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IL DIRIGENTE LL.PP. Comune di GIUGLIANO IN CAMPANIA Titolo Allegato ING. DOMENICO D'ALTERIO PROGETTISTA - UTC IL SINDACO DOTT. ANTONIO POZIELLO RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO - UTC GEOM. RAFFAELE DI LAURO Numero Tavola Scala REGIONE CAMPANIA &LWWj 0HWURSROLWDQD GL 1DSROL Settore Edilizia e Lavori Pubblici RECUPERO E RAZIONALIZZAZIONE DEGLI IMMOBILI E DEGLI ALLOGGI E.R.P. INTERVENTI DI MANUTENZIONE STRAORDINARIA '(*/, ,002%,/, ', 35235,(7 &2081$/( ,1 /2&$/,7 &$6$&(//( Legge 23/05/2014 n.80 e D. I. 16/03/2015 - Interventi di Manutenzione Straordinaria "Tipo b" DIPARTIMENTO DELLE POLITICHE TERRITORIALI - settore edilizia pubblica abitativa GEOM. GIUSEPPE SPERANZA PROGETTO ESECUTIVO Fase All. B2 Rev03 RELAZIONE TECNICA E MODALITA' DI CALCOLO IMPIANTI ELETTRICI E SPECIALI

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IL DIRIGENTE LL.PP.

Comune diGIUGLIANO IN CAMPANIA

Titolo Allegato

ING. DOMENICO D'ALTERIOPROGETTISTA - UTC

IL SINDACODOTT. ANTONIO POZIELLO

RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO - UTCGEOM. RAFFAELE DI LAURO

Numero Tavola Scala

REGIONE CAMPANIA

Città Metropolitana di Napoli Settore Edilizia e Lavori Pubblici

RECUPERO E RAZIONALIZZAZIONE DEGLI IMMOBILI EDEGLI ALLOGGI E.R.P. INTERVENTI DI MANUTENZIONE STRAORDINARIADEGLI IMMOBILI DI PROPRIETÀ COMUNALE IN LOCALITÀ CASACELLE

Legge 23/05/2014 n.80 e D. I. 16/03/2015 -Interventi di Manutenzione Straordinaria "Tipo b"

DIPARTIMENTO DELLE POLITICHE TERRITORIALI - settore edilizia pubblica abitativa

GEOM. GIUSEPPE SPERANZA

PROGETTO ESECUTIVOFase

All. B2 Rev03

RELAZIONE TECNICA EMODALITA' DI CALCOLO

IMPIANTI ELETTRICI E SPECIALI

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PROGETTO ESECUTIVO DI RECUPERO E RAZIONALIZZAZIONE DEGLI IMMOBILI E DEGLI ALLOGGI DI EDILIZIA RESIDENZIALE PUBBLICA IN LOCALITÀ CASACELLE

COMUNE DI GIUGLIANO IN CAMPANIA (Provincia di NAPOLI)

RELAZIONE TECNICA E DI CALCOLO

IMPIANTI ELETTRICI E SPECIALI

Progetto esecutivo di Recupero e Razionalizzazione degli Immobili e degli Alloggi di Edilizia Residenziale

Pubblica in Località Casacelle (Delibera di giunta Regionale n° 341 del 29/07/2015)

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INDICE 1. PREMESSA .............................................................................. 3

2. NORMATIVE DI RIFERIMENTO ............................................... 7

3. METODO DI CALCOLO .......................................................... 10

4. DESCRIZIONE DEGLI IMPIANTI E DISPOSIZIONI GENERALI .. 17

4.1 DISTRIBUZIONE DORSALI INTERNE ................................... 18

4.2 IMPIANTI APPARTAMENTI E PARTI COMUNI ................... 21

4.3 IMPIANTO TELEFONICO .................................................... 27

4.4 IMPIANTI DI PROTEZIONE ................................................. 28

4.5 ILLUMINAZIONE ESTERNA PARTE COMUNIErrore. Il

segnalibro non è definito.

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1. PREMESSA

Nell’ambito del progetto ‘’Recupero e Razionalizzazione degli Immobili e degli Alloggi

di Edilizia Residenziale Pubblica’’ (Delibera di giunta Regionale n° 341 del

29/07/2015) si prevede il recupero e la razionalizzazione degli Immobili e degli alloggi

di Edilizia Residenziale Pubblica siti in località Casacelle; la riorganizzazione

complessiva dell’area restituirà, nell’ambito del complessivo tessuto urbano esistente,

una migliore fruibilità ambientale.

La presente relazione descrive gli impianti ELETTRICI e SPECIALI necessari per la

riqualificazione di due corpi di fabbrica, funzionalmente autonomi, identici e

speculari contenenti ciascuno

46 alloggi di varia pezzatura,

distribuiti in 4 piani fuori terra

e un piano seminterrato; i

fabbricati sono divisi tra loro

da due strade che li

costeggiano longitudinalmente

separate da un marciapiede

spartitraffico.

Ciascun corpo fabbrica consta di 4 vani scala indipendentemente accessibili dalla strada

esterna.

Da un punto di vista funzionale i due corpi di fabbrica si sviluppano, nei seguenti livelli:

Piano seminterrato: adibito a box e garage privati; nelle zone comuni dei piani

seminterrati verranno realizzati i nuovi locali ‘’contatori ENEL’’;

Nei piani superiori, dal piano terra al terzo, sono ubicati gli alloggi.

Piano copertura, su cui verranno collocati:

- Estrattori per i dovuti ricambi d’aria dei locali bagni.

- Apparecchiature per ricezione TV terrestre e satellitare.

L'area pertinenziale degli edifici sarà destinata a zone a verde, quest’ultime

piantumate con essenze autoctone ed arboree.

Visto lo stato di vetustà in cui versano la maggior parte degli alloggi interni e delle parti

comuni, nell’intento di adeguare tutti gli impianti alle vigenti normative si è scelto il

totale rifacimento degli stessi.

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CONTESTO DEGLI INTERVENTI

Gli interventi da svolgersi progrediranno per piccole porzioni di edificio cosicché da

non inficiare in maniera significativa la vita dei residenti che comunque necessiteranno

di un alloggio alternativo temporaneo durante la realizzazione degli interventi interni la

propria abitazione.

Gli impianti all'interno saranno installati in ambienti totalmente protetti dalle

intemperie, nei quali si esclude totalmente l'uso di sostanze corrosive che possano

modificare le caratteristiche dei componenti installati.

Il complesso edilizio è costituito da due corpi di fabbrica e un’area comune. I calcoli

sono stati eseguiti per un solo edificio e per le parti comuni. I risultati sono validi anche

per il secondo fabbricato che è ad esso speculare.

Le seguenti descrizioni si intendono non esclusive e non limitative in quanto si dovrà comunque

organizzare l’esecuzione di tutte le opere occorrenti anche per quei particolari che non risultassero

indicati nella presente relazione e negli altri elaborati di progetto esecutivo, ma siano necessari per

l’esecuzione delle opere e comunque, per le quantità necessaria alla realizzazione completa

dell’intervento, in funzione dell’obiettivo finale previsto.

Il posizionamento delle apparecchiature ed i percorsi delle tubazioni sviluppati sugli elaborati grafici di

progetto sono da intendersi indicativi e dovranno essere concordati con la Direzione Lavori a seguito di

attività specialistiche di verifica e funzionalità degli impianti esistenti.

