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LA BIBBIA - Accogliere la Parola Padre Cosimo Pagliara 17 LA NUOVA RIVISTA 2 Alessandro Pagliaro IL NATALE, IL CINISMO E L’IPOCRISIA Padre Marco 3 pag. pag. pag. LA POESIA pag. 10 IL RACCONTO Bruno Ferrero 5 pag. MISCANO FORTORE IRPINIA pag. 14 pag. 15 pag. 16 LE PAGINE DEL... LA RIVISTA ON-LINE pag. 12

Comunità Miscano-Fortore-Irpinia

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La rivista del Miscano-Fortore-Irpinia

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LA BIBBIA - Accogliere la ParolaPadre Cosimo Pagliara 17

LA NUOVA RIVISTA 2Alessandro Pagliaro

IL NATALE, IL CINISMO EL’IPOCRISIAPadre Marco 3

pag.

pag.

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LA POESIApag.

10

IL RACCONTOBruno Ferrero

5pag.

MISCANOFORTOREIRPINIA

pag. 14pag. 15pag. 16

LE PAG I NE DE L . . .

LA RIVISTA ON-LINEpag.

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EDITORIALE

PICCOLA POSTA

BRICIOLE DI CULTURA

LA PREGHIERA

TESTIMONIANZE

MISSIONE

SEGNI DI SPERANZA

LA POESIA

LA VOCE DEL M.F.I.

LA RIVISTA ON-LINE

L’ANNO CHE VERRA’

CASTELFRANCO OGGI

MONTEFALCONE OGGI

ARIANO OGGI

LA BIBBIA

SORRIDETE SE POTETE

Comunità Miscano - Fortore - IrpiniaOrgano di collegamento delle Comunità del M.F.I.

Corso Garibaldi, 2282025 Montefalcone di Valfortore (BN) - Italy

Tel./Fax 0825/969207 - 969070Tel./Fax 0825/881012 - Cell. 335/8112896

www.comunitam�.itinfo@comunitam�.it - [email protected]

DICEMBRE 2010 - n. 59

DIRETTORE EDITORIALEPadre Marco Di Brita Antonio

DIRETTORE RESPONSABILEBenedetto Canfora

CREDITSWalter Kasper - Antonio Resta, Antonella Nardella Stella, Dino Gagliardo, Francesco Verrilli, Antonio

Verrilli, Carmen Trancucci, Antonietta Riccio, Valerio Figliola, Luigi Picuccio, Vincenzo e Mario Manga-niello, Maria Mainiero, Carmela Pisano, Vincenzo

Grasso, Monache Carmelitane di Ostuni

GRAFICA & WEBAg. Pubblicitaria “Irpinia Pubblicità” Ariano I.

STAMPAGra�che LUCARELLI - Ariano I.

Autorizzazione delTribunale di Benevento n. 188/93

In copertina: Film “Nativity” (2006)

Salvo altra indicazione quelle che riproducono immagini della comunità sono di repertorio e non si riferiscono alle

persone o cose di cui si parla

LA NUOVA RIVISTA pag. 2

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ECCO A VOI... LA NUOVA RIVISTA!!! Alessandro Pagliaro

Ecco qui. Avete tra le mani la nuova rivista. Ci abbiamo lavorato per mesi. Non pre-tendo che vi piaccia, anzi il mio desiderio è quello di sapere se c’è qualcosa che non vi convince o che vi lascia perplessi. Intendiamoci, i complimenti sono ben accetti. Per “parlare” con me potete inviare una mail, fare una visita sul nostro sito www.comunitam�.it (anche lì sono prossime un mucchio di novità).Le novità di questo numero sono in primis il nuovo aspetto gra�co. La lettura sarà più pratica e sarà più bello consultare e sfogliare la nostra rivista.Ma le novità non sono �nite… Nei prossimi numeri la rivista diventerà sempre più veloce e �uida che naviga nel presente. Sarà una rivista-trampolino. La nostra atten-zione al nuovo, al futuro e alle tecnologie sarà palpabile e non solo per le nuove pagine. Sfogliando Comunità M.F.I. sarete in grado di interagire e avere nuove espe-rienze informative. Molti degli articoli che vi piaceranno potrete �nire di leggerli e/o consultarli sul nostro sito internet. Questo ci consentirà di inserire nelle nostre pagine e nelle nostre sezioni più contenuti ricchi di immagini… Ma questo non è tutto: gli articoli saranno disseminati di Qr con video, interviste, testimonianze che ne impreziosiranno il contenuto. Ma cos’è un QR? Il codice Qr è un codice a barre bidimensionale (o codice 2D) a matrice, composto da moduli neri disposti all’interno di uno schema di forma quadrata (vedi esempio qui sotto). Viene impiegato per me-morizzare informazioni destinate ad essere lette tramite un telefono cellulare o uno smartphone. Il nome QR è l’acronimo dell’inglese quick response (risposta rapida), in virtù del fatto che il codice fu sviluppato per permettere una rapida decodi�ca del contenuto.Qui e là farete conoscenza con la straordinaria esperienza della realtà aumentata, mentre chi vorrà essere aggiornato sulle notizie della nostra comunità parrocchiale potrà frequentare il sito internet.Un ringraziamento particolare va al direttore editoriale Padre Marco che ha creduto in questa innovazioneE adesso non mi resta che augurarvi buona lettura, con la sincera speranza di non avervi alla �ne deluso.

IL CODICE QR

IL SITO INTERNETwww.comunitam�.itritorna dal 2011con ricchissime novitàvai a pag. 12

Siamo su FacebookCerca “Comunità Parrocchiale S. Giovanni Ev. con S. Vito e S. Donato

LA RIVISTA AL PASSO CON LE NUOVE TECNOLOGIE

Ti basterà puntare il tuo cellulare per accedere a

contenuti extra

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IL NATALE, IL CINISMO E L'IPOCRISIA

Molti lettori si meraviglieranno di questo accostamento. Il primo sono proprio io a dire che i temi in oggetto si contrappongono. Infatti il Natale vuol dire sincerità, umiltà, solarità, semplicità, stupore. Difatti il Figlio di Dio, cosa inaudita, si fa uomo nel grembo di una donna, semplice, umile, solare come è stata la Vergine Maria. Il grande sant’Agostino diceva: “ Dio si fa uomo perché l’uomo diventi Dio”. Di fronte a questo avvenimento, unico nella storia, dovremmo stupirci eternamente. L’evangelista Matteo dice che il Salvatore nasce in una mangiatoia usata per gli ani-mali. Non ha neppure una tenda come l’avevano i beduini. Nasce in una giovane famiglia con grande disagio e precarietà. Anche chi non crede si sente interpellato da questo accadimento. Anche per chi crede questo Bambino è il Maestro e Signore, ma nella pratica della vita spesso si vive con cinismo e ipocrisia, si preferisce l’avere all’essere. Gesù è la stessa misericordia del Padre, ma ha avuto parole di fuoco contro il cinismo e l’ipocrisia dei farisei, chiamandoli sepolcri imbiancati, capaci di annulla-re la Parola di Dio con le loro tradizioni e di mettere sulle spalle della gente pesi insopportabili che loro non volevano portare. (Matteo, 3-7; 5,20; 9,11; Luca, 7,36-50; 14,1-6; Giovanni 1,24; 3,1; 7,45-48; Atti 5,33). Non solo nell’ambiente laico, ma anche nell’ambiente cristiano non mancano persone ciniche e ipocrite. Anzi è molto più scandaloso quando anche quelli costituiti in autorità nella Chiesa appaiono ma non sono persone che vivono il messaggio evangelico.Ecco perché nel corso della storia, il Signore ha suscitato uomini e donne che con la loro vita erano un pugno nello stomaco sia per i corrotti, i cinici e gli ipocriti nell’ambito civile sia nell’ambiente ecclesiale, penso a Francesco d’Assisi l’inventore del primo presepe, a Madre Teresa di Calcutta, a Giorgio La Pira, a Giovanni Bosco, a Martin Lutero, a Bonhe�er, a Martin Lutero King. Il Natale è un forte invito a vivere i valori della sincerità, dell’onestà, della trasparenza, a liberarsi da un modo di agire cinico e ipocrita che abbruttisce l’umanità e rende opaco il Natale di Gesù Cristo, il Figlio di Dio e Figlio dell’uomo.

