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COMUNE DI TARANTO Direzione Polizia Municipale e Protezione Civile PIANO DI EMERGENZA IDROGEOLOGICA M6 s.r.l. Società di Ingegneria Uffici: Via Giuseppe Verdi, 1 45100 Rovigo tel. +39(0)425 460577 www.studiom6.it - [email protected] DIRETTORE PROGETTO Dott. Geol. Pietro SEMENZA RESPONSABILE Dott. Geol. Roberto CAVAZZANA SOSTITUISCE COMPILATORE MODIFICA N° CODICE FILE DATA REDAZIONE NOVEMBRE 2015

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COMUNE DI TARANTO

Direzione Polizia Municipale e Protezione Civile

PIANO DI EMERGENZA IDROGEOLOGICA

M6 s.r.l. – Società di Ingegneria

Uffici: Via Giuseppe Verdi, 1 – 45100 Rovigo tel. +39(0)425 460577

www.studiom6.it - [email protected]

DIRETTORE PROGETTO

Dott. Geol. Pietro

SEMENZA

RESPONSABILE

Dott. Geol. Roberto

CAVAZZANA

SOSTITUISCE

COMPILATORE

MODIFICA N°

CODICE

FILE

DATA REDAZIONE

NOVEMBRE 2015

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Comune di Taranto

PIANO DI EMERGENZA IDROGEOLOGICA

INDICE

Pagina

1 - Inquadramento

Caratteristiche fisiche e di uso del suolo 1.1

Caratteristiche geologico-geomorfologiche 1.4

Caratteristiche idrologiche 1.6

Caratteristiche climatiche 1.7

2 - Individuazione dei rischi 2.1 - Il concetto di rischio 2.1

2.2 - Tipologie di rischi considerate 2.3

3 - Scenari di Evento e di Rischio

R1 - Rischio Eventi Meteorologici Intensi 3.1.1

R2 - Rischio Idraulico 3.2.1

R3 - Rischio Idrogeologico (Frane) 3.3.1

R4 - Rischio Grandi Dighe 3.4.1

R5 - Rischio Mareggiate 3.5.1

4 - Organizzazione del Sistema Comunale di Protezione Civile

4.1 - Sistema di comando e controllo 4.1

4.2 - Centro Operativo Comunale (C.O.C.) 4.3

4.2.1 - Funzioni di Supporto 4.4

4.3 - Risorse 4.13

4.3.1 - Aree di emergenza 4.14

Scheda C.O.C. 4.COC.1

Scheda Aree di Emergenza 4.AE.1

5 - Modello di Intervento

5.1 - Sistema di allertamento per il Rischio meteorologico, idraulico e idrogeologico della Regione Puglia

5.1

5.1.1 - Livelli di criticità in funzione degli scenari di evento 5.2

5.1.2 - Descrizione dei documenti di allertamento adottati a livello regionale 5.7

5.1.3 - Corrispondenza tra livelli di criticità previsti e/o in atto, livelli di allerta e fasi operative a livello regionale

5.8

5.2 - Compiti delle Funzioni di Supporto del C.O.C. 5.10

5.3 - Procedure di emergenza 5.17

5.3.1 - Evento prevedibile 5.17

5.3.2 - Evento non previsto 5.34

5.4 - Procedure operative specifiche per emergenza legata a criticità nella circolazione stradale in caso di precipitazioni nevose

5.36

Allegati Allegato A - Aree e punti da monitorare nelle fasi di allerta A.A.1

Allegato B - Rubrica telefonica A.B.1

Allegato C - Cancelli di blocco della viabilità e deviazione del traffico A.C.1

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Tavole cartografiche

Tavola

Pericolosità idraulica - Pericolosità Grandi Dighe Intero territorio comunale

1

Pericolosità idraulica - Pericolosità Grandi Dighe Dettaglio Lido Azzurro - Zona Industriale - Tamburi - Città Vecchia

1a

Pericolosità idraulica - Pericolosità Grandi Dighe Dettaglio Centro - Città Vecchia - Tamburi - Paolo IV

1b

Pericolosità idraulica - Pericolosità Grandi Dighe Dettaglio Centro - Città Vecchia - Praia a Mare - Lama - Talsano

1c

Pericolosità idraulica - Pericolosità Grandi Dighe Dettaglio zona a valle della Diga di Pappadai

1d

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Compilatore: M6 srl 1 - Inquadramento territoriale

Compilato il: 29/09/2015

Aggiornato al: Caratteristiche fisiche e di uso del suolo pag. 1.1

CARATTERISTICHE FISICHE E DI USO DEL SUOLO

Comune Taranto Codice ISTAT

Provincia Taranto 073027

Regione Puglia

DATI GENERALI

Frazioni e

Località

Buffoluto, Lama, Lido Azzurro, Lido Checca, Mare Piccolo, Paolo VI, Patrovaro, San Donato, San Vito Taranto, Sanarica, Stazione Nasisi, Talsano, Torretta, Torretta Mare

Comuni confinanti Massafra, Statte, Montemesola, Grottaglie, Monteiasi, San Giorgio Ionico, Faggiano, Roccaforzata, Pulsano, Leporano, Lizzano, Fragagnano, San Marzano di San Giuseppe, Villa Castelli, Martina Franca, Carosino, Monteparano

Superficie totale 218,43 km2

Altitudine

Gli ambienti presenti variano tra quello propriamente costiero e quello dei primi rilievi del tavoliere pugliese. L'altitudine minima è 0 m.s.l.m., la massima è di 285 m.s.l.m. dell'isola amministrativa situata a nordest del capoluogo, al confine con il comune di Martina Franca.

Uso del suolo

Una notevole percentuale dell’estensione del territorio comunale è rappresentata dai centri abitati e dalla estesa zona industriale-portuale mercantile, ed inoltre dalle aree di proprietà della marina militare; la restante parte del territorio è prevalentemente interessata da coltivazioni vitivinicole e uliveti, ed in misura minore da seminativo.

Sono presenti anche alcune zone protette (SIC), ricadenti totalmente o in parte nel territorio comunale, ed in particolare i siti “Pineta dell’Arco ionico”, “Masseria Torre Bianca” e “Mar Piccolo”. Inoltre sulla sponda orientale del Mar Piccolo-Secondo Seno è presente una riserva regionale denominata “Palude La Vela”.L

Economia

L’economia locale del territorio di Taranto, è stata da sempre basata principalmente sui commerci e sui trasporti marittimi, per la presenza del porto, sulla pesca, la mitilicoltura e sulle colture agricole, in particolar modo olivi e viti.

A partire dalla fine dell’ottocento venne realizzato a Taranto un importante porto militare, che da allora costituisce una delle principali postazioni della Marina Militare italiana.

Verso la fine degli anni ’50 è stato creato il complesso siderurgico nella zona a nord ovest del centro abitato, che nel tempo si è poi notevolmente sviluppato, occupando una consistente parte della popolazione di Taranto e delle zone limitrofe; ad esso si sono aggiunte poi negli ultimi decenni, sempre nella zona adiacente al porto mercantile, numerose altre realtà industriali, tra le quali la principale è la raffineria di petrolio dell’ENI. Attualmente l’industria siderurgica tarantina sta vivendo un momento particolarmente critico sia per le vicende societarie dell’ILVA che per gli aspetti legati all’inquinamento ambientale.

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Compilatore: M6 srl 1 - Inquadramento territoriale

Compilato il: 29/09/2015

Aggiornato al: Caratteristiche fisiche e di uso del suolo pag. 1.2

Figura 1.1 - Inquadramento territoriale del Comune di Taranto e comuni limitrofi

Figura 1.2a - Carta dell'uso del suolo della zona di Taranto (Corine Land Cover)

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Compilatore: M6 srl 1 - Inquadramento territoriale

Compilato il: 29/09/2015

Aggiornato al: Caratteristiche fisiche e di uso del suolo pag. 1.3

Figura 1.2b - Legenda carta uso del suolo (Corine Land Cover)

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Compilato il: 29/09/2015

Aggiornato al: Caratteristiche geologico-geomorfologiche pag. 1.4

CARATTERISTICHE GEOLOGICO-GEOMORFOLOGICHE

Ambiente geologico

Il territorio comunale di Taranto si inserisce nel tipico contesto dell'avampaese pugliese, con formazioni prevalentemente calcaree e calcarenitiche, di età compresa fra il Cretaceo superiore ed il Pliocene-Pleistocene, con giacitura orizzontale o leggermente inclinata verso sudovest. Non vi sono, nel territorio di competenza, importanti dislocazioni tettoniche da segnalare; sono presenti, tuttavia, alcune faglie dirette con orientamento NW-SE, che denotano un movimento distensivo in direzione NE-SW. Le litologie presenti presentano un grado di fratturazione abbastanza marcato, particolarmente negli strati più superficiali, che ha favorito l'innesco di fenomeni carsici piuttosto intensi e sviluppati anche in profondità. Di conseguenza la permeabilità dei litotipi è generalmente abbastanza elevata per fessurazione e carsismo, è dà luogo ad una intensa circolazione idrica sotterranea; numerosi sono infatti i cosiddetti bacini endoreici, nei quali il deflusso delle acque è prevalentemente sotterraneo in un fitto reticolo di condotti carsici, inghiottitoi, vore, doline; numerose sono anche le emergenze sorgentifere alla base dei rilievi calcarei, alimentate da tale circolazione sotterranea, alcune delle quali sono anche sottomarine.

Geomorfologia

Gli ambienti geomorfologici presenti nel territorio comunale vanno dalla zona francamente murgiana a nord , con rilievi rocciosi calcarei solcati da incisioni strette e profonde (gravine) nelle quali prevalgono i fenomeni morfogenetici ed erosivi tipici di ambiente roccioso, alla zona francamente di pianura costiera, con dinamiche morfogenetiche legate ai fenomeni tipici di deposizione alluvionale e di erosione marina. Nella zona ad ovest del centro abitato la costa è bassa e sabbiosa, mentre nella zona orientale, oltre Capo San Vito, è prevalentemente rocciosa, molto frastagliata e con numerose insenature. Particolare importanza rivestono i già citati fenomeni carsici, con formazione di doline, inghiottitoi, vore, grotte, che oltre ad alimentare la circolazione idrica sotterranea a volte danno luogo a sprofondamenti e crolli di notevoli proporzioni.

Movimenti franosi in atto

Il territorio comunale di Taranto è prevalentemente pianeggiante e non vi sono significativi fenomeni franosi in atto o potenziali. Alcuni fenomeni erosivi si verificano nelle zone settentrionali dove si hanno i primi rilievi solcati dalle incisioni vallive in forma di gravina. In passato non si sono verificati gravi fenomeni franosi. Degli archivi censiti (Progetto IFFI e Progetto AVI) solamente il progetto AVI riporta alcuni eventi (6) che hanno colpito il territorio comunale. Essi sono di seguito elencati:

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Aggiornato al: Caratteristiche geologico-geomorfologiche pag. 1.5

Figura 1.3 - Stralcio di Carta Geologica d'Italia a scala 1:100.000 - Foglio 202 - Taranto

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Aggiornato al: Caratteristiche idrologiche pag. 1.6

CARATTERISTICHE IDROLOGICHE

Principali corsi d’acqua che interessano il territorio comunale

- Fiume Tara - Gravina Gennarini - Canale Stornara

- Fosso della Felicia - Gravina di Mazzaracchio - Fiume Galeso

- Canale Ingegna - Canale Visciolo - Canale Levrano d'Aquino - Canale Aiedda

Corsi d’acqua secondari

- Fosso Rubafemmina

- Torrente San Pietro

- Torrente Cervaro

- Canale Marullo

- Canale Ostone

- Canale dei Gronci

- Canale dei Cupi

Caratteristiche dei corsi d'acqua

I corsi d'acqua presenti nel territorio del comune di Taranto e zone limitrofe presentano le caratteristiche tipiche di quelli dell'intero territorio della regione pugliese, con un reticolo superficiale poco sviluppato, a regime prevalentemente torrentizio, caratterizzato da magre estive e piene autunnali-invernali. Nelle zone settentrionali scorrono in valli strette ed incise, e frequenti sono i tratti a deflusso sotterraneo in condotti carsici molto sviluppati ed articolati.

Figura 1.4 - Idrografia superficiale del territorio comunale di Taranto

Mar Ionio

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Aggiornato al: Caratteristiche climatiche pag. 1.7

CARATTERISTICHE CLIMATICHE

Regime pluviometrico

Il territorio comunale di Taranto appartiene al distretto climatico di tipo “marittimo mediterraneo”

Descrizione

Il distretto “marittimo mediterraneo” è caratterizzato da estati lunghe e calde ed inverni non particolarmente freddi e piovosi. I climogrammi relativi a tali stazioni evidenziano un ampio periodo di aridità convenzionale, caratterizzato cioè da evapotraspirazione superiore agli afflussi meteorici e pertanto da un deficit idrologico. Il clima può essere classificato come semiarido con eccedenza idrica piccola o nulla. Le temperature minime invernali (gennaio-febbraio) raramente scendono al di sotto di 5-6°C; le massime estive (luglio-agosto) possono superare i 30°C. Le piogge sono concentrate prevalentemente fra ottobre e marzo (2/3 della pioggia totale annua). Le medie delle precipitazioni oscillano fra 450 e 650 mm/anno in funzione della posizione. I valori più elevati si riferiscono alle stazioni murgiane, poste in quota, mentre i valori più bassi si riferiscono alla fascia costiera. Per quanto concerne l’andamento dei venti la situazione è tale che, a differenza dei mesi estivi in cui prevalgono condizioni di instabilità, negli altri mesi dell’anno si ha una preponderanza di condizioni neutre e stabili. Le direzioni dominanti nei mesi estivi e primaverili sono generalmente a carattere di brezza (da S e SW per la brezza di mare, mentre da N e NW per la brezza di terra).

Altezze di precipitazione

Tempo di ritorno 20 anni 50 anni 100 anni

Durata 1 ora 67 mm 82 mm 92 mm

Durata 1 giorno 99 mm 117 mm 128 mm

Dati ottenuti dalle osservazioni nel periodo 1962-2000, relative alla stazione meteo di Taranto

Temperature

Massima media annua Media annua Minima media annua

29,9 °C 16,7 °C 6,0 °C

Dati ottenuti dalle osservazioni nel periodo 1962-2000, relative alla stazione meteo di Taranto

Gelate

Il rischio gelate deve essere inteso come la probabilità con cui, in una determinata zona, possono manifestarsi temperature inferiori ad una certa soglia. Si considera come valore di soglia, gli 0 °C.

Prendendo in riferimento l’anno particolarmente freddo, il giorno giuliano prima del quale la temperatura minima non scende mai al disotto del valore di soglia, con una probabilità del 10%, è >300, ossia la prima gelata si manifesterà potenzialmente verso fine Ottobre-inizio Novembre. In riferimento alle gelate tardive sempre per l’anno particolarmente freddo, il giorno giuliano oltre il quale la temperatura minima generalmente non scende mai sotto il valore di soglia (con una probabilità del 10%) è compreso tra 100 e 110, pertanto ci si può aspettare delle gelate finanche a fine Aprile

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Compilatore: M6 srl 1 - Inquadramento territoriale

Compilato il: 29/09/2015

Aggiornato al: Caratteristiche climatiche pag. 1.8

Figura 1.5 - Carta della piovosità media annua nella Regione Puglia (da PAI AdB Puglia)

Figura 1.6 - Carta delle temperature medie annua in °C nella Regione Puglia (da PAI AdB Puglia)

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Compilatore: M6 srl 2 - Individuazione dei rischi

Compilato il: 29/09/2015

Aggiornato al: Il concetto di rischio pag. 2.1

2. INDIVIDUAZIONE DEI RISCHI

2.1. IL CONCETTO DI RISCHIO

All’art. 3 comma 1 della Legge 24 febbraio 1992 n. 225, recante indicazioni sulle attività

e sui compiti della protezione civile, si legge che: “Sono attività di protezione civile quelle

volte alla previsione e prevenzione delle varie ipotesi di rischio …”; in questo contesto si

intende definire il concetto di rischio connesso al verificarsi di un evento calamitoso e,

soprattutto, di come una corretta attività di previsione e di prevenzione svolta dalla

protezione civile sia necessaria alla mitigazione del rischio stesso.

Il rischio “R” è la combinazione tra la probabilità di accadimento di un determinato

evento calamitoso “P” (pericolosità) e il valore esposto dell’area soggetta a pericolo ”V”

(vulnerabilità):

R = P x V

La conoscenza della probabilità che un fenomeno di una determinata intensità si verifichi

in un dato periodo di tempo e in una data area del territorio, ossia la conoscenza della

pericolosità di quel determinato evento, è strettamente collegata all’attività di previsione

dell’evento stesso. In particolare, l’attività di previsione svolta ai fini della protezione civile è

mirata alla determinazione delle tipologie dei fenomeni calamitosi che interessano il

territorio in esame anche attraverso l’analisi storica degli eventi che lo hanno colpito,

all’identificazione delle zone maggiormente esposte e al relativo grado di rischio. È quindi

chiaro come una accurata indagine del territorio dal punto di vista ambientale (clima,

geomorfologia, idrografia, ecc.) e antropico (popolazione residente, vie di comunicazione,

beni e servizi presenti sul territorio, ecc.) rappresenti una solida base di partenza per la

corretta stesura del Piano di emergenza di Protezione Civile.

Una volta individuati i possibili eventi generatori di rischio che interessano o potrebbero

interessare il territorio in esame, è compito della Protezione Civile attuare, nel limite del

possibile, tutte quelle disposizioni volte ad evitare o ridurre al minimo la possibilità che si

verifichino danni in seguito al manifestarsi dei singoli eventi; è questa la fase di

prevenzione, che si sviluppa attraverso interventi di tipo strutturale e di tipo non strutturale.

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Compilatore: M6 srl 2 - Individuazione dei rischi

Compilato il: 29/09/2015

Aggiornato al: Il concetto di rischio pag. 2.2

Com’è ovvio, la fase di prevenzione risulterà tanto più accurata quanto più lo sarà quella di

previsione.

La prevenzione non strutturale è perseguita anche mediante una corretta pianificazione

territoriale, che rispetti l’equilibrio idrogeologico e che eviti le aree naturalmente pericolose;

in questo caso, però, si tratta di obiettivi propri dell’urbanistica più che della Protezione

Civile.

La prevenzione che spetta al Servizio Protezione Civile è l’insieme di quattro elementi:

la pianificazione di emergenza

le esercitazioni, con le quali si devono verificare le capacità di risposta da parte

delle strutture coinvolte

la formazione, mediante corsi di base e specialistici rivolti ai vari operatori coinvolti

l’informazione ai cittadini per far conoscere i rischi del territorio nel quale vivono

ed i comportamenti da tenere

In sostanza si tratta di attività di preparazione all’emergenza, cioè di attività volte a

diffondere nei cittadini e negli operatori specializzati la consapevolezza della necessità di

convivere con il rischio, di definire quale sia il rischio accettabile e di sviluppare

comportamenti sociali ed organizzativi che minimizzino il rischio, e quindi il danno atteso.

Di seguito si riporta uno schema che mostra come le attività di previsione e prevenzione

siano fortemente legate allo studio degli eventi calamitosi e del territorio, e quindi ai concetti

di pericolosità e di vulnerabilità. Viene mostrato inoltre, mediante delle frecce che

descrivono un percorso circolare che chiude sempre su se stesso in un circolo vizioso,

come le attività di previsione e prevenzione, così come gli studi degli eventi generatori di

rischio e del territorio, debbano essere costantemente aggiornati e verificati sulla base delle

conoscenze già acquisite.

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Compilatore: M6 srl 2 - Individuazione dei rischi

Compilato il: 29/09/2015

Aggiornato al: Tipologie di rischi considerate pag. 2.3

2.2. TIPOLOGIE DI RISCHI CONSIDERATE

R1 - RISCHIO EVENTI METEOROLOGICI INTENSI

Il verificarsi di eventi meteorici eccezionali è normalmente prevedibile, tenendo sotto

controllo e monitorando le tendenze evolutive e le condizioni meteorologiche che possono

favorire un aumento della probabilità di accadimento di tali fenomeni.

In linea di massima, le informazioni che permettono di vigilare sull’evolvere dello stato di

attenzione e di valutare il peggioramento (o il miglioramento) della situazione, sono

reperibili da:

Come ridurre il rischio connesso al manifestarsi

di un evento?

Studio, analisi, aggiornamento dei dati

riguardanti gli eventi

generatori di rischio

EVENTO Quale tipo di evento si può manifestare? Con quale intensità? Quando? TERRITORIO

Caratteristiche fisiche e antropiche Popolazione

Attività di pianificazione e informazione alla

popolazione

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Compilato il: 29/09/2015

Aggiornato al: Tipologie di rischi considerate pag. 2.4

• Bollettini di Vigilanza Nazionale

• Bollettini di Avviso e Criticità Regionale

Le tipologie di eventi meteorologici intensi considerati sono:

Forti temporali / Precipitazioni intense

Forti Nevicate

Grandine

Forti raffiche di vento / Trombe d'aria

R2 - RISCHIO IDRAULICO

Per rischio idraulico si intende la probabilità di subire conseguenze dannose a

persone, animali, beni materiali e attività economiche in seguito al verificarsi

dell’esondazione di un corso d’acqua. Tale fenomeno si verifica generalmente in due

modalità:

1. per tracimazione, quando gli argini del corso d’acqua non sono in grado di contenere

l’onda di piena in arrivo

2. per rottura arginale, quando si verifica un cedimento più o meno esteso del corpo

arginale, in concomitanza al verificarsi di un evento di piena

La zona territoriale investita dalla massa d’acqua viene definita “area alluvionata”.

Nei territori di pianura l’evolversi dei fenomeni idraulici avviene con una lentezza tale da

permettere la previsione con sufficiente anticipo dall’arrivo dell’onda di piena in una

determinata sezione di controllo del corso d’acqua, e quindi di stabilire se si possa

verificare o meno il sormonto arginale. Effetti di tipo impulsivo, caratterizzati quindi da una

notevole energia, si manifestano solo nel caso di cedimenti arginali; anche in questi casi si

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Compilatore: M6 srl 2 - Individuazione dei rischi

Compilato il: 29/09/2015

Aggiornato al: Tipologie di rischi considerate pag. 2.5

hanno spesso dei segnali premonitori dell’evento negativo, quale ad esempio l’insorgere di

fontanazzi.

Oltre ad una differente modalità di manifestazione, le due tipologie di esondazione

provocano differenti danni sull’area alluvionata; infatti, mentre nel caso di sormonto

arginale, il volume d’acqua investe il territorio con un’energia modesta, generalmente non

distruttiva nei confronti degli edifici interessati dall’evento, nel caso di rottura arginale sia i

volumi d’acqua effluenti dalla rotta sia l’energia con cui viene investita l’area adiacente al

punto di rotta, sono notevolmente maggiori e quindi maggiori saranno i danni subiti.

Il rischio idraulico dipende essenzialmente da due fattori:

dall’intensità dell’evento meteorico, legata a sua volta al periodo di ritorno; in

particolare, gli eventi di maggiore intensità sono quelli relativi a precipitazioni

infraorarie e, a parità di durata di precipitazione, a periodi di ritorno più elevati

dal grado di vulnerabilità della area alluvionata o allagata, a sua volta legata al

grado di antropizzazione

R3 - RISCHIO IDROGEOLOGICO (FRANE)

Per rischio idrogeologico si intende la probabilità di subire conseguenze dannose a

persone, beni, attività agricole ed economiche e animali, in seguito al manifestarsi di

fenomeni franosi dei versanti. A causa della conformazione geologica del nostro Paese, le

frane sono molto frequenti e spesso possono essere associate ad altri tipi di eventi

calamitosi, quali terremoti, alluvioni, incendi, ecc.

Quando si parla di fenomeni franosi occorre distinguere tra fattori predisponenti i

dissesti, e cause innescanti i dissesti. Per fattori predisponenti, si intendono tutte quelle

caratteristiche tipiche del terreno che possono renderlo più o meno sensibile alla

formazione di un movimento franoso; tali caratteristiche riguardano la costituzione

litologica, l’acclività dei versanti, le condizioni di drenaggio, la giacitura degli strati, il grado

di fratturazione, l’uso del suolo. Per cause innescanti si intendono invece quei fattori

esterni che comportano la rottura dello stato di equilibrio dei versanti causandone,

conseguentemente, lo smottamento; si distinguono in cause naturali, tipicamente collegate

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Compilatore: M6 srl 2 - Individuazione dei rischi

Compilato il: 29/09/2015

Aggiornato al: Tipologie di rischi considerate pag. 2.6

agli eventi meteorologici, e cause antropiche, quali disboscamenti, attività estrattive,

insediamenti, costruzioni di strade, opere che favoriscono l’infiltrazione di acqua.

Il rischio idrogeologico è collocabile nella categoria dei rischi prevedibili, in quanto

caratterizzato da manifestazioni antecedenti l’evento critico che denotano più o meno

marcatamente una situazione di dissesto. Tali segni precursori sono:

Nelle frane per scorrimento: fessurazioni nel terreno, effetti di spinta sulle opere

murarie, deformazioni delle sedi stradali, rottura di condutture, inclinazioni di pali,

disallineamento di filari di piante, formazione di avvallamenti, comparsa o

scomparsa di sorgenti, intorbidimento delle acque

Nelle frane per colata: deformazioni e rigonfiamenti nei terreni, inclinazione e

spostamento di alberi, filari di piante e muri di sostegno

Nelle frane per crollo: rombi e rumori di rottura, vibrazioni, caduta di piccoli

frammenti lapidei, formazione di fratture, allargamento di fratture esistenti,

fessurazione nei suoli di copertura della roccia

R4 - RISCHIO GRANDI DIGHE

Per rischio grandi dighe si intende la probabilità di subire conseguenze dannose a

persone, beni materiali e attività economiche nelle zone a valle delle dighe, a seguito del

verificarsi di eventi di piena con portate notevoli originati da manovre sugli organi di scarico,

o dovuti al collasso dell'opera di ritenuta.

Il rischio può essere generato dai seguenti fattori:

• Manovre sugli organi di scarico da parte del gestore dell'impianto: tali operazioni

possono essere programmate, per interventi di pulizia, manutenzione periodica ecc., o

determinate da necessità improvvise, come ad esempio in caso di emergenze legate a

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Compilatore: M6 srl 2 - Individuazione dei rischi

Compilato il: 29/09/2015

Aggiornato al: Tipologie di rischi considerate pag. 2.7

potenziali pericoli per la stabilità dell'opera di ritenuta o dei versanti a monte dell'invaso

oppure, nel caso di dighe lungo corsi d'acqua con estesi bacini, un parziale svuotamento

precauzionale dell'invaso per laminare la piena prevista

• Collasso parziale o totale dell'opera di ritenuta

R5 - RISCHIO MAREGGIATE

Per rischio mareggiate si intende la probabilità di subire conseguenze dannose a

persone, beni materiali e attività economiche, a seguito del verificarsi di eventi di

mareggiata con ingressione marina nelle zone costiere.

Le condizioni predisponenti tali fenomeni sono:

• Condizioni atmosferiche fortemente perturbate

• Raffiche di vento molto intense

• Mare molto mosso o agitato

• Eventuale aggravamento dovuto alla concomitanza con l'alta marea

Trattandosi di una tipologia di evento prevedibile, vi è la possibilità di sfruttare

l'osservazione dei seguenti precursori d'evento:

• Peggioramento delle condizioni atmosferiche

• Bollettini di previsione di mare mosso

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PIANO DI EMERGENZA IDROGEOLOGICA – Comune di Taranto

Compilatore: M6 srl 3 - Scenari di Evento e di Rischio

Compilato il: 12/11/2015

Aggiornato al: R1 - Rischio Eventi Meteorologici Intensi pag. 3.1.1

R1 - Rischio Eventi Meteorologici Intensi

Asp

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el ri

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Tipologia di evento

Prevedibile

Caratteristiche Per rischio Eventi Meteorici si intende la probabilità di subire conseguenze dannose a persone, beni materiali e attività economiche a seguito del verificarsi di intensi fenomeni meteorologici

Generatori di rischio

Precipitazioni piovose/nevose intense

Raffiche di vento/trombe d’aria

Grandinate

Gelate

Nebbia

Precursori d’evento

Predisposizione stagionale e climatica

Previsione di condizioni meteo avverse (Bollettini di Vigilanza Nazionale, Bollettini di Avviso e Criticità Regionale)

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PIANO DI EMERGENZA IDROGEOLOGICA – Comune di Taranto

Compilatore: M6 srl 3 - Scenari di Evento e di Rischio

Compilato il: 12/11/2015

Aggiornato al: R1 - Rischio Eventi Meteorologici Intensi pag. 3.1.2

SCENARI DI EVENTO

INSTABILITA' PREGRESSA

Di seguito sono riportate le descrizioni degli eventi di instabilità pregressa dei quali si sono avute notizie nelle

fonti consultate. Come spesso succede nelle fonti cronachistiche, la descrizione dei luoghi colpiti non è

precisa, ragione per cui in tali casi si riporta come zona interessata il territorio comunale.

Data Zone interessate Fonte Note

22/10/1924 Comune di Taranto Progetto AVI Danni alle campagne, agli edifici ed alle infrastrutture

08/12/1927 Comune di Taranto Progetto AVI

Durata: 3 giorni. Danni a edifici civili, centri abitati, edifici industriali, depositi, infrastrutture di comunicazione, strada comunale

22/09/1934 Taranto Corso Umberto

Progetto AVI

Durata: 1 giorno. 1 ferito. Danni a edifici industriali, depositi, infrastrutture di comunicazione, strada comunale, edifici civili, centri abitati.

28/08/1938 Comune di Taranto Progetto AVI

Durata: 1 giorno. Danni alle campagne, a edifici civili, case sparse, edifici industriali, depositi, infrastrutture di comunicazione, strada comunale, infrastrutture a rete, elettrodotto

22/10/1940 Taranto - Lungo la SP per Martina Franca

Progetto AVI

Durata: 1 giorno. Violenta pioggia caduta dalle 12 sino a sera avanzata. Danni a edifici pubblici e civili, centri abitati, case sparse, strada provinciale, strada comunale, edifici industriali, depositi

15/05/1947 Comune di Taranto Progetto AVI Durata: 1 giorno. 9 sfollati. Danni a edifici civili, case sparse

08/09/1951 Comune di Taranto Progetto AVI Durata: 1 giorno. Danni a edifici civili, industriali, depositi, strada comunale, fognatura

24/08/1951 Comune di Taranto Progetto AVI Durata: 1 giorno. Allagamenti e ristagni. Danni a edifici civili, centri abitati

16/11/1954 Comune di Taranto Progetto AVI Durata: 1 giorno. Danni a edifici civili, case sparse, nuclei rurali

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Compilatore: M6 srl 3 - Scenari di Evento e di Rischio

Compilato il: 12/11/2015

Aggiornato al: R1 - Rischio Eventi Meteorologici Intensi pag. 3.1.3

Data Zone interessate Fonte Note

25/02/1956 Comune di Taranto Progetto AVI

Durata: 1 giorno. 100 senzatetto. Effetti indiretti: franamenti, erosione. Danni a edifici pubblici, civili, case sparse, centri abitati, scuole, edifici industriali, depositi, strada comunale

30/07/1957 Comune di Taranto Progetto AVI Durata: 1 giorno. Danni a edifici civili, centri abitati, strada comunale

12/11/1958 Comune di Taranto Progetto AVI Durata: 1 giorno. Danni a edifici civili, centri abitati, ferrovia, strada comunale.

12/01/1960 Comune di Taranto Progetto AVI

Durata: 1 giorno. Danni a coltivazioni, edifici civili, industriali, depositi, strada comunale, strada provinciale.

