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Allegato 1 - Emendato Documento Unico di Programmazione – COMUNE DI PARABIAGO – Città Metropolitana di Milano - EMENDATO Pag. 1 COMUNE DI PARABIAGO Città Metropolitana di Milano Documento Unico di Programmazione 2018– 2020

COMUNE DI PARABIAGO...5.1. Frontespizio Sezione Operativa - Parte II 5.2. Premessa Sezione Operativa (SeO) - Parte II 5.3 Programma Triennale dei Lavori Pubblici ed Elenco Annuale

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COMUNE DI PARABIAGO

Città Metropolitana di Milano

Documento Unico di Programmazione

2018– 2020

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Indice del Documento

1. Frontespizio

2. PRESENTAZIONE

VOLUME 1

3. Sezione Strategica (SeS)

3.1. Frontespizio Sezione Strategica

3.2. Analisi Strategica delle Condizioni Esterne all'ente

3.2.1. Obiettivi nazionali e regionali

3.2.1.1. Lo scenario economico nazionale

3.2.1.2. Gli Obiettivi di governo

3.2.1.3. Quadro normativo in tema di pareggio di bilancio

3.2.1.4. Quadro di riferimento regionale

3.2.2. Valutazione della situazione socio-economica del territorio di riferimento e della domanda di

SPL

3.2.2.1. Caratteristiche generali della popolazione

3.2.2.2. Andamento demografico comunale - la tabella

3.2.2.3. Andamento demografico comunale - commento

3.2.2.4. Caratteristiche generali del territorio

3.2.2.5. Strutture ed attrezzature

3.2.2.6. Economia insediata

3.2.3. Parametri economici

3.2.3.1. indicatori finanziari

3.2.3.2. indici di pre-dissesto

3.2.3.3. criteri di virtuosità

3.3. Analisi Strategica delle Condizioni Interne all'ente

3.3.1. Organizzazione e Modalità di Gestione dei Servizi Pubblici Locali

3.3.2. Disponibilità e gestione delle Risorse Umane

3.3.3. Indirizzi Generali sul Ruolo degli Organismi ed Enti Strumentali e Società partecipate

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3.3.4. accordi di programma ed altri strumenti di programmazione negoziata

3.3.5. indirizzi generali di natura strategica relativi a risorse ed impieghi

3.3.5a. investimenti e realizzazione di opere pubbliche

3.3.5b. programmi e progetti di investimento in corso di esecuzione e non ancora conclusi

3.3.5c. tributi e tariffe dei servizi pubblici

3.3.5d. spesa corrente con specifico riferimento alla gestione delle funzioni fondamentali

3.3.5e. risorse finanziarie e strutturali per l’espletamento dei programmi ricompresi nelle

varie missioni

3.3.5f. gestione del patrimonio

3.3.5g. reperimento e impiego di risorse straordinarie e in conto capitale

3.3.5h. indebitamento

3.3.5i. equilibri correnti, generali e di cassa

3.3.6. Pareggio di Bilancio

VOLUME 2

(continuazione della Sezione Strategica)

3.4. Individuazione degli obiettivi strategici da perseguire entro la fine del mandato

3.5. Modalità di rendicontazione di fine mandato del proprio operato da parte dell’Amministrazione

comunale

VOLUME 3

4. Sezione Operativa (SeO) - Parte I

4.1. Frontespizio Sezione Operativa (SeO) - Parte I

4.2. Premessa Sezione Operativa (SeO) - Parte I

4.3. Indicazione degli indirizzi e degli obiettivi degli organismi facenti parte del gruppo PA

4.4. Valutazione generale sui mezzi finanziari

4.4.a. Indirizzi in materia di tributi e tariffe sui servizi

4.4.b. Disciplina sulla destinazione degli introiti degli oneri di urbanizzazione o permessi a costruire

4.4.c. Indirizzi sul ricorso all'indebitamento per finanziamento investimenti

4.5. Quadro Generale degli Impieghi per Missione

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4.6. Parte spesa: redazione per programmi all’interno delle missioni, con indicazione delle finalità che si

intendono conseguire, della motivazione delle scelte di indirizzo effettuate, delle risorse umane e

strumentali ad esse destinate e degli obiettivi annuali

4.7. Riepilogo delle linee strategiche associate alle missioni, programmi e obiettivi annuali

4.8. Analisi e valutazione degli impegni pluriennali di spesa già assunti

4.9. valutazione situazione economico-finanziaria degli organismi gestionali esterni

VOLUME 4

5. Sezione Operativa (SeO) - Parte II

5.1. Frontespizio Sezione Operativa - Parte II

5.2. Premessa Sezione Operativa (SeO) - Parte II

5.3 Programma Triennale dei Lavori Pubblici ed Elenco Annuale

5.4. Programma Biennale di Forniture e Servizi

5.5. Programmazione Triennale del fabbisogno di personale

5.6 Piano delle Valorizzazioni e delle Alienazioni

5.7. Strumenti di programmazione ulteriori

5.7.1. piano della razionalizzazione delle spese di funzionamento

5.7.2. piani di razionalizzazione delle società partecipate

5.7.3. piano degli incarichi e limiti agli incarichi di collaborazione

5.7.4. Piano di governo della rete scolastica comunale

5.7.5. Piano comunale diritto allo studio

5.7.6. Scheda Bilancio Partecipativo

5.8. Inammissibilità e improcedibilità

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Documento Unico di Programmazione

Presentazione

Il Documento Unico di Programmazione (DUP) ha sostituito, con l’avvento dell’armonizzazione contabile, la Relazione Previsionale e Programmatica prevista dal T.U.E.L..

Il Comune di Parabiago ha aderito, a partire dall'esercizio 2014, alla fase di sperimentazione del nuovo sistema di contabilità scaturito dalla normativa statale di armonizzazione. Dall’anno 2015 l’armonizzazione contabile e’ entrata a pieno regime per il nostro Ente e tutte le “novità” affrontate nei decorsi esercizi si sono consolidate.

Per l’esercizio 2017 il nostro ente è riuscito ad imprimere un’accelerazione importante alla programmazione rispettando tutte le tempistiche previste dalla legge per l’approvazione del proprio bilancio e del rendiconto, raggiungendo anche obiettivi di anticipo delle tempistiche di tutto rilievo. Per il 2018 si intende procedere con la medesima speditezza ed il primo passaggio fondamentale è stato quello dell’approvazione del DUP 2018/2020 entro il 31/07/2017.

Infatti, secondo i nuovi principi contabili, il DUP è lo strumento che permette l'attività strategica ed operativa degli enti locali e consente di fronteggiare in modo permanente, sistematico ed unitario le discontinuità ambientali e organizzative.

Il DUP costituisce, nel rispetto del principio di coordinamento e coerenza dei documenti di bilancio, il presupposto necessario di tutti gli altri documenti di programmazione.

Il DUP si compone di due sezioni: la Sezione Strategica (SeS) e la Sezione Operativa (SeO). La prima ha un orizzonte temporale di riferimento pari a quella del mandato amministrativo, la seconda pari a quello del bilancio di previsione.

L’armonizzazione contabile (Allegato 4.1 al D.Lgs. n. 118/2011 “Principio contabile applicato concernente la programmazione di bilancio”) prevede che entro il 31 luglio di ciascun anno la Giunta Comunale presenti al Consiglio Comunale il DUP relativo al triennio successivo per le conseguenti deliberazioni, che potrà essere aggiornato entro il successivo 15 novembre.

Nel rispetto della tempistica sopra citata, con delibera di Giunta Comunale n. 90 del 10/07/2017 è stato approvato il Documento Unico di Programmazione per il triennio 2018/2020 dall’Organo Esecutivo; con successivo atto del Consiglio Comunale n. 51 del 29/09/2017 lo stesso documento è stato approvato da parte dall’Organo Consiliare, così come previsto dalla normativa.

Si precisa che, in questa sede, si è proceduto ad un aggiornamento del Documento Unico di Programmazione, approvato nel corso dello scorso mese di settembre 2017, al fine di “adeguare” lo stesso ai documenti di programmazione economico-finanziaria per il periodo 2018/2020, diventando pertanto la versione definitiva del triennio di riferimento.

Si tenga altresì conto che nel Documento compare per la prima volta un progetto individuato attraverso il Bilancio Partecipato, il cui iter si è sviluppato dal mese di luglio dello scorso esercizio e si è concluso nel mese di giugno 2017 con la votazione. La cittadinanza ha premiato il progetto proposto dal tavolo dei giovani e denominato

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“#Parcobello - The park”. Come da programma, il progetto verrà realizzato nel 2018 e prevede nello specifico la riqualificazione di uno dei parchi cittadini, riattrezzandolo con strutture quali chioschi per la somministrazione di cibi e bevande, aree pic-nic con sedie e tavoli liberamente utilizzabili, oltre che un percorso pedonale dotato di particolari attrezzi per il fitness. Il tutto allo scopo di rendere tale spazio più fruibile per tutta la cittadinanza e fare in modo che diventi un luogo di piacevole aggregazione. Il progetto, prima di essere votato, aveva superato l’analisi di fattibilità da parte dell’Ufficio Tecnico, che aveva altresì proposto (laddove possibile) di estendere la gestione degli aspetti realizzativi/manutentivi ai cittadini attivi che lo hanno promosso, mediante patti/accordi di collaborazione secondo quanto previsto da apposito Regolamento Consiliare.

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COMUNE DI PARABIAGO

PROVINCIA DI MILANO

Documento Unico di Programmazione

Sezione Strategica

Volume 1

2018 - 2020

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Analisi strategica delle condizioni esterne all'ente

1. Obiettivi Nazionali e Regionali:

• Lo scenario economico nazionale

(Elaborazione Banca d'Italia - estratto bollettino 2/2017 - aprile)

La ripresa dell’economia italiana è proseguita in autunno, beneficiando soprattutto della spinta proveniente dalla spesa per investimenti. Secondo i conti annuali nel complesso del 2016 l’attività è cresciuta dello 0,9 per cento (0,8 nel 2015); è stata inoltre rivista significativamente al rialzo la dinamica dell’accumulazione in beni strumentali. Gli indicatori congiunturali segnalano che nei primi tre mesi del 2017 il prodotto avrebbe continuato a crescere a un tasso simile a quello dell’ultimo trimestre dell’anno scorso (0,2 per cento sul periodo precedente). Nel quarto trimestre del 2016 il PIL è aumentato dello 0,2 per cento rispetto al periodo precedente. La domanda nazionale, valutata al netto delle scorte, ha sostenuto il prodotto per 0,4 punti percentuali. L’aumento dell’accumulazione di capitale (1,3 per cento rispetto al trimestre precedente) è stato particolarmente accentuato per la componente dei mezzi di trasporto (13,6 per cento), più modesto per gli investimenti in macchinari e attrezzature e per quelli in costruzioni. La spesa delle famiglie e delle istituzioni sociali senza scopo di lucro ha lievemente rallentato (0,1 per cento, da 0,2), risentendo della flessione degli acquisti di beni semidurevoli e della stazionarietà per quelli non durevoli. Importazioni ed esportazioni sono salite in misura marcata (2,2 e 1,9 per cento, rispettivamente); il contributo dell’interscambio con l’estero alla crescita del prodotto è stato pressoché nullo. Il valore aggiunto è aumentato nell’industria in senso stretto (0,9 per cento) e nel settore edilizio (0,6 per cento); è rimasto stazionario nei servizi, penalizzato dalla contrazione nei comparti dell’intermediazione finanziaria e assicurativa e dei servizi professionali; è diminuito nell’agricoltura (-3,7 per cento). Secondo gli indicatori più recenti, nei primi tre mesi del 2017 il PIL avrebbe continuato ad aumentare come nel trimestre precedente. Dopo cinque incrementi consecutivi l’indicatore Ita-coin elaborato dalla Banca d’Italia, che traccia la dinamica di fondo dell’economia italiana, è rimasto stabile in marzo, a 0,16, un livello superiore alla media degli ultimi trimestri. Segnali favorevoli emergono dagli indicatori qualitativi tratti dalle interviste ai responsabili degli acquisti delle aziende (PmI), dalle inchieste Istat sul clima di fiducia delle imprese e dall’indagine trimestrale condotta dalla Banca d’Italia in collaborazione con Il Sole 24 Ore.

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L’inflazione, misurata dalla variazione sui dodici mesi dell’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA), ha raggiunto nel primo trimestre dell’anno i livelli più elevati dal 2013; in marzo si è attestata all’1,3 per cento secondo la stima preliminare. La ripresa degli ultimi mesi ha riflesso prevalentemente la dinamica delle componenti più volatili, in particolare l’accelerazione dei prezzi dei beni alimentari freschi e di quelli dei prodotti energetici; la componente di fondo dell’inflazione, seppure in lieve aumento rispetto allo scorso trimestre, rimane debole, allo 0,5 per cento in marzo (da 0,7 in febbraio).

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• Gli obiettivi di Governo

Il quadro di riferimento

Le principali fonti di riferimento per le valutazioni economiche e finanziarie generali sono il “Documento di Economia e Finanza 2017”, approvato dal Governo in data 11 aprile 2017 e la “Nota di Aggiornamento del 23 settembre 2017”. Premessa del Ministro Padoan alla Nota di aggiornamento al DEF 2017

La presente Nota di aggiornamento offre l’occasione per tracciare un bilancio dei risultati, sia sul versante della crescita e dell’occupazione, sia su quello del consolidamento dei conti pubblici, conseguiti attraverso gli interventi di politica economica e le numerose e articolate riforme strutturali adottate in questi ultimi anni. Risultati che incoraggiano a proseguire il percorso intrapreso per rafforzare ulteriormente una ripresa dell’economia italiana che, dopo anni di profonda recessione, si è manifestata nel 2014, consolidata nel biennio 2015-2016 e ha, infine, preso vigore nell’anno in corso anche in virtù di un contesto di crescita più dinamica a livello europeo e globale, mostrando crescenti segnali di irrobustimento strutturale. Vi hanno contribuito le misure adottate dai Governi in questi ultimi anni con il contributo del Parlamento, che accelerano e rafforzano gli effetti di medio-lungo periodo delle riforme tese ad accrescere il potenziale di crescita, in un contesto di finanze pubbliche sostenibili. La crescita del PIL negli ultimi trimestri ha sorpreso al rialzo, le esportazioni di beni e gli afflussi turistici hanno accelerato e la graduale ripresa degli investimenti fornisce nel complesso segnali incoraggianti, particolarmente evidenti nella recente impennata di produzione e aspettative nel comparto dei beni strumentali. Continua inoltre la salita dell’occupazione, che si è portata al di sopra delle 23 milioni di unità, una soglia precedentemente oltrepassata solo nel 2008; negli ultimi tre anni sono stati creati circa 900mila posti di lavoro, oltre la metà dei quali a tempo indeterminato. I dati più recenti indicano un ulteriore rafforzamento della crescita nella seconda metà dell’anno. Le prospettive dell’economia beneficiano della rinnovata fiducia degli operatori e del sensibile miglioramento del settore del credito, favorito dagli interventi intrapresi dal Governo per riportare il sistema bancario verso una situazione di normalità. La stima aggiornata del tasso di crescita risulta pari all’1,5 per cento sia nel 2017 sia nel 2018. Il debito pubblico, che pesa sulle prospettive della comunità nazionale e sui margini di manovra dei governi, ha finalmente invertito la tendenza che tra il 2008 e il 2014 ha fatto registrare un incremento in rapporto al prodotto di circa il 30 per cento (dal 99,8 per cento del 2007 al 131,8 per cento): già nel 2015 l’ISTAT ha registrato la prima flessione dopo sette anni di aumenti ininterrotti. Per il 2017 si stima una riduzione rispetto al 2016 e per il 2018 la discesa alla soglia del 130 per cento. A tutti questi risultati ha contribuito a partire dal 2014 una strategia di politica economica i cui pilastri sono:

• la progressiva diminuzione della pressione fiscale (scesa di circa un punto percentuale tra 2013 e 2016), conseguita mediante gli interventi di riduzione dell’IRES e del carico fiscale sui lavoratori con remunerazioni più basse, attraverso la corresponsione dell’assegno di 80 euro, la cancellazione della componente Irap sul lavoro dipendente, dell’IMU sui beni strumentali

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imbullonati e sui terreni agricoli, dell’imposta sulla casa di proprietà e residenza (TASI). Si stima che per effetto di questi interventi i contribuenti italiani pagheranno rispetto al 2013 minori imposte per circa venti miliardi di euro;

• una serie coordinata di incentivi agli investimenti privati (il piano Industria 4.0) che hanno spinto le imprese ad accrescere la propria capacità produttiva in un momento in cui maggiori opportunità possono essere colte a livello internazionale;

• un ampio insieme di riforme strutturali; • il contrasto alla povertà e alla disuguaglianza; • l’oculata gestione delle finanze pubbliche, la cui sostenibilità mira a contenere

l’onere del debito e a preservare la stabilità finanziaria; • le misure di finanza per la crescita, che contribuiscono ad accrescere e

diversificare i flussi finanziari a disposizione dell’economia reale e dei comparti più innovativi.

Una Finanza pubblica sostenibile e favorevole alla crescita

La politica di bilancio condotta dal Governo negli ultimi anni ha dovuto conciliare l’obiettivo di fornire sostegno alla crescita e risposte adeguate ai pressanti bisogni sociali aggravati dalla crisi con quello di proseguire nel consolidamento delle finanze pubbliche, in un contesto caratterizzato da stringenti vincoli finanziari per via dell’elevato debito pubblico. Se l’intonazione della politica di bilancio di un paese a elevato debito non può prescindere dalle esigenze di riduzione del disavanzo, la corretta impostazione del ritmo di consolidamento risulta altrettanto importante per le prospettive dell’economia e la sostenibilità delle finanze pubbliche. Un processo di aggiustamento del disavanzo troppo lento si rivelerebbe inefficace ai fini della riduzione del debito, mentre l’adozione di misure di contenimento troppo severe finirebbe per danneggiare significativamente la crescita. In entrambi i casi l’andamento del rapporto debito/PIL risulterebbe inadeguato rispetto alle aspettative degli agenti economici, degli analisti e dei mercati. In questi anni il Governo ha pertanto dovuto procedere all’interno di un sentiero stretto, ma tracciato in modo chiaro e coerente, i cui limiti erano segnati da un lato dall’esigenza di riduzione del disavanzo, dall’altro da quella di alimentare la ripresa nascente per mettere definitivamente alle spalle del Paese la recessione. I risultati finora conseguiti sono positivi e contribuiscono a rafforzare la fiducia tra gli operatori economici domestici ed esteri. Gli investimenti svolgono un ruolo cruciale ai fini dell’irrobustimento della ripresa. Per questo tra i principali strumenti della politica economica del Governo rientrano gli incentivi agli investimenti privati e il rilancio di quelli pubblici – oltre agli sforzi di messa in sicurezza a fronte dei rischi sismici e idrogeologici. In passato l’azione di consolidamento dei conti pubblici aveva inciso in misura significativa sulla spesa, contribuendo a mantenere la stabilità finanziaria; ne era tuttavia derivata anche una riduzione della spesa in conto capitale in ragione soprattutto della contrazione degli investimenti delle amministrazioni locali, oggi invece in aumento grazie anche al superamento del patto di stabilità interno. Il Governo ha inteso invertire questa tendenza: la spesa per investimenti è prevista, infatti, in aumento di circa 3 miliardi tra il 2016 e il 2019, e questa tendenza andrà rafforzata in futuro. A tal fine particolare valenza ha assunto: i) la previsione di un fondo da ripartire per il rilancio degli investimenti infrastrutturali, che dispone di una

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dotazione complessiva di risorse pari a 47,5 miliardi da utilizzare in un orizzonte pluriennale compreso tra il 2017 e il 2032; ii) l’abolizione del patto di stabilità interno, che limitava le capacità di intervento degli enti locali; iii) la riforma del codice degli appalti, affinata che aiuterà a gestire in modo più trasparente ed efficiente gli appalti pubblici. Per il 2018 la politica di bilancio continuerà a iscriversi nella strategia che a partire dal 2014 ha assicurato una costante riduzione del rapporto deficit/PIL la stabilizzazione del debito nonché, nel 2015 e poi di nuovo nel 2017, la sua riduzione. In considerazione del miglioramento delle finanze pubbliche, l’obiettivo di indebitamento netto viene posto per il 2018 all’1,6 per cento, garantendo un’accelerazione del processo di riduzione del deficit e un aggiustamento strutturale dello 0,3 per cento. La prosecuzione del percorso di riduzione del disavanzo negli anni successivi punta al conseguimento del sostanziale pareggio di bilancio nel 2020 e all’accelerazione del processo di riduzione del rapporto debito/PIL, che si porterebbe al 123,9 per cento nel 2020. In coerenza con il percorso di politica economica intrapreso dal Governo in questi ultimi anni, la Legge di Bilancio fornirà ulteriore impulso alla crescita e al lavoro, sfruttando anche le complementarità offerte dalle riforme strutturali adottate; l’obiettivo è irrobustire la fiducia e gli investimenti, che stanno supportando la ripresa, accrescendo la produttività e il potenziale. Sterilizzate le clausole di salvaguardia, le risorse disponibili, seppur limitate dall’esigenza di stabilizzazione delle finanze pubbliche e di accelerazione del processo di riduzione del debito, verranno impiegate in scelte selettive privilegiando il sostegno: i) dell’occupazione giovanile; ii) degli investimenti pubblici e privati; iii) del potenziamento degli strumenti di lotta alla povertà. In tale ambito con l’introduzione del reddito di inclusione – che ha esteso e rafforzato la misura di sostegno all’inclusione attiva – il Paese si è dotato del primo strumento di portata universale con significativa capienza finanziaria, la cui dotazione a regime sarà superiore a 1,8 miliardi annui. Parallelamente, l’Italia è il primo paese avanzato a darsi il compito di monitorare nei documenti programmatici l’evoluzione delle principali dimensioni del benessere, prevedendone l’andamento futuro nonché valutando l’impatto sulle stesse delle politiche intraprese; ne discenderà un arricchimento del dibattito di politica economica, dopo decenni in cui le valutazioni espresse dagli economisti sulla crescita si sono quasi esclusivamente basate sull’andamento del PIL. Le riforme strutturali per la competitività e la fiducia

Il percorso da compiere è ancora lungo, benché alcune riforme comincino a produrre effetti concreti. Per citare alcuni esempi, il mercato del lavoro a partire dal 2015 è divenuto più dinamico con l’introduzione del Jobs Act. La realizzazione di un sistema fiscale più equo, trasparente e orientato alla crescita, accompagnandosi alla riduzione della pressione fiscale alle famiglie e alle imprese, ha accresciuto il grado di cooperazione tra contribuenti e amministrazione tributaria, semplificato e reso più certo il sistema tributario, innalzato la tutela dei diritti dei contribuenti. I diversi interventi adottati in materia di giustizia civile, tra cui le innovazioni di natura organizzativa e l’informatizzazione del comparto, hanno consentito di avviare la strutturale contrazione delle cause pendenti. Gli investimenti in tecnologie avanzate stanno significativamente accrescendo l’efficienza di alcuni rami della Pubblica Amministrazione, portandoli su livelli di eccellenza a livello internazionale.

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L’adozione sistematica del processo di revisione della spesa, supportata anche dalla riforma del bilancio dello Stato, ha permesso di contenere le uscite indirizzando i risparmi verso politiche prioritarie per la crescita. Il completamento della riforma del bilancio e l’unificazione della legge di bilancio e della legge di stabilità in un unico provvedimento integrato offrono al Parlamento una nuova modalità di lettura degli effetti delle politiche fiscali e dell’allocazione complessiva delle risorse pubbliche. La centralità della legge di bilancio nel processo decisionale della politica fiscale viene ulteriormente rafforzata dalla possibilità, in precedenza non prevista dalla normativa, di disporre interventi per lo sviluppo compatibilmente con gli spazi finanziari. Si tratta di cambiamenti importanti, che rendono possibile valutare congiuntamente le misure per il reperimento delle risorse, il conseguimento degli obiettivi di finanza pubblica e il finanziamento dei nuovi interventi. Tra i diversi comparti interessati da interventi di riforma strutturale rientra anche il sistema bancario che ha sofferto della durata e dell’intensità della crisi economica. Nel settore, che nel suo insieme resta sano, sono emersi alcuni isolati casi di crisi o di temporanea difficoltà, che il Governo ha fronteggiato e messo in sicurezza con soluzioni diversificate, nel rispetto delle nuove norme introdotte nell’ordinamento italiano dall’avvio dell’unione bancaria europea. Per favorire inoltre l’irrobustimento del sistema e dei flussi finanziari a disposizione dell’economia reale il Governo ha operato diversi interventi di riforma strutturale volti ad accrescere la concentrazione, la qualità e la resilienza degli operatori presenti sul mercato, rendendone più trasparenti le attività e la governance. Inoltre, è intervenuto per facilitare lo smobilizzo dei crediti deteriorati dagli intermediari e il rafforzamento del relativo mercato – potenziando la capacità di recupero del credito da parte dei prestatori, rafforzando i tribunali specializzati nella gestione del contenzioso delle imprese, introducendo una specifica garanzia sulle operazioni di cartolarizzazione dei crediti in sofferenza. Beneficiando degli interventi intrapresi e del ritorno alla crescita il peso complessivo dei crediti deteriorati ha cominciato a scendere drasticamente negli ultimi mesi, ponendo le basi per l’avvio di un circolo virtuoso tra consolidamento bancario, pulizia dei bilanci e accelerazione della crescita. Lo scorso agosto, per la prima volta in Italia, è stata approvata la legge annuale per il mercato e la concorrenza, che introduce significative novità in tema di servizi finanziari, assicurativi e professionali, mercato dell’energia, poste e telecomunicazioni, turismo e farmacie; l’obiettivo del provvedimento è di rilanciare la modernizzazione dei comparti coinvolti, stimolare la produttività e la crescita, consentendo ai consumatori di avere accesso a beni e servizi a costi inferiori. Il Governo è al lavoro per definire in tempi stretti i decreti attuativi necessari per la piena efficacia della legge. L’impostazione della politica di bilancio adottata negli ultimi quattro esercizi ha contribuito a far fronte ai costi iniziali legati all’adozione delle riforme e a creare le condizioni favorevoli per l’avvio delle riforme stesse. L’impatto delle riforme strutturali è stato accompagnato da un insieme coordinato di misure di agevolazione fiscale e di miglioramento del business environment che sta accelerando il rafforzamento del tessuto industriale e il contribuito alla crescita di innovazione e produttività. Gli investimenti pubblici in infrastrutture strategiche sono in aumento, la pressione fiscale per famiglie e imprese è stata ridotta e selettivi sgravi fiscali stanno stimolando gli investimenti in innovazione; parallelamente il sistema

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bancario sta riguadagnando solidità ed efficienza. All’aumento dei flussi finanziari all’economia reale stanno contribuendo anche gli strumenti introdotti dal Governo con il programma di finanza per la crescita. La prospettiva, concreta e a portata di mano, di raggiungere tassi di crescita reale e nominale più elevati potrà consentirci di accelerare il ritmo di discesa del debito pubblico, a patto di mantenere avanzi primari adeguati e proseguire negli sforzi di riforma. Europa: una nuova governance per affrontare nuove sfide

Così come in Italia, anche in Europa è forte l’esigenza di accelerare le riforme per consolidare la ripresa dell’economia dopo la crisi. A fronte di una crescita che resta diseguale e in alcune aree fragile, l’aumento delle disuguaglianze e delle migrazioni dal sud del mondo, il terrorismo internazionale e la domanda di sicurezza che ne deriva, l’Unione e i Paesi membri sono chiamati a consolidare i risultati raggiunti, ampliandone perimetro e qualità. L’Europa deve poter far fronte alle nuove sfide adottando nuovi strumenti e una nuova governance, ripartendo dalla centralità della crescita economica, dell’occupazione e dell’inclusione sociale, da affiancare al completamento dell’integrazione monetaria e dell’unione bancaria. Affinché il benessere riprenda a distribuirsi diffusamente tra i cittadini europei sarà necessario innovare le politiche europee e quelle nazionali, aumentando la capacità dell’area e dei paesi membri di aggiustamento agli choc e agli squilibri, anche attraverso una migliore condivisione dei rischi. Alcune iniziali discontinuità sono state già realizzate, anche in seguito alla costante e intensa azione di stimolo impressa dal Governo italiano sin dalla presidenza di turno del 2014, quali ad es.: la maggiore flessibilità delle politiche di bilancio connessa all’adozione di opportune riforme strutturali e al supporto degli investimenti, che l’Italia ha utilizzato appieno; il Piano Junker e il Fondo europeo per gli investimenti strategici (EFSI) – concepiti per il rilancio di progetti di investimento profittevoli che gli operatori privati da soli non sarebbero riusciti a eseguire o non avrebbero avuto convenienza a realizzare – dei quali l’Italia risulta tra i principali beneficiari. Occorre ora irrobustire ed estendere gli strumenti introdotti, delineando una nuova governance dell’area, in grado di incentivare politiche di bilancio favorevoli alla crescita e riforme strutturali che le completino. In questi anni l’Italia ha prodotto idee e pubblicato contributi al dibattito sul futuro dell’Unione monetaria che stanno acquistando popolarità tra i governi e mettendo radici tra le istituzioni. Ai fini della corretta impostazione delle politiche macroeconomiche, nell’area valutaria comune è largamente insufficiente affidarsi alla semplice sommatoria delle scelte di politica di bilancio dei Paesi membri, che rischia di risultare pro ciclica e di alimentare squilibri; è necessario assicurare l’efficace coordinamento delle politiche di bilancio, da affidare eventualmente a un Ministro delle Finanze europeo. Beni pubblici europei essenziali per il processo d’integrazione – in primis il mercato unico – vengono oggi messi a repentaglio dalla mancata condivisione degli sforzi per far fronte alle nuove sfide comuni – ad es. l’esigenza di sicurezza, la gestione unitaria delle frontiere, la difesa; ma proprio nella maggiore condivisione dei rischi tra Paesi risiede un forte incentivo all’adozione delle riforme nazionali. Occorrono strumenti in grado di sostenere la crescita inclusiva, quali ad esempio un sistema di assicurazione comune contro la disoccupazione per la Zona Euro, che mitighi gli effetti delle fluttuazioni

