione e della denuncia d’inizio di attività

(1) La concessione non può avere durata superiore a tre anni dall'inizio dei lavori, che

deve comunque avvenire entro un anno dal rilascio della concessione.

(2) La denuncia d'inizio di attività perde efficacia decorsi tre anni dalla data di

presentazione, termine prorogabile una sola volta, e solo per comprovate ragioni tecniche, su

richiesta motivata dell'interessato presentata prima della scadenza. Se i lavori non sono ultimati

entro tali termini, dev'essere presentata una nuova denuncia d'inizio di attività.

Art. 10

Decadenza della concessione e della D.I.A.

(1) L'entrata in vigore di nuove previsioni urbanistiche comporta la decadenza delle

concessioni edilizie, e delle denunce di inizio attività in contrasto con le previsioni stesse, salvo

che i relativi lavori siano stati iniziati ai sensi del comma 4 dell’art. 87 della L.P. 05.09.1991 n.

22 e vengano completati entro i termini di legge.

(2) La relativa decadenza di cui al primo comma è dichiarata dall’Amministrazione

Comunale, sentita la Commissione Edilizia.

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Art. 11

Interventi soggetti a denuncia di inizio di attività

(1) Sono soggetti a denuncia di inzio di attività gli interventi elencati nell’art. 83 della

L.P. 05.09.1991 n. 22.

(2) La notifica prevista dal comma 6 dell’art. 91bis dell’art. 91 bis della L.P. 05.09.1991

n. 22 può essere effettuata al denunciante e/o al tecnico progettista anche mediante e-mail o

fax.

Art. 12

INTERVENTI PER I QUALI E’ CONSENTITA LA DENUNCIA D’INIZIO ATTIVITA’

(abrogato)

Art. 13

Interventi liberi

(1) Non sono subordinate a concessione o a preventiva presentazione di segnalazione

certificati di inizio attività le opere indicate dall’art. 97 comma 1 della L.P. 4 marzo 20058 n. 1.

Art. 13/bis

Opere non soggette alla preventiva valutazione della Commissione Edilizia Comunale

(abrogato)

Art. 14

Rinvenimenti e scoperte

(1) Oltre alle prescrizioni del Decreto Legislativo 29 ottobre 1999, n. 490 "Testo unico

delle disposizioni legislative in materia di beni culturali e ambientali" circa l'obbligo di denuncia

all'Autorità competente da parte di chiunque compia scoperte di presumibile interesse

paleontologico, archeologico o storico-artistico, il committente, il direttore e l'assuntore dei

lavori sono tenuti a segnalare immediatamente al Sindaco i ritrovamenti del medesimo interesse

che dovessero verificarsi nel corso dei lavori, sospendendo temporaneamente questi per lasciare

intatte le cose ritrovate.

(2) Analoga segnalazione va fatta nel caso di reperimento di ossa umane e di materiale

bellico.

(3) Il Sindaco potrà disporre tutti quei provvedimenti che ritenesse utili prendere in

conseguenza di tali scoperte, in attesa delle definitive determinazioni delle competenti Autorità.

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CAPO II

DIRITTI DI INFORMAZIONE E ACCESSO AGLI ATTI

Art. 15

Informazione ed accesso agli atti

(1) Dell'avvenuto rilascio delle concessioni e della presentazione di denuncie di inizio di

attività viene data notizia al pubblico mediante affissione all'albo pretorio di apposito elenco,

contenente i dati previsti dalla L. 22/91.

(2) Chiunque può prendere visione presso gli uffici comunali competenti della concessione

o della denuncia di inizio di attività e dei relativi atti di progetto. Il diritto di informazione e di

accesso agli atti è disciplinato dalla legge regionale 13/1993, dallo Statuto e dal Regolamento

Comunale per l’accesso agli atti. L'esame dei documenti è gratuito. Il rilascio di copia è

subordinato soltanto al rimborso del costo di riproduzione come stabilito dal Regolamento citato.

(3) L'elenco delle concessioni rilasciate e delle denuncie di inizio di attività presentate

viene pubblicato all'albo pretorio; la documentazione allegata è disponibile, con i relativi atti di

progetto, presso la sede comunale, dove chiunque può prenderne visione, secondo le indicazioni

del presente articolo.

REGOLAMENTO EDILIZIO DEL COMUNE DI FOLGARIA

13

CAPO III

NORME DI PROCEDURA

Art. 16

Certificato di destinazione urbanistica

(1) L'Amministrazione Comunale rilascia ai cittadini certificato di destinazione urbanistica

che specifica, per l'immobile o area oggetto della richiesta stessa, le previsioni degli strumenti

urbanistici nonché le modalità di intervento eventualmente previsto nei piani attuativi entro il

termine di 30 giorni dalla data di presentazione della relativa domanda.

(2) Il contenuto della certificazione comunale ha carattere certificativo rispetto alla

disciplina vigente al momento del suo rilascio.

Art. 17

Modalità di presentazione e verifica delle domande di concessione edilizia

(1) Le domande di concessione edilizia, devono essere redatte sui moduli a stampa forniti

dall'Amministrazione Comunale; la domanda deve essere corredata dagli elaborati elencati

nell’allegato “A” nonché dalla ricevuta di eventuali versamenti necessari per il corretto

espletamento dell’iter della pratica. Gli elaborati progettuali, ad esclusione delle relazioni e

documentazione fotografica, con numero di formati pari o superiore a quattro devono essere

presentati su tavole piegate secondo le norme UNI in formato cm. 21x29,7 e non legati assieme

nella tipologia “a libretto”.

(2) Le domande di concessione, sono trasmesse all'ufficio tecnico comunale per l'esame

preliminare. Detto ufficio cura il completamento delle domande, dei progetti e dei disegni, a

norma del presente Regolamento, e delle norme di attuazione del P.R.G.I. e verifica in via

preliminare se tutte le disposizioni vigenti di Legge o di Regolamento siano state osservate.

(3) Nell’allegato “A” sono indicati in corsivo i documenti che possono essere trasmessi

anche dopo l’esame della Commissione Edilizia Comunale, ma comunque prima del rilascio del

provvedimento. Gli altri documenti devono essere prodotti almeno cinque giorni lavorativi prima

della Commissione; diversamente l’esame della pratica viene rinviato per la Commissione

seguente.

(4) Gli atti di cui sopra devono essere firmati, sin dal momento della presentazione, da

chi ha titolo a chiedere la concessione edilizia e dal progettista.

(5) Sono titolati a chiedere concessione per l'esecuzione delle attività di cui all'art. 1 i

proprietari del bene, nonché i soggetti in possesso di altro titolo idoneo;

(6) La documentazione integrativa necessaria per l’esame e/o il completamento della

pratica viene richiesta tramite lettera ordinaria, fax o posta elettronica. L’interessato dispone di

120 giorni per la produzione della documentazione mancante o da modificare. Trascorso

inutilmente il suddetto termine, se la documentazione viene presentata incompleta o in assenza

di valide motivazioni scritte idoneamente supportate, la pratica viene archiviata d’ufficio senza

ulteriori comunicazioni.

Art. 17 bis

Modalità di presentazione e verifica delle denuncie d’inizio di attività

(1) Le denunce d’inizio di attività devono essere redatte sui moduli a stampa forniti

dall'Amministrazione Comunale; la denuncia deve essere corredata dagli elaborati elencati

nell’allegato “A” nonché dalla ricevuta di eventuali versamenti necessari per il corretto

espletamento dell’iter della pratica. Gli elaborati progettuali, ad esclusione delle relazioni e

documentazione fotografica, con numero di formati pari o superiore a quattro devono essere

REGOLAMENTO EDILIZIO DEL COMUNE DI FOLGARIA

14

presentati su tavole piegate secondo le norme UNI in formato cm. 21x29,7 e non legati assieme

nella tipologia “a libretto”.

(2) Le denunce di inizio attività sono trasmesse all' ufficio tecnico comunale. Detto

ufficio nei termini per l’inzio dei lavori previsto per le denuncie descritte alle lettere a) e b) del

comma 2 dell’art. 91 bis della L.P. 05.09.1991 n. 22 provvede alle verifiche prescritte dalla

legge: a) la completezza della documentazione;

b) che l’intervento sia compreso fra quelli dell’articolo 83 della L.P. 05.09.1991 n. 22;

c) l'avvenuto versamento del contributo di concessione, in quanto dovuto, nonché

l'esattezza del suo importo;

d) solo per gli interventi di restauro, risanamento, demolizione, ristrutturazione e

sostituzione edilizia nei centri storici, il controllo è esteso ai contenuti della relazione del

progettista e quindi alla conformità urbanistica;

(3) E’ prevista l'effettuazione di controlli successivi in conformità alle disposizioni

dell’art. 91 bis della L.P. 05.09.1991 n. 22, sulle denunce d'inizio di attività, anche mediante

controlli su campioni che rappresentino almeno il 20 per cento degli interventi in corso o

realizzati, fermo restando l'esercizio, secondo le forme ordinarie, dei poteri di vigilanza spettanti

al Comune.

(4) Per quanto concerne la sottoscrizione degli elaborati e il titolo necessario alla

presentazione della D.I.A. valgolo le disposzioni di cui ai commi 4 e 5 del precedente art. 17.

(5) La documentazione integrativa necessaria per l’esame e/o il completamento della

pratica viene richiesta tramite lettera raccomandata. L’interessato dispone di 120 giorni per la

produzione della documentazione mancante o da modificare. Trascorso inutilmente il suddetto

termine, se la documentazione viene presentata incompleta o in assenza di valide motivazioni

scritte idoneamente supportate, la pratica viene archiviata d’ufficio senza ulteriori

comunicazioni.

Art. 18

Documentazione integrativa

(1) Nel caso in cui l'Amministrazione Comunale ritenga che le istanze per gli interventi

previsti dal presente Regolamento non siano corredate dagli atti, documenti ed elaborati previsti

nelle norme vigenti in materia urbanistica ed edilizia, ovvero la documentazione stessa non

risulti sufficiente ai fini dell'esame amministrativo, notificherà all'interessato l'elenco degli atti,

documenti, prospettive, plastici, elaborati da produrre e campionatura dei materiali da

impiegarsi. L’elenco dei documenti da presentare a corredo delle pratiche, suddiviso per

tipologia di intervento, è riportato nell’allegato in calce al presente Regolamento (allegato “A”).

(2) I termini per l'esame delle singole istanze riprendono a decorrere dalla presentazione

all'Amministrazione dell'ultimo dei documenti richiesti.

(3) Per quanto non previsto dal presente articolo si rinvia alla normativa vigente sul

procedimento amministrativo.

REGOLAMENTO EDILIZIO DEL COMUNE DI FOLGARIA

15

CAPO IV

COMMISSIONE EDILIZIA COMUNALE

Art. 19

Commissione Edilizia: competenze

(1) La Commissione Edilizia è organo consultivo dell’Amministrazione comunale. Essa ha il

compito di coadiuvare con pareri e proposte l’autorità comunale nell’attività attinente

all’edilizia e all’urbanistica, nonché nella tutela del decoro e dell’estetica delle costruzioni,

anche in relazione al loro inserimento nell’ambiente, nonché al rispetto delle indicazioni relative

alla sostenibilità edilizia ed ambientale.

(2) La Commissione Edilizia esprime il proprio parere obbligatorio sui piani attuativi, sui

piani guida, sulle richieste di lottizzazione, di autorizzazione paesaggistica di cui all’art. 99 della

L.P. 05.09.1991 n. 22, e l’individuazione dei casi in cui il parere della commissione non è

richiesto per il rilascio della concessione ed edificare.

(3) La Commissione esprime altresì parere sulle pratiche edilizie soggette a denuncia di

inizio attività (DIA) relativamente agli interventi di ristrutturazione e di sostituzione edilizia

ritenuti più delicati dal punto di vista paesaggistico e ambientale dal responsabile dell’Ufficio

Tecnico Comunale.

(4) E’ facoltà del responsabile dell’Ufficio Tecnico Comunale di sospendere il termine di

inizio dei lavori previsto per le denuncie d’inizio di attività dalla legge Urbanistica provinciale,

qualora ritenga necessario acquisire il parere della Commissione Edilizia Comunale.

(5) Il parere della Commissione non è richiesto per gli interventi di tinteggiatura di

fabbricati, ove realizzata in conformità alle prescrizioni del piano colore approvato dal

competente organo.

(6) Il parere della Commissione può essere richiesto su qualsiasi oggetto inerente alla

materia edilizia e urbanistica dal Sindaco o Assessore di merito o uffici comunali, che lo

ritengano utile ed opportuno.

Art. 20

Commissione Edilizia: composizione e procedure

(1) La Commissione Edilizia Comunale è composta da:

• Il Sindaco o un Assessore da lui delegato, che la presiede;

• Il Comandante del Corpo dei Vigili del Fuoco Volontari o, in caso di assenza o di

impedimento, dal suo sostituto;

• Quattro membri, esperti nella materia urbanistica-edilizia e di tutela paesaggistico-

ambientale. Di questi, uno individuato tra una terna di nominativi indicata dalle minoranze

consiliari. Qualora la terna proposta non garantisca un'ampia ed equilibrata rappresentatività

delle diverse competenze professionali, il Sindaco può chiedere, motivandolo, alle minoranze

di integrare la designazione con un ulteriore nominativo. Qualora le minoranze non

provvedano alla designazione entro il termine assegnato, si procede ugualmente alla nomina

di tutta la commissione, prescindendo da tale indicazione.