10/12/1960 Comune di Taranto Progetto AVI Durata: 1 giorno. Danni a edifici civili, industriali, depositi, strada comunale, fognatura

04/10/1963 Comune di Taranto Progetto AVI

Durata: 1 giorno. Danni a coltivazioni, edifici civili, pubblici, case sparse, centri abitati, servizi pubblici, sedi Amministrazione pubblica, strada comunale, strada provinciale, elettrodotto, chiesa

19/12/1964 Comune di Taranto Progetto AVI

Durata: 1 giorno. Danni a edifici civili, industriali, depositi, centri abitati, strada comunale, strada provinciale, elettrodotti, linea di telecomunicazione

08/10/1966 Comune di Taranto Progetto AVI

Corso d'acqua: T. Lato. Durata: 1 giorno. Danni a coltivazioni, edifici civili, case sparse, centri abitati, strada statale, strada provinciale, strada comunale

21/08/1967 Comune di Taranto Progetto AVI

Durata: 1 giorno. Danni a edifici civili, industriali, depositi, centri abitati, strada comunale, fognatura.

11/09/1969 Comune di Taranto Progetto AVI Durata: 1 giorno

26/07/1972 Comune di Taranto Progetto AVI

Durata: 1 giorno. Danni a coltivazioni, edifici civili, case sparse, centri abitati, strada provinciale, strada statale

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Compilatore: M6 srl 3 - Scenari di Evento e di Rischio

Compilato il: 12/11/2015

Aggiornato al: R1 - Rischio Eventi Meteorologici Intensi pag. 3.1.4

Data Zone interessate Fonte Note

24/08/1972 Comune di Taranto Progetto AVI

Durata: 1 giorno. Danni a coltivazioni, edifici civili, case sparse, centri abitati, strada provinciale, strada comunale

08/09/1972 Comune di Taranto Progetto AVI

2 feriti. Durata: 1 giorno. Danni a coltivazioni, edifici civili, industriali, manifatturieri, case sparse, centri abitati, strada provinciale, strada comunale

13/10/1974 Comune di Taranto Progetto AVI

30 senzatetto. Durata: 1 giorno. In alcune zone di Taranto l'acqua ha raggiunto 50 cm. Danni a elettrodotti, edifici civili, centri abitati, case sparse, edifici industriali, depositi, strada provinciale, strada comunale, scuole, altri servizi pubblici.

11/08/1978 Comune di Taranto Progetto AVI

Durata: 1 giorno. Danni a coltivazioni, edifici civili, centri abitati, case sparse, strada provinciale, strada comunale, erosioni, franamenti

04/11/1979 Comune di Taranto Progetto AVI

Durata: 1 giorno. Danni a coltivazioni, edifici civili, edifici industriali, depositi, edifici di interesse artistico/musei, centri abitati, case sparse, strada provinciale, strada comunale

09/08/1995 Taranto - Lido Azzurro Progetto AVI

Evento di piena lungo il F. Tara. Durata: 1 giorno. Danni a coltivazioni, edifici civili, case sparse

29-30/01/1996

- Fascia costiera tra Taranto e Palagiano - Lido Azzurro - F. Tara

- Zona ILVA

- San Vito - Salina

- Lungo la SP Grottaglie-Montemesola

- Zona est lungo la SS7

Progetto AVI Piano PC Prov. le

Durata: 1 giorno. 4 persone ferite. Danni alle coltivazioni, alla strada provinciale, alle strade comunali, danni agli edifici civili, insediamenti ed infrastrutture, ponti e viadotti. Anche i corpi idrici sotterranei hanno incrementato le portate sorgive e hanno aggravato la già difficile emergenza idrologica.

12/01/1997

- Tutto il territorio comunale ed in particolare Città Vecchia, Lido Azzurro, San Vito, Talsano, Lama e Carelli

Progetto AVI

Allagamenti con danni alle strade, alle abitazioni, alle campagne. Voragini in alcune strade della Città vecchia. Interrotta l'erogazione di acqua potabile e compromesso il deflusso delle fognature a San Vito, Lama e Carelli. Strade allagate a Lido Azzurro

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Compilato il: 12/11/2015

Aggiornato al: R1 - Rischio Eventi Meteorologici Intensi pag. 3.1.5

Data Zone interessate Fonte Note

21/08/1997

- Tutto il territorio comunale ed in particolare il Quartiere Tamburi, Città Vecchia, Porta Napoli

Progetto AVI

Allagamenti con danni alle strade, alle abitazioni, alle campagne. Scoppio di una tubazione

14/11/1997

- Tutto il territorio comunale ed in particolare Lama, Ponte di Punta Penna

Progetto AVI

Allagamenti con danni alle strade, alcuni incidenti stradali, disagi per la viabilità lungo il ponte di Punta Penna, alberi sradicati a Lama

25/11/1997

- Tutto il territorio comunale ed in particolare Talsano, Lama e San Vito

Progetto AVI

Allagamenti con danni alle campagne ed alle abitazioni, forti disagi per l'inagibilità delle strade, alcuni feriti lievi in incidenti stradali

17/03/1998 - Tutto il territorio provinciale

Progetto AVI

Vento forte di maestrale. 1 ferito. Rami ed alberi caduti, pezzi di cornicioni, tegole in strada. Cavi dell'alta tensione spezzati, danni alle autovetture.

20/11/1998

- Tutto l'arco ionico Progetto AVI Allagamenti con danni e disagi in tutta la provincia. Incidente stradale con maxi-tamponamento sul ponte Punta Penna

08/09/2003

- Complessivamente circa 1000 ha di territorio tra i comuni di Palagiano, Palagianello, Mottola, Castellaneta, Massafra e la frazione di Taranto Lido Azzurro

Piano PC Prov. le Registrata una piovosità eccezionale di circa 220 mm in 24h, pari a circa metà della piovosità media annuale della zona. Complessivamente in tutta l'area colpita 2 vittime, numerosi feriti, danni alle infrastrutture, alle abitazioni, alle campagne

11/2004 - Tutto l'arco ionico Piano PC Prov. le Estesi fenomeni alluvionali similari a quelli del settembre 2003

08/02/2012 Province di Foggia, Bari e Taranto

Coldiretti news

Ondata di maltempo con fortissime mareggiate ed ingenti nevicate. Chiesto lo stato di calamità per i danni al settore agricolo, alla produzione ittica ed all'acquicoltura

28/11/2012 - Provincia di Taranto Corriere del Mezzogiorno

Violenta tromba d'aria. Un morto. Venti persone ferite. Danni allo stabilimento ILVA (lavorazione ghisa e cokerie), con black-out totale degli impianti e della zona portuale. Danni alle gru sullo sporgente IMA ed al molo ILVA. Danni alle infrastrutture portuali.

06/11/2014 - Province di Taranto e Lecce

Nuovo Quotidiano di Puglia

Forti raffiche di vento. Un albero caduto all'imbocco del

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Compilatore: M6 srl 3 - Scenari di Evento e di Rischio

Compilato il: 12/11/2015

Aggiornato al: R1 - Rischio Eventi Meteorologici Intensi pag. 3.1.6

Data Zone interessate Fonte Note

sottopasso di Viale Magna Grecia. Caduta dai tetti di tegole e cornicioni lungo le strade. Caduta di cartelloni pubblicitari e segnali stradali.

16/10/2015

- Lido Azzurro: Calata Saracena;

- Lido Azzurro: Calata Carbonaro (tratto sovrapasso SS106);

- Lido Azzurro: Calata La Torretta;

- Lido Azzurro: Corso Tara;

- Lido Azzurro: Calata Proficchia;

- Via Niccolò Machiavelli;

- Viale del Lavoro - Quartiere Paolo VI;

- Via Bruno Buozzi;

- Via De Vincentis;

- Via Troilo;

- Via Costantinopoli;

- Via Costantinopoli incrocio Via Napoli;

- Viale Duca D'Aosta;

- Via Porto Mercantile- rotatoria-Via Mercato Nuovo;

- Terminal Bus;

- Via Umberto Cagni-Via Ferdinando Acton;

- Viale Virgilio: tratto tra Via Sorcinelli e Via Umbria

- Via Giobatta Magnaghi tutta

- Rondò V.le Unicef – C. Battisti;

- Sottopasso di viale Magna Grecia;

- Sottopasso di via Dante;

- Sottopasso di via Ancona;

- Sottopasso via per Massafra ( Croce );

- Via Ancona ( Bretella laterale dx , senso di

Comune

Evento piovoso intenso e prolungato (215 mm) con interessamento di numerose zone della città, in particolare del rione Tamburi, nel quale in alcuni punti si è raggiunto un tirante idrico di circa 1,5 metri. Allagamenti di sottopassi, scantinati, strade, impianti sportivi, chiese, stazione ferroviaria, con blocco dei treni per diverse ore. Apertura di una voragine di 2 metri di larghezza in via Minniti Danni ingenti allo stabilimento ILVA, con conseguente black-out e blocchi prolungati agli impianti di produzione.

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Compilatore: M6 srl 3 - Scenari di Evento e di Rischio

Compilato il: 12/11/2015

Aggiornato al: R1 - Rischio Eventi Meteorologici Intensi pag. 3.1.7

Data Zone interessate Fonte Note

marcia verso S.Vito ) altezza di C. Italia;

- Via Lago Maggiore: tratto tra Via Lago di Bolsena e Via Lago di Alimini Grande;

- Via Lago di Montepulciano;

- Via Ancona ( Bretella laterale dx , senso di marcia verso S.Vito ) altezza di C. Italia;

- Via Napoli;

- Strada Provinciale 49 Taranto- Statte ( Pressi acquedotto Romano – Perimetro stabilimento I.L.V.A.)

- Viale Jonio: tratto tra Viale Magna Grecia e Via Filonide;

- Praia a Mare: Viale Jonio tratto tra Viale del Tramonto e Via Storione;

- Lama: Via Tre Fontane, tratto tra Via Cicas e Via Edelweiss;

- Lama: Via Tre Fontane, tratto tra Via Genziane e Via Garofani;

- Strada vicinale Levrano delle Monache

- Scuola Viola via Zara;

- Via Minniti

- Palazzetto dello sport “Palamazzola” via C. Battisti n° 269;

- Chiesa della Madonna delle Grazie

- Stabilimento ILVA

- Stazione ferroviaria

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Compilatore: M6 srl 3 - Scenari di Evento e di Rischio

Compilato il: 12/11/2015

Aggiornato al: R1 - Rischio Eventi Meteorologici Intensi pag. 3.1.8

DESCRIZIONE DELLE TIPOLOGIE DI FENOMENI METEOROLOGICI INTENSI

Il verificarsi di eventi meteorici eccezionali è normalmente prevedibile, tenendo sotto controllo e monitorando

le tendenze evolutive e le condizioni meteorologiche che possono favorire un aumento della probabilità di

accadimento di tali fenomeni.

In linea di massima, le informazioni che permettono di vigilare sull’evolvere dello stato di allerta e di valutare il

peggioramento (o il miglioramento) della situazione, sono reperibili da:

Bollettini di Vigilanza Nazionale

Bollettini e Avvisi di Criticità Regionale

Messaggi di Allerta

Forti temporali

Riguardo alla distribuzione dei temporali nel corso dell’anno occorre segnalare che la stagione temporalesca

si protrae in genere da maggio a settembre mentre rarissimi sono i temporali nel periodo freddo invernale. I

mesi con la maggiore frequenza di temporali sono giugno, luglio ed agosto. La distribuzione giornaliera dei

fenomeni vede un massimo nelle ore centrali del giorno (dalle 13 alle 17) ed un minimo al mattino.

I problemi dovuti al verificarsi di forti temporali ed in genere di precipitazioni intense sono legati principalmente

agli allagamenti di strade e sottopassi per intasamento o non sufficiente dimensionamento delle opere di

scolo, situazione peggiorata a volte dalla presenza concomitante di foglie e rami trasportati dal vento e

dall’acqua; spesso i forti temporali creano grossi problemi anche a capannoni, pensiline e tettoie per accumuli

improvvisi ed ingenti di acqua e conseguente sfondamento.

Forti Nevicate

Per quanto riguarda invece la distribuzione delle nevicate nel corso dell’anno occorre segnalare che la

stagione con possibilità di precipitazioni nevose, in generale, si protrae da dicembre a febbraio, mentre rare

sono le nevicate in novembre ed in marzo.

La probabilità di incidenza del fenomeno è distribuita in maniera uniforme sull’intero territorio comunale di

Taranto. In particolar modo sono a rischio quei tratti particolari della viabilità principale come gli incroci, le

rampe ascendenti di ponti, rilevati in genere e svincoli, dove il manto nevoso anche di modesto spessore può

più facilmente provocare lo slittamento dei pneumeatici ed il conseguente blocco di automezzi o la fuoriuscita

dalla sede stradale.

Sono a rischio inoltre gli edifici con tetti non molto robusti e poco spioventi, pensiline, tettoie e prefabbricati in

genere, alberi a latifoglia con rami molto lunghi, tralicci e linee elettriche o telefoniche.

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PIANO DI EMERGENZA IDROGEOLOGICA – Comune di Taranto

Compilatore: M6 srl 3 - Scenari di Evento e di Rischio

Compilato il: 12/11/2015

Aggiornato al: R1 - Rischio Eventi Meteorologici Intensi pag. 3.1.9

Grandine

Il pericolo legato alle precipitazioni sotto forma di grandine riguarda l’intero territorio comunale. Il periodo di

riferimento per tale tipo di fenomeni meteorici va generalmente dalla primavera all’estate.

Le grandinate non comportano generalmente, a meno di casi particolari, un pericolo per l’incolumità della

popolazione comunale, quanto un danno alle colture e, nel caso di grandinate più intense, a beni realizzati in

materiale leggero (quali automobili) e ad alcune coperture leggere di abitazioni, oltre a tettoie, pensiline,

tendoni, tensostrutture etc.

Raffiche di Vento/Trombe d'aria

Per quanto riguarda il comune di Taranto, l’intero territorio comunale è potenzialmente soggetto al rischio di

raffiche di vento, anche se sono stati rari in passato gli eventi particolarmente gravi con danni ingenti.

Analizzando la frequenza d'incidenza statistica per quanto riguarda la direzione e l’intensità del vento, dai dati

rilevati alla stazione anemometrica e mareografica del Molo Sant'Eligio si evidenzia che la direzione

prevalente è da Sud-Sudest (SSE). La velocità media è di circa 4,0 metri/secondo.

Le forti raffiche di vento possono creare grossi problemi ai tetti dei capannoni, alle pensiline e alle tettoie, oltre

che alle strade alberate per caduta di rami dagli alberi, spesso anche durante forti precipitazioni o temporali.

MAPPA DELLA PERICOLOSITÀ

Non sono disponibili mappe in cui siano rappresentate le zone di pericolosità per quanto riguarda il verificarsi

di eventi meteorologici intensi. Per quanto riguarda il rischio eventi meteorici intensi in generale, tutto il

territorio comunale risulta uniformemente soggetto a tale tipo di fenomeni, e non sono state individuate aree in

cui si siano verificati con un’incidenza più intensa.

Esistono tuttavia segnalazioni di zone nelle quali gli effetti di eventi meteo intensi possono creare disagi o

problemi anche gravi ad esempio alla viabilità, in corrispondenza di sottopassi, rampe, svincoli, incroci, o agli

edifici (scantinati, seminterrati). Nella tabella riportata di seguito sono stati inserite le segnalazioni relative al

verificarsi di allagamenti a causa di eventi di precipitazione intensa, in particolare lungo la viabilità.

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Compilatore: M6 srl 3 - Scenari di Evento e di Rischio

Compilato il: 12/11/2015

Aggiornato al: R1 - Rischio Eventi Meteorologici Intensi pag. 3.1.10

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Cod Zone interessate Pericolosità Note

Tra

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- Lido Azzurro: Calata Saracena;

- Lido Azzurro: Calata Carbonaro (tratto sovrapasso SS106);

- Lido Azzurro: Calata La Torretta;

- Lido Azzurro: Corso Tara;

- Lido Azzurro: Calata Proficchia;

- Via Niccolò Machiavelli;

- Viale del Lavoro - Quartiere Paolo VI;

- Via Bruno Buozzi;

- Via De Vincentis;

- Via Troilo;

- Via Costantinopoli;

- Via Costantinopoli incrocio Via Napoli;

- Viale Duca D'Aosta;

- Via Porto Mercantile- rotatoria-Via Mercato Nuovo;

- Terminal Bus;

- Via Umberto Cagni-Via Ferdinando Acton;

- Viale Virgilio: tratto tra Via Sorcinelli e Via Umbria

- Via Giobatta Magnaghi tutta

- Rondò V.le Unicef – C. Battisti;

- Sottopasso di viale Magna Grecia;

- Sottopasso di via Dante;

- Sottopasso di via Ancona;

- Sottopasso via per Massafra ( Croce );

- Via Ancona ( Bretella laterale dx , senso di marcia verso S.Vito ) altezza di C. Italia;

- Via Lago Maggiore: tratto tra Via Lago di Bolsena e Via Lago di Alimini Grande;

- Via Lago di Montepulciano;

- Via Ancona ( Bretella laterale dx , senso di marcia verso S.Vito ) altezza di C. Italia;

- Via Napoli;

- Strada Provinciale 49 Taranto- Statte ( Pressi acquedotto Romano – Perimetro stabilimento I.L.V.A.)

- Viale Jonio: tratto tra Viale Magna Grecia e Via Filonide;

- Praia a Mare: Viale Jonio tratto tra Viale del Tramonto e Via Storione;

- Lama: Via Tre Fontane, tratto tra Via Cicas e Via Edelweiss;

- Lama: Via Tre Fontane, tratto tra Via Genziane e Via Garofani;

- Strada vicinale Levrano delle Monache;

- Scuola Viola via Zara;

- Palazzetto dello sport “Palamazzola” - via C. Battisti n° 269.

Da media a elevata

La pericolosità maggiore riguarda i tratti di viabilità in sottopasso, in quanto, pur essendo tratti brevi, sono quelli nei quali si possono raggiungere i tiranti idrici (altezze d'acqua) maggiori ed in minor tempo, poiché si hanno pendenze delle rampe generalmente abbastanza elevate.

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PIANO DI EMERGENZA IDROGEOLOGICA – Comune di Taranto

Compilatore: M6 srl 3 - Scenari di Evento e di Rischio

Compilato il: 12/11/2015

Aggiornato al: R1 - Rischio Eventi Meteorologici Intensi pag. 3.1.11

Scenari di rischio Lo scenario di rischio quantifica il danno atteso al manifestarsi dell’evento di una certa intensità. In particolare,

la realizzazione di uno scenario di rischio comporta la valutazione del danno potenziale che si produce in

seguito al verificarsi dell’evento ipotizzato nello scenario d’inondazione (scenario di evento). La sua

individuazione presuppone:

a. L’individuazione dell’evento di riferimento

b. Lo studio degli effetti locali

c. La conoscenza della vulnerabilità dei beni esposti

d. La conoscenza dell’esposizione

Come già accennato, il rischio eventi meteorologici intensi consiste nella probabilità di subire conseguenze

dannose a persone, beni materiali e attività economiche a seguito del verificarsi di intensi fenomeni

meteorologici.

ESPOSIZIONE AL RISCHIO

Non essendo possibile rappresentare cartograficamente la mappa della pericolosità per quanto riguarda la

frequenza d'incidenza e l'intensità dei fenomeni attesi per gli eventi meteorologici intensi, la conseguente

analisi del rischio deve necessariamente basarsi su considerazioni di carattere generale, individuando le

potenziali situazioni di criticità per ogni singola tipologia di fenomeno.

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PIANO DI EMERGENZA IDROGEOLOGICA – Comune di Taranto

Compilatore: M6 srl 3 - Scenari di Evento e di Rischio

Compilato il: 12/11/2015

Aggiornato al: R1 - Rischio Eventi Meteorologici Intensi pag. 3.1.12

POPOLAZIONE A RISCHIO

Per tale tipologia di fenomeni non è possibile quantificare in maniera concreta il rischio per la popolazione; la

probabilità di accadimento è distribuita in maniera uniforme su tutto il territorio comunale, quindi tutta la

popolazione è soggetta in eguale misura a tale rischio, anche se raramente fenomeni di questo tipo possono

cagionare perdite di vite umane, tranne in alcuni casi eccezionali occorsi nel passato.

Danni alla popolazione possono essere causati lungo la viabilità, per caduta di rami, per allagamento della

sede stradale, di sottopassaggi, per sbandamento degli autoveicoli in seguito a raffiche di vento o per la

presenza di neve e ghiaccio, con conseguenti problemi ai conducenti ed ai passeggeri; ulteriori danni

potrebbero derivare alle persone presenti in edifici in cui si verificassero scoperchiamenti o sprofondamenti

delle coperture, per effetto del vento, o della pressione dell’acqua e della neve, o dove si verificassero

allagamenti di locali interrati, cantine, garages.

VIABILITA’ A RISCHIO

Per quanto riguarda la viabilità del territorio comunale, i rischi insistono principalmente lungo i tratti in cui sono

presenti le seguenti situazioni:

- alberi ad alto fusto con rami a sbalzo sulla sede stradale (raffiche di vento, forti temporali, neve)

- rampe ascendenti e discendenti di ponti, rilevati, svincoli ed in generale tratti in pendenza (neve,

ghiaccio, forti temporali)

- avvallamenti della sede stradale, asfalto sconnesso e buche (forti temporali)

- sottopassi e cunette (forti temporali)

- parcheggi sotterranei (forti temporali)

STRUTTURE A RISCHIO

Come già indicato in precedenza, dal punto di vista della probabilità di accadimento, tutto il territorio comunale

risulta sostanzialmente soggetto in egual misura al rischio di eventi meteorologici intensi. Per quanto riguarda

le strutture a rischio quindi, a parte le due figure precedenti che indicano le zone in cui si potrebbero avere i

maggiori ristagni d’acqua, non è possibile individuare località o zone in cui si possono verificare eventi

meteorici con maggiore o minore probabilità. Le tipologie di edifici e strutture che potrebbero subìre i danni

maggiori sono i capannoni con coperture leggere e poco spioventi, le tettoie e le pensiline, le tensostrutture, i

tendoni, tutte le strutture costruite in materiale leggero più vulnerabile ad opera del vento forte o dello

schiacciamento ad opera di acqua o neve in quantità eccezionali, ed inoltre le insegne luminose, i tralicci etc.,

ed infine gli edifici con seminterrati o scantinati, con probabilità di allagamenti.

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PIANO DI EMERGENZA IDROGEOLOGICA – Comune di Taranto

Compilatore: M6 srl 3 - Scenari di Evento e di Rischio

Compilato il: 12/11/2015

Aggiornato al: R1 - Rischio Eventi Meteorologici Intensi pag. 3.1.13

No

rme

ge

ne

rali

di A

uto

pro

tezio

ne

In caso di tromba d'aria, se ci si trova all'aperto, allontanarsi da alberi ad alto fusto e cercare di ripararsi, se possibile, in fossati o, ancora meglio, in fabbricati di robusta costruzione se presenti nelle vicinanze.

Se si è in casa e si viene sorpresi da una tromba d'aria, evitare di uscire e barricare porte e finestre; inoltre, occorre trovare un rifugio lontano dalle finestre, porte o qualunque altra superficie dove sia possibile la caduta di vetri, arredi, ecc. Infine, mettersi in ascolto di radio e televisori per tenersi informati sull'evolversi dell'evento.

Se si è alla guida e si viene sorpresi da una forte precipitazione o da un temporale, o anche da forti raffiche di vento, occorre moderare la velocità evitando, se possibile, di percorrere ponti o altre vie pericolose, come ad esempio strade con alberi di alto fusto a lato, ed evitare sottopassaggi, tratti con avvallamenti in cui si può accumulare e ristagnare l'acqua. Se si è alla guida di un mezzo telonato, sarebbe prudente rallentare o fermarsi e, se non possibile, almeno ridurre la superficie telonata.

All'interno degli edifici, in caso di forti precipitazioni occorre fare molta attenzione a locali interrati o seminterrati, cantine, parcheggi e garages sotterranei, che potrebbero allagarsi anche in maniera improvvisa e repentina, rendendo a volte difficoltosa la possibilità di mettersi in salvo per inagibilità di scale e ascensori o blocco di porte.

In caso di forti nevicate evitare di uscire di casa se non per stretta necessità, e comunque se si è alla guida di un'auto mantenere un'andatura moderata e vigile.

Nel caso di grandinate se possibile trovare un rifugio coperto finché non cessa il fenomeno.

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PIANO DI EMERGENZA IDROGEOLOGICA – Comune di Taranto

Compilatore: M6 srl 3 - Scenari di Evento e di Rischio

Compilato il: 29/09/2015

Aggiornato al: R2 - Rischio Idraulico pag. 3.2.1

R2 - Rischio Idraulico

Asp

ett

i g

en

era

li d

el ri

sch

io Tipologia di

evento Prevedibile

Caratteristiche Per rischio idraulico si intende la probabilità di subire conseguenze dannose a persone, beni materiali e attività economiche a seguito del verificarsi di eventi di esondazione

Generatori di rischio

Precipitazioni piovose intense o prolungate nel tempo

Precursori d’evento

Condizioni meteo avverse

Per i tratti d'alveo in pianura: insorgenza di fontanazzi

Arrivo del picco di piena nel tratto di alveo a monte del territorio comunale

SCENARI DI EVENTO

INSTABILITA' PREGRESSA

Di seguito sono riportate le descrizioni degli eventi di instabilità pregressa dei quali si sono avute notizie nelle

fonti consultate. Come spesso succede nelle fonti cronachistiche, la descrizione dei luoghi colpiti non è

precisa, ragione per cui in tali casi si riporta come zona interessata il territorio comunale.

Data Zone interessate Fonte Note

22/10/1924 Comune di Taranto Progetto AVI Danni alle campagne, agli edifici ed alle infrastrutture

08/12/1927 Comune di Taranto Progetto AVI

Durata: 3 giorni. Danni a edifici civili, centri abitati, edifici industriali, depositi, infrastrutture di comunicazione, strada comunale

22/09/1934 Taranto Corso Umberto

Progetto AVI

Durata: 1 giorno. 1 ferito. Danni a edifici industriali, depositi, infrastrutture di comunicazione, strada comunale, edifici civili, centri abitati.

28/08/1938 Comune di Taranto Progetto AVI

Durata: 1 giorno. Danni alle campagne, a edifici civili, case sparse, edifici industriali, depositi, infrastrutture di comunicazione, strada comunale, infrastrutture a rete, elettrodotto

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PIANO DI EMERGENZA IDROGEOLOGICA – Comune di Taranto

Compilatore: M6 srl 3 - Scenari di Evento e di Rischio

Compilato il: 29/09/2015

Aggiornato al: R2 - Rischio Idraulico pag. 3.2.2

Data Zone interessate Fonte Note

22/10/1940 Taranto - Lungo la SP per Martina Franca

Progetto AVI

Durata: 1 giorno. Violenta pioggia caduta dalle 12 sino a sera avanzata. Danni a edifici pubblici e civili, centri abitati, case sparse, strada provinciale, strada comunale, edifici industriali, depositi

15/05/1947 Comune di Taranto Progetto AVI Durata: 1 giorno. 9 sfollati. Danni a edifici civili, case sparse

08/09/1951 Comune di Taranto Progetto AVI Durata: 1 giorno. Danni a edifici civili, industriali, depositi, strada comunale, fognatura

24/08/1951 Comune di Taranto Progetto AVI Durata: 1 giorno. Allagamenti e ristagni. Danni a edifici civili, centri abitati

16/11/1954 Comune di Taranto Progetto AVI Durata: 1 giorno. Danni a edifici civili, case sparse, nuclei rurali

25/02/1956 Comune di Taranto Progetto AVI

Durata: 1 giorno. 100 senzatetto. Effetti indiretti: franamenti, erosione. Danni a edifici pubblici, civili, case sparse, centri abitati, scuole, edifici industriali, depositi, strada comunale

30/07/1957 Comune di Taranto Progetto AVI Durata: 1 giorno. Danni a edifici civili, centri abitati, strada comunale

12/11/1958 Comune di Taranto Progetto AVI Durata: 1 giorno. Danni a edifici civili, centri abitati, ferrovia, strada comunale.

12/01/1960 Comune di Taranto Progetto AVI

Durata: 1 giorno. Danni a coltivazioni, edifici civili, industriali, depositi, strada comunale, strada provinciale.

10/12/1960 Comune di Taranto Progetto AVI Durata: 1 giorno. Danni a edifici civili, industriali, depositi, strada comunale, fognatura

04/10/1963 Comune di Taranto Progetto AVI

Durata: 1 giorno. Danni a coltivazioni, edifici civili, pubblici, case sparse, centri abitati, servizi pubblici, sedi Amministrazione pubblica, strada comunale, strada provinciale, elettrodotto, chiesa

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Compilatore: M6 srl 3 - Scenari di Evento e di Rischio

Compilato il: 29/09/2015

Aggiornato al: R2 - Rischio Idraulico pag. 3.2.3

Data Zone interessate Fonte Note

19/12/1964 Comune di Taranto Progetto AVI

Durata: 1 giorno. Danni a edifici civili, industriali, depositi, centri abitati, strada comunale, strada provinciale, elettrodotti, linea di telecomunicazione

08/10/1966 Comune di Taranto Progetto AVI

Corso d'acqua: T. Lato. Durata: 1 giorno. Danni a coltivazioni, edifici civili, case sparse, centri abitati, strada statale, strada provinciale, strada comunale

21/08/1967 Comune di Taranto Progetto AVI

Durata: 1 giorno. Danni a edifici civili, industriali, depositi, centri abitati, strada comunale, fognatura.

11/09/1969 Comune di Taranto Progetto AVI Durata: 1 giorno

26/07/1972 Comune di Taranto Progetto AVI

Durata: 1 giorno. Danni a coltivazioni, edifici civili, case sparse, centri abitati, strada provinciale, strada statale

24/08/1972 Comune di Taranto Progetto AVI

Durata: 1 giorno. Danni a coltivazioni, edifici civili, case sparse, centri abitati, strada provinciale, strada comunale

08/09/1972 Comune di Taranto Progetto AVI

2 feriti. Durata: 1 giorno. Danni a coltivazioni, edifici civili, industriali, manifatturieri, case sparse, centri abitati, strada provinciale, strada comunale

13/10/1974 Comune di Taranto Progetto AVI

30 senzatetto. Durata: 1 giorno. In alcune zone di Taranto l'acqua ha raggiunto 50 cm. Danni a elettrodotti, edifici civili, centri abitati, case sparse, edifici industriali, depositi, strada provinciale, strada comunale, scuole, altri servizi pubblici.

11/08/1978 Comune di Taranto Progetto AVI

Durata: 1 giorno. Danni a coltivazioni, edifici civili, centri abitati, case sparse, strada provinciale, strada comunale, erosioni, franamenti

04/11/1979 Comune di Taranto Progetto AVI

Durata: 1 giorno. Danni a coltivazioni, edifici civili, edifici industriali, depositi, edifici di interesse artistico/musei, centri abitati, case sparse, strada provinciale, strada comunale

09/08/1995 Taranto - Lido Azzurro Progetto AVI

Evento di piena lungo il F. Tara. Durata: 1 giorno. Danni a coltivazioni, edifici civili, case sparse

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Compilatore: M6 srl 3 - Scenari di Evento e di Rischio

Compilato il: 29/09/2015

Aggiornato al: R2 - Rischio Idraulico pag. 3.2.4

Data Zone interessate Fonte Note

29-30/01/1996

- Fascia costiera tra Taranto e Palagiano - Lido Azzurro - F. Tara

- Zona ILVA

- San Vito - Salina

- Lungo la SP Grottaglie-Montemesola

- Zona est lungo la SS7

Progetto AVI Piano PC Prov. le

Durata: 1 giorno. 4 persone ferite. Danni alle coltivazioni, alla strada provinciale, alle strade comunali, danni agli edifici civili, insediamenti ed infrastrutture, ponti e viadotti. Anche i corpi idrici sotterranei hanno incrementato le portate sorgive e hanno aggravato la già difficile emergenza idrologica.

