Upload
matteo-peruzzo
View
34
Download
0
Embed Size (px)
DESCRIPTION
Conferenza su uomo di Mondeval e del Similaun
Citation preview
Conferenza uomo di mondeval e del similaun
Luomo di Mondeval una sepoltura nellabitato, mentre luomo di Similaun si tratta di omicidio. Queste sono due cause diverse che hanno in comune la montagna .
uomo di mondeval
Mondeval si trova fra Cortina dAmpezzo e la valle del Piave. La valle di Mondeval ha sempre attirato gli uomini da 9.000 anni. C un masso portato dai ghiacciai che veniva utilizzato come rifugio. 7.400 anni fa, venne fatta la sepoltura delluomo di Mondeval.
7.400 anni fa la situazione a Mondevl De Sora era diversa da oggi, ad esempio cera un lago; si potuto capire la presenza del lago grazie al deposito
lacustre sul deposito morenico.
Scavando si trovato la pavimentazione di una malga del
1940. sotto si trovato il segno di una capanna dellet del bronzo datata 3.060. luomo in quella epoca utilizzava il selce .
Il selce un biossido microcristallino ed molto duro ma
facile da lavorare. Questo materiale ci d molte
informazioni: i materiali venivano da zone diverse: i
pezzi pi piccoli sono di 6mm di grandezza che non erano
scarti ma degli utensili.
Poi c la sepoltura datata 742555. La scoperta risale al 1987. luomo stato seppellito sotto labitato perch prima dellagricoltura i morti venivano seppelliti nel pavimento di casa. Era stato parzialmente
riempito di sassi e il resto della fossa riempito di terra. Il
cranio sfondato a causa delluso del pavimento della casa. Attorno al corpo cerano molti oggetti. Il morto si tratta di un uomo di 40 anni alto attorno 1,67m. Ultimo della razza del Cro-Magnon.
C un rituale di offerte e dei riti. Riti: lame di selce sulle spalle e sotto il cranio, di provenienza non del luogo.
Aveva un sudario in pelle, aveva un punteruolo dosso di alce che chiudeva il sudario e un altro tra le gambe di cervo.
Poi cerano le offerte di collane fatte di canini antrofici di cervo, molto ricercati. Il
foro era fatto con il trapano, i segni erano
circolari, stato utilizzato pochissimo ad
esempio su un altro canino non ci sono
quei segni perch usurato dalla cordicella
della collana. Ci sono tre insiemi di
sacchetti contenenti dei materiali di
sopravvivenza:
-cera delle materie prime su un sacchetto, strumenti ricavati dalla selce per delle
lavorazioni euna riserva di materia prima, unestremit di corno di cervo e altri per le lavorazioni. Usavano il trapano ad arco.
Il secondo insieme composto da pochi oggetti: del mastice (catrame di betulla) ma in questo caso
resina di abete rosso con ossido di ferro.
Il terzo insieme composto da oggetti di selce e da propoli. Il propoli ha delle capacit antibiotiche
e cera un dente di cinghiale molto utilizzato.
Luomo di Mondeval era un cacciatore che destate andava a cacciare in alta Quota. Lanimale pi cacciato era il cervo. Cera anche alimentazione di pesce.
L'Uomo di Mondeval
Una quindicina di anni fa (1987) in localit Mondevl De
Sora, posta a 2150 metri s.l.m. nel Comune di S.Vito di
Cadore, fu rinvenuta una sepoltura mesolitica conservata
quasi intatta.
Al riparo di un grosso masso, questo sito mesolitico di alta
quota che era gi oggetto di attenzione da parte degli
studiosi dal 1985, svelo inaspettatamente uno scheletro
intatto di un cacciatore dell'et della pietra risalente a circa
7000 anni fa.
In ambito scientifico fu una scoperta di portata mondiale, in
ragione del perfetto stato di conservazione dei reperti di
origine organica e soprattutto dell'alta quota in cui venne
rinvenuta una sepoltura di tale antichit.
Gli studi che ne conseguirono, rafforzati dal ritrovamento
della sepoltura in Val Rosna e della mummia del Similaun,
dimostrano dunque una presenza e frequentazione tutt'altro
che sporadica dell'arco alpino da parte degli uomini
preistorici.
Lo scheletro dell'Uomo di Mondeval conservato presso il
Museo Civico della Val Fiorentina "Vittorino Cazzetta".
Uomo di similaun
Similaun una montagna di oltre 3.000 m .
Nel 1991, una coppia, i coniugi Simmons erano sulla zona del similaun. Sbagliando strada sono
incappati nelluomo di Similaun. Era parzialmente immerso nel ghiaccio. Si pensava che fosse una vittima di
un vecchio
incidente.