• Il responsabile del settore Edilizia Privata e Urbanistica dell’ufficio tecnico comunale, senza

diritto di voto.

Non possono essere nominati componenti della commissione consiglieri o assessori comunali,

fatta eccezione per gli assessori competenti in materia di urbanistica ed edilizia.

La commissione edilizia deve essere composta in modo da assicurare la presenza dei due generi.

(2) Le funzioni di Segretario della Commissione Edilizia sono esercitate da un dipendente

comunale di livello non inferiore al sesto.

(3) La Commissione si riunisce su convocazione del Presidente, di norma almeno una volta

al mese, e ogni volta che il Presidente lo ritenga opportuno. L’avviso di convocazione è

REGOLAMENTO EDILIZIO DEL COMUNE DI FOLGARIA

16

comunicato ai membri almeno 5 giorni prima di ogni seduta tramite lettera, via fax, e-mail o

telegramma.

(4) Per la validità delle sedute e dei pareri della Commissione Edilizia occorre la presenza

di almeno la metà più uno dei componenti in carica aventi diritto di voto.

(5) I pareri della Commissione Edilizia sono resi a maggioranza dei voti espressi. In caso di

parità prevale il voto di chi presiede.

(6) I componenti della Commissione devono astenersi dal prender parte ai relativi lavori

quando si tratta di interesse proprio o di interesse del coniuge, dei parenti ed affini entro il

secondo grado. Dell'osservanza di tale prescrizione deve essere presa nota nel verbale. Si

applicano alla commissione le norme sull'astensione previste dal 1° comma dell'art. 14 del testo

unico delle leggi regionali sull'ordinamento dei Comuni approvato con D.P.Reg. 1.2.2005 n. 3/L.

(7) I liberi professionisti nominati componenti della commissione, nonché gli studi o altre

forme associative presso cui operano in via continuativa i medesimi componenti, possono

assumere, nell’ambito del territorio del comune, solamente incarichi di progettazione di opere e

impianti pubblici.

(8) Il verbale delle riunioni della Commissione viene redatto dal segretario che lo firma

unitamente al presidente. Il verbale deve riportare, oltre agli elementi usuali, (data, presenti,

oggetto), i pareri espressi dalla Commissione, gli esiti delle eventuali votazioni e gli eventuali

pareri di minoranza.

I pareri della commissione, nella forma dell'estratto del verbale firmato dal segretario, sono

comunicati all'Amministrazione Comunale per le decisioni di competenza.

(9) E' fatto divieto ai componenti della Commissione di comunicare ad estranei qualunque

atto, documento o decisione.

(10) Non possono contemporaneamente far parte della Commissione gli ascendenti ed i

discendenti, gli affini di primo grado, l'adottante o l'adottato, l'affiliante e l'affiliato. I membri

della commissione decadono o per dimissione volontaria o per assenza ingiustificata alle riunioni

per più di tre volte consecutive. Il membro decaduto viene sostituito con la stessa procedura di

nomina. Il nuovo nominato dura in carica per il restante periodo di validità del membro

sostituito.

REGOLAMENTO EDILIZIO DEL COMUNE DI FOLGARIA

17

CAPO IV

ESECUZIONE DELLE OPERE ASSENTITE

Art. 21

Procedimento di rilascio della concessione edilizia

(1) L’Amministrazione comunale, acquisito il parere della Commissione Edilizia, assume

la propria determinazione in merito alla domanda di concessione edilizia, dandone

comunicazione all'interessato nei modi previsti dalle vigenti norme di legge.

(2) L’Amministrazione comunale può rilasciare la concessione edilizia, anche

discostandosi motivatamente dal parere della Commissione edilizia comunale, secondo le

previsioni di legge. In tal caso deve darne informazione scritta alla Commissione stessa nella

seduta successiva alla decisione assunta.

(3) Per tutti gli aspetti non contemplati dal presente articolo si fa riferimento alla

vigente legge urbanistica. Il provvedimento dell’Amministrazione comunale sulla domanda di

concessione deve essere comunicato al richiedente nei termini di legge. La richiesta di

presentazione di documenti aggiuntivi elencati nell’allegato “A” sospende l’esame della pratica

che riprende il suo corso ad avvenuto completamento della documentazione richiesta o delle

correzioni apportate al progetto stesso. Di norma l’integrazione della documentazione, la

correzione dei progetti o dei relativi allegati può essere richiesta una sola volta.

(4) Prima del rilascio della concessione deve essere versato, ove dovuto, il contributo di

concessione a norma della Legge Provinciale secondo le modalità riportate nel relativo

Regolamento comunale.

(5) Il rilascio della concessione può contenere delle prescrizioni in osservanza di

determinate modalità o all'introduzione di modifiche al progetto presentato o ad un ordine

particolare di esecuzione dei lavori.

(6) Assieme alla concessione sarà consegnata al richiedente una copia del progetto

debitamente vistato dall'Autorità comunale, copia che dovrà essere tenuta a disposizione nel

luogo dei lavori (in originale o in copia conforme).

Art. 22

Svolgimento dei lavori e vigilanza da parte dell'Autorità comunale

(1) Entro sei giorni dall’inizio di qualsiasi intervento edilizio il titolare della concessione o

della D.I.A. deve presentare la dichiarazione di inizio dei lavori la quale deve indicare la data di

inizio delle opere, oltre al nome del direttore dei lavori e dell'impresa costruttrice. A tale

comunicazione deve essere allegata tutta la documentazione prevista dalle vigenti leggi.

(2) Le eventuali sostituzioni del direttore o dell'assuntore dei lavori devono essere

comunicate per iscritto all’Amministrazione comunale dal titolare della concessione edilizia o

denuncia di inizio di attività e dagli interessati.

(3) Ove nel corso dell'esecuzione delle opere mutino i titolari della concessione ne dovrà

essere data immediatamente notizia all'Amministrazione comunale, chiedendo la conseguente

voltura della concessione medesima, presentando idonea documentazione. Nel caso di opere

soggette a denuncia di inzio di attività è comunque necessario presentare tempestivamente la

comunicazione concernente le modifiche intervenute, allegando gli atti che le documentano.

(4) Un incaricato del Comune può in ogni tempo visitare i lavori per constatare che,

nell'esecuzione delle opere, si osservino le Leggi e i Regolamenti, la concessione o edilizia e per

verificare il deposito presso il cantiere della prescritta documentazione.

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Art. 23

Ultimazione dei lavori

(1) Del completamento dei lavori il titolare della concessione edilizia e della D.I.A. è

tenuto a dare comunicazione al Comune.

(2) Tale comunicazione è sottoscritta anche dal direttore dei lavori.

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19

CAPO VI

AGIBILITA'

Art. 24

Certificato di agibilità

(1) Gli edifici non possono essere abitati o destinati alla frequenza dell'uomo senza il

preventivo certificato di agibilità dell’Amministrazione comunale che viene rilasciato previo

accertamento della conformità della costruzione alle norme vigenti.

(2) Il certificato di agibilità è necessario sia per le nuove costruzioni, sia per la

rioccupazione di unità immobiliari o edifici che siano stati oggetto di interventi edilizi di

ristrutturazione, di modifica della destinazione d'uso, o che ne risultino sprovvisti.

(3) La domanda per il rilascio del certificato di agibilità è presentata ai sensi del D.P.R. 6

giugno 2001 n. 380 e s.m. dal titolare della concessione edilizia o dal soggetto che ha presentato

la denuncia di inizio attività, o i loro successori o aventi causa in carta resa legale sull’apposito

modulo predisposto dall’Amministrazione comunale. Ad essa vanno allegate le necessarie

documentazioni, dichiarazioni, e certificazioni.

(4) In calce al presente Regolamento viene riportato l’elenco dei documenti da allegare

alla domanda per il rilascio del certificato di agibilità (Allegato “B”).

Art. 25

Rilascio del certificato di agibilità

(1) Il certificato di agibilità deve essere rilasciato dall’Amministrazione comunale,

secondo quanto stabilito dal titolo III del D.P.R. 6 giugno 2001 n. 380 e s.m.

REGOLAMENTO EDILIZIO DEL COMUNE DI FOLGARIA

20

NORME IGIENICO EDILIZIE, TECNOLOGICHE E MORFOLOGICHE

CAPO VII

NORME TECNOLOGICHE

Art. 26

Oggetto e applicazione delle norme tecnologiche

(1) Le norme tecnologiche disciplinano i requisiti minimi che gli edifici devono possedere

per soddisfare le esigenze umane e della collettività.

(2) I requisiti normati sono i seguenti:

- termici e igrotermici;

- illuminotecnici;

- acustici;

- relativi agli impianti ed ai servizi tecnologici;

- relativi alla sicurezza;

- energetici ed ecologici.

(3) Per gli interventi di cui al comma 1 dell’art. 3 dell’Allegato LEED®-NC al Regolamento

edilizio comunale per l’edilizia sostenibile sono inoltre prescritte le norme tecnologiche di

carattere obbligatorio indicate dal medesimo.

Art. 27

Requisiti termici e igrotermici

(1) Tutti gli edifici destinati ad abitazione, uffici, negozi e comunque ogni locale

destinato alla presenza di persone, fatta eccezione per particolari destinazioni d’uso, devono

essere dotati di idoneo impianto di riscaldamento degli ambienti.

Ove non sia possibile la realizzazione dell’impianto, dovrà essere previsto idoneo sistema

alternativo che garantisca la salubrità degli ambienti stessi.

(2) La progettazione, l'esecuzione, l'installazione, l'esercizio e la manutenzione

dell'impianto di riscaldamento dovranno avvenire nel rispetto della normativa vigente.

(3) Gli edifici devono essere progettati e realizzati nel rispetto della normativa vigente in

materia di risparmio energetico (legge 10/91, D.Lgs. 192/05, D.Lgs. 311/06 e s.m.e.i.) ed in

modo che si abbiano in ogni locale, in particolare nei mesi freddi e nei mesi caldi, temperature

dell'aria e temperature superficiali interne delle parti opache delle pareti, adeguate alla

destinazione d'uso.

(4) Le parti opache delle pareti degli alloggi non devono essere sede di condensazioni

permanenti nelle condizioni di occupazione e di uso previste in progetto. Le parti opache delle

pareti dei locali di soggiorno non devono essere sede, nelle medesime condizioni, neanche di

condensazioni passeggere.

Art. 28

Requisiti illuminotecnici

(1) Gli edifici devono essere progettati e realizzati in modo che l'illuminazione dei loro

locali sia adeguata agli impegni visivi richiesti di cui al successivo art. 34 (dimensioni minime dei

locali e delle aperture).

(2) L'illuminazione diurna dei locali deve essere naturale diretta. Possono tuttavia fruire

di illuminazione diurna naturale indiretta oppure artificiale:

REGOLAMENTO EDILIZIO DEL COMUNE DI FOLGARIA

21

a) i locali destinati a uffici, la cui estensione non consente l'adeguata illuminazione naturale dei

piani di utilizzazione;

b) i locali aperti al pubblico destinati ad attività commerciali, culturali e ricreative, nonché i

pubblici esercizi;

c) i locali destinati ad attività che richiedono particolari condizioni di illuminazione;

d) i locali destinati a servizi igienici, gli spogliatoi, gli anti w.c.;

e) i locali non destinati alla permanenza di persone;

f) gli spazi destinati al disimpegno e alla circolazione orizzontale e verticale.

(3) Gli accessi, le rampe esterne, gli spazi comuni di circolazione interna devono essere

serviti di adeguato impianto di illuminazione notturna anche temporizzato.

(4) L'illuminazione delle pertinenze esterne non deve costituire pericolo alla viabilità

(accecamenti, ecc.).

Art. 29

Requisiti acustici

(1) Gli edifici devono essere ubicati, progettati e realizzati in modo che i livelli sonori

emessi dall’ambiente circostante non superino all’interno degli stessi i valori previsti dalla

vigente normativa.

(2) Gli edifici, a seconda della destinazione d’uso, devono corrispondere a quanto

disposto dalle normative statali e provinciali in materia di inquinamento acustico, nonchè dalla

Delibera del Consiglio comunale n. 52 del 22.12.2008 “Legge 26 ottobre 1995 n. 447 - Legge

quadro sull’inquinamento acustico e D.P.G.P. 23 dicembre 1998, n. 43-115/Leg.. Adeguamento

del piano di zonizzazione acustica del Comune di Folgaria”.