12/01/1997

- Tutto il territorio comunale ed in particolare Città Vecchia, Lido Azzurro, San Vito, Talsano, Lama e Carelli

Progetto AVI

Allagamenti con danni alle strade, alle abitazioni, alle campagne. Voragini in alcune strade della Città vecchia. Interrotta l'erogazione di acqua potabile e compromesso il deflusso delle fognature a San Vito, Lama e Carelli. Strade allagate a Lido Azzurro

21/08/1997

- Tutto il territorio comunale ed in particolare il Quartiere Tamburi, Città Vecchia, Porta Napoli

Progetto AVI

Allagamenti con danni alle strade, alle abitazioni, alle campagne. Scoppio di una tubazione

14/11/1997

- Tutto il territorio comunale ed in particolare Lama, Ponte di Punta Penna

Progetto AVI

Allagamenti con danni alle strade, alcuni incidenti stradali, disagi per la viabilità lungo il ponte di Punta Penna, alberi sradicati a Lama

25/11/1997

- Tutto il territorio comunale ed in particolare Talsano, Lama e San Vito

Progetto AVI

Allagamenti con danni alle campagne ed alle abitazioni, forti disagi per l'inagibilità delle strade, alcuni feriti lievi in incidenti stradali

20/11/1998

- Tutto l'arco ionico Progetto AVI Allagamenti con danni e disagi in tutta la provincia. Incidente stradale con maxi-tamponamento sul ponte Punta Penna

08/09/2003

- Complessivamente circa 1000 ha di territorio tra i comuni di Palagiano, Palagianello, Mottola, Castellaneta, Massafra e la frazione di Taranto Lido Azzurro

Piano PC Prov. le Registrata una piovosità eccezionale di circa 220 mm in 24h, pari a circa metà della piovosità media annuale della zona. Complessivamente in tutta l'area colpita 2 vittime, numerosi feriti, danni alle infrastrutture, alle abitazioni, alle campagne

11/2004 - Tutto l'arco ionico Piano PC Prov. le Estesi fenomeni alluvionali similari a quelli del settembre 2003

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Compilatore: M6 srl 3 - Scenari di Evento e di Rischio

Compilato il: 29/09/2015

Aggiornato al: R2 - Rischio Idraulico pag. 3.2.5

MAPPA DELLA PERICOLOSITÀ

Nella tabella seguente sono elencate le località potenzialmente soggette ad eventi di tipo idraulico, così come

risulta dalla mappatura del Piano di Assetto Idrogeologico dell'Autorità di Bacino della Puglia, integrata dai

dati reperiti presso altre fonti (Piano di Protezione Civile provinciale, studi e documenti pianificatori a livello

comunale, etc.). Per ciascuna delle zone è indicato anche il grado di pericolosità dei fenomeni attesi.

Map

patu

ra d

ella

peri

co

losit

à

Cod Zone interessate Pericolosità Note

A

- Zona occidentale del territorio comunale (Contrada Pantano, Lido Azzurro, Foce del Tara

- Zona Distripark, zona piccole imprese, zona a nord del Molo Polisettoriale, zona Scolo Fiumetto

- Zona al confine con Statte, a nord del rilevato della ferrovia per Bari

Da bassa a elevata Fenomeni alluvionali collegati alle criticità nel tratto terminale del Fiume Tara - Canale Stornara - Gravina Gennarini

B - Zona nei pressi della portineria C (nord) dell'ILVA

Da bassa a elevata Zona soggetta ad allagamenti e ristagni periodici

C - Zona della Salina Grande Elevata Zona di bonifica, tuttavia soggetta spesso a deflusso difficoltoso e a frequenti ristagni

D

- Zona orientale al confine con Faggiano (tra Pulsano e la zona industriale di San Giorgio Ionico)

Da bassa a elevata Corso d'acqua episodico affluente di sinistra del Canale d'Aiedda, soggetto a criticità idraulica

E

- Zona all'estremo nordorientale del territorio comunale e zona appartenente alla piccola isola amministrativa al confine con Grottaglie, lungo il Canale Gronci - Genzano - Sessolo

Da bassa a elevata Corso d'acqua soggetto a criticità idraulica

F - Zona al confine settentrionale con Montemesola, lungo il Canale Levrano d'Aquino

Elevata Corso d'acqua soggetto a criticità idraulica

G - Zona del Canale Marullo Da bassa a elevata Corso d'acqua soggetto a criticità idraulica

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Compilatore: M6 srl 3 - Scenari di Evento e di Rischio

Compilato il: 29/09/2015

Aggiornato al: R2 - Rischio Idraulico pag. 3.2.6

Scenari di rischio Lo scenario di rischio quantifica il danno atteso al manifestarsi dell’evento di una certa intensità. In particolare,

la realizzazione di uno scenario di rischio comporta la valutazione del danno potenziale che si produce in

seguito al verificarsi dell’evento ipotizzato nello scenario d’inondazione (scenario di evento). La sua

individuazione presuppone:

a. L’individuazione dell’evento di riferimento

b. Lo studio degli effetti locali

c. La conoscenza della vulnerabilità dei beni esposti

d. La conoscenza dell’esposizione

Come già accennato, il rischio idraulico per il territorio comunale di Taranto consiste nell’eventualità di una

tracimazione, quando l'alveo del corso d’acqua non è in grado di contenere la piena in arrivo, oppure nella

rottura di un argine con conseguente repentina esondazione. Ciò comporta:

i. un pericolo di vita per la popolazione nelle aree a rischio, soprattutto per quella che risiede nelle

immediate vicinanze al punto di fuoriuscita o di rotta; di conseguenza, dopo una attenta valutazione del

fenomeno in corso, con particolare riferimento ai fenomeni precursori, è indispensabile procedere ad una

tempestiva evacuazione degli abitanti

ii. i beni storici e artistici, gli insediamenti abitativi e produttivi, sono soggetti a seri danni strutturali fino

anche al crollo per quelli direttamente investiti dall’acqua fuoriuscente dalla breccia arginale

iii. può risultare impedita la distribuzione dei servizi essenziali quali energia elettrica, metano e acqua

potabile

iv. possono risultare compromesse le attività socio-economiche del Comune.

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Compilatore: M6 srl 3 - Scenari di Evento e di Rischio

Compilato il: 29/09/2015

Aggiornato al: R2 - Rischio Idraulico pag. 3.2.7

ESPOSIZIONE AL RISCHIO

Nella tabella seguente vengono descritti i beni potenzialmente esposti a rischio per ciascuna delle zone

elencate nella tabella relativa alla pericolosità, suddivisi per tipologia: popolazione, viabilità, strutture.

Map

patu

ra d

el

risch

io

Cod Zone interessate Tipologia Descrizione

A

- Zona occidentale del territorio comunale (Pantano, Lido Azzurro, Foce del Tara

- Zona Distripark, zona piccole imprese, zona a nord del Molo Polisettoriale, zona Scolo Fiumetto

- Zona al confine con Statte, a nord del rilevato della ferrovia per Bari

Popolazione

- Contrada Pantano

- Lido Azzurro (oltre ai residenti, durante la stagione estiva anche la popolazione turistica)

- Lavoratori addetti nelle attività produttive della zona piccole imprese

Viabilità

- SS106 - Ferrovia Taranto - Reggio Calabria - Ferrovia Taranto-Bari - Strade comunali

Str

utt

ure

Edifici e strutture

strategiche

- MeTa-Distripark

Scuole

Strutture sanitarie

Beni monumentali

e ambientali

Strutture di addensamento temporaneo o

stagionale

- MeTa-Distripark

- Palazzine uffici, magazzini e parte del piazzale del Molo Polisettoriale

- Edifici zona Piccole Imprese

Moltiplicatori di rischio

- Distributore carburante ENI SS106

Infrastrutture di servizio

- Condotte irrigue

- metanodotto rete regionale

- elettrodotti

B - Zona nei pressi della portineria C (nord) dell'ILVA

Popolazione

-

Viabilità - Strade di servizio per Cava ILVA Rubabuoi

Str

utt

ure

Edifici e strutture

strategiche

Scuole

Strutture sanitarie

Beni monumentali

e ambientali

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Compilatore: M6 srl 3 - Scenari di Evento e di Rischio

Compilato il: 29/09/2015

Aggiornato al: R2 - Rischio Idraulico pag. 3.2.8

M a p p a t u r a

d e l r i s c h i o

Cod Zone interessate Tipologia Descrizione

Strutture di addensamento temporaneo o

stagionale

Moltiplicatori di rischio

Infrastrutture di servizio

- Condotte irrigue

- metanodotto rete regionale

C - Zona della Salina

Grande

Popolazione

-

Viabilità - SP104

Str

utt

ure

Edifici e strutture

strategiche

Scuole

Strutture sanitarie

Beni monumentali

e ambientali

Strutture di addensamento temporaneo o

stagionale

Moltiplicatori di rischio

Infrastrutture di servizio

Map

patu

ra d

el

risch

io

D

- Zona orientale al confine con Faggiano (tra Pulsano e la zona industriale di San Giorgio Ionico)

Popolazione

-

Viabilità - SP109

Str

utt

ure

Edifici e strutture

strategiche

Scuole

Strutture sanitarie

Beni monumentali

e ambientali

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Compilatore: M6 srl 3 - Scenari di Evento e di Rischio

Compilato il: 29/09/2015

Aggiornato al: R2 - Rischio Idraulico pag. 3.2.9

M a p p a t u r a

d e l r i s c h i o

Cod Zone interessate Tipologia Descrizione

Strutture di addensamento temporaneo o

stagionale

Moltiplicatori di rischio

Infrastrutture di servizio

E

- Zona all'estremo nordorientale del territorio comunale e zona appartenente alla piccola isola amministrativa al confine con Grottaglie, lungo il Canale Gronci - Genzano - Sessolo

Popolazione

-

Viabilità

- SS7 - SP77 - SP80 - Ferrovia Taranto-Lecce

Str

utt

ure

Edifici e strutture

strategiche

Scuole

Strutture sanitarie

Beni monumentali

e ambientali

Strutture di addensamento temporaneo o

stagionale

Moltiplicatori di rischio

Infrastrutture di servizio

F

- Zona al confine settentrionale con Montemesola, lungo il Canale Levrano d'Aquino

Popolazione

-

Viabilità - SP74

Str

utt

ure

Edifici e strutture

strategiche

Scuole

Strutture sanitarie

Beni monumentali

e ambientali

Page 41: COMUNE DI TARANTO Emergenza... · Aggiornato al: Caratteristiche fisiche e di uso del suolo pag. 1.2 Figura 1.1 - Inquadramento territoriale del Comune di Taranto e comuni limitrofi

PIANO DI EMERGENZA IDROGEOLOGICA – Comune di Taranto

Compilatore: M6 srl 3 - Scenari di Evento e di Rischio

Compilato il: 29/09/2015

Aggiornato al: R2 - Rischio Idraulico pag. 3.2.10

M a p p a t u r a

d e l r i s c h i o

Cod Zone interessate Tipologia Descrizione

Strutture di addensamento temporaneo o

stagionale

Moltiplicatori di rischio

Infrastrutture di servizio

G - Zona del Canale Marullo

Popolazione

-

Viabilità -

Str

utt

ure

Edifici e strutture

strategiche

Scuole

Strutture sanitarie

Beni monumentali

e ambientali

Strutture di addensamento temporaneo o

stagionale

Moltiplicatori di rischio

Infrastrutture di servizio

No

rme

ge

ne

rali

di

Au

top

rote

zio

ne

Allontanarsi preventivamente dalle zone potenzialmente inondabili, alle prime avvisaglie di pericolo, o appena si riceve un avviso dalle autorità competenti o dalle forze dell’ordine

per chi non avesse i mezzi per allontanarsi autonomamente, prestare la massima attenzione ai messaggi di diramazione di allerta, recandosi nei centri di ammassamento in caso di evacuazione

nel caso non sia possibile allontanarsi dalle zone colpite in tempo utile, recarsi ai piani più alti delle abitazioni e attendere l’arrivo dei soccorsi, portando con sè i beni di prima necessità

evitare di recarsi e soggiornare in locali interrati, cantine, parcheggi e garages sotterranei, che potrebbero allagarsi anche in maniera improvvisa e repentina

portare ai piani più alti delle abitazioni eventuali sostanze inquinanti prima dell’evacuazione

nelle zone colpite dall’alluvione non collegare elettrodomestici alle rete elettrica

Page 42: COMUNE DI TARANTO Emergenza... · Aggiornato al: Caratteristiche fisiche e di uso del suolo pag. 1.2 Figura 1.1 - Inquadramento territoriale del Comune di Taranto e comuni limitrofi

PIANO DI EMERGENZA IDROGEOLOGICA – Comune di Taranto

Compilatore: M6 srl 3 - Scenari di Evento e di Rischio

Compilato il: 29/09/2015

Aggiornato al: R3 - Rischio Idrogeologico (Frane) pag. 3.3.1

R3 - Rischio Idrogeologico

Asp

ett

i g

en

era

li d

el ri

sch

io

Tipologia Prevedibile

Caratteristiche

Per rischio idrogeologico si intende la probabilità di subire conseguenze dannose a persone, beni materiali e attività economiche a seguito del verificarsi di movimenti franosi del terreno.

Fattori predisponenti i

dissesti

Costituzione litologica

Acclività del versante

Drenaggio del terreno

Giacitura degli strati del terreno

Grado di fatturazione

Uso del suolo

Cause dei dissesti

Naturali: eventi meteorologici

Antropici: disboscamento, attività estrattive, insediamenti, costruzioni di strade, opere che favoriscono l’infiltrazione di acqua

Precursori d’evento

Frane per scorrimento: fessurazioni nel terreno, effetti di spinta sulle opere murarie, deformazioni delle sedi stradali, rottura di condutture, inclinazioni di pali, disallineamento di filari di piante, formazione di avvallamenti, comparsa o scomparsa di sorgenti, intorbidimento delle acque

Frane per colata: deformazioni e rigonfiamenti nei terreni, inclinazione e spostamento di alberi, filari di piante e muri di sostegno

Frane di crollo: rombi e rumori di rottura, vibrazioni, caduta di piccoli frammenti lapidei, formazione di fratture, allargamento di fratture esistenti, fessurazione nei suoli di copertura della roccia

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PIANO DI EMERGENZA IDROGEOLOGICA – Comune di Taranto

Compilatore: M6 srl 3 - Scenari di Evento e di Rischio

Compilato il: 29/09/2015

Aggiornato al: R3 - Rischio Idrogeologico (Frane) pag. 3.3.2

SCENARI DI EVENTO

INSTABILITA' PREGRESSA

Di seguito sono riportate le descrizioni degli eventi di instabilità pregressa dei quali si sono avute notizie nelle

fonti consultate. Come spesso succede nelle fonti cronachistiche, la descrizione dei luoghi colpiti non è

precisa, ragione per cui in tali casi si riporta come zona interessata il territorio comunale.

Data Zone interessate Fonte Note

25/02/1956 Comune di Taranto Progetto AVI

Durata: 1 giorno. 100 senzatetto. Effetti indiretti: franamenti, erosione. Danni a edifici pubblici, civili, case sparse, centri abitati, scuole, edifici industriali, depositi, strada comunale

26/10/1964 SP 78

Circum Mar Piccolo Progetto AVI

Frane, allagamenti e trome d'aria in tutta Italia. La strada provinciale Circum Mar Piccolo interrotta da una frana

11/08/1978 Comune di Taranto Progetto AVI

Durata: 1 giorno. Danni a coltivazioni, edifici civili, centri abitati, case sparse, strada provinciale, strada comunale, erosioni, franamenti

12/01/1997

- Tutto il territorio comunale ed in particolare Città Vecchia, Lido Azzurro, San Vito, Talsano, Lama e Carelli

Progetto AVI

Allagamenti con danni alle strade, alle abitazioni, alle campagne. Voragini in alcune strade della Città vecchia. Interrotta l'erogazione di acqua potabile e compromesso il deflusso delle fognature a San Vito, Lama e Carelli. Strade allagate a Lido Azzurro

5

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PIANO DI EMERGENZA IDROGEOLOGICA – Comune di Taranto

Compilatore: M6 srl 3 - Scenari di Evento e di Rischio

Compilato il: 29/09/2015

Aggiornato al: R3 - Rischio Idrogeologico (Frane) pag. 3.3.3

MAPPA DELLA PERICOLOSITÀ

Nel Piano Stralcio di Assetto Idrogeologico (PAI) redatto dall'Autorità di Bacino della Puglia non risultano per il

territorio comunale di Taranto zone a pericolosità da frana.

Nel Progetto IFFI, che è l'Inventario dei Fenomeni Franosi in Italia, curato dalle Regioni e da ISPRA, non

risultano frane censite per il territorio di Taranto.

Esiste qualche informazione a livello di studi locali che riporta notizie di frane o fenomeni erosivi di piccola

entità che, a parte rari casi, non hanno fatto rilevare danni gravi.

Tuttavia, data la natura fortemente carsica dei terreni presenti nel territorio comunale, esiste il fenomeno degli

sprofondamenti di cavità sotterranee, con apertura di voragini e danni a viabilità ed edifici.

Un aspetto particolare legato alla fascia di territorio compresa tra la zona dell'ILVA ed il Mar Piccolo consiste

nell'eventualità di sprofondamenti di terreno dovuti alla presenza, a scarsa profondità dal piano campagna, di

condotte idriche scavate negli anni per l'approvvigionamento d'acqua per il funzionamento dello stabilimento.

Attualmente è in fase di acquisizione una serie di informazioni dettagliate in merito, che una volta reperite

consentiranno di formulare valutazioni più circostanziate.

SCENARI DI RISCHIO

In questa fase, data l'esiguità dei dati a disposizione e la scarsa incidenza del fenomeno in oggetto, non si è

proceduto a valutare gli scenari di rischio.

No

rme g

en

era

li d

i

Au

top

rote

zio

ne

Casa fare se si verifica una frana Se ti trovi in un edificio

mantieni la calma

non precipitarti fuori; rimani dove sei

riparati sotto un tavolo, un architrave o vicino a muri portanti

allontanati da finestre o armadi

non usare l'ascensore Se ti trovi all'aperto

mantieni la calma

non percorrere strade dove sono appena cadute delle frane

non avventurarti sopra la frana

non entrare nelle abitazioni colpite dalla frana

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Compilatore: M6 srl 3 - Scenari di Evento e di Rischio

Compilato il: 29/09/2015

Aggiornato al: R4 - Rischio Grandi Dighe pag. 3.4.1

R4 - Rischio Grandi Dighe

Asp

ett

i g

en

era

li d

el ri

sch

io

Tipologia di evento

Prevedibile nel caso di manovre sugli scarichi

Imprevedibile nel caso di collasso dell'opera di ritenuta

Caratteristiche

Per rischio grandi dighe si intende la probabilità di subire conseguenze dannose a persone, beni materiali e attività economiche nelle zone a valle delle dighe, a seguito del verificarsi di eventi di piena con portate notevoli originati da manovre sugli organi di scarico, o dovuti al collasso dell'opera di ritenuta.

Generatori di rischio

Manovre sugli organi di scarico da parte del gestore dell'impianto: tali operazioni possono essere programmate, per interventi di pulizia, manutenzione periodica ecc., o determinate da necessità improvvise, come ad esempio in caso di emergenze legate a potenziali pericoli per la stabilità dell'opera di ritenuta o dei versanti a monte dell'invaso oppure, nel caso di dighe lungo corsi d'acqua con estesi bacini, un parziale svuotamento precauzionale dell'invaso per laminare la piena prevista

Collasso parziale o totale dell'opera di ritenuta

Precursori d’evento

Le manovre volontarie sugli organi di scarico devono essere svolte, in generale e quando non diversamente specificato, adottando ogni cautela al fine di determinare un incremento graduale delle portate scaricate, contenendone al massimo l'entità. Per ogni manovra che comporta fuoriuscite d'acqua di entità tale da far temere situazioni di pericolo per la pubblica incolumità, il Gestore dell'impianto dovrà darne comunicazione con adeguato preavviso, diramando le informazioni circa le varie fasi di allerta agli Enti competenti per la gestione dell'emergenza. Tali procedure sono disciplinate dalla Circolare del Ministero del Lavori Pubblici 352/87 e dalla Circolare PCM-DSTN 19/03/1996 n. 7019, e sono elencate nel documento di Protezione Civile redatto appositamente per ogni grande diga. La diramazione dell'allerta sarà tanto più efficace quanto più è tempestiva la comunicazione da parte del Gestore.

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Compilatore: M6 srl 3 - Scenari di Evento e di Rischio

Compilato il: 29/09/2015

Aggiornato al: R4 - Rischio Grandi Dighe pag. 3.4.2

SCENARI DI EVENTO

INSTABILITA' PREGRESSA

A quanto risulta dal Documento di Protezione Civile ricevuto dalla Prefettura in data 01/04/2015, datato

28/02/2011, la diga dell'impianto di Pappadai è stata ultimata ed è in corso la fase degli invasi sperimentali. Al

termine di tale fase, con esito positivo dei controlli e delle verifiche, sarà autorizzato l'esercizio normale

dell'invaso.

Non sono noti eventi di instabilità pregressa relativi agli scenari in oggetto.

Data Zone interessate Fonte Note

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Compilatore: M6 srl 3 - Scenari di Evento e di Rischio

Compilato il: 29/09/2015

Aggiornato al: R4 - Rischio Grandi Dighe pag. 3.4.3

MAPPA DELLA PERICOLOSITÀ

Nella tabella seguente sono elencate le aree potenzialmente interessate dalle onde di piena conseguenti a

manovre degli organi di scarico della diga di Pappadai, e di quelle conseguenti al crollo dell'opera di ritenuta.

Tali aree sono rappresentate nella allegata al Piano.

Map

patu

ra d

ella

peri

co

losit

à

Scenario Zone interessate Pericolosità Note

A

Manovre scarichi

Alveo del Canale Marullo fino alla confluenza nel

Canale d'Aiedda, quindi Canale

d'Aiedda fino alla confluenza nel Mar Piccolo (secondo

seno)

Bassa La diga è situata in territorio comunale di Taranto (isola amministrativa), ma lo scarico di fondo emerge e confluisce nel Canale Marullo in località Bandine oltre il confine con il comune di Carosino. Lo scenario di evento in comune di Taranto riguarda quindi solamente il tratto di canale che va da poco prima della confluenza nel canale d'Aiedda fino al mar Piccolo.

Lo studio dell'onda di piena conseguente all'apertura dello scarico di fondo considera la portata massima scaricabile di 32 mc/s. In base alla geometria rilevata nelle sezioni rappresentative prese in esame, l'alveo del canale è risultato sufficiente a contenere tale portata. Tuttavia è da notare che allo stato attuale le sponde ed il fondo del canale sono parzialmente ed in alcuni tratti completamente ricoperte di vegetazione erbosa, di canne palustri ed in alcuni casi di arbusti, che riducono di molto la sezione utile. Di conseguenza la portata transitabile nel canale non è quantificabile con esattezza, ma sicuramente ne risulta ridotta, ed inoltre la vegetazione trasportata da un'eventuale onda di piena andrebbe a costituire accumuli in corrispondenza dei numerosi attraversamenti della viabilità, originando fuoriuscite d'acqua incontrollate e potenzialmente dannose.

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Aggiornato al: R4 - Rischio Grandi Dighe pag. 3.4.4

B

Collasso dell'opera di

ritenuta

Area molto estesa avente per asse centrale il Canale Marullo e quindi, dopo la confluenza, il Canale d'Aiedda. Vengono interessati parzialmente i territori comunali di Taranto (isola amministrativa), Carosino, Grottaglie, Monteiasi, San Giorgio Ionico, Taranto

Molto elevata Lo studio dell'onda di piena conseguente all'ipotetico collasso dell'opera di ritenuta considera due ipotesi, derivanti da due diversi tempi di crollo, necessari per il completo sviluppo dell'ipotetica breccia, di 1 ora e 2 ore.

I due casi ipotizzati si riassumono nei dati seguenti:

- 1° caso:

colmo di piena pari a 7649 mc/s

tempo di rilascio del 90% del volume totale d'invaso pari a 3 ore

portata media di 2500 mc/s

- 2° caso:

colmo di piena pari a 4811 mc/s

tempo di rilascio del 90% del volume totale d'invaso pari a 4 ore

portata media di 1900 mc/s

In ambedue i casi le aree interessate sono molto estese. Nel tratto iniziale a valle della diga in territorio comunale di Taranto (isola amministrativa) l'area presenta una larghezza di circa 400 metri, ma poi essa si allarga notevolmente interessando una fascia che arriva ad avere una larghezza massima di circa 4800 m, nei territori comunali di Grottaglie, Carosino, Monteiasi e San Giorgio Ionico. Presso la confluenza del Canale Marullo nel Canale d'Aiedda, dove esso rientra in comune di Taranto, tale fascia ha una larghezza di circa 300 metri, per poi arrivare nel Mar Piccolo interessando l'area della Palude La Vela e dell'ex Salina di Mar Piccolo.

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Aggiornato al: R4 - Rischio Grandi Dighe pag. 3.4.5

Scenari di rischio Lo scenario di rischio quantifica il danno atteso al manifestarsi dell’evento di una certa intensità. In particolare,

la realizzazione di uno scenario di rischio comporta la valutazione del danno potenziale che si produce in

seguito al verificarsi dell’evento ipotizzato nello scenario d’inondazione (scenario di evento). La sua

individuazione presuppone:

a. L’individuazione dell’evento di riferimento

b. Lo studio degli effetti locali

c. La conoscenza della vulnerabilità dei beni esposti

d. La conoscenza dell’esposizione

Come già accennato, il rischio grandi dighe per il territorio comunale di Taranto riguarda l'area a valle della

diga di Pappadai, e consiste nell’eventualità di verificarsi di eventi di piena con portate notevoli originati da

manovre sugli organi di scarico, o dovuti al collasso dell'opera di ritenuta.

Per quanto concerne gli eventi originati da manovre sugli scarichi, poiché le portate previste dalle analisi

condotte sono contenute all'interno dell'alveo del canale Marullo e poi dal canale d'Aiedda, non vi sono

particolari condizioni di pericolosità e di conseguente rischio, tranne che per le persone che si dovessero

trovare nel canale o nelle immediate vicinanze durante il transito della piena.

Per quanto riguarda invece gli eventi di piena dovuti al collasso dell'opera di ritenuta, le portate previste dalle

analisi sono molto maggiori, e ciò comporta:

velocità di deflusso elevate, e tempi di propagazione molto ridotti

un pericolo di vita per la popolazione nelle aree a rischio, che è tanto maggiore quanto minore è la

distanza dall'opera di ritenuta

i beni storici e artistici, gli insediamenti abitativi e produttivi, sono soggetti a seri danni strutturali fino

anche al crollo per quelli direttamente investiti dall’acqua

può risultare impedita la distribuzione dei servizi essenziali quali energia elettrica, metano e acqua

potabile

possono risultare compromesse le attività socio-economiche nei territori interessati dall'onda

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Compilato il: 29/09/2015

Aggiornato al: R4 - Rischio Grandi Dighe pag. 3.4.6

ESPOSIZIONE AL RISCHIO

Nella tabella seguente vengono descritti i beni potenzialmente esposti a rischio per ciascuna delle zone

elencate nella tabella relativa alla pericolosità, suddivisi per tipologia: popolazione, viabilità, strutture.

Map

patu

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el

ris

ch

io

Cod Zone interessate Tipologia Descrizione

A

Alveo del Canale Marullo fino alla confluenza nel

Canale d'Aiedda, quindi Canale

d'Aiedda fino alla confluenza nel Mar Piccolo (secondo

seno)

Popolazione

Viabilità - SP78 Circum Mar Piccolo (ponte di attraversamento del canale d'Aiedda)

Str

utt

ure

Edifici e strutture

strategiche

Scuole

Strutture sanitarie

Beni monumentali

e ambientali

Strutture di addensamento temporaneo o

stagionale

Moltiplicatori di rischio

Infrastrutture di servizio

B

Area molto estesa avente per asse centrale il Canale Marullo e quindi, dopo la confluenza, il Canale d'Aiedda. Vengono interessati parzialmente i territori comunali di Taranto (isola amministrativa), Carosino, Grottaglie, Monteiasi, San Giorgio Ionico, Taranto

Popolazione

Viabilità - Strada vicinale Limiti dei Greci (tra l'opera di ritenuta e la loc. Bandine) - SP78 Circum Mar Piccolo

Str

utt

ure

Edifici e strutture

strategiche

Scuole

Strutture sanitarie

Beni monumentali

e ambientali

- Riserva regionale orientata "Palude La Vela"

Strutture di addensamento temporaneo o

stagionale

Moltiplicatori di rischio

Infrastrutture di servizio

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Aggiornato al: R4 - Rischio Grandi Dighe pag. 3.4.7

M a p p a t u r a

d e l r i s c h i o

Cod Zone interessate Tipologia Descrizione

C

Popolazione

Viabilità

Str

utt

ure

Edifici e strutture

strategiche

Scuole

Strutture sanitarie

Beni monumentali

Strutture di addensamento temporaneo o

stagionale

Moltiplicatori di rischio

Infrastrutture di servizio

No

rme

ge

ne

rali

di

Au

top

rote

zio

ne

Allontanarsi preventivamente dalle zone potenzialmente inondabili, alle prime avvisaglie di pericolo, o appena si riceve un avviso dalle autorità competenti o dalle forze dell’ordine

per chi non avesse i mezzi per allontanarsi autonomamente, prestare la massima attenzione ai messaggi di diramazione di allerta, recandosi nei centri di ammassamento in caso di evacuazione

nel caso non sia possibile allontanarsi dalle zone colpite in tempo utile, recarsi ai piani più alti delle abitazioni e attendere l’arrivo dei soccorsi, portando con sè i beni di prima necessità

portare ai piani più alti delle abitazioni eventuali sostanze inquinanti prima dell’evacuazione

non collegare elettrodomestici alle rete elettrica nelle zone colpite dalla piena

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Compilato il: 29/09/2015

Aggiornato al: R5 - Rischio Mareggiate pag. 3.5.1

R5 - Rischio Mareggiate

Asp

ett

i g

en

era

li d

el ri

sch

io

Tipologia di evento

Prevedibile

Caratteristiche

Per rischio mareggiate si intende la probabilità di subire conseguenze dannose a persone, beni materiali e attività economiche, a seguito del verificarsi di eventi di mareggiata con ingressione marina nelle zone costiere

Generatori di rischio

Condizioni atmosferiche fortemente perturbate

Raffiche di vento molto intense

Mare molto mosso o agitato

Eventuale aggravamento dovuto alla concomitanza con l'alta marea

Precursori d’evento

Peggioramento delle condizioni atmosferiche

Bollettini di previsione di mare mosso

In questo paragrafo relativo ai potenziali scenari legati a eventi di mareggiata per le coste tarantine, è stato

considerato come possibile generatore di rischio anche un'eventuale terremoto di elevata magnitudo,

sviluppatosi in aree non molto distanti dal territorio comunale e molto più soggette ad attività sismica (ad

esempio la Calabria, le isole greche dello Ionio meridionale), con conseguente innesco di maremoto (tsunami)

le cui onde anomale potrebbero interessare anche il litorale del Comune di Taranto e zone limitrofe.

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Compilato il: 29/09/2015

Aggiornato al: R5 - Rischio Mareggiate pag. 3.5.2

SCENARI DI EVENTO

INSTABILITA' PREGRESSA

Numerosi sono gli eventi di mareggiata che in passato hanno colpito le coste del litorale appartenente al

territorio comunale di Taranto.