Padre Marco

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LE VOSTRE LETTERE, LE NOSTRE RISPOSTE...

GESU’ PREMIERA‘ LA VOSTRA GENEROSI-TA’

Grazie di cuore per l’o�erta che ci avete mandato da parte dei fanciulli della Prima Messa di Comunione e dei giovani della Cresima. Siate certi che Gesù premierà la vostra generosità con il suo amore e la sua amicizia. Lui non mancherà di riempi-re il vostro cuore e la vostra vita del suo spirito di sapienza e di santità. Non dimenticate le meraviglie e le grazie che Lui vi ha fatto. Nutritevi sempre di Lui e invocate lo Spirito Santo in tutte le vostre azioni, con tanto a�etto,

le monache carmelitane, monastero di Ostuni, BR

Anche tutti noi vi ringraziamo delle preghiere che notte e giorno elevate per noi. E’ giusto ricordarci di voi in alcuni giorni così signi�cativi della nostra vita. La vostra preghiera ottenga anche che questi ragazzi possano scegliere di formare famiglie sante o di seguire Gesù Cristo nella vita sacerdo-tale o religiosa.

PARTECIPIAMO AL SUO 44° SACERDOZIO

Con grande gioia partecipiamo al suo 44° di sacerdozio,sempre dono ine�abile della presenza di Gesù Cristo sulla terra. Preghiamo che maturino copiosi i frutti dell’anno sacerdotale. Lo Spirito Santo ci aiuterà ad amare di più il Sacerdote e a contemplare con più verità il mistero divino della Sua persona. La Santa Fami-glia di Nazareth faccia irradiare sempre più la grazia del Signore in tutti i sacerdoti e in particolare,nel nostro amico Don Antonio,l’abbracciamo di cuore e acco-gliamo la Sua ricca Benedizione

Maria Grazia Ettorino Usai, Cagliari

Insieme ai circa 100 sacerdoti con i quali ho partecipato agli esercizi spirituali ad Ariccia (RM), brillantemente predicati da Mons Arturo Aiello,vescovo di Teano-Calvi, ho avuto la gioia di conoscervi e di ascoltare la vostra signi�cativa testimonianza, dalla quale ho appreso che fu proprio il servo di Dio Don Stefano Lamera a incoraggiarvi a man-dare gli auguri a tutti i sacerdoti italiani dell’Istituto Gesù Sacerdote nell’ anniversario dell’ ordinazione sacerdotale. Noi tutti vi siamo riconoscenti per il ricordo costante che fate di noi nella vostra quotidiana preghiera. Da parte nostra vi mettiamo nel calice ogni giorno insieme a tutti i vostri cari e a tutte le famiglie, specialmente quelle della santa Famiglia.

AMICIZIA E FRATERNITA’

Amicizia e fraternità siano il buon nutri-mento della Sua casa interiore e diano felicità ai suoi giorni, facendoli ricchi di generosità e di carità. Ancora buon ono-mastico con animo devoto in Domino, con stima,

don Antonio Raviele, Benevento

Grazie per le vostre belle parole. Ci siamo incontrati alla festa della laurea del carissi-mo don Massimiliano Palinuro e sembra che ci siamo conosciuti da sempre. Nell’anno sacerdotale appena trascorso il vostro augurio fa capire che ci sono bravi sacerdoti che vivono la vocazione come vera missione e vivono l’amicizia sacerdo-tale sincera tanto importante anche per dare il buon esempio ai laici, i quali non sempre restano edi�cati dal modo come si comportano alcuni sacerdoti, in comunio-ne Padre Marco.

Redazione

inviaci le tue domande a [email protected] - [email protected]

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Una sera due turisti trovandosi in un camping sulle rive di un lago, decisero di attra-versarlo in barca per andare a “farsi un bicchierino” sull’altra riva. Ci rimasero �no a notte fonda, scolandosi una discreta serie di bottiglie. Quando uscirono dal bar ondeggiavano alquanto, ma riuscirono a prendere posto nella barca per il viaggio di ritorno. Cominciarono a remare gagliardamente. Sudati e sbu�anti, si sforzarono per due ore. Finalmente uno disse all’altro:” Non pensi che a quest’ora dovremmo aver già toccato l’altra riva?”. “Certo! - rispose l’altro. Ma forse non abbiamo remato con abbastanza energia “. I due raddoppiarono gli sforzi ancora per un’ora. Solo quando spuntò l’alba constatarono stupefatti che erano sempre allo stesso punto. Si erano dimenticati di slegare la fune che legava la loro barca al pontile.Morale: quanta gente annaspa e si agita tutto il giorno senza approdare a nulla perché non si libera davvero dai legami e dalle abitudini vischiose. (da 365 piccole storie dell’anima – ElleDiCi).

*”Sì quando sei obbediente, mi prendo la tua debolezza ed al suo posto ti do la Mia forza. Sono molto stupito che le anime non vogliano fare questo scambio con Me” (Gesù a Santa Faustina Kovalska, diario).*”Egli fa uscire il vivo dal morto e fa uscire il morto dal vivo e fa rivivere la terra quando è morta. Così anche voi sarete fatti uscire da sepolcro” (Maometto, Corano, sura 30,17-20).*Che tristezza lasciare il tabernacolo, congedarsi dall’Ospite divino! Ma sei sempre con me, sei nel mio cuore… unico mio Diletto! (Beata Elisabetta della Trinità, Carme-litana, Pensieri dal Passero Solitario, pagina10).*”Gesù Cristo, vivente nella sua Chiesa, è sorgente di speranza. Per questo, noi dicia-mo a tutti i cristiani:” Non vi sgomentate, né vi turbate, ma adorate Cristo, nei vostri cuori, pronti sempre a rispondere a chiunque vi domandi ragione della speranza che è in voi”. (1 Pietro 3.14-15 Gesù sorgente di speranza, sinodo 2005).*Tutte le volte che mi preoccupo della Provvidenza, il buon Dio mi punisce per le mie preoccupazioni, mandandomi aiuti inaspettati (100 pagine del Curato d’Ars, Città nuova p.3).

