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E C O N O M I A E M I L I A - R O M A G N A Focus Nuove prospettive per la chimica ferrarese Export Serbia, nuova frontiera per il business Agroalimentare “Imprese del gusto” La parola all’eccellenza N° 1/2 2010 È operativo il nuovo “pacchetto anti-crisi”. Dal fondo straordinario di garanzia alle misure per favorire le aggregazioni, fino agli incentivi per start-up, export e internazionalizzazione. Intanto, si accende il nuovo portale Si-Impresa La sfida del 2010 si chiama ripresa Settori Artigianato, si cambia La nuova legge quadro Turismo La riviera ha giocato la carta della prossimità

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E C O N O M I A E M I L I A - R O M A G N A

FocusNuove prospettiveper la chimica ferrarese

ExportSerbia, nuova frontieraper il business

Agroalimentare“Imprese del gusto”

La parolaall’eccellenza

N° 1/22010

È operativo il nuovo “pacchetto anti-crisi”.Dal fondo straordinario di garanzia alle misureper favorire le aggregazioni, fino agli incentiviper start-up, export e internazionalizzazione.

Intanto, si accende il nuovo portale Si-Impresa

La sfida del 2010si chiama ripresa

SettoriArtigianato, si cambiaLa nuova legge quadro

TurismoLa riviera ha giocato

la cartadella prossimità

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I l crollo della domanda mondia-le ha particolarmente colpito leimprese della nostra regione chestavano operando con successo

sui mercati internazionali, grazie allacapacità di innovare e di produrrebeni di qualità.Proprio il dato sull’export nel 2009,calato oltre il 23 per cento, percen-tuale che significa il venir meno di 11miliardi di euro sul territorio, foto-grafa in modo chiaro come l’anno dapoco concluso sia stato giustamentedefinito terribile.È una situazione complessa ed ineditanella sua ampiezza che rende difficileipotizzare previsioni di ripresa solida eduratura. Quel che pare evidente è checi vorrà qualche anno per recuperare etornare a livelli antecedenti alla crisi.Dunque, per il 2010, la priorità saràevitare chiusure di imprese, aiutare lefamiglie, tutelare la qualità del lavoro,e soprattutto cercare di fronteggiarel’emergenza occupazione che si stamanifestando come inevitabile epesantissima coda della fase recessiva.Oltre ai posti di lavoro persi (13 milada gennaio a settembre 2009 secondodati Istat) le difficoltà sono espressedall’aumento della cassa integrazioneguadagni ordinaria e straordinariadell’industria che, nel 2009, ha tocca-to quota 39 e 18 milioni di ore auto-rizzate, rispettivamente di tredici esette volte superiore rispetto al 2008.Tuttavia l’Emilia-Romagna ha rettomeglio rispetto ad altrove. In partico-lare, il Patto per attraversare la crisipromosso dalla Regione ha consentitodi salvaguardare la realtà produttiva eoccupazionale, tenendo accesi i moto-ri in attesa della ripresa, mentre lemisure dell’Accordo del maggio 2009sugli ammortizzatori sociali in derogahanno permesso di contenere gli effet-ti della crisi sull’occupazione.La situazione è stata affrontata congrande responsabilità da parte di tutti.Ora c’è preoccupazione per l’effettodegli inevitabili processi di ristruttura-

zione che le imprese dovranno adotta-re per sopravvivere.Occorre l’impegno di tutti per impe-dire che si perdano pezzi di conoscen-za. Ad interventi di sola sopravviven-za, occorre affiancare strategie dimedio e lungo periodo per strutturareil percorso di sviluppo della nostraeconomia.Tutto questo ha bisogno pure di unaleva fondamentale come il credito. Ledifficoltà connesse al ciclo economicorecessivo hanno indotto anche inEmilia-Romagna un significativodeterioramento della qualità del cre-dito, con un indice di nuove sofferen-ze riferito alle imprese. Ora la selezio-ne fra chi domanda credito sarà anco-ra più delicata anche per effetto degliaccordi di Basilea 2.Sotto questo aspetto,sta emergendo semprepiù il ruolo dei Consor-zi fidi come ponte tra lebanche e le imprese.Di fronte ai primisegnali della crisi, leCamere di commerciohanno incrementato lerisorse per garantire,attraverso il sistemadei confidi, risposte immediate ai fab-bisogni di credito a breve delle impre-se. A fronte della difficoltà delle ban-che a trasferire denaro al settore pro-duttivo, la Regione si è mossa tempe-stivamente, alla fine del 2008, con idue Protocolli sottoscritti dai confidi,dal sistema camerale, dall’Abi e dallebanche.Il mondo delle istituzioni, dei confidi,delle associazioni di rappresentanzadelle imprese nella nostra regionehanno dunque tutti lavorato d’inizia-tiva per attenuare gli effetti della crisi.Determinante è stato il ruolo assoltodal sistema dei Confidi che grazie alpercorso di ristrutturazione avviato inquesti anni, si sono confermati decisi-vi per garantire alle imprese il “carbu-rante” per alimentare l’attività.Una delle lezioni che ci lascia questagravissima crisi è, a ben vedere, chel’innovazione finanziaria consistenon tanto nel mettere in campo stru-menti sempre più sofisticati. Servesoprattutto aggiornare e rendere piùefficace ed efficiente il ruolo di stru-menti consolidati, come appunto iconfidi

Mancano all’appello11 miliardi di euro

Un 2010 difficile per un sistema economicoduramente colpito dal crollo dell’export

EDITORIALE

Merito del “Pattoper attraversarela crisi” se impresee lavoro hanno rettomeglio che altrove

* PresidenteUnioncamere Emilia-Romagna

diAndreaZanlari*

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Anno XVI - n. 1-2Gennaio/Febbraio 2010Fuori commercio

Direttore responsabileAndrea Zanlari

Coordinamento editorialeRoberto Franchini (vicedirettore)Ugo GirardiMorena Diazzi

Coordinamento redazionaleContesto Comunicazione srlBarbara GalzignaGiuseppe Sangiorgi

Segreteria di redazione

c/o Unioncamereviale Aldo Moro, 6240127 BolognaTel. 051-637.70.26Fax 051-637.70.50e.mail: [email protected]

Foto Voli società cooperativaVia Ciamician 4, 40127 Bologna

Progetto grafico e impaginazioneContesto Comunicazione S.r.l.via Zucconi, 9041100 ModenaTel. 059-34.63.18Fax 059-29.29.842e.mail: [email protected]

Concessionario per la pubblicitàFranco Pavoncellivia Rosaspina n. 540129 BolognaTel. 051-359933e-mail: [email protected]

StampaLabanti e NanniIndustrie graficheVia G. Di Vittorio, 5-7 -40056 Crespellano (Bologna)tel. 051-96.92.62 - fax 051-96.92.69e-mail: [email protected]

Autorizzazionedel Tribunale di Bolognan° 6285 del 27 aprile 1994

In copertinafoto Voli società cooperativa

SOMMARIOE C O N O M I A E M I L I A - R O M A G N A

Focus FerraraNuove prospettiveper la chimica estense

ExportSerbia, nuova frontieraper il business

Agroalimentare“Imprese del gusto”

La parolaall’eccellenza

N° 1/22010

È operativo il nuovo “pacchetto anti-crisi”.Dal fondo straordinario di garanzia alle misureper favorire le aggregazioni, fino agli incentiviper start-up, export e internazionalizzazione.

Intanto, si accende il nuovo portale Si-Impresa

La sfida del 2010si chiama ripresa

SettoriArtigianato, si cambiaLa nuova legge quadro

TurismoLa riviera ha giocato

la cartadella prossimità

1 EDITORIALEMancano all’appello11 miliardi di euroDI ANDREA ZANLARI

4 IN BREVE

6 PRIMO PIANOLa sfida del 2010si chiama ripresaDI GABRIELE BATTISTI

8 Bandi e procedureSi accende “Si-Impresa“DI GIOVANNI BERTI

9 Approvata la prima“legge comunitaria“DI MARCO CASAMENTI

10 INCHIESTAL’economia ripartema non per tuttiDI NATASCIA RONCHETTI

13 TURISMOLa Riviera ha giocatola carta della prossimitàDI NATASCIA RONCHETTI

16 FINANZATrema la produzioneVolano le spaDI ALBERTO ANDERLINI

18 SETTORIArtigianato, si cambiaOk alla nuova legge quadroDI NICOLETTA CANAZZA

20 EXPORTSerbia, nuova frontieraper il businessDI GIUSEPPE SANGIORGI

22 La motor valleyconquista il PacificoDI SARA SCHEGGIA

24 FOCUSNuove prospettiveper la chimica ferrareseDI GIORGIA MAZZOTTI

28 AEROPORTIGli scali regionaliscommettono sul cargoDI ANTONELLA CARDONE

Mensile dell’Unione regionaledelle Camere di commerciodell’Emilia-Romagnae della Regione Emilia-Romagna

QUADERNI&DOCUMENTIRapporto 2009Osservatorioregionale PPP

31 INNOVAZIONESanità regionaleÈ l’ora dell’e-healthDI ROSSELLA PRESSI

32 SCENARILa Rete Alta Tecnologiaapre al multimediaDI NATASCIA RONCHETTI

34 LAVOROIl calo degli infortuni?Forse è ‘merito’ della crisiDI MARCELLO TOSI

36 AGROALIMENTARE“Imprese del gusto”La parola all’eccellenzaDI GIUSEPPE SANGIORGI

38 SERVIZIFormazione in campoper un welfare di qualitàDI ANTONIO ROSSINI

40 COMMERCIOA Bologna si sperimentail “temporary shop”DI ROSSELLA PRESSI

41 STORIELafer, un successoMade in PiacenzaDI CRISTIANO TASSINARI

42 AZIENDEUn pezzo di motor valleysull’Appennino parmenseDI GIOVANNA CHIARINI

44 Valter Albericiimprenditore dell’annoDI GIANNI SIGHINOLFI

47 SPECIALE LOGISTICALa mobilità delle merci:fattore di cresita economicaINSERTO REDAZIONALE

59 FLASH EUROPA

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Sono Soragna (Pr) con l’80,2%di raccolta differenziata, Monte

San Pietro (Bo) con il 74,4% eFidenza (Pr) con il 62,2% – tutti etre con il sistema di raccolta “portaa porta” – i “Comuni ricicloni”dell’Emilia-Romagna secondol’annuale classifica promossa daLegambiente in collaborazionecon l’assessorato regionale all’Am-biente. I tre comuni sono risultativincitori rispettivamente tra i pic-

coli comuni (con meno di 5 milaabitanti), di medie dimensioni (trai 5 e 25 mila) e con più di 25mila.Al questionario di Legambientehanno risposto – fornendo i datirelativi al 2008 – 123 Comuni del-l’Emilia-Romagna. La novità del-l’indagine è stata l’introduzione,accanto a quella della carta, dellagraduatoria relativa alla raccoltadifferenziata dell’organico. In que-sto settore le migliori performancesono state quelle, ancora con ilsistema porta a porta, di Zibello(Pr) tra i piccoli comuni con 94 kgdi materiale raccolto per abitante;di Argelato (Bo) e Forlimpopoli(Fc), con 126,2 e 123,9 kg per abi-tante e di Cervia (Ra) – in questocaso però con la tradizionale rac-colta stradale – con 80,3 kg dimateriale organico a testa. Per laraccolta di carta sono stati premia-ti Campegine (Re) tra i piccolicomuni con 167,8 kg per abitante;Cavriago (Re), tra i medi con170,4 kg e Piacenza tra le grandicittà con 115,2 kg. In Emilia-Romagna la raccolta differenziatadei rifiuti urbani ha raggiunto lasoglia del 50%.

BOLOGNALEGACOOPPREMIAI BILANCI VIRTUOSI

Due imprese della regionesono state premiate nel-l’ambito dei premi Qua-drofedele 2009 riservati aimigliori bilanci d’esercizioe sociale delle cooperativeaderenti a Legacoop. Sitratta della 3Elle di Imola(Bo) per il bilancio d’eser-cizio (10ª edizione) e dellaCoop Adriatica di Villano-va di Castenaso (Bo) perla seconda edizione di“best”, migliori bilancid’esercizio e sociale. Un

riconoscimento anche allaCooperativa Sociale Itacadi Pordenone (bilanciosociale). L’iniziativa, pro-mossa dall’Airces – Asso-ciazione Italiana RevisoriContabili dell’EconomiaSociale – si è conclusa conla consegna dei premi daparte di Giuliano Poletti,presidente di LegacoopNazionale (patrocinante)ed Enea Mazzoli, presi-dente della giuria.

MODENACREMONINIINVESTEIN RUSSIA

Inalca Jbs (Gruppo Cremo-nini e Jbs) ha inaugurato aMosca un nuovo comples-so produttivo e distributi-vo, con il brand “MarrRussia”. Il nuovo comples-so industriale comprendeuna delle più grandi emoderne piattaforme logi-stiche distributive dellaRussia per la distribuzionedi prodotti alimentari, e unimpianto per la produzionedi hamburger, dotato delletecnologie più avanzate.

Progettato da Tecnostar-due, azienda di Inalca Jbs, èstato realizzato aOdinzovoin una posizione strategicanelle vicinanze del granderaccordo anulare di Mosca.Il nuovo complesso sorgesu un’area di 25mila mq, sisviluppa su tre piani per26mila mq di superficiecoperta, darà lavoro a circa400 persone e ha richiestoun investimento di 100milioni di euro, completa-mente autofinanziati.All’orizzonte un ulterioreinvestimento per la costru-zione di un impianto dimacellazione nella regionedi Orenburg.

REGGIO EMILIAFORTLAN DIBILEADERNEGLI “ISOLANTI”

Tra Bibbiano e S.Polo, nelreggiano, è nato un nuovopolo specializzato nella pro-duzione di materiali isolantitermici e acustici. La fusionetra la Di-Bi di Bibbiano, laFortlan di S.Polo d'Enza e laFortlan Progetto Edilizia hadato vita alla Fortlan Dibi:fatturato di 30 milioni dieuro, 80 addetti e 40 agen-ti commerciali. GiovanniBrini è il presidente, Giaco-mo Delia il vice e EnnioDelia l’ad. L’aggregazione

I Comuni sul podio hanno scelto la raccolta “porta a porta”

Tra Parma e Bolognai “virtuosi” del riciclo

La Regione Emilia-Romagna ha acquisito il 5,8% delleazioni di Rimini Fiera, in eguale misura da quelle diProvincia e Comune di Rimini per un importo comples-sivo pari a nove milioni di euro. A fine primavera saràufficializzato l’ingresso di un rappresentante dellaRegione nel Consiglio d’Amministrazione di Rimini Fierain concomitanza con il rinnovo dello stesso cda del-l’expò. L’operazione, che manterrà inalterati gli equilibridelle quote tra pubblico e privato, va nella direzione diuna alleanza regionale, visto che viale Aldo Moro è giàpresente nel capitale sociale di Bologna Fiere.

Un altro passo verso l’“alleanza regionale”La Regione entra in Rimini Fiera

Si è aperto il 10 febbraio scorsoil nuovo bando per l’accesso

diretto all’incubatore d’impreseInnovami di Imola. Una grandeopportunità per giovani ricercato-ri, professionisti, dipendenti dispo-sti a tentare la strada dell’autoim-prenditorialità, trasformando unabuona idea in un’impresa profit-tevole.Diversi i servizi a disposizione delleaziende incubate. A cominciareda un pacchetto di servizi base aquelli ad alto valore aggiunto, chel’incubatore eroga, su richiesta,anche grazie a convenzioni consoggetti esterni. Infine un “busi-ness angel” dedicato, in grado diaiutare l’impresa ad allacciarecontatti con il mercato di riferi-mento. Inoltre le imprese avrannol’opportunità di associarsi aInnovami. La prima scadenzaintermedia per la presentazionedei business plan è fissata al pros-simo 31 marzo, la seconda il 30giugno, l’ultima scadenza è fissa-ta al 15 dicembre 2010.Per info: www.innovami.it.

OpportunitàImola, bandoper accedereall’incubatore

Fiere

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IN BREVE

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tra le aziende delle famiglieDelia, Brini e Cantarelli èorientata allo sviluppo sulmercato dell’edilizia e delleapplicazioni industriali nellacoibentazione.

PARMASAINT-VICENTSCEGLIEBONATTI

È stata siglata la convenzio-ne per il project financingtra il Comune di Saint-

Vincent e la società Bonattidi Parma che dà l’avvio allarealizzazione da parte del-l’impresa emiliana degliinterventi (circa 20 milionidi euro) per la riqualificazio-ne delle terme del centrovaldostano e dell’HotelSource, che saranno gestitedalla Bonatti per 30 anni,come da contratto. Nelprogetto figura anche larealizzazione di un centrobenessere. La Bonatti spa èstata scelta nel novembredel 2007 dopo una garabandita dal Comune diSaint-Vincent, proprietarioe per molti anni gestorediretto delle terme.

ASSOCIAZIONIA MODENA,È NATOIL G. I. 11

Si chiama G.I.11 ed è unacronimo facile da memo-rizzare per dare immediatariconoscibilità al neonatocoordinamento dei GiovaniImprenditori (under 40)delle 11associazioni impren-ditoriali modenesi dell’indu-stria, dell’artigianato, delcommercio, della coopera-zione e dell’agricoltura. Ilnuovo organismo è statopresentato da tutti i rap-presentanti delle associa-zioni: Cristian Aldrovandi

(Anga), Davide Malagoli(Confindustria), FrancescoBarbieri (Cia), Paolo Vin-cenzi (Cna), Paolo Cavaz-zuti (Coldiretti), FrancescoApparuti (CONFAPIpmi),Matteo De Pietri (AscomConfcommercio), AlbertoVaccari (Confcooperative),Simone Testa (Confeser-centi), Matteo Spaggiari(Lapam Federimpresa),Luigi Manfredi (Lega-coop). Il coordinamentoha statuto e simbolo pro-pri, un sito internet dedica-to. Paolo Vincenzi, presi-dente dei Giovani impren-ditori CNA, è il primo por-tavoce del G.I.11 che si

propone come punto diriferimento per sviluppareidee imprenditoriali. Tra leprime attività, l’individua-zione di strumenti in gradodi sostenere l’imprenditoriagiovanile e un programmadi iniziative dedicate.

I riconoscimenti della Camera di commercioPremiate 201 impresee Bologna Metropolitana

TurismoConfcommerciocrea lo “Zainettodel buon ricordo”

ServiziRete cameralein crescitanel modenese

Nasce da un’idea di Confcom-mercio Emilia Romagna, assie-

me alle sue federazioni di settore econ il supporto tecnico-operativo diEmilia-Romagna Incoming, il pro-getto “Zainetto del buon ricordo”:un contenitore di qualità per i pro-dotti tipici dell’enogastronomiaregionale. Grazie all’iniziativa, sup-portata da un marchio registratoomonimo, gli operatori potrannooffrire lo zainetto ai loro ospiti aricordo di un soggiorno in Emilia-Romagna, ma anche in occasione difestività o eventi sul territorio.Strutture ricettive e pubblici esercizipotranno quindi diventare luoghidella cultura enogastronomica: ilprogetto punta a favorire l’integra-zione tra sistema dell’ospitalità eproduzione agroalimentare.

Sono 201 le imprese bolognesi che hanno ricevuto il“Premio per l’Impegno Imprenditoriale e il Progresso

Economico”, un pubblico riconoscimento attribuito dallaCamera di commercio agli imprenditori che da lungo perio-do concorrono con la loro attività allo sviluppo economicodella provincia. Un riconoscimento speciale è andato inoltrea 53 giovani imprenditori che hanno raccolto il testimonedell’attività di imprese di lunga tradizione. Tra le imprese chehanno ricevuto il diploma di benemerenza, la più antica haavviato ufficialmente l’attività nel 1840 (la gioielleriaColtelli), ma per tante altre la storia comincia ancora primache Palazzo della Mercanzia iniziasse a registrare ufficial-mente tutte le attività economiche, come è il caso dellaDrogheria della Pioggia, le cui origini risalgono al seicento.In occasione della cerimonia la Giunta della Camera di com-mercio ha conferito un Premio Speciale a FinanziariaBologna Metropolitana, che è stato ritirato dal presidenteFederico Castellucci, “per la qualità dell’attività svolta nellarealizzazione di interventi significativi per l’assetto urbanodel territorio”.

La Camera di Commercio diModena e l’Unione dei Comuni

Modenesi Area Nord hanno avvia-to una collaborazione per l’eroga-zione di servizi camerali (certifica-zioni, visure, visti per l’estero ealtro) nella sede dello SportelloUnico Attività Produttive (SUAP)dell’Unione a Mirandola. Salgonocosì a cinque gli sportelli dellaCamera dislocati sul territorio pro-vinciale per essere ancora più vici-ni alle imprese. Oltre a Mirandola,sono in funzione gli uffici decen-trati di Sassuolo, Carpi, Vignola ePavullo nel Frignano.Dal 1 gennaio 2010, SportelloTredella Provincia di Modena eSportello Genesi della Camera diCommercio si sono unificati, sullabase dell’accordo quadro tra i dueenti per un sistema integrato diservizi, dando vita ad un solopunto di informazione su procedu-re di start up, incentivi e contributipubblici per imprese, neo impresee lavoratori autonomi. Il nuovosportello si trova in Camera diCommercio.

Bologna

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Quasi 70 milioni di euro peraiutare la ripresa dell’econo-mia regionale attraverso ilsostegno al credito, alle reti di

imprese, alle nuove aziende innovati-ve e alle cooperative, alla presenza suimercati internazionali. E in più ilnuovoportale telematico per le impre-se, nell’ottica di semplificare e velociz-

zare tutte le pratiche e iprocedimenti ammini-strativi necessari alleattività economiche.“I cinque nuovi bandiintroducono importantinovità– sottolineaMore-naDiazzi, direttore gene-rale Attività produttive,commercio, turismodellaRegione Emilia-Roma-gna – a cominciare dalla

scelta di sostenere la collaborazioneproduttiva delle imprese, vere e pro-prie reti basate sull’integrazione deiprocessi legati in particolare allo svi-luppo dei prodotti, delle lavorazionie della logistica integrata, che siaffiancano alle misure, sempre informa aggregata, per l’internaziona-lizzazione delle imprese”. Ma anchesostegno ai finanziamenti a breve-medio termine destinati al sistemaproduttivo, “per garantire liquiditàattraverso il fondo di co-garanzia sucui la Regione ha già destinato 50milioni di euro e che consentirà l’ero-gazione di 1,5 miliardi di euro annuigarantiti dai Consorzi fidi, a condi-zioni di costo vantaggiose per le

6

È operativoil nuovo pacchetto

anti-crisi,per sostenere

imprese e sviluppo

PRIMO PIANO

imprese”. Tutto questo dopo un 2009difficile che ha visto l’Emilia-Roma-gna, nonostante tutto, reggere megliodi altri i colpi della crisi, con le impre-se che hanno assunto gli obiettivi del“Patto per attraversare la crisi”, evi-tando licenziamenti e dimostrandocosì grande responsabilità sociale. Peril 2010 la sfida si chiama ripresa che,per una regione undicesima inEuropa per quanto riguarda produ-zione industriale e addirittura quartaper quanto attiene la meccanica,dovrebbe passare dal sostegno all’in-novazione, alle reti di imprese, allacollaborazione produttiva e proget-tuale, ai servizi.Mettere in condizioni il sistema pro-duttivo regionale di competere sulpiano della qualità e dell’innovazio-ne. In questa direzione vanno le misu-re anti-crisi predisposte dalla RegioneEmilia-Romagna. Un piano strategi-co, dunque, per favorire il consolida-mento di un sistema produttivo ingrado di rafforzare la propria capa-cità di stare sul mercato e di innovare

aumentando la massa critica delleaziende anche attraverso i processi direte e di aggregazione fra le imprese.

Fondo di Co-garanzia50 milioni

La Regione Emilia-Romagna istitui-sce un fondo di co-garanzia per favo-rire l’accesso al credito da parte delleimprese. Il fondo, che avrà una dota-zione di risorse regionali di 50 milio-ni annui, opererà per garantire inter-venti tesi a favorire la liquidità dibreve e medio termine, il sostegnoagli investimenti produttivi, la capi-talizzazione, il finanziamento dei pre-stiti partecipativi, la ristrutturazionedel debito delle imprese.Il fondo opererà in sinergia con altrifondi messi a disposizione daiConsorzi fidi regionali dell’artigiana-to, dell’industria e della cooperazio-ne (25 milioni di euro). Il volume digaranzia che verrà attivato sarà paria circa 750 milioni di euro per uncorrispondente volume di credito di

Evitati i licenziamenti di massa. Ora bisogna ripartire, puntando su qualità e innovazione

La sfida del 2010si chiama ripresa

70 milioni di europer mettere in condizioni

il sistema produttivo regionaledi competere sul piano

della qualità e dell’innovazione

diGabrieleBattisti

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circa 1,5 miliardi di euro. Il volumedella garanzia consentirà alle impre-se di ottenere le migliori condizionidi mercato in termini di costi diaccesso al credito.

Reti di Imprese4 milioni

La Regione Emilia Romagna intendesostenere contratti di rete tra impresefinalizzati alla collaborazione pro-duttiva, progettazione, logistica e ser-vizi connessi. Gli interventi sonorivolti al consolidamento e allo svi-luppo di reti esistenti nonché allacreazione e allo sviluppo di nuovereti di imprese. Saranno finanziatiprogetti di consolidamento di sistemidi subfornitura, di ampliamentodella capacità produttiva, di miglio-ramento delle performance ambien-tali, innovazione, qualità ecc.È previsto un contributo del 50%dell’investimento effettuato fino adun tetto di 150mila euro per proget-to. Verranno finanziati principal-mente investimenti materiali, imma-teriali, e per il personale dedicato.Saranno messi a disposizione per ilbando 4 milioni di euro. Il numerominimo delle imprese partecipantialla rete sarà di 3, ma potranno pren-dere parte alla rete anche grandiimprese e imprese commerciali ope-ranti fuori regione, anche se nonpotranno essere destinatarie del con-tributo. La scadenza del bando è pre-vista per il 30 aprile 2010.

Start-up innovativi2 milioni

Il bando “Sostegno allo start-up dinuove imprese innovative” sostiene icosti di avvio e di primo investimen-to per nuove imprese ad elevato con-tenuto di conoscenza, basate sullavalorizzazione economica dei risulta-ti della ricerca e sullo sviluppo diprodotti e servizi basati sulle nuovetecnologie. In particolare l’attività èrivolta agli spin-off universitari edegli enti di ricerca, alle nuoveimprese nate nell’ambito dei labora-tori della Rete Alta Tecnologiadell’Emilia-Romagna, e più in gene-rale a nuove imprese in settori ad altatecnologia. Con tale intervento ven-gono sostenuti gli investimenti neces-

sari nella fase di avvio o progetti diinvestimento per la crescita e l’espan-sione dell’impresa nella fase di start-up e sviluppo dell’impresa. Il contri-buto sarà al massimo del 70% del-l’investimento previsto nella formadel “de minimis” in conto capitalefino ad un massimo di 100mila euro.La scadenza del bando per le nuoveimprese è prevista per il 31 maggio2010, con compilazione telematica.

Sostegno all’export11 milioni

Sostegno ai percorsi di internaziona-lizzazione delle Pmi attraverso i con-sorzi all’export e le forme aggregated’impresa per puntare alla valorizza-zione delle sinergie insite nei legamidi filiera e di distretto e alla coopera-zione funzionale delle imprese.Il bando per le ATIMisura 5.2D, cheper il 2010mette a disposizione com-plessivamente risorse per 8 milioni dieuro, sostiene l’aggregazione tempo-ranea d’impresa per un minimo di 6aziende che vogliano entrare in mer-cati esteri sia europei che extra Ue.Finanzia fino al 50% delle spese, daun minimo di 25mila euro ad unmassimo di 200mila euro. Allo stessomodo, con 3 milioni di euro, verràattivato il Bando 5.2.C per i consorziexport, che finanzia progetti di inter-nazionalizzazione delle Pmi e delleimprese artigiane.La scadenza del bando per le ATI(Misura 5.2 D) è prevista per il pros-simo 7 luglio 2010. La scadenza delbando per i consorzi export (Misura5.2 C) è prevista per il prossimo 21aprile 2010.

Nuove imprese cooperative1 milione

Il bando si rivolge alle nuove impresecooperative e ai consorzi, costituitinegli ultimi due anni, fra cui le nuoveaziende cooperative nate da lavorato-ri e lavoratrici di aziende in crisi, ocon attività lavorativa precaria,discontinua o in stato di disoccupa-zione. Finanzia le spese per la costitu-zione dell’impresa e le spese di primoimpianto, per un importo massimodel contributo pari a 50mila euro inconto capitale, con scadenza il prossi-mo 14 maggio 2010.

Aree ecologicamenteattrezzate, 64 milioni

Oltre alle misure di sostegno direttoalle imprese la Regione, per sostene-re lo sviluppo competitivo del siste-ma produttivo, ha promosso, oltreagli strumenti di agevolazione direttadelle imprese, anche la realizzazionedi aree di insediamento produttivoindustriale e artigianale, in particola-re di aree ecologicamente attrezzate.Si è conclusa a gennaio la fase dinegoziazione tra la Regione e leProvince per l’individuazione dellearee. Sono 30 le aree che verrannofinanziate. Le risorse messe a disposi-zione nel 2009 sono 64 milioni dieuro di cui oltre 50 milioni di europer interventi in campo energetico e13 milioni di euro in campo ambien-tale. Gli interventi previsti riguarda-no prevalentemente reti di teleriscal-damento, impianti di cogenerazionee fotovoltaici.