Dai dati tratti dal Rapporto Ambientale del Piano Regionale delle Coste redatto dalla Regione Puglia, nel

paragrafo relativo al Paraggio di Taranto sono riportati i livelli massimi annuali registrati dell'altezza d'onda. Il

livello massimo è stato registrato nel 1980, con un'altezza di 9,13 m.

Direzione, altezza massima e relativo periodo delle onde

(da Piano Regionale delle Coste - Paraggio di Taranto)

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PIANO DI EMERGENZA IDROGEOLOGICA – Comune di Taranto

Compilatore: M6 srl 3 - Scenari di Evento e di Rischio

Compilato il: 29/09/2015

Aggiornato al: R5 - Rischio Mareggiate pag. 3.5.3

Di seguito si riportano alcuni degli eventi significativi di mareggiate rilevate nelle fonti documentali e

cronachistiche.

Data Zone interessate Fonte Note

19/01/1972 Taranto Progetto AVI

Mare forza dieci. Sospese le operazioni di carico e scarico ai moli petroliferi. Rotti gli ormeggi di diverse imbarcazioni nella zona portuale. Danni ad alcune motobarche da pesca.

08/02/2012 Province di Foggia, Bari e Taranto

Coldiretti news

Ondata di maltempo con fortissime mareggiate ed ingenti nevicate. Chiesto lo stato di calamità per i danni al settore agricolo, alla produzione ittica ed all'acquicoltura

28/07/2014 Taranto e Provincia Meteoweb Danni alle località balneari della zona occidentale

08/11/2014

Taranto Taranto Buonasera

Jo.TV

Forti mareggiate. Grosse quantità di rifiuti e materiale vario riversato in prossimità della costa per il forte vento ed il moto ondoso.

31/01/2015

Litorale ionico delle province di Lecce e Taranto

Meteoweb

Forti raffiche di vento di libeccio fino a 100 km/h. Onde fino a 8 metri di altezza hanno invaso strade ed abitazioni.

Eventi pregressi di mareggiata generati da scosse sismiche (tsunami)

Il territorio comunale di Taranto, come più sopra accennato, pur non essendo potenzialmente soggetto a

terremoti di forte magnitudo (è classificato in zona sismica 3, con accelerazioni attese massime del suolo

comprese tra 0,050 e 0,125 g circa) può essere interessato lungo il litorale da onde di tsunami originate da

terremoti aventi epicentro in zone molto più soggette al rischio sismico, come la Calabria o il Canale

d'Otranto-Isole greche: in tali aree in passato si sono verificati numerosi terremoti di elevata magnitudo, e per

alcuni di essi è stata documentata nelle fonti storiche e cronachistiche la propagazione di fenomeni di tsunami

con interessamento delle coste tarantine. Tali eventi sono stati confermati da numerosi studi e pubblicazioni

scientifiche condotte di recente dall'Università di Bari, nei quali sono stati presi in considerazione gli effetti

indotti sulle coste pugliesi. I più disastrosi eventi di tsunami documentati sono i seguenti:

05/12/1456, per il quale nel catalogo macrosismico dei terremoti italiani risulta come area dei maggiori

effetti il Molise; vi sono notizie e cronache dell'epoca che riportano di una grossa ondata che provocò

distruzioni e danni nella zona di Taranto ed in particolare su alcuni villaggi delle Isole Cheradi

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Compilato il: 29/09/2015

Aggiornato al: R5 - Rischio Mareggiate pag. 3.5.4

20/02/1743. L'area dei maggiori effetti per questo terremoto risulta nelle località della Puglia

meridionale e l'epicentro è stato ipotizzato nella zona del Basso Ionio ad una cinquantina di chilometri

dalla costa nel Canale d'Otranto. In occasione di tale scossa sismica, che provocò il crollo di

numerosi edifici in tutta la Puglia ed in particolare a Nardò, dove vi furono numerosi morti, si generò

uno tsunami di forte intensità, che interessò anche il litorale tra Taranto e Gallipoli

25/04/1836. In tale data si è verificato un forte terremoto nella zona della Calabria settentrionale, che

generò un forte maremoto di intensità 4 (scala Sieberg-Ambraseys), per il quale furono provocati

danni ingenti, soprattutto nella zona di Rossano Calabro, e con buona probabilità, anche se in merito

non sono state reperite notizie precise, alcuni effetti si ebbero anche sulle coste pugliesi.

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Compilato il: 29/09/2015

Aggiornato al: R5 - Rischio Mareggiate pag. 3.5.5

MAPPA DELLA PERICOLOSITÀ

Non sono disponibili mappe nelle quali siano rappresentate le aree potenzialmente soggette a fenomeni di

mareggiate con maggiore probabilità o le informazioni sulla eventuale frequenza di accadimento. Tuttavia

esistono alcuni studi molto dettagliati sulla direzione di provenienza, le altezze e il periodo delle onde. In

particolare i dati utilizzati in questo studio provengono dal Rapporto Ambientale del Piano Regionale delle

Coste, che si basa sulle elaborazioni dei dati delle stazioni anemometriche dell'Aeronautica Militare e su quelli

delle stazioni ondametriche del Servizio Idrografico e Mareografico della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Nel paraggio di Taranto le direzioni prevalenti sono da SSE, con una direzione principale di N150°, come è

possibile vedere dal grafico seguente.

Direzione di provenienza del moto ondoso

ed altezze significative delle onde, espresse in percentuale sul totale delle osservazioni

(da Piano Regionale delle Coste - Paraggio di Taranto)

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Compilato il: 29/09/2015

Aggiornato al: R5 - Rischio Mareggiate pag. 3.5.6

L'onda caratteristica su base annuale del paraggio di Taranto ha un'altezza di 2,34 m, un periodo di 5,69

secondi e direzione N147 (SSE), mentre gli eventi di mareggiata che statisticamente presentano le altezze

maggiori sono nella stagione autunnale, in cui le altezze medie sono di quasi 3 metri.

Le zone maggiormente soggette a forti eventi di mareggiata con onde alte, data la provenienza statistica delle

onde, come sopra riportato, sono quelle esposte verso sud. Tuttavia tutto il litorale del territorio comunale di

Taranto, da Lido Azzurro a Torretta Mare è potenzialmente esposto alle mareggiate, ad esclusione del Mar

Piccolo, che essendo un mare interno è meno esposto a tali fenomeni.

La pericolosità degli eventi di mareggiata per il litorale tarantino è da considerarsi da elevata a molto elevata.

Gli aventi maggiormente pericolosi sono quelli che accadono in concomitanza con la fase di alta marea,

durante la quale a parità di altezza d'onda nelle zone di costa bassa sabbiosa possono essere interessate

dall'ingressione marina fasce anche molto più ampie di litorale.

L'escursione media giornaliera della marea nella zona di Taranto (dati mareografo ISPRA situato sul molo

S.Eligio), è dell'ordine di circa 30 centimetri.

Map

patu

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co

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à

Scenario Zone interessate Pericolosità Note

Eventi di mareggiata con onde alte

Tutto il litorale del territorio

comunale (in particolare le

coste esposte a sud)

Da elevata a molto elevata

Altezza del'onda caratteristica 2,34 m

Altezza massima raggiunta in passato 9,13 m (anno 1980)

Per quanto riguarda la pericolosità da tsunami, tutto il litorale del territorio comunale è potenzialmente soggetto a tale fenomeno, in quanto si tratta di eventi che si innescano a distanze relativamente elevate, e i loro effetti si propagano su un'ampia fascia costiera.

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Compilatore: M6 srl 3 - Scenari di Evento e di Rischio

Compilato il: 29/09/2015

Aggiornato al: R5 - Rischio Mareggiate pag. 3.5.7

Scenari di rischio Lo scenario di rischio quantifica il danno atteso al manifestarsi dell’evento di una certa intensità. In particolare,

la realizzazione di uno scenario di rischio comporta la valutazione del danno potenziale che si produce in

seguito al verificarsi dell’evento ipotizzato nello scenario d’inondazione (scenario di evento). La sua

individuazione presuppone:

a. L’individuazione dell’evento di riferimento

b. Lo studio degli effetti locali

c. La conoscenza della vulnerabilità dei beni esposti

d. La conoscenza dell’esposizione

Come già accennato, il rischio di mareggiate consiste nella probabilità di subire conseguenze dannose a

persone, beni materiali e attività economiche, a seguito del verificarsi di eventi di moto ondoso con altezze

elevate con eventuale ingressione marina nelle fasce di territorio prossime alla costa.

Il rischio mareggiate riguarda tutto il litorale del territorio comunale, ed in particolare le coste esposte verso

sud, lungo le quali, data la provenienza dei venti dominanti, si hanno le altezze maggiori.

Tale rischio si presenta in tutte le stagioni dell’anno, quando condizioni atmosferiche sfavorevoli di bassa

pressione producono perturbazioni con venti assai intensi verso costa, che causano mare molto mosso con

onde alte a riva che possono portare ingentissimi danni ad abitati costieri, infrastrutture civili e portuali, rilevati

stradali e ferroviari e litorali turistici.

In particolare:

• Possono risultare difficoltose le attività che si svolgono in mare e il funzionamento delle

infrastrutture portuali, si possono avere danni alle imbarcazioni, rompere gli ormeggi, disperdere in

mare oggetti vari

• Possono essere localmente sommersi i moli e le dighe foranee

• Le condizioni di pericolosità e di conseguente rischio risultano eventualmente aggravate da

condizioni di alta marea, che provocano danni alle strutture e ai centri abitati costieri, alle attività di

servizio esistenti ed agli stabilimenti balneari

• La persistenza del vento potrebbe causare un locale innalzamento del livello del mare con

conseguente ostacolo del deflusso dei corsi d’acqua nei tratti di foce

• Possono verificarsi allagamenti per tracimazioni dai porti canale e per ingressioni marine nelle

zone depresse

• Un ulteriore aspetto da considerare riguarda il danneggiamento di imbarcazioni o depositi

costieri contenenti materiali potenzialmente inquinanti, che potrebbero disperdersi in mare e

provocare danni ambientali indotti anche gravi

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PIANO DI EMERGENZA IDROGEOLOGICA – Comune di Taranto

Compilatore: M6 srl 3 - Scenari di Evento e di Rischio

Compilato il: 29/09/2015

Aggiornato al: R5 - Rischio Mareggiate pag. 3.5.8

ESPOSIZIONE AL RISCHIO

Nella tabella seguente vengono descritti i beni potenzialmente esposti a rischio per le zone costiere, suddivisi

per tipologia: popolazione, viabilità, strutture.

Map

patu

ra d

el

risch

io

Cod Zone interessate Tipologia Descrizione

A

Tutto il litorale del territorio comunale

(in particolare le coste esposte a sud)

Popolazione - Popolazione presente lungo il litorale, nelle zone portuali e nelle imbarcazioni

Viabilità - SP122 in zona Torretta Mare - Viabilità costiera, in particolare lungo i tratti di costa bassa e sabbiosa

Str

utt

ure

Edifici e strutture

strategiche

- Strutture della Marina Militare

- Strutture della sede portuale della Guardia di Finanza

Scuole

Strutture sanitarie

Beni monumentali

e ambientali

- Città Vecchia: edifici storici che si affacciano sul lato sud verso il Mar Grande (Corso V. Emanuele II) e castello Aragonese

Strutture di addensamento temporaneo o

stagionale

- Stabilimenti balneari costieri nelle zone:

Lido Azzurro

Praia a Mare

San Vito

Lido Bruno

Lama

Carelli

Torretta Mare

Moltiplicatori di rischio

- Imbarcazioni, magazzini e depositi costieri con materiale inquinante

- Pontile e campo boe raffineria ENI

Infrastrutture di servizio

- Zona portuale

- Moli e porticcioli da diporto

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PIANO DI EMERGENZA IDROGEOLOGICA – Comune di Taranto

Compilatore: M6 srl 3 - Scenari di Evento e di Rischio

Compilato il: 29/09/2015

Aggiornato al: R5 - Rischio Mareggiate pag. 3.5.9

No

rme

ge

ne

rali

di

Au

top

rote

zio

ne

In caso di emergenza per fenomeni di mareggiata è opportuno seguire alcune semplici norme di autoprotezione:

allontanarsi tempestivamente dalla linea di costa, e dalle zone potenzialmente raggiungibili dalla mareggiata;

nel caso non sia possibile allontanarsi dalle zone colpite in tempo utile, recarsi ai piani più alti delle abitazioni e attendere l’arrivo dei soccorsi;

evitare di percorrere le strade o i sentieri in prossimità della costa, sia a piedi che con veicoli di qualsiasi genere

portare ai piani più alti delle abitazioni eventuali sostanze inquinanti;

portare i beni di prima necessità (viveri) ai piani più alti delle abitazioni;

non collegare elettrodomestici alle rete elettrica nelle zone raggiunte dall’acqua.

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PIANO DI EMERGENZA IDROGEOLOGICA – Comune di Taranto

Capitolo 4 - Organizzazione

4

Organizzazione del Sistema Comunale di PC pag. 4.1

4 ORGANIZZAZIONE DEL SISTEMA COMUNALE DI

PROTEZIONE CIVILE

Per intervenire in modo efficace al manifestarsi di una condizione di emergenza, è

indispensabile che il sistema di comando e le risorse disponibili sul territorio siano

organizzate in modo tale da delineare con precisione i ruoli e le competenze di ciascun

operatore di protezione civile.

Nella seguente sezione si intende fornire una descrizione generale del Sistema

Comunale di Protezione Civile, di come è costituito e quali sono i suoi compiti principali.

4.1 SISTEMA DI COMANDO E CONTROLLO

Il sistema di comando e controllo identifica gli organismi di protezione civile esistenti a

livello comunale, definendone i compiti ed il tipo di organizzazione con la quale operano.

La struttura di comando è formata da diversi organismi e forze ai quali sono attribuiti

compiti ben precisi secondo quanto di seguito riportato:

Sindaco

L’art. 15, comma 3, della legge del 24 febbraio 1992 n. 225, istitutiva del Servizio

Nazionale della Protezione Civile, stabilisce che il Sindaco è autorità comunale di

Protezione Civile.

Al verificarsi dell’emergenza nell’ambito del territorio comunale, il Sindaco assume

la direzione ed il coordinamento dei servizi di soccorso ed assistenza alla

popolazione e provvede agli interventi necessari dandone immediata

comunicazione al Prefetto ed al Presidente della Giunta Regionale. Quando la

calamità naturale o l’evento non può essere fronteggiato con i soli mezzi a

disposizione del Comune, il Sindaco chiede l’intervento di altre forze e strutture al

Prefetto, il quale adotta i provvedimenti di competenza coordinandoli con quelli

dell’Autorità comunale di Protezione civile (art. 15 comma 4).

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PIANO DI EMERGENZA IDROGEOLOGICA – Comune di Taranto

Capitolo 4 - Organizzazione

4

Organizzazione del Sistema Comunale di PC pag. 4.2

Centro Operativo Comunale di Protezione Civile (C.O.C.)

Il Sindaco, al verificarsi dell’emergenza nell’ambito del territorio Comunale, si

avvale, per la direzione ed il coordinamento dei servizi di soccorso e di assistenza

alla popolazione colpita, del Centro Operativo Comunale (C.O.C.). In situazione di

emergenza, il C.O.C. è l'organo di coordinamento del sistema comunale di

Protezione Civile: in esso afferiscono i soggetti preposti alla gestione

dell'emergenza, organizzati in funzioni di supporto, a ciascuna delle quali sono

affidati specifici compiti operativi.

Gruppi Comunali Volontari di Protezione Civile

I Gruppi Comunali Volontari e le Associazioni di Protezione Civile presenti sul

territorio svolgono compiti di supporto con il coordinamento del Centro Operativo

Comunale.

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PIANO DI EMERGENZA IDROGEOLOGICA – Comune di Taranto

Capitolo 4 - Organizzazione

4

Organizzazione del Sistema Comunale di PC pag. 4.3

4.2 CENTRO OPERATIVO COMUNALE (C.O.C.)

Il Sindaco, quale Autorità comunale di protezione Civile, al verificarsi dell’emergenza

nell’ambito del territorio comunale, si avvale del Centro Operativo Comunale (C.O.C.) per la

direzione ed il coordinamento delle attività di soccorso e di assistenza alla popolazione

colpita.

La Sala Operativa è organizzata per Funzioni di Supporto, ed è il luogo dove devono

confluire tutte le informazioni riguardanti l’emergenza. Per ogni Funzione di Supporto è

individuato un responsabile che, in situazione di pace, collabora con il Servizio di

Protezione Civile del Comune per l’aggiornamento dei dati e delle procedure, mentre, in

emergenza, coordina l'intervento della Sala Operativa relativamente al proprio settore di

competenza. I responsabili delle Funzioni di Supporto sono nominati dal Sindaco con

decreto e successiva comunicazione delle generalità e responsabilità al Servizio

Provinciale di Protezione Civile.

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Capitolo 4 - Organizzazione

4

Organizzazione del Sistema Comunale di PC pag. 4.4

Tab. 4.1 Tavola riassuntiva Centro Operativo Comunale

CENTRO OPERATIVO COMUNALE – C.O.C.

Definizione È l’organo di coordinamento locale delle strutture di protezione civile per far fronte alla situazione di emergenza conseguente al verificarsi di un evento calamitoso.

Caratteristiche

se possibile, deve essere ubicato in un edificio antisismico e non vulnerabile ai rischi che possono interessare il territorio comunale (1)

la sede del C.O.C. dovrebbe avere una superficie complessiva in grado di ospitare:

o una sala riunioni

o delle sale adibite alle Funzioni di Supporto

o una sala per le relazioni con il pubblico

o una sala per le telecomunicazioni

o servizi igienici e, possibilmente, zone riposo e ristoro

o un piazzale attiguo in grado di accogliere i mezzi di soccorso

Compiti Luogo dove confluiscono tutte le informazioni riguardanti l’emergenza

Componenti

Funzione Tecnico-Scientifica - Pianificazione

Funzione Sanità, Assistenza Sociale e Veterinaria

Funzione Volontariato

Funzione Materiali e Mezzi

Funzione Servizi Essenziali ed Attività Scolastiche

Funzione Censimento Danni a Persone e Cose

Funzione Strutture Operative Locali e Viabilità

Funzione Mass-Media e Informazione

Funzione Assistenza alla Popolazione

NOTE

(1) è consigliabile individuare una o più sedi alternative qualora l’edificio individuato risultasse non idoneo nel corso dell’emergenza, o risultasse vulnerabile ad una particolare tipologia di rischio

4.2.1. Funzioni di Supporto

Le Funzioni di Supporto introdotte con il Metodo Augustus, rappresentano la risposta

operativa della struttura di protezione civile al verificarsi di una condizione di emergenza.

Ogni singola funzione avrà un proprio responsabile (o referente) che in “tempo di pace”

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Capitolo 4 - Organizzazione

4

Organizzazione del Sistema Comunale di PC pag. 4.5

aggiornerà i dati relativi alla propria funzione, mentre in caso di emergenza affiancherà e

supporterà il Sindaco o il suo Delegato nello svolgimento delle attività di protezione civile.

È da osservare che al verificarsi di un evento calamitoso, non devono essere attivate

necessariamente tutte e nove le funzioni di supporto, ma solo quelle che risultano

necessarie a seconda dei casi.

Di seguito si riportano delle schede contenenti i compiti delle varie Funzioni di Supporto

sia in tempo di pace sia in tempo di emergenza in riferimento ad un generico evento

calamitoso.

Tab. 4.2 Funzione di Supporto Tecnica - Pianificazione

FUNZIONE: TECNICO SCIENTIFICA - PIANIFICAZIONE o

Il Responsabile della Funzione Tecnica e di Pianificazione dovrà mantenere e coordinare tutti i rapporti tra le varie componenti scientifiche e tecniche.

FASE COMPITI

Tempo di pace

Gestisce e cura la pianificazione di protezione civile.

Mantiene e coordina tutti i rapporti tra le varie componenti scientifiche

tecniche in fase di pianificazione del Piano Comunale di Emergenza;

Concorre alla redazione ed all’aggiornamento del Piano Comunale di Protezione Civile per la parte attinente i rischi incombenti sul territorio;

Individua dal Piano di protezione civile le aree di emergenza e ne cura la progettazione (aree ammassamento soccorritori, aree di attesa, aree di ricovero per tendopoli, aree di ricovero, magazzini di raccolta)

Tempo di emergenza

Gestisce la pianificazione di emergenza

Mantiene e coordina tutti i rapporti tra le varie componenti scientifiche e tecniche durante le operazioni di soccorso;

Fornisce pareri tecnico/scientifici attinenti all’emergenza in atto con riguardo

ai rischi ed alla degenerazione degli stessi.

Coordina i rapporti con le varie componenti scientifiche e tecniche per l’interpretazione fisica del fenomeno e dei dati forniti dalle reti di monitoraggio

Raccoglie e fornisce la cartografia necessaria

Tiene sotto continuo monitoraggio l’evolversi dell’evento e le conseguenze che si producono sul territorio. Verifica/stima la popolazione, i beni e i servizi coinvolti nell’evento

Individua la necessità di evacuare la popolazione facendo diramare l’allarme dalla Funzione Strutture Operative Locali e Viabilità

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Capitolo 4 - Organizzazione

4

Organizzazione del Sistema Comunale di PC pag. 4.6

Tab. 4.3 Funzione di Supporto Sanità, Assistenza Sociale e Veterinaria

FUNZIONE: SANITA’, ASSISTENZA SOCIALE E VETERINARIA

La funzione sanità, assistenza sociale e veterinaria pianifica e gestisce tutte le problematiche relative agli aspetti socio – sanitari dell’emergenza. Al responsabile della funzione spetta anche il compito di coordinare il censimento dei danni alle persone.

FASE COMPITI

Tempo di pace

Censisce le persone non autosufficienti residenti nel Comune

Censisce le strutture sanitarie e ospedaliere cui rivolgersi in caso di emergenza

Si raccorda con gli ospedali e con la pianificazione sanitaria dell’A.S.L. per pianificare le attività coordinate in emergenza

Si raccorda con l'A.S.L. per la pianificazione delle attività necessarie all’eventuale evacuazione degli animali dalle aree a rischio in caso di emergenza ed individua aree adatte al loro eventuale ricovero

Il responsabile si impegna a mantenere aggiornati i dati acquisiti

Tempo di emergenza

Si raccorda con l'ASL per l’attività d’intervento delle strutture sanitarie e delle associazioni di volontariato a carattere sanitario

Si informa presso gli ospedali per avere la situazione delle disponibilità di posti letto

Verifica la presenza di persone non autosufficienti tra la popolazione colpita e provvede al loro aiuto, con particolare riferimento alla presenza di persone con patologie a rischio (cardiopatici, asmatici, psichiatrici, diabetici,…)

Si raccorda con l’A.S.L. per:

o l’istituzione, se necessario, di un Posto Medico Avanzato (PMA)

o l’apertura h 24 di una farmacia e la presenza di un medico autorizzato a prescrivere farmaci

o l’assistenza veterinaria e l’eventuale infossamento delle carcasse di animali

Controlla le possibilità di ricovero della popolazione eventualmente da evacuare, comunicando le eventuali carenze alla Prefettura e specificando anche le esigenze di trasporto, con particolare riguardo ai disabili

Si raccorda con l'ASL per le attività di disinfezione e disinfestazione, smaltimento rifiuti speciali, e il controllo sulle acque potabili, attività di carattere veterinario

Organizza le attività necessarie al riconoscimento delle vittime e all’infossamento dei cadaveri

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Capitolo 4 - Organizzazione

4

Organizzazione del Sistema Comunale di PC pag. 4.7

Tab. 4.4 Funzione di Supporto Volontariato

FUNZIONE: VOLONTARIATO

La funzione volontariato si occupa di redigere un quadro sinottico delle risorse di mezzi, materiali, uomini e professionalità, in relazione alla specificità delle attività svolte dalle associazioni locali di volontariato, al fine di supportare le operazioni di soccorso ed assistenza in coordinamento con le altre funzioni di supporto.

FASE COMPITI

Tempo di pace

Individua le associazioni di volontariato, le relative risorse (mezzi, materiali, attrezzature) ed i tempi d’intervento

Il responsabile si impegna a mantenere aggiornati i dati acquisiti

Tempo di emergenza

Si coordina con le altre funzioni di supporto per l’impiego dei volontari

Predispone e coordina l’invio di squadre di volontari nelle aree di emergenza per garantire la prima assistenza alla popolazione;

Predispone l’invio di squadre di volontari per le esigenze delle altre funzioni di supporto.

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Capitolo 4 - Organizzazione

4

Organizzazione del Sistema Comunale di PC pag. 4.8

Tab. 4.5 Funzione di Supporto Materiali e Mezzi

FUNZIONE: MATERIALI E MEZZI

La funzione materiali e mezzi è essenziale e primaria per fronteggiare un’emergenza di qualunque tipo ed ha lo scopo di fornire un quadro costantemente aggiornato delle risorse disponibili nelle diverse situazioni di emergenza, attraverso il censimento dei materiali e dei mezzi appartenenti ad enti locali, volontariato, privati convenzionati con il Comune ed altre amministrazioni presenti sul territorio.

FASE COMPITI

Tempo di pace

Censisce i mezzi e i materiali di proprietà del Comune, e ne cura la manutenzione

Individua ditte private che potrebbero fornire mezzi, materiali e servizi in situazioni di emergenza e, qualora lo ritenga opportuno, di concerto con il Sindaco, stipula convenzioni per le loro prestazioni, stabilendone modalità e tempi di intervento

Individua le ditte fornitrici di prodotti utili (catering, ingrossi alimentari, sale per le strade, …). e, qualora lo ritenga opportuno, di concerto con il Sindaco, stipula convenzioni per le loro forniture, stabilendone le modalità e tempistiche

Il responsabile si impegna a mantenere aggiornati i dati acquisiti

Tempo di emergenza

Tiene i rapporti con la Regione, Provincia e con la Prefettura per le richieste di materiali in accordo con la Funzione Tecnico scientifica e Pianificazione

Coordina l’utilizzo dei mezzi comunali impiegati;

Verifica le esigenze e le disponibilità dei materiali e dei mezzi necessari all’assistenza alla popolazione e dispone l’invio degli stessi presso le aree di ricovero;

Esegue i lavori di allestimento delle aree individuate per la sistemazione di roulottes, containers e tende

Cura gli interventi di manutenzione all’interno dei campi

Aggiorna un elenco dei mezzi in attività e di quelli in deposito ancora disponibili

Allerta le ditte che dispongono di materiali e mezzi utili organizzando il loro intervento, e tiene i rapporti con le ditte per la fornitura di beni e servizi

Di concerto con il responsabile del COC, valuta la quantità ed il tipo di risorse umane operative-tecniche-amministrative necessarie a fronteggiare l’emergenza e si adopera per la ricerca e l’impiego nel territorio

Organizza le turnazioni del personale operativo, tecnico e amministrativo

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Capitolo 4 - Organizzazione

4

Organizzazione del Sistema Comunale di PC pag. 4.9

Tab. 4.6 Funzione di Supporto Servizi Essenziali e attività scolastiche

FUNZIONE: SERVIZI ESSENZIALI E ATTIVITA' SCOLASTICHE

Il responsabile di tale funzione avrà mansioni di coordinamento dei rappresentanti di tutti i servizi essenziali erogati sul territorio comunale, per provvedere ad immediati interventi sulla rete, al fine di garantirne l’efficienza, anche in situazioni di emergenza. In particolare, il responsabile si occupa di assicurare la presenza presso la Sala Operativa dei rappresentanti degli enti e delle società eroganti i servizi primari ovvero di mantenere i contatti con gli stessi, affinché siano in grado di inviare sul territorio i tecnici e i loro collaboratori per verificare la funzionalità e la messa in sicurezza delle reti dei servizi comunali. Inoltre, si occupa, per quanto possibile, di garantire la continuità del servizio scolastico in tempo di emergenza.

FASE COMPITI

Tempo di pace

Mantiene i rapporti con i responsabili delle ditte erogatrici di servizi essenziali (acqua, luce, gas, fognature)

Individua gli alunni ed il personale docente e non presso le scuole del territorio comunale

Il responsabile si impegna a mantenere aggiornati i dati acquisiti

Tempo di emergenza

Si attiva presso i responsabili locali dei gestori di servizi essenziali per organizzare l’eventuale ripristino delle infrastrutture a rete dei servizi essenziali danneggiati (acqua, luce, gas, fognatura, telefonia), e dell’eventuale installazione dei collegamenti con le reti principali nelle aree di emergenza.

In caso di danneggiamento o di minaccia di danni per gli edifici scolastici, si adopera per rendere possibile lo svolgimento delle attività scolastiche presso edifici sostitutivi.

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PIANO DI EMERGENZA IDROGEOLOGICA – Comune di Taranto

Capitolo 4 - Organizzazione

4

Organizzazione del Sistema Comunale di PC pag. 4.10

Tab. 4.7 Funzione di Supporto Censimento Danni a Persone e Cose

FUNZIONE: CENSIMENTO DANNI A PERSONE E COSE

L’attività di censimento dei danni a persone e alle cose riveste particolare importanza nella valutazione della situazione complessiva determinatasi a seguito dell’evento ed in ordine all’aggiornamento degli scenari, al fine di rilevare puntualmente il danno alle persone, agli edifici ed altre strutture, di valutarne l’agibilità e stabilire gli interventi urgenti da predisporre.

FASE COMPITI

Tempo di pace

Censisce nel territorio comunale gli edifici pubblici strategici e gli edifici rilevanti (ai sensi della O.P.C.M. 3274 del 2003 e s.m.i.), gli edifici di interesse storico-artistico

Individua i professionisti disponibili ad intervenire in caso di emergenza per la rilevazione dei danni

Provvede alla creazione di un’adeguata modulistica semplice, immediata e modificabile per il rilevamento dei danni

Effettua una zonizzazione delle aree e la relativa organizzazione teorica preventiva di squadre di rilevamento danni, composte da due o tre persone comprese tra tecnici del Comune, della Regione e/o Provincia, VV.F, professionisti

Il responsabile si impegna a mantenere aggiornati i dati acquisiti

Tempo di emergenza

Si coordina con le funzioni Sanità, Assistenza Sociale e Veterinaria e Volontariato per stimare il numero delle persone eventualmente evacuate, ferite, disperse e decedute

Predispone i provvedimenti amministrativi per garantire la pubblica e privata incolumità

Dispone controlli immediati su scuole ed edifici pubblici strategici per verificarne l’agibilità

Accoglie le richieste di sopralluoghi provenienti dai cittadini

Contatta e mantiene i rapporti con i professionisti

Organizza le squadre per effettuare i sopralluoghi

N.B.: I sopralluoghi, saranno finalizzati alla compilazione di schede di rilevamento, che dovranno contenere informazioni riguardanti la proprietà dell’immobile, l’ubicazione (rif. catastale) ed il tipo di danno riportato. Sulla base delle schede prodotte saranno programmati gli interventi per il superamento dell’emergenza

Predispone delle schede riepilogative dei risultati, con riferimento a: persone, edifici pubblici e privati, impianti industriali, servizi essenziali, attività produttive, beni architettonici, infrastrutture pubbliche, agricoltura e zootecnia anche avvalendosi di esperti nel settore sanitario, industriale, commerciale e professionisti volontari

Rende noti i dati sui danni accertati relativamente agli edifici pubblici, privati, attività produttive e commerciali, agricoltura, zootecnia ed edifici di rilevanza storico – artistica

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PIANO DI EMERGENZA IDROGEOLOGICA – Comune di Taranto

Capitolo 4 - Organizzazione

4

Organizzazione del Sistema Comunale di PC pag. 4.11

Tab. 4.8 Funzione di Supporto Strutture Operative Locali

FUNZIONE: STRUTTURE OPERATIVE LOCALI

Il responsabile di questa funzione dovrà coordinare le varie componenti locali preposte alla viabilità, regolamentando localmente i trasporti, vietando il traffico nelle aree a rischio, indirizzando e regolando gli afflussi dei soccorsi.