Art. 30

Requisiti relativi agli impianti ed ai servizi tecnologici

(1) I nuovi edifici, anche se isolati, e le ristrutturazioni, devono poter fruire, in misura

adeguata alla loro destinazione, di almeno i seguenti servizi fondamentali:

- riscaldamento;

- distribuzione dell'acqua potabile fornita in misura proporzionale al numero dei locali abitati

ed in modo da garantirne il regolare rifornimento all'interno di ogni alloggio;

- raccolta e allontanamento delle acque meteoriche, delle acque usate, dei liquami, dei rifiuti

solidi e liquidi;

- impianto elettrico.

- eventuale aerazione attivata;

(2) Gli impianti ed i servizi tecnologici al servizio degli edifici devono essere progettati e

realizzati conformemente alla normativa in vigore e in modo che risultino agevoli la condotta, la

manutenzione e la sostituzione delle apparecchiature fondamentali.

(3) Gli impianti non devono produrre vibrazioni moleste.

Art. 31

Requisiti energetici

(1) Gli edifici e gli impianti in essi installati devono essere progettati, realizzati,

accessoriati e condotti in modo che non vengano superati i consumi energetici nonché le

emissioni di sostanze inquinanti consentiti dalla legislazione vigente.

Art. 32

Requisiti ecologici

REGOLAMENTO EDILIZIO DEL COMUNE DI FOLGARIA

22

(1) Tutti gli scarichi devono essere realizzati in conformità al vigente regolamento

comunale per il servizio di fognatura (delibera del Consiglio Comunale n. 6 dd. 31.01.2005),

nonché alle disposizioni contenute nel testo unico delle leggi provinciali in materia di tutela

dell'ambiente dagli inquinamenti (Decreto del presidente della giunta provinciale 26 gennaio

1987, n. 1-41/Legisl. e s.m. e i.) e a quanto previsto dal presente Regolamento, essere raccolti

all'origine tramite percorsi separati e distinti fra acque meteoriche e acque di rifiuto, in

relazione alla loro origine e devono essere conferiti al recapito finale ammissibile a norma del

decreto legislativo 03 aprile 2006 n.152,

(2) Dove tecnicamente possibile sono vietati gli scarichi diretti sul suolo pubblico delle

acque provenienti dai tetti, cortili e dalle aree private in genere. Esse devono essere raccolte,

incanalate e convogliate nella rete di fognatura bianca ove esistente; in alternativa le acque

andranno avviate ad un adatto ricevente, anche costituito da un adeguato dispersore.

(3) Gli scarichi delle acque nere devono essere immessi nella rete di fognatura nera

previo inserimento di un pozzetto di ispezione dotato di idoneo sifone (tipo "Firenze") situato

nella proprietà privata, ove possibile, al confine con lo spazio pubblico. Ove non è stata ancora

realizzata la rete di pubblica fognatura nera, è consentita l'adozione di sistemi alternativi che

dovranno essere supportati da studi geologici e/o geotecnici in relazione alla situazione

particolare e nel rispetto della normativa vigente sulla tutela dell'ambiente dall'inquinamento.

(4) Le canalizzazioni delle acque nere all'esterno del fabbricato, anche su aree private,

dovranno essere eseguite in conformità al Regolamento comunale di fognatura attraverso

condotte a norma; tali canalizzazioni dovranno essere corredate da pozzetti di ispezione con

interasse massimo di m. 40 e comunque in corrispondenza di ogni deviazione planimetrica e

altimetrica.

(5) Per l'esecuzione o regolarizzazione delle opere di cui al presente articolo, e per

l'allacciamento delle stesse alla rete di fognatura comunale, deve essere chiesta apposita

autorizzazione all’Amministrazione comunale. Il rilascio della stessa sarà accompagnato da un

disciplinare regolante gli oneri di allacciamento e le modalità di esecuzione.

Art. 33

Requisiti per il superamento e l'eliminazione delle barriere architettoniche

(1) Gli edifici, a seconda della destinazione d'uso, devono corrispondere a quanto

disposto dalle Leggi e Regolamenti Statali e Provinciali in materia di superamento ed

eliminazione delle barriere architettoniche.

Art. 33 bis

Smaltimento delle acque bianche

(soppresso)

CAPO VIII

PRECISAZIONI ALLE NORME TECNOLOGICHE

Art. 34

Dimensioni minime dei locali e delle aperture

(1) I locali ad uso negozio, laboratorio o pubblico esercizio devono avere l'altezza minima

misurata tra pavimento e soffitto di metri 2,60. E’ ammessa la riduzione dell’altezza minima a

m. 2,40 su una superficie non maggiore del 25% del totale del locale.

REGOLAMENTO EDILIZIO DEL COMUNE DI FOLGARIA

23

(2) I locali di abitazione o adibiti ad usi equivalenti (stanze d'albergo, uffici, ecc.) devono

avere un'altezza minima di m. 2,40 misurata dal pavimento al soffitto ed una superficie minima

dei vani destinati alla presenza permanente di persone (abitabili) di mq. 8.00, riducibili a mq.

6,00 per le cucine; almeno una stanza da letto dovrà essere caratterizzata da una superficie non

inferiore a 12 mq.

(3) Per le pertinenze e i locali accessori non destinati alla permanente presenza di

persone (non abitabili) quali servizi igienici, lavanderie, guardaroba, corridoi, depositi di

pertinenza dell’abitazione, ripostigli, cantine, stube e simili, è ammessa un’altezza minima di m

2,20.

(4) Nei sottotetti, per essere considerati abitabili, i locali con soffitto inclinato

(mansarda) avente pendenza maggiore o uguale del 35%, devono avere altezza media ponderale

non inferiore a metri 2,20, calcolata come rapporto fra il volume abitabile e la relativa superficie

calpestabile, e altezza minima interna netta pari a metri 1,40.

I locali abitabili con soffitto inclinato avente pendenza inferiore al 35% devono avere altezza

minima interna pari a m. 2,40.

I locali devono essere separati dagli spazi aventi altezza inferiore a m 1,40 con tramezzi o con

pareti attrezzate fisse.

(5) Gli ambienti nei sottotetti, di cui al punto 4, non destinati alla presenza permanente

di persone quali servizi igienici, guardaroba, corridoi e disbrighi, devono avere altezza media

ponderale non inferiore a metri 2,00 calcolata come rapporto fra il volume e la relativa

superficie calpestabile e altezza minima interna netta pari a metri 1,40.

I locali non abitabili con soffitto inclinato avente pendenza inferiore al 35% devono avere altezza

minima interna pari a m. 2,20.

(6) Per gli ambienti nei sottotetti destinati a soffitta, non è richiesta alcuna altezza

minima.

Non sono computati ai fini del calcolo della superficie abitabile di cui all’art. 42 del presente

Regolamento i locali che non sono interni all’alloggio.

(7) In caso di soffitti in legno l’altezza viene misurata all’intradosso del tavolato. In caso

di avvolti l’altezza deve essere misurata ad un terzo dell’intero arco di volta.

(8) L'illuminazione ed aerazione di ciascun vano abitabile o dei locali ove sia prevista la

presenza permanente di persone deve avvenire da spazi liberi esterni e le relative superfici non

devono essere inferiori a 1/12 di quella del piano di calpestio. Tale limite è ridotto ad 1/16 nel

caso di finestre a filo falda.

(9) Il soggiorno di ogni alloggio deve avere almeno un'apertura sulle pareti perimetrali o

comunque verticali dell'edificio; la superficie complessiva di tali aperture non deve essere

inferiore a 1/24 di quella del piano di calpestio.

(10) L’aerazione dei locali deve essere prevista in modo da assicurare un sufficiente

ricambio d’aria.

(11) I corridoi devono avere larghezza minima di metri 1,00, fatte salve le normative per

il superamento delle barriere architettoniche.

(12) Nel caso di interventi sugli edifici esistenti alla data di entrata in vigore del presente

Regolamento, esclusa la ristrutturazione totale, è consentito derogare all’altezza minima dei

locali, all’inclinazione minima del tetto, ai rapporti minimi di finestratura, purché l’autorità

sanitaria accerti espressamente la sufficienza igienica dei locali abitabili e purché le nuove

previsioni, nel loro complesso, non siano peggiorative rispetto alla situazione esistente.

(13) Nel caso di interventi sugli edifici esistenti alla data di entrata in vigore del presente

Regolamento, esclusa la ristrutturazione totale, la sostituzione edilizia e la demolizione e

ricostruzione, è consentito derogare alla norma che prevede almeno una stanza della superficie

minima di 12 mq, quando la ridotta superficie dell’alloggio o altre ragioni tecniche o

antieconomiche rendano impraticabile la realizzazione della stanza di 12 mq.

Art. 35

Soppalchi

REGOLAMENTO EDILIZIO DEL COMUNE DI FOLGARIA

24

(1) La costruzione di soppalchi aperti sui locali da soppalcare è ammessa nel rispetto

delle seguenti prescrizioni:

• La superficie soppalcata non deve superare il 40% della superficie netta del locale

da soppalcare nel caso di abitazioni e il 50% nel caso di usi diversi

dall’abitazione;

• L’altezza netta minima della superficie sottostante il soppalco deve essere non

inferiore a m 2,20. Tale altezza viene elevata a m 2,60 per i locali da utilizzarsi

come negozi, laboratori o pubblici esercizi;

• Nel caso di soppalchi con soffitto orizzontale, l’altezza netta minima della

superficie soprastante il soppalco deve essere non inferiore a m 2,20. Per i locali

da utilizzarsi come negozi, laboratori o pubblici esercizi l’altezza netta minima

dovrà essere di m 2,60.

• Nel caso di soppalchi con soffitto inclinato avente pendenza minima del 35%

(mansarda), la superficie soprastante il soppalco per essere abitabile deve avere

altezza media ponderale non inferiore a metri 2,00 e altezza minima interna

netta pari a metri 1,40; Per i locali da utilizzarsi come negozi, laboratori o

pubblici esercizi l’altezza netta minima è aumentata a m 1,80 e l’altezza media

ponderale è aumentata a m 2,40.

Gli ambienti devono essere separati dagli spazi aventi altezza interna

rispettivamente inferiore a m 1,40 e m 1.80 con tramezzi o con pareti attrezzate

fisse.

(2) La superficie di illuminazione ed aerazione deve essere verificata sulla superficie

complessiva del locale più il soppalco. Le aperture devono garantire l’illuminazione e l’aerazione

omogenea del locale e del soppalco.

Art. 36

Servizi igienici

(1) Tutti gli alloggi devono essere provvisti di almeno un locale di servizio igienico, dai

seguenti requisiti:

• superficie non inferiore a mq. 4.00; • aerazione ed illuminazione dirette dall'esterno mediante finestra di superficie

non inferiore a mq. 0,60, oppure, nel caso di gabinetti ciechi o con insufficiente

rapporto di aerazione/illuminazione, impianto di aspirazione meccanica con min.

15 ric/h.

• pareti rivestite di materiale lavabile fino all'altezza minima di m. 2,00 o a tutta

altezza nel caso la medesima sia inferiore a m. 2,00;

• vaso, lavabo, vasca da bagno e/o doccia.

(2) I servizi igienici, fatta eccezione per quelli a uso esclusivo delle camere da letto, non

devono comunicare direttamente con singoli locali di abitazione permanente, ma esserne

separati da antigabinetti o da spazi non abitabili quali corridoi, disbrighi, ecc.

(3) Possono peraltro essere costruiti servizi igienici in soprannumero rispetto al minimo

prescritto, senza l'obbligo del rispetto delle disposizioni di cui al primo comma, ad eccezione di

quelle riguardanti l'aerazione; il collegamento diretto è possibile con le camere da letto purché

tra i due locali vi sia un serramento di interruzione.

(4) Sono fatte salve le disposizioni specificatamente stabilite dalle norme provinciali in

materia di esercizi alberghieri e di ricezione turistica all'aperto.

Art. 37

Cucine

(1) La cucina o l'angolo cottura devono essere forniti di acquaio, di canna di ventilazione.

La canna di ventilazione deve sbucare sopra il tetto per almeno metri 1,00.

REGOLAMENTO EDILIZIO DEL COMUNE DI FOLGARIA

25

(2) Qualora nel locale venga previsto l'impiego di apparecchi con utilizzo di gas

combustibile esso deve essere adeguato alle norme previste in materia.

(3) L’eventuale angolo cottura deve comunicare ampiamente con il soggiorno.

Art. 38

Locali a piano terreno, seminterrati e interrati

(1) I locali siti ai piani terreno, seminterrato o interrato devono avere il pavimento

impermeabile. Le murature perimetrali devono essere protette dall'umidità.

(2) I piani seminterrati possono essere adibiti ad abitazione alle seguenti condizioni:

• devono essere protetti per la parte controterra da intercapedine ispezionabile e ventilata,

esterna all’edificio, larga minimo ml. 0.50 e massimo ml. 1.20.

• l’intercapedine è consentita solo sul lato a monte e fino ad un terzo dell’estensione lorda dei

lati contigui. Sull’intercapedine non possono affacciarsi fori finestre, ne fori porta;

• devono comunque essere dotati sotto il pavimento di solaio areato.