Tecnopoli129 milioni

Dieci tecnopoli, 46 laboratori, 7 cen-tri per l’innovazione. Questa la rispo-sta dell’Emilia-Romagna per portarela nostra regione al passo con lerealtà più avanzate d’Europa in ter-mini di investimenti in innovazione ericerca industriale. All’“operazionetecnopoli” la Regione ha destinato129 milioni, che diventano 234 som-mati ai contributi da parte di ateneied enti locali, 68 dei quali servirannoper la costruzione delle nuove infra-strutture, 54 per l’acquisto di attrez-zature scientifiche. Infine 112 milionia copertura dei contratti di 520nuovi ricercatori. Sei le “piattaformetecnologiche” sulle quali lavorerà lanuova Rete dei laboratori per laricerca industriale, coordinata daAster: alta tecnologia meccanica enuovi materiali, agroindustria,costruzioni, scienze della vita, ener-gia e ambiente, Ict, design & multi-media. I dieci tecnopoli sorgerannoin aree già identificate ed espressa-mente dedicate alla ricerca industria-le in tutte le principali città dellaregione, sfruttando le potenzialità dicampus scientifici e universitari oriqualificando importanti aree e sitiindustriali

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T ra le novità più rilevanti alivello regionale per il 2010e parte integrante del pac-chetto anti-crisi predispo-

sto dalla Regione Emilia-Roma-gna c’è il nuovo portale Si-Impresa(www.emiliaromagna.si-impresa.it)che ospiterà al proprio interno anchelo “Sportello unico telematico per le

Attività Produttive”.Si tratta di un portaledi facile accesso per leimprese, che ha al suointerno tutte le infor-mazioni sul sistemaeconomico regionale,sulle opportunità per leimprese e sui serviziofferti dalla Pubblicaamministrazione pervia telematica, con

enormi vantaggi per le aziende cherisparmieranno tempo e denaronell’acquisizione delle informazionie nello svolgimento delle praticheburocratiche.Un ruolo centrale per il nuovo spor-tello on line e per il nuovo portale è

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Il nuovo serviziopermetterà di gestire

in modo agevoletutti i procedimenti

amministrativi

diGiovanniBerti Enormi i vantaggi per le aziende, che avranno rapido accesso a tutte le informazioni

Bandi e procedureSi accende “Si-Impresa”

giocato dal Coordinamento regiona-le degli Sportelli unici per le attivitàproduttive, gestito a sua volta dalservizio Sportelli unici della Regione:una rete regionale composta da 350sportelli unici e dai Coordinamentiprovinciali Suap.Un servizio, quello degli sportelliunici degli enti locali, che ogni annosi occupa di circa 25mila procedi-menti amministrativi per le imprese.Sul nuovo portale regionale per leimprese troverà quindi spazio lacostruzione e messa a disposizionedella nuova piattaforma informaticaper il “Suap on-line dell’Emilia-Romagna”, che informatizzando iprocedimenti amministrativi, su cuiopera ogni sportello unico, renderàdisponibili alle imprese servizi on-line, garantendo l’integrazione tra lanuova piattaforma e le soluzioni giàadottate dai Comuni.Il contenuto della banca dati è costi-tuito da 350 interventi, detti anche“endoprocedimenti”, che riguarda-no gli ambiti tematici ambientale,edilizio e produttivo, censiti e condi-

visi a livello regionale, attraversol’apporto dei Coordinamenti provin-ciali Suap e delle singole realtà deiSuap locali, nell’ambito del Tavolo dicoordinamento regionale Suap. Labanca-dati contiene, in relazione aisingoli procedimenti, indicazionedella normativa applicabile, degliadempimenti procedurali, dellamodulistica, nonché dei relativi alle-gati da utilizzare uniformemente nelterritorio regionale. La banca-daticontiene, altresì, le indicazioni dellanormativa e degli elementi procedu-rali specifici dei singoli enti locali.Grazie alla composizione di questabanca dati, sarà possibile copriretutte le circa 150 procedure ammini-strative di cui l’impresa può averbisogno nella sua quotidianità.Una misura, quella dell’istituzionedello nuovo portale Si-Impresa, cheporta a compimento la necessità, giàrecepita anche a livello di singoli Entilocali e già sperimentata attraversol’attuale rete degli Sportelli unici, disnellire tutte le procedure ammini-strative e di migliorare l’efficienzadella Pubblica amministrazione atutti i livelli, per favorire investimen-ti pubblici e privati. Lo Suap consen-te infatti, unificando i procedimenti,anche la semplificazione delle proce-dure di accesso da parte delle impre-se ai servizi erogati dagli stessi Entilocali.Procedimenti il più possibile unitari,eliminazione di duplicazioni di pas-saggi e adempimenti non strettamen-te indispensabili. Questo è lo Suapche, da oggi, trova il proprio puntodi riferimento, a livello di coordina-mento regionale, nel nuovo portaleSi-Impresa. “Nello sportello Si-Impresa troveranno spazio anche inuovi bandi on-line che avrannoampia sperimentazione già a partiredal 2010 e che renderanno più sem-plice il rapporto fra le imprese e laRegione”

PRIMO PIANO

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Dalla formazione delle norma-tive comunitarie alla loroattuazione. Un percorso chevede le Regioni europee pro-

tagoniste e che, per l’Emilia-Roma-gna in particolare, si è appena tra-dotto nell’approvazione, da partedell’Assemblea regionale, del proget-to di legge di iniziativa della Giunta“Norme per l’attuazione della diret-tiva 2006/123/CE relativa ai servizidel mercato interno e altre normeper l’adeguamento all’ordinamentocomunitario. Legge regionale comu-nitaria per il 2010”.Si tratta in pratica della prima leggecomunitaria della Regione Emilia-Romagna, predisposta in attuazionedel procedimento disciplinato dallalegge regionale 16/2008, che regola lapartecipazione della Regione alla for-mazione e attuazione del dirittocomunitario. Tra i punti salienti delprovvedimento, il recepimento dellaDirettiva Servizi, con la qualeBruxelles intende creare le condizioniaffinché i prestatori di servizi abbianola possibilità concreta di stabilirsidefinitivamente in uno Stato membrodiverso da quello di appartenenza, odi esercitarvi in modo occasionale lapropria attività. Una svolta radicale,dunque, per quanto riguarda il “regi-me autorizzatorio”, che può restarein vigore nei singoli Stati membri soloin quanto non discriminatorio e giu-stificato damotivi di interesse genera-le, tassativamente elencati dallaDirettiva stessa. Diversamente, perprestare la propria opera in un qual-

siasi Stato membro, basterà la“Dichiarazione di inizio attività”, adefficacia immediata.Queste le innovazioni principali con-tenute nella legge.Per le strutture ricettive turistiche, siestende la “Dia differita”, già previ-sta per le strutture extra alberghiere,alle strutture alberghiere, per le qualiin passato era prevista l’autorizzazio-ne. Per quanto riguarda le professio-ni legate al turismo, viene eliminata lafigura dell’“animatore turistico”,mentre la professione di guida turisti-ca potrà essere esercitata sull’interoterritorio regionale, in coerenza conla stessa Direttiva Servizi. Particolarinorme interessano maestri e scuole disci: i primi potranno esercitare la pro-pria professione in Emilia-Romagna,indipendentemente dal Paese comu-nitario di provenienza. Stesso discor-so per le guide turistiche, a cui saràsufficiente l’iscrizione al relativo alboregionale a seguito di Dia con effettoimmediato. La stessa Dia potrà vale-re per l’apertura di una scuola di sci,eliminando così il precedente regimeautorizzatorio. Restano le autorizza-zioni – per ragioni di tutela del con-sumatore – per quanto riguardaagenzie viaggi e di turismo, anche sesi introduce la regola del silenzioassenso (mentre sedi secondarie ofiliali potranno essere avviate tramitela “Dia differita”, con la possibilità diaprire l’attività non immediatamentema a 30 giorni dalla presentazionedella dichiarazione).Importanti novità anche per quanto

riguarda il mondo del commercio: lanuova legge introduce la Dia imme-diata per l’attività svolta negli “eser-cizi di vicinato” e per le forme spe-ciali di vendita al dettaglio (spacciaziendali, vendita per corrisponden-za, televendite o vendita porta aporta). Restano invece – anche inquesto caso per ragionidi tutela dell’utente – leautorizzazioni relativeall’apertura degli stabili-menti termali, introdu-cendo anche qui, tutta-via, il regime del “silen-zio assenso”. Basteràinvece la Dia ad effettoimmediato per tutta unaserie di attività chevanno dai servizi di trasporto funebrefino al commercio, l’allevamento o lacustodia di animali da compagnia.È la stessa nuova “legge comunita-ria”, poi, all’articolo 2, a definire loSportello unico per le attività produt-tive (Suap) come unico punto diaccesso per tutti i soggetti che avvia-no ed esercitano un’attività produtti-va. Fattispecie subito richiamataall’art. 3, che disciplina lo Sportellounico telematico e la Rete regionaledei Suap, quale organizzazione dedi-cata per il collegamento telematicodegli sportelli unici istituiti nellaRegione, nonché per la trasmissionein via telematica di documenti tra gliSuap e gli altri enti che intervengononei procedimenti. La stessa leggeattribuisce alla Regione il ruolo dicoordinamento della rete

Importanti novitàper quanto riguardail mondo dei servizie delle professioniad esso collegate

La Regione da oggi partecipa sia alla formazione sia all’attuazione del diritto Ue

Approvata la prima“legge comunitaria” d

iMarcoCasamenti

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Stremate dalla crisi economi-ca. Ma pronte a cogliere iprimi segnali di ripresa chearrivano dai mercati oltre-

confine, con un rilancio dell’export.L’economia mondiale si sta lenta-mente rimettendo in moto e leimprese emiliano-romagnole si pre-parano ad affrontare una dura risa-

lita, ancora piena diincognite. La maggiorepaura ora, archiviatol’annus horribilis del2009, è che l’instabilitàdel sistema finanziario– ma anche l’assenza diuna pianificazionedegli interventi a favo-re dell’economia e unarestrizione dell’accessoal credito bancario –

possano soffocare sul nascere lesperanze di ripresa sostenute dauna prima inversione di rotta sulfronte della domanda estera.Se per la “food valley” della regio-ne (il settore alimentare è statoquello meno colpito dalla crisi) siprospetta già un buon recupero,indicatori positivi arrivano anche

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INCHIESTA

Grande cautelatra gli imprenditori:

si teme ancorala necessità di pesanti

ristrutturazioni

Dopo un 2009 con crollo dei fatturati fino al 40%, sono diversi i settori in reale ripresa

L’economia riparteMa non per tuttid

iNatasciaRonchetti

da quello farmaceutico e chimico,mentre il tessile e l’abbigliamento,in crisi endemica da anni, manife-stano qualche timido cenno di recu-pero anche in questo caso grazie auna crescita della domanda dall’e-stero, soprattutto dal mercatorusso. E nonostante i settori dellameccanica, della ceramica e dell’e-dilizia continuino a manifestare dif-ficoltà, alcune aziende hanno rico-minciato a mettere a segno unaumento degli ordinativi e del volu-me della produzione. Per ora ciòche si raccoglie tra le imprese è lasensazione di un moderato e pru-dente ottimismo, dopo un anno nelquale hanno visto crollare i fattura-ti fino al 40%.Un ottimismo cauto che non portaperò ad escludere una riorganizza-zione del sistema produttivo, e conesso un impoverimento del tessutoimprenditoriale, con la fuoriuscitadal mercato delle imprese, soprat-tutto quelle di piccole dimensioni,che hanno pagato alla difficilissimasituazione economica internaziona-le il prezzo più alto. “La crisi – diceil responsabile regionale di Cna

produzione Paolo Preti – è ancoraprofondissima e le aziende chehanno maggiormente mostrato lacorda nel 2009 non ne stannoancora uscendo. L’occupazione è aiminimi e il ricorso agli strumenti disostegno al reddito è ancora moltoalto: non abbiamo visto un calosignificativo dell’utilizzo degliammortizzatori sociali. Questoimplica il pericolo di una fuoriusci-ta dal mercato delle aziende chesoffrono da tempo. Dobbiamoanche fare i conti con il negativocombinato disposto costituito dallacrisi e dall’età anagrafica delleimprese, che è molto alta e cheporta molti imprenditori ad alzare

Luca Rossi, vicedirettoredi Confindustria regionale“Per noi un passaggio

fondamentale è la ricostruzionedel circuito di collaborazione

tra banche e aziende”

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“Il nostro impegno per fronteggiare la crisiè stato notevole e si è sviluppato con un

aumento molto alto dell’operatività che ciha visto intervenire con quasi 13mila finan-ziamenti, in prevalenza finalizzati alla liqui-dità aziendale e al consolidamento di posi-zioni debitorie nei confronti del sistemabancario”. A parlare è Sergio Capatti, presi-dente di Unifidi che – promosso da Cna eConfartigianato, con il sostegno dellaRegione Emilia Romagna – oggi è il primoconsorzio fidi in Italia, con quasi 100milasoci e un patrimonio di 70 milioni di euro.L’anno scorso ha deliberato il 43% di finan-ziamenti in più rispetto al 2008, per oltre911 milioni (più 57%), garantiti per 346milioni (più 52%).La nascita di Unifidi ha coinciso con l’e-splosione della crisi economica...“Noi ci siamo subito attivati, in particolarefin dal dicembre del 2008 abbiamo sotto-scritto un protocollo anticrisi promosso dallaRegione e abbiamo partecipato e aderito adiversi tavoli e accordi che si sono sviluppa-ti sul territorio regionale. L’anno scorso lanostra operatività è notevolmente aumen-tata mentre il credito alle piccole imprese,come ha rilevato la Banca d’Italia, è rimastopraticamente fermo. Questo significa chesiamo intervenuti in modo massiccio perconsentire alle imprese i flussi finanziarinecessari per far fronte alla crisi. In questosenso abbiamo anche deciso di aderire allacosiddetta moratoria dei debiti delle piccoleimprese definita nell’accordo nazionale del-l’agosto scorso: una attività che certamenteci impegnerà in modo importante nei pros-simi mesi. Oggi, con un forte interventodella Regione, mettiamo in campo un’azio-ne straordinaria a sostegno del credito alleaziende”.Quali motivazioni hanno spinto la nascitadi Unifidi?“Con l’entrata in vigore degli accordi diBasilea 2 e la definizione della nuova nor-mativa sui Confidi, si era posto il problemadi adeguare l’attività di questi ultimi a favo-re delle imprese alla luce dei nuovi scenari,

identificando la costituzione di consorzi chepotessero rilasciare garanzie che rappresen-tassero le soluzioni più idonee. Oggi lanostra attività di garanzia è rivolta a banchee società di leasing a favore delle impreseassociate. Interveniamo su tutte le formetecniche di finanziamento anche se in pre-valenza garantiamo finanziamenti a mediotermine per investimenti o altre esigenzeaziendali. Il nostro radicamento territoriale èmolto forte. Siamo presenti con una filiale inogni provincia. E grazie ai rapporti cheabbiamo con le associazioni di categoria econ le società di loro emanazione, riusciamoad essere attivi su tutto il territorio regiona-le. La nostra base associativa è costituita ingrande prevalenza da piccole imprese e daaziende artigiane: con le quali la vicinanza,anche fisica, è molto importante. Per questoè nostra intenzione sviluppare strumenti eservizi che consentano di migliorare sempredi più il rapporto con le aziende. La nostracapillarità ci permette di interagire in modopositivo anche con le Camere di commercioe più in generale con tutti gli enti locali”

L’analisi di Sergio Capatti, presidente del “colosso” Unifidi“Il credito bancario era praticamente fermo.Abbiamo garantito liquidità vitali per le Pmi”

L’INTERVISTA

di Natascia Ronchetti

le mani. In assenza di un ricambiogenerazionale dicono: abbiamoconcluso il ciclo, e chiudono”.Per ora, spiegano le associazioni dicategoria, le imprese resistono cer-cando anche di salvaguardare ilivelli occupazionali: non voglionosgravarsi di manodopera formataper non rischiare di essere coltiimpreparati dalla ripresa. Ripresadi cui, pur tra tante cautele, siavvertono, conferma Preti, i primisegnali: “Arrivano dai mercati este-ri, con un rilancio dell’export cheriguarda anche settori maturi comequelli del packaging e della metal-meccanica, che oggi possono trova-re una prima risposta positiva, per-chè in numerosi Paesi il recuperodell’economia sta procedendo piùvelocemente di quanto non avven-ga in Italia: pensiamo a Francia eGermania, che stanno riprendendoquota velocemente”.Uno dei principali timori, adesso, èche la riorganizzazione spinta dallacrisi vada nella direzione di unadelocalizzazione della produzione,e non in quella della tessitura dinuovi rapporti con le aziende dellasubfornitura, sollecitate anch’esse acercare nuovi sbocchi commercialioltreconfine. Un pericolo che perConfindustria Emilia-Romagna siaccompagna al rischio di una restri-zione creditizia. Se per gli industria-li emiliano romagnoli la ripresa èipotecata dal sistema finanziario (lacui instabilità potrebbe pregiudica-re la risalita) sul sistema produttivopesano infatti anche le condizionidi accesso al credito. “Per noi unpassaggio fondamentale – spiegaLuca Rossi, vicedirettore diConfindustria regionale – è la rico-struzione del circuito di collabora-zione tra banche e aziende. Il siste-ma produttivo ha bisogno di credi-

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INCHIESTA

to, anche per finanziare i program-mi di investimento. E nel 2009 èforse mancato da parte degli istitutidi credito il coraggio di ragionaresul medio e lungo termine. In que-sto momento i Confidi sono insosti-tuibili. Ma ora occorre dare concre-tezza a tutti i ragionamenti sull’evo-luzione di Basilea 2. Nel 2010 unaimpresa verrà valutata sulla basedel bilancio 2009 e il rischio è quel-lo di soffocare i primi segnali direcupero: è una questione che deveessere affrontata e risolta dal siste-ma bancario”.Per Confindustria, poi, i segnali direcupero – pure registrati in questiprimi mesi del 2010 – vanno valu-tati con cautela. “I settori più colpi-

ti dalla crisi, come quelli della mec-canica, dell’edilizia e della ceramica,non manifestano un recupero gene-ralizzato – prosegue infatti Rossi –ma ci sono aziende che, in terminidi ripresa degli ordinativi e del volu-me della produzione, mostranosegnali di effettiva inversione del-l’andamento, anche se sull’intensitàdi questi segnali è bene essere moltoprudenti. Veniamo da un anno dicrisi che ha raggiunto il culmine nelsecondo semestre, con crolli fino al40% della produzione: è chiaro cheun incremento dell’1% non è suffi-ciente a prevedere un recupero intempi brevi, ci vorranno alcuni anniper risalire la china. Oggi tuttaviariceviamo segnali di vivacità sulfronte della domanda estera. Ed è

dall’export, che ha sempre trainatola nostra economia industriale, chepuò arrivare la spinta vera allaripresa: registriamo dinamicità sunuovi mercati come quelli dellaCina, del Brasile, dell’India, cheanche se assorbono ancora quotebasse dei volumi di esportazionesono strutturalmente in crescita.L’economia mondiale si sta rimet-tendo in piedi e le aspettative di unrecupero sono concrete”.Alla fine dello scorso anno era statal’indagine congiunturale sull’artigia-nato e la piccola impresa realizzatada Confartigianato Emilia-Roma-gna a confermare che ben pocheaziende si preparavano ad uscireindenni dalla crisi economica. Solo il

26,1% delle imprese intervistateaveva infatti detto di avere risentitopoco o niente della difficile situazio-ne economica internazionale, men-tre più del 21% aveva dichiarato diaver riscontrato maggiori difficoltànell’accesso al credito, a causasoprattutto di una richiesta digaranzie eccessive. Una debacle pre-valentemente per il manifatturiero,le costruzioni e i servizi alle imprese.Oggi invece si assiste a una primainversione di rotta. “L’alimentare,che è un settore anticiclico – osservail presidente regionale di Confarti-gianato Marco Granelli – è quelloche in prospettiva uscirà megliodalla crisi. Anche da quello farma-ceutico riceviamo segnali di vitalità,mentre nel metalmeccanico e nelle

costruzioni percepiamo un certoottimismo, che è il frutto di un recu-pero degli ordinativi”.Resta la situazione di difficoltà,soprattutto sul versante delle liqui-dità aziendali. “Esauriti gli impor-tanti sostegni arrivati dai Confidi,che hanno consentito alla aziendedi affrontare una fase difficilissimae di sopravvivere – prosegue infattiGranelli – oggi il problema dellascarsa liquidità è diventato il piùpressante, e le imprese, arrivatestremate alla fine del 2009, sonopreoccupate. Unifidi ha messo incampo un incremento dell’ operati-vità che ha consentito di sosteneremigliaia di aziende. Ma i Confidiadesso hanno bisogno di esserepatrimonializzati, e su questo confi-diamo in un aiuto da parte dellaRegione: è in questa direzione chesi sta concentrando il nostro sforzo.E per ora continueremo a prosegui-re sulla strada del ricorso agliammortizzatori sociali”.Insomma, la crisi morde ancora maconfortano le previsioni di crescitadel Pil, che nel 2010 dovrebbeaumentare dell’1,6%. “Non ci saràun segno negativo e questo ci auto-rizza a sperare in una ripresa – diceGranelli – anche se ci vorrannoalcuni anni per tornare ai livelli del2007. Ma da subito molte aziendedevono cominciare a focalizzare laloro attenzione oltreconfine, doverileviamo dinamicità”. Per Confar-tigianato sulla strada della ripresapotrebbero però frapporsi alcuniostacoli: ciò che temono maggior-mente le imprese è l’instabilità poli-tica e la mancanza di una pianifica-zione degli interventi a favore del-l’economia. Con l’aggravante dellapreoccupazione per il crollo dellecommittenze pubbliche, con la Pacostretta fare i conti con margini dimanovra sempre più esigui per gliinvestimenti.“Sicuramente i sistemi di aggrega-zione e di filiera – conclude Granelli– saranno fattori imprescindibili,insieme all’innovazione tecnologica,per uscire dalla crisi. Occorreràanche avere prodotti di alta qualitàe investire sulla formazione per vin-cere la sfida sui mercati globali efronteggiare concorrenze agguerritecome quelle della Cina”

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TURISMO

Vicina, accogliente, non troppo costosa. E il 2009 si chiude con un “ottimo” meno 2,7%

La Riviera ha giocatola carta della prossimità d

iNatasciaRonchetti

Il ritorno di fiamma con i turistitedeschi, che l’anno scorso haprodotto un aumento delle pre-senze pari all’1,8% nella sola sta-

gione estiva, sembra destinato adessere confermato anche nel 2010. Edal mercato russo, dopo il crollo ver-ticale delle presenze (meno 17,4%),giungono segnali di recupero chepotrebbero in breve tempo portarealla replica dei grandi numeri deglianni passati, quando sull’economiainternazionale non si era ancoraabbattuta la crisi. Arrivano buonenuove dai più importanti bacini este-ri del sistema turistico emilianoromagnolo. Tanto da indurre gli ope-ratori turistici a sfoderare un pruden-te ottimismo. Ottimismo che tuttavianon neutralizza qualche preoccupa-zione: per l’industria delle vacanzedella regione, uscita quasi indenne loscorso anno da una crisi che hamorso duramente le principali desti-nazioni di vacanza italiane, il 2010sarà anche un banco di prova dellacapacità di riuscire a resistere alla ten-tazione di adagiarsi sugli allori.“Il pericolo più insidioso – dice infat-ti Massimo Gottifredi, presidente di

Apt servizi, l’agenzia di promozioneturistica regionale – dopo un 2009tutto sommato positivo, nonostanteun lieve calo delle presenze.Quest’anno sarà necessario operarecon estrema attenzione, a fronte diuna stagione che si presenta compli-cata”. Gottifredi è reduce dalla Bit, laBorsa internazionale del turismo diMilano (18-21 febbraio), alla qualel’Emilia-Romagna si è presentatacome di consueto forte dei suoinumeri, con oltre 39 milioni di pre-senze solo da maggio a settembresulla costa (delle quali oltre 7,7 stra-niere, più di 31 italiane) e una flessio-ne contenuta, pari al 2,7%: pratica-mente un’inezia se confrontata con laperformance negativa realizzata daaltre località balneari del Paese comela Riviera ligure di Ponente (meno11,3) o le località del mar Ionio(meno 12,8). Contenuta anche rispet-to alla flessione media nazionale, cheha toccato il 6,4%.La costa emiliano romagnola ha gio-cato, vincendo, la carta della prossi-mità, del buon rapporto qualità-prez-zo, di “un’articolazione dell’offertacapace di soddisfare tutte le fasce di

mercato – prosegue Gottifredi –buone carte che dovranno essere gio-cate anche quest’anno, consapevoliche la crisi è ancora forte e che l’im-pegno dovrà essere massimo, che nondovrà essere abbassata la guardia”.Del resto dalla stessa Bit – primaimportante vetrina internazionale delturismo, ha chiuso i battenti con unincremento del 6% degliingressi rispetto aglianni passati – arrivanole conferme: aumenta lavoglia di vacanze lowcost, a causa della diffi-cile situazione economi-ca, e l’offerta turistica siadegua, grazie a unavarietà di proposte turi-stiche mordi e fuggi. Gliitaliani – questa la primaindicazione – non rinunciano allevacanze ma stringono la cinghia.La Regione, per il 2010, ha stanziato30 milioni di euro, dei quali circa 8per l’Apt, 5,6 per le Unioni di pro-dotto e 4 per le Province. Una sommache comprende anche il rifinanzia-mento della legge regionale 40 per lariqualificazione delle strutture ricetti-

Dalla Regionein campo 30 milioniper il 2010. Positivii segnali raccoltialla Bit di Milano

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TURISMO

ve (5,5 milioni). Numeri cui vannoaggiunti i 24 milioni di euro, di risor-se europee, assegnati in gennaio alleimprese del settore per progetti divalorizzazione turistica, e gli 8 milio-ni di contributi per la riqualificazionedelle strutture ricettive (stanziati nel2009), erogati in questo periodo alleaziende.Apt, dal canto suo, è pronta a mette-re in campo un grosso sforzo promo-zionale, con un investimento di 1,5milioni di euro sui mercati di linguatedesca e di 300 mila euro sullaRussia. Nel primo caso per rivolger-si direttamente al consumatore dellavacanze, nel secondo per operazionidi co-marketing con i principali touroperator. E se dalla Gran Bretagna –a causa dell’indebolimento della ster-lina – continuano ad arrivare segnalidi difficoltà, sorprese le potrebberiservare il Benelux, con numeroseopportunità per il turismo plen air, dicui potrebbe avvantaggiarsi la retedei campeggi. Più incognite sembrariservarle il mercato italiano, ancorastretto nella morsa della crisi.“Per quanto riguarda l’Italia – spiegaGottifredi – continueremo a investiresui grandi eventi, come il Wine FoodFestival, la Notte Rosa e il RivieraBeach Games, che generano insiemead una comunicazione positiva unaumento delle presenze. Partiremocon gli spot televisivi su Rai eMediaset, in co-marketing con i par-chi tematici. Rafforzeremo la presen-za sul web, che sta dando risultatiche superano le aspettative, con por-tali dedicati a singoli progetti e conun rapporto stretto con socialnetwork come Facebook. E puntia-mo a implementare la commercializ-zazione via web delle nostre proposteaumentando il carico di offerta daparte degli alberghi. All’estero stia-mo invece individuando nei variPaesi europei i periodi di vacanza sui

quale innestare campagne promozio-nali ad hoc. Certo, un fattore chiavesaranno le condizioni meteorologi-che, variabile fondamentale. Ma afare la differenza sarà anche la corri-spondenza tra giusto prezzo e qualitàdel servizio”. Il tutto all’insegna delloslogan: “Vacanze che vuoi qui puoi”– che l’anno scorso, con Paolo Cevolicome testimonial, si è rivelato vin-cente – e con la consapevolezza delconsolidamento della tendenza allaprenotazione last minute. “Moltoimportante – aggiunge Sandro Lepri,di Trademark Italia – sarà anche laflessibilità. Si sta spersonalizzando ilrapporto tra clienti e albergatori, conla rigidità di questi ultimi su listini epromozioni. Bisogna recuperare lacapacità di essere ospitali a tuttotondo, offrendo anche proposte sumisura, quasi sartoriali”.La ripetizione dei numeri del 2009sarebbe considerato un ottimo risul-tato, accompagnato però da un con-solidamento dei fatturati delleimprese, che lo scorso anno hannoassistito all’erosione dei loro marginidi redditività. Sul tappeto resta ilproblema della riqualificazione del-

l’offerta ricettiva. Ma anche dellaconcentrazione di vacanzieri nei finesettimana, che pone anche problemidi vivibilità. “Abbiamo la sensazio-ne che sia in atto una prudente ripre-sa e che si stia invertendo il trendnegativo – dice il presidente regiona-le di Asshotel-Confesercenti ClaudioDella Pasqua –. Avvertiamo un certofermento nella richiesta di informa-zioni sulle nostre proposte e ci aspet-tiamo un recupero del turismo tede-sco, che per noi è il più importante.Oggi puntiamo sull’offerta di servizisempre più integrati, che vanno daquelli di spiaggia alla prenotazionedel volo, con pacchetti all inclusiveche danno la certezza dei costi chedevono essere affrontati. E quandoparliamo di pacchetti all inclusivefacciamo riferimento a tutta la filie-ra: è un elemento fondamentale. Poistiamo valorizzando tutti i prodottidella nostra regione, a partire daquelli enogastronomici. Adessoanche turisti stranieri ci stanno chie-dendo dei soggiorni per i fine setti-mana legati a questo tipo di eventi:ed è un fenomeno al quale assistia-mo per la prima volta. Resta il fatto

Il tutto all’insegna dello slogan:“Vacanze che vuoi qui puoi”

che l’anno scorso, con Paolo Cevolicome testimonial,

si è rivelato vincente

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che i budget che vengono messi adisposizione del turismo, da partedel pubblico, sono ancora briciole,rispetto a quanto viene messo incampo dai nostri principali competi-tors. Avvertiamo il problema dell’as-senza di una politica nazionale ade-guata”.La preoccupazione, a causa del per-durare della crisi, comunque resta. Ea farsene portavoce è la presidentedegli albergatori di Rimini, PatriziaRinaldis. “I buoni-vacanza che sonostati messi a disposizione, con uninvestimento a livello nazionale di 5milioni di euro, sono stati richiestianche dagli alberghi a 4 stelle e que-sto è un elemento di allarme – diceRinaldis –. Noi continueremo a gio-care la carta dei prezzi, come quelladei pacchetti all inclusive. Ma vadetto che la qualità ha un costo,molti imprenditori stanno riqualifi-cando le strutture e si chiedono sel’investimento avrà un ritorno. NelRiminese hanno fatto domanda diaccesso ai contributi previsti dallalegge 40 sulla riqualificazione dellestrutture ricettive 84 imprenditori. Èun segnale comunque positivo,

significa che c’è ancora vitalità tra leaziende. Ma non bisogna dimentica-re che molti preferiscono dare inaffitto l’albergo perchè hanno unamaggiore redditività, e questo è unproblema che non va sottovaluta-to”.Una forte spinta alla tenuta del set-tore dovrebbe arrivare dai parchitematici, che si sono confermati unodei motori del sistema turisticoregionale. Se Mirabilandia diRavenna – che ha chiuso il 2009 con2 milioni di visitatori – si presentadall’inizio di aprile con nuove attra-zioni, puntando a confermare i gran-di numeri, Aquafan di Riccione, con500 mila ingressi all’anno, investeancora una volta sulla politica delcontenimento dei prezzi a fronte diun aumento della quantità dei servi-zi. “Anche quest’anno – spiega infat-ti il responsabile del marketing diAquafan, Pier Pierucci – riproporre-mo la formula, rivolta alle famiglie,di un ingresso gratuito del quale sipuò usufruire dopo un ingresso apagamento. Oltre agli sconti per ibambini dai 6 agli 11 anni, abbiamoprevisto anche regali ogni sabato per

i bambini da 0 a 5 anni, che già nonpagano il biglietto. Oggi i parchitematici sono prodotti veri, nei con-fronti dei quali c’è grande attenzioneda parte dei turisti. A differenza dialcuni anni fa, poi, si è stabilita unaforte collaborazione con gli alberga-tori: i parchi tematici possono essereanche considerati dei portali chedanno informazioni su tutti gli even-ti e i servizi che ci sono sul territo-rio”

LE CIFRE

Alla costa la parte del leone, con 8 presenze su 10Oltre 51 milioni di turisti hanno scelto l’Emilia-Romagna

Con oltre 51 milioni di presenze e una performance tutto som-mato positiva, nel quadro generale della crisi, il sistema turisti-

co regionale ha chiuso il 2009 registrando la flessione più marcatanel settore delle terme (meno 4%9), a fronte di una tenutadell’Appennino (meno 0,4%) e di un calo più contenuto per le cittàd’arte (meno 2,8%), mentre la riviera ha oscillato tra il meno 2,7%dei mesi estivi e il meno 2,8% del resto dell’anno. Un risultato cheha confermato il peso della costa, che ha assorbito l’82,6% dellepresenze, seguita dalle città d’arte (8,9%), dall’appennino (5,1%)e dalle terme (3,4%). A fare la parte del leone ancora una voltasono stati i turisti italiani, che hanno costituito il 79,2% del movi-mento complessivo, contro il 20,8% degli stranieri.Anche quest’anno la regione si presenta all’appuntamento con lastagione estiva con la forza del suo sistema ricettivo, che può con-tare su oltre 927mila posti letto, dei quali 288 mila negli alberghi.Il primato dell’offerta di posti letto va ancora una volta alla pro-vincia di Rimini, che ne conta quasi 305 mila, seguita a ruota daquella di Ferrara (155.802). Ultima è Piacenza, con quasi 21 milaposti letto. Questo a fronte di oltre 4600 alberghi, dei quali più di

2200 solo nel Riminese, dove è concentrato il 49,5% della ricetti-vità alberghiera della regione.Per quanto riguarda la classificazione si contano ancora sulle ditadi una mano gli hotel a 5 stelle, che sono solo 10, mentre quellia 4 stelle sono 405. La stragrande maggioranza degli alberghi ècostituita dagli hotel a 3 stelle (2.469), mentre sono 1.029 quellia 2 stelle e 489 quelli a 1 stella. I campeggi offrono a loro voltapiù di 103mila posti letto e sono in crescita agriturismi (10.150posti) e bed and breakfast (7.950). Solo sulla costa, si contano214mila letti negli alberghi, 304mila in alloggi privati, 79 mila incampeggi e villaggi turistici. Numeri ai quali vanno sommati quel-li relativi agli stabilimenti balneari, che sono 1.426, con oltre 138mila ombrelloni, 340 torrette di avvistamento, 800 bagnini di sal-vataggio e 4.200 tra mosconi a remi e pedalò. Per il divertimen-to e l’intrattenimento la regione offre 15 parchi tematici, 145 tradiscoteche, dancing e disco bar, oltre a 200 sale giochi, 580impianti sportivi, 60 gallerie d’arte e musei, 800 stabilimenti bal-neari attrezzati per i giochi di spiaggia, 2 mila tra eventi, spetta-coli, sagre e feste locali

di Natascia Ronchetti

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Dopo un 2008 nero, le borsemondiali hanno messo asegno una ripresa spettaco-lare nel 2009, nonostante la

crisi che per tutto l’anno ha penaliz-zato l’economia reale. E le quotateemiliano-romagnole come la mag-gior parte dei titoli di Piazza Affarihanno confermato questa tendenza.