IL RACCONTO DI BRUNO FERREROSe non tagli la "fune", non approdi a nulla

Bruno Ferrero

FRASI CELEBRI Amadib

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Quando la Chiesa si è manifestata e si manifesta in preghiera? Fin dall’inizio. Negli Atti degli Apostoli (2-42-46) viene presentata una giornata tipica della comunità primitiva dalle 9 del mattino al calar della notte e, al termine della narrazione, si dice:” Erano assi-dui nell’ascoltare l’insegnamento degli Apostoli, vivevano insieme fraternamente, parte-cipavano alla Cena del Signore e pregavano insieme... Ogni giorno tutti insieme frequen-tavano il tempio… lodando Dio”. La Chiesa è quindi in preghiera �n dall’inizio. Ed è in preghiera sempre. In tutti i 28 capitoli c’è almeno una menzione della preghiera, proprio per farci capire che l’essere in preghiera è una caratteristica costante e permanente della Chiesa. (Carlo Maria Martini, Le virtù del cristiano, pagine 272-273).

Messaggio di Medjugorje del 25 Settembre 2010Cari �gli, sono con voi e vi benedico tutti con la mia benedizione materna di pace e vi esorto a vivere ancora di più la vostra vita di fede perché siete ancora deboli e non siete umili. Vi esorto �glioli, a parlare di meno e a lavorare di più sulla vostra conver-sione personale a�nché il vostro testimoniare sia fruttuoso. E la vostra vita sia una preghiera. Grazie per avere risposto alla mia chiamata.Messaggio di Medjuorje del 25 Ottobre 2010Cari �gli, questo tempo sia per voi il tempo della preghiera. Il mio invito desidera essere per voi, �glioli, un invito a decidersi a seguire il cammino della conversione, per questo pregate e chiedete l’intercessione di tutti i santi. Essi siano per voi esem-pio, sprone e gioia verso la vita eterna. Grazie per aver risposto alla mia chiamata .Messaggio del 2 Novembre 2010 a MirjanaCari �gli, con perseveranza e amore materni vi porto la luce della vita, a�nché distrugga in voi la tenebra della morte. Non ri�utatemi, �gli miei. Fermatevi e guar-date in voi stessi e vedete quanto siete peccatori. Riconoscete i vostri peccati e pre-gate per il perdono. Figli miei, non volete accettare di essere deboli e piccoli, ma potete anche essere forti e grandi compiendo la volontà di Dio. Datemi i vostri cuori puri�cati, perché possa illuminarli con la luce della vita, mio Figlio. Vi ringrazio.

Preghiere spontanee dei fedeli delle nostre comunità*Signore benedici tutte le famiglie, perché siano piccole chiese domestiche e imitino la santa fami-glia di Nazareth, Gesù, Giuseppe e Maria.* O Dio Padre onnipotente aiutami a rinnovare me stesso.* Voglio che nella mia vita tutto si ordinato,desidero restare con il mio ragazzo senza avere proble-mi con i miei. Gesù aiutami Tu.

LA CHIESA CHE PREGA Amadib

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MEDJUGORJE TI CAMBIA LA VITA

Mi chiamo Ferdinando ed ho iniziato il pellegrinaggio con le mie abitudini "comodo-se", già per il posto sull'autobus ho rischiato il litigio perchè odio stare seduto indietro,ma subito è accorsa una persona di buona volontà (Carmela) che mi ha ceduto il posto.Il viaggio è proseguito tranquillamente, all'arrivo l'impatto con l'ho-tel: senza ascensore di conseguenza due piani a piedi con le valigie, la stanza senza televisione, il bagnetto con doccia spartana... il mio stato d'animo: ma chi me lo ha fatto fare!!! Il giovedi si a�ronta in gruppo la prima collina il Podbrdo... nulla di che!!! La sera si va tutti insieme nella piazza retrostante la chiesa per l'adorazione del Sacra-mento: 3000/4000 persone in un silenzio che ti apre l'anima. Lì è iniziato il mio viag-gio a Medjugorje ai piedi di Maria e di suo �glio Gesù. Un'ora di adorazione così intensa da farmi comprendere quanto il quotidiano ti allontana dalla "vera vita" ossia la comunione profonda con il prossimo. Ho iniziato a guardare i miei compagni di viaggio con l'occhio dell'anima: la sig.ra Antonella che poco prima si era "permessa" di sedersi al mio tavolo, la trovo una persona squisita, Luca, un bambino autistico, che in pullman avrei strozzato perchè irrequieto, è un angelo che avrei voluto come �glio; io che mi vantavo di conoscere a menadito New York, Parigi, Roma, mi ritrovo a scoprire me stesso in una piccola città. Il giorno successivo decido di a�rontare il Krizevac a piedi nudi come il mio amico Angelo (di nome e di fatto). La salita è abba-stanza dura, si arriva alla Croce, tanta serenità ma... nella discesa, inizio a provare una tale so�erenza, certamente anche �sica ma sopratutto spirituale, che mi paralizza ed è qui che comprendo appieno il perchè della mia chiamata a Medugorje. Il mio motto dopo questo pellegrinaggio? "Prega e non preoccuparti". L'augurio più grande che posso fare a tutti è quello di andare a Medjugorje.

P.S. Io e mia moglie, dopo Medjugorje, recitiamo ogni giorno il Santo Rosario e pur cono-scendoci da 30 anni non avevamo mai pregato insieme.

Ferdinando Protano Gherardi

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VANGELO SENZA CONFINI?