Lo
recuperarono gli austriaci facendo immensi danni. importante luomo di Simmilaun non per la mummia ma per gli oggetti che si sono conservati dopo 5.000 anni.
Se luomo fosse morto sul ghiacciaio sarebbe stato macinato dallo spostamento del ghiacciaio, invece morto in in una valletta.
La datazionesono fra il 3300 e il 3200 a.C.
un maschio adulto 45-46 anni alto circa 1,60m. occhi grigi
capelli crespi castano scuri con barba.
I capelli non ce li aveva perch il ghiacciaio glieli ha strappati e
anche i vestiti.
Siamo nellet del rame , esisteva la tessitura ma era vestito completamente in pelle, aveva un marsupio. Non aveva i pantaloni
tutti a un pezzo ma due tubi retti da dei reggi calze attaccati alla
cintura. Aveva un perizoma davanti e dietro dalla cintura. Delle
scarpe che avevano una struttura in rete attaccata alla suola,
imbottita di erba secca.. aveva una giacca , cucita bene, non aveva
le maniche ; e un cappello in pelle dorso con una cintola e un mantello fatto con canne palustri, era impermeabile e proteggeva
dal freddo.
C unascia con manico di tasso e lascia era legata al manico con pelle e catrame di betulla. Era fatta in rame. Lo zaino era fatto con
una struttura in nocciolo e in larice. Il sacco si sa di cosera fatto.
stata trovata la faretra che conteneva due frecce e
aste larco doveva ancora farlo. Aveva un pugnale fatto di col la selce, il manico in frassino e un
fodere fatto di rafia di tiglio. Tra le tante cose c anche una matita fatta di tiglio con la mina fatta di corno di cervo.
Il fungo serviva per accendere il fuoco. Due
contenitori fatti di betulla con foglie contenenti dei
carboni.
Due pezzi di funghi tagliati
legati con strisce di pelle,
avevano propriet
antibiotiche, si pensa che lo
teneva al polso.
Luomo si Similaun aveva dei tatuaggi sopra delle
zone patologiche, aveva lartrite. Ha una serie di traumi: V e IX costole sinistre e successivamente saldate III
VI costole destre fratturate e non saldate. Venne trovato un foro sul collo provocato da una freccia di fabbricazione italiana.
Lanalisi del DNA dimostra che cerano altri individui. Luomo di Similaun era un luogo di passaggio. Le ultime cose che ha mangiato sono delle granaglie. stato trovato nel marsupio un pezzo dosso di stambecco e una prugna.
Uomo di Similaun Nome dato alle spoglie mummificate
di un uomo vissuto 5300 anni fa, nell'et neolitica,
rinvenute il 19 settembre 1991 in una piccola conca
rocciosa ai margini del ghiacciaio del Similaun, al
confine tra la Val di Tisa, sulle Alpi italiane, e la tztal,
in Austria. Da questultimo toponimo deriva il nomignolo tzi, con cui stato ribattezzato limportante reperto. Il corpo, di cui si sono conservati non solo i tessuti, ma anche le pupille e gli organi interni
(cervello, polmoni, fegato), apparteneva a un individuo di sesso maschile, alto circa 160 cm e
dellet di circa 40 anni. A giudicare dal corredo di armi (arco, faretra in pelle di camoscio con 14 frecce, ascia con lama di rame, pugnale), dagli utensili (gerla di erbe palustri intrecciate, rotolo di
corda e lama di selce) e dagli indumenti (calzature di cuoio imbottite con fieno, perizoma in pelle
di capra conciata, tunica di pelliccia e amuleto in marmo) lquipe di specialisti italiani e austriaci ha ipotizzato si trattasse di un cacciatore o di un guerriero di alto rango. I diversi tatuaggi presenti
sulla pelle dovrebbero indicare lappartenenza a un particolare clan. Lanalisi dei tessuti organici ha fornito invece importanti informazioni circa l'alimentazione (lultimo pasto fu una zuppa di farro, ma sono state rinvenute anche tracce di orzo crudo) e le condizioni fisiche di tzi al
momento della morte. Questa, secondo le analisi radiologiche e la tomografia effettuate sulla
mummia nel luglio 2001, non sarebbe stata causata da congelamento, come ritenuto in un primo
tempo, ma da una freccia penetrata nella spalla sinistra.
Attualmente la mummia conservata al Museo archeologico dellAlto Adige, a Bolzano, ospitata in una sala dotata di un particolare sistema di refrigerazione, che garantisce le stesse condizioni di
conservazione presenti sul luogo di ritrovamento.