A Milano, l’indice prin-cipale Ftse Mib hasegnato un rialzo del19,5%dafine 2008, conun rimbalzo dell’85%dai minimi toccati amarzo 2009.La capitalizzazione com-plessiva delle societànazionali quotate è arri-vata a 459 miliardi dieuro, pari al 30,4% del

Pil, mentre a fine 2008 era di 375miliardi (23,8% del Pil). Risultatiimpensabili nel periodo a ridossodel fallimento di Lehman Brothers,quando gli investitori di tutto ilmondo temevano la nazionalizza-zione delle istituzioni finanziarie,che avevano ricevuto ingenti aiutipubblici per superare la crisi.Tutto questo mentre le maggiorieconomie, tranne quelle dei grandiPaesi emergenti, come India, Brasilee Cina, segnavano una crescitanegativa con livelli di disoccupazio-ne dal 10% negli Usa al 18% inSpagna. La crisi dei posti di lavoroche ha colpito ovviamente anche leregioni italiane, si è sentita inmaniera differente: sono state leregioni del Centro e del Nord adaccusare l’aumento più marcato deidisoccupati; il Nord Ovest ha vistocrescere il tasso di disoccupazionenel terzo trimestre 2009 al 5,5%dal 3,8% di un anno prima, il NordEst dal 2,9% al 4,6%. La Cgia diMestre, che ha analizzato la situa-zione del lavoro per regione, ha sti-lato una classifica in cui sono pro-

Il 2009 non ha fermato le quotate regionali, trainate dalla ripresa delle Borse mondiali

Sono talvolta fortigli scostamenti

tra le performancedel titolo e la realesalute dell’azienda

anno dalla parmigiana Buongiorno –leader nel mercato del digital enter-tainment su scala internazionale –seguita da Valsoia, che con i suoiprodotti alimentari ha segnato unpiù 96,82% e dal Gruppo Trevi diCesena, operante nel settore edile,con un più 82,18%. Sul versanteopposto si trovano l’azienda di modaMariella Burani, che anche a causadella vicenda legata al fallimento delgruppo, ha registrato un meno75,2% – uno dei dati peggiori a livel-lo nazionale – insieme ad altre duereggiane: GreenVison Ambiente(meno 71,00%) e Antichi Pellettieri,brand di calzature e accessori (meno70,52%).Spesso l’andamento del titolo inborsa non trova corrispondenza con

prio Emilia-Romagna, Lombardia eVeneto ad aver subito l’aumentomaggiore dei disoccupati.Nonostante ciò, le quotate emiliano-romagnole hanno marciato indistur-bate sui listini azionari e sebbene il2009 abbia visto l’ammissione sulmercato di Piazza Affari di un solonuovo titolo, Yoox, le “vecchie” dellistino non hanno deluso. La newentry è un’azienda di Zola Predosa(Bo), leader nel commercio di abbi-gliamento online, che ha esordito nelsegmento Star il 3 dicembre 2009. Ilfatturato dell’azienda è salito nel2009 di quasi il 50% e l’utile netto èletteralmente raddoppiato.Tra i risultati delle altre 40 quotatedella regione, a finire sul podio è ilpiù 106,30% realizzato nell’ultimo

Trema la produzioneVolano le spad

iAlbertoAnderlini

FINANZA

CantiereDiga Wolf CreekRussell County,Kentucky (USA)del Gruppo Trevi

di Cesena

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l’andamento dell’azienda nell’econo-mia reale; infatti sebbene perBuongiorno la forte crescita del titolosia stata accompagnata da un miglio-ramento del debito netto della societàdi circa 18 milioni di euro (a 48milioni) rispetto al dato del 31 dicem-bre 2008 (66,7 milioni di euro) e dicirca 6 milioni rispetto ai 54,7 milio-ni al 30 settembre 2009, la stessacosa non è accaduta nel caso diValsoia, i cui risultati del mercatoazionario, non hanno trovato riscon-tro nei dati dell’esercizio 2009, conricavi per 52,3 milioni di euro indiminuzione del 3,4% su base annua(54,1 milioni nel 2008).Tra i primi e gli ultimi trovano spa-zio sul territorio regionale più di unatrentina di altre quotate: a partiredalle aziende che offrono servizi dipubblica utilità, con a capo Enìa –che riunisce le multiutility di Parma,Piacenza e Reggio Emilia – forte diun più 68,27%, seguita da Hera(più 18,53%), fino al settore immo-biliare della bolognese Uni Land,che ha realizzato nell’ultimo announ più 39,29% e del gruppo Igd Siiqdi Ravenna, più 39,91%. A distin-guersi per le ottime performancesono anche tre bolognesi: Piquadro,società specializzata in articoli daviaggio e per il business, che ha fattosegnare un più 53,33%, Beghelli –leader nel settore dell’illuminazionedi emergenza – si è distinta con unpiù 51,46% e Fmr Art’E’, societàche promuove arte e cultura, con unpiù 29,30%.Non solo, ma la corsa ha coinvoltoanche le aziende del parmenseParmalat (più 48,59%) e ServiziItalia, orientata nei servizi gestionaliper poli chirurgici (più 50,56%); ilCredito Emiliano, istituto bancarioreggiano (più 48,13%), Olidata,azienda di Cesena leader dell’infor-mation technology (più 39,20%), lareggiana produttrice di impianti agas e metano Landi Renzo, chedopo l’exploit del 2008 con lamigliore prestazione borsistica alivello nazionale (più 43,33%) hamesso a segno nell’ultimo announ’ulteriore crescita del 20,65%.Più che positivi anche i risultati diGranitifiandre, azienda ceramicareggiana, il cui titolo ferma la corsa2009 a più 22,50%, Interpump

Group, che realizza pompe indu-striali, a più 27,28%, Marr, leaderin Italia nella distribuzione al food-service, a più 18,40% e la bologne-se Monti Ascensori a più 18,65%.Per le rimanenti la situazione èsostanzialmente stazionaria, con gua-dagni o perdite (a parte il GruppoCeramiche Ricchetti che ha avuto uncrollo del 47,23%) che si limitano aqualche punto percentuale.Per le piccole e medie imprese esistepoi, dal primo dicembre 2008, lapossibilità di quotarsi in un nuovomercato a loro dedicato, Aim Italia,che si contraddistingue per unapproccio regolamentare equilibra-to, un’elevata visibilità internaziona-le e un processo di ammissione piùsemplice e flessibile. Si tratta di unMultilateral Trading Facility, un

mercato regolamentato da BorsaItaliana e per questo non sottopostoalla vigilanza dell’Autorità diControllo. In fase di ammissionenon è richiesta la pubblicazione diun prospetto informativo e nemme-no, in seguito, la pubblicazione deiresoconti trimestrali di gestione. Ilmercato si basa sulla presenza diuna figura chiave: il NominatedAdviser (Nomad), soggetto respon-sabile nei confronti di BorsaItaliana, incaricato di valutarel’appropriatezza della società aifini dell’ammissione e in seguito diassisterla, guidarla e accompagnar-la per tutto il periodo di perma-nenza sul mercato. Un nuovo mer-cato potenzialmente appetibile perun grande numero di Pmi emilia-no-romagnole

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IL CASO

Un 2009 da favola per l’azienda di Zola PredosaYoox conquista la BorsaMa continua ad assumere

Non c’è crisi per Yoox, che, oltre adaver assunto, solo nel 2009, settan-

ta persone, è approdata lo scorso dicem-bre a Piazza Affari. Con un magazzinoall’Interporto di Bologna da dieci milametri quadri, una sede a Zola Predosa –dove l’azienda si è stabilita – e circa 300dipendenti che, in media, hanno 30 anni,è stata l’unica nuova azienda a quotarsinel 2009 sul segmento Star, il mercatoprincipale.I segreti del successo del sito che vendevestiti di Valentino e giacche di Armani (lamedia mensile è di quasi sei milioni diaccessi unici), sono la qualità del servizioe la caparbietà nello sfruttare il commer-cio on-line. L’Italia rimane per l’azienda diZola il mercato più grande, con cui realiz-

za il 27% del fatturato. Questo graziealle garanzie del meccanismo di vendita,in grado di convincere anche i più scetti-ci. Una volta ricevuto (e pagato) il paccoYoox, se il capo scelto on-line non vestebene si può decidere di rispedirlo al mit-tente: il corriere arriva a casa gratis e siriprende il capo, mentre sulla carta vieneriaccreditata la cifra pagata.Ad accorgersi di Yoox non sono state solole vittime della moda di mezzo mondo,ma anche gli stilisti dell’ alta modanostrana, che si sono affidati alla societàdi e-commerce per ripianare quelle perdi-te che la recessione ha causato anche aloro. E così Yoox è arrivata a gestire ben16 store on-line per brand del calibro diMoschino, Dolce&Gabbana o Cavalli

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verso il suo presidente, PaoloGovoni. La costituzione di un osser-vatorio regionale dell’artigianato,inserita nella nuova legge regionale,si presenta quindi come uno stru-mento necessario per capire cosaaccade alle imprese e riuscire a met-tere in campo interventi miratiinquadrando, tra l’altro, in modopreciso i problemi delle realtà cheoperano sul territorio, ivi compresoil degrado dei centri storici. “Lalegge è un importante approdo -aggiunge il segretario regionaleGabriele Morelli - che sintetizza gliinterventi per l’artigianato preve-dendo in un unico quadro sia lepolitiche che le funzioni ammini-strative. Sebbene occorra ora riem-pire la disciplina con gli effetti rego-lamentari, c’è finalmente un assettoorganico per il settore. Quanto airegolamenti attuativi, già dopo latornata elettorale potremmo comin-ciare a mettere in fila le questioniper arrivare almeno all’estate con ilrinnovo degli organi”.Per sostenere l’artigianato del suoterritorio, la Regione ha ridisegna-to la disciplina del compartoin funzione di precisi cri-

teri di efficienza ed efficacia.Uno dei pilastri della legge-quadro èla semplificazione burocratico-amministrativa in linea con quanto aquanto previsto dalla legge naziona-le 40/2007, varata dall’allora mini-stro Bersani. L’articolo 9 della nor-mativa regionale (“Comunicazioneunica per la nascita dell’impresa”)prevede, ad esempio, l’unificazionedegli adempimenti previdenziali,fiscali e assistenziali relativi Agenziadelle entrate, Inps e Inail. Grazie allagestione telematica delle pratiche, ilcittadino/impresa avrà la possibilitàdi inviare la domanda, visualizzare lostato della pratica e ricevere l’attodirettamente corredato di tuttoquanto richiesto dalla normativavigente. È un passo importante versola cosiddetta “impresa in un giorno”,misura contenuta nella legge40/2007 proprio per intro-durre un articolato per-corso di liberaliz-

Semplificazione burocratica,misure di sostegno alle impre-se e snellimento delle proce-dure. Sono le linee guida della

nuova legge-quadro “Norme per latutela, la promozione, lo sviluppo ela valorizzazione dell’artigianato”approvata dalla Regione Emilia-Romagna il 14 gennaio scorso. Il

testo prevede una seriedi azioni strategiche persemplificare gli adempi-menti burocratici eridurre gli oneri ammi-nistrativi con l’obiettivodi creare un ambientefavorevole per le azien-de che operano sul terri-torio. “La legge haavuto una stesura con-divisa con le associazio-

ni di categoria – spiega MarcoGranelli, presidente di Confartigia-nato Emilia-Romagna – e sapràesplicare la propria azione neltempo. Non è ovviamente la panaceaper tutti i mali dell’economia regio-nale, ma contribuirà, insieme alleazioni di sostegno al credito già incampo, ad aiutare la tenuta comples-siva del sistema. L’unico rammaricoriguarda il mancato ampliamento delnumero di addetti delle imprese, lacui competenza è ancora appannag-gio del governo centrale. L’auspicio èche sia trasferita alle regioni”.Commenti comunque positivi peruna legge che, arrivando in unmomento delicato per tutte le impre-se del settore, si configura come unelemento di ulteriore sostegno aquelle realtà che da sempre sono laspina dorsale del sistema economicoregionale.Sull’esigenza di far rinascere i centristorici delle città attraverso unnuovo impulso imprenditoriale, adesempio, si era spesa, particolar-mente, Cna regionale (circa 73.570imprese per 230mila addetti) attra-

Meno burocrazia e più risorse per rivitalizzare un settore d’eccellenza per il nostro territorio

Artigianato, si cambiaOk alla nuova legge quadro

Obiettivo “Impresain un giorno”

più facile grazie allagestione telematica

delle pratiche

diNicolettaCanazza

SETTORI

Al centro,la nuova sede

del CnaEmilia Romagna

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zazioni e semplificazione. La comu-nicazione unica presso il registroimprese delle Camere di commerciodovrebbe facilitare soprattutto lostart up di nuove aziende con gli enticamerali a fare da sorta di casello inentrata e uscita dell’autostrada tele-matica per velocizzare gli adempi-menti a carico delle imprese. Per UgoGirardi, segretario regionale Union-camere Emilia-Romagna: “Il sistemacamerale ha collaborato con convin-zione al varo della legge che, oltre arazionalizzare la spesa regionale,consente di semplificare gli adempi-menti delle imprese. Vengono rimos-si gli ostacoli che di fatto avrebberoescluso le aziende artigiane dai van-taggi della comunicazione unica perl’impresa in un giorno e le Camere dicommercio sono pronte a far fronteall’impegnativa competenza connes-sa alla gestione dell’invio telemati-co”. La riforma, infatti, consente diestendere alle imprese artigiane lepotenzialità di comunicazione unicaper l’avvio delle attività imprendito-riali che, dopo le sperimentazionipilota, diventerà obbligatoria per

tutte le imprese a partire dalprimo aprile 2010.

L’azione di semplifica-zione ha comportato

anche la revisione

dei meccanismi procedurali e decisio-nali con la ridefinizione del ruolodelle commissioni per l’artigianato.Nell’ottica di uno snellimento epotenziamento degli strumenti digoverno e autotutela del settore, sisono superate le nove commissioniprovinciali per l’artigianato (Cpa),peraltro onerose per la Regione, conla conseguente ridefinizione dellefunzioni e dei compiti della Commis-sione regionale per l’artigianato. AllaCra è stata attribuito il ruolo di rap-presentanza del settore, mentre lefunzioni amministrative e deliberati-ve sono state assegnate a un servizioregionale, che la legge quadro confi-gura quale “Organo dell’ammini-strazione regionale per l’artigiana-to”. Il Servizio competente per le atti-vità di amministrazione in materia diartigianato conserva l’albo delleimprese ed esercita le funzioni relati-ve al controllo della sussistenza deirequisiti per l’iscrizione, nonché lavigilanza e il controllo dell’autocerti-ficazione e della comunicazione diinizio attività.La semplificazione non sarà soloformale. Prima ognuna delle sezioniprovinciali prendeva decisioni elicenziava pareri che poi arrivavanoalla commissione regionale. Orainvece si supera questa lunga serie diatti formali e burocratici, con ovvibenefici per il settore. Alla semplifi-cazione amministrativa si aggiungepoi quella normativa con l’abroga-zione di due leggi sull’artigianato (la32/2001 e la 20/2004), i cui aspettipromozionali di incentivazionesono stati ripresi nel nuovo testorendendoli più funzionali alle nuoveesigenze del settore. Di vitale impor-tanza per gli imprenditori è il capi-tolo sugli interventi di sostegno alsettore dove si prevedono azionispecifiche a favore dell’artigianatoartistico e tradizionale, delle nuove

imprese, per il sostegno degli inve-stimenti e il credito e del processo diricambio generazionale, vero puntodebole del sistema. Almeno un’a-zienda su tre non supera, infatti, ilpassaggio del testimone e la chiusu-ra crescente di piccole botteghe arti-giane diventa una vera emergenza.Numerosi articoli della legge qua-dro contengono misure a sostegnodel settore confermando le politichedi intervento attuate negli ultimianni dalla Regione. Già nel 2009,per garantire l’accesso al creditononché la liquidità a medio e brevetermine alle imprese, l’ente è inter-venuto attraverso l’apposito accor-do con Unioncamere, consorzi fidie istituti di credito. L’anno scorso,per il sostegno agli investimenti eall’innovazione delle imprese laRegione ha finanziato 1500domande per 260 milioni comples-sivi e un contributo di oltre 20milioni; nei primi dieci mesi del2009, si sono poi realizzate 897operazioni di liquidità aziendaleper un importo complessivamenteerogato a imprese di oltre 66 milio-ni. Altrettanto importante la colla-borazione con le associazioni dicategoria cui si ricollega, negli ulti-mi tre anni, l’approvazione da partedella Regione di 6.261 operazioni(per 925 milioni di euro di investi-menti ammessi), che hanno datoluogo a 75 milioni di contributiregionali, già deliberati o da delibe-rare. A livello provinciale le opera-zioni sono state 502 (per 87 milio-ni di investimenti ammessi), chehanno dato accesso a 7 milioni dicontributi (già deliberati o da deli-berare). Numeri di tutto rispettoche, nel difficile momento congiun-turale, trovano un ulteriore raffor-zamento nelle misure previste dallalegge di riforma complessiva delsettore

Marco Granelli“La legge ha avuto una stesura

condivisa con le associazioni di categoriae saprà esplicare la propria azione

nel tempo”

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Il Made in Emilia-Romagna guar-da alla Serbia. Con l’obiettivo ditrovare nuovi spazi di mercato eaprire una strada alle imprese in

alcuni interessanti settori economi-ci del Paese, considerato “il cuoredei Balcani”, Ice, ministero delloSviluppo economico, Regione Emi-lia-Romagna, Sprint-ER, in collabo-

razione con Unionca-mere e sistema cameraleregionale (nell’ambitodelle attività della reteEnterprise EuropeNetwork) hanno messoin campo il progetto“Promozione delle filie-re produttive in Serbia”,che ha portato una dele-gazione di 13 aziende erappresentanti istituzio-

nali serbi a Reggio Emilia e Forlì.La Serbia è destinata a diventareuna piattaforma strategica per l’Esteuropeo e in particolare verso laRussia, a cui è legata da fattori sto-

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EXPORT

Oltre 200 gli incontri realizzati nell’ambito del progetto “Promozione delle filiere produttive”

Serbia, nuova frontieraper il business

Dai Balcanialla grande Russia:

un mercatosempre più strategicoper le nostre imprese

diGiuseppeSangiorgi

rici oltre che economico-commer-ciali tra cui un accordo di liberoscambio che dà accesso ad un gran-dissimo mercato. Nelle due giorna-te dell’evento sono stati oltre 200gli incontri di affari tra una settan-tina di imprese emiliano-romagnolee potenziali partner serbi, selezio-nati dall’ufficio Ice di Belgrado, perla filiera della meccanica con focussui comparti agroindustria e abita-re-costruire.“Questo workshop – commenta ilpresidente della Camera di commer-cio di Reggio Emilia, Enrico Bini –ha rappresentato un’occasione con-creta. Una qualificata capacità e unaradicata tradizione meccanica ren-dono le imprese serbe un partnerideale per molte aziende regionali,senza dimenticare il grande apprez-zamento del Made in Italy nelleespressioni più tradizionali dell’in-dustria manifatturiera. La possibilitàdi aprire nuovi canali commerciali aproduzioni tradizionali e strategiche

per il nostro tessuto economico, nel-l’ambito di un’iniziativa a costo zeroper le imprese, è stata un’opportu-nità preziosa per valorizzare le eccel-lenze locali”.L’Italia è da sempre un Paese impor-tante per la Serbia, di cui è tra i primipartner commerciali. Questo rap-porto è stato rinsaldato dal pro-gramma del Ministero degli Esteriche ha concesso linee di credito atassi agevolati alle Pmi serbe per pri-vilegiare l’acquisto di macchinari etecnologia “made in Italy”. La lineadi finanziamento è stata poi estesaalla municipalità serbe per sviluppa-

IL FOCUS

Quella del Montenegro è una lunga storia, che parte dall’indi-pendenza del 1878, passa per la convivenza lunga 80 anni

(dal 1919 al 2006) con la Serbia ed oggi, come Repubblica, siproietta al futuro, forte di una posizione strategica rispetto all’inte-ra area balcanica e adriatica, con ottimi rapporti di vicinato, dellastabilità politica e macroeconomica, condizioni che offrono impor-tanti opportunità di business per le piccole e medie imprese.In un doppio appuntamento nelle Camere di commercio di Riminie Forlì Cesena, in collaborazione con Accoa (associazione delleCamere di commercio per l’Europa Centrale), l’ambasciatore mon-tenegrino in Italia, Darko Uskokovic, ha illustrato le attuali, concre-te, possibilità di investimento nel Paese.“Il Montenegro – ha spiegato l’ambasciatore – è al primo posto inEuropa per qualità degli investimenti stranieri pro capite. Candidatoall’ingresso nell’Unione Europea, ha già adottato da qualche annol’euro come valuta ufficiale. In tal modo il nostro Paese ha ottenu-

to la libertà economica con una moneta stabile e si è aperto agliinvestimenti esteri. Il sistema bancario è riformato, quello tributarioefficiente e trasparente, l’imposta sull’utile è la più bassa del conti-nente e i tempi per aprire un’impresa sono molto ridotti”.Nell’industria si individua il volano dello sviluppo, in un territoriotra la capitale Podgorica e quella storico-culturale Cetinje, con isettori trainanti dell’energia (grande il potenziale idrico e interes-se per le fonti rinnovabili), metallurgico (lavorazione dell’acciaioe dell’alluminio) e delle infrastrutture dei trasporti. Accanto aquesti comparti, l’agroindustria e il turismo che rappresenta laprincipale risorsa in grado di garantire al Paese una crescitaancora più forte. Con trecento chilometri di costa, tra le più belledel Mediterraneo, e quattro parchi nazionali, il Montenegro è uncapolavoro della natura, considerato il primo stato ecologico almondo per il costante rispetto dell’ambiente, tutelato anchedalla Costituzione

Massima libertà economica e condizioni iper-vantaggiose per gli investitori stranieri

Nel piccolo Montenegro è boom di investimenti esteri

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re progetti infrastrutturali.“Ci sono diverse ragioni per investi-re in Serbia, paese che sta ridise-gnando la sua economia e strutturaproduttiva – afferma l’esperto dimercato Giovanni Roncucci, dellaRoncucci&Partners – l’Italia gode diuna immagine ampiamente positiva,che costituisce un vantaggio compe-titivo da non trascurare. Nella popo-lazione locale, è forte la volontà diacquisire nuove competenze. Lamotivazione alla crescita imprendito-riale sociale e culturale rappresentaun fattore critico di successo dellaforza di lavoro. Inoltre, la Serbia pre-

senta un regime fiscale vantaggioso euna notevole semplificazione delleprocedure operative.”Le possibilità di collaborazione sonoin diversi settori. “La necessità di rin-novamento di tutto l’apparato pro-duttivo serbo – precisa Roncucci –apre buone prospettive per i produt-tori di macchinari italiani. Cosìanche per l’impiantistica agro-indu-striale. L’industria tessile è di buonaqualità, con basso costo della mano-dopera e vicinanza ai maggiori centrieuropei della moda. Notevole anchel’interesse ai nostri prodotti dell’arre-damento e del design, allo stile e allatecnologia italiana”Tra le imprese italiane che già hannoinvestito in Serbia, c’è la bologneseIma che ha costruito uno stabilimen-to nel distretto produttivo di Vrsac, a80 km da Belgrado, al confine con laRomania, sulla base di una collabo-razione con la Hemofarm, una delleprincipali industrie farmaceuticheserbe. “È fondamentale identificare ilpartner giusto – sottolinea AlbertoVacchi, presidente e ad di Ima – ed è

utile appoggiarsi ad una strutturaimprenditoriale come può ora essereil desk di Unindustria. La forza lavo-ro in Serbia ha una buonissima capa-cità manuale ed è molto qualificata.Per quanto riguarda la nostra espe-rienza nella componentistica mecca-nica, ho trovato manodopera dibuon livello e veloce nell’apprendi-mento”.L’intenso processo di integrazioneeconomica e politica internazionalepotrà favorire la Serbia, che a fine2009 ha presentato la candidaturaper l’ingresso nell’Unione Europea,come ponte di collegamento con laRussia e i paesi dell’ex UnioneSovietica. “A mio avviso – diceCesare Rapparini della Ica spa,azienda felsinea del packaging che èagli inizi della sua esperienza nelpaese – un imprenditore italianodovrebbe investire in Serbia per anti-cipare quanto succederà all’ingressonell’Unione Europea: vale a direposizionarsi e penetrare in questomercato ponendosi così in una posi-zione di vantaggio”

Gian Carlo Murkovic, presidente di Accoa,Darko Uskokovic, ambasciatore del Montenegro

e Antonio Nannini, segretario generaledella Camera di commercio di Forlì-Cesena

IL PROGETTO

A Belgrado il desk dell’associazione industriali bolognesi

È operativo lo Sportello Serbia

Unindustria Bologna ha scelto la Serbiaper aprire il suo primo sportello all’este-

ro con l’obiettivo di assistere le imprese acogliere le opportunità offerte dall’area deiBalcani.L’ufficio, attivato presso la Roncuc-ci&Partners Balkans, sede locale dellaRoncucci&Partners Group, società di consu-lenza associata a Unindustria Bologna, mettea disposizione diversi servizi, da quelli base(dogane, legislazione, logistica, sistema eco-nomico, monitoraggio delle opportunità dibusiness), ad una assistenza personalizzataper progetti specifici con analisi di mercato,ricerca partner, studi di fattibilità, start up diimpresa. È localizzato a Belgrado, ma l’areadi operatività tocca anche Bosnia,Montenegro e, in minor misura, Macedonia.“Con l’apertura di questo desk intendiamodiventare il punto di riferimento delle impre-se bolognesi che fanno affari Serbia e oltre –

spiega Gino Cocchi, consigliere delegato perl’internazionalizzazione di Unindustria – perla nostra associazione è un significativoimpegno organizzativo, assunto con entusia-smo nella consapevolezza che, in un mondoche cambia, e in momenti difficili come que-sti, deve mutare anche il modo di assistere leimprese sui mercati esteri, con una presenzasempre più diretta”.Unindustria Bologna ha accompagnato l’a-pertura del desk con seminari, convegni e lapubblicazione di una “Guida pratica peroperare in Serbia”, un agile manuale ricco diinformazioni, realizzato in collaborazionecon la Roncucci&Partners Group. “Il nostrodesk – conclude Cocchi – opera in coordina-mento con gli altri uffici italiani a Belgrado,dall’ambasciata, all’Ice a quello della RegioneEmilia-Romagna, in collaborazione con alcu-ni dei più validi professionisti che si occupa-no di internazionalizzazione”

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Cina, soprattutto, ma ancheBrasile, Africa e India. Sonoqueste le frontiere su cui lamotor valley emiliano-roma-

gnola scommette in vista della ripre-sa economica, attesa per quest’anno.Paesi emergenti e tigri asiatiche chehannomesso la testa fuori dal tunneldella crisi già da qualche mese e che

rappresentano oppor-tunità di business cheeccellenze come Ducati,Ferrari o Lamborghininon possono lasciarsiscappare. Anche loro,insieme a tutta l’indu-stria meccanica regio-nale, hanno scontato larecessione contribuen-do al crollo di una com-ponente tradizional-

mente di traino per il territorio, l’ex-port. Il momento di cambiare passo,dunque, è arrivato e la strategia sem-bra essere quella di ridimensionare lequote di mercato verso le economieavanzate, per puntare con più deci-sione su quelle che, invece, hannosicuramente più “fame” di motori.“L’Asia-Pacific, in termini di poten-

Langue, nella vecchia Europa, la “fame” di motori. E i grandi scelgono di internazionalizzarsi

La motor valleyconquista il Pacifico

Ducati scegliela lussuosa Shanghai.