Fare parte del gruppo missionario, organizzare la pesca missionaria, leggere riviste missionarie (come non ricordare le vicende di Nerofumo nel “Piccolo Missionario”), pregare per i missionari nel mondo (e c’era l’operazione “Passare i mari”, attraverso la quale si aiutavano i missionari nelle diverse nazioni) e poi avanti... mi sono ritrovato come condotto sulla soglia d’ingresso del noviziato dei Missionari Oblati. Cosi` sono cresciuto nella vocazione missionaria che mi ha portato ad “andare oltre” a superare i con�ni geogra�ci della patria e gli a�etti dei familiari, amici e compagni di seminario. Quando hai di fronte una simile persona come non invitarla a dare la sua testimo-nianza? “Venga Padre e ci parli della sua missione”, cosi` negli anni scorsi mi e` capitato di soddi-sfare piu` di una richiesta, visitando comunita` oblate in Italia, parrocchie e gruppi vari. “Padre ci dica cosa signi�ca essere missionari” e cosi` poco alla volta nell’ascolto di esperienze e fatti della missione, non importa se in quell’ Africa tra foreste e deserti quasi sempre bisognosa di un qualco-sa, nella pampas scon�nata, costellata di mandrie al pascolo, o tra le risaie e i �umi di un Asia da sogno) si notano come dei cliche`: un vangelo che continua la sua corsa, con�ni geogra�ci quasi sempre da superare, la vocazione speci�ca di alcuni, e il ribadire che tutti siamo missionari con l’ invito alla preghiera e perche` no... una mano al portafoglio!Lo scorso anno ho avuto l’ occasione e la grazia di un anno sabbatico ( un periodo vissuto fuori dal solito tran tran) e quindi si sono moltiplicate le occasioni per riascoltare quell’ invito: “Venga Padre, ci parli della missione”. E devo confessare che con il passare degli anni quel cliche` su cui organizza-re il mio discorso sembrava vacillare e le domande trovavano maggiore spazio di tante risposte troppo spesso confezionate ad hoc. Mi sono chiesto se l’essere missionario a 10.000 chilometri “dall’amata patria” e dall’abbraccio dei tuoi, insieme alla privazione di quella pasta fatta in casa (scordatevi la Barilla!) sempre accompagnata da prodotti tipici nostrani (leggi capicollo e cacioca-vallo) e inna�ati da quel vino di cui ora puoi ancora ammirare i grappoli maturi e i pampini ingial-liti dal sole autunnale, se tutto questo sia il necessario che ti fa` missionario. Se l’andare oltre, il superare la frontiera, e` tipico del missionario, allora gli altri lo sono solo nel cooperare con aiuto materiale e spirituale? Queste e tante altre domande mi hanno fatto visita e ho dato loro accoglien-za, senza farle subito incontrare con risposte veloci ed esaustive. “La domanda e` �glia dell’ igno-ranza -diceva Aristotele- ma la domanda e` anche madre della sapienza”. E allora rimango un missionario con tante domande, che ne pone anche qualcuna : “Tu di che squadra sei?” Cosi` si puo` iniziare con i bambini ed ecco le risposte immediate, quasi gridate e sempre di parte “ Forza..... ( inserire qui il nome della squadra del cuore)”. Al bambino per essere tifoso non basta mettere in risalto la bravura dei giocatori della propria squadra, ma occorre parlare male delle altre squadre, soprattutto di quella piu` vicina, di quella della stessa citta`. Per un bambino e` normale fare cosi`, e noi grandi sorridiamo a quelle grida “Forza Inter, abbassa Milan” ( o viceversa). Ma noi un po` piu` cresciutelli come e cosa “ti�amo’? Qual’è la nostra squadra? Riusciamo ad accettare quelli della “squadra avversaria”? e mi riferisco alla “squadra” che e` la famiglia, qualsiasi gruppo di apparte-nenza, gruppo ricreativo o religioso, appartenenza politica o sociale. Sappiamo riconoscere di avere dei con�ni (di formazione intellettuale, culturale, politica, religiosa) e che queste frontiere vanno superate? C’e` l’accettazione del limite e la volonta` di un suo superamento? Ecco dove sta l’oltre con�ne, l’andare oltre; non e` questo forse essere missionari? Vi sono infatti con�ni meno evidenti di quel 38 parallelo che taglia in due una nazione come la Corea, eppure piu` di�cili da a�rontare e superare. Chi e` dunque il missionario? Quelle piccole vicende che non riempono certo le prime pagine dei giornali, ma le nostre giornate si`: incontri, piccole gelosie, con�itti in ambito familiare e con il compagno di u�cio, quei silenzi che occupano troppo spazio.. (aggiungere qui a piacere, secondo la propria esperienza), tutto questo e` il con�ne, la frontiera, il limite. Ed ogni qual volta con pazienza e perseveranza si cerca di andare oltre, nel superare il con�ne e` allora, si` proprio allora che si e` missionari. Quando quelle piccole forme di ostilita` vogliono essere occasio-ne di possibile ospitalita`, e` allora che la nostra vocazione e` missionaria. Tra le tante possibili domande , ti chiedo di accogliere questa ultima: “ Ma tu di che squadra sei?”

Giovanni Zevola

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CRONACA COMUNITARIA - NOVEMBRE

1 – Solennità di tutti i Santi. E’ un’occasione per ricordare che tutti gli uomini sono chiamati alla santità. Ad Ariano c’è pure la �era che tenta parecchi cristiani a disertare la S. Messa.2 – Commemorazione solenne dei fedeli defunti. Si può applicare ai fedeli defunti l’indulgenza plenaria, cioè l’estinzione di tutte le pene dovuta dai peccati per i meriti della passione e morte di Gesù Cristo. E’ un’occasione per rinnovare la fede nella risurrezione dei morti di cui molti dubitano.4 – Giornata di caduti e festa dell’Unità d’Italia. Ricordare le parole di Pio XII:” Con la guerra tutto si perde, con la pace tutto è possibile”.7-12 7 sacerdoti della Diocesi di Ariano Irpino – Lacedonia partecipano al corso di esercizi spirituali ad Ariccia organizzato dall’Istituto Gesù Sacerdote fondato dal beato Giacomo Alberione. Circa 100 sacerdoti di tutta Italia partecipano al corso animato brillantemente dal Vescovo di Teano Mons. Arturo Aiello. La store di Mosè viene attualizzata ed applicata alla vita del sacerdote. Anche canzoni di Mango e De Gregori aiutano nella ri�essione. E’ un’esperienza che non si dimenticherà.13 – Si riunisce il consiglio per gli a�ari economici della Chiesa di S. Vito di Camporeale. Viene fatto il bilancio trimestrale agosto-settembre-ottobre. Restano circa 5.000 € da pagare alla ditta che ha eseguito i lavori per rendere agibile il nuovo salone16 – Padre Marco accompagna Don Michele Brescia nuovo direttore del Centro Ecumenico e sostituto dello stesso Padre Marco a Pompei dove si raduna la commissione regionale ecumenica per la programmazione annuale.20 – A Ginestra degli Schiavonin (Bn) nel corso della settimana del Benessere Psicologico in Campania, il Sindaco di Ginestra e Presidente della Comunità Montana del Fortore avv. Zac-caria Spina organizza con la partecipazione di tutti i sindaci del Fortore la conferenza ambiente e identità, l’adattamento umano alle trasformazioni sociali. Relatori Maria Picciril-lo e Stefano Marchesa, psicologi.21 – Presso la cattedrale di Ariano Irpino il Vescovo da inizio alla visita pastorale alle parroc-chie della Diocesi. Alla �ne della concelebrazione viene consegnato al parroco e ai due rappresentanti laici il kit (materiale) per preparare e vivere la stessa visita pastorale.23 – Per il trentennale del terremoto del 1980 che devastò l’Irpinia e la Basilicata con 3.000 morti il Comune di Vallata e la Parrocchia S. Bartolomeo Apostolo dello stesso comune organizzano due giorni per non dimenticare, il 19 dicembre la testimonianza di Mons. Ra�aele *** Vescovo emerito di Caserta con la partecipazione del Prof. Ortenzio Zecchino e Prof. Franco Roberti, 20 novembre presentazione dell’opera d’arte in memoria delle vittime del sisma dello scultore sac. Battista Marcello, tavolo che in rovina con i segni della cena non consumata. 27 – In Cattedrale il Centro Pastorale per la famiglia organizza in sintonia con il Santo Padre in Vaticano una veglia di preghiera per la vita nascente.