L’impresa Appaltatrice dei lavori in oggetto si assume l’onere di proporre elaborati grafici costruttivi, il

tracciato di tutti i circuiti di tubazioni ed il posizionamento delle apparecchiature / componenti, nonché

le relative verifiche di dimensionamento, sottoponendo alla Direzione Lavori idonea documentazione ed

eventuali relazioni tecniche giustificative, con congruo anticipo rispetto al progredire dei lavori, allo scopo

di ottenere benestare preventivo per l’esecuzione degli stessi.

Nei locali non interessati da interventi edili (nuove pavimentazioni e/o

ripristino intonaci, ecc.) il nuovo impianto elettrico dovrà essere realizzato

utilizzando canaline plastiche esterne; in accordo alla D.L., potrà essere valutata

la possibilità di riutilizzare le tubazioni sottotraccia esistenti, solo dopo averne

verificato l’integrità e la corrispondenze alla normativa vigente.

In tutti g li altri locali, la realizzazione degli impianti dovrà essere sotto-traccia.

Per quanto non espressamente riportato nelle seguente Relazione, si rimando al

Capitolato Speciale di Appalto e al Disciplinare Tecnico Impianti, nonché a tutti

g li elaborati grafici.

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CRITERI UTILIZZATI PER LE SCELTE PROGETTUALI

Per soddisfare i requisiti dell'impianto elettrico, si sono fissati questi due fondamentali

obiettivi:

- la flessibilità nel tempo: la facilità d'adeguamento dell'installazione alle

mutevoli esigenze abitative ed organizzative;

- la sicurezza ambientale: intesa come protezione delle persone e delle

cose, che in qualche modo debbano interagire con l'ambiente in piena

coerenza con la norma CEI 64-8;

- specifiche esigenze derivanti dalla destinazione d'uso dei locali;

- reperibilità dei materiali sul mercato;

- praticità per gli interventi di manutenzione successivi alla messa in opera.

Le utenze elettriche delle parti comuni alle due palazzine saranno alimentante da un

sistema indipendente dotato di una propria fornitura di energia.

Ogni palazzina disporrà di una distribuzione elettrica per la parti comuni (luci,

ascensore, centrali tecnologiche) e di un sistema di montanti per l’alimentazione delle

singole unità abitative con il proprio punto di allaccio.

QUALITÀ E CARATTERISTICHE DEI MATERIALI UTILIZZATI

Tutti i materiali e gli apparecchi impiegati sono adatti all’ambiente in cui sono installati e

hanno caratteristiche tali da resistere alle azioni meccaniche, corrosive, termiche o

dovute all’umidità alle quali possono essere esposti durante l’esercizio. Tutti i materiali e

gli apparecchi sono rispondenti alle norme CEI ed alle Tabelle di unificazione CEI-

UNEL, ove queste esistano. Inoltre tutti i materiali ed apparecchi per i quali è prevista

la concessione del marchio di qualità sono muniti del contrassegno IMQ.

PROGETTO IMPIANTI ELETTRICI Rileviamo che i fabbricati oggetto dell’intervento sono già serviti da tutte le reti ‘’di

servizio primarie’’, ad oggi operanti:

Rete fognaria.

Rete di adduzione e distribuzione idrica acqua potabile.

Rete di distribuzione gas.

Rete di distribuzione energia elettrica.

Rete linee di comunicazioni.

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I singoli allacci di tutte le reti andranno comunque verificati e se necessario adeguati

per garantire il perfetto funzionamento.

L’energia elettrica è fornita alle differenti utenze che coesistono nella struttura secondo

il seguente schema:

- Una fornitura di energia dedicata all’alimentazione del Quadro elettrico parti

comuni di ogni singola scala dei corpi di fabbrica.

- Novantadue forniture di energia per utenze domestiche dei due fabbricati.

Il sistema di alimentazione e del tipo TT (alimentazione direttamente dalla linea in bassa

tensione a 400V del distributore).

Tutti i terminali, prese, corpi illuminanti, macchine di centrale, saranno protetti da

singolo interruttore automatico magnetotermico differenziale ad alta sensibilità idn

0,03°.

In ognuno dei fabbricati, all’interno del piano seminterrato, nei singoli locali Enel di

ogni scala saranno installati i seguenti apparecchi:

- Quadro Q_Parti Comuni dove verranno collegate tutte le utenze che serviranno gli

ambienti comuni di ogni singola scala e sono:

- Impianto Citofoni

- Impianto Ascensore

- Impianto Luce emergenza vano scala

- Impianto Luce ordinario vano scala

- Impianto TV Terrestre e Satellitare

- Impianto centrale idrica, quest'ultimo verrà collegato solo nel Quadro

elettrico parti comuni scala A Edificio A.

I circuiti luci ordinarie ed emergenza dei vani scale saranno servite da linee dedicate e

protette.

Il circuito di luce ordinario di ogni vano scala sarà dotato di un crepuscolare che

consentirà l'accensione automatica delle luci, mentre le lampade di emergenza del tipo

SE, saranno installate nelle vie di fuga e sui ballatoi di ogni pianerottolo dei vani scale e

si accenderanno solo in mancanza di energia elettrica.

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L’illuminazione esterna del porticato, costituita da un sistema a soffitto e da punti a

parete, è servita da due distinte linee. L’accensione delle luci è comandata anch'essa da

crepuscolare,

Tutti gli impianti del piano seminterrato saranno realizzati entro involucri e tubazioni

che ne assicureranno un grado di protezione IP5x e canalina metallica 100x75mm che

sarà installata a soffitto del piano in modo da poter accedere ai vari ambienti del piano

come le cantinole e locali enel di ogni singola scala del fabbricato.

La distribuzione interna delle singole unità abitative sarà suddivisa su quattro circuiti

indipendenti protetti da interruttore magnetotermico. A monte, a protezione di tutti i

circuiti è previsto un interruttore automatico magnetotermico differenziale in classe AC

da 25 A con Idn = 0,03 A.

I tre circuiti saranno:

‐ Linea luci protetta da interruttore con In 10 A

‐ Linea prese protetta da interruttore con In 16 A

‐ Linea WC protetta da interruttore con In 16 A

2. NORMATIVE DI RIFERIMENTO

Le norme tecniche di riferimento sono le seguenti:

- Decreto Legislativo 9 Aprile 2008, n. 81 (Testo coordinato con il Decreto Legislativo

3 agosto 2009, n. 106) “Testo Unico in materia di Tutela della Salute e della Sicurezza nei

luoghi di Lavoro”;

- D.P.R. 380/2001 “Testo unico per l'edilizia”;

- DM Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti del 14.01.2008: Norme

tecniche per le costruzioni;

- Decreto Ministeriale 16/03/2015 Ministero delle Infrastrutture e trasporti

Criteri per la formulazione di un programma di recupero e razionalizzazione degli immobili e

degli alloggi di edilizia residenziale pubblica”;

- Piano Nazionale di Edilizia Abitativa (D.P.C.M. 16 Luglio 2009);

- L. 13/1989 “Disposizioni per favorire il superamento e l'eliminazione delle barriere

architettoniche begli edifici privati”;

- Decreto Legislativo 19 agosto 2005, n°192. Attuazione della direttiva

2002/91/CE relativa al rendimento energetico in edilizia. Testo aggiornato a marzo 2014.