Anche Lamborghiniguarda ad Est, senza

dimenticare l’America

EXPORTdiSaraScheggia

zialità e sviluppo, oggi rappresental’area più dinamica e interessante,non potevamo permetterci di nonessere in questa parte del mondo”.Così Gabriele Del Torchio, presi-dente e amministratore delegato diDucati Motor ha inaugurato ilprimo store della casa di BorgoPanigale in Cina, nella lussuosissi-ma Dagu Road di Shanghai.Un’apertura storica, avvenuta loscorso ottobre, che ha ufficializzatol’ingresso della “Rossa” sul territo-rio del colosso cinese. Una vera epropria vetrina per il made in Italye, soprattutto, per il made inEmilia-Romagna. “Per noi sarà unagrande opportunità – ha aggiuntoDel Torchio – l’economia cinese èin rapido sviluppo e l’interesseverso il made in Italy è costante”.Fino all’arrivo della crisi economicainternazionale, lo sviluppo di unnuovo ceto medio cinese, dotato diun maggiore potere di acquisto eaffamato di prodotti occidentali,era già a buon punto. Oggi la terradel dragone ha agganciato la ripre-sa prima di tutti: chiuderà il 2009con una crescita dell’8% e le stime

del 2010 parlano di incrementi delPil anche oltre il 10%. Inoltre, lenuove regole di circolazione eimmatricolazione vigenti nel paeseasiatico stanno incrementando l’in-teresse verso moto e automobili,soprattutto di grossa cilindrata.Una strategia, quella di Ducati, chesi dimostra vincente anche guar-dando al grande appuntamento cheproprio Shanghai ospiterà nel2010, l’Expò.La casa motociclistica è infatti nellarosa delle imprese candidate a rap-presentare Bologna, che è una delle45 città del mondo presenti allamanifestazione. Le Due Torriavranno a disposizione un propriostand, di circa 400 metri quadri,che useranno per la promozione delterritorio nei sei mesi dell’Expò,dall’1 maggio al 31 ottobre 2010.Altra candidata di lusso per fare daambasciatore alla Motor Valleynell’avventura di Shanghai è laLamborghini.La casa di Sant’Agata Bolognese siè dedicata quest’anno a rafforzarela sua presenza nel Paese e, inoltre,ha dato il via all’ingresso in un altro

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LE CIFRE

È la meccanica regionale: eccellente a livello mondiale,ma molto esposta di fronte al crollo del commercio internazionaleLa prima a soffrire, la prima a risorgereSecondo il rapporto di Unioncamere, l’Emilia-Romagna ha

chiuso il 2009 con un calo netto delle esportazioni, pari a circail 23%. Un crollo che ha contribuito alla discesa del Pil, stimato ameno 4,6%. Più della metà dell’export regionale viene dalla mec-canica: fino al 2008, infatti, il 53% del venduto all’estero eracostitutito da macchine per il packaging, meccatronica, compo-nenti per l’industria della ceramica e, non da ultimi, prodotti auto-motive.Il crollo del commercio internazionale, iniziato nell’ottobre del2008, ha avuto fortissime ripercussioni sul settore. La metalmec-canica, infatti, ha accusato il calo più vistoso (meno 33,7%),superiore di circa 7 punti percentuali rispetto alla riduzione gene-rale dell’export. I disagi maggiori sono stati vissuti proprio daautoveicoli, rimorchi e semirimorchi (meno 36,7%). La crisi staridisegnando i mercati di sbocco soprattutto per l’export dellaMotor e della Packaging Valley.Nella meccanica, infatti, il continente europeo ha subito nel 2009

un ridimensionamento pari a circa il 2% rispetto allo scorso anno.La Germania, che rappresenta il paese di riferimento con unaquota di export pari al 12,2%, ha subito una contrazione del23%, mentre gli Stati Uniti hanno registrato il record di flessione:meno 34,4%, con un ridimensionamento dal 7,6% al 6,8.L’export verso i continenti emergenti, invece, ha subito cali mino-ri rispetto alla media (Asia meno 15,9%, Africa meno 6.9%),tanto da aumentare le rispettive quote di import dall’EmiliaRomagna. L’Asia è passata infatti dal 12,5% al 14,3, mentre ilcontinente africano ha visto crescere la sua incidenza dal 4,2% al5,4. In vista della ripresa, le stime indicano proprio la meccanicacome il comparto che farà da traino all’export: secondo lo scena-rio predisposto da Unioncamere Emilia-Romagna e Prometeia, il2010 dovrebbe chiudersi con un aumento reale del 3,6%, desti-nato a salire del 4,3% nel 2011. Il contributo maggiore, infatti,dovrebbe arrivare proprio dall’industria in senso stretto: le vendi-te all’estero sono previste in salita del 2,2%

dei Paesi che guiderà l’economiamondiale nei prossimi anni, ilBrasile. Nel mercato cineseLamborghini ha registrato una cre-scita costante nelle vendite, salitedel 23,1% nei primi dieci mesi del2009. Un anno record, nonostantela crisi: le prime stime parlanoinfatti di 80 auto marchiate colToro vendute in Cina, contro le 72dello scorso anno. “La domanda diauto di fascia alta nella Repubblicapopolare cinese è aumentata inmaniera repentina – ha dichiarato ilpresidente di AutomobiliLamborghini Stephan Winkelmann– la sua forza economica sarà ingrado di mantenere elevata l’aspet-tativa di nuova crescita”.È alla luce di queste considerazioniche Lamborghini ha deciso di apri-re, lo scorso novembre, un nuovoshowroom a Hangzhou e diampliare e rinnovare quello già atti-vo a Pechino, facendolo diventare ilsuo quartier generale per la regioneAsia-Pacifico, con ben 700 metriquadri di spazio espositivo. La casaautomobilistica ha fatto ancheun’altra coraggiosa mossa que-st’anno. Ad ottobre 2009 ha inau-

gurato uno showroom nuovo dizecca a San Paolo, in Brasile.“L’ingresso nel mercato sudameri-cano – ha sottolineato Winkelmann– è un ulteriore passo in avanti nellastrategia di espansione della rete deinostri concessionari nel mondo”. Sitratta del primo rivenditore ufficia-le Lamborghini in tutto ilSudamerica e la scelta della cittàbrasiliana non è casuale: oltre atrainare la crescita di tutto il “paistropical”, San Paolo è una dellecapitali più moderne ed esclusive ditutto il continente latinoamericano,nonché centro finanziario d’eccel-lenza internazionale.Da ultimo, il taglio del nastro adicembre di un’altra boutique esclu-siva a Los Angeles, nel lussuoso cen-tro commerciale Westfield Topanga,che riflette la volontà dell’azienda dicontinuare a puntare anche sui tra-dizionali mercati d’élite come laCalifornia. Altra grande ambascia-trice emiliano romagnola all’estero,la Ferrari, che sta pianificando l’a-pertura di 50 nuovi store nel mondoentro il 2011. Il Cavallino, che inCina è presente fin dal 2004 insiemealla casa modenese Maserati, ha

scelto di dedicarsi ad altri puntinevralgici del globo, inaugurandoquest’anno diverse boutique. Primafra tutte, quella di Dubai, che è statasalutata come il più grande Ferraristore del mondo. Tra novembre edicembre sono stati aperti i punti diBucarest e Atene, seguiti ad altrecittà come Londra, Firenze eNurburgring, sul circuito di gara.I prossimi tagli del nastro in pro-gramma puntano su città arabecome Jeddah, o paesi della penisolacome Bahrain, oltre che a un raffor-zamento in capitali internazionalicome New York. Segnali che con-fermano, in definitiva, l’esigenza diguardare con più forza alle econo-mie emergenti, non tanto per delo-calizzare la produzione, ma persfruttare i nuovi poteri di acquistoche la globalizzazione sta ridise-gnando nel mondo. Una sfida, quel-la dei mercati globali, che la crisi hareso ancora più difficile e che imotori emiliano romagnoli, viste lepotenzialità di crescita, non posso-no rifiutarsi di accettare

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Un anno difficile quelloappena chiuso per la chimi-ca a Ferrara, che ora sem-bra invece potere ripartire

sotto auspici migliori. Segnali disvolta arrivano infatti dall’area exSolvay con le aziende SolvayBenvic, Gfc Chimica, P-Group,Vynil Loop e Solvin e dalle aziende

del consorzio Ifm chesono Basell, PolimeriEuropa, Yara Italia,Syndial, Sef Enipower,Sapio, Centro EnergiaFerrara (Cef) e Nylco.La crisi ha messo adura prova il settore,ma 10 aziende su 12sono riuscite a matene-re invariati i posti dilavoro a fronte di una

riduzione di circa il 25% dell’atti-vità produttiva.Il vero problema ha riguardatoNylco e P-Group, due aziende col-legate tra loro per azionariato efiliera produttiva con sulle spalle ilpeso di un debito di 40 milioni dieuro. Nylco è entrata in liquida-zione volontaria da inizio novem-bre 2009 con i suoi 26 dipendentiin cassa integrazione straordina-ria. Anche P-Group è in liquida-zione volontaria da fine dicembre2009, ma i suoi 49 dipendentihanno continuato a lavorare. LaNylco è una srl che si occupa diproduzione, lavorazione ed estru-

Da fine anno Nylco e P-Group in liquidazione volontaria. Ma arrivano i compratori

Nuove prospettiveper la chimica ferrarese

FOCUS

La promessa,riassorbire parte

della produzione,ridando slancio

all’intera area

diGiorgiaMazzotti

sione di materie plastiche; P-Groupè una srl che produce materie pla-stiche in granuli, polveri e pastacon due terzi dei 49 dipendenti chesvolgono funzioni di supporto albusiness.Il subentro di nuove realtà impren-ditoriali per queste due società chehanno comunque sbocchi di mer-cato più che mai attuali, darà con-tinuità lavorativa per una buonaparte dei dipendenti. E riuscire aportare avanti l’attività serviràanche a non gravare sulle altreaziende del sito, che si suddividonoi costi comuni e che – nel caso dichiusura delle imprese – verrebbe-ro a dover far fronte ad un aumen-to di spese per la fornitura com-

plessiva di servizi. “Risolvere ilproblema dei costi fissi è partico-larmente importante ora e per ilfuturo per rendere l’area produtti-va attraente per gli investitori”,spiega Luca Fiorini, segretariodella Filcem-Cgil Ferrara.Ecco allora l’importanza dellaschiarita sul fronte Nylco, che sichiama Essebi ed è una societàlombarda leader nella produzionedi adesivi industriali termoplasticiper calzaturifici con sede commer-ciale a Vigevano, in provincia diPavia, e stabilimento a OlbiateOlona, nel varesotto. La Essebi hainfatti appena rilevato con lo stru-mento dell’affitto di ramo d’azien-da due delle tre linee produttive di

“Gli impianti produttividel polo chimico

hanno viaggiato nel 2009tra il 70 e l’80 per cento

della loro capacità”

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Nylco, in quanto funzionali al pro-prio business di riferimento: ipoliesteri e la hot melt (colle calde).Ambedue le produzioni verrannoassorbite con una società creataappositamente da Essebi a questoscopo con il nome di Polimya. Lavolontà manifestata dai titolarilombardi è quella di gestire questefasce di produzione, e non escludepossibili sviluppi di ulteriori atti-vità. Poliesteri e colle calde sonoinfatti importanti per una realtàcome Essebi, attiva da oltretrent’anni nel mercato degli adesiviindustriali termoplastici per calza-turifici e già cliente da alcuni annidella Nylco.Per P-Group, invece, la via d’uscitasi chiama Softer ed è un’azienda diForlì, leader nella lavorazione ditecnopolimeri e materiali termo-plastici e intenzionata a rilevaretutto il ciclo produttivo e ad acqui-stare l’immobile, mantenendo den-tro circa 35 degli attuali 46 lavora-tori. Altre 4 o 5 unità dovrebberopoi essere assorbite da GeneralCavi, azienda di Argenta (Ferrara),

I NUMERI

L’intero polo ha viaggiato nel 2009al 75% della propria capacità produttiva

Dalla Cig alla mobilitàCon qualche eccezione

“Tutti gli impianti produttivi del polo chimico hanno viaggiato nel 2009 trail 70 e l’80 per cento della loro attività”. A fare un bilancio dell’annata

che si è appena conclusa sul fronte della chimica ferrarese è il segretariodella Filcem-Cgil Luca Fiorini. Che sottolinea, però, come nella metà dei casiil calo abbia riguardato i primi quattro o cinque mesi del 2009.Alla Basell c’è stata una procedura di mobilità per trenta persone, che ser-virà a farli arrivare fino alla pensione, mentre le maggiori difficoltà le hannoaffrontate le società che lavoravano in appalto, come Coopser per quel cheriguarda la logistica e le imprese meccaniche per la manutenzione agliimpianti.Yara Italia si è fermata nel periodo tra dicembre 2008 e aprile 2009 con 125dipendenti diretti utilizzati in attività manutentive e di formazione. Anche inquesto caso le ricadute ci sono state sulle società in appalto della logisticacon collocazione in Cigs in deroga per 100 addetti. Negli ultimi nove mesi,tuttavia, non si sono più verificate interruzioni.Alla Nylco la cassa integrazione ordinaria a rotazione ha riguardato tutto ilpersonale da novembre 2008 a novembre 2009, con i mesi successivi incassa integrazione straordinaria per la decisione dei soci di andare alla liqui-dazione volontaria della società e una perdita di salario secco calcolata dallaFilcem-Cgil sui 6.500 euro netti medi per ciascuno dei 26 dipendenti.“Il calo delle attività – prosegue Fiorini – ha riguardato un po’ tutti ed è con-sistito in una riduzione tra il 20 e il 25% della capacità produttiva legato allacrisi generale”.In controtendenza, in quest’ambito, è Yara, con una richiesta incessante daparte del mercato di urea per l’agricoltura, alla quale però in alcuni momen-ti non ha potuto far fronte. La causa? “I prezzi troppo alti del metano”,ricorda Fiorini, che poi sarebbero stati superati grazie a un accordo con il for-nitore. E i sindacati spingono perché l’accordo si trasformi in un patto piùstrutturale, capace di scongiurare la necessità di ricorrere a fermi di attivitàin un settore che richiede forniture di grande portata e regolari nel tempoventiquattr’ore su ventiquattro

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specializzata nella copertura deicavi di rame. General Cavi già datempo aveva acquisito lo stabili-mento di Basell per riuscire a pro-dursi la materia prima necessariaalla propria attività. La crisi avevabloccato l’avvio, ma il progettodovrebbe arrivare a concretizzarsicon l’utilizzo di questa parte delpersonale di P-Group.A rischiare di mettere in crisi leofferte c’è stato lo scoglio dei debi-ti e le pretese dei creditori e, in par-ticolar modo, di Sef Enipower cheeroga le forniture di energia e vapo-re. La Sef aveva infatti minacciatodi non riattivare le forniture se chiintendeva subentrare non si fossefatto carico, anche parzialmente,dell’ingente debito. L’intervento dimediazione dei sindacati e del sin-daco di Ferrara, Tiziano Tagliani, èriuscito almeno in parte a sbloccarela rigidità della richiesta, cherischiava di mandare a monte l’in-tera trattativa. La Sef è stata quindi

messa in contatto con il liquidatoredella Nylco, il commercialista Ste-fano Raddi, per avere rassicurazio-ni sull’offerta di Polimya-Essebi esul fatto che la riattivazione dellelinee poliesteri e hot melt rappre-senta un beneficio per l’insieme deicreditori. Lo sblocco ha permesso

di passare alla stesura delle opera-zioni di subentro di Essebi perNylco con la formula dell’affittoper un anno e utilizzo di 20 dei 26dipendenti, che sono già al lavoroa pieno regime. A breve al traguar-do anche la ripresa per buonaparte del personale di P-Group

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IL CASO

A Ferrara Solon investe 400 milioni per creare 250 posti di lavoro dal 2011

Estelux, il polo del solare al petrolchimicoSi chiama Estelux ed è un investimento da 400 milioni di

euro per oltre 200 posti di lavoro. Solon spa, il princi-pale produttore italiano di pannelli solari (di proprietà delcolosso tedesco Solon Ag) ha scelto il petrolchimico diFerrara per creare il nuovo polo del solare. Lo start upavverrà a fine 2010 inizio 2011. L’obiettivo è realizzareuno dei primi impianti al mondo di silicio dedicato all’indu-stria del fotovoltaico, in grado di produrre a regime 4000tonnellate all’anno di polisilicio, la materia prima che con-sente di creare lingotti, wafers e celle, tutte componentinecessarie per realizzare pannelli fotovoltaici.A Ferrara verranno realizzate le prime due fasi della filierafotovoltaica: purificazione del silicio metallurgico e deposi-zione delle barre di polysilicon. “Qui – spiega DomenicoSartore, amministratore unico di Estelux – l’azienda ha tro-vato la disponibilità di personale chimico qualificato einfrastrutture adeguate”. Entrata nel consorzio Ifm, chefornisce utilities alle aziende del petrolchimico, Estelux hagià siglato un accordo di fornitura con la centrale Turbo-gas. In linea con la nuova filosofia del polo chimico ferra-rese, sarà un’azienda a ciclo chiuso, con abbattimentodelle emissioni in atmosfera.“Il mio sogno – aggiunge Sartore – è fornire energia atutto il petrolchimico o, in maniera equivalente, far funzio-

nare con i pannelli la fabbrica di polisilicio”. Tanto per dire:basterebbero mille ettari per produrre 400 megawatt dipicco, equivalenti ai 80 Mw costanti necessari al fabbiso-gno dell’azienda. Un invito aperto agli amministratori aincentivare il posizionamento di pannelli su tetti di abita-zioni e strutture pubbliche, ma anche a mettere a disposi-zione aree in disuso per i cosiddetti “inseguitori” (pannelliche seguono il sole).Il nuovo stabilimento sarà diviso in due: Estelux, da cuiuscirà il prodotto finito, ossia il silicio solare, edEvonik/Degussa, che avrà il compito di creare triclorosila-no (Tcs), purificarlo e rifornire Estelux di composto purifi-cato indispensabile per la produzione. All’investimentodiretto di Solon Italia (162 milioni di fatturato nel 2008),che punta così ad allargare la sua quota di mercato nelsolare, si aggiungono le ricadute per il territorio in terminidi occupazione e innovazione. Servirà personale soprattut-to nei reparti produzione (dotati di 44 reattori Siemens),finissaggio del prodotto, controllo-sicurezza dell’impianto,amministrazione. In tutto, Estelux stima l’opportunità dicirca 250 posti lavoro (tra operatori di produzione a perso-nale di provenienza tecnico scientifica nel campo della chi-mica e della fisica dei semiconduttori), cui si aggiungeràl’indotto

di Nicoletta Canazza

FOCUS FERRARA

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Pubb

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Concluso l’accordo con Eni per la cessione dei terreni. Previsti investimenti per 250 milioni

Gli aeroporti scommettonosul traffico cargo, un settoreche, solo a guardare i nume-ri, ha enormi potenzialità di

sviluppo. Un rapido confrontomostra come nell’anno 2005 erano178 milioni di tonnellate le merciche viaggiavano per le stradedell’Emilia-Romagna. Nello stesso

anno, 11 mila tonnella-te di merci viaggiavanovia aereo nei cieli dellanostra regione. Ebbene,in meno di un lustromolto è cambiato. Loscorso anno - da gen-naio a settembre – sonostate 19 mila le tonnel-late di merci che hannoviaggiato per i cieli del-l’Emilia-Romagna. Con

lo sviluppo del settore cargo decisoper l’aeroporto di Bologna, si èvisto come ben 18 mila tonnellate

Grandi attese soprattutto per Bologna – 18mila tonnellate di merci – e per il Ridolfi di Forlì

Nascerà in Romagnauna vera e propria

“Cargo City”, puntodi riferimento per tutto

l’Alto Adriatico

Gli scali regionaliscommettono sul cargo

di merci transitavano sul Marconi, e2 mila tonnellate di posta solcavanoi cieli del capoluogo regionale.Ma mentre al Marconi si consolida-va la scommessa che ha visto cresce-re esponenzialmente il traffico mercinegli ultimi due anni, in Romagnanon è stata a guardare. Da Forlì siannuncia infatti di voler varareCargo City, poderoso progetto chemira a far passare dal Ridolfi tutte leproduzioni ortofrutticole e indu-striali della Romagna e della costaAdriatica.Il traffico merci per via aerea è lascommessa su cui tutti gli aeroportiitaliani, del resto, puntano per risol-levare il proprio destino che vederidimensionarsi di anno in anno ilnumero di viaggiatori per lavoro oturismo. Per il traffico cargo, infatti,in tutto il mondo si prevedono tut-tora crescite medie annue del 6%per il prossimo ventennio.

Bologna, che per prima in regione hainvestito sul tema sotto la guidadella presidente Giuseppina Gualtie-ri, è già sulla cresta. Nei primi novemesi dell’anno il Marconi ha giàmovimentato 18 mila tonnellate dimerci, con una crescita del 15%sullo stesso periodo del 2008.Questo andamento, così positivo ein controtendenza rispetto allamedia degli scali italiani (meno27,1%), è dovuto a diversi fattori,tra cui il principale è il potenziamen-to degli investimenti che due impor-tanti spedizionieri, Dhl e Tnt, hannoscelto di effettuare sul Marconi. Ilprimo ha aperto qui la sua base ope-rativa per l’Emilia-Romagna e regio-ni limitrofe, mentre il secondo haincrementato la capacità di traspor-to dei voli su Bologna. “Quanto siaimportante il ruolo degli spedizio-nieri – spiega Nazzarena Franco,direttore di Fast Freight Marconi, la

diAntonellaCardone

AEROPORTI

LA STRATEGIA

Il futuro del traffico merci in Europa

Più 63% da qui al 2030Sono molto forti le prospettive di crescita

per il trasporto merci in Europa. Le stimepiù recenti ipotizzano un aumento del 63%fino al 2030 e il trasporto per via aerea è quel-lo destinato al maggio sviluppo nel lungoperiodo, confermando un trend che lo havisto passare al più 55% dal 1995 al 2007.Del resto, l’obiettivo perseguito dai varigoverni europei è quello di ridurre il trasportomerci su gomma per limitare la congestionedel traffico e il conseguente inquinamentoambientale e proprio l’intermodalità dei mezziutilizzati nel sistema aeroportuale potrebbecontribuire al raggiungimento dello scopo.In Italia il traffico aereo è poi un settore pre-senta il maggior potenziale di sviluppo a livel-lo europeo, come confermato dal passaggio

dal 5° al 4° posto tra i maggiori paesi europeiper numero dei passeggeri aerei, con il tassodi crescitamedio più elevato (8,2%) negli ulti-mi 5 anni. Stesso discorso anche per il tra-sporto aereo delle merci dove in nostro paesenegli ultimi tre anni il mercato ha dimostratouna tenuta migliore rispetto ad altre nazionid’Europa.In tutto il contesto viene tenuto in debita con-siderazione l’impatto ambientale dello svilup-po aeroportuale con interventi mirati alla ridu-zione dell’emissioni di gas serra (CO2 intesta), ed è stato calcolato che il 58% delleemissioni di un aeroporto (escluso il trafficoaereo) proviene dai veicoli che operano al suointerno per la movimentazione di merci e pas-seggeri

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società che gestisce le attività con-nesse al trasporto merci – è prestodetto: circa il 90% dei prodotti vienetrasportato dai vettori cargo gestitida loro. Solo una minima parte vasugli aerei di linea delle compagnieaeree o sui postali”. Sempre unascelta dei corrieri è quella di sostitui-re gli invii delle merci sui Tir con gliaerei, realtà ancora residuale, vistoche sulle strade c’è una quantità dimerci oltre diecimila volte superiorerispetto a quella che viaggia nei cieli.“Il mercato potenziale è talmenteampio che c’è posto per tutti”, spie-ga il presidente dell’aeroporto diForlì Franco Rusticali, glissando cosìla domanda sui “corteggiamenti”degli spedizionieri in corso. Quandoil Marconi, due anni fa, decise dipuntare sul traffico low cost rom-pendo l’equilibrio regionale che levoleva assegnato solo il traffico busi-ness, vinse la sua sfida con il Ridolfi.Dopo una lunghissima trattativafatta di proposte e contro proposte,la compagnia aerea Ryanair, primadi base a Forlì, scelse infine di trasfe-rirsi sotto le Due Torri.Per il cargo, cosa accadrà a breve èimpossibile da prevedere. A frontedei numeri di Bologna c’è la promes-sa di Rusticali: “Noi andiamo avan-ti per la nostra strada, quel che suc-

cede a Bologna è tema di Bologna,non certo di Forlì”. E la necessità didare un futuro a un aeroporto incrisi di identità. Sebbene abbia sapu-to superare la perdita di Ryanair lan-ciando nuovi voli con altre compa-gnie low cost, il Ridolfi è riuscito aottenere dai soci pubblici i fondi perla ricapitalizzazione solo a frontedell’impegno nero su bianco a priva-tizzare la struttura. E Cargo City,progetto da nove milioni di euro, èla punta di diamante del piano indu-striale appena presentato daRusticali, che prevede anche di farsorgere qui anche un polo di eccel-lenza nazionale per la formazione dipiloti e controllori di volo. Per lemerci accanto al Ridolfi sorgeràun’area scalo da 5.200 metri qua-drati cui si aggiungono 6.400 metriquadrati di parcheggi, più gli svinco-li esterni per dare diretto accesso allatangenziale di Forlì.“Abbiamo la necessità di rendereappetibile ai privati l’investimentosul nostro aeroporto – argomentaRusticali – e riteniamo che in regio-ne ci sia bisogno un progetto comequesto. Tutti assieme i quattro aero-porti dell’Emilia-Romagna mobilita-no meno di 20mila tonnellate annuedi merci, Bergamo da solo fa diecivolte tanto”

IL FOCUS

Ecco le novità per il settore merciin vigore dallo scorso luglioL’Ue in prima lineaper la sicurezza nei cieli

Sono state introdotte da luglio a livello euro-peo misure di sicurezza più severe per il tra-

sporto aereo di merci. Le misure di sicurezza incampo aeronautico sono finalizzate ad evitareche negli aeroporti e sugli aerei siano introdottioggetti vietati (ad esempio armi, esplosivi,sostanze pericolose…) e che vengano commes-si atti illeciti come sabotaggi o dirottamenti.L’Accordo bilaterale sul trasporto aereo tra laSvizzera e l’Ue prevede che le norme europee inmateria di sicurezza aerea siano direttamenteapplicabili nel nostro Paese. L’ordinanza sullemisure di sicurezza nell’aviazione (Omsa) vertedunque unicamente sugli aspetti di competenzanazionale o su quelli non contemplati esplicita-mente dal diritto comunitario.I nuovi requisiti introdotti nel quadro dell’Omsarafforzano le misure di sicurezza nella catena ditrasporto delle merci, dal momento della lorofabbricazione fino alla consegna alla compagniaaerea. Da subito, i mittenti che intendono acqui-sire lo statuto di “mittente conosciuto”(“Known Consignor”) dovranno essere control-lati e certificati da un organismo indipendente(“Independent Validor”). Incaricato e abilitatodall’Ufficio federale dell’aviazione civile (Ufac),questo nuovo organismo ha il compito di verifi-care che i mittenti soddisfino tutti i requisiti inmateria di sicurezza. L’applicazione di questoelemento di controllo supplementare completala serie delle misure di sicurezza che devonosoddisfare il mittente e la compagnia aerea inca-ricata del trasporto e rafforza globalmente lasicurezza aerea e l’importanza economica deltrasporto aereo di merci.L’introduzione delle nuove misure consente inol-tre di precisare determinate disposizionidell’Omsa. Vengono ad esempio specificati irequisiti di sicurezza applicati nei piccoli aerodro-mi i quali, in base a un’analisi dei rischi e delleminacce, presentano un potenziale di pericolominore

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Pubb

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I

Continua a crescere il ricorso alpartenariato pubblico-privato

(PPP) per la realizzazione egestione di infrastrutture ed operepubbliche. Nel 2009, l’Emilia-Romagna si è collocata al sestoposto tra le regioni italiane pernumero di iniziative e al terzo pervolume di affari.È quanto emerge dall’analisidell’Osservatorio Regionale delProject Financing e del Partenaria-to Pubblico Privato dell’EmiliaRomagna (SIOP-ER), promossoda Unioncamere Emilia-Romagna

e curato da Cresme EuropaServizi.Secondo l’Osservatorio, che rap-presenta un sistema informativo edi monitoraggio degli avvisi digara e delle aggiudicazioni sull’in-tero panorama del PartenariatoPubblico e Privato (PPP), nel2009, sono state messe in gara151 opere pubbliche attraversoforme contrattuali. Per 97 di que-ste sono noti, nei bandi, gli impor-ti di gara, che sommati portano ilvalore di mercato a quasi 830milioni.

Rispetto al 2008 si osserva unnumero di iniziative quasi triplica-to (da 58 gare a 151) a fronte diun ridimensionamento degli inve-stimenti (da 1,3 miliardi a 830milioni, -38%). Il dato va peròinterpretato con una duplice let-tura: innanzitutto perché è statopossibile quantificare il valore dimercato solo di 97 opere; insecondo luogo per effetto dell’ec-cezionale valore economico rag-giunto nel 2008 dovuto alla maxigara di project financing per larealizzazione dell’Autostrada

TRIPLICA IL PARTENARIATOPUBBLICO-PRIVATOI DATI 2009 DELL’OSSERVATORIO REGIONALE

Il mercato del PPP in Emilia-Romagna per le infrastrutture ed opere pubbliche:sono state messe a gara 151 opere (da 58 del 2008). Valore di oltre 830 milioni dieuro. Emilia-Romagna sesta per numero di opportunità e terza per investimenti inItalia. In ambito provinciale, in testa Ferrara, seguita da Rimini e Bologna.

Quaderni&documenti

Lorenzo Bellicini,direttore del Cresme Ricerche,

Antonio Nanninisegretario generale della Camera

di Commercio di Forlì-Cesena,Ugo Girardi segretario generale

di Unioncamere Emilia-Romagnaalla presentazione del rapporto

annuale a ForliFoto Sabatini

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II

regionale Cispadana dell’impor-to di 1,095 miliardi di euro.Nel 2009 non sono comunquemancate le grandi opere, acominciare dal Raccordo auto-stradale Ferrara-Porto Garibaldi,che ha però un importo decisa-mente inferiore rispetto allaCispadana (633 milioni contro1.095).La minore consistenza economi-

ca degli investimenti in PPP nonmodifica il peso del PPP rispettoal mercato complessivo dellegare per opere pubbliche regi-strato dall’Osservatorio Cre-sme–Edilbox, attestatosi a quota44%, (830 milioni su 1.038milioni totali), la stessa percen-tuale del 2008.Si presenta invece decisamenteincrementato il peso del numero

di interventi: nel 2008 rappre-sentavano il 5% del mercatodelle opere pubbliche regionale,oggi raffigurano il 20%.Entrambe le percentuali sonopiù alte di quelle medie nazio-nali: 30% il volume d’affari;10% il numero degli interventi,a conferma di una cultura dellafinanza di progetto che si vadiffondendo.

Territori: Emilia-Romagna sestaper numero di opportunitàe terza per investimento in Italia

Rispetto all’intero mercato nazio-nale, tra gennaio e dicembre2009, l’Emilia-Romagna con 151interventi in gara, contro unamedia regionale italiana di 99, sicolloca al sesto posto nella classi-fica per numero di opportunità

Tabella 1. - PPP EMILIA ROMAGNA - I risultati del periodo Gennaio-Agosto 2008 e 2009 a confronto - Importo in milioni di Euro

Quaderni&documenti

2008 2009di cui con importo noto di cui con importo noto

N. Importo N. ImportoTOTALE Numero Importo medio TOTALE Numero Importo medio

Selezioni di proposte (PF fase I)* 19 19 477,3 25,1 2 1 10,0 10,0Gare di concessione di CG su proposta del promotore 8 8 1.159 144,8 11 11 697 63,4PF fase II 8 8 1.158,5 144,8 6 6 51,0 8,5PF gara unica - - - - 5 5 646,3 129,3Concessione di CG su proposta della s.a. 9 9 107,2 11,9 30 18 69,7 3,9Concessione di servizi 33 26 11,7 0,4 88 63 28,3 0,4Altre gare di PPP** 8 3 66,4 22,1 22 5 34,3 6,9Gare di PPP 58 46 1.343,8 29,2 151 97 829,8 8,6

Fonte: elaborazione Cresme ES per Unioncamere Emilia Romagna - www.sioper.it* Non considerati nel dato statistico delle gare in quanto rappresentano la fase di preselezione del progetto da affidare con contratto di concessione di costruzione

e gestione ai sensi dell'art.153 del D.Lgs.n.163/06** Tra le altre gare di PPP sono classificate le gare per: Stu, Società miste per l'esercizio di servizi pubblici, Contratti di quartiere, Programmi edilizi e Sponsorizzazioni

L’autostrada Cispadana: un esempio di project financingLa nuova importante

opera viaria dovrà collegareil casello autostradale

di Rolo-Reggiolocon quello di Ferrara sud.I numeri: 67 chilometrisu due corsie, un costo

di oltre un miliardodi euro, dodici comuni

coinvolti nell'operatra le province

di Reggio, Modena e Ferrara.