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cicliche sulle finanze pubbliche dei paesi colpiti dagli shock, introducendo una concreta misura di protezione sociale europea. Tra le misure strutturali assumono particolare rilevanza quelle in grado di favorire le innovazioni di prodotto e di processo. Tenuto conto degli stringenti vincoli di bilancio pubblico, delle tendenze di invecchiamento della popolazione e della crescente concorrenza a livello globale, le prospettive di sviluppo dell’Europa sono legate alle sue capacità di stimolo e rilancio dell’innovazione. In un’area economica integrata si tratta di una sfida da affrontare predisponendo tutti i passi necessari alla costruzione di una “Innovation Union”. Nel complesso, i risultati raggiunti dall’azione del Governo in questi ultimi anni, contemperando le esigenze di consolidamento delle finanze pubbliche con quelle di supporto alla crescita, sono largamente positivi e disegnano un contesto solido e favorevole al lavoro da compiere nel finale di questa legislatura e nella prossima. All’orizzonte si profilano nuovi scenari e sfide, quali la graduale azione di rientro degli stimoli monetari nelle diverse aree valutarie, l’accentuarsi delle tensioni geopolitiche, l’impatto di eventuali iniziative di protezione commerciale sugli scambi internazionali, l’incertezza delle politiche economiche e i rischi di stallo del processo di riforma dell’UME. In Italia il numero delle persone in cerca di occupazione, benché in riduzione, resta su livelli elevati. In particolare, la disoccupazione giovanile, che si associa a un elevato rischio di esclusione sociale, sta diminuendo ma è ancora alta. È per questo che in una prospettiva di medio periodo non va allentato lo sforzo di riforma, in Italia come in Europa. Il Governo ritiene pertanto prioritario avanzare nella propria strategia a favore di occupazione, innovazione e qualità del capitale umano. Lo sviluppo del settore industriale, in particolare del manifatturiero a più elevata intensità tecnologica, sta beneficiando degli incentivi agli investimenti ma anche della graduale configurazione di un ambiente d’impresa maggiormente incline all’iniziativa imprenditoriale e alla formazione del capitale umano – il Piano Nazionale Impresa 4.0. Parallelamente vanno proseguiti gli sforzi di semplificazione e snellimento di burocrazia e fisco, così come quelli per la riduzione della tassazione che grava su famiglie e imprese. Continuare a sostenere gli investimenti nel capitale fisico e immateriale a disposizione del Paese ne aumenterà la crescita potenziale e la produttività, rafforzando anche il clima di fiducia, una variabile fondamentale per gli investimenti e il supporto della ripresa. Il Programma Nazionale di Riforma

Le misure di impulso alla crescita, agli investimenti e all’occupazione si accompagnano agli sforzi promossi in questi anni per rimuovere gli impedimenti strutturali alla crescita su molti fronti, quali ad esempio il mercato del lavoro, il settore bancario, il mercato dei capitali, le regole fiscali, la scuola, la pubblica amministrazione, la giustizia civile. Il Programma Nazionale di Riforma 2017 intende proseguire nell’ambiziosa azione riformatrice avviata nel 2014 per il cambiamento strutturale del tessuto economico e sociale del Paese; una parte significativa del programma iniziale di interventi è stata realizzata, come riconosciuto anche dal recente Rapporto sull’Italia redatto dalla Commissione Europea. Tra i principali interventi adottati negli ultimi dodici mesi, si sono poste le basi per una

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Pubblica Amministrazione più efficiente, semplice e digitale, parsimoniosa e trasparente; sono stati individuati strumenti operativi per fronteggiare la mole dei crediti in sofferenza frutto della crisi, sono stati forniti al sistema bancario gli strumenti per massimizzare le soluzioni di mercato con il supporto della garanzia dello Stato; si è ultimata la riforma del mercato del lavoro, che sta favorendo la crescita dell’occupazione e della qualità del lavoro; per la prima volta il Paese si è dotato di uno strumento nazionale e strutturale di lotta alla povertà – il Sostegno per l'inclusione attiva che verrà sostituito dal Reddito di Inclusione – che mira a promuovere il reinserimento nella società e nel mondo del lavoro di coloro che ne sono esclusi. Il Piano Industria 4.0 – basato su interventi a sostegno della produttività, della flessibilità e della competitività delle nostre produzioni – intende favorire un cambiamento produttivo e tecnologico volto alla decisa crescita della competitività. Sono stati conseguiti numerosi progressi in materia di giustizia civile e una sostanziale riduzione dell’arretrato del processo amministrativo. Sono state portate avanti le semplificazioni e i piani per le infrastrutture e la logistica, e di rilancio delle periferie degradate delle grandi città. È stata completata la riforma del bilancio con l’unificazione della Legge di Bilancio e della Legge di Stabilità in un unico provvedimento integrato. La riforma dell'amministrazione fiscale è stata completamente attuata sul piano formale e oggi produce effetti sostanziali grazie all'introduzione di attitudini e comportamenti che stanno migliorando il rapporto con il contribuente, aumentando il tasso di adempimento spontaneo. Sono state infine potenziate le misure per il rientro dei cervelli e l’attrazione del capitale umano. Nonostante la numerosità e il peso delle riforme adottate abbiamo bisogno di proseguire senza indugio lungo il cammino: gli interventi sulla struttura dell’economia hanno bisogno di tempo per dispiegare appieno i propri effetti e, sostenendosi reciprocamente, rilanciare il potenziale di crescita. Tra le priorità del Governo figura l’esigenza di aprire maggiormente al mercato diversi settori, con l’obiettivo di apportare benefici apprezzabili dai cittadini in termini di maggiore offerta, investimenti, produttività e crescita: dai servizi professionali, al commercio al dettaglio, ai servizi pubblici locali. In tal senso l’approvazione della Legge annuale per la concorrenza in tempi rapidi è un obiettivo imprescindibile, insieme all’immediata definizione di un appropriato strumento legislativo a cui affidare i prossimi passi in materia di liberalizzazioni. In materia di lavoro al Jobs Act deve fare seguito un rafforzamento delle politiche attive del lavoro, di quelle volte a stimolare le competenze nonché di misure a sostegno del welfare familiare. D’altra parte gli interventi in materia di lavoro sono anche alla base delle politiche di stimolo alla crescita e alla produttività. In questo contesto il Governo ritiene fondamentale il ruolo della contrattazione salariale di secondo livello che deve essere ulteriormente valorizzata con interventi sempre più mirati in materia di welfare aziendale. L’azione di contrasto alla povertà sarà incentrata su una strategia innovativa delineata dalla legge delega approvata nel marzo scorso dal Parlamento, che il Governo ha ferma intenzione di attuare nel corso dei prossimi mesi. Questa autorizza il Governo ad intervenire su tre ambiti: i) il varo del Reddito di Inclusione, misura universale di sostegno economico ai nuclei in condizione di povertà che prenderà il posto del

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Sostegno per l'inclusione attiva, con un progressivo ampliamento della platea di beneficiari (già nel 2017 oltre 400 mila nuclei familiari, per un totale di 1 milione e 770 mila persone), una ridefinizione del beneficio economico condizionato alla partecipazione a progetti di inclusione sociale e un rafforzamento dei servizi di accompagnamento verso l’autonomia; ii) il riordino delle prestazioni assistenziali finalizzate al contrasto della povertà (carta acquisti per minori e l’assegno di disoccupazione ASDI); iii) il rafforzamento e coordinamento degli interventi in materia di servizi sociali, finalizzato a garantire maggiore omogeneità territoriale nell’erogazione delle prestazioni. Le risorse stanziate ammontano complessivamente a circa 1,2 miliardi per il 2017 e 1,7 per il 2018. Nei prossimi mesi proseguirà l’attuazione delle misure di riforma della giustizia già avviate, con particolare riguardo al processo penale, all’efficienza del processo civile e alla prescrizione. L’azione del Governo tende ad armonizzare l’esigenza di assicurare tempi congrui per l’accertamento dei fatti di reato con quella volta a garantire la ragionevole durata del processo. Verranno incrementate le risorse a disposizione dell’amministrazione giudiziaria. Si promuoverà ulteriormente l’adozione di best practices che consentano di armonizzare le performance dei tribunali in termini qualitativi e quantitativi. Il perfezionamento del quadro legislativo in materia di insolvenza renderà più efficace la gestione delle procedure concorsuali, anche al fine di stabilire una regolazione organica della materia e dare maggiore certezza alle imprese in crisi. Nel marzo 2017 si è conclusa la rendicontazione del ciclo di programmazione 2007-2013. Nonostante il ritardo accumulato nella spesa fino al 2013, per effetto di una riprogrammazione efficace, di un rinnovato impulso politico e di azioni innovative di supporto amministrativo alle autorità di gestione, la rendicontazione si è chiusa al 31 marzo 2017 con il pieno assorbimento delle risorse europee. La nuova programmazione 2014-2020 si è avviata sia rafforzando la cooperazione istituzionale e la programmazione, coordinata con le regioni attraverso la cabina di regia per la gestione dei fondi di sviluppo e coesione, sia attraverso una nuova politica meridionalista, fondata su un ruolo attivo del Governo e una forte responsabilizzazione delle Amministrazioni territoriali, attuata mediante il Masterplan e i Patti per il Sud. Si è rafforzata, in continuità con il Governo precedente, la centralità delle politiche di coesione e della questione meridionale come questione nazionale. Gli interventi immediati di rafforzamento del credito d’imposta su investimenti privati, di riequilibrio della spesa ordinaria in conto capitale delle Amministrazioni centrali a favore del Mezzogiorno, le innovazioni istituzionali per l’efficacia della programmazione e progettazione degli interventi e l’accelerazione della spesa sui programmi di coesione, accanto ai segnali di vitalità dell’economia del Mezzogiorno negli ultimi due anni, confermano l’obiettivo di una svolta nelle politiche e nella dinamica del divario tra Mezzogiorno e resto del Paese. A misure di sostegno dei redditi e di modernizzazione del sistema continuerà a essere affiancata una strategia organica di revisione della spesa pubblica; la prosecuzione dell’opera di risanamento dei conti pubblici poggerà anche su una nuova fase della spending review, che dovrà essere più selettiva e al tempo stesso coerente con i principi stabiliti dalla riforma del bilancio. Tale obiettivo passa anche per un più esteso

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utilizzo degli strumenti per la razionalizzazione degli acquisti di beni e servizi da parte della PA. *** Alla luce delle esigenze di consolidamento dettate dall'elevato debito pubblico accumulato negli anni precedenti, a partire dal 2014 i limitati spazi di bilancio sono stati utilizzati a sostegno della crescita e della competitività. Grazie a una nuova attenzione alla composizione del budget, tagliando spese improduttive per finanziare la diminuzione del carico fiscale e gli investimenti, il Paese ha intrapreso un sentiero virtuoso stretto tra due esigenze contrapposte, ridurre il deficit e sostenere la crescita. In questo modo si sono riguadagnati tassi di crescita del prodotto positivi, evitate pericolose cadute del livello dei prezzi, si è contenuto il disavanzo pubblico e stabilizzato il debito. Non sono risultati da sottovalutare. Così come non vanno sottovalutati in prospettiva i vincoli stringenti che la finanza pubblica continuerà a fronteggiare, connessi a una verosimile riduzione degli stimoli monetari, a obiettivi di medio termine che non sono ancora stati raggiunti, agli elevati e diffusi rischi geo-politici. Il segno, la composizione e l’intensità delle politiche economiche che verranno adottate dal Governo continueranno a iscriversi nel sentiero delineato. L’intensità del consolidamento di bilancio, ma anche le diverse opzioni di politica economica, saranno dunque valutate non solo in base agli obiettivi di breve termine, ma soprattutto per le implicazioni di medio e lungo termine, anche considerando che la marcia verso una finanza pubblica solida è un impegno doveroso nei confronti delle nuove generazioni. Una finanza pubblica sana produce effetti concreti sul bilancio, poiché contribuisce a contenere la spesa per interessi che assorbe risorse altrimenti destinabili agli obiettivi di politica economica, quali la riduzione del carico fiscale, gli investimenti, l'inclusione sociale. Una attenta riflessione sul valore concreto della credibilità del Paese appare particolarmente rilevante alla luce delle aspettative di consenso che vogliono la BCE terminare il proprio programma di acquisti di titoli sovrani entro la fine del 2018. L’Italia non dovrà farsi trovare impreparata. I numeri principali

TAVOLA I.4: INDICATORI DI FINANZA PUBBLICA (in percentuale del PIL)(1)

2015 2016 2017 2018 2019 2020

QUADRO PROGRAMMATICO

Indebitamento netto -2,6 -2,5 -2,1 -1,6 -0,9 -0,2

Saldo primario 1,5 1,5 1,7 2,0 2,6 3,3

Interessi 4,1 4,0 3,8 3,6 3,5 3,5

Indebitamento netto

strutturale(2) -0,1 -0,9 -1,3 -1,0 -0,6 -0,2

Variazione strutturale 0,3 -0,8 -0,4 0,3 0,4 0,4

Debito pubblico (lordo

sostegni)(3) 131,5 132,0 131,6 130,0 127,1 123,9

Debito pubblico (netto

sostegni)(3) 128,0 128,5 128,2 126,7 123,9 120,8

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TAVOLA I.4: INDICATORI DI FINANZA PUBBLICA (in percentuale del PIL)(1)

Obiettivo per la regola del

debito(4) 122,8

Proventi da privatizzazioni 0,4 0,1 0,2 0,3 0,3 0,3

QUADRO TENDENZIALE

Indebitamento netto -2,6 -2,5 -2,1 -1,0 -0,3 -0,1

Saldo primario 1,5 1,5 1,7 2,6 3,3 3,5

Interessi 4,1 4,0 3,8 3,6 3,5 3,6

Indebitamento netto

strutturale(2) -0,2 -1,0 -1,4 -0,3 0,2 0,0

Variazione strutturale 0,2 -0,8 -0,4 1,1 0,5 -0,1

Debito pubblico (lordo

sostegni)(3) 131,5 132,0 131,6 129,9 127,1 124,3

Debito pubblico (netto

sostegni)(3) 128,0 128,5 128,2 126,6 123,9 121,2

MEMO: DEF (aprile 2017), quadro programmatico

Indebitamento netto -2,7 -2,4 -2,1 -1,2 -0,2 0,0

Saldo primario 1,5 1,5 1,7 2,5 3,5 3,8

Interessi 4,1 4,0 3,9 3,7 3,7 3,8

Indebitamento netto

strutturale(2) -0,5 -1,2 -1,5 -0,7 0,1 0,0

Variazione strutturale 0,2 -0,8 -0,4 1,1 0,5 -0,1

Debito pubblico (lordo

sostegni)(5) 132,1 132,6 132,5 131,0 128,2 125,7

Debito pubblico (netto

sostegni)(5) 128,5 129,1 129,1 127,7 125,0 122,6

PIL nominale tendenziale (val.

assoluti x 1.000) 1.652,2 1.680,5 1.716,5 1.768,7 1.821,7 1.876,6

PIL nominale programmatico

(val. assoluti x 1.000) 1.652,2 1.680,5 1.716,5 1.770,3 1.830,

Contenuti della Legge di bilancio 2018

(Fonte comunicato stampa del Consiglio dei Ministri)

E’ in vigore dal 1° gennaio 2018 la Legge di Bilancio 2018 (L. 27/12/2017 n. 205 pubblicata nella G.U. n. 302 del 29/12/2017); il relativo disegno di legge è stato approvato dal Consiglio dei Ministri in data 16 ottobre 2017. In considerazione del miglioramento del quadro economico, ottenuto grazie alle riforme avviate dal 2014 e portate a compimento nell’arco della legislatura e

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all’impegno di famiglie e imprese, e del contesto internazionale favorevole, il Governo ha approvato una manovra indirizzata da un lato al rispetto degli impegni di bilancio presi con la Commissione europea – la correzione del disavanzo strutturale dello 0,3% e il calo del deficit in rapporto al Pil all’1,6% – e dall’altro al rafforzamento di una crescita sostenibile e inclusiva, con la mobilitazione di risorse per il 2018 per circa 20,4 miliardi di euro. Le coperture, in termini di efficientamento di spesa e maggiori entrate derivanti in gran parte dal contrasto all’evasione, ammontano a circa 9,5 miliardi, mentre 10,9 miliardi rappresentano l’effetto netto espansivo della manovra, che interesserà in particolare le aree meno avanzate del Paese. Tra le voci principali della manovra, si conferma la sterilizzazione totale delle clausole di salvaguardia per un totale di 15,7 miliardi. Si eviterà quindi per il 2018 l’aumento delle aliquote Iva e delle accise. Gli altri interventi prevedono per il prossimo anno 300 milioni di investimenti pubblici aggiuntivi, che diventano 1,3 miliardi nel 2019 e 1,9 miliardi nel 2020. Per le politiche a favore dei giovani (essenzialmente la riduzione del cuneo fiscale per le nuove assunzioni con i contratti a tutele crescenti) sono previsti circa 300 milioni che salgono a 800 milioni nel 2019 e 1,2 miliardi nel 2020. Un’attenzione particolare è riservata alle misure di lotta alla povertà, con il reddito di inclusione che viene potenziato di complessivi 300 milioni per il 2018, cifra che si aggiunge agli 1,7 miliardi già previsti a legislazione vigente. Si potenzia, infine, il contrasto all’evasione fiscale, con l’implementazione di misure già sperimentate, come la fatturazione elettronica e lo split payment (la cui estensione è prevista del decreto fiscale già approvato dal Consiglio dei ministri). Di seguito alcune tra le misure presenti nella manovra.

• Stop aumento Iva e accise – Vengono completamente neutralizzate le clausole di salvaguardia, quindi nel 2018 non ci saranno aumenti delle aliquote dell’Iva e delle accise.

• Blocco tributi e addizionali locali – Si proroga per il 2018 lo stop all’aumento delle aliquote dei tributi e delle addizionali regionali e degli enti locali.

• Competitività – Sono confermate molte misure di contenimento della pressione fiscale e sviluppo, già contenute nella precedente legge di bilancio, quali le agevolazioni per gli interventi di ristrutturazione edilizia ed energetica, il superammortamento e l’iperammortamento.

• Sostegno investimenti Pmi (Nuova Sabatini) – Per assicurare continuità operativa e qualificare maggiormente gli investimenti in chiave “Industria 4.0.” è prorogata la misura di promozione delle piccole e medie imprese nota come “Nuova Sabatini”.

• Incentivo strutturale per l’occupazione giovanile stabile – A decorrere dal primo gennaio 2018 i datori di lavoro del settore privato che assumono giovani con contratti a tutele crescenti beneficeranno di uno sconto triennale sui contributi previdenziali pari al 50% (esclusi i lavoratori domestici). L’esonero spetta anche per le assunzioni avvenute nei mesi di novembre e dicembre 2017, ferma restando la decorrenza dal primo gennaio 2018. Lo sconto contributivo si applica anche nei casi di prosecuzione di un contratto di apprendistato in contratto a tempo indeterminato, qualunque sia l’età anagrafica al momento della prosecuzione e quando un datore di lavoro assume, entro sei mesi dal conseguimento del titolo di studio, studenti che abbiano svolto percorsi di alternanza scuola-lavoro o di apprendistato per il conseguimento del titolo di studio.

• Rinnovo contratti pubblico impiego – Sono stanziate le risorse per avviare il rinnovo, dopo molti anni, dei contratti del pubblico impiego.

• Ape sociale donna – La misura, introdotta in via sperimentale con la legge di bilancio per il 2017, per le donne, in determinate condizioni, con almeno 63

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anni di età e che non siano titolari di pensione diretta, permette di accompagnare con una indennità fino al raggiungimento dei requisiti per la pensione di vecchiaia. Con la nuova norma introdotta dal disegno di legge di bilancio per il 2018 si prevede di ampliare per il prossimo anno la platea dei beneficiari riducendo i requisiti contributivi alle donne con figli. La riduzione è pari a 6 mesi per ogni figlio fino ad un massimo di 2 anni.

• Ape a tempo determinato – Si amplia per il 2018 la platea dei beneficiari, estendendo l’indennità anche in caso di scadenza di un contratto a tempo determinato, a condizione che il lavoratore, nei 3 anni precedenti la cessazione del rapporto, abbia avuto periodi di lavoro dipendente per almeno 18 mesi.

• Rita – E’ stabilizzata e semplificata la “Rendita integrativa temporanea anticipata”.

• Bonus cultura per i diciottenni – Viene confermata la misura introdotta nel 2016. I giovani che compiono 18 anni nel 2018, attraverso apposita piattaforma online, hanno a disposizione 500 euro spendibili per l’acquisto di biglietti del teatro o del cinema, l’acquisto di libri e musica registrata, per l’ingresso ai musei.

• Pacchetto Miur – Per l’università, vi sono misure che consentono di bandire nuovi posti per ricercatori universitari e a favore dei professori in servizio sono sbloccati gli scatti stipendiali che continuano ad essere corrisposti sulla base della previa verifica della produttività scientifica; invece, sul versante della scuola, la legge di bilancio inizia ad affrontare il tema dell’avvicinamento del trattamento retributivo dei dirigenti scolastici a quello degli altri dirigenti statali.

• Risorse per Province e Città metropolitane – Viene riconosciuto un contributo alle Province e alle Città metropolitane delle Regioni a statuto ordinario per l’esercizio delle funzioni fondamentali in materia di scuole e strade.

• Investimenti enti locali – Per sostenere gli investimenti degli enti locali sono previsti spazi finanziari, per gli anni 2018-2023, che consentono l’utilizzo dell’avanzo di amministrazione Si riconoscono, inoltre, ai comuni contributi, per il triennio 2018-2020, per rilanciare gli investimenti in opere pubbliche.

• Rimborsi ai comuni per minor gettito – Sono assegnate risorse per l’anno 2018 in favore dei comuni penalizzati dalla sostituzione dell’IMU sull’abitazione principale con la TASI su tutti gli immobili.

• Risorse in favore delle regioni – Sono stanziate per l’anno 2018 risorse in favore delle regioni per la riduzione del debito e per la riduzione della manovra a loro carico. Inoltre, sono previste anticipazioni di liquidità per la copertura del disavanzo sanitario 2016 della Regione Sardegna.

• Banda larga – Per accelerare la politica di implementazione del 5G, si prevede di mettere a gara lo spettro delle frequenze nelle bande pioniere previste dall’Action Plan della Commissione Europea e si dispone la liberazione della banda 700 MHz.

• Misure per il Mezzogiorno – Viene rifinanziata per il biennio 2018-2019 la misura che prevede l’ampliamento del credito di imposta per acquisto di bene strumentali nuovi destinati a strutture produttive del Sud. Vengono prorogate le agevolazioni per le assunzioni a tempo indeterminato nel Mezzogiorno, agevolazioni complementari a quelle già previste dalla normativa nazionale. Tra gli altri interventi figurano l’incremento delle risorse del Fondo sviluppo e coesione rifinanziando la programmazione 2014-2020 e l’istituzione del Fondo imprese Sud volto alla crescita dimensionale delle piccole e medie imprese.

• Sport – Per la prima volta, si prevede un ‘pacchetto’ di misure dedicate esclusivamente allo sport, tra le quali l’istituzione di un fondo ad hoc destinato a tutelare la maternità delle atlete e misure di incentivazione di natura fiscale.

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Quadro normativo in materia di pareggio di bilancio

Tra le novità introdotte con la Legge 28 dicembre 2015, n. 208 (Legge Stabilità” per il 2016), un importante spazio è dedicato al superamento del “vecchio” istituto del Patto di Stabilità, che è stato sostituito dal pareggio di bilancio. La novità è stata introdotta dopo quasi un ventennio durante il quale il Patto di Stabilità ha condizionato l’agire delle amministrazioni del comparto pubblico. La “riforma” in parola è contenuta nell’art. 1, commi 707-734, della sopra citata legge, così come modificato dalla Legge n. 232/2016 e s.m.i. e, da ultimo, dalla Legge di Bilancio 2018 (Legge 27 dicembre 2017, n. 205). A decorrere dall’anno 2016, così come disciplinato dall’art. 1, comma 707, della Legge n. 208/2015, viene infatti abrogata la normativa previgente relativa al patto di stabilità interno. Restano in vigore gli effetti connessi alla disciplina dei patti orizzontali 2014-2015. Il comma 709 precisa che la “nuova” disciplina trova applicazione per le amministrazioni di cui all’art. 9, comma 1, della Legge n. 243/2012, ovvero Regioni, Comuni (compresi quelli sotto i mille abitanti), Province, Città metropolitane e Province Autonome di Trento e di Bolzano. Il comma 710 introduce il saldo di competenza tra le entrate finali e le spese finali quale nuovo riferimento ai fini del concorso degli enti locali al contenimento dei saldi di finanza pubblica. Tale saldo deve assumere un valore non negativo, fatti salvi gli effetti derivanti dalla disciplina del saldo di solidarietà territoriale declinato su base regionale e nazionale. Per entrate finali di cui al comma 710 vanno considerate quelle ascrivibili ai titoli 1, 2, 3, 4 e 5 dello schema di bilancio previsto dal D.Lgs. n. 118/2011 (bilancio armonizzato), e per spese finali devono intendersi quelle ascrivibili ai titoli 1, 2 e 3 del medesimo schema di bilancio. Al comma 711 viene precisato che, con limitazione all’anno 2016, nelle entrate e nelle spese finali in termini di competenza è considerato il fondo pluriennale vincolato, di entrata e di spesa, al netto della quota riveniente dal ricorso all’indebitamento. Come puntualmente stabilito dal comma 712, a decorrere dall’anno 2016, al Bilancio di Previsione deve essere allegato un prospetto obbligatorio contenente le previsioni di competenza triennali rilevanti in sede di rendiconto ai fini della verifica del rispetto del saldo di cui al comma 710. A tal fine, il prospetto allegato al bilancio di previsione non considera gli stanziamenti del fondo crediti di dubbia esigibilità e dei fondi spese e rischi futuri concernenti accantonamenti destinati a confluire nel risultato di amministrazione. Il comma 719 contiene le indicazioni per il monitoraggio del rispetto del saldo. Gli enti locali trasmettono al Ministero dell’Economia e delle Finanze – Dipartimento della Ragioneria Generale dello Stato – le informazioni riguardanti le risultanze del saldo di competenza, con tempi e modalità che verranno definiti con decreto del MEF sentita la Conferenza Stato-Città ed autonomie locali

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Allegato 1 - Emendato

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Ai fini della verifica del rispetto dell’obiettivo di saldo, gli enti hanno l'obbligo di inviare via web alla Ragioneria Generale dello Stato, entro il termine perentorio del 31 marzo dell'anno successivo a quello di riferimento, una certificazione dei risultati conseguiti. La mancata trasmissione della certificazione entro il termine costituisce inadempimento al patto. Il comma 723, riprendendo gran parte delle sanzioni già previste per le violazioni del patto di stabilità di cui all’art. 26, comma 31, della Legge n. 183/2011, prevede le seguenti sanzioni in caso di inadempienza del saldo: il taglio delle risorse (fondo sperimentale di riequilibrio o del fondo di solidarietà comunale) in misura pari allo scostamento (lettera a); il divieto di impegnare spese correnti, per le regioni al netto delle spese per la sanità, in misura superiore all’importo dei corrispondenti impegni effettuati nell’anno precedente a quello di riferimento (lettera c); il divieto di ricorrere all’indebitamento per gli investimenti; i mutui e i prestiti obbligazionari posti in essere con istituzioni creditizie o finanziarie per il finanziamento degli investimenti o le aperture di linee di credito devono essere corredati da apposita attestazione da cui risulti il conseguimento dell’obiettivo nell’anno precedente. L’istituto finanziatore o l’intermediario finanziario non può procedere al finanziamento o al collocamento del prestito in assenza della predetta attestazione (lettera d); il blocco delle assunzioni di personale. Il divieto di assunzioni abbraccia il personale assunto a qualsiasi titolo, con qualsivoglia tipologia contrattuale. Sono inoltre vietati i contratti di servizio con soggetti privati che si configurino come elusivi della presente disposizione (lettera e); la riduzione del 30% delle indennità di funzione e dei gettoni di presenza del presidente, del sindaco e dei componenti della giunta in carica nell’esercizio in cui è avvenuta la violazione rispetto all’importo risultante alla data del 30 giugno 2014 (lettera f). Viene anche disposto che i contratti di servizio e gli altri atti posti in essere dagli enti, che si configurano elusivi delle regole enunciate, sono nulli. Infine, qualora le Sezioni Giurisdizionali Regionali della Corte dei Conti accertino che il rispetto delle regole di cui sopra detto sia stato artificiosamente conseguito mediante una non corretta applicazione delle regole contabili o attraverso altre forme elusive, le stesse irrogano agli amministratori che hanno posto in essere atti elusivi delle predette regole la condanna ad una sanzione pecuniaria fino a un massimo di dieci volte l’indennità di carica percepita al momento di commissione dell’elusione e al responsabile amministrativo individuato una sanzione pecuniaria fino a tre volte la mensilità del trattamento retributivo, al netto degli oneri fiscali e previdenziali. È data facoltà alle Regioni di rivedere il patto di stabilità interno per i propri enti locali. Il comma 728, alla stregua dei precedenti Patti regionali (verticale ed orizzontale), prevede infatti che le Regioni possano autorizzare gli enti locali del proprio territorio a peggiorare il saldo per consentire esclusivamente un aumento degli impegni di spesa in conto capitale, purché sia garantito l’obiettivo complessivo a livello regionale mediante un contestuale miglioramento, di pari importo, del medesimo saldo dei restanti enti locali della regione (la flessibilità orizzontale del “precedente” patto) e della regione stessa (la flessibilità verticale del “precedente” patto).