(3) In caso di interventi sugli edifici esistenti alla data di entrata in vigore del presente

Regolamento, i locali già adibiti ad uso abitazione che risultassero anche parzialmente

contro terra, dovranno essere separati dal terreno con un’intercapedine areata ed

ispezionabile, avente larghezza minima di ml. 0.50 e max ml.1.20.

(4) Nei locali seminterrati e interrati è vietata l'installazione e qualsiasi utilizzo di

apparecchiature o impianti alimentati a gas G.P.L. o da depositi degli stessi.

(5) Tutti i locali ad uso abitazione, uffici, negozi, bar, ristoranti, laboratori devono essere

provvisti di camera d’aria fra il terreno ed il solaio sul quale appoggia il pavimento del locale.

Per gli edifici esistenti, la camera d’aria può essere sostituita da vespaio areato dello spessore

minimo di cm. 40.

Art. 39

Autorimesse

(1) Le autorimesse devono rispettare le specifiche norme in vigore.

(2) Le autorimesse possono essere a box singoli o con la sola indicazione dei posti

macchina.

(3) Il box e i posti macchina devono avere le dimensioni minime di metri precisate nelle

tabelle di cui all’allegato “F”.

(4) L’altezza minima delle autorimesse aventi capacità di parcamento non superiore a

nove autoveicoli è di m 2,20.

E’ ammessa l’altezza minima di m 2,00 per le autorimesse esistenti o ricavate in edifici esistenti

o autorizzati alla data di entrata in vigore del presente Regolamento.

(5) L’altezza minima delle autorimesse aventi capacità di parcamento superiore a nove

autoveicoli è quella prevista dal D.M. Int. 01 febbraio 1986 e s.m..

(6) Le rampe di accesso alle autorimesse e ai piani interrati in generale deve essere

arretrato dal limite dell'area soggetta a pubblico transito di m. 1,50 e realizzate in modo tale da

garantire la sicurezza al traffico sia pedonale che veicolare e consentire l’agevole stazionamento

dei veicoli che devono immettersi nell’area.

(7) Le corsie di manovra delle autorimesse dovranno consentire il facile movimento degli

autoveicoli e dovranno avere ampiezza non inferiore a m. 4,50 e a m. 5,00 nei tratti antistanti ai

box o posti auto ortogonali alla corsia

(8) Le rampe e le corsie di accesso devono avere larghezza non inferiore a m. 3,00 se a

senso unico e a m. 4,50 se a doppio senso.

(9) Per autorimesse sino a 15 autovetture è consentita una sola rampa avente larghezza

non inferiore a m. 3,00.

(10) Le rampe non potranno avere in ogni punto pendenza superiore al 20% e dovranno

essere adeguatamente raccordate alle estremità.

REGOLAMENTO EDILIZIO DEL COMUNE DI FOLGARIA

26

(11) La pavimentazione delle rampe deve essere eseguita con materiali

antisdrucciolevoli.

(12) L’eventuale scarico delle acque meteoriche raccolte sui pavimenti interni

all’autorimessa deve essere dotato di idoneo disoleatore.

Art. 40

Scale

(1) Nel caso di nuova edificazione, le scale, ad esclusione di quelle di collegamento dei

diversi livelli di una stessa unità immobiliare, devono presentare un andamento regolare ed

omogeneo per tutto il loro sviluppo. Ove questo non risulti possibile è necessario mediare ogni

variazione del loro andamento per mezzo di ripiani di adeguate dimensioni; per ogni rampa di

scale i gradini devono avere forma rettangolare con pedate e alzate rispettivamente della stessa

forma e dimensione.

(2) Le scale di collegamento dei diversi livelli di una stessa unità immobiliare possono

avere forme diverse da quelle previste al primo comma. Tutte le pedate, misurate in asse alla

scala, devono avere misura costante non inferiore a cm. 30. La somma tra il doppio dell’alzata e

la pedata deve essere compreso fra 62 e 64 cm.

(3) Negli interventi in centro storico, le scale possono avere forme diverse da quelle

previste al primo comma. Tutte le pedate, misurate in asse alla scala, devono avere misura

costante non inferiore a cm. 28. La somma tra il doppio dell’alzata e la pedata deve essere

compreso fra 62 e 64 cm.

(4)Le scale devono essere dotate di parapetto di altezza minima di metri 1,00 atto a

costituire difesa verso il vuoto e con le medesime caratteristiche dei parapetti dei balconi (vedi il

successivo art. 41).

(5) Il vano scala deve avere superficie netta di aerazione non inferiore a mq. 1.

(6) Quanto indicato al punto precedente non si applica per le scale all'interno della stessa

abitazione.

(7) Ogni scala non può servire più di 500 mq. misurati in pianta con esclusione della

superficie occupata dalla scala e da altri impianti di risalita salvo deroga della competente

Autorità sanitaria per particolari destinazioni d'uso (magazzini depositi e simili).

(8) Le scale devono corrispondere a quanto disposto dalle norme in materia di

eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici pubblici e privati, nei casi in essa

previsti.

(9) Le nuove scale comuni, quando servono per superare più di due livelli fuori terra,

devono essere ubicate in vani chiusi.

Art. 41

Parapetti di balconi e poggioli

(1) I nuovi balconi e poggioli possono aggettare sulla pubblica via perché realizzati ad

almeno ml. 4.50 di altezza dal livello del piano stradale o marciapiede su cui aggettano.

(2) I balconi devono essere provvisti di idoneo parapetto. Tutti i parapetti devono avere

altezza minima di m. 1,00, struttura e forma idonea a costituire efficace riparo, essere

inattraversabili da una sfera di 10 cm. di diametro e conformati in modo da impedire

l'arrampicamento.

Art. 42

Superficie minima e dotazione degli alloggi

(1) Ogni nuovo alloggio, ad esclusione di quelli di edilizia pubblica, non può avere

superficie abitabile inferiore a mq. 55 misurati al netto delle murature, pilastri, tramezzi,

sguinci, vani di porte e finestre;

REGOLAMENTO EDILIZIO DEL COMUNE DI FOLGARIA

27

Non più del 35% della superficie utile dell’alloggio può essere destinato a locali non abitabili,

ovvero accessori di cui al precedente art. 34 (ripostigli, disbrighi, corridoi, bagni, ecc.); la

superficie delle scale interne agli alloggi contribuiscono alla sommatoria delle superfici non

abitabili.

I locali accessori al piano interrato e le soffitte, anche se collegati direttamente con l’alloggio,

non rientrano nella quota del 35% sopraccitata e non concorrono alla superficie abitabile

dell’alloggio.

La superficie occupata in pianta dalla eventuale scala interna all’alloggio è computata solo su

uno dei piani collegati.

(2) Ogni alloggio deve essere composto di almeno un soggiorno, di una cucina o di un

angolo cottura, di un servizio igienico, e di una stanza da letto di superficie minima pari a 12 mq.

(3) Nel caso di interventi sugli alloggi preesistenti alla data di entrata in vigore del

presente Regolamento, è consentito derogare alla superficie minima dell’alloggio purché la nuova

superficie sia uguale o maggiore di quella preesistente, fermo restando il mantenimento del

perimetro originario degli alloggi preesistenti stessi.

(4) Nei casi di adeguamento di edifici esistenti alla normativa disabili della larghezza

delle scale e dei percorsi orizzontali è consentito ridurre la superficie dell’alloggio se è

dimostrata l’impossibilità tecnica di soluzioni alternative.

(5) Nel caso di interventi sugli alloggi esistenti alla data di entrata in vigore del presente

Regolamento, esclusa la ristrutturazione totale, è consentito derogare alla quota del 35% del

comma 1 purché la nuova percentuale sia migliorativa rispetto alla situazione precedente.

(6) E' inoltre consentito derogare alla superficie utile di cui al primo comma, per gli

alloggi ricavati, anche attraverso interventi di ristrutturazione, da porzioni di edifici già adibiti

ad uso diverso da quello residenziale-abitativo e dalle soffitte, con superficie inferiore a 55 mq.,

alle seguenti condizioni:

− che dette porzioni per ragioni tecniche e/o urbanistiche, non possano essere

ampliate.

− che dette porzioni siano autonome già prima dell'intervento, in quanto fisicamente

separate dalle altre porzioni abitative dello stesso edificio, quanto a funzioni e ad

accesso e la cui vecchia destinazione non fosse comunque quella prevista dalla L.P. 15

maggio 2002, n. 7.

− che la superficie utile dell'alloggio da realizzare non risulti inferiore a 40 mq.

(7) Per gli alloggi di edilizia pubblica valgono le superfici minime previste dalle leggi di

settore.

(8) Ogni alloggio deve essere dotato di allacciamento alle reti fognanti, idrica ed

elettrica, di impianto o sistema di riscaldamento.

Art. 43

Disciplina degli esercizi alberghieri, extra-alberghieri, esercizi pubblici e locali aperti al

pubblico

(1) Per gli esercizi alberghieri ed extra-alberghieri sono fatte salve le disposizioni

specificatamente stabilite dalle norme provinciali in materia.

(2) Tutti gli esercizi pubblici ed i locali aperti al pubblico, devono essere dotati di servizi

igienici, anche in deroga rispetto alle prescrizioni dell'art. 36 (servizi igienici), ad eccezione di

quella riguardante l'aerazione e l'illuminazione nel rispetto della normativa di Legge.

Art. 44

Locali per caldaie e cabine elettriche

(1) I locali contenenti l'impianto termico centralizzato devono essere di norma aperti

verso l'esterno e direttamente ventilati. E' consentito che l'accesso di detti locali avvenga da

apposita precamera direttamente ventilata, fatte salve diverse prescrizioni derivante da

normative specifiche.

REGOLAMENTO EDILIZIO DEL COMUNE DI FOLGARIA

28

(2) Per l’installazione di caldaie all’interno delle singole unità immobiliari devono essere

rispettate le vigenti normative in materia.

(3) I locali adibiti a cabina elettrica devono essere di norma non attigui con ambienti

abitati, con accesso dall’esterno, direttamente ventilati ed accessibili agevolmente da strada

aperta al pubblico.

Art. 45

Rifiuti urbani

(soppresso)

Art. 46

Camini, condotti

(1) I prodotti della combustione devono essere scaricati nell’atmosfera secondo le

modalità previste dalle leggi, normative vigenti e norme UNI-EN.

(2) I camini devono essere prolungati sopra la falda di almeno m. 1.00.

(3) Nel caso di aspirazione meccanica centralizzata, i tubi di ventilazione dovranno avere

la sezione risultante da idoneo calcolo che garantisca i ricambi minimi richiesti.

(4) Ogni appartamento deve essere dotato di almeno una canna fumaria.

(5) Nel caso di condotti collettivi ramificati o nel caso di condotti a servizio esclusivo di

singoli locali, i tubi di ventilazione dovranno avere la sezione minima di cm 100 per ogni locale

servito.

(6) Nei nuovi edifici, nelle ristrutturazioni totali e in tutti gli altri interventi in cui sia

possibile, i tubi di ventilazione devono essere prolungati al di sopra del tetto. Negli interventi in

cui non sia possibile prolungare i tubi di ventilazione al di sopra del tetto è possibile realizzare

gli sbocchi in facciata subordinatamente al parere favorevole dell’autorità sanitaria.

(7) I camini, i condotti ed i sistemi di areazione devono essere progettati e realizzati in

modo da impedire la re-immissione nei locali sia dell'aria che degli inquinanti espulsi.

(8) Le colonne di scarico delle apparecchiature sanitarie devono essere prolungate al di

sopra del tetto e realizzate in maniera tale da evitate la trasmissione di odori attraverso i tubi di

ventilazione.

Art. 47

Distanza di rilievi, terrapieni e murature dagli edifici

(1) Nelle nuove costruzioni le pareti delle abitazioni e di tutti i locali adibiti alla presenza

permanente delle persone quali attività industriali, artigianali, commerciali, ecc. devono distare

dai rilievi, terrapieni e muri di sostegno o contenimento (con esclusione delle intercapedini)

come indicato al successivo comma.

(2) I rilievi, terrapieni e muri di sostegno o di contenimento devono essere interamente

contenuti in un'inclinata di 45° avente origine dall’intersezione del piano di spiccato con la

parete perimetrale dell’edificio. Inoltre si deve ricavare un passaggio di almeno metri 1,50 fra il

fabbricato ed i rilievi, terrapieni e muri di sostegno o contenimento con piano di calpestio a

quota inferiore al piano del solaio interno. (grafico esemplificativo nell’allegato “C/1”).

(3) Devono essere previsti mezzi idonei all’allontanamento delle acque meteoriche o di

infiltrazione.

(4) Negli edifici esistenti le trasformazioni d’uso devono rispettare le disposizioni dei

commi precedenti.