Il tracciato previsto per la nuova autostradaregionale Cispadana ha uno sviluppo comples-sivo di circa 67 km, con inizio nel Comune diReggiolo dove si raccorda con l’autostrada A22 "autostrada del Brennero", e termina nelComune di Ferrara, con attestazione finalesulla barriera di Ferrara Sud della A 13"Bologna - Padova", in raccordo alla super-strada “Ferrara - Porto Garibaldi”. Lungo ilpercorso sono previste: 4 autostazioni, SanPossidonio - Concordia Mirandola, San Felicesul Panaro - Finale Emilia, Cento e PoggioRenatico; 2 aree di servizio, Mirandola ePoggio Renatico; 2 svincoli di interconnessionecon le autostrade A 22 e A 13, posti rispetti-vamente all’inizio ed alla fine del raccordoautostradale di progetto. Per garantire il fun-zionamento del sistema globale di trasporto incui viene a collocarsi l’infrastruttura è stataposta molta attenzione anche all’interconnes-sione con le altre strade appartenenti alla reteprimaria e locale.

La localizzazione dell’opera interessa il territo-rio di 13 Comuni emiliani: Cento,Sant’Agostino e Poggio Renatico nellaProvincia di Ferrara; Novi, Concordia, SanPossidonio, Mirandola, Medolla, San Felice sulPanaro e Finale Emilia nella Provincia diModena e Reggiolo e Rolo in Provincia diReggio Emilia.Per quanto riguarda le caratteristiche tecnicheper la sezione stradale del tracciato principale èstata adottata la configurazione a carreggiateseparate, conforme alle norme funzionali egeometriche per la costruzione delle strade dicui al decreto del Ministero delle Infrastrutturee dei Trasporti del 5 novembre 2001 e classifi-cata come autostrada di categoria A –Autostrade appartenenti alla “Rete Primaria”,la cui piattaforma comprende 2 corsie da 3,75metri e corsie di emergenza di 3,00 metri persenso di marcia e margine di metri 4, per unalunghezza complessiva di 25 metri.Il progetto dimensiona i tratti in trincea ed in

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dietro la Lombardia, la Campa-nia, il Piemonte, la Toscana, e laPuglia. Un anno prima occupavala dodicesima posizione con 58opere.Nella classifica per volume d’affa-ri si colloca al terzo posto, con830 milioni contro una mediaregionale italiana di 478 milioni,dietro Lazio e Piemonte. Un annoprima, con il progetto in projectfinancing dell'autostrada Cispa-dana, occupava il secondo postodietro la Lombardia.

Mercati provinciali: Ferraraprima per investimento,Bologna per numero di gare

La distribuzione territoriale dellegare di PPP censite nel 2009nelle nove province dell’EmiliaRomagna mostra un interessediffuso.Bologna è la provincia che ricor-re più volte al PPP, 30 gare di cui25 riferite a concessioni di servizie in particolare per la gestione diimpianti sportivi a Bologna e neicomuni della provincia.Il maggiore investimento è loca-lizzato nella provincia di Ferrara:

636 milioni di euro pari al 77%dell’investimento complessivoregionale, riferito quasi total-mente al Raccordo autostradaleFerrara-Porto Garibaldi, infra-

struttura di competenza di AnasSpa dell’investimento presuntopari a 633 milioni da realizzarecon il nuovo istituto del projectfinancing a gara unica.

Se prima è Ferrara (636 milioni,10 bandi), seguono poi Rimini(75 milioni, 16 bandi), Bologna(49 milioni, 30 bandi), Modena(24 milioni, 18 bandi), Parma (21

PPP - Le classifiche regionali – Numero gare censite nel 2009 per regione

Quaderni&documenti

III

galleria in modo da poter accogliere la terzacorsia e le fondazioni di pile di ponti e viadottiin previsione di eventuali allargamenti. Anchele opere di attraversamento dell’autostradasono concepite in modo da poter supportareun ampliamento futuro senza dover effettuarealcuna demolizione. Per garantire i maggioriservizi e standard di sicurezza è prevista l’in-stallazione di pannelli a messaggio variabileper le comunicazioni in tempo reale all’utenza;l’impianto antinebbia con sistema di guidaluminosa e led, nonché stazioni di rilevamentodelle condizioni meteorologiche e rilevatoriautomatici delle condizioni di traffico. Inoltresono previsti ad intervalli mai superiori al chilo-metro e su entrambi i lati, gli allargamenti dellapiattaforma stradale che ospiteranno le piaz-zole di sosta in cui, alternativamente, sarannocollocate le colonnine S.O.S..Il progetto prevede inoltre opere per mitigarel’impatto che l’opera avrà sui territori interes-sati. E’ infatti previsto l’inserimento di opere diprotezioni acustiche per circa 36 km lungo iltracciato autostradale e di complessivi 5 km

per le viabilità di adduzione e di collegamento,quali barriere fonoassorbenti. Nel rispetto del-l’ambiente e dei consumi energetici, sono pre-viste all’interno degli edifici civili tecnologieproprie della bioedilizia in linea con i piùmoderni standard tecnologici. Per diminuire ildisagio durante la fase dei lavori, il processo dicantierizzazione è stato pianificato, individuan-do il dimensionamento funzionale delle aree dicantierizzazione, programmando le tempisti-che di intervento e fornendo informazioni sullestrutture, le azioni e i fabbricati di cantiere. Lafase dei lavori prevede la divisione dell’opera in4 specifici ambiti operativi, che comprendono4 campi base e 18 cantieri operativi.L’autostrada regionale Cispadana, considera-ta una infrastruttura strategica di interesseregionale, figura negli strumenti di program-mazione e pianificazione territoriale a partiredal 1986.La Regione Emilia-Romagna con il PianoRegionale Integrato dei Trasporti (PRIT),approvato dal Consiglio regionale nella sedutadel 6 febbraio 1986, affermava l’importanza e

la priorità dell’asse viario Cispadano a quattrocorsie ed il suo immediato avvio per lotti.Ad aprile 1999, con Legge regionale 3/1999“Riforma del sistema regionale e locale”, èstata introdotta nell’ordinamento regionale lapossibilità di programmare, come autostraderegionali, alcune infrastrutture di interesseregionale previste dal PRIT, sulla base di unospecifico studio di fattibilità. Con il PRIT 1998-2010, tutt’ora vigente, approvato nella sedutadel Consiglio regionale del 22 dicembre 1999,è stata confermata l’importanza della realizza-zione dell’opera come uno degli interventifondamentali per adeguare la struttura viariaregionale, aumentandone le prestazioni offer-te. Il 5 luglio 2006 l’Assemblea legislativaregionale ha approvato il Programma per larealizzazione delle autostrade regionali conte-nente l’autostrada Cispadana come definitanello studio di fattibilità fatto elaborare dallaRegione Emilia-Romagna.L’affidamento della concessione di lavori pub-blici ha seguito la procedura del project finan-cing in due fasi.

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Quaderni&documenti

IV

milioni, 12 bandi), Forlì-Cesena(12 milioni, 10 bandi), ReggioEmilia (7 milioni, 17 bandi),Piacenza (5 milioni, 23 bandi),Ravenna (1 milione, 15 bandi).

Tra le province si distinguonoPiacenza per numero di oppor-tunità e Rimini per investimento.Per quanto concerne i campi incui il project financing e gli altri

strumenti vengono maggior-mente utilizzati, il rapporto2009 dell’ Osservatorio regio-nale del project financing conta34 progetti nel settore dell'arre-

do-verde urbano, 28 negliimpianti sportivi, 20 nelle reti,13 nel commercio e artigianato,12 nel comparto scolastico-sociale, anche se è il settore tra-sporti a fare la parte del leoneper quanto riguarda gli importi:634 milioni. Infine i progettifuturi più rilevanti da realizzarecon la finanza di progetto e gliatri strumenti di PPP: a Ravennasi conta di costruire così ilbypass del canale Candiano(151,5 milioni), Ferrara ha inserbo il completamento delnuovo ospedale di Cona (139,7milioni), Piacenza una strutturaresidenziale per cure palliative(40,3 milioni), Forlì-Cesena pro-getta la via Emilia Bis tra i duecapoluoghi (235 milioni), aRimini si punta alla riqualifica-zione del lungomare Tintori(39,4 milioni),Parma ha il nuovo ponte nord(70,9 milioni), a Bologna, infine,l'Acer sta lavorando su un pro-getto da 150 milioni per lamanutenzione delle case popo-lari.

La prima fase ha riguardato la selezione dellaproposta e l’individuazione del promotore.

A seguito dell’approvazione del Programmaper la realizzazione delle autostrade regio-nali, il 20 luglio 2006 la Direzione generaleprogrammazione territoriale e sistemi dimobilità ha approvato l’avviso indicativo diintervento realizzabile con capitali privati elo ha trasmesso alla Gazzetta comunitariaper la pubblicazione.L’avviso, avente ad oggetto la “Concessioneper la realizzazione e gestione dell'autostra-da regionale Cispadana, con la proceduradel Promotore ai sensi degli articoli 152 ss.del D.Lgs. n. 163/2006”, indica, tra l’altro,un ammontare presunto dell’investimentopari a 1,1 miliardi di euro, di cui circa 830milioni per lavori, un contributo pubbliconon superiore a 350 milioni di euro, il dirittodi prelazione per il promotore e fissa comescadenza per la presentazione delle propo-ste il 2 gennaio 2007 con possibilità di pro-roga al 30 giugno.

Entro il termine stabilito sono pervenute allaRegione Emilia-Romagna 6 proposte, pre-sentate rispettivamente da:1) A.T.I Cintra Concesiones de Infraestruc-

turas de Trasporte Sa- MerloniFinanziaria Spa – Ferrovial Agroman Sa;

2) Mec Spa;3) Lombardi Project Srl;4) A.T.I. Autostrada del Brennero Spa. -

Coopsette Soc.Coop. - Pizzarotti & C.Spa - Cordioli & C. Spa - Edilizia WipptelSpa - Oberosler cav. Pietro Spa -Impresa di Costruzioni Geom. ColliniSpa - Consorzio stabile Co.Seam Srl -Consorzio Ravennate - Mazzi ImpresaGenerale di Costruzione;

5) Società Autostrada Estense;6) A.T.I. Astaldi Spa - Società Italiana per

Condotte D'Acqua Spa.Il 27 luglio 2007, a seguito delle attività edelle istruttorie condotte dal responsabile delprocedimento e della relazione dell’Assessorealla Mobilità e Trasporti, la Giunta regionale,con deliberazione n. 1149, ha dichiarato di

pubblico interesse ai sensi dell’art. 154 D.Lgs163/2006 la proposta presentata dall’ A.T.I.Autostrada del Brennero Spa (capogruppo),Coopset Soc.coop., Pizzarotti & C. Spa,Cordioli & C. Spa, Edilizia Wipptel Spa,Oberosler Cav. Pietro Spa, Impresa diCostruzioni Geom Collini & C Spa, Consorziostabile Co.Seam Srl, Consorzio Ravennate eMazzi Impresa Generale di Costruzione, cheprevede un contributo regionale di 198 milio-ni di euro.Alla dichiarazione di pubblico interesse hafatto seguito un confronto tra la Regione, leProvince e le Amministrazioni comunali inte-ressate dall’attraversamento dell’opera, cheha portato ad un progetto preliminare modi-ficato e integrato rispetto a quello inizialmen-te proposto dal promotore.Tale progetto è stato approvato il 27 marzo2008 dalla Giunta regionale, con deliberazio-ne n. 398, unitamente allo schema di con-venzione ed al relativo piano economicofinanziario.

PPP - Le classifiche regionali – Importo gare censite nel 2009 per regione in Milioni di Euro

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V

Una “cassetta per gli attrezzi”per il tandem pubblico-privato

L’Osservatorio regionale costitui-sce uno strumento per favorire laconoscenza delle esperienze piùinnovative. L’Osservatorio regio-nale del project financing e delpartenariato pubblico-privato,promosso dal sistema delleCamere di commercio dell’Emilia-Romagna e dall’Unione regionalee realizzato con la collaborazionescientifica del Cresme EuropaServizi, è un qualificato sistemainformativo e di monitoraggioche mette a disposizione unamappa di pratica utilità.Obiettivo principale dell’Osserva-torio è infatti di far conoscere leopportunità sul territorio in mododa far crescere una cultura condi-visa e le potenzialità di collabora-zione tra soggetti pubblici e priva-ti nella realizzazione e gestione diinfrastrutture ed opere di pubblicautilità. Dati e notizie sono consul-tabili accedendo alla home pagedel portale di Unioncamere regio-nale (www.rer.camcom.it) o diret-tamente allo specifico sito webdell’Osservatorio SIOP Emilia

Romagna (www.sioper.it).Nell’ambito delle attività dell’Os-servatorio, è stato pubblicato unopuscolo informativo su “Le ini-ziative di partenariato pubblico-privato in Emilia-Romagna” chefornisce un’analisi dell'andamentodel mercato del project financing edel partenariato pubblico-privatoin Emilia-Romagna, con attenzio-ne alle dinamiche territoriali e alletipologie di opere, corredata dadue esempi concreti di applicazio-ne del partenariato in ambitoregionale e da una sezione di faci-le consultazione dedicata alle prin-cipali norme di riferimento.Il volume, utile strumento stru-mento per tutti i soggetti interes-

sati ad approfondire la tematicadel partenariato, è disponibile online sul sito di UnioncamereEmilia-Romagna è stato presenta-to alla Camera di Commercio diForlì-Cesena nel seminario diapprofondimento in cui sono statiillustrati i dati del 2009 e delineatigli scenari di sviluppo futuri inambito regionale e provinciale.“È il primo di una serie di incontrisul territorio regionale- ha detto ilsegretario generale della Cameradi commercio di Forlì-Cesena,Antonio Nannini– organizzati perinformare gli operatori sulletematiche e i contenuti del parte-nariato. E’ un settore che staassumendo sempre più importan-

Quaderni&documenti

Nella seconda fasedella procedura è stata indettauna gara per l’individuazionedel concessionario.

L’8 aprile 2008 la Direzione generale reti infra-strutturali, logistica e sistemi di mobilità hatrasmesso il bando di gara per l’avvio dellaprocedura ristretta, ai sensi dell’art. 155,comma 1, lett a) del D.Lgs.163/2006, finaliz-zata alla individuazione dei soggetti presenta-tori delle due migliori offerte da inviare allaprocedura negoziata da svolgere con il pro-motore, ai sensi dell’art. 155, comma 1, lett.b) dello stesso decreto legislativo, allaGazzetta comunitaria per la pubblicazione.A base di gara vi è la proposta dell’ATI concapogruppo Autostrada del Brennero Spa,dichiarata di pubblico interesse con delibera-zione di Giunta regionale n. 1149 del 27 luglio2007. Nello specifico sono posti a base dellaprocedura ristretta: il progetto preliminare delpromotore come modificato su richiesta dellaRegione Emilia-Romagna; lo schema di con-

venzione come adeguato alla richieste formu-late dalla Regione Emilia- Romagna e i volumidi traffico espressi in veicoli/ KM annui.Il bando di gara indica, tra l’altro, un ammon-tare presunto dell’investimento pari a euro1.095 milioni di euro (quantità in linea conl’importo indicato dallo studio di fattibilità allabase dell’avviso di selezione di proposte,1.100 milioni) cui 908 milioni per lavori (eranocirca 830); una durata della concessione di 49anni e 6 mesi decorrenti dalla stipula dellaconvenzione; un tempo di esecuzione lavoripari a 54 mesi decorrenti dalla data di appro-vazione del progetto esecutivo; un ammonta-re delle spese sostenute dal promotore per l’e-laborazione della proposta pari a 27 milioni dieuro; conferma il diritto di prelazione per ilpromotore come disposto con l’avviso per laselezione delle proposte; prevede l’obbligo

per l’aggiudicatario di costituire, successiva-mente all’aggiudicazione, una società di pro-getto in forma di società di capitali anche con-sortile, per la realizzazione e gestione dell'o-pera, con un capitale sociale non inferiore a70 milioni di euro.Il termine ultimo per la presentazione delledomande di partecipazione era stato fissatoper il 27 giugno 2008, mentre la Regioneaveva 130 giorni di tempo per spedire l’invitoa presentare l’offerta ai soggetti prequalificati.Il procedimento di gara si è concluso nel gen-naio 2010 con l’aggiudicazione definitiva afavore dell’ATI con capogruppo Autostradadel Brennero Spa (in cordata con nove impre-se di costruzione).E’ stato il promotore Autobrennero ad aggiu-dicarsi definitivamente la concessione per laprogettazione definitiva ed esecutiva, per la

Sotto, il tracciatodella Cispadana

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VI

Quaderni&documenti

Costruire il piano integratodei trasportiIn fase di conclusione il Prit98,si prepara il nuovo Piano 2010 - 2020

Circa 31 miliardi di euro, tra strade e ferrovie. A tanto ammontail valore complessivo degli interventi previsti dal Prit98 (Pianoregionale integrato dei trasporti dell’Emilia-Romagna). Un Prit infase di conclusione, che lascia il posto al nuovo Piano 2010-2020, caratterizzato da due linee guida fondamentali: individua-re strumenti, supporti e risorse per realizzare le opere già pro-grammate e “governare” la domanda consapevoli del fatto chegli spostamenti di persone e merci in questi ultimi anni sonocambiati radicalmente.Tra i nuovi obiettivi del Piano regionale integrato dei trasporti2010-2020 c’è quindi il completamento e la riqualificazione del-l’assetto infrastrutturale – tra le opere previste, la prima auto-strada regionale, la Cispadana – ; per quanto riguarda la “buonamobilità” si punterà sulla crescita del 10% dei passeggeri del tra-sporto pubblico locale, del trasporto ferroviario (+100%), sullapromozione di veicoli elettrici (e relative infrastrutture necessarie)e sul’incremento (al 15%) della mobilità ciclabile. Il tutto inun’ottica di interconnessione modale e integrazione tariffaria.

Il bilancio del Prit98Il valore complessivo degli interventi previsti dal Prit98 è di circa31 miliardi di euro: 16,1 miliardi per il settore stradale, 14,4 peril ferroviario. Gli interventi finora realizzati ammontano a circa13,6 miliardi di euro, quelli in corso di realizzazione si aggiranosui 10,9 miliardi. Nel dettaglio, in base ai dati aggiornati a giu-gno 2009, nel settore stradale (autostrade, tangenziali, raccordi,Pedemontana, Trasversale di Pianura, rete di base nazionale eregionale) sono stati fatti interventi per oltre 2 miliardi di euro(attualmente si stanno realizzando opere per 9,3 miliardi; in pro-gramma interventi per altri 4,6 miliardi). Per le ferrovie, tra Altavelocità, linee Fs e linee regionali, sempre a giugno 2009 (sultotale previsto di 14,4 miliardi) risultano completati lavori per11,4 miliardi (in corso opere per 1,6 miliardi, programmate altreper oltre 1,3 miliardi). Per completare il quadro programmaticodel Prit98 è necessario reperire finanziamenti per 6 miliardi dieuro.Per il sistema idroviario padano veneto il costo aggiornato a giu-gno scorso è di 248 milioni di euro (opere realizzate finora per27 milioni, in corso per 220 milioni); per il porto di Ravenna ilcosto ammonta a 287 milioni (interventi finora realizzati per 179milioni, in corso opere per 60 milioni). Nel periodo 1998-2010sono stati fatti investimenti per 497 milioni di euro in mezzi ditrasporto pubblico (di cui 200 per il rinnovo di autobus e filobus,altri 200 nel piano straordinario per le ferrovie); altri 300 milionisono stati destinati alla mobilità sostenibile. Tra i punti critici rile-vati e da risolvere, c’è l’aumento del traffico pesante di attraver-samento, il trasporto pubblico (che mostra difficoltà a mantene-re le proprie quote), la sicurezza stradale e – per quanto si sianoregistrati miglioramenti nella qualità dell'aria – l’impatto del traf-fico sull’ambiente, in particolare nelle città.

costruzione e la gestione dell’autostradaregionale Cispadana, un project financing da1.170 milioni di euro di investimento. Ladurata della concessione è di 49 anni, l’aper-tura al traffico è prevista nel 2015. LaRegione Emilia-Romagna ha sancito che l’of-ferta presentata dall’Ati capitanatadall’Autobrennero è risultata la migliore. Aseguito dell’aggiudicazione, è nata a ReggioEmilia Arc-Autostrada regionale Cispadana, lasocietà destinata a realizzare e gestire lanuova arteria. La compagine societaria di Arc(sede legale a Trento, consiglio di amministra-zione di 14 persone con presidente GrazianoPattuzzi) include: Autostrada del Brennerospa (51%), Coopsette Società Cooperativa(19,30%), Pizzarotti spa (19,30%), Co.Seamsrl (3,30%), Impresa Collini spa (3,00%),Impresa Oberosler Cav. Pietro (2,30%),Wipptaler Bau (0,70%), Cordioli & C. spa(0,50%), Mazzi Impresa GeneraleCostruzioni spa (0,50%), ConsorzioRavennate (0,10%).

za dopo essere uscito dalla faseembrionale”.Il partenariato, nelle sue varieforme, può rappresentare unoelemento importante per il rilanciodell’economia attraverso il dialogotra pubblico e privato, favorito dauna serie di interventi normativi,sia a livello nazionale che regiona-le. In particolare, un decreto legi-slativo (152/2008) ha semplifica-to la materia e aumentato le pos-sibilità di ricorrere al project finan-cing introducendo il procedimen-to unificato (gara unica).“Si stanno sviluppando forme dicollaborazione, cresce la culturanegli enti locali e il ricorso a questotipo di strumento – ha commenta-to Ugo Girardi, segretario genera-le di Unioncamere Emilia-Roma-gna – che sta consentendo la rea-lizzazione non solo di infrastruttu-re di importanza strategica per lacompetitività del sistema econo-mico, ma anche di opere didimensioni ridotte, con i Comunitra i soggetti maggiormente coin-volti, utili a supportare le esigenzedella comunità a livello locale”.I fondi pubblici per le opere pub-bliche si vanno riducendo e a volte

si giunge a vere a proprie trattati-ve con i soggetti privati “purché –ha aggiunto Girardi - la stellapolare rimanga l’interesse pubbli-co. Il legislatore ha sollecitatoanche le Camere di Commercioad intervenire per accrescere lepossibilità di intervento e la cultu-ra del partenariato e l’Osservato-rio è un segno tangibile di questoimpegno”.Si ricorre a queste nuove forme difinanziamento pubblico-privato“non solo per grandi opere infra-strutturali - ha spiegato LorenzoBellicini, direttore del Cresme -ma per servizi e opere edili più pic-cole, come impianti sportivi, strut-ture per arredo e verde pubblico,commercio ed artigianato, par-cheggi, turismo e tempo libero inuna complessiva riqualificazionedel contesto urbano”.Sulle prospettive di crescita delsettore, secondo Bellicini “Occor-re far crescere competenza tecni-ca, qualità progettuale e tecnicoorganizzativa di questo compartoche, in tempi di risorse sempre piùristrette per gli enti pubblici, puòcostituire una risposta alla situa-zione di crisi”.

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INNOVAZIONE

Si chiama e-health, il nuovomodo di fare sanità inEmilia-Romagna e tra lealtre cose prevede che cia-

scun assistito della regione possaavere la propria storia clinica diret-tamente sul pc di casa nel pienorispetto della privacy. In qualemodo? Grazie al Fascicolo Sanitario

Elettronico (FSE), ildocumento informaticoche conterrà tutti i datisanitari del paziente,compresi i risultati delleanalisi del sangue, delleprove allergiche e delleecografie. I 3.800 medicidi famiglia dell’Emilia-Romagna già ce l’hanno,i 4 milioni di pazientidella regione ancora no

ma entro la fine del 2010 questo ser-vizio potrebbe diventare realtà gra-zie a un investimento di 40 milionidi euro stanziati dalla RegioneEmilia-Romagna (il FSE rientra intutte le delibere del progetto Soledal 2002 ad oggi) e all’impegno diCup2000.Ma come funziona il FSE? Primodel genere in Italia – cosa che ponel’Emilia Romagna in posizione diassoluta avanguardia non solo intermini di innovazione tecnologicama anche come servizi all’utenza –è composto da tre parti: nella primasono contenuti tutti i dati sanitari(visite, esami, referti da tutte le Ausldella regione e dal privato accredi-tato), nella seconda la scheda indi-viduale redatta dal medico di base enella terza il cittadino potrà inserir-vi i dati (come per esempio una par-ticolare dieta che sta seguendo) ogli esami fatti fuori dal circuitosanitario regionale.Ogni assistito in Emilia Romagnaavrà l’accesso alla propria paginainserendo i codici che gli verrannoconsegnati al momento della

Primo nel generein Italia, il FSE,entro il 2010,

potrebbe essereconsegnato ai pazienti

Sanità regionaleÈ l’ora dell’e-health

Si chiama Fascicolo Sanitario Elettronico,ed è già a disposizione di 3.800 medici di famiglia

richiesta del servizio aggiunti aquelli che, per maggiore sicurezza,gli verranno inviati direttamente acasa in un secondo momento.Prima però bisognerà dare tempoai medici di famiglia (di cui 500pediatri) che dal 2006 fanno partedel progetto “Sole”, di trasferire idati sulla rete protetta di 4 milionidi cittadini (fase che ad oggi è al94% del completamento). “L’e-health che si porta avanti inEmilia-Romagna – spiega MauroMoruzzi, direttore generale di Cup2000 – è una novità non solo alivello italiano, ma anche europeo:con il progetto “Sole” i medici difamiglia della regione, sono infattigià tutti collegati tra loro e si stalavorando per collegare anche i7.000 specialisti ospedalieri, inmodo che il Fascicolo SanitarioElettronico possa essere progressi-vamente completato con tutte leinformazioni sulla salute delpaziente”.La sperimentazione su un campio-ne di pazienti è attualmente in attoe si sta studiando anche come farsì che i minori possano avere ilproprio FSE nel pieno rispettodella privacy. Per i bambini sonoinfatti moltissimi gli aspetti daconsiderare. Non solo per quelloche riguarda la minore età, maanche per la loro condizione fami-liare che può essere la più varia sesi considerano anche gli affidi e ifigli di genitori separati. In questocaso a chi affidare i codici di acces-so fino a raggiungimento dellamaggiore età? Inoltre la modalitàdi fruizione, per loro, dovrà cam-biare nel momento in cui sarannomaggiorenni. Con quale modalità?Domande che troveranno prestorisposta perché, in ogni caso, entrola fine del 2010 il FSE dovrebbeessere disponibile per ciascun assi-stito in Emilia-Romagna. Non hainfatti importanza che il richieden-te sia residente: quindi, anche glistudenti fuori sede, che per ilperiodo di studi scelgono un medi-co emiliano romagnolo, avrannodiritto ad accedere al proprioFascicolo

di Rossella Pressi

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C’è Giorgio Diritti, bolo-gnese doc, acclamatoregista del recentissimo“L’uomo che verrà”,

ricostruzione dell’eccidio di Marza-botto. C’è la società di produzionedi Reggio Emilia Pulsemedia, checon “Piombo fuso”, diretto daStefano Savona, ha vinto il festival

di Locarno. E ancora cisono Beppe Caschetto,infaticabile patron dellacasa di produzionebolognese Itc Movie, el’eclettico Andrea Adria-tico, che al teatroaffianca le incursioninel grande schermo.E poi documentaristi divalore come MicheleMellara e Alessandro

Rossi. Tutti protagonisti della feli-ce stagione del cinema e dell’au-diovisivo targati Emilia-Romagna,candidata a ritagliarsi un ruolo diprimo piano nel panorama cine-matografico nazionale. Ambizionesostenuta dalla Regione, che con ilprogetto Distretto della multime-dialità, mette a sistema le impreseche operano nel settore. Industriacinematografica, televisiva, multi-mediale. Strettamente intrecciatacon l’innovazione tecnologica percreare un polo regionale dell’au-diovisivo. Con il distretto l’ente diviale Aldo Moro fa infatti entrarenella grande rete per l’alta tecnolo-gia dell’Emilia Romagna il Centro

Seimila aziende per ben 28mila addetti. Questi i numeri del settore dell’audiovisivo

La Rete Alta Tecnologiaapre al multimedia

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Scopo del progetto,valorizzare

creativitàed eccellenzetecnologiche

diNatasciaRonchetti

per lo sviluppo dell’audiovisivo el’innovazione digitale della Cinete-ca di Bologna.Un centro al servizio di tutti gli ope-ratori della filiera della multimedia-lità, che in regione può contare su6mila aziende e 28mila addetti. Loscopo è quello di valorizzare lacinematografia tecnologica e lacreazione d’arte, da un lato pro-muovendo la produzione di filmd’autore, dall’altro sostenendo l’at-tività del Centro e le imprese delsettore. Tutta l’organizzazione faperno sulla parte tecnologica dellaCineteca del Comune di Bologna,la più prestigiosa del Paese, custodeattenta del patrimonio di Chaplin e

dell’eredità culturale e cinemato-grafica di Pier Paolo Pasolini. Conl’obiettivo anche di contribuire atti-vamente alla produzione di un cine-ma che fa cultura.Il progetto è finanziato dallaRegione e dai ministeri allo Svilup-po economico e alla Gioventù, nel-l’ambito dell’accordo di program-ma quadro “Giovani evoluti e con-sapevoli”. Un primo stanziamentodi oltre un milione di euro, trarisorse regionali e risorse statali, ègià stato messo in campo. Il 50%sarà destinato all’avvio del Centroper lo sviluppo dell’audiovisivo el’innovazione digitale e per la pro-mozione del distretto, al servizio ditutta la filiera regionale. L’altro50% alimenterà il fondo di soste-gno per i giovani cineasti locali, perlo sviluppo di opere cinematografi-che prime e seconde fortementeconnesse al territorio regionale. Trail 2010 e il 2011 420mila eurosaranno così destinati al supportodella produzione e dello sviluppo diprogetti cinematografici. Il soste-gno erogato non sarà però a fondo

SCENARI

Gian Luca Farinelli“Una volta i cineasti partivano per Roma,

oggi cercano di realizzare qui,nella nostra regione, i loro film”

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perduto. Nel caso dello sviluppo ilcontributo economico andrà resti-tuito nel momento in cui il progettofilmico entrerà in produzione, men-tre nel caso del sostegno alla produ-zione sarà calcolato come unaquota percentuale del film.Due le scadenze previste per la pre-sentazione delle domande di acces-so al contributo: la prima è fissataper il 30 aprile del 2010 e la secon-da per il 31 agosto, sempre di que-st’anno. A destinare i fondi sarà laCineteca di Bologna, con l’obietti-vo anche di disincentivare la fugadei giovani talenti. Un pericolo che,a dire il vero, oggi in EmiliaRomagna si concretizza sempre dimeno. “La situazione produttiva ècambiata – spiega infatti il diretto-re della Cineteca Gian LucaFarinelli – una volta i cineasti parti-vano per Roma, oggi cercano direalizzare qui, nella nostra regione,

i loro film. Un esempio è l’ultimolavoro di Diritti, girato interamentenel Bolognese. La dimostrazioneche anche in una situazione nazio-nale difficile c’è ancora spazio per ilcinema di qualità”.Del resto tutti i segnali che arrivanodal settore cinematografico regio-nale sono positivi. “Il terreno è fer-tile – prosegue Farinelli -, basti pen-sare ai risultati che abbiamo rag-giunto negli ultimi anni, grazieall’Itc Movie di Beppe Caschetto, allavoro di documentaristi comeMellara e Rossi, ai film diAdriatico. Con l’intervento dellaRegione abbiamo potuto dare vitaa una filiera digitale, con un labo-ratorio per il restauro cinematogra-fico che è uno straordinario luogodi post-produzione. Non esisteun’altra esperienza simile se nonnel Lazio, e questo ci permette diavere una potenzialità in più e di

offrire nuove opportunità agliaddetti ai lavori”. A livello nazio-nale, per la produzione audiovisiva,l’Emilia-Romagna si colloca già datempo sullo stesso piano di realtàparticolarmente vivaci come quellapiemontese, friuliana, lombarda elaziale. Ma più che a sviluppareforti capacità concorrenziali, laCineteca è interessata a tessere“alleanze” di respiro europeo, persostenere l’industria audiovisivalungo la via Emilia. “Il nostroobiettivo adesso – dice infattiFarinelli – è quello di trovare siner-gie con altre regioni europee perpromuovere un cinema differenteche racconti davvero il Paese. Oggiinfatti la principale difficoltà delcinema italiano è che non riesce auscire dal tracciato della comme-dia. Se riusciremo a valorizzare inostri giovani talenti renderemo unbuon servizio alla collettività”

L’impresa è giovane, è stata costituita solo nel 2006. Eppure hagià centrato l’obiettivo di produrre un film, “Piombo Fuso”,

diretto da Stefano Savona, capace di vincere a Locarno e di esse-re invitato ai principali festival cinematografici internazionali.Parliamo di Pulsemedia – impresa che opera nel settore della mul-timedialità – di Barco di Bibbiano, in provincia di Reggio Emilia. Aguidarla è Roberto Ruini, affiancato da una squadra di 15 tradipendenti e collaboratori, tutti tra i 22 e i 31 anni. “Ho scelto direalizzare Pulsemedia lontano da Roma o Milano – dice Ruini –perchè avevo la convinzione che in Emilia-Romagna ci fossero leenergie, la vitalità e le forze per poterlo fare”.Ruini, questa regione può davvero contribuire a una produzionedi qualità nel cinema e nella multimedialità?“Siamo una realtà che ha fornito e continua a fornire numerositalenti. Ma mentre fino ad ora abbiamo assistito al fenomeno dellamigrazione, soprattutto verso la capitale, oggi vediamo un cambia-mento. Nonostante il sistema presenti ancora alcune fragilità, regi-striamo il desiderio di tanti professionisti del settore di aggregarsiintorno alle esperienze produttive locali. Oggi la realtà è dinamica.Riscontriamo la forte motivazione a raccontare la nostra terra, conla ricerca della vivacità culturale che l’ha sempre contrassegnata,coniugandola con le migliori esperienze internazionali”.