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Allegato 1 - Emendato

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Il comma 732 ripropone il previgente meccanismo del patto orizzontale nazionale disponendo che gli enti locali che prevedono di conseguire un saldo finale di competenza negativo possono richiedere, per la quota di spazi finanziari non soddisfatta tramite il meccanismo di cui al “patto regionale”, gli spazi di cui necessitano per sostenere impegni di spesa in conto capitale. Nel caso in cui invece l'ente preveda di invece di conseguire un saldo finale di competenza positivo, lo stesso può comunicare al MEF gli spazi che intende cedere. Nel caso in cui l’entità delle richieste pervenute sia superiore all’ammontare degli spazi disponibili, l’attribuzione è effettuata in misura proporzionale agli spazi finanziari richiesti. In questo contesto occorre anche rilevare la modifica apportata alla Legge n. 243/2012 (art. 9, comma 1-bis) ad opera della Legge 12 agosto 2016, n. 164, che testualmente recita: “……….Per gli anni 2017-2019, con la legge di bilancio, compatibilmente con gli

obiettivi di finanza pubblica e su base triennale, è prevista l’introduzione del fondo

pluriennale vincolato, di entrata e di spesa. A decorrere dall’esercizio 2020, tra le

entrate e le spese finali è incluso il fondo pluriennale vincolato di entrata e di spesa,

finanziato dalle entrate finali.”

Quadro di riferimento regionale

(estratto da DEFR Regione Lombardia 2016 – Aggiornamento PRS per il triennio 2017/2019)

In un contesto nazionale ed europeo in graduale ripresa, la Lombardia, dove la crescita appare più robusta, si conferma uno dei punti in cui si concentrano le sfide e in cui si elaborano percorsi di ripresa sia a livello istituzionale sia a livello economico e sociale. Questo è certamente il frutto di una storia in cui si è affermata una capacità di cooperare nella pluralità e di un’eredità di sviluppo e buongoverno, ma è anche segno di un’apertura all’innovazione che si intende rilanciare nella X Legislatura. Il Documento di Economia e Finanza Regionale (DEFR) 2016 costituisce il riferimento per la programmazione regionale 2017-2019 e aggiorna il Programma Regionale di Sviluppo con le priorità indicate per la legislatura, adeguando la visione strategica dell’azione regionale alle novità del contesto. Nella sua forma intende garantire comunicabilità e trasparenza rispetto al raggiungimento dei risultati e alla loro rispondenza agli indirizzi condivisi dai cittadini. Le politiche investiranno in modo sempre più integrato e mirato sui punti di forza del sistema lombardo e sulle opportunità che - pur insieme a molte incertezze - il contesto internazionale presenta, guardando alla prospettiva del 2019 con lungimiranza.

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Allegato 1 - Emendato

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L’azione istituzionale sarà ispirata al principio di sussidiarietà, come metodo di governo che coinvolge e valorizza le potenzialità e la creatività di tutti i soggetti e i corpi intermedi della società lombarda nella definizione di risposte sempre più adeguate ai bisogni. La Regione promuoverà una collaborazione sempre più rilevante con i corpi intermedi, con le realtà sociali ed economiche attive in Lombardia sia nella rilevazione dei bisogni che nella determinazione e attuazione delle risposte ad essi. Saranno difese e promosse quelle autonomie locali e funzionali che arricchiscono attualmente il panorama istituzionale e sociale del territorio – espressione di forti identità storiche e culturali – e che svolgono un’azione insostituibile sia tutelando la cultura locale sia fornendo fondamentali servizi di prossimità ai cittadini. In coerenza con questa impostazione, massima attenzione sarà riservata allo snellimento della burocrazia, semplificando leggi, regolamenti e controlli. La pubblica amministrazione sarà sempre più orientata, tutelando l’interesse pubblico, all’aiuto dei cittadini e in particolare di chi è impegnato nella solidarietà, nella cultura, nell’educazione e nella produzione di ricchezza e lavoro. Regione Lombardia intende riportare al centro della propria iniziativa amministrativa la persona, semplificando radicalmente tutte le procedure inutilmente onerose, in termini di tempo e di risorse, restituendo alla pubblica amministrazione il ruolo di servizio che le è proprio. Decisiva sarà anche l’intesa e la cooperazione con le altre Regioni del bacino padano per cogliere e rilanciare l’importanza delle vocazioni produttive, culturali, sociali e mobilitare il meglio delle esperienze e delle energie di fronte alle sfide più rilevanti. La Macroregione del Nord, a quadro costituzionale invariato, risponde all’esigenza di rinnovare l’istituto regionale valorizzando in modo adeguato ai tempi la vicinanza ai territori e l’efficacia e flessibilità di azione. La costituzione della Macroregione del Nord – geograficamente connotata dalla presenza delle Alpi, dal bacino idrico del Po e quindi dalla grande pianura padana, che si configura come una realtà organica dal punto di vista socio-economico, produttivo e commerciale, omogenea per virtù civiche, attaccamento alle tradizioni storiche – è finalizzata a rendere più efficace il potere negoziale delle Regioni del Nord nei confronti dello Stato, per garantire quell’autonomia politica e amministrativa che fin dall’Ottocento viene riconosciuta quale percorso privilegiato per raggiungere il pieno sviluppo economico e produttivo, sociale e culturale, e che è pertanto necessaria per fronteggiare con successo la grave crisi economica in atto. Ma la collaborazione tra regioni e territori sarà più ampia e articolata, prevedendo forme diverse e innovative volte a diffondere buone pratiche e a migliorare la gestione dei territori di confine e dei temi più rilevanti con vantaggio reciproco dei territori e dello Stato. Inoltre l’attuazione della Strategia Europea per la Macroregione Alpina – EUSALP - promossa dal livello regionale e dalla Lombardia in particolare e avviata dal Consiglio dell’Unione Europea nel dicembre 2013 il cui relativo Piano d’Azione è stato rilasciato dalla Commissione Europea il 28 luglio 2015 - rappresenterà un percorso significativo ed esemplare, coinvolgendo 49 regioni e 7 Paesi in un patto di solidarietà e di sviluppo. La capitalizzazione dei risultati di Expo 2015 sul territorio lombardo e la valorizzazione delle relazioni che ne scaturiranno sarà la priorità per rinforzare

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Allegato 1 - Emendato

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ulteriormente le partnership e per cogliere tutte le migliori ricadute, soprattutto dal punto di vista dell’attrattività degli investimenti, del turismo e della cultura. Una simile impostazione, nella prospettiva di una maggiore autonomia politica e amministrativa implica una riduzione della pressione fiscale con la richiesta di mantenere sul territorio almeno il 75% del gettito tributario, garantendo quindi, in accordo con altre Regioni, la permanenza sul territorio del residuo fiscale riferito a ciascuna Regione e l’introduzione di agevolazioni e esenzioni dell’IRAP. Il DEFR conferma dunque le priorità strategiche per la Lombardia a partire dai temi più rilevanti nel contesto attuale e con una visione al 2019: le politiche per l’impresa, con la promozione delle start-up di giovani

imprenditori, il sostegno all'innovazione non solo tecnologica, la creazione di nuove forme di agevolazione del credito, l’internazionalizzazione, il sostegno alla ricerca;

un mercato del lavoro più aperto ed inclusivo, rimuovendo gli ostacoli che separano la formazione dal lavoro e che impediscono un ingresso adeguato dei giovani e delle donne, oltre che sostenendo e promuovendo la riqualificazione dei lavoratori e il reinserimento lavorativo;

un nuovo welfare lombardo che significa: • evoluzione del sistema sociosanitario per rispondere alle nuove sfide e

individuare nuove modalità di soddisfacimento dei bisogni sociali emergenti, in attuazione della lr 23/15;

• reddito di autonomia per una risposta integrata alle persone e famiglie a rischio di povertà con interventi di sostegno al reddito per i figli, la casa, l’accrescimento dell’occupabilità, la disabilità e non autosufficienza e accesso equo per il diritto alla salute anche in riferimento al reddito;

una Pubblica Amministrazione più efficiente e meno costosa, che completi la rivoluzione digitale, e renda servizi più trasparenti, rapidi ed efficaci ai cittadini e alle imprese;

una scuola e un’università che valorizzino il merito per una sempre maggiore garanzia di libertà di scelta e di autonomia degli istituti;

la valorizzazione del ruolo del volontariato e del non profit; la tutela del territorio e dell’ambiente, a partire dall’attenzione alla qualità delle

aree urbane, dal buon uso e il non consumo di suolo, dal riuso e recupero delle aree dismesse, dalla bonifica dei siti inquinati, dalla tutela del paesaggio, la valorizzazione del sistema delle aree protette fino alla sicurezza idrogeologica, alla qualità delle acque e dell’aria;

politiche per la Montagna, quale risorsa strategica per l’intera Regione Lombardia;

la valorizzazione del patrimonio culturale materiale ed immateriale per garantirne l’accessibilità, la fruibilità e la promozione attraverso l’Abbonamento Musei Lombardia Milano, progetti integrati di messa in rete di istituti e luoghi della cultura, iniziative di promozione dei siti UNESCO, nuovi allestimenti, realizzazione di percorsi turistico culturali ed eventi in grado di intercettare nuovi flussi di visitatori;

l’edilizia residenziale sociale e lo sviluppo urbano sostenibile con la riforma del sistema di edilizia residenziale pubblica e una nuova programmazione di settore, l’attuazione di programmi di intervento che integrino politiche di inclusione sociale e abitare sociale, lo sviluppo dell’offerta in risposta alle esigenze abitative temporanee di particolari tipologie di cittadini e lavoratori;

il sostegno all’attrattività del territorio e delle sue componenti economiche, sia dal punto di vista dell’attrazione degli investimenti che da quello della valorizzazione delle risorse e della vocazione turistica, nonché del sistema della ricettività della Lombardia anche attraverso azioni volte al consolidamento del posizionamento turistico del territorio lombardo e dei flussi turistici nella fase post

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Expo; il commercio, con il consolidamento del modello distributivo lombardo; la moda e il design come quali settori d’eccellenza del Made in Lombardy per il

rilancio dell’economia lombarda e dell’occupazione in termini di indotto trasversale lo sviluppo del settore agricolo e del sistema agroalimentare, anche

attraverso il presidio dei negoziati della nuova PAC; la tutela delle produzioni delle nostre imprese, in particolare nel contrasto alla

contraffazione alimentare, Italian Sounding e Look Alike; le infrastrutture per favorire sempre più la competitività e la mobilità nella

Regione; lo sport, anche come strumento di educazione e formazione, di tutela della salute,

di trasferimento valoriale; l’ordine pubblico e la sicurezza, anche attraverso la promozione del

coordinamento sovra regionale.

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2. Valutazione della situazione socio-economica del territorio di riferimento e della domanda di SPL

• Caratteristiche generali della popolazione

La popolazione nella Regione (fonte Istat)

2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016

Totale Regione maschi 4.579.992 4.624.741 4.660.352 4.711.487 4.762.370 4.802.363 4.844.524 4.711.292 4.764.897 4.866.278 4.884.074 4.894.363

Totale Regione femmine 4.813.100 4.850.461 4.885.089 4.930.919 4.980.306 5.023.778 5.073.190 4.989.589 5.029.628 5.107.119 5.124.275 5.124.803

Totale Regione 9.393.092 9.475.202 9.545.441 9.642.406 9.742.676 9.826.141 9.917.714 9.700.881 9.794.525 9.973.397 10.008.349 10.019.166

La popolazione: distribuzione in classi di età nelle Provincie della Regione Lombardia (tratte da Istat- ultimo aggiornamento disponibile anno 2015)

Totale

Regione Varese Como Lecco Sondrio

Città

Metrop.

Milano Bergamo Brescia Pavia Lodi Cremona Mantova

Monza e

della

Brianza

popolazione 0-14 anni al

1° gennaio (valori

percentuali) - al 1°

gennaio 14,1 13,9 13,9 14,0 13,4 13,8 15,12 14,9 12,6 14,2 13,2 13,6 14,4

popolazione 15-64 anni

(valori percentuali) - al

1° gennaio 64,0 63,4 64,1 63,6 64,2 63,8 64,94 64,5 63,6 65 63,4 63,3 64,2

popolazione 65 anni e

più (valori percentuali) -

al 1° gennaio 21,9 22,7 22,0 22,4 22,4 22,3 19,95 20,6 23,9 20,8 23,4 23,1 21,4

indice di dipendenza

strutturale (valori

percentuali) - al 1°

gennaio 56,2 57,8 55,9 57,4 55,8 56,7 54 55,1 57,3 53,8 57,7 57,9 55,7

indice di dipendenza

degli anziani (valori

percentuali) - al 1°

gennaio 34,2 35,9 34,2 35,3 35 35 30,7 32 37,6 31,9 37 36,4 33,3

indice di vecchiaia

(valori percentuali) - al

1° gennaio 155,7 163,9 157,8 159,5 167,9 161,3 132 138,8 190 146 178,3 169,2 149,1

età media della

popolazione - al 1°

gennaio 44,1 44,5 44,2 44,3 44,7 44,3 42,8 43,2 45,7 43,5 45,1 44,8 43,8

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Allegato 1 - Emendato

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La popolazione suddivisa tra maschi e femmine distribuita nelle provincie della Regione Lombardia (fonte Istat)

2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015

Totale Regione 4.579.992 4.624.741 4.660.352 4.711.487 4.762.370 4.802.363 4.844.524 4.711.292 4.764.897 4.866.278 4.886.543

Varese 409.769 412.723 416.022 420.160 424.351 426.890 429.796 422.400 425.531 431.534 432.727

Como 273.757 276.938 279.739 282.659 286.065 288.799 291.122 286.186 289.213 292.983 293.494

Lecco 157.913 159.390 160.698 162.899 164.892 166.134 167.269 164.841 166.123 167.415 166.897

Sondrio 87.674 88.054 88.370 88.818 89.159 89.446 89.653 88.304 88.510 89.245 88.854

Milano 1.857.978 1.874.689 1.882.373 1.894.581 1.906.047 1.509.816 1.525.750 1.453.737 1.477.111 1.533.531 1.552.258

Bergamo 506.483 512.576 518.268 525.956 534.281 539.653 544.677 536.513 540.582 548.492 548.643

Brescia 577.576 584.560 591.558 599.564 608.867 614.723 620.298 607.998 613.115 621.811 621.957

Pavia 246.525 249.341 252.241 257.255 261.656 264.217 266.378 258.596 260.854 266.058 266.380

Lodi 102.751 104.145 105.861 108.136 110.187 111.379 112.261 109.724 110.925 112.779 112.908

Cremona 169.013 170.241 171.252 174.174 176.339 177.243 178.071 174.584 177.085 177.467 176.835

Mantova 190.553 192.084 193.970 197.285 200.526 201.691 203.037 198.712 200.683 202.857 202.074

Monza e della Brianza 412.372 416.212 409.697 415.165 422.106 423.516

Totale Regione 4.813.100 4.850.461 4.885.089 4.930.919 4.980.306 5.023.778 5.073.190 4.989.589 5.029.628 5.107.119 5.121.806

Varese 433.481 435.883 439.378 442.939 447.097 449.815 453.489 448.934 451.429 456.463 457.363

Como 287.184 289.915 292.702 295.516 298.697 301.251 303.866 300.609 303.291 305.827 306.160

Lecco 164.237 165.649 166.812 168.708 170.528 171.778 172.898 171.286 172.302 173.399 172.357

Sondrio 91.415 91.713 92.059 92.520 92.925 93.263 93.516 92.462 92.591 93.235 92.858

Milano 1.981.238 1.994.348 2.002.108 2.012.145 2.024.298 1.613.389 1.630.944 1.581.706 1.597.972 1.642.649 1.656.251

Bergamo 515.945 521.272 526.552 533.637 541.311 547.551 554.063 550.377 553.480 558.949 559.655

Brescia 591.683 597.777 604.219 612.053 621.292 628.200 635.727 630.077 634.077 640.484 642.148

Pavia 263.980 266.295 269.055 273.714 277.582 280.013 281.929 277.070 278.715 282.268 281.546

Lodi 106.378 107.841 109.525 111.534 113.443 114.446 115.394 113.935 114.873 116.303 116.505

Cremona 177.155 178.129 179.116 181.773 183.884 184.818 185.535 182.997 184.727 184.674 183.609

Mantova 200.404 201.639 203.563 206.380 209.249 210.915 212.405 209.475 210.652 212.290 210.794

Monza e della Brianza 428.339 433.424 430.661 435.519 440.578 442.560

Totale Regione 9.393.092 9.475.202 9.545.441 9.642.406 9.742.676 9.826.141 9.917.714 9.700.881 9.794.525 9.973.397 10.008.349

Varese 843.250 848.606 855.400 863.099 871.448 876.705 883.285 871.334 876.960 887.997 890.090

Como 560.941 566.853 572.441 578.175 584.762 590.050 594.988 586.795 592.504 598.810 599.654

Lecco 322.150 325.039 327.510 331.607 335.420 337.912 340.167 336.127 338.425 340.814 339.254

Sondrio 179.089 179.767 180.429 181.338 182.084 182.709 183.169 180.766 181.101 182.480 181.712

Milano 3.839.216 3.869.037 3.884.481 3.906.726 3.930.345 3.123.205 3.156.694 3.035.443 3.075.083 3.176.180 3.208.509

Bergamo 1.022.428 1.033.848 1.044.820 1.059.593 1.075.592 1.087.204 1.098.740 1.086.890 1.094.062 1.107.441 1.108.298

Brescia 1.169.259 1.182.337 1.195.777 1.211.617 1.230.159 1.242.923 1.256.025 1.238.075 1.247.192 1.262.295 1.264.105

Pavia 510.505 515.636 521.296 530.969 539.238 544.230 548.307 535.666 539.569 548.326 547.926

Lodi 209.129 211.986 215.386 219.670 223.630 225.825 227.655 223.659 225.798 229.082 229.413

Cremona 346.168 348.370 350.368 355.947 360.223 362.061 363.606 357.581 361.812 362.141 360.444

Mantova 390.957 393.723 397.533 403.665 409.775 412.606 415.442 408.187 411.335 415.147 412.868

Monza e della Brianza 840.711 849.636 840.358 850.684 862.684 866.076

Maschi

Femmine

Totale

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Allegato 1 - Emendato

Documento Unico di Programmazione – COMUNE DI PARABIAGO – Città Metropolitana di Milano - EMENDATO Pag. 30

La popolazione della Regione Lombardia ed alcuni indicatori (fonte Istat)

2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016

tasso di natalità (per mille

abitanti) 10,2 10,2 10,4 10,3 10,2 9,7 9,4 8,9 8,8 8,4 n.d

tasso di mortalità (per mille

abitanti) 9,1 9,1 9,4 9,4 9,4 9,2 9,6 9,2 9 9,9 n.d

tasso di nuzialità (per mille

abitanti) 3,7 3,8 3,6 3,3 3,1 2,8 2,9 2,7 2,6 2,7 n.d.

saldo migratorio interno

(per mille abitanti) 0,5 0,4 0,9 0,3 0,8 0,9 1,6 1,5 1,2 1,1 n.d

saldo migratorio con l'estero

(per mille abitanti) 4 6,5 6,1 4,5 5 4,5 4,9 4,1 2,9 2,3 n.d

saldo migratorio per altro

motivo (per mille abitanti) -1 -0,7 -0,9 -1,4 -1,8 -1,5 3,3 12,8 0,1 -1,3 n.d

saldo migratorio totale (per

mille abitanti) 4,5 6,9 7 4,8 5,7 5,4 9,8 18,4 4,3 2,1 n.d

crescita naturale (per mille

abitanti) 1,1 1,1 0,9 1 0,8 0,5 -0,2 -0,3 -0,2 n.d n.d

tasso di crescita totale (per

mille abitanti) 5,6 8 8 5,8 6,5 5,9 9,6 18,1 4,1 0,6 n.d

numero medio di figli per

donna 1,43 1,47 1,54 1,57 1,57 1,53 1,51 1,48 1,5 1,44 n.d

speranza di vita alla nascita -

maschi 78,4 78,9 78,8 79,1 79,5 79,9 79,9 80,3 80,7 80,6 n.d

speranza di vita a 65 anni -

maschi 17,6 17,8 17,7 17,9 18,2 18,5 18,4 18,7 19,1 18,9 n.d

speranza di vita alla nascita -

femmine 84,2 84,3 84,2 84,4 84,6 84,9 84,9 85,1 85,5 85,1 n.d

speranza di vita a 65 anni -

femmine 21,7 21,8 21,6 21,8 21,9 22,2 22,1 22,4 22,7 22,2 n.d

popolazione 0-14 anni al 1°

gennaio (valori percentuali) -

al 1° gennaio 13,7 13,8 13,9 14,1 14,2 14,3 14,3 14,3 14,3 14,2 14,1

popolazione 15-64 anni

(valori percentuali) - al 1°

gennaio 66,7 66,3 66 65,7 65,4 65,3 64,9 64,6 64,3 64,2 64

popolazione 65 anni e più

(valori percentuali) - al 1°

gennaio 19,6 19,9 20,1 20,2 20,4 20,4 20,8 21,1 21,4 21,6 21,9

indice di dipendenza

strutturale (valori

percentuali) - al 1° gennaio 49,9 50,9 51,6 52,2 52,9 53,1 54,1 54,9 55,5 55,8 56,2

indice di dipendenza degli

anziani (valori percentuali) -

al 1° gennaio 29,4 30,1 30,5 30,8 31,2 31,3 32 32,7 33,2 33,7 34,2

indice di vecchiaia (valori

percentuali) - al 1° gennaio 143,5 144,1 144,4 143,8 143,6 143,2 145,6 147,6 149,5 152,6 155,7

età media della popolazione

- al 1° gennaio 43 43,2 43,3 43,4 43,6 43,7 43,8 44 44,2 44,4 44,6

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Allegato 1 - Emendato

Documento Unico di Programmazione – COMUNE DI PARABIAGO – Città Metropolitana di Milano - EMENDATO Pag. 31

1.1 - POPOLAZIONE

1.1.1 - Popolazione legale al censimento 2011 n° 26617

1.1.2 - Popolazione residente alla fine del penultimo anno

(art. 110 D.L.vo 77/95) n° 27747 di cui: maschi n° 13588

femmine n° 14159 nuclei famigliari n° 11899 comunità/convivenze n° 5

1.1.3 - Popolazione al 1.1. 2016

(penultimo anno precedente) n° 27692 1.1.4 - Nati nell'anno n° 245 1.1.5 - Deceduti nell'anno n° 260

saldo naturale n° -15

1.1.6 - Immigrati nell'anno n° 912 1.1.7 - Emigrati nell'anno n° 842

saldo migratorio n° 70 1.1.8 - Popolazione al 31.12.2016

(penultimo anno precedente) n° 27.747 di cui:

1.1.9 - In età prescolare (0/6 anni) n° 1929 1.1.10 - In età scuola obbligo (7/14 anni) n° 2064 1.1.11 - In forza lavoro 1a occupazione (15/29 anni) n° 3714 1.1.12 - In età adulta (30/65 anni) n° 14507 1.1.13 - In età senile (oltre 65 anni) n° 5533

1.1.14 - Tasso di natalità ultimo quinquennio: Anno Tasso

2016 0.88

2015 0.82 2014 1.02 2013 1.07 2012 1.08

1.1.15 - Tasso di mortalità ultimo quinquennio: Anno Tasso

2016 0.94

2015 0.81

2014 0.89 2013 0.77 2012 0.90

1.1.16 - Popolazione massima insediabile come da strumento

urbanistico vigente

abitanti n° 44603 entro il n°

1.1.17 - Livello di istruzione della popolazione residente:

I dati tutt'ora disponibili sono riferiti al censimento del 1991 e risultano essere i seguenti: popolazione con laurea n. 576; diploma di scuola media superiore n. 4.447; licenza media inferiore n. 7.467; licenza elementare n. 7.575; alfabeti senza titolo n. 1.735; analfabeti n. 106. Nei censimenti successivi 2001 e 2011 il dato dell’istruzione non era richiesto.

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Allegato 1 - Emendato

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1.1.18 - Condizione socio-economica delle famiglie:

Si riscontra, a livello generale, un tenore di vita discreto e di benessere. Gli ultimi dati disponibili mostrano un reddito IRPEF per contribuente in linea con quello regionale che risulta a sua volta superiore a quello corrispondente alla media nazionale.

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Allegato 1 - Emendato

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• L’andamento demografico comunale – commento

La popolazione residente nella nostra città al 31 dicembre 2016 ammonta a 27.747 abitanti. Queste sono le persone che risultano regolarmente iscritte nei registri anagrafici al termine delle operazioni di revisione conseguenti al censimento 2011. Il confronto censimento-anagrafe aveva infatti evidenziato un divario tra la popolazione censita in città (26.617 abitanti) e quella anagrafica pari quasi al 2% in meno, con uno scarto più elevato per la popolazione straniera. Nel 2016 sono nati 245 bambini, 17 in più rispetto al 2015 (+6,93%). La mortalità, con 260 decessi nel 2016, presenta un aumento annuo pari al 14,23% (in valore assoluto 37 morti in più). Il saldo migratorio è positivo ed è pari a + 48 unità (al netto dell’attività di iscrizione e cancellazione d’ufficio). Nel 2016 si sono stabiliti in città 912 nuovi cittadini, per contro 842 si sono trasferiti altrove. Anche lo scorso anno quindi la dinamica migratoria è risultata piuttosto intensa. Nel 2016 il flusso dall’estero è stato negativo, il saldo extra-nazionale è + 17 persone. L’indice di vecchiaia, che misura il rapporto fra la popolazione anziana e quella giovanile, è risultato pari a fine 2016 a 139 anziani ogni 100 giovani. Il grado di invecchiamento della popolazione di Parabiago è ben evidenziato dalla distribuzione percentuale della popolazione per grandi classi di età. Al 31 dicembre 2016 gli ultrasessantacinquenni sono 5.533 e rappresentano il 19,94% della popolazione; fra questi 1.642 hanno più di 80 anni (5,92%) e n. 6 persone hanno ben 100 anni. Per contro i bambini e i ragazzi al di sotto dei 15 anni sono 3.993, pari al 14,39% del totale della popolazione. Un altro aspetto da esaminare è quello relativo all’andamento del numero delle famiglie. Negli ultimi decenni il processo di invecchiamento della popolazione e il ridotto tasso di natalità hanno portato a un progressivo incremento del numero delle famiglie e a una riduzione della loro dimensione media (dovuta al forte aumento del peso delle famiglie con uno o due componenti). Al 31 dicembre 2016 le famiglie erano 11.899. Tuttavia le risultanze anagrafiche tendono talvolta a mascherare l’effettiva situazione familiare, in particolare per quei segmenti della popolazione in cui la presenza di famiglie unipersonali e di coabitazioni, anche fittizie, può risultare significativa. Per questo motivo si farà riferimento in questa sede non solo alla famiglia anagrafica, ma anche al “ménage”, vale a dire all’insieme delle persone che condividono la stessa abitazione e che appartengono a una sola famiglia o a più famiglie coabitanti. I ménages al 31 dicembre 2016 non si è in grado di quantificarli pur essendo un fenomeno in netta espansione. La presenza di numerose coabitazioni ha come conseguenza che, a fronte di una dimensione media familiare anagrafica pari a 2,33 componenti, l’effettivo numero medio di persone che vivono nello stesso alloggio risulta più elevato. Tra le famiglie anagrafiche, i nuclei unipersonali sono di gran lunga i più numerosi (3.701), seguono quelli composti da n. 2 persone (3.541), quelli composti da n. 6 persone e oltre sono 120 (comprensivo di n. 2 nuclei familiari di n. 10 componenti).

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Allegato 1 - Emendato

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La popolazione straniera

Al 31 dicembre 2016 gli stranieri residenti nel comune di Parabiago sono l’8,11% della popolazione residente (2.250) con un aumento dello 0,76% rispetto alla fine del 2015 (2.233). La popolazione straniera residente si conferma inoltre una compagine demografica molto giovane, se si pensa che 261 (pari al 11,60%) degli stranieri sono bambini in età scolare. Da 15 a 29 anni sono 421 (18,71%). Solo 45 cittadini stranieri hanno più di 65 anni. Il più “anziano” ha 87 anni. Gli stranieri che vivono in città sono soprattutto extra-europei (78,51%). Le dieci nazionalità più rappresentate sono nell’ordine: la Romania (337), il Marocco (238) e la Repubblica popolare cinese (184), l’Albania (174), l’Ucraina (173),il Perù (155), l’Ecuador (106), la Bulgaria (87), il Senegal (72) e la Tunisia (51). L’eterogeneità della componente straniera emerge con chiarezza dalla presenza a Parabiago di numerosissime nazionalità (ben 81), a conferma della varietà di percorsi che hanno portato queste persone a stabilirsi in città.

-I servizi educativi per l’infanzia

L'aumento delle nascite e l’immigrazione hanno caratterizzato positivamente la dinamica demografica di Parabiago negli ultimi anni. In conseguenza di ciò, i residenti compresi fra 0 e 3 anni sono passati dai 663 di dieci anni fa a 1066 di fine 2016 (oltre il 50%). La necessità di rispondere adeguatamente a questo andamento, unitamente alla elevata propensione delle famiglie a usufruire dei servizi rivolti a questa particolare utenza, ha avuto come conseguenza l'avvio di numerosi interventi finalizzati a creare sia offerta aggiuntiva dei servizi tradizionali che nuove tipologie. Iniziando dai servizi rivolti ai più piccoli, e in primo luogo dai nidi, si rileva che l'offerta è attualmente garantita da un sistema integrato che comprende nido comunale a gestione mista e nido privato autorizzato al funzionamento convenzionato. Nell’anno educativo 2017-18 si contano in totale tra le due tipologie 120 posti, circa 14 ogni 100 bambini in età 0-3 anni. Nei riguardi della popolazione compresa tra i 3 e i 6 anni, l’offerta è garantita da un sistema integrato che comprende scuole dell’infanzia statali (3 plessi) e scuole dell’infanzia paritarie (4 plessi), in convenzione, dislocate nel capoluogo e nelle frazioni. L’offerta attualmente presente copre 805 posti, dei quali 330 presso le scuole dell’infanzia statali e 475, di cui 440 residenti, presso le scuole dell’infanzia paritarie. L’istruzione primaria e secondaria

Nella Città sono presenti, oltre alla scuole primarie e secondarie di primi grado statali, anche quelle paritarie.