REGOLAMENTO EDILIZIO DEL COMUNE DI FOLGARIA

29

Art. 47/bis

Distanze dei muri di sostegno dai confini e dai fabbricati

(1) Fatto salvo quanto previsto dall’articolo precedente per la realizzazione di muri di

sostegno del declivio naturale fino ad altezza totale fuori terra del muro di m. 3,00 non sussiste

l’obbligo del rispetto delle distanze dai confini e dai fabbricati; per altezze superiori sussiste

l’obbligo del rispetto della distanza di m. 3,00 dai fabbricati esterni al lotto del richiedente e di

m. 1,50 dal confine di proprietà. (grafico esemplificativo nell’allegato “C/2”)

(2) I muri di sostegno del declivio naturale che delimitano le rampe di accesso agli

interrati possono essere realizzati a confine indipendentemente dalla loro altezza, per la sola

lunghezza delle rampe stesse.

(3) Per i muri di contenimento di dislivelli di origine artificiale valgono le successive

limitazioni:

1. per i muri di altezza fino a m. 1,50 non sussiste l’obbligo del rispetto delle distanze dai

confini; Tra le murature e i fabbricati è prescritta la distanza di m. 3,00;

2. i muri di altezza superiore a m. 1,50 e le scarpate contenenti dislivelli di origine

artificiale devono essere contenuti dall’inclinata di 45° con l’orizzontale passante per la

quota del terreno naturale in corrispondenza del confine di proprietà; I terrapieni

artificialmente creati con i relativi muri di contenimento, le terre armate, le scogliere e

quant’altro devono inoltre rispettare la distanza minima dai fabbricati di 3,00 m. (grafico

esemplificativo nell’allegato “C/3”);

(4) E’ ammessa l’edificazione di terrapieni a distanze dai confini inferiori a quelle

previste dal presente articolo subordinatamente al consenso del proprietario finitimo rispettando

comunque le distanze dagli edifici.

(5) I muri di sostegno a monte e a valle delle strade pubbliche e degli accessi dalla

viabilità alle singole proprietà possono essere realizzati a confine indipendentemente dalla loro

altezza.

Art. 48

Camere d'aria, isolazioni e vespai

(soppresso)

REGOLAMENTO EDILIZIO DEL COMUNE DI FOLGARIA

30

CAPO IX

NORME MORFOLOGICHE

Art. 49

Apertura di passaggi carrai privati

(1) L'apertura di passaggi carrai privati dalla pubblica via deve essere preventivamente

autorizzata dall'Amministrazione Comunale, con le seguenti prescrizioni:

• L'eventuale cancello di chiusura del nuovo passaggio carraio dovrà essere realizzato con le

modalità previste nel successivo art. 54 comma 7.

• La localizzazione di passi e accessi carrai non può avvenire in corrispondenza del lato interno

di curve o in prossimità di curve cieche o comunque con ridotta visibilità, nonché in

prossimità di intersezioni stradali.

• La larghezza dei passi e accessi carrai deve essere commisurata alla larghezza dell'accesso

privato e all'ingombro dei veicoli che devono accedervi.

• Nella realizzazione di passi e accessi carrai deve essere mantenuta la continuità di

marciapiede e deve essere garantita la sicurezza al traffico pedonale e meccanico.

• L'imbocco dei passaggi carrai privati con la strada comunale dovrà essere munito di idonea

griglia di captazione delle acque meteoriche, ove necessario.

Art. 50

Portici e passaggi coperti

(1) I portici ed i passaggi coperti, gravati da servitù di uso pubblico (passaggio pubblico)

devono essere costruiti ed ultimati in ogni loro parte a cura e spese dei proprietari.

(2) Il pavimento ed i corpi illuminanti dei portici, destinati ad uso pubblico, devono

essere realizzati con materiali riconosciuti idonei dal Comune.

(3) Le opere di manutenzione dei portici sono a carico del proprietario, salvo che la

creazione dei portici non sia dipesa da una prescrizione di piano urbanistico comunale ovvero da

accordi intervenuti con il Comune.

Art. 51

Lotti privi di accesso da spazi pubblici

(1) Per l'uso edilizio di aree non accessibili da spazi pubblici dovrà prima ottenersi

l'approvazione di un conveniente accesso da spazio pubblico, o da strada privata aperta al

pubblico, presentando, ove occorra, il relativo progetto.

REGOLAMENTO EDILIZIO DEL COMUNE DI FOLGARIA

31

CAPO X

ARREDO URBANO, DECORO, SEGNALETICA,

RECINZIONI E SPORGENZE

Art. 52

Elementi di arredo urbano

(1) Mantenimento degli elementi esistenti

a) Per gli esercizi commerciali gli interventi dovranno mantenere di norma le aperture e le

eventuali vetrine nello spazio architettonico di appartenenza. L'inserimento di insegne dovrà

essere particolarmente curato nelle forme e nei materiali.

b) Le vetrine dei negozi, come parte integrante dell’arredo urbano, non devono sporgere dal filo

della parete esterna, ma essere contenute all’interno del vano; le insegne se poste sulla

superficie muraria esterna dovranno essere contenute all’interno della proiezione del vano del

negozio.

c) Le insegne dovranno essere realizzate con tipologie e materiali tradizionali; Sono ammesse

insegne realizzate con loghi e denominazioni tinteggiate sulla muratura e con materiali quali il

legno, ferro battuto, rame; sono vietate le insegne in facciata o a bandiera caratterizzate da

materiali plastici, in alluminio e comunque realizzate con materiali diversi da quelli

sopraccitati.

(2) Nuovi interventi

L'Amministrazione Comunale può individuare e redigere programmi operativi per ridisegnare i

seguenti tipi di arredo nel centro storico:

- illuminazione pubblica;

- pavimentazione;

- manti di copertura;

- tinte esterne delle facciate;

- verde pubblico;

- cartellonistica/chioschi/panchine;

- insegne;

- pensiline d'attesa, cabine telefoniche, ecc.

(3) E’ ammessa la posa di strutture mobili o fisse, per la copertura e la delimitazione

di spazi pubblici e privati, al fine di consentire la collocazione di tavolini, sedie e altri arredi al

servizio degli esercizi pubblici.

Al fine di garantire la qualità degli spazi pubblici le strutture di cui sopra dovranno conformarsi ai

criteri tipologici e di inserimento ambientale, definiti con deliberazione della Giunta comunale.

L’autorizzazione per la realizzazione delle strutture e degli arredi è rilasciata dalla Giunta

comunale, previo parere della Commissione edilizia comunale.

Art. 52 bis

Manufatti per il deposito di attrezzi agricoli e depositi per la legna

(1) Nelle aree normate dagli artt. 16, 17, 18, 20, 21, 23, 24, e 51 è consentita la

realizzazione di modeste costruzioni in legno nella quantità massima di una per edificio, ad uso

deposito per la legna e/o ricovero per gli attrezzi agricoli.

(2) Le costruzioni accessorie dovranno essere progettate curandone attentamente

l’inserimento paesaggistico ambientale nonchè l’integrazione nel contesto, e non costitiscono

volume urbanistico ne superficie utile lorda (SUL); la superficie massima ammessa è di 12 mq e

l’altezza al colmo non dovrà superare i 3,20 m;

(3) Tale attività edilizia è consentita subordinatamente all’ottenimento del permesso di

costruire ai sensi dell’art. 80 della l.p. 4 agosto 2015 n. 15, e ai fini delle distanze distanze si

applica l’art. 7 della deliberazione giunta provinciale n. 2023 di data 3 settembre 2010, o

REGOLAMENTO EDILIZIO DEL COMUNE DI FOLGARIA

32

analoghe disposizioni in corso di approvazione nell’ambito del regolamento urbanistico-edilizio

provinciale; dai confini dovrà essere comunque osservata una distanza di 1,5 m;

Art. 53

Decoro delle facciate e delle recinzioni

(1) Gli interventi relativi alle finiture e al decoro degli edifici e degli spazi aperti possono

essere normati da specifici Piani.

(2) In assenza di specifici Piani gli elementi di finitura delle facciate quali intonaco,

coloritura, serramenti, decorazioni e simili, nonché le recinzioni, i muri di contenimento o di

sostegno devono essere realizzati e mantenuti in modo conforme al pubblico decoro e in modo da

armonizzarsi con gli edifici circostanti e con le caratteristiche della strada o piazza o se isolato

con le caratteristiche dell'area.

(3) Ove le condizioni delle facciate, dei muri di sostegno, di contenimento e le recinzioni

non rispondano più ai requisiti di decoro di cui sopra l’Amministrazione comunale può ordinare gli

interventi necessari fissando un congruo termine per la loro esecuzione.

Art. 53 bis

Antenne, apparecchiature per il condizionamento, collettori solari e celle fotovoltaiche

(1) Nei nuovi edifici, nelle ristrutturazioni totali e ove possibile in tutti gli altri interventi

minori, deve essere predisposto l’impianto centralizzato per l’installazione sulle coperture delle

antenne radiotelevisive riceventi normali e delle antenne paraboliche riceventi.

(2) E’ vietata l’installazione di antenne paraboliche riceventi e di antenne radiotelevisive

riceventi sulle facciate e sui balconi degli edifici, del centro storico o di edifici di interesse

storico.

(3) Nei nuovi edifici, nelle ristrutturazioni totali e ove possibile in tutti gli altri interventi

minori, gli impianti per il condizionamento devono essere collocati all’interno dell’edificio;

ventilazioni ed emissioni dell’impianto devono servirsi di condotte che si concludano oltre la

copertura e non visibili sulle facciate dell’edificio.

(4) E’ vietata l’installazione di apparecchiature esterne ed impianti per il

condizionamento sulle facciate degli edifici ricadenti nel centro storico o di interesse storico

(edifici storici isolati).

(5) Non è soggetta a denuncia d’inizio di attività o alla richiesta di concessione edilizia

l’installazione sulle coperture, con l’esclusione degli edifici in centro storico o individuati di

interesse storico, di:

• collettori solari piani, per la produzione di acqua calda negli edifici, aventi superficie

complessiva non superiore a mq 12.00;

• celle fotovoltaiche aventi superficie complessiva non superiore a mq 12.00;

I suddetti impianti devono essere accorpati, di forma regolare, completamente appoggiati alla

falda e con i serbatoi di accumulo e le apparecchiature di controllo installate all’interno degli

edifici.

(6) L’installazione sulle coperture degli edifici interni ai centri storici o individuati quali

manufatti e siti di interesse storico dei collettori solari e delle celle fotovoltaiche verrà

disciplinato con specifico provvedimento del Consiglio Comunale, ai sensi della D.G.P. n. 1529

dd. 28.07.2006;

(7) L’ubicazione dei collettori solari e/o pannelli fotovoltaici sui nuovi edifici progettati

per il risparmio energetico deve essere prevista dal progetto di concessione ed integrata

architettonicamente con l’edificio senza limiti alle loro dimensioni;

(8) L’installazione di collettori solari e/o fotovoltaici di superfici maggiori, forme

diverse, ubicazioni diverse da quelle previste dai commi precedenti, è soggetta a denuncia

d’inizio di attività ed è subordinata al parere preventivo favorevole della Commissione Edilizia

Comunale che accerti il corretto inserimento architettonico e garantisca il decoro e l’estetico

REGOLAMENTO EDILIZIO DEL COMUNE DI FOLGARIA

33

anche in relazione all’ambiente circostante secondo l’art. 28 comma 3 del presente

Regolamento.

Art. 54

Recinzioni delle aree private e muri di contenimento e sostegno.

(1) Per le recinzioni delle aree private valgono le seguenti prescrizioni:

a) entro i limiti delle zone destinate all’insediamento le recinzioni delle aree private dovranno

essere realizzate secondo le tipologie previste dall’allegato “D” del presente regolamento;

le recinzioni non debbono superare l'altezza complessiva di m. 1,20 misurata dal piano di

campagna. Comunque la struttura piena, non dovrà superare l'altezza di m. 0.60;

b) è possibile costruire delle piccole tettoie o pensiline a protezione dagli agenti atmosferici

per le cancellate o cancelli d'ingresso pedonali. Queste non potranno oltrepassare l'altezza di

m. 3,00 ed avere una larghezza superiore a m. 2,00, ed infine non sporgere sugli spazi

pubblici;

(2) Negli spazi aperti le recinzioni sono di norma vietate. Per motivate esigenze potranno

essere autorizzate recinzioni i cui materiali saranno definiti in base alle caratteristiche

ambientali ed alle esigenze funzionali;

c) entro i limiti delle zone destinate ad usi agricoli, forma, dimensioni e materiali saranno

definiti in base alle caratteristiche ambientali ed alle esigenze funzionali; e ammessa la

realizzazione delle tipologie previste dall’allegato “D”, la messa in opera di recinzioni con

diverse tipologie, dimensioni o materiali è subordinata al preventivo parere della

Commissione Edilizia Comunale.

(3) Le recinzioni tradizionali esistenti (steccati, recinzioni in pietra con lastre verticali,

muretti in pietra) devono essere conservate, e/o ripristinate con le medesime tipologie.

(4) In caso di demolizione, parziale o totale o nel caso di rifacimento delle recinzioni

tradizionali di interesse storico, le stesse devono essere ripristinate con il materiale di

caratteristica similare a quello preesistente.

(5) I cancelli sulla pubblica via dovranno essere arretrati di almeno m. 4,50 in modo da

lasciare un apposito spazio per consentire lo stallo della macchina. In caso di cancello elettrico

telecomandato questa distanza può essere ridotta fino a ml. 1.50 dal limite della strada.