Ci sono le condizioni perchè questa regione possa ritagliarsi unruolo da protagonista del settore a livello nazionale?“Certamente sì, lo spazio c’è. Ma noi crediamo che occorra lavo-rare molto sulla multimedialità, per trovare nuovi canali distributi-vi, nuovo pubblico, nuovo interesse. Faccio un esempio: “PiomboFuso” è nato come prodotto per la web tv, poi è stato acquistatodalla Rai ed è approdato a Locarno, dove ha vinto. Credo ancoranella distribuzione in sala, ma non può essere considerato l’unicocanale. Da parte dei produttori ci deve essere la disponibilità a spe-rimentare una pluralità di modelli. Non auspico che il web vinca sulcinema in sala, ma che il grande schermo sia affiancato da altremodalità distributive”.Come giudica lo sforzo della Regione?“In maniera positiva, il progetto è benvenuto. Crea le condizioniottimali per individuare nuove reti di professionisti. L’auspicio è chesi possano creare strutture solide, imprese con le spalle robuste.Abbiamo la necessità di costruire qualcosa che abbia la forza diproseguire anche dopo l’intervento pubblico”.Qual è l’errore da evitare?“La mancanza di coraggio. L’investimento sulla multimedialitàdeve essere la risposta forte dell’Emilia-Romagna alla miriade diimprese e di giovani talenti che operano sul territorio”

Pulsemedia, da Reggio Emilia ai principali set internazionali

“Vogliamo raccontare la nostra terra”

IL CASO

di Natascia Ronchetti

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IL PREMIO

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Diminuiscono gli incidenti,ma non quelli mortali. Esoprattutto non per i lavora-tori immigrati, tra i quali

continuano ad aumentare sempre ecomunque. È questa in estrema sin-tesi la fotografia delle condizioni disicurezza e la salute dei lavoratori suiluoghi di lavoro scattata lo scorso 29

gennaio a Bologna, nellasede della FondazioneAlma Mater, dove si èsvolto il primo ForumNazionale Salute e sicu-rezza nei luoghi di lavo-ro, che ha costituitoun’importante occasioneper parlare di questiargomenti ai massimilivelli, coinvolgendo tuttele categorie interessate.

Nel marzo 2007, in visita a Bologna,il presidente della Repubblica Gior-gio Napolitano aveva sollecitato laFondazione ad impegnarsi nella dif-fusione di una nuova cultura nel-l’ambito della salute e della sicurez-za nei luoghi di lavoro. Un appello

Per Tito Boeri dietro la flessione del 5,3% c’è anche la diminuzione delle ore lavorate

Il calo degli infortuni?Forse è ‘merito’ della crisi

Sicurezza sul lavoro,Forum nazionale

a Bolognaper fare il puntodella situazione

diM

arcelloTosi

accolto in pieno. La Fondazione così,insieme all’Ateneo di Bologna e incollaborazione con la FondazioneUnipolis, ha aperto un tavolo dilavoro che da oltre un anno vedeconfrontarsi periodicamente nume-rosi docenti universitari ed un pool di

aziende di massimo livello. Da que-sta attività nasce anche il Forum diinizio anno.In Italia nel 2007 – è stato racconta-to nel corso dell’appuntamento -sono stati denunciati circa un milio-ne di infortuni sul lavoro, di cui oltre

LAVORO

I l Presidente della Repubblica GiorgioNapolitano, nel dare la sua adesione al

Forum, ha inviato agli organizzatori unamedaglia speciale come premio da confe-rire ad un’azienda dell’Emilia-Romagnaparticolarmente distintasi per l’impegnonella tutela della salute e della sicurezzadei suoi lavoratori. La Fondazione AlmaMater e l’Ateneo hanno convenuto diattribuire il premio ad AutomobiliLamborghini. Nel corso del Forum, ilMagnifico Rettore dell’Università diBologna, Ivano Dionigi ha consegnato lamedaglia al presidente di Lamborghini,Stephan Winkelmann.

Umberto Tossini, responsabile delle risorseumane e direttore organizzativo dell’a-zienda, ha presentato il modello vincenteadottato dalla Lamborghini, che è natonel 2006 per volontà del gruppo di diri-genti, decisi ad andare oltre quanto stabi-lito dalla legge in materia di salute e sicu-rezza, per puntare a risultati di eccellenza.Una riorganizzazione dell’azienda partitadalle cose più semplici, migliorate conl’aiuto di consulenze qualificate ed undiverso approccio con le persone, ha dimi-nuito il numero degli infortuni da trenta asei all’anno, con un indice di gravità moltobasso

Il rettore consegna il premio del Presidente NapolitanoLamborghini numero uno contro gli incidenti

Ivano Dionigi,premia Stephan

Winkelmannpresidente

di Lamborghini

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1.000 mortali. In Emilia- Romagna, idati raccolti dall’INAIL rivelano chenello stesso anno sono stati denun-ciati circa 130.000 infortuni, di cui113 mortali. Nel 2008 invece ilnumero degli infortuni è sceso a123.000, dei quali 112 hanno avutoun esito mortale.La diminuzione del numero comples-sivo degli infortuni, pari al 5,3%,può essere considerata un dato forte-mente positivo. Infatti, se è vero chefin dagli anni ’60 prosegue un signifi-cativo abbassamento del numerodegli infortuni esteso a tutto il terri-torio nazionale, in Emilia-Romagnanegli ultimi quattro anni la riduzionemarciava al ritmo dell’1,5% ognianno. Tra il 2007 e il 2008 la flessio-ne ha conosciuto così un’accelerazio-ne, triplicando la propria velocità.Tuttavia questo risultato così impor-tante non può lasciare pienamentesoddisfatti, poiché non c’è stata un’a-naloga riduzione del numero degliinfortuni mortali, che invece riman-gono stabili. Il problema, in Emilia-Romagna come nel resto del Paese,va però analizzato in tutte le sue mol-teplici sfaccettature. Un dato signifi-cativo, ad esempio, è l’incidenza degliinfortuni mortali che avvengono nonnelle aziende o nei cantieri, ma sullestrade, che rappresentano circa il60% del totale. La presenza di unaltissimo numero di morti nel tragit-to casa-lavoro è infatti una particola-rità del panorama italiano. Un altroaspetto particolarmente rilevante èl’incidenza degli infortuni avvenuti aidanni di lavoratori stranieri; se per ilavoratori italiani gli infortuni ingenerale sono calati, per quelli stra-nieri sono invece aumentati del 2,9%sul territorio regionale e del 2% suquello nazionale.Tito Boeri, professsore di Economiadel lavoro dell’Università Bocconi diMilano, ha posto alcentro dell’attenzioneproprio le caratteristi-che dei rapporti dilavoro degli immigratied in particolare larelazione che intercor-re tra infortuni e lavo-ro irregolare. Nel suointervento l’economi-sta ha anticipato alcu-ni risultati di una

ricerca ancora inedita, condotta sullapopolazione straniera di otto cittàitaliane, tra le quali Bologna.Secondo le sue conclusioni il numerodegli infortuni è effettivamente calatonegli ultimi anni, ma soprattutto inrelazione alla crisi economica, che haridotto il numero di ore lavorate equindi il rischio di infortuni; in piùquesti studi confermano la presenza

di una riduzione cheriguarda solo i lavora-tori italiani.Nel corso della discus-sione è stata ampia-mente condivisa lanecessità di una detta-gliata analisi e interpre-tazione dei dati statisti-ci, che a livello genera-le possono sembrareconfortanti. Un’attenta

discriminazione delle imprese perdimensione e dei lavoratori per sessoe provenienza geografica, rivela infat-ti alcune incongruenze che lascianopresupporre la presenza di diversiinfortuni meno gravi non denunciati,e condizioni di lavoro più sfavorevo-li per donne e lavoratori stranieri.Dal dibattito è emerso inoltre che gliinfortuni sul lavoro e le malattie pro-fessionali arrecano un grave dannoeconomico, oltre che sociale e a paga-re il conto non sono solo i lavoratorie le singole imprese, ma tutto il siste-ma economico. Secondo alcune stimeil costo di una giornata lavorativapersa è di circa cinque volte quello diuna giornata lavorativa retribuita; ilcosto complessivo di infortuni emalattie professionali potrebbe quin-di essere calcolato tra il 2,6% e il3,8% del PIL

Walter Tega, presidente della Fon-dazione Alma Mater, è stato l’i-

deatore e moderatore del Forum.”I partecipanti a questo forum sono ipionieri di un progetto che immaginia-mo possa coinvolgere in futuro altrisoggetti – ha affermato - Credo chequesto rapporto tra Università e impre-sa, questo modo di operare, sia un fattomolto importante, mai semplice e maiscontato. Abbiamo radunato intorno aun tavolo giuristi del lavoro, ingegneri,medici e psicologi per vedere se aveva-no qualcosa da dire sul tema della salu-te e sicurezza sul luogo di lavoro, e nelmomento in cui con tutte queste forzeabbiamo preso contatti con le aziende ènato qualcosa. Trovare tavoli in cui spe-cialismi e necessità, esperienze e contin-genze diverse si incontrano è moltoimportante”.Tega ha poi spiegato: “Il nostro Forumnon ha solo fornito un’analisi dei fatti edelle leggi che regolano la materia nelnostro Paese, ha anche presentato alcu-ne proposte, ipotesi di lavoro scaturitedai primi mesi di attività del nostrotavolo tematico, coordinato dal profes-sor Violante e che ha trovato nel grup-

po Hera un interlocutore propositivo,senza il quale non sarebbe stato forsepossibile instaurare un dialogo tantoproficuo fra Ateneo e mondo delleimprese. Il Tavolo ha coinvolto infatticompetenze assai diverse: in sostanza siè creato uno scambio quotidiano trauna componente scientifico-accademi-ca, che esprime un elevato profilo dicompetenze interdisciplinari nell’ambitodell’Ateneo bolognese, e una compo-nente aziendale di eccellenza in campodi best practice nel settore qualità,ambiente, salute e sicurezza”

Il presidente della Fondazione spiega il successo dell’iniziativa“Università e impresa alleate per la sicurezza”

IL PROGETTO

Sopra,Walter Tegapresidente uscentedella FondazioneAlma MaterIn bassoTito Boeri docentealla “Bocconi”di Milano

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Èil “codice” della ristorazionedi qualità, fortemente legataai prodotti tipici e a qualitàcertificata di cui l’Emilia-

Romagna è ricca, ma anche allatradizione culturale che ha nel ciboun marcatore straordinario del ter-ritorio. Il “Manifesto della buonacucina dell’Emilia-Romagna” è l’i-

niziativa ideata dallaRegione per consolida-re il rapporto tra labuona cucina ed unpatrimonio di eccellen-ze enogastronomicheunico al mondo.Annunciato in antepri-ma a Milano a “Iden-tità Golose”, il con-gresso mondiale dellacucina d’autore, dove

l’Emilia-Romagna era la Regionescelta per il 2010 come ospite d’o-nore, il documento è stato poi pre-sentato ufficialmente a Rimini fieraa “Sapore”, manifestazione inter-nazionale del food and beverage.Autenticità, qualità, tipicità, ospita-lità, territori, storia, sostenibilità,passione: sono otto le parole chiavedel “Manifesto” che è stato presen-tato all’insegna dello slogan “Manidi questa terra: in Emilia-Romagnafacciamo grandi prodotti poi lenostre persone li rendono indimen-ticabili esperienze” nello stand dellaRegione vivacizzato, in entrambe lemanifestazioni, da eventi e degusta-zioni, laboratori del gusto, lezioni dicucina, per mostrare, in un viaggioideale in Emilia-Romagna, il megliodi un patrimonio enogastronomicostraordinario, forte di un paniere diben 30 prodotti Dop e Igp, senzacontare i vini Doc, Docg e Igt.Le regole essenziali da osservarenella ristorazione per mettere inpratica il concetto di “buona tavo-la emiliano-romagnola”, prevedo-no l’uso dei prodotti agroalimenta-

La Regione presenta a Milano il “Manifesto della buona cucina dell’Emilia-Romagna”

“Imprese del gusto”La parola all’eccellenza

Enogastronomiae territorio:

un patrimonioda promuovere

e valorizzare

diGiuseppeSangiorgi

ri di elevatissima qualità, che nonrinunciano alla trasparenza sullaloro origine ed all’autenticità deimenù tipici. Quindi, viene sottoli-neato il legame forte con il territo-rio, la storia e l’identità culturale, lasostenibilità – che significa uso diprodotti a chilometro zero – la bio-diversità e le produzioni autoctone,ed infine un servizio professionaleche si abbina alla convivialità.“Il manifesto, espressione del terri-torio, dei suoi prodotti e dei suoiproduttori, avrà un simbolo graficoe si stanno studiando gadget pro-mozionali e un sito web – spiegaValentino Bega, dirigente delServizio Valorizzazione delle pro-duzioni – i cuochi ed i ristorantipotranno aderire su base volontariae in una prima fase potranno esseretra i 150 e i 200”.Il nuovo progetto ha avuto un pal-coscenico d’eccezione alla sesta edi-zione di “Identità golose”, kermes-se della ristorazione qualificata dagrandi realtà del food, del beverage,delle attrezzature e dell’editoria, adiretto contatto con il pubblico.

La Regione, in partnership conUnioncamere Emilia-Romagna, ela collaborazione dei Consorzi diValorizzazione e dell’Enoteca regio-nale, ha messo in campo un cartel-lone di incontri, degustazioni e pre-sentazioni curate da Chef to Chef,l’associazione che riunisce i cuochistellati, nello spazio allestito ad hoccome una bottega ospitale e acco-gliente. “I miti della gastronomiacome le tagliatelle, le lasagne, i tor-tellini – dice lo chef MassimoBottura – nascono qui da materieprime di eccellenza, e sono espres-sione di un forte legame con il terri-torio e la passione dei produttori. Ilnostro compito è di creare una cuci-na che trasmetta emozioni e sappiaproiettarsi al futuro”.La valorizzazione di tradizioni eno-gastronomiche uniche, frutto di unfelice connubio tra qualità, espe-rienza e territorio, è al centro di unacollaborazione formalizzata in unospecifico protocollo di intesa traUnioncamere Emilia-Romagna el’assessorato regionale all’Agricoltu-ra che ha portato ad ideare il pro-

AGROALIMENTARE

Le foto di questoservizio sono

di Fabrizio Dell’AquilaDiateca Agricoltura

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getto “Deliziando” per la promozio-ne commercializzazione all’estero diquesto straordinario giacimento diprodotti agroalimentari eccellenti.“Il cibo è anche cultura e l’Emilia-Romagna può contare da questopunto di vista su un patrimoniounico – spiega il presidente di Union-camere regionale, Andrea Zanlari –La presenza ad Identità Golose cheraccoglie il gotha della ristorazionemondiale, ha posto la nostra regioneal vertice e ne ha certificato la gran-de qualità alimentare che sa coniu-gare tradizione e innovazione. Lavalorizzazione dei nostri ristoranti,che sono imprese del gusto, capaci dioffrire un servizio di elevata profes-sionalità, è anche un modo per pro-muovere la capacità ricettiva delnostro territorio, pure essa di spesso-re e attenta al consumatore”.La tradizione enogastronomica è unmarchio di per sé per la promozioneturistica, come è accaduto con l’ini-ziativa, ormai consolidata, “Mare diSapori” che anima durante l’estatele principali località della Riviera,abbinando cibo ed eventi, e il “Winefood festival” riuscito esperimentoche fa dell’enogastronomia un moti-

vo di attrazione sul territorio anchein autunno. Turismo enogastrono-mico che passa anche attraverso le15 “Strade dei vini e dei Sapori”, ilcui ruolo già considerato in modosignificativo nel Psr 2007-2013 saràpresto ulteriormente rilanciato daun bando, che, sulla base della legge23/2000, premierà le strategiecomuni. In questo percorso di eccel-lenza, non sono da dimenticare gliistituti come la Scuola alberghiera edi Ristorazione di Serramazzoni,specializzata da 40 anni nella for-mazione di cuochi, pasticceri ecamerieri, che ha ricevuto il premio“School of the year 2009” daEurhodip, l’associazione europea disettore, ed è stata quindi giudicata lamigliore nel continente

Incontri per impresea Mosca e RiminiSapori senzafrontiere

Sotto il segno di Deliziando, il progetto di promozione dell’agroalimen-tare di qualità sostenuto da assessorato all’Agricoltura della Regio-

ne, Unioncamere Emilia-Romagna, Istituto Nazionale per il CommercioEstero (Ice), Camere di commercio e Consorzi di Tutela, Enoteca regio-nale, le eccellenze enogastronomiche sono state in vetrina prima inRussia e poi in Italia. Un gruppo di aziende agroalimentari ha infatti par-tecipato a Mosca alla collettiva organizzata per “Prodexpo”, la più gran-de fiera del settore per i mercati dell’Est Europa.Da questa area oltre che da Scandinavia, Regno Unito e Irlanda, Austria,provenivano i 28 buyer che successivamente a Rimini nella fiera“Sapore” hanno incontrato in un workshop una sessantina di aziendeemiliano-romagnole.Sessanta produttori regionali di vini Doc, Docg e Igt (anche biologici),saranno protagonisti alla fiera Vinitaly di Verona dove incontrerannoaltrettanti buyer stranieri provenienti da 21 Paesi, sia all’interno di standindividuali che nello spazio di Enoteca Emilia-Romagna

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LA STRATEGIA

Il progetto di Confesercenticon il Cicm di Marsiglia

Delizie del MareNostrum

Valorizzare la cultura enogastronomica dellaregione, promuovere i prodotti del territorio,

garantendo ai consumatori qualità e servizi dieccellenza. Con questi obiettivi è nato il marchio“Tipico a Tavola. Emilia-Romagna, tradizioni esapori mediterranei”, realizzato da Cat Confe-sercenti Emilia Romagna e promosso dallaFiepet regionale (Federazione italiana esercen-ti pubblici e turistici di Confesercenti), in part-nership con il prestigioso Conservatoire Interna-tional des Cuisines Méditerranéennes (Cicm),istituzione internazionale con sede a Marsigliache riunisce diverse realtà con la finalità di divul-gare e proteggere il ricco patrimonio di tradizio-ni agroalimentari dei popoli che abitano le rivedel Mediterraneo.Gli esercizi della ristorazione che aderiscono aTipico a Tavola, hanno scelto di proporre o rin-novare le ricette della tradizione dell’Emilia-Romagna attraverso l’utilizzo dei prodotti tipicilocali. I locali che si fregiano del marchio, sotto-scrivono un apposito disciplinare con i requisitiche essi devono possedere relativi amenù, pro-dotti, personale, locale, professionalità e com-petenze. Un comitato tecnico-scientifico vigilasulle attività collegate al marchio, promuovendoiniziative formative e verificando il rispetto deirequisiti richiesti. Collegato al marchio Tipico aTavola è il sito web (www.tipicoatavola.it), dovesi possono trovare tutte le informazioni e lericette proposte dai ristoratori. Il sito uscirà nelmese di aprile anche in inglese

IL FOCUS

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Un’associazione temporanead’impresa costituita dagli entidi formazione Irecoop (Conf-cooperative Emilia Roma-

gna), Cesvip (Legacoop EmiliaRomagna), Forum Servizi (AGCI) eda nove Centri Pubblici, gestirà nelbiennio 2010-2011 una articolataazione di formazione e certificazione

delle competenze delpersonale che opera nelsettore socio-sanitario.L’iniziativa, bandita dal-l’Assessorato regionalealla Formazione e poli-tiche del lavoro, di con-certo con l’Assessoratoalla Sanità, punta adaccompagnare il vasto einnovativo processo diaccreditamento delle

strutture socio-sanitarie che operanoin regione, che dovrà vedere conclu-so il proprio iter entro il 2013.

L’ampiezza del programma non haprecedenti: riguarda, infatti, l’inte-ro territorio regionale, 1.150 perso-ne da formare e inserire nel settoredei servizi socio sanitari. A queste siaggiungono 1.800 lavoratori per iquali verranno certificate le compe-tenze acquisite e dopo appositoesame potranno ottenere la qualifi-ca di operatore socio sanitario.“Soprattutto quest’ultimo servizio– sottolinea Luciano Casmiro,direttore di Irecoop che è il capofiladell’Ati– presenta le caratteristichedi assoluta novità di nuovo percor-so organizzativo e gestionale volutoe concordato dalla Regione con leparti sociali per qualificare l’interosettore del welfare di casa nostra efacilitare imprese e lavoratori negliinvestimenti professionalizzanti e dielevamento della qualità complessi-va delle strutture”.Gli enti di formazione sono chiama-ti a svolgere un ruolo di servizio fon-damentale e strategico, in un auspi-cato quadro di valorizzazione pub-blico/privato. Secondo una primapianificazione saranno attivati cin-que centri di servizio per la certifica-zione delle competenze in altrettantecittà dell’Emilia-Romagna. “La par-tecipazione e l’attenzione che datoridi lavoro, sia cooperative che strut-ture pubbliche e private, e i rappre-sentanti dei lavoratori stanno dandoall’operazione - aggiunge Casmiro -evidenzia la consapevolezza delruolo strategico del settore per l’inte-ra tenuta del sistema tanto economi-co quanto sociale della nostra comu-nità regionale”.L’altissimo numero di candidati perla frequentazione dei corsi che assi-curano una occupazione certa equalificata, fa registrare un incre-mento senza precedenti di iscrizionidi persone di nazionalità italiana.Quindi un primo dato che emergeda questo progetto, è che i servizi

alla persona, nelle strutture pubbli-che e nelle cooperative sociali, rac-colgono, in questa fase di crisi eco-nomica e occupazionale, le richiestedi lavoro di soggetti già o ancora indifficoltà.Particolari aspettative vengonomanifestate dal mondo della coope-razione sociale della regione che invirtù della sua dimensione, articola-zione ed organizzazione, ha pochieguali nel resto del panorama delterritorio italiano. È ormai un feno-meno consolidato l’importanza del-l’apporto che la cooperazionesociale ha dato e dà al funziona-mento del welfare regionale, graziealla propria flessibilità nelle presta-zioni e alle risposte variegate aibisogni che si vanno manifestandonella società. “I lavoratori e la loroprofessionalità – precisa il direttoredi Irecoop - rappresentano il verocapitale sociale di questa particola-re forma di cooperazione che lavo-ra a contatto con i bisogni e lenecessità principali della gente. Lastessa cooperazione sociale stimache gli interventi per la qualificazio-ne degli operatori nel prossimofuturo possa essere di dimensioniancora più ampi”.Le cooperative sociali investonocontinuativamente sulla qualifica-zione dei propri operatori per leproprie efficienza ed efficacia, maanche nell’interesse generale per laqualità e sostenibilità dei servizierogati. “Consapevoli degli oneriche poi ne derivano per ottenerequesti obiettivi – conclude Casmiro- tutti gli operatori del settorehanno accolto con favore l’impe-gno economico che la RegioneEmilia-Romagna ha profuso inquesta occasione, auspicando checiò prosegua anche nel futuro perassicurare la soddisfazione di uninteresse generale e di civiltà quale èun welfare di qualità e giustizia”

Un’associazione temporanea di scopo per gestire i corsi del personale socio-sanitario

Formazione in campoper un welfare di qualità

La cooperazionesociale chiamata

a qualificarele competenze

del personale

SERVIZIdiAntonioRossini

Inserto redazionale

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Pubb

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COMMERCIO

“In ottobre abbiamo avutonecessità di aprire un puntovendita in città e una voltatrovato lo spazio nella zona

che ci interessava, abbiamo scopertoche era già occupato, ma solo a par-tire da gennaio 2010. Così abbiamoproposto al proprietario la formuladel temporary shop per coprire imesi

di novembre e dicembrein cui sarebbe comunquerimasto vuoto”. A par-lare è Marco Piana, vicepresidente di AscomBologna e titolare diRomanò, storica azien-da bolognese che dal1917 si occupa di tuttociò che è evento floreale:non cerimoniema anchefiori e piante (naturali o

artificiali), per omaggio o arredo eprogettazione di ambienti particola-ri come piccoli terrazzi o giardini.“In un contesto generale di crisi eco-nomica – ha dichiarato il presidentedi Ascom Bologna EnricoPostacchini – questa formula com-merciale che prevede l'apertura diun negozio per un periodo di tempo

Una risposta innovativa alla crisi e un incentivo a chi decide di aprire il suo primo negozio

A Bologna si sperimentail “temporary shop”

E quando l’attivitàsi consolida,

può diventarestabile o trasferirsi

in una sede adeguata

diRossellaPressi

predeterminato e molto breve, dapochi giorni a qualche mese, puòcostituire un modo innovativo perpresentare nuovi prodotti e servizi ingrado di intercettare il consumatoree contrastare il calo significativo dellevendite. Inoltre, il temporary shoppuò rappresentare l'occasione pertenere aperti immobili commercialiin attesa di un insediamento stabileda parte di un'attività economica,quindi un utile strumento per assicu-rare la competitività delle stradecommerciali”. Senza considerare cheper chi vuole aprire un negozio per laprima volta questa opportunità per-metterebbe di non accollarsi unimpegno che inizialmente può esseremolto gravoso anche in considera-zione del fatto che per molti, aprireun negozio per vendere per esempioprodotti artigianali, è proprio comefare “un salto nel buio”.Da ottobre, quando ha aperto, iltemporary shop Romanò di viaFarini è sempre rimasto aperto, ora-rio continuato e niente riposi neigiorni di festa. “Per noi questa è stataun’esperienza utile e gradevole anchese estremamente stancante conside-rata la full immersion totale – hadichiarato Piana –. Però sono tanti ilati positivi che abbiamo riscontrato.Il primo è stato la possibilità di testa-re la nostra attività in una zona che ciinteressava commercialmente. Ilsecondo, e questo riguarda tutta lacittà, è stato dare vita a uno spaziocommerciale che, senza di noi, sareb-be rimasto vuoto duemesi in più”. Interzo luogo, e con una normativaregionale condivisa che prevedamagari qualche incentivo a dare ipropri spazi per queste innovativeiniziative commerciali, anche per iproprietari, questa dei temporaryshop potrebbe essere un’esperienzainteressante oltre che vantaggiosa dalpunto di vista economico. E poi nonè detto che il temporary shop non

possa trasformarsi, dopo il primobreve periodo, in un vero e proprioesercizio commerciale che senza l’op-portunità dell’apertura a tempo pre-determinato magari non sarebbe maistato aperto.Per Bologna in ogni caso il tempo-rary shop di Romanò, che dopo l’e-sperienza positiva di contatto con ilpubblico cercherà un laboratorio perricevere i clienti, ha rappresentato unvero e proprio test. “In effetti unacosa del genere qui non esiste –ammette Piana –. In Lazio c’è qual-cosa e anche in Lombardia ma inEmilia-Romagna manca una norma-tiva regionale. In Ascom però ci sonoi rappresentanti di molte categorie estiamo cercando di fare un progettoconcreto coinvolgendo per esempiole agenzie immobiliari e le assicura-zioni proprio per non sottovalutaregli aspetti pratici. Poi creeremo undatabase nel quale gli interessati pos-sono iscriversi e chiederci informa-zioni e supporto”. Oggi per aprire unnegozio a Bologna si fa la domandae si aspetta il tacito assenso che arri-va dopo 30 giorni, periodo prima delquale non si dovrebbe iniziare l’atti-vità. “Una normativa sui temporaryshop – spiega il titolare di Romanò –potrebbe per esempio rivedere questilimiti nel rispetto ovviamente dellalegalità e della corretta concorrenza”e, aggiunge Postacchini, “portareanche ad una semplificazione ammi-nistrativa con un'apposita modulisti-ca dello sportello unico dell'impreseche contenga la previsione di unadata di inizio ed una di fine attività,specifica appunto dei temporaryshop. Siamo convinti – aggiunge ilpresidente – che questa esperienzapilota potrà essere seguita da altresignificative sperimentazioni in cittàe provincia. Per quanto ci riguarda,Ascom Bologna sarà in grado di assi-stere gli interessati da un punto divista tecnico ed amministrativo”

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In più di vent’anni di vita, ne hafatta di strada Lafer, centro coa-ting certificato e specializzato neirivestimenti meccanici su utensili,

stampi e componenti nei settoriautomotive, meccanica generale,medicale, aeronautico e alimentare.Ne ha fatta talmente tanta, di strada,che da Piacenza, dove si trova la sedecentrale, è arrivata fino a Chicago,negli Stati Uniti: laggiù, nel 2001, èstata aperta una unità produttivaideale per i clienti d’oltre Oceano. Inquesti vent’anni, Lafer si è guada-gnata una solida fama, diventandouna delle aziende italiane più impor-tanti nel settore dei rivestimentiPVD-CVD a film sottile.Un ruolo non secondario, nel suc-cesso di Lafer, è da attribuire allaposizione strategica di Piacenza, cro-cevia tra Emilia e Lombardia, zonanevralgica del traffico autostradale eferroviario del Nord Italia e impor-tante punto di smistamento per tuttii corrieri. Inoltre, se non bastasse,l’azienda ha a disposizione un pro-prio campo volo (AliLafer) a pochipassi dallo stabilimento diBorghetto di Roncaglia, frazione aduna decina di km da Piacenza.“Per soddisfare le esigenze dei nostriclienti, la rapidità nella realizzazionee la velocità nella consegna vanno dipari passo”, spiega ElisabettaGranata, responsabile vendite dell’a-zienda piacentina, dove peraltroabbonda il personale femminile.