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Allegato 1 - Emendato

Documento Unico di Programmazione – COMUNE DI PARABIAGO – Città Metropolitana di Milano - EMENDATO Pag. 35

I dati disponibili complessivi per l’anno scolastico 2017-2018 si attestano a 1.310 studenti per le primarie (rispetto ai 1.314 dell’anno precedente), a 983 per le secondarie di primo grado (contro 889) e a 2.187 per le secondarie di secondo grado. L’amministrazione comunale, negli ultimi due anni, ha effettuato uno studio sulla popolazione scolastica e sul suo sviluppo, in relazione alle zone d’influenza delle scuole sul territorio, allo scopo di monitorare costantemente l’utilizzo degli spazi didattici e le loro necessità presenti e future e per definire gli ambiti di riferimento delle scuole primarie. Per i prossimi cinque anni scolastici l’Amministrazione comunale ha avviato una ricognizione che viene descritta nelle pagine seguenti, all’interno della relazione redatta dal gruppo di lavoro appositamente costituito.

STUDIO sul rapporto tra crescita della popolazione scolastica della scuola

primaria e l’attuale dotazione complessiva di aule e spazi didattici nelle

scuole della Città.

Dati rilevati a settembre 2017.

1. Premesse

L’organizzazione della rete scolastica, nonché ogni intervento relativo alle scuole della Città e ogni progetto a carattere organizzativo, si ispira ai seguenti criteri:

- garanzia di eque condizioni di accesso all’offerta formativa da parte di tutti i cittadini;

- utilizzo e gestione attuale degli edifici e delle attrezzature scolastiche;

- miglior fruibilità per l’accesso e la frequenza;

- sostegno del sistema degli istituti comprensivi, quale modalità strategica per assicurare continuità verticale dei percorsi formativi.

La definizione dei bacini d’utenza e del relativo sistema di iscrizioni delle scuole primarie devono essere volte a regolamentare l’accesso, garantire a tutti gli studenti l’assolvimento dell’obbligo scolastico e governare il sistema delle iscrizioni attraverso un’adeguata programmazione e informazione alle famiglie.

Il mandato dell’Amministrazione comunale, anche per l’anno 2017, è quello di rivalutare gli spazi esistenti nelle scuole primarie, definendo per ogni plesso scolastico il potenziale assorbimento.

Dallo studio degli spazi, incrociato con i dati statistici della popolazione residente, sarà possibile formulare un’ipotesi sull’utilizzo degli spazi, ma soprattutto sarà possibile capire se questi spazi saranno sufficienti, nei prossimi 5 anni scolastici, ad ospitare la popolazione scolastica residente.

A partire da settembre si è riunito il gruppo di lavoro che deve produrre un report alla Giunta che aggiorni i dati sulla popolazione scolastica e ne preveda lo sviluppo per i prossimi cinque anni, anche in considerazione degli interventi realizzati la scorsa estate sul complesso di Villastanza.

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Allegato 1 - Emendato

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I colleghi dei Servizi anagrafici hanno provveduto ad estrarre i dati, al 30 settembre, dei residenti, nati negli anni: 2012– 2013 - 2014 – 2015 – 2016, residenti negli azzonamenti afferenti alle scuole primarie, attualmente vigenti .

Sono poi stati richiesti, alle scuole, i dati relativi alla formazione delle classi prime per l’anno scolastico 2017/2018, con bambini nati nel 2011.

2. Spazi Scolastici Plessi Scuola Primaria:

a) utilizzo degli spazi scolastici nel corrente A.S. 2017/2018:

SCUOLA

AULE

DIDATTICHE

AULE CON

ALTRO

UTILIZZO

AULE

VUOTE LABORATORI

Primaria Via Brescia 13 0 0 1

Primaria San Lorenzo 5 1 3 1

Primaria Villastanza 12 0 0 1

Primaria Manzoni 18 1 3 1

48 2 6 4

SCUOLA DESCRIZIONE SPAZI NON ADIBITI AD AULE DIDATTICHE

Primaria Via Brescia

n°1 Aula Didattica ricavata nell'ex aula di informatica –

Aula Video al piano seminterrato non utilizzabile per la didattica

Primaria San Lorenzo Aula Informatica + Aula Video - NB a disposizione anche ex alloggio Custode

Primaria Villastanza

N° 2 Aule didattiche sono state ricavate in spazi adibiti inizialmente ad Aule

Speciali

Primaria Manzoni N° 1 Aula informatica + 1 aula Pre/post Scuola + 3 aule vuote

b) potenziale assorbimento dei plessi scolastici:

SCUOLA AULE UTILIZZABILI PER LA

DIDATTICA

POTENZIALE ASSORBIMENTO

(IPOTESI DI 25 ALUNNI PER AULA)

Primaria Via Brescia 13 325

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Allegato 1 - Emendato

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Primaria San Lorenzo 9 225

Primaria Villastanza 12 300

Primaria Manzoni 22 550

56 1 400

3. Attuale utilizzo degli spazi scolastici – A.S. 2017/2018:

a) Utilizzo delle aule adibite a didattica.

SCUOLA

CLASSI

1^

CLASSI

2^

CLASSI

3^

CLASSI

4^

CLASSI

5^

TOTALE

Primaria Via Brescia 2 2 3 3 3 13

Primaria San Lorenzo 1 1 1 1 1 5

Primaria Villastanza 3 2 2 3 2 12

Primaria Manzoni 4 3 4 4 3 18

10 8 10 11 9 48

b) Studenti iscritti:

SCUOLA

CLASSI

1^

CLASSI

2^

CLASSI

3^

CLASSI

4^

CLASSI

5^

TOTALE

Primaria Via Brescia 50 49 70 69 55 293

Primaria San Lorenzo 23 24 22 16 22 107

Primaria Villastanza 61 54 50 61 47 273

Primaria Manzoni 101 71 82 97 69 420

235 198 224 243 193 1.093

4. La popolazione scolastica nei prossimi 5 anni

a) Situazione attuale A.S. 2017/2018:

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Allegato 1 - Emendato

Documento Unico di Programmazione – COMUNE DI PARABIAGO – Città Metropolitana di Milano - EMENDATO Pag. 38

SCUOLA Bambini nati

nel 2011

Bambini iscritti

alla cl.1^

A.S. 2017/2018

Differenza Classi Formate

Primaria Via Brescia 53 50 -3 2

Primaria San Lorenzo 40 23 -17 1

Primaria Villastanza 77 61 -16 3

Primaria Manzoni / Primaria Gajo 121 154 +33 6 (4+2)

291 288 -3 12

si rileva che:

- vi sono state delle mancate iscrizioni alle nostre scuole primarie, rispetto ai bambini residenti, di 3 bambini;

- la popolazione scolastica residente a S.Lorenzo si è spostata verso le scuole primarie del centro (Manzoni e Gajo); infatti su 40 bambini residenti nelle vie afferenti alla scuola primaria di S.Lorenzo, se ne sono iscritti solo 23;

- anche la popolazione scolastica di Villastanza risulta essersi spostata verso il centro; infatti solo 61 dei 77 bambini residenti

- il dato positivo è che solo l’1% dei nostri residenti, in questo anno scolastico, si è spostato in scuole di altri Comuni.

b) Previsione A.S. 2018/2019:

SCUOLA

Alunni in

uscita A.S.

2017/2018

Bambini

nati nel

2012

(residenti

alla data

del

30.09.2017)

Classi 5^ in

uscita

Ipotetiche

classi 1^

da

formare

Differenza

Tra classi

in uscita e

classi in

ingresso

Primaria Via Brescia 55 42 3 2 -1

Primaria San Lorenzo 22 64 1 3 +2

Primaria Villastanza 46 79 2 3 +1

Primaria Manzoni / Primaria Gajo 117 119 5 5 0

240 304 11 13 +2

si rileva che:

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Allegato 1 - Emendato

Documento Unico di Programmazione – COMUNE DI PARABIAGO – Città Metropolitana di Milano - EMENDATO Pag. 39

- vi è un aumento di 13 bambini residenti nati nel 2012 (304), rispetto a quelli residenti e nati nel 2011(291) in particolare aumentano i bambini residenti nell’azzonamento afferente alla scuola di S. Lorenzo (24 unità) e quelli residenti nell’azzonamento afferente alla scuola primaria di Villastanza (2 unità) mentre diminuiscono i bambini residenti nell’azzonamento afferente alla scuola di via Brescia (11 unità) e quelli residenti nell’azzonamento afferente alle scuole primarie del centro (2 unità).

- usciranno dalla scuola primaria, nell’anno scolastico 2017/2018, 240 bambini ed entreranno, nell’anno scolastico 2018-2019, 304 bambini.

- sulla base degli attuali Bacini Scolastici in Via Brescia si avrà una classe in meno mentre vi sarà un aumento di n.2 classi a S.Lorenzo e n.1 classe a Villastanza mentre rimangono stabili le classi nelle scuole del centro.

c) Previsione A.S. 2019/2020:

SCUOLA

Alunni in

uscita A.S.

2018/2019

Bambini

nati nel

2013

(residenti

alla data

del

30.09.2017)

Classi 5^ in

uscita

Ipotetiche

classi 1^

da

formare

Differenza

Tra classi in

uscita e

classi in

ingresso

Primaria Via Brescia 69 42 3 2 -1

Primaria San Lorenzo 16 56 1 2 +1

Primaria Villastanza 63 92 3 4 +1

Primaria Manzoni / Primaria Gajo 125 112 5 5 0

273 302 12 13 1

si rileva che:

- vi è una diminuzione di 2 bambini nati nel 2013 rispetto a quelli residenti e nati nel 2012 in particolare vi è aumento notevole di bambini residenti nell’azzonamento afferente alla scuola primaria di Villastanza (13 unità) mentre diminuiscono i bambini residenti negli azzonamenti afferenti alla scuola primaria di S.Lorenzo (8 unità) e alle scuole primarie del centro (7 unità).

- usciranno dalla scuola primaria, nell’anno scolastico 2018/2019, 273 bambini ed entreranno, nell’anno scolastico 2019/2020, 302 bambini

- sulla base degli attuali Bacini Scolastici in Via Brescia si avrà una classe in meno mentre vi sarà un aumento di n.1 classi a S.Lorenzo e n.1 classe a Villastanza mentre rimangono stabili le classi nelle scuole del centro.

d) Previsione A.S. 2020/2021:

SCUOLA Alunni in

uscita A.S.

Bambini

nati nel

Classi 5^ in

uscita Ipotetiche

classi 1^ da

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Allegato 1 - Emendato

Documento Unico di Programmazione – COMUNE DI PARABIAGO – Città Metropolitana di Milano - EMENDATO Pag. 40

2019/2020 2014

(residenti

alla data

del

30.09.2017)

formare Differenza

Tra classi

in uscita e

classi in

ingresso

Primaria Via Brescia 70 44 3 2 -1

Primaria San Lorenzo 22 65 1 3 +2

Primaria Villastanza 50 73 2 3 +1

Primaria Manzoni / Primaria Gajo 121 105 6 4 -2

263 287 12 12 0

si rileva che:

- vi è un calo drastico di 15 bambini residenti, nati nel 2014, rispetto a quelli residenti e nati nel 2013 in particolare vi è un aumentano i bambini residenti nell’azzonamento afferente alla scuola di S.Lorenzo (9 unità) e quelli residenti nell’azzonamento afferente alla scuola primaria di via Brescia (2 unità) mentre diminuiscono i bambini residenti nell’azzonamento afferente alla scuola di Villastanza (19 unità) e quelli residenti nell’azzonamento afferente alle scuole del centro (7 unità).

- usciranno dalla scuola primaria, nell’anno scolastico 2019/2020, 263 bambini ed entreranno, nell’anno scolastico 2020/2021, 287 bambini.

- sulla base degli attuali Bacini Scolastici in Via Brescia si avrà una classe in meno mentre vi sarà un aumento di n.2 classi a S.Lorenzo e n.1 classe a Villastanza mentre rimangono stabili le classi nelle scuole del centro.

e) Previsione A.S. 2021/2022:

SCUOLA

Alunni in

uscita A.S.

2020/2021

Bambini

nati nel

2015

(residenti

alla data

del

30.09.2017)

Classi 5^ in

uscita

Ipotetiche

classi 1^ da

formare

Differenza

Tra classi

in uscita e

classi in

ingresso

Primaria Via Brescia 49 43 2 2 0

Primaria San Lorenzo 24 35 1 2 +1

Primaria Villastanza 51 61 2 3 +1

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Allegato 1 - Emendato

Documento Unico di Programmazione – COMUNE DI PARABIAGO – Città Metropolitana di Milano - EMENDATO Pag. 41

Primaria Manzoni / Primaria Gajo 119 94 5 4 -1

243 233 10 11 -1

si rileva che:

- vi è un notevole calo di bambini residenti, nati nel 2015, pari a 54 unità, in particolare diminuiscono i bambini residenti negli azzonamenti afferenti alla scuola primaria di S.Lorenzo (30 unità), alla scuola primaria di Villastanza (12 unità), alle scuole del centro (11 unità).

- usciranno dalla scuola primaria, nell’anno scolastico 2020/2021, 243 bambini ed entreranno, nell’anno scolastico 2021/2022, 233 bambini.

- sulla base degli attuali Bacini Scolastici vi sarà un aumento di n.1 classe a S.Lorenzo e Villastanza mentre rimangono stabili le classi di Via Brescia e nelle scuole del centro.

f) Previsione A.S. 2022/2023:

SCUOLA

Alunni in

uscita A.S.

2021/2022

Bambini

nati nel

2016

(residenti

alla data

del

30.09.2017)

Classi 5^ in

uscita

Ipotetiche

classi 1^ da

formare

Differenza

Tra classi in

uscita e

classi in

ingresso

Primaria Via Brescia 50 24 2 1 -1

Primaria San Lorenzo 23 37 2 2 0

Primaria Villastanza 61 88 3 4 +1

Primaria Manzoni / Primaria Gaio 154 96 6 5 -1

288 245 14 12 -1

si rileva che:

- vi è un lieve aumento di bambini residenti, nati nel 2016, pari a 12 unità in particolare diminuiscono i bambini residenti nell’azzonamento afferente alla scuola primaria di via Brescia (19 unità) mentre aumentano i bambini residenti negli azzonamenti afferenti alle scuole primarie di S.Lorenzo (2 unità), di Villastanza (27 unità), delle scuole centrali (2 unità).

- usciranno dalla scuola primaria, nell’anno scolastico 2021/2022, 267 bambini ed entreranno, nell’anno scolastico 2022/2023, 245 bambini.

- sulla base degli attuali Bacini Scolastici vi sarà un aumento di n.1 classe a Villastanza mentre rimangono stabili le classi di San Lorenzo e nelle scuole del centro.

5. Tabelle di sintesi

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Documento Unico di Programmazione – COMUNE DI PARABIAGO – Città Metropolitana di Milano - EMENDATO Pag. 42

a) Bambini residenti al 30.09.2017:

SCUOLA

Bambini

nati nel

2011

Bambini

nati nel

2012

Bambini nati

nel 2013

Bambini

nati nel

2014

Bambini

nati nel

2015

Bambini

nati nel

2016

Primaria

Via Brescia

53 42 42 44 43 24

Primaria

San Lorenzo

40 64 56 65 35 37

Primaria

Villastanza 77 79 92 73 61 88

Primaria Manzoni

/ Primaria Gaio 121 119 112 105 94 96

291

304 302 287 233 245

b) Numero di classi da realizzare :

SCUOLA

Attuali

Classi A.S

2017/18

Ipotetiche

Classi A.S

2018/19

Ipotetiche

Classi A.S

2019/20

Ipotetiche

Classi A.S

2020/2021

Ipotetiche

Classi A.S

2021/22

Ipotetiche

Classi A.S

2022/23

Primaria

Via Brescia

13 12 11 10 10 6

Primaria

San Lorenzo

5 7 8 10 11 10

Primaria

Villastanza 12 13 14 15 16 17

Primaria Manzoni

/ Primaria Gaio 18 18 18 16 15 14

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Documento Unico di Programmazione – COMUNE DI PARABIAGO – Città Metropolitana di Milano - EMENDATO Pag. 43

48

50 51 51 52 47

c) Confronto aule disponibili / aule necessarie:

SCUOLA

Aule

utilizzabili

per la

Didattica

Ipotetiche

Classi A.S

2018/19

Ipotetiche

Classi A.S

2019/20

Ipotetiche

Classi A.S

2020/2021

Ipotetiche

Classi A.S

2021/22

Ipotetiche

Classi A.S

2022/23

Primaria

Via Brescia

13 12 11 10 10 9

Primaria

San Lorenzo

9 7 8 10 11 10

Primaria

Villastanza

12 + 5 =17

( 5 c/o le

Scuole

Secondarie)

13 14 15 16 17

Primaria Manzoni

/ Primaria Gaio 22 18 18 16 15 14

56+5=61

50 51 51 52 50

6. Conclusioni

Si evidenzia quindi una tendenziale diminuzione di alunni, nei cinque anni soprattutto nella Scuola Primaria di Via Brescia e nelle Scuole del Centro (Manzoni / Gajo) aumentano nei plessi di S.Lorenzo e Villastanza.

In particolare, sulla base dei bambini residenti al 30.09.2017 si prevede che:

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Documento Unico di Programmazione – COMUNE DI PARABIAGO – Città Metropolitana di Milano - EMENDATO Pag. 44

a) Scuola Primaria di Via Brescia: costante diminuzione nel corso dei prossimi 5 anni sino ad arrivare nell’A.S. 2022/2023 ad una diminuzione di n.4 classi rispetto all’A.S. in corso. Pertanto gli spazi che man mano si libereranno, potranno essere adibiti a laboratori in quanto attualmente la scuola ne è sprovvista;

Nell’anno scolastico 2018/2019 si prevede la diminuzione di n.1 classe,

pertanto l’aula liberata potrà essere adibita a laboratorio.

b) Scuola Primaria di San Lorenzo: costante aumento nei prossimi anni (sino ad un max di n.5 classi nel corso dell’A.S. 2021/2022). Attualmente però nella scuola risultano n.4 aule non utilizzate oltre all’aula di informatica ed all’ex alloggio del custode).

Nell’anno scolastico 2018/2019 si prevede l’aumento di n.2 classi, ma

attualmente detti spazi sono disponibili nell’edificio.

c) Scuola Primaria di Villastanza: costante aumento nei prossimi 5 anni (sino ad un max di 5 classi nel corso dell’A.S.2022/2023). Questa situazione è stata correttamente prevista attraverso gli studi effettuati nelle annualità precedenti e, in vista di questa necessità, l’Amministrazione comunale ha realizzato nell’estate del 2016, nella scuola secondaria di via Pascoli, n. 5 aule per la scuola primaria, oltre all’aula refettorio e al nuovo blocco servizi igienici.

Durante il sopralluogo effettuato si è però riscontrato che le 5 aule realizzate sono state utilizzate dalla secondaria di primo grado nel modo seguente:

• n. 2 aule didattiche • n. 1 aula per ear training (Rilassamento corporeo eseguito attraverso un ascolto

musicale guidato, riservato a tutti gli alunni delle classi seconde e terze) • n. 1 aula pittura • n. 1 aula per alunni diversamente abili. Si rileva inoltre che tale utilizzo non è stato comunicato al Comune.

Risulta inoltre che sono state formate, per questo anno scolastico, n. 4 classi prime, a fronte di 3 classi quinte uscite dal plesso di scuola primaria. Il servizio ha provveduto a controllare la residenza degli studenti, rilevando che 17 studenti provengono da fuori Comune.

Di contro, dal sopralluogo effettuato nella scuola primaria di via Olona, si è rilevato che la situazione è al limite in quanto è stata ricavata un’ulteriore classe nella ex biblioteca, la scuola è quindi sovraffollata e il blocco servizi igienici è assolutamente inadeguato per il numero di alunni frequentanti.

Nell’anno scolastico 2018/2019 il numero dei bambini residenti

porterebbe alla formazione di 3 classi prime e al momento nella scuola

tutti gli spazi utilizzabili ad aule didattiche sono occupati.

Questo significa che dovrà essere previsto lo spostamento delle future

classi quinte (n.3) presso la scuola secondaria di primo grado di via

Pascoli.

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Allegato 1 - Emendato

Documento Unico di Programmazione – COMUNE DI PARABIAGO – Città Metropolitana di Milano - EMENDATO Pag. 45

d) Scuola Primaria Manzoni: Situazione stabile nei primi 2 anni e successivamente in diminuzione pertanto, il plesso avrà a disposizione aule necessarie ad allestire laboratori e spazi per studenti diversamente abili.

Nell’anno scolastico 2018/2019 si prevede una situazione costante.

Alla luce di quanto sopra esposto e dall’analisi elaborata dal gruppo di studio

si evince che:

1. con una proiezione quinquennale, la suddivisione della Città in azzonamenti afferenti ai plessi scolastici di scuola primaria, risulta congruente con i dati a disposizione e che, conseguentemente, si ritiene di dover sostenere che tali azzonamenti debbano rimanere tali almeno per i prossimi cinque anni, fatta salva, comunque, la verifica annuale dei dati sulla popolazione residente;

2. gli attuali plessi della Scuola Primaria risultano idonei. I servizi socio-assistenziali per anziani

Come abbiamo già visto, al 31 dicembre 2016 gli ultrasessantacinquenni residenti nel comune di Parabiago sono 5.718 e rappresentano il 20,60% della popolazione; di questi 1.649 hanno più di 80 anni (5,94%) e costituiscono la fascia di popolazione anziana che maggiormente necessita di assistenza e cure. Il numero degli ultraottantenni è peraltro in decisa crescita. L'insieme dei servizi socio-assistenziali rivolti dal Comune alla popolazione anziana si può sinteticamente ricondurre alle seguenti tipologie: • servizi di sostegno al domicilio (assistenza domiciliare, servizio pasti e

telesoccorso); • servizi semi-residenziali e residenziali (centri diurni, case di riposo, centri di

riabilitazione ); • altri servizi (contributi economici, etc.).

Per quanto riguarda i servizi di sostegno al domicilio, nel 2016 sono state erogate 8.299 ore di assistenza domiciliare e 1.607 ore di voucher sociale; i pasti consegnati a domicilio nel corso del 2016 sono stati 19.033. Gli utenti che hanno usufruito del servizio di assistenza domiciliare e del voucher sociale sono stati 102; il servizio pasti è stato usufruito da 97 anziani. Gli anziani ricoverati in case di riposo a parziale o totale carico del Comune sono stati 18.

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Allegato 1 - Emendato

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• Caratteristiche generali del territorio 1.2 - TERRITORIO

1.2.1 - Superficie in Kmq. 14,16

1.2.2 - RISORSE IDRICHE

* Laghi n° * Fiumi e Torrenti n° 1

1.2.3 - STRADE

* Statali Km 3 * Provinciali Km 5 * Comunali Km 126

* Vicinali Km 15 * Autostrade Km

1.2.4 - PIANI E STRUMENTI URBANISTICI VIGENTI Se SI data ed estremi del provvedimento di approvazione

* Piano regolatore adottato si no P.G.T. pubblicato nel BURL n. 31 del 13.03.2013

* Piano regolatore approvato si no

* Programma di fabbricazione si no

* Piano edilizia economica e

popolare si no

PIANO INSEDIAMENTO PRODUTTIVI * Industriali si no

* Artigianali si no

* Commerciali si no

* Altri strumenti (specificare) Esistenza della coerenza delle previsioni annuali e pluriennali con gli strumenti urbanistici vigenti

((art. 12, comma 7, D. L.vo 77/95) si no

Se SI indicare l'area della superficie fondiaria (in mq.)

AREA INTERESSATA AREA DISPONIBILE

P.E.E.P

P.I.P

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Allegato 1 - Emendato

Documento Unico di Programmazione – COMUNE DI PARABIAGO – Città Metropolitana di Milano - EMENDATO Pag. 47

• Strutture ed attrezzature

1.3.2 - STRUTTURE

TIPOLOGIA

ESERCIZIO IN CORSO

PROGRAMMAZIONE PLURIENNALE

Anno

2017

Anno

2018

Anno

2019

Anno

2020

1.3.2.1 - Asili nido n° 1 posti n° 66 posti n° 66 posti n° 66 posti n° 66

1.3.2.2 - Scuole materne n° 3 posti n° 349 posti n° 349 posti n° 349 posti n° 349

1.3.2.3 - Scuole elementari n° 4 posti n° 1093 posti n° 1093 posti n° 1093 posti n° 1093

1.3.2.4 - Scuole medie n° 3 posti n° 683 posti n° 683 posti n° 683 posti n° 683

1.3.2.5 - Strutture residenziali per anziani n° 1

posti n° 66

posti n° 66

posti n° 66

posti n° 66

1.3.2.6 - Farmacie comunali n° 1 n° 1 n° 1 n° 1

1.3.2.7 - Rete fognaria in Km.

- bianca

- nera

- mista

0

0

105

0

0

105

0

0

105

0

0

105

1.3.2.8 - Esistenza depuratore si no si no si no si no

1.3.2.9 - Rete acquedotto in KM. 117 117 117 117

1.3.2.10 - Attuazione servizio idrico integrato

si no

si no

si no

si no

1.3.2.11 - Aree verdi, parchi, giardini

n° 20

hq. 20

n° 20

hq. 20

n° 20

hq. 20

n° 20

hq. 20

1.3.2.12 - Punti luce illuminazione pubblica n° 4500 n° 4500 n° 4500 n° 4500

1.3.2.13 - Rete gas in Km. 119 119 119 119

1.3.2.14 - Raccolta rifiuti in quintali: 127215 131000 135000 139000

- civile 0 0 0 0

- industriale 0 0 0 0

- racc, diff.ta si no si no si no si no

1.3.2.15 - Esistenza discarica

si no

si no

si no

si no

1.3.2.16 - Mezzi operativi n° 9 n° 9 n° 9 n° 9

1.3.2.17 - Veicoli n° 34 n° 30 n° 30 n° 30

1.3.2.18 - Centro elaborazione dati

si no

si no

si no

si no

1.3.2.19 - Personal computer n° 152 n° 141 n° 141 n° 141

1.3.2.20 - Altre strutture (specificare) CENTRO DIURNO INTEGRATO: posti n. 30 (2018); posti n. 30 (2019); posti n. 30 (2020).