Redazione

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A NATALEC’è chi mangia ed aspetta di fare lunghi pranzi e ceneC’è chi spende per fare regaliC’è chi prega davanti ad un bambi-no di gessoC’è chi prepara un albero con tanti luci.A Natale di quest’anno c’è un silenzio pesante.E’ il silenzio di tanti:sono poveri non lo dicono.Il silenzio di chi non sa chiedere.C’è il mio silenzio. Non so chiedere.A tutti quelli che hanno conosciuto,amato questo luogo,regalo il mio silenzio di Natale.Gli amici comprendono questo regalo.Ricordo la frase che un frate eremi-ta mi disse in un giorno di�cile:“Carlo, se vuoi costruire una barca,non agitarti per trovare i soldiEd aprire il cantiere. Devi solo preoccuparti che ai tuoi amiciVenga la voglia del mare”.A Natale vorrei che i miei amici sentissero tanta voglia di Locanda.Carlo Petrella, Locanda del Gigante,

Acerra NA

MONTEFALCONE DI VALFORTOREDolce paesello/ dalle linde case/ che ammantano il monte/ tra bianche viuzze/e ripide scalinate/che s’inerpicano/nel cuore del borgo antico./ Profumo di saggezza/calorosa accoglienza/operosità feconda/geniale creatività. /Frequenti rintocchi/di campane/dalle alte torri/scandiscono il tempo:/parlano al cuore/invitano alla preghiera./ Crogiuolo di spiritualità/risposte vocazionali/aneliti missionari/per di�ondere la luce di Cristo/ e donare ai fratelli/il sorriso dell’amore/ la gioia della vita/il conforto della speranza./ Sentinel-la del cielo,/accogli il mio spirito errante/nella tua dolce quiete/e donagli,/sotto lo sguardo materno/ della bella Vergine del/Carmelo,/la gioia della pace;/tu che sei lo spartiacque/tra l’incanto della vita/ e il mistero dell’Immenso.

Saverio Martino, Benevento.

LA NOTTE DI NATALENel cielo velato di stelle/avanza la notte tra/alberi e monti,è Natale./E’nato un bel bambino/che tutti adoriamo,è il nostro/Signore,il nostro Creatore./ La neve a �occhi cade/dal cielo come tante bianche/pecorelle. Dormi, dormi/Nostro Signore,tra le braccia/ della tua mamma bella.

Lo Conte Assunta, Ariano Irpino

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• Il Consiglio comunale di San Bartolomeo in Galdo BN nella seduta straordinaria del 2/12/10 ha approvato la convenzione tra i Comuni delle provincie di Foggia e di Benevento per la realizzazione di interventi per risparmio di energia elettrica con valenza intercomunale e interregionale,il regolamento per la toponomastica cittadina,ha intitolato l’Istituto Comprensivo “San Bartolomeo e Leonardo Bianchi”.• La settima tappa del prossimo giro d’Italia,il 13 maggio 2011 partirà da Maddaloni CE e si concluderà a Montevergine AV, passando per la città di Avellino. Tutta l’Irpinia esulta,perché questa tappa sancisce una visibilità ed una promozione di tutto il terri-torio. Si tratta di cento chilometri ma che metterà a dura prova gli aspiranti alla maglia rosa.• In molte parti dell’Irpinia è stato ricordato il terribile terremoto del 23 novembre 1980. “Il Mattino” titolava:”Fate presto”. In un minuto e mezzo morirono circa tremila persone. Crollarono case e chiese. Giovanni Paolo II visitò il 25 novembre 1980 le zone terremotate e ridiede speranza ai feriti nell’ospedale di Avellino mettendo nel suo cuore le immagini e le persone con le indescrivibili distruzioni. A Vallata la par-rocchia e il comune hanno prodotto anche un monumento artistico per ricordare alle nuove generazioni l’evento e impegnarli a costruire comunità in cammino dando un senso religioso a tutti gli avvenimenti

Per loro natura i ragazzi sono molto fragili e lo diventano ancora di più se noi adulti non li trattiamo con immensa pazienza,con incoraggiamento e rispetto. Davanti a un adolescen-te converrebbe quasi annullarsi per farsi accettare come testimone,più che imporsi come maestro. Si favorisce così la nascita della sua personalità che sembra s�dare la nostra e con-ciliarcela anche quando dobbiamo aiutarli per evitare gli eccessi. (1)La parabola evangelica dei due �gli è illuminante.” Un uomo aveva due �gli;rivolgendosi al primo gli disse:�glio mio,va a lavorare nella mia vigna. Questi rispose: non ho voglia,ma dopo,pentito,vi andò. Rivolgendosi al secondo il padre diede il medesimo ordine e il �glio rispose: vado; però non ci andò. Quale dei due ha fatto la volontà del padre?”( Matteo 21,28-30). Il dramma dell’adolescenza può essere visto nel modo come interpretiamo questa parabola. La quale ci fa capire che non sempre il bambino “facile”,il “cocco della mamma”,,quello che dice sempre si e non dubita di niente sia il migliore,anzi potrebbe essere colui che resta sempre bambino dipendente. Negli atteggiamenti dei nostri ragazzi alcune volte sentiamo dinanzi a un nostro comando una risposta negativa,proprio come nella parabola:”Non ci vado”. Egli non fa altro che manifestare il suo bisogno di indipendenza,vuole mostrare che non è debole,che vuole uscire dall’infanzia e che in fondo non vuole che veramente amarci e obbedirci(1)L.Evely,Educare educandosi p.126-127.

COME EDUCARE I FIGLI OGGI - Emergenza educativa Amadib

Educazione nuova

IL GIRO D'ITALIA TORNA AD AVELLINO Benedetto Canfora

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Articoli, foto, video e tanto altro... tutto su www.comunitamfi.it

LA FIGURA DEL PASTORE NELLA CHIESA CRISTIANA EVANGELICA

UNA PIOGGIA DI "GOCCE DI SOLIDARIETA'"PER L'ALBANIA di Giovanni Orsogna

A partire dal 2011 sarà di nuovo on-line il sito u�ciale della rivista dove troverete più contenuti, commenti, foto, video e aggiornamenti costanti sul Miscano - Fortore - Irpinia. Troverete anche tutti gli articoli presente su ogni numero della rivista.Ecco cosa propone la nostra redazione ai nostri lettori da consultare on-line...

Agli otto Diaconi don Ra�aele Mainiero, don Antonio De Gruttola, don Ra�aele Bat-tiante, don Antonio Cappuccio, don Gio-vanni Orsogna, don Generoso Colangelo, don Antonio Pasquale e don Antonio Trig-gianese l’augurio di servire il popolo di Dio come Gesù Cristo.(nella foto da sinistra a destra: don Ra�aele Mainiero, don Antonio De Gruttola, don Antonio Cappuccio e don Ra�aele Battiante con il vescovo Mons. Giovanni D’Alise)

Ai tre novelli sacerdoti don Michele De Vin-centis, don Ra�aele Iorizzo, don Antonio Ventulli l’augurio di essere sacerdoti secon-do il cuore di Cristo.(nella foto da sinistra a destra: don Michele, don Antonio e don Ra�aele)

I Diaconi in ritiro a Castelfranco - Giugno

2010

I �gli del Divino Amore di Medjugorje - Settembre

2010

Inaugurazione anno scolastico Camporeale

Presentazione del libro di Don Massimiliano Palinuto Tu chi sei -

Agosto 2010

TUTTO QUESTO E ALTRO ANCORA SU www.comunitamfi.it

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ARMONIA DELLE STAGIONI Don Fernando Di Stasio