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- Legge 186/68: “Disposizioni concernenti la produzione di materiali, apparecchiature,

macchinari, installazione e impianti elettrici ed elettronici”;

- DM n. 37 del 22 gennaio 2008: “Regolamento concernente l’attuazione dell’art. 11-

quaterdecies, comma 13, lettera a) della legge n. 248 del 2 dicembre 2005, recante riordino

delle disposizioni in materia di attività di installazione degli impianti all’interno degli edifici”

(G.U. n. 61 del 12/03/2008)

- Norme CEI 64-4 fasc. 1438: “Impianti elettrici in locali adibiti ad uso medico”;

- Norme CEI 64-8: “Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a

1000V in alternata e a 1500V in corrente continua”;

- Norma CEI 64-2 (quarta edizione) "Impianti elettrici nei luoghi con pericolo di

esplosione - Prescrizioni specifiche per la presenza di polveri infiammabili e sostanze esplosive"

- Norme CEI 64-12 Fasc. 2093G: “Guida per l’esecuzione dell’impianto di terra negli

edifici per uso residenziale e terziario”;

- CEI 81-10/1 (EN 62305-1): "Protezione delle strutture contro i fulmini. Parte 1:

Principi Generali" Marzo 2006;

- CEI 81-10/2 (EN 62305-2): "Protezione delle strutture contro i fulmini. Parte 2:

Gestione del

- rischio" Marzo 2006;

- CEI 81-10/3 (EN 62305-3): "Protezione delle strutture contro i fulmini. Parte 3:

Danno fisico e pericolo di vita" Marzo 2006;

- Norme CEI 64-7: “Impianti elettrici di illuminazione pubblica e similari”;

- Norme CEI 11-1: “Impianti di produzione, trasporto e distribuzione di energia elettrica.

Norme Generali”;

- Norme CEI 11-17: “Norme per gli impianti di produzione, trasporto e distribuzione di

energia elettrica. Linea in cavo”;

- Norme CEI 11-8: “Impianti di Terra”;

- EN 60439-1 Parte1 (Terza Edizione, 1995): “Apparecchiature di Serie (AS) soggette a

prove di tipo e apparecchiature non di serie (ANS) parzialmente soggette a prove di tipo”;

- EN 60439-2 Part 2 (Prima Edizione, 1995): “Prescrizioni particolari per i condotti a

sbarre”;

- EN 60439-3 Part 3 (Prima Edizione, 1992): “Prescrizioni particolari per apparecchiature

assiemate di protezione e di manovra destinate ad essere installate in luoghi dove personale non

addestrato ha accesso al loro uso. Quadri di distribuzione (ASD)”;

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- EN 60439-4 Part 4 (Prima Edizione, 1992): “Prescrizioni particolari per apparecchiature

assiemate per cantiere (ASC)”;

- Norma CEI 17-43: “Metodo per la determinazione delle sovratemperature, mediante

estrapolazione, per le apparecchiature assiemate di protezione e di manovra per bassa tensione

non di serie (ANS)”;

- Norma CEI 23-51 Fasc. 2731: “Prescrizioni per la realizzazione, le verifiche e le prove

dei quadri di distribuzione per installazione fisse per uso domestico e similari”;

- Norma CEI 23-48: “Involucri per apparecchi per installazione elettriche fisse per usi

domestici e similari - Parte 1: Prescrizioni Generali”;

- Norma CEI 23-49: “Involucri per apparecchi per installazione elettriche fisse per usi

domestici e similari - Parte 2: Prescrizioni particolari per involucri destinati a contenere

dispositivi di protezione ed apparecchi che nell’uso ordinario dissipano una potenza non

trascurabile”;

- Norma UNI 10380: “Illuminotecnica. Illuminazione di interni con luce artificiale”;

- Norma UNI 10439: “Illuminotecnica. Requisiti illuminotecnici delle strade motorizzate”;

- Norma UNI EN 11248: “Illuminazione stradale: Selezione delle categorie

illuminotecniche”;

- Norma UNI EN 13201-2: “Illuminazione stradale: Requisiti prestazionali”;

- Norma UNI EN 13201-3: “Illuminazione stradale: Calcolo delle prestazioni”;

- Norma UNI EN 13201-4: “Illuminazione stradale: Metodo di misurazione delle

prestazioni fotometriche”;

- Norma UNI EN 12464-1: “Illuminazione del posto di lavoro: Posti di lavoro in

internii”;

- Pubblicazione CIE n. 68/1986: “Guide to the lighting of exterior working areas”;

- Pubblicazione CIE 1987: “Technical Report. Glear evaluation system for outdoor sport

and area lighting”.

Inoltre dovranno essere rispettate tutte le leggi e le norme vigenti in materia, anche se

non espressamente richiamate e le prescrizioni di Autorità Locali, VV.FF, Ente

distributore di energia elettrica, Telefonia, INAIL, ASL, ecc.

Tutti gli impianti dovranno essere realizzati in conformità di tutte le

disposizioni di legge vigenti in materia, con particolare riferimento a quelle

relative alla sicurezza.

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3. METODO DI CALCOLO

Di seguito riportiamo i parametri e la modalità di calcolo dei circuiti e di scelta delle

protezioni, in accordo a quanto previsto dalle norme CEI.

CORRENTE DI IMPIEGO IB

Il valore efficace della corrente di impiego, per i circuiti terminali, può essere così

calcolato:

Ib=(Ku·P)/(k·Vn·cos φ) [A] (1.1)

dove:

- k è pari a 1 per circuiti monofase o a √3 per circuiti trifase.

- Ku è il coefficiente di utilizzazione moltiplicativo della potenza nominale

di ciascun carico e assume valori compresi tra [0..1].

- P è la potenza totale dei carichi [W].

- Vn è il valore efficace della tensione nominale del sistema [V].

- cos φ è il fattore di potenza.

Nel caso di circuiti di distribuzione che alimentano più circuiti derivati che potrebbero

essere non tutti di tipo terminale:

Ib=Kc·(Ild,1+..+Ild,n) [A] (1.2)

Dove:

- Kc è il coefficiente di contemporaneità moltiplicativo dei circuiti derivati

simultaneamente utilizzati

- Ild,j è il fasore della corrente del j-mo circuito derivato.

CADUTA DI TENSIONE

La caduta di tensione in un cavo può essere così calcolata:

ΔVc= k (R·cos φ+X·sin φ)·L·Ib [V] (1.3)

ΔVc %= ΔVc / Vn [V] (1.4)

Dove:

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- ΔVc= caduta di tensione del cavo [V].

- Vn= tensione nominale [V].

- k = 2 per circuiti monofase, √3 per circuiti trifase.

- R è la resistenza specifica del cavo [Ω⁄m].

- X è la reattanza specifica del cavo [Ω⁄m].

- L è la lunghezza del cavo [m].

- Ib è la corrente di impiego [A].

CORRENTI DI CORTO CIRCUITO

Il valore efficace della corrente di corto circuito Icc nel punto di guasto può essere

calcolato come:

Icc=Vn/(k Zcc) [A] (1.5)

dove: Zcc è l'impedenza complessiva della rete a monte del punto considerato.

SISTEMA TT

Nel caso di un sistema di distribuzione TT, per caratterizzare la rete a monte del punto

di consegna si richiedono i valori presunti della corrente di corto circuito trifase (Icc,tr) e

della corrente di corto circuito fase-neutro (Icc,f-n) forniti dall'ente erogatore di energia

elettrica.