(6) Le recinzioni e le siepi devono essere posate a distanza non inferiore a m. 1.50 dalle

strade prive di marciapiede e soggette a pubblico transito, sia pubbliche che private. Si potrà

derogare a questa distanza nel caso in cui sia necessaria la continuità nel rispetto delle recinzioni

limitrofe o per documentati motivi di sicurezza.

(7) Le recinzioni, i muri di sostegno o di contenimento, posizionati in corrispondenza di

curve, devono essere realizzati in modo tale da non impedire la visibilità o comunque da

costituire impedimento alla sicurezza della circolazione.

(8) L’Amministrazione comunale, sentita la Commissione Edilizia, può vietare l'uso delle

recinzioni, autorizzare altezze maggiori per impianti o costruzioni particolari (esclusa la

residenza), imporre l'adozione di soluzioni architettoniche unitarie, far arretrare la recinzione

per garantire la visibilità e/o la sicurezza della circolazione.

(9) Sono in ogni caso vietate le recinzioni che, per gli elementi di cui sono composte e la

loro forma, possono costituire pericolo per la pubblica incolumità.

Art. 55

Insegne, targhe, tabelle e tende, sporgenze sulle vie e piazze pubbliche

(1) Salvo ogni diverso provvedimento autorizzatorio eventualmente necessario, sono

soggette ad atto autorizzativo dell’Amministrazione comunale le tende, insegne, targhe e

tabelle, poste all'esterno dei fabbricati e sporgenti sulla pubblica via, nonché i segnali di tipo

stradale per l'indicazione di attività private (industrie, commercio e simili).

REGOLAMENTO EDILIZIO DEL COMUNE DI FOLGARIA

34

(2) Le bacheche e similari, le insegne e le targhe professionali quando sono poste sugli

edifici ricadenti nel centro storico devono essere realizzate con materiali e tipologie compatibili

con le caratteristiche storiche dell’ambiente, ed in ogni caso le targhe e tabelle devono essere

raggruppate in vicinanza dell’ingresso del fabbricato ove si svolge l'attività indicata e disposte

negli appositi contenitori.

(3) La segnaletica indicativa di attività private è soggetta ad autorizzazione

amministrativa, non può impedire o confondere la segnaletica stradale pubblica, essere

realizzata in conformità al codice della strada ed essere posizionata su appositi supporti

individuati dall’Amministrazione comunale diversi da quelli della segnaletica stradale.

(4) Le tende esterne proiettanti sui marciapiedi sono autorizzabili a condizione che

l’altezza dal piano del marciapiede del loro punto più basso (compresa l’eventuale frangia) sia di

almeno ml. 2.20 e che il loro punto più esterno, non interessi la sede stradale e disti almeno 20

cm. dal bordo esterno del marciapiede stesso.

(5) In ogni caso tende, insegne, tabelle e targhe devono essere conformi al pubblico

decoro e non possono impedire o confondere la vista della segnaletica stradale di interesse

pubblico.

(6) Sono ammesse le seguenti sporgenze da edifici e da muri che aggettino su spazi

pubblici sempre che non costituiscano pericolo per le persone o le cose:

- modanature, rilievi e infissi esterni per una sporgenza non superiore a 10 cm.;

- le gronde, e i poggioli con sporgenza fino a m. 1,50 posti ad un'altezza superiore o pari a m.

4,50;

- lampade, fanali, insegne a bandiera posti ad un'altezza superiore o pari a m. 4,50 e con

sporgenza non superiore a m. 0.60.

(7) L'Amministrazione comunale, sentita la commissione edilizia comunale, ha facoltà di

far rimuovere elementi di ogni tipo (insegne, targhe, scritte, ecc.) contrastanti con il decoro e le

caratteristiche degli edifici su cui sono poste.

Art. 56

Obblighi di manutenzione

(1) Ogni proprietario deve mantenere il proprio edificio e tutte le parti di esso comprese

le facciate in condizioni di sicurezza e di igiene e decoro. Le murature di sostegno dovranno

essere mantenute in condizioni di sicurezza e decoro ricostruendo celermente i tratti crollati con

il medesimo paramento di quello preesistente.

(2) A tal fine l’Amministrazione comunale può disporre gli opportuni sopralluoghi da parte

di personale incaricato e può adottare i provvedimenti di Legge.

(3) Le zone verdi, i parchi e i giardini devono essere mantenuti in condizioni di decoro.

(4) Le aree verdi di pertinenza dei centri abitati, fino ad un limite di 100 m dagli stessi,

devono essere regolarmente sfalciati e mantenuti in condizioni di sicurezza e decoro;

Art. 57

Apposizione di indicatori e altri apparecchi

(1) L'Amministrazione Comunale può, per ragioni di pubblico interesse e previo avviso alla

proprietà, nei termini di Legge, applicare (o fare applicare) sul fronte delle costruzioni e

nell’ambito delle aree private:

a) i numeri civici e le targhe contenenti le indicazioni dei nomi assegnati alle aree pubbliche;

b) i cartelli per segnalazioni stradali;

c) le piastrine e i capisaldi per indicazioni altimetriche, di tracciamenti, di idranti, sottoservizi

vari, ecc.;

d) le mensole, i ganci, le condutture per la pubblica illuminazione;

e) i cartelli indicatori dei pubblici servizi di trasporto e di pronto soccorso e delle farmacie;

REGOLAMENTO EDILIZIO DEL COMUNE DI FOLGARIA

35

f) i cartelli segnalatori dei servizi pubblici, gli avvisatori elettrici stradali con i loro

accessori e ogni altro elemento indispensabile all'organizzazione degli spazi pubblici;

(2) Le targhe delle vie, i numeri civici, le piastrine, i capisaldi, gli avvisatori, gli orologi

elettrici e i cartelli sopra indicati non devono in alcun modo essere sottratti alla pubblica vista.

(3) Gli apparecchi elencati nel presente articolo non devono arrecare molestia all'utenza

dello stabile.

(4) L'installazione di quanto sopra elencato non deve costituire barriera visiva di disturbo

del traffico o essere pericolosa per il pedone.

(5) Il proprietario, prima di iniziare qualsiasi lavoro nella parte di un fabbricato alla quale

sia apposto uno degli apparecchi o indicatori di cui ai comma precedenti, deve darne avviso

all’Amministrazione comunale o all'ente interessato, che prescrivono nel più breve tempo

possibile le cautele del caso.

(6) La manutenzione degli oggetti, elencati nel presente articolo, nonché delle parti di

facciata da essi direttamente interessate, è a carico degli installatori.

Art. 58

Numeri civici degli edifici

(1) Al Comune è riservata la facoltà di applicare o far applicare, previo avviso agli

interessati e senza obbligo di indennizzo, alle fronti esterne dei fabbricati, edifici o costruzioni di

qualsiasi natura prospettanti su spazi pubblici i numeri civici che vengono assegnati ad ogni

fabbricato.

REGOLAMENTO EDILIZIO DEL COMUNE DI FOLGARIA

36

COSTRUZIONI A SPECIALE DESTINAZIONE

CAPO XI

EDIFICI PER L'AGRICOLTURA

Art. 59

Impianti a servizio dell'agricoltura

(1) I ricoveri per gli animali devono essere aerati ed illuminati dall'esterno con finestre di

superficie complessiva non inferiore ad 1/20 della superficie del pavimento, devono inoltre

essere ventilati con canne che partendo dal soffitto si elevino oltre il tetto.

(2) Il pavimento deve essere costruito con materiale ben connesso, impermeabile,

raccordato ad angoli arrotondati con le pareti ed inclinato verso canalette di scolo e a superficie

liscia impermeabile, le quali adducano il liquame all'esterno, in appositi pozzi stagni.

(3) Le mangiatoie, le rastrelliere e gli abbeveratoi devono essere costruiti con materiale

di facile lavatura e disinfezione.

(4) Le porte devono aprirsi verso l'esterno.

(5) Le stalle ed altri ricoveri per animali in genere non devono comunque comunicare con

i locali di abitazione e non devono avere aperture sulla stessa facciata, ove esistono le finestre

delle abitazioni, a distanza inferiore a m. 3,00 in linea orizzontale.

(6) Non è comunque consentito destinare ad uso alloggi i locali soprastanti i ricoveri per

animali.

(7) Le stalle ed i ricoveri per animali in genere devono rispettare le normative igienico-

sanitarie per la produzione degli alimenti ed il benessere degli animali.

Art. 60

Concimaie

(1) Oltre alle protezioni necessarie alla prevenzione degli infortuni le concimaie devono

essere impermeabili, costruite in cemento o altro materiale che garantisca la tenuta stagna del

raccoglitore di letame, ed essere coperte. L'apertura può avvenire unicamente nelle operazioni di

carico e scarico del letame.

(2) Le concimaie andranno collocate il più lontano possibile dalle abitazioni e all’esterno

delle aree di rispetto e tutela delle falde acquifere.

(3) All’entrata in vigore del presente Regolamento, salvo diverse disposizioni stabilite

dall’Amministrazione Comunale, sentito il parere del competente organo dell’A.P.S.S., devono

essere rispettate le seguenti distanze:

• 10 metri dai confini di proprietà; Sono ammesse distanze inferiori subordinatamente al

consenso del proprietario finitimo rispettando comunque le distanze dalle abitazioni;

• 25 metri dall’abitazione di proprietà o al servizio dell’azienda;

• 50 metri dalle abitazioni limitrofe.

Per le distanze dei complessi zootecnici esistenti, previo parere dell’Amministrazione comunale,

sentito il competente organo dell’A.P.S.S., potranno essere concesse deroghe alle distanze di cui

sopra in relazione alle caratteristiche tipologiche e funzionali dell’allevamento e al contesto

ambientale in cui esso si colloca.

(4) Il conferimento del letame, così come lo svuotamento, andranno sempre eseguiti in

modo da non arrecare alcun disturbo in fatto di rumore od odore al vicinato.

(5) Solo fatte salve le specifiche norme contenute nel Testo Unico delle Leggi Provinciali

in materia di tutela dell’ambiente dagli inquinamenti.

REGOLAMENTO EDILIZIO DEL COMUNE DI FOLGARIA

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STABILITA', SICUREZZA E CAUTELE

PER L'ESECUZIONE DEI LAVORI

CAPO XII

STABILITA' E SICUREZZA

Art. 61

Stabilità delle costruzioni

(1) Ogni fabbricato deve essere realizzato secondo le migliori regole dell'arte del

costruire, ed in conformità alle vigenti disposizioni di legge, in ordine ai requisiti dei materiali da

costruzione, alle sollecitazioni, al calcolo, al dimensionamento ed all'esecuzione delle strutture,

al fine di assicurare la stabilità di ogni sua parte.

Art. 62

Ricostruzione edifici danneggiati per calamità

(1) Gli interventi soggetti a concessione edilizia o alla presentazione della denuncia di

inizio di attività, strettamente necessari, al fine di evitare un pericolo imminente per

l’incolumità delle persone o per sistemare il manufatto o l’edificio danneggiato da calamità,

(incendio, alluvione, terremoto, ecc.), possono essere eseguiti immediatamente senza preventiva

presentazione della denuncia di inizio di attività o concessione edilizia.

(2) L’intervento deve ripristinare il manufatto o l’edificio danneggiato nella stessa

identica situazione antecedente la calamità, senza alterazione delle quote e della sagoma.

(3) E’ fatto obbligo al proprietario di dare immediata segnalazione dei lavori

all’Amministrazione comunale e di presentare entro 30 giorni dall'inizio di questi ultimi la

richiesta di concessione o la presentazione della denuncia di inizio di attività, in relazione alla

natura dell'intervento.

(4) Il committente dell'intervento, qualora non sia il proprietario o l'avente titolo, dovrà

darne immediata notizia all'uno o all'altro, a seconda dei casi, per metterlo in grado di adempiere

al disposto del comma precedente. Di tale comunicazione dovrà essere contemporaneamente

trasmessa copia al Comune.

(5) In caso di inerzia del privato, il Sindaco provvederà ai sensi dell'art. 33 del testo unico

delle leggi regionali sull'ordinamento dei Comuni approvato con D.P.G.R. 27.2.1995 nr. 4/L e

s.m.e i., con recupero delle spese sostenute. per la relazione ed eventuali lavori di riduzione

delle parti pericolanti e relativi recinti.

Art. 63

Nulla-osta dell’Ispettorato Provinciale Prevenzione Antincendi

(abrogato)

Art. 64

Prevenzioni cautelative

(abrogato)

REGOLAMENTO EDILIZIO DEL COMUNE DI FOLGARIA

38

Art. 64/bis

Prevenzioni ambientali

(1) Per gli interventi di bonifica e sistemazione agricola e/o silvo-pastorale, e comunque

in tutte le opere che comportino il riporto di nuovo materiale è necessario predisporre e

sottoporre alla verifica dell’Ufficio tecnico comunale la seguente documentazione:

- Dichiarazione di provenienza del terreno da utilizzarsi nella bonifica ivi compresa

l’attestazione di assenza di contaminanti ambientali.