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Allegato 1 - Emendato

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• economia insediata

Giudizio della popolazione lombarda sulle proprie condizioni economiche (fonte Istat)

Gli occupati della Regione Lombardia per anno (fonte Istat)

Occupati di 15 anni e oltre per sesso, classe di età, anno e trimestre (valori in migliaia)

2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 T1-2016 T2-2016 T3-2016 T4-2016

15-24 anni 168,6 168,82 149,42 138,5 138,52 122,96 108,34 105,53 105,79 107,41

25-34 anni 620,02 609,94 575,16 548,33 526,87 497,44 459,34 447,42 453,99 464,73

35-44 anni 818,59 828,96 816,65 810,27 803,35 780,71 734,62 725,94 710,97 701,22

45-54 anni 612,95 629,25 647,76 662,18 685,96 695,71 693,54 705,21 725,39 738,08

55-64 anni 241,4 238,2 256,36 262,61 275,15 301,89 316,98 336,5 354,46 377,11

15-64 anni 2.461,55 2.475,17 2.445,36 2.421,89 2.429,85 2.398,72 2.312,82 2.320,60 2.350,58 2.388,55

65 anni e più 60,01 64,37 58,69 54,49 53,73 54,19 64,28 65,73 67,76 70,28

15 anni e più 2.521,56 2.539,54 2.504,05 2.476,38 2.483,59 2.452,90 2.377,10 2.386,33 2.418,35 2.458,83 2.425,78 2.487,68 2.473,49 2.448,37

15-24 anni 117,48 114,92 103,84 92,37 83,68 88,33 85,93 81,85 72,14 78,73

25-34 anni 489,16 485,06 453,53 437,04 418,87 410,8 381,12 374,81 364,24 357,66

35-44 anni 603,79 617,05 606,1 606,38 600,87 586 582,72 575,28 572,47 562,88

45-54 anni 428,87 439,66 453,76 483,12 499,8 532,72 544,2 554,03 565,76 582,51

55-64 anni 130,54 140,5 161,76 160,41 171,78 193,33 231,17 245,8 243,84 262,12

15-64 anni 1.769,83 1.797,19 1.778,99 1.779,31 1.775,01 1.811,19 1.825,14 1.831,76 1.818,45 1.843,90

65 anni e più 13,88 14,18 16,69 17,45 14,41 15,73 19,23 19,35 19,03 24,97

15 anni e più 1.783,71 1.811,37 1.795,68 1.796,76 1.789,41 1.826,92 1.844,37 1.851,12 1.837,48 1.868,87 1.874,33 1.879,09 1.838,03 1.884,04

15-24 anni 286,08 283,74 253,26 230,87 222,21 211,3 194,26 187,36 177,93 186,14

25-34 anni 1.109,18 1.095 1.028,69 985,37 945,73 908,24 840,46 822,23 818,23 822,39

35-44 anni 1.422,38 1.446,01 1.422,75 1.416,65 1.404,22 1.366,72 1.317,35 1.301,22 1283,44 1264,1

45-54 anni 1.041,81 1.068,91 1.101,52 1.145,30 1.185,77 1.228,43 1.237,74 1.259,24 1291,15 1320,59

55-64 anni 371,93 378,71 418,12 423,02 446,93 495,22 548,16 582,3 598,3 639,23

15-64 anni 4.231,38 4.272,36 4.224,34 4.201,21 4.204,86 4.209,91 4.137,96 4.152,36 4.169,05 4.232,45

65 anni e più 73,89 78,55 75,38 71,93 68,14 69,92 83,51 85,09 86,79 95,25

15 anni e più 4.305,27 4.350,91 4.299,72 4.273,14 4.273 4.279,83 4.221,47 4.237,45 4.255,84 4.327,70 4.300,11 4.366,77 4.311,52 4.332,41

Maschi

Femmine

Totale

% delle famiglie per giudizio sulla condizione economica percepita

2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015

con grande difficoltà 9,4 10,6 12,9 10,9 11,7 12,2 13,5 11,3 11,1 11,7

con difficoltà 16 16,6 15,8 14,5 15,3 14,3 16 23,4 21,7 22

con qualche difficoltà e con una

certa difficoltà 66,2 64 64,3 65,4 64,2 65,6 65 60,6 61,4 60

con facilità e con molta facilità 8,4 8,9 7 9,2 8,8 7,9 5,6 4,6 5,7 6,2

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Allegato 1 - Emendato

Documento Unico di Programmazione – COMUNE DI PARABIAGO – Città Metropolitana di Milano - EMENDATO Pag. 49

Gli inoccupati della Regione Lombardia per anno (fonte Istat)

Le imprese

LA DINAMICA DELL’INDUSTRIA MILANESE

Nel quarto trimestre 2016, l’attività economica milanese mostra dei segnali di rallentamento diffusi, che proiettano le proprie ombre anche nelle previsioni per il primo trimestre 2017. Sia dal lato dell’attività manifatturiera che nell’ambito del commercio si registrano decrementi nel quadro delle principali variabili economiche, con l’eccezione della produzione artigianale, in modesta crescita rispetto al trimestre precedente ma ancora in arretramento per quanto riguarda il fatturato. Il commercio si conferma essere il comparto in maggiore difficoltà, facendo registrare una nuova flessione del fatturato. L’unico settore in controtendenza appare quello dei servizi, che segnala nel quarto trimestre 2016 un’accelerazione complessiva della dinamica congiunturale che riporta l’indice del volume d’affari del settore al livello più alto degli ultimi cinque anni. Il sostegno alla dinamica del settore è derivato soprattutto dai corposi incrementi di

2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016

31,699271 31,644912 30,89693 30,94457 30,487278 30,584253 31,173758 31,485848 30,234649 29,485786 29,25095 29,212394 28,378815

Varese 29,994905 31,115165 29,582964 30,188794 31,372532 32,296288 32,00144 31,060149 28,344057 30,30295 29,367056 29,869341 28,771683

Como 32,584832 31,954052 32,326201 31,397293 30,365105 31,774406 31,779876 30,846701 29,33788 29,489874 29,606497 29,783608 28,749293

Sondrio 34,716697 35,14739 33,447961 31,302495 32,620509 30,715176 31,34537 32,21214 31,936886 31,556599 29,504961 29,68802 29,31487

Milano 30,83569 30,375333 29,337552 29,124856 28,900498 29,091042 29,121677 29,450002 28,539423 28,045242 27,418594 26,625317 25,858158

Bergamo 33,593514 32,725944 32,633059 33,781986 33,092035 33,680909 34,035077 34,234995 33,6176 32,920896 33,977978 33,402086 31,932383

Brescia 32,95023 33,073478 32,996738 33,368436 32,701891 31,588239 32,345729 34,514973 33,277986 30,143275 30,92968 31,822397 30,039922

Pavia 31,354008 31,882251 32,697008 32,999484 31,261656 29,913456 31,278338 32,029355 30,166793 31,156217 29,615373 28,932042 29,944203

Cremona 32,631212 34,131758 32,885888 29,920665 30,555616 30,91523 32,105729 32,933753 30,616777 30,632101 29,899719 29,992449 30,072443

Mantova 30,057519 31,308031 30,912673 30,740208 29,274586 29,084205 29,364583 30,19904 30,675402 29,97028 28,881166 30,099612 27,681429

Lecco 33,143524 32,093103 31,396586 32,250976 30,722127 30,819393 31,461185 32,02544 30,794266 30,080448 29,113982 29,347009 27,408702

Lodi 32,881935 34,78196 29,37618 32,112339 27,929049 29,003046 31,826553 34,434974 32,775604 31,881034 29,661164 28,795899 27,477804

Monza e della Brianza .. .. .. .. .. .. 31,82273 30,07435 28,376571 25,322316 26,484807 27,733864 29,036577

Lombardia

Lombardia

Titolo di studio totale

Cittadinanza totale

Tempo

Territorio

Tipo dato tasso di inattività

Classe di età 15-64 anni

Sesso totale

2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016

22,06014 21,844085 21,431667 21,330686 21,153157 21,268452 22,15687 22,242699 21,945914 21,914646 21,711061 21,19482 20,462547

Varese 22,231371 22,155838 19,79717 20,054609 21,141267 21,872577 23,374614 24,00062 21,616795 23,566357 22,56104 22,861779 20,647601

Como 21,435437 21,597143 23,265044 22,188764 21,785184 22,887137 22,434773 20,424633 18,92737 20,450133 21,730323 20,985596 20,60141

Sondrio 22,840678 23,843082 23,6793 22,483809 22,302728 22,331509 23,58161 22,374998 20,031348 21,746472 20,19544 18,567648 19,265898

Milano 22,220772 22,072451 21,898171 21,049449 21,421504 21,5532 22,082303 22,292556 22,528874 22,296753 21,131813 20,007289 19,583939

Bergamo 22,251042 20,084843 19,807861 21,329023 20,757194 21,074153 22,39158 22,77687 22,821427 22,82015 24,332154 24,346537 21,442216

Brescia 21,315985 22,222085 20,974702 21,7231 21,260397 20,477684 20,679007 21,504606 22,989676 20,222251 21,433316 21,389654 20,627274

Pavia 24,427085 23,258812 24,13252 24,125833 22,313977 21,760507 24,578799 23,679155 22,311537 26,064842 25,319061 22,062251 21,616484

Cremona 22,608124 22,919646 23,049921 20,299936 19,871085 20,053933 22,491715 25,196049 20,899781 20,914077 20,63713 21,91478 22,143904

Mantova 19,729488 19,094303 19,788634 19,656854 18,773409 18,640608 19,235846 19,714692 21,650481 20,887392 19,500288 20,945428 18,395941

Lecco 21,534877 21,380276 21,022293 21,725118 20,737277 20,807829 22,660143 22,545203 20,041164 21,059165 20,466728 19,983642 19,186977

Lodi 21,407414 22,824681 18,318588 23,225877 19,679901 20,706273 21,504665 22,588698 21,339728 23,034135 22,448229 19,957845 19,50532

Monza e della Brianza .. .. .. .. .. .. 22,277107 20,740374 21,309074 19,585079 19,716925 20,16548 22,430345

Lombardia

Lombardia

Titolo di studio totale

Cittadinanza totale

Tempo

Territorio

Tipo dato tasso di inattività

Classe di età 15-64 anni

Sesso maschi

2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016

41,454636 41,595206 40,50765 40,698141 39,953087 40,012941 40,26635 40,768883 38,563888 37,121273 36,876366 37,32758 36,394976

Varese 37,793192 40,13363 39,43885 40,39827 41,669988 42,766111 40,644061 38,105453 35,065388 37,051732 36,193596 36,898447 36,913022

Como 43,896955 42,488686 41,549194 40,761249 39,071598 40,787271 41,237913 41,355039 39,841119 38,623615 37,5862 38,693402 37,013014

Sondrio 46,941342 46,812678 43,530134 40,401698 43,244621 39,304586 39,284868 42,267866 44,092209 41,560235 38,988268 40,961472 39,491781

Milano 39,314146 38,572748 36,68213 37,090202 36,275013 36,506179 35,981045 36,407942 34,396739 33,689701 33,635333 33,19634 32,101345

Bergamo 45,482435 46,02242 46,135811 46,87457 46,064525 46,925244 46,182784 46,111888 44,796802 43,390395 43,984264 42,783163 42,784546

Brescia 45,141653 44,49346 45,656185 45,619218 44,72174 43,215029 44,47079 47,933594 43,869037 40,376445 40,723762 42,561062 39,71051

Pavia 38,407297 40,671111 41,417541 42,026203 40,351677 38,196057 38,063487 40,464638 38,110045 36,317548 33,981769 35,920118 38,428659

Cremona 43,054293 45,832097 43,133942 39,93334 41,672056 42,196897 42,05466 40,912986 40,642386 40,661665 39,456184 38,313973 38,216697

Mantova 40,670208 43,892611 42,372115 42,145264 40,08366 39,823869 39,737653 40,896553 39,896028 39,273781 38,496781 39,492362 37,225931

Lecco 45,16764 43,211099 42,134038 43,139833 41,062964 41,176525 40,529261 41,768686 41,859347 39,366214 38,017543 39,001556 35,906694

Lodi 44,779525 47,25474 40,895823 41,331594 36,489932 37,592776 42,48091 46,630489 44,563343 41,02432 37,112857 37,921138 35,692274

Monza e della Brianza .. .. .. .. .. .. 41,430924 39,425031 35,450219 31,083445 33,295199 35,352738 35,696938

Lombardia

Lombardia

Titolo di studio totale

Cittadinanza totale

Tempo

Territorio

Tipo dato tasso di inattività

Classe di età 15-64 anni

Sesso femmine

Page 50: COMUNE DI PARABIAGO...5.1. Frontespizio Sezione Operativa - Parte II 5.2. Premessa Sezione Operativa (SeO) - Parte II 5.3 Programma Triennale dei Lavori Pubblici ed Elenco Annuale

Allegato 1 - Emendato

Documento Unico di Programmazione – COMUNE DI PARABIAGO – Città Metropolitana di Milano - EMENDATO Pag. 50

fatturato conseguiti dalle imprese di grandi dimensioni e dalle attività operanti nel segmento dei servizi alla persona.

LA DINAMICA DELL’INDUSTRIA MILANESE

Per il primo trimestre 2017, il dettaglio delle aspettative delle imprese declinate nelle diverse componenti legate alla produzione, all’occupazione e alla domanda, sia interna che estera, converge verso un quadro generale di continuità. Le attese degli imprenditori industriali sulla produzione si mantengono infatti stabili, con una quota di poco inferiore al 60% che non prevede alcuna variazione, mentre la progressione del saldo (differenza tra ipotesi di aumento e di diminuzione) indica una prevalenza degli operatori ottimisti rispetto ai pessimisti, con 3 imprenditori su dieci che prevedono un’intensificazione della propria produttività. Gli auspici positivi provengono principalmente dalle aspettative sulla domanda estera, rispetto a cui le aziende appaiono più confidenti di quanto non siano autorizzati a credere nei confronti del mercato domestico; anche rispetto all’indicatore degli ordini, tuttavia, prevale una diffusa previsione di stagnazione. Per quanto concerne le ipotesi sull’evoluzione dell’occupazione, la quota delle imprese che non stimano alcuna variazione si mantiene ancora ampiamente maggioritaria con una percentuale di poco superiore al 77%, ma con un segnale incoraggiante dato dalla mobilità di una quota consistente di imprese verso ipotesi di assunzione che sposta il saldo finale in territorio positivo, in controtendenza con il -1% fatto registrare nella precedente rilevazione. LA DINAMICA DELL’ARTIGIANATO MANIFATTURIERO MILANESE

L’artigianato manifatturiero milanese registra nel quarto trimestre 2016 una modesta ripresa della produzione industriale rispetto al precedente trimestre, mentre continua il trend negativo del fatturato che subisce un nuovo arretramento dopo quello registrato nel terzo trimestre, proiettando il settore verso un sentiero negativo che rischia di compromettere la performance annuale del comparto. Su scala tendenziale, gli indicatori dell’attività dell’artigianato registrano segnali divergenti. Se infatti la dimensione produttiva recupera lo 0,4% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, per quanto concerne il fatturato, la flessione trimestrale assume su base tendenziali un tono ancor più cupo, riducendo in misura significativa la dinamica di crescita riferita allo scorso anno: la flessione rilevata rispetto al quarto trimestre dello scorso anno è infatti particolarmente accentuata (-2,7%). Allo stesso modo, la situazione degli ordini evidenzia in ambito milanese un nuovo sensibile arretramento (-2,9%) che si aggiunge alle performance negative dei precedenti trimestri.

LA DINAMICA COMMERCIO MILANESE

I segnali di rallentamento del commercio milanese emersi nel corso dei primi nove mesi del 2016 non accennano a esaurirsi, e anche nel quarto trimestre si registra una prosecuzione della dinamica negativa che sfocia in una nuova flessione del fatturato, la terza consecutiva (-1,6% su base annua). L’intensificazione della fase negativa per

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il settore del commercio al dettaglio si apprezza ulteriormente osservando l’andamento dell’indice trimestrale del fatturato, sostanzialmente in variato rispetto alla precedente rilevazione, ma in contrazione evidente rispetto allo stesso periodo del 2015 (-2,4% destagionalizzato). Relativamente alle dimensioni d’impresa, la flessione del fatturato ha interessato prevalentemente le micro e medie imprese del commercio. Il dettaglio delle variazioni tendenziali evidenzia che a soffrire più pesantemente sono state le imprese tra i 50 e i 199 addetti, che hanno accusato una flessione su base annua del 6,2% del fatturato, assieme alle micro imprese, che rispetto allo stesso periodo del 2015 hanno ceduto l’1,9% del proprio volume di vendite. Crescono invece le unità più strutturate del settore, quelle oltre i 200 addetti, che hanno riportato un leggero incremento del giro d’affari (+0,8%), così come le imprese tra i 10 e i 49 addetti, che rispetto al medesimo intervallo temporale dello scorso anno fanno registrare un apprezzabile scostamento in territorio positivo (+1,6%). La ripartizione per comparto di attività economica registra una nuova pesante flessione del fatturato per il commercio despecializzato milanese (-3,4%). Per quanto l’arretramento appaia attenuato rispetto a quanto registrato nella precedente rilevazione periodica, il ramo non alimentare cede ancora lo 0,4% su base annua. Analogamente, anche il commercio alimentare prosegue nella sua performance negativa, espressa in un nuovo decremento del fatturato del settore (-1,4%) che ha contribuito ad accentuare il trend calante del comparto. LA DINAMICA DEI SERVIZI

I servizi dell’area metropolitana milanese registrano nel quarto trimestre 2016 un’accelerazione complessiva della dinamica congiunturale. Lo spostamento di una quota significativa di imprese verso aree di rendimento positivo si riverbera infatti nella dinamica complessiva del volume d’affari del quarto trimestre 2016, dove l’indice trimestrale del fatturato ha registrato un incremento dello 0,6% destagionalizzato e dell’1,8% su scala tendenziale, ricollocando l’indice del volume d’affari del settore al livello più alto degli ultimi cinque anni. La generale accelerazione della dinamica del quarto trimestre 2016 si è declinata in maniera differenziata nell’ambito delle classi dimensionali e dei settori di attività che compongono il terziario milanese. In particolare, il sostegno alla dinamica del settore è derivato dai corposi incrementi di fatturato conseguiti dalle imprese oltre i 200 addetti (+3,6% su base annua) e per le unità tra i 50 e i 199 addetti (+2,6%). L’apporto delle micro unità dei servizi collocate è stato più limitato, dell’ordine di un punto percentuale (+0,8%). La flessione subìta invece dalle imprese tra i 10 e i 49 addetti (-0,1%) è in realtà un segnale di ripresa, considerato il -4,2% fatto registrare dal segmento nel terzo trimestre 2016. Riguardo ai settori che compongono il terziario metropolitano, la crescita trimestrale ha riguardato in maniera diffusa i diversi comparti merceologici, a eccezione del segmento ricettivo (-8,6%). Per i servizi alle imprese, che costituiscono il ramo di attività più incidente sulla dinamica del fatturato, si è rilevato un incremento su base annua pari al 2,3% del volume d’affari. Il medesimo trend, ma con un’intensità più sostenuta, è stato registrato anche per il settore del commercio all’ingrosso (+4,8%) e soprattutto per i servizi alla persona, che hanno registrato nel quarto trimestre una

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vera e propria impennata (+11,4%), recuperando parte delle perdite pregresse accumulate dal comparto nei periodi precedenti. (fonte:Camera di Commercio di Milano) e dai dati pubblicati dalla camera di commercio di Milano

relativamente alle tendenze dell’economia locale

L'economia di Parabiago è caratterizzata in prevalenza dal settore industriale e dei servizi. La produzione industriale locale è svolta in particolare nel campo calzaturiero, Parabiago è conosciuta in Italia e all'estero come la Città della calzatura. A questo settore si affiancano, stabilimenti tessili, metalmeccanici e dei prodotti chimici. Tra i servizi sono presenti quelli di consulenza informatica e il servizio bancario. Attivo è anche il settore del commercio all’ingrosso e al dettaglio. Residuale rimane l’attività agricola. Sul Territorio comunale risultano rilevate dal censimento istat 2011 , 2148 unità locali di imprese che occupano 6659 addetti segue tabella.

Territorio Parabiago

Tipologia unità unità locali delle imprese

Forma giuridica totale

Classe di addetti totale

Tipo dato numero unità attive numero addetti

Anno 2001 2011 2001 2011

Ateco 2007

totale 1955 2148 6514 6659

agricoltura, silvicoltura e pesca 2 .. 3 ..

estrazione di minerali da cave e miniere 1 .. 10 ..

attività manifatturiere 332 267 2919 2354

fornitura di acqua reti fognarie, attività di gestione dei rifiuti e risanamento 4 3 62 57

costruzioni 265 296 602 671

commercio all'ingrosso e al dettaglio riparazione di autoveicoli e motocicli 483 479 1022 1134

trasporto e magazzinaggio 76 60 198 257

attività dei servizi di alloggio e di ristorazione 73 93 276 255

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servizi di informazione e comunicazione 71 63 144 119

attività finanziarie e assicurative 49 56 172 161

attività immobiliari 113 190 153 218

attività professionali, scientifiche e tecniche 221 285 423 427

noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese 63 83 203 579

Istruzione 8 15 22 29

sanità e assistenza sociale 78 126 113 176

attività artistiche, sportive, di intrattenimento e divertimento 23 28 42 31

altre attività di servizi 93 104 150 191

Dati estratti il 06 mag 2014, 15h33 UTC (GMT), daCensStat

Al 31 dicembre del 2016 sono pervenute all’Amministrazione Comunale, relativamente alle attività economiche, le seguenti istanze di: apertura di attività n. 70 cessazioni n. 46 modifiche o subentri in quelle esistenti n. 39

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3. Parametri economici:

• indicatori finanziari

Si riportano gli indicatori sintetici relativi al Bilancio di Previsione 2018/2020:

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• indici di pre-dissesto

L’articolo 244 del TUEL disciplina il dissesto finanziario. La definizione è la seguente: “Si ha stato di dissesto finanziario se l'ente non può garantire l'assolvimento delle funzioni e dei servizi indispensabili ovvero esistono nei confronti dell'ente locale crediti liquidi ed esigibili di terzi cui non si possa fare validamente fronte con le modalità di cui all'articolo 193, nonché con le modalità di cui all'articolo 194 per le fattispecie ivi previste”.

Il Comune di Parabiago non è in tale situazione. Dispone infatti di un saldo di cassa al 31/12/2017 presso la Tesoreria di € 18.153.543,05 ed ha chiuso l’ultimo Rendiconto di Gestione (2016) con un risultato di amministrazione di € 18.303.923,98.

Non risultano, a tutt’oggi situazioni tali da pregiudicare l’equilibrio economico finanziario della gestione né sono stati rilevati debiti fuori bilancio riconosciuti non ripianati.

Inoltre, con riferimento ai parametri di deficitarietà, il Comune di Parabiago presenta, nell’ultimo Rendiconto approvato – 2016 - una situazione di 10 parametri su 10 rispettati.

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• criteri di virtuosità

Indice sintetico di Virtuosità dei Comuni Lombardi - anno 2016

E' stata approvata con Decreto 13992 del 28/12/2016 la graduatoria per il 2016 dei Comuni lombardi in base all'indice sintetico di virtuosità. Il Comune di Parabiago presenta un indice del 75,40. Gli indicatori individuati dalla Regione Lombardia sono di due tipologie: • misurabili, ovvero è previsto un algoritmo matematico di calcolo (solitamente un rapporto tra due o più grandezze) i cui risultati possono essere ordinati secondo una scala decrescente; • ON/OFF, ovvero è prevista una risposta del tipo “SI/NO”, indipendentemente dal fatto che per ottenere tale risposta si utilizzi un singolo valore o un algoritmo. Sono state individuate quattro macro-aree di analisi, ognuna articolata in più indicatori specifici. La suddivisione degli indicatori è riportata nella metodologia. Le aree individuate sono: • Area A - Flessibilità di Bilancio, con peso pari al 30%; • Area B - Debito e sviluppo, con peso pari al 35%; • Area C - Capacità programmatoria, con peso pari al 15%; • Area D - Autonomia finanziaria e capacità di riscossione, con peso pari al 20%. Anni di riferimento Gli indicatori sono elaborati sulla base di dati relativi a un arco temporale pluriennale, almeno triennale. Sono utilizzati i dati più recenti a disposizione (Certificati di Conto Consuntivo degli esercizi 2012, 2013 e 2014). Ambito Soggettivo L’Indice sintetico di virtuosità non viene calcolato: • per i Comuni sciolti per infiltrazione e condizionamento di tipo mafioso o similare ai sensi dell’art. 143 del TUEL;

• per i Comuni che non hanno presentato il certificato del consuntivo in almeno uno degli anni presi a riferimento nel modello di calcolo (triennio 2012-2014);

• per quei Comuni che hanno avviato una procedura di dissesto nel periodo compreso tra il 1 gennaio 2015 e il 9 settembre 2016; • per i Comuni per i quali risultava in corso una procedura di dissesto finanziario nel triennio 2012-2014; • per i Comuni che hanno richiesto alla Corte dei Conti l’avvio della procedura di riequilibrio pluriennale ai sensi dell’art. 243-bis del TUEL, così come inserito dall’art. 3 del D.L. 10 ottobre 2012, n. 174, convertito in Legge 7 dicembre 2012, n. 213; Gli enti esclusi sono collocati automaticamente in fondo alla classifica di virtuosità. Analogo trattamento è riservato ai Comuni che per tutti gli anni presi a riferimento del modello di calcolo (triennio 2012-2014), hanno presentato una situazione di deficit strutturale. A questi Comuni è attribuito il valore convenzionale di – 50.

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Rispetto del patto di stabilità

In riferimento agli obiettivi di finanza pubblica, il Comune di Parabiago ha conseguito i seguenti risultati (in migliaia di Euro) negli anni dal 2010 al 2017 (pre-consuntivo):

Anno Obiettivo Obiettivo conseguito Rispettato ON/OFF

2010 1.691 1.723 Si 2011 1.099 1.117 Si 2012 1.023 1.090 Si 2013 1.440 1.475 Si 2014 1.335 1.771 Si 2015 632 852 Si 2016 -120 442 Si

2017 pre-consuntivo 42 58 SI

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Analisi strategica delle condizioni interne all'ente

1. organizzazione e modalità di gestione dei servizi pubblici locali

Organismi partecipati

Alla data di redazione del presente documento, gli organismi gestionali nei quali il Comune di Parabiago detiene una partecipazione sono i seguenti:

Denominazione organismo partecipato Diretta Indiretta %

CENTRO SERVIZI VILLA CORVINI S.C.R.L. sì 81,50%

AMGA LEGNANO S.P.A. sì 17,54%

A.T.S. S.R.L. sì 7,69%

ACCAM S.P.A. sì 5,91%

EUROIMPRESA LEGNANO S.C.R.L. in liquidazione sì 5,42%

EURO.PA SERVICE S.R.L. sì 15,00%

CONSORZIO SISTEMA BIBLIOTECARIO NORD OVEST sì 3,34%

CAP HOLDING S.P.A. sì 0,95%

A.S.S.P sì 100,00%

AZIENDA SOCIALE DEL LEGNANESE (SO.LE) sì 15,96%

FONDAZIONE CARLA MUSAZZI sì 0,00%

FONDAZIONE COMUNITARIA TICINO OLONA sì 0,00%

AEMME LINEA AMBIENTE S.R.L. (tramite AMGA ) sì 12,63%

AEMME LINEA DISTRIBUZIONE S.R.L.(tramite AMGA ) sì 13,24%

AMGA SPORT S.S.D.R.L..(tramite AMGA ) sì 17,54% EUROIMPRESA LEGNANO S.C.R.L. in liquidazione (tramite AMGA ) sì 0,29%

EUROIMMOBILIARE LEGNANO S.R.L.(tramite AMGA ) sì 0,18%

AMIACQUE S.R.L. (tramite CAP HOLDING SpA. ) sì 0,95%

PAVIA ACQUE SCARL (tramite CAP HOLDING SpA. ) sì 0,10% TASM ROMANIA SRL in liquidazione (tramite CAP HOLDING SpA. ) sì 0,38%

ROCCA BRIVIO SFORZA SRL in liquidazione (tramite CAP HOLDING SpA. ) sì 0,48%

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Risorse umane: la struttura organizzativa dell'ente

Con la deliberazione di Giunta Comunale n. 21 del 7.02.2013, titolata “Revisione della struttura organizzativa del comune. Provvedimenti.” la struttura del Comune di Parabiago risulta essere la seguente:

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2. disponibilità e gestione delle risorse umane

Nel corso degli ultimi 4 anni (dal 2013 al 2016) la situazione del personale dipendente e dirigente relativa all’organico e alla spesa di cui ai sensi della Legge 296/2006 art. 1, comma 557 e s.m.i., ed in particolare - per gli anni 2015 e 2016 - calcolata secondo l’interpretazione della Corte dei Conti n.13/2015, risulta la seguente:

anno 2013 anno 2014 anno 2015 anno 2016

IN RUOLO 31

dicembre

con part-time

riponderati

31 dicembre

con part-time

riponderati

31 dicembre

con part-time

riponderati

31 dicembre

con part-time

riponderati

tot. dipendenti 126 128 124 123

part-time 9 9 9 8

tempo pieno 117 117 119 119 115 115 115 115 part-time 18 h 8 4 8 4 8 4 8 4

part-time 20 h 1 0,56 1 0,56 1 0,56 0 0,00

part-time 27 h 0 0,00 0 0 0 0 0 0 part-time 28 h 0 0,00 0 0 0 0 0 0

part-time 30 h 0 0 0 0 0 0 0 0

part-time 33 h 0 0 0 0 0 0 0 0 dipendenti

rapportati a tempo pieno

121,56 123,56 119,56 119,00

anno 2013 anno 2014 anno 2015 anno 2016

spesa di cui ai sensi della Legge 296/2006 art. 1, comma 557 e smi calcolata per gli anni 2015 e 2016 come da Deliberazione Corte dei Conti n.13/2015

€ 4.654.185,86.=

€ 4.528.618,45.=

€ 4.669.076,54.=

€ 4.675.405,81.=

Il programma occupazionale 2017 sostanzialmente non diverge da quello del 2016; si è proceduto in corso d’anno alla copertura dei seguenti posti pianificati: n.1 Cat. D3 Funzionario Servizio Contabilità del Personale, n.1 Cat. B3 Collaboratore amministrativo Servizi Demografici, n.2 cat. C Agenti di Polizia Locale, n. 1 cat. D1 Ufficiale di Polizia Locale.

Con le ultime modifiche al fabbisogno, e alla programmazione triennale 2017 – 2019 e 2018 – 2020 approvate con Deliberazione G.C. n. 137 del 16/10/2017 sono state previste le seguenti assunzioni a tempo indeterminato:

n.1 Dirigente Servizi Sociali (dal 1° novembre 2017)

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n.1 Cat. D1 Istruttore Direttivo URP (dal 1° gennaio 2018)

n.1 Cat. D1 Istruttore Direttivo Servizio Tributi (dal 1° maggio 2018)

n.1 Cat. D3 Funzionario Servizio Tributi (dal 1° giugno 2018)

n.1 Cat. D3 Funzionario Servizi Demografici (dal 1° settembre 2018)

n.1 Cat. B3 Collaboratore Amministrativo URP (dal 1° gennaio 2019)

n.1 cat. C Agente di Polizia Locale

Con deliberazione n. 137 del 16/10/2017, la Giunta Comunale ha altresì autorizzato eventuali assunzioni a mezzo di mobilità, nel caso in cui si verificassero fuoriuscite di personale, sempreché le stesse vengano condizionate alla copertura del posto lasciato vacante, e che provengano da enti soggetti a limitazioni di spesa di personale e comportino invarianza della spesa, così come previsto dall’art. 1 comma 47 della L. n. 311/2004;

Con l’entrata in vigore del Decreto Sicurezza, D.L. n.14/2017 convertito con L. 48/2017 sono state introdotte nuove facoltà assunzionali - per l’anno 2018 - per il solo personale della Polizia Locale pari al 100% delle cessazioni relative all’anno precedente.

Per il restante personale afferenti agli altri Servizi, per effetto del D.L. n.50/2017, le facoltà assunzionali sono state elevate al 75% delle cessazioni. Il turn over potrà raggiungere la percentuale del 90% qualora l’Ente rispetti il saldo lasciando spazi finanziari inutilizzati inferiori all’1% degli accertamenti delle entrate finali.