Dal valore Icc,tr, si ricava l'impedenza totale della rete a monte del punto di consegna:

Di seguito è riportata la tabella in cui sono presenti i valori di cosφcc in funzione del

valore di Icc :

Icc (kA) cos φcc

Icc ≤ 1.5 0.95 1.5 < Icc ≤ 3 0.9 3< Icc ≤ 4.5 0.8 4.5 < Icc ≤ 6 0.7 6 < Icc ≤ 10 0.5 10 < Icc ≤ 20 0.3 20 < Icc ≤ 50 0.25

50 < Icc 0.2 Dal valore di Icc,f-n si ricava la somma delle impedenze di fase e di neutro a monte del

punto di consegna . Tale valore è necessario per effettuare il calcolo della corrente di

corto circuito in caso di guasto fase-neutro in un punto qualunque del sistema TT:

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Zofn=Vn/√3·Icc,f-n [Ω] (1.9)

Quindi si ricavano le componenti resistive e reattive:

Rofn=Zofn·cos φcc [Ω] (1.10)

Xofn=Zofn·sen φcc= √(Z2of - R2of) [Ω] (1.11)

Utilizzando la formula 1.5, le correnti di corto circuito Icc nel punto di guasto possono

essere calcolate usando

le seguenti formule:

- Icc trifase Icc,tr = Vn/√3·√((Rof+Rl)2+(Xof+Xl)2) [A] (1.12)

- Icc fase-fase Icc,f-f = Vn/2·√((Rof+Rl)2+(Xof+Xl)2) [A] (1.13)

- Icc fase-neutro Icc,f-n = Vn/√3·√((Rofn+Rl+Rn)2+(Xofn+Xl+Xn)2) [A] (1.14)

Dove:

- Rl e Xl sono la resistenza e la reattanza totale del conduttore di fase fino

al punto di guasto [Ω].

- Rn e Xn sono la resistenza e la reattanza totale del conduttore di neutro

fino al punto di guasto [Ω].

CORRENTE DI CORTO CIRCUITO MASSIMA

La corrente massima si calcola nelle condizioni che originano i valori più elevati:

- All'inizio della linea, quando l'impedenza a monte è minima.

- Considerando il guasto di tutti i conduttori quando la linea è costituita da

più cavi in parallelo.

La massima corrente di c.to c.to si ha per guasto trifase simmetrico Icc, tr.

CORRENTE DI CORTO CIRCUITO MINIMA

La corrente minima si calcola nelle condizioni che originano i valori più bassi:

- In fondo alla linea quando l'impedenza a monte è massima.

- Considerando guasti che riguardano un solo conduttore per più cavi in

parallelo.

La corrente di c.to c.to minima si ha per guasto monofase Icc,f-n o bifase Icc,f-f.

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DIMENSIONAMENTO DEL CAVO

L’art. 25.5 della Norma CEI 64-8 definisce portata di un cavo “il massimo valore della

corrente che può fluire in una conduttura, in regime permanente ed in determinate

condizioni, senza che la sua temperatura superi un valore specificato”. In base a

questa definizione, si può affermare che la portata di un cavo, indicata

convenzionalmente con Iz, deriva:

- Dalla capacità dell’isolante a tollerare una certa temperatura.

- Dai parametri che influiscono sulla produzione del calore, quali ad

esempio resistività e la sezione del conduttore.

- Dagli elementi che condizionano lo scambio termico tra il cavo e

l’ambiente circostante.

Quindi, per un corretto dimensionamento del cavo, si devono verificare:

Iz ≥ Ib (1.15)

ΔVc ≤ ΔVM (1.16)

Dove:

- Ib è la corrente di impiego.

- Iz la portata del cavo, cioè il valore efficace della massima corrente

che vi può fluire in regime permanente.

- ΔVM è la caduta di tensione massima ammissibile per il cavo (la regola

tecnica consiglia entro il 4% della tensione di alimentazione).

DIMENSIONAMENTO DEL CONDUTTORE DI NEUTRO

Il conduttore di neutro deve avere almeno la stessa sezione dei conduttori di fase:

- Nei circuiti monofase a due fili, qualunque sia la sezione dei conduttori.

- Nei circuiti trifase quando la dimensione dei conduttori di fase sia

inferiore od uguale a 16 mm² se in rame od a 25 mm² se in alluminio.

Nei circuiti trifase i cui conduttori di fase abbiano una sezione superiore a 16 mm² se in

rame oppure a 25 mm² se in alluminio, il conduttore di neutro può avere una sezione

inferiore a quella dei conduttori di fase se sono soddisfatte contemporaneamente le

seguenti condizioni:

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- La corrente massima, comprese le eventuali armoniche, che si prevede

possa percorrere il conduttore di neutro durante il servizio ordinario,

non sia superiore alla corrente ammissibile corrispondente alla sezione

ridotta del conduttore di neutro; [NOTA: la corrente che fluisce nel

circuito nelle condizioni di servizio ordinario deve essere praticamente

equilibrata tra le fasi].

- La sezione del conduttore di neutro sia almeno uguale a 16 mm² se in

rame oppure a 25 mm² se in alluminio.

In ogni caso, il conduttore di neutro deve essere protetto contro le sovracorrenti in

accordo con le prescrizioni dell’articolo 473.3.2 della norma CEI 64-8 riportate di

seguito:

a) Quando la sezione del conduttore di neutro sia almeno uguale o equivalente a

quella dei conduttori di fase, non è necessario prevedere la rilevazione delle

sovracorrenti sul conduttore di neutro né un dispositivo di interruzione sullo stesso

conduttore.

b) Quando la sezione del conduttore di neutro sia inferiore a quella dei conduttori

di fase, è necessario prevedere la rilevazione delle sovracorrenti sul conduttore di

neutro, adatta alla sezione di questo conduttore: questa rilevazione l’interruzione

dei conduttori di fase, ma non necessariamente quella del conduttore di neutro.

c) Non è necessario tuttavia prevedere la rilevazione delle sovracorrenti sul

conduttore di neutro se sono contemporaneamente soddisfatte le due seguenti

condizioni:

- il conduttore di neutro è protetto contro i cortocircuiti dal dispositivo di

protezione dei conduttori di fase del circuito;

- la massima corrente che può attraversare il conduttore di neutro in servizio

ordinario è chiaramente inferiore al valore della portata di questo conduttore.

DIMENSIONAMENTO DEL CONDUTTORE DI PROTEZIONE

Le sezioni minime dei conduttori di protezione non devono essere inferiori ai valori

in tabella; e risulta una sezione non unificata, deve essere adottata la sezione unificata

più vicina al valore calcolato.

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SF: sezione dei conduttori di fase dell'impianto

SPE: sezione minima del corrispondente conduttore di protezione

PROTEZIONE DAL SOVRACCARICO (NORMA CEI 64-8/4 - 433.2)

Per la protezione dalla correnti di sovraccarico, la norma CEI 64-8 sez.4 par. 433.2,

“Coordinamento tra conduttori e dispositivi di protezione” prevede che il dispositivo

di protezione selezionato soddisfi le seguenti condizioni:

Ib ≤ In ≤Iz (1.17)

If ≤ 1.45 Iz (1.18)

Dove:

- Ib è la corrente di impiego.

- In la corrente nominale o portata del dispositivo di protezione.

- Iz la corrente sopportabile in regime permanente da un determinato cavo

senza superare un determinato valore di temperatura.

- If la corrente convenzionale di funzionamento del dispositivo di

protezione che provoca il suo intervento entro un tempo convenzionale.