Le stagioni dell’anno sono come un girotondo voluto da Dio Creatore: dal freddo grigiore e dalle brume dell’inverno, che pure presenta spazi di serenità e di pace con il candido manto della neve e con la sua iridescenza creata dal sole,si passa alla gioia della primavera. Questa è una festa di colori, di verde, di nuovi �ori, che rallegra le persone e tutto rinnova, spirito, energia, natura. La stagione primaverile ci dona la Pasqua del Signore, che per la chiesa e per tutti i cristiani è vittoria e vita nuova. Se l’odio aveva avuto a Gerusalemme il sopravvento, se l’invidia degli scribi e dei farisei sembrava avesse avuto la meglio sull’opera di Gesù Salvatore, con la Pasqua di risur-rezione tutto si capovolge. Da quel giorno la morte e il peccato sono scon�tti dal mistero pasquale di Cristo, la nostra vita ormai ha un senso, la morte non è più l’ultima parola,ma è una nuvola passeggera nel nostro �rmamento, perché tutto continua nel cielo con i mille e mille anni di Dio, accanto a Cristo risorto, capo dell’umanità nuova. Primavera vuol dire bellezza, fragranza di �ori,vita rinnovata. Come Cristo è risorto da morte, così l’uomo deve risorgere dal sepolcro dell’odio e del male e camminare per una strada nuova,quella dell’amore di Dio e del prossimo, del Vangelo delle Beatitudini. Ecco quindi esplodere i colori dell’estate preparati dalla primavera. I campi e gli alberi ormai ci o�rono i loro frutti, messi biondeggianti allietano la nostra vista con spighe piene di chicchi d’oro,i monti sono meta degli appassionati delle vette, i mari con le loro acque cristalline o�rono freschezza a piccoli e grandi. L’estate è la festa della completezza e perciò nel pieno di questa stagione gli occhi si volgono all’assunzione della Vergine Maria. L’Assunta ci parla di cielo, di altezze, di vittoria, perciò è invito a seguire la Madre sulla sua stessa strada. Anche per noi non tutto sarà semplice e facile, le di�coltà prenderanno mille volti,il dolore sarà spesso compagno di vita, le tentazioni ancora ci daranno tribolazioni, ma con Maria e come Maria assunta in anima e corpo in cielo potremo tutto superare. Se l’inverno è tempo di riposo per l’uomo e la natura, se la natura col sorriso della primavera prepara la luminosa trasparenza dell’estate, se poi la stagione estiva ci dona svago, spensieratezza, tutto è dono di Dio, che nella sua sapienza ha disposto ogni cosa per il nostro bene. Ma occorre completare questo itinerario entrando nella mitezza dell’autunno, che dopo l’ardore dell’estate riporta le cose allo stato di sempre. Ora le foglie cadono dagli alberi come farfalle senza ali, il verde dell’estate si spegne nei campi, il cielo presenta grovigli di nuvole, gli aratri solcano la terra per la seminagione. Ora è tempo di ripensamento,di esame di coscienza. Tutto è aiutato dall’aria mite che ci circonda, dal silenzio che tutto coinvolge con i suoi colori morbi-di e tenui. Occorre pro�ttare dei ritmi delle stagioni per vivere serenamente. Non si può essere sempre tristi e schiacciati dalla so�erenza, non si può vivere dimentican-do realtà essenziali, occorre spesso rientrare in noi stessi per prendere nuove iniziati-ve e decisioni e per cambiare molte cose nella nostra vita.

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LA TRADIZIONE E LA MODERNITA' Antonietta Riccio

Siamo ormai in clima Natalizio e alla �ne di un altro anno. Il tempo passa in fretta e facendo una pausa di ri�essione: cosa abbiamo fatto ? Cosa è successo in questo 2010? L’esperienza fatta da alcuni ragazzi insieme a Don Rosario a Lourdes nel mese di Luglio è stata molto positiva; mi auguro che questo piccolo gruppo di ragazzi possa essere lievito nella nostra Comunità per far scoprire con il loro esempio anche ai coetanei e ai più piccoli che dedicare un po’ del nostro tempo per il prossimo, soprattutto per gli anziani e i ragazzi è molto importante; è un grande dono che arricchi-sce molto. Nel mese di Agosto l’appuntamento con le feste dal 9 con San Lorenzo �no al 20 con il ”7° Memorial Pasquale Pappano” del Maestro Antonio Pappano, serata indimenticabile e da lodare il Signore per questo grande dono che il maestro Pappano ogni anno ci fà; un grazie di cuore a chi si attiva per organizzare un’evento straordinario e ad alto livello in una piccola Comunità come la nostra. Il 23 Agosto abbiamo fatto una gita all’ Aqualand di Vasto, organizzata dall’Associazione di volontariato Mani Tese di cui i ragazzi che fanno parte hanno contribuito anche a livello economi-co perché sono riusciti a pagare il pullman con il ricavato della vendita dei quadretti realizzati con il legno da alcuni di loro in collaborazione con Mario Ciarmoli. E’ stata una bella esperienza, per fare più unità, comunione tra di noi; abbiamo organizzato il pranzo con panini preparati dai ragazzi la sera prima e quasi tutti hanno collaborato per trascorrere bei momenti di divertimento in allegria e con tanta serenità. A Settembre c’è stata la dodicesima Sagra del caciocavallo in occasio-ne della festa di San Fedele e anche quest’anno è stata una bella manifestazione organizzata dall’Associazione allevatori Castelfranchesi; ormai con questa bellissima iniziativa Castelfranco si stà facendo conoscere non solo dai paesi limitro�, ma anche da svariate località. A Ottobre sono riprese le varie attività in parrocchia, Catechesi per i vari gruppi, il percorso di Cresima, la Catechesi per adulti del dopo missione; il Lunedì sera alle 21,00 con la presenza di un gruppo di Montefalco-ne nella sala parrocchiale e il Primo Lunedì’ del mese c’è l’Adorazione Eucaristica dalle 21.00 alla 21.30 prima della Catechesi. A Novembre il gruppo che segue la Catechesi degli adulti ha parteci-pato a un ritiro ad Assisi e lo stesso giorno è venuta a mancare all’improvviso una giovane catechi-sta di Castelfranco, Maria Nannavecchia di 42 anni; un dolore immenso per i genitori e una grande so�erenza per tutta la Comunità, per una morte prematura e sconcertante; chiediamo al Signore di aiutarci a vivere con tanta fede e a o�rire questo dolore per un progetto di un amore sempre più grande secondo la sua volontà. Il 3 dicembre ancora un lutto per la nostra comunità, un giovane di 46 anni Ra�aele Vernacchia, tanto provato da una grave malattia, in poco tempo ha concluso la sua esistenza terrena. Per le festività di Natale tra le varie iniziative organizzate da Parrocchia, Scuola, Pro-loco, Associazione di Volontariato Mani Tese: ricordiamo la Castagnata il 23 Dicembre dopo la riconciliazione comunitaria, la tombolata con gli anziani che faremo il 26 Dicembre alle ore 17.00 presso la sede della Misericordia, un momento di festa con i nostri anziani. Il 6 Gennaio 2011 alle ore 18.30 in Chiesa ci sarà un piccolo concerto con alcuni ragazzi che stanno frequentando un corso di musica iniziato nel mese di Ottobre con la professoressa Antonietta Rosato. Mi auguro che queste poche ma signi�cative attività che si realizzano nelle nostre piccole Comunità siano sempre segno di amore scambievole e di serenità e rendano più bella la nostra vita. Buon Natale.