FASE COMPITI

Tempo di pace

Individua le caratteristiche delle strade principali indicando la presenza di sottopassi e ponti con le relative misure

Individua preventivamente la posizione dei posti di blocco (cancelli) per i vari tipi di rischio ed ipotizza gli itinerari alternativi

Predispone una pianificazione della viabilità d’emergenza a seconda delle diverse casistiche

Garantisce l’efficienza e la funzionalità della strumentazione della Sala Operativa;

Provvede a far collegare in rete i PC dei componenti del C.O.C.

Accerta la totale copertura del segnale radio nel territorio comunale e segnala le zone non raggiunte dal servizio

Organizza esercitazioni per verificare l’efficienza dei collegamenti radio ed effettua prove di collegamento all’esterno

Tempo di emergenza

Richiede l’intervento e l’arrivo delle strutture operative (VV.F., Polizia Municipale, Carabinieri, Forze Armate)

Effettua una prima ricognizione subito dopo l’evento con l’aiuto di eventuale personale dislocato in sedi periferiche, per verificare la tipologia, l’entità ed il luogo dell’evento. Qualora occorresse una ricognizione aerea può richiedere alla Prefettura l’invio dell’esercito

Dà le disposizioni per delimitare le aree a rischio tramite l’istituzione di posti di blocco (cancelli) sulle reti di viabilità, allo scopo di regolamentare la circolazione in entrata ed in uscita dall’area a rischio; la predisposizione dei posti di blocco dovrà essere attuata in corrispondenza dei nodi viari, per favorire manovre e deviazioni

Predispone la vigilanza degli accessi interdetti delle aree inagibili;

Gestisce il controllo dei flussi di traffico lungo le vie di fuga e dell’accesso ai mezzi di soccorso

Predispone il servizio di antisciacallaggio

Garantisce un costante collegamento e contatto con la Prefettura e gli altri Organi di Polizia

Individua i punti critici del sistema viario e predispone gli interventi necessari al ripristino della viabilità

Coordina le attività di diramazione dell’allerta e della diffusione delle informazioni alla popolazione tramite altoparlanti sulle autovetture della Protezione Civile o altri mezzi disponibili, e coordina le operazioni di evacuazione

Provvede all’allestimento del C.O.C. dal punto di vista tecnico-operativo e dei collegamenti: prende contatti con le persone per il trasporto e la messa in opera dei materiali individuati per l’allestimento del C.O.C.; contatta il

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PIANO DI EMERGENZA IDROGEOLOGICA – Comune di Taranto

Capitolo 4 - Organizzazione

4

Organizzazione del Sistema Comunale di PC pag. 4.12

Gestore della Rete Telefonica fissa e mobile per richiedere l’installazione delle linee telefoniche necessarie

Garantisce i contatti radio tra il C.O.C. e le squadre di intervento esterne

Si occupa dei problemi legati alla radiofonia

Mantiene efficiente la strumentazione della Sala Operativa

Tab. 4.9 Funzione di Supporto Mass-Media e Infromazione

FUNZIONE: MASS-MEDIA E INFORMAZIONE

Il responsabile di questa funzione dovrà informare i cittadini delle zone direttamente o indirettamente interessate ad un eventuale evento.

In fase di emergenza, per quanto concerne l'informazione, sarà cura dell'addetto stampa, procedere alla divulgazione delle notizie stabilendo il programma e le modalità degli incontri con i giornalisti. Scopi principali sono:

informare e sensibilizzare la popolazione;

far conoscere le attività del Sistema comunale di Protezione Civile;

realizzare annunci ed emettere comunicati stampa;

organizzare tavole rotonde e conferenze stampa

FASE COMPITI

Tempo di pace

Informa preventivamente la popolazione e le attività produttive, allo scopo di rendere consapevole ciascun individuo dei tipi di rischi potenziali a cui è esposto

Fa in modo che i cittadini siano in grado di riconoscere i segnali di allertamento per ciascun evento e per ciascun grado di allarme

Comunica quali sono i corretti comportamenti di autoprotezione da assumere in fase di emergenza

Tempo di emergenza

Garantisce alla popolazione ed alle attività produttive l'informazione sull'evolversi della situazione mediante i mass-media locali ed eventuali altri mezzi di comunicazione ritenuti idonei;

Attiva il numero verde 800.811197, predisposto per l'informazione alla popolazione, fornendo notizie in merito all'evento ricavandole dal messaggio di allerta pubblicato sul sito ufficiale della Protezione Civile Regionale e da eventuali aggiornamenti derivanti dalle notizie riportate dalle pattuglie di presidio territoriale in merito all'evoluzione dell'evento, alle criticità riscontrate sul territorio ed ai danni riscontrati nelle zone colpite

Comunica alla popolazione, in caso di inagibilità delle abitazioni, l'eventuale destinazione temporanea di alloggio;

Descrive l'evolversi della situazione e gestisce le conferenze stampa in qualità di referente dei mass-media locali e nazionali;

Effettua una relazione giornaliera degli interventi in emergenza.

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PIANO DI EMERGENZA IDROGEOLOGICA – Comune di Taranto

Capitolo 4 - Organizzazione

4

Organizzazione del Sistema Comunale di PC pag. 4.13

Tab. 4.10 Funzione di Supporto Assistenza alla Popolazione

FUNZIONE: ASSISTENZA ALLA POPOLAZIONE

Il responsabile della funzione assistenza alla popolazione avrà il compito di predisporre un quadro delle disponibilità di alloggiamento di immobili o aree di emergenza e di fornire l’assistenza alla popolazione in tali aree.

FASE COMPITI

Tempo di pace

Individua le strutture pubbliche e private idonee all’eventuale ricovero di nuclei familiari evacuati

Individua ditte esterne e modalità per un’eventuale necessità di vettovagliamento delle persone accolte nelle aree di ricovero

Il responsabile si impegna a mantenere aggiornati i dati acquisiti

Tempo di emergenza

Si attiva per l’eventuale allestimento delle aree di emergenza

Provvede, di concerto con la Funzione Volontariato al vettovagliamento della popolazione subito dopo l’evento

Organizza e gestisce l’assistenza alla popolazione nelle aree di attesa e nelle aree di ricovero, facendo presenti al Sindaco ed alla Prefettura eventuali ulteriori necessità derivanti dalla situazione in corso

Raccoglie le domande di posti letto, vestiario o altro materiale utile

Coordina i soccorsi alle categorie deboli

4.3 RISORSE

Per risorse si intende l’insieme di persone, mezzi, materiali e infrastrutture che possono

essere utilizzate per far fronte ad una situazione di emergenza. Le risorse di persone, a

livello comunale, si riferiscono agli operatori del Corpo di Polizia Locale, ai volontari della

Associazione comunale di protezione civile, nonché ai funzionari e dipendenti

dell’Amministrazione comunale (Uffici Tecnici, Viabilità, Servizi Sociali, Ambiente ecc.). Le

risorse di materiali e mezzi comprendono le dotazioni organiche dell’Amministrazione

comunale, del Corpo di Polizia Locale, delle Strutture di supporto e le disponibilità offerte

dalle organizzazioni di volontariato e del mercato privato. Infine, le infrastrutture, che

costituiscono il necessario supporto logistico alle attività di protezione civile, riguardano le

strutture scolastiche, ospedaliere, alloggiative, gli impianti sportivi, le aree di emergenza

(attesa, ricovero e ammassamento), la stazioni di collegamento, i parchi e i giardini.

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PIANO DI EMERGENZA IDROGEOLOGICA – Comune di Taranto

Capitolo 4 - Organizzazione

4

Organizzazione del Sistema Comunale di PC pag. 4.14

4.3.1 AREE DI EMERGENZA

Le Aree di Emergenza sono spazi e strutture che in caso di emergenza sono destinate

ad uso di protezione civile per la popolazione colpita e per le risorse destinate al soccorso e

al superamento dell’emergenza.

Le tipologie di aree di emergenza sono:

aree di attesa della popolazione

aree di ricovero della popolazione

aree di ammassamento soccorritori e risorse

Le aree di attesa sono luoghi di primo ritrovo in cui la popolazione deve dirigersi

immediatamente dopo l’evento; le aree di ricovero sono luoghi in cui saranno installati i

primi insediamenti abitativi o le strutture in cui alloggiare la popolazione senza tetto; le aree

di ammassamento dei soccorritori e delle risorse rappresentano invece i centri di raccolta di

uomini e mezzi per il soccorso della popolazione.

Sono di seguito riportati i criteri che devono supportare l’individuazione delle aree di

emergenza all’interno del territorio comunale.

Aree di ATTESA DELLA POPOLAZIONE

Le aree di attesa della popolazione sono luoghi aperti e sicuri, ove la popolazione si

raccoglie in seguito al verificarsi di un evento imprevisto o in occasione di una evacuazione

preventiva; in tali luoghi, riceverà le prime informazioni sull’evento e i primi generi di

conforto in attesa dell’allestimento delle aree di ricovero con tende e roulottes. La

pianificazione di questi siti deriva dalla necessità di ridurre la confusione che si genera in

situazioni di emergenza, ed evitare il conseguente aumento del rischio potenziale per la

popolazione derivante da comportamenti errati.

L’individuazione delle aree di attesa è subordinata ai seguenti elementi:

l’analisi degli scenari di rischio; infatti giova ricordare che MAI la popolazione

deve essere evacuata attraverso le aree colpite. I percorsi indicati dovranno

essere scelti in modo da aggirare le aree coinvolte dagli eventi calamitosi

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PIANO DI EMERGENZA IDROGEOLOGICA – Comune di Taranto

Capitolo 4 - Organizzazione

4

Organizzazione del Sistema Comunale di PC pag. 4.15

l’analisi del tragitto, solitamente pedonale, che deve essere percorso per

giungervi

la predisposizione di uno schema di evacuazione di massima che preveda la

suddivisione dell’ambito comunale in zone, afferenti alle varie aree di attesa

Queste aree devono essere indicate con precisione e chiarezza alla popolazione, anche

mediante esercitazioni e la divulgazione di materiale informativo.

Per quanto riguarda la tipologia di area, si potranno prendere in considerazione piazze,

slarghi della viabilità, parcheggi, cortili e spazi pubblici e privati che rispondano ai

suddetti requisiti.

Aree di RICOVERO DELLA POPOLAZIONE

Sono le aree in cui verrà sistemata la popolazione costretta ad abbandonare la propria

abitazione, per periodi più o meno lunghi a seconda del tipo di emergenza (da pochi giorni,

a mesi).

Tali aree devono essere dimensionate per accogliere, almeno, una tendopoli per 500

persone (circa 6.000 mq servizi campali compresi) facilmente collegabile con i servizi

essenziali (luce, acqua, fognature, etc.) e non soggette a rischi incombenti.

Inoltre, tali aree devono essere poste in prossimità di un nodo viario, o comunque

facilmente raggiungibili anche da mezzi di grandi dimensioni. Inoltre, è preferibile che le

aree abbiano nelle immediate adiacenze spazi liberi ed idonei ad un eventuale

ampliamento.

Si possono distinguere tre tipologie di aree di ricovero:

strutture di accoglienza

insediamenti abitativi di emergenza

tendopoli

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PIANO DI EMERGENZA IDROGEOLOGICA – Comune di Taranto

Capitolo 4 - Organizzazione

4

Organizzazione del Sistema Comunale di PC pag. 4.16

Strutture di accoglienza

Si tratta di edifici destinati generalmente ad altri scopi che in caso di necessità possono

accogliere la popolazione (palestre, scuole, capannoni, alberghi, centri sportivi, etc.);

In caso di permanenza prolungata al di fuori delle proprie abitazioni sarà necessario

prevedere delle soluzioni alternative, quali l’affitto o l’assegnazione di altre abitazioni,

oppure la costruzione di insediamenti di emergenza.

Insediamenti abitativi di emergenza

Sono insediamenti di emergenza che divengono necessari nel momento in cui sorge

l’esigenza di raccogliere nuclei abitativi dispersi (per esempio in frazioni) senza spostarli

dai luoghi di residenza.

Le dimensioni di questi campi variano normalmente da 40 a 500 persone (da 8 a 120

moduli abitativi).

Tendopoli

L’allestimento di tendopoli in emergenza è solitamente la scelta prioritaria, dati i tempi

relativamente brevi necessari alla preparazione dei campi. Nel caso si scelgano aree

esistenti adibite normalmente ad altri scopi, si sottolinea che i campi sportivi sono

solitamente luoghi privilegiati, poiché caratterizzati da:

dimensioni sufficientemente grandi

opere di drenaggio

collegamenti con le reti idrica, elettrica e fognaria

vie di accesso solitamente comode

presenza di aree adiacenti (parcheggi) per un’eventuale espansione del campo

Naturalmente il requisito fondamentale dovrà essere la localizzazione in zone

sicure.

Se la pianificazione di emergenza prevede invece di lasciare la scelta del sito in tempi

successivi al verificarsi dell’evento calamitoso, bisognerà considerare i seguenti aspetti:

esistenza di pericolo di crollo di infrastrutture (tralicci, ciminiere, antenne, gru,

cornicioni, comignoli)

vicinanza di elettrodotti, gasdotti, oleodotti, acquedotti, industrie a rischio,

magazzini con merci pericolose, depositi di carburante di ogni tipo

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PIANO DI EMERGENZA IDROGEOLOGICA – Comune di Taranto

Capitolo 4 - Organizzazione

4

Organizzazione del Sistema Comunale di PC pag. 4.17

caratteristiche geologiche dell’area circostante e del terreno scelto (recente

aratura, bonifica di discariche di ogni tipo)

esposizione agli agenti meteorici

Il raggiungimento delle aree scelte dovrà essere agevole anche per mezzi di grandi

dimensioni e le vie di accesso dovranno essere protette da materiali che impediscano lo

sprofondamento dei mezzi stessi. Dovranno poi essere previste tutte le operazioni

necessarie all’urbanizzazione temporanea delle aree individuate, considerando la

possibilità di allacciare le reti idrica, elettrica e fognaria.

Infine è necessario fornire alcuni dati di massima sulle dimensioni standard degli

insediamenti di tendopoli; un campo per 500 persone con i servizi necessari (gabinetti,

servizi igienici, cucine) occupa indicativamente una superficie di 7.500 mq, ma bisogna

tener conto che molte funzioni interne ad una tendopoli (aree di parcheggio e di

stoccaggio delle merci) non sono standardizzabili e possono inoltre essere riviste in caso

di esigenze particolari che dovessero obbligare l’allestimento in aree limitate.

Aree di AMMASSAMENTO DEI SOCCORRITORI E DELLE RISORSE

Le aree di ammassamento soccorritori e risorse garantiscono un pronto e razionale

impiego degli uomini e dei mezzi/materiali nelle zone di intervento. I comuni sedi di C.O.M.

devono obbligatoriamente prevedere tali aree segnalando sulla cartografia il percorso

migliore per raggiungerle.

Tali aree devono essere ubicate in zone non soggette a rischio e facilmente raggiungibili

anche da mezzi di grandi dimensioni; devono possibilmente trovarsi in prossimità di risorse

idriche, elettriche e ricettive per lo smaltimento delle acque reflue, e devono avere

dimensioni sufficienti (intorno a 6.000 mq) per accogliere un campo base.

Le aree di ammassamento dei soccorritori e delle risorse possono essere utilizzate per

un periodo di tempo compreso tra poche settimane e qualche mese.

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PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Taranto

Compilatore: M6 srl 4 - Organizzazione

Compilato il: 29/09/2015

Aggiornato al: C.O.C. – Sala Operativa pag. 4.COC 1

CENTRO OPERATIVO COMUNALE

Ubicazione PRESSO COMANDO POLIZIA LOCALE

Indirizzo Via F. Acton, 77 - Taranto

Sala Operativa

(Centrale Operativa Comando Polizia Locale)

Superficie mq:

Posti tavolo:

Linea telefonica n.:

Linea FAX n.:

Postazioni PC: n.

Servizi igienici: sì

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PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Taranto

Compilatore: M6 srl 4 - Organizzazione

Compilato il: 29/09/2015

Aggiornato al: C.O.C. – Sala Operativa pag. 4.COC 2

CENTRO OPERATIVO COMUNALE (eventuale sede alternativa)

Ubicazione

Indirizzo

Sala Operativa

Superficie mq:

Posti tavolo:

Linea telefonica n.:

Linea FAX n.:

Postazioni PC:

Servizi igienici:

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PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Taranto

Compilatore: M6 srl 4 - Organizzazione

Compilato il: 29/09/2015

Aggiornato al: C.O.C. – Sala Operativa pag. 4.COC 3

CENTRO OPERATIVO COMUNALE

SALA OPERATIVA – FUNZIONI DI SUPPORTO

Presidente Autorità

Comunale di Protezione Civile

Sindaco Ippazio Stefàno

Sostituto Presidente

Autorità Comunale di

Protezione Civile

Capo di Gabinetto

Giuseppe Licciardello

Funzione di supporto

Componenti Nominativo Recapiti

1 Tecnico-Scientifica - Pianificazione

Servizio Tecnico

Cosimo Damiano Borsci

Tel Uff

E.mail [email protected]

Cell 3336089241

2

Sanità, Assistenza Sociale e Veterinaria

Funzionario Direzione Ambiente, Salute, Qualità della Vita

Piera Maiorano

Tel Uff

E.mail [email protected]

Cell 3495657076

3 Volontariato

Personale Amministrativo del Servizio Polizia Locale

Michele Ursi

Tel Uff

E.mail [email protected]

Cell 3389645391

4 Materiali e Mezzi

Funzionario Servizio Economato

Marino Lacatena

Tel Uff

E.mail [email protected]

Cell 3382937142

5

Servizi Essenziali e Attività Scolastiche

Responsabile Servizio Tecnico

Saverio Resta

Tel Uff

E.mail [email protected]

Cell 3391380357

6

Censimento Danni a Persone e Cose

Responsabile Servizio Tecnico

Vincenzo Santini

Tel Uff

E.mail [email protected]

Cell 3601072743 - 3920403751

7 Strutture Operative Locali

Funzionario Servizio Polizia Locale

Cosimo Tomai

Tel Uff

E.mail [email protected]

Cell 3666531923

8 Mass-Media e Informazione

Capo di Gabinetto

Giuseppe Licciardello

Tel Uff

E.mail [email protected]

Cell 3666487836

9 Assistenza alla Popolazione

Funzionario della Direzione Servizi Sociali

Angela Laruccia

Tel Uff

E.mail [email protected]

Cell 360264443

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PIANO DI EMERGENZA IDROGEOLOGICA – Comune di Taranto

Compilatore: M6 srl Organizzazione

Compilato il: 14/10/2015

Aggiornato al: Aree di Emergenza pag. 4.AE.1

AREE DI EMERGENZA

A01 - Area di attesa della popolazione

Ubicazione Svincolo SS106 - Cavalcavia Via Calata Carbonaro - Lido Azzurro

Caratteristiche

Destinazione d’uso: incrocio stradale

Strade di accesso: SS106 - Via Calata Carbonaro

Superficie totale: 500 mq

Superficie coperta:

Tipo pavimentazione: asfalto

Riferimento telefonico:

Enel:

Acqua potabile:

Gas:

Acque reflue:

Servizi igienici:

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PIANO DI EMERGENZA IDROGEOLOGICA – Comune di Taranto

Compilatore: M6 srl Organizzazione

Compilato il: 14/10/2015

Aggiornato al: Aree di Emergenza pag. 4.AE.2

AREE DI EMERGENZA

A02 - Area di attesa della popolazione

Ubicazione Via Calata Penna Dritta - parcheggio sul litorale - Lido Azzurro

Caratteristiche

Destinazione d’uso:

parcheggio

Strade di accesso: Via Calata Penna Dritta

Superficie totale: 500 mq

Superficie coperta:

Tipo pavimentazione:

erba, terra battuta (sabbia)

Riferimento telefonico:

Enel:

Acqua potabile:

Gas:

Acque reflue:

Servizi igienici:

Page 83: COMUNE DI TARANTO Emergenza... · Aggiornato al: Caratteristiche fisiche e di uso del suolo pag. 1.2 Figura 1.1 - Inquadramento territoriale del Comune di Taranto e comuni limitrofi

PIANO DI EMERGENZA IDROGEOLOGICA – Comune di Taranto

Compilatore: M6 srl Organizzazione

Compilato il: 14/10/2015

Aggiornato al: Aree di Emergenza pag. 4.AE.3

AREE DI EMERGENZA

A03 - Area di attesa della popolazione

Ubicazione Svincolo SS106 - Cavalcavia presso Me.Ta.

Caratteristiche

Destinazione d’uso: incrocio stradale

Strade di accesso: SS106 - complanare

Superficie totale: 500 mq

Superficie coperta:

Tipo pavimentazione: asfalto

Riferimento telefonico:

Enel:

Acqua potabile:

Gas:

Acque reflue:

Servizi igienici:

Page 84: COMUNE DI TARANTO Emergenza... · Aggiornato al: Caratteristiche fisiche e di uso del suolo pag. 1.2 Figura 1.1 - Inquadramento territoriale del Comune di Taranto e comuni limitrofi

PIANO DI EMERGENZA IDROGEOLOGICA – Comune di Taranto

Compilatore: M6 srl Organizzazione

Compilato il: 14/10/2015

Aggiornato al: Aree di Emergenza pag. 4.AE.4

AREE DI EMERGENZA

A04 - Area di attesa della popolazione

Ubicazione Parcheggio Stazione Bellavista - Strada vicinale s.n.

Caratteristiche

Destinazione d’uso: parcheggio stazione ferroviaria

Strade di accesso:

da SS7 km 641,300 (per distributore metano, poi proseguire, dopo sottopasso a sinistra), o da SP38

Superficie totale: 700 mq

Superficie coperta:

Tipo pavimentazione: asfalto e cemento

Riferimento telefonico:

Enel: sì

Acqua potabile: sì

Gas:

Acque reflue: sì

Servizi igienici: sì

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PIANO DI EMERGENZA IDROGEOLOGICA – Comune di Taranto

Compilatore: M6 srl Organizzazione

Compilato il: 14/10/2015

Aggiornato al: Aree di Emergenza pag. 4.AE.5

AREE DI EMERGENZA

A05 - Area di attesa della popolazione

Ubicazione Piazza della Libertà (Stazione Ferroviaria di Taranto)

Caratteristiche

Destinazione d’uso: piazza - parcheggio

Strade di accesso: Viale Duca d'Aosta

Superficie totale: 1500 mq

Superficie coperta:

Tipo pavimentazione: asfalto e cemento

Riferimento telefonico:

Enel: sì

Acqua potabile: sì

Gas:

Acque reflue: sì

Servizi igienici: sì

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PIANO DI EMERGENZA IDROGEOLOGICA – Comune di Taranto

Compilatore: M6 srl Organizzazione

Compilato il: 14/10/2015

Aggiornato al: Aree di Emergenza pag. 4.AE.6

AREE DI EMERGENZA

A06 - Area di attesa della popolazione

Ubicazione Incrocio-rotatoria SP104-SP105 (Salina Grande nord)

Caratteristiche

Destinazione d’uso: incrocio stradale-rotatoria

Strade di accesso: SP104-SP105

Superficie totale: 600 mq

Superficie coperta:

Tipo pavimentazione: erba e asfalto

Riferimento telefonico:

Enel:

Acqua potabile:

Gas:

Acque reflue:

Servizi igienici:

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PIANO DI EMERGENZA IDROGEOLOGICA – Comune di Taranto

Compilatore: M6 srl Organizzazione

Compilato il: 14/10/2015

Aggiornato al: Aree di Emergenza pag. 4.AE.7

AREE DI EMERGENZA

A07 - Area di attesa della popolazione

Ubicazione Incrocio-rotatoria SP104/Via Gioacchino Toma (Salina Grande sud)

Caratteristiche

Destinazione d’uso: incrocio stradale-rotatoria

Strade di accesso: SP104, Via Gioacchino Toma

Superficie totale: 400 mq

Superficie coperta:

Tipo pavimentazione: erba e asfalto

Riferimento telefonico:

Enel:

Acqua potabile:

Gas:

Acque reflue:

Servizi igienici:

Page 88: COMUNE DI TARANTO Emergenza... · Aggiornato al: Caratteristiche fisiche e di uso del suolo pag. 1.2 Figura 1.1 - Inquadramento territoriale del Comune di Taranto e comuni limitrofi

PIANO DI EMERGENZA IDROGEOLOGICA – Comune di Taranto

Compilatore: M6 srl Organizzazione

Compilato il: 14/10/2015

Aggiornato al: Aree di Emergenza pag. 4.AE.8

AREE DI EMERGENZA

A08 - Area di attesa della popolazione

Ubicazione Incrocio SP 109/SP107 - zona orientale del territorio comunale presso il confine con il Comune di Faggiano

Caratteristiche

Destinazione d’uso: incrocio stradale

Strade di accesso: SP107, SP109

Superficie totale: 400 mq

Superficie coperta:

Tipo pavimentazione: erba e asfalto

Riferimento telefonico:

Enel:

Acqua potabile:

Gas:

Acque reflue:

Servizi igienici:

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PIANO DI EMERGENZA IDROGEOLOGICA – Comune di Taranto

Compilatore: M6 srl Organizzazione

Compilato il: 14/10/2015

Aggiornato al: Aree di Emergenza pag. 4.AE.9

AREE DI EMERGENZA

A09 - Area di attesa della popolazione

Ubicazione SP107 presso ingresso Tenuta Contessa Prete - zona orientale del territorio comunale presso il confine con il Comune di Faggiano

Caratteristiche

Destinazione d’uso: area a lato strada - ingresso proprietà

Strade di accesso: SP107

Superficie totale: 150 mq

Superficie coperta:

Tipo pavimentazione:

erba e asfalto

Riferimento telefonico:

Enel:

Acqua potabile:

Gas:

Acque reflue:

Servizi igienici:

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PIANO DI EMERGENZA IDROGEOLOGICA – Comune di Taranto

Compilatore: M6 srl Organizzazione

Compilato il: 14/10/2015

Aggiornato al: Aree di Emergenza pag. 4.AE.10

AREE DI EMERGENZA

A10 - Area di attesa della popolazione

Ubicazione Incrocio Str. Vicinale Antica di Lecce/Str. Vicinale Partifeudo - poco a valle Invaso Pappadai

Caratteristiche

Destinazione d’uso: incrocio stradale

Strade di accesso: Str. Vicinale Antica di Lecce/Str. Vicinale Partifeudo

Superficie totale: 300 mq

Superficie coperta:

Tipo pavimentazione: erba e asfalto

Riferimento telefonico:

Enel:

Acqua potabile:

Gas:

Acque reflue:

Servizi igienici:

Page 91: COMUNE DI TARANTO Emergenza... · Aggiornato al: Caratteristiche fisiche e di uso del suolo pag. 1.2 Figura 1.1 - Inquadramento territoriale del Comune di Taranto e comuni limitrofi

PIANO DI EMERGENZA IDROGEOLOGICA – Comune di Taranto

Compilatore: M6 srl Organizzazione

Compilato il: 14/10/2015

Aggiornato al: Aree di Emergenza pag. 4.AE.11

AREE DI EMERGENZA

A11 - Area di attesa della popolazione

Ubicazione Parcheggio portineria C ILVA (ingresso nord-ovest) - SS7

Caratteristiche

Destinazione d’uso:

parcheggio

Strade di accesso: SS7 Via Appia

Superficie totale: 10000 mq

Superficie coperta:

Tipo pavimentazione:

asfalto

Riferimento telefonico:

Enel:

Acqua potabile:

Gas:

Acque reflue:

Servizi igienici:

Page 92: COMUNE DI TARANTO Emergenza... · Aggiornato al: Caratteristiche fisiche e di uso del suolo pag. 1.2 Figura 1.1 - Inquadramento territoriale del Comune di Taranto e comuni limitrofi

PIANO DI EMERGENZA IDROGEOLOGICA – Comune di Taranto

Compilatore: M6 srl Organizzazione

Compilato il: 14/10/2015

Aggiornato al: Aree di Emergenza pag. 4.AE.12

AREE DI EMERGENZA

R01 - Area di ricovero della popolazione

Ubicazione PalaMazzola

Via Venezia - Via Cesare Battisti, 269

Caratteristiche

Destinazione d’uso: Palazzetto dello Sport

Strade di accesso: Via Venezia, Via Cesare Battisti

Superficie totale:

Superficie coperta:

Tipo pavimentazione: Cemento - parquet

Riferimento telefonico:

Enel: sì

Acqua potabile: sì

Gas: sì

Acque reflue: sì

Servizi igienici: sì

Page 93: COMUNE DI TARANTO Emergenza... · Aggiornato al: Caratteristiche fisiche e di uso del suolo pag. 1.2 Figura 1.1 - Inquadramento territoriale del Comune di Taranto e comuni limitrofi

PIANO DI EMERGENZA IDROGEOLOGICA – Comune di Taranto

Compilatore: M6 srl Organizzazione

Compilato il: 14/10/2015

Aggiornato al: Aree di Emergenza pag. 4.AE.13

AREE DI EMERGENZA

R02 - Area di ricovero della popolazione

Ubicazione Ex Scuola Codignola (o Archimede) - Via Lago di Montepulciano

Caratteristiche

Destinazione d’uso: Centro accoglienza - solidarietà

Strade di accesso: Via Lago di Montepulciano

Superficie totale: 3000 mq

Superficie coperta: 3000 mq

Tipo pavimentazione: mattonelle

Riferimento telefonico:

Enel: sì

Acqua potabile: sì

Gas: sì

Acque reflue: sì

Servizi igienici: sì

Page 94: COMUNE DI TARANTO Emergenza... · Aggiornato al: Caratteristiche fisiche e di uso del suolo pag. 1.2 Figura 1.1 - Inquadramento territoriale del Comune di Taranto e comuni limitrofi

PIANO DI EMERGENZA IDROGEOLOGICA – Comune di Taranto

Compilatore: M6 srl Organizzazione

Compilato il: 14/10/2015

Aggiornato al: Aree di Emergenza pag. 4.AE.14

AREE DI EMERGENZA

R03 - Area di ricovero della popolazione

Ubicazione Ex Palestra Ricciardi - Via Golfo di Taranto

Caratteristiche

Destinazione d’uso: Ex palestra

Strade di accesso: Via Golfo di Taranto

Superficie totale: 600 mq

Superficie coperta: 600 mq

Tipo pavimentazione: parquet

Riferimento telefonico:

Enel: sì

Acqua potabile: sì

Gas: sì

Acque reflue: sì

Servizi igienici: sì

Page 95: COMUNE DI TARANTO Emergenza... · Aggiornato al: Caratteristiche fisiche e di uso del suolo pag. 1.2 Figura 1.1 - Inquadramento territoriale del Comune di Taranto e comuni limitrofi

PIANO DI EMERGENZA IDROGEOLOGICA – Comune di Taranto

Compilatore: M6 srl Organizzazione

Compilato il: 14/10/2015

Aggiornato al: Aree di Emergenza pag. 4.AE.15

AREE DI EMERGENZA

S01 - Area di ammassamento dei soccorritori

e delle risorse

Ubicazione Via Cimitero - angolo Via Machiavelli (Tamburi)

Caratteristiche

Destinazione d’uso: area verde

Strade di accesso: Via Cimitero - Via Machiavelli

Superficie totale: 20000 mq

Superficie coperta:

Tipo pavimentazione: erba

Riferimento telefonico:

Enel:

Acqua potabile:

Gas:

Acque reflue:

Servizi igienici:

Page 96: COMUNE DI TARANTO Emergenza... · Aggiornato al: Caratteristiche fisiche e di uso del suolo pag. 1.2 Figura 1.1 - Inquadramento territoriale del Comune di Taranto e comuni limitrofi

PIANO DI EMERGENZA IDROGEOLOGICA – Comune di Taranto

Compilatore: M6 srl Organizzazione

Compilato il: 14/10/2015

Aggiornato al: Aree di Emergenza pag. 4.AE.16

AREE DI EMERGENZA

S02 - Area di ammassamento dei soccorritori

e delle risorse

Ubicazione SS106 Jonica - uscita Taranto Container Terminal

Caratteristiche

Destinazione d’uso: incrocio stradale - svincolo

Strade di accesso: SS106

Superficie totale: 700 mq

Superficie coperta:

Tipo pavimentazione: asfalto

Riferimento telefonico:

Enel:

Acqua potabile:

Gas:

Acque reflue:

Servizi igienici:

Page 97: COMUNE DI TARANTO Emergenza... · Aggiornato al: Caratteristiche fisiche e di uso del suolo pag. 1.2 Figura 1.1 - Inquadramento territoriale del Comune di Taranto e comuni limitrofi

PIANO DI EMERGENZA IDROGEOLOGICA – Comune di Taranto

Compilatore: M6 srl Organizzazione

Compilato il: 14/10/2015

Aggiornato al: Aree di Emergenza pag. 4.AE.17

AREE DI EMERGENZA

S03 - Area di ammassamento dei soccorritori

e delle risorse

Ubicazione Parcheggio portineria C ILVA (ingresso nord-ovest) - SS7

Caratteristiche

Destinazione d’uso: parcheggio

Strade di accesso: SS7 Via Appia

Superficie totale: 10000 mq

Superficie coperta:

Tipo pavimentazione: asfalto

Riferimento telefonico:

Enel:

Acqua potabile:

Gas:

Acque reflue:

Servizi igienici:

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PIANO DI EMERGENZA IDROGEOLOGICA – Comune di Taranto

Capitolo 5 - Modello d'Intervento

5

Sistema di allertamento della Regione Puglia pag. 5.1

MODELLO D'INTERVENTO

5.1. SISTEMA DI ALLERTAMENTO PER IL RISCHIO METEOROLOGICO, IDRAULICO E IDROGEOLOGICO DELLA REGIONE PUGLIA

Di seguito si riporta una breve descrizione del Sistema di allertamento per il rischio

meteorologico, idraulico ed idrogeologico della Regione Puglia, allo scopo di comprendere in

maniera più esauriente ed efficace il contesto in cui si inseriscono le attività della struttura di

Protezione Civile del Comune di Taranto, così come descritto nelle "Procedure del Sistema di

Allertamento del Sistema Regionale di Protezione Civile per il Rischio Meteorologico, Idrogeologico

ed Idraulico" emanate dal Servizio Protezione Civile della Regione Puglia e approvate con DGR n.