REGOLAMENTO EDILIZIO DEL COMUNE DI FOLGARIA

39

CAPO XIII

CAUTELE DA OSSERVARE PER L'ESECUZIONE DEI LAVORI

Art. 65

Cantieri

(1) Il cantiere deve essere convenientemente recintato e chiuso in modo da impedirne

l'accesso agli estranei. La recinzione e i ripari delle impalcature devono avere aspetto decoroso.

(2) Ove le opere debbano essere eseguite sul confine di vie o spazi pubblici o aperti al

pubblico si deve chiudere il luogo destinato all'opera lungo i lati prospicienti le vie e gli spazi

pubblici con una recinzione dell'altezza di almeno metri 2, costruito a norma di legge.

(3) Qualora la recinzione comporti l'occupazione temporanea di area pubblica, il

proprietario, o chi per esso, deve chiedere autorizzazione all’Amministrazione comunale secondo

quanto previsto dal relativo Regolamento.

(4) Qualora la delimitazione del cantiere racchiuda manufatti che interessino servizi

pubblici devono essere adottate le opportune disposizioni per il libero accesso agli addetti.

(5) Vanno sempre segnalate con idonea apparecchiatura o segnaletica la presenza di

eventuali ostacoli alla circolazione anche notturna.

(6) Gli angoli delle recinzioni sporgenti sulla pubblica via devono essere evidenziati

mediante zebrature e muniti di segnali luminosi a luce rossa, opportunamente disposti e da

mantenersi accesi dal tramonto al levar del sole durante le ore notturne.

(7) Tutti i ponteggi dovranno essere realizzati secondo le indicazioni riportate nel PIMUS

(D.Lgs. 235/2003).

(8) Le porte, che si praticano nelle recinzioni verso vie o spazi pubblici, devono aprirsi

verso l’interno e tenersi chiuse durante la sospensione dei lavori. Tutti gli accessi devono

riportare l’eventuale segnaletica a norma di legge.

(9) Nella conduzione del cantiere devono essere rispettate le vigenti norme di sicurezza.

(10) E' vietato ingombrare le vie e gli spazi pubblici adiacenti al cantiere.

(11) Nei cantieri edili, dove siano in esecuzione gli interventi disciplinati dal presente

Regolamento, deve essere affissa in vista del pubblico, una tabella chiaramente leggibile con

l'indicazione degli estremi della concessione o D.I.A., il nome del titolare di essa e, quando

necessario, del nome del progettista, dell'impresa assuntrice dei lavori, e quando richiesto il

nome del coordinatore per la progettazione e del coordinatore per l’esecuzione dei lavori (D.L.

494/96), del direttore dei lavori, del calcolatore delle opere in conglomerato cementizio

semplice e armato, nonché il nome degli installatori degli impianti e, qualora sia previsto il

progetto, il nome dei progettisti degli impianti (D.P.R. 447/91).

(12) Nei cantieri edili deve essere tenuto a disposizione degli incaricati del Comune copia

del progetto (in originale o in copia conforme).

(13) Il cantiere deve essere smantellato appena finiti i lavori e comunque entro il termine

di validità della concessione edilizia o della autorizzazione D.I.A., il suolo deve essere riportato

secondo i profili naturali o secondo le previsioni del progetto assentito.

(14) Alla comunicazione di inizio lavori, deve essere allegata, quando necessaria, la

documentazione, prevista dal D.Lgs. 14.08.1996 n. 494 (così modificato dal D.Lgs. 10.09.2003 n.

276):

a) dichiarazione dell'impresa esecutrice dell'organico medio annuo, distinto per qualifica;

b) dichiarazione relativa al contratto collettivo stipulato dalle organizzazioni sindacali

comparativamente più rappresentative, applicato ai lavoratori dipendenti;

c) documento unico di regolarità contributiva (DURC) rilasciato dalla CASSA EDILE,

dall'INPS o dall'INAIL;

Art. 66

Disciplina generale del cantiere di costruzione

REGOLAMENTO EDILIZIO DEL COMUNE DI FOLGARIA

40

(abrogato)

Art. 67

Provvedimenti contro i pericoli per la sicurezza

e la pubblica incolumità

(1) Qualora i lavori, gli edifici, i manufatti, le opere e in generale la situazione dei luoghi

costituiscano pericolo per la sicurezza e la pubblica incolumità, il Sindaco interviene ai sensi

delle vigenti disposizioni contenute nelle Leggi Regionali sull'ordinamento dei Comuni.

Art. 68

Cautele contro i danni e le molestie da seguire nelle opere di demolizione

(1) Nelle opere di demolizione, specialmente nello stacco dei materiali voluminosi e

pesanti, devono usarsi tutte le cautele atte ad evitare qualsiasi danno alle cose, alle persone e

agli animali e conseguente danneggiamento o molestia di fabbricati vicini e a coloro che vi

abitano.

(2) E’ altresì vietato gettare e far calare dall’alto verso la pubblica via materiali di

demolizione; quando ciò sia necessario dalla natura dell’opera, i materiali stessi, previa

bagnatura dovranno venire calati entro appositi contenitori, condotti o altri mezzi precauzionali.

Art. 69

Scavi

(abrogato)

Art. 70

Obblighi da osservare in caso d'interruzione dei lavori

o di sopraelevazione di costruzione

(1) In caso di interruzione dei lavori devono essere eseguite le opere necessarie a

garanzie della sicurezza, dell'igiene e del decoro. In difetto l’Amministrazione comunale ingiunge

gli opportuni provvedimenti, salva la facoltà di intervento sostitutivo a spese dell'inadempiente.

(2) Nel corso dei lavori di sopraelevazione devono essere messe in atto tutte le misure

idonee a tutelare gli eventuali occupanti della parte sottostante dell'edificio.

REGOLAMENTO EDILIZIO DEL COMUNE DI FOLGARIA

41

NORME FINALI

CAPO XIV

Art. 71

Sanzioni e ammende

(1) Per le contravvenzioni al presente Regolamento si applicano le norme previste dalla

legislazione in vigore e dalle ordinanze e delibere comunali.

Art. 72

Norme di rinvio

(1) Per quanto non previsto nel presente Regolamento si fa riferimento alle vigenti norme

disciplinanti le specifiche materie.

(2) Qualora norme di attuazione del presente Regolamento risultino in contrasto con le

previsioni delle Norme di Attuazione del P.R.G.I. prevalgono le disposizioni delle Norme di

attuazione del P.R.G.I.

(3) I richiami contenuti nel presente Regolamento a normative statali e provinciali

nonché a deliberazioni della Giunta Provinciale si intendono automaticamente aggiornati nel

momento in cui tali norme vengono sostituite, modificate o integrate con nuove disposizioni.

Art. 73

Entrata in vigore del Regolamento

(1) Il presente regolamento si applica alle domande di concessione edilizia e alle D.I.A.

(denuncia di inizio attività) presentate successivamente alla data di entrata in vigore del

regolamento medesimo.

(2) L’intervenuta approvazione da parte del Consiglio Comunale di piani attuativi e piani

di lottizzazione non costituisce agli effetti del precedente comma domanda di concessione

edilizia.

REGOLAMENTO EDILIZIO DEL COMUNE DI FOLGARIA

42

ALLEGATO “A”

ELENCO ALLEGATI ALLE CONCESSIONI EDILIZIE, E ALLE DENUNCE DI INIZIO ATTIVITA’

1. Relazione tecnica descrittiva dell’intervento proposto ed evidenziante tutti gli aspetti non

riportati sugli elaborati grafici. Si rammenta che è determinante l’indicazione di tutti i

materiali di finitura comprese le relative tinte.

2. Estratto di mappa (sufficientemente ampio) e del Piano Regolatore Generale con evidenziata

su ambedue l’area interessata all’intervento.

3. Elaborato grafico riportante il rilievo dell’area interessata all’intervento in scala non

inferiore a 1:200 con la determinazione dei punti fissi di quota di riferimento. Nel rilievo

devono essere indicate tutte le piante ad alto fusto esistenti sull’area con il loro diametro ed

ogni altro particolare di rilievo, nonché le quote planimetriche ed altimetriche del terreno e

di tutti i fabbricati limitrofi al lotto. Devono essere indicate sull’elaborato anche le distanze

dai confini e dai fabbricati circostanti. Questo elaborato non necessita nel caso di sola

sopraelevazione senza modifiche dell’area esterna all’edificio.

4. Planimetria dello stato di progetto, in rapporto non inferiore a 1:200, con l’ubicazione di

tutte le opere previste. Nella planimetria dovrà essere evidenziata la sistemazione degli

arredi dell’area circostante con particolare riferimento a recinzioni, alberature,

pavimentazioni e muri di sostegno. Il progetto deve prevedere distintamente le situazioni di

progetto e di quello di sovrapposizione con il rilievo dell’area. Questo elaborato non

necessita nei casi di sola sopraelevazione senza modifiche dell’area esterna all’edificio.

5. Piante, prospetti e sezioni della costruzione, disegnati su tavole numerate progressivamente

e redatti in scala non inferiore a 1:100. Nel caso di ampliamenti, sopraelevazioni o modifiche

interne ed esterne di costruzioni esistenti il progetto deve prevedere distintamente le

situazioni dello stato esistente, di quello di progetto e di quello di sovrapposizione. Le piante

e le sezioni devono essere complete di tutte le misure necessarie ad individuare la forma ed

il volume di ogni singolo locale. Devono essere quotate tutte le porte e le finestre sia interne

che esterne. Devono inoltre essere indicate le destinazioni di tutti i locali compresi nel

progetto. Le sezioni devono essere in numero sufficiente per indicare tutti i differenti livelli

dei solai e del tetto e devono riportare i punti fissi di quota di riferimento indicati nel rilievo

dell’area. Nei prospetti deve essere precisamente indicata la situazione altimetrica

dell’andamento del terreno esistente e di progetto. Qualora l’edificio sia aderente ad altri

fabbricati, i disegni dei prospetti devono inoltre riportare l’indicazione delle aperture, dei

materiali impiegati e del loro colore, delle zoccolature, dei parapetti, delle coperture, dei

pluviali in vista, dei volumi tecnici. Nelle piante deve essere indicato sia l’orientamento

dell’edificio che l’esatta posizione delle sezioni.

6. Elaborato grafico riportante il particolare relativo ai parapetti e alla struttura della soletta

dei balconi, in scala minima di 1:20.

7. Schema di raffronto tra i dati del piano urbanistico di riferimento e delle vigenti leggi con i

dati di progetto sia per lo stato esistente che di quello proposto.

8. Documentazione fotografica a colori (del tipo non a sviluppo istantaneo) sufficiente ad

individuare correttamente l’ambito interessato dall’intervento.

REGOLAMENTO EDILIZIO DEL COMUNE DI FOLGARIA

43

9. Calcolo analitico con dimostrazione grafica dell’altezza media ponderale dei locali abitabili

del piano sottotetto nel caso questo piano venga utilizzato ai fini abitativi o modificato nella

distribuzione interna.

10. Calcolo analitico con dimostrazione grafica della percentuale di superficie netta dei locali

abitabili rispetto a quelli accessori.

11. Planimetria con evidenziato il calcolo della superficie per parcheggi come determinato dalla

deliberazione della Giunta provinciale in attuazione dell’art. 73 della L.P. 22/1991.

12. Calcoli analitici con dimostrazione grafica sia del volume esistente che della parte di

sopraelevazione o ampliamento o del solo nuovo edificio, a seconda del tipo di

progettazione, effettuato secondo le indicazioni del vigente strumento urbanistico e le

esemplificazioni contenute nella successiva tabella “E”.

13. Schema di collegamento alle reti principali di tutti gli impianti tecnologici, e copia

dell'autorizzazione allo scarico rilasciata dall’ufficio competente del Comune;

13a. Autorizzazione all’allacciamento e impegno di fornitura degli Enti, Società, Consorzi,

gestori e fornitori dei principali servizi; (acquedottistici, rete elettrica ecc.)

14. I progetti degli impianti tecnologici così come dal D.M. 22 gennaio 2008 n. 37, nei casi in

esse previsti. Negli altri casi dichiarazione del tecnico abilitato attestante che i lavori

eseguiti non rientrano in quelli per i quali la legge prevede la presentazione dei relativi

progetti.

15. Il progetto previsto dalla L. 9 gennaio 1991 n. 10 “Norme per l'attuazione del Piano

energetico nazionale in materia di uso razionale dell'energia, di risparmio energetico e di

sviluppo delle fonti rinnovabili di energia” e relativo Regolamento di attuazione, Decreto

Legislativo 29 dicembre 2006, n. 311 "Disposizioni correttive ed integrative al decreto

legislativo 19 agosto 2005, n. 192, recante attuazione della direttiva 2002/91/CE, relativa al

rendimento energetico nell'edilizia", e il Decreto Legislativo 19 agosto 2005, n. 192

"Attuazione della direttiva 2002/91/CE relativa al rendimento energetico nell'edilizia".