A dispetto delle previsioni, che parlavano di di�coltà nell’allestire una rosa numerosa per a�ronta-re l’ormai lungo campionato di terza categoria, anche quest’anno il presidente La Vigna e gli altri responsabili hanno organizzato un gruppo per continuare a coltivare la passione che ci accompa-gna da tanti anni ormai . Per di più trattasi di compagine all’altezza. Per la terza stagione consecuti-va l’U.S.Castelfranco prenderà parte al torneo di terza categoria nel girone (E) avellinese. Uno degli obiettivi pre�ssati per questo campionato, come negli anni addietro (con risultati non sempre rispettanti le attese), è quello di far crescere i pochi giovani locali spalleggiati da calciatori più maturi (per qualche veterano si tratta di un “ritorno in patria”). L'allenatore sarà un volto nuovo, il signor Filippo Corso da Montefalcone Valfortore. Insieme al mister Corso arrivano a ra�orzare la squadra tre atleti del Real Montefalcone (Aversano, Ciarmoli R. e Paoletti). Domenica 21 Novembre è iniziato il campionato, non nel miglior dei modi. La prima partita ha visto impegnata la squadra di La Vigna al “Giovanni D’Onofrio” di Castelfranco battuta dal Real Casalbore per 0 a 3. Risultato che ha deluso sia per l’importanza della partita (da queste parti è ritenuta un vero e proprio derby), sia perché è stato l’esordio stagionale. Si ripartirà da Frigento, dove domenica 28 l’U.S.Castelfranco a�ronterà la prima ostica trasferta del torneo.

LO SPORT A CASTELFRANCO Antonio Verrilli

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MONTEFALCONE, UN PICCOLO GRANDE PAESE

Come ad ogni estate ad avviare le varie attività è stato il Circolo Arci-Uisp con la tradi-zionale “Passeggiata ecologica lungo i sentieri del vento”, che abitualmente accoglie molti escursionisti dai paesi limitro� ed oltre. Sono seguite altre manifestazioni come l’appuntamento con il Giocagin, raccolta fondi pro Unicef, il raduno nazione dell’aquilone ed in�ne la notte bianca che ha visto la partecipazione di Cisco, ex vocalist di Modena City Rambles, i Rione Junno e Ciccio Merolla. Importante anche l’incontro con gli studenti Erasmus dell’Università del Sannio di Benevento. Il mese di luglio è stata caratterizzato dalla festa della Madonna del Carmine che ogni anno richiama tanti devoti e in particolare gli emigranti. Infatti, durante la novena, dal 6 al 14 luglio, il Santuario ha accolto diversi pellegrinaggi. La parola di Dio è stata annunciata da Padre Renato D’Andrea, docente dalla facoltà Teologica “Angelicum” di Roma. Il 15 luglio, il giorno della vigilia, abbiamo ricordato il 50° di professione di Suor Bernardetta, Suor Ester e Suor Giacinta. Nel pomeriggio si è svolta la processione, a cui è seguita la veglia notturna nella chiesa parrocchiale. Oltre al concerto bandistico ad allietare le varie serate sono giunti comici da Zelig e Colorado.Dopo la festa, la pro-loco ha organizzato il 6° torneo di calcio a 5 che quest’anno ha visto trionfare la squadra delle Faine. Durante il mese di agosto sono seguite le tradi-zionali feste dei circoli locali ed altri importanti eventi, in particolare segnaliamo il concerto di “Amici TOUR LIVE” che ha raccolto nella piazza di Montefalcone tantissi-mi giovani e appassioni di questo talent-show.Per tutta l’estate i ragazzi e i più piccoli hanno potuto partecipare alla Ludoteca e al Karmel Grest che anche in questa seconda edizione ha riscosso un grandissimo suc-cesso. Le varie attività laboratoriali (pittura, scultura, danza, ricamo, chitarra…) sono state presentate in una splendida kermesse �nale.Il 15 agosto, festa dell’Assunta, in una solenne concelebrazione preseduta dal Vesco-vo, Don Fernando di Stasio ha ricordato il 50° di sacerdozio.Intanto proseguono i lavori per l’ampliamento del museo civico e per l’avvio della costruzione della piscina intercomunale. In�ne per quanto riguarda lo sport, pur-troppo, quest’anno non si è formata la squadra di calcio per il campionato di terza categoria.