2181 del 26.11.2013, e nel testo in allegato alla DGR n. 1119 del 26 maggio 2015, in attuazione

delle disposizioni della Direttiva 2007/60/CE e dell'art. 7 del D.Lgs n. 49 del 23 febbraio 2010 sul

Piano di Gestione delle Alluvioni.

Il sistema di allertamento regionale è stato definito seguendo la DPCM del 24 febbraio 2015

"Indirizzi operativi inerenti la predisposizione della parte dei piani di gestione relativa al sistema di

allertamento nazionale, statale e regionale, per il rischio idraulico ai fini di protezione civile di cui

al decreto legislativo 23 febbraio 2010, n. 49 di recepimento della Direttiva 2007/60/CE" (GU n.75

del 31-3-2015).

Il modello di intervento che ne consegue consiste in un sistema di allertamento organizzato a

livello nazionale, nel quale si prevede l'assegnazione delle responsabilità e dei compiti per la

gestione coordinata dell'emergenza e la definizione delle procedure, suddivise in diverse fasi

operative previste nel Piano, per l'attuazione delle attività in base alle caratteristiche e all'evoluzione

dell'evento.

La corretta pianificazione favorisce l'utilizzo razionale delle risorse, il coordinamento delle attività

e dei soggetti competenti sul territorio, in maniera da ridurre le conseguenze negative di eventuali

fenomeni meteorologici, idraulici ed idrogeologici per la salute umana, l'ambiente, il patrimonio

culturale e le attività economiche.

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Capitolo 5 - Modello d'Intervento

5

Sistema di allertamento della Regione Puglia pag. 5.2

Il sistema di allertamento Dipartimento Nazionale - Regioni - Enti locali è schematizzato nel

diagramma sotto riportato. Vi sono definiti i rapporti esistenti tra Centro Funzionale Centrale (CFC)

che svolge valutazioni meteo e previsioni a livello nazionale, i Centri Funzionali Decentrati (CFD),

operanti a livello regionale, le Prefetture-UTG e gli Enti locali.

5.1.1. LIVELLI DI CRITICITA' IN FUNZIONE DEGLI SCENARI DI EVENTO

Lo scenario d'evento rappresenta l'evoluzione nello spazio e nel tempo dell'evento atteso e/o in

atto. Ad ogni scenario è associato un livello di criticità in funzione dell'impatto che l'evento è

potenzialmente in grado di avere sulla popolazione e sui beni. Ai fini della valutazione dei livelli di

criticità, in fase previsionale, il territorio regionale della Puglia è suddiviso in nove zone di allerta, in

funzione dei limiti dei bacini idrografici, delle tipologie di rischio presenti, dei limiti amministrativi e

delle opere infrastrutturali.

Fig. 5.1 - Schema di allertamento nazionale

per le emergenze meteo-idrauliche-

idrogeologiche

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Capitolo 5 - Modello d'Intervento

5

Sistema di allertamento della Regione Puglia pag. 5.3

Fig. 3.1 - Zone di allerta della Regione Puglia

Fig. 5.2 - Zone di allerta della Regione Puglia

TARANTO

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Capitolo 5 - Modello d'Intervento

5

Sistema di allertamento della Regione Puglia pag. 5.4

Il Comune di Taranto rientra nella zona di allerta Puglia E (Bacini del Lato e del Lenne)

Per la valutazione dei livelli di criticità il Centro Funzionale Decentrato (CFD) della Regione Puglia,

dichiarato attivo e operativo a partire dall'1 dicembre 2013, si avvale delle previsioni meteorologiche

nazionali e regionali emesse quotidianamente da Dipartimento Nazionale di Protezione Civile,

presso il quale è costituito un apposito Gruppo Tecnico che ogni giorno predispone:

un documento di valutazione meteorologica per la Regione Puglia contenente una stima

delle quantità di precipitazione cumulate previste sulle varie Zone di vigilanza meteo, in cui è

suddiviso il territorio nazionale (45 zone), per il giorno di emissione e per quello seguente,

reso disponibile dal Centro Funzionale Centrale in un'area riservata web entro le ore 11,00;

le previsioni meteorologiche a scala sinottica, ai fini di protezione civile, per la giornata in

corso e per i due giorni a seguire (fino alle 72 ore a partire dalle 00,00 della giornata in

corso), rese disponibili dal CFC in un'area riservata web entro le ore 12,00;

un Bollettino di vigilanza meteorologica nazionale ai fini di protezione civile che viene reso

quotidianamente disponibile sul sito internet www.protezionecivile.it, entro le ore 15,00;

se del caso, un Avviso di avverse condizioni meteorologiche nazionale (Avviso Meteo),

trasmesso via fax e reso disponibile in area riservata, che contiene opportune informazioni

per tutte le regioni interessate.

I livelli di criticità vengono valutati confrontando i valori previsti dai modelli meteorologici e/o

idrologici-idraulici e le relative soglie pluviometriche, e sono stabiliti a scala di Zona di

Allerta. La valutazione tiene conto anche dei fenomeni in corso, dei valori aggiornati degli

indicatori sullo stato di saturazione dei suoli e delle precipitazioni pregresse, nonché dei

dati/informazioni prevenuti dal territorio.

Le criticità in fase previsionale sono articolate su tre livelli cui corrispondono predefiniti codici

colore:

1. ORDINARIA - CODICE GIALLO

2. MODERATA - CODICE ARANCIONE

3. ELEVATA - CODICE ROSSO

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Capitolo 5 - Modello d'Intervento

5

Sistema di allertamento della Regione Puglia pag. 5.5

La definizione dei livelli di criticità è la seguente:

1. CRITICITA' ORDINARIA - CODICE GIALLO: è determinata da scenari idro-geologici

occasionali e localizzati; il rischio associato a tali fenomeni è ritenuto comunemente ed

usualmente accettabile dalle popolazioni ed è fronteggiabile mediante interventi attuabili

dai singoli Enti ed Amministrazioni competenti con mezzi e risorse ordinari. Tali scenari

sono generalmente innescati da precipitazioni localizzate ed intense (temporali) o diffuse e

poco intense, anche persistenti, tali tuttavia da rendere necessaria una particolare

attenzione all'evoluzione della situazione.

2. CRITICITA' MODERATA - CODICE ARANCIONE: è determinata da eventi meteo-idrologici

diffusi, intensi e/o persistenti, in grado di causare fenomeni di dissesto di entità tale che la

condizione di rischio associata richiede l'intervento coordinato di più enti o amministrazioni

competenti.

3. CRITICITA' ELEVATA - CODICE ROSSO: è determinata da eventi meteo-idrologici diffusi,

molto intensi e persistenti, che possono originare fenomeni di dissesto di gravità ed

estensione tali da comportare situazioni di rischio che devono essere fronteggiate con

mezzi e poteri straordinari.

La classificazione degli scenari d'evento corrispondenti ai vari livelli di criticità e degli effetti

correlati, è riportata nella tabella seguente:

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Capitolo 5 - Modello d'Intervento

5

Sistema di allertamento della Regione Puglia pag. 5.6

Fig. 5.3 - Classificazione degli scenari d'evento idraulici e idrogeologici (DGR n. 1119 del 26/05/2015)

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Capitolo 5 - Modello d'Intervento

5

Sistema di allertamento della Regione Puglia pag. 5.7

5.1.2. DESCRIZIONE DEI DOCUMENTI DI ALLERTAMENTO ADOTTATI A

LIVELLO REGIONALE

La dichiarazione dei livelli di criticità per rischio idrogeologico ed idraulico è contenuta nel

Bollettino di Criticità Regionale, un documento emesso quotidianamente dal CFD. In caso

previsione di eventi con criticità moderata o elevata il CFD emette anche un Avviso di Criticità

Regionale.

A seguito della dichiarazione di uno stato di criticità su almeno una Zona di allerta, o all'emissione

di un Avviso Meteo da parte del Centro Funzionale Centrale e/o di un Avviso di Criticità Regionale,

il Dirigente del Servizio Regionale di Protezione Civile prende atto della valutazione - adottando

l'eventuale Avviso di Criticità - e predispone la redazione e l'emissione di un Messaggio di Allerta.

Nel caso in cui il Bollettino di Criticità riporti una criticità ordinaria associata a condizioni di rischio

residuo in assenza di forzante meteorica il Dirigente si riserva di valutare l'opportunità di emettere

un Messaggio di Allerta.

Nella seguente tabella si riporta una sintesi dei documenti adottati a livello regionale per

l'allertamento, con indicazione della relativa frequenza di emissione.

Titolato

all'elaborazione

Documento Frequenza di

emissione

Pubblicazione/Diffusione

CFD

Bollettino di

Criticità Regionale

Quotidiana entro le ore

14,00

Pubblicato sul sito

www.protezionecivile.puglia.it.

Diffuso via e-mail a S.O.I.R. e

CFD confinanti

Avviso di Criticità

Regionale

In caso di previsione di

eventi con criticità

moderata o elevata

Pubblicato sul sito

www.protezionecivile.puglia.it.

Diffuso via FAX a DPC e via e-

mail a S.O.I.R. e CFD confinanti

Bollettino di

Aggiornamento

Regionale

In caso di evento in corso

significativo, in funzione

della disponibilità di dati

dalla rete di monitoraggio

Pubblicato sul sito

www.protezionecivile.puglia.it.

Diffuso via e-mail a S.O.I.R.

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Capitolo 5 - Modello d'Intervento

5

Sistema di allertamento della Regione Puglia pag. 5.8

Titolato

all'elaborazione

Documento Frequenza di

emissione

Pubblicazione/Diffusione

Servizio di

Protezione Civile

Regionale

Messaggio di

Allerta

a seguito della

dichiarazione di uno

stato di criticità almeno

ordinaria

a seguito di emissione

di Avviso Meteo per

venti da parte del Dip.

Naz. di Protezione

Civile

Pubblicato sul sito

www.protezionecivile.puglia.it. e

inoltrato a mezzo FAX solo alle

UTG interessate, in caso di

preallerta conseguente al solo

Bollettino di ordinaria criticità

Pubblicato sul sito

www.protezionecivile.puglia.it. e

inoltrato a mezzo FAX a tutti i

soggetti del sistema di

allertamento interessati, in caso

di emissione di Avvisi (Meteo o

di criticità regionale)

Il CFD gestisce la comunicazione istituzionale relativa al rischio idraulico e idrogeologico

attraverso la pubblicazione, sul sito www.protezionecivile.puglia.it, di aggiornamenti sulla

situazione meteorologica prevista o in atto, contenenti anche un'indicazione degli effetti al suolo

previsti e dei consigli sulle buone pratiche di autoprotezione . Le attività di comunicazione dirette

agli organi di stampa vengono coordinate con l'Ufficio Stampa della Giunta Regionale.

5.1.3. CORRISPONDENZA TRA LIVELLI DI CRITICITA' PREVISTI E/O IN

ATTO, LIVELLI DI ALLERTA E FASI OPERATIVE A LIVELLO REGIONALE

In fase previsionale, ai livelli di criticità decretati dal CFD vengono fatti corrispondere dei livelli di

allerta da parte del Servizio Regionale di Protezione Civile. Le componenti territoriali del Sistema

di Protezione Civile, ricevuto il Messaggio di Allerta, si attivano secondo le azioni previste nei

propri Piani di emergenza comunali o provinciali. Tali azioni devono corrispondere in maniera

flessibile agli stati di allerta decretati e dipendono dalla tipologia di fenomeno previsto e dalle

condizioni di rischio presente sul territorio di competenza.

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Capitolo 5 - Modello d'Intervento

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Sistema di allertamento della Regione Puglia pag. 5.9

Il modello di allertamento in caso di rischio METEOROLOGICO prevede una sola fase:

Il modello di allertamento in caso di rischio IDROGEOLOGICO/IDRAULICO prevede le fasi

seguenti:

Fig. 5.4 - Corrispondenza tra livelli di criticità e Stati di allerta

STATO DI ALLERTA

QUANDO SI ATTIVA

PREALLERTA Si attiva quando il Centro Funzionale Centrale (CFC) emette un Avviso Meteo connesso a fenomeni tipo venti forti, mareggiate, neve e ghiaccio

STATO DI ALLERTA

QUANDO SI ATTIVA

PREALLERTA Si attiva in caso di Bollettino di Criticità con o senza Avviso Meteo.

ATTENZIONE Si attiva in caso di emissione dell’Avviso di criticità moderata, al manifestarsi di un evento con criticità ordinaria e/o all’aggravarsi della situazione nei punti critici dei bacini a carattere torrentizio monitorati a vista dai Presidi territoriali.

PREALLARME

Si attiva in caso di Avviso di criticità elevata, al manifestarsi di un evento con criticità moderata e/o all’aggravarsi della situazione nei punti critici monitorati a vista dai Presidi territoriali. In particolare, la fase di Preallarme viene dichiarata sulla base delle previsioni meteorologiche, delle indicazioni pluviometriche e, soprattutto, idrometriche, quando:

le condizioni meteorologiche e le previsioni non facciano ritenere prossima la fine dell'evento meteorico

i pluviometri della zona interessata indichino il perdurare delle precipitazioni con elevata intensità

i livelli idrometrici dei corsi d'acqua crescano fino a raggiungere livelli critici per le sezioni monitorate in tempo reale

ALLARME

Si attiva al manifestarsi di un evento con criticità elevata e/o all’aggravarsi della situazione nei punti critici monitorati a vista dai Presidi territoriali. In particolare, la fase di Allarme viene dichiarata quando:

le condizioni meteorologiche e le previsioni non facciano ritenere prossima la fine dell'evento meteorico

i pluviometri della zona interessata indichino il perdurare, con immutata intensità, delle precipitazioni

i livelli idrometrici dei corsi d'acqua crescano fino al superamento dei livelli critici per le sezioni monitorate in tempo reale

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Capitolo 5 - Modello d'Intervento

5

Compiti delle Funzioni di Supporto del C.O.C. pag. 5.10

5.2. COMPITI DELLE FUNZIONI DI SUPPORTO DEL C.O.C.

Nella sottostante tabella vengono riportate le Funzioni di supporto del Centro Operativo

Comunale (C.O.C.) che devono essere attivate immediatamente, in previsione di un evento

meteo-idraulico-idrogeologico di intensità tale da attivare il servizio di Protezione Civile, e

quelle che possono essere attivate in un secondo momento a seconda della necessità.

SALA OPERATIVA – FUNZIONI DI SUPPORTO

DA ATTIVARE IMMEDIATAMENTE

F.S.: Tecnico-Scientifica e Pianificazione

F.S.: Materiali e Mezzi

F.S.: Servizi Essenziali e Attività Scolastiche

F.S.:Strutture Operative Locali

F.S.: Mass-Media e Informazione

DA ATTIVARE IN CASO DI NECESSITA’

F.S.: Sanità, Assistenza Sociale e Veterinaria

F.S.: Volontariato

F.S.: Censimento Danni a Persone e Cose

F.S.: Assistenza alla Popolazione

Di seguito si riportano i compiti che i referenti delle nove Funzioni di Supporto devono

assolvere per affrontare l’evento.

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Capitolo 5 - Modello d'Intervento

5

Compiti delle Funzioni di Supporto del C.O.C. pag. 5.11

FUNZIONE:

TECNICO-SCIENTIFICA E PIANIFICAZIONE

Da attivare immediatamente

FASE AZIONE

Attenzione

o Tiene sotto continuo monitoraggio l’evolversi dell’evento e le conseguenze che si producono sul territorio

o Si tiene in contatto con le strutture sovraordinate di Protezione Civile e con gli enti preposti al presidio territoriale ai fini di eventuali aggiornamenti sulla situazione in corso e valuta di concerto con il Sindaco le eventuali azioni da intraprendere per la salvaguardia della popolazione, avvalendosi se necessario di altre funzioni di supporto

Preallarme

o Tiene sotto continuo monitoraggio l’evolversi dell’evento e le conseguenze che si producono sul territorio.

o Si tiene in contatto con le strutture sovraordinate di Protezione Civile e con gli enti preposti al presidio territoriale ai fini di eventuali aggiornamenti sulla situazione in corso

o Di concerto con il Sindaco valuta se effettuare sopralluoghi nelle zone eventualmente a rischio (sottopassi allagabili, locali interrati/seminterrati etc.) coadiuvata dalla Funzione Strutture operative Locali

o Se necessario comunica lo stato di preallarme a chi svolge attività in zone potenzialmente a rischio, a campeggi fissi e temporanei, agli organizzatori di feste, manifestazioni, mercati ambulanti etc.

o Verifica/stima la popolazione, i beni e i servizi potenzialmente coinvolti nell’evento

o Valuta se interdire tratti di viabilità potenzialmente a rischio

o Raccoglie e fornisce la cartografia necessaria

o Verifica le attività da svolgere eventualmente ritenute utili per la salvaguardia della pubblica e privata incolumità, sia a scopo preventivo e precauzionale, sia qualora si dovesse passare alla successiva fase di emergenza

Allarme

o Tiene sotto continuo monitoraggio l’evolversi dell’evento e le conseguenze che si producono sul territorio e sulla popolazione

o Di concerto con il Sindaco e tenendosi in contatto con le strutture sovraordinate di Protezione Civile organizza e coordina tutti gli interventi necessari a tutelare la salvaguardia della popolazione ed il presidio territoriale

o Qualora necessario, impartisce le disposizioni per l’evacuazione della popolazione dalle zone a rischio, con particolare riguardo alle persone non autosufficienti

o Se necessario organizza l’interdizione di tratti della viabilità non agibili o potenzialmente pericolosi

o Coordina ed organizza nel più breve tempo possibile il ripristino delle condizioni di normalità

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Capitolo 5 - Modello d'Intervento

5

Compiti delle Funzioni di Supporto del C.O.C. pag. 5.12

FUNZIONE:

SANITA’ ASSISTENZA SOCIALE E VETERINARIA

Da attivare in caso di necessità

FASE AZIONE

Attenzione o

Preallarme

o Verifica la presenza di disabili e persone non autosufficienti che vivono nel Comune e che eventualmente necessitano di aiuto

o Si informa presso gli ospedali e le altre strutture ricettive per avere la situazione delle disponibilità di posti letto

Allarme

o Si mantiene in contatto con L'ASL per disporre l’attività d’intervento delle strutture sanitarie e delle associazioni di volontariato a carattere sanitario, attivandosi se necessario per disporre l’aiuto ed il soccorso delle persone colpite

o Verifica la presenza di persone disabili o non autosufficienti tra la popolazione colpita e provvede al loro aiuto

o Si attiva di concerto con l’ASL per disporre il ricovero della popolazione eventualmente colpita nelle strutture ospedaliere disponibili, specificando anche le esigenze di trasporto, con particolare riguardo ai disabili

o Mantiene i contatti con l’ASL per le attività necessarie all’eventuale evacuazione degli animali dalle aree a rischio ed al loro ricovero in speciali aree attrezzate appositamente predisposte, e per l’eventuale infossamento delle carcasse di animali

FUNZIONE:

VOLONTARIATO

Da attivare in caso di necessità

FASE AZIONE

Attenzione o

Preallarme o Si coordina con le altre funzioni di supporto per predisporre l’eventuale

impiego dei volontari

Allarme

o Si coordina con le altre funzioni di supporto organizzando l’invio di squadre di volontari per le esigenze di presidio territoriale, di assistenza alla popolazione e di ogni altra necessità che si dovesse presentare

o Accoglie i volontari giunti da fuori registrandone le generalità

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Capitolo 5 - Modello d'Intervento

5

Compiti delle Funzioni di Supporto del C.O.C. pag. 5.13

FUNZIONE:

MATERIALI E MEZZI Da attivare immediatamente

FASE AZIONE

Attenzione o Verifica lo stato del magazzino comunale, accertandosi della disponibilità e della

funzionalità delle risorse, mezzi e materiali

Preallarme

o Verifica lo stato del magazzino comunale, accertandosi della disponibilità e della funzionalità delle risorse, mezzi e materiali

o Di concerto con il responsabile della Funzione Tecnico-scientifica e Pianificazione valuta le necessità per l’eventuale allestimento delle aree individuate per la sistemazione di roulottes, containers e tende

o Si attiva per l’eventuale impiego di risorse, mezzi e materiali per l’approntamento delle aree di accoglienza

o Organizza squadre di operai comunali per gli eventuali interventi di somma urgenza e di ripristino

o Di concerto con il Sindaco, valuta la quantità ed il tipo di risorse umane operative-tecniche-amministrative necessarie a fronteggiare l’emergenza prevista

Allarme

o Tiene i rapporti con la Regione, Provincia e la Prefettura per la richiesta dei materiali in accordo con la Funzione: Tecnico-scientifica e Pianificazione

o Organizza l’impiego delle risorse e dei mezzi comunali per le necessità dell’emergenza in corso ed inoltre aggiorna l’elenco dei mezzi in attività e di quelli ancora disponibili

o Allerta le ditte che dispongono di materiali e mezzi utili organizzando il loro intervento

o Attua le predisposizioni per la distribuzione dei mezzi manuali in dotazione quali picconi, badili, carriole, sacchi a terra già riempiti (con sabbia o terra), sacchi pieni di segatura

o Registra l’importo delle spese sostenute dal Comune per incarichi a ditte esterne e acquisto di materiale utile

FUNZIONE:

SERVIZI ESSENZIALI E ATTIVITA' SCOLASTICHE Da attivare immediatamente

FASE AZIONE

Attenzione o Mantiene i contatti con i responsabili locali dei gestori di servizi essenziali, informandoli

dello stato di allerta in corso e dell'eventuale necessità di ripristino in caso si dovessero verificare danneggiamenti a causa degli eventi previsti o in corso di evoluzione

Preallarme

o Mantiene i contatti con i responsabili locali dei gestori di servizi essenziali, informandoli dello stato di allerta in corso e dell'eventuale necessità di ripristino in caso si dovessero verificare danneggiamenti a causa degli eventi previsti o in corso di evoluzione

o Si occupa dei contatti con le istituzioni scolastiche in caso di emissione di un'ordinanza di chiusura cautelativa delle scuole

Allarme

o Si attiva presso i responsabili locali dei gestori di servizi essenziali per organizzare l’eventuale ripristino delle infrastrutture a rete dei servizi essenziali danneggiati (acqua, luce, gas, fognatura, telefonia), e dell’eventuale installazione dei collegamenti con le reti principali nelle aree di emergenza.

o Si occupa dei contatti con le istituzioni scolastiche in caso di emissione di un'ordinanza di chiusura cautelativa delle scuole

o In caso di danneggiamento degli edifici scolastici, si adopera per rendere possibile lo svolgimento delle attività scolastiche presso edifici sostitutivi.

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Capitolo 5 - Modello d'Intervento

5

Compiti delle Funzioni di Supporto del C.O.C. pag. 5.14

FUNZIONE:

CENSIMENTO DANNI A PERSONE E COSE

Da attivare in caso di necessità

FASE AZIONE

Attenzione o

Preallarme o

Allarme

o Si coordina con la Funzione: Sanità Assistenza Sociale e Veterinaria e la Funzione: Volontariato per la stima del numero di persone evacuate, ferite, disperse o decedute

Predispone i provvedimenti amministrativi per garantire la pubblica e privata incolumità

Dispone controlli immediati su scuole ed edifici pubblici strategici per verificarne l’agibilità

Accoglie le richieste di sopralluoghi provenienti dai cittadini

Contatta e mantiene i rapporti con i professionisti

Organizza le squadre per effettuare i sopralluoghi

N.B.: I sopralluoghi, saranno finalizzati alla compilazione di schede di rilevamento, che dovranno contenere informazioni riguardanti la proprietà dell’immobile, l’ubicazione (rif. catastale) ed il tipo di danno riportato. Sulla base delle schede prodotte saranno programmati gli interventi per il superamento dell’emergenza

Predispone delle schede riepilogative dei risultati, con riferimento a: persone, edifici pubblici e privati, impianti industriali, servizi essenziali, attività produttive, beni architettonici, infrastrutture pubbliche, agricoltura e zootecnia anche avvalendosi di esperti nel settore sanitario, industriale, commerciale e professionisti volontari

o Rende noti i dati sui danni accertati relativamente agli edifici pubblici, privati, attività produttive e commerciali, agricoltura, zootecnia ed edifici di rilevanza storico – artistica

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Capitolo 5 - Modello d'Intervento

5

Compiti delle Funzioni di Supporto del C.O.C. pag. 5.15

FUNZIONE:

STRUTTURE OPERATIVE LOCALI

Da attivare immediatamente

FASE AZIONE

Attenzione o Di concerto con la Funzione Tecnico-scientifica e Pianificazione,

eventualmente dispone controlli e presidi territoriali per monitorare l’evolversi dell’evento e le conseguenze che si producono sul territorio

Preallarme

o Mantiene i contatti con la Prefettura

o Provvede all’allestimento del C.O.C. dal punto di vista tecnico-operativo e delle telecomunicazioni

o Di concerto con la Funzione Tecnico-scientifica e Pianificazione, eventualmente dispone controlli e presidi territoriali per monitorare l’evolversi dell’evento e le conseguenze che si producono sul territorio

o Si attiva per un’eventuale informazione alla popolazione sui comportamenti da adottare e degli itinerari di afflusso/deflusso

Allarme

o Richiede e gestisce l’intervento e l’arrivo delle strutture operative (VV.F., Polizia Locale, Carabinieri, Forze Armate, Volontariato)

o Garantisce i contatti radio tra il C.O.C. e le squadre esterne

o Mantiene efficiente la strumentazione della Sala Operativa del C.O.C.

o Di concerto con la Funzione Tecnico-scientifica e Pianificazione, dispone controlli e presidi territoriali per monitorare l’evolversi dell’evento e le conseguenze che si producono sul territorio

o Dà le disposizioni per delimitare le aree a rischio tramite l’istituzione di posti di blocco (cancelli) sulle reti di viabilità, allo scopo di regolamentarne il traffico in entrata e in uscita

o Si occupa di diffondere l’informazione alla popolazione sui comportamenti di autoprotezione da adottare e l’eventuale ordine di evacuazione alle persone residenti nelle aree colpite, tramite altoparlanti sulle autovetture della Protezione Civile

o Aggiorna quotidianamente la situazione sulle forze che stanno lavorando e sugli interventi realizzati durante la giornata

o Predispone il servizio di antisciacallaggio nelle zone evacuate

o Garantisce il contatto con la Prefettura e gli altri Organi di Polizia

o Individua i punti critici del sistema viario e predispone gli interventi necessari al ripristino della viabilità

o Si raccorda con le altre Forze dell'Ordine per disporre la vigilanza degli accessi interdetti delle aree inagibili;

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PIANO DI EMERGENZA IDROGEOLOGICA – Comune di Taranto

Capitolo 5 - Modello d'Intervento

5

Compiti delle Funzioni di Supporto del C.O.C. pag. 5.16

FUNZIONE:

MASS-MEDIA E INFORMAZIONE Da attivare immediatamente

FASE AZIONE

Attenzione

o Di concerto con il Sindaco e con la Funzione Tecnico-scientifica e Pianificazione, attiva il numero verde 800.811197, predisposto per l'informazione alla popolazione, fornendo notizie in merito all'evento ricavandole dal messaggio di allerta pubblicato sul sito ufficiale della Protezione Civile Regionale

Preallarme

o Di concerto con il Sindaco e con la Funzione Tecnico-scientifica e Pianificazione, attiva il numero verde 800.811197, predisposto per l'informazione alla popolazione, fornendo notizie in merito all'evento ricavandole dal messaggio di allerta pubblicato sul sito ufficiale della Protezione Civile Regionale e da eventuali aggiornamenti derivanti dalle notizie riportate dalle pattuglie di presidio territoriale in merito all'evoluzione dell'evento ed alle criticità riscontrate sul territorio

Allarme

o Si tiene in contatto con il Sindaco e la Funzione Tecnico-scientifica e Pianificazione per essere costantemente al corrente dell'evoluzione degli eventi in corso, in particolare per quanto riguarda i danni alla popolazione ed agli edifici, e le zone maggiormente colpite, ed essere in grado di divulgarle all'occorrenza

o Di concerto con il Sindaco e con la Funzione Tecnico-scientifica e Pianificazione, attiva il numero verde 800.811197, predisposto per l'informazione alla popolazione, fornendo notizie in merito all'evento ricavandole dal messaggio di allerta pubblicato sul sito ufficiale della Protezione Civile Regionale e da eventuali aggiornamenti derivanti dalle notizie riportate dalle pattuglie di presidio territoriale in merito all'evoluzione dell'evento, alle criticità riscontrate sul territorio ed ai danni riscontrati nelle zone colpite

o Allestisce all'occorrenza la sala stampa, convoca le conferenze stampa e cura la distribuzione di materiale informativo

FUNZIONE:

ASSISTENZA ALLA POPOLAZIONE

Da attivare in caso di necessità

FASE AZIONE

Attenzione o

Preallarme o Di concerto con la Funzione: Materiali e mezzi valuta le necessità per

l’eventuale allestimento delle aree individuate per il ricovero della popolazione e per la sistemazione di roulottes, containers e tende

Allarme

o Si attiva per l’eventuale allestimento delle aree di emergenza

o Provvede, di concerto con la Funzione Volontariato al vettovagliamento della popolazione subito dopo l’evento

o Organizza e gestisce l’assistenza alla popolazione nelle aree di attesa e nelle aree di ricovero, facendo presenti al Sindaco ed alla Prefettura eventuali ulteriori necessità derivanti dalla situazione in corso

o Raccoglie le domande di posti letto, vestiario o altro materiale utile

o Coordina i soccorsi alle categorie deboli

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PIANO DI EMERGENZA IDROGEOLOGICA – Comune di Taranto

Capitolo 5 - Modello d'Intervento

5

Procedure di emergenza pag. 5.17

5.3. PROCEDURE DI EMERGENZA

5.3.1. EVENTO PREVEDIBILE

Di seguito si riporta la successione delle procedure da attuare da parte della Struttura

comunale di Protezione civile nelle varie fasi dell'emergenza determinata dal verificarsi di

un evento prevedibile, un evento cioè che si evolve in tempi non improvvisi, attraverso il

passaggio tra fasi di criticità crescente, contraddistinte da segni precursori e previsione di

condizioni meteorologiche avverse, avvalorata dai dati provenienti dalla rete di stazioni di

misura e sensori sul territorio, con conseguente emissione di bollettini, avvisi e messaggi di

allerta. La sequenza delle azioni da svolgere deriva da quanto stabilito dal documento

"Procedure del Sistema di Allertamento del Sistema Regionale di Protezione Civile per il

Rischio Meteorologico, Idrogeologico ed Idraulico" emanato dal Servizio Protezione Civile

della Regione Puglia e approvato con DGR n. 2181 del 26.11.2013, e dal documento

"Piano di Gestione del Rischio Alluvioni - Sezione B" allegato alla DGR n. 1119 del 26

maggio 2015, in attuazione delle disposizioni della Direttiva 2007/60/CE e dell'art. 7 del

D.Lgs n. 49 del 23 febbraio 2010 sul Piano di Gestione delle Alluvioni.