PROTEZIONE DALLE CORRENTI DI CORTO CIRCUITO (NORMA CEI 64-8/4 - 434.3)

Per la protezione dalle correnti di corto circuito, il dispositivo di protezione selezionato

deve essere in grado di interrompere le correnti di corto circuito prima che tali

correnti possano diventare pericolose. In particolare devono essere verificate le

seguenti condizioni:

Sezione del conduttore di fase che alimenta la macchina o l'apparecchio

SF [mm2]

Conduttore di protezione facente parte dello stesso cavo o infilato nello stesso tubo del conduttore di fase

SPE [mm2]

Conduttore di protezione non facente parte dello stesso cavo e non infilato nello stesso tubo del conduttore di fase

SPE [mm2] SF ≤16 SPE=SF 2,5 se protetto meccanicamente,

4 se non protetto meccanicamente

16 < SF ≤35 SPE=16 SPE=16 35 < SF SPE=SF/2

nei cavi multipolari la sezione specificata dalle rispettive norme

SPE=SF/2 nei cavi multipolari la sezione specificata dalle rispettive norme

Tabella 1

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IccMax ≤ P.d.i. (1.19)

Dove:

- IccMax = Corrente di corto circuito massima.

- P.d.i. = Potere di interruzione apparecchiatura di protezione (Ik).

(I2t) ≤ K2S2 (1.20)

Dove:

- (I2t) è l'integrale di joule per la durata del corto circuito

- K è un parametro che dipende dal tipo di conduttore e isolamento

(dipende dal calore specifico medio del materiale conduttore, dalla

resistività del materiale conduttore, dalla temperatura iniziale e

finale del conduttore).

- S è la sezione del conduttore.

- t è il tempo di intervento del dispositivo di protezione.

La relazione (1.19) assicura che il dispositivo effettivamente interrompa la corrente

di c.to c.to evitando conseguenze (incendio, ecc.). La condizione (1.20) assicura

l'integrità del cavo oggetto del c.to c.to.

PROTEZIONE CONTRO I CONTATTI INDIRETTI

Sistema TT (Norma CEI 64-8/4 - 413.1.4). Nel caso di sistema TT, la protezione dai

contati indiretti è assicurata mediante l'uso di dispositivi di interruzione

differenziale e la realizzazione di un impianto di terra che soddisfino la seguente

condizione:

Idn ≤ Ul/RE (1.21)

Dove:

- RE è pari alla resistenza del dispersore e dei conduttori di protezione

delle masse.

- Ul è pari a 25 V per i contatti in condizioni particolari, 50 V per i contatti

in condizioni ordinarie.

- Idn è la corrente differenziale nominale d'intervento del dispositivo di protezione.

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4. DESCRIZIONE DEGLI IMPIANTI E DISPOSIZIONI

GENERALI

Il progetto si sviluppa su un complesso residenziale costituito da:

- N.2 fabbricati rispettivamente di 46 appartamenti; ciascun corpo fabbrica

presenta 4 vani scala indipendenti.

- Box, garage e locali tecnici (enel, e distribuzione acqua fredda) ai piani

interrati.

- Centrale idrica di stoccaggio e pressurizzazione esterna ai corpi fabbrica.

Gli impianti elettrici oggetto di progettazione si possono sostanzialmente suddividere

in: 1. DISTRIBUZIONE DORSALE INTERNA

2. IMPIANTI UTILIZZATORI APPARTAMENTI E PARTI COMUNI

3. IMPIANTO TELEFONICO

4. IMPIANTI DI PROTEZIONI

5. ILLUMINAZIONE ESTERNA

Ai fini della progettazione degli impianti elettrici l’ambiente si ritiene ordinario.

Alimentazione è del tipo TT – alimentazione derivata dalla rete a Bassa Tensione

dell’ente distributore.

L'alimentazione "FORNITURA ENERGIA PER EDIFICIO" è un sistema di distribuzione di

tipo TT con connessione trifase e con una tensione di esercizio di 230/400 V; tutti i

circuiti saranno di tipo radiale. La caduta di tensione massima ammessa è del 4.00%.

Per il complesso sono previste

DATI GENERALI

TIPO DI INTERVENTO RISTRUTTURAZIONE

USO EDIFICIO CIVILE

TIPOLOGIA UTENZA CONDOMINIALE

STATO DEL NEUTRO TT

TIPO DI FORNITURA ‘’CONDOMINIO’’ TRIFASE 400/230 V

TIPO DI FORNITURA UNITA’ ABITATIVA MONOFASE 230 V

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- n. 8 fornitura trifase per l’alimentazione delle parti “condominio”

- n. 92 forniture monofase per utenza domestica suddivise in 8 gruppi.

4.1 DISTRIBUZIONE DORSALI INTERNE

Si intende con distribuzione di dorsale l’insieme costituito da tubazioni, canali, scatole

di derivazione e cavi elettrici atti a formare i percorsi principali per l’adduzione a tutti i

componenti elettrici e alle varie parti di impianto elettrico.

La distribuzione di dorsale sarà realizzata nelle seguenti modalità:

a. Sotto traccia a parete, pavimento e/o soffitto;

b. Canale in acciaio zincato staffato a parete e/o soffitto.

c. Tubazioni a vista graffate a parete e/o a soffitto.

d. Canale in acciaio zincato sopra il controsoffitto.

e. Tubazioni in pvc sopra il controsoffitto.

f. Tubazioni a vista graffate a parete e/o a soffitto.

g. Canalina in PVC a battiscopa o a cornice

Per ognuna delle tipologie di esecuzione dovranno essere rispettate le prescrizioni di

seguito riportate.

I conduttori dedicati agli impianti speciali (telefonico, TV, ecc.) dovranno essere posati

entro tubazioni o canalizzazioni separate dai cavi di energia (luce, forza motrice, ecc.).

Nella distribuzione in tubazioni saranno attestati a cassette di derivazione separate (o

comunque provviste di separatori isolanti). Saranno ammessi, dove proprio necessario,

solamente brevi tratti di promiscuità, nell’ordine di qualche centimetro di percorso.

Dove non fosse possibile separare i conduttori dei vari impianti, potranno essere posati

all’interno della stessa tubazione o canale purché tutti isolati per la tensione maggiore

presente e, dove il tipo di impianto lo richieda, eventualmente schermati.

L’entra-esci su prese e/o apparecchi di comando (interruttori, deviatori, ecc.) sarà

permesso solo dove i relativi morsetti siano doppi o dimensionati per la sezione totale

dei conduttori che vi entreranno.

Saranno utilizzati principalmente conduttori unipolari (comunemente denominati

“cordina”) di sezione minima non inferiore a 1.5 mmq e comunque:

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- 1.5 mmq per l’adduzione ai punti luce e prese da 10 A.

- 2.5 mmq per le linee di dorsale dei circuiti luce.

- 2.5 mmq per l’adduzione alle prese da 16 A.

- 4.0 mmq per le linee di dorsale dei circuiti prese.

In funzione delle lunghezze delle linee le sezioni saranno dimensionate per garantire la

caduta di tensione entro il 4% rispetto al valore nominale.

I cavi avranno le seguenti caratteristiche principali:

- Tipo non propagante l’incendio.

- Tensione nominale 450/750 V per circuiti di potenza.

- Tensione nominale 300/500 V per circuiti di segnalazione e comando.

Le colorazioni dei cavi rispetteranno quanto segue:

- Bicolore giallo/verde per i conduttori di protezione ed equipotenziali.

- Blu chiaro per i conduttori di neutro.

- Nero, marrone e grigio (non normativamente obbligatori) per i

conduttori di fase.

- Colori diversi dagli altri per circuiti ausiliari.

SOTTO TRACCIA A PARETE, PAVIMENTO E /O SOFFITTO

Il diametro delle tubazioni sarà dimensionato sulla base del seguente criterio: dovrà

avere diametro almeno pari a 1.3 volte il diametro del cerchio circoscritto al fascio di

cavi.