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3. indirizzi generali sul ruolo degli organismi ed enti strumentali e società partecipate

Prima di entrare nel merito degli indirizzi da fornire alle società partecipate dal Comune di Parabiago è utile ricordare che il decreto legge 10 ottobre 2012 n. 174 recante: “Disposizioni urgenti in materia di finanza e funzionamento degli enti territoriali, nonché ulteriori disposizioni in favore delle zone terremotate nel maggio 2012”, ha previsto un rafforzamento dei controlli negli Enti locali anche con riferimento alle società predette con l'introduzione di un apposito articolo, il 147 quater. I controlli, per enti della nostra dimensione, decorrono obbligatoriamente dal 2015. In merito ai controlli le amministrazioni hanno piena autonomia organizzativa, dovendo comunque partire dal presupposto che i controlli sono esercitati dalle strutture proprie dell'ente locale che ne sono responsabili. Il quadro normativo definisce la metodologia di base per l'attività di verifica, impostando un percorso standard che potrà essere modulato da ciascun ente secondo le peculiarità del proprio sistema di relazioni con i soggetti societari gestori di servizi pubblici e strumentali. Il primo passaggio è individuato nelle definizione preventiva, in sede di relazione previsionale programmatica/dup, degli obiettivi gestionali a cui deve tendere ogni società partecipata. La seconda fase si traduce nell'impostazione di un idoneo sistema informativo per rilevare i rapporti finanziari tra l'Ente proprietario e la società, la situazione contabile gestionale ed organizzativa della società, i contratti di servizio, la qualità dei servizi, il rispetto delle norme sui vincoli della finanza pubblica ed in generale di quelle di volta in volta introdotte dal legislatore. Sulla base delle informazioni acquisite, l'amministrazione effettua il monitoraggio periodico sulle proprie società, analizza gli scostamenti rispetto agli obiettivi assegnati e individua le opportune azioni correttive anche in riferimento a possibili squilibri economico - finanziari rilevati per il bilancio dell'Ente. Inoltre attraverso la partecipazione ai diversi tavoli di controllo strategico cerca di intervenire sulle decisioni più importanti delle diverse società. Tutto il sistema va nella direzione di prevenire danni al bilancio degli Enti ed inoltre di governare effettivamente l’attività delle società partecipate. Di qui l'importanza di un sistema di relazioni, anche documentali, per acquisire ogni utile elemento informativo delle società stesse. Si precisa che il nostro Ente è quasi sempre socio di minoranza in tutte le società partecipate. Ha sempre inserito nella relazione previsionale e programmatica/DUP gli obiettivi gestionali delle società più rilevanti ed ha effettuato i controlli, in particolare quelli economico finanziari e quelli derivanti dall'applicazione delle norme sulla finanza pubblica. Con riferimento alla definizione degli obiettivi gestionali a cui deve tendere la società partecipata, si precisa che tale definizione è da intendersi non come avocazione all’ente socio delle decisioni gestionali o amministrative della società, bensì come definizione di obiettivi di strumentalità della partecipata rispetto alla pianificazione strategica ed operativa del socio, che ne giustifica il mantenimento delle quote/partecipazioni. Tali obiettivi dovranno essere identificati e formalizzati ex ante e laddove possibile definiti gli standard qualitativi e quantitativi di risultato atteso per l’anno di riferimento. Si evidenzia che il Settore Economico Finanziario e Affari Generali, presidierà i controlli degli obiettivi di performance economico finanziaria delle società e l'analisi degli scostamenti, fungendo anche da supporto ai rappresentanti dell’ente nei diversi tavoli di controllo analogo. Il controllo contrattuale

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Allegato 1 - Emendato

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sui servizi resi all'amministrazione o ad utenti, alla qualità dei servizi e ai parametri quali - quantitativi è attribuito alle strutture competenti per materia. Il sistema di monitoraggio e controllo anche sulla qualità è effettuato con il concorso di tutte le professionalità e le competenze dell’ente ma anche delle società partecipate. E’ da precisare che sin dal 2013 è in atto un flusso informativo con le società partecipate al fine di assicurare il rispetto delle disposizioni normative in parola e il controllo delle società analogo a quello sviluppato per i propri servizi. OBIETTIVI 2018: Nel 2018 si provvederà ad effettuare i controlli stabiliti dall’art. 147 quater del TUEL. Adempimenti connessi all’entrata in vigore del testo unico in materia di società partecipate: In data 29.09.2017 è stata adottata la deliberazione di C.C. n. 50 con la quale è stata effettuata, in ottemperanza all’art. 24 del TUSP, la revisione straordinaria delle partecipazioni possedute direttamente o indirettamente alla data di entrata in vigore del suddetto decreto, finalizzata all’alienazione ovvero alla razionalizzazione di società:

- che non soddisfino i requisiti relativi alla procedura per la costituzione, acquisto o partecipazione di società di cui all’art. 5, commi 1 e 2;

- che sono oggetto di razionalizzazione di cui all’art. 20 comma 2, cioè: a. partecipazioni che non rientrino in alcuna delle categorie di cui all’art. 4 b. società che risultino prive di dipendenti o abbiano un numero di

amministratori superiore a quello dei dipendenti; c. partecipazioni in società che svolgono attività analoghe o similari a quelle

svolte da altre società partecipate o da enti pubblici strumentali; d. partecipazioni in società che, nel triennio precedente, abbiano conseguito un

fatturato medio non superiore a un milione di euro; e. partecipazioni in società diverse da quelle costituite per la gestione di un

servizio d’interesse generale che abbiano prodotto un risultato negativo per quattro dei cinque esercizi precedenti;

f. necessità di contenimento dei costi di funzionamento; g. necessità di aggregazione di società aventi ad oggetto le attività consentite

all’art.4.

Si riporta di seguito le schede riepilogative della razionalizzazione effettuata. SCHEDA RIEPILOGATIVA N. 4 – MANTENIMENTO SENZA NECESSITA’ DI RAZIONALIZZAZIONE

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Allegato 1 - Emendato

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Allegato 1 - Emendato

Documento Unico di Programmazione – COMUNE DI PARABIAGO – Città Metropolitana di Milano - EMENDATO Pag. 69

SCHEDA RIASSUNTIVA 5.5 – RIEPILOGO AZIONI DI RAZIONALIZZAZIONE

Il piano sopra richiamato costituisce aggiornamento agli indirizzi strategici a suo tempo definiti nel piano di razionalizzazione di cui alla L. 190/2014.

Gli stessi indirizzi sono inoltre suscettibili di loro modifica a seguito degli accordi che gli enti locali soci decideranno nell’ambito dei controlli strategici. Si rammenta infatti che il nostro ente partecipa in qualità di socio “generico” non avendo un controllo individuale sulle stesse ma un controllo di tipo congiunto con altri enti soci, e che alla data di redazione del presente documento i tavoli di controllo strategico non si sono ancora riuniti per definire gli obiettivi delle società per il periodo 2018/2020.

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Allegato 1 - Emendato

Documento Unico di Programmazione – COMUNE DI PARABIAGO – Città Metropolitana di Milano - EMENDATO Pag. 70

L’art. 20 del suddetto Decreto prevede la razionalizzazione periodica delle partecipazioni pubbliche. Si dispone infatti che annualmente, nel caso in cui l’amministrazione riscontri la presenza di almeno uno dei sopracitati elementi, adotti entro il 31 dicembre di ogni anno apposito piano di razionalizzazione che preveda la messa in liquidazione, alienazione o dismissione delle società interessate. Tale adempimento periodico decorrerà, ai sensi dell’art. 26 c. 1, dall’anno 2018, con riferimento alla situazione al 31.12.2017. Di quanto previsto in detti piani si dovrà tener conto nella relazione di attuazione da inoltrare alla sezione regionale della Corte dei Conti entro il 31 dicembre dell’anno successivo all’adozione.

Il decreto sopra richiamato detta anche importanti adempimenti a carico delle società tra cui l’adeguamento degli statuti alle disposizioni dello stesso e la ricognizione del personale in servizio atta ad elencare eccedenze e profili. Ulteriori adempimenti (limite massimo di remunerazione degli amministratori, dei componenti degli organi di controllo, dirigenti e dipendenti) saranno individuati per mezzo di appositi decreti attuativi che ad oggi non sono stati ancora emanati. Bilancio consolidato L’esigenza di amministrazione razionale per gli enti locali e, in generale, per tutta la pubblica amministrazione, non ha elementi di conoscenza se non viene esercitata in un’ottica allargata a tutto l’insieme di aziende che sono al servizio della collettività e sorgono per volontà pubblica. Amministrazione pubblica, insieme a società partecipate, aziende non profit (Fondazioni, Associazioni, ecc...), fanno parte di un gruppo con finalità omogenee, se viste nell’ottica del soddisfacimento del bisogno collettivo, seppur appartenenti a settori di attività diversi, a volte complementari. Il bilancio consolidato è lo strumento di rappresentazione contabile del “gruppo amministrazione pubblica”, che non ha per sua essenza, a causa dell’eterogeneità di membri (società per azioni, società a responsabilità limitata, fondazioni, associazioni, consorzi ecc…), una direzione unitaria unica in senso economico-aziendale, ma è una realtà di aggregazioni di imprese tipica del settore pubblico. A decorrere dal 2015 i riferimenti normativi sono contenuti nel D.Lgs. 23 giugno 2011, n. 118 e s.m.i. e nel principio contabile di cui all’Allegato 4/4 al medesimo decreto. In detto principio si stabilisce che il bilancio consolidato deve:

1. sopperire alle carenze informative e valutative dei bilanci degli enti che perseguono le proprie funzioni anche attraverso enti strumentali e detengono rilevanti partecipazioni in società, dando una rappresentazione, anche di natura contabile, delle proprie scelte di indirizzo, pianificazione e controllo;

2. attribuire all'amministrazione capogruppo un nuovo strumento per programmare, gestire e controllare con maggiore efficacia il proprio gruppo comprensivo di enti e società;

3. ottenere una visione completa delle consistenze patrimoniali e finanziarie di un gruppo di enti e società che fa capo ad un'amministrazione pubblica, incluso il risultato economico.

Con deliberazione di C.C. n. 49 del 29.09.2017 il Consiglio Comunale ha

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Allegato 1 - Emendato

Documento Unico di Programmazione – COMUNE DI PARABIAGO – Città Metropolitana di Milano - EMENDATO Pag. 71

approvato il bilancio consolidato anno 2016 relativo al “Gruppo Amministrazione Locale Comune di Parabiago” redatto secondo le modalità e i criteri individuati nel principio contabile di cui all’Allegato 4/4 al D.Lgs. n. 118/2011.

Preliminarmente la Giunta Comunale ha provveduto, con atto n. 43 del 03.04.2017 e successivamente con atto n. 94 del 24.07.2017, ad individuare gli elenchi degli enti, aziende e società rientranti nel consolidamento, così come sotto riportati:

ELENCO “GRUPPO AMMINISTRAZIONE PUBBLICA COMUNE DI PARABIAGO”:

PARTECIPAZIONI DIRETTE: denominazione Quota di

partecipazione posseduta

Tipologia

Azienda Speciale Servizi Parabiago

100% Ente strumentale controllato

Azienda Sociale del Legnanese (SO.LE)

15,96% Ente strumentale partecipato

Consorzio Sistema Bibliotecario Nord Ovest

3,34% Ente strumentale partecipato

Fondazione Carla Musazzi 0,00% Ente strumentale controllato Fondazione Ticino Olona 0,00% Ente strumentale partecipato Centro Servizi Villa Corvini Scarl 81,50% Società controllata AMGA Legnano SpA 17,54% Società partecipata ACCAM SpA 5,91% Società partecipata ATS Srl 7,69 % Società partecipata EURO.PA Service Srl 15,00% Società partecipata CAP HOLDING SpA 0,95% Società partecipata PARTECIPAZIONI INDIRETTE: denominazione Società controllante Tipologia Amga Sport S.S.D arl Amga Spa al 100% Società partecipata indiretta Aemme Linea Ambiente srl Amga Spa al 72% Società partecipata indiretta AMIACQUE Srl CAP HOLDING al 100% Società partecipata indiretta stabilendo che gli enti, aziende e società componenti del “Gruppo Amministrazione Locale Comune di Parabiago” compresi nel bilancio consolidato 2016 sono quelli sotto riportati:

ELENCO “AREA DI CONSOLIDAMENTO”: PARTECIPAZIONI DIRETTE:

Denominazione Quota posseduta Tipologia Metodo di consolidamento

Azienda Speciale Servizi Parabiago

100% Ente strumentale controllato

Integrale

Azienda Sociale del Legnanese (SO.LE)

15,96% Ente strumentale partecipato

Proporzionale

Consorzio Sistema Bibliotecario Nord Ovest

3,34% Ente strumentale partecipato

Proporzionale

AMGA Legnano SpA 17,54% Società partecipata – capogruppo intermedio

Proporzionale del bilancio consolidato Amga

ACCAM S.p.A 5,91% Società partecipata Proporzionale EURO.PA Service Srl 15,00% Società partecipata Proporzionale PARTECIPAZIONI INDIRETTE:

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Allegato 1 - Emendato

Documento Unico di Programmazione – COMUNE DI PARABIAGO – Città Metropolitana di Milano - EMENDATO Pag. 72

Denominazione Società controllante

Tipologia Metodo di consolidamento

Amga Sport s.s.d.a.r.l. Amga Spa al 100%

Società partecipata indiretta

già consolidata nel bilancio della capogruppo intermedia Amga Legnano SpA

Aemme Linea Ambiente srl Amga Spa al 72% Società partecipata indiretta

già consolidata nel bilancio della capogruppo intermedia Amga Legnano SpA

Al fine di elaborare il bilancio consolidato relativo all’anno 2017, nel corso dell’anno 2018 occorrerà aggiornare gli elenchi suddetti, tendendo conto sia delle intervenute variazioni in termini di partecipazioni societarie al 31.12.2017, sia delle indicazioni in merito contenute nel principio Allegato 4/4 al D.Lgs. 118/2011 in vigore per l’anno 2017.

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Allegato 1 - Emendato

Documento Unico di Programmazione – COMUNE DI PARABIAGO – Città Metropolitana di Milano - EMENDATO Pag. 73

4. Accordi di programma ed altri strumenti di programmazione negoziata

1)

Oggetto: ACCORDO DI PROGRAMMA TRA LE AMMINISTRAZIONI COMUNALI DI BUSTO GAROLFO, CANEGRATE, CERRO MAGGIORE, DAIRAGO, LEGNANO, NERVIANO, PARABIAGO, RESCALDINA, S.GIORGIO LEGNANO, S.VITTORE OLONA, VILLA CORTESE E LA PROVINCIA DI MILANO PER L’ATTUAZIONE DEL PIANO DI ZONA PREVISTO DALLA LEGGE 8.11.2000 N. 328 “LEGGE QUADRO PER LA REALIZZAZIONE DEL SISTEMA INTEGRATO DI INTERVENTI E SERVIZI SOCIALI”

Altri soggetti partecipanti: ASL Provincia di Milano 1; Provincia di Milano

Impegni di mezzi finanziari: Fondo Nazionale Politiche Sociali

Durata dell’accordo: 1.4.2015 – 31.12.2017

L’accordo è:

- in corso di definizione - già operativo X

Se già operativo indicare la data di sottoscrizione: Assemblea dei Sindaci – Distretto di Legnano – del 09.5.2015.

2)

Oggetto: ACCORDO DI PROGRAMMA AI SENSI DELL’ART. 34 DEL D.LGS. N. 267/2000 TRA I COMUNI DI PARABIAGO NERVIANO, CANEGRATE E SAN VITTORE OLONA PER LA REALIZZAZIONE DELLE OPERE DI RIQUALIFICAZIONE AMBIENTALE LUNGO IL FIUME OLONA, NEI COMUNI DI SAN VITTORE OLONA, CANEGRATE, NERVIANO E PARABIAGO – LEGGE 18 MAGGIO 1989, N. 183. PROGRAMMA TRIENNALE 1999/2001.

Altri soggetti partecipanti: COMUNI DI PARABIAGO, CANEGRATE, NERVIANO, S. VITTORE OLONA

Impegni di mezzi finanziari: CONTRIBUTI REGIONALI L.183/89 € 1.549.370,69

Durata dell’accordo: SINO A FINE LAVORI

L’accordo è:

- in corso di definizione - già operativo X

Se già operativo indicare la data di sottoscrizione: RATIFICATO CON DELIBERA DI C.C. 13 DEL 25-03-2014

– ALTRI STRUMENTI DI PROGRAMMAZIONE NEGOZIATA (specificare)

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Allegato 1 - Emendato

Documento Unico di Programmazione – COMUNE DI PARABIAGO – Città Metropolitana di Milano - EMENDATO Pag. 74

1) Oggetto: CONVENZIONE PER LA REALIZZAZIONE DEL PROGETTO DI VIABILITÀ INTERCOMUNALE DI COLLEGAMENTO TRA LA S.S. 33 E LA S.S. 527.

Altri soggetti partecipanti: COMUNI DI ORIGGIO, UBOLDO, PARABIAGO E CERRO MAGGIORE (COMUNE CAPOFILA)

Impegni di mezzi finanziari:

- contributo dalla Regione Lombardia pari a €. 3.304.915,86 - Risorse finanziarie Comune di CERRO MAGGIORE: €. 4.423.884,10 - Risorse proprie Comune di PARABIAGO: €.328.159,96 Durata dell’accordo: SINO A FINE LAVORI

L’accordo è:

- stato sottoscritto dagli enti coinvolti; - già operativo (stato attuale: verifica di assoggettabilita’ a via - studio di impatto ambientale di verifica in fase di

istruttoria da parte degli organi regionali) Se già operativo indicare la data di sottoscrizione: 24-03-2011

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Allegato 1 - Emendato

Documento Unico di Programmazione – COMUNE DI PARABIAGO – Città Metropolitana di Milano - EMENDATO Pag. 75

5. indirizzi generali di natura strategica relativi a risorse ed impieghi:

a) investimenti e realizzazione di opere pubbliche L’Ente, al fine di programmare e realizzare le opere pubbliche sul proprio territorio, è tenuto a definire il programma triennale e l’elenco annuale dei lavori sulla base degli schemi tipo previsti dalla normativa. Nell’elenco devono figurare solo gli interventi di importo superiore a € 100.000,00; rimangono pertanto esclusi tutti gli interventi al di sotto di tale soglia che, per un comune di medie dimensioni, possono tuttavia essere significativi. Il “nuovo” riferimento in materia di programmazione triennale delle opere pubbliche è costituito dal D.Lgs. 18/04/2016, n. 50. L’art. 21, comma 9, del predetto decreto legislativo precisa che, fino all’entrata in vigore del decreto del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti previsto dal medesimo articolo al comma 8 che disciplina le modalità tecniche afferenti la redazione del programma e degli elenchi si applica quanto disposto dall’art. 216, comma 3, che testualmente recita: “Fino alla data di entrata in vigore del decreto di cui all’articolo 21, comma 8, si applicano gli atti di programmazione già adottati ed efficaci, all’interno dei quali le amministrazioni aggiudicatrici individuano un ordine di priorità degli interventi, ….. omissis………. Le amministrazioni aggiudicatrici procedono con le medesime modalità per le nuove programmazioni che si rendano necessarie prima dell’adozione del decreto.” Alla luce del disposto normativo sopra riportato si precisa pertanto che, in data 14/12/2016 il Consiglio Comunale ha deliberato l’aggiornamento al Documento Unico di Programmazione (DUP) 2017/2019, contenente anche indicazioni in merito al Programma Triennale dei Lavori Pubblici 2017/2019 ed agli investimenti 2017/2019; con successivo atto n. 51 del 29/09/2017, il Consiglio Comunale ha approvato il Documento Unico di Programmazione (DUP) 2018/2020 contenente il predetto programma secondo l’ultimo aggiornamento contenente le previsioni di progetti relative agli anni 2018 e 2019, e gli interventi da finanziare dell’esercizio 2020 relativi alle manutenzioni straordinarie che normalmente vengono affrontate ogni anno nel piano degli investimenti (es. manutenzione strade, segnaletica stradale, verde etc.). Oggi risulta necessario, in aderenza con il disposto dell’articolo 21 e 216, comma 3, del D.Lgs. 50/2016, con il principio contabile 4/1 del D.Lgs. 118/2011, rendere coerente il predetto programma con la programmazione di bilancio 2018-2020. Al fine di favorire la conoscenza e garantire la trasparenza dell’azione amministrativa la presente sezione contiene l’indicazione di tutte le spese di investimento per il triennio 2018/2020 e le relative fonti di finanziamento. Si rileva che la realizzazione delle opere pubbliche programmate prevede l’ipotetica assunzione di nuovi mutui.

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Allegato 1 - Emendato

Documento Unico di Programmazione – COMUNE DI PARABIAGO – Città Metropolitana di Milano - EMENDATO Pag. 76

L’Ente si riserva tuttavia, nell’annualità di riferimento, la possibilità di utilizzare le rilevanti somme proprie a disposizione accantonate per investimenti per il finanziamento delle opere correlate. Si può infatti ragionevolmente ipotizzare che l’accensione di mutui non avrà luogo. L’ente dispone, infatti, di cospicue risorse finanziarie proprie (avanzo di amministrazione). Il motivo per il quale in sede di previsione di bilancio non si è operata tale scelta è collegato a ragioni di tipo tecnico-normativo. Infatti il principio contabile Allegato n. 4/2 al D.Lgs. n. 118/2011 prevede che le quote di avanzo di amministrazione non vincolato possano essere utilizzate solo a seguito dell’approvazione del Rendiconto di Gestione dell’esercizio precedente e quindi non in sede previsionale e limitatamente al primo esercizio del triennio di riferimento. Quindi, a seguito dell’approvazione del Rendiconto di Gestione dell’esercizio 2017 si provvederà a modificare la fonte di finanziamento delle opere in questione ripristinando la desiderata risorsa che si intende realmente destinare.

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Allegato 1 - Emendato

Documento Unico di Programmazione – COMUNE DI PARABIAGO – Città Metropolitana di Milano - EMENDATO Pag. 77

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ELENCO DESCRITTIVO DEI LAVORI

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04-02 ooppAdeguamento alle norme scuole medie Rancilio -Villastanza

250.000,00 0,00 250.000,00 250.000,00 0,00

01-05 oopp Sistemazione spazi villa Belloni-Manca 200.000,00 0,00 0,00 200.000,00 200.000,00

10-05 ooppRealizzazione opere urbanizzazione via S.Maria 1 lotto

400.000,00 0,00 0,00 400.000,00 400.000,00

10-05 ooppCompletamento opere di urbanizzazione via Mantegna-Keplero

800.000,00 0,00 800.000,00 800.000,00 0,00

05-02 ooppRiqualif icazione ed adeguamento alle norme biblioteca comunale - 1 lotto

500.000,00 500.000,00 500.000,00 0,00 0,00

05-02 ooppRiqualif icazione ed adeguamento alle norme biblioteca comunale - 2 lotto

400.000,00 0,00 400.000,00 400.000,00 0,00

06-01 ooppManutenzione straordinaria recinzione camposportivo L. Ferrario

220.000,00 220.000,00 220.000,00 0,00 0,00

06-01 ooppManutenzione straordinaria e sostituzioneethernit campo sportivo L.Ferrario

140.000,00 140.000,00 140.000,00 0,00 0,00

10-05 ooppManutenzione straordinaria strade piazzemarciapiedi, sistemazione tappetini eformazione nuove strade

1.499.775,00 260.000,00 260.000,00 650.000,00 650.000,00 589.775,00 589.775,00

10-05 ooppRealizzazione parcheggi a corona centrocittadino

164.775,00 0,00 164.775,00 164.775,00 0,00

10-05 ooppAccantonamento per superamento barriere architettoniche 10% proventi concessioni edilizie - Progetto "Una città per tutti"

297.000,00 90.000,00 90.000,00 100.000,00 100.000,00 107.000,00 107.000,00

10-05 oopp Realizzazione piste ciclabili 1.450.710,00 1.039.620,00 1.039.620,00 411.090,00 411.090,00 0,00

08-01 oopp Riqualif icazione Piazza Maggiolini 250.000,00 0,00 250.000,00 250.000,00 0,00

01-05 manManutenzione straordinaria patrimonio comunale

75.000,00 25.000,00 25.000,00 25.000,00 25.000,00 25.000,00 25.000,00

08-02 man Manutenzione straordinaria patrimonio abitativo 8.595,00 2.865,00 2.865,00 2.865,00 2.865,00 2.865,00 2.865,00

04-02 manManutenzione straordinaria edif ici scolastici - scuola dell'infanzia

15.000,00 5.000,00 5.000,00 5.000,00 5.000,00 5.000,00 5.000,00

04-02 manManutenzione straordinaria edif ici scolastici - scuola primaria

30.000,00 10.000,00 10.000,00 10.000,00 10.000,00 10.000,00 10.000,00

04-02 manManutenzione straordinaria edif ici scolastici - scuola secondaria primo grado

30.000,00 10.000,00 10.000,00 10.000,00 10.000,00 10.000,00 10.000,00

04-02 man Nuova biblioteca c/o sc.media Rancilio 60.000,00 60.000,00 60.000,00 0,00 0,0006-01 man Manutenzione straordinaria impianti sportivi 25.000,00 10.000,00 10.000,00 7.500,00 7.500,00 7.500,00 7.500,0006-01 man Manutenzione straordinaria piscina comunale 15.000,00 5.000,00 5.000,00 5.000,00 5.000,00 5.000,00 5.000,00

10-05 manManutenzione straordinaria illuminazionepubblica ed estensione rete

30.000,00 10.000,00 10.000,00 10.000,00 10.000,00 10.000,00 10.000,00

10-05 manManutenzione straordinaria segnaletica stradale

90.000,00 30.000,00 30.000,00 30.000,00 30.000,00 30.000,00 30.000,00

09-02 man Investimento fondo aree verdi 44.489,00 4.821,00 4.821,00 39.668,00 39.668,00 0,00 0,00

09-02 manSistemazione aree a verde e manutenzione straordinaria verde pubblico

109.935,00 29.935,00 29.935,00 40.000,00 40.000,00 40.000,00 40.000,00

12-01 man Manutenzione straordinaria asilo nido 15.000,00 5.000,00 5.000,00 5.000,00 5.000,00 5.000,00 5.000,0012-01 man Manutenzione straordinaria casa di riposo 100.000,00 100.000,00 100.000,00 0,00 0,00 0,00 0,0012-09 man Manutenzione straordinaria cimiteri 50.000,00 50.000,00 50.000,00 0,00 0,00 0,00 0,00

08-01 acq.Realizzazione edifici di culto 8% oneri secondaria

180.000,00 60.000,00 60.000,00 60.000,00 60.000,00 60.000,00 60.000,00

01-06 acq. Fondo progettualità 100.000,00 100.000,00 100.000,00 0,00 0,00 0,00 0,00

01-08 acq. Acquisizione attrezzature e prodotti informatici 50.000,00 25.000,00 25.000,00 25.000,00 25.000,00 0,00

01-05 acq.Acquisto beni manutenzione impianti - patrimonio

10.000,00 5.000,00 5.000,00 5.000,00 5.000,00 0,00

03-01 acq. Acquisizione attrezzature viabilità 15.000,00 7.500,00 7.500,00 7.500,00 7.500,00 0,00

08-01 acq.Incarichi per collaudi opere di urbanizzazione realizzate da privati

15.000,00 5.000,00 5.000,00 5.000,00 5.000,00 5.000,00 5.000,00

08-01 acq.Restituzione proventi per il rilascio delle concessioni ad edif icare erroneamente versati

15.000,00 5.000,00 5.000,00 5.000,00 5.000,00 5.000,00 5.000,00

01-05 acq. Spese relative all'acquisizione di aree 15.000,00 5.000,00 5.000,00 5.000,00 5.000,00 5.000,00 5.000,0004-02 acq. Acquisto arredi edif ici scolastici 10.000,00 5.000,00 5.000,00 5.000,00 5.000,00 0,00 0,00

09-02 acq.Acquisto giochi e attrezzature parchi e giardini e realizzazione progetto PARCO BELLO

15.000,00 5.000,00 5.000,00 5.000,00 5.000,00 5.000,00 5.000,00

11-02 acq. Contributo in c/ capitale protezione civile 14.400,00 4.800,00 4.800,00 4.800,00 4.800,00 4.800,00 4.800,00

12-03 acq.Acquisto attrezzature casa di riposo e centro diurno

10.000,00 5.000,00 5.000,00 5.000,00 5.000,00 0,00 0,00

totale generale (comp) 7.719.679,00 2.839.541,00 2.839.541,00 0,00 3.348.198,00 3.348.198,00 0,00 1.531.940,00 1.531.940,00 0,00totale altri investimenti (acq) (comp) 449.400,00 232.300,00 232.300,00 0,00 132.300,00 132.300,00 0,00 84.800,00 84.800,00 0,00totale interventi importo < 100.000 (man) (comp) 698.019,00 357.621,00 357.621,00 0,00 190.033,00 190.033,00 0,00 150.365,00 150.365,00 0,00totale piano triennale opere (oopp) (comp) 6.572.260,00 2.249.620,00 2.249.620,00 0,00 3.025.865,00 3.025.865,00 0,00 1.296.775,00 1.296.775,00 0,00

bilancio nuovo anno 2018 bilancio nuovo anno 2019 bilancio nuovo anno 2020

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Allegato 1 - Emendato

Documento Unico di Programmazione – COMUNE DI PARABIAGO – Città Metropolitana di Milano - EMENDATO Pag. 78

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ELENCO DESCRITTIVO DEI LAVORI

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i

Ava

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FP

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Tot

ale

finan

ziam

enti

2018

04-02 ooppAdeguamento alle norme scuole medie Rancilio -Villastanza

0,00

01-05 oopp Sistemazione spazi villa Belloni-Manca 0,00

10-05 ooppRealizzazione opere urbanizzazione via S.Maria 1 lotto

0,00

10-05 ooppCompletamento opere di urbanizzazione via Mantegna-Keplero

0,00

05-02 ooppRiqualif icazione ed adeguamento alle norme biblioteca comunale - 1 lotto

500.000,00 500.000,00

05-02 ooppRiqualif icazione ed adeguamento alle norme biblioteca comunale - 2 lotto

0,00

06-01 ooppManutenzione straordinaria recinzione camposportivo L. Ferrario

170.000,00 50.000,00 220.000,00

06-01 ooppManutenzione straordinaria e sostituzioneethernit campo sportivo L.Ferrario

40.000,00 100.000,00 140.000,00

10-05 ooppManutenzione straordinaria strade piazzemarciapiedi, sistemazione tappetini eformazione nuove strade

260.000,00 260.000,00

10-05 ooppRealizzazione parcheggi a corona centrocittadino

0,00

10-05 ooppAccantonamento per superamento barriere architettoniche 10% proventi concessioni edilizie - Progetto "Una città per tutti"

90.000,00 90.000,00

10-05 oopp Realizzazione piste ciclabili 256.100,00 783.520,00 1.039.620,00

08-01 oopp Riqualif icazione Piazza Maggiolini 0,00

01-05 manManutenzione straordinaria patrimonio comunale

25.000,00 25.000,00

08-02 man Manutenzione straordinaria patrimonio abitativo 2.865,00 2.865,00

04-02 manManutenzione straordinaria edif ici scolastici - scuola dell'infanzia

5.000,00 5.000,00

04-02 manManutenzione straordinaria edif ici scolastici - scuola primaria

10.000,00 10.000,00

04-02 manManutenzione straordinaria edif ici scolastici - scuola secondaria primo grado