Preallerta

Dichiarazione della Fase di "PREALLERTA"

La Fase di "Preallerta" viene dichiarata dal Servizio di Protezione Civile Regionale con

l'emissione di un "Messaggio di Allerta" a firma del Presidente della Regione o di un

suo delegato.

Attivazione delle procedure previste nella Fase di "PREALLERTA"

La Sala Radio Operativa della Polizia Locale, avuta notizia dell'emissione del

"Messaggio di Allerta", a seguito della ricezione sull'utenza mobile (cell.: 3357186419) di

un SMS di notifica, inviato dal Servizio di Protezione Civile Regionale, provvede ad

accedere nel sito ufficiale della protezione civile regionale ai seguenti indirizzi :

http://www.protezionecivile.puglia.it

Indicazione della presenza di un "messaggio di allerta"

con icona lampeggiante

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PIANO DI EMERGENZA IDROGEOLOGICA – Comune di Taranto

Capitolo 5 - Modello d'Intervento

5 Procedure di emergenza pag. 5.18

http://www.protezionecivile.puglia.it/messaggio-di-allerta

http://www.protezionecivile.puglia.it/bollettino-di-criticita

"Bollettino di Criticità" emesso quotidianamente entro le ore: 14.00

http://www.protezionecivile.puglia.it/avviso-di-criticita

al fine di prendere visione del "messaggio di Allerta" e attivare le procedure

previste.

La Sala Radio informa telefonicamente il Dirigente della Polizia Municipale ed il

Presidente del Centro Operativo Comunale (Acronimo: C.O.C.), delegato dal Sindaco, sulla

dichiarazione dello stato di "Preallerta" adottato dal Servizio di Protezione Civile Regionale

e sulle notizie contenute nel Messaggio di Allerta, riguardanti il livello di criticità, le

caratteristiche e la distribuzione spazio-temporale dell'evento previsto.

Il Presidente del C.O.C., preso atto del contenuto del Messaggio di Allerta, valutata

la situazione, provvede a compiere le procedure previste dal Sistema Regionale di

Protezione Civile, ed in particolare, attraverso la Sala Radio Operativa, ubicata presso

il Comando di Polizia Locale, sede del Centro Operativo Comunale (sebbene non

ancora attivato), provvede a:

1. Verificare la disponibilità e/o la reperibilità del personale preposto all'attività di

presidio dei punti critici del territorio comunale (sottopassi allagabili, infrastrutture,

beni e attività potenzialmente soggette a fenomeni di dissesto)

2. A ragion veduta, e dopo averne valutata l'opportunità di concerto con i responsabili

delle funzioni di supporto tecniche ed operative del C.O.C., alle prime manifestazioni

del fenomeno meteorologico previsto dal bollettino di criticità Regionale, attivare

presidi territoriali, composti da agenti di Polizia Locale e tecnici comunali, al fine di

acquisire riscontri non strumentali nelle aree potenzialmente interessate da criticità

di tipo idrogeologico e idraulico (vedi : All. A );

3. Informare telefonicamente i responsabili dei Servizi Essenziali: ENEL Distribuzione

S.p.A - TERNA S.p.A - Acquedotto Pugliese S.p.A - 2i Rete Gas S.p.A - Telecom

Italia S.p.A , sull'evento in atto e sulla dichiarazione dello "Stato di Preallerta "

adottato dal Presidente della Regione Puglia e diramato dalla S.O.l.R.;

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PIANO DI EMERGENZA IDROGEOLOGICA – Comune di Taranto Capitolo

5 - Modello d'Intervento 5

Procedure di emergenza pag. 5.19

4. Seguire l'evolversi degli eventi monitorando costantemente i livelli di allagamento

indicati dai "Sensori Idrogeologici" installati sul territorio Comunale e consultabili

presso la postazione p.c. dedicata e ubicata nella Centrale Radio della Polizia

Municipale;

5. Contattare la Sala Operativa Integrata Regionale ( Acronimo : S.O.I.R. ) all'utenza

telefonica fissa : 080-5802212 o, in caso di inattività, ai cellulari dei responsabili -R.

Celeste cell. ----------------- o A. Giambattista cell. ----------------- , per informarla

sulle misure intraprese fornendo, nel contempo, notizie sulle eventuali criticità

riscontrate durante l'attività di monitoraggio e presidio territoriale, se attivata, delle

pattuglie in perlustrazione nelle aree a rischio;

6. Attivare il numero verde 800.811197, predisposto per l'informazione alla

popolazione, fornendo notizie in merito all'evento ricavandole dal Messaggio di

allerta pubblicato sul sito ufficiale della protezione civile regionale.

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PIANO DI EMERGENZA IDROGEOLOGICA – Comune di Taranto

Capitolo 5 - Modello d'Intervento

5

Procedure di emergenza pag. 5.20

Fase 1: Attenzione

Dichiarazione della Fase di "ATTENZIONE"

La Fase di "Attenzione" viene dichiarata dal Servizio di Protezione Civile Regionale con

l'emissione di un "Messaggio di Allerta" a firma del Presidente della Regione o di un suo

delegato.

Attivazione delle procedure previste nella Fase di "ATTENZIONE"

La Sala Radio Operativa della Polizia Locale, avuta notizia dell'emissione del

"Messaggio di Allerta", a seguito della ricezione sull'utenza mobile (cell.: 3357186419) di

un SMS di notifica, inviato dal Servizio di Protezione Civile Regionale, provvede ad

accedere nel sito ufficiale della Protezione Civile regionale ai seguenti indirizzi:

http://www.protezionecivile.puglia.it

Indicazione della presenza di un "messaggio di allerta"

con icona lampeggiante

http://www.protezionecivile.puglia.it/messaggio-di-allerta

http://www.protezionecivile.puglia.it/bollettino-di-criticita

"Bollettino di Criticità" emesso quotidianamente entro le ore: 14.00

http://www.protezionecivile.puglia.it/avviso-di-criticita

al fine di prendere visione del "messaggio di Allerta" e attivare le procedure

previste.

La Sala Radio informa telefonicamente il Dirigente della Polizia Municipale ed il

Presidente del Centro Operativo Comunale (Acronimo: C.O.C.), delegato dal Sindaco, sulla

dichiarazione dello stato di "Attenzione" adottato dal Servizio di Protezione Civile

Regionale e sulle notizie contenute nel Messaggio di Allerta, riguardanti il livello di criticità,

le caratteristiche e la distribuzione spazio-temporale dell'evento previsto.

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PIANO DI EMERGENZA IDROGEOLOGICA – Comune di Tarant o Capitolo

5 - Modello d'Intervento

5

Procedure di emergenza pag. 5.21

Il Presidente del C.O.C. , preso atto del contenuto del Messaggio di Allerta, valutata

la situazione, provvede a compiere le procedure previste dal Sistema Regionale di

Protezione Civile, ed in particolare, attraverso la Sala Radio Operativa, ubicata presso

il Comando di Polizia Locale, sede del Centro Operativo Comunale (sebbene non

ancora attivato), provvede a:

1. Verificare la disponibilità e/o la reperibilità del personale preposto all'attività di

presidio dei punti critici del territorio comunale (sottopassi allagabili, infrastrutture,

beni e attività potenzialmente soggette a fenomeni di dissesto)

2. A ragion veduta, e dopo averne valutata l'opportunità di concerto con i responsabili

delle funzioni di supporto tecniche ed operative del C.O.C., alle prime manifestazioni

del fenomeno meteorologico previsto dal bollettino di criticità Regionale, attivare

presidi territoriali, composti da agenti di Polizia Locale e tecnici comunali, al fine di

acquisire riscontri non strumentali nelle aree potenzialmente interessate da criticità

di tipo idrogeologico e idraulico (vedi : All. A );

3. Allertare telefonicamente i titolari delle seguenti funzioni di supporto che

compongono il Centro Operativo Comunale, verificandone la disponibilità e/o

reperibilità:

• F1 :Tecnico-Scientifica e pianificazione;

• F4 : Materiali e Mezzi;

• F7 : Strutture Operative Locali;

• F5 : Servizi Essenziali e Attività Scolastiche;

• F8 : Mass-Media e Informazione;

informandoli sull'evento in atto e sulla dichiarazione dello stato di "Attenzione”

adottato dal Servizio di Protezione Civile Regionale;

4. Informare telefonicamente i responsabili di: ENEL Distribuzione S.p.A. – TERNA

S.p.A. - Acquedotto Pugliese S.p.A. - 2i Rete Gas S.p.A. - Telecom Italia S.p.A.,

sulla situazione relativa all'evoluzione degli eventi previsti o in atto e sulla

dichiarazione dello stato di "Attenzione'' adottato dal Presidente della Regione Puglia

e diramato dalla S.O.l.R.;

5. Seguire l'evolversi degli eventi monitorando costantemente i livelli di allagamento

indicati dai "Sensori Idrogeologici" installati sul territorio Comunale consultabili

presso la postazione p.c. dedicata e ubicata nella Centrale Radio della P.M.;

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PIANO DI EMERGENZA IDROGEOLOGICA – Comune di Taranto

Capitolo 5 - Modello d'Intervento

5 Procedure di emergenza pag. 5.22

6. Contattare la Sala Operativa Integrata Regionale (Acronimo: S.O.I.R. ) all'utenza

telefonica fissa: 080-5802212 o, in caso di inattività, ai cellulari dei responsabili -R.

Celeste cell. ------------ o A. Giambattista cell. ------------------- , per informarla sulle

misure intraprese, fornendo, nel contempo, notizie sulle eventuali criticità riscontrate

durante l'attività di monitoraggio e presidio territoriale, se attivata, delle pattuglie in

perlustrazione nelle aree a rischio;

7. Contattare, se attivato, il Centro Coordinamento Soccorsi della Prefettura

(Acronimo: C.C.S.), per informarlo sulle misure intraprese fornendo, nel contempo,

notizie sulle eventuali criticità riscontrate durante l'attività di monitoraggio e presidio

territoriale, se attivata, delle pattuglie in perlustrazione nelle aree a rischio;

8. Allertare il responsabile dell'AMAT, reperibile h 24, per la verifica dell'attuabilità delle

pianificazioni interne in materia di evacuazione della popolazione, precedentemente

concordate, attraverso la seguente utenza:

Utenza telefonica di reperibilità : Cell. ----------------

9. Allertare i Responsabili dell'associazione di volontariato, reperibili h 24, per la verifica

dell'attuabilità di quanto concordato con il Comando di Polizia Municipale, in materia

di evacuazione e assistenza della popolazione;

10. Allertare i responsabili delle strutture individuate per il ricovero della popolazione

eventualmente da evacuare;

11. Attivare il numero verde 800.811197, predisposto per l'informazione alla

popolazione, fornendo notizie in merito all'evento ricavandole dal messaggio di

allerta pubblicato sul sito ufficiale della Protezione Civile Regionale;

12. Attivare, dopo averne valutata l'opportunità di concerto con i responsabili delle

funzioni di supporto tecniche ed operative del C.O.C., l'informazione alla

popolazione, diffondendo, attraverso i pannelli stradali - le radio o le TV locali, i

messaggi relativi alla fase di Attenzione;

13. Inviare, dopo averne valutata l'opportunità di concerto con i responsabili delle

funzioni di supporto tecniche ed operative del C.O.C., nelle aree interessate al

rischio idrogeologico e idraulico (vedi: All. A), pattuglie automontate, provviste di

idonea apparecchiatura, per comunicare alla popolazione residente o a coloro che

svolgono attività lavorativa o hanno cantieri in atto, la necessità di attuare le misure o

i comportamenti di autoprotezione;

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PIANO DI EMERGENZA IDROGEOLOGICA – Comune di Taranto

Capitolo 5 - Modello d'Intervento

5 Procedure di emergenza pag. 5.23

14. Informare, in conseguenza di nuove indicazioni ricevute dalla Regione in merito

all'evoluzione regressiva del fenomeno meteorologico la popolazione, le Radio e le

TV locali della cessazione dello stato di "Attenzione", o in caso contrario il passaggio

alla fase di "Preallarme", in conseguenza di nuovi messaggi che prevedano il

peggioramento delle condizioni meteo.

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PIANO DI EMERGENZA IDROGEOLOGICA – Comune di Taranto

Capitolo 5 - Modello d'Intervento

5

Procedure di emergenza pag. 5.24

Fase 2: Preallarme

Dichiarazione della Fase di "PREALLARME"

La Fase di "Preallarme" viene dichiarata dal Servizio di Protezione Civile Regionale con

l'emissione di un "Messaggio di Allerta" a firma del Presidente della Regione o di un suo

delegato.

Attivazione delle procedure previste nella Fase di "PREALLARME"

La Sala Radio Operativa della Polizia Locale, avuta notizia dell'emissione del

"Messaggio di Allerta", a seguito della ricezione sull'utenza mobile (cell.: 3357186419) di un

SMS di notifica, inviato dal Servizio di Protezione Civile Regionale, provvede ad accedere

nel sito ufficiale della protezione civile regionale ai seguenti indirizzi :

http://www.protezionecivile.puglia.it

Indicazione della presenza di un "messaggio di allerta" con icona

lampeggiante

http://www.protezionecivile.puglia.it/messaggio-di-allerta

http://www.protezionecivile.puglia.it/bollettino-di-criticita

"Bollettino di Criticità" emesso quotidianamente entro le ore: 14.00

http://www.protezionecivile.puglia.it/avviso-di-criticita

al fine di prendere visione del "messaggio di Allerta" e attivare le procedure previste.

La Sala Radio informa telefonicamente il Dirigente della Polizia Municipale ed il

Presidente del Centro Operativo Comunale (Acronimo: C.O.C.), delegato dal Sindaco, sulla

dichiarazione dello stato di "Preallarme" adottato dal Servizio di Protezione Civile

Regionale e sulle notizie contenute nel Messaggio di Allerta, riguardanti il livello di criticità,

le caratteristiche e la distribuzione spazio-temporale dell'evento previsto.

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PIANO DI EMERGENZA IDROGEOLOGICA – Comune di Taranto

Capitolo 5 - Modello d'Intervento

5 Procedure di emergenza pag. 5.25

Il Presidente del C.O.C., preso atto del contenuto del Messaggio di Allerta, valutata

la situazione, provvede a compiere le procedure previste dal Sistema Regionale di

Protezione Civile, ed in particolare, attraverso la Sala Radio Operativa, ubicata presso

il Comando di Polizia Locale, sede del Centro Operativo Comunale (sebbene non

ancora attivato), provvede a:

1. Verificare la disponibilità e/o la reperibilità del personale preposto all'attività di

presidio dei punti critici del territorio comunale (sottopassi allagabili, infrastrutture,

beni e attività potenzialmente soggette a fenomeni di dissesto)

2. Attivare presidi territoriali, composti da agenti di Polizia Locale e tecnici comunali, di

concerto con i responsabili delle funzioni di supporto tecniche ed operative del

C.O.C., al fine di acquisire riscontri non strumentali nelle aree potenzialmente

interessate da criticità di tipo idrogeologico e idraulico ( vedi : All. A )

3. Informare telefonicamente il Sindaco sull'evento in atto e sulla dichiarazione dello

stato di "Preallarme" dichiarato dal Servizio di Protezione Civile Regionale, e qualora

lo ritenga necessario, anche sulla base delle notizie in merito alle eventuali criticità

riscontrate durante l'attività di monitoraggio e presidio territoriale delle pattuglie in

perlustrazione nelle aree a rischio, gli comunica la necessità di attivare il C.O.C. in

forma ridotta, con le Funzioni di supporto di seguito elencate, e di partecipare alle

attività del C.O.M., se convocato

4. Su disposizione del Sindaco, in caso lo ritenga opportuno, attivare telefonicamente i

titolari delle seguenti funzioni di supporto che compongono il centro operativo

comunale:

F1 : Tecnico-Scientifica e pianificazione;

F4 : Materiali e Mezzi;

F7 : Strutture Operative Locali;

F5 : Servizi essenziali e attività scolastiche;

F8 : Mass- Media e Informazione;

informandoli sull'evento in atto e sulla dichiarazione dello stato di "Preallarme“

dichiarato dal Servizio di Protezione Civile Regionale e convocandoli presso la sede

del C.O.C.

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PIANO DI EMERGENZA IDROGEOLOGICA – Comune di Taranto

Capitolo 5 - Modello d'Intervento

5 Procedure di emergenza pag. 5.26

5. Allertare telefonicamente, i titolari delle funzioni di supporto non allertati nella fase

precedente ovvero :

F2 : Sanità, Assistenza Sociale e Veterinaria;

F3 : Volontariato;

F6 : Censimento Danni a Persone e Cose;

F9 : Assistenza alla Popolazione;

informandoli sull'evento in atto e sulla dichiarazione dello stato di "Preallarme"

da parte del Servizio di Protezione Civile Regionale;

6. Informare telefonicamente i responsabili di: ENEL Distribuzione S.p.A - TERNA S.p.A -

Acquedotto Pugliese S.p.A. - 2i Rete Gas S.p.A. - Telecom Italia S.p.A., sull'evento in

atto e sulla dichiarazione dello stato di "Preallarme" adottato dal Presidente della

Regione Puglia e diramato dalla S.O.I.R.;

7. Seguire l'evolversi degli eventi monitorando costantemente i livelli di allagamento

indicati dai Sensori ldrogeologici installati sul territorio Comunale e consultabili presso

la postazione p.c. dedicata e ubicata nella Centrale Radio della Polizia Municipale;

8. Contattare la Sala Operativa Integrata Regionale ( Acronimo : S.O.I.R. ) all'utenza

telefonica fissa : 080-5802212 o , in caso di inattività , ai cellulari dei responsabili - R.

Celeste cell. ---------------- o A. Giambattista cell. ------------------ - , per informarla sulle

misure intraprese, fornendo, nel contempo, notizie sulle eventuali criticità riscontrate

durante l'attività di monitoraggio e presidio territoriale delle pattuglie in perlustrazione

nelle aree a rischio;

9. Contattare, il Centro Coordinamento Soccorsi della Prefettura ( Acronimo : C.C.S.),

per informarlo sulle misure intraprese, fornendo , nel contempo , notizie sulle eventuali

criticità riscontrate durante l'attività di monitoraggio e presidio territoriale delle pattuglie

in perlustrazione nelle aree a rischio;

10. Informare, dell'attivazione della fase di "Preallarme", i Responsabili dell'associazione

di volontariato, reperibili h 24, per la conferma dell'attuabilità di quanto concordato con

il Comando di Polizia Municipale, in materia di evacuazione e assistenza della

popolazione;

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PIANO DI EMERGENZA IDROGEOLOGICA – Comune di Taranto

Capitolo 5 - Modello d'Intervento

5 Procedure di emergenza pag. 5.27

11. Informare, dell'attivazione della fase di "Preallarme", i responsabili delle strutture

individuate per il ricovero della popolazione eventualmente da evacuare;

12. Informare, dell'attivazione della fase di "Preallarme", il responsabile dell'AMAT,

reperibile h 24, comunicandogli la necessità di inviare, presso l'area di

ammassamento dei soccorsi della Portineria “C” dell'ILVA, o in altra area ritenuta

opportuna in funzione dell'evento in corso o previsto, dei mezzi necessari al trasporto

della popolazione che potrebbe essere evacuata, attraverso le seguenti utenze:

Utenza telefonica di reperibilità : Cell. --------------

13.Inviare, dopo averne valutata l'opportunità con i responsabili delle funzioni di supporto

tecniche ed operative del C.O.C., pattuglie automontate per verificare ed

eventualmente presidiare le Aree di protezione civile (Ammassamento soccorsi -attesa

- ricovero/accoglienza) individuate nelle Tavole allegate al Piano;

14.Inviare, dopo averne valutata l'opportunità con i responsabili delle funzioni di supporto tecniche ed operative del C.O.C., nelle aree interessate al rischio idrogeologico e

idraulico (vedi : All. A), pattuglie automontate, provviste di idonea apparecchiatura, per

comunicare alla popolazione residente, con particolare riguardo alle persone non

autosufficienti o che potrebbero necessitare di aiuto, o a coloro che svolgono attività

lavorativa sul territorio, hanno cantieri in atto, campeggi fissi e temporanei ecc., la

necessità di attuare le misure e i comportamenti di autoprotezione, ed eventualmente

soddisfare le necessità o le richieste di aiuto provenienti dai cittadini;

15. A ragion veduta, e dopo averne valutata l'opportunità con il Sindaco e di concerto con i

responsabili delle funzioni di supporto tecniche ed operative del C.O.C., emettere

cautelativamente l’ordinanza di chiusura delle scuole presenti sul territorio comunale e

delle strutture di interesse pubblico quali musei e biblioteche, ecc.

16. A ragion veduta, e dopo averne valutata l'opportunità con il Sindaco e di concerto con i

responsabili delle funzioni di supporto tecniche ed operative del C.O.C., emettere

cautelativamente l’ordinanza di annullamento di tutte le manifestazioni a carattere

pubblico in corso o che si devono svolgere (nel breve termine) sul territorio comunale,

come feste, sagre, mercati ambulanti, attività sportive, spettacoli vari, concerti ecc.

17. Presidiare i posti di blocco ai cancelli assegnati dal piano ;

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PIANO DI EMERGENZA IDROGEOLOGICA – Comune di Taranto

Capitolo 5 - Modello d'Intervento

5 Procedure di emergenza pag. 5.28

18. Attivare il numero verde 800.811197, predisposto per l'informazione alla popolazione,

fornendo notizie in merito all'evento ricavandole dal Messaggio di allerta pubblicato sul

sito ufficiale della protezione civile regionale;

19.Attivare, dopo averne valutata l'opportunità con il Sindaco e di concerto con i

responsabili delle funzioni di supporto tecniche ed operative del C.O.C., l'informazione

alla popolazione, diffondendo, attraverso i pannelli stradali - le radio o le TV locali, i

messaggi relativi alla fase del Preallarme;

20. Informare, dopo opportuno contatto e su disposizione del Presidente C.O.C., in

conseguenza di nuove indicazioni ricevute dalla Regione in merito all'evoluzione

regressiva del fenomeno meteorologico la popolazione, le Radio e le TV locali della

cessazione dello stato di "Preallarme", o in caso contrario il passaggio alla fase di

"Allarme", in conseguenza di nuovi messaggi che annuncino il peggioramento delle

condizioni meteo.

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PIANO DI EMERGENZA IDROGEOLOGICA – Comune di Taranto

Capitolo 5 - Modello d'Intervento

5 Procedure di emergenza pag. 5.29

Fase 3: Allarme

Dichiarazione della Fase di "ALLARME"

La Fase di “AIIarme" viene dichiarata dal Servizio di Protezione Civile Regionale con

l'emissione di un "Messaggio di Allerta" a firma del Presidente della Regione o di un suo

delegato.

Attivazione delle procedure previste nella Fase di "ALLARME"

La Sala Radio Operativa della Polizia Locale, avuta notizia dell'emissione del

"Messaggio di Allerta", a seguito della ricezione sull'utenza mobile (cell.: 3357186419) di un

SMS di notifica, inviato dal Servizio di Protezione Civile Regionale, provvede ad accedere

nel sito ufficiale della protezione civile regionale ai seguenti indirizzi :

http://www.protezionecivile.puglia.it

Indicazione della presenza di un "messaggio di allerta" con icona

lampeggiante

http://www.protezionecivile.puglia.it/messaggio-di-allerta

http://www.protezionecivile.puglia.it/bollettino-di-criticita

"Bollettino di Criticità" emesso quotidianamente entro le ore: 14.00

http://www.protezionecivile.puglia.it/avviso-di-criticita

al fine di prendere visione del "messaggio di Allerta" e attivare le procedure previste.

La Sala Radio informa telefonicamente il Dirigente della Polizia Municipale ed il

Presidente del Centro Operativo Comunale (Acronimo: C.O.C.), delegato dal Sindaco, sulla

dichiarazione dello stato di "Allarme" adottato dal Servizio di Protezione Civile Regionale e

sulle notizie contenute nel Messaggio di Allerta, riguardanti il livello di criticità, le

caratteristiche e la distribuzione spazio-temporale dell'evento previsto.

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PIANO DI EMERGENZA IDROGEOLOGICA – Comune di Taranto

Capitolo 5 - Modello d'Intervento

5 Procedure di emergenza pag. 5.30

Il Presidente del C.O.C., preso atto del contenuto del Messaggio di Allerta, valutata

la situazione, provvede a compiere le procedure previste dal Sistema Regionale di

Protezione Civile, ed in particolare, attraverso la Sala Radio Operativa, ubicata presso

il Comando di Polizia Locale, sede del Centro Operativo Comunale, provvede a:

1. Verificare la disponibilità e/o la reperibilità del personale preposto all'attività di

presidio dei punti critici del territorio comunale (sottopassi allagabili, infrastrutture,

beni e attività potenzialmente soggette a fenomeni di dissesto)

2. Attivare, di concerto con i responsabili delle funzioni di supporto tecniche ed

operative del C.O.C., i presidi territoriali, composti da agenti di Polizia Locale e

tecnici comunali, al fine di acquisire riscontri non strumentali nelle aree

potenzialmente interessate da criticità di tipo idrogeologico e idraulico ( vedi : All. A )

3. Informare telefonicamente il Sindaco sull'evento in atto e sulla dichiarazione dello

stato di "Allarme" adottato dal Servizio di Protezione Civile Regionale, comunicando

la necessità dell'attivazione dei titolari delle funzioni di supporto allertati e non attivati

nella fase precedente, nonché della necessità di partecipazione alle attività del

C.O.M., se convocato;

4. Attivare telefonicamente, su disposizione del Sindaco, i titolari delle funzioni di

supporto non allertati nella fase precedente ovvero :

F2 : Sanità, Assistenza Sociale e Veterinaria;

F3 : Volontariato;

F6 : Censimento Danni a Persone e Cose;

F9 : Assistenza alla Popolazione;

informandoli sull'evento in atto e sulla dichiarazione dello Stato di Allarme"

adottato Servizio di Protezione Civile Regionale e convocandoli presso la sede del

C.O.C., che di conseguenza risulta attivato in forma completa;

5. Mantenersi in contatto con L'ASL per coadiuvare per quanto possibile nell’attività

d’intervento delle strutture sanitarie e delle associazioni di volontariato a carattere

sanitario, attivandosi se necessario per disporre l’aiuto ed il soccorso delle persone

colpite;

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PIANO DI EMERGENZA IDROGEOLOGICA – Comune di Taranto Capitolo

5 - Modello d'Intervento 5

Procedure di emergenza pag. 5.31

6. Attivarsi di concerto con l’ASL per disporre il ricovero della popolazione

eventualmente colpita nelle strutture ospedaliere disponibili, specificando anche le

esigenze di trasporto, con particolare riguardo ai disabili;

7. Mantenere i contatti con l’ASL ed eventualmente coadiuvare per le attività

necessarie all’eventuale evacuazione degli animali dalle aree a rischio ed al loro

ricovero in speciali aree attrezzate appositamente predisposte;

8. Adottare ogni possibile misura per la salvaguardia dell'incolumità della popolazione,

ed eventualmente, dopo averne valutata l'opportunità con il Sindaco e di concerto

con i responsabili delle funzioni di supporto tecniche ed operative del C.O.C.,

disporre l'emissione dell’ordinanza di evacuazione dalle aree colpite o a rischio

9. Informare telefonicamente i responsabili di: ENEL Distribuzione S.p.A. - TERNA

S.p.A. - Acquedotto Pugliese S.p.A. - 2i Rete Gas S.p.A. - Telecom Italia S.p.A.,

sull'evento in atto e sulla dichiarazione dello Stato di “Allarme" adottato dal

Presidente della Regione Puglia e diramato dalla S.O.I.R.;

10. Seguire l'evolversi degli eventi monitorando costantemente i livelli di allagamento

indicati dai Sensori Idrogeologici, installati sul territorio Comunale e consultabili

presso la postazione p.c. dedicata e ubicata nella Centrale Radio della Polizia

Municipale

11. Disporre, solo in caso di ordinanza di evacuazione impartita dal Sindaco, sentito il

Prefetto, l'invio dei mezzi AMAT, in attesa presso l'area di ammassamento soccorsi,

nelle aree da evacuare secondo le pianificazioni precedentemente concordate,

contattando il responsabile dell'AMAT attraverso la seguente utenza:

• Utenza telefonica di reperibilità: Cell. ---------------

12. Disporre, solo in caso di ordine di evacuazione impartito dal Sindaco, sentito il

Prefetto, l'utilizzo delle strutture individuate per il ricovero della popolazione

eventualmente evacuata, contattando i responsabili attraverso le seguenti utenze:

• Ex scuola Codignola

• Utenza telefonica di reperibilità : Cell. -------------------------------------

• Palazzetto dello sport "PalaMazzola"

• Utenza telefonica di reperibilità : Cell. -------------------

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PIANO DI EMERGENZA IDROGEOLOGICA – Comune di Taranto Capitolo

5 - Modello d'Intervento 5

Procedure di emergenza pag. 5.32

13. Disporre, solo in caso di ordine di evacuazione impartito dal Sindaco, sentito il

Prefetto, l'invio presso il Palazzetto dello sport denominato "PalaMazzola" dei

volontari necessari alla predisposizione della struttura per l'assistenza della

popolazione evacuata, contattando i responsabili delle associazioni di volontariato

attraverso le seguenti utenze:

• Utenza telefonica di reperibilità : Cell. -----------------

Cell. -----------------

Cell. -----------------

14. Inviare pattuglie automontate per presidiare le Aree di emergenza individuate sulla

base delle necessità legate all'evento in corso (Ammassamento soccorsi - attesa -

ricovero\accoglienza) rappresentate nelle Tavole allegate al Piano;

15. Inviare pattuglie automontate per accertare la percorribilità degli itinerari di

evacuazione e di soccorso, facilitando il transito dei mezzi da e per le zone colpite;

16. Attivare i cancelli assegnati dal piano o quelli indicati dalla funzione di supporto

"Strutture Operative Locali", sulla base dell'evolversi dell'evento o dei dati

provenienti dai presidi territoriali;

17. Inviare, su disposizione del C.O.C., nelle aree interessate al rischio idrogeologico e

idraulico, pattuglie automontate, provviste di idonea apparecchiatura, per

comunicare alla popolazione residente o a coloro che svolgono attività lavorativa o

hanno cantieri in atto, campeggi fissi e temporanei, la necessità di attuare le misure

o i comportamenti di autoprotezione, nonché i messaggi predisposti dal piano nella

fase di Allarme;

18. A ragion veduta, e dopo averne valutata l'opportunità con il Sindaco e di concerto

con i responsabili delle funzioni di supporto tecniche ed operative del C.O.C.,

emettere l’ordinanza di chiusura delle scuole presenti sul territorio comunale e delle

strutture di interesse pubblico quali musei e biblioteche, ecc.