16. La relazione acustica prevista dall’art. 18 della L.P. 18.03.1991 n. 6;

17. La documentazione prevista dalla legge 9 gennaio 1989 n. 13 “Disposizioni per favorire il

superamento e l’eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici privati” e dal D.M.

14 giugno 1989 n. 236 così come recepita e modificata dalla L.P. 7 gennaio 1991 n. 1. La

documentazione consiste in un elaborato grafico che evidenzia tutti gli accorgimenti tecnici

posti in essere affinché il disabile possa trasferirsi dal posto macchina a lui riservato ai locali

dell’edificio previsti a seconda delle fattispecie indicate alle lettere G, H e I dell’art. 2 della

legge, nella quale l’edificio ricade e in una relazione illustrante tutti gli ulteriori

accorgimenti previsti dai testi normativi sopra indicati e non evidenziati nell’elaborato

grafico medesimo, nonché della dichiarazione del professionista prevista all’ultimo comma

dell’art. 1 della legge.

18. Tutte le autorizzazioni, visti, pareri, nullaosta previsti al quarto comma dell’art. 88 della

L.P. 05.09.1991 n. 22 e s. m. e i. recante norme sull’ordinamento urbanistico e tutela del

territorio.

19. Visto di corrispondenza del progetto ai sensi dell’art. 13 della L.P. 15.05.2002 n. 7 e s. m.

“Disciplina degli esercizi alberghieri ed extra-alberghieri e promozione della qualità della

ricettività turistica” o in alternativa una dichiarazione del progettista che attesti la

REGOLAMENTO EDILIZIO DEL COMUNE DI FOLGARIA

44

conformità delle opere da realizzare alla presente legge e al relativo regolamento di

esecuzione, nei casi disciplinanti dal terzo comma del citato articolo.

20. Nulla osta preventivo rilasciato dall’Ispettorato Provinciale Antincendio relativamente a tutte

le attività ricomprese nel D.M. 16.02.1982 e s.m.

21. Relazione geologico-geotecnica o relazione geotecnica nei casi previsti dalla normativa.

22. autocertificazione relativa alla conformità alle vigenti norme igienico sanitarie previsto

dall’art. 20 del D.P.R. 6 giugno 2001 n. 380, od in alternativa modulo compilato per il calcolo

del versamento della tassa sanitaria all'Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari - Distretto

Vallagarina, con allegata attestazione dell’effettuato versamento relativo, nei casi previsti

dalla normativa in materia.

23. calcolo analitico, con dimostrazione grafica del volume/ superficie soggetto al pagamento

del contributo di concessione previsto dal titolo VIII della L.P. 05.09.1991 n. 22, e relativi

allegati grafici (qualora l’intervento è soggetto a Denuncia di Inizio di Attività, il predetto

calcolo deve essere accompagnato dalla ricevuta del versamento del contributo di

concessione da effettuarsi sul numero di conto corrente bancario n. 35000 presso il tesoriere

comunale CASSA RURALE DI FOLGARIA - ABI 8091 – CAB 34820).

24. Comunicazione all’Ufficio tributi per la costituzione, modifica ampliamento o riduzione di

superfici soggette alla tariffa di igiene ambientale (rifiuti);

25. Comunicazione all’Ufficio tecnico per la realizzazione, modifica ampliamento o riduzione di

volumetrie al fine di determinare la quota di allacciamento alla rete idrica comunale;

26. Modulo (o moduli) I.S.T.A.T.

27. Eventuali altri allegati previsti da nuove leggi o regolamenti in vigore all’atto di

presentazione dell’istanza.

28. La documentazione prevista dall’art. 186 del D.L. 3 aprile 2006 n. 152 e delle linee guida e

indicazioni operative per l’utilizzo di terre e rocce derivanti da operazioni di scavo.

29. Documentazione prevista dall’art. 91 ter della L.P. 05.09.1991, n. 22 e dal Decr. Presidente

prov di Trento 22.02.2008, n. 7-114/Leg. (cadute dall’alto).

Gli elaborati progettuali, ad esclusione delle relazioni e documentazione fotografica, con

numero di formati pari o superiore a quattro devono essere presentati su tavole piegate

secondo le norme UNI in formato cm. 21x29,7 e non legati assieme nella tipologia “a

libretto”.

Di seguito si elencano, indicativamente, gli allegati necessari per le più diffuse tipologie di

intervento. Ovviamente non vanno prodotti gli allegati non interessanti il progetto (ad es. la

documentazione fotografica per modifiche solo interne).

NUOVI EDIFICI: Allegati di cui ai punti da 1 a 29.

AMPLIAMENTI E/O SOPRAELEVAZIONI DI EDIFICI ESISTENTI: Allegati di cui ai punti da 1 a 29.

OPERE DI RISTRUTTURAZIONE, RISANAMENTO, MANUTENZIONE STRAORDINARIA DI EDIFICI SENZA

MODIFICHE VOLUMETRICHE: Allegati di cui ai punti 1, 2, 3, 4, 5, 6, 8, 9, 10, 11, 12, 13, 14, 15,

17, 18, 19, 20, 22, 23, 24, 25, 26, 27, 28, 29.

REGOLAMENTO EDILIZIO DEL COMUNE DI FOLGARIA

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OPERE DI MANUTENZIONE STRAORDINARIA NON RICOMPRESE NELLE SEZIONI PRECEDENTI (manti di

copertura, intonaci, serramenti, recinzioni, arredi esterni, pavimentazioni, ecc.): Allegati di cui

ai punti 1, 2, 4, 6, 8, 22 e 23.

MODIFICA DELLO STATO DEI TERRENI (sbancamenti o riporti per realizzazione di terrazzamenti,

ripiani, piazzali, accessi, ecc..): Allegati di cui ai punti 1, 2, 3, 4, 8, 18, 19, 21, 22 e 23.

NB.: Gli allegati indicati in corsivo possono essere presentati dopo l’esame da parte della

Commissione Edilizia Comunale e comunque prima della predisposizione della concessione

edilizia o dove espressamente previsto dalla legge, prima dell’inizio dei lavori.

Nel caso di interventi soggetti a denuncia di inizio di attività tutti gli elaborati necessari

devono essere presentati contestualmente alla denuncia, con l’esclusione degli allegati

che in forza di specifiche disposizioni di legge possono essere depositati prima dell’inizio

dei lavori

ALLEGATO “B”

ELENCO ALLEGATI ALLE DOMANDE DI AGIBILITA’

1. Dichiarazione del soggetto titolare del permesso di costruire e/o del proprietario e del

direttore lavori che certificano, sotto la propria responsabilità, la conformità delle

opere eseguite rispetto al progetto approvato, l’avvenuta prosciugatura dei muri e la

salubrità degli ambienti (comma 1 art. 25 D.P.R. 06.06.2001, n. 380). (Allegato A e A1

della modulistica a corredo della richiesta di agibilità)

2. Dichiarazione inerente il superamento e l’eliminazione delle barriere architettoniche.

(Allegato B)

3. Dichiarazione inerente il contenimento del consumo energetico negli edifici. (Allegato

C)

4. Dichiarazione inerente la prevenzione dell’inquinamento acustico. (Allegato D)

5. Con riferimento alle previsioni normative e all’intervento realizzato ai fini della

sicurezza in materia di prevenzione incendi e necessario allegare almeno uno dei

seguenti documenti:

Certificato di prevenzione incendi (Decreto 16.02.1982)

dichiarazione che costituisce Autorizzazione Provvisoria all’Esercizio dell’Attività ai soli

fini antincendio (art. 3, comma 5 D.P.R. 12.01.1998, n. 37)

dichiarazione del Direttore dei Lavori, altro tecnico abilitato o del proprietario che

l’immobile non è soggetto alla vigente normativa in materia di prevenzione incendi.

(Allegato E)

6. Con riferimento alle previsioni normative e all’intervento realizzato ai fini della

sicurezza nel contesto statico dell’edificio è necessario allegare almeno uno dei

seguenti documenti:

Copia collaudo cementi armati (art. 8 L. 05.11.1971 n. 1086)

Certificato di Idoneità Statica dell’immobile, redatto da tecnico abilitato.

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Dichiarazione del Direttore dei Lavori se non sono state realizzate opere in C.A. o se gli

elementi costruttivi assolvono una funzione di limitata importanza nel contesto statico

dell’opera (circ. Ministero LL.PP. di data 14.02.1974 n. 11951). (Allegato F)

7. Con riferimento alle previsioni normative, all’intervento realizzato e alla destinazione

d’uso dell’edificio è necessario allegare almeno uno dei seguenti documenti:

Certificato del competente ufficio tecnico della regione, di cui all’articolo 62,

attestante la conformità delle opere eseguite nelle zone sismiche alle disposizioni di

cui al capo IV della parte II;

Allegato G: Dichiarazione sostitutiva in riferimento alla lettera b comma 3 dell’articolo

25 del D.P.R. 06.06.2001 n. 380 nella forma di dichiarazione sostitutiva di atto notorio

come definita dall’articolo 47 del D.P.R. 28.08.2000, n. 445.

8. Dichiarazione presentata per la iscrizione in catasto, redatta in conformità alle

disposizioni dell’art. 6 del Regio Decreto 13.04.1939 n. 652 e s.m.e.i.

9. Autorizzazione allo scarico rilasciata dal competente Ufficio del Comune di Folgaria.

10. Allegato H: dichiarazione del direttore dei lavori sugli impianti presenti/realizzati/modificati

nell’edificio e/o nell’unità immobiliare, con allegati i relativi certificati di conformità al D.M.

22 gennaio 2008 n. 37 rilasciati dalle ditte esecutrici degli impianti completi dei seguenti

allegati obbligatori.

11. Copia del collaudo dell’impianto di sollevamento.

12. Verbale della Commissione Provinciale di Vigilanza sui teatri ed altri luoghi di pubblico

spettacolo rilasciato dalla Provincia Autonoma di Trento - Ufficio Polizia Amministrativa (art.

80 T.U.L.P.S. ed art. 141 R.D. 06.05.1940, n. 635 – Reg. T.U.L.P.S.) e relativa agibilità ai fini

della P.S.

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ALLEGATO “C1”

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ALLEGATO “C2”

REGOLAMENTO EDILIZIO DEL COMUNE DI FOLGARIA

49

ALLEGATO “C3”

REGOLAMENTO EDILIZIO DEL COMUNE DI FOLGARIA

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ALLEGATO “D”

REGOLAMENTO EDILIZIO DEL COMUNE DI FOLGARIA

51

ALLEGATO “D”

REGOLAMENTO EDILIZIO DEL COMUNE DI FOLGARIA

52

ALLEGATO “E1” – Art. 5 comma 1

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ALLEGATO “E2” – art. 5 punto 3

SCHEMA PER LA DETERMINAZIONE DELLA LIVELLETTA DI COMPENSO PER IL CALCOLO DEL

VOLUME DELL’EDIFICIO.

Per trovare la livelletta di compenso del profilo sviluppato lungo tutte le facciate del fabbricato

nella loro intersezione con il terreno sistemato secondo le quote di progetto si procede nella

seguente maniera:

Si rappresenta graficamente la sequenza dei prospetti dell’edificio come evidenziato

nell’esempio grafico sottostante. La linea spezzata rappresenta l’andamento del terreno lungo

tutto il perimetro dell’edificio.

Si assume come quota di riferimento il punto nel quale il terreno contro l’edificio risulta a quota

più elevata.

Si vengono così a creare una serie di figure geometriche semplici tra la quota di riferimento e il

terreno sottostante.

La sommatoria delle superfici di queste figure divisa per il perimetro (essa viene trasformata in

un unico rettangolo di superficie equivalente) dà un’altezza la quale riportata al di sotto della

quota di riferimento darà l’esatta posizione della livelletta di compenso.

La livelletta di compenso così ottenuta costituirà il piano orizzontale dal quale partire per

calcolare il volume dell’edificio (come indicato al punto 3 dell’art. 5 del presente regolamento)

SUPERFICIE AREA “A” mq. ½ x (2.00 + 0.80) x 3.40 = mq 4.76

SUPERFICIE AREA “B” mq. ½ x (0.80 + 0.90) x 4.60 = mq 3.91

SUPERFICIE AREA “C” mq. ½ x 0.9 x 2.10 = mq 0.95

SUPERFICIE AREA “D” mq. ½ x 2.30 x 3.25 = mq 3.74

SUPERFICIE AREA “E” mq. ½ x (2.30 + 2.21) x 1.70 = mq 3.83

SUPERFICIE AREA “F” mq. ½ x (2.21 + 2.10) x 2.25 = mq 4.85

SUPERFICIE AREA “G” mq. 0.60 x 5.75 = mq 3.45

SUPERFICIE AREA “H” mq. ½ x (0.60 + 2.00) x 10.10 = mq 13.13

TOTALE mq 38.62

DISTANZA LIVELLETTA DI COMPENSO DALLA QUOTA DI RIFERIMENTO: mq. 38.62 : ml. 36.20 = 1.07 ml

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ALLEGATO “F”

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ALLEGATO “F”

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