10.000,00 10.000,00

04-02 man Nuova biblioteca c/o sc.media Rancilio 60.000,00 60.000,0006-01 man Manutenzione straordinaria impianti sportivi 4.842,84 5.157,16 10.000,0006-01 man Manutenzione straordinaria piscina comunale 5.000,00 5.000,00

10-05 manManutenzione straordinaria illuminazionepubblica ed estensione rete

10.000,00 10.000,00

10-05 manManutenzione straordinaria segnaletica stradale

30.000,00 30.000,00

09-02 man Investimento fondo aree verdi 1.192,16 3.628,84 4.821,00

09-02 manSistemazione aree a verde e manutenzione straordinaria verde pubblico

29.935,00 29.935,00

12-01 man Manutenzione straordinaria asilo nido 5.000,00 5.000,0012-01 man Manutenzione straordinaria casa di riposo 100.000,00 100.000,0012-09 man Manutenzione straordinaria cimiteri 25.000,00 25.000,00 50.000,00

08-01 acq.Realizzazione edif ici di culto 8% oneri secondaria

60.000,00 60.000,00

01-06 acq. Fondo progettualità 100.000,00 100.000,00

01-08 acq. Acquisizione attrezzature e prodotti informatici 25.000,00 25.000,00

01-05 acq.Acquisto beni manutenzione impianti - patrimonio

5.000,00 5.000,00

03-01 acq. Acquisizione attrezzature viabilità 7.500,00 7.500,00

08-01 acq.Incarichi per collaudi opere di urbanizzazione realizzate da privati

5.000,00 5.000,00

08-01 acq.Restituzione proventi per il rilascio delle concessioni ad edif icare erroneamente versati

5.000,00 5.000,00

01-05 acq. Spese relative all'acquisizione di aree 5.000,00 5.000,0004-02 acq. Acquisto arredi edif ici scolastici 5.000,00 5.000,00

09-02 acq.Acquisto giochi e attrezzature parchi e giardini e realizzazione progetto PARCO BELLO

5.000,00 5.000,00

11-02 acq. Contributo in c/ capitale protezione civile 4.800,00 4.800,00

12-03 acq.Acquisto attrezzature casa di riposo e centro diurno

5.000,00 5.000,00

totale generale (comp) 712.070,00 1.090.000,00 783.520,00 0,00 25.000,00 2.865,00 0,00 222.457,16 3.628,84 2.839.541,00totale altri investimenti (acq) (comp) 75.000,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 157.300,00 0,00 232.300,00totale interventi importo < 100.000 (man) (comp) 250.970,00 60.000,00 0,00 0,00 25.000,00 2.865,00 0,00 15.157,16 3.628,84 357.621,00totale piano triennale opere (oopp) (comp) 386.100,00 1.030.000,00 783.520,00 0,00 0,00 0,00 0,00 50.000,00 0,00 2.249.620,00

ANNO 2018

Page 79: COMUNE DI PARABIAGO...5.1. Frontespizio Sezione Operativa - Parte II 5.2. Premessa Sezione Operativa (SeO) - Parte II 5.3 Programma Triennale dei Lavori Pubblici ed Elenco Annuale

Allegato 1 - Emendato

Documento Unico di Programmazione – COMUNE DI PARABIAGO – Città Metropolitana di Milano - EMENDATO Pag. 79

num

ero

mis

sion

e-pr

ogra

mm

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lege

nda

ELENCO DESCRITTIVO DEI LAVORI

Con

cess

ioni

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lizie

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E

scus

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i

Ava

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e/o

FP

V

Tot

ale

finan

ziam

enti

2019

04-02 ooppAdeguamento alle norme scuole medie Rancilio -Villastanza

250.000,00 250.000,00

01-05 oopp Sistemazione spazi villa Belloni-Manca 0,00

10-05 ooppRealizzazione opere urbanizzazione via S.Maria 1 lotto

0,00

10-05 ooppCompletamento opere di urbanizzazione via Mantegna-Keplero

800.000,00 800.000,00

05-02 ooppRiqualif icazione ed adeguamento alle norme biblioteca comunale - 1 lotto

0,00

05-02 ooppRiqualif icazione ed adeguamento alle norme biblioteca comunale - 2 lotto

129.967,00 270.033,00 400.000,00

06-01 ooppManutenzione straordinaria recinzione camposportivo L. Ferrario

0,00

06-01 ooppManutenzione straordinaria e sostituzioneethernit campo sportivo L.Ferrario

0,00

10-05 ooppManutenzione straordinaria strade piazzemarciapiedi, sistemazione tappetini eformazione nuove strade

650.000,00 650.000,00

10-05 ooppRealizzazione parcheggi a corona centrocittadino

164.775,00 164.775,00

10-05 ooppAccantonamento per superamento barriere architettoniche 10% proventi concessioni edilizie - Progetto "Una città per tutti"

100.000,00 100.000,00

10-05 oopp Realizzazione piste ciclabili 411.090,00 411.090,00

08-01 oopp Riqualif icazione Piazza Maggiolini 250.000,00 250.000,00

01-05 manManutenzione straordinaria patrimonio comunale

25.000,00 25.000,00

08-02 man Manutenzione straordinaria patrimonio abitativo 2.865,00 2.865,00

04-02 manManutenzione straordinaria edif ici scolastici - scuola dell'infanzia

5.000,00 5.000,00

04-02 manManutenzione straordinaria edif ici scolastici - scuola primaria

10.000,00 10.000,00

04-02 manManutenzione straordinaria edif ici scolastici - scuola secondaria primo grado

10.000,00 10.000,00

04-02 man Nuova biblioteca c/o sc.media Rancilio 0,0006-01 man Manutenzione straordinaria impianti sportivi 7.500,00 7.500,0006-01 man Manutenzione straordinaria piscina comunale 5.000,00 5.000,00

10-05 manManutenzione straordinaria illuminazionepubblica ed estensione rete

10.000,00 10.000,00

10-05 manManutenzione straordinaria segnaletica stradale

30.000,00 30.000,00

09-02 man Investimento fondo aree verdi 39.668,00 39.668,00

09-02 manSistemazione aree a verde e manutenzione straordinaria verde pubblico

40.000,00 40.000,00

12-01 man Manutenzione straordinaria asilo nido 5.000,00 5.000,0012-01 man Manutenzione straordinaria casa di riposo 0,0012-09 man Manutenzione straordinaria cimiteri 0,00

08-01 acq.Realizzazione edif ici di culto 8% oneri secondaria

60.000,00 60.000,00

01-06 acq. Fondo progettualità 0,00

01-08 acq. Acquisizione attrezzature e prodotti informatici 25.000,00 25.000,00

01-05 acq.Acquisto beni manutenzione impianti - patrimonio

5.000,00 5.000,00

03-01 acq. Acquisizione attrezzature viabilità 7.500,00 7.500,00

08-01 acq.Incarichi per collaudi opere di urbanizzazione realizzate da privati

5.000,00 5.000,00

08-01 acq.Restituzione proventi per il rilascio delle concessioni ad edif icare erroneamente versati

5.000,00 5.000,00

01-05 acq. Spese relative all'acquisizione di aree 5.000,00 5.000,0004-02 acq. Acquisto arredi edif ici scolastici 5.000,00 5.000,00

09-02 acq.Acquisto giochi e attrezzature parchi e giardini e realizzazione progetto PARCO BELLO

5.000,00 5.000,00

11-02 acq. Contributo in c/ capitale protezione civile 4.800,00 4.800,00

12-03 acq.Acquisto attrezzature casa di riposo e centro diurno

5.000,00 5.000,00

totale generale (comp) 571.910,00 800.000,00 411.090,00 0,00 50.000,00 2.865,00 0,00 1.512.333,00 0,00 3.348.198,00totale altri investimenti (acq) (comp) 75.000,00 0,00 0,00 0,00 30.000,00 0,00 0,00 27.300,00 0,00 132.300,00totale interventi importo < 100.000 (man) (comp) 102.168,00 0,00 0,00 0,00 20.000,00 2.865,00 0,00 65.000,00 0,00 190.033,00totale piano triennale opere (oopp) (comp) 394.742,00 800.000,00 411.090,00 0,00 0,00 0,00 0,00 1.420.033,00 0,00 3.025.865,00

ANNO 2019

Page 80: COMUNE DI PARABIAGO...5.1. Frontespizio Sezione Operativa - Parte II 5.2. Premessa Sezione Operativa (SeO) - Parte II 5.3 Programma Triennale dei Lavori Pubblici ed Elenco Annuale

Allegato 1 - Emendato

Documento Unico di Programmazione – COMUNE DI PARABIAGO – Città Metropolitana di Milano - EMENDATO Pag. 80

num

ero

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sion

e-pr

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ELENCO DESCRITTIVO DEI LAVORI

Con

cess

ioni

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Ava

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FP

V

Tot

ale

finan

ziam

enti

2020

04-02 ooppAdeguamento alle norme scuole medie Rancilio -Villastanza

0,00

01-05 oopp Sistemazione spazi villa Belloni-Manca 200.000,00 200.000,00

10-05 ooppRealizzazione opere urbanizzazione via S.Maria 1 lotto

400.000,00 400.000,00

10-05 ooppCompletamento opere di urbanizzazione via Mantegna-Keplero

0,00

05-02 ooppRiqualif icazione ed adeguamento alle norme biblioteca comunale - 1 lotto

0,00

05-02 ooppRiqualif icazione ed adeguamento alle norme biblioteca comunale - 2 lotto

0,00

06-01 ooppManutenzione straordinaria recinzione camposportivo L. Ferrario

0,00

06-01 ooppManutenzione straordinaria e sostituzioneethernit campo sportivo L.Ferrario

0,00

10-05 ooppManutenzione straordinaria strade piazzemarciapiedi, sistemazione tappetini eformazione nuove strade

334.040,00 200.000,00 55.735,00 589.775,00

10-05 ooppRealizzazione parcheggi a corona centrocittadino

0,00

10-05 ooppAccantonamento per superamento barriere architettoniche 10% proventi concessioni edilizie - Progetto "Una città per tutti"

107.000,00 107.000,00

10-05 oopp Realizzazione piste ciclabili 0,00

08-01 oopp Riqualif icazione Piazza Maggiolini 0,00

01-05 manManutenzione straordinaria patrimonio comunale

25.000,00 25.000,00

08-02 man Manutenzione straordinaria patrimonio abitativo 2.865,00 2.865,00

04-02 manManutenzione straordinaria edif ici scolastici - scuola dell'infanzia

5.000,00 5.000,00

04-02 manManutenzione straordinaria edif ici scolastici - scuola primaria

10.000,00 10.000,00

04-02 manManutenzione straordinaria edif ici scolastici - scuola secondaria primo grado

10.000,00 10.000,00

04-02 man Nuova biblioteca c/o sc.media Rancilio 0,0006-01 man Manutenzione straordinaria impianti sportivi 7.500,00 7.500,0006-01 man Manutenzione straordinaria piscina comunale 5.000,00 5.000,00

10-05 manManutenzione straordinaria illuminazionepubblica ed estensione rete

10.000,00 10.000,00

10-05 manManutenzione straordinaria segnaletica stradale

30.000,00 30.000,00

09-02 man Investimento fondo aree verdi 0,00

09-02 manSistemazione aree a verde e manutenzione straordinaria verde pubblico

40.000,00 40.000,00

12-01 man Manutenzione straordinaria asilo nido 5.000,00 5.000,0012-01 man Manutenzione straordinaria casa di riposo 0,0012-09 man Manutenzione straordinaria cimiteri 0,00

08-01 acq.Realizzazione edif ici di culto 8% oneri secondaria

60.000,00 60.000,00

01-06 acq. Fondo progettualità 0,00

01-08 acq. Acquisizione attrezzature e prodotti informatici 0,00

01-05 acq.Acquisto beni manutenzione impianti - patrimonio

0,00

03-01 acq. Acquisizione attrezzature viabilità 0,00

08-01 acq.Incarichi per collaudi opere di urbanizzazione realizzate da privati

5.000,00 5.000,00

08-01 acq.Restituzione proventi per il rilascio delle concessioni ad edif icare erroneamente versati

5.000,00 5.000,00

01-05 acq. Spese relative all'acquisizione di aree 1.370,00 3.630,00 5.000,0004-02 acq. Acquisto arredi edif ici scolastici 0,00

09-02 acq.Acquisto giochi e attrezzature parchi e giardini e realizzazione progetto PARCO BELLO

5.000,00 5.000,00

11-02 acq. Contributo in c/ capitale protezione civile 4.800,00 4.800,00

12-03 acq.Acquisto attrezzature casa di riposo e centro diurno

0,00

totale generale (comp) 594.910,00 800.000,00 0,00 0,00 50.000,00 2.865,00 0,00 84.165,00 0,00 1.531.940,00totale altri investimenti (acq) (comp) 66.370,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 18.430,00 0,00 84.800,00totale interventi importo < 100.000 (man) (comp) 87.500,00 0,00 0,00 0,00 50.000,00 2.865,00 0,00 10.000,00 0,00 150.365,00totale piano triennale opere (oopp) (comp) 441.040,00 800.000,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 55.735,00 0,00 1.296.775,00

ANNO 2020

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Allegato 1 - Emendato

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b) programmi e progetti di investimento in corso di esecuzione e non ancora conclusi: La tabella sotto riportata mostra l’elenco degli investimenti attivati in anni precedenti il 2017, alcuni di questi sono conclusi:

• Restauro e adeguamento funzionale della palestra U.Reina, i cui lavori si sono conclusi e per i quali mancano le liquidazioni degli incarichi tecnici;

• Manutenzione straordinaria strade, piazze, marciapiedi, ecc. 2015, per i quali mancano le liquidazioni degli incarichi tecnici;

• Manutenzione straordinaria e adeguamento alle norme Ufficio Tecnico Comunale – intervento di sostituzione della copertura in amianto), per i quali mancano le liquidazioni degli incarichi tecnici;

• Realizzazione rotatoria viale Lombardia/via Po), per i quali mancano le liquidazioni degli incarichi tecnici;

• Manutenzione straordinaria scuola secondaria di primo grado Rapizzi – intervento di sostituzione dei serramenti, per i quali mancano le liquidazioni degli incarichi tecnici;

• Realizzazione opere di urbanizzazione via Fermi (1 lotto), per i quali mancano le liquidazioni degli incarichi tecnici e la ridefinizione del quadro economico relativamente agli accantonamenti obbligatori per legge;

• Adeguamento alle norme centro sportivo Venegoni-Marazzini, per i quali mancano le liquidazioni degli incarichi tecnici;

• Centro sportivo L.Ferrario – Adeguamento alle norme spogliatoi sotto tribuna, per i quali mancano le liquidazioni degli incarichi tecnici;

• Adeguamento antisismico scuola secondaria di primo grado di Villastanza – intervento effettuato dal Provveditorato agli studi di Milano e finanziato con mutuo a carico dello Stato, i lavori sono terminati si rimane in attesa di trasferire i fondi da parte dell’ente;

Risultano in fase di esecuzione i seguenti lavori: • Riqualificazione ambientale del fiume Olona; • Manutenzione straordinaria edifici scolastici per interventi su solai e serramenti; • Rimozione eternit e rifacimento tetto scuola primaria via Brescia; • Manutenzione straordinaria e adeguamento alle norme scuole medie e

palazzetto sport S.Lorenzo; • Manutenzione straordinaria strade, piazze, marciapiedi, ecc. 2017 (incluso

quota 10% concessioni edilizie per superamento barriere architettoniche). Sono state invece attivate le procedure di gara per l’affidamento dei seguenti lavori:

• Realizzazione piste ciclabili – 1 lotto; • Manutenzione straordinaria strade, piazze, marciapiedi, ecc. (incluso quota 10%

concessioni edilizie per superamento barriere architettoniche); • Manutenzione straordinaria illuminazione pubblica ed estensione rete

(installazione impianti a tecnologia led) I tempi di esecuzione dei lavori risultano influenzati da vincoli esogeni, inoltre in sede di formazione del bilancio è infatti senza dubbio opportuno disporre del quadro degli investimenti tuttora in corso di esecuzione, in quanto la definizione dei programmi del prossimo triennio non può certamente ignorare il volume di risorse (finanziarie e

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Allegato 1 - Emendato

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umane) assorbite dal completamento di opere avviate in anni precedenti, nonchè i riflessi sul pareggio di bilancio (ex patto di stabilità interno).

Missione -

ProgrammaDescrizione (oggetto dell'opera) Importo impegnato Importo pagato % Fonte finanziamento

06-10 Restauro e adeguamento funzionale palestra U.Reina 491.823,57 466.882,34 94,93 Mezzi propri09-02 Intervento riqualificazione ambiante del fiume Olona 1.549.371,00 903.270,25 58,30 Co.Re.

10-05Manutenzione straordinaria strade, piazze, marciapiedi, tappetini - anno 2015 480.271,36 470.828,36 98,03 Mezzi propri

01-05Manutenzione straordinaria e adeguamento alle norme Ufficio Tecnico Comunale (sostituzione copertura in amianto) 151.825,59 148.695,59 97,94 Mezzi propri

04-02 Adeguamento antisismico scuole medie Villastanza 200.000,00 165.000,00 82,50Mutuo a carico dello Stato

04-02 Manutenzione straordinaria scuole medie Rapizzi (serramenti) 531.392,60 521.526,07 98,14 Mezzi propri10-05 Realizzazione opere urbanizzazione via Fermi (1 lotto) 160.639,19 145.766,70 90,74 Mezzi propri

04-02Manutenzione straordinaria edifici scolastici per interventi su solai e serramenti 215.000,00 191.536,84 89,09 Mezzi propri

04-02 Rimozione eternit e rifacimento tetto scuole via Brescia 166.574,46 160.217,70 96,18 Mezzi propri06-01 Adeguamento alle norme centro sportivo Venegoni-Marazzini 250.000,00 177.325,00 70,93 Mezzi propri

06-01Centro sportivo L.Ferrario - Adeguamento alle norme spogliatoi sotto tribune 154.851,85 150.939,85 97,47 Mezzi propri

10-05 Realizzazione rotatoria Viale Lombardia/Via Po 257.064,71 250.674,89 97,51 Mezzi propri

04-02Manutenzione straordinaria e adeguamento alle norme scuole medie e palazzetto dello sport S. Lorenzo 276.130,73 - 0,00 Mezzi propri

10-05

Manutenzione straordinaria strade, piazze, marciapiedi, tappetini - anno 2017 (incluso quota 10% concessioni edilizie per superamento barriere architettoniche) 950.000,00 773.555,50 81,43 Mezzi propri

10-05 Realizzazione piste ciclabili - progettazione definitiva e 1 lotto 700.860,22 21.245,81 3,03 Mezzi propri - Co.Re.

10-05

Manutenzione straordinaria strade, piazze, marciapiedi, tappetini -(incluso quota 10% concessioni edilizie per superamento barriere architettoniche) 1.058.700,00 - 0,00 Mezzi propri

10-05Manutenzione straordinaria illuminazione pubblica ed estensione rete (installazione impianti a tecnologia led) 500.000,00 - 0,00 Mezzi propri

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Allegato 1 - Emendato

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c) tributi e tariffe dei servizi pubblici:

I tributi comunali:

IUC: Con i commi dal 639 al 705 dell’articolo 1 della Legge n. 147 del 27.12.2013 (Legge di Stabilità 2014), è stata istituita l’Imposta Unica Comunale (IUC), avente decorrenza dal 1 gennaio 2014, basata su due presupposti impositivi:

− uno costituito dal possesso di immobili e collegato alla loro natura e valore − l’altro collegato all’erogazione e alla fruizione di servizi comunali.

La IUC (Imposta Unica Comunale) è composta da:

- IMU (imposta municipale propria)

componente patrimoniale, dovuta dal possessore di immobili, escluse le abitazioni principali

- TASI (tributo servizi indivisibili)

componente servizi, a carico sia del possessore che dell’utilizzatore dell’immobile, per servizi indivisibili comunali

- TARI (tributo servizio rifiuti)

componente servizi destinata a finanziare i costi del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti, a carico dell’utilizzatore.

IMU: Imposta istituita dall’art. 13 del D.L. 201/2011 convertito con modificazioni nella Legge 22.12.2011 n. 214, anticipata in via sperimentale a decorrere dall’anno 2012 ed ora resa stabile dalla Legge 147/2013, applicata in base agli articoli 8 e 9 del D.Lgs. 14.03.2011 n. 23 e confermata, con alcune significative modifiche contenute nei Decreti Legge n. 102, n. 133 del 2013 e n. 6 del 2014, dalla Legge di stabilità per l’anno 2014. Anche la Legge 190/2014 (Legge di stabilità 2015), la Legge 208/2015 (Legge di stabilità 2016), la Legge 232/2016 (Legge di Bilancio 2017) e la Legge 205/2017 (Legge di Bilancio 2018) confermano l’impianto di detta imposta così come delineato nel 2014, pur con l’introduzione di ulteriori modifiche, esenzioni ed agevolazioni.

Il comma 703 art. 1 della legge 27 dicembre 2013 n. 147, stabilisce che l’istituzione della IUC lascia salva la disciplina per l’applicazione dell’IMU. Essa sostituisce l’Imposta Comunale sugli Immobili e, per la componente immobiliare, l’Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche e le relative addizionali dovute in relazione ai redditi fondiari riferiti ai beni non locati. Conseguentemente, l’applicazione di tale imposta è da considerarsi ora a regime. Suo presupposto è il possesso di immobili, esclusa l’abitazione principale e le pertinenze della stessa, ad eccezione di quella rientrante nelle categorie A/1, A/8, A/9. La base imponibile è costituita dal valore dell’immobile determinato ai sensi dell’art. 5 commi 1, 3, 5, 6 del D.Lgs. 30.12.1992 n. 504 e dai

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Allegato 1 - Emendato

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commi 4 e 5 dell’art. 13 del D.L. 201/2011. In particolare, per i fabbricati iscritti in catasto, il valore è costituito da quello ottenuto applicando all’ammontare delle rendite catastali rivalutate del 5% i seguenti moltiplicatori:

• 160 per i fabbricati classificati nelle categorie catastali A (esclusa A10), C02, C06, C07.

• 140 per i fabbricati classificati nelle categorie catastali B, C03, C04, C05.

• 80 per i fabbricati classificati nella categoria catastale A10.

• 65 per i fabbricati classificati nella categoria catastale D (esclusa D05).

• 80 per i fabbricati classificati nella categoria catastale D05.

• 55 per i fabbricati classificati nella categoria catastale C01.

L’aliquota di base dell’imposta è pari allo 0,76% , modificabile con deliberazione del C.C. in aumento o in diminuzione sino a 0,3 punti percentuali. L’aliquota è ridotta allo 0,40 per cento per l’abitazione principale e per le relative pertinenze – solo categorie A/1, A/8, A/9 - (nella misura massima di una unità classificata nelle categorie catastali C02, C06, C07), con un margine di manovrabilità da parte dell’Ente sino a 0,2 punti percentuali. La detrazione per tali categorie di abitazione principale è fissata in euro 200 rapportata al periodo dell’anno durante il quale si protrae tale destinazione. L’ulteriore detrazione, introdotta nella misura di 50 euro per ciascun figlio di età non superiore a 26 anni, dal 2014 non è più applicabile.

Ai sensi dell’art. 1 comma 380 della Legge di Stabilità è stata soppressa la riserva allo Stato di cui al comma 11 del citato articolo 13 del decreto-legge n. 201 del 2011, e quindi il versamento va effettuato esclusivamente a favore del Comune per tutti gli immobili diversi dal gruppo D.

E’ riservato allo Stato il gettito dell'imposta municipale propria di cui all'articolo 13 del citato decreto-legge n. 201 del 2011, derivante dagli immobili ad uso produttivo classificati nel gruppo catastale D, calcolato ad aliquota standard dello 0,76 per cento. L’eventuale incremento di aliquota produce un gettito di esclusiva spettanza comunale. Nel caso del ns. Ente si tratta attualmente dello 0,3 per cento.

La previsione è stata effettuata, per quanto possibile, sulla base delle aliquote e detrazioni stabilite dal Consiglio Comunale con propria deliberazione, ipotizzando simulazioni con diversi dati di partenza:

- versamenti relativi all’anno 2016 e sino a tutto il 31.12.2017 per l’abitazione principale (solo categorie A/1, A/8 e A/9) confermata anche dalla Legge 208/2015 (Legge di Stabilità 2016) con aliquota fissa al 4 per mille;

- versamenti relativi all’anno 2016 e sino a tutto il 31.12.2017 per gli altri immobili, sulla base dell’attuale aliquota pari allo 1,06 per cento;

- estrapolazione dei dati dei fabbricati del gruppo catastale D ad aliquota base, di esclusiva pertinenza dello Stato;

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- gettito delle aree edificabili desunto dal prospetto dei versamenti per l’annualità 2016 e sino a tutto il 31.12 2017 e , alla luce dei nuovi valori di riferimento approvati dalla Giunta nel 2013 dopo la definitiva approvazione del PGT;

- principali esenzioni/agevolazioni previste dalla vigente normativa ( terreni agricoli – comodati – immobili locati a canone concordato – c.d. “imbullonati” - fabbricati-merce – casa coniugale assegnata al coniuge ecc..)

- taglio operato alla fonte da parte dell’Agenzia delle Entrate sui versamenti effettuati, destinato ad alimentare il FSC.

Al momento della stesura del presente documento ed a seguito dell’approvazione della Legge di bilancio per l’anno 2018, non risultano correttivi alla vigente normativa in relazione ad una maggiore compensazione da parte dello Stato del gettito che verrà a mancare nelle casse comunali.

Nel corso dell’esercizio 2018 verrà conclusa l’attività di controllo dei versamenti effettuati nel 2013, proseguirà quella relativa ai versamenti effettuati nel 2014 e nel 2015, ed inizierà quella relativa ai versamenti effettuati nel 2016 (peraltro in casi particolari già avviata), con emissione dei relativi provvedimenti di accertamento nei casi di pagamento parziale od omesso. Continuerà inoltre il monitoraggio delle aree edificabili presenti sul territorio comunale, dopo l’entrata in vigore del nuovo PGT, ai fini del progressivo aggiornamento della banca dati. Tale attività verrà condotta tramite gli usuali controlli incrociati con il Catasto Terreni e Fabbricati e con tutte le altre banche dati in possesso dell’Ufficio (tassa RSU, Conservatoria dei Registri Immobiliari, Catasto etc.) ed anche con l’ausilio del nuovo sistema informativo territoriale, opportunamente integrato dalle banche dati tributarie, catastali ed urbanistiche, che ha sostituito quello già in uso all’Ufficio dal 2006.

Da ricordare come l’art. 1 comma 161 della Legge Finanziaria per l’anno 2007 abbia modificato radicalmente il sistema dei controlli. E’ stato eliminato l’avviso di liquidazione e sono stati unificati i termini per la notifica degli avvisi di accertamento in rettifica e d’ufficio (31 dicembre del 5° anno successivo a quello in cui la dichiarazione o il versamento sono stati o avrebbero dovuto essere stati effettuati. Gli atti impositivi che l’Ente potrà emettere a seguito delle attività di controllo saranno quindi sostanzialmente di due tipi: a) avvisi di accertamento in rettifica scaturenti dai controlli sulle dichiarazioni incomplete o infedeli regolarmente presentate e sui versamenti effettuati ma non corretti o effettuati oltre i termini; b) avvisi di accertamento d’ufficio per l’omessa presentazione della dichiarazione o l’omesso versamento dell’imposta.

TASI: L'aliquota di base della TASI è pari all' 1 per mille. Il Comune, con deliberazione del Consiglio Comunale, adottata ai sensi dell'art. 52 del D.Lgs. n. 446 del 15/12/1997, può ridurre l'aliquota fino all'azzeramento. La somma tra l'aliquota della TASI e quella dell'IMU non può superare, per ciascuna tipologia di immobile, l'aliquota massima consentita dalla legge statale per l'IMU al 31/12/2013, fissata al 10,6 per mille e ad altre minori aliquote, in relazione alle diverse tipologie di

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Allegato 1 - Emendato

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immobile. Per il 2014, 2015, 2016 e 2017 l'aliquota massima TASI non poteva eccedere il 2,5 per mille. Per gli stessi anni 2014 e 2015, nella determinazione delle aliquote TASI potevano essere superati i limiti stabiliti nei commi terzo e quarto del presente articolo per un ammontare complessivamente non superiore allo 0,8 per mille a condizione che fossero finanziate, relativamente alle abitazioni principali e alle unità immobiliari ad esse equiparate di cui all'art. 13, comma 2, del D.L. n. 201 del 6/12/2011, convertito, con modificazioni, dalla Legge n. 214 del 22/12/2011, detrazioni d'imposta o altre misure tali da generare effetti sul carico di imposta TASI equivalenti a quelli determinatisi con riferimento all'IMU relativamente alla stessa tipologia di immobili, anche tenendo conto di quanto previsto dall'art. 13 del citato D.L. n. 201/2011. Ciò in ossequio a quanto previsto dall’art. 1 comma 679 della Legge 190/2014 (Legge di stabilità 2015). L’art. 1 comma 28 della Legge di Stabilità ha previsto per l'anno 2016 che i comuni potessero mantenere con espressa deliberazione del Consiglio Comunale la maggiorazione della TASI di cui al comma 677 dell'articolo 1 della legge 27 dicembre 2013, n. 147, nella stessa misura applicata per l'anno 2015. Poiché il ns. Ente nel 2015 non si è avvalso di tale facoltà, la stessa rimane per ora preclusa, stante la conferma del blocco totale delle aliquote dei tributi locali, ad eccezione della tassa sui rifiuti (TARI), prevista nella Legge di Bilancio per l’anno 2017 (Legge 232/2016) e nella Legge di Bilancio per l’anno 2018 (Legge 205/2017 - art.1 comma 37 lett. a).