Rapidità di realizzazione e velocitàdi consegna sono soltanto il puntodi arrivo del “metodo Lafer”: tutto,spiega la responsabile vendite dell’a-zienda piacentina, parte dallo stu-dio, in collaborazione con il cliente,di tutte le variabili in gioco: materia-li, geometrie, parametri di taglio,stato tensionale delle superfici, rugo-sità superficiali, arrotondamento deitaglienti, spessore e tipo di rivesti-mento.Lafer porta, quindi, miglioramentied ottimizzazioni, con sofisticatestrumentazioni e tecnologie all’a-vanguardia, arrivando a ottenereeccellenti risultati: affilatura correttae certificata, riduzione dello statotensionale delle superfici, misuradelle tensioni superficiali mediantediffrattometro di grandi dimensioni,raggiungimento di rugosità specifi-che utilizzando varie e diverse meto-dologie di finitura e lucidatura(prima e dopo il rivestimento), para-metri di taglio ideali e fornendo pro-grammi di calcolo al cliente e ste-chiometrie dedicate per coatingsspecialistici.Massima efficienza energetica, costidi produzione ridotti all’osso. Tuttoquesto per un’azienda entrata nel set-tore dell’automotive – ora ambitoprincipale d’attività – da meno di treanni.Perno della politica di Lafer, che hagià recentemente meritato il “Cascod’oro per l’innovazione e la tecnolo-

gia”, sono gli investimenti, importan-ti quanto mirati. “Cominciando dalletecnologie all’avanguardia – grazieall’assoluta indipendenza dai costrut-tori di macchine coating – ad esem-pio, e dal lancio sul mercato di nuovirivestimenti”, osserva ElisabettaGranata.Proseguendo con la qua-lità delle lavorazioni ese-guite: “Lafer è stato ilprimo centro coating ita-liano ad ottenere la certi-ficazione di qualità, nelmarzo 1998, elevata ora,per il settore auto, alrango di ISO/TS 16949:2009”. Ed ancora la pre-senza di un centro inter-no di Ricerca&Sviluppo, collegato asua volta con centri ricerca universi-tari italiani e stranieri, fino alla“capillare rete di vendita in tuttaItalia”, che consente “tempi brevis-simi di consegna, grazie ad un’eccel-lente ottimizzazione delle risorseumane, con 80 persone distribuitenell’arco delle 24 ore per garantireun servizio continuativo ogni giornodell’anno”.“L’organizzazione è la nostraforza”, chiosa la responsabile ven-dite proponendo uno slogan in usonell’azienda piacentina. I risultati?12.600 pezzi al giorno, tra cui3.500 utensili cilindrici, 780 stampi,8.000 inserti e 2.300 componenti.Naturalmente in pronta consegna

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STORIE

A fare la differenzaè il metodo,che consente, oltrealla qualità, tempidi risposta rapidissimi

Pmi tra i leader dei rivestimenti meccanici, dal 2001 produce anche a Chicago

Lafer, un successoMade in Piacenza d

iCristianoTassinari

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Che l’Emilia-Romagna siaterra di motori é risaputo.Ma a rendere grande la“motor valley” non sono

solo il Cavallino della Ferrari, il torodella Lamborghini o il tridente dellaMaserati, simboli dal prestigio edalla popolarità planetari. In unviaggio alla scoperta del patrimonio

motoristico regionalevale la pena fare unadeviazione rispetto allemete più classiche epuntare anche verso ilParmense. Ma cosac’entrano le auto nelcuore della “food val-ley”? In questa zona l’i-tinerario attraverso l’ec-cellenza dell’automobi-lismo conduce fuori

dalle aree produttive più sviluppateo dai circuiti turistici più battuti e,risalendo il torrente Ceno, porta aipiedi dell’Appennino parmense, aVarano de’ Melegari.Gli appassionati del motorsportsanno che in questo comune dellabassa Valceno si trova un verogioiello del settore, la DallaraAutomobili, specializzata nella pro-gettazione e costruzione di vettureda corsa per i campionati su pista disvariate categorie. Comparti certa-mente di nicchia, nei quali però haraggiunto i massimi livelli, conqui-stando i circuiti di tutto il mondo.Nel suo curriculum spiccano anchecollaborazioni con le principaliaziende automobilistiche, per cui haeffettuato consulenze tecniche: dallevetture sport per Lancia e Ferrarialle F1 per Honda. Ma anche autoGt per Maserati e collaborazionicon Audi, Toyota e Bugatti.Le produzioni in grandi quantità acosti bassi sono altrove. Quello chesanno fare bene alla Dallara sono“vetture sempre più veloci e sicure”.Una formula del successo all'appa-

Il caso della Dallara Automobili, da 38 anni leader nel motorismo da competizione

Un pezzo di motor valleysull’Appennino parmense

Investimentie continua ricerca

dell’eccellenzaper vetture semprepiù veloci e sicure

diGiovannaCharini

renza semplice, ma che cela unagrande esperienza maturata nellaricerca dell'eccellenza e un continuoinvestimento nell'innovazione. Eforse qualcosa di più, che ha a chefare con le radici e la storia dell'a-zienda, il suo radicamento territoria-le, nonostante le sue sfide si giochinoa livello internazionale.

Mente e cuore di questa avventuraè Gian Paolo Dallara, il fondatore,nato proprio a Varano, classe1936, premiato lo scorso novem-bre tra gli imprenditori dell’annoda Ernst&Young nella categoriaGlobal. Da queste parti lui è “l’Inge-gnere”. Dopo l'inizio di carriera inFerrari, Maserati e Lamborghini,

AZIENDE

In F1 ha partecipato a cinque mondiali tra il 1988 al 1992 come for-nitrice di telai per la Scuderia Italia, collaborando con Honda nel 1998

e Midland nel 2006. Ma sono firmate Dallara anche le vetture che pernove volte hanno conquistato la celebre 500 miglia di Indianapolis eundici volte il campionato Indy racing league Sono progettati a Varanotelai per la Formula 3, dove l'azienda ha conquistato la leadership, eanche per la GP2, la serie monomarca interamente equipaggiata dallaDallara e che rappresenta una sorta di fucina per l’ingresso in Formula1. A questa presenza di prim’ordine se ne aggiunge un’altra quellanella Gp3 Series, al debutto quest’anno, in cui avrà il monopolio comefornitrice di telai. Tra le formule minori è presente anche nella WorldSeries by Renault, nel Gran Am, nel Formulino, nelle Sportcars enell’Indy Lights

Quest’anno il debutto nella GP3 Series

Dall’Indy alla Formula 1

LA STORIA

Al centroGian Paolo DallaraIn alto, la galleria

del vento

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IL FOCUS

dagli anni Sessanta é alla De Tomaso,dove, a contatto con FrankWilliams,si occupa anche della progettazionedella F1. E poi la decisione, nel 1972,di mettersi in proprio, concretizzan-do il sogno di una fabbrica della velo-cità nella sua Varano. È l’inizio diuna storia aziendale che dura da 38anni e che nel 2008 ha portato laDallara, con oltre 200 modelli pro-dotti, al primo posto nel mondo pernumero di vittorie nelle competizioni(da questo punto di vista, una perfor-mance migliore della Ferrari, chenello stesso anno risulta quinta) rap-presentando un caso unico nel pano-rama internazionale.Nella storia più recente della Dallara,un ruolo decisivo lo gioca anche ilnuovo amministratore delegato. ÉAndrea Pontremoli che per affianca-re l'ingegnere alla guida dell'aziendaha lasciato il vertice della Ibm Italia,dove era entrato nel 1980. Crescereancora, e naturalmente vincere, sonogli obiettivi con cui è entrato nellafactory di Varano. Ed ecco i risultati:oggi la Dallara ha un giro d’affari sti-mato circa 50 milioni di euro e dàlavoro a 200 dipendenti: un ambien-te dinamico, caratterizzato da un’etàmedia di poco superiore ai trent’an-ni e da un’elevata specializzazione.Intorno a sé movimenta un indottodi decine di aziende, anch’esse alta-mente specializzate. E continua ainvestire.Tra le ultime realizzazioni, una gal-leria del vento nuova di zecca, perlatecnologica costata 10 milioni dieuro interamente finanziata dall’a-zienda. Così, per effettuare lesequenze di test sui modelli realiz-zati al termine della fase di ricerca esviluppo, l’azienda ha ora a disposi-zione due gallerie del vento su un’a-rea totale di 8.600 metri quadri: unaper provare modelli in scala 40-50% e l’altra per modelli fino a60% di scala. All'avanguardia

anche gli strumenti informatici, apartire da un software che permettedi realizzare il modello e ottimizzar-ne la progettazione prima dell'iniziodella produzione.Il team dell’Ingegnere è anche un’in-stancabile fabbrica di idee. Diversi iprogetti in cantiere, che renderannoil 2010 un altro anno ricco di sfide.Ad esempio, il nuovo simulatore diguida, un progetto ambizioso, che“cambierà il modo di progettare leauto da corsa”, come ha dichiaratolo stesso Gian Paolo Dallara. Unaltro passo decisivo è quello cheporterà alla creazione di una basedella Dallara proprio ad Indianapo-lis, in grado di realizzazione i com-ponenti per la Indy racing league edeseguire tutti i passaggi dal control-lo, al montaggio, alle attività diengineering nel settore delle vettureracing e stradali, nonché sviluppareil settore che nascerà intorno al pro-getto del simulatore. In programmapoi l’avvio della progettazione dellaMe2, una vettura stradale aperta,essenziale ed economica, che “rias-suma in sé tutte le esperienze rica-vate dalle corse”Infine la casa costruttrice parmensesta preparando il ritorno inFormula 1 dopo otto anni d’assen-za. Il debutto delle due nuovemonoposto progettate, sviluppate ecostruite dalla Dallara, avviene pro-prio all’avvio del Mondiale 2010, alGran premio di Bahrain. Inizia cosìuna nuova avventura per il teamdell’ingegnere, una sfida ideale perchi continua ad avere creatività edenergia da vendere

Circuiti, costruttori e fornitoriParma e motoriEcco i protagonisti

Se la Dallara ha reso la provincia di Parmaun distretto dall’importanza considerevo-

le per l’automobilismo, altre realtà hannocontribuito ha rafforzare questo risultato.A Varano Melegari dal 1968 è attivo l’Auto-dromo Riccardo Paletti, fondata da un grup-po di appassionati del paese, dove ha sedeil Centro Internazionale Guida Sicura diAndrea De Adamich e dove ogni anno sisvolgono gare di auto e moto, prove libere,eventi e manifestazioni sportive.Spostandosi verso Parma, a Stradella diCollecchio, c’è la Ycom, specializzata in pro-gettazione, consulenze e forniture di costru-zioni in materiali compositi, che a soli dueanni di vita è già arrivata ad occuparsi del60% delle vetture che corrono alla 24 Ore diLe Mans e a collaborare alla realizzazionedell’Audi R15. Del resto i fondatori, MarioSaccone e Nicola Scimeca, due ingegneripoco più che trentenni, si sono fatti le ossaproprio nella factory di Varano.Sempre a Stradella c’è la Camattini Meccani-ca, nata nel 1962, che si occupa di produzio-ne di manufatti in materiali compositi. Tra isuoi clienti, Ferrari, Toro Rosso, Macerati eDallara. Tornando a Varano, ecco la Bercella,attiva dal 1996 nella produzione di manufattiin fibra di carbonio e materiali compositi.Sulla destinazione dei suoi prodotti c’è moltariservatezza. Di certo Ferrari, Tatuus, Dallara,Michelotto Corse. Più a valle, a Fornovo Taro,c’è infine la Proto Service, che realizza intempi velocissimi, prototipi in resine acciaio etitanio. Tra questi, anche modelli di auto, adesempio per Dallara, Tatuus e diversi team diF1, su cui effettuare gli studi aerodinamici

Andrea PontremoliAd di Dallara Automobili

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Ernst & Young l’ha sceltocome “Imprenditore dell’an-no” nel novembre scorso.Perché, se la sua può essere

storia classica per pochi, di chiparte dipendente e poi diventaimprenditore, arrivando ad acqui-stare l’Azienda in cui è professio-nalmente cresciuto, Valter Alberici,

presidente di AlliedGroup, leader nellaraccorderia, questa sto-ria ha saputo portarla alivelli d’eccellenza.Per questo il riconosci-mento è stato motivod’orgoglio profondoper il protagonista, perla famiglia, per i colla-boratori, per il territo-rio. Come può esserlo

un Premio vissuto consapevolmen-te come un passaggio, che coronadieci anni di impegno serio e dicoraggio e che apre, insieme, nuoviscenari sul fronte della crescita pro-duttiva, dell’innovazione tecnolo-gica, della capacità organizzativa,della sicurezza del lavoro garantitoa tante persone e della ricaduta

Ha fondato il gruppo Allied, oggi leader mondiale nella raccorderia

Valter Albericiimprenditore dell’anno

Ernst & Youngha premiato

il quarantenneprotagonista

di una crescita boom

diGianniSighinolfi

socialmente positiva, che tutto que-sto porta con sé.L’avventura imprenditoriale diValter Alberici è iniziata nel 2000 aNibbiano Val Tidone, un paesedella collina piacentina, dove sirespira, oggi come allora, la concre-tezza e la saggezza dei padri e si cre-sce guidati da valori di fondo moltosentiti, come il senso forte dellacomunità, l’identità delle proprieradici, quel “fare molto e parlarepoco”, che accompagna al meglio illavoro duro e il senso di responsabi-lità e che porta a risultati.Alberici aveva allora quarant’annie ne aveva trascorsi circa venti allaRaccordi Forgiati, un’azienda mec-canica storica del territorio, cheproduce raccorderia e si distingue,da sempre, per l’abilità della mani-fattura e l’ingegno delle maestran-ze. Qui era arrivato ad essere diret-tore commerciale, con un’esperien-za di spessore costruita direttamen-te sul campo.A questo punto matura la decisionedi diventare imprenditore e investi-re la competenza accumulata e lavisione di orizzonti ben più ampi in

un progetto di autonomia. Insiemea Marc Herzstein, di Houston,profondo conoscitore anch’egli delsettore, Valter Alberici fonda così laAllied International, che inizia lapropria attività di commercializza-zione di raccordi sempre aNibbiano, il 31 marzo 2000, conun unico dipendente. Ma in pochi

AZIENDE

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anni con il supporto del suo DreamTeam – come Alberici ama definireil gruppo dei tredici collaboratoriiniziali – l’azienda si sviluppa aritmo e con intensità esponenziali.I passaggi di crescita sono storialocale: nel 2003 Allied Internationalacquisisce Tectubi Raccordi diPodenzano (Piacenza), leader mon-diale dal 1954 nella manifatturadella raccorderia, e nel 2005 anchela Raccordi Forgiati, l’azienda dacui Alberici era partito.Ed è così che si definisce gradual-mente il profilo, la sostanza e l’ani-ma di Allied Group, capace di garan-tire il ciclo completo dalla produzio-ne fino allo stoccaggio e alla distri-buzione di fittings, ma anche di for-nire una gamma di prodotti tale, dasoddisfare completamente il mercatodell’energia e dunque oleodotti,gasdotti, piattaforme marine,impianti petrolchimici, centrali ter-miche e nucleari.Basti pensare che tra il 2005 e il2008 il Gruppo cresce ad un ritmomedio del 42% all’anno. Gruppoche oggi conta 19 filiali nel mondo e600 addetti e può esibire le più ele-vate certificazioni internazionali.Nonostante la crisi mondiale.Nonostante la tentazione di chiu-dersi in se stessi abbia sfiorato o sfi-nito tante belle realtà industriali.“Alla Cena degli Auguri di dicembre2008 - ricorda Alberici - a tutti imiei 500 collaboratori presenti hodetto: stiamo uniti e nessuno resterà

indietro, perché attraverseremo labufera insieme. Alla Cena degliauguri di dicembre 2009 ho detto:sono felice perché siamo qui, tuttiinsieme e siamo anche di più. Perchého sempre tenuto ben presente chel’ideogramma cinese, che traducia-mo con la parola crisi, è compostoda due parti: pericolo e opportunità.E io ho colto specialmente la secon-da e lavorato per questo”.E quando – fatto che succede sem-pre più frequentemente – gli vienechiesta la formula vincente di que-sto successo, Alberici parla connaturalezza di lavoro duro, digente che ci mette l’anima, di con-quista costante di nuove quote dimercato e di re-investimento pres-so che totale degli utili nell’azien-da, fatto per cui gli istituti di credi-to danno supporto e fiducia. E -aggiunge d’abitudine - sempresenza montarsi la testa. Ma con ladeterminazione di chi ha obiettivi esente la responsabilità di tante per-sone, di tante famiglie, di tantibisogni e di tanti sogni a cui darerisposte.Sono parole sue : “Nel nostro per-corso abbiamo sempre messo alprimo posto le persone, motivandole corde profonde di ciascuno ecreando un clima buono, positivo,in cui imparare, crescere, sentirsibene. E questo perché fondamental-mente desidero che si lavori con lamia stessa passione”.Anche in questi tempi globalmentedifficili il Gruppo ha tuttavia regi-strato nel 2009 sei nuove aperturetra unità produttive, magazzini,uffici commerciali e di rappresen-tanza: a Tinjin (Cina), Dubai,Dordrecht (Olanda), CarbonaraScrivia (Alessandria), Aktau(Kazakhstan) e Castel San Giovanni(Piacenza), dove sarà attivato entrol’anno un complesso produttivo ecommerciale di 280.000 mq.“La mia soddisfazione personale ègrande - conferma Alberici - ma ionon mi volto mai indietro. Guardoavanti sempre e comunque, perchéil futuro, a qualunque età, è sem-pre adesso”.Quando ha ritirato il Premio, ilringraziamento è andato alla fami-glia e a tutte le persone che lavora-no con lui ogni giorno

La giuria di Ernst & Young, ha assegnato aValter Alberici, presidente di Allied Interna-

tional, il Premio per l’Eccellenza Imprenditoriale,Categoria Finance, nell’ambito della manifesta-zione dedicata all’Imprenditore dell’Anno 2009.La cerimonia si è tenuta il 19 novembre 2009 apalazzo Mezzanotte in Piazza Affari a Milano.La motivazione del Premio è la seguente: "AValter Alberici, Amministratore Delegato diAllied International - Nibbiano Val Tidone, Pia-cenza, per aver creato, grazie ad una mirataserie di acquisizioni, un Gruppo fortementevotato all'innovazione, in grado di imporsi alivello internazionale in settori altamente tecno-logici, al punto di produrre, unica in Europa etra pochissimi al mondo, alcuni tra i componen-ti più delicati che operano nel cuore dei reatto-ri nucleari"

Ecco le motivazionidel premio ad Alberici

“L’innovazioneall’originedel successo”

IL PREMIO

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Sopra al titolo, renderingdel nuovo stabilimento cineseIn basso, lo stabilimentodi Castel San GiovanniQui sotto, Valter Alberici,presidente del gruppo Allied

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SPECIALE LOGISTICA E TRASPORTI Inserto redazionale

La mobilità delle merci: fattoredi crescita economica e socialeFacilitare gli scambi, integrare le modalità di trasporto, ma proporre anche servizidi sempre maggiore qualità. Passa da questi aspetti e dalla capacità di “creare valore” la sfidache questo nevralgico settore è chiamato ad affrontare per garantire obiettividi efficacia ed efficienza e quindi la competitività delle imprese nel mercato globale

L’intermodalitàè la rispostaIn un contesto economico globalizzato, che hadilatato le distanze tra le aree produttive ed imercati di consumo oltre ad aver intensificatogli spostamenti delle merci, il sistema trasporticostituisce una grande filiera di attività, che vadalla costruzione di infrastrutture, reti e mezziall’utilizzo e gestione dei nodi e dei flussi.Tutte queste attività rappresentano attualmen-te oltre il 10% del Prodotto Lordo mondiale ecostituiscono un settore strategico, in cui unobiettivo di primaria importanza è divenuto ilriequilibrio tra le diverse modalità di trasporto.A fronte di una continua crescita della doman-da di movimentazione di merci e passeggeri,infatti, non diminuisce l’utilizzo di mezzi sugomma con i relativi alti costi ambientali, eco-nomici e sociali legati all’inquinamento, all’in-cidentalità, al traffico, alla penalizzazione delsistema produttivo e distributivo.Per dare una risposta a questi aspetti proble-matici, l’attività degli interporti propone l’inter-

modalità come sistema più flessibile ed effi-ciente per la diffusione dei prodotti. Un inter-porto, infatti, è un polo di attività multiformiche ragiona in termini di concentrazione deiflussi, di razionalizzazione delle operazioni, dieconomie di scala, di raggiungimento e conso-lidamento di performance con una vocazionespecifica per la promozione dei flussi ferroviari.L’ Emilia-Romagna presenta esperienze signifi-cative in un sistema che richiede sempre piùuna visione integrata per garantire alle impre-se un servizio personalizzato su base territoria-le ed il migliore accesso amercati internazionalisempre più interconnessi.. Infatti, gli interportidi Bologna (quarto) e Parma (ottavo) sono aiprimi posti in Europa, secondo un’indaginecomparativa condotta dalla DGG (DeutscheGVZ-Gesellschaft mbH), associazione tedescache promuove lo sviluppo e la cooperazionefra interporti in Germania.“Un risultato soddisfacente – commentaAlessandro Ricci, presidente dell’UnioneInterporti Riuniti oltre che dell’Interporto diBologna – che conferma i livelli di efficienzadelle nostre infrastrutture, modello di operati-

vità a livello internazionale”.L’indagine della DGG riconosce agli interportiitaliani in classifica (prima in assoluto è Verona),la capacità di operare inmodo ottimale e distin-tivo, seppur come elementi di un’offerta infra-strutturale nazionale disaggregata e non bilan-ciata. Dimostra anche come l’interportualitàitaliana, su una base di efficienza, competenzae innovazione dei processi gestionali, possa cre-scere ancora, e favorire il decongestionamentodella rete viaria principale .Quasi in tutti gli interporti, attualmente, il prin-cipale obiettivo di investimento è di disporre dimoderni terminal ferroviari per incentivare l’in-termodalità, e quindi, a determinate condizio-ni, tempi di consegna rapidi, sicuri, efficienti.L’uso della modalità ferroviaria integrata allealtre, infatti, si rivela spesso come la più ade-guata al raggiungimento di quegli standardqualitativi richiesti dal mercato internazionale,perché assicura competitività – in termini ditransit time sulle distanze medio-lunghe, diefficienza organizzativa, di razionalizzazionedei flussi – e il raggiungimento di nuovi mer-cati con un approccio di sistema

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Cepim, interporto di Parma:la cittadella della logistica

Al centro di un’area a forte densità industriale, l’interporto di Parmapuò essere in concreto motore di sviluppo per tutto il Nord del Paesegrazie al suo posizionamento e alle sinergie che ha saputo sviluppa-re in questi anni con altri importanti poli del trasporto merci.Con i suoi 2,5milioni di metri quadrati di aree operative dedicate allalogistica integrata: un sistema di opere, infrastrutture ed impiantiche consentono la ricezione, la custodia, mamanipolazione e lo smi-stamento delle merci, Cepim agisce come fornitore individuale diservizi logistici integrati ad alto valore aggiunto. Cepim crede forte-mente nel network del trasporto intermodale.“Sono questi i plus che CePIM spa - Interporto di Parma ha valuta-to prioritari nella propria concezione di business – spiega LuigiCapitani, amministratore delegato della società – e i fattori di svi-luppo che riteniamo vadano perseguiti per offrire uno spettro di ser-vizi concretamente funzionali alle esigenze dell’imprenditoria nazio-nale ed internazionale. Un interporto quale CePIM, strategicamen-

te posizionato su corridoi multimodali di rilevanza europea, svolgeuna primaria funzione di facilitatore delle relazioni sui mercati, fun-zione che si sposa perfettamente con un concetto da più parti sot-tolineato quale strumento di superamento della crisi: l’internaziona-lizzazione delle imprese”.Il tema del trasporto intermodale e della sua rilevanza strategica alivello internazionale è stato negli ultimi mesi nell’agenda UE. Lacapacità di captare le merci negli hub portuali e di avviarli in modoefficiente verso i centri distributivi ed i mercati europei è una dellefinalità poste con maggior incisività. Proprio in tale direzione simuove il progetto Shuttle, frutto di un’interazione tra l’hub portua-le di La Spezia e gli interporti di Parma e Verona.Una maggiore competitività dei territori posti sull’asse stradale-fer-roviario, il collegamento dei sistemi di trasporto e dei tre poli logisti-ci, lo sviluppo sostenibile a vantaggio delle aree interessate con l’al-leggerimento del traffico pesante su strade e autostrade sono soloalcuni dei punti fondamentali del progetto, che si propone di svilup-pare il trasporto su rotaia delle merci che viaggiano in container eche arrivano al porto della Spezia dirette al Nord Europa.“L’obiettivo – spiega il presidente di CePIM, Johann Marzani – èquello di potenziare i flussi di merce lungo il corridoio Ti-Bre e costi-

tuirne gli snodi principali in un’otticadi network integrato. Per noiall’Interporto di Parma questo pro-getto costituisce uno strumento inpiù per il rafforzamento del settoreFood, prodotto strategico del nostroterritorio sul quale ci siamo focalizza-ti anche con altre recenti attività”

Johann Marzani,presidente di CePIM

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Parma vince il Sugar Award 2010 con Rotterdam

Parma e Rotterdam. Sono le due città vincitrici del Sugar Award 2010, all’interno dall’omonimo progetto finanziato dallaComunità Europea attraverso il Fondo europeo di sviluppo regionale, che premia le amministrazioni “virtuose” in materia didistribuzione urbana delle merci.La commissione di valutazione internazionale – composta dalla Regione Emilia-Romagna, Itl (Istituto per i trasporti e la logi-stica), la Città di Parigi, Trasport for London, la Città di Barcellona, Polis e Inrets – ha considerato gli aspetti di sostenibilitàeconomica, impatto ambientale, cooperazione pubblico-privata delle candidature ricevute e ha premiato nell’ambito dellacategoria “città di piccole e medie dimensioni” il progetto Ecologistics promosso dal Comune di Parma e co-finanziato dallaRegione; per la sezione “grandi città e aree metropolitane” il riconoscimento è andato alla municipalità di Rotterdam per iprogetti “Binnenstadservice Rotterdam”, relativo allo sviluppo del centro di consolidamento merci urbano, e Piek, per le con-segne notturne con tecnologie in grado di abbattere l’inquinamento acustico

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L’Interporto di Bologna:nuove strategie su quattro assi

Sviluppo, innovazione, sostenibilità, questi i pilastri della strategiamessa a punto dall’Interporto di Bologna che ha varato un riassettodelle principali linee operative con l’obiettivo di confermarsi piat-taforma logistica di rilevanza europea al servizio del sistema produt-tivo regionale e nazionale.“Infrastrutture, logistica, servizi e progetti accessori, ricerca e svilup-po: sono questi i quattro assi su cui poggerà il lavoro futuro diInterporto Bologna SpA – sottolinea il presidente Alessandro Ricci– per cogliere l’opportunità di adeguare la propria offerta allanuova conformazione assunta dal mercato a fronte della crisi eco-nomica. A fare da sfondo ai nuovi impegni – continua Ricci - ci saràl’importante sfida di coniugare sviluppo e innovazione alla tutelaambientale orientata alla responsabilità sociale”.L’Interporto di Bologna, punta a consolidare il quarto posto inEuropa con iniziative specifiche, già avviate come i nuovi collega-menti ferroviari con l’interporto campano di Nola, con Pomezia econ Ancona-Jesi, ed altre che si concretizzeranno a breve. E’ riparti-to un collegamento intermodale con il porto di Genova, e nelle pros-sime settimane ne sarà avviato uno con l’Interporto di Trento.L’incremento del trasporto ferroviario è sicuramente uno degli obiet-tivi dell’Interporto bolognese intenzionato ad infittire la rete dellesue relazioni intermodali verso il sud Italia e il nord Europa. “Perraggiungere questo obiettivo -dichiara il direttore generale, PietroSpirito - sarà decisivo fare gioco di squadra con gli altri interporti edintensificare i rapporti di collaborazione con soggetti internazionali”.Nell’asse “infrastrutture” rientra, invece, la costruzione, entro l’e-

state, da parte della società specializzataXGroup, di un nuovo impianto fotovoltaico. Questa ulteriore instal-lazione, che ne affianca un’altra già realizzata da Hera, consentiràdi generare nell’Interporto di Bologna una produzione totale di 7,5Mega.Da una collaborazione tra l’Interporto e il Comune di Bologna, èpartito il progetto di distribuzione urbana VanSharing (in partner-ship con Iveco e Cfp, la Cooperativa Facchini Portabagagli).perottimizzare il coefficiente di carico dei mezzi utilizzati per la distri-buzione delle merci nel centro storico della città, in modo da ridur-re gli accessi alla ZTL e le emissioni inquinanti.Obiettivo progressivo del progetto, è di coinvolgere gli operatoridel settore, per realizzare un consorzio che sviluppi sinergie ed eco-nomie di scala per traguardi di sostenibilità ambientale

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Lugo Terminal credenella logistica intermodale