Le tubazioni di distribuzione faranno capo a cassette di derivazione e rompi-tratta ogni

massimo 8 metri di tubazioni o dove ci siano molte curve. Nei percorsi a parete

dovranno avere direzione orizzontale, verticale o parallela agli spigoli delle pareti. Sotto

pavimento potranno avere qualsiasi direzione.

All’interno delle tubazioni non saranno realizzate derivazioni e/o giunzioni, per le quali

saranno utilizzate apposite cassette.

Le cassette di derivazione dovranno essere complete di coperchio fissato con viti. Le

dimensioni saranno tali che i cavi e le connessioni all’interno non occuperanno più del

50% dello spazio disponibile.

Le connessioni all’interno delle cassette saranno eseguite con appositi morsetti in grado

di protezione minimo IP2X. Non dovranno presentare riduzioni della sezione dei

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conduttori né parti conduttrici scoperte. Non dovranno per nessun motivo essere

realizzate giunzioni e/o derivazioni all’interno delle tubazioni né all’interno di scatole

porta-frutto.

CANALE IN PVC O ACCIAIO ZINCATO STAFFATO A PARETE E /O SOFFITTO

Le dimensioni sono calcolate, in funzione del numero e sezione dei conduttori che vi

devono passare, con il seguente criterio: la sezione del canale dovrà essere almeno il

doppio della sezione totale occupata dai conduttori (dove passano solo linee di segnale

e comando può essere occupata l’intera sezione del canale).

All’interno del canale i cavi dovranno essere posati per quanto possibile su un unico

strato o comunque su non più di tre strati.

Saranno ammesse giunzioni all’interno delle canalizzazioni purché vengano rispettate le

seguenti condizioni:

- L’ingombro della derivazione non dovrà superare, compresa la sezione

complessiva dei conduttori, il 50% della sezione del canale.

- Le parti in tensione (attive) non dovranno essere accessibili direttamente

da chi accede al canale (es. per manutenzione), quindi eseguite in grado

di protezione minimo IP2X.

- I conduttori che faranno capo alla stessa derivazione e/o giunzione

abbiano lo stesso colore e le stesse caratteristiche.

TUBAZIONI A VISTA GRAFFATE A PARETE E/O A SOFFITTO

Il diametro delle tubazioni sarà dimensionato sulla base del seguente criterio:

- Dovrà avere diametro almeno pari a 1.3 volte il diametro del cerchio

circoscritto al fascio di cavi.

Le tubazioni di distribuzione faranno capo a cassette di derivazione e rompi-tratta ogni

massimo 8 metri di tubazioni o dove ci siano molte curve. All’interno delle tubazioni

non saranno realizzate derivazioni e/o giunzioni, per le quali saranno utilizzate apposite

cassette.

Le cassette di derivazione dovranno essere complete di coperchio fissato con viti. Le

dimensioni saranno tali che i cavi e le connessioni all’interno non occuperanno più del

50% dello spazio disponibile.

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Le connessioni all’interno delle cassette saranno eseguite con appositi morsetti in grado

di protezione minimo IP2X. Non dovranno presentare riduzioni della sezione dei

conduttori nè parti conduttrici scoperte. Non dovranno per nessun motivo essere

realizzate giunzioni e/o derivazioni all’interno delle tubazioni né all’interno di scatole

porta-frutto.

4.2 IMPIANTI APPARTAMENTI E PARTI COMUNI

Saranno realizzati gli impianti utilizzatori (illuminazione e forza motrice) come

individuabili dagli elaborati grafici di progetto.

ILLUMINAZIONE ORDINARIA

Negli appartamenti saranno predisposti i punti luce completi di tubazione e conduttori

per l'illuminazione ordinaria degli ambienti. Per le posizioni e quantità riferirsi agli

elaborati di progetto.

Nei locali comuni (ingressi piano terra, vani scale, garage, corridoi, ecc.) i punti luce

saranno completati con apparecchi di illuminazione.

Nel vano corsa dell’ascensore saranno installati corpi illuminanti a parete del tipo

“Plafoniere 1x18W” con accensione comandata in prossimità del punto luce.

Il porticato sarà illuminato con

lampade a soffitto a led; l’accensione

delle luci sarà comandata da un

crepuscolare. Ogni palazzina avrà una

gestione indipendente del comando

delle luci.

I corpi illuminanti a LED (Porticato e

ballatoi vani scale), dalle seguenti

caratteristiche: (tipo DisanoGlobo

LED o similare)

CORPO: In policarbonato infrangibile

ed autoestinguente V2,stabilizzato ai

raggi UV.

DIFFUSORE: In policarbonato antiabbagliamento infrangibile ed auto estinguente V2,

stabilizzato ai raggi UV, liscio esternamente antipolvere.

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EQUIPAGGIAMENTO: Guarnizione in materiale ecologico. Passacavo in nylonf.v.

diam. 1/2 pollice gas (cavo min. diam. 9 max diam. 12).

NORMATIVA: Prodotti in conformità alle vigenti norme EN60598-1 CEI 34-21,sono

protette con il grado IP65IK08 secondo le EN 60529. Installabili su superfici

normalmente infiammabili. In doppio isolamento LED white: 14W - 4000K - 1500lm

Classificazione rischio fotobiologico:

Gruppo esente.

L’illuminazione delle aree esterne,

lato box auto, sarà realizzata con

corpi illuminanti a led dalle seguenti

caratteristiche: (tipo DisanoOrione

LED o similare)

Corpo: in tecnopolimero stabilizzato

ai raggi UV. Riflettore: In alluminio

preanodizzato. Diffusore: In

policarbonato opale, infranginile e

autoestinguente, stabilizzato ai raggi UV. LED 17W - 4000K - 2000lm - CRI80

NORMATIVA: Prodotti in conformità alle norme EN60598 - CEI 34 - 21. Hanno

grado di protezione secondo le norme EN60529.

ILLUMINAZIONE DI EMERGENZA

Saranno installati alcuni apparecchi per l'illuminazione in emergenza nei punti cruciali e

di maggior pericolo che si accenderà in caso di mancanza di energia dalla rete (tipo SE)

con batterie a nichel cadmio 1x18W autonomia 1 ora.

Tali apparecchi interverranno automaticamente al mancare dell'illuminazione ordinaria.

Per le posizioni e quantità riferirsi agli elaborati di progetto.

FORZA MOTRICE

Nei locali tecnici (centrale idrica, locali Enel ecc.) saranno collegate le apparecchiature

degli impianti meccanici.

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Gli impianti utilizzatori (illuminazione, forza motrice, chiamate, ecc.) saranno realizzati

entro tubazioni e scatole poste in opera sotto intonaco a parete e a pavimento. Avranno

grado di protezione minimo:

- IP2X negli appartamenti e vani scale.

- IP4X nei garage

Gli impianti funzionanti in bassissima tensione (_ 50V) ed eventuali impianti speciali

non previsti in questa fase (allarme antintrusione, diffusione sonora, ecc.) dovranno

essere posati in tubazioni separate dagli impianti funzionanti in 220V (vedi paragrafo

“Distribuzione di dorsale”).

I frutti utilizzatori (pulsanti, interruttori, prese a spina, ecc.) saranno del tipo

componibile modulare per installazione entro scatola porta-frutti ad incasso. Avranno le

seguenti caratteristiche principali:

- Tensione nominale 250Vca.

- Corrente nominale dei comandi luci 10°.

- Corrente nominale delle prese a spina 10 o 16°.

- Resistenza di isolamento 5MK provata a 500Vdc.

- Rigidità dielettrica 2000Vca e saranno costruiti e certificati in conformità

alle relative norme tecniche di prodotto (CEI, EN,ecc.) nonché alla

direttiva comunitaria “bassa tensione” (rif. CEE 73/23 ad esclusione

delle prese a spina per le quali non è ancora stata raggiunta l’unificazione

europea).