19. A ragion veduta, e dopo averne valutata l'opportunità con il Sindaco e di concerto

con i responsabili delle funzioni di supporto tecniche ed operative del C.O.C.,

emettere l’ordinanza di annullamento di tutte le manifestazioni a carattere pubblico in

corso o che si devono svolgere (nel breve termine) sul territorio comunale, come

feste, sagre, mercati ambulanti, attività sportive, spettacoli vari, concerti ecc.

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PIANO DI EMERGENZA IDROGEOLOGICA – Comune di Taranto Capitolo

5 - Modello d'Intervento 5

Procedure di emergenza pag. 5.33

20. Attivare il numero verde 800.811197, predisposto per l'informazione alla

popolazione, fornendo notizie in merito all'evento ricavandole dal messaggio di

allerta pubblicato sul sito ufficiale della protezione civile regionale;

21. Attivare, dopo averne valutata l'opportunità con i responsabili delle funzioni

disupporto tecniche ed operative del C.O.C., l'informazione alla popolazione,

diffondendo, attraverso i pannelli stradali - le radio o le TV locali, i messaggi

precompilati relativi alla fase del Allarme;

22. Contattare la Sala Operativa Integrata Regionale ( Acronimo : S.O.I.R. ) all'utenza

telefonica fissa : 080-5802212 o , in caso di inattività , ai cellulari dei responsabili - R.

Celeste cell. ---------------- o A. Giambattista cell. --------------------- - , per informarla

sulle misure intraprese, fornendo, nel contempo, notizie sulle eventuali criticità

riscontrate durante l'attività di monitoraggio e presidio territoriale delle pattuglie in

perlustrazione nelle aree a rischio;

23. Contattare il Centro Coordinamento Soccorsi della Prefettura ( Acronimo : C.C.S. ) ,

per informarlo sulle misure intraprese, fornendo, nel contempo, notizie sulle

eventuali criticità riscontrate durante l'attività di monitoraggio e presidio territoriale

delle pattuglie in perlustrazione nelle aree a rischio;

24. Informare, su disposizione del C.O.C. ed in seguito alle indicazioni da parte del

Servizio regionale di Protezione Civile in merito all'evoluzione regressiva dell'evento

in corso, la popolazione, le Radio e le TV locali della revoca dello stato di AIIarme.

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PIANO DI EMERGENZA IDROGEOLOGICA – Comune di Taranto

Capitolo 5 - Modello d'Intervento

5 Procedure di emergenza pag. 5.34

5.3.2. EVENTO NON PREVISTO

Il verificarsi di uno scenario di criticità non previsto è spesso legato al verificarsi di

fenomeni intensi molto localizzati quali ad esempio temporali, grandinate e/o trombe

d’aria; tali eventi sono infatti caratterizzati da una bassa predicibilità. Allo stato

attuale, non sono prevedibili, con sufficiente accuratezza ai fini dell’allertamento, gli

eventi pluviometrici intensi di breve durata, che riguardano porzioni di territorio

limitate a poche decine di chilometri quadrati e che risultano critici per il reticolo

idrografico minore e per le reti fognarie.

L’evento non previsto può tuttavia riguardare, più raramente, anche precipitazioni

nevose o piogge diffuse; ciò può accadere in particolari configurazioni

meteorologiche nelle quali l’evoluzione meteorologica risulta affetta da forte

incertezza, anche a breve termine.

Pertanto, di seguito si forniscono alcuni elementi per la gestione dell’emergenza

originata da un evento non previsto, onde consentire all'organizzazione comunale di

protezione civile di gestire al meglio l’occorrenza di eventuali effetti al suolo.

A tal fine, si definisce “evento non previsto” l’accadimento di uno scenario di

criticità per il quale NON sia stata emessa messaggistica di ALLERTA da parte del

Servizio Regionale di Protezione Civile, o che si verifichi in tempi molto più rapidi

rispetto alle previsioni, ma tuttavia tale da richiedere una risposta del sistema di

protezione civile ai diversi livelli di responsabilità.

L'organizzazione comunale di protezione civile dovrà prevedere, sulla base di

osservazioni e di verifiche effettuate nei luoghi interessati dall'evento, l’attivazione

delle fasi operative e delle conseguenti misure e azioni correlate, necessarie alla

gestione dell'emergenza causata dall’evento non previsto.

In caso di evento non previsto, al verificarsi di uno scenario di criticità o al

sopraggiungere di una segnalazione di pericolo per evento meteorologico-idraulico-

idrogeologico in atto, la Sala Radio Operativa della Polizia Locale informa

telefonicamente il Dirigente della Polizia Municipale ed il Presidente del Centro

Operativo Comunale (Acronimo: C.O.C.), delegato dal Sindaco.

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Capitolo 5 - Modello d'Intervento

5 Procedure di emergenza pag. 5.35

Il Presidente del C.O.C., valutata la situazione e a ragion veduta, di concerto con

il Sindaco dichiara attiva localmente la fase di allarme e attraverso la Sala Radio

Operativa convoca presso il Comando di Polizia Locale, sede del C.O.C., i

responsabili di tutte le Funzioni di Supporto ritenute necessarie per la gestione

dell'emergenza in corso, nonché organizza i presidi territoriali, al fine di verificare

concretamente la reale estensione e la gravità del fenomeno e di porre

immediatamente in essere le fasi operative per fronteggiare lo scenario di criticità in

atto.

Devono essere adottate in primo luogo quelle misure volte al SOCCORSO e alla

SALVAGUARDIA della popolazione, cui dovrà essere data immediata informazione

del fenomeno in corso e delle misure di autoprotezione da adottare, provvedendo se

necessario ad emettere ordinanza di evacuazione dalle aree colpite e ad

organizzare il ricovero delle persone evacuate.

Con immediatezza, il Presidente del C.O.C. comunica alla Prefettura e alla SOIR

le criticità in atto sul territorio, rappresentando quali azioni sono già state intraprese e

qualora la capacità di risposta comunale non sia adeguata all’evento in corso, le

richieste di primissima necessità, in termini di uomini, mezzi e attrezzature

necessarie a gestire la prima emergenza.

Mantenendo i contatti con la Prefettura e la SOIR devono essere quindi adottate,

a ragion veduta e dopo averne valutata l'opportunità con il Sindaco e di concerto con

i responsabili delle funzioni di supporto tecniche ed operative del C.O.C., tutte le

azioni necessarie al superamento dell'emergenza, per ritornare nel più breve tempo

possibile alle condizioni di normalità.

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PIANO DI EMERGENZA IDROGEOLOGICA – Comune di Taranto

Capitolo 5 - Modello d'Intervento

5

Procedure operative specifiche per emergenza neve pag. 5.36

5.4. PROCEDURE OPERATIVE SPECIFICHE PER EMERGENZA LEGATA

A CRITICITA' NELLA CIRCOLAZIONE STRADALE IN CASO DI

PRECIPITAZIONI NEVOSE

Premessa

Le procedure riportate di seguito derivano dal documento pianificatorio redatto dalla

Prefettura - Ufficio Territoriale del Governo di Taranto dal titolo "Piano di gestione delle

criticità nella circolazione stradale in caso di neve" . In tale Piano viene descritto il modello

di intervento per la gestione delle emergenze legate a criticità in caso di neve lungo la rete

viabile principale del territorio della Provincia di Taranto, secondo la suddivisione in fasi di

emergenza definite dal "Protocollo Operativo per la regolamentazione della circolazione dei

veicoli pesanti in autostrada in presenza di neve", sottoscritto il 14 dicembre 2005 da

Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, Ministero dell’Interno, Anas, Aiscat e le

associazioni degli autotrasportatori; esso si raccorda inoltre con lo specifico piano di

intervento per la “Gestione coordinata delle emergenze invernali sulle autostrade della

regione Puglia” redatto dal Compartimento Polizia Stradale per la Puglia e dalla Società

Autostrade – Direzione 8° Tronco.

Dal Piano della Prefettura sono state estratte unicamente le procedure operative di

competenza dell'Amministrazione Comunale. Si rimanda quindi al documento originale per

eventuali ulteriori approfondimenti o dettagli.

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Capitolo 5 - Modello d'Intervento

5

Procedure operative specifiche per emergenza neve pag. 5.37

Fasi dell'emergenza

Le fasi di allerta ed intervento sono 5. Per ogni fase viene descritto lo scenario atteso:

Neve “codice zero” Previsione di possibili nevicate.

E’ appena stato emesso un bollettino o un allerta meteo dal servizio meteorologico del

Dipartimento della Protezione Civile o da altro autorevole Ente nazionale o locale di

riferimento per la società concessionaria, da accreditare preventivamente, d’intesa con il

responsabile della Polizia Stradale.

Neve “codice verde” Precipitazione nevosa imminente.

Neve “codice giallo” Precipitazione nevosa in atto.

L’intensità non è critica ed è contrastata agevolmente dall’azione di tutti i mezzi operativi

e delle attrezzature disponibili; il traffico defluisce senza difficoltà. Sui tratti più impegnativi

per tracciato e/o tipologia di traffico (elevata componente merci) i possibili rallentamenti

non sono dovuti alle condizioni del fondo stradale.

Neve “codice rosso” Precipitazione nevosa intensa.

Il traffico defluisce in modo rallentato sui tratti più impegnativi. L’azione dei mezzi

antineve, non ostacolata da situazioni di blocco della carreggiata, garantisce ancora la

circolazione dei veicoli, sebbene rallentata.

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PIANO DI EMERGENZA IDROGEOLOGICA – Comune di Taranto

Capitolo 5 - Modello d'Intervento

5

Procedure operative specifiche per emergenza neve pag. 5.38

Neve “codice nero” Precipitazione nevosa in atto.

Blocco del traffico in una delle carreggiate per intraversamento di uno o più veicoli

innevato.

In tale situazione i forti rallentamenti o il fermo comunque imposto alla circolazione e,

pertanto, anche ai mezzi e alle attrezzature antineve, può determinare rapidamente la

perdita del controllo della situazione e l’insorgere di un vero e proprio stato di crisi.

Individuazione delle strade a rischio

Le principali strade a rischio citate nel Piano neve della Prefettura che interessano il

territorio comunale di Taranto sono le seguenti:

SS172: Taranto – Statte – Crispiano – Martina Franca

Taranto – Massafra – Palagiano - Castellaneta

Si deve tuttavia rimarcare che in caso di precipitazione nevosa intensa sono

potenzialmente a rischio tutte le strade della rete viabile del territorio comunale, con

particolare riguardo a quelle nelle zone a maggiore altitudine, ed in generale ovunque vi

siano tratti che possano presentare criticità legate alla presenza di manto nevoso, come ad

esempio:

tratti in forte pendenza

incroci

rotatorie

rampe

svincoli

cavalcavia

sottopassaggi.

Per tali tratti di viabilità dovranno essere adottati caso per caso i provvedimenti più

adatti, in funzione delle condizioni meteo e dello stato di innevamento delle singole strade,

in modo da garantire per quanto possibile la transitabilità in condizioni di sicurezza e

prevenire le situazioni di criticità.

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PIANO DI EMERGENZA IDROGEOLOGICA – Comune di Taranto

Capitolo 5 - Modello d'Intervento

5

Procedure operative specifiche per emergenza neve pag. 5.39

Aree di emergenza

Le aree di emergenza citate dal Piano della Prefettura, individuate dalla Polizia Stradale

si dividono in :

aree di assistenza all’utenza

punti di fermo per il montaggio delle catene

aree di accumulo dei mezzi pesanti

Aree di assistenza all’utenza

Sono aree destinate alla sosta in aree attrezzate o prossime ad esercizi commerciali da

utilizzarsi in caso di chiusure tecniche o limitate situazioni di crisi della circolazione.

Le predette aree in territorio comunale di Taranto sono:

Area parcheggio ILVA S.S. 7 Appia Km. 649

Punti di fermo per il montaggio delle catene

I punti sono individuati presso gli svincoli autostradali precedenti all’area interessata

dall’obbligo di catene montate per i tratti autostradali. Inoltre per le situazioni di particolare

emergenza verranno individuate localmente aree provvisorie per il montaggio delle catene.

Aree di accumulo dei mezzi pesanti

Per l’accumulo dei mezzi pesanti in territorio comunale di Taranto potranno essere

utilizzate le seguenti aree:

S.S. 106 area portuale

Area parcheggio ILVA S.S. 7 Appia Km. 649

Percorsi alternativi

Il percorso alternativo nel caso di blocco della circolazione su tratto autostradale è

rappresentato dalla S.S. 100.

L’utilizzo del tratto in questione richiederà la verifica della perfetta transitabilità dello

stesso e l’utilizzazione prioritaria di uomini e mezzi per la pulizia della sede stradale da

parte di ANAS.

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PIANO DI EMERGENZA IDROGEOLOGICA – Comune di Taranto

Capitolo 5 - Modello d'Intervento

5

Procedure operative specifiche per emergenza neve pag. 5.40

In caso di blocco del traffico in autostrada e sulla SS 100 per condizioni particolarmente

avverse, i veicoli provenienti dalla SS 106 e diretti verso il nord invece di imboccare la

SS 106 dir e la SS7 devono proseguire lungo la SS 7 fino a Brindisi, dirigendosi quindi

verso Bari lungo la SS 16.

L’adozione di questa soluzione richiederà la preventiva verifica, nei territori comunali

interessati, della percorribilità dei suddetti tratti stradali alternativi.

Procedure

Le procedure della presente pianificazione saranno attivate in relazione alla

classificazione con codice colore del livello di criticità nella circolazione stradale e

dell’evoluzione delle condizioni meteorologiche. La Prefettura curerà l’inoltro delle

comunicazioni concernenti la determinazione della fase di allerta ai soggetti non

direttamente destinatari delle previsioni meteo comunque predisposte e/o disponibili.

Tali previsioni sono, allo stato, costituite dalle comunicazioni inoltrate dalla Direzione 8°

Tronco della Società Autostrade per l’Italia - secondo quanto stabilito dal “Piano Operativo

per la gestione di interventi in autostrada A14 e A16 in caso di emergenza neve” stilato

dalla citata Direzione e dal Compartimento della Polizia Stradale per la Puglia - e dagli

“Avvisi di condizioni meteorologiche avverse” emessi dal Centro Funzionale Centrale

presso la Presidenza del Consiglio - Dipartimento di Protezione Civile.

La Prefettura potrà decretare il passaggio alla fase successiva o l’annullamento della

fase di allerta raggiunta sulla base della valutazione delle previsioni meteo e delle reali

condizioni della circolazione sul sistema viario provinciale, dandone specifica

comunicazione.

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PIANO DI EMERGENZA IDROGEOLOGICA – Comune di Taranto

Capitolo 5 - Modello d'Intervento

5

Procedure operative specifiche per emergenza neve pag. 5.41

Procedure da attivare da parte del Comune

Fase di Preallerta: CODICE ZERO

Scambio informazioni meteo

Acquisizione informazioni su stato viabilità su tratti limitrofi ed alternativi

Preparazione informazione all’utenza

Fase di Allerta: CODICE VERDE

Scambio informazioni meteo

Acquisizione informazioni su stato viabilità su tratti limitrofi ed alternativi

Intensificazione vigilanza su tratti stradali a rischio

Allertamento mezzi spalaneve e spargisale

Allertamento organizzazioni di volontariato di P.C. per il concorso in eventuali azioni di supporto

Fase di Intervento 1: CODICE GIALLO

Verifica condizioni di praticabilità delle strade di competenza

Salatura sede stradale

Su richiesta della Prefettura comunicazione del nominativo del referente per la gestione delle eventuali criticità nella circolazione, del suo recapito telefonico nonché di un recapito telefax e/o di posta elettronica

Predisposizione delle aree di assistenza all’utenza

Fase di Intervento 2: CODICE ROSSO

Mantenimento delle condizioni di praticabilità delle strade di competenza.

Alla ricezione del messaggio relativo alla fase d’allerta “codice rosso” comunicazione del nominativo del referente per la gestione delle eventuali criticità nella circolazione, del suo recapito telefonico nonché di un recapito telefax e/o di posta elettronica

Attivazione delle associazioni di volontariato per eventuale distribuzione di generi di conforto ad utenti in difficoltà

Collaborazione nell’attuazione dei provvedimenti di regolazione della viabilità.

Individuazione dei tratti stradali comunali di collegamento con le frazioni e le abitazioni lontane dal centro e mantenimento della loro praticabilità;

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Capitolo 5 - Modello d'Intervento

5

Procedure operative specifiche per emergenza neve pag. 5.42

Fase di Intervento 3: CODICE NERO

Mantenimento delle condizioni di praticabilità delle strade di competenza

Predisposizione delle aree di assistenza all’utenza.

Coordinamento delle associazioni di volontariato per eventuale distribuzione di generi di conforto ad utenti in difficoltà

Acquisizione generi di conforto per assistenza.

Individuazione dei tratti stradali comunali di collegamento con frazioni ed abitazioni lontane dal centro e mantenimento della loro praticabilità; collaborazione nell’attuazione dei provvedimenti di regolazione della viabilità.

Informazione

L’informazione agli utenti sarà resa dai soggetti deputati, secondo le procedure ordinarie.

Limitatamente agli avvisi concernenti la viabilità, il Sindaco, nell’ambito dell’informazione

resa alla popolazione su situazioni di pericolo per calamità naturali, consulta il Comitato

Operativo per la Viabilità, ove convocato, o, in mancanza, il Comandante della Sezione

Polstrada di Taranto.

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PIANO DI EMERGENZA IDROGEOLOGICA – Comune di Taranto

Compilatore: M6 srl 6 - Allegati

Compilato il: 19/11/2015

Aggiornato al: Allegato A - Aree e punti da monitorare nelle fasi

di allerta pag. A.A.1

Allegato A

Aree e specifiche intersezioni da monitorare nelle fasi di allerta per il rischio “Meteo-Idrogeologico-Idraulico”, non esaustive dell’attività di monitoraggio

Rischio Eventi Meteorologici Intensi

Codice Zone interessate Note

1 Lido Azzurro: Calata Saracena

2 Lido Azzurro: Calata Carbonaro (tratto sovrapasso SS106)

3 Lido Azzurro: Calata La Torretta

4 Lido Azzurro: Corso Tara

5 Lido Azzurro: Calata Proficchia

6 Via Niccolò Machiavelli

7 Viale del Lavoro - Quartiere Paolo VI

8 Via Bruno Buozzi

9 Via De Vincentis

10 Via Troilo

11 Via Costantinopoli

12 Via Costantinopoli incrocio Via Napoli

13 Viale Duca D'Aosta

14 Via Porto Mercantile- rotatoria-Via Mercato Nuovo

15 Terminal Bus

16 Via Umberto Cagni-Via Ferdinando Acton

17 Viale Virgilio: tratto tra Via Sorcinelli e Via Umbria

18 Via Giobatta Magnaghi tutta

19 Rondò V.le Unicef – C. Battisti

20 Sottopasso di viale Magna Grecia

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PIANO DI EMERGENZA IDROGEOLOGICA – Comune di Taranto

Compilatore: M6 srl 6 - Allegati

Compilato il: 19/11/2015

Aggiornato al: Allegato A - Aree e punti da monitorare nelle fasi

di allerta pag. A.A.2

Codice Zone interessate Note

21 Sottopasso di via Dante

22 Sottopasso di via Ancona

23 Sottopasso via per Massafra ( Croce )

24 Via Ancona ( Bretella laterale dx , senso di marcia verso S.Vito ) altezza di C. Italia

25 Via Lago Maggiore: tratto tra Via Lago di Bolsena e Via Lago di Alimini Grande

26 Via Lago di Montepulciano

27 Via Ancona ( Bretella laterale dx , senso di marcia verso S.Vito ) altezza di C. Italia

28 Via Napoli

29 Strada Provinciale 49 Taranto- Statte ( Pressi acquedotto Romano – Perimetro stabilimento I.L.V.A.)

30 Viale Jonio: tratto tra Viale Magna Grecia e Via Filonide

31 Praia a Mare: Viale Jonio tratto tra Viale del Tramonto e Via Storione

32 Lama: Via Tre Fontane, tratto tra Via Cicas e Via Edelweiss

33 Lama: Via Tre Fontane, tratto tra Via Genziane e Via Garofani

34 Scuola Viola via Zara

36 Palazzetto dello sport “Palamazzola” via C. Battisti n° 269.

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PIANO DI EMERGENZA IDROGEOLOGICA – Comune di Taranto

Compilatore: M6 srl 6 - Allegati

Compilato il: 19/11/2015

Aggiornato al: Allegato A - Aree e punti da monitorare nelle fasi

di allerta pag. A.A.3

Rischio idraulico

Codice Zone interessate Note

A

Zona occidentale del territorio comunale (Contrada Pantano, Lido Azzurro, Foce del Tara;

Zona Distripark, zona piccole imprese, zona a nord del Molo Polisettoriale, zona Scolo Fiumetto;

Zona al confine con Statte, a nord del rilevato della ferrovia per Bari.

B Zona nei pressi della portineria C (nord) dell'ILVA.

C Zona della Salina Grande

D Zona orientale al confine con Faggiano (tra Pulsano e la zona industriale di San Giorgio Ionico)

E

Zona all'estremo nordorientale del territorio comunale e zona appartenente alla piccola isola amministrativa al confine con Grottaglie, lungo il Canale Gronci - Genzano – Sessolo

F Zona al confine settentrionale con Montemesola, lungo il Canale Levrano d'Aquino

G Zona del Canale Marullo

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PIANO DI EMERGENZA IDROGEOLOGICA – Comune di Taranto

Compilatore: M6 srl 6 - Allegati

Compilato il: 19/11/2015

Aggiornato al: Allegato B - Rubrica telefonica pag. A.B.1

Allegato B

Rubrica telefonica

Centro Operativo Comunale (C.O.C.)

Descrizione Nominativo Recapiti

Presidente C.O.C.

Capo di Gabinetto del Sindaco

Giuseppe Licciardello

Tel. --------------------------

E. mail [email protected]

F1 - Tecnico-scientifica e pianificazione

Cosimo Damiano Borsci Tel.

E. mail [email protected]

F2 - Sanità, Assistenza sociale e veterinaria

Piera Maiorano Tel. ------------------------------ E. mail [email protected]

F3 - Volontariato Michele Ursi Tel. ---------------------------- E. mail [email protected]

F4 - Materiali e Mezzi Marino Lacatena

Tel. ------------------------------

E. mail [email protected]

F5 - Servizi Essenziali e Attività Scolastiche

Saverio Resta Tel. ------------------------------ E. mail [email protected]

F6 - Censimento Danni a persone e cose

Vincenzo Santini Tel. ------------------------------ E. mail [email protected]

F7 - Strutture Operative locali

Tomai Cosimo Tel. ------------------------------ E. mail [email protected]

F8 - Mass – Media e Informazione

Giuseppe Licciardello Tel. ------------------------------

E. mail [email protected]

F9 Assistenza alla popolazione

Angela Laruccia Tel. ------------------------------ E. mail [email protected]

Sindaco Ippazio Stefano Tel. ------------------------------ E. mail [email protected]

Comandante P.M. Michele Matichecchia Tel. ------------------------------- E. mail

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PIANO DI EMERGENZA IDROGEOLOGICA – Comune di Taranto

Associazioni di volontariato

Descrizione Nominativo Recapiti

Associazione Volontari

2 Mari

Presidente

Pietro Secci

Tel.h24 --------------------------

E. mail

Associazione Volontari

2 Mari

Responsabile incaricato

Rosaria Mercorella ----------------------------

E. mail

E. mail

Tel.

E. mail

Tel.

E. mail

Tel.

E. mail

Tel.

E. mail

Aree di ricovero

Descrizione Nominativo Recapiti

Ex scuola Codignola

Tel.h24 ------------------------------------------------------------------------

E. mail

Palazzetto dello sport ”Palamazzola”

Tel.h24 -------------------------------------

E. mail

Associazione Volontari

2 Mari Responsabile incaricato

Castronuovo Stefano---------------------------

[email protected]. Ciaccia Tommaso

Sig. Fasano [email protected]

Tel.h24

Tel.h24

6 - Allegati

Allegato B - Rubrica telefonica

Compilatore: M6 srlCompilato il: 19/11/2015Aggiornato al : pag. A.B.2

kioaa
Nota
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PIANO DI EMERGENZA IDROGEOLOGICA – Comune di Taranto

Servizi Essenziali

Descrizione Nominativo Recapiti

2i Rete Gas ( Concessionario Distributore Gas naturale )

Ing. Giuseppe Antonio Surico

Tel.h.24 800901313

Cell. -------------------------

E. mail [email protected]

Terna Rete Italia (gestore della sicurezza della rete di energia elettrica Nazionale)

Capo Turno di Servizio Tel. h 24 0813852601 – 08119982601 -

0813026001

E. mail [email protected] [email protected]

Enel Distribuzione S.p.A. Centro Operativo Lecce Tel. h24 0832517805

E. mail [email protected]

A.Q.P. Acquedotto Pugliese Tel. 800735735

6 - Allegati

Allegato B - Rubrica telefonica

Compilatore: M6 srlCompilato il: 19/11/2015Aggiornato al : pag. A.B.3

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PIANO DI EMERGENZA IDROGEOLOGICA – Comune di Taranto

Ditte fornitrici di servizi e materiali

Descrizione Nominativo Recapiti

A.M.A.T. Azienda per la Mobilità nell'Area di Taranto Responsabile

p.i. Cosimo Russo

Tel. h 24

------------------------------ E. mail [email protected]

SOC. SPLENDOR SUD Pulizia Disinfezione Ambienti

Sig. Abruzzese Tel. ---------------------------------

E. mailSoc. CHEMIPUL Italiana S.r.l Pulizia Disinfezione Ambienti

Sig. Bianculli Tel. ---------------------------------

E. mailSoc. UNIVAL:SO S.r.l Lavori edili ,elettrici,idraulici e carpenteria metallica

Tel. E. mail

Soc. TECNO GF Service S.r.l Lavori edili ,elettrici,idraulici e carpenteria metallica

Tel. E. mail

Soc. AFIS Sturamento e disincrostazione bagni

Tel. E. mail

Soc. Ruggieri S.r.l. Fornitura materiale edile , iraulico ed elettrico

Tel. E. mail

TEOMA S.r.l Pulizia Disinfezione Ambienti Tel. ------------------------------------

E. mailVIS S.p.A Vigilanza

Sig. Cuttano Tel. -----------------------------------

E. mailMETRONOTTE S.r.l Vigilanza

Sig. Barbaro Tel. ----------------------------------- E. mail

099 7774046

[email protected]

[email protected]

099 7774046

6 - Allegati

Allegato B - Rubrica telefonica

Compilatore: M6 srlCompilato il: 19/11/2015Aggiornato al : pag. A.B.4

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PIANO DI EMERGENZA IDROGEOLOGICA – Comune di Taranto

Compilatore: M6 srl 6 - Allegati

Compilato il: 20/11/2015

Aggiornato al: Allegato C - Cancelli di blocco della viabilità e

deviazione del traffico pag. A.C.1

Allegato C

Cancelli di blocco della viabilità e deviazione del traffico

Codice Ubicazione Compito

1

S.S. 106 – svincolo lido Azzurro Ovest\Massafra (Km. 482+800) direzione R. Calabria - TA ;

bloccare il traffico veicolare proveniente da Reggio Calabria e diretto verso Taranto, deviandolo su viabilità di servizio per effettuare inversione di marcia

2

Complanare SS. 106 – svincolo lido Azzurro Ovest\Massafra (Km. 482+800) direzione R. Calabria - TA

impedire al traffico veicolare , deviato al cancello 1, di rientrare sulla SS.106 in direzione Taranto.

3

S.S. 106 – svincolo lido Azzurro Est\Stazione Cagioni (Km. 485) direzione TA – R. Calabria ;

bloccare il traffico veicolare proveniente da Taranto e diretto verso Reggio Calabria, deviandolo su viabilità di servizio per effettuare inversione di marcia

4

Complanare SS. 106 – svincolo lido Azzurro Est\Stazione Cagioni (Km. 485) direzione TA – R. Calabria

impedire al traffico veicolare , deviato al cancello 3, di rientrare sulla SS.106 in direzione R. Calabria , indicando la viabilità per l’inversione di marcia e di rientro verso TA.

5

Complanare SS. 106 – svincolo lido Azzurro Est\Stazione Cagioni (Km. 485) direzione TA – R. Calabria

impedire al traffico veicolare , deviato al cancello 4, di rientrare sulla SS.106 in direzione R. Calabria , indicando la viabilità per l’inversione di marcia e di rientro verso TA

6

S.S. 106 – svincolo Taranto Terminal Container (Km. 488+300) direzione TA - R. Calabria ;

bloccare il traffico veicolare proveniente da Taranto e diretto verso Reggio Calabria , deviandolo su viabilità di servizio per effettuare inversione di marcia

7 Complanare S.S. 106 – svincolo Taranto Terminal Container (Km. 488+300) direzione TA - R. Calabria

impedire al traffico veicolare , deviato al cancello 6, di rientrare sulla SS.106 in direzione R. Calabria , indicando la viabilità per l’inversione di marcia e di rientro verso TA

8

Viabilità di collegamento fra la S.S. 106 e la S.S.7 , al secondo Rondò raggiungibile, percorrendo la viabilità di collegamento, in direzione di marcia da S.S.106 verso S.S. 7

impedire al traffico veicolare , proveniente dalla S.S. 7 o dalla S.P. 48, di proseguire in direzione della S.S.106, indicando l’inversione di marcia.

9 S.S. 7 – svincolo nei pressi distributore gas metano (Km.641+300) direzione BA - TA

impedire al traffico in transito sulla SS.7 di svoltare sulla S.P.38 all’altezza distributore di gas Metano, indicando il proseguimento verso Taranto;

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PIANO DI EMERGENZA IDROGEOLOGICA – Comune di Taranto

Compilatore: M6 srl 6 - Allegati

Compilato il: 20/11/2015

Aggiornato al: Allegato C - Cancelli di blocco della viabilità e

deviazione del traffico pag. A.C.2

Codice Ubicazione Compito

10 Rondò di confluenza di via Lago di Pergusa – via Gioacchino Toma – S.P.104

impedire al traffico veicolare proveniente da via L. di Pergusa (TA) e da via Toma ( Talsano ) nonché dalla S.P. 104 ( direzione Talsano – Pulsano – Leporano ) di proseguire sulla S.P. 104 in direzione di Pulsano o Leporano.

11 Rondò di confluenza della S.P. 104 e della strada vicinale Solito

impedire al traffico veicolare proveniente dalla S.P. 104 e dalla strada vicinale Solito, di percorrere la S.P.104 in direzione di Talsano.