Per i fabbricati rurali ad uso strumentale di cui all'art. 13, comma 8, del D.L. n. 201 del 6/12/2011, convertito, con modificazioni, dalla Legge n. 214 del 22/12/2011, e successive modificazioni, l'aliquota massima della TASI non può comunque eccedere il limite dell' 1 per mille. Il Consiglio Comunale delibera l'individuazione dei servizi indivisibili e l'indicazione analitica, per ciascuno di tali servizi, dei relativi costi alla cui copertura la TASI è diretta. Le aliquote della TASI vengono deliberate in conformità con i servizi e i costi individuati ai sensi del capoverso precedente e possono essere differenziate in ragione del settore di attività nonché della tipologia e della destinazione degli immobili. Ai sensi dell'art. 1, comma 169, della Legge n. 296 del 27/12/2006, le aliquote stabilite dalla legge possono essere variate entro i termini previsti dalla norma per l'approvazione del bilancio di previsione dell'esercizio cui le aliquote si riferiscono, con effetto dal 1° gennaio. La Legge 208/2015 (Legge di Stabilità per l’anno 2016) ha previsto la cancellazione della TASI riferita alle abitazioni principali e di quelle ad essa assimilate, ad eccezione di quelle accatastate in categoria A/1 – A/8 – A/9, che rimangono soggette al tributo con l’aliquota prevista dal Comune nell’anno 2015, con conseguente compensazione da parte dello Stato del mancato gettito mediante incremento dell’FSC. Si tratta comunque di una situazione di incertezza in quanto non è detto che le risorse stanziate siano sufficienti. Da sottolineare come la Legge di Bilancio per l’anno 2018 non preveda sostanziali modifiche alla normativa citata e come il blocco delle aliquote e delle addizionali locali al momento imponga all’Ente il mantenimento delle attuali aliquote anche per l’esercizio 2018.

TARI: In applicazione dell’art. 1 commi da 641 a 668 della Legge 27/12/2013 n. 147

la disciplina che regola la gestione del fenomeno finanziario legato alla gestione del sistema integrato di igiene urbana è stata nuovamente riordinata con la soppressione dal 1° gennaio 2014 anche della TARES vigente nel 2013 e la contestuale istituzione della nuova Tassa Rifiuti TARI (comma 704), confermata anche per gli anni successivi, che comunque continua a ricalcare lo schema del tributo abrogato. Infatti anch’esso è corrisposto in base a tariffa:

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Allegato 1 - Emendato

Documento Unico di Programmazione – COMUNE DI PARABIAGO – Città Metropolitana di Milano - EMENDATO Pag. 87

• commisurata ad anno solare, cui corrisponde un’autonoma obbligazione tributaria;

• commisurata alle quantità e qualità medie ordinarie di rifiuti prodotti per unità di superficie, in relazione agli usi ed alla tipologia di attività svolte.

La tariffa è composta da:

• una quota fissa determinata in relazione alle componenti essenziali del costo del servizio di gestione dei rifiuti (investimenti per le opere e relativi ammortamenti);

• una quota variabile rapportata alle quantità di rifiuti conferiti, al servizio fornito e all’entità dei costi di gestione.

Per i criteri, per l’individuazione del costo del servizio di gestione dei rifiuti e per la determinazione della tariffa si applicano le disposizioni del D.P.R. 158/1999 recante norme per l’elaborazione del metodo normalizzato per definire la tariffa del servizio di gestione del ciclo dei rifiuti urbani.

Alla tariffa non è più applicabile la maggiorazione pari a 0,30 euro per metro quadrato, a copertura dei costi relativi ai servizi indivisibili dei Comuni, che doveva essere versata direttamente allo Stato, in pratica sostituita dalla TASI Comunale.

Il Consiglio comunale determina, con apposito regolamento, la disciplina per l’applicazione del tributo e approva le tariffe del tributo entro il termine fissato dalle norme statali per l’approvazione del bilancio di previsione, in conformità al piano finanziario del servizio di gestione dei rifiuti urbani.

Per la formulazione delle previsioni 2018 si è preso a base il ruolo TARI del 2017, con le utenze domestiche e quelle non domestiche già riclassificate nelle categorie previste dal citato D.P.R. e con l'applicazione per ogni categoria dei coefficienti di produttività ivi previsti. In relazione a tali coefficienti è opportuno sottolineare come il comma 38 della Legge 27.12.2017 n. 205, abbia confermato la possibilità anche per l’anno 2018, così come avvenuto dal 2014 al 2017, di adozione degli stessi in aumento o in riduzione sino al 50%, con riferimento alle categorie di utenze non domestiche. Tale facoltà derogatoria consentirà anche nel 2018 di mitigare l'impatto delle tariffe, perequando i conseguenti aumenti (i quali in particolare modo penalizzano le categorie con una maggiore produttività di rifiuti).

Tale tributo si struttura in una tariffa composta da una quota determinata in relazione alle componenti essenziali del costo del servizio, riferite in particolare agli investimenti per le opere ed ai relativi ammortamenti, e da una quota rapportata alle quantità di rifiuti conferiti, al servizio fornito ed all’entità dei costi di gestione, in modo che sia assicurata la copertura integrale dei costi di investimento e di esercizio. I criteri per l’individuazione del costo del servizio e per la determinazione della tariffa sono stabiliti sulla base del piano finanziario, da redigersi a cura del soggetto gestore del servizio, in collaborazione con il Comune. La tassa continuerà ad essere monitorata mediante sistema di comunicazioni periodiche degli Uffici Anagrafe, Vigilanza e Tecnico – SUAP e direttamente a mezzo di controlli incrociati tra banche dati (es. Anagrafe). Dal 2005 viene altresì verificata la congruenza con le superfici catastali, ove possibile, ai sensi

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Allegato 1 - Emendato

Documento Unico di Programmazione – COMUNE DI PARABIAGO – Città Metropolitana di Milano - EMENDATO Pag. 88

dell’art. 1 c. 340 della Legge n. 311/2004, che prevede espressamente che la superficie di riferimento ai fini della determinazione della Tassa Rifiuti, non può in ogni caso essere inferiore all’80% della superficie catastale.

IMPOSTA COMUNALE SULLA PUBBLICITA’ E DIRITTO PUBBLICHE

AFFISSIONI: Imposta disciplinata dal capo 1 del D.Lgs. 507/93 e successive modificazioni ed integrazioni. La gestione di tale imposta è stata sino al 31.12.2010 di competenza della società concessionaria AIPA Spa. A partire dal 2011 la scelta operata dall’Amministrazione è stata quella di regolamentare diversamente tale servizio mediante esternalizzazione alla propria Società partecipata AMGA Legnano S.p.A. Tale affidamento ha comunque comportato per l’Ente un miglioramento delle condizioni contrattuali sia sotto il profilo economico (incremento dell’aggio sino all’87,00% e del minimo garantito sino ad € 100.000), sia in termini di effettuazione di interventi di sostituzione e manutenzione straordinaria degli impianti di pubbliche affissioni.

ADDIZIONALE IRPEF: Imposta istituita con D.Lgs. 28/09/1998 n. 360. L’addizionale è determinata applicando al reddito complessivo determinato ai fini dell’Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche, al netto degli oneri deducibili riconosciuti ai fini di tale imposta, l’aliquota stabilita dal Comune. L’art. 1 comma 142 della Legge Finanziaria 2007, modificando la precedente normativa, stabilisce che la variazione dell’aliquota è deliberata dall’Ente con regolamento adottato ai sensi dell’art. 52 del D.Lgs. 446/97. Pertanto, si individua nel Consiglio Comunale l’organo competente a deliberare non solo l’istituzione dell’addizionale, ma anche la variazione della relativa aliquota, stabilendo un nuovo limite massimo di addizionale pari allo 0,80% ed eliminando il tetto annuale di crescita pari allo 0,20% dell’aliquota. In sostanza, ogni singolo Ente potrebbe deliberare l’aliquota con discrezionalità, in misura variabile a seconda della propria posizione di partenza, fino al livello massimo dello 0,80%. Da segnalare per questa fattispecie di imposta il ripristino integrale del potere di aumento della stessa fino a tale livello massimo previsto dall’art. 1 comma 11 del D.L. 13.08.2011 n. 138 convertito nella Legge 14.09.2011 n. 148.

Strategia Generale riferita ai tributi: In riferimento ai predetti tributi, sono ormai prassi consolidata le continue richieste di partecipazione degli enti locali alle manovre di finanza locale con conseguenti ed importanti sacrifici in termini di contenimento delle spese; l’ultima in ordine di tempo è contenuta nel comma 26 dell’art. 1 della Legge 28.12.2015 n. 208 (legge di stabilità 2016) che testualmente recita:” Al fine di

contenere il livello complessivo della pressione tributaria, in coerenza con gli equilibri

generali di finanza pubblica, per l'anno 2016 è sospesa l'efficacia delle leggi regionali e

delle deliberazioni degli enti locali nella parte in cui prevedono aumenti dei tributi e

delle addizionali attribuiti alle regioni e agli enti locali con legge dello Stato rispetto ai

livelli di aliquote o tariffe applicabili per l'anno 2015. (omissis..). La sospensione di cui

al primo periodo non si applica alla tassa sui rifiuti (TARI) di cui all'articolo 1, comma

639, della legge 27 dicembre 2013, n. 147.” Tale sospensione è stata confermata anche dal comma 42 dell’art. 1 della legge 232/2016 (Legge di bilancio 2017) e dal comma 37 lett. a della Legge 27.12.2017 n. 205 (legge di Bilancio 2018).

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Allegato 1 - Emendato

Documento Unico di Programmazione – COMUNE DI PARABIAGO – Città Metropolitana di Milano - EMENDATO Pag. 89

Quindi sino a tutto il 2018 viene prevista per Legge l’invarianza delle aliquote e delle tariffe applicate nel 2015 fatta eccezione per la Tari. Infatti per essa, la regola che presidia le tariffe è quella di raggiungere la copertura dei costi afferenti i servizi di igiene urbana, che comunque ogni anno subiscono, per loro intrinseca natura, delle variazioni sulla base del PEF predisposto dal soggetto gestore del servizio. Per quanto riguarda la Tasi occorre precisare che, stante la sua abolizione con riferimento all’abitazione principale non di lusso, resta ferma la possibilità teorica (dopo l’eventuale rimozione del citato blocco tributario) di aumentare l’aliquota sino al 2,5 per mille solo per i c.d. “beni merce“ delle imprese. La Legge di bilancio 2018 prevede la proroga anche per detto anno del blocco delle aliquote dei tributi e delle addizionali locali e di conseguenza, non solo non potranno essere innalzate le aliquote, ma non potranno nemmeno essere istituiti nuovi prelievi o cancellate agevolazioni. Rientrano nel blocco anche i tributi minori come l’imposta sulla Pubblicità con la sola eccezione, per i motivi sopracitati, della TARI.

Pertanto il documento attuale nasce tenendo conto dell’invarianza delle politiche tariffarie sin qui adottate negli atti di programmazione e del bilancio di previsione 2017. E’ comunque necessario sottolineare come l’invarianza di tutte le aliquote e tariffe, almeno sul versante tributario anche per l’anno 2018 ed eventualmente anche per il biennio 2019-2020 (fatta eccezione per la Tassa Rifiuti), unita ad un continuo e sempre più pesante ridimensionamento dei trasferimenti statali, impegnerà l’Amministrazione in uno sforzo assai gravoso al fine di garantire l’attuale livello dei servizi erogati alla cittadinanza.

Le tariffe dei servizi: Le tariffe e aliquote d’imposta e le tariffe dei servizi a domanda individuale, sono state stabilite per il 2017 dalle deliberazioni della Giunta Comunale n. 157 e n. 158 del 15/11/2016. In sede di approvazione dello schema di bilancio 2018-2020, sulla base della crescita dei costi dei servizi si opereranno delle modifiche. Detti interventi sono dettagliatamente previsti negli appositi atti deliberativi allegati allo stesso schema di bilancio e sinteticamente menzionati nella sezione operativa del presente documento. Strategia generale: per le predette tariffe la modalità di revisione è collegata, in generale, alla crescita dei costi dei servizi afferenti che dovrà garantire un'adeguata copertura del servizio erogato. In generale le tariffe debbono seguire l'andamento della crescita dei costi dei servizi per evitare un ulteriore appesantimento della fiscalità locale. Quelle oggi deliberate e quelle previste in termini di crescita di stanziamenti per i futuri esercizi garantiscono un corretto equilibrio economico e finanziario. Si terrà conto altresì degli effetti di cui al nuovo regolamento ISEE.

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Allegato 1 - Emendato

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d) spesa corrente con specifico riferimento alla gestione delle funzioni fondamentali La tabella sotto riportata espone l’analisi della spesa corrente per missioni relativa al triennio 2018/2020.

Analisi della spesa corrente per missioni

2018 2019 2020

1Servizi istituzionali, e generali e di gestione 4.332.869,01 4.240.836,66 4.292.273,66

3 Ordine pubblico e sicurezza 1.055.654,60 1.047.984,60 1.049.554,60 4 Istruzione e diritto allo studio 1.646.878,00 1.658.738,00 1.671.548,00

5Tutela e valorizzazione dei beni e delle attività culturali 426.954,00 407.304,00 407.764,00

6 Politiche giovanili, sport e tempo libero 438.518,00 434.398,00 441.183,00 8 Assetto del territorio ed edilizia abitativa 41.925,00 41.925,00 41.925,00

9Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell'ambiente 3.920.702,00 3.943.253,00 3.942.068,00

10 Trasporti e diritto alla mobilità 1.233.895,00 1.233.665,00 1.233.735,00 11 Soccorso civile 5.200,00 5.200,00 5.200,00 12 Diritti sociali, politiche sociali e famiglia 6.552.878,00 6.751.839,00 6.755.991,00 14 Sviluppo economico e competitività 164.000,00 149.210,00 149.380,00

15Politiche per il lavoro e la formazione professionale 8.350,00 8.350,00 8.350,00

17Energia e diversificazione delle fonti energetiche - - -

20 Fondi e accantonamenti 830.546,74 950.546,74 954.127,74 50 Debito pubblico - - -

20.658.370,35 20.873.250,00 20.953.100,00

PREVISIONE

DESCRIZIONEMISSIONE

Totale spesa corrente

ANALISI DELLA SPESA CORRENTE PER MISSIONI

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Allegato 1 - Emendato

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e) risorse finanziarie e strutturali per l’espletamento dei programmi ricompresi nelle varie missioni

Quadro riassuntivo risorse finanziarie destinate ai programmi

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Allegato 1 - Emendato

Documento Unico di Programmazione – COMUNE DI PARABIAGO – Città Metropolitana di Milano - EMENDATO Pag. 92

Analisi delle entrate per titoli

Esercizio anno 2015

(accertamenti competenza)

Esercizio anno 2016

(accertamenti competenza)

Esercizio anno 2017

(previsione definitiva)

2018 2019 2020

TITOLO 1 - ENTRATE CORRENTI DI NATURA TRIBUTARIA, CONTRIBUTIVA E PEREQUATIVA:Imposte tasse e proventi assimilati 12.125.280,89 11.689.387,39 12.238.428,00 12.130.550,00 12.221.050,00 12.252.050,00 -0,88Compartecipazioni di tributi 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00Fondi perequativi da Amministrazioni Centrali 972.496,82 1.562.910,67 1.624.490,00 1.624.160,00 1.624.160,00 1.624.160,00 -0,02Fondi perequativi dalla Regione o Provincia autonoma 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00TOTALE TITOLO 1 - ENTRATE CORRENTI DI NATURA TRIBUTARIA, CONTRIBUTIVA E PEREQUATIVA: 13.097.777,71 13.252.298,06 13.862.918,00 13.754.710,00 13.845.210,00 13.876.210,00 -0,78

TITOLO 2 - TRASFERIMENTI CORRENTI:Trasferimenti correnti da Amministrazioni pubbliche 1.582.928,87 1.590.260,65 1.516.460,00 1.548.570,00 1.384.745,00 1.385.045,00 2,12Trasferimenti correnti da Famiglie 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00Trasferimenti correnti da Imprese 234.705,42 177.675,00 245.830,00 194.780,00 194.780,00 194.780,00 -20,77Trasferimenti correnti da Istituzioni Sociali Private 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00Trasferimenti correnti dall'Unione Europea e dal resto del Mondo 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00TOTALE TITOLO 2 - TRASFERIMENTI CORRENTI: 1.817.634,29 1.767.935,65 1.762.290,00 1.743.350,00 1.579.525,00 1.579.825,00 -1,07

TITOLO 3 - ENTRATE EXTRATRIBUTARIE:Vendita di beni e servizi e proventi derivanti dalla gestione dei beni 3.284.231,11 3.254.097,65 3.242.414,00 3.348.028,00 3.463.868,00 3.466.168,00 3,26Proventi derivanti dall''attività di controllo e represione delle irregolarità e degli illeciti 334.680,50 393.474,18 455.900,00 608.500,00 615.500,00 621.500,00 33,47Interessi attivi 41.232,02 47.475,34 35.050,00 32.500,00 32.500,00 32.500,00 -7,28Altre entrate da redditi di capitale 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00Rimborsi ed altre entrate correnti 747.399,67 1.196.168,32 434.360,00 718.250,00 709.900,00 710.050,00 65,36TOTALE TITOLO 3 - ENTRATE EXTRATRIBUTARIE: 4.407.543,30 4.891.215,49 4.167.724,00 4.707.278,00 4.821.768,00 4.830.218,00 12,95

TITOLO 4 - ENTRATE IN CONTO CAPITALE:Tributi in conto capitale 172.886,38 163.418,08 170.000,00 165.000,00 170.000,00 175.000,00 -2,94Contributo agli investimenti 1.421.172,69 144.493,40 494.005,60 783.520,00 411.090,00 0,00 58,61Altri trasferimenti in conto capitale 0,00 480.000,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00Entrate da alienazioni di beni materiali e immateriali 734.535,00 201.665,01 374.970,00 247.457,16 1.562.333,00 134.165,00 -34,01Altre entrate in conto capitale 770.221,01 714.260,86 720.000,00 735.000,00 830.000,00 895.000,00 2,08TOTALE TITOLO 4 - ENTRATE IN CONTO CAPITALE: 3.098.815,08 1.703.837,35 1.758.975,60 1.930.977,16 2.973.423,00 1.204.165,00 9,78

TITOLO 5 - ENTRATE DA RIDUZIONE DI ATTIVITA' FINANZIARIE:Alienazioni di attività finanziarie 52.849,26 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00Riscossioni di crediti a breve termine 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00Riscossioni di crediti a medio-lungo termine 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00Altre entrate per riduzione di attività finanziare 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00TOTALE TITOLO 5- ENTRATE DA RIDUZIONE DI ATTIVITA' FINANZIARIE: 52.849,26 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00

TITOLO 6 - ACCENSIONE PRESTITI:Emissione di titoli obbligazionari 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00Accensione prestiti a breve termine 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00

Accensione Mutui e altri finanziamenti a medio lungo termine 0,00 0,00 0,00 1.090.000,00 800.000,00 800.000,00 0,00Altre forme di indebitamento 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00TOTALE TITOLO 6 - ACCENSIONE PRESTITI: 0,00 0,00 0,00 1.090.000,00 800.000,00 800.000,00 0,00

TITOLO 7 - ANTICIPAZIONI DA ISTITUTO TESORIERE/CASSIEREAnticipazioni da istituto tesoriere/cassiere 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00TOTALE TITOLO 7 - ANTICIPAZIONI DA ISTITUTO TESORIERE/CASSIERE 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00

scostamento %

TREND STORICO

DESCRIZIONE ENTRATE

PROGRAMMAZIONE PLURIENNALE

TITOLO 1 – ENTRATE CORRENTI DI NATURA TRIBUTARIA, CONTRIBUTIVA E PEREQUATIVA: Per quanto concerne gli indirizzi e le aliquote applicabili alle varie tipologie di tributi si rinvia agli specifici paragrafi contenuti, rispettivamente, nella sezione strategica e nella sezione operativa. La politica di redistribuzione delle risorse da parte del Governo centrale agli Enti Locali è inoltre stata oggetto, nel corso degli ultimi anni, di modifiche e di ulteriori riduzioni dei trasferimenti statali ai Comuni. TITOLO 2 – TRASFERIMENTI CORRENTI:

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Allegato 1 - Emendato

Documento Unico di Programmazione – COMUNE DI PARABIAGO – Città Metropolitana di Milano - EMENDATO Pag. 93

L’andamento dei trasferimenti statali e sovracomunali in genere non subisce variazioni rilevanti rispetto al documento approvato per l’anno 2017/2019. TITOLO 3 – ENTRATE EXTRATRIBUTARIE: In generale, i servizi erogati dall’ente risultano sostanzialmente previsti allo stesso livello. In riferimento a quanto sopra detto si rinvia a quanto indicato nella “Sezione Operativa – Parte Prima” nel paragrafo “Indirizzi in materia di Tributi e tariffe sui servizi” – Le tariffe dei servizi. TITOLO 4 – ENTRATE IN CONTO CAPITALE: La tipologia “contributi agli investimenti” ricomprende anche i contributi in conto capitale dalla Regione e dagli altri enti del settore pubblico, costituiti da finanziamenti finalizzati alla realizzazione di specifiche opere ed interventi infrastrutturali previsti analiticamente nel Piano triennale delle opere. La tipologia “entrate da alienazioni di beni materiali e immateriali” ricomprende anche i proventi delle concessioni cimiteriali in diritto di superficie. Nel triennio 2018/2020 viene prevista l’alienazione di aree di proprietà dell’ente. La tipologia “altre entrate in conto capitale” e “tributi in c/capitale” comprende i proventi delle concessioni edilizie e dei condoni edilizi e sanatorie previsti per € 900.000,00 nel 2018, 1.000.000,00 nel 2019 ed € 1.070.000,00 nel 2020. Nel triennio sono previste quote dei proventi delle concessioni edilizie destinate a finanziare manutenzioni ordinarie del patrimonio comunale. TITOLO 5 – ENTRATE DA RIDUZIONE DI ATTIVITA’ FINANZIARIE: Nel triennio 2018/2020 non sono previste entrate da riduzione di attività finanziarie. TITOLO 6 – ACCENSIONE DI PRESTITI: Le risorse di parte investimento, i finanziamenti di terzi e le eccedenze di risorse di parte corrente possono non essere sufficienti a finanziare il piano degli investimenti. In tale circostanza, il ricorso al credito diventa l’unico mezzo per realizzare le opere programmate. Per questo tipo di entrata non si può ipotizzare un andamento di tipo costante. Si precisa a tale riguardo che, per il triennio 2018/2020 sono state previste opere finanziate mediante accensioni di prestiti all’interno del Programma triennale, allegato al presente Documento Unico di Programmazione. In riferimento a quanto sopra riportato si rinvia a quanto indicato nella presente sezione e nel paragrafo “Indirizzi sul ricorso all’indebitamento per finanziamento investimenti” della Sezione Operativa.

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Allegato 1 - Emendato

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f) gestione del patrimonio

Il successivo prospetto riporta i principali aggregati che compongono il Conto del Patrimonio, suddivisi in attivo e passivo, riferiti all’ultimo Rendiconto della Gestione approvato, quello dell’esercizio 2016.

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Allegato 1 - Emendato

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g) Reperimento e impiego di risorse straordinarie e in conto capitale

Si riporta di seguito l’aggiornamento alla data di elaborazione del presente documento delle risorse straordinarie stanziate nel triennio 2018/2020 per finanziare la parte corrente del bilancio:

Anno 2018 2019 2020

Accertamenti per recupero evasione tributaria 245.000,00 245.000,00 245.000,00

Rimborso spese generali da Azienda So.Le - Asilo Nido 410.000,00 410.000,00 410.000,00

Rimborso spese elezioni e referendum a carico di terzi 120.050,00 60.025,00 60.025,00

Concorso da enti e privati per verde e parchi

Rimborso derivante da sentenze diverse

Indennizzi da assicurazione per pratiche edilizie

Penali per ritardo consegna opere

TOTALE fine anno 775.050,00 715.025,00 715.025,00

Per la parte in conto capitale saranno invece impiegate le seguenti risorse straordinarie:

Anno 2018 2019 2020

Contributi agli investimenti da amministrazioni pubbliche

783.520,00 411.090,00 0,00

Ricorso all’indebitamento l’indebitamento

1.090.000,00 800.000,00 800.000,00

TOTALE fine anno 1.873.520,00 1.211.090,00 800.000,00

Il ricorso all’indebitamento sarà effettuato nel rispetto delle norme relative al limite di indebitamento di cui al paragrafo successivo.

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Allegato 1 - Emendato

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h) Indebitamento

Il limite per l’indebitamento degli enti locali è stabilito dall’art. 1, comma 539, della Legge n. 190/2014.

Tale limite è stabilito nella percentuale del 10% del totale dei primo tre titoli delle entrate del penultimo anno.

La spesa complessiva per l’ammortamento dei mutui nel triennio, tenendo conto di quanto già detto in merito agli investimenti ed alle relative fonti di finanziamento, è così determinata:

Anno Quota Capitale Quota Interessi Totale

2018 0,00 0,00 0,00

2019 0,00 0,00 0,00

2020 0,00 0,00 0,00

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Allegato 1 - Emendato

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L’andamento del residuo debito dell’indebitamento nel triennio, tenendo conto della normativa vigente e con gli attuali limiti, è possibile accendere nuovi mutui, sarà il seguente:

Anno 2018 2019 2020

Residuo debito 0,00 1.090.000,00 1.890.000,00

Nuovi prestiti 1.090.000,00 800.000,00 800.000,00

Prestiti rimborsati 0,00 0,00 0,00

Revisione debito 0,00 0,00 0,00

Estinzioni anticipate 0,00 0,00 0,00

TOTALE fine anno 1.090.000,00 1.890.000,00 2.690.000,00

Attualmente l’indebitamento medio per abitante è pari ad € 0,00. L’indebitamento medio della Lombardia riferito agli enti locali è pari ad € 1.197,64 per abitante, mentre quello nazionale è pari ad € 1.880,03 per abitante (dato MEF al 30.06.2015).

La capacità di indebitamento a breve termine è normata dall’art. 222 del D.Lgs. n. 267/2000 il quale stabilisce che il comune può attivare un’anticipazione di cassa presso il Tesoriere nei limiti dei 3/12 dei primi tre titoli dell’entrata accertata nel penultimo anno precedente (2016).

Nel corso del triennio non è previsto il ricorso ad anticipazioni di cassa, non avendo l’ente problemi di deficit di cassa. A tal proposito si rimanda alla tabella relativa agli equilibri di cassa nella sezione seguente.

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Allegato 1 - Emendato

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i) Equilibri correnti, generali e di cassa

L’art. 162, comma 6, del TUEL impone che il Bilancio di Previsione venga deliberato in pareggio finanziario complessivo per la competenza, comprensivo dell’utilizzo dell’avanzo di amministrazione e del recupero del disavanzo di amministrazione e garantendo un fondo di cassa finale non negativo. Inoltre, le previsioni di competenza relative alle spese correnti sommate alle previsioni di competenza relative ai trasferimenti in c/capitale, al saldo negativo delle partite finanziarie e alle quote di capitale delle rate di ammortamento dei mutui e degli altri prestiti, con l’esclusione dei rimborsi anticipati, non possono essere complessivamente superiori alle previsioni di competenza dei primi tre titoli dell'entrata, ai contribuiti destinati al rimborso dei prestiti e all’utilizzo dell’avanzo di competenza di parte corrente e non possono avere altra forma di finanziamento, salvo le eccezioni tassativamente indicate nel principio applicato alla contabilità finanziaria necessarie a garantire elementi di flessibilità degli equilibri di bilancio ai fini del rispetto del principio dell’integrità.

L’eventuale saldo positivo di parte corrente è destinato al finanziamento delle spese di investimento.

All’equilibrio di parte corrente possono concorrere anche entrate diverse dalle entrate correnti (entrate straordinarie), nei soli casi espressamente previsti da specifiche norme di legge.

Nel prospetto che segue è data dimostrazione del rispetto degli equilibri di bilancio per il triennio 2018/2020, sia per la parte corrente, sia per gli investimenti.

Infine, il pareggio finanziario complessivo deve assicurare che il totale generale delle entrate corrisponda esattamente al totale generale delle spese. Conseguentemente, l’equilibrio finale, espresso in termini differenziali, deve essere pari a 0.

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Per quanto riguarda l’equilibrio di cassa, l’attuale situazione relativa all’anno 2018 è la seguente:

Dalla tabella si desume la non necessità di prevedere il ricorso ad anticipazioni di cassa.

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1. Pareggio di Bilancio

In aggiunta a quanto riportato nella sezione “Analisi strategica delle condizioni esterne all’ente”, si riportano nel presente paragrafo gli aspetti di dettaglio connessi al rispetto della normativa in materia di pareggio di bilancio del Comune di Parabiago per il triennio 2018/2020. Come già riferito, la “riforma” in parola è contenuta nell’articolo 1, commi 707-734, della Legge 28 dicembre 2015, n. 208 (Legge di Stabilità 2016), così come modificato dalla Legge n. 232/2016 e s.m.i. e, da ultimo dalla Legge di Bilancio 2018 (Legge 27 dicembre 2017, n. 205). L’articolo 1, comma 712, della sopra citata Legge n. 208/2015 e s.m.i. prevede quanto segue: “A decorrere dall'anno 2016, al bilancio di previsione è allegato un prospetto obbligatorio contenente le previsioni di competenza triennali rilevanti in sede di rendiconto ai fini della verifica del rispetto del saldo di cui al comma 710, come declinato al comma 711. A tal fine, il prospetto allegato al bilancio di previsione non considera gli stanziamenti del fondo crediti di dubbia esigibilità e dei fondi spese e rischi futuri concernenti accantonamenti destinati a confluire nel risultato di amministrazione. Il prospetto concernente il rispetto del predetto saldo è definito secondo le modalità previste dall'articolo 11, comma 11, del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118……………”. I dati relativi al nostro Comune sono i seguenti:

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Da quanto sopra riportato si evince pertanto il rispetto della normativa in materia di pareggio di bilancio del Comune di Parabiago per il triennio 2018/2020. Si sottolinea il fatto che l’Amministrazione Comunale, in collaborazione con il Settore Economico-Finanziario, dovrà valutare, in corso d’esercizio ed alla luce degli eventuali sviluppi legislativi futuri in materia, le opportune “manovre” da mettere in campo al fine di monitorare attentamente e valutare i risultati raggiungibili dall’Ente relativamente al pareggio di Bilancio per l’anno 2018.