Gli impianti di illuminazione e di forza motrice saranno suddivisi su circuiti separati

fino in partenza dal quadro elettrico di appartamento, rispettando l’attuale normativa di

riferimento CEI 64-8/3, allegato A.

Gli apparecchi di comando (interruttori, pulsanti, ecc.) unipolari dovranno essere

inseriti nel conduttore di fase e avranno portata nominale minimo 10 A.

Le prese a spina saranno del tipo a poli allineati con alveoli schermati o, dove

necessario, del tipo con terra laterale (schuko). Dovranno essere installate con l’asse di

inserzione orizzontale o prossimo all’orizzontale. E’ ammesso l’entra-esci per il

collegamento delle prese con un massimo di 5 prese collegate alla stessa linea.

Gli apparecchi di comando e le prese a spina dovranno essere installati come previsto

nella guida CEI 64-50 in materia di impianti elettrici in edifici ad uso residenziale. In

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particolare le prese a spina a parete devono essere ad un’altezza minima di 17.5 cm dal

pavimento.

L’impianto di chiamata (campanelli) sarà in bassissima tensione di sicurezza “SELV”,

alimentato tramite trasformatore di sicurezza (tensione al secondario _ 50V). Tale

impianto non dovrà avere alcuna connessione con l’impianto di protezione (neanche le

masse metalliche).

IMPIANTO VIDEOCITOFONICO

Per ogni edificio ‘’modulo scala’’ sarà realizzato dedicato impianto citofonico così

composto:

- Posto esterno citofonico/pulsantiera all'ingresso pedonale di ogni

palazzina.

- Posto interno citofonico a parete in ogni appartamento.

Le apparecchiature di alimentazione saranno posizionate nel quadro elettrico del vano

scala che alloggia il contatore delle parti comuni, rispettivamente.

La tecnologia di funzionamento del sistema sarà del tipo elettronico. Nei posti esterni

saranno riportati una tastiera a codice. Per maggiori dettagli riferirsi agli elaborati di

progetto.

DISTRIBUZIONE SEGNALE TV

Ogni vano scala sarà dotato di impianto di distribuzione segnale TV terrestre e

satellitare indipendente con antenna in copertura e apparecchiature di distribuzione ai

piani per le derivazioni dal montante verticale alle prese terminali interne agli

appartamenti. Le apparecchiature di amplificazione e miscelazione del segnale rilevato

dall'antenna saranno posizionate nella relativa cassetta di derivazione alla partenza del

montante in discesa. Per maggiori dettagli riferirsi agli elaborati di progetto.

PRESCRIZIONI PARTICOLARI PER I LOCALI DA BAGNO

Per l’esecuzione degli impianti nei locali bagno e doccia si fa riferimento in particolare

alla sezione 701 della norma CEI 64-8.

Per l’installazione delle apparecchiature il locale si divide in quattro zone, secondo

determinate distanze dalla vasca o doccia, definite nella sezione della norma sopra

citata:

- Zona 0 - più pericolosa.

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- Zona 1.

- Zona 2.

- Zona 3 - meno pericolosa

Nella zona 0 non potranno assolutamente essere installate apparecchiature elettriche di

nessun tipo.

Nella zona 1 potranno essere installate solamente apparecchiature elettriche in grado di

protezione IPX4 e con le seguenti caratteristiche:

- Dispositivi di comando e protezione appartenenti a circuiti SELV con

tensione max 12Vca o 30Vcc e sorgente di alimentazione di sicurezza

esterna alla zona 1.

- Apparecchi utilizzatori fissi appartenenti a circuiti SELV.

Nella zona 2 potranno essere installate, fermo restando il grado di protezione non

minori IPX4, le apparecchiature previste per la zona 1 più:

- Apparecchi di illuminazione, di riscaldamento e apparecchiature di

idromassaggio, protetti da interruttore differenziale di sensibilità _

30mA.

- Prese per rasoi elettrici con trasformatore di isolamento in classe II

incorporato.

Nella zona 3 sarà sufficiente il grado di protezione IP20 e potranno essere installate le

seguenti apparecchiature:

- Dispositivi di comando e protezione e prese a spina di qualsiasi tipo,

purché protetti con interruttore differenziale di sensibilità _ 30mA.

- Apparecchi utilizzatori di qualsiasi tipo rispondenti semplicemente alle

regole generali.

E’ ammesso il transito in prossimità delle zone 1 e 2 delle condutture che alimentano

apparecchi poste all’interno delle stesse zone e aventi classe di isolamento II o

corrispondente.

Altre condutture sono ammesse, purché incassata ad una profondità maggiore di 5cm).

Nei locali oggetto del presente paragrafo, indipendentemente dalla zona, dovranno

essere realizzati i collegamenti equipotenziali supplementari almeno all’ingresso o

all’uscita delle tubazioni metalliche.

ABBATTIMENTO DELLE BARRIERE ARCHITETTONICHE

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In conformità a quanto previsto dalla Legge n.13 del 9 gennaio 1989 e dal successivo

Decreto n.236 del 14 giugno 1989, nei locali agibili a persone con ridotte o impedite

capacità motorie o sensoriali, gli impianti dovranno avere caratteristiche tali da poter

essere utilizzati anche da persone portatrici di handicap.

A tal fine le apparecchiature dovranno avere le seguenti caratteristiche principali:

- Altezza d’installazione (in funzione del tipo di apparecchiatura) che

permetta di essere raggiunta anche da persona su sedia a rotelle.

- Facile individuazione anche in condizioni di scarsa visibilità (es.

luminoso).

- Protezione dal danneggiamento per urto.

In particolare, nei servizi previsti per portatori di handicap dovrà essere installato un

pulsante di chiamata in prossimità della vasca e della tazza.

Per i particolari relativi alle altezze di installazione delle apparecchiature (interruttori,

prese, citofoni, ecc.) si fa riferimento all’art.8.1.5 del decreto n.236 del 14 giugno 1989.

GARAGE E BOX (PRESCRIZIONI PARTICOLARI)

Gli impianti elettrici saranno in esecuzione a vista, con distribuzione in canale in acciaio

zincato 100x75mm e tubazioni e scatole in pvc tipo Sarel.

Dovranno essere rispettate in particolare due prescrizioni:

- I frutti utilizzatori saranno installati ad un’altezza minima di 1.15 metri

dal pavimento, per garantire la protezione contro gli urti accidentali degli

autoveicoli in manovra.

QUADRI ELETTRICI

Le apparecchiature di protezione (interruttori automatici) e altre apparecchiature di

comando modulari (relè luci, trasformatore per circuiti SELV, ecc.) saranno posizionate

all’interno dei vari quadri elettrici ai quali fanno capo gli impianti utilizzatori di utente e

dei vani comuni.

I quadri e le apparecchiature delle parti comuni, oggetto del presente progetto

dovranno essere costruiti e collaudati in accordo alle norme CEI (Comitato

Elettrotecnico Italiano), IEC (International Electrical Code) in vigore ed in particolare

le seguenti:

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- Quadri: CEI Norma 17-13/1; IEC Norma 439-1 e successiva Norma

EN 61439 (Ediz. Gennaio 2009).

- Interruttori: Norme CEI EN 60947-1; CEI EN 60947-2; IEC 947-1;

IEC 947-2; IEC 947-3. Inoltre, dovranno risultare conformi ai

regolamenti e alle normative previste dalla Legislazione Italiana per la

Tutte le apparecchiature saranno singolarmente accessibili per il controllo e l'eventuale

sostituzione di parti di esse, senza dover rimuovere eventuali protezioni contro parti in

tensione.