Il 2009 per Lugo Terminal ha confermato i timori emersi ad inizioanno, fondati sul calo delle commesse registrato nell’ultimo trimestre2008. La piattaforma romagnola, per la prima volta nella sua decen-nale attività, ha registrato una flessione nel fatturato (-25% rispettoall’anno precedente) e nei volumi di merce transitati nel terminal.L’esercizio da poco concluso si attesta quindi con un fatturato di circa15,5 mln di euro, nella consapevolezza che tali risultati, contestualiz-

zati nel panorama di crisi economica mondiale, sono di sostanzialetenuta. “Tuttavia, proprio nei periodi di crisi bisogna credere nelleinnovazioni e nel cambiamento – dice Enzo Poli, presidente di LugoTerminal – e la nostra società per questo continua a perseguire l’o-biettivo di sviluppare una logistica intermodale multifunzione”. Il ter-minal romagnolo infatti, in un’ottica di opportunità di crescita per leimprese, ha sviluppato un’offerta di servizi correlati in grado di crea-re valore aggiunto a quelli già esistenti, come la realizzazione di unimpianto di confezionamento per merci sfuse e dell’impianto di sca-rico a gravità per vagoni contenenti merci sfuse con una capacità dicirca 200 tonnellate all’ ora, che permette la ricezione e la successivadistribuzione di cereali e fertilizzanti di provenienza europea.Per quanto riguarda i nuovi investimenti, che hanno caratterizzato inmodo importante e continuo la politica di Lugo Terminal, tra le prio-rità del 2010, oltre ad un consueto e ciclico rinnovo del parco auto-carri con nuovi mezzi a bassa emissione, in linea con una filosofia disviluppo sostenibile, c’è anche una cabina elettrica di maggior poten-za dal costo di oltre 300 mila euro.“L’adeguamento dell’Italia agli standard europei in ambito logistico –afferma il presidente Poli - deve assolutamente passare attraversol’attribuzione del ruolo principale ai gestori delle infrastrutture, pub-bliche o private, pur nella consapevolezza che esse sono solamenteun pre-requisito, necessario ma non sufficiente, che si deve poi con-cretizzare in un rapporto costo/efficienza dei servizi sostenibile dalmercato”

Il presidenteAlessandro Ricci

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Cts: trasportinormalmente specialiMille tonnellate, 45 metri di lunghezza per ogni campata, 15 di lar-ghezza e 16 di altezza. Sono le cifre e le misure del nuovo pontemobile, che è stato posizionato ad inizio febbraio sul canaleCandiano a Ravenna. Alle complesse operazioni di sollevamento,movimentazione, carico, trasporto e posizionamento “in loco”, hapartecipato la CTS,Compagnia Trasporti e Spedizioni, società cooperativa consortileper azioni che ha sede operativa e commerciale nel centro logisticonella zona artigianale di Roncalceci, fra Ravenna e Forlì. Cts si occu-pa di movimentazioni industriali e sollevamenti di manufatti digrandi dimensioni e pesi elevati, trasporti eccezionali: attività com-plesse che richiedono personale di grande perizia tecnica e avanza-ta tecnologia dei mezzi idonei al trattamento in sicurezza.“L’aggregazione di imprese altamente specializzate nel consorzio -sostiene Daniele Sansavini, direttore generale di Cts- crea valoreaggiunto ai servizi offerti, consente un’elevata potenzialità di inter-vento, rende possibile coordinare gli investimenti e finalizzarli agliobiettivi”.Oggi si richiedono interventi di sempre maggiore complessità, darisolvere attraverso l’uso di tecnologie sofisticate, che garantiscano

risultati in sicurezza secondo gli standard più elevati.Cts assicura un servizio affidabile e flessibile, grazie alla competen-za ed esperienza organizzativa dei suoi operatori ed al suo riccoparco veicolare, dotato dei più moderni sistemi elettronici di con-trollo, e composto da mezzi tradizionali (32 trattori stradali a due,tre e quattro assi per rimorchi e semirimorchi, 54 rimorchi e semiri-morchi dai tradizionali carrelli ribassati multassi) e da complessi car-relli modulari semoventi denominati SPMT (Self Propelled ModularTransporters), in grado di movimentare impianti pesanti anche inspazi ristretti. Il posizionamento viene effettuato con apposite torridi sollevamento che assicurano massima sicurezza e la più rapidaesecuzione di intervento. CTS fornisce un servizio a ciclo completoche oltre al sollevamento, comprende imballaggio, carico, traspor-to, scarico, montaggio e posizionamento, grazie alla presenza di 4autogrù idrauliche, con una capacità di portata da 70 a 220 ton-nellate.CTS cerca di anticipare i tempi sia per i mezzi a disposizione che perl’organizzazione, proponendosi come partner nei confronti deiclienti, con dinamiche veloci e puntuali.“Forniamo il nostro servizio – conclude il direttore di Cts - alla filie-ra dell’industria ceramica, ma anche nei comparti dell’energia, dellecarpenterie, dell’offshore e della cantieristica nautica da diporto”

Tutte le informazioni sul sito web www.ctstrasporti.it

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Scar, soluzioni di trasportosu misura

Un partner per le esigenze legate al tra-sporto di ogni azienda: è la S.C.A.R.Soc. Coop. Cons. attiva nei settori tra-sporto merci verso terzi e movimento

terra in Emilia-Romagna e territori limitrofi. Scar, che ha sedenella frazione Savio di Cervia in Via Romea n. 185, ha con-seguito qualifiche che ne attestano il campo di operatività el’ attività improntata aiprincìpi di professionalitàe correttezza: è iscrittainfatti all’ Albo NazionaleImprese Gestione Rifiutied ha ottenuto l’attesta-zione all’esecuzione dilavori pubblici SOA e lacertificazione di qualitàUNI EN ISO 9001. Il parcomezzi di Scar è composto

da 70 unità operative nel settore trasporto conto terzi didiversa tipologia e portata (motrici 2/3 assi, autotreni, bilicistradali, motrici con gru) e 40 per il movimento terra di diver-sa tipologia (miniescavatori, bobcat, terne, pale, escavatorigommati, escavatori cingolati, ruspe cingolate, rulli vibranti,motrici doppia trazione 3/4 assi a cassone stagno e non).Le principali merci che Scar trasporta sono granaglie, concimi,mangimi, frutta e verdura di stagione, attrezzature e macchi-nari vari, materiali inerti (di cui effettua anche la fornitura e l’e-ventuale posa in opera), rifiuti urbani non pericolosi (macerie,legno di scarto, ramaglie). Esempi invece di opere di movi-

mento terra sono demoli-zione di fabbricati, scavi disbancamento, rinterri, for-mazione di piazzali, operedi salvaguardia degli are-niliPer ogni esigenza, Scarè contattabile al numerodi telefono 0544927365o all’indirizzo [email protected]

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CTF, un punto di incontroe movimento per le merci

Opera sul territorio nazionale in quattro grandi settori. E’ il consorziofaentino CTF che, in oltre 50 anni di attività, ha sviluppato la suastruttura, attraverso cooperative e società controllate e collegate, riu-scendo a divenire un punto di riferimento. Dall’ iniziale ramo dell’au-totrasporto merci, ad attività correlate come il trasporto e lo smalti-mento di rifiuti, la gestione di impianti di riciclaggio, la conduzione dimagazzini di logistica, cave e frantoi con fornitura inerti, rivendite dimateriali edili, ferramenta, coloristica e antinfortunistica legata al set-

tore edile.La storia di CTF comincia nel 1956 con il nome di GARF,Gruppo Autocarri Ribaltabili Faenza. Col passare degli anni, fusionie incorporazioni di altre società di autotrasporto – con sede aBrisighella, Solarolo, Castel Bolognese e Massa Lombarda – e il con-tributo di tanti lavoratori, il Consorzio ha assunto le dimensioni diuna grande impresa.La conferma arriva dai numeri in cui si riassume la crescita costantedi tanti anni di lavoro: 170 soci artigiani, oltre 90 soci lavoratori, 50dipendenti.“La sfida per il futuro si annuncia sempre più ardua- dice il presi-dente Alberto Rondinelli– tra le difficoltà di un mercato competitivoed una crisi che attanaglia tutti settori. La strategia di CTF nell’af-frontarla è rivolta in termini propositivi all’innovazione e all’integra-zione fra le varie modalità di trasporto che il mercato e i suoi svilup-pi futuri impongono: gomma, ferro, cielo e mare. A conferma di ciò,guardiamo con interesse al progetto per la futura realizzazione di unterminal ferroviario faentino adiacente alla nostra piattaforma logi-stica Ratio Sistemi in via Deruta”.In questo processo di crescita ed innovazione, i principi della solida-rietà e della cooperazione rimangono comunque per CTF ben saldi.“Riteniamo – precisa il presidente di CTF - che questi valori siano unpunto di forza per affrontare il futuro”. Per questo il gruppo diri-gente attribuisce un rilievo importante all’informazione e alla for-mazione dei soci e dei dipendenti, alla partecipazione al consegui-mento degli obiettivi di sviluppo e alla qualificazione delle attività.“Il nostro logo – conclude Rondinelli - è accompagnato dallo slogan“energie in movimento” che sintetizza quello che siamo”

Alberto Rondinellipresidente di Ctf

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Aent, dinamicità, prontezzaoperativa e impegno globaleAent è una società di consulenza e servizi logistici con sede aMonticelli nel parmense che, forte di una pluriennale esperienza, èin grado di operare, in modo efficace ed efficiente, garantendo alleaziende serietà e capacità operativa. L’acronimo che dà nome allasocietà si richiama al termine formica (ant) nella lingua inglese permettere in collegamento la sua filosofia e spirito d’iniziativa allacapacità e operosità che è tipica di questi insetti.Alla logistica viene chiesto oggi di controllare e gestire in manieraintegrata tutte le attività legate al “Ciclo dell’Ordine”, (dall’approv-vigionamento delle materie prime alla distribuzione del prodottofinito) per pianificare e gestire i flussi logistici sia sul piano strategicoche sul piano operativo.“Per raggiungere condizioni ottimali – sostiene il direttore LucaVaracca - occorre curare la qualità totale. L’azienda necessita diun’organizzazione razionale e veloce: Aent, costituita da un pool di

consulenti specializzati nei vari settori della logistica, fornisce servizinell’intera filiera, che include i trasporti, la distribuzione e lo stoc-caggio e può affiancare ogni attività”.La Aent è specializzata nello sviluppo di sistemi di gestione dellaqualità secondo standard internazionali UNI EN ISO 9001 ed ex lege626. Effettua verifiche ispettive per garantire la conformità delleaziende fornitrici e/o piattaforme di distribuzione. Si occupa dellosviluppo e gestione del sistema H.A.C.C.P. (Hazard Analysis andCritical Control Points) di autocontrollo per prevenire problemi igie-nici e sanitari, e di tematiche ambientali in materia di smaltimentorifiuti.. Tutto supportato da una avanzata tecnologia software.“Una fitta trama di collaborazioni esterne – aggiunge Varacca - per-mette ad Aent, come unico referente per il cliente, di fornire consu-lenze direzionali e di formazione finalizzata alla gestione aziendale ead ottimizzare le risorse”.Le operazioni sono focalizzate su controllo di gestione e organiz-zazione aziendale e includono analisi delle attività, progetti assi-curativi, redazione e presentazione di business plan.Aent segue anche l’impostazione del sistema di controllo gestiona-le-economico-finanziario, outsourcing e formazione del personale.Cambiano le esigenze, ma la filosofia della società rimane la stes-sa: garantire la massima professionalità al cliente per la crescitadell’impresa

La Aent si trova in provincia di Parma,a Monticelli Terme in via Nicholas Green, 34/a.Tel. +39.0521.682145. [email protected]

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Transmec Group: nell’elitemondiale con soluzioni mirate

Una realtà imprenditoriale proiettata su quattro continenti. ÈTransmec Group, società che dalla sede centrale diCampogalliano in provincia di Modena, prosegue una conti-nua espansione, nei trasporti, nella logistica, nei servizi,senza perdere di vista la dinamica evolutiva del mercato glo-bale. Da azienda individuale e famigliare, Transmec è diven-tata un’ impresa punto di riferimento nazionale e internazio-nale nel panorama delle società di trasporto. Ha investito inEuropa, Cina, India, America del Sud e Usa. Attraverso unarete di 20 aziende tra loro indipendenti, con sedi in Italia edEuropa (l’ultima in Irlanda nella capitale Dublino) e uffici dirappresentanza strategici in tutto il mondo, Transmec offreuna gamma di servizi specializzata per chi cerca la soluzionepiù adatta alle proprie esigenze: dal piccolo pacco fino al volocharter dedicato.Società come Trasporti Internazionali Transmec via terra,Transmec Mp International via mare e aria, Transmec Log perla gestione della logistica o ancora Transmec Servizi e Rizo,sono solo alcuni punti di forza di un network integrato.Da inizio febbraio è operativo un accordo biennale da pocosiglato con il gruppo Cnh per la fornitura di servizi di tra-sporto FTL da centri produttivi situati in tutta Italia versonumerose destinazioni europee.Il servizio si sviluppa su tre destinazioni con recupero com-ponentistica dai centri produttivi situati in Emilia, Sud e

Centro Italia e direzione Basildon, in Inghilterra.Sempre dagli stabilimenti dislocati sull’intero territorio italia-no partono i mezzi completi per la Francia e dalle sedi emi-liane verso Berlino.Il contratto, che ammonta a circa 5 milioni di euro di fattu-rato annuo, si inserisce in una più ampia relazione tra i duepartner. Transmec nel maggio 2009 si era infatti aggiudicatail tender per la gestione del servizio espresso per Basildon eAnversa.“L’ accordo – sottolineano dal quartier generale di Transmeca Campogalliano - rinnova la fiducia nel Gruppo per l’ottimolavoro svolto nel gestire il servizio e risolvere le criticità con lamassima professionalità nel minor tempo possibile e testimo-nia l’ esperienza raggiunta nel segmento auto motive. Lacomponentistica è un asset strategico per CNH e Transmecha saputo dimostrare le proprie caratteristiche: tempestività,affidabilità e flessibilità. Oltre a poter contare sulla forza diun network internazionale, al Gruppo CNH, come a tutti inostri clienti, siamo in grado di garantire un approccio per-sonalizzato e una strategia operativo-organizzativa che tieneconto delle esigenze delle singole aziende e delle peculiaritàdel mercato in cui operano”.Questo accordo, che allarga l’orizzonte internazionale diTransmec, segue ad alcune significative operazioni condotte inItalia. Poco più di un anno fa, Transmec Group ha acquisitoAtiesse, società bolognese del settore logistica e outsourcing,ed ha allargato il suo campo di azione in Romagna aprendo aSan Mauro Pascoli una nuova società, Transmec Rimini, dedi-cata al quotidiano servizio di partenze per i mercati di riferi-mento ed inoltre, con 1000 mq di magazzino, che funge dacentro logistico.Transmec Group è sinonimo di sicurezza, flessibilità e affida-bilità, grazie a mezzi di ultima generazione, ma anche espe-rienza, professionalità e rapidità. Ne sono prova servizi adalto valore aggiunto come “Overnight 24 ore” che, sfrut-tando la strategica dislocazione delle filiali e l’organizzazionedei viaggi notturni, garantisce la consegna della merce neiprincipali paesi europei entro 24 ore, il monitoraggio dellamerce in viaggio mediante il “track&tracing”, specificheforme di assicurazione attraverso la consociata HUBInsurance Brokers.Transmec Group, che ha conseguito la certificazione di qua-lità secondo le normative UNI EN ISO 9001:2000, ha un fat-turato aggregato di 290 milioni di euro, una media di 30.000spedizioni annuali nel mondo via mare/aria, 600.000 inEuropa. Recenti investimenti nella logistica hanno alla realiz-zazione di 200.000 mq di piazzali, 80.000 mq di magazzinicoperti, 30.000 posti pallet, 100 rampe di carico per rispon-dere alle esigenze del mercato con soluzioni personalizzate edi alta innovazione tecnologica

Con una puntuale e mirataattenzione al cliente Transmec Groupè inserito nella settore trasporto,spedizioni e logistica

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Albatros, ecologia, ambientee sicurezzaQuando l’innovazione si mette al servizio dell’ambiente. La societàAlbatros da pochi mesi ha inaugurato a Massa Lombarda uno sta-bilimento per il trattamento ed il recupero dei pneumatici fuori usoe sfridi di gomma trasformati poi, con la lavorazione, in polverino digomma e riutilizzabili come materia prima.Nata dalla volontà delle maggiori cooperative nel settore della logi-stica e dei servizi (Ciclat, Consar e Copura), Albatros rappresenta unsegmento specialistico del “Mondo Cooperativo Ravennate”, ade-rente alla Lega Coop e Confcooperative.“Albatros da oltre 20 anni opera nei servizi ambientali – sottolineailpresidente Angelo Terzi – Attenta all’evoluzione tecnica, scientificae legislativa del settore, ha sviluppato un proprio knowhow peroffrire risposte sempre puntuali alle richieste della clientela”. I setto-ri principali di intervento di Albatros, che dispone di un vasto eattrezzato parco mezzi, sono: trasporto e smaltimento/recupero

rifiuti, bonifica siti contaminati, (DLGS 152/2006) pronto interven-to ambientale, gestione impianti, bonifiche industriali, consulenzasicurezza e salute.Il nuovo stabilimento è una moderna struttura che sorge su un’areadi 20 mila metri quadrati (risanata e bonificata proprio da Albatros)provvista di impianto fotovoltaico per la produzione di energia elet-trica utilizzata nel ciclo aziendale.Con il trattamento dei pneumatici fuori uso, Albatros ha avviato unaimportante attività di recupero, di questi rifiuti, presi in carico a pro-prie spese, in materiali tecnici e in combustibili non convenzionali. “E’un esempio di trasformazione di rifiuti, peraltro difficilmente smalti-bili, in prodotto finito reimmesso sul primo mercato – sottolinea ladirigente Barbara Sgroi – Questa attività, oltre a rispondere a precisicanoni di legge che incentivano il recupero e il riutilizzo di scarti diproduzione, rappresenta un opportunità di sviluppo ecocompatibilecon il territorio”. Il polverino di gomma prodotto viene immesso sulmercato italiano ed estero secondo i maggiori standard qualitativirichiesti da primarie società produttrici di pneumatici in Italia edEuropa. Nella gestione di questo processo di filiera, Albatros si avva-le dell’esperienza legata alla convenzione attivata da diversi anni conl’Università di Parma per le applicazioni della lavorazione dei pneu-matici

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Saca, una cooperativa di riferimentonel settore del trasporto

Quasi quarant’anni fa, nel 1972, la Saca,impresa cooperativa bolognese, avviaval’attività nel settore del noleggio con con-ducente, al servizio della cittadinanza,ponendo al centro la professionalità deipropri soci fondatori.Da questa esperienza la cooperativa,seguendo e spesso anticipando le esigen-ze della clientela, si è sviluppata anche inaltri settori strategici, per dare risposta allerichiesta di autobus da turismo e di tra-sporto merci.

Oggi Saca è un’azienda profondamente radicata nel territorio, chevive le sfide del mercato e mantiene un rapporto attivo con le istitu-zioni, partecipando alla gestione del Trasporto Pubblico Locale. Lacooperativa bolognese infatti è l’azienda privata che effettua il mag-gior numero di km di trasporto pubblico locale in sub affidamento alivello regionale.“I soci della cooperativa - spiega il presidente Daniele Passini – hannosaputo mettere al servizio della clientela professionalità e capacitàcollaborativa. La flessibilità è una caratteristica fondamentale per farecooperativa – continua Passini – ed ha consentito di un migliora-

mento costante dei servizi offerti, che ci ha portato a conseguire lacertificazione di Qualità fin dal 2000 con l’ente certificatore SGS”.È stata progettata e sviluppata in proprio una piattaforma logisticaalle porte di Bologna, denominata “Tr@nsit Point”, che permette diottimizzare al meglio le merci dirette in centro storico. “Già dal 2006– precisa Passini – per questo servizio stiamo utilizzando furgoni elet-trici e bimodali, per una gestione ecocompatibile totale”. A questoprogetto si è affiancato quello che collega tutti i mezzi delle flotteauto e blu merci alla centrale operativa, tramite un collegamentoGPRS all’avanguardia a livello nazionale.Sono stati avviati due servizi assolutamente innovativi: raccolta esmaltimento rifiuti aziendali (RAEE, dati sensibili) ed il noleggio auto-mezzi elettrici a terzi. Il primo solleva studi ed aziende da problemicomplessi in modo semplice ed efficace; il secondo permette di acce-dere al centro città senza nessuna limitazione di orari, parcheggi edevitando sanzioni. “Vogliamo dimostrare – dichiara il presidente diSaca – il nostro impegno nella responsabilità sociale edambientale”

L’inaugurazione dello stabilimento di Albatros:da sinistra, il presidente Angelo Terzi, il sindaco di Massalombarda Linda Errani,il presidente della Provincia di Ravenna, Francesco Giangrandi

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AIUTI DI STATO: LA COMMISSIONEAUTORIZZA L’ITALIA A CONCEDERE

AIUTI AGLI AGRICOLTORI

La Commissione europea ha autorizzato laconcessione in Italia di un regime di aiuti del-l’importo stimato di 320 milioni di euro, desti-nato a fornire sostegno agli agricoltori in diffi-coltà a causa dell’attuale crisi economica efinanziaria. Dalle statistiche e dai dati aggior-nati forniti dalle autorità italiane sono infattiemersi gli effetti prodotti dalla crisi sull’econo-mia reale italiana e l’impatto avuto dalla reces-sione economica sul settore dell’agricoltura.Gli aiuti previsti dal nuovo regime potrannoessere concessi fino al 31 dicembre 2010 esaranno erogati dalle autorità locali e regiona-li nonché dagli enti pubblici in varie forme. Ilregime italiano è stato adottato a seguito dellamodifica del quadro di riferimento tempora-neo della Commissione europea per le misuredi aiuto di Stato a sostegno dell’accesso alfinanziamento nell’attuale situazione di crisi,che ha introdotto la possibilità di concedereaiuti di importo limitato ai produttori agricoliprimari.Il regime di aiuti è accessibile agli agricoltorioperanti in tutti i comparti della produzione

agricola primaria, purché le condizioni di diffi-coltà non sussistessero già alla data del 1°luglio 2008. È inoltre limitato nel tempo e siintende complementare ad altre misure anti-crisi poste in essere dall’Italia in applicazionedel quadro temporaneo anticrisi e già appro-vate dalla Commissione.Rif.: http://europa.eu/rapid/pressReleasesAction.do?reference=IP/10/119&format=HTML&aged=0&language=EN&guiLanguage=en

COMMISSIONE EUROPEA:DIMINUISCE L’INQUINAMENTODELLE ACQUE IN EUROPA

Secondo il rapporto presentato dallaCommissione europea la concentrazione dinitrato nelle acque europee è in discesa.L’applicazione della legislazione comunitariache mira a ridurre l’utilizzo di nitrati in agri-coltura, tra le maggiori cause di inquinamen-to delle falde acquifere e delle acque superfi-ciali in Europa, ha permesso la drastica ridu-zione dei livelli di inquinamento. Tra il 2004 eil 2007 tale riduzione è stata di circa il 70%nella maggiorparte dei Paesi europei.Restano però zone in cui i risultati raggiuntinon sono soddisfacenti, tra queste figurano ilNord Italia, Malta, Cipro, alcune zone dellaFrancia dell’Olanda e della Romania. Gli Statimembri metteranno in atto specifici program-mi nei prossimi anni per ridurre ulteriormente

il livello d’inquinamento acquifero.Rif.: http://europa.eu/rapid/pressReleasesAction.do?reference=IP/10/154&format=HTML&aged=0&language=EN&guiLanguage=en

INVITO A PRESENTARE PROPOSTE ICTPOLICY SUPPORT PROGRAMME

L’obiettivo prioritario del programma ICTPolicy Support Programme è stimolare l’inno-vazione e la competitività attraverso un mag-giore utilizzo e un migliore uso delle tecnolo-gie dell’informazione e della comunicazioneda cittadini, governi e imprese. Possono par-tecipare ai bandi pubblicati nell’ambito delprogetto società private, PMI, autorità nazio-nali, centri di ricerca e università. Il prossimobando sarà pubblicato all’inizio del 2010. Letematiche previste saranno: TIC (tecnologiedell'informazione e della comunicazione) permigliorare i servizi ai cittadini; TIC per la salu-te; librerie digitali; TIC per la mobilità intelli-gente e per un’economia a bassa emissione diCO2; web multilingue.Il budget sarà di circa 115 milioni di euro. Lascadenza per la presentazione delle proposte èprevista per giugno 2010.Rif.: http://ec.europa.eu/ict_psp

Notiziedall’Unione Europea

Bandi comunitarie appuntamenti

INCONTRI D’AFFARI A COSMOPROF 2010Unioncamere Emilia-Romagna in collaborazione con leCamere di commercio della regione organizza, a valere sulleattività del consorzio SIMPLER nell’ambito della rete comu-nitaria Enterprise Europe Network, incontri bilaterali traimprese italiane e straniere provenienti da Francia e Olandache si svolgeranno a Bologna il 16 aprile in occasione diCosmoprof 2010.I settori di riferimento dell’iniziativa di matchmaking sonoproduzione e fornitura di cosmetici e produzione e designdi macchinari per il settore cosmetico.Il consorzio SIMPLER, presente in Lombardia ed Emilia-Romagna, sta collaborando con le Camere di commerciodelle regioni della Bretagna e Midi-Pyrénées e con partnerolandesi per la selezione delle imprese straniere che saran-no inserite in uno specifico catalogo.Cosmoprof, fiera leader internazionale della cosmetica,registra ogni anno più di 2.000 espositori e circa 150.000visitatori con un’elevata presenza internazionale. I suoinumeri da record confermano, infatti, un successo in cre-scita di anno in anno. Più di 80.000 mq espositivi, unaffluenza di visitatori superiore alle 130.000 presenze, oltre2.000 espositori provenienti da ben 52 paesi.

Contemporaneamente a Cosmoprof, si rinnova l’ appunta-mento annuale con Cosmopack, il Salone del packagingcreativo, delle tecnologie, della produzione conto-terzi,delle materie prime e dei servizi per l’ industria cosmetica,con particolare riferimento al merchandising.Le imprese italiane che desiderano partecipare agli incontrie ricevere il catalogo con i profili delle imprese straniereselezionate dovranno inviare la scheda di partecipazione,scaricabile dal sito di Unioncamere Emilia-Romagna, alnumero di fax 051 6377050 o all'indirizzo email: [email protected].

La partecipazione all'evento è gratuita.Per ulteriori informazioni contattare lo sportello SIMPLERal numero 051.6377011o via email all’indirizzo [email protected]

FLASH EUROPAUnioncamere Emilia-RomagnaA cura di Laura Bertella, Stefano Lenzi, Paolo Montesi, Gianna Padovani e Valentina Patanowww.rer.camcom.it/flash_europa

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INVITO A PRESENTARE PROPOSTENELL’AMBITO

DEL PROGRAMMA EUROSTAR

Il programma Eurostar è rivolto alle PMI cheinvestono in attività di ricerca e sviluppo. lprogetti ammissibili possono riguardare qual-siasi area tecnologica, ma devono essere fina-lizzati allo sviluppo di un processo, di un pro-dotto o di un servizio innovativo. L’idea pro-gettuale presentata deve essere orientata almercato e avere la durata massima di treanni. Scopo principale del programma è quel-lo di creare un meccanismo europeo di sup-porto per le aziende nel campo della ricerca esviluppo, che sia accessibile e sostenibile e allostesso tempo incoraggi a creare nuove attivitàeconomiche. Le prossime sca 30 Settembre.Rif.: http://www.eurostars-eureka.eu/

DECRETO CON 12,5 MLN DI EUROPER INNOVAZIONE E HI-TECH

Sono stati stanziati dal Ministero delloSviluppo Economico €12,5 milioni per finan-ziare progetti per il trasferimento tecnologicoe per la creazione di nuove imprese hitech

nelle aree sottoutilizzate.Al bando del MSEpotranno partecipare cordate composte daUniversità, Centri di ricerca pubblici, associa-zioni imprenditoriali ed altre strutture no-pro-fit attive nel settore della promozione dell'in-novazione e della creazione di imprese hi-tech. Per ciascun progetto selezionato saran-no messe a disposizione risorse finanziarienella misura massima del 50% delle speseammissibili finalizzate alla realizzazione di atti-vità di marketing, diffusione e dimostrazionedelle tecnologie da trasferire alle PMI. I pro-getti dovranno avere un importo complessivocompreso tra 1 e 2 milioni di euro e una dura-ta massima di 24 mesi. I progetti dovrannoessere focalizzati su 10 aree tecnologiche:materiali avanzati, micro e nanotecnologie;tecnologie chimiche e separative; biotecnolo-gie; tecnologie meccaniche e della produzioneindustriale; tecnologie per l'automazione esensoristica; tecnologie elettriche, elettronicheed elettro-ottiche; tecnologie per l'informaticae le telecomunicazioni; tecnologie organizzati-vo-gestionali; tecnologie ambientali; tecnolo-gie energetiche.Le domande potranno essere presentate entroil novantesimo giorno dalla pubblicazione delDecreto sulla GU.Rif.: http://www.sviluppoeconomico.gov.it/primopiano/dettaglio_primopiano.php?sezione=primopiano&tema_dir=tema2&id_primopiano=551

REGIONE EMILIA-ROMAGNA: BANDOPER PROGETTI DI RETE DI IMPRESE

La Regione Emilia-Romagna intende soste-nere contratti di rete tra imprese finalizzatialla collaborazione produttiva, progettazio-ne, logistica e servizi connessi.Gli interventi sono rivolti al consolidamento eallo sviluppo di reti esistenti nonché alla crea-zione e allo sviluppo di nuove reti di imprese.Saranno finanziati progetti di consolidamen-to di sistemi di subfornitura, di ampliamentodella capacità produttiva, di miglioramentodelle performance ambientali, innovazione,qualità etc. E' previsto un contributo del50% dell'investimento effettuato fino ad untetto di 150 mila euro per progetto.Verranno finanziati principalmente investi-menti materiali, immateriali, e per il persona-le dedicato.Saranno messi a disposizione per il bando 4milioni di euro. Il numero minimo delleimprese partecipanti alla rete sarà di 3, mapotranno prendere parte alla rete anchegrandi imprese e imprese commerciali ope-ranti fuori regione, anche se non potrannoessere destinatarie del contributo. La scaden-za del bando è prevista per il 30 aprile 2010.Rif: www.ermesimprese.it/wcm/ermesimprese/finanziamenti/Industria/reti_imprese.htm

Finanziamentialle imprese

Unioncamere Emilia-RomagnaViale Aldo Moro, 62 - 40127 BolognaTel. 051 6377011 - Fax 051 6377050E-mail: [email protected]

SIDI Eurosportello - CCIAA di RavennaViale L.C. Farini, 14 - 48100 RavennaTel. 0544 481443 - Fax 0544 218731E-mail: [email protected]

Camera di commercio di BolognaP.zza Costituzione, 8 - 40125 BolognaTel. 051 6093287 - Fax 051 6093211E-mail: [email protected]

Camera di commercio di FerraraLargo Castello,6 - 44100 FerraraTel. 0532 783812 - Fax 0532 205100E-mail: [email protected]

Camera di commercio di Forlì-CesenaC.so della Repubblica, 5 - 47100 ForlìTel. 0543 713524 - Fax 0543 713502E-mail: [email protected]

PROMEC - CCIAA di ModenaVia Ganaceto, 134 - 41121 ModenaTel. 059 208270 - Fax 059 218520E-mail: [email protected]

Camera di commercio di ParmaVia Verdi, 2 - 43100 ParmaTel. 0521 210241 - Fax 0521 233507E-mail: [email protected]

Camera di commercio di PiacenzaPiazza Cavalli, 35 - 29100 PiacenzaTel. 0523 386255 - Fax 0523 334367E-mail: [email protected]

Camera di commercio di Reggio EmiliaPiazza Vittoria, 3 - 42100 Reggio EmiliaTel. 0522 796236/301 - Fax 0522 046453E-mail: [email protected]

Camera di commercio di RiminiVia Sigismondo, 28 - 47900 RiminiTel. 0541 363752 - Fax 0541 363747E-mail: [email protected]

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