Valerio Figliola

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UN'INVERSIONE DI TENDENZA...Ci sono almeno tre eventi degli ultimi sei mesi che meritano attenzione e considerazione anche tra i laici. Il primo non può che fare riferimento al convegno ecclesiale diocesano svoltosi dal 2 al 5 settembre scorso su Presbiteri e famiglie che ha visto con�uire sulla città del Tricolle non solo esperti in comunicazione sociale e religiosa, teologi, autorità ecclesiali, ma anche testimoni di fede vissuta, fedeli, giovani e rappresentanti di associazioni e movimenti ecclesiali. Da anni si arriva a questo appuntamento con un preciso obiettivo: rilan-ciare l'attività pastorale sul territorio, ma anche responsabilizzare i singoli fedeli, avvicinarli ai propri pastori, sviluppare una sinergia per aiutare gli altri, dialogare con tutti, vivere intensamente la fede tra le mura domestiche e nell'ambito di una famiglia più estesa, che sollecita più coerenza. Ma non solo. Mi pare di aver compreso che c'è anche un altro compito che attende i Cristiani: l'impegno nel sociale e nel politico, ma con l'intento di testimoniare la propria fede, senza compromissioni e strumentalizzazioni. Il secondo evento che segna positivamente la vita della Diocesi di Ariano Irpino-Lacedonia è l'ordinazione di tre giovani sacerdoti, avvenuta in Cattedrale il 2 ottobre scorso nel corso di una cerimonia che di�cilmente i presenti potranno dimenticare. Don Michele De Vincentis, di 29 anni, Don Ra�aele Iorizzo, di 29 anni e don Antonio Ventulli di 37 anni arricchiscono il patrimonio di sacerdoti che già operano nelle nostre parrocchie e nel nostro territo-rio. Ci voleva proprio una ventata di aria fresca, un contributo originale, giovane, dinamico e competente al lavoro che il Vescovo, Mons. Giovanni D'Alise, già porta avanti. Quanto sia importante la presenza di nuovi pastori è �n troppo facile immaginare. La crisi delle vocazioni si è sentita negli ultimi anni. Per fortuna arriva un vento nuovo, al quale si accompagna anche l'ordinazione di nuovi diaconi. E' la conferma che la chiesa locale cresce, si nutre di fede, si prepara alle nuove s�de. Un segno del Signore, una speranza per tutti. In�ne, va salutata con grande entusiasmo l'annuncio fatto dal Vescovo D'Alise il 21 novembre scorso per l'indizione della prima Visita pastorale alla Diocesi. Di per sè la visita pastorale non dovrebbe essere una grande novità. E' inserita di rito nell'attività di qualsiasi Vescovo. Sta di fatto, però, che negli ultimi decenni i Pastori che si sono succeduti, sono rimasti solo pochi anni ad Ariano e pertanto non hanno messo in cantie-re quello che il Diritto Canonico prevede da sempre. Adesso il Vescovo D'Alise ha voluto ripristinare un'ini-ziativa di sua competenza, ma con un intento che va al di là della semplice presenza nelle singole realtà parrocchiali. Mons. D'Alise vuole trasformare la visita pastorale in un autentico cammino di fede, per tutti, o�rendo la possibilità di nuove occasioni di incontro, di dialogo, di vita in comune , per rimettere in moto entusiasmi sopiti, riscoprire la bellezza delle nostre tradizioni, valorizzare il nostro mondo. Insomma per stare in mezzo al popolo e rendere concreta la propria vocazione al sacerdozio. Passando, invece, ai temi più speci�catamente politici e amministrativi che hanno caratterizzato negli ultimi sei mesi la vita della città di Ariano, sono davvero pochi gli eventi da da commentare o da considerare importanti per la comunità residente. Bene sicuramente il convegno sulle Due Culture organizzata dal primo al 5 settembre a Biogem a Camporeale sul tema del mistero del �ne vita. La presenza del premio Nobel Mario Renato Capecchi, tra tanti altri studiosi e ricercatori, è stata sicuramente esaltante. Soprattutto per molti giovani. Ordinaria ammi-nistrazione, invece, per la giunta comunale e gli altri protagonisti della vicenda locale. Non c'è stato alcun scatto in avanti per favorire l'occupazione, rilanciare il turismo, potenziare il Pip di Camporeale, valorizzare le risorse locali. Si va avanti tra annunci e clamorosi stop. Lo si nota nella realizzazione delle opere pubbli-che, nella promozione turistica, nella disciplina del tra�co, nel completamento della ricostruzione. Nean-che la ricorrenza del trentennale del terremoto del 1980 ha provocato tra i partiti un confronto serio e costruttivo sulle prospettive urbanistiche della città, sul ruolo delle periferie e delle contrade. Non si sa ancora se potrà decollare il progetto per la strada Manna-Camporeale, nè se si arriverà davvero a �nanziare l'Alta Capacità per il tratto che riguarda proprio il nostro territorio. Adesso si scoprono nuove di�coltà di natura tecnica e �nanziaria. Il Consiglio Comunale si convoca solo per questioni di ordinaria amministrazio-ne o per tamponare le questioni legate alla tenuta dei conti. E' passato �nanche in secondo ordine la chiu-sura dell'unico cinema cittadino. Manca quello scatto di orgoglio della classe dirigente che fa immaginare la città come protagonista sul comprensorio. Nei giorni scorsi , tanto per citare qualche esempio, hanno tenuto banco argomenti come gli stipendi dei forestali e dei lavoratori che assistono gli anziani. Il fatto che i politici si siano vantati di aver assicurato le risorse ( dovute e previste già nei programmi) a queste persone, la dice lunga sulla capacità di saper interpretare le vere esigenze del territorio. Il nuovo anno, quindi, dobbiamo augurarci che possa far registrare un'inversione di tendenza nell'attività e qualità dell'azione politica e amministrativa locale. Auguri a tutti.

Vincenzo Grasso

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La parola di Dio nella vita del credente è un tema ormai familiare alla tradizione spirituale della Chiesa. «La parola di Dio - diceva S. Ambrogio - è la sostanza vitale della nostra anima; essa la alimenta, la pasce e la governa; non c'è altra cosa che possa far vivere l'anima dell'uomo, all'infuori della parola di Dio» .«Nella parola di Dio - aggiunge la Dei Verbum - è insita tanta e�cacia e poten-za, da essere sostegno e vigore della Chiesa, e per i �gli della Chiesa saldezza della fede, cibo dell'anima, sorgente pura e perenne della vita spirituale» (n.21). «È necessario – scriveva Giovanni Paolo II nella Novo millennio ineunte - che l’ascolto della Parola diventi un incontro vitale, nell’antica e sempre valida tradizione della lectio divina che fa cogliere nel testo biblico la parola viva che interpella, orienta e plasma l’esistenza» (n.31). Sul tema si è espresso anche il Santo Padre Benedetto XVI in occasione del Convegno internazionale sulla Sacra Scrittura nella vita della Chiesa: «L’assidua lettura della sacra Scrittura accompagnata dalla preghiera realizza quell’intimo colloquio in cui, leggendo, si ascolta Dio che parla e, pregando, gli si risponde con �duciosa aper-tura del cuore». La nostra ri�essione s’inserisce in questa ricca tradizione, partendo da ciò che su questo punto ci dice la stessa Scrittura. Nella lettera di san Giacomo leggiamo troviamo un primo suggerimento per crescere nella familiarità con la parola di Dio: La prima tappa è dunque l'ascolto della Parola: “Accogliete con docilità la Parola che è stata seminata in voi” (1,21). Accogliere la parola è la prima tappa che abbraccia tutte le forme e i modi con cui il cristiano viene in contatto con la parola di Dio: ascolto della Parola nella liturgia; la lettura personale della Bibbia nella propria casa. In quest’ultima modalità bisogna guardarsi da due pericoli. Il primo è quello di trasformare la lettura personale della parola di Dio in una lettura “impersonale”. San Giacomo paragona la lettura della parola di Dio a un guardarsi nello specchio; ma, osserva Kierkegaard, chi si limita a studiare o le fonti, le varianti, i generi letterari della Bibbia, senza fare altro, somiglia a uno che passa tutto il tempo a guardare lo specchio – esaminandone accuratamente la forma, il materiale, lo stile, l’epoca -, senza mai guardarsi nello specchio. Per lui lo specchio non assolve la propria funzione. La parola di Dio è stata data perché tu la metta in pratica e non perché tu ti eserciti nell'esegesi delle sue oscurità. Non sono i punti oscuri della Bibbia, diceva lo stesso �losofo, che mi fanno paura; sono i suoi punti chiari, perché sono chiamato a viverli. L’altro pericolo è il fondamentalismo: il prendere tutto quello che si legge nella Bibbia alla lettera, senza alcuna interpretazione. È necessa-rio che qualcuno ci guidi nella comprensione del testo biblico. Questo secondo rischio è molto meno pericoloso di quanto possa sembrare a prima vista e l’attuale discussione su creazionismo ed evoluzionismo ne è la drammatica riprova.Di cosa si tratta? Per coloro che praticano la lettura letterale della Genesi e ritengono che il mondo creato qualche migliaio di anni fa, in sei giorni, è così come ora. Tale lettura reca un danno immen-so alla fede. Altri credenti che leggono i racconti di creazione della Genesi sanno che la scienza è in favore di un universo assai più vecchio e che c’é un processo di evoluzione e di selezione naturale. Non c’è da meravigliarsi se molti giovani voltano le spalle alla fede, concludendo di non potere credere in un Dio che chiede loro di rigettare ciò che la scienza insegna loro con tanta evidenza intorno all’universo naturale”. Bisogna evitare i due eccessi nella lettura della Bibbia: fermarsi solo a capire le parole e prendere tutto alla lettera, ambedue, si fermano alla super�cie, trascurando lo Spirito.

Continua

ACCOGLIERE LA PAROLAPer crescere nella familiarita' con la Bibbia

P. Cosimo Pagliara o.carm.

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