Sulle apparecchiature provviste di regolazione dovrà assicurarsi la taratura, la prova e la

manutenzione con tutte le altre apparecchiature in servizio, senza pericoli di contatti

accidentali con parti in tensione. Tutte le parti in tensione delle apparecchiature

montate sulle portine, ed in genere tutte quelle esposte a possibili contatti accidentali

durante le normali operazioni di esercizio, manutenzione e controllo, saranno protette

con schermi isolanti asportabili, in modo tale da risultare comunque a prova di dito.

Per maggiori dettagli riferirsi alle relazioni C12 e G4.

IMPIANTO ASCENSORI

Ogni corpo scala sarà dotato di nuovo impianto ascensore, per i particolare e

caratteristiche tecniche riferirsi all’elaborato C_23

4.3 IMPIANTO TELEFONICO

L’impianto telefonico sarà realizzato in conformità alle specifiche dettate dalla società

fornitrice del servizio ‘’Telecom’’.

Tutta la rete di distribuzione in ingresso alle palazzine di residenza per l’attestazione al

locale tecnico sito al piano interrato e da questo ad ogni appartamento è dimensionata

per potervi alloggiare le linee Telecom “normali” ed eventuali linee di tipo diverso (fibra

ottica o altri sistemi ad alta velocità) portate anche da operatori diversi da Telecom.

Le linee derivate dalla dorsale “pubblica” si attesteranno, al piano seminterrato di ogni

vano scale ((locale enel), all’armadietto di proprietà della società telefonica stessa. In

esso sarà contenuta la morsettiera dalla quale saranno derivate le linee montanti per il

collegamento ad ogni singolo appartamento.

Le colonne montanti dovranno essere posate entro tubazioni incassate a parete,

completamente separate dagli altri impianti, con cassette di derivazione ad ogni piano.

Da queste saranno derivate le tubazioni per l’adduzione ad ogni appartamento.

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PROGETTO ESECUTIVO DI RECUPERO E RAZIONALIZZAZIONE DEGLI IMMOBILI E DEGLI ALLOGGI DI EDILIZIA RESIDENZIALE PUBBLICA IN LOCALITÀ CASACELLE

Le cassette di derivazione saranno incassate a parete ad un’altezza compresa tra 25 e 35

cm dal pavimento, in modo tale da essere facilmente raggiungibili in caso di intervento.

All’ingresso di ogni appartamento sarà installata una scatola ad incasso unificata

Telecom alla quale si attesterà la linea in arrivo dall’armadietto di cui sopra. Da questa

scatola l’impianto si diramerà all’interno dell’appartamento, entro tubazioni separate da

quelle per la distribuzione per gli impianti di illuminazione e forza motrice

4.4 IMPIANTI DI PROTEZIONE

Si intende con impianto di protezione l’insieme costituito da:

- Impianto di messa a terra esterno.

- Nodo di terra.

- Conduttori di protezione ed equipotenziali interni.

L’impianto di terra esterno sarà costituito da:

- Corda in rame non isolato.

- Dispersori a puntazza in acciaio zincato.

La corda in rame non isolato avrà minimo sezione 35 mmq e sarà posato entro scavo

predisposto alla profondità minima di 50 cm. Seguirà un percorso parallelo in alcuni

tratti a quello delle tubazioni di distribuzione esterna attestandosi ai medesimi pozzetti

rompi-tratta e si chiuderà ad anello attorno a tutto l’edificio.

I dispersori a puntazza avranno lunghezza minima pari a 1 metro e saranno del tipo con

sezione a croce di lato 5 cm e spessore 5 mm. Saranno posizionati all’interno di alcuni

pozzetti (vedere tavola planimetrica allegata) e infissi verticalmente nel terreno.

Il collegamento tra corda in rame e piccozze sarà eseguito con appositi morsetti di

connessione in ottone, costruiti in modo tale da non permettere il contatto diretto tra

rame e acciaio zincato. Questo per evitare la corrosione dell’acciaio zincato dovuta

all’effetto pila che si formerebbe.

Il sistema dispersore così formato tra corda in rame e puntazze sarà collegato, se

possibile, ai ferri della fondazione. In tal caso fungeranno anch’essi da dispersori.

L’impianto di terra esterno sarà collegato al nodo di terra interno ad ogni vano scale

tramite il “conduttore di terra” in rame isolato, di sezione minima come di seguito

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specificato, posato entro tubazione protettiva in materiale plastico del tipo per posa

interrata.

Il nodo di terra sarà costituito da barra in rame di dimensioni sufficienti ad accogliere

tutti i conduttori che vi si attesteranno. Sarà posizionato, in ogni locale Enel cosi come

realizzato negli elaborati grafici, in prossimità del quadro elettrico parti comuni al quale

si attestano le linee di alimentazione in ingresso dai contatori ENEL.

Al nodo di terra, oltre al conduttore di terra, saranno collegati i conduttori di protezione

che scendono dai vari appartamenti e i conduttori equipotenziali principali.

I conduttori equipotenziali principali collegano tutte le masse estranee (quali ad es.

tubazioni metalliche di acqua, gas, ecc. in ingresso al fabbricato) al nodo di terra. La

sezione minima dovrà essere come di seguito specificato.

I conduttori di protezione collegano all’impianto di terra tutte le masse facenti parte

dell’impianto elettrico (es. polo di terra di una presa a spina, la carcassa metallica di uno

scalda acqua elettrico, ecc.). I conduttori all’interno di ogni appartamento si uniranno al

conduttore montante per il collegamento al nodo di terra. Le sezioni minime saranno

come di seguito specificato.

Nei locali bagno e doccia saranno eseguiti i collegamenti equipotenziali supplementari

citati precedentemente.

Questi saranno eseguiti utilizzando collari in materiale idoneo, in funzione del tipo di

tubazioni, ad evitare fenomeni corrosivi. I conduttori equipotenziali supplementari

saranno collegati al conduttore di protezione nella cassetta di derivazione più vicina.

Tale collegamento non è necessario se nel locale non sono presenti vasca o doccia.

SEZIONI MINIME

Conduttore di terra:

- Dovrà essere protetto dalla corrosione. La sezione minima sarà

determinata con il medesimo criterio seguito per il conduttore di

protezione nel caso sia protetto meccanicamente. Nel caso sia privo di

protezione meccanica dovrà avere sezione minima 16 mmq.

Conduttore di protezione:

- Dovrà avere una sezione minima di 2.5 mmq se protetto

meccanicamente e 4 mmq se non protetto meccanicamente (eccetto il

p a g . | 30

PROGETTO ESECUTIVO DI RECUPERO E RAZIONALIZZAZIONE DEGLI IMMOBILI E DEGLI ALLOGGI DI EDILIZIA RESIDENZIALE PUBBLICA IN LOCALITÀ CASACELLE

caso in cui faccia parte della conduttura medesima), comunque secondo

la tabella (1) sopra riportata.

Conduttore equipotenziale principale:

- Dovrà avere sezione pari a metà di quella del conduttore di protezione di

sezione più elevata presente nell’impianto, con un minimo comunque di

6 mmq. In ogni caso non è richiesto che superi i 25 mmq (se risultanti

secondo il criterio appena citato). Rif. Art.547.1.1 norma CEI 64-8.

Conduttore equipotenziale supplementare:

- Dovrà avere sezione minima come specificato all’art.547.1.2 della norma

CEI 64-8.